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Alimenti Funzionali

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Alimenti Funzionali
Alimenti Funzionali
Maria Lisa Clodoveo In collaborazione con Dario Fusillo Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" 1 Il rapporto tra dieta alimentare e salute è noto da tempo immemorabileall’essere
umano.
Figura 1 Evoluzione del consumatore Sane e corrette abitudini alimentari sono alla base di uno sviluppo armonico di ogni soggetto che, metabolizzando le razioni giornaliere di cibo, riesce a svolgere al meglio le sue mansioni vitali non sviluppando malattie che potrebbero ridurre le sue aspettative di vita. L’importanza di disciplinare l’alimentazione nella vita dell’uomo al fine di migliorare la sua vita è testimoniata anche dal legame che è stato stabilito nei millenni tra religione e regole alimentari. Il comando religioso legittimava al più alto livello ciò che l’esperienza, prima ancora delle risposte scientifiche, suggeriva empiricamente come la scelta più appropriata per la continuazione della specie. Checosaèunalimento?
Il termine alimento indica qualsiasi prodotto, naturale o trasformato, destinato a essere ingerito da esseri umani; l'alimento contiene nutrienti, non nutrienti, anti‐nutrienti e altre sostanze aggiunte o neoformate nel corso della produzione, preparazione o trattamento. Figura 2 Neo ‐ Arcimboldo 2 Checosaèl’alimentazione?
L’alimentazione è la funzione che precede la nutrizione e consiste nell’assunzione di quei prodotti – gli alimenti ‐ che consentono di garantire le funzioni vitali all’organismo. Checosaèlanutrizione?
La nutrizione è il complesso di operazioni biochimiche che consente la trasformazione dei nutrienti contenuti negli alimenti, dopo digestione e assorbimento, in sostanze funzionali alle attività dell’organismo. Perchéassumiamoglialimenti?
Al di là della pura sopravvivenza, l’obiettivo fondamentale legato all’assunzione degli alimenti è quello di garantire il corretto mantenimento dell’omeostasi, che è la capacità degli organismi viventi di mantenere un equilibrio interno pur al variare delle condizioni esterne. L’omeostasi può essere intesa come quel processo del corpo rivolto a mantenere la necessaria stabilità del funzionamento organico affinché la vita e la salute possano continuare. Qualifunzionisvolgonoglialimenti?
Oltre a soddisfare i bisogni del corpo, gli alimenti rispondono a bisogni individuali di ordine nutrizionale, sociale e psicologico: . gli alimenti nutrono, svolgono una funzione biologica: crescita e rinnovo dell’organismo. ∙ gli alimenti svolgono una funzione di aggregazione, una funzione sociale: convivio, ricreazione,
intrattenimento, persuasione, conciliazione. ∙ gli alimenti possono gratificare, svolgono una funzione psicologica: la compensazione, particolarmente
legata ai cosiddetti “cibi di conforto”, quegli alimenti che regalano sensazioni di benessere, di consolazione, di piacere “. Quello che ciascuno cerca nel cibo dipende dalle specifiche caratteristiche biologiche e dal metabolismo di ognuno, ma anche dal carattere, dai significati che il cibo ha assunto nella propria famiglia di origine e nella propria educazione, dalle valenze che vengono messe in risalto nella cultura di appartenenza, dalla comunicazione di massa e dalle mode, dalle esigenze del momento, etc. etc. 3 Comesiesplicalafunzionebiologicadeglialimenti?
Il cibo, una volta ingerito, grazie alla presenza di principi nutritivi, soddisfa molteplici funzioni: ∙ i principi nutritivi forniscono energia per lo svolgimento delle attività dell’organismo (funzione
energetica); ∙ i principi nutritivi forniscono nutrienti necessari per la costruzione e il mantenimento dei tessuti corporei
(funzione plastica); ∙ i principi nutritivi forniscono sostanze necessarie a regolare i processi biochimici (funzione equilibratrice –
regolatrice – protettiva). Comevengonoclassificatiiprincipinutritivi?
I principi nutritivi vengono classificati in: ∙ macronutrienti (proteine, lipidi, glucidi)
∙ micronutrienti (vitamine, sali minerali)
in funzione della quantità che deve essere assunta giornalmente. Cosasonoleproteine?
Le proteine sono sostanze composte da carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e zolfo. Nell'organismo umano le proteine rappresentano oltre il 50% dei componenti organici e circa il 14‐18% del peso corporeo totale. Alcune proteine sono glicosilate (glicoproteine, per es. l’emoglobina), altre presentano legami con lipidi per rendere possibile il loro trasporto nel sangue (lipoproteine), altre ancora veicolano cationi metallici (metallo‐proteine e metallo‐enzimi, per es. catalasi, alcol deidrogenasi e ceruloplasmina). Figura 3 Fonti di proteine 4 Cosasonoilipidi?
I lipidi, molto diversi tra loro, si dividono in lipidi semplici, costituiti da trigliceridi composti da acidi grassi (saturi e insaturi) e lipidi composti, che si dividono in fosfolipidi e lipoproteine. I lipidi svolgono svariate funzioni nel nostro organismo: ∙ isolano il corpo termicamente (soprattutto dal freddo);
∙ rappresentano una riserva di energia per le cellule;
∙ vengono utilizzati per la protezione meccanica degli organi vitali.
Figura 4 Fonti di lipidi Cosasonoiglucidi?
I glicidi, denominati anche carboidrati o idrati di carbonio, sono sostanze ternarie composte da carbonio, idrogeno e ossigeno. Svolgono una funzione essenzialmente energetica, poiché forniscono all'organismo energia per le varie prestazioni funzionali. Figura 5 Fonti di carboidrati 5 Cosasonolevitamine?
Sono micronutrienti necessari in piccole quantità per le reazioni metaboliche, per l'accrescimento e per il normale livello di efficienza dell'organismo. Non forniscono direttamente energia. Le vitamine possono essere: ∙ liposolubili (solubili nelle sostanze grasse e nei solventi) o
∙ idrosolubili (solubili in acqua).
Alcune svolgono il ruolo di coenzimi. Le vitamine del gruppo o complesso B svolgono un’azione pro‐
energetica, poiché intervengono come cofattori di enzimi coinvolti nel metabolismo energetico. Figura 6 Classificazione Vitamine Cosasonoiminerali?
Componenti minerali. I componenti minerali sono sostanze micronutritive inorganiche che non forniscono direttamente energia ma la loro presenza è necessaria affinché possano avvenire reazioni con liberazione di energia. Alcuni sono fattori co‐enzimatici e cooperano al mantenimento delle strutture delle proteine (metallo‐proteine). Alcuni componenti minerali hanno funzione plastica (il calcio). Figura 7 Minerali nella tavola periodica 6 Cheruolosvolgel’acquaneglialimenti?
L'acqua è il solvente fondamentale per tutti i prodotti della digestione, regola il volume cellulare (funzione plastica) e la temperatura corporea, è essenziale per eliminare dall'organismo tutte le scorie metaboliche (funzione detossificante) e permette il trasporto dei nutrienti dall’assorbimento intestinale fino all’assimilazione cellulare. Cosasonoinutrientiessenziali?
Le sostanze che non possono essere bio‐sintetizzati nell’organismo sono dette essenziali, tra questi: ∙ 9 amminoacidi essenziali (lisina, treonina, metionina, valina, leucina, isoleucina, fenilalanina, triptofano e
istidina); Figura 8 Amminoacidi essenziali 7 ∙ 2 acidi grassi polinsaturi – l’acido linoleico (ω6) e l’acido a‐linolenico (ω3) – definiti acidi grassi essenziali e
precursori di due serie di sostanze lipidiche bioattive formate da altri acidi grassi da altre sostanze ad azione simil‐ormonale derivate per ciclizzazione e denominate eicosanoidi; Figura 9 Acido linoleico (ω6) e acido a‐linolenico (ω3) ∙ le vitamine idrosolubili (gruppo B e vitamina C) e liposolubili (vitamine A, D, E, K),
Figura 10 Vitamine minerali negli alimenti ∙ numerosi componenti minerali,
Figura 11 Sali minerali negli alimenti 8 ∙ l’acqua.
Figura 12 Funzioni dell’acqua nel corpo umano Questi concetti rappresentano le basi canoniche della scienza della nutrizione. Negli ultimi decenni la richiesta dei consumatori nel campo della produzione alimentare è cambiata considerevolmente. I consumatori sono sempre più interessati ai potenziali benefici degli alimenti e sempre di più credono che il cibo possa contribuire direttamente alla loro salute. Le recenti acquisizioni in campo scientifico inoltre, supportano l’ipotesi che la dieta, oltre ad essere nutriente e gradevole, possa rappresentare una prima linea di difesa e modulare varie funzioni dell’organismo, nascono così nuove scienze: Nutrigenomica, Nutrigenetica e Nutraceutica. Cos'èlaNutrigenomica?
La Nutrigenomica è la scienza che studia le basi molecolari sull’interazione tra i componenti del cibo, il genoma ed il metabolismo di ogni singolo individuo. 9 Cos'èNutrigenetica?
La Nutrigenetica è la scienza che ricerca come particolari geni siano in grado di interagire con i metaboliti per la produzione di proteine, enzimi ed altri fattori biologici, cercando di individuare le varianti genetiche (alleli) che sottendono alla risposta individuale a specifici nutrienti. Cos'èlaNutraceutica?
La Nutraceutica è la scienza che studia i principi attivi degli alimenti che potenzialmente influenzano il genoma nel realizzare i processsi di trasformazione metabolici. Il termine Nutraceutica è un neologismo coniato nel 1989 unendo i termini "nutrizione" e "farmaceutica". È la disciplina che studia "i composti alimentari che hanno effetti positivi per il benessere e la salute, ivi inclusi la prevenzione ed il trattamento delle malattie”. Gli alimenti nutraceutici vengono comunemente anche definiti alimenti funzionali, alicamenti, pharma food o farmalimenti. Figura 13 Esempi di alimenti funzionali 10 Quantefunzionipossonoquindisvolgereglialimenti?
L’apporto di nutrienti definisce la “funzione primaria” degli alimenti. La soddisfazione sensoriale, che indirizza le scelte dei consumatori, viene considerata la “funzione secondaria” degli alimenti Le valenza salutistica è la “funzione terziaria” che gli alimenti funzionali svolgono nella prevenzione delle malattie modulando il sistema immunitario, endocrino, nervoso, circolatorio e digestivo. Chihaintrodottoilconcettodialimentifunzionali?
Il concetto di alimenti funzionali è nato in Giappone quando, negli anni ‘80, quando le autorità sanitarie di questo Paese riconobbero che: ‐
considerato l’incremento dell’aspettativa di vita di un numero crescente di anziani ‐
era necessario migliorare la qualità dell’alimentazione per poter controllare i costi sanitari. Fu introdotto quindi il concetto di alimenti specificamente sviluppati per favorire la salute o ridurre il rischio di malattie. Per sviluppare alimenti utili a favorire la salute o ridurre il rischio di malattie il Ministero dell’Educazione, Scienza e Cultura (MESC) del Giappone ha finanziato 2 progetti nazionali: ‐
il “Systematic analysis and development of food functionalities” e ‐
a l’“Analysis of bodymodulating functions of food. Dall’attività scientifica ne è derivata la seguente definizione: “Gli alimenti funzionali sono definiti come alimenti creati e processati in modo da esprimerne le funzioni relazionabili ai meccanismi di difesa dell’organismo e alla prevenzione e cura delle malattie, e devono inoltre soddisfare le seguenti condizioni:  essere formati da ingredienti o composizioni di ingredienti convenzionali ed essere consumati come
vengono convenzionalmente consumati gli alimenti;
 essere consumati come parte della dieta base;
 essere etichettati come aventi funzioni di controllo dell’organismo.
 non devono esserci significative perdite di costituenti nutritivi dell’alimento rispetto a quelli
contenuti in alimenti simili;
 l’alimento deve appartenere ad una tipologia quotidianamente consumata nella dieta, piuttosto che
11 assunto occasionalmente;  il prodotto deve essere in forma di alimento e non in altre forme come pillole o capsule;
 l’alimento e i suoi costituenti non devono essere quelli utilizzati esclusivamente come farmaci”.
Nel 1995 l’International Life Sciences Institute (ILSI) stabilì inoltre che:  gli alimenti funzionali dovrebbero essere distinti dalle vitamine, i minerali ed altri integratori
dietetici;
 questi alimenti non dovrebbero essere inclusi in indicazioni mediche;
 gli effetti funzionali degli alimenti devono essere scientificamente provati per mezzo di studi “in
vitro” ed “in vivo”.
Attualmente il Giappone è l’unico Stato che dispone di una regolamentazione dettagliata specificamente riferita agli alimenti dotati di proprietà funzionali. In Giappone esiste un riconoscimento legale di una particolare categoria di alimenti con effetti salutistici, denominati FOSHU. La normativa sui FOSHU (Food for Specified Health Uses) prevede che ogni prodotto alimentare potenzialmente funzionale debba essere approvato dal Ministry of Health, Labour and Welfare (MHLW) per poter essere ufficialmente riconosciuto come “FOSHU”. Il produttore alimentare è tenuto a presentare al Ministero una documentazione sufficientemente esauriente riguardo alle evidenze scientifiche a sostegno delle peculiari proprietà di tale alimento nell’ambito di una normale dieta. A seguito dell’approvazione, il prodotto viene incluso nella lista dei FOSHU e, di conseguenza, dovrà rispettare le norme sancite dalla relativa normativa per quanto riguarda le fasi di produzione, commercio ed etichettatura. Quali azioni sono state intraprese nel resto del mondo per la
regolamentazionedeglialimentifunzionali?
Negli Stati Uniti sono permesse le seguenti tre categorie di claim alimentari: 1‐ Nutrient content claim, che ribadiscono il contenuto di una specifica sostanza (per esempio, “contiene sodio”, “contiene grassi idrogenati”, ecc.); 2‐ Structure/function claim, che evidenziano particolari proprietà di alcuni ingredienti (per esempio, “il calcio è un aiuto per le ossa”, “la fibra favorisce il transito intestinale”, “le vitamine aiutano le naturali difese dell’organismo”, ecc.) 12 3‐ Health claim, che descrivono la relazione fra l’alimento ed una particolare condizione di salute o di malattia. Le prime due tipologie di claim sono liberamente applicabili a qualsiasi americana preposta al controllo del settore alimentare e farmaceutico, la Food and Drug Administration (FDA), ovviamente a patto che tali rivendicazioni non siano false o fuorvianti. Al contrario, per quanto riguarda gli health claim è necessaria una valutazione da parte della FDA del materiale scientifico a supporto delle proprietà salutistiche attribuite all’alimento. Se il claim viene approvato, l’alimento cui esso è riferito deve sottostare a specifiche norme relative all’etichettatura e alla pubblicità, con particolare riferimento al corretto linguaggio pubblicitario da adottare. Ad oggi, la FDA ha permesso un numero relativamente basso di health claim, nonostante l’applicazione di tali indicazioni salutistiche sia stata interpretata in maniera più libera negli USA rispetto al Canada. In ogni caso, nel momento in cui un produttore “oltrepassa” il limite normativo posto sugli health claim, soprattutto nell’ambito pubblicitario, la FDA non esita ad intervenire al fine di tutelare il consumatore. Cheposizionehal’Europahaneiconfrontideglialimentifunzionali?
Nel 1996, sotto il coordinamento dell’ILSI Europe (International Life Sciences Institute), l’Unione Europea ha realizzato un consensus document della “European Commission Concerted Action on Functional Food Science in Europe” (FU.FO.S.E) allo scopo di stabilire e sviluppare un approccio scientificamente fondato sulle evidenze richieste a sostegno dello sviluppo di prodotti alimentari che si possono definire Alimenti Funzionali. Secondo questo documento: “un alimento può essere considerato funzionale se viene dimostrato in modo soddisfacente che sia in grado di influenzare in modo benefico una o più funzioni target dell’organismo, al di là del suo puro valore 13 nutrizionale, in un modo che sia rilevante sia per il miglioramento dello stato di salute e di benessere e/o per la riduzione del rischio di malattia. Un alimento funzionale rimane un alimento e deve dimostrare il suo effetto in quantità che sono normalmente consumate nell’ambito di una dieta normale: non è una pillola o una capsula, ma parte di un normale regime alimentare” Figura 14 FUFOSU I principali aspetti di questa definizione sono:  la natura degli alimenti funzionali ‐ non pillole, capsule o nessuna forma di integratori, ma alimenti
convenzionali
 la dimostrazione scientifica degli effetti e quindi fondatezza scientifica della valenza salutistica che
rivendicano
 l’effetto benefico su una funzione corporea, oltre all’effetto nutrizionale, rilevante per un
miglioramento dello stato di salute e benessere inclusa la performance fisica e psicologica e la
riduzione del rischio (non prevenzione) di malattia
 il consumo come parte di un normale regime alimentare
Un alimento funzionale può essere sia un alimento naturale sia essere reso funzionale mediante l’applicazione di mezzi tecnologici o biotecnologici per aumentare la concentrazione, aggiungere, rimuovere o modificare un componente particolare o aumentarne la biodisponibilità, provato che questo componente abbia un effetto funzionale, come descritto nella definizione. 14 Comericonoscereunalimentofunzionale?
L’European Consensus on Scientific Concepts of Functional Food ha stabilito i Functional Food possone essere accompagnati da un messaggio salutistico (claim) in etichetta e/o a livello pubblicitario, che deve essere autorizzato, previa valutazione scientifica della veridicità. Ciò è stabilito dal Regolamento comunitario 1924/2006 relativo alle “indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari”. Secondo tale Regolamento, l’autorità preposta al controllo degli “health claim” è l’European Food Safety Authority (EFSA). Il suo compito non consiste solo nel verificare l’attendibilità delle dichiarazioni salutistiche poste sugli alimenti funzionali, ma anche nel fornire un parere riguardo alla forma con cui tali claims vengono proposti, che non deve assolutamente essere ingannevole per il consumatore. Per assolvere al meglio il suo compito, l’EFSA si avvale anche del parere di altre autorevoli entità scientifiche europee. Per accompagnare un alimento con messaggi salutistici, questi devono essere autorizzati e scientificamente comprovati. Perchél'UnioneEuropeahaaffrontatolaquestionedelle"indicazionisulla
salute"suiprodottialimentari?
I consumatori sono alla ricerca di un valore aggiunto per l'acquisto di cibo, attribuiscono grande importanza alla salute e stanno diventando sempre più consapevoli della sua relazione con la loro dieta e il cibo che mangiano. Le indicazioni sulla salute possono quindi essere una fonte importante di informazioni, ed è diventato uno strumento di marketing fondamentale utilizzato da operatori del settore alimentare per attirare l'attenzione del consumatore e l'influenza scelta. La preoccupazione che le indicazioni sulla salute possono essere imprecise o di fuorvianti, per caso o di proposito, ha stimolato la necessità di regole chiare in materia di autorizzazioni e controlli più severi. 15 Quantitipidiclaimesistono?
Esistono due pricipali categorie di claim: Nutrition claim: “Qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda che un alimento ha particolari proprietà nutrizionali benefiche (energia, sostanze nutritive…)”, relative, cioè, a ciò che il prodotto contiene. Health claim: “Qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda l’esistenza di un rapporto tra una categoria di alimenti, un alimento o uno dei suoi componenti e la salute” intesa anche come benessere e/o performance e che sono quindi relativi a come l’alimento o un suo componente agisce. (questa categoria si applica agli alimenti funzionali). Qualitipologiedihealthclaimcontraddistinguonoglialimentifunzionali?
Il consensus document della “European Commission Concerted Action on Functional Food Science in Europe” ha indicato fondamentalmente due tipi di health claim per gli alimenti funzionali: Enhanced‐function claims o tipo A: claim correlati al “miglioramento di una funzione biologica” che fanno riferimento a specifici effetti positivi di un alimento o componente alimentare su specifiche attività fisiologiche, psicologiche e biologiche, che vanno oltre il loro ruolo accertato nella crescita, nello sviluppo ed in altre normali funzioni dell’organismo. Questo tipo di dicitura non fa riferimento ad una attività nei confronti di specifiche malattie, ma si limita ad usare il concetto di miglioramento delle funzioni biologiche svolte dall’alimento, ad esempio quella di alcuni oligosaccaridi non digeribili a migliorare la crescita di una determinata flora batterica nell’intestino, oppure il miglioramento dell’efficienza cognitiva indotta dalla caffeina. Disease risk reduction claims o di tipo B: claim correlati alla “riduzione del rischio di malattia” che riguardano la possibilità di ridurre il rischio di malattia attraverso il consumo di un alimento o di un componente alimentare, il quale potrebbe contribuire alla riduzione del rischio di sviluppare una data malattia o uno stato patologico grazie a specifici nutrienti o non nutrienti in esso contenuti, (ad esempio il 16 folato può ridurre nelle donne la probabilità di generare prole con difetti del midollo spinale, oppure l’apporto sufficiente di calcio può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare l’osteoporosi) Figura 15 Esempio claim Beta‐glucani 17 Figura 16 Esempio claim calcio Figura 17 Esempio claim steroli vegetali. Comesiattribuisceunaspecificaproprietàsalutisticae/ofisiologicaadun
alimentooaunsuocomponente?
Un claim rappresenta la conclusione delle fasi di ricerca e sviluppo in campo nutrizionale riguardo ad un particolare alimento funzionale e si fonda sui risultati di queste attività scientifiche per poi essere successivamente tradotti in messaggi rivolti ai consumatori. 18 Per attribuire specifiche proprietà salutistiche e/o fisiologiche ad alimenti o a loro componenti è necessario seguire un iter scientifico rigoroso basato su 3 livelli:  primo livello: ricerca di base e sperimentazione; identificazione e comprensione dei meccanismi di
interazione tra alimento (o componente) e modulazione dell’espressione genica e di funzioni
biochimiche cellulari, al fine di dimostrare i potenziali effetti fisiologici
 secondo livello: sviluppo di modelli e metodologie (ad esempio biomarker) per dimostrare
attraverso studi di nutrizione umana questi effetti e le loro conseguenze, così da poter giustificare
specifici functional or physiological claims
 terzo livello: disegno di adeguati (e sufficientemente ampi) studi di nutrizione umana per
dimostrare, al di là degli effetti funzionali, un beneficio sulla salute, compresa la prevenzione di
malattie, così da autorizzare l’uso di health claims
Per la valutazione delle rivendicazioni sulla salute in ambito alimentare (AAVV, 2010) si applica la normativa europea concernente gli health claim (Reg. 1924/2006) basata principi elaborati: ‐
dall’Azione Concertata FUFOSE (European Commission Concerted Action on Functional Food Science in Europe ) (progetto europeo mirato a identificare metodologie analitiche comuni per il controllo degli effetti funzionali attribuiti ai functional food). ‐
dal Process for the Scientific Support for Claims on Food (PASSCLAIM) (progetto che si occupa della forma con cui i claim vengono esposti, in modo da evitare che il consumatore possa essere mal informato o addirittura tratto in inganno da quanto rivendicato sull’alimento). La FUFOSE ha il compito di identificare metodologie analitiche comuni per il controllo degli effetti funzionali attribuiti ai functional food. Il progetto PASSCLAIM, invece, si occupa della forma con cui i claim vengono esposti, in modo da evitare che il consumatore possa essere mal informato o addirittura tratto in inganno da quanto rivendicato sull’alimento. Secondo il Regolamento 353/2008 (che emenda il già citato Reg. 1924/2006 aggiungendo ulteriori regole e controlli per l’autorizzazione delle rivendicazioni sulla salute) si richiede che: il claim da analizzare sia supportato da una significativa serie di dati che ne provano l’efficacia, nonché da una pertinente e approfondita relazione di studio. 19 Inchedirezionevalaricercanelcampodeglialimentifunzionali?
Le attuali prospettive di ricerca vanno verso l’applicazione di tecnologie emergenti sostenibili per lo sviluppo di alimenti funzionali a partire da prodotti tradizionali e tipici, nonché alla creazione di nuovi prodotti con addizionali benefici funzionali grazie all’introduzione di componenti o ingredienti naturali che presentano accertate proprietà benefiche per la salute del consumatore (minerali, vitamine, acidi grassi, fibre alimentari, principi attivi di origine vegetale, antiossidanti, probiotici, ecc.). 20 21 Glossario
FDA: Food and Drug Administration è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici e ha come scopo la protezione della salute dei cittadini attraverso regolamenti che controllano la messa sul mercato dei prodotti che sono sotto la sua giurisdizione. EFSA: European Food Safety Authority è una agenzia europea che offre consulenza specialistica per consentire alla Commissione europea, al Parlamento europeo e agli Stati membri dell’UE di prendere decisioni efficaci e puntuali in materia di gestione del rischio, grazie alle quali viene assicurata la protezione della salute dei consumatori europei e la sicurezza del cibo e della catena alimentare. FOSHU (Food for Specified Health Uses): alimenti che contengono ingredienti con le funzioni riconosciute per la salute e ufficialmente approvati per l’utilizzo di claim relativi ai loro effetti fisiologici sul corpo umano. FUFOSE: European Commission Concerted Action on Functional Food Science in Europe è un progetto europeo mirato a identificare metodologie analitiche comuni per il controllo degli effetti funzionali attribuiti ai functional food. Le conclusioni e i principi di FUFOSE sono stati “messi in pratica” nel progetto PASSCLAIM. ILSI: International Life Sciences Institute è un'organizzazione mondiale no‐profit la cui missione è di fornire informazioni scientifiche utili a migliorare la salute e il benessere dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente, promuovendo la collaborazione tra i massimi esperti dei settori pubblici e privati in materia di alimentazione, nutrizione e promozione della salute, e favorendo la diffusione della scienza. MESC: Ministero dell’Educazione, Scienza e Cultura che ha il compito di esplorare l'interfaccia tra nutrizione e scienza e ha permesso di studiare e definire una serie di cibi e nutrienti che sono stati ufficialmente inseriti nella categoria dei "cibi per specifici usi sanitari". MHLW: Ministry of Health, Labour and Welfare è un ministero che fornisce norme sui limiti massimi residuali per prodotti chimici agricoli negli alimenti, norme alimentari e farmacologiche di base, additivi alimentari, etc etc. PASSCLAIM: progetto che si occupa della forma con cui i claim vengono esposti, in modo da evitare che il consumatore possa essere mal informato o addirittura tratto in inganno da quanto rivendicato sull’alimento. Il progetto mira a stabilire criteri comuni per valutare la fondatezza scientifica degli health claims, fornendo un quadro normativo per la preparazione di dossier scientifici a sostegno di tali claims. Il documento aiuta chi preparera e regolamenta i claims e ne migliora anche la credibilità agli occhi dei 22 consumatori. Questa strategia integrata serve a generare una maggior fiducia da parte dei consumatori nella fondatezza scientifica degli health claims, fornendo una risposta efficace alle loro preoccupazioni. 23 Bibliografia
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Settembre 2011 www.rivistadirittoalimentare.it Costato L., Borghi P., Russo L., Manservisi S. da Jovene Ed., 2001 ‐ I prodotti alimentari della salute tenuta al Convegno “Dalla riforma del 2003 alla PAC dopo Lisbona. Ferrara, 6‐7 maggio 2011. Ashwell, M. (2001). Functional foods: a simple scheme for establishing the scientific basis for all claims. Public Health Nutrition, 4:859‐863. Europeandocuments
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