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Un balcone fatto ad arte
a milano di C inzia T oto _ foto di M atteo C arassale Un balcone fatto ad arte Arredi di design, fioriera su misura in cortèn, poche piante ma ben scelte. Ecco come un piccolo spazio esterno si è trasformato in un raffinato giardino I due pouf-tavolino Sballa di fieno e Nutri, il vaso-alzata, creano una zona salotto. Sono arredi in filo 2 gar d en i a di ferro “cotto” realizzati a mano, con pinza e martello, dal designer milanese Antonino Sciortino. ga rde ni a 3 Pagina a fronte: il balcone come appare da una delle due estremità. Le asparagine creano una parete verde grazie a una serie di sottili tubi in acciaio che tengono i vasi, dentro i quali corrono i tubi per l’irrigazione. 1. Shangai, quadro in filo di ferro di Antonino Sciortino. 2. La fitta cortina 1 2 di rami di salice che nasconde il divisorio del balcone, in vetro. 3. Alla base della lunga fioriera in acciaio cortèn, il vaso-scultura Flavio, sempre di Sciortino. 3 Il muro è nascosto dalle asparagine. Di fronte, una cortina di equiseti e calamagrostis M ilano, zona Loreto. Ottavo piano di un palazzo anni Cinquanta. L’appartamento è grande, luminoso, arredato con molto gusto, ma per la gran parte si affaccia su un balcone che i proprietari percepiscono più come un fastidio che come spazio da vivere. Lungo e stretto (13 metri per due, che diventano uno in alcuni punti), forma irregolare vagamente trapezoidale, è un balcone non invitante per più di una ragione: ha la balaustra bassa, pericolosa per i bambini. E poi si affaccia su altri palazzi, perciò non offre una vista esaltante, e ha un aspetto demodé: la ringhiera, con decorazioni anni Settanta, è appoggiata a una spalla in muratura di 20 centimetri. Inoltre i muri sono rivestiti di lucide piastrelle di klinker di un marrone molto forte. Rispetto alla casa, che vanta arredi di gusto contemporaneo degni di un servizio su una rivista di arredamento, un pugno in un occhio. 4 gar d en i a Ma i proprietari non si arrendono. Sono architetti e l’idea che quei trenta metri quadrati di affaccio esterno restino inutilizzati non va proprio giù. Cominciano dalla pavimentazione: per nascondere le piastrelle in klinker scelgono piccole doghe di tek disposte obliquamente, in modo da dilatare un po’ la percezione dello spazio. Molto meglio, però capiscono che per la trasformazione di quel lungo balcone serve un’idea forte e allora decidono di rivolgersi a un professionista. Spazio piccolo, grande sfida Scelgono Carlo Callari, giovane agronomo e paesaggista sardo di origine ma milanese d’adozione. Che accetta la sfida: facile allestire un grande terrazzo, c’è da sbizzarrirsi... Ben più arduo cimentarsi in uno spazio ristretto, dove basta scegliere la pianta sbagliata e non si passa più. Per evitare l’assembramento dei vasi, che avrebbero tolto spazio, Callari disegna e fa realizzare da un fabbro una speciale fioriera in acciaio cortèn che corre lungo tutta la balaustra, mascherandola e rendendola più alta. Una fioriera a due scomparti, rastremata verso la base, che scarica il peso sul pavimento attraverso piedini invisibili. Appoggiata alla ringhiera come una sorta di sella in groppa a un cavallo, contiene una cortina di soli equiseti (Equisetum hyemale ‘Robustum’) e calamagrostis (Calamagrostis acutifolia ‘Karl Forster’). «Ho scelto queste due piante», spiega Callari, «perché hanno entrambe un portamento eretto, capace di creare quell’effetto schermo, garanzia di privacy, che i proprietari ricercavano. Al tempo stesso, però, formano una barriera leggera, che non toglie luce. E poi la calamagrostis è molto bella perché ondeggia al minimo alito di vento e cambia colore nel corso delle stagioni». ga rde ni a 5 1 2 3 4 Gli arredi di design scelti per l’esterno si sposano con quelli all’interno della casa 5 Di fronte, sul muro, una cascata di 80 asparagine (Asparagus densiflorus ‘Sprengeri’) crea una parete verde rigogliosa, che nasconde le piastrelle di klinker. Le piante crescono dentro vasi agganciati a sottili aste d’acciaio, verniciate a polvere nello stesso colore delle piastrelle e fissate al muro attraverso delle viti. Dentro le aste corrono i tubi dell’impianto di irrigazione. All’estremità del balcone, rami di salice fittamente accostati e tenuti uniti da fasce nel cortèn delle fioriere coprono da un lato un brutto divisorio in vetro smerigliato, dall’altro nascondono il condizionatore dell’aria. A dare ulteriore personalità a questo spazio sono gli arredi. Callari ha scelto le inconfondibili sedute e i tavolini in filo di ferro “cotto” del designer Antonino Sciortino (a cui Gardenia ha dedicato un servizio sul n. 310, febbraio 2010). «Perché sono importanti ma non pesanti», spiega Callari, «solidi ma trasparenti. Perfetti per i piccoli spazi. E poi i fili di ferro riprendono il tema del segmento, a cui mi sono ispirato in questo lavoro. È fatto di segmenti l’equiseto, il pavimento in tek, la foglia dell’asparagina...». Un dettaglio? Forse qualcosa di ❃ più, a giudicare dal risultato. Pagina a fronte e 5: una seconda zona salotto. Protagonisti sono la poltrona Paolina e, dietro, un grosso contenitore per i legumi che proviene dal Vietnam. 6 gar d en i a 1. Il pouf-tavolino Sballa di fieno. 2. Asparagus densiflorus ’Sprengeri’. 3. Calamagrostis. acutifolia ‘Karl Forster’. 4. L’originale seduta Medusa Film. ga rde ni a 7 idee per creare la stessa atmosfera Un lavoro di squadra Carlo Callari è un giovane agronomo e paesaggista appassionato di giardini tanto quanto di arte e design. Nei terrazzi ama accostare vasi importanti, in stile etnico. Dove questo non è possibile per mancanza di spazio, ricorre a fioriere che disegna di persona e fa realizzare su misura. Il suo fabbro di riferimento è Francesco Fazio, di Gerenzano (Va). Insieme hanno creato una collezione di arredi da esterni (tra cui specchi, sedutecachepot, lanterne) e fioriere in acciaio cortèn, materiale di gusto contemporaneo che ha il pregio di resistere agli attacchi del tempo, ma al tempo stesso di assumere sfumature di colore sempre diverse. Carlo Callari, Milano, cell. 392 8496935, www.carlogabriele.it Francesco Fazio, Gerenzano (Va), cell. 334 3783930, www.francescofazio.com Equiseto per schermare Facile e sempreverde Asparagus densiflorus ‘Sprengeri’ è una varietà ornamentale dell’asparago selvatico. Molto comune, è una pianta dalla chioma ricadente leggera e voluminosa, fatta di rami lunghi fino a un metro, pieni di piccole foglie aghiformi. Sempreverde, preferisce un’esposizione a mezz’ombra e richiede pochissime cure. Produce fiori piccoli biancorosati ai quali fanno seguito bacche rosse. Garden centers Viridea, www.viridea.it 8 gar d en i a Sempreverde, Equisetum hyemale ‘Robustum’ è un’erbacea perenne che cresce molto bene in vaso. Grazie al suo portamento eretto, sui terrazzi può essere utilizzato, come in questo caso, per formare una cortina che ripara dagli sguardi. Sopporta bene il freddo, predilige un’esposizione a mezz’ombra ma vuole tanta acqua: è una tra le poche piante a gradirne il ristagno nel sottovaso. Cascina Bollate, Milano, www.cascinabollate.org Il separé in salice Sedute d’autore Intrecciando i flessibilissimi rami di salice si possono fare cestini, sedute, separé, cordoli per contenere le aiuole, sfere decorative, supporti per far arrampicare le piante... Sui balconi, come in questo caso, sono sono stati accostati fittamente per mascherare il brutto divisorio in vetro smerigliato. Sono circa 300 le specie che appartengono al genere Salix. Le studia, coltiva e ne intreccia i rami Anna Patrucco, nel suo vivaio Le originali creazioni in ferro del designer Antonino Sciortino sono realizzate piegando con pinza e martello il filo “cotto”, un tipo di ferro particolare che ha la caratteristica di essere facilmente plasmabile. Vengono fuori sedute, lampade, sgabelli, quadri, tavoli, poltrone di una straordinaria leggerezza, a dispetto del materiale con cui sono fatti. Perfetti per terrazzi e giardini. Salix, Camburzano (Bi), www.salicintrecciati.it Antonino Sciortino, Milano, www.antoninosciortino.com ga rde ni a 9