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Riqualificazione di via Paride a Cerea, Verona

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Riqualificazione di via Paride a Cerea, Verona
Progetti
Roberto Gamba
Il progetto riorganizza gli spazi pubblici centrali della città di Cerea (Vr),
nel tratto di via Paride, compreso tra
piazza Fratelli Sommariva e piazza
Matteotti, centro funzionale e rappresentativo della città e asse principale del
suo impianto urbano.
La sua struttura di strada-piazza, che caratterizza molti centri minori del territorio padano, è tipica dei modi insediativi delle città di pianura nate lungo le
vie di comunicazione.
Questa struttura profonda e radicata
nel territorio interagisce oggi in
maniera complessa con una nuova
configurazione urbana, legata prevalen-
cino zucchi
Riqualificazione di via
Paride a Cerea, Verona
Modello di progetto.
Nella pagina a fianco:
dettaglio della pavimentazione, con evidenziate
le linee trasversali in pietra bianca e i piccoli
dissuasori di sosta in ghisa, disegnati a forma
di cilindro lievemente bombato.
Veduta aerea dell’intervento.
temente all’aumentata accessibilità, che
alcuni chiamano “città diffusa”: essa
comporta modalità abitative, comportamenti e trasformazioni dell’ambiente
non ancora del tutto compresi dalla
pratica urbanistica e che tuttavia costituiscono ormai lo sfondo prevalente
dell’esperienza quotidiana del paesaggio antropizzato.
La conservazione delle strutture storiche passa inevitabilmente anche attraverso una reinvenzione dei loro ruoli
all’interno di queste nuove forme di
città, in un quadro ambientale profondamente mutato negli ultimi anni.
Il Comune di Cerea aveva indetto nel
1996 un concorso ad inviti per tale
riqualificazione, al quale avevano partecipato Adolfo Natalini, Franco
Purini, Paolo Zermani e Cino Zucchi,
con diversi approcci progettuali al tema
proposto.
L’idea principale del progetto vincitore
di Zucchi è quella di creare, al posto
della strada di scorrimento, che è oggi
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CIL 101
via Paride, un ambiente diverso: una
piazza verde, dal microclima particolare, un “frutteto” che dona allo spazio
della strada una forma propria, indipendente dai frastagliati fronti edilizi
che la bordano.
La disposizione dei filari alberati sottolinea la particolare forma di via Paride
e ne accentua le intersezioni con le
strade adiacenti; l’omissione di gruppi
di alberi genera alcune piazze di
dimensione contenuta, in corrispondenza degli edifici storici.
La contrazione e la rarefazione degli
spazi tra gli alberi e la sequenza delle
essenze da frutto - pruni e meli - sono
articolate in modo da sottolineare le
particolari condizioni delle aree così
formate, amplificando il cambiamento
del calibro di via Paride, sottolineandone il carattere pre-ottocentesco e “antiprospettico”.
Di fronte agli edifici storici, i filari si
interrompono e la pavimentazione
diventa in pietra bianca, con elementi
ad incasso per l’illuminazione delle facciate. Si è creato così un ambiente
accogliente, dove i colori e le tessiture
dei materiali contribuiscono, insieme
agli alberi, a “leggere” la struttura urbana esistente e ad accentuarne i caratteri di centralità funzionale ed affettiva
per la città e il territorio circostante.
Studi sul traffico e sulla sosta hanno
permesso di definire uno schema di
circolazione che garantisce l’accessibilità automobilistica a tutta via Paride e
ai passi carrai oggi esistenti, attraverso
un corsello centrale a senso unico, che
scoraggia il traffico con un’alternanza
dei sensi, lungo le tre tratte.
Dopo la fase concorsuale, l’area interessata dal progetto è stata ridotta; le
pensiline previste inizialmente sulle
due piazze estreme sono state sostituite
con lampioni che portano degli “stendardi” in vetro opalino.
La pavimentazione della parte pedonale è in sestini di cotto interrotti da fasce
in pietra bianca di Prun, mentre la
parte riservata alle autovetture è rivestita in cubetti di porfido.
Le linee trasversali in pietra bianca unificano lo spazio della via e si infittiscono in corrispondenza delle piazzette
realizzate di fronte agli edifici storici.
I tipi di pavimentazione adottati sono
così: lastre grigie in porfido del Trentino a finitura fiammata; cubetti di porfido, per le parti carrabili; cordoli in
porfido; bindelli in lastre di pietra
d’Istria bocciardata fine, che corrono
perpendicolarmente al corsello, riquadrando sia le aree pavimentate a cubetti che quelle in cotto; mattoni di laterizio formati a mano, cm 25x12x6,
posati a file parallele, perpendicolari ai
bindelli, su letto di malta e sigillati con
malta mista a sabbia, per le porzioni
pedonali della strada; lastre in pietra
d’Istria, trattate superficialmente a gradinatura, bocciardatura, levigatura; piccoli ciottoli di fiume bianchi disposti
su letto di malta e parzialmente lisciati
in superficie. In corrispondenza dell’innesto tra il sistema pedonale e la
piazza della chiesa, il progetto ha previsto una fontana con vasche di esigua
profondità antistanti le esistenti quattro
statue degli apostoli. Due lastre di pietra, su cui scorre l’acqua, definiscono
formalmente l’innesto della piazza
della chiesa su via Paride.
Piccoli dissuasori di sosta in ghisa, disegnati a forma di cilindro lievemente
bombato, delimitano le aree a parcheggio e i corselli, laddove necessario.
Sono previsti due tipi di elementi di
seduta: il primo è costituito da un sem-
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PROGETTI
Schemi planimetrici indicativi del verde e dei diversi materiali utilizzati .
Sistemazione a verde
Porfido a cubetti
Paracarri in ghisa, panche in doghe di legno, panche in pietra d’istria, griglie per alberi in ghisa, prato
Pietra d’Istria in bindelli
Pietra d’Istria in lastre
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Laterizio
CIL 101
Le panchine realizzate in profili metallici e doghe
di iroko.
Le fasce a pavimento trasversali in pietra bianca
e la sequenza non uniforme delle panchine.
I lampioni in profilati metallici e portalampada
di produzione commerciale.
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PROGETTI
Veduta notturna della strada con il corsello carrabile centrale, pavimentato in cubetti di porfido.
plice diedro in pietra d’Istria, la cui
lastra orizzontale è sostenuta da quella
verticale e da esili piedini cilindrici in
acciaio inox, in modo da configurarsi
come una sorta di risvolto tridimensionale della pavimentazione.
Il secondo tipo è costituito da profili a
“T” curvati che sostengono doghe
orizzontali in legno iroko, secondo una
sezione sinuosa che riprende la forma
delle vecchie panchine di legno.
Il ritmo delle sedute cerca di creare
degli spazi di sosta differenziati che leggono la variazione del calibro della via.
Il progetto tenta, nel suo complesso, di
usare gli elementi necessari per dare
forma a un ambiente unitario, che
ripristini l’originario carattere di passeggio “rurale” risolvendo al contempo, in maniera più semplice possibile,
l’odierno, assillante conflitto tra auto e
pedoni. ¶
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CIL 101
Scheda tecnica
Progetto:
Cino Zucchi,
Franco Tagliabue,
Ida Origgi
con Alberto Spacone,
Diego Fumagalli
Verde:
Ippolito Pizzetti
Illuminazione:
Piero Castiglioni
Viabilità:
Systematica Italia
Direzione tecnica: Saverio Vicentini
Impianto elettrico: Studio Ariatta
Superficie:
9.500 m2
Costo delle opere: 4.000.000 €
Cronologia:
1996-2000
Foto e disegni di dettaglio delle griglie
di protezione degli alberi in ghisa forata.
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PROGETTI
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