Camorra scesa in politica - Friuli Sera il quotidiano del giorno prima
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Camorra scesa in politica - Friuli Sera il quotidiano del giorno prima
1,00 www.friulisera.it ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 VOGLIAMO LA VERITA’ FR I U LISE RA aderisce all’appello della sorella di Giulio Irene Regeni che chiede che non cali l’oblio sulla fine del giovane ricercatore. BLITZ. Nuovi arresti eccellenti ed avvisi di garanzia in Campania, nei guai il presidente del Pd Graziano Camorra scesa in politica GIULIO REGENI AL CENTRO DEL 25 APRILE ANCHE A UDINE NEL MIRINO DI FIAMME GIALLE E ANTIMAFIA I SOLITI REATI, APPALTI TRUCCATI, BUSTARELLE E VOTO DI SCAMBIO FRANCIA BATTE TUTTI RESISTENZA SU REGENI D A L L’ E G I T T O N O N P I Ù S O L O D E P I S TA G G I , I N S U LT I E A R R E S T I D I G I O R N A L I S T I C H E C H I E D O N O L A V E R I T À | P. 0 4 | I LEADER NAZIONALI CGIL-CISL-UIL A GEMONA SPORT LA SOLIDARIETÀ DEL FRIULI NEL ‘76 UN ESEMPIO PER L’INTERO PAESE Vezzali, il ritiro dopo tanti record u Camusso, Furlan e Barbagallo hanno affrontato molte dei problemi del mondo del lavoro, ma non hanno dimenticato di ricordare e lodare l’esempio dei friulani. |P. 07| u Valentina Vezzali dice basta. Questa sera, la fiorettista azzurra sarà in pedana a Rio per l’ultima gara di una carriera zeppa di record. |P. 12| Appalto per l’Australia 12 sommergibili u LA FRANCIA si aggiudica a sorpresa una mega commessa da 34 miliardi di euro con la Australia per la fornitura di 12 sottomarini. Battuta la migliore concorrenza sul mercato: Germania e Giappone. Una ventata di ossigeno per l’economia e per il governo Hollande. |P. 05| 2 ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 MAIL [email protected] PRIMO PIANO VOTO DI SCAMBIO IL BLITZ. Finiscono in manette in nove, fra gli altri anche l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Commistione politica-camorra in cella imprenditori e dirigenti Indagato anche il presidente regionale del Pd Stefano Graziano consigliere regionale ed ex deputato il politico, si è autosospeso dal partito, ma è sospettato di aver ottenuto favori elettorali dai casalesi ......................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u Certo che anche gli indagati non è detto siano colpevoli, le parole del presidente dell'associazione magistrati Piercamillo Davigo su corruzione e politica che tante polemiche hanno suscitato non possono che risuonare come un mantra, quasi una profezia, quando si scopre che questa mattina con un blitz del nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza della Campania è finito dei guai il presidente del Pd Campa- Scoperto l’ennesimo sistema di appalti truccati pro camorra nia Stefano Graziano, accusato di concorso esterno in associazione camorristica, mentre si sono aperte le porte del carcere per nove persone fra le quali l'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Maria Di Muro. Poche ore dopo l’annuncio dell’inchiesta in cui è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, Graziano ha lasciato non solo l’incarico di presidente del Pd campano ma anche quello di presidente dell'assemblea regionale campana. Pare che la richiesta gli sia stata notificata direttamente dal Nazareno, la sede del Pd a Roma se non da Palazzo Chigi. C'è grande imbarazzo nel Pd e parole molto caute e misurate, si cammina sulle uova perchè agli occhi dell’opionione pubblica quanto avvenuto in Campania sembra la prova provata delle accuse del presidente dell’Anm e sarebbe stato controproducente dire che un indagato non è necesssariamnete colpevole. In qusdto caso l’equazione, magari sbaglita, ma appre lapalissiana. Così il premier e segretario dem, Matteo Renzi, ha voluto subito le dimissioni di Graziano secondo l’imperativo categorico che vale IL PRESIDENTE DEL PD CAMPANO. Stefano Graziano consigliere reegionale ex deputato la presunzione di innocenza ma l’accusa è troppo pesante e il Pd non vuole ombre. In carcere è finito anche l'imprenditore del settore della ristorazione, Alessandro Zagaria, 30 anni accusato dai pm di stringere rapporti illegali con esponenti politici locali e con ambienti sospetti del crimine organizzato. Altri sette indagati devono rispondere a vario titolo di corruzione e fal- sità in atto pubblico, reati aggravati dall'aver agevolato una cosca. Il meccanismo era il solito, lavori rallentati ad hoc, un fiume di soldi pubblici che si trasforma in appalti pilotati e un mucchio di I COMMENTI DEGLI AVVERSARI POLITICI u COme era prevedibile le agenzie ed i siti web non avevano neoppure finito di battere la notizia sulle indagini relative all’esponente Pd Camano Stefano Graziano che le opposizioni erano all’attacco, del resto in campagna elettorale una vicenda così è la manna che cade dal cielo. “Presidente Matteo Renzi”, ha commentato a caldo il deputato M5s Alessandro Di Battista, “indagato per camorra il presidente Pd in Campania. Camorra! Ora si spiega la sua coda di paglia dei giorni scorsi”. A stretto giro ecco arrivare il segretario del Carroccio Matteo Salvini: “Mentre ascolto e incontro tanti imprenditori italo-americani con voglia di fare e onesti giovani in fuga dall’Italia, da Roma arrivano notizie di altri arresti e indagati a carico del partito al governo per reati gravissimi e collusione con la criminalità organizzata. Che tristezza…”. Critiche pesanti anche da sinistra. A parlare è Pippo Civati, ex Pd: "In un momento tanto delicato per Napoli e la Campania, con una nuova guerra di camorra in atto che sta lasciando per le strade morti e un diffuso senso di impotenza tra i cittadini, appare assai grave l'ennesima inchiesta che collega il mondo degli appalti, il clan dei Casalesi ed esponenti di spicco della politica locale. La presunzione d'innocenza è doverosa, ma non si può non rilevare la gravità del coinvolgimento del presidente del Pd campano Stefano Graziano nell'indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli". Un commento anche dal sindaco di Napoli De Magistris: "Bisogna comprendere più nel dettaglio la vicenda", dichiara il sindaco Luigi de Magistris. "Si tratta di indagini per le quali non bisogna mai giudicare frettolosamente, però, ancora una volta, un esponente apicale del Pd viene coinvolto in vicende giudiziarie assai gravi, addirittura per quanto attiene a legami con una delle più potenti organizzazioni mafiose in Italia. La rottamazione di Renzi non è mai iniziata, anzi. Ed è per questo che continuiamo nella nostra battaglia per dimostrare che in politica non sono tutti uguali ma che ci sono anche persone che si schierano, con onestà e coraggio, per impedire che tra politica e crimine organizzato ci siano zone grigie o di collusione". fatture fasulle, buone solo a giustificare spese virtuali. E tutta qui l’inchiesta della Guardia di Finanza coordinata dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, sono guidate dai pm Maurizio Giordano, Alessandro D’Alessio, Gloria Sanseverino e Luigi Landolfi, ma questa volta nell'indagine è coinvolto un pezzo da 90 della politica campana, appunto Stefano Graziano, presidente regionale del Pd e consigliere regionale, ex deputato. Secondo gli inquirenti Graziano è sospettato di concorso esterno in associazione camorristica. Su di lui indagano i pm della procura Antimafia di Napoli che hanno ordinato la perquisizione del suo ufficio in Regione e delle sue abitazioni compresa quella di Roma. L'ipotesi che ha indotto gli inquirenti a effettuare le perquisizioni nei confronti di Stefano Graziano sarebbe legata a presunti appoggi elettorali chiesi ed ottenuti in riferimento alle ultime consultazioni per l'elezione del Consiglio regionale della Campania. Insomma ipotesi di voto di scambio. Secondo tale ipotesi investigativa Graziano si sarebbe posto “come punto di riferimento politico ed amministrativo” del clan Zagaria del quale è accusato di far parte Alessandro Zagaria arrestato oggi, omonimo ma non parente del boss. Vi sarebbe una intercettazione di colloqui tra Alessandro Zagaria e Biagio Di Muro, l'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, anch'egli arrestato oggi. Conversazioni nel corso delle quali si faceva riferimento all'appoggio elettorale che occorreva garantire a Graziano. Laconica e quasi burocratica la nota di Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale del Partito Democratico: «Sulle notizie che arrivano da Caserta ci auguriamo che si faccia chiarezza al più presto, che si possano rapidamente chiudere le indagini e definire la posizione di chi è coinvolto. Nel frattempo, totale e incondizionata fiducia nel lavoro della magistratura». MAIL [email protected] ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 3 ARGOMENTI DEL GIORNO EDITORIALE Giustizialisti o semplici amanti della giustizia .......................................................... ... ... FABIO FOLISI ... [email protected] . Da oggi Piercamillo Davigo sarà per molti una sorta di oracolo, per altri la punta di diamante di un complotto anti-renziano e temiamo, invece, che a pochi verrà in mente che quelle parole sulla commistione politica corruzione, condita dal giudizio storico che “oggi manco si vergognano” sia stato frutto di conoscenza, non dei fatti o quantomeno non di tutti i fatti, ma di una realtà che solo chi si finge cieco può non vedere. Non serve neppure essere un giudice o un poliziotto, basta un giornalista, o un semplice cittadino attento per capire che quanto giornalmente arriva da anni dal mondo della politica e forse ancora di più da quello della dirigenza dei vari livelli della pubblica amministrazione, odora fortemente di marcio. Non è muffa e neppure “patchiuli” quel profumo della passata generazione, ricca di giovani sessantottini, d'idealisti militanti e di ricercatori della verità spirituale che raggiungevano il cuore dell'India in autostop, al termine di un viaggio purificatore e di un percorso di rinascita interiore e che oggi troviamo a frotte nei tanti ambiti della società capitalistica, manager rampanti, politici voltagabbana e giornalisti venduti al miglior offerente. Si tratta più semplicemente della resa di varie generazioni che si contagiano fra di loro, alle logiche del profitto e dell'accumulo, sia esso di denaro o di potere. Non fosse così non si spigherebbe il fenomeno dei tanti già “arrivati” che si contendono nuove vette a suon di corruttele e voti di scambio. Così tornando a Davigo, che non ha quindi sbagliato a generalizzare perchè in democrazia la maggioranza “vince”, avrebbe semmai dovuto distinguere dicendo che esiste una minoranza di onesti perfino in politica. Così Davigo per aver detto una verità scomoda è bollato con quella che sembra un infamia, anzi l'infamia del terzio millennio, passata dalla generazione Berlusconi a quella Renzi-oni. Questa parola è “giustizialismo”. Nel linguaggio p olitico italiano ci sono parole che assumono una connotazione negativa per il solo fatto di terminare con il suffisso “ismo”. Una di queste è appunto “giustizialismo”. Ma cosa succede alla ‘giustizia’ quando alla parola si aggiungono quelle cinque letterine, quel suffisso maligno ‘lismo’? Succede che se la giustizia è una cosa buona, il giustizialismo diventa una cosa cattiva, o almeno questo è quello che si si vuole dare a intendere. Così è un “perfido” giustizialista chi coltiva un attaccamento non “moderato” verso la giustizia. Chi è giustizialista è un ‘forcaiolo’ per antonomasia e non è, per contrario, un ‘garantista’, intendendo che il giustizialista vuole mandare in galera un imputato senza rispettare le regole e magari senza dare la possibilità all’accusato di difendersi. Il ragionamento ha una sua certa attinenza con la realtà se applicata alle sentenze d'osteria o a quelle ancora più pericolose che possiamo leggere su forum, blog e social di ogni genere per non parlare dei talk-show. Ma se lanciamo questa accusa ad un magistrato allora si lancia qualcosa di davvero infamante. In realtà sia giustizialisti che garantisti sono due facce della stessa medaglia, quelli che vogliono la giustizia abbia due pesi e due misure, in altre parole la giustizia per colpire l’avver- L’OPINIONE. di Claudio Gentile Inter-Udinese con 22 stranieri povera la nazionale italiana Ogni partita di serie A vede schierati in media 16-17 forestieri u Le mamme italiane sono entrate in sciopero e non 'sfornano' più campioni? L'allarme, in riferimento ai problemi che ciò comporta per la Nazionale azzurra, viene dal campionato dove in ogni partita di serie A è schierata una media di 16-17 giocatori stranieri. Col record dell'en plein (22 su 22) sabato sera a San Siro nell'anticipo Inter-Udinese. I tifosi nerazzurri si giustificano invocando la ragione sociale del team, appunto “Internazionale”, ma i friulani che, come l'Atalanta, il Chievo e il Vicenza, sono stati per anni la fucina cui attingeva il Ct azzurro? E non è un episodio isolato dato che quest'anno il team dei Pozzi ha schierato ben 9 volte una squadra di tutti stranieri. Quelli italiani li ha fatti sparire una crisi cominciata 10 anni fa, in quel 2006 in cui vincemmo in Germania il nostro quarto titolo mondiale. Alle loro spalle non son nati rincalzi di pari valore. Una crisi paragonabile a quella successiva alla tragica fine a Suoerga, il 4 maggio 1949, del Grande Torino. Ci illudemmo di supplire con gli 'oriundi', figli o nipoti (o sedicenti) tali di emigrati italiani soprattutto in Sud America. Arrivarono dall'Uruguay gli Schiaffino e i Ghiggia reduci dal trionfo a Rio del 1950, l'argentino Sivori, il brasiliano Altafini, tanto per citare i più noti. Vestirono la maglia azzurra, ma nel 1966 perdemmo nell'Irlanda del Nord e per la prima e unica volta non an- dammo ai Mondiali, quelli del 1966 in Inghilterra. Nella nuova crisi si son cercati palliativi come il tetto al numero dio giocatori extra-comunitari, ma non ha funzionato. I motivi sono molteplici. 1) Con l'arrivo dei diritti televisivi, anche le piccole squadre han puntato ai 30 milioni per la permanenza nella massima serie e quindi non hanno più rischiato di avere giovani inesperti da 'allevare'. Occorreva troppo tempo. 2) I calciatori italiani si devono scegliere in un mercato ristretto e costano più di quelli visionati su un mercato mondiale fatto di migliaia di giocatori. 3) Da noi ora manca una selezione di base. Dato che il campionato Primavera è inutile, non ci sono partite vere in cui far crescere i ragazzi. 4) L'emigrazione dei nostri migliori allenatori (Zaccheroni, Lippi, Spalletti, Mancini, Capello, Ranieri, Guidolin, Prandelli, Trapattoni, Ulivieri e ora Conte) ha indebolito l'insegnamento al nostro calcio di base. Il football praticato adesso nei nostri campionati è un piccolo catenaccio in mezzo al campo. Sono scomparse profondità e vlocità che erano le nostre peculiari caratteristiche. 5) Le scuole calcio hanno tolto i bambini dalle strade. Un vantaggio per le madri, ma un danno profondo per il calcio. Imparavano molti di più nelle strade e negli oratori dove vigeva una democrazia del merito dato che i migliori erano scelti dai loro stessi compagni. sario, sia esso politico o altro. Insomma in realtà quello che pare infastidire i più è proprio la ricerca della giustizia. A secondo dei casi bisognerebbe non fare o fare ‘accanimento giudiziario’, in altre parole, bisognerebbe indulgere, lasciar correre o alla bisogna colpire duro. Il sottinteso è semplice un po’ di giustizia va bene, troppa no. Ma viene da chiedersi cosa significa ‘troppa giustizia’? Ragionando su questo e documentandosi su internet, dove per fortuna non vi sono solo blog e social, ci si imbatte perfino in Aristotele, aiutati magari dal ricordo di alcune letture scolastiche giovanili. Ebbene Aristotele so- steneva l’etica del ‘giusto mezzo’. Tutte le virtù tranne una, spiegava, sono il giusto mezzo tra due vizi opposti: la temperanza è il giusto mezzo tra l’intemperanza e l’insensibilità; il coraggio è il giusto mezzo tra la viltà e la temerarietà; la liberalità è il giusto mezzo tra l’avarizia e la prodigalità, e così via. Ma questo non vale per la giustizia, che non ha due estremi opposti. Essa è la virtù per eccellenza perché chi rispetta tutte le leggi è l’uomo perfettamente virtuoso. Se mi allontano dalla giustizia in un senso sono ingiusto; se me ne allontano nel senso opposto sono ugualmente ingiusto. Quindi non esiste ‘troppa’ giu- stizia. La giustizia deve essere perfetta, nella misura in cui umanamente si può essere perfetti. Così dopo queste dotte letture si può capire che comunque non c'è bisogno di essere filosofi per seguire questo ragionamento. Quindi possiamo dire che il giusto non è a metà strada tra la giustizia e l’ingiustizia. Si potrebbe dire che è a metà strada tra la punizione feroce e l’indulgenza. Ma la ferocia e l’indulgenza sono parimenti ingiuste. La conclusione è semplice e banale. Chi ce l’ha con il giustizialismo in realtà ce l’ha con la giustizia e basta. Su questo dovrebbe meditare anche il nostro premier. CLAUDIO GENTILE FRIULISERA - EPAPER l DIREZIONE E REDAZIONE: VIA PIER PAOLO PASOLINI 2, 33040 PRADAMANO (UD) TEL. 0432 1847695 - WWW.FRIULISERA.IT - [email protected] - [email protected] N° ISCRIZIONE R.O.C.: l DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO FOLISI l UFFICI DI CORRISPONDENZA: ROMA 069291973, MILANO 0221118502 l CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: SMA SRLS, VIA SELVUZZIS 53 33100, UDINE TEL. 3318179155 - [email protected] l REG. TRIBUNALE: UDINE, N° 2 DEL 06/02/2015 l RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI (D. LGS. 30/06/2003 N. 196): FABIO FOLISI l VERSIONE DIGITALE: PROVIDER: ONE.COM, KALVEBOD BRYGGE 24 DK-1560 COPENAGHEN V, DANIMARCA l TIPOGRAFIA SPECIALI: MEDIASTAMPA S.R.L. VIA DEL LITOGRAFO 4 BOLOGNA. TEL: 03928288201 4 ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 ITALIA & MAIL [email protected] Mondo EGITTO. Rania Yassin con toni da passionaria ha evocato il complotto internazionale Presentatrice egiziana in tv Giulio Regeni “Vada al diavolo” Renzi: italia pronta LA LIBIA CHIEDE AIUTO ALL'ONU CONTRO L'ISIS Torna il pugno duro di Al Sisi: ”retata” di giornalisti anche in piazza Tahrir ......................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u Mentre in Italia si celebrava la ricorrenza del 25 aprile, a rafforzare le parole pronunciate dal Presidente della repubblica Sergio Mattarella: "È sempre tempo di Resistenza. È tempo di Resistenza perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d'Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente", ecco giungere le notizie dall'Egitto. Il Paese è blindato e militarizzato con presidi armati dei luoghi più noti, come piazza Tahrir. Motivo prevenire manifestazioni di protesta annunciate da giorni da movimenti di opposizione al presidente Abdel Fattah Sisi ed al governo. Le proteste inizialmente hanno preso le mosse contro la cessione delle due isole di Tiran e Sanafir, nel Golfo di Aqaba, all’Arabia Saudita, che ne avrebbe ottenuto la restituzione dopo 66 anni da quando, nel 1950 aveva chiesto all’Egitto di proteggerle da possibili assalti di Israele. Ma poi, come era chiaro già da tempo, alle storiche rivendicazioni di piazza, si sono aggiunti anche altri, più recenti, motivi di malcontento. A difesa del potere di al Sisi e contro le rivendicazioni della folla, già alla vigilia della giornata di protesta, i media locali hanno propagandato discorsi molto fermi contro ”le forze del male che vogliono creare il caos” e contro chi “minaccia la stabilità e la sicurezza del paese”. Messaggi con richiami all’ordine molto chiari, diffusi in tv e sui siti dallo stesso presidente Al Sisi e dal ministro dell’interno, Mahmoud Abdel Gaffar. Non solo: arresti preventivi di attivisti e difensori dei diritti umani sono stati compiuti a LA CONDUTTRICE TV EGIZIANA Rania Yassin centinaia già a partire dai giorni scorsi. Fra gli arrestati una trentina di giornalisti, compresa Basma Mostafa, che sul caso Regeni aveva intervistato la famiglia presso la quale erano stati trovati i documenti intestati a Giulio Regeni sbugiardando così la tesi dell'assassinio a scopo di estorsione e rapina del ricercatore friulano. E forse proprio la sua notorietà internazionale ha fatto si che venisse poi rilasciata. No si hanno notizie certe però degli altri operatori dei media, sia di quelli locali che di 4 giornalisti Francesi. Arrestato anche Ahmed Abdal-lah, direttore della Commissione egiziana per i diritti e le libertà che ha documentato centinaia di casi di desaparecidos ma che è anche consulente dei legali della famiglia Regeni. Tanto che i parenti del ricercatore si sono detti «angosciati» per la notizia del fermo, esprimendo «preoccupazione per la recente ondata di arresti in Egitto ai danni di attivisti per i diritti umani, avvocati e giornalisti anche direttamente coinvolti nella ricerca della verità circa il sequestro, le torture e l'uccisione di Giulio». L'uomo è stato prelevato in casa dalle forze di sicurezza. Ma che l'Egitto di al Sisi avesse deciso di mostrare la sua faccia più crudele ed autentica lo si era capito già dagli ultimi discorsi dello stesso presidente quando, in particolare riferendosi al caso Regeni, aveva accusato la stampa di aver montato la vicenda, quasi un complotto ai suo danni. Detto fatto e oltre agli arresti di giornalisti ecco che il Cairo denuncia la Reuters. Un'indagine a carico del capo dell'ufficio di corrispondenza dell'agenzia, Michael Georgy. Nella denuncia- avviata dal responsabile della stazione di polizia di Azbakiya, la stessa dove l'agenzia ha riferito che il ricercatore italiano era stato portato dopo il suo arresto - si accusa la Reuters di avere pubblicato "notizie false che puntano a disturbare l'ordine pubblico" e di "diffondere indiscrezioni che danneggiano la reputazione dell'Egitto". Giovedì Reuters, citando sei fonti di polizia e di intelligence aveva rivelato che il ricercatore italiano era stato arrestato dalla polizia egiziana la sera della sua scomparsa, il 25 gennaio, e poi trasferito in un compound gestito dai servizi di sicurezza interni. Ora a dar manforte alle tesi del presidente ecco oltre alle sue forze di sicurezza che alcuni giornalisti fedeli al regime sono scesi in campo. “Che cos'è tutto questo baccano? E' la prima volta che qualcuno viene ucciso? All'inizio abbiamo simpatizzato, un giovane è stato ucciso. Ma adesso ci avete spinto a dire 'che vada al diavolo', ci siamo stufati di questa storia!”. Parole insopportabili pronunciate da un'attrice e presentatrice Tv egiziana, Rania Yassin, che ha lanciato le sue accuse con tono inequivocabile sulla vicenda di Giulio Regeni dagli schermi della tv Al hadath Al Arabiya, canale saudita appartenente al grande network Msc. Oltre alle parole a destare perplessità generale è stato il modo “passionario” usato dalla conduttrice che ha espresso la sua opinione dopo aver dato la notizia dell’apertura dell’inchiesta contro l’agenzia di stampa internazionale Reuters. Dalle affermazioni della Yassin hanno preso le distanze diversi giornalisti, considerandole “fuori luogo e da non pubblicizzare”. La riunione del G5 u L’appello del governo libico a guida Serraj per proteggere i pozzi petroliferi non è caduto nel vuoto, anzi era quello che ci si attendeva. Da Hannover, alla riunione del “G5” Matteo Renzi ha assicurato il "sostegno unanime" a Tripoli. L'Italia sarà "sensibile" alle sue richieste, quando verranno "formalizzate" ha spiegato il premier italiano. Fonti di Palazzo Chigi smentiscono però l'offerta di 900 soldati italiani, nel senso che non sarebbero stati fatti numeri. L’appello di Tripoli è all’Onu e all’Ue. Il governo libico ha chiesto sostegno per proteggere i pozzi petroliferi dalla minaccia dell'Isis. E la comunità internazionale dunque ha risposto anche se tutto pare orchestrato nei tempi e nei modi. Infatti a Tripoli il Consiglio presidenziale guidato dal primo ministro Fayez al Serraj prosegue quindi a piccoli passi nel tentativo di dare un ordine al caos libico ed evitare che arruivino accuse dia prire il Paese a massicci inteventi di truppe straniere. La richiesta di aiuto all'Onu, agli europei ed ai Paesi africani confinanti è infatti “mirata” serve per proteggere le risorse petrolifere, dopo un'allerta su possibili attacchi a installazioni anche marittime, tanto più che due giorni fa i miliziani dello Stato Islamico hanno lanciato una nuova offensiva contro i pozzi di Brega, nell'est del Paese. Di certo però commando britannici stanno preparano un attacco all'Isis a Sirte, insieme a Francia e Usa. Mentre Washington lancia una cyber war contro Califfato. MAIL [email protected] ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 5 ECONOMIA CONTRATTO DEL SECOLO. La fornitura di 12 sommergibili all’Australia Francia imbattibile sottacqua flash mega contratto da 34 miliardi Maglia nera per l’Italia Smacco per avversari del calibro di Germania e Giappone u La Francia, da tempo in crisi quanto e forse più di noi, ha portato a casa un autentico “colpaccio” battendo sul filo di lana avversari decisamente agguerriti come Giappone e Germania. Sul piatto della bilancia il “contratto del secolo”: la realizzazione di 12 sottomarini per conto dell’Australia. Un appalto da 34 miliardi di euro, quanto basta per dare una “sferzata” al Pil nazionale. MEGA APPALTO. La commessa da 50 miliardi di dollari australiani (34,5 mld di euro) è la più grande mai affidata dall’Australia e riguarda la fornitura di 12 sottomarini oceanici della classe Shortfin Barracuda Block A1, destinati a sostituire gli attuali 6 sottomarini Collins, entrati in funzione nel 1990 e il cui ciclo di vita si concluderà nel 2026. Appalto che si è aggiudicata la Dncs (Direzione costruzioni navali e sistemi con sede a Cherbourg, detenuta al 62% dallo Stato e al 35% da Thales, a sua volta controllata al 27% dallo Stato e al 26% dal gruppo SOTTOMARINI. Costosi gioielli della tecnologia navale Dassault), battendo avversari formidabili come la tedesca ThyssenKrupp Marine Systems o il consorzio giapponese formato da Mitsubishi Heavy Industries e Kawasaki Shipbuilding Corporation, una candidatura presentata direttamente dal Governo di Tokio. Una vittoria inaspettata da tutti, francesi compresi. LA POLITICA. Dal punto di vista politico, si tratta di una vera boccata d’ossigeno per l’esecutivo di Hollande, a un anno dalla presidenziali e, in particolare, di un altro successo personale del ministro della difesa Jean-Yves Le Drian. La sua politica orientata all’export ha già portato al record di vendite di armamenti nel 2015, pari a 16 miliardi di euro. L’ECONOMIA. Oltre ai 3/4 mila posti di lavoro salvati o creati, una buona parte del valore generato dalla commessa (si parla di 50 anni di lavoro tra consegna e manutenzione dei sottomarini e formazione) resterà in Australia, ad Adelaide, dove verranno assemblati i Barracuda. Inoltre, il sistema di combattimento installato (pari al 10% del valore totale) sarà americano. L’indotto francese è stato stimato in circa 8 mld. DIFFERENZE DI GENERE FCA. Automobili FIAT CHRYSLER Crescono gli utili, ma il debito segue a ruota u Il consiglio d'amministrazione della società olandese, riunitosi a Londra, ha approvato i conti del primo trimestre che vedono un aumento dei ricavi (+3%)?a 26,57 miliardi di euro e un utile operativo quasi raddoppiato (+88%)?a 1,3 miliardi dai 696 milioni del 2015. L'utile netto è salito a 478 milioni da 27 dello stesso periodo dell'anno precedente. Tutto bene, dunque? Non proprio: infatti, il debito netto industriale, l'indicatore principale della solidità finanziaria del gruppo, è salito a fine marzo a 6,6 miliardi di euro dai 5 miliardi di fine dicembre. Un preoccupante aumento del 30% pari a 1,5 miliardi di euro. Sandrigo Ingross srl via Che Guevara n.5, Z.A. Aquileia (ud) tel. 0431/919665 - fax 0431/919675 [email protected] u Sul fronte dell’occupazione l’Italia porta a casa una doppia maglia nera: sul fronte degli occupati (60,5%) ci batte solo la Grecia, nel divario fra uomini e donne che lavorano (-20%) peggio di noi solo Malta. È quanto emerge dai dati Eurostat per il 2015. Sul fronte del lavoro, siamo ancora lontani dall’obiettivo fissato per il 2020 (67,5). A titolo di confronto, siamo lontani anni luce dai migliori del gruppo: Svezia (80,5%), Germania (78%), Gran Bretagna (76,9%), Danimarca ed Estonia (76,5%) e Olanda (76,4%). Sul fronte del divario minimo tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile, i più virtuosi sono: Finlandia (-2,15), Lituania (2,4%), Lettonia (4%) e Svezia (4,2%). Nel gruppo degli ultimi della classe, siamo in compagnia di paesi come Malta (27,8%), Grecia (-18%), Romania (-17,5%) e Repubblica ceca (-16,6%). Per il fronte degli occupati, prima di noi la Grecia (54,9%), dopo di noi la Croazia (60,5%) e la Spagna (62%). Se fossimo una classe scolastica, saremmo nel gruppo dei “teppisti”. 6 ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 MAIL [email protected] ECONOMIA / Regione IRES-FVG. La nostra regione assieme alla Marche ha registrato una crescita del 36% Fvg: tutti pazzi per i voucher dal primario agli altri settori Torrefazione friulana ORO CAFFÈ: +10% DEL FATTURATO NEL 2015 Uno su quattro non sono stati riscossi, si teme utilizzi distorti dello strumento ............................................................. ... ... GAETANO SPATARO ... [email protected] . u Il Fvg si conferma, a pari merito con le Marche, la regione dove l’utilizzo dei voucher è cresciuto maggiormente, in relazione ai livelli occupazionali. Da una indagine Ires Fvg su dati Inps e Istat curata dal ricercatore Alessandro Russo, risulta che sono stati venduti quasi 5,3 milioni di voucher, un milione e mezzo in più rispetto al 2014 (+35,7%). Una crescita che è divenuta esponenziale negli anni, infatti, si è progressivamente passati da meno di 250 mila voucher venduti nel 2009 a 3,8 milioni nel 2014. Un tren che non è esclusivo del Fvg, bensì una tendenza comune all'intero territorio nazionale. I COMPARTI. Il settore in cui si utilizza maggiormente il lavoro accessorio (e i relativi voucher) è il terziario, in particolare l’anno scorso commercio, servizi e turismo insieme hanno assorbito il 40% del totale. Curiosamente l’agricoltura, comparto per il quale tale strumento era stato originariamente concepito, ha registrato una flessione (-7,4%). Complice di questo cambiamento la riforma contenuta nella legge 92 del 2012 dove viene permesso di fatto l’utilizzo di lavoro accessorio per qualsiasi tipologia di attività. Tanto che nell'ultimo anno è cresciuto soprattutto l'aggregato "altre attività", dove il numero dei voucher è quasi raddoppiato (+92%); incrementi rilevanti anche nei lavori domestici (+87%), nelle manifestazioni sportive e culturali (+41%) e nel turismo (+34,5%). A facilitare la diffusione di tale strumento, anche la possibilità di acquistarlo praticamente ovunque: dai tabaccai (72,3%), via telematica (11,2%) e, infine, le sedi provinciali Inps (7,7%), un tempo canale di acquisto principale e oggi solo residuale. gione nel 2015 sono stati oltre 50 mila le persone che ne hanno fatto uso (1,4 milioni a livello nazionale). Oltre la metà sono donne, poco meno della metà sono giovani (under 35). La componente femminile risulta maggioritaria in tutti settori, tranne che nelle attività agricole e nell'ambito del giardinaggio e delle pulizie. A fronte di 5,3 milioni di voucher venduti, circa 3 su 4 sono stati utilizzati e riscossi (quasi 4 milioni). Ogni lavoratore in media ne ha ricevuti 78 con un compenso netto annuo pari a 587 euro. Le retribuzioni risultano direttamente proporzionali all’età del prestatore. UTILIZZATORI. Nella nostra re- ABUSI. La forte discrepanza, sia a livello nazionale che regionale, tra i voucher venduti e quelli riscossi (ne mancano circa un quarto), fa pensare a possibili utilizzi distorti di tale strumento. In un documento del Ministero del lavoro e dell’Inps si sostiene la necessità di rendere questo strumento pienamente tracciabile, per evitare «comportamenti illegali ed elusivi delle aziende che acquistano il voucher, comunicano l'intenzione di utilizzarlo ma poi lo usano solo in caso di controllo da parte di un ispettore del lavoro». Il fatto che un quarto dei buoni lavoro venduti non siano stati riscossi sembra confermare questa tendenza. La nostra regione conferma la sua vocazione non solo nella produzione e commercializzazione di vino, ma anche di caffè. Oltre alla nota azienda triestina di proprietà della famiglia Illy, anche una azienda friulana, la Oro Caffè di Tavagnacco, continua a macinare bilanci positivi: un fatturato di 6,7 milioni di euro con una crescita del 10% rispetto al 2014. Sono dati di tutto rispetto, soprattutto in tempi difficili come quelli attuali. Complici di tale risultati, l’apertura n Friuli dei primi “Adoro Cafè”, il progetto di caffetterie in franchising firmato Oro Caffè. I primi tre locali in franchising dell’azienda, gestiti direttamente dall’azienda sono stati aperti recentemente a Udine, Trieste e Martignacco. A questo si aggiungono anche: l’ampia espansione sul territorio romano, dove è più che raddoppiato il numero dei clienti a cui è garantito un servizio di assistenza ed approvvigionamento costante, ed i dati positivi provenienti dall’export (che determina il 50% del fatturato) grazie anche al servizio allargato all’oltreoceano offerto dalla filiale canadese Oro Caffè Inc. BILANCIO 2015. I risultati di una ricerca di Continental Italia conferma un deciso incremento delle vendite di automezzi per il trasporto non solo in regione Una decisa ripresa nel settore degli autotrasporti vero boom in Fvg di nuovi veicoli pesanti: +65,4% u Il settore dei trasporti, da tempo in affanno anche nella nostra regione, sta registrando una nuova ripresa delle immatricolazioni, segno evidente, ma non confermato, di una inversione di tendenza. Nel 2015 in Friuli Venezia Giulia le immatricolazioni di veicoli per il trasporto merci sono aumentate del 14,6% rispetto al 2014. Considerando i veicoli adibiti al trasporto di merci, l’incremento registrato è del 9% per quelli fino a 16 tonnellate di peso. Per i veicoli oltre tale peso, l’incremento è stato molto superiore: +65,4%. Da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci, emerge che a livello territoriale, la provincia friulana in cui vi è stata la maggior crescita delle immatricolazioni di veicoli per il trasporto merci è Gorizia (+32,9%), seguita da Udine (+24,2%) e Trieste (+22,7%). A Pordenone, invece, vi è stato un calo, seppure lievi (-3,2%). Dai dati elaborati dalla Continental emerge che le immatricolazioni di veicoli per il trasporto pesante sono cresciute di più a livello nazionale in Emilia Romagna: +24,1%. Considerando solo gli automezzi TIR. Autotrasporti pesanti con peso totale inferiore a 16 tonnellate, emerge una regione spesso fuori da qualsiasi classifica (come nel resto del Sud): la Calabria. Come già anticipato, il Fvg emerge prepotentemente nel dato riferito agli automezzi più pesanti (oltre le 16 tonnellate), con un autentico boom: +65,4%. L’amministratore delegato di Continental Italia, Alessandro De Martino: «L’aumento registrato l’anno scorso fotografa efficacemente il momento congiunturale che il settore dei trasporti su strada sta attraversando. Dopo una crisi prolungata, molte aziende di autotrasporto si sono trovate nella condizione di non poter più rimandare la sostituzione dei loro mezzi più vecchi e inquinanti. Allo stesso tempo l’inizio della ripresa economica ha contribuito a far aumentare gli scambi di merci e con essi i trasporti. Questi due fattori hanno spinto le aziende di trasporto ad accelerare il ricambio dei mezzi per poter affrontare le sfide che attendono l’economia nel futuro prossimo con una flotta di veicoli più giovani, più sicuri e più efficienti». Una notizia di per se positiva, che però deve essere consolidata. MAIL [email protected] ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 7 REGIONE IL TERREMOTO . I tre leader sindacali nazionali alle celebrazioni tra Gemona e Venzone La solidarietà e la speranza dei friulani un esempio che molti oggi rimpiangono Il Friuli rinacque allora perchè riprese subito a lavorare e a vivere insieme ........................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u Da Gemona a Venzone si sono svolte oggi le commemorazioni delle vittime del sisma che 30 anni fa scosse nelle fondamenta la nostra regione, spingendola ad una reazione che fu, oggi come allora, da esempio per molti. Una ricostruzione che fu non solo materiale, ma anche e soprattutto morale, come hanno ricordato oggi i leader nazionali delle tre principali sigle sindacali presenti all’evento: Susanna Camusso (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). La visita dei segretari generali, partita da Gemona con l’omaggio alla stele che ricorda gli 11 operai delle Manifatture uccisi dalla scossa del 6 maggio, è proseguita nel municipio di Venzone, dove Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato anche una mostra fotografica che rievoca le tappe della ricostruzione e le tante battaglie che videro allora protagonista il sindacato a fianco dei terremotati. CAMUSSO. Nel suo intervento, la segretaria generale della Cgil leader cislina, ha precisato che accogliere chi fugge dalla guerra e dalla morte è un dovere. Furlan ha aggiunto che «Il Fiscal compat è oggi il vero freno a mano dell’economia e del lavoro. Oggi, dobbiamo assolutamente costruire una Europa federale, gli Stati Uniti d’Europa. Per rilanciare l’economia e la competitività delle industria europee servono prima di tutto premesse di pace nel mondo». Sul tema del lavoro e dei voucher, in particolare, ha concluso: «Sono un modo di coprire realtà di precariato assoluto, il loro dilagante utilizzo rende assolutamente necessari controlli a tutela della dignità del lavoro e della vita». I TRE LEADER. Da sx: Furlan, Barbagallo e Camusso Susanna Camusso, a Gemona del Friuli (Udine), ha citato la riforma del sistema previdenziale e il rinnovo dei contratti pubblici e privati, definendoli: «Priorità che i sindacati chiedono ad un governo che si comporta come un pessimo datore di lavoro». I contratti nazionali, infatti, non risultano ancora rinnovati. Stesso discorso per gli investimenti pubblici e industriali che languono, «alimentando deflazione e stagnazione». Sul delicato tema delle pensioni, infine: «urge un nuovo sistema, perchè la pensione per i giovani oggi è una utopia». FURLAN. Decisamente preoccupata del risultato delle elezioni presidenziali in Austria, che ha visto il crollo del partito della Liberta, la BARBAGALLO. Al centro dell’intervento di Carmelo Barbagallo, infine, il tema dei migranti: «Al di là della solidarietà e della giustizia c’è anche un enorme problema economico. Chiudere le frontiere significa bloccare la circolazione delle merci e delle persone con danni incalcolabili». «Il Friuli - ha aggiunto il leader della Uil - è rinato perchè i lavoratori sono ritornati subito in fabbrica pur essendo ancora una tenda. Senza lavoro i giovani non hanno speranze nel futuro e non fanno figli. Il nostro paese rischia l’estinzione». In sostanza: «non ci può essere ripresa economica senza ripresa demografica e quest’ultima non può avvenire soltanto con gli immigrati». LEADER LOCALI. A fianco dei segretari generali, dei rappresentanti territoriali di Cgil-Cisl-Uil, Villiam Pezzetta, Franco Colautti e Ferdinando Ceschia, e dei i sindaci di Venzone e di Gemona, Fabio Di Bernardo e Paolo Urbani, anche la presidente della Regione Debora Serracchiani, che ha dichiarato: «Insieme per ricordare una ricostruzione che fu un esempio concreto di federalismo, grazie al coinvolgimento diretto della Regione e dei sindaci, un modello capace non soltanto di ricostruire le case, le fabbriche e il nostro patrimonio artistico e architettonico, ma anche di preservare un senso di comunità che sopravvive ancora oggi». Sulla stessa falsariga le parole del segretario regionale della Uil, Ceschia, che ha ricordato: «La voglia di partecipazione e di democrazia che attraversò con impeto anche il sindacato, dando vita a un modello organizzativo che ci diede caratteristiche più autonome, più snelle e più libere». Un terremoto, dunque, che nella sua tragicità, ha messo in luce la capacità dei friulani di emergere senza dimenticare la solidarietà e la capacità di immaginare un futuro. Tutte cose che oggi mancano drammaticamente, come più volte è emerso nei discorsi dei vari leader. I DATI DI BILANCIO. Nel triennio 2013-2015 realizzate opere per 11 milioni, previsioni di sviluppo futuro Consorzio Ziu: strumento per lo sviluppo industriale Marinig: tra i nuovi obiettivi lo sviluppo della logistica e in particolare il nuovo scalo ferroviario a Nord u Il Consorzio per lo sviluppo industriale del Friuli centrale segnala per il triennio 2013-2015 opere realizzate per un valore di oltre 11 milioni di euro. Nello stesso periodo, inoltre, si registra un utile netto di circa 800 mila euro di cui 152 mila euro realizzati nell'esercizio 2015 e 415 mila euro nel 2014. Nel solo 2015 le opere realizzate ammontano a 3,57 milioni di a euro. Questi i dati del bilancio che sono stati presentati dal presidente del Consorzio Ziu, Renzo Marinig, assieme alla vicepresidente Mariella Moschione e al direttore Roberto Tomè. Gli stessi che saranno sottoposti alla approvazione dell'assemblea dei soci il 29 aprile. Guardando alle altre cifre, in particolare, emerge che dal 2013 ad oggi, il patrimonio del Consorzio è cresciuto costantemente, pas- sando dai 4,7 milioni di euro del 2013, ai 5,37 milioni del 2015. Anche l'occupazione è cresciuta del 4% dal 2008 ad oggi. L'area Ziu è estesa su un unico perimetro di 5,2 milioni di mq, conta 120 aziende insediate e oltre 3200 addetti. Il presidente del Consorzio Ziu, Marinig, ha ricordato come tra le attività svolte dall'ente consortile vi è la realizzazione delle opere di infrastrutturazione e urbanizzazione: «Che rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo e il funzionamento della zona indu- striale udinese». Fra queste il potenziamento e l'adeguamento delle reti fognarie di via delle Industrie, i lavori di adeguamento del depuratore consortile a servizio della Ziu, la dislocazione rotatoria esistente fra viale del Lavoro e via delle Industrie, l'allargamento di via Buttrio con potenziamento della rete fognaria e l'adeguamento del depuratore consortile a servizio dell'area industriale oltre all'adeguamento e potenziamento della rete fognaria meteorica a servizio della Ziu. Riguardo alla riforma dei Consorzi, Marinig ha confermato l’esigenza di un cambiamento, senza dimenticare il ruolo che hanno assunto sino ad oggi: «Sono stati e sono ancora strumenti di massima importanza per sostenere la crescita del Fvg». Fra gli obiettivi futuri, lo sviluppo della logistica: le zone zone industriali Ziu, Ziac e Consorzio per lo Sviluppo Industriale ed Economico della Zona Pedemontana Alto Friuli (Cipaf) riuniti in un unico ente, secondo Marinig, con la partecipazione dell'Interporto Alpe Adria di Cervignano potrebbero configurarsi come una piattaforma logistica internazionale intercettando i flussi di merci provenienti dal mercato del Sud -Est del Mediterraneo e diretti verso il Centro e Nord-Est Europa. Nel prossimo triennio, infine, l’opera più rilevante sarà il nuovo scalo ferroviario a Nord della Ziu, un’opera da 6 milioni di euro, che insisterà su 35 mila metri quadri e 500 addetti. Previsto anche il raccordo con la tangenziale Sud, un asilo nido, sportelli bancari e di medicina per il lavoro. 8 ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 MAIL [email protected] CRONACA AMARO. La polstrada ha bloccato dei trafficanti sulla A23 IL SINISTRO schianto contro il guardrail Cani: ancora traffici Incidente sulla A4 sequestrati 10 cuccioli Tre giovani feriti, uno in maniera seria Bloccata a Moggio una Volkswagen Sharan con targa slovacca ........................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u La nostra regione si dimostra sempre di più terra di transito di traffici illeciti. Uno di questi è quello di animali. Alcuni individui sono stati infatti sorpresi nell’area di servizio autostradale di Campiolo, in A23, all’altezza di Moggio Udinese, a scambiarsi cuccioli di cane e sono stati denunciati dalla polizia stradale di Amaro. Gli agenti della polstrada, stavano effettuando un servizio di controllo quando hanno fermato una Volkswagen Sharan con targa slovacca. Aperto il bagagliaio si sono visti quattro trasportini nei quali era- no stipati dieci cuccioli di razza, Cavalier King e Golden Retriever. Le bestiole costrette negli spazi angusti probabilmente da molte ore. Secondo il veterinario dell’Azienda sanitaria – intervenuto sul posto – non erano infatti in buone condizioni. I cuccioli apparivano sofferenti disidratati a causa del viaggio. Inoltre si trattata, a parere del medico veterinario di cuccioli molto piccoli, di due mesi o forse meno, appena svezzati e quindi, non idonei all’importazione nel nostro Paese. Erano inoltre privi di microchip e non avevano nessun documento valido per l’importazione. Per questi motivi oltre all’autista 40enne slovacco è finita nei guai una cittadina argentina, classe 1961, residente a Castelfranco Veneto. Entrambi dovranno rispondere dell’accusa di maltrattamento di animali. Il veicolo utilizzato per il trasposto è stato sequestrato. I cuccioli sono stati subito affidati per le cure a volontari. Le indagini però non sono concluse, la polizia vuole capire la destinazione che dovevano avere i cuccioli, in questi casi esperienza insegna che gli animali alimentano un mercato clandestino che vede finti allevamenti piazzare i cuccioli nel nostro Paese dichiarandone la nascita da fattrici presenti in Italia. In questa maniera il valore degli animai aumenta a dismisura. LE RICERCHE. L’auto dell’uomo scomparso da giorni era stata trovata nei pressi dell’argine Cavazzo: Trovato corpo nel lago probabilmente è Paolo Toffoletti u E' stato trovato poco dopo le 15 di martedì il corpo privo di vita di un uomo annegato nel lago di Cavazzo. Anche se non vi è alcuna conferma ufficiale tutto fa suporre trattarsi di Paolo Toffoletti, l'uomo di Magnano in Riviera scomparso tre giorni fa. Le ricerche nelal zona erano riprese questa mattina proprio nella zona del lago di Cavazzo Carnico , dopo l’allarme lanciato dai familiari erano state avviate subito le ricerche che hanno portato a rinvenire la sua automobile, aperta, vicino allo specchio d’acqua. Il timore era che l’uomo fosse caduto o si fosse gettato in acqua. I sopralluoghi di ieri non avevano dato esito e questa mattina le squadre sono ripartite. Operano sul posto, coordinati dal vigili del fuoco il personale del nucleo Saf di Udine, speleo-alpino-fluviale, il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Trieste e l’elicottero del nucleo dei vigili del fuoco di Mestre. Partecipano alle ricerche anche il Sagf della Guardia di finanza e i carabinieri. Poi nel pomeriggio il triste ritrovamento. Nella casa dove abitava con il fratello è stato trovato un messaggio ai parenti di cui non è stato reso noto il contenuto. Ma del resto il ritrovamento della vettura, una Volkswagen Polo di color rosso, trovata parcheggiata poco distante dal lago di Cavazzo, aperta e con le chiavi inserite aveva da subito fatto temere il peggio. Per i soccorritori la consolazione di aver fatto tutto il possibile per cercarlo nella speranza che si fosse invece allontanato nei boschi. SOMMOZZATORE DEI VIGLI DEL FUOCO. Foto di repertorio Incidente stradale lungo l'autostrada A4 intorno alle quattro della scorsa notte, tre giovani sono rimasti coinvolti nel sinistro. Uno dei tre è stato ricoverato in condizioni gravi all'ospedale di Udine. L'incidente, secondo la ricostruzione dei soccorritori è avvenuto sul tratto compreso tra i caselli di Palmanova e Villesse, nel territorio comunale di Ajello del Friuli. L'auto sulla quale i tre si trovavano, una Volkswagen Polo, stava procedendo in direzione di Trieste, quando, per cause ancora in corso di accertamento (non si esclude vista l’ora il colpo di sonno) è uscita di strada, sbandando a destra e finendo contro il guardrail. Gli accertamenti da parte della Polizia stradale di Gorizia, sul posto per i rilievi. A riportare le ferite più serie è stato uno dei due passeggeri, 23 anni di nazionalità bulgara e residente a Monfalcone. Il giovane era seduto sul sedile posteriore e, forse anche perché pare non fosse legato con la cintura di sicurezza, è stato sbalzato violentemente nell'abitacolo a seguito dell'urto. Soccorso dai sanitari del 118, il paziente è stato trasportato al Santa Maria della Misericordia con un importante trauma cranico. Per gli altri due, di 25 anni e 20 anni, entrambi di Monfalcone, a loro volta feriti ma in maniera più lieve, è stato ritenuto sufficiente il trasporto al vicino ospedale di Palmanova. A quanto appreso, i tre stavano rientrando a casa dopo una serata in discoteca, a Lignano. L'alcoltest al quale il conducente è stato sottoposto è risultato negativo. ra la Polstrada attende di conoscere anche l'esito delle ulteriori analisi, in particolare il narcotest, eseguite in ospedale. Al momento, come prassi, il conducente risulta denunciato per lesioni gravi. TTIP-CETA. Mereto di Tomba l’unico comune italiano a Barcellona Stop ai trattati tossici la protesta è europea u Il 21 e 22 aprile amministratori comunali di 40 città di tutta Europa, del Parlamento europeo ed esperti si sono trovati a Barcellona per l'incontro paneuropeo di "Autorità locali e nuova generazione di trattati di libero scambio" durante il quale si sono discusse strategie di dissenso ai diversi accordi commerciali che minacciano l'autorità degli enti locali. Unico rappresentante italiano, il Comune di Mereto di Tomba (Ud), il cui consigliere, Walter Mattiussi, nell'incontro ha dichiarato: «Trattati commerciale nati alle spalle dei cittadini come il TTIP (libe- ro scambio in corso di negoziato dal 2013 tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America) e il CETA (tra Canada e l'Unione Europea) minacciano i diritti dei cittadini, servizi pubblici e la tutela dei consumatori. Se il TTIP sarà approvato così com'è, i comuni si troveranno di fronte al rischio molto consistente di bloccare ogni tentativo di sviluppo sostenibile locale». Massimo Moretuzzo, sindaco di Mereto di Tomba ha aggiunto: «Sono più di 1.500 i comuni in tutta Europa e Stati Uniti che si sono dichiarati contrari a questi accordi commerciali». MAIL [email protected] ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 9 XXX / Xxx / Udine CRONACA IL CASO. La polizia locale di Udine veste in modo non regolamentare Passaggi a livello, presto incontro tra Comune, Regione e RFI Vigili, divise vecchie e logore Treni in città Al ricambio, ci penserà l’Uti? echi dall’esposto Per le uniformi, stanziati da anni 360 mila euro e mai utilizzati ........................................................... ... ... LUCIA BURELLO ... [email protected] . u BRUTTI ANATROCCOLI. Ecco a cosa assomigliano i nostri vigili durante le parate. Vigili di serie B, che perfino nei giorni di festa e “onor patrio” sono costretti a sfilare con divise non regolamentari e vecchie anche una decina di anni. Sfigurando non poco. Ma come mai, si domandano numerosi consiglieri di Minoranza, la nostra Polizia locale non è ancora “vestita di nuovo”? Come mai tutti gli agenti della regione brillano lustri sotto al sole, mentre quelli di Udine si distinguono per antiquata foggia, spegnendosi stinti come il bucato della bisnonna? La domanda è legittima, anche perché, secondo il nuovo regolamento regionale, tutte le uniformi della polizia locale dovevano essere sostituite “da mo’”, per garantire una più estetica e riconoscibile uniformità. Con il Decreto del Presidente della Regione, 8 aprile 2013, n. 68, infatti, sono state emanate, in attuazione dell'articolo 25, comma 1, lettere a), b) e c) della legge regionale 29 aprile 2009, n. 9 "Disposizioni in materia di politiche di sicurezza e ordinamento della Polizia locale", anche concernenti le "caratteristiche dei veicoli, degli strumenti operativi, delle tessere personali di riconoscimento e delle divise con i relativi elementi identificativi, in dotazione ai corpi e ai servizi della polizia locale operanti nella regione". Tutto il Friuli Venezia Giulia si è adeguato. Il Comune di Udine, invece, ostinato, mantiene le sue Cenerentole con la fondina. Ecco che sulla questione, l’opposizione in Aula, con il consigliere grillino Fleris Parente in testa, ha redatto un’interpellanza da portare al prossimo Consiglio Comunale, sottolineando che, “con la delibera n.90 del 26 novembre 2014, avente oggetto una variazione di bilancio, il Comune destinava ben 230 mila euro per il 2015 e 130 mila per il 2016 all’acquisto del nuovo vestiario della Polizia Locale. E l’interpellanza, guarda a caso, si materializza in concomitanza con una lettera di lamentele che, stando a quanto dicono sussurri da pianerottolo, sarebbe stata inviata dal vertice di via Girardini, Sergio Bedessi all’Ufficio acquisti. Con la missiva, evidentemente in- LOGORI. Rifrangenza consumata e cappello con visiera staccata tercettata dall’opposizione, pare che il comandante arrivato dalla culla del Rinascimento, si lamenti scandalizzato dell’indecente livrea dei suoi agenti, che pur facendo parte di un capoluogo di provincia, sembrano arrivare dai sobborghi di Gotan City. Ma non solo, sembrerebbe lamentarsi anche di inutili, paradossali e ingiustificabili rimbalzi di mail e di responsabilità scaricate da un ufficio all’altro. Ma per il momento il Comune si giustifica: «Le divise non sono ancora state cambiate con la nuova foggia imposta dalla Regione perché la procedura non è così banale. C’è una gara in corso e ci sono stati dei ritardi. Adesso sono arrivate tutte le scarpe nuove» ecc. ecc per finire con il rassicurante annuncio che suona più o meno così: “non preoccupatevi, perché tutto il vestiario andrà cambiato”. Ecco il punto succulento dell’intera vicenda. Sì, perché la domanda delle domande è: chi penserà a vestire come si deve i vigili di Udine? E la risposta più maliziosa seppur più credibile è: ci penserà l’Uti. Insomma, perché spendere oltre 300 mila euro se, fra tre mesi, con l’ufficializzazione delle Unioni Territoriali Intercomunali (con presidente Honsell) si condividerà e accorperà anche il servizio di Polizia Locale? A spendere quei soldi ci pensi il nuovo governo territoriale. Se questa è realmente l’intenzione, ben venga il risparmio, dopo la salassata di piazza Primo maggio; ma basterebbe dirlo, tanto la figura barbina, Udine la sta già facendo. u A SEGUITO dell’esposto scritto dai consiglieri comunali di Forza Italia, Vincenzo Tanzi e Maurizio Vuerli in tema di sicurezza dei cittadini, compromessa «dal mal funzionamento, blocco e intralcio della circolazione stradale causata dai passaggi a livello in città» e indirizzato al Procuratore Capo della Repubblica, Antonio De Nicolo, pare che qualcosa si stia muovendo. Non è dato sapere di che si tratta, ma voci di corridoio danno per imminente (domani) un incontro a porte chiuse, un tavolo programmatico, tra il sindaco, Furio Honsell, l’assessore regionale Mariagrazia Santoro e i rappresentanti della Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). Insomma, la questione dei passaggi a livello, in auge anni fa dopo la nascita del comitato spontaneo di cittadini che si batte per la dismissione dei cinque passaggi a livello ferroviari nella tratta in superficie Udine/Tarvisio, torna ad infiammare gli animi nella speranza che venga risolta una volta e per tutte. Insomma, dopo otto mila firme raccolte per la causa, dopo i molteplici incidenti, disagi, costi e sgradevole inquinamento dovuto a soste giurassiche delle auto in coda davanti alle sbarre, dopo le vane richieste dell’uso della tratta interrata non solo per i treni merci, ma anche passeggeri, si chiede al Procuratore Capo della Procura della Repubblica, «di intervenire affinché siano flash L’ORA DELLE STORIE Educazione al cibo con la Coldiretti u Sarà la frutta la protagonista assoluta del prossimo appuntamento con “Ti mangio”, il modulo dell'Ora delle storie dedicato all'educazione alimentare. disposti gli opportuni accertamenti, valutando eventuali profili di illiceità». E mentre i consiglieri forzisti attendono risposta, a rincarare la dose interviene oggi il consigliere della Lega Nord, Mario Pittoni: «Per la dismissione dell'antieconomica e ormai fuori dal tempo tratta ferroviaria Bv Vat-Udine, che taglia in due la città, servono decisioni operative. Non è più tempo di parole: dal tavolo programmatico di domani deve uscire un atto preciso, dopo anni di rimpiattino tra Comune di Udine, Regione e Rfi. Non è vero – continua Pittoni - che come ipotizza qualcuno, servano 50 milioni per adeguare la linea di cintura. I costi cui accenna Rfi si riferiscono a ben altri interventi. Mentre, al contrario, sono ben noti gli alti costi di manutenzione ordinaria e straordinaria della tratta da dismettere, con ben cinque passaggi a livello. Abbiamo a disposizione la tratta interrata, a suo tempo progettata proprio prevedendo lo spostamento di tutto il traffico passeggeri e merci della linea Tarvisio-Udine. E La differenza non è di 10 km, ma solo 4,3 senza gli attuali rallentamenti». Domani, mercoledì 27 aprile dalle 17 alle 17.50 la biblioteca della VII circoscrizione, in via Piemonte 84/7 a Cussignacco, ospiterà un incontro dedicato alla frutta e alla sua fondamentale importanza per l'alimentazione quotidiana. Ospiti dell'iniziativa saranno Coldiretti e l'associazione Panificatori del Friuli Venezia Giulia, che parleranno anche del valore del cibo e del lavoro agricolo. Nel corso dell'incontro i piccoli partecipanti potranno ascoltare tante simpatiche favole legate alla frutta e provenienti anche da altri Paesi. 10 ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 CULTURA / & MAIL [email protected] spettacoli ANTICIPAZIONI. Terra e fuochi, è la suggestione tematica della prossima edizione Il Mittelfest compie ben 5 lustri per l’occasione si ricollega alla terra Un’opera da camera è dedicata al mugnaio Domenico Scandella, detto Menocchio u TERRA E FUOCO è la suggestione tematica della prossima edizione di Mittelfest. Dopo la dedica del 2015 all’Acqua. E visto che la rassegna festeggia quest’anno i 5 lustri, l’occasione è propizia per rinsaldare il legame con il territorio che la ospita. Terra di suggestivi scorci naturali e di originale composizione linguistica, dove i popoli si incontrano. Questo secondo tassello della trilogia ideata dal direttore artistico Franco Calabretto vuole accendere i riflettori sul binomio terra/fuoco, lungo il quale si dipana il cartellone degli spettacoli che animeranno Cividale dal 16 al 24 luglio. Attesa già per il giorno 13 luglio un’anteprima, d’eccezione, con il concerto di uno dei più importanti musicisti della scena pop mondiale, il chitarrista messicano Carlos Santana che celebrerà con ritmi di fuoco i 25 anni di Mittelfest, prima dell’avvio della programmazione ufficiale. Mentre il cartellone generale sta prendendo la sua forma definitiva, si rendono note alcune “chicche” dell’edizione 2016. Per la prima volta quest’anno Mittelfest affronta una produzione lirica, con un’Opera da Camera dedicata ad un grande eretico friulano finito sul rogo dell’Inquisizione nel 1599, Domenico Scandella detto Menocchio, da Montereale, la cui storia è stata raccontata magistralmente da Carlo Ginzburg in “Il formaggio e i vermi”, il best seller edito da Einaudi di cui proprio quest’anno ricorrono i quarant’anni dalla pubblicazione. Il progetto musicale in programma nella prima serata di festival (sabato 16 luglio alle 22.00 in Piazza Duomo) che gode anche del supporto della RAI - raccoglie artisti internazio- nali e territoriali. Partitura e libretto originali sulle orme della parabola eretica del mugnaio friulano sono firmate, rispettivamente, da Renato Miani e Francesca Tuscano, la regia, le scene e i costumi sono di Ivan Stefanutti, nativo di Udine, che vanta un’atti- vità molto intensa nell’opera lirica. Sul palcoscenico le voci del baritono Gabriele Ribis nel ruolo di Menocchio, il tenore Branko Robinšak, il basso Nicholas Isherwood e il mezzosoprano Elena Biscuola. Gli fa da ideale contraltare, con sottili rimandi, la nuova produzione teatrale firmata da Promomusic che Simone Cristicchi dedica a David Lazzaretti, detto il “Cristo dell’Amiata”. Dopo il successo di Magazzino 18, una nuova indagine del cantautore romano, sempre tra canzoni e nar- IL ROGO. Eretico Domenico Scandella razione, per recuperare l’ideale di giustizia sociale che attraversa la storia dell’utopista toscano. Ne “Il secondo figlio di Dio” – al debutto in prima assoluta a Mittelfest sabato 23 luglio - si racconta la grande avventura di un mistico, un visionario di fine ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Un teatro canzone dedicato al fuoco dell’eresia che vedrà la partecipazione di cori e musicisti regionali. Approda per la prima volta sul palcoscenico di Cividale il gruppo teatrale Agrupación Señor Serrano con lo spettacolo Birdie: da veri maestri delle contraddizioni, i componenti della compagnia spagnola indagano la facilità con cui in rete si movimentano capitali e beni e le difficoltà tra le quali, sulla terra, si muovono i migranti. Un sontuoso e visionario allestimento verrà proposto dal China National Opera and Dance Drama Theatre nello spettacolo Confucio, in programma al Teatro Nuovo Giovanni da Udine martedì 19 luglio. Qui terra e cielo si incontrano grazie ad un apparato visivo e coreografico stupefacente: protagonista in scena il richiamo ad uno dei più influenti e conosciuti pensatori d’Oriente. Il Teatro delle Ariette, particolarmente noto per il suo “Teatro da mangiare”, per il forte legame con i mestieri della terra e il particolare rapporto che riesce a creare con gli spettatori - spesso coinvolti nei loro gesti culinari e nell’assaggio dei piatti preparati durante lo spettacolo – presenterà a Mittelfest la prima italiana di “Tutto quello che so del grano. La farina è quella vera, e quella dell’esperienza”: i tre protagonisti usano le mani mentre raccontano pensieri di vita per un finale sempre conviviale e condiviso. In esclusiva per Mittelfest, inoltre, l’inedito accostamento di due artisti che lavorano in equilibrio con gli elementi. In Fuoco e Terra il coreografo turco Azazi dà spazio al divampare del fuoco nelle veloci rotazioni dell’arte appresa dai dervisci, mentre la potenza e i riti ancestrali guidano i gesti del danzatore keniota Anuang’a, cresciuto nella terra dei Masai. Sacile. Alla Fazioli Concert Hall, il Circolo Culturale Controtempo ospiterà il 2 maggio in concerto il faro delle nuove frontiere del jazz Al “Piano Jazz”, sta per sedersi il grande Gerald Clayton “Piano Jazz” rassegna organizzata dal Circolo Culturale Controtempo in collaborazione con la Fazioli Pianoforti e il sostegno del MiBACT e della Regione, arriva al suo secondo appuntamento. Alle 20.45 di lunedì 2 maggio sale sul palcoscenico della Fazioli Concert Hall di Sacile il pianista Gerald Clayton: classe 1984, olandese di nascita, americano di formazione, Clayton è una figura leader per le giovani generazioni, tanto da influenzare il nuovo lessico jazz d'oltreoceano e le sue tematiche più alternative. Figlio del bassista John e nipote del sassofonista Jeff Clayton, Gerald studia pianoforte classico, jazz e composizione nelle migliori accademie. Secondo premiato al Thelonius Monk Institute of Jazz Piano Competition del 2006, di lì a poco inizia la sua collaborazione con il trombettista Roy Hargrove: da allora incide diversi dischi e suona con nomi come Diana Krall, Melissa Morgan, Terell Stafford & Dick Oatts, e poi Michael Rodriguez, Dayna Stephens, Terri Lyne Carrington. Tre album, diverse nomination ai Grammy per i suoi arrangiamenti, Clayton spicca per indipendenza creativa. Anche il suo recente "Life Forum", uscito per Concord Jazz, mette alla prova la sua "importante e autorevole personalità", come la definisce il New York Times, confermando il suo talento. MAIL [email protected] ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 11 SPORT Calcio L’ANALISI. Su 220 calciatori impegnati, al fischio d’avvio appena 91 erano ‘nostrani’ C’erano una volta gli italiani ora comandano gli stranieri Bianconeri ZAPATA SARÀ OUT PER SQUALIFICA TOCCA A PERICA? Nessun ‘tricolore’ in campo all’inizio fra Inter e Udinese. E ci sono altri casi .......................................................... ... ... LUCIANO PATAT ... [email protected] . u Una volta, il 'made in Italy' del calcio era un bene prezioso, da proteggere e coltivare. Oggi, però, vedere un nostro calciatore in campo è sempre più difficile. Qualcuno punta il dito sui vivai sempre meno prolifici in alcuni ruoli - il parco attaccanti della nostra Nazionale ne è un esempio -, altri accusano i club di eccessiva esterofilia, e vedendo la qualità di alcuni stranieri nel nostro campionato non hanno proprio tutti i torti. Fatto sta che sabato sera, per Inter-Udinese, al fischio d'avvio dell'arbitro Domenico Celi non c'era alcun giocatore italiano in campo. È un'eccezione? Mica tanto. Certo, questo è un caso emblematico, ma anche sugli altri campi non è che il tricolore abbia abbondato nell'ultimo turno di campionato. Su 220 calciatori impegnati, appena 91 erano italiani, meno della metà. Detto della sfida fra nerazzurri e friulani, in altri stadi la presenza di 'nostri' atleti in campo fin dall'inizio era ridotta al lumicino. Un caso lampante è rappresentato dal match fra Roma e Napoli, che peraltro ha deciso le sorti dello scudetto: quando è cominciato l'incontro, erano soltanto tre i giocatori a portare in alto la nostra bandiera (Alessandro Florenzi e tra Frosinone (8) e Palermo (5). Tredici anche i giocatori italiani in campo al 'Dall'Ara' per l'incontro tra il Bologna, che schierava ben 10 atleti di casa nostra - unico 'intruso' l'algerino Saphir Taider e il Genoa, con tre soli portacolori. Due, infine, i match più ricchi di... Italia nello scorso turno di campionato: il confronto tra Carpi ed Empoli ha visto impegnati al fischio d'inizio 14 calciatori italiani - 9 tra gli emiliani, 5 fra i toscani -, mentre il computo della gara fra Torino e Sassuolo si attesta a 15 (6 granata e 9 neroverdi). Inter-Udinese, insomma, è stato un esempio estremo, certo, ma il tricolore sembra sempre più sbiadito sui nostri terreni di gioco. Quando svetterà di nuovo negli stadi la bandiera tricolore? TITOLARE. Silvan Widmer era fra gli 11 stranieri sabato Stephan El Shaarawy fra i giallorossi, il naturalizzato Jorginho per i partenopei). Scarsità, in questo senso, anche nella partita che ha visto impegnate a Marassi la Sampdoria e la Lazio con 6 italiani complessivamente sul terreno di gioco: si tratta dei blucerchiati Emiliano Viviano, Mattia Cassani, Lorenzo De Silvestri e Fabio Quagliarella, mentre tra i biancocelesti i nostri 'alfieri' erano il portiere Federico Marchetti e Antonio Candreva. Stesso conteggio anche nel match tra Fiorentina e Juve con, da una parte, Lorenzo Astori e Federico Bernardeschi, dall'altra Gigi Buffon, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Daniele Rugani. Da altre parti, fortunatamente, è andata meglio. Sia nella sfida fra Atalanta (7 italiani) e Lecce (5), sia in quella tra Verona (7) e Milan (5) c'erano in campo 12 calciatori tricolori, uno in più nell'incrocio LEGA PRO. Il successo sul Cuneo consente alla truppa di Tedino di accedere alla seconda fase PORDENONE PUÒ BRINDARE I PLAY-OFF SONO UFFICIALI .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Il sogno continua. E, intanto, il primo mattoncino è stato messo. Con la vittoria interna di sabato scorso contro il Cuneo, firmata dai gol di Luca Strizzolo e Matteo Mandorlini, i neroverdi si sono assicurati l'accesso ai play-off del girone A di Lega Pro, viatico obbligatorio per chi vuole continuare a coltivare sogni di serie B. I ramarri, con questa affermazione, centrano così il primo traguardo auspicato dal presidente Mau- ro Lovisa e dalla città intera. La diciassettesima vittoria stagionale racconta da sola, con il semplice dato numerico, la forza dei neroverdi: soltanto i 'marziani' del Cittadella, con 22 successi, hanno fatto meglio di Filippini e compagni. Oggi, il Pordenone si è ritrovato al Centro De Marchi per riprendere la preparazione in vista della gara di sabato a Pavia, penultimo impegno in campionato. Domani alle 16.30, pioggia permettendo, è in programma un test amichevole in trasferta contro il Mariano. Il giallo rimediato a Milano costerà caro a Duvan Zapata. Il colombiano, infatti, era diffidato e quindi sarà squalificato dal giudice sportivo per la partita di sabato con il Torino. Fermo restando che Cyril Théréau, in gol anche al Meazza, è il punto fermo dell'attacco bianconero, chi ci sarà al suo fianco? Potrebbe essere la volta buona per rivedere in campo Stipe Perica: il giovane croato, dopo i due gol in fila contro proprio il Toro e l'Atalanta, è finito inspiegabilmente ai margini. Tornerà protagonista? Da non sottovalutare la possibilità di vedere Matos in coppia con Théréau. QUI UDINESE. La squadra si è ritrovata dopo 48 ore di riposo OGGI LA RIPRESA IN VISTA DEL TORO ........................................................ ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Dopo due giorni di pausa, è ripreso questa mattina il lavoro sul campo dell'Udinese. La truppa di mister Luigi De Canio si è ritrovata al Bruseschi, dopo le 48 ore di riposo concesse dal tecnico post-gara con l'Inter, per riprendere la preparazione in vista del match di sabato 30 aprile alle 18 contro il Torino. Dopo un primo riscaldamento, la squadra è stata suddivisa in due gruppi, con l'allenamento che si è snodato attraverso esercitazioni tattiche alternate a possessi palla e potenziamento atletico. Pablo Armero, ancora non al top della condizione, ha svolto lavoro differenziato, mentre Thomas Heurtaux è stato protagonista di un differenziato programmato. Non c'era, invece, capitan Totò di Natale, ancora alle prese con alcune noie fisiche, mentre Emmanuel Badu sta recuperando dalle noie alla caviglia patite la scorsa settimana. Nei prossimi giorni, i bianconeri si alleneranno sempre alle 17. APERTO 7 giorni su 7 EDICOLA-LIBRERIA - CARTOLERIA - SERVIZIO DI LAVANDERIA DROGHERIA - DETERSIVI ALLA SPINA - PICCOLA FERRAMENTA DISTRIBUZIONE BOMBOLE GPL ENI ANCHE A DOMICILIO SERVIZIO FAX E FOTOCOPIE B/N E COLORE - PAGAMENTO BOLLETTE CONDOTTIERO. Tedino Fer.Market di Tomasetig Maurizio Piazza Paolo Diacono, 5/A - 33047 Remanzacco (UD) Tel. 0432 639094 - fax 0432 639094 - [email protected] 12 ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016 MAIL [email protected] SPORT Vari SCHERMA. Per la marchigiana ben 9 medaglie alle Olimpiadi Il caso del ‘motorino’ di Van den Driessche Valentina Vezzali dice addio questa sera l’ultima stoccata Bici con ‘l’aiutino’ Squalificata 6 anni L’atleta più titolata di sempre si ritira: ultima gara a Rio u SEI ANNI di squalifica. È l'entità della pena comminata a Femke Van den Driessche, la 19enne belga pizzicata a utilizzare una bici con motorino elettrico durante gli scorsi mondiali Under 23 di ciclocross a Zolder. Si tratta del primo caso di 'trucco meccanico' accertato e sanzionato da quando è previsto dal regolamento della Federciclismo mondiale, la Uci. L'atleta è stata sanzionata in base agli articoli del regolamento 1.3.010 che riguarda la propulsione e il 12.1.013bis sulla frode meccanica. Il minimo della punizione, in questo caso, è di sei mesi. Nel dettaglio, a Van den Driessche è stata anche inflitta una multa di 20.000 franchi svizzeri (circa 19.000 euro) oltre al pagamento delle spese legate al procedimento. Inoltre, la giovane belga dovrà anche restituire medaglie e premi in denaro ricevuti nel periodo coperto dalla squalifica quello che va dall'11 ottobre scorso -, compreso il campionato europeo under 23 di ciclocross vinto il 7 novem- .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u “C'è un tempo per tutto e credo che questo sia il giusto tempo per togliere la maschera, appendere il fioretto al chiodo ed avviare un nuovo inizio”. Parole e musica di Valentina Vezzali che, così, ha annunciato il suo ritiro dalla pedana. Questa sera, l'atleta azzurra sarà impegnata nella gara a squadre del fioretto femminile ai Mondiali, poi lascerà la scherma. Sarà di scena a Rio de Janeiro, luogo dove si svolgeranno le prossime Olimpiadi. E la 42enne marchigiana, di Giochi, se ne intende alla grande. È stata la prima schermitrice al mondo a portare a casa tre medaglie d'oro olimpiche nelle specialità individuali in tre consecutive edizioni, ma il suo palmares non si esaurisce qui. Si è aggiudicata, infatti, altri tre ori ai Giochi nelle competizioni a squadre, ai quali si devono sommare un argento e un bronzo individuali e anche un bronzo a squadre. Sempre a proposito di Olimpiadi, nel 2012 è stata la portabandiera italiana a Londra. MAMMA E DEPUTATO. Non solo scherma per ‘Vale’ L'elenco dei suoi successi è finito qui? Certo che no: la Vezzali ha vinto sei Mondiali e cinque Europei, oltre a 11 Coppe del mondo, senza considerare gli allori conquistati a livello italiano. Inutile dire che è l'atleta più titolata di sempre, una personalità da inserire nell'Olimpo dello sport. Valetina Vezzali è nata a Jesi il 14 febbraio 1974. Sposata, due figli, dal 2013 ricopre la carica di deputato, quando si è candidata con la lista Scelta civica ed è stata eletta deputato. Ci sarà la carriera politica nel suo futuro? “Nella vita dopo ogni fine c'è sempre un inizio - ha concluso l'azzurra - ed io non vedo il tramonto, ma l'alba di nuove sfide da affrontare e da vincere”. E lei, da vera combattente, è pronta per nuovi successi. bre a Huijbergen, in Olanda. Come ha fatto l'Uci ad accorgersi dell'escamotage? Lo ha spiegato la stessa federazione in una nota: “La bici è stata scansionata usando la tecnologia con risonanza magnetica sviluppata dall'Uci durante l'anno. Questa ha rilevato la presenza del motore nell'area dei box. Il motore era un Vivax nascosto con la batteria posta nel reggisella. Era controllato da un pulsante con Bluetooth istallato sotto il nastro del manubrio”. Insomma, un trucco bello e buono, scoperto e punito con una mano (giustamente) pesante. Per rinunciare alla fatica sui pedali, ora per Femke Van den Driessche ci sarà un lungo arrivederci alle corse. La prossima volta ci penserà su. Il caso VOLLEY. La testa si sposta al match di sabato contro Brescia Vittoria con ‘tirata d’orecchie’ Martignacco batte Liu Jo, ma il successo non ha convinto CHAMPIONS LEAGUE .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Come all'andata, anche nel retour match la Liu Jo Modena ha fatto sudare sette camicie all'Itas Città Fiera Martignacco. Sabato scorso, le friulane si sono imposte per 3-1 (25-20, 25-20, 23-25, 32-30) contro la 'cenerentola' e già retrocessa squadra emiliana, ma l'affermazione non ha convinto il presidente Bernardino Ceccarelli: “La vittoria sofferta è dovuta al fatto di aver preso la gara senza la dovuta concentrazione, come si conviene a una squadra nella nostra posizione”, ha affermato senza usare giri di parole. Insomma, ci vorrà tutt'altra prestazione sabato 30 aprile, quando Martignacco sarà di scena a Brescia contro la capolista Millen- flash CADONO LE ACCUSE DI CORRUZIONE PER PLATINI L’ITAS va a muro (FOTO SAIN) In casa della capolista Millennium ci vorrà ben altra prestazione nium. Il tecnico Jacopo Cuttini è già pronto: “Andremo là sapendo di affrontare la migliore - ha sottolineato il coach - e perciò questa settimana ci alleneremo al massimo e con nulla da perdere cercheremo di dare battaglia, rischieremo con tutti i colpi e metteremo in campo tutte le forze, avendo, con la sola eccezione di Colonnello, l'intera rosa a disposizione”. “Non siamo inferiori e l'importante è che le atlete credano della loro forza e che impongano un gioco veloce e determinato”, gli ha fatto eco il presidente Ceccarelli. Insomma, dopo la prestazione non al massimo contro la Liu Jo, ci si aspetta dall'Itas tutt'altra risposta in casa delle lombarde, già matematicamente prime nel girone. Intanto, la società comunica che sarà a disposizione per i tifosi al seguito un pullmann che partirà da Martignacco alle 14 di sabato 30 aprile. Semifinali al via: stasera c’è Real-City u Tempo di semifinali di Champions League. Questa sera apre il programma la sfida tra Real Madrid e Manchester City, con calcio d'inizio alle 20.45. Domani, alla stessa ora, ecco il secondo match, quello tra Atletico Madrid e Bayern Monaco. CRISTIANO Ronaldo u LA COMMISSIONE etica della Fifa ha fatto cadere le accuse di corruzione e falso a carico di Michel Platini. La decisione è arrivata oggi, dopo che la stessa commissione aveva chiesto - appena un anno fa - la sospensione a vita per 'le Roi' in merito alla vicenda dei 2 milioni di franchi ricevuti nel 2011 da Sepp Blatter come pagamento di consulenze nel periodo 1999-2002. Platini era stato sospeso per anni, viste le accuse di conflitto di interesse e slealtà; anche Blatter era stato sanzionato con la medesima pena. Entrambi questi 'pezzi grossi' del calcio internazionale hanno fatto ricorso al Tas.