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cronache 2 - Congregazione delle Suore di Sant`Anna
DALLE CRONACHE: ANNO 1884 (2) La pagina delle nostre Cronache che proponiamo, tratta dei preparativi per le celebrazioni del primo cinquantenario dell’Istituto e li definisce come un “affaccendarsi tranquillo e amoroso”. Espressione questa che ci rimanda ad un’operosità animata da profonda pace e da grande amore per la Congregazione. Sono questi valori che ci interrogano sul nostro modo attuale di festeggiare: un “affaccendarsi” spesso poco tranquillo, perché insidiato dall’ansia, dalla frenesia, dal desiderio del successo ecc… Le nostre Sorelle che ci hanno precedute ci indicano la via dell’autentica gioia, della comunione, della riconoscenza alla Provvidenza divina, fonte di pace vera e duratura. “Man mano che si avvicinava il giorno bramato […] era un affaccendarsi tranquillo e amoroso perché tutti i preparativi fossero compiuti a tempo debito, e la festa riuscisse solenne, pomposa e memoranda il più che fosse possibile. La Veneratissima Madre Generale invitò tutte le Superiore delle Case e Stabilimenti di riunirsi a Torino per festeggiare unitamente, in Casa Madre, questo primo caro Cinquantenario. Tutte tennero assai volentieri l’invito […] e nel giorno 11 Dicembre si ebbe il piacere di vederle radunate, portante ognuna in prosa o in versi i sentimenti delle Sorelle delle proprie Case o Stabilimenti, le quali, tenute lontane col corpo partecipavano collo spirito e col cuore alla festosa gioia. Questi scritti, come già accennassi più sopra, vennero ordinati e raccolti nell’Album appositamente preparato. Il giorno 12 si diè principio ad un solenne triduo per disporre le anime nostre a celebrarle con frutto. Il Predicatore Rev.do Teologo Giovanni Francesia dell’Oratorio di San Francesco di Sales, prendendo ad argomento le parole di Gesù Cristo “Io faccio parlare i muti, vedere i ciechi, udire i sordi”, c’istruì sull’eccellenza della Vocazione Religiosa, e sull’obbligo che essa c’impone di edificare il prossimo coi nostri santi esempi e tendere continuamente alla più alta Perfezione. E per tre giorni Gesù Sacramentato ci diede la sua benedizione mentre nel giubilo del nostro cuore, piene di riconoscenza alla Provvidenza Divina, noi prorompevamo nel cantico di Zaccaria, felici anche noi di salutare la Venuta di Cristo, il cui spirito doveva certo rinnovarsi nel cuore delle sue Spose in questa solenne festività”. (Cronache dell’Istituto, vol. I, pag. 201-202). DALLE CRONACHE: ANNO 1934 Ciò che caratterizza un giubileo non sono solo i festeggiamenti esteriori, ma le opere di carità… Riportiamo di seguito due brani tratti dalla narrazione del 1° Centenario dell’Istituto. Parlano di due significativi frutti di quell’evento: un’opera apostolica a favore dei più poveri aperta in India (a Bansilalpet) e la creazione di un’incipiente Gruppo di Laici Sant’Anna in Italia. Possa anche il 175° anniversario dell’Istituto portare frutti di questo genere… “A perpetua memoria della ricorrenza Centenaria sorgeva in Missione un «Asilo di Miserie» e cioè il nostro «Piccolo Cottolengo». Invalidi di ogni età e descrizione ivi trovano sollecitudini materne, cure, tetto, vitto e sollievo alle loro sofferenze e spesso la salvezza eterna per mezzo del S. Battesimo. Più tardi il «Piccolo Cottolengo» accoglieva nei suoi modesti reparti, i poveri lebbrosi, il rifiuto dell’umanità, realizzando così il santo e tanto vagheggiato ideale delle care Sorelle Missionarie.” (Cronache dell’Istituto, Vol. 3, pp. 376-377) “Uno dei frutti della celebrazione dell’anno centenario dell’Istituto è stato la formazione del Comitato patrocinatore Opere Rev. Suore di S. Anna, per generoso desiderio di alcuni volenterosi che seguono con simpatia il nostro umile apostolato di bene, intendendo collaborarvi con tutta la loro attività… Il primo atto del benemerito Comitato fu il suggerimento di costituire l’Associazione ex Allieve, allo scopo di raggruppare tutte le alunne delle Scuole dirette dalle Suore”. (Cronache dell’Istituto, Vol. 3, p. 393).