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“Esperto in processi innovativi di sintesi biomolecolare applicata a tecniche di epigenetica” Materiale Didattico Neurofisiopatologia Prof. Marina Melone immagine Progetto di formazione BIAM EPI FORM Parleremo di… Introduzione Organizzazione del sistema nervoso (SN) Il cervello: principali strutture e funzioni Emisferi cerebrali e corteccia Lo sviluppo del SN e plasticità Modulo MA-11 Neurofisiopatologia prof. f M Marina i Melone M l [email protected] Principi di anatomia funzionale, sviluppo, plasticità del SN Il tessuto nervoso Il flusso fl della d ll memoria, i cosìì come esso si verifica nell’esperienza, è dovuto al fatto che ogni pensiero ne ha, per sua g in ordine natura,, un altro che lo segue regolare Aristotele, 350 a.c. The secret life of the brain Pre-history Th history The hi t off our quest to understand the brain is y as certainly long as human history itself. 1950-2000 The Neural Code …. ma facciamo f i un passo indietro i di Dopo Galeno D G l di Pergamo P (131 201) nell 1543 con la (131-201), l pubblicazione bbli i del d l De Corporis Humani Fabrica, Andrea Vesalio (Andreas van Wessel, 1514-1564)) diede nuova linfa alle scoperte p in campo p anatomico creando una buona base per la fisiologia. Studiando animali e mammiferi, dimostrò come il cervello di varie specie assomigli a quello dell dell'uomo uomo nelle strutture fondamentali, fondamentali mentre le variazioni di volume sono proporzionali alle capacità intellettive. Intanto prendevano piede le idee dualistiche di René Descartes (1596-1650), (1596 1650) che divideva l'uomo in due res: una extensa ed una cogitans. La grandezza, la figura, il movimento, la situazione, la durata, il numero (determinazioni quantitative)) erano certamente qualità q q reali che appartengono alla res extensa; ma il colore, il sapore, l'odore, il suono etc. non esistono nella realtà corporea ed appartengono ad una res cogitans. Tra gli T li scienziati i i i più iù recenti, i Theodor Th d S Schwann h (1810 1882) che (1810-1882) h dimostrò che anche il cervello è composto da cellule, oppure i lavori svolti da Bartolomeo Camillo Emilio Golgi g ((1843-1926)) o da Santiago g Ramón y Cajal (1852-1934) grazie ai quali si ha oggi la concezione del neurone come unità funzionale del sistema nervoso. Richiami di neurofisiologia del sistema nervoso Il sistema nervoso consente senza soluzione di continuità la coordinazione funzionale e ll’adattamento adattamento grazie a rapidi messaggi di tipo elettrico. E’coadiuvato dall’apparato endocrino d i che h ffornisce i stimoli ti li lenti e ciclici di tipo chimico. L'asse ipotalamo-ipofisario rappresenta la regione dove i due sistemi, endocrino e nervoso, si incontrano sia anatomicamente incontrano, che funzionalmente. La fisiologia del SNC mostra come la complessa struttura che lo caratterizza, sia collegata alle funzioni psichiche e comportamentali dell'individuo. Appare chiaro hi che h non è possibile svelare la natura del pensiero unicamente grazie al pensiero stesso a causa delle pproblematiche di natura relativistica per p le quali q un osservatore cambia lo stato del sistema osservato. Ma le proprietà della specie dipendono d ll selezione dalla l i naturale l per cuii sii puòò dedurre che la mente umana si è sviluppata in un momento p preciso dell'evoluzione e che il suo funzionamento ne è diretta conseguenza. Lo stesso Charles Robert Darwin (1809-1882) era giunto a queste conclusioni, ritenendole il passo successivo alla sua teoria, ma solo oggi, grazie alle moderne d conoscenze è possibile ibil affermarlo ff l con sicurezza. Teoria della selezione dei gruppi (TSGN) ) Edelman neuronali ( Edelman descrive il rapporto tra DNA e cervello dichiarando che h il primo i non puòò prevedere d la l forma f finale fi l del d l secondo d (intesa come la precisa morfologia dei collegamenti neurali), può solo gettare le basi generali che rispecchiano quelle comuni tra specie e specie. Lo sviluppo del cervello è un processo di natura statistica ed estremamente dinamico. dinamico I geni regolano la complicata anatomia del cervello attraverso interazioni epigenetiche: affinché si verichino gli eventi dello sviluppo, è necessario che in precedenza sii siano i verificati ifi ti altri lt i eventi ti specifici. ifi i Alcune Al molecole l l di adesione regolano i collettivi di cellule e la loro migrazione, ma non le singole cellule, una per una, secondo uno schema prescritto e prestabilito. La migrazione e la morte delle cellule sono eventi stocastici che hanno conseguenze imprevedibili telencefalo diencefalo mesencefalo rombencefalo midollo spinale Il telencefalo comprende la corteccia cerebrale, il sistema limbico e i gangli della base. La corteccia cerebrale è suddivisa nei lobi frontali (movimento, piani d’azione e recupero di tracce mnestiche deboli) come anche nei lobi parietale, temporale ed occipitale (percezione e memoria). Il sistema limbico comprende la corteccia limbica, l’ippocampo e l’amigdala (emozione, motivazione ti i e apprendimento, memoria). I gangli della base sono strutture t tt sottocorticali tt ti li (fluidità del movimento e transizione tra diversi piani i i motori). i) Ill diencefalo è costituito dal talamo e dall’ipotalamo. Il mesencefalo forma parte del tronco encefalico assieme alle parti più caudali che sono il ponte ed il midollo allungato. Corteccia cerebrale La corteccia cerebrale è disomogenea e può essere suddivisa in base alla sua morfologia f l i macroscopica i e microscopica. Superficie mediale A queste differenze morfologiche fanno riscontro differenze funzionali: alle varie suddivisioni corticali è possibile riconoscere una o più funzioni. Superficie laterale Vista laterale di cervello umano attività motoria integrazione teg a o e cognizione, emozioni, ecc. percezione apprendimento e memoria controllo delle funzioni vitali attività motoria Piani di sezione riferiti al SNC umano Lateral and medial view of the brain surfaces. Coronal view of skull, g , and brain meninges, demonstrating anatomic relations. Meninges of the Brain Posterior and anterior views of the cerebellar surface and an axial slice through the midcerebellum. The brain stem has been removed for the anterior view i off the th cerebellum. b ll The Th ventral surface of the axial slice is pointed upward. Axial slices through the midbrain, pons, and medulla. MLF, Medial longitudinal fasciculus. Cross sections of the cervical, thoracic, and lumbar spinal cord. FC, Fasciculus cuneatus; FG, fasciculus gracilis; IML, intermediolateral cell column. Sistema Nervoso periferico sensoriale motorio autonomo simpatico centrale somatico parasimpatico Sistema nervoso centrale Classificazione funzionale del Sistema Nervoso Periferico 2 componenti principali Fibre Afferenti Portano i segnali dalla periferia al centro Le Fibre Afferenti, hanno funzione sensitiva e provengono d organii iinterni da t i ((viscerali) i li) da muscoli e cute (somatiche) Fibre Efferenti Portano i segnali dal centro alla periferia Le fibre Efferenti hanno funzione motrice motrice, a seconda dell’organo che controllano costituiscono il sistema volontario o somatico (muscoli scheletrici) il sistema involontario o viscerale (muscolatura liscia, cuore, ghiandole) Suddivisione anatomica generale • Sistema nervoso centrale (SNC) – Encefalo (racchiuso nella cavità cavità cranica) – Midollo Mid ll spinale i l (racchiuso nel canale vertebrale) • Sistema Si t nervoso periferico if i (SNP) – Tutto il tessuto nervoso al di fuori del SNC (nervi (nervi e gangli nervosi) Tessuto nervoso • Concentrato per il 98% nel SNC • Contiene due tipi di cellule: – Neuroni – Neuroglia • E’ provvisto di vascolarizzazione Corteccia cerebrale di mammifero al microscopio (metodo di colorazione istologica di Nissl) ciascuna aerea colorata rappresenta la parte principale di una cellula (corpo o soma); 100 µm questa tecnica consente di apprezzare la distribuzione delle cellule nell nell’ambito ambito del tessuto (citoarchitettura), ma non rivela la vera morfologia dei neuroni; in particolare, cosa c’è nelle parti “bianche” di quest’immagine? un singolo neurone al microscopio ((colorazione istologica g di Golgi) g) per motivi tuttora sconosciuti, il metodo di Golgi “riempie” di colorante nero solo alcune cellule, in modo apparentemente casuale; tali cellule spiccano nettamente rispetto allo sfondo omogeneo di cellule non colorate neuropilo • dunque, dunque le porzioni di tessuto che appaiono non colorate dalla tecnica di Nissl sono in realtà occupate da intricate espansioni o prolungamenti citoplasmatici come dimostra la citoplasmatici, colorazione di Golgi • esistono due tipi diversi di prolungamento… corpo cellulare dendriti Dal greco greco déndron = 'albero' assone mentre il numero di dendriti è variabile, tutti i neuroni possiedono un singolo assone istologicamente, il decorso istologicamente dell’assone è più difficile da seguire rispetto ai dendriti schema di un neurone realizzato con la camera lucida lucida” “camera iin questo t disegno di è visibile i ibil solo l il moncone prossimale dell’assone, che può percorrere distanze notevolissime prima di dare origine a ramificazioni terminali morfologia delle cellule nervose prolungamenti sezionati ganglio periferico trasversalmente voluminoso soma neuronale con grande nucleo chiaro e denso nucleolo • Multipolari Classificazione dei neuroni in base al numero di prolungamenti –i p più comuni più • Pseudounipolari – gangli sensitivi • Bipolari – retina – ganglio vestibolare – mucosa olfattiva olfattiv a • Unipolari – molto rari schema delle parti fondamentali del neurone arborizzazione b i i terminale d d it dendrite soma o corpo cellulare guaina mielinica i li i nucleo con nucleolo assone o neurite nero: soma e dendriti; rosso: assone e terminazioni corpo cellulare o soma e dendriti Corpo cellulare o soma • Morfologia variabile: – Stellata ((motoneuroni)) – Piramidale (corteccia cerebrale) – Piriforme (c. di Purkinje del cervelletto) – Sferica (gangli sensitivi) • Nucleo: – Voluminoso, V l i sferico f i od d ovoidale, id l centrale l – chiaro (vuoto, vescicoloso), corrispondente al predominio di eucromatina (elevata attività attività genetica) – Nucleolo unico, voluminoso ed intensamente basofilo b fil ((elevata l t attività attivit tti ità ità di sintesi i t i proteica) t i ) Citoscheletro e zolle di Nissl Impregnazione argentica ti Coloranti basici Soma: componenti citoplasmatiche • Mitocondri numerosi (anche nei prolungamenti) • Golgi spesso di estensione considerevole • Sostanza di Nissl: zolle basofile che si estendono t d aii d dendriti d iti ((ma non all’assone) ll’ ) reticolo endoplasmatico rugoso • Ribosomi Rib i numerosissimi i i i • Neurotubuli e neurofibrille (aggregati di neurofilamenti di 10 nm) • Centrioli quasi sempre presenti (nonostante ll’assenza assenza di mitosi) Dendriti • In genere multipli • Emergono da vari punti del corpo cellulare • Relativamente pi più ù brevi dell’assone • Si ramificano ripetutamente rimanendo nelle vicinanze del soma • Contorno irregolare, spesso ricoperto di spine o gemmule • Contengono tutti gli organuli (tranne il Golgi) • Funzionalmente e morfologicamente espansioni del soma assone Ultrastruttura dell’assone assone in sezione longitudinale Assone • Presente in tutti i neuroni • Di solito unico • Origina da una protrusione del soma detta cono di emergenza • In genere pi più ù lungo e regolare dei dendriti • Di solito non emette rami collaterali in vicinanza i i d dell soma… • … ma si divide ripetutamente nel cosiddetto territorio di innervazione • presenta un citoplasma (assoplasma) contenente strutture citoscheletriche altamente specializzate Dendriti • Abbondanti ribosomi, reticolo endoplasmico • Superficie punteggiata p gg da “spine” • Pi Più ù corti e ramificati nei pressi del soma Assone • Assenza di componenti associate a sintesi proteica • Abbondanti mitocondri p strutture • Speciali citoscheletriche • Superficie avvolta da guaina mielinica sostanza grigia e sostanza bianca nella sostanza grigia sono concentrati i corpi p cellulari,, le arborizzazioni dendritiche e i terminali degli assoni neuroni piramidali della corteccia la sostanza bianca è essenzialmente costituita da fasci di assoni marcatura da tracciante retrogrado Classificazione dei neuroni in base al comportamento dell dell’assone: assone: • Neuroni di di proiezione (tipo I di d Golgi) Golgi l ) – Assone di lunghezza considerevole: – grigia bianca b – grigia nervo • Intern I Interneuroni euronii (tipo i II di G Golgi Golgi) l i) i) – Assone pi più ù breve, non entra nella bianca, bianca non entra in un nervo – Si ramifica ripetutamente nell’ambito della sostanza grigia Classificazione dei neuroni in base al comportamento dell dell’assone: assone: • Neuroni del d l I tipo d di Golgi l – Assone di lunghezza considerevole: – grigia bianca b – grigia nervo • Neuroni N id dell II tipo i di G Golgi l i – Assone pi più ù breve, non entra nella bianca, bianca non entra in un nervo – Si ramifica ripetutamente nell’ambito della sostanza grigia nervo mielinizzato fibre mielinizzate Guaine di rivestimento dell’assone • Fibra nervosa: ll’insieme insieme dell dell’assone assone e dei suoi involucri di origine ectodermica Origine della mielina 1 Nel SNP, la guaina mielinica è formata dalle cellule gliali di Schwann Origine della mielina 2 Multipli p avvolgimenti concentrici di plasmalemma intorno all’assone Origine della mielina 3 Espulsione progressiva di citoplasma; lo stretto accollamento di membrane spiega la rifrangenza “bianca” della mielina • Segmenti “internodali” di 500 500--1000 µm interrotti dai nodi di Ranvier • Il tutto circondato da membrana basale: – Lamina basale (interna) glicoproteica – Lamina reticolare di Key e Retzius Nodo di Ranvier nervo mielinizzato Mielina nel SNC • SNP: Schwann Schwann--mielina • SNC: oligodendroglia oligodendroglia--mielina Sostanza grigia (scarsamente mielinizzata) Mielina nel SNC Sostanza bianca (mielinizzata) Fibre mieliniche e amieliniche • Spessore della guaina in relazione a tipo e calibro lib d della ll fib fibra nervosa: • Motoneuroni: – Assone spesso guaina spessa • N. della sensibilità sensibilità tattile: – Assone medio guaina di medio spess. • N. della sensibilità sensibilità dolorifica: – Assone sottile guaina sottile • Fibre dei nervi olfattivi – amieliniche Significato funzionale della mielina • Isolamento elettrico • Aumento della velocit velocità à di conduzione dell’impulso dell impulso (teoria della conduzione saltatoria) • Regolazione degli scambi metabolici • Ruolo della cellula di Schwann nella rigenerazione delle fibre Degenerazione e rigenerazione • All’inizio della vita postnatale, i neuroni perdono rapidamente e definitivamente la capacità capacità di replicarsi (popolazioni cellulari statiche o perenni) • Il tessuto nervoso pertanto non è in grado di rigenerare g g neuroni in seguito g a lesioni gravi del corpo cellulare • In seguito alla lesione di un assone, invece, il soma è in grado di rigenerare il moncone periferico (grazie al flusso assoplasmatico) l ti ) Lesione (taglio o schiacciamento) dell’assone D Degenerazione i Walleriana: W ll i completa degenerazione del moncone distale di assone e della guaina mielinica Altre conseguenze • degenerazione transinaptica o transneuronale – …che non si arresta alla sinapsi ma si estende al neurone successivo • degenerazione retrograda ((anche la p porzione p prossimale del neurone danneggiato rivela segni di lesione) – Cromatolisi: C li i dissoluzione della sostanza di Nissl – Frammentazione F ammenta ione del Golgi Rigenerazione 1 • Le cellule di Schwann iniziano a formare un per dirigere g la rigenerazione g “tubo” cellulare p • I macrofagi fagocitano i detriti Rigenerazione 2 • L’assone L assone emette “gemme” gemme che si allungano distalmente • L’accrescimento L accrescimento dei prolungamenti è guidato dal “tubo” o “cordone” formato dalla rete di cellule di Schwann Rigenerazione 3 • I prolungamenti si allungano verso il bersaglio periferico crescendo di circa 33-4 mm al giorno • Il ristabilimento della funzione può può avvenire anche dopo mesi e si possono verificare errori nelle riconnessioni Neuroni e neuroglia neuroglia:: riepilogo • neuroni – specializzati nella conduzione di impulsi elettrici che: • trasportano informazioni d una regione da i d dell corpo all’altra ll’ lt • integrano ed elaborano tali informazioni • cellule gliali – cellule “non nervose” che forniscono • sostegno strutturale • mezzo interno per gli scambi nutritivi e gassosi • attivit attività à di riparazione di lesioni • funzione di “isolamento” elettrico • forse partecipano alla conduzione nervosa? CELLULE di NEVROGLIA astrociti t iti oligodendrociti cellule di Schwann microglia Ependima cellule satelliti Astro ocita prrotoplasm. Astrocita a fibroso Oligod dendro oglia M Microg lia Tipi di cellule gliali ASTROCITI S Sostegno t meccanico e rivestimento astrocita protoplasmatico astrocita fibroso Sostegno trofico e barriera ematoencefalica Cicatrici gliali Modulazione sinapsi OLIGODENDROCITI formano la guaina mielinica CELLULE DI SCHWANN costituiscono la guaina di Schwann MICROGLIA derivano dai monociti CELLULE SATELLITI si dispongono intorno ai corpi cellulari dei neuroni gangliari EPENDIMA Tappezza la cavità interna del SNC Sviluppo del sistema nervoso Electronmicrograph of germ layers. http://www.med.unc.edu/embryo_images/unit-bdyfm/bdyfm_htms/bdyfm004.htm Preformazione Cristoforo Savolini, Morte di Seneca. • Il filosofo romano Seneca proponeva 2000 anni orsono l’idea l’ idea della preformazione • ……..suggeriva che gli embrioni umani erano persone in miniatura e che lo sviluppo pp significava che si diventava semplicemente più grandi Embrione Bimbo Adulto • La Preformazione pperse di credibilità qquando ggli anatomisti del 19° secolo notarono che gli embrioni non rassomigliano ai loro genitori • Gli E Embrioni b i i di diff differenti ti specie i rassomigliano i li l’uno l’ all’altro • Presa come evidenza per la teoria dell’evoluzione di Darwin…. Dimensione e forma del cervello dell’uomo come si sviluppa durante la gestazione e la prima infanzia il tempo regola lo sviluppo spaziale Lo sviluppo pp del sistema nervoso contiene tutte le informazioni utili a capire l’unicità ed irripetibilità d l cervello del ll umano. Le controverse teorie definite “protomap” e “protocortex” protocortex Taglia • La modifica più ovvia nel corso dello sviluppo è nella taglia - encefalizzazione • Ma nota: • Le modifiche più importanti sono nell’organizzazione e nell’interconnettività PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO CEREBRALE Protratto periodo di organogenesi (d l concepimento (dal i t aii primi i i annii di vita it postnatale) t t l ) -comparsa della placca neurale (15-17 giorni dal concepimento) -formazione del tubo neurale (26° giorno) -proliferazione cellulare e migrazione dal lume del tubo neurale verso le sedi definitive primo abbozzo degli emisferi cerebrali (fine del 1° 1 mese) -primo -comparsa della struttura cellulare stratificata della corteccia (2° mese) -fine della fase proliferativa (5°/6° mese) -differenziazione dei neuroni (crescita dei prolungamenti dendritici e assonali) li) -sinaptogenesi -eliminazione delle sinapsi soprannumerarie (morte cellulare programmata) -mielinizzazione Otto fasi dello sviluppo fetale ed embrionale a livello cellulare 1. Mitosi/Proliferazione 2. Migrazione 3 Differenziazione 3. 4. Aggregazione 5. Sinaptogenesi (terzo trimestre) 6 Morte neuronale 6. 7. Riorganizzazione sinaptica 8. Mielinizzazione Il sistema nervoso comincia con il processo di Neurulazione A 2 settimane dal concepimento, una porzione dell’ectoderma comincia a ripiegarsi su se stesso e a formare un cilindro chiamato TUBO NEURALE Tubo Neurale Tubo quasi chiuso q Si organizza in una serie di curve e convoluzioni convoluzioni. Dopo circa 5 settimane dal concepimento queste curve possono essere identificate come le principali componenti del cervello dei mammiferi 5. Sinaptogenesi Gli assoni si connettono ad altri neuroni attraverso le sinapsi 6. Morte neuronale programmata •Tra il 40 e il 75 % dei neuroni differenziati non sopravvivono. •Falliscono la connessione p sinaptica. Le cellule bersaglio g rilasciano dei segnali chimici che creano un gradiente. I dendriti si orientano e seguono questo gradiente. 5. Sinaptogenesi: Attrazione verso le cellule bersaglio Programmed Cell Death 1 sculpting structures 1. 2 deleting d l ti unneeded d d structures t t 2. 3. controlling cell numbers 4. eliminating non-functional or harmful cells Apoptosis may occur at any stage of neural development Lack of apoptosis promotes abnormal brain formation Why do neurons live or die? Viktor Hamburger, g , 1920s Expt: Look at the effect of removing or adding a limb on motor neuron survival in the spinal cord of the Xenopus frog R Result: lt Addi Adding a lilimb b iincreases neuronall survival, i l while hil removing i one reduces d itit. Model: The target is making something in limited quantities that promotes cell survival. 2 Possible functions of apoptosis in the development of nervous system System matching Error correction and guidance Transient function Removal of cells that appear to have no function or of an inappropriate phenotype or are harmful Pattern formation and morphogenesis: hindbrain formation Provide a means of evolutionary change 7. Riarrangiamento sinaptico •Le sinapsi inattive catturano in quantità pp scarse i fattori troppo trofici per rimanere stabili •Le sinapsi attive probabilmente prendono il fattore neurotrofico che mantiene la sinapsi 8. Mielinizzazione Mielinizzazione dura fino all’età adulta Fattori che regolano l’ontogenesi del sistema s s e a nervoso e oso • Genetici: espressione sequenziale di geni che determinano il destino del singolo neurone (assemblaggio) • Epigenetici: regolano le connessioni tra neuroni, ossia sinaptogenesi e morte programmata (p.e. fattori neurotrofici e ormoni) • Ambientali: stimoli sensoriali (visivi, acustici, olfattivi, ecc.) che conducono alla progressiva specializzazione di aree e strutture cerebrali ma anche xenobiotici Geni candidati A. NEURONAL DEVELOPMENT C. BRAIN INVOLVEMENT Chromosome 2 CAMP-GEFII Chromosome 2 CHN1 HOXD1 Chromosome 7 NCAM RELN VGF LAMB1 LRNN1 PTPRZ1 WNT2 & WNT16 cAMP-regulated guanine nucleotide exchange factor Homeo box D1 Neuronal cell adhesion molecule Reelin Nerve growth factor inducible Laminin beta-1 chain precursor Leucine-rich repeat protein, neuronal 1 Protein tyrosine phosphatase receptortype Z, polypeptide 1 Wingless-type MMTV integration site family members 2 and 16 GAD1 Chromosome 7 CHRM2 COPG2 SRPK2 SYPL GRM8 KCND2 B TRANSCRIPTION FACTORS B. Chromosome 16 A2BP1 ABAT Chromosome 2 ATF2 Activating transcription factor 2 CREBBP GRIN2A DLX1 & DLX2 NEUROD1 Distal-less homeobox genes 1 & 2 Neurogenic g differentiation 1 KIAA1243 TBR1 Chromosome 7 CUTL1 DLX5 & DLX6 FOXP2 Chromosome 16 TBX6 UBN1 T-box, brain, 1 Chromosome 2 FRZB CED-6 Chromosome 7 CPA1 & CPA5 MEST Chromosome 16 BFAR EMP2 SSTR5 Cut-like 1 Distal-less homeobox genes 5 & 6 Forkhead box P2 T-box 6 Ubinuclein 1 Chimerin 1 Glutamate decarboxylase 1 (brain, 67kDa) Cholinergic receptor, muscarinic 2 Coatamer protein complex, subunit gamma 2 Serine/Arginine rich protein kinase 2 Synaptophysin-like protein Glutamate receptor, metabotropic 8 Potassium voltage-gated channel, Shalrelated subfamily, member 2 Ataxin 2-binding protein 4-Aminobutyrate 4 Aminobutyrate aminotransferase CREB binding protein Glutamate receptor, ionotropic, N-methyl Daspartate 2A KIAA1243 protein D. HOUSEKEEPING Frizzled-related protein CED-6 protein Carboxypeptidase yp p isoform 1 & 5 Mesoderm specific transcript homolog Bifunctional apoptosis regulator Epithelial membrane protein 2 Somatostatin receptor 5 Reelin Ruolo fondamentale nella regolazione della migrazione di diversi tipi di neuroni durante lo sviluppo del cervello. Espressa anche nel cervello adulto, dove puo’ avere un ruolo nella plasticità sinaptica Topi reeler (reln-/reln-): sintomi neurologici (atassia, tremore) e alterazioni citoarchitettoniche in diverse aree del cervello (corteccia, ippocampo e cervelletto) simili a quelle descritti in studi di post-mortem di iindiv. di autistici i i i Topi eterozigoti reeler (reln-/+): deficit in alcuni test comportamentali; ridotta densità spine dendridiche dendridiche, deficit di GAD67, riduzione post-natale del num di cell Purkinje solo nei maschi Nell’uomo: Nell uomo: mutazioni recessive causano lissencefalia Reelin 5’UTR 3’UTR AAAAAA (GGC)n F-spondin-like Ex25 I II Ex35 Ex44 III IV V mRNA Ex51 VI VII VIII charged C-terminus protein Reelin domain IMGSAC families (Bonora et al, al Mol Psych 2003) Ex 25 N1159K Ex 35 V1762I Ex 35 V1762I Ex 44 R2290H Trinucleotide (GGC): trasmissione preferenziale degli alleli ‘lunghi’ (Persico et al, 2001) Ex 51 T2718A Sviluppo delle connessioni tra neuroni nella corteccia cerebrale 1 mese 3 mesi 2 anni Fattori neurotrofici come “direttori d’orchestra” Demonstration that different classes of sensory y neurons require different trophic factors for survivial high affinity catalytic receptor for the neurotrophin, Nerve Growth Factor neurotrophic tyrosine kinase receptor (NTKR) family Nobel 1986: Rita Levi-Montalcini and Stanley Cohen Identification of nerve growth factor (NGF) Experiment :Transplant mouse sarcoma t li b b d tumors near limb bud. Result: More neurons in the dorsal root ganglia g g survive. What makes neurons survive? They isolated the factor and called it nerve growth th factor f t (NGF). (NGF) 3 IDENTIFICATION OF CRITICAL RESIDUES WITHIN THE CONSERVED AND SPECIFICITY PATCHES OF NERVE GROWTH FACTOR LEADING TO SURVIVAL OR DIFFERENTIATION Structural location of key residues to make NGF/SS-1. The dimer of NGF is shown with each subunit colored separately in cyan and magenta. Residues F7, H84, and R103 are highlighted in yellow, as indicated. Rendered in Cn3D (NCBI). Mahapatra S, Mehta H, Woo SB, Neet KE, J Biol Chem. 2009 Sep 17 How Nerve Growth Factor was isolated 1. Develop an assay: cultured Dorsal Root Ganglia in a dish. Added tumor extract, neuron outgrowth is dramatically enhanced 2. 2 Identify Id tif a rich i h source off NGF: NGF purified ifi d NGF ffrom snake k venom 4 Neurotrofine: Polipeptidi che stimolano la crescita e il differenziamento di specifiche popolazioni neuronali Effetti del fattore di crescita neuronale (nerve growth factor, NGF) A B Un ganglio spinale cresciuto in assenza (A) o presenza (B) di NGF. In B, è possibile osservare una rilevante proliferazione di processi neuritici. Levi-Montalcini (1964) Prog Brain Res Does NGF really promote cell survival? DRG + Sympathetic Neurons They DIE + NGF They SURVIVE venom + NGF Ab They DIE NGF is the trophic factor that promotes cell survival NGF is made by the target neuron 5 The Neurotrophic Hypothesis: neurons compete for limiting amounts of a neurotrophin some neurons survive survive, other neurons die A Neurons approach target Neurons approach target B Degenerating neuron Degenerating neuron Target source of Target source of NGF neurotrophic factor Limited supply of Limited supplyfactor of NGF neurotrophic La morte cellulare • In altre parole - Use it or lose it! • Le Cellule che non sono stimolate da inputs possono morire La morte cellulare • Durante D ante il periodo pe iodo del riarrangiamento ia angiamento sinaptico, sinaptico i neuroni che non si proiettano su un target vitale vanno incontro a morte cellulare! • P.e., Hamburger (1950 1950)) mostrava che la rimozione di una zampa in un uccello in via di sviluppo si accompagnava a mancata formazione di muscoli per i motoneuroni in via di sviluppo che si proiettavano su di essi e ciò risultava in una sostanziale morte cellulare • Sembra che i neuroni richiedano, per sopravvivere, fattori di crescita dai loro targets VULNERABILITA’ del SNC alle INFLUENZE AMBIENTALI Organogenesi protratta (dal concepimento ai primi anni di vita postnatale) Gli ormoni sono importanti regolatori regolatori dello Gli ormoni sono importanti dellosviluppo sviluppo cerebrale periodo fetale p fetale eepostnatale ppostnatale cerebrale nelnelperiodo Gli ormoni sono importanti regolatori dello sviluppo cerebrale nel periodo fetale e postnatale controllano la proliferazione gliale e neuronale regolano la migrazione dei neuroni modulano la sinaptogenesi e i processi più tardivi di mielinizzazione Disponibilità di ormoni tiroidei durante lo sviluppo prenatale/neonatale in relazione alla maturazione del SNC Conception 12wks Birth Maternal TH F t l/ Fetal/neonatal t l TH Cerebral neurogenesis, migration Cerebral neurogenesis Neuronal differentiation, synaptogenesis Gliogenesis Myelinogenesis 2yrs FATTORI AMBIENTALI: Lo sviluppo in ambienti arricchiti induce modificazioni morfologiche permanenti nella corteccia del ratto La Teoria della Selezione dei Gruppi Neuronali (TSGN) [Edelman G.] • I tre cardini su cui si fonda l’impianto l impianto teorico che spiega l’origine di quella inestricabile organizzazione g microscopica dell’encefalo che fa di ogni essere umano una persona unica e irripetibile, corrispondono a tre grandi processi che hanno luogo in tutti i sistemi nervosi complessi p e,, in special p modo, in quello dei mammiferi Selezione in fase di sviluppo: Concetto di repertorio p p primario I processi dinamici di sviluppo portano alla formazione delle caratteristiche neuroanatomiche di una data specie. La variabilità dei livelli e delle ramificazioni più sottili tra individui della stessa specie è conseguenza degli effetti delle proteine di regolazione dell'adesione cellulare (CAM) e del substrato (SAM), dell'atti ità di segnalazione dell'attività segnala ione del fattore di crescita e della morte selettiva delle cellule. Questo produce reti anatomiche diverse da individuo a individuo che compongono il repertorio primario. Il codice genetico fornisce una serie di vincoli al processo di selezione. Selezione esperienziale Nel corso delle esperienze comportamentali comportamentali, specifici processi biochimici rafforzano o indeboliscono le connessioni sinaptiche. Questo processo selettivo, che è alla base della memoria, ritaglia dalla rete anatomica una varietà di circuiti attivi, chiamato repertorio secondario. I repertori primari e secondari conducono alla f formazione i di mappe collegate ll t da d connessioni i ia parallelismo massiccio e operante nei due sensi. Il rientro Ogni mappa è distinta funzionalmente dalle altre (per esempio nel sistema visivo esiste una mappa per l'orientamento, per il colore, per la posizione) così che, quando vengono selezionati alcuni gruppi di neuroni di una mappa mappa, possono essere selezionati contemporaneamente altri gruppi di neuroni appartenenti ad altre mappe connesse alla prima attraverso il meccanismo del rientro. In questo modo si ha la correlazione e il coordinamento di questi eventi di selezione selezione. Questo principio è forse ll'ipotesi ipotesi più importante nella teoria in quanto sta alla base del modo in cui le g nel corso dell'evoluzione si aree cerebrali che emergono coordinano tra loro per dare luogo a nuove funzioni. L'interazione con l'ambiente è effettuata da recettori esterni che comunicano con il cervello ed esso dà origine a mappe che adattano in modo automatico i propri confini al variare dei segnali. Il cervello contiene una molteplicità di mappe che interagiscono senza alcun supervisore e che tuttavia rendono unitaria e coesa la scena percettiva. percettiva Esso consente di riunire nella stessa categoria, avendone riconosciuta l‘utilità, molti oggetti differenti. IN CONCLUSIONE: La teoria della selezione dei gruppi neuronali (TSGN) permette di agglomerare questi concetti in tre principi chiave: Selezione in fase di sviluppo Selezione esperenziale Il rientro Si può concludere che, se nei processi evolutivi l'unità principale di selezione è il singolo animale (fenotipo) e nel sistema immunitario è il singolo i l linfocita, nel sistema nervoso non è la singola cellula, ma piuttosto un insieme di cellule estremamente t t connesse chiamato gruppo neuronico. • Le cause sono molteplici: in primo luogo la regolazione dinamica delle CAM (molecole di adesione al substrato) e delle SAM (molecole di adesione fra le cellule), la variabilità stocastica dei movimenti, l'estensione dei prolungamenti e la morte delle cellule durante lo sviluppo; in secondo luogo l'accoppiamento l accoppiamento, dipendente dall dall'attività attività delle connessioni, imposto alla rete dei neuroni nella fase in cui esplorano una regione cerebrale in sviluppo. Occorre sottolineare come l'intero processo si basi sulla selezione e coinvolga popolazioni di neuroni impegnate in una competizione topobiologica. Cos’è la plasticità cerebrale? • Capacità del cervello a rimodellare le sue connessioni sinaptiche (Hebb, 1949) • Risultato dell’apprendimento, della memoria e dell’adattamento a lesioni cerebrali Meccanismi •variazione del numero e dell’architettura delle sinapsi •variazione dell’efficacia sinaptica •riarrangiamenti strutturali Influsso nervoso 0.02 mm synapse un neurone può ricevere fino a 10’000 sinapsi 1015 sinapsi (1000’000’000’000’000) synapse I circuiti nervosi possono modificarsi in risposta all’esperienza La plasticità’ è presente in tutto il SNC, ma in particolar modo a livello della corteccia cerebrale Senza di essa Il nostro cervello non si sarebbe sviluppato in maniera normale •Il nostro comportamento sarebbe stereotipato ed immodificabile dall’esperienza Saremmo esseri senza memoria del passato I cambiamenti dei circuiti neurali in risposta all’esperienza sono meno plasticità corticale diminuisce con il evidenti man mano che la p procedere dello sviluppo Tuttavia, la plasticità corticale è presente nell’adulto, sia in risposta ad aumenti dell’attività afferente (apprendimenti) sia in risposta a riduzioni dell’attività afferente (lesioni) Signifié Signifiant ARBRE MARBRE MATRONE MAISON MONTAGNE MONTAGNE In seguito ad una lesione al SNC si verifica: Una riorganizzazione dei circuiti neurali, particolarmente evidente a livello corticale. Tale riorganizzazione può condurre, nel caso di lesioni che avvengono durante lo sviluppo, ad un recupero della funzione danneggiata. danneggiata • • Riorganizzazione perilesionale Riorganizzazione con spostamento all’emisfero controlaterale Il caso di lesioni alle aree dell’emisfero sinistro e lo sviluppo del linguaggio: • • Il “costo” della plasticità La “non equipotenzialità” degli emisferi Comprendere i meccanismi alla base della plasticità corticale, sia durante lo sviluppo che nell’adulto, potrebbe permettere di: correggere difetti insorti in seguito ad un processo di sviluppo deficitario o scorretto sfruttare al meglio o potenziare i tentativi spontanei di recupero che il sistema nervoso mette in atto dopo una lesione Le “regole” della plasticità Raffinamento e maturazione dei circuiti neurali durante lo sviluppo Formazione di una traccia di memoria Plasticità neurale: capacità dei circuiti nervosi di modificarsi, cambiando quindi la loro uscita, uscita in risposta all all’esperienza esperienza Cosa cambia nel circuito? L’efficacia delle connessioni sinaptiche si modifica in risposta ai cambiamenti nell’attività elettrica che l’esperienza induce nel circuito Ingresso presinaptico Risposta postsinaptica Ingresso presinaptico p p Esperienza (cambio di attività mantenuto nel tempo) Risposta postsinaptica o Meccanismo Hebbiano di plasticità: p con attivita’ sincrona rafforzamento delle sinapsi Principio di Hebb: se un neurone presinaptico A attiva ripetutamente i t t t il neurone postsinaptico t i ti B lla connessione i sinaptica i ti fra A e B si rafforza (1949) Corollario: se A fallisce ripetutamente nell’attivare B, la connessione fra A e B si indebolisce Meccanismo Hebbiano di plasticità: rafforzamento delle sinapsi p con attivita’ sincrona Neuroni presinaptici attivi sincronicamente Neuroni presinaptici attivi asincronamente Attività del neurone postsinaptico La verifica sperimentale dell’ipotesi di Hebb si ebbe con la scoperta, all’inizio degli anni ’70, del fenomeno del potenziamento a lungo termine (LTP) Esempio di potenziamento a lungo termine. Uno stimolo ad alta frequenza (treno di impulsi indicato con il impulsi, triangolo nero) produce un incremento p transitorio della risposta sinaptica (LTP precoce). Se si eseguono 4 stimolazioni ad alta frequenza si ha un potenziamento maggiore e permanente nell ttempo (LTP tardivo). t di ) Tratto da Kandel et al., 2003. Esperimenti successivi hanno mostrato che LTP della trasmissione sinaptica in una via afferente veniva indotto anche con una stimolazione a bassa frequenza frequenza, a patto che essa fosse accoppiata ad una forte depolarizzazione della cellula postsinaptica indotta dallo sperimentatore. Questo esperimento verificava direttamente l’ipotesi di Hebb ed p p proprietà p del LTP: identificava tre importanti la specificità del LTP per la via attivata, infatti la depolarizzazione della cellula postsinaptica per sé non induceva LTP nelle vie che non erano state attive in coincidenza con la depolarizzazione; l’associatività associatività, per cui se una via era debolmente attiva in modo però sincrono con una via fortemente attiva, andava incontro ad egualmente l t ad d LTP iin quanto t sii realizzava li una coincidenza i id temporale tra il suo stato di attivazione e una forte attivazione p postsinaptica; p la cooperatività cooperatività, per cui l’attivazione simultanea di numerose fibre presinaptiche è necessaria per elicitare LTP. CONDIZIONAMENTO OPERANTE La teoria del condizionamento operante venne formulata da B.F.Skinner in alternativa a quella del condizionamento classico di Pavlov. Pavlov. Skinner stabilì sperimentalmente che il comportamento poteva essere condizionato per mezzo di stimoli, o "rinforzi", positivi e negativi negativi.. Nell'illustrazione, un rinforzo positivo condiziona il topolino a trovare l'uscita dal labirinto labirinto.. Il topolino viene ricompensato con del cibo quando raggiunge la prima curva del labirinto (A). Una volta acquisito questo tipo di comportamento, il topolino non viene più ricompensato finché non raggiunge la seconda curva (B). Dopo molti tentativi all'interno del labirinto, il topolino deve raggiungere ll'uscita uscita (C ) prima di ottenere la ricompensa. La ricerca sul condizionamento operante portò Skinner a concludere che la ricompensa di azioni semplici condizionasse forme di comportamento complesse. Meccanismi di plasticità sinaptica (non alternativi) Ingresso presinaptico p p Risposta postsinaptica Ingresso presinaptico Risposta postsinaptica Ingresso presinaptico Risposta postsinaptica Potenziamento sinaptico Nuovi siti sinaptici Crescita di nuove connessioni Le modificazioni dell’efficacia sinaptica, per consolidarsi e mantenersi stabili nel tempo (modifiche a lungo termine) necessitano della trascrizione genica e della sintesi di nuove proteine L’attività neuronale (=esperienza) modifica l’espressione genica I secondi messaggeri accoppiano gli ingressi neuronali all’espressione genica: le si esperienze p traducono in modifiche biochimiche e strutturali dei neuroni Plasticità Neuronale • L’ efficacia della trasmissione sinaptica nel cervello è attivitàattività-dipendente e continuamente modificata. Esempi di tale persistente modificazione è la “long“long long-term potentiation and depression (LTP and LTD)”. • LTP/LTD è un aumento/riduzione nella efficacia sinaptica, che può essere elicitata dalla coniugazione dell’attività prepre- e post post--sinaptica. • LTP e LTD non sono solo di importanza fisiologica, ma possono anche giocare ruoli maggiori in vari eventi patologici. LTP E’generato in seguito al legame del glutammato (liberato dal neurone presinaptico) con i suoi specifici p recettori NMDA ((nella membrana postsinaptica) I recettori NMDA aprono i canali del calcio se la membrana postsinaptica è depolarizzata INDUZIONE DI LTP Legame del glutammato ai recettori NMDA e AMPA Ingresso di sodio promosso da AMPA e depolarizzazione della membrana postsinaptica Ingresso del calcio mediato dai recettori NMDA Il calcio attiva diverse proteinproteinchinasi che attivano l’enzima ossido nitrico sintasi Produzione di NO che penetra nel terminale presinaptico e attiva la guanilato ciclasi Produzione di cGMP che mantiene aperti i canali del calcio Reiterata liberazione del glutammato Ingresso di Ca nella spina dendritica L’accoppiamento attività neuronale – espressione genica è p g presente anche p per la trasmissione sinaptica p diretta ed è mediato dal Ca++ il quale può entrare nel neurone o attraverso i recettori per il glutammato di tipo NMDA oppure attraverso dei canali per il Ca++ voltaggio-dipendenti che si aprono quando il recettore non NMDA depolarizza il neurone non-NMDA neurone. Il Ca++ lega diversi enzimi intracellulari (proteine chinasi) che a loro volta possono traslocare al nucleo e modulare l’azione dei complessi proteici che determinano dete a o se un u gene ge e viene e e trascritto t asc tto o meno. e o Growth of dendritic spines (arrows) in response to synaptic stimulation in a brain slice. The neuron was filled with enhanced GFP by viral transfection and imaged with two-photon laser scanning microscopy. (from K. Svoboda). I passi che conducono ad una na modifica duratura dei circuiti neurali in risposta all’esperienza coinvolgono diversi fattori Il recettore NMDA funge da detettore di attività correlata fra il terminale presinaptico ed il terminale postsinaptico Livelli di inibizione Fattori a o neurotrofici eu o o c ((NGF, G , BDNF)) Protein chinasi (ERK, PKA) Neuromodulatori (Acetilcolina, Noradrenalina) Fattori di trascrizione (CREB) Componenti della matrice extracellulare e proteasi che li degradano La memoria spaziale nei roditori MORRIS WATER MAZE. N O N E S START Percorso tipico dei primi giorni del test, strategia di girare intorno al bordo della vasca cercando una via di fuga O E S START Percorso tipico degli ultimi giorni del test