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Tumori cutanei Cheratosi seborroica

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Tumori cutanei Cheratosi seborroica
22.02.2012
Tumori cutanei
Dr.ssa Cinzia Carriere
Dermatologia
•
•
•
•
•
Cosa vedete (descrizione)
Cosa pensate (ipotesi diagnostica)
Cosa chiedete
Cosa decidete di fare
Cosa spiegate al paziente
Cheratosi seborroica
•
Cheratosi seborroica
•
•
•
•
•
E’ il più frequente tumore della cute, e probabilmente dell’organismo
umano. E’ un marker dell’invecchiamento cutaneo e talvolta ha
significato estetico. E’ la principale diagnosi differenziale rispetto al
melanoma.
Non hanno nulla a che vedere con le ghiandole sebacee. Il loro nome
deriva dalla loro superficie che sembra “grassa”
Molto frequenti; sono presenti in quasi ogni individuo nella seconda
metà della vita. Il loro numero varia da poche unità a qualche
centinaio.
Possono comparire ovunque ma più spesso a viso e tronco. Iniziano
come macchie brunastre (verruche seborroiche piatte), aumentano di
grandezza lentamente, alla periferia, fino a qualche cm, diventano
rilevate di qualche mm e molto pigmentate. Il colorito è marron scuro
o nero grigiastro. La diagnosi si fa in base alla superficie irregolare,
verrucosa. Non danno disturbo, talvolta prurito.
Le verruche seborroiche sono tra i pochi tumori che possono „cadere“
in parte o completamente
Si possono asportare facilmente con un cucchiaio tagliente senza che
residui un difetto cutaneo.
1
22.02.2012
Fibroma pendulo
2
22.02.2012
Fibroma pendulo
• Molto frequente, escrescenza di tipo
connettivo, che compare in due forme:
reattivo
del
• 1)
Multiplo: piccola formazione a forma di sacchetto,
a volte in numero molto elevato, a collo, palpebre,
ascelle e pieghe. Per la sua comparsa sembra
importante la frizione meccanica.
• Diagnosi differenziale: nevi dermici peduncolati,
verruche seborroiche peduncolate.
• 2)
Solitario: grande fibroma pendulo (fino a qualche
centimetro), più raro.
Dermatofibroma
Dermatofibroma
• Frequente
reazione
fibroistiocitaria
del
tessuto
connettivo con morfologia caratteristica.
• Compare soprattutto in donne adulte alle gambe.
• Non si sa se siano veri tumori benigni o un tipo di
reazione a vari traumi locali (punture d
d’insetto
insetto,
follicolite, ferite ecc.).
• Clinica: Nodulo di pochi millimetri, tondo, duro, appena
sotto l’epidermide alla quale è adeso. Spesso multiplo.
Un tipico segno diagnostico è che se si comprime da
entrambi i lati la lesione, questa si introflette. E’ di
colorito rosso-bruno, di rado scuro. Non dà disturbi. Può
regredire spontaneamente (ad es. In gravidanza!)
• Terapia: si può asportare chirurgicamente
3
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Dermatofibrosarcoma
protuberans
• Adulti di entrambi i sessi
• Tronco e radice degli arti
• Formazione multinodulare
multinodulare, bozzuta,
bozzuta
aderente alla superficie cutanea, infiltrante
il derma e l’ipoderma
• Soprattutto malignità locale, ma dà anche
metastsi
Cheratosi attiniche
4
22.02.2012
Cheratosi attiniche
Epidemiologia:
E’ la precancerosi più frequente.
Compare di solito multipla, dopo i 50 anni, su cute danneggiata
dagli ultravioletti.
ultravioletti
Correlata al fototipo ed al danno cumulativo da UV.
Gli uomini sono più colpiti.
Nelle persone immunodepresse (es. Trapiantati di rene) le
cheratosi attiniche possono essere numerose ed avere un
decorso particolarmente aggressivo.
Cheratosi attiniche
CLINICA:
Compaiono al viso (soprattutto fronte, in sede di calvizie, naso,
orecchio, guance, labbro superiore, dorso mano).
Iniziano come rilevatezze della cute di pochi millimetri di
grandezza, di colorito roseo-rosso brunastro. Nell’arco di mesi
e anni aumentano di grandezza alla periferia, diventano
rilevate, assumono aspetto verrucoso, ruvido e dure alla
palpazione.
In seguito possono evolvere in formazioni cornee lunghe anche
alcuni centimetri (Corno cutaneo).
5
22.02.2012
Basalioma
Basalioma
Basalioma
• E’ il più frequente tumore non-benigno della cute. Ha un
quadro clinico ed istologico caratteristico e compare solo nelle
aree cutanee provviste di follicoli piliferi. Tende alla invasione
e distruzione locale dei tessuti ma di rado dà metastasi.
• Epidemiologia. In tutto il mondo è due volte più frequente
nel maschio che nella femmina (gli uomini stanno di più
ù
all’aria aperta). L’incidenza è in aumento (circa raddoppiata
negli ultimi 20 anni; tasso di crescita del 3-6% l’anno),
colpisce negli USA ca. 400/1O0.000 abitanti uomini per anno
e 200/100.000 donne. Raro prima dei 40 anni, la sua
incidenza cresce progressivamente con l’età. E’ correlato al
fototipo (più frequente nel fototipo I), al lavoro (all’aperto) e
alla irradiazione da UV del luogo del posto in cui vive.
Mortalità bassa.
• Clinica
• Possono comparire in qualunque sede della cute (tranne nelle
aree prive di follicoli piliferi come palme e piante e a livello
delle mucose oro-genitali). Più frequente al capo (90%), di
solito parte centrale del viso (Naso, regione orbitaria,
preauricolare). Contrariamente al carcinoma spinocellulare, il
basalioma può comparire anche in aree poco esposte agli UV
(cuoio capelluto, retroauricolare) ed in aree senza danno
attinico (tronco).
(tronco)
• Sono caratterizzati da caratteristiche cliniche importanti per la
diagnosi: sono presenti noduli di pochi mm, duri, rosei,
traslucidi, con teleangiectasie; può essere presente pigmento,
(basalioma pigmentato). Talvolta è ulcerato e molto
aggressivo (cresce in profondità e può raggiungere strutture
vitali, come vasi).
• La crescita è molto lenta (anni) ed avviene sia in periferia che
in profondità.
• Fattori cancerogeni. I raggi UV sono i principali. Una
sostanza cancerogena tipicamente associata è l’arsenico.
6
22.02.2012
Basalioma
Basalioma
Può avere aspetti clinici diversi:
- nodulo di colorito roseo, lucente, con
teleangiectasie (piccoli vasi sanguigni)
- macchia
hi biancastra
bi
t
o rosea con bordi
b di
lievemente rilevati e lucenti
- "ferita" della cute che per mesi o anni non
guarisce. Di solito ricoperta da una crosta.
Dermatologia
Carriere
• Nodulo-Cistico noduli di pochi mm, duri, rosei,
traslucidi, con teleangiectasie
• Pigmentato
• Ulcerato molto aggressivo (cresce in profondità e
può raggiungere strutture vitali, come vasi)
• Superficiale (basaliomi piano-cicatriziali): lesioni
piane, poco infiltrate, nummulari, policicliche,
lievemente eritematose. Assomigliano alle lesioni
della psoriasi. Tipicamente sono associati a
precedente assunzione cronica di arsenico.
• Sclerodermiforme: difficile da riconoscere, perchè
assomiglia ad una cicatrice
Dermatologia
Carriere
Basalioma
• Rarissime le metastasi.
• Terapie. Asportazione chirurgica.
Crioterapia, 5-Fluorouracile topico, Imiquimod Crema, terapia
fotodinamica
7
22.02.2012
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22.02.2012
Carcinoma spinocellulare
Carcinoma spinocellulare
•
•
•
Meno frequente ma più maligno del basalioma.
Insorge spesso su una precancerosi (cheratosi attinica, leucoplachia,
radiodermite, ulcere croniche ecc.).
Si localizza alle regioni foto-esposte:
foto esposte: labbro inferiore,
inferiore fronte,
fronte naso,
naso
dorso delle mani, in sede di calvizie. Inoltre alle mucose, soprattutto
nelle zone di passaggio cute-mucosa
Dermatologia
Carriere
Carcinoma spinocellulare
• CLINICA: Compaiono di solito su precancerosi, di rado
de novo. Il primo segno è la comparsa di un nodulo
duro, talvolta verrucoso, rosa-rosso all’interno della
precancerosi (di solito una cheratosi attinica). Il nodulo
cresce alla periferia e verso ll’esterno
esterno lentamente (mesianni) e poi si ulcera.
• Le metastasi avvengono per via linfatica, ma
tardivamente. Le metastasi ai linfonodi regionali sono
spesso molto grandi e dure, e da qui il tumore può
infiltrare strutture vitali, come l’arteria carotide. Le
metastasi a distanza sono molto rare. I carcinomi
spinocellulari della cute sono molto meno aggressivi di
quelli delle mucose o degli organi interni.
9
22.02.2012
10
22.02.2012
SCC con alto rischio di metastasi
diametro > 2cm
Spessore > 4 mm
Scarsa differenziazione istologica
Coinvolgimento perineurale
Localizzazione al viso
Sviluppo su cicatrici, ulcere croniche o ai
genitali
SCC con alto rischio di metastasi
•
•
•
SCC
• Rischio di recidiva 8% a 5 anni
• Frequenza di metastasi da 1 a 5%
• 85% delle metastasi interessa i linfonodi
regionali
• 75% delle recidive nei primi 2 anni
• 95% delle recidive entro 5 anni
• Sopravvivenza nelle meta linfonodali 2535% a 5 anni e < 20% a 10 anni
Indotti da radiazioni ionizzanti, Puva,
ingestione di arsenico
Paz immunosoppressi
immunosoppressi. Trapiantati
d‘organo. Paz con storia di piu`tumori
Eta`avanzata e sesso maschile
Follow-up
•
Alto rischio :
Ogni 4 mesi x 2 anni, dopo x 2/anno per
altri 2 anni,
anni poi x 1/anno
• Basso rischio:
Ogni 6 mesi x i primi 2 anni, poi
annualmente
Palpare i linfonodi! Ev. eco linfonodale
11
22.02.2012
Morbo di Paget
• Carcinoma intraduttale della ghiandola mammaria, che
raggiunge l’epidermide dell’areola mammaria, dove provoca
lesioni di tipo eczematoso.
• Le lesioni cutanee sono la punta di un iceberg e sotto, nella
ghiandola
hi d l mammaria,
i
sii trova, non sempre palpabile,
l bil
l
la
maggior parte del carcinoma.
Clinica.
• A livello dell’areola mammaria è presente un’area ben
delimitata, irregolare, eritematosa, lievemente infiltrata
lievemente desquamante. Nessun sintomo soggettivo! A livello
retromammario alla palpazione si può spesso palpare un
tumore.
Diagnosi differenziale. Eczema della mammella (di solito è
bilaterale, non ben delimitato, lichenificato e pruriginoso).
Terapia: asportazione chirurgica.
Morbo di Paget
• Nel Morbo di Paget extramammario si trovano lesioni
simili, singole o multiple, a livello anale, (localizzazione più
frequente) ascellare ed inguinale.
•
• La ghiandola mammaria è una ghiandola sudoripara apocrina
modificata.
difi
Il carcinoma
i
di Paget
P
perciò
iò può
ò insorgere
i
anche
h
dalle ghiandole apocrine. Dato che queste sono più superficiali
di quella mammaria, il carcinoma di Paget extramammario si
manifesta prima a livello cutaneo (spesso solo come un
adenocarcinoma esclusivamente intraepidermico) e ha perciò
di regola prognosi favorevole. Tuttavia questo carcinoma
extramammario può, di rado, essere associato a carcinomi
profondi, ad es. del retto.
• Diagnosi differenziale. Eczema anale (quasi ogni M. Paget
anale è stato ritenuto inizialmente un eczema anale) e psoriasi
inversa
Nevi
12
22.02.2012
Nevo
Naevus-macchia
Lesione per la maggior parte pigmentata
dovuta ad anomalie di sviluppo di qualsiasi
componente della cute e dei suoi annessi
Nevi melanocitici
melanociti
Nevi epidermici
cheratinociti
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Alterazioni della pigmentazione
cutanea dovute ad eccesso di
melanina
Efelide
Macchia caffelatte
Lentigo solare
Efelidi
Insorgono nella prima infanzia in cute
fotoesposta
Più frequente nei soggetti con capelli biondi o
rossi
Durante la stagione estiva diventano più
scure, in inverno si schiariscono
Macchia caffelatte
Lesione piana, ben circoscritta, di colore
bruno omogeneo
omogeneo, isolata o in elementi
multipli
Persistenza indipendente da luce solare
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Lentigo solare
Lesione pigmentata piana che compare su cute
danneggiata da anni di esposizione solare
In aree fotoesposte
Soggetti oltre i 40 anni
15
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16
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17
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18
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19
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20
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Classificazione istologica
dei nevi
Nevo giunzionale
Nevo composto
Nevo dermico
21
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22
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Melanoma
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Regola ABCDE
Asimmetria
Bordi
Colore
Dimensioni
Evoluzione
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Fattori di rischio
•
•
•
•
•
•
•
Familiarità
Multipli nevi benigni (>100)
p nevi atipici
p
Multipli
Precedenti melanomi
Storia di ustioni solari
Immunosoppressione
Tipo cutaneo I
Tipi di melanoma
•
•
•
•
Melanoma a diffusione superficiale
Melanoma nodulare
Melanoma acrolentigginoso
Lentigo maligna melanoma
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"Superficial spreading melanoma"
(melanoma a diffusione superficiale, SSM)
• E’ la forma più frequente.
• Compare in età adulta.
• Ha l’aspetto di una lesione leggermente rilevata, marron scura, di
grandezza variabile da pochi mm a qualche cm, di aspetto eterogeneo:
il Bordo è policiclico, irregolare, bizzarro, ma ben delimitato.
• La superficie è irregolare. Il colore non è omogeneo: ci sono aree di
colore diverso, dal marron chiaro al marron scuro e nero, al bluastro,
rosso e bianco.
• Più frequenti al tronco nei maschi, alle gambe nelle donne.
• Cresce in modo relativamente rapido. Il passaggio alla fase di crescita
verticale può avvenire in mesi o anni ed è caratterizzata dalla comparsa
di noduli.
Melanoma nodulare
• Questa variante aggressiva di melanoma è caratterizzata dalla
mancanza di una fase (riconoscibile clinicamente) di crescita
orizzontale e dalla crescita subito verticale.
• Consiste in un nodulo che cresce rapidamente (mesi!) grande da
qualche
l h mm a qualche
l h cm, non di rado
d peduncolato,
d
l t di colore
l
marron
scuro-nero.
• E’ relativamente molle, soggetto a traumatismi, spesso eroso,
necrotico, tendente a sanguinare.
LMM
• La Lentigo maligna è melanoma piatto, preinvasivo, che dopo anni o
decenni può evolvere nella Lentigo-maligna-Melanoma.
• Colpisce gli anziani (il picco di incidenza è sui 90 anni) e compare
quasi esclusiamente nelle sedi fotoesposte (viso, dorso mani ed
avambraccia).
b
i ) ono chiazze
hi
di grandezza
d
variabile
i bil da
d qualche
l h mm add un
palmo, ben delimitate, policicliche, di aspetto irregolare, marron scuro
o nerastro.
• La lentigo-maligna-Melanoma presenta anche rilevatezze, sotto forma
di nodulini (crescita verticale).
• TERAPIE DELLA LENTIGO MALIGNA. Piccola escissione.
Crioterapia.
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Comportamento biologico
del Melanoma
Melanoma acrolentigginoso
• Raro nella razza bianca. Compare oltre i 60 anni, ha una prognosi
peggiore dell’SSM del corpo. Colpisce di solito palmi, piante, dita di
mani e piedi, unghie, (sottoungueale e matrice). Ha l’aspetto di una
macchia marron scuro, nera, policiclica, di forma irregolare, in cui
possono comparire noduli che in mesi o anni si ulcerano.
ulcerano Questi noduli
possono essere spesso non pigmentati. I melanomi della matrice si
manifestano come strie longitudinali marron della lamina ungueale,
che poi tendono ad allargarsi, deformare l’unghia, e a formare noduli
alle falangi distali.
1 mm
2 mm
3 mm
Profondita´
Secondo Clark
k
Level I - V
4 mm
Spessore
Secondo Breslow in mm
Probabilitá di ammalarsi
Melanoma
Melanoma
Nr. casi / anno
Unitá sanitaria Bolzano
45
40
Anno di nascita
35
30
1935
1 / 1500
25
20
1960
1 / 600
15
10
1990
1 / 105
2000
1 / 75
5
0
1980
1985
Casistica melanomi Bz
1990
1995
2000
Procedere
2001-2010
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
M
28
26
24
43
39
39
44
33
47
27
F
25
19
25
35
51
47
33
44
27
38
Tot
53
45
49
80
90
86
77
77
74
65
•
•
•
Esame clinico
Esame dermatoscopico
d
i
Escissione chirurgica
28
22.02.2012
Margini chirurgici
M. in situ
The 2009 AJCC staging system
0
0,5 cm
< 1 mm
1 cm
> 1 mm
1-2 cm
> 2 mm
2-3 cm
The 2009 AJCC staging system
IIIA
Any tumor thickness with no ulceration and 1-3 microscopic nodes
T1-4a N1a
Melanoma in situ
T1-4a N2a
IA
Tumor thickness ≤ 1 mm without ulceration and mitosis < 1 mm2
T1a
IIIB
T1-4b N1a
Any tumor thickness with ulceration and 1-3 microscopic nodes, or any tumor thickness
without ulceration and 1-3 macroscopic nodes, or any tumor thickness with or without
ulceration and either satellites(s) or in–transit metastasis (es) without metastatic node(s)
T1-4b N2a
IB
Tumor thickness ≤1 mm with ulceration or mitoses ≥ 1 mm2
T1-4a N1b
T1b e T2
T2a
or Tumor
T
thickness
thi k
1.01-2
1 01 2 mm without
ith t ulceration
l
ti
T1-4a N2b
IIA
Tumor thickness 1.01-2 mm with ulceration
T2b e T3a
or tumor thickness 2.01-4 mm without ulceration
IIB
Tumor thickness 2.01 - 4 mm with ulceration
T3b e T4 a
or tumor thickness ≥ 4 mm without ulceration
IIC
Tumor thickness > 4 mm with ulceration
T1-4b N2c
IIIC
T1-4b N1b
Any tumor thickness with ulceration and either 1-3 macroscopic nodes or satellites or intransit metastases without metastatic nodes or any tumor thickness with ≥4 metastatic
nodes or satellites/in-transit metastases with metastatic nodes
T1-4b N2b
T1-4b N2c
IV
T 4b
Any tumour thickness, any number of nodes and any distant skin, subcutaneous, nodal or
visceral metastases.
Non va considerata la dimensione delle meta linfonodali;
sufficiente anche solo Immunoistochimica (Melan A, HMB 45, MART-1 )
Melanoma-specific survival estimates
5-years survival
Stage I
93%
Procedere Dermatologia BZ
< 1 mm
ampliamento ferita chirurgica in dermatologia
Es. lab., Rx torace, ecografia addome
>1 mm e
non linfonodi
palpabili
ampliamento ferita chirurgica + ricerca del
linfonodo sentinella in Chirurgia I
10-years survival
85%
Stage II
68%
55%
Stage III
45%
36%
Stage IV
11%
6%
> 1 mm e
linfonodi
palpabili
S linf.
Se
li f sentinella
i ll negativo,
i come sopra
Se linf. sentinella positivo, linfadenectomia e
stadiazione completa (es. prec. + TAC stadiante, e
scintigrafia ossea)
Stadiazione
Se non metastasi a distanza, ampliamento
chirurgico e svuotamento della stazione linfonodale
interessata in Chirurgia
29
22.02.2012
Linfoscintigrafia
Lymphgefäße - Abflussbahnen
Melanoma alla gamba sin
Linfonodo sentinella inguine sin
Follow-up
Ricerca del linfonodo sentinella
Controllo
clinico
Linfonodo
Sentinella
Albumine umana
marcata con Tc 99m
Melanoma
Colorante
Patent Blue
Protocollo terapia medica x melanoma
Dermatologia BZ
Breslow > 3 mm
facoltativamente immunoterapia con
Interferone alfa 2b
Metastasi
linfonodali
immunoterapia con Interferone alfa-2b
metastasi a
distanza
p
con dacarbazina
chemioterapia
immunoterapia con interferone
metastasi
cerebrali o
evoluzione della
malattia
chemioterapia con Fotoemustine
+
Es. lab.
Rx torace
Ecografia
addome
TAC
S. ossea
M. in situ
x2/anno per 1
anno, poi x1
-
-
-
-
Stadio
Ia + Ib
x2/anno per 1
anno, poi x1
inizio
inizio
inizio
-
Stadio
IIa +IIb
X3/anno x 3
anni, poi x1
x1/anno
x1/anno
x1/anno
-
Stadio IIc
X3/anno x 3
anni, poi x1
x1/anno
x1/anno
x1/anno
ev. inizio
Stadio III
X4/anno x 5
anni
x2/anno
x2/anno
x2/anno
inizio
Stadio IV
X4/anno x 5
anni
x2/anno
x2/anno
x2/anno
inizio
Ulteriori possibilità terapeutiche
•
•
•
•
Radioterapia
Terapia perfusionale ipertermica
Vaccinoterapia con cellule dendritiche
Target-therapy
Temozolamide, Eldisine, Interleuchina 2
e altri chemioterapici, eventualmente
associati in polichemioterapia
30
22.02.2012
Prevenzione
Statistica Melanomi 2010
Prevenzione primaria
•
•
Sensibilizzazione sui fattori di rischio
Sensibilizzazione sul corretto
comportamento al sole
•
•
•
•
•
Totale nuovi casi
> 1 mm
< 1 mm
In situ
Linfonodi sentinella
65
18
26
21
12
pos 5
Prevenzione secondaria
• Diagnosi precoce
72% buona prognosi !
Dermatoscopia
31
22.02.2012
32
22.02.2012
33
22.02.2012
34
22.02.2012
Linfomi
35
22.02.2012
Linfomi cutanei a cellule B
• Noduli rosso-violacei o tumori a superficie
liscia e brillante
• A volte ulcerati
• La prognosi dipende dal tipo istologico ( a
cellule centrofollicolari, a grandi cellule)
Linfomi cutanei a cellule T
• Chiazze eritematodesquamative, ben
delimitate
• molto pruriginose
• Imitano eczema e psoriasi
36
22.02.2012
Merkeloma
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22.02.2012
Carcinoma neuroendocrino
primitivo
• Raro
• Nodulo non dolente, duro, rivestito di cute
eritematosa o violace
• Rischio di recidiva locale
• Metastasi linfonodali
• Metastasi viscerali
Metastasi cutanee
38
22.02.2012
39
22.02.2012
40
22.02.2012
Protezione solare
Irraggiamento solare
75 % luce visibile
UVA
UVB
UVC
320-400 nm
290-320 nm
200-290 nm
Raggi X
Raggi
Gamma
Raggi cosmici
5 % ultravioletti
20 % infrarossi
Ozono
CFC
41
22.02.2012
Ultravioletti
•
•
•
• Pigmentazione
immediata (IPD)
UVC 100 - 290 nm
UVB 290 - 320 nm
UVA 320 - 400 nm
• Pigmentazione
ritardata (PPD)
UVA2 320-340
UVA1 340-400
• Eritema, edema, pigmentazione
ritardata, ispessimento
dell‘epidermide e del derma,
sintesi di vit. D
• Photoaging, immunosoppressione,
fotocarcinogenesi
• Immunosoppressione
• Photoaging
• Radicali liberi
• reazioni
fototossiche
UVB
UVB e Pigmentazione
Responsabili delle ustioni solari
Massima intensità quando il sole è alto
Bloccati dal vetro delle finestre
Attraversano l’acqua
Danneggiano i cheratinociti, causando produzione e rilascio
di prostaglandine e altri mediatori, che causano l’eritema
solare
UVB hanno > capacità pigmentogena
La dose minore di UVB capace di indurre pigmentazione è più alta del
50% della dose eritemigena
Causano aumentata produzione di melanina, che si distribuisce in tutta
l’epidermide
Causano un marcato ispessimento cutaneo
L’abbronzatura si manifesta 48-72 ore dopo l’esposizione
UVA
•
•
•
UVA
A lungo
considera
ti meno
tossici
1000
volte
meno
efficaci
dell’UVB
Raggiung
e la terra
in
quantità
10 lt
• Causano rilascio di radicali liberi (in particolare dell’ossigeno
singoletto)
• Questi danneggiano il DNA nucleare e mitocondriale, le membrane, gli
enzimi e le fibre proteiche strutturali delle cellule cutanee, portando a
f t l t i
fotoelastosi
42
22.02.2012
Sintesi di melanina
UVA
Sotto l’influsso UV, i
melanociti presenti nello
strato basale producono più
pigmento melanico che
viene assemblato nei
melanosomi e trasferito ai
cheratinociti attraverso
propaggini dendritiche
• Attraversano i vetri delle finestre
• responsabili della maggior parte delle reazioni da farmaco
fotoindotte
Danneggiamento degli acidi
nucleici
Fattori influenzanti l‘effetto UV
Latitudine
Altitudine
g
Stagione
Ora del giorno
Nuvolosità
Strato di ozono
Difese naturali della pelle
nei confronti del Sole
Fotoprotezione
•
•
•
•
•
Agenti naturali
Agenti fisici
Filtri UV
Antiossidanti
Altri agenti
•
Ispessimento dello strato corneo
•
Produzione di melanina (abbronzatura)
•
Cromofori, proteine, acido uranico
•
Meccanismo „repair“
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Cambiare mentalità
cambiare modo di comportarsi
Protezione tramite indumenti
Fattori che influenzano la protezione
Tessitura
Colore
U P F = UV protection factor
UPF 50 blocca 98%; UPF 30 blocca 96% dei raggi UV
Trasmissione di UV-A <5%
Peso
Elasticità
Umidità
Aggiunta
di sostanze chimiche
Indice universale della radiazione UV
solare
• descrive il livello di radiazione UV solare sulla superficie terrestre.
• è un indicatore che accresce la consapevolezza dei rischi derivanti
dall' eccessiva esposizione ai raggi UV
• più è alto il valore dell'indice, maggiore è il potenziale di danno per la
pelle e per gli occhi e minore è il tempo necessario perché detto danno
accada
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Di che tipo cutaneo sei ?
Tipo 1
Tipo 3
cute bruno chiaro
capelli biondo scuro,castani
occhi grigi, marron
si ustiona leggermente
si abbronza bene
Tipo 2
Tipo 4
cute bruna, olivastra
capelli marron scuro
occhi marron scuro
si ustiona di rado o mai
Tipo 6
Tipo 5
Cos’è una
crema solare?
E’ una sostanza che applicata
sulla pelle assorbe (agenti
chimici) o riflette (agenti fisici) i
raggi solari.
Cosa indica il
fattore di protezione?
Che fattore di protezione usare ?
Dipende
Misura il tempo in cui il prodotto protegge contro
l’arrossamento dato dagli UV-B, confrontandolo con il tempo
che la pelle impiega a diventare rossa senza protezione.
•
•
NB: viene determinato in laboratorio applicando sulla pelle 2 mg/cm2 di
crema
•
dal tipo di pelle
dal tempo di
esposizione al sole
dall’intensità dei
raggi solari in
quell’area
geografica
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Etichettatura dei prodotti solari in
Europa
Consigli pratici
1)
Evitare l’esposizione al sole tra le h 11 e le 15
2)
Indossare berretti, camicie con le maniche lunghe e pantaloni lunghi
3)
Usare le creme solari (applicarle già ½ h prima di esporsi al sole e
rinnovare ll’applicazione
applicazione ogni 2 ore)
4)
Portare occhiali da sole
5)
Prudenza con cosmetici (possono dare reazioni allergiche al sole)
(raccomandazioni Colipa)
•
•
•
•
•
Basse p
protezioni
Medie protezioni
alte protezioni
Altissime protezioni
Protezione ultra
•
•
•
•
•
2, 4, 6
8, 10, 12
15, 20, 25
30, 40, 50
50+
Recommended
photoprotective
measures
Consigli pratici
6)
Prudenza con farmaci (possono rendere la vostra pelle più
sensibile al sole)
7)
Non usare abbronzanti fatti in casa (in particolare estratti di
piante)
camicia
cappello
4 x C
8) Attenzione alla superficie su cui state (neve, sabbia, cemento)
9) Tenete conto di altitudine e latitudine
10) Evitare assolutamente l’esposizione al sole dei neonati
!!!
calzone
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