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IL GATTO CHE APRIVA I CASSETTI

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IL GATTO CHE APRIVA I CASSETTI
vicolo Stradele, 6 - 33030 Santa Marizza di Varmo (Udine) - telefono +39 0432 778617 - fax +39 0432 778868
www.morgantieditori.it ∙ [email protected]
perché comprarlo
Terza avventura, a tinte noir, per la famiglia
Savorgnan, sempre alle prese con i gatti magici di casa e, questa volta, con un benandante.
In questa storia, sempre ironica, è il gatto Paolino, capace di aprire porte e cassetti di ogni
genere e natura, a combinarla grossa: rompe
un barattolo che custodisce dei folletti.
la trama
COLLANA: gatti che…
TITOLO: IL GATTO CHE
ISBN 978-88-95916-76-7
AUTORE:
GENERE:
PREZZO:
FORMATO:
PAGINE:
CONFEZIONE:
ISBN:
9 788895 916767
APRIVA I CASSETTI
STEFANIA CONTE
romanzo
16.00 €
14 x 20.3 cm
256
brossura con sovraccoperta
978-88-95916-76-7
STATO: NOVITÀ
USCITA: DICEMBRE 2014
N
dello stesso autore
ISBN 978-88-95916-84-2
ISBN 978-88-95916-34-7
Copertina: Giovanni Auriemma
9 788895 916347
da Savorgnan è una psicologa forense che vive e lavora in un piccolo paese del Friuli. Ha una spiccata
predilezione per la logica e un’antipatia
per la fantasia. Alla morte dell’amata
nonna, riceve in eredità un ricettario e
una splendida gatta rossa, di nome Zoe.
Un giorno, il Tribunale di Udine le affida l’incarico di compiere una perizia su
Alice Covacich, arrestata per aver appiccato un incendio a una pasticceria. Già dal
primo incontro con Alice, Ada si trova di
fronte una donna profonda e complicata,
legata a un triste passato d’internamento
nell’ospedale psichiatrico San Giovanni
di Trieste. Sfidando le rigide procedure
che la professione le impone, la psicologa
ospita la donna in casa sua. Alice, che si
rivela una pasticciera eccezionale, viene
accolta a suon di fusa e moine dalla gatta Zoe, che sembra condividere con lei la
speciale capacità di vedere ciò che gli altri
non possono. La notizia che un’ex internata in manicomio vive nell’ameno borgo
di Santa Marizza di Varmo, innesca una
rivoluzione, fomentata dalla maligna Rosa
Senzaspine e dalle sue perfide amiche.
Ada aiuterà Alice a rifarsi una vita aprendo una pasticceria. Le torte, i cioccolatini
e soprattutto i suoi biscotti di Natale otterranno uno strepitoso successo. La congrega di streghe invidiose cospirerà però
contro la pasticciera, accusandola della
morte di Amorfo Mediocrino, il marito
di Senzaspine. Spetterà alla straordinaria
Zoe fare in modo che la verità venga a
galla, tra maldicenze, cattiverie e oscure
manovre.
LA GATTA che GIOCAVA CON LE FARFALLE
LA GATTA che VEDEVA LE STREGHE
© Mia
STEFANIA CONTE
STEFANIA CONTE
Stefania Conte è nata a Venezia, città
ideale per crescere i gatti, osservarne il
comportamento e, come diceva l’amico
etologo Giorgio Celli, “sperare che qualche gatto sfoderi, oltre alle unghie, delle
virtù straordinarie”.
Per amore da Venezia si è spostata in
Friuli, dove vive e lavora, portando con
sé i suoi gatti e il marito.
Non necessariamente in quest’ordine.
Lavora come editor presso la Morganti
editori.
La gatta che vedeva le streghe (2013) è il
suo fortunato romanzo d’esordio. Dopo
La gatta che giocava con le farfalle, consegnerà alle stampe, per Natale 2014, Il
gatto che apriva i cassetti, mentre nel 2015
uscirà Le gatte che mangiavano le patatine.
ISBN 978-88-95916-34-7
A
ISBN 978-88-95916-84-2
9 788895 916842
€ 16.00
9 788895 916842
€ 15.00
9 788895 916347
LA GATTA CHE VEDEVA
LE STREGHE
978-88-95916-34-7
208 pagine
15,00 euro
LA GATTA CHE GIOCAVA
CON LE FARFALLE
978-88-95916-84-2
240 pagine
16,00 euro
A
In un paese di pianura, dove tutto sembra all’apparenza normale e quieto, la famiglia Savorgnan, ognuno a modo proprio, mette un freno alla sempiterna
lotta tra il Bene e il Male. Le tre streghe del paese
continuano i loro intrighi a scapito degli abitanti buoni e generosi. Un giorno, lo scrittore Paolo Savorgnan
riceve una lettera da un uomo che dice di essere un
benandante e di avere un pesante segreto da rivelargli. Nel frattempo, il gatto Paolino libera due folletti
rinchiusi in un vaso e questi combinano guai a non
finire, a iniziare dalla distillazione della bevanda dei
miraggi. La pasticciera Ada convola a nozze con il
pittore Giacomo, ma l’odio di una donna malvagia,
nemica acerrima di sua madre, farà in modo di rovinare la felicità raggiunta.
Sarà Stefania, con un estremo atto di sacrificio, a fare
in modo che il Destino avverso modifichi i suoi piani.
l’autore
Stefania Conte è nata a Venezia,
città ideale per crescere i gatti, osservarne il comportamento e, come
diceva l’amico etologo Giorgio Celli, “sperare che qualche gatto sfoderi, oltre alle unghie, delle virtù
straordinarie”.
Per amore, da Venezia si è spostata
per vivere e lavorare in Friuli, portando con sé i suoi gatti
e il marito. Non necessariamente in quest’ordine.
Lavora come editor presso la Morganti editori, dove alterna al ruolo principale quello della scrittura.
La gatta che vedeva le streghe (2013), è stato il suo primo
fortunato romanzo, giunto già alla terza edizione.
Dopo La gatta che giocava con le farfalle (2014), e Il gatto
che apriva i cassetti ( 2014), nel 2015 uscirà Le gatte che
mangiavano le patatine .
da Savorgnan è un’ex psicologa che
ha abbandonato la professione per
cimentarsi come pasticciera nel locale ricevuto in eredità dall’amata zia Alice.
Vive in un piccolo e lussureggiante paese
di provincia, dove conduce, al di là delle
normali apparenze, un’esistenza tutt’altro
che monotona.
Questo lo deve alla madre Stefania, una
donna affascinante in grado di vedere e
sentire cose che normalmente sfuggono ai
sensi delle persone distratte.
Nella sua grande casa vive anche Zoe, una
magnifica e magica gatta rossa, con i suoi
cuccioli Paolino e Mia, che hanno ereditato da lei qualità magiche.
A frenare il temperamento e le iniziative
stravaganti della moglie Stefania, ci pensa
il padre di Ada, Paolo Savorgnan, ex avvocato in pensione ora dedito alla sua nuova
attività di scrittore di romanzi.
Attorno a quest’anomala famiglia, si muovono amici generosi e buoni e due fantasmi
benevoli, nonna Giuseppina e zia Alice.
Un giorno Mia, gattina in possesso di una
sensibilità particolare, nell’osservare le farfalle nate a primavera ne scorge una nera.
La cosa passerebbe inosservata, se Stefania
non avesse dipinto delle farfalle blu che,
sfidando le leggi della Natura, escono dal
quadro entrando in contatto con la farfalla
nera apparsa in giardino.
A complicare la situazione e a turbare la monotonia del paese, dove
sono sempre instabili gli equilibri
tra i cattivi e i buoni, appare sulla
scena Giacomo Lanzati, un pittore talentuoso che viene ad abitare
nella casa dei nonni con la delicata e malinconica figlia Amina.
Le farfalle e la bambina saranno il
bersaglio di un gruppo
di streghe, che hanno affidato la loro anima alla
malignità della perfida
Medea Mangiabambine.
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