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I mostri infernali

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I mostri infernali
I MOSTRI
INFERNALI
I MOSTRI INFERNALI
L'Inferno rappresenta lo
scenario più congeniale per
ospitare mostri e creature
bizzarre.
Oltre
alle
numerose apparizioni di
diavoli terribili, nell'Inferno
si incontrano anche altre
diverse creature mostruose,
per lo più tratte dalla
mitologia greca. Minosse,
Cerbero, le Furie, o Erinni, il
terribile Minotauro, le Arpie,
i Centauri, il mostro alato
Gerione. Ai bordi del Cocito
troviamo Nembrot, Fialte e
Anteo.
Dürer
“Ali hanno late e colli e visi umani”
(Inferno, Canto XIII, v. 13)
I CUSTODI INFERNALI
Lussuriosi: Minosse
Golosi: Cerbero
Iracondi e Accidiosi: Erinni
Violenti: centauri e minotauro
Suicidi: Arpie
Usurai: Gerione
Giganti: Nembrot, Fialte, Anteo
MINOSSE
Dante immagina Minosse come un giudice
infernale, dall’aspetto grottesco che
ascolta, giudica e decide in quale cerchio
inviare l’anima: il segnale è costituito dal
numero di giri di coda con cui egli si
avvolge il corpo.
Nell’immagine,
Gustav
Dorè
lo
rappresenta con una corona in testa,
perché nella mitologia Minosse era il re
dei cretesi.
Il mostro è ricavato dall’Eneide di Virgilio.
Inferno, canto V, vv. 1-24
“Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia” v. 4
CERBERO
Cerbero, il custode del terzo cerchio,
è un demone dantesco che ha delle
denotazioni umane che ne fanno un
mostro:
tre
gole
con
cui
caninamente latra, mani unghiate,
ventre obeso, barba unta.
Cerbero è il cane a
tre teste di cui parla
Virgilio nel libro VI
dell’Eneide.
Inferno, canto VI,
vv. 1-33
“Lo duca mio distese le sue spanne,
Prese la terra, e con piene le pugna
La gittò dentro alle bramose canne.” vv. 25-27
LE ERINNI
Sono furie orribili e iraconde che, nella
mitologia pagana, impersonavano i rimorsi.
Sembrano davvero l’improvvisa incarnazione di
un incubo. Avanzano lanciando urla altissime. Il
corpo e la testa sono avvolti da serpi. Le
accompagna l’orrenda Medusa, dotata del
potere di pietrificare chiunque la guardi.
Dante le prende dalla mitologia greca.
Inferno, canto IX vv. 34-63
“Guarda, mi disse, le feroci erine.” v. 45
MINOTAURO
Nella mitologia classica, il minotauro viene
presentato come un enorme corpo umano
con la testa taurina.
Dante, invece, capovolge questa realtà
rappresentandolo con il mastodontico corpo
di toro sormontato da una piccola,
insignificante
testa
d’uomo
per
simboleggiare la matta bestialità, l’ottusa
forza fisica che si scatena in violenza.
Inferno, canto XII, vv. 1-80
“E ‘n su la punta de la rotta lacca
L’infamia di Creti era distesa” vv. 11-12
CENTAURI
Sono presentati come strane creature
con il busto umano e il corpo di cavallo.
Sono creature aggressive e rapaci, in
sintonia
con
i
dannati
che
custodiscono.
Sono presi dalla mitologia.
Inferno, canto XII, vv. 46 e seguenti
“E l’un gridò da lungi: a quel martiro
Venite voi, che scendete la costa?” vv. 61-62
LE ARPIE
Le arpie hanno larghe ali, corpo di
uccello rapace con artigli alle zampe e il
grande ventre ricoperto di piume.
Stanno sugli alberi dove emettono strani
lamenti, che accrescono l’orrore della
selva.
Sono prese, come gli altri custodi
danteschi, dall’Eneide virgiliana.
Inferno, canto XIII, vv. 1-21
“Ali hanno late, e colli e visi umani” v. 13
GERIONE
Gerione ha un viso di uomo benevole e
mite, corpo di drago, con il tronco
serpentiforme ad anelli, zampe di leone,
coda biforcuta come le pinze dello
scorpione, pronto a colpire.
Viene preso dalla mitologia, dove era un
gigante che ospitava in casa sua inermi
pellegrini per ucciderli.
Inferno, canto XVII, vv. 1-133
“Ecco la fiera con la coda aguzza,
che passa i monti e rompe i muri e l'armi!
Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza!” vv. 1-3
NEMBROT
Nembrot è l'immenso gigante delle
mitologie ebraiche e mesopotamiche,
fondatore di diverse città e, secondo
alcuni, costruttore della torre di Babele.
Dante lo colloca nell'Inferno e gli fa
parlare una lingua comprensibile a lui
solo.
Inferno, canto XXXI, vv. 58-81
“E 'l duca mio ver' lui: Anima sciocca,
tienti col corno, e con quel ti disfoga” vv. 70-71
FIALTE
Secondo la mitologia greca Fialte,
o Efialte, era uno dei due giganti
che sfidarono gli dei cimentandosi
nella scalata al cielo, e morì
durante
questa
impresa.
Nella Divina Commedia il suo
busto, coperto di catene, sporge
dal pozzo del Cocito. Dante
paragona la violenza con cui si
scuote dai ceppi a quella di un
terremoto.
Inferno, canto XXXI, vv. 80-96; 106-108
“questo superbo voll’essere sperto
Di sua potenza contra il sommo Giove
Disse il mio Duca…” vv. 91-93
ANTEO
Secondo Lucano, Anteo era un
cacciatore di leoni. Dante segue questa
versione nel collocarlo all'Inferno. Il
gigante, condannato a restare immobile
per l'eternità, si muove su richiesta di
Virgilio per raccogliere i due poeti e
deporli nel nono cerchio.
Inferno, canto XXXI, vv. 112-129
“Lievemente al fondo, che divora
Lucifero con Giuda, ci posò” vv. 112-113
BESTIARI MEDIEVALI
Un bestiario, o bestiarum, è un compendio che descrive gli animali, o bestie. Nel
medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi
descrizioni di animali (reali ed immaginari) accompagnate da spiegazioni moralizzanti
e riferimenti tratti dalla Bibbia.
The Medieval Bestiary
GARGOYLE
Il Gargoyle rappresenta la parte
terminale dello scarico dei canali di
gronda e dà il nome alla figura
iconografica che si vede scolpita in
molte Cattedrali cristiane medioevali.
La simbologia dei Gargoyle attinge dalle
Sacre Scritture e dall'universo pagano.
Il retaggio delle creature ibride si
mischiò nel medioevo all'universo
mitico dei bestiari.
Doccioni, Notre-Dame a Parigi. Scolpiti in
fantasiose forme gotiche. Questi mostri di pietra
risalgono a un periodo compreso tra il 1163 e la
prima metà del XIII secolo.
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