Costruzione modulare palestra - PalAlgeco Vanessa Ferrari Brescia
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Costruzione modulare palestra - PalAlgeco Vanessa Ferrari Brescia
Incontri BRESCIA Algeco fa i salti mortali L’azienda, leader mondiale nel noleggio di spazi modulari prefabbricati, ha concretizzato il sogno della campionessa di ginnastica Vanessa Ferrari di avere una struttura sportiva adeguata in cui allenarsi. La Famiglia Rubner daFerrari gedi Filippo In pochi mesi è nata Pal Algeco nerazioni, ama, conosce e trasforma il legno. Da questa passione è nata Holzbau, prima azienda ad importare in Italia la tecnologia produttiva del legno lamellare di Annalisa Taverna di Annalisa Taverna V anessa Ferrari, plurititolata campionessa della ginnastica mondiale, è piccola così. Ha una forza, però, che un omaccione grande e grosso non può nemmeno immaginarsela, quando con estrema eleganza ma al contempo con una potenza decisa e controllata si lancia nelle sue acrobazie, nelle sue evoluzioni, nei suoi salti mortali. Un anno fa, Vanessa Ferrari aveva un sogno, lei che con quei salti era arrivata sul tetto d’Europa e del mondo, costretta ad allenarsi in una struttura fatiscente ricavata da una piscina. gennaio 2008 45 Incontri Avere una palestra tecnologicamente avanzata, che le permettesse di preparare al meglio le Olimpiadi di Pechino. Ora quel sogno si è realizzato grazie al contributo di Algeco, leader mondiale nel noleggio di spazi modulari prefabbricati. Lo scorso 11 ottobre, infatti, alla presenza del sindaco di Brescia Paolo Corsini, del Vicepresidente del Coni Riccardo Agabio, dell’allenatore della nazionale Enrico Casella, dell’amministratore delegato di Algeco Gabriele Basile e del direttore delle vendite di Algeco Vito Amati, è stata ufficialmente presentata alla stampa ed agli operatori la palestra che ospiterà Vanessa e le sue compagne di squadra dell’A.S. Brixia, garantendo loro uno spazio adeguato agli altissimi traguardi sportivi che hanno raggiunto ed ai quali si stanno preparando. Pal Algeco rivelata al pubblico La presentazione della palestra avviene in una struttura prefabbricata che, solo pochi giorni prima, aveva ospitato una conferenza stampa di Miss Italia. Una mera nota di colore, se si vuole, ma che ben identifica la logica che sta dietro a strutture di questo tipo: un giorno sono qui, il giorno dopo non ci sono più e chissà Tale aggettivo calzerebbe a pennello anche per le strutture modulari Algeco, e il buon Omero potrebbe a ragione definire proprio così le soluzioni per l’edilizia studiate dal gruppo, presente in Italia dal 1984. La mission di Algeco è creare nuovi spazi abitativi e, valutate le necessità del caso, l’azienda propone la configurazione ideale grazie alla modularità ed alla versatilità delle La conferenza stampa di presentazione di Pal Algeco. A sinistra sue costruzioni. Proprio quello che l’ing. Vito Amati, direttore delle vendite Algeco, e l’ing. Gabriele è avvenuto con Pal Algeco. Basile, amministratore delegato Algeco «La genesi di tutto – spiega l’ing. Basile – è stato un articolo apparso su un dove si troveranno. Strutture definitive, «atte ad indossare giornale, sul quale Enrico Casella lanciava – precisa Vito Amati – le vesti di scuole, ospedali, uffici, mense, dormitori», ma nello stesso tempo f lessibili, facilmente trasformabili, quasi camaleontiche. Nell’Odissea, l’epiteto che caratterizza il protagonista Ulisse è polùtropos, ossia traducendo dal greco multiforme, versatile. un appello affinchè si potesse costruire in tempi brevi una palestra per Vanessa e le sue compagne di squadra. In quel momento ho capito che occorreva una struttura prefabbricata, eventualmente anche tem- 46 gennaio 2008 poranea. Ora siamo qui, un anno dopo quell’articolo, cinque mesi dopo l’inizio dei lavori. Noi siamo estremamente orgogliosi di aver potuto partecipare a questo sogno e di aver permesso di costruire nei tempi richiesti la struttura di cui Vanessa Ferrari aveva bisogno. Il merito non è soltanto di Algeco, che certo ha svolto una parte importante del progetto, ma di un team di lavoro unito e determinato: Enrico Casella, in primis, che ha seguito passo per passo la realizzazione della palestra suggerendo le soluzioni che meglio rispondevano alle esigenze specifiche della squadra nazionale; gli sponsor; l’amministrazione comunale di Brescia, che ha fornito una pronta risposta istituzionale». Come ha sottolineato il sindaco Corsini, in effetti, «il sogno di Vanessa, diventato realtà, trascende il mero significato sportivo per assumere un’importante valenza per la città intera. A questo punto lavoreremo per dare vita ad una struttura definitiva, che sorgerà nell’area adiacente a Pal Algeco non prima del 2009». Sino ad allora c’è da credere che la palestra provvisoria messa a punto da Algeco assolverà ai propri compiti in modo funzionale ed efficace, trasformandosi in breve nel polo di riferimento dell’intera ginnastica nazionale. Pal Algeco, però, non deve essere una cattedrale nel deserto. «Ora – afferma Basile – il sogno è un altro, perchè abbiamo dimostrato che è possibile costruire una palestra in dieci mesi ed a costi tutto sommato accettabili. Così come a suo tempo Adriano Panatta portò tutti gli italiani sui campi da tennis, adesso anche Vanessa e le sue compagne stanno portando molte ragazze e ragazzi nelle palestre, solo che spesso mancano strutture ed edifici adeguati per ospitarli. Si tratta dunque di far capire ad altre amministrazioni che quanto è stato realizzato a Brescia si può fare anche altrove. È possibile portare le palestre in Italia, non solo per Vanessa Ferrari, ma per tutti». Solo un sogno, forse, ma che il know how e le competenze tecniche di Algeco hanno già dimostrato di poter attuare. Del resto, come sostiene con convinzione l’ing. Amati, «il nostro lavoro è proprio quello di realizzare sogni. L’essere arrivati a presentare una palestra nata dal nulla è la massima rappresentazione di quello che siamo in grado di realizzare: sogni». Ad Amati fa eco Enrico Casella, secondo cui «la storia di questa palestra è la storia di come, dal nulla, si sia arrivati a ciò che vediamo oggi». Una storia resa possibile soltanto dalla versatilità e dalla flessibilità delle strutture modulari prefabbricate Algeco. Multiformi, come Ulisse. Dalla sala stampa alla palestra, la presentazione si fa dinamica e spettacolare quando i giornalisti e gli operatori assistono agli allenamenti delle atlete. Trenta ragazze, sette squadre nazionali, mostrano al pubblico la bellezza e la raffinatezza dei loro gesti, scanditi da una musica incalzante, la difficoltà e la potenza dei loro esercizi, delle loro evoluzioni acrobatiche. All’interno di un edificio – pare strano chiamarlo così, ma in realtà la differenza tra Pal Algeco ed una struttura definitiva non viene per nulla percepita – perfettamente attrezzato, adeguatamente climatizzato, confortevole in ogni sua differente parte. Perchè, pur essendo un unicum aperto, è suddiviso in tanti spazi: quello dedicato al corpo libero, quello dedicato alle sbarre, al volteggio, alle macchine per i pesi, e così gennaio 2008 47 T Cmt è un’azienda italiana che da trent’anni possiede un vasto bagaglio tecnologico nel campo del riscaldamento, del trattamento dell’aria e della climatizzazzione. Essa è importatore diretto e distributore per l’Italia del gruppo cinese Broad, leader mondiale nella costruzione di assorbitori a bromuro di Litio. Gli assorbitori sono macchine che utilizzando una sorgente di calore – ad esempio bruciatori, acqua calda, vapore, energia solare termica – producono acqua fredda per la climatizzazione, con consumi elettrici ridottissimi. L’assorbitore BCT 115, installato presso Pal Algeco, produce 98.000 kcal/h con un consumo elettrico massimo di 5 kw. Si tratta dunque di un climatizzatore in grado di raffrescare e riscaldare la palestra con un livello di consumo molto contenuto, proprio come era stato richiesto in fase di progettazione. «Il primo contatto con l’ing. Casella – sottolinea Carlo Ferrarini, product manager Cmt, in occasione della presentazione di Pal Algeco – risale al febbraio di quest’anno. Mi venne detto che un “matto” voleva costruire una palestra per la squadra nazionale di ginnastica femminile in sei mesi e, sopratutto, che desiderava ottenerla gratis o quasi. Incuriosito, mi incontrai con Casella che mi mostrò progetti, conditi con sogni e speranze e alcuni filmati di esibizioni ginniche delle atlete della Brixia, tra le quali Vanessa Ferrari. Chiese di poter avere una macchina che producesse caldo e freddo, ma che praticamente non necessitasse di corrente elettrica. Gli spiegai che la cosa era possibile, ma che avrei dovuto chiedere in Cmt e in Broad l’approvazione del progetto e in particolare della gratuità. Ottenni subito l’adesione sia da CMT che da Broad in Cina». Come Algeco, anche Cmt e Broad hanno così partecipato alla realizzazione di un sogno, reso possibile soltanto dalla specifiche tecniche di un prodotto unico. «Gli assorbitori Broad – continua Ferrarini – hanno il miglior COP esistente. Il COP è il rapporto tra l’energia frigorifera prodotta e l’energia consumata per produrla: in particolare gli assorbitori a Bromuro di Litio possono utilizzare come energia acqua calda, vapore, fumi e bruciatori a gas, con consumi elettrici irrisori. L’assorbitore installato presso Pal Algeco eroga 115 kW frigoriferi bruciando metano, con consumi elettrici inferiori a 5 kW». Potenza frigorifera Potenza termica kW kW Acqua Refrigerata e per Riscaldamento Temperatura di mandata condizionamento°C Temperatura di ritorno condizionamento °C Temperatura di mandata riscaldamento °C Temperatura di ritorno riscaldamento °C Portata m3/h Prevalenza mH2O Diametro tubazione mm (DN) Massimo consumo di gas o gasolio Raffreddamento a gas metano m3/h Riscaldamento a gas metano m3/h Raffreddamento a gasolio kg/h Riscaldamento a gasolio kg/h Potere calorifico inferiore gas naturale KWh/ m3 via. Tutti ambienti che coesistono tra loro in modo armonioso. Una grande struttura, per un’atleta piccola così, che grazie ad Algeco può coltivare il suo sogno di raggiungere, di qui a pochi mesi, il gradino più alto del podio alle Olimpiadi di Pechino. La struttura: dati tecnici Pal Algeco è costituita da una struttura modulare Plibat, formata da pilastri e celle ancorate su un basamento in cemento. I pilastri, opportunamente sagomati, sono stati fissati a terra con apposite piastre di ancoraggio. 48 gennaio 2008 115 115 7 14 57 50 14,3 12 76 11,2 13,0 9,26 10,75 10 Potere calorifico inferiore gasolio kWh/kg 12 Max potenza elettrica e consumo d’acqua Raffreddamento kW Riscaldamento kW 5,78 2,34 Alimentazione elettrica Consumo max acqua raffreddamento m3/h Diametro tubazione 400V-3-50Hz 0,30 mm (DN) Dati generali Peso (indicativo) kg Dimensioni L x P x H m Massimo livello di pressione sonora (a 1m) dB(A) Condizioni nominali di riferimento Temperatura °C Umidità relativa UR% 2.380 2,70 x 1,46 x 2,23 65 36 50 BCT 115 DK L’ASSORBITORE BCT 115 DI CM Incontri Per il progetto sono state utilizzate 25 celle, ognuna delle quali misura metri 15,50 x 2,40. Il tetto è stato realizzato con due travi in acciaio pressopiegate saldate fra loro e completate con l’inserimento di un pannello isolante e di un pannello sovrastante in lamiera grecata. Le pareti perimetrali sono costituite da una doppia pannellatura sandwich, con una camera d’aria di 20 centimetri, ottimale perchè garantisce un elevato livello di isolamento termico oltre che acustico. Un particolare, quest’ultimo, che potrebbe sembrare di poco conto, ma in realtà è molto importante perchè consente la coesistenza di più allenamenti all’interno della palestra: in numerosi esercizi di ginnastica ritmica l’accompagnamento musicale è un complemento fondamentale dell’attività sportiva, e un sostanziale isolamento acustico permette alle atlete di non disturbarsi reciprocamente. All’interno delle fondazioni sono state ricavate alcune buche, riempite con specifici materiali, necessarie per assorbire lo smorzamento dell’urto delle ginnaste in caduta. Una prima soluzione prevedeva l’utilizzo di una struttura Plibat di metri 12 x 12. Un attento esame delle necessità del team Brixia, tuttavia, ha successivamente portare a modificare il progetto fino a raggiungere le attuali dimensioni: metri 15,50 x 60, per un totale di 900 metri quadrati di superficie utilizzabile ed una altezza interna pari a 6 metri. Alla palestra vera e propria sono poi state affiancate altre costruzioni, sempre realizzate in strutture modulari prefabbricate: 40 metri quadrati di spogliatoio per le atlete, 15 metri quadrati di spogliatoio per gli allenatori e un atrio di 40 metri quadrati. La struttura di Pal Algeco, completa di pavimentazioni e impianti, è stata consegnata verso la metà di luglio. A quel punto si è provveduto ad arredare la palestra con le attrezzature sportive, fornite da Gymnova e Technogym, e con gli impianti di climatizzazione, forniti da Cmt attraverso l’azienda Fassoli. gennaio 2008 49