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Valdagno, 36 nuovi appartamenti “biocompatibili” e circondati dal

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Valdagno, 36 nuovi appartamenti “biocompatibili” e circondati dal
“Poste Italiane Spa
Spedizione in Abbonamento Postale
70% DR Commerciale Business Vicenza nr 20 / 2006
Trimestrale dell’Azienda
Territoriale Edilizia
Residenziale di Vicenza
n. 34 dicembre 2010
informazioni
Valdagno, 36 nuovi
appartamenti
“biocompatibili”
e circondati dal verde
Cambio ai vertici Ater:
il Presidente uscente Marco Tolettini traccia un bilancio dei suoi 10 anni Ater
Il saluto del Commissario Straordinario
I rifiuti:
una risorsa da valorizzare
perché il rispetto per l’ambiente comincia proprio da qui
Tanti auguri di Buone Feste
dall’Ater di Vicenza
Dopo 10 anni
alla presidenza
dell’Ater di Vicenza,
il saluto
di Marco Tolettini
Il Presidente uscente Marco Tolettini ha 48 anni,
è ingegnere civile libero
professionista, con studio a Schio, ed è dal 1999
Consigliere Comunale a
Schio prima di Forza Italia ed ora del Popolo della
Libertà del quale è anche
Coordinatore
cittadino.
Nominato Presidente del
Consiglio di Amministrazione dell’Azienda nel dicembre 2000 dalla Giunta
Regionale veneta, è al termine del suo secondo mandato, non essendo rinominabile alla carica stante la
legge che ne fissa il limite
massimo a due mandati.
L’abbiamo incontrato per
tracciare il bilancio di questi dieci anni.
2
Quando nel 2000 è stato nominato per la prima
volta, le “case popolari”
erano ancora fortemente
associate con la vecchia
sigla di IACP mentre la
nuova ATER era nota solo
a pochi. Come è cambiata
questa percezione ?
Penso proprio di poter dire
che questa percezione si sia
letteralmente
trasformata
e che oggi anche l’opinione
pubblica sappia cosa sia l’Ater
e di che cosa si occupi. Con
il lavoro e con il dialogo continuo con l’utenza, i cittadini
e le Istituzioni, siamo riusciti
a diventare, con l’impegno di
tutti, un punto di riferimento
credo importante. Anzi, ritengo che oggi l’Ater sia riconosciuta come un’Istituzione a
servizio di tutti e non di parte.
Basti pensare al rapporto che
abbiamo instaurato con i Comuni della nostra provincia:
ben 104, sul totale di 121,
hanno con noi una convenzione di collaborazione.
Ci illustra qualche numero
che sintetizza i risultati di
questi anni?
Dal 2000 ad oggi abbiamo
sottoscritto 2000 nuovi contratti di assegnazione di alloggi, quindi quasi il 50 %
degli attuali nostri assegnatari lo sono diventati sotto la
mia presidenza. Abbiamo risistemato quasi 1200 alloggi
e ne abbiamo costruiti 850 di
nuovi per un investimento di
65 milioni di euro. Contemporaneamente, anche per finanziarci, abbiamo venduto
circa 900 alloggi dei quali 800
ai nostri inquilini che, pertanto, sono diventati proprietari .
Questa operazione ha portato
alle casse dell’Azienda circa
50 milioni di euro.
E quali interventi, fra i tanti realizzati, ritiene di evidenziare?
Direi sicuramente l’intervento
dell’ex Convento-Caserma di
San Silvestro a Vicenza che
abbiamo recuperato alla città come alloggi destinati agli
studenti universitari, le Case
Albergo di Bassano del Grappa e Schio e gli alloggi per anziani a Dueville, Montegalda e
Costabissara che hanno permesso a molti nostri anziani
di poter contare su una vecchiaia serena. Penso poi al recupero che stiamo ultimando
dello storico Quartiere Operaio di Piovene Rocchette che ci
ha visto recuperare circa 100
alloggi, investendo oltre 10
milioni di euro.
Accanto a questi interventi
non voglio dimenticare il lavoro svolto per i piccoli Comuni
quali Laghi, Posina, Pedemonte, Valdastico, Lastebasse e
tanti altri. Qui abbiamo costruito e ristrutturato con
l’obbiettivo di evitare lo spopolamento di queste piccole
ma significative realtà. Ricordo, tra l’altro, la fattiva collaborazione con l’Ulss che utilizza i nostri alloggi realizzati
in queste zone per soggiorni
estivi per gli anziani.
Ma costruire non basta per
far funzionare un’Azienda
pubblica, bisogna pensare
anche all’equità sociale.
Certamente: siamo fieri di
aver iniziato tra i primi la lotta
ai furbetti. Mi riferisco all’attività di verifica delle dichiarazione dei redditi degli assegnatari che ci ha permesso
di recuperare oltre 300.000
euro di canoni evasi in passato e, a regime, di incassare annualmente oltre 60.000
euro in più. Ma quello che è
più significativo, a proposito
di equità sociale, è rilevare
che alcuni degli assegnatari,
in seguito ai nostri controlli,
hanno dovuto lasciare ad altri
l’alloggio perché non avevano
più i titoli per occuparlo.
Quando si è insediato, erano molti i contenziosi con le
ditte appaltatrici dei lavori
e molte imprese addirittura
fallivano, lasciando i lavori
a metà. Cosa avete fatto per
questo problema ?
3
Anche questo è stato un lavoro lungo e faticoso ma alla
fine i risultati si sono visti.
Grazie, me lo lasci dire, ad un
ufficio tecnico molto efficiente, alle nostre gare d’appalto
partecipano le imprese più
capaci e strutturate. Oggi, chi
lavora con noi non è l’impresa che propone solo il prezzo
più basso, come avveniva in
passato e con tutti i problemi
che ha segnalato, ma l’impresa che garantisce anche qualità, efficienza e serietà e ciò
di fatto consente alle aziende
del territorio di ritornare a lavorare con noi.
Vista la sua esperienza,
quale pensa possano essere le nuove sfide dell’edilizia sociale?
Credo proprio che, come sta
avvenendo nell’edilizia privata, anche per quella pubblica si tratterà di costruire
puntando sempre di più sul
risparmio energetico e sul rispetto dell’ambiente. Ricordo
che, su questo punto, l’Ater
di Vicenza la strada l’ha già
proficuamente tracciata con
alcuni interventi significativi
che permetteranno agli assegnatari di risparmiare sensi-
4
bilmente sui costi delle bollette. Un altro aiuto concreto.
Cosa vuole aggiungere in
fine?
Solo ricordare che questi risultati, che peraltro tocca agli
altri giudicare, non si sarebbero potuti ottenere senza il
costante e proficuo impegno
dei componenti del Consiglio
di Amministrazione e dei Revisori dei Conti, presenti nei
due mandati, e di tutta la
struttura aziendale.
Un doveroso ringraziamento
lo rivolgo anche alla Regione,
in particolare agli Assessori
alla casa che si sono succeduti negli anni, Raffaele Grazia, Raffaele Zanon e l’attuale
Massimo Giorgetti, che non
ci hanno mai fatto mancare il
loro sostegno, non solo economico, per raggiungere gli
obbiettivi aziendali.
Un saluto lo voglio fare anche
a tutte le Autorità e ai Sindaci
con cui ho collaborato in questi anni .
Il mio grazie più sentito, però,
va agli assegnatari perché
sono loro che, ogni giorno,
danno un senso al nostro lavoro.
A tutti gli auguri più sinceri.
Il saluto del Commissario
Straordinario
A
lla scadenza del
mandato regionale
dei componenti del
Consiglio di Amministrazione dell’Azienda, il
Presidente della Giunta regionale, dott. Luca Zaia, ha
nominato, per ognuna delle sette Ater del Veneto, un
Commissario Straordinario
che rimarrà in carica fino
alla costituzione del nuovi
organi di vertice.
Per l’Ater di Vicenza è stato nominato l’ing. Stefano
Talato, dirigente regionale
dell’Osservatorio sui Lavori
Pubblici.
In occasione dell’uscita
dell’edizione natalizia del
notiziario aziendale, ultima
uscita per il 2010, il Commissario Straordinario ha
manifestato il proposito di
inviare a tutti gli assegnatari, il proprio saluto e gli
auguri per le imminenti festività.
“E’ con sommo piacere che rivolgo il mio saluto agli oltre
4000 assegnatari e alle Istituzioni alle quali viene inviato
questo notiziario – esordisce
Stefano Talato, Commissario
Straordinario dell’Ater di Vicenza.
In quest’Azienda il mio compito è quello di fare temporaneamente le veci del Consiglio di
Amministrazione e posso assicurare che metterò tutto il
mio impegno per far sì che le
consuete attività aziendali proseguano secondo le programmazioni stabilite, in attesa delle
nuove nomine.
Fin dal mio arrivo all’Ater di Vicenza sono stato accolto da un
clima di ottima collaborazione
da parte del Direttore f.f. Ruggero Panozzo che, con il resto
del personale, ha facilitato il
mio inserimento in questa realtà aziendale.
Rispetto alle mie esperienze
nella Pubblica Amministrazione, ritengo che operare presso
l’Ater di Vicenza possa diventare un’occasione per approfondire le problematiche di un
settore così delicato e di primaria importanza ed uno stimolo
per collaborare fattivamente al
raggiungimento degli obiettivi
aziendali. Ovviamente nei limiti
circoscritti del mio mandato che
mi consente di occuparmi solo
dell’ordinaria amministrazione.
Colgo l’occasione, considerato
che le festività natalizie sono
alle porte, per inviare alle famiglie del vicentino, in particolare
a quelle colpite dall’alluvione, i
miei più calorosi auguri, con la
speranza che il nuovo anno porti a tutti una meritata serenità”.
Stefano Talato
5
IN COSTRUZIONE
A Valdagno una boccata
di ossigeno per l’edilizia
sociale pubblica
Arrivano 36 appartamenti
Al via i lavori
per 36 alloggi di erp
che saranno realizzati
con tecniche di bioedilizia
e circondati
da un’ampia zona verde
6
O
ggi l’attenzione per tutto
ciò che è “bio” è di grande
attualità. Ormai si parla
quotidianamente di bioalimentazione, biotecnologie, bioarchitettura e bioedilizia. Per quanto
riguarda il nostro settore, proprio
quest’ultima sembra rappresentare il
futuro: l’obiettivo è quello realizzare
un’edilizia residenziale pubblica nel
rispetto dell’ambiente, riqualificando il
territorio con una nuova mentalità del
costruire volta all’abitare sano. Il tutto
senza perdere di vista i limiti di costo
dell’ edilizia sociale.
L’idea di fondo del nuovo intervento
che l’Ater di Vicenza è in procinto di
iniziare è proprio questa:
intorno alla metà di dicembre verrà
firmato il contratto di appalto dei lavori
per la costruzione di 36 appartamenti
di erp a Valdagno, nel PEEP Tomasoni,
che sposeranno la filosofia dell’edilizia
sostenibile.
Per l’aggiudicazione dei lavori è stato
seguito, anche in questo caso, il criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa che, per i non addetti ai
lavori, si è tradotto, oltre che in un importante ribasso rispetto all’importo a
base d’asta, anche in notevoli migliorie nell’esecuzione dell’opera quali, ad
esempio, l’installazione dell’impianto di
ventilazione meccanica con recupero
di calore, l’installazione dell’impianto
di condizionamento, l’impianto di recupero di acque piovane ad accumulo
per uso sanitario e per impianti di
irrigazione automatizzati, l’impianto di
riscaldamento a pavimento radiante.
I 36 appartamenti-bio saranno sud-
metratura dai 47 mq. ai 60 mq. a
seconda che ospitino 1 o 2 camere.
Tutti saranno dotati di una ampia
zona soggiorno-pranzo con angolo
cottura, servizi disimpegnati da zona
ripostiglio, ampia terrazza e posto
auto riservato nel piano seminterrato.
Data l’ampiezza del lotto sul quale
verrà realizzato l’intervento, un’estesa
zona sarà destinata a verde a servizio
degli edifici, e ben l’80% della stessa
superficie esterna sarà permeabile dal
momento che per la sua realizzazione
verranno utilizzati dei materiali che
permetteranno il drenaggio dell’acqua
senza accumulo in superficie.
La restante porzione dell’area sarà
divisi in 3 fabbricati che conteranno
12 alloggi ciascuno, strutturati in 3
piani fuori terra più un seminterrato,
con una struttura del sistema murario
composto con materiali naturali di storica tradizione, assemblati e testati per
esaltarne le caratteristiche tecniche.
Sul tetto invece verrà posta una
copertura con impianti solare
fotovoltaico e solare termico integrati, mentre l’impianto di riscaldamento sarà centralizzato con caldaia a
condensazione.
Rivoluzionaria, in quanto applicativa dei criteri dell’edilizia sostenibile, la progettazione stessa
dell’edificio che ha tenuto conto,
mediante uno studio simulato al
computer, dell’esposizione alla
luce del sole di ogni singolo appartamento, per la valutazione dei
carichi di luce estivi ed invernali.
I singoli appartamenti avranno una
destinata alla creazione di parcheggi
che saranno parzialmente destinati
anche ad uso pubblico.
Volendo stilare una tempistica dei lavori, che inizieranno presumibilmente
entro fine anno, si deve sottolineare
come l’offerta dell’impresa aggiudicataria abbia previsto una sensibile riduzione del tempo necessario per i lavori
che indicativamente si concluderanno
per la primavera del 2012.
La Bioedilizia costituisce un nuovo
concetto di costruire e rappresenta
la strada che l’Ater ha già intrapreso
con altri recenti interventi. Con questo progetto a Valdagno l’Azienda
vuole nuovamente conciliare una
nuova qualità dell’edilizia sociale con
particolare riguardo alla salvaguardia
dell’ambiente. Questo è il futuro, e
l’Ater ormai ha intrapreso questa
strada.
7
IN COSTRUZIONE
...e a Schio
proseguono i lavori in:
Via Venezia
Una realizzazione
che apre nuovi stili
dell’abitare
Una svolta costruttiva
per l’Ater di Vicenza
In estate si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dei lavori
di questo primo edificio a basso consumo energetico realizzato dall’Ater. I risultati sono
già visibili dalle prime foto, che
dimostrano, anche agli occhi di
chi non ha esperienza, come
le novità progettuali siano evidenti.
Qui stanno nascendo 7 appartamenti destinati all’edilizia
sociale. Ma sono appartamen-
8
Nella foto è evidente l’avanzamento
dei lavori: non solo un salto
in avanti per l’ambiente
ma anche per la qualità abitativa
ti realizzati nel pieno rispetto
dell’ambiente, con un livello di
inquinamento decisamente inferiore rispetto alle tradizionali
abitazioni e ridotti costi di gestione.
Queste nuove case saranno
classificate in classe A con i
principali organismi che autonomamente controlleranno sia
i dati progettuali che la corretta esecuzione dell’opera.
L’uso di nuovi impianti tecnologici permetterà di diminuire l’emissione di Co2
e inoltre troveranno posto
pannelli solari termici per
la produzione di acqua e
pannelli fotovoltaici per la
produzione di energia. In
conclusione: l’edificio inquinerà 20 volte in meno rispetto a quelli tradizionali!
Attualmente i lavori sono in
corso e la conclusione è prevista entro l’estate del 2011.
Solo pochi mesi dunque per
toccare con mano questa nuova filosofia costruttiva dell’Ater
che contiamo possa diventare un punto di riferimento per
tutti.
9
IN COSTRUZIONE
Via Manin
Si chiude il cerchio
Si tratta dell’intervento
conclusivo del più ampio
recupero dell’area dove
sorgeva
l’ex
Consorzio
Agrario di Schio, che prevede il ricavo di 4 alloggi
destinati alla locazione a
canone sociale.
Nelle vicinanze sono già
stati realizzati altri interventi di erp: dal recupero dell’ex Caserma Salsa,
del fabbricato ex Manea e
del fabbricato ex Ramponi
sono stati realizzati degli
alloggi tutti destinati alla
locazione a canone sociale
mentre, più recentemente,
l’attigua area libera è stata
impiegata con la costruzione di autorimesse interrate
e di una piastra a parcheg-
10
gio, i cui posti sono stati in
parte venduti al Comune
ed in parte destinati alla
vendita e alla locazione.
La tipologia dei nuovi appartamenti che saranno realizzati varia a seconda che
nelle singole unità siano
previste una o due camere.
Uno degli alloggi è mansardato con travi a vista.
Per tutti gli appartamenti è
previsto il riscaldamento a
pavimento, l’impianto solare termico e la predisposizione per l’impianto fotovoltaico.
Allo stato attuale i lavori
sono circa al 50% e si prevede saranno conclusi entro la primavera dell’anno
prossimo.
Via Rovereto
Nella foto sopra
l’edificio prima
del nostro intervento.
Sotto, la rinascita.
Da notare nella foto
sotto tra i tanti
cambiamenti esterni
(quelli interni sono
invisibili ma riguardano
elementi chiave come
l’impianto elettrico,
di riscaldamento
eccetera) le novità
dei poggioli, più ampi,
il tetto e il
luminosissimo
vano scale
Il nuovo che avanza
Il progetto prevede la
ristrutturazione del vecchio fabbricato ubicato
in via Rovereto che sarà
destinato alla locazione
a canone sociale.
In particolare, il fabbricato, costituito da tre
piani e dotato di ascensore, è di tipo blocco in
linea, che permette l’utilizzazione del pianoterra
ad autorimesse.
Gli alloggi sono distribuiti in numero di 3 per
piano, con ingresso dal
vano scale comune, per
un totale di 9 alloggi.
Al
piano
mansardato
sono ubicati altri 2 alloggi, sempre con ingresso
dal vano scala comune.
Le metrature delle abitazioni vanno dai 60 ai 90
mq. utili, con due camere da letto, soggiornopranzo con angolo cottura, doppi servizi, ampio
poggiolo e sono tutti dotati di posto auto.
I due alloggi posti al piano mansardato godono
di ampie terrazze e tutti
hanno un posto auto.
L’ultimazione dei lavori
è prevista entro i primi
mesi dell’anno prossimo.
11
IN COSTRUZIONE
Altavilla Vicentina,
dopo la consegna di
11 appartamenti
altri 6 sono già in arrivo!
Avviato il 2° stralcio
di 6 appartamenti
per la locazione sociale a completamento del primo intervento
di 11 alloggi
già consegnato
in via Lago d’Orta.
T
12
C’è anche
la predisposizione
ai pannelli solari
e fotovoltaici
utto è cominciato
con la firma di un
protocollo
d’intesa
tra l’Ater di Vicenza
e l’Amministrazione comunale di Altavilla Vicentina
grazie al quale sono sorti
in via Lago d’Orta ben 11
nuovi appartamenti, già
assegnati in locazione a
canone sociale.
Le due eleganti palazzine
che li ospitano, sorte su
due dei tre lotti urbanizzati che l’Ater ha acquistato
dall’Amministrazione, sono
state consegnate alla fine
del 2007.
Sull’area adiacente, adesso, hanno già preso il via
i lavori per un ulteriore intervento costruttivo di 6
alloggi sociali, a completamento del primo stralcio.
L’edificio verrà realizzato
sempre in località Tabernulae, sull’ultimo lotto di proprietà dell’Ater, nelle immediate vicinanze di quello
già edificato e consegnato.
Anche per l’aggiudicazione di questo appalto
è stato utilizzato il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa che, per
i non addetti ai lavori, si
traduce nel fatto che l’impresa aggiudicataria, oltre
a presentare un importante
ribasso rispetto all’importo
a base d’asta, ha offerto anche apprezzabili migliorie
nell’esecuzione
dell’opera quali, ad esempio, una
maggiore
impermeabilizzazione delle murature, la
fornitura di piastrelle di
qualità superiore per i bagni, la garanzia accessoria
delle opere per un ulteriore anno rispetto a quello
previsto dalla legge, l’assistenza post-appalto per le
opere termo-tecniche, elettriche e per le aree esterne
al condominio per il primo
anno successivo alla conclusione dei lavori.
L’edificio riproduce la
medesima tipologia costruttiva del precedente
ovvero due piani fuori terra
più un piano seminterrato
destinato ad autorimesse e
cantine. La soluzione progettuale di questa palazzina, come del resto le precedenti, impiegano materiali
e colorazioni di finitura che
“ricercano il dialogo” con
gli edifici circostanti. Ci
troviamo, infatti, in un
quartiere residenziale edificato di recente, costituito
da villette e abitazioni basse contornate da un po’ di
verde. Proprio nel rispetto
di questo contesto abitativo sono state progettate e
realizzate le nostre palazzine.
Tutti e 6 gli appartamenti saranno di 65 mq.
utili, con zona pranzo-soggiorno-cucina, 2 camere di
cui una matrimoniale mentre la seconda può essere
singola o doppia, bagno finestrato al quale, in alcuni
alloggi, si collega un antibagno. Ogni appartamento è dotato di impianto di
ventilazione meccanica e
caldaia indipendente.
Un dato importante è che
per questo intervento
sono stati introdotti criteri
di qualità ambientale riferiti all’efficienza energetica,
all’eliminazione dei ponti termici e all’isolamento
acustico, con una particolare attenzione all’impiego
di fonti di energia rinnovabili. Infatti, l’edificio è predisposto per l’installazione
di pannelli solari e fotovoltaici che possono garantire
significativi risparmi energetici nei costi di gestione
degli alloggi e degli spazi collettivi di pertinenza.
Considerata anche la tempistica per la realizzazione
dell’opera di 31 giorni inferiore rispetto a quella prevista dal capitolato, la consegna degli appartamenti
agli aventi diritto presenti
in graduatoria avverrà entro l’estate del prossimo
anno.
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LE CONSEGNE
A Montecchio Maggiore
consegnati
11 appartamenti sociali
in località Alte Ceccato
I
n piena estate il lavoro
dell’Ater non si è fermato
perché il problema casa
non conosce stagioni. Ci
sono parecchie famiglie per
le quali non si pone certo il
problema di dove andare in
ferie quanto, piuttosto, quello
di come arrivare alla fine del
mese facendo fronte, tra le
altre spese, a quella dell’affitto da pagare.
Per questa ragione a Montecchio Maggiore è stato messo
tutto l’impegno possibile per
terminare in tempi brevi questa nuova palazzina e consegnare le chiavi ad 11 famiglie
in attesa nella graduatoria
comunale.
L’edificio, che si trova in lo-
14
calità Alte Ceccato, sorge in
una nuova zona residenziale
e si affaccia da un lato su una
campagna totalmente libera
e dall’altro su un’area verde
di proprietà comunale.
Il palazzo, che si presenta
esternamente tinteggiato di
una solare tonalità di rosso,
inizialmente era stato progettato per ricavare 12 appartamenti ma la necessità di
ospitare una famiglia numerosa ha portato il numero di
alloggi ad 11.
L’ingresso
è
enfatizzato
dall’uso di un rivestimento
bianco che riporta alla tradizione molto diffusa in zona
dell’uso della pietra di Vicenza.
Tutti gli appartamenti presentano tinteggiature e pavimentazioni scelte in base
all’orientamento dei locali, in
modo da ottenere un effetto
di calore.
Gli alloggi sono tutti bicamere, con metrature che vanno
da 50 a 60 mq. ad esclusione
di uno che è di 110 mq. con
quattro camere. Tutti sono
dotati di piccolo poggiolo, autorimessa singola in box al
piano interrato e caldaia autonoma.
L’edificio ha inoltre un sistema di ventilazione meccanica che garantisce un
adeguato ricambio di aria
ed è predisposto per l’installazione dei pannelli solari termici e fotovoltaici.
L’intervento, finanziato con i
proventi derivanti dalla vendita del patrimonio aziendale, ha impegnato le risorse
dell’Ater per quasi 1 milione e
250 mila euro.
La cerimonia di consegna delle chiavi agli assegnatari si è
svolta alla presenza del Sindaco Milena Cecchetto, del
Presidente Tolettini e di varie
Autorità.
Questa è la risposta concreta
dell’Ater alla necessità di case
sociali sul territorio provinciale e la dimostrazione del continuo impegno, nonostante il
particolare momento economico, a fianco delle amministrazioni locali.
15
16
I rifiuti: una risorsa
da valorizzare
perché il rispetto per l’ambiente
comincia proprio da qui
P
er raccolta differenziata si intende un
sistema di raccolta
dei rifiuti solidi urbani
che prevede, per ogni tipo
di rifiuto, una prima selezione da parte dei cittadini e si
diversifica da quella in uso
sino a pochi anni fa.
Tale modalità, introdotta
recentemente in Italia, è
parte della cultura dei paesi
nordeuropei ormai da anni.
Necessità della raccolta
differenziata
I problemi ecologici e di
difesa ambientale rendono
sempre più difficile reperire
aree per le discariche di
tipo tradizionale nelle quali
immettere materiali di tutti
i generi, indifferenziati, talvolta inquinanti (come medicinali, batterie, solventi) o
più spesso utili come fonti di
materie prime (quali alluminio, carta, plastica, vetro).
Anche
il
conferimento
in discarica tradizionale
dell’umido risulta uno spreco, poiché può essere utilizzato per produrre humus.
Scopo finale delle norme nazionali e regionali in materia
di rifiuti è di ridurre quanto
più possibile la quantità di
residuo non riciclabile da
portare in discarica o da
trattare con inceneritori
o
termovalorizzatori
e,
contemporaneamente, recuperare mediante i riciclaggio dei rifiuti, tutte le
materie prime riutilizzabili,
che diventano così fonte di
ricchezza e non più di inquinamento.
Sono necessari, differenziando la tipologia dei rifiuti,
anche diversi tipi di contenitori. Un contenitore tipico
utilizzato è la “campana”,
destinata solitamente alla
raccolta di vetro o plastica.
Altri contenitori di rifiuti
possono essere i bidoni o
bidoncini che vengono dati
alle famiglie per la raccolta
differenziata porta a porta.
Campagne di raccolta
Tutti i Comuni hanno l’obbligo di raccogliere in maniera
differenziata almeno il 35%
dei rifiuti; la nuova normativa prevede l’obbligo di
raggiungere il 65% entro il
2012.
17
Tipologie di rifiuti
Alluminio
Gli imballaggi in
alluminio, salvo casi
molto particolari, vengono
raccolti sempre insieme ad
altre tipologie di materiali
con il sistema multimateriale, con modalità che variano
in funzione delle strutture
ed impianti presenti nei vari
bacini territoriali.
Il modo più semplice per
accertarsi della natura di un
oggetto in metallo è l’uso di
una calamita: l’alluminio è
totalmente amagnetico.
Gli imballaggi in alluminio,
Nella foto sopra
una discarica
che non vorremmo
vedere più,
dove i rifiuti
vengono gettati
senza alcuna logica.
Intervenendo
invece a monte
con una raccolta
differenziata
sempre più moderna, si
arriva all’ obiettivo
rappresentato
nella foto a destra.
Un sogno,
ma non così lontano
dalla realtà
18
inoltre, sono sempre contrassegnati dal simbolo ALU
oppure AL.
Gli imballaggi più comuni
che circolano in casa e in cui
l’alluminio è quasi sempre
presente sono: lattine per
bevande, bombolette aerosol, scatole food, vaschette
per alimenti, foglio sottile,
tubetti flessibili e chiusure a
vite.
Organico
Talvolta
chiamato
“umido”, la frazione
compostabile dei rifiuti domestici è spesso la prima
componente
(circa
2530%). In discarica genera
il cd. biogas (metano) che
talvolta è utilizzato come
fonte energetica e il percolato cioè il liquame che
si raccoglie sul fondo della
discarica.
Le discariche hanno il fondo
costituito con fogli di PVC
termosaldato che incanala il
percolato verso il fondo dove
viene raccolto e portato ad
impianti di depurazione.
E’ per questo che la discarica
deve essere sorvegliata fino
a 20 anni dopo la chiusura.
Gli impianti di compostaggio possono “pretrattare”
il rifiuto prima di disporlo
in discarica, recuperando il
metano ed evitando la formazione di percolato.
L’organico, in molti Comuni,
è gestito in casa dai cittadini
che lo riciclano in proprio
attraverso il compostaggio
domestico. In giardino, con
un contenitore apposito
detto “composter” anche
autocostruito, si raccoglie la
frazione organica di cucina
e
dell’orto-giardino
che
mediante un processo aerobico di decomposizione si
trasforma in concime adatto
ad essere utilizzato direttamente nell’orto.
Carta
La carta, che è fatta
di cellulosa, può
essere riciclata: la cellulosa,
che si estrae dal legno e da
altri vegetali, in questo caso
viene ricavata dalla carta
della raccolta differenziata e
la si riutilizza per produrre
la carta riciclata.
Nel riciclaggio della carta
vi sono procedure, possibilmente non inquinanti o
a bassissimo impatto ambientale, per l’eliminazione
dell’inchiostro che devono
essere applicate.
Nel caso della carta il simbolo che rappresenta tutti i
contenitori a base carta (a
partire dal 25%) è CA, che
indica carta accoppiata ad
altro materiale, ad esempio
i prodotti della Tetra Park,
non riciclabile, almeno nella
maniera classica, ma che
necessitano di tecniche particolari.
La raccolta della carta è
importante, in un’ottica
di risparmio delle risorse
ambientali, in quanto per
fare 1 tonnellata di carta da
cellulosa vergine occorrono
15 alberi, 440.000 litri d’ac-
qua e 7.600 kWh di energia
elettrica.
Plastica
Anche per la raccolta differenziata della
plastica bisogna seguire
certe regole di base.
Teoricamente, tutti i tipi
di plastica sono adatti al
riciclaggio diretto, così come
viene attualmente svolto in
molti comuni. Per esempio,
un tubetto di dentifricio
non può essere riciclato a
causa della difficile rimozione interna del residuo di
prodotto, e così alcuni giocattoli, attaccapanni, custodie dei cd. In genere sono
sicuramente differenziabili
le resine termoplastiche,
quali i contenitori per liquidi
in plastica (contenitori di
detersivi, bagnoschiuma e
bottiglie) e tutti quelli definiti imballaggi.
Sono
non
direttamente
riciclabili, cioè non avviabili
alla produzione di nuovo
pellet per produrre plastica
di buona qualità, le resine
termoindurenti come la
“Bachelite” bachelite (tutta
la vecchia plastica isolante
elettrica e termica), resine
riciclaggio, a meno di contaminazioni che lo rendano
sconveniente. Nei prodotti
sicuramente riciclabili vi
è comunque il simbolo
caratteristico (tre frecce a
formare un triangolo) con
all’interno il numero identificativo del polimero specifico (PE polietilene; PET
polietilentereftalato;
PVC
polivinilcloruro). Alcuni tipi
di plastica sono inadatti al
ureiche (di uso più recente), la melammina (piatti
di plastica rigidi), le resine
epossidiche (di uso più
tecnologico, come colle ad
alta resistenza) e molte
resine poliestere (base di
molti prodotti sicuramente
riciclabili vi è comunque il
simbolo caratteristico (tre
frecce a formare un triangolo) con all’interno il numero
SPI (Society of the Plastics
Tipi di carta non adatti
alla raccolta
Tutti i materiali non cellulosici, i contenitori di prodotti
pericolosi;
Carte sintetiche
Ogni tipo di carta, cartone
e cartoncino che sia stato
sporcato (ad esempio carta
oleata, carta e cartone unti
e fazzoletti di carta usati,
questi ultimi possono finire
nella raccolta differenziata
della frazione organica).
19
Industry) identificativo del
polimero specifico (PE polietilene materiali compositi
con fibre organiche od in
vetro), il Kevlar ed altre.
Plastiche molli
Le plastiche molli
sono a differenza
della
semplice
plastica,
delle plastiche che vanno
differenziate in un macchinario differente. Si possono
trovare in contenitori che
contengono frutta.
Rifiuti di imballaggi
La raccolta differenziata dei rifiuti
di imballaggio oltre che un
obbligo di legge è anche un
obbligo di convenienza e
organizzazione economica.
Lo stesso decreto legislativo
dispone che i produttori e
utilizzatori degli imballaggi
devono obbligatoriamente
organizzarsi in consorzi con
l’incarico di recuperare gli
imballaggi dopo il loro uso.
Nei costi definitivi dei prodotti destinati al consumatore finale sono compresi
quelli necessari al recupero
degli imballaggi. Per questo motivo è necessario
e conveniente conferire
separatamente i rifiuti di
plastica, vetro (bottiglie) e
carta e cartone serviti da
imballaggio nei contenitori
20
stradali, dai medesimi rifiuti
in plastica (giocattoli) vetro
(vetri rotti) e carta (giornali)
che non sono stati utilizzati
per imballaggio che invece
vanno conferiti nei centri
di raccolta materiali o dove
indica il soggetto gestore
del servizio.
Vetro
Il vetro si ottiene
dalla
fusione
(1300°-1700°) di sabbia,
cenere di soda, calcare e
feldespato; è un materiale
completamente
riciclabile
senza limiti di rigenerazione. Le caratteristiche
di igienicità, trasparenza,
inerzia chimica, impermeabilità e stabilità fanno si che
esso occupi ancora oggi un
posto primario nell’industria
della
conservazione
dei
prodotti alimentari. In Italia, nonostante il vetro sia
il materiale maggiormente
recuperato, se ne ricicla,
attraverso la raccolta differenziata, solo il 30%. In
discarica, essendo il vetro
materiale inerte, non si degrada ed occupa così spazio
prezioso portando al rapido
esaurimento dell’impianto.
Il recupero del vetro avviene attraverso il cosiddetto
vuoto a rendere o tramite il
riciclaggio. Da sottolineare
che, mentre in Italia esiste
solo un tipo di campana per
la raccolta di vetro, in altri
paesi (Francia, Germania,
Svizzera) la raccolta viene
effettuata per colore in
quanto con il rottame misto
si può ottenere solo vetro
verde mentre il vetro giallobruno tollera solo il 20% di
rottame e per creare il vetro
bianco occorre solo la materia prima.
Pile
Ogni anno in Italia si consumano
300 milioni di pile a secco
che corrispondono a quasi
mezzo chilo per abitante.
La maggior parte di queste
è rappresentata da pile usa
e getta impiegate per gli usi
più svariati: dagli orologi
alle radioline, dai giocattoli
alle calcolatrici. La pericolosità di questi tipi di rifiuti è
determinata dalla presenza
di metalli pesanti altamente
tossici quali Cadmio e Mercurio. Tra le caratteristiche
ecotossicologiche di questi
due metalli ricordiamo: Mercurio: tutti i suoi composti
sono tossici per l’organismo
umano, per gli animali e
per le piante. I danni più
rilevanti sono legati al fenomeno di accumulo tramite
la catena alimentare per
cui l’ultimo consumatore
(superpredatore) risulta il
più danneggiato. Basti pensare che 1 grammo e mezzo
di mercurio può causare
la morte di un uomo e 1
grammo, quanto contenuto
in una pila a bottone, può
contaminare un milione di
litri di acqua e 200 quintali
di alimenti. Cadmio: estremamente tossico, viene accumulato specialmente nel
fegato e nei reni, danneggia
inoltre la milza, il cuore e
soprattutto il sistema nervoso centrale dando luogo
a possibili modificazioni nel
comportamento e seri problemi mentali. Le pile vengono smaltite in discariche
speciali.
Per quanto riguarda, invece, i RIFIUTI INGOMBRANTI
(mobili,
elettrodomestici,
ecc…) e ALTRE TIPOLOGIE
DI RIFIUTI RECUPERABILI
(ferro, legno) vi sono le cd.
stazioni ecologiche, apposite aree in genere recintate
e gestite da personale di
servizio, dove i cittadini
possono conferire tali rifiuti.
(Tratto dal sito it.wikipedia.
org)
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