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La Sapienza ama nascondersi, per farsi cercare da chi la ama e da

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La Sapienza ama nascondersi, per farsi cercare da chi la ama e da
La Sapienza ama nascondersi, per farsi cercare da chi la ama e da chi la desidera.
Ai farisei, ai dottori della legge e ai sommi sacerdoti bastava la loro poca fede, condita da precetti di uomini
(lievito), da rispettare con metodica e rigorosa religiosità; ai pagani bastava attenersi, sempre con rigorosa
religiosità, alle tradizioni familiari e a feste che ristorassero il loro spirito procurando benessere e ilarità.
Quando Gesù discese presso gli uomini, inviato da Dio Padre per puro amore e misericordia, dapprima fu
ascoltato, nelle sinagoghe, con attenzione e interesse, per l’autorevolezza della sua sapienza, ma quando
iniziò ad “esagerare” con la verità, demonizzando molte delle loro credenze e tradizioni, le cose cambiarono.
A causa dei loro preconcetti, i farisei, i dottori della legge e i sommi sacerdoti travisarono il messaggio di
Gesù circa la Divinità e il rapporto di Dio Creatore con la creatura, rapporto che Gesù aveva rivelato essere
in una relazione di tipo “trinitario”. Sentendosi offesi da queste parole e dai velati attacchi alla loro
categoria, che Gesù insinuava essere più lontano da Dio di quanto fosse quella dei gentili, arrivarono ad
accusarlo di operare per mezzo del demonio e, per questo, organizzarono un complotto per ucciderlo.
Ma prima di morire crocifisso proprio a causa dell’ipocrisia, delle opere e delle omissioni di questi farisei,
dottori e sommi sacerdoti, Gesù fece in tempo ad ammonirli e avvisarli, per un ultimo, quanto infruttuoso
tentativo di convertirli, parlando loro a Gerusalemme, in qualità di Verbo di Dio, di Parola di Dio (PdD),
inviata da Dio, per misericordia, proprio in forma umana, quella di un profeta, Oracolo di Dio:
Mt.23:37-38 e Lc.13:34
- Il lamento di Gesù su Gerusalemme Lu 13:34-35; 19:41-44; Ez 24:6-14; cfr. Gr 22:5
37 «Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho
voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!
38 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta…. 39 Infatti vi dico che da ora in avanti non mi
vedrete più, finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"» Mat 23:37 Mostra capitolo.
Gv. 1:10-15 [Giovanni, evangelista e apostolo di Gesù, riferendosi proprio a Gesù (Parola di Dio=PdD), ci dice nel Prologo]:
10 Egli (Gesù = Parola di Dio = PdD) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui (Verbo - PdD), ma il
mondo non l'ha accolto (Verbo). 11 È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; 12 ma a tutti quelli
che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome;
13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.
14 E la Parola (Logos) è divenuta carne (è divenuta uomo: quindi uomo, non Dio) e ha abitato per un tempo fra
di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria (potenza), gloria come di unigenito
dal Padre (unigenito è riferito al Verbo di Dio: unico). 15 Giovanni (il battista) gli ha reso testimonianza,
esclamando: «Era di lui che io dicevo: "Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me.
(Colui, che viene dopo di me, è riferito a Gesù, incarnazione del Verbo - PdD. Il Verbo di Dio creatore, precede ogni creatura).
Commento al Prologo: non si può nascere figli di Dio nascendo dalla carne; ciò che nasce dalla carne è per
definizione imperfetto; quindi non possiamo dire di essere figli di Dio per il solo fatto di essere uomini, ma
figli di Dio possiamo diventarlo, ad una sola condizione: cercando la Parola di Dio, che è Verità e, con l’aiuto
del Discrimine Divino, comprendere, accogliere e diffondere questa Parola di Dio che, come lo Spirito Santo
di Dio, procede dal Padre e dal Figlio. Credere nel suo nome significa credere nel significato ebraico del
nome Gesù, che significa Dio che salva: cioè, credere che Dio salva per mezzo della Sua Parola, che infatti è
piena di grazia e di verità (In verità è la Parola di Dio a essere piena di grazia, non Maria madre di Gesù, che semmai
fu salvata dalla grazia). La Parola, evidentemente, deve essere trovata e accolta integralmente, per
raggiungere l’obiettivo della salvezza. E’ di fondamentale importanza sapere che la salvezza ci viene offerta
da Dio, per puro atto d’amore e misericordia, e non per diritto, e neanche come premio, connotandosi
quindi come puro atto di grazia, che significa indulto individuale. Con la grazia, Dio si limita a condonare,
individualmente, in tutto o in parte, la pena da infliggere, (che avrebbe dovuto essere la morte eterna).
Grazia però, non significa amnistia, cioè cancellazione del “reato” o peccato; il peccato Dio non lo estingue.
Il peccato commesso, quindi, resta, ed è, purtroppo, foriero di conseguenze, che sono le sofferenze terrene.
Però, questo peccato, se si accetta la grazia offerta da Dio, accogliendo la Sua Parola, alla fine di un
cammino formativo di purificazione (vita terrena), sarà, da Dio stesso, per pura misericordia, perdonato;
come farebbe qualunque buon “padre” di famiglia nei confronti del suo libero e amato figlio, che si sia
sinceramente pentito, dopo la disobbedienza. Per evitare pericolose deduzioni, è di fondamentale
importanza, quando si parla di Gesù, ricordarsi sempre che la sua natura è umana (nato da donna), ma il
suo spirito, cioè quell’entità che lo muove a compiere azioni, come il parlare e l’insegnare, è lo Spirito Santo
di Dio Padre, disceso su di lui, in forma di colomba, dopo che fu battezzato da Giovanni. Quando Gesù parla
di se stesso, essendo l’incarnazione della Parola di Dio, si riferisce, più spesso, alla Parola di Dio, che non al
proprio Ego, Ego che ha umilmente e integralmente sottomesso a Dio Padre, eseguendone pienamente la
volontà. E quando dice “io e il Padre siamo uno”, intende dire che, avendo lo stesso spirito del Padre, ha col
Padre una comunione di intenti, ed è proprio in questo senso che dice che il Figlio fa la volontà del Padre.
Pertanto, imitare Gesù significa far morire il “vecchio uomo” che è in noi con lo “spirito satanico del
mondo” (è una morte allegorica simboleggiata dal battesimo di penitenza di Giovanni), per poter ricevere il
vero battesimo di Cristo e risorgere con lo Spirito Santo di Dio Padre, che è il medesimo Spirito Santo di
Gesù (Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio). Ora se ognuno di noi può ricevere questo stesso
spirito di Gesù, risulterà essere “fratello in spirito” di Gesù, in quanto, come Gesù, è figlio di Dio Padre se
con il Padre condivide una comunione di intenti. Perciò soltanto Dio Padre sarà, sempre, e soltanto, l’unico
Dio da adorare, e i suoi “figli”, e la sua Parola, andranno al massimo onorati, rispettati, amati e accolti.
Matteo cap. 23:5-12
Gesù condanna gli scribi e i farisei = (Mr 12:38-39; Lu 20:45-47; 11:43, 46)(Mt 6:1-5, 16; Lu 14:7-11).
5 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie e
allungano le frange dei mantelli; 6 amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe, 7 i saluti
nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: "Rabbì!" 8 Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno
solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9 Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché
uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. 10 Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra
Guida, il Cristo; 11 ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore. 12 Chiunque si innalzerà sarà abbassato e
chiunque si abbasserà sarà innalzato.
(L’abbassarsi, è da riferirsi nei confronti del proprio Ego, non nei confronti di altri uomini che si ergono a
padri, maestri e guide, davanti ai quali, a nessun uomo è concesso prostrarsi o genuflettersi, e che vanno
vagliati al settaccio, confrontando i loro insegnamenti con le Scritture, con l’aiuto del Discrimine Divino: G).
Commento: Perché alcuni sacerdoti si fanno chiamare Padre? E perché ci fidiamo di alcuni uomini che si
pongono o vengono posti come nostre guide? Se la guida è il Cristo, allora è giusto che ci si informi
direttamente dal Cristo, che è la Parola di Dio che si sa dove andarla a cercare; poi ci si potrà confrontare,
ma mantenendo ognuno la propria individualità, e assumendo, ognuno, la responsabilità affidatagli da Dio
contestualmente alla libertà, evitando di amalgamarsi in comunità di tipo eggregorico (cercare il significato).
Il Signore non accettò la scusa addotta da Adamo (in Genesi 3,12): «La donna che tu mi hai messa accanto,
è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato».
E non accettò neanche la scusa addotta dalla Donna (in Genesi 3,13). Alla domanda: «Perché hai fatto
questo?»: La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato».
Satana si è avvalso di una creatura, il serpente, e ha ingannato l’uomo stravolgendo il messaggio di Dio.
Per questo Dio lo ha punito severamente, ma ha punito, individualmente, anche Adamo ed Eva, colpevoli di
non aver usato l’Intelligenza e il Discrimine Divino, che li avrebbe preservati dal mortale peccato originale.
Proprio questo peccato sta all’origine della dualità, simbolicamente rappresentata dall’albero del bene e
del male, dualità che espone alla relazione con ciò che è l’opposto di ciò che Dio ha creato: quindi alle
tenebre, al male, alle malattie e alla morte, cose che Dio non volle, e non creò per l’uomo! Gen 3:13 Mostra capitolo.
Allo stesso modo il Signore non accetterà che noi gli rispondiamo: “non mi sono preoccupato di ricercare
verità; me la sono ritrovata preconfezionata prima che mi ponessi il problema. Non ho voluto cercare la
Verità, per approfondire la mia fame di sapere, perchè ho trovato un tesoro, il Gesù Cristo che, la chiesa
che mi hai messa accanto, mi ha fatto conoscere, quello da adorare nel tabernacolo del Santissimo
Sacramento, e da mangiare, almeno una volta all’anno; e questo mi basta, perché la cultura e le opinioni
sono tante al mondo, e diventerei pazzo se cercassi di capire tutto; ormai ho la mia verità, la ho già trovata,
e non intendo cercarne altre, come fanno altri che la stanno ancora cercando, e neanche ho voluto correre
il “rischio” di cambiare idea a causa di messaggi “eretici”. Si definisce eretico colui che professa idee e
posizioni divergenti rispetto al proprio gruppo di riferimento; in particolare chi, pur aderendo ad una
confessione religiosa, ne mette in dubbio i dogmi o ne dà diverse interpretazioni. Si consideri che, secondo
questa definizione, Gesù era eretico, così come erano eretici anche i profeti che, nonostante fossero
l’Oracolo di Dio, venivano derisi, uccisi o, nel migliore dei casi, non ascoltati o non presi in considerazione).
Luca 18:9-13
Il fariseo e il pubblicano
Pr 28:9, 13; 30:12-13; Gm 4:6, 9-10; 1P 5:5-6
9 (Gesù) disse ancora questa parabola per certuni che erano persuasi di essere giusti e disprezzavano gli
altri: 10 «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l'altro pubblicano. 11 Il fariseo,
stando in piedi, pregava così dentro di sé: "O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri,
ingiusti, adùlteri. E neppure come questo pubblicano; 12 io digiuno due volte la settimana; pago la decima
su tutto quello che possiedo". 13 Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli
occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: "O Dio, abbi pietà di me, peccatore!". (Questo pubblicano
adorava Dio, pregava solo Dio e nessun altro! quindi non adorava Gesù o altri, e non pretendeva pietà in
virtù di opere, riconoscendosi peccatore e bisognoso di grazia). Lu 18:11 in tutte le versioni Mostra capitolo.
Commento: non comportiamoci, ne come il fariseo ne come il pubblicano, perché il pubblicano è stato
giustificato perché adorava e pregava soltanto Dio, non altre persone, entità, oggetti o immagini. E perché
non si fece avvelenare dall’insidioso lievito dei farisei. Noi che, a differenza del pubblicano, siamo pregni di
lievito, di menzogna, dobbiamo meditare, anche insieme ad altri, la Parola di Dio, per ritrovare la Verità
perduta, mantenendo un proficuo dialogo con tutti, come faceva Gesù, sia con i farisei che con i pubblicani.
Il Gesù Cristo che si trova cercando l’aiuto della Madonna (che significa mia Signora, dal latino mea Domina),
potrebbe essere un falso cristo. Ce lo ha ricordato Gesù nel vangelo: Essendo la Madonna (mea Domina,
Signora e madre di Dio), un’associata alla Signoria di Dio Padre e della Sua Parola, non può che essere per
definizione, data da Dio stesso, una entità satanica, ed il Gesù che ci fa conoscere, potrebbe non essere la
Vera Parola di Dio, ma un falso Gesù Cristo, dal quale lo stesso Vero Gesù Cristo ci ha messo in guardia.
(Matteo 24:23-28):  23 Allora, se qualcuno vi dice: "Il Cristo è qui", oppure: "È là" (per es. nell’ostia o nel
tabernacolo), non lo credete; 24 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e
prodigi (miracoli eucaristici, segni del sole, guarigioni miracolose, etc.) da sedurre, se fosse possibile, anche
gli eletti. 25 Ecco, io ve l'ho predetto. 26 Se dunque vi dicono: "Eccolo, è nel deserto", non v'andate;
"Eccolo, è nelle stanze interne", non lo credete; 27 infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a
ponente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 28 Dovunque sarà il cadavere, lì si raduneranno le aquile.
Gesù ci avverte degli inganni satanici in Marco 13:21-23 e in Mat 24:24 in tutte le versioni Mostra capitolo
21 Allora, se qualcuno vi dice: "Il Cristo eccolo qui, eccolo là", non lo credete; 22 perché sorgeranno falsi
cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi (miracoli eucaristici, guarigioni miracolose, etc.), per sedurre,
se fosse possibile, anche gli eletti. 23 Ma voi, state attenti; io vi ho predetto ogni cosa. Mar 13:22 Mostra capitolo.
Dalla Bibbia si può facilmente apprendere che i miracoli possono essere fatti sia da qualsiasi entità angelica
(quindi angeli e demoni), sia da qualsiasi persona che abbia una fede (cioè che faccia affidamento) in qualsiasi
entità spirituale, o in un idolo. Infatti i miracoli (prodigi) li fecero sia Gesù sia i suoi stessi apostoli, che
erano sinceramente sottomessi a Dio, ma li fecero anche i maghi, come quelli del faraone, che però, come
sappiamo, avevano fede in un falso dio (idolo), che sappiamo essere potente, e anche molto potente, ma
non onnipotente, quindi assolutamente non confrontabile con l’Unico Vero Dio Creatore Onnipotente, che
era il Dio cui hanno fatto sempre riferimento sia Mosè che Gesù, il solo Dio a cui si deve tributare il culto.
Quindi, come ci ha messo in guardia Gesù, bisognerebbe stare molto attenti a qualsiasi entità, materiale o
spirituale, non contemplata nelle Scritture come cristo e messaggero di Dio. Dio stesso vietò la
negromanzia, cioè qualsiasi interazione con qualunque defunto (gli spiriti immondi si aggirano anche nei
sepolcri Mr: 5,3). Quindi sia Maria, madre di Gesù, che lo stesso Gesù uomo, essendo defunti, non devono
essere evocati ne, tanto meno, venerati o pregati. Il Gesù che sarà sempre con noi fino alla fine dei tempi è,
esclusivamente, la Parola di Dio (Gesù risorto), e il Suo Spirito vivificante ce la farà comprendere e accogliere.
Matteo 23:13-15 e 24-36
13 Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi
entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. 14 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché
divorate le case delle vedove e fate lunghe preghiere per mettervi in mostra; perciò riceverete maggior
condanna. 15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e per terra per fare un proselito;
e quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi..... 24 Guai a voi, guide cieche, che
filtrate il moscerino e inghiottite il cammello. 25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno
del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci
prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito. 27 Guai a voi, scribi e
farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni
d'ossa di morti e d'ogni immondizia. 28 Così anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete
pieni d'ipocrisia e d'iniquità. 29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché costruite i sepolcri ai profeti e
adornate le tombe dei giusti 30 e dite: "Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro
complici nello spargere il sangue dei profeti!" 31 In tal modo voi testimoniate contro voi stessi, di essere
figli di coloro che uccisero i profeti. 32 E colmate pure la misura dei vostri padri! 33 Serpenti, razza di
vipere, come scamperete al giudizio della geenna? 34 Perciò ecco, io vi mando dei profeti, dei saggi e degli
scribi; di questi, alcuni ne ucciderete e metterete in croce; altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li
perseguiterete di città in città, 35 affinché ricada su di voi tutto il sangue dei giusti sparso sulla terra, dal
sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e
l'altare. 36 Io vi dico in verità che tutto ciò ricadrà su questa generazione.
(Essendo Gesù che parla, e avendo Gesù inaugurato la “generazione” dei Pesci, è proprio della nostra
generazione che sta parlando, generazione attuale che è proprio quella dell’era precessionale della
costellazione dei Pesci; la prossima sarà, infatti, quella dell’Acquario e quella precedente venne inaugurata
da Mitra, pregressa personificazione della Parola di Dio, per l’antecedente generazione dell’era
precessionale dell’Ariete).
Per un vero e sincero ecumenismo a misura di Dio, bisognerebbe essere capaci di riconoscerci tutti
potenzialmente fallibili, che significa ammettere di poter essere, anche perseveranti, nell’errore. La ricerca
della Verità non deve mai cessare pensando di averla finalmente trovata. Questo è il vero inganno satanico!
Con un po’ meno superbia e arroganza e con un po’ di buon senso, di autocritica, di beneficio del dubbio, di
amore per la ricerca e di amore per la Verità, potremmo, se non risolvere ogni problema di convivenza,
almeno facilitare il lavoro di costruzione della tanto agognata universale comunione di tutti i fratelli della
chiesa universale di Dio. … Alla Verità ci arriveremo! Cerchiamo di rendere il cammino meno faticoso!
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