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Analisi degli infortuni in ambito domestico in provincia di Modena

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Analisi degli infortuni in ambito domestico in provincia di Modena
Servizio Epidemiologia
Dipartimento di Sanità Pubblica – AUSL Modena
ANALISI DEGLI INFORTUNI IN
AMBITO DOMESTICO
IN PROVINCIA DI MODENA
A cura di:
Carlo Alberto Goldoni, Giuliano Carrozzi, Gianfranco De Girolamo,
Maria Giulia Gatti, Carlo Rossi
Maggio 2005
INDICE
Introduzione generale ..........................................................................................................3
Premessa ......................................................................................................................3
Metodi............................................................................................................................3
Obiettivi .........................................................................................................................4
Risultati………………………………………………………………………………………….4
Conclusioni……………………………………………………………………………………..6
Il primo intervento sanitario territoriale .................................................................................7
Il Pronto Soccorso .............................................................................................................13
L'ospedalizzazione.............................................................................................................23
La mortalità ........................................................................................................................33
Le indagini nazionali ..........................................................................................................38
L'indagine Multiscopo ISTAT .......................................................................................38
L'indagine tra i lettori di "Altroconsumo" ......................................................................54
Il progetto EHLASS .....................................................................................................59
Conclusioni ........................................................................................................................67
Introduzione generale
Premessa
Gli incidenti rappresentano una importante causa di morbosità e di mortalità.
Fra di essi rivestono un ruolo non secondario quelli che accadono a domicilio, sia per
numerosità sia per impatto, anche psicologico, sulla popolazione, in quanto il domicilio è
ritenuto essere luogo “sicuro” per eccellenza.
Il problema degli incidenti domestici ha acquisito un particolare rilievo in campo
epidemiologico solo negli ultimi anni ed ancora oggi é in gran parte sconosciuto ed
ignorato.
Gli incidenti domestici sono eventi di difficile inquadramento in quanto spesso definiti per
esclusione, come eventi accidentali non stradali, non legati ad attività lavorativa o non
causati da atti di violenza, nonchè di difficile quantificazione dal punto di vista della
morbosità.
La recente Legge del 3 dicembre 1999 n. 493 “Norme per la tutela della salute nelle
abitazioni”, attribuisce ai Dipartimenti di Prevenzione in collaborazione con i Servizi
territoriali, i compiti di prevenzione, valutazione dei rischi e di educazione sanitaria in
materia di incidenti che occorrono nelle abitazioni.
Tale legge stabilisce inoltre, che i Dipartimenti di Prevenzione in collaborazione con
l’Istituto Superiore di Sanità e le regioni, devono attivarsi all’approntamento di un sistema
informativo sui dati relativi agli incidenti domestici.
Esistono dati di varia origine sulla frequenza degli incidenti domestici, ma in realtà le varie
fonti sono fra loro discordanti, sia perché frutto di indagini condotte con diversi metodi, sia
perché la definizione di “incidente domestico” varia da studio a studio.
Ciò non contribuisce a chiarire il quadro della situazione e rende difficile la valutazione sia
dell’andamento “spontaneo” del fenomeno, sia dell’effetto di eventuali campagne
informative o delle azioni volte a ridurlo.
Secondo l’indagine multiscopo dell’Istat il numero di infortuni domestici in Italia, mostra un
andamento in costante crescita: si è passati infatti da 2.743.000 infortuni nel 1988 a
4.380.000 nel 2000. Parimenti, il numero di persone coinvolte negli infortuni, nello stesso
periodo, è salito da 2.103.000 a 3.480.000.
Metodi
Nell’ambito dell’AUSL di Modena sono state condotte alcune analisi di flussi informativi
correnti che permettessero la rilevazione del fenomeno. Le banche dati utilizzate sono
state le seguenti:
•
•
•
•
Richieste di intervento alla Centrale Operativa (C.O.) di Modena Soccorso
Accessi alle sedi di Pronto Soccorso e/o Registri Traumi
Ricoveri Ospedalieri (SDO)
Registro delle cause di morte
3
Sono state considerate anche valutazioni tratte dalle seguenti indagini nazionali:
•
•
•
Indagini Multiscopo ISTAT
Indagine tra i lettori di “Altroconsumo”
Indagine progetto EHLASS
La definizione di infortunio domestico addottata per la rilevazione degli eventi dalle banche
dati correnti corrisponde a quella dell’ISTAT: “L’infortunio domestico è un infortunio
avvenuto in abitazione privata, anche se non di proprietà dell’infortunato, sia all’esterno
che all’interno di essa, compresi terrazzi, garage, cantine, soffitte, scale, pianerottoli,
cortili, e giardini; avvenuto in modo accidentale non per volontà altrui o dell’infortunato e
che abbia causato qualsiasi tipo di lesione”. I dati di interesse sono stati estratti seguendo
questa definizione e poiché in alcuni casi era omesso il luogo “abitazione” dalla fonte dati,
per ovviare alla sottostima del fenomeno, sono stati inclusi anche infortuni che potevano
rientrare nella categoria dei domestici seguendo un criterio di esclusione rispetto agli
infortuni occorsi per violenza, incidente stradale e causa lavorativa.
I dati sono stati raccolti in database per permettere evntuali record-linkage.
Le elaborazioni statistiche sono state effettuate con il pacchetto SPSS per windows.
Specifiche informazioni sulle metodologie di raccolta dati ed elaborazioni sono riportate
all’interno delle varie sezioni di questo rapporto.
Obiettivi
Le finalità del lavoro erano molteplici e sono qui di seguito brevemente descritte:
•
•
•
•
Descrizione del quadro epidemiologico degli infortuni domestici occorsi in provincia
di Modena a partire dai principali flussi informativi correnti (Mortalità, SDO, 118,
Pronto Soccorso), per analizzarne le potenzialità ed i limiti.
Identificazione di una definizione condivisa di “incidente domestico” in ambito
provinciale e regionale.
Eventuale attivazione di un sistema informativo per la rilevazione a partire dai dati
correnti degli incidenti domestici a livello provinciale.
Identificazione delle priorità di intervento per fornire indicazioni sull’ approntamento
di interventi di prevenzione.
Risultati
Le analisi condotte hanno permesso di comprendere elementi fondamentali correlati
all’evento “Infortunio domestico”.
Si è potuto, sulla base della Indagine nazionale Multiscopo ISTAT, stimare il numero degli
infortuni domestici annuali in provincia di Modena (sia lievi senza necessità di intervento
sanitario, sia più importanti) come evidenzia la tabella successiva.
4
Tassi pop. italiana
x 1.000
Uomini
Donne
Popolazione
modenese
Uomini
Donne
Infortuni attesi
a Modena
Uomini
Donne
Totale
infort.
attesi
0-5
96,4
91,4
17.595
16.615
1.697
1.519
3.216
6-14
43,9
31,4
24.637
22.983
1.081
722
1.803
15-24
32,4
38,6
29.975
28.678
970
1.107
2.077
25-44
25,1
101,4
105.465
99.136
2.647
10.053
12.700
45-64
40,6
139,8
81.212
82.970
3.301
11.600
14.901
65+
60,2
160,6
53.969
76.080
3.249
12.215
15.464
312.853
326.462
12.946
37.216
50.161
Infortuni domestici attesi nella provincia di Modena nell'anno 2002 sulla base dei dati
dell’indagine multiscopo ISTAT
Secondo le analisi riportate nella Multiscopo è stato anche possibile comprendere la
fenomenologia degli eventi in studio, ed è emerso che gli infortuni risultano essere
ascrivibili essenzialmente a 4 fattori:
-
un fattore dipendente dalle caratteristiche strutturali dell’ abitazione come la
componente statico-abitativa (scale, pavimenti) nonchè quella connessa
all’arredamento e all’organizzazione dei mobili;
un fattore connesso al comportamento e all’uso improprio delle apparecchiature
presenti in casa associato ad un atteggiamento di estrema sicurezza e familiarità che
induce a sottovalutare eventuali pericoli dell’azione che si sta compiendo;
un fattore connesso alle condizioni di salute del soggetto per cui la popolazione malata
presenta un rischio maggiore della popolazione sana;
un fattore relativo alla presenza in ambiente domestico di una notevole quantità di
sostanza pericolose, spesso non riconosciute come tali, come ad esempio: piante
ornamentali tossiche, detersivi, cosmetici, tinture, medicinali, solventi, ecc.
Nella maggior parte dei casi, come si è evidenziato anche dalla indagine modenese sulle
banche dati, si tratta solitamente di episodi di lieve entità, ma un certo numero di essi
comporta il ricorso a servizi sanitari come trasporti tramite ambulanza e automedica,
accessi ai Pronto Soccorso e degenze ospedaliere.
Va sottolineato che, come più sotto evidenziato, gli esiti più gravi sono a carico delle
persone anziane.
Secondo i risultati provenienti dalla banche dati correnti sovramenzionate e utilizzate per
l’analisi, i decessi per incidente domestico tra i residenti in provincia di Modena occorsi dal
1999 al 2003 sono stati in tutto 308 (9,6 decessi per infortunio ogni 100.000 res. per circa
60 decessi all’anno e 1% del totale delle morti provinciali).
Tali eventi si sono verificati principalmente tra donne (63,3%) di età media più elevata
rispetto agli uomini (85 vs. 75 anni) (p<0,001). I decessi tra le donne sono avvenuti
maggiormente per frattura del femore e tra gli uomini per lesioni al cranio.
I pazienti infortunati che hanno necessitato dell’intervento del 118 nel 2003 per incidente
domestico sono stati 4106 (6,3 soggetti per 1000 residenti in provincia di Modena); gli
infortuni sono occorsi maggiormente a donne (64,8%) di età media elevata (72 aa) rispetto
agli uomini (61 anni)(p<0,001).
5
Gli infortuni domestici entrati al Pronto Soccorso del Policlinico sono stati in tutto 2705 e si
sono verificati maggiormente tra i maschi (49,4%). In generale gli ingressi in PS sono stati
effettuati principalmente da soggetti molto più giovani rispetto ai precedenti: età modale
pari a 2 anni, età media 40 anni per le donne e 32 anni per gli uomini.
I ricoveri in provincia di Modena, che sono stati ottenuti utilizzando le schede di dimissione
ospedaliera della banca dati regionale dell’Emilia-Romagna su cui era valorizzato il campo
“trauma” utile all’identificazione degli infortuni, sono stati nel 2003 in tutto 1535 (2,3
ricoveri per infortunio domestico ogni 1000 residenti). Questi si sono verificati
maggiormente tra donne anziane (66,2%) e principalmente per frattura del collo del
femore (22,3% di tutti i casi).
In definitiva è stato evidenziato che gli infortuni più gravi occorsi a Modena per cui sono
state effettuate chiamate per il trasporto alla centrale operativa di Modena Soccorso, che
hanno necessitato di ricovero o che hanno portato al decesso nei periodi considerati, si
sono verificati principalmente tra donne di età elevata superiore ai 70 anni, mentre gli
infortuni domestici più lievi sono occorsi a uomini più giovani.
Limiti
Sono emerse diverse problematiche da questa indagine che limitano parzialmente la
validità dei risultati o di cui occorre comunque tenere presente nella loro analisi e
valutazione:
1. la definizione di “infortunio domestico” così come sopra riportata non è applicabile
ai casi delle diverse banche dati, in particolare il luogo dell’infortunio non è quasi
mai definito così precisamente, spesso, come nel caso della mortalità, gli infortuni
domestici sono il residuo degli altri tipi di traumi;
2. l’accesso alle banche dati non è sempre facile, in particolare per i PS si è ritenuto di
non utilizzare i dati dell’Azienda USL in quanto sono in uso programmi diversi e
quindi di difficile confrontabilità;
3. la qualità delle informazioni a volte è scarsa o insufficiente, ad esempio il campo
“tipo di infortunio” spesso non è valorizzato nella banca dati SDO, ed in alcuni casi
si è dovuti ricorrere ad artifici, includendo anche la casistica “non specificato” per
migliorare la completezza.
Conclusioni
Le fonti utilizzate, reperibili con relativa facilità e a costi contenuti, hanno offerto sufficienti
indicazioni sul fenomeno anche se talora, come sopra riportato, non sono risultate
sufficientemente complete ed affidabili.
Hanno comunque permesso di evidenziare gli aspetti, come ad esempio le cadute nelle
donne anziane, su cui mettere in campo azioni mirate e di avviare un’indagine telefonica
sul tema infortuni domestici come estensione locale allo studio PASSI (Progressi delle
Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) promosso dall’Istituto Superiore di Sanità.
6
Il primo intervento
sanitario territoriale
Metodi
Il dataset della Centrale Operativa (C.O.) di Modena Soccorso, da cui sono stati estratti i
dati di interesse per l’analisi degli incidenti domestici avvenuti in provincia di Modena nel
2003, raccoglie i dati relativi alle chiamate che arrivano in C.O. in caso di richiesta di
intervento di un mezzo di soccorso sanitario ed è ricavato da un programma gestionale
routinariamente utilizzato dagli operatori della C.O.
Le richieste di soccorso considerate nella elaborazione si riferiscono a tutte le chiamate
dell’anno 2003 dal primo gennaio al 31 dicembre 2003. Le informazioni utilizzate sono
state le seguenti:
• informazioni relative alla chiamata quali data, numero identificativo di chiamata e
comune di provenienza (in particolare nell’analisi sono stati valutati gli eventi avvenuti
in provincia di Modena)
• dati personali del soggetto per cui è stato richiesto l’intervento (età, sesso e residenza)
• valutazione sanitaria dell’evento compiuta all’atto della chiamata (valutazione sanitaria
o Triage) definita tramite codici di gravità per cui si assegna un colore diverso ad ogni
valutazione in base alla criticità dell’evento
• luogo di accadimento dell’evento (nella nostra elaborazione è stata considerata l’
abitazione)
• modalità di lesione (trauma e intossicazione)
• mezzi intervenuti
• valutazione sanitaria finale compiuta sul paziente durante il soccorso
• trasporto o meno del paziente in ospedale o in punti di primo soccorso.
Tali dati mostrano solo gli eventi per cui è stato richiesto un intervento di soccorso
sanitario e pertanto sfuggono all’analisi gli incidenti per i quali i soggetti si sono recati in
ospedale con mezzi propri e tutti quei casi, quasi sempre molto lievi e solo
eccezionalmente gravissimi (es: decesso immediato), per i quali non è stato richiesto
alcun intervento sanitario. L’elaborazione ha il pregio di fornire informazioni, sia pure di
livello grossolano, sulle casistiche di infortunio di media entità che non hanno provocato il
decesso o il ricovero dell'infortunato, supplendo in qualche modo alla carenza informativa
che attualmente deriva dall'analisi degli accessi al Pronto Soccorso che non sempre
permette di distinguere gli infortuni domestici da altre modalità di trauma.
Riassunto
Innanzitutto si evidenzia che la maggior parte degli infortuni si verificano tra le donne e nei
soggetti più anziani, probabilmente a causa di cadute come suggerito dalla letteratura, in
relazione forse alla maggior sopravvivenza del sesso femminile nonché alla maggiore
tendenza delle donne a rimanere in casa.
Secondariamente si mette in evidenza un altro picco di infortuni tra i soggetti più giovani,
di età compresa tra i 20 e i 35 anni, ed un terzo picco di infortuni nella fascia di età
prescolare.
Il distretto più interessato dagli eventi è quello di Modena, che è il centro urbano con il
maggior numero di abitanti.
7
I traumi sono la causa più frequente di incidente domestico in tutte le classi di età; le
intossicazioni si sono verificate per lo più tra i soggetti più giovani.
Sia considerando le valutazioni di Triage che le valutazioni sanitarie finali, appare che i
maschi, nonostante subiscano meno infortuni domestici, si infortunano in maniera un po’
più grave.
La maggior parte degli eventi sono mediamente critici. Gli eventi considerati gravi alla
valutazione sanitaria finale si sono verificati maggiormente nei soggetti con più di 51 anni.
Non ci sono casi di compromissione delle funzioni vitali e di decessi al di sotto dei 21 anni,
tali eventi si sono verificati maggiormente nei soggetti di età più elevata (dai 51 anni in
poi). Sembra esserci un trend positivo nella gravità degli eventi all’aumentare dell’età. Solo
una piccola parte dei soggetti non è stata condotta in ospedale; la maggior parte di questi
aveva patologie irrilevanti che non necessitavano di ingresso in ospedale e una piccola
parte è rimasta sul posto dell’incidente per decesso.
Risultati
In totale sono state effettuate 4.029 chiamate alla C.O. di Modena Soccorso per 4.106
pazienti infortunati (in media 1,02 pazienti a chiamata). Si evidenzia quindi, che quanto
riguarda gli infortuni domestici per cui è stata avanzata una richiesta di soccorso sono rari i
casi in cui un evento porta all’infortunio di più soggetti.
Sesso e età
• Totale soggetti
• Totale soggetti di genere noto
Di cui: maschi
femmine
4.106
2.914 (64,8%)
1.025 (35,2%)
1.889 (64,8%)
•
•
•
67 anni
82 anni
76 anni
Età media
Età modale
Età mediana
Maschi
35%
Femmine
65%
Percentuale di incidenti domestici per sesso
La maggior parte degli infortuni avviene tra le femmine (64,8%) e tra i soggetti con più di
71 anni (61,3%). Le donne infortunate hanno un'età significativamente più avanzata con
una media di 72,3 anni contro i 60,6 anni degli uomini (p<0,001).
L’andamento degli incidenti per età mostra 3 picchi. Un primo, più basso degli altri, nella
fascia di età 0-4 anni, un secondo nella fascia di età 35-39, ed un terzo più alto dei
precedenti nella classe di età 80-84. (fig. 2)
Gli uomini sembrano infortunarsi maggiormente nelle fasce di età più giovani con
differenze significative per le classi di età 0-4 e 20-35 anni, mentre le donne mostrano un
notevole incremento dei casi, statisticamente significativo, oltre i 75 anni di età.
8
600
Maschi
Femmine
Totale
500
400
300
200
100
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
0
Frequenza di incidente domestico per età e sesso
Distretto
L'analisi per distretto delle chiamate al 118 per infortunio domestico evidenza che Modena
ha fatto registrare il maggior numero di interventi:
•
•
•
•
•
•
•
Modena 34,5%
Sassuolo 14,9%
Carpi 13,2%
Mirandola 11,2%
Vignola 10,7%
Castelfranco 9,4%
Pavullo 6,1%.
Vignola
11%
Castelfranco
9%
Mirandola
11%
Carpi
13%
Pavullo
6%
Modena
35%
Sassuolo
15%
Percentuale di incidenti domestici per distretto
Valutando invece l’incidenza di chiamate per 1.000 residenti e considerando pertanto la
numerosità delle popolazioni per singolo distretto (pur sottolineando che le chiamate sono
effettuate da persone presenti e non necessariamente residenti) si nota come i distretti più
colpiti dagli eventi siano Modena, Pavullo e Castelfranco. Tale dato si spiega
probabilmente per la maggiore presenza di anziani a Pavullo e a Modena e forse
rispecchia anche una maggior tendenza a chiamare la C.O. del 118 in questi distretti.
9
Distretto
Frequenze
Carpi
Mirandola
Modena
Sassuolo
Pavullo
Vignola
Castelfranco
Provincia
Chiamate per infortunio
domestico x 1000 residenti
542
460
1416
610
5,7
5,7
7,9
5,3
250
441
387
6,5
5,5
6,2
4106
6,3
Frequenza di incidenti avvenuti in provincia di
Modena per distretto e tasso di chiamata alla
CO ogni 1000 residenti
Modalità di infortunio
Il tipo di rilevazione effettuato dalla C.O. 118 non consente di avere informazioni
approfondite sulle modalità di infortunio ma permette solo di distinguere fra traumi ed
intossicazioni.
La maggior parte degli eventi verificatisi sono stati traumatici (94,1%) e in minima
percentuale intossicazioni (5,9%).
La maggior parte delle intossicazioni (74,2%) si sono verificate in soggetti di età compresa
tra i 21 e i 60 anni (p<0,001), mentre i traumi aumentano considerevolmente tra i soggetti
più anziani (73,1% dai 61 anni in poi) (p<0,001). Non ci sono differenze per sesso (p = non
significativo) per entrambe le modalità di infortunio.
La percentuale significativamente più elevata di intossicazioni fra i distretti (8,2%) si è
verificata a Sassuolo (p<0,001 ).
Età
<20
N° traumi
158
% N° intossicazioni %
4,3
8
3,6
21-60
829
22,6
169
74,2
>61
2692
73,1
48
22,2
Totale
3679
100
225
100
Frequenza e percentuale della modalità di lesione note
occorse in base alle classi di età
Triage (valutazione sanitaria alla chiamata)
Dall’analisi delle valutazioni di Triage è emersa la seguente distribuzione di gravità degli
eventi:
• Codice giallo (mediamente critico) nel 57,2% dei casi
• Codice verde (poco critico) nel 32,9%
• Codice rosso (molto critico) nel 6,9%
• Codice bianco (non critico) nello 0,1%.
• Non noto nel 2,9%
10
La maggior parte dei codici rossi (16,5%) si è segnalata tra i soggetti di età compresa tra i
31 e i 40 anni e nei soggetti di età compresa tra i 71 e gli 80 anni (16,5%). I codici rossi
sono stati assegnati maggiormente ai maschi che non alle femmine (9% dei codici
assegnati ai maschi contro il 5%) (p<0,001).
Valutazione sanitaria finale
Dall’analisi della valutazione sanitaria finale, effettuata dal personale che è intervenuto sul
posto, emerge che nel 76,4% dei casi la patologia è stata definita lieve, nel 15,1% grave,
nello 0,5% il paziente aveva funzioni vitali compromesse e sempre nello 0,5% dei casi è
deceduto. Non è stato compiuto alcun intervento nel 7,5% dei casi.
Elevata e statisticamente significativa è la maggior percentuale di patologie gravi nelle
classi di età 51-60 (21,3%) e 61-70 (19,4%) rispetto alle altre classi di età. Non sono
segnalati soggetti con compromissione delle funzioni vitali e decessi al di sotto dei 21 anni.
La frequenza più elevata di compromissioni delle funzioni vitali (n=7) si è verificata nella
classe di età 71-80 e il numero più elevato di decessi (n=7) si è verificato nella classe di
età 81-90.
Non sembra esserci rilevante differenza tra uomini e donne nella valutazione sanitaria
finale. In generale sembra che i maschi abbiano percentuali di patologie gravi solo
leggermente più elevate rispetto alle femmine (17,7% delle patologie maschili contro
14,6%) (p<0,05), analogamente a quanto osservato con l’analisi dei codici di gravità
assegnati al triage.
La maggior parte de forme morbose come si è già descritto sono state giudicate lievi
senza differenze tra distretti. Le sole differenze statisticamente significative verso l'alto per
le forme gravi si sono verificate nei distretti di Pavullo e Carpi e verso il basso in quello di
Modena. La bassa numerosità (n=41) dei casi giudicati gravissimi non permette di
registrare eventuali differenze significative per distretto.
Carpi
Patologia
Mirandola Modena Sassuolo Pavullo
Vignola Castelfranco Provincia
Lieve
N°
%
425
80
369
81,6
1224
88,4
505
85,3
173
70,3
347
80,9
314
85,3
3357
84
Grave
N°
%
103
19,4
76
16,8
153
11,1
78
13,2
69
28
76
17,7
49
13,3
604
15
Gravissima N°
%
3
0,6
7
1,5
7
0,5
9
1,5
4
1,6
6
1,4
5
1,4
41
1
N°
%
531
100
452
100
1384
100
592
100
246
100
429
100
368
100
4002
100
Totale
Frequenze e percentuali di gravità dell’incidente per distretto
(dei casi a valutazione sanitaria nota)
11
Flusso dei mezzi di trasporto
Nel 64% dei casi si sono attivate ambulanze senza personale sanitario al seguito (sia di
associazioni di volontariato sia private), nel 34,2% ambulanze con personale
infermieristico mentre nella restante percentuale di casi sono intervenuti: automediche
(0,3%), mezzi con al seguito personale di guardia medica (0,4%), elisoccorso (0,9%) e
forze dell’ordine o mezzi di fuori provincia (0,1%).
I codici verdi (poco critici) hanno attivato principalmente ambulanze prive di personale
sanitario (89,1%), i codici gialli (criticità media) sia quelle senza personale sanitario
(57,4%) sia quelle con personale infermieristico (41,5%), i codici rossi (molto critici)
principalmente ambulanze con infermieri (71,2%) (p<0,001). Le automediche vengono
chiamate in causa nel 50% dei casi per codici rossi e nel 35,7% dei casi per codici gialli,
l’elisoccorso nel 60% dei casi per codici rossi (p<0,001).
automedica
0%
auto + guardia medica
0%
elisoccorso
1%
ambulanze + infermieri
34%
forze ordine
0%
ambulanze private
65%
Mezzi di trasporto intervenuti per incidenti domestici
Ospedale
Dei 3.781 infortunati di cui si conosce il luogo di destinazione, sono stati condotti in
ospedale 3.705 soggetti, pari al 98% dei casi e 3 sono stati condotti in ambulatori o punti
di primo soccorso (pari al 0,1%). Sono stati lasciati sul posto 59 persone (1,5%) e hanno
rifiutato il trasporto in ospedale o sono stati trasportati a casa 14 soggetti (0,4% dei casi).
Nella grande maggioranza dei casi, l’ospedale di destinazione è stato quello di riferimento
distrettuale dove è andato oltre il 90% dei soggetti trasportati per ogni distretto (p<0,001).
A Modena il 56,7% dei soggetti è stato condotto all’ospedale Policlinico ed il 41,7%
all’ospedale Civile (p<0,001), la restante parte di infortunati è stata condotta in ospedali di
altri distretti, probabilmente più vicini al luogo di infortunio.
Dei 59 soggetti “lasciati sul posto”, 45 (76,3%) non necessitavano di intervento o avevano
patologie lievi, 3 erano gravi (5%) e 7 erano deceduti (11,8%) (p<0,001).
12
Il Pronto Soccorso
Metodi
L’analisi seguente è una descrittiva degli eventi per cui sono stati effettuati accessi in
Pronto Soccorso (PS) presso l’ospedale Policlinico di Modena nel 2003 che in PS sono
stati definiti “lesioni accidentali domestiche”.
In questa analisi sono stati considerati solo gli eventi rilevati dall’ospedale Policlinico in
quanto i dati provenienti da tale centro hanno permesso di individuare tipologia e luogo di
infortunio.
Il quadro che esce dalla descrittiva non può essere riferito alla provincia di Modena e
nemmeno all’intero comune poiché l’analisi fa riferimento ad un solo ospedale dei 2
pubblici che servono il bacino modenese e dei diversi che servono quello provinciale.
Parecchie lesioni definite in PS come accidentali si sono rivelate in realtà, secondo la
descrizione dell’evento, alterazioni ginecologiche e questo ha fatto sorgere qualche dubbio
sull’attendibilità dei dati. Per ovviare a questo problema è stata codificata la descrizione
del tipo di lesione che viene effettuata in accettazione al fine di controllare ed analizzare il
tipo di lesione descritto e sono stati eliminati dall’analisi tutti gli ingressi avvenuti presso il
Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico del Policlinico.
Il dataset risulta purtroppo in alcune sue parti non completo, il campo definito “tipo di
lesione” è stato ricodificato in sede di analisi e presenta numerosi missing, così come altri
campi fondamentali per capire la gravità dell’evento quali il codice colore dell’evento
definito in ingresso e in ambulatorio; questa situazione è pertanto da considerare
attentamente nella interpretazione dei dati.
Le variabili considerate nell’analisi sono state per tutti i casi: sesso ed età, tipo di
infortunio, distretto di residenza, codice colore dell’evento in ingresso e in ambulatorio,
fonte di invio, tipo di consulenze richieste, modalità di arrivo, eventualità di ricovero, tipo e
sede di lesione, numero di giorni di prognosi e PS intervenuto; in quanto gli accessi al PS
del policlinico vengono smistati a seconda dei pazienti e degli eventi nel PS pediatrico,
ostetrico-ginecologico (non valutato nell’analisi), oculistico, odontoiatrico e generale (PS
policlinico). Per gli unici soggetti ricoverati è stato valutato il reparto di ammissione e
dimissione il numero di giorni di degenza, la diagnosi secondo DRG e la diagnosi secondo
la codifica ICDIX.
Riassunto
Nel 2003 il PS del Policlinico di Modena ha registrato 2.705 ingressi per lesioni accidentali
domestiche, di cui 1.337 effettuati da maschi (52,3%) e 1.219 da femmine (47,7%).
I maschi sembrano, secondo questi dati, infortunarsi a domicilio maggiormente e in età più
giovane rispetto alle femmine; situazione, quest’ultima, già riscontrata in precedenti
analisi.
In generale si è evidenziato che l’età più frequente dei soggetti (età modale) è pari a 2
anni. L’età media è di 36 anni ed è molto più bassa rispetto all’età media registrata
nell’indagine sulle chiamate alla centrale operativa di Modena Soccorso (118).
I giovani sembrano infortunarsi meno gravemente rispetto alle persone più anziane:
all’aumentare dell’età aumentano lievemente anche i giorni di prognosi.
13
E’ da sottolineare che in generale gli infortuni evidenziati sono stati per la maggior parte
lievi (codici verdi), che i soggetti si sono recati in PS nella maggior parte dei casi con
mezzi propri e che hanno subito più frequentemente contusioni e lesioni al polso e alla
mano.
Si è messo in evidenza, tra le altre informazioni, che i bimbi al di sotto dei 10 anni sono
entrati principalmente per trauma cranico e che gli uomini sembrano più colpiti da lesioni
all’occhio; le donne invece si infortunano maggiormente all’arto inferiore.
Un dato interessante è dato dal fatto che sono state donne ed anziani coloro che
maggiormente hanno effettuato gli accessi al PS utilizzando i mezzi del 118, a conferma
dei dati emersi dalla valutazione sulla centrale operativa di Modena Soccorso. Le lesioni
più gravi sembrano a carico delle donne in base alla più alta frequenza di donne con
prognosi più lunghe e alla maggior percentuale tra i ricoverati di soggetti di sesso
femminile; situazione che spiega anche il maggior ricorso di questi soggetti ai mezzi del
118.
I dati relativi ai ricoverati sono stati ottenuti, nel rispetto della legge sulla privacy, dalla
banca dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) della regione emilia romagna.
Sono stati riscontrati 181 ricoveri occorsi principalmente a donne e a soggetti di età più
elevata. Le variabili da noi conosciute che maggiormente hanno influenzato il ricovero
sono state: il codice colore in ingresso (sono stati ricoverati i codici più gravi) e l’età (sono
stati ricoverati i soggetti più anziani).
Tra le patologie dei ricoverati anche se non in elevate percentuali sono apparse anche
patologie di natura non infortunistica, probabilmente perché alla base della lesioni
accidentali rilevate in PS si celavano forme morbose di altra natura o perché la
motivazione del ricovero combinava il trauma, di per sé non gravissimo, con le condizioni
generali del paziente non ottimali in quanto affetto da altre patologie.
Risultati-descrittiva di tutti i soggetti
Nel 2003 sono entrati in PS all’ospedale Policlinico di Modena per lesione accidentale
domestica: 2.705 soggetti.
Sesso e età
La maggior parte dei soggetti entrati nel 2003 per lesioni accidentali domestiche al PS del
Policlinico sono stati maschi; in tutto 1.337 (52,3%) contro 1.219 femmine (47,7%)
(distribuzione significativa).
Per 149 soggetti non si conosce il dato relativo al sesso.
L’età media del totale dei soggetti è di 36 anni; quella delle femmine è leggermente più
elevata sia rispetto a quella totale sia rispetto a quella dei maschi in maniera
statisticamente significativa (40 anni contro 32).
N
%
ETA’ MEDIA
ETA’ MODALE
ETA’ MEDIANA
MASCHI
1337
52,3
32
2
30
FEMMINE
1219
47,7
40
2
40
TOTALE
2556
100
36
2
33
Sesso ed età dei soggetti colpiti da lesioni accidentali domestiche
(PS Policlinico di Modena 2003)
14
600
Maschio
Femmina
Totale
500
400
300
200
100
0
0
5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95
Distribuzione di frequenza, totale e per sesso, dell’età dei soggetti interessati da lesioni
accidentali domestiche
(PS Policlinico di Modena 2003)
La maggior parte dei soggetti entrati in PS per lesione accidentale sono giovanissimi al di
sotto dei 2 anni di vita, calano via via gli eventi fino ai 20 anni di età per tornare ad
aumentare dai 20 ai 40 e mantenersi secondo un trend più o meno stabile in lieve discesa;
il 58,5% dei soggetti ha età inferiore ai 19 anni.
I soggetti aventi età compresa tra i 20 e i 39 anni sono per il 61,8% dei casi maschi (382) e
per il 38,2% femmine (236 casi), mentre dai 60 anni in poi sono maggiormente femmine
(383 casi per il 61,9% contro 236 casi per il 38,1%); tutte le differenze sono apparse
statisticamente significative.
Distretto
L'analisi per distretto di residenza di coloro che hanno effettuato ingressi per lesione
accidentale in PS al Policlinico di Modena, come già si è accennato, ha scarso valore, in
quanto gli accessi al policlinico non sono rappresentativi nè del comune nè della provincia
di Modena ma semplicemente dei flussi al PS del Policlinico. Ci limitiamo in questa sede a
descrivere il distretto di residenza degli infortunati che risiedono nella maggior parte dei
casi Modena:
• Modena 1.494 casi 55,2% del totale
• Castelfranco 306 casi 11,3% del totale
• Sassuolo 267 casi 9,9% del totale
• Vignola 250 casi 9,2% del totale
• Fuori Provincia 220 casi 8,1% del totale
• Carpi 124 casi 4,6% del totale
• Pavullo 15 casi 0,6% del totale
15
Tipo di infortunio
Secondo le definizioni del PS del Policlinico gli infortuni sono stati nel 98,6% dei casi
lesioni accidentali (2.666) e nell’1,4% dei casi intossicazioni (39). Una così grande
differenza tra le due tipologie non permette di vedere grosse differenze tra le distribuzioni
per sesso e per le altre variabili. Non c’è infatti differenza tra maschi e femmine nella
distribuzione tra lesioni accidentali o intossicazioni così come non c’è differenza per età.
PS Policlinico
Il PS del Policlinico di Modena si articola in 5 divisioni o reparti: generale, oculistico,
ostetrico-ginecologico da noi non considerato, pediatrico e odontoiatrico. Esiste anche una
divisione ortopedica che è compresa nella divisione definita “PS policlinico”.
I soggetti arrivano all’accettazione dove viene eseguito il Triage, ossia la prima anamnesi
per la definizione dell’evento e della sua gravità, poi vengono smistati nelle divisioni per la
visita. I 2705 infortunati sono stati assistiti nei diversi reparti secondo le seguenti
frequenze: 1835 nel PS generale del policlinico, 484 in accettazione pediatrica, 367 in PS
oculistico, 8 in PS odontoiatrico e 11 per cui è stato registrato solo l’accesso al Triage.
Il 77,8% degli accessi al PS oculistico sono stati effettuati da maschi (256 soggetti) contro
il 22,2% effettuati da femmine (73 soggetti), probabilmente per la maggior tendenza degli
uomini a procurarsi traumi oculari.
ACCETTAZ.
PEDIATRICA
18%
P.S. ODONTOIATRICO ACCESSI TRIAGE
0%
0%
P.S. OCULISTICO
14%
P.S. POLICLINICO
68%
Distribuzione percentuale dell’accesso ai diversi comparti del PS del Policlinico di Modena
(2003)
Codice colore in ingresso (triage)
Nella maggior parte dei casi gli eventi per cui i soggetti sono arrivati al PS sono stati
definiti in ingresso ‘lievemente critici’ e codificati pertanto con un codice verde in 1577
casi (58,3%). A seguire i codici sono stati in 230 casi (8,5%) mediamente critici ossia
codici gialli, in 80 casi non critici (codice bianco 3%), in 8 casi molto critici (codice rosso
0,3%) e non è stato definito o inserito nel dataset il codice in ingresso in 810 casi (29,9%).
Non c’è differenza tra maschi e femmine nella attribuzione dei codici, c’è invece differenza
per età: il 53,4% dei codici verdi sono stati attribuiti a soggetti di età compresa tra i 18 e i
59 anni (842 soggetti), invece il 48,7% dei codici gialli, a persone con più di 60 anni (112
soggetti).
16
Codice colore in ambulatorio
Il codice colore in ambulatorio purtroppo è presente solo nel 54,7% dei casi per cui ogni
analisi a riguardo risulta poco attendibile. In ambulatorio sembrano diminuire rispetto al
triage i codici verdi (1.202 per il 44,4% dei casi) e i codici gialli (43 casi per l’1,6%), mentre
sembrano aumentare i codici bianchi (232 casi, 8,6%).
I codici rossi sono stati in tutto 3 (0,1% dei casi).
Rappresentando i codici in ambulatorio solo poco più della la metà dei dati non ha senso
cercare differenze nella distribuzione dei codici in base alle diverse variabili.
Fonte invio
La maggior parte dei soggetti sono arrivati in PS per propria iniziativa tramite libero
accesso (2235 soggetti per l’82,6% dei casi), solo 211 soggetti (7,8%) sono arrivati al PS
del policlinico tramite i mezzi della centrale operativa di Modena Soccorso, in 7 (0,3%)
sono giunti al PS con mezzi propri ma inviati dal curante o dalla guardia medica, in 13
(0,5% dei casi) provenivano da altro ospedale, in 6 sono stati definiti come ‘altro tipo di
invio’ (0,2% dei casi) e 233 ingressi non sono stati registrati secondo la fonte di invio.
Modalità di arrivo
Come già si dimostra con la analisi della fonte di invio la maggior parte di questi ingressi
sono arrivati al PS con mezzi propri, a testimonianza della lievità di tali incidenti: 2.433
soggetti, pari all'89,9% dei casi, sono arrivati con questa modalità, 253 in ambulanza
(9,4% dei casi), 4 sono arrivati in elicottero (0,1% dei casi) e in 15 casi non è dato di
sapere la modalità di arrivo dei soggetti (0,6%). Sono giunti in ambulanza, in modo
significativamente superiore rispetto agli altri tipi di lesione, i traumi cranici (65 casi per il
31,4% dei condotti in ambulanza). Il 57,1% dei soggetti giunti in ambulanza (137 casi)
erano donne e considerando le classi di età è stata utilizzata maggiormente l’ambulanza
dalle persone ultra 80enni (102 casi per il 40,3% dei giunti in ambulanza).
Il 99,4% dei soggetti (2219) che arrivano con mezzi propri non hanno fonte di invio e sono
pertanto arrivati per libero accesso.
Tipo lesione
La maggior parte delle lesioni note sono state contusioni (989), a seguire traumi cranici
(389), ferite da taglio o punta (355), corpi estranei (70) e via via altre tipologie di lesione.
Purtroppo in 654 casi non è noto il tipo di lesione (24,2%).
Prima di procedere con ulteriori valutazioni occorre sottolineare che questa variabile è
stata ottenuta ricodificando le note scritte in accettazione. Tali note, che sono state
compilate con una minima finalità descrittiva dell’accaduto, non necessariamente
equivalgono a diagnosi e spesso evidenziano la voce “trauma contusivo” in modo generico
piuttosto che secondo un reale sospetto diagnostico.
Tra le lesioni appaiono anche patologie improprie, ad es. sono segnalate alcune “sospetta
sindrome pronatoria” che è una patologia tendinea di origine congenita della articolazione
talo-astragalica: evidentemente alcuni soggetti entrano in PS per una lesione accidentale
che però rivela durante gli approfondimenti diagnostici un problema non di natura
infortunistica.
17
1000
750
500
250
0
ne
ria
to
te n a
o
no
Ig . pr to
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st
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di
io
az
ss
lu
ra
ttu
fra
tio
us
Lesione occorse in ambito domestico (PS Ospedale Policlinico di Modena 2003)
Ben il 47,7% dei traumi cranici sono occorsi a bambini con meno di 10 anni (185 casi) e il
40% delle lesioni che colpiscono i bimbi di questa classe di età sono stati traumi cranici.
Le ferite, invece, sono occorse principalmente a soggetti di età intermedia compresa tra i
18 e i 59 anni, infatti 219 sono state le ferite per il 22,9% delle cause di ingresso in questa
fascia di età e per il 61,7% delle ferite. Anche le lesioni da corpo estraneo sono apparse
più frequenti tra i soggetti della fascia di età 18-59 anni: 52 casi per il 74,3% dei corpi
estranei.
Il 55,2% dei soggetti con più di 60 anni (297 casi) ha fatto accesso al PS invece per
contusioni, la maggior parte dei policontusi inoltre ha più di 60 anni (27 casi per il 67,5%
dei policontusi) e i 4 politraumatizzati sono tutti ultrasessantenni.
Tutte queste differenze sono apparse statisticamente significative.
"80-89"
10%
over 90
3%
"70-79"
9%
"0-9"
47%
"60-69"
6%
"50-59"
4%
"40-49"
7%
"30-39"
6%
"20-29"
5%
"10-19"
3%
Distribuzione percentuale dei traumi cranici in base alle classi di età
La maggior parte delle lesioni da corpo estraneo sono occorse a maschi (52 casi per il
78,8% dei corpi estranei). Anche le ferite sono infortuni significativamente più frequenti tra
18
gli uomini (207 casi per il 61,45 delle ferite), le donne invece entrano principalmente per
contusioni (529 casi per il 56,65 delle contusioni).
Il 75,7% dei codici bianchi non critici sono stati attribuiti a contusioni (56 casi), le ferite
sono state per la maggior parte e in maniera significativa codici verdi (308 casi per l’88,3%
delle ferite), mentre le fratture per l’87% dei casi sono state definite secondo codici gialli
(20 casi).
Per quanto riguarda le fratture è da sottolineare che i casi in totale sono stati pochi, in tutto
23. Essendo l’area di interesse ristretta alle sole lesioni accidentali domiciliari è possibile
che la scarsa frequenza delle fratture sia dovuta alla reale distribuzione degli eventi, ma il
dato appare così insufficiente per un anno di attività del PS di un ospedale in cui risiede un
reparto di ortopedia da fare pensare che, per i motivi già citati, molte fratture si possano
nascondere dietro a traumi definiti in fase prediagnostica contusivi.
Esistono anche soggetti che hanno subito più di un tipo di lesione: in tutto sono stati 137,
nella maggior parte dei casi si è trattato di traumi cranici associati a ferite (102 casi per il
74,2% totale delle doppie lesioni).
Sede lesione
Tutto ciò che si è premesso per la variabile “tipo di lesione” si può ribadire anche per
questa variabile di cui presentiamo di seguito la descrizione
800
Sedi corporee colpite da lesione accidentale avvenuta in ambito domestico
(PS Ospedale policlinico di Modena 2003)
600
400
200
0
cr
a
ni
o
ca
ig
ap
oc
to
a.
po
a.
se
or
no
ra
su
in
ga
ch
v
d
p
l
s
i
i
f
ar
ce
gl
o
ta
pe
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n
io
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i
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o
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r
pi
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tip
e
no
re
do
g.
ed
ita
le
e
m
e
l
e
i
e
re
ra
sp
ch
id
e
Sedi corporee colpite da lesioni accidentali domestiche
(PS Ospedale Policlinico di Modena 2003)
Le lesioni a sede ignota, come si nota, sono moltissime: ben 697 (25,8% del totale), quelle
note sono principalmente lesioni che colpiscono mano e polso (530-19,6%), il cranio (48317,9%), caviglia e piede (289-10,7%), l’arto inferiore (204-7,5%) e via via altre sedi.
19
I soggetti con meno di 10 anni subiscono principalmente lesioni al cranio (243 casi-50,4%
delle lesioni al cranio e 57% delle lesioni per questa classe di età), quelli di età compresa
tra i 18 e i 59 anni lesioni all’occhio (59 casi per il 75,6% delle lesioni all’occhio) e i soggetti
con età superiore ai 60 anni lesioni all’arto inferiore (87 casi per il 42,6% delle lesioni
all’arto inferiore).
Le differenze per sesso sono illustrate nella seguente tabella, in particolare si evidenzia il
dato relativo all’occhio che più degli altri sembra essere sede di lesione frequente per i
maschi.
SEDE LESIONE
UOMINI
POLSO-MANO
CRANIO
OCCHIO
CAVIGLIA-PIEDE
ARTO INFERIORE
N
252
245
54
113
82
%
50,7
53,4
77,1
40,5
41,2
DONNE
N
%
245
49,3
214
46,6
16
22,9
166
59,5
117
58,8
N
497
459
70
279
199
TUTTI
%
100
100
100
100
100
SIGNIFICATIVITA'
ns
s
s
s
s
Distribuzione in base al sesso delle sedi di lesione più frequenti
La maggior parte delle lesioni al cranio sono stati traumi cranici (73,9%), quelle all’occhio
sono state causate da corpi estranei (59% delle lesioni oculari) e il 41,7% delle lesioni alla
mano e polso sono state causate da ferite. Le lesioni a caviglia e piede sono state sedi di
contusioni nel 73,4% dei casi.
Giorni di prognosi
Dalla analisi sui giorni di prognosi assegnati ai ricoverati, che sarà mostrata
successivamente in dettaglio, emerge che al 49,2% dei ricoverati (89 soggetti) non sono
stati assegnati giorni di prognosi in PS, o meglio, è stato dato come “giorni di prognosi” il
valore di “0”. Questa situazione è dovuta al fatto che la valutazione dei giorni di prognosi
dei ricoverati, come è giusto che sia, non sempre viene fatta in PS. Considerando pertanto
che in questi 89 casi il valore di 0 non ha significato attendibile si procederà ugualmente
alla descrittiva dei riscontri più significativi.
I giorni di prognosi definiti per ogni lesione sono stati in media 6 e il valore modale (più
frequente) è stato di “0” (1380 casi) in maniera forse concorde con la lievità degli incidenti.
Suddividendo per classi di prognosi, le percentuali sono risultate le seguenti nel grafico:
in particolare si nota come nel 50% dei casi (i 1.380 casi di cui sopra) non siano stati
assegnati giorni di prognosi(“0”).
"11-19"
8%
"4-10"
26%
">20"
11%
"0"
50%
"1-3"
5%
Distribuzione percentuale dei soggetti in base ai giorni di prognosi loro assegnati
20
In un confronto tra uomini e donne, si evidenzia che il 57,5% di coloro a cui sono stati
attribuiti più di 20 giorni di prognosi sono donne contro il 42,5% degli uomini (157 casi
contro 116) e tale differenza è apparsa significativa.
Alla maggior parte dei soggetti al di sotto dei 18 anni (75,8% per 641 casi) sono stati
attribuiti in PS “0” giorni di prognosi, ai soggetti di età intermedia (18-59 anni) sono stati
attribuiti in maniera significativamente superiore rispetto alle altre classi di età dai 4 ai 10
giorni di prognosi (32,6% per 399 casi), mentre agli ultra-sessantenni più di 20 giorni di
prognosi (144 casi per il 22,4% dei casi).
Sembra da questi dati che all’aumentare dell’età aumentino anche i giorni di prognosi.
Correlando il dato “età” con il dato “giorni di prognosi” questa tendenza si conferma, anche
se la correlazione non appare fortissima, e nonostante la analisi dei giorni di prognosi
difetti di qualche dato relativo ai soggetti ricoverati che sono i casi più gravi.
Risultati-descrittiva dei ricoverati
Dei 2705 ingressi in PS ci è dato di sapere, dai dati delle Schede di Dimissione
Ospedaliera (SDO) della banca dati della Regione Emilia-Romagna, che sono stati
ricoverati 181 pazienti (6,7% del totale).
RICOVERATI
7%
NON
RICOVERATI
93%
Percentuale dei ricoveri sul totale degli accessi per lesione accidentale domestica
(Policlinico Modena 2003)
I 181 ricoverati avevano età media di circa 62 anni, più elevata rispetto ai non ricoverati in
maniera statisticamente significativa, e sono stati per il 51,9% femmine a differenza del
gruppo dei non ricoverati che erano per la maggior parte maschi, ma tale differenza non è
apparsa significativa.
Sono giunti in PS più frequentemente in ambulanza (101 ricoverati per il 55,8% dei casi di
questo gruppo) rispetto ai non ricoverati (152 casi pari al 6,1%).
Le giornate di degenza sono state in media 9 con un minimo di 1 giorno, che è anche il
valore modale, ed un massimo di 93 giorni.
Nonostante la scarsa attendibilità del dato relativo ai giorni di prognosi attribuiti in PS ai
ricoverati già evidenziata in precedenza, si è provato ugualmente a confrontare tale dato
tra il gruppo dei ricoverati e quello dei non ricoverati.
Appare in questo confronto che i giorni di prognosi definiti in PS sono stati molto maggiori
per i ricoverati piuttosto che per i non ricoverati in maniera concorde con la gravità
maggiore delle patologie: in media sono stati assegnati 5 giorni di prognosi ai non
ricoverati contro i 15 dei ricoverati.
21
RICOVERATI
NON RICOVERATI
SIGNIFICATIVITA'
MASCHI %
48,1
52,6
ns
FEMMINE %
51,9
47,4
ns
ETA' MEDIA
61
32
s
MEDIA GG PROGNOSI
15
5
s
Principali differenze tra ricoverati e non ricoverati e significatività
La distribuzione di frequenza dei codici colore in ingresso e le differenze tra ricoverati e
non ricoverati sono illustrate nella seguente tabella.
RICOVERATI
NON RICOVERATI
TUTTI
SIGNIFICATIVITA'
n
%
n
%
N
BIANCO
1
0,6
79
4,6
80
s
VERDE
72
42,4
1505
87,2
1577
s
GIALLO
95
55,9
135
7,8
230
s
ROSSO
2
1,2
6
0,3
8
ns
TOTALE
170
100
1725
100
1895
s
Distribuzione dei codici colore in ingresso: differenza tra ricoverati
e non ricoverati e significatività
I ricoveri sono stati effettuati più frequentemente nel reparto di ortopedia e traumatologia
(101casi 55,8%), a seguire in medicina (20 casi-11%) e a seguire in altri reparti.
Nella maggior parte dei casi la diagnosi di uscita ottenuta dalla codifica del DRG
(Diagnosis Related Group) ha fatto emergere che nel 36,7% dei casi il ricovero è stato
dovuto a interventi sull’apparato muscolo scheletrico (66 casi), in 17 casi è stato causato
da traumi al Sistema Nervoso Centrale (SNC) (9,4%), in 14 casi sono stati fatti interventi
per trauma di altra natura (7,8%), in 10 casi il ricovero è stato obbligato per fratture o
distorsioni all’anca o arto superiore (5,6%), in altri 10 casi per patologie del Sistema
Nervoso Centrale e via via a seguire per altre cause.
Tra le cause compaiono anche altre patologie del SNC e patologie vascolari pur essendo
state definite all’ingresso le patologie come lesioni accidentali, probabilmente per i motivi
più sopra esposti .
L’esiguità del numero dei ricoverati di cui siamo venuti a conoscenza ha reso difficile
ulteriori indagini, sembra però che, alla base di ciò che si è finora valutato, ciò che
influenza più pesantemente la probabilità del ricovero per lesioni di questo tipo, sia dato
dalla gravità dell’infortunio (codice colore rosso in ingresso) e dall’età superiore ai 60 anni
del soggetto. Tale dato è stato confermato anche da analisi di regressione logistica.
22
L’ospedalizzazione
Metodi
Abbiamo considerato in questa analisi i ricoveri effettuati nel 2003 presso i diversi ospedali
della provincia di Modena causati da lesioni accidentali occorse in ambito domestico.
I dati sono stati ottenuti tramite estrazione dalla banca dati SDO della Regione EmiliaRomagna considerando tutti i ricoveri per trauma degli ospedali della provincia.
L’individuazione della tipologia di ricovero è stata resa possibile grazie alla presenza sulle
SDO, di un campo definito ”trauma” che ha permesso di individuare la tipologia del trauma
occorso (infortunio lavorativo piuttosto che incidente stradale, infortunio domestico o altro).
Il trauma occorso, secondo Circolare Regionale del Marzo 2003, viene segnalato solo per i
primi ricoveri in regime ordinario aventi codici ICD IX-CM di diagnosi principale o
secondaria compresi tra 800 e 905 e tra 910 e 996. Sono pertanto esclusi i codici relativi ai
“Postumi di incidente” e alle “Complicanze”, per cui nell’estrazione non dovrebbero essere
presenti ricoveri secondari o dovuti a complicanze.
Dall’1/1/2002 la codifica del campo trauma ha subito la variazione che viene espressa
nella tabella successiva.
Definizioni traumi
fino al 31/12/2001
Infortunio sul lavoro
Incidente stradale
Violenza altrui
Autolesione
Lesione accidentale
Morso animale
Incidente sportivo
Intossicazione
Altra lesione
accidentale
2
3
4
5
6
7
8
Definizioni traumi
Codifica
dal 1/1/2002
Infortunio sul lavoro
1
Infortunio domestico
2
Incidente stradale
3
Violenza altrui
4
Autolesione o tentativo di suicidio
5
Altro tipo di incidente o intossicazione
6
Altro tipo di incidente o intossicazione
6
Altro tipo di incidente o intossicazione
6
Altro tipo di incidente o intossicazione
6
9
Altro tipo di incidente o intossicazione
Codifica
1
6
Codifiche del campo trauma presente nelle SDO anni 2001 e 2002
Come si può notare da 9 categorie di codifica si è passati a 6; le categorie da noi
considerate sono state in particolare la 2 (infortunio domestico) e la 6 (altro tipo di
incidente o intossicazione) in vigore dal 2002.
Non ci si è limitati a considerare solo gli infortuni domestici in quanto non in tutti i centri di
pronto soccorso degli ospedali della provincia viene opportunamente compilato in cartella
il “campo” relativo al tipo di trauma, per cui è possibile che tra gli infortuni definiti in cartella
come “altro tipo di incidente o intossicazione” possano esser nascosti incidenti domestici.
Per evitare una sottostima del fenomeno si è provveduto pertanto a considerare
nell’analisi entrambe le categorie.
Prima di passare alla descrizione occorre sottolineare che tale campo non essendo al
momento soggetto a controlli può presentare errori di compilazione.
23
Le variabili in studio sono state per tutti i soggetti le seguenti: sesso ed età, distretto di
residenza, cittadinanza, stato civile, proposta di ricovero, reparto di ammissione, macrocategoria di diagnosi del codice DRG (MDC), diagnosi secondo la codifica ICD IX-CM, tipo
di lesione, sede di lesione, giornate di degenza e modalità di dimissione.
Riassunto
I ricoveri per lesioni accidentali nel 2003, esclusi gli incidenti stradali, quelli causati da
opera terzi e da autolesione, sono stati in tutto 1.535 di cui sicuramente domestici 435 e
1.100 definiti come “altro tipo di lesione accidentale”; entrambe le categorie formano il
gruppo di lesioni considerato che definiremo “infortuni domestici”.
I ricoveri per infortunio domestico hanno interessato maggiormente le donne più anziane
con 818 casi di età media pari a 68 anni, contro 717 uomini di età media pari a 47 anni.
I più giovani tra i ricoverati erano maggiormente uomini.
La maggior parte dei ricoveri (93%) sono occorsi ad italiani; la maggior parte degli stranieri
erano maschi e di età compresa tra i 18 e i 59 anni, mentre gli italiani erano maggiormente
femmine e di età più elevata. Questa distribuzione differente può essere correlata alla
diversa presenza per età e sesso degli stranieri sul territorio della provincia di Modena.
L’analisi dello stato civile dei soggetti, per tutti i ricoveri, ha evidenziato una maggior
numero di soggetti coniugati (33%), a seguire celibi o nubili, vedovi ed infine separati o
divorziati.
Si è notato, in modo statisticamente significativo una preponderanza di soggetti vedovi di
sesso femminile in maniera concorde con la maggiore età delle donne in studio.
I ricoveri per infortuni domestici sono stati effettuati in percentuale più elevata nei reparti di
ortopedia.
Le donne e gli ultrasessantenni di entrambi i sessi (più del 70% dei ricoveri) sono stati
maggiormente colpiti da patologie dell’apparato muscolo-scheletrico.
Considerando la tipologia di infortunio i ricoveri per infortuni domestici sono stati causati
principalmente e significativamente da fratture al femore.
Classificando le diagnosi secondo codifica ICD IX-CM e separando gli infortuni a seconda
della definizione del campo trauma in “Sicuri domestici” e “Altro tipo di infortunio” è
apparso che l’età superiore ai sessanta anni, il sesso femminile e l’ingresso per infortunio
“sicuramente” domestico aumentano la probabilità di aver subito fratture al collo del
femore.
La degenza media per l’insieme dei ricoveri è maggiore per le femmine (10 giorni di
degenza media) che non per i maschi (6 giorni), gli uomini sono stati dimessi
principalmente con degenza ordinaria e le donne con degenza protetta.
Risultati
I ricoveri per lesioni accidentali (ad esclusione degli incidenti stradali, di quelli causati da
opera terzi e da autolesione) sono stati in tutto 1.535 di cui sicuramente domestici 435 e
1.100 definiti come “altro tipo di lesione accidentale”.
Sesso e età
Dei 1.535 ricoveri, 818 erano femmine (53,3%) e 717 maschi (46,7%): distribuzione
significativa.
24
250
MASCHIO
FEMMINA
TOTALE
200
150
100
50
0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Distribuzione di frequenza per sesso ed età, dei ricoveri per incidente domestico
Tra i ricoveri per incidente domestico si è evidenziato una maggiore e statisticamente
significativa frequenza di donne oltre i 59 anni mentre è superiore la frequenza dei maschi
tra i soggetti più giovani fino ai 59 anni.
L’aspetto del grafico lascia intuire che probabilmente il totale degli infortuni considerati
scaturisce da due popolazioni differenti, probabilmente tra gli infortuni definiti come “altro”
si celano anche infortuni sportivi o lavorativi che maggiormente sono a carico di soggetti
maschi di età più giovane.
L’età mediana di tutti i soggetti è di 67 anni.
In tabella si possono notare le distribuzioni dell’età per sesso.
Infortuni
domestici
Maschi
Femmine
Tutti
Età media
47
68
58
Età mediana
46
77
67
Età modale
82
83
82
Sesso ed età dei soggetti colpiti da lesioni accidentali domestiche
Considerando tutti i ricoveri indagati, la differenza tra età mediana dei maschi, che appare
inferiore, è significativa.
Ospedale
L'analisi per ricoveri nei diversi ospedali modenesi ha scarso significato in quanto la
selezione dei ricoveri è stata compiuta utilizzando, il campo “tipo di trauma” presente sulle
cartelle cliniche che non in tutti gli ospedali della provincia viene valorizzato. La frequenza
dei ricoveri nei singoli ospedali è solo funzione della diversa modalità di valorizzazione del
campo ”Trauma” degli ospedali della provincia.
Vengono comunque qui di seguito riportate le frequenze e le percentuali.
25
Ospedale
N
%
H. Carpi
129
8,4
H. Castelfranco
106
6,9
Civile-Modena
156
10,2
Sassuolo
352
22,9
Pavullo
1
0,1
Vignola
94
6,1
Fogliani
58
3,8
Villa Fiorita
67
4,4
Policlinico-Modena
572
37,3
Totale
1535
100
Frequenza e percentuale dei ricoveri per infortunio domestico distribuiti negli ospedali
della provincia di Modena
La presenza di due case di cura private tra gli ospedali della provincia interessati da
ricoveri per infortunio, fa sospettare errori di compilazione in quanto questi ospedali non
posseggono né centri traumatologici né centri di Pronto Soccorso.
Distretto
Ciò che è stato specificato per gli ospedali di residenza ha valore anche per il distretto di
residenza dei ricoverati. Anche la distribuzione di frequenza per residenza dei soggetti
ricoverati è ugualmente, anche se in misura minore, funzione del diverso comportamento
tenuto dagli operatori degli ospedali provinciali nella compilazione della cartella; pertanto
verranno unicamente presentate in tabella le frequenze per distretto di residenza dei
ricoveri e i tassi grezzi per 1000 residenti senza ulteriori analisi.
Distretto residenza
Carpi
Mirandola
Modena
Sassuolo
Pavullo
Vignola
Castelfranco
Provincia
Fuori provincia
Totale provincia più fuori provincia
N ricoveri
133
12
445
388
19
130
157
1284
251
1535
%
8,7
0,8
29
25,2
1,2
8,5
10,2
83,6
16,4
100
Tassi
grezzix1000
1,4
0,1
2,5
3,4
0,5
1,6
2,5
2,3
/
2,4
Frequenza percentuale e tassi grezzi dei ricoveri per infortunio domestico per distretto di
residenza dei ricoverati
26
Cittadinanza
La maggior parte dei ricoveri sono occorsi a cittadini italiani (1.429 ricoveri per il 93,1% dei
casi), mentre solo 79 a cittadini stranieri (5,1%) e 27 (1,8%) a soggetti di nazionalità non
definita.
Gli stranieri ricoverati, a differenza degli italiani, erano in maniera statisticamente
significativa principalmente maschi, 56 maschi contro 23 femmine.
Considerando l’età, la maggior parte dei soggetti stranieri aveva età compresa tra i 18 e i
59 anni: i soggetti stranieri di età compresa tra i 18 e i 59 anni erano 62, i minorenni 15 e
gli ultrasessantenni 2.
Questi risultati si spiegano sia per la particolare distribuzione per sesso ed età dei soggetti
stranieri presenti nella nostra provincia sia per la diversità di utilizzo da parte loro dei
servizi sanitari che forse porta le donne ad usufruire dei servizi ospedalieri solo in
particolari situazioni.
Stato Civile
I ricoveri sono occorsi principalmente a coniugati; 513 soggetti per il 33,4% dei casi. A
seguire sono occorsi in 428 casi (27,9% del totale) a soggetti che non hanno dichiarato lo
stato civile, in 358 casi (23,3% dei casi) a soggetti celibi o nubili, 210 (13,7%) erano vedovi
e 26 erano separati o divorziati (1,7% dei casi).
La maggior parte delle donne ricoverate erano vedove in maniera significativamente
superiore rispetto agli uomini, probabilmente a causa della età più elevata.
Proposta ricovero
La proposta del ricovero è avvenuta per 1.392 casi, 90,7%, per ricorso diretto dal PS
dell’ospedale interessato, in più bassa percentuale, 6,8% per 105 casi, per richiesta del
medico di base senza passaggio dal PS e nei restanti 38 casi, 2,5%, per trasferimento da
altro istituto o da stesso istituto ma da altro regime di ricovero.
Reparto di ammissione
Tra i vari i reparti, come si evince dal grafico successivo, quelli in cui più frequentemente
sono stati ammessi in ingresso i soggetti sono stati:
• Ortopedia e traumatologia con 1086 ricoveri per il 70,7% del totale dei reparti
• Cardiologia con 99 ricoveri per il 6,4% del totale
• Medicina generale con 92 ricoveri per il 6% del totale
A seguire gli altri reparti.
27
NEUROCHIRURGIA
1%
OCULISTICA
1%
ODONTOIATRIA
1%
CHIRURGIA TORACICA TERAPIA INTENSIVA
1%
2%
PEDIATRIA
3%
ASTANTERIA
4%
Altri reparti
3%
MED GENERALE
6%
CHIRURGIA GENERALE
6%
ORTOPEDIA E
TRAUMATOLOGIA
72%
Distribuzione dei ricoverati nei reparti
La maggior parte dei ricoveri in ortopedia erano a carico di soggetti di sesso femminile,
240 donne per il 68,8% del totale contro 109 uomini per il 31,2% del totale (differenza
significativa).
Gli uomini invece sono entrati più frequentemente rispetto alle donne in cardiologia, in
maniera conforme al maggior rischio di accidenti cardiovascolari tra gli uomini.
La presenza di lesioni accidentali nei reparti di cardiologia non deve stupire in quanto non
si possono escludere errori nella valorizzazione del campo “trauma” che portano a
considerare un trauma come causato da infortunio piuttosto che da patologia (es: trauma
da sincope cardiogena).
Diagnosi secondo ICD-IX
Tra le diverse diagnosi emesse per tutti i ricoveri le più frequenti sono state quelle
contenute in tabella nella pagina successiva.
La diagnosi più frequente tra le molte osservate su tutti i ricoveri, è stata quella di frattura
del collo del femore con 343 casi per il 22,4% delle diagnosi. Questa diagnosi è risultata in
maniera significativa più frequente tra le donne con 271 casi per il 79% di queste diagnosi,
contro i 72 degli uomini per il 21% di tali diagnosi, mentre gli uomini hanno subito
maggiormente distorsioni e distrazioni del ginocchio.
La rottura del collo del femore appare più frequente anche tra gli ultrassesantenni rispetto
alle altre classi di età, 325 casi per il 94,8% delle fratture del collo del femore. Tra le altre
classi di età si è evidenziato che i minorenni subiscono maggiormente ricoveri per fratture
a radio e ulna, 36 casi per il 14% delle diagnosi della classe di eta 0-17, e i 18-59enni
subiscono in maniera statisticamente più elevata ricoveri per distorsioni e distrazioni al
ginocchio, 38 casi per il 95% di queste diagnosi e l’8% di tutte le diagnosi per questa
classe di età.
28
Considerando separatamente le due tipologie di infortunio ottenute dalle SDO (infortunio
domestico ed altro tipo di infortunio) per poter per meglio capire il fenomeno e correlare
l’evento frattura del femore con situazioni legate sicuramente alla infortunistica domestica
tramite analisi di regressione logistica; si è evidenziato che la probabilità di subire tale
frattura tra i ricoverati considerati, aumenta con l’età superiore ai 60 anni, con il sesso
femminile e con l’eventualità di essere incorsi in incidenti domestici.
Diagnosi
N
%
Frattura del collo del femore
343
22,4
Frattura del radio e dell'ulna
113
7,4
Frattura dell'omero
87
5,7
Frattura della colonna vertebrale senza lesione spinale
58
3,8
Frattura delle costole, dello sterno, della laringe e della
55
3,6
Frattura della caviglia
52
3,4
Frattura della tibia e del perone
46
3,0
Distorsione e distrazione del ginocchio e della gamba
40
2,6
Frattura di altre e non specificate parti del femore
38
2,5
Commozione cerebrale
35
2,3
Frattura del bacino
34
2,2
Distorsione e distrazione della spalla e del braccio
27
1,8
Ferita delle dita della mano
25
1,6
Sintomi generali
24
1,6
Traumatismi intracranici di altra e non specificata natura
24
1,6
Fratture di una o più ossa del tarso e del metatarso
23
1,5
Lussazione della spalla
22
1,4
Amputazione traumatica delle altre dita della mano completa
20
1,3
Frattura delle ossa della faccia
18
1,2
Frattura della rotula
18
1,2
Frattura di una o piu' falangi della mano
17
1,1
Distorsione e distrazione della caviglia e del piede
15
1,0
Contusione del tronco
15
1,0
Frattura delle ossa del metacarpo
14
0,9
Distorsione e distrazione del polso e della mano
13
0,8
Emorragia subaracnoidea, subdurale ed extradurale
12
0,8
Ferita del gomito, dell'avambraccio e del polso
12
0,8
Altre diagnosi
335
21,8
Totale
1535
100
Frequenze e percentuali delle diverse diagnosi emesse per tutti i ricoveri
29
Tipo lesione
In maniera concorde con quanto sino ad ora affermato la tipologia di lesione che più
frequentemente è ricorsa è stata la frattura; 951 casi e 62% delle lesioni. A seguire appare
una consistente quota di patologie non traumatiche, 148 casi per il 9,6% delle lesioni, da
imputare sia alla presenza di patologie alla base dei traumi (traumi patologici) sia forse ad
errori di compilazione. A queste seguono distorsioni con 101 ricoveri per il 6,6% dei casi,
ferite e amputazioni con 88 casi e 5,7% delle lesioni, traumi cranici senza frattura della
volta con 78 casi per il 5,1% delle lesioni e via via le altre tipologie.
Le fratture sembrano tipiche del sesso femminile con 597 casi per il 73% dei ricoveri tra le
donne, contro 354 casi per il 49,4% dei ricoveri tra gli uomini.
Gli uomini sono entrati invece maggiormente per ferite e amputazioni, 76 casi contro 12, a
seguire per distorsioni, traumi interni toracici o addominali.
Le fratture come si poteva intuire dalle considerazioni fatte in precedenza sono più
frequenti in modo statisticamente significativo tra gli ultra sessantenni rispetto alle altre
classi di età: 750 casi per il 72,7% dei ricoveri in questa classe di età.
900
600
300
altro
elettrocuz
schiacc
ustioni
tr superf
effetti tox sost non med
tr nervi o ms
complic traumi e tr non spec
altre cause est
avvel fm e sost biol
contusioni
tr int tor add
lussazione
tr cranico no fratt
ferite-amput
distorsione
pat non traumatica
frattura
0
Distribuzione di frequenza, per tutti i ricoveri considerati, per tipologia di lesione
I soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni hanno subito maggiormente ricoveri per
distorsioni rispetto alle altre classi di età con 80 casi per il 79,2% degli ingressi per questo
tipo di patologia.
Sede lesione
Tra le sedi più colpite da lesione, si è evidenziato una maggior frequenza di lesioni a
carico del femore con 412 casi per il 26,8% delle sedi di lesione, a seguire l’arto superiore
escluso la mano con 289 casi per il 18,8% delle sedi di lesione, a seguire le altre sedi.
30
600
400
200
sedi multiple
sede non classificabile
occhio
torace-org int-albero resp
addome, org int-app gastro ent-vie gu-genit est
avvelenamenti-intox
caviglia-piede
arto inferiore
polso-mano
cranio-faccia-collo
pat non traumatica
rachide-mid spin-gabbia tor parete, mammella
arto superiore
femore
0
Distribuzione di frequenza, per tutti i ricoveri considerati, per sede di lesione
Come già descritto, le donne ricoverate sono state maggiormente colpite da lesioni
femorali, gli uomini in vece da lesioni a polso e mano con 85 casi contro 28, a cranio,
faccia e collo (compreso l’occhio) con 74 casi contro 47.
Considerando l’età, gli ultra sessantenni subiscono come sempre lesioni al femore in
modo significativamente superiore rispetto alle altre classi di età, 367 casi per l’89,1%
delle lesioni al femore. I soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni subiscono lesioni a
polso e mano, 71 casi per il 62,8% delle lesioni di questo tipo e i soggetti al di sotto dei 17
anni lesioni all’arto superiore escluso la mano, 66 casi per il 40,5% delle lesione occorse ai
minorenni
Giorni di degenza
La durata della degenza varia da un minimo di 1 giorno ad un massimo di 88 giorni, la
media è stata valutata di 8 giorni e la mediana di 4. La degenza media dei maschi è stata
di circa 6 giorni, quella delle femmine di circa 10 giorni con differenza statisticamente
significativa.
Correlando i giorni di degenza con l’età dei soggetti si è visto che essi aumentano
all’aumentare dell’età in modo significativo.
Considerando le variabili sesso, cittadinanza, età, stato civile, tipo di infortunio, tipo di
lesione, sede lesione e presenza o meno di frattura del femore la probabilità di rimanere in
ospedale più di 7 giorni aumenta in modo significativo per gli ultra sessantenni e per coloro
che hanno subito frattura del femore.
31
Modalità di dimissione
La modalità di dimissione in 1.249 casi per lo 81,4% dei ricoveri, è avvenuta in modo
ordinario a domicilio, a seguire i soggetti sono stati dimessi in strutture protette, sono stati
trasferiti, sono deceduti, sono stati dimessi con dimissione protetta a domicilio o con
dimissione volontaria ed infine sono stati dimessi con dimissione protetta e contestuale
attivazione di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata).
Trasferito
5%
Volontaria
Protetta a domicilio 1%
Protetta con
attivazione di A.D.I.
Deceduto 2%
1%
3%
Protetta c/o
strutture
extraospedaliere
7%
Ordinaria a
domicilio
81%
Distribuzione percentuale del tipo di dimissione per tutti i ricoverati considerati
Si è evidenziata una differenza statisticamente significativa tra maschi e femmine in
generale per tutti i ricoveri; i maschi sono stati maggiormente dimessi in modo ordinario,
628 casi per il 50,3% delle dimissioni ordinari. Le donne invece sono state maggiormente
dimesse in strutture protette, forse per fattori legati all’età, con 82 casi pari al il 77,4% delle
dimissioni protette.
Questa situazione si spiega descrivendo la distribuzione delle tipologie di dimissione in
base all’età dei ricoverati: i soggetti al di sotto dei 59 anni, che abbiamo visto essere
principalmente maschi, sono stati maggiormente dimessi in modo ordinario con 511 casi
per oltre il 96% delle dimissioni tra questi soggetti, mentre i soggetti di età superiore ai 60
anni, che abbiamo visto essere principalmente donne, sono stati dimessi maggiormente
presso strutture protette con 104 casi per oltre il 98% delle dimissioni protette.
I deceduti avevano nel 95,8% dei casi più di 60 anni (46 casi).
Breve descrizione dei soggetti deceduti
I soggetti deceduti sono stati in tutto 46, senza differenze significative nella distribuzione
tra maschi e femmine.
Tali soggetti avevano età superiore ai 60 anni nel 95,8% dei casi e la differenza nella
distribuzione per età è apparsa significativa.
Nel 50% dei casi (24) avevano subito frattura del collo del femore.
Nella restante parte dei casi erano affetti da emorragia subaracnoidea (5 casi), patologie
cardio-vascolari (4 casi) e a seguire altre patologie riconducibili a trumatismi come ad
esempio traumatismi della milza, fratture della volta cranica e altro tipo di fratture.
Alcune cause evidenziano la scarsa cura nella compilazione del campo trauma in quanto
come già accennato in precedenza comprendono traumatismi di natura patologica
(sincopi cardiogene o neurogene).
32
La mortalità
Metodi
I decessi per incidente domestico qui valutati, occorsi dal 01-01-1999 al 31-12-2003, sono
stati estratti dal registro aziendale di mortalità dei residenti in provincia di Modena. Sono
stati considerati come decessi per incidente domestico quelli avvenuti per causa violenta
in luogo domestico quali casa e istituzioni collettive (case di riposo) e che sono stati
ottenuti utilizzando l’informazione relativa al luogo di accadimento dell’incidente presente
nel registro. Tra questi sono stati considerati solo quelli che nel registro sono definiti
“accidentali” al fine di escludere gli infortuni sul lavoro, gli omicidi e i suicidi.
Per ovviare al problema della sicura sottostima dell’evento causato da una mancata
descrizione del luogo di morte, a questi sono stati aggiunti i decessi avvenuti per causa
violenta e accidentale in luogo non specificato (circa il 25% del totale dei casi di decesso
relativi al periodo 1999-2003) sfruttando l’informazione presente nel registro relativa al
Codice delle cause esterne dei traumatismi e degli avvelenamenti (Codice E).
Sono stati pertanto definiti decessi per infortunio domestico e considerati nell’analisi i
seguenti casi:
1. I decessi avvenuti per causa violenta accidentale per cui era specificato il luogo “casa”
o “istituzione collettiva”
2. I decessi avvenuti per causa violenta accidentale per cui non era specificato il luogo ad
esclusione di:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Accidenti ferroviari (E800-E807)
Accidenti stradali da veicolo a motore (E810-E819)
Accidenti da altri veicoli stradali (E826-E829)
Accidente da trasporto per acqua (E830-E838)
Accidente da trasporto aereo e spaziale (E840-E845)
Accidenti interessanti mezzi di trasporto a fune (E847) e altri veicoli non
classificabili altrove (E848)
Danni a pazienti durante cure mediche e chirurgiche (E870-E876) e interventi
medici causa di reazioni anomale del paziente (E878-E879) effetti nocivi da farmaci
e medicamenti e prodotti biologici somministrati in terapia (E930-E949)
Interventi della forza pubblica (E970-E978)
Lesioni di guerra (E990-E999)
L’operazione di inserimento dei “missing” per il luogo di accadimento dell’infortunio, seppur
adeguatamente aggiustata da opportuni controlli, causa l’inserimento nel dataset di lavoro
di alcuni infortuni che in realtà domestici non sono, ma tale errore può essere accettato in
funzione dell’aumento della sensibilità dello studio che così si ottiene.
33
Riassunto e commento
I decessi per incidente domestico avvenuti dal 1999 al 2003 tra i residenti in provincia di
Modena sono stati in tutto 308. La maggior parte dei decessi di questo tipo si è verificato
tra le donne (63,3%) e maggiormente tra i soggetti aventi più di 80 anni (ben il 65,6% delle
morti si è verificata tra gli ultra 80enni). L’età media dei deceduti è di 81 anni.
Tale situazione si spiega probabilmente per la tendenza delle donne a raggiungere età più
avanzate, a restare maggiormente in casa rispetto agli uomini e a praticare con maggior
frequenza i lavori domestici.
Il distretto maggiormente colpito per frequenza è risultato essere quello di Modena ma
pesando per numerosità di popolazione e correggendo per l’età dei soggetti presenti nei
vari distretti, Modena viene sorpassata da Castelfranco. Il decesso è stato causato
principalmente da cadute accidentali, il tipo di lesione che ha causato la morte è stato
nella maggior parte dei casi una frattura e la sede più colpita l’arto inferiore; il femore da
solo rappresenta il 50% delle sedi colpite.
Il 73,6% delle fratture sono femorali e il 99,4% delle lesioni al femore sono fratture. Questi
risultati sono concordi con la letteratura che descrive la maggior possibilità di morire per
lesioni femorali tra gli anziani, in particolare per fratture, a causa della impossibilità di
supplire ad una eventuale lesione dell’arteria femorale per arteriosclerosi del circolo di
compenso. Tra le tipologie di lesione che hanno portato a decesso si sono verificate 3
intossicazioni da Monossido di Carbonio e 1 caso di elettrocuzione.
Tali numeri, sebbene molto piccoli, rappresentano eventi sentinella che potrebbero
indicare carenze sul piano della sicurezza domestica anche dal punto di vista
impiantistico.
Risultati
Sesso e età
I decessi per incidente domestico avvenuti a Modena nel quinquennio 1999-2003 sono
stati 308 e si sono verificati principalmente tra donne (63,3% contro il 36,7%) che hanno
anche età media più elevata rispetto agli uomini (differenza statisticamente significativa).
N
%
età media
età modale
età mediana
Uomini
113
36,7
75,2
88
80
Donne
195
63,3
84,6
89
86
Totale
308
100
81,2
89
84
Età e sesso dei soggetti deceduti per incidente domestico
Gli uomini hanno frequenze di decesso più alte in modo statisticamente significativo nelle
classi di età comprese tra i 45 e i 69 anni (30 soggetti deceduti per infortunio domestico
tra gli uomini contro 8) e le donne, che mostrano un aumento del trend già nella classe di
età 70-75 anni, hanno frequenza statisticamente significativa più elevata dagli 85 anni in
poi (126 contro 37). Tra i soggetti minorenni si è verificato un solo decesso per incidente
domestico.
34
90
Uomini
Donne
Totale
75
60
45
30
15
0
5
20
35
40
45
50
55
60
65
70
75
80
85 90+
Frequenza dei decessi per incidente domestico 1999-2003 totale, per sesso ed età
Distretto di residenza
Il maggior numero di decessi per infortunio domestico è stato osservato nel distretto di
Modena con 114 casi (37% del totale), seguito da quello di Carpi con 42 (13,6%) e dal
quello di Castelfranco con 35 (11,4%). Anche considerando i quozienti sulla popolazione
(tassi grezzi) Modena rimane al primo posto con 12,8 decessi per incidente domestico
ogni 100.000 abitanti, a seguire Castelfranco (11,8 per 100.000) e Pavullo (10,6 per
100.000). Considerando i tassi standardizzati per età che depurano la mortalità dalle
differenza della struttura demografica, si vede come al primo posto vi sia Castelfranco
(12,7), al secondo Modena (12,1) e al terzo Carpi (9,4).
Il 65% dei deceduti per infortuni domestici residenti a Pavullo sono uomini nonostante la
maggior parte dei casi si verifichi come già descritto tra donne (p=significativo).
Lim. Inf. di
Lim. Sup. di
Tasso
confidenza
confidenza
standard*
del TG
del TG
Carpi
42
9
8,2
9,7
9,4
Mirandola
32
8,1
7,4
8,8
7,5
Modena
114
12,8
12,0
13,7
12,1
Sassuolo
32
5,6
5,1
6,2
7,1
Pavullo
20
10,6
9,8
11,4
8,7
Vignola
33
8,5
7,8
9,2
8,0
Castelfranco
35
11,8
10,9
12,6
12,7
PROVINCIA 308
9,6
8,9
10,4
9,6
* Standard: popolazione provincia di Modena, media anni 1999-2003
Distretto
N
Tasso
grezzo
Lim. Inf. di
confidenza
del TS
8,6
6,8
11,3
6,5
7,9
7,3
11,8
8,8
Lim. Sup. di
confidenza
del TS
10,1
8,1
13,0
7,8
9,4
8,7
13,6
10,4
Frequenza, tassi grezzi e tassi standardizzati per età x 100.000 ab e relativi limiti di
confidenza dei decessi per incidente domestico.
35
Modalità di lesione
Dei 308 decessi considerati, 257 sono avvenuti per cadute accidentali (E880-E888)
(83,4% del totale), 8 per accidenti da soffocazione o sommersione (E910-E915) (2,6% del
totale), 6 per avvelenamenti da sostanze tossiche (E860-E869) (1,9%), 4 per postumi di
lesione accidentale (E980-E989) (1,3%), 6 per altri accidenti (E916-E928) (1,9%) e 27
(8,8%) per modalità ignota.
Postumi les.
Accidentali Altro
1%
2%
Ignota
9%
Avvelenamenti
2%
Soffocazione o
sommersione
3%
Cadute
accidentali
83%
Percentuali delle modalità di lesione
Le modalità di lesione non subiscono differenze statisticamente significative di genere, ma
variano significativamente con l’età: l’86,4% dei decessi per cadute accidentali (in totale
222) si sono verificati in soggetti di età superiore ai 75 anni mentre il 66,7% degli
avvelenamenti accidentali (4) si sono verificati in soggetti di età compresa tra i 18 e i 59
anni, così come il 62,5% degli accidenti da soffocazione (in tutto 5) si sono verificati
sempre nella classe di età 18-59 anni.
Non vi è alcuna differenza infine nella modalità di lesione per distretto di provenienza del
soggetto.
Classi età
Accidenti
non
stradali da
veicolo
Avvelenam.
accidentale
da sostanze
tossiche
Cadute
accidentali
Accidenti da
sommersione
o soffocazione
Altri
accidenti
Ignota
Tutte le
lesioni
N°
%
N°
%
N°
%
N°
%
N°
%
N°
%
N°
%
0-17
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
3,7
1
0,3
18-59
-
-
4
66,7
6
2,3
5
62,5
1
11
3
11,1
19
6,2
60-74
-
-
1
16,7
29
11,3
2
25,0
4
44
7
25,9
43
14,0
+75
1
100
1
16,7
222
86,4
1
12,5
4
44
16
59,3
245
79,5
Tutte le età
1
100
6
100
257
100
8
100
9
100
27
100
308
100
Frequenze e percentuali delle modalità di lesione per età
36
Sede di lesione
La sede corporea più interessata da infortunio mortale è stato l’arto inferiore. Si è
evidenziato che il 50% dei decessi per infortunio domestico (154 casi in totale) sono stati
causati da una lesione che ha interessato il femore, il 21,4% da una lesione al cranio (66
casi), il 13% da una lesione al tronco (40) e a seguire altre sedi come arto inferiore
escluso femore, arto superiore ecc...
Cranio
21%
Femore
50%
Collo
2%
Tronco
13%
Arto superiore
2%
Altro
8%
Arto inferiore
4%
Percentuali delle sedi di lesione
Esiste una differenza significativa tra uomini e donne: i primi tendono a morire più
frequentemente per lesioni al cranio rispetto alle donne (62,1% contro 37,9%), le seconde
per lesioni al femore (77,9% contro 22,1%). Vi sono differenze statisticamente significative
anche per età in quanto il 58,4% degli ultra 75enni muore per lesioni al femore, il 16,7%
per lesioni al cranio e a scalare per altre lesioni. Solo il 23,3% dei soggetti di età
compresa tra i 18 e i 59 anni muore per lesioni al femore e il 48,8% di questi soggetti
muore per lesioni al cranio (a scalare per altre sedi di lesione). E’ da sottolineare che il
99,4% delle lesioni al femore sono fratture.
Anche in questo caso non vi sono differenze tra i diversi distretti di residenza per sede di
lesione.
Cranio
Collo
Tronco
Arto
superiore
N
%
-
Arto
inferiore
N
%
3
25
Uomini
N
41
%
62,1
N
4
%
57,1
N
16
%
40
Donne
25
37,9
3
42,9
24
60
5
100
9
Totale
66
100
7
100
40
100
5
100
12
N
15
%
62,5
Tutte
le sedi
N
%
113 36,7
9
37,5
195
63,3
24
100
308
100
Femore
N
34
%
22,
1
75 120 77,
9
100 154 100
Altro
Frequenze e percentuali delle sedi di lesione in base al sesso
37
Tipo di lesione
Come si è già descritto la maggior parte dei decessi sono stati causati da fratture (208
casi pari al 67,5% del totale dei decessi) di cui il 73,6% femorali. Nella restante parte dei
casi il decesso è avvenuto per lesione ai vasi sanguigni (61 casi e 19,8% del totale), in 3
casi per intossicazione da monossido di carbonio (1%), in 1 caso per intossicazione da
carbammati (0,3%) e in un altro caso per elettrocuzione (0,3%).
Altro
11%
Monossido
1%
Carbamati o
insetticidi
0%
Elettrocuzione
0%
Trauma vasi
20%
Frattura
68%
Percentuale del tipo di lesione
Le fratture che hanno portato a decesso si sono verificate principalmente tra le donne
(72,1% contro il 27,9%) e le lesioni ai vasi sanguigni principalmente tra gli uomini (60,7%
contro 39,3%). Gli intossicati da monossido di carbonio e da carbammati così come i
deceduti per elettrocuzione sono stati esclusivamente uomini. Il 75,9% degli ultra 75enni
hanno subito fratture, mentre i soggetti più giovani sono deceduti per tipi di lesione
differenti (i soggetti di età compresa tra i 60 e i 74 anni sono morti principalmente per
lesione ai vasi sanguigni). I 3 casi di intossicazione da monossido di carbonio avevano 22,
61 e 75 anni, il soggetto morto per intossicazione da carbammati aveva 51 anni, e il
soggetto morto per elettrocuzione 64.
Non vi sono differenze statisticamente significative per tipo di lesione a seconda del
distretto di residenza dei soggetti. Le intossicazioni da monossido si sono verificate a
Carpi, Mirandola e Pavullo, l’intossicazione da carbammati a Carpi e il caso di
elettrocuzione a Modena.
38
Le indagini nazionali
A causa dell’oggettiva carenza di dati riguardanti le modalità ed i fattori di rischio
degl'infortuni occorsi in ambito domestico nel territorio modenese, vengono riportate
informazioni ricavate da alcune indagini nazionali, in particolare sono riportati dati tratti da:
- indagine multiscopo ISTAT, rielaborata dall’ISPESL e pubblicata nel rapporto "Case,
persone, infortuni: conoscere per prevenire";
- indagine collaborativa tra l’ISPESL e il Comitato di Difesa dei Consumatori condotta su
un campione di popolazione di abbonati alla rivista “Altroconsumo;
- progetto europeo EHLASS (European Home and Leisure Accidents Surveillance
System) che ha rilevato gli incidenti avvenuti nelle abitazioni e quelli del tempo libero.
L’indagine Multiscopo ISTAT1
Introduzione
Il Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’ISPESL, tramite il Laboratorio di Epidemiologia
Occupazionale e Statistica Sanitaria, ha effettuato un’analisi approfondita utilizzando i dati
rilevati dall’ISTAT nell’ambito dell’indagine multiscopo, aspetti della vita quotidiana,
condotta a livello delle famiglie italiane riferite al periodo 1987-91 e per gli anni 1997-2000
e pubblicata nel volume citato.
Lo scopo dell’indagine era quello di approfondire le caratteristiche del fenomeno tentando
di mettere in relazione la tipologia di evento (natura dell’infortunio, frequenza e gravità)
con le variabili socio-sanitarie. I dati analizzati dall'ISPESL e riportati nel documento si
riferiscono alle rilevazioni condotte nei cicli degli anni 1988 e 1990 e a quelle trimestrali
degli anni 1997-98-99-2000. Solo le prime due forniscono un livello di dettaglio sufficiente
all'analisi delle modalità e degli esiti degli infortuni, e nonché per caratterizzare il profilo
dell'infortunato. Le seconde invece permettono solo di descrivere il fenomeno in termini di
trend complessivo e per sesso, età e ripartizione geografica. Pertanto l'ISPESL per
analizzare le caratteristiche degli infortuni e degli infortunati ha utilizzato i dati forniti dalla
multiscopo ISTAT del 1990.
Il campione totale dell'indagine multiscopo studiato è formato da 25.278 famiglie con un
tasso di campionamento pari a 1,3 per mille differenziato per regione. Il numero delle
famiglie realmente intervistate è stato 24.366 con un tasso di non risposta pari a 5,8%.
Le informazioni relative agli incidenti domestici sono state raccolte tramite interviste
personali dirette ad un’unica persona per famiglia la quale riportava le informazioni per
tutto il nucleo familiare.
1
Sintesi liberamente tratta dalla pubblicazione ISPESL “Case persone infortuni: conoscere per prevenire” –
Maggio 2004
39
Oggetto della rilevazione sono stati naturalmente gli infortuni domestici occorsi in un arco
temporale di 12 mesi prima dell’intervista e rispondenti alla definizione ISTAT che tali
infortuni in base alle seguenti caratteristiche:
- infortuni avvenuti in una abitazione o nei locali adiacenti alle abitazioni (cantine,
garage, balconi, pianerottoli, ecc.). E' intesa qualsiasi abitazione, non solo quindi quella
abitata dal soggetto infortunato ma anche quella di parenti, amici o vicini;
- compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute a cause di fratture,
ferite, contusioni e lussazioni, ustioni o altre lesioni;
- accidentalità dell’evento che deve essersi verificato indipendentemente dalla volontà
del soggetto infortunato o di terzi.
Infortuni domestici nella popolazione italiana
Gli infortuni domestici rappresentano un fenomeno di grande rilevanza nell’ambito dei temi
legati alla prevenzione, alla sanità pubblica e alla sicurezza.
Mediante l’indagine multiscopo ISTAT è stato possibile descrivere il loro andamento nella
popolazione italiana per il periodo 1988-2000, nonché caratterizzare la popolazione
infortunata per sesso ed età.
Il numero di infortuni domestici, secondo i dati dell'ISTAT, mostra un andamento in
costante crescita: si è passati infatti da 2.743.000 infortuni nel 1988 a 4.380.000 nel 2000.
Parimenti, il numero di persone coinvolte negli infortuni, nello stesso periodo, è salito da
2.103.000 a 3.480.000.
Occorre molta prudenza nell'interpretare questi numeri che vengono da un'indagine affetta
da numerosi vizi, ad esempio i soggetti tendono a dimenticare gli infortuni lievi, soprattutto
se non recenti, inoltre la metodologia dell’indagine prevede l'intervista ad un unico
soggetto per tutta la famiglia e questo inevitabilmente provoca un bias di ricordo.
5.000.000
totale
donne
uomini
4.000.000
3.000.000
2.000.000
1.000.000
0
1988
1990
1997
1998
1999
2000
Trend degli infortuni domestici in Italia per anno e sesso secondo le stime ricavate
dall'indagine multiscopo ISTAT
40
4.000.000
totale
donne
uomini
3.000.000
2.000.000
1.000.000
0
1988
1990
1997
1998
1999
2000
Trend del numero di persone infortunate per infortunio domestico in Italia per anno e sesso
secondo le stime ricavate dall’indagine multiscopo ISTAT
1988
1990
1997
1998
1999
2000
n.
1.842.000
2.294.000
2.620.000
3.004.000
2.908.000
3.240.000
%
67,2
69,5
68,1
72,4
79,2
74
uomini n.
901.000
1.007.000
1.228.000
1.144.000
764.000
1.140.000
%
32,8
30,5
31,9
27,6
21
26
2.743.000
3.301.000
3.848.000
4.148.000
3.672.000
4.380.000
donne
totale
Numero di infortuni domestici in Italia per anno e sesso
secondo le stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT
1988
1990
1997
1998
1999
2000
n.
1.399.000
1.733.000
2.240.000
2.372.000
2.356.000
2.504.000
%
66,5
67,9
66,8
70,8
77,3
72
uomini n.
704.000
820.000
1.112.000
980.000
692.000
976.000
%
33,5
32,1
33,2
29,2
22,7
28
2.103.000
2.553.000
3.352.000
3.352.000
3.048.000
3.480.000
donne
totale
Numero di persone infortunate per infortunio domestico in Italia per anno e sesso
secondo le stime ricavate dall’indagine multiscopo ISTAT
41
1.400.000
1988
2000
1.200.000
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
0
0-5
6-14
15-24
25-44
45-64
>65
Numero di infortuni in Italia per infortunio domestico per classe di età
secondo le stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT, anni 1988 e 2000
1.200.000
1988
2000
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
0
0-5
6-14
15-24
25-44
45-64
>65
Non
definito
Numero di persone infortunate in Italia per infortunio domestico per classe di età
secondo le stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT, anni 1988 e 2000
42
Età
Donne
numero
Uomini
numero
%
%
Totale
numero
140.000
4,3%
156.000
13,7%
296.000
6-14
76.000
2,3%
112.000
9,8%
188.000
15-24
124.000
3,8%
108.000
9,5%
232.000
25-24
884.000
7,3%
220.000
19,3%
1.104.000
45-64
1.024.000
31,6%
284.000
24,9%
1.308.000
992.000
30,6%
260.000
22,8%
1.252.000
100
1.140.000
100
4.380.000
0-5
65+
Totale
3.240.000
Numero di infortuni in Italia per infortunio domestico per classe di età e sesso secondo le
stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT (anno 2000)
0-5
6-14
15-24
25-44
4,3% 2,3%
30,6%
45-64
>65
0-5
22,8%
3,8%
6-14
15-24
25-44
45-64
>65
13,7%
9,8%
27,3%
9,5%
24,9%
19,3%
31,6%
Distribuzione infortuni femminili
per classi di età (anno 2000)
Distribuzione infortuni maschili
per classi di età (anno 2000)
43
Non essendo possibile stimare sulla base dei dati correnti il numero degli infortuni
domestici in provincia di Modena, si cercato di ricavarli dall'ultima indagine multiscopo
ISTAT disponibile, applicando i tassi nazionali alla popolazione modenese residente al
31.12.2002.
La stima di circa 50.000 infortuni attesi all'anno è riportata solo per indicare un ordine di
grandezza del fenomeno: l’indagine ISTAT infatti si applica all'intera popolazione italiana e
non è affatto scontato che i tassi provinciali siano simili a quelli nazionali.
Tassi pop. italiana
x 100.000
Uomini
Donne
Popolazione
modenese
Uomini
Donne
Infortuni attesi
a Modena
Uomini
Donne
Totale
infort.
attesi
0-5
9,7
9,2
17.595
16.615
1.703
1.523
3.226
6-14
4,4
3,1
24.637
22.983
1.081
722
1.804
15-24
3,3
4
29.975
28.678
1.000
1.144
2.144
25-44
2,5
10,1
105.465
99.136
2.637
10.057
12.695
45-64
4
13,9
81.212
82.970
3.287
11.549
14.836
5,9
15,8
53.969
76.080
3.209
12.015
15.223
312.853
326.462
12.918
37.010
49.928
65+
Infortuni domestici attesi nella provincia di Modena nell'anno 2002 sulla base dei dati
dell’indagine multiscopo ISTAT
44
Caratteristiche dell’infortunio
Agenti materiali
L’85% della popolazione intervistata che ha dichiarato di avere subito un solo infortunio
negli ultimi 12 mesi prima dell'intervista, l'8% ha riferito di averne subito due.
L’89% degli infortuni a detta degli intervistati sarebbe stato provocato da una sola causa.
L'indagine multiscopo ISTAT rileva gli agenti materiali causa d'infortunio domestico in 16
classi maggiori, a loro volta suddivise in diverse voci, ed utilizza inoltre una classificazione
ridotta di 6 categorie.
Analizzando dapprima quest'ultima classificazione semplificata, si nota che delle
3.480.000 persone infortunate in ambito domestico secondo le stime delle multiscopo
ISTAT dell'anno 2000, circa 1.400.000 persone, pari al 41%, si sono infortunate a causa di
un agente connesso all'abitazione stessa che pertanto risulta quello più fortemente
associato all'infortunio. Tra le altre categorie risultano importanti gli utensili (20%) e le
pentole, forni e fornelli (12%). Da segnalare l'elevata percentuale dei casi (11%) in cui non
è stato rilevato l'agente causale.
Non noto
11%
Utensili
20%
Altro
9%
Attezzi da lavoro
5%
Pentole/Forni
12%
Impianti
2%
Abitazione
41%
Agenti causali di infortuno domestico, anno 2000. Classificazione ISTAT a sei classi
Scomponendo più in dettaglio queste macro categorie, si nota che le scale e i pavimenti i
sono gli agenti più coinvolti nell'infortunistica domestica.
Il 14,4% delle persone infortunate ha avuto infatti le scale come agente causale. Tra
queste sono risultate più spesso in gioco quelle strutturali o fisse (10,3%), mentre quelle
mobili sono state l'agente nel 4,1% degli infortunati. I soggetti più colpiti da infortuni dovuti
45
alle scale sono le donne (64% degli infortunati per questa tipologia), con un massimo
all'età di 45. Le lesioni provocate da tale tipologia di infortunio sono più spesso di lieve
entità, cioè richiedono solo l'assistenza immediata da parte dei familiari. Non è però
trascurabile la percentuale (47%) dei soggetti che ha dovuto recarsi al pronto soccorso. Gli
esiti di tale modalità di infortunio hanno comportato un limitazione media di 20 giorni, con
circa 6 giorni di allettamento.
I pavimenti sono stati l'agente materiale causale per il 13,2% degli infortunati ed hanno
prodotto conseguenze generalmente gravi: fratture nel 36% dei casi con una media di 20
giorni di inattività di cui 8 di allettamento. Le donne rappresentano il 72% degli infortunati. I
pavimenti inoltre sono stati uno degli agenti di infortunio principali in età infantile.
I coltelli sono stati l'agente per il 10,9% degli infortunati. Più colpite le donne (72%).
Generano ferite agli arti di solito non gravi, con una limitazione d’attività media di circa 4
giorni.
I mobili sono stati l'agente causale per il 9,8% degli infortunati, che sono risultati quelli
nelle fasce d’età più vulnerabili: bambini ed anziani, l’età media infatti è di 36 anni per una
più elevata presenza di bambini. Per quelli più piccoli è da segnalare all'interno di questa
categoria il seggiolone che da solo ha provocato 3.000 infortuni.
Gli attrezzi da lavoro (usati per il cosiddetto “fai da te”) sono stati l'agente causale per il
5,2% degli infortunati e sono stati la categoria con cui più spesso si sono infortunati gli
uomini: ad esempio per la tipologia martelli seghe e trapani il 79% degli infortunato erano
maschi. La maggior parte dei traumi prodotti da attrezzi da lavoro sono state ferite e
fratture agli arti (nel 65% dei casi). Hanno comportato in media circa 11 giorni di inattività.
I piccoli elettrodomestici sono stati l'agente causale per il 5,2% degli infortunati ed hanno
coinvolto soprattutto il sesso femminile (prevalentemente le casalinghe di età media di 45
anni). Nel 91% dei casi sono prodotte ferite e soprattutto ustioni agli arti, in particolare a
causa del ferro da stiro.
Forni e fornelli sono stati l'agente causale per il 5% degli infortunati, che sono in maggior
parte donne (89%) in particolare casalinghe di età media di 44 anni d’età. Anche in questo
caso si hanno ustioni agli arti con conseguenze lievi.
Gli alimenti bollenti sono stati l'agente causale per il 4% degli infortunati che sono state
soprattutto alle donne e le ustioni agli arti gli esiti più frequenti. Questa modalità di
infortunio è frequenti anche nei bambini.
Utensili da cucina e pentole rappresentano rispettivamente gli agenti per il 3,9% e il 3,3%
degli infortunati, sono stati subiti prevalentemente da donne ed in ambiente di cucina. Da
segnalare che le pentole sono il principale agente per i bambini di meno di uno anno.
Vetri e specchi sono stati l'agente causale per il 2,6% degli infortunati, provocano
generalmente ferite. Non vi sono differenze per sesso e l’età media di soggetti infortunati è
stata di circa 35 anni, spesso sono stati interessati anche i bambini.
L’impianto di riscaldamento è stato l'agente per l'1,2% degli infortunati, con una leggera
prevalenza per il sesso femminile. E' stato causa di ustioni che hanno prodotto non più di
4 giorni di inattività.
L’impianto elettrico, agente per lo 0,9% degli infortunati ha coinvolto soprattutto il sesso
maschile, causando soprattutto ustioni, escoriazioni, ematomi.
Le sostanze ingerite agente per lo 0,7% degli infortunati ha coinvolto soprattutto donne
(78% dei casi). Da segnalare anche per questo agente un forte coinvolgimento dei
bambini.
La voce coperte-abiti ha inciso in assoluto in maniera poco rilevante, ma deve essere
segnalato che i cuscini sono stati un'importante causa di infortunio per bambini con pochi
anni d’età.
46
Agenti materiali
Scale
Scala fissa
Scala mobile
Pavimenti
Coltello
Mobili/abitazione
Mobilio
Sedie varie
Doccia
Vasca bagno
Serrande
Tappezzeria
Seggiolone
Piscina
Altra struttura edile
Attrezzi da lavoro
Martello
Sega elettrica
Trapano elettrico
Sega non elettrica
Saldatore
Macchina da cucire
Altro attrezzo lav.
Piccoli elettrodomestici
Ferro da stiro
Macchina del caffè
Asciugacapelli
Frullatore
Forni/fornelli
Fornelli
Forno
Camino acceso
Camino /accensione
Fiammiferi
Barbecue acceso
Barbecue/accensione
Alimenti bollenti
Acqua bollente
Alimenti bollenti
Utensili
Apriscatole
Forbici
Affettatrice
Accendino
Forchetta
Altro mezzo da cucina
Numero infortuni 1990
Numero
368.000
263.000
105.000
337.000
279.000
251.000
87.000
69.000
26.000
23.000
7.000
5.000
3.000
1.000
30.000
134.000
43.000
15.000
10.000
8.000
3.000
2.000
53.000
132.000
107.000
19.000
5.000
1.000
127.000
55.000
50.000
9.000
5.000
4.000
2.000
2.000
101.000
99.000
2.000
99.000
32.000
29.000
8.000
4.000
2.000
24.000
Percentuale
14,4%
10,3%
4,1%
13,2%
10,9%
9,8%
3,4%
2,7%
1,0%
0,9%
0,3%
0,2%
0,1%
0,0%
1,2%
5,2%
1,7%
0,6%
0,4%
0,3%
0,1%
0,1%
2,1%
5,2%
4,2%
0,7%
0,2%
0,0%
5,0%
2,2%
2,0%
0,4%
0,2%
0,2%
0,1%
0,1%
4,0%
3,9%
0,1%
3,9%
1,3%
1,1%
0,3%
0,2%
0,1%
0,9%
Stima infortuni 2000
Numero
501.622
358.496
143.126
459.365
380.306
342.139
118.590
94.054
35.441
31.351
9.542
6.816
4.089
1.363
40.893
182.656
58.613
20.447
13.631
10.905
4.089
2.726
72.244
179.929
145.852
25.899
6.816
1.363
173.114
74.971
68.155
12.268
6.816
5.452
2.726
2.726
137.673
134.947
2.726
134.947
43.619
39.530
10.905
5.452
2.726
32.714
Percentuale
14,4%
10,3%
4,1%
13,2%
10,9%
9,8%
3,4%
2,7%
1,0%
0,9%
0,3%
0,2%
0,1%
0,0%
1,2%
5,2%
1,7%
0,6%
0,4%
0,3%
0,1%
0,1%
2,1%
5,2%
4,2%
0,7%
0,2%
0,0%
5,0%
2,2%
2,0%
0,4%
0,2%
0,2%
0,1%
0,1%
4,0%
3,9%
0,1%
3,9%
1,3%
1,1%
0,3%
0,2%
0,1%
0,9%
(segue)
Stima degli infortunati per agente causale negli anni 1990 e 2000 e quozienti sul totale.
In neretto le 16 classi ISTAT
47
Agenti materiali
Pentole
Pentole
Pentola a pressione
Vetri/specchi
Vetro
Specchio
Impianto da riscaldamento
Stufa da riscaldamento
Caldaia a legna
Scaldabagno elettrico
Caldaia elettrica
Impianto elettrico
Presa elettrica
Guasti impianto elettrico
Riparazione impianto elett.
Guasti presa elettr.
Riparaz.presa elettrica
Sostanze ingerite
Detersivo
Alimenti non bollenti
Cosmetici
Farmaci
Insetticidi
Elettrodomestici
Aspirapolvere
Frigorifero
Lavapanni
Lucidatrice
Coperte/abiti
Abiti
Cuscini/letto
Altro
Rasoio
Fuochi artificio
Vernice
Altro
Missing
Totale
Numero infortuni 1990
Stima infortuni 2000
Numero
84.000
72.000
12.000
66.000
61.000
5.000
30.000
24.000
3.000
2.000
1.000
23.000
7.000
6.000
4.000
3.000
3.000
17.000
7.000
4.000
3.000
2.000
1.000
3.000
1.000
1.000
500
500
2.000
1.000
1.000
212.000
7.000
1.000
1.000
203.000
288.000
Percentuale
3,3%
2,8%
0,5%
2,6%
2,4%
0,2%
1,2%
0,9%
0,1%
0,1%
0,0%
0,9%
0,3%
0,2%
0,2%
0,1%
0,1%
0,7%
0,3%
0,2%
0,1%
0,1%
0,0%
0,1%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,1%
0,0%
0,0%
8,3%
0,3%
0,0%
0,0%
8,0%
11,3%
Numero
114.501
98.143
16.357
89.965
83.149
6.816
40.893
32.714
4.089
2.726
1.363
31.351
9.542
8.179
5.452
4.089
4.089
23.173
9.542
5.452
4.089
2.726
1.363
4.089
1.363
1.363
682
682
2.726
1.363
1.363
288.978
9.542
1.363
1.363
276.710
392.573
Percentuale
3,3%
2,8%
0,5%
2,6%
2,4%
0,2%
1,2%
0,9%
0,1%
0,1%
0,0%
0,9%
0,3%
0,2%
0,2%
0,1%
0,1%
0,7%
0,3%
0,2%
0,1%
0,1%
0,0%
0,1%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,1%
0,0%
0,0%
8,3%
0,3%
0,0%
0,0%
8,0%
11,3%
2.553.000
100%
3.480.000
100%
Stima degli infortunati per agente causale negli anni 1990 e 2000 e quozienti sul totale.
In neretto le 16 classi ISTAT
48
Tipo di trauma
La ferita è stata la conseguenza traumatica più frequente (37,8%). Le parti del corpo più
colpite sono stati gli arti e la testa e l’oggetto maggiormente correlato è il coltello.
L'età media dei soggetti interessati a questo tipo di lesione è risultata bassa a causa del
peso consistente che assumono gli infortunati di età infantile. Le conseguenze nelle fasce
d’età giovanili sono state spesso di lieve entità, mentre quelle tra le persone anziane sono
risultate più gravi.
Le ustioni hanno rappresentato il 20,6% delle lesioni e sono state dovute a piccoli
elettrodomestici e forni e/o fornelli. La categoria più esposta sono state le casalinghe di età
media attorno ai 40 anni e le conseguenze non sono risultare in genere troppo gravi.
La frattura (15,6%) è il tipo di trauma che hanno provocato le conseguenze più gravi in
termini di inattività. Più spesso sono stati colpiti gli arti, gli agenti causali più coinvolti sono
state le strutture delle abitazioni quali scale o pavimenti. I soggetti più esposti sono stati
quelli con più di 50 anni. All'avanzare dell'età si è notato cresce il numero di giorni di
immobilità causato dalle fratture: oltre 15 giorni per soggetti con più di 65 anni.
L’avvelenamento e il soffocamento sono risultati poco frequenti (0,5% e 0,4%
rispettivamente). Le patologie del primo tipo generalmente sono state lievi e si sono risolte
con pochi giorni di inattività; la maggior parte dei casi sono state provocate da sostanze
ingerite. Non è risultata trascurabile la percentuale di bambini con meno di 14 anni (circa
l’8% dei casi di avvelenamento). Il soffocamento è invece provocato, oltre che da sostanze
ingerite, soprattutto da forni e/o fornelli.
Rilevante la voce altro tipo di lesione (21,3%) che comprende contusioni, lussazioni,
escoriazioni ed ematomi. Gli arti sono stati le sedi più colpite, generalmente ad opera
delle strutture delle abitazioni quali scale o pavimenti. Lievi le conseguenze: 3 giorni di
inattività in media. Le età più interessate sono state quelle medie e avanzate.
Avvelenamento
0,5%
Soffocamento
0,4%
Altro tipo di lesione
22,1%
Ferita
39,2%
Frattura
16,2%
Ustione
21,4%
Percentuale di infortunati in ambito domestico per tipologia di lesione, anno 2000
49
Tipo e sede
del trauma
Ferita
Arti
Testa
Occhi
Addome
Torace
Altro
Ustione
Arti
Testa
Torace
Occhi
Addome
Altro
Frattura
Arti
Torace
Testa
Addome
Altro
Altro tipo di lesione
Arti
Testa
Torace
Addome
Occhi
Altro
Avvelenamento
Soffocamento
Missing
Totale
Numero infortunati 1990
Numero
Percentuale
964.000
720.000
179.000
19.000
7.000
6.000
33.000
527.000
437.000
40.000
16.000
11.000
10.000
13.000
399.000
319.000
33.000
24.000
9.000
14.000
544.000
362.000
88.000
21.000
9.000
6.000
58.000
12.000
11.000
96.000
2.553.000
Stima infortunati 2000
Numero
Percentuale
37,8%
28,2%
7,0%
0,7%
0,3%
0,2%
1,3%
20,6%
17,1%
1,6%
0,6%
0,4%
0,4%
0,5%
15,6%
12,5%
1,3%
0,9%
0,4%
0,5%
21,3%
14,2%
3,4%
0,8%
0,4%
0,2%
2,3%
0,5%
0,4%
3,8%
1.314.031
981.434
243.995
25.899
9.542
8.179
44.982
718.355
595.676
54.524
21.810
14.994
13.631
17.720
543.878
434.830
44.982
32.714
12.268
19.083
741.528
493.443
119.953
28.625
12.268
8.179
79.060
16.357
14.994
130.858
37,8%
28,2%
7,0%
0,7%
0,3%
0,2%
1,3%
20,6%
17,1%
1,6%
0,6%
0,4%
0,4%
0,5%
15,6%
12,5%
1,3%
0,9%
0,4%
0,5%
21,3%
14,2%
3,4%
0,8%
0,4%
0,2%
2,3%
0,5%
0,4%
3,8%
100%
3.480.000
100%
Stima degli infortunati per sede e tipologia della lesione negli anni 1990 e 2000
e quozienti sul totale.
Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non
infortunata
Genere
La percentuale di femmine infortunate è molto superiore quella maschile con un
differenziale in aumento: si è passati da un valore appena inferiore al 68% nel 1990 al
72% nel 2000 nelle prime e dal 32% al 28% nei secondi. La differenza è altamente
significativa (p<0,001).
50
Sesso
Maschi
Popolazione infortunata
Numero
Popolazione non infortunata
Percentuale
Numero
Percentuale
Totale
Numero
820.000
32,1%
26.389.000
49,4%
27.209.000
Femmine
1.733.000
67,9%
27.058.000
50,6%
28.791.000
Totale
2.553.000
100%
53.447.000
100%
56.000.000
Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata
per sesso, anno 1990
Sesso
Maschi
Femmine
Totale
Popolazione infortunata
Numero
Popolazione non infortunata
Percentuale
Numero
Percentuale
Totale
Numero
2.504.000
72,0%
25.590.857
47,1%
28.094.857
976.000
28,0%
28.773.160
52,9%
29.749.160
3.480.000
100%
54.364.017
100%
57.844.017
Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata
per sesso, stime per l'anno 2000
Età
Considerando la distribuzione per età delle due popolazioni, emerge che quella degli
infortunati ha percentuali più elevate nelle classi di età più basse e quelle più alte, con un
differenziale in aumento.
Questo si spiega col fatto che nelle età giovanili e in quelle senili la permanenza in casa è
più prolungata, quindi è maggiore la probabilità di subire un infortunio domestico.
Età
<5
Percentuale della popolazione
intervistata infortunata
5,2
Percentuale della popolazione
intervistata non infortunata
5,1
5-14
8,5
12
15-24
9,4
16,6
25-44
28,9
28,7
45-64
28,9
24,1
>64
18,9
13
Non definito
0,2
Totale
100
100
Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata
per classi di età, anno 1990
51
Livello d’istruzione
Osservando il livello di istruzione si nota che per i livelli più bassi (licenza elementare e
assenza di istruzione) si hanno frequenze più alte di infortunati. Al crescere del grado di
istruzione diminuisce la probabilità di subire infortuni.
Livello
di istruzione
Laurea
Percentuale della popolazione
intervistata infortunata
Percentuale della popolazione
intervistata non infortunata
2%
4,1%
Diploma superiore
14,9%
17,5%
Licenza media
29,5%
34,3%
Licenza elementare
35,7%
30,3%
Nessun titolo
17,9%
13,8%
Totale
100%
100%
Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata per
livello di istruzione, anno 1990
Condizione professionale
Rispetto alla condizione professionale, le frequenze di incidentati più alte sono state
riscontrate tra le casalinghe e i ritirati dal lavoro. Sommando le due modalità, si ottiene il
55% degli infortunati rispetto al 36% rilevato tra i non incidentati.
Condizione
professionale
Percentuale della popolazione
intervistata infortunata
Percentuale della popolazione
intervistata non infortunata
34,1%
45,3%
4%
5,8%
Casalinga
34,2%
18,3%
Studente
3,8%
10,3%
21,2%
17,5%
2,7%
2,8%
100%
100%
Occupato
Cerca occupazione
Ritirato dal lavoro
Altre condizioni
Totale
Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata
per condizione professionale, anno 1990
52
Posizione professionale
L’analisi della posizione di professione evidenzia fra la popolazione infortunata un’elevata
frequenza percentuale di operai, 56% contro il 48% nella popolazione non incidentata. Ciò
è in assonanza con quanto affermato riguardo il livello di istruzione degli incidentati,
poiché la condizione di operaio si associa un livello di istruzione medio-basso.
Posizione
professionale
Dirigente
Percentuale della popolazione
intervistata infortunata
2,3%
Percentuale della popolazione
intervistata non infortunata
3,3%
22,9%
26,5%
Operaio
56%
48,4%
Impr./Lib.prof.
1,8%
4,1%
Lav. proprio
17%
17,7%
Impiegato
Totale
100%
100%
Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata
per posizione professionale, anno 1990
Patologie preesistenti
I ricercatori ISPESL hanno indagato se la popolazione degli infortunati in ambito
domestico secondo i dati della multiscopo ISTAT differiva da quella dei non infortunati per
la presenza di eventuali patologie preesistenti. Dall'analisi è emerso che nella popolazione
che riferiva di aver subito un infortunio domestico era anche riferita anche un maggior
percentuale di patologie, in particolare di quelle respiratorie seguite da quelle delle ossa,
delle articolazioni e da quelle del sistema nervoso.
Patologie preesistenti
Nessuna
Respiratorio
Ossa/articolazioni
Nervoso
Digerente
Altre
Circolatorio
Endocrino
Occhi
Infettive/par
Genito-urinario
Psichico
Pelle
Tumori
Sangue
Totale
percentuale nella
popolazione infortunata
percentuale nella
popolazione non
infortunata
48,5%
23,9%
9,2%
4,1%
4,0%
3,4%
2,9%
0,9%
0,8%
0,7%
0,7%
0,6%
0,2%
0,1%
0,0%
100%
68,3%
16,2%
5,0%
1,9%
2,3%
1,4%
2,0%
0,6%
0,5%
0,5%
0,5%
0,5%
0,2%
0,1%
0,1%
100%
Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata
per forma morbosa, anno 1990.
53
Conclusioni
Dalle analisi riportate emerge che gli infortuni siano ascrivibili essenzialmente a 4 fattori:
- un fattore dipendente dalle caratteristiche strutturali dell’ abitazione. Si intende sia la
componente statico-abitativa (scale, pavimenti) sia quella connessa all’arredamento, in
particolare all’organizzazione dei mobili;
- un fattore connesso al comportamento, vale a dire all’uso improprio delle
apparecchiature presenti in casa associato ad un atteggiamento di estrema sicurezza e
familiarità, connaturati all'ambiente domestico che induce a sottovalutare eventuali
pericoli dell’azione che si sta compiendo;
- un fattore connesso alle condizioni di salute del soggetto. La popolazione malata
presenta una rischiosità maggiore della popolazione sana;
- un fattore relativo alla presenza in ambiente domestico di una notevole quantità di
sostanza pericolose, spesso non riconosciute come tali, come ad esempio: piante
ornamentali tossiche, detersivi, cosmetici, tinture, medicinali, solventi, ecc.
54
L’indagine tra i lettori di “Altroconsumo”2
Oltre ai dati ricavati dalle indagini Multiscopo 1990 e 1999/2000, l’ISPESL nel 1995 ha
condotto un altro studio, in collaborazione con il Comitato di Difesa dei Consumatori, su un
campione di abbonati alla rivista “Altroconsumo”.
Ne vengono riportati i risultati in quanto le informazioni integrano quelle ricavate dalla
multiscopo. Deve però essere sottolineato che questa indagine è stata effettuata su un
campione assai ridotto e non estratto della popolazione generale, pertanto può essere
influenzato da diversi bias di selezione. Pertanto occorre prudenza a riferire le informazioni
ottenute alla popolazione italiana e ancor di più a quella modenese.
Materiali e metodi
I dati scaturiscono dalle risposte ad un questionario grafico costituito da due sezioni: una
riguardante gli infortuni dei bambini da 0 a 4 anni, l’altra compilata da tutti i soggetti con
età maggiore o uguale a 5 anni. La scelta di tale questionario è sembrata la più idonea
perché si poteva supporre che attirasse l’attenzione di un maggior numero di lettori e
perché metteva in risalto le diverse scelte fra le cause e le modalità di infortunio.
Il questionario era rivolto ai lettori della rivista “Altroconsumo” che avevano subito un
infortunio nel corso dell’anno di pubblicazione della rivista.
I questionari elaborati sono stati 432, non ci è nota la percentuale di restituzione del
questionario.
Gli infortuni segnalati risultano 1.732 dei quali 205 (pari all'11,8%) si riferivano a bambini
con meno di 5 anni e 1.527 (88,2%) a soggetti definiti convenzionalmente adulti (si trattava
più propriamente dei soggetti con età superiore o uguale a 5 anni).
Le tabelle riportate sono relative ai soli dati riguardanti la sezione definita "adulti" e non
tengono conto di quelli concernenti gli infortuni ai bambini.
Infortuni secondo modalità
La distribuzione degli infortuni secondo modalità tiene conto di 5 categorie:
- caduta dallo stesso livello o dislivello;
- caduta da scala;
- elettricità;
- cause diverse;
- comportamento.
La modalità “cause diverse” è stata quella a cui è stato attribuito il numero più elevato di
frequenze (493 incidenti su 1.527 totali pari al 32,3%). All'interno di questa voce erano
ricoperse alcune tipologie, tra queste le più importati sono state le modalità “taglio (379
infortuni pari al 76,9% di quelli attribuiti a cause diverse) e sforzo fisico (66 pari al 13,4%
della voce).
Le modalità con percentuali superiori al 20% sono state: “caduta da dislivello o dallo
stesso livello” e “comportamento”.
2
Sintesi liberamente tratta dalla pubblicazione ISPESL “CASE PERSONE INFORTUNI: conoscere per
prevenire” – Maggio 2004
55
Classe di incidente
Frequenze assolute
Frequenze percentuali
Caduta scala
90
5,9%
Caduta dislivello
399
26,1%
Elettricità
126
8,3%
Cause diverse
493
32,3%
Comportamento
419
27,4%
Totale
1.527
100%
Infortuni per tipologia di infortunio su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo.
Modalità della classe
Frequenze assolute
"cause diverse"
Taglio
379
Avvelenamento da fonte di calore
5
Sforzo fisico
66
Oggetti che cadono dall'alto
21
Altro
22
Totale
493
Frequenze percentuali
76,9%
1%
13,4%
4,3%
4,5%
100%
Infortuni per tipologia di infortunio su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo
Luogo di avvenimento
Come evidenziato in tabella, la cucina (con il 42,6%) ed il soggiorno (12,1) sono le aree
abitative dove si sono verificati il maggior numero di infortuni domestici tra i lettori di
Altroconsumo che hanno restituito il questionario.
Luogo di avvenimento
Frequenze assolute
Frequenze percentuali
Cucina
650
42,6%
Soggiorno, pranzo
185
12,1%
Camera
131
8,6%
Bagno
84
5,5%
Ingresso
170
11,1%
Soffitta, cantina
35
2,3%
Garage, box
57
3,7%
Giardino
148
9,7%
Non rispondenti
67
4,4%
Totale
1.527
100%
Infortuni per luogo di avvenimento su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo
56
Classi di infortunio e classi di età
Analizzando la modalità di infortuni per classe di età nei 1.412 soggetti di età superiore a 5
anni di cui era riportata l'età, emerge come la distribuzione degli infortuni per “caduta da
dislivello o allo stesso livello” sono particolarmente numerosi rispetto alla media (cioè al
profilo marginale) nella classe di età 5-14 (66,7% contro il 25,6% della distribuzione
marginale; invece gli infortuni di “caduta da scala” sono più numerosi nella classe d’età
degli ultra sessantacinquenni (14,9% contro il 5,7% della distribuzione marginale).
Classe età
5-14
15-25
26-55
56-65
65+
Totale
Classe di infortunio
Comportamento Diverse Impianto elettrico
21
6
5
Dislivello
66
Scala
1
Totale
99
66,7%
1,0%
21,2%
6,1%
5,1%
100%
22
2
15
21
8
68
32,4%
2,9%
22,1%
30,9%
11,8%
100%
170
39
225
318
76
828
20,5%
4,7%
27,2%
38,4%
9,2%
100%
74
27
109
108
25
343
21,6%
7,9%
31,8%
31,5%
7,3%
100%
29
11
9
20
5
74
39,2%
14,9%
12,2%
27,0%
6,8%
100%
361
80
379
473
119
1.412
25,6%
5,7%
26,8%
33,5%
8,4%
100%
Infortuni per tipologia di incidente per classe di età su un campione di abbonati
adulti ad Altroconsumo (missing: 115 osservazioni)
Classi di incidente e luogo di accadimento
Dall'analisi della relazione fra classe di incidente e luogo dove è avvenuto (dati disponibili
su 1.460 soggetti), risulta che per oltre il 96% degli infortuni che accaduti in cucina erano
etichettati come “cause diverse" e da “comportamento”.
Gli incidenti codificati “per caduta da dislivello o allo stesso livello” avvengono di solito in
ingresso (31%), in camera (16,4%) o in stanza da pranzo (18,3%).
Luogo di
accadimento
Pranzo
Cucina
Camera
Bagno
Ingresso
Soffitta, cantina
Garage, box
Giardino
Totale
Dislivello
69
Scala
19
37,3%
10,3%
Classe di infortunio
Comportamento
Diverse
22
37
11,9%
20,0%
Elettricità
38
20,5%
Totale
185
100%
58
8
265
297
22
650
8,9%
1,2%
40,8%
45,7%
3,4%
100%
62
23
7
24
15
131
47,3%
17,6%
5,3%
18,3%
11,5%
100%
26
5
21
13
19
84
31,0%
6,0%
25,0%
15,5%
22,6%
100%
117
14
6
14
19
170
68,8%
8,2%
3,5%
8,2%
11,2%
100%
6
2
5
21
1
35
17,1%
5,7%
14,3%
60,0%
2,9%
100%
11
4
6
31
5
57
19,3%
7,0%
10,5%
54,4%
8,8%
100%
0,0%
100%
28
11
68
41
18,9%
7,4%
45,9%
27,7%
148
377
86
400
478
119
1.460
25,8%
5,9%
27,4%
32,7%
8,2%
100%
Infortuni per tipologia di incidente e luogo su un campione di abbonati
adulti ad Altroconsumo (missing: 67 osservazioni)
57
Causa infortunio
E’ stata poi definita una modalità chiamata “comportamento” (che in questo caso individua
una causa di infortunio e non più una classe di infortunio) cui sono stati attribuiti tutti gli
incidenti per i quali il questionario indicava come causa elementi quali distrazione,
dimenticanza, cioè errori del comportamento. Questa modalità è stata responsabile di
circa tre quarti degli infortuni riferiti. Al secondo posto per responsabilità è stato riferita la
modalità “malore” con l'8,3%. Quella definita "strutturale" (7,8%) comprendeva cause quali
pavimento il bagnato o scivoloso e la scarsa illuminazione; quella definita “guasto
improvviso” (5,5%) comprendeva gli incidenti causati da rottura o ribaltamento della scala.
Causa dell'infortunio
Frequenze assolute
Frequenze percentuali
1.137
74,5%
Guasto improvviso
89
5,8%
Strutturale
119
7,8%
Ambientale
7
0,5%
Malore
127
8,3%
Non rispondenti
48
3,1%
1.527
100%
Comportamento
Totale
Infortuni per causa su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo
58
Il progetto EHLASS
Al fine di ottenere una panoramica più completa dell'infortunistica non legata alla strada o
al lavoro, si possono utilizzare anche le informazioni fornite dal progetto europeo EHLASS
(European Home and Leisure Accidents Surveillance System) che ha rilevato oltre agli
infortuni accaduti all’interno delle abitazioni anche quelli occorsi durante il tempo libero.
Il progetto EHLASS, nasce come progetto pilota nel 1986 ed è stato implementato nel
corso di tutti gli anni ‘90 con lo scopo di raccogliere dati su tali tipologie di incidenti e
lesioni, sulla base di dati raccolti presso i servizi ospedalieri di pronto soccorso.
L'Italia ha partecipato attivamente al sistema comunitario sin dal suo esordio. L'autorità
responsabile della gestione del sistema era stata in un primo tempo individuata nell'allora
Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato dal cui sito Web si possono ottenere i
dati relativi al triennio 1996-1998. Dal 1999 tale attività è in carico al Ministero della Salute.
Anni di
rilevazione
N. casi rilevati
1996
1997
1998
2000
2001
2002
2003
14.356
15.156
13.523
9.151
8.265
12.973
18.950
Casistica raccolta nei sette presidi ospedalieri italiani aderenti al progetto EHLASS
Anni dal 1996 al 2003 (eccetto il 1999 di cui non sono disponibili i dati)
Ambito di indagine
Negli anni precedenti al 2003 sono considerati infortuni domestici tutti gli eventi accaduti
in:
- ambienti domestici;
- ambienti ricreativi e sportivi;
- strada e affini;
- luoghi educativi.
In questi anni, il 70% degli incidenti si è verificato in “ambiente domestico”, il 15% circa
avveniva in “ambienti sportivi e ricreativi”, il 10% per “strada e affini”, il 5% in “luoghi
educativi”.
Ambiente domestico
Ambienti sportivi e ricreativi
Strada e affini
Altro
70%
5%
15%
10%
Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS
per luogo (anni precedenti al 2003)
59
Nel 2003 è stata apportata una modifica alla rilevazione e codifica degli ambiti, che ha
comportato un diversa distribuzione di incidenti “per luogo”.
L'attuale suddivisione è la seguente:
- area residenziale;
- area sportiva;
- area trasporto;
- area produzione lavoro;
- scuola;
- natura;
- area commerciale;
- area divertimento;
- mare, lago o fiume;
- altri luoghi.
Area Residenziale
63%
Area Trasporto
2%
Altri luoghi
7%
Mare, lago, fiume
1%
Area divertimento
1%
Area Commerciale
1%
Scuola
6%
Natura
4%
Area Sportiva
13%
Area Prod-Lavoro 2%
Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS
per luogo (anno 2003)
Distribuzione degli incidenti per “classi di età” e “sesso”
A causa della differente fonte degli infortuni, relativa ai soli che pervengono ai Pronto
Soccorso Ospedalieri, la distribuzione per sesso ed età risulta differente rispetto a quella
che emerge dalla multiscopo ISTAT.
Nell'indagine EHLASS, si può osservare un aumento progressivo della frequenza degli
incidenti a partire dalla fascia d’età 0-4 anni fino alla fascia 25-44, nella quale risulta
massima. Nelle classi di età più avanzate, si verifica una diminuzione dell’incidenza.
Riguardo alla distribuzione per genere si assiste ad una diverso andamento del fenomeno
dal 2003, probabilmente in conseguenza della differenti modalità di rilevazione. Prima di
quell’anno la distribuzione del numero di incidenti per classe di età era simile nei due
sessi, sebbene con un andamento più sfavorevole nei maschi fino alla classe 45-64 anni,
dopo la quale l'andamento si inverte: negli uomini si assiste infatti ad un calo marcato del
numero di infortuni, mentre nelle donne tale andamento continua ad essere il leggero
aumento.
60
Dal 2003 l'andamento nei due sessi è simile, sebbene sempre a sfavore dei maschi, con
una forbice che tende ad aumentare con l' età. Il valore massimo, sia negli uomini che
nelle donne, è raggiunto nella classe 25-44 anni, dopo la quale si assiste, in entrambi i
sessi ad una riduzione del numero di incidenti.
Anno 2000
3500
maschi
3000
femmine
2500
2000
1500
1000
500
0
< 1 aa
1-4 aa
5-14 aa
15-24 aa
25-44 aa
45-64 aa
>64
Numero degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS
per “classi di età” e “sesso” (frequenze)
35
maschi
femmine
30
25
20
15
10
5
0
< 1 aa
1-4 aa
5-14 aa
15-24 aa
25-44 aa
45-64 aa
>64
Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS
per “classi di età” e “sesso” (percentuali)
61
Anno 2003
3500
maschi
femmine
3000
2500
2000
1500
1000
500
0
< 1 aa
1-4 aa
5-14 aa
15-24 aa
25-44 aa
45-64 aa
>64 aa
Numero degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS
per “classi di età” e “sesso” (frequenze)
30
maschi
femmine
25
20
15
10
5
0
< 1 aa
1-4 aa
5-14 aa
15-24 aa
25-44 aa
45-64 aa
>64 aa
Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS
per “classi di età” e “sesso” (percentuali)
62
Distribuzione degli incidenti per ore e mesi
L’andamento orario degli infortuni è rappresentato nel grafico con le massime incidenze
nelle ore centrali della mattinata (ore 9-11) e verso le ore tarde del pomeriggio (ore 17-18),
ore in cui si svolgono le attività domestiche e, dopo il lavoro, gli hobbies e gli sport.
I mesi in cui avvengono con più frequenza gli infortuni sono i mesi caldi (maggiosettembre) .
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
1
2
3
4 5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS
per ora, dati relativi all'anno 2003
2000
1800
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS
per mese, dati relativi all'anno 2003
63
Distribuzione degli incidenti per modalità ed esito del trattamento
Anche l’analisi della distribuzione per questa voce ha risentito della differenza tra
codifiche, più volte citata.
Qui di seguito sono specificate varie modalità con cui sono state prestate le prime cure o
l’esito dell’infortunio.
Cura e follow-up
2002
2003
Visitato e dimesso a casa senza necessita di trattamento in PS
1,1%
1,6%
Visitato e dimesso a casa dopo trattamento in PS
56,7%
55,8%
Visitato e dimesso a casa dopo trattamento in PS, con
36,2%
36,9%
prescrizione di ulteriore accertamento/trattamento da ambulatorio
Sottoposto a cure in PS e ricoverato in ospedale
3,9%
5,6%
Deceduto
0,1%
0,1%
Sconosciuto - altre
2%
0%
Esiti del trattamento in Pronto Soccorso degli infortuni domestici e del tempo libero
rilevati dal progetto EHLASS (valori percentuali)
Distribuzione degli incidenti per dinamica di infortunio
Come si può osservare dalla tabella, quasi la metà degli incidenti domestici sono il
risultato di cadute. Seppure con percentuali molto inferiori, altre modalità con discreta
frequenza sono urti e tagli. Le restanti sono scarsamente rappresentate.
Dinamica
Cadute
3.662
40%
Urti
1.695
18,5%
Tagli
1.646
18%
Distorsioni
594
6,5%
Corpo estraneo
490
5,4%
Schiacciamenti
426
4,7%
Altri contatti
279
3,1%
Liquidi bollenti/vapore
192
2,1%
Oggetti bollenti
44
0,5%
Esposiz. altri prod. chim.
41
0,5%
Fuoco
23
0,3%
Altri oggetti bollenti
19
0,2%
Esplosioni
11
0,1%
Luce ed altre radiazioni
11
0,1%
Sosp. avvelenam. chimico
2
0,02%
Freddo
2
0,02%
Altra mecc. Specificata
14
0,2%
Totale
9.151
100%
Infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per dinamica
dati relativi all’anno 2000 (in corsivo il valore percentuale)
64
Confronto fra i Paesi europei che partecipano al progetto EHLASS
Età
A
DK
GR
NL
No
UK
ES
I
F
Lux
SW
0-4
5,6
10,6
22,4
8,2
10,7
12,5
4,5
5,3
18
6,5
5,1
5-14
15,9
21,8
35,5
19,6
20,9
26
12,2
12,8
33
12,5
12,3
15-24
16,4
16,9
8,8
17,4
20,8
15,5
21,1
15,2
16
11,2
8,7
25-44
24
24,7
11,5
28,5
17,2
21,6
31,9
27,8
16
32
30,8
45-64
17,8
13,5
10,3
14,5
13,3
11,5
17,2
21,4
8
23,5
25
65+
20,3
12,5
11,5
11,8
17,1
12,9
12,8
17,5
9
14,2
17,8
Distribuzione percentuale degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati
dal progetto EHLASS per classi di età e paese, dati 1999 - 2000 - 2001
A causa della tipologia dell’indagine, che non è campionaria ma basata sui dati dei PS, dei
quali non è possibile conoscere con precisione il bacino d’utenza, non è possibile stimare
tassi di incidenza, ma solo distribuzioni proporzionali.
Da una prima analisi risulta che in Italia si verifica la percentuale minore nella fascia di età
0-4 anni, mentre nelle classi 5-14 e 15-24 e 25-44 si riscontrano valori simili a quelli degli
altri Paesi. E’ invece tra i più elevati il dato che riguarda il numero di incidenti subiti dai
soggetti dai 45 ai 64: esso risulta inferiore solo a quelli di Lussemburgo e Svezia.
La seconda fascia d’ età, ragazzi dai 5 ai 14 anni, individua per i Paesi del Nord - Europa
(UK, NL, DK, No) valori compresi tra il 19,6% ed il 26%, mentre per i restanti Paesi sono
rilevati valori più bassi, compresi tra il 12,23% ed il 15,9%, con un dato, da evidenziare,
della Francia del 33%.
Nella fascia post-adolescenziale la maggior parte delle Nazioni si attesta su medie di valori
del 16%.
Per il gruppo degli adulti, tra i 25-44 anni, i valori sono compresi tra il 16% di Francia e il
17,4 di Norvegia, mentre la gran parte dei valori nazionali degli altri Stati si attesta su
valori tra il 24% ed il 31%.
La fascia d’ età più matura 45-65 anni il dato si conferma in un “range” tra l’ 8% di Francia,
il 14,5% dell’Olanda, mentre gli altri Paesi sono compresi tra il 17,2% (Spagna) ed il valore
di 25% che mostra la Svezia.
Il dato della popolazione anziana, oltre i 65 anni, mostra un sostanziale allineamento dei
valori, anche se spicca la Francia per un 9% ed un valore massimo del 20,3% di Austria.
Analisi luogo e meccanismo
Dai dati relativi al luogo di accadimento dell’incidente emerge che in quasi tutti i paesi la
voce “all’interno della casa” è quella dove si sono verificati in maggio numero di infortuni.
Unico dato che contrasta con questa tendenza è quello della Svezia, dove la casa è al
terzo posto, anziché al primo come negli altri paesi resi in esame. Con molta probabilità,
ma questa affermazione avrebbe necessità di conferme con ulteriori indagini di
approfondimento, in Svezia molte politiche di prevenzione hanno già trovato attuazione.
Per quanto riguarda il meccanismo di incidente si conferma che la caduta è la principale
modalità di accadimento e pertanto quella verso cui indirizzare campagne di prevenzione
più specifiche.
65
Luogo
GR
ES
I
F
Lux
SW
Scuola + area sportiva
11,9
13,5
6
21
16,6
29
Area trasporto
17,5
18,5
9,3
12
10,3
8
Intorno casa
15,1
10,2
12,3
12
18
15
All'interno casa
34,4
51,7
69,9
39
35,5
22
Altro
21,1
6,1
2,5
16
19,6
26
Distribuzione percentuale degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati
dal progetto EHLASS per luogo di accadimento e paese, dati 1999 - 2000 - 2001
Meccanismo
GR
ES
I
F
Lux
SW
Caduta
57
50,1
40
53
53,4
49,4
Tagli
8,4
16,1
18
15
10,9
5,3
15,9
14,9
18,5
16
24,2
20,8
Corpi estranei
9,9
1,4
5,3
11
11,5
4,1
Altro
9,8
17,3
18,1
5
Urti/sforzi
10,4
Distribuzione percentuale degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati
dal progetto EHLASS per meccanismo e paese, dati 1999 - 2000 - 2001
66
Conclusioni
L’analisi dell’incidentalità domestica in provincia di Modena effettuata mediante l’utilizzo
dei dati correnti, sebbene incompleta, è sufficiente a tracciare una fotografia del
fenomeno.
Le diverse fonti dei dati indicano le donne di età più avanzata come la tipologia che più
frequentemente subisce infortuni domestici, che per lo più sono cadute e provocano
fratture prevalentemente al femore.
Le fonti utilizzate sono apparse di reperibilità non troppo difficoltosa, ma mostrano alcune
carenze in termini di completezza e uniformità delle informazioni raccolte da centri diversi.
Lo studio quindi permette di valutare l’utilizzo dei dati correnti in modo soddisfacente
sebbene non esaustivo rispetto alle necessità di monitorare l’andamento del fenomeno,
fornire indicazioni operative e priorità di intervento ai servizi che operano nella
prevenzione degli infortuni domestici. Le carenze intrinseche delle fonti utilizzate però non
permettono di quantificare gli infortuni più leggeri, che non richiedono un soccorso
sanitario, né di indagare le modalità e a volte gli esiti con sufficiente dettaglio. Queste
informazioni potrebbero essere, almeno in teoria, in parte raccolte modificando le
informazioni registrate ai vari livelli, soprattutto nell’ambito del Pronto Soccorso; tuttavia
questa non appare al momento una strada facilmente percorribile stante le difficoltà
riscontrate su analoghe esperienze fatte nell’ambito dell’infortunistica stradale.
Si è quindi ritenuta al momento più percorribile la via delle indagini trasversali; l’occasione
è stata fornita dallo studio nazionale PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la
Salute in Italia) promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e coordinato a livello regionale
dal Servizio Sanità Pubblica dell’Assessorato alle Politiche per la Salute. PASSI è
un’indagine telefonica che è stata testata per valutare il suo possibile impiego come
strumento nazionale di monitoraggio di alcuni determinanti di salute e valutazione del
ricorso ai servizi di prevenzione. In provincia di Modena è stata somministrata ad un
campione di 200 cittadini ed è stata integrata con un’estensione locale sugli infortuni
domestici. Questa sezione è stata messa a disposizione anche delle altre Aziende
Sanitarie della Regione Emilia-Romagna come primo step verso la condivisione di una
definizione comune di “incidente domestico” in ambito provinciale e regionale. I risultati di
questa indagine saranno disponibile presumibilmente entro la fine dell’anno 2005.
Pur con i limiti citati l’utilizzo dei dati correnti e la fotografia che emerge da questo rapporto
si ritiene siano comunque sufficienti a fornire indicazioni per riconoscere le priorità di
intervento e fornire indicazioni per la messa in campo di interventi di prevenzione.
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