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La superstrada da Treviglio bussa in città

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La superstrada da Treviglio bussa in città
L’ECO DI BERGAMO
18
MERCOLEDÌ 27 APRILE 2016
Città
«Variante di Verdello
L’impegno rimane»
Lo conferma l’assessore Alessandro Sorte: «Fino
a che non ci saranno certezze, rimane l’impegno
regionale per finanziare la variante di Verdello»
[email protected]
www.ecodibergamo.it/cronaca/section/
La superstrada
da Treviglio
bussa in città
Il tracciato della Bergamo Treviglio
BERGAMO
Bonate Sotto
SS525
L’idea. Autostrade Bergamasche ragiona di arrivare
fino all’Asse interurbano. Al lavoro per fondi privati
FAUSTA MORANDI
Ha smesso da un bel
po’ di chiamarsi Ipb (Interconnessione Pedemontana-Brebemi), diventando per tutti l’«autostrada Bergamo-Treviglio». E
ora l’ipotesi che trapela è che
quest’opera possa configurarsi
davvero come un collegamento
tra le due città principali della
nostra provincia, non fermandosi più alle porte dell’hinterland, al casello di Dalmine dell’A4 (era questa l’ultima versione). Bensì portandosi più su, fino a incrociare l’Asse interurbano lato Colognola-Treviolo (o
magari andando anche oltre). Il
«dove», esattamente, è ancora
tutto da tracciare, ma l’interesse
di arrivare al capoluogo, da parte
della società, sarebbe concreto
(ovviamente «sarà fondamentale l’interlocuzione con il territorio, condividendo tutti gli
aspetti con il Comune di Bergamo», come puntualizza il presidente di Autostrade Bergamasche Antonio Sala).
Il tema comunque è emerso
ieri in un incontro in Regione tra
il nuovo Cda di Autostrade Bergamasche e l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Sorte.
L’obiettivo sarebbe di collegare
davvero due città - intercettando anche chi scende dalle valli - e
non solo (come era nell’idea originaria) due autostrade. L’infrastruttura, come discusso negli
ultimi mesi, da autostrada passerebbe a superstrada, comun-
Antonio Sala
Alessandro Sorte
que a pedaggio almeno per gli
accessi principali. Rimane aperto anche il tema del collegamento con Pedemontana, anche se a
questo punto bisognerà vedere
l’evoluzione di quest’ultima.
Quel che è certo è che la società Autostrade Bergamasche, che
nelle scorse settimane ha visto
l’ingresso della Vitali Spa attraverso Vita Srl, è intenzionata a
mettere il turbo sull’opera, di cui
si parla da tempo (la società promotrice è nata nel 2002), ma che
finora è rimasta un’ipotesi sulla
carta.
«L’intenzione è darci un cronoprogramma ristretto - conferma Sala -. Entro quest’anno
vorremmo cercare di condividere l’opera con le realtà locali e
ragionare con Regione sulla
concessione. Poi, naturalmen-
Il sindaco Gori:
«Incontrerò presto
i nuovi azionisti»
«Piena disponibilità a
ragionarci. Anche perchè è difficile eludere il nodo dell’(attuale) attraversamento di Colognola. Incontrerò presto i
nuovi azionisti».
Il Gori-pensiero, per il momento, è un telegramma: l’ipotesi che la superstrada Bergamo-Treviglio arrivi letteralmente fino alla città, anziché
fermarsi alla A4 a Dalmine o al-
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la Tangenziale Sud, è ancora
tutta da discutere (con difficoltà «logistiche» tutte da valutare), e per questo il primo cittadino del capoluogo attende in
primis di incontrare la società
e di ragionare sulle prospettive.
L’esatto sviluppo oltre la A4,
verso il capoluogo, è ancora
tutto da pensare, soprattutto
in un’area altamente urbaniz-
te, l’assegnazione dei lavori passerà da un bando. L’aspetto fondamentale, ora, è comunque ragionare con il territorio». Da cui
obiezioni e dubbi in passato non
sono mancati. «Ma nel 2012 il
progetto preliminare passò a
maggioranza in conferenza dei
servizi: da lì si può ripartire», ragiona Sala. Senza calar nulla dall’alto, ripetono dalla società, ma
puntando al traguardo.
E i fondi? Si parla di 180 milioni di euro. Ufficialmente c’è
prudenza («siamo appena insediati come nuovo Cda, stiamo
approfondendo i vari aspetti e
ragionando su più fronti»), ma
pare che si stia lavorando con alcuni soggetti interessati, con
l’obiettivo di garantire un finanziamento interamente privato.
Non c’è dubbio che arrivare fino
a Bergamo, allargando il bacino
d’utenza, darebbe una mano anche sul piano della sostenibilità
economica.
Anche perché, come spiega
Sorte, «Regione non può mettere molti soldi, mentre siamo
certamente interessati a capire
la fattibilità di quella che può essere una grande opportunità
per il territorio e la sua competitività. Ora verranno elaborate
una serie di proposte, poi con il
coordinamento di Regione si
cercherà di fare sintesi con i sindaci. Fino a che non ci saranno
certezze, comunque, rimane
l’impegno regionale per finanziare la variante di Verdello».
zata: «Per ora ci sono dei segni
di matita», riassume qualcuno.
L’ipotesi sarebbe di attestarsi
sull’Asse interurbano, nel lato
tra la città e Treviolo. O magari
andare anche oltre, prospettiva ancora più complessa.
La discussione sarà tutta da
seguire, per capire se e come
questo scenario riuscirà a concretizzarsi. Il progetto preliminare dell’autostrada Bergamo-Treviglio aveva avuto un
primo sì in conferenza dei servizi, poi si è ragionato sull’idea
più «leggera» della superstrada (su cui la società si vorrebbe
ora soffermare) a cui andrebbero aggiunti 6,6 chilometri di
opere connesse, ossia nuove
strade o riqualificazione di
strade esistenti (più anche 4
chilometri di piste ciclopedo-
Curno
SS342
Stezzano
Dalmine
A4
Osio Sotto
Verdello
NUOVO
TRACCIATO
Pognano
Arcene
Fara Gera
D'Adda
TREVIGLIO
Caravaggio
Si aprirà il confronto anche con Palazzo Frizzoni
nali).
Quel che è certo è che oggi da
Bergamo, grazie all’autostrada
A4, è praticamente più facile
raggiungere Brescia (54 chilometri in 42 minuti, secondo
Google Maps) che non Treviglio, seconda città della provincia: quei 24 chilometri,
sempre secondo il motore di
ricerca, richiederebbero 35
minuti (ma i racconti di chi li
percorre ogni giorno arrivano
tranquillamente a 40-45 minuti, di cui una decina spesi al
semaforo in centro a Verdello,
lungo la statale 42).
Il discorso vale ovviamente
all’opposto, per un’area Trevigliese che storicamente si sente molto distante dal capoluogo. Una situazione che da anni
si cerca di cambiare.
L’ECO DI BERGAMO
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MERCOLEDÌ 27 APRILE 2016
Il costo dell’opera in milioni
L’idea progettuale rimane quella portata avanti nell’ultimo periodo:
realizzare una superstrada con due corsie, anziché un’autostrada vera e
propria. Questo comporterebbe una netta riduzione dei costi (da 280 a
180 milioni di euro) ma anche dell’impatto ambientale: si parla di un
minor consumo di suolo del 35-40%. A dicembre, in un incontro tra la
Provincia e i sindaci, erano stati ipotizzati anche dei flussi di traffico: si
parlava di 25 mila utenti al giorno a pagamento, che salivano a 36 mila
considerando anche le tratte intermedie
180
L’ipotesi: collegamento
in 9 minuti con 1 euro
LEGENDA
Tracciato della strada
a pedaggio
Treviglio-Bergamo
Il progetto. Resta l’idea di una superstrada a due corsie
Si punta a pedaggi contenuti, ma i calcoli sono in corso
Ancora da definire
A4
La mappa
del sistema tangenziale
della città, l’area
dove dovrebbe
attestarsi l’innesto
della nuova
strada
SS470 dir
SS470
SP35
SS342
CirconvallazionI
Ponte
San Pietro
BERGAMO
SS671
Seriate
SS42
SS342
Asse
interurbano
SS498
A4
SS525
Stezzano
Dalmine
SS591 bis
Tangenziale
Sud
SS42
L’idea rimane quella
portata avanti nell’ultimo periodo: realizzare una superstrada con due corsie, anziché
un’autostrada vera e propria.
Questo comporterebbe una
netta riduzione dei costi (da
280 a 180 milioni di euro) ma
anche dell’impatto ambientale: si parla di un minor consumo di suolo del 35-40%.
I flussi di traffico
Il tracciato da Treviglio alla A4
misurerebbe 15,6 chilometri.
Andrebbe poi eventualmente
aggiunto lo sviluppo verso
Bergamo, ma la sintesi sarebbe
la possibilità di raggiungere
Treviglio dal capoluogo in meno di dieci minuti (e viceversa). Un bel balzo, rispetto ai 40
che ci vogliono oggi, secondo
l’esperienza media dell’automobilista.
A dicembre, in un incontro
tra la Provincia e i sindaci, erano stati ipotizzati anche dei
flussi di traffico: si parlava di
25 mila utenti al giorno a pagamento, che salivano a 36 mila
considerando anche le tratte
intermedie (quindi fuori dagli
accessi principali di Treviglio e
Bergamo), che si pensava di lasciare gratuite. Ora comunque
i numeri sono tutti in fase di
approfondimento, così come il
quadro economico. Certamente un prolungamento fino
all’Asse interurbano cambierebbe i flussi di traffico.
Alleggerire la 42
Parlare quindi di tariffe adesso
pare un po’ aleatorio. Ma non
manca chi solleva l’idea suggestiva di un euro per l’intera
tratta: costi contenuti che favoriscano l’utilizzo della nuo-
Lo svincolo della 42 a Arcene
1 Sulle arterie
vicine sarebbero
possibili riduzioni
di traffico
dal 20 al 50%
1 In conferenza
dei servizi
nel 2012 l’ok
alla versione
autostradale
va arteria da parte di automobilisti e mezzi pesanti.
Lo spostamento di una buona quota di traffico sulla nuova
arteria significherebbe liberare in parte dagli intasamenti
(si parla di alleggerimenti che
andrebbero dal 20 al 50%) la
viabilità oggi esistente: la situazione più pesante riguarda
la statale 42 (vedi alla voce semaforo di Verdello), ma in generale, per l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessan-
Un nuovo assetto con l’entrata di Vitali
Da aprile Cda guidato da Antonio Sala
L’ingresso della società Vita Srl, nata dalla collaborazione con il gruppo di costruzione Vitali Spa di Cisano,
è il fatto che ha portato al cambiamento della compagine sociale della società Autostrade
Bergamasche Spa. La Vita Srl,
sottoscrivendo per 200 mila
euro l’aumento di capitale da 1
a 2 milioni di euro deliberato
l’anno scorso dall’assemblea
dei soci di Autostrade Bergamasche, ha infatti acquisito il
18% delle azioni. Il suo pac-
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chetto azionario è inferiore a
quello della Provincia, che detiene il 20%; e anche a quello
di Autostrade Lombarde (la
holding che controlla insieme
a Banca Intesa la Brebemi
Spa), che è invece titolare del
22%. Né la Provincia né Autostrade lombarde hanno, però,
sottoscritto l’aumento di capitale. Il fatto, quindi, di essere
stata l’unica ad avere iniettato
soldi freschi in Autostrade
Bergamasche (che, è stato calcolato, permetteranno il suo
normale funzionamento per
un altro anno), ha dato alla Vita Srl la possibilità di assumerne anche il controllo.
A inizio aprile è stato formato un nuovo consiglio di
amministrazione che ha nominato come presidente Antonio Sala, libero professionista del settore delle grandi infrastrutture e di progetti di
sviluppo immobiliare che ha
svolto diverse collaborazioni
con la Vitali Spa. Nel consiglio
di amministrazione sono en-
trati anche Cristian Vitali, amministratore delegato di Vita
Srl; l’ex parlamentare della Dc
Luciano Gelpi, nome indicato
dalla Provincia; l’ex manager
aziendale ed ex parlamentare
Giuseppe Facchetti di Treviglio e Luca Gasparini, indicato
da Banca Intesa Sanpaolo.
Nel consiglio di amministrazione non è invece riuscito
ad entrare nessun rappresentante di Autostrade Lombarde.
Pa. Po.
Un mezzo della Vitali Spa di Cisano
dro Sorte, «potrebbero cambiare tutti i flussi di traffico
dell’area. Per questo siamo interessati ad approfondire: è
un’opera che potrebbe fare del
bene a varie altre strade». Oltre alla 42, la più direttamente
interessata, le cose potrebbero
cambiare lungo la 525 (che sale da Boltiere, Osio e Dalmine)
e in parte lungo la 591 che passa da Urgnano e Zanica.
Lavori con la gara
Dalla società spiegano che
l’obiettivo primario è discutere con il territorio, per arrivare
a definire il progetto. Che dovrà riprendere il cammino in
conferenza dei servizi: il preliminare approvato nel 2012
prevedeva infatti ancora la
versione autostradale.
Autostrade Bergamasche,
in quanto società promotrice
dell’infrastruttura, sta ragionando su tutti questi aspetti
(incluso ovviamente quello
economico). Per quanto riguarda poi i lavori, ad assegnarli dovrà essere un bando
di gara.
F. Mor.
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