Chiesa di San Giovanni Apostolo a Ponte d`Oddi (Perugia)
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Chiesa di San Giovanni Apostolo a Ponte d`Oddi (Perugia)
Progetti Igor Maglica Da qualche anno, i circa 5.000 abitanti dei quartieri Montegrillo e Ponte d’Oddi di Perugia possono dichiararsi soddisfatti. Residenti in quartieri ormai assimilati nella periferia perugina, privi da molto tempo di sedi consone allo svolgimento di funzioni religiose (garage, palazzine, ecc.), essi hanno finalmente a disposizione un nuovo e moderno complesso parrocchiale. E se anche inizialmente le forme architettoniche dei volumi progettati da Paolo Zermani – che così bene si “sposano” con la semplicità francescana dei Frati Minori dell’Umbria – hanno suscitato qualche lieve perplessità (dovuta in gran parte al- paolo zermani Chiesa di San Giovanni Apostolo a Ponte d’Oddi (Perugia) Vista del modello. Nella pagina a fianco: l’entrata nella chiesa principale. FOTOGRAFIE Mauro Davoli l’assenza di ornamenti), i fedeli di San Giovanni Apostolo di Ponte d’Oddi,col tempo, hanno iniziato ad apprezzare sempre di più le linee severe e spoglie della realizzazione ecclesiale. Certo, né la conformazione orografica del terreno (pendio di una “tipica” collina umbra), né la soluzione tipologica prescelta (una sequenza lineare di “spazi” canonici lunga una cinquantina di metri) hanno facilitato molto il compito al progettista.Perché Zermani – autore di numerose opere che trattano il tema del “sacro” (Cappella sul mare a Malta, Cimitero di Sansepolcro, Cimitero di Sesto Fiorentino, Cappella-Museo della Madonna del Parto a Monterchi, ecc.) e docente in uno dei primi master in teologia e architettura di chiese (Facoltà Teologica dell’Italia Centrale di Firenze) – non è stato troppo propenso ad assecondare i gusti architettonici “nazional-popolari” dei fedeli perugini. Inseriti fisicamente in un paesaggio collinare umbro che an- 10 CIL 123 novera diversi esempi di architettura anonima e qualche sporadico albero d’ulivo – non proprio uno dei migliori panorami per le funzioni che dovrebbero ospitare –, la nuova chiesa francescana e il centro parrocchiale costituiscono di fatto una piazza bassa (il sagrato della chiesa principale) ed una alta (il sagrato della chiesa feriale e piazza del centro parrocchiale) innestate “nella storia della città di Perugia,di quel suo centro che i perugini chiamano, significativamente, Acropoli”. E infatti la planimetria generale sembra ricalcare alcuni principî di architettura ellenistica. Il volume maggiore della composizione, quello che contiene in un unico blocco la chiesa principale, la sagrestia e la chiesa feriale, si presenta esteriormente come un parallelepipedo incastonato nel terreno, con una linea di gronda costante (i 13 metri iniziali d’altezza variano fino a raggiungere i 6,5 m del centro parrocchiale). Il corpo lineare lungo e stretto, praticamente senza aperture in facciata, costituisce una specie di barriera, un “grande muro” in mattoni faccia a vista, che si interpone tra la strada a scorrimento veicolare e la nuova scalinata del fianco est che collega le quote altimetriche dei due sagrati. Sull’altro lato,è situata una seconda scalinata,larga quanto un marciapiede,che,comunque, adempie alle stesse funzioni di quella del fianco opposto. I due fronti stretti del volume (le rispettive entrate alla chiesa principale e a quella feriale) sono caratterizzati da un profondo taglio verticale che attraversa tutta la facciata, interrotto orizzontalmente da un’imponente putrella in ferro; il disegno che così appare, una croce,ha un notevole impatto visivo e simbolico (soprattutto nel fronte del sagrato inferiore) e rimanda idealmente in qualche modo (per la posizione leggermente in salita, per le dimensioni) alla croce del Crematorio del cimitero nel bosco a Stoccolma, di Gunnar Asplund e Sigurd Lewerentz. Il largo taglio presente nelle due facciate e in copertura è, in realtà, una linea di luce formata da un lucernario che attraversa l’intero edificio in copertura, per “accompagnare il fedele fino all’altare”. Il segno della lunga linea retta viene interrotto da un incrocio “strategico” che si forma sopra i locali della sacrestia,a circa due terzi da una delle due estremità. Ed anche in questo caso prende forma il disegno della croce, questa volta visibile dall’alto, dalle postazioni delle colline circostanti. Le tre croci che caratterizzano il volume principale hanno una forte valenza simbolica, oltre a supplire, certamente in modo adeguato, alla mancanza di ornamenti lamentata da alcuni parrocchiani. Entrando dalla quota bassa, all’interno “lo spazio è scandito dalle colonne, scostate di pochi centimetri dal paramento murario, fino a giungere alla zona presbiteriale, quest’ultima sovralzata di tre gradini”. Dietro l’altare, una grande quinta di forma quadrata “chiude la prospettiva della linea di luce che rimane così sospesa alle spalle del celebrante”. Aggirando ai lati la parete-fondale in mattoni, si oltrepassano la sagrestia e gli spazi di servizio per accedere alla chiesa feriale, per poi finalmente giungere all’uscita-entrata posta sul sagrato della piazza alta. Qui è situato il secondo volume della composizione,la casa parrocchiale, un volume ad “L” alto due piani con un portico a tutta altezza. I due volumi sono stati realizzati utilizzando il mattone “che appare in piena vista come materiale esterno e interno, consacra l'appartenenza alla natura del suolo e alla storia, all'identità di Perugia e dei suoi Santi”. ¶ Sezione trasversale della chiesa principale. Scheda tecnica Progetto: Paolo Zermani, con Mauro Alpini, Fabio Capanni, Giacomo Pirazzoli, Fabrizio Rossi Prodi Collaboratori: Giovanna Maini,Tomohiro Takao Strutture e D.L.: Mario Serra Impresa: Marinelli, Perugia Cronologia: 1997, progetto di concorso; 1998-2000, progetto esecutivo; 2001-2006,realizzazione 12 CIL 123 Sezione longitudinale. Veduta dell’intervento dalle colline circostanti. 13 PROGETTI Vista del fronte laterale del volume contenente la chiesa principale, la sagrestia e la chiesa feriale. 4 4 4 4 4 Nella pagina a fianco: l’interno della chiesa principale, verso l’altare. 4 5 6 3 2 1 Pianta del piano terra e, a destra, del primo piano. Legenda: 1. chiesa principale 2. sagrestia 3. cappella feriale 4. abitazione del parroco 5. sale per le attività pastorali 6. salone comunitario 14 CIL 123 5 5 5 5 5 5 5 15 PROGETTI