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sommario - Riza.it
SOMMARIO • INTRODUZIONE I disturbi sessuali sono spesso il segnale di un disagio emotivo 7 • CAPITOLO 1 - VAGINISMO Quando lei si chiude involontariamente e blocca il rapporto 29 • CAPITOLO 2 - ANORGASMIA Rimuovere i freni che impediscono di accettare il piacere 49 • CAPITOLO 3 - DEFICIT DELL’EREZIONE Le origini psicologiche del disturbo che ferisce l’orgoglio maschile 79 • CAPITOLO 4 - EIACULAZIONE PRECOCE Questione di tempi: l’ansia del “prima” e il timore del “poi” 101 • CAPITOLO 5 - IMPOTENZA DI COPPIA Se il sintomo emerge non nel singolo, ma nella relazione a due 135 INTRODUZIONE I disturbi sessuali sono spesso il segnale di un disagio emotivo I problemi sessuali sono in aumento I n questi ultimi anni il numero delle coppie che chiedono una consulenza psicologica su problemi che riguardano la sessualità è sensibilmente aumentato. Stiamo diventando sempre meno in grado di ascoltare le narrazioni del corpo, i suoi bisbigli antichi suggeriti a bassa voce. Stiamo poco in contatto con le sensazioni profonde e di conseguenza diventiamo sempre meno capaci di avere dei rapporti sessuali appaganti. Solo una percentuale ridotta delle disfunzioni sessuali è provocata da disturbi di natura fisica, medica, o “meccanica”; la parte maggiore di esse ha origine da problematiche di natura psicologica. Tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che i disagi nei rapporti sessuali e l’incapacità di completare l’atto in modo soddisfacente sono generati nella maggior parte dei casi da conflitti emozionali, ansie e paure; i sintomi di ciò che non funziona nell’ambito della sessualità vanno dunque letti alla luce del loro valore metaforico, come segnali di un disagio interiore che ha valore di messaggio della vita emozionale. L’interpretazione simbolica è anche la strada per arrivare a risolvere questi problemi, sciogliendo i blocchi e le tensioni all’origine dei sintomi. 8 I disturbi sono un messaggio «I disturbi psicosomatici sono nodi della psiche giunti al pettine del corpo». Questa definizione azzeccata descrive bene il legame di interdipendenza fra corpo e psiche, dal quale possono nascere alcuni malesseri fisici, spie di un vissuto non comunicato e somatizzato. I sintomi legati alla sfera della sessualità, quando non hanno una chiara causa fisica e medica, necessariamente hanno origine da un malessere che nasce in un’altra sede: la psiche. Il meccanismo della somatizzazione infatti “incarna”, cioè porta dalla mente alla carne, quello che la psiche non è in grado di accogliere: emozioni, paure, affetti inespressi, dolori muti, insoddisfazioni e delusioni. Tutte queste pulsioni emotive sono delle scosse che agitano la psiche dal profondo provocando in essa delle “crepe” visibili a livello superficiale, attraverso segnali fisici sul soma. Soprattutto nell’ambito della sessualità questi sintomi sono dei veri e propri ostacoli che limitano, e a volte impediscono del tutto, il raggiungimento del piacere. Tuttavia ognuno di questi disturbi ha un proprio senso: essi sottolineano in maniera evidente l’esistenza di un problema nei rapporti con sé o con gli altri, e 9 in questo modo ci offrono allo stesso tempo la chiave per scoprirlo e metterlo in chiaro. Ascoltare il disturbo può condurci a identificare la causa profonda del malessere e quindi aiutarci a riconoscerlo e a risolverlo. Letto in quest’ottica, ogni sintomo sessuale è un “traduttore” dei nostri stati profondi, e ci offre la possibilità di confrontarci con le nostre ansie, con le paure (del contatto e dell’incontro), con i timori di lasciarci andare e di accogliere l’altro. Siamo stati abituati a pensare che la sessualità consista solo in un funzionamento meccanico e automatico degli organi genitali; così ci stupiamo quando il nostro corpo non si comporta come ci aspetteremmo: si blocca, non reagisce, ci boicotta. Accade perché il sesso non è un fatto solo fisico, ma le componenti mentali ed emotive hanno un ruolo fondamentale. Un disturbo sessuale è una nota dissonante, una voce stonata nel funzionamento del nostro corpo in relazione al sesso, che può darci fastidio ma che in verità serve ad attirare la nostra attenzione, per sollecitare un cambiamento che ci faccia stare meglio. Ogni sintomo di origine psicosomatica, dunque, è come un grimaldello, escogitato dalla saggezza pro10 fonda del corpo, per scardinare tutte le nostre rigidità trattenute da tempo; è un’occasione che ci porta a far luce su ciò che la nostra parte razionale non vuole vedere o accettare. Questo aspetto dei disturbi di origine psicosomatica è ancora più valido quando tali sintomi riguardano in qualche modo il sesso. In questo campo, nonostante l’apparente liberazione da numerosi tabù, sono ancora molto forti i vincoli che ci impediscono una serena e piena accettazione di certe difficoltà di rapporto. Spesso le problematiche che potrebbero crearci conflitti vengono rigettate nel profondo e trattenute sommerse fino a che non riemergono sotto forma di segnali corporei. Vaginismo, eiaculazione precoce, anorgasmia, deficit erettivo sono tutti segni e simboli di un malessere che attanaglia il corpo perché la mente non ha orecchie e tempo per sentire; sono tutte rappresentazioni e metafore di un modo “sbagliato” di stare in contatto con noi stessi e con l’altro, e di portare avanti una relazione. Quanto più questi segni giacciono inascoltati, tanto più cresce la possibilità che essi si manifestino in quella che clinicamente è nota come “impotenza di coppia”. Questa sintomatologia si manifesta con una crescente frustrazione erotica e una incapacità dei due partner di poter avere rapporti sessuali appaganti. Sotto ogni disturbo legato alla sfera della sessualità si cela in verità una grande paura dell’intimità e di un vero incontro “amorevole” con l’altro. 11 Come vedi il rapporto col partner e il sesso? Ecco un semplice test per valutare il proprio modo di intendere la relazione con il partner e il rapporto, anche dal punto di vista del sesso. Rispondi alle domande in modo sincero, senza pensarci a lungo. La coppia per te è: A - Un bellissimo mare tranquillo in cui perdermi, abbandonarmi e lasciarmi cullare senza alcuna preoccupazione. B - Una foresta intricata in cui mi muovo con difficoltà: devo stare attento a dove metto i piedi, tutto è potenzialmente insidioso. C - Un quadro bello e interessante ma da ammirare da una certa distanza. D - Un tiro alla fune, un gioco che so che devo praticare cercando di farmi meno male possibile. La sessualità è: A - Un volo in deltaplano, il vento che si posa piano sulla mia pelle, un veleggiare imperturbato nell’immensità della natura. 20 B - Uno sport di contatto, potrebbe essere un match di boxe, la lotta fra bene e male: incontro-scontro. C - Una partita a scacchi, silenziosa e meditativa, a volte paradossalmente un po’ solitaria. D - Una partita a poker; la strategia è tutto e non devo far capire all’avversario qual è la mia prossima mossa. La relazione è: A - Un’occasione per incontrare qualcuno che mi possa amare: mi sento già tranquillo. B - Una possibilità per provare emozioni, pathos, dramma, esperienze: ma che fatica! C - Una bella cosa, ma secondo me la gente ci crede troppo, in fondo è solo una possibilità alternativa a stare da soli. D - Un gioco di potere: vorrei che non lo fosse ma è proprio così, bisogna starci attenti e, se si può, cercare di vincere. Dopo aver fatto la tua scelta, verifica quale categoria di risposte hai preferito in maggioranza (A, B, C o D) e leggi il profilo corrispondente, nelle prossime pagine. Le domande sono state studiate in modo da far emergere alcuni “stili” di relazione che sono viziati da difetti di partenza, come un’eccessiva dipendenza dall’altro o un forte timore di lasciarsi andare troppo. 21 CAPITOLO 1 - VAGINISMO Quando lei si chiude involontariamente e blocca il rapporto Anche se c’è il desiderio il corpo si ribella P rima del 1965, data in cui Masters e Johnson pubblicarono il libro “L’atto sessuale nell’uomo e nella donna”, si sapeva molto poco sulla risposta dell’organismo allo stimolo sessuale. Grazie a questo libro furono portati alla luce molti aspetti, a lungo trascurati, della fisiologia e della reazione sessuale. Nell’intensità dell’amplesso si verificano modificazioni significative che, oltre a coinvolgere emotivamente i partner, riguardano anche la risposta fisiologica dei loro organi genitali. In particolare nella donna normalmente la muscolatura perineale e quella perivaginale si comportano in maniera coerente con la fase di eccitazione: i muscoli si rilassano per prepararsi alla penetrazione. Non in tutti i casi però questi cambiamenti avvengono in modo adeguato e adatto a favorire il rapporto: in alcune situazioni, pur in presenza di una normale costituzione anatomica, la muscolatura vaginale viene colpita da spasmi non volontari che rendono il rapporto complesso e talvolta impraticabile. Questa situazione viene definita vaginismo e ha un evidente impatto sulla donna, sulla sua predisposizione alla sessualità, sul rapporto che ha con se stessa e con il suo corpo, ma anche sulla relazione di coppia. 30 Il blocco può scattare ai primi rapporti Il vaginismo si caratterizza dunque per una contrazione involontaria dei muscoli della vagina, che ostacola la penetrazione. Questa reazione rende difficoltoso non solo il rapporto sessuale ma anche l’eccitazione nelle forme in cui è prevista una fase di penetrazione. Il vaginismo può manifestarsi sin dai primi tentativi di rapporti sessuali in età giovanile, non permettendo alla ragazza nemmeno una prima penetrazione. In questo caso si parla di vaginismo primario. Più frequentemente la contrazione muscolare insorge dopo alcuni rapporti regolari (vaginismo secondario). Inoltre esistono altre diverse tipologie di sintomo: il disturbo si può presentare solo con uno specifico partner (vaginismo relativo) oppure con tutti i partner (vaginismo assoluto). È importante ricordare che, anche se una donna soffre di vaginismo, non le è comunque precluso l’orgasmo, che si può raggiungere anche senza penetrazione. Essendo un disturbo psicosomatico e non solo di natura fisica, spesso la donna avverte questa contrazione anche solo in previsione del rapporto sessuale, prima che questo abbia davvero inizio. In questo caso il vaginismo assume i caratteri di una vera e propria “ansia anticipatoria”, cioè un disturbo che assale prima che avvenga l’evento temuto. 31 CAPITOLO 3 - DEFICIT DELL’EREZIONE Le origini psicologiche del disturbo che ferisce l’orgoglio maschile Un tema che ossessiona moltissimi uomini M olti organi nel corpo cambiano di forma quando sono stimolati. Lo stomaco si allarga e si restringe a seconda della presenza di cibo, a volte basta immaginare di mangiare e già esso sussulta; l’intestino si dilata e si allunga nelle sue funzioni, si contrae e si aggroviglia sotto il peso dello stress; la pupilla cambia il suo diametro a seconda dell’eccitazione, della paura. Tuttavia nulla sembra aver interessato e ossessionato l’uomo tanto come le variazioni del proprio pene. Mentre stomaco, intestino e pupilla si ingrandiscono e si accorciano senza che nessuno ci badi più di tanto, le misure del pene invece sono al centro dell’attenzione costante. Tutti sono interessati a sapere quando e quanto cambiano le sue dimensioni. Da sempre gli uomini parlano di erezione e di dimensioni del pene, di potenza sessuale, di durata. Questo tema è al centro non solo dei discorsi da bar, ma anche di articoli, inchieste e trattati. Molte sono le opinioni sbagliate e ridicole che circolano a questo proposito. È ovvio immaginare che l’organo maschile, indagato e messo sotto osservazione dal suo stesso “proprietario”, possa sentirsi schiacciato e quasi sparire sotto il peso di attese irrealistiche nei suoi confronti. 80 La definizione del sintomo Per deficit di erezione s’intende l’incapacità di ottenere o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un rapporto sessuale soddisfacente. Questo disturbo si può verificare negli uomini di tutte le età e spesso è di difficile interpretazione. Le ragioni di questo deficit possono essere molto diverse: di natura organica (quindi legata a problematiche di carattere medico) o psicogena (legate a vissuti psicologici); oppure possono essere la somma di entrambe. Tra le cause fisiche ricordiamo problemi circolatori, il diabete, l’obesità, patologie degenerative o interventi chirurgici. In questa sede approfondiremo però la lettura delle motivazioni psicologiche, che sono la causa più frequente. La disfunzione erettile talvolta è la base su cui si installano paure, dubbi o perplessità che vanno a intaccare l’autostima e l’identità del maschio. A volte il deficit erettivo porta a rievocare momenti di vita in cui l’uomo non si è sentito all’altezza di una situazione, anche se non riguardavano un’esperienza sessuale. Se c’è ansia, di qualsiasi origine essa sia, si crea un vortice che ingloba tutta la realtà personale e rende davvero impotenti, ovvero non più in grado di percepire le proprie capacità non solo sessuali ma in generale di relazione e affettive. 81