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Ballando verso il - Federazione Italiana Tennis

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Ballando verso il - Federazione Italiana Tennis
Anno IX - Numero 12 Dicembre 2013 - Poste Italiane SpA
p - Spedizione
p
in abbonamento p
postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI
IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS
M A G A Z I N E
Ballando verso
il
2014
www.federtennis.it
www.supertennis.tv
il fondo
L’anno più bello
DI
GIANCARLO BACCINI
C
Campioni del mondo a squadre femminili per la quarta volta.
La doppietta-quasi tripletta estiva di Fognini. I quattro titoli WTA con tre giocatrici diverse. Le semifinali degli Slam. Il
successo di Quinzi a Wimbledon. Le Cichi ancora numero 1
del mondo in doppio. E poi i record degli Internazionali BNL
d’Italia, quelli di SuperTennis, il solito boom di tesserati, la
scommessa stravinta a Cagliari, e chi più ne ha più ne metta.
Rispetto agli anni di crescita che lo hanno preceduto, il 2013
del tennis italiano è stato allo stesso tempo straordinario e ordinario, nel senso che, pur non avendoci fatto il callo, a tanta
grazia ci stiamo in un certo senso abituando.
Le vittorie – sportive, commerciali, politiche – permettono di
valutare in modo oggettivo l’efficienza di un’organizzazione
come la FIT. Eppure, a mio parere, quest’anno la gestione-Binaghi ha colto il suo più grande trionfo dal 2001 in poi in un’altra area, più immateriale e meno misurabile: quella dell’immagine. E non lo penso davvero perché, a furia di centrarli,
certi obiettivi concreti e tangibili mi paiono troppo facili da
raggiungere. Lo penso perché la presenza del tennis – inteso
non solo come attività sportiva ma anche come icona sociale
e culturale – è ormai tutt’attorno a noi, proprio come ai tempi
belli, come quarant’anni fa, quando ovunque ti girassi saltava
fuori qualcosa che aveva a che fare con il nostro sport.
Oggi c’è di nuovo il tennis nella pubblicità, con decine e decine
di aziende che hanno rimesso nei loro spot qualcuno con in mano
una racchetta. C’è di nuovo il tennis nella cinematografia e nelle
fiction televisive. Le grandi reti tv invitano i tennisti azzurri nei loro
programmi generalisti di maggior successo, permettendo a Errani e Vinci di irradiare positività dal divano radical chic di Fabio Fazio e a Schiavone e Pennetta di ballare come stelle indemoniate
sui più famigliari teleschermi di Rai 1. C’è il grande tennis anche
sui giornaloni che prima lo snobbavano, e al traino del grande
tennis sulle pagine dei quotidiani a diffusione regionale è ormai
stabilmente comparso anche quello più piccolo, l’attività locale.
Lasta but not least, c’è tennis, tanto tennis in libreria, dove
quest’anno i gesti bianchi e i fuoriclasse di ieri e di oggi hanno
letteralmente spopolato. Oltre 300.000 copie – cifra da capo-
giro per un mercato asfittico come quello italiano – per Andre
Agassi e il suo best seller “Open”. Ma presenza costante nelle
posizioni alte delle classifiche delle vendite per tanti altri titoli,
tipo “Tennis” di John McPhee (analisi sociologica degli USA
anni ’60-‘70 condotta attraverso il racconto di un match fra
Arthur Ashe e Clark Graebner a Wimbledon); per l’intramontabile “Il tennis come esperienza religiosa”, l’inno a Federer
scritto da David Foster Wallace; e persino per il vecchio manuale di psicocanaglieria “Vincere sporco”, di Brad Gilbert. A
parte l’eccellente “Wimbledon” di Gianni Clerici, non mi metto qui a citare altri titoli di minor successo per non annoiarvi e
non far torto a nessuno. Ma è un fatto che il 2013 ha visto tanti
editori puntare sul tennis, e siccome produrre e vendere libri
costa non ci possono esser dubbi sul fatto che, evidentemente, questa scelta è stata orientata dal mercato.
Il fenomeno non è soltanto italiano, beninteso. Il tennis “tira”
dovunque, per cause che ora non è il momento di elencare ma
che, è giusto sottolineare almeno questo, sarebbe da ciechi o
da mistificatori voler ridurre al puro e semplice frutto di una
delle rivalità agonistico-ideologiche più fiammeggianti della
storia dello sport, quella tra Federer e Nadal, poli opposti del
modo di essere tennista. Ma se altrove la crescente popolarità
del nostro sport è andata a innestarsi su un consolidato positivo di suo, o addirittura ha trovato un terreno vergine e dunque
sgombro da ostacoli culturali pregressi, in Italia è giusto parlare di vero e proprio riscatto perché c’erano da eliminare le incrostazioni di un ventennio di conflittualità e negatività mentre
l’opera di ripulitura veniva ostacolata (se è per questo lo è ancora, sia pur marginalmente e senza effetti pratici) dall’azione
di qualche irriducibile del malaffare. Essersi messi alle spalle
tutto ciò e aver restituito al tennis il posto che gli spetta nel
vissuto della gente è, ripeto, uno dei massimi risultati ottenuti
da Angelo Binaghi e dai suoi compagni di avventura.
Viviamo dunque con serenità la fine di questo dolce e festoso
2013 e prepariamoci a godere di un 2014 che non potrà non essere migliore, visto che lo sport si nutre di positività e fiducia in se
stessi. Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi.
PS – A proposito di “Open”, l’autobiografia che Andre Agassi ha genialmente affidato alla straordinaria penna del Premio Pulitzer J.R. Moheringer, io non credo che debba il suo straripante successo al fatto che ruota attorno al perno dell’odio di Andre
per il tennis e neppure al fatto che contiene la confessione di aver fatto uso di metanfetamine , imbarazzante per lui ma ancor di
più per l’ATP, che insabbiò lo scandalo. Credo che il merito maggiore del libro, ciò che, unitamente al modo in cui è stato scritto,
lo rende unico agli occhi del pubblico, sia quello di spalancare le finestre sul backstage del Grande Circo della Racchetta, di prendere per mano i lettori che il tennis lo guardano solo in tv per guidarli nei luoghi segreti, fisici e mentali, del Gioco. Un po’ quel
che nel nostro piccolo cerchiamo di fare anche noi, sul canale SuperTennis.
Super 3 Tennis
SUPERTENNIS
CLUB.
C’è sempre qualcuno
pronto a sfidarti.
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al Circolo dei Circoli.
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troverai un campo
e un avversario forte come te.
FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS
Presidente
Angelo Binaghi
Consiglio Federale
Giovanni Milan
(Vice Presidente Vicario)
Sebastiano Monaco
(Vice Presidente)
Giuseppe Adamo
Isidoro Alvisi
Massimiliano Giusti
Roland Sandrin
Emilio Sodano
Guido Turi
Raimondo Ricci Bitti (atleta)
Mara Santangelo (atleta)
Fabrizio Maria Tropiano (atleta)
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Telefono: +39-0636858218 / 8406
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IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS
SU QUESTO NUMERO
ANDATO IN STAMPA L‘11 DICEMBRE 2013
6
M A G A Z I N E
Primo piano
Le rubriche
Chi la dura la vince
19 IL PROCESSO
DEL MESE
Il grande rifiuto
12 Primo piano
La tv dei record
21 LARGO AI GIOVANI
Pietro Licciardi
16 Primo piano
23 COME ERAVAMO
So’ Diego ti spiego…
Gli italiani
e i challenger
28 Vita da circolo
Campi veloci? Si fa per dire...
30 L’angolo tecnico
La racchetta dalla parte del... manico
32 Panorama
News - Giudici di gara - Dove si gioca
34 La voce delle Regioni
43 Tennis in Carrozzina
Un anno da favola
DIRETTORE
Angelo Binaghi
COMITATO DI DIREZIONE
Giancarlo Baccini, Angelo
Binaghi, Giovanni Milan, Nicola
Pietrangeli, Gianni Romeo,
Felicetta Rossitto
DIRETTORE RESPONSABILE
Giancarlo Baccini
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Angelo Mancuso
SUPER TENNIS TEAM
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Antonio Costantini (foto editor)
Amanda Lanari
Annamaria Pedani (grafica)
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
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Roberto Bonigolo, Lazzaro Cadelano,
Maria Grazia Ciotola, Roberto
Commentucci, Antonio Croglia, Livio
D’Alessandro, Ferdinando De Fenza,
Demetrio De Gaetano, Giovanni Di
Natale, Marcello Giordani, Rosaria
Ionà, Marianna La Forgia, Danilo
Manganaro, Andrea Nizzero, Nicola
Pietrangeli, Enrico Pilia, Sergio
Pioppi, Marco Preti, Alessandro
Rocca, Enrico Roscitano, Ida
Santilli, Roberto Senigalliesi, Fausto
Serafini, Mauro Simoncini, Fabio
Tedesco, Piero Valesio, Ugo Veglia,
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FOTO
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Super 5 Tennis
24 MAESTRI
Under 12:
raduni a Tirrenia
45 GENNAIO
E FEBRAIO 2014
SU SUPERTENNIS TV
46 LA POSTA DI NICOLA
Pietrangeli risponde
alle vostre domande
46 PROMOSSI
& BOCCIATI
Le pagelle di
Giancarlo Baccini
Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004
dell’ 8 gennaio 2004
La rivista non è in vendita in edicola
e viene spedita in abbonamento
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30,00 euro
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anche se non pubblicati, non si
restituiscono.
primo piano
Chi la dura
la vince!
Società Tennis Bassano e Tennis Club Prato hanno centrato un traguardo
inseguito per anni laureandosi campioni d’Italia. E’ così andata in archivio
una bella edizione del campionato di Serie A1, probabilmente la migliore
da quando le finali si giocano a Rovereto. C’è stata un’ottima cornice
di pubblico, soprattutto durante il match-clou tra Seppi e Starace, che ha
regalato due ore di ottimo spettacolo trasmesse in diretta da SuperTennis
Il Tennis
Club Prato
campione
d'Italia
femminile
Super 6 Tennis
Il Bassano campione d'Italia maschile
S
DI
RICCARDO BISTI
Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti.
Qualcuno ci crede, qualcun altro no. Dopo
l’edizione 2013 del Campionato di Serie A1,
Società Tennis Bassano e Tennis Club Prato hanno dato una bella lezione agli scettici.
Due storie diverse, ma per certi versi simili,
hanno trovato il loro compimento nelle due
scene-madre del weekend di Rovereto: l’abbraccio Carla Mel a Zuzana Kucova e Maria
Elena Camerin, artefici del successo contro il
Tennis Club Genova. Non era un abbraccio
qualsiasi: lì dentro c’era il sollievo di una frustrazione cacciata via dopo tre anni di sconfitte. Si era sempre seduta alla destra del
giudice di sedia. Stavolta è stata ben attenta
a mettersi dall’altra parte. E la pazienza ha
finalmente premiato il club toscano, sempre
all’avanguardia nell’attività sia di giovanile
che di vertice. L’altro simbolo, la cartolina
che riguarderemo sotto l’albero, al momento di ripercorrere la stagione, è l’invasione di
campo dei ragazzi di Bassano del Grappa.
Super 7 Tennis
L’avevano studiata nei minimi dettagli, volevano mostrare all’Italia tennistica tutto il loro
entusiasmo. E così, quando Paolo Lorenzi
ha firmato il 4-0 della finale contro il Circolo
Canottieri Aniene, lo hanno attorniato con
le loro maglie gialle e hanno festeggiato
a più non posso. Qualche snob potrebbe
pensare a un’esultanza esagerata, ma probabilmente non immagina cosa c’è dietro
lo scudetto della Società Tennis Bassano. A
parte gli investimenti (necessari per essere
competitivi), ci sono le difficoltà di un club di
primo piano
Jesse Huta Galung si è calato nello spirito
di squadra, dimostrandolo in occasione dei
quarti d’andata, quando ha accettato di andare a Casale Monferrato poco prima di partire per le ATP Challenger Finals in Brasile. In
finale ha giocato un set da campione contro
Simone Vagnozzi, dando il punto del 3-0.
Paolo Lorenzi gioca a Bassano da una vita
e ha centrato il punto decisivo, giocando
anche con un braccio in disordine. Gli altri
scudettati sono Marco Crugnola e Alessio Di
Mauro, sempre presenti e sempre preziosi. Il
primo ha dato il là al successo di Rovereto,
mettendo in mostra un servizio super-potente contro Vincenzo Santopadre. Di Mauro è
stato utilissimo, soprattutto nei primi turni.
Insomma, una Squadra con la S maiuscola.
Anche il Circolo Canottieri Aniene ha mostrato un buon gruppo, sufficiente per tutto
il Campionato ma non in finale. Non deve
essere facile portare la bandiera del tennis in
un circolo famoso soprattutto per altri sport.
Eppure, nonostante un ambiente aristocratico (e per questo non così adatto alla bagarre delle gare a squadre), capitan Marco
Barbiero e Vincenzo Santopadre hanno dato
le giuste motivazioni a Starace, Vagnozzi e
Cipolla. Dopo la sconfitta, Barbiero ha detto
che l’Aniene torna a Roma senza rimpianti.
Uno, forse, ce l’avrà: l’impossibilità di schierare Simone Bolelli, la cui presenza avrebbe
fatto scalare tutti gli altri e reso ancor più
competitivo il club capitolino. Simone era a
Rovereto, insieme alla moglie Ximena, per
sostenere i compagni. Ma non è bastato. Lo
scudetto della ST Bassano ha anche una
Andreas Seppi
n.1 del Bassano
provincia, costruito quando al governo c’era ancora Benito Mussolini (correva l’anno
1934). L’impianto di Via Col Falgheron paga
strutture non sempre all’altezza, come un secondo campo ai limiti dei regolamenti. Il dialogo con l’amministrazione comunale è sempre aperto, ma nel frattempo continuano a
fare i miracoli: ogni venerdì sera, prima di
una gara interna, fanno arrivare delle torrette con alcuni fari supplementari per raggiungere l’illuminazione regolamentare. Meno
ore di lezione. Meno guadagni e più spese,
ma tanta voglia di fare. Così come la telecamera a circuito chiuso con lo schermo piazzato nel bar, dove si radunano i sostenitori
per seguire gli incontri quando si registra il
tutto esaurito. Storie quotidiane, quasi banali, ma che vale la pena raccontare perché fanno capire il senso di un’esultanza
sfrenata. Dentro il successo di Bassano, ovviamente, ci sono i giocatori. Andreas Seppi non ha sbagliato un colpo, rispondendo
presente ogni volta che c’è stato bisogno.
Alberta Brianti del
Tennis Club Genova
Super 8 Tennis
Una veduta del Palazzetto dello Sport di Rovereto
valenza storica, poiché rappresenta il primo titolo in assoluto per la Regione Veneto. Non ce l’avevano mai fatta, neppure tra
le donne. Deve essere stata una doppia soddisfazione per Gianni Milan, vicepresidente
federale, presente a Rovereto nella giornata
finale: Bassano rappresenta la provincia di
Vicenza, sua città natale.
BENVENUTE NEOPROMOSSE
Ben più titolata la Toscana: perso il titolo
maschile (lo scorso anno si impose il Tennis Club Italia di Forte dei Marmi), si sono
ripresi quello del femminile. Il Tennis Club
Prato – proprio come Bassano – ha avuto il
merito di non mollare. Sarebbe stato facile
arrendersi dopo tre finali gettate alle ortiche. Invece hanno rilanciato, ingaggiando la
slovacca Zuzana Kucova, decisiva insieme a
Maria Elena Camerin e Corinna Dentoni. In
finale hanno battuto il sorprendente Tennis
Club Genova, partito per salvarsi e addirittura vincitore del girone. C’è stato grande
equilibrio nel singolare tra Maria Elena Camerin e Alberta Brianti, in cui la Brianti ha
dato spettacolo con una tecnica molto pulita, ma ha buttato via la vittoria dopo essere
RISULTATI
Finale Serie A1 Maschile 2013
Società Tennis Bassano - Circolo Canottieri Aniene (Roma) 4-0
Sabato 7 dicembre
Marco Crugnola (Bassano) b. Vincenzo Santopadre (Aniene) 64 64
Andreas Seppi (Bassano) b. Potito Starace (Aniene) 57 76 (4) 63
Domenica 8 dicembre
Jesse Huta Galung (Bassano) b. Simone Vagnozzi (Aniene) 76 (5) 63
Paolo Lorenzi (Bassano) b. Flavio Cipolla (Aniene) 61 67 (5) 76 (3)
G.A.: Giuliano Baldini. Arbitri: Cecilia Alberti, Riccardo Lodde, Alessandro Luraghi
Potito Starace n.1 dell'Aniene
Finale Serie A1 Femminile 2013
Tennis Club Prato - Tennis Club Genova 1893 3-1
venerdì 6 dicembre
Zuzana Kucova (Prato) b. Alice Balducci (Genova) 60 64
Maria Elena Camerin (Prato) b. Alberta Brianti (Genova) 36 76 (4) 64
sabato 7 dicembre
Reka Luca Jani (Genova) b. Corinna Dentoni (Prato) 64 64
Maria Elena Camerin/Zuzana Kucova (Prato) b. Alice Balducci/Reka Luca Jani (Genova) 62 63
G.A.: Raffaella Basso. Arbitri: Cecilia Alberti, Riccardo Lodde, Alessandro Luraghi.
Super 9 Tennis
primo piano
stata avanti 6-3 5-3, e poi 4-1 nel terzo set.
Si è pure fatta male, dando forfait per il doppio che ha regalato al TC Prato un successo
dal forte valore simbolico, primo titolo sportivo dopo il triste episodio di cronaca nera
di qualche giorno prima, quando un rogo
presso una fabbrica tessile ha ucciso diversi cittadini cinesi. Che fosse l’anno buono
si era capito in semifinale, quando hanno
espugnato il campo del Club Nomentano,
campione in carica, al termine di un match
folle, chiuso al doppio di spareggio. Erano
pure arrivate ad un punto dalla sconfitta, ma
una gran risposta della Camerin ha dato il
via alla rimonta. Un altro doppio, stavolta
meno equilbrato, che ha riportato il titolo a
Prato dopo 31 anni. Di quella squadra scudettata faceva parte, pensate un po’, l’attuale capitana Carla Mel, cui va il merito di aver
cementato un gruppo che “vive” 12 mesi
La festa dei tifosi del Bassano con la
all’anno, e non solo durante il campionato.
squadra dopo la conquista del tricolore
Il gruppo è stata la forza del TC Genova, secondo classificato con qualche rimpianto. Se
la Brianti non avesse incassato quel parziale
di 10 punti a 0 nel secondo set, e non si fosse fatta male, l’1-3 avrebbe potuto essere 3-1. Ma
to ha risposto piuttosto bene: non era semi “se” non fanno la storia.
plice, visto che ospitava le finali per il quarto
Quella si costruisce con il
anno consecutivo. Avrebbe potuto subenMaria Elena Camerin
lavoro quotidiano e quasi
trare un po’ di stanchezza. Invece c’è stata
del Prato
mai è frutto del caso. Non
un’ottima cornice di pubblico, soprattutto
può essere un caso il fatto
durante il match-clou tra Andreas Seppi e
che sia Genova che PraPotito Starace, foriero di due ore di ottimo
to, dall’anno prossimo,
spettacolo. Ciò che rende speciale la Serie
giocheranno anche nella
A1, in fondo, è proprio questo: un pubblico
Seire A1 maschile. Nel
eccezionale, diverso da quello che si vede
2014, dunque, saranno
nei tornei. E molto partecipe. Tutte le quatben quattro i club a militatro squadre presenti a Rovereto avevano un
re nella massima serie sia
buon numero di tifosi al seguito. Una pasnel maschile che nel femsione che si è avvertita fino al campo, dove i
minile (gli altri sono il Tengiocatori hanno gettato il cuore oltre l’ostanis Club Parioli e il Tennis
colo. Sembra una frase fatta, presa in prestiClub Cagliari). La presenza
to da un giornalismo d’altri tempi, eppure è
di squadre in Serie A1 può
proprio così. Le telecamere di SuperTennis,
esssere un buon indicatopresenti per il sesto anno consecutivo, hanre su quali siano le regioni
no avuto il merito di mostrare una realtà che
più attive del movimento.
non appare quasi mai nei media “mainstreSe Toscana e Liguria sono all’avanguardia,
IL TORNEO DEL PUBBLICO
am”, ma che sa offrire storie e umanità di
ride anche la Puglia: smaltita la retrocessioVa in archivio una bella edizione del campiovario genere. Eppure tanti continuano a non
ne del Circolo Tennis Barletta, salgono con
nato, probabilmente la migliore da quando
ritenerla una manifestazione degna di inteaddirittura due squadre: il Circolo Tennis
le fasi finali si giocano a Rovereto. Si sono
resse. I giocatori non la vedono così, ed anzi
Maglie e l’Angiulli di Bari. In camnpo femmiviste grandi battaglie, gioie immense e picla giocano con uno spirito che non sempre
nile, si risolleva con vigore l’Emilia Romagna:
cole tragedie sportive (la retrocessione del
si vede nei tornei. Basterebbe questo per
le retrocesse TC Mestre e UST Beinasco saCircolo Tennis Palermo ha avuto dell’incredicertificarne l’importanza, ma in fondo non
ranno sostituite dal Circolo Tennis Albinea
bile, soprattutto dopo il play-out maratona
è così importante. La Serie A1 ha saputo
(finalista qualche anno fa) e dal Castellazzo
contro il Parioli), così come sono emerse alresistere alle ingiurie del tempo e a lunghi
Tennis Club, tricolore nel maschile nel 2011.
cune problematiche regolamentari, sopratperiodi di oblio (non si è giocata dal 1990 al
Il team di Parma ha deciso di spostare gli intutto a livello di impiantistica, che per il 2014
1997), ed è ancora più viva che mai. Verso
vestimenti sul femminile e si presenterà con
dovrebbero essere risolte con un regolaun 2014 che potrebbe segnarne il rilancio
grosse ambizioni.
mento ancora più incisivo. La città di Roveredecisivo. Alla faccia dei soloni.
Super 10 Tennis
primo piano
SuperTennis, nato
come strumento
di promozione
del nostro sport,
ha ormai polverizzato
ogni obiettivo iniziale
diventando un vero e proprio compagno di vita per gli appassionati.
I dati di ascolto del 2013 sono stati impressionanti: dal primo gennaio
al 30 novembre di quest’anno ha aumentato il proprio ascolto medio
del 120%. Il canale della FIT si presenterà al via del 2014 con la voglia
di crescere ulteriormente: ancora più tornei, più match, più ore di diretta,
oltre ai format che tanto successo hanno riscontrato negli ultimi anni
La tv dei
Maria Sharapova
intervistata nello
studio di SuperTennis
al Foro Italico
Super 12 Tennis
record
La redazione di
SuperTennis al lavoro
S
DI
LIVIO D’ALESSANDRO
SuperTennis è entrato ormai nel sesto anno
di vita e il successo di questo primo lustro
di trasmissioni non permette soste. Il canale
della federazione, nato come strumento di
promozione del tennis, ha ormai polverizzato ogni obiettivo iniziale diventando un
vero e proprio compagno di vita per i tanti
appassionati del nostro sport.
SuperTennis si presenta quindi al via del
2014 con la voglia di crescere ancora. Più
tornei, più match, più ore di diretta. Un impegno crescente per provare a migliorare
i dati del 2013.
Sarà dura, perchè i dati di ascolto del
2013 sono stati impressionanti. Dal primo
gennaio al 30 novembre di quest’anno Supertennis ha aumentato il proprio ascolto
medio del 120% raggiungendo un tetto
massimo di ascolto medio durante la semifinale degli Internazionali d’Italia tra Errani
e Azarenka: 304.692 spettatori.
Per migliorare dunque c’è bisogno di uno
sforzo ancora maggiore. E così ecco acquisiti i diritti di altri 14 tornei tra Atp250 e
Wta International, dagli Atp di Brisbane e
Sydnei al Wta di Osaka. SuperTennis nel
2014 trasmetterà 63 tornei live, oltre alle
sfide di Coppa Davis, di Fed Cup e della
Hopman Cup. Ogni settimana (ad eccezione di quelle dedicate ai tornei dello Slam)
Super 13 Tennis
il grande tennis entrerà nelle case degli
italiani.
Non solo più tornei, ma anche più match.
La grande novità del prossimo anno è rappresentata dai tornei atp 500 dei quali non
solo Supertennis ha confermato i diritti,
ma dei quali ha anche ampliato la messa
in onda dei match fin dal lunedi. Un modo
questo per non perdere neanche un punto
dei big e degli italiani.
Sempre a livello maschile confermati gli
Atp 250. Si parte a inizio gennaio con Brisbane, con un tabellone che vede al via
anche Roger Federer. La stessa settimana
non mancherà anche l’appuntamento con
l’esibizione più importante dell’anno, la
primo piano
UNA CRESCITA INNARRESTABILE
Il numero medio
di spettatori
che hanno assistito
ad ogni minuto
di trasmissione
Numero totale
di spettatori
che hanno seguito
la trasmissione per
almeno un minuto
Super 14 Tennis
Le telecamere di SuperTennis Tv
Hopman Cup di Perth, che vedrà al via anche l’Italia con Seppi e Pennetta.
E a proposito di Italia, il 31 gennaio il canale Fit sarà live per seguire in esclusiva
la Coppa Davis. La corsa azzurra comincia
in Argentina ma SuperTennis ancora una
volta non seguirà solamente i ragazzi di
Barazzutti nel loro percorso, ma ogni turno mostrerà i match principali della manifestazione fino alla finale di novembre.
Nazionale maschile ma anche femminile.
Anche l’anno prossimo su SuperTennis
tutti i match e le emozioni delle nostre
campionesse del mondo e delle principali squadre del World Group. La corsa
alla quinta coppa delle rose comincia a
febbraio (in occasione del primo turno
saranno trasmesse Usa-Italia e SlovacchiaGermania).
Per quanto riguarda il circuito Wta, sarà
incetta di tornei. Il piatto forte è rappresentato dalle dirette in esclusiva di tutti i
Premier, da Brisbane ai Championships di
fine anno. Il clou naturalmente a maggio,
con l’appuntamento degli Internazionali
Bnl d’Italia. Al Foro Italico il canale farà
ricorso a tutte le proprie forze per far vivere agli appassionati da casa ogni minuto
del torneo femminile e i segreti, i dietro le
quinte, le interviste con i campioni anche
del torneo maschile.
Servizi e dietro le quinte non mancheranno nei tornei del Grande Slam, dove sarà
sempre presente un inviato e durante i
Super 15 Tennis
quali ogni sera sarà proposto un approfondimento nel corso del notiziario. A proposito di Tg, l’informazione riprenderà il
27 dicembre con il doppio appuntamento
quotidiano delle 17 e delle 21.
Confermati anche i format che tanto successo hanno riscontrato negli ultimi anni.
Si parte il lunedi sera con Focus, l’approfondimento sul tennis internazionale. Il
martedi c’è l’appuntamento cult con la
Voce delle Regioni, mentre mercoledi tocca a Sottorete, con il magazine dell’Atp e
le curiosità di vario genere. Giovedi è la
volta di Circolando, il viaggio nei più importanti circoli d’Italia. Domenica all’ora di
pranzo infine l’appuntamento al femminile
con Terra Rosa.
primo piano
So’ Diego
ti spiego…
A Cagliari, in occasione della finale di Fed Cup,
l’Itf ha premiato Nargiso con il “Commitment
award” per quanto fatto in Davis nella sua
carriera. Il 43enne napoletano, che ora fa il
coach e segue la crescita di Gianluca Mager,
non ha dimenticato l’azzurro: “Anche oggi
penso che il top sia far parte della Nazionale.
E questo vale per qualsiasi ruolo”
Super 16 Tennis
U
DI
GIOVANNI DI NATALE
Una vita in azzurro. Tra sogno e realtà. Diego
Nargiso ha legato il suo nome e la sua carriera all’Italia. Diciotto anni con indosso la maglia della nazionale. Era un ragazzino la prima
volta che vinse per l’Italia nei tornei giovanili.
L’inizio di un amore mai finito, neanche ora
che il tennista campano è diventato coach.
“Un’emozione che non dimentichi – confessa
- sono cresciuto con la convinzione che giocare per la nazionale sia il massimo. Ho sempre
sognato l’Italia e la Davis. Anche oggi penso
che il top sia far parte della nazionale, e questo vale per qualsiasi ruolo”.
A Cagliari, in occasione della finale di Fed
Cup, l’Itf l’ha premiata con il “Commitment
award” per quanto fatto in Davis nella sua
carriera. E il pubblico sembra non aver dimenticato le sue imprese.
“È stato bellissimo sentire l’ovazione del pubblico. Mi riempie di orgoglio essere ricordato
per quanto fatto in azzurro. Ho dato tutto per
la nazionale, per il mio Paese, e ottenere questi riconoscimenti dopo 13 anni ha un valore
speciale. Trasmettere emozioni con il tennis
è il massimo”.
In azzurro le gioie più grandi, ma immagino anche la delusione maggiore. La finale
persa contro la Svezia nel 1998 sono sicuro sia uno dei ricordi più dolorosi della sua
carriera.
“Non ho grandi rimpianti, ma questo sì. La
Davis era il mio sogno nel cassetto, avrei dato
tutto pur di vincerla. È il traguardo massimo
per un tennista, l’equivalente di conquistare la Coppa del Mondo. Arrivare
in finale e giocarla a Milano, era tutto
perfetto. Se solo Gaudenzi non si fosse fatto male, sono convinto che senza quell’infortunio avremmo vinto noi
e oggi parleremmo di un’altra storia.
Quello era veramente un grandissimo
gruppo, capace di qualsiasi risultato.
Probabilmente nessuno ricorda chi arriva secondo, ma la finale del ‘98 resta
qualcosa di straordinario”.
Si parla spesso di giocatori da Davis,
capaci di esaltarsi con la maglia della
nazionale. Lei sicuramente in azzurro
ha reso di più di quanto fatto a livello
individuale, perchè?
“Penso che in parte sia una dote innata. Alcuni sentono troppo la pressione,
mentre altri amano giocare in stadi infuocati. Io rientravo in quest’ultima categoria, mi piaceva giocare davanti ai
tifosi. Sentire la loro passione. Ma molto
dipende anche dalla capacità di costruire un buon gruppo. Se la squadra è solida allora anche il giocatore più timoroso
può iniziare ad amare la Davis e la tensione che genera. E questo è ancor più marcato in giocatori che non sono di primissimo
piano. Federer, Nadal, Djokovic, o in passato
Agassi e Sampras, sono giocatori abituati a
lavorare da soli. Il top player nasce per stare
solo. Ha una sua routine da rispettare, è abituato a isolarsi con il suo staff per reggere alla
pressione di una carriera fuori dal comune.
Agassi, ad esempio, mi confessò che a Palermo lui e Sampras vivevano tutto in maniera
differente, anche gli orari per pranzo e cena”.
Barazzutti sembra aver trovato la chiave
per costruire un buon gruppo.
“Penso che l’attuale squadra di Coppa Davis
sia molto simile a quella mia, di Gaudenzi e
Furlan. Ha talento, solidità e un gruppo molto
unito. Possono ottenere grandi risultati e spero che riescano a vincere presto quel che noi
abbiamo solo sfiorato. Penso se lo meritino”.
Ora fa il coach e a lei si deve la crescita di
Gianluca Mager. In questi ultimi mesi più
volte ha ribadito che un tennista che in carriera ha commesso molti errori ha più cose
da insegnare. Quasi fosse un pregio.
“Nel tennis la carriera è breve e non sempre
c’è il tempo di imparare tutto. Io purtroppo ho commesso tanti errori. Ho avuto una
buona classifica e sono soddisfatto di quanto
raggiunto, ho dato tutto quel che potevo.
Non posso però dire di essere stato un top
under 18 e la mente è tornata a Nargiso
juniores. Cosa pensa di Gianluigi Quinzi?
“Parlare di un altro tennista è sempre difficile.
Gianluigi ha dimostrato di avere tutto per poter fare una brillante carriera da professionista. Io l’ho visto poco, ma tutti mi dicono che
ha grandissima forza mentale e fisica. Può
diventare molto forte, questo è sicuro, ma
quanto forte è presto per dirlo. Quello che
posso dire è che ora deve essere bravo a scegliere. Non deve cambiare nulla, deve fidarsi
del suo staff tecnico e di chi gli ha consentito
di raggiungere certi traguardi. La FIT ha fatto
bene in questi anni ad assecondare le scelte
del giocatore, affiancandolo e supportandolo
nella crescita senza imporre nulla. Una strategia che ha portato risultati”.
Per un coach penso sia molto gratificante
lavorare con i migliori giovani del Paese,
forse più di allenare un top100.
“Sono situazioni diverse. Sicuramente penso
che a chiunque piacerebbe allenare i migliori
juniores italiani. Sono convinto che nel nostro
Paese ci siano moltissimi allenatori di
livello, in grado di far crescere una promessa. Anche un giovane come Quinzi”.
Sembra quasi una candidatura.
“Io sto benissimo con Gianluca Mager
e sono felice della mia accademia e del
mio lavoro, questo non vuol dire che
io non consideri la Federazione la mia
casa. Ci sono cresciuto. Ho trascorso
una vita in azzurro e penso che noi ex
giocatori possiamo essere una risorsa
importante per i giovani e per il movimento. A me piacerebbe far parte
dello staff tecnico della FIT, seguire una
nazionale giovanile, e aggiungo che mi
dispiace non esserci. L’aspirazione massima per un coach è poter vestire l’azzurro, come da giocatori. È una maglia
che mi sento cucita indosso, è più forte
di me”.
player e dopo aver vinto Wimbledon da junior in molti si aspettavano da me qualcosa di
diverso. Aver commesso tanti errori, però, mi
consente di evitare che i miei allievi possano
fare altrettanto”.
A proposito di Wimbledon, quest’anno un
altro mancino azzurro ha trionfato tra gli
Super 17 Tennis
La prima cosa che insegnerebbe ad
una giovane promessa.
“Sbagliare si può e si deve, fa parte
della crescita di ogni individuo. Non bisogna fare drammi. È necessario però
restare sempre con i piedi per terra, per
capire gli errori ed evitarne altri. Ecco perché
con Gianluca Mager faccio progetti a breve
scadenza, semestrali. Il giocatore deve porsi
obiettivi raggiungibili e lavorare per quello.
La fiducia è essenziale nel tennis e bisogna
cercare di lavorare per traguardi alla portata.
Ad alzare l’asticella degli obiettivi si fa sempre in tempo”.
DI
il processo del mese
PIERO VALESIO
UN CAMPIONE E IL SUO PAESE
Il grande rifiuto
Contrasti con la federazione e critiche di un ambiente ostile: Del Potro non giocherà il primo turno
di Coppa Davis contro l’Italia privando così la squadra del suo elemento migliore. E l’Argentina rischia
ancora il flop nella competizione che non ha mai vinto pur avendo disputato quattro finali
E
Egregio Juan Martin Del Potro, dobbiamo confessarLe
che istruiamo questo nuovo
Processo pur essendo in preda
all’imbarazzo. Perché il fatto
che lei non giocherà contro di
noi a Mar del Plata, inutile dirlo, ci provoca una certa dose
di goduria. Un certo friccicore
al core come recitava uno che
Lei di certo non conosce ma
che dalle nostre parti, quando
lei ancora manco era venuto al
mondo, aveva fatto cantare un
sacco di persone. Lei invece non
farà cantare proprio nessuno dei
suoi connazionali e questo, ce lo
consenta, ci mette nella condizione di poter invece cantare
noi, e magari pure a squarciagola. Dunque in primis, un po’
a bassa voce che qualcuno potrebbe tacciare questa Corte di
scarso spirito sportivo, la ringraziamo. In secondo luogo la mettiamo sotto regolare processo.
La parola alle parti.
L’ACCUSA
L’atto principale di questo procedimento è la lettera che lei
ha inviato al Presidente della
sua federazione per comunicare
alla medesima che non avrebbe
giocato contro l’Italia in Davis.
Giova a questo punto riportarne alcuni passaggi. Primo: “Non
le ho risposto prima perché sia
perché ero concentrato sui tornei che stavo disputando sia
perché non volevo prendere
decisioni affrettate”. Secondo:
“Sono stufo di ricevere mail,
massaggi e pressioni a mezzo
stampa così da lasciarmi solo
contro l’opinione pubblica”.
Terzo: “Non sono stato interpellato nè per quanto riguarda
l’elezione del nuovo capitano
nè sulla scelta della superficie o
della sede di gioco”.
Queste tre affermazioni inducono a pensare, egregio Del
Potro, che lei non abbia ben
chiaro come le cose dovrebbero
andare, al mondo. Tutti sanno
che lei e il suo entourage non andate d’amore e d’accordo con la
Federazione argentina
e con gli uomini che
sono tradizionalmente
più vicini al suo grande
nemico, David Nalbandian. Cose vostre, per
carità. Ma dire al suo
Presidente che non ha
potuto rispondere ai
suoi messaggi perché
era concentrato sui tornei, ci consenta (come
diceva qualcuno sempre
dalle nostre parti) fa un
po’ ridere. Niente tweet? Niente mail? Nemmeno uno
straccio di manager che si prenda il mal di pancia di rispondere? Poco credibile, ne converrà.
Sul secondo punto il fatto che lei
si senta “solo contro l’opinione
pubblica” (la sua) è un’interpretazione tremendista e che suscita la stessa reazione del punto
precedente. E poi, signor Del
Potro, non è che affermando di
non essere stato consultato sulla
nomina del capitano non giocatore l’opinione pubblica non abbia motivi di prendersela un po’
con lei. Escludendo che fosse lei
a voler diventare capitano della
squadra argentina di Davis (lei
gioca quindi non potrebbe fare
il capitano non giocatore, ca va
sans dire) in genere non sono i
giocatori che nominano un capi-
dimostrato in quella e in altre
occasioni. Ma si è sempre trovato a dover fare i conti con un
ambiente più ostile che altro.
Un campione della sua levatura
tenterà l’anno prossimo di scalare il più possibile la classifica e
di impensierire i primi due: non
può sbagliare nulla.
Avrebbe desiderato solo un po’
di considerazione,
null’altro. Sono i
suoi capi ad aver
commesso errori e
Juan Martin Del Potro
a mettere a rischio
con il loro comportamento l’assalto
dell’Argentina alla
Davis. Non lui.
tano: ma un’autorità superiore.
Il quale, a sua discrezione però,
può decidere di ascoltare il parere dei giocatori ammesso che
non lo conosca già. Insomma
non è caro Del Potro che lei di
giocare la Davis non ne aveva
nemmeno un’ombra di voglia?
LA SENTENZA
LA DIFESA
L’accusa vive in un altro mondo, evidentemente. E pretende
che in quel mondo ci siano pure
gli altri. Il nostro assistito ha
pieno rispetto delle gerarchie
che regolano una federazione
sportiva: ma come si può chiedere ad un top player che per
restare tale deve programmare
la sua stagione in ogni minimo
dettaglio di assumersi l’onere
di essere leader di una squadra di Davis senza essere minimamente consultato su alcune
scelte importanti? E soprattutto
dopo essere stato duramente
criticato per aver giocato una
finale, quella contro la Spagna,
pur non essendo in perfette
condizioni? L’attaccamento alla
sua Nazionale Juan Martin l’ha
Super 19 Tennis
Questa corte ritiene colpevole Juan
Martin Del Potro di
sostanziale menefreghismo dei confronti del destino in Davis della sua Nazione.
Che tra l’altro è una di quelle al
mondo che più vorrebbe, non
essendoci mai riuscita, conquistare l’Insalatiera. Del Potro è
personaggio pubblicissimo tra
l’altro molto amato anche e soprattutto dai più giovani per essere un particolare mix fra la violenza del suo gioco e lo sguardo
costante da bambino in punizione. Deve sentirsi più responsabile di ogni scelta che compie. Se
no chi ne osserva le gesta potrebbe sospettare che di giocare
per il suo Paese alla fine non gliene può importare più di tanto: e
questo sì che potrebbe costargli
delle critiche durissime da parte
dei suoi connazionali, mica altro.
La seduta è tolta.
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DI
largo ai giovani
ROBERTO COMMENTUCCI
PIETRO LICCIARDI
“Il rovescio?
Meglio a una mano!”
Il mancino di Ravenna, classe ’94, dopo una buona carriera junior con la finale raggiunta in doppio
a Wimbledon 2012 in coppia con Matteo Donati, quest’anno ha disputato la sua prima stagione
da professionista nei tornei future salendo intorno alla 900esima posizione della classifica mondiale
N
Negli ultimi 40 anni, nel circuito
professionistico la percentuale di
tennisti con rovescio bimane è
costantemente cresciuta. Negli
anni ’70, ai tempi di Bjorn Borg
e di Jimmy Connors, i bimani
erano una sparuta pattuglia,
un’eccezione. Destavano curiosità, ma dovevano combattere
lo scetticismo e i sopraccigli
rialzati dei puristi, dei difensori
dell’ortodossia. Oggi la situazione è totalmente ribaltata, e
la regola di un tempo è divenuta
l’eccezione: del classico, elegante rovescio a una mano, restano
pochi valorosi esempi, quasi annegati in un mare di bimani. Il
dibattito fra classicisti e modernisti peraltro non si placa, giacché
entrambi i gesti hanno i loro pro
e i loro contro. E’ ormai scientificamente provato che non è vero
che con le due mani si tira più
forte; tuttavia, è anche vero che
l’esecuzione monomane, a meno
di non possedere un timing eccellente e una grande forza nel polso, può costringere il giocatore
a perdere molto campo, specie
contro le palle cariche di rotazione, per poter sbracciare in modo
efficace. Inoltre, bimani di grande
talento quali Djokovic, Murray,
Dolgopolov, hanno ampiamente
dimostrato che non è necessario
essere impostati in modo classico
per avere un ottimo slice, una palla corta millimetrica e una voleè
sicura.I buoni maestri sanno che
non esiste una soluzione aprioristicamente migliore. A fare la
differenza, a orientare per l’una o
Pietro Licciardi
l’altra tecnica, devono essere solo
le caratteristiche, individuali e peculiari, del singolo giocatore, non
le convinzioni e i preconcetti del
maestro. In altre parole, esistono
ragazzini che, per caratteristiche
fisiche, coordinative e doti di
timing renderanno di più con il
rovescio a due mani, e altri invece
che dovrebbero essere impostati
monomani. Per fortuna, vi sono
anche molti tecnici illuminati, che
quantomeno si pongono il problema, e quando il pargolo arriva
ai 10-11 anni iniziano a riflettere
sull’opportunità di staccare la
seconda mano. Uno di questi
tecnici illuminati è Omar Urbinati,
primo maestro di Pietro Licciardi, brillante mancino di Ravenna,
classe ’94.
“Omar mi cambiò il rovescio
molto presto, avevo appena 9
anni. Lui diceva che potevo farlo, perché ero già bello grosso,
e avevo molta forza nel polso”
ci conferma Pietro “Io non ho
mai avuto dubbi, mi sono sentito
subito a mio agio”. A dieci anni
di distanza, l’intuizione del tecnico romagnolo si è confermata
corretta, giacché è proprio il rovescio, un gesto fluido, elegante
ed efficace, l’arma migliore di
questo ragazzone ravennate dai
capelli lisci e dalla faccia pulita,
con un mare di efelidi a circondare due occhi celesti sinceri e
intelligenti. Prodotto del Circolo
Tennis Dario Zavaglia, Pietro da
4 anni si allena presso il Centro
Federale di Tirrenia, prima con
il tecnico Antonio Cannavacciuolo, e poi con l’ex davisman
azzurro Renzo Furlan, che lo
segue assieme al suo compagno di allenamento, l’altro 94
Federico Maccari. “Federico è il
mio migliore amico, ci alleniamo
assieme da quattro anni e siamo
praticamente fratelli. Anche le
famiglie sono unite, spesso viene
lui da me, o vado io a casa sua, a
Badia San Salvatore.”
Dopo una buona carriera juniores, con un best rank di 45 in
Super 21 Tennis
singolare e la gemma della finale
raggiunta in doppio nel torneo
di Wimbledon 2012, in coppia con Matteo Donati, Pietro
quest’anno ha disputato la sua
prima stagione da professionista nei tornei future, mettendo
assieme una quindicina di punti
Atp, che lo hanno portato intorno alla 900esima posizione della
classifica mondiale.
“Tutto sommato sono soddisfatto” afferma, con la solita pacatezza, Renzo Furlan. “Il primo
anno fra i professionisti non è
mai facile. Pietro ha avuto un rendimento altalenante, con alcuni
match molto buoni e qualche
prestazione meno buona. Ma è
abbastanza normale in questa
fase del percorso di crescita”.
Quanto al tennis dell’azzurro,
Renzo sta lavorando per renderlo più aggressivo: “Lui si muove
bene, difende bene e ha buone
geometrie, però giocava un po’
troppo lontano dal campo. Stiamo cercando di avvicinarlo alla
linea di fondo e di rendere i suoi
colpi più pesanti, specie il diritto,
con cui deve fare più male”.
Pietro dal canto suo pare un ragazzo molto serio e concreto,
di quelli con la testa pensante.
Si è iscritto all’Università (facoltà
di giurisprudenza) ma non per
questo manca di ambizione. Se
gli chiedi dove vuole arrivare
nel tennis professionistico, non
ci pensa nemmeno un attimo e
ti risponde, di getto: “nei primi
venti giocatori del mondo”.
E con il rovescio a una mano.
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come eravamo
DI
VIVIANO VESPIGNANI
CIRCUITO ATP
Gli italiani e i challenger
E’ il secondo dei tre gradini in cui si articola l’attività open maschile. Il più vincente tra gli azzurri è Filippo
Volandri con 12 titoli (3 nel 2013), seguito da Gianluca Pozzi e Potito Starace che vantano 11 vittorie.
10 i successi di Paolo Lorenzi e Davide Sanguinetti, 9 per Andrea Gaudenzi, 8 per Simone Bolelli
I
Il secondo dei tre gradini in cui
si articola l’attività open maschile realizza l’indispensabile
supporto all’ATP Tour, estendendo il terreno agonistico verso i giocatori di medio ranking.
Ufficialmente nato nel 1978, in
Italia il Circuito Challenger
ebbe prodromi nei primi
anni ’70 a Firenze in tornei da 25.000 dollari di
montepremi, mentre l’ inserimento nel calendario
ufficiale risale al 1979, anno in cui furono proposti i
tornei di Napoli, Cuneo e
Galatina.
Da allora l’Italia è sempre
stata in primo piano nel
panorama internazionale,
sino al punto di organizzare nel 2010 ben 28 tornei
che offrirono premi per
1,7 milioni di dollari.
Mettendo in conto anche
il torneo di Firenze, tra il
1974 ed il 2013 60 italiani
hanno complessivamente
conseguito 212 successi e
firmato 219 finali, mentre
le stagioni più prolifiche
coincidono con il 1997,
il 2000 e il 2003, allorché
i nostri portacolori colsero 12
allori.
Nel circuito challenger il primo
nostro protagonista è Filippo
Volandri che nel 2013 è andato
a segno tre volte col risultato di
far salire a quota 12 il computo
delle sue vittorie. Lo seguono, nella scala dei più titolati,
Gianluca Pozzi e Potito Starace
che vantano 11 vittorie, ma in
una ipotetica classifica azzurra
dovremmo inserire anche le 13
finali raggiunte da Starace e Volandri e le 9 ottenute da Pozzi.
Alle loro spalle troviamo con 10
successi Paolo Lorenzi e Davide
Sanguinetti, con 9 Andrea Gaudenzi. Quanto agli altri azzurri
tutt’ ora in attività, annotiamo
che Simone Bolelli ha dalla sua
8 vittorie, Alessio Di Mauro 7,
il successo di maggior peso in
termini di montepremi risaliva
al 2002 quando Davide Sanguinetti fece centro a Varsavia in
una prova da 150.000 dollari.
Quanto alle finali più eclatanti in fatto di grandi campioni
Filippo Volandri
Fabio Fognini e Andreas Seppi
6, Flavio Cipalla 5.
L’ analisi statistica dice anche
che gli italiani plurivittoriosi in
una stessa stagione sono stati
otto, tutti con tre titoli all’ attivo. Tra questi, Potito Starace
nel 2004, Paolo Lorenzi nel
2009, Fabio Fognini nel 2010
e nel 2013 Filippo Volandri
che ha fatto centro , oltre che
a Milano e Orbetello, nel ricco
Master Challneger di San Paolo
del Brasile che ha messo in palio
220.000 dollari.. In precedenza
battuti, ne contiamo cinque se
mettiamo in conto anche gli
exploit compiuti da Corrado
Barazzutti. Il “capitano” infatti
sconfisse Jan Kodes a Nizza nel
1976 e Ilie Nastase a Sanremo
nel 1981, Davide Sanguinetti e
Cristiano Caratti ebbero la meglio rispettivamente su Marat
Safin a Napoli nel 1998 e su
Andy Roddick e Filippo Volandri
nel 2003 a Cagliari superò 26
62 61 un Rafael Nadal che stava
scalando il ranking ATP, ove a fine stagione si sarebbe insediato
Super 23 Tennis
tra i primi cinquanta del mondo.
La portata del circuito challenger, che nelle due ultime stagioni ha raggiunto quota 150
tornei e messo in palio poco
meno di dieci milioni di dollari,
è a tal punto salita che dal 2011
l’ ATP gli riserva un speciale Ranking (nel quale
Matteo Viola ha ottenuto
nel 2012 un ottimo sesto
posto) e il citato Master
finale.
Alcune curiosità. Il circuito si articola in tornei che
vanno da un montepremi
minimo di 35.000 dollari (
o 30.000 euro) ad un massimo di 125.000 più ospitalità e premiano i vincitori con punti che oscillano
tra quota 80 e 125 i quali,
da soli, in classifica ATP
rispettivamente garantirebbero la 450esima o la
350esima posizione.
Il record mondiale di titoli
challenger è detenuto dal
trentenne cinese di Taipei
Yen Hsun Lu che negli ultimi dieci anni è andato a
segno 19 volte e nel 2010
è stato numero 33 del
ranking ATP.
Sin qui i tornei di singolare. Nei
tabelloni di doppio, entro il
2013, 80 italiani hanno sommato 241vittorie, 120 della quali
firmate da coppie formate da
due azzurri, e stabilito nel 2008
un record stagionale pari a 19
successi. Sull’ italico podio si trovano Giorgio Galimberti, autore
di ben 24 titoli, Daniele Bracciali
con 21 e Flavio Cipolla con 17.
Alle loro spalle stanno Leonardo
Azzaro e Simone Vagnozzi con
16, Alessandro Motti con 14.
maestri
SETTORE TECNICO
Under 12: raduni a Tirrenia
Negli ultimi anni la FIT ha investito risorse crescenti nell’attività di monitoraggio del territorio e nel
miglioramento dell’offerta tecnica di base. In periferia operano i Tecnici di Macroarea e periodicamente
i giovanissimi tennisti individuati vengono convocati con i loro maestri presso il centro federale
DI
S
Secondo una metafora abusata ma efficace, la costruzione
di un tennista professionista
è come quella di un edificio:
perché riesca bene, solido e
sicuro, è necessario che esso
poggi su buone fondamenta,
realizzate con perizia e senza
fretta. Allo stesso modo, per
un tennista con ambizioni di alto livello è fondamentale poter
fruire, fin da piccolo, di un al-
ROBERTO COMMENTUCCI
lenamento, di una formazione
e di una programmazione delle gare di buona qualità. Ciò
consente di evitare l’insorgere
di difetti e imperfezioni nella
tecnica esecutiva dei colpi, lacune nella gestione tattica del
match, squilibri di natura fisica,
carenze nella tenuta nervosa
nelle fasi calde delle partite.
In ultima analisi, di prevenire le
principali cause del fallimento
del progetto agonistico.
E’ perciò necessario che i ragazzi di buon potenziale tecnico, fisico e coordinativo siano
tempestivamente individuati
dal Settore Tecnico Nazionale,
in modo da poter dedicare loro tempo e risorse, e supportare i rispettivi staff nel difficile
lavoro di sviluppo e di crescita
dell’atleta.
Un raduno tecnico Under 12 a Tirrenia
Super 24 Tennis
Negli ultimi anni la Federazione ha investito risorse
crescenti nell’attività di monitoraggio del territorio e nel
miglioramento
dell’offerta
tecnica di base. In periferia
operano infatti i cd. “Tecnici
di Macroarea”: ognuno di loro
è incaricato di presidiare una
macroarea, ovvero una delle
zone geografiche (regioni o
aggregazioni di regioni) in cui
Centri di a
llenament
o
periferici 2
013-2014
Definizion
e Macroar
ea
il territorio nazionale
ale
è suddiviso.
L’introduzione, quatttro anni fa, dei Cenntri di Allenamento
o
Periferico,
dove
e
i migliori ragazzi
della zona della
fascia di età che
va dagli undici ai
quindici anni sono
chiamati a svolgere sessioni di allenamento comuni
sotto la guida
dei tecnici federali, ha segnato
un fondamentale salto di
qualità. Grazie
ai Centri, la Federarazione riesce ora a tenere
enere sotto
osservazione, settimana
mana dopo
settimana, oltre 250
0 ragazzini,
sparsi su tutto il territorio
erritorio nazionale.
Periodicamente, inoltre, questi giovanissimi tennisti vengono convocati, assieme ai loro
maestri, presso il Centro Federale di Tirrenia, per svolgere
un “raduno”.
Ma cos’è un raduno? Perché si
fa? A cosa serve? Cosa avviene esattamente in un raduno?
Vediamolo assieme.
In genere a un raduno riservato a ragazzi sotto i 12 anni
partecipano gruppi di 15-16
elementi, tutti nati nello stesso anno, per una durata complessiva di due giorni e mezzo.
In questo tempo, è svolto un
preciso protocollo di attività.
Il protocollo
costituisce uno dei tanti
prodotti della sinergia fra l’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” e il
Settore Tecnico, che lo hanno
definito congiuntamente. Esso
copre tutte le aree critiche per
la costruzione del piccolo tennista.
Per quanto riguarda l’area fisica, ogni ragazzo svolge, sotto
la guida di uno dei preparatori fisici del Centro di Tirrenia,
una batteria di test fisici mirata
a rilevare le qualità atletiche, i
punti di forza e quelli di debolezza.
Per quanto concerne l’area
tecnico-tattica, vengono disputati alcuni test-match, sotto lo sguardo attento del Tecnico responsabile del raduno
e dei suoi collaboratori,
tori i quali annotano scrupolosamente il comportamento tattico dei ragazzi, la loro tecnica
di esecuzione dei colpi, l’atteggiamento in campo, eccetera.
Inoltre, ogni ragazzo è destinatario di una sessione completa
di videoanalisi: servizio, risposta, diritto, rovescio, gioco al
volo, tutto il bagaglio tecnico
viene minuziosamente vivisezionato, grazie alle telecamere
ad altissima frequenza e allo
speciale software di gestione,
che consentono ai tecnici di
ricavare indicazioni preziose
sulla correttezza esecutiva, in
termini biomeccanici, dei colpi
degli allievi.
Infine, per quanto riguarda
Super 25 Tennis
l’area
mentale, tutti i partecipanti frequentano un modulo con un mental trainer qualificato, che inizia a fornire loro
i primi rudimenti e strumenti
per migliorare la gestione dello stress da gara. In particolare, a questa età ci si concentra
soprattutto sulle tecniche di
respirazione, fondamentali per
attenuare i fenomeni di irrigidimento muscolare causati da
eccessiva tensione (il cosiddetto braccino, ben noto a tutti i
tennisti).
Tutto avviene – particolare determinante - alla presenza dei
maestri dei ragazzi, che è obbligatoria per poter rispondere
maestri
Una videoanalisi durante
un raduno Under 12 a Tirrenia
alla convocazione al raduno.
Nessun convocato può entrare
a Tirrenia se non è accompagnato dal suo tecnico.
Tanta severità potrà forse
sembrare eccessiva, ma non
è così. La Federazione, infatti,
non può e non vuole sostituirsi ai maestri nel merito delle
scelte tecniche. Con l’organizzazione di questi raduni la
Federazione intende offrire a
maestri e famiglie un servizio,
una consulenza, un supporto
per la risoluzione di eventuali
problematiche tecniche. Starà
poi ai maestri dei ragazzi, e solo a loro, decidere se e come
servirsi degli input forniti dallo
staff federale.
Al termine del raduno, ai maestri viene consegnato un dettagliato kit informativo personalizzato, comprendente:
I risultati dei test fisici di tutti i
ragazzi partecipanti;
Un cd rom contenente i files
video della videoanalisi, con i
relativi commenti;
Un promemoria da utilizzare
per monitorare la tenuta men-
tale del ragazzo nei momenti
importanti delle gare.
Una serie di indicazioni sull’impostazione della programmazione agonistica (quali e quanti
tornei giocare nell’anno).
In questo modo, i maestri tornano a casa con tutta una serie
di preziosi spunti per l’impostazione del lavoro di miglioramento, che sarà poi oggetto di
verifica nel raduno successivo,
in genere a distanza di alcuni
mesi.
Forse più preziose, tuttavia, rispetto alla reportistica “ufficiale” sono le indicazioni che sono fornite dai tecnici federali in
via informale, o quelle che scaturiscono dagli spontanei momenti di dialogo e di confronto
tra maestri, dove si mettono a
fattor comune esperienze, problematiche, aspetti critici. Un
caso classico a questa età è,
ad esempio, quello del cambio
dell’attrezzo. Quando si deve
passare alla racchetta normale,
abbandonando la “mid”? Ora,
se è vero che ogni ragazzo è
diverso, e che non esiste un
tempo ideale standard per tutti, è anche vero che purtroppo
in molti casi si riscontra un’eccessiva fretta di adottare l’attrezzo più grande. Il ragazzo
è più contento perché “sente”
di tirare più forte, il genitore è
più contento perché vede il ragazzo più motivato negli allenamenti, e così via. Purtroppo,
però, la natura non fa sconti,
e l’uso precoce di un attrezzo
troppo pesante in rapporto
allo sviluppo fisico del ragazzo
ha quasi sempre conseguenze
negative: in primo luogo per la
tecnica esecutiva, che tende a
perdere pulizia biomeccanica
a causa degli adattamenti che
il giovane tennista è costretto
inconsciamente a effettuare
per governare il nuovo attrezzo; e in secondo luogo, per la
salute, con rischi di tendiniti e
infiammazioni varie. E’ scientificamente provato, invece, che
continuare a giocare – anche
fino a 12 anni – con le racchette più piccole, non solo porta
a consolidare in modo più efficace la tecnica corretta, con
Super 26 Tennis
ovvi benefici prospettici, ma
consente anche di preservare
la salute delle articolazioni: i
polsi, la spalla e il gomito.
Un discorso analogo si può fare per le scelte di programmazione dei tornei. Capita spesso
che queste scelte risentano
dell’ansia del risultato immediato, di salire in classifica, e
che i ragazzi giochino un numero eccessivo di tornei, trascurando così il ben più importante – a questa età - lavoro
quotidiano di allenamento tecnico e fisico. Per di più, giocando troppo e allenandosi poco,
crescono i rischi di infortunio.
A questo proposito, in sede di
raduno, oltre a fornire indicazioni sul numero massimo di
tornei da giocare per ciascuna
fascia di età, viene consigliato, in alternativa ai tornei, di
far giocare comunque partite
ai ragazzi, magari all’interno
dei Circoli, ad esempio organizzando match “amichevoli”
con altri circoli. Questo perché, se giocare un numero
eccessivo di tornei può essere
penalizzante per l’allenamento
e quindi per un corretto lavoro di sviluppo tecnico, non si
deve nemmeno cadere nell’eccesso opposto: banalmente, la
consistenza agonistica può essere migliorata solo giocando
partite.
Spesso, peraltro, queste scelte
sbagliate derivano dalle ansie
di risultato a tutti i costi dei
genitori dei ragazzi, e i maestri
si trovano nella poco piacevole situazione di dover scegliere fra assecondare decisioni
errate o perdere il cliente. E’
fondamentale, pertanto, che
anche i genitori siano coinvolti
nel progetto agonistico e che
sia loro spiegato, con chiarezza, quali sono i termini della
questione e quali sono i rischi
che si corrono nel voler bruciare le tappe.
Da questo punto di vista, lo
strumento dei raduni costituisce anche un modo efficace
per elevare la cultura complessiva del nostro movimento.
GAËL MONFILS, GIOCATORE PROFESSIONISTA
SONO LA CONSAPEVOLEZZA
CHE UN PUNTO PUÒ
CAMBIARE TUTTO.
BETTER YOUR BEST con myasics.it
vita da circolo
Campi veloci?
Quando si parla di campi
sintetici, di terreni duri, li
si associa quasi sempre
all'idea di velocità elevata.
Era vero una volta. Oggi
è molto più frequente il
contrario: sono i terreni
di gioco che per rapidità
e altezza del rimbalzo si
avvicinano di più alla terra
battuta. E spesso sono
anche ammorbiditi con
materiali gommosi. Ecco perché l’ITF li suddivide
in cinque gradi di velocità: vediamo come
Super
Tennis
DI
DANILO MANGANARO
T
Terra battuta? Lenta. Erba ? Velocissima.
Cemento? Duro e abbastanza veloce. Tappeti indoor? Veloci o velocissimi. Questa
l’immagine che il tennista medio ha sempre
avuto dei diversi tipi di campo da tennis. In
Italia, patria del mattone tritato, l’argomento era puramente accademico, visto che la
terra rossa rappresentava la quasi totalità
dei terreni di gioco. Oggi non è più così.
Spinti dall’esigenza di contenere i costi di
manutenzione e di abituare i giovani agonisti alle superfici che troveranno affrontando il tennis internazionale, agevolati dal
“progetto campi veloci” della Federtennis,
molti circoli hanno cominciato a svoltare, a
far spalmare resine sintetiche “là dove c’era
la terra”.
Nel frattempo è cambiato tutto, in particolare i parametri cui accennavano all’inizio.
Il “rosso” non è detto che sia così lento.
L’erba di Wimbledon non è affatto veloce.
I tappetini gommosi sono spariti dai tornei
indoor e il capo cosiddetto “duro” (hard
court) che ormai spadroneggia in metà del
circuito professionistico va dal medio-lento,
al lentissimo, a seconda del materiale che
Si fa per dire…
sta sotto i pochi millimetri di vernice e alla
quantità di sabbiolina che viene mescolata
alla resina stessa. E dunque, quando si parla di campi duri o veloci, bisogna intendersi
molto bene; non a caso l’ITF ha stabilito 5
gradi di velocità in base ai quali classificare
tutte le superfici di gioco. Ma facciamo un
passo indietro.
Un po’ di storia e geografia - Agli inizi
del secolo scorso era il Lawn Tennis, quello
dell’ All England Lawn Tennis di Londra. Si
parla di Wimbledon e di erba ovviamente;
il tennis, dovrebbero saperlo tutti, è nato
sui prati. Ovviamente con il trascorrere del
tempo e il diffondersi del gioco, in base
alle esigenze locali, alle condizioni meteorologiche, ai materiali disponibili ma anche
alla cultura dei paesi le superfici, insieme
alle regole e al gioco stesso, si sono evolute. Così come Australia, India o Sudafrica seguivano l’esempio della madre Gran
Bretagna adottando l’erba naturale come
superficie di gioco per il tennis, i paesi latini
come l’Europa Meridionale o il Sudamerica
si sono inventati la terra battuta mentre nel
freddo Nord Europa preferivano tappeti
sintetici al chiuso. A ciascuno il suo.
Come detto a tracciare le linee guida è soprattutto il clima con i suoi impedimenti e
con obblighi di manutenzione e mantenimento diversi in ogni zona, legati anche agli
usi e costumi delle popolazioni. A proposito di geografia, negli States sono sempre
convissute realtà differenti: i campi “hard”
della California, i conservatori dell’erba nel
New England o ancora gli innovatori del
Sud dove è andata via via affermandosi una
terra battuta di colore verde.
Un’Italia color mattone - La maggior parte dei campi del nostro Bel Paese è rossa,
polvere di mattone, e c’è ancora diffidenza
verso tutto ciò che non è “clay court”.
Quello che ancora non tutti hanno capito,
o meglio, quello che forse non tutti ancora sanno, è che i cosiddetti campi veloci,
in realtà veloci non sono. O perlomeno,
sono veloci solo se questa caratteristica è
specificamente richiesta dal committente al
momento di rifare il campo.
Oggi i campi duri diffusi a livello professionistico sono di velocità media se all’aperto
(es. Australian Open, Us Open ecc.ecc.) ma
decisamente lenti se al coperto (Masters
superficie. Esistono otto codici dalla A alla J
1000 di Shanghai e Parigi-Bercy, Masters
che vanno dall’acrilico passando per erba e
finale di Londra) perché la resina viene spalterra artificiale, cemento, carpet, e altre. Ma
mata su tavolati di legno.
le cinque categorie che più interessano vanQuali sono le caratteristiche che determino da Slow (1) a Fast (5) con intermezzi di 2
nano in qualche modo il grado di “velocità”
(medium slow), medium (3) e medium fast
della superficie?
(4). In poche parole se la terra è 1, le superQuattro fattori fisici - Ci sono quattro fatfici sintetiche si dividono il range da 2 a 5.
tori fisici determinanti: attrito, elasticità,
Suggerimenti per scelta – Se avete attività
smorzamento e rimtennistica specialbalzo.
mente
amatoriale
Il primo, molto semla cara vecchia terra
plicemente, misura
è sempre graditisla perdita di energia
sima; se il campo è
cinetica della pallina
adibito a più disciplial contatto con il terne meglio l’erbetta
reno; oltre a incidere
sintetica; se i campi
sulla velocità della
sono usati per fini disuperficie condiziodattici o addestrativi
na anche la restitu(agonistica o Scuola
zione degli eventuali
Tennis che sia) le suspin impressi alla
perfici medie tipo 2
pallina; l’elasticità
e 4 potrebbero fare
è un parametro che Un campo duro di medio-bassa velocità: da notare
al caso vostro. Va
la rugosità e lo spessore della superficie
determina invece la
ovviamente valutacapacità di assorbita e contestualizzata
mento degli impatti del piede con il suolo.
nel complesso la struttura e che tipo di diSuperfici elastiche favoriscono la velocità e
sponibilità di spazi ha rispetto ad altri camriducono il dispendio muscolare limitando
pi già esistenti etc.etc. Le superfici naturali
di conseguenza i traumi. In quest’ottica la
hanno “richieste” di manutenzione davvero
capacità di smorzamento riguarda proprio
importanti; bambini e/o allievi abituati a più
il quantitativo di energia restituita agli arti
superfici diverse diventeranno sicuramente
inferiori con l’impatto: più il valore è alto,
giocatori tecnicamente più completi.
meglio è. Fino a 10-15 anni fa c’era enorme
Sono questi alcuni dei motivi da cui partire
differenza tra terreni naturali (erba o terra)
per prendere in considerazione superfici
con smorzamenti elevati e i sintetici che
sintetiche, non importa di che grado. Da
con valori bassi erano impegnativi e dunribadire sicuramente il concetto per cui rique anche poco sicuri e confortevoli per
spetto ad anni fa questi campi sono molto
muscoli e articolazioni. Al giorno d’oggi le
meno traumatici, meno diversi dal rosso.
differenze si sono molto ridotte.
Lo conferma un esperto del settore, GioInfine il rimbalzo, sul quale in sintesi incivanni Di Giacomo: “Mi sento di lanciare un
dono le tre caratteristiche sopra spiegate e
messaggio pienamente rassicurante: le sula loro combinazione: l’altezza del rimbalzo
perfici vecchie dure erano piuttosto impeè direttamente proporzionale all’elasticità
gnative soprattutto per le articolazioni. Ma
(e inversamente allo smorzamento) mentre
i campi sintetici di adesso hanno uno strato
gli spin vengono restituiti (alto il top, basso
di materiale gommoso detto ‘cushion’, con
il back) se c’è notevole attrito; infine a più
il quale si dovrebbero ridurre i carichi su casmorzamento corrisponde minor rimbalzo
viglia, ginocchia e colonna vertebrale”.
Classificazione internazionale – Alla FedeLo dice il medico e lo fanno i pro. Giocare
razione Internazionale di tennis, l’ITF, genee divertirsi tutti sul “duro”, sul “veloce” si
ralmente arrivano dalle ditte costruttrici le
può. Anche perché in verità, non è più né
richieste per l’omologazione ufficiale della
troppo duro, né troppo veloce”
Super 29 Tennis
angolo tecnico
Che cosa c'è sotto il grip? Ecco tre
immagini di manico di racchetta
a nudo, con vari materiali utilizzati
Solo chi non
ha mai giocato
seriamente può
pensare che,
al di là delle
diverse misure, le
impugnature siano
tutte uguali. Chi
invece vive con la
racchetta sempre
accanto sa bene
che una forma
più schiacciata o
più tondeggiante
dell’ottagono fa
grande differenza
in termini di
sensibilità della
presa . E che
la preferenza in
tal senso è molto
soggettiva
LA RACCHETTA
DALLA PARTE
DEL… MANICO
Super 30 Tennis
È
DI
MAURO SIMONCINI
È una recente novità la possibilità di costruirsi online fai-da-te, la propria arma,
una racchetta completamente personalizzata. E tra tutti i settaggi da determinare ( il
peso, il bilanciamento, la lunghezza, lo schema corde, il colore, la serigrafia del proprio
nome) non c’è solo la misura del manico, ma
anche la forma. Ma come la forma? Certo,
squadrata o arrotondata. Non ci avevate mai
fatto caso? Non ci crediamo. Di sicuro, magari inconsciamente, vi trovate meglio impugnando le racchette di una certa Casa, che
monta di serie impugnature più squadrate/
schiacciate. O magari per voi la migliore sensazione di controllo dei colpi avviene quando l’ottagono del grip ha le facce tutte più o
meno uguali e quindi
una conformazione
più tondeggiante, tipica delle racchette
di un altro marchio.
La misura - Fino a ieri
ci si limitava a ragionare sulla misura del
manico, dando quasi
per scontato che la
forma fosse “insita” in
quel modello o marca
di racchetta. Si sapeva che per le donne
e i ragazzini L2 è la
grandezza più diffusa,
mentre per l’uomo
adulto meglio optare
per un L3 o per mani grandi un L4. Nel
dubbio il consiglio è
sempre quello di scegliere la dimensione
inferiore sapendo poi che il manico si può
ingrandire, anche semplicemente aggiungendo un overgrip. Possibile ma decisamente più complessa è invece l’operazione
di riduzione. Ma questa è una problematica
classica.
Squared o rounded – Non altrettanto frequentemente si discute sulla forma del manico che, come dicevamo, ha una sezione
ottagonale. Chi negli anni ha maneggiato
attrezzi di marche differenti sa benissimo di
cosa si sta parlando. La differenza sostanziale
si può avvertire (e sensibilmente, abbastanza in fretta) impugnando un manico arrotondato o più squadrato. Ci sono storicamente
due o tre brand (Head e Volkl su tutti) che
utilizzano una sezione più squadrata. Significa con i lati 3 e 7 (le facce dell’ottagono corrispondenti al piatto corde) più lunghi dell’1
e 5 (vedi immagine), rendendo in qualche
modo il manico più snello, schiacciato. Per
il resto la maggior parte delle impugnature
sono più arrotondate, con i lati dell’ottagono di uguale lunghezza.
Vantaggi tecnici? – Consigliare una forma
piuttosto di un’altra sarebbe sbagliato. Sono
preferenze personali, sensazioni di maggior
sicurezza nella presa, costruite nel tempo con
l’abitudine. C’è chi si azzarda con qualche
teoria: le forme più squadrate favorirebbero
coloro che hanno impugnature più classiche
tipo continental o eastern o comunque l’esecuzione di colpi da eseguire con questo
tipo di grip (inteso come impugnatura), per
esempio servizio e colpi al volo. Con una forma arrotondata – secondo le stesse teorie - è
più facile scendere con il palmo della mano
verso le facce 4 e 5, con prese semi-western
Qui sopra un grafico con le due tipologie
di impugnatura, definite "Squared" e "Rounded"
e western, quindi impugnature più estreme
e colpi diciamo più “moderni” con un carico
di rotazione maggiore. Ma non sono certo
regole, quanto semplicemente osservazioni
“statistiche” su che tipi di giocatori prediligono una forma del manico rispetto a un’altra.
Occhio al fondello – Un’altra specifica caratteristica con cui si può differenziare, e non di
poco, un manico sono le dimensioni del fondello, il “tacco” finale del manico graffettato in
fondo. Se “di serie” in realtà possono sembrare tutti simili, i giocatori professionisti (e oramai
non solo loro) scelgono in base a preferenze
personali di ingrandire o appiattire le differenze di spessore rispetto al resto del manico.
E’ decisamente più diffusa e consigliata la prima soluzione: con un “giro” di nastro isolante
direttamente sulla grafite (sotto il grip) o più
facilmente, se lo usate, con un doppio giro di
overgrip all’inizio si può ingrossare il fondello e sentirlo distintamente al momento della
presa. Lo facevano Panatta e Kafelnikov, più
recentemente Ivan Ljubicic: aiuta a mantenere più salda la presa in un colpo fondamentale come il servizio. E in fase di apprendimento
può essere un escamotage sicuramente utile
per memorizzare e automatizzare le impugnature da adottare nei diversi colpi.
Morbido o duro? - Infine si potrebbe diversificare il proprio manico anche con lo
spessore del grip, o del cuoio, oramai una
rarità se si analizzano le racchette in commercio.
C’è chi sceglie una misura di grip appositamente minore perché sa di montare poi
due strati di overgrip (più morbidezza) ma
c’è ancora chi ama “smontare” il nastro di
serie e posizionare un sottile overgrip di
soli 2 mm direttamente sulla base in grafite o plastica (PU espanso), per “sentire” al
meglio gli spigoli dell’ottagono. Mai come
in questo caso, i gusti sono gusti
�
�
Numerando i lati
dell'ottagono come
qui accanto, un'impugnatura "rounded"
li avrà di lunghezza
simile. In una
"squared" i lati 3 e 7
saranno più lunghi
dell'1 e del 5
�
�
�
�
�
Super 31 Tennis
�
panorama
NEWS
RICONOSCIMENTI USSI
A CAGLIARI
Tra i premiati il Presidente FIT
Angelo Binaghi
A
nche il Presidente della FIT
Angelo Binaghi era questa
mattina tra i premiati in occasione della consegna dei ricono-
Il Presidente della FIT Angelo Binaghi
scimenti USSI, gli “oscar” dello
sport sardo assegnati ogni anno
dai giornalisti dell’USSI (Unione
Stampa Sportiva Italiana). La cerimonia si è tenuta presso il Cus
Cagliari. In apertura c’è stata
anche la telefonata del ministro
dell’Integrazione, Cècile Kyenge: la rappresentante del governo ha sottolineato l’importanza
dello sport come elemento di
inclusione sociale e integrazione.
Sempre in video hanno voluto
salutare e ringraziare gli sportivi
sardi le azzurre vincitrici dell’ultima finale di Fed Cup con il capitano Corrado Barazzutti, sfida
disputata a Cagliari lo scorso 2
e 3 novembre contro la Russia.
Tra i premiati anche il calciatore
del Cagliari Daniele Conti e stleti
e squadre che si sono distinti in
competizioni nazionali: Dinamo
Sassari per il basket, Torres per il
calcio femminile, Promogest per
la pallanuoto, Amsicora per l’hockey, Manuel Cappai per la boxe
e Claudio Aru per il ciclismo.
ALLUVIONE IN SARDEGNA
Richiesta di aiuto
del TC Terranova di Olbia
I
n seguito all’alluvione che ha
colpito nei giorni scorsi la Sardegna, il Tennis Club Terranova
di Olbia ha subito danni gravissimi. L’intera attività è stata sospesa fino a data da destinarsi
(scuola tennis, partite di campionato in casa, tornei).
Per chi volesse contribuire alla
ripresa del circolo che ha una
storia dal 1987 di seguito le modalità di versamento:
Conto corrente bancario intestato a AS.D. Tennis Club Terranova.
Istituto di Credito: Banca di Credito Sardo
IBAN: IT 59 N 03059 84984
100000001697
INTERNAZIONALI
BNL D’ITALIA
Giudici di linea: domande
entro il 31 gennaio 2014
A
nche quest’anno i giudici
di linea che desiderassero
offrire la propria disponibilità a
collaborare durante i Campionati Internazionali BNL d’Italia
(Roma, Foro Italico dal 12 al 18
maggio 2014), potranno nuova-
Il Circolo Tennis dopo l’alluvione
mente candidarsi a far parte del
del torneo. Le selezioni delle
domande pervenute saranno effettuate entro la seconda settimana di febbraio 2014. Se avete
esperienza come giudici di linea
e siete interessati a partecipare
alla manifestazione, e se alla
data dell’1 maggio 2014 avete
compiuto 16 anni e non superato i 65, siete invitati a compilare la scheda scaricabile dal sito
www.federtennis.it allegando 2
foto tessera (necessarie solo in
caso di prima partecipazione)
ed inviarla <b>entro venerdì 31
gennaio 2014 al seguente indirizzo:
FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS
INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA – c.a. sig.ra Alessandra Fracasssini
Curva Nord - Ingresso 44 - Scala
G - 1° piano
STADIO OLIMPICO – 00194
ROMA
FAX <b>06 98372230</
b> (da utilizzare se non si
allegano fotografie)
w w w. f e d e r t e n n i s . i t
all’indirizzo di posta
elettronica
volontari@
federtennis.it . I colloqui
conoscitivi
inizieranno
nel mese di gennaio e,
successivamente, coloro
che risulteranno idonei,
saranno chiamati a partecipare a due incontri
informativi che si terranno a Roma, zona Foro
Italico. La campagna di
reclutamento terminerà il
13 aprile 2014.
Una veduta del Foro Italico
Super 32 Tennis
GIUDICI
DOVE
SI GIOCA
A GENNAIO
E FEBBRAIO
CHALLENGER
BERGAMO – € 42.500
(10 – 16 febbraio)
Il tradizionale torneo challenger di Bergamo torna
nel 2014 dal 10 febbraio,
per la sua ottava edizione.
Gli Internazionali di Tennis
Trofeo Faip-Perrel si giocheranno su campi in veloce indoor. La scorsa edizione è stata vinta dal polacco
Michal Przysiezny.
ITF MASCHILI
ITALIA F1 – SONDRIO
(10 – 16 febbraio)
A febbraio si inaugurerà la
stagione 2014 dei tornei
Future in Italia. Sarà il Tennis Club Sondrio ad ospitare il primo appuntamento
professionistico della cittadina lombarda.
ITALIA F2 – TRENTO
(17 – 23 febbraio)
L’appuntamento con il
Future di Trento viene
anticipato di un mese rispetto alla consueta settimana di fine marzo. Il
circolo ATA Battisti ospiterà il torneo, come nelle
precedenti edizioni, su
campi in superficie rapida.
ITALIA F3 – ROVERETO
(24 febbraio – 2 marzo)
Oltre a Sondrio, anche Rovereto ospiterà un nuovo
torneo future nel mese di
febbraio. Si giocherà sul
sintetico indoor.
ITF FEMMINILI
BEINASCO – $25.000
(24 febbraio – 2 marzo)
Il Tennis Beinasco, dopo
l’avventura in serie A1 della
stagione 2013, prosegue la
sua scommessa sul tennis
professionistico
organizzando un torneo da 25.000
dollari per l’ultima settimana di febbraio.
UFFICIALI DI GARA E TECNOLOGIA
DI
ROBERTO GAMBATO
Falco Linnaeus (1758), è un genere della famiglia dei Falconidi, che comprende una varietà di specie diffuse in tutto il pianeta. Essi
rappresentano dei meravigliosi rapaci di medie dimensioni conosciuti fin dall’antichità
per la loro maestria di volo. Li contraddistingue infatti un tipo di volata agile, potente e
prodigiosamente veloce, congiuntamente
ad una straordinaria capacità di individuare
piccole prede. Presso gli antichi egizi il falco
incarnava Horus, dio dei cacciatori, l’essenza
divina del cielo e del sole. Successivamente
divenne quindi la divinità del cielo, che aveva
il sole come occhio destro e la luna come occhio sinistro. La sua natura comprendeva una
chiaroveggenza che gli consentiva di vedere
ogni cosa, una capacità visiva molto acuta e
una sviluppata consapevolezza. Come animale
totem, rappresentava il potere della visione,
della sapienza e della vigilanza.
Nel 1990, Paul Hawkins era uno studente inglese in procinto di iniziare i propri studi per
conseguire il dottorato in intelligenza artificiale. A livello dilettantistico era anche un
apprezzabile giocatore di cricket. Una volta,
durante una lunga trasferta per recarsi a disputare una partita, appena entrato in campo,
alla prima battuta, fu vittima di quello che lui
valutò una chiamata profondamente iniqua da
parte dell’arbitro, relativa ad un fallo di gioco chiamato “leg before wicket”, cioè “gamba prima del cancelletto”. Qualche anno più
tardi, nel 1999, finiti gli studi ed iniziata la
sua attività lavorativa in un centro di ricerca,
Hawkins iniziò a gettare i presupposti per realizzare quello che era il suo sogno: sviluppare
un sistema di telecamere ad alta velocità che
fosse in grado di seguire le traiettorie di una
palla e, con l’aiuto di un software, prevederne
l’impatto.
Fu così che nacque l’idea del Hawk-Eye (talvolta tradotto in “occhio di falco”), un sistema
di moviola utilizzato comunemente nel tennis,
cricket ed altri sport, che consiste nella riproduzione della traiettoria della palla e del percorso
che ha statisticamente seguito. Successivamente venne sviluppato dagli ingegneri del Roke
Manor Research Ltd a Romsey in Inghilterra, e
poi nel 2001 venne creata la compagnia, HawkEye Innovations Ltd grazie alla fusione con la
società televisiva Sunset + Vine, comprata nello
stesso anno da Sony. Nel 2001 dunque HawkEye fece il suo debutto nei match di cricket
trasmessi in televisione in Inghilterra, e poco
dopo entrò a far parte degli strumenti ufficiali a
disposizione degli arbitri.
Fu sul finire della stagione 2005, che pure l’ITF,
Super 33 Tennis
dopo aver testato il sistema dell’Hawk-Eye a
New York City attraverso il controllo di ottanta
tipi di tiro misurati mediante una high speed
camera, ne approvò l’utilizzo a livello professionistico.
Gli US Open Tennis Championship annunciarono che per il torneo del 2006 ogni giocatore avrebbe avuto diritto a due controlli (o
challenge) per set, anche se a gennaio durante l’Hopman Cup era già stato introdotto
l’Hawk-eye a livello sperimentale, e la tennista
Michaëlla Krajicek fu la prima atleta a richiedere di controllare una chiamata dell’arbitro. Fu
poi la volta di Wimbledon, che nel 2007 introdusse l’Hawk-eye sul Centre Court e il Campo
1, concedendo ad ogni tennista tre controlli
errati per set. Il 19 marzo 2008 ITF, ATP, WTA e
tornei del Grande Slam uniformarono il sistema con le regole correnti: tre challenge errati
per set con uno extra in caso di tie-break ed
un numero illimitato di richieste di controllo
con successo.
Nel gioco del tennis il sistema allo stato attuale prevede 10 telecamere Hi Speed tarate
e posizionate in alto lungo tutta la struttura
del campo dove si gioca, che vanno a coprire
tutte le righe dello stesso. L’impianto video digitale hd di fatto registra tutti i rimbalzi della
palla, ed in particolare, gli ultimi 5 balzi dall’istante in cui il giocatore fa richiesta all’arbitro
della verifica sull’ultimo punto giocato. Tutto il
sistema dell’Hawk-Eye è basato sul principio
della triangolazione, che usando le immagini
registrate e basandosi su modelli predefiniti
del campo calcola la posizione effettiva della
palla con un margine di errore di 0,14 pollici
(circa 3,6 millimetri). Infatti l’apparecchiatura
non rileva il punto d’ impatto della palla, ma
ne crea una simulazione della parabola, ipotizzando il punto di atterraggio in funzione di
fattori come velocità, rotazione, deformazione ed angolazione. Non appena terminata la
codifica di tutte le informazioni, esse vengono
inviate al sistema di controllo che ne permette
la visualizzazione dell’esito tramite maxischermo in campo, facendo altresì partecipare gli
spettatori.
Comunque sia la storia e lo stato dell’arte vorrei concludere lasciando aperto tra voi lettori
ed appassionati di tennis un dibattito moderno e trasversale sull’uso della tecnologia come
soluzione dell’errore umano, considerando
che attualmente Occhio di Falco quando mostra un’immagine virtuale ricostruita, quindi
non reale, invece di dire che una palla è uscita
di un millimetro, in realtà dovrebbe dire: “penso che sia uscita di un millimetro”…
Samu
dello
la voce delle REGIONI
ABRUZZO
Campionessa in erba
NORD
CENTRO
SUD
d
di Ferdinando De Fenza
L
a nazionale italiana under 18, formata da Jasmine Paolini, classe 1996 n. 617 wta, dalla
nostra Alice Matteucci, classe 1995 n. 727 wta
e Camilla Rosatello, classe 1995 n. 566 wta,
sapientemente guidata da Tathiana Garbin, ha
conquistato il titolo di Campionesse Europee
under 18. La manifestazione continentale, organizzata presso il Club Tennis Lleida in Spagna,
ha visto trionfare le giocatrici azzurre, dopo aver
superato nel match di apertura la nazionale slovacca per 2-1, in semifinale la nazionale svedese,
sempre per 2-1 e infine in finale la nazionale romena, sconfitta con un punteggio di 2-0, grazie
al doppio successo ottenuto da Jasmine Paolini,
vittoriosa per 7-5,6-2, su Irina Maria Bara, classe
1995 n. 669 wta e da Alice Matteucci, su Ioana
Loredana Rosca, classe 1996 n. 655 wta, sconZ Giovanni
Catolino dell’AT
fitta con un perentorio 6-2,6-0. Un altro grande
Campobasso
successo, quindi, per la pescarese Alice Matteucci dopo il trionfo nel torneo ITF 10.000 $ di Santa
Margherita di Pula (suo primo successo in carriera). Risultato importante quello ottenuto in Sardegna che ha lanciato la 17enne di Pescara
nel tennis che conta, dopo un torneo meritatamente vinto nonostante
una classifica ancora tutta da costruire. Cammino brillante fatto anche
di tante vittorie tirate per Alice, bravissima poi in finale a regolare nel
derby la favorita Claudia Giovine (6). Dopo che le due finaliste si erano
divise i primi due set, nel 3° set la Matteucci è stata anche in vantaggio
5-2 per farsi rimontare poi fino al 5-4 dove Claudia Giovine le annullava
2 match point portandola sul 5 pari. Alice a questo punto dopo aver
mantenuto il suo servizio saliva sul 6-5 e chiudeva la contesa brekkando l’avversaria ai vantaggi del 12° game dopo l’ennesimo match point.
Risultato finale: Matteucci batte Giovine 57 62 75.
BASILICATA
Movimento in crescita
d
di Antonio Croglia
“T
anto si è fatto e tantissimo si potrà ancora fare, ma ciò sarà possibile soltanto con l’impegno di tutti, con la collaborazione di
tutti voi, dirigenti, tecnici, genitori ed atleti. Mentre vi ringrazio per
il sostegno che mi avete sempre dato e che spero non mi facciate
mancare nel prossimo futuro, sono certo che continueremo a crescere
ancora soprattutto per il bene dei nostri ragazzi”. Così chiuse il suo discorso, dopo la riconferma a presidente della FIT di Basilicata, Domenico Volturo, un anno fa ed a distanza di dodici mesi dalla sua ultima
“rielezione”, abbiamo incontrato il numero uno lucano per capire cosa
è stato fatto un questo ultimo periodo.
Presidente, mettendo a confronto i due mandati, cosa conservere-
Z Lo staff e i ragazzi del Team Basilicata
sti e cosa butteresti del vecchio e cosa bolle in pentola?: “Conserverei soprattutto l’impegno e il rispetto per tutti. Butterei via alcune
inutili polemiche che non fanno bene al tennis”.
Quali sono le linee programmatiche per il futuro?: “La nostra regione ha fatto dei progressi incredibili dai 10 Circoli Affiliati (2004) siamo
passati a 30 e con circa 1500 tesserati. Tutto questo grazie all’impegno, alla dedizione ed alla disponibilità dei tanti dirigenti sparsi sul
territorio. Sono stati e sono loro il vero motore del nostro movimento”.
I campi da tennis, ed è evidente, sono carenti, e in tema di impianti
la lotta è sempre aperta. Cosa si sta facendo e cosa si farà, anche
a seguito della visita in Basilicata del presidente del CONI Malagò
in Basilicata?: “Il tennis è in costante crescita ed in ciò ha contribuito
enormemente la scelta della Fit di puntare su una TV monotematica
come Supertennis, che ha riportato il tennis gratis nelle nostre case.
Anche la nostra regione e la nostra città confermano questo trend, ma
inspiegabilmente i campi da tennis, specialmente quelli coperti, sono
diminuiti. Questa tendenza negativa sembra che si sia arrestata grazie
alla particolare sensibilità del sindaco di Potenza Vito Santarsiero. Poi,
la visita del presidente Malagò potrà rappresentare un ulteriore passo
verso una stabilizzazione del tennis che ha bisogno di certezze e di
continuità”.
Il Comitato ha promosso il Team Basilicata, cosa ci puoi dire in merito?: “Il Team Basilicata è in una fase sperimentale. Il maestro nazionale
Enzo Fiore ed il responsabile alle Attività Giovanili Gerardo Galeazzo
stanno definendo i nuovi appuntamenti che dovranno dare una idea
più precisa e delineare il percorso da attuare.
CALABRIA
d
Campi al coperto a Catanzaro
di Rosaria Ionà
I
tennisti catanzaresi, ma non solo, non dovranno più incrociare le dita
sperando nel bel tempo, per potersi allenare: sono stati inaugurati
i campi da tennis al coperto del circolo di Catanzaro. E’ il presidente
dell’associazione del Gruppo atletico sportivo (Gas), Vincenzo Pizzari,
che gestisce la struttura di proprietà del Comune, a spiegare la decisione di rendere agli appassionati un tale vantaggio.
“Gestisco da pochi anni questa struttura e sono una grande appassio-
Super 34 Tennis
Z Il raduno regionale a Salerno
nato di tennis – ha raccontato Pizzari -. Il circolo di Catanzaro, Pontepiccolo nello specifico, è destinato a ospitare e ad accogliere tutti gli
appassionati del capoluogo di regione, oltre che quelli fuori città. E’
un circolo importante, collocato in un luogo importante. Era da tempo
che accarezzavo l’idea di realizzare la copertura dei due campi intitolati
all’avvocato Giancotti. Questo perché, nonostante lo sforzo economico che l’operazione ha richiesto, sono certo e appagato dall’idea di
aver reso un beneficio alla mia città”.
“Penso a tutti i bambini che frequentano la scuola tennis da noi – ha
spiegato ancora il presidente dell’associazione Gas -, che nei mesi
dell’anno più freddi e piovosi non avevano la possibilità di giocare con
continuità. Penso a tutti gli altri frequentatori del nostro circolo che,
durante l’inverno, prenotavano le ore e poi speravano che non venisse giù la pioggia a bagnare la terra rossa e, quindi, a non consentire
le ore di allenamento. Avere i campi coperti consente di vivere una
realtà sportiva indubbiamente più vivace, interessante e stimolante.
Soprattutto, regala l’opportunità, che non
è di secondaria importanza, di poter sfruttare i campi per 365 giorni all’anno e non
part-time. I frequentatori più assidui della
nostra struttura hanno accolto con molto
entusiasmo la copertura del campo, dopo
decenni in cui si è potuto giocare solo ed
esclusivamente all’aperto. Non meno importante è che mamme e papà dei più piccoli, finalmente, potranno accompagnare i
loro bambini a fare lezione certi che l’ambiente sia caldo”.
Il delegato della federazione provinciale
catanzarese, Andrea Massimilla, ha definito la copertura dei campi di Catanzaro
Z Il presidente
“un sogno che si realizza in città per nudell’associazione del
merosi sportivi”. “L’iniziativa dell’amico
Gruppo atletico sportivo
Vincenzo – ha detto ancora - è meritevole
(Gas) Vincenzo Pizzari
di attenzione e di considerazione. Entrato
nel mondo tennistico da pochi anni, il presidente del Gas è già riuscito a lasciare il segno, centrando un obiettivo
non facilmente perseguibile. Lo ringrazio per quanto ha voluto fare
per il nostro tennis. Ora la città capoluogo può vantare una struttura
molto competitiva che va ad aggiungersi alle altre già presenti in regione. Sono certo che quello di coprire i campi sia stato solo uno dei
ragguardevoli traguardi ai quali Pizzari punterà”.
CAMPANIA
L’attività entra nel vivo
d
per infortunio), La Cerra, Fusco, Bullone; per il 2004 maschile Guerriero, Modugno, Barba, Paone, Staiano, Arminio; per il 2004 femminile
Merone, Sansone, Di Vito. I raduni sono continuati ancora a Salerno,
con le altre categorie. I convocati dal 1999 al 2002 sono stati: 1999
maschile: Liucci, De Giorgio, De VIta, Parola, Boscatto; 2000 maschile:
Perin, Di Nocera, Navarra, Ruocco, Manola. 1999 femminile: Maffei,
Di Vetta, De Santis; 2000 femminile: Miccio, La Cava, Incoglia; 2001
maschile: De Maio, Organista, Sangiuolo. 2002 maschile: Sorbino,
Grimaldi, Rogliani; 2001 femminile: Bozzaotre, Santamaria; 2002 femminile: Sacco, Perna, Aversa, Aragosa. Altri appuntamenti ancora al
Le Querce e poi al Centro Fit di Fuorigrotta, dove si è discusso dell’attività del settore tecnico nazionale 2014, del Progetto Pia 2013-2014
e del quadriennio programmatico fino al 2017. Infine, la stagione del
tennis campano si concluderà il 21 dicembre al Centro tecnico di Fuorigrotta, con la tradizionale Festa del tennis con la partecipazione delle
Scuole sat di tutta la regione e di alcuni dei campioni più conosciuti del
tennis campano.
EMILIA ROMAGNA
I master di fine stagione
di Stefano Benfenati
P
iccoli tennisti ‘crescono’ in Emilia Romagna. Si è conclusa, con i
master finali di novembre, l’attività regionale giovanile 2013 che ha
visto impegnati sui campi gli under 8/10/12/14, maschili e femminili,
totalizzando ben 8894 presenze complessive nell’arco della stagione
agonistica partita lo scorso gennaio.
E’ stato il master finale del circuito Australian (13 tappe in varie province della regione), riservato agli under 10/12/14, l’appuntamento
centrale del settore giovanile, guidato dai consiglieri regionali Giovanni Ricci Bitti e Massimo Monti insieme al tecnico regionale Lorenzo
Manfredi ad al maestro Marco Poggi. Sui campi del Cus Bologna si
sono dati ‘battaglia’ i migliori sedici ‘campioncini’ nelle classifiche di
ogni categoria. La stagione giovanile, poi, annovera altre due manifestazioni dedicate ai mini-atleti: il master finale dei tornei “Rodeo
Week-End” riservato agli under 10/12 ed il master finale del circuito
“Super Seven” per gli under 8, entrambi disputati al Ct Casalecchio
(Bologna).
Da segnalare, infine, l’ottimo secondo posto conquistato dalla rappre-
di Maria Grazia Ciotola
D
opo l’elezione di Federico d’Atri alla presidenza del presidente del
Comitato campano, entra nel vivo l’attività del settore tecnico, coordinato da Angelo Chiaiese (vice presidente Comitato) e Gianfranco
Menga. A novembre il primo raduno di Salerno, con la presenza del
supervisore T.N. Paolo Girella, presso il Tennis Club Le Querce. Sono
stati convocati, per il 2003 maschile La Cava, Allocca, Cassini, Pasquariello, Giaccio; per il 2003 femminile Formicola (sostituta da Cuomo
d
Z Le premiazioni del master Rodeo under 10 e 12
Super 35 Tennis
la voce delle REGIONI
sentativa regionale under 12 nella 26^ edizione dell’ottagonale “Memorial Fabrizio Polla” ospitato dall’Ata Battisti a Trento. La squadra
dell’Emilia Romagna è stata battuta in finale dalla Toscana dopo aver
vinto contro Trentino e Veneto.
Ecco i vincitori dei master finali giovanili nelle varie categorie
Master Circuito Australian
Under 10 maschile: Alessandro Gavelli, Under 10 femminile: Annalisa De Simoni, Under
12 maschile: Andrea Calogero, Under 12 femminile: Martina Zara , Under 14 maschile:
Giacomo Poletti, Under 14 femminile: Isabella Tcherkes-Zade
Master finale tornei Rodeo Week End
Under 10 maschile: Alessandro Gavelli, Under 10 femminile: Asia Bravaccini, Under 12
maschile: Giacomo Magnani, Under 12 femminile: Sofia Rocchetti
Master Finale Circuito Super Seven under 8
Federico Bondioli
d
FRIULI VENEZIA GIULIA
Tandem in tripla corsia
di Fausto Serafini
E’
nell’immutato ricordo del socio Gimmi Faganel che il tenace
direttivo del Tc Muggia ripropone per la 19esima volta un ricco
torneo di doppio maschile, corroborato dalla struttura indoor messa
a disposizione dagli sportivi cugini del circolo Borgo Lauro. Nel tradizionale memorial, gettonato anche da giocatori di altre regioni si
dispongono tre corsie di doppio, alimentate da tre differenziate classi
di giocatori, soluzione che propone sfide graduate per racchette di
ogni tacca.
Nel giorno dell’ultima resa dei conti, la lotta per il trofeo riservato
ai giocatori, trasmigrati per età tra le coppie Over 100, ripropone il
tandem storico composta dagli esperti Marco Armellini e Giulio Rinaldi, entrambi in campo con le insegne del Country Club Cortina. A
fronteggiarli i giuliani Donato Abbatessa e Massimiliano Pacor, risoluti
nell’incamerare il tie-break dell’equilibrato primo set, ma incostanti nel
Z La premiazione del Memorial Faganel
NORD
CENTRO
SUD
mantenere il livello di gioco iniziale e in caduta libera di precisione
davanti alla rimonta perentoria dei pluridecorati avversari (6-7 6-1 6-3
il punteggio). In un tabellone di quarta categoria, densamente popolato, si ripresenta Giulio Rinaldi, affiancato dall’isontino Luca Makuc, pariglia dal ranking 4.1 appena emersa dall’estenuante sfida di semifinale
contro il duo Della Mea/Pastorelli. A sbarrargli la strada del successo i
pari classifica Matteo Vlacci e Giacomo Umer, coppia giovane, dinamica e aggressiva che dopo un abbrivo di studio, durato cinque game,
prende il comando delle operazioni e dilaga, chiudendo con un secco
6-2 6-0. E’ tempo di dare il via all’ultima tornata per la sfida più attesa
della giornata, quella che vede in campo i migliori del torneo Open: gli
atleti dell’Atomat Tennis Udinese, Simone Appio e Mauro Commisso,
da una parte e i portacolori dello Sporting 2001 di Vittorio Veneto, Sergio Messina e Luca Serena, dall’altra. Gara sempre in mano dei favoriti
friulani primi del seeding, efficaci da fondo campo ed affiatati negli
schemi, veloci nel proiettarsi in avanti e inesorabili nelle chiusure sotto rete. Nei trevigiani le nubi della tempesta si diradano nel secondo
set, quando con grinta e abilità riescono a sottrarre ai rivali tre game
consecutivi, ma la pratica sembra già compita ed al primo match point
l’inossidabile duo Appio/Commisso entra per la quinta volta nell’Albo
d’Oro del torneo Faganel con lo score di 6-1 6-3.
LAZIO
Lemon Bowl 2014
d
di Marcello Giordani
S
iamo ai nastri di partenza della prestigiosa rassegna internazionale del tennis giovanile che anche quest’anno è destinata a numeri
importanti che ne hanno fatto uno dei tornei di maggior prestigio e
partecipazione a livello mondiale. Una manifestazione giunta ormai
alla trentesima edizione che sa rinnovarsi e offrire nuovi stimoli grazie
alla verve organizzativa di chi da tantissimi anni ne è l’alfiere e promotore, stiamo parlando del maestro Paolo Verna che insieme ai suoi
numerosi collaboratori riesce ogni anno a portare avanti un evento di
proporzioni mastodontiche con una partecipazione che supera ormai
da tempo sempre le milleottocento iscrizioni. La logistica è parte essenziale dell’organizzazione del torneo dovendosi muovere attraverso
più circoli che ne ospitano le varie fasi partendo dalle prequalificazioni
per arrivare alla disputa della fase finale proprio a ridosso della festività
della Befana, giorno nel quale culminano tutte le finali di categoria, dai
piccolissimi under 8 fino alle giovani speranze Under16 passando per
tutte le categorie sia maschili che femminili. Un impegno organizzativo
notevole che quasi sempre deve fare i conti con un clima ed una temperatura inclementi che costringono gli addetti ai lavori a veri tour de
force per arrivare a mettere in campo tutti gli atleti e soddisfare le esigenze e le tempistiche del torneo. Nonostante queste problematiche
troverete in tutti coloro che partecipano alla riuscita della manifestazione una partecipazione ed un entusiasmo sorprendente, non importa
se le vacanze natalizie saranno ancora una volta sacrificate, se il freddo
e l’acqua la faranno da padrone procurando raffreddori e influenze che
alla fine della kermesse si faranno ancora sentire, non importa se le
relative mogli e mariti si lamenteranno ancora una volta, l’importante
è che tutto si svolga nel migliore dei modi possibile ancora una volta.
Partecipazione straniera molto nutrita anche quest’anno con presenze
Super 36 Tennis
Z I trofei del Lemon Bowl
Z Una panoramica del
Palasport di Bergamo
persino dalla Giordania, ma ci saranno partecipanti provenienti anche
da molti paesi dell’est e dell’Europa occidentale. Formula inalterata
con prequalificazioni dal 14 al 22 e qualificazioni che partiranno invece
il 27 per terminare il 31 dicembre, la fase finale dal 2 al 6 Gennaio del
nuovo anno.
Da sottolineare come anche nel passato recente dal Lemon Bowl escano giovani talenti, basti pensare all’exploit di quest’anno di Gianluigi
Quinzi vincitore del titolo juniores a Wimbledon e che aveva trionfato
nel torneo romano nel 2006 nella categoria under 10.
LOMBARDIA
d
Coppa del Comitato, numeri record
di Cristian Sonzogni
H
a preso il via a metà novembre la Coppa del Comitato, la manifestazione invernale più importante in Lombardia, che quest’anno
supera nel complesso la cifra delle 400 squadre e dei 1500 giocatori.
Dietro l’irraggiungibile provincia di Milano, il movimento più presente
è quello bergamasco. La provincia orobica si presenta al via con 80
squadre, undici delle quali nei tornei riservati ai veterani. Poi a seguire,
le province di Brescia e Varese. Tra i favoriti ci sono i milanesi dell’Ambrosiano, detentori del titolo di fascia A e ancora presenti con una formazione di alto livello, composta da Danelli, Pirani, Ghiringhelli e dal
giovane Arnaboldi. Ma attenzione anche ad Amp Pavia e Tc Treviglio,
che possono contare su diversi seconda categoria. Entro metà dicembre si completa la fase a gironi, poi il sorteggio per la seconda fase,
quella a eliminazione diretta, in programma tra gennaio e febbraio.
Tutti i gironi con i risultati e il programma si possono consultare sul sito
del Comitato regionale, completamente rivisto con una nuova veste
grafica: federtennis.it/lombardia.
Intanto, passando ai tornei internazionali, è arrivata una nuova
conferma per gli Internazionali
di Bergamo, il Challenger che
rappresenta il momento più importante della stagione orobica
e che aprirà il calendario internazionale in Italia anche nel 2014.
Si giocherà dal 10 al 16 febbraio
(qualificazioni l’8 e il 9), nella stessa
Z La squadra dell’Ambrosiano,
settimana degli Atp di Rotterdam,
detentrice del titolo di Coppa del
Memphis e Buenos Aires. Un data
Comitato
piuttosto favorevole, se pensiamo
che in Europa c’è un solo altro torneo di pari livello, quello di Quimper, in Francia. Confermati anche il
montepremi, di 42.500 euro, e la sede, il Palasport di Bergamo.
Infine, parlando di tennis e solidarietà, si è chiusa l’edizione numero 14
del Circuito Airc, la serie di tornei per sostenere la ricerca sul cancro,
nata nel 1999 grazie all’interessamento di Carla Bergamini e Fiorella
Ferrario. Quest’anno hanno aderito otto club: Tc Bergamo, Tc Sarnico,
Tc Bagnatica, Tc San Pellegrino e Città dei Mille, Tc Palazzolo, Tc Trezzo sull’Adda e Tc Merate. Alla serata di chiusura, organizzata all’Hangar 73 di Orio al Serio, erano presenti anche la ricercatrice Airc Anna
Falanga e Lea Pericoli, ambasciatrice del tennis italiano e testimonial
per la ricerca sul cancro. “Lo sport aiuta – ha spiegato Lea – anche
in momenti di difficoltà come quelli che attraversano i malati, perché
abitua a lottare. Per quanto mi riguarda, nel ’73, sei mesi dopo il primo
intervento subìto, conquistai un altro titolo italiano e tornai a vivere
pienamente. È bello vedere così tante persone coinvolte. So che fra
gli ottocento partecipanti c’era anche una coppia formata da nonna e
nipote, mi pare un bell’esempio dello spirito con cui si deve affrontare
la manifestazione”. Nel complesso, il circuito ha permesso di raccogliere quasi 20 mila euro in favore della ricerca.
MARCHE
Una stagione da ricordare
d
di Roberto Senigalliesi
I
l tennis marchigiano ha vissuto una grande stagione agonistica. Condensata nella bella festa di fine anno, svoltasi all’Hotel Cosmopolitan
di Civitanova, animata dalla presenza di atleti, dirigenti, maestri e dei
tanti giovani che hanno fatto parlare in positivo del tennis marchigiano:
in primis Gianluigi Quinzi, vincitore Wimbledon junior, Samuele Ramattotti (campione italiano under 14 e primo vincitore italiano a Tarbes),
Elisabetta Cocciaretto (campionessa italiana under 12). A fare gli onori
di casa il presidente del Comitato regionale Emiliano Guzzo, con tutto
il Consiglio Direttivo ed il nume tutelare del tennis marchigiano Michele Brunetti. In termini numerici, dal 2009, c’è stato un incremento del
10% delle società affiliate (da 107 a 116); sono stati incrementati del
35% i tesserati (oggi 8.500) e del 40% le squadra partecipanti ai vari
campionati. Nel 2013 sono stati organizzati ben 145 tornei, di ogni
tipo e categoria, fra cui un campionato italiano(quello under 13, disputato proprio a Civitanova), due challenger maschili ed un futures.
Grande sviluppo anche per il beach tennis, passato da 10 ad 80 tornei
all’anno, sulla linea della regioni più importanti come Emilia-Romagna
e Lazio. Il fiore all’occhiello è il Centro Tecnico regionale di Jesi, diretto
dal marchigiano Luca Sbrascini (uno dei più importanti in Italia), che
permette a tutti i giovani marchigiani di allenarsi in maniera ottimale.
Alla festa sono intervenuti anche il vice-presidente Eta Michele Brunetti (il tennis marchigiano ha capito che investire sui giovani è la politica
Z La festa all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova
Super 37 Tennis
la voce delle REGIONI
vincente), i vice-presidenti del CR Andrea Bolognesi e Paolo Scandiani.
E poi loro, i premiati, sia a squadre che a livello individuale, gli artefici di un 2013 da incorniciare. Oltre ai già citati Quinzi, Ramazzotti e
Cocciaretto, c’era anche il giovane prof. Stefano Travaglia,il campione italiano di doppio under 12 Emiliano Maggioli, il campione d’Italia
under 14 a squadre Lorenzo Battista, gli altri talenti Giacomo Giunta,
Gianluca Quinzi, Camilla Rizza ed i più piccoli Nardi, Rotilio, Alesiani.
Altri ragazzi che si sono messi in evidenza sono stati Alice Savoretti
(che gioca il circuito Itf), Compagnucci, Lombardi, Lamberti,De Santis
(tutti nelle varie nazionali giovanili).
MOLISE
Campobasso protagonista
d
di Ida Santilli
“L
a neve fiocca lenta, lenta, lenta”. Una poesia del Pascoli celebra
così l’arrivo dell’inverno, una stagione fruttuosa per i nostri tennisti. Che il freddo e il gelo non scalfiscano le performance dei molisani
di terza e quarta categoria sul rettangolo di gioco lo dimostrano i risultati finora accumulati nella più consolidata competizione a squadre
pre-natalizia organizzata dal CR Regionale Fit Abruzzo e Molise. Con
tre vittorie su quattro, la formazione “B” dell’Associazione Tennis Campobasso, composta da Michele Santilli, Fabrizio Fusco, Giovanni Catolino (nella foto), Marco Germanese e Gianluca De Lucrezia, ha messo una
seria ipoteca sull’accesso alla semifinale della Winter Cup. Un avvio brillante con l’Anxa Lanciano, nel primo incontro, ha senz’altro incoraggiato
la combriccola che, nonostante la sconfitta subìta in trasferta dall’Asd
Prati di Pescara, ha inanellato una serie di prove positive: contro il CT
LAquila prima, e ai danni del CT Pescara e del Mosciano, poi. Infortuni e
indisponibilità hanno, invece, funestato il percorso dell’altra squadra di
Villa De Capoa, la “A”, con Giovanni Mite, Alessandro Coloccia, Pierluigi
Lagioia e Sandro Addona. Nemmeno l’apporto dei più freschi under 16
Gabriele Tanassi e Alberto Grassi, arrivati a dare man forte ai compagni,
è servito a regalare coraggio e spregiudicatezza alla formazione che, sulla carta, si presentava con credenziali che avrebbero potuto impensierire
non poco i cugini abruzzesi. È stato così con il CT Lanciano, superato con
il punteggio di due a uno ma poi i campobassani, deficitari di pedine,
sono andati allo sbaraglio all’appuntamento con Martinsicuro, dopo essere incappati nella penalizzazione a causa della mancata disputa dell’incontro con Mosciano.
PIEMONTE
Un anno travagliato
d
di Ugo Veglia
L’
UST Beinasco ha perso la sfida dei play out contro il TC Pairoli
Roma e retrocede in serie A2. Non è bastato il lodevole impegno
delle protagoniste, il tifo degli appassionati, l’onere economico profuso dalla Società per soddisfare il desiderio di continuare a giocare la
massima divisione del campionato italiano di tennis femminile. Un anno travagliato per il team piemontese guidato da Andrea Taragni. Due
NORD
CENTRO
SUD
tra le più attese giocatrici, la spagnola Beatriz Garcia Vidagany e la piemontese Giulia
Pairone hanno subito infortuni che hanno
impedito la loro partecipazione alla fase a
gironi. A Roma nello spareggio play out solo Anastasia Grymalska ha battuto Martina
Caregaro. Nulla da fare per la Coletto contro Testud e Vidagany contro Burnett. Nel
doppio il Pairoli schierava Burnett-Testud
e il Beinasco Grymalska-Vidagany ma nonostante la resistenza delle piemontesi nel
secondo set, il Tc Pairoli si aggiudicava l’incontro e la salvezza. Il Piemonte viene così a
Z Anastasia Grymalska
perdere la presenza femminile nel massimo
campionato di Tennis e avrà ben quattro
squadre in A2: Beinasco, Le Pleiadi, Circolo della Stampa e Canottieri
Casale. Nella serie B troveremo le altre squadre del Beinasco e del Circolo della Stampa e quella del Monviso. Diversamente, nel settore maschile, in serie A1 potremo ancora contare sulla squadra della Canottieri
Casale che ha “navigato” quest’anno in posizione tranquilla e superata
nei play off dal team di Bassano, finalista ai play-off. Nella partita di andata, giocata a Casale, la formazione di Giugiu Massola ha mancato un
possibile pareggio nei due doppi, perdendoli al terzo set. Improponibile
il ritorno, con l’handicap di partenza del 5-1. In serie A2 nessuna squadra
rappresenterà il Piemonte mentre in serie B troveremo il Circolo della
Stampa, Le pleiadi e la squadra di Alba. Auguri per tutti gli Affiliati che
giocheranno nei campionati nazionali, per un pronto riscatto di questa
annata amara.
PUGLIA
d
Raggiunti gli obiettivi prefissati
di Marianna La Forgia
F
are una fotografia dello stato delle cose in Puglia. In questo momento di calma apparente, con i campionati a riposo, il presidente
della Federazione regionale Donato Calabrese tira un po’ le somme
messe insieme sui campi della regione. “La Puglia consegue traguardi
sempre più apprezzabili dice il presidente - ottimi risultati raggiunti
in relazione agli obiettivi prefissati: certamente tutte le componenti
organizzative hanno contribuito a rendere i giovani capaci di offrire
prestazioni di rilievo a qualsiasi livello”. Gli orizzonti lontani fIssati dalla
Federazione si sono pian piano avvicinati. “E’ una crescita morale e
sociale – aggiunge Calabrese - che si arricchisce di quelle qualità che
rendono tale sport prezioso ed irrinunciabile”. Questo è stato un anno
speciale per le racchette pugliesi, a cominciare dall’exploit di Andrea
Pellegrino che ha vinto il torneo dell’Avvenire passando ai tre titoli italiani individuali di Martina Zerulo, per arrivare a Giuseppe De Camelis
che ha raggiunto i quarti al torneo TE Under 12 in Croazia; Riccardo
Trione(U12) in semifinale al Lemon Bowl; Linda Cagnazzo(U12) finalista
al Lemon Bowl e rappresenterà l’Italia al torneo Internazionale di Bressuire dopo la convocazione con la nazionale under 12; Alex Gamariello
che ha vinto il torneo U10 del Circuito Nazionale Fit ad Avellino ed è
arrivato in finale al torneo del Circuito Nazionale Fit Di Reggio Calabria; infine Linda Cagnazzo, Riccardo Trione e Iacopo De Nitto sono
Super 38 Tennis
stati convocati presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia.
La Puglia rappresenta da qualche anno un’isola felice nel panorama
tennistico italiano con una particolarità di non poca importanza: il sistematico ricambio di giovani promesse emergenti che passa anche
da Gianni e Luca Narcisi (1998), Paolo Scrimieri e Francesca Pannarale (1999), Giuseppe De Camelis e Linda Cagnazzo (2001), Riccardo
Trione e Iacopo De Nitto (2002), Stefano Papagno, Desiree Massari,
Eleonora Alvisi (2003) e tanti altri ragazzi in crescita e baby promettenti: a parte i già citati Zerulo e Pellegrino, si punta su Riccardo Trione
finalista ai campionati italiani Under 11, Francesca Pannarale e Linda
Cagnazzo nelle prime 8 tenniste italiane. Questi risultati sono il frutto
del grande lavoro quotidiano dei maestri di alta professionalità riconosciuta a livello nazionale come il direttore dell’Istituto Superiore di
Formazione “RL” Michelangelo Dell’Edera che ha stimolato con forza
la collaborazione e il rispetto dei sani valori morali e sportivi che hanno
rappresentando il punto di partenza di questo grande progetto tennistico, ancora oggi foriero di incredibili risultati.
SARDEGNA
Il Tc Terranova chiede aiuto
d
di Lazzaro Cadelano
C
inque anni dopo ancora vittime, si spala nel fango, si fa la conta dei
danni. Del disastro provocato dal maltempo nei giorni scorsi si è detto, scritto, commentato. Questa è la voce del tennis sardo, ed è per questo che la disperazione di un tennis club ci colpisce in modo particolare.
Cinque anni dopo un altro circolo è stato sommerso dal fango, i
danni sono ingenti, e l’alluvione oltre alla struttura ha portato via
i sogni di una realtà che negli ultimi anni si era inserita nell’organizzazione dei grandi eventi regionali. Al Tennis Club Terranova è toccato lo stesso triste destino del Poggio Sport Village. Forse peggio.
I campi in erba sintetica sono andati distrutti, l’impianto è da rifare.
Se cliccate nel link del sito potete vedere tutte le immagini: http://
www.tcterranova.it/site/ .Non vogliamo spendere troppe parole in retorica, basti sapere che il Comitato Regionale e di conseguenza tutti
i circoli sardi sono vicini al presidente Alessandro Masala, al direttivo, ai maestri, ai ragazzi e tutti quanti fanno parte del Tc Terranova.
Le parole che seguono sono quelle ufficiali del circolo olbiese. Alla fine, per chi volesse aiutare c’è un Iban e tutti i dettagli. In questa partita
il circolo di Olbia non è un avversario sul campo da affrontare, ma un
amico che ama il tennis che ha bisogno di sostegno. “In seguito all’alluvione del 18 novembre 2013 il Tc Terranova ha subito danni gravissimi
ed ingenti. L’intero circolo è stato inondato da oltre un metro di acqua
e fango, 5 campi in erba sintetica sono stati completamente distrutti (il
fango si è infiltrato tra le maglie dell’erba sintetica rendendola inagibile). L’intero circolo è senza corrente elettrica (tutti gli impianti elettrici
del bar, segreteria, ufficio maestri, spogliatoi sono da rifare), i camminamenti in erba sono andati distrutti, l’impianto di illuminazione campi
è andato parzialmente distrutto, le attrezzature per la preparazione fisica, racchette bambini, magazzino manutentore, sono andati distrutti.
La situazione è veramente drammatica! L’intera attività verrà sospesa
fino a data da destinarsi (scuola tennis, partite di campionato in casa,
tornei in casa). Insomma un vero disastro! Per chi volesse contribuire
alla ripresa del Tc Terranova che ha una storia dal 1987 (oltre 25 anni)
Z Il TC Terranova colpito dall’alluvione
d
l’ IBAN del circolo è il seguente: IT 59 N 03059 84984 100000001697
intestato a AS.D. Tennis Club Terranova. L’Istituto di Credito è la Banca
di Credito Sardo. Un grazie di cuore da parte di tutto il circolo”.
SICILIA
Una stagione esaltante
di Roberto Tedesco
S
i è conclusa con il consueto happening di fine anno l’ennesima esaltante stagione del movimento tennistico siciliano con il complesso
turistico di Città del Mare che anche stavolta ha ospitato la festa del
tennis siciliano che si è celebrata per il quinto anno consecutivo. Il consueto appuntamento di fine stagione ha visto salire sul palco diversi
rappresentanti di società, ed atleti chiamati a ricevere dal comitato
regionale siciliano riconoscimenti per gli splendidi risultati ottenuti nel
corso della stagione agonistica ormai conclusa.
“Il tennis italiano – commenta il Presidente del Comitato Regionale Siciliano, Gabriele Palpacelli - ha dimostrato ancora una volta di vivere un
momento davvero buono e quello siciliano si è dimostrato all’altezza delle aspettative. L’aver ospitato la semifinale di Fed Cup è stata per noi una
gioia enorme che riteniamo il giusto e meritato premio per quello che
stiamo facendo e che facciamo giornalmente con orgoglio e passione”.
Tre titoli europei e dodici titoli italiani tra individuali e a squadre, oltre a numerosi brillanti piazzamenti, sono stati il bottino del 2013
centrato da atleti e compagini siciliane. Ma riconoscimenti sono
andati anche alle società che hanno vinto i titoli regionali, ai campioni siciliani individuali, alle squadre vincitrici e a quelle classificate
nel Trofeo Fit Sicilia, che premia le società maggiormente distintesi
in campo giovanile, alle squadre vincitrici del campionato invernale 2012/13, ai vincitori del master circuito nazionale “by lotto”, ed
ai vincitori dei circuiti regionali organizzati dal comitato regionale.
L’ultima manifestazione di tennis giocato è stato invece il Master di
quarta categoria che ha visto trionfare tra gli uomini Calogero Di Liberto
del CT Ravanusa che in finale ha sconfitto Salvatore Fasciana della Polisportiva Falchetti di Serradifalco. Tra le donne, invece, la vittoria è andata Rosamaria Gasparo del Nuovo CT Capo D’Orlando davanti a Maria
Elena Furnari del Tc Siracusa che non ha però potuto giocare la finale.
Unica “nota stonata”, di questo 2013 da incorniciare, il ritorno in A2
dei ragazzi del Ct Palermo. Una retrocessione che con un pizzico di fortuna in più si sarebbe potuta evitare. Ma nell’ultimo e decisivo match
di spareggio ci si è messo anche il maltempo che ha costretto i ragazzi
guidati da Valenza a cambiare superficie chiedendo ospitalità per il
match contro Cagliari al Tc Palermo Due e al suo campo in veloce al
coperto. Con ogni probabilità se si fosse giocato sui campi in terra
rossa del Circolo di viale del Fante l’esito sarebbe potuto essere ben
diverso. Ma si sa, contro Giove Pluvio c’è ben poco da fare. Siamo
certi che non si tratterà di un addio alla massima categoria ma solo di
un arrivederci.
Super 39 Tennis
la voce delle REGIONI
TOSCANA
I campioni azzurri a Livorno
d
NORD
CENTRO
SUD
TRENTINO
I
l tennis è uno sport altamente spettacolare. Soprattutto quando in
campo ci sono interpreti magici della racchetta. Ed in Italia ne abbiamo diversi tanto al maschile quanto al femminile. Il tennis diventa poi
altamente emozionante quando in
campo scendono
i bambini, futuri e
speranzosi esponenti, si spera privilegiati, di questo
mondo. Ebbene,
a Livorno sono riusciti nell’impresa
di ottenere questo
composto. Da un
lato Filippo Volandri, Fabio Fognini,
Andreas
Seppi,
Potito Starace, Paolo Lorenzi, Flavia
Pennetta e Karin
ZFlavia Pennetta e Fabio Fognini al PalaModigliani
Knapp, dall’altra
oltre 400 portacolori di scuole tennis toscane, con qualche adepto che proveniva anche
da fuori regione (Torino). Il tutto sotto la denominazione di Livorno
Tennis Show. Tennisti in erba e tennisti professionisti si sono scambiati
di tutto: diritti, rovesci, pallonetti, volèe, autografi, complimenti, sorrisi,
scherzi e finale sontuosa stretta di mano. Oltre 3000 gli spettatori al
PalaModigliani per una manifestazione tennistica, quasi improvvisata,
risultano certamente più che sufficienti. Merito di una buona organizzazione, certo, ma anche di una grande disponibilità dimostrata dai
nostri meravigliosi tennisti, capitanati da un ottimo trascinatore come
Filippo Volandri, livornese purosangue, a cui va riconosciuta la capacità di vestire i panni da leader e ideare l’evento convogliando quasi
per intero la nutrita pattuglia di campioni del tennis italiano. Un colpo
d’occhio assolutamente eccezionale. Un divertimento durato quasi tre
ore che, una volta chiuso, ha soddisfatto in pieno i campioncini presenti che, in tutta tranquillità, si sono accomodati sulle tribune per godere
il vero tennis, quello espresso dai tanti assi di questo sport. Non contava il risultato, ma Volandri con (non contro) Starace, Pennetta con
Knapp, Fognini con Seppi hanno deliziato il pubblico con diritti, rovesci, smash, lob e volèe, tutti colpi effettuati in libertà e, quindi, colpi
goduti in tutta la loro magnificenza. I “nostri eroi” hanno trovato anche
il modo di deliziare ulteriormente gli spettatori e, in questo, caso è
necessario ringraziare la simpatia (ai più sconosciuta) di Fabio Fognini.
Era programmato un incontro di doppio misto, ma c’era stato un sofferto forfait di Karin Knapp. Ebbene, il tennista ligure ha sorpreso tutti
scendendo in campo vestito da tennista in gonnella facendo coppia
con il livornese d’adozione Paolo Lorenzi. E’ venuto fuori un siparietto
comico-tennistico di ottimo livello e chi ha avuto la fortuna di essere
presente lo potrà raccontare ai nipotini.
d
Tennis altoatesino in evidenza
di Enrico Roscitano
di Luca Avancini
C
on la tradizionale Festa del tennis, svoltasi a Caldaro, si è conclusa
ufficialmente la stagione agonistica 2013, che ha visto tanti atleti
altoatesini protagonisti sul territorio nazionale e non solo. A fare gli
onori di casa, il presidente del Tennis Club Caldaro, Michael Palla, che
ha potuto godere, tra i 150 ospiti accorsi all’evento, della presenza
dell’assessore allo sport del comune di Caldaro, Raimund Fill, del presidente del CONI altoatesino, Heinz Gutweniger, del Presidente del
VSS, Günther Andergassen, del consigliere nazionale della Federtennis,
Roland Sandrin, del presidente altoatesino della FIT, Richard Weißensteiner, e di Klaus Schwarz, rappresentante dello sponsor principale
Raiffeisen. Il presidente della federazione locale, Weißensteiner, ha sottolineato, nel suo intervento, gli ottimi risultati ottenuti dal movimento
locale nel corso dell’annata. Partendo dai tennisti copertina, il caldarese
Andreas Seppi ha chiuso l’anno, per la seconda volta consecutiva, tra i
migliori 25 giocatori del mondo, mentre Karin Knapp, di Lutago, è riuscita a ritornare tra le top40 del ranking WTA e si è addirittura aggiudicata,
con l’Italia, la Fed Cup. La giovane gardenese Verena Hofer, invece, si
è nuovamente laureata campionessa italiana nella categoria Under 16
e parteciperà, nel prossimo mese di gennaio, al torneo Juniores degli
Australian Open. Oltre a lei, pure Verena Meliss, nel doppio Under 16,
e Gertraud Rudolph, tra le over 65, hanno vinto i rispettivi scudetti tricolori. Anche i numeri che hanno segnato il 2013 sono stati davvero
brillanti. Il comitato altoatesino della Federtennis può infatti contare su
quasi 4400 tesserati: 335 squadre hanno partecipato ai vari campionati
giocati nella stagione, disputando oltre 1000 incontri. Weißensteiner ha
avuto parole di elogio, inoltre, per i comitati organizzatori dei tre tornei
internazionali che si svolgono in provincia, i due Futures di Bolzano e
Rungg ed il Challenger di Ortisei. L’auspicio, da parte della presidenza,
è quello che in futuro l’Alto Adige possa ospitare anche un torneo al
femminile di prestigio. A livello provinciale, infine, sono stati assegnati
28 titoli individuali e 31 a squadre.
UMBRIA
Targa Umbra: un successo
d
di Sergio Pioppi
Q
uando si è disputata per la prima volta, era l’inizio degli anni duemila, la Targa Umbra era considerata solo una bella idea della Federtennis dell’Umbria per far giocare anche in inverno alcune categorie,
soprattutto i giovani agonisti, ma mai si sarebbe immaginato che diventasse un vero e proprio campionato d’Inverno che coinvolge tutti i
circoli dell’Umbria che svolgono attività al coperto a partire dal settore
giovanile, senior ed amatoriale. Ovviamente sia maschile che femminile.
Ben 139 formazioni presenti quest’anno per un totale di oltre 600 partecipanti. I circoli sono 28. Record assoluto di presenze che supera le
migliori precedenti di circa il 20%.
L’assegnazione della Targa Umbra 2013-2014 nelle finali dell’8-9 febbraio 2014. Con 10 vittorie il Ct Foligno è la società pluridecorata. Al Casale
Super 40 Tennis
Sport Center il record delle formazioni iscritte questa stagione, ben 14.
Ecco il numero delle formazioni suddivise per ogni categoria.
Settore maschile- Prima serie (6 squadre). Seconda serie (12). Terza Serie (24). Quarta
serie (38). Ragazzi (5). Giovani (9). Cuccioli (8). Veterani (5). Totale 107 squadre.
Settore femminile: Serie Oro (6 squadre). Serie Argento (10). Ragazze (6). Giovani (4).
Cucciole (4). Ladies (2). Totale 32 squadre.
Numero formazioni per ogni circolo: Il Casale Tennis Center (14 squadre), Tc Perugia
(12), Ct Foligno (11), Ct Umbertide (9), Ct Spoleto (8), Villa Candida Foligno (7), Tc Marsciano (7), Olympia Gualdo Tadino (6), Montarello Spoleto (6), Tc Terni (5), Tennis Training Villa Candida (5), Narni Sport Center (5), Ct Gubbio (4), Ct Città di Castello (4), Ct
Acquasparta (3), Polaris Terni (3), Cst Chiugiana (3), CLT Terni (3), Tc Colombella (3), Tc
Tavernelle (3), Tc Todi (3), Junior Perugia (2), Tc Amelia (2), Country Bastia (2), Tc Fabro
(2), 3T Sport Village (1), Vico tennis (1), Flaminio Borgo Trevi (1).
VAL D’AOSTA
Marino fa il pieno
d
di Demetrio De Gaetano
I
n attesa del gran finale, rappresentato dal Memorial Minini di dicembre a Chatillon, la stagione valdostana dei tornei Open ha proposto
due appuntamenti autunnali organizzati da Tennis Club Aosta e Circolo
Tennis Squash Sarre.
Il primo torneo ad andare in scena è stato l’Open “Coppa della Valle”
organizzato dal T.C. Aosta sui campi in Play-It della della sede di Corso
Lancieri dal 21 al 29 settembre ed ha visto al via 10 giocatrici in campo
femminile e 27 giocatori in campo maschile.
La prima sezione del torneo maschile ha promosso a quella successiva
Edoardo Canonico e Nicolò Fabbri mentre dalla seconda sezione hanno
guadagnato l’accesso al tabellone finale Luca Granito e Tommaso Rossin. La vittoria finale è andata a Gianluca Marino che ha superato Granito
col secco punteggio di 60 61. In campo femminile hanno superato lo
sbarramento della prima sezione Giada Crema e Sara Fristachi. Il torneo
è stato vinto da Giulia Ollari che ha superato in finale Sara Fristachi con
un combattuto 64 16 75. Dal 19 al 31 ottobre il C.T. Squash Sarre ha
organizzato sui suoi campi in terra rossa il torneo maschile “Indoor d’Autunno” che ha raccolto l’adesione di 37 giocatori. La prima sezione ha
visto qualificati alla successiva 5 giocatori e precisamente: Nicolò Fabbri,
Ludovico Riconda, Gianluca Cuppari, Leon Roma e Gianlino Da Canal.
La seconda sezione che ha visto Cuppari superare il primo turnoe Roma
issarsi fino alla semifinale, ha promosso al tabellone finale Jacopo Bulgarelli e Julien Vierin. La vittoria finale è andata a Gianluca Marino che ha
bissato il successo di Aosta ed ha impedito a Matthieu Vierin di imporsi
sui campi di casa, superandolo col punteggio di 6/3 6/1.
VENETO
d
Comitato: nuova sede a Vicenza
di Roberto Bonigolo
A
lla presenza di autorità politiche, sportive e rappresentanti della
stampa, il Comitato Regionale Veneto ha recentemente inaugurato la sua nuova sede a Vicenza, appena fuori dal casello autostra-
dale di Vicenza Est, abbandonando così la precedente sede storica
di Padova. Nella nuova sala riunioni di un complesso polifunzionale e
all’avanguardia in termini strutturali e funzionali sono intervenuti il Vice
Presidente Nazionale FIT Gianni Milan, il presidente regionale Mariano
Scotton, il presidente regionale del CONI Gianfranco Bardelle, l’assessore allo sport e alla formazione di Vicenza Umberto Nicolai e l’onorevole Alessandra Moretti, oltre a tutti i consiglieri e delegati delle varie
province e naturalmente ad una nutrita schiera di rappresentanti dei
media, sia per la carta stampata che per la televisione. Dopo il rituale e
simbolico taglio del nastro ad inaugurare la nuova struttura, ha aperto
l’incontro conviviale
Gianni Milan che ha
espresso tutta la sua
soddisfazione
per
l’apertura di questo
nuovo impianto frutto di un progetto
che la FIT ha avviato
già da qualche anno,
eliminando di fatto
le sedi provinciali e
potenziando quelle
regionali: “Si tratta
senz’altro di una sede più adeguata e
Z La presentazione della nuova sede:
confacente ai tempi
al centro Gianni Milan e Mariano Scotton
attuali, più vicina alla
realtà e agli addetti
e senz’altro più funzionale per tutti”.
Dopo gli interventi
di G. Bardelle (“Per
me essere in un luogo di questo genere,
quanto mai consono
alle esigenze della
Federazione, è più
Z Il taglio del nastro per l’inaugurazione della
che mai appagante.
nuova sede del CRV Vicenza
Auguro di far vivere al meglio questa
sede e di continuare a credere nella valenza e nell’importanza dello
sport”), di U. Nicolai (“Inaugurare la nuova sede per me è un traguardo straordinario, qui a Vicenza molti circoli importanti stanno crescendo e il tennis è il quarto sport per numero di iscritti e appassionati.
Ringrazio davvero la FIT per aver scelto la nostra provincia come sede
del Comitato Regionale”), e A. Moretti (“Mi piace l’idea di parlare di
sport in abbinata all’educazione, perché è un binomio a mio parere
imprescindibile, anche se dobbiamo lavorare ancora molto sulla cultura e sull’educazione sportiva ed alimentare”), ecco infine il pensiero
del padrone di casa Mariano Scotton: “Finalmente abbiamo una casa
tutta nostra. Una sede spaziosa, decisamente più accessibile, moderna
e in linea con i tempi, che dà lustro al nostro Comitato e che premia
giustamente la città di Vicenza che sta diventando il fulcro del tennis
regionale, anche grazie al Centro Tecnico Federale. Il tutto a suggello
del grande lavoro che è stato fatto in questi anni e del fervore organizzativo con una continua crescita sia in termini di tesserati (da 11.000 a
25.000, ndr) che di attività a squadre (da 600 a 1100, ndr)”.
Super 41 Tennis
I.it
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DAL MONDO DEL ENNIS
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Super 6 Tennis
d
tennis in carrozzina
UNA SECONDA GIOVINEZZA
Un anno da favola
Antonio Raffaele è stato protagonista di una grande stagione. Due vittorie in Austria e in Francia,
il successo nel masters italiano e il trionfo sia in singolare che in doppio ai recenti Campionati Europei
disputati a Praga. Risultati che lo hanno proiettato all’ottavo posto del ranking mondiale
DI
FEDERICO ROSSI
A
Antonio Raffaele con i suoi 57
anni è uno dei giocatori più
longevi non solo del nostro movimento tennistico ma anche
dell’intero circuito internazionale. Le sue prime apparizioni in
campo internazionale sono datate addirittura 1996 (tra poco
saranno 20 anni!) e da allora ad
oggi il tennista azzurro non si è
mai preso pause in un crescendo di impegno e di competitività senza precedenti. La grande
passione per il tennis unita ad
una curiosità innata e alla voglia
di imparare sempre qualcosa
di nuovo sono le ricette che
Antonio sapientemente mette
in campo anno dopo anno per
rimanere ai vertici del tennis italiano e anche, negli ultimi anni
in quello mondiale. E dobbiamo
dire che ci riesce bene visto che
nella categoria Quad è costantemente ai vertici da almeno 6
stagioni.
Quest’anno in particolare per
l’azzurro è stata un’annata fantastica. Nelle stagioni precedenti il suo curriculum vantava tanti
buonissimi risultati, finali, semifinali, partecipazioni ai master e
quant’altro, mancava però l’acuto, la consacrazione, quel qualcosa in più che servisse anche,
e secondo noi soprattutto, a
maturare quella consapevolezza
che ti fa raggiungere traguardi
più ambiziosi. E come noi tutti
ben sappiamo nel nostro sport
a volte è una questione di centimetri, una palla che esce invece
che stare dentro al campo e una
partita se ne va..e quella palla
Antonio
Raffaele
uscita cambia veramente tutto.
Era successo esattamente questo per esempio nella finale
del master di doppio nel 2006
quando insieme a Giuseppe Polidori in vantaggio 5-3 contro la
“coppia invincibile” americana
formata da Taylor e Wagner nel
set finale una voleè proprio di
Antonio che esce di millimetri e
con lei se ne andò il sogno di alzare in alto il titolo di campione
del mondo. Ma nel 2013 tutte le
tessere sono andate al proprio
posto e quella vittoria per tanto
tempo inseguita è arrivata proprio nel momento in cui forse lui
stesso non se lo aspettava.
La stagione, iniziata per la verità
un pò in ritardo, ha subito riservato un fantastico risultato, quel
terzo posto nei campionati del
mondo a squadre ad Antalya,
insieme ai compagni Polidori
e Innocenti, che per la cronaca
è il terzo che il team conquista
dopo l’argento del 2006 a Brasilia e il bronzo nel 2007 a Stoccolma.
Questo grande risultato oltre a
Super 43 Tennis
dare lustro a tutto il tennis paralimpico nazionale è stato un
propellente formidabile per gli
azzurri e in particolar modo proprio per il tennista viterbese che
di li a poco dopo qualche risultato incolore nei tornei a Ginevra e Parigi a Salisburgo piazza
l’acuto vincendo sia il tabellone
di singolo (contro il giovanissimo
britannico Payne per 62 62) che
quello di doppio giocando in
coppia con il francese Jance. A
Salisburgo poi segue il torneo di
“Ile de Re” in Francia nel quale
il nostro Raffa nazionale vince il
singolare sul britannico Field al
termine di un match combattutissimo terminato 63 al terzo set.
Si ferma in finale invece la corsa nel tabellone di doppio. Ci
si aspetta un exploit nel torneo
di Alghero ma li Antonio si ferma in semifinale. Nel mezzo va
anche aggiunto la vittoria nel
master italiano di singolare ai
danni del compagno di nazionale Marco Innocenti nel quale si
laurea miglior giocatore italiano
dell’anno.
E si arriva a Praga nell’ultimo
vero appuntamento dell’anno in
Europa l’azzurro fa il tris vincendo sia il troneo di singolare che
di doppio. Con questo risultato
il tennista azzurro chiude l’anno all’ottavo posto nel ranking
internazionale del singolo che
se non rappresenta il suo best
ranking è comunque una posizione di grande spessore internazionale. E siamo sicuri che nel
2014 Antonio vorrà migliorare
ancora!!!
dal 1973
Maestri nel campo
FORNITORE UFFICIALE
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Fax 0542.665074
tv
IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS
Australia, Davis e Fed Cup
Un inizio di 2014 da favola
SuperTennis riparte alla grande. Il 2014 si aprirà con una
abbuffata di tornei, ideale per smaltire le feste e l’off season del tennis. L’apertura di stagione è come tradizione
dall’altra parte del mondo. Tra Hopman Cup e i combined di Brisbane e Sydney sarà un live dietro l’altro. Dal 28
dicembre e fino all’inizio degli Australian Open il canale
della FIT offrirà ogni giorno almeno un match in diretta
(unica eccezione il 6 gennaio). Imperdibile l’esordio stagionale di Flavia Pennetta e Andreas Seppi, che sul veloce
di Perth rappresenteranno l’Italia nella Hopman Cup. Nel
torneo-esibizione, organizzato dalla ITF con la formula di
due singolari e un doppio misto, gli azzurri si troveranno
a fronteggiare la Polonia di Agnieszka Radwanska e Jerzy
Janowicz (live il 28 dicembre dalle ore 03.00), l’Australia
di Samantha Stosur e Bernard Tomic (live il 31 dicembre
alle ore 03.00) ed il Canada della promessa Eugenie Bouchard e del gigante Milos Raonic (live il 2 gennaio alle
ore 03.00). Tre sfide di grande interesse, con la speranza
di ottenere la qualificazione alla finale in programma il 4
gennaio. Nell’altro girone ci sono al via la Francia di Tsonga e Cornet, gli Stati Uniti difesi da John Isner e Sloane
Stephens, la Spagna di Robredo e Medina Garrigues e
per la prima volta in campo insieme anche i fidanzati della
Repubblica Ceca, Radek Stepanek e Petra Kvitova. Sfide
che SuperTennis seguirà quotidianamente fino all’assegnazione del titolo. E mentre a Perth sarà sfida tra nazionali, a Brisbane sarà subito circuito individuale. Nel Wta
Premier ci sarà anche la n.1 del mondo Serena Williams,
che un anno fa vinse il titolo. Per il bis, dovrà però battere
la concorrenza di Victoria Azarenka e Maria Sharapova.
Sarà quindi un inizio stagione con i fuochi d’artificio. Ma
non sarà solo festa in rosa, visto che tra gli uomini c’è Roger Federer a guidare l’entry list del torneo.
Per chi non dovesse trovare gloria a Brisbane, ecco arrivare il torneo di Sydney. Altro combined, altro evento di
grande rilievo, che SuperTennis seguirà già a partire dagli
ottavi di finale.
Archiviati gli Australian Open le grandi dirette del canale
FIT si sposteranno in Europa, con il Premiere di Parigi, e in
Sudamerica. L’esordio 2014 dell’Italia in Coppa Davis sarà
uno degli eventi principali di inizio anno. Dal 31 gennaio
fari puntati su Mar del Plata per la sfida all’Argentina, che
vale un posto nei quarti di finale. Un evento che SuperTennis racconterà minuto per minuto, raccogliendo anche
curiosità e interviste esclusive direttamente sul posto.
Italia che la settimana successiva sarà impegnata a Cleveland. Contro gli Stati Uniti la nazionale femminile inizierà
la difesa del titolo di Fed Cup e anche in questo caso SuperTennis sarà al fianco dell’Italia.
Il 10 febbraio, invece, a Rotterdam riapre la stagione degli
Atp500. E dal 2014 la copertura sarà totale. Match live a
partire dal lunedì con i primi turni.
E ancora Atp250 e Wta International, per essere sempre
live con il grande tennis.
Giovanni Di Natale
FINO A FEBBRAIO SU
LA TV DEL TENNIS
Sabato 28/12
LIVE Hopman Cup Italia vs
Polonia
LIVE Hopman Cup Canada
vs Australia
Domenica 29/12
LIVE Hopman Cup Polonia
vs Canada
Lunedi 30/12
LIVE Hopman Cup Francia vs
Rep. Ceca
Martedi 31/12
LIVE Hopman Cup Italia vs
Australia
Mercoledi 1 gennaio
Venerdi 31 gennaio
LIVE Coppa Davis Argentina
vs Italia
LIVE Coppa Davis WG
LIVE WTA Premier Parigi QF
Domenica 16 febbraio
LIVE ATP 500 Rotterdam
LIVE WTA Premier Doha Finale
LIVE ATP 250 Memphis Finale
Sabato 1 febbraio
LIVE Coppa Davis Argentina
vs Italia
LIVE Coppa Davis WG
LIVE WTA Premier Parigi SF
LIVE ATP 500 Rio de Janeiro
Domenica 2 febbraio
LIVE Coppa Davis Argentina
vs Italia
LIVE Coppa Davis WG
LIVE WTA Premier Parigi Finale
Mercoledi 5 febbraio
LIVE Hopman Cup USA vs
LIVE ATP 250 Zagabria
Francia
Giovedi 6 febbraio
LIVE ATP 250 Zagabria
Giovedi 2 gennaio
LIVE WTA Premier Brisbane QF
LIVE Hopman Cup Italia vs
Canada
LIVE Hopman Cup Polonia vs
Australia
Venerdi 3 gennaio
LIVE WTA Premier Brisbane SF
LIVE ATP 250 Brisbane QF
LIVE Hopman Cup Rep. Ceca
vs USA
Sabato 4 gennaio
LIVE WTA Premier Brisbane
Finale
LIVE ATP 250 Brisbane SF
LIVE Hopman Cup Rep. Finale
Domenica 5 gennaio
LIVE ATP 250 Brisbane Finale
Martedi 7 gennaio
LIVE WTA Premier Sydney
Mercoledi 8 gennaio
Venerdi 7 febbraio
LIVE ATP 250 Zagabria QF
LIVE ATP 250 Montpellier QF
Sabato 8 febbraio
LIVE FED CUP 1° turno Slovacchia vs Germania
Differita FED CUP 1° turno Italia
vs USA
LIVE ATP 250 Zagabria SF
LIVE ATP 250 Montpellier SF
Domenica 9 febbraio
LIVE FED CUP 1° turno Slovacchia vs Germania
Differita FED CUP 1° turno Italia
vs USA
LIVE ATP 250 Zagabria Finale
LIVE ATP 250 Montpellier Finale
Venerdi 21 febbraio
LIVE ATP 500 Rio de Janeiro QF
LIVE WTA Dubai SF
LIVE ATP 250 Marsiglia QF
Sabato 22 febbraio
LIVE ATP 500 Rio de Janeiro SF
LIVE WTA Dubai Finale
LIVE ATP 250 Marsiglia SF
Domenica 23 febbraio
LIVE ATP 500 Rio de Janeiro
Finale
LIVE ATP 250 Marsiglia Finale
Lunedi 24 febbraio
LIVE ATP 500 Dubai
LIVE ATP 500 Acapulco
Martedi 25 febbraio
LIVE ATP 500 Dubai
LIVE ATP 500 Acapulco
Mercoledi 26 febbraio
Martedi 11 febbraio
Mercoledi 12 febbraio
LIVE ATP 500 Rotterdam
Super 45 Tennis
Giovedi 20 febbraio
LIVE ATP 500 Rio de Janeiro
LIVE WTA Dubai QF
LIVE ATP 500 Dubai
LIVE ATP 500 Acapulco
Giovedi 9 gennaio
LIVE WTA Premier Sydney SF
LIVE ATP 250 Sydney QF
Giovedi 30 gennaio
Mercoledi 19 febbraio
LIVE ATP 500 Rio de Janeiro
LIVE WTA Dubai
Lunedi 10 febbraio
LIVE ATP 500 Rotterdam
LIVE WTA Premier Parigi
Martedi 18 febbraio
LIVE ATP 500 Rio de Janeiro
LIVE ATP 500 Rotterdam
LIVE WTA Premier Sydney QF
Sabato 10 gennaio
LIVE WTA Premier Sydney
Finale
LIVE ATP 250 Sydney SF
Domenica 11 gennaio
LIVE ATP 250 Sydney Finale
Mercoledi 29 gennaio
LIVE WTA Premier Parigi
Lunedi 17 febbraio
Giovedi 13 febbraio
LIVE ATP 500 Rotterdam
LIVE WTA Premier Doha
Venerdi 14 febbraio
LIVE ATP 500 Rotterdam QF
LIVE WTA Premier Doha QF
LIVE ATP 250 Memphis QF
Sabato 15 febbraio
LIVE ATP 500 Rotterdam
LIVE WTA Premier Doha SF
LIVE ATP 250 Memphis SF
Giovedi 27 febbraio
LIVE ATP 500 Dubai QF
LIVE ATP 500 Acapulco QF
Venerdi 28 febbraio
LIVE ATP 500 Dubai SF
LIVE ATP 500 Acapulco SF
LIVE ATP 250 Sao Paulo QF
Sabato 1 marzo
LIVE ATP 500 Dubai Finale
LIVE ATP 500 Acapulco Finale
LIVE ATP 250 Sao Paulo SF
Domenica 2 marzo
LIVE ATP 250 Sao Paulo Finale
la posta di Nicola
In Argentina possiamo vincere
Caro Nicola,
dopo la gloria azzurra tutta al femminile con le ragazze di Fed Cup,
come vedi le possibilità azzurre in
Argentina, nell’incontro di World
Group di febbraio? Il tabellone
del World Group di quest’anno
non mi sembra male: dovessimo
superare il primo turno, avremmo
la concreta possibilità di centrare
una prestigiosa semifinale perché
affronteremmo in casa la vincente
tra Stati Uniti e Gran Bretagna,
che affrontate davanti al nostro
pubblico e sulla terra rossa sarebbero battibili. Insomma spero che
l’anno prossimo anche la squadra
maschile possa regalarci grandi
soddisfazioni dopo aver raggiunto
nel 2013 i quarti a distanza di 15
anni dall’ultima volta.
Lorenzo Tastoni (Livorno)
Caro Lorenzo,
ricordo che al momento del sorteggio quasi non mi scappava una
parolaccia. Un primo turno contro
l’Argentina, fuori casa, mi sembrava un sorteggio troppo severo per
la nostra squadra, capace di emozionare e vincere a Torino e andare vicino al colpaccio a Vancouver
contro il Canada. E’ passato qualche mese, e sono decisamente
più fiducioso. Gli argentini sono
alle prese con un sacco di dissidi
interni e Juan Martin Del Potro ha
già fatto sapere che non ci sarà.
Non bisogna certo gioire dei pro-
blemi altrui, ma nostro malgrado
avremo delle chance in più senza il
loro numero uno, uno dei tennisti
più forti in circolazione in questo
momento. Inoltre, la scelta di Mar
Del Plata su terra rossa non ci rattrista, anzi: eviteremo la bolgia del
Parque Roca, anche se pue lì il tifo
sarà caldissimo. e giocheremo sulla superficie che più ci piace. Insomma, adesso le circostanze
sembrano darci qualche possibilità in più.
&
PROMOSSI
DI GIANCARLO BACCINI
BOCCIATI
10
a NADAL e SERENA – Sono riusciti a tornare numeri 1 del mondo dopo averci fatto temere che non potessero più recuperare la
propria integrità fisica. Dimostrando che nulla è impossibile per
chi sa stringere i denti con volontà e dedizione, hanno trasmesso a tutti noi
un messaggio universale.
9
alla RAI – Finalmente si è ricordata del nostro sport, permettendo
al tennis azzurro femminile di uscire dall’orto con le righe dentro al
quale aveva storicamente contribuito a confinarlo e di far conoscere
8
7
6
a SUPERTENNIS TV – Più 120 per cento di ascolto medio rispetto
al 2012 (dato aggiornato allo scorso 1 dicembre) per la tv della FIT,
ormai emittente di vertice del panorama sportivo nazionale.
ed apprezzare le sue eroine a tutti gli italiani.
a FOGNINI e QUINZI – Per aver dimostrato che il tennis italiano non
è soltanto donna.
a ROGER FEDERER – Non ha combinato praticamente niente ma
ha saputo restare il numero 1 nel cuore degli appassionati. E adesso tutti possiamo ancora sognare (illuderci?) di vederlo risorgere nel
2014 e tornare a vincere per noi.
5
4
3
2
1
0
a ANDY MURRAY – Ne è rimasto qualcosa, dopo il falò di Wimbledon e le sue interminabili propaggini nazionaliste?
al COMITATO ITF DI FED CUP – Per come ha tentato – fortunatamente senza riuscirci – di impedire all’Italia e al mondo di godersi
l’eccezionale festa tennistica di Cagliari, arbitrariamente giudicando
per due volte la città sarda inadatta ad ospitare la finale.
a TWITTER – E’ vero che ci ha dato la possibilità di sapere sempre
e in ogni luogo che cosa stanno facendo tennisti e tenniste di tutto
il mondo. Ma è anche vero che ormai non se ne può proprio più…
a JIMMY CONNORS – Arrogante e presuntuoso com’è, avrebbe
dovuto risparmiarsi e risparmiarci il penoso spettacolo della sua collaborazione tecnica con Maria Sharapova, un mesetto di figuracce
per entrambi.
all’ex WTA DI PALERMO – Al Country Club hanno regalato alla
Malesia il secondo torneo più importante d’Italia rifiutando una più
conveniente offerta della FIT, che lo avrebbe mantenuto in patria.
a RADEK STEPANEK – Per l’impietosità con la quale nella finale
di Belgrado ha ricoperto di guano e di ridicolo i denigratori della
Coppa Davis, di cui ha dimostrato in campo e fuori l’eterno fascino.
Tenero con le donne, ma troppo, troppo crudele coi vecchi tromboni.
Super 46 Tennis
SuperTennis TV.
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