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La lingua italiana attraverso la canzone
UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI DI VENEZIA MASTER ITALS IN DIDATTICA DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA A STRANIERI X CICLO INDIRIZZO: LS - DIDATTICO TESI La lingua italiana attraverso la canzone Candidato: SLAVICA TODOROVSKA POPOVA Tutor: FABIO CAON Anno Accademico 2008/2009 INDICE 1. Introduzione ....................................................................................... 3 Parte teorica 2. L’uso della canzone nella didattica ................................................... 6 2.1. Le ragioni per cui si usa la canzone nella classe ....................... 6 2.2. Quando si utilizzano le canzoni? .............................................. 15 2.3. La sceta giusta delle canzoni ..................................................... 16 2.3.1.Alcuni suggerimenti per gli insegnanti quando si usa la canzone nella classe ........................................................... 21 2.4. Punti deboli e rischi nell’utilizzo della canzone nella classe ................................................................................. 23 Parte operativa 3. Attività creative con la canzone ......................................................... 27 3.1. Traduzione della canzone in macedone con gli allievi ................ 27 3.2. Risuonare e cantare la canzone in macedone con i musicisti ........................................................................... 30 3.3. Risuonare e ricantare la canzone in italiano .............................. 33 3.4. Altre attività creative usate o consigliate per lavoro con la canzone ........................................................................... 34 4. Conclusioni ........................................................................................ 42 5. Bibliografia e sitografia ...................................................................... 45 6. Allegati .............................................................................................. 48 2 1. INTRODUZIONE La musica tocca tutti noi, in modi fondamentali. Si risveglia l’interesse, evoca emozioni, e stimola l’immaginazione. La musica suscita ricordi, bandisce la noia, e crea un ambiente armonioso in classe. Con tutto questo in corso, potete immaginare come possa essere utile per una classe che sta studiando l’italiano come lingua straniera. Secondo Zimmermann, 1966:12 citato da Murphey, 1990 “Una canzone è una esperienza, esiste nel tempo nell’aria vibrazioni sonori e nella come le mente dei cantanti e degli ascoltatori.Una canzone è più di un testo e una melodia che possono essere registrati o stampati, esaminati e criticati. È il risultato di uno stato dell’anima comune e dipende dalla congiunzione di un cantante ispirato, un pubblico ricettivo e diverse circostanze, creando così una clima favorevole” Quando gli studenti fanno un importante passo avanti nell’apprendimento, è musica per le orecchie di un insegnante. Non c’è niente di più gratificante per un insegnante, di vedere i propri studenti sorridere e ridere mentre imparano. Lo stesso si può dire per gli studenti. Gli studenti che vengono insegnate in maniera divertente e creativa, vengono alla lezione con l’amore. L’utilizzo della musica in classe è un ottimo modo per gli insegnanti di raggiungere il successo con gli studenti di lingua straniera. Oliver Wendall Holmes suggerisce di fare un bagno musicale una volta alla settimana, dicendo che la musica “è quello per l’anima, che l’acqua è per il corpo.” Lavorare con la musica significa a divertirsi, essere interessati, essere sfidati ad esplorare e manipolare; canzoni possono avere scope cognitivi. Le canzoni 3 forniscono una quantità ricca di espressioni e vocaboli a cui gli studenti ascoltando si abituano. La selezione con cura di canzoni e le attività forniscono agli studenti un atteggiamento motivato verso l’autonomia (Lopera e Razmìrez, 1998) “La musica stabilizza ritmi mentali, fisiche ed emotive in scopo di raggiungere uno stato di profonda concentrazione e attenzione, in cui grandi quantità di dati contenuti possono essere elaborati e imparati.”Chris Brewer, Music and Learning Avete mai sentito parlare di chi non piace la musica? Alcune persone potrebbero non amare l’arte, la danza, la lettura o film, ma quasi a tutti piace un certo tipo di musica o altro. Maggior parte delle persone, amino molti tipi diversi di musica. “La musica è il linguaggio universale dell’umanità”. (Henry Wadsworth Longfellow) In scopi didattici è molto interessante il tremendo potere della canzone di "incollarsi", di fissarsi nella mente, to stick in one's mind. La musica lascia una traccia profonda nella memoria, e di conseguenza, con essa, restano più facilmente impresse le parole che vi sono associate: non solo per un fatto di ascolti reinterati e di una ripetizione effettuata mentalmente, ma anche perché la percezione musicale inizia prima della nascita. Nella sterminata letteratura scientifica relativa all’utilizzo delle canzoni nella didattica delle principali lingue come L2/LS (inglese, francese, spagnolo, e per il caso che più ci interessa: italiano), si percepisce immediatamente la posizione unanimemente favorevole dei glottodidatti e di molti insegnanti che hanno sperimentato l'uso delle canzoni in classe. Tale pratica è non soltanto accettata, ma anche incoraggiata, per diversi motivi, che qui vengono elencati e discussi. 4 Nelle parti che seguono vedremò alcuni idee, suggerimenti, esperimenti, studi che dimostrano l’importanza dell’uso della canzone nel processo dell’apprendimento dell’italiano come lingua straniera. 5 PARTE TEORICA 2. L’USO DELLA CANZONE NELLA DIDATTICA 2.1. Le ragioni per cui si usa la canzone nella classe Canzoni hanno fatto parte dell’esperienza umana per tutto il tempo che possiamo ricordare. Come Gugliemino (1986) ha dichiarato, “adulti cantano ai servizi religiosi, nel bar, sotto la doccia e ascoltano la radio nelle machine”. Le canzoni sono diventate una parte integranta della nostra esperienza di lingua, e, se sono utilizzati in coordinamento con una lezione di lingua possono essere di grande valore. Fortunatamente, con la grande espansione di Internet e in particolare il World Wide Web in entrambe le aule e la vita degli studenti, l’accesso alla musica ed il testo è stato reso più facile. La musica leggera ha avuto un ruolo non certo marginale nell’arricchimento del patrimonio culturale specialmente per i giovani che ne hanno fatto e continuano a farne uno dei loro principali interessi. Proprio in virtù di questo interesse, della capacità della musica leggera di emozionare, di legarsi “naturalmente” alla memorizzazione dei testi, di attivare processi affettivi, d’identificazione in un gruppo sociale (si pensi, ad esempio, ai “generi” musicali - pop, hip-hop, rock, dance,ecc- ), essa può rappresentare un profondo fattore motivazionale per lo studio della nostra lingua. Ora, gli studi di psicologia motivazionale e di glottodidattica insistono sul valore della motivazione intrinseca, autodiretta, legata al piacere e alla curiosità come fattori essenziali per un apprendimento della lingua significativo, ossia profondo, stabile e duraturo. A questi importantissimi fattori, si aggiunga quanto l’enorme diffusione della musica leggera italiana nella vita dei giovani (attraverso la frequente presentazione di canzoni alla radio, alla televisione, in ambito 6 pubblicitario, dal vivo nei locali) sviluppi delle conoscenze “inconsce”e delle competenze “pregresse” che possono essere riprese dal docente, razionalizzate e sistematizzate a fini didattici. Una grande quantità di letteratura discute il valore di come usare le canzoni in nell’insegnamento della lingua straniera e nello stesso tempo l’italiano( come una lingua straniera per noi macedoni) nelle aule non è empiricamente fondata. Tuttavia, sulla base dell’esperienza degli insegnanti, la conoscenza di prima mano di ciò che avviene realmente in una classe di lingua è, in realtà, molto prezioso. Il primo passo nello sviluppo di una logica teorica dell’utilizzo delle canzoni nella classe è di etichettare i tipi di processi di ascolto e quindi di identificare le ragioni degli insegnanti e dei ricercatori. Da qui, possiamo vedere che le motivazioni degli insegnanti sono basati nella teoria. Dalla letteratura trattata e elaborata emergono i modelli in ciu si spiega come mai gli insegnanti e ricercatori considerano molto utile usare le canzone nella classe. Questi modelli includono i motivi affettivi, le ragioni cognitivi e i motivi linguistici. Ci sono due processi inclusi nell’ascolto, ed entrambi possono essere utilizzati quando le canzoni vengono utilizzate in classe. L’attività che viene selezionata per una canzone particolare determinerà quali di questi processi saranno attivati. Cullen (1999) afferma che “ la prima è bottom-up di trasformazione in cui l’ascoltatore costruisce i suoni in parole, frasi e significato. Il secondo è top-down di trasformazione in cui l’ascoltatore utilizza la conoscenza di fondo per capire il significato di un messaggio. Praticare entrambi i processi è essenziale per lo sviluppo dell’ascolto e della comprensione.” Le ragioni affettive, cognitive, linguistiche dell’utilizzo delle canzoni che seguono, sono tutti a terra in teoria dell’apprendimento, e forniscono informazioni sui vantaggi delle canzoni in classe. 7 Le ragioni affettive L’ipotesi del filtro affettivo è una delle cinque ipotesi proposta sviluppata da Steven Krashen. Fondamentalmente, è una spiegazione di come i fattori affettivi riguardano l’apprendimento delle lingue. È particolarmente attraente per i docenti, perché fornisce una spiegazione perché alcuni studenti imparano e altri no. Insegnanti da tempo hanno riconosciuto la necessità per gli studenti di avere un atteggiamento positivo nei confronti dell’ apprendimento. Krashen (1982) spiega che per apprendimento ottimale di verificare, il filtro affettivo deve essere debole. Un filtro debole affettivo significa che un atteggiamento positivo verso l’apprendimento è presente. Se il filtro affettivo è forte, lo studente non richiede il contributo di lingua, e, a sua volta, non è aperto per l’acquisizione del linguaggio. L’applicazione pratica del filtro affettivo, richiede che gli insegnanti forniscono una clima positiva che favorisca l’apprendimento delle lingue. Le canzoni sono un metodo per raggiungere un filtro debole affettivo e promuovere l’apprendimento delle lingue. Con il filtro affettivo debole, Saricoban e Metin (2000) hanno trovato che le canzoni possono sviluppare le quattro aree di abilità di lettura, scrittura, ascolto e conversazione. Eken (1996,:46) afferma che le canzoni possono essere utilizzate: * Per presentare un argomento, un punto di lingua, lessico, ecc * Per praticare un punto di lingua, lessico, ecc * Per concentrarsi su errori comuni dell’discente in un modo più diretto * Per incoraggiare estensivo e intensivo ascolto * Per stimolare la discussione di atteggiamenti e sentimenti * Per incoraggiare la creatività e l’uso della fantasia * Per fornire un ambiente rilassato in aula * Per portare la varietà e il divertimento all’apprendimento 8 Lo e Li (1998) offrono suggerimenti simili, scrivendo le canzoni che forniscono una pausa dalla routine di classe, e così l’apprendimento della lingua straniera attraverso le canzoni si sviluppa in un’atmosfera non pericolosa in classe e così le quattro abilità linguistiche possono essere migliorate. La convinzione che le canzoni offrono piacere e sviluppano le competenze linguistiche è anche osservato da vari altri autori (Adamowski, 1997; Bechtold, 1983; Domoney & Harris, 1993; Griffee, 1992; Guglielmino, 1986; LEMS, 1984; Little, 1983; Monreal, 1982). L’aspetto di godimento dell’apprendimento delle lingue attraverso le canzoni è direttamente correlato ai fattori affettivi. Le ragioni cognitive Le canzone presentano opportunità anche per lo sviluppo di automaticità che è la ragione cognitiva principale per l’utilizzo delle canzone nella classe. Gatbonton e Segalowitz (1988, :473) definiscono l’automaticità come “una componenta di scioltezza linguistica che coinvolge sia sapendo cosa dire sia la produzione del linguaggio rapidamente e senza pause.” Utilizzando canzoni si aiuta il processo di automatizzazione del sviluppo del linguaggio. Tradizionalmente, si riteneva che l’automatizzazione avverrebbe farsi attraverso esercizi ripetitivi in un ambiente non comunicativo. Tuttavia, il passo decisivo verso la metodologia di insegnamento comunicativo richiede che l’automatizzazione si verifica in modo diverso. Gatbonton e Segalowitz (1988, :476) affermano che bisogna “ che gli studenti devono essere messi in un ambiente in cui è opportuno utilizzare espressioni di destinazione in maniera veramente comunicativa”. La natura delle canzoni è abbastanza ripetitiva e coerente. 9 Le ragioni linguistiche Oltre l’automatizzazione, c’è anche una ragione linguistica per l’utilizzo di canzoni in classe. Naturalmente, la maggior parte del linguaggio che gli studenti incontrerano è in realtà informale. Utilizzando canzoni possono preparare gli studenti per la lingua vera e propria che si troverà ad affrontare. Infine, due studi, Domoney e Harris (1993) e Piccolo (1983) hanno studiato la prevalenza della musica pop nella vita degli studenti . Entrambi gli studi hanno trovato che la musica è spesso la principale fonte di inglese al di fuori della classe, ma nel nostro caso possiamo affermare che la musica è la fonte anche dell’italiano al di fuori della classe. L’esposizione alla fede in lingua straniera è un fattore importante nel promuovere l’apprendimento delle lingue. Si riferisce direttamente alle nozioni del filtro affettivo e dell’automaticità. Se gli studenti sono esposti alle canzoni di cui godono, l’apprendimento è più probabile che avvenga, in quanto essi possono cercare la musica al di fuori della classe. Lo stile ripetitivo delle canzoni aiuta quindi a promuovere l’automatizzazione del linguaggio colloquiale. Riprendiamo e integriamo ora, in estrema sintesi, quali possono essere gli elementi che permettono di affermare che la canzone sia un ottimo strumento di apprendimento linguistico. Essa: 1) facilità l’attivazione di una motivazione basata sul piacere. Tale motivazione, ricorda Balboni, è più profonda e stabile perché quasi sempre si lega all’interesse degli studenti, a delle motivazioni intrinseche e personali. 2) permette di sviluppare collegamenti mentali con altre canzoni sia sull’asse sincronico che diacronico. Per quanto concerne l’asse sincronico, basta che l’insegnante proponga dei minimi percorsi tematici e faccia fare agli studenti dei raffronti con altre canzoni, 10 per vedere la caratterizzazione linguistico-emotiva della parte letteraria (il “testo”), la “coloritura” espressiva della parte musicale (la “musica”) e, ad un livello più raffinato, le scelte stilistico-interpretative (“l’interpretazione”) che ogni artista utilizza per esprimere sentimenti simili. Per quanto attiene all’asse diacronico, l’insegnante può sviluppare dei percorsi non solo raffrontando canzoni di diverse epoche per proporre agli studenti attività linguistiche sulle evoluzioni, ad esempio, del “linguaggio amoroso” nella canzone leggera o d’autore, ma anche dei percorsi in cui vengano confrontati, ad esempio, “testi” nati per la forma canzone con testi poetici di epoche diverse. 3) Permette di sviluppare percorsi di educazione storica ed interculturale. Con attività di raffronto sincronico e diacronico gli studenti possono, da un lato leggere dei testi poetici “distanti” cronologicamente dal tempo in cui vivono in modo certo più motivato, e scoprire quelle “continuità” letterarie che “legano” (pur con ovvie differenziazioni) artisti vissuti in diverse epoche; dall’altro essi possono cogliere somiglianze e differenze tra l’elaborazione artistica dei medesimi sentimenti in cantautori o poeti appartenenti alla medesima o a culture differenti; da un altro ancora possono cercare attivamente quei legami nello spazio e nel tempo che rendono alcuni temi degli “universalia” (l’amore, la guerra, la morte, il senso della vita, ecc.). Sulla base di questi raffronti, poi, il docente può condurre attività di pedagogia interculturale che, sfruttando il canale privilegiato della musica, – espressione artistica transculturale, che unisce i popoli – , siano volte ad abbattere pregiudizi, stereotipi e miopi visioni etnocentriche. 4) Permette di sviluppare percorsi interdisciplinari. Il raffronto con altre esperienze artistiche può anche svilupparsi in una prospettiva interdisciplinare, con percorsi tematici in cui si propone agli studenti, ad esempio, un raffronto con altre forme artistiche quali la pittura, il cinema, per vedere anche in questo caso differenze e similarità che possono essere reperite sull’asse diacronico e sincronico. 11 5) Permette di lavorare su contenuti culturali. La canzone è anche un materiale autentico; oltre ad essere l’elaborazione di un singolo artista, essa è anche un precipitato di una cultura e, spesso, di un particolare momento storico (si pensi, ad esempio, a tutta la corrente delle canzoni di “protesta” o di “impegno civile” sviluppatesi soprattutto negli anni settanta in Italia). Questo può rappresentare uno stimolo per gli studenti ad avvicinarsi ad un’altra cultura, alla storia politica e sociale di un altro paese, a connettere i nuovi contenuti con le conoscenze pregresse sia rispetto alla propria cultura che a quella del paese straniero, raffrontando, ad esempio, momenti storici di una nazione e “reazioni” artistiche. Anche la canzone, se proposta con opportune attività di spiegazione dei contenuti, di confronto attivo da parte degli studenti, di ricerca sulle fonti, può contribuire in modo significativo a motivare lo studio di aspetti storici e culturali (e quindi non solo linguistici o legati allo “svago”) di un paese. 6) Favorisce la memorizzazione di fonemi, lessico, strutture. La caratteristica saliente dell’ascolto musicale è che si basa sulla reiterazione frequente del medesimo brano (in cui si ripetono i medesimi suoni, lessico e strutture). Essa connota non solo l’esperienza scolastica ma crea anche situazioni di apprendimento “spontaneo”, privo, cioè, di un input eterodiretto o di un lavoro specifico sul piano linguistico da parte del docente. Tale reiterazione, grazie ai fattori motivazionali citati in apertura del capitolo, risulta piacevole ed è quindi proponibile il lavoro sul medesimo input anche per tempi prolungati e crea delle basi naturali per l’apprendimento linguistico. Scrive Rita Pasqui a tal proposito: “Capita anche che gli studenti, ascoltando al di fuori del contesto scolastico delle canzoni in L2/LS che amino particolarmente, ricordino alcune parole (dinning in their heads, che “frullano” nella loro mente ) pur senza conoscerne il significato: la canzone funzionerebbe pertanto come un attivatore involontario del LAD che trasforma l’input (non solo l’input comprensibile) in intake.” (Pasqui, Bollettino ITALS, settembre 2003) 12 L’insegnante, allora, potrà sfruttare questo fattore riprendendo lessico e strutture “apprese” inconsciamente e superficialmente per riprenderle coscientemente in classe, proponendo attività di sistematizzazione o di reimpiego. 7) Può permettere di lavorare efficacemente sulla pronuncia. Con le necessarie e particolari attenzioni di cui parleremo più avanti, l’uso delle canzoni può rilevarsi efficace per l’apprendimento della pronuncia corretta in quanto essa viene facilitata da aspetti ritmici propri della canzone. 8) Può favorire lo sviluppo in classe di dinamiche sociali positive, legate alla condivisione di interessi, di conoscenze, di passioni. La canzone è una forma culturale che unisce le persone, non solo per fattori di riconoscimento sociale (si parla infatti di cultura Hip-hop, Grunge, Punk) ma anche per questa sua caratteristica di universalità. Anche in questo caso, con la proposta di particolari attività collaborative, di ricerca in gruppo, la canzone può diventare uno stimolo efficace per sviluppare competenze linguistiche e sociali, quali la condivisione di un obiettivo, la corresponsabilità in un compito, il valore dell’aiuto reciproco e della solidarietà, l’importanza della collaborazione nei processi di costruzione del sapere. Inoltre, la canzone offre molto spesso la possibilità anche agli studenti più introversi caratterialmente di esprimersi in contesti corali, poco controllati e quindi “protetti” psicologicamente. (quando si canta in gruppo la canzone), nonché di far emergere “intelligenze musicali” secondo la terminologia introdotta da Gardner-, vocazioni personali o veri e propri “talenti” canori. Questi fattori, spesso sottovalutati in contesti didattici, rivestono invece un ruolo tutt’altro che marginale per l’abbassamento del filtro affettivo (Krashen) e lo sviluppo di quell’atteggiamento collaborativo, di quel senso di appartenenza al gruppo che ha ricadute positive per l’acquisizione linguistica. 13 9) Presenta evidenti aspetti di ludicità, utili per l’apprendimento significativo. Con ludicità intendiamo “la carica vitale in cui si integrano forti spinte motivazionali con aspetti affettivo-emotivi, cognitivi e sociali dell’apprendente. (Essa) è il principio fondante per promuovere lo sviluppo globale dell’allievo. (Caon, Rutka, 2004: 36) Il richiamo alla dimensione ludica, è importante affinché si concepisca l’uso delle canzoni non solo come momento di apparente “stacco” rispetto alla lezione ma, sempre più, come una delle modalità privilegiate per l’approccio ai contenuti, per un lavoro sulla lingua italiana di tipo induttivo in un contesto comunicativo e sulla base di una didattica di marca umanistico-affettiva (per approfondimenti sulla dimensione umanistico-affettiva cfr. Stevick 1980; 1989) 10) È uno stimolo polisemico, che può essere mono- o multisensoriale, può permettere quindi un lavoro complesso, a più dimensioni. Dal punto di vista della multisensorialità, la canzone può essere fatta solo ascoltare in un primo momento, magari stimolando gli studenti a coglierne il senso generale e trascrivere alcune parole chiave; in un secondo momento può essere associato il video-clip musicale per facilitare la comprensione attraverso la ridondanza di informazioni (qualora il video fosse di tipo “descrittivo” o presentasse affinità con il contenuto del testo); poi può essere fornito il testo in forma di cloze e può essere richiesto di riascoltare la canzone per completarlo. Questo è solo un esempio banale di come favorire l’apprendimento agendo con stimoli multisensoriali e ridondanti. Ci sembra importante sottolineare, inoltre, che la canzone presenta intrinsecamente una ricchezza di stimoli di diversa natura (linguistico-affettivi ed emotivi, linguistico-cognitivi) che deve essere tenuta in attenta considerazione e che permette una flessibilità del materiale e una sua adattabilità a diversi livelli di competenza. 14 Per quanto concerne la polisemia, come tutti i messaggi in cui gli aspetti formali giocano un ruolo importante (se non determinante), la canzone può essere studiata, oltre che dal punto di vista contenutistico o come fenomeno culturale inserito in un contesto, anche come “oggetto letterario”: può essere analizzata nelle sue caratteristiche formali (figure retoriche, di senso e di suono, relazioni sovrasegmentali istituite, ad esempio, da metafore) per far scoprire agli studenti (anche in questo caso con tecniche induttive, di scoperta e di confronto con conoscenze pregresse, di lavoro “attivo” sul testo) le specificità che la rendono, appunto, una forma “letteraria”. ( Fabio Caon “Canzone pop e canzone d’autore per la didattica della lingua, della cultura italiana e per l’approccio alla letteratura” – Laboratorio ITALS – Dipartimento di scienze del linguaggio, Università Ca’Foscari – Venezia ) 2.2. Quando si utilizzano le canzone? Posto che, in obbedienza al principio in base al quale è giusto anche godere l’art pour l’art, la canzone può essere un ottimo, vero momento di svago, tuttavia essa può mantenere una sua capacità di rilassamento ed una valenza ludica anche quando, presentata all’interno di una lezione, richiede una certa partecipazione degli studenti nelle attività ad essa congiunte. E’ consigliabile trovare una canzone il cui contenuto si integri armoniosamente con i temi trattati in classe ed inserirla nell’arco di tale trattazione. Nessun materiale dovrebbe essere introdotto in classe “for Fridays only”, ovvero alcune valide opportunità di apprendimento sono erroneamente relegate al venerdì o alla vigilia delle vacanze, né, per converso, è consigliabile inserire sistematicamente le canzoni nell’orario settimanale, azzardiamo un suggerimento quantitativo: dedicare alle canzoni il 10% della durata complessiva di un corso, che equivale, ad esempio, in un corso di 150 ore, 15 a 15 canzoni con un’ora di lavoro per ciascuna. Naturalmente, si tratta di un’ipotesi, poiché la frequenza, le occasioni, i tempi cambiano in base a molte variabili: età e interesse degli studenti, tipo e durata del corso, finalità e obiettivi del corso, organizzazione e contenuto del sillabo, nonché condizioni logistiche: presenza dei sussidi glottotecnici indispensabili, ambiente adeguato. La mancanza di attivazione adeguata di conoscenza di base rappresenta il problema principale dei nostri discenti poiché Patricia Carrell (1984) dice che gran parte del significato capito da un testo non è realmente nel testo per se, ma in colui che riceve l'input, nel background o nella conoscenza dello schema di questo oggetto. L’input sia scritto che orale, arriva al discente, ed è lui che prende tali stimoli esterni e li converte in aspirazione (ciò che lo studente ha assimilato dal input provenienti). I processi di decodificazione di input e convertirli in aspirazione sono simili come quelli di lettura e di ascolto, che si differiscono solo per il canale attraverso il quale l’informazione è presentata. Questo processo dimostra chiara ed esplicita interazione tra la conoscenza precedente dello studente ed il testo. Il ruolo dell'insegnante qui acquisisce un valore significativo. L'insegnante diventa un costruttore di ponti fra quelloche gli allievi già conoscono circa gli concetto-schemi e quello che devono imparare per capire un testo particolare, l'interazione fra quegli schemi e l'input che viene dal testo. 2.3. La sceta giusta delle canzoni Quali canzoni utilizzare? Non è semplice schematizzare i criteri di scelta. Qui segue una distinzione di Rita Pasqui, basata su tre punti di vista: a) DESTINATARI b) CARATTERISTICHE INTRINSECHE alla canzone c) OBIETTIVI dell’insegnante 16 a) DESTINATARI 1. Il livello di competenza linguistica degli studenti Si sceglieranno canzoni più brevi, con strutture grammaticali semplici, pronuncia italiana, per così dire, standard, ritmo lento, lessico (possibilmente ad alta frequenza) ricorrente, ripetizione di interi versi, per corsi elementari; canzoni più lunghe, con grammatica e sintassi più complessa, ritmo più veloce, lessico più ricco e temi più complessi per corsi di livello intermedio e avanzato. 2. Il background culturale degli studenti E’ necessario valutare, nella scelta del brano, anche le conoscenze pregresse dei destinatari, guardando non soltanto all’entità del loro “dizionario”, ma anche allo spessore della loro “enciclopedia”. 3. Gli interessi dei destinatari (che variano anche con l’età) E’ preferibile sondare l’interesse degli studenti ed assecondarlo, trovando canzoni che abbiano un rapporto con il loro vissuto, con le loro preoccupazioni attuali, in cui si possano identificare. Le canzoni folcloristiche o tradizionali, ad esempio, ricevono un’accoglienza tiepida, scarsamente entusiastica -da parte dei giovani soprattutto-, perché sono considerate “sorpassate”, nella musica e nelle idee. Gli studenti, in genere, apprezzano molto l’attualità della musica (i giovani amano il rock, il rap, ma anche la canzone melodica) e del tema trattato. 17 4. I gusti degli studenti L’insegnante dovrà tenere in considerazione anche i loro gusti (oltre che il proprio). Per questo potrà sondare le preferenze nell’ascolto delle canzoni in L2 e tenere conto di quanto gli studenti stessi suggeriscono. Per far ciò, il docente dovrà discuterne prima in classe e trovare un compromesso tra i desideri della maggioranza della classe e tutti gli altri criteri di scelta che dovrà comunque valutare (linguistici e pedagogico-didattici) b) CARATTERISTICHE INTRINSECHE alla canzone 1. Il contenuto culturale e la dimensione interculturale E’ molto importante soffermarsi sul contenuto della canzone soprattutto quando presenta aspetti della vita italiana o riflette particolari problemi sociali e aree geografiche, inoltre in alcuni casi risulta particolarmente interessante per un confronto interculturale: rapporto uomo-donna, giovani e società, sentimenti,tradizioni , abitudini e costumi. 2. La dimensione interculturale Il contenuto della canzone risulta in alcuni casi particolarmente interessante per un confronto interculturale: a solo titolo esemplificativo, I maschi di Gianna Nannini, Quello che le donne non dicono e Uomini piccoli di Enrico Ruggeri permettono di introdurre un confronto interculturale sul rapporto uomo-donna. 18 3. La lingua della canzone nei suoi aspetti fonetici, morfo-sintattici e lessicali, nonché nelle sue varietà sociolinguistiche: (a) Le strutture grammaticali presenti nel testo (b) La ripetitività, ovvero la ricorrenza di parole, stilemi e frasi (c) La presenza di tratti regionali o le varietà sono più adatte per classi di livello avanzato. (d) La presenza di un lessico rispondente agli obiettivi di insegnamento/apprendimento, possibilmente riconducibile ad uno stesso campo semantico, per facilitarne la memorizzazione 4. L’isoritmia, cioè la sostanziale coincidenza del ritmo musicale e del ritmo linguistico, ovvero la fedeltà al ritmo del parlato 5. L’orecchiabilità, per una più efficace memorizzazione della melodia e della parole c) OBIETTIVI dell’insegnante E’ impossibile riassumerli in un elenco esaustivo. A solo titolo di esempio: 1. Se l’obiettivo consiste nel rinforzo di certi argomenti grammaticali, occorrerà fare la scelta appropriata, individuando una canzone che li contenga ampiamente o che possa essere sfruttata per un esercizio di questo genere. E’ la scelta più comunemente operata dagli autori di manuali e dagli insegnanti nella costruzione delle unità didattiche basate sulle canzoni. 2. Alla stessa maniera, se l’insegnante si propone di rinforzare certe funzioni linguistiche (persuadere, lamentarsi, ordinare) dovrà individuare la canzone più appropriata. 19 3. Se l’obiettivo riguarda lo sviluppo delle abilità linguistiche (ascoltare, parlare, leggere e scrivere), la scelta potrà ricadere sulle canzoni e sulle attività di corredo al brano musicale che maggiormente si prestano allo scopo. 4. Se l’obiettivo riguarda l’ampliamento o il rafforzamento del vocabolario, il docente dovrà individuare il testo contenente i termini o i campi semantici che interessano. La selezione delle canzoni è molto più di un processo soggetivo che dipende delle preferenze degli insegnanti. Questo dice che ci sono alcuni fattori che dovrebbero essere considerati al momento di selezione delle canzoni per l’uso in classe. Fondamentale per le attività di ascolto, ovviamente, è la chiarezza dei testi. Testi che sono oscurati da instrumenti forte o percussioni, non sono efficaci per le attività di ascolto e corrono il rischio di frustrare gli studenti, “perdere il vantaggio affettivo”;(Lieb, 2008). Anche con testi che sono chiare, il livello di difficoltà dovrebbe essere considerato, alcuni canzoni contengono altamente idiomatiche o terminologia fortemente flessa che possono essere scoraggianti per gli studenti. Gli interessi dello studente dovrebbero essere considerati, esempio la maggior parte degli studenti hanno un proprio cantante preferito italiano. Altrettanto importante è l’idoneità dei testi, soprattutto in termini di messaggi gli studenti possono cosciente o incosciente ricevere per quanto riguarda la cultura di destinazione. Siccome la selezione delle canzoni è un processo altamente soggettivo sarebbe consigliabile evitare testi che siano violenti, che sono contra la natura. La lunghezza delle canzoni dovrebbe anche essere considerata, la maggior parte delle canzoni avrebbero bisogno di essere riprodotti più volte. Canzoni che sono 4 minuti o più possono rendere questo un processo difficile. Gli insegnanti possono inoltre selezionare le canzoni sulla base della struttura della lingua che stanno insegnando, in quanto ci sono molte canzoni che sono ideali per alcuni strutture grammaticali o elenchi di vocabolario. 20 2.3.1.Alcuni suggerimenti per gli insegnanti quando si usa la canzone nella classe 1. La tolleranza: Si devono allenare i propri studenti a tollerare l’idea di una comprensione incompleta, quando si ascolta una nuova canzone.Devono essere guidati lentamente con le attività, si devono far sentire che ogni singolo esercizio è fatto per facilitare la comprensione del brano. 2. I compiti del pilota: È importante prendere in considerazione anche la correzione di fuori. Chiedere un collega di monitorare le attività che l’insegnante ha preparato, prechè ogni insegnante può credere che le attività siano ben progettate e si può anche pensare che le istruzioni sono ben chiare, ma a volte si diventa contaminato dai compiti e non si vede alcun errore. 3. La ripetizione: Ascoltare la canzone tanto volte quanto gli studenti hanno bisogno per completare un’attività, ma sempre stare attenti con l’esposizione e con l’estensione dei compiti di ascolto, perché un ascoltatore può diventare stanco perché una esposizione continua ad ascoltare il materiale, di conseguenza, si può perdere qualche capacità di ascolto attento. (Ur, 1986:8) 21 4. Musica Video: Come è menzionato in precedenza, non solo i brani audio, ma si possono usre anche canzoni video. Sia le immagini e le caratteristiche soprasegmentali presenti nel video aiutano gli studenti nella comprensione della situazione del cantante. Secondo Ur (1986) segnali fonologici come lo stress, le pause e l'intonazione possono dare indicazioni utili per l'ascoltatore verso le relativi dichiarazioni finali, dichiarazioni importanti e potrebbe fornire informazioni riguardanti la situazione o lo stato d'anima dei cantanti. E 'molto utile per la maggior parte degli ascoltatori di osservare i movimenti delle labbra ed il volto di chi parla, in quanto questi movimenti danno l'indicazione della parola labiale delle consonanti e vocali, consonanti e vocali arrotondate che rafforzano l'input uditivo. 5. Il testo della canzone: Prova a includere tutta la canzone (testo) attraverso i compiti. Lavorare con la canzone completa è meglio perché gli studenti vogliono lavorare e capire tutta la canzone. 6. L'esposizione: Non c'è alcuna formula di dire quante volte e per quanto tempo un insegnante dovrebbe utilizzare una canzone, naturalmente bisogna fare in modo che gli studenti non si stancano o annoiano quando si utilizza una canzone. 7. Il livello di italiano: È possibile prendere una canzone per ogni livello di italiano: principiale, 22 intermedio o avanzato. "Vale la pena notare che è il compito e il supporto del docente e non il materiale utilizzato (la canzone), quello che determina la difficoltà di un esercizio. Più importante di tutte da tenere a mente è che la stessa musica o canzone possono essere utilizzati a diversi livelli di competenza a seconda del tipo di attività che gli studenti sono assegnati e l'ammontare del sostegno che il docente è disposto di fornire "(Frodden, 1991:9) 8. L’adattamento: L’osservazione in classe è molto importante. Quando si nota che un compito non funziona come è stato previsto, si devono apportare le modifiche. A volte si pensa che un compito è stato progettato bene, ma non funziona perfettamente, in questo caso si deve assicurare di adattare nuovi compiti. 2.4. Punti deboli ed i rischi nell’utilizzo della canzone nella classe Come abbiamo cercato di dimostrare, la canzone presenta indubbie potenzialità per stimolare un apprendimento linguistico significativo; è però essenziale ricondurre la vera efficacia didattica di questo “strumento” alla mediazione consapevole del docente. Tali potenzialità infatti, se non gestite con attenzione, possono rivelarsi non solo poco “produttive” in termini di sviluppo di competenze, ma addirittura controproducenti. In che cosa deve realizzarsi questo atteggiamento attento e consapevole? Sicuramente il docente deve: a. organizzare con molta precisione il materiale da somministrare delle schede di lavoro che siano motivanti, piacevoli, sfidanti 23 b. dotarsi di un luogo d’apprendimento e di strumenti che valorizzino al meglio un lavoro sulla canzone (una buona qualità audio della canzone, un buon impianto di riproduzione del suono, un’aula adatta); c. programmare attività miste, individuali o a gruppi, globali e analitiche che stimolino entrambi gli emisferi cerebrali e che rispettino la naturale direzionalità neurologica emisfero destro- emisfero sinistro; d. prestare attenzione agli aspetti legati all’apprendimento linguistico ma anche allo sviluppo di abilità sociali concentrando lo sforzo nella programmazione di attività collaborative, che sviluppino interdipendenza positiva tra i soggetti, che attuino in modo coerente i principi del costruttivismo e della natura anche sociale della conoscenza. e. non prolungare eccessivamente i tempi di lavoro su una canzone; il rischio è quello che una sovraesposizione rischi di demotivare gli studenti e di condizionare il loro impegno anche per simili esperienze successive. Per sfruttare didatticamente il valore della polisemia a cui si accennava in precedenza, il docente può presentare nuovamente la canzone dopo un po’ di tempo proponendo un nuovo percorso didattico sul medesimo testo (concentrandosi, ad esempio sugli aspetti formali e sul loro rapporto con quelli contenutistici); così facendo offre la possibilità ai suoi studenti di non “intossicarsi” con la canzone ma di avere il tempo per “metabolizzarla” e per prepararsi a rileggerla “con altri occhi”. f. scegliere le canzoni sulla base degli interessi ma anche delle competenze degli studenti, avendo cura di adattare le attività al loro livello; qualora si presentassero gruppi plurilivello, allora il docente dovrebbe pensare ad una programmazione di attività differenziate tali da permettergli di lavorare contemporaneamente su più livelli in modo da non demotivare gli studenti per compiti troppo riduttivi o troppo complessi rispetto alle loro conoscenze ed abilità. 24 Quest’ultimo punto ci permette di introdurre in estrema sintesi due caratteristiche intrinseche alla canzone che possono rappresentare una grande difficoltà per gli studenti e, se non corrette dall’intervento del docente, portare a risultati controproducenti. La prima concerne gli aspetti culturali impliciti che possono impedire la comprensione dei contenuti o la comprensione di quei tratti caratterizzanti della canzone che contribuiscono al suo valore letterario (un classico esempio è la canzone di protesta o, ancor meglio, la canzone che si serve di un’ironia implicita, legata ad aspetti non conosciuti fuori dall’Italia). La seconda, ben più problematica, attiene all’isoritmia, ossia al rapporto di identità o differenza tra il ritmo del “parlato” e quello del “cantato” (ad esempio, l’accentuazione delle parole o la loro “lunghezza” nella pronuncia). Scrive Rita Pasqui in proposito: “una lingua cantata è caratterizzata da profonde modificazioni fonologiche: i fonemi si allungano o si abbreviano a seconda delle necessità musicali, il tono e il timbro di voce sono diversi e non possiamo con le canzoni dar dimostrazione dei tratti soprasegmentali, perché il ritmo dei versi è diverso dal ritmo del parlato e l'intonazione è completamente sostituita dalla melodia. Queste alterazioni, unite ad un accompagnamento musicale che a volte “copre” le parole, vanno tenute ben presenti nella scelta della canzone su cui esercitare la comprensione di ascolto, ma non inficiano l’uso di questo genere nella didattica.” (Pasqui, Bollettino ITALS, settembre 2003) Gli aspetti intrinseci appena citati devono essere tenuti in attenta considerazione dal docente il quale, per quanto riguarda le canzoni, ha il compito di selezionare un input adeguato rispetto alle competenze degli studenti e agli obiettivi linguistico-grammaticali che si pone. Egli privilegerà così canzoni in cui ci sia una pronuncia chiara e ben scandita, un cantato che abbia un’accentuazione e una durata delle parole molto simili a quelle del parlato, un contenuto che sia “accessibile” agli studenti (qualora non lo fosse, è fondamentale che esso sia preceduto da introduzioni, seguito da spiegazioni e accompagnato da lavori 25 paralleli di approfondimento storico, sociale o culturale affinché questo valore del testo sia pienamente compreso). Il docente, per quanto riguarda l’uso della canzone in classe, ha il compito principale di organizzare sapientemente il lavoro dei suoi studenti. Egli deve: 1. conoscere i loro bisogni formativi e i loro interessi, 2. muovere da questi per conciliarli con la programmazione delle sue lezioni, 3. organizzare con rigore e precisione le fasi di lavoro, ma lasciare agli studenti anche margini di autonomia durante le attività in un processo di progressiva responsabilizzazione, 4. favorire esperienze di collaborazione sempre più strutturata (con l’obiettivo di sviluppare capacità sociali complesse negli studenti quali, ad esempio, la cooperazione) 5. guidare i suoi studenti nella disamina attenta degli elementi che possono costituire la letterarietà di un testo, senza che questa guida si riveli l’imposizione di un unico punto di vista 6. associare attività cognitive, di ampliamento delle conoscenze linguistiche e di riflessione grammaticale con attività legate all’interpretazione libera, alla rielaborazione creativa, ad attività che inneschino processi di “appropriazione” affettiva e di condivisione da parte degli studenti, processi di fondamentale importanza per un recupero di quello che, a nostro avviso, è il valore originario dell’esperienza musicale e letteraria: la comunicazione di emozioni. 26 PARTE OPERATIVA 3. ATTIVITÀ CREATIVE CON LA CANZONE 3.1. Traduzione della canzone in macedone con gli allievi Per fare questo lavoro sono andata in un liceo classico a Struga dove s’insegna la lingua italiana come seconda lingua straniera. Ho lavorato con la professoresa Daniela e un gruppo di 6 allievi di terzo anno. Prima abbiamo parlato un po’ per conoscerci e per fare un collegamento con i bambini. Prima abbiamo ascoltato la canzone più volte, poi ho distrubuito i fogli con il testo della canzone agli allievi. Ho portato tutti i dizionari (dall’italiano in macedone, dal macedone in italiano, lo Zingarelli e altri) e ho aiutato gli allievi nel loro lavoro come traduttori. Poi insieme abbiamo cominciato a tradurre la canzone anche con l’aiuto della professoresa Daniela. Era una lezione molto divertente, nonostante non avessimo molto tempo, solo 45 minuti. A volte era facile tradurre, ma a volte era difficile per loro. Un allievo aveva una proposta, alcuni la accetavano altri no, avevano un’altra proposta. Nel paragrafo che segue esplico tutto il lavoro che abbiamo fatto con i musicisti, ma la mia idea primaria, cioè quello che io suggerisco, è che tutto questo si può fare con gli allievi che hanno delle conoscenze della musica o che suonano uno strumento musicale. Questa volta non avendo molto tempo a disposizione dato dal liceo non sono stata in grado di trovare allievi che mi aiutassero anche in questa attività. Prima con gli allievi abbiamo fatto una traduzione diretta, per comprendere il contesto della canzone,coiè quello che l’autore voleva dire ed esprimere con la stessa. Si tratta di una canzone che secondo me è facile tradurrla diretamente in macedone, ma non è facile di ricreare una nuova canzone in macedone che corrisponde a quello che l’autore voleva dire con quella in italiano. 27 Estate, sporca estate Estate sporca estate è stata colpa mia Estate ruvida estate è stata colpa sua Poesia sia quello che è stato e quel che è stato ancora sia Poesia sia quello che resta della festa l’allegria, la nostalgia Estate linda estate è stata una follia Estate morbida estate è stata una poesia Poesia sia quello che è stato e quel che è stato ancora sia Poesia sia quello che è stato e quel che è stato più non sia E quel che è stato sia Poesia sia rabbia che rugge Contro il “reo tempo” che fugge via il poeta è un fingitore finge così completamente che giunge a fingere che è dolore il dolore che davvero sente questa è la poesia cantare senza musica, cantare senza musica Poesia sia chi io son stato e chi son stato io più non sia Poesia sia chi non son stato e chi son stato io ancora sia …e così sia. 28 !"#$ %"&'(#$ !"#$ !)*+, ,)-./*+ 0)*+ 1.,2*2 ) 3+42 !)*+, 5678+ 0)*+ 1.,2*2 ) *1+42 9+):.42 ) *+2 ;*+ 8);) . *+2 ;*+ ) 9+):.42 ) /6)<2, ,+/*205.42 +,2 ;*+ +/*2,712 += :28212*2 !)*+, -./*+ 0)*+ 8);) 07=+/* !)*+, ,)>,+ 0)*+ *+2 8);) ?+):.42 9+):.42 ) *+2 ;*+ 8);) . *+2 ;*+ ) 9+):.42 ) *+2 ;*+ 8);), 2 *+2 ;*+ 8);) 1)<) ,) ) @ *+2 ;*+ 8);) /)7;*) ) !"#$%&' # ()*%+' ,*" -%.' !/"*%- -/#0#*" ,*" 1#2' !"#*"* # 2()0#3 ,*" -%4*%+4.% 2()0% 5*" -#,*" &' 2()0% 1"(.'*' ,*" &' 6)-4*-)-' 7-' # 8"#$%&' ,*" 4# 8## 1#$ 0)$%.', 4# 8## 1#$ 0)$%.' 9+):.42 ) +,2 ;*+ /73 42/ 2 +,+4 ;*+ 8)1 1)<) 5+ ,)32 9+):.42 ) +,2 ;*+ ,) 8)1 2 ?+)* /)7;*) /73. 29 Poi abbiamo continuato con nostro lavoro, cioè siamo diventati noi stessi autori di una nuova canzone. La traduzione diretta era facile, gli allievi erano molto preparati per questo nostro lavoro, ma questo lavoro posso dire che era più difficile. Usando le parole della nostra traduzione non si raggiungeva l’idea dell’autore e per questo noi insieme dovevamo cercare altre parole, sinonimi, a volte dovevamo cambiare un intera frase, a volte dovevamo riordinare la frase ecc. Gli allievi erano pieni di idee, erano molto dedicati al nostro lavoro, erano felici, sorridevano, facevano degli scherzi. Questa era prima volta che facevano un’attività di questo tipo. Mi hanno detto che la professoressa usava la canzone nel loro processo di apprendimento, ma loro interpretavano questo come un momento di riposo dall’apprendimento e non come una parte del proceso dell’apprendimento. Alla fine della lezione mi hanno detto che questi 45 minuti per loro sono passati come solo 1 minuto. Erano molto felice di essere in grado di aiutarmi con la mia tesi. Secondo me 45 minuti non sono sufficienti per fare attività di questo tipo, cioè attività creative. Attività di questo tipo bisognano più tempo perché l’invenzione, la fantasia, la creatività ha bisogno di un po’ di tempo per attivarsi. 3.2. Risuonare e cantare la canzone in macedone con i musicisti Ho pensato molto all’incontro con i musicisti, perché questo per me era una sfida, provocazione. Chiedevo a ma stessa se siamo riusciti a comprendere e a tradurre la canzone dall’italiano in macedone. Non so quante volte ho riletto e rifatto quello che abbiamo fatto con gli allievi. Qundo definitivamente ero sicura che tutto fosse a posto ho sentito una liberazione spirituale. Quando ci siamo incontrati ho chiesto loro che ne pensassero della canzone. Erano contenti che hanno lavorato con una canzone che a prima vista è facile, ma 30 poi l’opinione cambia, poi si vede il suo peso musicale. Non avendo visto la traduzione della canzone hanno subito cominciato con le domande: “cosa significa questa parola, cosa singifica quella”. A volta davano la propria spiegazione che a volte era quella giusta e a volte facevano erorri. Non erano tanto sicuri delle parole come linda e morbido. Guidati dallo spagnolo hanno datto una traduzione sbagliata, anche la parola morbido esiste nella nostra lingua, ma con un significato molto diverso da quello nell’italiano, significa schifoso. Questo era un momento molto divertente. Tradotti cosi secondo loro queste parole non entrano nel contesto della canzone. Gli ho dato la traduzione giusta delle parole e hanno visto che tutto è a posto. Per questo incontro ho portato con me la traduzione della canzone in macedone che abbiamo fatto con i ragazzi in classe. Volevo parlare con loro un po’ della traduzione, perché non e la stessa cosa tradurre un qualsiasi testo e il testo di una canzone. Con i ragazzi abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma in ogni caso volevo consultarmi con i musicisti. Secondo loro non bisognavano molti cambiamenti nel quello che abbiamo noi fatto. I musicisti avevano bisogno solo di un’ora per ricantare la canzone in macedone. Eravamo molto contenti che siamo riusciti a fare questo lavoro, che non era così facile. Poi abbiamo parlato un po’ della traduzione dei testi delle canzoni i del riarangiamento delle canzoni straniere e anche quelle macedoni in lingue straniere. Tutti eravamo d’accordo che questo è un lavoro faticoso, che bisogna molto attenzione e dedizione. Dopo aver parlato ancora un po’ di alcune altre parole, ho ascolatato la loro versione della canzone. Era un grande piacere lavorare con questi uomini che mi hanno aiutato molto. La nostra collaborazione non finisce qui, mi hanno questo di tradurre alcune delle loro canzoni in italiano. Sono molto contenta e felice che una canzone mi ha dato la possibilità di continuare a lavorare con questi ragazzi e che loro hanno la fiducia in me e in quello che io sto lavorando. 31 !"#$ %"&'(#$ !"#$ !)*+ ), ,)-./*+ 0)*+, 0)*+ ), 2 1.,2*2 ) 3+42 !)*+ ), 5678+ 0)*+, 0)*+ ), 2 1.,2*2 ) *1+42 #+2 ;*+ 8);) ?+):.42 ) 3202 #+2 ;*+ 8);) . *+2 ;*+ ) ' 320A7 /6)<2, ?+):.42 :2 /6B) ' 320A7 *252 ,2 /23.+* A624 9+ 07=+/*2222222222 !)*+ ) -./*+ 0)*+, 0)*+ ) 07=+/* -./*2 !)*+ ) ,)>,+ 0)*+, 0)*+ ) ?+):.42 :2 ,2/ #+2 ;*+ 8);) ?+):.42 ) 3202 #+2 ;*+ 8);) . *+2 ;*+) $,2 ;*+ 8);) ?+):.42 ) 3202 $,2 ;*+ 8);), 2 1)<) ,) ))))) %) ?+1)<)))))))))))...... "444444444444444444444444 9#,*" -%.' 8"#$%&' -# 4(%.' !/"*%- -/#0# ,*" 1#2' 1#$ 2('4 !"#*"* # 2()0#3 ,*" -%4*%+4.% 2()0% 5*" 1#,*" &' 2()0% 1"(.'*' 4-"&' !"#$%&' # "-' ,*" 4# 8## 1#$ *"+ !"#$%&' # "-' ,*" 4# 8## 1#$ 2('4 32 "1) /73 ?2A /+ ?)/,2*2 3+42 @ *+4 ;*+ 8)1 1)<) 5+ ,)32 $,2 ;*+ ,) 8)1 ?+):.42 ) /*262 C+6) /. 8)1 . /)7;*) /73. 3.3. Risuonare e ricantare la canzone in italiano Con questa attività mi ha aiutato un altro ragazzo, un mio amico vecchio, perché i musicisti con cou collaboravo si vergognavano di cantare in italiano, avevano paura di sbagliare la pronuncia delle parole. Ma il mio amico era più coraggioso e mi ha aiutato. Si tratta di un ragazzo che ama molto la musica ed era pronto di lavorare e collaborare con me. Prima aveva bisogno di qualche giorno per addatarsi alla canzone, per poi poterla risuonare. Con il testo non avevamo dei problemi grandi, nonostante si trattasse di un ragazzo che non sa la lingua italiana. All’inizio avevamo dei piccoli problemi con la pronuncia di alcune parole del tipo: la nostalgia, rugge, fugge, fingitore, finge, senza, più ecc. Però con un po’ di pratica tutto si è risolto. Il problema più grande era la pronuncia di “ Quello “, si sente nella canzone, non poteva capire la pronucia di questa parola, era molto difficile per lui. Era molto divertente lavorare con questo mio amico. Per questa attività e per quella precedente come come ho summenzionato l’idea primaria era di essere svolta con gli allievi. Coiè suggerisco agli insegnanti che queste attività svolgerano con i propri studenti, allievi. Cosi gli insegnanti spingeranno la creatività, la fantasia, l’immaginazione perché la musica tocca tutti noi, in modi specifici, suscita ricordi, bandisce la noia, e crea un ambiente armonioso in classe. 33 3.4.Altre attività creative usate o consigliate per lavoro con la canzone Tra le altre attività creative che possono essere usate da parte dagli insegnanti nel processo dell’apprendimento della lingua straniera con questo nuovo metodo, cioè usando la canzone, si può menzionare il FOTOROMANZO. Di che cosa si tratta qui? È un tipo di lavoro creativo, perché per svolgere questa attività si deve lasciare libera la fantasia degli allievi o degli studenti. Si prende una canzone che sarà l’obiettivo del lavoro, si dà una strofa ad ogni gruppo di studenti o allievi, i ragazzi, lavorando in gruppo, devono fare una foto o un disegno con cui danno una esplicazione grafica della strofa che gli è data e dare una esplicazione in italiano di quello che è stato disegnato o fotografato. Per evitare che solo alcuni ragazzi fanno tutto il lavoro l’insegnante è quello che deve sciegliere uno dei ragazzi che presenterà il lavoro fatto. Poi c’è un’attività secondo me molto interessante: dalla prima lettera delle parole della canzone i ragazzi devono fare una nuova parola e creare una frase con questa parola. Questo si può usare per esercitare il vocabolario già appreso e per imparare parole nuove. Un’ altra: i ragazzi devono scrivere tutti i sinonimi degli aggettivi usate nella canzone. Da una canzone i ragazzi possono essere ispirati a scrivere una nuova canzone cantata sulla melodia della prima, o fare una propria nuova melodia. I ragazzi possono liberamente cambiare il testo della canzone, lo possono tradurre nella propria lingua e partendo dalla questa traduzione possono creare un nuovo testo con nuovi ritmi e melodia. In seguito ho dato alcuni esempi di attività con le canzone che secondo me sono 34 adeguati per i livelli principianti, ma questo non significa che non esistono attività creative che si possono usare per i livelli più alti, con cui si possono imparare molte nuove cose. Nel nostro esempio si tratta di una canzone di una gatta con la quale si possono imparare i colori, i corpi celesti, gli strumenti musicali, gli ambienti naturali. 35 La gatta (di Gino Paoli) C'era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia soffitta a vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu. Se la chitarra suonavo la gatta faceva le fusa ed una stellina scendeva vicina vicina poi mi sorrideva e se ne tornava su. Ora non abito più là tutto è cambiato non abito più là ho una casa bellissima bellissima come vuoi tu. Ma io ripenso a una gatta che aveva una macchia nera sul muso a una vecchia soffitta vicino al mare con una stellina che ora non vedo più... 36 I COLORI Le farfalle Le farfalle ballano velocemente un ballo rosso nero arancione verde azzurro bianco granata giallo violetto nell'aria, nei fiori nel nulla sempre volanti consecutive (1) e remote (2) Pablo Neruda ascolta la poesia 1 - consecutive = con un volo continuo 2 - remote = solitarie; volo solitario 37 ROSSO VERDE NERO BIANCO VIOLETO ROSA BLU MARRONE ARANCIONE AZZURO GIALLO GRANADA Clicca sui nomi e sui colori per ascoltare la pronuncia corretta. 38 ASCOLTA E RISPONDI Domanda: Il cielo è blu? Risposta: Si, il cielo è blu. D: I palloncini sono blu? R: Si, i palloncini sono blu. D: Il limone è giallo? R: Sì, ………. D: La bandiera è bianca, rossa e verde? R: ............ D: Il pulcino è giallo? R: ........................... 39 I CORPI CELESTI LA TERRA LE STELLE LA LUNA 40 Qual è la gatta della canzone? Di che colore è la macchia sul muso? 41 4. CONCLUSIONI Sappiamo tutti che la motivazione ad apprendere è molto alta quando viene utilizzata la musica, al punto che molti docenti, anche a livelli superiori, suggeriscono l’utilizzo di canzoni per imparare una lingua. Del resto, una canzone in italiano riflette la lingua effettivamente parlata. Qui abbiamo cercato di evidenziare il valore della musica come strumento pedagogico, non solo nella valorizzazione dell’italiano come lingua straniera, ma nell’insegnamento delle tutte lingue straniere. La musica in particolare, offre promettenti opportunità per affrontare le questioni dell’ansia e la pertinenza delle attività di ascolto. Infatti, l’uso della musica in aula può contribuire a facilitare l’elaborazione del sforzo delle caratteristiche prosodiche del linguaggio, in modo da capitalizzare l’interconnettività ben documentate tra musica e linguaggio. Se gli insegnanti in tutto il mondo apprezzano di più i vantaggi di questa “nonmetodo tradizionale” il risultato può essere una esperienza di apprendimento della lingua più olistica che trascende il mondo e muove gli insegnanti e gli studenti nel processo, nello stesso modo che gli antichi greci erano commossi e ispirati dalla musica delle muse. A volte gli insegnanti lavorano su una canzone solo per il gusto di farlo, non avendo in mente una ragione reale e più utile. Con questo lavoro ho cercato di mostrare come gli insegnanti possono usare le canzoni nel loro contesto di insegnamento per un insegnamento più sistematico e un approccio più consapevole.Molti insegnanti hanno cercato di comprendere le canzoni in classe perché credono che loro hanno una forza, sono molto motivante e che possono influenzare le quattro competenze, soprattutto quelle orali. 42 Anzi si può dire che la canzone trasforma l’aula un posto più ricco e autentico per affrontare l’italiano e che tutti gli insegnanti devono fissare obiettivi chiari e compiti di progettazione mirati ed elaborati prima di essere portare in classe. È molto importante dire che per evitare che, finito l’argomento, la canzone sia dimenticata, sarebbe utile e necessario creare occasioni per cantarle nuovamente, per esempio in occasione di rappresentazioni della scuola o in giochi all’interno della classe. Alla fine dobbiamo ricordare quello che affermava Don Lorenzo Milani, si definisce “maestro chi non ha alcun interesse culturale quando è solo”, allora occorre che il docente esca dalla “solitudine” della lezione ex-catedra, in cui è l’unico depositario di un sapere statico, preordinato, non negoziabile, e si avventuri alla ricerca di nuovi significati per le strade più incerte ma sicuramente più affascinanti della condivisione, del dialogo anziché del monologo, della permeabilità anziché dell’impermeabilità, della divergenza anziché della convergenza; come scriveva Gadamer, “rispetto alle altre culture noi tutti abbiamo dimenticato che non è il monologo e l'impiego delle autorevoli competenze degli esperti scientifici a promuovere la vita, ma lo scambio dialogico, lo scambio che avviene nel dialogo, nella disputa e nella lotta fra le opinioni.” Sul piano sociolinguistico la canzone presenta diversi modelli linguistici, che mettono in luce le differenti varietà dell’italiano e possono permettere un lavoro sull’evoluzione della lingua, dei registri, della varietà. Le canzoni e la musica soddisafano i bisogni di immaginario, sollecitano una fruizione estetica, omologa 43 alle funzioni affidate da sempre alla letteratura, la canzone permette di lavorare su aspetti grammaticali specifici – i verbi, lessico e ecc. La canzone è un concentrato di cultura, la canzone è la cultura che dura nel tempo, lascia segno nella lingua al livello di sintassi, di lessico, livello gergale, lascia il segno alla moda. “Noi possiamo guardare un’opera d’arte, un quadro, una scultura, un’opera architettonica e apprezzarla in pochi minuti. Per la musica questo non è possibile. Noi dobbiamo partecipare all’opera per la durata che l’autore ha stabilito. Se un brano di musica dura mezz’ora noi dobbiamo fermaci ad ascoltarlo per mezz’ora ...” Ennio Morricone 44 5. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Caon, F . 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