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Ballando verso il - Federazione Italiana Tennis
Anno IX - Numero 12 Dicembre 2013 - Poste Italiane SpA p - Spedizione p in abbonamento p postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS M A G A Z I N E Ballando verso il 2014 www.federtennis.it www.supertennis.tv il fondo L’anno più bello DI GIANCARLO BACCINI C Campioni del mondo a squadre femminili per la quarta volta. La doppietta-quasi tripletta estiva di Fognini. I quattro titoli WTA con tre giocatrici diverse. Le semifinali degli Slam. Il successo di Quinzi a Wimbledon. Le Cichi ancora numero 1 del mondo in doppio. E poi i record degli Internazionali BNL d’Italia, quelli di SuperTennis, il solito boom di tesserati, la scommessa stravinta a Cagliari, e chi più ne ha più ne metta. Rispetto agli anni di crescita che lo hanno preceduto, il 2013 del tennis italiano è stato allo stesso tempo straordinario e ordinario, nel senso che, pur non avendoci fatto il callo, a tanta grazia ci stiamo in un certo senso abituando. Le vittorie – sportive, commerciali, politiche – permettono di valutare in modo oggettivo l’efficienza di un’organizzazione come la FIT. Eppure, a mio parere, quest’anno la gestione-Binaghi ha colto il suo più grande trionfo dal 2001 in poi in un’altra area, più immateriale e meno misurabile: quella dell’immagine. E non lo penso davvero perché, a furia di centrarli, certi obiettivi concreti e tangibili mi paiono troppo facili da raggiungere. Lo penso perché la presenza del tennis – inteso non solo come attività sportiva ma anche come icona sociale e culturale – è ormai tutt’attorno a noi, proprio come ai tempi belli, come quarant’anni fa, quando ovunque ti girassi saltava fuori qualcosa che aveva a che fare con il nostro sport. Oggi c’è di nuovo il tennis nella pubblicità, con decine e decine di aziende che hanno rimesso nei loro spot qualcuno con in mano una racchetta. C’è di nuovo il tennis nella cinematografia e nelle fiction televisive. Le grandi reti tv invitano i tennisti azzurri nei loro programmi generalisti di maggior successo, permettendo a Errani e Vinci di irradiare positività dal divano radical chic di Fabio Fazio e a Schiavone e Pennetta di ballare come stelle indemoniate sui più famigliari teleschermi di Rai 1. C’è il grande tennis anche sui giornaloni che prima lo snobbavano, e al traino del grande tennis sulle pagine dei quotidiani a diffusione regionale è ormai stabilmente comparso anche quello più piccolo, l’attività locale. Lasta but not least, c’è tennis, tanto tennis in libreria, dove quest’anno i gesti bianchi e i fuoriclasse di ieri e di oggi hanno letteralmente spopolato. Oltre 300.000 copie – cifra da capo- giro per un mercato asfittico come quello italiano – per Andre Agassi e il suo best seller “Open”. Ma presenza costante nelle posizioni alte delle classifiche delle vendite per tanti altri titoli, tipo “Tennis” di John McPhee (analisi sociologica degli USA anni ’60-‘70 condotta attraverso il racconto di un match fra Arthur Ashe e Clark Graebner a Wimbledon); per l’intramontabile “Il tennis come esperienza religiosa”, l’inno a Federer scritto da David Foster Wallace; e persino per il vecchio manuale di psicocanaglieria “Vincere sporco”, di Brad Gilbert. A parte l’eccellente “Wimbledon” di Gianni Clerici, non mi metto qui a citare altri titoli di minor successo per non annoiarvi e non far torto a nessuno. Ma è un fatto che il 2013 ha visto tanti editori puntare sul tennis, e siccome produrre e vendere libri costa non ci possono esser dubbi sul fatto che, evidentemente, questa scelta è stata orientata dal mercato. Il fenomeno non è soltanto italiano, beninteso. Il tennis “tira” dovunque, per cause che ora non è il momento di elencare ma che, è giusto sottolineare almeno questo, sarebbe da ciechi o da mistificatori voler ridurre al puro e semplice frutto di una delle rivalità agonistico-ideologiche più fiammeggianti della storia dello sport, quella tra Federer e Nadal, poli opposti del modo di essere tennista. Ma se altrove la crescente popolarità del nostro sport è andata a innestarsi su un consolidato positivo di suo, o addirittura ha trovato un terreno vergine e dunque sgombro da ostacoli culturali pregressi, in Italia è giusto parlare di vero e proprio riscatto perché c’erano da eliminare le incrostazioni di un ventennio di conflittualità e negatività mentre l’opera di ripulitura veniva ostacolata (se è per questo lo è ancora, sia pur marginalmente e senza effetti pratici) dall’azione di qualche irriducibile del malaffare. Essersi messi alle spalle tutto ciò e aver restituito al tennis il posto che gli spetta nel vissuto della gente è, ripeto, uno dei massimi risultati ottenuti da Angelo Binaghi e dai suoi compagni di avventura. Viviamo dunque con serenità la fine di questo dolce e festoso 2013 e prepariamoci a godere di un 2014 che non potrà non essere migliore, visto che lo sport si nutre di positività e fiducia in se stessi. Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi. PS – A proposito di “Open”, l’autobiografia che Andre Agassi ha genialmente affidato alla straordinaria penna del Premio Pulitzer J.R. Moheringer, io non credo che debba il suo straripante successo al fatto che ruota attorno al perno dell’odio di Andre per il tennis e neppure al fatto che contiene la confessione di aver fatto uso di metanfetamine , imbarazzante per lui ma ancor di più per l’ATP, che insabbiò lo scandalo. Credo che il merito maggiore del libro, ciò che, unitamente al modo in cui è stato scritto, lo rende unico agli occhi del pubblico, sia quello di spalancare le finestre sul backstage del Grande Circo della Racchetta, di prendere per mano i lettori che il tennis lo guardano solo in tv per guidarli nei luoghi segreti, fisici e mentali, del Gioco. Un po’ quel che nel nostro piccolo cerchiamo di fare anche noi, sul canale SuperTennis. Super 3 Tennis SUPERTENNIS CLUB. C’è sempre qualcuno pronto a sfidarti. Iscriviti anche tu al Circolo dei Circoli. SSu supertennisclub.it tr troverai un campo e un avversario forte come te. FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS Presidente Angelo Binaghi Consiglio Federale Giovanni Milan (Vice Presidente Vicario) Sebastiano Monaco (Vice Presidente) Giuseppe Adamo Isidoro Alvisi Massimiliano Giusti Roland Sandrin Emilio Sodano Guido Turi Raimondo Ricci Bitti (atleta) Mara Santangelo (atleta) Fabrizio Maria Tropiano (atleta) Graziano Risi (tecnico) FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G – 00194 Roma Telefono: +39-0636858218 / 8406 Fax: +39-0636858166 e-mail: [email protected] www.federtennis.i IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS SU QUESTO NUMERO ANDATO IN STAMPA L‘11 DICEMBRE 2013 6 M A G A Z I N E Primo piano Le rubriche Chi la dura la vince 19 IL PROCESSO DEL MESE Il grande rifiuto 12 Primo piano La tv dei record 21 LARGO AI GIOVANI Pietro Licciardi 16 Primo piano 23 COME ERAVAMO So’ Diego ti spiego… Gli italiani e i challenger 28 Vita da circolo Campi veloci? Si fa per dire... 30 L’angolo tecnico La racchetta dalla parte del... manico 32 Panorama News - Giudici di gara - Dove si gioca 34 La voce delle Regioni 43 Tennis in Carrozzina Un anno da favola DIRETTORE Angelo Binaghi COMITATO DI DIREZIONE Giancarlo Baccini, Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Gianni Romeo, Felicetta Rossitto DIRETTORE RESPONSABILE Giancarlo Baccini COORDINAMENTO REDAZIONALE Angelo Mancuso SUPER TENNIS TEAM Martina Cipriani Antonio Costantini (foto editor) Amanda Lanari Annamaria Pedani (grafica) HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: PROGETTO GRAFICO REALIZZAZIONE Edisport Editoriale Srl Stefano Benfenati, Riccardo Bisti, Roberto Bonigolo, Lazzaro Cadelano, Maria Grazia Ciotola, Roberto Commentucci, Antonio Croglia, Livio D’Alessandro, Ferdinando De Fenza, Demetrio De Gaetano, Giovanni Di Natale, Marcello Giordani, Rosaria Ionà, Marianna La Forgia, Danilo Manganaro, Andrea Nizzero, Nicola Pietrangeli, Enrico Pilia, Sergio Pioppi, Marco Preti, Alessandro Rocca, Enrico Roscitano, Ida Santilli, Roberto Senigalliesi, Fausto Serafini, Mauro Simoncini, Fabio Tedesco, Piero Valesio, Ugo Veglia, Viviano Vespignani FOTO A CURA DI Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli Sportcast srl Via Cesena, 58 - 00182 Roma [email protected] STAMPA Arti Grafiche Boccia S.p.A. Salerno REDAZIONE E SEGRETERIA Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G 00135 Roma Telefono: +39-0636857643-44 Fax: +39-0636857950 [email protected] PUBBLICITÀ Comedi Srl via Don Luigi Sturzo,7 20016 Pero (MI) Telefono: +39-023808501/502 Fax: +39-0238010393 [email protected] Super 5 Tennis 24 MAESTRI Under 12: raduni a Tirrenia 45 GENNAIO E FEBRAIO 2014 SU SUPERTENNIS TV 46 LA POSTA DI NICOLA Pietrangeli risponde alle vostre domande 46 PROMOSSI & BOCCIATI Le pagelle di Giancarlo Baccini Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 dell’ 8 gennaio 2004 La rivista non è in vendita in edicola e viene spedita in abbonamento postale. Abbonamento annuale (10 numeri): 30,00 euro Metodo di pagamento: - con assegno circolare, non trasferibile, intestato a “Federazione Italiana Tennis” da spedire a mezzo raccomandata a/r a FIT - Direzione Comunicazione, Stadio Olimpico, Curva Nord, Ingresso 44, Scala G, 00194 Roma - con bonifico bancario intestato a “Federazione Italiana Tennis” c/o Banca Nazionale del Lavoro Ag. CONI IBAN IT31Y0100503309000000000008 Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. primo piano Chi la dura la vince! Società Tennis Bassano e Tennis Club Prato hanno centrato un traguardo inseguito per anni laureandosi campioni d’Italia. E’ così andata in archivio una bella edizione del campionato di Serie A1, probabilmente la migliore da quando le finali si giocano a Rovereto. C’è stata un’ottima cornice di pubblico, soprattutto durante il match-clou tra Seppi e Starace, che ha regalato due ore di ottimo spettacolo trasmesse in diretta da SuperTennis Il Tennis Club Prato campione d'Italia femminile Super 6 Tennis Il Bassano campione d'Italia maschile S DI RICCARDO BISTI Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti. Qualcuno ci crede, qualcun altro no. Dopo l’edizione 2013 del Campionato di Serie A1, Società Tennis Bassano e Tennis Club Prato hanno dato una bella lezione agli scettici. Due storie diverse, ma per certi versi simili, hanno trovato il loro compimento nelle due scene-madre del weekend di Rovereto: l’abbraccio Carla Mel a Zuzana Kucova e Maria Elena Camerin, artefici del successo contro il Tennis Club Genova. Non era un abbraccio qualsiasi: lì dentro c’era il sollievo di una frustrazione cacciata via dopo tre anni di sconfitte. Si era sempre seduta alla destra del giudice di sedia. Stavolta è stata ben attenta a mettersi dall’altra parte. E la pazienza ha finalmente premiato il club toscano, sempre all’avanguardia nell’attività sia di giovanile che di vertice. L’altro simbolo, la cartolina che riguarderemo sotto l’albero, al momento di ripercorrere la stagione, è l’invasione di campo dei ragazzi di Bassano del Grappa. Super 7 Tennis L’avevano studiata nei minimi dettagli, volevano mostrare all’Italia tennistica tutto il loro entusiasmo. E così, quando Paolo Lorenzi ha firmato il 4-0 della finale contro il Circolo Canottieri Aniene, lo hanno attorniato con le loro maglie gialle e hanno festeggiato a più non posso. Qualche snob potrebbe pensare a un’esultanza esagerata, ma probabilmente non immagina cosa c’è dietro lo scudetto della Società Tennis Bassano. A parte gli investimenti (necessari per essere competitivi), ci sono le difficoltà di un club di primo piano Jesse Huta Galung si è calato nello spirito di squadra, dimostrandolo in occasione dei quarti d’andata, quando ha accettato di andare a Casale Monferrato poco prima di partire per le ATP Challenger Finals in Brasile. In finale ha giocato un set da campione contro Simone Vagnozzi, dando il punto del 3-0. Paolo Lorenzi gioca a Bassano da una vita e ha centrato il punto decisivo, giocando anche con un braccio in disordine. Gli altri scudettati sono Marco Crugnola e Alessio Di Mauro, sempre presenti e sempre preziosi. Il primo ha dato il là al successo di Rovereto, mettendo in mostra un servizio super-potente contro Vincenzo Santopadre. Di Mauro è stato utilissimo, soprattutto nei primi turni. Insomma, una Squadra con la S maiuscola. Anche il Circolo Canottieri Aniene ha mostrato un buon gruppo, sufficiente per tutto il Campionato ma non in finale. Non deve essere facile portare la bandiera del tennis in un circolo famoso soprattutto per altri sport. Eppure, nonostante un ambiente aristocratico (e per questo non così adatto alla bagarre delle gare a squadre), capitan Marco Barbiero e Vincenzo Santopadre hanno dato le giuste motivazioni a Starace, Vagnozzi e Cipolla. Dopo la sconfitta, Barbiero ha detto che l’Aniene torna a Roma senza rimpianti. Uno, forse, ce l’avrà: l’impossibilità di schierare Simone Bolelli, la cui presenza avrebbe fatto scalare tutti gli altri e reso ancor più competitivo il club capitolino. Simone era a Rovereto, insieme alla moglie Ximena, per sostenere i compagni. Ma non è bastato. Lo scudetto della ST Bassano ha anche una Andreas Seppi n.1 del Bassano provincia, costruito quando al governo c’era ancora Benito Mussolini (correva l’anno 1934). L’impianto di Via Col Falgheron paga strutture non sempre all’altezza, come un secondo campo ai limiti dei regolamenti. Il dialogo con l’amministrazione comunale è sempre aperto, ma nel frattempo continuano a fare i miracoli: ogni venerdì sera, prima di una gara interna, fanno arrivare delle torrette con alcuni fari supplementari per raggiungere l’illuminazione regolamentare. Meno ore di lezione. Meno guadagni e più spese, ma tanta voglia di fare. Così come la telecamera a circuito chiuso con lo schermo piazzato nel bar, dove si radunano i sostenitori per seguire gli incontri quando si registra il tutto esaurito. Storie quotidiane, quasi banali, ma che vale la pena raccontare perché fanno capire il senso di un’esultanza sfrenata. Dentro il successo di Bassano, ovviamente, ci sono i giocatori. Andreas Seppi non ha sbagliato un colpo, rispondendo presente ogni volta che c’è stato bisogno. Alberta Brianti del Tennis Club Genova Super 8 Tennis Una veduta del Palazzetto dello Sport di Rovereto valenza storica, poiché rappresenta il primo titolo in assoluto per la Regione Veneto. Non ce l’avevano mai fatta, neppure tra le donne. Deve essere stata una doppia soddisfazione per Gianni Milan, vicepresidente federale, presente a Rovereto nella giornata finale: Bassano rappresenta la provincia di Vicenza, sua città natale. BENVENUTE NEOPROMOSSE Ben più titolata la Toscana: perso il titolo maschile (lo scorso anno si impose il Tennis Club Italia di Forte dei Marmi), si sono ripresi quello del femminile. Il Tennis Club Prato – proprio come Bassano – ha avuto il merito di non mollare. Sarebbe stato facile arrendersi dopo tre finali gettate alle ortiche. Invece hanno rilanciato, ingaggiando la slovacca Zuzana Kucova, decisiva insieme a Maria Elena Camerin e Corinna Dentoni. In finale hanno battuto il sorprendente Tennis Club Genova, partito per salvarsi e addirittura vincitore del girone. C’è stato grande equilibrio nel singolare tra Maria Elena Camerin e Alberta Brianti, in cui la Brianti ha dato spettacolo con una tecnica molto pulita, ma ha buttato via la vittoria dopo essere RISULTATI Finale Serie A1 Maschile 2013 Società Tennis Bassano - Circolo Canottieri Aniene (Roma) 4-0 Sabato 7 dicembre Marco Crugnola (Bassano) b. Vincenzo Santopadre (Aniene) 64 64 Andreas Seppi (Bassano) b. Potito Starace (Aniene) 57 76 (4) 63 Domenica 8 dicembre Jesse Huta Galung (Bassano) b. Simone Vagnozzi (Aniene) 76 (5) 63 Paolo Lorenzi (Bassano) b. Flavio Cipolla (Aniene) 61 67 (5) 76 (3) G.A.: Giuliano Baldini. Arbitri: Cecilia Alberti, Riccardo Lodde, Alessandro Luraghi Potito Starace n.1 dell'Aniene Finale Serie A1 Femminile 2013 Tennis Club Prato - Tennis Club Genova 1893 3-1 venerdì 6 dicembre Zuzana Kucova (Prato) b. Alice Balducci (Genova) 60 64 Maria Elena Camerin (Prato) b. Alberta Brianti (Genova) 36 76 (4) 64 sabato 7 dicembre Reka Luca Jani (Genova) b. Corinna Dentoni (Prato) 64 64 Maria Elena Camerin/Zuzana Kucova (Prato) b. Alice Balducci/Reka Luca Jani (Genova) 62 63 G.A.: Raffaella Basso. Arbitri: Cecilia Alberti, Riccardo Lodde, Alessandro Luraghi. Super 9 Tennis primo piano stata avanti 6-3 5-3, e poi 4-1 nel terzo set. Si è pure fatta male, dando forfait per il doppio che ha regalato al TC Prato un successo dal forte valore simbolico, primo titolo sportivo dopo il triste episodio di cronaca nera di qualche giorno prima, quando un rogo presso una fabbrica tessile ha ucciso diversi cittadini cinesi. Che fosse l’anno buono si era capito in semifinale, quando hanno espugnato il campo del Club Nomentano, campione in carica, al termine di un match folle, chiuso al doppio di spareggio. Erano pure arrivate ad un punto dalla sconfitta, ma una gran risposta della Camerin ha dato il via alla rimonta. Un altro doppio, stavolta meno equilbrato, che ha riportato il titolo a Prato dopo 31 anni. Di quella squadra scudettata faceva parte, pensate un po’, l’attuale capitana Carla Mel, cui va il merito di aver cementato un gruppo che “vive” 12 mesi La festa dei tifosi del Bassano con la all’anno, e non solo durante il campionato. squadra dopo la conquista del tricolore Il gruppo è stata la forza del TC Genova, secondo classificato con qualche rimpianto. Se la Brianti non avesse incassato quel parziale di 10 punti a 0 nel secondo set, e non si fosse fatta male, l’1-3 avrebbe potuto essere 3-1. Ma to ha risposto piuttosto bene: non era semi “se” non fanno la storia. plice, visto che ospitava le finali per il quarto Quella si costruisce con il anno consecutivo. Avrebbe potuto subenMaria Elena Camerin lavoro quotidiano e quasi trare un po’ di stanchezza. Invece c’è stata del Prato mai è frutto del caso. Non un’ottima cornice di pubblico, soprattutto può essere un caso il fatto durante il match-clou tra Andreas Seppi e che sia Genova che PraPotito Starace, foriero di due ore di ottimo to, dall’anno prossimo, spettacolo. Ciò che rende speciale la Serie giocheranno anche nella A1, in fondo, è proprio questo: un pubblico Seire A1 maschile. Nel eccezionale, diverso da quello che si vede 2014, dunque, saranno nei tornei. E molto partecipe. Tutte le quatben quattro i club a militatro squadre presenti a Rovereto avevano un re nella massima serie sia buon numero di tifosi al seguito. Una pasnel maschile che nel femsione che si è avvertita fino al campo, dove i minile (gli altri sono il Tengiocatori hanno gettato il cuore oltre l’ostanis Club Parioli e il Tennis colo. Sembra una frase fatta, presa in prestiClub Cagliari). La presenza to da un giornalismo d’altri tempi, eppure è di squadre in Serie A1 può proprio così. Le telecamere di SuperTennis, esssere un buon indicatopresenti per il sesto anno consecutivo, hanre su quali siano le regioni no avuto il merito di mostrare una realtà che più attive del movimento. non appare quasi mai nei media “mainstreSe Toscana e Liguria sono all’avanguardia, IL TORNEO DEL PUBBLICO am”, ma che sa offrire storie e umanità di ride anche la Puglia: smaltita la retrocessioVa in archivio una bella edizione del campiovario genere. Eppure tanti continuano a non ne del Circolo Tennis Barletta, salgono con nato, probabilmente la migliore da quando ritenerla una manifestazione degna di inteaddirittura due squadre: il Circolo Tennis le fasi finali si giocano a Rovereto. Si sono resse. I giocatori non la vedono così, ed anzi Maglie e l’Angiulli di Bari. In camnpo femmiviste grandi battaglie, gioie immense e picla giocano con uno spirito che non sempre nile, si risolleva con vigore l’Emilia Romagna: cole tragedie sportive (la retrocessione del si vede nei tornei. Basterebbe questo per le retrocesse TC Mestre e UST Beinasco saCircolo Tennis Palermo ha avuto dell’incredicertificarne l’importanza, ma in fondo non ranno sostituite dal Circolo Tennis Albinea bile, soprattutto dopo il play-out maratona è così importante. La Serie A1 ha saputo (finalista qualche anno fa) e dal Castellazzo contro il Parioli), così come sono emerse alresistere alle ingiurie del tempo e a lunghi Tennis Club, tricolore nel maschile nel 2011. cune problematiche regolamentari, sopratperiodi di oblio (non si è giocata dal 1990 al Il team di Parma ha deciso di spostare gli intutto a livello di impiantistica, che per il 2014 1997), ed è ancora più viva che mai. Verso vestimenti sul femminile e si presenterà con dovrebbero essere risolte con un regolaun 2014 che potrebbe segnarne il rilancio grosse ambizioni. mento ancora più incisivo. La città di Roveredecisivo. Alla faccia dei soloni. Super 10 Tennis primo piano SuperTennis, nato come strumento di promozione del nostro sport, ha ormai polverizzato ogni obiettivo iniziale diventando un vero e proprio compagno di vita per gli appassionati. I dati di ascolto del 2013 sono stati impressionanti: dal primo gennaio al 30 novembre di quest’anno ha aumentato il proprio ascolto medio del 120%. Il canale della FIT si presenterà al via del 2014 con la voglia di crescere ulteriormente: ancora più tornei, più match, più ore di diretta, oltre ai format che tanto successo hanno riscontrato negli ultimi anni La tv dei Maria Sharapova intervistata nello studio di SuperTennis al Foro Italico Super 12 Tennis record La redazione di SuperTennis al lavoro S DI LIVIO D’ALESSANDRO SuperTennis è entrato ormai nel sesto anno di vita e il successo di questo primo lustro di trasmissioni non permette soste. Il canale della federazione, nato come strumento di promozione del tennis, ha ormai polverizzato ogni obiettivo iniziale diventando un vero e proprio compagno di vita per i tanti appassionati del nostro sport. SuperTennis si presenta quindi al via del 2014 con la voglia di crescere ancora. Più tornei, più match, più ore di diretta. Un impegno crescente per provare a migliorare i dati del 2013. Sarà dura, perchè i dati di ascolto del 2013 sono stati impressionanti. Dal primo gennaio al 30 novembre di quest’anno Supertennis ha aumentato il proprio ascolto medio del 120% raggiungendo un tetto massimo di ascolto medio durante la semifinale degli Internazionali d’Italia tra Errani e Azarenka: 304.692 spettatori. Per migliorare dunque c’è bisogno di uno sforzo ancora maggiore. E così ecco acquisiti i diritti di altri 14 tornei tra Atp250 e Wta International, dagli Atp di Brisbane e Sydnei al Wta di Osaka. SuperTennis nel 2014 trasmetterà 63 tornei live, oltre alle sfide di Coppa Davis, di Fed Cup e della Hopman Cup. Ogni settimana (ad eccezione di quelle dedicate ai tornei dello Slam) Super 13 Tennis il grande tennis entrerà nelle case degli italiani. Non solo più tornei, ma anche più match. La grande novità del prossimo anno è rappresentata dai tornei atp 500 dei quali non solo Supertennis ha confermato i diritti, ma dei quali ha anche ampliato la messa in onda dei match fin dal lunedi. Un modo questo per non perdere neanche un punto dei big e degli italiani. Sempre a livello maschile confermati gli Atp 250. Si parte a inizio gennaio con Brisbane, con un tabellone che vede al via anche Roger Federer. La stessa settimana non mancherà anche l’appuntamento con l’esibizione più importante dell’anno, la primo piano UNA CRESCITA INNARRESTABILE Il numero medio di spettatori che hanno assistito ad ogni minuto di trasmissione Numero totale di spettatori che hanno seguito la trasmissione per almeno un minuto Super 14 Tennis Le telecamere di SuperTennis Tv Hopman Cup di Perth, che vedrà al via anche l’Italia con Seppi e Pennetta. E a proposito di Italia, il 31 gennaio il canale Fit sarà live per seguire in esclusiva la Coppa Davis. La corsa azzurra comincia in Argentina ma SuperTennis ancora una volta non seguirà solamente i ragazzi di Barazzutti nel loro percorso, ma ogni turno mostrerà i match principali della manifestazione fino alla finale di novembre. Nazionale maschile ma anche femminile. Anche l’anno prossimo su SuperTennis tutti i match e le emozioni delle nostre campionesse del mondo e delle principali squadre del World Group. La corsa alla quinta coppa delle rose comincia a febbraio (in occasione del primo turno saranno trasmesse Usa-Italia e SlovacchiaGermania). Per quanto riguarda il circuito Wta, sarà incetta di tornei. Il piatto forte è rappresentato dalle dirette in esclusiva di tutti i Premier, da Brisbane ai Championships di fine anno. Il clou naturalmente a maggio, con l’appuntamento degli Internazionali Bnl d’Italia. Al Foro Italico il canale farà ricorso a tutte le proprie forze per far vivere agli appassionati da casa ogni minuto del torneo femminile e i segreti, i dietro le quinte, le interviste con i campioni anche del torneo maschile. Servizi e dietro le quinte non mancheranno nei tornei del Grande Slam, dove sarà sempre presente un inviato e durante i Super 15 Tennis quali ogni sera sarà proposto un approfondimento nel corso del notiziario. A proposito di Tg, l’informazione riprenderà il 27 dicembre con il doppio appuntamento quotidiano delle 17 e delle 21. Confermati anche i format che tanto successo hanno riscontrato negli ultimi anni. Si parte il lunedi sera con Focus, l’approfondimento sul tennis internazionale. Il martedi c’è l’appuntamento cult con la Voce delle Regioni, mentre mercoledi tocca a Sottorete, con il magazine dell’Atp e le curiosità di vario genere. Giovedi è la volta di Circolando, il viaggio nei più importanti circoli d’Italia. Domenica all’ora di pranzo infine l’appuntamento al femminile con Terra Rosa. primo piano So’ Diego ti spiego… A Cagliari, in occasione della finale di Fed Cup, l’Itf ha premiato Nargiso con il “Commitment award” per quanto fatto in Davis nella sua carriera. Il 43enne napoletano, che ora fa il coach e segue la crescita di Gianluca Mager, non ha dimenticato l’azzurro: “Anche oggi penso che il top sia far parte della Nazionale. E questo vale per qualsiasi ruolo” Super 16 Tennis U DI GIOVANNI DI NATALE Una vita in azzurro. Tra sogno e realtà. Diego Nargiso ha legato il suo nome e la sua carriera all’Italia. Diciotto anni con indosso la maglia della nazionale. Era un ragazzino la prima volta che vinse per l’Italia nei tornei giovanili. L’inizio di un amore mai finito, neanche ora che il tennista campano è diventato coach. “Un’emozione che non dimentichi – confessa - sono cresciuto con la convinzione che giocare per la nazionale sia il massimo. Ho sempre sognato l’Italia e la Davis. Anche oggi penso che il top sia far parte della nazionale, e questo vale per qualsiasi ruolo”. A Cagliari, in occasione della finale di Fed Cup, l’Itf l’ha premiata con il “Commitment award” per quanto fatto in Davis nella sua carriera. E il pubblico sembra non aver dimenticato le sue imprese. “È stato bellissimo sentire l’ovazione del pubblico. Mi riempie di orgoglio essere ricordato per quanto fatto in azzurro. Ho dato tutto per la nazionale, per il mio Paese, e ottenere questi riconoscimenti dopo 13 anni ha un valore speciale. Trasmettere emozioni con il tennis è il massimo”. In azzurro le gioie più grandi, ma immagino anche la delusione maggiore. La finale persa contro la Svezia nel 1998 sono sicuro sia uno dei ricordi più dolorosi della sua carriera. “Non ho grandi rimpianti, ma questo sì. La Davis era il mio sogno nel cassetto, avrei dato tutto pur di vincerla. È il traguardo massimo per un tennista, l’equivalente di conquistare la Coppa del Mondo. Arrivare in finale e giocarla a Milano, era tutto perfetto. Se solo Gaudenzi non si fosse fatto male, sono convinto che senza quell’infortunio avremmo vinto noi e oggi parleremmo di un’altra storia. Quello era veramente un grandissimo gruppo, capace di qualsiasi risultato. Probabilmente nessuno ricorda chi arriva secondo, ma la finale del ‘98 resta qualcosa di straordinario”. Si parla spesso di giocatori da Davis, capaci di esaltarsi con la maglia della nazionale. Lei sicuramente in azzurro ha reso di più di quanto fatto a livello individuale, perchè? “Penso che in parte sia una dote innata. Alcuni sentono troppo la pressione, mentre altri amano giocare in stadi infuocati. Io rientravo in quest’ultima categoria, mi piaceva giocare davanti ai tifosi. Sentire la loro passione. Ma molto dipende anche dalla capacità di costruire un buon gruppo. Se la squadra è solida allora anche il giocatore più timoroso può iniziare ad amare la Davis e la tensione che genera. E questo è ancor più marcato in giocatori che non sono di primissimo piano. Federer, Nadal, Djokovic, o in passato Agassi e Sampras, sono giocatori abituati a lavorare da soli. Il top player nasce per stare solo. Ha una sua routine da rispettare, è abituato a isolarsi con il suo staff per reggere alla pressione di una carriera fuori dal comune. Agassi, ad esempio, mi confessò che a Palermo lui e Sampras vivevano tutto in maniera differente, anche gli orari per pranzo e cena”. Barazzutti sembra aver trovato la chiave per costruire un buon gruppo. “Penso che l’attuale squadra di Coppa Davis sia molto simile a quella mia, di Gaudenzi e Furlan. Ha talento, solidità e un gruppo molto unito. Possono ottenere grandi risultati e spero che riescano a vincere presto quel che noi abbiamo solo sfiorato. Penso se lo meritino”. Ora fa il coach e a lei si deve la crescita di Gianluca Mager. In questi ultimi mesi più volte ha ribadito che un tennista che in carriera ha commesso molti errori ha più cose da insegnare. Quasi fosse un pregio. “Nel tennis la carriera è breve e non sempre c’è il tempo di imparare tutto. Io purtroppo ho commesso tanti errori. Ho avuto una buona classifica e sono soddisfatto di quanto raggiunto, ho dato tutto quel che potevo. Non posso però dire di essere stato un top under 18 e la mente è tornata a Nargiso juniores. Cosa pensa di Gianluigi Quinzi? “Parlare di un altro tennista è sempre difficile. Gianluigi ha dimostrato di avere tutto per poter fare una brillante carriera da professionista. Io l’ho visto poco, ma tutti mi dicono che ha grandissima forza mentale e fisica. Può diventare molto forte, questo è sicuro, ma quanto forte è presto per dirlo. Quello che posso dire è che ora deve essere bravo a scegliere. Non deve cambiare nulla, deve fidarsi del suo staff tecnico e di chi gli ha consentito di raggiungere certi traguardi. La FIT ha fatto bene in questi anni ad assecondare le scelte del giocatore, affiancandolo e supportandolo nella crescita senza imporre nulla. Una strategia che ha portato risultati”. Per un coach penso sia molto gratificante lavorare con i migliori giovani del Paese, forse più di allenare un top100. “Sono situazioni diverse. Sicuramente penso che a chiunque piacerebbe allenare i migliori juniores italiani. Sono convinto che nel nostro Paese ci siano moltissimi allenatori di livello, in grado di far crescere una promessa. Anche un giovane come Quinzi”. Sembra quasi una candidatura. “Io sto benissimo con Gianluca Mager e sono felice della mia accademia e del mio lavoro, questo non vuol dire che io non consideri la Federazione la mia casa. Ci sono cresciuto. Ho trascorso una vita in azzurro e penso che noi ex giocatori possiamo essere una risorsa importante per i giovani e per il movimento. A me piacerebbe far parte dello staff tecnico della FIT, seguire una nazionale giovanile, e aggiungo che mi dispiace non esserci. L’aspirazione massima per un coach è poter vestire l’azzurro, come da giocatori. È una maglia che mi sento cucita indosso, è più forte di me”. player e dopo aver vinto Wimbledon da junior in molti si aspettavano da me qualcosa di diverso. Aver commesso tanti errori, però, mi consente di evitare che i miei allievi possano fare altrettanto”. A proposito di Wimbledon, quest’anno un altro mancino azzurro ha trionfato tra gli Super 17 Tennis La prima cosa che insegnerebbe ad una giovane promessa. “Sbagliare si può e si deve, fa parte della crescita di ogni individuo. Non bisogna fare drammi. È necessario però restare sempre con i piedi per terra, per capire gli errori ed evitarne altri. Ecco perché con Gianluca Mager faccio progetti a breve scadenza, semestrali. Il giocatore deve porsi obiettivi raggiungibili e lavorare per quello. La fiducia è essenziale nel tennis e bisogna cercare di lavorare per traguardi alla portata. Ad alzare l’asticella degli obiettivi si fa sempre in tempo”. DI il processo del mese PIERO VALESIO UN CAMPIONE E IL SUO PAESE Il grande rifiuto Contrasti con la federazione e critiche di un ambiente ostile: Del Potro non giocherà il primo turno di Coppa Davis contro l’Italia privando così la squadra del suo elemento migliore. E l’Argentina rischia ancora il flop nella competizione che non ha mai vinto pur avendo disputato quattro finali E Egregio Juan Martin Del Potro, dobbiamo confessarLe che istruiamo questo nuovo Processo pur essendo in preda all’imbarazzo. Perché il fatto che lei non giocherà contro di noi a Mar del Plata, inutile dirlo, ci provoca una certa dose di goduria. Un certo friccicore al core come recitava uno che Lei di certo non conosce ma che dalle nostre parti, quando lei ancora manco era venuto al mondo, aveva fatto cantare un sacco di persone. Lei invece non farà cantare proprio nessuno dei suoi connazionali e questo, ce lo consenta, ci mette nella condizione di poter invece cantare noi, e magari pure a squarciagola. Dunque in primis, un po’ a bassa voce che qualcuno potrebbe tacciare questa Corte di scarso spirito sportivo, la ringraziamo. In secondo luogo la mettiamo sotto regolare processo. La parola alle parti. L’ACCUSA L’atto principale di questo procedimento è la lettera che lei ha inviato al Presidente della sua federazione per comunicare alla medesima che non avrebbe giocato contro l’Italia in Davis. Giova a questo punto riportarne alcuni passaggi. Primo: “Non le ho risposto prima perché sia perché ero concentrato sui tornei che stavo disputando sia perché non volevo prendere decisioni affrettate”. Secondo: “Sono stufo di ricevere mail, massaggi e pressioni a mezzo stampa così da lasciarmi solo contro l’opinione pubblica”. Terzo: “Non sono stato interpellato nè per quanto riguarda l’elezione del nuovo capitano nè sulla scelta della superficie o della sede di gioco”. Queste tre affermazioni inducono a pensare, egregio Del Potro, che lei non abbia ben chiaro come le cose dovrebbero andare, al mondo. Tutti sanno che lei e il suo entourage non andate d’amore e d’accordo con la Federazione argentina e con gli uomini che sono tradizionalmente più vicini al suo grande nemico, David Nalbandian. Cose vostre, per carità. Ma dire al suo Presidente che non ha potuto rispondere ai suoi messaggi perché era concentrato sui tornei, ci consenta (come diceva qualcuno sempre dalle nostre parti) fa un po’ ridere. Niente tweet? Niente mail? Nemmeno uno straccio di manager che si prenda il mal di pancia di rispondere? Poco credibile, ne converrà. Sul secondo punto il fatto che lei si senta “solo contro l’opinione pubblica” (la sua) è un’interpretazione tremendista e che suscita la stessa reazione del punto precedente. E poi, signor Del Potro, non è che affermando di non essere stato consultato sulla nomina del capitano non giocatore l’opinione pubblica non abbia motivi di prendersela un po’ con lei. Escludendo che fosse lei a voler diventare capitano della squadra argentina di Davis (lei gioca quindi non potrebbe fare il capitano non giocatore, ca va sans dire) in genere non sono i giocatori che nominano un capi- dimostrato in quella e in altre occasioni. Ma si è sempre trovato a dover fare i conti con un ambiente più ostile che altro. Un campione della sua levatura tenterà l’anno prossimo di scalare il più possibile la classifica e di impensierire i primi due: non può sbagliare nulla. Avrebbe desiderato solo un po’ di considerazione, null’altro. Sono i suoi capi ad aver commesso errori e Juan Martin Del Potro a mettere a rischio con il loro comportamento l’assalto dell’Argentina alla Davis. Non lui. tano: ma un’autorità superiore. Il quale, a sua discrezione però, può decidere di ascoltare il parere dei giocatori ammesso che non lo conosca già. Insomma non è caro Del Potro che lei di giocare la Davis non ne aveva nemmeno un’ombra di voglia? LA SENTENZA LA DIFESA L’accusa vive in un altro mondo, evidentemente. E pretende che in quel mondo ci siano pure gli altri. Il nostro assistito ha pieno rispetto delle gerarchie che regolano una federazione sportiva: ma come si può chiedere ad un top player che per restare tale deve programmare la sua stagione in ogni minimo dettaglio di assumersi l’onere di essere leader di una squadra di Davis senza essere minimamente consultato su alcune scelte importanti? E soprattutto dopo essere stato duramente criticato per aver giocato una finale, quella contro la Spagna, pur non essendo in perfette condizioni? L’attaccamento alla sua Nazionale Juan Martin l’ha Super 19 Tennis Questa corte ritiene colpevole Juan Martin Del Potro di sostanziale menefreghismo dei confronti del destino in Davis della sua Nazione. Che tra l’altro è una di quelle al mondo che più vorrebbe, non essendoci mai riuscita, conquistare l’Insalatiera. Del Potro è personaggio pubblicissimo tra l’altro molto amato anche e soprattutto dai più giovani per essere un particolare mix fra la violenza del suo gioco e lo sguardo costante da bambino in punizione. Deve sentirsi più responsabile di ogni scelta che compie. Se no chi ne osserva le gesta potrebbe sospettare che di giocare per il suo Paese alla fine non gliene può importare più di tanto: e questo sì che potrebbe costargli delle critiche durissime da parte dei suoi connazionali, mica altro. La seduta è tolta. ✔ Magazine ✔ Internet ✔ Tablet ✔ Smartphone Con un unico pagamento hai la possibilità di leggere la rivista su tutti i tuoi supporti digitali: pc, tablet e smartphone, e rispetto al mensile in edicola, troverai una versione ricca di contenuti extra! d I.it SIAMO SEMPRE CON TE! DI largo ai giovani ROBERTO COMMENTUCCI PIETRO LICCIARDI “Il rovescio? Meglio a una mano!” Il mancino di Ravenna, classe ’94, dopo una buona carriera junior con la finale raggiunta in doppio a Wimbledon 2012 in coppia con Matteo Donati, quest’anno ha disputato la sua prima stagione da professionista nei tornei future salendo intorno alla 900esima posizione della classifica mondiale N Negli ultimi 40 anni, nel circuito professionistico la percentuale di tennisti con rovescio bimane è costantemente cresciuta. Negli anni ’70, ai tempi di Bjorn Borg e di Jimmy Connors, i bimani erano una sparuta pattuglia, un’eccezione. Destavano curiosità, ma dovevano combattere lo scetticismo e i sopraccigli rialzati dei puristi, dei difensori dell’ortodossia. Oggi la situazione è totalmente ribaltata, e la regola di un tempo è divenuta l’eccezione: del classico, elegante rovescio a una mano, restano pochi valorosi esempi, quasi annegati in un mare di bimani. Il dibattito fra classicisti e modernisti peraltro non si placa, giacché entrambi i gesti hanno i loro pro e i loro contro. E’ ormai scientificamente provato che non è vero che con le due mani si tira più forte; tuttavia, è anche vero che l’esecuzione monomane, a meno di non possedere un timing eccellente e una grande forza nel polso, può costringere il giocatore a perdere molto campo, specie contro le palle cariche di rotazione, per poter sbracciare in modo efficace. Inoltre, bimani di grande talento quali Djokovic, Murray, Dolgopolov, hanno ampiamente dimostrato che non è necessario essere impostati in modo classico per avere un ottimo slice, una palla corta millimetrica e una voleè sicura.I buoni maestri sanno che non esiste una soluzione aprioristicamente migliore. A fare la differenza, a orientare per l’una o Pietro Licciardi l’altra tecnica, devono essere solo le caratteristiche, individuali e peculiari, del singolo giocatore, non le convinzioni e i preconcetti del maestro. In altre parole, esistono ragazzini che, per caratteristiche fisiche, coordinative e doti di timing renderanno di più con il rovescio a due mani, e altri invece che dovrebbero essere impostati monomani. Per fortuna, vi sono anche molti tecnici illuminati, che quantomeno si pongono il problema, e quando il pargolo arriva ai 10-11 anni iniziano a riflettere sull’opportunità di staccare la seconda mano. Uno di questi tecnici illuminati è Omar Urbinati, primo maestro di Pietro Licciardi, brillante mancino di Ravenna, classe ’94. “Omar mi cambiò il rovescio molto presto, avevo appena 9 anni. Lui diceva che potevo farlo, perché ero già bello grosso, e avevo molta forza nel polso” ci conferma Pietro “Io non ho mai avuto dubbi, mi sono sentito subito a mio agio”. A dieci anni di distanza, l’intuizione del tecnico romagnolo si è confermata corretta, giacché è proprio il rovescio, un gesto fluido, elegante ed efficace, l’arma migliore di questo ragazzone ravennate dai capelli lisci e dalla faccia pulita, con un mare di efelidi a circondare due occhi celesti sinceri e intelligenti. Prodotto del Circolo Tennis Dario Zavaglia, Pietro da 4 anni si allena presso il Centro Federale di Tirrenia, prima con il tecnico Antonio Cannavacciuolo, e poi con l’ex davisman azzurro Renzo Furlan, che lo segue assieme al suo compagno di allenamento, l’altro 94 Federico Maccari. “Federico è il mio migliore amico, ci alleniamo assieme da quattro anni e siamo praticamente fratelli. Anche le famiglie sono unite, spesso viene lui da me, o vado io a casa sua, a Badia San Salvatore.” Dopo una buona carriera juniores, con un best rank di 45 in Super 21 Tennis singolare e la gemma della finale raggiunta in doppio nel torneo di Wimbledon 2012, in coppia con Matteo Donati, Pietro quest’anno ha disputato la sua prima stagione da professionista nei tornei future, mettendo assieme una quindicina di punti Atp, che lo hanno portato intorno alla 900esima posizione della classifica mondiale. “Tutto sommato sono soddisfatto” afferma, con la solita pacatezza, Renzo Furlan. “Il primo anno fra i professionisti non è mai facile. Pietro ha avuto un rendimento altalenante, con alcuni match molto buoni e qualche prestazione meno buona. Ma è abbastanza normale in questa fase del percorso di crescita”. Quanto al tennis dell’azzurro, Renzo sta lavorando per renderlo più aggressivo: “Lui si muove bene, difende bene e ha buone geometrie, però giocava un po’ troppo lontano dal campo. Stiamo cercando di avvicinarlo alla linea di fondo e di rendere i suoi colpi più pesanti, specie il diritto, con cui deve fare più male”. Pietro dal canto suo pare un ragazzo molto serio e concreto, di quelli con la testa pensante. Si è iscritto all’Università (facoltà di giurisprudenza) ma non per questo manca di ambizione. Se gli chiedi dove vuole arrivare nel tennis professionistico, non ci pensa nemmeno un attimo e ti risponde, di getto: “nei primi venti giocatori del mondo”. E con il rovescio a una mano. OUTDOOR DISPONIBILI NELLE VERSIONI: . PLAY-FLEX . PLAY-FLEX CUSHION . PLAY-FLEX CONFORT ® ® Fornitore Ufficiale ® come eravamo DI VIVIANO VESPIGNANI CIRCUITO ATP Gli italiani e i challenger E’ il secondo dei tre gradini in cui si articola l’attività open maschile. Il più vincente tra gli azzurri è Filippo Volandri con 12 titoli (3 nel 2013), seguito da Gianluca Pozzi e Potito Starace che vantano 11 vittorie. 10 i successi di Paolo Lorenzi e Davide Sanguinetti, 9 per Andrea Gaudenzi, 8 per Simone Bolelli I Il secondo dei tre gradini in cui si articola l’attività open maschile realizza l’indispensabile supporto all’ATP Tour, estendendo il terreno agonistico verso i giocatori di medio ranking. Ufficialmente nato nel 1978, in Italia il Circuito Challenger ebbe prodromi nei primi anni ’70 a Firenze in tornei da 25.000 dollari di montepremi, mentre l’ inserimento nel calendario ufficiale risale al 1979, anno in cui furono proposti i tornei di Napoli, Cuneo e Galatina. Da allora l’Italia è sempre stata in primo piano nel panorama internazionale, sino al punto di organizzare nel 2010 ben 28 tornei che offrirono premi per 1,7 milioni di dollari. Mettendo in conto anche il torneo di Firenze, tra il 1974 ed il 2013 60 italiani hanno complessivamente conseguito 212 successi e firmato 219 finali, mentre le stagioni più prolifiche coincidono con il 1997, il 2000 e il 2003, allorché i nostri portacolori colsero 12 allori. Nel circuito challenger il primo nostro protagonista è Filippo Volandri che nel 2013 è andato a segno tre volte col risultato di far salire a quota 12 il computo delle sue vittorie. Lo seguono, nella scala dei più titolati, Gianluca Pozzi e Potito Starace che vantano 11 vittorie, ma in una ipotetica classifica azzurra dovremmo inserire anche le 13 finali raggiunte da Starace e Volandri e le 9 ottenute da Pozzi. Alle loro spalle troviamo con 10 successi Paolo Lorenzi e Davide Sanguinetti, con 9 Andrea Gaudenzi. Quanto agli altri azzurri tutt’ ora in attività, annotiamo che Simone Bolelli ha dalla sua 8 vittorie, Alessio Di Mauro 7, il successo di maggior peso in termini di montepremi risaliva al 2002 quando Davide Sanguinetti fece centro a Varsavia in una prova da 150.000 dollari. Quanto alle finali più eclatanti in fatto di grandi campioni Filippo Volandri Fabio Fognini e Andreas Seppi 6, Flavio Cipalla 5. L’ analisi statistica dice anche che gli italiani plurivittoriosi in una stessa stagione sono stati otto, tutti con tre titoli all’ attivo. Tra questi, Potito Starace nel 2004, Paolo Lorenzi nel 2009, Fabio Fognini nel 2010 e nel 2013 Filippo Volandri che ha fatto centro , oltre che a Milano e Orbetello, nel ricco Master Challneger di San Paolo del Brasile che ha messo in palio 220.000 dollari.. In precedenza battuti, ne contiamo cinque se mettiamo in conto anche gli exploit compiuti da Corrado Barazzutti. Il “capitano” infatti sconfisse Jan Kodes a Nizza nel 1976 e Ilie Nastase a Sanremo nel 1981, Davide Sanguinetti e Cristiano Caratti ebbero la meglio rispettivamente su Marat Safin a Napoli nel 1998 e su Andy Roddick e Filippo Volandri nel 2003 a Cagliari superò 26 62 61 un Rafael Nadal che stava scalando il ranking ATP, ove a fine stagione si sarebbe insediato Super 23 Tennis tra i primi cinquanta del mondo. La portata del circuito challenger, che nelle due ultime stagioni ha raggiunto quota 150 tornei e messo in palio poco meno di dieci milioni di dollari, è a tal punto salita che dal 2011 l’ ATP gli riserva un speciale Ranking (nel quale Matteo Viola ha ottenuto nel 2012 un ottimo sesto posto) e il citato Master finale. Alcune curiosità. Il circuito si articola in tornei che vanno da un montepremi minimo di 35.000 dollari ( o 30.000 euro) ad un massimo di 125.000 più ospitalità e premiano i vincitori con punti che oscillano tra quota 80 e 125 i quali, da soli, in classifica ATP rispettivamente garantirebbero la 450esima o la 350esima posizione. Il record mondiale di titoli challenger è detenuto dal trentenne cinese di Taipei Yen Hsun Lu che negli ultimi dieci anni è andato a segno 19 volte e nel 2010 è stato numero 33 del ranking ATP. Sin qui i tornei di singolare. Nei tabelloni di doppio, entro il 2013, 80 italiani hanno sommato 241vittorie, 120 della quali firmate da coppie formate da due azzurri, e stabilito nel 2008 un record stagionale pari a 19 successi. Sull’ italico podio si trovano Giorgio Galimberti, autore di ben 24 titoli, Daniele Bracciali con 21 e Flavio Cipolla con 17. Alle loro spalle stanno Leonardo Azzaro e Simone Vagnozzi con 16, Alessandro Motti con 14. maestri SETTORE TECNICO Under 12: raduni a Tirrenia Negli ultimi anni la FIT ha investito risorse crescenti nell’attività di monitoraggio del territorio e nel miglioramento dell’offerta tecnica di base. In periferia operano i Tecnici di Macroarea e periodicamente i giovanissimi tennisti individuati vengono convocati con i loro maestri presso il centro federale DI S Secondo una metafora abusata ma efficace, la costruzione di un tennista professionista è come quella di un edificio: perché riesca bene, solido e sicuro, è necessario che esso poggi su buone fondamenta, realizzate con perizia e senza fretta. Allo stesso modo, per un tennista con ambizioni di alto livello è fondamentale poter fruire, fin da piccolo, di un al- ROBERTO COMMENTUCCI lenamento, di una formazione e di una programmazione delle gare di buona qualità. Ciò consente di evitare l’insorgere di difetti e imperfezioni nella tecnica esecutiva dei colpi, lacune nella gestione tattica del match, squilibri di natura fisica, carenze nella tenuta nervosa nelle fasi calde delle partite. In ultima analisi, di prevenire le principali cause del fallimento del progetto agonistico. E’ perciò necessario che i ragazzi di buon potenziale tecnico, fisico e coordinativo siano tempestivamente individuati dal Settore Tecnico Nazionale, in modo da poter dedicare loro tempo e risorse, e supportare i rispettivi staff nel difficile lavoro di sviluppo e di crescita dell’atleta. Un raduno tecnico Under 12 a Tirrenia Super 24 Tennis Negli ultimi anni la Federazione ha investito risorse crescenti nell’attività di monitoraggio del territorio e nel miglioramento dell’offerta tecnica di base. In periferia operano infatti i cd. “Tecnici di Macroarea”: ognuno di loro è incaricato di presidiare una macroarea, ovvero una delle zone geografiche (regioni o aggregazioni di regioni) in cui Centri di a llenament o periferici 2 013-2014 Definizion e Macroar ea il territorio nazionale ale è suddiviso. L’introduzione, quatttro anni fa, dei Cenntri di Allenamento o Periferico, dove e i migliori ragazzi della zona della fascia di età che va dagli undici ai quindici anni sono chiamati a svolgere sessioni di allenamento comuni sotto la guida dei tecnici federali, ha segnato un fondamentale salto di qualità. Grazie ai Centri, la Federarazione riesce ora a tenere enere sotto osservazione, settimana mana dopo settimana, oltre 250 0 ragazzini, sparsi su tutto il territorio erritorio nazionale. Periodicamente, inoltre, questi giovanissimi tennisti vengono convocati, assieme ai loro maestri, presso il Centro Federale di Tirrenia, per svolgere un “raduno”. Ma cos’è un raduno? Perché si fa? A cosa serve? Cosa avviene esattamente in un raduno? Vediamolo assieme. In genere a un raduno riservato a ragazzi sotto i 12 anni partecipano gruppi di 15-16 elementi, tutti nati nello stesso anno, per una durata complessiva di due giorni e mezzo. In questo tempo, è svolto un preciso protocollo di attività. Il protocollo costituisce uno dei tanti prodotti della sinergia fra l’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” e il Settore Tecnico, che lo hanno definito congiuntamente. Esso copre tutte le aree critiche per la costruzione del piccolo tennista. Per quanto riguarda l’area fisica, ogni ragazzo svolge, sotto la guida di uno dei preparatori fisici del Centro di Tirrenia, una batteria di test fisici mirata a rilevare le qualità atletiche, i punti di forza e quelli di debolezza. Per quanto concerne l’area tecnico-tattica, vengono disputati alcuni test-match, sotto lo sguardo attento del Tecnico responsabile del raduno e dei suoi collaboratori, tori i quali annotano scrupolosamente il comportamento tattico dei ragazzi, la loro tecnica di esecuzione dei colpi, l’atteggiamento in campo, eccetera. Inoltre, ogni ragazzo è destinatario di una sessione completa di videoanalisi: servizio, risposta, diritto, rovescio, gioco al volo, tutto il bagaglio tecnico viene minuziosamente vivisezionato, grazie alle telecamere ad altissima frequenza e allo speciale software di gestione, che consentono ai tecnici di ricavare indicazioni preziose sulla correttezza esecutiva, in termini biomeccanici, dei colpi degli allievi. Infine, per quanto riguarda Super 25 Tennis l’area mentale, tutti i partecipanti frequentano un modulo con un mental trainer qualificato, che inizia a fornire loro i primi rudimenti e strumenti per migliorare la gestione dello stress da gara. In particolare, a questa età ci si concentra soprattutto sulle tecniche di respirazione, fondamentali per attenuare i fenomeni di irrigidimento muscolare causati da eccessiva tensione (il cosiddetto braccino, ben noto a tutti i tennisti). Tutto avviene – particolare determinante - alla presenza dei maestri dei ragazzi, che è obbligatoria per poter rispondere maestri Una videoanalisi durante un raduno Under 12 a Tirrenia alla convocazione al raduno. Nessun convocato può entrare a Tirrenia se non è accompagnato dal suo tecnico. Tanta severità potrà forse sembrare eccessiva, ma non è così. La Federazione, infatti, non può e non vuole sostituirsi ai maestri nel merito delle scelte tecniche. Con l’organizzazione di questi raduni la Federazione intende offrire a maestri e famiglie un servizio, una consulenza, un supporto per la risoluzione di eventuali problematiche tecniche. Starà poi ai maestri dei ragazzi, e solo a loro, decidere se e come servirsi degli input forniti dallo staff federale. Al termine del raduno, ai maestri viene consegnato un dettagliato kit informativo personalizzato, comprendente: I risultati dei test fisici di tutti i ragazzi partecipanti; Un cd rom contenente i files video della videoanalisi, con i relativi commenti; Un promemoria da utilizzare per monitorare la tenuta men- tale del ragazzo nei momenti importanti delle gare. Una serie di indicazioni sull’impostazione della programmazione agonistica (quali e quanti tornei giocare nell’anno). In questo modo, i maestri tornano a casa con tutta una serie di preziosi spunti per l’impostazione del lavoro di miglioramento, che sarà poi oggetto di verifica nel raduno successivo, in genere a distanza di alcuni mesi. Forse più preziose, tuttavia, rispetto alla reportistica “ufficiale” sono le indicazioni che sono fornite dai tecnici federali in via informale, o quelle che scaturiscono dagli spontanei momenti di dialogo e di confronto tra maestri, dove si mettono a fattor comune esperienze, problematiche, aspetti critici. Un caso classico a questa età è, ad esempio, quello del cambio dell’attrezzo. Quando si deve passare alla racchetta normale, abbandonando la “mid”? Ora, se è vero che ogni ragazzo è diverso, e che non esiste un tempo ideale standard per tutti, è anche vero che purtroppo in molti casi si riscontra un’eccessiva fretta di adottare l’attrezzo più grande. Il ragazzo è più contento perché “sente” di tirare più forte, il genitore è più contento perché vede il ragazzo più motivato negli allenamenti, e così via. Purtroppo, però, la natura non fa sconti, e l’uso precoce di un attrezzo troppo pesante in rapporto allo sviluppo fisico del ragazzo ha quasi sempre conseguenze negative: in primo luogo per la tecnica esecutiva, che tende a perdere pulizia biomeccanica a causa degli adattamenti che il giovane tennista è costretto inconsciamente a effettuare per governare il nuovo attrezzo; e in secondo luogo, per la salute, con rischi di tendiniti e infiammazioni varie. E’ scientificamente provato, invece, che continuare a giocare – anche fino a 12 anni – con le racchette più piccole, non solo porta a consolidare in modo più efficace la tecnica corretta, con Super 26 Tennis ovvi benefici prospettici, ma consente anche di preservare la salute delle articolazioni: i polsi, la spalla e il gomito. Un discorso analogo si può fare per le scelte di programmazione dei tornei. Capita spesso che queste scelte risentano dell’ansia del risultato immediato, di salire in classifica, e che i ragazzi giochino un numero eccessivo di tornei, trascurando così il ben più importante – a questa età - lavoro quotidiano di allenamento tecnico e fisico. Per di più, giocando troppo e allenandosi poco, crescono i rischi di infortunio. A questo proposito, in sede di raduno, oltre a fornire indicazioni sul numero massimo di tornei da giocare per ciascuna fascia di età, viene consigliato, in alternativa ai tornei, di far giocare comunque partite ai ragazzi, magari all’interno dei Circoli, ad esempio organizzando match “amichevoli” con altri circoli. Questo perché, se giocare un numero eccessivo di tornei può essere penalizzante per l’allenamento e quindi per un corretto lavoro di sviluppo tecnico, non si deve nemmeno cadere nell’eccesso opposto: banalmente, la consistenza agonistica può essere migliorata solo giocando partite. Spesso, peraltro, queste scelte sbagliate derivano dalle ansie di risultato a tutti i costi dei genitori dei ragazzi, e i maestri si trovano nella poco piacevole situazione di dover scegliere fra assecondare decisioni errate o perdere il cliente. E’ fondamentale, pertanto, che anche i genitori siano coinvolti nel progetto agonistico e che sia loro spiegato, con chiarezza, quali sono i termini della questione e quali sono i rischi che si corrono nel voler bruciare le tappe. Da questo punto di vista, lo strumento dei raduni costituisce anche un modo efficace per elevare la cultura complessiva del nostro movimento. GAËL MONFILS, GIOCATORE PROFESSIONISTA SONO LA CONSAPEVOLEZZA CHE UN PUNTO PUÒ CAMBIARE TUTTO. BETTER YOUR BEST con myasics.it vita da circolo Campi veloci? Quando si parla di campi sintetici, di terreni duri, li si associa quasi sempre all'idea di velocità elevata. Era vero una volta. Oggi è molto più frequente il contrario: sono i terreni di gioco che per rapidità e altezza del rimbalzo si avvicinano di più alla terra battuta. E spesso sono anche ammorbiditi con materiali gommosi. Ecco perché l’ITF li suddivide in cinque gradi di velocità: vediamo come Super Tennis DI DANILO MANGANARO T Terra battuta? Lenta. Erba ? Velocissima. Cemento? Duro e abbastanza veloce. Tappeti indoor? Veloci o velocissimi. Questa l’immagine che il tennista medio ha sempre avuto dei diversi tipi di campo da tennis. In Italia, patria del mattone tritato, l’argomento era puramente accademico, visto che la terra rossa rappresentava la quasi totalità dei terreni di gioco. Oggi non è più così. Spinti dall’esigenza di contenere i costi di manutenzione e di abituare i giovani agonisti alle superfici che troveranno affrontando il tennis internazionale, agevolati dal “progetto campi veloci” della Federtennis, molti circoli hanno cominciato a svoltare, a far spalmare resine sintetiche “là dove c’era la terra”. Nel frattempo è cambiato tutto, in particolare i parametri cui accennavano all’inizio. Il “rosso” non è detto che sia così lento. L’erba di Wimbledon non è affatto veloce. I tappetini gommosi sono spariti dai tornei indoor e il capo cosiddetto “duro” (hard court) che ormai spadroneggia in metà del circuito professionistico va dal medio-lento, al lentissimo, a seconda del materiale che Si fa per dire… sta sotto i pochi millimetri di vernice e alla quantità di sabbiolina che viene mescolata alla resina stessa. E dunque, quando si parla di campi duri o veloci, bisogna intendersi molto bene; non a caso l’ITF ha stabilito 5 gradi di velocità in base ai quali classificare tutte le superfici di gioco. Ma facciamo un passo indietro. Un po’ di storia e geografia - Agli inizi del secolo scorso era il Lawn Tennis, quello dell’ All England Lawn Tennis di Londra. Si parla di Wimbledon e di erba ovviamente; il tennis, dovrebbero saperlo tutti, è nato sui prati. Ovviamente con il trascorrere del tempo e il diffondersi del gioco, in base alle esigenze locali, alle condizioni meteorologiche, ai materiali disponibili ma anche alla cultura dei paesi le superfici, insieme alle regole e al gioco stesso, si sono evolute. Così come Australia, India o Sudafrica seguivano l’esempio della madre Gran Bretagna adottando l’erba naturale come superficie di gioco per il tennis, i paesi latini come l’Europa Meridionale o il Sudamerica si sono inventati la terra battuta mentre nel freddo Nord Europa preferivano tappeti sintetici al chiuso. A ciascuno il suo. Come detto a tracciare le linee guida è soprattutto il clima con i suoi impedimenti e con obblighi di manutenzione e mantenimento diversi in ogni zona, legati anche agli usi e costumi delle popolazioni. A proposito di geografia, negli States sono sempre convissute realtà differenti: i campi “hard” della California, i conservatori dell’erba nel New England o ancora gli innovatori del Sud dove è andata via via affermandosi una terra battuta di colore verde. Un’Italia color mattone - La maggior parte dei campi del nostro Bel Paese è rossa, polvere di mattone, e c’è ancora diffidenza verso tutto ciò che non è “clay court”. Quello che ancora non tutti hanno capito, o meglio, quello che forse non tutti ancora sanno, è che i cosiddetti campi veloci, in realtà veloci non sono. O perlomeno, sono veloci solo se questa caratteristica è specificamente richiesta dal committente al momento di rifare il campo. Oggi i campi duri diffusi a livello professionistico sono di velocità media se all’aperto (es. Australian Open, Us Open ecc.ecc.) ma decisamente lenti se al coperto (Masters superficie. Esistono otto codici dalla A alla J 1000 di Shanghai e Parigi-Bercy, Masters che vanno dall’acrilico passando per erba e finale di Londra) perché la resina viene spalterra artificiale, cemento, carpet, e altre. Ma mata su tavolati di legno. le cinque categorie che più interessano vanQuali sono le caratteristiche che determino da Slow (1) a Fast (5) con intermezzi di 2 nano in qualche modo il grado di “velocità” (medium slow), medium (3) e medium fast della superficie? (4). In poche parole se la terra è 1, le superQuattro fattori fisici - Ci sono quattro fatfici sintetiche si dividono il range da 2 a 5. tori fisici determinanti: attrito, elasticità, Suggerimenti per scelta – Se avete attività smorzamento e rimtennistica specialbalzo. mente amatoriale Il primo, molto semla cara vecchia terra plicemente, misura è sempre graditisla perdita di energia sima; se il campo è cinetica della pallina adibito a più disciplial contatto con il terne meglio l’erbetta reno; oltre a incidere sintetica; se i campi sulla velocità della sono usati per fini disuperficie condiziodattici o addestrativi na anche la restitu(agonistica o Scuola zione degli eventuali Tennis che sia) le suspin impressi alla perfici medie tipo 2 pallina; l’elasticità e 4 potrebbero fare è un parametro che Un campo duro di medio-bassa velocità: da notare al caso vostro. Va la rugosità e lo spessore della superficie determina invece la ovviamente valutacapacità di assorbita e contestualizzata mento degli impatti del piede con il suolo. nel complesso la struttura e che tipo di diSuperfici elastiche favoriscono la velocità e sponibilità di spazi ha rispetto ad altri camriducono il dispendio muscolare limitando pi già esistenti etc.etc. Le superfici naturali di conseguenza i traumi. In quest’ottica la hanno “richieste” di manutenzione davvero capacità di smorzamento riguarda proprio importanti; bambini e/o allievi abituati a più il quantitativo di energia restituita agli arti superfici diverse diventeranno sicuramente inferiori con l’impatto: più il valore è alto, giocatori tecnicamente più completi. meglio è. Fino a 10-15 anni fa c’era enorme Sono questi alcuni dei motivi da cui partire differenza tra terreni naturali (erba o terra) per prendere in considerazione superfici con smorzamenti elevati e i sintetici che sintetiche, non importa di che grado. Da con valori bassi erano impegnativi e dunribadire sicuramente il concetto per cui rique anche poco sicuri e confortevoli per spetto ad anni fa questi campi sono molto muscoli e articolazioni. Al giorno d’oggi le meno traumatici, meno diversi dal rosso. differenze si sono molto ridotte. Lo conferma un esperto del settore, GioInfine il rimbalzo, sul quale in sintesi incivanni Di Giacomo: “Mi sento di lanciare un dono le tre caratteristiche sopra spiegate e messaggio pienamente rassicurante: le sula loro combinazione: l’altezza del rimbalzo perfici vecchie dure erano piuttosto impeè direttamente proporzionale all’elasticità gnative soprattutto per le articolazioni. Ma (e inversamente allo smorzamento) mentre i campi sintetici di adesso hanno uno strato gli spin vengono restituiti (alto il top, basso di materiale gommoso detto ‘cushion’, con il back) se c’è notevole attrito; infine a più il quale si dovrebbero ridurre i carichi su casmorzamento corrisponde minor rimbalzo viglia, ginocchia e colonna vertebrale”. Classificazione internazionale – Alla FedeLo dice il medico e lo fanno i pro. Giocare razione Internazionale di tennis, l’ITF, genee divertirsi tutti sul “duro”, sul “veloce” si ralmente arrivano dalle ditte costruttrici le può. Anche perché in verità, non è più né richieste per l’omologazione ufficiale della troppo duro, né troppo veloce” Super 29 Tennis angolo tecnico Che cosa c'è sotto il grip? Ecco tre immagini di manico di racchetta a nudo, con vari materiali utilizzati Solo chi non ha mai giocato seriamente può pensare che, al di là delle diverse misure, le impugnature siano tutte uguali. Chi invece vive con la racchetta sempre accanto sa bene che una forma più schiacciata o più tondeggiante dell’ottagono fa grande differenza in termini di sensibilità della presa . E che la preferenza in tal senso è molto soggettiva LA RACCHETTA DALLA PARTE DEL… MANICO Super 30 Tennis È DI MAURO SIMONCINI È una recente novità la possibilità di costruirsi online fai-da-te, la propria arma, una racchetta completamente personalizzata. E tra tutti i settaggi da determinare ( il peso, il bilanciamento, la lunghezza, lo schema corde, il colore, la serigrafia del proprio nome) non c’è solo la misura del manico, ma anche la forma. Ma come la forma? Certo, squadrata o arrotondata. Non ci avevate mai fatto caso? Non ci crediamo. Di sicuro, magari inconsciamente, vi trovate meglio impugnando le racchette di una certa Casa, che monta di serie impugnature più squadrate/ schiacciate. O magari per voi la migliore sensazione di controllo dei colpi avviene quando l’ottagono del grip ha le facce tutte più o meno uguali e quindi una conformazione più tondeggiante, tipica delle racchette di un altro marchio. La misura - Fino a ieri ci si limitava a ragionare sulla misura del manico, dando quasi per scontato che la forma fosse “insita” in quel modello o marca di racchetta. Si sapeva che per le donne e i ragazzini L2 è la grandezza più diffusa, mentre per l’uomo adulto meglio optare per un L3 o per mani grandi un L4. Nel dubbio il consiglio è sempre quello di scegliere la dimensione inferiore sapendo poi che il manico si può ingrandire, anche semplicemente aggiungendo un overgrip. Possibile ma decisamente più complessa è invece l’operazione di riduzione. Ma questa è una problematica classica. Squared o rounded – Non altrettanto frequentemente si discute sulla forma del manico che, come dicevamo, ha una sezione ottagonale. Chi negli anni ha maneggiato attrezzi di marche differenti sa benissimo di cosa si sta parlando. La differenza sostanziale si può avvertire (e sensibilmente, abbastanza in fretta) impugnando un manico arrotondato o più squadrato. Ci sono storicamente due o tre brand (Head e Volkl su tutti) che utilizzano una sezione più squadrata. Significa con i lati 3 e 7 (le facce dell’ottagono corrispondenti al piatto corde) più lunghi dell’1 e 5 (vedi immagine), rendendo in qualche modo il manico più snello, schiacciato. Per il resto la maggior parte delle impugnature sono più arrotondate, con i lati dell’ottagono di uguale lunghezza. Vantaggi tecnici? – Consigliare una forma piuttosto di un’altra sarebbe sbagliato. Sono preferenze personali, sensazioni di maggior sicurezza nella presa, costruite nel tempo con l’abitudine. C’è chi si azzarda con qualche teoria: le forme più squadrate favorirebbero coloro che hanno impugnature più classiche tipo continental o eastern o comunque l’esecuzione di colpi da eseguire con questo tipo di grip (inteso come impugnatura), per esempio servizio e colpi al volo. Con una forma arrotondata – secondo le stesse teorie - è più facile scendere con il palmo della mano verso le facce 4 e 5, con prese semi-western Qui sopra un grafico con le due tipologie di impugnatura, definite "Squared" e "Rounded" e western, quindi impugnature più estreme e colpi diciamo più “moderni” con un carico di rotazione maggiore. Ma non sono certo regole, quanto semplicemente osservazioni “statistiche” su che tipi di giocatori prediligono una forma del manico rispetto a un’altra. Occhio al fondello – Un’altra specifica caratteristica con cui si può differenziare, e non di poco, un manico sono le dimensioni del fondello, il “tacco” finale del manico graffettato in fondo. Se “di serie” in realtà possono sembrare tutti simili, i giocatori professionisti (e oramai non solo loro) scelgono in base a preferenze personali di ingrandire o appiattire le differenze di spessore rispetto al resto del manico. E’ decisamente più diffusa e consigliata la prima soluzione: con un “giro” di nastro isolante direttamente sulla grafite (sotto il grip) o più facilmente, se lo usate, con un doppio giro di overgrip all’inizio si può ingrossare il fondello e sentirlo distintamente al momento della presa. Lo facevano Panatta e Kafelnikov, più recentemente Ivan Ljubicic: aiuta a mantenere più salda la presa in un colpo fondamentale come il servizio. E in fase di apprendimento può essere un escamotage sicuramente utile per memorizzare e automatizzare le impugnature da adottare nei diversi colpi. Morbido o duro? - Infine si potrebbe diversificare il proprio manico anche con lo spessore del grip, o del cuoio, oramai una rarità se si analizzano le racchette in commercio. C’è chi sceglie una misura di grip appositamente minore perché sa di montare poi due strati di overgrip (più morbidezza) ma c’è ancora chi ama “smontare” il nastro di serie e posizionare un sottile overgrip di soli 2 mm direttamente sulla base in grafite o plastica (PU espanso), per “sentire” al meglio gli spigoli dell’ottagono. Mai come in questo caso, i gusti sono gusti � � Numerando i lati dell'ottagono come qui accanto, un'impugnatura "rounded" li avrà di lunghezza simile. In una "squared" i lati 3 e 7 saranno più lunghi dell'1 e del 5 � � � � � Super 31 Tennis � panorama NEWS RICONOSCIMENTI USSI A CAGLIARI Tra i premiati il Presidente FIT Angelo Binaghi A nche il Presidente della FIT Angelo Binaghi era questa mattina tra i premiati in occasione della consegna dei ricono- Il Presidente della FIT Angelo Binaghi scimenti USSI, gli “oscar” dello sport sardo assegnati ogni anno dai giornalisti dell’USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana). La cerimonia si è tenuta presso il Cus Cagliari. In apertura c’è stata anche la telefonata del ministro dell’Integrazione, Cècile Kyenge: la rappresentante del governo ha sottolineato l’importanza dello sport come elemento di inclusione sociale e integrazione. Sempre in video hanno voluto salutare e ringraziare gli sportivi sardi le azzurre vincitrici dell’ultima finale di Fed Cup con il capitano Corrado Barazzutti, sfida disputata a Cagliari lo scorso 2 e 3 novembre contro la Russia. Tra i premiati anche il calciatore del Cagliari Daniele Conti e stleti e squadre che si sono distinti in competizioni nazionali: Dinamo Sassari per il basket, Torres per il calcio femminile, Promogest per la pallanuoto, Amsicora per l’hockey, Manuel Cappai per la boxe e Claudio Aru per il ciclismo. ALLUVIONE IN SARDEGNA Richiesta di aiuto del TC Terranova di Olbia I n seguito all’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi la Sardegna, il Tennis Club Terranova di Olbia ha subito danni gravissimi. L’intera attività è stata sospesa fino a data da destinarsi (scuola tennis, partite di campionato in casa, tornei). Per chi volesse contribuire alla ripresa del circolo che ha una storia dal 1987 di seguito le modalità di versamento: Conto corrente bancario intestato a AS.D. Tennis Club Terranova. Istituto di Credito: Banca di Credito Sardo IBAN: IT 59 N 03059 84984 100000001697 INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA Giudici di linea: domande entro il 31 gennaio 2014 A nche quest’anno i giudici di linea che desiderassero offrire la propria disponibilità a collaborare durante i Campionati Internazionali BNL d’Italia (Roma, Foro Italico dal 12 al 18 maggio 2014), potranno nuova- Il Circolo Tennis dopo l’alluvione mente candidarsi a far parte del del torneo. Le selezioni delle domande pervenute saranno effettuate entro la seconda settimana di febbraio 2014. Se avete esperienza come giudici di linea e siete interessati a partecipare alla manifestazione, e se alla data dell’1 maggio 2014 avete compiuto 16 anni e non superato i 65, siete invitati a compilare la scheda scaricabile dal sito www.federtennis.it allegando 2 foto tessera (necessarie solo in caso di prima partecipazione) ed inviarla <b>entro venerdì 31 gennaio 2014 al seguente indirizzo: FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA – c.a. sig.ra Alessandra Fracasssini Curva Nord - Ingresso 44 - Scala G - 1° piano STADIO OLIMPICO – 00194 ROMA FAX <b>06 98372230</ b> (da utilizzare se non si allegano fotografie) w w w. f e d e r t e n n i s . i t all’indirizzo di posta elettronica volontari@ federtennis.it . I colloqui conoscitivi inizieranno nel mese di gennaio e, successivamente, coloro che risulteranno idonei, saranno chiamati a partecipare a due incontri informativi che si terranno a Roma, zona Foro Italico. La campagna di reclutamento terminerà il 13 aprile 2014. Una veduta del Foro Italico Super 32 Tennis GIUDICI DOVE SI GIOCA A GENNAIO E FEBBRAIO CHALLENGER BERGAMO – € 42.500 (10 – 16 febbraio) Il tradizionale torneo challenger di Bergamo torna nel 2014 dal 10 febbraio, per la sua ottava edizione. Gli Internazionali di Tennis Trofeo Faip-Perrel si giocheranno su campi in veloce indoor. La scorsa edizione è stata vinta dal polacco Michal Przysiezny. ITF MASCHILI ITALIA F1 – SONDRIO (10 – 16 febbraio) A febbraio si inaugurerà la stagione 2014 dei tornei Future in Italia. Sarà il Tennis Club Sondrio ad ospitare il primo appuntamento professionistico della cittadina lombarda. ITALIA F2 – TRENTO (17 – 23 febbraio) L’appuntamento con il Future di Trento viene anticipato di un mese rispetto alla consueta settimana di fine marzo. Il circolo ATA Battisti ospiterà il torneo, come nelle precedenti edizioni, su campi in superficie rapida. ITALIA F3 – ROVERETO (24 febbraio – 2 marzo) Oltre a Sondrio, anche Rovereto ospiterà un nuovo torneo future nel mese di febbraio. Si giocherà sul sintetico indoor. ITF FEMMINILI BEINASCO – $25.000 (24 febbraio – 2 marzo) Il Tennis Beinasco, dopo l’avventura in serie A1 della stagione 2013, prosegue la sua scommessa sul tennis professionistico organizzando un torneo da 25.000 dollari per l’ultima settimana di febbraio. UFFICIALI DI GARA E TECNOLOGIA DI ROBERTO GAMBATO Falco Linnaeus (1758), è un genere della famiglia dei Falconidi, che comprende una varietà di specie diffuse in tutto il pianeta. Essi rappresentano dei meravigliosi rapaci di medie dimensioni conosciuti fin dall’antichità per la loro maestria di volo. Li contraddistingue infatti un tipo di volata agile, potente e prodigiosamente veloce, congiuntamente ad una straordinaria capacità di individuare piccole prede. Presso gli antichi egizi il falco incarnava Horus, dio dei cacciatori, l’essenza divina del cielo e del sole. Successivamente divenne quindi la divinità del cielo, che aveva il sole come occhio destro e la luna come occhio sinistro. La sua natura comprendeva una chiaroveggenza che gli consentiva di vedere ogni cosa, una capacità visiva molto acuta e una sviluppata consapevolezza. Come animale totem, rappresentava il potere della visione, della sapienza e della vigilanza. Nel 1990, Paul Hawkins era uno studente inglese in procinto di iniziare i propri studi per conseguire il dottorato in intelligenza artificiale. A livello dilettantistico era anche un apprezzabile giocatore di cricket. Una volta, durante una lunga trasferta per recarsi a disputare una partita, appena entrato in campo, alla prima battuta, fu vittima di quello che lui valutò una chiamata profondamente iniqua da parte dell’arbitro, relativa ad un fallo di gioco chiamato “leg before wicket”, cioè “gamba prima del cancelletto”. Qualche anno più tardi, nel 1999, finiti gli studi ed iniziata la sua attività lavorativa in un centro di ricerca, Hawkins iniziò a gettare i presupposti per realizzare quello che era il suo sogno: sviluppare un sistema di telecamere ad alta velocità che fosse in grado di seguire le traiettorie di una palla e, con l’aiuto di un software, prevederne l’impatto. Fu così che nacque l’idea del Hawk-Eye (talvolta tradotto in “occhio di falco”), un sistema di moviola utilizzato comunemente nel tennis, cricket ed altri sport, che consiste nella riproduzione della traiettoria della palla e del percorso che ha statisticamente seguito. Successivamente venne sviluppato dagli ingegneri del Roke Manor Research Ltd a Romsey in Inghilterra, e poi nel 2001 venne creata la compagnia, HawkEye Innovations Ltd grazie alla fusione con la società televisiva Sunset + Vine, comprata nello stesso anno da Sony. Nel 2001 dunque HawkEye fece il suo debutto nei match di cricket trasmessi in televisione in Inghilterra, e poco dopo entrò a far parte degli strumenti ufficiali a disposizione degli arbitri. Fu sul finire della stagione 2005, che pure l’ITF, Super 33 Tennis dopo aver testato il sistema dell’Hawk-Eye a New York City attraverso il controllo di ottanta tipi di tiro misurati mediante una high speed camera, ne approvò l’utilizzo a livello professionistico. Gli US Open Tennis Championship annunciarono che per il torneo del 2006 ogni giocatore avrebbe avuto diritto a due controlli (o challenge) per set, anche se a gennaio durante l’Hopman Cup era già stato introdotto l’Hawk-eye a livello sperimentale, e la tennista Michaëlla Krajicek fu la prima atleta a richiedere di controllare una chiamata dell’arbitro. Fu poi la volta di Wimbledon, che nel 2007 introdusse l’Hawk-eye sul Centre Court e il Campo 1, concedendo ad ogni tennista tre controlli errati per set. Il 19 marzo 2008 ITF, ATP, WTA e tornei del Grande Slam uniformarono il sistema con le regole correnti: tre challenge errati per set con uno extra in caso di tie-break ed un numero illimitato di richieste di controllo con successo. Nel gioco del tennis il sistema allo stato attuale prevede 10 telecamere Hi Speed tarate e posizionate in alto lungo tutta la struttura del campo dove si gioca, che vanno a coprire tutte le righe dello stesso. L’impianto video digitale hd di fatto registra tutti i rimbalzi della palla, ed in particolare, gli ultimi 5 balzi dall’istante in cui il giocatore fa richiesta all’arbitro della verifica sull’ultimo punto giocato. Tutto il sistema dell’Hawk-Eye è basato sul principio della triangolazione, che usando le immagini registrate e basandosi su modelli predefiniti del campo calcola la posizione effettiva della palla con un margine di errore di 0,14 pollici (circa 3,6 millimetri). Infatti l’apparecchiatura non rileva il punto d’ impatto della palla, ma ne crea una simulazione della parabola, ipotizzando il punto di atterraggio in funzione di fattori come velocità, rotazione, deformazione ed angolazione. Non appena terminata la codifica di tutte le informazioni, esse vengono inviate al sistema di controllo che ne permette la visualizzazione dell’esito tramite maxischermo in campo, facendo altresì partecipare gli spettatori. Comunque sia la storia e lo stato dell’arte vorrei concludere lasciando aperto tra voi lettori ed appassionati di tennis un dibattito moderno e trasversale sull’uso della tecnologia come soluzione dell’errore umano, considerando che attualmente Occhio di Falco quando mostra un’immagine virtuale ricostruita, quindi non reale, invece di dire che una palla è uscita di un millimetro, in realtà dovrebbe dire: “penso che sia uscita di un millimetro”… Samu dello la voce delle REGIONI ABRUZZO Campionessa in erba NORD CENTRO SUD d di Ferdinando De Fenza L a nazionale italiana under 18, formata da Jasmine Paolini, classe 1996 n. 617 wta, dalla nostra Alice Matteucci, classe 1995 n. 727 wta e Camilla Rosatello, classe 1995 n. 566 wta, sapientemente guidata da Tathiana Garbin, ha conquistato il titolo di Campionesse Europee under 18. La manifestazione continentale, organizzata presso il Club Tennis Lleida in Spagna, ha visto trionfare le giocatrici azzurre, dopo aver superato nel match di apertura la nazionale slovacca per 2-1, in semifinale la nazionale svedese, sempre per 2-1 e infine in finale la nazionale romena, sconfitta con un punteggio di 2-0, grazie al doppio successo ottenuto da Jasmine Paolini, vittoriosa per 7-5,6-2, su Irina Maria Bara, classe 1995 n. 669 wta e da Alice Matteucci, su Ioana Loredana Rosca, classe 1996 n. 655 wta, sconZ Giovanni Catolino dell’AT fitta con un perentorio 6-2,6-0. Un altro grande Campobasso successo, quindi, per la pescarese Alice Matteucci dopo il trionfo nel torneo ITF 10.000 $ di Santa Margherita di Pula (suo primo successo in carriera). Risultato importante quello ottenuto in Sardegna che ha lanciato la 17enne di Pescara nel tennis che conta, dopo un torneo meritatamente vinto nonostante una classifica ancora tutta da costruire. Cammino brillante fatto anche di tante vittorie tirate per Alice, bravissima poi in finale a regolare nel derby la favorita Claudia Giovine (6). Dopo che le due finaliste si erano divise i primi due set, nel 3° set la Matteucci è stata anche in vantaggio 5-2 per farsi rimontare poi fino al 5-4 dove Claudia Giovine le annullava 2 match point portandola sul 5 pari. Alice a questo punto dopo aver mantenuto il suo servizio saliva sul 6-5 e chiudeva la contesa brekkando l’avversaria ai vantaggi del 12° game dopo l’ennesimo match point. Risultato finale: Matteucci batte Giovine 57 62 75. BASILICATA Movimento in crescita d di Antonio Croglia “T anto si è fatto e tantissimo si potrà ancora fare, ma ciò sarà possibile soltanto con l’impegno di tutti, con la collaborazione di tutti voi, dirigenti, tecnici, genitori ed atleti. Mentre vi ringrazio per il sostegno che mi avete sempre dato e che spero non mi facciate mancare nel prossimo futuro, sono certo che continueremo a crescere ancora soprattutto per il bene dei nostri ragazzi”. Così chiuse il suo discorso, dopo la riconferma a presidente della FIT di Basilicata, Domenico Volturo, un anno fa ed a distanza di dodici mesi dalla sua ultima “rielezione”, abbiamo incontrato il numero uno lucano per capire cosa è stato fatto un questo ultimo periodo. Presidente, mettendo a confronto i due mandati, cosa conservere- Z Lo staff e i ragazzi del Team Basilicata sti e cosa butteresti del vecchio e cosa bolle in pentola?: “Conserverei soprattutto l’impegno e il rispetto per tutti. Butterei via alcune inutili polemiche che non fanno bene al tennis”. Quali sono le linee programmatiche per il futuro?: “La nostra regione ha fatto dei progressi incredibili dai 10 Circoli Affiliati (2004) siamo passati a 30 e con circa 1500 tesserati. Tutto questo grazie all’impegno, alla dedizione ed alla disponibilità dei tanti dirigenti sparsi sul territorio. Sono stati e sono loro il vero motore del nostro movimento”. I campi da tennis, ed è evidente, sono carenti, e in tema di impianti la lotta è sempre aperta. Cosa si sta facendo e cosa si farà, anche a seguito della visita in Basilicata del presidente del CONI Malagò in Basilicata?: “Il tennis è in costante crescita ed in ciò ha contribuito enormemente la scelta della Fit di puntare su una TV monotematica come Supertennis, che ha riportato il tennis gratis nelle nostre case. Anche la nostra regione e la nostra città confermano questo trend, ma inspiegabilmente i campi da tennis, specialmente quelli coperti, sono diminuiti. Questa tendenza negativa sembra che si sia arrestata grazie alla particolare sensibilità del sindaco di Potenza Vito Santarsiero. Poi, la visita del presidente Malagò potrà rappresentare un ulteriore passo verso una stabilizzazione del tennis che ha bisogno di certezze e di continuità”. Il Comitato ha promosso il Team Basilicata, cosa ci puoi dire in merito?: “Il Team Basilicata è in una fase sperimentale. Il maestro nazionale Enzo Fiore ed il responsabile alle Attività Giovanili Gerardo Galeazzo stanno definendo i nuovi appuntamenti che dovranno dare una idea più precisa e delineare il percorso da attuare. CALABRIA d Campi al coperto a Catanzaro di Rosaria Ionà I tennisti catanzaresi, ma non solo, non dovranno più incrociare le dita sperando nel bel tempo, per potersi allenare: sono stati inaugurati i campi da tennis al coperto del circolo di Catanzaro. E’ il presidente dell’associazione del Gruppo atletico sportivo (Gas), Vincenzo Pizzari, che gestisce la struttura di proprietà del Comune, a spiegare la decisione di rendere agli appassionati un tale vantaggio. “Gestisco da pochi anni questa struttura e sono una grande appassio- Super 34 Tennis Z Il raduno regionale a Salerno nato di tennis – ha raccontato Pizzari -. Il circolo di Catanzaro, Pontepiccolo nello specifico, è destinato a ospitare e ad accogliere tutti gli appassionati del capoluogo di regione, oltre che quelli fuori città. E’ un circolo importante, collocato in un luogo importante. Era da tempo che accarezzavo l’idea di realizzare la copertura dei due campi intitolati all’avvocato Giancotti. Questo perché, nonostante lo sforzo economico che l’operazione ha richiesto, sono certo e appagato dall’idea di aver reso un beneficio alla mia città”. “Penso a tutti i bambini che frequentano la scuola tennis da noi – ha spiegato ancora il presidente dell’associazione Gas -, che nei mesi dell’anno più freddi e piovosi non avevano la possibilità di giocare con continuità. Penso a tutti gli altri frequentatori del nostro circolo che, durante l’inverno, prenotavano le ore e poi speravano che non venisse giù la pioggia a bagnare la terra rossa e, quindi, a non consentire le ore di allenamento. Avere i campi coperti consente di vivere una realtà sportiva indubbiamente più vivace, interessante e stimolante. Soprattutto, regala l’opportunità, che non è di secondaria importanza, di poter sfruttare i campi per 365 giorni all’anno e non part-time. I frequentatori più assidui della nostra struttura hanno accolto con molto entusiasmo la copertura del campo, dopo decenni in cui si è potuto giocare solo ed esclusivamente all’aperto. Non meno importante è che mamme e papà dei più piccoli, finalmente, potranno accompagnare i loro bambini a fare lezione certi che l’ambiente sia caldo”. Il delegato della federazione provinciale catanzarese, Andrea Massimilla, ha definito la copertura dei campi di Catanzaro Z Il presidente “un sogno che si realizza in città per nudell’associazione del merosi sportivi”. “L’iniziativa dell’amico Gruppo atletico sportivo Vincenzo – ha detto ancora - è meritevole (Gas) Vincenzo Pizzari di attenzione e di considerazione. Entrato nel mondo tennistico da pochi anni, il presidente del Gas è già riuscito a lasciare il segno, centrando un obiettivo non facilmente perseguibile. Lo ringrazio per quanto ha voluto fare per il nostro tennis. Ora la città capoluogo può vantare una struttura molto competitiva che va ad aggiungersi alle altre già presenti in regione. Sono certo che quello di coprire i campi sia stato solo uno dei ragguardevoli traguardi ai quali Pizzari punterà”. CAMPANIA L’attività entra nel vivo d per infortunio), La Cerra, Fusco, Bullone; per il 2004 maschile Guerriero, Modugno, Barba, Paone, Staiano, Arminio; per il 2004 femminile Merone, Sansone, Di Vito. I raduni sono continuati ancora a Salerno, con le altre categorie. I convocati dal 1999 al 2002 sono stati: 1999 maschile: Liucci, De Giorgio, De VIta, Parola, Boscatto; 2000 maschile: Perin, Di Nocera, Navarra, Ruocco, Manola. 1999 femminile: Maffei, Di Vetta, De Santis; 2000 femminile: Miccio, La Cava, Incoglia; 2001 maschile: De Maio, Organista, Sangiuolo. 2002 maschile: Sorbino, Grimaldi, Rogliani; 2001 femminile: Bozzaotre, Santamaria; 2002 femminile: Sacco, Perna, Aversa, Aragosa. Altri appuntamenti ancora al Le Querce e poi al Centro Fit di Fuorigrotta, dove si è discusso dell’attività del settore tecnico nazionale 2014, del Progetto Pia 2013-2014 e del quadriennio programmatico fino al 2017. Infine, la stagione del tennis campano si concluderà il 21 dicembre al Centro tecnico di Fuorigrotta, con la tradizionale Festa del tennis con la partecipazione delle Scuole sat di tutta la regione e di alcuni dei campioni più conosciuti del tennis campano. EMILIA ROMAGNA I master di fine stagione di Stefano Benfenati P iccoli tennisti ‘crescono’ in Emilia Romagna. Si è conclusa, con i master finali di novembre, l’attività regionale giovanile 2013 che ha visto impegnati sui campi gli under 8/10/12/14, maschili e femminili, totalizzando ben 8894 presenze complessive nell’arco della stagione agonistica partita lo scorso gennaio. E’ stato il master finale del circuito Australian (13 tappe in varie province della regione), riservato agli under 10/12/14, l’appuntamento centrale del settore giovanile, guidato dai consiglieri regionali Giovanni Ricci Bitti e Massimo Monti insieme al tecnico regionale Lorenzo Manfredi ad al maestro Marco Poggi. Sui campi del Cus Bologna si sono dati ‘battaglia’ i migliori sedici ‘campioncini’ nelle classifiche di ogni categoria. La stagione giovanile, poi, annovera altre due manifestazioni dedicate ai mini-atleti: il master finale dei tornei “Rodeo Week-End” riservato agli under 10/12 ed il master finale del circuito “Super Seven” per gli under 8, entrambi disputati al Ct Casalecchio (Bologna). Da segnalare, infine, l’ottimo secondo posto conquistato dalla rappre- di Maria Grazia Ciotola D opo l’elezione di Federico d’Atri alla presidenza del presidente del Comitato campano, entra nel vivo l’attività del settore tecnico, coordinato da Angelo Chiaiese (vice presidente Comitato) e Gianfranco Menga. A novembre il primo raduno di Salerno, con la presenza del supervisore T.N. Paolo Girella, presso il Tennis Club Le Querce. Sono stati convocati, per il 2003 maschile La Cava, Allocca, Cassini, Pasquariello, Giaccio; per il 2003 femminile Formicola (sostituta da Cuomo d Z Le premiazioni del master Rodeo under 10 e 12 Super 35 Tennis la voce delle REGIONI sentativa regionale under 12 nella 26^ edizione dell’ottagonale “Memorial Fabrizio Polla” ospitato dall’Ata Battisti a Trento. La squadra dell’Emilia Romagna è stata battuta in finale dalla Toscana dopo aver vinto contro Trentino e Veneto. Ecco i vincitori dei master finali giovanili nelle varie categorie Master Circuito Australian Under 10 maschile: Alessandro Gavelli, Under 10 femminile: Annalisa De Simoni, Under 12 maschile: Andrea Calogero, Under 12 femminile: Martina Zara , Under 14 maschile: Giacomo Poletti, Under 14 femminile: Isabella Tcherkes-Zade Master finale tornei Rodeo Week End Under 10 maschile: Alessandro Gavelli, Under 10 femminile: Asia Bravaccini, Under 12 maschile: Giacomo Magnani, Under 12 femminile: Sofia Rocchetti Master Finale Circuito Super Seven under 8 Federico Bondioli d FRIULI VENEZIA GIULIA Tandem in tripla corsia di Fausto Serafini E’ nell’immutato ricordo del socio Gimmi Faganel che il tenace direttivo del Tc Muggia ripropone per la 19esima volta un ricco torneo di doppio maschile, corroborato dalla struttura indoor messa a disposizione dagli sportivi cugini del circolo Borgo Lauro. Nel tradizionale memorial, gettonato anche da giocatori di altre regioni si dispongono tre corsie di doppio, alimentate da tre differenziate classi di giocatori, soluzione che propone sfide graduate per racchette di ogni tacca. Nel giorno dell’ultima resa dei conti, la lotta per il trofeo riservato ai giocatori, trasmigrati per età tra le coppie Over 100, ripropone il tandem storico composta dagli esperti Marco Armellini e Giulio Rinaldi, entrambi in campo con le insegne del Country Club Cortina. A fronteggiarli i giuliani Donato Abbatessa e Massimiliano Pacor, risoluti nell’incamerare il tie-break dell’equilibrato primo set, ma incostanti nel Z La premiazione del Memorial Faganel NORD CENTRO SUD mantenere il livello di gioco iniziale e in caduta libera di precisione davanti alla rimonta perentoria dei pluridecorati avversari (6-7 6-1 6-3 il punteggio). In un tabellone di quarta categoria, densamente popolato, si ripresenta Giulio Rinaldi, affiancato dall’isontino Luca Makuc, pariglia dal ranking 4.1 appena emersa dall’estenuante sfida di semifinale contro il duo Della Mea/Pastorelli. A sbarrargli la strada del successo i pari classifica Matteo Vlacci e Giacomo Umer, coppia giovane, dinamica e aggressiva che dopo un abbrivo di studio, durato cinque game, prende il comando delle operazioni e dilaga, chiudendo con un secco 6-2 6-0. E’ tempo di dare il via all’ultima tornata per la sfida più attesa della giornata, quella che vede in campo i migliori del torneo Open: gli atleti dell’Atomat Tennis Udinese, Simone Appio e Mauro Commisso, da una parte e i portacolori dello Sporting 2001 di Vittorio Veneto, Sergio Messina e Luca Serena, dall’altra. Gara sempre in mano dei favoriti friulani primi del seeding, efficaci da fondo campo ed affiatati negli schemi, veloci nel proiettarsi in avanti e inesorabili nelle chiusure sotto rete. Nei trevigiani le nubi della tempesta si diradano nel secondo set, quando con grinta e abilità riescono a sottrarre ai rivali tre game consecutivi, ma la pratica sembra già compita ed al primo match point l’inossidabile duo Appio/Commisso entra per la quinta volta nell’Albo d’Oro del torneo Faganel con lo score di 6-1 6-3. LAZIO Lemon Bowl 2014 d di Marcello Giordani S iamo ai nastri di partenza della prestigiosa rassegna internazionale del tennis giovanile che anche quest’anno è destinata a numeri importanti che ne hanno fatto uno dei tornei di maggior prestigio e partecipazione a livello mondiale. Una manifestazione giunta ormai alla trentesima edizione che sa rinnovarsi e offrire nuovi stimoli grazie alla verve organizzativa di chi da tantissimi anni ne è l’alfiere e promotore, stiamo parlando del maestro Paolo Verna che insieme ai suoi numerosi collaboratori riesce ogni anno a portare avanti un evento di proporzioni mastodontiche con una partecipazione che supera ormai da tempo sempre le milleottocento iscrizioni. La logistica è parte essenziale dell’organizzazione del torneo dovendosi muovere attraverso più circoli che ne ospitano le varie fasi partendo dalle prequalificazioni per arrivare alla disputa della fase finale proprio a ridosso della festività della Befana, giorno nel quale culminano tutte le finali di categoria, dai piccolissimi under 8 fino alle giovani speranze Under16 passando per tutte le categorie sia maschili che femminili. Un impegno organizzativo notevole che quasi sempre deve fare i conti con un clima ed una temperatura inclementi che costringono gli addetti ai lavori a veri tour de force per arrivare a mettere in campo tutti gli atleti e soddisfare le esigenze e le tempistiche del torneo. Nonostante queste problematiche troverete in tutti coloro che partecipano alla riuscita della manifestazione una partecipazione ed un entusiasmo sorprendente, non importa se le vacanze natalizie saranno ancora una volta sacrificate, se il freddo e l’acqua la faranno da padrone procurando raffreddori e influenze che alla fine della kermesse si faranno ancora sentire, non importa se le relative mogli e mariti si lamenteranno ancora una volta, l’importante è che tutto si svolga nel migliore dei modi possibile ancora una volta. Partecipazione straniera molto nutrita anche quest’anno con presenze Super 36 Tennis Z I trofei del Lemon Bowl Z Una panoramica del Palasport di Bergamo persino dalla Giordania, ma ci saranno partecipanti provenienti anche da molti paesi dell’est e dell’Europa occidentale. Formula inalterata con prequalificazioni dal 14 al 22 e qualificazioni che partiranno invece il 27 per terminare il 31 dicembre, la fase finale dal 2 al 6 Gennaio del nuovo anno. Da sottolineare come anche nel passato recente dal Lemon Bowl escano giovani talenti, basti pensare all’exploit di quest’anno di Gianluigi Quinzi vincitore del titolo juniores a Wimbledon e che aveva trionfato nel torneo romano nel 2006 nella categoria under 10. LOMBARDIA d Coppa del Comitato, numeri record di Cristian Sonzogni H a preso il via a metà novembre la Coppa del Comitato, la manifestazione invernale più importante in Lombardia, che quest’anno supera nel complesso la cifra delle 400 squadre e dei 1500 giocatori. Dietro l’irraggiungibile provincia di Milano, il movimento più presente è quello bergamasco. La provincia orobica si presenta al via con 80 squadre, undici delle quali nei tornei riservati ai veterani. Poi a seguire, le province di Brescia e Varese. Tra i favoriti ci sono i milanesi dell’Ambrosiano, detentori del titolo di fascia A e ancora presenti con una formazione di alto livello, composta da Danelli, Pirani, Ghiringhelli e dal giovane Arnaboldi. Ma attenzione anche ad Amp Pavia e Tc Treviglio, che possono contare su diversi seconda categoria. Entro metà dicembre si completa la fase a gironi, poi il sorteggio per la seconda fase, quella a eliminazione diretta, in programma tra gennaio e febbraio. Tutti i gironi con i risultati e il programma si possono consultare sul sito del Comitato regionale, completamente rivisto con una nuova veste grafica: federtennis.it/lombardia. Intanto, passando ai tornei internazionali, è arrivata una nuova conferma per gli Internazionali di Bergamo, il Challenger che rappresenta il momento più importante della stagione orobica e che aprirà il calendario internazionale in Italia anche nel 2014. Si giocherà dal 10 al 16 febbraio (qualificazioni l’8 e il 9), nella stessa Z La squadra dell’Ambrosiano, settimana degli Atp di Rotterdam, detentrice del titolo di Coppa del Memphis e Buenos Aires. Un data Comitato piuttosto favorevole, se pensiamo che in Europa c’è un solo altro torneo di pari livello, quello di Quimper, in Francia. Confermati anche il montepremi, di 42.500 euro, e la sede, il Palasport di Bergamo. Infine, parlando di tennis e solidarietà, si è chiusa l’edizione numero 14 del Circuito Airc, la serie di tornei per sostenere la ricerca sul cancro, nata nel 1999 grazie all’interessamento di Carla Bergamini e Fiorella Ferrario. Quest’anno hanno aderito otto club: Tc Bergamo, Tc Sarnico, Tc Bagnatica, Tc San Pellegrino e Città dei Mille, Tc Palazzolo, Tc Trezzo sull’Adda e Tc Merate. Alla serata di chiusura, organizzata all’Hangar 73 di Orio al Serio, erano presenti anche la ricercatrice Airc Anna Falanga e Lea Pericoli, ambasciatrice del tennis italiano e testimonial per la ricerca sul cancro. “Lo sport aiuta – ha spiegato Lea – anche in momenti di difficoltà come quelli che attraversano i malati, perché abitua a lottare. Per quanto mi riguarda, nel ’73, sei mesi dopo il primo intervento subìto, conquistai un altro titolo italiano e tornai a vivere pienamente. È bello vedere così tante persone coinvolte. So che fra gli ottocento partecipanti c’era anche una coppia formata da nonna e nipote, mi pare un bell’esempio dello spirito con cui si deve affrontare la manifestazione”. Nel complesso, il circuito ha permesso di raccogliere quasi 20 mila euro in favore della ricerca. MARCHE Una stagione da ricordare d di Roberto Senigalliesi I l tennis marchigiano ha vissuto una grande stagione agonistica. Condensata nella bella festa di fine anno, svoltasi all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova, animata dalla presenza di atleti, dirigenti, maestri e dei tanti giovani che hanno fatto parlare in positivo del tennis marchigiano: in primis Gianluigi Quinzi, vincitore Wimbledon junior, Samuele Ramattotti (campione italiano under 14 e primo vincitore italiano a Tarbes), Elisabetta Cocciaretto (campionessa italiana under 12). A fare gli onori di casa il presidente del Comitato regionale Emiliano Guzzo, con tutto il Consiglio Direttivo ed il nume tutelare del tennis marchigiano Michele Brunetti. In termini numerici, dal 2009, c’è stato un incremento del 10% delle società affiliate (da 107 a 116); sono stati incrementati del 35% i tesserati (oggi 8.500) e del 40% le squadra partecipanti ai vari campionati. Nel 2013 sono stati organizzati ben 145 tornei, di ogni tipo e categoria, fra cui un campionato italiano(quello under 13, disputato proprio a Civitanova), due challenger maschili ed un futures. Grande sviluppo anche per il beach tennis, passato da 10 ad 80 tornei all’anno, sulla linea della regioni più importanti come Emilia-Romagna e Lazio. Il fiore all’occhiello è il Centro Tecnico regionale di Jesi, diretto dal marchigiano Luca Sbrascini (uno dei più importanti in Italia), che permette a tutti i giovani marchigiani di allenarsi in maniera ottimale. Alla festa sono intervenuti anche il vice-presidente Eta Michele Brunetti (il tennis marchigiano ha capito che investire sui giovani è la politica Z La festa all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Super 37 Tennis la voce delle REGIONI vincente), i vice-presidenti del CR Andrea Bolognesi e Paolo Scandiani. E poi loro, i premiati, sia a squadre che a livello individuale, gli artefici di un 2013 da incorniciare. Oltre ai già citati Quinzi, Ramazzotti e Cocciaretto, c’era anche il giovane prof. Stefano Travaglia,il campione italiano di doppio under 12 Emiliano Maggioli, il campione d’Italia under 14 a squadre Lorenzo Battista, gli altri talenti Giacomo Giunta, Gianluca Quinzi, Camilla Rizza ed i più piccoli Nardi, Rotilio, Alesiani. Altri ragazzi che si sono messi in evidenza sono stati Alice Savoretti (che gioca il circuito Itf), Compagnucci, Lombardi, Lamberti,De Santis (tutti nelle varie nazionali giovanili). MOLISE Campobasso protagonista d di Ida Santilli “L a neve fiocca lenta, lenta, lenta”. Una poesia del Pascoli celebra così l’arrivo dell’inverno, una stagione fruttuosa per i nostri tennisti. Che il freddo e il gelo non scalfiscano le performance dei molisani di terza e quarta categoria sul rettangolo di gioco lo dimostrano i risultati finora accumulati nella più consolidata competizione a squadre pre-natalizia organizzata dal CR Regionale Fit Abruzzo e Molise. Con tre vittorie su quattro, la formazione “B” dell’Associazione Tennis Campobasso, composta da Michele Santilli, Fabrizio Fusco, Giovanni Catolino (nella foto), Marco Germanese e Gianluca De Lucrezia, ha messo una seria ipoteca sull’accesso alla semifinale della Winter Cup. Un avvio brillante con l’Anxa Lanciano, nel primo incontro, ha senz’altro incoraggiato la combriccola che, nonostante la sconfitta subìta in trasferta dall’Asd Prati di Pescara, ha inanellato una serie di prove positive: contro il CT LAquila prima, e ai danni del CT Pescara e del Mosciano, poi. Infortuni e indisponibilità hanno, invece, funestato il percorso dell’altra squadra di Villa De Capoa, la “A”, con Giovanni Mite, Alessandro Coloccia, Pierluigi Lagioia e Sandro Addona. Nemmeno l’apporto dei più freschi under 16 Gabriele Tanassi e Alberto Grassi, arrivati a dare man forte ai compagni, è servito a regalare coraggio e spregiudicatezza alla formazione che, sulla carta, si presentava con credenziali che avrebbero potuto impensierire non poco i cugini abruzzesi. È stato così con il CT Lanciano, superato con il punteggio di due a uno ma poi i campobassani, deficitari di pedine, sono andati allo sbaraglio all’appuntamento con Martinsicuro, dopo essere incappati nella penalizzazione a causa della mancata disputa dell’incontro con Mosciano. PIEMONTE Un anno travagliato d di Ugo Veglia L’ UST Beinasco ha perso la sfida dei play out contro il TC Pairoli Roma e retrocede in serie A2. Non è bastato il lodevole impegno delle protagoniste, il tifo degli appassionati, l’onere economico profuso dalla Società per soddisfare il desiderio di continuare a giocare la massima divisione del campionato italiano di tennis femminile. Un anno travagliato per il team piemontese guidato da Andrea Taragni. Due NORD CENTRO SUD tra le più attese giocatrici, la spagnola Beatriz Garcia Vidagany e la piemontese Giulia Pairone hanno subito infortuni che hanno impedito la loro partecipazione alla fase a gironi. A Roma nello spareggio play out solo Anastasia Grymalska ha battuto Martina Caregaro. Nulla da fare per la Coletto contro Testud e Vidagany contro Burnett. Nel doppio il Pairoli schierava Burnett-Testud e il Beinasco Grymalska-Vidagany ma nonostante la resistenza delle piemontesi nel secondo set, il Tc Pairoli si aggiudicava l’incontro e la salvezza. Il Piemonte viene così a Z Anastasia Grymalska perdere la presenza femminile nel massimo campionato di Tennis e avrà ben quattro squadre in A2: Beinasco, Le Pleiadi, Circolo della Stampa e Canottieri Casale. Nella serie B troveremo le altre squadre del Beinasco e del Circolo della Stampa e quella del Monviso. Diversamente, nel settore maschile, in serie A1 potremo ancora contare sulla squadra della Canottieri Casale che ha “navigato” quest’anno in posizione tranquilla e superata nei play off dal team di Bassano, finalista ai play-off. Nella partita di andata, giocata a Casale, la formazione di Giugiu Massola ha mancato un possibile pareggio nei due doppi, perdendoli al terzo set. Improponibile il ritorno, con l’handicap di partenza del 5-1. In serie A2 nessuna squadra rappresenterà il Piemonte mentre in serie B troveremo il Circolo della Stampa, Le pleiadi e la squadra di Alba. Auguri per tutti gli Affiliati che giocheranno nei campionati nazionali, per un pronto riscatto di questa annata amara. PUGLIA d Raggiunti gli obiettivi prefissati di Marianna La Forgia F are una fotografia dello stato delle cose in Puglia. In questo momento di calma apparente, con i campionati a riposo, il presidente della Federazione regionale Donato Calabrese tira un po’ le somme messe insieme sui campi della regione. “La Puglia consegue traguardi sempre più apprezzabili dice il presidente - ottimi risultati raggiunti in relazione agli obiettivi prefissati: certamente tutte le componenti organizzative hanno contribuito a rendere i giovani capaci di offrire prestazioni di rilievo a qualsiasi livello”. Gli orizzonti lontani fIssati dalla Federazione si sono pian piano avvicinati. “E’ una crescita morale e sociale – aggiunge Calabrese - che si arricchisce di quelle qualità che rendono tale sport prezioso ed irrinunciabile”. Questo è stato un anno speciale per le racchette pugliesi, a cominciare dall’exploit di Andrea Pellegrino che ha vinto il torneo dell’Avvenire passando ai tre titoli italiani individuali di Martina Zerulo, per arrivare a Giuseppe De Camelis che ha raggiunto i quarti al torneo TE Under 12 in Croazia; Riccardo Trione(U12) in semifinale al Lemon Bowl; Linda Cagnazzo(U12) finalista al Lemon Bowl e rappresenterà l’Italia al torneo Internazionale di Bressuire dopo la convocazione con la nazionale under 12; Alex Gamariello che ha vinto il torneo U10 del Circuito Nazionale Fit ad Avellino ed è arrivato in finale al torneo del Circuito Nazionale Fit Di Reggio Calabria; infine Linda Cagnazzo, Riccardo Trione e Iacopo De Nitto sono Super 38 Tennis stati convocati presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia. La Puglia rappresenta da qualche anno un’isola felice nel panorama tennistico italiano con una particolarità di non poca importanza: il sistematico ricambio di giovani promesse emergenti che passa anche da Gianni e Luca Narcisi (1998), Paolo Scrimieri e Francesca Pannarale (1999), Giuseppe De Camelis e Linda Cagnazzo (2001), Riccardo Trione e Iacopo De Nitto (2002), Stefano Papagno, Desiree Massari, Eleonora Alvisi (2003) e tanti altri ragazzi in crescita e baby promettenti: a parte i già citati Zerulo e Pellegrino, si punta su Riccardo Trione finalista ai campionati italiani Under 11, Francesca Pannarale e Linda Cagnazzo nelle prime 8 tenniste italiane. Questi risultati sono il frutto del grande lavoro quotidiano dei maestri di alta professionalità riconosciuta a livello nazionale come il direttore dell’Istituto Superiore di Formazione “RL” Michelangelo Dell’Edera che ha stimolato con forza la collaborazione e il rispetto dei sani valori morali e sportivi che hanno rappresentando il punto di partenza di questo grande progetto tennistico, ancora oggi foriero di incredibili risultati. SARDEGNA Il Tc Terranova chiede aiuto d di Lazzaro Cadelano C inque anni dopo ancora vittime, si spala nel fango, si fa la conta dei danni. Del disastro provocato dal maltempo nei giorni scorsi si è detto, scritto, commentato. Questa è la voce del tennis sardo, ed è per questo che la disperazione di un tennis club ci colpisce in modo particolare. Cinque anni dopo un altro circolo è stato sommerso dal fango, i danni sono ingenti, e l’alluvione oltre alla struttura ha portato via i sogni di una realtà che negli ultimi anni si era inserita nell’organizzazione dei grandi eventi regionali. Al Tennis Club Terranova è toccato lo stesso triste destino del Poggio Sport Village. Forse peggio. I campi in erba sintetica sono andati distrutti, l’impianto è da rifare. Se cliccate nel link del sito potete vedere tutte le immagini: http:// www.tcterranova.it/site/ .Non vogliamo spendere troppe parole in retorica, basti sapere che il Comitato Regionale e di conseguenza tutti i circoli sardi sono vicini al presidente Alessandro Masala, al direttivo, ai maestri, ai ragazzi e tutti quanti fanno parte del Tc Terranova. Le parole che seguono sono quelle ufficiali del circolo olbiese. Alla fine, per chi volesse aiutare c’è un Iban e tutti i dettagli. In questa partita il circolo di Olbia non è un avversario sul campo da affrontare, ma un amico che ama il tennis che ha bisogno di sostegno. “In seguito all’alluvione del 18 novembre 2013 il Tc Terranova ha subito danni gravissimi ed ingenti. L’intero circolo è stato inondato da oltre un metro di acqua e fango, 5 campi in erba sintetica sono stati completamente distrutti (il fango si è infiltrato tra le maglie dell’erba sintetica rendendola inagibile). L’intero circolo è senza corrente elettrica (tutti gli impianti elettrici del bar, segreteria, ufficio maestri, spogliatoi sono da rifare), i camminamenti in erba sono andati distrutti, l’impianto di illuminazione campi è andato parzialmente distrutto, le attrezzature per la preparazione fisica, racchette bambini, magazzino manutentore, sono andati distrutti. La situazione è veramente drammatica! L’intera attività verrà sospesa fino a data da destinarsi (scuola tennis, partite di campionato in casa, tornei in casa). Insomma un vero disastro! Per chi volesse contribuire alla ripresa del Tc Terranova che ha una storia dal 1987 (oltre 25 anni) Z Il TC Terranova colpito dall’alluvione d l’ IBAN del circolo è il seguente: IT 59 N 03059 84984 100000001697 intestato a AS.D. Tennis Club Terranova. L’Istituto di Credito è la Banca di Credito Sardo. Un grazie di cuore da parte di tutto il circolo”. SICILIA Una stagione esaltante di Roberto Tedesco S i è conclusa con il consueto happening di fine anno l’ennesima esaltante stagione del movimento tennistico siciliano con il complesso turistico di Città del Mare che anche stavolta ha ospitato la festa del tennis siciliano che si è celebrata per il quinto anno consecutivo. Il consueto appuntamento di fine stagione ha visto salire sul palco diversi rappresentanti di società, ed atleti chiamati a ricevere dal comitato regionale siciliano riconoscimenti per gli splendidi risultati ottenuti nel corso della stagione agonistica ormai conclusa. “Il tennis italiano – commenta il Presidente del Comitato Regionale Siciliano, Gabriele Palpacelli - ha dimostrato ancora una volta di vivere un momento davvero buono e quello siciliano si è dimostrato all’altezza delle aspettative. L’aver ospitato la semifinale di Fed Cup è stata per noi una gioia enorme che riteniamo il giusto e meritato premio per quello che stiamo facendo e che facciamo giornalmente con orgoglio e passione”. Tre titoli europei e dodici titoli italiani tra individuali e a squadre, oltre a numerosi brillanti piazzamenti, sono stati il bottino del 2013 centrato da atleti e compagini siciliane. Ma riconoscimenti sono andati anche alle società che hanno vinto i titoli regionali, ai campioni siciliani individuali, alle squadre vincitrici e a quelle classificate nel Trofeo Fit Sicilia, che premia le società maggiormente distintesi in campo giovanile, alle squadre vincitrici del campionato invernale 2012/13, ai vincitori del master circuito nazionale “by lotto”, ed ai vincitori dei circuiti regionali organizzati dal comitato regionale. L’ultima manifestazione di tennis giocato è stato invece il Master di quarta categoria che ha visto trionfare tra gli uomini Calogero Di Liberto del CT Ravanusa che in finale ha sconfitto Salvatore Fasciana della Polisportiva Falchetti di Serradifalco. Tra le donne, invece, la vittoria è andata Rosamaria Gasparo del Nuovo CT Capo D’Orlando davanti a Maria Elena Furnari del Tc Siracusa che non ha però potuto giocare la finale. Unica “nota stonata”, di questo 2013 da incorniciare, il ritorno in A2 dei ragazzi del Ct Palermo. Una retrocessione che con un pizzico di fortuna in più si sarebbe potuta evitare. Ma nell’ultimo e decisivo match di spareggio ci si è messo anche il maltempo che ha costretto i ragazzi guidati da Valenza a cambiare superficie chiedendo ospitalità per il match contro Cagliari al Tc Palermo Due e al suo campo in veloce al coperto. Con ogni probabilità se si fosse giocato sui campi in terra rossa del Circolo di viale del Fante l’esito sarebbe potuto essere ben diverso. Ma si sa, contro Giove Pluvio c’è ben poco da fare. Siamo certi che non si tratterà di un addio alla massima categoria ma solo di un arrivederci. Super 39 Tennis la voce delle REGIONI TOSCANA I campioni azzurri a Livorno d NORD CENTRO SUD TRENTINO I l tennis è uno sport altamente spettacolare. Soprattutto quando in campo ci sono interpreti magici della racchetta. Ed in Italia ne abbiamo diversi tanto al maschile quanto al femminile. Il tennis diventa poi altamente emozionante quando in campo scendono i bambini, futuri e speranzosi esponenti, si spera privilegiati, di questo mondo. Ebbene, a Livorno sono riusciti nell’impresa di ottenere questo composto. Da un lato Filippo Volandri, Fabio Fognini, Andreas Seppi, Potito Starace, Paolo Lorenzi, Flavia Pennetta e Karin ZFlavia Pennetta e Fabio Fognini al PalaModigliani Knapp, dall’altra oltre 400 portacolori di scuole tennis toscane, con qualche adepto che proveniva anche da fuori regione (Torino). Il tutto sotto la denominazione di Livorno Tennis Show. Tennisti in erba e tennisti professionisti si sono scambiati di tutto: diritti, rovesci, pallonetti, volèe, autografi, complimenti, sorrisi, scherzi e finale sontuosa stretta di mano. Oltre 3000 gli spettatori al PalaModigliani per una manifestazione tennistica, quasi improvvisata, risultano certamente più che sufficienti. Merito di una buona organizzazione, certo, ma anche di una grande disponibilità dimostrata dai nostri meravigliosi tennisti, capitanati da un ottimo trascinatore come Filippo Volandri, livornese purosangue, a cui va riconosciuta la capacità di vestire i panni da leader e ideare l’evento convogliando quasi per intero la nutrita pattuglia di campioni del tennis italiano. Un colpo d’occhio assolutamente eccezionale. Un divertimento durato quasi tre ore che, una volta chiuso, ha soddisfatto in pieno i campioncini presenti che, in tutta tranquillità, si sono accomodati sulle tribune per godere il vero tennis, quello espresso dai tanti assi di questo sport. Non contava il risultato, ma Volandri con (non contro) Starace, Pennetta con Knapp, Fognini con Seppi hanno deliziato il pubblico con diritti, rovesci, smash, lob e volèe, tutti colpi effettuati in libertà e, quindi, colpi goduti in tutta la loro magnificenza. I “nostri eroi” hanno trovato anche il modo di deliziare ulteriormente gli spettatori e, in questo, caso è necessario ringraziare la simpatia (ai più sconosciuta) di Fabio Fognini. Era programmato un incontro di doppio misto, ma c’era stato un sofferto forfait di Karin Knapp. Ebbene, il tennista ligure ha sorpreso tutti scendendo in campo vestito da tennista in gonnella facendo coppia con il livornese d’adozione Paolo Lorenzi. E’ venuto fuori un siparietto comico-tennistico di ottimo livello e chi ha avuto la fortuna di essere presente lo potrà raccontare ai nipotini. d Tennis altoatesino in evidenza di Enrico Roscitano di Luca Avancini C on la tradizionale Festa del tennis, svoltasi a Caldaro, si è conclusa ufficialmente la stagione agonistica 2013, che ha visto tanti atleti altoatesini protagonisti sul territorio nazionale e non solo. A fare gli onori di casa, il presidente del Tennis Club Caldaro, Michael Palla, che ha potuto godere, tra i 150 ospiti accorsi all’evento, della presenza dell’assessore allo sport del comune di Caldaro, Raimund Fill, del presidente del CONI altoatesino, Heinz Gutweniger, del Presidente del VSS, Günther Andergassen, del consigliere nazionale della Federtennis, Roland Sandrin, del presidente altoatesino della FIT, Richard Weißensteiner, e di Klaus Schwarz, rappresentante dello sponsor principale Raiffeisen. Il presidente della federazione locale, Weißensteiner, ha sottolineato, nel suo intervento, gli ottimi risultati ottenuti dal movimento locale nel corso dell’annata. Partendo dai tennisti copertina, il caldarese Andreas Seppi ha chiuso l’anno, per la seconda volta consecutiva, tra i migliori 25 giocatori del mondo, mentre Karin Knapp, di Lutago, è riuscita a ritornare tra le top40 del ranking WTA e si è addirittura aggiudicata, con l’Italia, la Fed Cup. La giovane gardenese Verena Hofer, invece, si è nuovamente laureata campionessa italiana nella categoria Under 16 e parteciperà, nel prossimo mese di gennaio, al torneo Juniores degli Australian Open. Oltre a lei, pure Verena Meliss, nel doppio Under 16, e Gertraud Rudolph, tra le over 65, hanno vinto i rispettivi scudetti tricolori. Anche i numeri che hanno segnato il 2013 sono stati davvero brillanti. Il comitato altoatesino della Federtennis può infatti contare su quasi 4400 tesserati: 335 squadre hanno partecipato ai vari campionati giocati nella stagione, disputando oltre 1000 incontri. Weißensteiner ha avuto parole di elogio, inoltre, per i comitati organizzatori dei tre tornei internazionali che si svolgono in provincia, i due Futures di Bolzano e Rungg ed il Challenger di Ortisei. L’auspicio, da parte della presidenza, è quello che in futuro l’Alto Adige possa ospitare anche un torneo al femminile di prestigio. A livello provinciale, infine, sono stati assegnati 28 titoli individuali e 31 a squadre. UMBRIA Targa Umbra: un successo d di Sergio Pioppi Q uando si è disputata per la prima volta, era l’inizio degli anni duemila, la Targa Umbra era considerata solo una bella idea della Federtennis dell’Umbria per far giocare anche in inverno alcune categorie, soprattutto i giovani agonisti, ma mai si sarebbe immaginato che diventasse un vero e proprio campionato d’Inverno che coinvolge tutti i circoli dell’Umbria che svolgono attività al coperto a partire dal settore giovanile, senior ed amatoriale. Ovviamente sia maschile che femminile. Ben 139 formazioni presenti quest’anno per un totale di oltre 600 partecipanti. I circoli sono 28. Record assoluto di presenze che supera le migliori precedenti di circa il 20%. L’assegnazione della Targa Umbra 2013-2014 nelle finali dell’8-9 febbraio 2014. Con 10 vittorie il Ct Foligno è la società pluridecorata. Al Casale Super 40 Tennis Sport Center il record delle formazioni iscritte questa stagione, ben 14. Ecco il numero delle formazioni suddivise per ogni categoria. Settore maschile- Prima serie (6 squadre). Seconda serie (12). Terza Serie (24). Quarta serie (38). Ragazzi (5). Giovani (9). Cuccioli (8). Veterani (5). Totale 107 squadre. Settore femminile: Serie Oro (6 squadre). Serie Argento (10). Ragazze (6). Giovani (4). Cucciole (4). Ladies (2). Totale 32 squadre. Numero formazioni per ogni circolo: Il Casale Tennis Center (14 squadre), Tc Perugia (12), Ct Foligno (11), Ct Umbertide (9), Ct Spoleto (8), Villa Candida Foligno (7), Tc Marsciano (7), Olympia Gualdo Tadino (6), Montarello Spoleto (6), Tc Terni (5), Tennis Training Villa Candida (5), Narni Sport Center (5), Ct Gubbio (4), Ct Città di Castello (4), Ct Acquasparta (3), Polaris Terni (3), Cst Chiugiana (3), CLT Terni (3), Tc Colombella (3), Tc Tavernelle (3), Tc Todi (3), Junior Perugia (2), Tc Amelia (2), Country Bastia (2), Tc Fabro (2), 3T Sport Village (1), Vico tennis (1), Flaminio Borgo Trevi (1). VAL D’AOSTA Marino fa il pieno d di Demetrio De Gaetano I n attesa del gran finale, rappresentato dal Memorial Minini di dicembre a Chatillon, la stagione valdostana dei tornei Open ha proposto due appuntamenti autunnali organizzati da Tennis Club Aosta e Circolo Tennis Squash Sarre. Il primo torneo ad andare in scena è stato l’Open “Coppa della Valle” organizzato dal T.C. Aosta sui campi in Play-It della della sede di Corso Lancieri dal 21 al 29 settembre ed ha visto al via 10 giocatrici in campo femminile e 27 giocatori in campo maschile. La prima sezione del torneo maschile ha promosso a quella successiva Edoardo Canonico e Nicolò Fabbri mentre dalla seconda sezione hanno guadagnato l’accesso al tabellone finale Luca Granito e Tommaso Rossin. La vittoria finale è andata a Gianluca Marino che ha superato Granito col secco punteggio di 60 61. In campo femminile hanno superato lo sbarramento della prima sezione Giada Crema e Sara Fristachi. Il torneo è stato vinto da Giulia Ollari che ha superato in finale Sara Fristachi con un combattuto 64 16 75. Dal 19 al 31 ottobre il C.T. Squash Sarre ha organizzato sui suoi campi in terra rossa il torneo maschile “Indoor d’Autunno” che ha raccolto l’adesione di 37 giocatori. La prima sezione ha visto qualificati alla successiva 5 giocatori e precisamente: Nicolò Fabbri, Ludovico Riconda, Gianluca Cuppari, Leon Roma e Gianlino Da Canal. La seconda sezione che ha visto Cuppari superare il primo turnoe Roma issarsi fino alla semifinale, ha promosso al tabellone finale Jacopo Bulgarelli e Julien Vierin. La vittoria finale è andata a Gianluca Marino che ha bissato il successo di Aosta ed ha impedito a Matthieu Vierin di imporsi sui campi di casa, superandolo col punteggio di 6/3 6/1. VENETO d Comitato: nuova sede a Vicenza di Roberto Bonigolo A lla presenza di autorità politiche, sportive e rappresentanti della stampa, il Comitato Regionale Veneto ha recentemente inaugurato la sua nuova sede a Vicenza, appena fuori dal casello autostra- dale di Vicenza Est, abbandonando così la precedente sede storica di Padova. Nella nuova sala riunioni di un complesso polifunzionale e all’avanguardia in termini strutturali e funzionali sono intervenuti il Vice Presidente Nazionale FIT Gianni Milan, il presidente regionale Mariano Scotton, il presidente regionale del CONI Gianfranco Bardelle, l’assessore allo sport e alla formazione di Vicenza Umberto Nicolai e l’onorevole Alessandra Moretti, oltre a tutti i consiglieri e delegati delle varie province e naturalmente ad una nutrita schiera di rappresentanti dei media, sia per la carta stampata che per la televisione. Dopo il rituale e simbolico taglio del nastro ad inaugurare la nuova struttura, ha aperto l’incontro conviviale Gianni Milan che ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’apertura di questo nuovo impianto frutto di un progetto che la FIT ha avviato già da qualche anno, eliminando di fatto le sedi provinciali e potenziando quelle regionali: “Si tratta senz’altro di una sede più adeguata e Z La presentazione della nuova sede: confacente ai tempi al centro Gianni Milan e Mariano Scotton attuali, più vicina alla realtà e agli addetti e senz’altro più funzionale per tutti”. Dopo gli interventi di G. Bardelle (“Per me essere in un luogo di questo genere, quanto mai consono alle esigenze della Federazione, è più Z Il taglio del nastro per l’inaugurazione della che mai appagante. nuova sede del CRV Vicenza Auguro di far vivere al meglio questa sede e di continuare a credere nella valenza e nell’importanza dello sport”), di U. Nicolai (“Inaugurare la nuova sede per me è un traguardo straordinario, qui a Vicenza molti circoli importanti stanno crescendo e il tennis è il quarto sport per numero di iscritti e appassionati. Ringrazio davvero la FIT per aver scelto la nostra provincia come sede del Comitato Regionale”), e A. Moretti (“Mi piace l’idea di parlare di sport in abbinata all’educazione, perché è un binomio a mio parere imprescindibile, anche se dobbiamo lavorare ancora molto sulla cultura e sull’educazione sportiva ed alimentare”), ecco infine il pensiero del padrone di casa Mariano Scotton: “Finalmente abbiamo una casa tutta nostra. Una sede spaziosa, decisamente più accessibile, moderna e in linea con i tempi, che dà lustro al nostro Comitato e che premia giustamente la città di Vicenza che sta diventando il fulcro del tennis regionale, anche grazie al Centro Tecnico Federale. Il tutto a suggello del grande lavoro che è stato fatto in questi anni e del fervore organizzativo con una continua crescita sia in termini di tesserati (da 11.000 a 25.000, ndr) che di attività a squadre (da 600 a 1100, ndr)”. Super 41 Tennis I.it SOLE NEWS T DAL MONDO DEL ENNIS AGGIORNATE 24 ORE SU 24 www.tennisitaliano.it Super 6 Tennis d tennis in carrozzina UNA SECONDA GIOVINEZZA Un anno da favola Antonio Raffaele è stato protagonista di una grande stagione. Due vittorie in Austria e in Francia, il successo nel masters italiano e il trionfo sia in singolare che in doppio ai recenti Campionati Europei disputati a Praga. Risultati che lo hanno proiettato all’ottavo posto del ranking mondiale DI FEDERICO ROSSI A Antonio Raffaele con i suoi 57 anni è uno dei giocatori più longevi non solo del nostro movimento tennistico ma anche dell’intero circuito internazionale. Le sue prime apparizioni in campo internazionale sono datate addirittura 1996 (tra poco saranno 20 anni!) e da allora ad oggi il tennista azzurro non si è mai preso pause in un crescendo di impegno e di competitività senza precedenti. La grande passione per il tennis unita ad una curiosità innata e alla voglia di imparare sempre qualcosa di nuovo sono le ricette che Antonio sapientemente mette in campo anno dopo anno per rimanere ai vertici del tennis italiano e anche, negli ultimi anni in quello mondiale. E dobbiamo dire che ci riesce bene visto che nella categoria Quad è costantemente ai vertici da almeno 6 stagioni. Quest’anno in particolare per l’azzurro è stata un’annata fantastica. Nelle stagioni precedenti il suo curriculum vantava tanti buonissimi risultati, finali, semifinali, partecipazioni ai master e quant’altro, mancava però l’acuto, la consacrazione, quel qualcosa in più che servisse anche, e secondo noi soprattutto, a maturare quella consapevolezza che ti fa raggiungere traguardi più ambiziosi. E come noi tutti ben sappiamo nel nostro sport a volte è una questione di centimetri, una palla che esce invece che stare dentro al campo e una partita se ne va..e quella palla Antonio Raffaele uscita cambia veramente tutto. Era successo esattamente questo per esempio nella finale del master di doppio nel 2006 quando insieme a Giuseppe Polidori in vantaggio 5-3 contro la “coppia invincibile” americana formata da Taylor e Wagner nel set finale una voleè proprio di Antonio che esce di millimetri e con lei se ne andò il sogno di alzare in alto il titolo di campione del mondo. Ma nel 2013 tutte le tessere sono andate al proprio posto e quella vittoria per tanto tempo inseguita è arrivata proprio nel momento in cui forse lui stesso non se lo aspettava. La stagione, iniziata per la verità un pò in ritardo, ha subito riservato un fantastico risultato, quel terzo posto nei campionati del mondo a squadre ad Antalya, insieme ai compagni Polidori e Innocenti, che per la cronaca è il terzo che il team conquista dopo l’argento del 2006 a Brasilia e il bronzo nel 2007 a Stoccolma. Questo grande risultato oltre a Super 43 Tennis dare lustro a tutto il tennis paralimpico nazionale è stato un propellente formidabile per gli azzurri e in particolar modo proprio per il tennista viterbese che di li a poco dopo qualche risultato incolore nei tornei a Ginevra e Parigi a Salisburgo piazza l’acuto vincendo sia il tabellone di singolo (contro il giovanissimo britannico Payne per 62 62) che quello di doppio giocando in coppia con il francese Jance. A Salisburgo poi segue il torneo di “Ile de Re” in Francia nel quale il nostro Raffa nazionale vince il singolare sul britannico Field al termine di un match combattutissimo terminato 63 al terzo set. Si ferma in finale invece la corsa nel tabellone di doppio. Ci si aspetta un exploit nel torneo di Alghero ma li Antonio si ferma in semifinale. Nel mezzo va anche aggiunto la vittoria nel master italiano di singolare ai danni del compagno di nazionale Marco Innocenti nel quale si laurea miglior giocatore italiano dell’anno. E si arriva a Praga nell’ultimo vero appuntamento dell’anno in Europa l’azzurro fa il tris vincendo sia il troneo di singolare che di doppio. Con questo risultato il tennista azzurro chiude l’anno all’ottavo posto nel ranking internazionale del singolo che se non rappresenta il suo best ranking è comunque una posizione di grande spessore internazionale. E siamo sicuri che nel 2014 Antonio vorrà migliorare ancora!!! dal 1973 Maestri nel campo FORNITORE UFFICIALE www.cremoninisrl.it [email protected] Cremonini S.R.L. Via Pila Cipolla, 6 - 40026 IMOLA (Bo) Tel 0542.666381 Fax 0542.665074 tv IL MENSILE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEL TENNIS Australia, Davis e Fed Cup Un inizio di 2014 da favola SuperTennis riparte alla grande. Il 2014 si aprirà con una abbuffata di tornei, ideale per smaltire le feste e l’off season del tennis. L’apertura di stagione è come tradizione dall’altra parte del mondo. Tra Hopman Cup e i combined di Brisbane e Sydney sarà un live dietro l’altro. Dal 28 dicembre e fino all’inizio degli Australian Open il canale della FIT offrirà ogni giorno almeno un match in diretta (unica eccezione il 6 gennaio). Imperdibile l’esordio stagionale di Flavia Pennetta e Andreas Seppi, che sul veloce di Perth rappresenteranno l’Italia nella Hopman Cup. Nel torneo-esibizione, organizzato dalla ITF con la formula di due singolari e un doppio misto, gli azzurri si troveranno a fronteggiare la Polonia di Agnieszka Radwanska e Jerzy Janowicz (live il 28 dicembre dalle ore 03.00), l’Australia di Samantha Stosur e Bernard Tomic (live il 31 dicembre alle ore 03.00) ed il Canada della promessa Eugenie Bouchard e del gigante Milos Raonic (live il 2 gennaio alle ore 03.00). Tre sfide di grande interesse, con la speranza di ottenere la qualificazione alla finale in programma il 4 gennaio. Nell’altro girone ci sono al via la Francia di Tsonga e Cornet, gli Stati Uniti difesi da John Isner e Sloane Stephens, la Spagna di Robredo e Medina Garrigues e per la prima volta in campo insieme anche i fidanzati della Repubblica Ceca, Radek Stepanek e Petra Kvitova. Sfide che SuperTennis seguirà quotidianamente fino all’assegnazione del titolo. E mentre a Perth sarà sfida tra nazionali, a Brisbane sarà subito circuito individuale. Nel Wta Premier ci sarà anche la n.1 del mondo Serena Williams, che un anno fa vinse il titolo. Per il bis, dovrà però battere la concorrenza di Victoria Azarenka e Maria Sharapova. Sarà quindi un inizio stagione con i fuochi d’artificio. Ma non sarà solo festa in rosa, visto che tra gli uomini c’è Roger Federer a guidare l’entry list del torneo. Per chi non dovesse trovare gloria a Brisbane, ecco arrivare il torneo di Sydney. Altro combined, altro evento di grande rilievo, che SuperTennis seguirà già a partire dagli ottavi di finale. Archiviati gli Australian Open le grandi dirette del canale FIT si sposteranno in Europa, con il Premiere di Parigi, e in Sudamerica. L’esordio 2014 dell’Italia in Coppa Davis sarà uno degli eventi principali di inizio anno. Dal 31 gennaio fari puntati su Mar del Plata per la sfida all’Argentina, che vale un posto nei quarti di finale. Un evento che SuperTennis racconterà minuto per minuto, raccogliendo anche curiosità e interviste esclusive direttamente sul posto. Italia che la settimana successiva sarà impegnata a Cleveland. Contro gli Stati Uniti la nazionale femminile inizierà la difesa del titolo di Fed Cup e anche in questo caso SuperTennis sarà al fianco dell’Italia. Il 10 febbraio, invece, a Rotterdam riapre la stagione degli Atp500. E dal 2014 la copertura sarà totale. Match live a partire dal lunedì con i primi turni. E ancora Atp250 e Wta International, per essere sempre live con il grande tennis. Giovanni Di Natale FINO A FEBBRAIO SU LA TV DEL TENNIS Sabato 28/12 LIVE Hopman Cup Italia vs Polonia LIVE Hopman Cup Canada vs Australia Domenica 29/12 LIVE Hopman Cup Polonia vs Canada Lunedi 30/12 LIVE Hopman Cup Francia vs Rep. Ceca Martedi 31/12 LIVE Hopman Cup Italia vs Australia Mercoledi 1 gennaio Venerdi 31 gennaio LIVE Coppa Davis Argentina vs Italia LIVE Coppa Davis WG LIVE WTA Premier Parigi QF Domenica 16 febbraio LIVE ATP 500 Rotterdam LIVE WTA Premier Doha Finale LIVE ATP 250 Memphis Finale Sabato 1 febbraio LIVE Coppa Davis Argentina vs Italia LIVE Coppa Davis WG LIVE WTA Premier Parigi SF LIVE ATP 500 Rio de Janeiro Domenica 2 febbraio LIVE Coppa Davis Argentina vs Italia LIVE Coppa Davis WG LIVE WTA Premier Parigi Finale Mercoledi 5 febbraio LIVE Hopman Cup USA vs LIVE ATP 250 Zagabria Francia Giovedi 6 febbraio LIVE ATP 250 Zagabria Giovedi 2 gennaio LIVE WTA Premier Brisbane QF LIVE Hopman Cup Italia vs Canada LIVE Hopman Cup Polonia vs Australia Venerdi 3 gennaio LIVE WTA Premier Brisbane SF LIVE ATP 250 Brisbane QF LIVE Hopman Cup Rep. Ceca vs USA Sabato 4 gennaio LIVE WTA Premier Brisbane Finale LIVE ATP 250 Brisbane SF LIVE Hopman Cup Rep. Finale Domenica 5 gennaio LIVE ATP 250 Brisbane Finale Martedi 7 gennaio LIVE WTA Premier Sydney Mercoledi 8 gennaio Venerdi 7 febbraio LIVE ATP 250 Zagabria QF LIVE ATP 250 Montpellier QF Sabato 8 febbraio LIVE FED CUP 1° turno Slovacchia vs Germania Differita FED CUP 1° turno Italia vs USA LIVE ATP 250 Zagabria SF LIVE ATP 250 Montpellier SF Domenica 9 febbraio LIVE FED CUP 1° turno Slovacchia vs Germania Differita FED CUP 1° turno Italia vs USA LIVE ATP 250 Zagabria Finale LIVE ATP 250 Montpellier Finale Venerdi 21 febbraio LIVE ATP 500 Rio de Janeiro QF LIVE WTA Dubai SF LIVE ATP 250 Marsiglia QF Sabato 22 febbraio LIVE ATP 500 Rio de Janeiro SF LIVE WTA Dubai Finale LIVE ATP 250 Marsiglia SF Domenica 23 febbraio LIVE ATP 500 Rio de Janeiro Finale LIVE ATP 250 Marsiglia Finale Lunedi 24 febbraio LIVE ATP 500 Dubai LIVE ATP 500 Acapulco Martedi 25 febbraio LIVE ATP 500 Dubai LIVE ATP 500 Acapulco Mercoledi 26 febbraio Martedi 11 febbraio Mercoledi 12 febbraio LIVE ATP 500 Rotterdam Super 45 Tennis Giovedi 20 febbraio LIVE ATP 500 Rio de Janeiro LIVE WTA Dubai QF LIVE ATP 500 Dubai LIVE ATP 500 Acapulco Giovedi 9 gennaio LIVE WTA Premier Sydney SF LIVE ATP 250 Sydney QF Giovedi 30 gennaio Mercoledi 19 febbraio LIVE ATP 500 Rio de Janeiro LIVE WTA Dubai Lunedi 10 febbraio LIVE ATP 500 Rotterdam LIVE WTA Premier Parigi Martedi 18 febbraio LIVE ATP 500 Rio de Janeiro LIVE ATP 500 Rotterdam LIVE WTA Premier Sydney QF Sabato 10 gennaio LIVE WTA Premier Sydney Finale LIVE ATP 250 Sydney SF Domenica 11 gennaio LIVE ATP 250 Sydney Finale Mercoledi 29 gennaio LIVE WTA Premier Parigi Lunedi 17 febbraio Giovedi 13 febbraio LIVE ATP 500 Rotterdam LIVE WTA Premier Doha Venerdi 14 febbraio LIVE ATP 500 Rotterdam QF LIVE WTA Premier Doha QF LIVE ATP 250 Memphis QF Sabato 15 febbraio LIVE ATP 500 Rotterdam LIVE WTA Premier Doha SF LIVE ATP 250 Memphis SF Giovedi 27 febbraio LIVE ATP 500 Dubai QF LIVE ATP 500 Acapulco QF Venerdi 28 febbraio LIVE ATP 500 Dubai SF LIVE ATP 500 Acapulco SF LIVE ATP 250 Sao Paulo QF Sabato 1 marzo LIVE ATP 500 Dubai Finale LIVE ATP 500 Acapulco Finale LIVE ATP 250 Sao Paulo SF Domenica 2 marzo LIVE ATP 250 Sao Paulo Finale la posta di Nicola In Argentina possiamo vincere Caro Nicola, dopo la gloria azzurra tutta al femminile con le ragazze di Fed Cup, come vedi le possibilità azzurre in Argentina, nell’incontro di World Group di febbraio? Il tabellone del World Group di quest’anno non mi sembra male: dovessimo superare il primo turno, avremmo la concreta possibilità di centrare una prestigiosa semifinale perché affronteremmo in casa la vincente tra Stati Uniti e Gran Bretagna, che affrontate davanti al nostro pubblico e sulla terra rossa sarebbero battibili. Insomma spero che l’anno prossimo anche la squadra maschile possa regalarci grandi soddisfazioni dopo aver raggiunto nel 2013 i quarti a distanza di 15 anni dall’ultima volta. Lorenzo Tastoni (Livorno) Caro Lorenzo, ricordo che al momento del sorteggio quasi non mi scappava una parolaccia. Un primo turno contro l’Argentina, fuori casa, mi sembrava un sorteggio troppo severo per la nostra squadra, capace di emozionare e vincere a Torino e andare vicino al colpaccio a Vancouver contro il Canada. E’ passato qualche mese, e sono decisamente più fiducioso. Gli argentini sono alle prese con un sacco di dissidi interni e Juan Martin Del Potro ha già fatto sapere che non ci sarà. Non bisogna certo gioire dei pro- blemi altrui, ma nostro malgrado avremo delle chance in più senza il loro numero uno, uno dei tennisti più forti in circolazione in questo momento. Inoltre, la scelta di Mar Del Plata su terra rossa non ci rattrista, anzi: eviteremo la bolgia del Parque Roca, anche se pue lì il tifo sarà caldissimo. e giocheremo sulla superficie che più ci piace. Insomma, adesso le circostanze sembrano darci qualche possibilità in più. & PROMOSSI DI GIANCARLO BACCINI BOCCIATI 10 a NADAL e SERENA – Sono riusciti a tornare numeri 1 del mondo dopo averci fatto temere che non potessero più recuperare la propria integrità fisica. Dimostrando che nulla è impossibile per chi sa stringere i denti con volontà e dedizione, hanno trasmesso a tutti noi un messaggio universale. 9 alla RAI – Finalmente si è ricordata del nostro sport, permettendo al tennis azzurro femminile di uscire dall’orto con le righe dentro al quale aveva storicamente contribuito a confinarlo e di far conoscere 8 7 6 a SUPERTENNIS TV – Più 120 per cento di ascolto medio rispetto al 2012 (dato aggiornato allo scorso 1 dicembre) per la tv della FIT, ormai emittente di vertice del panorama sportivo nazionale. ed apprezzare le sue eroine a tutti gli italiani. a FOGNINI e QUINZI – Per aver dimostrato che il tennis italiano non è soltanto donna. a ROGER FEDERER – Non ha combinato praticamente niente ma ha saputo restare il numero 1 nel cuore degli appassionati. E adesso tutti possiamo ancora sognare (illuderci?) di vederlo risorgere nel 2014 e tornare a vincere per noi. 5 4 3 2 1 0 a ANDY MURRAY – Ne è rimasto qualcosa, dopo il falò di Wimbledon e le sue interminabili propaggini nazionaliste? al COMITATO ITF DI FED CUP – Per come ha tentato – fortunatamente senza riuscirci – di impedire all’Italia e al mondo di godersi l’eccezionale festa tennistica di Cagliari, arbitrariamente giudicando per due volte la città sarda inadatta ad ospitare la finale. a TWITTER – E’ vero che ci ha dato la possibilità di sapere sempre e in ogni luogo che cosa stanno facendo tennisti e tenniste di tutto il mondo. Ma è anche vero che ormai non se ne può proprio più… a JIMMY CONNORS – Arrogante e presuntuoso com’è, avrebbe dovuto risparmiarsi e risparmiarci il penoso spettacolo della sua collaborazione tecnica con Maria Sharapova, un mesetto di figuracce per entrambi. all’ex WTA DI PALERMO – Al Country Club hanno regalato alla Malesia il secondo torneo più importante d’Italia rifiutando una più conveniente offerta della FIT, che lo avrebbe mantenuto in patria. a RADEK STEPANEK – Per l’impietosità con la quale nella finale di Belgrado ha ricoperto di guano e di ridicolo i denigratori della Coppa Davis, di cui ha dimostrato in campo e fuori l’eterno fascino. Tenero con le donne, ma troppo, troppo crudele coi vecchi tromboni. Super 46 Tennis SuperTennis TV. È sempre l’ora del grande tennis. Solo con SuperTennis TV hai un canale interamente dedicato al tennis visibile 24 ore su 24, con 50 tornei live all’anno, Internazionali BNL d’Italia, Coppa Davis, FedCup, news, approfondimenti, interviste. 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