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sax contralto e soprano Massimo BALDIOLI

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sax contralto e soprano Massimo BALDIOLI
MUSIC POWER QUINTET Riccardo RUGGIERI ‐ pianoforte Gary BARTZ ‐ sax contralto e soprano Massimo BALDIOLI ‐ sax tenore e soprano Alessandro MAIORINO ‐ contrabbasso Billy HART ‐ batteria Il MUSIC POWER QUINTET del pianista Riccardo Ruggieri, con Alessandro Maiorino al contrabbasso e Massimo Baldioli ai sassofoni, vede al suo interno due giganti della storia del jazz: il sassofonista Gary Bartz e il batterista Billy Hart. Tutti i membri del quintetto hanno già collaborato tra loro ma è la prima volta che si presentano in un unico progetto. Inoltre Bartz e Hart sono amici di lunga data e si sono esibiti assieme in diversi concerti (recentemente Bartz è stato ospite del gruppo The Cookers, del quale Hart è il batterista) e in incisioni discografiche a nome di Bartz, come Reflections Of Monk/The Final Frontier e Monsoon, o come sidemen (ad esempio nei dischi Asante e Sama Layuca di McCoy Tyner). Gary Bartz è una delle figure più importanti della storia della musica americana. Dai suoi primi passi all'interno del Mingus Workshop, alla militanza nel gruppo di Miles Davis (quello di Live‐Evil), alla fondamentale esperienza free‐funk del gruppo NTU Troop, passando per la pluridecennale collaborazione con McCoy Tyner e per la sperimentazione musical‐letteraria del suo album I‘ve Known Rivers, il sassofonista di Baltimora ha segnato alcune delle tappe più importanti del jazz, dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Billy Hart è uno dei più creativi batteristi di jazz moderno. Musicista di grande esperienza, ha saputo sempre apportare un contributo di scintillante creatività ai vari gruppi cui ha preso parte nel corso della sua lunga carriera (tra le sue collaborazioni spiccano i gruppi di Wes Montgomery, Wayne Shorter, Herbie Hancock, McCoy Tyner, Miles Davis), distinguendosi per un approccio progressista alla musica che trae tuttavia ispirazione e linfa creativa da saldissime radici nella tradizione e nello spirito più autentico del jazz. Completano il quintetto due collaboratori di lunga data di Ruggieri: Alessandro Maiorino, contrabbassista solidissimo di grande swing e creatività, con alle spalle una nutrita serie di prestigiose collaborazioni e il sassofonista Massimo Baldioli, fautore di una personalissima visione dell'improvvisazione, influenzata dall'esperienza artistica e spirituale di Shorter e Coltrane così come da quella di Olivier Messiaen. Il repertorio del gruppo si baserà prevalentemente su composizioni originali. “ […] il pianista torinese concepisce la sua ricerca musicale principalmente come la ricerca di un sound, di un “suono” strumentale e nello stesso tempo di gruppo e, attraverso un approccio emozionale, non intellettualistico, ha sviluppato un pianismo incisivo caratterizzato da ritmo ed energia. “[…] Il leggendario sassofonista Gary Bartz ha suonato con il quartetto del pianista Riccardo Ruggieri per quasi due ore in una performance di straordinario livello. [...] [È stata] una serata in cui si e’ respirata dall'inizio alla fine una sensazione di positivita’ diffusa, di armonia interiore e di comunanza con gli altri esseri viventi, che e’ o dovrebbe essere l'essenza della musica, e di cui spesso ci si dimentica di questi tempi, specie nel jazz. Ha dichiarato Gary Bartz in una recente intervista, come il jazz stia diventando un genere musicale (prima forse si poteva invece parlare di una “cultura) sempre più incentrato sul "musicista" e sempre meno sulla musica. Quella di questo concerto è stata una meravigliosa eccezione “. http://www.outsidersmusica.it/recensione/Torino/gary‐bartz‐riccardo‐ruggieri‐ensemble‐jazz‐sui‐laghi‐
avigliana/ "Riccardo Ruggieri, […] (ha) uno stile ricco di accordi contrappuntistici e di furiose sequenze, sviluppate fino all'estremo con una sonorità esaltante e incombente." (P. Curtabbi, Jazz It) “Riccardo Ruggieri, leader dell'altro gruppo italiano in cartellone, ha messo in evidenza una tecnica pianistica di notevole spessore e un'interessante vena compositiva.” (G.C.Roncaglia, Musica Jazz) Riccardo Ruggieri, pianista, compositore e batterista. Nell’arco della sua attività professionale, dal 1988 ad oggi, si è esibito in numerosi concerti in club, rassegne e jazz festival in Italia e all'estero (SCHELDE JAZZ FESTIVAL in Olanda, EUROJAZZ FESTIVAL di Ivrea , ANNECY FESTIVAL DU CINÉMA ITALIEN, LAGO MAGGIORE JAZZ FESTIVAL, NEWPORT JAZZ FESTIVAL TORINO, RAVELLO FESTIVAL, TORINO JAZZ FESTIVAL, DUE LAGHI JAZZ FESTIVAL, MITO/SettembreMusica e molti altri). Ha guidato gruppi a suo nome come il quartetto con il sassofonista Paolo Porta (1° premio al concorso Barga Jazz 2000) e il quintetto con i sassofonisti Carlo Atti ed Emanuele Cisi. Ha fatto parte stabilmente di gruppi come l’ArchetipOrchestra diretta dal contrabbassista Aldo Mella, il Porta‐Bosso Quintet (1° premio al concorso Summertime in Jazz, 1994), il trio del trombettista Giorgio Li Calzi, l’Atti‐Ruggieri Quartetto con il sassofonista Carlo Atti, il Claudio Chiara Quartet, il quartetto della cantante Barbara Raimondi, il Jimmy Owens & Giulio Capiozzo Group, il Rachel Gould Quintet, l’Harold Land Quartet, il Gianni Cazzola Bop Quintet ed altri ancora. Ha collaborato inoltre con molti musicisti di fama internazionale come Larry Nocella, Steve Grossman, Luigi Bonafede, Paula West, George Brown, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Stefano Di Battista, Rosario Bonaccorso, Benjamin Henocq, Pietro Tonolo, Billy Hart, Rossana Casale, Tony Scott, Gary Bartz, Jake Langley e Kellye Gray. Attualmente è leader del Riccardo Ruggieri Quartetto (con Maiorino, Cuccuini e il sassofonista Massimo Baldioli), del del Riccardo Ruggieri Music Power Quintet (con Gary Bartz, Massimo Baldioli, Maiorino e Billy Hart) e fa parte del RBR Trio con la cantante Marianna Rinaldi e Baldioli, con i quali ha pubblicato il cd Three on Roots (Ultrasound Records, 2012). Gary Bartz, vincitore di un Grammy Award, è una vera leggenda vivente della storia del jazz. Trasferitosi a New York nel 1958 per frequentare il celebre Julliard Conservatory of Music, si guadagnò presto la fama di miglior altista dopo Cannonball Adderley, entrando a far parte del quartetto di Max Roach e Abbey Lincoln, i Jazz Messengers di Art Blakey e il Charles Mingus' Workshop. Nel 1968 iniziò una collaborazione che è ancora oggi viva con McCoy Tyner partecipando alla registrazione di due suoi classici album, Expansions e Extensions. Nel 1970 venne chiamato da Miles Davis e questo rappresentò per Bartz la prima occasione di suonare in un contesto elettrico, inoltre il rapporto con Davis e Tyner non fece che rafforzare il legame e l'affinità naturale che il sassofonista ha da sempre avuto con la musica di John Coltrane. Ancora nei primi '70, Bartz mise in piedi il suo primo gruppo, l'NTU Troop Ensemble e da allora ha continuato a capeggiare i suoi gruppi come leader, registrando dischi acclamati da pubblico e critici quali Another earth, Home, Music is my sanctuary e Love affaire. Ad oggi Gary Bartz ha registrato più di 30 dischi come leader e più di 100 come ospite, proseguendo instancabilmente a crescere come compositore, come band leader, confermandosi quale vero gigante del sax contralto e soprano e guadagnandosi a pieno diritto il suo posto nel pantheon dei grandi del jazz. "Bartz is a remarkable saxophonist who can easily recall the more lyrical moments of Coltrane or the r&b stylings of players like Hank Crawford. This wide spectrum of sound is approproate for his recordings (The Blues Chronicles: Tales of Life) because, as the title states, it is a chronicling of the blues, a music Bartz sees in a variety of places outside traditional 12‐bar form." ‐ R. Dante Sawyer, Jazziz "This autobiographical recording spans the breadth of this expressive altoman's career from hard bop and electric funk through the accoustic avant‐garde. Bartz is arguably the most soulfully expressive altoist on the scene." ‐ Gene Kalbacher, Hot House “The resurrgence of Bartz, an alto and soprano saxophonist who made his mark three decades ago, is cause for celebration. On this intriguing concept project, loosely detailing the disparate influences of a jazzman, Bartz displays scope and still‐intact razor‐sharp chops. At times, he takes on funk, rap, and reggae with polish, but when he digs into more suitable jazz and blues modes, the soul of a modern master is truly revealed. " ‐ Steve Futterman,Entertainment Weekly "Saxophonist Gary Bartz is an unfashionable age, hails from an unfashionable city and has an unfashionable attitude (he believes jazz is not superior to black pop music but inextricable connected to it). These circumstances have denied him recognition as one of today's most gifted jazz artists, but he has made a series of stunning albums over the past eight years.. " ‐ Geoffrey Himes, The Washingon Post "Bartz has always been a fearless re‐inventor of his own musical character, and this latest collection is a soulful compendium of his various musical identities with his solid and inventive playing on alto and soprano sax being the connective tissue throughout." – CashBox "Gary Bartz's energetic reentry on Jazz radio has many hailing his saxophone as the closest thing to a modern day Coltrane as we're ever going to hear." ‐ Keith Zimmerman, Gavin Massimo Baldioli suona il sassofono tenore, soprano e il clarinetto. Diplomato in clarinetto (1985, Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria), in sassofono (1997, Conservatorio G. Verdi di Torino), in Musica Jazz (2008, Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria). Negli anni ‘80 segue dei corsi di perfezionamento studiando con il grande clarinettista Karl Leister (MusicaRivaFestival, Incontro internazionale di giovani musicisti, Riva del Garda, luglio 1986 e luglio 1987) e svolge attività concertistica prevalentemente come clarinettista. Negli anni ‘90 collabora con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, eseguendo importanti parti solistiche in opere come il Bolero (Maurice Ravel), Romeo e Giulietta (Sergei Prokofiev), Quadri di una esposizione (Modest Musorgskij/Maurice Ravel), Danze Sinfoniche (Sergei Rachmaninov), Cantata Tropicale per Tenore e Orchestra (A.Bruni Tedeschi), Rapsodia in Blue (George Gershwin). Nel 1990 e 1991 partecipa ai seminari The Berklee Summer School at Umbria jazz Clinics, studiando con Andy McGhee, Bob Zung, Billy Pierce e Joe Lovano. In ambito jazzistico ha partecipato a realizzazioni discografiche e concerti in jazz club, rassegne e jazz festival in Italia e all’estero (USA), suonando in diverse formazioni con musicisti come Aldo Mella, Luigi Bonafede, Francesco Sotgiu, Loris Bertot, Andrea Allione, Enzo Zirilli, Maurizio Verna, Matteo Cigna, Roberto Regis, Billy Hart, Rossana Casale, Claudio Chiara, Fulvio Chiara, Barbara Raimondi, Terry Pack (UK), Mark Edwards (UK) ed altri. Attualmente fa parte del quintetto di Luigi Bonafede, del quartetto di Riccardo Ruggieri e del Rinaldi Baldioli Ruggieri Trio. Concorsi e premi: Nel 1986 partecipa al 2° Concorso Internazionale Per Giovani, Citta’ Di Tradate. (3° premio), nel 1988 consegue l’idoneita’ per il posto di II clarinetto con obbligo del I, in sede di audizione presso L’ Orchestra Lirico Sinfonica del Teatro del Giglio di Lucca e nel 1990 partecipa al Concorso Internazionale per giovani musicisti Città di Stresa (sezione di improvvisazione jazz, 3°premio). Alessandro Maiorino si affaccia sulla scena musicale nel 1990 svolgendo da subito un’intensa attività concertistica sulla scena jazz, rock e pop ed è presto segnalato dalla critica. Compositore autodidatta, perfeziona i suoi studi allo “Sweelinck Conservatorium” di Amsterdam, affiancandosi da subito ai più noti gruppi olandesi e sudamericani. Partecipa a festival e rassegne jazz in Italia e all’estero (Terneuzen ’91 e ’93 in Olanda, Ivrea ’93, ’96 e ’97, Clusone ’96, Torino JVC ’96 e ’97, JVC Jazz & Image ’98 e ’99 a Roma, Verona, Brescia, Ravenna, Madrid, L’Avana, ecc.), collaborando con grandi artisti come Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, Steve Grossman, Manu Chao, Paul Jeffrey, Pietro Tonolo, Maurizio Giammarco, Dado Moroni, Roberto Gatto, Sheryl Bailey, Gianni Basso, Stephane Belmondo, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Jeff Boudreaux, George Brown, Rossana Casale, Jesse Davis, Elton Dean, Dena De Rose, Sangoma Everett, Antonio Faraò, Tiziana Ghiglioni, Billy Hart, Michele Hendricks, Eliades Ochoa, Dick Pearce, Enrico Pieranunzi, Larry Schneider, Gary Bartz e altri ancora. Ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche. Al suo attivo numerose sono le incisioni discografiche. Didatta, attualmente insegna presso i Corsi di Formazione Musicale del Comune di Torino e presso la Scuola di Formazione e Orientamento Musicale della Fondazione Istituto Musicale della Valle D’Aosta. William “Billy” Hart è da diversi decenni uno dei più creativi batteristi di jazz moderno. Musicista di grande esperienza, ha saputo sempre apportare un contributo di scintillante creatività ai vari gruppi cui ha preso parte nel corso della sua lunga carriera, distinguendosi per un approccio progressista alla musica che trae tuttavia ispirazione e linfa creativa da saldissime radici nella tradizione e nello spirito più autentico del jazz. Si è esibito con alcuni tra i più importanti musicisti jazz della storia. Gli esordi a Washington D.C. lo hanno visto al fianco di artisti soul del calibro di Otis Redding e Sam and Dave, più tardi di Buck Hill e Shirley Horn e in seguito è stato sideman dei Montgomery Brothers (1961), di Jimmy Smith (1964‐1966) e di Wes Montgomery (1966‐1968). Nel 1968 Hart si trasferisce a New York, dove inizia a registrare con McCoy Tyner, Wayne Shorter e Joe Zawinul e a suonare con Eddie Harris, Pharoah Sanders e Marian McPartland. Hart ha fatto parte del sestetto di Herbie Hancock (1969‐1973) ed ha suonato con McCoy Tyner (1973‐1974), con Stan Getz (1974‐
1977) e con i Quest (negli anni '80, con David Liebman, Ritchie Beirach, and Ron McClure), oltre a svolgere una intensa attività da freelance (che comprende anche la registrazione nel 1972 del disco 'On the corner' di Miles Davis). Altre collaborazioni: Gerry Mulligan, Billy Harper, Clark Terry, The New York Jazz Quartet, The Jazztet, Mingus Dynasty, Charles Lloyd, Joe Lovano, Tom Harrell, Michael Brecker. E' leader di un suo gruppo con Mark Turner, Ethan Iverson e Ben Street. A 73 anni, Billy Hart lavora ed insegna stabilmente. Fin dai primi anni '90 Hart è molto impegnato nell'attività di insegnante presso l'Oberlin Conservatory of Music ed è professore aggiunto al New England Conservatory of Music e alla Western Michigan University. Di recente è stato insignito dalla Jazz Journalist's Association, del titolo di 'Traps Drummer of the Year' per il 2013. Ha registrato circa 500 dischi. 
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