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Dallo scrigno delle nostre idee: “Il sogno di Fruttilù” una fiaba da gustare con fantasia Fiaba ideata ed illustrata dagli alunni della classe 4a A dell’I.C.S. “F. Surico” Castellaneta guidati dall’ins. Angela Brisacani “Il sogno di Fruttilù” Q ualche tempo fà, in una modesta casetta nel cuore di un rigoglioso giardino viveva una graziosa bambina dall’animo gentile. Trascorreva le sue giornate in compagnia dell’amata nonna; il loro gioco preferito era raccogliere i frutti maturi dal frutteto per trasformarli in deliziose torte, ottime marmellate e macedonie fresche e profumate. Per questa ragione tutti la chiamavano Fruttilù. Un giorno come tanti, Fruttilù si addentrò con la nonna tra gli alberi del frutteto per l’abituale raccolta quando fu attratta da un bagliore insolito e, come richiamata da una forza misteriosa, incominciò a camminare verso quell’indecifrabile scintillio che diventava sempre più intenso mentre la nonna, invano, la richiamava. In men che non si dica si ritrovò al cospetto di un enorme albero che la separava da un profondo burrone; l’albero era impreziosito da sfere gialle che risplendevano della luce dorata del sole filtrata tra le foglie dei suoi rami. La bambina rimase incantata ad ammirare quello splendido spettacolo ma un fruscio la fece sobbalzare e mentre, spaventata, cercava di fuggire inciampò nella radice nodosa del gigantesco limone e cadde nel precipizio. M entre rotolava giù Fruttilù si sentì avvolgere da una presenza amorevole che la sollevava. Incredula e stupita, la ragazzina orientò lo sguardo e vide una bellissima fanciulla; aveva un diadema di rosse fragoline tra i biondi capelli e due ali di un intenso verde smeraldo che, aprendosi, lasciavano intravedere un ricco abito fatto di frutta variopinta. Era Fruttosia, la fata della frutta; era stata relegata in quel burrone da Merendix re di Merendopoli, il regno delle merendine. Merendix, aiutato dal mago della pubblicità Televix, con un prodigioso stratagemma aveva tolto alla fata ogni potere disabituando i bambini all’uso della frutta. La poverina infatti traeva la sua vitalità dall’energia dei bambini che quotidianamente l’ assumevano come cibo preferito. Sostenuta dalle maestose ali della fata si ritrovò seduta ai piedi dell’ albero di limoni e una fragolina del diadema di Fruttosia, rimasta impigliata tra le sue bianche dita, con voce sommessa, incominciò a raccontarle la triste storia della fata. Il cuore della ragazzina si riempì di tristezza e nel silenzio meditava sul da farsi per aiutare quell’amica che l’aveva salvata da morte certa. Mentre era lì pensierosa sentì una voce roca che le disse. -Raccogli i miei frutti dorati e và a sconfiggere Merendix nel suo regno –. F rattanto era apparso un enorme cesto che piano piano si riempiva dei freschi frutti dorati che, come ammaestrati, scendevano in fila indiana percorrendo ordinatamente il vecchio tronco; sembravano dei soldatini. Divertita da quell’immagine e incoraggiata dalle parole appena udite Fruttilù prese il cesto e chiese aiuto e protezione all’albero che continuò nel suo dire: -Dolce bambina dovrai annientare l’azione martellante di mago Televix che potenzia il suo stratagemma grazie all’aiuto incondizionato del suo fedele servitore Propagandix, un affascinante personaggio che seduce con poche mosse ben studiate accattivandosi la simpatia dei bambini e non solo ... Quando ti troverai in difficoltà basterà che tu pronunci il mio nome e io ti aiuterò-. La ragazzina, rincuorata, si incamminò trasportando l’enorme cesto che le pesava quanto una piuma forse per magia o forse per amore. Giunta nel regno di Merendopoli le si parò davanti un numeroso esercito di giganteschi omini di pan di zenzero, armati con fucili di marzapane, che si nascondevano dietro enormi lecca lecca, come fossero scudi, per difendersi dai cannoni che spruzzavano senza sosta bibite colorate e appiccicose. Qua e là croccanti sentinelle fatte di patatine fritte con il loro giallo, a volte bruciacchiato e a volte sbiadito, stimolavano l’acquolina in bocca dei piccoli sudditi. Posizionate ai quattro angoli della piazza principale, grandi catapulte di nera liquirizia scagliavano continuamente bombe di nutella che si andavano a spiaccicare su anemiche brioche. Ovunque danzavano cannoli farciti di crema e bignè alla panna mentre dalle nuvole di zucchero filato cadevano come pioggia caramelle ai gusti più strani. F ruttilù si guardò intorno disorientata e, sbirciando tra quella mischia, si accorse che i bambini in quel regno erano tutti grassi, con la pancia dolorante, pigri e stranamente annoiati. Anche il verde dei prati sembrava sbiadito e immobile. Doveva fare qualcosa per salvare Fruttosia ma anche quei poveri bambini, vittime del sortilegio. Pronunciò la parola “limone” e immediatamente i frutti dorati saltarono fuori dal cesto e incominciarono a squarciarsi schizzando un succo fresco e profumato che in un baleno annientò quel gustoso quanto pericoloso esercito di dolciumi. A pparve allora Propagandix con una faccia che non faceva presagire niente di buono e con una voce autorevole sentenziò: - Piccola ficcanaso hai distrutto l’esercito ma per sconfiggere il re Merendix occorre ben altro ... devi superare una prova di intelligenza- . E ancora ... continuando: - Se la porta del castello vuoi oltrepassare, la formula magica dovrai decifrare e la parola chiave riordinare. La parola chiave è ... ciku-freat!-. Le consegnò un piccolo foglio tutto sgualcito con su scritta la parola chiave e si allontanò ridacchiando per aver messo Fruttilù in seria difficoltà ... In tanti, infatti, si erano cimentati in quella prova senza mai riuscirci. La bambina incominciò a leggere ripetutamente la parola senza trovare la soluzione finché si ricordò di un gioco che la maestra le aveva insegnato a scuola in prima elementare cioè cambiare di posto le vocali. Fece qualche tentativo ed alla parola cake-fruit apparve ai suoi occhi un enorme castello con guglie fumanti e una porta maestosa che, cigolando, incominciò ad aprirsi fino a spalancarsi completamente. Timorosa Fruttilù si introdusse nel castello attraversandolo tutto sino ad arrivare alla sala del trono. Q ui fu ricevuta dal re Merendix e dal mago Televix, uno strano individuo con una testa quadrata e ricoperta da una spessa lastra di vetro. Ansimante per il grasso che lo avvolgeva, il re con fare astuto si rivolse alla ragazzina dicendole: -Mi hai sconfitto piccola peste ma prima di consegnarti il mio trono voglio che tu assaggi questa deliziosa girella al cioccolato-. La piccola prontamente affondò la mano nella tasca del suo vestitino, ne trasse fuori la succosa fragolina caduta dal diadema della fata e porgendola al re disse: - Io sarò ben lieta di mangiare la tua merendina se tu assaporerai questa rossa fragolina - e ..., salutandola, offrì la generosa amichetta al re che rimase favorevolmente colpito dalla saggezza della bambina. I due addentarono nello stesso istante il dolce e la fragola e all’unisono esclamarono: - Che bontà!!! -. Fruttilù ebbe allora un’idea geniale, cogliendolo di sorpresa, chiese al re Merendix di unire il sapore goloso della merendina con quello dolce della frutta per creare nuovi snack più gustosi e salutari. Sconcertato ma entusiasta dell’idea, il re accondiscese alla proposta della ragazzina, chiamò a gran voce il maggiordomo Propagandix e gli ordinò di inventare splendidi loghi e accattivanti slogan per pubblicizzare questo nuovo prodotto nato dall’incontro delle due bontà. C onferì, poi, al mago Televix il compito di annunciare a tutti gli abitanti del suo regno, anzi del mondo intero, questa eccellente idea. Da quel giorno tutti i bambini del regno e non solo, incominciarono a mangiare di nuovo la frutta fresca o sottoforma di merendine, gelati, frullati, torte e marmellate preparate secondo le ricette della nonna di Fruttilù che, per volere del re Merendix, era stata chiamata a corte come cuoca reale. Tutti ricominciarono a crescere sani, snelli e vispi. Il lavoro di raccoglitrice di frutta permetteva spesso a Fruttilù di ritornare nel vecchio frutteto, salutare l’amico albero e riabbracciare Fruttosia che ora volava leggiadra come una farfalla posandosi, di tanto in tanto, sui rami dorati del generoso limone; l’energia dei bambini che ormai sceglievano di mangiare solo frutta o dolci a base di frutta l’aveva definitivamente liberata dal terribile sortilegio... A d un tratto la voce suadente e premurosa della nonna fece sussultare Fruttilù nel suo candido lettino e l’odore inebriante di una crostata di fragole appena sfornata perfezionò il suo risvegliò da quel sogno teneramente avvincente proprio nel momento in cui Fruttosia, avvolta da una luce meravigliosa, la ringraziava per il suo gesto magnanime e pieno di saggezza. E sì... per Fruttilù tutto questo era stato solo un sogno, il dolce sogno di una romantica ragazzina. Ne era rimasta così affascinata però che, da quel momento in poi, decise di raccontarlo a tutti i bambini del paese, anzi del mondo, per far capire loro che mangiare la frutta è indispensabile per una sana ed equilibrata alimentazione perché ... “Mangiare la frutta è il goloso segreto per raggiungere la bellezza, la salute, l’energia, la felicità”