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Meglio il terremoto che Veronica
4 Giovedì 17 Settembre 2009 PRIMO PIANO Berlusconi: gli spettatori tv di Porta a Porta vanno contati in termini assoluti e non di share Meglio il terremoto che Veronica Il premier è stato visto più che nella puntata record sulla Lario DI FRANCO ADRIANO U no per uno. Come facevano i vecchi democristiani e socialisti il giorno dopo il voto. Accantonate le percentuali, o per dire meglio, gli share, il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha spiegato ai suoi che la contestata puntata di Porta a Porta dell’altra sera, sul terremoto all’Aquila, ha messo in scena un finto flop. Sarà per consolarsi o per superare l’imbarazzo di un’operazione gestita male sotto ogni punto di vista. Ma a chi volesse provare ad adottare il metodo rispolverato da Berlusconi, andando a spulciare i dati delle sue presenze a Porta a Porta nel recente passato, lo scenario apparirebbe tutt’altro che deprimente. Un dato su tutti: l’ascolto medio di 3 milioni 219mila ascoltatori dell’altra sera, definita quasi unanimemente un flop, è superiore a quello proclamato da tutti come un successo, del 5 maggio scorso, relativo alla puntata dedicata al caso Veronica Lario. Si trattava dell’annuncio della separazione della first lady, l’attenzione era altissima. In prima serata Ballarò su Raitre aveva fatto sullo stesso argomento 4 milioni 311 Bruno Vespa mila spettatori. Quella volta Berlusconi fece boom e venne visto da uno spettatore su tre. Ma si fermò a quota 2 milioni 693 mila. Meno che nella puntata flop sul terremoto dell’Aquila. Obiezione: allora era una seconda serata, mentre l’altra sera si è trattato di un prime time allungato: la trasmissione è iniziata alle 21.12 ed è finita alle 23.45. Respinta. Se il presupposto è la tesi sostenuta da Berlusconi ieri con i suoi, ossia che gli spettatori per un politico sono come i voti: si può vincere o si può perdere in termini percentuali, a seconda delle regole elettorali o di rilevamento, ma a ciò occorre affiancare anche i termini assoluti. Più o meno è lo stesso ragionamento che il pre- mier faceva quando fu battuto da Romano Prodi pur avendo preso più voti di lui a causa di quanto prevede la legge elettorale per il senato. Ma allora, il vero flop è quello dell’anno scorso. E forse sarebbe stato un bene per lui che fosse scattato un campanello d’allarme. Il 16 settembre 2008, infatti, ancora lontano il torbido clima politi- c di questi mesi, Berlusconi si co p presentò nel salotto di Vespa a attorniato da ragazze brave, g giovani e carine: come la Miss IItalia appena eletta, Miriam L Leone, la campionessa olimpicca, Valentina Vezzali. Una punttata impensabile ad appena un a anno di distanza. Eppure, fece ssolo 1 milione 355 mila spettattori. Certo, non è un mistero, in q quanto l’ha detto in diretta, che ll’altro ieri Berlusconi avrebbe p preferito registrare la puntata a alle 15 del pomeriggio per poi v vedersi in santa pace il suo Millan in Champions league. Senza ccontare il bailamme provocato ccon lo spostamento di Ballarò iin altra data. Segno che sapeva cche un sacco di persone l’avrebb be pensata come lui. A partire d da Pier Ferdinando Casini, che d dopo aver telefonato in diretta a Bruno Vespa per un breve scambio di battute con il presidente del consiglio, ha spiegato alle agenzie che stava proprio guardandosi la partita del Milan quando facendo zapping ha visto campeggiare la sua fotografia. L’ex presidente della Camera s’è anche vantato di aver realizzato il picco di share con il suo intervento. Roba vecchia, direbbe oggi Berlusconi. © riproduzione riservata BRUNETTA GLIELE CANTA E I MUSICISTI GLIELE SUONANO Il ministro gliele ha cantate e loro, professori d’orchestra e studenti dei conservatori.gliele suonano. Con 280 messaggi , dei quali moltissimi di protesta, postati nel blog di Renato Brunetta, ministro della pubblica amministrazione, che nella sua invettiva contro la «borghesia radical chic» ha parlato di «orchestrali che mettono insieme orchestre che suonano poco per avere sussidi statali e poi si fanno il complessino loro» e li aveva inseriti nella parte d’Italia da considerare «leggermente schifosa» Orchestrali, appassionati e studenti di musica, però, non hanno applaudito. E molti hanno ricordato che, al di fuori di una sparuta minoranza di professionisti molto affermati, in Italia di musica si vive non alla grande. E con molta fatica. Giampiero Di Santo © riproduzione riservata LA GELMINI NON SI ACCONTENTA E CAMBIA DI NUOVO CAPO LEGISLATIVO GALATI VUOLE UNA COMMISSIONE PER I NONNI E CHIEDE UN MILIONE DI EURO DI BUDGET A poco più di un anno, siamo già al terzo capo dell’ufficio legislativo. Dopo Tito Varrone, anche Maria Celentano, di provenienza parlamentare, ha lasciato la guida del delicato ufficio del ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini. In questi giorni si è così insediato il nuovo responsabile, Germana Panzironi. Avvocato dello stato e consigliere del Tar, la Panzironi ha un passato di tutto rispetto: l’ultimo suo incarico è stato infatti di capo del legislativo del terribile ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta. Alla Panzironi ora toccherà gestire, dopo la riforma della pubblica amministrazione, quella della scuola e dell’università. Alessandra Ricciardi Ci risiamo. Arriva la proposta di una nuova commissione parlamentare. Che pure non sono poche tra Camera, Senato e quelle comuni. L’ultima idea è di Giuseppe Galati, deputato del Pdl, agli onori della politica anche per aver sposato l’onorevole Carolina Lussana della Lega Nord. Galati in una proposta di legge chiede l’istituzione di una commissione parlamentare per la terza età. Ha le idee chiare il parlamentare visto che «per promuovere la tutela delle persone anziane» la sua commissione dovrebbe poter contare su un budget di 300mila euro per il 2009 e 800mila a decorrere dal 2010: spese da caricare sui bilanci interni di Camera e Senato. Emilio Gioventù © riproduzione riservata © riproduzione riservata