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QUANDO TUTTO SEMBRA ANDARE IN FUMO! Oggi all`uscita dalla

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QUANDO TUTTO SEMBRA ANDARE IN FUMO! Oggi all`uscita dalla
QUANDO TUTTO SEMBRA ANDARE IN FUMO!
Oggi all’uscita dalla scuola in cui insegno, nonostante il gran freddo che
sferzava il giardino, ho notato un capannello di genitori particolarmente
numeroso e silenzioso. Avvicinandomi mi sono accorta che uno di loro, al
centro, un papà, singhiozzava quasi senza fiato mentre gli altri cercavano di
consolarlo.
Come state facendo voi, ho pensato ad un lutto o alla notizia di una qualche
diagnosi funesta. Ho cercato di evitare il mio avvicinamento ma la traiettoria
obbligata verso il cancello d’uscita non mi ha dato scelta. Quando sono
arrivata accanto al drappello, uno di loro mi ha chiamato dicendomi: “Maestra
venga glielo dica anche lei che quello che è successo non è così grave!”
Dove insegno io ci si conosce tutti ed io sono lì ormai da 23 anni, sottrarmi
sarebbe stato impossibile.
Vi state chiedendo cosa era successo? E’ presto detto.
Il papà di un alunno, accorgendosi che il figlio aveva dimenticato a casa il
diario, ed essendo di strada, è passato a scuola a portarglielo; ma arrivando
a scuola lo ha trovato nascosto dietro la scuola, con un altro amico a fumare.
Nicola (nome inventato) ha 11 anni. Il padre sgrida l’amico e comincia ad
interrogare il figlio per poi scoprire che fuma ormai da un anno:due sigarette
prima di entrare a scuola, due prima di tornare a casa e poi tutte le volte che
può.
La prima cosa che mi viene da urlare è: MA COME NON E’ GRAVE?!
Un bambino (altro non è!) si sta rovinando e noi cerchiamo qualcosa che
possa essere più grave per giustificarlo?
Certamente ai vostri occhi sembrerò crudele, ma a quell’età non me la sono
sentita di giustificare la “ragazzata”. Ho preso da parte il papà (che oltretutto
conosco) e gli ho chiesto di continuare a piangere ma casa, davanti a suo
figlio.
A cosa serve? Semplicemente a guardarsi in faccia e
dire:” Abbiamo
sbagliato,ora ricominciamo!!!”
Ma forse voi pensate che un padre non può piangere davanti a suo figlio
perché ha un ruolo e una dignità da mantenere e poi io cosa posso capirne
che non ho figli?
Pensate quello che volete. Io vi dico che quel ruolo e quella dignità va
esercitata 24 ore su 24 in ogni contesto e con ogni pretesto dando l’esempio!
Quale? Mi sembra troppo facile da dire:non fumare. I due genitori in
questione e la loro figlia diciottenne (quindi molto “matura”) fumano tutti, si
scambiano le sigarette e lo fanno usando correntemente un linguaggio non
troppo forbito. Allora perché disperarsi se il figlio segue l’esempio familiare?
Qualcuno penserà che il bambino avrebbe fumato lo stesso. Ne siete
veramente sicuri? Odio le statistiche ma dicono che un bimbo picchiato (non
mi riferisco al sano schiaffone) picchierà il doppio quando sarà genitore;
fumerà al 90% se in famiglia lo facevano; ha il 70% di possibilità di separarsi
entro il decimo anno di matrimonio se proveniente da una famiglia di separati:
vivrà come ha visto vivere le persone più importanti della sua esistenza e
cioè i suoi genitori. Parlerà come loro, riderà come loro, dormirà nelle loro
stesse posizioni, mangierà ciò che a loro piaceva.
Lo sapete. E’ così. Vorreste dire il contrario ma è veramente così!
Allora? Non c’è scampo.
Essere genitori è un atto d’amore INCONDIZIONATO.
E’ ammessa la stanchezza e nulla più. Il resto è stare su se stessi
ricordandosi che siamo lo specchio di chi abbiamo generato. Troppo duro?
Se non siete in grado allora fate altro!
Non c’è posto per quei genitori che “basta ora è tempo che anche io mi
diverta”, “voglio del tempo per me”, “a me chi ci pensa”, “non posso mica
stare sempre dietro a loro!”
Questi genitori HANNO ROVINATO e STANNO ROVINANDO il nostro
presente e il nostro futuro.
Non è una questione di fede, quella può essere un valore aggiunto, una
carica in più. E’ questione di avere il coraggio di dirsi la VERITA’. Niente più
della verità lacera il cuore dell’Uomo. Niente più del vero amore redime
l’Uomo.
Allora cosa volete fare? Forse quel papà avrà il coraggio di cambiare, e con
lui la sua famiglia. Se chiederà aiuto sarà aiutato, compreso ma non
giustificato: il cambiamento esige fatica ma sfocia nella crescita.
E voi? Essere genitori è un atto d’amore e l’Amore non avrà mai fine: questa
la durata del vostro ruolo!!!
Ciao!
Carmela
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