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goditi 2gB di internet 4g a 5€ al mese
ECCORECCO
MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO
DICEMBRE 2014
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ALL’INTERNO
la velocità non si spiega.
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APPUNTAMENTI
ECCORECCO
MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO
Venerdì 12 dicembre sino al 16 presso il
palazzo comunale piano terra allestimento della mostra sull’amicizia tra Recco e Ponte di Legno curata da Pro Loco Recco.
Sabato 13 alle 17 chiesa N.S. del Suffragio:
concerto del Gruppo Vocale Musica Nova. Alle
15,30, via XXV Aprile, “Il sabato dei bambini”:
giochi, gonfiabili, laboratori di riciclo natalizi
e truccabimbi. Ore 16-18, portici via Vittorio
Veneto e XXV Aprile: i ristoratori del Consorzio Recco Gastronomica in un percorso fra tavole elegantemente apparecchiate offriranno
ai visitatori piccole degustazioni con un ideale brindisi augurale. Nei negozi gli operatori alimentari offriranno degustazioni delle proprie
specialità e gli esercizi commerciali proporranno un’isola dedicata a prodotti in offerta.
Ore 17 nella Sala Polivalente inaugurazione
della Mostra dei pittori recchesi.
Domenica 14 ore 9-19 in via Biagio Assereto mercatino “E cose faete da mi”. Ore
9,30: Marcia del confuego suddivisa in due percorsi adulti o bambini. Ore 15, Piazza Nicoloso, celebrazione del Confeugo con musiche
natalizie e sfilata della Banda G. Rossini.
Sabato 20 Ore 9-19 in via Biagio Assereto mercato “Recco Antiqua”. Ore 15,30 in Piazza Nicoloso e centro città “Il sabato dei bambini”: Babbo Natale vi aspetta nella sua casetta, portate le vostre letterine. Tanti “Babbo
Natale” in bici regaleranno dolci e caramelle.
Ore 16-18 in Piazza San Giovanni Bono le tavole elegantemente apparecchiate dei ristoratori, degustazioni nei negozi di gasronomia
e prodotti in offerta (vedi sabato 13).
Domenica 21 alle 16,30 per le vie e piazza della città gran sfilata della Banda G. Rossini in versione natalizia. Alle 17 nell’oratorio S. Martino concerto del GPM Golfo Paradiso.
Lunedì 22 alle 17 nella Sala Polivalente
“Racconti delle tradizioni del Natale zeneize”
con Franco Lagomarsino.
Mercoledì 24 Babbo Matale arriva in
Piazzale Europa con musica e giochi…
Giovedì 25 S. Natale. Recco è anche Città dei Presepi: visitate la Natività ricreata in
tutte le Chiese e Santuari.
Venerdì 26 alle 21, Santuario N.S. del Suffragio, concerto della Filarmonica G. Rossini.
Domenica 28 ore 9-19 in via Biagio Assereto mercato “Recco Antiqua”. In Sala Polivalente fino al 4 gennaio esposizione “Antiquariato a Recco”.
Mercoledì 31 Ore 16-18 sul Lungomare
Capodanno dei bimbi col Mago Joe. Dalle 22
Gran Capodanno con Dj Paolo Benvenuto Musica, balli e… fuochi d’artificio di buon inizio
anno, a Recco!
Sabato 3 gennaio ore 9-19 portici piazza
S. Giovanni Bono mercatino “E cose faete da
mi”.
Lunedì 5 alle 11.30 nella spiaggia centrale:Lungomare: 3° Cimento invernale “Città di
Recco”.
Martedì 6 alle 15,30 sul belvedere Luigi
Tenco “Scende giù dalla campana, ecco arriva la Befana”. Alle 17, parrocchia San Martino di Polanesi, concerto dell’Epifania per organo e voce.
DIRETTORE RESPONSABILE: GIUSEPPE ROSASCO
EDITORE
STUDIO HELIX sas
REDAZIONE Piazzale Europa 30 - 16036 Recco (Ge)
tel. +39.0185.723961
[email protected]
www.eccorecco.info
STAMPA
TIPOLITOGRAFIA ME.CA Recco (Ge)
Autorizzazione del Tribunale di Genova
n. 69 del 21.11.1990
La collaborazione a EccoRecco avviene a titolo gratuito
_________________________________________________
IN COPERTINA
Un fulmine si scarica tra Recco e Camogli
Massimo Andreani, novembre 2014
_______________________________________________
DOVE TROVARE ECCORECCO Panificio Pallavicino
a San Rocco, Farmacia Berni in piazzale Europa, Edicola Eta Beta in via Roma, Cartoleria Capurro in
piazza Gastaldi, Redocasa Centro TIM in via Fiume,
Panificio Moltedo in via XX Settembre, Pro Loco Recco in via Ippolito d’Aste, Farmacia Savio e Ottica Ferrari in piazza Nicoloso, Libreria Capurro in via IV Novembre, My Space in lungomare Bettolo, Cartoleria
Capurro in piazza San Giovanni Bono, Calcio Golfo Paradiso in Valleverde, Alimentari Capurro a Mulinetti.
ARRETRATI Gratuiti fino ad esaurimento. Possono essere richiesti gratuitamente alla redazione.
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2 • DICEMBRE 2014 • NUMERO 59 • ECCORECCO
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UNA SCELTA OBBLIGATA? IN ATTESA DI UNA VISIONE PIÙ AMPIA DELLA REALTÀ COMPRENSORIALE
Al via
le prime Unioni dei Comuni
GIUSEPPE ROSASCO > La prima Unione di Comuni nel Golfo Paradiso è stata quella tra Bogliasco, Pieve Ligure e Sori, denominata
“Unione dei Comuni del Golfo Paradiso”. A
questa seguirà l’Unione tra Avegno ed Uscio
che dovrebbe prendere la denominazione di
“Unione dei Comuni della Valle del Tempo”.
Le motivazioni che stanno alla base di queste decisioni le hanno spiegate gli stessi sindaci, così come riportate dai giornali: «L’Unione è un interesse di tutti con le nuove normative nazionali. Senza di essa dal primo gennaio i nostri Comuni, tutti sotto i 5.000 abitanti, non potrebbero più svolgere autonomamente acquisti o gare di appalto senza passare per le centrali costituite presso enti superiori, sarebbero interamente soggetti ad un
patto di stabilità sempre più asfissiante, perderebbero di autonomia senza contare alcunché nel contesto della nuova Città Metropolitana di Genova. In questo modo senza aggiungere nuovi costi ai bilanci comunali, andremo a beneficiare di un contributo nazionale e regionale aggiuntivo a favore delle Unioni di Comuni, aumentando il nostro peso politico, rappresentativo e operativo». Tra i servizi che verranno gestiti a livello associato si
annoverano l’organizzazione e della gestione dei servizi di raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti solidi urbani, la riscossione dei relativi tributi, i servizi pubblici di interesse generale.
Alla luce delle dichiarazioni dei sindaci,
la decisione di associarsi (sia pure con unioni di piccole dimensioni) sembra assumere i
caratteri di una scelta obbligata. Un’impressione che rischia di trovare indiretta conferma in un’intervista rilasciata dal sindaco di
Pieve Ligure in cui rimarca come “ Recco e Camogli superano i cinquemila abitanti e non
hanno l’obbligo di legge di associare le funzioni”. Una questione di legge, insomma, che
consegna le neonate Unioni di Comuni del
Golfo Paradiso ad un riduttivo angolo visuale,
a differenza di quanto si è sviluppato ormai
da anni in Veneto, Emilia Romagna e Toscana. In queste regioni la maggior parte delle
Unioni di Comuni ha non solo l’ovvio scopo
di razionalizzare i servizi ma soprattutto di
rafforzare identità territoriali omogenee. Gli
esempi si sprecano, come l’unione della valle del Biois, che associa i Comuni di un’area
ad altissima valenza turistica compresa tra la
Marmolada, il monte Civetta e le Pale di san
Martino; oppure come l’Unione dei Comuni
del distretto ceramico che raggruppa importanti centri urbani a valenza produttiva noti
in tutto il mondo (Maranello e Sassuolo compresi); oppure ancora come l’Unione dei Comuni Valdichiana senese, che raggruppa 9 Comuni sparsi su un territorio di 690 km quadrati e che comprende località notissime come
Chianciano Terme e Montepulciano.
Per ritornare dalle nostre parti, dal punto di vista di EccoRecco, una visione politica dell’area da prendere in considerazione per
il varo di un’Unione di Comuni su ambiti
omogenei non può che identificarsi con tutti e sette i Comuni del Golfo Paradiso.
Paradossalmente a queste conclusioni erano già giunti i reggitori della Repubblica di
Genova i quali nel 1606 diedero vita al Capitaneato di Recco (che durò sino al 1797) e
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alle nuove tecnologie. Chiedeteci un sopralluogo
e un preventivo gratuito.
L’invito è rivolto in particolare
a quanti non sono serviti dalla rete gas.
che estendeva la sua giurisdizione proprio sui
Comuni da Bogliasco a Camogli ad Uscio. Si
trattava ovviamente di un ambito di decisione
politica rivolta soprattutto alla sicurezza (le
incursioni saracene era ancora materia viva),
e non tanto allo sviluppo e valorizzazione coordinata del territorio, per il semplice motivo che allora i temi della programmazione urbanistica e della promozione turistica erano
di là da venire.
A visioni più settoriali (e forzatamente coordinate) ci pensò invece il fascismo che nel
1928 formò un’unica entità territoriale denominata Comune di Bogliasco-Pieve e che
nel 1929, decise di aggregare la frazione di Canepa a Sori.
L’Unione dei Comuni è invece uno strumento democratico che senza cancellare la
rappresentatività delle singole municipalità
mira a rendere più efficiente ed efficace la
macchina amministrativa, non solo nel campo dei servizi ma soprattutto nella promozione e valorizzazione congiunta del territorio. Perché non percorrere sino in fondo
questa strada? A voler guardare le cose con
ottimismo si potrebbe intravedere un’apertura
del genere nelle dichiarazioni che il sindaco
di Sori ha rilasciato alla stampa: “Nella comprensorialità stanno la sopravvivenza ed il futuro dei nostri territori: Sori, Pieve e Bogliasco rappresentano, unite, una perla di assoluto valore nel Golfo Paradiso, un territorio con
un potenziale unitario di attrazione turistica
e culturale e di valorizzazione ambientale. La
nostra sarà un’Unione di eccellenza, capace
di portare le nostre proposte ben oltre i confini che un lavoro solo su scala comunale
avrebbe potuto consentirci”. Parole che precisano il nesso inscindibile tra Unione dei Comuni e valorizzazione del territorio. Ma il
punto è proprio questo: dove sta davvero il
confine della “comprensorialità”? E soprattuto: Recco e Camogli possono chiamarsi fuori da questo processo?
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ECCORECCO • NUMERO 59 • DICEMBRE 2014 • 3
TURISMO ANCHE IL PRESTIGIOSO TOURING CLUB SEMBRA IGNORARLO SUL SUO SITO INTERNET
PINO SOLIMANO > Se un turista ha la ventura
di programmare un soggiorno a Recco sapete quale meta gli può essere suggerita come
luogo da visitare nei dintorni? L’ecomuseo dell’ardesia di Cicagna e altre mete nel Tigullio
e a Genova ma nessun sito del Golfo Paradiso,
ad eccezione della chiesa di S. Maria Assunta
a Camogli. E se lo stesso turista decide invece
di soggiornare a Uscio gli può capitare di vedersi raccomandare anche una visita alla casa
museo Giannini di San Colombano Certenoli ma nessun altro luogo del Golfo Paradiso,
esclusa la solita chiesa di S. Maria Assunta
Camogli.
A proporre queste pregevoli ma lontane
destinazioni non è qualche buontempone ma
addirittura il Touring Club Italiano. Basta visitare nel sito www.touringclub.it la sezione
“viaggi” e inserire di volta in volta i nomi dei
sette comuni del Golfo Paradiso nel campo
“destinazioni” e quindi ricercare i luoghi nei
dintorni da visitare per verificare come siano del tutto ignorati, tanto per citare a caso,
il “retablo” e il museo delle campane di Avegno, il museo degli orologi di Uscio e il museo marinaro di Camogli, il belvedere di Santa Croce e la chiesetta e la torre saracena di
sant’Apollinare di Sori.
Carenza grave del Touring Club Italiano
o non piuttosto colpa della asfittica (per non
dir altro) promozione turistica del comprensorio?
Il Touring Club, peraltro, fa riferimento,
per la scelta delle mete da raggiungere partendo da una determinata località, al gradimento espresso dai suoi soci. E non è certo
colpa del benemerito sodalizio se i soci
sembrano del tutto ignorare le mete più significative presenti nel Golfo Paradiso. E così,
quando si propone una destinazione raggiungibile da uno qualsiasi dei sette comuni del comprensorio, si pensa più a Genova,
alla Fontanabuona, al Tigullio, che non ai tesori custoditi in sede locale.
Noi riteniamo che in tutta questa vicenda poco o nulla c’entri il destino cinico e baro;
piuttosto pensiamo che queste dimentican-
Golfo Paradiso
questo sconosciuto
Sull'«Isola» si trova la
basilica di S. Maria
Assunta, edificata nel
secolo XII e più volte
rimaneggiata, con
facciata neoclassica
introdotta da un
sagrato seicentesco a
ciottoli bianchi-neri.
[www.touringclub.it]
ze discendano direttamente dalla mancanza
di un’adeguata azione di promozione turistica
coordinata di tutti e sette i comuni del Golfo Paradiso.
E per convincersene basta interrogare nuovamente Internet. Provate a digitare “Golfo Paradiso” su Google e il primo indirizzo che appare è quello dei traghetti Golfo Paradiso snc,
subito dopo la relativa voce di Wikipedia e poi
una sezione di giudizi di Tripadvisor (per lo
più relativi alla sola Camogli) e poi ristoranti e poi altro ancora. Perfino i podisti del Golfo Paradiso, sport bellissimo che io stesso ebbi
a praticare con grande soddisfazione nei
miei anni giovanili.
Ma non troverete, nemmeno per sbaglio,
un sito istituzionale che riunisca con un solo
colpo d’occhio le bellezze dei luoghi, riporti un elenco di tutte le strutture ricettive ordinate per categorie e per tipologia di servizio (hotel, pensioni, bed and breakfast, case
in affitto...) e rimandi infine ai siti delle singole organizzazioni turistiche comunali per
la ricerca di eventuali specifiche informazioni.
Se poi desiderate completare questa mini-in-
4 • DICEMBRE 2014 • NUMERO 59 • ECCORECCO
dagine, recatevi, cose se foste un turista venuto da fuori, nei diversi sportelli turistici dei
comuni Golfo Paradiso e chiedete una qualche pubblicazione che descriva globalmente il comprensorio. Troverete poco, pochissimo, forse nulla e comunque materiale obsoleto, per grafica, testi, informazioni.
Se a questa carenza di comunicazione aggiungiamo la mancanza di una qualsivoglia
strategia coordinata di difesa e valorizzazione del territorio, è facile trarre le conclusioni e assistere rassegnati al fatto che perfino
il TCI non possa far altro che suggerire ai turisti di “emigrare” a Genova, nel Tigullio e in
Fontanabuona per “riempire di contenuti”
una vacanza nel Golfo Paradiso.
“EccoRecco” ha provveduto ad informare il Touring Club Italiano della evidente povertà di indicazione dei luoghi da visitare nel
Golfo Paradiso, invitandolo, se è possibile, ad
affiancare ai siti scelti dai soci anche le mete
più prestigiose del comprensorio. Ma siamo
davvero sicuri che la partita si debba e si possa giocare solo nell’ambito dell’iniziativa privata?
ISTITUZIONI LA PRIMA CLASSE DELLA SCUOLA SUPERIORE RECCHESE INIZIÒ NELL’A.S. 1964/1965
Liceo, 50 anni di storia
SANDRO PELLEGRINI > Il corrente anno scolastico 2014-2015 è il cinquantesimo da quando quell’Istituto di istruzione superiore ha
aperto i propri battenti ai giovani di Recco e
dintorni.
È interesante ricordare che l’edificio che
ospita il Liceo di Recco era sorto per ospitare dapprima la Scuola d’Avviamento, quindi
le Scuole Medie e venne destinato a sede di
un istituto superiore per una precisa volontà dell’Amministrazione comunale di Recco
che si ritenne soddisfatta solo quando si venne a conoscere la determinazione ministeriale
favorevole. Particolare interessante: non è mai
stata completata l’aula magna prevista nel
progetto, trasformatasi negli anni in una seconda palestra. Pertanto, e fino ad oggi, con
una serie di sopralzi e di allargamenti, le
Scuole elementari e l’Avviamento professionale poi trasformato in Scuola Media continuano a convivere in uno dei primi edifici
pubblici realizzati negli anni del dopoguerra.
La prima classe istituita al Liceo 50 anni
fa aveva 25 alunni, di cui 15 maschi e 9 femmine, in maggioranza recchesi, ma anche con
provenienze dai centri viciniori. I nomi dei
primi alunni del Liceo cittadino: Carla Ambrosini, Luigi Benvenuto, Robet Blackstone,
Luciano Boero, Riccardo Braggio, Umberto
Briganti, Carla Casareto, Michele Cuneo,
Massimo Curasì, Marina Dalorto, Anna e Maria Ferreccio, Giovanni Liotta, Giovanni Macciocco, Pietro Maffezzoni, Giorgio Mittiga, Daniela Piana, Carlo Pozzo, Marco Stabile,
Antonio Stefani, Giuseppina Traversa, Corrado
Traverso, Costanza Velo e Anna Vinciguerra,
i quali oggi hanno tutti superato i 60 anni. Gli
insegnanti erano professori del “G.D. Cassinis”, che si spostavano giornalmente a Recco. Nel giro di 5 anni si completò il ciclo di
studi che portavano all’esame di maturità.
Successivamente l’istituto recchese venne
unito al genovese “Martin Luther King”.
Il Liceo Scientifico “Nicoloso da Recco” compie 50 anni.
Quindi acquistò la piena autonomia e divenne
quello che è rimasto per lunghi anni, il Liceo
Scientifico “Nicoloso da Recco”, uno dei liguri che con la riscoperta delle isole Canarie
apersero a Cristoforo Colombo la rotta americana. In anni recenti, pur mantenendo la
propria denominazione e un’autonomia organizzativa, dipende dal Liceo “Da Vigo” di
Rapallo.
Le lezioni iniziarono al Liceo Scientifico di
Recco il 1° ottobre di un lontano 1964, e sono
continuate fino ai giorni nostri. Migliaia di studenti hanno frequentato quella scuola di Recco, vi hanno conseguito il diploma liceale, si
sono trovati aperte le porte dell’Università che
molti di loro hanno frequentato, trasformandosi in valenti professionisti in molti rami
del sapere umano.
La Recco degli anni della ricostruzione aveva fra i suoi obiettivi anche quello della sistemazione di una Scuola superiore che potesse fare da contraltare all’Istituto Nautico
della vicina Camogli, allora la Scuola scelta
da molti giovani locali che intendevano intraprendere la carriera di ufficiali di coperta
o di macchina sulle navi della flotta mercantile italiana. Gli amministratori recchesi
avevano inziato da tempo a cercare di ospitare una Scuola superiore, possibilmente un
Liceo Scientifico, cercando l’alleanza con
l’Amministrazione della Provincia. Erano gli
anni del sindaco Beraldo e poi del sindaco
Clerici, quando era assessore comunale il rag.
Flavio Costa il quale ricopriva anche la carica di Segretario locale della DC, per lunghi
anni il partito di maggioranza relativa.
Il 16 settembre 1964, il Ministro della Pubblica Istruzione, con lettera protocollo n°
7776, scriveva al Provveditore agli Studi di Genova e al Presidente della Provincia Cattanei
una lettera la sui intestazione diceva: “Recco. Istituzione di una sezione staccata del Liceo Scientifico”. Nel testo si precisava testualmente che “con decorrenza 1° ottobre
1964 è istituita a Recco, a titolo sperimentale e con funzionamento limitato per l’anno
1964-1965 la prima classe di un Liceo Scientifico staccata dall’Istituto “G.D. Cassinis” di
Genova”.
Di seguito: “Questo Ministero seguirà
con interventi diretti l’andamento della nuova sezione scolastica e i riletivi risultati e si
riserva di impartire all’uopo le disposizioni
che si riterranno necessarie. Nel corso del
prossimo anno scolastico verrà effettiato un
sopralluogo per l’accertamento dell’idoneità
dei locali in cui troverà sistemazione la
scuola. Si confida nell’impegno della S.V. e
nella fattiva collaborazione delle Amministrazini Provinciale e Comunale affinchè
venga assicurato il tempestivo inizio delle lezioni e il regolare finzionamento della nuova scuola della cui efficienza si prega di fornire, a suo tempo, esaurienti notizie. Il Ministro”. L’iniziativa ebbe un successo immediato che si prolunga fino ai giorni nostri.
ECCORECCO • NUMERO 59 • DICEMBRE 2014 • 5
AMBIENTE PREVISTA A METÀ 2016 L’OPERATIVITÀ DELL’IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE
Depuratore, i lavori procedono
TINA ARATA> Proseguono nel rispetto del cro-
L’area di Punta Sant’Anna come sarà a conclusione dei lavori. Sotto, la mareggiata di novembre scavalca il molo.
di forti mareggiate, l’acqua superi la barriera, visto che non occorre riparare alcuna struttura (cioè l’acqua ricade nel mare interno).
Nella parte prospiciente la piscina, invece, la
massicciata si estende maggiormente al largo per rallentare e far esaurire le onde, dovendo proteggere l’impianto e la zona retrostante di Punta Sant’Anna.
Inoltre è stato spiegato dagli stessi tecnici
che la forma stessa (“a scivolo”) della massicciata, realizzata con massi da 9 a 12 tonnellate, è stata scelta poiché, offrendo minore
resistenza all’impatto, garantisce maggior du-
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6 • DICEMBRE 2014 • NUMERO 59 • ECCORECCO
rata e minori interventi di manutenzione negli anni. E la frattura nel rivestimento, da più
parti evidenziata, non è altro che un aspetto solo esteriore di una soluzione di continuità
prevista in sede progettuale e così realizzata. In parole povere, il molo ha un punto di
giuntura che deve poter garantire un minimo
movimento di assestamento come ogni struttura soggetta a stress.
Insomma, a detta di Mediterranea delle
Acque la struttura, appena terminata, ha superato un “collaudo naturale” comportandosi
come previsto dai presupposti progettuali.
FOTO P. VALENTE
noprogramma i lavori al depuratore che Mediterranea delle Acque sta realizzando a Punta Sant’Anna. Un depuratore di concezione
tecnica avanzata, ha spiegato l’ing. Giovanni Gnocchi, al quale nel prossimo anno sarano allacciati, oltre a Uscio e Avegno, anche
(via mare) Camogli, Sori e la parte orientale di Pieve Ligure.
In questa fase la Emaprice/Bacchi sta
completando le due gallierie parallele di cento metri che si innestano, a forma di diapason, su quella iniziale lunga circa 70 metri.
Esternamente, uno scavatore ha demolito la vecchia scalinata di congiungimento con
via Garibaldi e ci si appresta a costruire le terrazze previste dal progetto. La zona cambierà
totalmente aspetto, potendo diventare un piccolo belvedere sul mare.
Una volta terminate le gallerie, si procederà a realizzare la parte impiantistica; si tratta principalmente delle vasche nelle quali avviene il trattamento dei liquami. Tali impianti
saranno realizzati da Evoqua (ex Siemens) e
basano il loro funzionamento su procedimenti
chimici naturali, garantendo nessuna emissione di fumi. Gli odori saranno convogliati
nella torretta sul molo, cercando la massima
diradazione nell’aria.
Mediterranea delle Acque prevede di
completare i lavori per i primi mesi del 2016,
quando finalmente il depuratore potrà assolvere in toto alla sua funzione.
Tutto questo è stato spiegato nel corso di
una conferenza stampa indetta dall’assessore Carlo Gandolfo. L’occasione è stata utile anche per rispondere alle polemiche sorte
dopo le mareggiate che hanno battuto il lungomare a inizio novembre, quando il mare ha
superato la diga (foto a lato). L’ing Gnocchi
di Mediterranea delle Acque e l’ing. Daniela Zucca del Comune hanno precisato che
quanto è successo era stato previsto dal progetto. Ovvero, la massicciata è stata realizzata
in tal modo per smorzare l’energia dei marosi senza fermare del tutto le onde. Nella parte più stretta del molo è previsto che, in caso
ASSOCIAZIONISMO LA FILARMONICA “GIOACCHINO ROSSINI” NON DIMOSTRA AFFATTO I SUOI 164 ANNI
Noi sì che siamo
una banda giovane!
LAURA EMIONITE> «Noi sì che siamo una
banda giovane!» È così che il Maestro Marco Capurro (prof. di musica e trombettista),
incita gli oltre quaranta elementi della Filarmonica a suonare sempre meglio e con
passione, con una persistente giovinezza
mentale. È indubbio infatti quanto l’amore
per la musica pervada la Filarmonica G. Rossini di Recco ed il suo Maestro che la dirige
con enfasi, competenza, amore paterno; lo
si percepisce osservandolo prima dei concerti
importanti quanto cerchi la concentrazione
rileggendo le partiture, parlando con gli elementi delle varie sezioni per precisare, ribadire e rafforzare per un’ultima volta questo o quell’attacco, come un padre che prima di uscire con i suoi bimbi risistema loro
la giacca, desideroso di vedere realizzata per
un attimo la perfezione.
Nonostante la nostra Filarmonica sia
nata nel lontano 1850, essa splende gloriosa ed in continuo rinnovamento. Lo scopo
principale dell’associazione è mantenere
viva la cultura musicale nella nostra società. Ciò non potrebbe verificarsi e perpetuarsi
nei secoli se la Filarmonica non fosse un ensemble perfetto ed equilibrato in cui si affiancano vecchie e nuove leve, bambini
delle elementari e nonni in pensione; chi ha
più esperienza dona consigli alle fresche
menti e guarda in loro come ad un futuro da
preservare ed arricchire.
A dar ragione della professionalità della
Filarmonica è il fatto che esista da sempre
una scuola di orientamento musicale il cui
obiettivo è istruire e formare gli allievi per
inserirli in organico bandistico. L’attività primaria è quella di organizzare e proporre i corsi di formazione di base per aiutare i giovani a destreggiarsi con gli strumenti tipici della Banda, partecipando attivamente al processo di formazione della Banda stessa.
Gli insegnanti sono musicisti diplomati
della Filarmonica stessa ma anche musicisti
che collaborano con essa; gli strumenti proposti sono quelli che compongono l’organico, ma da due anni ormai la Filarmonica ha
esteso la sua attività scolastico-musicale anche ad altre sezioni: chitarra, pianoforte e
canto. Gli allievi mostrano i loro progressi in
diverse occasioni: il saggio di giugno aperto alla cittadinanza ma anche le sfilate e le
stesse processioni dove, insieme ai bandisti,
viene affrontato il primo approccio alla tipologia peculiare del musicante (suonare e
leggere lo spartito mentre si cammina in un
contesto completato dalle altre sezioni strumentali) e poi i “concerti allievi” (primo in-
Foto ricordo della compagine musicale che ha festeggiato la patrona S. Cecilia nella chiesa di S. Giovanni Battitsta.
contro con la musica d’assieme e gradino che
anticipa l’inserimento effettivo nella Filarmonica).
Una delle motivazioni per cui nasce
l’idea di entrare in banda e restarvi tutta una
vita risiede probabilmente nel fatto che «in
banda… ci si sta bene!» Siamo nel 2014, ma
sebbene dal 1850 siano passati ben 164 anni,
il pensiero che unisce i musicanti e le loro
famiglie è sempre lo stesso: l’ambiente è
sano, la compagnia è piacevole, la cultura si
percepisce, le generazioni si susseguono con
rispetto e si impara non solo per osmosi come
rapportarsi con gli altri. I genitori portano in
Banda i figli e vanno con loro a suonare, generazioni convivono piacevolmente e simpaticamente trascorrono insieme il loro tempo libero.
Ci si fidanza in banda, ci si sposa in banda, si cresce in banda, ci si sente protetti in
una realtà che pare strano esista ancora, un
piccolo reale esempio di una società che ancora “funziona”. In tal senso la Banda acquisisce un importante valore educativo, i
giovani infatti si trovano a far parte di tutta
una serie di progettualità che si dispieghe-
ranno nel corso dell’anno; oltre alla passione individuale, l’essere parte di un complesso
bandistico inteso come associazione a carattere sociale, richiede un impegno costante e forte nei confronti della comunità.
L’organico si arricchisce di giovani e allora
è anche e soprattutto ai giovani a cui ci si
deve rivolgere; si ascoltano le idee per tentare di colmare il gap generazionale, ci si apre
a nuove “sfide”. Si promuovono concerti di
musica classica, si partecipa a servizi religiosi
ma si tentano anche nuove strade accattivanti
ed ecco che alle opere classiche si intercalano
brani di musica leggera fino ad arrivare al recente concerto Disney dove la proiezione di
alcuni estratti dai cartoni animati piu’ famosi
veniva accompagnata dalla formazione con
le relative colonne sonore.
Le proposte musicali spaziano dai progetti
specifici per le scuole elementari e medie alle
partecipazioni pubbliche, dai festival internazionali al concerto tenutosi al Gaslini per
i bambini ospiti. Tutto contribuisce a continuare la storia, l’antica storia della Banda,
quella che suona, strimpella ma che riscalda sempre il cuore..
ECCORECCO • NUMERO 59 • DICEMBRE 2014 • 7
NOSTALGIA DI ANTICHI PRESEPI CHE INVADEVANO INTERE STANZE PROFUMANDOLE DI MUSCHIO
Quelle casette di sughero...
BIANCAROSA GOZZI>Questo Natale doveva
arrivare, come sono arrivati i precedenti e
come arriveranno i futuri.
Niente sole, perché il Natale con il sole è
privo di logica; almeno la pioggia e un cielo
grigio, almeno il vento che fa alzare il bavero e strizzare gli occhi.
Uno sguardo distratto all’albero che non
sussurra più, se proprio si passa da quelle parti. Alle magnolie, che sgomente lo ignorano,
ricorda immancabilmente gli stranieri sradicati dei Natali passati; lo hanno visto arrivare
a brandelli dalla sua montagna e montare con
perizia come un armadio dell’Ikea. Di notte
si accende,di giorno tace, invisibile.
Si spalancano cassetti alla ricerca di lettere
antiche ma non dimenticate, tutte brillantini, candeline dorate, presepi fanciulleschi, false promesse, sempre uguali, alle quali rinunciammo in naturale dissolvenza. Cerchiamo quelle lettere fugacemente nascoste
sotto i tovaglioli ricamati o i piatti della festa; lettere che esigevano il ritrovamento, la
sorpresa emozionata.
Da inconsolabili adulti, scopriamo che i
nostri genitori le hanno conservate fra le cose
più care e preziose, per ricordarci, dopo anni
di nostalgie natalizie, quanto le amavano, per
rimproverarci di aver smesso troppo presto di
scriverle.
Riconosciamo la calligrafia tremula e ordinata che sa di maestra severa, raccogliamo
i brillantini sparsi che svelano un disegno de-
licato, rileggiamo le false promesse che, crescendo, abbiamo invece mantenuto con tenace rigore, tutte.
Siamo diventati più buoni, più ubbidienti, più rispettosi, più studiosi, perfino più ordinati, per non tradire le loro aspettative, per
non deludere il rinnovarsi di quella sorpresa emozionata.
Si gira per negozi alla ricerca dell’introvabile: casette di sughero, capanne di legno,
pastori di gesso, ponticelli solidi. L’inquietante
invadenza della plastica ha implacabilmente cancellato ogni traccia del magico passato. Vetrine barocche, illuminate a giorno, traboccano di oggetti privi di vita, che alieni collezionisti porteranno in altri mondi, come reperti di una specie estinta per mancanza di
buon gusto.
Sono sopravvissute la carta mimetica per
innalzare fantomatiche montagne e quella
stellata per improbabili cieli senza nubi, che
piacciono sempre.
Nostalgia di antichi presepi, che gioiosamente invadevano intere stanze, profumandole di muschio e di borotalco; chi lo realizzava in solitaria ispirazione, chi ne faceva
un’opera di confusione cosmica, chi voleva
confrontarsi su tutto per poi litigare su tutto, chi lo costruiva essenziale e disabitato, chi
lo amava affollato di ciarlieri pastori.
Il presepe di oggi ricorda un monolocale
in cui la sacra famiglia ha perso per questioni
igieniche il conforto dell’asino e del bue, dove
i pastori non hanno tempo per visite al Bambinello in una gelida notte, dove le botteghe
chiudono per la crisi e la cometa si è dissolta a causa di una sonda invadente.
Ci regalano palle di vetro in cui il Nucleo
Divino sorride annegato, mentre rappresentanti del popolo chiedono invano di
conferire.
I genitori si premurano di informare i figli, già nei primi anni di vita, che il piccolo
Gesù con gli amici santi mai e poi mai si presenterà con doni su prenotazione nella notte fatidica.
Dilaga un’insolita consuetudine augurale
che si presta ad una interpretazione poco rassicurante: “Se non ci vediamo, tanti auguri
di buone feste”. Possiamo domandarci: ”Chi
dei due scomparirà prematuramente?”.
Buone Feste da un’inguaribile nostalgica.
Automobile Club delegazione di Recco
Via Cavour 5 (all’inizio della Via Aurelia in direzione Genova)
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La delegazione AC di Recco
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lunedì: 13.00-14.00
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8 • DICEMBRE 2014 • NUMERO 59 • ECCORECCO
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8.30-13.00
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Informazioni
e prenotazioni per la
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TRADIZIONI SENZA COSTOSI REGALI, ERA UNA FESTA SENTITA
La semplicità
del Natale di una volta
MARGHERITA GASPARINI> Natale, come tutte le
festività religiose, è sempre stata una festa
molto amata.
In passato, in particolare prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, non esisteva né Babbo Natale né l’usanza di scambiarsi
regali; purtroppo all’epoca si viveva generalmente di quello che produceva la terra e
il Natale era una delle poche occasioni in cui
ci si poteva permettere ciò che durante l’anno era motivo di rinuncia.
L’organizzazione della festa iniziava alcuni giorni prima con la preparazione del classico pandolce: le donne del paese come prima cosa preparavano il crescente (un’impasto di farina, acqua e lievito) che doveva riposare alcuni giorni al caldo; una volta
pronto venivano aggiunti le dosi di farina,
zucchero e burro. La ricetta originale prevedeva l’utilizzo dello zibibbo, di pinoli e
canditi; ma durante la guerra, quando era difficile reperire certi ingredienti, si arricchiva
l’impasto con fichi secchi tagliati a dadini,
noci e nocciole di loro produzione. La preparazione era considerata un rito per le donne e una festa per i più piccoli in quanto potevano rubare proprio quei pinoli, zibibbo e
canditi così difficili da trovare.
L’impasto veniva successivamente diviso
in pani e lasciato a lievitare al caldo, ma poiché le case erano fredde, veniva avvolto in coperte per almeno una giornata. Una volta ultimata la lievitazione il pandolce veniva
cotto nel forno (il cosiddetto ronfò). Chi non
aveva la possibilità di cuocerlo in casa o andava da una vicina o direttamente dal fornaio
del paese.
Ma non era solo il pandolce a rendere speciale in Natale. Si festeggiava mangiando la
carne, anch’essa riservata nei giorni di festa.
Si racconta che alcuni giorni precedenti il Natale, in casa del signor Annibale si uccidevano
una mucca e un maiale, le cui carni venivano macellate e vendute ai compaesani. C’era
chi invece la carne riusciva a comprarla direttamente dal macellaio; si dice che la
maggior parte delle volte da ogni cliente si
sentiva udire la frase: «Me la dia buona, così
potrò ritornare l’anno prossimo!»
Quanto agli addobbi non era usanza qui
da noi addobbare l’albero di abete; venivano decorate invece piante di alloro, ginepro
o corbezzolo con mandarini, aranci, pigne rivestite con carta di cioccolatini, fiocchetti di
carte e nastrini.
Il presepe non mancava mai! Le statuine
della Madonna e San Giuseppe venivano poggiate sul muschio raccolto nei boschi vicini,
e la notte di Natale il Bambino Gesù veniva
sistemato nella mangiatoia poco prima della Messa.
La tradizione ha sempre voluto il recar-
si alla Messa di mezzanotte la notte di Natale: occasione non solo religiosa, ma anche
d’incontro e, per chi poteva, di sfoggio del
“vestito buono”.
La mattina di Natale si faceva colazione
con l’attesissima cioccolata calda e i biscotti del Lagaccio e si aspettava il ricco pranzo
a base di ravioli o maccheroni in brodo, carne frutta secca (fichi, noci, nocciole, castagne) conservati gelosamente nella cassapanca. Il pranzo era il momento topico della festa: la famiglia era riunita al completo e
i più piccini scrivevano una letterina con i loro
propositi e gli auguri che veniva posta sotto
il piatto del membro più anziano della famiglia.
Venivano poi consumate le leccornie
preparate e chi voleva garantirsi qualche dolce in più poteva recarsi allo spaccio della Saiwa presso il quartiere di San Martino di Genova: in effetti un biscotto rotto è buono come
uno intero!
La giornata trascorreva così, in letizia e
in famiglia. Un giorno intero passato lontani dalla fatica e dalle rinunce quotidiane.
Ascoltando i racconti di tutte le persone
che mi hanno aiutato a scrivere questo articolo, ho capito come, pur in assenza di grandi doni e costosi festeggiamenti, era in quella semplicità che si poteva cogliere l’autentico spirito del Natale…
Accanto al titolo, il “Baciccia”, classico pandolce basso
genovese. Sopra, la letterina a Gesù Bambino.
A sinistra, il “ronfò” presente nelle cucine di una volta.
Sotto, un presepe fatto in casa, con la capanna di legno,
il muschio e le statuette di gesso.
ECCORECCO • NUMERO 59 • DICEMBRE 2014 • 9
arduino macelleria
Confeugo e
FOTO P. VALENTE
GIUSEPPE ROSASCO > Provocatoriamente ci si potrebbe domandare: quale significato attribuire alla cerimonia del confeugo a Recco, manifestazione che non affonda direttamente le sue
radici nel passato della città e che pertanto risulta anche di difficile legittimazione folkloristica? E inoltre, perché celebrare questa festa proprio durante l’annuale visita di autorità
e ragazzi di Ponte di Legno, comune “gemellato” con Recco?
Le risposte non sono così banali e
scontate come a prima vista potrebbero
sembrare. Il fatto è che a Recco il trascorrere del tempo ha mescolato i ricordi di una originale vicenda politica, che ha
portato la città ad essere sede di uno dei
capitaneati della Repubblica di Genova
(dal 1609 al 1797), con le amare vicissitudini della seconda guerra mondiale, in
cui fu messa a ferro e fuoco dai bombardieri alleati. E attorno a questi due snodi
era giusto costruire un evento che sapesse coniugare speranza e fiducia nel futuro con la solidarietà ricostruttiva.
Una prima risposta a questa autentica esigenza di identità collettiva la si ebbe
con l’intuizione di gemellarsi – si era negli anni sessanta - con Ponte di Legno, lontano paese della val Camonica accomunato a Recco da una comune vicenda storica: anch’esso fu raso al suolo, messo a
ferro e fuoco appunto, durante una guerra. Il fatto accadde il 27 settembre del 1917
e questa volta a compiere il misfatto erano stati i cannoni austriaci. Alla base del
“gemellaggio” c’era dunque una sofferenza comune, ma soprattutto uno spirito di solidarietà più forte degli avvenimenti avversi, quello spirito che ha permesso ai due paesi di rinascere dalle rovine. E, in fondo in fondo, proprio per questi motivi, covava anche il desiderio di esorcizzare il futuro, di conoscerlo,
di renderselo amico.
Ferro e fuoco: presi insieme sinonimi di distruzione, ma considerati separatamente simboli di ricostruzione l’uno e di predizione, oltreché di purificazione, l’altro. “Quale colore
avrà la ragnatela che il fato sta ora intrecciando sul telaio del tempo? Sarà bianca o rossa?
Non lo sappiamo. Una pallida, tremante luce illumina le parti già ordite. Il resto è avvolto
nell’oscurità, nella nebbia.” Ecco spiegato, per dirla con le parole dell’antropologo James
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10 • DICEMBRE 2014 • NUMERO 59 • ECCORECCO
gemellaggio
Frazer, il volto simbolico del fuoco, con il fascinoso intreccio di calore e luce emanato dalla sua fiamma.
Di questo simbolo si è da tempo immemorabile appropriata la tradizione popolare, in
quasi tutte le latitudini del mondo, e proprio a Genova, e in alcune altre località della Liguria, ha dato vita ad una manifestazione assai sentita: il confeugo. In una prima fase, dal
1300 circa sino a metà del seicento, nel capoluogo ligure, la vigilia di Natale, si riunivano i rappresentanti dei vari rioni genovesi per andare a portare gli auguri al
Doge. Lo facevano con un cerimonia fastosa, sotto la guida di un Abate, eletto annualmente, alla testa di un corteo che si
snodava da san Vincenzo sino a Palazzo
Ducale al seguito di un carro festosamente
agghindato, trainato da otto paia di buoi
tutti inghirlandati. Lo scambio di doni e
di saluti augurali avveniva ai piedi della
scalinata di palazzo Ducale ed iniziava con
il discorso dell’Abate che solitamente cominciava con «Bentrovou Messér o Duxe»
e proseguiva con le richieste delle delegazioni al che rispondeva il Doge con
«Benvegnuo Messé l’Abbou» e le (immancabili) promesse dell’autorità costituita. Ma lo scambio di auguri non esauriva la cerimonia: il tocco finale consisteva
nell’appiccicare il fuco ad un alberello di
alloro imbevuto di vino.
Alla sera – racconta il cronista Giustiniani – il Duce (Doge, ndr) con i Senatori... calò i gradini et con una torcia accese il fuoco e lo spruzzò poi di vino; ciò fatto si partì et tutto il fuoco fu portato via in giubilo di tutti al suono di trombe et tamburri collo sparo di mortaletti.
Poi quella tradizione perse progressivamente il suo fascino sino a venir cancellata del
tutto con l’avvento dell’era napoleonica.
Nella prima metà del novecento la festività ha preso nuova vita in diversi comuni e borghi della Liguria con uguale formula ufficiale – il falò del ceppo d’alloro – ma con diverse
modalità celebrative a seconda del comune. A Recco, il confeugo si è arricchito, come abbiamo visto, di valori simbolici aggiuntivi, che si sposano con il gemellaggio con Ponte di
Legno: un modo per mantenere la tradizione al passo dei tempi.
ECCORECCO • NUMERO 59 • DICEMBRE 2014 • 11
DOTPERINK
SI RINNOVA
Se avete notato una nuova luce in via
Roma, è DOTPERINK, che ha ridisegnato
il negozio al fine di renderlo più
gradevole e accessibile per i clienti.
Per quanto riguarda la telefonia mobile,
Tre rimane l’unico operatore, mentre si
conferma la collaborazione con
Activenetwork per la fornitura di
connessione adsl e telefonia fissa, con
tariffe che includono connessione senza
limiti, chiamate verso i cellulari e verso i
fissi nazionali a meno di 27 euro il mese.
L’assistenza tecnica e la riparazione dei
computer sia fissi sia portatili tornano
ad avere un ruolo centrale nei servizi di
Dotperink, che ormai da alcuni opera
direttamente anche nella sostituzione di
elementi per Notebook.
Nel 2015 inoltre DOTPERINK diventerà
laboratorio di manutenzione per
Smartphone e Tablet, così da
garantire in tempi strettissimi anche la
sostituzione del display dei marchi più
importanti.
Inoltre, è in corso l’attivazione dell’UPS
Access Point che permetterà a chi ha
effettuato acquisti online di ritirare i
prodotti presso Dotperink, risolvendo il
problema della presenza in casa
all’arrivo del corriere.
La consulenza che da sempre Marco
Fortunato e Fabio Triuzzi offrono a
privati e aziende rimarrà il nucleo della
loro attività, con la vendita di tutti i
prodotti informatici Hardware e
Software, unitamente alla fornitura di
servizi web, email, PEC…
Vista la crescente richiesta, sarà inoltre
ampliato l’assortimento di accessori
per smartphone, allargando la
possibilità di scelta per gli acquisti di
prodotti informatici in base delle
proprie reali esigenze, sia professionali
sia hobbistiche, al fine di coprire un
settore che finora presentava poche
proposte valide nella nostra cittadina.
Naturalmente, per il periodo natalizio
da DOTPERINK sono a disposizione per
soddisfare la nostra ricerca di un
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anno da affrontare con il sorriso,
cercando di offrirci sempre il meglio
perché lo meritiamo!
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poi i nostri collaboratori si occupano dell’ultima parte del viaggio, il mare.
Quando sarò più grande proseguirò l’attività di mio nonno. Ora frequento la prima media
e, appena posso, vengo qui e cerco di imparare tutto quello che m’insegna, anche perché
lui sa fare di tutto e io sono molto curioso.
FILIPPO
ECCORECCO • NUMERO 59 • DICEMBRE 2014 • 13
GASTRONOMIA ARRIVA DA BRUXELLES L’AGOGNATA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
La focaccia di Recco col formaggio
conquista finalmente l’IGP
ECCORECCO > La focaccia col formaggio ha ottenuto il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). Lo apprendiamo mentre andiamo in stampa. Grande la soddisfazione di
tutti coloro che per oltre dieci anni hanno lavorato per questo risultato.
Uno dei primi commenti è stato quello rilasciato dall’assessore all’Agricoltura della Regione, Giovanni Barbagallo: «Un risultato,
questo riconoscimento comunitario di Indicazione geografica protetta, che soprattutto
il Consorzio di Recco ha saputo inseguire con
determinazione. Sono stati anni di grande lavoro e di confronto con il Ministero, Bruxelles e la Regione Liguria, ci sono stati anche
passaggi complicati, ma alla fine gli sforzi
hanno ripagato e promosso uno tra i prodotti
agroalimentari da forno più tipici e rappresentativi della Liguria».
La focaccia di Recco col formaggio entra
dunque nell’Olimpo della produzione agroalimentare europea, conquistando l’IGP per
l’Italia, contro imitazioni e falsi. Bruxelles ha
infatti approvato l’iscrizione nel Registro
europeo delle eccellenze alimentari, una decisione che sarà effettiva dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’UE.
A dare l’annuncio è il Consorzio di tutela, che coglie l’occasione per ringraziare la
Rappresentanza permanente d’Italia presso
l’Ue e la Regione Liguria, in particolare il suo
ufficio di Bruxelles. Il via libera europeo «rappresenta il riconoscimento della serietà, della professionalità e delle capacità di coloro che
con me hanno portato a buon fine questo lunghissimo lavoro» esulta la presidente del Consorzio, Maura Macchiavelo.
«L’IGP non è più un obiettivo da raggiungere, ma da questo momento è un punto di partenza» afferma Lucio Bernini, responsabile del procedimento IGP per il Con-
14 • DICEMBRE 2014 • NUMERO 59 • ECCORECCO
sorzio. Ora lo scopo è custodire il marchio di
eccellenza «affinché la Focaccia col formaggio di Recco IGP possa essere anche una grande opportunità non solo per i produttori ma
anche per il territorio della nostra zona di produzione». Recco è la città della focaccia col
formaggio e con i comuni limitrofi (Sori, Avegno e Camogli) ne delimita la zona di produzione inserita nel disciplinare IGP redatto
e approvato dal Consorzio Focaccia, costituitosi nel 2005.
DICEMBRE 2014
CROCE VERDE RECCO
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news
SI CONCLUDONO LE MANIFESTAZIONI DEL NOVANTESIMO
NOVANT’ANNI RIVOLTI AL FUTURO
Novant’anni rivolti al futuro è il titolo del libro sulla storia della Croce Verde che
verrà presentato sabato 13 dicembre alle 10
presso la Sala Consigliare di Recco, evento
conclusivo dei numerosi appuntamenti che
hanno celebrato nel 2014 il novantesimo anniversario di fondazione dell’Associazione.
Potrebbe sembrare strano, per chi non conoscesse a fondo la realtà della Croce Verde,
che nel titolo di una pubblicazione sulla
storia (legata per definizione agli eventi
passati) appaia la parola “futuro”. Tuttavia
nessun altro titolo avrebbe potuto descrivere meglio la mentalità che ormai da decenni consente alla Pubblica Assistenza di affrontare e spesso addirittura di anticipare,
precorrendo i tempi, i cambiamenti che periodicamente si presentano nel settore in cui
opera.
Alle spalle dunque 90 anni non solo di Storia, quella con la S maiuscola dei pionieri del
“Club dei Matti”, delle barelle a mano, dei
bombardamenti e della ricostruzione ma
anche di storie, quelle personali di uomini e
donne che hanno fondato e consolidato nel
tempo i valori di riferimento della solidarietà,
dell’altruismo e del volontariato intorno al
motto “Diligite Alterutrum”, Amatevi e soccorretevi scambievolmente.
Di fronte agli occhi invece il futuro iniziato
nei primi anni ‘90 con la nascita del servizio
118, vera e propria rivoluzione del concetto
di soccorso e che proprio in questi giorni ripropone una nuova sfida sotto forma di
una legge regionale che ridisegnerà in maniera incisiva l’assetto organizzativo dell’emergenza santaria territoriale arrivando ad
A.A.A. FARMACI INUTILIZZATI CERCASI
I cittadini che avessero in casa farmaci non scaduti e materiale sanitario (garze, flaconaggio, pannoloni, etc) che non
utilizzano più, possono portarli nella sede della Croce Verde, tutti i lunedì (escluso festivi) dalle ore 14.30 alle ore
15.30, dove saranno ritirati da personale della Gigi Ghirotti.
Si ricorda che possano essere riutilizzati solo i farmaci contenuti in confezioni integre. I farmaci saranno controllati da
un farmacista che opera nell’Associazione per la verifica della loro scadenza e per lo stato di buona conservazione.
Pronto Soccorso in azienda
La Croce Verde organizza i corsi previsti dalla Legge 81/2008
L’articolo 15 del D.Lgs. 626/94 (sulla sicurezza negli ambienti di lavoro) dispone che il Datore di Lavoro:
- deve prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di
assistenza medica di emergenza, stabilendo i rapporti con i servizi esterni
anche per il trasporto dei lavoratori infortunati;
- deve designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del pronto
soccorso.
Informazioni al numero 0185.721037
Il libro sui nostri primi 90 anni.
inserire a tutti gli effetti le Pubbliche Assistenze all’interno del Servizio Sanitario Regionale.
Le pagine del libro pertanto rappresenteranno per i volontari attuali e per quelli che
verranno uno specchio in cui guardarsi per
conoscere la propria identità associativa, e
sorretti da tale consapevolezza, continuare
l’opera iniziata dai “Matti” il 3 settembre
1924.
ALESSIO GARDELLA MILITE SOCCORRITORE
Presidente
e Consiglio Direttivo
augurano a Militi,
Soci e Cittadinanza
i migliori auguri
di Buone Feste
SABATO MATTINA INCONTRI APERTI A TUTTI
IL GENOVESE DI MINARDI
Non solo volontariato sanitario e sociale
ma anche una particolare attenzione alla cultura e alle tradizioni storiche. Nell’anno del
novantesimo anniversario infatti la Croce
Verde rinsalda il già radicato legame con il
territorio e la sua storia ospitando un corso
di lingua genovese.
«Non si tratta di vere e proprie lezioni –
spiega Bruno Minardi, eclettico cultore di storia e tradizioni locali e promotore dell’iniziativa – ma piuttosto di una serie di incontri incentrati sia su lessico e grammatica sia
su aspetti più legati alla storia e al folklore
della nostra terra».
Assolutamente gratuito, l’appuntamento è fissato ogni sabato mattina a
partire dal 10 gennaio dalle 10 alle 11
presso la sede sociale dell’associazione recchelina ed è rivolto ad adulti e bambini che
vogliano approfondire o semplicemente avvicinarsi a quella che, a buon diritto grazie
Aiuta la
OCE VERDE RECCO
CR
..............................................................
La Croce Verde ha bisogno di tutti…
Tutti hanno bisogno, prima o poi,
della Croce Verde…
ad un riconoscimento dell’Unesco, si può
considerare non un dialetto ma una vera e
propria lingua. Minardi, forte di un’esperienza ultradecennale nelle scuole di tutta la
provincia, mette dunque a disposizione di tutti un vero e proprio patrimonio nato con la
“Superba” Genova, dominatrice d’Europa e
giunto fino a noi attraverso i secoli.
Per informazioni chiamare i numeri 338
9200587 oppure 0185 74234.
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Iscriviti come SOCIO SOSTENITORE
Tessera di euro 15 annuali.
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Puoi scegliere l’attività più confacente
con la tua disponibilità di tempo.
Iscriviti come DONATORE DI SANGUE
La collaborazione con AVIS, di recente
accordo, ti garantisce un ottimo servizio. Date di prelievo: autoemoteca
presso la Croce Verde i primi 3 venerdì
del mese dalle 7.30.
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO, DUE PUNTI FERMI
Fare il volontario presso la Croce Verde di Recco significa intraprendere un percorso importante e molto delicato, per cui è
necessario ricevere una formazione adeguata.
Durante il mese di novembre sono stati
svolti vari incontri formativi che hanno dato
la possibilità ai nostri militi di formarsi o aggiornarsi su alcuni argomenti relativi al
mondo del soccorso.
Essendo la nostra una pubblica assistenza in convenzione con il 118 i volontari
che fanno servizio sulle ambulanze in emergenza devono ottenere e mantenere negli
anni alcune certificazioni specifiche che possano consentire di mantenere sempre alto il
livello di eccellenza e di efficacia dei nostri interventi.
Il 12 novembre è iniziato il corso regionale per soccorritori volontari organizzato dal
118 di Genova (che terminerà a metà dicembre con un esame conclusivo)a cui stanno partecipando otto nostri militi.
Lunedì 24 novembre 35 nostri volontari hanno svolto l'aggiornamento della certificazione DAE, necessaria per poter utilizzare
il defibrillatore semiautomatico presente
sulle nostre ambulanze. La serata si è svolta in due momenti, uno teorico, in cui sono
state ripassate le procedure di soccorso sul
paziente con arresto cardiaco, e uno pratico
in cui i militi hanno dovuto dimostrare all’esaminatore di avere le competenze necessarie per intervenire al meglio in tale situazione. Non è mancato come sempre il momento ludico, in cui la gestione del bar sociale
ci ha deliziato il palato con una fantastica pastasciutta all’amatriciana!
Riposte le forchette nel cassetto, martedì 25 novembre, dopo un paio di rinvii dovuti al maltempo è iniziato il corso per volontari militi della nostra Croce Verde che ha
l’obiettivo di dare ai nuovi iscritti (ma anche
a coloro che hanno dei dubbi e hanno bisogno di rinfrescare le proprie conoscenze) una
formazione adeguata e completa su tutti gli
APPU NTAM ENTI
Lunedì 5 gennaio non mancate
alla tradizionale
grande
tombolata
che si terrà… (lo comunicheremo appena
troviamo un locale sufficientemente grande…)
scenari di soccorso possibili. Questo percorso
si svolgerà con una lezione ogni due settimane e terminerà alla fine del mese di maggio ed è inoltre aperto alla popolazione.
Durante la serata, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, si sono
trattati due temi importantissimi: la compilazione dei fogli di viaggio, necessaria per poter registrare correttamente tutti i movimenti
dei mezzi e dei militi e poter ottenere i rimborsi economici dalle strutture con cui siamo convenzionati, e la legge sulla privacy,
fondamentale da conoscere e rispettare per
tutti coloro che si approcciano al volontariato
presso la nostra Croce Verde.
L’evento che ha chiuso il mese di novembre si è svolto venerdì 28 con una serata informativa, aperta a tutta la popolazione,
in cui si è trattato il “caldo” tema dell’Ebola. Il dott. Stefano Cappato, medico e volontario per Emergency in Sierra Leone, ha
aperto il discorso spiegando la nascita di Ebola e ha mostrato alla sala, piena nonostante
la pioggia, alcune interessantissime foto
della sua recente esperienza nel paese africano. La seconda parte è stata svolta da Andrea Furgani, medico del 118 di Genova e nostro Direttore Sanitario, che ha spiegato
più nel dettaglio cos’è e come si trasmette il
Virus Ebola, spiegando come il 118 si è attrezzato per affrontare un eventuale caso sospetto.
Per tenervi aggiornati sugli eventi formativi della Croce Verde di Recco è sufficiente
passare presso la nostra sede oppure mettere
“mi piace” alla nostra pagina Facebook.
SILVIA BOSCHI MILITE SOCCORRITORE
FATTI E NOTIZIE
ADDIO CARA CABINA TELECOM
«Questa cabina sarà rimossa dal 22/02/2015». Un cartello che
lascia una minima speranza, anche perché sotto spiega che
«è possibile chiedere che questo telefono resti attivo» inviando una e-mail ad AgCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). La cabina, che si trova sotto i portici di Piazza Ricina, è una delle circa 97.000 rimaste in Italia, destinata come quasi tutte le cabine stradali ad essere rimosse.
OPERAI ACROBATI
IN VIA REBORA
Una squadra di operai acrobati ha steso le reti
metalliche che dovranno impedire la caduta di
massi sulla strada provinciale in arrivo da Camogli. Si potrà così eliminare la strettoia di via
Rebora ma soprattutto automobilisti e pedoni
potranno transitare con maggior tranquillità ed
gli addetti al distributore potranno lavorare sereni senza tener sempre d’occhio la scarpata sovrastante.
DEGUSTARE UN OLIO
EXTRAVERGINE
Sabato 13 dicembre 2014 alle 18 presso il
Ristorante Vitturin a Recco incontro su:
“Approccio sensoriale alla degustazione
di un olio extra vergine di oliva”, a cura di
Emanuela Cuneo, dottoressa agronomo.
Un incontro organizzato dagli Amici delle
Olive (www.amicidelleolive.it) per parlare del nostro amato olio a cui seguirà
una piccola degustazione. L’'ingresso all'incontro è libero. Al termine, chi lo desidera potrà fermarsi per una cena con
specialità liguri, a buffet, con focaccia col
formaggio, focaccia col pesto, pizzata, farinata, torte liguri, pesce marinato e carrello dei dolci. La quota a persona per la
cena è di 25 euro (acqua e vino inclusi).
Informazioni e prenotazioni per la cena:
366.4373414 o 340 5286819.
CHEF IN ERBA: TUTTI GLI INCONTRI DEL CORSO
E LE LEZIONI SPECIALI PER NATALE
“Chef in erba” è un corso ormai affermato rivolto ai più piccoli che si tiene in collaborazione con la scuola materna “Sacro Cuore”. In occasione del Natale, si tengono
lezioni a tema durante le quali si preparano dolci natalizi, panettone genovese e addobbi per l’albero: venerdi 5 dicembre decorazioni per l’albero di natale con la pasta
di sale; venerdi 12 biscotti di natale con le formine natalizie; venerdi 19 panettone
“baciccia” genovese. Le lezioni si tengono dalle 16.00 alle
18.00/18.30 nella sala corsi di cucina presso l’asilo; costo lezione
singola 12 euro ingredienti inclusi. Per informazioni e iscrizioni:
Francesca Pastori 3358023041
Ecco il calendario delle prossime lezioni del corso annuale: gennaio (mese della pasta fresca): venerdì 9 orecchiette, 16 trofie, 23
tagliatelle, 30 farfalle colorate. Febbraio (mese delle torte): 6 crostata girotondo, 13 torta di mele infrollata, 20 torta della nonna,
27 profitteroles. Marzo (mese del cioccolato): 6/cuori di cioccolato,
13 crostata nutella, 20 tartufi, 27 salamini al cioccolato inpirottinati. Aprile (mese delle torte salate): 3 tortino saporito, 10 rotolo
fantasia, 17 coccodrillo di pasta sfoglia ripieno, 24 torta di bietole.
Maggio (mese degli stuzzichini): 8 salatini misti o sushi colorato, 15 panettone gastronomico, 22 riccio di pane con spiedini, 29 polpettonno.
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Tel. 0185.722440
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I FILM AL CINEMA
SAN GIUSEPPE
Programmazione al Cinema “San Giuseppe” di Ruta (tel . 0185 77.45.90 - 338
2875583). Sabato 6 ore 21.00, domenica 7
ore 16 e lunedì 8 dicembre ore 16: “Confusi e felici”. Sabato 13 ore 21.00 e domenica 14 ore 16.00: “Il giovane favoloso”.
Sportello IAT
Vendita biglietti AMT, APT,
Autostradale
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biglietti ferroviari
Biglietti Acquario di Genova
Ricariche cellulari on-line di
tutti i gestori
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Prenotazione e vendita
biglietti dei teatri di Genova
Biglietti dei principali concerti
Affissione e pubblicità per i
Comuni di Recco, Camogli e
Avegno
Sportello Touring Club Italiano
TNT Point
ECCORECCO • NUMERO 59 • DICEMBRE 2014 • 17
BENESSERE
IN CUCINA
VINCERE L’INSONNIA
LA BACIOCCA
INFO AZIENDE
UMIDITÀ NELLE CASE
Può sembrare strano, ma fino ad oggi nessuno conosce con esattezza il motivo biologico per cui si deve dormire. Teorie ne
sono state ovviamente avanzate molte: il
sonno potrebbe servire al ristoro dell’organismo e del cervello, oppure a riaggiustare
i meccanismi della termoregolazione, oppure a contrastare un’eccessiva perdita di
peso dovuta all’abnorme aumento della
spesa calorica in sua assenza. Di certo si sa
che la privazione di sonno provoca depressione dell’umore, apatia, irritabilità,
stanchezza, senso di affaticamento psichi-
co e muscolare. L’insonnia è la percezione
soggettiva della difficoltà di addormentamento o di una scarsa qualità del riposo,
che, se sottovalutata, da semplice disturbo
può trasformarsi in una vera e propria patologia cronica.
Peraltro il problema dell’insonnia è molto importante: è stato calcolato che nella sola Italia circa 12 milioni di persone (prevalentemente di sesso femminile) soffrano di questo disturbo: la maggior parte di queste ha
difficoltà di addormentamento mentre poco
meno della metà riferisce di svegliarsi a
metà notte senza più riaddormentarsi.
Esistono numerose classi di farmaci (ansiolitici, sedativi, antidepressivi) che permettono di controllare il disturbo, ma il loro
uso (anche per i possibili effetti collaterali)
deve essere prescritto dal proprio medico
per curare stati di insonnia cronica di grave entità, accompagnati da alterazioni dell’equilibrio psico-fisico.
Al di fuori di questi casi, il disturbo può essere efficacemente combattuto rispettando
in primo luogo alcune fondamentali regole
di “igiene del sonno”, magari giovandosi anche dell’aiuto di leggeri rimedi di natura fitoterapica. Ma anche in questo caso è
sempre indispensabile l’esperienza del farmacista rivolgendosi per un consiglio nelle farmacie e parafarmacie di fiducia.
La baciocca è una torta di patate tipica
delle valli del levante genovese, come la
val Stura, la val Graveglia e nelle terre
parmensi di Santa Maria del Taro. Vediamo come realizzarla a casa, le quantità proposte sono per 10 persone. Tagliate
a cubetti, 4 fette spesse di pancetta, 3 o
4 cipolle bionde medie anch’esse tagliate a fette, pelare e affettare un chilo di patate. Usare un tegame dal fondo spesso,
così il calore si riparte meglio, versare olio
extravergine e fare rosolare la pancetta
con le cipolle, quando sono ben colorite aggiungere le patate e sempre a fuoco basso, fare insaporire. Aggiungere
pepe e sale e 4 cucchiai abbondanti di farina, girare e mescolare a fuoco basso per
creare una crema, attenzione che non si
attacchi al fondo. A questo punto aggiungere ½ litro di latte e, sempre a fuoco lento, farlo assorbire, poi aggiungere
un cartoccio di panna da cucina (200 g),
far rassodare poi lasciare riposare. Preparare un composto di farina 00, sale, olio
e impastare, ottenendo un composto
sodo, poi mettere a riposare 2 ore, si può
anche preparare la sera prima. Con il mattarello preparare la sfoglia e renderla sottile, ungere il fondo di una teglia del diametro di 30 cm con olio, poi adagiare la
pasta sul fondo facendola sbordare, riporre il ripieno freddo e assestarlo bene,
spolverare con abbondante parmigiano
grattato, ripiegare all’interno i bordi della sfoglia creando una coroncina sul diametro della teglia, irrorare con un filo
d’olio e mettere nel forno caldo fino alla
completa gratinatura della superfice. A
fine cottura servire in tavola a temperatura tiepida.
ANTONIO BOVETTI
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18 • DICEMBRE 2014 • NUMERO 59 • ECCORECCO
Umidità – i sintomi e le cause
L’umidità è senza dubbio uno dei principali problemi che
da sempre affliggono le abitazioni e per tutti arriva il momento in cui ci si imbatte.
Benché un certo grado di umidità sia assolutamente naturale, un suo eccesso è invece sempre dannoso sia per
la casa che per la salute dei suoi abitanti.
I sintomi più classici della presenza di un eccesso di umidità sono la comparsa di macchie ed aloni sulle pareti,
la crescita di muffe, lo sfogliamento delle pitture e lo sfarinamento delle malte e degli intonaci sottostanti.
Oltre all’indubbio danno estetico, una casa umida è sicuramente più fredda ed insalubre: l’umidità agisce infatti come ponte termico facendo sì che le pareti disperdano all’esterno sino al doppio del calore, con conseguente spreco di energia e di conseguenza denaro. Le
muffe, che sui muri umidi trovano il loro ambiente di sviluppo ideale, si riproducono rilasciando nell’ambiente
un’enorme quantità di spore veicolano allergeni ad addirittura agenti tossici la cui influenza sulla salute umana è presa in sempre maggior considerazione dai medici.
L’eccesso di umidità in un’abitazione può essere dovuto ad una moltitudine di cause differenti, e riconoscerle
in modo chiaro è fondamentale per poter improntare una
corretta strategia di risoluzione del problema.
L’esposizione ed il luogo di costruzione giocano senza dubbio un ruolo fondamentale, insieme alla presenza di infiltrazioni dai solai, la mancanza di ventilazione degli ambienti, la presenza di pareti fredde e ponti termici e l’utilizzo di infissi a basso isolamento. In un grandissimo numero di casi, l’umidità arriva dal terreno circostante, e viene “assorbita” dai muri e dalle solette per capillarità: si
parla in questo caso di “umidità di risalita”.
Umidità – le soluzioni
Per intervenire sulle prime cause sopra elencate è bene
favorire l’arieggiamento degli ambienti, evitare per
quanto possibile di stendere il bucato all’interno, utilizzare una cappa per aspirare i vapori di cottura ed installare
ventole nei bagni ciechi.
Anche le malte e le pitture utilizzate dovrebbero essere
di tipo traspirante per permettere ai muri di “respirare”
ed evitare ristagni e condensa.
L’umidità di risalita, detta anche umidità ascendente, benché estremamente diffusa, è sicuramente più difficile da
contrastare perché è causata dalla naturale capillarità dei
materiali da costruzione, specialmente di quelli utilizzati in passato. Se messi a contatto con un terreno naturalmente umido, questi si comportano infatti come
“spugne”, assorbendo lentamente l’acqua in eccesso ed
i dannosi sali igroscopici contenuti nel terreno.
Le soluzioni tradizionalmente proposte, quali l’utilizzo di
intonaci traspiranti o cartucce aeranti, benché in un primo momento sembrino effettivamente ridurre il problema, non fanno in realtà che aggravarlo aumentando l’effetto camino, e sono pertanto destinate a fallire.
Senza intraprendere opere costose e di dubbia efficacia
come lo scavo di trincee ed intercapedini, ci sono tecnologie moderne, sicure ed assolutamente non invasive
come l’Elettrosmosi Attiva che vi permetteranno di sbarazzarvi definitivamente dell’umidità da risalita nel modo
più efficace ed economico possibile. La soluzione migliore
in questi casi è affidarsi a dei professionisti del settore
che siano in grado di valutare la vostra situazione e proporvi, senza impegno, il rimedio migliore.
Per maggiori informazioni siamo a Vostra disposizione.
VECCHI GIORNALI
DAI QUOTIDIANI DI DICEMBRE 1994
La vignetta di Origone sul Secolo XIX del 22/12/1994.
✔ Don Bruno Macciò inventa il parroco-bus per accompagnare gli anziani in
centro, vista la sospensione del servizio
pubblico: il pulmino è stato acquistato
con il contributo dei parrocchiani.
✔ Non si placano le polemiche sulla riforma delle APT (agenzia di promozione turistica) che passano da 11 a 5. Il Golfo Paradiso rientrerà in quella del Tigullio con sede a Santa Margherita Ligure.
✔ Si inaugura in ampi locali di Piazzale Olimpia il nuovo centro sociale,
aperto a tutti i giovani del Golfo Paradiso con età tra i 13 e i 19 anni.
✔ Continua la polemica sul pronto soccorso del Sant’Antonio: prima si mobilitano le Pubbliche Assistenze del Golfo
Paradiso contro la ventilata chiusura, poi
la ASL annuncia la completa ristrutturazione della struttura.
✔ Viabilità, parcheggi, servizi ricreativi
e impianti sportivi sono le principali richieste dei recchesi, emerse dal questionario del Comune compilato e restituito dal 25% dei cittadini.
✔ Giorgio Biamonti e Titta Moltedo preparano un goloso mega pandolce di 140
chili che verrà distribuito la sera di Natale in piazza. I due chiedono l’iscrizione del loro capolavoro nel Guinness dei
primati.
✔ È arrivata dalla fabbrica di Novi,
dove è stata costruita, la nuova passerella pedonale sul Recco: per ora mancano i fondi per l’installazione tra la passeggiata e Punta Sant’Anna.
✔ Nasce a Recco il circolo L’Alba, “strumento di aggregazione per quanti condividono il patrimonio di ideali a valori
propri della cultura cattolica.
✔ Grazie all’aiuto dei recchesi e alla collaborazione di Amga, Gian Carlo Noris e
il suo Rekko realizzano l’acquedotto di
Lumbiji, in Tanzania.
✔ Pro Loco di Avegno al lavoro per un
centro polivalente da realizzare nei locali al piano terra del capannone dell’ex
discoteca P4.
IN LIBRERIA
✤ LA NAVE DI TESEO “Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto
inanimato che possa avere sogni”. Il vulcanico J.J. Abrams produttore sceneggiatore, regista e creatore di storie per il cinema
e la televisione, l’uomo che ha riportato al successo al cinema la
saga “Star Trek”, che ha diretto action
movie come “Mission: Impossible”, deve
aver letto e aver rimuginato su questa
frase del nostro Ennio Flaiano (il soggettista e sceneggiatore preferito da Federico Fellini). E, forte della complicità dello scrittore Doug Dorst, ha ideato un libro insolito ed intrigante.
La nave di Teseo (questo è il titolo che campeggia sul dorso) appare esteriormente come un volume degli anni quaranta-cinquanta trafugato da una biblioteca. Un volume che
contiene due storie parallele che si intrecciano tra di loro. La
prima è costituita dalla vicenda attorno alla quale si dipana
il racconto vero e proprio. Attribuito ad un autore immaginario, chiamato W.M. Straka, narra di un uomo senza passato, rapito e imbarcato a forza su una strana nave dal
terrificante equipaggio e lanciato verso i pericoli di una missione ignota. L’altra è quella che si ricostruisce dalle note a margine apposte da due lettori: una giovane bibliotecaria che aveva trovato per caso il libro lasciato fuori posto da uno sconosciuto
e che si accorge, nell’atto di riporlo nello scaffale, delle annotazioni che il lettore aveva scritto di suo pugno per commentare i passaggi più cruciali del libro. Decide di rispondergli, commentando a sua volta la vicenda. Inizia così un singolare dialogo che
li condurrà insieme in un mondo sconosciuto. E il libro sembra prendere vita, diventare in un certo qual modo il protagonista di una storia parallela. Che avesse davvero ragione Flaiano? Rizzoli Lizard, 472 pagine, 35 euro
✤ REGALI GOLOSI HOMEMADE TANTE RICETTE E IDEE PER OGNI OCCASIONE Di
Anna Marconato ed Emanuela Sacconago. Ogni occasione è buona: un
invito a cena, il compleanno della mamma, Halloween, Natale, San Valentino, la festa del papà... In questo libro troverete tante ricette semplici ed originali con un occhio sempre alla salute per quanto riguarda
la scelta degli ingredienti, nonché gli accorgimenti per presentare le
prelibatezze realizzate in modo inusuale e farne splendidi regali. Red
Edizioni, 144 pagine, 19,50 euro
✤ ALMANACCO SELLERIO 2014-2015 L’Almanacco raccoglie scritti inediti o irreperibili di autori della casa editrice. Diversi per argomento,
e per occasione ispiratrice, li accomuna inevitabilmente una sensibilità letteraria condivisa che è poi quella che costituisce l’identità della casa editrice. In questo senso, prima di tutto l’almanacco risponde
al desiderio di presentare questa identità. E ogni brano è in realtà un
racconto anche quando tratta di guerra o di viaggi, quando ricorda,
quando tramanda… 288 pagine, 16,00 euro
✤ LA SCIENZA DELLA PASTICCERIA Dario Bressanini svela a tutti la scienza che sta alla base della pasticceria. Una sorta di manuale di istruzioni che spiega il perché delle cose, poiché tutte le ricette seguono gli stessi principi chimici e fisici e conoscerli è utile per interpretarle al meglio,
riprodurle a casa e sperimentare nuove varianti. I 5 capitoli del libro illustrano la struttura e le proprietà degli ingredienti con un linguaggio
semplice e disegni esplicativi. Gribaudo, 200 pagine, 19,90 euro
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