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Chateaubriand la bellezza salverà il cristianesimo

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Chateaubriand la bellezza salverà il cristianesimo
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L’ECO DI BERGAMO
VENERDÌ 10 FEBBRAIO 2012
Cultura
A
Artissima di Torino
Via al dopo-Manacorda
Si conoscerà oggi il nome del nuovo direttore di Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea di
Torino. La carica è scoperta da quando Francesco Manacorda è andato a dirigere la Tate di Liverpool.
[email protected]
www.ecodibergamo.it
a
Chateaubriand
la bellezza salverà
il cristianesimo
La storica Lucetta Scaraffia presenta oggi
al Centro Congressi il saggio di Giuliano Zanchi
sul testo più noto del pensatore francese
GIULIO BROTTI
a Dando alle stampe «Il
Genio del Cristianesimo», il 24
germile dell’anno X (14 aprile
1802), Chateaubriand si prefiggeva di confutare l’accusa per
cui la fede in Gesù sarebbe stata nemica «delle arti e delle lettere, della ragione e della bellezza»; all’opposto, egli intendeva dimostrare che «il mondo moderno le deve tutto, dall’agricoltura fino alle scienze
astratte, dai ricoveri per i bisognosi fino ai templi progettati
da Michelangelo e decorati da
Raffaello».
Al capolavoro dello scrittore francese don Giuliano Zanchi, segretario generale della
Fondazione Adriano Bernareggi, ha dedicato un ampio volume intitolato Il Genio e i Lumi. Estetica teologica e umanesimo europeo in François-René
de Chateaubriand (Vita e Pensiero, pagine 358, euro 25, prefazione di Pierangelo Sequeri).
«Il mio tentativo – spiega don
Zanchi – è stato quello di rileggere il “Génie du Christianisme” in una prospettiva teologica. Particolarmente interessante, nella visione del conver-
tito Chateaubriand, è l’idea che contemporanea all’Università
il Logos divino parli alla sensi- di Roma La Sapienza, don
bilità degli uomini; opponen- Massimo Epis, preside della
dosi agli schemi di una teologia Scuola di Teologia del Seminae di una predicazione ormai rio di Bergamo, e il direttore
isterilite, egli scrive che “la re- editoriale di Vita e Pensiero
ligione cristiana è essa stessa Aurelio Mottola.
una specie di passione che ha i
«“Il Genio e i Lumi” è un tesuoi trasporti, le sue gioie, le sto interessante, profondo e
sue lacrime, i suoi amori del impegnativo – afferma Lucetmondo e del deserta Scaraffia, anticito”. D’altra parte, il
pando il senso del«Genio del Cristiache svolUn volume l’intervento
nesimo» si prefigge
gerà oggi -: in queste
intitolato sue pagine, a partire
anche di mostrare
come l’insegnamenun’indagine sulle
«Il Genio da
to del Vangelo si acfonti e i motivi ispie i Lumi», ratori dell’opera di
cordi con i principi
fondamentali della
don
tra estetica Chateaubriand,
cultura moderna: la
Giuliano Zanchi afcentralità della co- e umanesimo fronta la questione
scienza individuale,
assai attuale di un’ala libertà di pensiero, la dignità deguata apologia della fede cridegli affetti e della corporeità stiana rispetto alle provocazioumana». Il libro di don Zanchi ni della cultura contemporasarà presentato oggi pomerig- nea. È una questione che talgio alle 18, presso il Centro volta si tende a rimuovere; epCongressi Giovanni XXIII, in pure, ne va della credibilità del
un incontro promosso dalla Cristianesimo agli occhi dell’uFondazione Bernareggi e dalla manità di oggi. Per toccare il
Libreria Buona Stampa; vi cuore delle persone, dovremprenderanno parte, oltre al- mo essere capaci di presentare
l’autore del volume, Lucetta la peculiare bellezza del mesScaraffia, docente di Storia saggio cristiano, una bellezza
Il visconte François-René de Chateaubriand (1768-1848), è considerato il fondatore del Romanticismo francese
Il personaggio
A
Il romantico
in fuga
scoprì Dio
A
Nato nel 1768 a Saint-Malo, in Bretagna, François-René de Chateaubriand è considerato il primo grande autore del romanticismo francese. Disgustato dagli eccessi della Rivoluzione del 1789, si recò in America e, dopo aver combattuto nelle
file dei monarchici, in Inghilterra.
Convertito al cattolicesimo, ritornò
in patria e diede alle stampe nel
1802 «Il Genio del Cristianesimo».
Morì nel 1848 a Parigi.
che va al di là dei limiti o della
goffaggine personale di chi è
chiamato ad annunciarlo».
«Per certi aspetti – prosegue
Lucetta Scaraffia -, potremmo
dire che Chateaubriand visse
in un’epoca simile alla nostra:
si veniva da un periodo di secolarizzazione radicale, in cui l’illuminismo aveva “desertificato” il territorio degli affetti
umani, in nome di un univoco
criterio di razionalità. In quella temperie, in cui sembrava
che il Cristianesimo fosse stato sospinto ai margini della vita sociale e culturale, FrançoisRené de Chateaubriand ebbe
un’intuizione formidabile:
pensò di sviluppare un’apologia della fede cristiana da un
punto di vista estetico, mostrandone in primo luogo l’in-
trinseca bellezza; e poi, evidenziandone la fecondità sul piano della produzione culturale,
filosofica, giuridica». Anche
per quanto concerne lo stile di
scrittura, curatissimo, il Genio
del Cristianesimo doveva essere all’altezza di tale messaggio:
«Si capisce, dunque – commenta ancora Lucetta Scaraffia -, perché la lettura di quest’opera abbia suscitato in molti “un colpo al cuore”, secondo
la formula usata dal teologo
Hans Urs von Balthasar. Tradotto in numerosissime lingue,
il capolavoro di Chateaubriand
ha prodotto in tutto il mondo
una rinnovata considerazione
per la dimensione religiosa e
per il “caso serio” costituito del
Vangelo». ■
©RIPRODUZIONE RISERVATA
a
Cinque capolavori della Carrara
restaurati dal Rotary Bergamo Sud
a ll restauro di cinque capolavori della Carrara sarà finanziato con 50.000 euro dal Rotary Club
Bergamo Sud.
Sono: San Gerolamo con il leone
di Zanetto Bugatto; Madonna
col Bambino di Carlo Crivelli;
Madonna col Bambino di Ambrogio Bergognone; Ritratto di
giovane di Giovanni Bellini; Assunzione di Maria di Benedetto
Bembo. «Queste opere faranno
certamente parte del riallestimento della futura Carrara»
spiega l’assessore alla Cultura e
Spettacolo del Comune, Claudia
Sartirani: «lo stanziamento offerto dal Rotary consentirà il restauro di questi cinque capolavori e l’opera di “manutenzione”
ad altissimo livello di un nucleo
omogeneo: quello quattrocentesco, il più antico, della collezione Lochis, un gruppo di 41 dipinti che hanno una storia co-
mune a partire dalla prima metà
dell’Ottocento, quando entrano
nella collezione, fino ad oggi».
L’iniziativa è stata presentata ieri mattina presso la Sala
Tremaglia del Donizetti. Nell’occasione l’assessore ha ricordato che è «in fase avanzata il
restauro della Madonna col
Bambino di Mantegna, in corso
presso l’Opificio delle Pietre
Dure di Firenze: per settembre
l’avremo in città. Dalla chiusura
della Pinacoteca ad oggi, le numerose mostre che si sono succedute sono state occasione per
il restauro di centinaia di opere:
tra le altre Canberra, che dall’8
dicembre ad oggi ha registrato
75.000 presenze». Altre opere
della Carrara sono poi in partenza per due destinazioni internazionali: in aprile sarà inaugurata una nuova Mostra Carrara al Museo Puskin di Mosca
Giovanni Bellini, ritratto di giovane
e in maggio un’altra esposizione pinti omogenei per epoca e proal Metropolitan Museum di venienza è un’occasione unica New York.
sostiene Giovanni Valagussa,
«Ci siamo focalizzati su un conservatore della Carrara - che
gruppo omogeneo di opere - ha stimola ad approfondire quechiarito, da parte sua, il presi- stioni di metodo del restauro. Il
dente del Rotary Bergamo sud, sostegno del Rotary permette di
Nicoletta Silvestri - perché vo- intervenire su un gruppo di digliamo un progetto pilota, pinti della stessa epoca e con
esemplare anche per altre asso- analoga storia conservativa: enciazioni che vogliano
trati nella collezione
lasciare un segno in
Lochis fra gli anni
questo museo. Il lavoTrenta e Quaranta
ro prelude alla prepadell’Ottocento, rerazione di un primo
staurati dai restauratomo del catalogo
tori di Lochis, entradella raccolta Lochis,
no alla Carrara nel
dedicato ai dipinti del
1866. Vengono poi reQuattrocento».
staurati da Mauro
Ma le buone notiPellicioli negli anni
zie per la Carrara non
Trenta e poi restano
finiscono qui: Amalia Bergognone,
intatti sino ad oggi.
Pacia, della Sovrin- Madonna
Per questo, in un pritendenza di Milano
mo tempo, bisognerà
ha comunicato che mercoledì la concentrarsi sull’analisi della
Sovrintendenza ha deciso di storia conservativa comune di
eseguire nel suo laboratorio il queste opere. Un sistema ottirestauro dell’unico Raffaello mo per un museo, che consendella Carrara. Sui tempi di rea- tirà un risultato omogeneo anlizzazione, però, è prematuro che nella futura esposizione, cosbilanciarsi. L’inizio lavori, ve- me avviene nei grandi musei del
rosimilmente, sarà nell’autun- mondo». ■
Vincenzo Guercio
no 2012.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Lavorare su un gruppo di di-
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