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Mountain Affair, l`ultima sfida firmata Arp
MODA & DESIGN [ MARCHI E MERCATI ] [ FOCUS ] Piquadro in viaggio verso la Cina con il nuovo partner Camper a Londra porta al museo 40 anni di scarpe «Nell’arco di un anno prevediamo di aprire 10-15 negozi» dice Harrison Wu, AD della C Leading CO., società di distribuzione esclusiva di Piquadro in Cina. Il primo frutto della collaborazione tra Piquadro e il nuovo partner cinese è l’apertura di uno store di del brand bolognese a Suzhou. Gianfranco Lotti il negozio di lusso in Montenapoleone Gianfranco Lotti, brand fiorentino di borse e accessori, ha scelto via Montenapoleone 14 per aprire il suo nuovo store nel cuore del quadrilatero dello shopping di lusso milanese. All’interno il cliente potrà “customizzare” la propria borsa condividendo in parte il processo creativo. 32 1 GIUGNO 2015 [ FLASH ] O ggetti di design da 40 anni ai piedi di chi ama camminare nel comfort e nell’avventura. Fino al 1° novembre il Design Museum di Londra ospita “Life on Foot” una mostra curata da Pete Collard e Aniina Koivu e dedicata alle scarpe casual firmate Camper, un’azienda familiare indipendente creata a Maiorca, in Spagna. La retrospettiva ripercorre la storia della società che ebbe inizio nel 1877 quando il fondatore Antonio Fluxà studiò nuovi metodi di produzione industriale. Oggi il direttore creativo è Romaine Kremer e il brand continua a sviluppare la sua liaison col mondo del design attraverso collaborazioni con noti professionisti del design industriale e della moda. L’esposizione riunisce inoltre bozzetti dei concept, prototipi dei prodotti, campioni inediti ed esempi dell’approccio anticonformista e umoristico di Camper alla pubblicità. Pelotas, Himalayan, Wabi e Twins sono i nomi delle icone del design del footwear sperimentale di Camper. Oltre a esplorare gli archivi dell’azienda, la mostra fa il punto anche sulle nuove soluzioni più innovative legate alle tecnologie indossabili e ai materiali intelligenti fino ai marciapiedi cinetici. (e.m.a.) Calzedonia scopre il business da sposa con Atelier Emé LA SOCIETÀ FORMATA DA UN RAMO DELLA FAMIGLIA DI IMPRENDITORI TESSILI BASSETTI, GESTIVA NEGOZI E MERCHANDISING FERRARI. QUEL CONTRATTO È FINITO MA IL KNOW HOW SVILUPPATO È MESSO ORA AL SERVIZIO DI ALTRI BRAND E A QUELLI DI DIRETTA PROPRIETÀ Milano er anni hanno gestito negozi e venduto portachiavi, cappellini e magliette per uno dei marchi più conosciuti al mondo: Ferrari. Hanno brindato davanti ai successi indimenticabili della Rossa guidata da Michael Schumacher e contato incassi. Gioito, sofferto e lavorato fino al 2013, quando l’azienda di Maranello ha comunicato alla milanese Advanced Retail Project (Arp) che tutto era finito. Che il loro servizio non era più necessario. Un piccolo terremoto che però non ha fermato questo gruppo. «Ci siamo rimboccati le maniche — racconta il direttore generale Lorenzo Bassetti — ed è iniziata una nuova avventura: abbiamo acquisito cinque nuovi marchi, tra cui Vf international e G Raw Star, e per questi oggi gestiamo negozi e distribuzione. Poi due anni fa abbiamo anche creato un nostro brand di proprietà, Mountain Affair, per vendere abbigliamento per l’outdoor». Così Arp è riuscita a mantenere un fatturato di 25 milioni, 250 dipendenti diretti e la gestione di un trentina di negozi tra Italia ed estero. E in più ha deciso di espandersi: aprirà entro quest’anno uno showroom e un punto vendita Mountain Affair a Milano. «Dei 20 negozi che seguivamo per il Cavallino — spiega il manager — oggi ne abbiamo ancora tre e li dismetteremo entro fine anno». Da sempre i marchi in licenza hanno costituito il core business della società, fondata nel 2001 dalla famiglia di imprenditori tessili Bassetti. Ancora oggi rappresentano l’85 per cento dei ricavi. Soprattutto grazie a due grandi gruppi, quello olandese G Star P In occasione di Expo 2015 Twin-Set Simona Barbieri apre uno spazio temporaneo di 68 mq. nella Galleria delle Carrozze in Piazza Duca d’Aosta, all’interno della Stazione Centrale a Milano. La nuova boutique pop up appare come un gazebo di metallo e vetro decorato da rose. Lumberjack taglia il traguardo dei 100 corner Nuovo flagship store per Kaos a Bologna. Dopo l’apertura del primo monomarca a Bari la scorsa primavera, il brand bolognese approda nel cuore della propria città. Il negozio affaccia le sue due vetrine su via Farini 4, fulcro dello shopping bolognese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mountain Affair, l’ultima sfida firmata Arp Twin-Set arriva in stazione per Expo 2015 Kaos a Bologna la prima volta nel cuore della città n questi giorni si sono moltiplicati a Milano gli appuntamenti dedicati al mondo degli sposi e del look matrimoniale. L’emozione del giorno del sì e la magia artigianale degli abiti nuziali hanno contagiato anche il Gruppo Calzedonia. E così, per non farsi mancare niente, l’azienda si è aggiudicato Atelier Emé, maison italiana sinonimo di abiti da sposa di matrice sartoriale che dal 1961 ad oggi ha vestito 500 mila donne nel giorno più importante. Ogni abito è rivolto ad una diversa tipologia di sposa, con un gusto personale e ben definito. Obiettivo: rendere indimenticabile il giorno più bello, il più felice in teoria nella storia della vita di una coppia. E anche un fenomeno che in fondo non teme la crisi, per il quale di consueto non si bada a spese. «Le boutique Atelier Emé sono nelle principali città italiane con un flagship store in Via Montenapoleone a Milano dove, al quarto piano, è stato inaugurato nel 2014 un nuovo spazio “Privée” riservato alla linea più esclusiva», informano dal gruppo Calzedonia. Progettazione e produzione Made in Italy sono interne all’azienda: un team di sarte finiscono e ricamano manualmente ogni singolo capo coordinate da un direttore artistico. (e.m.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Stefania Aoi Lumberjack taglia il traguardo dei 100 corner che entro la fine dell’anno arriveranno a quota 150 in tutto il mondo. L’azienda di calzature che dal 2012 fa capo al gruppo turco Ziylan, punta sul retail e all’aumento del fatturato (previsto a +30% nel 2015), grazie anche al raddoppio dei ricavi esteri. I Sono 250 i dipendenti diretti di Arp che conta trenta negozi in Italia e all’estero per un fatturato di 25 milioni La società punta molte risorse sul marchio di proprietà Mountain Affair [ TEMPO AL TEMPO] Emporio Armani l’eleganza dell’ora Micol Bozino Resmini E Raw e Vf International, che produce i marchi The North Face, Eastpak e Vans. «Inoltre — spiega Bassetti — abbiamo un accordo di licenza con Illy, per gestire gli Illy Shop e sviluppare il merchandising, cioè tutti quei prodotti che non sono core, e quindi né caffè né macchinette o tazzine». Solo il 15 per cento del giro d’affari di Arp è dato invece dai due marchi di proprietà. Il primo, Molto italiano, si dedica da circa dieci anni alla ristorazione. Conta due ristoranti a Roma. E inoltre ha sviluppato una linea di cibi di alto made in Italy a marchio Molto. E ora è in una nuova fase di evoluzione con la nascita di due nuove idee: Molto rosticceria e Molto osteria. Il secondo marchio di proprietà di Arp è Mountain Affair. Ed è su questo che l’azienda si sta concentrando. La produzione dei capi viene affidata a terzi. «E all’interno della nostra sede — racconta Bassetti — abbiamo invece l’ufficio stile, l’ufficio prodotto, ci occupiamo della logistica e del controllo qualità». Arp crede parecchio a questo progetto che sta già regalando tante soddisfazioni. «La più grande l’abbiamo ricevuta quest’anno — prosegue il direttore — siamo stati ammessi a Pitti: pensiamo di partecipare alla prossima edizione invernale, se le previsioni di sviluppo verranno rispettate». I capi di questo brand si articolano per ora in urbani e per attività sportive. Questi ultimi sono molto tecnici e innovativi, come la giacca dal materiale fluorescente che, in assenza di illuminazione, rilascia la luce catturata durante il giorno. Oppure la giacca in fibre in carbonio di titanio, che protegge dai raggi UV e resiste allo sfregamento. Si tratta di prodotti pensati per gli amanti dello sport, dallo sci, al climbing, fino al trekking e alla bicicletta. E adesso Arp è intende migliorare la distribuzione di Mountain Affair: ha già inaugurato tre punti vendita a Roma, Bologna e Franciacorta. E ha lanciato l’ecommerce. «Entro quest’anno — assicura il direttore — vogliamo aprire nuovi negozi e rafforzare la vendita wholesale». ra il 1975 quando, dopo aver studiato medicina per tre anni, aver lavorato come vetrinista alla Rinascente e collaborato con alcuni importanti case di moda, Giorgio Armani fondò il marchio che porta il suo nome. Quarant’anni di attività e una serie di primati importanti: non tanto i numeri — quelli di Forbes lo vedono 5° uomo più ricco di Italia e 174° al mondo — quanto la capacità di aver fornito forse la miglior traduzione pratica di un’idea di moda raffinata e confortevole, capace, con il suo stile, di attraversare il tempo senza perdere di attualità. «Non volevo che la moda fosse un elemento discriminatorio — ha detto lo stilista in una © RIPRODUZIONE RISERVATA recente intervista — (…) avevo il nuovo desiderio di vestire ilmaggior numero possibile di persone che si potessero riconoscere in un’estetica autorevole ma non autoritaria, grazie alla quale sentirsi a proprio agio e sicuri di sé». Traducono questa visione anche i nuovi orologi della linea Emporio Armani Swiss Made (nella foto, costa 950 euro). Nella cassa in acciaio da 44 mm, impermeabile fino a 30 metri e protetta da un vetro zaffiro con doppia curvatura e trattamento antiriflesso, il movimento al quarzo offre l’elegante indicazione delle fasi di luna oltre a quelle di mese, settimana, giorno e data. © RIPRODUZIONE RISERVATA