VENTILAZIONE NON INVASIVA (NIV): PERCHE` NIV INDICAZIONI
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VENTILAZIONE NON INVASIVA (NIV): PERCHE` NIV INDICAZIONI
VENTILAZIONE NON INVASIVA (NIV): ASSISTENZA INFERMIERISTICA Paola Borella (Rianimazione I) Elena Pozzati (Rianimazione II) Fondazione I.R.C.C.S Policlinico San Matteo Pavia RIDUCE LE COMPLICANZE DELLA VENTILAZIONE INVASIVA POLMONITI SINUSITI NECESSITA’ DI SEDAZIONE QUINDI ↓ GIORNATE DI DEGENZA E’ una ventilazione non invasiva utilizzata in caso di insufficienza respiratoria acuta o cronica riacutizzata, in grado di supportare l’attività attività SPONTANEA del paziente riducendo il lavoro respiratorio e migliorando sia l’l’ossigenazione che l’eliminazione di CO2 INDICAZIONI PERCHE’ PERCHE’ NIV TRAUMI A LIVELLO DELLE VIE AEREE NIV ↓ MORTALITA’ La ventilazione non invasiva può essere utilizzata solo se il paziente è cosciente e collaborante, ha una buona stabilità stabilità emodinamica, buona capacità capacità espettorante e capacità capacità di proteggere le vie aeree. INDICAZIONI: - pazienti affetti da BPCO riacutizzata - pazienti con insufficienza respiratoria acuta o cronica secondaria a deformità deformità della gabbia toracica o a malattie neuromuscolari - pazienti con apnee notturne ostruttive - pazienti con insufficienza respiratoria acuta di origine traumatica (es. pazienti con fratture costali) - pazienti con asma bronchiale (solo nella fase precoce) - pazienti con polmonite - pazienti immunocompromessi ASSOLUTE: CONTROINDICAZIONI arresto respiratorio e severa ipossiemia che richiedono l’l’immediata intubazione agitazione e mancata cooperazione in paziente che richiede sedazione instabilità instabilità emodinamica, aritmie potenzialmente fatali, infarto miocardio coma (escluso carbonarcosi) carbonarcosi) o stato di incoscienza, rischio inalazione RELATIVE: Traumi acuti, deformità deformità o recente chirurgia facciale abbondanti secrezioni presenza di anastomosi esofagee pneumotorace, pneumomediastino (non controllati) obesità obesità patologica (spesso non si hanno strumenti idonei) PRESIDI NIV E’ competenza infermieristica : saper assemblare un circuito NIV conoscere le caratteristiche principali delle parti che costituiscono il circuito DA COSA E’ COSTITUITO UN CIRCUITO PER FARE NIV: •Alimentazione elettrica •Fonte d’ossigeno •Ventilatore •Filtro antibatterico •Circuito inspiratorio •Sistema di umidificazione •Interfaccia con sistema di fissaggio •Circuito espiratorio OBIETTIVI E PREREQUISITI ORGANIZZATIVI Individuare i pazienti da sottoporre a NIV Presenza di supporti tecnici idonei Scegliere la metodica più più adatta per il paziente Capacità Capacità di gestire correttamente la NIV Possibilità Possibilità di monitoraggio clinico e strumentale Prevenire e trattare le complicanze della NIV Possibilità Possibilità di intervenire rapidamente con intubazione endotracheale in caso di peggioramento delle condizioni cliniche del paziente Questo tipo di metodica deve essere utilizzata in quei servizi in cui vi è un èquipe medica ed infermieristica con adeguate competenze VENTILATORI E MODALITA’ MODALITA’ APPLICABILI Per utilizzare la ventilazione non invasiva esistono due diversi device: device: ventilatore ad alte prestazioni per ventilazione invasiva dotato di modalità NIV, in cui si utilizza un circuito bi-tubo (linea inspiratoria ed espiratoria) ventilatore concepito solo per la ventilazione non invasiva con modalità S/T, in cui si utilizza un circuito mono-tubo con valvola antirebreathing INTERFACCIA CON VENTILATORE BIBI-TUBO maschera facciale maschera nasonaso-bocca casco per non invasiva Le maschere devono essere per ventilatori bibi-tubo, cioè cioè senza perdite d’ d’aria fisse per l’espirazione e senza valvola antianti-asfissia SISTEMI DI UMIDIFICAZIONE ATTIVA a caldo con l’l’utilizzo di umidificatori a campana a piastra riscaldata ! DA RICORDARE L’umidificazione è un problema marginale se il tempo di ventilazione è breve e se si utilizzano FiO2 basse. Diventa un problema da non trascurare se si utilizzano FiO2 elevate per tempi prolungati INTERFACCIA PER VENTILATORE MONOMONO-TUBO maschere nasali maschere facciali maschere nasonaso-bocca Questi presidi devono essere per ventilatori monomono-tubo, tubo, cioè cioè con valvola antianti-asfissia e con perdita d’ d’aria fissa per consentire l’espirazione SCELTA DELL’ DELL’INTERFACCIA La scelta dell’ dell’interfaccia da utilizzare è molto importante perché perché permette di ottenere: una corretta ventilazione del paziente la collaborazione del paziente il miglioramento clinico INTERFACCIA MASCHERA NASALE E’ il tipo più più utilizzato nell’ nell’insuff. insuff. respiratoria cronica ed è utilizzata anche nel trattamento delle apnee notturne Sono le meglio tollerate dal paziente Ne esistono di vari tipi (che coprono tutta la superficie nasale, olive nasali solo per le narici e versioni da modellare direttamente sul naso formate da pasta di silicone o fibra acrilica ) MASCHERE NASONASO-BOCCA UTILIZZATA NELL’ NELL’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA VANTAGGI: uso nei pazienti che respirano attraverso la bocca minor perdite aeree durante il sonno utilizzo di FiO2 più più elevate SVANTAGGI: casi di claustrofobia ridotta tolleranza impossibilità impossibilità di parlare ed espettorare rischio in caso di vomito (utilizzare maschere trasparenti) lesioni da pressione (radice del naso e viso) lesioni corneali e congiuntivali … maschera nasale VANTAGGI: maggior comfort e tollerabilità tollerabilità possibilità possibilità di garantire alimentazione, comunicazione ed espettorazione utilizzo nel caso di claustrofobia minor rischio di dislocazione ridotto spazio morto ridotti rischi da vomito SVANTAGGI: necessità necessità di collaborazione (il paziente deve mantenere il più più possibile la bocca chiusa per limitare le perdite aeree) lesioni da pressione (radice del naso) lesioni corneali e congiuntivali …maschere nasonaso-bocca MASCHERE TOTALTOTAL-FACE …maschere totaltotal-face E’ a misura unica e copre tutto il viso. VANTAGGI: uso nei pazienti che respirano attraverso la bocca minor necessità necessità di collaborazione minori perdite durante il sonno visione panoramica riduce il rischio da pressione SVANTAGGI: maggior spazio morto maggiori rischi in caso di vomito (utilizzare maschere trasparenti) claustrofobia grave distensione gastrica secchezza oculare scarsa aderenza in caso di barba SISTEMI DI FISSAGGIO MASCHERA Meccanismo a rilascio rapido a tiro di filo Ne esistono di diversi tipi e in diversi materiali POSIZIONAMENTO DELLA MASCHERA 1. Estendere la lunghezza delle quattro cinghie 2. Far scorrere ciascuno dei fermagli sulla sporgenza della maschera 3. Con la maschera in una mano e la cuffia nell’altra, collocare la cuffia sulla testa e tirare la maschera sul volto del paziente. Le cinghie superiori della cuffia devono trovarsi sopra le orecchie e sotto gli occhi e le cinghie inferiori sotto le orecchie 4. Collegare il ventilatore 5. Posizionare la maschera sul volto e serrare le quattro cinghie fino a che l’insieme sia ben bloccato CASCO …posizionamento maschera CASCO PER NIV CASCO OBLO’ A VITE VALVOLA ANTISOFFOCA MENTO CONNETTORE ESPIRO CONNETTORE INSPIRO CUFFIA PER RIDUZIONE VOLUME INTERNO POMELLI PER AGGANCIO BRETELLE ACCESSI A TENUTA PER SONDE O CATETERI BRETELLE DI ANCORAGGIO MEMBRANA ELASTICA VANTAGGI: migliore tollerabilità tollerabilità (anche per lunghi periodi); possibilità possibilità di parlare ed espettorare; FiO2 elevate; migliore tenuta; evita lesioni corneali. SVANTAGGI: minore accessibilità accessibilità; spazio morto elevato; rumorosità rumorosità; possibili lesioni cutanee sul collo o a livello ascellare; possibili trombosi per compressione delle bretelle sui grossi vasi; possibili lesioni congiuntivali Caratteristiche tecniche: - realizzato in materiale plastico biocompatibile privo di latice - monopaziente - bretelle ascellari di ancoraggio; in alternativa è possibile ancorare le bretelle ad una cintura addominale o inguinale (queste cinture sono sono disponibili tra gli accessori) - protezioni di tessuto antibatterico per bretelle o cintura - connettore inspiro e connettore espiro, possibilità possibilità di chiusura con tappo dell’ dell’espiro - valvola antisoffocamento bibi-direzionale ad apertura automatica in mancanza di pressione - oblò ermetico di accesso al paziente con chiusura a vite - accessi a tenuta per sonde o cateteri - cuffie integrate (non presenti nella taglia pediatrica), che se gonfiate permettono un’ un’ulteriore riduzione del volume interno del casco di circa 3 litri -la tenuta ermetica del sistema è assicurata da una membrana elastica, che non aderisce al collo ma alla parte superiore del tronco del paziente CASCO PER NIV lo spazio morto del casco si riduce a soli 22-3 litri quando le cuffie integrate sono gonfie e il paziente è ventilato - si consiglia la sostituzione del casco dopo un uso continuativo di 7 giorni - esiste una taglia pediatrica da utilizzare nei bambini dai 3 ai 10 anni circa (sarà (sarà poi il personale medico ed infermieristico che valuterà valuterà l’eventuale utilizzo di una taglia per adulti ove necessario) - si sconsiglia l’l’utilizzo del casco nei bambini di età età inferiore ai 3 anni - per gli adulti la scelta della taglia adeguata va effettuata in base alla circonferenza del collo del paziente: small (per pazienti con una circonferenza collo che va dai 27 ai 34 cm); medium (per pazienti con una circonferenza collo che va dai 34 ai 41 cm); large (per pazienti con una circonferenza collo che va dai 41 ai 47 cm); extraextra-large (per pazienti con una circonferenza collo superiore ai 45 cm) PREPARAZIONE ALLA NIV Informare il paziente in modo da ottenere la sua collaborazione Valutare l’l’eventuale rimozione della protesi dentale (es. per maschera nasale mantenere parte superiore della protesi) Mantenere il paziente in posizione semiseduta Posizionare SNG (effettuare un buon fissaggio) ed eliminare l’l’eventuale aria o materiale presente nello stomaco del paziente Aspirare eventuali secrezioni PREPARAZIONE ALLA NIV Scegliere l’l’interfaccia più più idonea verificando la misura corretta Se si utilizza il casco medicare e fissare correttamente il catetere venoso in giugulare (se presente) Settare correttamente il ventilatore ed assemblare circuito con raccordi adeguati (valutare la necessità necessità di avere il sistema di umidificazione) Applicare idrocolloidi nei punti di maggior pressione per evitare eventuali lesioni CORRETTO POSIZIONAMENTO DEL CASCO Gonfiare la cuffia interna (utilizzare per esempio un tubo dell’ dell’O2 collegato al flussimetro), chiudere bene la clamp presente. Ricordarsi di sgonfiare la cuffia al momento della rimozione del casco Mentre il medico cerca di trovare il giusto assetto ventilatorio per il paziente, ridurre al minimo le fughe aeree posizionando correttamente SNG (può essere fatto uscire dal casco attraverso gli appositi accessi a tenuta) e CVC (attenzione ad eventuali inginocchiamenti che renderanno problematica la somministrazione della terapia infusiva) infusiva) Valutare il confort del paziente (se possibile ridurre il gonfiaggio della cuffia interna e allentare la tensione delle bretelle) CORRETTO POSIZIONAMENTO DEL CASCO Preparare il casco per NIV della giusta taglia: recuperare la forma cilindrica Posizionare le bretelle a livello ascellare Collegare il circuito respiratorio al connettore dell’ dell’inspiro (la parte dell’ dell’espiro va chiusa con un tappo) Attivare il flusso di ventilazione: questo permette la riduzione del tempo richiesto per la pressurizzazione Dilatare il collare del casco con quattro mani (occorrono due operatori) Fissare le bretelle sia anteriormente che posteriormente Fare leva sulla forcella della valvola antisoffocamento, a volte occorre creare una depressione all’ all’interno del casco semplicemente premendo leggermente sulla parte superiore del casco stesso …posizionamento casco MONITORAGGIO stato di coscienza movimenti della gabbia toracica utilizzo della muscolatura accessoria frequenza cardiaca pressione arteriosa saturimetria ETCO2 (la rilevazione andrebbe effettuata sulla via espiratoria) corretta valutazione dell’ dell’interazione tra paziente e ventilatore emogasanalisi confort del paziente parametri ventilatori: frequenza respiratoria, volume minuto espirato, perdite, PEEP, FiO2, pressione di picco la frequenza con cui il paziente va monitorato dipende dall’ dall’evoluzione clinica del paziente stesso molto importante è la corretta impostazione degli allarmi sul monitor e sul ventilatore attenzione ad eventuali movimenti del paziente, che possono portare sia al distacco del circuito dal casco o dalla maschera sia ad eccessive perdite di aria COMPLICANZE E RESPONSABILITA’ RESPONSABILITA’ INFERMIERISTICHE intolleranza ed agitazione: per ottenere la maggior collaborazione possibile da parte del paziente occorre spiegargli correttamente in che cosa consiste questa procedura e quale è la sua importanza; se possibile durante la giornata alternare periodi di NIV a periodi di maschera O2 in cui il paziente può eventualmente mangiare e bere; creare un ambiente circostante idoneo; dare un supporto psicologico e facilitare il rapporto con i familiari, rendere questa procedura più più confortevole possibile …in particolare per la maschera: dolore localizzato alla radice del naso, lungo il perimetro della maschera, nuca ed orecchie. Si può fare prevenzione utilizzando idrocolloidi nei punti di maggior pressione, posizionando gli appositi distanziatori, cambiando punti di appoggio COMPLICANZE E RESPONSABILITA’ RESPONSABILITA’ INFERMIERISTICHE distensione gastrica: posizionare SNG che deve essere periodicamente aspirato e lasciato a caduta (praticare un taglio al sacchetto di raccolta per permettere all’ all’aria di fuoriuscire); attenzione ai pazienti pediatrici dove un piccolo quantitativo di aria a livello gastrico è sufficiente per alterare la meccanica respiratoria congiuntiviti e lesioni corneali: occorre invitare il paziente a tenere spesso gli occhi chiusi e se necessario utilizzare colliri prescritti, lacrime artificiali secchezza delle fauci: alternare periodi in cui si utilizza un sistema di umidificazione con settaggio al valore minimo di temperatura (per evitare: la formazione di condensa ed eccessivo calore avvertito dal paziente); pulizia del cavo orale e se possibile dare piccoli sorsi di acqua LESIONE AL PONTE DEL NASO LESIONI AL MENTO E ALL’ ALL’ORECCHIO COMPLICANZE E RESPONSABILITA’ RESPONSABILITA’ INFERMIERISTICHE … in particolare per il casco Dolore in sede ascellare dovuto allo sfregamento e alla compressione data dalle bretelle, fino alla formazione di lesioni cutanee: applicare applicare preventivamente idrocolloidi o schiume a livello ascellare; alternare il sistema di ancoraggio utilizzando cinture addominali o inguinali o ancorando il casco ai lati del letto (possono essere utilizzate le stesse bretelle, oppure si possono usare bende e pesi come per esempio sacche di fisiologica) gonfiore agli arti superiori dovuto alla compressione delle bretelle a livello ascellare, fino alla trombosi dei grossi vasi: alternare il sistema di ancoraggio come descritto in precedenza dolore nella parte posteriore del collo e/o della nuca dovuto alla ghiera rigida del casco: per evitare la formazione di lesioni cutanee e rendere più più confortevole questa metodica si possono applicare preventivamente sul collo idrocolloidi o schiume e all’ all’interno del casco nella parte posteriore si può utilizzare uno spessore, rappresentato rappresentato per esempio dall’ dall’imbottitura di una bretella eccessivo rumore avvertito dal paziente dovuto al flusso d’ d’aria: utilizzare tappi auricolari QUANDO INTERROMPERE NIV Il trattamento con la NIV va interrotto ed occorre procedere con l’intubazione endotracheale in caso di : Necessità Necessità di protezione delle vie aeree Abbondanti secrezioni tracheotracheo-bronchiali Instabilità Instabilità emodinamica o alterazioni dell’ dell’ECG Persistenza sintomi o anomalie all’ all’EGA Peggioramento dello stato di coscienza Eccessiva agitazione psicomotoria …grazie