Comments
Transcript
Sistemi monodimensionale a tempo discreto
Sistemi monodimensionale a tempo discreto Un sistema monodimensionale a tempo discreto è un dispositivo, un apparato, un programma per calcolatore che elabora una sequenza d’ingresso x[n] e genera una sequenza di uscita y[n]. x[n] y[n] ? Proprietà di un sistema: • Lineare • Stazionario • Causale • Stabile • Istantaneo o senza memoria • Invertibile Sistemi lineari e stazionari (SLS) a tempo discreto Un SLS a tempo discreto è caratterizzato completamente dalla conoscenza della risposta impulsiva h[n] definita dalla relazione h[n] = T[δ [n]] La sequenza di uscita di un SLS è la somma di convoluzione fra la sequenza di ingresso e la risposta impulsiva del sistema stesso. y[n] = +∞ ∑ x[k ] h[n − k ] = x[n] ⊗ h[n] k =−∞ Condizione necessaria e sufficiente per la stabilità in senso BIBO è la assoluta sommabilità della sua risposta impulsiva: +∞ ∑ h[k ] < +∞ k =−∞ Un SLS è causale se e solo se la sua risposta impulsiva è una sequenza causale cioè se: h[n]=0 se n < 0 Risposta in frequenza di un SLS • La risposta in frequenza di un SLS a tempo discreto è la trasformata di Fourier della risposta impulsiva h[n] del sistema stesso: H (f )= +∞ ∑ h[n] e − j 2 πnfT n = −∞ • La risposta in frequenza è il rapporto fra le trasformate rispettivamente della sequenza di uscita e di ingresso : H (f )= Y (f ) X( f ) Data la risposta in frequenza, definiamo anche per i sistemi a tempo discreto la risposta in ampiezza A( f ) = H ( f ) e la sua risposta in fase θ ( f ) = ∠H ( f ) Distorsioni di fase ed ampiezza La condizione di non distorsione di ampiezza e/o fase per i segnali discreti, equivalente a quella per i segnali a tempo continuo, è la seguente: y[n] = K x[n − n0 ] Nel dominio della frequenza, la condizione precedente si traduce nei due seguenti requisiti per la risposta in ampiezza e la risposta in fase A( f ) = K θ ( f ) = −2πfn0 T Sistemi in cascata e in parallelo y[n] w[n] x[n] h2 [n] h1 [n] h[n] = h1 [n] ⊗ h2 [n] h1 [n] x[n] y[n] h [n] 2 h[n] = h1 [n] + h2 [n] Filtri a tempo discreto Le caratteristiche di selettività di un filtro a tempo discreto con risposta in frequenza H ( f ) (che è una funzione periodica di periodo 1/T) sono determinate dall'andamento della sua risposta in ampiezza H ( f ) in un solo periodo della funzione, ad esempio, nell'intervallo [-1/2T, 1/2T]. I filtri sono classificati in passa basso, passa alto, passa banda, elimina banda. – HLP (f) – HHP (f) 1 1 ••• ••• –1/2T –B B 1/2T ••• f –1/2T –B Passa basso – H BP ••• – H (f) BR (f) 1 ••• ••• ••• ••• B – f0 1/2T f Passa alto 1 –1/2T B f0 Passa banda B 1/2T f –1/2T – f0 f0 Elimina banda 1/2T f Risposta all’impulso dei filtri ideali Calcoliamo la risposta impulsiva dei filtri passabasso e passa-alto ideale a tempo discreto. La risposta in frequenza del passa-basso ideale è una funzione rect(·) periodicizzata con periodo frequenziale 1/T. - Filtro passa-basso: 1 ∞ f − k /T HLP ( f ) = ∑ T ⋅ rect T k = −∞ 2B hLP [n] = 2BT sinc(2 Bt) t = nT = 2BT sinc(2nBT ) - Filtro passa-alto: H HP ( f ) = 1 − H LP ( f ) hHP [n] = δ[n] − hLP [n] = δ[n]− 2BT sinc(2nBT) Si noti che entrambe le risposte impulsive sono non nulle per n < 0. Come già osservato per i sistemi continui, si nota che i filtri ideali non sono causali. Esempio: filtro a media mobile (1/3) Consideriamo il sistema, detto filtro a media mobile, che effettua la seguente trasformazione sulla sequenza di ingresso : 1 n y[n] = x[k ] ∑ N k = n − N +1 Si può verificare che tale sistema è lineare e stazionario. Il sistema esegue una media aritmetica su una finestra mobile di ampiezza N. x[k] x[n*] –3 –2 –1 1 2 3 4 k + + + 4 y[n] y[n*] n* n N–1 N N+1 n h[n] 1/N ••• 0 1 Esempio: filtro a media mobile (2/3) h[n] = 1 (u[ n] − u[n − N]) N N −1 H ( f ) = ∑ h[n] e− j 2πnfT =e − jπ ( N −1) fT n =0 H(f ) = sin(πNfT ) N sin(πfT ) 1 sin(πNfT ) N sin(πfT ) 1.2 1.0 N=16 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 -0.50 -0.25 0.00 0.25 0.50 Frequenza Normalizzata, fT 180 135 N=16 90 45 0 -45 -90 -135 -180 -0.50 -0.25 0.00 0.25 Frequenza Normalizzata, fT 0.50 Esempio: filtro a media mobile (3/3) Il filtro a media mobile viene spesso utilizzato per eliminare le fluttuazioni rapide di un segnale (cioè per smussare il segnale) senza modificarne l'andamento generale di lungo termine. La figura mostra l'andamento dell'indice della borsa Italiana MIB durante l'anno 1998. 40000 35000 30000 25000 20000 01-01-1998 01-04-1998 01-07-1998 01-10-1998 31-12-1998 Giorno 40000 35000 30000 25000 20000 01-01-1998 N=16 01-04-1998 01-07-1998 Giorno 01-10-1998 31-12-1998 Esempio Consideriamo il sistema di figura in cui la frequenza di campionamento è 48 kHz e il segnale di ingresso è inoltre x(t) = cos(2πf0 t ) con fo=16 kHz. x(t) fc x[n] y[n] z[n] h[n] NL Determiniamo l'espressione del segnale d'uscita y[n] sapendo che il sistema nonlineare (NL) a tempo discreto è caratterizzato dalla relazione ingresso-uscita z[n]=x2[n], e che la risposta impulsiva del successivo filtro è: 1 n h[n] = sinc 2 2 y[n] = 1 2 _ H(f) 1 ••• –60 –48 –36 ••• –12 12 36 48 60 f (kHz) Cambiamento delle frequenza di campionamento x(t) H(f) x[n] A/D B f c =48 kHz z[n] 1 Cambia Frequenza Campionam. y[m] y(t) D/A f f c=48 kHz f c'=32 kHz Le operazioni principali di cambiamento della frequenza di campionamento possono essere ricondotte ad una combinazione di due funzioni base, chiamate: fc • sovracampionamento (quando fc’>fc) • sottocampionamento (quando fc’<fc’) Tali funzioni, opportunamente combinate, consentono di modificare fc secondo un fattore razionale arbitrario, in modo da generare una nuova sequenza con cadenza: fc ' = ( p/ q) ⋅ f c con p e q interi. Sovracampionamento con interpolazione numerica (1/7) L'aumento della cadenza di campionamento secondo un fattore intero M è chiamato sovracampionamento ed è rappresentato dal blocco illustrato in figura x[n] y[m] M fc f c '=M·f c Nell'operazione di sovracampionamento, anche quando non esplicitamente indicata, è sempre compresa una funzione di interpolazione numerica. Per capire la necessità di quest'ultima funzione scomponiamo il blocco sovracampionatore nei due componenti elementari della seguente. x[n] ZP fc xZP [m] f c '=M·f c y[m] Hp (f) f c '=M·f c Il blocco ZP (Zero-Padding) è quello che materialmente effettua l'aumento nella velocità di campionamento. Sovracampionamento con interpolazione numerica (2/7) L'aumento della frequenza di campionamento viene ottenuto mediante inserimento di M-1 campioni nulli tra ciascuna coppia di campioni consecutivi nella sequenza originaria x[n], come illustrato nell’esempio seguente: x[n] 0 1 2 3 4 M=4 x ZP [m] 0 4 x[n] m = n ⋅ M x ZP [m] = 0 altrimenti n 8 12 x ZP [m] = 16 +∞ m ∑ x[n]δ [m − Mn] n = −∞ Sovracampionamento con interpolazione numerica (3/7) Si dimostra che le trasformate delle sequenze x[n] e xZP[m] sono identiche infatti X ZP ( f ) = +∞ ∑ xZP [m]e − j 2 πmfT ′ m= −∞ X ZP ( f ) = +∞ ∑ x[n]e n =−∞ − j 2 πMnfT / M = +∞ ∑ x[n]e − j 2 πnfT = X(f ) n =−∞ Il periodo-base della trasformata di Fourier del segnale sovracampionato è M volte più grande del corrispondente periodo-base della trasformata del segnale originale. Al blocco ZP si fa quindi seguire un filtro passabasso ideale, avente banda B=1/2T e guadagno in continua Hp (0) = M . Lo spettro che si ottiene in uscita è identico a quello che si sarebbe ottenuto campionando direttamente il segnale analogico di partenza con la frequenza di campionamento fc’. Sovracampionamento con interpolazione numerica (4/7) Il filtro interpolatore (che non va confuso con gli interpolatori D/A) ha cancellato le immagini presenti nello spettro del segnale d’uscita. X(f) 1 − M T − M 2T − 1 1 − T 2T X − M T − 1 T 1 2T ZP M 2T M T f M 2T M T f M 2T M T f M T f (f) M 2T H p (f) M − M T − M 2T − 1 1 − T 2T M − M T − 1 2T 1 2T 1 T Y(f) 1 2T Sovracampionamento con interpolazione numerica (5/7) La sequenza y[m] è, quindi, una versione interpolata del segnale xZP[m] . I campioni nulli introdotti vengono sostituiti da campioni interpolati che assicurano una maggiore "regolarità" del segnale sovracampionato, come illustrato nella seguente figura. x ZP [m] 0 4 8 12 16 m x[n]·h p [m-Mn] n=0 n=3 n=4 n=1 n=2 m 0 4 8 12 16 4 8 12 16 y[m] 0 m Sovracampionamento con interpolazione numerica (6/7) Il sovracampionamento riduce la distorsione d’ampiezza. y[m] x[n] x(t) q(t) 2 1/T z(t) h(t) HOLD 2/T (a) x[n] x(t) q1 (t) HOLD h1 (t) z1 (t) 1/T (b) 2 X(f) • • • - 2/T • • • -1/2T 1/2T 2/T f 2 X(f) • • • - 2/T -1/2T • • • 1/2T 2/T f Sovracampionamento con interpolazione numerica (7/7) Molti dei lettori Compact Disc comunemente in commercio usano un circuito di sovracampionamento per meglio effettuare la conversione del segnale da numerico ad analogico. 1.8 Necessità di filtri selettivi che tipicamente sono a fase non lineare 1.6 1.4 X(f) 1.2 HAI (f) 1.0 sinc(fT) 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 -0.2 -100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100 Frequenza (kHz) 1.8 1.6 1.4 M=4, fc '=176.4 kHz Y(f) 1.2 HAI '(f) 1.0 sinc(fT') 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 -0.2 -200 -150 -100 -50 0 50 Frequenza (kHz) 100 150 200 Il sovracampionamento consente l’utilizzo di filtri antiimmagine più semplici e meno selettivi e quindi a fase lineare. Inoltre si ha il vantaggio di una riduzione della distorsione di ampiezza. Decimazione o sottocampionamento (1/2) L'operazione duale del sovracampionamento è la decimazione rappresentata nella seguente figura: x[n] y[m] M fc f c '=f c /M y[m] = x[M ⋅ m] x[n] 0 4 8 12 16 M=4 y [m] 0 n 1 2 3 4 m Decimazione o sottocampionamento (2/2) Si dimostra che lo spettro della sequenza decimata è dato da una somma di M repliche della trasformata della sequenza originaria, ciascuna traslata rispetto alla precedente di una quantità pari alla frequenza di campionamento "di uscita“: M −1 k M −1 = ∑ X ( f − k ⋅ fc′) Y ( f ) = ∑ X f − MT k= 0 k= 0 X(f) M=4 1 − 1 T 1 2MT − 1 2MT 1 T f M T f Y(f) k=0 − M T − k=1 M 2T k=2 M 2T k=3 L'operazione di decimazione può comportare un fenomeno analogo a quello dell'aliasing nel campionamento di un segnale analogico se non viene rispettata la condizione: B ≤ 1/(2MT) Cambiamento della frequenza di campionamento Consideriamo uno schema per la conversione alla nuova frequenza di campionamento fc’=32 kHz di un segnale audio campionato a frequenza fc=48 kHz. Il problema è risolubile disponendo di un sovracampionatore di un fattore 2 (che porta la frequenza di campionamento a 96 kHz) seguito da un decimatore di un fattore 3 (che la abbassa ai 32 kHz richiesti), come indicato nella figura: x[n] z[p] 2 fc y[m] 3 f c''=2·f c f c'=f c''/3= =2·f c /3 x[n] fc ZP h[p] f c ''=2·f c f c'' 3 y[m] fc' La realizzazione del sistema richiede, per quanto visto finora, l'impiego di un filtro interpolatore (nel sovracampionatore) e di un filtro anti-aliasing (nel decimatore). Sia il primo che il secondo filtro devono essere dei passa-basso ideali aventi rispettivamente banda B1=20 kHz e banda B2=15 kHz. Poiché i due si trovano direttamente in cascata, il primo dei due (avente banda più larga) risulta evidentemente inutile. Trasformata Z di una sequenza (1/2) Le sequenze a energia illimitata non possiedono in generale trasformata di Fourier in senso ordinario, poiché la serie è in generale non convergente. Si introduce in questi casi la sequenza: n 1 x˜[n] = x[n]⋅ r r>0 Calcoliamo ora la trasformata sequenza "smorzata" X˜ ( f ) = ∞ ∑ x˜ [n] e − j 2 π nfT n = −∞ = ∞ ∑ x[n ] r e − n − j 2 πnfT n =−∞ della = nuova ∞ ∑ x[n] (r e j 2 π fT −n ) n = −∞ Definiamo un'unica variabile complessa espressa in forma polare come segue: ∆ z=re j 2πfT r = | z |≥ 0 −π < ∠z ≤ π ⇒ − 1 1 ≤ f< 2T 2T La trasformata di Fourier della sequenza "modificata" è proprio “la trasformata z” ovvero una diversa trasformata del segnale originario dipendente appunto dalla variabile complessa z X ( z) = Z [ x[ n]] = +∞ ∆ ∑ x[n ] z − n n =−∞ bilatera ∞ X(z) = ∑ x[n]z− n =0 monolatera n Trasformata Z di una sequenza (2/2) La trasformata Z rappresenta una serie di potenze o serie di Taylor-Laurent che converge in un dominio del piano complesso descritto dalla relazione R1 < z < R2 ove R1 ed R2 sono i cosiddetti raggi di convergenza e dipendono dalla particolare sequenza di cui si cerca la trasformata. ℑ[z] Zona di Convergenza R1 R2 a b ℜ[z] ESEMPIO Per il segnale gradino u[n] abbiamo: X(z) = X˜ ( f ) = ∞ ∑ x˜ [n] e n = −∞ = 1 1 = 1 1 j 2 fT 1 − r − e− π 1 − z− − j 2πnfT ∞ = ∑ u[n] r e n =0 r = z >1 − n − j 2πnfT ∞ = ∑ (r e n =0 ) −1 − j 2πfT n Relazione tra trasformata Z e di Fourier X(z) = ∞ ∑ x[n]z −n X(f )= n = −∞ ∞ ∑ x[n]e − j 2πnfT = n = −∞ ∞ ∑ x[n](e − j2πfT n = −∞ ) n Si può ottenere la trasformata di Fourier dalla conoscenza della trasformata Z semplicemente ponendo: ℑ[z] Zona di convergenza X ( f ) = X(z) z =e j 2 πfT |z|=1 f=1/2T f=0 1 ℜ[z] X( f) f=-1/2T Inversione della trasformata Z L’antitrasformata della trasformata Z rappresentata dalla seguente relazione Cauchy-Riemann): x[n ] = 1 n −1 X z z dz ( ) ∫ 2πj è (di Proprietà della trasformata Z • Linearità • Teorema del ritardo x[n] X(z) x[n-no] X(z)z -no • Teorema della moltiplicazione per il tempo Z [n ⋅ x[n]] = +∞ ∑ n ⋅ x[n] z n = −∞ −n +∞ = − z ∑ x[n] (−n) z− n =−∞ • Teorema della convoluzione Z[x[n]⊗y[n]]=X(z)Y(z) n −1 = −z d X (z ) dz Componenti elementari dei sistemi a tempo discreto x[n] a x[n] a Moltiplicatore per una costante x[n] x[n–1] z –1 Ritardatore di un passo x1 [n]+x2 [n] x [n] 1 Sommatore minimo x2 [n] In generale, un SLS causale a tempo discreto può essere descritto da una equazione (forma normale) alle differenze lineare e a coefficienti costanti di ordine N: N M m=1 k=0 y[n] = − ∑ am y[n − m] + ∑ bk x [n − k ] Rappresentazione in forma diretta x[n] y[n] b0 z –1 z –1 b1 x[n–1] -a1 z –1 y[n–1] z –1 b2 z x[n–M] -a N –1 y[n–N] bM Sottosistema A Sottosistema B Il disegno fa riferimento al caso particolare M>N, ma in generale tra questi due parametri non c'è alcuna relazione. In totale si hanno M+N elementi di ritardo. È possibile invertire l’ordine dei sottosistemi senza che il comportamento globale muti minimamente: si ottiene così la seguente struttura modificata rappresentata in figura Rappresentazione in forma diretta y[n] x[n] b0 z –1 z –1 b1 -a1 z –1 z –1 b2 -a N z –1 bM Sottosistema B Sottosistema A In questa nuova configurazione i due registri di ritardo hanno in ingresso il medesimo segnale; essi possono allora essere sostituiti da un unico registro che "serve" entrambi i sottosistemi, di lunghezza pari al massimo tra M ed N. Rappresentazione in forma canonica y[n] w[n] x[n] b0 z –1 b1 -a 1 z –1 bN -a N z –1 bM La struttura canonica minimizza il numero di ritardi necessari all'implementazione dell'equazione alle differenze (ovviamente infatti max(M,N) e N+M), ma richiede la considerazione esplicita del segnale interno al circuito. Risposta all’impulso e funzione di trasferimento Un sistema è completamente caratterizzato anche quando se ne conosce la risposta impulsiva: h[n] = T[δ [n]] La funzione di trasferimento di un SLS avente risposta impulsiva è definita come la trasformata Z della sequenza h[n]: H (z ) = ∆ +∞ ∑ h[n] z −n n= −∞ la funzione di trasferimento di un sistema é anche espressa dal rapporto fra la trasformata Z della sequenza d'uscita e quella della sequenza d'ingresso: Y ( z) H ( z) = X (z ) In particolare vale M H (z) = Y ( z) = X (z) 1 ∑b z −k k k= 0 N + ∑ am z − m m=1 funzione razionale fratta nella variabile z-1. Sistemi a risposta all’impulso finita (FIR, Finite Impulse Response) I SLS causali caratterizzati da una funzione di trasferimento razionale fratta con N=0 perdono il carattere di ricorsività e la relativa equazione si semplifica in: M y[n] = ∑ bk x[ n − k ] k =0 La relativa funzione polinomio in z-1 di trasferimento M H(z) = ∑ bk z − k k=0 e, antitrasformando, la risposta all’impulso è bn 0 ≤ n ≤ M h[n] = ∑ bk δ [n − k] = 0 altrimenti k =0 M che è una sequenza di durata finita. è un Forma diretta o canonica di sistemi FIR y[n] x[n] b0 z –1 b1 z –1 b2 z –1 bM Sistemi a risposta all’impulso infinita (IIR, Infinite Impulse Response) Se invece N>0 l'equazione alle differenze comporta un calcolo ricorsivo. Questa ricorsione dà luogo ad una memoria infinita per il sistema o, equivalentemente, ad una risposta impulsiva di durata infinita. Quando M=0 si parla di sistema puramente ricorsivo, ovvero caratterizzato dall’equazione: N y[n] = − ∑ am y[n − m] + b0 x[n] m= 1 x[n] y[n] b0 z –1 -a1 y[n–1] z –1 -a N y[n–N] Stabilità dei sistemi FIR e IIR (1/2) Poiché la risposta impulsiva è costituita da un numero finito di valori di ampiezza limitata, la condizione di assoluta sommabilità di è sicuramente verificata. Segue che tutti i sistemi FIR sono sempre stabili (BIBO) senz'alcuna condizione sul numero dei coefficienti e sui valori (limitati) da essi assunti: per questa ragione si usa dire che i sistemi FIR sono incondizionatamente stabili. Per i filtri IIR, invece, la stabilità non è sempre garantita, come si vede facilmente da semplici esempi. ESEMPIO y[n] = 2y[n − 1] + x[n ] la cui risposta all’impulso è h[n] = 2 n u[n] che diverge quando n tende ad infinito e non può dunque essere assolutamente sommabile. Il semplice sistema IIR dunque non è stabile. Stabilità dei sistemi FIR e IIR (2/2) Analizziamo perciò il caso generale di un sistema IIR puramente ricorsivo con funzione di trasferimento H( z) = b0 −1 −2 −N 1 + a1 z + a2 z + ... + aN z e calcoliamo per prima cosa le N radici zpm dell'equazione in z −1 1 + a1 z + a2 z −2 + ... + aN z −N =0 riscrivere la H(z) attraverso la scomposizione in fratti semplici N −1 Am ( ) H z A 1− z z = ( ) m p H( z) = ∑ −1 m =1 1 − z p m z m z= z pm antitrasformando si ottiene N h[n] = ∑ hm [n] m =1 hm [n] = Am znp m u[n] Il sistema è allora stabile sotto la condizione: zp m < 1 m = 1, K, N ovvero che i poli della funzione di trasferimento siano tutti interni alla circonferenza di raggio unitario del piano z. Progetto di filtri IIR (1/5) q TECNICA DELL’INVARIANZA IMPULSIVA I filtri a tempo discreto vengono progettati partendo da prototipi di filtri analogici con risposta all’impulso ha(t). H (f )= h[n] = T ha (nT ) +∞ k H f − ∑ a T k = −∞ il valore di T è scelto in modo da evitare l’aliasing. Nel caso di filtro ideale passa-basso si ha: H (f) a 1 –B B f _ H(f) 1 ••• ••• –1/T –1/2T –B B 1/2T 1/T f Progetto di filtri IIR (2/5) I filtri reali sono filtri causali e la loro risposta in frequenza non può essere rigorosamente limitata in banda e quindi in questo caso si ha: H(f) f _ H(f) H(f+1/T) –1/T H(f–1/T) H(f) –1/2T 1/2T 1/T f In genere le risposte in frequenza coincidono se di sceglie una frequenza di campionamento 1/T sufficientemente grande. Non ha senso applicare l'invarianza impulsiva a filtri passa-alto o elimina-banda per i quali l'aliasing è intrinsecamente ineliminabile. Progetto di filtri IIR (3/5) Se il filtro prototipo analogico ha una funzione di trasferimento razionale fratta in s, si può ricavare direttamente la funzione di trasferimento del filtro a tempo discreto (che risulta a sua volta razionale fratta in z-1), senza dover esplicitamente calcolare la risposta impulsiva a tempo continuo . N(s ) β 0 + β1 s + K + β M sM Ha (s) = = D(s) α 0 + α 1 s + K+ α N s N Ai = H a (s)(s − s i ) s= s N Ai i =1 s − si Ha ( s) = ∑ N ha (t ) = ∑ Ai e i =1 si t u(t ) N h[n] = ∑ T Ai e nsi T i u[n] i =1 N TAi si T −1 i=1 1 − e z H(z) = ∑ Dunque la funzione di trasferimento del filtro a tempo discreto è direttamente ricavabile dai poli e dai residui della funzione di trasferimento del filtro analogico. Se il sistema di partenza è stabile, esso ha poli a parte reale negativa e quindi i poli del sistema a tempo discreto così ottenuto hanno modulo minore di uno ed è pertanto anch’esso stabile. Progetto di filtri IIR (4/5) q LA TECNICA DELLA TRASFORMAZIONE BILINEARE Viene applicata per la progettazione di qualsiasi tipo di filtro e quando non è possibile aumentare la frequenza di campionamento. Con questa tecnica la H(z) del filtro numerico si ottiene dalla H(s) del filtro analogico applicando la relazione − −1 s= 21 z −1 T 1+ z nota come trasformazione bilineare. ℑ[z] ω z= σ 1+ sT/2 1− sT/2 1 ℜ[z] Se il sistema analogico è stabile anche quello numerico ricavato tramite trasformazione bilineare è stabile. Progetto di filtri IIR (5/5) Nella tecnica della trasformazione bilineare la corrispondenza diretta delle frequenze e delle risposte in frequenza è la seguente: fa = 1 tan(π fT ) πT H ( f ) = Ha 1 tan(πfT ) πT H(f) f _ H(f) –1/T –1/2T 1/2T 1/T f La trasformazione bilineare non dà luogo ad aliasing. La scala delle frequenze subisce una compressione nonlineare nel passaggio dal sistema analogico al sistema a tempo discreto che porta ad una deformazione della risposta in frequenza. Per rispettare le specifiche di banda del filtro numerico si applica una predistorsione (prewarping) che permette di precompensare.