Il salame? Nel caveau Sette proposte per Aimag Il Referendum è
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Il salame? Nel caveau Sette proposte per Aimag Il Referendum è
Periodico di informazione del Comune di Mirandola fondato nel 1877 Numero 21 Novembre 2015 www.indicatoreweb.it MIRANDOLESE san felice Il salame? Nel caveau Bancarelle, gastronomia, sfilate, divertimento e incoronazione della nuova principessa Un week end con Francia Corta Il 14 e 15 novembre a Mirandola grande festa con la Fiera Mercato del Principato partnership Tutelare il patrimonio e promuovere lo sviluppo del territorio. è con questo spirito che durante il consiglio di amministrazione di Sanfelice 1893 Banca Popolare di mercoledì 30 settembre, i membri della Consorteria del salame di San Felice insieme a Maurizio Ferraresi (veterinario dell’Ausl di Modena) hanno sottoscritto il contratto per una “particolare cassetta di sicurezza” controfirmato dal presidente della banca Pier Luigi Grana. La cassetta (nella quale è stato simbolicamente depositato il disciplinare del salame di San Felice) è in realtà un’intera sala a pianta quadrata ricavata nei sotterranei del palazzo dell’ex Monte di Pietà, adiacente al caveau. Una scelta che testimonia la volontà di assimilare il salame tipico a un bene prezioso che necessita di tutela e di una custodia adeguata. La sala, completamente restaurata con soffitti a botte e archi, è dedicata al salame di San Felice e ricorda una tipica “cantina” di stagionatura. Nella Consorteria, che recentemente si è anche costituita come rete d’imprese, sono presenti tutti i produttori che realizzano il salame di San Felice con il marchio “Tradizioni e Sapori di Modena”: azienda agricola Santa Maria di Poletti Rita; Valpa di Tassi Dario e c. S.n.c; Ratti fratelli di Ratti Sergio & Claudio S.n.c.; azienda agricola Rossi Marco; società agricola Veronesi di Veronesi Gaetano & C. S.a.s; società agricola Pico-Farm di De Marchi S.s. Sette proposte per Aimag Alle pagg. 12-13 mirandola La lotta all'evasione finanzia asilo e materna Sono state rese note nei giorni scorsi, dal Ministero dell'Interno, le somme accreditate ai Comuni per il contributo dato nel 2014 alla lotta all'evasione fiscale tramite le segnalazioni qualificate inviate all' Agenzia delle entrate e alla guardia di finanza. In provincia di Modena, Mirandola risulta essere il secondo Comune, dopo Modena, con 266.247 euro recuperati. Il Servizio Tributi dell’Unione sta svolgendo un importante lavoro nella lotta all’evasione fiscale. Già in passato il Comune di Mirandola ha recuperato cifre significative che hanno permesso di finanziare investimenti per migliorare la qualità della città. I 266.247 euro recuperati quest’anno sono stati destinati, il primo ottobre scorso, ad un intervento di manutenzione straordinaria dell’immobile di via Poma che ospita l’asilo nido e la scuola materna. Lo scorso 30 ottobre, è scaduto il termine per la presentazione di manifestazioni d'interesse per operazioni di partnership con Aimag spa. Sono state sette le proposte pervenute al Comune di Mirandola, che ha agito su delega degli altri Comuni soci. Si tratta di: Austep spa; F.lli Baraldi Spa; Hera spa; Tea spa; Piacere Aimag srl e Estra spa; Canarbino spa; Fondazioni Casse di Risparmio di Carpi e Mirandola. Nei prossimi giorni i sindaci dei 21 Comuni soci di Aimag, i quali detengono il 65% del pacchetto azionario della società, si riuniranno in sede di patto di sindacato per iniziare l’esame delle manifestazioni pervenute. ospedale Il Referendum è stato indetto Domenica 13 dicembre 2015 si terrà a Mirandola un Referendum comunale consultivo sul quesito: “Volete voi che l’Amministrazione comunale avvii un percorso partecipativo per valutare la possibilità di rendere nuovamente operativo l’ospedale di Mirandola, come già avveniva prima del sisma 2012?” A pag. 3 2 · n. 21 - novembre 2015 La raccolta funziona: all'indifferenziato vanno solo 67 chili a persona rifiuti A Medolla si differenzia di più Il Comune della Bassa premiato a Parma per le buone pratiche ambientali Lunedì 19 ottobre si è tenuto a Parma il convegno “Ridurre il rifiuto e recuperare materia, per un’economia circolare” e la premiazione della VIII edizione di “Comuni Ricicloni dell’EmiliaRomagna” che premia i migliori risultati conseguiti nel 2014 dalle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti urbani. Nel corso della mattinata numerosi relatori, fra cui il vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani sono stati approfonditi molti temi fra cui la riduzione dei rifiuti, il sistema di raccolta domiciliare e il recupero di materia e anche il nuovo concetto di economia circolare illustrato nella recente legge regionale sui rifiuti. Nella categoria dei Comuni tra 5.000 post sisma Via libera di Bruxelles al Fondo di solidarietà e 25.000 abitanti in Emilia Romagna si aggiudica ben due primati il Comune di Medolla, con gestore Aimag, rispettivamente per la minore quantità pro capite di rifiuti a smaltimento (66,7 kg/anno a persona nel 2014) e per la più alta percentuale di raccolta differenziata (86,8%). finale emilia In manette 35 enne bloccato con 115 grammi di cocaina in tasca I carabinieri di Finale Emilia hanno arrestato nella serata dello scorso 23 ottobre un 35enne nordafricano, per detenzione illecita di stupefacenti. L’operazione è nata da una serie di controlli eseguiti dai militari nelle ultime settimane che hanno portato a individuare l’uomo, che era solito viaggiare a bordo di uno “scuterone”. I carabinieri lo hanno intercettato lungo la via per Ferrara in direzione Bondeno, intimandogli l’alt al quale non si è fermato. Ne è quindi nato un inseguimento terminato in pochi chilometri considerata la sua difficoltà a seminare la vettura dei carabinieri. Il magrebino si è quindi fermato e sceso dal veicolo ha tentato di fuggire ancora a piedi ma è stato prontamente fermato. I militari lo hanno quindi perquisito e gli hanno trovato 115 grammi di cocaina nella tasca del giubbotto e circa 1.500 euro verosimile provento di spaccio. L’uomo, con precedenti penali per stupefacenti e senza fissa dimora, è stato tratto in arresto e condotto al carcere di Sant’Anna in attesa di giudizio. mirandola Il Comune cerca un ingegnere per il Servizio lavori pubblici L’Amministrazione del Comune di Mirandola ricerca una figura professionale da ascrivere alla categoria professionale D1, con profilo di Istruttore direttivo tecnico da assegnare al Servizio lavori pubblici-Ingegnere cui affidare oltre alle mansioni proprie del predetto profilo professionale, compiti ad alto contenuto specialistico-professionale in attività di progettazione di opere ed interventi comprese le funzioni di Rup, ai sensi del D.Lgs.163/2006 e del Dpr 207/2010, nell'ambito delle predette attività progettuali , da assumere con rapporto di lavoro a tempo determinato ai sensi dell’art. 110 del D.Lgs. 267/00 . Copia integrale dell’avviso di selezione può essere consultato sul sito del Comune di Mirandola (www.comune. mirandola.mo.it). La domanda di partecipazione alla selezione, corredata dal curriculum, trasmessa anche via fax, al n. 0535-29538, dovrà pervenire entro il giorno 23 novembre 2015 al Protocollo del Comune di Mirandola – via Giolitti 22, 41037 Mirandola (Mo) o tramite pec [email protected]. mirandola.mo.it. Per informazioni: Servizio Personale (tel. 0535 - 29621/29619/29636). Periodico del Comune di Mirandola fondato nel 1877 - Autoriz. del Tribunale di Modena n. 1247 del 30-08-95 Tiratura: 20.500 copie - Distribuzione gratuita Dir. responsabile: Fabio Montella. - Capo redattore: Luca Marchesi Segretaria di redazione: Raffaella Girotti - Grafica: Ufficio Stampa Comune di Mirandola. Stampa: F.D.A. Eurostampa S.r.l. - Borgosatollo (Bs) - tel. 030/2701606 Pubblicità: Gruppo RPM Media S.r.l. - v. Agnini 47 - Mirandola (Mo) pubblicità tel. 800 047999, fax: 0535/609721, e-mail: [email protected] Le lettere al giornale (con firma verificabile) vanno indirizzate a L’Indicatore Mirandolese, via Giolitti, 22 Mirandola 41037 tel. 0535/29525, fax 0535/29541 e-mail: [email protected] Chiuso in redazione il 3 novembre 2015. Prossimo numero il 19 novembre 2015 La chiusura dei Moduli abitativi provvisori entro dicembre di quest’anno e l’aggiornamento dei provvedimenti di assistenza alla popolazione. Il via libera da Bruxelles, senza rilievi, al Fondo di solidarietà di 572 milioni di euro certificando ufficialmente, a seguito dei propri controlli, l’ammissibilità di tutti gli interventi cofinanziati. Le proposte normative (emendamenti) da sottoporre al Governo sulla legge di stabilità con il lavoro congiunto con il Ministero dello Sviluppo economico per rendere operativi entro l'anno gli sgravi fiscali previsti dalle Zone franche urbane. Sono questi i temi principali affrontati nel corso del Comitato istituzionale e di indirizzo per il terremoto del 2012 (costituito dai sindaci dei Comuni colpiti) che si è riunito a Crevalcore. Infatti dopo San Felice sul Panaro, Bondeno e Reggiolo il Commissario delegato alla ricostruzione ha convocato la riunione nel Comune bolognese più colpito dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012. Nei giorni scorsi la Commissione europea ha comunicato ufficialmente al Dipar- timento di Protezione civile la chiusura delle procedure del Fondo di solidarietà dell’Ue in Italia in relazione agli eventi sismici del 2012. Dopo quasi un anno dalla consegna della rendicontazione analitica delle spese sostenute per la gestione della fase emergenziale la Commissione europea ha certificato, a seguito dei propri controlli, l’ammissibilità di tutti gli interventi rendicontati sul Fondo di solidarietà dell’Unione europea. Riguardo agli altri argomenti si sono analizzate le proposte di modifica da introdurre all’ordinanza che regola l’assistenza alla popolazione in particolare quelle relative a coloro che sono ancora all’interno dei moduli abitativi provvisori (Map). È stato concordato che, gli attuali beneficiari dei Map che hanno un percorso di rientro nella propria abitazione in via di riparazione/ ricostruzione potranno usufruire delle altre forme di assistenza quali gli affitti a carico del Commissario o il rimborso del canone di locazione in caso di sistemazione autonoma. Prosegue di pari passo anche lo smontaggio dei moduli abitativi. Tribuna Ai sensi dell'art. 9 della Legge 22 febbraio 2000, n. 28, la rubrica con le opinioni dei capigruppo consigliari è sospesa fino a dopo il Referendum san felice Il miele è salutare Nei giorni scorsi si è svolto a San Felice presso la sanitaria ortopedia Bertelli un incontro sul miele medicato e sui suoi utilizzi. All’iniziativa hanno partecipato 54 persone tra infermieri e medici di base. Il dottor Merisi e Mary Guerzoni hanno illustrato le nuove frontiere della medicazione avanzata con l’utilizzo del miele medicato e i risultati ottenuti anche con l’uso di diapositive, mentre il dottor Santoro ha svolto medicazioni e bendaggi, mostrando come vengono eseguiti direttamente su pazienti. I relatori hanno evidenziato i risultati ottenuti con il miele medicato soprattutto per ragadi del capezzolo, lesioni vagino-perineali, per la prevenzione e la cura di ulcere da decubito e di origine diabetica. Al termine dell’incontro i relatori hanno risposto alle numerose domande degli ospiti su casi vissuti e trattati. n. 21 - novembre 2015 · Urne aperte dalle 8 alle 23 in 12 seggi nel capoluogo e nelle frazioni mirandola Indetto il Referendum consultivo Domenica 13 dicembre gli elettori potranno esprimere la loro preferenza Domenica 13 dicembre 2015 si terrà a Mirandola un Referendum comunale consultivo, dove gli elettori del Comune potranno esprimere la loro preferenza rispetto al seguente quesito: “Volete voi che l’Amministrazione comunale avvii un percorso partecipativo per valutare la possibilità di rendere nuovamente operativo l’ospedale di Mirandola, come già avveniva prima del sisma 2012 ?” I seggi elettorali saranno aperti dalle ore 8 alle ore 23. Affinché il Referendum sia valido, è necessario che votino non meno del 50% + 1 degli aventi diritto. In considerazione che il Referendum ha valore solo per il Comune di Mirandola, sono diverse le novità rispetto alle votazioni tradizionali: - Ufficio elettorale per il Referendum: sarà l’organo preposto all’organizzazione del Referendum, costituito dal Segretario comunale e da tre consiglieri comunali di cui uno di minoranza. - Aventi diritto al voto: potranno votare, oltre che tutti i cittadini italiani residenti e iscritti nelle liste elettorali del Comune di Mirandola, anche tutti i cittadini dell’Unione Europea residenti referendum Voto dei cittadini non italiani di un Paese dell'Unione Europea Al Referendum del 13 dicembre potranno partecipare anche i cittadini non italiani appartenenti a un Paese dell’Unione Europea resi- denti nel Comune di Mirandola, che avranno compiuto la maggiore età il prossimo 13 dicembre. Per poter esprimere il proprio mirandola nel Comune di Mirandola e che abbiano fatto richiesta di essere iscritti nell’apposita lista elettorale aggiunta per il voto alle elezioni comunali. - Meno seggi elettorali: i seggi elettorali del capoluogo saranno ridotti da 17 a 12 (compreso il seggio di San Giacomo Roncole), e avranno ciascuna un numero di elettori per seggio che, da una media di 850, potrà arrivare ad un massimo di 1.300. I seggi elettorali di Mirandola saranno tutti concentrati presso le scuole medie di via Tazio Nuvolari. Nelle frazioni i seggi rimarranno invariati. Gli elettori ricoverati presso l’ospedale di Mirandola e gli ospiti della casa protetta Cisa, potranno votare presso tali strutture come per le elezioni ordinarie. - Meno membri di seggio elettorale: nei seggi elettorali invece di 5 membri previsti per i Referendum nazionali, saranno presenti 4 membri: un Presidente eletto dall’Ufficio elettorale per il Referendum, e tre scrutatori eletti dalla commissione Elettorale comunale, tra cui il Presidente dovrà scegliere il Segretario. - Tessera elettorale: per questo Referendum la tradizionale Tessera elettorale utilizzata dagli elettori per esprimere il voto nel seggio, non sarà necessaria, e per poter votare sarà sufficiente presentarsi presso il seggio elettorale con un documento d’identità personale valido. Al fine di informare tutti gli elettori della sede di seggio dove recarsi a votare, verrà inviata ad ognuno un’apposita comunicazione pochi giorni prima della data prevista per la consultazione (13 dicembre). Nulla cambia invece rispetto alle elezioni tradizionali per gli elettori che fossero ricoverati nell’ospedale di Mirandola o presso la casa protetta Cisa, che potranno votare presso le strutture in cui sono ospitati, o che avessero impedimenti fisici tali da non consentire loro di recarsi presso il seggio elettorale, che potranno votare presso il loro domicilio. Anche per gli elettori con difficoltà fisiche a esprimere il voto potranno, come di consuetudine, essere accompagnati da una persona di fiducia. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio elettorale comunale (telefono: 0535/29505, e mail: [email protected]. mo.it), oppure consultare il sito del Comune di Mirandola (www.comune. mirandola.mo.it). voto tali cittadini dovranno essere iscritti nell’apposita lista aggiunta per le elezioni del sindaco e del Consiglio comunale, istituita presso l’Ufficio elettorale comunale. Coloro che non vi fossero già iscritti, potranno richiederlo, tramite la compilazione di un apposito modulo, entro il 20 novembre 2015. L’iscrizione nella lista avverrà una volta che l’Ufficio elettorale avrà verificato il possesso dei requisiti previsti dalla legge. Il modulo per l’iscrizione nelle liste aggiunte è possibile scaricarlo dal sito web del Comune (www.comune.mirandola. mo.it.), oppure ritirarlo presso l’Ufficio elettorale del Comune in via Giolitti n.22 negli orari di apertura al pubblico dal martedì al sabato dalle 8,30 alle 12,50 e il giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17,30. finale emilia Gli orari dell'anagrafe di San Martino Spino Si abbattono Tari e Tosap La delegazione anagrafica di San Martino Spino, in via Valli 455, è aperta, nel periodo novembre 2015 -luglio 2016, dalle 15 alle 17 nei seguenti giorni: il 17 novembre, l’1 e il 15 dicembre, il 12 e il 26 gennaio 2016, il 9 e il 23 febbraio, l’8 e il 22 marzo, il 5 e il 19 aprile, il 3, il 17 e il 31 maggio, il 14 e 28 giugno, il 12 e il 26 luglio. La Croce Blu a San Martino Spino e l’Auser a Gavello svolgono un Nell’ambito dell’ultima Consulta Economica, l’Amministrazione comunale di Finale Emilia ha condiviso con le associazioni di categoria presenti, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Lapam e con il Comitato commercianti una nuova misura di sostegno alle attività commerciali del centro storico. Si tratta di un investimento di oltre 100 mila euro finalizzato ad abbattere due imposte gravanti sulle attività commerciali: servizio di prenotazione e consegna di documentazione anagrafica, che i cittadini possono utilizzare nei giorni e negli orari di apertura delle sedi frazionali delle associazioni. Per informazioni: Comune di Mirandola (0535/29558; e mail: [email protected]. mo.it); delegazione di San Martino Spino (0535/29502); Croce Blu San Martino (0535/33450); Auser Gavello (349/8765130). verrà restituito il 40% di quanto pagato per la Tari (tassa sui rifiuti) 2014 dalle attività collocate nel centro storico; per la Tosap la restituzione sarà del 40% per i titolari di posteggio fisso nei due mercati settimanali di Finale e Massa, del 20% (che si somma alla riduzione già attivata nel 2013 del 30%) per le attività di tutto il territorio comunale che occupano suolo pubblico in modo permanente. Le modalità di restituzione prevedono la compilazione di un modulo che l’Ufficio Tributi del Comune sta elaborando e sarà presto reperibile presso l’Ufficio e sul sito dell'Amministrazione comunale (www.comunefinale.net). 3 brevi LAVORI AL CIMITERO DI CONCORDIA Lo scorso 26 ottobre a Concordia sono stati consegnati i lavori di restauro e ripristino con miglioramento sismico del cimitero monumentale. Un intervento importante con un costo di 2,4 milioni di euro. Sarà vietato quindi l’ingresso ai non addetti ai lavori. Il tempo previsto per l’esecuzione delle opere è pari a 430 giorni naturali consecutivi; la durata complessiva dei lavori sarà suddivisa in tre distinte scadenze temporali, corrispondenti alla consegna dei tre lotti in cui è diviso il progetto. Per maggiori informazioni: www. comune.concordia.mo.it. OGGETTI SMARRITI: UFFICIO IN MUNICIPIO A Mirandola, l’ufficio oggetti smarriti e rinvenuti si trova in municipio, via Giolitti 22, al primo piano, ufficio 108. A CUBA CPL PORTA IL BIOGAS Si è finalmente concretizzato uno dei più rilevanti accordi commerciali tra Italia e Cuba nel campo delle energie rinnovabili. A Santa Cruz de Norte, situata a 50 km dalla capitale cubana, Cpl Concordia realizzerà un complesso impiantistico multifunzionale per la generazione di biogas dal trattamento anaerobico di acque reflue: è prevista la produzione fino a 3,5 Mw di energia elettrica e il trattamento di fanghi di lavorazione con essicazione e insaccamento. A beneficiarne sarà una delle più importanti aziende Sud americane, Cuba Ron Sa, produttrice del notissimo rum Havana Club, distribuito in tutto il mondo. L’impianto, che sarà realizzato grazie all’intermediazione commerciale della società Proyecto Isla Verde di San Benedetto del Tronto, rappresenta il viatico per una serie di opportunità di sviluppo che Cpl intende esplorare. Sace ha già preso in carico la richiesta di assicurazione del credito. Attraverso l’impianto realizzato da Cpl, del valore di 10,5 milioni di euro, Cuba Ron Sa riuscirà a perseguire ambiziosi obiettivi di abbattimento del livello di inquinamento dell’acqua, ripagandosi in pochi anni l’investimento sostenuto attraverso i ricavi generati dalla produzione e immissione in rete dell’energia elettrica prodotta. La leggendaria fabbrica di Santa Cruz potrà in tal modo vantare un significativo e concreto esempio di sviluppo sostenibile frutto dell’ingegneria e dell’intraprendenza tutta made in Italy. n. 21 - novembre 2015 · eventi Nella giornata conclusiva convegno sulle opportunità del cicloturismo Le eccellenze della Bassa ad Expo Dal 20 al 26 ottobre si sono alternate alcune imprese dell'Area Nord Si è conclusa la partecipazione dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord ad Expo, presso Cascina Triulza, antico casolare che, dopo un profondo restauro, è stato incluso nell’Esposizione Universale ed ha ospitato il padiglione della società civile. Presso l’isola espositiva della Cascina, dal 20 al 26 ottobre, si sono alternate alcune aziende della Bassa modenese che hanno fatto conoscere e venduto con successo altrettanti prodotti tipici: l’Azienda Agricola Casumaro Maurizio e il Caseificio La Cappelletta con il Parmigiano Reggiano, la Cipof Società Cooperativa Agricola con la pera Abate, gli aceti balsamici di mela e di pera e l’olio di noce, la Società Agricola Garden Vivai Morselli con l’aceto balsamico tradizionale, la pera Abate e la mela Campanina, il Salumificio dei Fratelli Ratti della Consorteria del Salame di San Felice, Pasta Fresca Loretta con i maccheroni al pettine delle Valli mirandolesi e la Società Agricola Guerzoni con diversi tipi di aceto balsamico. Il 26 ottobre, giornata di chiusura del mercato della Bassa modenese a Expo, almeno cinquecento persone dai Comuni dell’Area Nord, si sono recati all’Esposizione Universale di Milano. La giornata si è aperta con tanto entusiasmo e vivacità grazie alle esibizioni di Do Re Mi Banda e dei Rulli Frulli della Fondazione scuola di musica “Andreoli”. Le due bande hanno animato la corte della Cascina davanti ad un pubblico numeroso e compiaciuto della brillante prova di tanti giovani ragazzi venuti dalla Bassa per testimoniare la forza e l’impegno Alcuni momenti della partecipazione della Bassa all'Expo di una comunità desiderosa di ripartire. Nel pomeriggio all’interno dell’auditorium, si è tenuto l’incontro “Pedalare con gusto nelle terre della Bassa modenese” organizzato dall’Unione, insieme a Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), Circuito Città d’Arte della Pianura Padana, Verde Natura (agenzia di viaggi), Apt della Regione Emilia Romagna, per affrontare il tema del cicloturismo nella Bassa, in ottica costruttiva, nel contesto di EuroVelo 7, la strada del Sole, pista ciclabile lunga oltre settemila chilometri che, unisce Capo Nord (in Norvegia) con Malta, attraversando molti Paesi e l’argine del Secchia. In particolare il tratto VeronaFirenze, risulterebbe strategico per il turismo verde e sostenibile della Bassa, perché il turista, spostandosi con la bicicletta tra le tante offerte di città artistiche come Verona, Mantova, Bologna e Firenze, potrebbe essere ospitato proprio nei Comuni modenesi dell’Area Nord. I prodotti tipici che compongono la tradizione emiliana modenese sono elementi fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio, come ad esempio il Parmigiano Reggiano che in Emilia, a cavallo tra il 1.200 ed il 1.300 d.C. aveva già raggiunto la tipizzazione odierna (citato nel “Decameron” di Giovanni Boccaccio) o, il maccherone al pettine delle Valli mirandolesi protagonista del Palio, in cui le frazioni di Mirandola ogni anno si sfidano, realizzando un piatto di maccheroni al pettine al ragù, ispirandosi alla storia locale, nel contesto della zona di protezione speciale delle Valli. La Compagnia teatrale Koinè ha poi realizzato in Cascina Triulza una degustazione teatrale audio-guidata, accompagnata 5 dalla bella voce di un’interprete che ha intonato alcuni brani della tradizione contadina e dall’attore Hendry Proni, in veste di un simpatico turista in bicicletta curioso visitatore delle corti modenesi. Ora questa degustazione verrà riproposta nell’Area Nord, presso le scuole, le aziende protagoniste della settimana di mercato all’Expo, nelle piazze o come accoglienza a gruppi di cicloturisti in visita al nostro territorio. L’ospitalità è il fulcro del progetto del cicloturismo. Occorre anche affinare ulteriormente la qualità dei percorsi cicloturistici, mentre le aziende agricole, le cantine, le fattorie, gli agriturismi, le trattorie e gli alberghi e i bed and breakfast, dovranno essere pronti al fine di ricevere il flusso turistico in movimento lungo l’asse nord-sud. Le istituzioni pubbliche, dal canto loro, dovranno essere preparate a fare conoscere la bellezza di un territorio da scoprire che, dopo il violento sisma del maggio del 2012, sta ripartendo con nuove offerte ricreative e culturali. Persi i centri storici, le chiese e i musei, rimangono i paesaggi, i terrazzi del Secchia e del Panaro, le riserve naturali, la simpatia tipica emiliana, la quiete, la ruralità di fattorie lontane dal traffico congestionato delle grandi metropoli, dove è bello perdersi e risvegliarsi nella pacatezza della campagna emiliana. Nella Bassa si sta percorrendo una nuova strada, l’Expo è stata una tappa basilare e, per avere successo, è necessario fare rete. L'Unione cerca quindi altre aziende interessate a collaborare per lanciare il turismo verde, sostenibile, sano, senza consumo di territorio, perché nella Bassa pedalare è facile, senza salite. Una nuova tappa di cooperazione tra aziende e Comuni dell’Area Nord modenese all’insegna del cicloturismo, della sostenibilità ambientale, della tutela del territorio e dei suoi abitanti. Con l’aiuto di nuove aziende si potrà iniziare un percorso nuovo e garantire alle generazioni future una qualità della vita migliore, nel rispetto del territorio visto come libertà di movimento e di sani stili di vita. 6 · n. 21 - novembre 2015 sicurezza idraulica «Ora occorre accelerare sulle opere in corso di progettazione» 25 milioni per fiumi e canali sicuri Due immagini dell'alluvione del gennaio 2014 Eseguiti oltre 100 interventi per migliorare la situazione di argini e alvei Oltre un centinaio di interventi eseguiti a partire dallo scorso anno su argini e alveo di fiumi e canali del territorio modenese, per una spesa complessiva di oltre 25 milioni di euro. E nei giorni scorsi si è conclusa una prima fase di una capillare campagna di monitoraggio che ha consentito di individuare e chiudere oltre 600 tane di animali lungo gli argini dei fiumi Secchia e Panaro. Sono solo alcuni dei numeri emersi nel corso dell'incontro che si è svolto mercoledì 14 ottobre a Modena sull'applicazione della direttiva comunitaria per la gestione del rischio alluvione, al quale hanno partecipato tra gli altri Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile e i rappresentanti dell'Autorità di bacino del Po, Aipo, Servizio tecnico di bacino, dell'Agenzia regionale di Protezione civile e della Protezione civile provinciale. L'iniziativa è stata anche l'occasione per fare il punto sui lavori per la messa in sicurezza dei corsi d'acqua eseguiti a Modena dopo l'alluvione del gennaio 2014. Sugli interventi effettuati, è stata ribadita la necessità di accelerare con le opere in corso di progettazione soprattutto quelle relative al potenziamento delle casse di espansione di Secchia e Panaro e sui rialzi arginali attesi da tempo. Ora le risorse ci sono, serve quindi un salto di qualità. La Provincia è in una condizione irripetibile per mettere in sicurezza il complesso nodo idraulico modenese. Ad oggi risultano eseguiti praticamente tutti gli interventi di ripristino degli argini per frane e cedimenti; eseguita anche la pulizia della vegetazione in alveo e lo sfalcio degli argini stessi in diversi tratti, mentre è tuttora in corso la definizione dei progetti strutturali sulle casse di espansione di Secchia e Panaro e sui rialzi arginali, particolarmente complessi, i cui lavori partiranno il prossimo anno. Intanto è stato avviato il primo stralcio dei lavori per la realizzazione delle casse di espansione del Naviglio. Sul tema della prevenzione Fabrizio Curcio ha sottolineato che anche grazie a una maggiore consapevolezza dei rischi da parte dei cittadini è possibile ridurre i danni dovuti alle calamità naturali. Questo ovviamente deve esser accompagnato da un positivo gioco di squadra delle istituzioni come si sta facendo a Modena. Sul tema della prevenzione l'esperienza modenese rappresenta un modello a livello regionale soprattutto in questa fase dove occorre adeguare le strategie ai cambiamenti climatici in corso che impone anche un ripensamento dei sistemi di allertamento a cui si sta lavorando. Per la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese sono disponibili 70 milioni di euro che serviranno a chiudere con i progetti in corso nel più breve tempo possibile e a dare continuità nel tempo nell'azione di prevenzione. Durante gli interventi sono stati illustrati anche i lavori, quasi tutti terminati, del Servizio tecnico di bacino della Regione sul reticolo idrografico minore (oltre quattro milioni spesi), mentre Rita Nicolini, responsabile della Protezione civile provinciale modenese ha sottolineato il lavoro di coordinamento degli interventi sugli argini da parte della Provincia attraverso un apposito staff tecnico. Nel corso del dibattito è intervenuto anche Vittorio Cajò, in rappresentanza del Comitato ArginiaMo di Bastiglia che ha sollecitato «la definizione di un piano preciso su tempi e modalità dei lavori ancora da eseguire» richiamando una maggiore attenzione sul problema «di favorire una maggiore deflusso delle acque in alveo per scongiurare problemi in caso di forti piene». argini Chiuse oltre 600 tane Coordinato dalla Protezione civile della Provincia di Modena, il monitoraggio delle tane degli animali sugli argini dei corsi d'acqua modenesi, partito nell'estate del 2014 e concluso, in questa prima fase, nei giorni scorsi, ha consentito di scoprire e chiudere oltre 600 tane di animali (nutrie, volpi, istrici e tassi) e individuare altre 300 situazioni di rischio tra fessurazioni, legname in alveo e piccoli cedimenti che sono stati puntualmente segnalati e risolti dagli enti competenti. Nel corso dell'incontro a Modena sulla direttiva alluvioni è stato fatto il punto su questa attività che ha coinvolto i Comuni attraverso i loro gruppi comunali e le associazioni di volontariato di Protezione civile e degli Ambiti territoriali di caccia, attraverso i volontari coadiutori. L'intervento ha riguardato tutti i Comuni lungo Secchia e Panaro, per complessivi 243 chilometri di argini e diversi canali. Il monitoraggio, reso possibile dall'attività straordinaria di sfalcio eseguita a partire dal 2014, ha consentito anche la pulizia di oltre 50 chilometri di argini del reticolo minore. n. 21 - novembre 2015 · 7 Il presidente Gori: «Effetti positivi già a partire dal 2016» concordia Cpl riammessa nella white list Soddisfazione in azienda per la revoca del provvedimento di esclusione Il consiglio di amministrazione di Cpl Concordia ha appreso con viva soddisfazione la revoca del provvedimento di esclusione dalla white list formalizzata alla società dalla Prefettura di Modena lo scorso 20 ottobre. «La riammissione è il riconoscimento degli importanti sforzi profusi dalla nostra cooperativa», è il pensiero iniziale del presidente di Cpl Mauro Gori che ha presieduto nei giorni scorsi una conferenza stampa in Legacoop a Bologna sul rientro della cooperativa nella white list. «Oggi il consiglio di amministrazione desidera esprimere un sentito ringraziamento nei confronti di tutti quei soggetti, in particolare di quelli preposti alla legalità, come il presidente dell’Anac Cantone, il prefetto di Modena Di Bari, i commissari prefettizi Filippi, Tranfaglia e Varazzani, che hanno saputo comprendere e valorizzare i cambiamenti da noi introdotti». Insieme alle autorità, il presidente Gori ha voluto ricordare l’operato di politici e amministratori regionali, provinciali e locali, del vescovo di Carpi Cavina, di Legacoop nelle sue diverse articolazioni territoriali e dei sindacati, sottolineando il rapporto di fattiva collaborazione realizzatosi. «La riammissione di Cpl nella white list non determinerà effetti in questo scorcio di 2015 - precisa il presidente Gori - ma sicuramente produrrà esiti positivi già nel 2016, ovviamente se saremo in grado con il nostro lavoro di confermare e acquisire commesse». La revoca dell’interdittiva toglie un elemento sostanziale di incertezza circa il futuro dell’azienda: l’iscrizione alla white list avrà difatti un impatto positivo nei rapporti con tutti gli interlocutori di Cpl, in particolare con il ceto bancario. Secondo Gori gli effetti si potranno vedere già nel breve termine, cioè a partire dai prossimi quattro- sei mesi. «Avremo un aumento del volume dei ricavi e saremo pertanto in grado di richiamare in azienda una parte delle maestranze che si trovano in cassa integrazione. Stimiamo questo impatto positivo in oltre 150 unità. Questo risultato dipende, ovviamente, dal centrare gli obiettivi di crescita molto ambiziosi che ci siamo dati e che prevedono di recuperare nel 2017, come gruppo Cpl, i livelli di produzione conseguiti nel 2015, anche grazie al contributo importante delle società controllate». Il ritorno dell’utile è fissato per il 2017. Alla conferenza stampa erano presenti fra gli altri, amministratori locali oltre ai presidenti di Legacoop Modena Lauro Lugli e di Legacoop Emilia Romagna Giovanni Monti. Vito Zincani, presidente dell’organismo di vigilanza di Cpl, ha espresso la soddisfazione per il grande lavoro di gruppo che in così breve tempo è riuscito a cambiare il modus operandi di una società come Cpl. «Ciò che più mi preme sottolineare è l'iniziativa «Per il prossimo Natale scegliete regali solidali» “Natale per l’Emilia” è una promozione di prodotti di aziende emiliane, selezionate in quanto si distinguono per la cura del loro lavoro, la qualità e la trasparenza della filiera e delle garanzie per i lavoratori e l'ambiente. L’obiettivo di questo progetto è trovare clienti che credono in questa eccellenza e, scegliendo le offerte proposte, sostengono l'economia che lavora e che continua nei territori mirandola Un momento della conferenza stampa. Da destra, Lusetti, Zincani, Gori e Barbieri terremotati. Per le tante aziende ogni anno in cerca di una strenna da regalare, le confezioni “Natale per l’Emilia” possono essere una modalità concreta di fare un regalo solidale e dal valore aggiunto. In cambio riceveranno una selezione di prodotti di ottima qualità, in prevalenza tipici delle terre emiliane o del commercio equo e solidale. Per i tanti consumatori in cerca di un'idea regalo, questa è un'occasione Aperto il Giardino dei Pendenti «Molto più di un negozio di fiori» la convinzione che noi potremo costituire un modello, dimostrando che una società può, nel rispetto assoluto della legalità, rappresentare anche un modello di efficienza», ha detto Zincani. Mauro Lusetti, presidente Legacoop nazionale, ha dichiarato: «E' un giorno di particolare gioia, perché celebriamo un risultato, quello della riammissione nella white list, che mette Cpl nelle condizioni di tornare a fare la sua corsa sul mercato. Ma è un giorno speciale anche dal punto di vista di Legacoop, perché quanto accaduto rappresenta un esempio fondamentale e di successo di come dobbiamo portare avanti la nostra battaglia per la legalità. Ad aprile tutti volevano che espellessimo Cpl, cosa che noi non abbiamo voluto fare perché dovevamo salvaguardare il lavoro di centinaia e centinaia di lavoratori che sono la linfa di tanti territori. Oggi possiamo dire che la scelta di assumerci delle responsabilità, mettendoci la faccia ma portando avanti una logica di “tolleranza zero”, è risultata vincente». per portare nelle case di amici e parenti qualità, solidarietà ed economia vera. Per il 2015, nella consuetudine di vicinanza e attenzione al territorio, l’iniziativa sosterrà il progetto “Com'è bello cantar” in collaborazione con l'Unione Comuni Modenesi Area Nord e la Fondazione scuola di musica “Andreoli”. Il percorso della durata di nove mesi, condotto da esperti dell'Unità Operativa di Medicina Riabilitativa dell'ospedale di Mirandola, intende attivare un rinforzo riabilitativo attraverso attività corale per persone con deficit comunicativi. Parte dei proventi delle confezioni serviranno per l'acquisto di un impianto di amplificazione. Le cooperative è stato inaugurato lo scorso 3 ottobre a Mirandola in via Verdi, 25, il nuovo negozio di fiori “Il Giardino dei Pendenti” di Lorenza Baraldi. L’esercizio presenta un originalissimo allestimento in stile nordico con prato vero sul pavimento, che ha incuriosito anche i giornali di settore. Al taglio del nastro erano presenti circa 250 persone, a piedi nudi e la festa è proseguita fino alle 22. Lorenza Baraldi, flora designer dal 2003, è anche un volto noto della pallacanestro mirandolese. «Ho deciso di aprire contro il parere di tutti, ma il coraggio e l’incoscienza fanno parte di me – spiega - mi occupo di matrimoni e allestimenti per ogni tipo di evento. Il mio non è solamente un negozio di fiori: un percorso sensoriale accompagna il cliente in tutti gli 80 metri quadrati. Per Franciacorta ci sarà l'anteprima del Natale con orario continuato». sociali Eortè di Soliera, Oltremare di Modena e Vagamondi di Formigine insieme alle associazioni Venite alla Festa e La Festa (Gruppo di acquisto solidale) gestiscono il progetto nato nell'estate del 2012 per sostenere le aziende e le stesse cooperative colpite dal terremoto, operanti proprio nella zona del cratere emiliano. L'esperienza di “Natale per l'Emilia” si fonda su principi economici reali, sostiene un'economia che lavora con qualità, rispetto dell'ambiente e garanzia di pagamenti equi e salute per i lavoratori. Il sito web www.nataleperlemilia. it, presenta la storia dell'iniziativa, i singoli produttori e le confezioni standard o personalizzate a seconda delle richieste; sul sito è inoltre possibile ordinare direttamente le confezioni natalizie. E mail: [email protected]. 8 · n. 21 - novembre 2015 mirandola Prestigioso incarico al titolare dei poliambulatori Inaqua e Riattiva «Così insegno a sezionare i corpi» Daniele Monari è il primo italiano a insegnare nella clinica tedesca Guben Daniele Monari, secondo da sinistra davanti (seduto al tavolo) con allievi e dirigenti di Guben. Nell'altra foto, all'opera con il bisturi Daniele Monari, titolare a Mirandola dei poliambulatori Inaqua e Riattiva, è il primo italiano a insegnare nella clinica tedesca di Guben, fondata da Gunther Von Hagens. Il prestigioso incarico gli è stato conferito dopo un periodo di formazione durato quasi due anni e la prima lezione si è svolta, dal 16 al 19 settembre scorso e ha avuto come studenti un gruppo selezionato di una decina di medici italiani. Monari aveva visitato la clinica di Guben, cittadina medolla Il pranzo dell'Ortopedia Si è svolto lo scorso 26 settembre, presso il ristorante “La Cantina” di Medolla, il tradizionale pranzo degli ex dipendenti che per tanti anni hanno lavorato al reparto di Ortopedia degli ospedali di Mirandola e Concordia. Erano presenti, oltre al primario Settimio Racalbuto, anche i medici Saverio Montella, Michele Costopulos, Elio Ragazzi, Victor Macchiavello e tanti paramedici. Quel reparto di Ortopedia, in un primo tempo a Mirandola e poi trasferito a Concordia, composto da una eccellente equipe medica, divenne un importante punto di riferimento per pazienti provenienti da tutte le regioni d’Italia. Racalbuto, nel suo intervento, ha ringraziato i presenti, rivolgendo un pensiero particolare alle due colleghe che sono venute a mancare nel corso dell’anno: Iliana Benatti e Iliana Luppi. Alla fine si è rinnovato l’impegno a ritrovarsi il prossimo anno. al confine con la Polonia a due ore di macchina da Berlino, nel 2013 con un gruppo di dottori italiani e, fin da subito, gli è stato proposto, insieme a un collega mantovano, un percorso formativo che sarebbe poi sfociato nella docenza. E così è stato. Più volte, negli ultimi due anni, si è recato in Germania per fare esperienza e, da settembre di quest’anno, ha iniziato la fase di insegnamento. Che proseguirà anche nel 2016, compatibilmente con le esigenze familiari di Il pranzo del 2015 del vecchio reparto di Ortopedia Daniele che a gennaio diventerà padre per la seconda volta. La clinica di Guben si occupa di anatomia e si chiama “Plastinarium” perché qui si applica una tecnica di sezionamento dei cadaveri denominata appunto “plastinazione”. è lo stesso Monari a spiegare di cosa si tratta: «Al corpo appena arrivato vengono tolti i liquidi biologici e al loro posto vengono iniettati polimeri di silicone. Poi il corpo viene immerso in vasche contenenti formalina dove può rimanere anche un anno: non ci sono odori, e le parti anatomiche mantengono sia la colorazione che la consistenza iniziale». Occorre precisare che la tecnica non ha niente a che fare con il lavoro del medico legale ed è stata brevettata dal tedesco Von Hagens nel 1977. La plastinazione è una pratica sconosciuta nel nostro Paese ed è, anche per questo, che Monari intende portare ai suoi seminari il maggior numero di studiosi italiani. Le lezioni che lui svolge sono perlopiù di carattere pratico e i partecipanti sono indotti a usare il bisturi fin dal primo giorno. I cadaveri che vengono utilizzati sono di persone che hanno concesso l’autorizzazione a donare il proprio corpo alla scienza: attualmente nel mondo sono circa 11 mila. All’interno della clinica c’è una mostra permanente, in cui sono esposti corpi interi già sottoposti alla plastinazione, ma ne esiste anche una itinerante, intitolata “Body World”, che è stata vista da 30 milioni di visitatori. Per Daniele Monari la docenza in Germania rappresenta un successo professionale di grande rilievo a livello internazionale. Del resto lui si occupa di attività didattica anche in Italia: collabora infatti da tempo con la facoltà di Medicina a Pordenone e con Fisioterapia a Ferrara. A novembre presso il Circolo Medico “Merighi” di Mirandola terrà un aggiornamento professionale sul tema “Trattamento delle cefalee”, sulla base di un progetto pilota avviato in collaborazione con Maria Michela Cainazzo del Centro Cefalee di Modena. Giovanni Moi brevi IN PENSIONE IL PROFESSOR COPPI Ha eseguito personalmente oltre dieci mila interventi chirurgici, è stato inventore di innovative tecniche e dispositivi, autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche e relatore ai più importanti appuntamenti scientifici nazionali e internazionali. E’stato inoltre fondatore e presidente della Società italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare. Dopo oltre 44 anni trascorsi nel servizio sanitario pubblico, il professor Gioachino Coppi, direttore del Dipartimento interaziendale delle Malattie Cardiache e Vascolari dell’ospedale di Baggiovara, lo scorso primo novembre, ha lasciato il suo incarico. IL PETTIROSSO CRESCE ANCORA Al Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena sono partiti i lavori per allestire due nuove strutture, adiacenti al Centro in via Nonantolana 1217, destinate a ospitare animali gestiti dall'associazione, in cura o in attesa di essere liberati o trasferiti per la liberazione in parchi nazionali. Nella prima struttura troveranno un habitat adeguato diversi tipi di animali tra i quali Frida, una femmina di lupo, salvata nei mesi scorsi. n. 21 - novembre 2015 · Oltre 140 persone alla serata di apertura del Circolo medico "Merighi" medolla Tumore al seno, la prevenzione conta «Scelte salutari diminuiscono del 30% l'insorgenza del cancro alla mammella» Oltre 140 persone hanno preso parte domenica 18 ottobre, giorno di San Luca Evangelista, patrono dei medici, presso l’hotel “La Cantina” di Medolla, alla serata dedicata al “Tumore alla mammella: quattro sono le regole d’oro” organizzata dal Circolo medico “Mario Merighi” in collaborazione con l’associazione Ammi, con Amo e con la Conoscenza Condivisa®. L’evento ha visto la partecipazione di Paolo Veronesi (nella foto), direttore della Chirurgia Senologica Integrata dell’Istituto Europeo di Oncologia. Ha introdotto la serata Nunzio Borelli, presidente del Circolo “Merighi”. Veronesi ha parlato di prevenzione per quanto riguarda i tumori, di cui siamo direttamente responsabili, quindi dell’importanza di scelte più o meno “salutari” nel nostro stile di vita (alimentazione povera di grassi e ricca di vegetali e fibre, una vita meno sedentaria, non fumare, limitare il consumo di alcolici). Tali comportamenti sono in grado di diminuire l’insorgenza di alcune tipologie di tumore, tra cui quello al seno, anche fino al 30%. Nella prevenzione ricopre un ruolo fondamentale la dia- gnosi precoce e per quanto riguarda il tumore al seno questi esami sono l’ecografia e soprattutto la mammografia, da eseguire ogni anno a partire dai 40 anni di età. Prevenire è l’obiettivo del presente e del futuro di tutti i medici. L’età è tuttavia il vero “fattore di rischio” del tumore rispetto al fattore menopausa: il tumore al seno è un tumore “ormono-sensibile”, ovvero è molto recettivo agli estrogeni ed è stimolato dalla crescita di tali ormoni. Pure l’universo maschile non è esente da questa patologia; accade naturalmente molto meno rispetto all’universo femminile e comprende solo l’1 per cento delle neoplasie mammarie totali. Nell’ambito della prevenzione si inserisce anche un ulteriore tema d’attualità, come la mastectomia profilattica, che si può eseguire in caso di genetica positiva, coinvolgendo donne in età sempre più precoce e fornendo altrettante garanzie di un ottimo risultato sia funzionale che estetico. Veronesi ha poi parlato della sempre maggior importanza della chirurgia conservativa della mammella, associata o meno alla radioterapia postoperatoria per i tumori in fase iniziale, una realtà consolidata in tutto il mondo, o alla più moderna radioterapia intraoperatoria. Grazie alla tecnica della quadrantectomia può essere risparmiata la mammella, che un tempo veniva sempre e completamente asportata anche per un tumore di piccole dimensioni, lavorando quindi sul “minimo danno estetico possibile”. Un altro grande passo avanti a livello chirurgico per quanto riguarda il tumore al seno è quello connesso alla ricostruzione immediata della mammella contestualmente all’asportazione del tumore, direttamente con i più moderni impianti definitivi o con tecniche autologhe, vantando dell’ausilio della chirurgia pastica. La mastectomia oggi conserva cute e areola ogni qualvolta la patologia lo può permettere. L’istituto Europeo Oncologico (Ieo) di Milano sta sviluppando inoltre interventi al seno con tecniche robotiche, intervenendo attivamente nello sviluppo di nuove tecniche chirurgiche cosi come di terapie sempre più adeguate e meno invasive. La donna deve essere seguita nella sua globalità e fondamentale è il follow-up, ossia i controlli periodici a cui si sottopone una volta trattata la malattia. Per quanto concerne le terapie, l’istituto Europeo e la Fondazione Veronesi, presieduta dallo stesso Paolo Veronesi prevedono che nel futuro più prossimo si effettueranno scelte terapeutiche non più basate su protocolli standard ma creati “a misura di paziente”. Lo Ieo di Milano è già orientato in tal senso. Da qui nascono soluzioni e tecniche innovative che, pur provate sui numeri, lavorano sul singolo e sulla sua reazione specifica. mirandola 9 iniziativa benefica Un volume ricorda Vecchi Nel corso della serata sui tumori al seno è stato presentato il libro: “Ci hai messo il cuore, i fatti più salienti della vita del dottor Giulio Vecchi”. Giulio Vecchi era iscritto al Circolo medico “Merighi” ed è sembrato quanto mai bello poter presentare il volume in occasione della manifestazione di apertura del nuovo anno sociale. Anna Artioli, moglie del dottor Vecchi, presente insieme ai figli Federico e Alessandra, ha spiegato, con una voce rotta dalla commozione, come è nata l’idea di fare questo “omaggio a suo marito”. Il libro presenta una ricca iconografia della vita di un grande amico scomparso prematuramente all’età di 71 anni. Il ricavato del volume, a offerta libera, andrà alla Croce Blu di Mirandola, di cui Giulio Vecchi è stato presidente. Il gruppo teatrale "La Zattera" mirandola «Gli psicologi fondamentali nella reazione al terremoto» “Donne sull’orlo di una crisi di nervi- reazioni emotive a tre anni dal terremoto” era il titolo della serata che si è svolta lo scorso 16 ottobre presso l’auditorium delle scuole medie “Montanari”di Mirandola. Relatrice dell’iniziativa, che rientrava nell’ambito dell’Ottobre rosa, è stata Nora Marzi psicologa del Centro di psicologia clinica. è stata vivace la partecipazione dei presenti che hanno dato vita ad un intenso dibattito, perché, è stato affermato che è peggio non parlarne, che parlarne. Nora Marzi ha ricordato che nei giorni del sisma 2012 sono state viste, magari in situazione di fortuna, circa 2.000 persone, 75% donne e 25% uomini con un 10% di stranieri. E’ stato un bene farsi aiutare nei primi momenti dopo il sisma perché è stato riconosciuto dal mondo scientifico che nell’area del cratere emiliano la comunità tutta è resiliente e non solo il singolo individuo. In psicologia, la resilienza è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Attualmente chi accede ai servizi della psicologia clinica presenta come diagnosi nel 50% dei casi ansia, attacchi di panico, difficoltà di adattamento e nel 15% disturbi depressivi minori. I professionisti della psicologia clinica sono stati un grande aiuto nei momenti del sisma ed ancora oggi lo sono, l’auspicio è che continuino ad esserlo per un tempo adeguato in questa area. Una serata che ha riscosso un notevole successo e che, come detto, rientrava nell’Ottobre rosa organizzato da: associazione “Donne in centro”, Amo, “Ricordati di te”, Circolo Medico “Merighi” di Mirandola, Adgs Podisti Mirandolesi, Fondazione Ant, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Servizio sanitario regionale Emilia Romagna (Azienda Usl Modena, Azienda Ospedaliero- Università di Modena), con il patrocinio del Comune di Mirandola. Nunzio Borelli Ottobre rosa chiude alla grande con l'ironia di Achille Campanile Si è concluso a Mirandola l’Ottobre rosa, il mese dedicato alla prevenzione, una iniziativa realizzata con la collaborazione delle associazioni Donne in Centro, Amo, Ant e Podisti mirandolesi. Dopo una cena, tre conferenze, “Due passi in rosa”, a conclusione delle iniziative dell’Ottobre in Rosa, lo scorso 25 ottobre presso l’auditorium delle scuole medie “Montanari”, la compagnia “La Zattera” ha contribuito con bravura e maestria a far conoscere al pubblico un grande scrittore come Achille Campanile irriverente ed estremamente moderno! Ed è stato un piacere sentire le risate del pubblico e veder uscire i volti sorridenti delle persone. «Ringrazio – ha detto Nazzarena Bernardi, presidente di Donne in Centro – il Comune di Mirandola, l'azienda Usl, il Circolo medico “Merighi”, per il loro patrocinio a Ottobre in rosa e la Fondazione Cassa di Risparmio che ha dato un contributo». n. 21 - novembre 2015 · mirandola 11 L'organo di indirizzo ha approvato il Piano programmatico pluriennale «Sei milioni di euro per il territorio» A tanto ammonteranno le erogazioni previste della Fondazione Crm per il triennio L’organo di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola nella riunione dello scorso 27 ottobre, ha approvato all’unanimità il Piano programmatico pluriennale (Ppp) che identifica le priorità d’intervento della Fondazione per il triennio 2016-2018. L’organo di indirizzo ha altresì approvato all’unanimità il Documento programmatico previsionale 2016 (Dpa), predisposto dal consiglio d’amministrazione che definisce le iniziative progettuali ed erogative per l’anno a venire. La Fondazione nel corso nel triennio 2016-2018 opererà con le modalità già avviate nei precedenti esercizi, finanziando progetti promossi da terzi, ovvero anche tramite bandi su specifici ambiti di attività che verranno definiti nel corso del triennio, o ancora realizzando progetti propri anche in partnership con altri soggetti. In considerazione del perdurante clima di incertezza presente sui mercati finanziari a livello nazionale e globale e con tassi d’interesse sia nel breve che nel medio lungo termine caratterizzati da una dinamica decrescente che ha raggiunto nuovi minimi storici, non è possibile stabilire con certezza la redditività del patrimonio e l’ammontare complessivo delle risorse finanziarie generate annualmente. La Fondazione prudenzialmente e in accordo con l’advisor, pertanto stima per il triennio 2016-2018, risultati complessivamente inferiori, comparati al singolo esercizio, rispetto a quanto si stima di realizzare nel 2015, con conseguenti minori accantonamenti destinati all’attività erogativa. Viceversa la Fondazione mirandola Cosimo Quarta Aimag, Fondazioni interessate «Puntiamo al 20 per cento» Giovanni Belluzzi vuole continuare nella mission volta a sostenere le numerose e valide iniziative e attività a valenza sociale, culturale ed economico ambientale che caratterizzano l’identità del territorio dell’Area Nord di Modena. Pertanto, mediante un ragionato e parziale utilizzo dei fondi a supporto del processo erogativo già accantonati negli anni passati, si è deliberato un volume di erogazioni per il 2016 pari a 2 milioni di euro, che se mantenuto nel corso del triennio produce un obiettivo erogativo complessivo di 6 milioni di euro. Cosimo Quarta Direttore Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Le Fondazioni Cassa di Risparmio di Carpi e di Mirandola, da tempo azioniste di minoranza in Aimag, con una quota congiunta del 10%, e in linea con il proprio ruolo di enti impegnati nello sviluppo socio economico del territorio, sono particolarmente attente all’evoluzione della multiutility di riferimento e confermano le motivazioni che, in origine, le portarono a entrare nel suo capitale sociale. In prima istanza, la partecipazione in Aimag si configura infatti quale investimento finanziario a elevata redditività, per le oggettive capacità Giuseppe Schena economiche dimostrate dall’azienda. Non secondaria inoltre è la volontà, di fornire un contributo importante agli enti locali e, in senso più ampio, al territorio di riferimento. Sulla base di queste motivazioni, le due Fondazioni hanno ritenuto di essere parte attiva per il futuro dell’azienda, presentando nei giorni scorsi una manifestazione d’interesse ad aumentare la propria partecipazione nel capitale sociale di Aimag, portando la quota congiunta posseduta indicativamente al 20%. Inoltre, tale decisione sarà utile anche a ricercare un partner di natura industria- le indispensabile all’evoluzione futura della multiutility. La manifestazione di interesse presentata fa seguito all’apposto invito pubblico dei Comuni soci e si colloca nel più ampio percorso di definizione del futuro assetto di Aimag, che si svilupperà nei prossimi mesi. «Gli organi della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi – ha dichiarato Giuseppe Schena, presidente della Fondazione carpigiana – dopo una lunga e attenta riflessione, hanno ritenuto irrinunciabile prendere parte a un percorso che sarà determinante per il futuro della multiutility del territorio. La manifestazione d’interesse si colloca in piena coerenza con lo spirito che portò la Fondazione a entrare, allora, nel capitale sociale di Aimag. Non si tratta infatti di un semplice investimento finanziario ma un modo concreto per sostenere l’azienda pubblica a cui è affidata la gestione di servizi importanti per i cittadini e le attività del territorio. La speranza è che la nostra iniziativa possa costituire per il socio pubblico, i Comuni, un’opportunità per la scelta definitiva circa l’assetto di Aimag». Per Giovanni Belluzzi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola: «Aimag costituisce un patrimonio di particolare importanza per il territorio mirandolese, sul quale l’azienda è fortemente radicata. La positiva collaborazione tra le due Fondazioni, inoltre, conferma la rilevanza che l’operazione riveste anche per il più ampio bacino di utenza di Aimag e fornisce basi concrete per il suo sviluppo». 12 · n. 21 - novembre 2015 francia corta All'inizio era una contrada temuta ed evitata dagli altri cittadini Una storia lunga quattro secoli Il quartiere nacque come "colonia" dei soldati francesi chiamati dai Pico L'edizione 2014 della Fiera Mercato di Francia Corta. Sotto, a sinistra, l'incoronazione della prima principessa, Sheila Rosin La storia risale a oltre quattro secoli or sono, quando Mirandola era all'apice della sua notorietà. I soldati francesi, chiamati più volte, in aiuto della Signoria dei Pico per le controversie nate dapprima con il Papa Giulio II e poi con il Papa Giulio III, nel 1700 lasciarono definitivamente la città. Erano alloggiati nella parte Sud-Est di Mirandola tra le mura orientali, il bastione di Santa Caterina, la strada di Terranova (ora via F. Montanari) e le contrade adiacenti. Il quartiere fu chiamato Francia Corta e continuò a chiamarsi così anche quando fu adibito all'abitazione della gente più povera. Francia Corta, a lungo trascurata, risorse a vita nuova acquistando una certa fama, anche se per motivi particolari, finendo con I'essere temuta ed evitata dagli altri cittadini e costantemente tenuta sotto controllo, con scarsi successi in verità, da guardie e gendarmi. Infatti, la sua gente, seppur povera e poco istruita, era terribilmente scaltra e astuta nell'appropriarsi di ogni cosa, specialmente generi alimentari che capitavano sotto mano e le numerose denunce che fioccavano sui tavoli della Prefettura non portavano ad alcun risultato. Con I'avvento della pubblica illuminazione e in seguito ad un’azione di risanamento morale ed edilizia e in più in generale dal benessere portato dalle favorevoli condizioni economiche, Francia Corta divenne un quartiere come gli altri, anzi con particolari tradizioni ed un passato unico da non dimenticare. Nel 1862 è La Famiglia Pavironica all'edizione 2015. A destra, damigelle stata regolarmente costituita la Società denominata “Principato di Francia Corta” che scelse come simbolo una sporta di paglia rotta sul fondo dove si intravedono aglio e cipolle per ricordare le passate razzie negli orti dei benestanti. Solo in seguito lo stemma si arricchirà della rappresentazione grafica di parte delle mura bastionate da un lato, del Castello con il torrione dall'alto e dello stemma dei Pico. Di anno in anno la Società di Francia Corta crebbe in prestigio e come numero di soci e le iniziative divennero sempre più amate dai Mirandolesi, anche se lo scopo principale era allora come oggi, divertire i cittadini con la Fiera, negli annuali corsi mascherati e aiutare i poveri con beneficenza. Nei giorni della Sagra il principato diventa “Stato Libero nella Mirandola” con tanto di principe e di corte composta di guardasigilli, vari ambasciatori, marescialli, gran ciambellano e da altri dignitari. Viene, inoltre, eletta di anno in anno una nuova principessa. n. 21 - novembre 2015 · Principato in festa in attesa dell'incoronazione della principessa mirandola Francia Corta e i sapori dell'autunno Sabato 14 e domenica 15 novembre torna la tradizionale Fiera Mercato Si svolgerà sabato 14 e domenica 15 novembre a Mirandola il tradizionale appuntamento autunnale con la Fiera Mercato di Francia Corta. La manifestazione sarà preceduta, sabato 7 novembre, dalla 27° edizione del concorso di pittura per bambini e ragazzi “Armando Aleotti” che si svolgerà nei locali della scuola media di via Tazio Nuvolari, dalle 14,15. Le opere saranno esposte in piazza Costituente nei giorni della Fiera. Coppe in premio a tutti i partecipanti, nel corso della cerimonia che si svolgerà domenica 15 novembre alle 14,30, sempre in piazza Costituente. Sabato 14 novembre la Fiera entra nel vivo con l’apertura, alle 13,30, della cucina del principato con specialità tipiche: maccheroni al pettine, polenta con ragù, zampone dei Pico (marchio registrato), stracotto con polenta e gnocco fritto. Alle 14,30 ci sarà l’esposizione dei dipinti del concorso di pittura e, sempre alle 14,30, apriranno i battenti il luna park e i divertimenti nel piazzale Atcm. Ancora alle 14,30 è prevista l’apertura del mercato straordinario degli ambulanti, 13 con oltre 200 espositori provenienti da tutta Italia. Alle 15,30 inaugurazione ufficiale della Fiera del principato di Francia Corta alla presenza delle autorità. Alle 16 si svolgerà la sfilata della corte di Francia Corta con spettacolo degli sbandieratori della Contrada Santa Maria in Vado. Alle 16,30 presentazione e incoronazione della nuova principessa di Francia Corta. Alle 18,30 i principi offrono la cena al popolo affamato: allo stand gastronomico ci saranno “fasulada, pulenta imbrucada e ven brulè”. La manifestazione si concluderà domenica 15 novembre. Alle 8 riapre il mercato straordinario degli ambulanti e, sempre dalle 8, si potrà visionare l’esposizione del 27° concorso di pittura per bambini e ragazzi. Alle 9 dal piazzale della stazione Atcm, partenza della corsa podistica non competitiva “30° Trofeo di Francia Corta”, in collaborazione con il Gruppo Podisti Mirandolesi (articolo a pag. 29). A partire da mezzogiorno funzionerà lo stand gastronomico. Alle 14,30, come detto, si svolgerà la premiazione del concorso di pittura. Alle 15,30 concerto per le vie del principato con la Banda di Vago di Verona e le majorette. Alle 16,30 dal palco dei proclami in piazza Costituente, ci saranno il saluto di Mirandolina, lo sproloquio di Sandrone e della Famiglia Pavironica e il discorso del principe di Francia Corta. francia corta Il presidente Benatti: «Una società che dà lustro» Cari amici del Principato di Francia Corta, amici dei paesi vicini, del gnocco fritto e dei maccheroni al pettine, anche quest'anno, come ormai è diventata tradizione, andremo a festeggiare la nostra festa più bella, ovvero la Fiera Mercato. Diciamo subito che quest'anno è stato un anno molto impegnativo per tutti noi. La ricostituzione del gruppo degli sfilanti con notevole incremento delle adesioni, ha permesso di partecipare con un gruppo di circa cinquanta persone ad alcune manifestazioni, la più importante è stata il Carnevale di Venezia, senza dimenticare le altre località del Veronese e del Mantovano. Infine, il giovedì grasso, siamo stati presenti alla manifestazione in quel di Modena organizzata dal nostro amico Sandrone. Bellissima la “Festa di Prima- vera” con tanta gente in piazza, ma voglio ricordare, in modo particolare, l'evento “Langhirano per Mirandola”. La piazza era stracolma di Mirandolesi, finalmente, grazie anche al contributo del complesso musicale “I numero Uno”. E come al solito, siamo stati di supporto ad altre associazioni nelle loro manifestazioni tenutesi in piazza. Abbiamo, infine, rappresentato il Comune di Mirandola in alcuni incontri in altre località fuori regione. Voglio ricordare con affetto, cosa che non faccio mai, la nostra principessa Veronica, bella e brava, sempre presente a ogni manifestazione ma che purtroppo, non avendo dato alla luce un erede, dovrà lasciare ad altra damigella il piacevole incarico. La nostra Società, nata nel 1862, grazie al lavoro dei suoi volontari ha sempre dato lustro alla nostra città; Altri figuranti di Francia Corta. Nella foto piccola, il presidente Italo Benatti. In alto, la tradizionale sfilata per le sue iniziative è sinonimo di feste, spettacoli, buona cucina, ma soprattutto si distingue anche per beneficienza, amicizia e grande generosità. Vi invito, con l'occasione, a partecipare numerosi alla nostra Fiera Mercato per dar vita e conti- nuare ancora una volta la nostra tradizione. Un abbraccio a tutti. Il presidente ltalo Benatti 14 · n. 21 - novembre 2015 mirandola Una troupe della trasmissione ha registrato nella città dei Pico Lo zampone in onda con Mengacci Dal 9 al 13 novembre televisori accesi su Rete Quattro per vedere "Ricette all'Italiana" Due momenti della registrazione della trasmissione di Mengacci a Mirandola Lo scorso sabato 17 ottobre alle ore 8,30 arriva a Mirandola la troupe di Rete Quattro per allestire i cinque punti in cui si registrerà la puntata di “Ricette all'Ita- liana” condotta da Davide Mengacci e Michela Coppa. Incontro Raffaella, la coordinatrice del programma, nel primo punto di ripresa della trasmissione: il cortile interno del Castello dove viene apparecchiato un tavolo, davvero invitante, con zamponi e cotechini, il tutto attorniato da lenticchie in abbondanza. «È stato scelto questo luogo - spiega la responsabile della trasmissione - perché è proprio fra le mura del Castello dei Pico che durante l'assedio sferrato da Papa Giulio II a Mirandola tra il dicembre 1510 e gennaio 1511, si narra sia nato lo zampo- ne, grazie all'inventiva di un astuto cuoco di corte che per conservare la carne del suino, dopo averla condita, la racchiuse nella zampa cucendola e cuocendola per poi mantenerla tra la gelida neve di quel freddo inverno». A questo punto mentre la prima troupe attende Mengacci per la registrazione, ci incamminiamo verso la seconda postazione, la Galleria del Popolo, dove invece verrà mostrato il prosciutto nostrano assieme a scorci del municipio e dell'antica edicola della città. «Vogliamo mostrare i vostri bei monumenti e le opere di messa in sicurezza e di ricostruzione» mi spiega Raffaella. Qui giungono Davide Mengacci pronto per la seconda ripresa e Michela Coppa che deve invece essere accompagnata con la seconda troupe al Foyer del Teatro dove la attenderanno tutti i protagonisti della puntata per rilasciare le relative interviste con tanto di tipici prodotti locali esposti. Devo dire che sia Mengacci che la Coppa sono persone squisite e cordiali e Mengacci, tra un ciak e l'altro, si intrattiene con le persone che popolano il mercato cittadino del sabato. Dopo aver sistemato tutto, arriviamo al terzo luogo di registrazione in angolo tra via Verdi, La Madonnina e piazza Costituente. Qui c’è un tavolino colmo di salamini cacciatori, che come potete immaginare, spariscono non appena il regista pronuncia lo stop, con lo staff del programma che mostra di gradire parecchio lo spuntino. Alle 11,30 si svolge il momento clou della trasmissione, ovvero la preparazione da parte dello chef delle ricette con i prodotti tipici locali. Per poter cucinare, la troupe, attrezzatissima, è giunta direttamente con fornellini a gas, bombolette, pentole, ingredienti eccetera, mentre a noi hanno richiesto tavoli, prolunghe e corrente per le apparecchiature elettriche. I set sono già predisposti con le luci da esterno, mentre le telecamere e i microfoni vengono trasportati da un luogo all'altro dagli stessi tecnici. E qui inizia l'interazione col pubblico. Mengacci e la redazione cercano di coinvolgere le persone che passeggiano per il mercato o che si fermano ad assistere alla registrazione chiedendo loro di girare una mini gag sui maccheroni al pettine, di lanciare il tg4 o salutare il pubblico a casa invitandolo a seguire la prossima puntata. Io stessa sono stata chiamata a presenziare in trasmissione. Mengacci improvvisa sketch divertenti seguendo le sole linee guida del programma da vero professionista. Alla fine salutiamo il team al completo che è rimasto in città circa sette ore e ci diamo appuntamento su Rete Quattro, dal 9 al 13 novembre alle 10,45 per vedere Mirandola in tv. Greta Mantovani n. 21 - novembre 2015 · EMILIA ROMAGNA Un poetico film d'animazione sul sisma del 2012 che l'Italia ignora Il terremoto in corsa per gli Oscar 15 brevi CALDARROSTE IN GALLERIA Grande successo all'estero per il cortometraggio "La ballata dei senzatetto" Il suo cortometraggio d’animazione, “La ballata dei senzatetto”, ambientato nell’Emilia Romagna del terremoto del 2012, ha fatto il giro del mondo: Cannes, Los Angeles, e ora concorrerà per vincere addirittura il premio Oscar. Eppure, racconta Monica Manganelli, 38enne scenografa, concept e visual artist di Parma emigrata all’estero, «in Italia non l’aveva preso in considerazione nessuno». Né i festival, né i concorsi, nemmeno quello di Pontenure, in provincia di Piacenza. Monica ha raccontato la sua vicenda, un po’ surreale in verità, a ilfattoquotidiano. it, spiegando di avere vinto un bando dell’Emilia Romagna Film Commission e di avere realizzato in sette mesi il cortometraggio che però in Italia è stato di fatto ignorato «E pensare – ha spiegato Monica – che negli ultimi mesi, all’estero, ha fatto il giro di 14 festival, 5 dei quali solo a settembre e poi si è aggiudicato il Los Angeles Shorts Fest, che l’anno scorso è stato vinto dalla Disney, guadagnandosi la possibilità di concorrere, nella propria sezione, sia agli Oscar, sia ai Bafta and Canadian Screen Award». Mica male, insomma per un lavoro Un frame del cortometraggio bellamente ignorato da noi. E anche una rivincita per Manganelli e l’ennesima conferma che nessuno è profeta in patria. “La ballata dei senzatetto” è ispirata alla storia di Tommaso, un bambino, figlio di un vigile del fuoco, Nicola golinelli «Negli Usa ho imparato che l'Italia ce la può fare» «L’Italia ce la può fare: deve solo credere di più in se stessa». Parola di Nicola Golinelli, giovane ingegnere mirandolese, di ritorno da sei mesi negli Stati Uniti, dove ha svolto attività di ricerca (come “visiting scholar”) all’Università del Maryland, nel Dipartimento di Ingegneria aerospaziale. «Lavorando negli Usa – spiega il 29enne – mi sono reso conto dei grandi mezzi che loro hanno a disposizione, ma anche del fatto che gli italiani, a parità di condizioni, potrebbero competere con chiunque, in termini di capacità, inventiva e prodotti». Auto di lusso, vestiti di gran classe, cibo e la nostra proverbiale fantasia… Non c’è ambito dove il made in Italy non si faccia valere all’estero, anche se troppe volte ce lo dimentichiamo. «Se ci si sofferma a pensare a qualsiasi settore, prodotto o idea brillante, – commenta Golinelli – gli italiani non mancano mai. Gli americani hanno un’alta considerazione di noi e di ciò che produciamo. Questa esperienza negli States me lo ha confermato e mi ha anche fatto diventare “nazionalista”, nel senso che ho imparato ad amare il mio Paese ed ho capito che invece di continuare ad autoflagellarci, dovremmo tornare ad essere consapevoli di quello che potremmo fare e diventare, per poterlo far tornare nel posto che gli spetta». Dopo l’esperienza americana, arricchita da una serie di lusinghiere presentazioni del proprio lavoro in alcuni convegni, Golinelli è rientrato in Italia per terminare il dottorato in ingegneria applicata ai fluidi magnetoreologici, sostanze utilizzate negli ammortizzatori di auto di alta gamma. Durante gli studi universitari Golinelli era già stato in America per un mese, a perfezionare la lingua inglese, poi, dopo la laurea in ingegneria meccatronica, conseguita nel 2013 all’Università di Modena e Reggio Emilia, ha ottenuto un assegno di ricerca di sette che dopo il terremoto aveva paura a uscire di casa. Il piccolo, assieme alla sua lumaca, simbolo della tenacia emiliana, che avanza e non si arrende, compie un viaggio nell’Emilia terremotata, Nicola Golinelli a Washington mesi. Quindi, alla fine del 2014, è volato nel Maryland, esattamente a College Park, dove si trova una delle Università un set virtuale creato grazie alla documentazione fotografica raccolta dall’autrice, le chiese distrutte, la torre dell’Orologio di Finale, le case in macerie, mescolata alla poetica surrealista della pittura. più prestigiose per il suo ambito di ricerca. «Le spese sono state coperte quasi interamente da un bando per la mobilità post laurea», precisa Golinelli, che ha già rinunciato ad alcune offerte di lavoro per continuare ad approfondire la materia di studio che l’appassiona. «Per ora ho deciso di finire il dottorato, poi spero che il mio curriculum mi permetterà di scegliere il lavoro che più mi piace in una vasta gamma di settori, dall’ingegneria meccanica, alla robotica all’automazione». La strada per questo giovane mirandolese che ama viaggiare sembra dunque spianata, ma non è stato un percorso facile. «Decidere di cominciare un dottorato dopo che si è appena finito cinque anni di università, può spaventare – conclude infatti il 29enne – ma è una esperienza che consiglio assolutamente perché si ha la possibilità di imparare tanto, viaggiare e soprattutto fa aumentare la consapevolezza di quello che si è in grado di fare. Colgo, infine, l’occasione per ricordare gli altri dottorandi che come me hanno avuto la fortuna e la bravura di farsi valere all’estero come in Italia, augurandomi che in futuro sempre più giovani possano intraprendere questa strada ricca di soddisfazioni». M e r c o l e d ì 11 n o v e m b r e a Mirandola, presso il Centro in Galleria di viale Gramsci, zona Famila, dalle 8 alle 20, al Minimercato Martini Frutta ci saranno caldarroste di Castel del Rio (Bo), considerate le migliori in Italia e vino novello. MEDOLLA PIANGE ADOLFO ODDOLINI Si è spento lo scorso 29 ottobre a Medolla, nella sua abitazione di via Genova, Adolfo Alberto Oddolini, 64 anni, figura storica dello sport cittadino. Oddolini, infatti, imprenditore di successo nel settore dell’abbigliamento intimo, aveva fondato il Medolla Calcio negli anni ’90 e ne era stato a lungo presidente. Nel corso degli anni della sua presidenza, la società aveva sempre avuto un occhio di riguardo alla crescita umana e sportiva di tanti giovani calciatori medollesi. Alla famiglia le condoglianze della redazione dell’Indicatore Mirandolese. LUDOBIBLIO A CAVEZZO I martedì 17 e 24 novembre a Cavezzo, presso la sede della biblioteca comunale in via Rosati,46, si svolgeranno, a partire dalle 20,30, gli ultimi due appuntamenti con la Ludobiblio per imparare a giocare insieme a giochi di tavolo, di ruolo e strategici. L’iniziativa, a cura della biblioteca e dell’associazione “Multiverso”, è rivolta a ragazzi, giovani e adulti. Informazioni presso la biblioteca, telefono: 0535/ 49830; e mail: biblioteca@comune. cavezzo.mo.it. 16 · n. 21 - novembre 2015 iniziative Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza per aiutare il Malawi La Zona rossa a regola d'arte Una mostra di pittura e fotografia illustra i danni del terremoto a Concordia Barelli e Galavotti con alcuni dei lavori in mostra Potrà essere visitata fino al 15 gennaio 2016 la mostra “Zona rossa” allestita a Concordia presso Fotostudio Immagini in piazza della Repubblica, 28. Il dramma del sisma nella Bassa viene raccontato attraverso le immagini del fotografo Euro Barelli e i colori del pittore Gian Luca Galavotti, due artisti che il terremoto l'hanno vissuto in prima persona. L’esposizione, oltre a proporsi di sensibilizzare sulla pro- blematica della ricostruzione, ha anche uno scopo benefico: aiutare le popolazioni del Malawi (Africa orientale) recentemente colpite da disastrose alluvioni. In quelle zone, fin dal 1974, opera la missionaria diocesana Germana Munari, che oltre a svolgere il lavoro di infermiera professionale in ospedali da lei costruiti (grazie alle donazioni raccolte dal Centro Missionario Diocesano), offre anche assistenza ai bambini orfani. Garante dell’operazione sarà il Centro Missionario Diocesano a cui sarà devoluto parte del ricavato della vendita delle foto e dei quadri esposti, nonché tutte le donazioni per l’acquisto del catalogo e dei poster relativi alla mostra. Per informazioni rivolgersi a Fotostudio allo 0535/55331. san felice Parcheggi e percorsi pedonali per il polo scolastico Completata nei giorni scorsi a San Felice una parte di intervento aggiuntivo alle opere di urbanizzazione del nuovo polo scolastico in via Montalcini. Oggi l’area vede infatti ulteriori parcheggi e nuovi percorsi pedonali e ciclabili, che consentono di raggiungere con maggiore sicurezza gli ingressi delle scuole, in particolare la nuova primaria Muratori. Sempre per una maggior sicurezza dei bambini, con ordinanza da parte del Corpo unico di polizia municipale, si è poi decisa la chiusura al traffico del tratto di strada antistante l'ingresso della primaria Muratori, a partire da lunedì 19 ottobre, negli orari di entrata e uscita degli alunni. brevi GIORNATA DEL RISPARMIO Lo scorso 31 ottobre si è celebrata la novantunesima edizione della Giornata Mondiale del Risparmio organizzata dall’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Sanfelice 1893 Banca Popolare ha colto anche quest’anno l’occasione di questo evento per confermare il valore del risparmio: un valore assoluto e un tema particolarmente interessante da affrontare con i più giovani. Nel pomeriggio del 30 ottobre due classi terze della scuola primaria dell’istituto comprensivo di San Felice sono state accolte presso la sede storica di piazza Matteotti dallo staff della banca che ha illustrato ai ragazzi l’importanza del risparmio e di un atteggiamento responsabile nei confronti del denaro. Gli alunni hanno ricevuto, in ricordo della giornata, un salvadanaio unitamente ad un promemoria sulle “regole del gioco”. Grazie anche al coinvolgimento degli insegnanti, l'iniziativa è stata un divertente pretesto per introdurre i concetti di: risparmio, autonomia, progettualità e responsabilità. L'evento non è isolato ma rientra in un progetto di coinvolgimento delle scuole che Sanfelice 1893 ha avviato con successo già da qualche anno, grazie anche alla disponibilità e al coinvolgimento diretto dei docenti. Altre scuole che fossero interessate a ripetere la medesima esperienza o a ospitare simili iniziative presso le proprie strutture possono contattare l’ufficio marketing della Banca all’indirizzo: [email protected]. NUOVO CENTRO DIURNO A SAN FELICE mirandola All'Hangar di via Brunatti si ride con lo yoga Lunedì 9 novembre a Mirandola, presso la sala Hangar Sl di via Brunatti, 1, prenderà il via un corso di yoga della risata con la sessione di prova aperta a grandi e bambini. Ingresso gratuito, con contributo sala di 2 euro a persona. Lo yoga della risata è l’ultima tendenza nel campo della salute che si sta diffondendo in tutto il mondo, grazie alla quale tutti possono ridere senza un motivo. Per milioni di persone è stata un'esperienza che ha davvero cambiato le loro vite. Tutti possono farlo; è scientificamente dimostrato. È facile da imparare e molto divertente: si possono avvertirne i benefici già dalla prima sessione. È anche praticato in aziende e multinazionali, nei centri di fitness e di yoga, nei centri per anziani, in scuole, università e in gruppi di sostegno per persone con problemi fisici e mentali e per malati di cancro. Una tipica sessione di yoga della risata è condotta dal leader o dall’insegnante della risata che coordina il gruppo e fornisce istruzioni per i diversi esercizi di risata, respirazione e stretching. Gli step dello yoga della risata sono quattro: battito ritmico delle mani, respirazione, gioco ed esercizi di risata. Si inizia con attività di riscaldamento come il battito ritmico delle mani, il vocalizzo “ho ho ha ha”, seguito da svariati esercizi di risata che aiutano le persone a ridere di cuore e fragorosamente, partendo dalla pancia. Questi esercizi si alternano ad altri di respirazione profonda. I membri sono incoraggiati ad alimentare il proprio lato giocoso e il contatto visivo, che conducono a una risata autentica e spontanea. Insegnante del corso è Daniele Solieri che ha studiato e approfondito direttamente con l’ambasciatore di yoga della risata nel mondo e master trainer Richard Romagnoli la metodologia e la filosofia del laughter yoga. Lo stesso Richard Romagnoli lo ha diplomato prima leader e successivamente teacher di yoga della risata. Solieri ha inaugurato e gestisce assieme a un gruppo straordinario di amici il “Club della risata” di Reggio Emilia. Per prendere parte alle lezioni servono un tappetino, calze e un abbigliamento comodo. Per info sala e prenotazioni: 347/5368451, oppure info@happyschoolmirandola. com. Per informazioni sull’insegnate e lo “Yoga della Risata”: www.danielesolieri. it. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione genitori per le scuole di Mirandola. Lo scorso 24 ottobre a San Felice, si è svolta nell’area esterna della Polisportiva, in via Garibaldi, la cerimonia di posa della prima pietra del nuovo Centro diurno disabili. Presenti tanti cittadini, amministratori comunali, i rappresentanti di Cooperativa Sociale Kcs, Fondazione Marino Golinelli e Alfawasserman spa, Assemblee regionali dell’Umbria, delle Marche e della Valle d’Aosta, Festa sulla Neve democratica di Andalo, che, con donazioni pari a 693.000 euro, hanno consentito di finanziare interamente la struttura: 380 metri quadrati e la possibilità di ospitare fino a venti persone. In rappresentanza dei donatori erano presenti Francesco Pieralisi del consiglio di amministrazione di Kcs, che ha letto il testo di una pergamena di ringraziamento posta con la prima pietra e Marino Golinelli, che ha ringraziato con emozione per una giornata che, ha detto: «Deve costituire un modello per il nostro Paese, per l’attenzione che dimostra al futuro e alle nuove generazioni». «Uno spazio - ha spiegato poi l’architetto Mauro Frate, che ha progettato la struttura - pieno di luce e aperto verso l’esterno, ma allo stesso tempo riservato e accogliente. L’edificio, che dal punto di vista architettonico vuole inserirsi armonicamente nel contesto pubblico circostante, in termini energetici consumerà la metà di un edificio costruito in modo convenzionale ed è studiato per sfruttare al massimo l’energia del sole». n. 21 - novembre 2015 · mirandola A San Giacomo il premio "popolare", a Mortizzuolo il trofeo internazionale Polverizzati 300 chili di maccheroni Battuto ogni record per l'edizione 2015 del Palio del Pettine vinta da Quarantoli Alcuni momenti dell'edizione 2015 del Palio del Pettine Il Palio del Pettine ritorna a Quarantoli per la seconda volta (nel 2013 la prima), con una ricetta denominata “Costina di Maiale”. La terza edizione della manifestazione si è svolta sabato 24 e domenica 25 ottobre scorsi in “Contrada Gavello”, in una tensostruttura annessa al nuovo Centro civico post terremoto. Per assaggiare i maccheroni al pettine delle Valli mirandole- si, l’affluenza è stata alta già da sabato sera, sfociata poi in un tutto esaurito la domenica, con duecento persone circa costrette a restare fuori dalla tensostruttura. Letteralmente polverizzati i 300 chili di maccheroni al pettine, fatti a mano da più di 100 sfogline, avvicendatesi in lunghe “serate di filò”. Così come gli altrettanti 300 chili di ragù suddivisi in sei diverse ricette, una per ogni contrada. Le giurie si sono trovate quest’anno in seria difficoltà a scegliere le migliori, dato l’elevato standard qualitativo. I gusti di tutti i 17 commensali che hanno così formato la giuria popolare, si sono concentrati sulla ricetta “Ragù Tradizionale Contadino” di San Giacomo Roncole, della frazione del presidente del Comitato del maccherone Luigi Marchi. La giuria internazionale bavarese, costituita da 39 giurati e presieduta da Bruno Diazzi, ha invece premiato la ricetta di Mortizzuolo, denominata “Polpettine di Salsiccia e Funghi Pioppini”. La giuria di qualità, anche quest’anno di alto spessore tecnico, presieduta dallo chef stellato Luca Marchini dell’Erba del Re e presidente di Modena a Tavola, era composta da Luigi Franchi, coordinatore associazione Chef to Chef, Simona Vitali, FoodBlogger, Giuseppe Di Biasi di Repubblica e Bell’Italia, Enrico Belgrado, marketer di Italian Art Of Living e Luca Bonacini di Resto del Carlino e Gambero Rosso, da sempre ambasciatore del maccherone al pettine delle Valli mirandolesi, fin dal primo palio 2013. Purtroppo lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, bloccato in autostrada, non ha potuto raggiungere il resto della qualificata giuria. Il celebre archeologo e scrittore tornerà in futuro nella Bassa per ricevere l’onorificenza di ambasciatore del maccherone al pettine 2015. Grande è stata la soddisfazione di tutti i volontari presenti alla festa, che si sono avvicendati in più di 150 e che si sono ben meritati questo successo. Un sentito grazie va all’Amministrazione comunale, sempre più attenta a questo prezioso risultato che si aggiunge a tutti gli sforzi di valorizzazione in chiave di marketing territoriale. Per vedere foto e filmati dell’evento www.paliodelpettine.it; su FaceBook: Palio del Pettine. 18 · n. 21 - novembre 2015 mirandola Iniziativa nata per promuovere le eccellenze gastronomiche italiane Una cena Expo a quattro mani Susy e Luca del "Quattrochiacchiere" ospiti di colleghi della Valpolicella Luca e Susy del ristorante "Quattrochiacchiere" (secondo e terza da sinistra) coi colleghi di Mazzano di Negrar Lo scorso 25 ottobre Susy e Luca del ristorante “Quattrochiacchiere” di Mirandola sono stati ospiti, in occasione della manifestazione “Expo in Valpolicella”, di Renza, Odilla e Stefano della trattoria “Alla Ruota” di Mazzano di Negrar (Vr) per una cena a quattro mani, per far conoscere e valorizzare i prodotti e i piatti delle proprie terre. Hanno aperto la cena lo gnocco fritto con salame nel budello gentile e la “mortadella da favola”, insieme all’uovo soffiato della gallina grisa della Lessinia e i finferli in abbinamento al Lambrusco di Sorbara Leclisse della Cantina Paltrinieri. I primi sono stati i maccheroni al pettine tradizionali delle Valli mirandolesi con ragù di carni miste e la zuppa di castagne in abbinamento alla Valpolicella superiore di Ripasso della Cantina Antolini che ha accompagnato anche i secondi piatti, zampone dei Pico con fagioli in umido e brasato all’amarone con polenta. Una pausa per assaggiare il Parmigiano Reggiano 27 mesi con il mosto cotto (sabia) e poi i dolci, sughi d’uva con gelato alla ricotta della trattoria “Alla Ruota” e il “balson” (ciambella) del ristorante “Quattrochiacchiere” intinto nel Recioto della Valpolicella della Cantina Antolini. «E’ stata una bella esperienza di scambio culturale ed enogastronomico – ha commentato Luca Ascari di “Quattrochiacchiere” – un grazie a tutte le aziende del territorio che hanno fornito le eccellenti materie prime per realizzare questa fantastica cena». In diverse trattorie della Valpolicella, si è svolta dal 15 settembre al 25 ottobre la manifestazione “Expo in Valpolicella”, un programma di cene “a quattro mani”, in cui sono stati ospiti i cuochi di ristoranti di diverse regioni d’Italia, abbinando i vini della Valpolicella. I menù proposti erano una sintesi di culture regionali diverse: quella della Valpolicella si è integrata di volta in volta, con ingredienti e ricette, alla creatività e alla tradizione del ristorante ospitato. Queste cene sono state un’occasione di confronto, ma anche di apertura ad altre interpretazioni dei prodotti e delle materie prime. medolla Addio a Giovanni Razzaboni Il re dei pullmann della Bassa Giovanni Razzaboni alla Tintarella Si è spento all’improvviso lo scorso 23 ottobre a Medolla, Giovanni Razzaboni, 80 anni, conosciuto e stimato imprenditore medollese. Razzaboni lascia le figlie Mara e Giuliana, generi e nipoti. Alla famiglia vanno le condoglianze dell’Amministrazione comunale di Mirandola e della redazione dell’Indicatore Mirandolese. Vogliamo ricordare Giovanni, la cui ditta ha avuto in appalto per anni il servizio di scuolabus a Mirandola, con un articolo di Giovanni Moi, apparso sull’Indicatore numero 6 del marzo 2012. Che cosa volesse fare nella vita Giovanni Razzaboni lo ha avuto chiaro fin dalla più giovane età. Di solito chi è appassionato di automobilismo ama circolare su bolidi fiammanti e di grossa cilindrata. Razzaboni la predilezione per i motori l’ha trasformata in un lavoro ma con un’importante variante: l’essersi messo a disposizione degli altri. In pratica, dopo aver conseguito la patente, l’imprenditore originario di Medolla ha deciso di dedicare la sua esistenza al trasporto privato di persone. Lo ha fatto con macchine e pullman di sempre maggiori dimensioni, addirittura anche a due piani come quelli in uso in Inghilterra. Quante persone ha scarrozzato lungo le vie della Bassa? Impossibile quantificarlo in quasi 60 anni di attività. Tra le prime clienti della ditta Razzaboni le titolari di maglieria che andavano a Carpi a recapitare il frutto del loro lavoro. Forse erano le stesse che poi alla sera o alla domenica si recavano a ballare, magari alla “Lucciola” di Concordia, usufruendo dello stesso tipo di servizio. Stiamo parlando del periodo in cui l’economia stava cominciando a riprendersi dopo la buia parentesi della guerra. Per venire ad anni a noi più prossimi, Razzaboni trasporta i giocatori delle squadre di calcio della zona, ad esempio il Finale, che vanno in trasferta e anche i loro tifosi al seguito. Organizza gli spostamenti dei supporter di Juve, Milan o Inter quando vanno a Milano o Torino a incitare i loro beniamini. Per non parlare dei pellegrinaggi religiosi a Medjugorie, del trasporto dei turisti all’aeroporto, dei malati di dialisi ai centri di cura. Naturalmente per fare tutto questo, dispone di un gruppo di sei autisti che si alternano alla guida di tre automobili, “ rigorosamente Lancia”, e altrettanti pullman la cui capienza va dai 50 ai 73 posti. Ma non è raro vedere ancora il titolare inforcare il volante e cimentarsi alla conduzione degli automezzi aziendali. Del resto, come ammette la figlia Mara, mio padre «è una continua fucina di idee». E tanto attivismo non poteva che contagiare il resto della famiglia. Non è un caso se le due figlie di Giovanni, abbiano intrapreso attività strettamente legate a quella paterna. Giuliana infatti gestisce a Medolla un’autoscuola e la stessa Mara un’agenzia di viaggi a Mirandola. Proprio quest’ultimo è stato per anni il sogno proibito di Razzaboni che vedeva nel servizio aggiuntivo e logistico offerto ai turisti un naturale sbocco del suo lavoro. n. 21 - novembre 2015 · Tra i prossimi appuntamenti "Il Meraviglioso Viaggio verso la Vita" associazioni Cinquant'anni di Lions a Mirandola Il Club festeggerà il mezzo secolo con la nuova presidente Lorella Ansaloni La presidente Lorella Ansaloni riceve le consegne da Paolo Bergamini, past president. A sinistra, il Sax Quartet Assax...ini Nel corso di una serata svoltasi a Mirandola, presso Villa Fondo Tagliata, la presidente Lorella Ansaloni ha aperto l’annata 2015-2016 del Lions Club mirandolese. Si tratta di un anno particolarmente importante, in cui sarà festeggiato il cinquantenario dalla fondazione del Club. L’incontro ha visto la partecipazione dei massimi rappresentanti dei Lions Club Carpi Host e Castelfranco Emilia, a simboleggiare la vicinanza e la condivisione della grande famiglia Lions per le iniziative che il Club di Mirandola vorrà intraprendere. D’altronde l’atteggiamento di comunanza d’intenti si riflette anche nel motto: «Meglio Insieme» che la presidente Ansaloni ha scelto come obiettivo sociale, a significare che l’unione rende più forte ed incisiva qualsiasi azione del Club. E quando c’è entusiasmo in ciò che si fa, perché si è parte di un gruppo di amici che perseguono gli stessi obiettivi, lo mirandola "L'immagine del sacro" in un video dell'Indicatoreweb si fa meglio, anche trasmettendo tale entusiasmo agli altri. Molti sono gli interventi di servizio che il Club sta valutando per il nuovo anno, nell’imbarazzo della scelta fra le innumerevoli necessità sorte dopo il terremoto del 2012. Negli incontri delle prossime settimane saranno trattati temi di interesse generale, quali, per citarne alcuni, “Il Meraviglioso Viaggio verso la Vita”, in intermeeting col Rotary Club di Mirandola il 5 novembre e “Dall’Eredità dell’Expo, al Giubileo” in un meeting il 24 novembre. La serata di apertura è stata allietata dall’esecuzione di pezzi di un vasto repertorio di musica moderna, da parte del Sax Quartet Assax..ini, un quartetto di sassofoni formatosi nel 2011 fra giovani allievi della locale scuola di musica (Fondazione “Carlo e Guglielmo Andreoli”), che ha proseguito la sua attività concertistica anche dopo che i componenti hanno deciso di proseguire i loro percorsi lavorativi e scolastici in modi differenti (infatti, qualcuno è studente universitario, qualcuno lavora, qualcuno è al conservatorio), pur continuando a suonare in formazioni bandistiche della zona. I bravissimi musicisti intervenuti (Cecilia Messora, Caterina Manicardi, Maicol Benatti e Margherita Rompianesi) suonano ognuno un sassofono diverso (cioè, sax: soprano, contralto, tenore e baritono), ma ciascuno di questi è fondamentale e insostituibile nel caratterizzare la sonorità dei brani. I pezzi scelti sono stati molto graditi, sia per l’elevato livello di bravura degli esecutori, sia per la loro varietà, dal Jazz, allo swing-craze, al rag-time. racconti Mirandolesi premiati a Legnago per "Una scomoda eredità" Valter Barbieri, al centro, durante l'inaugurazione della mostra brevi A MEDOLLA SEMINARIO TRA SOGNO E REALTà Prosegue a Medolla, presso l’auditorium comunale, il seminario di filosofia “Il sogno e la realtà, dal cinema alla filosofia”, dedicato appunto al tema del sogno. Gli incontri si svolgono di mercoledì alle 21. Dopo il primo incontro, l’iniziativa continua l’11 novembre con “Oltre il sogno”, visione e commento di parti del film “Inception” di C. Nolan a cura di Claudio Antonio Testi. Il 18 novembre, ultimo incontro del seminario, nel corso del quale si parlerà di: “Che cos’è il sogno?” a cura di Mario Enrico Cerrigone e Claudio Antonio Testi. Gli incontri, curati dai docenti dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena, sono a ingresso libero e gratuito. E’ gradita la compilazione del modulo di iscrizione, comunque non vincolante. Per informazioni e iscrizioni: Centro culturale, telefono 0535/53850; e-mail: [email protected]; www.comune.medolla.mo.it. Nel corso degli incontri saranno svolte una serie di considerazioni filosofiche sul sogno, nel tentativo di comprendere di cos’è fatto il tessuto di questa particolare esperienza. LA BOTTEGA EQUA E SOLIDALE La Bottega del Sole di Mirandola per il commercio equo e solidale, in via Battisti 10 (laterale di via Pico), in occasione delle prossime festività natalizie, venderà le tradizionali confezioni e ceste di Natale. Nel negozio ci saranno anche tante idee regalo originali. Nella Bottega del Sole, in centro storico da 12 anni, si possono trovare alimenti, bevande e artigianato di qualità provenienti dal commercio equo, dalle terre confiscate alla mafia e dalle coop sociali. Per maggiori informazioni visitare la pagina Facebook della Bottega del Sole di Carpi e Mirandola. LE CELEBRAZIONI A SAN FELICE Anche il vescovo di Carpi, Francesco Cavina ha visitato nei giorni scorsi la mostra “L’immagine del sacro, stampe di argomento religioso XVI-XIX secolo”, ospitata nell’Aula Santa Maria Maddalena in via Goito 1. L’esposizione, organizzata dal Comune di Mirandola e dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore, ha proposto l’interessante collezione privata di Valter Barbieri ed è stata apprezzata dalle persone che hanno potuto visitarla fino allo scorso 25 ottobre. Un video sulla visita del vescovo e sulla mostra è pubblicato su www. indicatoreweb.it. Il racconto “Una scomoda eredità”, scritto dai mirandolesi Valentina Gualtieri e Andrea Serravalli, ha vinto il primo premio al concorso per horror storie “Leggere è da paura”, organizzato dalla libreria “Pascal” di Legnago (Vr). Lo scorso 30 ottobre, il racconto dei due mirandolesi è stato proclamato vincitore tra una rosa di cinque finalisti. A incoronare “Una scomoda eredità” è stato il pubblico presente alla libreria Pascal, che dopo aver ascoltato il reading dei cinque racconti finalisti. ha votato per quello scritto da Gualtieri e Serravalli. Nella foto, insieme a Serravalli (primo da sinistra) e a Valentina Gualtieri, gli organizzatori Filippo Meneghetti (secondo da sinistra) e Mattia Tasso. 19 A San Felice le celebrazioni per il 4 novembre si svolgeranno domenica 8 novembre. Alle 11 è previsto il raduno del “Comitato comunale permanente per la memoria e le celebrazioni” e delle autorità presso il parco Marinai d’Italia, con la deposizione di una corona e l’alza bandiera. Alle 11,05 è prevista la deposizione di una corona al Monumento dei Caduti in piazza Rocca, mentre alle 11,10 ci sarà una sosta alla casa dell’ammiraglio Carlo Bergamini e la deposizione di una corona. Alle 11,30 verrà celebrata la santa messa celebrata nella chiesa parrocchiale di piazza Italia e a seguire saluto del sindaco. n. 21 - novembre 2015 · Perno del programma sarà la proiezione di "Eccellentissima Strega" mirandola brevi Quando la Bassa mandava al rogo Concerto d'organo Convegno su Giovan Francesco Pico e i processi di stregoneria dell'Inquisizione Il Centro di Cultura “ Giovanni Pico” propone per gli studenti delle scuole superiori di Mirandola un breve convegno dal titolo “La Caccia alle Streghe, Giovan Francesco Pico e i processi di Stregoneria”, che si terrà il 12 novembre, alle ore 10, presso l’Aula Magna “Rita Levi Montalcini” di Mirandola. Ha progettato l’iniziativa Matteo Al Kalak, giovane e valente storico del cristianesimo presso la Scuola Normale di Pisa, che terrà le fila dei vari momenti del convegno. Interverranno Vincenzo Lavenia, storico dell’Inquisizione presso l’Università di Macerata, Matteo Duni, storico della Stregoneria presso la Syracuse University di Firenze e Grazia Biondi, studiosa dell’Inquisizione nell’area modenese. Perno del programma sarà la proiezione del filmato di Raistoria “Eccellentissima Strega”, che permetterà di collegare immagini e spiegazioni. I fatti storici, da cui partiremo, avvennero a Mirandola nel 1522-23. Gianfrancesco Pico, Signore della Mirandola e nipote di Giovanni, persuaso che il diavolo avesse “infestato” le sue terre con streghe e stregoni chiese alla Santa Inquisizione di intervenire per reprimerne l’eresia. Fu inviato come inquisitore Gerolamo Armellini da Faenza, che iniziò una serie di processi. Il conte Gianfrancesco lo affiancò interrogando personalmente gli imputati, raccogliendo le mirandola La Grande Guerra di Cederna inaugura la stagione teatrale Giuseppe Cederna Attore, scrittore e viaggiatore, Giuseppe Cederna sarà il protagonista, martedì 17 novembre alle ore 21 presso l'Aula Magna “Rita Levi Montalcini” di Mirandola, de “L’ultima estate dell’Europa”, monologo sulle orme della prima guerra mondiale, da quell’ultima estate di giugno, scenario dell’attentato di Sarajevo che fece deflagrare il conflitto, sino a Caporetto, componendo l'intenso affresco di un'Europa trasformata, grazie alla follia degli uomini, in un immenso mattatoio a cielo aperto. Pièce, quella che inaugurerà la ricca stagione teatrale 2015-2016 dell’Aula Magna “Rita Levi Montalci- ni” di Mirandola, scritta da Giuseppe Cederna e Augusto Golin per la regia di Ruggero Cara, che vedrà sul palco anche la presenza di due musicisti, Alberto Capelli (chitarra e percussioni) e Mauro Manzoni (flauti, sassofoni e clarinetto basso) le cui melodie andranno a comporre la tessitura di questo racconto in cui guerra, orrore e umanità si mescolano tra loro. Giuseppe Cederna è, in questo nuovo spettacolo, un sopravvissuto, un naufrago che, aggrappato a una zattera di sacchi e legni anneriti dal fuoco, rievoca la memoria della Grande Guerra, ne racconta l’orrore ma anche l’uma- testimonianze e ratificando le sentenze. Furono condannati al rogo dieci persone, tre donne e sette uomini. Altre sessanta persone furono coinvolte, a vario titolo, nei processi. La crudezza di questi eventi fu tale che suscitò scalpore e dissenso tra la popolazione. Per giustificarsi e sostenere la tesi della natura demoniaca della stregoneria Gianfrancesco scrisse in latino un libretto intitolato Strix (La Strega) contenente tre dialoghi fra quattro personaggi: Fronimo (il Saggio, in cui si identifica Gianfrancesco), Dicasto (il Giudice, ovvero l’Inquisitore Armellini), Apistio (l’Incredulo, che però alla fine diventa Pistico, cioè il Credente, in quanto si persuade della natura demoniaca della stregoneria) ed infine la Strega, che rende la sua testimonianza. Le vicende, che ho brevemente narrato, non sono certo un “unicum”. La credenza nelle streghe è presente sia nella cultura pagana, che cristiana e si diffuse in tutta l’Europa. È singolare però che nità. L’uomo, capace di cose orrende, a volte è anche in grado di compiere gesti meravigliosi. «La guerra è dentro di noi, la memoria è fondamentale» afferma Cederna, che per questo decide di raccontare al pubblico quella grande carneficina attraverso un lungo flusso di coscienza, composto di memorie, poesie, racconti dei grandi cantori, poeti e scrittori, del conflitto mondiale: Owen, Gadda, Stuparich, Marinetti, Ungaretti, Trilussa, Rumiz. Un racconto drammatico, tagliente, doloroso ma al contempo in grado di consegnare allo spettatore di un messaggio di speranza, una sorta di rinascita dalle macerie. Con il recupero della memoria riusciamo a ricostruire il nostro futuro e a renderlo migliore. Il ricordo ci aiuta a non ripetere l’orrore subito. Il costo del biglietto intero e ridotto è rispettivamente di 15 e 10 euro. Prossimo appuntamento della stagione sarà, giovedì 10 dicembre, quello con Geppy Gleijeses, Lello Arena e Marianella Bargilli, i quali metteranno in scena uno dei testi “sacri” di Pirandello, “L’uomo, la bestia, la virtù”. La programmazione della stagione dell'Auditorium Rita Levi Montalcini è affidata, da quest'anno, al Circuito Regionale Multidisciplinare dell'Emilia Romagna di Ater-Associazione Teatrale Emilia-Romagna. Rimandiamo, per ulteriori informazioni, alla pagina Facebook Aula Magna Rita Levi Montalcini. Si veda anche pag. 30 21 proprio nel Cinquecento, il secolo che dà inizio all’Età Moderna, la “Caccia alle Streghe” riprenda tanto vigore. Nel convegno si parlerà dell’Inquisizione, delle accuse tremende rivolte agli imputati, degli atteggiamenti misogeni e sessuofobi, che di norma improntavano questi processi. Possiamo chiederci che senso abbia ricordare questi eventi del passato. Posso rispondere che è sempre importante conoscere la nostra storia, ma nel caso specifico il senso più profondo del convegno sta proprio nel significato metaforico, che anche nel linguaggio comune attribuiamo all’espressione “Caccia alle Streghe”. Anche oggi prolificano le “Cacce alle Streghe “contro coloro che hanno una cultura diversa dalla nostra, abitudini o atteggiamenti che si discostano da ciò che consideriamo “giusto”. Magari non terminano con i roghi, ma lasciano il segno nell’animo di quanti sono oggetto dei nostri pregiudizi. Renata Bertoli Ve n e r d ì 2 0 n o v e m b r e a Mirandola, al caffè “La Fenice” presso la Galleria del Popolo, alle 21 prosegue la rassegna musicale “Itinerari Organistici” con “A due tastiere. Concerti per due clavincembali e archi fra Italia e Germania”. Si esibiranno con il clavicembalo Silvia Rimbaldi e Chiara Cattani e il quintetto d’archi “G. Sarti” con Roberto Noferini come primo violino. Saranno eseguite musiche di Johann Sebastian Bach, Baldassare Galuppi, Francesco Durante, Giovanni Battista Pergolesi. L'iniziativa è ad ingresso libero. La rassegna, organizzata da 20 edizioni dall’Associazione Domenico Traeri per il restauro e la valorizzazione degli organi storici, ha il sostegno di Comune di Mirandola e Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. Direzione artistica di Giacomo Gibertoni. Per informazioni visitare la pagina di Facebook Domenico Traeri concerti d’organo, o inviare una mail all’indirizzo: traeri.associazione@ libero.it. mirandola San Martino Spino da sogno nei quadri di Andrea Cerchi Dai suoi quadri traspare tutto l’amore per le Valli mirandolesi e la Bassa modenese, un territorio dipinto a volte come reale, talora invece rappresentato come sognato che svanisce in paesaggi dell’anima, ricchi di solarità e freschezza. Andrea Cerchi, pittore, ritrattista, paesaggista e naif, classe 1942, vive da sempre a San Martino Spino. Fin da giovanissimo ha mostrato una forte attitudine per le arti figurative, una passione che lo ha accompagnato per tutta la vita. Nel corso degli anni, l’eclettico artista ha partecipato con le sue opere a numerose rassegne d’arte contemporanea, riscuotendo sempre lusinghieri consensi e ottenendo importanti riconoscimenti in prestigiosi premi. Ha sempre dimostrato inoltre un’attenzione per la vita domestica, che si è tradotta in dipinti con nature morte, tratte sia della realtà che dalla sua fantasia. La sua vena poetica lo ha portato anche a rappresentare magici paesaggi di sogno in cui ritroviamo l’incanto di evanescenti atmosfere del mondo onirico. Andrea Cerchi, molto noto a San Martino per essere attivo nel volontariato parrocchiale, in occasione del sisma del 2012, ha messo a disposizione la sua abilità di scultore ligneo per il recupero delle preziose statue religiose, danneggiate dal terremoto, che si trovavano nelle varie chiese. Nella sua abitazione di via Giavarotta, 1 a San Marino Spino, Cerchi ha allestito una sorta di esposizione delle sue opere che è possibile visitare, previo appuntamento telefonando al 345/2188234. n. 21 - novembre 2015 · Presentazioni a San Benedetto Po, Nonantola e Pistoia sullo scaffale In un libro la strada di Matilde media Cresce ancora l'Indicatoreweb Pubblicato un volume sulla "Romea Imperiale", via che attraversava la Bassa Fra le tante iniziative organizzate nell’ambito delle manifestazioni per il nono centenario della morte della contessa Matilde di Canossa (1115-2015), si segnala anche la pubblicazione del volume “La via Romea Imperiale. Mantova Modena Pistoia”, che tratta anche di alcuni aspetti della storia della Bassa. Il libro, realizzato grazie al sostegno di Lapam-Confartigianato di Modena e di 11 Comuni della nostra provincia, verrà presentato nei primi tre sabati di novembre in tre luoghi significativi: San Benedetto Po (il 7), Nonantola (il 14) e Pistoia (il 21). La via Romea imperiale era un’importante direttrice viaria medievale che, utilizzando ampi tratti della rete stradale romana, costituiva la più breve e meglio organizzata strada per collegare le città del Sacro Romano Impero a Roma. L’arteria passava anche per la nostra provincia e in particolare per due tratti che partendo da Modena si dirigevano uno Mirandola e l’altro a Nonantola, per poi ricongiungersi a Verona e proseguire verso nord. La Romea imperiale era dunque una strada strategica, crocevia di altre arterie importanti, come la via dell’Ambra, quella del Sale o la via per Santiago di Compostela. Il volume di oltre 300 pagine è edito da “Settegiorni” di Pistoia ed è curato dallo storico dell’arte Jacopo Cassigoli e dall’architetto e ingegnere Gabriele Farinelli. Fra i diversi contributi del libro sulle caratteristiche realtà dei territori attraversati dalla Romea, si segnala quello dedicato alla plurisecolare attività dei mulini natanti dei fiumi italiani ed europei, con particolare riguardo alla decina di mulini sul Secchia di Concordia, che fino al 1711 erano gestiti dai Pico. Tolti per una trentina d’anni a seguito della decadenza della famiglia che regnava su Mirandola e Concordia, quattro mulini furono inseriti nuovamente nel 1743 per interessamento dei marchesi Tacoli di San Possidonio. Tre erano a gestione comunale (due per Concordia e uno per Mirandola) e uno era privato dei Tacoli. Il contributo sui mulini natanti è stato curato da Disma Mantovani di Concordia e Stefano Medas di Riccione, rispettivamente presidente dell’Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici (Aiams, di cui si può visitare il sito: www.aiams.eu) di Revere (Mn) e presidente dell’Istituto Italiano di Archeologia ed Etnologia Navale (Istiaen) di Venezia. anniversario Maria e Adler, 70 anni sposi Una filastrocca per festeggiarli concordia Due tesi di laurea sui mulini natanti Ai mulini natanti di Concordia e non solo sono state dedicate due tesi di laurea, entrambe presso l’Università di Bologna. La prima, intitolata “Saggio bibliografico sui mulini natanti del bacino del Po-Età moderna”, è stata presentata da Lisa Ghirelli di Concordia (relatore il professor Bru- Per la Contessa di Canossa anche una linea di foulard Tra i tanti progetti che anche nella Bassa intendono ricordare Matilde di Canossa nel nono centenario della morte si segnala la ditta concordiese Olmes & Mirta, che ha prodotto una preziosa collezione di foulard con precisi richiami ai luoghi legati alla vita PER MARIA E ADLER Sembra ieri che sposati belli, freschi, innamorati, e già giunge quell’istante delle nozze di diamante. Il lavoro, la fatica sostenuti nella vita sono stati un buon auspicio giusto premio al sacrificio. Mentre il mondo va in rovina, tra divorzi e cocaina, col migliore sentimento ecco il vostro insegnamento. A Gavello di Mirandola, circondati da amici e parenti, festeggiano 70 anni di matrimonio Adler e Maria Vicenzi che si sono sposati l’8 novembre 1945. Un augurio particolare giunge dalla figlia Carla e da Angela. Questa filastrocca è stata a loro dedicata da un grande amico che, prima di andarsene, ha voluto lasciare questo bel regalo. no Andreolli) nell’anno accademico 2001-02; la seconda tesi (“Lungo il fiume sull’acqua” sui mulini del Po e del Secchia) è stata presentata da Giorgia Bianchini di San Pietro in Casale (Bologna), con relatore il professor Pierluigi Dall’Aglio, nell’anno accademico 2010-11. olmes & Mirta Tanti anni sempre insieme, nell’amore… spesi bene, sono prova consistente dell’unione intelligente. Adler e Maria, sposi da 70 anni 23 Siete stati a lungo andare Buon esempio da imitare, onorando in comunione questa vostra bella unione. Nino e Carla Vicenzi della contessa: Pistoia, Lucca, Mantova e Modena. Il curioso omaggio è stato realizzato da tre creativi fiorentini e il catalogo della collezione, pensato come un vero e proprio libro illustrato, è a cura di Nilo Benedetti (“Settegiorni” editore di Pistoia). Continua a crescere l’Indicatoreweb (www.indicatoreweb.it), la versione on line del nostro giornale, visibile anche da tablet e smartphone, sbarcata sul web dallo scorso 18 gennaio 2013. Nel corso del 2014 sono stati 28.610 i visitatori dell’Indicatoreweb per un totale di 103.220 visualizzazioni di pagina e una durata media di sessione di un minuto e 17 secondi. Le notizie pubblicate, nel corso del 2014, sono state 346 mentre i video 24. L’Indicatoreweb è una versione digitale che integra e completa quella cartacea e che consente di consultare in ogni momento il giornale anche dal telefonino per essere informati in tempo reale su quello che accade a Mirandola e nella Bassa. Dalla home page è possibile accedere alle diverse sezioni del sito: cronaca, politica, economia, cultura e sport, con una sezione dedicata anche alle rubriche “storiche” del giornale. truffe Federconsumatori avverte: «Attenti ai falsi venditori» Federconsumatori Modena, in un comunicato stampa, mette in guardia contro i venditori di rilevatori di fughe di gas porta a porta. «Nonostante tre note aziende venditrici di rilevatori fughe di gas siano state multate profumatamente dall'Antitrust, i venditori porta a porta di rilevatori di fughe di gas non demordono. – si legge nella nota – è dei giorni scorsi la notizia che un soggetto presentandosi presso una abitazione genericamente come “quello del gas” abbia venduto ad una signora ultra ottantenne un rilevatore chiamato “Big Silver Gas con comando elettrovalvola” per un costo complessivo pari a 199 euro. Fortunatamente la famiglia si é rivolta alla nostra associazione e abbiamo esercitato immediatamente il diritto di recesso e la contestuale richiesta di restituzione dell'acconto di 50 euro già versato. Ma cosa sarebbe successo se non fosse stato possibile esercitare il diritto di recesso? O se la famiglia avesse esitato qualche giorno a chiedere consiglio? Questi individui – continua il comunicato di Federconsumatori – si presentano alle nostre case, puntando sui soggetti più deboli e meno informati, traendoli in inganno circa le loro reali funzioni (sono quello del gas, ricorda una funzione di pubblica utilità e di altri tempi) e vendendogli apparecchi costosissimi di cui magari non hanno alcuna necessità. Quando ci capita un fatto di questo genere, non facciamo entrare nessuno - conclude la nota - chiamiamo i nostri figli, nipoti, oppure i vigili urbani, oppure il numero verde Sos Truffa 800631316». n. 21 - novembre 2015 · mirandola Il dipinto del Duca di Modena era esposto al Museo Civico Il Sustermans che non t'aspetti L'artista fiammingo, autore del noto ritratto di Galileo, dipinse anche Alfonso IV Il museo civico di Mirandola, allestito nella sala dei Carabini nel castello dei Pico, conteneva una sezione dedicata ai ritratti dei membri di casa Pico ed Este e tra questi silenziosi interlocutori, dipinti per lo più da mano anonima, si offriva al visitatore il ritratto del giovane Alfonso IV, duca di Modena, opera del fiammingo Sustermans. La curiosità è che la maggior parte di noi si è imbattuta in un celebre ritratto di mano di questo artista, pur non conoscendolo: il ritratto di Galileo riprodotto nei nostri libri scolastici e che compariva sulle banconote da duemila lire. Sustermans è stato un importante ritrattista del ‘600, attivo alla corte dei Medici. Nato ad Anversa nel 1597 qui compì la sua prima formazione artistica, poi proseguita a Parigi presso Frans Pourbus il Giovane. Intorno al 1620 giunse a Firenze insieme a un gruppo di arazzieri chiamati a lavorare per il Granduca Cosimo II. Venne notato dal Granduca dopo aver dipinto il ritratto dell’arazziere Fevère, il quale riconoscendone le grandi qualità lo nominò pittore di corte. Sustermans aveva infatti la capacità di cogliere le fattezze fisionomiche con grande realismo, caratteristica che gli derivava dalla pittura fiamminga e di saper coniugare questa componente alle esigenze della ritrattistica ufficiale. Ebbe rapporti di amicizia con i maggiori artisti fiamminghi del secolo Van Dyck e Rubens. A Rubens commissionò un dipinto, ora agli Uffizi, “Le conseguenze della guerra” (1638), che avrà presa sulla sua successiva produzione artistica per l’uso del colore e la scioltezza della pennellata, mentre da Van Dyck ereditò il carattere aulico dei ritratti ufficiali. Fu più volte a Modena tra il 1649 e il 1659, (ma anche a Parma, Mantova e Vienna), prestato al servizio degli Estensi; qui eseguì due ritratti di profilo di Francesco I che servirono da modello al Bernini per il famoso busto scolpito con l’effige del duca e a Modena poté vedere il ritratto fattogli dal Velaquez, il cui stile lo influenzò nella successiva esecuzione delle effigi estensi. Esistono tre ritratti di Alfonso IV (1634-1662) di mano del Sustermans, uno di questi è quello di Mirandola (il dipinto proveniva dalla raccolta privata di Giacinto Paltrinieri di Mirandola poi confluito nelle raccolte civiche), eseguito probabilmente nel 1649 durante il primo soggiorno dell’artista a Modena: all’interno di un ovale emerge dal fondo nero, mostrandosi di tre quarti, la figura dell’erede di Francesco I. Secondo i canoni della ritrattistica ufficiale dell’epoca Alfonso è raffigurato in vesti militari a indicarne le doti marziali, ma al realismo del Sustermans non sfugge il viso pallido e allungato e lo sguardo sornione del giovane, che ben si allontanano dal carattere di fierezza e sicurezza di sé del padre del dipinto spagnolo. Simonetta Calzolari 25 brevi CHARLOT SOLDATO A SAN FELICE Venerdì 6 novembre, all’auditorium di viale Campi a San Felice, proiezione alle 21 del film “Shoulder Arms”, noto in Italia come “Charlot soldato”, interpretato da Charlie Chaplin. L’accompagnamento musicale della pellicola verrà eseguito dal vivo al pianoforte da Marco Dal Pane, musicista e compositore, autore di musiche per il cinema, con all’attivo oltre 750 proiezioni cinematografiche. Ingresso gratuito. AL CAFFè LA FENICE TANTI APPUNTAMENTI Sono numerosi gli appuntamenti che si svolgono in novembre a Mirandola al Caffè La Fenice in Galleria del Popolo. Domenica 15, dalle 19,30, “Spritz & Swing”, apericena in musica con i Monelli dello Swing. Venerdì 20, alle 21, si svolgerà il “Concerto per due clavicembali e archi fra Italia e Germania” organizzato dall’Associazione Domenico Traeri con la collaborazione del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. L’iniziativa rientra nell’ambito della stagione musicale “Itinerari Organistici”. Domenica 22 alle 18,30, grande Milonga di Blu Tango alla Fenice con rinfresco di delizie gastronomiche. Venerdì 27 alle 21, Angela Carone con Michele Fischietti al pianoforte nel concerto di diamanti, accompagnano la presentazione delle collezioni di Marcello Marchesi Gioielli. Sabato 28, alle 17, presentazione ufficiale del Lunario 2016 al Barnardon con Giacomo Borghi, le poesie di Brunetta Panzani, le barzellette della Lory, aneddoti e racconti in dialetto mirandolese e Tancredi Veronesi che legge il lunario. Previsto un brindisi finale. Per le altre iniziative di novembre alla Fenice telefonare allo 0535/1906576. 26 · n. 21 - novembre 2015 storia Itinerario del giornalista alla scoperta di una città conosciuta e amata Soliloquio di plenilunio a Mirandola Pubblichiamo un articolo di Odoardo Focherini uscito nel 1941 sull'Avvenire L’Indicatore ha ritrovato un articolo, oggi dimenticato, firmato da Odoardo Focherini e pubblicato sull’Avvenire d’Italia (l’attuale giornale Avvenire) il 26 ottobre 1941. Si tratta di un “itinerario” alla scoperta di Mirandola (dove Focherini all’epoca abitava), che dimostra conoscenza e stima per la città che lo aveva “adottato” ma anche un’inedita vena poetica del giornalista, dichiarato beato nel 2013 per il suo impegno straordinario a favore degli ebrei. Mirandola! e chi non l’ha sentita nominare almeno qualche volta indissolubilmente legata al nome di «Pico»? E chi sfogliando la storia d’Italia non ne ha trovato spesso il nome vuoi riferito a fatti d’armi, vuoi alla famiglia che le dette fama, vuoi alla posizione geografica e strategica? «Pico» è certamente più conosciuto della sua città, ma per la gran massa lo è per lo più per la sua prodigiosa memoria che per l’ingegno; più per la straordinarietà unica di questo dono prezioso che non per le sue opere. Di questo uomo eccezionale «fenice degli ingegni», molti non si sono curati di sapere perché si chiamasse «…della Mirandola» ed ancor meno dove è ubicata questa terra fortunata e che parte ha avuto nella di lui vita. E dire che «Pico della Mirandola» è forse l’uomo più invidiato da tutti gli scolari del mondo, e non soltanto da quelli. Mirandola come nome è nota e arcinota, ma pochi ne conoscono il passato storico famoso; di «Pico» si parla come se fosse il solo e ve ne sono in tutti i tempi! Solo nel campo del sapere accanto al famoso «Giovanni Pico» ve ne fu un secondo, altrettanto famoso: il nipote Francesco (nella dinastia Francesco II) grande ingegno non meno celebre del precedente il quale scrisse una trentina di opere su tutti i rami del sapere. Anche Ariosto ne parla. Morì per mano dei sicari, e tutto il mondo di allora ne fu commosso. Gli illustri A Mirandola si contano poi altri ed altri uomini illustri come Francesco Montanari, l’austero cospiratore, che faceva parte dei Mille e perì nell’assalto di Calatafimi. Poi c’è il conte Maffei, il sagace Luosi ministro del Regno Italico, il conte Scarabelli della Cispadana, il capitano della guardia napoleonica Leonida Papazzoni e il Tabacchi ancora, che molti avranno incontrato nella schiera di Villa Glori. Sarebbe poi grave che ci si dimenticasse di incontrarsi con Orazio Possidonio, non sempre cara conoscenza degli studenti alle prese con la filosofia del diritto. Accanto a questo teologo, poiché era anche un teologo, i Mirandolesi ricordano fra le loro glorie un Cardinale, Lodovico Pico; il poeta e filosofo Bernardi e non pochi altri che ho scoperto qua e là che non nomino per non spiccare la mia ignoranza oltre lo sconveniente. Ecco: perché abbiamo sfogliato quattro libri crediamo di conoscere la storia del mondo e non conosciamo neppure all’incirca quella di casa! E per conoscere la storia Mirandolese se ne dovrebbero leggere di volumi! Chi ha studiato di Modena qualche cosa di più del principato e chi ricorda una vicenda oltre quella della «Secchia rapita?»; eppure solo questa bassa modenese è densa di memorie e di grandezze che ancor oggi si possono leggere più che sui monumenti nel volto fiero e signorile degli abitanti ed hanno un riflesso nello spirito campanilistico dominante in tutti e che saputo abilmente sfruttare può benissimo essere non ultimo coefficiente per il benessere della collettività. I Pico continuarono qui l’opera odoardo focherini Biografia di un Giusto Odoardo Focherini nasce a Carpi il 6 giugno 1907. Giornalista, nel 1942 inizia l’attività a favore degli ebrei che si intensifica ulteriormente dopo l’8 settembre 1943. L’11 marzo 1944 è arrestato all’ospedale di Carpi mentre cerca di organizzare la fuga di Enrico Donati. Per questo motivo Odoardo viene deportato. Muore il 27 dicembre 1944 nell’infermeria del campo di concentramento di Hersbruck. Nel 1969 ottiene il titolo di “Giusto fra le Nazioni” e nel 2013 viene proclamato beato. di bonificazione dei loro antichi che, trascinati dall’esempio dei Monaci benedettini della Abbazia Nonantolana, avevano iniziato la trasformazione delle valli paludose in terre lavorative. Nei tempi remoti il centro era Quarantuli o Quarantula come dicevano i Longobardi: è a pochi chilometri da Mirandola ed era una zona di paludi e boschi; ma tutto ciò che potrebbe ricordare quel tempo si riduce alla romanica torre campanaria con la chiesa: resti austeri e solitari di una inobliabile cura d’anime, che un venerando Sacerdote da decenni con una ostinazione ammirabile ha riordinati, rinfrescati, resi ancor degni di rappresentare un passato di gloria religiosa, artistica e civile. Qui Ugo Manfredo, investito per diploma della Contessa Matilde, dette origine a quelle famiglie che dominarono gran parte della storia di questo territorio: i Pio e i Pico. I Pico della Mirandola A Mirandola i Pico (non del tutto abbandonando Quarantoli) si stabilirono non appena si seppero sicuri della loro potenza. Ma ne passò del tempo prima che potessero dir questo! A ritardare l’affermazione del casato vi pensarono le gelosie, gli interessi, le parentele: e queste, come se non bastasse, sobillate o addirittura sostituite dalle fazioni e dagli intrighi. Vinte tutte le insidie e le resistenze, i Pico costruirono alfine un castello, che se si guarda ai resti doveva essere una reggia effettivamente come tramandano le memorie. È un vero rudere quello che si vede se nei tempi di fastigio poteva accogliere una corte di cinquecento persone, non è poi facile rendere l’idea del lusso in cui si svolgeva il cerimoniale quando nel cinquecento si ospitavano i più noti principi e letterati; la parte migliore e più vasta dell’edificio venne sconvolta nei tempi susseguenti dallo scoppio di una polveriera. Vi è però una parte rifatta, discreta, ma deturpata da brutture reclamistiche. Ma torno ai Pico: i quali, ottenuta alfine la solenne investitura del Principato di Mirandola, iniziarono per la città un’epoca di splendore da gareggiare col maggior rinascimento. La città accanitamente contesa, battuta e saccheggiata, venduta persino per ventimila lire, sorgeva inizialmente con le migliori speranze e tutta nuova: il Duomo, il palazzo della Ragione furono innalzati con maestà e ricchezza, mentre nell’antico S. Francesco vi costruivano un vero Pantheon ricco di pitture e monumenti. Non so se questi signori abbiano ringraziato i Marchesi di Mantova, i quali aiutandoli a liberarsi dai nemici li incoraggiarono anche a riedificare la città ch’era stata rasa al suolo dai Bonacorsi. Il fatto è che nell’anno della investitura imperiale (1494) la città riedificata venne munita di tali fortificazioni da essere ritenuta una delle più importanti piazzeforti italiane. Era un grande respiro per la famiglia dei Pico constatare che il loro casato era finalmente al sicuro dai nemici esterni e che non v’era più ombra di dissidio entro le mura domestiche perché dei due eredi Giovanni (la fenice) aveva tutto rinunciato al fratello Galeotto. Vicende pichensi In tanti lustri di attività indefessa, mentre alla fastosa corte convenivano da ogni parte letterati ed artisti, giungeva la tranquillità feconda compensata solennemente dall’Imperatore Massimiliano. Ma tanta meritata soddisfazione veniva ferita in quell’anno stesso dalla morte immatura di Giovanni, il famoso ingegno. Cinque anni poi dura ancora la quiete: quindi la morte di Galeotto scatena contese, delitti e vendette indicibili: i tre figli di Galeotto non sanno o non vogliono una via di accomodamento. Gian Francesco imprigiona la madre, scaccia i fratelli: ma di costoro Federico muore misteriosamente: e Lodovico che s’era imparentato coi Trivulzio la vuol vinta ad ogni costo sul fratello Francesco perseguendolo ovunque con congiure di sicari. Francesco era anche uno studioso e letterato quanto lo zio; si consolava quindi negli intervalli della lotta immergendosi nelle lettere e nella filosofia: ma senza perdere di vista per questo i diritti usurpati dal fratello. Intanto muore l’irriducibile Lodovico, sembra che si siano spenti con lui anche i congiurati; è il momento in cui Francesco potrebbe essere integrato nel suo diritto: ma con quali aiuti?; la cognata Trivulzio era salda quanto il marito avendo a fianco una guarnigione di suo padre. Però la campagna contro i barbari è per Francesco una bella occasione per chiedere l’aiuto delle milizie pontificie. Infatti l’aiuto sollecitato viene portato dallo stesso Pontefice Giulio II che movendo da Bologna piomba su Mirandola con potenti artiglierie e vi entra vittorioso. Ivi, per primo, a capo delle truppe passando per la «breccia» che per qualche secolo lascerà il nome ad un vicolo oramai scomparso. Francesco è rimesso al trono: ma neanche gusta questo piacere che il Maresciallo di Francia, mordendo la precedente sconfitta, lo costringe alla fuga: la lotta quindi si protrae tra le armi dell’uno e dell’altro funestando l’intero territorio e non ha termine se non quando Francesco e con lui il figlio pugnalati entrambi dai sicari lasciano incontrastato il terreno alla mano francese. La lotta non termina qui, e per Mirandola si inizia, se non continua, una storia di sofferenze e di strettezze non mai sopportate prima d’ora. Sopra questo territorio che volle e fece fiorir ad ogni costo il benessere e la ricchezza, passano ancora i Lanzichenecchi e poi le prepotenze delle guarnigioni francesi e spagnole durante la guerra di successione. L’ultimo dei Pico vide la città dilaniata e i territori stremati dai saccheggi passare agli Estensi per duecentomila doppie di Spagna, incassate dalla corte di Vienna, mentr’egli veniva spogliato di beni e di diritti. E … quod non fecerunt barbari fecerunt barberini… poiché gli Estensi non paghi di aver soppresse le più belle istituzioni, scuole, uffici, iniziative, demolirono addirittura la cittadella. Soliloquio E questa città è ancor mirabile dopo tante vicende: ed è fresca inoltre e piena di vita quasi che le tempeste che infierirono sulla sua storia siano passate come carezze lievi. La osservo in silenzio con lo sguardo immobile come si presentasse in un velo di mistero che la quiete notturna fa più bello ed attraente. Se sapessi di poter ottenere una risposta sola alle tante domande che si accavallano nella mente, ne frugherei per giorni interi tutta la nuova veste per capire se le antiche piaghe cicatrizzate o scomparse le apportarono alla fine un bene o un male e se si sarebbe fatta ancor più grande senza di queste o non sarebbe cresciuta affatto. Mah! Non è lontano il vecchio San Francesco e lì ho mirato le tante volte gli artistici sarcofagi che accolgono oramai ceneri di cupidigie, di vendette, ceneri di ricchezza ed anche ceneri di menti geniali e gloriose per tanti aspetti, ricordi di fasti. Son pochi i resti impalpabili quasi e fors’anche invisibili e confusi con la pietra del sepolcro: resti che nascondono tutto il male e lasciano fuggire solo il bene sia esso nato tale o sia scaturito per inscrutabile divina volontà dall’odio e dalla vessazione, dal ferro, dal fuoco e dal sangue. Così nella fantasia ho solo una impressione bella di questi Pico: bella anche di forme come mi appare la figura del più noto fra questi illustri, il prodigioso Giovanni, dal volto giovane, severo, lo sguardo vivo e penetrante come in tanta gente di questa terra esce da fronte alta, spaziosa, fra un sorriso austero, scruta e domina. Così Giovanni Pico e così il «letteratissimo» Francesco sfortunato nipote: così altri ritratti della parentela raccolti in un ampio salone del Palazzo Podestarile. Però è strano: dinanzi a tante immagini di gloria e di bellezza alla mente tornano le domande tormentose ed inspiegabili. Questa famiglia ebbe la sua gloria, ma anche il suo tormento: si sviluppò tra continue guerre, fra invidie e tradimenti e più d’uno dei suoi membri cadde trucidato. Neppure Giovanni, il figlio di Giulia Boiardo, l’amica del Magnifico, dei Ficino, dei Poliziano, il filosofo che volle rimaner sempre fuori dalle contese: neppur lui poté vivere in tranquillità il mondo incontrastato della sua intelligenza. Si era perfino staccato dagli interessi, dalle cariche, aveva ceduto a prezzo irrisorio il patrimonio che gli spettava perché non gli fosse occasione di disgusti; eppure rischiò di cadere sotto la procedura quando presentò le sue quattrocento opinioni. E non è tutto. Il male sottile lo raggiunse allorché si ritirò nauseato del mondo e degli uomini, e lo spezzò giovanissimo fiore appena trentaduenne. Fu sepolto lontano, le spoglie più tardi furono disperse per essere ritrovate pochi anni or sono là sulle Rive dell’Arno che forse conobbe le ansie, le pene, i dubbi tormentosi, i pensieri profondi, delle lente passeggiate fra giardini in fiore e tramonti rosati in cerca di sole e di salute. Qui nella Mirandola illustre non vi è che una esageratamente modesta stele marmorea sormontata da un busto, uno o due ritratti, poche pochissime cose nella biblioteca comunale, il nome ad una via, ad un caffè ed a specialità gastronomiche (biscotti e pomodori compresi) e negli involucri di questi ultimi il classico profilo iconografico (chiome inanellate fluenti da un ampio zucchetto, naso aquilino) oramai… condito in tutte le salse. Di contro ogni tanto i torchi, e non soltanto quelli italiani, cigolano per sfornare un volume su questo grande uomo che da secoli porta per il mondo, indissolubilmente congiunto al proprio ed alla propria fama, il nome della sua Mirandola. …di plenilunio Tutto ciò mi veniva fatto di pensare una notte, sostando nella grande piazza in quell’ora illuminata da una luna tutta d’argento, in un silenzio che pareva di Chiesa. Proiettando una geometrica ombra nera il massiccio palazzo cinquecentesco che ne chiude il vasto rettangolo occhieggiava il fratello di sinistra che nella luminosità della sua linea perfetta pareva guardare in corruccio il brutto ornamento incentrato da un orologio che ne sovrasta la ricca facciata dalle snelle colonnine marmoree dalle bifore a pieno arco. Alla destra un leggiadro verone posto ad un angolo della forse più antica costruzione cittadina, pareva attendesse che dalla porticina uscisse, con un fruscio di sete, una dama dalla lunga treccia dorata per sporgersi all’esile ringhiera ad ascoltare romantici accordi di liuti e di mandole. Sullo sfondo di un lato del balconcino svetta verso l’azzurro del cielo in cuspide acuta del S. Francesco, dal quale pare provenga ancora il lento salmodiare dei monaci chini sui gran libri miniati, illuminati dal fioco bagliore di un vacillante lucignolo fumigante. In fondo protetti dagli ippocastani i malconci resti della residenza principesca che conobbe lo sfarzo della corte continuavano indisturbati il sonno dell’oblio mentre fra i merli del ricostruito corpo prospiciente la piazza, la luna occhieggiava ingigantendone le sagome nere sulla massicciata. Non molto distante l’alabastrata «Madonnina» maternamente dominante e vigilante da secoli lo svolgersi delle alterne vicende Mirandolane, pareva stringere più a sé vicino il pargolo che le è in braccio, quasi a ripararne il sonno dall’abbagliante luce lunare che tutto inondava nella ormai fresca notte senza stelle. Il campanile del vecchio Duomo scandiva sonoramente le ore piccine. Odoardo Focherini n. 21 - novembre 2015 · mirandola Premio Pico all'artista che ha ideato il concerto "Italia Loves Emilia" «Grazie Liga, figlio di questa terra» Pubblichiamo la toccante laudatio di Vasco Errani al rocker di Correggio «Grazie per l’invito e per l’onore grande e forse immeritato, ma ci provo. Se questa nostra terra, anche di fronte alle prove più dure, esprime dignità, autonomia, capacità di iniziativa, una lontana radice di ciò la possiamo riconoscere proprio in un personaggio come Pico della Mirandola, Conte di Concordia. Una memoria prodigiosa, una libertà di pensiero fuori dal comune, un vero innovatore che amava andare controcorrente. A fondamento della propria filosofia metteva l’uomo, il soggetto che con il fare promuove il proprio destino e ne è titolare. Non i pregiudizi, le credenze, “le congiunzioni astrali”, che Pico bocciava con coraggio. Ciò mi porta ad un collegamento indiretto a Luciano Ligabue quando canta che “la vita non è in rima, per quel che ne so”. A dire che non sempre tutto ci riesce come una poesia, che i giorni non funzionano sempre in rime baciate e anche, per fortuna, non siamo costretti a vivere secondo uno schema precostituito. Per Pico l’uomo può decidere cosa essere. Come sapete ciò gli procurò non pochi guai. Ma ce lo fa sentire vicino, persino in sintonia con un popolo che in ultima istanza non si affida alle stelle (o all’italico stellone) ma al lavoro, all’impegno, al far da sé per fare insieme. Dando il giusto valore alla creatività, al merito e alla qualità degli individui e di una intera comunità. Un apprezzamento sincero, dunque, a chi ha ideato e organizzato questo particolare Premio Pico legato al tema della solidarietà. Solidarietà in questo caso verso le popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012. E una lode speciale a chi lo ha davvero meritato: Luciano Ligabue, un uomo, un artista, un correggese, che ha saputo realizzare un sogno. Non parlo di successo, di soldi, di polvere di stelle. Non è questo il sogno per il quale lo premiamo oggi. Lo premiamo perché ha voluto con determinazione e generosità (certo, insieme a tanti altri) l’evento Italia Loves Emilia che ha segnato un momento di straordinaria partecipazione e solidarietà concreta affinché la nostra gente potesse rialzarsi presto in piedi. Vincenzo Cerami, ha scritto di Ligabue “c’è sempre un dolente background civile che dà spessore alle sue parole, le inquadra in una sincera quanto complessa visione del mondo”. Perché “Quando tocca a te tocca a te.” E quando è toccato a lui Luciano ha fatto la sua scelta, quella che per me e per tutti è stata la scelta giusta. Racconta lui stesso in un libro uscito nell’ottobre di un anno fa: «L’esperienza del terremoto ti rende precario tutto. La vita dei tuoi cari, la tua casa: tutto quello che ha a che fare con il centro della tua vita va di colpo in pericolo per un capriccio della terra. Il primo, che venne alle quattro di notte, ci svegliò col cuore in gola. Non finiva più. Poi ci furono quei due, pochi giorni dopo, che furono devastanti. Perché quando si cominciava a rimettersi in piedi, quando pensavamo che sì ci sono tante scosse di assestamento ma almeno sono tutte più piccole, proprio in quel momento sono arrivate quelle due con violenza. Hanno tagliato veramente le gambe e i nervi a chiunque. E soprattutto hanno dato il colpo di grazia a un sacco di edifici che erano rimasti in piedi fino a quel momento. E allora succede che cominciano a chiamarmi dei colleghi per dire: guarda Luciano, io non so se tu farai qualcosa, ma se lo farai sappi che io verrò, qualsiasi cosa tu faccia. Io non avevo ancora pensato a niente, in quei momenti pensavo ad altro, in realtà non sapevo neanche io cosa fare. C’è stato un momento in cui ho anche pensato di andarmene, di portare al Il Premio a Ligabue La motivazione Un momento della lettura della laudatio che pubblichiamo in questa pagina. Sotto, la consegna del premio Per avere messo a disposizione, insieme a quello di tanti altri artisti, il proprio talento, ideando e realizzando il concerto “Italia Loves Emilia” volto alla ricostruzione di diverse strutture scolastiche emiliane danneggiate dagli eventi sismici del maggio 2012. Il laudator Laudator è stato Vasco Errani, già presidente della Regione Emilia Romagna nel 2012 (anno degli eventi sismici ai quali è collegato il premio conferito). premio pico Un video sull'evento Le emozioni del Premio Pico edizione 2015 rivivono in un video pubblicato sull'Indicatoreweb.it. Sergio Piccinini ha intervistato alcuni dei premiati. sicuro i miei cari. Un giorno Claudio Maioli mi fa. Dobbiamo fare qualcosa. A quel punto gli dico: guarda che a me sono arrivate le chiamate di parecchi colleghi che hanno detto “io ci sono”; e quindi non lo so, pensaci. E lui ha cominciato a pensarci. Pochi giorni dopo mi chiama: ho deciso, lo faccio. Sei sicuro? Gli chiedo. Sai che potrebbe essere un inferno, eh? E lui; ci sono cose nella vita che vanno fatte e basta”. Appunto “Quando tocca a te tocca a te”». Quel concerto non fu solo solidarietà, non fu solo dal punto di vista artistico un momento del tutto originale della storia della canzone italiana con duetti irripetibili di grande impatto emotivo, fu anche un grande evento collettivo dove non c’erano spettatori, ma persone che dal palco come dal prato si sono ritrovate, hanno respirato, hanno detto con Ligabue “niente paura”. Un grande sentimento comunitario che ci ha dato forza, consapevolezza, identità. Era quello di cui c’era biso- gno e che forse solo la cultura, l’arte ti può dare perché il primo danno da recuperare è dentro di noi, intimo e perché da solo non ce la puoi fare. Per ricostruire devi sapere chi sei, ti devi ritrovare, riconoscere negli altri, sentirti protagonista nella comunità. Perché comunità, solidarietà sono la nostra identità e al tempo stesso il motore che ci ha consentito di reagire. Parliamo di una comunità che non vuole dimenticare. Al contrario vuole ricordare ed onorare i morti e i feriti di quel terremoto. Vuole comprendere le ragioni di quei lutti e mettere in sicurezza le case e i luoghi di studio e di lavoro, i monumenti e i luoghi di culto, vuole difendere i propri diritti per darsi un futuro. Una comunità che ha capito subito che il primo e più importante aiuto viene dalla propria coesione civile e sociale. Che ha capito che bisogna trasformare questo “tempo dell’emozione” (come la Lezione Dottorale di Ligabue all’Università di Teramo) in tempo del fare, del costruire con intelligenza e attenzione. Perché da quel maggio non si torna indietro, non saremo più come prima, dobbiamo diventare meglio di prima. Progettare, realizzare, convivere meglio di prima. E’ una sfida difficile, un impegno urgente, quotidiano, ma anche un lungo lavoro che richiede costanza, qualità, coscienza. Senza mai dimenticare che chi vuole lucrare su un dramma come questo a partire dalla criminalità organizzata va isolato, denunciato, colpito, perché ne va della qualità della nostra convivenza e soprattutto di quella dei nostri figli e nipoti. Da quel palco del Campovolo di Reggio Emilia (come dal concerto dello stadio di Bologna in giugno si proposero interventi sulle strutture sanitarie) ci avete detto: scuole, sport, musica, luoghi di vita e di animazione. E avete aggiunto: vogliamo partecipare e controllare. Questo è spirito civico, questo è impegno solidale e assunzione di responsabilità, condivisione. E così si è fatto e si deve continuare a fare. Questo ha reso il concerto al Campovolo una esperienza originale, non solo un gesto ma un percorso di solidarietà. Ecco cosa ha fatto Ligabue. Non ha detto solo Questa terra è la mia terra. Ma ha aggiunto: su questa strada ci siamo anche noi, per quanto possa essere lunga e difficile. Vogliamo viverla fino in fondo. Ecco di cosa si è fatto interprete e autentico protagonista Ligabue. Campovolo 22 settembre 2012 significa: 150 mila e 831 biglietti venduti, per un incasso (con cd e dvd) di 4 milioni e 300 mila euro. Significa centinaia di musicisti, tecnici, organizzatori che hanno dato il loro tempo e il loro lavoro per una buona causa. A cosa sono servite queste risorse? Hanno contribuito direttamente, assieme ad altri fondi, a ricostruire e rimodernare tante scuole. In particolare sono state completate e consegnate: le scuole elementari e medie di Crevalcore, le medie di Sant’Agostino, il polo scolastico di San Possidonio, l’asilo nido di Guastalla, la scuola dell’infanzia di Reggio Emilia. E fra giugno e dicembre dell’anno prossimo saranno finite e consegnate anche: la scuola di musica e il palasport di Medolla, il nuovo plesso scolastico di Palata Pepoli, la scuola di musica di Reggiolo e la scuola elementare e media di Camposanto. Non è poco, è molto. Ma c’è di più: il Campovolo è diventato un simbolo della voglia di rinascere, il luogo dove si prende un impegno importante, dove si decide una svolta nel destino di una comunità. “Ricostruiamo lì dov’era, meglio di com’era”. Significa che una intera comunità si è riconosciuta in quella esplosione di suoni e di emozioni, in quella voglia di futuro. Ed ha dimostrato a tutti la forza di una identità in movimento, generazioni, culture, colori diversi: che 27 vogliono ripartire, che non hanno paura, che vogliono ballare sul mondo che si appassionano di fronte alle imprese difficili. Lì abbiamo capito che “si poteva fare”. Al Campovolo abbiamo capito che la forza del mondo della musica era con noi, una forza che ti affida un compito e ti carica di una responsabilità. Italia Loves Emilia starà nei libri di storia di questa regione e di questo Paese, caro Ligabue, come da quel settembre 2012 è nel nostro cuore e fra i cd di tanti giovani, fossero o meno su quei prati. E di questo sei responsabile, posso dirlo da testimone diretto di tutto questo lavoro. Certo, assieme ai tuoi collaboratori, che hanno voluto e lavorato tenacemente con le istituzioni, Comune e Regione, Rai, organi dello Stato, forze dell’ordine, ai mille problemi che comporta un evento di questa portata. A partire da Claudio Maioli e Ferdinando Salzano. Assieme ai tecnici, ai tantissimi musicisti, agli artisti. E ciascuno merita un ringraziamento e un abbraccio. Antonacci, Baglioni, Elisa, Ferro, Giorgia, Jovanotti, Litfiba, Mannoia, Negramaro, Carletti con i Nomadi, Zero, Zucchero (lasciatemi dire anche Pausini a nome di quanti volevano esserci ma erano impossibilitati). Un’ultima cosa: ho parlato di persone, di comunità. Ho parlato di terremoto, di desiderio, di generosità. Ho parlato di Emilia, terra un tempo povera poi capace di vincere industriandosi, con spirito cooperativo, fra istituzioni, economia, società civile. Facendo squadra, presidiando il centrocampo, in un paese che sembra amare solo chi fa gol. In realtà ho parlato sempre e solo di Luciano, come si parla di quel figlio che ci ostiniamo a pensare ragazzo anche quando ha visto più mondo di noi. Uno che ha vinto i premi più prestigiosi come il World Music Award 2014, ed ha in bacheca le targhe Tenco e il premio Ciampi.Uno che ha platee da Guinness dei primati ma è amato anche dal pubblico dell’Arena di Verona e di Teatri come l’Olympia di Parigi. Uno che riceve riconoscimenti come scrittore e come regista (David di Donatello all’esordio) e lauree honoris causa come a Teramo. E nel motore di questi successi c’è un filo rosso di impegno civile e, come ha scritto Edmondo Berselli, giornalista e saggista nato a pochi chilometri da qui e da Correggio, “di romanticismo padano”. Quando in Europa o negli Stati Uniti studiano e pubblicano ricerche sul capitale sociale come chiave dello sviluppo di questo pezzo d’Italia, noi pensiamo anche alla crescita culturale, alla sensibilità e all’impegno civile che è dentro tanti tuoi lavori. Il pensiero va a "Il mio nome è mai più", ma io direi anche "Le donne lo sanno", "Niente paura", "Ho ancora la forza". O, perché no?, "Radiofreccia". E ciascuno potrebbe togliere o aggiungere... Del resto le canzoni, come forme comunicative, sono in qualche modo inafferrabili, emozioni in movimento (come hai argomentato all’Università di Teramo). Oggi ricevi il Premio Pico, della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, con le autorità presenti e le tante e i tanti che sono qui partecipando con emozione e sentimento. Io in questo contesto, come detto, ho l’onore di fare da testimone. E attesto che il premio va al merito di Luciano Ligabue, figlio di questa terra, un ragazzo del Bar Mario, uno che non c’entra con lo star-system ma oggi sta qui con noi, in mezzo a noi. Perché, caro Luciano, sei uno di noi, sei questa storia. Fra le lodi possibili, penso che questa sia la più semplice e la migliore. Caro Luciano tu hai festeggiato un mese fa i primi 25 anni di carriera con un altro grande concerto al Campovolo. Ci aspettiamo ancora tanto da te e ti saluto sperando che sarà sempre vero quel che immaginò il grande Pier Vittorio Tondelli che scrisse: “E a Correggio prende a nevicare mentre nottambuliamo pieni di alcool, la neve ci fa i capelli bianchi come vecchi, ma basta che li scrolliamo e siamo ancora ventenni e siamo belli”. Grazie». Vasco Errani n. 21 - novembre 2015 · Trentesima edizione per la manifestazione dei Podisti Mirandolesi sport 29 Foto d'archivio della Camminata Pronti al via per Francia Corta Domenica 15 novembre si svolgerà la tradizionale Camminata del Principato Domenica 15 novembre si svolgerà a Mirandola la 30° edizione della Camminata di Francia Corta, organizzata dal Gruppo sportivo Podisti Mirandolesi. La partenza è fissata dalla stazione delle corriere in via Circonvallazione. Alle 9 partiranno i percorsi di 10,800 e 7,150 chilometri, mentre alle 9,20 ci sarà il via per la mini camminata di 2,200 chilometri. Le iscrizioni, che potranno essere effettuate fino a 15 minuti prima della partenza, sono gratuite per atleti diversamente abili e gruppi militari. I percorsi non presentano barriere architettoniche e sono stati studiati per consentire la partecipazione anche ad atleti in carrozzina. Al momento di finale emilia I fischietti trovano casa andare in stampa hanno già comunicato la loro partecipazione alla manifestazione, i cadetti dell’Accademia militare di Modena, i paracadutisti della sezione di Carpi, associazioni di diversamente abili di varie località, società sportive e scuole. I ragazzi della khorovodarte Laboratori di danza educativa nella scuola primaria mirandolese L’associazione sportiva Khorovodarte ha da poco concluso i laboratori di danza educativa all’interno del progetto “A corpo libero” rivolto a tutti i bambini di lingua, sesso e abilità differenti delle classi prime nella scuola primaria “Dante Alighieri”di Mirandola. è ormai da più di dieci anni che, gratuitamente, Khorovodarte mette a disposizione della scuola esperti in danza e movimento per coinvolgere gli alunni in un percorso alla scoperta del proprio corpo e ad utilizzare il movimento come strumento di comunicazione collegato con gli altri. Si tratta di una metodologia ben precisa e organizzata che pone al centro di ogni interesse il bambino, il suo benessere psicofisico, la sua crescita e il raggiungimento di competenze motorie nonché dell’autostima. Il progetto è attualmente curato dalle esperte di Khorovodarte, Talia Papotti e Valeria Gavioli. I docenti della scuola primaria credono fortemente in Ciclistica Mirandolese apriranno i tre percorsi in bicicletta. Il presidente dei Podisti Mirandolesi Paolo Pollastri, ringrazia sponsor e ditte che ogni anno consentono la realizzazione della manifestazione e anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola che quest’attività che ogni anno è riproposta con entusiasmo grazie anche alla disponibilità della direzione didattica e della responsabile del progetto Angela Volponi. «L’originale laboratorio studiato appositamente per gli alunni delle classi prime e proposto da Khorovodarte – spiega Volponi - ha guidato i bambini alla scoperta del proprio corpo in relazione allo spazio e agli altri. Inoltre attraverso il gioco, il movimento, la drammatizzazione, i bambini hanno potuto sperimentare lo stare insieme divertendosi nel rispetto delle regole e delle diversità. Grazie a Khorovodarte sempre disponibile ad accogliere con estrema flessibilità le richieste della scuola con proposte qualificanti e professionalità dove la danza non è intesa solo come passi o abilità ma prezioso strumento di formazione possibile per ogni alunno». Il percorso può continuare nei corsi di propedeutica presso Khorovodarte e i bambini che lo desiderano vengono inseriti nelle classi Rubini e Diamanti con programmi ed attività sempre aggiornate (con possibilità di borse di studio per allieve/i). Per maggiori informazioni: Asd Khorovodarte via Bernardi 3, Mirandola, telefono: 0535/640214 cellulare: 392/8828908. sostiene il progetto rivolto ai diversamente abili, che sta particolarmente a cuore alla Società. «Aspettiamo anche i lettori dell’Indicatore – ha detto Pollastri – per partecipare a una camminata tutti insieme, in compagnia e amicizia». caccia Presentato l'ultimo nato in casa Benelli È stato presentato nei giorni scorsi in anteprima nazionale, presso l’Armeria Lugli di Mortizzuolo (foto), il nuovo fucile sovrapposto 828U di casa Benelli. Nell’occasione sono stati anche festeggiati gli oltre 30 anni di attività dell’azienda fondata nel 1974 da Giancarlo Lugli oggi coadiuvato dalla moglie e dal figlio. «Ho iniziato con una stanza di quattro metri per quattro trattando solo articoli sportivi e per la pesca. – racconta Lugli sul san felice venienti da tutta Italia. L’appuntamento, organizzato da Maurizio Moggi, costituisce una tappa del percorso che per i partecipanti si concluderà nell’agosto del 2018, una formazione di alto livello che prevede anche la collaborazione con la Facoltà di sito Internet aziendale – Nel 1979 ho costruito l’attuale negozio: 250 metri quadrati di superficie espositiva e 130 adibiti a magazzino, oggi divenuti ormai insufficienti». Alla professione la famiglia Lugli ha sempre accompagnato una vera e propria passione per le armi, che ha portato Giancarlo varie volte negli Stati Uniti, alla ricerca di pezzi per la sua collezione, una parte della quale nel 2009 ha formato il nucleo di una splendida mostra sul west al Castello Pico. Alcuni momenti del corso Fikta Un esercito di nuovi istruttori per la Federazione karate Si è svolto nei giorni scorsi il corso “Full immersion” per qualificare nuovi maestri e istruttori Fikta (Federazione italiana karate tradizionale e discipline affini), che ha visto impegnati a San Felice in un fine settimana circa 80 corsisti pro- Dopo tre anni la sezione di Finale Emilia dell'Associazione Italiana Arbitri, dedicata al compianto Moritz Galei (nella foto), torna ad avere una sede. Venerdì 6 novembre alle ore 18,30 si inaugurerà finalmente la nuova sede sezionale, messa a disposizione dall'Amministrazione comunale, in via Rotta 2, all'interno delle ex scuole medie di Finale Emilia. Alla cerimonia interverrà il presidente nazionale dell'Aia, Marcello Nicchi. Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano. A San Felice, il corso Fikta si è svolto nella nuova palestra di via Montalcini per la parte pratica e nella sala del Consiglio comunale per le lezioni teoriche. Soddisfazione per la tre giorni sanfeliciana è stata espressa dal maestro Bernardo Contarelli, direttore tecnico Fikta, oltre che dai maestri che hanno tenuto le lezioni: Roberto Benocci (responsabile formazione Fikta – Basi scientifiche per una tecnica efficace), Maurizio Munari e Dario Ukmar (Programma tecnico federale), Giancarlo Vignoli (Arbitraggio), Luciano Puricelli (Storia del karate), Shuhei Matsuyama (Cultura giapponese), Riccardo Pesce (Scrittura), Rino Campini (Conduzione e organizzazione delle competizioni) e Antonio Seraglia (Decisioni efficaci in condizioni estreme). Nel corso della tre giorni, durante un momento ufficiale, è stato ricordato Giorgio Pintonato (presente la figlia Patrizia), scomparso lo scorso marzo, appassionato praticante e sostenitore dello sport sanfeliciano, oltre che di innumerevoli iniziative cittadine. n. 21 - novembre 2015 · 31 Conad ha quadruplicato la somma raccolta per beni di prima necessità sport La Mortizzuolese per Benevento Gara di solidarietà di società e atleti per la popolazione del dirigente Carmine De Felice spedizione. Benevento non è sola, i suoi figli l'hanno portata e la portano con sé nel proprio cuore in tutto il mondo facendola amare anche da chi non l'ha mai vista e sentita nominare. Inoltre grazie a Rocco Imperatore presidente dell'associazione “Una scuola per Mirandola” – prosegue De Felice - abbiamo abbracciato l'iniziativa del Rotary Club di Benevento per aiutare le scuole Moscati e Rampone raccogliendo dei fondi tramite donazioni e la vendita di magneti (costo 3 euro) di squadre di calcio dipinte a mano con i colori della propria fede calcistica. Raccoglieremo inoltre materiale didattico da spedire nel capoluogo Sannita. La Fc Mortizzuolese (squadra multietnica e composta anche da calciatori provenienti da diverse parti d’Italia) ha anima Sannita ed è sempre in prima linea per aiutare e far capire a tutti che tanti colori messi insieme formano un arcobaleno stupendo che spazzerà via razzismo e luoghi comuni». Alcuni momenti della raccolta fondi per Benevento Carmine De Felice, calciatore e dirigente della Fc Mortizzuolese, vuole ringraziare la società e i compagni di squadra per la solidarietà dimostrata nei confronti di Benevento, sua città natale, colpita da una rovinosa alluvione lo scorso 15 ottobre. «Società e compagni hanno raccolto la cifra di 150 euro – scrive De Felice - e sono andati al Conad di Mirandola per acquistare beni di prima necessità. Il supermercato mirandolese ha quadruplicato la cifra e donato tutto per gli alluvionati. Inoltre abbiamo iniziato tutti insieme una raccolta di altri generi alimentari e indumenti da spedire alla Caritas di Benevento, tramite il parroco Don Carlo si è trovato un imprenditore, Luca Razzaboni, che ha pagato la basket Le triple di Calzolari ciliegina per il Cavezzo Ilaria Giacomo Bregoli Ilaria Bernardoni Acetum Cavezzo-Tricolore Reggio Emilia 58-40 (parziali 10-8, 33-15, 45-28) Acetum: Righini ne, Brevini 4, Zanoli 7, Balboni, Marchetti 8, Melloni ne, Ruini, Tardiani ne, Bernardoni 8, Costi 22, Todisco, Calzolari 9. Allenatore Bregoli Tricolore: Oppo, Gambetti, Accini 12, Fedolfi, Pieracci 1, Corradini mirandola Li. 17, Boiardi 5, Chiletti 1, Denti 4, Strada, Corradini Le. ne, Bernini ne. Allenatore Piatti Arbitri: Bonaga di Bologna e Fusetti di Ferrara Note: spettatori 200 circa. Nessuna uscita per 5 falli Primi due punti per la New Basket Chiari è letale, Duca un uragano Le Piovre vincono senza patemi, sabato 24 ottobre al palasport di Cavezzo, lo scontro diretto con Reggio Emilia, nel corso della quarta giornata di andata del campionato di basket femminile di serie B, mantenendo così l'imbattibilità. Il Basket Cavezzo, dopo un inizio interlocutorio (6-6 al 6'), prende decisamente in mano le redini del match grazie ad una straordinaria Eleonora Costi (miglior giocatrice del match con 22 punti e 13 rimbalzi) che ispira il parziale di 14-0 con cui le giallonere arrivano all'intervallo (33-18). L'onda lunga giallonera non si arresta nemmeno nella ripresa: le incursioni di Bernardoni, le triple di Calzolari e i recuperi di Marchetti propiziano il +20 cavezzese nell'ultimo quarto, mentre Reggio con le combattive Corradini e Denti prova a ricucire. Finisce così 58-40: per il team di coach Bregoli una vittoria confortante. Prossima gara domenica 8 novembre a Castenaso (Bo) contro la Libertas Bologna alle ore 18. titudo Crevalcore 64-48 san felice New Basket Mirandola-Pall. For(parziali 26-15; 40-26; 52-39; 64-48) Nbm: Cresta 8, Baccarani 2, Pivetti 3, Chiari 11, Duca 14, Giannetti 4, Galavotti 4, Scaravelli ne, Arletti 5, Nicolini 7, Batelli 3, Mattioli 3. All.Giglioli Crevalcore: Gallerani 1, Gambuzzi 7, Filippetti 2, Bersani, Braglia 7, Poggi 2, Garuti 6, Guida 5, Fregni 6, Soverini 2, Simoni 10. All. Terzi Arbitri: D'Argenio e Campedelli Note: Tecnico a Gambuzzi (C) Spettatori: 110 circa Quarta giornata nel girone d'andata del campionato di basket di promozione maschile che vede affrontarsi la New Basket Mirandola e la Fortitudo Crevalcore. Crevalcore arriva da seconda in classifica al PalaGiolitti ma dovrà arrendersi alla troppa fame messa in campo da una Mirandola che non aveva ancora raccolto punti sino ad ora e che si aggiudica la gara per 64 a 48. Inizio shock per gli ospiti che vanno sotto 10-0 dopo 2 minuti di gioco, colpiti in pieno dall'uragano Duca-Nicolini autori di 5 punti ciascuno in un lampo. Crevalcore si affida al talento di Garuti per rimanere in partita ma al termine del Parco giochi a Finale Bilancio positivo per il centro "Arcobaleno" Dal 3 agosto all’11 settembre a San Felice si è svolta la seconda edizione del centro estivo “Arcobaleno” presso le scuole medie, in collaborazione con il Comune. Ogni settimana le coordinatrici, Jessica Ventura e Katia Calzolari, hanno organizzato attività sportive e ludiche con bambini di età compresa tra i quattro e i tredici anni. Tra le diverse possibilità figuravano il tiro con l’arco, basket, karatè, psicomotricità, danza, pallavolo, tennis, atletica, attività culinarie e di laboratorio artistico e varie visite esterne. A settembre è stato inoltre realizzato il campus della danza diretto da Katia Calzolari e Claudia Minozzi, in collaborazione con la scuola Arckadia, in cui si sono svolte diverse discipline, come canto, recitazione, danza classica, moderna, hip hop e musical. I genitori hanno dimostrato una grande soddisfazione nel vedere l’entusiasmo dei bambini per questo centro estivo mirato e innovativo. primo quarto il match è già indirizzato sui binari biancoverdi. Mirandola nel secondo quarto si riconferma ad altissima intensità e registra recuperi e contropiedi in serie con Cresta, finalizzatore impeccabile. I bolognesi trovano segnali di reazione soltanto da Simoni che lotta su ogni rimbalzo e converte spesso con 2 punti, ma il resto della squadra fatica a trovare fluidità offensiva. Il parziale all'intervallo segna 40-26 Mirandola. Al contrario dei soliti sciagurati terzi quarti a cui ci ha abituato la Nbm, stavolta i ragazzi di Giglioli tengono bene la pressione del largo vantaggio accumulato e sono bravi ad amministrare, trascinati da un immenso Chiari, letale dall'arco (3/4 da 3). La partita scivola via con il gap che oscilla sempre tra i 12 e i 18 punti, ma non si denota mai durante i 40 minuti un accenno di rientro da parte degli ospiti, che incappano in una prova opaca, con il loro miglior giocatore (Garuti) limitato magistralmente a solo 6 punti realizzati. Prima gioia Nbm che riesce dunque a smuovere una classifica che la vedeva ultima assieme ad Acli. Prossimi impegni che vedono Mirandola sul campo della capolista Peperoncino sabato 7 novembre, mentre Crevalcore osserverà un turno di riposo. inaugurato È stato inaugurato ufficialmente lo scorso 30 ottobre a Finale Emilia il nuovo parco giochi delle scuole primarie di viale della Rinascita. Costruito nell'area tra la struttura scolastica e il nuovo palazzetto dello sport, è frutto della collaborazione tra l'ente amministrativo, l'istituzione scolastica, l'associazionismo e le aziende del territorio, in particolare Marazzi Group, il cui contributo è stato determinante per accelerare e portare a termine la realizzazione del parco giochi. Va ricordato che il parco giochi è stato realizzato con attrezzature che possono essere utilizzate anche da bambini con disabilità. Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri la dirigente scolastica Annalisa Maini con le sue collaboratrici e insegnanti, il nuovo parroco di Finale, don Daniele Bernabei, gli Amici di Aggiungi un posto Un momento dell'inaugurazione a tavola con in testa Arturo Panzanini e i rappresentanti di Marazzi Group guidati dall'ingegner Marco Ascari. Presenti anche le classi III e IV delle primarie Castelfranchi che hanno accompagnato la cerimonia di inaugurazione con alcune canzoni e tanta gioia.