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Breaking the SEO Rules

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Breaking the SEO Rules
Infrangere le regole SEO: quando non seguire le Best Practice - Whiteboard Friday
Cyrus Shepard
Infrangere le regole SEO: quando non seguire
le Best Practice - Whiteboard Friday
Di Cyrus Shepard
Articolo originale:
Breaking the SEO Rules: When Not to Follow Best Practices - Whiteboard
Friday
http://moz.com/blog/breaking-the-seo-rules-when-not-to-follow-best-practiceswhiteboard-friday
30 mag 2014
Salve fan di Moz e benvenuti a questa
nuova puntata di Whiteboard Friday, sono
Cyrus Shepard. Oggi parleremo di uno dei
miei argomenti preferiti: infrangere le
regole SEO e quando non seguire le "best
practice".
Immagine di: Ensign John Gay
USS Constellation, U.S. Navy
Archivio fotografico NASA
Ora, le 'migliori prassi' sono qualcosa di
cui si parla molto qui a Moz e spesso le
persone sono irremovibili nel volerle
seguire. Quindi, prima di iniziare, vi dirò
esattamente cosa intendiamo con "best
practice".
Le best practice
Ad esempio, una best practice potrebbe essere che il meta tag della descrizione può
essere lunga fino ad un certo punto, o che la lunghezza del tag title deve essere di 512
pixel, o altre cose del genere. Quindi, con best pactice, si intende un insieme di
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regole che dimostrano di produrre costantemente risultati superiori. Non vuol dire
che siano l'unico modo per fare le cose, ma in generale, con l'andare del tempo, offrono i
migliori risultati rispetto ad altre tecniche.
Le best practice sono utilizzate anche come metro di riferimento, in modo che quando si
confrontano due diverse tecniche SEO (come due diverse la lunghezze del titolo), su un
insieme di risultati della ricerca, possiamo utilizzare quel parametro come riferimento per
misurare l'effetto risultante.
Infine, le best practice sono destinate a evolversi e migliorare. Le best practice
migliorano nel tempo. Se avete una attività o se fate SEO, le vostre best practice
cambieranno: più bravi diventate in quello che fate e più imparate. E' una cosa che la
gente spesso dimentica: le best practice cambiano.
Ma a volte potreste dover ignorare le best practice e questo è ciò di cui parleremo. Uno
dei primi motivi che ci spinge a dimenticare le best practice è quando si vuole ottenere
un ROI più elevato per il nostro business. Quando lavorate sul sito di un cliente, o se fate
SEO in-house, il tempo e le risorse sono limitate, per cui volete assicurarvi di svolgere
l'attività che conduca al più alto ritorno sull'investimento.
1 - Attività ad alto ROI
Un esempio estremamente comune è quando si è agli inizi. Quando una persona è
nuova alla SEO, inizia una campagna e comincia ad ottimizzare i vari elementi sulle
pagine, la percorribilità dei link per i crawler e l'accessibilità per i motori di ricerca.
All'inizio della campagna, questa è un'attività con ROI molto elevato.
Via via che correggete quegli errori sul sito e via via che l'ottimizzazione sui motori di
ricerca migliora, lavorando sugli elementi sulle pagine, il ritorno dell'investimento
comincia a calare. L'errore che fa la gente, è rimanere su questa strada troppo a
lungo, correggendo ogni piccolo presunto problema sul loro sito, senza vedere più
un grande ritorno dell'investimento.
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Allo stesso tempo, ignorano tutte le altre questioni, come il link building, o la
creazione di una comunità, andando fuori sui social media, quando invece sarebbero
attività con un ROI molto più elevato. Quindi, anche se rimanere sui loro siti e risolvere
tutti quei problemi, sarebbe una best practice, a volte ci sono attività molto più proficue
da perseguire.
2 - Valutare costi e benefici
Dovete sempre pesare ai costi ed ai benefici della SEO che state facendo, perché
lavorare sulle best practice e attuare gli interventi SEO sul vostro sito web, a volte ha un
costo, soprattutto quando apportate delle modifiche. Dovete dare una giustificazione di
quello che volete ottenere, in cambio dell'impegno che ci mettete.
Un esempio che ricorre spesso, è una best practice che prevede di avere le keyword
nella struttura dell'URL. Le persone ci scrivono e ci chiamano perché hanno una struttura
dell'URL come questa: example.com/categoria/keyword e vogliono passare a
quest'altra struttura: example.com/keyword/keyword, attraverso una massiccia
riorganizzazione del sito.
Ora, tenete presente che per fare questo ci vogliono un mucchio di redirect 301. Si può
perdere un po' di link equity (valore complessivo trasmesso dai link esterni – n.d.t.) e si
può anche perdere ranking. Alla fine, c'è da chiedersi se il cambiamento è valso la pena,
se vale il costo di farlo. In molti casi la risposta è negativa.
Noi abbiamo un motto: se non è rotto, non aggiustarlo. Perché fare enormi e
massicci cambiamenti, costerà. Se vi posizionate già abbastanza bene, vi
consiglieremmo di lasciar stare, anche se questo viola le best practice.
3 - Ottimizzare per altri obiettivi
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Molte volte in cui potreste voler violare le best practice, è quando state ottimizzando per
altri obiettivi. Prendiamo ancora una volta l'esempio del tag title di 512 pixel, che è in
genere la quantità massima del tag title che Google mostrerà nei suoi risultati di ricerca.
Ecco, questo è quello che noi definiamo best practice per il tag title.
Ma non vuol dire che dovreste andare a riscrivere ogni tag title del vostro sito. Potreste
star ottimizzando per la condivisione sociale. Se avete un tag title straordinario e sta
andando forte su Twitter, su Facebook, su Google+, LinkedIn, e verrà condiviso in tutti i
posti, potrebbe andar bene superare quella lunghezza di 512 pixel.
Se avete un tag title che converte davvero bene, sta portando molte vendite alla vostra
home page e compare in altri posti, potete decidere di non riscriverlo.
Se avete un ranking molto buono, non c'è motivo di fare questo cambiamento,
soprattutto se si tratta di centinaia o migliaia di tag title nel sito. Entriamo di nuovo nella
mentalità del rapporto costi-benefici.
Quindi sì, la best practice dirà di averne uno di 512 pixel ed è spesso il caso di
mantenerlo entro questi limiti, perché dimostrano di portare costantemente a risultati
superiori. Ma non in tutti i casi, perché a volte gli obiettivi possono essere differenti.
4 – Evoluzione e miglioramento
Il punto finale è questo concetto di evoluzione e miglioramento. Parte del mestiere del
SEO è imparare incessantemente cosa funziona e cosa non funziona. Google e gli altri
motori di ricerca sono in continuo aggiornamento dei loro algoritmi, quindi dobbiamo
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sperimentare. Dobbiamo imparare cose nuove, provare cose nuove. Dobbiamo
migliorare costantemente queste best practice, non scolpirle nella pietra. Dobbiamo
definirle e cercare di migliorarle nel tempo.
La SEO sta tutto nella scoperta. Ciò che funziona oggi potrebbe non funzionare tra
un anno o due anni da oggi, quindi dobbiamo avere la mente aperta, continuare ad
imparare e continuare a rendere le nostre best practice migliori possibili.
Questo è tutto per oggi. Grazie.
Cyrus Shepard
traduzione di Marco Dini
SEOmoz non è affiliato con questo sito e non ha visionato questa traduzione. SEOmoz
fornisce i migliori strumenti [http://www.seomoz.org/tools] e risorse
[http://www.seomoz.org/blog] SEO del Web.
Altri articoli di Cyrus Shepard
http://www.ideawebitalia.it/author/cyrus-shepard/
Foto di apertura
Autore: Ensign John Gay, USS Constellation, U.S. Navy
Immagine originale: http://apod.nasa.gov/apod/image/0708/sonicboomplane_navy_big.jpg
Termini di riproduzione dell'immagine:
http://www.nasa.gov/audience/formedia/features/MP_Photo_Guidelines.html#.U4mrofRdV20
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