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Diseccitazioni di molecole eccitate
Diseccitazioni di molecole eccitate 1. Transizioni radiative Portano alla emissione di radiazione elettromagnetica. Si è già considerato in dettaglio la fluorescenza e la fosforescenza. 2. Transizioni NON radiative Processi che portano al cambio di stato quantico della molecola senza essere accompagnati da emissione di radiazione elettromagnetica C’è da considerare il rilassamento vibrazionale radiativo. 3. Processi di quenching Sono processi in cui l’eccitazione è trasferita ad altre molecole che sono in grado di interagire con la molecola eccitata. Le reazioni sono bi-, tri- molecolari. 1. Transizioni radiative Transizioni fra stati elettronici • con lo stesso spin (fluorescenza) • con spin diverso (fosforescenza) Transizioni fra stati vibrazionali VIBRATIONAL TRANSITION MOMENT OF THE CH RADICAL DETERMINED FROM THE HERMAN-WALLIS EFFECT Nell’IR in astronomia si osservano soprattutto transizioni rotovibrazionali P. N. GHOSH,1 M. N. DEO,2 AND K. KAWAGUCHI Astrophys. J. 1999 Transizioni fra stati vibrazionali Il trattamento formale è analogo a quello delle transizioni fra stati elettronici. Alcune particolarità rispetto a queste ultime: I tempi di vita naturali degli stati vibrazionali sono più lunghi (il coff A dipende da ν3). Rilassamenti radiativi di questo tipo sono osservabili in fase gassosa (per es. in astronomia la spettroscopia IR è ampiamente utilizzata). Le transizioni avvengono seguendo la regola di selezione ∆v=±1. Se le diseccitazioni vibrazionali sono inefficaci l’emissione (fluorescenza o fosforescenza) può avvenire da stati vibrazionali eccitati. 2. Transizioni Non Radiative I rilassamenti vibrazionali che avvengono in fase condensata sono molto più efficienti che in fase gassosa. Le transizioni non avvengono seguendo la regola di selezione ∆v=±1. L’energia viene rilasciata all’intorno come calore a seguito di collisioni fra la molecola eccitata e quelle del solvente. Il rilassamento vibrazionale in fase condensata porta rapidamente ad ottenere lo equilibrio termico dei livelli vibrazionali. Altri rilassamenti non radiativi sono quelli intramolecolari (fra stati quantici molecolari) che sono realizzati senza emissione di radiazione elettromagnetica, ma spesso anche senza scambio di energia. Affinchè questi avvengano, l’ interazione con l’intorno non è necessaria; ciò non toglie il fatto che il rilassamento non possa essere assistito dall’intorno. Confronti E E hν Transizioni radiative 9 verticali (energie diverse) 9 tra stati elettronici diversi 9 con emissione di luce Transizioni NON radiative (rilassamenti non radiativi) 9 orizzontali (stessa energia) 9 tra stati elettronici diversi 9 senza emissione di luce Quindi consideriamo in dettaglio le transizioni non radiative intramolecolari rilassamenti non radiativi Le transizioni possono avvenire fra stati • con lo stesso spin (conversione interna) ad es S1→S0. • con spin diverso (ISC) ad es S1→T1. Conversione interna Si era in precedenza visto che in presenza di una perturbazione dipendente dal tempo Hˆ ' = ε 0 cos(ωt ) ⋅ µˆ ci può essere una transizione fra livelli, la cui velocità H kj =< ψ k | Hˆ '| ψ j > La conversione interna avviene tra stati elettronici diversi; nello stato di arrivo ci sono più stati vibrazionali a energia poco diversa fra loro. Si deve quindi tenere conto di tutte le possibili transizioni a questi stati vicini. Supponendo che le energie degli stati siano sufficientemente vicine, il numero degli stati può essere espresso come ρndE. Per il calcolo della probabilità totale della transizone fra lo stato elettronico m e quello n si deve calcolare 2 4 H nm sin 2 (∆ωt / 2) Pn = ∫ ρ n dE 2 banda h 2 ∆ω Approssimazioni 2 Poiché sin (∆ω ⋅ t / 2) è una funzione molto ‘stretta’, consideriamo per ∆ω 2 ρn il solo valore calcolato al centro della banda 2 2 2 ∞ sin ( ∆ωt / 2) t 4 H nm (hd∆ω ) Pn = 2 ρ n ∫ −∞ ∆ω 2 h t2 2 2 ∞ sin ( ∆ωt / 2) 2 H nm = ρ nt ∫ d∆ωt 2 2 − ∞ ∆ω t h π Pn = E Stato elettronico m Stato elettronico n 2π 2 H nm ρ nt h Se la perturbazione dura un tempo sufficientemente lungo, la probabilità di transizione diventa indipendente dal tempo. Generalizzando, qualsiasi perturbazione variabile nel tempo è potenzialmente in grado di indurre transizioni fra stati. La condizione è che la perturbazione sia in grado di accoppiare i due stati vibronici. Un operatore in grado di fare ciò è l’operatore momento di dipolo. Quindi le vibrazioni, le interazioni col solvente,… sono in grado di produrre conversioni interne.