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Frammenti di Mosaico
Frammenti di Mosaico 2012/2013 il MOSAICO Società Cooperativa Sociale “Il Mosaico” - 22070 BULGAROGRASSO (Como) Frammenti di Mosaico 2012/2013 Frammenti di Mosaico 2012/2013 Numero unico a cura della Società Cooperativa Sociale “Il Mosaico” Via C. Battisti, 15 - 22070 BULGAROGRASSO (Como) Tel. 031.890.752 - Fax 031.891.138 [email protected] - www.cooperativamosaico.it Dicembre 2012 il MOSAICO Società Cooperativa Sociale “Il Mosaico” - 22070 BULGAROGRASSO (Como) Il rilancio futuro Redazione: Fabio Ferrario Federica Sciaini Annamaria Molteni Elisabetta Micari Stampa: Laboratorio Grafico Veniano Veniano (CO) [email protected] SOMMARIO Il rilancio futuro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La cooperazione sociale alla prova della verità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Calati giunco che passa la piena... e poi?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Guardando al futuro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “L’obbedienza non è più una virtù” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Quale legalità? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Legalità: non sempre e solo regole, ma buon senso e amore . . . . . . . . . . . . . Un caloroso saluto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nessuno si salva da solo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mosaico Junior . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Che confusione a Conchigliopoli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Una lettera per te, che ti affidi al nostro lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I nostri giornalisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Hablamos Espagnol. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Laboratorio teatrale... eccoci! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Laboratorio di Danzaterapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La vita in comunità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Correva l’anno 1598... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 settembre 2011: effetto domino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Se io fossi la linea del tempo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a cura di FABIO FERRARIO 1 di ANNA CESAREO 2 di ELISABETTA MICARI 3 a cura della REDAZIONE 4 di ELENA PUGNO 5 di LUCA CLERICI 6 di ANNA GELLI 8 di DANIELA ROVEDA 9 a cura della REDAZIONE 9 a cura della REDAZIONE 12 a cura del LABORATORIO CULTURALE 13 di “ZIA TINA” 14 a cura della REDAZIONE del FRAMMENTINO 16 a cura della REDAZIONE del FRAMMENTINO 16 a cura della REDAZIONE del FRAMMENTINO 17 a cura della REDAZIONE del FRAMMENTINO 18 a cura della REDAZIONE del FRAMMENTINO 19 a cura della REDAZIONE del FRAMMENTINO 20 a cura della REDAZIONE del FRAMMENTINO 22 a cura dei ragazzi dello “Smeraldo” e della “Giada” 24 a cura di Fabio Ferrario EDITORIALE L’ argomento “Legalità” scelto quest’anno come tema conduttore della programmazione dei laboratori della nostra Cooperativa, mi porta a riflettere su cosa è bene e cosa non lo è. Se è vero che la legalità è un “auspicabile punto di partenza” su tutte le azioni che compiamo come cittadini e come lavoratori, è altrettanto vero che le regole non debbono solo essere rispettate. La consistenza del nostro futuro dipenderà da ciascuno di noi, dalla forza che riusciremo a mettere in campo per combattere tutti insieme, ogni giorno, per avere più giustizia. Non stiamo dunque a guardare, non affidiamo le nostre vite e le nostre speranze né al politico di turno né alla nuova legge. Per il nostro Mosaico abbiamo pensato che il rilancio futuro dovrà passare attraverso l’innovazione dei servizi offerti. La crisi generale che ha avuto ovvie conseguenze anche sul Welfare e la riduzione della spesa pubblica in questo ambito porta la nostra realtà in una situazione di “limbo”. Da un lato ci siamo trovati a doverci sostituire ad Enti Pubblici senza fondi ma an- Il rilancio futuro che spesso incapaci di far fronte alle nuove esigenze della società. D’altro lato dipendiamo dagli stessi Enti per quanto riguarda servizi già in essere ma soprattutto ci si trova bloccati sul fronte dell’innovazione. Erroneamente si pensa che una Cooperativa Sociale possa dare i servizi senza le giuste entrate (pubbliche o private che siano). Ci si è trovati nella condizione di dover giustamente offrire la stessa qualità dei servizi offerti a prezzi richiesti che nemmeno lontanamente sono reali prezzi di mercato. Dobbiamo forse lavorare in perdita per sopperire alle carenze del Pubblico? Se il futuro prevede che il privato sociale vada in sostituzione del pubblico sociale devono essere riconosciute le giuste competenze ed economie a realtà che, e questo è lampante, in numerosi casi, riescono ad ottimizzare professionalità, competenze ed economie che troppo spesso nel settore pubblico non sono sfruttate a dovere. Questo lungo e difficoltoso percorso ci ha portato ad una serie di forti valutazioni interne alla nostra organizzazione che hanno avuto come riflessioni finali la scelta di non regredire sulla qualità dei servizi offerti, anche a fronte di maggiori costi, per garantire lo stile Mosaico che pensiamo di aver sempre portato avanti in tutti questi anni. Ovviamente avremmo potuto uscire dal nostro mercato prendendo come punto di partenza il mancato contributo e suddividendo lo stesso per il numero degli utenti : sarebbe stato facile ma non sarebbe in linea con la Mission della Cooperativa. Si è cercato quindi una giusta mediazione tra il “quanto ci servirebbe” e il “quanto è giusto” : tutto ciò ci ha portato a l l a p re s e n tazione di un budget comunque difficile ma che ci dà anche un fondo di speranza per il nuovo anno. Spostando lo sguardo fuori dalla sola visione economica e ripercorrendo velocemente l’anno passato non possiamo non posare la nostra attenzione sui festeggiamenti per il Ventennale della nostra Cooperativa. E’ stato sicuramente un momento che ha visto la parte più bella della vita di Cooperativa. Un momento che ha fatto riscoprire la soddisfazione del lavorare e costruire qualcosa insieme. Un momento che ci ha fatto sentire ancora parte di un territorio; un momento che ci ha fatto ritrovare molte persone che nel corso degli anni ci hanno aiutato sotto molteplici punti di vista. Un momento che ci ha dato la conferma che quando tutti insieme rincorriamo un obbiettivo siamo in grado di raggiungerlo. Il Ventennale deve essere però considerato come un punto di partenza per continuare, per rilanciare, per migliorare. Questo spirito dovrà obbligatoriamente accompagnarci nei momenti economicamente e socialmente difficili che ci circondano e che purtroppo si prospettano ancora all’orizzonte. Siamo certi che i nostri gruppi di lavoro sapranno affrontare con rinnovata fiducia i prossimi anni di lavoro. 2 di Anna Cesareo La Cooperazione Sociale alla prova della verità L’anno 2012 è stato dichiarato dall’ONU “Anno Internazionale delle Cooperative”. In Italia ed in particolare in Lombardia si sono svolti diversi convegni che hanno realizzato un percorso per celebrare l’evento ed i temi posti all’attenzione affondano nella concretezza delle situazioni e dell’attualità. La Cooperazione Sociale in questi 20 anni di attività regolata dalla Legge 381/91 ha saputo reggere ai cambiamenti, alle difficoltà, alla crisi generale, attraverso originali e differenti aree d’intervento e promuovendo numeri significativi d’inserimento lavorativo per le fasce di disoccupati in condizioni di svantaggio. Le Cooperative Sociali “Il Mosaico” e “ Oasi Mosaico 2000 onlus” , hanno cercato di testimoniare che il Modello di Comunità, va oltre al modello cooperativo, in quanto attraverso l’ impegno territoriale, si intercettano i cambiamenti delle questioni sociali, senza rinunciare all’identità originaria, quella dell’attenzione alla persona disabile e al suo divenire adulta. In questi ultimi anni la “que- stione sociale” si è ri-scritta, non è più la stessa: povertà e vulnerabilità, nuovi bisogni culturali ed economici ci invitano ad osservare le variabili interne ed esterne alle cooperative sociali in quanto alcuni servizi hanno saturato il territorio, altri risultano obsoleti e dunque è questo un tempo per progettare, guardando a come ridefinire i settori d’intervento per essere veramente sostegno alla società civile a alla rete di servizi organizzati che gli ambiti distrettuali possono offrire. La Cooperazione sociale fa parte della storia e dei suoi cambiamenti, non può restare un vagone fermo, bensì riparte come una locomotiva che sa trascinare e aggregare con modelli virtuosi di innovazione. L’innovazione non dimentica il passato. Oggi è necessaria, forse indispensabile, per continuare ad avere il ruolo di partner efficace ed utile al sistema d’interventi sociali. Non è una sfida, ma la prova della verità. Le riflessioni opportune per innovare passano da variabili esterne ed interne. Valutazioni esterne: - La competizione provocata da politiche pubbliche non sempre corrette, non porta lontano e va bene per selezionare grandi erogatori di servizi e non quelli che scelgono il Modello di Comunità. Anche alcune formule di accreditamento sclerotizzante possono affossare lo spirito imprenditoriale e creativo della progettazione funzionale al periodo. La nostra storia di cooperatori sociali passa attraverso legami di coordinamento e di sussidiarietà. La sussidiarietà non va confusa con il consumismo, bensì per noi significa costruire un sistema dove le persone si aiutano, collaborano, cooperano. Valutazioni interne : - Per promuovere innovazione alla cooperativa serve una solidità organizzativa ed economica, una cultura imprenditoriale legata a partnership territoriali, governances plurali, reti intersettoriali e valutazione della dipendenza pubblica rispetto a quella privata in termini di patti contrattuali. Ciò che serve è creare un mix tra modelli innovativi perché “ innovazione” non sia una parola da spendere, bensì sia un’esperienza da realizzare, che genera occupazione e miglioramento della qualità della vita nel territorio dove si esprime. Innovazione e giustizia sociale! Questa è la formula che ispira il lavoro delle nostre cooperative guardando al futuro. Rinunciando ad essere cooperative deleganti e lavoriste a favore di interventi opportuni realizzati con responsabilità e passione per le politiche sociali. E’ possibile quando si costruiscono le condizioni per utopie perseguibili. “ Il più bello dei mari è quello che non navighiamo. Il più bello dei nostri figli, non è ancora nato. I più belli dei nostri giorni, non li abbiamo ancora vissuti, e quello che vorrei dirti di più bello, non te l’ho ancora detto” (1991/ Nazim Hikmet) di ELISABETTA MICARI Riflessioni a bassa voce Calati giunco che passa la piena... e poi? Legalità … tutti conosciamo il significato della parola, tutti vediamo come anche e proprio in questi giorni i suoi limiti siano spesso superati … Ma non sarà stato superato lo stesso concetto ? Non stiamo sentendo che alcuni dei nostri rappresentati giustifica il proprio operato dicendo che quello che è stato fatto era conforme alla legge? Forse bisogna chiedersi se sia possibile scindere il concetto di legalità da quello di moralità e di etica. Ma qualcuno ha cantato che “L’etica è una vittima incosciente della storia” (Franco Battiato,of course). E, cantando cantando, mi viene in mente il testo di un’altra canzone, questa volta di Giorgio Gaber, precisamente “Libertà”. Possiamo essere liberi, vogliamo esserlo se è vero che “Libertà è partecipazione”? O è più facile rassegnarsi al degrado che ci circonda, senza più la forza di alzare la testa? E’ più facile far credere alle nuove generazioni che tutto resterà come prima o si può fare lo sforzo di insegnare loro che si può costruire un mon- do migliore? Siamo capaci di insegnare che essere liberi di contravvenire alle regole è in realtà essere schiavi di qualcosa? Noi che abbiamo queste responsabilità siamo davvero convinti che questo sia possibile? I tempi che stiamo vivendo dovrebbero essere l’occasione per riscoprire quali sono le cose che hanno valore, preferendole a quelle che hanno un prezzo. Diventa però molto difficile oggi, poiché viene a mancare uno dei diritti fondamentali: quello al lavoro, indispensabile per la dignità delle persone perché è il diritto che consente di progettare il futuro. Chissà che non siano alla fine i nostri giovani ad insegnarci che “si può”, che essere in tanti a volere qualcosa di diverso sia già la forza necessaria per il cambiamento … 3 a cura della REDAZIONE Guardando al futuro Vogliamo che il nostro sguardo sia costruttivo. Né catastrofico, né ingenuo. Vogliamo osservare il futuro dandoci delle linee che cerchiamo di sintetizzare di seguito. Quattro punti cardine che spieghino la filosofia che seguiremo nel nostro prossimo cammino: RENDERE VISIBILE IL PROPRIO LAVORO L’autoreferenzialità è sempre stata oggetto di discussione all’interno dei nostri Centri. Non dovevamo essere noi a dire come lavoravamo. Dovevamo solo dimostrarlo concretamente. Allora, dall’esterno, sarebbero arrivate conferme e gratificazioni. E, queste, negli anni, sono arrivate. Ci troviamo, però, oggi, a dover sottolineare il patrimonio dei valori che si respirano all’interno delle nostre Cooperative. Non solo al Mosaico, sia ben chiaro, ma in tutti quei luoghi dove, come qui, la spinta motivazionale va ben oltre al mero svolgimento di funzioni al fine di “portare a casa” il proprio stipendio. Il lavoro nel sociale è un lavoro di fondamentale importanza per l’intera comunità. Per questo dobbiamo valorizzarlo, dobbiamo comprenderne le intense soddisfazioni, ma anche le forti emozioni, spesso anche negative. L’operatore sociale è un lavoratore che entra empaticamente in relazione con le vite che incontra e noi crediamo che questo forte coinvolgimento, supportato da una formazione continua, debba essere compreso e riconosciuto a livello sociale. 4 FINALIZZARE OBIETTIVI E CONTENUTI Consapevoli delle fatiche da affrontare, dobbiamo concentrare la nostra attenzione su tutte le azioni necessarie per l’ottimizzazione delle spese. La nostra bravura sarà quella di riuscire a mantenere la qualità dei Servizi del nostro Mosaico, dando forme più definite per poter essere ancora protagonisti della storia della Cooperazione sociale. RIDARE IMPORTANZA ALLE PAROLE: DIRITTI, DIGNITA’, GIUSTIZIA Perché la scarsità di risorse deve essere la risposta che chiude il dialogo fra chi ha bisogno di aiuto e gli enti nati appositamente per dare risposta a queste richieste? Non è giusto e non ci si deve stancare di urlare i propri diritti, di pretendere dignità, di avere giustizia. Le Cooperative Sociali sono nate per dare risposte e creare percorsi di benessere e di emancipazione. Non siamo nati per fare profit, ma per servire i cittadini con responsabilità. L’Operatore Sociale è infatti “colui che opera” al fine di dare dignità e fiducia alle persone che accedono ai Centri come Il Mosaico. METTERE IN CRISI LE PROPRIE CERTEZZE Per affrontare la complessità dei temi tracciati è fondamentale concentrare la propria attenzione sulla creazione di nuovi sistemi organizzativi. Come? Innanzi tutto “mettendo in crisi le proprie certezze”, ovvero scardinando il piacevole rituale delle nostre abitudini. Cosa vogliamo dire? Vi stiamo dicendo che per combattere i sentimenti fatalistici e per vincere la paura è necessario che ciascuno di noi reagisca, affinchè la crisi (come tutte le crisi) porti rinnovamento, idee, strategie risolutive. Non paralizziamoci di fronte alle difficoltà, uniamoci e troviamo la strada giusta da percorrere. di ELENA PUGNO “L’obbedienza non è più una virtù” P er ragioni di studio ho avuto occasione di leggere questo testo, che sicuramente molti di voi già conosceranno, che raccoglie gli scritti di un sacerdote degli oppressi, di una parrocchia di montagna, che lottava contro le discriminazioni di classe, sorretto dalla consapevolezza che l’ignoranza fosse il principale nemico delle classi povere. Per questo don Milani scelse di essere oltre che prete anche insegnante, poiché considerava l’istruzione come principale mezzo per uscire da una situazione di umiliante subalternità culturale e sociale. Ci sono alcune frasi del suo libro, sul tema della coscienza e della responsabilità individuale, che reputo molto consone all’argomento di cui tratta quest’anno il giornalino del Mosaico e che vorrei sottoporre all’attenzione di tutti, per poi farne motivo di riflessione e condivisione: “Bisogna avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni; che non credano di potersene fare scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto” “Ho studiato il principio della responsabilità in solido. Il popolo lo conosce sotto forma di proverbio: -Tant’è ladro chi ruba che chi para il sacco-” (dal libro omonimo di Don Lorenzo Milani) “L’unico modo di amare la legge è di obbedirla.Bisogna tenere in considerazione le leggi degli uomini e osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate”. La politica è l’arte della trasformazione del mondo e la buona scuola rafforza la volontà di leggi migliori, spinge quindi a battersi politicamente contro le leggi ingiuste, che sanzionano i privilegi e i soprusi dei più forti. Don Milani è stato quindi un sostenitore dell’omnicrazia, il “potere di tutti”, in cui ciascuno è chiamato a partecipare al potere per quanto è nelle sue possibilità e nessuno è in linea di principio escluso dalla gestione e dall’organizzazione del potere. Questo sarebbe l’atteggiamento più auspicabile per essere davvero liberi, ma molti (me compresa), forse per pigrizia, paura, stanchezza, lassismo, ignoranza, ottusità…per tanti motivi, purtroppo non vogliono o non sono in grado di dare espressione alle infinite ricchezze racchiuse nelle menti e nei cuori di ciascuno. 5 di LUCA CLERICI Quale legalità? Il grande Maestro e Poeta Bernardo Bertolucci ancora una volta, ci insegna qualcosa ... Q uando parliamo di legalità, spesso pensiamo all’impegno eroico di due magistrati come Falcone e Borsellino o alla cronaca più recente di brutte vicende che raccontano delle pericolose infiltrazioni andranghetiste nel nostro territorio. Ma la battaglia per la legalità non è solo quella più visibile e assolu- tamente necessaria che combattono le forze dell’ordine contro i gravissimi reati di riciclaggio, estorsione, omicidio, associazione a delinquere, etc… Legalità è anche combattere tante altre “minori” ingiustizie a cui spesso non tutti danno la necessaria importanza, ma che sono causa di umiliazione e sofferenza per centinaia di migliaia di persone. Legalità significa anche far rispet- Una nuova voce a favore della disabilità trasmissione di Fabio Fazio “che tempo che fa”, ha raccontato della sua difficoltà di vivere a Roma girando su una sedia a rotelle a causa della sua malattia (ndr. sclerosi multipla) ed in particolare di un episodio imbarazzante accaduto al Campidoglio. BERNARDO BERTOLUCCI, non ha bisogno di alcuna presentazione. Basta ricordare alcuni dei suoi film: Il conformista, Ultimo tango a Parigi, Novecento, La tragedia di un uomo ridicolo, L’ultimo imperatore (vincitore nel 1988 di ben 9 oscar!), Il tè nel deserto, Piccolo Budda, etc. …. Nella 6 La sua testimonianza: “Circa un anno fa, a Roma, ero in ritardo al matrimonio dei miei amici Mario Martone e Ippolita Di Majo, in Campidoglio. Sono arrivato lì in sedia a rotelle, accompagnato dal mio assistente. Mi sono reso conto, però, che l’edificio della Sala Rossa, quella dove si stava svolgendo il matrimonio, aveva due gradoni di accesso per tutto il suo perimetro. Abbiamo cercato un guardiano, o qualcuno che ci aiutasse con una rampa movibile in modo tare i diritti sanciti dalla nostra costituzione, e garantirli per tutte le persone, non solo per alcune. Ci sono delle cose che possono essere insignificanti o “normali” per una maggioranza di persone, ma le stesse si trasformano in un ostacolo insormontabile (in una vera e propria ingiustizia, o meglio illegalità!) per una minoranza di persone. Mi ha fatto pensare proprio a questo, quello che è accaduto al regista Bernardo Bertolucci nella città di Roma: l’impossibilità di muoversi autonomamente a causa della sua nuova condizione di vita, che lo costringe su una poltrona con le ruote. Benvenuto Maestro! Benvenuto in un girone infernale fatto di gradini, sguardi morbosi, diritti calpestati… di ex presidenti di società pubbliche che bucano le gomme. da superare i gradoni. Evocati con fatica pochissimi impiegati mi guardavano sconcertati dalla richiesta (se non vagamente irritati). Alla fine quattro persone generose mi hanno sollevato insieme alla carrozzina. Intanto il matrimonio si era concluso. Io ero profondamente umiliato e anche molto arrabbiato. Avrei voluto scrivere al Sindaco per segnalargli che in casa sua, il Comune di Roma, non c’era accesso per le persone, come me, prive di mobilità e affidate totalmente all’ausilio della sedia a rotelle. Così mi sono accorto che quello era anche l’accesso ai bellissimi Musei Capitolini. Caro Sindaco, Lei chiude la porta in faccia a tutti quei turisti, e non credo siano pochi, che arrivano in sedia a rotelle per visitare il famoso Campidoglio. Forse non se ne rende conto ma Lei ogni giorno, puntualmen- te, manca di rispetto a chissà quanti disabili… Confesso di avere sempre provato affetto e curiosità per tutti coloro che vengono definiti “diversi”: socialmente, culturalmente e sessualmente. Il mio lavoro mi ha portato molto lontano e ogni volta mi sono innamorato delle culture che andavo scoprendo, così diverse dalla mia. Passo molto tempo a Londra. Lì non esistono marciapiedi senza rampa o con rampe bloccate da auto parcheggiate abusivamente. Per non parlare dei black cabs, i tipici taxi neri inglesi, tutti muniti di una mini rampa pieghevole che permette alle carrozzine di entrare facilmente all’interno. Mi vedo arrivare con un black cab in Campidoglio e lì essere bloccato dalla mancanza di sensibilità e di civiltà in auge a Roma nei nostri giorni. Che fare? Ci trasferiamo tutti a Londra?” Abbattere le barriere architettoniche: Ne parla la costituzione! Forse non servirebbe ribadirlo, ma visto che per alcuni la “mania” dell’accessibilità è un “pallino” delle persone disabili, è il caso di dire che, nel nostro Paese, l’accessibilità si fonda direttamente sulla Costituzione Italiana. Fin dall’articolo 3 infatti la nostra carta costituzionale sancisce che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando, di fatto, le libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il primo sviluppo della persona umana”. Tenendo conto che la legge principale che riguarda le barriere architettoniche è del 1989, segnaliamo di seguito qualche precedente. Dal 1948, data in cui la nostra Costituzione entra in vigore, passiamo allora al 1971, quando la legge numero 118, all’articolo 27, prevede tra le altre cose che: • “in nessun luogo aperto al pubblico può essere vietato l’accesso ai disabili”. • “i nuovi edifici pubblici, e quelli di interesse sociale, devono essere sprovvisti di barriere architettoniche”. • “i luoghi dove si svolgono manifestazioni o spettacoli pubblici debbono prevedere e riservare posti per disabili non deambulanti”. • “Gli alloggi di edilizia economica e popolare, posti a pian terreno, vanno assegnati prioritariamente ai disabili non deambulanti, se ne fanno richiesta”. La stessa legge 118/71, all’articolo 28, prevede anche che “vanno rimossi gli ostacoli negli edifici scolastici, per consentire l’accesso ai ragazzi disabili”. Infine, pochi anni prima della 13/1989, nel 1986, la legge 41 fa “divieto alle pubbliche amministrazioni di approvare progetti pubblici senza l’eliminazione delle barriere architettoniche”. Quali barriere architettoniche da abbattere anche nel tuo comune? Anche se non sei un disabile, ti è mai capitato di fare un giro per il tuo paese spingendo un passeggino per gemelli, o reggendoti su delle stampelle? o magari spingendo un amico e/o un parente in carrozzina? Se non ti è mai capitato prova a farlo anche solo una volta per scoprire quali e quanti ostacoli ci sono … Spesso può risultare impossibile compiere queste semplici azioni da solo: entrare in un negozio o in un edificio pubblico, accedere ad una piazza rialzata o ad un parco, salire/scendere da un marciapiede per attraversare la strada sulle strisce pedonali, visitare una mostra o un museo, etc… Gli ostacoli sono veramente tanti, sia nelle grandi città come nei piccoli comuni …. Ma noi cittadini che cosa possiamo fare? A mio avviso possiamo fare tanto! 7 Innanzi tutto bisogna tornare ad indignarci smettendo di rassegnarci e di pensare che tanto oggi non ci sono più soldi per nessuno e dunque non si può mai fare niente. Questo non è vero! Se è vero che in questi tempi di crisi i soldi (sia pubblici che privati) sono sempre di meno, però è anche vero che molto spesso i soldi pubblici (cioè i nostri soldi delle tasse che paghiamo!) vengono spesi male per un atteggiamento di superficialità e pressapochismo da parte degli amministratori pubblici. Dobbiamo cominciare ad assumere tutti un atteggiamento duplice: di controllo e segnalazione (sempre scritte! mai solo verbali!) delle problematiche a chi di dovere, ma nello stesso tempo essere persone positive che propongono delle soluzioni concrete e praticabili. Se su situazioni urbanistiche già esistenti e piuttosto datate è obiettivamente più difficile e costoso abbattere le barriere architettoniche esistenti (anche se non impossibile!), sulla realizzazione di nuovi spazi urbanistici il problema è invece facilmente risolvibile e spesso anche a costo zero. Ogni qualvolta viene realizzata una nuova opera pubblica, non basterebbe progettare e realizzare il tutto dedicando un piccolo pensiero a tutte le persone che non hanno la fortuna di poter muoversi in autonomia? Non interessa a nessuno perché si tratta di una minoranza di almeno 250.000 persone circa in tutta Italia? Anche i più ottusi egoisti però dovrebbero ricordarsi che fra quelle persone un giorno potrebbero finirci anche loro, magari per una fase più o meno lunga della propria vita. 8 di ANNA GELLI Legalità: non sempre e solo regole, ma buon senso e amore. Appena letto il tema di quest'anno mi sono detta "questo discorso non va troppo bene per me, come si suol dire non è nelle mie corde". Non sono assolutamente un'asociale o una specie di terrorista ma tutto quanto è " regola +regola + regola uguale buono, giusto, meraviglioso” mi lascia molto perplessa. Un po' di sregolatezza, di fantasia o di follia mi piace molto di più. E' ovvio che tutto questo deve essere fatto con moderatezza, con misura, con amore: insomma con buon senso senza essere superbravi, perfettini, pesanti quasi dei macigni. L'amore, mi chiederete, cosa c'entra. L'amore c'entra sempre: ci fa essere più gentili, più ben disposti verso gli altri, più rispettosi dei bisogni e dei sentimenti del nostro prossimo, ci fa capire e soprattutto non ci fa solo giudicare e criticare perchè determinate regole non sono seguite. Difficile parlare di legalità perchè è un termine che racchiude mille concetti. A volte basta un piccolo spunto per far volare tutti i nostri pensieri come se avessero le ali. Vanno qui e là : ci si ricorda allora di alcuni sgarbi e ingiustizie che ti lasciano perplessi. E' giusto per esempio approfittarsi della gente, dei bambini o ancora peggio dei portatori di handicap? Mi è capitato di assistere ad una scena di questo genere: qualcuno voleva vendere ad uno dei nostri ragazzi un oggetto che per lui non andava assolutamente bene perchè era grande, spropositato, quando la settimana successiva arrivava quello giusto. Ecco lo spunto. Ma come si fa ad essere così mascalzoni e approfittarsi di una persona debole senza avere conseguenze legali? Dov'è il senso di giustizia, di rispetto, di bontà d'animo e di cuore? Cosa si deve fare in questi casi: denunciare l'accaduto? Ci sono regole che determinano cosa fare per queste piccole cose del quotidiano? Dov'è la giustizia quando si legge tutti i giorni delle ruberie che fanno alcuni personaggi quando il resto delle persone normali fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e ci sono degli anziani che devono ancora lavorare per aiutare i figli che non hanno più lavoro o hanno due famiglie da mantenere per questo problema attuale che è la crisi della famiglia? Non si vuole parlare di politica ma certamente qualcosa non va in questo mondo di oggi. Le regole vanno insegnate, certo, a tutti perchè la vita senza regole è sregolatezza, è confusione, è caos; ma va insegnato all'individuo che non vive da solo, che ci sono anche gli altri con gli stessi diritti e doveri e che si può andare avanti in questa vita meravigliosa che Dio ci ha donato e che dobbiamo vivere nel migliore dei modi tutti insieme nel reciproco rispetto. Un caloroso saluto Mi presento: sono Daniela Roveda, mamma di Sara Clerici che frequenta il CSE di Bulgarograsso. Come già sapete dal 24 maggio u.s. faccio parte del consiglio di amministrazione della cooperativa quale rappresentante dei genitori. Sostituisco Anna Gelli che fino ad ora ha svolto questo sevizio e che ringrazio per l’impegno che ha sempre dimostrato. Ho accettato questo incarico perché ritengo importante che il parere dei genitori e dei parenti sia rappresentato all’interno del C.d.A. dove vengono prese le decisioni che riguardano l’andamento del Mosaico e quindi, di riflesso, le vite dei nostri cari. Vorrei essere veramente “rappresentante” cioè portavoce delle esigenze che i genitori e i parenti esprimono. Capisco che l’impegno che i nostri cari ci richiedono quotidianamente può dare origine a stanchezza, a una modalità di delega nei confronti della struttura che li ospita soprattutto se questa svolge con competenza la sua funzione. Tuttavia penso che una presenza propositiva, anche critica, all’interno del Mosaico possa migliorarne ulteriormente il servizio. La visione che hanno i genitori e i parenti su ciò che è meglio per il proprio caro può essere diversa o complementare, sempre e comunque utile, a quella che possono avere gli operatori e le persone che lavorano all’interno del Mosaico. Vi chiedo di partecipare attivamente alla gestione del Mosaico, perché molta parte della vita dei nostri cari qui si svolge e non possiamo rimanerne estranei. Daniela Roveda Dal comunicato stampa dell’assemblea di FEDERSOLIDARIETÀ LOMBARDIA a cura della REDAZIONE Nessuno si salva da solo L a cooperazione sociale di Federsolidarietà si riunisce in assemblea perché, lo sappiamo bene, nessuno si salva da solo, e la nostra voce comune e decisa si deve sentire con forza. Veniamo da anni di politiche sociali regionali in cui si è parlato tanto di sussidiarietà ma spesso il peso burocratico posto a carico del Terzo Settore e degli enti gestori ha minacciato L o m bardi a la possibilità di una loro azione sussidiaria. Abbiamo più volte evidenziato questa deriva. Abbiamo chiesto dialogo e abbiamo ottenuto circolari esplicative. Abbiamo chiesto di investire in politiche sociali e abbiamo avuto regole che hanno irrigidito i servizi. Abbiamo proposto di ragionare sui bisogni e abbiamo ottenuto regole di accesso ai voucher. Nel frattempo i nostri servizi, vicini ai bisogni, sono sempre più in difficoltà perché se i problemi sociali crescono, gli appesantimenti imposti dalle regole per l’accreditamento lo fanno ancora di più, fino a mettere a rischio la possibilità stessa di rispondere ai bisogni. Questa assemblea registra una possibile differenza: il nuovo Assessore Regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Carolina Elena Pellegrini interviene all’Assemblea per ascoltare le difficoltà e le proposte della cooperazione sociale. Nella Regione troviamo 9 quindi l’attenzione ad ascoltare le nostre ragioni. Nessuno si salva da solo. Non sono solo in pericolo le cooperative ma le persone e i loro bisogni. Noi sappiamo che non possiamo agire senza la Regione per fare bene il nostro lavoro, ma la Regione ha bisogno del contributo della cooperazione sociale per rispondere ai bisogni dei cittadini. Perché così non va! Le difficoltà delle cooperative a cui vogliamo dar voce, sono difficoltà di contesto per la crisi che investe tutti i settori, i tagli delle diverse spending review a fronte della crescita dei bisogni delle persone. In questo scenario Regione Lombardia introduce con semplici atti amministrativi, senza alcun confronto, una riforma del sistema delle regole socio sanitarie incalzante, onerosa perché di fatto riduce le risorse disponibili per gli operatori e appesantisce di oneri burocratici le imprese del settore. L’ingiusto mercato dei bisogni Con l’utilizzo dei voucher e con il connesso disimpegno degli enti pubblici, si incappa nelle dinamiche tipiche del mercato profit: i gestori si rivolgono solo ad aree dove ci sono clienti, tralasciando zone dove i potenziali “utenti” sono pochi o raggiungibili con alti costi. La cooperazione sociale invece nasce nel territorio e lì rimane. Non solo: il meccanismo del voucher è tipicamente individuale. Ciascuno (o meglio quelli che riescono ad accedere 10 ai voucher) resta da solo con il suo bisogno e il suo “buono”. La cooperazione sociale invece aggrega le persone e i loro bisogni dando servizi alla Comunità. Siamo provati! Le cooperative sociali di Federsolidarietà sono molto preoccupate per gli effetti che le delibere di quest’anno avranno, sia dal punto di vista dell’appesantimento burocratico (e quindi dei costi crescenti richiesti dal sistema di accreditamento che ne minano la stabilità economica) sia, parimenti, per gli effetti sugli utenti ed in particolare su quelli più fragili. Il welfare che vogliamo In fatto di welfare abbiamo esperienza, competenza e storia. Vogliamo un welfare che: 1. Riduca le disuguaglianze anche attraverso una funzione redistributiva delle risorse. 2. Superi la logica delle erogazioni monetarie per sostenere la rete dei servizi. 3. Orienti la spesa all’integrazione e al territorio: spostare poche risorse dalla sanità al sociale garantisce i servizi territoriali, rispondendo alle esigenze di welfare leggero più vicino ai bisogni dei cittadini. 4. Sostenga le famiglie, premiando chi investe nella cura prima che nei consumi. 5. Garantisca un patto intergenerazionale. 6. Promuova politiche attive del lavoro in un momento in cui il lavoro resta l’unica protezione dalla fragilità sociale dei nostri utenti. 7. Combatta la precarizzazione del lavoro, che mina qualunque ipotesi di ripresa economica, a partire dalla valorizzazione dei 65.000 operatori della cooperazione sociale nella sola Lombardia. Sentiamo il peso e la responsabilità dei tempi attuali, riteniamo essenziale richiamare tutte le nostre cooperative alla massima vigilanza e difesa dei valori a cui facciamo riferimento. E’ questa la ragione per cui chiamiamo le cooperative a una mobilitazione straordinaria! SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE IL MOSAICO SERVIZI OFFERTI LA GIADA CSE SMERALDO co .it a@ coop erativamo sai CAH - CSS LA CORNIOLA Via Battisti, 15 - Bulgarograsso Tel 031.970.105 in fo@ coop erativamo co sai .it SERVIZIO DI HOUSING SOCIALE it ic o. se gr ete ria@ cooperativ sa a mo Sede Legale Uffici Amministrativi e Segreteria Sociale: Via Battisti, 15 22070 Bulgarograsso (CO) Tel 031.890.752 Fax 031.891.138 www.cooperativamosaico.it [email protected] P.IVA e C.F. 01960470134 Punto vendita o@co opera o tivam sa i MOSAICO JUNIOR Attività di supporto scolastico, sostegno compiti e ripetizioni Via Battisti, 15 - Bulgarograsso Tel 031.890.752 g operativamosa ico .i gr ete ria@ o cooperativam sa ic re te “IL MULINO” Via Battisti, 15 - Bulgarograsso Tel 031.890.752 ul ino @co operati sa vamo ico . ic o. se it .it ori co at @co SERVIZIO VACANZE E TEMPO LIBERO Via Battisti, 15 - Bulgarograsso Tel 031.890.752 m lab or rla Laboratorio Espressivo-musicale “LA BOTTEGA DEL MOSAICO” Via Battisti, 15 - Bulgarograsso Tel 031.890.752 pe CAH - CSS LA PERLA Via Scalabrini, 14 Fino Mornasco (CO) Tel 031.920.354 se Via Battisti, 15 - Bulgarograsso Tel 031.890.752 SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE IL MOSAICO c t erativ ai amos it coop o. fo@ it in Via Garibaldi, 124 Fino Mornasco (CO) Tel 031.929.873 gi i ad o. t Via Battisti, 15 - Bulgarograsso Tel 031.890.752 Servizio di attività diurne integrate ria@ cooperativam osa Per conoscere la nostra Cooperativa e i Servizi offerti contatta la Segreteria Sociale: Tel. 031.890752 - e.mail: [email protected] a cura della REDAZIONE MOSAICO JUNIOR I l Mosaico nell’ultimo decennio ha sviluppato una buona esperienza in ambito scolastico attraverso interventi di sostegno scolastico in favore di minori in difficoltà, percorsi artistici/espressivi (musicali, teatrali, di danza/movimento, di arte/terapia) realizzati dal Laboratorio dell’Espressività “il Mulino” nelle scuole di vario grado del territorio, progetti formativi sul tema “disabilità” presso Istituti Superiori ad indirizzo sociale. Il tema dell’Educazione, che da sempre ci incuriosisce, ci invita a riflettere sulla grande influenza che i primi anni formativi avranno su ciò che sarà l’essenza della persona nel suo divenire adulta. Il bimbo che frequenta le scuole dell’obbligo getta oggi un seme per il futuro. Mossi da questa “passione educativa”, che è l’anima del nostro lavoro, abbiamo deciso di implementare questa esperienza attivando, a partire dall’anno 2012, il nuovo Servizio denominato MOSAICO JUNIOR. Gli obiettivi •Promuovere percorsi personalizzati per lo svolgimento dei compiti. •Personalizzazione di un metodo di studio efficace. •Attivare interventi educativi finalizzati allo sviluppo dell’autonomia personale. 12 •Accrescere l’autostima attraverso il raggiungimento degli obiettivi formativi scolastici. •Valorizzazione delle capacità/potenzialità di ciascuna persona. La metodologia •L’approccio utilizzato è basato su tecniche centrate sul potenziamento degli stimoli e sul rinforzo . •L’approccio è meta cognitivo, costruttivistico, attivo. •Si utilizzano mediatori didattici di tipo linguistico , visivo, simbolico. •Ad ogni soggetto è garantito uno spazio di espressione, libero da condizionamenti e giudizi. Risorse umane •La Cooperativa IL MOSAICO garantisce la selezione e la presenza di figure professionali idonee a fornire un Servizio competente e di qualità. •Il personale è in possesso di Laurea in Scienze dell’Educazione ed ha comprovata esperienza ed idoneità all’intervento di accompagnamento e sostegno scolastico. •Oltre ad educatori professionali di comprovata esperienza, la Cooperativa si avvale del sostegno di una Psicoterapeuta, che svolge una funzione di consulenza rispetto agli interventi messi in atto dagli Educatori. I destinatari I percorsi formativi sono aperti a qualsiasi piccolo studente, anche a soggetti H, soggetti con disfunzioni specifiche dell’apprendimento, soggetti con disturbi del comportamento. Le iscrizioni •Le iscrizioni dovranno pervenire alla Segreteria della Cooperativa che organizzerà un primo incontro di conoscenza. •Le ammissioni avverranno in base all’ordine d’iscrizione. •E’ possibile richiedere sia sostegni individuali che di gruppo. Quando e dove •Le ore di sostegno e ripetizione sono concordate con i diretti interessati in base alle singole esigenze. Gli incontri si terranno presso Cooperativa Sociale il Mosaico Bulgarograsso Via Battisti, 15 a cura del LABORATORIO CULTURALE Che confusione a Conchigliopoli! Nelle profondità del mare c’è un paese che si chiama Conchigliopoli dove da un po’ di tempo la vita dei cittalini (parola nata dall’incrocio di cittadini e pesciolini) è diventata molto difficile. Là dove fino a qualche tempo fa gli animali e le piante di quell’angolo di mare avevano sempre vissuto in tranquillità, ultimamente regna una gran confusione, perché ognuno fa come gli pare. Nessuno rispetta più alcuna regola, perché le regole non piacciono; sono fastidiose e rispettarle costa fatica. E’ così che tra i cittalini di Conchigliopoli troviamo Anna e Paola, due meravigliose e adorabili sirenette dall’ugola d’oro, che appena arrivate hanno avuto una calorosa accoglienza da parte dei cittalini di Conchigliopoli, felici di avere tra loro due così splendide creature. Ma da un mese a questa parte hanno dovuto ricredersi perché le due sirene sono diventate “insopportabili”. Sapete perché? Anna e Paola si stanno allenando per partecipare al festival canoro di Molluscopoli e cantano senza sosta giorno e notte in barba al divieto di suonare e cantare dopo la mezzonotte, del sindaco di Conchigliopoli il gran polpo capitan Ventosa e indifferenti alle lamentele dei loro vicini. Tutti gli abitanti sono nervosi, stanchi e arrabbiati con le sirenette perché da tante notti nessuno riesce più a dormire. Un altro cittalino che non rispetta le regole è il paguro Matteo che come tutti i paguri dovrebbe occupare solo le conchiglie abbandonate da lumache e molluschi. Ma Matteo non si accontenta di una sola conchiglia, ne vuole tante tutte per sé e per averle qualche volta fa il prepotente e “butta fuori casa/conchiglia” i molluschi indifesi che devono ricostruirsi un nuovo guscio. I molluschi di Conchigliopoli sono davvero stanchi dei prepotenti come il paguro Matteo! Per non parlare dell’imbroglio fatto da dalle due cernie clienti del ristorante “Mauro e Lucrezia “. Che dopo aver fatto un abbondante pranzo se la sono data a pinne levate senza pagare il conto. Ci sono poi pesci che buttano rifiuti nei cespugli di alghe, molluschi che parcheggiano in divieto di sosta e tanti altri casi che portano i cittalini onesti di Conchigliopoli, disperati per la situazione, a rivolgersi allo sceriffo Marino Stella che interviene subito con alcuni provvedimenti per riportare l’ordine a Conchiglopoli. Marino Stella, dopo una bella sgridata, consiglia alle sirenette di fare le prove di canto in una grotta insonorizzata così non disturberanno più i loro concittalini e per farsi perdonare dovranno offrire loro uno spettacolo gratuito alla festa di fine estate. Il paguro Matteo, invece dovrà pagare una tassa per ogni casa che possiede. Forse così gli passerà la voglia di avere tante case. Le due cernie imbroglione come punizione dovranno lavare i piatti del ristorante “Mauro e Lucrezia” per un mese. Per evitare che la confusione torni a Conchigliopoli Marino Stella invita un ospite d’eccezione in occasione della festa di fine estate. Mentre le sirenette tengono il loro concerto, a Conchigliopoli arriva un sottomarino giallo che dopo essere stato calato in acqua da una grande gru, raggiunge la piazza di Conchigliopoli non senza difficoltà. Durante il suo percorso infatti ha incontrato un’auto anfibia telecomandata da un ragazzo che giocava sulla spiaggia che ha rischiato di andargli contro. A bordo c’è il famoso, saggio Capitan Clarck che viene dalla terra ferma e per questo deve indossare una tuta subacquea per poter restare a lungo in acqua. Capitan Clarck organizza una assemblea con tutti concittalini di Conchigliopoli dove spiega cosa succede sulla terra dove gli umani vivono sempre peggio a causa dei loro comportamenti scorretti e irresponsabili; chi ruba, chi imbroglia, chi danneggia le cose altrui, chi fa il prepotente, ecc.. Al termine del racconto di Capitan Clarck, gli abitanti di Conchigliopoli sono molto meravigliati dal comportamento degli umani che ammiravano e che li incuriosivano molto. Non si aspettavano che gli umani fossero così poco corretti e pensano che non è così che loro vogliono diventare e che l’unico modo per poter continuare a vivere come sempre hanno fatto, è quello di avere rispetto gli uni degli altri e delle regole concordate e scritte nel loro grande libro blu: “la costituzione del mare”. Soddisfatto del risultato Capitan Clarck torna sulla terra ferma dove c’è ancora molto da fare per riportare ordine e legalità. 13 spesa al bennet, magari la prossima volta ci vai oltre che per comperare la centesima borsetta, anche per fare la spesa per te con la tua lista parallela. Vuoi tanto uscire dalla Comunità, ritrovare spazi e momenti tuoi. Da sola non puoi più. Ma pre i compagni che ti danno più forse sarebbe bello ritagliare un momento anche per andare a cugioia. Adesso dobbiamo proprio fermar- riosare nei supermercati e impaci e pianificare. Che cosa? Una rare a conoscere un altro modo dieta per te, su misura per te, di nutrirci con tanti alimenti con alimenti che ti piacciono ma alternativi che non abbiamo mai che non ti fanno stare male, che assaggiato. Magari ti piaccionon fanno peggiorare la tua con- no anche quei biscotti e tutte le dizione di salute. Sei diabetica. cose che ci sono lì. Magari così E stai invecchiando. Le cose che non mangi più otto yogurt in un mangiamo, anche quelle che un giorno, e quando noi si banchetta tempo ti piacevano, ora non piac- banchetti anche tu… non è più ciono più. Quasi sempre quello necessario che ti chiudi nella tua che viene proposto alla mensa lo camera a sfogare la rabbia battenrifiuti, e le cose che vorresti man- do i pugni sul muro. In questi giorni hai perso il congiare ti sono nocive. Io direi di preparare un elenco di trollo. Non possiamo più dire nulla, sono alimenti che ti continue le risono concessi Dove a te chieste di cibo e di preparare un menù con manca la comprensione e s i g a r e t t e , continui i furte, parallelo al e l’accettazione ti e la ricerca nostro, che posdi questa nuova realtà. spasmodica di sa soddisfare cibo e nicotina. la tua fame ma La nuova vita. E la rabbia creanche il tuo deIl cambiamento. sce sempre di siderio. PossiaLa trasformazione. più, non riesci mo patteggiare Queste parole... a trattenerla questo? Quama io penso che le deve essere dentro me... tu hai ragione, nello specifico per te... mi metto nei l’alimentazione tuoi panni e mi per una donna diabetica? Non mi sento prepa- dico che non hai più nulla adesrata in questo, è stato tralasciato so di quello che amavi. Niente alla provvisorietà questo aspetto uscite, niente cibo, niente sigarette, niente autonomia. Il nuodella vita per te fondamentale. Mi si stringe lo stomaco ogni vo compagno è l’ossigeno. E non volta che noi si mangia questo deve essere bello vivere con i tubi o quello a “4 ganasce” e io devo attaccati al viso giorno e notte, darti l’assaggino mignon o addi- scarrozzarti bombole e bomborittura nulla… possiamo creare loni ovunque. Gli amici non ci delle alternative concrete e sod- sono più, nel tempo i rapporti si disfacenti? Vai sempre a fare la sono disgregati. Anche per il tuo di “ZIA TINA” Una lettera per te, che ti affidi al nostro lavoro N ...mentre la vita trascorre on posso impedirmi, nel parlare di te, di far riaffiorare nella mente tutte le immagini belle e brutte del passato, fin dai nostri primi incontri. Ecco la rabbia e anche lo smarrimento nel pensare a cosa faremo adesso, proprio mentre ci troviamo nel centro dell’uragano, in una tempesta che non trova pace. Dobbiamo cercare e trovare il modo per rimettere ordine su tante cose, sul caos che si è creato. Mi chiedo da dove partire e quali possibilità ci rimangono. Quanto è lungo il viale da percorrere? Sugli ultimi mesi L’inizio del nuovo anno ti ha portato ad attendere la ricorrenza come il Vero Natale: il compleanno si staglia all’orizzonte. Prospettiva di regali e di concessioni attese con tutta te stessa, una su tutte il ritorno alla “vita di prima”. Chissà se non hai voluto capire che quel 19 febbraio non sarebbe cambiato nulla e che il tuo corpo non sarebbe guarito. E proprio quel corpo, in quel giorno di festa, ti ha tradito. Hai trascorso il compleanno all’ospedale, un evento significativo. Partiamo allora con il racconto di questo corpo che desidera, anela al cibo e alle sigarette, da sem14 compleanno quasi nessuno ha risposto all’invito…un tempo era l’evento della comunità, un momento che riuniva persone per te importanti. Anche qui il vuoto. La vita va avanti, le cose cambiano, e anche la tua famiglia ha preso tante direzioni, i tuoi fratelli sono diventati genitori, zii, invecchiano anche loro, i problemi sono tanti. E i rientri a casa, una volta frequenti, si sono ridotti ora solo alle feste comandate. Sei rimasta da sola. Ti senti sola? Comunque le persone di un tempo non ci sono più, o ci sono in modo differente… anche qui dobbiamo trovare un sistema per aiutarti a viverla questa nuova condizione. Quando sei tornata dall’ospedale per me avresti già dovuto trovare qualcosa di concreto per riempire il vuoto delle nuove e ora tassative privazioni. Per aiutarti a capire che c’è un cambiamento nel tuo modo di vivere, ma che questo non vuol dire punizione, peggioramento. Ma trasformazione in meglio per vivere meglio. Certo, non senza fatica, ma noi dobbiamo essere la tua forza, noi dobbiamo mettere quel pezzo in più per aiutarti…dove a te manca la comprensione e l’accettazione di questa nuova realta’ . La nuova vita. Il cambiamento. La trasformazione. Queste parole... dentro me... per te... Ma dobbiamo sforzarci di trovare il modo di far si che sia bello questo cambiamento, ci deve essere la chiave da qualche parte. Non hanno più senso oggi le prediche e i no. Dobbiamo agire e offrire a te lo strumento . Noi dobbiamo dartelo. Non ci abbiamo provato davvero fino in fondo in questi mesi. Noi. Tu invece sei stata fin troppo brava e forse anche un po’ lasciata sola. Per questo oggi cedi? L’ossigeno lo porti sempre, con le si- garette ci provi è vero, ma quanti avrebbero saputo smettere come hai fatto tu? Con il cibo non scendi a compromessi, tu come tutti vuoi mangiare ciò che ti piace. E’ colpa? No. Tu ci sei stata. Ora tocca a noi fare la nostra parte. Un episodio E’ pomeriggio, tu sei all’ospedale. Io vado a lavorare, sono irrequieta e ci vado prima dell’orario. Non so cosa cerco ma vado li. Mi pervade qualcosa quel pomeriggio ma non so cosa sia. Entro in casa e vado in camera tua. Sto cercando una soluzione per te. Mi siedo sul tuo letto a pensare, guardo le tue fotografie, i mille oggetti, poi, sentendomi una ladra, non posso fare a meno di aprire i tuoi cassetti, e lì capisco che forse non ho capito niente di te. Che ho fatto del gran scrivere e parlare ma la donna che sei tu, quella vera, è lì nei tuoi cassetti, nei tuoi armadi. Trovo un mondo in camera tua. Un mondo parlante. Rimango davvero senza parole. Non si contano le decine di portaocchiali, penne, astucci, borse, ricami, fili, tutti gli stessi oggetti in quantità esorbitanti. Pigne e pigne e pigne di oggetti uguali, messi con massimo ordine e separati per categoria. Cose che non ti ho mai visto usare ma che sono lì. Cassetti parlanti. Armadi parlanti. Tu sei piena di quello. E svuotata di molto altro. Io lo sapevo. Ma è brutale vederlo. Arriva l’estate Sei contenta che l’inverno è passato, arriva la bella stagione, hai scelto due vacanze, hai la fortuna di poterti permettere qualcosa in più degli altri. Alla fine ti fai un bel regalo, due vacanze al mare la cosa che più ti piace. Cibo, riposo, meno regole, negozi… Anche qui sento che la forbice incombe… mi chiedo se la vacanza a Rimini e Cattolica è mirata per te. Vuol dire soggiornare in alberghi con tanti buffet di buon cibo e poterne usufruire come vorresti, vuol dire il caldo e la vita della spiaggia con la bombola dell’ossigeno. E la fatica a reggere ritmi che, malgrado tu non lo ammetta, fai sempre più fatica a sostenere. Sei spesso stanca, dormi profondamente quando sei a casa e nel tempo libero, sulle uscite si legge la fatica nel tuo pallore e nelle tue continue soste. Anche qui fermiamoci e non lasciamo al caso quelle vacanze, perché non diventino una sofferenza e una privazione dietro l’altra. Ma che sia vacanza. Se deve essere Rimini che sia, ma con un lavoro nostro dietro che ti permetta di vivere il soggiorno nel miglior modo possibile. Oggi Queste sono alcune delle cose che ho pensato su te, per te. Cose che devono essere indirizzate al lavoro concreto. Aspetti della tua vita che è cambiata che non si possono ignorare o lasciare all’intervento del singolo e del momento. L’attualità è questa ma con tanto altro, con tutto quello che ti porti dentro e quello che sei tu oggi. Ma non è tutto così irrimediabile. Fermiamoci e confrontiamoci e pensiamo a come affrontare insieme questa fase della vita. Rimettendo ordine e pensando al tuo futuro con prospettive ottimiste e di benessere. Ripartendo da te adesso. Non è la fine, è l’inizio. Io per te lo spero di cuore . 15 I nostri giornalisti Ecco a voi alcuni degli articoli più esilaranti prodotti dalla nostra REDAZIONE DEL FRAMMENTINO. Grazie ai nostri carissimi Giornalisti Tatiana, Luca, Roberto, Cristina, Francesco, Fabrizio, Mattia e Silvia. Grazie per la Vostra simpatia e professionalità! Hablamos Espagnol A cura della REDAZIONE DEL FRAMMENTINO Milioni e milioni di anni fa, una giovane e curiosa studentessa di nome Chiara si è iscritta di fresco alla facoltà di lingue. Oltre al bergamasco, ha voluto approfondire la conoscenza di russo, inglese e, per nostra fortuna, spagnolo. Ballando flamenco, sorseggiando sangria e mangiando paella e tapas a volontà l’allora giovanissima Camo si è perfettamente integrata nella cultura spagnola. Non abbiamo sufficienti informazioni per affermare che si sia anche introdotta segretamente nel KGB o che abbia conosciuto da vicino la regina fingendosi una cameriera di Buckingham Palace, ma al momento non desideriamo approfondire. Sappiamo però che nel 2009, a seguito di una sentita richiesta di 16 maggioranza dell’assemblea consiliare dei membri dello Smeraldo, è nata l’idea di inserire uno spettacolare corso di spagnolo. Le persone iscritte, ad oggi, sono circa una dozzina: alcune seguono il corso sin dall’inizio, e quindi sono ormai ad un livello di conoscenza avanzato; altre sono al livello base. Da qui è nata l’esigenza di assumere una nuova insegnante. La ricerca è stata lunga e faticosa, ma un incontro totalmente inaspettato e casuale ha risolto la situazione in un lampo. Nel luglio 2011 le nostre due insegnanti si sono trovate in questa sorprendente circostanza: L’intesa è stata subito perfetta! Dopo questa durissima lotta le due si sono rese conto che sarebbe stato molto meglio scendere a patti e collaborare, dividendosi opportunamente i compiti. Mentre Chiara toglieva sacconi di polvere dai suoi storici libri, Marina impiegava ogni minuto del suo tempo libero per cercare di capirci qualcosa. Recitando a memoria tutte le poesie di Pablo Neruda e ascoltando per mesi e mesi solo ed esclusivamente le canzoni di Julio Iglesias è riuscita a preparare un programma di studi per i neo allievi del corso di spagnolo. Quest’anno la paella è passata da Marina a Marta che si sta occupando dell’insegnamento di balli e canti spagnoli…che dire…dalla Paella alla brace! Laboratorio teatrale... eccoci! A cura della REDAZIONE DEL FRAMMENTINO Per presentarvi il laboratorio teatrale abbiamo realizzato un’intervista alla conduttrice e a due rappresentanti dei ragazzi che vi partecipano. L’ idea del laboratorio teatrale nasce dall’incontro di due persone con interessi comuni, sulla base anche di esperienze già fatte all’interno della cooperativa “Il Mosaico”. La conduttrice, Laura Bernasconi, ci ha raccontato che fa parte di una compagnia teatrale a livello amatoriale e che, nel lontano 2007, parlando con l’allora collega Manuela Alfieri (che speriamo ci legga e che salutiamo) neodiplomata alla scuola di drammaterapia, hanno pensato di dare vita ad una nuova esperienza teatrale. La proposta è stata bene accolta da tutti, sia colleghi che ragazzi. La prima esperienza riguarda la creazione di sagome disegnate, ritagliate e addobbate interamente dai ragazzi. Le sagome si sono poi trasformate in veri e propri personaggi con fisionomia e carattere propri e con una storia da raccontare. Il gruppo, pian piano, ha sentito l’esigenza di mettere in scena queste storie e da qui è nato uno spettacolo teatrale dal titolo “Nessuno è perfetto” che ha riscosso grandissimo successo all’interno della rassegna del febbraio 2009 organizzata dalla Vol.A.Mos (associazione di volontariato legata alla nostra Cooperativa). Dopo il debutto si è continuato a lavorare all’interno dei laboratori e sono nate nuove idee. Attualmente, i nostri piccoli grandi talenti stanno lavorando a due progetti diversi: la preparazione di una sorpresa di cui presto sveleremo il segreto e la costruzione di un personalissimo teatro dei burattini. Non riuscite a resistere? Volete sapere subito il segreto? E vabbè …..per stavolta vi riveleremo lo scoop di cui siamo venuti a conoscenza: presto, ma non troppo, assisteremo ad un remake di “Nessuno è perfetto”, riveduto, corretto, scremato e modificato! Non ce la sentiamo proprio di svelarvi la data di uscita, sappiate solo che già da oggi si sta lavorando sodo per preparare questo evento. Passiamo ora a descrivere, con l’aiuto di Sara e Lino ciò che accade all’interno di questo laboratorio. Entrambi ci hanno raccontato che all’inizio si fanno degli esercizi di movimento con la musica utilizzando il corpo e la voce per aiutare il gruppo a creare un clima positivo e a superare la vergogna. Sara ci ha detto che è molto contenta di fare teatro e che si trova benissimo con il suo gruppo. La prima volta che è salita sul palco è stata in occasione della messa in scena di “Nessuno è perfetto”, dove recitava la parte di un’abitante della città. L’esperienza è stata per lei commovente. Ora partecipa al gruppo dei “burattini”, attività nuova per tutti. Sara ci ha spiegato che, mettendo tre dita in una specie di guanto si possono muovere i burattini creando delle storie fantastiche. “Ognuno di noi” – dice – “dovrà scegliere il personaggio che meglio lo rappresenta, e io penso proprio di scegliere la FATA”. Brava Sara! Anche noi pensiamo che la fata sia proprio adatta a te! Lino, invece, ci ha spiegato che per lui questa non è stata la prima esperienza teatrale, ma che era già stato sul palco diversi anni fa con “Andiamo Tutti a Quel Paese” e “Mosaico In”. In “Andiamo Tutti a Quel Paese” Lino ha recitato la scena finale con nientepopòdimenochè BARBARA VILLA! Non ci potevamo credere! Lino ora ha fatto carriera e, grazie alla sua splendida voce, è diventato il narratore ufficiale di “Nessuno è perfetto”, anche nella prossima edizione. Speriamo di essere riusciti, con questo articolo, a farvi conoscere un po’ meglio la nostra avventura nel mondo del teatro e..state pronti... presto vi arriverà un invito specialissimo! 17 Laboratorio di danzaterapia D A cura della REDAZIONE DEL FRAMMENTINO opo aver esplorato insieme il fantastico mondo del teatro abbiamo pensato di continuare il nostro viaggio approfondendo la conoscenza di un altro dei nostri laboratori espressivi. Dopo una lunga e faticosa consultazione, la Redazione ha deciso di intervistare Maria Rosa, quale conduttrice del laboratorio di Danzaterapia. Ecco quello che ci ha raccontato. La Danzaterapia nasce negli Stati Uniti subito dopo la seconda guerra mondiale,grazie al contributo di due ballerine professioniste della cosiddetta “modern dance”. Esse hanno fatto esperienza in prima persona del superamento delle tradizionali e rigide tecniche di danza classica cominciando a centrare l’accento sul piacere di ballare e sul benessere che la danza è in grado di regalare, sostenendo l’espressione con il corpo e sulla musica attraverso forme spontanee di movimento. Le più famose applicazioni hanno coinvolto principalmente reduci di guerra con problematiche di depressione, psicosi o forme di isteria. La Danzaterapia è una danza libera in cui ognuno si muove seguendo una musica proposta o scelta insieme nel modo che più preferisce. È la voglia di esprimersi liberamente in un contesto dove tutto ciò che accade va bene, dove non c’è niente di sbagliato. Al mosaico la danza terapia è presente da 5 anni. Maria Rosa ci ha confidato che la sua vita è sempre stata accompagnata dalla danza, ma che non sapeva come sfruttare 18 questa dote nel suo lavoro. Ad un certo punto ha incontrato un’insegnante che l’ha avvicinata a questo metodo spiegandole che non esistono delle regole precise da seguire per far ballare le persone, ma che basta dargli una musica, una libertà e queste si esprimono. Per nostra fortuna ha frequentato un corso triennale di formazione alla danza terapia a Milano e ha poi proposto ai suoi colleghi un progetto per realizzare il laboratorio che ancora oggi viene frequentato dai nostri ragazzi. È lunedì, è mercoledì, è venerdì... Sono le 14:00 e la porta del Mulino finalmente si spalanca. Perché non dare una sbirciatina? E allora entriamo, ma in punta di piedi, perché non vogliamo disturbare né farci notare, ma vogliamo lo stesso scoprire il mistero della danza. Troviamo persone intente a slacciarsi le scarpe, altre ad infilarsi strane calze più o meno colorate con degli assurdi pallini sotto, qualcuno che sembra dormire su una sedia e qualcun altro che si tappa il naso non si sa bene per quale motivo. Dopo queste operazioni preliminari ognuno prende una sedia e, con aggraziati passi di danza, le sedie cominciano a muoversi e a prendere vita fino a formare un cerchio. Si sente una soave voce femminile che invita tutti a rilassarsi: qualcuno butta un braccio a destra, qualcun altro muove la testa, un altro una gamba, un altro ancora chiude gli occhi ...insomma... ognuno cerca di preparare al meglio il proprio corpo per lasciarsi trasportare dalle note che risuonano nell’aria che li circonda. Silenzio... La musica si fa più forte e più veloce; le sedie svaniscono; le persone si risvegliano e iniziano a muoversi leggere come farfalle con il sorriso sulle labbra. Inizia la magia... Compaiono teli colorati, piume, elastici... che si trasformano in un unico colore e che completano i movimenti in modo armonioso. E come d’incanto i nostri mitici ballerini sembrano spiccare il volo verso un mondo dove tutto è meraviglia, pace e gioia. ...Ma che peccato! Sono già le 15.30 e la realtà li richiama dal sogno ...piano piano però! Con molta delicatezza... E ancora si sente quella voce che invita tutti a sdraiarsi e rilassarsi per recuperare le energie... Tutto tace... Dopo qualche minuto alcuni iniziano ad alzarsi, stiracchiarsi, stropicciarsi gli occhi e, per finire, tutti in cerchio a raccontarsi come è stato vissuto il viaggio nella fantasia della musica e della danza. La vita in comunità A cura della REDAZIONE DEL FRAMMENTINO Alla scoperta di una nuova famiglia C ome in ogni casa che si rispetti anche le nostre preziose “Perla e Corniola” hanno un piccolo capo famiglia. Dopo varie e interminabili notti di appostamenti e pedinamenti nei pressi degli orologi timbratori della cooperativa, siamo riusciti ad incontrarlo presso i nostri uffici e a farci raccontare la sua storia. Il nostro piccolo capitano ci ha spiegato che dopo varie esperienze scolastiche e lavorative (Assistente Sociale, Aspirante Avvocato, Asa, Comunità psichiatriche, minori, scuole, inserimenti lavorativi…Ah però! ) nel 2006 è sbarcato al Mosaico e ha gettato finalmente la sua ancora. Dopo estenuanti turni in Perla, nel 2007 gli vien proposto un avanzamento di carriera. Tra sentimenti di sorpresa, terrore e stupore il nostro eroe accetta il ruolo di responsabile di comunità nella convinzione che pur essendo molto faticoso, se ci si crede, dà anche molte soddisfazioni.Tra le varie attività da organizzare e coordinare c’è l’ASSEMBLEA DELLA CASA: momento settimanale di riunione dove gli ospiti discutono dei loro problemi e condividono i loro particolari stati d’animo in momenti sia piacevoli che di disagio. Vengono inoltre proposte uscite per il tempo libero stilando un calendario della durata di due mesi. La partecipazione non è obbligatoria, ma vivamente consigliata!! Viene comunque esposto un verbale per comunicare le decisioni prese. L’assemblea della casa si svolge il mercoledì sia in Corniola che in Perla alle 18:30. Altro appuntamento settimanale fisso è la spesa a cui partecipano quasi tutti i ragazzi rispettando dei precisi turni. Verso le 16:00 , chi di mercole chi di giove, si sale su un furgoncino in direzione bennet per saccheggiare ogni corsia disponibile e riempire carrelli su carrelli di ogni ben di Dio. Chi pagherà? Intanto facciamo la fattura e poi si vedrà! Una volta giunti a casa decine e decine di braccia possenti e instancabili scaricano il prezioso bottino e riempiono frigoriferi, scaffali, dispense e ogni buco disponibile con i prodotti acquistati di fresco. Cosa si mangerà stasera? Diamo un occhiata al menù. Appeso in cucina c’è un foglio che ci racconta le abitudini alimentari della casa: è un foglio che all’inizio di ogni stagione viene sostituito; è un foglio che rispetta i corretti apporti nutrizionali; è un foglio che viene discusso durante l’assemblea della casa; Partire volontari per un nuovo viaggio: Esplorare la patria che non c’è. Stare insieme su una buccia di banana Come una coppia che sogna una seconda opportunità. La forza della semplicità È la mia nuova arma. Io guardo… E vedo occhi per scoprire che la vita è bellezza Io ascolto… E sento storie nate per caso di ragazzi come me. Già me lo sento, Mi aspettano mille seduzioni : Umili massaggi, trattamenti relax e qualunque cosa per me. Il fascino di un sorriso Mi scolpisce nel cuore La libertà di condividere questo viaggio. 19 è un foglio che viene compilato in base al menù del Centro Diurno. Dopo la veloce preparazione del pasto, a cui a volte partecipa anche qualche “praticante chef”, finalmente ci si può mettere a tavola e gustare ottime pietanze in un caldo clima familiare. Ora il meritato riposo… Qualcuno si accomoda sul divano e cerca di accaparrarsi la scatoletta del potere per primo , altri preferiscono ritirarsi nelle proprie camere per dare inizio a concerti a più voci. Spunta un nuovo giorno... Un giorno fatto di amicizia, di affetti, a volte di nuove conoscenze, di condivisione di momenti speciali di gioia, ma, per fortuna non sempre, anche di tristezza e di dolore. Ricordiamo con il sorriso sulle labbra Nello e Silvano… Abbiamo voluto sentire anche la voce di chi vive all’interno della casa e abbiamo avuto l’onore di intervistare due valorosi rappresentanti del popolo comunità: dott. Fontana e dott. Kouche. Si racconta che sia in Perla che in Corniola si vive bene, ma ”la Perla è stretto come posto e c’è uno che non mi fa dormire la notte perché dice sempre TORTA”. “Ci sono giorni buoni e giorni meno buoni, ma, cerco di non abbandonarmi a cattivi pensieri ascoltando i passi del Corano che per me sono una terapia per il cuore e per tutto il corpo”. Per concludere vorremmo comunicare a chi gestisce le comunità che urge un cambiamento di menù: d’ora in poi solo formaggio in grana, taleggio, gorgonzola, crescenza con Coca Cola e Birra Moretti!!! 20 Correva l’anno 1598... A cura della REDAZIONE DEL FRAMMENTINO Correva l’anno 1589... oopsss... abbiamo fatto un po’ di confusione nell’ordinare i numeri: siamo vecchi, ma non così tanto!!!! Era il 1985, quando un baldo giovane di nome Enrico incontrò un’altrettanto giovane donzella di nome Anna, ma non sbocciò l’amore romantico: nacque una solida amicizia che li portò a creare un luogo dove poter realizzare dei sogni comuni. Appiano Gentile, via Mazzini n°8: ecco da dove tutto ebbe inizio. “Che fatica raccogliere i fondi per sostenere una nobile causa! Per fortuna tante persone ci hanno creduto e hanno voluto condividere il proprio tempo per realizzare lo stesso sogno!” 11 settembre 2011: grande festa per il ventennale del nostro Mosaico E ccoci qua in un giorno veramente speciale: una giornata ricca di avvenimenti, una giornata voluta, pensata e desiderata, una giornata da raccontare. In una tiepida serata di aprile la nostra piccola, ma valorosa “Chicca” ha dato la prima spinta per riuscire a creare un evento speciale per la nostra Cooperativa. I capoccia del Consiglio di Amministrazione hanno affidato l’incarico di organizzare la festa ai tre moschettieri: Mauros, Laurabos e Arachiccas. La voce si è sparsa rapidamente e in un baleno i nostri tre moschettieri sono stati contattati dagli U2 per la musica, da Vissani per la cucina, Bonolis voleva venire per l’intrattenimento e il corpo di ballo del Teatro La Scala per lo spettacolo in prima serata. Dopo varie consultazioni il verdetto dei tre è stato quello di rifiutare le celebrità in quan- 25 luglio 1991 Nasce ufficialmente il Mosaico Tante persone hanno lavorato duramente ed ora eccoci qui in un posto per noi magnifico. ... e sono passati vent’anni ... e sono passate tante persone ... e abbiamo assistito a tanti cambiamenti ... e sono rimasti tanti ricordi delle esperienze vissute insieme to a talento non abbiamo niente da invidiare a nessuno!!! Guidati dalla mente esperta di Arachiccas abbiamo assistito ad un gigantesco effetto domino che ha avuto come risultato un evento magico e indimenticabile. La giornata è cominciata con le soavi voci del nostro coro diretto dall’intramontabile dott. Riccardo De Agostini (in arte Tati) che hanno allietato le orecchie di tutti i partecipanti alla Santa Messa. Ahimè abbiamo ricevuto qualche lamentela perché non è stato possibile ballare durante l’esibizione Gospel. Rassicuriamo però i nostri lettori comunicando che sarà possibile assistere ad un remake natalizio. Successivamente, rinfrescati da un’ottima sangria gentilmente offerta dal gruppo spagnolo capitanato dalla mitica e paziente Chiara, abbiamo ascoltato le parole che hanno raccontato vent’anni di ricchezza vissuti al Mosaico. È stato emozionante, poi, vedere su grande schermo le immagini del video appositamente creato dal nostro Mauro che hanno raccontato la nostra storia suscitando nel numeroso pubblico tantissimi sorrisi, ma anche qualche lacrimuccia. Ed ora tutti con le gambe sotto al tavolo per gustare i piatti preparati dal nostro impareggiabile chef che è riuscito a soddisfare il palato di quasi 300 persone in tempi da record! Il nostro Gigi ha espresso la sua creatività in cucina in modo semplicemente eccezionale: i piatti tornavano indietro già lavati! Gigi ci ha confessato che si è sentito “SPLEDIDAMENTE ORGOGLIOSO PER IL MOSAICO” e noi vogliamo qui ringraziarlo nella speranza che possa offrire un bel pranzetto a “quelli della redazione”. Una moltitudine di persone sudaticce e con la panza piena ha poi assistito ad una divertente lettura del Bilancio Sociale della mitica Laura B. continuamente interrotta da validissimi attori, cantanti e ballerini: altro che La Scala!!!! Mentre alcuni folletti vestiti tutti uguali (arancione) lavoravano per riordinare la cucina e la sala ricevimenti, gran parte della folla si è ritirata per una breve pennichella. Nonostante alcuni trascurabi- li “problemi tecnici” alle ore 19.00 in punto tutto era pronto per la riapertura della sala. Ridendo e scherzando sono state sfornate quasi 250 pizze: che successo!!!! Tra una margherita e una capricciosa i nostri numerosi ospiti hanno partecipato ad una fantastica JAM SESSION capitanata dagli affezionatissimi 7grani in cui si sono esibiti amici del presente e del passato. Ed è giunta mezzanotte, ma la magia dell’atmosfera che si è respirata durante tutta la giornata è rimasta per giorni, giorni e giorni…… Abbiamo raccolto alcuni commenti importanti, ma prima di renderli noti a tutti diamo il nostro originale contributo “poetico”. “Che cos’è per noi il Mosaico” – ci siamo chiesti – Ecco la risposta: Momenti Originali per Sognare e Aiutarsi Incoraggiando Collaborazione e Ottimismo 21 Carissimi Volontari, 11 settembre 2011: effetto domino T utti diversi, ma tutti insieme. Tutti animati da un desiderio comune di costruire qualcosa insieme. Questo è successo nella giornata celebrativa del ventennale del Mosaico. E questo succede da sempre fra le nostre, umili, ma caldissime, pareti. Una piccola spinta dallo staff organizzativo e…via! Circa 300 persone a pranzo ed altrettante alla sera, senza contare tutti gli ospiti e gli amici intervenuti alla grande Jem Session musicale. Sicuramente nell’arco della giornata almeno un migliaio di persone sono venute a dimostrare il loro legame e la loro appartenenza a “Il Mosaico”. Un riconoscimento di affetto difficilmente narrabile, entusiasmante, incredibile! I tempi attuali ci dicono che il valore dipende dal prezzo. E’ confortante accorgersi che solo ciò che non ha prezzo è un valore! Grazie! Grazie alle volontarie del Laboratorio Bomboniere e della Bottega del Mosaico 22 il tempo passa e anno dopo anno, stagione dopo stagione, ci siete sempre accanto in tutte le attività delle nostre Cooperative. Il Mosaico e Oasi Mosaico 2000 vogliono rivolgere la loro più sincera gratitudine per l’impegno e per il tempo che ci avete dedicato. Anche solo un’ora del vostro tempo per noi è preziosa. La presenza dell’Associazione VOL.A.MOS. (Volontari Amici del Mosaico) è un grande stimolo per noi, è carica di entusiasmo, è la forza che ci spinge a continuare con passione il nostro lavoro. Grazie agli esuberanti camerieri della Festa della Giada! Grazie al Gruppo Pizza di “Enrico&Company“! Grazie ai volontari della “Giada “ e del “Capannone” per la loro laboriosa partecipazione alle nostre “lavorazioni c/ terzi”! 23 I ragazzi dello SMERALDO e della GIADA Se io fossi la linea del tempo... ...S arei irregolare e tratteggiata, a puntini o a ruota e girerei in modo vorticoso; cercherei un’altra linea come me e ci starei per vedere le stelle comete. Sognare è bellissimo e per realizzare certi sogni sarei anche disposto a sopportare certe sofferenze, ma se io fossi il padrone del tempo mi piacerebbe cancellare le sofferenze. Il tempo deve andare avanti e non può fermarsi, ma se potessi fermarlo come vorrei lo farei scorrere più veloce quando mi annoio e lo fermerei quando mi fanno qualche coccola, quando sono in falegnameria, in piscina, quando sto con i miei amici e con la persona che mi piace. Vorrei rallentare il tempo ...vorrei che la mia vita fosse su un treno per poter girare tutto il mondo e vedere posti che non ho mai visto. Non sono un grande poeta, ma lascio tutto al futuro: il futuro è tempo da vedere e sperare. Vorrei conoscere il mio futuro e mi piacerebbe vedere le case del futuro; nel futuro noi verremo cambiati con altre persone... Vorrei migliorare delle cose importanti; vorrei rinascere senza problemi e preoccupazioni, vorrei andare a lavorare in polizia e far costruire un pullman sempre in orario che mi porti in un tempo perfetto dove vivere la vita con più calma e serenità. Vorrei... Via Battisti, 15 - 22070 Bulgarograsso (CO) www.cooperativamosaico.it/labottegadelmosaico/index.html [email protected] 24 Le nostre porte sono aperte ...vieni a conoscerci! Tel. 031.890.752 - Fax 031.891.138 - [email protected] Via C. Battisti, 15 - 22070 Bulgarograsso (Como) Visita il sito realizzato dai nostri ragazzi: www.cooperativamosaico.it “La Bottega del Mosaico”... Un accogliente punto vendita in cui puoi trovare oggettistica artigianale. Quadri, agende, rubriche e album fotografici anche personalizzati... Bomboniere, candele e borse, magliette e felpe... E tanto, tanto altro ancora!!! Bulgarograsso, Via C. Battisti, 15 - Tel. 031.890.752 Oasi Mosaico 2000... Trovate l’esposizione completa dei nostri prodotti agroalimentari presso: Sede di Guanzate - Via XI Settembre tel. 031.899757 Show Room di Bulgarograsso - Via Eugenio Montale, 1 - Tel. 031.891.799 www.cooperativamosaico.it/oasi [email protected] Laboratorio espressivo/musicale “Il Mulino”... Propone corsi di Chitarra e basso, Canto, Yoga Percorsi espressivo/musicali per bimbi Corsi e percorsi espressivo/musicali presso scuole, Comuni, C.A.G. Progetti territoriali. Riferimento: Luca Clerici - tel. 031.890.752 - [email protected] www.cooperativamosaico.it