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Costruzione modulare palestra - PalAlgeco Vanessa Ferrari Brescia

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Costruzione modulare palestra - PalAlgeco Vanessa Ferrari Brescia
Incontri
BRESCIA
Algeco fa i salti mortali
L’azienda, leader mondiale nel noleggio di spazi modulari prefabbricati,
ha concretizzato il sogno della campionessa di ginnastica
Vanessa Ferrari di avere una struttura sportiva adeguata in cui allenarsi.
La Famiglia Rubner
daFerrari
gedi Filippo
In pochi mesi è nata Pal Algeco
nerazioni, ama, conosce e
trasforma il legno. Da questa
passione è nata Holzbau,
prima azienda ad importare in
Italia la tecnologia produttiva
del legno lamellare
di Annalisa Taverna
di Annalisa Taverna
V
anessa Ferrari, plurititolata campionessa della ginnastica mondiale, è
piccola così. Ha una forza, però, che un
omaccione grande e grosso non può nemmeno
immaginarsela, quando con estrema eleganza
ma al contempo con una potenza decisa e controllata si lancia nelle sue acrobazie, nelle sue
evoluzioni, nei suoi salti mortali.
Un anno fa, Vanessa Ferrari aveva un sogno, lei
che con quei salti era arrivata sul tetto d’Europa e
del mondo, costretta ad allenarsi in una struttura
fatiscente ricavata da una piscina.
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Incontri
Avere una palestra tecnologicamente
avanzata, che le permettesse di preparare
al meglio le Olimpiadi di Pechino. Ora quel
sogno si è realizzato grazie al contributo
di Algeco, leader mondiale nel noleggio
di spazi modulari prefabbricati.
Lo scorso 11 ottobre, infatti, alla presenza
del sindaco di Brescia Paolo Corsini, del
Vicepresidente del Coni Riccardo Agabio,
dell’allenatore della nazionale Enrico
Casella, dell’amministratore delegato di
Algeco Gabriele Basile e del direttore
delle vendite di Algeco Vito Amati, è
stata ufficialmente presentata alla stampa
ed agli operatori la palestra che ospiterà
Vanessa e le sue compagne di squadra
dell’A.S. Brixia, garantendo loro uno
spazio adeguato agli altissimi traguardi
sportivi che hanno raggiunto ed ai quali
si stanno preparando.
Pal Algeco rivelata al pubblico
La presentazione della palestra avviene
in una struttura prefabbricata che, solo
pochi giorni prima, aveva ospitato una
conferenza stampa di Miss Italia. Una
mera nota di colore, se si vuole, ma che
ben identifica la logica che sta dietro a
strutture di questo tipo: un giorno sono
qui, il giorno dopo non ci sono più e chissà
Tale aggettivo calzerebbe a pennello anche per le strutture modulari
Algeco, e il buon Omero potrebbe
a ragione definire proprio così le
soluzioni per l’edilizia studiate
dal gruppo, presente in Italia dal
1984.
La mission di Algeco è creare nuovi
spazi abitativi e, valutate le necessità del caso, l’azienda propone la
configurazione ideale grazie alla
modularità ed alla versatilità delle
La conferenza stampa di presentazione di Pal Algeco. A sinistra sue costruzioni. Proprio quello che
l’ing. Vito Amati, direttore delle vendite Algeco, e l’ing. Gabriele è avvenuto con Pal Algeco.
Basile, amministratore delegato Algeco
«La genesi di tutto – spiega l’ing.
Basile
– è stato un articolo apparso su un
dove si troveranno.
Strutture definitive, «atte ad indossare giornale, sul quale Enrico Casella lanciava
– precisa Vito Amati
– le vesti di scuole, ospedali, uffici,
mense, dormitori»,
ma nello stesso tempo f lessibili, facilmente trasformabili,
quasi camaleontiche.
Nell’Odissea, l’epiteto che caratterizza il
protagonista Ulisse
è polùtropos, ossia
traducendo dal greco
multiforme, versatile.
un appello affinchè si potesse costruire in
tempi brevi una palestra per Vanessa e le
sue compagne di squadra. In quel momento ho capito che occorreva una struttura
prefabbricata, eventualmente anche tem-
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poranea. Ora siamo qui, un anno dopo
quell’articolo, cinque mesi dopo l’inizio
dei lavori. Noi siamo estremamente orgogliosi di aver potuto partecipare a questo
sogno e di aver permesso di costruire nei
tempi richiesti la struttura di cui Vanessa
Ferrari aveva bisogno.
Il merito non è soltanto di Algeco, che
certo ha svolto una parte importante
del progetto, ma di un team di lavoro
unito e determinato: Enrico Casella, in
primis, che ha seguito passo per passo la
realizzazione della palestra suggerendo
le soluzioni che meglio rispondevano
alle esigenze specifiche della squadra
nazionale; gli sponsor; l’amministrazione
comunale di Brescia, che ha fornito una
pronta risposta istituzionale».
Come ha sottolineato il sindaco Corsini,
in effetti, «il sogno di Vanessa, diventato
realtà, trascende il mero significato sportivo per assumere un’importante valenza
per la città intera.
A questo punto lavoreremo per dare vita
ad una struttura definitiva, che sorgerà
nell’area adiacente a Pal Algeco non prima
del 2009». Sino ad allora c’è da credere che
la palestra provvisoria messa a punto da
Algeco assolverà ai propri compiti in modo
funzionale ed efficace, trasformandosi in
breve nel polo di riferimento dell’intera
ginnastica nazionale.
Pal Algeco, però, non deve essere una
cattedrale nel deserto. «Ora – afferma Basile – il sogno è un altro, perchè abbiamo
dimostrato che è possibile costruire una
palestra in dieci mesi ed a costi tutto sommato accettabili. Così come a suo tempo
Adriano Panatta portò tutti gli italiani sui
campi da tennis, adesso anche Vanessa e
le sue compagne stanno portando molte
ragazze e ragazzi nelle palestre, solo
che spesso mancano strutture ed edifici
adeguati per ospitarli. Si tratta dunque di
far capire ad altre amministrazioni che
quanto è stato realizzato a Brescia si può
fare anche altrove. È possibile portare le
palestre in Italia, non solo per Vanessa
Ferrari, ma per tutti». Solo un sogno,
forse, ma che il know how e le competenze
tecniche di Algeco hanno già dimostrato
di poter attuare.
Del resto, come sostiene con convinzione
l’ing. Amati, «il nostro lavoro è proprio
quello di realizzare sogni. L’essere arrivati
a presentare una palestra nata dal nulla è
la massima rappresentazione di quello che
siamo in grado di realizzare: sogni». Ad
Amati fa eco Enrico Casella, secondo cui
«la storia di questa palestra è la storia di
come, dal nulla, si sia arrivati a ciò che
vediamo oggi».
Una storia resa possibile soltanto dalla
versatilità e dalla flessibilità delle strutture
modulari prefabbricate Algeco. Multiformi, come Ulisse.
Dalla sala stampa alla palestra, la presentazione si fa dinamica e spettacolare
quando i giornalisti e gli operatori assistono agli allenamenti delle atlete. Trenta
ragazze, sette squadre nazionali, mostrano
al pubblico la bellezza e la raffinatezza
dei loro gesti, scanditi da una musica
incalzante, la difficoltà e la potenza dei
loro esercizi, delle loro evoluzioni acrobatiche.
All’interno di un edificio – pare strano
chiamarlo così, ma in realtà la differenza
tra Pal Algeco ed una struttura definitiva
non viene per nulla percepita – perfettamente attrezzato, adeguatamente climatizzato, confortevole in ogni sua differente
parte.
Perchè, pur essendo un unicum aperto, è
suddiviso in tanti spazi: quello dedicato al
corpo libero, quello dedicato alle sbarre, al
volteggio, alle macchine per i pesi, e così
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T
Cmt è un’azienda italiana che da trent’anni possiede un vasto bagaglio tecnologico
nel campo del riscaldamento, del trattamento dell’aria e della climatizzazzione.
Essa è importatore diretto e distributore per l’Italia del gruppo cinese Broad, leader
mondiale nella costruzione di assorbitori a bromuro di Litio.
Gli assorbitori sono macchine che utilizzando una sorgente di calore – ad esempio
bruciatori, acqua calda, vapore, energia solare termica – producono acqua fredda
per la climatizzazione, con consumi elettrici ridottissimi.
L’assorbitore BCT 115, installato presso Pal Algeco, produce 98.000 kcal/h con un
consumo elettrico massimo di 5 kw. Si tratta dunque di un climatizzatore in grado
di raffrescare e riscaldare la palestra con un livello di consumo molto contenuto,
proprio come era stato richiesto in fase di progettazione. «Il primo contatto con
l’ing. Casella – sottolinea Carlo Ferrarini, product manager Cmt, in occasione della
presentazione di Pal Algeco – risale al febbraio di quest’anno.
Mi venne detto che un “matto” voleva costruire una palestra per la squadra nazionale di ginnastica femminile in sei mesi e, sopratutto, che desiderava ottenerla
gratis o quasi. Incuriosito, mi incontrai con Casella che mi mostrò progetti, conditi
con sogni e speranze e alcuni filmati di esibizioni ginniche delle atlete della Brixia,
tra le quali Vanessa Ferrari.
Chiese di poter avere una macchina che producesse caldo e freddo, ma che
praticamente non necessitasse di corrente elettrica. Gli spiegai che la cosa era
possibile, ma che avrei dovuto chiedere in Cmt e in Broad l’approvazione del
progetto e in particolare della gratuità. Ottenni subito l’adesione sia da CMT che
da Broad in Cina».
Come Algeco, anche Cmt e Broad hanno così partecipato alla realizzazione di un
sogno, reso possibile soltanto dalla specifiche tecniche di un prodotto unico. «Gli
assorbitori Broad – continua Ferrarini – hanno il miglior COP esistente. Il COP è
il rapporto tra l’energia frigorifera prodotta e l’energia consumata per produrla:
in particolare gli assorbitori a Bromuro di Litio possono utilizzare come energia
acqua calda, vapore, fumi e bruciatori a gas, con consumi elettrici irrisori. L’assorbitore installato presso Pal Algeco eroga 115 kW frigoriferi bruciando metano,
con consumi elettrici inferiori a 5 kW».
Potenza frigorifera Potenza termica
kW
kW
Acqua Refrigerata e per Riscaldamento
Temperatura di mandata condizionamento°C
Temperatura di ritorno condizionamento °C
Temperatura di mandata riscaldamento °C
Temperatura di ritorno riscaldamento
°C
Portata
m3/h
Prevalenza
mH2O
Diametro tubazione
mm (DN)
Massimo consumo di gas o gasolio
Raffreddamento a gas metano
m3/h
Riscaldamento a gas metano
m3/h
Raffreddamento a gasolio
kg/h
Riscaldamento a gasolio
kg/h
Potere calorifico inferiore gas naturale
KWh/ m3
via. Tutti ambienti che coesistono tra
loro in modo armonioso.
Una grande struttura, per un’atleta
piccola così, che grazie ad Algeco può
coltivare il suo sogno di raggiungere, di
qui a pochi mesi, il gradino più alto del
podio alle Olimpiadi di Pechino.
La struttura: dati tecnici
Pal Algeco è costituita da una struttura
modulare Plibat, formata da pilastri
e celle ancorate su un basamento in
cemento.
I pilastri, opportunamente sagomati,
sono stati fissati a terra con apposite
piastre di ancoraggio.
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115
7
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57
50
14,3
12
76
11,2
13,0
9,26
10,75
10
Potere calorifico inferiore gasolio
kWh/kg
12
Max potenza elettrica e consumo d’acqua
Raffreddamento
kW
Riscaldamento
kW 5,78
2,34
Alimentazione elettrica
Consumo max acqua raffreddamento
m3/h
Diametro tubazione
400V-3-50Hz
0,30
mm (DN) Dati generali
Peso (indicativo)
kg
Dimensioni L x P x H m
Massimo livello di pressione
sonora (a 1m)
dB(A)
Condizioni nominali di riferimento
Temperatura
°C
Umidità relativa
UR%
2.380
2,70 x 1,46 x 2,23
65
36
50
BCT 115 DK
L’ASSORBITORE BCT 115 DI CM
Incontri
Per il progetto sono state utilizzate 25 celle, ognuna delle quali
misura metri 15,50 x 2,40. Il tetto è stato realizzato con due
travi in acciaio pressopiegate saldate fra loro e completate
con l’inserimento di un pannello isolante e di un pannello
sovrastante in lamiera grecata.
Le pareti perimetrali sono costituite da una doppia pannellatura
sandwich, con una camera d’aria di 20 centimetri, ottimale
perchè garantisce un elevato livello di isolamento termico
oltre che acustico.
Un particolare, quest’ultimo, che potrebbe sembrare di poco
conto, ma in realtà è molto importante perchè consente la
coesistenza di più allenamenti all’interno della palestra: in
numerosi esercizi di ginnastica ritmica l’accompagnamento
musicale è un complemento fondamentale dell’attività sportiva,
e un sostanziale isolamento acustico permette alle atlete di
non disturbarsi reciprocamente.
All’interno delle fondazioni sono state ricavate alcune buche,
riempite con specifici materiali, necessarie per assorbire lo
smorzamento dell’urto delle ginnaste in caduta. Una prima
soluzione prevedeva l’utilizzo di una struttura Plibat di metri
12 x 12.
Un attento esame delle necessità del team Brixia, tuttavia,
ha successivamente portare a modificare il progetto fino a
raggiungere le attuali dimensioni: metri 15,50 x 60, per un
totale di 900 metri quadrati di superficie utilizzabile ed una
altezza interna pari a 6 metri.
Alla palestra vera e propria sono poi state affiancate altre
costruzioni, sempre realizzate in strutture modulari prefabbricate: 40 metri quadrati di spogliatoio per le atlete, 15
metri quadrati di spogliatoio per gli allenatori e un atrio di
40 metri quadrati.
La struttura di Pal Algeco, completa di pavimentazioni e
impianti, è stata consegnata verso la metà di luglio. A quel
punto si è provveduto ad arredare la palestra con le attrezzature sportive, fornite da Gymnova e Technogym, e con
gli impianti di climatizzazione, forniti da Cmt attraverso
l’azienda Fassoli.
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