potrebbe salvarci la bellezza - Metroservices Facility Management
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Anno I - Numero 02 - Metromag Bimestrale Marzo/Aprile 2015 - Poste Italiane / Spedizione in Abb. Postale D.L 353/03 - 70% Roma Aut. C/RM/05 2015 Sistemi, Sicurezza, Enti E Aziende Sindacato Sindacati & Datori: riconoscersi e valorizzarsi Fisco Split payment: pro e contro Sicurezza D. Lgs. 81/2008 per l’effettivo miglioramento di sicurezza e condizioni di lavoro Made in Italy Made and died in Italy... C’era una volta la pizza Attualità “Un bel nodo di cravatta è il primo passo serio nella vita” Società Donne risolutive potrebbe salvarci la bellezza Inestimabili valori culturali e patrimoni artistici, che non hanno pari al mondo, i nostri beni rifugio per esaltare il PIL del Paese, eppure... L’Editoriale di Alessandro Pignatelli Oltre il Belpaese “Paese mio che stai sulla collina disteso come un vecchio addormentato... paese mio ti lascio e vado via”... è l’incipit di una famosa canzone (cover di molteplici vedettes internazionali), sintesi forse dell’impulso ispiratore di quegli italiani che si sono trapiantati oltre le nostre colline, trasferendo valori, personalità, principi, ingegnosità e fattività del Belpaese. Penso che qualche spigolatura della storia di qualche italiano di successo “oltre-mare” può aiutare anche chi ha deciso di restare, nonostante tutto, fra le nostre colline, poiché gli esempi - oltre che arricchire la conoscenza - possono diventare fattore emulativo e messaggio di concretezza oltre le difficoltà e le contingenze. Partendo da lontano, sia nel tempo, sia nello spazio, Marco Polo ha dato un saggio alla poliedrica Cina della intraprendenza dei veneziani, (ossia degli antesignani repubblicani, assieme alle altre repubbliche marinare di Genova, Pisa e Amalfi, della futura Repubblica Italiana). E dopo, il gesuita Matteo Ricci, ha costruito, anche quale Consigliere di più imperatori, un ponte importante per la compenetrazione di civiltà profondamente diverse, trasferendo la conoscenza di valori consolidati nella cultura italiana quali geografia, matematica e astronomia. è in Cina che oggi si gioca la conquista del consenso e della credibilità mondiale, anche per il nostro Paese ed è ciò che ha certamente avvertito un italiano di successo, contemporaneo, che è oggi a capo del più importante fenomeno di capacità comunicativa del “bello Italia”. è Alessandro Giglio che, con la sua televisione italiana, e con tutte le tecnologie digitali (satellite, cavo, iptv, web, mobile e tablet), “invade e capillarizza“ la Cina con la realizzazione di 3 canali tematici “made in Italy”. Essi daranno voce e volto all’immagine dell’Italia verso centinaia di milioni di cinesi raccontando esclusivamente i monumenti, l’arte, i cibi e la cucina, la moda, la natura, le città, la civiltà antica e consolidata della nostra cultura, i sapori, le emozioni, le tradizioni, la storia, RISORSE UMANE PER L’AZIENDA sicurezza e vigilanza Piantonamento fisso e antirapina; Collegamento impianti di allarme con centrale operativa; Pronto intervento di autopattuglie; Servizi di ronda; Radiolocalizzazione satellitare; Tele-radioallarme; Videosorveglianza. Reception services Controllo accessi; Front ed help desk; Custodia e smistamento posta; Accoglienza per uffici; Assistenza multilingue. Numero Verde 800 912 837 - www.metroservice.biz - www.metroservice.org.uk Azienda Certificata ISO 9001 - ISO 14001 - OHSAS 18001 la bellezza. Capacità e iniziative che consolidano innumerevoli storie di italiani che hanno saputo aiutare la fortuna nella costruzione di sogni ed aspirazioni. Così Placido Napoli, “il re” della Borsa di Buenos Aires, partito a 10 anni dal Sud dell’Italia verso il Sud dell’America che, dopo la gavetta necessaria a chi deve reperire mezzi e risorse strada facendo (anche attraverso l’esperienza dello strillone che vende giornali e bibite allo stadio), è stato infine regista di un giro finanziario di oltre 35 milioni di dollari al giorno con oltre 150 società quotate, dando personalità e vigore al sistema finanziario argentino. Certamente, tutto ciò inorgoglisce ed è sperabile che divenga incentivo alla fattività, la stessa che per una vita ha permeato l’impegno di un altro emigrante da San Fratello in Sicilia (lo stesso paese di origine di Bettino Craxi). Benny Caiola è partito da zero e, oltre ad aver costruito grattacieli fra New Jersey e New York, lasciando in eredità 3000 appartamenti e 32 palazzi a Manhattan, ha costruito, per sé e per il godimento degli amatori, una importante collezione del simbolo d’Italia per antonomasia, la Ferrari, ma anche Maserati e Lamborghini. è il coronamento del sogno americano, con il consolidamento di ricchezza e successo, ma è dimostrazione di ideali, impegno e forza di volontà, per raccontare e dimostrare alla nazione leader nel mondo, gli Usa, che il simbolo di spessore, ingegno e creatività artistica e tecnologica per antonomasia ci appartiene, fa scuola, è miraggio e status symbol. Senza approfondire oltre con altri esempi di italianità, altrettanto virtuosi e prestigiosi, in Giappone, Canada, Emirati, Sud Africa, Russia, Paesi scandinavi, per restare nell’ambito anglosassone, sintesi e morale di tutto non può che essere l’esortazione Go Ahead! ...Forza, si va avanti. [email protected] Sommario Il Fondo di Franco Fazio UNIVERSO ITALIA editoriale Oltre il Belpaese #1 il fondo Universo Italia #3 di Alessandro Pignatelli di Franco Fazio sindacato Sindacati & Datori: riconoscersi e valorizzarsi intervista a Luca Famiani religioni Religioni di pace, religioni per l’umanità di Mohamed Kassen relazioni internazionali Brasile: geografia di una realtà che conquista di Dario Tarsia ottimizzazione Elogio della farfalla di Orlando Mancini fisco Split payement: pro e contro di Marco Sanchini beni culturali Potrebbe salvarci la bellezza #22 di Lucia Cappelletti attualità Un bel nodo di cravatta è il primo passo serio nella vita #26 di Bruno Tucci #4 #16 #6 a cura di Riccardo Panzironi società Donne risolutive di Franco Fazio #9 amarcord Pensieri vigili di R. Ricciardi e A. Pimpini #12 #22 volontariato Vita da volontario di Raffaella D’Andretta #14 Non intendendo dare voce alla corrente distruttiva, per una volta cerchiamo di leggere un aspetto di positività, attraverso un elemento che caratterizza un popolo: la sua lingua. Nel #28 nostro caso l’italiano. Se pensiamo al suo impiego, non sarà difficile godere di un momento di orgoglio, di sentimento, di superbia nazionale. A controbattere, per esempio, il fatto che le lingue ufficiali dei protocolli diplomatici o commerciali sono il francese e l’inglese, non si può trascurare che il Papa, qualunque sia o sia stata #32 la sua nazionalità (italiana, polacca, tedesca, argentina...), e il Vaticano hanno quale lingua ufficiale, oltre al latino per specifiche funzionalità e formalità, l’italiano. I suoi seminaristi stranieri o prelati o principi della Chiesa imparano in maniera perfetta e approfondita la lingua di Dante, nella quale percorrono l’iter di studio, conseguono lauree e #34 specializzazioni canoniche, ecclesiali, giuridiche, filosofiche, religiose. E nel caso del Pontefice, ogni qualvolta rivolge i suoi messaggi, irradiati in circa 200 paesi del mondo, il nostro idioma perviene a oltre 2 miliardi di cristiani e 7 miliardi potenziali di abitanti del pianeta. #36 Nelle nostre orecchie, almeno una volta é risuonato il canto di Enrico Caruso, Pavarotti, Maria Callas, Carreras, Placido Domingo, Montserrat Caballé, o Renata Tebaldi, tutti protagonisti della scena mondiale, tutti a cantare, recitare nei maggiori e più prestigiosi teatri o auditorium nel mondo, opere di italiani, in italiano, che mai nessun impresario ha immaginato di traslare #39 in altra lingua, poiché l’italiano è veicolo suggestivo e affascinante di opere universali, capite da tutti e capaci di arrivare al cuore e all’animo della gente senza che necessariamente se ne debba conoscere la lingua. E, restando nell’ambito musicale, le indicazioni “allegro, allegretto, immigrazione La tratta degli schiavi di Sara Rodilosso tecnologia Nell’attesa del Drone di Fabrizio Cicchinelli di Alessandro Pignatelli di Patrick Fazio innovazioni Perchè guidare a “emissioni zero” sicurezza D. Lgs. 81/2008 per l’effettivo miglioramento di sicurezza e condizioni di lavoro #16 made in italy Made and died in Italy... C’era una volta la pizza comunicazione Ora lo sai Il gioco allo sfascio è certamente una delle attitudini nelle quali noi italiani riusciamo meglio. E in questo, immaginando, per stare al gioco, di svolgere delle puntate virtuali, ci piace giocare d’azzardo scommettendo sul deleterio anziché sul virtuoso. di Paolo Morbiato allegretto vivace, allegro agitato, allegro ma non troppo, allegro maestoso, andante, andante #43 con brio, andante agitato, andante cantabile, andante ma adagio, andante maestoso, forte, fortissimo...” (e sono solo una parte della nomenclatura), sono, negli spartiti di direttori, italiani, cinesi, russi, inglesi, giapponesi, spagnoli, francesi - e fra essi Abbado, Barenboin, #48 Bernstein, Celibidache, Chung, Karajan, Toscanini, Zubin Meta - da sempre in italiano, lette, comprese ed eseguite in italiano. E se talvolta recriminiamo sul fatto che inglesismi o francesismi tendano a inserirsi nella nostra lingua, è certo, caso mai, che molti paesi della terra potrebbero recriminare che nostri termini sono da tempo correnti e di immediata comprensione nelle loro lingue: così è per “alto, #18 #43 soprano, contralto, bravo, opera, orchestra, pianoforte, primadonna, bella, buongiorno, ciao, dolcevita, Ferrari, Frecce Tricolori, gondola, grazie mille, chianti, mozzarella, parmigiano, pizza, prosciutto, risotto, spaghetti, sole, tempo, volare, video, viva, ...” METROMAG Sistemi, Sicurezza, Enti e Aziende Bimestrale Marzo/Aprile 2015 - Numero 02 Editore: Metroservices Facility Management Srl Sede Legale: Via Toscana 30, 00187 Roma Tel: +39 06 83369044 - Fax: +39 06 83369045 N. Verde: 800 912 837 [email protected] - www.mfacility.biz P. IVA/C. F.: 10 166 651 009 - Rea: RM 1214468 Direttore Responsabile: Franco Fazio Direttore Editoriale: Alessandro Pignatelli Amministratore: Marco Panzironi Comunicazione: Patrick Fazio Grafica: Daniele Paternò Stampa: Tipografia Ostiense srl Via P. Matteucci, 106 C - 00154 Roma Luogo di pubblicazione: Roma Aut. Trib. Roma 280/2014 del 31.12.2014 Poste Italiane SpA: Spedizione in Abb. Postale D.L. 353/03 - 70% Roma Aut. C/RM/05 2015 Resp. Trattamento Dati: Marco Panzironi Metromag sarà inviato gratuitamente a chi ne farà richiesta, inviando autorizzazione al trattamento dati (D.Lgs. 196/2003) all’indirizzo o tramite e-mail. Hanno collaborato a questo numero: Lucia Cappelletti, Fabrizio Cicchinelli, Raffaella D’Andretta, Luca Famiani, Mohamed Kassem, Orlando Mancini, Paolo Morbiato, Riccardo Panzironi, Alessandro Pimpini, Riccardo Ricciardi, Sara Rodilosso, Marco Sanchini, Dario Tarsia, Bruno Tucci. Ma se a tutto ciò aggiungiamo che l’italiano è oggi la terza lingua studiata nel mondo, non possiamo non considerare che - pur indulgendo al nostro gioco preferito dello sfascio - sarebbe bene che nel gioco si aggiungesse anche un pò di pratica dell’amor proprio, dell’orgoglio italiano, non foss’altro - anche senza ricordare Dante Alighieri - perché Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo, Montale, Fo, ben 6 Premi Nobel per la letteratura, sono Italiani e in lingua italiana. [email protected] Relazioni sindacali # 4 Metromag Relazioni sindacali Metromag # 5 SINDACATI & DATORI: RICONOSCERSI e VALORIZZARSI I Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro sono “bibbia” per i lavoratori e “arma” per le organizzazioni sindacali. esigenze della aziende. di poteri. Abbiamo assistito increduli: alla arrivare a qualunque decisione che coin- Credo dunque che sia proprio qui il fulcro spaccatura della triplice sindacale, alla volga organizzazioni sindacali, imprese e della questione, nell’avvicinare due mon- firma del primo contratto specifico del lavoratori. Questo perché, se è vero che la di che faziosamente ed ideologicamente settore, alla immediata successiva ratifica contrattualistica è la bibbia dei lavorato- sono stati tenuti troppo lontani e che per rappresaglia di un altro CCNL paral- ri, è altrettanto vero che non lo è affatto invece in anni passati avevano vissuto lelo votato al ribasso e collegato al con- per i Giudici del Lavoro, i quali spesso uti- la bellezza del riconoscersi e del valoriz- tratto della Vigilanza Privata. Insomma lizzano i testi contrattuali per poi piegarli zarsi gli uni negli altri, riconoscendosi una vera bagarre atta per lo più a cam- alle più fantasiose e ondivaghe interpre- Nel nostro settore l’analisi diventa più meriti ed oneri nell’ottica di una crescita biare affinché nulla cambiasse. Da parte tazioni, gettando un consolidato senso complessa arricchendosi di tutte quelle comune sia in termini economici che in nostra l’intento è stato sempre lo stesso, di incertezza del giudizio e della giustizia particolarità ed anomalie che rappresen- termini sociali. Di altro tenore invece è la ispirato al principio di rispetto e ricono- su ogni causa che vede un lavoratore ed tano le peculiarità del comparto Servizi. parte delle relazioni che riguarda i con- scimento delle realtà sindacali, quello di una azienda l’uno contro l’altro di fronte D. Il mondo del Sindacato è quanto di Questo, vedovo ma non in lutto della Vi- tratti collettivi di lavoro nazionali, croce semplificare la contrattualistica riducen- ad una corte. più variegato possa esservi nel mon- gilanza Privata ha faticosamente trovato e delizia delle organizzazioni sindacali ed do il numero di testi per settore e creare Ritorniamo così al punto di partenza, con do delle relazioni sociali e dell’econo- una sua identità ben precisa, cosa che, anch’essi al centro delle mire riformiste un testo moderno e strettamente aderen- l’affermazione che parlare dei rapporti mia; e certamente non può dirsi che seppur non ancora digerita da tutte le del Premier Renzi. te alle richieste ed alle necessità precipue sindacali in maniera completa ed esau- la politica del sindacato possa essere sigle che rappresentano i lavoratori, ha del comparto, aiutando gli operatori e stiva significa prendere in esame l’intero univoca in qualsivoglia segmento e comportato una filiera tutta nuova e spe- riconoscendo in maniera adeguata i circa sistema del lavoro, la sua strutturazione e comparto del lavoro. cifica delle Relazioni tra parte Datoriale e D. Altro portato del pluralismo è 90.000 impiegati che lo animano. le sue malattie croniche. Al tempo stesso in mondo dei datori Sindacati. indubbiamente la “non unità” del- Oggi portare avanti le relazioni sindaca- di lavoro presenta sfaccettature di- Una tale evoluzione che di per sé rap- la organizzazioni sindacali che pur li è un arduo compito, diverso per ogni verse sia in funzione del posiziona- presenta un terremoto nell’ancien regi- essendo indicata dalla mediologia D. La nostra testata ha dedicato, nei azienda, per ogni operatore, per ogni si- mento di settore, sia della tipologia me sindacale è resa ancor più scomoda corrente quale “triplice sindacale”, fa- suoi contenuti redazionali, spazio si- gla sindacale e persino per ogni delega- di bene o servizio prodotto. e quindi avversata anche alla luce della cendo pensare ad una usuale unità di gnificativo ai problemi della giustizia to sindacale. Si tratta di trovare il giusto Quali gli aspetti e le problematiche attuale situazione congiunturale e poli- intenti, di norma percorre binari ben correlati al mondo del lavoro. compromesso tra le richieste sindacali, collegate al rapporto Sindacati/Datori tica, che vorrebbe rovesciare il totem del divergenti. Per entrare ancora di più nel detta- le necessità aziendali e le ipotesi di un di lavoro del settore servizi/vigilanza sindacato in tutte le sue espressioni, par- Quale è la linea di condotta della “tri- glio, quali gli orientamenti della giu- eventuale chiamata in giudizio in merito, privata? tendo ad esempio dal tanto chiacchierato plice” relativamente al Vs. comparto? stizia nei confronti delle tematiche confidando sempre (lo dico a titolo per- sindacali? sonale) nella professionalità e nella cor- Intervista a Luca Famiani* Luca Famiani, 1983, é Segretario Generale dell’Associazione PiùServizi, organismo rappresentativo datoriale dei Servizi Fiduciari e della Vigilanza, firmataria dello specifico CCNL di settore. è attualmente membro del Consiglio Direttivo dell’Ente Bilaterale Nazionale dei Servizi Ausiliari Fiduciari ed Integrati (EBINSAFI) e del Fondo di Assistenza Sanitaria dei Servizi Integrati (FONDO ASSI). Durante gli studi alla facoltà di Scienze Politiche, è stato eletto Consigliere di Facoltà per il biennio 2003-2005. Ha frequentato negli Stati Uniti scuole certificate di Lingua Inglese. Nell’ambito delle attività aziendali, nella cooperazione sociale,prima di assumere i correnti incarichi rappresentativi, si é occupato, per 5 anni, principalmente dei bandi di gara e delle Relazioni istituzionali. Articolo 18. R. La riflessione sull’utilità e sulle meto- Sarebbe però un errore grande a mio av- R. Parliamoci chiaro. I CCNL rappresen- dologie delle relazioni sindacali assume viso non riconoscere il grande lavoro che tano da un lato la bibbia dei lavoratori e R. La prima risposta potrebbe essere: non adottano la stessa cura che hanno in questi tempi un valore diverso, tale da le OO.SS. svolgono in termini di rappre- dall’altro un’arma carica per le organizza- cosa c’entra con i sindacati l’assetto della nel controllare quanto dovuto dalla so- avvicinare ogni iscritto più alla catego- sentatività e di efficacia nell’intervenire zioni sindacali. giustizia? In effetti, un bel nulla. Ma, per cietà rispetto a quanto richiesto per lo ria della filosofia politica che alla mera in situazioni di crisi o difficoltà, sapendo Nel nostro settore su questo tema si è assi- lasciare un pò di amaro in bocca si può svolgimento delle mansioni per le quali descrizione ed analisi della situazione agire in molti casi con ragionevolezza av- stito ad un vero e proprio scontro genera- anche argomentare in proposito poiché è sono retribuiti. • © giuslavoristica. vicinando le necessità dei lavoratori alle zionale, politico economico e non ultimo un costante elemento da considerare per rettezza dei lavoratori che, capita spesso, Religioni # 6 Metromag Religioni di Pace, Religioni per l'Umanità “Possiamo avere diverse religioni, lingue diverse , colore di pelle diverso ma tutti noi apparteniamo alla stessa razza umana.” di Mohamed Kassem Nei momenti in cui vengono aggrediti l’umanità e i principi di fede e di libertà, in cui la parte giusta della società, anche attraverso il proprio credo religioso, contribuisce alla serenità civile, al progresso e alla convivenza fra popoli, etnie, fedi e opinioni, é dovere di tutti dare spazi e opportunità alla libera circolazione del pensiero. Metromag è felice di ospitare e condividere il “pezzo” di Mohamed Prima di esporre questo argomento, desidero presentarmi. Sono un cittadino libanese musulmano che vive all’estero, precisamente in Italia, e la diversità religiosa fa parte della mia vita quotidiana. Il Libano!! è un piccolo paese arabo del medio oriente. Un area di 10.000 km2 spalmata sulla costa del Mar Mediterraneo. Si compone di una popolazione approssimativamente di 4 milioni di abitanti, anche se la mancanza di statistiche ufficiali non consente di avere un dato preciso (ma questa è un’altra storia). Kassem che, con civiltà e compenetrazione di valori, ha voluto apportare il suo contributo, sereno e fraterno, a chi crede nella tolleranza, nell’eguaglianza, nella pari dignità sociale delle persone “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, nella garanzia dei “diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” (artt. 3 e 2 della Costituzione della Repubblica Italiana). Religioni Metromag # 7 Nonostante il numero esiguo della sua l’umanità che danno a tutto l’Islam una popolazione, il Libano è il paese più di- cattiva fama. “L’Induismo era rappresentato da Ghan- versificato del medio oriente, forse an- Sfogliando il libro della storia, anche di e dal fanatico che l’ha assassinato.” che del mondo, laddove è stato ed è pos- quella recente del XX secolo, La religione La caricatura dell’Islam come religione sibile far coesistere le diverse comunità Islamica non può essere additata come violenta ed intollerante è irragionevole e etnico-religioso: Islamismo (Sciiti, Sun- unica religione sanguinaria, e lo sguardo non ammissibile. niti, Alawiti, e Drusi), Cristianesimo (Cat- volge a fatti atroci commessi da Cristia- Ricordiamoci che chi è in piedi a combat- tolici, Ortodossi, Maroniti e Protestanti), nesimo – Buddismo – Comunismo – Na- tere contro quei fanatici, terroristi e falsi L’Ebraismo e altre piccole minoranze di zismo - Induismo – etc fissando il record musulmani sono prima di tutto gli stessi Armeni e Curdi. di sterminio di massa. Musulmani. Un paese cosi piccolo come perimetro ma abbastanza grande per brillare come unico esempio della diversità religiosa. Permettetemi di specificare che il mio ruolo non è spiegare il significato dell’I- Tutte le religioni hanno subito martirî e persecuzioni slam o contraddire le altre religioni, poi- neralizzare verso qualsiasi fede. è da denunciare la brutalità, il sessismo, l’intolleranza e la criminalità, ma non possiamo confondere tali episodi con tutto l’Islam. Cerchiamo di non nutrire il bigottismo islamofobo evidenziandone solo errori e trascurando la diversità di ché questi argomenti vanno oltre le mie (è vero che il Corano ha passaggi di vio- una religione con 1,6 miliardi di fedeli, di capacità, ma evidenziare cose date per lenza ma cosi fu per la Bibbia e per il Tal- cui molti sono i precursori di tolleranza, scontato. Oggi il mondo islamico com- mud.) modernità e sostenitori dei diritti umani. prende un ceppo che è sproporzionato, Queste persecuzioni non hanno reli- La grande frattura non è tra le fedi ma tra intollerante ed oppressivo. gione e non distinguono tra Cattolici, i fanatici intolleranti estremisti di ogni Barbari dello Stato Islamico citano la loro Ortodossi, Protestanti, Sciiti, Sunniti, tradizione e religione. “L’Islam insegna la fede come baluardo del loro comporta- Yazidi o Atei. tolleranza, non l’odio; la fratellanza uni- mento mostruoso. Oggi più che mai as- Il mondo Islamico é vasto e variegato. versale, non inimicizia; la pace e non la sistiamo a decapitazioni e crimini contro Dobbiamo prestare attenzione a non ge- violenza”. • © www.lgaitalia.it BRASILE: GEOGRAFIA DI UNa realtà che conquista Economia e Finanza di livello e primato mondiali, per potenzialità del mercato interno e per capacità di attrazione degli investimenti esteri. di Dario Tarsia Brasile: diverse opportunità per le azien- Tuttavia, sono le complessità burocra- Grande attenzione è dedicata anche al de italiane, grazie ad un mix vincente di tiche, alcune rigidità del mercato del miglioramento delle città, sia nelle gran- fattori, quali il comune retaggio cultu- lavoro ed i tempi di realizzazione degli di e storiche metropoli (San Paolo, Rio de rale, gli storici legami economico‐com- investimenti a “raffreddare” l’entusiasmo Janeiro, Brasilia) sia nelle zone che hanno merciali e per l’apprezzato alto livello delle aziende italiane e degli operatori visto una rapida crescita economico‐so- di qualità, affidabilità e innovazione che economico‐finanziari verso le opportu- ciale negli ultimi anni (come nel caso l’export italiano è in grado di offrire in di- nità offerte dal vasto e crescente merca- dell’area nord‐orientale). versi settori. to brasiliano. Le previsioni positive circa la stabilità po- Le autorità brasiliane, se da un lato con- litica e macro economica del Paese per i tinuano a mantenere un atteggiamento prossimi anni e la rapida evoluzione del protezionista nei confronti della produ- contesto socio‐economico interno rap- zione manifatturiera interna, sono sem- presentano fattori da non sottovalutare, pre più impegnate a limitare gli ostacoli che rafforzano l’attrattività del Brasile in allo sviluppo delle attività economiche termini di sviluppo del business, sia a e ad attirare investimenti dall’estero in livello di interscambio commerciale che ogni settore. di potenzialità per l’ampliamento degli Ancora limitanti ma in rapida evoluzione investimenti diretti esteri. Atteggiamento protezionista, ma con forte apertura a capitali e risorse estere Servizi e pronto intervento per la famiglia e l’azienda Pulizia, giardinaggio, disinfestazione, facchinaggio e traslochi. Le recenti evoluzioni in campo demo- e crescita sono gli aspetti legati alla logi- grafico e del potere d’acquisto in Brasi- stica ed alla distribuzione. le stanno portando sul mercato milioni Il governo brasiliano sta compiendo un di nuovi consumatori, particolarmente notevole sforzo di ammodernamento attratti da trend e tendenze provenien- della propria rete infrastrutturale, con Politiche di incentivo per il segmento industriale che guarda all’ingegno delle imprese italiane ti dal continente europeo e sensibili al ingenti risorse finanziarie messe a dispo- richiamo del fascino del design italiano. sizione per i prossimi anni. Il commercio verso il Brasile risente an- Ciò non riguarda solo il settore dei tra- cora di diversi fattori potenzialmente sporti, con l’ampliamento o la creazione limitanti, come le barriere doganali, che di porti, aeroporti, ferrovie e reti stradali, Gli Stati come São Paulo e Minas Gerais seppur diminuite negli ultimi anni, rap- ma anche la distribuzione dell’energia e sono le aree dotate di uno strutturato presentano un vincolo significativo in dei servizi utili allo sviluppo delle attività tessuto industriale, una forza lavoro qua- termini di costi e procedure. economico‐commerciali. lificata e una presenza sindacale conso- Relazioni internazionali # 10 Metromag lidata. Tuttavia, tali mercati evidenziano tive e commerciali diffuse su tutto il ter- e numerosi incentivi all’investimento segnali di saturazione, anche a livello ritorio, si sono distinte per la qualità dei diretto. Da un punto di vista di classifi- logistico, che rendono impegnativa l’im- prodotti e dei servizi offerti. cazione settoriale, la presenza italiana si plementazione di un piano di investi- La distribuzione geografica delle impre- concentra nel settore meccanico (23% mento industriale. delle imprese) e in quello automobilisti- Gli Stati del nord-est, come Pernambuco co (16%). Considerando le possibili mo- e Bahia, e del centro-ovest, come Goiàs e Distretto Federale, sebbene siano situati in aree geografiche e industriali più periferiche, hanno avviato negli ultimi Tecnologia e know-how, i vantaggi competitivi discriminanti anni politiche di incentivo per rafforza- dalità per mobilitare le proprie risorse verso il Brasile, un’impresa può valutare tra diverse opzioni, le quali possono essere implementate alternativamente o come fasi successive di un processo di re il proprio settore industriale e quindi se riflette la storia economica del Brasile: espansione strutturato. offrono nuove opportunità per le no- circa il 90% delle imprese si concentra La scelta di realizzare un investimento stre imprese. In Brasile si contano circa nelle regioni sud e sud-est (il 50% solo greenfield non è tanto legata alla dimen- 40 Grandi Gruppi italiani, tra i quali Fiat nello Stato di San Paolo), caratterizza- sione dell’impresa, ma piuttosto al fatto Group, Pirelli, Finmeccanica, Telecom Ita- te da un livello di sviluppo industriale di detenere un vantaggio competitivo lia, Azimut Benetti, Techint, Saipem, Enel, consolidato. Si segnala un’attenzione in termini di tecnologia e/o know how Mossi&Ghisolfi, Impregilo, Atlantia, Mai- crescente verso le regioni del nord-est rispetto al mercato di riferimento o alla re Tecnimont, Maccaferri, Prysmian. (ad esempio, lo Stato di Pernambuco), a possibilità di creare dal nulla un distret- È altresì presente un numero conside- conferma del fatto che, sebbene tali aree to industriale o entrare a far parte di un revole di imprese di piccole e medie siano relativamente meno sviluppate, indotto già consolidato da parte di un dimensioni che, con le loro filiali produt- presentano tassi di crescita più elevati grande gruppo. • © Esportazione 1. è una soluzione ancora molto praticata. 2. Non si rivela una scelta conveniente a causa degli elevati dazi all’ingresso di merci sul mercato brasiliano. 3. Richiede un’analisi accurata degli aspetti fiscali, logistici e della concorrenza. Accordi commerciali - Joint Ventures 1. è la soluzione meno onerosa e, al contempo, meno rischiosa per intraprendere un business. 2. è consigliabile, per lo meno in una fase preliminare, per conoscere il mercato e l’impresa partner. 3. Può essere considerata come step iniziale a una business combination o acquisizione. Fusioni e Acquisizioni (M&A) 1. Poco utiilizzata dalle aziende italiane, al contrario di altre europee e americane: il successo dipende dalla stima corretta di parametri chiave, due diligence e capacità di implementazione di sinergie; differenze culturali e di gestione possono avere impatto sulla redditività. 2. Permette di garantire immediatamente una partecipazione di mercato, una struttura operativa e funzionale, accelerando la curva di crescita. Può costituire l’unica soluzione in caso di alte barriere all’entrata. Investimento greenfield 1. Si tratta di creare da zero uno stabilimento produttivo o una filiale commerciale in loco. 2. è evidente una crescita tendenziale di questo tipo di operazioni, utilizzato spesso per grandi investimenti o quando non esistono alternative di M&A e JV. Relazioni internazionali Stato San Paolo Rio de Janeiro Metromag # 11 Popolazione (mln di abitanti) Pil pro capite (miglialia di US$) tasso di crescita % del PIL (2003-12) 16 15 3,56 41,3 18 Minas Gerais 19,6 Santa Catarina 6,3 14 Espirito Santo 3,5 15 5,89 3,5 10 4,18 2,5 11 4,6 Bahia Pernambuco Parà Amazonas Maranhão Mato Grosso do Sul 14 8,8 7,6 6,6 11 3,86 4,6 7 2,43 7 4,2 6 4 2,75 4,8 4,48 Ottimizzazione # 12 Metromag Elogio della farfalla personale un nuovo concetto di organiz- 2) Abbandonare l’agenda, completa- zazione del tempo. La domanda è: oggi mente, ed iniziare la giornata semplice- questi sistemi funzionano ancora? Per un mente con delle liste con delle cose da periodo di tempo ed al fine di verificare fare ed affrontare la giornata così, all’im- quanto un sistema di pianificazione tra- pronta. Mutuando un’espressione delle dizionale sia ancora efficace, ho cancel- arti marziali, la cui filosofia alla base ha lato in maniera visibile tutti gli appunta- prodotto pagine di riflessioni bellissime menti e gli impegni pianificati, in modo sul tempo, si dice: Avere una mente «flu- “La farfalla non conta mesi ma momenti, e ha tempo a sufficienza”. che fossero evidenti le modifiche. Il risul- ida come l’acqua». tato è stato un disastro: solo poche cose Stesso concetto utilizzato da David Al- erano ancora nella loro posizione origi- len, uno dei guru dell’organizzazione naria. Pianificare la giornata, oggi, anche personale con il suo “detto, fatto!” (Lo in ragione della velocità che l’utilizzo ammetto, ho letto anche quello)… di Orlando Mancini della mail prima e della condivisione poi Quella che mi sembra un’ulteriore con- (dropbox, evernote, e cloud in genere) ferma di queste riflessioni è il momento Mi occupo di “business” da diversi anni. Prima in uno studio professionale, ora dall’altra parte della scrivania, in azienda. Nel corso del tempo ho ricoperto diversi ruoli in società molto importanti e prestigiose. giunto alla conclusione che l’unica risorsa che meriti tutta la mia attenzione è il tempo. Romano Battaglia, ha scritto che “Il tempo è come un fiocco di neve, scompare mentre cerchiamo di decidere che cosa farne”. Non puoi averne di più, non puoi allungare le giornate senza che questo influisca sulla tua salute, non puoi fermarlo. Qualche volta desideri anche che scorra più veloce, ma anche questo non puoi ottenerlo volontariamente anche se qualche volta accade. Le uniche due cose produttive che puoi farci è: Vi- "FULLY TESTED", DOCK CONNECTOR, ANTENNA DATI/WIFI, FOTOCAMERA. INTERVENTI LAVAGGIO E SANIFICAZIONE, RIPARAZIONE CHIP AUDIO, SOSTITUZIONE LCD RETINA TASTI MUTO E VOLUME, TASTO ACCENSIONE, TELAIO, CICALINO AUDIO, SENSORE DI PROSSIMITÀ. stesso in cui ho scritto queste brevi con- Ma è possibile “organizzare l’efficienza”... oggi? Come tutti quelli che hanno avuto un percorso professionale come il mio, sono SOSTITUZIONI BOTTONE HOME, SCHERMO TOUCH, BATTERIA siderazioni: mi ero segnato in agenda di farlo ieri sera a casa, dopo aver messo a letto mio figlio ed invece mi trovo a scriverlo in ufficio, a ridosso di un collegio sindacale, perché ieri sera ho lavorato su un’altra cosa, non programmata fino comportano, mi sembra essere qualcosa a notte fonda. di improponibile. Pertanto come essere Rabindranath Tagore, poeta, dramma- efficienti oggi? turgo, scrittore e filosofo indiano ha La risposta non c’è l’ho, non l’ho ancora scritto: “La farfalla non conta mesi ma trovata, se dovessi riuscirci anch’io mi momenti, e ha tempo a sufficienza”. inserirò nel lungo elenco di coloro che In barba alla pianificazione. • © ASSISTENZA E I RIPARAZION PLE P A I T T O D O R P hanno scritto in questa materia, ma due riflessioni mi continuano a balenare nella mente: 1) Con l’attuale sistema lavorativo non è più possibile essere efficienti se non a scapito della propria salute; “Il tempo è come un fiocco di neve, scompare mentre cerchiamo di decidere che cosa farne” (Romano Battaglia) Chi ha tempo, perda tempo! verlo e Gestirlo. Sul primo argomento si potrebbero scrivere fiumi di parole, cosa che peraltro è stato spesso fatto. Sul gestirlo, anche ed anche in questo caso sono stati scritti moltissimi libri, pieni di consigli, indicazioni e strumenti. Come tutti quelli che hanno avuto un percorso professionale come il mio, ho speso migliaia di euro in agende, con diversi gradi di tecnologia insita, libri di time management e speso ore in pianificazione. Nella maggior parte dei casi, questi sistemi sono piuttosto datati: l’agenda quo vadis, una delle più utilizzate, è un sistema del 1952, quando Il dottor Francis Georges Beltrami, di professione medico, creò per il suo uso Siamo alla Stazione Ferroviaria di PADOVA Tel. 049 8364081 Fisco # 14 Metromag Split payment: pro e contro nistrazione non alla data di emissione ma Una delle principali misure di contrasto all’evasione in materia di IVA contenute nella Legge di Stabilità 2015 è il meccanismo del cosiddetto Split Payment. alla data dell’incasso); dall’altro genera una ... e io pago! riduzione di liquidità che potrebbe influire di Marco Sanchini sulla sopravvivenza di tante piccole azien- Nello scorso febbraio il Presidente Raffaele Squitieri ha inaugurato l’an- de. no giudiziario 2015 della Corte dei Conti con la relazione sull’attività del Se poi considerassimo il caso di aziende 2014. Seguire il lavoro e l’impegno della Corte è fonte di conoscenza effettuanti operazioni in via principale o degli sprechi e delle malefatte del Paese ad opera dei nostri politici, esclusiva con la Pubblica Amministrazio- poiché la Corte dei Conti fornisce i dati reali che non si vorrebbe arrivas- ne, si avrebbe il paradosso in cui l’azienda sero all’attenzione degli italiani. Uno dei fatti annosi, discussi e oggetto da debitrice diventerebbe creditrice dello dei principali talk-show televisivi, è la piaga dei vitalizi che, stranamente, Stato (avendo a sua volta corrisposto l’Iva anziché ridursi, non foss’altro che per cessazione naturale dei benefi- ai propri fornitori) il che potrebbe, con l’at- ciati, sono segnalati, dalla Corte dei Conti, in aumento. Nel “Belpaese”, tuale tempistica prevista per i rimborsi IVA una pletora di “politici di professione” - oltre centoquarantamila soggetti (seppur facilitata come previsto dall’art. eletti in Europa, al Parlamento, nelle istituzioni periferiche - ci costano 8 del D.M. 23.01.2015 col quale si è prov- all’incirca due miliardi di euro e la cifra considerata, per come già detto, veduto a inserire i soggetti in questione segue un trend dannosamente ascendente : nel 2013, certificato dalla tra coloro cui spetta il rimborso IVA in via Corte dei Conti, 143.936 i “politici di professione”, 144.591 nel 2014, 655 prioritaria) ad avere “tanti crediti e pochi in più, un numero esuberante che ricorda quasi che, anziché abolire, o liquidi”. ridurre, il Senato, si sia provveduto a istituire un’altra Camera, ancora più numerosa di quella dei Deputati (630). E, se poi si volesse trovare L’art. 1 co. 629 della Legge n. 190/2014 IVA periodica. 2) In ciascun giorno del mese, con un ha inserito nel D.P.R. 633/1972 il nuo- Da un punto di vista pratico, va in primo distinto versamento dell’ IVA dovuta, In caso di volumi d’affari elevati con le un emblema, una per tutte, ecco la sanguisuga Sicilia. Come si rileva vo articolo 17–ter con il quale viene luogo chiarito cosa va indicato in fattura considerando tutte le fatture per le Pubbliche Amministrazioni, che portino dall’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti di Palermo, introdotto un particolare meccanismo e, successivamente, procedere ad iden- quali l’imposta è divenuta esigibile in ad avere eccedenze di credito superiori e dalla relazione annuale del procuratore facente funzioni, Giuseppe di assolvimento dell’Iva per le ope- tificare le relative registrazioni contabili. tale giorno; a euro 700.000,00, si dovrà fare i conti Aloisio, vi è un elenco infinito di sperperi e abusi della politica isolana. razioni effettuate nei confronti della In merito al primo aspetto, nella fattura, 3) Entro il giorno 16 di ciascun mese, con con il limite annuale di compensazione. Le condanne per danno erariale sfiorano i 40 milioni di euro, un gioco al Pubblica Amministrazione, Stato o relativa ad operazioni effettuate a par- un versamento cumulativo dell’ IVA do- Enti pubblici. tire dal 1° gennaio 2015, andrà indicato vuta, considerando tutte le fatture per le Per quanto riguarda il limite annuale di casi di indagine seguono la medesima logica del trend ascendente. che l’IVA non verrà mai incassata dal ce- quali l’imposta è divenuta esigibile nel compensazione si ricorda che l’art. 9 D.L. E se di un emblema di protesta pacifica vogliamo dotarci, ecco che ci Tale meccanismo, creato per evitare l’e- dente ai sensi dell’art. 17 –ter del D.P.R. mese precedente, le amministrazioni 35/2013, a decorrere dal 2014, ha aumen- soccorre il Principe De Curtis, in una sua interpretazione... carica ed vasione fiscale, determina, nei casi di 633/1972 (split payment). in alternativa potranno accantonare le tato da € 516.456,90 a € 700.000,00 il limite espressiva sul soggetto destinato a pagare! rapporti con la P.A. (ritenuta più affida- Tale IVA andrà stornata dal totale della somme entro il 31 marzo e poi procede- di crediti fiscali e contributivi che possono bile), che sia quest’ultima a versare all’E- fattura. re al versamento dell’imposta entro il 16 essere compensati mediante modello F24. aprile data entro cui il meccanismo do- A tal fine è stato stabilito che la dichiarazio- rario l’IVA dovuta in qualità di cliente al raddoppio rispetto al 2013, e anche le condanne raddoppiano, e i nuovi posto del fornitore . Ad esempio, se l’impresa emette fattu- vrebbe essere a pieno regime. ne iva andrà presentata in via autonoma I fornitori delle Pubbliche Amministra- ra di 10.000,00 euro + IVA 22%, questa Vista la scarsa chiarezza su quali siano entro il 28 febbraio e gli eventuali rimborsi zioni, nel dettaglio, devono emettere re- dovrà indicare: i soggetti interessati da tale provvedi- richiesti in sede di dichiarazione saranno golare fattura rispettando le indicazioni • che l’IVA di euro 2.200,00 sarà versa- mento, ai “poveri contribuenti”, come erogati entro 3 mesi dalla presentazione prescritte dall’art. 21, D.P.R. n. 633/1972 ta dal committente ai sensi dell’artico- confermato con la circolare A/E 1/E del della stessa. e apponendo la dicitura “scissione dei lo 17-ter D.P.R. 633/72; 09/02/2015, è stato concesso un periodo Con l’intervento del Decreto Millepro- pagamenti” sulla stessa, devono registra- • il totale fattura per euro 12.200 transitorio compreso tra il 01/01/2015 roghe si cerca di intervenire a monte del re la fattura secondo gli ordinari termini (10.000,00 + 2.200,00); e il 08/02/2015 nel quale eventuali fat- problema, anticipando ai soggetti che sti- indicati dagli articoli 23 e 24 de D.P.R. n. • come netto da pagare, euro turazioni errate non saranno soggette a pulano appalti pubblici un quota del 20% 633/1972, non devono computare come 10.000,00. sanzioni. In realtà la valutazione di tale del corrispettivo totale e non il 10% come meccanismo, sopra descritto, se da un precedentemente previsto, per aiutare le IVA addebito l’imposta indicata nella fattura, la quale non parteciperà alla liqui- Il versamento da parte della P.A. dell’im- lato permette alle aziende di evitare il imprese a prevenire problemi finanziari. dazione periodica; pertanto dovranno posta può essere effettuato secondo tre problema del versamento dell’IVA do- Per le fatture emesse nel 2014 ma non an- gestire con particolare attenzione le sud- diverse modalità: vuta su dette operazioni, poiché trasfe- cora incassate al 1°gennaio 2015 si segui- dette operazioni, tenendo conto che la 1) Con un distinto versamento dell’ IVA rito al cliente (che ricordiamo essere già rà ancora il vecchio regime (l’Iva a debito relativa IVA va annotata nel registro ven- dovuta per ciascuna fattura la cui impo- stato concesso, rendendo esigibile l’IVA viene incassata dal fornitore e ricade nella dite, ma non concorrerà alla liquidazione sta è divenuta esigibile; sulle fatture emesse alla Pubblica Ammi- liquidazione periodica). • © è la casta, bellezza ! # 16 Metromag D. Lgs. 81/2008 per l'effettivo miglioramento di sicurezza e condizioni di lavoro di Fabrizio Cicchinelli Il D.Lgs 81/2008, o anche Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro (TUSL), in attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123 ha riformato, riunito ed armonizzato, molte disposizioni dettate da numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro al fine di adeguare la struttura normativa all’evolversi della tecnica e del sistema di organizzazione lavorativa. Ripercorrendo la storia, il Testo Unico sulla sicurezza ha sostituito il precedente D.Lgs 626/94, introdotto in Italia nel 1994 per regolamentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Spesso è stato impropriamente definito “legge 626”, mentre il provvedimento aveva la forma di un decreto legislativo (D.Lgs.19 settembre 1994 n. 626); esso si caratterizzava per una forte attenzione ai luoghi di lavoro ed alle caratteristiche dei rischi strutturali, ma era carente negli aspetti formativi della persona e nell’impostare un sistema che non valutasse solo i rischi oggettivi del luogo di lavoro ma anche i rischi soggettivi e i rischi legati all’organizzazione delle specifiche aziendali. Storicamente la “legge 626” non fu la prima a regolamentare la sicurezza nei luoghi di lavoro ma superò Sicurezza Sicurezza Metromag # 17 alcune leggi precedenti e in vigore sin certificazione della valutazione dei rischi sanzioni pecuniarie o della durata delle dalla metà degli anni cinquanta, dando con l’obbligo di adottare le procedure pene detentive), ma anche sul piano del- una linea applicativa alle normative e standardizzate per le piccolissime impre- la scelta dei tipi di sanzione (ad esempio alle direttive CEE sulla sicurezza nei luo- se, la revisione dei contenuti formativi sostituzione della pena esclusiva con ghi di lavoro pur non abrogandole, in per tutte le figure previste dal decreto pena alternativa), oltre all’attribuzione di quanto essa non conteneva riferimenti e (Accordo della conferenza Stato Regioni nuove o diverse sanzioni. specifiche tecniche. che ha indicato i percorsi formativi speci- In conclusione possiamo sicuramente A seguire, il D.Lgs 81/2008 ha riordinato fici per lavoratori, dirigenti e preposti), la affermare che il D.Lgs 81/08 rappresen- e coordinato la normativa precedente rivalutazione della posizione del lavora- ta un cambiamento strutturale nell’ap- mediante la definizione dei titoli, conte- tore autonomo. proccio e nella gestione della sicurezza nenti quelli che erano i principi generali Altro elemento rivisitato è stato il regime sul lavoro, che passa da un mero adem- già introdotti nel D. Lgs 626 e la stesura sanzionatorio, infatti il D. Lgs 81/2008, pimento strutturale al concetto dina- degli allegati che riportano invece de- già fra l’altro corretto, ha introdotto va- mico del management del processo, scrizioni tecniche e specifiche. riazioni non solo sul piano degli importi dove l’impresa deve definire procedure Tra le principali variazioni introdotte ri- delle sanzioni penali ed amministrati- strutturate, non solo per meri adempi- spetto alla precedente struttura norma- ve (in termini di riduzione o comunque menti normativi ma per migliorare le tiva spiccano il superamento dell’auto- modifica dei minimi e massimi delle condizioni di lavoro. • © # 18 Metromag Made in Italy Made in Italy Metromag # 19 MADE AND DIED IN ITALY... C'ERA UNA VOLTA LA PIZZA Avviare una rubrica fissa che parli di sul pianeta terra, oggetto di valutazione Anzi..., era un’arte! Made in Italy, comporta di aprire con un di assaggiatori professionisti. Tanto per avere un quadro delle situa- bene emblematico. è bene imparare a riconoscere quella zione, nella maggior parte dei locali, già Penso possa essere la pizza, con il suo buona, poiché è spesso di bassa qualità. dalla preparazione si evince che qualco- Un prodotto, massima espressione di artigianalità e creatività, é diventato occasione di danno per il consumatore il Rosso del Pomodoro, invenzione del di Alessandro Pignatelli marchio indelebile del Tricolore: il Verde del Basilico, il Bianco della Mozzarella, cuoco Raffaele Esposito della pizzeria Brandi, che la intitolò “Margherita”, in onore e in occasione della visita della Regina Margherita di Savoia a Napoli, nel 1889. Pizza, un genere titolato Italia che, assieme ad altri prodotti e aziende, segna un’eccellenza per la quale Noi ita- sa non va. Vediamo. ...eppure, la pizza italiana è Patrimonio Unesco dell’Umanità e riconosciuta e garantita dall’UE, quale specialità tradizionale liani eravamo e siamo ancora “titolari” di Il forno di cottura dovrebbe essere pulito ogni due infornate, perché lo sporco accumulato viene assorbito dalla crosta pizza, che poi noi mangiamo. Il fumo del forno sprigiona idrocarburi che la crosta assorbe ed è dannoso alla salute. Il cartone della pizza da asporto è di tre tipi, quello di cellulosa bianco (l’unico legale), quello semi chimico o cartone crediti verso il resto del mondo… A questo proposito c’è da dire che non ondulato e quello riciclato, ovvero grigio. La pizza è il prodotto italiano più diffuso vi è giustificazione alcuna perché essa sia Quest’ultimo ha la particolarità di assor- di bassa qualità: la differenza economica bire residui di inchiostri che a loro volta fra una pizza fatta con ingredienti genu- impregnano la pizza che noi mangiamo. ini, cotta in un forno curato, rispetto a Sarebbe scontato dire che la pizza fatta quella non genuina, condita con olio di con ingredienti giusti e corretti faccia colza, lievitata in solo un’ora, con farina bene, ma ad un concetto cosi chiaro, si piena di glutine e discutibili mozzarelle oppone l’“elemento di disturbo italico”, estere, potrebbe essere appena di 40 perché oltre a titolari del simbolo di arte, centesimi! cultura e storia, siamo grandi portatori In tali casi è proprio da dire: C’era una sani del virus della mediocrità, malattia volta… la PIZZA ITALICA, in alternativa che ci rende unici nel rovinare quanto PIZZA NAPOLETANA o PIZZA TONDA, di buono hanno saputo creare i nostri riconosciuta come Patrimonio immate- antenati, in generazioni che rischiano di riale dell’Umanità dall’Unesco, nel 2011, apparire migliori della nostra. e già riconosciuta e garantita, nel 2010, Dopo un viaggio culinario in varie città, è dall’Unione Europea quale specialità facile scoprire che da Napoli a Roma, da tradizionale! Essa è divenuta, nel giro di pochi anni (anche a causa della globalizzazione), un prodotto di consumo dal quale trarre profitto in maniera selvaggia, poiché la marginalità, già molto alta del prodotto, è diventata l’unica vera mission del Piz- Ristoratori poco scrupolosi, per pochi centesimi, deteriorano immagine e qualità zaiolo. E poco conta, nella valutazione dell’imprenditore pizzaiolo, che la qua- Milano a Venezia, da Firenze a Palermo, lità deteriore della pizza possa nuocere spesso la pizza non è digeribile e tal- alla salute del cliente. volta, può contenere elementi cancero- A ciò contribuisce il fatto che “l’approc- geni e il problema nasce fin dall’origine cio artigianale” alla preparazione della dell’impasto, perché la farina più usata pizza, per ingordigia, si è trasformato è la “00” anche detta “farina rinforza- spesso in “approccio meccanico” poiché ta”, un prodotto americano che man- gli ingredienti, base della qualità, son tiene in maniera ottimale l’impasto ed è diventati ingranaggi di assemblaggio di maggiormente elastica. un pasto qualsiasi, quasi rancio di una Ma è anche ad alto contenuto glicemi- guerra di trincea. co, il che aiuta a NON prevenire il can- Ahimè...! Se consideriamo che la Pizza cro con effetti collaterali quali gonfiore è storia! è cultura, è territorialità e arte! addominale e disfunzione dell’apparato Made in Italy # 20 Metromag Made in Italy Metromag # 21 digerente. Ma che importa, purché sia quale dovrebbe essere il creatore di La risposta prevalente é: No; quasi tutti tra anche in altri fatti gestionali quali, per debba essere il San Marzano, prodot- comprata a filoni ed importata dalla Ger- remunerativa, sino allo spasimo! pizze), ha certamente una sua ricetta non usano olio di oliva, ma gli altri; per- esempio, che le oliere dei ristoranti non to maggiormente nel foggiano, dove i mania, perché costa meno! Commentare L’olio. Andrebbe usato solo l’olio di di olio, se dipinge ad olio, di acquerel- ché costano meno. Quanto meno? Pochi vengono spesso svuotate e pulite ma campi stanno per essere abbandonati serve a poco! O, forse, anche se appare oliva, ma... per l’80% dei ristoratori olio lo, se dipinge ad acquerello, di tempera centesimi, che basterebbe caricarli sul solo rabboccate, mischiandosi cosi con perché noi italiani non compriamo più espressione sconfortante da “Bar del- di Girasole e olio d’Arachidi la fanno da se dipinge a tempera e da innamorato consumatore finale, o, ancor meglio, as- olio, nel frattempo divenuto rancido, e italiano: per miseri divari di pochi cen- lo Sport”: Povera Italia! Ma se vogliamo padroni e, a Firenze, sembra che spopoli del suo talento e del suo lavoro, è as- sorbirli in proprio, poiché non sono quei quindi oltre all’olio rabboccato, sarà in- tesimi, il prodotto più usato è Tomato elevare il nostro lamento, citando Dante l’olio di Sansa. Nella tabella sono illustra- solutamente escluso che possa essere pochi centesimi che determineranno gerito anche quello rancido. Paste, in arte il Concentrato, provenien- Alighieri dal canto VI del Purgatorio: “Ahi te le caratteristiche degli oli. è palese la disponibile ad utilizzare dei surrogati. l’arricchimento, anzi saranno causa del Avevamo parlato in apertura di prodotto te dalla benedetta CINA. La mozzarella? serva Italia, di dolore ostello, nave senza differenza tra il nostro olio di oliva e gli La considerazione è volta a porgere una depauperamento del prodotto e di no- tricolore, dove due componenti di tale Noi, inventori della bufala e fior di latte, nocchiere in gran tempesta, non donna altri. domanda. In Italia, i creatori, cioè gli arti- cumento del cliente. cromia sono la mozzarella ed il pomo- invece di valorizzare la terra, il contadi- di province, ma bordello!” • © Il vero artista (che per sensibilità e ge- giani, della pizza usano il famoso e per- Ma purtroppo ciò è entrato a far parte doro! Il disciplinare - ove ci fosse - preve- no, anche in questo ci siamo venduti al nuinità non differisce dall’artigiano, fettamente strutturato olio di oliva? della mentalità di pochezza che si riscon- drebbe che il pomodoro per eccellenza padrone germanico: la mozzarella viene OLIO DI SANSA parte le sanse esaurite e dall’altra una soluzione di olio in esano. L’ olio di Sansa è un olio ottenuto dal taglio di olio di sansa di oliva Per allontanare quest’ultimo si attua un processo di distillazione. raffinato e di olio di oliva vergine diverso dal lampante: possiede Il tempo che intercorre tra l’estrazione dell’olio di oliva con mez- una acidità non superiore all’ 1%. La sansa è il residuo solido che zi fisici e la lavorazione delle sanse residue con solventi chimici, rimane dopo l’estrazione dell’olio. Dalle sanse è possibile estrarre deve essere il più breve possibile. modeste quantità d’olio per pressatura o mediante centrifugazio- OLIO DI GIRASOLE ne; l’’olio che se ne ricava è chiamato olio di sansa di oliva greg- Viene prodotto a partire dai semi di girasole, ha un colore giallo gio e non è commestibile. Mediante un processo di raffinazione chiaro e viene impiegato soprattutto per la produzione di maio- quest’olio viene purificato ottenendo un olio di sansa raffinato nese e margarina. Non è molto adatto alle fritture perché instabi- con acidità inferiore allo 0,5%. L’olio di sansa pronto per l’utiliz- le alle alte temperature a causa delle alte concentrazioni di acido zo è ottenuto mescolando l’olio di sansa raffinato con oli di oliva linoleico; può essere invece usato a crudo senza problemi. vergini diverso dall’olio lampante di acidità inferiore al 1.5%. Non Presenta vitamina E, che protegge dalle patologie cardiovascola- è previsto un minimo di oli vergini da addizionare. La composi- ri, e grassi insaturi che aiutano a combattere il colesterolo cattivo zione dell’olio di sansa è simile a quella dell’olio di oliva, rispetto ed abbassano il tasso di trigliceridi nel sangue. Le alte concen- al quale è più ricco di acido linoleico 9,5%-15,5% ed è presente trazioni di acido linoleico però, a lungo andare, possono creare acido elaidinico 0,2%, un isomero trans dell’acido oleico conte- problemi al cuore e al fegato. nuto anche nel burro e nella margarina. Anche per questo motivo OLIO DI ARACHIDI l’olio di sansa è un olio nettamente più scadente e meno benefico Viene prodotto a partire dalla parte grassa dei semi di arachidi, dell’olio di oliva. Di consistenza simile ad una pasta la sansa con- ha un colore giallo paglierino e, come quello di girasole, è spesso tiene ancora una certa percentuale di olio, che tuttavia non può impiegato nella produzione di margarina e maionese. è forse il più essere estratta per semplice spremitura. L’unica strada percor- migliore, tra gli oli di semi, per le fritture, ma non solo. Infatti, non ribile per estrarre questa quota, non irrisoria, di olio è il ricorso a soltanto ha lo stesso potenziale dell’olio d’oliva sull’abbassamen- mezzi chimici. La sansa viene miscelata ad un solvente selettivo to del colesterolo cattivo nel sangue, ma ha anche un sapore mol- per la componente lipidica chiamata esano che solubilizza l’olio to più buono rispetto agli altri oli di semi. In pratica, è l’olio imme- residuo. Segue una filtrazione, che consente di ottenere da una diatamente successivo a quell’oliva nella classifica dei migliori oli. # 22 Metromag POTREBBE SALVARCI LA BELLEZZA Inestimabili valori culturali e patrimoni artistici, che non hanno pari al mondo, i nostri beni rifugio per esaltare il Pil del Paese, eppure... di Lucia Cappelletti Beni Culturali Beni Culturali Beni culturali, paesaggio ma anche scuola e ricerca scientifica. Il leitmotiv che – da tempo immemore – si sente ripetere fino allo sfinimento è che, senza veri investimenti, la cultura italiana muore. Ma i dati a nostra disposizione non sono affatto confortanti. Ultimi della classe in Europa. A scriverlo, nero su bianco, il dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica della Presidenza del Consiglio che ha messo sotto la lente di ingrandimento le spese in ambito culturale nel periodo compreso tra il 2000 e il 2011. Fino al 2009 nel Belpaese – definizione quantomeno ironica, vista la situazione – gli investimenti erano pari allo 0,9 % del Prodotto Interno Lordo. Ma nel 2011 questa, già magra, cifra era scesa allo 0,6 % del Pil. Praticamente dimezzata. Un trend confermato anche negli anni successivi. Nemmeno in Grecia, arrivata ad un passo dal default, il taglio è stato così netto. Numeri che fanno impallidire, se messi a confronto con gli altri 27 Paesi dell’Unio- Metromag # 23 ne. Dove, in media, la spesa in cultura si aggira tra l’1 e l’1,5 % del Pil, con punte addirittura superiori in Danimarca, Slovenia, Paesi Bassi, Ungheria. E, mentre in Italia solo l’8 % dei cittadini partecipa ad attività culturali, in Scandinavia si sfiora il 43%. A risentire maggiormente dei tagli al settore sono le regioni del Sud dove il già forte squilibrio con il resto del Paese, nonostante i Fondi Co- In Italia lo 0,6% del PIL è dedicato alla cultura; nei 27 Paesi dell’Unione, in media, l’1 e l’1,5 % munitari e quelli Strutturali, si fa di anno in anno più grave. Cultura come riscatto, cultura come “petrolio”. A ben vedere, niente di più distante dalla dura realtà restituita dalle cifre. Che fare, dunque? Quali risorse trovare? E, soprattutto, come agire? Innanzitutto con una riforma – vera – dei Beni Culturali. Che non vada nella direzione, come quella che sembra appena aver preso il Ministro Franceschini, di una spending review camuffata da riorganizzazione. L’Italia, il Belpaese appunto, non merita questo. Gli accorpamenti previsti, la redistribuzione delle competenze delle Direzioni Regionali dei Beni Culturali a favore delle Soprintendenze non possono andare di pari passo alla creazione ex novo, e spesso incomprensibile, di poli museali autonomi a livello contabile ed amministrativo. Non possono procedere parallelamente all’aumento esponenziale delle poltrone a livello centrale, con ben 12 direzioni generali al posto delle precedenti quattro. Mentre il blocco del turn over dei funzionari territoriali fa registrare un’età media di 57 anni. Nessuna riforma può essere realmente efficace senza il rilancio delle strutture pubbliche di tutela – le Soprintendenze, appunto – grazie alla selezione di giovani ben preparati attraverso Beni culturali concorsi, alla costante formazione del personale già assunto, allo stanziamento di risorse – pubbliche – adeguate. Sulle quali innestare, magari, quelle private. Anche con strumenti di agevolazione fiscale, come previsto dalla nuova norma sul mecenatismo. Tra il 1985 e il 2011: oltre 15mila calamità e quasi mille morti. Un mecenatismo, come da tempo avviene negli Stati Uniti, che è donazione senza contropartita economica. Ben lontano dalle becere sponsorizzazioni messe già in atto in Italia con pubblicitàmonstre sugli edifici storici in restauro – due esempi su tutti: il Colosseo a Roma e Piazza San Marco a Venezia – ma soprattutto con la folle presenza dei privati nell’organizzazione delle mostre o nella gestione interna museale. Un mecenatismo privato che, però, in Italia può funzionare solo in presenza di ingenti finanziamenti pubblici. Nel Paese che ha il triste primato in Europa – terzo nel mondo – per evasione fiscale, recuperare anche solo una piccola parte dei miliardi di tasse non pagate potrebbe essere la soluzione alla cronica mancanza di risorse da investire in cultura o nella scuola. Basta volerlo. Ma una riforma seria dei Beni Culturali non può non tenere conto anche della tutela ambientale e paesaggistica. L’Italia non può permettersi di chiudere gli occhi davanti al dissesto idrogeologico che, ogni anno, costa allo Stato 3,5 mld di euro. E che – secondo un rapporto dell’Ance, l’associazione dei costruttori – tra il 1985 e il 2011 ha fatto registrare oltre 15mila calamità e quasi mille morti. Nel Paese più fragile d’Europa, con il 10% del territorio a elevato rischio idrogeologico, il 44% a elevato rischio sismico, mezzo milione di frane in movimento che incombono su centri abitati, scuole e monumenti, la via da seguire non è l’allentamento dei vincoli paesaggistici – con la scusa di una semplificazione burocratica – come previsto dallo Sblocca Italia appena varato. Provvedimento nel quale per la manutenzione del territorio vengono stanziati 110 mln di euro, a fronte dei 4 mld destinati alle Grandi Opere. Per salvare – non “sbloccare” – l’Italia, serve invece un atto di coraggio. Servono i tanto attesi Piani Paesaggistici, coordinati tra Ministero e Regioni, come previsto dal Codice dei Beni Culturali. Un esempio virtuoso ma già contrasta- to, anche da parte di molti enti locali, è quello della Toscana. Dove – a dispetto delle tante critiche che spesso celano forti interessi di natura economica – si è superato il concetto di sola tutela, concepita come parere dei funzionari che rappresentano lo Stato. Arrivando a codificare regole, trasparenti e condivise, capaci di anticipare ed indirizzare correttamente i progetti urbanistici futuri, garantendo il buon governo del paesaggio e delle sue trasformazioni. Gli strumenti per una buona riforma del 10% del territorio a elevato rischio idrogeologico, 44% a elevato rischio sismico; mezzo milione di frane incombe su centri abitati, scuole e monumenti. settore, dunque, ci sono tutti. Per salvare il patrimonio storico artistico di questo Paese non servono vacue promesse, né discussioni infinite. Non immobilismo – vecchio vizio tutto italiano, dietro il quale nascondersi – ma capacità di rischiare. • © Beni culturali Metromag # 25 Si parla di capacità e potenzialità del patrimonio architettonico, ambientale, artistico e culturale ad essere il nostro “oro antico”, un sistema economico, con una sua definizione (accanto ai termini di industria, commercio, terziario): “bellezza”, per esempio. La ”bellezza” potrebbe salvarci e sarebbe categoria da affiancare a industria, commercio, terziario, ambiti dai quali derivare il nostro PIL, il nostro petrolio. E lo diciamo in maniera apparentemente qualunquistica, perché talvolta il non dire le cose in maniera semplice fa apparire insormontabile il problema. Sarebbe il primo passo, pensare alla categoria economica della “bellezza”, meritoria di tutela non in astratto, o soltanto per fatti edonistici, ma per la stessa ragione per cui esistono industria, commercio, pesca e agricoltura, servizi. Leggi relative, investimenti, aiuti, riordini normativi, incentivi servono a creare PIL attraverso esportazioni, filiere e canali corti, tutela dei prodotti della terra, salvaguardia del mare e della pesca, sostegno ai servizi. Mettendo da parte false retoriche, la “bellezza” sarebbe comparto produttivo (dopo primario, secondario, terziario, verrebbe da dire “quaternario”), mirato sì ad offrire al mondo il “bello dell’Italia”, ma votato sopratutto, attraverso ciò, a non essere soltanto “l’arte per l’arte”, ma bene capace di produrre “ricchezza per la ricchezza”. Ciò comporterà, nei piani del Paese, di affidare al “bello dell’Italia”, come avviene nelle aziende, un “budget e target di fatturati” da raggiungere, con dei responsabili (che nelle aziende si chiamano amministratori, direttori generali, direttori marketing, direttori di produzione, ecc., ma seri, produttivi, moderni, efficienti e creativi). Tale sistema, di carattere e stampo aziendale, programmerà la protezione del “bello”, da insidie idrogeologiche, ignavia degli addetti, carenze organizzative, muffe degli scantinati che logorano le opere d’arte, inquinamento dei mari e delle coste, assenza di segnalazioni e guide per far sapere, per esempio, che al Museo Regionale di Messina vi sono opere di Antonello e Caravaggio. Maturando tali “must”, il bello non sarà soltanto il bello, ma “strumenti e impianti”, che al pari di strumenti e impianti di altri comparti vengono aggrediti dal tempo e, se vogliamo che proseguano, occorre manutenerli. Con una differenza, che nei comparti industria, commercio, agricoltura, pesca, servizi, cioè nel primario, secondario, terziario, “strumenti e impianti” invecchiano, si logorano, “scadono”, vanno sostituiti, cioè rifatti investimenti e immobilizzi. Nella “bellezza”, l’intervento sarà invece risolutivo, per sempre; il bene non ha scadenza, non va sostituito, non passa di moda, non è obsolescente. Una volta riportato al suo standard di splendore, continuerà a produrre, senza bisogno di aggiornamenti tecnologici, ma semplicemente di normale cura e attenzione. E la sua “mission” sarà raggiungere “budget e target di fatturati”, essere determinante per il PIL, quanto il PIL apportato da Industria, Commercio, Agricoltura, Pesca, Terziario, perché questo Paese, oltre a ritrovare voglia di lavorare, deve ritrovare la voglia di scoprire nuove fonti di ricchezza, a cominciare da quelle palesi che abbiamo sotto il naso da sempre. Attualità “Un bel nodo di cravatta è il primo passo serio nella vita”. Metromag # 27 Uno “status symbol”, quindi? nenti del sindacato. Se avete fatto caso, è parso di vederlo in tv. C’è di più, se pro- Forse, ma anche una nota di eleganza, spesso quando scende in sala stampa, prio vogliamo essere “cattivi” (nel senso perché la cravatta, non dimentichiamo- a Palazzo Chigi, dopo un Consiglio dei buono del termine). Il ministro dell’eco- lo, “individua” la personalità del sogget- Ministri, dialoga con i giornalisti in mani- nomia greco ha il vezzo di portare la ca- to che la porta. Gli onorevoli napoletani che di camicia. Obbligatoriamente bian- micia fuori dei pantaloni, proprio come i andavano fieri di un famoso negozio che ca: una moda che ha portato pure i suoi ventenni di oggi. aveva servito pure il presidente degli fedelissimi a seguire la medesima strada. è un bene o un male? Stati Uniti. Compravano lì anche loro e Un fenomeno soltanto italiano? Lascio l’interrogativo a chi avrà la bontà bastava far vedere Assolutamente no. Anzi, in Italia, è anco- di leggermi. Qualche settimana fa sono ra un simbolo di eleganza e signorilità. tornato a Montecitorio e con qualche Non si perde di vista la moda, si onorevole di vecchia data (con i capelli scelgono con cura i colori, grigi o bianchi) mi son messo a parlare il nodo è un “proble- del più e del meno, naturalmente di poli- ma” di non poco tica. Quando, ad un tratto, si è presentato conto. Fuori dai in Transatlantico un neo deputato che di nostri confini, elegante non aveva proprio nulla. Mini invece, l’èra sondaggio improvvisato. Il risultato era della cravat- più che scontato, perché i “vecchi” non ta perdonavano un simile comportamento, il marchio di quella cravatta Oscar Wilde, 1893 di Bruno Tucci sembra al mentre i più giovani se ne disinteressa- per troncare qualsiasi volgere tramonto. vano, affermando che i problemi dell’Ita- discussione sul gusto o la scelta del di- Chi non ha lia sono ben altri. Inutile pensare alla cra- segno. Ed ora? Come direbbe il premier La cravatta diventa un “fatto politico”. Indossarla o no? Fino a qualche anno fa questo interrogativo non si poneva nemmeno. Quando, da giornalista di mezza età, passeggiavo per i corridoi del Transatlantico, a Montecitorio, o attraversavo le sale di Palazzo Madama, tale indumento non solo era obbligatorio, ma diventava un simbolo. Per come si intonava con il vestito, che tipo di nodo si prefe- seguito ultimi tempi la crisi della Grecia, la ca- Fine del battibecco. tata”. Iniziarono i radicali a rompere la duta del vecchio governo, le elezioni, la Ora, come è evidente, qualcuno potreb- consuetudine. Poche eccezioni, però. vittoria di Tsipras (giovane quanto il suo be chiedermi: lei che ne pensa? In primo Adesso, è quasi diventata una moda non collega italiano)? Ebbene, tutti vi sarete luogo, un particolare: le mie primavere portarla. Persino lo stesso Presidente del accorti che il nuovo Presidente del Con- sono tante, i miei capelli non hanno più Consiglio spesso e volentieri si presenta siglio ellenico ha eliminato del tutto la niente di nero. senza metterla. Non dico ad una riunio- cravatta dal suo abbigliamento. Anche Allora? Me la cavo con un concetto bre- ne del suo partito (giocando in casa lo si nelle visite di Stato. Quando ha incontra- ve, ma inequivocabile: pure l’occhio vuo- potrebbe consentire), ma financo nelle to la Merkel o il presidente Hollande l’ul- le la sua parte. O se volete che sia ancora riunioni ufficiali, quando incontra dele- timo bottone della camicia era aperto e più chiaro, dico: l’eleganza non è un op- gazioni di altre forze politiche o espo- così è stato in tutte le occasioni in cui mi tional. Insomma, viva la cravatta. • © Ad esempio: un democristiano doc non avrebbe mai selechio stampo. Comunque sia, la cravatta era “obbligatoria” ed i commessi, all’ingresso del Palazzo, vietavano a chiunque di entrare se non la portavano. Mi ricordo che al Corriere della Sera, redazione romana (giornale in cui ho lavorato come inviato per oltre 25 anni) in un armadio della segreteria se ne custodivano quattro o cinque, pronte a consegnarle a quei colleghi che dovendo andare alla Camera per un servizio, avevano preferito quel giorno indossare un golf girocollo sotto la giacca. Insomma, non si ammettevano eccezioni, nemmeno per un deputato o un senatore che, distratti, l’avevano dimenticata a casa o in albergo. vatta o ad altre sciocchezze del genere. Matteo Renzi, la cravatta è stata “asfal- riva, quale colore si sceglieva. zionato il rosso, come invece facevano i comunisti di vec- negli Un turista, che si è perso nel deserto, scorge un beduino e lo supplica di vendergli un pò d’acqua: «Spiacente» risponde questi «ma io vendo solo cravatte…» Molti chilometri dopo, lo sfortunato viaggiatore incontra un altro beduino al quale rivolge la stessa domanda ricevendo l’identica risposta: «Spiacente, ma io vendo solo cravatte…» Finalmente, dopo un altro bel pò di chilometri, l’uomo scorge un bar di lusso. Si precipita verso l’entrata, ma viene subito bloccato dal portiere che gli dice: «Niente da fare, signore, qui non può entrare senza cravatta…». # 28 Metromag Comunicazione Comunicazione ora lo sai strategia di marketing e comunicazione Un caso esemplare per la Pubblica Amministrazione che deve aiutare i bisogni della gente. netrare target complessi e allargati con i di Patrick Fazio propri e necessari a campagne a larga circolazione, cioè con l’obiettivo di pecriteri organizzativi che caratterizzano la catena propria dei beni tradizionali e di largo consumo. La case history “Campagna Avis e CRI a favore della raccolta del sangue” ha infatti caratteri omogenei con i percorsi svolti dalle Aziende propriamente dette. La campagna, nella consapevolezza della delicatezza del tema e dell’ambizioso “obiettivo di mercato” (si raccoglievano soltanto ottocentomila flaconi di plasma, ne occorrevano duemilionisettecentomila) si preoccupò di attivare colloqui clinici su campioni di potenziali donatori per capire e rimuovere eventuali meccanismi di difesa. Cogliere impostazioni e indirizzi della Fondazione Pubblicità Progresso è imprescindibile per chi svolge comunicazione pubblica, sociale, istituzionale. Nata all’inizio degli anni settanta “Pubblicità Progresso” ha “inventato” la pubblicità “sociale” ed ha posto le basi per una Lo Stato moderno deve aprirsi al dialogo con il cittadino con messaggi semplici e comprensibili. presa di coscienza delle istituzioni sul valore della comunicazione; ne ha dimostrato, con il successo delle proprie iniziative, l’utilità, quale strumento di Enti, Istituzioni, e organizzazioni che operano nel sociale. Se comunicare in maniera metodica e veritiera sui target è necessario per il privato, è condizione d’obbligo per ogni figura pubblica, specie se della fascia “no profit” che mira a sostenere iniziative umanitarie, per “fare bene” e creare positivi riverberi nel sociale e nella comunità. Innumerevoli sono state e sono le campagne o le azioni di Enti, Istituzioni, Volontariati contro la fame, la droga, gli handicaps... Tutte trovano, quale precursore, l’azione svolta da Avis e CRI, attraverso Pubblicità Progresso, per favorire la donazione del sangue, già nel 1971, quando per tale tipologia di Enti era piuttosto insolito valersi degli strumenti integrati del marketing. Non a caso integrati poiché quella azione presentava tutti gli elementi della L’indagine rivelò la ritrosia a sottoporsi al “trattamento di prelievo”, giustificata dalla pretesa inconsapevolezza della problematica sangue e dell’assoluto bisogno di alimentarne la raccolta, e che parte del target - per non donare, creandosi un alibi morale - si trincerava dietro l’ enunciazione: “Io ignoro che occorre del sangue”. Da questo presupposto, la strategia di comunicazione si orientò verso la tecnica della “vendita negativa”: “se ignori il problema non ci riguarda; è affar tuo e della tua coscienza…!” La campagna, con declinazione semplice e diretta, proclamò quindi: “C’è bisogno di sangue. Ora lo sai.”; titolo che, apparentemente rivolto a coloro che si trinceravano dietro “il fatto di ignorare”, per celare altre ritrosie, si abbinava all’ immagine di un bambino triste, emaciato e dallo sguardo responsabilizzante. In un solo colpo si scardinava il Metromag # 29 Comunicazione # 30 Metromag Comunicazione Metromag # 31 meccanismo di difesa, comunicando moderno chiudersi al dialogo con il cit- deve produrre un modo più civile di vi- del problema, suffragata dal forte potere semplice, diretto e di assoluto impatto E, infine, in Grecia, la strada più creativa, il tema-obiettivo della campagna, e tadino, o, ancor peggio, imporgli di de- vere insieme ed un miglior utilizzo delle di memorizzazione di un successo cine- visivo. Assai lontano dal solito aplomb suggestiva e coinvolgente, forte del po- trasferendo sul target la responsabilità cifrare i messaggi del palazzo, elaborati strutture e delle opportunità pubbliche. matografico: “Il sangue si fabbrica solo anglosassone: l’immagine di un braccio tere subconscio di autoidentificazione ed della vita e del benessere del proprio si- nella lingua del palazzo. - che le campagne sociali puntino a sti- nei film. Nella vita reale dipendiamo da appena sottoposto a prelievo, accompa- emulazione verso il bene, prendendo a mile. La pubblicità fu articolata su tutti i molare comportamenti collettivi di cre- te. Dona il sangue”. gnato dal titolo: “Se vuoi dare una mano, prestito dai “comics” il ricordo dell’Uomo mezzi di comunicazione, perché potesse scita civile della società (campagne di In Inghilterra, il messaggio veicolato è dai un braccio”. Ragno: “Puoi essere uno dei Supereroi”. • © capillarizzarsi presso ogni segmento. Fu educazione sanitaria, di lotta alla droga, un grande successo che implementò la di tutela dell’ambiente...); raccolta ematica a favore di Avis e CRI e • che si comunichi per rendere traspa- del sistema sanitario italiano, ben oltre rente la gestione della cosa pubblica con gli obiettivi prefissati. L’attività di P.R. fu adeguata spiegazione di importanti prov- fondamentale grazie alla disponibilità di vedimenti legislativi e amministrativi. importanti testimonial dello spettacolo, E, per chiudere, può essere interessante dello sport, della scienza, della cultura, - sul tema donazione del sangue - spigo- che manifestarono adesione sia con di- lare fra campagne svolte in vari Paesi del chiarazioni sia con la personale dona- mondo. zione. E la dislocazione sul territorio di Si evidenzia una maniera di comunicare, autoemoteche, sanitari, paramedici, psi- con taglio, o coerente con lo spirito e l’at- cologi, strumentazione varia, di generi di titudine del Paese in questione, o con un conforto post-prelievo, del rilascio di at- approccio appassionato, o in maniera testati e certificazioni, fu cosa altrettanto particolarmente creativa. importante quanto l’impatto e la sugge- In Brasile, alla campagna è stato dato stività della comunicazione. La realtà del bisogno di comunica- uno stile e un tono distensivo e gioioso Un caso esemplare, di strategia di comu- zione sociale determina oggi, nella cogliendo l’occasione, del “Carnevale- nicazione, pianificazione e integrazione moderna organizzazione del rapporto Natale” dei giorni 4/7 dicembre del 2008: di media, p.r., promozioni, meritevole di Stato-Cittadini: “E’ Carnatal. Dona Allegria, Dona san- restare quale riferimento per le funzioni • che lo Stato e i suoi Enti si orientino gue”, il tutto rinforzato dall’immagine pubbliche e istituzionali che devono aiu- verso un utilizzo strategico, e quindi non della testimonial Ivete. tare i bisogni della gente. occasionale, delle tecniche pubblicitarie; Anche in Francia, è stata scelta la via “non Nell’opinione pubblica si è passati dall’o- • che siano utilizzate Agenzie di pubbli- inquietante”, dando alla comunicazione stilità, o diffidenza pregiudiziale, all’ac- cità che diano ampie garanzie di profes- un sereno tono di festa, arrivando a iden- cettazione selettiva con aspettative e sionalità; tificare la goccia del sangue con la palli- convincimenti positivi circa la comuni- • che si istituzionalizzi la consultazione di na da addobbo natalizio: “Fate un regalo cazione istituzionale, non più sporadica, categorie competenti e legate alle pro- raro e prezioso. Donare il proprio sangue considerato che per le PP.AA. comunica- blematiche affrontate; è offrire la vita”. re non è un diritto, ma un dovere. • che si considerino gli stanziamenti per In Argentina, la strategia di comunicazio- Sarebbe inconcepibile per uno Stato la comunicazione, investimento che ne ha puntato sulla drammatizzazione Innovazioni # 32 Metromag Innovazioni Metromag # 33 Perché guidare “a emissioni zero” a cura di Riccardo Panzironi Le principali Case automobilistiche hanno ad oggi nella loro gamma almeno una vet- sulla qualità dell’aria in generale e sulle Nel motore elettrico infatti non ci sono a convertirsi all’elettrico, l’autonomia In molti Comuni, la mobilità elettrica, gode di speciali attenzioni. Meriterebbe però una miglior politica di incentivi. quei componenti, tipo filtro dell’olio o di molti modelli è ancora troppo bassa dell’aria, o il cambio, che necessitano per un utilizzo extraurbano, il numero di di manutenzioni periodiche; al contra- colonnine di ricarica è ancora ridotto e rio la loro meccanica è notevolmente quelle già esistenti sono spesso occupa- semplice e poco impegnativa da tenere te da vetture “normali” o da quelle elet- in perfetta efficienza. In molti comuni triche che hanno già completato il loro inoltre le auto elettriche possono sostare rifornimento, ma continuano a sostarvi gratis nelle aree a pagamento, in alcuni senza motivo. Eh già, perché purtrop- La vera alternativa alla combustione interna è la mobilità elettrica, tale sistema abbatte anche l’inquinamento acustico. condizioni di salute della comunità. sentono di percorrere notevoli distanze. Rispetto per l’ambiente buona parte, l’impatto sull’ambiente si Dalla più piccola Smart, alla più grande e Il rispetto e la tutela dell’ambiente costi- ridurrebbe notevolmente. per favorire l’individuazione di un veico- casi possono accedere alle zone a traffico po il problema più diffuso nella nostra potente Tesla Model S, capace di ben 700 tuiscono un input fondamentale. I benefici poi comprendono anche l’az- lo in avvicinamento da parte dei pedoni. limitato (ZTL) e, nelle giornate di limita- società rimane l’inciviltà. Ma il futuro a CV nella versione Performace! Guidando veicoli elettrici si azzerano zeramento dell’inquinamento acustico, Vantaggi economici e non solo zione o stop della circolazione, possono emissioni zero sembra comunque avvi- Queste e tante altre vetture sono la con- completamente le emissioni locali di problema molto evidente nelle aree Per non parlare dei nostri portafogli: un circolare senza problemi. cinarsi sempre più velocemente: basta ferma che la mobilità elettrica non è più anidride carbonica, di ossidi di azoto e urbane: il motore elettrico infatti è così pieno di energia costa circa la metà di Il rovescio della medaglia solo crederci. Ah, per chi non lo sapes- un settore di nicchia, ma sta diventando di polveri sottili, contribuendo a ridurre silenzioso che in alcuni Paesi è stato pro- un pieno di carburante, a parità di chilo- Non sono però solo rose e fiori: per se, l’Harley-Davidson ha realizzato un’alternativa concreta alla combustione le produzioni inquinanti e i gas a effetto posto di introdurre un leggero ronzio, metri percorsi, e inoltre i veicoli elettrici esempio mancano incentivi sicuri e un prototipo di moto elettrica! Medi- interna. serra. Tutto ciò influisce positivamente che si attiva in prossimità di un ostacolo, hanno bassi costi di gestione. concreti che invoglino gli automobilisti tate gente, meditate… • © tura elettrica, a conferma che la mobilità ad emissioni zero è un settore in crescita e che suscita l’interesse collettivo. Ormai non più solo citycar, destinate ad un traffico principalmente cittadino, ma anche berline e auto di lusso con autonomie che con- progetto LiveWire, la prima Harley completamente elettrica Gli eco-scettici obiettano che per generare energia elettrica le centrali devono comunque bruciare combustibile, favorendo l’inquinamento globale. Ma se gli impianti produttivi si avvalessero di fonti rinnovabili, almeno per una Tesla Model S Società donne risolutive risolutiva della guida di disegni ambizio- Elvira Giorgianni Sellerio e Giancarla Re Mursia, imprenditrici della cultura, nel realizzare sé stesse, hanno dato assetto al mondo dell’editoria italiana e alle aspettative di autori e talenti relazionarsi con autori, intellettuali, po- Metromag # 35 si, nell’impresa e nella società, affrontando rischi, sacrifici, senza mai perdere la fiducia. La totale dedizione all’editoria, alla religione del lavoro, con il più completo coinvolgimento, con la capacità di eti, saggisti, filosofi, artisti, personaggi della cultura, e altrettanto con il sistema, con la politica, con la finanza, con l’economia, con enti, organismi e società. La medesima capacità di “prevedere” opportunità e percorsi che si riveleranno fondamentali per la crescita, il consolidamento, il successo. Così fu per Elvira Sellerio nel conqui- di Franco Fazio L’argomento donne in carriera - ma sa- stare l’interesse di autori, di affiancarli e gement (da Nilde Iotti a Marisa Bellisa- cati? Tanti meriti imprenditoriali, fra cui rebbe meglio dire “donne risolutive” - è rio), nella moda e nel cinema (da Miuccia la medesima attenzione e il medesimo all’ordine del giorno; sopratutto nel cine- Prada a Lina Wertmuller), nella scienza rispetto verso gli autori da migliaia di co- ma, perché è di solito l’ottava musa che ne e nella ricerca (da Rita Levi Montalcini e pie e quelli da poche centinaia, o ancor celebra le storie, reali o di finzione. Margherita Hack a Samantha Cristofo- meglio, l’idea di perseguire il successo Alcuni casi: “Erin Brockovich“ (storia reale retti e Ada Cattaneo), nella pedagogia e attraverso le grandi firme per favorire la con Julia Roberts); “Il Diavolo veste Prada” nella santità (da Maria Montessori a Ma- scoperta di futuri talenti. (trasposizione di una storia ispirata alla dre Teresa). Giancarla Re Mursia (1920, laurea in filo- caporedattrice di Vogue, Anna Wintour, Ma, volendo avviare un appuntamento sofia, militanza nella Resistenza, un Cam- per il ruolo di Miranda Priestly, interpre- stabile con i geni al femminile, il primo piello, un Viareggio, impegnata nel socia- tato da Meryl Streep) e “Una donna in profilo doveroso spetta - per comunanza le e in politica, Consigliere comunale per carriera” (storia verosimile con due prime donne a scalare i vertici del successo e della finanza: Melanie Griffith nel ruolo di Tess Mc Gill e Sigourney Weaver nel ruolo dell’antagonista Katharine Parker); Demi Moore, nelle sue interpretazioni di avvocato che non demorde, nel ruolo del capitano Joanne Galloway, in “Codice d’Ono- editoriale - a donne che hanno respirato l’inchiostro della tipografia e che hanno dato personalità e vigore ad attività di famiglia, o sono state iniziatrici di percorsi di successo e risolutrici di problemi. Elvira Giorgianni Sellerio (1936- 2010, Cavaliere del Lavoro, varie lauree, fra conseguite e honoris causa, Premio il PRI a Milano, Assessore all’Istruzione, prima donna a presiedere l’Associazione italiana editori, Consigliere d’Amministrazione alla Scala), editore. Casa Mursia, publisher di letteratura d’avventura e di viaggio, della collana “La Biblioteca del mare”, “importatore” di autori internazionali, Tolstoj, Conrad, Edgar Allan re” e di caparbio e competitivo aspirante Campiello, Premio Bellisario, Consigliere Poe, e poi di libri scolastici, per ragazzi, di Navy Seal in “Soldato Jane”. Rai...). Come non ricondurla a Camilleri memorialistica e saggistica. “Centomila Una rassegna di altrettante personalità al femminile, risolutive, potrebbe benissimo svolgersi nella politica e nel mana- e Sciascia, a Bufalino, Buttitta, Carofiglio, Malvaldi, Scerbanenco, Tabucchi, Soldati e agli oltre tremila titoli pubbli- gavette di ghiaccio”, di Giuseppe Bedeschi, autore fino a quel momento ignoto, e poi titolo di punta della casa editrice. Due donne di successo, geograficamente lontane, in Sicilia, a Palermo, Sellerio, in Lombardia, a Milano, Mursia, ma nei fatti, nella vita e nell’impresa, accomunate da similitudini e dalle medesime caparbietà e determinazione. La condizione di mogli, motivate a sostenere le aspirazioni di mariti, intuitivi e visionari, siciliani entrambi, Enzo Sellerio e Ugo Mursia; donne capaci, per bisogno e per vocazione, di assumere la missione farsi credibilmente affiancare, come per prio credo, alla propria fede, alla propria E, pur con la consapevolezza dell’irruen- esempio nel caso di Sciascia conosciuto determinazione. za di nuovi sistemi di comunicazione Soltanto tali caratteri possono creare la “inodori” (internet, social, giornali e nar- consapevolezza che anche ogni piccola rativa on line), sempre coinvolte la Selle- decisione aziendale è potenzialmente la rio e la Mursia - così come si conviene ai scintilla capace di determinare un pro- grandi editori - dall’odore della tipogra- cesso di grandi eventi. fia e dalla certezza che la carta stampata La medesima tensione familiare. Nei sarà tuttavia di casa nel mondo intero, rapporti coniugali per Elvira Sellerio, immanente nel tempo e nello spazio, che portò anche alla scissione della perché - per dirla con Sciascia - “ogni li- casa editrice; nei rapporti con i figli per bro, anche il meno bello, ha sempre al- Giancarla Mursia, che portò a turba- meno una pagina o una frase degna di Due donne di successo, nei fatti, nella vita e nell’impresa, accomunate da similitudini e dalle medesime caparbietà e determinazione. menti a causa di “un rapporto affettiin concomitanza all’avvio dell’attività vo che non c’è mai stato”. editoriale. Un cammino di crescita e di La medesima aspirazione e lo stesso intuizioni, affiancata a Leonardo Sciascia, desiderio - per loro stessa ammissio- si profilava; e così fu per le centomila co- ne - a ricercare cose normali. pie de “L’affaire Moro” che resero credibi- Ad occuparsi, nelle intenzioni di le e spedito il percorso della Sellerio. Giancarla Mursia, finalmente an- Così fu per Giancarla Mursia che, dopo che della casa, diciassette rifiuti, pur non essendo certa sistemare la biancheria, fare torte della validità del soggetto e dell’autore, e marmellate e potare le dalie in seppe comunque seguire istinto e intu- giardino. izione a pubblicare “Centomila gavette Di uscire, guardare semplicemen- di ghiaccio” di Giuseppe Bedeschi che, te la televisione, stare nascosti e dopo le tremila copie di prima tiratura, taciturni nella casa, caratterizza- velocemente esaurite, ha proseguito ta da dipinti siciliani, nelle aspira- il suo successo di mercato sino a rap- zioni di Elvira Sellerio.... presentare oggi il best seller di Mursia Per entrambe, pensando di riu- editore, con i suoi due milioni di copie scire, alfine, a svolgere anche il vendute. ruolo di madre, non solo e non Momenti, nella vita delle persone, nella tanto per la missione naturale, vita di due donne - anche loro inusual- ma per dare ancora più senso, mente alla guida di imprese sino a quel più vita e più lungimiranza alla momento appannaggio degli uomini - in propria azienda, immettendo cui è stato fondamentale affidarsi al pro- i figli nella gestione. fare l’uncinetto, essere letta”. • © AMARCORD... pensieri vigili DI PADRE IN FIGLIO (di Riccardo Ricciardi) Lavoro nella sicurezza, dal 1991, assunto da un Istituto di Vigilanza Privata a Roma, nella Direzione commerciale. Ma non ho mai pensato che fosse una vera e propria assunzione. Ho creduto a una sostituzione, a un passaggio di consegne: quella scrivania la sera prima era del mio papà! Mio padre fu assunto a 13 anni, nel ‘49 e, nel “dopoguerra”, il primogenito, a qualsivoglia età, andava a lavorare per portare i soldi a casa. Papà ha sempre raccontato con orgoglio la Sua vita da impiegato. Come nei film del neorealismo o della commedia italiana, iniziata in bicicletta, in giro per la Capitale, a consegnare i turni di servizio alle Guardie. E, poi, allorché si premiava il merito, la responsabilità nella Direzione Commerciale, quale addetto all’ufficio gare. Non aveva avuto il tempo di terminare gli studi, ma era stato un successo professionale, il coronamento di una carriera. Un esempio, per me. Il suo lavoro e il suo impegno, il suo percorso, sono sempre stati vita da rispettare e imitare, sono stati il mio insegnamento. Ero piccolo, capitava spesso il sabato di andare in ufficio con lui, era bellissimo, mi metteva alla scrivania, mi dava dei timbri e mi “ordinava” di timbrare dei fogli: era come lavorare, lo aiutavo! E quando mi portava in autorimessa, con le macchine per il pattugliamento stradale, (erano gli anni ‘70 e il vigilantes con bici era un lontano ricordo), mi faceva parlare, con la radio rice-trasmittente, con la Sala Operativa. Qui c’erano anche i meccanici che mi regalavano gli adesivi per “discare” le auto. In quell’azienda non ho solo lavorato, ci sono cresciuto. Quella “magia” ha dato la possibilità di “fare famiglia” a mio padre, a me, a migliaia di persone. Era una azienda con uno spirito familiare, quando i vecchi andavano in pensione, e si erano comportati bene, ai figli era quasi sempre riservato il posto di lavoro, c’era la continuità “Padre Figlio”. Oggi con Grandi Gruppi, Fondi di Investimento, Multinazionali, Network, globalizzazione, ecc., calore, affetto, attenzione, direi “amore”, non esistono più: siamo numeri, pedine. Talvolta si sente dire, freddamente: “quello è un costo alto per l’Azienda”. Si è perso, dunque, quel lato romantico che vorrei trasparisse dai miei pensieri, ispirati dalla civiltà di un tempo, dove la policy delle aziende trovava certezze e continuità nei valori e nell’educazione delle famiglie. Il senso di questa cultura aziendale l’ho avvertito in una fiction che raccontava la storia di Olivetti, attento alle sorti e alle vicissitudini dei propri dipendenti e... l’emozione e l’assalto dei ricordi è stato forte e liberatorio. • © Un rifugio sentimentale nelle esperienze e nei ricordi che ci hanno fatto crescere, nella vita, nella professione, negli affetti Vigilanza, beneficio comune (di Alessandro Pimpini) Chi vive all’interno di un Istituto di Vigilanza, ha visione e consapevolezza di un’attività che, più di altre, ha mutato fisionomia. Quando ho avuto il primo approccio con questo lavoro, nel 1985, il numero degli istituti era molto ristretto e le società non vivevano la concorrenza sfrenata di oggi. In quegli anni i servizi di vigilanza erano per lo più servizi di vero pattugliamento stradale. Vi erano le ispezioni “random” con rilascio di bigliettini di controllo e ispezioni con certificazione dei passaggi con orologi di controllo; i clienti erano piccole aziende e/o attività commerciali, condomini e/o abitazioni di lusso. Vi erano i classici servizi di presidio fisso antirapina a tutela degli Istituti di Credito; le guardie giurate cominciavano a prestare servizio di presidio fisso nelle portinerie di ministeri, enti e aziende di stato in sostituzione parziale e totale di portieri/uscieri. Queste figure - evoluzione del mondo del lavoro - sono oggi quasi totalmente scomparse, quali dipendenti diretti. Sono le società specializzate in tale servizio che ne svolgono le funzioni. Andando avanti negli anni, la tecnologia cominciava a fornire i primi servizi di vigilanza ad alto contenuto tecnologico, i cosiddetti teleallarmi che, nella vigilanza, segnano la totale integrazione tra uomo e tecnologia, un’evoluzione che corre avanti per abbattere i limiti di sistema ed essere aderenti alle avanzate richieste della committenza. è abbastanza - pur sentendomi uomo contemporaneo, in grado di utilizzare in maniera efficace e competente i moderni mezzi del progresso - per ricordare, con nostalgia, le nottate in servizio di controllo alle guardie in turno; in ogni Bar notturno aperto trovavi almeno una pattuglia della vigilanza. Si era amici con tutti e, nonostante gli impegni del servizio, si faceva in tempo a chiedere notizie dei familiari, di altri amici comuni, a scambiare qualche battuta - spesso con “sfottò” - su Roma e Lazio, ma anche sulle altre. 30 anni di vita in questo settore forse equivale a 50 anni in qualsiasi altro. Il ciclo continuo delle attività ti porta a non staccare mai la spina e, ad avere la consapevolezza che il patrimonio che Ti viene affidato, perché tu possa salvaguardarlo, é come se ti appartenesse. Per questo io dico che questo lavoro non si fa solo per il sostentamento personale e familiare, ma solo se ne subisci il fascino, se si possiede la responsabilità della missione e la capacità di saper far fronte, con “vigilanza e sicurezza”, agli imprevisti, sempre dietro l’angolo. Oggi, dopo 30 anni di attività, posso dirlo con convinzione: offrire Vigilanza significa trasmettere il concetto di sicurezza collettiva, anche se il tuo mandato possa riguardare un singolo, poiché la presenza sul territorio e la peculiarità delle attività svolte comunicano fattività e certezza di presenza operativa verso l’intera comunità. • © VIGILI E UMANI partamento di cui è inquilina. A sorvegliare sulla condotta del Cavaliere dale; e in “Tototruffa 62” (Camillo Mastrocinque, 1961), “travestito” pre, via via, come tutto il mondo politico sia un intrico di menzogne, Un ricordo romantico del metronotte notturno, sulla bicicletta nera, a provvedono la domestica Caramella, Tina Pica, e il fratello prete Matteo, da vigile, ma anche da Fidel Castro e da “proprietario” della Fontana truffe, clientelismi e nepotismi, tra privati, aziende e Stato. Ne paga le inserire bigliettini a prova del passaggio, è immagine familiare, perché vi- Mario Carotenuto. Tutti ricordiamo le ineffabili sequenze in cui De Sica di Trevi, cerca di svolgere qualche piccolo misfatto all’italiana. Alberto conseguenze, emarginata e costretta in incarichi duri o di minor impor- sti direttamente, o per le immagini cinematografiche delle innumerevoli e la Loren ballano il mambo. Ed ecco il Principe De Curtis, Totò, nei Sordi, “Il Vigile” (Luigi Zampa, 1960), a incarnare, anche in questo film, tanza, sino ad essere diffamata e ad essere spedita in una sperduta isola realizzazioni della commedia italiana. Quasi tutti film in bianco e nero suoi diversi rapporti con la divisa da vigile; in “Totò, Peppino e la ma- l’italiano medio. Il fascino della divisa gli danno modo di rivalersi, final- siciliana. E, dulcis in fundo, Sordi, Peppino, Fabrizi, Cervi indossano la e, la figura dell’attore/interprete in divisa era occasione, per sceneggia- lafemmina” (Camillo Mastrocinque, 1955), per esempio, dove, assieme mente nel suo quartiere della propria “pochezza“ e della nulla considera- divisa di Vigile in “Guardia, Guardia scelta, Brigadiere e Maresciallo” tori e registi, di racconto, con bonomia, di vizi e virtù del funzionario a Peppino, in Piazza Duomo a Milano, zione, complicando pur tuttavia la vita (Mauro Bolognini, 1956). Il film determinò una meravigliosa chicca di “titolare” di potere. A dire il vero, la figura nel cinema é quella del vigile si rivolge al “ghisa”, al vigile meneghi- sua e dei suoi familiari una volta che, Aldo Fabrizi che, sollecitato dal Corpo dei Vigili Urbani di Roma, a re- urbano, perché, attraverso la divisa pubblica, é più suggestivo e più coin- no, nella vita Franco Rimoldi, ballerino temerariamente e sconsideratamente si stituire la placca, prestata per il film, rispondeva con la famosa la lettera: volgente raccontare pregi e difetti dell’apparato dello Stato. di rivista, per rivolgere la frase icona impelaga nella sfida al potere. Tognaz- “Ve scrivo rimannannove la placca che me chiedete in data 5/9; stava E la galleria di personaggi é infinita, e molti attori del cinema italiano, «Scusi, nojo volevon savuar l’indriss...»; zi, ne “I mostri” (Dino Risi, 1963), ancora appuntata su la giacca dar giorno che facessimo le prove. Si lo passati e presenti, almeno una volta hanno vestito la divisa da vigile ur- in “Le Motorizzate” (Marino Girolami, incarna un vigile cattivissimo che fa sapevo, la mannavo prima, ma lo doveva fa la Produzione; perciò Voi bano. Divertiamoci un pò a rievocare qualche immagine e qualche prova 1963), episodio “Vigile ignoto”, Totò/ le multe di nascosto agli automobilisti conservateme la stima e tante scuse a la Ripartizione. Lo sapete che d’attore. “Pane, Amore, e...” (Dino Risi, 1955): Vittorio De Sica, nei pan- Urbano Cacace, ridotto in miseria, si che si fermano all’edicola per compra- avevo progettato? ni dell’ex Maresciallo Cav. Antonio Carotenuto, é chiamato a Sorrento a finge vigile urbano per approfittare di re, al volo, il giornale. E, al femminile, Si er cinema finisce ar Cimitero faccio domanna p’esse incorporato ne li dirigere i locali vigili urbani. una raccolta di beneficenza della polizia Mariangela Melato, in “La Poliziotta” Vigili Urbani pè davvero. Ma rinunziamo ar desiderio pio pè non trovas- Sarà ospitato in casa della bigotta donna Violante e sedotto dalla pe- municipale, sino ad elevare contravven- (Steno, 1974), fiera del suo incarico di se ne la condizione che poi, tra er Corpo vostro e quello... mio s’arreste- scivendola donna Sofia, la splendida Sophia Loren, che mira al suo ap- zioni ed a cambiare la segnaletica stra- Vigile Urbano, nel milanese, che sco- rebbe la circolazione”. • © Volontariato Supportiamo le aziende nelle funzioni accessorie. Anche la tua. Metromag # 39 VITA DA VOLONTARIO di Raffaella D’Andretta Eroi quotidiani, ma guai a dirlo. abbiamo bisogno di persone di buona il compito di gestire il Campo di Croce Sono i Volontari di Croce Rossa che ogni volontà”. Massimiliano Zanon, Volontario Rossa internazionale ed occuparsi della giorno, in ogni condizione meteorolo- di CRI, oltre che di Croce Rossa Militare, potabilizzazione dell’acqua (Haiti, dopo gica, “rubando” tempo alla famiglia ed operatore di Sala Operativa, operatore il terremoto del 12 gennaio 2010 era in a loro stessi, svolgono i servizi più vari. NBCR (per interventi in situazioni a ri- condizioni igieniche disastrose). è stato Dalle dimissioni dagli ospedali, all’ac- schio nucleare, batteriologico, chimico un mese di attività intense, durante il compagnare i dializzati in ospedale per e radiologico) e coordinatore locale di quale ho vissuto esperienze e visto situa- poi riportarli a casa (quelli del turno del Protezione Civile, è cresciuto nel concet- zioni che non dimenticherò mai più”. mattino si svegliano “con comodo” alle to dell’aiuto ai più deboli. Ex Scout, ha Dopo il terremoto del 2012 in Emilia Ro- 5,30 per effettuare il servizio e poi vanno deciso di entrare in Croce Rossa perché magna, i volontari di Croce Rossa di tutte regolarmente a lavorare…), dal portare associazione che poteva dare maggiori le zone d’Italia furono immediatamente gli anziani alle visite mediche o passare a possibilità di attività: “Con Croce Rossa attivati nelle zone danneggiate. Vivendo casa loro per tenere un pò di compagnia, ho avuto anche la possibilità di parteci- nei campi aperti nei giorni immediata- fino alla distribuzione di aiuti ai meno pare a una missione internazionale. Nel mente successivi al disastro, hanno ser- fortunati. E ovviamente il Servizio 118, dicembre 2010 sono andato ad Haiti con vito colazioni, pranzi e cene, hanno ga- quello per l’emergenza sanitaria. la missione “ERU (Emergency Response rantito il supporto psicologico agli adulti Gran parte degli italiani hanno forte il sentimento di aiutare i loro simili meno fortunati Unit) Base Camp Haiti EQ 2010”, duran- che ne avessero necessità e offerto un te la quale il contingente italiano aveva programma di animazione, con clown ed Per 365 giorni anno, vegliano e tutelano la nostra salute, in tutta Italia, nonostante crisi, problemi di lavoro, difficoltà familiari e scarsità di mezzi. Decidere di dedicare parte del proprio tempo libero e della propria vita ad attività di volontariato, non è da tutti. Ma gran parte degli italiani lo fanno per aiutare i loro simili meno fortunati. Due numeri? Secondo l’ Istat del 2014, Non perder tempo in ciò che non è centrale per il tuo oggetto sociale. Evita, più che puoi, costi fissi. Noi siamo “variabili” per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi. Oltre il necessario 6,63 milioni di italiani si dedicano ad attività di aiuto e sostegno a terzi. 4,14 milioni tramite un’attività organizzata, la parte restante in maniera autonoma e personale. Cosa porta una persona ad occuparsi del prossimo, gratuitamente e disinteressatamente? Spesso l’idea stessa dell’aiuto ai più fragili. Se lo chiedi, ti guardano e si stupiscono della domanda: “aiutiamo chi ne ha bisogno”. E sono, poi, loro poi www.seipro.eu a chiederti: “perché non vieni con noi, Volontariato # 40 Metromag animatori appositamente “formati”, per Molto attivi per campagne di informa- seguito ormai da molte iniziative simili, ha supportato e supporta il Ministero per risollevare il morale di bimbi ed adulti. zione e formazione, sono i giovani della segno che il problema è sentito. garantire la massima sicurezza contro la Per non parlare delle attività nella gestio- CRI che, rivolgendosi ai loro coetanei Dalle iniziative più indirizzate alla salute diffusione internazionale delle malattie, ne dei campi dei migranti, da Mineo agli con una comunicazione semplice, rie- individuale, si passa anche a temi come secondo quanto stabilito dal Regolamen- altri, aperti in varie zone d’Italia. scono a portare avanti temi importanti i cambiamenti climatici che hanno certo to Sanitario Internazionale, adottato dalla Dalla logistica, al magazzino, alla gestio- come Educazione dei giovani alla sicu- ripercussioni sull’uomo. 58a Assemblea Mondiale della Sanità. ne delle attività degli ospiti, i volontari rezza stradale, alla sessualità ed alla pre- La campagna “Climate in Action” è la Concretamente, il reparto è dotato di at- hanno applicato quanto era nelle loro venzione delle Malattie Sessualmente risposta agli effetti dei cambiamenti cli- trezzature per il Bio-Contenimento, barel- professionalità e nella loro competenza, Trasmesse, promozione della donazio- matici sull’uomo tramite l’educazione le, mezzi di trasporto per le potenziali per- grazie anche ai corsi di formazione speci- ne del sangue e ancora Campagne per al rispetto dell’ambiente e delle risorse, sone infette che significa poter trasportare, ficatamente organizzati da Croce Rossa. Igiene, Dieta, Educazione Alimentare, la da diffondere tra la popolazione e nelle in tutta sicurezza per il personale, pazienti Gli ambulatori aperti in questi campi era- cosiddetta campagna “IDEA”. scuole, migliorando le capacità di rispo- altamente contagiosi. no gestiti dai medici (volontari) di Croce Rossa con il supporto delle infermiere volontarie (le “crocerossine”): hanno distribuito farmaci, medicati piccoli interventi, si sono occupati insomma della situazione sanitaria degli ospiti, grandi e piccoli. Di quanto CRI sia attiva, possiamo verificarlo chiedendolo direttamente al Dott. Ulrico Angeloni, Direttore Sanitario Nazionale di Croce Rossa e Responsabile 6,63 mln di italiani si dedicano ad attività di aiuto e sostegno a terzi. 4,14 mln con attività organizzata, il resto in maniera autonoma e personale sta alle emergenze connesse al cambiamento climatico, per prevenire gli effetti delle ondate di calore. La CRI sulla tutela della sanità pubblica intesa come “Individuo sano, integrato con l’ambiente in cui vive e con la salvaguardia dello stesso” è molto attiva e alla ricerca sempre di forme di comunicazione che arrivino in maniera semplice ed efficace alla gente.” Cogliamo lo spunto per chiedere al Dott. I giovani CRI portano avanti Educazione a sicurezza stradale, sessualità e prevenzione Malattie, promozione Donazione Sangue, Igiene, Dieta, Educazione Alimentare Nazionale (per CRI) della Sanità Pubblica. Queste solo alcune delle tematiche che Angeloni dell’attività di CRI verso il re- “Sanità pubblica è un termine molto la CRI da sempre affronta sulla preven- cente rischio Ebola, tenendo conto pro- Fino ad oggi solo Ospedali specializzati ampio che, in grandi linee, rappresenta zione e sono temi di grande attualità. prio della sicurezza dei volontari in prima avevano queste capacità ed oggi la CRI si quella parte della sanità che si interessa E possiamo parlare anche dell’iniziativa linea nell’accoglimento di migranti pro- pone ad un alto livello di qualificazione per di conservare e migliorare la salute dei con Trenta Ore per la vita per la cultura venienti dai paesi a rischio. questo tipo di attività. cittadini attraverso la prevenzione, la della diffusione dei defibrillatori (DAE ) “Emergenza Ebola è un problema che fa La formazione è fondamentale in questi promozione e la protezione della salute. che ha visto la CRI, tutta, impegnata con notizia, per via delle molte vittime in Afri- casi e le simulazioni ed esercitazioni che In questo CRI, da sempre, è attenta alla corsi di formazione per il BLSD (Basic Life ca, in paesi come Sierra Leone, che hanno facciamo, grazie alla rete dove il Ministero salute dei cittadini ed il fatto che sia ca- Support Defibrillation – supporto vitale servizi sanitari in gravi difficoltà e non in della Salute ci ha inserito, è delle migliori. pillarmente distribuita sul territorio le di base con defibrillatore – n.d.a), a cui grado di gestire situazioni simili. Ci confrontiamo con Esercito, Aeronautica, permette di essere molto efficace e so- faceva seguito poi nelle scuole e nei In Italia l’unico caso che si è avuto è stato Marina Militare, Vigili del Fuoco e natural- prattutto comprendere quali siano i pro- centri sportivi comunali l’istallazione dei il medico curato allo Spallanzani di Roma mente con gli Ospedali specializzati. blemi reali su cui poter agire o comun- DAE. Ai corsi di disostruzione pediatrica e che era stato in quei paesi per curare i In Sicilia dove il Nucleo del Reparto di Sa- que portare l’attenzione. che la CRI ha portato in evidenza, poi malati. nità Pubblica è molto attivo ed i volontari Emergenza quindi in Italia non c’è, ma esi- hanno veramente sviluppato delle capa- ste un problema sulla gestione di eventuali cità specialistiche importanti, stiamo spe- malati altamente infettivI che è stato mes- rimentando dei protocolli formativi che so in evidenza proprio da questo allarme presto porteremo sul territorio nazionale a Ebola. tutti i 14 nuclei fin qui formati.” Il Ministero della Salute aveva già emana- Fare il volontario in Croce Rossa è un im- to delle linee guida sulla gestione di casi pegno importante, in termini di tempo e di malattie infettive e diffusive ma questo di fatica. periodo di attenzione ha fatto si che si veri- Ti costringe a studiare per la formazione ficassero le reali capacità di risposta. continua che CRI ti chiede costantemen- La CRI, grazie ad un accordo con il Mini- te di aggiornare. stero della Salute nel 2006 e continua- Ti da la soddisfazione di partecipare ad to fino ad oggi, ha creato un Reparto di eventi eccezionali. Sanità Pubblica costituito da volontari, La soddisfazione più grande? Il sorriso dipendenti e, naturalmente, dalle com- della persona a cui hai dato aiuto, nel ponenti ausiliarie delle Forze Armate, che momento in cui aveva più bisogno. • © PROTEGGI CHI ami Fra i grandi danni che ciascuno di noi può subire, uno dei più gravi è la perdita dei beni, a causa dell’aggressione al patrimonio. Un accurato servizio di vigilanza è fattore necessario, sia per prevenire e controllare, sia per dissuadere. la tratta degli schiavi ...migrare lontano da fame, miseria e guerra, con la speranza di condizioni di vita umane e rispettose. di Sara Rodilosso Vigilare, prevenire, proteggere. ISTITUTO DI VIGILANZA SECURITY LINE - www.security-line.biz piantonamento fisso presso Enti Pubblici e Privati - piantonamento fisso antirapina banche collegamento impianti di allarme con la centrale operativa dell’istituto - pronto intervento di autopattuglie servizio di ronda mediante la certificazione delle ispezioni - servizio di viglianza di zona - servizio di ritiro schedine per alberghi “Non voglio che la mia casa sia cinta di muri. Voglio che le culture di tutta la terra si spandano liberamente nella mia casa. Mi rifiuto di essere sopraffatto da una sola di esse.” (Gandhi) Immigrazione # 44 Metromag Immigrazione Metromag # 45 La massiccia crescita demografica e le ne non può essere considerata un esito ma sarà soltanto impatto con la violenza le lo sfruttamento a fini economici, costitu- molte ore e cambiano spesso zone per Minorenni per i provvedimenti di com- carenti possibilità occupazionali, hanno scontato nello scenario futuro di una so- incondizionata. iscono il reato di “tratta di persone”. evitare agli sfruttatori rischi di intercetta- petenza quali: creato un forte divario fra sviluppo demo- cietà multi-culturale e multietnica. In sintonia con le Linee Guida sulla Trat- I minori. zione. Spesso sono ceduti a bande diver- • motivi familiari, quando il minore stra- grafico e sviluppo economico, incentivato L’integrazione è però un’altra cosa: è la ta dell’UNHCR (Alto Commissariato ONU E in caso di tratta di minori, il Protocollo se. La mobilità bipolare è quella che av- niero è convivente con parenti entro il da scolarizzazione, diffusione dei mezzi di capacità di diventare “popolo” quando per i Rifugiati), il Protocollo di Palermo, è molto categorico: che una persona al di viene tra due aree territoriali specifiche, quarto grado o con il coniuge di nazio- comunicazione di massa e peggioramen- popolo non si è. adottato nel 2000, all’art.3 recita: sotto dei 18 anni di età acconsenta, ini- anche molto lontane. nalità italiana; to del clima politico, in popolazioni che E il primo passo è la condivisione di con- “Tratta di persone indica il reclutamento, zialmente o successivamente, al proprio I minorenni sono costretti a prostituirsi • cure mediche per il tempo attestato scelgono di sfidare il destino, per il biso- testi urbani, che si fa capacità di poter trasporto, trasferimento, l’ospitare o ac- sfruttamento, non può, in nessun caso, prima in una città e poi in un’altra, per poi mediante idonea certificazione sani- gno di un sogno, di un lavoro e di una stare insieme; è solidarietà tra i popoli, è cogliere persone, tramite l’impiego o la far venire meno l’ipotesi di reato. tornare alla precedente o in altre ancora. taria, nei confronti delle donne che si nuova vita… di pace, determinandosi il dovere dell’accoglienza. minaccia di impiego della forza o di altre Anche se nessun mezzo coercitivo ve- “Gli spostamenti” sono organizzati tra trovano in stato di gravidanza o nei sei così il fattore di espulsione (pushfactor) L’integrazione presuppone la parità di forme di coercizione, di rapimento, fro- nisse usato contro il minore, anche se persone della stessa banda che opera in mesi successivi alla nascita del figlio a dai Paesi in via di sviluppo. diritti e doveri e per esercitare in modo de, inganno, abuso di potere o di una po- avesse acconsentito a lasciare il luogo di zone diverse, o fra bande che collabora- cui provvedono; E, per contro, molti Paesi industrializzati paritario questi diritti e questi doveri, sizione di vulnerabilità o tramite il dare origine, la persona che traesse un van- no con scambi di denaro “per la merce”. • motivi umanitari, salvo che possa di- dell’Occidente determinano i fattori di at- senza rischi di conflittualità, occorre im- o ricevere somme di denaro o vantaggi taggio economico dallo sfruttamento, di Lo scambio può essere denaro/esse- sporsi l’allontanamento verso uno Stato trazione (pull factors) verso i Paesi in via parare la lingua del paese dove si sceglie per ottenere il consenso di una persona qualsiasi tipo, del minore stesso, è impu- re umano o essere umano/altro essere che provvede ad accordare una prote- di sviluppo per via della domanda di forza di abitare, accettandone le tradizioni e le che ha l’autorità su un’altra a scopo di tabile del reato di tratta di esseri umani. umano, con una modalità che l’autore zione analoga contro le persecuzioni lavoro in alcuni settori produttivi, a causa regole, pur senza sopprimere le proprie, sfruttamento. duramente definisce di multiproprietà. per motivi di razza, di sesso, di lingua, di del disinteresse dei lavoratori autoctoni. ma rispettando regole, tradizioni e con- Lo sfruttamento comprende, come mini- La mobilità multipolare avviene tra mol- cittadinanza, di religione, di opinioni po- I flussi migratori generati da fattoridi suetudini del Paese dove si va a vivere mo, lo sfruttamento della prostituzione teplici aree territoriali specifiche, anche litiche, di condizioni personali o sociali, spinta e di attrazione che tendono a senza perdere la “propria anima”. altrui o altre forme di sfruttamento sessua- appartenenti a regioni differenti. ovvero possa rischiare di essere rinviato rafforzarsi reciprocamente, variano a La tratta. le, il lavoro forzato o prestazioni forzate, Le vittime sono spostate con maggior verso un altro Stato nel quale non sia seconda delle aree geografiche interes- Purtroppo, questo fenomeno migratorio schiavitù o pratiche analoghe, l’asservi- frequenza dallo stesso sfruttatore che protetto dalla persecuzione. sate, delle relazioni esistenti tra Paesi di é la moderna tratta degli schiavi; emi- mento o il prelievo di organi (…)”. ha alle spalle un’organizzazione perfetta, Le donne. origine e di destinazione, del contesto granti soli in un paese straniero, privi di Il Protocollo identifica i cinque elementi Questo include persino i casi in cui il mi- con caratteristiche di vera e propria im- “Ragazze in abiti succinti esposte ai rigo- socio-politico-economico e del livello tutela, esposti al ricatto dei debiti di viag- distintivi della tratta di esseri umani: reclu- nore sapesse di essere oggetto di vendi- prenditorietà manageriale. ri delle notti invernali, rumene, polacche, di integrazione raggiunto nei Paesi di gio, schiacciati da forme di sfruttamento tamento, trasporto, trasferimento, ospita- ta e sfruttamento a scopo di sfruttamen- Spesso tutto questo è coperto da attività croate con lunghi stivali e gonne cortis- destinazione. estreme, avviati a un viaggio spesso di re o accogliere persone. to lavorativo o sessuale. apparentemente lecite e legali. sime, giovanissime albanesi dagli occhi L’immigrazione è un segno dei tempi che morte, spinti dalla povertà e dal mirag- Tutte insieme, e ciascuna individualmente, Nell’arco degli ultimi decenni, sono Infine parlando di immigrazione relativa- tristi: figure che fanno ormai parte del ci accompagnerà a lungo e l’integrazio- gio di un’opportunità di vita migliore… queste attività, se hanno come scopo fina- emerse altre forme di sfruttamento e mente ai minori occorre ricordare i mino- nostro paesaggio urbano, che popolano abuso, quali l’accattonaggio, le adozioni ri non accompagnati. strade di campagna e strade periferiche. illegali, attività di micro-criminalità e lo Nello specifico, per minore straniero non Una parte di loro vive in condizioni di sfruttamento del lavoro minorile. accompagnato secondo quanto prevede sfruttamento estremo. Il tipo di sfruttamento sessuale in Italia il DPCM 535/99 “Si intende il minorenne Molte altre, certamente le più invisibili, va dall’impiego dei minori in film por- non avente cittadinanza italiana o di altri nografici, alla prostituzione, alla pedo- stati dell’Unione Europea che, non aven- pornografia su Internet. do presentato domanda di asilo politico, Quasi sempre la giovane età delle vitti- si trova per qualsiasi causa nel territorio me è un valore aggiunto, richiesto espli- dello Stato privo di assistenza e rappre- citamente dal mercato. sentanza da parte dei genitori, o di altri Nello sfruttamento, esistono tre for- adulti per lui legalmente responsabili in me di mobilità: monopolare, bipolare, base alle vigenti leggi nell’ordinamento multipolare. giuridico italiano.” Il business sulle donne, soggetti di semiprigionia, violenza fisica e psicologica. Proteggere contro le persecuzioni di razza, sesso, lingua, cittadinanza, religione, opinioni politiche e condizioni personali... La mobilità monopolare è quella che è anche previsto che, nei casi in cui il avviene all’interno del singolo territorio minorenne non possa essere espulso, il lavorano in piccoli appartamenti, night cittadino o su quello provinciale, dove i Questore rilasci il permesso di soggiorno club e alberghi, schiacciate e ricattate minorenni sono costretti a prostituirsi per minore età, salva l’iscrizione del mi- dai debiti e dai propri sfruttatori... (Paola in diverse parti della città, spostandosi nore di anni 14 nel permesso di soggior- Monzini). dopo qualche giorno. no del genitore o dell’affidatario stranie- Queste donne a volte sono arrivate in Il “loro valore” varia dall’età e dalla pre- ro regolarmente soggiornante in Italia. Italia dopo essere stata “ordinate per stanza fisica. Più sono piccoli più attira- Se si tratta di minore abbandonato è im- telefono”, e pagate attraverso bonifico no i clienti. Sono costretti a lavorare per mediatamente informato il Tribunale dei bancario. Immigrazione Metromag # 46 Merce. legislazioni nazionali in materia, introdu- offrendo contenimento e protezione, Merce umana, un vero e proprio business. cendo nel codice penale la definizione ma anche negoziazione delle regole in Vivono in condizioni di semiprigionia, del reato di tratta di persone. occasioni soggette a violenza fisica e psicologica. Il Codice Penale art. (600-601-602-604, percorsi e progetti, con la prospettiva del La loro condizione di sfruttamento non 416-416 bis), prevede pene per la riduzio- reinserimento sul territorio. deriva solo dai servizi richiesti, ma dalle ne in schiavitù, per il commercio di schiavi “Le persone di cui parliamo appartengo- condizioni di inganno e sopraffazione, ri- e la tratta, per associazioni di tipo mafioso no alla categoria degli esclusi, dei senza catto e abuso, alle quali sono sottoposte. che riguardino la tratta di esseri umani. voce, dei non tutelati: dare loro cittadinanza significa rendere sociale e quindi Private di ogni autonomia sulla propria esistenza, le sole persone con le quali hanno a che fare sono i loro sfruttatori, i clienti e a volte i poliziotti e coloro che fanno lo stesso mestiere. Sono costrette a lavorare anche 10-15 di confronto; individuando Il fenomeno migratorio: impatto con la violenza incondizionata. solidale, il nostro Stato e il nostro modo di essere cittadini, cioè indurre sviluppo e progresso. Uno Stato sociale non è un costo, rappresenta invece una potenzialità di crescita per il nostro Paese, purché non lo si induca ad assistenza e non si ore al giorno ed in qualsiasi condizione e tutti i ricavi sono consegnati agli Infine, la legge sulla prostituzione (legge consideri ineluttabile l’esistenza di per- sfruttatori. Spesso comprate e vendu- n. 269/1998) prevede pene specifiche sone ridotte ai margini dai percorsi di te, ricomprate e rivendute, passano di contro la tratta di esseri umani allo scopo esclusione.” (Lucio Babolin, CNCA). luogo in luogo, di aguzzino in aguzzino di sfruttamento sessuale, anche quando Le regole dunque non possono man- come semplici oggetti di scambio e di non intervengano violenza, coercizione care, ma senso di accoglienza e di aiuto guadagno. o abusi. Nel nostro Paese, oltre “mezzi deve essere palpabile e perciò si investe A tutela delle vittime di tratta vi sono al- di contrasto” offerti dalla normativa, im- molto su relazione e affettività, mirando cune norme del codice penale e la legge portantissimo resta il ruolo dei volontari, a rafforzare senso di fiducia e sicurezza sulla prostituzione. degli operatori e di tutte le strategie di per iniziare un cammino individualizza- “Misure contro la tratta di persone”. intervento. Il modus operandi è quello to, per aiutare a riacquistare il gusto per La legge 11 agosto 2003 n° 228ha ri- di proporre uno stile di vita diverso da la vita: cose che in condizione di vittima sposto all’esigenza dell’Unione Europea quello vissuto in precedenza, agendo non erano consentite. • © e delle Nazioni Unite di armonizzare le anche da mediatori tra culture diverse; Il suo futuro è assicurato gestione risparmio e copertura rischi sono le linee del nostro core business, due strumenti assicurativi adatti a soddisfare le esigenze di natura previdenziale e assicurativa. www.moma-srl.com AREA AZIENDA: Responsabilità Civile Generale, Ramo Cauzioni e Fideiussioni, Prodotti per le PMI, Automotive & Marine, RC Vettoriale. AREA PATRIMONIO: Risparmio Gestito, Previdenza Integrativa, Fondi Assicurativi, Gestione T.F.R. (Trattamento di Fine Rapporto) e T.F.M. (Trattamento di Fine Mandato), T.C.M. (Temporanea Caso Morte). AREA PROFESSIONALE: RC Professionale, RC Amministratori, Tutela Legale. AREA PERSONA: Linea Salute, Linea Infortuni, Linea Casa, Linea Famiglia. AREA SINISTRI: Procedure per valutazione e liquidazione del danno. Tecnologia # 48 Metromag Nell'attesa del Drone LA DIFFERENZA Gli Istituti di Vigilanza, attenti alle innovazioni e alle tecnologie. UN DETTAGLIO NON è di Paolo Morbiato La vigilanza moderna nasce nel 1870 zare a grandi passi anche perché costava di trasmettere più informazioni. dopo l’unione dello “stivale”; prima a Pa- sempre meno. Oggi il canale dati della linea ISDN è stato dova; poi a Venezia, Milano, Genova e Con lo sviluppo delle reti telefoniche, da- soppresso, sostituito dalla linea ADSL. Torino. Non c’erano leggi chiare che ne gli anni ‘70, venivano collegati agli istituti Nel frattempo, anche il combinatore te- regolamentassero l’attività; solo nel 1890 di vigilanza gli impianti di allarme tramite lefonico analogico (in fonia), veniva sop- si hanno le prime leggi a regolare l’attività i primi combinatori telefonici a NASTRO! piantato dal comunicatore digitale con ed il territorio di competenza che, per le Su nastro, come per le segreterie telefo- protocolli di trasmissione ADEMCO/CON- tecnologie dell’epoca era molto ristretto; niche, veniva registrato un messaggio TACT ID permettendo, sempre nel canale non c’erano mezzi di comunicazione se trasmesso poi tramite lettura dello stes- della fonia, una trasmissione di dati molto non quelli diretti personali. so, quando scattava l’impianto antifurto elevata e veloce. La Guardia Particolare Giurata usava (al suono delle sirene). Erano apparati di Sono ancora oggi presenti i combinatori quale unica tecnologia la “bicicletta” e si grandi dimensioni, almeno 30x30 cm, con analogici poiché funzionali per un teleal- spostava con il suo solo ausilio, oppure schede elettroniche su bachelite, mecca- larme verso un utente telefonico che non a piedi, per i percorsi brevi. Pur tuttavia, nici più che elettronici. sia una centrale operativa (ascolto del allora, i siti “sensibili” da proteggere erano Contemporaneamente si sviluppava il messaggio in chiaro su un telefono fisso ben pochi, non v’erano zone industriali, vettore radio con i primi sistemi monodi- o mobile). grandi aree commerciali o grandi aree rezionali e bidirezionali su frequenze ana- Alla pari, negli anni ’90, anche il vettore condominiali. logiche a quarzi, apparati molto ingom- radio si è sviluppato ed ha permesso una Passeranno molti anni prima che la GPG branti che emettevano un segnale radio riduzione delle dimensioni, una minore possa utilizzare il “motociclo” e spostar- utilizzando molta potenza: cominciava a potenza in trasmissione e nell’ultimo de- si in auto durante il servizio di ronda. E nascere il problema dell’inquinamento da cennio è passato da analogico a digitale, dobbiamo aspettare gli anni ‘70 per i pri- radio-frequenze. potendosi anche interfacciare con la linea mi impianti antifurto collegati con l’Isti- Questi due vettori, telefonico e radio, ADSL e contemporaneamente si è svilup- tuto di Vigilanza, tramite linea telefonica sono rimasti gli unici, negli anni, a sup- pato per trasmettere e ricevere sulla rete commutata o tramite doppino telefonico portare lo sviluppo delle tecnologie di GSM. PUNTO-PUNTO . trasmissione e ricezione, dati e fonia, per La tecnologia IP, nelle reti telefoniche, ha Quest’ultimo si utilizzava spesso per il col- il settore della vigilanza privata con un ri- poi permesso il servizio di televigilanza legamento con le centrali delle FF.O., per tardo tecnologico ridotto solo nell’ultimo tramite interfacciamento delle telecame- la sola ricezione degli allarmi su obiettivi decennio. re. La possibilità di vedere cosa accade sensibili: Enti, Banche, Gioiellerie, Pellicce- Il vettore telefonico, dopo i primi appara- presso l’utente dell’Istituto di Vigilanza rie ed altro. ti in FONIA, si è sviluppato negli anni ‘90 è stato il primo passo per ridurre il tem- Negli stessi anni, si sviluppavano i sistemi con le linee ISDN e proprio sul canale DATI po d’intervento, almeno quello virtuale. di telecomunicazione via radio nelle note (terzo canale di una linea ISDN,oltre ai La visione immediata del sito permette frequenze VHF e UHF. Attraverso questi due della fonia specifici di una linea ISDN) adesso all’operatore, in sinergia con la nuovi canali, le GPG finalmente poteva- ha trovato il sostituto del citato collega- GPG sul posto, di ottenere il massimo ri- no comunicare tramite un apparato radio mento PUNTO-PUNTO. sultato. veicolare o portatile con la Centrale dell’I- La sostituzione era nel funzionamento Nel futuro si può immaginare uno svi- stituto che, nel frattempo, era diventata fisico ma anche in quello informatico; se luppo importante dei telecontrolli video, una vera e propria Centrale Operativa, da un lato il canale dati sostituiva il punto- anche nei siti più remoti, magari con l’in- h24, alla pari delle centrali operative delle punto, simulandolo tramite un “polling” di tervento di un DRONE. • © FF.O.; la tecnologia cominciava ad avan- frequenza continuo, dall’altro permetteva marketing & comunicazione www.structuraitaly.com Assumere responsabilità complessive al fianco di imprese qualificate, credibili e consolidate é nostro compito che proviene da lontano. 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