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adriano banchieri - The Classical Shop
ADRIANO BANCHIERI Vezzo di perle musicali....op.23 Matelda Viola e Paola Ronchetti: soprani Giovanni Caruso: tiorba, Gino Nappo: organo e cembalo 560201_Booklet-9+3.indd 1 2-03-2007 16:51:13 Tactus Letteralmente “tocco”. Termine latino con cui, in epoca rinascimentale, si indicava quella che oggi è detta battuta. Literally “stroke” or “touch”. The Renaissance Latin term for what is now called a beat. Buchstäblich “Schlag”. Begriff, mit dem in der Renaissance, ausgehend vom Lateinischen, das bezeichnet wurde, was heute Takt genannt wird. Littéralement “coup”, “touchement”. Terme provenant du latin, par lequel on indiquait à la Renaissance ce qu’aujourd’hui on appelle la mesure. ℗ 2007 Tactus s.a.s. di Serafino Rossi & C. Via Tosarelli, 352 - 40055 Villanova di Castenaso - Bologna - Italy tel. +39 51 781970 - Fax +39 51 781986 e-mail: [email protected] - web page: http://www.tactus.it In copertina: Nicolò dell’Abate: Il Concerto (affresco, particolare) Bologna - Palazzo Poggi 1a Edizione 2000 2a Edizione 2007 Sound engineer and editing: Studio Mobile di Registrazione “I Musicanti” Roma Direttori Artistici: Giovanni Caruso e Luigi Taglioni Computer Design: Tactus s.a.s. Stampa: KDG Italia s.r.l. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto. 560201_Booklet-9+3.indd 2 2-03-2007 16:51:13 ADRIANO BANCHIERI (Bologna, 1568-1634), monaco benedettino olivetano, fu attivo come organista in Emilia, Veneto e Toscana. Allievo a Lucca di Gioseffo Guami, dopo il 1608 divenne uno dei principali personaggi della vita musicale felsinea. Musicista poliedrico e prolifico conciliò le diverse attività di organista-compositore, teorico, didatta, organizzatore di accademie musicali e persino inventore di strumenti. Numerose le pubblicazioni: alcune di importanza storica, come i Concerti ecclesiastici del 1595, prima opera a stampa con basso continuo. Il nome di Banchieri è legato ai cicli di madrigali rappresentativi (La pazzia senile, il Festino nella sera del Giovedì grasso, ecc.) che egli compose sul modello delle celebri raccolte di Orazio Vecchi (Amfiparnaso, Le veglie di Siena, ecc.). La vena arguta, a tratti sarcastica, di tali composizioni si esplica nel rapporto tra testi letterari e musicali, ma non trova una corrispondente originalità nelle scelte formali. Nell’ambito della musica profana Banchieri resta vincolato a uno stile arcaico, a una scrittura polifonica già ampiamente superata dalle innovazioni dell’emergente teatro musicale. Al contrario, proprio nel campo della musica sacra, si rivela un innovatore, sensibile alle nuove e molteplici tendenze legate all’ascesa della monodia sulla tradizione polifonica rinascimentale. Nella sua scrittura vocale sacra sono riconoscibili le influenze dello stile recitativo fiorentino, della policoralità veneziana e delle ardite innovazioni armoniche di Gesualdo e Monteverdi. Anche come teorico e didatta Banchieri fu propenso al nuovo, concentrato nella risoluzione di reali problemi esecutivi e compositivi, scevro nei suoi trattati da pedanti dimostrazioni di scienza. L’organo Suonarino, pubblicato per la prima volta a Venezia nel 1605, è testimonianza dello spirito concreto e propositivo del monaco bolognese: un manuale pratico-didattico per aiutare gli organisti, (e più in generale i suonatori di strumenti polifonici ad intavolatura) nello svolgimento dei loro compiti liturgici. Diviso in cinque “registri” tratta tutti i testi musicali per la liturgia: dall’ordinario della messa, alle formule salmodiche, agli inni per le festività, ai Magnificat sugli otto toni, alle antifone della Madonna. In coda al primo secondo e quarto “registro” Banchieri pubblica varie composizioni organistiche: sonate e capricci la cui mirata semplicità nulla toglie alla felice inventiva del maestro. Il termine “sonata”, ben lungi ancora da connotazioni formali, indica semplicemente e genericamente la destinazione strumentale. Nelle edizioni successive del trattato (1611, 1622 e 1638 postuma) verranno aggiunti molti altri tipi di composizioni: ricercate, canzoni, fantasie, dialoghi, toccate e una battaglia, particolarmente ricca di indicazioni agogiche, di registrazione e di realizzazione. Il Vezzo di perle musicali... opera ventesíma terza (Venezia, 1610) è una raccolta di duetti composti per il monastero benedettino dì Santa Maria della Neve. L’unico esemplare della pubblicazione esistente a tutt’oggi si trova presso il Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna. Nella dedica “Alla molto illustre e veneranda Madre D. Flavia Clemenza Gazzi, concertatrice illustre dell’onoratissimo monastero di. S. Maria della Neve di Piacenza” Banchieri fa riferimento a una propria Messa festiva a due cori che l’anno precedente era stata concertata “con gusto e soddisfazione di tutte quelle reverende madri, cantatrici e uditrici”. Dei 21 brani del Vezzo, pubblicati in parti staccate, 11 sono a voci pari (due soprani e basso strumentale) e 560201_Booklet-9+3.indd 1 2-03-2007 16:51:13 gli altri 10 a voci ineguali (soprano. basso e basso strumentale). In fondo alla pubblicazione leggiamo le avvertenze dell’autore “a chi concerta”, dove si raccomanda in particolare di eseguire i brani “con affetto e gravitá” e “senza diminuzioni e gorghe”. Banchieri lascia inoltre agli esecutori la libertà di sostituire una o entrambe le voci con strumenti (violino, cornetto e trombone) o di eseguire i brani a voce sola scegliendo tra le due parti “qual più piace”. Dei quattro libri di Nuovi Pensieri Ecclesiastici di Adriano Banchieri soltanto il terzo (Bologna, 1613) ci è giunto completo. Dedicato dallo stampatore Perseo Rossi “All’illustrissimo Senato di Bologna”, presenta una curiosa avvertenza intitolata “L’opera a chi legge”, in cui la stessa pubblicazione “quasi novella sposa consacrata al culto divino” si presenta a “virtuosi e virtuose nella musical professione [ ... ] ornata dì sacre parole con affettuosi accenti”. Oltre una “ghirlandetta” di composizioni “donata da cinque organisti amici e amorevoli dell’Autore” (Guami, Vernizzi, Poggiolini, Barbieri, Porta), la raccolta comprende Concerti a 1 e a 2 voci che, nella tavola conclusiva, vengono classificati secondo lo stile di composizione come “passaggiati, accentuati, affettati, in eco, in sinfonia, in dialogo, in ricercata”. Per la realizzazione del basso continuo, oltre l’organo, vengono previsti nel frontespizio clavicembalo, tiorba e arpichitarrone. Di quest’ultimo strumento - inventato dallo stesso Banchieri nel 1608 - compare alle pagine 66 e 67 della pubblicazione una descrizione dettagliata: “ordine e misure per fabricare il moderno stromento musicale arpichitarrone cosi detto avendo corpo di arpicordo e armonia di chitarrone”. Se i duetti del Vezzo di perle musicali sono caratterizzati da uno stile ancora contenuto e più rigorosamente imitativo, pur nella libertà dell’invenzione melodica e nella perfetta aderenza all’affettività dei testi, nei Nuovi Pensieri ecclesiastici sembra che Banchieri voglia saggiare le diverse possibilità di un linguaggio vocale e strumentale in piena fase di rinnovarnento. Non disdegna dunque di introdurre gli artifici cornpositivi più vari, acquisiti dalla coeva pratica della musica sacra e profana: diminuzioni e gorge, passi recitativi, ritmi puntati, effetti di eco, ritornelli e sinfonie strumentali, cromatismi ascendenti e discendenti che - come nel caso dell’Ottavo concerto sull’aggettivo “liquefacta” creano situazioni armoniche di spregiudicata libertà. Gino Nappo *** ADRIANO BANCHIERI (Bologna, 1568-1634), Benedictine monk of the Olivetan order, was active as an organist in the Italian regions of Emilia, Veneto and Tuscany. A pupil in Lucca of Gioseffo Guami, after 1608 he became one of the principal figures of musical life in Bologna. A versatile and prolific musician, he reconciled the diverse activities of organist, composer, theoretician, teacher, organizer of musical academies, and even inventor of musical instruments. His publications are numerous, and some are of great historical significance. An example is his Concerti ecclesiastici of 560201_Booklet-9+3.indd 2 2-03-2007 16:51:13 1595, the first printed work with basso continuo. The name of Banchieri is tied to the cycles of madrigal comedies (La pazzia senile, Il Festino nella sera del Giovedì grasso, etc.) which he composed on the models of the celebrated collections by Orazio Vecchi (Amfiparnaso, Le veglie di Siena, and others). The keen and at times sarcastic wit of these compositions comes through in the relationship between text and music, though there lacks a corresponding originality in the formal structure. In the field of secular music, Banchieri was limited by an archaic style and a polyphonic language which was already amply surpassed by the innovations of musical theater. On the contrary, it is in the area of sacred music that Banchieri emerges as an innovative composer, sensible to the new and multifaceted tendencies resulting from the rise of monody over traditional renaissance polyphony. His sacred vocal writing reflects the influences of the Florentine recitative style, Venetian polychoral writing, and the daring harmonic innovations of Gesualdo and Monteverdi. As a theoretician and teacher as well, Banchieri demonstrated a predilection for novelty. Intent on finding solutions to real problems of performance and composition, he was not immune to pedantic scientific displays in his treatises. L’organo Suonarino, published for the first time in Venice in 1605, testifies to the Bolognese monk’s willingness to introduce concrete solutions to musical questions. This treatise is a practicaldidactic manual aimed at helping organists (and players of polyphonic instruments in intabulation in general) to carry out their liturgical duties. Divided into five “registers”, it deals with all of the musical texts for the liturgy: from the ordinary of the mass to the psalmodic formulas, from hymns for the festivities and Magnificats based on the eight church modes to Marian antiphons. At the end of the first, second and fourth “registers”, Banchieri included various compositions for organ: sonatas and capriccios whose apparent simplicity in no way diminishes the felicitous inventiveness of the composer. The term “sonata”, still far from acquiring its later formal connotations, is here a simple and generic indication for an instrumental work. In the later editions of the treatise (1611, 1622, and the posthumous edition of 1638), many other types of compositions will be added: ricercatas, canzonas, fantasias, dialogues, toccatas and a battaglia, the latter particularly rich with markings of accentuation, registration and realization. The Vezzo di perle musicali... opera ventesima terza (Venice, 1610) is a collection of duets composed for the Benedictine monastery of Santa Maria della Neve. An unicum copy is still preserved in the Civico Museo Bibliografico Musicale in Bologna. In the dedication “To the most illustrious and venerated Mother D. Flavia Clemenza Gazzi, diligent concertatrice at the most honored monastery of S. Maria della Neve in Piacenza”, Banchieri refers to one of his own festive masses composed for double choir which had been performed the previous year “to the delight and satisfaction of all those reverend nuns, singers and listeners—all women”. Of the 21 pieces from the Vezzo, published in separate part books, 11 are for equal voices (two sopranos and bass instrument), while the other 10 are for unequal voices (soprano, bass, and bass instrument). Banchieri concludes his publication with notes “to the performer” in which he recommends in particular that the pieces be executed “with affect and gravity” and “without divisions or 560201_Booklet-9+3.indd 3 2-03-2007 16:51:13 gorghe”. Moreover, he leaves to the performer the liberty of substituting one or both the voices with instruments (violin, cornett or trombone), or performing them with a solo voice on one or the other part (“whichever he best prefers”). Of the four books which make up the Nuovi Pensieri Ecclesiastici by Adriano Banchieri, only the third (Bologna, 1613) is complete. Dedicated by the printer Perseo Rossi “to the most illustrious Senate of Bologna”, this work presents a curious preface entitled “The work [presented] to the reader”. Here the publication, “almost a newlywed bride consecrated to the divine cult”, is presented to “virtuous men and women in the musical profession […]” and “adorned with sacred words containing affective accents”. The collection is a “little garland” of compositions, “a gift by five organists who are friends and well-loved by the author” (Guami, Vernizzi, Poggiolini, Barbieri and Porta). In addition, it includes Concerti for 1 and 2 voices which, in the final table of contents, are classified according to the compositional style as “passaggiati, accentuati, affettati, in eco, in sinfonia, in dialogo, in ricercata”. For the realization of the basso continuo, the frontispiece foresees, in addition to the organ, the harpsichord, theorbo and arpichitarrone. This last instrument, invented by Banchieri himself in 1608, is described in detail on pages 66 and 67 of the publication: “instructions and measurements for constructing the modern musical instrument ‘arpichitarrone’, so-called because it has the body of an arpicordo and the harmony of a chitarrone”. If the duets of Vezzo di perle musicali are characterized by a still restrained style and rather strict imitation--albeit with a melodic freedom of invention and a perfect adherence to the affects of the text--in the Nuovi Pensieri Ecclesiastici it seems that Banchieri wanted to experiment with the diverse possibilities of a vocal and instrumental language in full renewal. He does not disdain to introduce the most varied compositional devices borrowed from contemporary sacred and secular music: divisions and gorge, sections in recitative style, dotted rhythms, echo effects, instrumental ritornellos and sinfonias, and ascending and descending chromatic passages which, as in the case of the eighth concerto on the adjective “liquefacta”, create harmonic situations of unfettered liberty. Gino Nappo Translation: Candace Smith *** ADRIANO BANCHIERI (Bologna, 1568-1634), moine bénédictin olivétain, fut actif comme organiste, en Emilie, en Vénétie et en Toscane. Elève, à Lucques, de Gioseffo Guami, il devint, après 1608, un des principaux personnages de la vie musicale à Bologne. Musicien polyvalent et prolifique, il concilia les diverses activités d’organiste-compositeur, théoricien, enseignant, organisateur d’académies musicales et même inventeur d’instruments. Ses publications sont nombreuses: certaines étant d’importance historique, comme les Concerti ecclesiastici de 1595, première oeuvre imprimée avec la 560201_Booklet-9+3.indd 4 2-03-2007 16:51:13 présence de la basse continue. Le nom de Banchieri est lié à des cycles de comédies madrigalesques (La pazzia senile, le Festino nella sera del Giovedi grasso, etc...) qu’il composa sur le modèle des célèbres recueils d’Orazio Vecchi (Amfiparnaso, Le veglie di Siena, etc...).La veine brillante, de temps en temps sarcastique, de ce type de compositions s’explique par le rapport entre texte littéraire et musical, mais ne trouve pas une originalité correspondante aux choix des formes. Dans le cadre de la Musique profane, Banchieri reste lié à un style archaïque et à une écriture polyphonique déjà largement dépassée par les innovations du théâtre musical qui émerge à cette époque.. Par contre, et en particulier dans le domaine de la Musique sacrée, il se révèle comme un innovateur sensible aux nouvelles et multiples tendances liées à la suprématie naissante de la monodie sur la tradition polyphonique de la Renaissance. Dans son écriture vocale concernant la Musique sacrée, on peut reconnaître l’influence stylistique du récitatif florentin, de l’écriture polychorale vénitienne et des audacieuses innovations harmoniques de Gesualdo et de Monteverdi. Egalement comme théoricien et comme enseignant, Banchieri fut enclin à la nouveauté, concentrée sur la résolution des réels problèmes concernant l’exécution et la composition et exempte, dans ses traités, de démonstrations pédantes de ses connaissances. L’Organo Suonarino, publié pour la première fois à Venise, en 1605, est un témoignage de l’esprit concret et plein d’innovations du moine bolonais: il s’agit d’un manuel pratique et didactique qui a pour but d’aider les organistes (et en général, les interprètes qui jouent des instruments polyphoniques en tablature) à l’occasion de leurs obligations liturgiques. Divisé en cinq “registri”, il traite tous les textes musicaux destiné à la liturgie: de l’Ordinaire de la messe aux formules psalmodiques, aux Hymnes pour les diverses festivités, aux Magnificat sur les huit tons, aux Antiennes de la Vierge. A la fin du premier, du deuxième et du quatrième “registro”, Banchieri publie diverses compositions pour orgue: des sonates et des capricci dont la simplicité voulue n’enlève rien à la délicieuse inventivité du Maître. Le terme “sonata” , bien loin encore de sa connotation formelle, indique simplement et de manière générique la destination instrumentale. Dans les éditions successives du traité (1611, 1622 et 1638 posthume) seront ajoutées de nombreux autres types de compositions: ricercare, canzoni, fantasie, dialoghi, toccate et une battaglia, particulièrement riche d’indications concernant le tempo, l’utilisation des registres et l’exécution. Il Vezzo di perle musicali ....Opera ventesima terza (Venise, 1610) est un recueil de duos composés pour le monastère bénédictin de Santa Maria della Neve. L’unique exemplaire de cette publication, existant encore aujourd’hui, se trouve au Civico Museo Bibliografico Musicale de Bologne. Dans la dédicace “Alla molto illustre e veneranda Madre D.Flavia Clemenza Gazzi, concertatrice industre dell’onoratissimo monastero di S.Maria della Neve di Piacenza”, Banchieri fait référence à une de ses Messes festives à deux choeurs qui, l’année précédente, fut montée “con gusto e soddisfazione di tutte quelle reverende madri, cantatrici e uditrici” (avec goût et à la satisfaction de toutes les Révérendes Mères, de toutes les chanteuses et de tous les auditeurs). Des 21 pièces du Vezzo, publiées en parties séparées, 11 sont à voix égales (deux sopranos et basse instrumentale) et les 10 restantes à voix mixtes (soprano, basse et basse 560201_Booklet-9+3.indd 5 2-03-2007 16:51:13 instrumentale). A la fin de la publication, nous pouvons lire les avertissements de l’auteur “a chi concerta” ( à qui dirige), dans lesquels il est recommandé en particulier d’exécuter ces pièces “con affetto e gravità” (avec sentiment et gravité) et “senza diminuzioni e gorghe” (sans diminutions et ornementations faisant appel à la virtuosité de gorge). Banchieri laisse en outre aux exécutants, la liberté de substituer une ou toutes les deux voix par des instruments (violon, cornet et trombone) ou d’exécuter ces pièces à voix seule en choisissant entre les deux parties “qual più piace” (celle qui plait le plus). Des quatre livres des Nuovi Pensieri Ecclesiastici d’Adriano Banchieri, nous est parvenu seulement au complet, le troisième (Bologne, 1613). Dédié par l’éditeur Perseo Rossi “All’illustrissimo Senato di Bologna”, il présente un curieux avertissement intitulé “L’opera a chi legge” (L’oeuvre à qui la lit), dans lequel cette publication, “quasi novella sposa consacrata al culto divino” (quasi une jeune épouse consacrée au culte divin), se présente aux “virtuosi e virtuose nelle musical professione [ ... ] ornata di sacre parole con affettuosi accenti” (virtuoses de la profession musicale [ ... ] ornée de paroles sacrées avec des accents affectueux). Outre une “ghirlandetta” (une petite guirlande) de compositions “donata da cinque organisti amici e amorevoli dell’Autore” (donnée par cinq organistes, amis de l’Auteur et aimés par celui-ci) (Guami, Vernizzi, Poggiolini, Barbieri, Porta), le recueil comprend des Concerti a 1 e a 2 voci (à 1 et 2 voix) qui, dans la table conclusive, sont classifiés suivant leur style de composition comme étant “passaggiati, accentuati, affettati, in eco, in sinfonia, in dialogo, in ricercata” (ornementés, accentués, affectés, en écho, en sinfonia, en dialogue, en ricercare). Pour la réalisation de la basse continue, outre à l’orgue, ont été prévus, dans le frontispice, le clavecin, le théorbe et l’arpichitarrone. De ce dernier - inventé par Banchieri lui-même en 1608 - apparaît, aux pages 66 et 67 de la publication, une description détaillée: “ordine e misure per fabricare il moderno stromento musicale arpichitarrone cosi detto avendo corpo di arpicordo e armonia di chitarrone” (indications et mesures pour fabriquer ce nouvel instrument musical, l’arpichitarrone, appelé ainsi parce qu’il présente un corps d’arpicordo et une harmonie de chitarrone). Si les duos du Vezzo di perle musicali sont caractérisés par un style encore contenu et en général rigoureusement imitatif, et toutefois par une liberté concernant l’invention mélodique dans une parfaite adhérence à l’affectivité des textes, dans les Nuovi Pensieri ecclesiastici, il semble que Banchieri ait voulu tester les diverses possibilités d’un langage vocal et instrumental en pleine phase de renouvellement. Il n’hésite donc pas à introduire des artifices de composition les plus variés, acquis au contact de la pratique de la Musique sacrée et profane de son époque: diminutions et agilité de gorge, passages en récitatif, rythmes pointés, effets d’écho, ritournelles et sinfonie instrumentales, chromatismes ascendants et descendants qui -comme dans le cas de l’Ottavo concerto sur l’adjectif “liquefacta”- créent des situations harmoniques d’une liberté sans préjugés. Gino Nappo Traduction: Michel van Goethem 560201_Booklet-9+3.indd 6 2-03-2007 16:51:14 Vezzo di perle musicali” op.23(1610) Aptate vestras lampades Ecce sponsus venit Exite obviam ei. 1) Santa Maria I Sancta Maria succurre miseris, iuva pusillanimes Refove flebiles Ora pro populo Interveni pro clero Intercede pro devoto femineo sexu Sentiant omnes tuum iuvamen Quicumque celebrant Tuam sanctam festivitatem 5) Oscultetur me V Osculetur me osculo oris sui Quia meliora sunt ubera tua vino Fragrantia unguentis optimi Oleum effusum nomen tuum Ideo adulescentulae dilexerunt te. 6) O quam pulcra es XVI O quam pulchra est Generatio casta cum claritate Immortalis est enim memoria illius Et in perpetuum coronata triumfat. 2) Salve Virgo II Salve Virgo Mater Christi Tu quae sola meruisti O Virgo Castissima Esse tantae dignitatis O Virgo Sanctissima Ut sis Sanctae trinitatis Sessione proxima. 7)Veni sponsa Christi XVII Veni sponsa Christi Accipe coronam Quam tibi Dominus Preparavit in aeternum Pro cuius amore sanguinem tuum fudisti Et cum Angelis In paradisum introisti. 3) Beati Immaculati III Beati immaculati in via Qui ambulant in lege domini Beati qui scrutantur testimonia eius In toto corde exquirunt eum. Non enim qui operantur iniquitatem In vijs eius ambulaverunt. Tu mandasti mandata tua custodiri nimis. 4) Media nocte IV Media nocte clamor factus est Ecce sponsus venit Exite obviam ei Prudentes virgines 560201_Booklet-9+3.indd 7 8) Spiritus meus XVIII Spiritus meus super mel et favum Memoria mea in generationem seculorum Qui bibunt me adhuc sitient Qui edunt me adhuc esurient Et qui elucidant me vitam aeternam habebunt. 9) Pulcra es et decora XIX Pulchra es et decora amica mea 2-03-2007 16:51:14 Suavis et decora sicut Ierusalem Terribilis ut castrorum acies ordinata Averte oculos tuos a me Quia ipsi me avolare fecerunt. 19) PRIMO CONCERTO Audi Domine Himnum et horationem quam serva tua orat Ut sint oculi tui aperti, et aures tuae intentae Super domum istam die ac nocte. 10) Veni in hortum meum Veni in hortum meum Soror mea sponsa Messui mirrham meam Cum aromatibus meis Bibi vinum meum Cum lacte meo Commedi favum meum Cum melle meo Commedite amici et bibite Et inebriamini carissimi. XX 11) In hotrum meum veni In hortum meum veni Soror mea sponsa Bibi vinum meum Cum lacte meo Comedi favum meum Cum melle meo Comedite amici et bibite Et inebriamini carissimi. XXI 21) TERZO CONCERTO In lectulo meo quaesivi per noctes Quem diligit anima mea Surgam et circuibo civitatem Per vicos et plateas. “Nuovi Pensieri ecclesiastici Libro III” 18) Concerto da cantarsi con duoi soprani, overo tenori, in ricercata di stile moderno. Gustate et videte quoniam suavis et dominus Beatus Vir qui sperat in Eo. Quoniam nihil deest timentibus Eum. 560201_Booklet-9+3.indd 8 20) SECONDO CONCERTO Misericordias Domini in aeternum cantabo In generationem et generationem Annuntiabo veritatem tuam in ore meo Quoniam misericordia praeparabitur in coelis. 22) QUARTO CONCERTO Vidi speciosam sicut columbam Ascendentem desuper rivos aquarum Cuius inestimabilis odor erat nimis In vestimentis eius. Et sicut dies verni circundabant eam Flores rosarum et lilia convalium. 23) QUINTO CONCERTO Duo ubera sicut duo himnuli capreae Qui pascuntur in lilijs. Vulnerasti cor meum soror mea sponsa Amica mea Columba mea immaculata mea Et in uno crine colli tui vulnerasti cor meum 2-03-2007 16:51:14 soror mea sponsa. 26) NONO CONCERTO In voluntate tua Domine universa sunt posita Et non est qui possit resistere voluntati tuae. Tu enim fecisti coelum et terram Et omnia quae sub coelo ambitu continentur. 24) SETTIMO CONCERTO IN ECCO Ardens est cor meum Desidero videre Dominum meum Quaero et non invenio. Si tu sustulisti eum Dicito mihi Et ego eum tollam. 27) CONCERTO di dui angioletti in dialogo nella solemnita’ del santissimo natale Intonuit de caelo sonus Angelus ad pastores dicens Annuntio vobis gaudium magnum. Quia natus est vobis Salvator Mundi. 25) OTTAVO CONCERTO IN ECCO Anima mea liquefacta est Ut dilectus locutus est Vocavi eum et non respondit. Nuntiate dilecto meo Quia amore langueo. Strumenti: Flauto: Violino: Viola: Violoncello: copia di J. H. Grenser a 6 chiavi - G. Tardino, Genazzano (Roma) 1999 copia di Guarnieri del Gesù - F. Simeoni, Treviso 1999 copia di G. P. Maggini - Franco Giraud, Firenze 1999 copia di A. Stradivari - Loeiz Honoré Cremona 1992 per gentile concessione di A. Florio 560201_Booklet-9+3.indd 9 2-03-2007 16:51:14 DDD TC 560201 ℗ 2007 Made in Italy 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 ADRIANO BANCHIERI (1568-1634) Vezzo di perle musicali....op.23 (Bologna, 1610) Accomodata, che sopra il Basso seguente si può variare in 6 modi, con una e dui parti così voci come strumenti. Vezzo di perle musicali op. 23 (1610) Sancta Maria I 3:01 Salve Virgo II 1:51 Beati Immaculati III 2:49 Media nocte IV 2:03 Osculetur me V 2:22 O quam pulcra est XVI 1:56 Veni sponsa Christi XVII 2:11 Spiritus meus XVIII 2:02 Pulchra es et decora XIX 2:33 Veni in hortum meumXX 2:12 In hortum meum veniXXI 2:30 L’Organo Suonarino op. 13 Sonata ottava, in aria francese (1605) Secondo dialogo: acuto e grave (1611) 14 La Battaglia (1611) 15 Bizaria del primo tuono (1638) 12 13 Quarta Sonata in scherzo (1638) 1:21 Fantasia del duodecimo et undecimo modo 17 fuga corrispondente (1638) 1:29 16 Nuovi pensieri ecclesiastici... Libro III op.35(1613) 18 Concerto da cantarsi con duoi Soprani 3:02 19 20 21 22 23 24 in ricercata di stile moderno, Gustate et videte Primo Concerto. Audi Domine 2:21 Secondo Concerto. Misericordia Domini2:04 Terzo Concerto. In lectulo meo 1:54 Quarto Concerto. Vidi Speciosam 3:26 Quinto Concerto. Duo Ubera 2:28 Settimo Concerto in ecco. 3:14 Ardens est cor meum 1:18 1:21 25 Ottavo Concerto in ecco. Anima mea 2:35 2:39 26 Nono Concerto. In voluntate tua Domine1:57 2:17 0:44 27 Concerto di dui Angioletti in dialogo Total Time 00:59:50 Matelda Viola e Paola Ronchetti: soprani Giovanni Caruso: tiorba, Gino Nappo : organo e cembalo esecuzione con strumenti d’epoca 560201_Booklet-9+3.indd 10 2-03-2007 16:51:14