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SCUOLA DELL`INFANZIA COMUNALE DELFINO BLU PIANO DELL

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SCUOLA DELL`INFANZIA COMUNALE DELFINO BLU PIANO DELL
Comune di Trieste
area educazione, università, ricerca, cultura e sport
servizi educativi integrati e politiche giovanili
SCUOLA DELL’INFANZIA
COMUNALE
DELFINO BLU
SALITA DI GRETTA, 34/4
TRIESTE
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
Predisposto dal Collegio dei Docenti in data 14/10/2014
Adottato dal consiglio della Scuola in data 27/10/2014
IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
a essere contento senza motivo,
a essere sempre occupato con qualche cosa,
e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996
Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” delle scuole che illustra le
modalità organizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo
sviluppo di tutte le dimensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento
ai campi di esperienza cioè ai diversi ambiti del fare e dell'agire:
•
Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
•
Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute
•
Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità
•
I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura
•
La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura
cara
così come definiti nelle ”Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e
del primo ciclo d'istruzione” (M.I.U.R, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, settembre 2012).
Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo:
www.triestescuolaonline.it
Riferimenti normativi
Oltre alle “Indicazioni Nazionali” ed al “Regolamento per le scuole dell'infanzia del
Comune di Trieste”, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa
le linee normative e pedagogiche de:
•
la "Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza", approvata
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento
normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e
tutela dei diritti dell'infanzia;
•
la Legge 62/2000, “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo
studio e all'istruzione”;
•
le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” (M.I.U.R.,
febbraio 2014);
•
Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti
delle persone handicappate e le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli
alunni con disabilità” (M.I.U.R., agosto 2009);
•
la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida per il
diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di
apprendimento” (M.I.U.R., ottobre 2010).
•
gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” (M.I.U.R., dicembre 2012).
Le scuole dell'Infanzia del Comune di Trieste
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune
e che rispondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca. Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi
costituzionali e sono quindi aperte a tutti.
Il coordinamento pedagogico
Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari
direttivi Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul
territorio i Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi
gestiti dal Comune, attraverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d 'infanzia,
Scuole dell'infanzia, Ricreatori, Servizi Integrativi Scolastici).
Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha
un ruolo di promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del
progetto educativo dei servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine
della realizzazione del "sistema territoriale integrato", come previsto nelle linee e gli
indirizzi generali esplicitati nel programma del Comune di Trieste, ente gestore dei
servizi educativi.
Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete
dei servizi coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro.
Cura l'analisi dei bisogni formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni
didattiche e lo scambio di esperienze tra il personale.
Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la
verifica dei progetti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali
del territorio e le convenzioni attivate nel territorio.
La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi
essenziali per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l’infanzia che,
rispondendo ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di
crescita degli stessi servizi.
Coordinamento territoriale
Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza,
sostegno e responsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie,
insieme a tutti i soggetti che condividono questo percorso in un determinato territorio
della città, si programma l'attività di coordinamento pedagogico in Coordinamenti
territoriali, rappresentati dai coordinatori pedagogici
delle strutture educative
appartenenti ai singoli territori della città.
Il progetto pedagogico
Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come
riferimento le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi
educativi del Comune di Trieste.
Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intraservizi comunali (asilo nido,scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile,
Servizio Integrativo Scolastico – S.I.S) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le
offerte educative e formative in un'ottica di continuità.
Finalità della scuola dell'infanzia
La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell’uguaglianza delle
opportunità e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della
Costituzione).
Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell’infanzia,
è promuovere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul
gioco ed adeguata al livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale:
•
creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità
(maturazione dell’identità);
•
stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano
all’indipendenza (conquista dell’autonomia);
•
proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive
(acquisizione delle competenze);
•
organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente
accogliente e motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di
convivenza collettiva (senso della cittadinanza).
La scuola come percorso di accoglienza
Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo
opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte
relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti
della comunità educante.
Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di
svantaggio sia con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del
bambino sia attraverso il lavoro di rete con i diversi servizi territoriali come l'Azienda
per i Servizi Sanitari (Gruppo Violenza Minori e Gruppo Caronte) e le Unità Operative
Territoriali.
Le scuole dell’infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai
temi della convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza
volte a favorire l’inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma
convinzione che accogliere significa valorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è
dunque sinonimo di calore, professionalità e accuratezza.
Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di
apprendimento (D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi
(1/7/2011) e le “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con
disturbi specifici di apprendimento” (ottobre 2010).
Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei
bambini è quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola
dell'infanzia, scuola primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo
piano la necessità di non frammentare i percorsi formativi.
Relazioni con le famiglie
Sempre più centrale all’interno dei servizi per l’infanzia e nei diversi contesti educativi
appare la relazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della
crescita e dell'educazione di tutti i bambini.
Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle
modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e
affiancamento della genitorialità. In particolare, definiscono le modalità di comunicazione,
di informazione e di confronto attraverso:
•
le giornate di “Open day” che per molte famiglie rappresentano il primo contatto
diretto con il mondo della scuola-
•
le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività
dei bambini, illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite
didattiche, progetti specifici…);
•
i colloqui individuali;
•
l'assemblea dei genitori;
•
il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai
rappresentanti dei genitori, del personale educativo e del personale d’appoggio.
Concessione in uso dei locali delle scuole dell’infanzia
Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei
locali delle scuole dell’infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per
realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando
momenti di socializzazione e di attività ludica per bambini, nonché di aggregazione e
confronto tra le famiglie.
Ampliamento dell'offerta formativa
Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto
educativo e didattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta
formativa sostenendo il concetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi
della Regione Friuli-Venezia Giulia:
•
Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell’Offerta
Formativa delle istituzioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia)
•
Bando per il finanziamento di interventi relativi all’Integrazione scolastica degli
allievi stranieri (laboratori a tema e presenza di mediatori culturali)
•
Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all’insegnamento delle
Lingue e Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l’identità
plurilinguistica e pluriculturale della comunità presente nel territorio del Friuli
Venezia Giulia
come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di
apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per
tutto l'arco della vita, come indicato dalla “Raccomandazione del Parlamento europeo e
del Consiglio”(dicembre 2006).
Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole aderiranno ad altri progetti in
collaborazione a soggetti esterni come:
•
inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum)
•
musica (Conservatorio di musica G. Tartini)
•
educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale)
•
piscina (Triestina Nuoto)
•
progetto “aiuola della pace” (Commissione Pari Opportunità)
•
“Nati per leggere”
•
Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari)
•
“Orto in condotta”
Modalità di organizzazione del contesto educativo
Il personale
Nel servizio opera (tratto dal “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di
Trieste):
•
il coordinatore pedagogico
•
il personale educativo
•
il personale d’appoggio
Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del
progetto educativo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l’attività di tutto il
personale assegnato ed è responsabile del buon funzionamento della scuola stessa,
promuove una metodologia di lavoro che privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in
modo da valorizzare l’apporto professionale di ciascun operatore.
Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche,
organizzativo-relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili
con le famiglie e con il territorio; collabora alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa.
Ad ogni sezione (gruppo-sezione o “classe”) sono assegnati due insegnanti la cui
turnazione deve assicurare nell’arco della giornata il massimo della compresenza anche
finalizzata alla realizzazione di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera
secondo il principio della pari responsabilità educativa. È previsto l’insegnante di
religione cattolica per i bambini che si avvalgono di tale insegnamento.
Il personale d’appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di
un corretto clima educativo all’interno della scuola e ad assicurare una situazione
ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei
vari momenti delle routines quotidiane (entrata e uscita, alimentazione, igiene
personale), e stimola i bambini alla conquista dell’autonomia.
Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di
pertinenza; provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai
bisogni dei bambini.
Le “classi”
Gruppo–sezione (la tradizionale “classe”) rappresenta un modello organizzativo che
favorisce il raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti
di riferimento significativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si
rapportano tra loro in modo aperto e flessibile, per consentire attività didattiche di
intersezione per piccoli e grandi gruppi di bambini provenienti dalle diverse sezioni.
La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili
con l'affiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi
individualizzati al fine di favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza.
Spazi e tempi
Anche l’organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico
condiviso dall’intera equipe scolastica.
In particolare:
•
lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale
•
il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l’accoglienza, la merenda,
l’igiene personale, il gioco libero, il gioco strutturato…), rispettose dei ritmi del
bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata
scolastica attraverso una distribuzione ordinata delle attività educative,
valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi
Mangiare a scuola
In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una
merenda di metà mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio.
Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola
Fabbro e visionato dall'Azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale
d'appalto per il servizio di fornitura pasti prevede l'utilizzo di “Prodotti alimentari,
biologici, tipici, tradizionali, da commercio equo e solidale, prodotti agricoli regionali.”
È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di
intolleranze alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi
etici-religiosi-culturali e, per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a
scuola, purché vengano consumati determinati alimenti autorizzati.
Come previsto
dall'art.15 del Capitolato, è possibile istituire delle Commissioni mensa composte dai
rappresentanti dei genitori quali organismi di controllo dei centri di produzione pasti.
Orari
Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.00. L’accoglimento
dei bambini avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le
famiglie che ne ravvisino la necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore 7.30.
L’uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore 14.30
e alle ore 15.30, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie.
Il prolungamento dell’orario fino alle ore 17.00 viene assicurato alle famiglie che ne
ravvisino la necessità, garantendo la presenza di educatori in numero proporzionale a
quello dei bambini presenti.
Il servizio di scuola dell’infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'Infanzia “Il
Tempo Magico” con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa.
Calendario scolastico
Inizio anno scolastico per tutto il
lunedì 01 settembre 2014
personale
Apertura all’utenza
lunedì 15 settembre 2014
Sospensione per festa del Santo Patrono lunedì 03 novembre 2014
Sospensione per vacanze natalizie
dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015
compreso
Sospensione per carnevale e mercoledì dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015
delle Ceneri
compreso ( Del. Regionale n.787 dd. 24 aprile
2014 )
Sospensione per vacanze pasquali
dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso
Sospensione per ponte 1°maggio
sabato 02 maggio 2015
Sospensione per ponte 2 giugno
lunedì 1 giugno 2015
Ultimo giorno di apertura all’utenza
sabato 27 giugno 2015
È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'Immacolata
Concezione), in quanto festività nazionale.
a cura del Coordinamento Pedagogico
* Nel testo si trovano termini “bambino, bambini” si sollecita il lettore a considerare tale scelta semplicemente una
semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa bisognerà considerare la persona nella sua peculiarità e
specificità anche di genere.
ANALISI DELLA SITUAZIONE
SOCIO - AMBIENTALE
La scuola dell’infanzia “DELFINO BLU” è attualmente
ospitata presso la Scuola Primaria Tarabochia, in via dei
Giacinti, 7. Questa collocazione, che avrà la durata di un
paio di mesi, si è resa necessaria per procedere ad una serie
di lavori di manutenzione che prevedono la rimozione dei
materiali di amianto dai pavimenti.
Appena terminate queste opere si ritornerà nella sede di
Salita di Gretta.
La scuola comunale Delfino blu è situata in un complesso
di
scuole primarie nella zona di Gretta. Data la sua
collocazione, serve un vasto bacino d’utenza compreso dai
rioni di Barcola, Gretta, Roiano arrivando fino a
Contovello.
L’edificio, che risale ai primi anni ‘70, è disposto su due
piani (pianoterra e seminterrato), è dotato di una grande
terrazza usufruibile in tutte le stagioni e circondata da un
vasto giardino a prato attrezzato con strutture ludiche.
La struttura è composta da un atrio-salone, cinque sezioni,
una vasta sala da pranzo, due locali di servizi igienici per
bambini, un laboratorio permanente per le attività di
piccolo gruppo e un laboratorio di informatica.
Al piano sottostante è situata una cucina che confeziona
quotidianamente i pasti.
IL PERSONALE
Nella scuola lavorano:
· dieci insegnanti di sezione:
Sezione A: insegnanti Lorena e Nadia (sezione con lingua
di insegnamento slovena)
Sezione B: insegnanti Brunella e Alba
Sezione C: insegnanti Donatella e Lucia
Sezione D: insegnanti MariaGrazia ed Erika
Sezione E: insegnanti Sara e Rosa
· le insegnanti di religione Raffaella e Carmela
· il personale d’appoggio, composto dalla bambinaia
Giuliana e da due collaboratrici d’infanzia: Laura e Paola
· la cuoca e le addette al servizio mensa
· un funzionario direttivo coordinatore pedagogico
Le insegnanti di sezione si alternano mattina e pomeriggio,
con una compresenza nelle ore centrali della giornata.
L'orario di compresenza é flessibile, in relazione ai vari
progetti attuati.
L’orario delle insegnanti è di 25 ore d’insegnamento
settimanali.
L'orario del personale d’appoggio a tempo pieno è di 7 ore
e 12 minuti.
Il personale d’appoggio (la bambinaia e i collaboratori
dell’infanzia) si occupa oltre che della pulizia degli
ambienti, anche dell'assistenza ai bambini in vari momenti
della giornata educativa, partecipando e contribuendo alle
finalità educative ed agli obiettivi didattici del percorso
annuale.
ORARIO DELLA SCUOLA
ore
7.30-9.00
APERTURA
DELLA
SCUOLA
e
accoglimento
ore 9.00 colazione (merenda del mattino)
ore 9.20 bagni
ore 10.00 inizio attività didattiche
ore 11.30 bagni
ore 12.00 pranzo
ore 12.45- 13.15 1° USCITA
ore 13.30 bagni e lavatura denti
ore 14.00 – 14.15 USCITA INTERMEDIA (a richiesta) I
bambini verranno preparati e accompagnati dal personale
d’ appoggio nell’ atrio della scuola dove li attenderanno i
genitori. Questo per non interrompere le attività didattiche
nelle classi.
ore 14.00 attività didattiche varie
ore 14.45 merenda pomeridiana
ore 15.30 – 16.00 2° USCITA ( NELLE SEZIONI DI
APPARTENENZA )
ore 16.00 – 17.00 2° USCITA con le insegnanti di turno
ore 17.00 chiusura della scuola.
PROGETTO CURRICOLARE
Giocando scopro il mio territorio
Il progetto si propone di sviluppare il senso di
appartenenza al proprio territorio. Partendo
dall'identità del bambino, passando attraverso la
conoscenza della propria famiglia si arriva alla
scoperta delle risorse del territorio e delle sue
caratteristiche.
E' ampiamente dimostrato che il territorio, nelle sue
molteplici e differenti espressioni,costituisce
l'elemento figurativo e spaziale di maggiore
sensibilizzazione per la costruzione dell'identità.
E' a contatto diretto con il territorio che ciascuna
individualità matura i propri meccanismi cognitivi, le
proprie percezioni emotive, il proprio gusto estetico e
la consapevolezza di “ se “ quale soggetto agente. E
ciò avviene già dalla prima infanzia.
Il territorio vissuto,come spazio fisico e
mentale,diventa motivo di riflessione.
Ogni angolo scrutato, edificio abitato, strada percorsa
o mezzo utilizzato è occasione di sperimentazione,
capace di suscitare emozioni e sensazioni percettive
diverse.
Come per l'ambientazione insita in tutte le fiabe
ascoltate, così la città si compone di una serie di
spazi particolari e densi di significato.
Esistono gli spazi pericolosi, gli spazi di gioco e del
divertimento e gli spazi più accoglienti e più intimi.
Alcune parti della città possono essere piacevolmente
ricordate come frutto di esperienze piacevoli dal
punto di vista percettivo e relazionale.
Sicuramente ogni bambino ricorderà la casa dei
propri amici, magari non per l'ubicazione esatta, ma
come elemento fisico caratterizzato da particolari
colori, odori, rumori.
I bambini più piccoli vivono in un modo più diretto e
istintivo gli spazi percorsi, costruendo costruendo
così una mappa mentale del tutto originale e
personale.
La via dei fiori, dove vengono allestite le bancarelle
preposte alla vendita degli stessi, la via golosa
ricordata esclusivamente con la presenza di una
gelateria o il cortile del gioco, poco importa se
destinato al parcheggio.
La città e il territorio viste dai bambini prendono vita
dai ricordi vissuti personali.
E' nostro desiderio presentare proposte e attività
laboratoriali che lasciano parlare la dimensione più
intima ed emozionale del bambino, affinchè lo stesso
lavoro porti a risultati personali, assolutamente
originali, al di la di una sterile realizzazione uguale
per tutti.
L'espressione di se, attraverso diversi materiali e
tecniche grafico – pittoriche, porta inoltre alla
sperimentazione percettiva globale per una
conseguente maturazione del bambino nei vari aspetti
della sua persona, dalla sfera fisica a quella
cognitiva. E' forse questo l'elemento più indicativo di
una didattica, intesa come esperienza davvero
significativa che pone al centro del proprio
strutturarsi il bambino che è il protagonista attivo e
non esecutore passivo di determinate istruzioni.
Il tema proposto diventa così spunto di riflessioni,
ricerche, dialoghi, scambi reciproci su diversi livelli,
permettendo modifiche di rotta.
Poniamo come obiettivo anche la conoscenza
strutturale della città, della sua storia passata, nei suoi
elementi caratteristici.
All'interno della propria programmazione di sezione,
in piena autonomia e libertà didattica, ogni gruppo
insegnante svilupperà uno o più argomenti specifici
del nostro territorio.
Il progetto “ Giocando scopro il mio territorio” è un
percorso didattico che ci accompagnerà per tutto
questo anno scolastico e sarà supportato anche da
agenzie esterne.
Al rientro nella nostra sede amplieremo il progetto
anche con attività di intersezione; così facendo
favoriremo la socializzazione fra tutti i bambini della
nostra scuola.
Progetto Accoglienza
Il primo giorno di scuola non è lo stesso per ciascun
bambino: per alcuni si tratta di ritornare in un posto
lasciato solo qualche mese prima ed è un
appuntamento che viene vissuto generalmente
positivo; invece, l'ingresso, per i bambini più piccoli,
coinvolge le sfere più profonde dell'emotività e
dell'affettività: è un evento atteso e temuto allo stesso
tempo, carico di aspettative, ma anche di paure per il
distacco dalla famiglia e trovarsi in una comunità con
persone e regole sconosciute.
L'obiettivo principale del progetto è quello di rendere
piacevole l'ingresso a scuola di tutti i bambini.
Il periodo dell'accoglienza non è un momento veloce
e di passaggio e neppure una strategia verso i nuovi
arrivati, ma deve costituire un elemento di continuità,
un'attenzione costante alle dinamiche affettive e ai
bisogni che emergono dei bambini.
L'ingresso nella scuola rappresenta per il bambino il
passaggio ad una vita più autonoma rispetto a quella
vissuta nella famiglia, è il luogo dove egli prende
coscienza delle sue abilità e dove stabilisce
molteplici relazioni sociali con adulti e coetanei.
Per questo motivo è necessario organizzare in modo
adeguato questo delicato momento poichè accogliere
non significa solo invitare ad entrare, ma mettere il
più possibile a proprio agio genitori e bambini in un
ambiente scolastico idoneo gradevole dal punto di
vista estetico, funzionale, nella disposizione dei
giochi, colorato ed allegro, che incuriosisca e invogli
ognuno alla scoperta dei diversi ambienti e dei giochi
presentati.
Diventa quindi indispensabile far conoscere
l'ambiente, gli spazi della scuola e le persone che vi
operano. La ripetizione quotidiana di sequenze di
azioni della giornata scolastica con i suoi ritmi e
tempi rassicura il bambino fornendo punti di
riferimento.
Inoltre attraverso il coinvolgimento sistematico di
attività di tipo pratico e di routine i bambini
diventano maggiormente autonomi capaci di
assumersi compiti e piccole responsabilità.
Si ritiene opportuno graduare la permanenza dei
bambini a scuola adottando un orario flessibile, in
modo da favorire un inserimento più sereno
possibile,in quanto la compresenza di entrambe le
insegnanti favorisce quel rapporto adulto – bambino
molto diretto e privo di tensioni.
Progetto : Feste e ricorrenze
Questo progetto si occupa delle feste principali che si
affrontano a scuola durante l'anno scolastico:
Hallowen
San Nicolò
Natale
Carnevale
Pasqua
Festa del papà
Festa della mamma
Saluto di fine anno ai bambini grandi
Ognuna di queste feste vengono affrontate secondo tre
grosse prospettive didattiche:
 Il significato culturale della festa
 l'approfondimento linguistico attraverso poesie, rime,
storie, racconti
 la realizzazione di oggetti concreti da utilizzare come
dono o come augurio.
Si spera in questo modo, di andare incontro alle esigenze
principali dei bambini.
In occasione delle varie festività i bambini potranno
condividere momenti di gioia e allegria attraverso canti,
filastrocche, giochi inerenti alla festività ricorrente.
A conclusione dell'anno scolastico, come di consueto, si
svolgerà il saluto alla scuola da parte dei bambini grandi.
Il gruppo dei bambini medi e piccoli festeggeranno
i compagni grandi che si appresteranno ad affrontare una
nuova esperienza scolastica.
Il saluto ai bambini grandi si svolgerà all'interno della
struttura alla presenza dei loro genitori.
Progetto Intercultura
All'interno della nostra comunità scolastica sono tante le
possibilità di incontro e di relazione con gli “altri”.
Con i coetanei il bambino si confronta, comunica, acquista
saldezza e fiducia nelle proprie capacità, impara a cogliere
le diversità di sesso, di religione, di etnie, di lingue diverse
e a pensare agli altri condividendo esperienze comuni
collaborando per un fine comune di amicizia e di solidarietà
attraverso il gioco e trovando man mano delle regole
condivisibili.
Il bambino pur nella sua unicità, rafforza la sua identità in
un contesto allargato dove risulti chiara una modalità di vita
e di comportamenti dei singoli e del gruppo.
A questi proposito, molte possono essere le vie da
intraprendere, ma riteniamo che la disponibilità ad
accogliere, ascoltare,conoscere, la capacità di favorire in
ogni bambino il fare, l'esprimersi,il giocare rivestano una
importanza particolare per la realizzazione dell'educazione
interculturale che non è data soltanto dai “contenuti”, ma
dalla vita di relazione e dalla strutturazione di un ambiente
di vita e di apprendimento sereno,accogliente,motivante e
rispettoso delle identità culturali e delle storie personali di
cui ogni bambino è portatore.
Verranno proposti percorsi di attività didattiche mirate
all'incontro e alla socializzazione tra soggetti provenienti da
diverse culture,attivando innanzi tutto la capacità di
comunicare.
La comunicazione diviene, infatti lo strumento principale
per conoscere e comprendere l'altro, per costruire la propria
identità in termini di autonomia e di disponibilità
all'ascolto, al confronto, alla comprensione, all'interazione
ed è dunque il canale privilegiato dell'intervento educativo.
Essa utilizza,inoltre, tutti i tipi di linguaggio: da quello dei
sensi, a quello grafico – espressivo, a quello mimico –
gestuale e del movimento, fino alle varie forme del
linguaggio verbale.
Proprio in riferimento a quest'ultimo, riteniamo utile
strutturare un percorso educativo – didattico incentrato sulle
filastrocche, sulle poesie e sui giochi cantati che, creando
nelle sezioni un clima positivo,ludico,improntato al
benessere di tutti i bambini, favorisce situazioni di
partecipazione, di condivisione, di collaborazione e facilita
l'acquisizione di capacità espressive, comunicative e
relazionali.
Progetto Continuità
Famiglia, scuola e società sono agenzie educative che
collaborando e interagendo fra di loro contribuiscono allo
sviluppo globale del bambino.
La scuola, quindi che partecipa con apertura ad ogni evento
educativo tiene in grande considerazione il problema della
continuità, sia verticale sia orizzontale, da quando cioè il
bambino affronta per la prima volta l'esperienza di famiglia
– scuola o proviene dal nido, fino a quando lo accompagna
oltre la scuola dell'Infanzia.
La continuità educativa è una condizione essenziale per
assicurare e garantire agli alunni un percorso formativo
organico e completo.
Il passaggio fra un ciclo scolastico ad un altro, rappresenta
per il bambino una esperienza impegnativa sul piano
psicologico, affettivo, sociale organizzativo.
Lasciare un contesto scolastico famigliare per inserirsi in un
nuovo ambiente, interrompere rapporti significativi con i
compagni ed insegnanti, modificare le proprie abitudini ed
apprendere nuove regole organizzative, possono creare in
lui temporanei stati d'ansia e di riorganizzazione.
Il Progetto Continuità mira a supportare il bambino in
questo approccio con la scuola Primaria, mettendolo a
contatto con gli ambienti e gli spazi fisici in cui andrà ad
operare. Conoscerà gli insegnanti e il personale che opera
nella scuola e la nuova realtà scolastica e organizzativa, il
metodo di lavoro più intenso e produttivo a cui sarà
impegnato a svolgere il tutto sotto forma di gioco im modo
da favorire il passaggio più sereno possibile.
A tale scopo proporremo degli incontri con i bambini della
scuola Primaria Tarabochia ( che ci ospita ) per condividere
momenti giocosi e formativi.
Non mancheranno gli incontri tra le insegnanti per la
trasmissione di notizie sugli alunni.
Progetto: Educazione Stradale
Vigile...Amico mio
Un bambino per essere sicuro e maturare con equilibrio, ha
bisogno di regole a cui attenersi, in quanto non è in grado di
decidere autonomamente come comportarsi.
Insegnante e bambino assieme possono stabilire quali siano
le norme più utili per vivere in sicurezza l'ambiente che ci
circonda.
L'educazione stradale, quindi viene vista come una parte
della formazione al vivere sociale con le sue regole da
rispettere nello spazio urbano sviluppando un
atteggiamento civile di rispetto verso se stessi e gli altri.
Non è tanto importante trasmettere un gran numero di
conoscenze, quanto il concetto che vi sono regole da
rispettare che non devono essere soltanto un'imposizione
esterna, ma una conquista fatta dal bambino in
collaborazione con l'adulto.
Attraverso il gioco faremo comprendere al bambino
l'importanza e l'accettazione delle regole e soltanto
attraverso il rispetto di esse, il bambino potrà avere
successo nel gioco.
Si farà comprendere che “ la regola “ è buona perchè è
funzionale, così essa potrà essere accettata più facilmente,
non come divieto ma come “ soluzione migliore”.
Durante il percorso didattico il bambino acquisterà
famigliarità con la figura del Vigile Urbano, conoscerà la
sua divisa, la sua utilità per la sicurezza della città .
Verrà a conoscenza dei pericoli della strada e imparerà le
regole di comportamento idonee da compiere, e imparerà a
riconoscere le forme e i colori dei segnali stradali ed il loro
significato, giocheranno con il semaforo per l'acquisizione
di tutti quei requisiti necessari per affrontare la strada in
sicurezza.
Il progetto si articolerà in alcuni incontri della durata di
circa un'ora: due effettuati presso la scuola ed una riservata
ad una uscita sul territorio.
Agli incontri parteciperanno tutti i bambini grandi della
scuola assieme agli alunni della scuola Primaria U. Saba.
Il progetto è finanziato dal Corpo della Polizia Municipale
del Comune di Trieste.
Progetto lingua straniera:
Inglese
L'apprendimento di una seconda lingua va considerato non
come imposizione o memorizzazione di nozioni, ma come
assimilazione spontanea di forme di comportamento
comunicativo giocate dai bambini.
Sul piano neuronale il bambino presenta una grande
plasticità cerebrale e nasce potenzialmente poliglotta:
inoltre la maggior flessibilità degli organi fonatori affina la
sua capacità imitativa.
A queste motivazioni si aggiungono quelle di natura sociale
e culturale poichè l'insegnamento di una seconda lingua
consente al bambino di apprendere che esistono altri popoli
che hanno una lingua diversa dalla nostra.
Il progetto della lingua Inglese è finanziato dal Comune di
Trieste ed è rivolto a tutti i bambini ( piccoli, medi, grandi)
della scuola.
Progetto lingue minoritarie
In considerazione della particolare posizione geografica
della città di Trieste e della presenza di minoranze culturali
slovene nella regione Friuli Venezia Giulia, il progetto
lingue minoritarie si propone di stimolare nei bambini un
approccio di curiosità, esplorazione e scambio con bambini
di lingua e cultura diverse. La conoscenza degli usi, dei
costumi e delle tradizioni dei vari popoli europei, ed in
particolare di quelli confinanti, assume infatti grande
importanza nell’educazione dei bambini della comunità
europea. Un metodo privilegiato per mettere in atto tale
scambio è dato dalla possibilità di stabilire contatti e fare
esperienze con i bambini di madrelingua slovena.
Finalità
 Promuovere la scoperta e la conoscenza della storia,
della cultura e delle tradizioni dei territori dove si parla
lo sloveno
 Favorire la convivenza democratica tra abitanti del
territorio e l’integrazione culturale tra l’etnia slovena e
italiana
Traguardi generali per lo sviluppo delle competenze
 Avviare i bambini sin da piccoli alla conoscenza delle
culture slovena ed italiana e all’acquisizione delle
competenze comunicative nei due diversi codici
linguistici
 Promuovere il senso d’ appartenenza al proprio
territorio
( rione, città, regione, nazione ) e
all’Unione Europea anche attraverso il gemellaggio
con scuole ubicate in territorio sloveno.
Traguardi specifici per lo sviluppo delle competenze
 Competenza nello stabilire contatti sociali di base
usando semplici formule convenzionali
 Produzione di suoni ( fonemi ), parole, canzoni e
filastrocche nei due codici linguistici
 Capacità di fruire di un repertorio lessicale fatto di
parole ed espressioni riferibili al vissuto quotidiano
( sia scolastico sia familiare )
 Scoperta dell’ esistenza di usi, costumi e tradizioni
della cultura slovena attraverso lo scambio di
esperienze tra bambini e adulti delle scuole gemellate
Metodologia
 La presentazione in forma ludica dei contenuti del
programma da parte delle insegnanti titolari di sezione
e di risorse educative esterne ( associazioni culturali
slovene )
 Attivazione di laboratori di gruppo inerenti ai vari
ambiti d’esperienza dei bambini: attività motorie
( danze, movimenti ritmati ), attività grafiche
espressive ( disegni, cartelloni ) attività musicali
 Lo scambio di esperienze ( tramite mail, lettere,
disegni, visite ) tra le scuole gemellate.
Progetto intersezione gruppo bambini piccoli:
Uno due tre Fante Cavallo Re!
Divertiamoci con le filastrocche
E' ormai quasi scomparsa l'abitudine degli adulti di far
divertire i bambini raccontando vecchie filastrocche che un
tempo facevano parte del folclore popolare e venivano
inserite nei giochi svariati.
Cercheremo quindi di proporre ai bambini, le immagini
legate ai girotondi e a tutti quei passatempi inventati per la
loro gioia.
Oltre alle filastrocche di Trieste, più o meno conosciute, ne
proporremo altre che hanno fatto parte della tradizione e dei
nostri ricordi.
Il Progetto sarà rivolto a tutti i bambini piccoli della scuola.
Contenuti:
Ninne Nanne
Filastrocche per insegnare
Filastrocche per giocare
Filastrocche per educare
Filastrocche per le feste
Le conte
Girotondo
Tempi : Febbraio – Maggio
Spazi: Salone o Giardino
Progetto intersezione ( gruppo bambini medi ):
Il corpo gioca
La corporeità e la motricità contribuiscono alla crescita e
alla maturazione complessiva del bambino promuovendo la
presa di coscienza del valore del corpo inteso come una
espressione della personalità e come condizione funzionale,
relazionale, cognitiva ed espressiva, comunicativa e pratica.
Il progetto è rivolto ai bambini medi.
Finalità:
– contribuire alla maturazione complessiva del bambino
(autostima e autonomia )
– promuovere la presa di coscienza del valore del proprio
corpo
Obiettivi:
– migliorare la motricità globale del corpo e la
motricità fine
– controllo degli schemi dinamici e posturali
– sperimentare le proprie capacità e i propri limiti
– valorizzare l'immagine di sé
– attraverso il gioco e il movimento favorire la
relazione con l'altro
– rispettare se stessi e gli altri attuando comportamenti
di condivisione e collaborazione
– esprimere le proprie emozioni
Contenuti:
– conoscenza degli spazi
– osservazione dei materiali usati durante l'attività
– conoscenza dei compagni e delle regole per stare
bene assieme
– attività che suscitano nei bambini partecipazione,
entusiasmo e atteggiamenti di ricerca personale
– giochi in tutte le sue forme ( giochi senso motori,
giochi di imitazione, giochi strutturati, giochi
popolari e tradizionali)
Tempi:
Il percorso inizierà a febbraio e si concluderà ad aprile
A fine percorso, all' interno del nostro comprensorio
scolastico si organizzerà la “ Maratonina “.
Progetto intersezione ( gruppo bambini grandi):
Trieste scoperta attraverso fiabe e leggende
La fiaba costituisce un genere narrativo che permette ai
bambini di descrivere la propria vita interiore, le proprie
emozioni, i sentimenti e di utilizzare la lingua nella sua
funzione immaginativa e fantastica.
Per questo è bene coinvolgerli attivamente in molti giochi
di finzione ed in esperienze di drammatizzazione, di
espressione verbale e non, che permetteranno loro di
sviluppare competenze a più livelli.
Pertanto, si è deciso di scegliere le fiabe e le leggende
tradizionali di TRIESTE per offrire ai bambini numerosi
stimoli di apprendimento e occasioni per veicolare i
contenuti della programmazione educativo -didattica e
curricolare.
Le fiabe e le leggende, con la loro atmosfera "speciale",
permettono al bambino di identificarsi con i vari
personaggi, di vivere con loro avventure, paure e sogni;
soprattutto possono dare le chiavi per entrare nella realtà
per strade nuove, possono aiutare il bambino a conoscere,
esplorare il territorio su cui vive,il contesto in cui è inserito.
In relazione alle fiabe il bambino ascolta,racconta, inventa e
comprende le narrazioni di storie. Inoltre dialoga,
discute,chiede spiegazioni e formula ipotesi in base alle
situazioni descritte e profilate dalla fiaba.
Sa leggere immagini e commentarle, drammatizza
situazioni, conosce e canta canzoni ispirate alle fiabe.
Metodologia
Il percorso progettuale si svilupperà durante il periodo
febbraio-maggio 2015.
Le attività si svolgeranno nel salone e nel giardino della
nostra scuola.
Le strategie didattiche utilizzeranno sempre il canale
dell’esperienza didattica quotidiana e del vissuto personale.
I bambini più grandi saranno coinvolti in attività di
intersezione perché,
già in passato, sono risultate positive per la crescita
personale e
occasione di apprendimento cognitivo e relazionale.
L’itinerario didattico si concretizzerà attraverso attività
molto coinvolgenti: ascolto e rielaborazione di storie a
livello verbale, grafico-pittorico, espressione corporea,
drammatizzazione, ecc.
Programma d'insegnamento della Religione Cattolica
Insegnanti: Raffaella Petronio e Carmela Trimarchi
IL SIGNIFICATO DELL'IRC NELLA SCUOLA
DELL'INFANZIA
Nella Scuola dell'Infanzia l'educazione Cattolica trova nelle
Indicazioni Nazionali la sua collocazione nel Campo di
esperienza “Il sé e l'altro”. La dimensione religiosa del
bambino è importante per la sua crescita globale come
persona.
I bambini scoprono attraverso il dialogo e il confronto con
gli altri bambini l’esistenza di diversi punti di vista,
pongono per la prima volta le grandi domande esistenziali,
osservano e interrogano la natura. Ogni bambino si incontra
ogni giorno con molteplici gesti e segni della realtà
religiosa cristiano-cattolica presenti nella nostra società.
Tutto ciò suscita dei perché che esigono risposte vere.
L'IRC si colloca nel
“vissuto” religioso dei bambini e
promuove la conoscenza della realtà religiosa che li
circonda, in conformità alla dottrina della Chiesa.
Diversamente dalla catechesi, l'insegnamento scolastico
della Religione cattolica non mira a fare del bambino un
cristiano, non prepara ai sacramenti, non richiede
un'adesione di fede ne un'appartenenza ecclesiale. E' invece
una formazione educativa che insieme ad altre proposte
della scuola accompagna il bambino a scoprire se stesso e
gli altri, lo stimola all'incontro, all'apertura verso l'altro e la
sua accettazione, alla fratellanza e all'amicizia.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
 Osservare e conoscere il mondo che viene riconosciuto
dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio
Creatore.
 Scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene
presentata dai Vangeli.
 Scoprire
alcune
personalità
particolarmente
significative del panorama dei Santi.
 Individuare i luoghi e le espressioni dell'amore
cristiano nella Chiesa e conoscere le feste cristiane più
importanti.
OBIETTIVI FORMATIVI
 Il bambino diventa consapevole del significato
religioso dell'esistenza.
 Diventa consapevole della sua storia, cultura e delle
radici religiose.
 Scopre la gioia di vivere la fratellanza e l'amicizia.

Intuisce il senso dell'accettazione dell'altro e del
rispetto del diverso, con un corretto comportamento nei
confronti della religiosità, delle altre religioni e dei non
credenti.
CONTENUTI
Quest’anno scolastico scopriremo attraverso le ore di
Religione cattolica alcune storie bibliche adatte per i
bambini e ascolteremo alcune parabole di Gesù, utilizzando
il racconto come metodo didattico, sviluppandolo in modo
creativo e giocoso, per i bambini della Scuola dell’Infanzia.
Allacciandosi al tema annuale “Giocando scopro il mio
territorio”, scelto dalla Scuola, scopriremo le leggende dei
Santi più conosciuti nel nostro panorama culturale, i luoghi
e le feste cristiane più caratteristiche del nostro territorio.
La presenza di bambini stranieri nella scuola e diversità
etniche, religiose e culturali presenti, ci spingono ad
affrontare il tema dell’interculturalità vista come diversità
che porta ricchezza; l’intero percorso didattico sarà attivato
ponendo molta attenzione alla valorizzazione, condivisione
e cooperazione.
Si utilizzeranno materiali e sussidi idonei all’età dei
bambini: testi appropriati, sussidi illustrati,
schede operative, CD, videocassette o DVD a disegni
animati curati da case editrici specifiche per i materiali di
IRC (S. Paolo, Elledici).
METODO DI APPRENDIMENTO
 L'ascolto di racconti, brani, filastrocche, musica.
 La
riflessione
con
momenti
di
conversazione,
confronto e dialogo.
 Il gioco come momento di apprendimento con varie
attività ludiche e di aggregazione.
 Il canto e la danza come strumenti per sviluppare
l'espressività del bambino.
 La produzione di piccole creazioni manuali, disegni di
vario tipo, cartelloni e simili.
DESTINATARI
Tutti i bambini della Scuola dell'Infanzia Comunale
“Delfino Blu” che si avvalgono dell'insegnamento della
Religione Cattolica, divisi per sezioni: A (sezione slovena),
B, C, D, E (sezioni italiane).
VERIFICA
Osservazione del bambino, se dimostra interesse e
partecipazione attiva alle attività proposte e se è coinvolto
emotivamente; se partecipa alla ricerca delle soluzioni; se
esprime emozioni utilizzando vari modi di comunicazione
ed espressione.
SPAZI
 Luoghi interni alla scuola (aule di sezione, salone)
 Luoghi esterni alla scuola (giardino, uscite didattiche)
Eventuali uscite didattiche (visite guidate) saranno
concordate con la coordinatrice didattica e le
insegnanti della scuola, precedute da alcune lezioni di
preparazione.
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