Il Pubblico Ministero nell`ordinamento olandese Cambiamenti
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Il Pubblico Ministero nell`ordinamento olandese Cambiamenti
1 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese Cambiamenti introdotti Stimati colleghi, è un grande onore, per me, nonché un enorme piacere, essere qui e parlarvi, oggi, cari colleghi, della struttura e del lavoro, se preferite, del “funzionamento” della figura del Pubblico Ministero in Olanda. In particolare, come mi è stato gentilmente chiesto, delle novità riguardanti questa carica. Quello che ho intenzione di fare, nei prossimi 15 – 20 minuti è cercare di darvi un quadro sufficientemente esauriente del contesto giuridico in cui è calata la figura del Pubblico Ministero in Olanda ed in cui questi si trova ad operare. In 20 minuti? Quasi una “Mission Impossible”! Ma per usare le parole di qualche illustre collega: “Il possibile lo stiamo facendo, l'impossibile cercheremo di farlo, per i miracoli ci stiamo attrezzando”! Centralità dell’intervento. Scopo del mio intervento è farvi comprendere la posizione costituzionale della figura del Pubblico Ministero, questione questa estremamente delicata e, a prima vista, anche abbastanza complessa, e in che modo abbiamo cercato, negli ultimi 25 anni, di dare, riuscendoci a parer nostro, un contributo più efficace e di tutto rispetto al tema della Giustizia e della Sicurezza nella società olandese. Nel far questo, vi mostrerò come la carica di Pubblico Ministero in Olanda non solo è ben funzionante, ma è anche in continua evoluzione. Questo vento di novità sta riguardando non soltanto le politiche penali, le metodologie di lavoro e la struttura, ma in modo particolare, la creazione ed il successivo rafforzamento di più stretti e proficui rapporti, sinergie, interconnessioni e cooperazioni con i “nostri partner nella lotta alla criminalità” in ambito extra giudiziario, il tutto nell’ottica di riuscire a svolgere, nel miglior modo possibile, il nostro compito, rimanendo aderenti alla società e focalizzati su di essa, modulandoci sui suoi rapidi cambiamenti e la sua sempre maggiore complessità. Le nuove sfide: aumento della criminalità e cambiamenti sociali. Dalla metà degli anni ’70, in Olanda si registra un notevole aumento di reati penali e, di pari passo, una inadeguatezza delle risorse che interessa non solo la Magistratura in senso lato e la Procura, ma anche le forze di polizia e l’intero sistema penitenziario. Alla fine degli anni ’70, inizio anni ’80, si è cominciato ad aumentare le risorse, purtroppo però, simultaneamente, la criminalità ha continuato a crescere. Nel periodo 1970 – 2005, il numero di reati si è sestuplicato ed il numero di cause nei Tribunali è raddoppiato. La situazione era davvero insostenibile per il continuo aumento di casi. Ci siamo quindi resi sempre più conto che, sotto Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, 4 luglio 2011 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese 2 molti aspetti, il fenomeno della criminalità, nel suo insieme era un problema complesso, che non poteva essere risolto soltanto intensificando le indagini ed ampliando le procedure. Pertanto, nel 1985, è stato presentato il primo Piano d’Azione Integrato contro la Criminalità del Ministero della Giustizia, che ha visto il coinvolgimento della Procura. Per la prima volta, in Olanda, non solo la Polizia e la Procura univano le loro forze nella lotta contro il crimine, ma anche un vasto numero di Ministeri ed autorità locali, nonché di istituzioni pubbliche e private. Il Piano non mirava solo a migliorare l’efficacia delle indagini e della pubblica accusa, ma anche e per la prima volta, ad enfatizzare l’importanza e la necessità dell’adozione di misure di prevenzione più efficaci ed a promuovere la collaborazione tra tutte le figure coinvolte nell’ambito della prevenzione e repressione (autorità ed organizzazioni), preferibilmente attraverso azioni comuni. Tornerò sull’argomento alla fine del mio intervento, portandovi alcuni esempi ed illustrandovi alcuni progetti in fase di realizzazione. Oltre a quanto detto, in questo periodo, grazie alla nuova legislazione, alla Procura sono stati conferiti più ampi poteri in ambito penale, per poter far fronte all’aumento del carico di lavoro nei Tribunali. Inoltre, un numero considerevole di infrazioni stradali sono state declassificate a reati amministrativi, con la conseguenza di una gestione più efficiente ed un minore ricorso alla giustizia ordinaria. Status giuridico e costituzionale del Pubblico Ministero in Olanda. Per meglio comprendere il ruolo del Pubblico Ministero in Olanda, ritengo che sia opportuno, a questo punto, introdurre un breve excursus sull’attuale status costituzionale della figura del Pubblico Ministero. La Procura Generale in Olanda è presieduta da un Consiglio dei Procuratori Generali che ha seda all’Aia e che dirige ed amministra l’intero corpo dei Pubblici Ministeri olandesi e che è un organismo separato rispetto alla Procura Generale presso la Corte Suprema/Cassazione, nell’ambito del sistema giudiziario. Il Pubblico Ministero, in Olanda, riferisce direttamente ai Tribunali/Giudici e, attraverso il Consiglio dei Procuratori Generali, al Ministero della Sicurezza e della Giustizia. Si tratta di una tradizione di lunga data, integrata nello Stato di diritto. Questa dualità di referenti si basa sul fatto che la legge gli attribuisce da una parte forti poteri decisionali in merito all’evenienza di esercitare l’azione penale, - sulla base del principio di opportunità sancito dal nostro Diritto Penale - e, dall’altro, forti poteri nell’esercizio dell’azione penale nell’ambito della risoluzione giudiziale o stragiudiziale della causa – poteri questi che sono andati via via aumentando nel corso degli ultimi 50 anni (es. attraverso il “non luogo a procedere condizionato”, la proposta di patteggiamento/commutazione della pena in multa / risarcimento danni, servizio civile o programma di recupero; tutto subordinato all’accettazione da parte della parte offesa), senza dimenticare il potere e l’autorità allo stesso conferiti, mediante la legge in vigore dal 1 febbraio 2008, di comminare multe, imporre il Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, 4 luglio 2011 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese 3 ritiro delle patenti di guida fino a 6 mesi, imporre il servizio civile in sostituzione della pena per un massimo di 180 ore, disporre il dissequestro della merce, imporre al condannato il versamento di somme risarcitorie al Ministero del Tesoro, a beneficio delle vittime (il cosiddetto Decreto Penale). Nel 2010, i casi di cui si è occupata la Procura sono stati il 38 % del totale, 62 % dei quali sono poi sfociati in procedimenti giudiziari. Nel 1985, le percentuali erano, rispettivamente, del 49% e 51%, quindi la Procura olandese, nel corso di questi anni, ha visto diminuire i casi gestiti direttamente senza controllo diretto da parte dei giudici. Ciò spiega il motivo per cui, nella nostra società democratica in cui il sistema di pesi e contrappesi riveste una così grande importanza quanto un giudizio indipendente per i reati penali, lo Stato di diritto preveda un sistema di controllo controbilanciato esercitato da due distinte autorità: il Ministero della Sicurezza e della Giustizia ed i Giudici. I rapporti tra la Procura ed il Ministero della Sicurezza e della Giustizia sono esplicitamente regolamentati dalla legge. Il Ministero è autorizzato a rilasciare alla Procura istruzioni generali di politica penale e, in specifici casi, a chiedere alla Procura di (non) procedere. La legge prevede una procedura particolare. In sostanza, se il Consiglio dei Procuratori Generali è in disaccordo con il Ministero circa il luogo a procedere, il Ministero dovrà mettere per iscritto le proprie indicazioni, le quali verranno messe agli atti e comunicate alla corte. In caso di indicazione, da parte del Ministero, a non procedere, la comunicazione dovrà essere notificata anche al Parlamento, unitamente al parere della Procura in merito. Penso, a questo punto, di essere riuscito a rendevi la situazione un po’ più chiara. Comunque, ad oggi tale potere non è mai stato esercitato. Per usare un linguaggio più familiare: “L’indubbio valore condiviso della Procura olandese è: imparzialità ed obiettività assoluta”, che si potrebbe anche definire come qualcosa simile alla reale “autonomia”. D’altro canto, il controllo esercitato dai Tribunali è duplice: 1. in caso di imputazione; in questo caso direttamente dal giudice; 2. in caso di non luogo a procedere; in tal caso, la persona fisica o giuridica che ha un interesse reale nel caso può presentare ricorso alla Corte d’Appello che provvede ad avviare, a norma di legge, un procedimento nei confronti della decisione del Pubblico Ministero, nel quale il Tribunale è chiamato a decidere sul luogo o meno a procedere. In caso positivo, il Tribunale ordinerà al Pubblico Ministero di procedere. Quindi, in sostanza, è sempre il Tribunale che stabilisce se il Pubblico Ministero sta compiendo il proprio lavoro in conformità con la legge ed in modo professionale. Il principio dell’opportunità. Responsabilità diretta e finale del Pubblico Ministero nelle indagini per reati penali. Consultazioni a tre. Coinvolgimento nella politica penale. Nel quadro del principio dell’opportunità e del suo status costituzionale, spetta al Pubblico Ministero che è, ai sensi di legge, sempre il diretto ed ultimo responsabile e referente Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, 4 luglio 2011 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese 4 dell’operato delle forze di Polizia nell’ambito delle indagini per reati penali, decidere su cosa e come indagare, ovvero su cosa indagare meno o affatto. Il Pubblico Ministero ha la responsabilità su tutti i casi che richiedono espressamente la conduzione di indagini investigative da parte degli organi di Polizia o di altri organismi investigativi. A partire dalla fine degli anni ’70 - inizi anni ’80, con l’aumento del numero e della gravità dei reati penali, la figura del Pubblico Ministero si è trovata a dover, con estrema difficoltà, far fronte all’aumento del numero di casi, con il conseguente intensificarsi dei contatti con la Polizia e le autorità locali. In questo periodo, un discreto numero di procedimenti per reati meno gravi è stato cancellato a causa della mancanza di personale. Dal momento che dovevano essere prese decisioni fondamentali sulla tipologia di reato e sul volume di casi che la Polizia doveva sottoporre ad indagine, nonché sul personale necessario a tal fine, si resero necessarie consultazioni con i sindaci locali, in quanto responsabili per legge della sicurezza pubblica, funzione condivisa con le forze di Polizia, implicando per queste stesse la presenza di “due referenti”: il Pubblico Ministero per i reati penali ed il sindaco per la sicurezza pubblica. Era così nata la cosiddetta consultazione a tre: Sindaco, Pubblico Ministero e Capo della Polizia. Gradualmente il Pubblico Ministero cominciò a comprendere che l’uso delle indagini per i reati penali e il luogo a procedere quasi sempre rappresentavano solo una parziale e temporanea soluzione delle sempre più complesse problematiche sociali: abuso di sostanze stupefacenti, guida in stato di ebbrezza, frode, corruzione, violenza, reati contro il patrimonio e la persona, reati sessuali, tratta di esseri umani, ecc. In altre parole, che perseguire i reati con la conseguente detenzione di chi li commette spesso rappresenta una soluzione “a breve termine” e comunque parziale del problema nella sua interezza e complessità, piuttosto che di tipo strutturale ed integrale di lunga durata Lentamente, molto lentamente e spesso non senza una certa riluttanza, le autorità locali ed altri organismi coinvolti, istituzioni pubbliche e private, hanno cominciato a rendersi conto dell’opportunità offerta anche a loro di contribuire alla risoluzione dei crescenti problemi sociali, considerati sino ad allora di esclusiva competenza del Pubblico Ministero e delle forze di Polizia. La Polizia ha iniziato ad effettuare studi ed a condurre analisi sulla criminalità a livello locale e regionale, dalle quali è emerso che la causa di fattori push and pull è da ricercarsi in una concatenazione di diversi fattori. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora! Attualmente, in molte città e regioni sono state create strutture, organizzazioni, progetti, joint venture, ecc. che vedono la partecipazione accanto alle forze di Polizia ed alla figura del Pubblico Ministero, a seconda della tipologia di reato, di problema sociale, di fattori push and pull, ecc., di diverse istituzioni pubbliche, semi-pubbliche e private, nonché di società. Esempi dei progetti realizzati fondamentalmente in collaborazione con altre autorità. Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, 4 luglio 2011 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese 5 A questo punto, avviandomi ormai alla conclusione del mio intervento, voglio fornirvi alcuni esempi dei progetti avviati recentemente dalla Procura nella lotta alla criminalità, in collaborazione con altre autorità. All’inizio degli anni ’80, è stato avviato un progetto pilota di applicazione coordinata della legge (nello specifico, relativamente all’incriminazione ed alle misure alternative alla detenzione riguardo alla guida in stato di ebbrezza); Il Progetto si chiama “Alcohol Traffic” (Alcool e Guida); si tratta di una serie di percorsi di recupero obbligatori, pensati come pena detentiva alternativa ma al contempo di educazione dell’individuo. Il risultato è stato una diminuzione delle recidive di 1/3. Dalla fine degli anni ’90, la Procura ha avviato una serie di attività maggiormente strutturate in alcuni ambiti della criminalità, in collaborazione con altre autorità/istituzioni interessate dal problema. Nei primi anni del nuovo millennio è stato invece avviato un progetto riservato ai recidivi, che ha visto la partecipazione della Polizia, degli stakeholder coinvolti nelle misure alternative alla detenzione, delle Associazioni che operano nel mondo giovanile, del Dipartimento per la gestione delle carceri e delle autorità locali/sindaci. La Polizia e la Procura hanno stilato una lista di pregiudicati con precedenti sempre per gli stessi reati (che potremmo definire reati “recidivanti”) sulla quale tutte le autorità coinvolte hanno lavorato, elaborando una bozza di progetto che prevedeva sforzi congiunti per la trattazione di questi casi specifici. Il sindaco avrebbe inviato alla persona con precedenti per reati recidivanti, una lettera con la quale gli/le avrebbe comunicato il suo inserimento nella lista; la Polizia si sarebbe preoccupata di tenerlo “sotto osservazione”, per così dire; al diretto interessato/alla diretta interessata sarebbe stato offerto supporto ed assistenza da parte dei servizi coinvolti nelle misure alternative alla detenzione e dei servizi sociali, ma, in ogni caso, il messaggio più forte a chi delinque per reati recidivanti sarebbe stato:”Stai attento, ti teniamo sott’occhio! E se continui ad infrangere la legge, ti arrestiamo e ti inseriamo in un programma speciale per recidivi!”. All’atto dell’arresto, durante la custodia cautelare, anche per i reati minori era previsto un periodo di detenzione maggiore, che prevedeva l’inserimento della persona che ha commesso il reato in programmi formativi e di recupero organizzati all’interno delle strutture penitenziarie. Dopo il rilascio, la persona sarebbe stata inserita in un progetto educativo e di sorveglianza a cui avrebbero partecipato i servizi coinvolti nelle misure alternative alla detenzione e i servizi sociali (con l’erogazione di sussidi temporanei, l’assegnazione di un alloggio, l’inserimento in un contesto lavorativo, ecc.) e la Polizia. A metà del 2000, è stato avviato un Progetto Speciale sulla Criminalità Giovanile che ha visto la partecipazione della Polizia, della Procura, delle Associazioni che operano nel mondo giovanile, dei servizi coinvolti nelle misure alternative alla detenzione e dei diversi Consigli Comunali, per la prevenzione delle recidive tra i giovani (anche in questo caso il giusto mix tra attività investigativa ed accusa, con un approccio più integrato), che prevedeva Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, 4 luglio 2011 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese 6 l’avvio di azioni e misure correttive nel minor tempo possibile, successivamente alla commissione del reato (pena + trattamento/formazione, prevenzione), ma che teneva comunque in considerazione e coinvolgeva attivamente anche le famiglie e l’ambiente in cui chi aveva commesso il reato viveva. I risultati, per il 2009, sono stati: - 13,5% di recidive. Nel 2007, abbiamo cambiato approccio nei confronti dei reati penali, ritenendo che la gestione di tale fenomeno richieda, per una sua efficacia, la partecipazione di tutte le parti coinvolte che contribuiscano alla realizzazione di progetti coordinati, coerenti ed integrati. Tale approccio si basa su una serie di programmi cosiddetti di Rinforzo. Attualmente, abbiamo avviato programmi nel campo della coltivazione e vendita di cannabis, tratta di esseri umani, criminalità informatica, frode immobiliare, riciclaggio di denaro sporco, frodi informatiche, pedopornografia ed abuso sui minori. In tutti i programmi cerchiamo di mettere in campo i mezzi e le risorse migliori, nonché tutti i poteri concessi alle diverse autorità ed agli organismi coinvolti. Abbiamo avviato 5 progetti pilota per poter sviluppare efficaci metodologie di lavoro. Struttura dei progetti. Si parte sempre da un’analisi completa del problema, supportata dal maggior numero di fonti possibile. Oltre alle Valutazioni sull’andamento dei reati che vengono regolarmente redatte da tempo dalla Polizia, abbiamo istituito in 11 regioni in tutto il territorio, i cosiddetti Centri Regionali Investigativi, costituiti da esperti dell’Agenzia delle Entrate, degli Organismi di Investigazione per le frodi fiscali, ambientali, del mondo del lavoro e della previdenza sociale, nonché della Procura, che affiancano gli uffici locali delle forze di Polizia. Nell’ambito, poi, delle singole Procure, attualmente è stata istituita la figura dell’“Intelligence Prosecutor”, che viene appositamente nominato e formato per ricoprire il ruolo e che è chiamato a valutare tutte le informazioni raccolte, ad analizzarle ed a fornire indicazioni sulle modalità di avvio e di conduzione delle indagini, in modo da garantire un efficace prosieguo dell’iter giudiziario del caso. In questi anni ci stiamo concentrando sui seguenti reati: Terrorismo, tratta di esseri umani, rapine a mano armata, reati contro l’ordine pubblico e frodi immobiliari. Per quanto riguarda la lotta al Terrorismo, da anni è operativo, in Olanda, il Procuratore Nazionale, figura di collegamento tra il Servizio di Intelligence Nazionale e la Procura, che ha accesso a tutte le informazioni in possesso dei Servizi Segreti che potrebbero risultare utili ai fini investigativi per reati penali che potrebbero essere commessi, o che vengono commessi. In questo modo la Procura ha maggiori strumenti per giudicare già nelle primissime fasi se intraprendere indagini più approfondite o adottare misure coercitive. A livello nazionale e regionale è stato creato il CT-info-box, un sistema dal quale la polizia, i servizi segreti ed altri organismi investigativi, nonché il Servizio Immigrazione e la polizia di frontiera possono attingere informazioni utili per prevenire attività terroristiche ovvero ai fini Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, 4 luglio 2011 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese 7 investigativi delle stesse. La Procura a tal fine, ha messo in campo la figura dell’“Intelligence Prosecutor”. Dal 2003 è stato istituito, in Olanda, un Ufficio centrale per la valutazione dell’integrità delle parti coinvolte, da parte delle istituzioni governative, proprio con l’intento di creare un database centrale nonché un centro analisi sull’integrità delle persone e delle aziende/società con cui il Governo stipula contratti o ha rapporti commerciali, ovvero che chiedono il rilascio di licenze o autorizzazioni per l’avvio dell’attività/l’organizzazione di eventi/la costituzione di imprese commerciali o, semplicemente, un sussidio/sovvenzione. Ai sensi della legge, l’ufficio è autorizzato ad assistere e fornire consulenza ai vari dipartimenti governativi ed alle istituzioni, dietro richiesta degli stessi, in merito alla valutazione dell’integrità di queste persone/aziende. La Procura è molto attiva nell’ambito di questo ufficio, fornendo informazioni sul coinvolgimento in reati penali, sui precedenti penali, ecc. Formazione Data la sempre maggiore necessità di specializzazione ed esperienza richiesta al Pubblico Ministero, abbiamo avviato specifici programmi formativi che prevedono il rilascio dei relativi titoli di riconoscimento/autorizzazioni per le varie tipologie e le diverse competenze dei Procuratori Generali e Speciali. Per esempio, offriamo formazione in ambiti specifici, quali: forense, dei servizi segreti, della Criminalità organizzata e dei reati gravi, dei reati di frode ed ambientali, ma anche generica, con programmi formativi obbligatori. Nel prossimo futuro, è prevista l’introduzione di un titolo di riconoscimento/autorizzazione per la funzione di pubblico ministero per casi specifici, proprio per migliorare e mantenere elevati gli standard professionali. Indagini ed approccio integrato comune nella lotta alla criminalità Per quanto riguarda i reati di Tratta di esseri umani, sfruttamento sessuale e prostituzione abbiamo avviato, ad Amsterdam ed Utrecht, 2 progetti pilota che hanno riscosso molto successo, con la collaborazione della Procura, delle forze di polizia, delle autorità locali, dell’agenzia delle entrate, del reparto investigativo per le frodi fiscali e del Servizio Immigrazione. Il risultato è stato un approccio congiunto che ha visto, a fianco delle indagini specifiche per il reato e delle attività connesse ai fini del relativo procedimento giudiziario, una serie di attività di controllo da parte delle autorità locali, nonché il miglioramento delle metodologie di lavoro e delle politiche di concessione di licenze/autorizzazioni. Grazie a tutto ciò, i migranti irregolari sono stati individuati ed espulsi, è stato istituito un sistema di videosorveglianza e sono stati avviati programmi di sostegno e di assistenza sociale. I quartieri delle due città, grazie ad operazioni congiunte e ben coordinate, sono stati “ripuliti” e mantenuti tali da quel momento in avanti. Un altro progetto pilota riguardo la tratta di esseri umani ha interessato la regione nordorientale del paese. Il nome del progetto è: “Slaves of the system” (Schiavi del sistem). Il progetto prevedeva l’istituzione di 3 Gruppi Investigativi che collaborassero con le istituzioni Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, 4 luglio 2011 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese 8 bulgare, nonché uno speciale programma di prevenzione basato sull’analisi dei casi ed un documentario TV destinato al pubblico bulgaro, che mettesse in guardia le potenziali vittime sui metodi di reclutamento di giovani donne con la falsa promessa di lavoro da parte dei trafficanti ed i rischi connessi all’accettazione di queste proposte. Centro investigativo per i reati immobiliari: joint venture tra Agenzia delle entrate, Agenzia di controllo dei mercati finanziari, Servizi Segreti nazionali, Banca centrale olandese, Servizio investigativo Tributario Frodi, Polizia e Procura. Obiettivi: individuazione dei meccanismi di frode, delle attività di riciclaggio del denaro sporco, delle frodi fiscali e promozione della legalità nel settore finanziario. Concludo dicendo che, nel corso degli anni, la Procura in collaborazione con le forze di Polizia, si è occupata di reati penali sempre più complessi, in uno scenario sempre più complesso, in modo più strutturato, riferendo gli esiti della propria attività (le cosiddette “Relazioni per feedback governativo/amministrativo”) alle autorità locali e nazionali, agli istituti bancari, ecc. e fornendo la propria consulenza, in modo da condividere la “lezione imparata” e contribuire al miglioramento delle attività di prevenzione, del coordinamento e della collaborazione nell’approccio alla lotta alla criminalità. In poche parole: Complementarietà, coerenza ed approccio coordinato ed integrato da parte di tutte le autorità coinvolte, queste sono le parole chiave per una migliore e più efficace lotta alla criminalità (organizzata). Le autorità responsabili coinvolte e le istituzioni devono garantire il proprio contributo nell’esercizio dei loro poteri, delle loro facoltà e delle loro competenze, per quanto possibile, per un’azione congiunta e coordinata. In questo modo, la Procura e la figura del Pubblico Ministero, sono messi in grado di esercitare i loro poteri e le loro funzioni a lungo termine, in modo molto più efficace ed efficiente, tutto a beneficio della legalità, che è il miglior servizio che possono garantire alla società. Molto è stato fatto fino ad ora, ma c’è ancora molto da fare. Noi siamo pronti! Grazie mille per la vostra attenzione! Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, 4 luglio 2011 Il Pubblico Ministero nell’ordinamento olandese