Analisi degli infortuni in ambito domestico in provincia di Modena
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Analisi degli infortuni in ambito domestico in provincia di Modena
Servizio Epidemiologia Dipartimento di Sanità Pubblica – AUSL Modena ANALISI DEGLI INFORTUNI IN AMBITO DOMESTICO IN PROVINCIA DI MODENA A cura di: Carlo Alberto Goldoni, Giuliano Carrozzi, Gianfranco De Girolamo, Maria Giulia Gatti, Carlo Rossi Maggio 2005 INDICE Introduzione generale ..........................................................................................................3 Premessa ......................................................................................................................3 Metodi............................................................................................................................3 Obiettivi .........................................................................................................................4 Risultati………………………………………………………………………………………….4 Conclusioni……………………………………………………………………………………..6 Il primo intervento sanitario territoriale .................................................................................7 Il Pronto Soccorso .............................................................................................................13 L'ospedalizzazione.............................................................................................................23 La mortalità ........................................................................................................................33 Le indagini nazionali ..........................................................................................................38 L'indagine Multiscopo ISTAT .......................................................................................38 L'indagine tra i lettori di "Altroconsumo" ......................................................................54 Il progetto EHLASS .....................................................................................................59 Conclusioni ........................................................................................................................67 Introduzione generale Premessa Gli incidenti rappresentano una importante causa di morbosità e di mortalità. Fra di essi rivestono un ruolo non secondario quelli che accadono a domicilio, sia per numerosità sia per impatto, anche psicologico, sulla popolazione, in quanto il domicilio è ritenuto essere luogo “sicuro” per eccellenza. Il problema degli incidenti domestici ha acquisito un particolare rilievo in campo epidemiologico solo negli ultimi anni ed ancora oggi é in gran parte sconosciuto ed ignorato. Gli incidenti domestici sono eventi di difficile inquadramento in quanto spesso definiti per esclusione, come eventi accidentali non stradali, non legati ad attività lavorativa o non causati da atti di violenza, nonchè di difficile quantificazione dal punto di vista della morbosità. La recente Legge del 3 dicembre 1999 n. 493 “Norme per la tutela della salute nelle abitazioni”, attribuisce ai Dipartimenti di Prevenzione in collaborazione con i Servizi territoriali, i compiti di prevenzione, valutazione dei rischi e di educazione sanitaria in materia di incidenti che occorrono nelle abitazioni. Tale legge stabilisce inoltre, che i Dipartimenti di Prevenzione in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e le regioni, devono attivarsi all’approntamento di un sistema informativo sui dati relativi agli incidenti domestici. Esistono dati di varia origine sulla frequenza degli incidenti domestici, ma in realtà le varie fonti sono fra loro discordanti, sia perché frutto di indagini condotte con diversi metodi, sia perché la definizione di “incidente domestico” varia da studio a studio. Ciò non contribuisce a chiarire il quadro della situazione e rende difficile la valutazione sia dell’andamento “spontaneo” del fenomeno, sia dell’effetto di eventuali campagne informative o delle azioni volte a ridurlo. Secondo l’indagine multiscopo dell’Istat il numero di infortuni domestici in Italia, mostra un andamento in costante crescita: si è passati infatti da 2.743.000 infortuni nel 1988 a 4.380.000 nel 2000. Parimenti, il numero di persone coinvolte negli infortuni, nello stesso periodo, è salito da 2.103.000 a 3.480.000. Metodi Nell’ambito dell’AUSL di Modena sono state condotte alcune analisi di flussi informativi correnti che permettessero la rilevazione del fenomeno. Le banche dati utilizzate sono state le seguenti: • • • • Richieste di intervento alla Centrale Operativa (C.O.) di Modena Soccorso Accessi alle sedi di Pronto Soccorso e/o Registri Traumi Ricoveri Ospedalieri (SDO) Registro delle cause di morte 3 Sono state considerate anche valutazioni tratte dalle seguenti indagini nazionali: • • • Indagini Multiscopo ISTAT Indagine tra i lettori di “Altroconsumo” Indagine progetto EHLASS La definizione di infortunio domestico addottata per la rilevazione degli eventi dalle banche dati correnti corrisponde a quella dell’ISTAT: “L’infortunio domestico è un infortunio avvenuto in abitazione privata, anche se non di proprietà dell’infortunato, sia all’esterno che all’interno di essa, compresi terrazzi, garage, cantine, soffitte, scale, pianerottoli, cortili, e giardini; avvenuto in modo accidentale non per volontà altrui o dell’infortunato e che abbia causato qualsiasi tipo di lesione”. I dati di interesse sono stati estratti seguendo questa definizione e poiché in alcuni casi era omesso il luogo “abitazione” dalla fonte dati, per ovviare alla sottostima del fenomeno, sono stati inclusi anche infortuni che potevano rientrare nella categoria dei domestici seguendo un criterio di esclusione rispetto agli infortuni occorsi per violenza, incidente stradale e causa lavorativa. I dati sono stati raccolti in database per permettere evntuali record-linkage. Le elaborazioni statistiche sono state effettuate con il pacchetto SPSS per windows. Specifiche informazioni sulle metodologie di raccolta dati ed elaborazioni sono riportate all’interno delle varie sezioni di questo rapporto. Obiettivi Le finalità del lavoro erano molteplici e sono qui di seguito brevemente descritte: • • • • Descrizione del quadro epidemiologico degli infortuni domestici occorsi in provincia di Modena a partire dai principali flussi informativi correnti (Mortalità, SDO, 118, Pronto Soccorso), per analizzarne le potenzialità ed i limiti. Identificazione di una definizione condivisa di “incidente domestico” in ambito provinciale e regionale. Eventuale attivazione di un sistema informativo per la rilevazione a partire dai dati correnti degli incidenti domestici a livello provinciale. Identificazione delle priorità di intervento per fornire indicazioni sull’ approntamento di interventi di prevenzione. Risultati Le analisi condotte hanno permesso di comprendere elementi fondamentali correlati all’evento “Infortunio domestico”. Si è potuto, sulla base della Indagine nazionale Multiscopo ISTAT, stimare il numero degli infortuni domestici annuali in provincia di Modena (sia lievi senza necessità di intervento sanitario, sia più importanti) come evidenzia la tabella successiva. 4 Tassi pop. italiana x 1.000 Uomini Donne Popolazione modenese Uomini Donne Infortuni attesi a Modena Uomini Donne Totale infort. attesi 0-5 96,4 91,4 17.595 16.615 1.697 1.519 3.216 6-14 43,9 31,4 24.637 22.983 1.081 722 1.803 15-24 32,4 38,6 29.975 28.678 970 1.107 2.077 25-44 25,1 101,4 105.465 99.136 2.647 10.053 12.700 45-64 40,6 139,8 81.212 82.970 3.301 11.600 14.901 65+ 60,2 160,6 53.969 76.080 3.249 12.215 15.464 312.853 326.462 12.946 37.216 50.161 Infortuni domestici attesi nella provincia di Modena nell'anno 2002 sulla base dei dati dell’indagine multiscopo ISTAT Secondo le analisi riportate nella Multiscopo è stato anche possibile comprendere la fenomenologia degli eventi in studio, ed è emerso che gli infortuni risultano essere ascrivibili essenzialmente a 4 fattori: - un fattore dipendente dalle caratteristiche strutturali dell’ abitazione come la componente statico-abitativa (scale, pavimenti) nonchè quella connessa all’arredamento e all’organizzazione dei mobili; un fattore connesso al comportamento e all’uso improprio delle apparecchiature presenti in casa associato ad un atteggiamento di estrema sicurezza e familiarità che induce a sottovalutare eventuali pericoli dell’azione che si sta compiendo; un fattore connesso alle condizioni di salute del soggetto per cui la popolazione malata presenta un rischio maggiore della popolazione sana; un fattore relativo alla presenza in ambiente domestico di una notevole quantità di sostanza pericolose, spesso non riconosciute come tali, come ad esempio: piante ornamentali tossiche, detersivi, cosmetici, tinture, medicinali, solventi, ecc. Nella maggior parte dei casi, come si è evidenziato anche dalla indagine modenese sulle banche dati, si tratta solitamente di episodi di lieve entità, ma un certo numero di essi comporta il ricorso a servizi sanitari come trasporti tramite ambulanza e automedica, accessi ai Pronto Soccorso e degenze ospedaliere. Va sottolineato che, come più sotto evidenziato, gli esiti più gravi sono a carico delle persone anziane. Secondo i risultati provenienti dalla banche dati correnti sovramenzionate e utilizzate per l’analisi, i decessi per incidente domestico tra i residenti in provincia di Modena occorsi dal 1999 al 2003 sono stati in tutto 308 (9,6 decessi per infortunio ogni 100.000 res. per circa 60 decessi all’anno e 1% del totale delle morti provinciali). Tali eventi si sono verificati principalmente tra donne (63,3%) di età media più elevata rispetto agli uomini (85 vs. 75 anni) (p<0,001). I decessi tra le donne sono avvenuti maggiormente per frattura del femore e tra gli uomini per lesioni al cranio. I pazienti infortunati che hanno necessitato dell’intervento del 118 nel 2003 per incidente domestico sono stati 4106 (6,3 soggetti per 1000 residenti in provincia di Modena); gli infortuni sono occorsi maggiormente a donne (64,8%) di età media elevata (72 aa) rispetto agli uomini (61 anni)(p<0,001). 5 Gli infortuni domestici entrati al Pronto Soccorso del Policlinico sono stati in tutto 2705 e si sono verificati maggiormente tra i maschi (49,4%). In generale gli ingressi in PS sono stati effettuati principalmente da soggetti molto più giovani rispetto ai precedenti: età modale pari a 2 anni, età media 40 anni per le donne e 32 anni per gli uomini. I ricoveri in provincia di Modena, che sono stati ottenuti utilizzando le schede di dimissione ospedaliera della banca dati regionale dell’Emilia-Romagna su cui era valorizzato il campo “trauma” utile all’identificazione degli infortuni, sono stati nel 2003 in tutto 1535 (2,3 ricoveri per infortunio domestico ogni 1000 residenti). Questi si sono verificati maggiormente tra donne anziane (66,2%) e principalmente per frattura del collo del femore (22,3% di tutti i casi). In definitiva è stato evidenziato che gli infortuni più gravi occorsi a Modena per cui sono state effettuate chiamate per il trasporto alla centrale operativa di Modena Soccorso, che hanno necessitato di ricovero o che hanno portato al decesso nei periodi considerati, si sono verificati principalmente tra donne di età elevata superiore ai 70 anni, mentre gli infortuni domestici più lievi sono occorsi a uomini più giovani. Limiti Sono emerse diverse problematiche da questa indagine che limitano parzialmente la validità dei risultati o di cui occorre comunque tenere presente nella loro analisi e valutazione: 1. la definizione di “infortunio domestico” così come sopra riportata non è applicabile ai casi delle diverse banche dati, in particolare il luogo dell’infortunio non è quasi mai definito così precisamente, spesso, come nel caso della mortalità, gli infortuni domestici sono il residuo degli altri tipi di traumi; 2. l’accesso alle banche dati non è sempre facile, in particolare per i PS si è ritenuto di non utilizzare i dati dell’Azienda USL in quanto sono in uso programmi diversi e quindi di difficile confrontabilità; 3. la qualità delle informazioni a volte è scarsa o insufficiente, ad esempio il campo “tipo di infortunio” spesso non è valorizzato nella banca dati SDO, ed in alcuni casi si è dovuti ricorrere ad artifici, includendo anche la casistica “non specificato” per migliorare la completezza. Conclusioni Le fonti utilizzate, reperibili con relativa facilità e a costi contenuti, hanno offerto sufficienti indicazioni sul fenomeno anche se talora, come sopra riportato, non sono risultate sufficientemente complete ed affidabili. Hanno comunque permesso di evidenziare gli aspetti, come ad esempio le cadute nelle donne anziane, su cui mettere in campo azioni mirate e di avviare un’indagine telefonica sul tema infortuni domestici come estensione locale allo studio PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) promosso dall’Istituto Superiore di Sanità. 6 Il primo intervento sanitario territoriale Metodi Il dataset della Centrale Operativa (C.O.) di Modena Soccorso, da cui sono stati estratti i dati di interesse per l’analisi degli incidenti domestici avvenuti in provincia di Modena nel 2003, raccoglie i dati relativi alle chiamate che arrivano in C.O. in caso di richiesta di intervento di un mezzo di soccorso sanitario ed è ricavato da un programma gestionale routinariamente utilizzato dagli operatori della C.O. Le richieste di soccorso considerate nella elaborazione si riferiscono a tutte le chiamate dell’anno 2003 dal primo gennaio al 31 dicembre 2003. Le informazioni utilizzate sono state le seguenti: • informazioni relative alla chiamata quali data, numero identificativo di chiamata e comune di provenienza (in particolare nell’analisi sono stati valutati gli eventi avvenuti in provincia di Modena) • dati personali del soggetto per cui è stato richiesto l’intervento (età, sesso e residenza) • valutazione sanitaria dell’evento compiuta all’atto della chiamata (valutazione sanitaria o Triage) definita tramite codici di gravità per cui si assegna un colore diverso ad ogni valutazione in base alla criticità dell’evento • luogo di accadimento dell’evento (nella nostra elaborazione è stata considerata l’ abitazione) • modalità di lesione (trauma e intossicazione) • mezzi intervenuti • valutazione sanitaria finale compiuta sul paziente durante il soccorso • trasporto o meno del paziente in ospedale o in punti di primo soccorso. Tali dati mostrano solo gli eventi per cui è stato richiesto un intervento di soccorso sanitario e pertanto sfuggono all’analisi gli incidenti per i quali i soggetti si sono recati in ospedale con mezzi propri e tutti quei casi, quasi sempre molto lievi e solo eccezionalmente gravissimi (es: decesso immediato), per i quali non è stato richiesto alcun intervento sanitario. L’elaborazione ha il pregio di fornire informazioni, sia pure di livello grossolano, sulle casistiche di infortunio di media entità che non hanno provocato il decesso o il ricovero dell'infortunato, supplendo in qualche modo alla carenza informativa che attualmente deriva dall'analisi degli accessi al Pronto Soccorso che non sempre permette di distinguere gli infortuni domestici da altre modalità di trauma. Riassunto Innanzitutto si evidenzia che la maggior parte degli infortuni si verificano tra le donne e nei soggetti più anziani, probabilmente a causa di cadute come suggerito dalla letteratura, in relazione forse alla maggior sopravvivenza del sesso femminile nonché alla maggiore tendenza delle donne a rimanere in casa. Secondariamente si mette in evidenza un altro picco di infortuni tra i soggetti più giovani, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, ed un terzo picco di infortuni nella fascia di età prescolare. Il distretto più interessato dagli eventi è quello di Modena, che è il centro urbano con il maggior numero di abitanti. 7 I traumi sono la causa più frequente di incidente domestico in tutte le classi di età; le intossicazioni si sono verificate per lo più tra i soggetti più giovani. Sia considerando le valutazioni di Triage che le valutazioni sanitarie finali, appare che i maschi, nonostante subiscano meno infortuni domestici, si infortunano in maniera un po’ più grave. La maggior parte degli eventi sono mediamente critici. Gli eventi considerati gravi alla valutazione sanitaria finale si sono verificati maggiormente nei soggetti con più di 51 anni. Non ci sono casi di compromissione delle funzioni vitali e di decessi al di sotto dei 21 anni, tali eventi si sono verificati maggiormente nei soggetti di età più elevata (dai 51 anni in poi). Sembra esserci un trend positivo nella gravità degli eventi all’aumentare dell’età. Solo una piccola parte dei soggetti non è stata condotta in ospedale; la maggior parte di questi aveva patologie irrilevanti che non necessitavano di ingresso in ospedale e una piccola parte è rimasta sul posto dell’incidente per decesso. Risultati In totale sono state effettuate 4.029 chiamate alla C.O. di Modena Soccorso per 4.106 pazienti infortunati (in media 1,02 pazienti a chiamata). Si evidenzia quindi, che quanto riguarda gli infortuni domestici per cui è stata avanzata una richiesta di soccorso sono rari i casi in cui un evento porta all’infortunio di più soggetti. Sesso e età • Totale soggetti • Totale soggetti di genere noto Di cui: maschi femmine 4.106 2.914 (64,8%) 1.025 (35,2%) 1.889 (64,8%) • • • 67 anni 82 anni 76 anni Età media Età modale Età mediana Maschi 35% Femmine 65% Percentuale di incidenti domestici per sesso La maggior parte degli infortuni avviene tra le femmine (64,8%) e tra i soggetti con più di 71 anni (61,3%). Le donne infortunate hanno un'età significativamente più avanzata con una media di 72,3 anni contro i 60,6 anni degli uomini (p<0,001). L’andamento degli incidenti per età mostra 3 picchi. Un primo, più basso degli altri, nella fascia di età 0-4 anni, un secondo nella fascia di età 35-39, ed un terzo più alto dei precedenti nella classe di età 80-84. (fig. 2) Gli uomini sembrano infortunarsi maggiormente nelle fasce di età più giovani con differenze significative per le classi di età 0-4 e 20-35 anni, mentre le donne mostrano un notevole incremento dei casi, statisticamente significativo, oltre i 75 anni di età. 8 600 Maschi Femmine Totale 500 400 300 200 100 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 Frequenza di incidente domestico per età e sesso Distretto L'analisi per distretto delle chiamate al 118 per infortunio domestico evidenza che Modena ha fatto registrare il maggior numero di interventi: • • • • • • • Modena 34,5% Sassuolo 14,9% Carpi 13,2% Mirandola 11,2% Vignola 10,7% Castelfranco 9,4% Pavullo 6,1%. Vignola 11% Castelfranco 9% Mirandola 11% Carpi 13% Pavullo 6% Modena 35% Sassuolo 15% Percentuale di incidenti domestici per distretto Valutando invece l’incidenza di chiamate per 1.000 residenti e considerando pertanto la numerosità delle popolazioni per singolo distretto (pur sottolineando che le chiamate sono effettuate da persone presenti e non necessariamente residenti) si nota come i distretti più colpiti dagli eventi siano Modena, Pavullo e Castelfranco. Tale dato si spiega probabilmente per la maggiore presenza di anziani a Pavullo e a Modena e forse rispecchia anche una maggior tendenza a chiamare la C.O. del 118 in questi distretti. 9 Distretto Frequenze Carpi Mirandola Modena Sassuolo Pavullo Vignola Castelfranco Provincia Chiamate per infortunio domestico x 1000 residenti 542 460 1416 610 5,7 5,7 7,9 5,3 250 441 387 6,5 5,5 6,2 4106 6,3 Frequenza di incidenti avvenuti in provincia di Modena per distretto e tasso di chiamata alla CO ogni 1000 residenti Modalità di infortunio Il tipo di rilevazione effettuato dalla C.O. 118 non consente di avere informazioni approfondite sulle modalità di infortunio ma permette solo di distinguere fra traumi ed intossicazioni. La maggior parte degli eventi verificatisi sono stati traumatici (94,1%) e in minima percentuale intossicazioni (5,9%). La maggior parte delle intossicazioni (74,2%) si sono verificate in soggetti di età compresa tra i 21 e i 60 anni (p<0,001), mentre i traumi aumentano considerevolmente tra i soggetti più anziani (73,1% dai 61 anni in poi) (p<0,001). Non ci sono differenze per sesso (p = non significativo) per entrambe le modalità di infortunio. La percentuale significativamente più elevata di intossicazioni fra i distretti (8,2%) si è verificata a Sassuolo (p<0,001 ). Età <20 N° traumi 158 % N° intossicazioni % 4,3 8 3,6 21-60 829 22,6 169 74,2 >61 2692 73,1 48 22,2 Totale 3679 100 225 100 Frequenza e percentuale della modalità di lesione note occorse in base alle classi di età Triage (valutazione sanitaria alla chiamata) Dall’analisi delle valutazioni di Triage è emersa la seguente distribuzione di gravità degli eventi: • Codice giallo (mediamente critico) nel 57,2% dei casi • Codice verde (poco critico) nel 32,9% • Codice rosso (molto critico) nel 6,9% • Codice bianco (non critico) nello 0,1%. • Non noto nel 2,9% 10 La maggior parte dei codici rossi (16,5%) si è segnalata tra i soggetti di età compresa tra i 31 e i 40 anni e nei soggetti di età compresa tra i 71 e gli 80 anni (16,5%). I codici rossi sono stati assegnati maggiormente ai maschi che non alle femmine (9% dei codici assegnati ai maschi contro il 5%) (p<0,001). Valutazione sanitaria finale Dall’analisi della valutazione sanitaria finale, effettuata dal personale che è intervenuto sul posto, emerge che nel 76,4% dei casi la patologia è stata definita lieve, nel 15,1% grave, nello 0,5% il paziente aveva funzioni vitali compromesse e sempre nello 0,5% dei casi è deceduto. Non è stato compiuto alcun intervento nel 7,5% dei casi. Elevata e statisticamente significativa è la maggior percentuale di patologie gravi nelle classi di età 51-60 (21,3%) e 61-70 (19,4%) rispetto alle altre classi di età. Non sono segnalati soggetti con compromissione delle funzioni vitali e decessi al di sotto dei 21 anni. La frequenza più elevata di compromissioni delle funzioni vitali (n=7) si è verificata nella classe di età 71-80 e il numero più elevato di decessi (n=7) si è verificato nella classe di età 81-90. Non sembra esserci rilevante differenza tra uomini e donne nella valutazione sanitaria finale. In generale sembra che i maschi abbiano percentuali di patologie gravi solo leggermente più elevate rispetto alle femmine (17,7% delle patologie maschili contro 14,6%) (p<0,05), analogamente a quanto osservato con l’analisi dei codici di gravità assegnati al triage. La maggior parte de forme morbose come si è già descritto sono state giudicate lievi senza differenze tra distretti. Le sole differenze statisticamente significative verso l'alto per le forme gravi si sono verificate nei distretti di Pavullo e Carpi e verso il basso in quello di Modena. La bassa numerosità (n=41) dei casi giudicati gravissimi non permette di registrare eventuali differenze significative per distretto. Carpi Patologia Mirandola Modena Sassuolo Pavullo Vignola Castelfranco Provincia Lieve N° % 425 80 369 81,6 1224 88,4 505 85,3 173 70,3 347 80,9 314 85,3 3357 84 Grave N° % 103 19,4 76 16,8 153 11,1 78 13,2 69 28 76 17,7 49 13,3 604 15 Gravissima N° % 3 0,6 7 1,5 7 0,5 9 1,5 4 1,6 6 1,4 5 1,4 41 1 N° % 531 100 452 100 1384 100 592 100 246 100 429 100 368 100 4002 100 Totale Frequenze e percentuali di gravità dell’incidente per distretto (dei casi a valutazione sanitaria nota) 11 Flusso dei mezzi di trasporto Nel 64% dei casi si sono attivate ambulanze senza personale sanitario al seguito (sia di associazioni di volontariato sia private), nel 34,2% ambulanze con personale infermieristico mentre nella restante percentuale di casi sono intervenuti: automediche (0,3%), mezzi con al seguito personale di guardia medica (0,4%), elisoccorso (0,9%) e forze dell’ordine o mezzi di fuori provincia (0,1%). I codici verdi (poco critici) hanno attivato principalmente ambulanze prive di personale sanitario (89,1%), i codici gialli (criticità media) sia quelle senza personale sanitario (57,4%) sia quelle con personale infermieristico (41,5%), i codici rossi (molto critici) principalmente ambulanze con infermieri (71,2%) (p<0,001). Le automediche vengono chiamate in causa nel 50% dei casi per codici rossi e nel 35,7% dei casi per codici gialli, l’elisoccorso nel 60% dei casi per codici rossi (p<0,001). automedica 0% auto + guardia medica 0% elisoccorso 1% ambulanze + infermieri 34% forze ordine 0% ambulanze private 65% Mezzi di trasporto intervenuti per incidenti domestici Ospedale Dei 3.781 infortunati di cui si conosce il luogo di destinazione, sono stati condotti in ospedale 3.705 soggetti, pari al 98% dei casi e 3 sono stati condotti in ambulatori o punti di primo soccorso (pari al 0,1%). Sono stati lasciati sul posto 59 persone (1,5%) e hanno rifiutato il trasporto in ospedale o sono stati trasportati a casa 14 soggetti (0,4% dei casi). Nella grande maggioranza dei casi, l’ospedale di destinazione è stato quello di riferimento distrettuale dove è andato oltre il 90% dei soggetti trasportati per ogni distretto (p<0,001). A Modena il 56,7% dei soggetti è stato condotto all’ospedale Policlinico ed il 41,7% all’ospedale Civile (p<0,001), la restante parte di infortunati è stata condotta in ospedali di altri distretti, probabilmente più vicini al luogo di infortunio. Dei 59 soggetti “lasciati sul posto”, 45 (76,3%) non necessitavano di intervento o avevano patologie lievi, 3 erano gravi (5%) e 7 erano deceduti (11,8%) (p<0,001). 12 Il Pronto Soccorso Metodi L’analisi seguente è una descrittiva degli eventi per cui sono stati effettuati accessi in Pronto Soccorso (PS) presso l’ospedale Policlinico di Modena nel 2003 che in PS sono stati definiti “lesioni accidentali domestiche”. In questa analisi sono stati considerati solo gli eventi rilevati dall’ospedale Policlinico in quanto i dati provenienti da tale centro hanno permesso di individuare tipologia e luogo di infortunio. Il quadro che esce dalla descrittiva non può essere riferito alla provincia di Modena e nemmeno all’intero comune poiché l’analisi fa riferimento ad un solo ospedale dei 2 pubblici che servono il bacino modenese e dei diversi che servono quello provinciale. Parecchie lesioni definite in PS come accidentali si sono rivelate in realtà, secondo la descrizione dell’evento, alterazioni ginecologiche e questo ha fatto sorgere qualche dubbio sull’attendibilità dei dati. Per ovviare a questo problema è stata codificata la descrizione del tipo di lesione che viene effettuata in accettazione al fine di controllare ed analizzare il tipo di lesione descritto e sono stati eliminati dall’analisi tutti gli ingressi avvenuti presso il Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico del Policlinico. Il dataset risulta purtroppo in alcune sue parti non completo, il campo definito “tipo di lesione” è stato ricodificato in sede di analisi e presenta numerosi missing, così come altri campi fondamentali per capire la gravità dell’evento quali il codice colore dell’evento definito in ingresso e in ambulatorio; questa situazione è pertanto da considerare attentamente nella interpretazione dei dati. Le variabili considerate nell’analisi sono state per tutti i casi: sesso ed età, tipo di infortunio, distretto di residenza, codice colore dell’evento in ingresso e in ambulatorio, fonte di invio, tipo di consulenze richieste, modalità di arrivo, eventualità di ricovero, tipo e sede di lesione, numero di giorni di prognosi e PS intervenuto; in quanto gli accessi al PS del policlinico vengono smistati a seconda dei pazienti e degli eventi nel PS pediatrico, ostetrico-ginecologico (non valutato nell’analisi), oculistico, odontoiatrico e generale (PS policlinico). Per gli unici soggetti ricoverati è stato valutato il reparto di ammissione e dimissione il numero di giorni di degenza, la diagnosi secondo DRG e la diagnosi secondo la codifica ICDIX. Riassunto Nel 2003 il PS del Policlinico di Modena ha registrato 2.705 ingressi per lesioni accidentali domestiche, di cui 1.337 effettuati da maschi (52,3%) e 1.219 da femmine (47,7%). I maschi sembrano, secondo questi dati, infortunarsi a domicilio maggiormente e in età più giovane rispetto alle femmine; situazione, quest’ultima, già riscontrata in precedenti analisi. In generale si è evidenziato che l’età più frequente dei soggetti (età modale) è pari a 2 anni. L’età media è di 36 anni ed è molto più bassa rispetto all’età media registrata nell’indagine sulle chiamate alla centrale operativa di Modena Soccorso (118). I giovani sembrano infortunarsi meno gravemente rispetto alle persone più anziane: all’aumentare dell’età aumentano lievemente anche i giorni di prognosi. 13 E’ da sottolineare che in generale gli infortuni evidenziati sono stati per la maggior parte lievi (codici verdi), che i soggetti si sono recati in PS nella maggior parte dei casi con mezzi propri e che hanno subito più frequentemente contusioni e lesioni al polso e alla mano. Si è messo in evidenza, tra le altre informazioni, che i bimbi al di sotto dei 10 anni sono entrati principalmente per trauma cranico e che gli uomini sembrano più colpiti da lesioni all’occhio; le donne invece si infortunano maggiormente all’arto inferiore. Un dato interessante è dato dal fatto che sono state donne ed anziani coloro che maggiormente hanno effettuato gli accessi al PS utilizzando i mezzi del 118, a conferma dei dati emersi dalla valutazione sulla centrale operativa di Modena Soccorso. Le lesioni più gravi sembrano a carico delle donne in base alla più alta frequenza di donne con prognosi più lunghe e alla maggior percentuale tra i ricoverati di soggetti di sesso femminile; situazione che spiega anche il maggior ricorso di questi soggetti ai mezzi del 118. I dati relativi ai ricoverati sono stati ottenuti, nel rispetto della legge sulla privacy, dalla banca dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) della regione emilia romagna. Sono stati riscontrati 181 ricoveri occorsi principalmente a donne e a soggetti di età più elevata. Le variabili da noi conosciute che maggiormente hanno influenzato il ricovero sono state: il codice colore in ingresso (sono stati ricoverati i codici più gravi) e l’età (sono stati ricoverati i soggetti più anziani). Tra le patologie dei ricoverati anche se non in elevate percentuali sono apparse anche patologie di natura non infortunistica, probabilmente perché alla base della lesioni accidentali rilevate in PS si celavano forme morbose di altra natura o perché la motivazione del ricovero combinava il trauma, di per sé non gravissimo, con le condizioni generali del paziente non ottimali in quanto affetto da altre patologie. Risultati-descrittiva di tutti i soggetti Nel 2003 sono entrati in PS all’ospedale Policlinico di Modena per lesione accidentale domestica: 2.705 soggetti. Sesso e età La maggior parte dei soggetti entrati nel 2003 per lesioni accidentali domestiche al PS del Policlinico sono stati maschi; in tutto 1.337 (52,3%) contro 1.219 femmine (47,7%) (distribuzione significativa). Per 149 soggetti non si conosce il dato relativo al sesso. L’età media del totale dei soggetti è di 36 anni; quella delle femmine è leggermente più elevata sia rispetto a quella totale sia rispetto a quella dei maschi in maniera statisticamente significativa (40 anni contro 32). N % ETA’ MEDIA ETA’ MODALE ETA’ MEDIANA MASCHI 1337 52,3 32 2 30 FEMMINE 1219 47,7 40 2 40 TOTALE 2556 100 36 2 33 Sesso ed età dei soggetti colpiti da lesioni accidentali domestiche (PS Policlinico di Modena 2003) 14 600 Maschio Femmina Totale 500 400 300 200 100 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 Distribuzione di frequenza, totale e per sesso, dell’età dei soggetti interessati da lesioni accidentali domestiche (PS Policlinico di Modena 2003) La maggior parte dei soggetti entrati in PS per lesione accidentale sono giovanissimi al di sotto dei 2 anni di vita, calano via via gli eventi fino ai 20 anni di età per tornare ad aumentare dai 20 ai 40 e mantenersi secondo un trend più o meno stabile in lieve discesa; il 58,5% dei soggetti ha età inferiore ai 19 anni. I soggetti aventi età compresa tra i 20 e i 39 anni sono per il 61,8% dei casi maschi (382) e per il 38,2% femmine (236 casi), mentre dai 60 anni in poi sono maggiormente femmine (383 casi per il 61,9% contro 236 casi per il 38,1%); tutte le differenze sono apparse statisticamente significative. Distretto L'analisi per distretto di residenza di coloro che hanno effettuato ingressi per lesione accidentale in PS al Policlinico di Modena, come già si è accennato, ha scarso valore, in quanto gli accessi al policlinico non sono rappresentativi nè del comune nè della provincia di Modena ma semplicemente dei flussi al PS del Policlinico. Ci limitiamo in questa sede a descrivere il distretto di residenza degli infortunati che risiedono nella maggior parte dei casi Modena: • Modena 1.494 casi 55,2% del totale • Castelfranco 306 casi 11,3% del totale • Sassuolo 267 casi 9,9% del totale • Vignola 250 casi 9,2% del totale • Fuori Provincia 220 casi 8,1% del totale • Carpi 124 casi 4,6% del totale • Pavullo 15 casi 0,6% del totale 15 Tipo di infortunio Secondo le definizioni del PS del Policlinico gli infortuni sono stati nel 98,6% dei casi lesioni accidentali (2.666) e nell’1,4% dei casi intossicazioni (39). Una così grande differenza tra le due tipologie non permette di vedere grosse differenze tra le distribuzioni per sesso e per le altre variabili. Non c’è infatti differenza tra maschi e femmine nella distribuzione tra lesioni accidentali o intossicazioni così come non c’è differenza per età. PS Policlinico Il PS del Policlinico di Modena si articola in 5 divisioni o reparti: generale, oculistico, ostetrico-ginecologico da noi non considerato, pediatrico e odontoiatrico. Esiste anche una divisione ortopedica che è compresa nella divisione definita “PS policlinico”. I soggetti arrivano all’accettazione dove viene eseguito il Triage, ossia la prima anamnesi per la definizione dell’evento e della sua gravità, poi vengono smistati nelle divisioni per la visita. I 2705 infortunati sono stati assistiti nei diversi reparti secondo le seguenti frequenze: 1835 nel PS generale del policlinico, 484 in accettazione pediatrica, 367 in PS oculistico, 8 in PS odontoiatrico e 11 per cui è stato registrato solo l’accesso al Triage. Il 77,8% degli accessi al PS oculistico sono stati effettuati da maschi (256 soggetti) contro il 22,2% effettuati da femmine (73 soggetti), probabilmente per la maggior tendenza degli uomini a procurarsi traumi oculari. ACCETTAZ. PEDIATRICA 18% P.S. ODONTOIATRICO ACCESSI TRIAGE 0% 0% P.S. OCULISTICO 14% P.S. POLICLINICO 68% Distribuzione percentuale dell’accesso ai diversi comparti del PS del Policlinico di Modena (2003) Codice colore in ingresso (triage) Nella maggior parte dei casi gli eventi per cui i soggetti sono arrivati al PS sono stati definiti in ingresso ‘lievemente critici’ e codificati pertanto con un codice verde in 1577 casi (58,3%). A seguire i codici sono stati in 230 casi (8,5%) mediamente critici ossia codici gialli, in 80 casi non critici (codice bianco 3%), in 8 casi molto critici (codice rosso 0,3%) e non è stato definito o inserito nel dataset il codice in ingresso in 810 casi (29,9%). Non c’è differenza tra maschi e femmine nella attribuzione dei codici, c’è invece differenza per età: il 53,4% dei codici verdi sono stati attribuiti a soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni (842 soggetti), invece il 48,7% dei codici gialli, a persone con più di 60 anni (112 soggetti). 16 Codice colore in ambulatorio Il codice colore in ambulatorio purtroppo è presente solo nel 54,7% dei casi per cui ogni analisi a riguardo risulta poco attendibile. In ambulatorio sembrano diminuire rispetto al triage i codici verdi (1.202 per il 44,4% dei casi) e i codici gialli (43 casi per l’1,6%), mentre sembrano aumentare i codici bianchi (232 casi, 8,6%). I codici rossi sono stati in tutto 3 (0,1% dei casi). Rappresentando i codici in ambulatorio solo poco più della la metà dei dati non ha senso cercare differenze nella distribuzione dei codici in base alle diverse variabili. Fonte invio La maggior parte dei soggetti sono arrivati in PS per propria iniziativa tramite libero accesso (2235 soggetti per l’82,6% dei casi), solo 211 soggetti (7,8%) sono arrivati al PS del policlinico tramite i mezzi della centrale operativa di Modena Soccorso, in 7 (0,3%) sono giunti al PS con mezzi propri ma inviati dal curante o dalla guardia medica, in 13 (0,5% dei casi) provenivano da altro ospedale, in 6 sono stati definiti come ‘altro tipo di invio’ (0,2% dei casi) e 233 ingressi non sono stati registrati secondo la fonte di invio. Modalità di arrivo Come già si dimostra con la analisi della fonte di invio la maggior parte di questi ingressi sono arrivati al PS con mezzi propri, a testimonianza della lievità di tali incidenti: 2.433 soggetti, pari all'89,9% dei casi, sono arrivati con questa modalità, 253 in ambulanza (9,4% dei casi), 4 sono arrivati in elicottero (0,1% dei casi) e in 15 casi non è dato di sapere la modalità di arrivo dei soggetti (0,6%). Sono giunti in ambulanza, in modo significativamente superiore rispetto agli altri tipi di lesione, i traumi cranici (65 casi per il 31,4% dei condotti in ambulanza). Il 57,1% dei soggetti giunti in ambulanza (137 casi) erano donne e considerando le classi di età è stata utilizzata maggiormente l’ambulanza dalle persone ultra 80enni (102 casi per il 40,3% dei giunti in ambulanza). Il 99,4% dei soggetti (2219) che arrivano con mezzi propri non hanno fonte di invio e sono pertanto arrivati per libero accesso. Tipo lesione La maggior parte delle lesioni note sono state contusioni (989), a seguire traumi cranici (389), ferite da taglio o punta (355), corpi estranei (70) e via via altre tipologie di lesione. Purtroppo in 654 casi non è noto il tipo di lesione (24,2%). Prima di procedere con ulteriori valutazioni occorre sottolineare che questa variabile è stata ottenuta ricodificando le note scritte in accettazione. Tali note, che sono state compilate con una minima finalità descrittiva dell’accaduto, non necessariamente equivalgono a diagnosi e spesso evidenziano la voce “trauma contusivo” in modo generico piuttosto che secondo un reale sospetto diagnostico. Tra le lesioni appaiono anche patologie improprie, ad es. sono segnalate alcune “sospetta sindrome pronatoria” che è una patologia tendinea di origine congenita della articolazione talo-astragalica: evidentemente alcuni soggetti entrano in PS per una lesione accidentale che però rivela durante gli approfondimenti diagnostici un problema non di natura infortunistica. 17 1000 750 500 250 0 ne ria to te n a o no Ig . pr to .s za sp atiz so um ra lit o ie po tus gh on un to t ilic en en po i d m ric ia it a ne rd a cc ge pe hi e sc i zo da ne for tr. str a a s i e tr. d rp i c o io n us n i nt io co a z ic ss to in e e on rit zi o fe c i tra an d is cr tr. on e si or st ne di io az ss lu ra ttu fra tio us Lesione occorse in ambito domestico (PS Ospedale Policlinico di Modena 2003) Ben il 47,7% dei traumi cranici sono occorsi a bambini con meno di 10 anni (185 casi) e il 40% delle lesioni che colpiscono i bimbi di questa classe di età sono stati traumi cranici. Le ferite, invece, sono occorse principalmente a soggetti di età intermedia compresa tra i 18 e i 59 anni, infatti 219 sono state le ferite per il 22,9% delle cause di ingresso in questa fascia di età e per il 61,7% delle ferite. Anche le lesioni da corpo estraneo sono apparse più frequenti tra i soggetti della fascia di età 18-59 anni: 52 casi per il 74,3% dei corpi estranei. Il 55,2% dei soggetti con più di 60 anni (297 casi) ha fatto accesso al PS invece per contusioni, la maggior parte dei policontusi inoltre ha più di 60 anni (27 casi per il 67,5% dei policontusi) e i 4 politraumatizzati sono tutti ultrasessantenni. Tutte queste differenze sono apparse statisticamente significative. "80-89" 10% over 90 3% "70-79" 9% "0-9" 47% "60-69" 6% "50-59" 4% "40-49" 7% "30-39" 6% "20-29" 5% "10-19" 3% Distribuzione percentuale dei traumi cranici in base alle classi di età La maggior parte delle lesioni da corpo estraneo sono occorse a maschi (52 casi per il 78,8% dei corpi estranei). Anche le ferite sono infortuni significativamente più frequenti tra 18 gli uomini (207 casi per il 61,45 delle ferite), le donne invece entrano principalmente per contusioni (529 casi per il 56,65 delle contusioni). Il 75,7% dei codici bianchi non critici sono stati attribuiti a contusioni (56 casi), le ferite sono state per la maggior parte e in maniera significativa codici verdi (308 casi per l’88,3% delle ferite), mentre le fratture per l’87% dei casi sono state definite secondo codici gialli (20 casi). Per quanto riguarda le fratture è da sottolineare che i casi in totale sono stati pochi, in tutto 23. Essendo l’area di interesse ristretta alle sole lesioni accidentali domiciliari è possibile che la scarsa frequenza delle fratture sia dovuta alla reale distribuzione degli eventi, ma il dato appare così insufficiente per un anno di attività del PS di un ospedale in cui risiede un reparto di ortopedia da fare pensare che, per i motivi già citati, molte fratture si possano nascondere dietro a traumi definiti in fase prediagnostica contusivi. Esistono anche soggetti che hanno subito più di un tipo di lesione: in tutto sono stati 137, nella maggior parte dei casi si è trattato di traumi cranici associati a ferite (102 casi per il 74,2% totale delle doppie lesioni). Sede lesione Tutto ciò che si è premesso per la variabile “tipo di lesione” si può ribadire anche per questa variabile di cui presentiamo di seguito la descrizione 800 Sedi corporee colpite da lesione accidentale avvenuta in ambito domestico (PS Ospedale policlinico di Modena 2003) 600 400 200 0 cr a ni o ca ig ap oc to a. po a. se or no ra su in ga ch v d p l s i i f ar ce gl o ta pe er n io m i a i m a io u r io ad g t o l a r pi en tip e no re do g. ed ita le e m e l e i e re ra sp ch id e Sedi corporee colpite da lesioni accidentali domestiche (PS Ospedale Policlinico di Modena 2003) Le lesioni a sede ignota, come si nota, sono moltissime: ben 697 (25,8% del totale), quelle note sono principalmente lesioni che colpiscono mano e polso (530-19,6%), il cranio (48317,9%), caviglia e piede (289-10,7%), l’arto inferiore (204-7,5%) e via via altre sedi. 19 I soggetti con meno di 10 anni subiscono principalmente lesioni al cranio (243 casi-50,4% delle lesioni al cranio e 57% delle lesioni per questa classe di età), quelli di età compresa tra i 18 e i 59 anni lesioni all’occhio (59 casi per il 75,6% delle lesioni all’occhio) e i soggetti con età superiore ai 60 anni lesioni all’arto inferiore (87 casi per il 42,6% delle lesioni all’arto inferiore). Le differenze per sesso sono illustrate nella seguente tabella, in particolare si evidenzia il dato relativo all’occhio che più degli altri sembra essere sede di lesione frequente per i maschi. SEDE LESIONE UOMINI POLSO-MANO CRANIO OCCHIO CAVIGLIA-PIEDE ARTO INFERIORE N 252 245 54 113 82 % 50,7 53,4 77,1 40,5 41,2 DONNE N % 245 49,3 214 46,6 16 22,9 166 59,5 117 58,8 N 497 459 70 279 199 TUTTI % 100 100 100 100 100 SIGNIFICATIVITA' ns s s s s Distribuzione in base al sesso delle sedi di lesione più frequenti La maggior parte delle lesioni al cranio sono stati traumi cranici (73,9%), quelle all’occhio sono state causate da corpi estranei (59% delle lesioni oculari) e il 41,7% delle lesioni alla mano e polso sono state causate da ferite. Le lesioni a caviglia e piede sono state sedi di contusioni nel 73,4% dei casi. Giorni di prognosi Dalla analisi sui giorni di prognosi assegnati ai ricoverati, che sarà mostrata successivamente in dettaglio, emerge che al 49,2% dei ricoverati (89 soggetti) non sono stati assegnati giorni di prognosi in PS, o meglio, è stato dato come “giorni di prognosi” il valore di “0”. Questa situazione è dovuta al fatto che la valutazione dei giorni di prognosi dei ricoverati, come è giusto che sia, non sempre viene fatta in PS. Considerando pertanto che in questi 89 casi il valore di 0 non ha significato attendibile si procederà ugualmente alla descrittiva dei riscontri più significativi. I giorni di prognosi definiti per ogni lesione sono stati in media 6 e il valore modale (più frequente) è stato di “0” (1380 casi) in maniera forse concorde con la lievità degli incidenti. Suddividendo per classi di prognosi, le percentuali sono risultate le seguenti nel grafico: in particolare si nota come nel 50% dei casi (i 1.380 casi di cui sopra) non siano stati assegnati giorni di prognosi(“0”). "11-19" 8% "4-10" 26% ">20" 11% "0" 50% "1-3" 5% Distribuzione percentuale dei soggetti in base ai giorni di prognosi loro assegnati 20 In un confronto tra uomini e donne, si evidenzia che il 57,5% di coloro a cui sono stati attribuiti più di 20 giorni di prognosi sono donne contro il 42,5% degli uomini (157 casi contro 116) e tale differenza è apparsa significativa. Alla maggior parte dei soggetti al di sotto dei 18 anni (75,8% per 641 casi) sono stati attribuiti in PS “0” giorni di prognosi, ai soggetti di età intermedia (18-59 anni) sono stati attribuiti in maniera significativamente superiore rispetto alle altre classi di età dai 4 ai 10 giorni di prognosi (32,6% per 399 casi), mentre agli ultra-sessantenni più di 20 giorni di prognosi (144 casi per il 22,4% dei casi). Sembra da questi dati che all’aumentare dell’età aumentino anche i giorni di prognosi. Correlando il dato “età” con il dato “giorni di prognosi” questa tendenza si conferma, anche se la correlazione non appare fortissima, e nonostante la analisi dei giorni di prognosi difetti di qualche dato relativo ai soggetti ricoverati che sono i casi più gravi. Risultati-descrittiva dei ricoverati Dei 2705 ingressi in PS ci è dato di sapere, dai dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) della banca dati della Regione Emilia-Romagna, che sono stati ricoverati 181 pazienti (6,7% del totale). RICOVERATI 7% NON RICOVERATI 93% Percentuale dei ricoveri sul totale degli accessi per lesione accidentale domestica (Policlinico Modena 2003) I 181 ricoverati avevano età media di circa 62 anni, più elevata rispetto ai non ricoverati in maniera statisticamente significativa, e sono stati per il 51,9% femmine a differenza del gruppo dei non ricoverati che erano per la maggior parte maschi, ma tale differenza non è apparsa significativa. Sono giunti in PS più frequentemente in ambulanza (101 ricoverati per il 55,8% dei casi di questo gruppo) rispetto ai non ricoverati (152 casi pari al 6,1%). Le giornate di degenza sono state in media 9 con un minimo di 1 giorno, che è anche il valore modale, ed un massimo di 93 giorni. Nonostante la scarsa attendibilità del dato relativo ai giorni di prognosi attribuiti in PS ai ricoverati già evidenziata in precedenza, si è provato ugualmente a confrontare tale dato tra il gruppo dei ricoverati e quello dei non ricoverati. Appare in questo confronto che i giorni di prognosi definiti in PS sono stati molto maggiori per i ricoverati piuttosto che per i non ricoverati in maniera concorde con la gravità maggiore delle patologie: in media sono stati assegnati 5 giorni di prognosi ai non ricoverati contro i 15 dei ricoverati. 21 RICOVERATI NON RICOVERATI SIGNIFICATIVITA' MASCHI % 48,1 52,6 ns FEMMINE % 51,9 47,4 ns ETA' MEDIA 61 32 s MEDIA GG PROGNOSI 15 5 s Principali differenze tra ricoverati e non ricoverati e significatività La distribuzione di frequenza dei codici colore in ingresso e le differenze tra ricoverati e non ricoverati sono illustrate nella seguente tabella. RICOVERATI NON RICOVERATI TUTTI SIGNIFICATIVITA' n % n % N BIANCO 1 0,6 79 4,6 80 s VERDE 72 42,4 1505 87,2 1577 s GIALLO 95 55,9 135 7,8 230 s ROSSO 2 1,2 6 0,3 8 ns TOTALE 170 100 1725 100 1895 s Distribuzione dei codici colore in ingresso: differenza tra ricoverati e non ricoverati e significatività I ricoveri sono stati effettuati più frequentemente nel reparto di ortopedia e traumatologia (101casi 55,8%), a seguire in medicina (20 casi-11%) e a seguire in altri reparti. Nella maggior parte dei casi la diagnosi di uscita ottenuta dalla codifica del DRG (Diagnosis Related Group) ha fatto emergere che nel 36,7% dei casi il ricovero è stato dovuto a interventi sull’apparato muscolo scheletrico (66 casi), in 17 casi è stato causato da traumi al Sistema Nervoso Centrale (SNC) (9,4%), in 14 casi sono stati fatti interventi per trauma di altra natura (7,8%), in 10 casi il ricovero è stato obbligato per fratture o distorsioni all’anca o arto superiore (5,6%), in altri 10 casi per patologie del Sistema Nervoso Centrale e via via a seguire per altre cause. Tra le cause compaiono anche altre patologie del SNC e patologie vascolari pur essendo state definite all’ingresso le patologie come lesioni accidentali, probabilmente per i motivi più sopra esposti . L’esiguità del numero dei ricoverati di cui siamo venuti a conoscenza ha reso difficile ulteriori indagini, sembra però che, alla base di ciò che si è finora valutato, ciò che influenza più pesantemente la probabilità del ricovero per lesioni di questo tipo, sia dato dalla gravità dell’infortunio (codice colore rosso in ingresso) e dall’età superiore ai 60 anni del soggetto. Tale dato è stato confermato anche da analisi di regressione logistica. 22 L’ospedalizzazione Metodi Abbiamo considerato in questa analisi i ricoveri effettuati nel 2003 presso i diversi ospedali della provincia di Modena causati da lesioni accidentali occorse in ambito domestico. I dati sono stati ottenuti tramite estrazione dalla banca dati SDO della Regione EmiliaRomagna considerando tutti i ricoveri per trauma degli ospedali della provincia. L’individuazione della tipologia di ricovero è stata resa possibile grazie alla presenza sulle SDO, di un campo definito ”trauma” che ha permesso di individuare la tipologia del trauma occorso (infortunio lavorativo piuttosto che incidente stradale, infortunio domestico o altro). Il trauma occorso, secondo Circolare Regionale del Marzo 2003, viene segnalato solo per i primi ricoveri in regime ordinario aventi codici ICD IX-CM di diagnosi principale o secondaria compresi tra 800 e 905 e tra 910 e 996. Sono pertanto esclusi i codici relativi ai “Postumi di incidente” e alle “Complicanze”, per cui nell’estrazione non dovrebbero essere presenti ricoveri secondari o dovuti a complicanze. Dall’1/1/2002 la codifica del campo trauma ha subito la variazione che viene espressa nella tabella successiva. Definizioni traumi fino al 31/12/2001 Infortunio sul lavoro Incidente stradale Violenza altrui Autolesione Lesione accidentale Morso animale Incidente sportivo Intossicazione Altra lesione accidentale 2 3 4 5 6 7 8 Definizioni traumi Codifica dal 1/1/2002 Infortunio sul lavoro 1 Infortunio domestico 2 Incidente stradale 3 Violenza altrui 4 Autolesione o tentativo di suicidio 5 Altro tipo di incidente o intossicazione 6 Altro tipo di incidente o intossicazione 6 Altro tipo di incidente o intossicazione 6 Altro tipo di incidente o intossicazione 6 9 Altro tipo di incidente o intossicazione Codifica 1 6 Codifiche del campo trauma presente nelle SDO anni 2001 e 2002 Come si può notare da 9 categorie di codifica si è passati a 6; le categorie da noi considerate sono state in particolare la 2 (infortunio domestico) e la 6 (altro tipo di incidente o intossicazione) in vigore dal 2002. Non ci si è limitati a considerare solo gli infortuni domestici in quanto non in tutti i centri di pronto soccorso degli ospedali della provincia viene opportunamente compilato in cartella il “campo” relativo al tipo di trauma, per cui è possibile che tra gli infortuni definiti in cartella come “altro tipo di incidente o intossicazione” possano esser nascosti incidenti domestici. Per evitare una sottostima del fenomeno si è provveduto pertanto a considerare nell’analisi entrambe le categorie. Prima di passare alla descrizione occorre sottolineare che tale campo non essendo al momento soggetto a controlli può presentare errori di compilazione. 23 Le variabili in studio sono state per tutti i soggetti le seguenti: sesso ed età, distretto di residenza, cittadinanza, stato civile, proposta di ricovero, reparto di ammissione, macrocategoria di diagnosi del codice DRG (MDC), diagnosi secondo la codifica ICD IX-CM, tipo di lesione, sede di lesione, giornate di degenza e modalità di dimissione. Riassunto I ricoveri per lesioni accidentali nel 2003, esclusi gli incidenti stradali, quelli causati da opera terzi e da autolesione, sono stati in tutto 1.535 di cui sicuramente domestici 435 e 1.100 definiti come “altro tipo di lesione accidentale”; entrambe le categorie formano il gruppo di lesioni considerato che definiremo “infortuni domestici”. I ricoveri per infortunio domestico hanno interessato maggiormente le donne più anziane con 818 casi di età media pari a 68 anni, contro 717 uomini di età media pari a 47 anni. I più giovani tra i ricoverati erano maggiormente uomini. La maggior parte dei ricoveri (93%) sono occorsi ad italiani; la maggior parte degli stranieri erano maschi e di età compresa tra i 18 e i 59 anni, mentre gli italiani erano maggiormente femmine e di età più elevata. Questa distribuzione differente può essere correlata alla diversa presenza per età e sesso degli stranieri sul territorio della provincia di Modena. L’analisi dello stato civile dei soggetti, per tutti i ricoveri, ha evidenziato una maggior numero di soggetti coniugati (33%), a seguire celibi o nubili, vedovi ed infine separati o divorziati. Si è notato, in modo statisticamente significativo una preponderanza di soggetti vedovi di sesso femminile in maniera concorde con la maggiore età delle donne in studio. I ricoveri per infortuni domestici sono stati effettuati in percentuale più elevata nei reparti di ortopedia. Le donne e gli ultrasessantenni di entrambi i sessi (più del 70% dei ricoveri) sono stati maggiormente colpiti da patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. Considerando la tipologia di infortunio i ricoveri per infortuni domestici sono stati causati principalmente e significativamente da fratture al femore. Classificando le diagnosi secondo codifica ICD IX-CM e separando gli infortuni a seconda della definizione del campo trauma in “Sicuri domestici” e “Altro tipo di infortunio” è apparso che l’età superiore ai sessanta anni, il sesso femminile e l’ingresso per infortunio “sicuramente” domestico aumentano la probabilità di aver subito fratture al collo del femore. La degenza media per l’insieme dei ricoveri è maggiore per le femmine (10 giorni di degenza media) che non per i maschi (6 giorni), gli uomini sono stati dimessi principalmente con degenza ordinaria e le donne con degenza protetta. Risultati I ricoveri per lesioni accidentali (ad esclusione degli incidenti stradali, di quelli causati da opera terzi e da autolesione) sono stati in tutto 1.535 di cui sicuramente domestici 435 e 1.100 definiti come “altro tipo di lesione accidentale”. Sesso e età Dei 1.535 ricoveri, 818 erano femmine (53,3%) e 717 maschi (46,7%): distribuzione significativa. 24 250 MASCHIO FEMMINA TOTALE 200 150 100 50 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Distribuzione di frequenza per sesso ed età, dei ricoveri per incidente domestico Tra i ricoveri per incidente domestico si è evidenziato una maggiore e statisticamente significativa frequenza di donne oltre i 59 anni mentre è superiore la frequenza dei maschi tra i soggetti più giovani fino ai 59 anni. L’aspetto del grafico lascia intuire che probabilmente il totale degli infortuni considerati scaturisce da due popolazioni differenti, probabilmente tra gli infortuni definiti come “altro” si celano anche infortuni sportivi o lavorativi che maggiormente sono a carico di soggetti maschi di età più giovane. L’età mediana di tutti i soggetti è di 67 anni. In tabella si possono notare le distribuzioni dell’età per sesso. Infortuni domestici Maschi Femmine Tutti Età media 47 68 58 Età mediana 46 77 67 Età modale 82 83 82 Sesso ed età dei soggetti colpiti da lesioni accidentali domestiche Considerando tutti i ricoveri indagati, la differenza tra età mediana dei maschi, che appare inferiore, è significativa. Ospedale L'analisi per ricoveri nei diversi ospedali modenesi ha scarso significato in quanto la selezione dei ricoveri è stata compiuta utilizzando, il campo “tipo di trauma” presente sulle cartelle cliniche che non in tutti gli ospedali della provincia viene valorizzato. La frequenza dei ricoveri nei singoli ospedali è solo funzione della diversa modalità di valorizzazione del campo ”Trauma” degli ospedali della provincia. Vengono comunque qui di seguito riportate le frequenze e le percentuali. 25 Ospedale N % H. Carpi 129 8,4 H. Castelfranco 106 6,9 Civile-Modena 156 10,2 Sassuolo 352 22,9 Pavullo 1 0,1 Vignola 94 6,1 Fogliani 58 3,8 Villa Fiorita 67 4,4 Policlinico-Modena 572 37,3 Totale 1535 100 Frequenza e percentuale dei ricoveri per infortunio domestico distribuiti negli ospedali della provincia di Modena La presenza di due case di cura private tra gli ospedali della provincia interessati da ricoveri per infortunio, fa sospettare errori di compilazione in quanto questi ospedali non posseggono né centri traumatologici né centri di Pronto Soccorso. Distretto Ciò che è stato specificato per gli ospedali di residenza ha valore anche per il distretto di residenza dei ricoverati. Anche la distribuzione di frequenza per residenza dei soggetti ricoverati è ugualmente, anche se in misura minore, funzione del diverso comportamento tenuto dagli operatori degli ospedali provinciali nella compilazione della cartella; pertanto verranno unicamente presentate in tabella le frequenze per distretto di residenza dei ricoveri e i tassi grezzi per 1000 residenti senza ulteriori analisi. Distretto residenza Carpi Mirandola Modena Sassuolo Pavullo Vignola Castelfranco Provincia Fuori provincia Totale provincia più fuori provincia N ricoveri 133 12 445 388 19 130 157 1284 251 1535 % 8,7 0,8 29 25,2 1,2 8,5 10,2 83,6 16,4 100 Tassi grezzix1000 1,4 0,1 2,5 3,4 0,5 1,6 2,5 2,3 / 2,4 Frequenza percentuale e tassi grezzi dei ricoveri per infortunio domestico per distretto di residenza dei ricoverati 26 Cittadinanza La maggior parte dei ricoveri sono occorsi a cittadini italiani (1.429 ricoveri per il 93,1% dei casi), mentre solo 79 a cittadini stranieri (5,1%) e 27 (1,8%) a soggetti di nazionalità non definita. Gli stranieri ricoverati, a differenza degli italiani, erano in maniera statisticamente significativa principalmente maschi, 56 maschi contro 23 femmine. Considerando l’età, la maggior parte dei soggetti stranieri aveva età compresa tra i 18 e i 59 anni: i soggetti stranieri di età compresa tra i 18 e i 59 anni erano 62, i minorenni 15 e gli ultrasessantenni 2. Questi risultati si spiegano sia per la particolare distribuzione per sesso ed età dei soggetti stranieri presenti nella nostra provincia sia per la diversità di utilizzo da parte loro dei servizi sanitari che forse porta le donne ad usufruire dei servizi ospedalieri solo in particolari situazioni. Stato Civile I ricoveri sono occorsi principalmente a coniugati; 513 soggetti per il 33,4% dei casi. A seguire sono occorsi in 428 casi (27,9% del totale) a soggetti che non hanno dichiarato lo stato civile, in 358 casi (23,3% dei casi) a soggetti celibi o nubili, 210 (13,7%) erano vedovi e 26 erano separati o divorziati (1,7% dei casi). La maggior parte delle donne ricoverate erano vedove in maniera significativamente superiore rispetto agli uomini, probabilmente a causa della età più elevata. Proposta ricovero La proposta del ricovero è avvenuta per 1.392 casi, 90,7%, per ricorso diretto dal PS dell’ospedale interessato, in più bassa percentuale, 6,8% per 105 casi, per richiesta del medico di base senza passaggio dal PS e nei restanti 38 casi, 2,5%, per trasferimento da altro istituto o da stesso istituto ma da altro regime di ricovero. Reparto di ammissione Tra i vari i reparti, come si evince dal grafico successivo, quelli in cui più frequentemente sono stati ammessi in ingresso i soggetti sono stati: • Ortopedia e traumatologia con 1086 ricoveri per il 70,7% del totale dei reparti • Cardiologia con 99 ricoveri per il 6,4% del totale • Medicina generale con 92 ricoveri per il 6% del totale A seguire gli altri reparti. 27 NEUROCHIRURGIA 1% OCULISTICA 1% ODONTOIATRIA 1% CHIRURGIA TORACICA TERAPIA INTENSIVA 1% 2% PEDIATRIA 3% ASTANTERIA 4% Altri reparti 3% MED GENERALE 6% CHIRURGIA GENERALE 6% ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA 72% Distribuzione dei ricoverati nei reparti La maggior parte dei ricoveri in ortopedia erano a carico di soggetti di sesso femminile, 240 donne per il 68,8% del totale contro 109 uomini per il 31,2% del totale (differenza significativa). Gli uomini invece sono entrati più frequentemente rispetto alle donne in cardiologia, in maniera conforme al maggior rischio di accidenti cardiovascolari tra gli uomini. La presenza di lesioni accidentali nei reparti di cardiologia non deve stupire in quanto non si possono escludere errori nella valorizzazione del campo “trauma” che portano a considerare un trauma come causato da infortunio piuttosto che da patologia (es: trauma da sincope cardiogena). Diagnosi secondo ICD-IX Tra le diverse diagnosi emesse per tutti i ricoveri le più frequenti sono state quelle contenute in tabella nella pagina successiva. La diagnosi più frequente tra le molte osservate su tutti i ricoveri, è stata quella di frattura del collo del femore con 343 casi per il 22,4% delle diagnosi. Questa diagnosi è risultata in maniera significativa più frequente tra le donne con 271 casi per il 79% di queste diagnosi, contro i 72 degli uomini per il 21% di tali diagnosi, mentre gli uomini hanno subito maggiormente distorsioni e distrazioni del ginocchio. La rottura del collo del femore appare più frequente anche tra gli ultrassesantenni rispetto alle altre classi di età, 325 casi per il 94,8% delle fratture del collo del femore. Tra le altre classi di età si è evidenziato che i minorenni subiscono maggiormente ricoveri per fratture a radio e ulna, 36 casi per il 14% delle diagnosi della classe di eta 0-17, e i 18-59enni subiscono in maniera statisticamente più elevata ricoveri per distorsioni e distrazioni al ginocchio, 38 casi per il 95% di queste diagnosi e l’8% di tutte le diagnosi per questa classe di età. 28 Considerando separatamente le due tipologie di infortunio ottenute dalle SDO (infortunio domestico ed altro tipo di infortunio) per poter per meglio capire il fenomeno e correlare l’evento frattura del femore con situazioni legate sicuramente alla infortunistica domestica tramite analisi di regressione logistica; si è evidenziato che la probabilità di subire tale frattura tra i ricoverati considerati, aumenta con l’età superiore ai 60 anni, con il sesso femminile e con l’eventualità di essere incorsi in incidenti domestici. Diagnosi N % Frattura del collo del femore 343 22,4 Frattura del radio e dell'ulna 113 7,4 Frattura dell'omero 87 5,7 Frattura della colonna vertebrale senza lesione spinale 58 3,8 Frattura delle costole, dello sterno, della laringe e della 55 3,6 Frattura della caviglia 52 3,4 Frattura della tibia e del perone 46 3,0 Distorsione e distrazione del ginocchio e della gamba 40 2,6 Frattura di altre e non specificate parti del femore 38 2,5 Commozione cerebrale 35 2,3 Frattura del bacino 34 2,2 Distorsione e distrazione della spalla e del braccio 27 1,8 Ferita delle dita della mano 25 1,6 Sintomi generali 24 1,6 Traumatismi intracranici di altra e non specificata natura 24 1,6 Fratture di una o più ossa del tarso e del metatarso 23 1,5 Lussazione della spalla 22 1,4 Amputazione traumatica delle altre dita della mano completa 20 1,3 Frattura delle ossa della faccia 18 1,2 Frattura della rotula 18 1,2 Frattura di una o piu' falangi della mano 17 1,1 Distorsione e distrazione della caviglia e del piede 15 1,0 Contusione del tronco 15 1,0 Frattura delle ossa del metacarpo 14 0,9 Distorsione e distrazione del polso e della mano 13 0,8 Emorragia subaracnoidea, subdurale ed extradurale 12 0,8 Ferita del gomito, dell'avambraccio e del polso 12 0,8 Altre diagnosi 335 21,8 Totale 1535 100 Frequenze e percentuali delle diverse diagnosi emesse per tutti i ricoveri 29 Tipo lesione In maniera concorde con quanto sino ad ora affermato la tipologia di lesione che più frequentemente è ricorsa è stata la frattura; 951 casi e 62% delle lesioni. A seguire appare una consistente quota di patologie non traumatiche, 148 casi per il 9,6% delle lesioni, da imputare sia alla presenza di patologie alla base dei traumi (traumi patologici) sia forse ad errori di compilazione. A queste seguono distorsioni con 101 ricoveri per il 6,6% dei casi, ferite e amputazioni con 88 casi e 5,7% delle lesioni, traumi cranici senza frattura della volta con 78 casi per il 5,1% delle lesioni e via via le altre tipologie. Le fratture sembrano tipiche del sesso femminile con 597 casi per il 73% dei ricoveri tra le donne, contro 354 casi per il 49,4% dei ricoveri tra gli uomini. Gli uomini sono entrati invece maggiormente per ferite e amputazioni, 76 casi contro 12, a seguire per distorsioni, traumi interni toracici o addominali. Le fratture come si poteva intuire dalle considerazioni fatte in precedenza sono più frequenti in modo statisticamente significativo tra gli ultra sessantenni rispetto alle altre classi di età: 750 casi per il 72,7% dei ricoveri in questa classe di età. 900 600 300 altro elettrocuz schiacc ustioni tr superf effetti tox sost non med tr nervi o ms complic traumi e tr non spec altre cause est avvel fm e sost biol contusioni tr int tor add lussazione tr cranico no fratt ferite-amput distorsione pat non traumatica frattura 0 Distribuzione di frequenza, per tutti i ricoveri considerati, per tipologia di lesione I soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni hanno subito maggiormente ricoveri per distorsioni rispetto alle altre classi di età con 80 casi per il 79,2% degli ingressi per questo tipo di patologia. Sede lesione Tra le sedi più colpite da lesione, si è evidenziato una maggior frequenza di lesioni a carico del femore con 412 casi per il 26,8% delle sedi di lesione, a seguire l’arto superiore escluso la mano con 289 casi per il 18,8% delle sedi di lesione, a seguire le altre sedi. 30 600 400 200 sedi multiple sede non classificabile occhio torace-org int-albero resp addome, org int-app gastro ent-vie gu-genit est avvelenamenti-intox caviglia-piede arto inferiore polso-mano cranio-faccia-collo pat non traumatica rachide-mid spin-gabbia tor parete, mammella arto superiore femore 0 Distribuzione di frequenza, per tutti i ricoveri considerati, per sede di lesione Come già descritto, le donne ricoverate sono state maggiormente colpite da lesioni femorali, gli uomini in vece da lesioni a polso e mano con 85 casi contro 28, a cranio, faccia e collo (compreso l’occhio) con 74 casi contro 47. Considerando l’età, gli ultra sessantenni subiscono come sempre lesioni al femore in modo significativamente superiore rispetto alle altre classi di età, 367 casi per l’89,1% delle lesioni al femore. I soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni subiscono lesioni a polso e mano, 71 casi per il 62,8% delle lesioni di questo tipo e i soggetti al di sotto dei 17 anni lesioni all’arto superiore escluso la mano, 66 casi per il 40,5% delle lesione occorse ai minorenni Giorni di degenza La durata della degenza varia da un minimo di 1 giorno ad un massimo di 88 giorni, la media è stata valutata di 8 giorni e la mediana di 4. La degenza media dei maschi è stata di circa 6 giorni, quella delle femmine di circa 10 giorni con differenza statisticamente significativa. Correlando i giorni di degenza con l’età dei soggetti si è visto che essi aumentano all’aumentare dell’età in modo significativo. Considerando le variabili sesso, cittadinanza, età, stato civile, tipo di infortunio, tipo di lesione, sede lesione e presenza o meno di frattura del femore la probabilità di rimanere in ospedale più di 7 giorni aumenta in modo significativo per gli ultra sessantenni e per coloro che hanno subito frattura del femore. 31 Modalità di dimissione La modalità di dimissione in 1.249 casi per lo 81,4% dei ricoveri, è avvenuta in modo ordinario a domicilio, a seguire i soggetti sono stati dimessi in strutture protette, sono stati trasferiti, sono deceduti, sono stati dimessi con dimissione protetta a domicilio o con dimissione volontaria ed infine sono stati dimessi con dimissione protetta e contestuale attivazione di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata). Trasferito 5% Volontaria Protetta a domicilio 1% Protetta con attivazione di A.D.I. Deceduto 2% 1% 3% Protetta c/o strutture extraospedaliere 7% Ordinaria a domicilio 81% Distribuzione percentuale del tipo di dimissione per tutti i ricoverati considerati Si è evidenziata una differenza statisticamente significativa tra maschi e femmine in generale per tutti i ricoveri; i maschi sono stati maggiormente dimessi in modo ordinario, 628 casi per il 50,3% delle dimissioni ordinari. Le donne invece sono state maggiormente dimesse in strutture protette, forse per fattori legati all’età, con 82 casi pari al il 77,4% delle dimissioni protette. Questa situazione si spiega descrivendo la distribuzione delle tipologie di dimissione in base all’età dei ricoverati: i soggetti al di sotto dei 59 anni, che abbiamo visto essere principalmente maschi, sono stati maggiormente dimessi in modo ordinario con 511 casi per oltre il 96% delle dimissioni tra questi soggetti, mentre i soggetti di età superiore ai 60 anni, che abbiamo visto essere principalmente donne, sono stati dimessi maggiormente presso strutture protette con 104 casi per oltre il 98% delle dimissioni protette. I deceduti avevano nel 95,8% dei casi più di 60 anni (46 casi). Breve descrizione dei soggetti deceduti I soggetti deceduti sono stati in tutto 46, senza differenze significative nella distribuzione tra maschi e femmine. Tali soggetti avevano età superiore ai 60 anni nel 95,8% dei casi e la differenza nella distribuzione per età è apparsa significativa. Nel 50% dei casi (24) avevano subito frattura del collo del femore. Nella restante parte dei casi erano affetti da emorragia subaracnoidea (5 casi), patologie cardio-vascolari (4 casi) e a seguire altre patologie riconducibili a trumatismi come ad esempio traumatismi della milza, fratture della volta cranica e altro tipo di fratture. Alcune cause evidenziano la scarsa cura nella compilazione del campo trauma in quanto come già accennato in precedenza comprendono traumatismi di natura patologica (sincopi cardiogene o neurogene). 32 La mortalità Metodi I decessi per incidente domestico qui valutati, occorsi dal 01-01-1999 al 31-12-2003, sono stati estratti dal registro aziendale di mortalità dei residenti in provincia di Modena. Sono stati considerati come decessi per incidente domestico quelli avvenuti per causa violenta in luogo domestico quali casa e istituzioni collettive (case di riposo) e che sono stati ottenuti utilizzando l’informazione relativa al luogo di accadimento dell’incidente presente nel registro. Tra questi sono stati considerati solo quelli che nel registro sono definiti “accidentali” al fine di escludere gli infortuni sul lavoro, gli omicidi e i suicidi. Per ovviare al problema della sicura sottostima dell’evento causato da una mancata descrizione del luogo di morte, a questi sono stati aggiunti i decessi avvenuti per causa violenta e accidentale in luogo non specificato (circa il 25% del totale dei casi di decesso relativi al periodo 1999-2003) sfruttando l’informazione presente nel registro relativa al Codice delle cause esterne dei traumatismi e degli avvelenamenti (Codice E). Sono stati pertanto definiti decessi per infortunio domestico e considerati nell’analisi i seguenti casi: 1. I decessi avvenuti per causa violenta accidentale per cui era specificato il luogo “casa” o “istituzione collettiva” 2. I decessi avvenuti per causa violenta accidentale per cui non era specificato il luogo ad esclusione di: • • • • • • • • • Accidenti ferroviari (E800-E807) Accidenti stradali da veicolo a motore (E810-E819) Accidenti da altri veicoli stradali (E826-E829) Accidente da trasporto per acqua (E830-E838) Accidente da trasporto aereo e spaziale (E840-E845) Accidenti interessanti mezzi di trasporto a fune (E847) e altri veicoli non classificabili altrove (E848) Danni a pazienti durante cure mediche e chirurgiche (E870-E876) e interventi medici causa di reazioni anomale del paziente (E878-E879) effetti nocivi da farmaci e medicamenti e prodotti biologici somministrati in terapia (E930-E949) Interventi della forza pubblica (E970-E978) Lesioni di guerra (E990-E999) L’operazione di inserimento dei “missing” per il luogo di accadimento dell’infortunio, seppur adeguatamente aggiustata da opportuni controlli, causa l’inserimento nel dataset di lavoro di alcuni infortuni che in realtà domestici non sono, ma tale errore può essere accettato in funzione dell’aumento della sensibilità dello studio che così si ottiene. 33 Riassunto e commento I decessi per incidente domestico avvenuti dal 1999 al 2003 tra i residenti in provincia di Modena sono stati in tutto 308. La maggior parte dei decessi di questo tipo si è verificato tra le donne (63,3%) e maggiormente tra i soggetti aventi più di 80 anni (ben il 65,6% delle morti si è verificata tra gli ultra 80enni). L’età media dei deceduti è di 81 anni. Tale situazione si spiega probabilmente per la tendenza delle donne a raggiungere età più avanzate, a restare maggiormente in casa rispetto agli uomini e a praticare con maggior frequenza i lavori domestici. Il distretto maggiormente colpito per frequenza è risultato essere quello di Modena ma pesando per numerosità di popolazione e correggendo per l’età dei soggetti presenti nei vari distretti, Modena viene sorpassata da Castelfranco. Il decesso è stato causato principalmente da cadute accidentali, il tipo di lesione che ha causato la morte è stato nella maggior parte dei casi una frattura e la sede più colpita l’arto inferiore; il femore da solo rappresenta il 50% delle sedi colpite. Il 73,6% delle fratture sono femorali e il 99,4% delle lesioni al femore sono fratture. Questi risultati sono concordi con la letteratura che descrive la maggior possibilità di morire per lesioni femorali tra gli anziani, in particolare per fratture, a causa della impossibilità di supplire ad una eventuale lesione dell’arteria femorale per arteriosclerosi del circolo di compenso. Tra le tipologie di lesione che hanno portato a decesso si sono verificate 3 intossicazioni da Monossido di Carbonio e 1 caso di elettrocuzione. Tali numeri, sebbene molto piccoli, rappresentano eventi sentinella che potrebbero indicare carenze sul piano della sicurezza domestica anche dal punto di vista impiantistico. Risultati Sesso e età I decessi per incidente domestico avvenuti a Modena nel quinquennio 1999-2003 sono stati 308 e si sono verificati principalmente tra donne (63,3% contro il 36,7%) che hanno anche età media più elevata rispetto agli uomini (differenza statisticamente significativa). N % età media età modale età mediana Uomini 113 36,7 75,2 88 80 Donne 195 63,3 84,6 89 86 Totale 308 100 81,2 89 84 Età e sesso dei soggetti deceduti per incidente domestico Gli uomini hanno frequenze di decesso più alte in modo statisticamente significativo nelle classi di età comprese tra i 45 e i 69 anni (30 soggetti deceduti per infortunio domestico tra gli uomini contro 8) e le donne, che mostrano un aumento del trend già nella classe di età 70-75 anni, hanno frequenza statisticamente significativa più elevata dagli 85 anni in poi (126 contro 37). Tra i soggetti minorenni si è verificato un solo decesso per incidente domestico. 34 90 Uomini Donne Totale 75 60 45 30 15 0 5 20 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90+ Frequenza dei decessi per incidente domestico 1999-2003 totale, per sesso ed età Distretto di residenza Il maggior numero di decessi per infortunio domestico è stato osservato nel distretto di Modena con 114 casi (37% del totale), seguito da quello di Carpi con 42 (13,6%) e dal quello di Castelfranco con 35 (11,4%). Anche considerando i quozienti sulla popolazione (tassi grezzi) Modena rimane al primo posto con 12,8 decessi per incidente domestico ogni 100.000 abitanti, a seguire Castelfranco (11,8 per 100.000) e Pavullo (10,6 per 100.000). Considerando i tassi standardizzati per età che depurano la mortalità dalle differenza della struttura demografica, si vede come al primo posto vi sia Castelfranco (12,7), al secondo Modena (12,1) e al terzo Carpi (9,4). Il 65% dei deceduti per infortuni domestici residenti a Pavullo sono uomini nonostante la maggior parte dei casi si verifichi come già descritto tra donne (p=significativo). Lim. Inf. di Lim. Sup. di Tasso confidenza confidenza standard* del TG del TG Carpi 42 9 8,2 9,7 9,4 Mirandola 32 8,1 7,4 8,8 7,5 Modena 114 12,8 12,0 13,7 12,1 Sassuolo 32 5,6 5,1 6,2 7,1 Pavullo 20 10,6 9,8 11,4 8,7 Vignola 33 8,5 7,8 9,2 8,0 Castelfranco 35 11,8 10,9 12,6 12,7 PROVINCIA 308 9,6 8,9 10,4 9,6 * Standard: popolazione provincia di Modena, media anni 1999-2003 Distretto N Tasso grezzo Lim. Inf. di confidenza del TS 8,6 6,8 11,3 6,5 7,9 7,3 11,8 8,8 Lim. Sup. di confidenza del TS 10,1 8,1 13,0 7,8 9,4 8,7 13,6 10,4 Frequenza, tassi grezzi e tassi standardizzati per età x 100.000 ab e relativi limiti di confidenza dei decessi per incidente domestico. 35 Modalità di lesione Dei 308 decessi considerati, 257 sono avvenuti per cadute accidentali (E880-E888) (83,4% del totale), 8 per accidenti da soffocazione o sommersione (E910-E915) (2,6% del totale), 6 per avvelenamenti da sostanze tossiche (E860-E869) (1,9%), 4 per postumi di lesione accidentale (E980-E989) (1,3%), 6 per altri accidenti (E916-E928) (1,9%) e 27 (8,8%) per modalità ignota. Postumi les. Accidentali Altro 1% 2% Ignota 9% Avvelenamenti 2% Soffocazione o sommersione 3% Cadute accidentali 83% Percentuali delle modalità di lesione Le modalità di lesione non subiscono differenze statisticamente significative di genere, ma variano significativamente con l’età: l’86,4% dei decessi per cadute accidentali (in totale 222) si sono verificati in soggetti di età superiore ai 75 anni mentre il 66,7% degli avvelenamenti accidentali (4) si sono verificati in soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni, così come il 62,5% degli accidenti da soffocazione (in tutto 5) si sono verificati sempre nella classe di età 18-59 anni. Non vi è alcuna differenza infine nella modalità di lesione per distretto di provenienza del soggetto. Classi età Accidenti non stradali da veicolo Avvelenam. accidentale da sostanze tossiche Cadute accidentali Accidenti da sommersione o soffocazione Altri accidenti Ignota Tutte le lesioni N° % N° % N° % N° % N° % N° % N° % 0-17 - - - - - - - - - - 1 3,7 1 0,3 18-59 - - 4 66,7 6 2,3 5 62,5 1 11 3 11,1 19 6,2 60-74 - - 1 16,7 29 11,3 2 25,0 4 44 7 25,9 43 14,0 +75 1 100 1 16,7 222 86,4 1 12,5 4 44 16 59,3 245 79,5 Tutte le età 1 100 6 100 257 100 8 100 9 100 27 100 308 100 Frequenze e percentuali delle modalità di lesione per età 36 Sede di lesione La sede corporea più interessata da infortunio mortale è stato l’arto inferiore. Si è evidenziato che il 50% dei decessi per infortunio domestico (154 casi in totale) sono stati causati da una lesione che ha interessato il femore, il 21,4% da una lesione al cranio (66 casi), il 13% da una lesione al tronco (40) e a seguire altre sedi come arto inferiore escluso femore, arto superiore ecc... Cranio 21% Femore 50% Collo 2% Tronco 13% Arto superiore 2% Altro 8% Arto inferiore 4% Percentuali delle sedi di lesione Esiste una differenza significativa tra uomini e donne: i primi tendono a morire più frequentemente per lesioni al cranio rispetto alle donne (62,1% contro 37,9%), le seconde per lesioni al femore (77,9% contro 22,1%). Vi sono differenze statisticamente significative anche per età in quanto il 58,4% degli ultra 75enni muore per lesioni al femore, il 16,7% per lesioni al cranio e a scalare per altre lesioni. Solo il 23,3% dei soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni muore per lesioni al femore e il 48,8% di questi soggetti muore per lesioni al cranio (a scalare per altre sedi di lesione). E’ da sottolineare che il 99,4% delle lesioni al femore sono fratture. Anche in questo caso non vi sono differenze tra i diversi distretti di residenza per sede di lesione. Cranio Collo Tronco Arto superiore N % - Arto inferiore N % 3 25 Uomini N 41 % 62,1 N 4 % 57,1 N 16 % 40 Donne 25 37,9 3 42,9 24 60 5 100 9 Totale 66 100 7 100 40 100 5 100 12 N 15 % 62,5 Tutte le sedi N % 113 36,7 9 37,5 195 63,3 24 100 308 100 Femore N 34 % 22, 1 75 120 77, 9 100 154 100 Altro Frequenze e percentuali delle sedi di lesione in base al sesso 37 Tipo di lesione Come si è già descritto la maggior parte dei decessi sono stati causati da fratture (208 casi pari al 67,5% del totale dei decessi) di cui il 73,6% femorali. Nella restante parte dei casi il decesso è avvenuto per lesione ai vasi sanguigni (61 casi e 19,8% del totale), in 3 casi per intossicazione da monossido di carbonio (1%), in 1 caso per intossicazione da carbammati (0,3%) e in un altro caso per elettrocuzione (0,3%). Altro 11% Monossido 1% Carbamati o insetticidi 0% Elettrocuzione 0% Trauma vasi 20% Frattura 68% Percentuale del tipo di lesione Le fratture che hanno portato a decesso si sono verificate principalmente tra le donne (72,1% contro il 27,9%) e le lesioni ai vasi sanguigni principalmente tra gli uomini (60,7% contro 39,3%). Gli intossicati da monossido di carbonio e da carbammati così come i deceduti per elettrocuzione sono stati esclusivamente uomini. Il 75,9% degli ultra 75enni hanno subito fratture, mentre i soggetti più giovani sono deceduti per tipi di lesione differenti (i soggetti di età compresa tra i 60 e i 74 anni sono morti principalmente per lesione ai vasi sanguigni). I 3 casi di intossicazione da monossido di carbonio avevano 22, 61 e 75 anni, il soggetto morto per intossicazione da carbammati aveva 51 anni, e il soggetto morto per elettrocuzione 64. Non vi sono differenze statisticamente significative per tipo di lesione a seconda del distretto di residenza dei soggetti. Le intossicazioni da monossido si sono verificate a Carpi, Mirandola e Pavullo, l’intossicazione da carbammati a Carpi e il caso di elettrocuzione a Modena. 38 Le indagini nazionali A causa dell’oggettiva carenza di dati riguardanti le modalità ed i fattori di rischio degl'infortuni occorsi in ambito domestico nel territorio modenese, vengono riportate informazioni ricavate da alcune indagini nazionali, in particolare sono riportati dati tratti da: - indagine multiscopo ISTAT, rielaborata dall’ISPESL e pubblicata nel rapporto "Case, persone, infortuni: conoscere per prevenire"; - indagine collaborativa tra l’ISPESL e il Comitato di Difesa dei Consumatori condotta su un campione di popolazione di abbonati alla rivista “Altroconsumo; - progetto europeo EHLASS (European Home and Leisure Accidents Surveillance System) che ha rilevato gli incidenti avvenuti nelle abitazioni e quelli del tempo libero. L’indagine Multiscopo ISTAT1 Introduzione Il Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’ISPESL, tramite il Laboratorio di Epidemiologia Occupazionale e Statistica Sanitaria, ha effettuato un’analisi approfondita utilizzando i dati rilevati dall’ISTAT nell’ambito dell’indagine multiscopo, aspetti della vita quotidiana, condotta a livello delle famiglie italiane riferite al periodo 1987-91 e per gli anni 1997-2000 e pubblicata nel volume citato. Lo scopo dell’indagine era quello di approfondire le caratteristiche del fenomeno tentando di mettere in relazione la tipologia di evento (natura dell’infortunio, frequenza e gravità) con le variabili socio-sanitarie. I dati analizzati dall'ISPESL e riportati nel documento si riferiscono alle rilevazioni condotte nei cicli degli anni 1988 e 1990 e a quelle trimestrali degli anni 1997-98-99-2000. Solo le prime due forniscono un livello di dettaglio sufficiente all'analisi delle modalità e degli esiti degli infortuni, e nonché per caratterizzare il profilo dell'infortunato. Le seconde invece permettono solo di descrivere il fenomeno in termini di trend complessivo e per sesso, età e ripartizione geografica. Pertanto l'ISPESL per analizzare le caratteristiche degli infortuni e degli infortunati ha utilizzato i dati forniti dalla multiscopo ISTAT del 1990. Il campione totale dell'indagine multiscopo studiato è formato da 25.278 famiglie con un tasso di campionamento pari a 1,3 per mille differenziato per regione. Il numero delle famiglie realmente intervistate è stato 24.366 con un tasso di non risposta pari a 5,8%. Le informazioni relative agli incidenti domestici sono state raccolte tramite interviste personali dirette ad un’unica persona per famiglia la quale riportava le informazioni per tutto il nucleo familiare. 1 Sintesi liberamente tratta dalla pubblicazione ISPESL “Case persone infortuni: conoscere per prevenire” – Maggio 2004 39 Oggetto della rilevazione sono stati naturalmente gli infortuni domestici occorsi in un arco temporale di 12 mesi prima dell’intervista e rispondenti alla definizione ISTAT che tali infortuni in base alle seguenti caratteristiche: - infortuni avvenuti in una abitazione o nei locali adiacenti alle abitazioni (cantine, garage, balconi, pianerottoli, ecc.). E' intesa qualsiasi abitazione, non solo quindi quella abitata dal soggetto infortunato ma anche quella di parenti, amici o vicini; - compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute a cause di fratture, ferite, contusioni e lussazioni, ustioni o altre lesioni; - accidentalità dell’evento che deve essersi verificato indipendentemente dalla volontà del soggetto infortunato o di terzi. Infortuni domestici nella popolazione italiana Gli infortuni domestici rappresentano un fenomeno di grande rilevanza nell’ambito dei temi legati alla prevenzione, alla sanità pubblica e alla sicurezza. Mediante l’indagine multiscopo ISTAT è stato possibile descrivere il loro andamento nella popolazione italiana per il periodo 1988-2000, nonché caratterizzare la popolazione infortunata per sesso ed età. Il numero di infortuni domestici, secondo i dati dell'ISTAT, mostra un andamento in costante crescita: si è passati infatti da 2.743.000 infortuni nel 1988 a 4.380.000 nel 2000. Parimenti, il numero di persone coinvolte negli infortuni, nello stesso periodo, è salito da 2.103.000 a 3.480.000. Occorre molta prudenza nell'interpretare questi numeri che vengono da un'indagine affetta da numerosi vizi, ad esempio i soggetti tendono a dimenticare gli infortuni lievi, soprattutto se non recenti, inoltre la metodologia dell’indagine prevede l'intervista ad un unico soggetto per tutta la famiglia e questo inevitabilmente provoca un bias di ricordo. 5.000.000 totale donne uomini 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0 1988 1990 1997 1998 1999 2000 Trend degli infortuni domestici in Italia per anno e sesso secondo le stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT 40 4.000.000 totale donne uomini 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0 1988 1990 1997 1998 1999 2000 Trend del numero di persone infortunate per infortunio domestico in Italia per anno e sesso secondo le stime ricavate dall’indagine multiscopo ISTAT 1988 1990 1997 1998 1999 2000 n. 1.842.000 2.294.000 2.620.000 3.004.000 2.908.000 3.240.000 % 67,2 69,5 68,1 72,4 79,2 74 uomini n. 901.000 1.007.000 1.228.000 1.144.000 764.000 1.140.000 % 32,8 30,5 31,9 27,6 21 26 2.743.000 3.301.000 3.848.000 4.148.000 3.672.000 4.380.000 donne totale Numero di infortuni domestici in Italia per anno e sesso secondo le stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT 1988 1990 1997 1998 1999 2000 n. 1.399.000 1.733.000 2.240.000 2.372.000 2.356.000 2.504.000 % 66,5 67,9 66,8 70,8 77,3 72 uomini n. 704.000 820.000 1.112.000 980.000 692.000 976.000 % 33,5 32,1 33,2 29,2 22,7 28 2.103.000 2.553.000 3.352.000 3.352.000 3.048.000 3.480.000 donne totale Numero di persone infortunate per infortunio domestico in Italia per anno e sesso secondo le stime ricavate dall’indagine multiscopo ISTAT 41 1.400.000 1988 2000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 0 0-5 6-14 15-24 25-44 45-64 >65 Numero di infortuni in Italia per infortunio domestico per classe di età secondo le stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT, anni 1988 e 2000 1.200.000 1988 2000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 0 0-5 6-14 15-24 25-44 45-64 >65 Non definito Numero di persone infortunate in Italia per infortunio domestico per classe di età secondo le stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT, anni 1988 e 2000 42 Età Donne numero Uomini numero % % Totale numero 140.000 4,3% 156.000 13,7% 296.000 6-14 76.000 2,3% 112.000 9,8% 188.000 15-24 124.000 3,8% 108.000 9,5% 232.000 25-24 884.000 7,3% 220.000 19,3% 1.104.000 45-64 1.024.000 31,6% 284.000 24,9% 1.308.000 992.000 30,6% 260.000 22,8% 1.252.000 100 1.140.000 100 4.380.000 0-5 65+ Totale 3.240.000 Numero di infortuni in Italia per infortunio domestico per classe di età e sesso secondo le stime ricavate dall'indagine multiscopo ISTAT (anno 2000) 0-5 6-14 15-24 25-44 4,3% 2,3% 30,6% 45-64 >65 0-5 22,8% 3,8% 6-14 15-24 25-44 45-64 >65 13,7% 9,8% 27,3% 9,5% 24,9% 19,3% 31,6% Distribuzione infortuni femminili per classi di età (anno 2000) Distribuzione infortuni maschili per classi di età (anno 2000) 43 Non essendo possibile stimare sulla base dei dati correnti il numero degli infortuni domestici in provincia di Modena, si cercato di ricavarli dall'ultima indagine multiscopo ISTAT disponibile, applicando i tassi nazionali alla popolazione modenese residente al 31.12.2002. La stima di circa 50.000 infortuni attesi all'anno è riportata solo per indicare un ordine di grandezza del fenomeno: l’indagine ISTAT infatti si applica all'intera popolazione italiana e non è affatto scontato che i tassi provinciali siano simili a quelli nazionali. Tassi pop. italiana x 100.000 Uomini Donne Popolazione modenese Uomini Donne Infortuni attesi a Modena Uomini Donne Totale infort. attesi 0-5 9,7 9,2 17.595 16.615 1.703 1.523 3.226 6-14 4,4 3,1 24.637 22.983 1.081 722 1.804 15-24 3,3 4 29.975 28.678 1.000 1.144 2.144 25-44 2,5 10,1 105.465 99.136 2.637 10.057 12.695 45-64 4 13,9 81.212 82.970 3.287 11.549 14.836 5,9 15,8 53.969 76.080 3.209 12.015 15.223 312.853 326.462 12.918 37.010 49.928 65+ Infortuni domestici attesi nella provincia di Modena nell'anno 2002 sulla base dei dati dell’indagine multiscopo ISTAT 44 Caratteristiche dell’infortunio Agenti materiali L’85% della popolazione intervistata che ha dichiarato di avere subito un solo infortunio negli ultimi 12 mesi prima dell'intervista, l'8% ha riferito di averne subito due. L’89% degli infortuni a detta degli intervistati sarebbe stato provocato da una sola causa. L'indagine multiscopo ISTAT rileva gli agenti materiali causa d'infortunio domestico in 16 classi maggiori, a loro volta suddivise in diverse voci, ed utilizza inoltre una classificazione ridotta di 6 categorie. Analizzando dapprima quest'ultima classificazione semplificata, si nota che delle 3.480.000 persone infortunate in ambito domestico secondo le stime delle multiscopo ISTAT dell'anno 2000, circa 1.400.000 persone, pari al 41%, si sono infortunate a causa di un agente connesso all'abitazione stessa che pertanto risulta quello più fortemente associato all'infortunio. Tra le altre categorie risultano importanti gli utensili (20%) e le pentole, forni e fornelli (12%). Da segnalare l'elevata percentuale dei casi (11%) in cui non è stato rilevato l'agente causale. Non noto 11% Utensili 20% Altro 9% Attezzi da lavoro 5% Pentole/Forni 12% Impianti 2% Abitazione 41% Agenti causali di infortuno domestico, anno 2000. Classificazione ISTAT a sei classi Scomponendo più in dettaglio queste macro categorie, si nota che le scale e i pavimenti i sono gli agenti più coinvolti nell'infortunistica domestica. Il 14,4% delle persone infortunate ha avuto infatti le scale come agente causale. Tra queste sono risultate più spesso in gioco quelle strutturali o fisse (10,3%), mentre quelle mobili sono state l'agente nel 4,1% degli infortunati. I soggetti più colpiti da infortuni dovuti 45 alle scale sono le donne (64% degli infortunati per questa tipologia), con un massimo all'età di 45. Le lesioni provocate da tale tipologia di infortunio sono più spesso di lieve entità, cioè richiedono solo l'assistenza immediata da parte dei familiari. Non è però trascurabile la percentuale (47%) dei soggetti che ha dovuto recarsi al pronto soccorso. Gli esiti di tale modalità di infortunio hanno comportato un limitazione media di 20 giorni, con circa 6 giorni di allettamento. I pavimenti sono stati l'agente materiale causale per il 13,2% degli infortunati ed hanno prodotto conseguenze generalmente gravi: fratture nel 36% dei casi con una media di 20 giorni di inattività di cui 8 di allettamento. Le donne rappresentano il 72% degli infortunati. I pavimenti inoltre sono stati uno degli agenti di infortunio principali in età infantile. I coltelli sono stati l'agente per il 10,9% degli infortunati. Più colpite le donne (72%). Generano ferite agli arti di solito non gravi, con una limitazione d’attività media di circa 4 giorni. I mobili sono stati l'agente causale per il 9,8% degli infortunati, che sono risultati quelli nelle fasce d’età più vulnerabili: bambini ed anziani, l’età media infatti è di 36 anni per una più elevata presenza di bambini. Per quelli più piccoli è da segnalare all'interno di questa categoria il seggiolone che da solo ha provocato 3.000 infortuni. Gli attrezzi da lavoro (usati per il cosiddetto “fai da te”) sono stati l'agente causale per il 5,2% degli infortunati e sono stati la categoria con cui più spesso si sono infortunati gli uomini: ad esempio per la tipologia martelli seghe e trapani il 79% degli infortunato erano maschi. La maggior parte dei traumi prodotti da attrezzi da lavoro sono state ferite e fratture agli arti (nel 65% dei casi). Hanno comportato in media circa 11 giorni di inattività. I piccoli elettrodomestici sono stati l'agente causale per il 5,2% degli infortunati ed hanno coinvolto soprattutto il sesso femminile (prevalentemente le casalinghe di età media di 45 anni). Nel 91% dei casi sono prodotte ferite e soprattutto ustioni agli arti, in particolare a causa del ferro da stiro. Forni e fornelli sono stati l'agente causale per il 5% degli infortunati, che sono in maggior parte donne (89%) in particolare casalinghe di età media di 44 anni d’età. Anche in questo caso si hanno ustioni agli arti con conseguenze lievi. Gli alimenti bollenti sono stati l'agente causale per il 4% degli infortunati che sono state soprattutto alle donne e le ustioni agli arti gli esiti più frequenti. Questa modalità di infortunio è frequenti anche nei bambini. Utensili da cucina e pentole rappresentano rispettivamente gli agenti per il 3,9% e il 3,3% degli infortunati, sono stati subiti prevalentemente da donne ed in ambiente di cucina. Da segnalare che le pentole sono il principale agente per i bambini di meno di uno anno. Vetri e specchi sono stati l'agente causale per il 2,6% degli infortunati, provocano generalmente ferite. Non vi sono differenze per sesso e l’età media di soggetti infortunati è stata di circa 35 anni, spesso sono stati interessati anche i bambini. L’impianto di riscaldamento è stato l'agente per l'1,2% degli infortunati, con una leggera prevalenza per il sesso femminile. E' stato causa di ustioni che hanno prodotto non più di 4 giorni di inattività. L’impianto elettrico, agente per lo 0,9% degli infortunati ha coinvolto soprattutto il sesso maschile, causando soprattutto ustioni, escoriazioni, ematomi. Le sostanze ingerite agente per lo 0,7% degli infortunati ha coinvolto soprattutto donne (78% dei casi). Da segnalare anche per questo agente un forte coinvolgimento dei bambini. La voce coperte-abiti ha inciso in assoluto in maniera poco rilevante, ma deve essere segnalato che i cuscini sono stati un'importante causa di infortunio per bambini con pochi anni d’età. 46 Agenti materiali Scale Scala fissa Scala mobile Pavimenti Coltello Mobili/abitazione Mobilio Sedie varie Doccia Vasca bagno Serrande Tappezzeria Seggiolone Piscina Altra struttura edile Attrezzi da lavoro Martello Sega elettrica Trapano elettrico Sega non elettrica Saldatore Macchina da cucire Altro attrezzo lav. Piccoli elettrodomestici Ferro da stiro Macchina del caffè Asciugacapelli Frullatore Forni/fornelli Fornelli Forno Camino acceso Camino /accensione Fiammiferi Barbecue acceso Barbecue/accensione Alimenti bollenti Acqua bollente Alimenti bollenti Utensili Apriscatole Forbici Affettatrice Accendino Forchetta Altro mezzo da cucina Numero infortuni 1990 Numero 368.000 263.000 105.000 337.000 279.000 251.000 87.000 69.000 26.000 23.000 7.000 5.000 3.000 1.000 30.000 134.000 43.000 15.000 10.000 8.000 3.000 2.000 53.000 132.000 107.000 19.000 5.000 1.000 127.000 55.000 50.000 9.000 5.000 4.000 2.000 2.000 101.000 99.000 2.000 99.000 32.000 29.000 8.000 4.000 2.000 24.000 Percentuale 14,4% 10,3% 4,1% 13,2% 10,9% 9,8% 3,4% 2,7% 1,0% 0,9% 0,3% 0,2% 0,1% 0,0% 1,2% 5,2% 1,7% 0,6% 0,4% 0,3% 0,1% 0,1% 2,1% 5,2% 4,2% 0,7% 0,2% 0,0% 5,0% 2,2% 2,0% 0,4% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 4,0% 3,9% 0,1% 3,9% 1,3% 1,1% 0,3% 0,2% 0,1% 0,9% Stima infortuni 2000 Numero 501.622 358.496 143.126 459.365 380.306 342.139 118.590 94.054 35.441 31.351 9.542 6.816 4.089 1.363 40.893 182.656 58.613 20.447 13.631 10.905 4.089 2.726 72.244 179.929 145.852 25.899 6.816 1.363 173.114 74.971 68.155 12.268 6.816 5.452 2.726 2.726 137.673 134.947 2.726 134.947 43.619 39.530 10.905 5.452 2.726 32.714 Percentuale 14,4% 10,3% 4,1% 13,2% 10,9% 9,8% 3,4% 2,7% 1,0% 0,9% 0,3% 0,2% 0,1% 0,0% 1,2% 5,2% 1,7% 0,6% 0,4% 0,3% 0,1% 0,1% 2,1% 5,2% 4,2% 0,7% 0,2% 0,0% 5,0% 2,2% 2,0% 0,4% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 4,0% 3,9% 0,1% 3,9% 1,3% 1,1% 0,3% 0,2% 0,1% 0,9% (segue) Stima degli infortunati per agente causale negli anni 1990 e 2000 e quozienti sul totale. In neretto le 16 classi ISTAT 47 Agenti materiali Pentole Pentole Pentola a pressione Vetri/specchi Vetro Specchio Impianto da riscaldamento Stufa da riscaldamento Caldaia a legna Scaldabagno elettrico Caldaia elettrica Impianto elettrico Presa elettrica Guasti impianto elettrico Riparazione impianto elett. Guasti presa elettr. Riparaz.presa elettrica Sostanze ingerite Detersivo Alimenti non bollenti Cosmetici Farmaci Insetticidi Elettrodomestici Aspirapolvere Frigorifero Lavapanni Lucidatrice Coperte/abiti Abiti Cuscini/letto Altro Rasoio Fuochi artificio Vernice Altro Missing Totale Numero infortuni 1990 Stima infortuni 2000 Numero 84.000 72.000 12.000 66.000 61.000 5.000 30.000 24.000 3.000 2.000 1.000 23.000 7.000 6.000 4.000 3.000 3.000 17.000 7.000 4.000 3.000 2.000 1.000 3.000 1.000 1.000 500 500 2.000 1.000 1.000 212.000 7.000 1.000 1.000 203.000 288.000 Percentuale 3,3% 2,8% 0,5% 2,6% 2,4% 0,2% 1,2% 0,9% 0,1% 0,1% 0,0% 0,9% 0,3% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,7% 0,3% 0,2% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 8,3% 0,3% 0,0% 0,0% 8,0% 11,3% Numero 114.501 98.143 16.357 89.965 83.149 6.816 40.893 32.714 4.089 2.726 1.363 31.351 9.542 8.179 5.452 4.089 4.089 23.173 9.542 5.452 4.089 2.726 1.363 4.089 1.363 1.363 682 682 2.726 1.363 1.363 288.978 9.542 1.363 1.363 276.710 392.573 Percentuale 3,3% 2,8% 0,5% 2,6% 2,4% 0,2% 1,2% 0,9% 0,1% 0,1% 0,0% 0,9% 0,3% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,7% 0,3% 0,2% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 8,3% 0,3% 0,0% 0,0% 8,0% 11,3% 2.553.000 100% 3.480.000 100% Stima degli infortunati per agente causale negli anni 1990 e 2000 e quozienti sul totale. In neretto le 16 classi ISTAT 48 Tipo di trauma La ferita è stata la conseguenza traumatica più frequente (37,8%). Le parti del corpo più colpite sono stati gli arti e la testa e l’oggetto maggiormente correlato è il coltello. L'età media dei soggetti interessati a questo tipo di lesione è risultata bassa a causa del peso consistente che assumono gli infortunati di età infantile. Le conseguenze nelle fasce d’età giovanili sono state spesso di lieve entità, mentre quelle tra le persone anziane sono risultate più gravi. Le ustioni hanno rappresentato il 20,6% delle lesioni e sono state dovute a piccoli elettrodomestici e forni e/o fornelli. La categoria più esposta sono state le casalinghe di età media attorno ai 40 anni e le conseguenze non sono risultare in genere troppo gravi. La frattura (15,6%) è il tipo di trauma che hanno provocato le conseguenze più gravi in termini di inattività. Più spesso sono stati colpiti gli arti, gli agenti causali più coinvolti sono state le strutture delle abitazioni quali scale o pavimenti. I soggetti più esposti sono stati quelli con più di 50 anni. All'avanzare dell'età si è notato cresce il numero di giorni di immobilità causato dalle fratture: oltre 15 giorni per soggetti con più di 65 anni. L’avvelenamento e il soffocamento sono risultati poco frequenti (0,5% e 0,4% rispettivamente). Le patologie del primo tipo generalmente sono state lievi e si sono risolte con pochi giorni di inattività; la maggior parte dei casi sono state provocate da sostanze ingerite. Non è risultata trascurabile la percentuale di bambini con meno di 14 anni (circa l’8% dei casi di avvelenamento). Il soffocamento è invece provocato, oltre che da sostanze ingerite, soprattutto da forni e/o fornelli. Rilevante la voce altro tipo di lesione (21,3%) che comprende contusioni, lussazioni, escoriazioni ed ematomi. Gli arti sono stati le sedi più colpite, generalmente ad opera delle strutture delle abitazioni quali scale o pavimenti. Lievi le conseguenze: 3 giorni di inattività in media. Le età più interessate sono state quelle medie e avanzate. Avvelenamento 0,5% Soffocamento 0,4% Altro tipo di lesione 22,1% Ferita 39,2% Frattura 16,2% Ustione 21,4% Percentuale di infortunati in ambito domestico per tipologia di lesione, anno 2000 49 Tipo e sede del trauma Ferita Arti Testa Occhi Addome Torace Altro Ustione Arti Testa Torace Occhi Addome Altro Frattura Arti Torace Testa Addome Altro Altro tipo di lesione Arti Testa Torace Addome Occhi Altro Avvelenamento Soffocamento Missing Totale Numero infortunati 1990 Numero Percentuale 964.000 720.000 179.000 19.000 7.000 6.000 33.000 527.000 437.000 40.000 16.000 11.000 10.000 13.000 399.000 319.000 33.000 24.000 9.000 14.000 544.000 362.000 88.000 21.000 9.000 6.000 58.000 12.000 11.000 96.000 2.553.000 Stima infortunati 2000 Numero Percentuale 37,8% 28,2% 7,0% 0,7% 0,3% 0,2% 1,3% 20,6% 17,1% 1,6% 0,6% 0,4% 0,4% 0,5% 15,6% 12,5% 1,3% 0,9% 0,4% 0,5% 21,3% 14,2% 3,4% 0,8% 0,4% 0,2% 2,3% 0,5% 0,4% 3,8% 1.314.031 981.434 243.995 25.899 9.542 8.179 44.982 718.355 595.676 54.524 21.810 14.994 13.631 17.720 543.878 434.830 44.982 32.714 12.268 19.083 741.528 493.443 119.953 28.625 12.268 8.179 79.060 16.357 14.994 130.858 37,8% 28,2% 7,0% 0,7% 0,3% 0,2% 1,3% 20,6% 17,1% 1,6% 0,6% 0,4% 0,4% 0,5% 15,6% 12,5% 1,3% 0,9% 0,4% 0,5% 21,3% 14,2% 3,4% 0,8% 0,4% 0,2% 2,3% 0,5% 0,4% 3,8% 100% 3.480.000 100% Stima degli infortunati per sede e tipologia della lesione negli anni 1990 e 2000 e quozienti sul totale. Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata Genere La percentuale di femmine infortunate è molto superiore quella maschile con un differenziale in aumento: si è passati da un valore appena inferiore al 68% nel 1990 al 72% nel 2000 nelle prime e dal 32% al 28% nei secondi. La differenza è altamente significativa (p<0,001). 50 Sesso Maschi Popolazione infortunata Numero Popolazione non infortunata Percentuale Numero Percentuale Totale Numero 820.000 32,1% 26.389.000 49,4% 27.209.000 Femmine 1.733.000 67,9% 27.058.000 50,6% 28.791.000 Totale 2.553.000 100% 53.447.000 100% 56.000.000 Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata per sesso, anno 1990 Sesso Maschi Femmine Totale Popolazione infortunata Numero Popolazione non infortunata Percentuale Numero Percentuale Totale Numero 2.504.000 72,0% 25.590.857 47,1% 28.094.857 976.000 28,0% 28.773.160 52,9% 29.749.160 3.480.000 100% 54.364.017 100% 57.844.017 Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata per sesso, stime per l'anno 2000 Età Considerando la distribuzione per età delle due popolazioni, emerge che quella degli infortunati ha percentuali più elevate nelle classi di età più basse e quelle più alte, con un differenziale in aumento. Questo si spiega col fatto che nelle età giovanili e in quelle senili la permanenza in casa è più prolungata, quindi è maggiore la probabilità di subire un infortunio domestico. Età <5 Percentuale della popolazione intervistata infortunata 5,2 Percentuale della popolazione intervistata non infortunata 5,1 5-14 8,5 12 15-24 9,4 16,6 25-44 28,9 28,7 45-64 28,9 24,1 >64 18,9 13 Non definito 0,2 Totale 100 100 Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata per classi di età, anno 1990 51 Livello d’istruzione Osservando il livello di istruzione si nota che per i livelli più bassi (licenza elementare e assenza di istruzione) si hanno frequenze più alte di infortunati. Al crescere del grado di istruzione diminuisce la probabilità di subire infortuni. Livello di istruzione Laurea Percentuale della popolazione intervistata infortunata Percentuale della popolazione intervistata non infortunata 2% 4,1% Diploma superiore 14,9% 17,5% Licenza media 29,5% 34,3% Licenza elementare 35,7% 30,3% Nessun titolo 17,9% 13,8% Totale 100% 100% Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata per livello di istruzione, anno 1990 Condizione professionale Rispetto alla condizione professionale, le frequenze di incidentati più alte sono state riscontrate tra le casalinghe e i ritirati dal lavoro. Sommando le due modalità, si ottiene il 55% degli infortunati rispetto al 36% rilevato tra i non incidentati. Condizione professionale Percentuale della popolazione intervistata infortunata Percentuale della popolazione intervistata non infortunata 34,1% 45,3% 4% 5,8% Casalinga 34,2% 18,3% Studente 3,8% 10,3% 21,2% 17,5% 2,7% 2,8% 100% 100% Occupato Cerca occupazione Ritirato dal lavoro Altre condizioni Totale Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata per condizione professionale, anno 1990 52 Posizione professionale L’analisi della posizione di professione evidenzia fra la popolazione infortunata un’elevata frequenza percentuale di operai, 56% contro il 48% nella popolazione non incidentata. Ciò è in assonanza con quanto affermato riguardo il livello di istruzione degli incidentati, poiché la condizione di operaio si associa un livello di istruzione medio-basso. Posizione professionale Dirigente Percentuale della popolazione intervistata infortunata 2,3% Percentuale della popolazione intervistata non infortunata 3,3% 22,9% 26,5% Operaio 56% 48,4% Impr./Lib.prof. 1,8% 4,1% Lav. proprio 17% 17,7% Impiegato Totale 100% 100% Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata per posizione professionale, anno 1990 Patologie preesistenti I ricercatori ISPESL hanno indagato se la popolazione degli infortunati in ambito domestico secondo i dati della multiscopo ISTAT differiva da quella dei non infortunati per la presenza di eventuali patologie preesistenti. Dall'analisi è emerso che nella popolazione che riferiva di aver subito un infortunio domestico era anche riferita anche un maggior percentuale di patologie, in particolare di quelle respiratorie seguite da quelle delle ossa, delle articolazioni e da quelle del sistema nervoso. Patologie preesistenti Nessuna Respiratorio Ossa/articolazioni Nervoso Digerente Altre Circolatorio Endocrino Occhi Infettive/par Genito-urinario Psichico Pelle Tumori Sangue Totale percentuale nella popolazione infortunata percentuale nella popolazione non infortunata 48,5% 23,9% 9,2% 4,1% 4,0% 3,4% 2,9% 0,9% 0,8% 0,7% 0,7% 0,6% 0,2% 0,1% 0,0% 100% 68,3% 16,2% 5,0% 1,9% 2,3% 1,4% 2,0% 0,6% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,2% 0,1% 0,1% 100% Confronto tra popolazione infortunata in ambito domestico e quella non infortunata per forma morbosa, anno 1990. 53 Conclusioni Dalle analisi riportate emerge che gli infortuni siano ascrivibili essenzialmente a 4 fattori: - un fattore dipendente dalle caratteristiche strutturali dell’ abitazione. Si intende sia la componente statico-abitativa (scale, pavimenti) sia quella connessa all’arredamento, in particolare all’organizzazione dei mobili; - un fattore connesso al comportamento, vale a dire all’uso improprio delle apparecchiature presenti in casa associato ad un atteggiamento di estrema sicurezza e familiarità, connaturati all'ambiente domestico che induce a sottovalutare eventuali pericoli dell’azione che si sta compiendo; - un fattore connesso alle condizioni di salute del soggetto. La popolazione malata presenta una rischiosità maggiore della popolazione sana; - un fattore relativo alla presenza in ambiente domestico di una notevole quantità di sostanza pericolose, spesso non riconosciute come tali, come ad esempio: piante ornamentali tossiche, detersivi, cosmetici, tinture, medicinali, solventi, ecc. 54 L’indagine tra i lettori di “Altroconsumo”2 Oltre ai dati ricavati dalle indagini Multiscopo 1990 e 1999/2000, l’ISPESL nel 1995 ha condotto un altro studio, in collaborazione con il Comitato di Difesa dei Consumatori, su un campione di abbonati alla rivista “Altroconsumo”. Ne vengono riportati i risultati in quanto le informazioni integrano quelle ricavate dalla multiscopo. Deve però essere sottolineato che questa indagine è stata effettuata su un campione assai ridotto e non estratto della popolazione generale, pertanto può essere influenzato da diversi bias di selezione. Pertanto occorre prudenza a riferire le informazioni ottenute alla popolazione italiana e ancor di più a quella modenese. Materiali e metodi I dati scaturiscono dalle risposte ad un questionario grafico costituito da due sezioni: una riguardante gli infortuni dei bambini da 0 a 4 anni, l’altra compilata da tutti i soggetti con età maggiore o uguale a 5 anni. La scelta di tale questionario è sembrata la più idonea perché si poteva supporre che attirasse l’attenzione di un maggior numero di lettori e perché metteva in risalto le diverse scelte fra le cause e le modalità di infortunio. Il questionario era rivolto ai lettori della rivista “Altroconsumo” che avevano subito un infortunio nel corso dell’anno di pubblicazione della rivista. I questionari elaborati sono stati 432, non ci è nota la percentuale di restituzione del questionario. Gli infortuni segnalati risultano 1.732 dei quali 205 (pari all'11,8%) si riferivano a bambini con meno di 5 anni e 1.527 (88,2%) a soggetti definiti convenzionalmente adulti (si trattava più propriamente dei soggetti con età superiore o uguale a 5 anni). Le tabelle riportate sono relative ai soli dati riguardanti la sezione definita "adulti" e non tengono conto di quelli concernenti gli infortuni ai bambini. Infortuni secondo modalità La distribuzione degli infortuni secondo modalità tiene conto di 5 categorie: - caduta dallo stesso livello o dislivello; - caduta da scala; - elettricità; - cause diverse; - comportamento. La modalità “cause diverse” è stata quella a cui è stato attribuito il numero più elevato di frequenze (493 incidenti su 1.527 totali pari al 32,3%). All'interno di questa voce erano ricoperse alcune tipologie, tra queste le più importati sono state le modalità “taglio (379 infortuni pari al 76,9% di quelli attribuiti a cause diverse) e sforzo fisico (66 pari al 13,4% della voce). Le modalità con percentuali superiori al 20% sono state: “caduta da dislivello o dallo stesso livello” e “comportamento”. 2 Sintesi liberamente tratta dalla pubblicazione ISPESL “CASE PERSONE INFORTUNI: conoscere per prevenire” – Maggio 2004 55 Classe di incidente Frequenze assolute Frequenze percentuali Caduta scala 90 5,9% Caduta dislivello 399 26,1% Elettricità 126 8,3% Cause diverse 493 32,3% Comportamento 419 27,4% Totale 1.527 100% Infortuni per tipologia di infortunio su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo. Modalità della classe Frequenze assolute "cause diverse" Taglio 379 Avvelenamento da fonte di calore 5 Sforzo fisico 66 Oggetti che cadono dall'alto 21 Altro 22 Totale 493 Frequenze percentuali 76,9% 1% 13,4% 4,3% 4,5% 100% Infortuni per tipologia di infortunio su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo Luogo di avvenimento Come evidenziato in tabella, la cucina (con il 42,6%) ed il soggiorno (12,1) sono le aree abitative dove si sono verificati il maggior numero di infortuni domestici tra i lettori di Altroconsumo che hanno restituito il questionario. Luogo di avvenimento Frequenze assolute Frequenze percentuali Cucina 650 42,6% Soggiorno, pranzo 185 12,1% Camera 131 8,6% Bagno 84 5,5% Ingresso 170 11,1% Soffitta, cantina 35 2,3% Garage, box 57 3,7% Giardino 148 9,7% Non rispondenti 67 4,4% Totale 1.527 100% Infortuni per luogo di avvenimento su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo 56 Classi di infortunio e classi di età Analizzando la modalità di infortuni per classe di età nei 1.412 soggetti di età superiore a 5 anni di cui era riportata l'età, emerge come la distribuzione degli infortuni per “caduta da dislivello o allo stesso livello” sono particolarmente numerosi rispetto alla media (cioè al profilo marginale) nella classe di età 5-14 (66,7% contro il 25,6% della distribuzione marginale; invece gli infortuni di “caduta da scala” sono più numerosi nella classe d’età degli ultra sessantacinquenni (14,9% contro il 5,7% della distribuzione marginale). Classe età 5-14 15-25 26-55 56-65 65+ Totale Classe di infortunio Comportamento Diverse Impianto elettrico 21 6 5 Dislivello 66 Scala 1 Totale 99 66,7% 1,0% 21,2% 6,1% 5,1% 100% 22 2 15 21 8 68 32,4% 2,9% 22,1% 30,9% 11,8% 100% 170 39 225 318 76 828 20,5% 4,7% 27,2% 38,4% 9,2% 100% 74 27 109 108 25 343 21,6% 7,9% 31,8% 31,5% 7,3% 100% 29 11 9 20 5 74 39,2% 14,9% 12,2% 27,0% 6,8% 100% 361 80 379 473 119 1.412 25,6% 5,7% 26,8% 33,5% 8,4% 100% Infortuni per tipologia di incidente per classe di età su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo (missing: 115 osservazioni) Classi di incidente e luogo di accadimento Dall'analisi della relazione fra classe di incidente e luogo dove è avvenuto (dati disponibili su 1.460 soggetti), risulta che per oltre il 96% degli infortuni che accaduti in cucina erano etichettati come “cause diverse" e da “comportamento”. Gli incidenti codificati “per caduta da dislivello o allo stesso livello” avvengono di solito in ingresso (31%), in camera (16,4%) o in stanza da pranzo (18,3%). Luogo di accadimento Pranzo Cucina Camera Bagno Ingresso Soffitta, cantina Garage, box Giardino Totale Dislivello 69 Scala 19 37,3% 10,3% Classe di infortunio Comportamento Diverse 22 37 11,9% 20,0% Elettricità 38 20,5% Totale 185 100% 58 8 265 297 22 650 8,9% 1,2% 40,8% 45,7% 3,4% 100% 62 23 7 24 15 131 47,3% 17,6% 5,3% 18,3% 11,5% 100% 26 5 21 13 19 84 31,0% 6,0% 25,0% 15,5% 22,6% 100% 117 14 6 14 19 170 68,8% 8,2% 3,5% 8,2% 11,2% 100% 6 2 5 21 1 35 17,1% 5,7% 14,3% 60,0% 2,9% 100% 11 4 6 31 5 57 19,3% 7,0% 10,5% 54,4% 8,8% 100% 0,0% 100% 28 11 68 41 18,9% 7,4% 45,9% 27,7% 148 377 86 400 478 119 1.460 25,8% 5,9% 27,4% 32,7% 8,2% 100% Infortuni per tipologia di incidente e luogo su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo (missing: 67 osservazioni) 57 Causa infortunio E’ stata poi definita una modalità chiamata “comportamento” (che in questo caso individua una causa di infortunio e non più una classe di infortunio) cui sono stati attribuiti tutti gli incidenti per i quali il questionario indicava come causa elementi quali distrazione, dimenticanza, cioè errori del comportamento. Questa modalità è stata responsabile di circa tre quarti degli infortuni riferiti. Al secondo posto per responsabilità è stato riferita la modalità “malore” con l'8,3%. Quella definita "strutturale" (7,8%) comprendeva cause quali pavimento il bagnato o scivoloso e la scarsa illuminazione; quella definita “guasto improvviso” (5,5%) comprendeva gli incidenti causati da rottura o ribaltamento della scala. Causa dell'infortunio Frequenze assolute Frequenze percentuali 1.137 74,5% Guasto improvviso 89 5,8% Strutturale 119 7,8% Ambientale 7 0,5% Malore 127 8,3% Non rispondenti 48 3,1% 1.527 100% Comportamento Totale Infortuni per causa su un campione di abbonati adulti ad Altroconsumo 58 Il progetto EHLASS Al fine di ottenere una panoramica più completa dell'infortunistica non legata alla strada o al lavoro, si possono utilizzare anche le informazioni fornite dal progetto europeo EHLASS (European Home and Leisure Accidents Surveillance System) che ha rilevato oltre agli infortuni accaduti all’interno delle abitazioni anche quelli occorsi durante il tempo libero. Il progetto EHLASS, nasce come progetto pilota nel 1986 ed è stato implementato nel corso di tutti gli anni ‘90 con lo scopo di raccogliere dati su tali tipologie di incidenti e lesioni, sulla base di dati raccolti presso i servizi ospedalieri di pronto soccorso. L'Italia ha partecipato attivamente al sistema comunitario sin dal suo esordio. L'autorità responsabile della gestione del sistema era stata in un primo tempo individuata nell'allora Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato dal cui sito Web si possono ottenere i dati relativi al triennio 1996-1998. Dal 1999 tale attività è in carico al Ministero della Salute. Anni di rilevazione N. casi rilevati 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 14.356 15.156 13.523 9.151 8.265 12.973 18.950 Casistica raccolta nei sette presidi ospedalieri italiani aderenti al progetto EHLASS Anni dal 1996 al 2003 (eccetto il 1999 di cui non sono disponibili i dati) Ambito di indagine Negli anni precedenti al 2003 sono considerati infortuni domestici tutti gli eventi accaduti in: - ambienti domestici; - ambienti ricreativi e sportivi; - strada e affini; - luoghi educativi. In questi anni, il 70% degli incidenti si è verificato in “ambiente domestico”, il 15% circa avveniva in “ambienti sportivi e ricreativi”, il 10% per “strada e affini”, il 5% in “luoghi educativi”. Ambiente domestico Ambienti sportivi e ricreativi Strada e affini Altro 70% 5% 15% 10% Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per luogo (anni precedenti al 2003) 59 Nel 2003 è stata apportata una modifica alla rilevazione e codifica degli ambiti, che ha comportato un diversa distribuzione di incidenti “per luogo”. L'attuale suddivisione è la seguente: - area residenziale; - area sportiva; - area trasporto; - area produzione lavoro; - scuola; - natura; - area commerciale; - area divertimento; - mare, lago o fiume; - altri luoghi. Area Residenziale 63% Area Trasporto 2% Altri luoghi 7% Mare, lago, fiume 1% Area divertimento 1% Area Commerciale 1% Scuola 6% Natura 4% Area Sportiva 13% Area Prod-Lavoro 2% Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per luogo (anno 2003) Distribuzione degli incidenti per “classi di età” e “sesso” A causa della differente fonte degli infortuni, relativa ai soli che pervengono ai Pronto Soccorso Ospedalieri, la distribuzione per sesso ed età risulta differente rispetto a quella che emerge dalla multiscopo ISTAT. Nell'indagine EHLASS, si può osservare un aumento progressivo della frequenza degli incidenti a partire dalla fascia d’età 0-4 anni fino alla fascia 25-44, nella quale risulta massima. Nelle classi di età più avanzate, si verifica una diminuzione dell’incidenza. Riguardo alla distribuzione per genere si assiste ad una diverso andamento del fenomeno dal 2003, probabilmente in conseguenza della differenti modalità di rilevazione. Prima di quell’anno la distribuzione del numero di incidenti per classe di età era simile nei due sessi, sebbene con un andamento più sfavorevole nei maschi fino alla classe 45-64 anni, dopo la quale l'andamento si inverte: negli uomini si assiste infatti ad un calo marcato del numero di infortuni, mentre nelle donne tale andamento continua ad essere il leggero aumento. 60 Dal 2003 l'andamento nei due sessi è simile, sebbene sempre a sfavore dei maschi, con una forbice che tende ad aumentare con l' età. Il valore massimo, sia negli uomini che nelle donne, è raggiunto nella classe 25-44 anni, dopo la quale si assiste, in entrambi i sessi ad una riduzione del numero di incidenti. Anno 2000 3500 maschi 3000 femmine 2500 2000 1500 1000 500 0 < 1 aa 1-4 aa 5-14 aa 15-24 aa 25-44 aa 45-64 aa >64 Numero degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per “classi di età” e “sesso” (frequenze) 35 maschi femmine 30 25 20 15 10 5 0 < 1 aa 1-4 aa 5-14 aa 15-24 aa 25-44 aa 45-64 aa >64 Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per “classi di età” e “sesso” (percentuali) 61 Anno 2003 3500 maschi femmine 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 < 1 aa 1-4 aa 5-14 aa 15-24 aa 25-44 aa 45-64 aa >64 aa Numero degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per “classi di età” e “sesso” (frequenze) 30 maschi femmine 25 20 15 10 5 0 < 1 aa 1-4 aa 5-14 aa 15-24 aa 25-44 aa 45-64 aa >64 aa Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per “classi di età” e “sesso” (percentuali) 62 Distribuzione degli incidenti per ore e mesi L’andamento orario degli infortuni è rappresentato nel grafico con le massime incidenze nelle ore centrali della mattinata (ore 9-11) e verso le ore tarde del pomeriggio (ore 17-18), ore in cui si svolgono le attività domestiche e, dopo il lavoro, gli hobbies e gli sport. I mesi in cui avvengono con più frequenza gli infortuni sono i mesi caldi (maggiosettembre) . 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per ora, dati relativi all'anno 2003 2000 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Distribuzione degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per mese, dati relativi all'anno 2003 63 Distribuzione degli incidenti per modalità ed esito del trattamento Anche l’analisi della distribuzione per questa voce ha risentito della differenza tra codifiche, più volte citata. Qui di seguito sono specificate varie modalità con cui sono state prestate le prime cure o l’esito dell’infortunio. Cura e follow-up 2002 2003 Visitato e dimesso a casa senza necessita di trattamento in PS 1,1% 1,6% Visitato e dimesso a casa dopo trattamento in PS 56,7% 55,8% Visitato e dimesso a casa dopo trattamento in PS, con 36,2% 36,9% prescrizione di ulteriore accertamento/trattamento da ambulatorio Sottoposto a cure in PS e ricoverato in ospedale 3,9% 5,6% Deceduto 0,1% 0,1% Sconosciuto - altre 2% 0% Esiti del trattamento in Pronto Soccorso degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS (valori percentuali) Distribuzione degli incidenti per dinamica di infortunio Come si può osservare dalla tabella, quasi la metà degli incidenti domestici sono il risultato di cadute. Seppure con percentuali molto inferiori, altre modalità con discreta frequenza sono urti e tagli. Le restanti sono scarsamente rappresentate. Dinamica Cadute 3.662 40% Urti 1.695 18,5% Tagli 1.646 18% Distorsioni 594 6,5% Corpo estraneo 490 5,4% Schiacciamenti 426 4,7% Altri contatti 279 3,1% Liquidi bollenti/vapore 192 2,1% Oggetti bollenti 44 0,5% Esposiz. altri prod. chim. 41 0,5% Fuoco 23 0,3% Altri oggetti bollenti 19 0,2% Esplosioni 11 0,1% Luce ed altre radiazioni 11 0,1% Sosp. avvelenam. chimico 2 0,02% Freddo 2 0,02% Altra mecc. Specificata 14 0,2% Totale 9.151 100% Infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per dinamica dati relativi all’anno 2000 (in corsivo il valore percentuale) 64 Confronto fra i Paesi europei che partecipano al progetto EHLASS Età A DK GR NL No UK ES I F Lux SW 0-4 5,6 10,6 22,4 8,2 10,7 12,5 4,5 5,3 18 6,5 5,1 5-14 15,9 21,8 35,5 19,6 20,9 26 12,2 12,8 33 12,5 12,3 15-24 16,4 16,9 8,8 17,4 20,8 15,5 21,1 15,2 16 11,2 8,7 25-44 24 24,7 11,5 28,5 17,2 21,6 31,9 27,8 16 32 30,8 45-64 17,8 13,5 10,3 14,5 13,3 11,5 17,2 21,4 8 23,5 25 65+ 20,3 12,5 11,5 11,8 17,1 12,9 12,8 17,5 9 14,2 17,8 Distribuzione percentuale degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per classi di età e paese, dati 1999 - 2000 - 2001 A causa della tipologia dell’indagine, che non è campionaria ma basata sui dati dei PS, dei quali non è possibile conoscere con precisione il bacino d’utenza, non è possibile stimare tassi di incidenza, ma solo distribuzioni proporzionali. Da una prima analisi risulta che in Italia si verifica la percentuale minore nella fascia di età 0-4 anni, mentre nelle classi 5-14 e 15-24 e 25-44 si riscontrano valori simili a quelli degli altri Paesi. E’ invece tra i più elevati il dato che riguarda il numero di incidenti subiti dai soggetti dai 45 ai 64: esso risulta inferiore solo a quelli di Lussemburgo e Svezia. La seconda fascia d’ età, ragazzi dai 5 ai 14 anni, individua per i Paesi del Nord - Europa (UK, NL, DK, No) valori compresi tra il 19,6% ed il 26%, mentre per i restanti Paesi sono rilevati valori più bassi, compresi tra il 12,23% ed il 15,9%, con un dato, da evidenziare, della Francia del 33%. Nella fascia post-adolescenziale la maggior parte delle Nazioni si attesta su medie di valori del 16%. Per il gruppo degli adulti, tra i 25-44 anni, i valori sono compresi tra il 16% di Francia e il 17,4 di Norvegia, mentre la gran parte dei valori nazionali degli altri Stati si attesta su valori tra il 24% ed il 31%. La fascia d’ età più matura 45-65 anni il dato si conferma in un “range” tra l’ 8% di Francia, il 14,5% dell’Olanda, mentre gli altri Paesi sono compresi tra il 17,2% (Spagna) ed il valore di 25% che mostra la Svezia. Il dato della popolazione anziana, oltre i 65 anni, mostra un sostanziale allineamento dei valori, anche se spicca la Francia per un 9% ed un valore massimo del 20,3% di Austria. Analisi luogo e meccanismo Dai dati relativi al luogo di accadimento dell’incidente emerge che in quasi tutti i paesi la voce “all’interno della casa” è quella dove si sono verificati in maggio numero di infortuni. Unico dato che contrasta con questa tendenza è quello della Svezia, dove la casa è al terzo posto, anziché al primo come negli altri paesi resi in esame. Con molta probabilità, ma questa affermazione avrebbe necessità di conferme con ulteriori indagini di approfondimento, in Svezia molte politiche di prevenzione hanno già trovato attuazione. Per quanto riguarda il meccanismo di incidente si conferma che la caduta è la principale modalità di accadimento e pertanto quella verso cui indirizzare campagne di prevenzione più specifiche. 65 Luogo GR ES I F Lux SW Scuola + area sportiva 11,9 13,5 6 21 16,6 29 Area trasporto 17,5 18,5 9,3 12 10,3 8 Intorno casa 15,1 10,2 12,3 12 18 15 All'interno casa 34,4 51,7 69,9 39 35,5 22 Altro 21,1 6,1 2,5 16 19,6 26 Distribuzione percentuale degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per luogo di accadimento e paese, dati 1999 - 2000 - 2001 Meccanismo GR ES I F Lux SW Caduta 57 50,1 40 53 53,4 49,4 Tagli 8,4 16,1 18 15 10,9 5,3 15,9 14,9 18,5 16 24,2 20,8 Corpi estranei 9,9 1,4 5,3 11 11,5 4,1 Altro 9,8 17,3 18,1 5 Urti/sforzi 10,4 Distribuzione percentuale degli infortuni domestici e del tempo libero rilevati dal progetto EHLASS per meccanismo e paese, dati 1999 - 2000 - 2001 66 Conclusioni L’analisi dell’incidentalità domestica in provincia di Modena effettuata mediante l’utilizzo dei dati correnti, sebbene incompleta, è sufficiente a tracciare una fotografia del fenomeno. Le diverse fonti dei dati indicano le donne di età più avanzata come la tipologia che più frequentemente subisce infortuni domestici, che per lo più sono cadute e provocano fratture prevalentemente al femore. Le fonti utilizzate sono apparse di reperibilità non troppo difficoltosa, ma mostrano alcune carenze in termini di completezza e uniformità delle informazioni raccolte da centri diversi. Lo studio quindi permette di valutare l’utilizzo dei dati correnti in modo soddisfacente sebbene non esaustivo rispetto alle necessità di monitorare l’andamento del fenomeno, fornire indicazioni operative e priorità di intervento ai servizi che operano nella prevenzione degli infortuni domestici. Le carenze intrinseche delle fonti utilizzate però non permettono di quantificare gli infortuni più leggeri, che non richiedono un soccorso sanitario, né di indagare le modalità e a volte gli esiti con sufficiente dettaglio. Queste informazioni potrebbero essere, almeno in teoria, in parte raccolte modificando le informazioni registrate ai vari livelli, soprattutto nell’ambito del Pronto Soccorso; tuttavia questa non appare al momento una strada facilmente percorribile stante le difficoltà riscontrate su analoghe esperienze fatte nell’ambito dell’infortunistica stradale. Si è quindi ritenuta al momento più percorribile la via delle indagini trasversali; l’occasione è stata fornita dallo studio nazionale PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e coordinato a livello regionale dal Servizio Sanità Pubblica dell’Assessorato alle Politiche per la Salute. PASSI è un’indagine telefonica che è stata testata per valutare il suo possibile impiego come strumento nazionale di monitoraggio di alcuni determinanti di salute e valutazione del ricorso ai servizi di prevenzione. In provincia di Modena è stata somministrata ad un campione di 200 cittadini ed è stata integrata con un’estensione locale sugli infortuni domestici. Questa sezione è stata messa a disposizione anche delle altre Aziende Sanitarie della Regione Emilia-Romagna come primo step verso la condivisione di una definizione comune di “incidente domestico” in ambito provinciale e regionale. I risultati di questa indagine saranno disponibile presumibilmente entro la fine dell’anno 2005. Pur con i limiti citati l’utilizzo dei dati correnti e la fotografia che emerge da questo rapporto si ritiene siano comunque sufficienti a fornire indicazioni per riconoscere le priorità di intervento e fornire indicazioni per la messa in campo di interventi di prevenzione. 67