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Giugno - Luglio - Agosto 2012
e t a t s e Anno 50 - n. 13 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno Periodico di informazione, attualità, cultura giugno - luglio - agosto 2012 - n. 13 - copia omaggio SUPPLICA AL PREMIER MONTI CARO MARIO, LASCIACI ALMENO IL MARE 2 giugno - luglio - agosto 2012 3 Il Paradisino Beach Un’oasi di relax in riva al mare immersa in un verde parco di piante mediterranee INGRESSO LIBERO AL PARCO I TITOLARI Stabilimento balneare - Ristorante panoramico - Pizzeria - DiscoBar Novità 2012 pizzeria e super spaghetteria aperta anche di giorno ore 18-21 aspettando la cena... aperitivi a richiesta tutti i martedi alla pagoda serate latino-americano - serate musicali con DJ Surf da onda con Claudio Animazione professionale per bambini con Marcia e la palestra al mare Power Gym di Venturina con Jessica Parco giochi Paradisino gonfiabili - baby car - cinema 4D - minigolf Via della Principessa, 26 - San Vincenzo - Li Servizio cortesia 0565 705132 - info: 3319191250 PARCHEGGIO INTERNO PRIVATO www.ilparadisino.it e-mail: [email protected] 4 giugno - luglio - agosto 2012 PodeRE TRE CIPRESSI CASA VACANZE Podere Tre Cipressi ale n ide ti, o i t a Loc te, even i es per f otografic i c f set grafi o t a em e cin Podere Tre Cipressi Venturina lia Casa Vacanze Podere Tre Cipressi APERTO TUTTO L’ ANNO re (on the right) Suvereto Campiglia Marittima Au 3900 mt a destra MILANO a Vi ➭ ➭ ➭ a sinistra Casalappi (on the left) San Vincenzo San Lorenzo Cafaggio Venturina Casalappi Uscita Venturina S1 - TRE CIPRESSI E8 0 Populonia Uscita Vignale Riotorto Riotorto Vignale ROMA Golfo di Follonica Piombino Loc. Casalappi, 32 - Campiglia M.ma (LI) - Toscana - Italia Tel: 0039 0565 843148 - Cell.: 0039 338 6067547 www.poderetrecipressi.it - e-mail: [email protected] EDIL COOP FIORENZANI 5 Costruzioni Ristrutturazioni IMPRESA CERTIFICATA ISO 9001 2008 Via del Fosso 12/a Tel 0565.220945 - Fax 0565.261994 Cellulare: 3939823499 - 3929210474 - 3929210858 e-mail : [email protected] 57025 Piombino (Li) CARGO DANIELE ALESSANDRINI Via C. 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Sped. abb. post. 70% DCB Livorno Poste Italiane Spa Editore e pubblicità Costa Etrusca Comunicazione Grafica e impaginazione Opus Piombino Stampa Centro Rotoweb Tivoli Terme (Roma) Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono unicamente le opinioni dell’autore Chiuso in redazione, 25 maggio 2012 rnale o i g l i 62 dal 19 ostra terra della n www.costaetrusca.net 8 giugno - luglio - agosto 2012 ESCLUSIVO o m o L’u obile m o t u a ’ l e Incredibile. In questo mondo in cui tutto, o quasi, sembra sia stato già “inventato”, ecco apparire sulla scena un uomo. Che vuole progettare un’automobile. Sensazionale. In un momento di crisi dilagante, economica e politica, che vede trionfare il vuoto di idee, ecco apparire sulla scena della provincia di Livorno un imprenditore, impegnato in un progetto ardito. L’industriale è di Piombino, il suo nome, almeno per il momento, resta top secret. Costa Etrusca è riuscito ad apprendere, in assoluta esclusiva, una novità dirompente. Un imprenditore locale sta lavorando da tre mesi, nel più totale silenzio e nel riserbo più stretto alla realizzazione del prototipo di un’automobile: innovativa, appositamente studiata per i paesi in via di sviluppo, destinata quindi al mercato del Sud del mondo. Scarni, ma certi, sono gli elementi in nostro possesso: l’auto avrà quattro ruote motrici, un motore di oltre 1000 di cilindrata e sarà caratterizzata da accorgimenti semplificati e da una tecnologia essenziale. L’elettronica e il digitale sono sostituiti dai più vecchi e robusti impianti elettrici. Dove sarà prodotta, al suo esordio, la nuova auto, oggi non è possibile saperlo. Quanto al prototipo, vi mostriamo in anteprima il bozzetto, ma non è escluso che alcuni dettagli del veicolo possano essere modificati, in corso d’opera. Il progetto è affascinante. E presto se ne saprà di più… Parola d’ordine: rialzare la testa, senza piangersi addosso. La situazione drammatica è sotto gli occhi di tutti. L’economia globale è stretta nella morsa di una crisi senza precedenti, che trascina nella bufera dell’incertezza la superpotenza internazionale come la piccola provincia italiana. La nostra compresa. In Italia, lo scenario già compromesso registra anche, come se non bastasse, una politica al minimo storico della credibilità, caratterizzata da un pericoloso vuoto di idee e proposte di cambiamento. Il benessere ha Rialziamo la testa ceduto il passo alla recessione: la maggior parte delle famiglie fruga nel portafoglio già alla terza settimana del mese, gli imprenditori arrancano. E c’è chi, costretto a licenziare i dipendenti e a chiudere l’azienda, non resiste alla disperazione e sceglie il suicidio come ultima, tragica soluzione. La cronaca lo conferma. Rialzare la testa, si diceva. È indispensabile e urgente invertire la rotta. Per non affondare. Oc- corre passare da una politica del dire, tra dichiarazioni, smentite e dibattiti spesso pretestuosi, ad una politica del fare. Tornare ad una sobrietà diffusa, ad uno stile di vita moderato, alla concretezza. Largo, dunque, a imprenditori seri, preparati e innovativi, che però, per operare, hanno bisogno di essere liberati da lacci e lacciuoli. Non per strafare, ma per produrre e creare lavoro. Ben vengano imprenditori che hanno idee nuove e nuovi progetti. E che, con determinazione, li portano in fondo. 9 le a i r o t i ed La crisi non spegne le idee l’intera provincia di Livorno, volano eccezionale di un motore coml premier rivol- plesso, che comprende giamo, attra- alberghi, ristoranti, locali, verso la coper- negozi. Non poco. tina di Costa Etrusca, E il pensiero corre ad una vera e propria sup- una parola usata ed abuplica: «Caro Mario, la- sata, ma che non deve risciaci almeno il mare». manere vuota di conteIn tempo di crisi e re- nuto: diversificazione. cessione, con il porta- Perché di fronte alla crifoglio alleggerito, il ri- si del polo siderurgico, schio è quello di essere occorre individuare sotravolti dalle preoccu- luzioni alternative. Di pazioni. Ma il nostro più. Metterle in pratibel mare blu, a portata di ca, senza perdere altro mano, mette di buon tempo prezioso. L’auumore e induce a ri- spicio, dunque, è che flessioni. Intanto, è un in- questo mare “tiri”, che no alla bellezza della la stagione sia buona e natura, tanto generosa che il comparto turisticon il nostro territorio. co funzioni, con la proNon sarà che ad averlo spettiva di crescere, a sempre sotto gli occhi fi- dispetto della crisi, in niamo di non apprez- termini di volume d’affari e posti di lavoro. zarlo abbastanza? E poi, questo mare e Una bella sfida per gli questo paesaggio che operatori turistici del molti ci invidiano riac- territorio, impegnati nel cendono i riflettori sul te- mettere a punto servizi ma del turismo, prezio- di qualità a prezzi comsa fonte di economia per petitivi. Senza mai di- di Ivio Barlettani e Paola Valdata A menticare che la prima carta vincente, per conquistare l’ospite, resta una cordiale accoglienza. * * * La crisi non ci deve affossare e soprattutto non deve spegnere le idee. Ben vengano nuove iniziative, nuovi progetti. Come quello, pubblicato in esclusiva da Costa Etrusca, di una nuova automobile. Ci ha pensato un industriale della provincia di Livorno. Sensazionale. Un esempio vincente, che ci sprona a rialzare la testa, per uscire dalla crisi, senza piangerci addosso. * * * Anche la politica deve fare la sua parte. I partiti sono scesi al minimo storico della loro credibilità, con lo scandalo dei rimborsi elettorali e dello sperpero di de- naro pubblico. Ma la realtà della provincia e delle sezioni locali, fotografata dal nostro giornale, è ben diversa. Sul territorio, la politica la portano avanti volontari pronti ad autotassarsi, che nella bandiera credono ancora. Un bell’esempio, che fa riflettere. * * * No al vuoto di idee, si è detto. No a quel pericoloso immobilismo che raggela, toglie entusiasmo. Cos’è un territorio senza dibattito, senza confronti? Quanto conta la cultura, intesa come proposte, iniziative, desiderio di valorizzare luoghi e tradizioni, guardando al futuro? Conta. E molto. Costa Etrusca ci crede e dà il suo contributo. Organizzando eventi e manifestazioni, alcune già rodate, altre nuove. Guardando avanti. INSERZIONISTI: Acqua & Calore di Pistolesi 11; Asiu 66; Assicurazione Fondiaria Sai (Luca Ardenghi) 60; Assicurazione Unipol (Carlo Lami) 27; Banca Credito Cooperativo Castagneto Carducci 2; Bar La Fontana 41; Bar La Principessa 16; Bolgheri Melody 68; Calidario Terme Etrusche 6; Camera di Commercio Livorno 15; Cargo Abbigliamento 5; Comune Campiglia Marittima 23; Comune Suvereto 53; Consorzio Balneare Costa Est Piombino 40; Consorzio Balneari Sabbia Etrusca San Vincenzo 33; Coop Unicoop Tirreno 67; Dal Pont Movimentazione Terra 64; Dolceamaro 37; Edicola Tabaccheria di Rita & Paolo 46, Edilcoop Fiorenzani 5; Falesia Srl Prodotti Siderurgici 29; Fiera Mostra Economica 65; Gioielleria Rosignoli 59; Grassi Arredamenti 5; Hotel Centrale 37; Hotel Collodi 32; Il Paradisino Beach 3; Il Peschereccio (Francesco Pampana) 36; Immobiliare Cristiani 37; Lampogas Tirrena 39; Martini Professionale 47; Natalini Estintori 47; Park Albatros 17; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 4; Quanto Basta Festival 46; Ristorante La Rocchetta 10; Ristorante Otello 61; Ristorante Zanzibar 47; Tabaccheria Magnani 52. 10 giugno - luglio - agosto 2012 M ari e Monti in questo inizio di stagione estiva di una Italia triste e suicida. Soprattutto Monti che oscurano i mari e gli incerti bagnanti che si spera arrivino. Ma l'ombra dei Monti riesce ora a raggiungere anche le spiagge, le nostre, aiutata da esose colline sottostanti di ulteriori tasse di soggiorno richieste proprio ai poveri (sempre più poveri) bagnanti ai quali, dovremmo casomai pagare noi un riconoscimento di gratitudine per la scelta di venire a spendere i pochi timidi risparmi proprio sul nostro territorio. Volendo poi inoltrarsi appena appena sul campo dell'accoglienza e dell'immagine, una piccola ma equa tassa sarebbe da chiedere a tutti noi indigeni affinchè vengano finalmente restaurati i palazzi e le facciate di salmastro di Giampaolo Talani quei municipi che da anni versano in condizioni vergognose e che invece sono, o dovrebbero essere, il primo biglietto da visita per ogni turista che vuol spendere quelle due lire di villeggiatura che ci fanno tanto tanto comodo. I Grilli hanno cominciato a cantare, allora oltre che un caloroso augurio di buona estate è più il caso quest'anno un' accorato Buona fortuna! Monti che oscurano mari e bagnanti ora ! a z z i p nche a 11 Festa per i cinquant’anni del nostro giornale Costa Etrusca e Sergio Agostini di Franco Biegi T empo fa Costa Etrusca ha pubblicato “La ballata della Rocchetta”, la storia di una bimba nata proprio lì, alla Rocchetta, “con una spiga in mano”. Qualcuno vide una rosa invece di una spiga e non ci sarebbe niente di strano se qualche altro avesse visto una margherita. Una margherita da sfogliare per avere una risposta al “m’ama, non m’ama” dei primi sospiri amorosi, con tutto il garbo, quindi, da riservare alle pagine del nostro giornale. Noi siamo per la spiga e sfogliamo Costa Etrusca piano piano, senza leccare il dito. Continua a caricarci la partecipazione dei lettori che riesce a scuotere le incartapecorite corde della nostra lusinga. Quando Barlettani lo conobbe, Sergio Agostini aveva già fatto il giro di mezzo mondo al seguito delle mostre della sua pittura. Si era fermato nella vecchia Campiglia e, scrittore sempre attento, colse subito certi “quadretti”di Piombino da annotare sul quotidiano “Diario”. In un suo pezzo scriveva: «Le code dei turisti in attesa di imbarcarsi per l’Elba… s’intrecciano i dialetti di mezza Italia con i “de” dei piombinesi e con i suoni gutturali germanici, le frasi a mezza bocca degli inglesi con il ciarlare gentile dei francesi. E le spinte de- Un’opera del pittore Sergio Agostini gli uni con quelle degli altri. Stupisce l’organizzazione degli australiani con le station wagon stracariche e cinque o sei bimbetti biondi come la canapa. Mancano canguri, ma è solo questione di tempo». Uno scappa e fuggi a Parigi e al ritorno ha in mente accostamenti incredibili: «Vedo confuso il Gran Cafè de France con il Bar Centrale e il corso Italia delle “vasche” dei piombinesi mescolato con gli Champs Elisée dei poeti, degli artisti e dei perdigiorno che per Parigi hanno fatto più dei Re e di Napoleone, insieme ai pittori che i francesi amano come fratelli e che si annidano nei caffè e nelle mansarde». Pare una lusinga. Il “Diario” no stop, come pure il “Quarantatreesimo parallelo” di Arturo Ciampolini, magonista ai treni e “olio porta a porta” dopo i guai della Magona del 1953. La rubrica di Ciampolini era una tribuna aperta, un’aula di esame dell’accaduto che faceva il giro del mondo, ta- le da apparire troppo vasto per un “giornalino di provincia”. Sì, ma solo ai superficiali e ai del tutto “assenti”. Caimpolini critica il brusco collocamento a riposo di Kruscev e Goldmeier per le loro idee sull’uso dell’atomo. Poi inneggia a Garibaldi e all’Unità d’Italia: «Come sono tristi le amnesie politiche. Dai mille manifesti tricolori per lo storico anniversario di Porta Pia e dell’Unità d’Italia, a un generale silenzio. Se tornasse al mondo Garibaldi se ne andrebbe a Caprera senza il sacco delle semente e si lascerebbe morire di fame». Costa Etrusca ne ha fatta di strada, grazie anche all’importanza delle origini e al rispetto delle tradizioni. L’incontro col grande pitttore. I suoi “Diari” deliziavano i lettori. Romano de Roma si stabilì a Campiglia idraulica - riscaldamento - condizionamento - irrigazione arredo bagno impiantistica antincendio - gas - pavimenti - rivestimenti a u q c a e r o l & ca di Pistolesi & C. s.n.c. Via De Sanctis, 30 - PIOMBINO - Tel. e Fax 0565 225711 - 0565 31222 - e-mail: [email protected] 12 giugno - luglio - agosto 2012 di Stefano Sanna V alerio Fabiani 28 anni è il più giovane segretario di Federazione del Partito Democratico in Toscana. È figlio di un operaio e poi impiegato della Magona, ha fatto il liceo classico a Piombino, è iscritto alla facoltà di scienze politiche di Firenze ma non si è ancora laureato, gli mancano 6 esami. La sua attività politica inizia nel movimento studentesco. Nel 2001 aderisce ai giovani Democratici di Sinistra e nel 2004 ne diviene il segretario e fa parte della direzione nazionale dei giovani Ds. Nel 2007 è il coordinatore della segreteria Ds della Val di Cornia-Elba, praticamente il vicesegretario. Nel 2010 è eletto segretario della Federazione del Partito Democratico della Val di Cornia-Elba e fa parte della direzione regionale. È segretario da due anni, qual è la tua valutazione su questa esperienza? Fare “Politica” è una cosa entusiasmante, specie insieme a molta gente che la fa per passione. Per me il partito è soprattutto una comunità di donne e uomini, che oltre a farti sentire meno solo di fronte alle scelte rappresenta anche il migliore antidoto ai possibili errori, perché così c’è sempre qualcuno pronto a darti il consiglio giusto o a tirarti le orecchie … La crisi dell’industria siderurgica è uno dei grandi temi, quali sono gli sviluppi possibili? Le istituzioni e la politica hanno affrontato e gestito l’emergenza. Ora è necessario un lavoro più profondo che non si esaurisce in Toscana e chiama in causa il governo nazionale che deve rispondere ad una domanda: cosa farà l’Italia da grande? Dobbiamo scegliere se con- Intervista a Valerio Fabiani, il più giovane «FARE POLITICA CON E tinuare a essere uno dei principali paesi industrializzati nel mondo oppure no. Si tratta di una scelta strategica su cui deve misurarsi la politica. E in cosa devono concretizzarsi queste scelte? Sappiamo qual è il punto di vista della destra, che ci ha lasciato un apparato industriale debole e arretrato. Noi che nel 2013 assicureremo all’Italia un governo di sinistra vogliamo rovesciare questa impostazione perché crediamo importante mantenere un ruolo strategico nella manifattura. Siamo con- vinti che si possa fare sviluppando la ricerca, l’innovazione tecnologica per avere un’industria allo stesso tempo più sostenibile e più competitiva. Ambiente e sviluppo si devono tenere per mano, non c’è l’uno senza l’altro, e il lavoro deve recuperare centralità, per questo, secondo me, il Pd dovrebbe proporre anche un ruolo maggiore dei lavoratori all’interno delle aziende. In testa ho il modello tedesco della cogestione. Ma nel territorio ci sono anche altre potenzialità Certo, e sono molto importanti. Per anni c’è stato chi teorizzava che dovevamo mettere gli ombrelloni al posto dell’altoforno. Non sarebbe una soluzione credibile. La sfida è applicare il concetto di diversificazione anche alle voci più tradizionali dell’economia locale. 13 segretario Pd della Toscana ENTUSIASMO» Penso all’agricoltura dove esprimiamo molte eccellenze nella produzione ortofrutticola e del vitivinicolo, dove sono occupate migliaia di persone, ma in cui avanzano segni di debolezza. C’è bisogno di promuovere forme di aggregazione e cooperazione fra produttori e di dare una maggiore capacità industriale anche alla produzione agricola, cercando di completare sul territorio la filiera produttiva, spingendoci verso la trasformazione in loco del prodotto. Bisogna quindi parlare delle infrastrutture: qual è la tua posizione sull’autostrada? L’autostrada va fatta subito e bene. Nel tratto tirrenico il nostro territorio è quello che subisce le conseguenze peggiori. I lavoratori e le imprese pagano una sorta di sovrattassa per la inadeguatez- za delle infrastrutture. Abbiamo bisogno di migliorare subito i collegamenti con la viabilità nazionale e internazionale sia per lo sviluppo del porto che per una migliore fruizione turistica della Val di Cornia e dell’isola d’Elba. Sulla vicenda di Rimigliano cosa vuoi dire? I lavori della commissione paritetica regionale si sono conclusi con un accordo che ha confermato sostanzialmente quello che noi e il Comune di San Vincenzo abbiamo sempre sostenuto. È brutto il clima che si è creato intorno a tutta la vicenda. Ho visto che gli oppositori politici che contestavano il piano hanno progressivamente abbandonato il terreno del confronto politico, prima immaginando di strumentalizzare politicamente quello che è invece Nella sanità a che punto siamo? Abbiamo lanciato una proposta che anticipa l’apertura di una stagione di politiche sovra comunali su basi nuove. Pensiamo che per gestire un servizio sanitario di qualità occorra definire un bacino di utenza più ampio. Abbiamo proposto di integrare i servizi e le strutture della Val di Cornia con quelle delle Colline Metallifere e creare nuove sinergie con l’isola d’Elba. Questo processo può partire subito, tendendo ad ampliare sempre più la rete territoriale dei servizi di prossimità (lunghe degenze, assistenza domiciliare per gli anziani e portatori di handicap) per poi realizzare una nuova struttura ospedaliera, per acuti, corrispondente ad un territorio più vasto e quindi ad una ca- La crisi della grande industria Il percorso politico. Rimigliano, accordo ok. Turismo, migliorare la qualità dei servizi sistica maggiore, quella del bacino dell’Alta Maremma. E per il turismo? In questo territorio, a differenza di altre realtà, il gettito derivante dalla riscossione dell’imposta di soggiorno assicurerà una copertura finanziaria ad un progetto per la promozione turistica capace di diversificare l’offerta e migliorare la qualità dei servizi. La prima cosa che dobbiamo riconoscere è che è impensabile che un Comune da solo possa promuovere il proprio territorio nel 2012, quindi abbiamo associato le funzioni al turismo di ciascun Comune per garantire una programmazione unitaria e più forte a beneficio di tutto il territorio, evitando di creare sovrastrutture. Anzi in quest’ottica ci siamo preoccupati di utilizzare gli strumenti di cui già disponevamo anziché inventarne di nuovi. Per questo un ruolo fondamen- 씯 uno strumento istituzionale come la paritetica, poi andando direttamente alla Procura della Repubblica. Questa è il sintomo, purtroppo, di una degenerazione della politica. Ma nelle scelte che hanno cambiato profondamente il vecchio piano “Parmatour” e nelle altre significative sempre di natura urbanistica che l’amministrazione sanvincenzina sta facendo, ci sono i segni di un riallineamento della pianificazione urbanistica di quel Comune a quella del resto del territorio. Questa è la vera novità della quale dovremmo discutere. 14 giugno - luglio - agosto 2012 tale sarà svolto dalla Società dei Parchi, che dovrà essere riorganizzata potenziandone la funzione di promozione turistica, ovviamente attraverso una proficua collaborazione con gli operatori del settore. Questo ruolo della Parchi rappresenta anche emblematicamente la caratteristica principale di questo progetto: si tratta di tenere insieme sviluppo turistico e tutela dei beni ambientali e culturali. L’ambizione è quella di valorizzare insieme un territorio più ampio quello dell’Alta Maremma e dell’Arcipelago Toscano e che va dal sistema di Bolgheri alle Colline Metallifere passando dalla Val di Cornia con le sue coste, i suoi parchi e le sue tradizioni e da quella perla che è l’Elba con il resto dell’arcipelago. Le province le dobbiamo abolire? Sì, nell’ottica di una riforma istituzionale più completa. Come sono cambiati i rapporti tra le forze politiche che avevano costituito la maggioranza nei Comuni? Sinistra e Libertà ha deciso di abbandonare il centrosinistra tradendo di fatto il mandato conferitogli dagli elettori, rinnegando il programma di governo da loro sottoscritto e contraddicendo perfino la propria stessa funzione, dal momento che Vendola ogni giorno ci dice di aver fondato quel partito per aiutare una ricomposizione dell’area di centrosinistra. Tutto è successo frettolosamente, nell’arco di pochi mesi e adducendo motivi francamente imbarazzanti, come quello del livello di qualità della struttura ricettiva prevista al Casone di Baratti e contenuta dal nuovo piano particolareggiato su cui, fra l’altro, quel partito nel giro di qualche mese è Potenziare il settore agricolo riuscito ad assumere tutte le posizioni possibili, dal favorevole al contrario. Speriamo che questo cambiamento repentino non sia il frutto di una sorta di occupazione militare, che qualcuno ha notato, a danno del gruppo dirigente di Sel da parte di coloro che fanno parte di una “castina” locale che anziché accompagnare e assecondare un necessario processo di rinnovamento, non lo hanno accettato e nel momento in cui questo processo avrebbe provocato un loro passo indietro da posizioni di spicco nel territorio. Sono usciti dal partito, si sono messi ogni giorno alla ricerca di qualche comitato da capeggiare e hanno fondato liste civiche ma che spesso di civico hanno molto poco e invece hanno molto più di personale… È nata anche una nuova lista: “AscoltaPiombino”. Stiamo assistendo in tutto il Paese a una proliferazione di liste elettorali spesso di stampo personalistico. A Sassetta si sono presentate sei liste per 400 votanti. Conosco la storia politica del fondatore come la conoscono in molti e penso che non ci sia bisogno di un mio commento. Il punto è che la crisi della politica non si manifesta solo attraverso la distanza dei cittadini o la loro non partecipazione al voto, ma anche attraverso l’avvicinamento alla vita politica di diverse persone che lo fanno pensando così di migliorare la propria condizione personale. Invece la politica o torna ad essere servizio e dimensione collettiva o è destinata a scomparire e con essa la democrazia. Comunque noi alle prossime elezioni ci confronteremo serenamente con tutti, il punto oggi è capire come sarà la Piombino che affronterà quel passaggio elettorale, dal punto di vista economico e sociale. Questo è quello che mi interessa di più, su questo siamo impegnati a lavorare. Come si finanzia il Partito Democratico della Val di Cornia-Elba? Il nostro bilancio è su internet, lo approva ogni anno la direzione della Federazione e chiunque può vederlo e mi piacerebbe che fosse possibile conoscere anche quello degli altri partiti. Sarebbe un bel segnale di trasparenza e responsabilità. Ci finanziamo con le tessere di nostri iscritti, con i contributi dei nostri amministratori ed eletti, con le feste del Partito e riceviamo 10mila euro dal Turismo, migliorare i servizi finanziamento pubblico nazionale. La politica e cioè la democrazia, è il “bene comune” per eccellenza, il finanziamento pubblico è una garanzia per la democrazia. Anziché cavalcare assurde demagogie sarebbe più utile imporre controlli e trasparenza nella gestione dei soldi pubblici e nel funzionamento generale dei partiti che dovrebbero tutti assicurare un minimo comune denominatore di democraticità, capace di garantire a tutti possibilità di partecipare. Un partito deve poter garantire ad un operaio o ad un piccolo imprenditore di diventare deputato o segretario, a prescindere dal conto in banca di ciascuno. Oggi si parla di Montezzemolo, Grillo, io penso che con i miliardari in politica abbiamo già dato. Oggi c’è bisogno di partiti che siano fedeli alla Costituzione. Stiamo ormai correndo verso le elezioni politiche e subito dopo ci saranno le comunali, le regionali e le europee, come gestirà le candidature il Partito Democratico? Siamo fortemente impegnati per cambiare la legge elettorale nazionale e regionale per consentire agli elettori di scegliere i propri rappresentanti. In ogni caso noi ormai da tempo abbiamo avviato l’esperimento delle primarie, è uno strumento che dobbiamo perfezionare ma che manterremo sicuramente per scegliere le candidature. 15 1862 – 2012: il sistema camerale compie 150 anni PREMI ALL’INNOVAZIONE E ALLA CREATIVITÀ Spirito di iniziativa, fantasia, capacità di guardare al futuro con intelligenza, maestria e fiducia: sono le doti delle imprese livornesi che hanno vinto due concorsi promossi dalla Camera di Commercio: “Impresa Innovativa” e “Arte come Mestiere”. Impresa Innovativa ha premiato tre imprese della provincia di Livorno che si sono distinte per le capacità di innovazione e invenzione: sono GEOSTUDI ASTIER (software per progettazione, interpretazione e rendering grafico 3D di misure di tomografia elettrica), BOZZI & FIGLI (fabbricazione di parti meccaniche di precisione, dal prototipo alla piccola serie fino al macchinario completo), ERREDUE GAS (realizzazione di un’apparecchiatura per la produzione di azoto ultrapuro e ridotto consumo energetico per il trattamento termico dei metalli e il taglio con laser di acciaio inox). Premi da 20.000, 15.000 e 10.000 euro. Arte come Mestiere ha dato a tre imprese artigiane che si sono distinte per i migliori manufatti in ferro, vetro o ceramica la possibilità di partecipare gratuitamente, con uno stand, a importanti Fiere internazionali del settore, quali “Maison Object” di Parigi, “Macef 2012” e “Artigiano in fiera” di Milano, “ART 2012 - Mostra internazionale dell’artigianato di Firenze”. Premiate BAMBOLE DELLA BOTTEGA SCURA di De Montis Livia per l’opera Trittico con pesci, FABBRO FERRAIO di Quochi Filippo per l’opera Ricerca, STUDIOZERO-VETRO di Caterina Zucchi per l’opera Extravaganza. CON LE IMPRESE, PER USCIRE DAI CONFINI NAZIONALI Iniziative in tema di internazionalizzazione La Camera di Commercio di Livorno partecipa a fiere internazionali dedicate alla logistica portuale. Le prossime sono: • Transport Logistic China, Shanghai 57 giugno 2012 • Intermodal India, Mumbai 26-28 settembre 2012 In India è prevista anche un’azione di scouting diretta a far incontrare le Autorità con le istituzioni del territorio. Possibilità di incontri tra operatori per le imprese del settore. Queste iniziative sono state progettate in collaborazione con l’agenzia regionale Toscana Promozione e le Autorità Portuali di Livorno, Piombino ed Elba, Marina di Carrara. In occasione di ogni manifestazione all’estero sono organizzati seminari informativi gratuiti per le imprese, in collaborazione con la Dogana di Livorno e lo sportello Sprint di Toscana Promozione. Info:[email protected] www.li.camcom.gov.it 16 giugno - luglio - agosto 2012 Gelichi alla guida della lista civica AscoltaPiombino L’uomo che vuole conquistare la città maggioranza, scegliendo la strada più comoda e il percorso opposto al mio. E comunque, non dimentichiamo che l’articolo 67 della Costituzione riconosce la piena libertà dell’eletto, che non deve sentirsi vincolato da alcun mandato né verso il partito d’appartenenza. Questo per garantire la democrazia. Lavora in Coop da 25 anni. È entrato grazie a qualche raccomandazione? Assolutamente no. Ho superato un colloquio e sono stato assunto. In contemporanea ricevetti anche la chiamata della Magona, ma scelsi la Proletaria. semblea degli iscritti segretario comunale, nel novembre del 2007, ho accettato l’incarico con orgoglio, entusiasmo e una buona dose di ingenuità politica. Nessuna esperienza politica prima del 2007? No. Un impegno invece nel mondo delle associazioni, come presidente del Circolo Porticciolo di Marina per sei anni. Qual è stata la molla per entrare in politica? Il contatto con i tanti soci del Circolo, la realtà del mare, di quel porticciolo, che mi hanno avvicinato, con gradualità, ai problemi della città. È nato allora il desiderio di dare il mio contributo. Perché, allora, a distanza di tre anni, le dimissioni da segretario e la fuoriuscita dal partito? Non ho mai svolto, in realtà, la funzione di segretario comunale, i contrasti con la federazione del partito erano profondi e insanabili. Non accettavo di fare il passacarte, e ho deciso di andarmene. In consiglio comunale sono passato al Gruppo Misto, e via via che aumentavano le divergenze con il sindaco, maturava l’idea di una lista civica. Che oggi compie un anno di vita. L’esordio? Sono entrato nei Ds al tempo dei congressi, quando avvenne la scissione ho aderito al progetto di Veltroni, credendo nel nascente Pd. E quando sono stato nominato dall’as- Anselmi, per tutta risposta, l’ha definita “Scilipoti”… Il sindaco, spinto da un moto di rancore, ha usato un paragone inappropriato. Innanzitutto perché Scilipoti è uscito dalle minoranze per entrare in RISTO-BAR LA PRINCIPESSA di Massimo Catania e Monia Quindi non si è sentito imbarazzato neppure nei confronti dei suoi elettori? No, innanzitutto perché il mio è stato un atto dettato dalla coerenza, e poi perché chi mi ha dato la preferenza, alle scorse amministrative, ha votato la persona, tanto che all’epoca io ho persino rifiutato i voti del partito. E continuo a lavorare seguendo una visione progressista e riformista che doveva identificare il partito democratico. Oggi è tempo di attacchi al sindaco e di critiche puntuali alle strategie adottate dall’amministrazione. L’obiettivo futuro è il governo della città. AscoltaPiombino correrà da sola? Questa è l’intenzione. La lista nasce per analizzare i problemi e dare le risposte, trasversalmente alle ideologie politiche. Il nostro collante è la concretezza: «riprendiamoci il futuro». Si possono conoscere i nomi in lista? Non ancora. Per il momento Insalate, piatti freddi, carpacci primi e secondi piatti anche da asporto panini e focacce GELATERIA PRODUZIONE PROPRIA Via Emilia Romagna - SAN VINCENZO - Tel. 0565 701419 - Cell. 329 8546448 씯 N ella Piombino roccaforte del Pd, sarà l’ex segretario comunale del partito ad insidiare il successore del sindaco Gianni Anselmi. È Riccardo Gelichi, alla guida della lista civica AscoltaPiombino, l’outsider che ambisce alla poltrona di primo cittadino. Si candiderà sindaco, alle prossime amministrative, insieme ad un gruppo di donne e uomini per lo più nuovi alla politica, sulla stessa lunghezza d’onda, nel segno della concretezza. Il programma della lista è pronto da un pezzo e ha ricevuto il sigillo dell’ufficialità attraverso la presentazione in un’assemblea pubblica, aperta a tutta la città. Gelichi, piombinese, leva 1965, perito tecnico industriale, oggi caporeparto nel supermercato Coop di via Gori, si è dato alla politica dal 2007: in ottobre si costituisce il Partito Democratico, un mese dopo Gelichi diventa segretario comunale di Piombino. Risale al giugno del 2009 la sua elezione in consiglio comunale, all’interno di un Pd che conquista il 52 per cento dei voti. Un anno dopo si dimette dalla carica di segretario e, trascorsi pochi mesi, restituisce la tessera del partito, entra nel Gruppo Misto consiliare. Nel 2011 nasce la lista AscoltaPiombino. 17 Lavoro e impegno politico sono assorbenti. Gelichi nel privato? Mi dedico alla famiglia, ho una figlia ventenne e un bimbo di due anni dall’attuale compagna. E quando trovo il tempo coltivo il mio hobby, la pesca subacquea. La mia grande passione resta il cinema, come per Veltroni. Una parte della costa vista da piazza Bovio c’è un gruppo di lavoro, formato da Roberto Bonanni, Monica Bartolini, Massimo Castellani, Marcello Cillo, Giampiero Nannini, Egidio Pizzi, Luigi Pizzi, Lauro Zucchelli, Marica Savino. E se alla vostra porta bussasse un partito? Difficile rinunciare alla nostra autonomia. Le alleanze eventuali, comunque, si stringono solo sulla condivisione dei programmi. colato. Quali sono, in sintesi, le sfide per il futuro di Piombino? La riqualificazione della costa urbana, portando il turismo in città; lo sviluppo della nautica, individuando come sito ideale la foce del Cornia; il potenziamento del sistema viario, realizzando la Poggio ai Venti-San Rocco; la riqualificazione del decoro urbano, anche attraverso la realizzazione di un grande parco, a Ghiaccioni. A proposito, il vostro è un programma ampio e arti- Oltre alla crisi industriale, quali sono i campanelli d’al- CampingVillage Loc. Pineta di Torre Nuova, 2 57027 San Vincenzo (Li) Tel. 0565.701018 e-mail: [email protected] larme che stanno suonando? Tanti. Due tra tutti: la cultura sta regredendo, tra le prove il mancato decollo del liceo classico. Occorre una gestione diversa anche del fenomeno immigrazione: il Cotone si sta trasformando in un ghetto, ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Un voto ad Anselmi… Ha buone capacità, è preparato, eccellente oratore, ha una visione d’insieme valida. Ma è stato frenato dal sistema ed è solo nelle scelte. Da segretario comunale del Pd a consigliere del Gruppo Misto. La sfida che lo attende è la candidatura a sindaco. Possibili alleanze con i partiti? «Difficili e comunque solo condividendo i programmi» Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare, il Park Albatros è un gioiello incastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti e i tipici paesini medievali. 18 giugno - luglio - agosto 2012 FABRIZIO MANNARI DA CONTABILE ALLA GUIDA DELLA BANCA Nuovi impegni e sfide per la Bcc di Castagneto Carducci che l’anno scorso ha investito 45 milioni di euro sul territorio 19 D alla finestra della casa natale, in via dei Mulini a Castagneto, scorgeva la banca, a quel tempo racchiusa in pochi metri quadrati. E a chiunque, fin da ragazzo, gli chiedesse quale mestiere voleva fare da grande, rispondeva «lavorare lì», indicando la Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci. Parla con fervore ed entusiasmo, Fabrizio Mannari, direttore generale della Bcc, del suo lavoro, del suo staff, delle origini e delle sfide future dell’istituto. Crede nei numeri, ma a patto che si concilino con il pensiero etico; non si sottrae al peso della responsabilità che il suo ruolo comporta, ma sa condividere e delegare. E quando cita lo slogan della Bcc, «una banca un po’ speciale», si coglie dal suo tono di voce che per lui questo è molto di più di un motto aziendale: è una convinzione maturata giorno dopo giorno e nello stesso tempo un impegno da rinnovare. Perché l’obiettivo da raggiungere e mantenere è chiaro ed ambizioso: far crescere la banca di pari passo con le aziende e le famiglie del territorio. E che Mannari creda nel territorio e nelle sue potenzialità economiche ma anche culturali, lo si capisce affacciandosi alla sua stanza, quando lo sguardo cade sui quadri di Sergio Agostini, il celebre pittore romano che elesse Baratti a sua dimora e che oggi riposa nel cimitero di Campiglia Marittima. «Acquistare opere di un artista legato al territorio – sostiene il direttore – fa parte della missione di una banca locale. Tutto ciò che crea cultura qui merita di essere sostenuto e sponsorizzato». Sostegno, parola chiave nella filosofia della Banca di Chi è Fabrizio Mannari Fabrizio Mannari nasce il primo ottobre del ’63 a Castagneto Carducci. Il babbo, Claudio, è il barbiere del paese, la mamma, Franca, casalinga. La casa natale di Mannari è in via dei Mulini, proprio di fronte alla banca che oggi dirige, e che allora era contenuta nei pochi metri quadrati di una stanza. Una presenza determinante per Fabrizio bimbo e poi studente a Ragioneria: respirando fin dalla più tenera età l’aria dello storico istituto di credito, ha le idee subito chiare, tanto da decidere e desiderare di lavorare proprio lì. Lo sfondo della prima esperienza lavorativa per Mannari è la bottega di barbiere del padre. Una volta diplomato, fa il contabile in una cooperativa: un impegno che dura tre anni. Segue l’ingresso in banca, come impiegato, all’interno di un gruppo che conta sette persone. Oggi, Mannari è il direttore generale della Bcc, i dipendenti dell’istituto sono 105. Sposato con Carla e padre di due figli, Gioele di 21 anni e Emily di 15, dedica il poco tempo libero che gli resta, terminato il lavoro, alla famiglia e ai suoi hobby, in particolare l’arte e la musica. Credito Cooperativo di Castagneto, che nel 2010 ha tagliato il traguardo del secolo di vita. Parola d’ordine, per un istituto innovativo e dalle radici profonde, che non ha mai messo in archivio lo spirito antico di quando, Cassa rurale di prestiti, rivolgeva la sua operatività verso le categorie più deboli, per le quali l’accesso al credito era molto difficile. Superati anni bui, risorta nel 1957, negli anni Ottanta la Bcc cade in piedi dopo un triplo salto mortale: il divorzio dalla Federcasse toscana nel 1984, la fondazione nel 1985 di un network di servizi indipendente, la Cabel, l’apertura della prima filiale fuori dal borgo, a Donoratico, nel 1987. «Risale a due anni dopo la mia assunzione – ricorda Mannari –. Entrai nella Banca di Castagneto dopo un’e- sperienza di tre anni in una cooperativa, come contabile. Eravamo in sette, i tre “anziani” che mi avevano visto nascere, il direttore Sergio Acerbi - che purtropo recentemente ci ha lasciato Piera Viti e Venio Lancioni, tre giovani colleghi ed io. Oggi siamo in 105, gli sportelli aperti sono 19, i soci 1700, i clienti 30mila. E, rimanendo ai numeri, il bilancio 2011 è stato chiuso con un utile netto di 4 milioni e mezzo di euro». Cifre, ma molto di più. Tratteggiano l’impegno di una squadra di pionieri, oggi dirigenti dell’istituto, che con lo slancio determinato dalla giovane età e da una forte motivazione hanno fatto la fortuna della banca. «Acerbi ha creduto in noi – sostiene Mannari – nel 2008 ho ricevuto da lui il testimone. Sono trascorsi vent’anni dal mio ingresso in banca, ma sembra più di un secolo: basti pensare che all’epoca i bonifici si facevano ancora a mano, il cliente compilava sette moduli. Cinque anni dopo, arrivò la svolta informatica, con la rete interbancaria della Cabel». La passione per la programmazione e l’esperienza nel centro elaborazione dati del- Flessibilità e duro lavoro: i segreti del successo La sede centrale della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci 씯 di Paola Valdata giugno - luglio - agosto 2012 la banca sono state tra i capisaldi della carriera di Mannari, che sintetizza il segreto di un percorso brillante in una parola, «impegno». «Lavoro fino a 12 ore al giorno – spiega il direttore – sacrificando anche qualcosa alla famiglia. In banca ho fatto tutti i mestieri, la conosco come le mie tasche. Essere flessibili è determinante». Soddisfazioni? «Molte. Ma le difficoltà non mancano, e neppure qualche inevitabile delusione. La più grande arriva da quei clienti che decidono di portare il loro denaro altrove, in banche fuori piazza, quando noi raccogliamo per investire sul territorio, per farlo crescere. Andarsene significa non aver capito il ruolo della banca e quello del socio, nel segno dei due pilastri che ci caratterizzano da sempre: solidarietà e mutualità». Solidarietà e mutualità, non parole sbandierate ma principi concreti, «in nome dei quali corriamo anche dei ri- schi. L’anno scorso abbiamo impiegato sul territorio 45 milioni di euro, può sembrare una follia in un momento come questo. Ma siamo rimasti gli unici, e dobbiamo farlo». La crisi è sotto gli occhi di tutti, «ma la Bcc – dice con un pizzico di orgoglio Mannari – l’ha affrontata facendo la banca, continuando a intermediare, raccogliere e reinvestire sul territorio. Senza mai cedere alla tentazione di titoli tossici». Il direttore della Banca di Botta e risposta Castagneto non si illude sul 2012, anno difficile. «Ma sono ottimista e credo che in autunno i segnali di ripresa si faranno cogliere. Quello che sta avvenendo in Germania e Stati Uniti si riproporrà anche nel nostro Paese, anche se più tardi. Del resto, la crisi ci ha travolto dopo altre nazioni, e quindi anche la ripresa avrà tempi differenti». Mannari guarda avanti con fiducia e le sue azioni lo confermano. A partire dalla creazione di un comitato ri a n n a M di Umberto Barlettani Non ricordo, pensavo a di- Con quale personaggio scelte. Dono di natura che vorrebbe avere? Saper suonare e cantare. Il tratto principale del suo carattere? L’entusiasmo. Un suo difetto? Parlo molto vorrei saper ascoltare di più. La persona cui chiederebbe consiglio? Oggi ad un fiscalista. Il giorno più felice della sua vita? Quelli della nascita dei miei figli. E il più infelice? Lo immagino ma meglio non parlarne. Di cosa ha bisogno per essere felice? Andar per mare. Una cosa che non ha mai capito della gente? La superficialità, un grande male per gli italiani. Il vero lusso è? Saper vivere bene con quello che si ha. Il più bel ricordo da bambino? Il rapporto con i miei genitori. Cosa voleva fare a 12 anni? vertirmi. Un consiglio ai giovani di oggi? Hanno davanti un futuro difficile, anche per merito nostro, rimboccarsi le maniche. L’incontro che le ha cambiato la vita? A parte gli affetti direi Paolo Viviani, un grande maestro di banca a cui devo la mia carriera lavorativa. Città preferita? New York. Il piatto che predilige? Spaghetti ai ricci di mare (possibilmente sulla mia barca!). E la bevanda? Un buon rum invecchiato oltre 20 anni. La qualità che preferisce in un uomo? La saggezza, oggi sempre più rara. E di una donna? La femminilità che non sempre coincide con la bellezza. Quel che detesta di più? La stupidità, spesso ai “piani alti”. Personaggio storico più ammirato? Luigi Einaudi. politico vorrebbe parlare? La politica parla un linguaggio irrazionale e molto diverso dal mio. Film cult? La vita è bella. Attori preferiti? Robert De Niro, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi. Cantanti preferiti? Vasco Rossi, Pink Floyd. Pittore preferito? Il Guernica di Picasso mi ha impressionato per la forza comunicativa. Animale preferito? I classici cane e gatto. Dove vorrebbe vivere se non a Donoratico? A Donoratico sto bene, anche perchè mi divido tra ufficio e casa! Una frase che porterebbe sulla t-shirt? Ho una maglietta con scritto in inglese che tutto si muove per soldi, penso sia vero. Libri preferiti? Libri che raccontano la nostra storia, libri legati al mio lavoro. È scaramantico? Assolutamente no. Ha un portafortuna? No, la fortuna dipende parzialmente dalle nostre Colore preferito? Azzurro. La soddisfazione più grande? I miei figli. Hobby? Sci, mare, lettura. Il regalo più bello che ha ricevuto? Un biliardo. Un suo rimpianto? Studiare di più a suo tempo. Ha il potere assoluto per un giorno: la prima cosa che fa? Tolgo la fame nel mondo. Il suo rapporto con Dio? Così così, lo cerco al bisogno come fanno molti. Ciò di cui non può fare a meno? La libertà, in tutti i sensi. Nella vita a chi deve dire grazie? Ai miei genitori, a mia moglie, a tanti amici. L’amico più caro? Le amicizie dell’adolescenza, gli amici che vedi dopo tanti anni e ti sembra di essere stati insieme ieri. Io vorrei? L’elenco sarebbe lungo, senz’altro viaggiare di più. 씯 20 21 giovani, cinque dipendenti che non superano i 25 anni d’età. «Il loro entusiasmo è indispensabile, si coniuga con l’esperienza di chi ha maggiore anzianità. Li riunisco ogni mese, lascio che prendano iniziative rivolte al loro target. Ora, tra gli altri impegni, stanno anche preparando il profilo Facebook della banca». Rinnovarsi, rimettersi in discussione sono imperativi per la Bcc, senza rinnegare la continuità. «I progetti non mancano – spiega Mannari –. Staremo sempre più vicini ai nostri clienti, anche con servizi che altri non offrono. Stiamo realizzando, ad esempio, una struttura interna in grado di aiutare le imprese a valutarsi, individuando le aree critiche da migliorare. Una consulenza preziosa, che aumenterà la fiducia nei confronti del nostro istituto». Lo sviluppo della Bcc avrà il suo confine geografico in Grosseto. L’apertura di una filiale, rinviata per far fronte ad una richiesta di credito pressante, rimane nel piano industriale. Il sogno di Man- I vertici della Bcc di Castagneto Carducci Presidente: Silvano Badalassi Vicepresidente: Alessandro Scappini Consiglieri: Andrea Ciulli, Paolo Corrieri, Fabio Favilla, Natale Ferrari, Francesco Irrera Collegio Sindacale Lorenzo Gai (presidente) Sindaci effettivi Laura Baroni, Fulvia Gilleri Sindaci supplenti Chiara Baroni, Emiliano Viti Direzione generale Fabrizio Mannari (direttore generale) Mario Tuci (vicedirettore generale) nari? «Che la Bcc diventi la banca locale numero uno in entrambe le province, Livorno e Grosseto. Nella prima ce la faremo, nella seconda è senz’altro più difficile». Una priorità assoluta? «Preservare il clima interno alla banca, sereno, coeso. Veniamo tutti da anni di dura gavetta, ma, grazie alle scelte compiute dai nostri predecessori, oggi in banca c’è un nucleo storico di nuova ge- nerazione che facilita la collaborazione interna e il gioco di squadra. Tutti percepiscono che quando vinciamo è un successo di tutti e non solo del direttore generale». Anche mantenere la carta vincente della reattività e il volto umano che contraddistingue la banca rientra tra gli impegni del direttore, che può contare su una squadra affiatata e su un presidente esempio di uma- nità. «Silvano Badalassi – dice Mannari – porta con sé, anche nel ruolo di presidente, che riveste dal 2000, i segni della professione che ha sempre svolto, quella di medico. È un uomo serio, essenziale, al servizio degli altri». Ma con una vita di lavoro tanto assorbente, non solo in termini di tempo ed energia dedicati, ma anche di responsabilità e attaccamento, resta spazio per altro, fatta eccezione la famiglia? Mannari assicura di sì e snocciola un elenco di interessi e passioni. «L’arte e la musica sono ai primi posti, ma non posso rinunciare allo sci e alla vita in barca». Entrambi sinonimo di spirito libero e intraprendenza: ricevuti e al tempo stesso dedicati ad una banca, la Bcc, che in un’era di diffidenza generalizzata nei confronti degli istituti di credito, è un’eccezione alla regola. Sarà perché di spericolati giochi finanziari e costi occulti per i clienti non c’è neppure l’ombra. Sarà per la modernità addolcita dallo stile antico. Ecco lo staff Alcuni componenti dello staff della direzione generale della Bcc di Castagneto Carducci. Da sinistra: Sabina Bini, Mario Tuci, Fabrizio Mannari, Monia Toninelli, Stefano Belmonte, Enrico Cicali, Riccardo De Tomasi 22 giugno - luglio - agosto 2012 Fabrizio Mannari, impressioni a caldo Sergio Benedetti (Titolare ristorante Otello, Venturina): «Fabrizio Mannari, allievo del compianto storico e valido direttore Sergio Acerbi, ha contribuito allo sviluppo e diffusione della “Banchina” nonostante le attuali difficoltà dovute al periodo sfavorevole dell’intera economia nazionale e mondiale. Con la proficua collaborazione del vicedirettore Mario Tuci, esperto conoscitore dei problemi locali, ha saputo stare vicino alle varie esigenze della nostra gente. Tanti auguri di continua prosperità! Monica Giuntini (Responsabile marketing e relazioni esterne Cavallino Matto, ex sindaco Castagneto Carducci): «È semplice e competente. “La persona giusta al posto giusto” cosa rara in Italia! Mi è capitato, insieme ad altre imprese importanti del territorio, di sottoporgli il nostro progetto per la costituzione di una rete di Parchi tematici: con lungi- Dicono di lui Il direttore generale Fabrizio Mannari al tavolo di lavoro miranza ha colto subito la novità e sostenuto con entusiasmo l’idea! Vorrei inoltre sottolineare come la Banca che dirige – in questo momento di grave crisi economica – stia svolgendo un ruolo fondamentale nel sostenere le famiglie e le imprese del territorio». Luciano Ghironi (Responsabile Comunicazione e Immagine Bolgheri Melody): successive. Grazie anche alla Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci un Festival così prestigioso può proseguire nel tempo e crescere. Un plauso, dunque, alla serietà del direttore Mannari, che dimostra di credere profondamente nel territorio e nella sua vocazione». Fabio Tinti (Sindaco Castagneto Carducci): «Di Fabrizio posso dire che la sua serietà e professionalità hanno rappresentato elementi e qualità importanti grazie alle quali ha raggiunto la posizione di rilievo all’interno della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci. Desidero sottolineare l’attenzione e la disponibilità con la quale sta operando e che rende sempre più vicino un istituto di credito alle imprese e ai cittadini del territorio». «Il direttore generale Mannari è stato molto sensibile alla ridistribuzione dei proventi della banca, investendo sul territorio. Ha dato impulso anche alla partenza del Bolgheri Melody, mantenendo l’impegno nelle edizioni Il presidente Silvano Badalassi (a destra) al taglio del nastro della Bcc a Donoratico Silvano Badalassi (Presidente Banca di Credito Cooperativo Castagneto Carducci): «Fabrizio Mannari assume la direzione della banca nel 2008, in un momento particolarmente dif- ficile. L’esperienza consolidata negli oltre venti anni di lavoro e la vicinanza di validi collaboratori, uno su tutti il vicedirettore Mario Tuci, gli hanno permesso comunque di poter conti- nuare a guidare l’istituto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Il modo semplice e diretto di “fare banca” proprio di una banca locale, ha determinato la vicinanza della banca al sistema economico locale ed alle famiglie e questo ha sicuramente permesso di alleviare parte delle difficoltà generate dalla crisi economica ancora in corso». ABC FESTIVAL APRITIBORGO L’incanto di Campiglia nelle sere d’estate 9 Agosto 2012 Cena medievale 10 agosto Calici di stelle Comune di Campiglia Marittima In collaborazione con: Terzostudio Accademia di Belle Arti di Firenze EVC Pro Loco 11, 12, 13, 14, 15 agosto Apritiborgo info: www.apritiborgo.it 24 giugno - luglio - agosto 2012 fatti & persone Stelio Montomoli Giuseppe Contrani Montomoli presidente Toremar D ue piombinesi scalano la Toremar, ricoprendo incarichi prestigiosi ai vertici. Stelio Montomoli, 69 anni, ex segretario generale dell’Autorità Portuale e primo segretario del Pds dopo la svolta di Occhetto, è il nuovo presidente della Toremar. Nel consiglio d’amministrazione è entrato anche Giuseppe Contrani. Montomoli, che era già membro del Cda dall’inizio dell’anno, colma il vuoto lasciato da Angelo Roma. La sua iniziale resistenza, di fronte alla proposta di un ruolo tanto impegnativo, ha lasciato spazio alla decisione di accettare, «e con entusiasmo – sono parole del nuovo presidente – perché Toremar ha contribuito a scrivere pagine importanti nella storia del nostro mare, e questa nuova responsabilità è una sfida emozionante». Toremar, acquisita all’inizio del 2012 da Moby, ha mosso i primi passi dopo la privatizzazione non senza Sventolano le Bandiere Blu su 7 spiagge della provincia Il litorale della provincia di Livorno merita un 10 in pagella. Sono infatti ben 7 le spiagge, su 16 in tutta la Toscana e 246 in Italia, ad aver ottenuto il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu. Tra gli altri, hanno avuta la riconferma del vessillo Piombino (Costa Est) e San Vincenzo. Anche quest’anno, quindi, la Fee, l’ente che assegna le bandiere, ha certificato la qualità delle acque e l’eccellenza della gestione ambientale, dei servizi e della sicurezza lungo la costa dei territori premiati. Il riconoscimento non è affatto scontato. Ogni anno, è il risultato di un impegno che deve esser rinnovato. La Bandiera Blu sventola solo là dove spiagge e mare hanno superato l’esame della Fee, rientrando in parametri rigorosi. incidenti di percorso: le dimissioni di Roma e il licenziamento del responsabile area tecnica Rutilio Cesari hanno lasciato il segno. Ora, Achille Onorato, amministratore delegato della compagnia di navigazione, confida in un’era nuova, grazie anche all’impegno assunto da Montomoli. «Contiamo – sostiene – sul contributo prezioso di un uomo che ha dalla sua competenze ed esperienze maturate proprio nel settore del trasporto marittimo». La rotta di Toremar è tracciata: gli sforzi sono concentrati nel miglioramento del servizio, incrementando la qualità della flotta. Al futuro della compagnia e alla realizzazione degli ambiziosi progetti concorreranno, dunque, due piombinesi. Oltre al neo presidente Montomoli, anche Giuseppe Contrani, entrato nel Cda: è stato responsabile di armamento dell’agenzia marittima Freschi e presidente della Pubblica Assistenza. Rimigliano, il rebus è risolto Tenuta di Rimigliano, è stato raggiunto l’accordo sulla variante urbanistica. La conferenza paritetica interistituzionale ha dato il via libera al piano, che richiederà, per la sua realizzazione dai 4 ai 6 anni di lavori. La Regione, in definitiva, ha riconosciuto la bontà del progetto, che prevede la costruzione di 120 appartamenti e un hotel da 6mila metri quadrati e 75 camere. E’ storia annosa quella della Tenuta di Rimigliano, acquistata per circa 30 milioni di euro all’asta fallimentare Tanzi-Parmalat nel lontano 2004, dalla Rimigliano srl, che vede in società Maurizio Berrighi, Gioia Falk, Piero Antinori ed Enri- co Pecci. La variante era già stata approvata dal consiglio comunale di San Vincenzo lo scorso ottobre. Ma l’atto era stato rinviato all’esame della giunta regionale, per presunte incoerenze tra lo strumento urbanistico e il Piano di indirizzo territoriale. 25 fatti & persone Talani, le sfide non finiscono mai M esi fulgidi e ricchi di impegni e soddisfazioni per il sanvincenzino noto in tutto il mondo Giampaolo Talani. Mentre proseguono i contatti con il porto di Miami, che gli ha chiesto di progettare un Marinaio in bronzo altro 18 metri, Talani è reduce da un altro momento prestigioso della sua brillante carriera. Unico artista figurativo italiano, è stato invitato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la cerimonia di chiusura dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Per il Quirinale, Talani ha realizzato un busto bronzeo di Giuseppe Garibaldi. Anche la Fondazione Piaggio si è rivolta a Giampaolo Talani, chiedendogli di decorare la livrea di due Vespe Px, una delle quali sarà collocata all’interno del Museo Piaggio di Pontedera, mentre l’altra sarà mantenuta in mostra all’aeroporto di Pisa. La poetica del viaggio di Talani è condensata sulle curve della Geni in erba premiati Altro che ragazzi distratti e svogliati! Due giovanissimi piombinesi si sono aggiudicati premi importanti in concorsi nazionali. Valentina Gargiulo, 19 anni, del Centro musicale di Viviana Tacchella, scuola di canto di Rossella Canaccini, ha conquistato il primo posto assoluto al concorso musicale di Civitavecchia. Ha stravinto con la canzone “Je suis malade”, versione di Lara Fabian. Anche il piccolo pianista carrozzeria, con tanto di valigie, rose e ombrelli che volano, pezzetti di mare con improbabili boe rosse e balene all’orizzonte. In concomitanza con la presentazione di questa inedita Vespa d’autore, il Museo e la Fondazione Piaggio dedicheranno a Talani una mostra personale dal titolo “Bottega Talani” dal 1° al 15 giugno a Pontedera. Sarà l’occasione per rivedere esposto “Partenze”, l’affresco di Santa Maria Novella, e 15 opere tra le più importanti degli ultimi anni, oltre ai lavori degli allievi del- la scuola di affresco che Talani, assieme a Massimo Callossi, ha condotto a Pontedera, in accordo col Comune e la Fondazione Piaggio. Leonardo Merlini, 9 anni, è reduce da un nuovo successo: primo posto assoluto per lui al concorso nazionale “Città di Riccione”, giunto alla decima edizione. Allievo del maestro Alessandro Gagliardi, Leonardo ha terminato la terza B della scuola primaria di via XXV Aprile. Madioni sul podio È stato assegnato al critico d’arte senese Gilberto Madioni il prestigioso “Premio Comunicare l’Europa 2012”, destinato a personalità che si distinguono, in vari settori, per la vocazione e l’impegno internazionale ed europeo. Madioni, presidente del Comitato cateriniano di Siena, è reduce dal consueto successo riscosso dal Premio Internazionale Santa Caterina d’Oro, che, per la sua diciottesima edizione, ha vi- Infine, Talani imprime il suo segno anche sul ristorante e l’american bar che prendono il posto del famoso Gambero Rosso, a San Vincenzo, chiuso mesi fa. Sarà il figlio dell’artista, Martino, che già gestisce lo stabilimento balneare Venere, ad occuparsi dell’american bar, mentre il ristorante sarà seguito da una collaboratrice di Talani, Laura Farina, anni fa titolare di un noto ristorante modenese. Come sottolinea l’artista, il suo sarà un contributo di idee, generato dall’affetto rispettivamente di padre e di amico. sto salire sul podio, tra gli altri, la bella attrice Virna Lisi. Il critico è profondamente legato al territorio della provincia di Livorno ed è solito trascorrere le vacanze estive a San Vincenzo: tra i suoi prossimi impegni professionali, la presentazione della pittrice di Venturina Paola Salvestrini al Festival dei Due Mondi di Spoleto. 26 giugno - luglio - agosto 2012 Inchiesta: rimborsi ai partiti, vertici straricchi Ma alla base arrivano le briciole di Paola Valdata B asta ai partiti straricchi che comprano diamanti e non danno un euro alla base. Basta ai superfinanziamenti pubblici, chiamateli più correttamente rimborsi elettorali, concentrati nelle mani di pochi, al vertice, e investiti persino all’estero. Mentre le sezioni locali, che portano avanti la politica sul territorio, chiudono i battenti per mancanza di denaro. Basta. Sale un grido d’indignazione. Corale, e dettato da più di una ragione. Noi la nostra verifica del malumore crescente l’abbiamo compiuta nella provincia di Livorno. Tra la gente, è inutile dirlo, trova conferma il disgusto che attraversa tutto il Paese. Provocato da una politica spa, da affari milionari, che fa a botte con un’economia in recessione e una crisi che stringe al cappio le famiglie. Tra i politici del territorio, che certo si associano all’aspra critica del cittadino, avanza un rammarico rabbioso: la base, tranne qualche eccezione, è trascurata, snobbata. E costretta a cavarsela da sé, nel segno dell’autofinanziamento. Anzi, se mai, è la base che finanzia il vertice, consegnando quote del tesseramento locale. Insomma, una politica affidata al volonta- Sergio Giorgi riato, a quanti sono pronti a montare banchetti, raccogliere firme, presidiare sezioni. E mettere mano al portafoglio. E cosa succede se l’autofinanziamento, per un motivo o per l’altro, viene meno? Semplice: la bandiera del partito smette di sventolare, la sezione chiude. In molti, che non definiamo eroi della politica solo per rispetto al sentimento antipolitico tanto diffuso, oggi testimoniano l’andazzo di anni, le richieste di sostegno economico respinte al mittente, gli sforzi personali. E spesso, l’amarezza di una bandiera ammainata, per mancanza di risorse. «Non ho mai ricevuto contributi dal partito – sbotta Sergio Giorgi, ex assessore Piombino – quando ero referente comunale di Idv. Ho chiesto più volte aiuto a Livorno, ma ho sempre incassato dei no». Bocconi amari per Giorgi che, insieme a Giuliano Fedeli, oggi vicepresidente del consiglio regionale, fu tra i pionieri dell’Italia dei Valori nella provincia di Livorno. «Un vero peccato – aggiunge – siamo riusciti ad aprire una sezione a Piombino, in via Galilei, e per tre anni mi sono tassato pagando l’affitto, devolvendo una quota del mio emolumento da assessore e aggiungendo altre somme. Qualche amico dava una mano, per pagare le bollette della sede. Una volta fuori dalla giunta, quella cifra è venuta meno. Ad un certo punto non ce l’ho più fatta. A fine inverno la sede è stata chiusa». Il comportamento del partito? «Criticabile. Dovrebbe dare una mano ai territori nei quali è rappresentato». Le difficoltà non impediscono ad Andrea Serni, responsabile Idv per Piombino-Val di Cornia, di confidare in un futuro migliore. «Cerchiamo una nuova sede, più grande – dice – anche perché un rientro in Comune è più che probabile. Ho chiesto al provinciale un contributo, mi è stato risposto che la disponibilità c’è, ma che al momento i soldi non bastano». Si vedrà. Intanto, quanto sia duro tenere in piedi la sede del circolo di Sel, che gestisce tutta la Val di Cornia, lo sa bene anche Ilio Benifei, oggi membro della segreteria, per due anni e mezzo coordinatore. «Fino a quando il partito è stato in maggioranza, a Piombino – spiega – potevamo contare su un consigliere e un assessore e quindi su una percentuale dei loro introiti. Una volta fuori dalla maggioranza, il problema del mantenimento della sede, in via Ferrer, si è fatto sentire. Contiamo sul tesseramento, fermo restando che una quota va al nazionale, al regionale e al provinciale. E poi ci autofinanziamo. A tutti è richiesto uno sforzo, organizzeremo qualche cena sociale, cucineremo noi. L’alternativa è chiudere». Quanto ai finanziamenti ai partiti, il giudizio di Benifei è duro: «La gente disse no, con un referendum, ma si aggirò Ilio Benifei 27 l’ostacolo introducendo i rimborsi elettorali. Una presa in giro. A questo punto devono almeno essere fissati limiti di spesa alle campagne elettorali e tutto deve essere documentato. La trasparenza deve essere un obbligo». Al commento si associa con forza Andrea Ghilarducci, coordinatore provinciale di Sel, che plaude i politici locali, «nel nostro caso volontari puri – dice – che mantengono il presidio del territorio autofinanziandosi, o con l’autocontribuzione di chi è stato eletto». Giampiero Amerini, capogruppo di Fli in consiglio comunale a Piombino, testimonia una duplice esperienza: quella più recente di Futuro e Libertà e quella di An, di cui è stato capogruppo dal 2004 al 2009. «Alleanza Nazionale dava una mano per le campagne elettorali amministrative, ma per la sede non abbiamo mai ricevuto contributi. Piuttosto, una quota delle tessere locali andava al nazionale» Fli guarda avanti. «Se i finanziamenti arriveranno – aggiunge Amerini – il partito ha già deciso una ripartizione, comprendendo anche la base, in proporzione agli iscritti. Giampiero Amerini La base si scatena: troppi soldi buttati. Tutti d’accordo sul tetto ai finanziamenti. La politica sul territorio sopravvive solo grazie all’impegno dei tanti volontari. Molte sedi locali devono chiudere Questa dovrebbe essere la regola per tutti, insieme ad un controllo rigido e a importi dimezzati rispetto ai rimborsi elettorali attuali». Anche per Rifondazione Comunista la parola d’ordine è autofinanziamento. Il tesseramento, gli introiti della festa di Liberazione e le cene sociali servono per pagare il mutuo della sede in via Marco Polo. «Dai vertici del partito non arriva nulla – assicura Torrino Checcoli, capogruppo consiliare – piuttosto una quota delle tessere locali è devoluta al nazionale». Sul finanziamento pubblico, Checcoli ribadisce un concetto, «la democrazia ha un costo». «Ma – precisa – il denaro pubblico deve servire solo per finanziare azioni politiche, e i partiti devono giustificare le cifre spese. Il controllo da parte della base è fondamentale: il leader di un partito non può fare quello che vuole». Gli eventi politici nazionali e la bufera che ha travolto i par- Torrino Checcoli titi hanno talmente disgustato Massimo Montanari, per anni segretario amministrativo prima di Forza Italia e poi del Pdl, che non è più iscritto al Popolo delle Libertà. «Siamo sempre andati avanti con le sole forze degli associati – spiega amareggiato Montanari – ma non sono bastate a evitare la chiusura, per mancanza di fondi, di due sedi, una a Piombino, in via Trento e Trieste, e l’altra a Venturina. Non sono state seguite dal punto di vista politico, amministrativo, logisti- co». Montanari punta il dito senza riserve, «siamo stati trascurati dal coordinamento regionale e da quello provinciale. Eppure ci era stato promesso un contributo dal vertice: il frutto del tesseramento finiva a Roma, ma doveva tornare sul territorio il 50 per cento. Abbiamo ricevuto solo qualche gazebo e qualche tavolino. La verità è che la Val di Cornia rappresentava solo un avamposto, da snobbare». Massimo Montanari Anche la Lega Nord sul territorio ha incassato consensi e ha sempre lavorato sodo per ottenere i risultati eletto- 28 giugno - luglio - agosto 2012 rali. Ma tanto impegno non è stato premiato, visto che anche nel caso del Carroccio la storia si ripete: cifre esorbitanti concentrate e gestite dal vertice, sezioni locali senza un soldo. Che sopravvivono fino a quando l’autotassazione e il volontariato lo consentono. Poi ammainano la bandiera. Fin qui, un grido di dolore collettivo dei partiti locali trattati come “figliastri” da un vertice “matrigna”. Ed emerge la fotografia desolante di una politica territoriale portata avanti con sacrificio, anche economico, da chi nel partito crede ancora, nonostante gli aiuti chiesti e rifiutati. Ma spicca qualche isolata voce fuori dal coro. Come quella dell’Udc, che testimonia una realtà differente. «Dalla segreteria amministrativa regionale – sono parole di Luigi Coppola, consigliere comunale e segretario provinciale del partito – sono sempre arrivati i contributi, sia per il mantenimento della sede, che a Piombino è in via Petrarca, sia per la campagna elettorale. Contributi che coprono l’80-90 per cento delle spese. Il resto è affidato all’autotassazione e a iniziative varie, cene comprese, per raccogliere fondi». Prassi diversa, dunque, quella seguita dall’Unione di Centro, che a livello regionale è presieduta dal parlamentare Francesco Bosi, molto legato al territorio. Condiviso, invece, anche da Coppola, il giudizio negativo sui partiti che peccano di avarizia nei confronti della base politica locale: «Devono abbandonare una visione verticistica e avere più cura della periferia, punto fondamentale di riferimento». gli amministratori, che devolvono una quota dei loro emolumenti. «Dal vertice – spiega Daniele Mercati, segretario dell’unione comunale dal 2010 – riceviamo sostegno per la propaganda elettorale in termini di volantini e brochure. Inoltre, in base ai voti espressi dal territorio, il nazionale devolve una cifra alla federazione, che la utilizza in loco». Mercati prende posizione sul tema finanziamenti ai partiti, «non si può prescindere da quelli pubblici, sempre che non si voglia consegnare i partiti alle lobby. Ma devono essere ridotti, controllati e regolamentati. Per quanto ci riguarda, la nostra gestione del denaro è trasparente e consultabile, con tanto di bilanci discussi e ap- Luigi Coppola Caso ancora diverso quello del Pd, che può contare su un’organizzazione capillare: solo a Piombino i circoli sono sei e gli iscritti 1300. A livello locale le entrate sono rappresentate dal tesseramento, dalle feste e dai contributi de- Daniele Mercati di Gordiano Lupi a cultura non è certo il primo pensiero dei nostri amministratori e quasi sempre viene considerata una cosa inutile per la quale non sono mai disponibili risorse. Nei rari casi in cui si trovano finanziamenti si tende a soddisfare interessi settoriali, spesso si cerca di fare cultura riproponendo collaudati modelli televisivi, invitando personaggi famosi a tenere conferenze, presentare libri e pellicole. Si va sul sicuro, non si esperimenta, non si inventano occasioni e palcoscenici per far esprimere dal territorio le reali potenzialità culturali. Perdiamo il poco che abbiamo, non lo valorizziamo abbastanza, abbandoniamo cose di cui dovremmo an- L O E SS RVATOR IO dare fieri, purtroppo. Mi limito a citare l’esempio di due cinema gloriosi: il Gran Guardia di Livorno e il Sempione di Piombino, lasciati morire dopo una lenta agonia, fino a una poco gloriosa chiusura. Il Gran Guardia era un cinema-teatro dove si esibivano cantanti, si recitavano commedie in vernacolo e provati dagli iscritti, dagli attivisti». L’impegno del Pd è encomiabile, ma non sufficiente a contrastare il sentimento antipolitico sempre più diffuso. Che spiega il trionfo dell’astensionismo alle recenti amministrative e il proliferare delle liste civiche. Come AscoltaPiombino, guidata da Riccardo Gelichi, ex segretario comunale del Pd, pronto a candidarsi sindaco nell’agone elettorale del 2014. Nonostante la scelta di uscire dal Pd, Gelichi non ha dubbi sul ruolo prezioso svolto dai partiti locali. «Sono loro il vero motore della macchina politica – sostiene il leader di AscoltaPiombino – ma, purtroppo, non incidono sulle scelte e non sono sostenuti economicamente. La base lavora per gli apparati regionali e nazionali e non riceve nulla in cambio. Ha tutta la ragione di indignarsi». Quanto ai contributi elettorali-finanziamenti pubblici, «devono essere ridotti – conclude - ed erogati sulla base di spese elettorali sostenute e documentate. Mentre i finanziamenti dei privati devono essere resi noti, per evitare lobby occulte». nel fine settimana si proiettavano pellicole in prima visione. Roba del passato. Adesso tutto è superato da un multisala periferico, in un centro commerciale, vera e propria antitesi della cultura, struttura predisposta allo spaccio di pellicole in 3D con accompagnamento di Coca Cola e pop-corn. Il Sempione, invece, sarebbe stato perfetto come saletta d’essai per organizzare retrospettive e incontri, serate a tema, cicli sul cinema del passato, da storicizzare. Ma occorreva investire in cultura e, come sappiamo, mancano sempre le risorse. Quindi via libera alle chiusure, alle profumerie che prendono il posto dei cinema, alla distruzione del passato. Tanto quel che conta è lo spread… 29 Falesia s.r.l. COMMERCIALIZZAZIONE ACCIAI IMPORT/EXPORT PRODOTTI SIDERURGICI E METALLI LAVORAZIONE TONDO PER CEMENTO ARMATO Via Appiani, 7 - Tel. 0565 225210 - Fax 0565 228145 57025 PIOMBINO (Li) e-mail: [email protected] 30 giugno - luglio - agosto 2012 Puntiamo sul futuro e giochiamo la carta del turismo Stessa spiaggia stesso mare... S tessa spiaggia, stesso mare… Ben venuta estate, che ci riporti, dopo il letargo dei mesi freddi, a desiderare sole, mare, relax. Se anche i tempi della scuola e della lunga pausa estiva sono lontani, chi non sogna di staccare la spina per dedicarsi a “impegni” più gradevoli del consueto lavoro? Lo stress non dà tregua, la crisi economica incalza ed erode, in molti casi, la capacità di spesa. Ma il cuore ci dice di godercela, quest’estate. Chi abita in un territorio bello come il nostro ha almeno il privilegio di averlo a portata di mano, e forse di por- I cipressi di Bolgheri: «alti e schietti in duplice filar…»: attrazione internazionale tafoglio, questo mare blu che fa dimenticare, almeno in parte, le tristezze dell’inverno. Quanto agli ospiti, alla vacanza, magari più breve, in molti non vogliono rinunciare. La ricerca si concentra, piuttosto, su mete che possano vantare un buon rapporto qualità prezzo, attrattive ma compatibili con bilanci familiari più contenuti. La proposta turistica della nostra provincia è competitiva, l’offerta ampia, a cominciare dalla varietà del paesaggio. Al mare, con le sue belle spiagge e scogliere, si aggiungono i magnifici borghi medioevali dal fascino antico, la campagna splendida, ricca di vigneti e oliveti, la macchia mediterranea con i suoi profumi di ginestra e pino, le colline incantate. Chi non conosce la fama dell’Isola d’Elba, di Cecina e San Vincenzo, o di Follonica, solo per citare qualche destinazione di mare? Tra quanti preferiscono le zone più interne, comunque a pochi chilometri dalla costa, non sfugge il fascino di Bolgheri o Castagneto Carducci, ma l’elenco è più lungo. La gamma delle strutture ri- cettive a disposizione è ampia: dagli alberghi ai campeggi, agli agriturismi. L’ottima tradizione enogastronomica completa il quadro, conquistando anche i buongustai più raffinati. Certo, le grandi potenzialità del nostro territorio non escludono gli sforzi degli operatori turistici, che devono tenersi al passo con le nuove esigenze degli ospiti, sempre più attenti ai dettagli, puntando su professionalità, qualità dei servizi e tariffe sostenibili. Con l’obiettivo di conquistare nuovi target, allungare la stagione, ed esportare nel mondo, con una promozione mirata ed efficace, anche l’immagine di località meno conosciute, ma altrettanto appetibili. Eccoli, ai nostri microfoni, gli operatori della zona, che testimoniano l’auspicio di una stagione proficua e l’impegno profuso per raggiungere il risultato. Strutture e servizi sono fondamentali, ma tutto parte dallo spirito giusto: una calorosa accoglienza ai turisti in arrivo. Musica e spettacoli negli antichi borghi della provincia a l o r La pa tori a r e p agli o tici turis Anche per questa stagione registriamo il tutto esaurito. Il Park Albatros si è consolidato c a m p eg g i o internazionale con una massiccia presenza di turisti provenienti da vari paesi europei: tedeschi, francesi, danesi e olandesi. Il nostro gruppo ha una fitta rete di collaborazioni in tutta Europa che garantisce l’afflusso della clientela. Da giugno a settembre registriamo circa seimila presenze giornaliere. Ogni anno lavoriamo per migliorare le nostre strutture e per offrire sempre il massimo ai nostri ospiti. Bisogna dare ai turisti tutto quello che vorremmo trovare noi. Qualità, professionalità, pulizia, sicurezza, tranquillità e prezzi contenuti sono le armi vincenti per garantire un soggiorno piacevole e indimenticabile nella meravigliosa Costa degli Etruschi. 31 Si apre la stagione turistica 2012 con i primi turisti in arrivo. La cortesia, la qualità dei servizi e lo spirito d’accoglienza stanno facendo crescere il bacino d’utenza turistica della Val di Cornia. L’offerta in termini di numeri è molto vasta ma il turista sempre di più sceglie strutture dove il rapporto qualità prezzo è migliore, quindi l’operatore deve stare sempre più attento ad offrire il massimo in termini di immagine, cura degli ambienti ecc. Solo con grande impegno e passione possiamo contare su queste presenze. Molto importante è il continuo aggiornamento del personale e l’approccio con ospiti di diverse culture, sapere insomma quali sono le esigenze di ciascun ospite e cercare di farlo sentire a casa propria. Alessandro Doria Titolare casa vacanze Podere Tre Cipressi. Nonostante la forte crisi che colpisce tutti i settori, compreso quello turistico, anche quest’anno lo staff del Paradisino è pronto a fare la sua parte: accogliere al meglio i turisti che scelgono il meraviglioso litorale di San Vincenzo. Da parte nostra cerchiamo di mantenere e migliorare i servizi da offrire: stabilimento balneare attrezzato incorniciato tra mare e pineta, animazione, intrattenimento, ottima cucina e divertimenti di ogni tipo come il parco giochi gonfiabili dell’amico Andrea Salvini. Un impegno costante, uno stimolo a fare sempre meglio per soddisfare le esigenze dei nostri ospiti. Un benvenuto e buone vacanze a tutti. Doriano Socci direttore Il Paradisino San Vincenzo Marco Vannucchi direttore Park Albatros Nonostante le funeree aspettative per la stagione 2012 a causa della crisi del debito e il persistere di un periodo di incertezza economica, il Calidario, cerca di guardare alla stagione turistica con una visione più realistica, una visione propositiva ricca di eventi e nuove attenzioni nei confronti dei propri ospiti. Siamo e restiamo comunque orgogliosi di essere in Toscana, una delle regioni italiane che riesce ad affermarsi anco- ra con un “forte appeal turistico” mantenendosi (fonte T.O. Enit), al 2° posto per il gradimento dei turisti di oltre oceano ed al 3° posto per quelli europei. Forti di questi dati e visto il continuo e crescente interesse da parte del cliente per il “last minute”, per cercare di confermare la performance della passata stagione, abbiamo riservato una particolare attenzione alla creazione di nuovi pacchetti turistici. Mentre, per battere le funeste aspettative, auspichiamo una maggiore e migliore sinergia tra operatori, in fin dei conti abbiamo un tessuto imprenditoriale e risorse umane locali di tutto rispetto che devono continuare ad innovarsi con la storica lungimiranza, che li ha sempre contraddistinti a difesa e per un sano sviluppo del proprio territorio. E come diceva il governo inglese nel 1939 per infondere ottimismo ed evitare la disperazione tra la popolazione “Keep Calm and Carry On” (mantieni la calma e vai avanti)». Auguriamo a tutti una felice e prospera stagione! Massimo D’Onofrio Il Calidario Terme Etrusche 32 giugno - luglio - agosto 2012 Cartellone ricco di eventi e nomi prestigiosi Bolgheri Melody, brillano le stelle M etti i cipressi più famosi del mondo, il cielo stellato, aggiungi il fascino della storia, il sapore delle tradizioni enogastronomiche e condisci il tutto con spettacoli di musica, danza, teatro, talk show e arte di calibro internazionale. E hai il grande evento live Bolgheri Melody, giunto alla sua terza edizione. La cornice è magica: l’Arena Mario Incisa Della Rocchetta, il periodo è quella di mezza estate, dal 18 luglio al 18 agosto, ideale per intercettare ospiti italiani e stranieri. E convincerli a tornare ospiti della Costa degli Etruschi, se mai avessero qualche dubbio. Il cartellone lascia senza fiato e conta su dieci eventi, speciali esclusi. L’onore di aprire il sipario spetta a Roberto Bolle, il 18 luglio. Dopo aver provato l’emozione di questo palcoscenico nel 2010, l’etoile ha deciso di tornare per presentare uno spettacolo nuovo, il Trittico Novecento, con un pezzo inedito di Nacho Duato. Per tre giorni, il 27, 28 e 29 luglio, protagonista sarà la grande lirica: la trilogia di Giuseppe Verdi, Rigoletto, Il ★ ★★ e Massimiliano Simoni responsabili comunicazione e ufficio stampa, è la promozione del territorio attraverso le arti, grazie ad un sistema di attori pubblici e privati che concorrono al successo della manifestazione. Con un obiettivo di lungo corso: dare linfa all’intero indotto turistico ricettivo, dodici mesi l’anno. Ad accompagnare lo spettacolo il dibattito arguto ed intelligente di Bolgheri Melody RacConta, il Talk Show ideato da Luciano Ghironi e Massimiliano Simoni. Dibattiti, per l’appunto, informali e gustosi da consumare nell’ora dell’aperitivo con tanti ospiti e tanti temi da toccare ed approfondire. E ancora l’Enoteca di Bolgheri, l’Area Ristoro, il Profumo per vivere momenti unici sospesi tra poesia e spettacolo. (info www.bolgherimelodyfestival.it) Trovatore e La Traviata, diretta da Alberto Veronesi, conquisterà gli appassionati. La compagnia di danza più conosciuta a livello internazionale, i Momix, presenteranno Bothanica il 4 e il 5 agosto. È sufficiente un numero a rendere l’idea del valore dello spettacolo: solo in Italia, nelle ultime due stagioni, gli spettatori sono stati oltre 150mila. È in agenda il 9 agosto la performance dei Nomadi, impegnati in un concerto tributo ad Augusto Daolio a vent’anni dalla sua morte. Bolgheri è una delle tappe principali del Ricordarti Tour che porta la band in tutto il Paese, strappando applausi. Il gran finale, il 18 agosto, è affidato ad Andrea Bocelli, che sostiene il “Progetto Dolore” dedicato ad Amos Martellacci. L’intento di Sauro Scalzini e Massimo Guantini, geniali ideatori del Festival, unitamente al presidente Luciano Giorgerini e a Luciano Ghironi HOTEL COLLODI Bolle torna a danzare nella bella Arena sotto la luna. Bocelli ha l’onore di chiudere la kermesse Via Collodi, 7 Tel. 0565 224272 Fax 0565 224382 Piombino e-mail: [email protected] 33 Vetrina eccezionale per tutti gli espositori Al via la 41a Fiera Mostra Economica V etrina eccezionale per tutti gli espositori che vogliono essere presenti, la Fiera Mostra Economica della Costa Toscana è giunta alla sua quarantunesima edizione: l’appuntamento prende il via il 26 maggio, per terminare il 3 giugno; l’ingresso, anche quest’anno, Leonardo Carolini è libero. I numeri delle precedenti edizioni confermano il successo della formula: oltre 250 espositori vogliono essere presenti, settantamila visitatori apprezzano la rassegna. Per il terzo anno consecutivo mette la firma sull’evento la Sefi srl, società di servizi di Campiglia Marittima, presieduta da Leonardo Carolini. «Abbiamo curato ogni dettaglio – spiega Carolini – affinchè questi nove giorni raggiungano l’obiettivo: valorizzare e commercializzare il made in Italy e la multiculturalità. La Fiera rappresenta un’ottima opportunità per le aziende di incrementare il volume d’affari. Mantenere invariati i prezzi rispetto alla passata edizione, tra i più bassi delle Hotel & Residence La Lanterna via Abruzzo 3 tel. 0565 703173; 0565 702441 Paradisino Beach di Socci & C. via della Principessa 26, tel. 0565 705132 Stabilimento balneare Il Delfino via Colombo 2, tel . 0565 701179 Bagno Mediterraneo corso Italia 84, tel. 0565 701647 Beach Service Snc varie fiere campionarie, è un’ulteriore attrazione per i potenziali clienti». Momenti di svago e relax rendono piacevole il percorso del visitatore tra gli stand del- Bagno Nettuno via Costa 3, tel. 0565 701095 Il Bucaniere Effe Esse Sas Viale Marconi 8, tel. 335 8001695 Stabilimento balneare La Perla via della Meloria 9 tel. 0565 702113; cell. 339 8119272 Stabilimento balneare Costa Dei Conti srl la Conchiglia via Santa Caterina da Siena 48 tel. 0565 705040 la Fiera, tra le più antiche di tutta la Toscana. E tra le più apprezzate, grazie alla capacità di coniugare il richiamo alle tradizioni locali e l’offerta di nuove tecnologie e prodotti. Bagno Venere via della Repubblica tel. 0565 701790 Emmepi Snc via Pitagora, 3 Marino Dell’Omodarme Bagno Florida di Montagnani e Villani Snc via Montecristo, tel. 0565 702441 Principessa Srl Via della Principessa 34 giugno - luglio - agosto 2012 Patrocinio Comune Piombino i t n e v e i di Gl Periodico di informaz «Un giorno… insieme»: pronti per l’ottava edizione Il mare, la musica e la buona cucina sono gli ottimi ingredienti, ma il piatto forte di “Un giorno… insieme” è la gioia, la gioia della condivisione. Fervono i preparativi per l’ottava edizione della festa che Costa Etrusca dedica ogni anno ai diversamente abili e agli anziani delle strutture del territorio. È ormai partito il conto alla rovescia per realizzare la manifestazione che di stagione in stagione conferma una buona verità: dall’impegno dei tanti che lavo- rano gomito a gomito nascono buone cose. Ecco allora che tutti i collaboratori coinvolti nell’organizzazione dell’iniziativa, in calendario venerdì 29 giugno, danno il meglio di sé, affinando i dettagli dell’evento che registra sempre un boom di presenze, e che deve il suo successo alla semplicità della proposta: la minicrociera nel Golfo, con partenza dalle banchine del Circolo Pontedoro e il pranzo sociale nella splendida pineta di Barat- ti, tra canti e allegria. Un nutrito gruppo di sponsor, sostenitori e volontari concorre alla realizzazione di “Un giorno…insieme”, che vuole donare ai meno fortunati ore serene, un appuntamento da ricordare con il desiderio di rinnovarlo, l’estate successiva. L’invito è esteso a tutti coloro che, al di là dell’appartenenza ad un’associazione del territorio, desiderano lasciarsi coinvolgere in questa festa della solidarietà. 35 dal 1962 a tea r t s o n a l l e de il giornal ani i p e p l A a o t z i z g a i l d a P l a a ne a n i h c c a Esposizio m a m i r p a l l a d : a c i f a Fotogr zione, attualità, cultura Non se ne può fare a meno. Documenta la realtà, immortala mode e personaggi, sottrae alla corrosione del tempo istanti indimenticabili, crea miti. È la fotografia: tecnica, strumento, arte che ha cambiato la storia, e che contribuisce a conservarla e comunicarla. Ed è proprio alla fotografia, o più precisamente alle macchine fotografiche, che Costa Etrusca dedica una rassegna-evento, organizzando la prima edizione di “Fotografica: viaggio dalle prime fotocamere con il soffietto all’era del digitale”. L’iniziativa conta sul patrocinio del Comune di Piombino e la collaborazione del quartiere Porta a Terra e di tutti gli sponsor che hanno creduto nel valore della mostra. Gli apparecchi esposti, oltre cento, dal 1860 ai giorni nostri, appartengono alla preziosa collezione di Domenico Finno, fotoamatore e collaboratore del giornale. La mostra si svolgerà dal 4 al 19 agosto nella prestigiosa cornice di Palazzo Appiani, in piazza Bovio e sarà aperta ai visitatori tutti i giorni dalle 18 alle 20 e dalle 21.30 alle 23.30. Le macchine saranno esposte all’interno delle sale Giovannardi, intitolate al primo fotografo di Piombino, allievo degli Alinari di Firenze, sindaco della città, il celebre Luigi Giovannardi. Luogo migliore non poteva essere individuato dall’amministrazione comunale e dall’assessore alla cultura Ovidio Dell’Omodarme per ospitare la rassegna al suo esordio. Le tappe salienti della storia della fotografia saranno ricostruite, sottolineando i passaggi più interessanti: il primo modello Leica nel 1913, la prima Polaroid nel 1948, la prima digitale nel 1999, solo per ricordarne qualcuna. E ancora, il successo delle istantanee della Kodak, che hanno fatto epoca, o il ruolo controverso del paparazzo, a partire dal celebre film di Fellini, la Dolce Vita, che per primo ha reso il fotografo dei divi personaggio. L’intento della manifestazione conferma la vocazione di Costa Etrusca, che oltre a pubblicare un giornale profondamente legato al territorio, questo territorio intende valorizzare, porre al centro dell’attenzione, realizzando iniziative che destino interesse, promuovano cultura. Il soggetto della fotografia e quindi delle macchine per realizzarla, compresi tutti gli accessori e le attrezzature indispensabili nel tem- po, dalle bacinelle agli acidi, dalle pellicole agli otturatori, si presta bene per il fascino che esercita sul pubblico. Perché al carisma della fotografia non si sottrae nessuno, e oggi più che mai anche strumenti come il cellulare e il computer contribuiscono alla sua diffusione, al suo scambio, in una società che divora immagini a getto continuo. La prima fotografia della storia è stata scattata da una finestra. Risale al 1826, opera del francese Joseph Nicephore Niepce, che, dalla finestra della sua casa, a Le Gras, in Borgogna, immortalò i tetti del vicinato. Fu una svolta epocale. Personaggio dell’Anno e Premio alla Carriera Al lavoro, in cerca di chi, con la propria eccellenza nell’arte o nella professione ha dato un contributo prezioso alla valorizzazione del territorio. Non conosce sosta l’impegno della commissione di Costa Etrusca che deve individuare la cinquina dalla quale usciranno trionfanti due nomi: uno sarà consacrato, nei prossimi mesi, al termine di un sondaggio tra i lettori, Personaggio dell’Anno, all’altro sarà consegnato il Premio alla Carriera. Archiviata con successo la seconda edizione dell’evento organizzato dal nostro giornale, sono ripresi a tamburo battente i lavori per la prossima premiazione. Personaggio dell’Anno 2009 è stato consacrato il pittore sanvincenzino Giampaolo Talani, il Premio alla Carriera è andato al cineasta di fama internazionale Luciano Tovoli. A gennaio, nell’affollato salone del Centro Giovani De Andrè, la scrittrice Silvia Avallone, autrice del romanzo Acciaio, ambientato a Piombino ed edito da Rizzoli, è stata proclamata Personaggio dell’Anno 2010; ad Aldo Agroppi, ex calciatore con il cuore granata, ex allenatore e graffiante opinionista sportivo è stato assegnato il Premio alla Carriera. 36 giugno - luglio - agosto 2012 L a sintesi è un dono che Madre Natura dispensa con parsimonia. Mai dilungarsi, quindi, nel presentare questa rubrica. Diceva Giosuè Carducci: «Chi usa quindici parole quando ne basterebbero dieci è capace di qualsiasi misfatto». Detto, inoltre, che è vietato prendersi sul serio, invitiamo a soffermarsi a riflettere. Divertendosi. Azrat Alì (Poeta arabo): «Il silenzio è la miglior risposta a uno stupido». Mario Melloni (Detto Fortebraccio, giornalista): «Aveva la fronte inutilmente spaziosa». Cornelio Nepote (Storico): «Dobbiamo giudicare gli uomini per la loro capacità e non per la loro fortuna». Marco Terenzio Varrone (Filosofo): «Quando tutte le cose ci sono favorevoli dobbiamo tenerci pronti ad affrontare le avversità». Staziontea di sosan di Cl Pete Carril «Conta chi conosci, non cosa conosci» I giudizi che fanno pensare Un Cardinale: «Per diventare Papa bisogna essere un sant’uomo, poi bisogna aver dato prova di capacità organizzative, infine se c’è bisogno di un diavolo che ti porti». Charlesa Augustin De Saint Beuve (Letterato): «Quando vedete un uomo assalito con accanimento, con furia da ogni sorta di persone e con ogni mezzo, state certi che quest’uomo ha molto valore». Confucio: «È meglio stare zitti e dare l’impressione di essere scemi piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio». Samuel Smiles (Giornalista): «Il buon senso non è altro che il frutto dell’esperienza, saggiamente corretto». Carlo Rubbia (Premio Nobel per la fisica): «L’esperto è quello che ha già commesso tutti gli errori». Axel Oxenstierna (Cancelliere di Svezia): «Un mezzo sicuro per non essere invidiato è essere senza meriti». Pete Carril (Coach americano – basket): «Conta chi conosci, non cosa conosci». Edmond Jabes (Poeta): «Se la parola rischiara, il silenzio non oscura: rigenera». Il pesce appena pescato lo potrai acquistare direttamente dal peschereccio dal lunedì al venerdì al porto di Piombino dopo le ore 18 zona pescherecci Chiedere di Francesco Per accertarsi che la barca sia in mare o se vuoi prenotare il tuo pesce telefona al numero 331 1177018 37 Verdi, 2 Piazza o ee) Piombin 220188 (4 lin 5 6 Tel. 05 220 65 220 ale.net 5 0 x a F tr n e c otelet www.h ntrale.n e c lte o h @ info Specia lità Dol ciarie Ciocco late ar Slitti Amede tigianali i - Cati nari... Si effet tu ano co nsegne a dom icilio Via G. Galile i, 1 Tel. 05 2/a - Piomb ino 65 221 670 Proponiamo affari dal 1981 COMPRAVENDITE - AFFITTI CESSIONE ATTIVITÀ COMMERCIALI www.immobiliarecristiani.com Tel. 0565 702484 di Livio Cristiani Corso Matteotti, 142 - SAN VINCENZO (LI) 38 giugno - luglio - agosto 2012 Innovativo servizio voluto da Unicoop Tirreno Alla ricerca del libro randagio «S e ami un libro abbandonalo». Questo è lo slogan che annuncia al pubblico di tutti i negozi di Unicoop Tirreno la presenza dell’originale servizio “Libri randagi”. Sull’onda del bookcrossing e nell’era della formazione e autoformazione permanente, una realtà sempre al passo con i tempi come Coop non poteva sottrarsi all’impegno di favorire cultura a costo zero. Sono sorti con questo obiettivo i punti di scambio all’interno dei negozi Coop che, grazie all’instancabile attività dei comitati soci, crescono in maniera costante sul doppio binario dell’offerta dei volumi e del gradimento dei lettori. Gli inconfondibili scaffali rossi zeppi di libri, all’ingresso dei supermercati, si fanno notare e attirano l’occhio anche del consumatore più distratto. Perché la lettura, anche in una società condizionata dal piacere frettoloso delle immagini, resta motivo di relax, di divertimento, di riflessione, oltre che di conoscenza. Talvolta interviene, a ridurne le oc- Chi ama un libro non lo abbandona mai. In tutti i negozi Coop, è possibile lo scambio. Il servizio favorisce cultura a costo zero. All’opera gli infaticabili Campani e Ruffoli. E il numero dei volumi continua a crescere casioni, la questione economica. Il servizio “Libri randagi” ha conquistato molti consensi perché permette di evitare «Che bella iniziativa», parola di socia La Coop di Piombino ha istituito un nuovo servizio che incentiva il piacere della lettura. Si tratta dei cosiddetti “Libri randagi”, che puoi prendere in prestito e riportare dopo letti, con comodo. Un po’ come la biblioteca, ma senza l’obbligo di dare le tue generalità e senza scadenza precisa per riconsegnare i volumi. Grazie a questa iniziativa, io che amo moltissimo la lettura ma, da pensionata, non posso permettermi di spendere troppo in libri, ho potuto trovare tanti testi interessanti che non avevo mai letto. Non solo li riconsegno, come richiede il servizio, ma ne aggiungo alcuni miei, che da anni stazionavano nelle librerie di casa, senza essere consultati. Giuseppina Toncelli socia Coop una spesa, attraverso la formula dello scambio. «Il successo dell’iniziativa si traduce in numeri – sostengono Maurilio Campani, presiden- te Comitato soci Coop Piombino e Piero Ruffoli, consigliere – Basti pensare che solo a Piombino, ogni tre mesi, vengono etichettati 800 nuovi volumi. Persone di ogni età, dallo studente al pensionato, mossi da interessi culturali differenti, possono prendere in prestito ogni genere di libri, dalla narrativa alla saggistica». Per usufruire del servizio non si devono fornire generalità, né compilare moduli. E’ sufficiente scegliere il libro, leggerlo con tutta calma e, senza scadenze, riconsegnarlo. Chi desidera donare nuovi volumi può recarsi ai punti d’ascolto dei negozi Coop, per l’etichettatura. Unico suggerimento: evitare grosse enciclopedie e vecchi libri scolastici ormai superati. Quale miglior modo, insomma, di tradurre nel concreto il pensiero del celebre scrittore francese Daniel Pennac? Chiaro il suo invito: «Abbandonatelo, se un libro non vi è piaciuto. Se vi è piaciuto, abbandonatelo per farlo leggere a qualcun altro. Se vi è piaciuto così tanto, ricompratelo». Costa Etrusca in tutti i supermercati Nelle edicole, nei centri di aggregazione, nei locali pubblici, nelle scuole. E ora anche nei negozi Coop della provincia di Livorno, a Follonica e Gavorrano all’interno degli spazi dedicati ai “Libri randagi”, o in punti strategici del supermercato e in bella vista. Ecco dove è possibile procurarsi la copia omaggio di Costa Etrusca, grazie ad un accordo che la testata ha stretto con il Comitato soci. Un’iniziativa che favorisce la capillare diffusione del nostro giornale, incrementando il suo legame con il territorio e con le realtà, come la Coop, che meglio lo rappresentano. 39 T rasmettere ai ragazzi, fin dai banchi di scuola, la passione per la lettura vuol dire farli crescere nella curiosità, favorendo in loro l’apertura di mente e cuore. Con questo obiettivo è stata realizzata la nuova bibliotechina all’interno della scuola primaria di Populonia. In un ambiente allegro e colorato, i bimbi possono scegliere tra oltre quattrocento volumi, fin da ora, «ma il loro numero è destinato a crescere», assicura la maestra Antonella Spinelli, ideatrice del progetto, avviato a suo tempo a Riotorto. Un grosso contributo alla bibliotechina è stato dato da Unicoop Tirreno e dal Comitato soci Piombino, perché, come spiegano Maurilio Campani, presidente del Comitato e Piero Ruffoli, consigliere, buona parte dei Libri Randagi per ragazzi sono finiti sugli scaffali della nuova struttura scolastica. «Il termine bibliotechina – L’amore per la lettura fin da bambini Scuola di Populonia, è nata la bibliotechina sostiene Rinaldo Barsotti, membro del consiglio d’amministrazione Unicoop Tirreno – è un vezzeggiativo, che amplifica il valore di un’iniziativa di pregio, da replicare in altre realtà. E Coop ha voluto fare la sua parte». Un plauso al progetto arriva anche dall’amministrazione comunale di Piombino: «Nell’era del multimediale – sono parole di Anna Tempestini, assessore alla pubblica istruzione – il libro deve rimanere un fondamento culturale. Il ruolo della scuola, pilastro della comunità, è dunque determinante». L’impegno del primo circolo didattico Piombino segue questa rotta: «Questo è un progetto dell’intero circolo – dice il reggente, Maurizio Grassi, preside della primaria di Populonia – che si affianca all’ammodernamento di tutte le biblioteche scolastiche, senza trascurare l’importanza di quelle di classe. Immergiamo i bimbi nei libri, questo è il nostro motto». Ecco lo staff della scuola di Populonia. Insegnanti: Bulichelli Monica, Cattaneo Laura, Faleni Gabriella, Monacizzo Teresa, Marescalco Concetta, Salerno Maria, Sommavilla Claudia, Spinelli Antonella, Tani Anna. Custode, Esposito Rosaria. Tra gli scaffali 400 volumi, un patrimonio da incrementare. Il multimediale non cancella il fascino della carta produce energia, riscalda, rinfresca, amico dell’ecologia LAMPOGAS TIRRENA srl Via Aurelia km 245 - Venturina - Tel. 0565 851452 - [email protected] 40 giugno - luglio - agosto 2012 di Giuseppina Toncelli H a cinquanta milioni di anni, ma non li dimostra. E’ un dente di squalo proveniente dal Marocco il fossile più antico che rende davvero interessante il repertorio del museo marino ospitato nelle segrete di Palazzo Appiani, a Piombino. La collezione è ricca di sorprese e lo sguardo dei visitatori si posa con curiosità sui numerosi esemplari tropicali e sui reperti mediterranei. Anche la cornice, le segrete appunto, contribuiscono a rendere suggestiva la struttura, che contiene, tra gli altri, lo scheletro di un delfino, enormi tartarughe e conchiglie di ogni dimensione. Uno degli ultimi arrivati è il gambero killer della Lousiana, che ha trovato qui un ambiente ideale, a discapito delle nostre più innocue specie. E’ possibile ammirarlo anche vivo e vegeto, in una vasca dell’acquario che sarà riaperto al pubblico una volta A Palazzo Appiani, il museo marino Tra gli innocui fossili, occhio al... gambero conclusi i lavori in corso. Le segrete di palazzo Appiani, in cui il signore di Piombino si trasferì nel 1399, hanno una storia affascinante. La loro destinazione iniziale fu quella di magazzino viveri, considerata la temperatura inferiore di diversi gradi rispetto viamento commerciale, in acquario e laboratorio per lo studio degli animali marini, per volontà dei professori Roberto e Riccardo Bedini, con la collaborazione di Asl e università di Pisa. In seguito, la struttura si è trasformata in un Centro di Biologia Marina: vanta rapporti con varie università italiane e istituti stranieri ed è meta di intere scolaresche. I laboratori hanno l’entrata in piazza Bovio, per visitare acquario e segrete si può accedere da via Mazzini. al resto dell’edificio. Nel 1940 furono adibite a rifugio antiaereo; nel 1945 al loro interno trovò spazio l’impianto di una fabbrica per la produzione di acqua minerale, chiamata “Acqua Bertone”. Risale al 1980 la trasformazione di Palazzo Appiani, ex scuola per l’av- STABILIMENTO BALNEARE LA CAPANNINA Perelli 2 tel. 328 1189652 ORIZZONTE BEACH Perelli 3 tel 327 9514369 BAGNO CURAÇAO Carlappiano tel 338 2149905 COMPLESSO BALNEARE BAGNOSKIUMA Carlappiano tel 335 6912742 BAGNO ELIA Mortelliccio tel 0565 20416 BAGNO CALYPSO Carbonifera tel 329 2046940 BAGNO ONDA BLU Carbonifera tel 345 3149021 SPIAGGIA PAPPASOLE Pappasole tel 338 8269029 BAIA TOSCANA VILLAGE Torre Mozza tel 0565 20804 Augura buone vacanze 41 i r r o c i, r r o C o n i l l a Cav o t t a M G aloppa il Cavallino Matto e non si ferma mai. La corsa inarrestabile del parco divertimenti ecocompatibile della Toscana, il più importante e moderno del centro Italia, ha un traguardo ambizioso: offrire al suo pubblico, ogni anno alla riapertura, novità adrenaliniche. E ci riesce. Anche l’estate 2012 è sotto il segno della grande emozione. Basti pensare alla nuova attrazione a ritmo di rock’n roll, le 25 auto oscillanti con juke box incorporato che passa la musica dell’intramontabile Elvis Presley. La sua collocazione è nell’area centrale, a pochi passi dal Pala Verde. Anche gli spettacoli promettono divertimento: il ventriloquo Kevin Huesca si cimenta nei personaggi Bruno e Giovanni; da non perdere il numero di giocoleria incrociata con la part- ner Kelly nello spettacolo Brilliant. Il nuovo filmato in 4 D, Future Circus, è un omaggio al circo, con animali futuristici ed effetti speciali. Proseguono, inoltre, i progetti didattici di educazione ambientale e stradale che il Cavallino Matto ha studiato per i ragazzi e non viene meno il forte impegno sociale: gli imbuti gravitazionali sostengono Amref, per costruire pozzi d’acqua potabile, cisterne e servizi igienici in Kenya, nel distretto di Makueni. Aperto negli anni Sessanta, nella splendida pineta di Marina di Castagneto, come piccolo parco con pochi e semplici giochi, oggi il Cavallino Matto, grazie all’intervento della famiglia Manfredini, proprietaria dal 2006, vanta attrazioni importanti come la Shocking Tower, la torre di 50 metri di pura adrenalina, lo Yu- catan e le montagne russe Project One. Riccardo Manfredini, amministratore delegato, è un imprenditore venuto da Lignano Sabbiadoro, nipote di quell’Ernesto che nei primi decenni del Novecento importò in Italia, dalla Germania, il primo ottovolante. In questi anni il parco ha raddoppiato il giro d’affari e aumentato del 35 per cento le presenze, oggi a quota 150mila. Per raggiungere l’obiettivo, sono stati necessari investimenti per oltre 10 milioni di euro ed un’ampia rivisitazione che ha riguardato l’80 per cento delle attrazioni. Anno dopo anno, si lavora per migliorare ed arricchire i percorsi, la sistemazione ambientale, i servizi e la sicurezza. Insignito nel 2008 del Premio Iniziativa Imprenditoriale Parksmania Awards e nel 2009 dal Golden Pony Awards dalla rivista specializzata Games e Parks, per l’attenta integrazione di servizi e attrazioni di alto livello nello splendido contesto naturalistico, dà lavoro a 100 persone e genera un fortissimo indotto. Oggi più che mai, rappresenta un’eccellenza: non a caso è stato inserito nella recente pubblicazione del giornalista Maurizio Bologni, “Imprese Coraggio”, tra le 43 storie di eccellenza della Toscana. A tal proposito, dichiara Monica Giuntini, Responsabile Marketing e Relazioni Esterne, il Cavallino Matto è un esempio d’impresa che si rinnova continuamente e investe per migliorare la qualità del servizio. Da sottolineare quest’anno, la collaborazione con le strutture alberghiere del territorio volte a promuovere pacchetti turistici in bassa stagione. gelato l i a r o v iglia la 1980, m a f a r La nost r tigianale dal a in modo La Fontana Bar Gelateria Yogurteria “Pausa Pranzo” Via Vittorio Emanuele, 1 San Vincenzo Tel. 0565 701750 www.fontana2002.com 42 giugno - luglio - agosto 2012 Disabili, nuovo sito di Max Ulivieri sulla sessualità Non siamo angeli. Anche noi ci amiamo cietà spesso ottusa. M ax ha un motto: “Do not be afraid to fail”, ovvero, “non aver paura di sbagliare”. Un motto che imprime un sigillo inconfondibile ad una vita contrassegnata dalle difficoltà e dalle sfide. Max Ulivieri, 42 anni, piombinese trasferito a Bologna, è affetto da distrofia muscolare da quando aveva due anni. Si definisce “mucchietto di ossa storte”, ma ha dalla sua grinta e coraggio. Il coraggio di affrontare il tema della disabilità senza retorica e buonismo, infrangendo, uno dopo l’altro, i tabù più resistenti. Come non comprendere nell’elenco quello della sessualità? Max è pronto a girare un film sullo scabroso argomento, al fianco di Valeria Golino: la regista Roberta Torre ha scritto con Rocco Castrocielo “Come una piuma”, alzando il velo sul mondo dei disabili e delle loro passioni. Le riprese inizieranno con buone probabilità il prossimo anno, perché la ricerca di un produttore si è rivelata più impegnativa del previsto. Nell’attesa del set, l’instancabile Max non ha perso tempo e ha creato un nuovo sito, www.loveability.it. Che cos’è love ability? Il primo progetto in Italia destinato a creare un luogo Cosa contiene il sito? Racconti, news, dating, cioè single che si presentano nella speranza di colpire al cuore un lui o una lei. Una sezione è dedicata a chi cerca coccole, compagnia. Max, che cos’è l’amore per te? Serenità. Come vivi la tua sessualità? Con pienezza e innata curiosità. Max Ulivieri è nato a Piombino 42 anni fa. Sposato con Enza nel 2008, si è trasferito a Bologna nel 2011. Web designer, crea siti e blog, ed è project manager per il turismo accessibile. Della sua compagna di sempre, la distrofia muscolare, è solito dire:«Non so se lei si è abituata a me o io a lei. Fatto è che ci sopportiamo». di conoscenza e divulgazione delle tematiche sulle relazioni tra disabili e non disabili. Perché, dopo www.diversamenteagibile.it, per un turismo senza barriere architettoniche, hai voluto realizzare questo nuovo sito? Per dare risposte a tutti coloro che nel tempo hanno interagito con il mio blog, nel quale ho raccontato di me, della mia vita, dei sogni e dei desideri, delle relazioni e della sessualità. Un luogo virtuale nel quale molte storie tristi e di solitudine sono state raccolte. E posso dire che un sito specifico era atteso. Cosa te lo fa pensare? L’adesione massiccia alla campagna di sostegno al progetto. Ho lanciato una raccolta fondi, e il numero delle quote prenotate dimostra l’interesse che il tema suscita. Non solo tra i disabili, ma, più in generale, tra quanti desiderano mantenere una mente aperta, in controtendenza con una so- Che cosa sogni per il tuo futuro e per quello di tutti i disabili? Un atteggiamento culturale diverso, una nuova consapevolezza non solo delle esigenze dei disabili ma anche delle loro risorse, di quanto possano dare alla società. Quali sono i tuoi prossimi progetti? Un libro, un’autobiografia romanzata. Che cos’è la vita? Una scoperta. Io non cammino, ma sono vivo, vedo, sento e tocco, vivo tutto in un modo più intenso. Il grande Proust aveva ragione: “ Un vero viaggio di scoperta non è trovare nuove terre, ma avere nuovi occhi”. ale n r o i g l 62 i dal 19 ostra terra della n www.costaetrusca.net 43 Non preoccuparti solo di essere migliore dei tuoi contemporanei o dei tuoi predecessori. Cerca solo di essere migliore di te stesso. (William Faulkner) Unitalsi, treni della speranza di Antonio Diella* S iamo quelli dei “treni bianchi”, siamo quelli dei grandi pellegrinaggi, siamo L’Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali. Siamo gente di speranza proprio dove la sofferenza sembra togliere la voglia di sorri- Si è svolto al bocciodromo Arci Uisp Fib di San Vincenzo il 3° torneo “BocciHabile”, gara di bocce per persone con disabilità intellettiva, promosso dall’Associazione La Provvidenza onlus di Piombino, attiva in tutta la Val di Cornia. Sempre più numerosa la partecipazione degli atleti rispetto alle precedenti edizioni: ben 81 i partecipanti divisi in tre categorie, maschile, femminile e speciale. L’impegno di Alberto Guerrieri a favore dei disabili gravissimi non ammette battute d’arresto e non cede alla tentazione di una resa, di fronte al talvolta tiepido interesse manifestato dalle istituzioni. Guerrieri, piombinese, fondatore e referente del movimento associativo “Diritto ad una vita dignitosa” persegue con determinazione un obiettivo: far recepire dalla Regione Toscana una proposta dere. volontari senza alcun corrispettivo se non la gioia di “spendere la vita” per la vita e la felicità degli altri. È la fede in Gesù Cristo che ci rende compagni di strada di tutti, senza esclusione, ma soprattutto di coloro che “restano indietro”. Siamo anche una grande esperienza di condivisione con gli ammalati, con i poveri, con i bambini in difficoltà e le loro famiglie. È l’aiuto di tanti che ci consente di avere le risorse per realizzare le case famiglia per gli ammalati soli, gli appartamenti di accoglienza per le famiglie dei bambini che arrivano nei grandi centri ospedalieri, i progetti di intervento in fa- vore degli anziani soli. Perché anche questo è il nostro pellegrinaggio verso quello straordinario santuario che è ogni uomo. La Provvidenza torneo “BocciHabile” chia, Isis Ceccherelli (22 punti); Maica Marchetti, La Provvidenza (18 punti), Sara Scarano, Isis Ceccherelli (17 punti). Categoria maschile: Fabio Ricignano, La Provvidenza (20 punti); Antonio Argenziano, Isis Volta (19 punti); Giovanni Montella, La Provvidenza (16 punti). Categoria speciale: Luca Bergamaschi, L’Ancora di Venturina (36 punti). «Il numero crescente delle partecipazioni – spiegano dall’Associazione La Provvidenza – ci sprona e ci conferma come organizzatori e promotori, a proseguire e promuovere questo tipo di sport molto utile per i processi di miglioramento psicofisico ed impegno del tempo libero nell’area della disabilità intellettiva». Al torneo presenti i centri diurni della zona: Cst di Ven- turina, Nuvole e Colori di San Vincenzo, le scuole Isis Volta e Ceccherelli di Piombino, la Fondazione Scotto con la Casa Famiglia Borrelli, l’Anffas di Livorno, il centro Mare di Orbetello, il centro L’Ancora di Venturina e I Ragazzi dell’Arcobaleno dell’Associazione La Provvidenza. Ecco i vincitori. Categoria femminile: Ilaria Sparnoc- Diritto ad una vita dignitosa di legge finalizzata a garantire un’assistenza domiciliare 24 ore su 24 a chi è affetto da una disabilità gravissima. Partendo da un presupposto fondamentale: il malato e la sua famiglia rappresentano un unicum inseparabile, entrambi devono poter contare su sostegno e tutela. Gli sforzi di Alberto Guerrieri hanno una matrice ispirata da un profondo senso di equità, «perché in Italia – spiega – esistono situazioni assistenziali, a parità di disabilità gravissima, dispari: un’ingiustizia inaccettabile». La proposta di legge è stata presentata durante un convegno a Firenze. Da allora, il fondatore di “Diritto ad una vita dignitosa” ha avviato una serie di incontri con gli *Presidente Naz. Unitalsi Sottosezione Massa Marittima-Piombino Luigi Vianesi Tel. 3388209401 amministratori della Regione, per sensibilizzarli. In contemporanea, è partita una raccolta di firme: in trecento, a Piombino, hanno già aderito. «Affinchè la proposta di legge non resti lettera morta – conclude Guerrieri – occorre il consenso del mondo politico, sociale e della comunità cattolica. Il nostro movimento, sostenuto da volontari di tutta Italia, prosegue la sua attività, in attesa di risposte concrete». 44 giugno - luglio - agosto 2012 Andrea Fagioli Il medico con la passione per l’ecografia Quando una lezione universitaria ha la forza di una folgorazione. In un istante, il destino del professionista e del paziente si incrociano. La competenza conta, ma l’umiltà è una dote indispensabile. Decine di migliaia di esami, ma ogni volta è la prima volta. Un consiglio ai giovani: darsi con slancio ed entusiasmo. Un augurio? Mantenere inalterata questa voglia di lavorare 45 C ome non credere al destino, a quella imponderabile dose di fatalità che incide sul tracciato della nostra vita, quando incroci storie come quella di uno dei radiologi più affermati nella provincia di Livorno, Andrea Fagioli? Per il dottor Fagioli è stata una lezione, una in particolare, durante l’università, a determinare il corso della sua attività medica, facendolo appassionare all’ecografia, con la forza di una folgorazione. Esegue quest’esame ormai da 30 anni, e continua a definirlo, con entusiasmo e convinzione «la diagnostica più rivoluzionaria del secolo». In una società che ha fame crescente di salute, medici e operatori sanitari diventano figure centrali, sulle quali sono riposte grandi aspettative. Non a caso, il pianeta sanità, con le sue luci e le sue ombre, è spesso sotto i riflettori. Ecco allora il senso di un percorso con il dottor Fagioli, a suon di domande e risposte, alla ricerca del valore profondo di una professione, quella medica, che richiede competenza ed esperienza, ma non può prescindere dalla dote, rara, dell’umanità. Andrea Fagioli, 58 anni, originario di Sassetta, vive dal ’60 a Piombino, dove si trasferì con i genitori, mamma Valdemara e babbo Vincenzo, impiegato in Comune, e il fratello maggiore Adriano. Sposato con Cristina Cadelago, ha due figli, Lorenzo di 22 anni e Camilla di 13. Oggi, la sua attività si divide tra l’ospedale Villamarina e l’istituto Cremisi. Di sé ama dire che ha fatto il medico per caso e il radiologo per passione. Perché il medico per caso? Perché quando frequentavo il liceo scientifico, mi hanno proposto di scegliere tra un’enciclopedia medica e una sui premi Nobel, ed io ho scelto la seconda. Poi, quando si è trattato di decidere la facoltà universitaria, preferendo l’applicazione alla scienza pura, sono entrato a medicina, a Pisa. E perché, invece, il radiologo per scelta appassionata? E’ stata una lezione del celebre professor Selli, all’università di Pisa, ad imprimere un segno nella mia vita di medico. Quelli erano gli anni in cui l’ecografia muoveva i primi passi. Durante la lezione, è intervenuto un giovane radiologo ecografista, e lo stesso Selli è rimasto colpito dalla sua illustrazione di questo esame e dei suoi risultati. Vedere un luminare quasi in soggezione di fronte a questa innovazione scientifica, mi ha folgorato e ha orientato la mia attività verso l’ecografia. La scelta di diventare radiologo è stata tra le più sentite di tutta la mia vita, e ancora oggi, a distanza di 30 anni, l’ecografia mi appassiona. Ai miei occhi, resta l’unica diagnostica nobile. Cosa intende per diagnostica nobile? L’ecografia “costringe” il medico a stare accanto al paziente, in un rapporto intimo con lui. Mentre radiografie, tac e risonanza vengono eseguite dai tecnici, l’ecografia è compito del medico: spetta a lui capire, tirare fuori il meglio di sé. Frequentando la specializzazione in radiologia a Siena, ha vissuto un altro incontro determinante. Con chi? Alla fine del primo anno, ho conosciuto un numero uno dell’ecografia, Francesco Saverio Ferrari, che lavorava all’ospedale Le Scotte di Siena. Ho trascorso un lungo periodo con lui, vivendo, se così si può dire, di ecografia. Sono nate allora un’intesa professionale e un’amicizia profonda che perdurano. Avviandosi al termine della specializzazione, il dottor Fagioli ha lavorato per qualche mese, come radiologo, a Casteldepiano, poi ha vinto il concorso ed è entrato all’ospedale di Piombino, che allora aveva una sede anche a Campiglia, dove ha prestato servizio fino al ’91. Quell’anno, ha preso il via la sua attività a Villamarina: oggi prosegue di pari passo con quella all’istituto Cremisi, il cui inizio risale all’87. Un istituto storico… Il Cremisi appartiene a pieno titolo alla storia di Piombino. Dire che offre, da lungo tempo, un servizio ai cittadini è riduttivo. Fa parte del patrimonio della città. Ecografista al Cremisi, radiologo all’ospedale. Di ecografie ne avrà effettuate a migliaia… Decine di migliaia. Ma ogni volta è la prima volta. E’ un’esperienza unica che si rinnova sempre, per me. Ogni ecografia rappresenta una novità. In tempo reale, tu medico verifichi lo stato del paziente, e sei in grado di comunicargli notizie buone, rassicuranti, o, al contrario, negative. Un compito difficile, quello del medico che deve dire al suo paziente che ha appena riscontrato una patologia importante. Come si affronta? Con umiltà. Il medico entra nella vita di una persona che magari non ha mai visto prima, i destini, in quegli istanti cruciali, si incrociano. Il paziente pesa con il bilancino dell’oro la parola del medico, la sua diagnosi può aprire scenari drammatici. Occorre saperla comunicare, senza mai togliere la speranza. Questa cura, quest’attenzione nei confronti del paziente non sempre si verificano nel pubblico. Perché? I tempi compressi dell’attività ospedaliera spesso ostacolano questo tipo di rapporto con il paziente. Ma l’obiettivo non deve essere perso di vista. Fagioli effettua un’ecografia: l’esame richiede la massima attenzione 씯 di Paola Valdata 46 giugno - luglio - agosto 2012 possibile archiviarlo. Ecco perché la mia ricerca di risposte prosegue nel tempo, anche attraverso certi tipi di letture. L’ultima, “L’anima e il suo destino”, di Vito Mancuso. A proposito di sanità pubblica: cosa chiederebbe, rivolgendosi alla direttrice generale della Asl, Monica Calamai? Una collaborazione più stretta tra tutti i servizi sanitari, a livello provinciale, per raggiungere una sanità di qualità, nel totale rispetto del paziente. Occorre anche un cambio di mentalità collettiva? Certo. Bisogna smettere di correre dietro al desiderio di benessere e mettere di nuovo al centro il concetto del bisogno di salute. Il paziente deve moderare la domanda di sanità, il medico, a sua volta, deve cercare di evitare richieste inappropriate. In questo modo, si riduce il rischio che chi ha davvero necessità e urgenza rimanga penalizzato da tempi d’attesa abnormi: sei mesi per un’ecografia rendono inutile l’esame. Quale augurio rivolge a se stesso? Che mi resti inalterata la voglia di lavorare che oggi mi sento dentro. Il radiologo alla sua scrivania, mentre firma un referto Una visione lucida, quella che Fagioli ha della sanità, dei suoi limiti, delle sue carenze. Ma il radiologo piombinese ha dalla sua un amore inossidabile per la professione, tanto da consigliarla ad un giovane, «perché è un lavoro bellissimo», sostiene. Ma cosa si deve aspettare il giovane che decide di diventare medico? Il punto non è questo. Il medico deve dare. Questa è la sua ancora di salvezza. Edicola Tabaccheria n. 10 di Rita & Paolo Centro commerciale Coop - Venturina Tel. 0565 855623 Quotidiani e riviste Cartolibreria Tabacchi Articoli da regalo Gratta e Vinci Ricariche telefoniche e fax Punto servizi Una visione profondamente umana, quella che contraddistingue il dottor Fagioli. Che, nel poco tempo libero a disposizione condivide con la figlia la passione per l’equitazione, va al cinema e si dedica alla lettura. Tra i libri amati, anche testi che pongono le cruciali domande sulla fede, sul rapporto tra scienza e religione. Lei crede in Dio, dottore? Sono scettico, ma questo è un tema così vasto che è im- Pianeta sanità, al centro il paziente. Per un servizio più efficiente la parola d’ordine è coordinamento. Deve contare di più il bisogno di salute 47 PIAZZA DEL PORTO - SAN VINCENZO TEL. 0565 702927 [email protected] 48 giugno - luglio - agosto 2012 ♥ ♣ Le pillole di Paolo Pachi La vecchiaia si nutre di rimpianti e non di speranze. L’occasione fa l’uomo ladro… e un’occasione è capitata a tutti. Cara, al telefono chiedono del padrone di casa, cosa rispondo? Mi ha mentito dicendo che aveva un panfilo e poi ha fatto remare solo me! Mettendoci una mano sopra si tenta di ammansirla… la coscienza! Lavora stando con le mani in mano: la manicure. Il negoziante di bigiotteria avrà mai una gioia? Farebbe qualsiasi cosa pur di non fare niente! Per mettere un marziano in fuga, basta fargli vedere i nostri prezzi! Il comico può essere un professionista serio? Io sono autodidatta. Mi sono fatto tutto da sè! Si dà per vittorioso, ma resta sempre al verde: l’alloro. PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi) 1 2 3 4 5 6 7 12 8 9 10 13 14 15 16 18 17 19 20 21 22 24 23 25 26 28 32 11 27 29 30 33 34 37 31 35 38 36 ORIZZONTALI 1. Comune in prov. di Livorno che comprende Guasticce e Vicarello – 12. Prima ballerina – 13. Famiglia dell’antico ducato di Ferrara – 14. Notizie nere di fatti delittuosi – 16. Rollare senza pari – 18. Stato, parte delle Grandi Antille, ( j=i )– 19. Plurale senza L e R – 20. Anonimo – 21. Cespuglio – 23. Iniziali di Toscanini – 24. Lo era Re Lucumone–26. Pensa solo a se stesso – 27. Razzo Nucleare – 29. Dopo due – 30. Società Telefonica Emiliana – 32. La spiaggia di Quercianella – 35. Antichi banditori – 37. Elemento volatile – 39. Vende vino senza principio – 40. Napoli – 41. Contrazione involontaria dei muscoli oculari – 43. Li vinse la nazionale italiana di calcio nel 2006 – 45. Ente Biblioteche Statali – 46. Importante isola dell’Indonesia – 47. Musicò l’Adriana Lecouvrieur. 39 VERTICALI 1. Città in prov. di Livorno, fra la California e Vada – 2. Comune in 43 44 45 prov. di Lecce, famoso per il suo canale – 3. Lega Otoiatri e Odontoiatri Milanesi – 4. Diminutivo di Pasqualina – 5. Telai senza prin46 47 cipio – 6. Prosciugato al sole – 7. Il nome dell’attore Marvin – 8. Vostro nelle lettere commerciali – 10. È una Costa che hai in mano – 11. Nascono in testa – 15. Il nome di Marvin, antropologo americano autore del libro Buoni da mangiare – 17. La coda dello squalo –19. Valle delle Alpi Orientali con Brunico – 22. Contiene la missiva – 24. Supremazia di uno Stato su un altro – 25. Il casato di Carlo I° Re di Sicilia – 26. Dio dell’amore – 27. Luminosa, raggiante – 28. Elettrocardiogramma – 29. Infuso di erbe – 31. Fiammata sull’arrosto – 33. Capitale del Vietnam – 34. Continente orientale – 36. Cascata (salto) del Venezuela – 38. Orchestra Strumentale Latina – 42. Vizio nervoso – 43. Moto Guzzi – 44. Divo senza vocali. 42 G I A V A C I L E 41 46 A 47 O N 43 D I A L I E 44 N N A I S 41 S S T O S O I 38 32 H I O M 33 E 28 R E A R 35 S 29 O G N T A G O A L F I D A S T A E T R U S C R O 25 N A 20 R 21 A M A I C B S T O P U A L E 19 R O N A C 14 E U 22 A 18 C N A 24 I I G 27 T 23 N O 31 I 26 A O 36 E 30 E M 39 A 34 T A 42 37 C S 45 A 40 G B H E R 15 T O I L E 16 E 12 L S T A E 17 E D 13 O C 2 1 L 3 L 4 E 5 S 6 A L 7 V 8 E 9 T 10 T I 11 È inutile che ti brillino gli occhi: porto solo la valigia a riparare! M 40 49 Spigolature In un momento di crisi così particolare da indurre cambiamenti drastici di abitudini e di vita, è fortemente diseducativo che le televisioni pub- bliche e private continuino a proporre piogge di soldi in giochi a quiz spesso demenziali, che trasmettono un messaggio di facile arricchimento. Gesto poco civile Un noto e ripetu to spot pubblic itario ricorda bene che le im poste e tasse sono corrispettivi per i servizi re si ai cittadini dagli organi centrali e locali dello Stato. Dev ono essere pagate. L’evasor e è un parassita della società. Tale spot è retic ente. Non acce nna ad altri, diffusi tipi di pa rassiti: fannullo ni, assenteisti, irresponsabili, imprevidenti. Tace su carenz e e inefficienze di pubbliche amministrazio ni. Nulla dice sui costi eccessivi di: cast a partitocratica, alta burocrazia e statalis mo. I beni pubb lici – di tutti e di nessuno – possono favo rire il menefreghismo gest ionale e la fina nza allegra. La marca da bollo La marca da bollo annuale sul passaporto è una realtà solo italiana che peraltro pochissimi rispettano. Che si aspetta a eliminarla? In un tg, il segretario generale Cgil Susanna Camusso è stata ripresa dalle telecamere mentre, camminando per strada, stava gettando a terra un mozzicone di sigaretta. Evidentemente deve essere abituata a farlo. È forse il caso di ricordarle che non è un gesto civile. 50 giugno - luglio - agosto 2012 Il sanvincenzino Fabio Del Ghianda comincia a fotografare con una Condor. Oggi è presidente onorario Uif di Pierluigi Galassi F FABIO DEL GHIANDA L’ingegnere col pallino delle foto abio Del Ghianda, classe 1956, ingegnere, direttore dei sistemi informativi della cosiddetta “Area vasta”- che comprende le Asl di diverse città toscane - abita da sempre a San Vincenzo. Giovanissimo, nel 1976, inizia a fotografare in bianco e nero con una Condor (mitiche Officine Galileo) del padre. Nel 1981 si iscrive alla Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e, nel 1985, insieme ad altri appassionati, fonda il Circolo Fotoamatori San Vincenzo, in cui ricopre per undici anni la carica di presidente e, per quattordici, quella di vicepresidente. Si forma e si perfeziona nei concorsi fotografici locali per poi passare a quelli nazionali ed internazionali; tanto che conta ventuno anni di presenza in statistica Fiaf, e dieci in quella internazionale Fiap (Federazione Internazionale dell’Arte Fotografica). Nel 2005 la Fiaf gli offre l’onorificenza di artista fotografico italiano (Afi), nel 2008 quella di benemerito della fotografia italiana (Bfi) e nel 2012 la Fiap gli concede l’onorificenza internazionale. È doveroso ricordare che Fabio, nel 1998, viene eletto presidente nazionale della Uif (Unione Nazionale Fotoamatori). Viene riconfermato per i tre anni successivi per poi diventarne presidente onorario. Non sto ad elencare tutte le pubblicazioni e i successi fotografici ottenuti da Del Ghianda durante la sua carriera di fotoamatore, perché lo spazio a mia disposizione non sarebbe sufficiente per citarli tutti. Naturalmente ora è passato al digitale - come la maggior parte degli appassionati di fotografia - continuando ad ottenere ottimi risultati. Fabio tiene a precisare che i suoi impegni professionali gli hanno impedito di dedicare più tempo di quello che avrebbe voluto alla fotografia: malgrado tutto però, a mio avviso, resta un bravo fotoamatore e anche un buon amico. IMPORTANTI RICONOSCIMENTI PER LA SUA ATTIVITÀ ARTISTICA Galassi, il decano dei fotoamatori presenta Fabio Del Ghianda Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazione di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati porta, oggi, alla ribalta il fotoamatore Fabio Del Ghianda. 51 Gli scatti di Fabio Del Ghianda 52 giugno - luglio - agosto 2012 Ridurre gli ingaggi e valorizzare i vivai Un calcio affogato nei debiti V enerdì 9 marzo u.s. La Gazzetta dello Sport dedica due pagine alla crisi del calcio con un titolo a dodici colonne: «I conti della A sempre peggio». Il 30 marzo Il Tirreno replica con un titolo a cinque colonne: «Il pallone è sempre più sgonfio». In precedenza il problema era stato dibattuto da altre testate e più volte dal Sole 24 ore. Il ritornello? Crescono i ricavi, mai, però, come le spese. L’indebitamento complessivo della Serie A nel 20102011 è salito del 14,6%, 2,6 miliardi contro i 2,3 della stagione precedente. Lo dice il Centro Studi della Federazione Italiana Gioco Calcio. E continuerà a salire, senza contare che i bilanci di troppe società vanno presi con beneficio d’inventario. Si Crescono le spese, mai i ricavi. Ai mediocri non spettano ingaggi da campioni. Troppi calciatori stranieri. Insegnare i fondamentali legge che dei 117 club professionisti solo 19 hanno i conti a posto, o che la sola Serie A, in dieci anni, ha bruciato 2,5 miliardi di euro. Accettiamo per buone le cifre, anche se con qualche perplessità, e aggiungiamo che da tempo immemore tutti sanno che l’impegno del nostro calcio, anche se incredibile, è uno solo: accumulare debiti! Mai si è pensato seriamente a un piano di risanamento. Si continua a riempirci la bocca di frasi fatte come: «Il calcio è opinabile», anche se faccio fatica a credere che qualcosa possa essere opinabile in aziende dove circolano soldi. Oppure che: «Non possiamo competere con i club spagnoli perché il nostro fisco è infinitamente più esoso di quello iberico e i calciatori preferiscono andare dove pagano meno tasse». La cosa strana è che la Ger- mania offre un buon campionato di vertice, ha squadre importanti, la media spettatori più alta d’Europa, non paga ingaggi stratosferici, con qualche eccezione, e vanta società con i conti a posto. Anzi ricordo una retrocessione dello Stoccarda, alcuni anni fa, perché non si era allineata. Siamo sicuri che sarebbe impossibile fare altrettanto? Non so da quanto vado ripetendo che in due anni si potrebbe risanare il calcio. Come? Riducendo i costi, a Piazza Gramsci, 2 Tel. 0565 222213 Piombino 씯 di Claudio Nassi 53 partire dagli ingaggi, e tornando a costruirsi i calciatori in casa. Diceva Bill Veek, manager della squadra di baseball dei Saint Louis Cardinals: «Non è il costo della qualità che mi preoccupa, è il costo della mediocrità che mi rovina». E ai mediocri non spettano, come avviene, ingaggi da campioni. Non si può pagare fino all’89% dei ricavi in stipendi. Guai andare oltre il 60%. Eppoi, portieri, difensori e centrocampisti di quantità si costruiscono in casa. Basta che chi allena sappia insegnare i fondamentali e correggere i difetti. È così difficile? Per far ciò bisogna avere allenatori degni di questo nome. Quindi fare corsi dove si dimostra ciò che va insegnato ai ragazzi, quello che per i maestri del passato era scontato. Quanti campi di allenamento hanno le forche e i muri? Forse uno su cento. Però non mancherà la “gabbia”, così come si continuerà a credere che il calcio consista nella realizzazione dello schema e il saper passare dal 4-4-2 al 4-2-4, o dal 4-2-3-1 al 5-3-2 o al 3-5-2. Mino Favini è l’ultimo maestro che ci rimane. Ha settantasei anni, è il responsa- bile del settore giovanile dell’Atalanta. Ripete da una vita: «Per insegnare uno schema a una squadra basta una settimana, per insegnare i fondamentali a un calciatore non basta una vita». Quindi non si può prescindere da tecnici che sappiano lavorare con i ragazzi (pur- troppo non ci sono ndr.); miglioriamo gli allenatori con corsi di aggiornamento, senza ripetere che abbiamo i migliori del mondo. Costruiamo manager che sappiano qual è il loro mestiere, che non prevede solo la cura dell’immagine, la comunicazione e il possesso di una supercar. Smettiamola di acquistare stranieri che non hanno diritto di cittadinanza nei nostri campionati, facendo uscire soldi che non rientrano più in circolo. E non continuiamo a raccontare che non possiamo competere con chi spende più di noi. In campo non vanno i soldi, ma i calciatori e il calcio si gioca con i piedi. Se è vero, come è vero, che l’esercizio migliora l’attrezzo, è necessario lavorare come si conviene. Il problema è solo uno: capire! E qui casca l’asino. Per questo è più comodo continuare a ripetere che il calcio è opinabile. 54 giugno - luglio - agosto 2012 Quel fenomeno chiamato Gavorrano di Fiorenzo Bucci P erugia ha 169mila abitanti, Gavorrano non arriva a novemila. Come dire che il piccolo comune maremmano “entra” 19 volte nel capoluogo umbro. Nel Perugia calcio hanno giocato Paolo Rossi e Salvatore Bagni, nel Gavorrano calcio per anni hanno militato ragazzi del paese, per diletto e per qualche lira di rimborso spese. Il Perugia calcio gioca allo stadio “Renato Curi”, 28 mila posti a sedere. Il Gavorrano calcio, fino a poco tempo fa, non aveva neanche uno stadio e giocava a Venturina. Oggi che ce l’ha, ospita gli avversari al “Romeo Malservisi – Mario Matteini”, campo sportivo storico che, a Bagno, è stato trasformato, con volontà e sacrifici, in “struttura omologata per i tornei di Lega Pro”. Non immaginereste che Perugia e Gavorrano giochino nello stesso campionato, che il Perugia sia risultato vincitore a fine stagione ma che il Gavorrano abbia inseguito per tutto l’anno, mancandolo per un soffio, lo stesso traguardo Il presidente Luigi Mansi Il bomber Fioretti del capoluogo umbro, ovvero la promozione alla Prima divisione, la vecchia C1. Ci sono miracoli che l’imprevedibilità del calcio può regalare e quello del “piccolo” Gavorrano è un miracolo. Ci sono storie che non nascono dal nulla e quella del Gavorrano è storia di lavoro, di passione di sapiente iniziativa imprenditoriale. Un esempio di come con poco e dal poco si possono costruire sogni. La mente, perché una mente c’è sempre, in questo caso si chiama Luigi Mansi. Era apprezzato come imprenditore, con la Nuova Solmine e con molto altro, era noto per la sua determinazione trasmessa puntualmente ai figli (Antonella è riuscita in poco tempo a scalare le vette più alte di Confindustria nazionale), non era conosciuto nel calcio, per lui un amore recente. Ma il calcio non è diverso da un’azienda e se si sa programmare, se si sa far gruppo, alla fine i risultati vengono. E a Gavorrano oggi il gruppo c’è: tanto lavoro, un occhio al bilancio e l’altro ai tanti campi e campetti da dove può uscire il campione che costa poco, che fa divertire, che può, al- l’occorrenza, riempiere la cassa con una cessione che dà lustro al ragazzo e a chi lo ha aiutato a crescere. L’esempio quest’anno è presente. Perché non il Perugia ma il Gavorrano vanta il capocannoniere del torneo: si chiama Giordano Fioretti, ha 26 anni ed ha segnato 33 gol tanti quanti ne conta il record di un certo Antonio Valentin Angelillo, “angelo dalla faccia sporca”, giunto anni fa dall’Argentina per indossare la maglia dell’Inter. È probabile che Fioretti approdi presto a più alti lidi ma di certo non lascerà orfano il piccolo Gavorrano perché i record ed i successi nascono dalla costanza, dai programmi e dalla passione e questa “merce” al Malservisi c’è ma non è in vendita. Onore e meriti ad una squadra che fa sognare. Quel piccolo paese e gli scontri con grandi città 55 21 marzo 1971. Si gioca l’ennesimo derby della Mole. Il Toro è sotto 3-2 e sta cercando di rimettere le cose a posto. Ad un tratto dall’ennesima mischia in area juventina scaturisce un fallo, un fallo da rigore. All’inizio del match un precedente rigore è già stato trasformato dai granata, per la precisione da Angelo Cereser, il libero della squadra. Ora si fa sotto nuovamente lui. I compagni, che intuiscono il momento chiave dell’incontro, gli si fanno intorno e lo esortano: «Vieni Angelo, che ti puliamo le scarpe». Non un granello di polvere ci deve essere sopra: il tiro, decisivo, deve venir fuori preciso e pulito, destinazione gol. Alla fine del match manca soltanto un pugno di minuti. Il Comunale di parte granata freme, un attimo eterno e il pallone è in fondo alla rete. Il portiere Tancredi si lancia in tuffo, ma non serve: 3-3 e tutti a casa. Nella sua carriera granata Cereser ha segnato soltanto 5 gol, ebbene 2 in un colpo e per giunta in una stracittadina! Come a dire, una questione di carattere. Volendo, in sintesi, offrire un quadro pressoché completo di Cereser giocatore granata una parola meglio di tutte è sufficiente alla bisogna: grinta. Quella stessa forte determinazione che lo aveva portato dalla squadretta del San Donà alle giovanili del Torino e da qui, dopo le trafile di rito, alla prima squadra, fino all’esordio in serie A. È il 19 settembre del 1965 e il Torino gioca a Ferrara, contro la Spal. Mentore e guida Nereo Rocco, al quale i ragazzi tosti come Cereser sono sempre piaciuti. Con gli spallini finisce 0-0. Da qui parte la sua carriera di difensore estremo e, volendo, lo si potrebbe intendere come Angelo Cereser bandiera del Toro Grinta e coraggio, grande cuore granata Difensore arcigno, difficile da superare. La lotta e il contrasto sull’uomo sono state le sue armi migliori un segno, una specie di marchio. «Difensore arcigno, difficile da superare, la lotta e il contrasto sull’uomo sono le sue armi migliori», così si legge nelle classiche didascalie del tempo. Quante attese, quanti sospiri, però, prima di farcela. Dal 1962 al 1965, il primo triennio in granata è duro, lontano anni luce dall’idea mitizzata del calciatore professionista che, nell’immaginario della gente, vive fra lusso e ricchezza. Sono gli anni delle 15mila lire al mese di stipendio, della pensioncina in cui vivere, con ordine e compostezza, assieme con altri ragazzi arrivati a Torino un po’ da ogni parte d’Italia, il cuore colmo di belle speranze. È il tempo delle lunghe camminate a piedi, dal tram per andare al campo, di qualche raro cinema di seconda visione. Anni duri, ma buoni per temprare il carattere di chi, alla fine, ce la fa, di chi arriva felice sul traguardo. Dopo qualche esperienza di stopper e di terzino, Cereser il posto fisso in squadra se lo conquista come libero. Lui stesso osserva: «Solo in apparenza giocare da libero poteva sembrare facile. Posso concedere, pur avendo i miei dubbi, che non sia logorante a livello fisico, ma garantisco che sul piano nervoso è molto impegnativo, fatta forse eccezione per il portiere. Se sbagli hai chiuso, è un po’ come se dicessi all’avversario: prego si accomodi. Non si tratta soltanto di intervenire in modo tempestivo e deciso, ma soprattutto di anticipare le mosse e le intenzioni di chi ti attacca. Aver giocato in tutti i ruoli della difesa mi ha molto ben attrezzato per questo compito non facile». E così per alcune stagioni Cereser diventa il riferimento difensivo di un gruppo che la tifoseria non può scordare: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi. Tutto fila al meglio fino al 1972 quando infortuni e il tecnico Giagnoni gli rendono la vita difficile. Ma l’arrivo di Edmondo Fabbri rimette la sua pedina sulla scacchiera granata. Cereser rinasce, come tirato a nuovo, e la sua avventura in granata continua. La forte solidarietà che lo lega agli amici storici, colonne di un Torino che ha ancora la fortuna di contare su delle bandiere (Ferrini e Vieri, su tutti) si trasforma in una sorta di patto d’acciaio. Come poter anche soltanto immaginare l’ipotesi di un cambio di casacca? L’intenzione è quella di stare al Toro fino al capolinea di carriera, per poi, magari, incominciare a crescere qualche giovane da svezzare alla prima squadra. Ma l’impensabile, diventa purtroppo crudele realtà. Al Torino del presidente Orfeo Pianelli arriva Gigi Radice, il trainer della svolta e la parola d’ordine è “ringiovanire”. Già Rampanti ha lasciato la squadra. Ora tocca ad Agroppi e Cereser. Le lacrime agli occhi, deve accettare il trasferimento al Bologna. In quello stesso anno il Torino diventa campione d’Italia. Alla delusione del distacco si aggiunge la disdetta. Lui che per un tricolore col Toro avrebbe pagato di tasca sua. Tuttavia, per uno scudetto rincorso e mai vinto c’è però il compenso di una grande soddisfazione: ancora oggi Angelo Cereser sta in cima alle simpatie di gran parte della tifoseria granata. 56 giugno - luglio - agosto 2012 Cordoglio per la scomparsa di Rolando Tamburini Dal Cotone al Parlamento S e ne va mezzo secolo di storia della città con la scomparsa di Rolando Tamburini, sindaco di Piombino dal 1970 al ’76, poi deputato del Pci fino all’estate del 1983. Se ne vanno oltre cinquant’anni duri e densi, insieme ad un uomo definito da un coro di voci buono, leale, di grande spessore politico e personale. All’età di 89 anni l’ex sindaco si è spento nella sua casa, in piazza della Costituzione. Tamburini era nato nella popolare borgata del Cotone e di queste origini andava fiero. Temprato dall’esperienza in guerra, terminata con la prigionia in un lager tedesco a Linburg, rientrato in Italia fu assunto come operaio all’Ilva. Dopo la Liberazione si iscrisse al sindacato e al Pci. Resta memorabile quella stagione di lotte in fabbrica che lo vide protagonista: insieme ad altri sei dirigenti sindacali fu licenziato, alla fine del ’52, per aver convocato una riunione contro la co siddetta “legge truffa”. Coro di voci: «Uomo buono, leale, di grande spessore politico» Grazie di tutto ZioRolando «Grazie di tutto ZioRolando, che la terra ti sia lieve». Lo ricorda così, con immenso senso di gratitudine, il nipote giornalista Stefano Tamburini. Ricorda ZioRolando, pronunciato d’un fiato e scritto tutto attaccato, uomo forte nelle sue convinzioni, nella sua militanza, che si sentiva operaio prestato alla politica. «Alla festa in piazza Verdi per la sua elezione a deputato, nel 1976, ho visto anziani militanti piangere a dirotto – sono parole di Stefano Tamburini – . Ho capito allora che erano tanti quelli che gli volevano bene». Nel suo percorso rientra anche l’incarico di segretario della camera del lavoro di Spoleto, poi, nel 1960, quello di segretario della Cgil. Risale al 1970 l’elezione a sindaco di Piombino, ruolo che lo portò a misurarsi con più di un problema cittadino, compresa Sport in lutto Ciao, Mr. Franco L’ultima partita l’ha affrontata con la malattia. Non gli ha lasciato scampo, ma lui si è battuto fino all’ultimo con coraggio e grinta. Se n’è andato a 72 anni Francio Cioni, ex giocatore e allenatore nerazzurro, lasciando un grande vuoto. Se n’è andato l’amato mister che per tanti ragazzi ha rappresentato molto di più di un eccellente allenatore: un uomo di grandi valori e insegnamenti, senza retorica, capace di andare al cuore delle cose. E delle persone. Mediano elegante, è stato capitano della selezione azzurra di serie C: memorabile il gol di testa su cross di Gigi Riva. Cioni ha giocato in più di una squadra di serie C girone unico: Taranto, l’Aquila, Como, e per ultima Chieti, che lasciò, a metà degli anni Sessanta, per tornare a casa, accettando la contrastata realizzazione della centrale Enel. Rieletto primo cittadino nel ’75, rimase alla guida della città per un anno, perché nel 1976 entrò in Parlamento. Tra gli impegni degli anni più recenti, la presidenza dell’Atm dall’85 al ’90, e la lunga parentesi sportiva, come presidente dell’Unione sportiva Piombino. Ne seguiva le imprese dalle tribune, in compagnia dell’inseparabile moglie Flora: una volta scomparsa, lasciò in lui un vuoto incolmabile. La politica di oggi aveva deluso Rolando Tamburini, ma non gli aveva tolto il desiderio di partecipare a tutte le manifestazioni: fino all’ultima, il 25 Aprile, alla quale ha voluto essere presente, accompagnato dal figlio Fabio. l’offerta del Piombino, in serie D, e un lavoro alle acciaierie. Poi la carriera di allenatore, guida di tanti calciatori che hanno avuto la fortuna di incontrarlo sui campi: Piombino, Venturina, Massetana, ma l’elenco è più lungo. Tra le tappe storiche, la vittoria del Piombino nel campionato di prima categoria nel 1987: il mister traghettò la squadra in Promozione, nel tripudio generale. Franco Cioni lascia la moglie Giuliana, i figli Sandro, Federica e i nipoti. 57 Q uando il canto è una passione senza uguali e un generoso dono agli altri, ti imbatti in persone dalle rare doti come Cafiero Chelotti. Ci ha lasciato, andandosene in punta di piedi, come era nel suo stile. Piombinese, leva 1919, superò le dure prove della guerra e della prigionia. Tornato nella sua città, nel 1947, si sposò con Albertina, fedele compagna di tutta la vita e madre dei suoi figli, Fabrizio e Marta: pochi giorni dopo la morte di Cafiero, anche lei si è spenta. Quando nel 1979 Cafiero andò in pensione, lasciando il suo lavoro di operaio metalmeccanico all’Ilva, si dedicò alle passioni di sempre, alla pesca, alle gare di bolentino, ma soprattutto al canto. Quelli erano i tempi memorabili della Lega Navale e delle serate danzanti con cantante e orchestra: Cafiero è ancora lì, con il microfono in mano, accanto agli amici di sempre Pas- Silvano, una vita nel commercio Intraprendente, tenace. Impegno e zelo hanno contrassegnato il corso della vita di Ricordando Cafiero con la splendida Amapola Cafiero Chelotti durante un’esibizione qualino, Egisto Gherardini, “Foffo” Capitani, Sandrelli, Aroldo Bernardini. Per anni si esibì con il gruppo Corale Mascagni e con la Banda Cittadina A. Galantara, nell’ultima fase della vita si dedicò al coro della Parrocchia di Sant’Antimo. Silvano Montecchi. Ci ha lasciato e la sua scomparsa ha suscitato cordoglio nel mondo del commercio e della piccola imprenditoria locale. Montecchi, piombinese leva 1935, terminata l’esperienza lavorativa alle acciaierie, fonda prima un maglificio, poi apre un negozio di arredamento in corso Italia, “Vecchia Marina”. Altre due attività, successivamente, sorgono grazie a lui: il negozio di calzature Elvis Shoes di via Ferrer e la GB Pedrini, abbigliamento, in corso Italia. Appassionato di calcio, fede bianconera, molti lo ricordano anche come presidente, per molti anni, dello Juventus Club. Montecchi lascia la moglie Maria Pia Rosellini e la figlia Sandra. «Un uomo solare – lo descrive commosso il figlio Fabrizio, ex calciatore del Piombino e tecnico comunale in pensione –. Una persona buona che, attraverso il canto, si donava agli altri, regalando indimenticabili emozioni». Gli amici di sempre conservano nella memoria l’immagine di Cafiero che ogni giorno percorreva le vie del centro storico, dove abitava: giornale sotto braccio, busta del pane e per tutti un cordiale saluto, una battuta. La sua voce calda da tenore lo rendeva capace di interpretare i classici popolari e il melodramma, con una predilezione per Verdi e Puccini. Quella voce ha conquistato tanti. «Ancora pochi anni fa – ricorda l’amico Marcello Cardinali – l’ho sentito cantare al Torrione la splendida Amapola. Un’interpretazione spettacolare». Ogni mattina pane sotto il braccio e un saluto per tutti. Una splendida voce e tante emozioni Riccardo, promessa del rugby Quel sogno infranto a 25 anni Il sogno si infrange su un nastro d’asfalto, contro un terrapieno di cemento. Il sogno del grande sport era quello di Riccardo Bargagli, ventincinquenne piombinese, bandiera dell’Union Rugby. Era lui l’anima della squadra, apprezzato da dirigenti e compagni per le capacità tecniche di ala formidabile e per un dono raro, quello di saper contagiare il gruppo con la sua allegria. Riccardo ha perso la vita in un incidente stradale lungo l’Aurelia, vicino a Carbonifera, in una notte di tragedia: la sua scomparsa ha gettato nello sconforto la famiglia, il mondo del rugby e dei giovani, l’intera città. E che sapore amaro ha oggi la citazione preferita di Riccardo, “Cogli l’attimo”. 58 giugno - luglio - agosto 2012 in libreria Terzo libro di Michele Marchiani Le orme del Tiburzi La terza fatica letteraria di Michele Marchiani è una storia della Maremma raccontata in prima persona da un maremmano purosangue. L’autore lo fa per bocca di Quartuomo, io narrante indecifrabile quanto il suo antenato Domenico Tiburzi, il brigante per il quale ogni tentativo di aggettivazione risulta tutt’oggi restrittivo. I percorsi dei due lontani parenti si articolano su piani temporali sfasati da un secolo di storia italiana, con le sue miserie, le sue mancanze e la cronica ricerca d’identità culturale come unica via di scampo alle leggerezze di una classe dirigente mai affidabile. Entrambi vivono all’ombra degli ingranaggi dei rispettivi meccanismi sociali, latitando in due epoche parimenti ciniche e contraddittorie. Negli apparati narrativi equidistanti sull’asse temporale, ma coincidenti nei riferimenti spaziali, le loro esistenze sfumano in una fuga drammatica dal consorzio umano a cui l’anagrafe li ha costretti ad appartenere; l’avo destinato a darsi alla macchia come fedele alleata della sua missione, il discendente condannato dal suo passato all’anonimato in una vegetazione urbana ancor più infida, ostile, nemica. Selva o cemento armato che sia, l’alternativa è obbligata. Le orme del Tiburzi, Ass. culturale Il Foglio, € 14. Emilio Guardavilla Le ricerche di Mauro Carrara Commercianti e Artigiani a Piombino dal 1803 al 1940 È andato in stampa l’ultimo lavoro del nostro amico e collaboratore Mauro Carrara che in questa occasione focalizza le sue ricerche su un altro aspetto storico del nostro territorio, quello delle attività commerciali. L’opera è il risultato di uno studio attento e minuzioso sulla piccola imprenditoria sviluppatasi nel Comune di Piombino dal periodo francese all’immediato anteguerra. La documentazione abbraccia più di centotrenta anni di attività commerciali ed annovera nelle sue tre sezioni cronologiche l’elenco di tutti i titolari di arti e mestieri suddivisi per categorie merceologiche; un doveroso tributo alle origini del nostro terziario che vuole essere interpretato come un buon auspicio per il suo futuro. Particolarmente suggestiva è l’appendice fotografica. Il volume, pubblicato dal Consiglio Regionale della Toscana, rientra nel progetto celebrativo del “150° anniversario dell’Unità d’Italia” e può essere richiesto gratuitamente alla Biblioteca Falesiana o all’Archivio Storico. (e.g.) 59 Giallo Mondadori di Luigi Carletti Prigione con piscina Luigi Carletti approda a Mondadori, dopo aver pubblicato alcuni romanzi interessanti con Baldini-Castoldi-Dalai, dimostrando una raggiunta maturità con Alla larga dai comunisti (2006), un’intensa storia di provincia legata al mondo del calcio, e Lo schiaffo (2008), sulla vita di un regista che sfonda nel mondo del cinema a cinquant’anni. Non ci sono riferimenti autobiografici nell’ultima opera, né ricordi legati ai luoghi della giovinezza come isola d’Elba e costa maremmana. Roma è il teatro del nuovo romanzo, per la precisione il quartiere Monteverde, nella inesistente Villa Magnolia, condominio residenziale munito di piscina. Filippo Ermini è un giovane professore universitario, autore di saggi sui nuovi mezzi di comunicazione, che un giorno resta vittima di un grave incidente motociclistico e resta paralizzato sopra una sedia a rotelle. Villa Magnolia è la sua prigione dorata senza sbarre, popolata da professionisti e ricchi pensionati che passano il tempo tra piscina e aperitivi, chiacchiere inutili e cene di lusso. Filippo ricorda James Stewart ne La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, perché dal suo privilegiato angolo di osservazione, in compagnia Nella vasta esposizione, le migliori porcellane, cristalli e articoli da regalo non di Grace Kelly ma del fido domestico peruviano Isidro, scruta i movimenti dei facoltosi vicini. Tra questi nota uno strano personaggio che si fa chiamare Rodolfo Raschiani, sconosciuto ai motori di ricerca, che esce dal suo appartamento soltanto per nuotare in piscina. Rodolfo stringe amicizia con Filippo, confessa la sua vera identità e i motivi per cui si trova a Villa Magnolia, ma i misteri non sono finiti, anzi, la trama di un giallo avvincente comincia proprio con questa rivelazione. Non sveliamo oltre perché il romanzo di Carletti è un noir d’atmosfera, cupo e claustrofobico, introspettivo, che porta alla luce passioni, conti in sospeso con il passato, momenti di depressione e istanze suicide. Luigi Carletti non rinuncia a fare letteratura, scrive un romanzo giallo che non si può confinare nel ghetto della narrativa di genere anche se la trama sarebbe perfetta per girare una fiction. Leggete come descrive l’incontro con Alessia Martini, esperta di motori di ricerca, vecchia compagna di studi: «Di lì in poi chiacchiere caramellose infarcite da nebbiosi amarcord universitari, con quell’allegria posticcia dei reduci che si risentono dopo un secolo e fanno finta che sì, d’accordo, la vita è un casino, ma alla fine tutto funziona. Più o meno». Rodolfo Raschiani, in arte Rudy de Ryscky, viene dipinto con poche ma efficaci pennellate: «Lui amava cucinare e mangiare. Amava le buone letture e le donne. Amava la vita, lui che veniva dalla palude dei delinquenti autentici che ammazzano e si ammazzano tra di loro. Che non tornano indietro». Il romanzo prosegue tra citazioni da Blade Runner, il maestralino della sera che i romani si ostinano a chiamare ponentino, uomini che pensano alla morte perché fa parte della vita, ma che non rinunciano a pensare, perché pensare è come rivivere. Notevole la considerazione per raccontare un tentativo di suicidio che nella vita si cade, dopotutto. Si comincia da bambini e non si smette più. In ogni caso ognuno è padrone del proprio percorso, anche il protagonista del romanzo che cade per risorgere ma si trova impreparato di fronte al nuovo scherzo del destino. La vendetta attende dietro l’angolo. Forse non lo riguarda. Forse sì. Per saperlo non resta che leggere Prigione con piscina. Non ve ne pentirete. Prigione con piscina, Mondadori, pagine 220, € 17. Un nome di fiducia dal 1955 Gordiano Lupi www.infol.it/lupi Orologi LISTE DI NOZZE Accessori Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombino www.rosignoli.it - e-mail: [email protected] GIOIELLERIA 60 giugno - luglio - agosto 2012 Questa rubrica è libera. Il contenuto delle lettere può non collimare col pensiero del giornale. Costa Etrusca si riserva di ridurre le lettere e di eliminare espressioni che possano integrare ipotesi di diffamazione. Gli autori, purchè noti alla direzione, potranno chiedere che la loro firma sia omessa. Precisazioni o rettifiche saranno pubblicate. pie acquistarne una. Tutto ciò avrà ripercussioni sul mercato immobiliare che già è in forte sofferenza. Un po’ di buon senso, cari ministri e professori: sacrifici sì, ma senza esagerare. Egidio Minervino POLITICI Finanziamenti, ingordigia infinita GIOCHI ONLINE Come le sigarette, vietare gli spot Ogni giorno di più, e nonostante la crisi economica, la pubblicità di qualunque tipo si infarcisce di spot sui nuovi giochi online. Può darsi che sbagli ma credo che sarebbero da vietare al pari di quelli sulle sigarette. Perché sappiamo tutti, anche se facciamo finta di ignorarlo, che il gioco nuoce gravemente al portafoglio quanto il tabacco alla salute. Italo Mariani IL COMUNE SBAGLIA Quel campino, diventa parcheggio Il mio rammarico è condiviso da un nutrito gruppo di amici, ed è anche a nome loro che lo esprimo a gran voce. A suscitarlo è il futuro segnato del campino marrone, donato a suo tempo dalla Magona, insieme allo stadio, alla città di Piombino. Il suo destino è segnato perché così ha deciso l’amministrazione comunale, che vuole trasformare lo storico campo in un parcheggio. Perché, mi domando io, cancellare in questo modo un’altra pagina di storia? Era proprio necessario? Certo, è sotto gli occhi di tutti il problema incalzante dei parcheggi, ma se andiamo ad osservare quella zona, nelle immediate vicinanze del campino ci sono altre aree che potrebbero ospitare parcheggi, valide alternative. Non si può dimenticare che fino a poco tempo fa quello era terreno di gioco, calpestato da duecento ragazzi impegnati nell’allenamento delle loro squadre. La scelta del Comune non mi sembra azzeccata e rilancio l’interrogativo a chi di dovere: non era più giusto che il campino rimanesse a disposizione della associazioni sportive e dei giovani? Ivano Ros UNA LETTRICE Felice di rileggere il nostro Costa Etrusca Premetto che sono una divoratrice di giornali. E che, negli scorsi mesi, ho apprezzato l’articolo dedicato da un quotidiano locale alla persona che mi è stata più cara, mio marito. Oggi voglio fare Luca Ardenghi Agente Generale Procuratore un plauso alla redazione di Costa Etrusca, il periodico diretto da Ivio Barlettani. Sono felice di poter rileggere Costa Etrusca: per me è una vecchia conoscenza, perché già negli anni Sessanta - Settanta circolava a casa mia, seppur in formato diverso. Apprezzo le numerose rubriche, gli articoli dei vari opinionisti, i pezzi di Franco Biegi che mi riportano al passato, ad anni lontani, con nostalgia. Grazie, Costa Etrusca, perché ci racconti il nostro territorio. Maria Baroncelli PROPRIETARI DI CASE Accanimento del fisco, ci vuole buon senso La casa che è sempre stato il sogno di ogni famiglia, oggi rappresenta un incubo senza fine. Si inizia al momento dell’acquisto: prezzi inaccessibili, mutui da pagare per 20/30 anni a tassi insostenibili e successivamente spese condominiali, spese di manutenzione, Imu, ecc. A me pare che il fisco si stia accanendo troppo sulla casa e stia rendendo impossibile alle giovani cop- L’ingordigia dei politici (di ogni colore) non ha fine. Non basta essersi attribuiti stipendi, privilegi e rimborsi elettorali che non trovano riscontro in alcun Paese democratico, ma ogni giorno dobbiamo assistere a denunce per tangenti, spartizioni, finanziamenti illeciti, favoritismi e altre amenità del genere. L’amarezza cresce nel constatare che non esiste una via democratica per risolvere questo vero e proprio cancro. Gianni Torresani DALL’ANNO 2000 Fondi e azioni, risparmi dimezzati L’articolo 47 della costituzione recita: «La repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme. Favorisce l’accesso del risparmio popolare al diretto o indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese». Ebbene, nel 2000 ho investito i miei risparmi in un fondo bilanciato di una primaria banca e successivamente, in una gestione patrimoniale. Tra inflazione reale e crolli di borsa ho perso circa il 50% dei miei risparmi! Corso Italia, 71 Tel. 0565 222312 Piombino m.b. 61 di Mauro Sozzi C ’è sempre un rovescio della medaglia! Una città che viene definita bella lo è sotto tutti i punti di vista. Quello però che, a parer nostro, rende una città piacevole in se stessa è la quantità dei suoi parchi, delle sue spiagge, dei suoi ambienti di ritrovo, di appartenenza ai suoi cittadini a prescindere di quale estrazione sociale essi siano. La città ha, però, per il suo cuore battente nelle varie fonti di lavoro dalle quali i suoi abitanti ricavano ciò che permette loro di vivere: sono, insomma, il sangue della loro vita. Detto quanto sopra, facciamo un salto nell’immaginario, entriamo in un mondo dove tutto è definitivamente statico: in città del genere, quali che fossero il livello culturale e le classi sociali, non sarebbe affatto difficile far sì che i luoghi ameni allo stato “naturale” rimanessero tali per sempre. Ma le città non sono statiche o immobili, come dir si voglia, ma dinamiche ed evolutive, con la conseguenza che al loro dinamismo fa riscontro il bene e, alle volte, il male. Oggi, purtroppo, il dinamismo della nostra città non è positivo, le relative classi sociali, in genere, non hanno di che arricchirsi, anzi, quelle meno agiate sono trascinate verso condizioni di vita sempre meno positive. Ebbene, allora, chi è preposto alla salvaguardia della città escogiti qualunque “cosa” che argini questo trascinamento negativo. Piombino ha delle potenzialità ambientali che – se sfruttate nel Le scelte difficili Quel rovescio della medaglia Piombino, veduta aerea modo giusto – possono far sì che emerga un dinamismo positivo: la città è sul mare; ha però una costa rustica e scogliosa più o meno ripida. Tale morfologia gli dà un aspetto singolare di particolare selvaggia bellezza. La costa potrebbe essere manipolata, nei punti adatti, per dar luogo alla costruzione di alberghi, ristoranti ed altro, con l’originalità di essere abbarbicati alla costa, quasi galleggiando sul mare. Accanto, piccoli tratti di spiaggia con ghiaia e scoglietti che farebbero la gioia dei turisti non troppo amanti della sabbia. Oh… non sarebbero più i luoghi naturali di oggi, però si contribuirebbe a creare quel dinamismo positivo tanto necessario alla città. Sissignori, sono d’accordo con voi che non avremo più gli spazi di prima, dove però rischieremmo di muoverci con la pancia vuota. Sì, è vero che, oggi, ormeggiare una barchetta è un problema perché sono stati costruiti porti turistici che hanno sfrattato le barchette dando alloggio a ben altre barche i cui proprietari possono permettersi di pagare il relativo affitto. C’è, però, il rovescio della medaglia: si sono fatti investimenti, si è lavorato e creato nuovi posti di lavoro, insomma si è contribuito a creare quel dinamismo positivo necessario alla città. E ciò non è poco, se si tiene conto che nel nostro territorio si sta verificando una marcia sempre più zoppicante in quei settori sino a ieri punti di forza della nostra economia. È difficile dare suggerimenti su quali segmenti di mercato puntare con garanzia di successo, però uno intendiamo darlo in relazione a ciò che sta accadendo nella nostra città, cioè al sempre crescente, anche se lento, aumento di turismo. Sul turismo può trovarsi una delle poche carte vin- centi. Non ci sono, poi, tante vie di fuga, così, proprio in relazione a ciò non dobbiamo sprecare la possibilità che il nostro territorio può offrirci. Si, è vero, in cambio di un cedimento della nostra terra. Ma, vedete, sta proprio qui la scelta, non tanto come fine a se stessa, quanto per le relative conseguenze che, in un modo o nell’altro, ci saranno. Insomma, è una scelta difficile che va fatta, che non può non tener conto del contesto in cui ci troviamo e verso quale direzione stiamo andando. È una scelta che può far male ma dalla quale non possiamo prescindere. Noi non siamo eterni, e non viviamo in un mondo statico, per di più sapendo che non ci sarà mai un mondo statico. Si devono fare scelte adeguate, oggi, anche se difficili altrimenti un comportamento “pilatesco” graverà come un macigno sulle nostre future generazioni. C’è sempre un rovescio della medaglia! Ma se riteniamo che certe scelte siano positive, facciamole! Anche se per esse dovesse servire molto coraggio. Il turismo è una delle carte vincenti. La costa può ospitare alberghi, ristoranti e altre strutture 62 giugno - luglio - agosto 2012 Continua l’excursus storico dei collegamenti marittimi tra l’isola d’Elba e il Promontorio di Piombino. In questa seconda parte si rivivono gli anni che vanno dallo scoppio del primo conflitto mondiale fino all’occupazione nazi-fascista compresa. I destini di un intero continente lasciano tracce indelebili anche nelle cronache dell’Arcipelago Toscano. Le strade del mare nostro Storia dei collegamenti marittimi nel Canale di Piombino dall’alba della civiltà ai giorni nostri di Emilio Guardavilla Neanche lo scoppio della grande Guerra destabilizzò in maniera sensibile la qualità e la frequenza dei collegamenti marittimi nel Canale. Il primo anno, al contrario riportò un notevole aumento di traffico merci e passeggeri nella fattispecie sulla tratta Piombino – Portoferraio. D’altronde, solo i piroscafi Alfredo Cappellini e l’F.D. Guerrazzi della NT saltuariamente furono requisite dalla Marina Militare per missioni di scorta, trasporto materiali o come rimorchiatori nel bacino del Mediterraneo così da poter dare continuità al loro servizio fino alla fine del conflitto ed oltre. Occorre attendere la metà degli anni Venti per riscontrare un tangibile cambiamento nelle politiche gestionali del naviglio locale. I piroscafi per trasporto misto di merci e passeggeri Alfredo Cappellini, F.D. Guerrazzi, Argentario, Santo Stefano, Montecristo e Cortellazzo furono considerati ormai inadeguati a soddisfare le richieste del mercato dei trasporti, sia quello ordinario che quello alterato dai mesi estivi. Nel maggio 1928 fu messo in linea l’Elbano Gasperi, oltre 740 tonnellate di stazza lorda mentre nel luglio e settembre del 1930 l’Andrea Sgarallino e il Dino Leoni, rispettivamente di 730 e 514 tonnellate, destinati al rimpiazzo dell’Argentario e del Santo Stefano. La flotta così rinnovata copriva la tratta Piombino – Portoferraio con due partenze nei giorni feriali e una domenicale con sosta a Cavo, una settimanale Livorno – Portoferraio andata e ritorno, una tratta circolare intorno all’Isola settimanale nel periodo tra maggio e ottobre compresi. Con frequenza bisettimanale si effettuava la Livorno – Gorgona – Capraia – Marciana Marina – Portoferraio – Piombino (solo al ritorno) – Rio Marina – Porto Azzurro – Marina di Campo – Pianosa e viceversa. Piombino era prevista come ultima tappa anche nella linea Porto Azzurro – Rio Marina – Cavo. I nuovi dislocamenti delle unità della NT imposero dal 1932 la soppressione degli approdi nella rada di Marina di Piombino per cui, a far data dal 4 aprile dello stesso anno, le operazioni di imbarco e sbarco avvennero al Molo Elba di Portovecchio. Il golfo di Baratti continuò ad essere usato come ripiego pratico e sicuro nelle occasioni di condizioni meteo estremamente avver- se. Nel 1934 la NT passava la maggioranza azionaria alla società Terni, già sotto il controllo dell’IRI dal 1934. Grazie all’impulso fattivo e innovativo dell’ente statale destinato alla ricostruzione industriale, a breve, per l’esattezza il 22 ottobre 1936, si sarebbe completato il processo di ammodernamento della flotta statale con la messa in linea della motonave Giuseppe Orlando (837,85 t.s.l.), prima nave a vapore della compagnia impiegata stabilmente sulla linea Portoferraio – Piombino. La Giuseppe Orlando, grazie alla propulsione di due motori diesel dalla potenza complessiva di 1200CV, poteva assicurare una velocità di crociera di 15 nodi ed una ricettività in termini di passeggeri pari a 250 unità, tutti sistemati comodamente sottocoperta. La Seconda Guerra Mon- La motonave Giuseppe Orlando 63 diale impegnò a tempo pieno tutte le unità della NT, coinvolgendole a più riprese, una dopo l’altra, nel tragico destino delle sue sorti. In concomitanza con l’irrigidirsi dei rapporti internazionali che minarono irreparabilmente gli equilibri politici del Vecchio Continente l’Andrea Sgarallino, l’Elbano Gasperi e il Giuseppe Orlando passarono ai ruoli del Naviglio Ausiliario dello Stato. Già nel maggio del 1940 i tre piroscafi furono requisiti dalla Regia Marina con la conseguente militarizzazione dei loro equipaggi. In tempo di guerra le linee, ridotte nel numero e nella frequenza dei collegamenti impegnarono pericolosamente ciò che rimaneva della flotta, ovvero il Dino Leoni, l’F.D. Guerrazzi e l’Alfredo Cappellini, talvolta affiancate da motovelieri o motopescherecci noleg- Il piroscafo Elbano Gasperi militarizzato giati da armatori privati locali. Si ricordino a questo proposito il Procione (Società Anonima di Pesca e Reti, Roma) e il Maria Maddalena (ceduto a nolo dall’armatore gigliese Meino Mattera). Ma la furia distruttiva delle operazioni belliche annientò le iniziative di chiunque avesse voluto sfidarle tanto che, già nei primi mesi seguenti l’Armistizio, tutte e sei le unità che componevano la flotta della NT avevano raggiunto il buio degli abissi di acque più o meno amiche. La NT rimase di fatto una compagnia di navigazione senza navi. Per sopperire ad un danno così ingente ed irreparabile si ricorse a soluzioni estemporanee derivate da espedienti azzardati e provvisori, come ad esempio la messa in servizio del Giovanni Ingrao, un ex piroscafo iugoslavo (Drava) sequestrato qualche tempo prima e approntato a tempo di record per poter riprendere il mare. Nonostante la bandiera bianca issata il Giovanni Ingrao esercitò la sua missione di emergenza per poco più di un mese prima di essere colpito da un attacco aereo nel porticciolo di Pianosa dove stava ultimando l’approvvigionamento per il penitenziario (gennaio 1944). Ma le acque del Canale erano ormai diventate rischiose ed inopportune per qualsiasi tipo di trasporto data la particolare attenzione che le Forze Alleate riservavano a questo tratto di mare così considerevole Gli alleati sbarcano all’Elba nel falso storico di Walter Molino Riportiamo integralmente il disegno di Walter Molino che il popolare settimanale La Domenica del Corriere pubblicò nell’estate 1943. In questa tavola il famoso illustratore emiliano prefigura un improbabile quanto fantasioso sbarco delle forze angloamericane, presumibilmente a Portoferraio, per la gioia dei civili e di camicie nere festanti, schierati in ordine sparso a celebrare il lieto evento. Come poi la storia del conflitto avrebbe dimostrato con azioni cruente e terribili rappresaglie la fine dell’occupazione nazi-fascista del Canale di Piombino non ebbe alcun epilogo festoso ma fu sancita da un considerevole tributo in vite umane per tutte le fazioni. 64 giugno - luglio - agosto 2012 dal punto di vista strategico; ogni natante costituiva un potenziale bersaglio. Il Giovanni Ingrao venne sostituito tempestivamente dal motopeschereccio Vincere (46,5 tonnellate) del santostefanese Oreste Costanzo nelle corse giornaliere sulla Piombino – Portoferraio per il trasporto di passeggeri e posta. La bandiera bianca e l’assidua supervisione dei militari tedeschi non poterono assicurare l’integrità dell’imbarcazione che, qualche mese più tardi (19 giugno 1944), fu mitragliata e affondata nella rada di San Giovanni poco distante da Portoferraio. Durante l’occupazione la regolarità dei collegamenti subì un brusco quanto dannoso per il sostentamento degli isolani Porto di Piombino, pontile Elba anni Trenta periodo di stasi. Le fonti relative a questo periodo attestano numerose iniziative di privati cittadini che misero in gioco i loro modesti capitali per garantire l’arrivo di materie prime e generi di prima necessità. Informazioni attendibili segnalano in attività sul Canale i motovelieri Sempre Amedeo di Giovanni Diversi, il Successo, la motobarca Giovanni Battista Padre, la Maria di Marino Colombo. Ma il dovere di cronaca impone anche di celebrare coloro i quali sfuggirono all’immortalità delle pagine relative a questi tempi funesti della nostra storia; il loro ricordo, quello delle loro im- prese disperate e spesso fatali, sempre eroiche seppur scaturite dall’incoscienza più impulsiva, sopravvive scritto in neretto nella memoria collettiva che si tramanda attraverso le generazioni di marittimi che si sono susseguite fino ad oggi. (II continua) DAL PONT s.n.c. TRASPORTO RIFIUTI BONIFICHE AMBIENTALI OPERE MARITTIME OPERE INGEGNERIA NATURALISTICA Via Tuttiventi, 4 - CAMPIGLIA M.ma (Li) - Tel. 0565.857061 65 66 giugno - luglio - agosto 2012 Informazione pubblicitaria 67 AIUTIAMO L’ECONOMIA DELLA NOSTRA TERRA. Con i prodotti contribuiamo a far crescere i produttori locali. Unicoop Tirreno è da sempre vicina al territorio. 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