gesti di misericordia-2.indd - Missionarie dell`Immacolata Padre Kolbe
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dar da mangiare agli affamati La sa cr a scr itt ur a “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare”. “Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare?”. “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto questo a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,34-35.37.40). pe r rif le tt er e Se qualche volta la nostra povera gente è morta di fame, ciò non è avvenuto perché Dio non si è preso cura di loro, ma perché non siamo stati uno strumento di amore nelle sue mani per far giungere loro il pane e il vestito necessari, perché non abbiamo riconosciuto Cristo quando è venuto ancora una volta, miseramente travestito, nei panni dell’uomo affamato, dell’uomo solo, del bambino senza casa e alla ricerca di un tetto. Dio ha identificato se stesso con l’affamato, l’infermo, l’ignudo, il senzatetto; fame non solo di pane, ma anche di amore, di cure, di considerazione da parte di qualcuno; nudità non solo di abiti, ma anche di quella compassione che veramente pochi sentono per l’individuo anonimo; mancanza di tetto non solo per il fatto di non possedere un riparo di pietra, bensì per non avere nessuno da poter chiamare proprio caro. Quando Cristo ha detto: “avevo fame e mi avete dato da mangiare”, non pensava solo alla fame di pane e di cibo materiale, ma pensava anche alla fame di amore. Anche Gesù ha sperimentato questa solitudine. Ogni essere umano che si trova in quella situazione assomiglia a Cristo nella sua solitudine; e quella è la parte più dura, la fame vera. (M. Teresa di Calcutta) 1 dar da mangiare agli affamati 2 un po’ di nu me ri Un rapporto della F.A.O. assicura che l’attuale capacità produttiva agricola può nutrire il doppio delle persone oggi viventi sul nostro pianeta. Ma oggi un miliardo e mezzo di persone è costretto a vivere con meno di 1 euro al giorno e un altro miliardo e mezzo con meno di 2 euro. Sempre lo stesso rapporto dice: 3,6 secondi una persona muore per fame o a causa “Ogni della fame: 24 mila al giorno, più di 8 milioni e 500 mila in un anno. Il 75% sono bambini sotto i 5 anni. 100 volte di più, 850 milioni, si stima il numero delle persone nel mondo che soffre la fame e la malnutrizione. Nell’Africa Centrale, Orientale e Meridionale i sottonutriti superano il 40% della popolazione, in India il 20%, in Cina il 12%, in Sudamerica il 10%. ” Per dare a tutti alimentazione e sanità di base occorrerebbero 13 miliardi di dollari. In Europa per sigarette se ne spendono 50 miliardi e 105 per alcolici; nel mondo sfumano per droga 450 miliardi all’anno e per spese militari se ne stanziano 780… per cui l’uomo è il principale responsabile. dar da mangiare agli affamati og nu no è chi am at o a rispondere in prima persona Date voi stessi loro da mangiare (Mt 14,16) Cioè fare della solidarietà concreta, guardare le persone con la compassione di Gesù. Diventa un imperativo di giustizia, non sprecare il cibo, non spendere il denaro in futilità, ricercare uno stile più sobrio ed essenziale. Dar da mangiare agli affamati non può limitarsi alla sfera materiale Nel profondo dell’uomo è radicata la fame di Dio, spesso nascosta, oppressa, sostituita con altre fami: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio”» (Mt 4,4). Fame di Parola di Dio e di parole umane, significa fame di comunità, che si realizza con la comunicazione: comunicare se stessi, uscire dall’egoismo, dal concentramento su se stessi… L’uomo ha fame di amore, di essere capito, di essere amato, di “riuscire nella vita”… ha bisogno di mettersi in ricerca per scoprire Colui che è il Pane della vita, Gesù, l’Unico che può dare una risposta definitiva alle domande di senso dell’uomo. L’unico Pane che sazia la vera Fame dell’uomo. 3 dar da mangiare agli affamati pr eg hie ra qu al cun o da am ar e Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo; quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda; quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare; quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando sono povero, guidami da qualcuno nel bisogno; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa’ che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. (Madre Teresa di Calcutta) 4