Valdagno, 36 nuovi appartamenti “biocompatibili” e circondati dal
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Valdagno, 36 nuovi appartamenti “biocompatibili” e circondati dal
“Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale 70% DR Commerciale Business Vicenza nr 20 / 2006 Trimestrale dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale di Vicenza n. 34 dicembre 2010 informazioni Valdagno, 36 nuovi appartamenti “biocompatibili” e circondati dal verde Cambio ai vertici Ater: il Presidente uscente Marco Tolettini traccia un bilancio dei suoi 10 anni Ater Il saluto del Commissario Straordinario I rifiuti: una risorsa da valorizzare perché il rispetto per l’ambiente comincia proprio da qui Tanti auguri di Buone Feste dall’Ater di Vicenza Dopo 10 anni alla presidenza dell’Ater di Vicenza, il saluto di Marco Tolettini Il Presidente uscente Marco Tolettini ha 48 anni, è ingegnere civile libero professionista, con studio a Schio, ed è dal 1999 Consigliere Comunale a Schio prima di Forza Italia ed ora del Popolo della Libertà del quale è anche Coordinatore cittadino. Nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda nel dicembre 2000 dalla Giunta Regionale veneta, è al termine del suo secondo mandato, non essendo rinominabile alla carica stante la legge che ne fissa il limite massimo a due mandati. L’abbiamo incontrato per tracciare il bilancio di questi dieci anni. 2 Quando nel 2000 è stato nominato per la prima volta, le “case popolari” erano ancora fortemente associate con la vecchia sigla di IACP mentre la nuova ATER era nota solo a pochi. Come è cambiata questa percezione ? Penso proprio di poter dire che questa percezione si sia letteralmente trasformata e che oggi anche l’opinione pubblica sappia cosa sia l’Ater e di che cosa si occupi. Con il lavoro e con il dialogo continuo con l’utenza, i cittadini e le Istituzioni, siamo riusciti a diventare, con l’impegno di tutti, un punto di riferimento credo importante. Anzi, ritengo che oggi l’Ater sia riconosciuta come un’Istituzione a servizio di tutti e non di parte. Basti pensare al rapporto che abbiamo instaurato con i Comuni della nostra provincia: ben 104, sul totale di 121, hanno con noi una convenzione di collaborazione. Ci illustra qualche numero che sintetizza i risultati di questi anni? Dal 2000 ad oggi abbiamo sottoscritto 2000 nuovi contratti di assegnazione di alloggi, quindi quasi il 50 % degli attuali nostri assegnatari lo sono diventati sotto la mia presidenza. Abbiamo risistemato quasi 1200 alloggi e ne abbiamo costruiti 850 di nuovi per un investimento di 65 milioni di euro. Contemporaneamente, anche per finanziarci, abbiamo venduto circa 900 alloggi dei quali 800 ai nostri inquilini che, pertanto, sono diventati proprietari . Questa operazione ha portato alle casse dell’Azienda circa 50 milioni di euro. E quali interventi, fra i tanti realizzati, ritiene di evidenziare? Direi sicuramente l’intervento dell’ex Convento-Caserma di San Silvestro a Vicenza che abbiamo recuperato alla città come alloggi destinati agli studenti universitari, le Case Albergo di Bassano del Grappa e Schio e gli alloggi per anziani a Dueville, Montegalda e Costabissara che hanno permesso a molti nostri anziani di poter contare su una vecchiaia serena. Penso poi al recupero che stiamo ultimando dello storico Quartiere Operaio di Piovene Rocchette che ci ha visto recuperare circa 100 alloggi, investendo oltre 10 milioni di euro. Accanto a questi interventi non voglio dimenticare il lavoro svolto per i piccoli Comuni quali Laghi, Posina, Pedemonte, Valdastico, Lastebasse e tanti altri. Qui abbiamo costruito e ristrutturato con l’obbiettivo di evitare lo spopolamento di queste piccole ma significative realtà. Ricordo, tra l’altro, la fattiva collaborazione con l’Ulss che utilizza i nostri alloggi realizzati in queste zone per soggiorni estivi per gli anziani. Ma costruire non basta per far funzionare un’Azienda pubblica, bisogna pensare anche all’equità sociale. Certamente: siamo fieri di aver iniziato tra i primi la lotta ai furbetti. Mi riferisco all’attività di verifica delle dichiarazione dei redditi degli assegnatari che ci ha permesso di recuperare oltre 300.000 euro di canoni evasi in passato e, a regime, di incassare annualmente oltre 60.000 euro in più. Ma quello che è più significativo, a proposito di equità sociale, è rilevare che alcuni degli assegnatari, in seguito ai nostri controlli, hanno dovuto lasciare ad altri l’alloggio perché non avevano più i titoli per occuparlo. Quando si è insediato, erano molti i contenziosi con le ditte appaltatrici dei lavori e molte imprese addirittura fallivano, lasciando i lavori a metà. Cosa avete fatto per questo problema ? 3 Anche questo è stato un lavoro lungo e faticoso ma alla fine i risultati si sono visti. Grazie, me lo lasci dire, ad un ufficio tecnico molto efficiente, alle nostre gare d’appalto partecipano le imprese più capaci e strutturate. Oggi, chi lavora con noi non è l’impresa che propone solo il prezzo più basso, come avveniva in passato e con tutti i problemi che ha segnalato, ma l’impresa che garantisce anche qualità, efficienza e serietà e ciò di fatto consente alle aziende del territorio di ritornare a lavorare con noi. Vista la sua esperienza, quale pensa possano essere le nuove sfide dell’edilizia sociale? Credo proprio che, come sta avvenendo nell’edilizia privata, anche per quella pubblica si tratterà di costruire puntando sempre di più sul risparmio energetico e sul rispetto dell’ambiente. Ricordo che, su questo punto, l’Ater di Vicenza la strada l’ha già proficuamente tracciata con alcuni interventi significativi che permetteranno agli assegnatari di risparmiare sensi- 4 bilmente sui costi delle bollette. Un altro aiuto concreto. Cosa vuole aggiungere in fine? Solo ricordare che questi risultati, che peraltro tocca agli altri giudicare, non si sarebbero potuti ottenere senza il costante e proficuo impegno dei componenti del Consiglio di Amministrazione e dei Revisori dei Conti, presenti nei due mandati, e di tutta la struttura aziendale. Un doveroso ringraziamento lo rivolgo anche alla Regione, in particolare agli Assessori alla casa che si sono succeduti negli anni, Raffaele Grazia, Raffaele Zanon e l’attuale Massimo Giorgetti, che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno, non solo economico, per raggiungere gli obbiettivi aziendali. Un saluto lo voglio fare anche a tutte le Autorità e ai Sindaci con cui ho collaborato in questi anni . Il mio grazie più sentito, però, va agli assegnatari perché sono loro che, ogni giorno, danno un senso al nostro lavoro. A tutti gli auguri più sinceri. Il saluto del Commissario Straordinario A lla scadenza del mandato regionale dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda, il Presidente della Giunta regionale, dott. Luca Zaia, ha nominato, per ognuna delle sette Ater del Veneto, un Commissario Straordinario che rimarrà in carica fino alla costituzione del nuovi organi di vertice. Per l’Ater di Vicenza è stato nominato l’ing. Stefano Talato, dirigente regionale dell’Osservatorio sui Lavori Pubblici. In occasione dell’uscita dell’edizione natalizia del notiziario aziendale, ultima uscita per il 2010, il Commissario Straordinario ha manifestato il proposito di inviare a tutti gli assegnatari, il proprio saluto e gli auguri per le imminenti festività. “E’ con sommo piacere che rivolgo il mio saluto agli oltre 4000 assegnatari e alle Istituzioni alle quali viene inviato questo notiziario – esordisce Stefano Talato, Commissario Straordinario dell’Ater di Vicenza. In quest’Azienda il mio compito è quello di fare temporaneamente le veci del Consiglio di Amministrazione e posso assicurare che metterò tutto il mio impegno per far sì che le consuete attività aziendali proseguano secondo le programmazioni stabilite, in attesa delle nuove nomine. Fin dal mio arrivo all’Ater di Vicenza sono stato accolto da un clima di ottima collaborazione da parte del Direttore f.f. Ruggero Panozzo che, con il resto del personale, ha facilitato il mio inserimento in questa realtà aziendale. Rispetto alle mie esperienze nella Pubblica Amministrazione, ritengo che operare presso l’Ater di Vicenza possa diventare un’occasione per approfondire le problematiche di un settore così delicato e di primaria importanza ed uno stimolo per collaborare fattivamente al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Ovviamente nei limiti circoscritti del mio mandato che mi consente di occuparmi solo dell’ordinaria amministrazione. Colgo l’occasione, considerato che le festività natalizie sono alle porte, per inviare alle famiglie del vicentino, in particolare a quelle colpite dall’alluvione, i miei più calorosi auguri, con la speranza che il nuovo anno porti a tutti una meritata serenità”. Stefano Talato 5 IN COSTRUZIONE A Valdagno una boccata di ossigeno per l’edilizia sociale pubblica Arrivano 36 appartamenti Al via i lavori per 36 alloggi di erp che saranno realizzati con tecniche di bioedilizia e circondati da un’ampia zona verde 6 O ggi l’attenzione per tutto ciò che è “bio” è di grande attualità. Ormai si parla quotidianamente di bioalimentazione, biotecnologie, bioarchitettura e bioedilizia. Per quanto riguarda il nostro settore, proprio quest’ultima sembra rappresentare il futuro: l’obiettivo è quello realizzare un’edilizia residenziale pubblica nel rispetto dell’ambiente, riqualificando il territorio con una nuova mentalità del costruire volta all’abitare sano. Il tutto senza perdere di vista i limiti di costo dell’ edilizia sociale. L’idea di fondo del nuovo intervento che l’Ater di Vicenza è in procinto di iniziare è proprio questa: intorno alla metà di dicembre verrà firmato il contratto di appalto dei lavori per la costruzione di 36 appartamenti di erp a Valdagno, nel PEEP Tomasoni, che sposeranno la filosofia dell’edilizia sostenibile. Per l’aggiudicazione dei lavori è stato seguito, anche in questo caso, il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che, per i non addetti ai lavori, si è tradotto, oltre che in un importante ribasso rispetto all’importo a base d’asta, anche in notevoli migliorie nell’esecuzione dell’opera quali, ad esempio, l’installazione dell’impianto di ventilazione meccanica con recupero di calore, l’installazione dell’impianto di condizionamento, l’impianto di recupero di acque piovane ad accumulo per uso sanitario e per impianti di irrigazione automatizzati, l’impianto di riscaldamento a pavimento radiante. I 36 appartamenti-bio saranno sud- metratura dai 47 mq. ai 60 mq. a seconda che ospitino 1 o 2 camere. Tutti saranno dotati di una ampia zona soggiorno-pranzo con angolo cottura, servizi disimpegnati da zona ripostiglio, ampia terrazza e posto auto riservato nel piano seminterrato. Data l’ampiezza del lotto sul quale verrà realizzato l’intervento, un’estesa zona sarà destinata a verde a servizio degli edifici, e ben l’80% della stessa superficie esterna sarà permeabile dal momento che per la sua realizzazione verranno utilizzati dei materiali che permetteranno il drenaggio dell’acqua senza accumulo in superficie. La restante porzione dell’area sarà divisi in 3 fabbricati che conteranno 12 alloggi ciascuno, strutturati in 3 piani fuori terra più un seminterrato, con una struttura del sistema murario composto con materiali naturali di storica tradizione, assemblati e testati per esaltarne le caratteristiche tecniche. Sul tetto invece verrà posta una copertura con impianti solare fotovoltaico e solare termico integrati, mentre l’impianto di riscaldamento sarà centralizzato con caldaia a condensazione. Rivoluzionaria, in quanto applicativa dei criteri dell’edilizia sostenibile, la progettazione stessa dell’edificio che ha tenuto conto, mediante uno studio simulato al computer, dell’esposizione alla luce del sole di ogni singolo appartamento, per la valutazione dei carichi di luce estivi ed invernali. I singoli appartamenti avranno una destinata alla creazione di parcheggi che saranno parzialmente destinati anche ad uso pubblico. Volendo stilare una tempistica dei lavori, che inizieranno presumibilmente entro fine anno, si deve sottolineare come l’offerta dell’impresa aggiudicataria abbia previsto una sensibile riduzione del tempo necessario per i lavori che indicativamente si concluderanno per la primavera del 2012. La Bioedilizia costituisce un nuovo concetto di costruire e rappresenta la strada che l’Ater ha già intrapreso con altri recenti interventi. Con questo progetto a Valdagno l’Azienda vuole nuovamente conciliare una nuova qualità dell’edilizia sociale con particolare riguardo alla salvaguardia dell’ambiente. Questo è il futuro, e l’Ater ormai ha intrapreso questa strada. 7 IN COSTRUZIONE ...e a Schio proseguono i lavori in: Via Venezia Una realizzazione che apre nuovi stili dell’abitare Una svolta costruttiva per l’Ater di Vicenza In estate si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dei lavori di questo primo edificio a basso consumo energetico realizzato dall’Ater. I risultati sono già visibili dalle prime foto, che dimostrano, anche agli occhi di chi non ha esperienza, come le novità progettuali siano evidenti. Qui stanno nascendo 7 appartamenti destinati all’edilizia sociale. Ma sono appartamen- 8 Nella foto è evidente l’avanzamento dei lavori: non solo un salto in avanti per l’ambiente ma anche per la qualità abitativa ti realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente, con un livello di inquinamento decisamente inferiore rispetto alle tradizionali abitazioni e ridotti costi di gestione. Queste nuove case saranno classificate in classe A con i principali organismi che autonomamente controlleranno sia i dati progettuali che la corretta esecuzione dell’opera. L’uso di nuovi impianti tecnologici permetterà di diminuire l’emissione di Co2 e inoltre troveranno posto pannelli solari termici per la produzione di acqua e pannelli fotovoltaici per la produzione di energia. In conclusione: l’edificio inquinerà 20 volte in meno rispetto a quelli tradizionali! Attualmente i lavori sono in corso e la conclusione è prevista entro l’estate del 2011. Solo pochi mesi dunque per toccare con mano questa nuova filosofia costruttiva dell’Ater che contiamo possa diventare un punto di riferimento per tutti. 9 IN COSTRUZIONE Via Manin Si chiude il cerchio Si tratta dell’intervento conclusivo del più ampio recupero dell’area dove sorgeva l’ex Consorzio Agrario di Schio, che prevede il ricavo di 4 alloggi destinati alla locazione a canone sociale. Nelle vicinanze sono già stati realizzati altri interventi di erp: dal recupero dell’ex Caserma Salsa, del fabbricato ex Manea e del fabbricato ex Ramponi sono stati realizzati degli alloggi tutti destinati alla locazione a canone sociale mentre, più recentemente, l’attigua area libera è stata impiegata con la costruzione di autorimesse interrate e di una piastra a parcheg- 10 gio, i cui posti sono stati in parte venduti al Comune ed in parte destinati alla vendita e alla locazione. La tipologia dei nuovi appartamenti che saranno realizzati varia a seconda che nelle singole unità siano previste una o due camere. Uno degli alloggi è mansardato con travi a vista. Per tutti gli appartamenti è previsto il riscaldamento a pavimento, l’impianto solare termico e la predisposizione per l’impianto fotovoltaico. Allo stato attuale i lavori sono circa al 50% e si prevede saranno conclusi entro la primavera dell’anno prossimo. Via Rovereto Nella foto sopra l’edificio prima del nostro intervento. Sotto, la rinascita. Da notare nella foto sotto tra i tanti cambiamenti esterni (quelli interni sono invisibili ma riguardano elementi chiave come l’impianto elettrico, di riscaldamento eccetera) le novità dei poggioli, più ampi, il tetto e il luminosissimo vano scale Il nuovo che avanza Il progetto prevede la ristrutturazione del vecchio fabbricato ubicato in via Rovereto che sarà destinato alla locazione a canone sociale. In particolare, il fabbricato, costituito da tre piani e dotato di ascensore, è di tipo blocco in linea, che permette l’utilizzazione del pianoterra ad autorimesse. Gli alloggi sono distribuiti in numero di 3 per piano, con ingresso dal vano scale comune, per un totale di 9 alloggi. Al piano mansardato sono ubicati altri 2 alloggi, sempre con ingresso dal vano scala comune. Le metrature delle abitazioni vanno dai 60 ai 90 mq. utili, con due camere da letto, soggiornopranzo con angolo cottura, doppi servizi, ampio poggiolo e sono tutti dotati di posto auto. I due alloggi posti al piano mansardato godono di ampie terrazze e tutti hanno un posto auto. L’ultimazione dei lavori è prevista entro i primi mesi dell’anno prossimo. 11 IN COSTRUZIONE Altavilla Vicentina, dopo la consegna di 11 appartamenti altri 6 sono già in arrivo! Avviato il 2° stralcio di 6 appartamenti per la locazione sociale a completamento del primo intervento di 11 alloggi già consegnato in via Lago d’Orta. T 12 C’è anche la predisposizione ai pannelli solari e fotovoltaici utto è cominciato con la firma di un protocollo d’intesa tra l’Ater di Vicenza e l’Amministrazione comunale di Altavilla Vicentina grazie al quale sono sorti in via Lago d’Orta ben 11 nuovi appartamenti, già assegnati in locazione a canone sociale. Le due eleganti palazzine che li ospitano, sorte su due dei tre lotti urbanizzati che l’Ater ha acquistato dall’Amministrazione, sono state consegnate alla fine del 2007. Sull’area adiacente, adesso, hanno già preso il via i lavori per un ulteriore intervento costruttivo di 6 alloggi sociali, a completamento del primo stralcio. L’edificio verrà realizzato sempre in località Tabernulae, sull’ultimo lotto di proprietà dell’Ater, nelle immediate vicinanze di quello già edificato e consegnato. Anche per l’aggiudicazione di questo appalto è stato utilizzato il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che, per i non addetti ai lavori, si traduce nel fatto che l’impresa aggiudicataria, oltre a presentare un importante ribasso rispetto all’importo a base d’asta, ha offerto anche apprezzabili migliorie nell’esecuzione dell’opera quali, ad esempio, una maggiore impermeabilizzazione delle murature, la fornitura di piastrelle di qualità superiore per i bagni, la garanzia accessoria delle opere per un ulteriore anno rispetto a quello previsto dalla legge, l’assistenza post-appalto per le opere termo-tecniche, elettriche e per le aree esterne al condominio per il primo anno successivo alla conclusione dei lavori. L’edificio riproduce la medesima tipologia costruttiva del precedente ovvero due piani fuori terra più un piano seminterrato destinato ad autorimesse e cantine. La soluzione progettuale di questa palazzina, come del resto le precedenti, impiegano materiali e colorazioni di finitura che “ricercano il dialogo” con gli edifici circostanti. Ci troviamo, infatti, in un quartiere residenziale edificato di recente, costituito da villette e abitazioni basse contornate da un po’ di verde. Proprio nel rispetto di questo contesto abitativo sono state progettate e realizzate le nostre palazzine. Tutti e 6 gli appartamenti saranno di 65 mq. utili, con zona pranzo-soggiorno-cucina, 2 camere di cui una matrimoniale mentre la seconda può essere singola o doppia, bagno finestrato al quale, in alcuni alloggi, si collega un antibagno. Ogni appartamento è dotato di impianto di ventilazione meccanica e caldaia indipendente. Un dato importante è che per questo intervento sono stati introdotti criteri di qualità ambientale riferiti all’efficienza energetica, all’eliminazione dei ponti termici e all’isolamento acustico, con una particolare attenzione all’impiego di fonti di energia rinnovabili. Infatti, l’edificio è predisposto per l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici che possono garantire significativi risparmi energetici nei costi di gestione degli alloggi e degli spazi collettivi di pertinenza. Considerata anche la tempistica per la realizzazione dell’opera di 31 giorni inferiore rispetto a quella prevista dal capitolato, la consegna degli appartamenti agli aventi diritto presenti in graduatoria avverrà entro l’estate del prossimo anno. 13 LE CONSEGNE A Montecchio Maggiore consegnati 11 appartamenti sociali in località Alte Ceccato I n piena estate il lavoro dell’Ater non si è fermato perché il problema casa non conosce stagioni. Ci sono parecchie famiglie per le quali non si pone certo il problema di dove andare in ferie quanto, piuttosto, quello di come arrivare alla fine del mese facendo fronte, tra le altre spese, a quella dell’affitto da pagare. Per questa ragione a Montecchio Maggiore è stato messo tutto l’impegno possibile per terminare in tempi brevi questa nuova palazzina e consegnare le chiavi ad 11 famiglie in attesa nella graduatoria comunale. L’edificio, che si trova in lo- 14 calità Alte Ceccato, sorge in una nuova zona residenziale e si affaccia da un lato su una campagna totalmente libera e dall’altro su un’area verde di proprietà comunale. Il palazzo, che si presenta esternamente tinteggiato di una solare tonalità di rosso, inizialmente era stato progettato per ricavare 12 appartamenti ma la necessità di ospitare una famiglia numerosa ha portato il numero di alloggi ad 11. L’ingresso è enfatizzato dall’uso di un rivestimento bianco che riporta alla tradizione molto diffusa in zona dell’uso della pietra di Vicenza. Tutti gli appartamenti presentano tinteggiature e pavimentazioni scelte in base all’orientamento dei locali, in modo da ottenere un effetto di calore. Gli alloggi sono tutti bicamere, con metrature che vanno da 50 a 60 mq. ad esclusione di uno che è di 110 mq. con quattro camere. Tutti sono dotati di piccolo poggiolo, autorimessa singola in box al piano interrato e caldaia autonoma. L’edificio ha inoltre un sistema di ventilazione meccanica che garantisce un adeguato ricambio di aria ed è predisposto per l’installazione dei pannelli solari termici e fotovoltaici. L’intervento, finanziato con i proventi derivanti dalla vendita del patrimonio aziendale, ha impegnato le risorse dell’Ater per quasi 1 milione e 250 mila euro. La cerimonia di consegna delle chiavi agli assegnatari si è svolta alla presenza del Sindaco Milena Cecchetto, del Presidente Tolettini e di varie Autorità. Questa è la risposta concreta dell’Ater alla necessità di case sociali sul territorio provinciale e la dimostrazione del continuo impegno, nonostante il particolare momento economico, a fianco delle amministrazioni locali. 15 16 I rifiuti: una risorsa da valorizzare perché il rispetto per l’ambiente comincia proprio da qui P er raccolta differenziata si intende un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che prevede, per ogni tipo di rifiuto, una prima selezione da parte dei cittadini e si diversifica da quella in uso sino a pochi anni fa. Tale modalità, introdotta recentemente in Italia, è parte della cultura dei paesi nordeuropei ormai da anni. Necessità della raccolta differenziata I problemi ecologici e di difesa ambientale rendono sempre più difficile reperire aree per le discariche di tipo tradizionale nelle quali immettere materiali di tutti i generi, indifferenziati, talvolta inquinanti (come medicinali, batterie, solventi) o più spesso utili come fonti di materie prime (quali alluminio, carta, plastica, vetro). Anche il conferimento in discarica tradizionale dell’umido risulta uno spreco, poiché può essere utilizzato per produrre humus. Scopo finale delle norme nazionali e regionali in materia di rifiuti è di ridurre quanto più possibile la quantità di residuo non riciclabile da portare in discarica o da trattare con inceneritori o termovalorizzatori e, contemporaneamente, recuperare mediante i riciclaggio dei rifiuti, tutte le materie prime riutilizzabili, che diventano così fonte di ricchezza e non più di inquinamento. Sono necessari, differenziando la tipologia dei rifiuti, anche diversi tipi di contenitori. Un contenitore tipico utilizzato è la “campana”, destinata solitamente alla raccolta di vetro o plastica. Altri contenitori di rifiuti possono essere i bidoni o bidoncini che vengono dati alle famiglie per la raccolta differenziata porta a porta. Campagne di raccolta Tutti i Comuni hanno l’obbligo di raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti; la nuova normativa prevede l’obbligo di raggiungere il 65% entro il 2012. 17 Tipologie di rifiuti Alluminio Gli imballaggi in alluminio, salvo casi molto particolari, vengono raccolti sempre insieme ad altre tipologie di materiali con il sistema multimateriale, con modalità che variano in funzione delle strutture ed impianti presenti nei vari bacini territoriali. Il modo più semplice per accertarsi della natura di un oggetto in metallo è l’uso di una calamita: l’alluminio è totalmente amagnetico. Gli imballaggi in alluminio, Nella foto sopra una discarica che non vorremmo vedere più, dove i rifiuti vengono gettati senza alcuna logica. Intervenendo invece a monte con una raccolta differenziata sempre più moderna, si arriva all’ obiettivo rappresentato nella foto a destra. Un sogno, ma non così lontano dalla realtà 18 inoltre, sono sempre contrassegnati dal simbolo ALU oppure AL. Gli imballaggi più comuni che circolano in casa e in cui l’alluminio è quasi sempre presente sono: lattine per bevande, bombolette aerosol, scatole food, vaschette per alimenti, foglio sottile, tubetti flessibili e chiusure a vite. Organico Talvolta chiamato “umido”, la frazione compostabile dei rifiuti domestici è spesso la prima componente (circa 2530%). In discarica genera il cd. biogas (metano) che talvolta è utilizzato come fonte energetica e il percolato cioè il liquame che si raccoglie sul fondo della discarica. Le discariche hanno il fondo costituito con fogli di PVC termosaldato che incanala il percolato verso il fondo dove viene raccolto e portato ad impianti di depurazione. E’ per questo che la discarica deve essere sorvegliata fino a 20 anni dopo la chiusura. Gli impianti di compostaggio possono “pretrattare” il rifiuto prima di disporlo in discarica, recuperando il metano ed evitando la formazione di percolato. L’organico, in molti Comuni, è gestito in casa dai cittadini che lo riciclano in proprio attraverso il compostaggio domestico. In giardino, con un contenitore apposito detto “composter” anche autocostruito, si raccoglie la frazione organica di cucina e dell’orto-giardino che mediante un processo aerobico di decomposizione si trasforma in concime adatto ad essere utilizzato direttamente nell’orto. Carta La carta, che è fatta di cellulosa, può essere riciclata: la cellulosa, che si estrae dal legno e da altri vegetali, in questo caso viene ricavata dalla carta della raccolta differenziata e la si riutilizza per produrre la carta riciclata. Nel riciclaggio della carta vi sono procedure, possibilmente non inquinanti o a bassissimo impatto ambientale, per l’eliminazione dell’inchiostro che devono essere applicate. Nel caso della carta il simbolo che rappresenta tutti i contenitori a base carta (a partire dal 25%) è CA, che indica carta accoppiata ad altro materiale, ad esempio i prodotti della Tetra Park, non riciclabile, almeno nella maniera classica, ma che necessitano di tecniche particolari. La raccolta della carta è importante, in un’ottica di risparmio delle risorse ambientali, in quanto per fare 1 tonnellata di carta da cellulosa vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d’ac- qua e 7.600 kWh di energia elettrica. Plastica Anche per la raccolta differenziata della plastica bisogna seguire certe regole di base. Teoricamente, tutti i tipi di plastica sono adatti al riciclaggio diretto, così come viene attualmente svolto in molti comuni. Per esempio, un tubetto di dentifricio non può essere riciclato a causa della difficile rimozione interna del residuo di prodotto, e così alcuni giocattoli, attaccapanni, custodie dei cd. In genere sono sicuramente differenziabili le resine termoplastiche, quali i contenitori per liquidi in plastica (contenitori di detersivi, bagnoschiuma e bottiglie) e tutti quelli definiti imballaggi. Sono non direttamente riciclabili, cioè non avviabili alla produzione di nuovo pellet per produrre plastica di buona qualità, le resine termoindurenti come la “Bachelite” bachelite (tutta la vecchia plastica isolante elettrica e termica), resine riciclaggio, a meno di contaminazioni che lo rendano sconveniente. Nei prodotti sicuramente riciclabili vi è comunque il simbolo caratteristico (tre frecce a formare un triangolo) con all’interno il numero identificativo del polimero specifico (PE polietilene; PET polietilentereftalato; PVC polivinilcloruro). Alcuni tipi di plastica sono inadatti al ureiche (di uso più recente), la melammina (piatti di plastica rigidi), le resine epossidiche (di uso più tecnologico, come colle ad alta resistenza) e molte resine poliestere (base di molti prodotti sicuramente riciclabili vi è comunque il simbolo caratteristico (tre frecce a formare un triangolo) con all’interno il numero SPI (Society of the Plastics Tipi di carta non adatti alla raccolta Tutti i materiali non cellulosici, i contenitori di prodotti pericolosi; Carte sintetiche Ogni tipo di carta, cartone e cartoncino che sia stato sporcato (ad esempio carta oleata, carta e cartone unti e fazzoletti di carta usati, questi ultimi possono finire nella raccolta differenziata della frazione organica). 19 Industry) identificativo del polimero specifico (PE polietilene materiali compositi con fibre organiche od in vetro), il Kevlar ed altre. Plastiche molli Le plastiche molli sono a differenza della semplice plastica, delle plastiche che vanno differenziate in un macchinario differente. Si possono trovare in contenitori che contengono frutta. Rifiuti di imballaggi La raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio oltre che un obbligo di legge è anche un obbligo di convenienza e organizzazione economica. Lo stesso decreto legislativo dispone che i produttori e utilizzatori degli imballaggi devono obbligatoriamente organizzarsi in consorzi con l’incarico di recuperare gli imballaggi dopo il loro uso. Nei costi definitivi dei prodotti destinati al consumatore finale sono compresi quelli necessari al recupero degli imballaggi. Per questo motivo è necessario e conveniente conferire separatamente i rifiuti di plastica, vetro (bottiglie) e carta e cartone serviti da imballaggio nei contenitori 20 stradali, dai medesimi rifiuti in plastica (giocattoli) vetro (vetri rotti) e carta (giornali) che non sono stati utilizzati per imballaggio che invece vanno conferiti nei centri di raccolta materiali o dove indica il soggetto gestore del servizio. Vetro Il vetro si ottiene dalla fusione (1300°-1700°) di sabbia, cenere di soda, calcare e feldespato; è un materiale completamente riciclabile senza limiti di rigenerazione. Le caratteristiche di igienicità, trasparenza, inerzia chimica, impermeabilità e stabilità fanno si che esso occupi ancora oggi un posto primario nell’industria della conservazione dei prodotti alimentari. In Italia, nonostante il vetro sia il materiale maggiormente recuperato, se ne ricicla, attraverso la raccolta differenziata, solo il 30%. In discarica, essendo il vetro materiale inerte, non si degrada ed occupa così spazio prezioso portando al rapido esaurimento dell’impianto. Il recupero del vetro avviene attraverso il cosiddetto vuoto a rendere o tramite il riciclaggio. Da sottolineare che, mentre in Italia esiste solo un tipo di campana per la raccolta di vetro, in altri paesi (Francia, Germania, Svizzera) la raccolta viene effettuata per colore in quanto con il rottame misto si può ottenere solo vetro verde mentre il vetro giallobruno tollera solo il 20% di rottame e per creare il vetro bianco occorre solo la materia prima. Pile Ogni anno in Italia si consumano 300 milioni di pile a secco che corrispondono a quasi mezzo chilo per abitante. La maggior parte di queste è rappresentata da pile usa e getta impiegate per gli usi più svariati: dagli orologi alle radioline, dai giocattoli alle calcolatrici. La pericolosità di questi tipi di rifiuti è determinata dalla presenza di metalli pesanti altamente tossici quali Cadmio e Mercurio. Tra le caratteristiche ecotossicologiche di questi due metalli ricordiamo: Mercurio: tutti i suoi composti sono tossici per l’organismo umano, per gli animali e per le piante. I danni più rilevanti sono legati al fenomeno di accumulo tramite la catena alimentare per cui l’ultimo consumatore (superpredatore) risulta il più danneggiato. Basti pensare che 1 grammo e mezzo di mercurio può causare la morte di un uomo e 1 grammo, quanto contenuto in una pila a bottone, può contaminare un milione di litri di acqua e 200 quintali di alimenti. Cadmio: estremamente tossico, viene accumulato specialmente nel fegato e nei reni, danneggia inoltre la milza, il cuore e soprattutto il sistema nervoso centrale dando luogo a possibili modificazioni nel comportamento e seri problemi mentali. Le pile vengono smaltite in discariche speciali. Per quanto riguarda, invece, i RIFIUTI INGOMBRANTI (mobili, elettrodomestici, ecc…) e ALTRE TIPOLOGIE DI RIFIUTI RECUPERABILI (ferro, legno) vi sono le cd. stazioni ecologiche, apposite aree in genere recintate e gestite da personale di servizio, dove i cittadini possono conferire tali rifiuti. (Tratto dal sito it.wikipedia. org) 21 OFFERTE IMMOBILIARI Ecco le ultime occasioni immobiliari proposte dall’Ater di Vicenza CASSOLA Via Cà Baroncello 1 Appartamento Ultima porzione di trifamiliare di 170 mq bicamere, con doppi servizi, ingresso indipendente, giardino privato, cantina e doppio garage. PREZZO: 200 mila euro CAMISANO VICENTINO Via Vittorio Veneto In un elegante complesso immobiliare in pieno centro storico prossimamente verranno posti in vendita : - 5 appartamenti con metrature dai 110 ai 137 mq. a partire da 165 mila euro, tutti con garage, cantina e soffitta; - 10 uffici di varie metrature con autorimesse; 1 negozio sito al piano terra. 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I nostri numeri Centralino Front office Fax Unità legale 0444.223600 0444.223610 0444.223697 0444.223668 Manutenzione Fax Manutenzione Unità Tecnica Fax Unità Tecnica Ufficio inquilinato Fax Ufficio inquilinato Commissione alloggi 800.254431 0444.223698 0444.223642 0444.223699 0444.223602 0444.223696 0444.223648 Le Informazioni Ater Periodico dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale della Provincia di Vicenza. Sped. in abb.post. art. 2 comma 20/C. Legge 662/96. Vicenza Ferrovia. Direttore responsabile Adriano Toniolo Aut. Trib. Vicenza n.320 del 23 febbraio 1988 I nostri orari Lunedì, mercoledì e venerdì 9:30 - 12:30 martedì pomeriggio 15:00 - 17:15 giovedì chiuso al pubblico www.atervicenza.it [email protected] 23 www.crveneto.it Mutuo Domus Block. Tutta la serenità di avere un tetto. I VANTAGGI DEL TASSO VARIABILE, LA GARANZIA DI UN TETTO MASSIMO. Con Domus Block puoi comprare casa più serenamente, perché è un mutuo a tasso variabile, ma ha un tetto massimo prefissato che ti protegge da ulteriori aumenti dei tassi. Ad esempio, per un mutuo di 10 anni, il tasso massimo bloccato per 5 è il 5%. Banca del gruppo Messaggio anni, per il quale quale Messaggio Pubblicitario Pubblicitario con con finalità finalità promozionale. promozionale.IlIltasso tassomassimo massimo del del 5% 5% si riferisce ad un mutuo di 10 anni, èè stato mutuo 100.000 euro, euro, TAN 2,447%, stato concordato concordato un un tasso tasso massimo per la metà della durata del mutuo stesso. Importo mutuo 2,221%, TAEG + spread spread 1,60% 1,60% (valevole (valevole per per la la prima prima parte parte dell’ammortamento), dell’ammortamento), spread TAEG 2,720%. 2,440%. Tasso variabile: Euribor Euribor 1 mese + 1,55% novembre 2010. Spese Spese istruttoria istruttoria 400 400 euro, euro, perizia 250 euro, spese 1,55% (per (per la la seconda seconda parte partedell’ammortamento). dell’ammortamento).Validità Validità ottobre 2010. incasso 1,50 euro. euro. Per Per le le condizioni condizioni contrattuali contrattuali fare fare riferimento riferimento ai Fogli Fogli Informativi Informativi disponibili disponibili nelle nelle Filiali e sui siti incasso rata 1,50 internet internet delle delle Banche Banche del del gruppo. gruppo. La La concessione concessione del mutuo mutuo èè subordinata subordinata all’approvazione da parte parte della Banca del gruppo.