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noi siamo pronti… - Curva Stefano Furlan

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noi siamo pronti… - Curva Stefano Furlan
MILLENOVECENTOSETTANTASEI
L’ORGANO UFFICIALE DEGLI ULTRAS TRIESTE 1976 –CURVA STEFANO FURLAN- NUMERO 4
07.04.2003
NOI SIAMO PRONTI…
CI RISIAMO…”IL PICCOLO” COLPISCE ANCORA!! IL NOSTRO INUTILE,
PATETICO, IPOCRITA E VIGLIACCO GIORNALETTO (SE LO SI CHIAMA
BUGIARDELLO UN MOTIVO CI SARA’….) DOPO I “DETTAGLIATISSIMI
RACCONTI” SULLA PARTITA CON IL LIVORNO, RINCARA LA SOLITA
SQUALLIDA CAMPAGNA DIFFAMATORIA CONTRO GLI ULTRAS E LA
CURVA. MARTEDI’ 25 MARZO, L’ENNESIMO ARTICOLO CHE GETTA FANGO
SU UN MOVIMENTO CHE, DA SEMPRE, NON E’ SCHIERATO CON
L’OPINIONE PUBBLICA E CON CHI TENTA DI MANIPOLARE E DI
OMOLOGARE IL PENSIERO DELLE MASSE. PRIMA DELL’USCITA DI
QUESTA FANZINE, GLI ULTRAS NON HANNO MAI AVUTO MANIERA DI
DIFENDERSI
DAGLI
ATTACCHI
DEMAGOGHI
DEL
GIORNALETTO
CITTADINO, SIAMO SEMPRE STATI CONDANNATI, ADDITATI DAI PIU’
COME LA PARTE MALATA DEL CALCIO, E MAI E POI MAI ABBIAMO AVUTO
MANIERA DI FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE…FINO AD ORA!!!!
ORA USIAMO QUESTO PICCOLO SPAZIO CHE CI SIAMO AUTOCREATI PER
DIRE A TUTTI CHE SIAMO STUFI DI QUESTI GIORNALISTI VISCIDI E
VIGLIACCHI CHE NON PERDONO OCCASIONE PER MANIPOLARE,
TRAVISARE E PLASMARE LE NOTIZIE A PROPRIO USO E CONSUMO,
SIAMO STUFI DI QUESTI “UOMINI” CHE SI ARROGANO IL DIRITTO DI
METTERCI PUBBLICAMENTE IN CROCE SANZA CONOSCERE I FATTI PER
COME REALMENTE SONO ACCADUTI, SENZA DARTI NEMMENO IL
SACROSANTO DIRITTO DI DIFESA…ORA BASTA!!!!!!!!!
SI SCRIVE “IL PICCOLO” SI LEGGE PRAVDA!!!!
millenovecentosettantasei
1
In giro per l’Italia
Con la trasferta di Catania, si chiude un mese
storico per gli U.TS, 8500 km percorsi (chi in treno,
chi in aereo) a dimostrazione del nostro amore per
la maglia e per la nostra città. Anche questa volta il
numero di presenze è stato buono, abbiamo dato
un buon colpo d'occhio e sostenuto la squadra per
novanta minuti con cori secchi. Parlando più
dettagliatamente della trasferta, posso dire che
probabilmente è stata quella più divertente,
movimentata
e
chiaramente
quella
che
calcisticamente parlando più proficua. La partenza
ha visto la solita ventina di persone darsi ritrovo il
sabato pomeriggio in stazione, il viaggio come sempre è stato allietato da alcune "macchiette" (uno spazio a
parte sarà dedicato ad una in particolare), da tornei di carte con punizioni corporali (per arrivare in forma in terra
sicula, comunque siamo dei veri atleti), e da fiumi di birra. Nonostante quello che può pensare il nostro
benamato quotidiano, il tutto come sempre s'è svolto nella massima civiltà e nel rispetto delle altre persone
tant'è vero che sul traghetto sullo stretto c'è stato un incontro con un altra tifoseria (una decina di persone)
sfociato in un semplice scambio di opinioni. Giungiamo a Catania dove siamo accolti dagli aero-ultras e da
qualche agente di P.S. che come sempre in queste zone d'Italia sono molto più civili dei colleghi che inquinano
le nostre parti. Dopo una perquisizione ridicola ci scortano verso lo stadio "Massimino", che si trova tra un
labirinto di vicoli, sarebbe adatto per imboscate, per la guerriglia urbana, ma i catanesi si limitano a farci dei
gestacci e ad offendere l'onore delle nostre madri, visto che gli ultras no “ga babe”, i soliti "cornuti" non ci
preoccupano più di tanto. Dentro lo stadio c'è una quasi totale indifferenza nei nostri confronti, che però diventa
quasi subito rispetto quando si alza il coro "LIBERTA' PER GLI ULTRA'" da parte nostra, scroscianti gli applausi
dalla curva adiacente alla nostra, che per la prima volta ( per quel che mi riguarda) e quella principale, curva che
tra l'altro è orientata a destra e che quindi ha in comune ideali e amor patrio. Probabilmente la curva nord del
Catania è stata la più calorosa e costante tra quelle fin qui viste, anche se effettivamente dopo il pareggio ha
calato in potenza, ha presentato una notevole varietà di cori, lunghi battimani e davvero belle fumogenate
(ottimo il tricolore iniziale). Quando in curva è apparso uno striscione in ricordo dei martiri delle foibe, lo abbiamo
accolto con un lungo applauso e contraccambiato con uno striscione " DA TS A CT UN SOLO GRIDO: ITALIA",
il rispetto da questo momento è diventato qualcosa di più, ed entrambi i settori hanno intonato le note dell'Inno di
Mameli. Bisogna proprio dire che le tifoserie al sud, molto probabilmente sono più toste di quelle al nord, ma in
quanto a sportività non c'è niente da eccepire, la Triestina e anche noi siamo usciti dallo stadio tra gli applausi,
non prima però di aver ricevuto la visita di due esponenti del direttivo degli Ultras catanesi, dandoci
appuntamento in stazione per ristorarci insieme (solito fiume di birre). E qui prima dei saluti, abbiamo avuto
l'occasione di conoscere una ventina di rappresentanti della curva, che devo dire sono veramente massicci e
inquadrati, e l'onore di conoscere la "storia" del movimento ultras etneo, una persona sulla cinquantina, minuta,
da vedere tranquilla ma a vederlo incuteva molto rispetto e sono sicuro al 100% rispetto più che meritato.
Salendo sul treno abbiamo intonato nell'incredulità generale un loro coro, forse la maniera migliore per salutare
la miglior tifoseria vista fin'ora. Grande mentalità. Il viaggio di ritorno è volato quasi liscio a parte qualche
incomprensione con un cuccettista in cerca di avventure. GLI ULTRAS TRIESTE HANNO PORTATO ANCORA
UNA VOLTA LA LORO FAMA IN GIRO PER L'ITALIA. Questa vittoria è stato comunque un toccasana per i tifosi
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incollati alla televisione. hahahahaha.
COLORATA E GOLIARDICA PRESENZA DEGLI ULTRAS TRIESTE A CATANIA
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MICROCOSMI
GRUPPO 87
Il gruppo “87” prende il nome dal proprio anno di nascita, anche se bisogna precisare che alcuni di noi, andavano in
curva già da alcuni anni, ma essendo all’epoca dei “muleti” , non si sognavano nemmeno di formare un gruppo per
il massimo rispetto che avevano per i mitici Ultras Trieste, soprannominati all’epoca in tutta Italia “la sporca
dozzina”, allora tra i gruppi ultras più rispettati e temuti nel panorama nazionale del tifo, e non certo per le
coreografie o per l’alto numero di componenti, ma bensì per l’estremo coraggio che li distingueva. Bisogna
ricordare che all’epoca, andare in trasferta non era una gita come adesso, si come adesso che i caschi blu ti scortano
anche per andare a prendere l’aranciata, nei vari stadi d’Italia si andava in pochi, senza scorte e soprattutto senza
nessuno che ti parasse il culo! Era il Derby Triestina-udinese dell’87/88 quando Ezi, allora per noi più giovani una
specie di “dio della guerra” comunicò alla curva che quella sarebbe stata la sua ultima partita come capo degli
Ultras, non perché avesse trovato la donna della sua vita, ma bensì per grossissimi problemi che aveva avuto con la
famosa stanza 40 dell’epoca, leggi digos, con pesanti restrizioni personali (non esistevano ancora le diffide) che non
davano nemmeno ai delinquenti abituali;, così un paio di giorni dopo la partita, fu fatta una riunione in un locale del
viale, dove Ezi chiese ai presenti, chi se la sentiva di prendere le redini degli Ultras precisando che comunque
sarebbe venuto allo stadio ma non più come capo. Naturalmente questa domanda fu fatta ai ragazzi del gruppo che
con lui avevano condiviso 1000 lotte e 1000 battaglie, non certamente a noi muleti; nessuno di loro ebbe la forza o
la voglia (anche se bisogna precisare che anche loro con pesanti problemi con la digos) di sostituirlo, sembrava anzi
la fine di un Epoca. Ai tempi il nostro covo si chiamava bar Cigno a San Giacomo, eravamo abituati a vederci ogni
giorno, non solo il sabato e la domenica, creando così una bellissima amicizia fraterna, non solamente in virtù dello
stadio. Discutemmo tra noi su cosa potessimo fare per il bene della curva, ma essendo un po’ ai margini della curva
e data la nostra giovane età, era una responsabilità, si perché di questo si trattava, e non era facile portare avanti un
nome che tutt’Italia stimava e temeva. Ma messo da parte il nostro timore andammo da Ezi per digli che noi
eravamo disposti a farlo!! Dopo molte raccomandazioni, ci diede il suo benestare, e così nacque il Gruppo 87. Fu
fatto lo striscione con simbolo l’Obelix con il boccale di birra, ma vorrei precisare ancora che il nostro non fu mai
un vero gruppo a se stante perché ora come allora siamo principalmente Ultras Trieste, poi casomai G87 (che sia di
monito per le nuove generazioni) ma volevamo far sapere a tutt’Italia che gli U.TS avevano cambiato la gestione
della curva. Ricordo ancora “Rosso” ideatore dello striscione, con “le mani sporche de pitura”. Furono momenti
difficili, non c’erano più i vecchi che ci paravano il culo davanti agli avversari, c’erano le nostre facce in prima
persona, ma l’entusiasmo e il nostro amore, prima per il gruppo e poi per la triestina, ci diede la forza per andare
contro gli ostacoli, anche perché all’epoca non esistevano sede e magazzino, ne telefonini per sentirci in ogni
momento; striscioni, bandiere e tamburi, ogni santa domenica li portavamo sulle nostre spalle dopo averli prelevati
dalle varie cantine, ma noi questo non importava, eravamo molto più abituati a vivere per strada dei ragazzini
d’oggi che fanno gli ultras su internet. Ricordo ancora la nostra prima tr asferta a Cremona in 20, dove dovetti
firmare per Panocia ancora minorenne per farlo salire e i successivi scontri con i cremonesi, il nostro battesimo del
fuoco, ricordo i 15 di Brescia, i 40 di Ancona e tutti gli scontri tra la fine dei ’80 e l’inizio dei ’90, La prima
mazzata ci fu data in una trasferta di Verona nel ‘91, quando a Mestre trovammo i Veneziani…19 diffidati,
un’enormità per l’epoca, che ci indebolirono molto, ma grazie al supporto di altri ragazzi..come non ricordare i
muloni de Muja: Luca M, Zivolon e Zivolin, unici “foresti”, oltre a Zuppa, del gruppo resistemmo!. Poi ci fu
l’addio al Grezar, l’avvento del Rocco, uno stadio stupendo ma anche la fine di un rapporto umano che solo al
Grezar si poteva avere, guardato da lontano con tristezza e malinconia da noi tutti, ma con la consapevolezza di
aver saputo tramandare ai nuovi arrivati lo spirito che ci avevano tramandato i “VECCHI”, tuttora vedo i ragazzi di
NESSUNA RESA e mi si riempie il cuore di fierezza per aver saputo, noi G87, farli crescere da Ultras. Infine un
bacio e un saluto particolare a l’unica ragazza che ci ha saputo sopportare, la Grande Samantha, ora mamma
Samantha, ed anche una preghiera per Fritz, nostro amico fraterno che purtroppo un paio di anni fa ci ha
prematuramente lasciati!!!IN QUALSIASI MOMENTO, QUALUNQUE DI NOI HA BISOGNO DI UNA MANO,
TUTTI NOI NON LESONIAMO A DARLA, IL NOSTRO ESSERE ULTRAS NON DURA SOLO 90’ MA
TUTTA LA VITA! Mi scuso se non ho citato tutti gli altri del gruppo, non per questo meno importanti, perché
consapevole che se oggi ho scritto queste 4 righe, è grazie a loro! SCRITTO DA CQ E DEDICATO A CHI HA
IL G87 NEL CUORE
“ DA SEMPRE ULTRAS, PERSEMPRE LEALI ! ”
3
"IL PICCOLO" Giornale, Grandi BUGIE...
Ogni anno di più, apprezziamo l'arte poetica e
letteraria dei giornalisti del più glorioso e blasonato
quotidiano triestino. Ma ogni tanto, stanchi del
solito tran tran quotidiano, annoiati dalla guerra,
dagli incidenti stradali e della crisi FIAT, de
giornalisti...si trasformano in MAGHI! Dopo
Triestina-Lecce, si sono davvero superati e con un
colpo di bacchetta, Ops pardon, con un colpo di
penna magica, hanno trasformato due ragazzi
grandi, grossi e arroganti, in due ragazzine
minorenni pacifiste, candide e innocenti; hanno
creato del nulla un pestaggio con giorni e giorni di
prognosi, hanno creato un personaggio che gridava
la sua indignazione e si diceva prontissimo a
testimoniare contro "gli aggressori". Ma come ha
fatto il nostro poeta a sentirlo dalla tribuna??? Ah,
già, è un mago...Come chicca finale, hanno
ripubblicato i nomi dei responsabili SENZA CHE
LA POLIZIA AVESSE NOTIFICATO LORO
QUALCOSA, e non contenti hanno ripubblicato i
nomi degli arrestati della partita col Livorno (COSA
CENTRAVA CON L'EPISODIO?)!!!Altro che
maghi, siete dei sciacalli!!! Invece di riferire notizie
interessanti, cercata disperatamente di costruire
notizie per tappare i buchi del vostro inutile
giornale! Parliamoci chiaro: noi in curva accogliamo ben volentieri tutti, senza chiedere a nessuno le sue idee
politiche; OGNUNO può avere le proprie idee, ci mancherebbe, basta che ami l'unione,ma la curva ha la sua linea e
i suoi ideali da più di 25 anni e questa linea va rispettata!Bandiere e striscioni diventano espressione del gruppo e
della curva intera, quindi devono essere coerenti con la linea degli ULTRAS TRIESTE e della loro storia. Chi vuol
fare di testa propria e ama l'anarchia, si accomodi pure nell'altra curva. Chi non è d’accordo con noi inizi a venire in
trasferta e ad aiutarci nell'organizzazione del tifo, dopo, e solo dopo, verrà preso in considerazione!Anche noi siamo
contro questa guerra e l'imperialismo americano, ma QUELLA bandiera è stata usata e STRUMENTALIZZATA
da una parte politica molto lontana dai nostri ideali, quindi in curva Furlan, non ha senso di esistere. Alcuni di noi
hanno invitato i personaggi in questione a toglierla, senza alzare le mani, questi per risposta si sono agitati e si sono
fatti molto aggressivi, finche la polizia non li ha fatto sloggiare. Altro che pestaggio, nessuno li ha toccati, anche se
loro forse, non aspettavano altro...I maghi giornalisti hanno invece pensato di costruire una storiella scontata per
riempire per qualche giorno, le loro pagine bianche e le loro menti vuote. Ci verrebbe la tentazione di scrivere i loro
nomi come loro fanno con noi, ma non ne vale la pena!La nostra rabbia sbollisce un pò, pensando al soprannome
che da tanti anni i triestini danno al nostro rinomato giornale cittadino: il BUGIARDELLO...UN MOTIVO
SICURAMENTE CI SARA'!!!
–IL MANIPOLOL’ANGOLO DE MARIETTO
Probabilmente per un personaggio come il nostro Marietto, ci vorrebbe una fanzine dedicata solo a lui, non avendo
a disposizione molto spazio, quando ci sarà l’occasione (probabilmente ogni trasferta) useremo questo spazio per le
sue “massime”.Questa è fresca fresca, dalla gita di Catania: Alla domanda:- “Mario, te piasi pasta col tartufo?”l’interpellato, con una faccia innocente e spensierata ha replicato: -“Si, ma preferiso el Profitarol…..(in triestin
rendi de più N.d.A.) NO COMMENT
-GRUPPO TRENO-
…E LO SAREMO SEMPRE!!!
S.I.P. via del PRATO 2/b
Ultras Trieste 1976 Curva Stefano Furlan
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