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l0 SPIETATO JOBS ACT DI CASA RENZI

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l0 SPIETATO JOBS ACT DI CASA RENZI
COPERTINA
La storia mai raccontata di Evans Omoigui , «strillone» nigeriano
assunto a Genova da una società di Tiziano Renzi e poi cacciato
con un licenziamento illegittimo. Nel 2011 il Tribunale condanna
il padre dell 'allora sindaco di Firenze a risarcire l'uomo con 90 mila
euro, anche perché era sottopagato e non gli venivano riconosciuti
i riposi settimanali . Ma per un anno e mezzo Omoigui non vede
un soldo. Così, malato e alla fame, sale in cima a una gru e minaccia
il suicidio . Oggi, dopo mesi vissuti da emarginato, è tornato in Africa.
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«Non mi danno i miei soldi!»
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COPERTINA
La storia mai raccontata di Evans Omoigui , « strillone» nigeriano
assunto a Genova da una società di Tiziano Renzi e poi cacciato
con un licenziamento illegittimo. Nel 2011 il Tribunale condanna
il padre dell 'allora sindaco di Firenze a risarcire l'uomo con 90 mila
euro, anche perché era sottopagato e non gli venivano riconosciuti
i riposi settimanali . Ma per un anno e mezzo Omoigui non vede
un soldo. Così, malato e alla fame, sale in cima a una gru e minaccia
il suicidio. Oggi, dopo mesi vissuti da emarginato, è tornato in Africa.
di Antonio Rossitto
Ai 1
eno precari e più diritti»: Matteo Renzi ha
festeggiato la sua legge sul mercato del lavoro con l'usuale sloganistica. Ma sette anni
fa un'azienda della sua famiglia, la Arturo,
licenziava illegittimamente un dipendente
extracomunitario che aveva chiesto i contributi. Sottopagato, sfruttato, senza diritti né
futuro: il Jobs act di casa Renzi ha il volto sofferente
e le spalle ingobbite di Evans Omoigui, oggi 42 anni,
nigeriano di Benin City, in Italia dal 1996.
La sua storia spunta dagli archivi del Tribunale di
Genova. E ha guadagnato, sia pur fugacemente e con
anonimia, le cronache locali. Il9 febbraio 2013 l'edizione genovese di Repubblica scrive di «lavoro nero».
COPERTINA
MATTEO,
DUE PESI
E DUE MISURE
La polemica
dell'abbronzato
Tiziano Renzi, 64 anni, padre
dei premier e fondatore
della Arturo srl che nel 2007
aveva assunto e licenziato
il nigeriano Evans Omoigui
(nella foto più a destra,
l'uomo appena sceso dalla gru
a Genova, due anni fa).
II 16 marzo 2015 Renzi senior
È la solita storia dei due pesi
e delle due misure. Il Rolex,
il biglietto aereo, i vestiti
di sartoria: Matteo Renzi ha
censurato i comportamenti
«politicamente imbarazzanti»
che il 19 marzo hanno indotto
alle dimissioni Maurizio Lupi,
ministro delle Infrastrutture,
ma ha pienamente «assolto»
i suoi quattro sottosegretari,
benché indagati, e soprattutto
i propri comportamenti.
Ecco, in sintesi, le vicende che
hanno visto relazioni e passi
non proprio «politicamente
limpidi» del presidente del
Consiglio. Nulla di penalmente
rilevante, è evidente.
Ma se nella politica italiana
pesi e misure fossero univoci...
ha suscitato qualche polemica
per una battuta dal sapore
razzista: su Facebook aveva
definito «abbronzato» Micah
Richards, terzino di colore
della Fiorentina , suggerendgli
anche di tornare «a zappare».
Poi, dopo essere stato
smascherato su Panorama.it,
ha cancellato il post.
«Malato e truffato sale sulla gru» titola il
quotidiano. L'occhiello spiega: «Vince la
causa, ma il datore di lavoro non paga. E
lui minaccia il suicidio».
L'imprenditore cui Repubblica fa riferimento, senza mai citarlo, è Tiziano
Renzi, padre del futuro premier che in
quel momento è sindaco di Firenze. E il
disperato che vuole farla finita è Omoigui.
«Sono tutti dei ladri! Adesso mi ammazzo»
continua a gridare, mentre è in bilico a 30
metri d'altezza. Solo dopo essere stato
messo in salvo svela il perché della sua
protesta: «Renzi mi deve 90 mila euro».
Panorama ha tentato per settimane di
rintracciare Omoigui.L; uomo però sembra
sparito nel nulla. Simona Nicatore, il suo
ultimo avvocato, spiega: «In dicembre, dopo
la morte di suo padre, è partito per la Nigeria. Era gravemente malato, viveva per
strada, angosciato e incattivito. E pensava di
aver ricevuto un torto enorme: non riusciva
a darsi pace. Sarebbe dovuto rimanere nel
suo Paese qualche settimana, ma non è
più tornato. Ora spero solo che stia bene».
Quella di Omoigui è una storia di ordinaria ingiustizia. Viene assunto per un anno
dalla Arturo srl di Tiziano Renzi il7 febbraio
2007. Ma lo cacciano due mesi più tardi,
il 13 aprile 2007, dopo che l'uomo aveva
chiesto di essere messo in regola. Si batteva
per i suoi diritti, nient'altro: così hanno
stabilito i giudici. Eppure viene licenziato
in tronco. Un sopruso che fa sprofondare
Omoigui in un vortice: disoccupazione,
depressione e malattia. Il poveretto si aggrappa alla speranza di avere giustizia. Così
accade. I120 settembre 2011 la Arturo viene
condannata dal Tribunale di Genova: dovrà
risarcire l'ex dipendente con quasi 90 mila
euro. Ma l'azienda, nonostante i solleciti,
non liquiderà mai Omoigui.
La Arturo è un'azienda fondata a
gennaio del 2003 da Renzi senior, che ne
detiene il 90 per cento. Il resto è nelle mani
di sua sorella Tiziana. A Genova, all'inizio
del 2007, la società organizza i venditori
porta a porta del quotidiano Secolo XIX.
Il 7 febbraio 2007 Omoigui viene assunto
come co.co.co. dalla Arturo. La «lettera
d'intenti», destinata all'Ufficio immigrazione di Genova, annuncia «la disponibilità a
sottoscrivere un contratto di collaborazione
a progetto per lo svolgimento dell'attività di
distribuzione di giornali quotidiani e materiale pubblicitario». Compenso pattuito: 750
euro al mese, per un anno. Il precontratto è
firmato dall'amministratore: Tiziano Renzi.
Nonostante gli accordi, Omoigui viene
mandato via due mesi dopo: il 13 aprile
2007. Per un motivo sideralmente lontano
dalla «giusta causa» del Jobs act renziano:
avere chiesto la regolarizzazione del rapporto e un compenso per pagare la benzina.
Interrogato il 20 gennaio 2009 da Margherita
Bossi, giudice del lavoro a Genova, Omoigui
racconta: «Il giorno dopo la nostra protesta,
il 13 aprile 2007, ho trovato i cancelli chiusi.
Sono comunque riuscito a entrare e ho parlato con il nostro supervisore capo, Adeniji.
Mi disse che non poteva più farmi lavorare.
E che per chiarimenti dovevo rivolgermi al
signor Tiziano Renzi, di Firenze».
La sua versione viene confermata in
aula il 22 settembre 2009 da Mercy Omorodion, sua compagna nella vita e collega:
«Quella notte c'ero anch'io perché lo avevo
accompagnato» ricorda. Al mio fidanzato
ha chiesto la regolarizzazione del rapporto.
Ma un responsabile ha chiamato la Polizia.
Evans allora è stato portato in Questura: fi
ha reso delle dichiarazioni. Il giorno dopo
non l'hanno fatto entrare: il cancello era
chiuso». Un'identica testimonianza viene
resa da un altro ex dipendente, Odion Salami, assunto con Omoigui: Al rapporto
Per la sua pensione, Matteo
Renzi approfitta di un trucco
escogitato una dozzina d'anni
fa. II 27 ottobre 2003, due
giorni prima dell'annuncio
della sua candidatura
a presidente della Provincia
di Firenze, Renzi viene infatti
promosso dirigente dalla
Chil, la società di suo padre
Tiziano nella quale è stato
assunto sette mesi prima
come precario. La Chil gli paga
i contributi fino all'elezione,
nel giugno 2004. Ma da quel
momento è la Provincia
a versarli, ovviamente
parametrati sullo stipendio da
dirigente. Eletto sindaco nel
2009, Renzi gode dello stesso
privilegio fino al febbraio 2014,
quando diventa presidente del
Consiglio. Solo due mesi dopo,
il 22 maggio 2014, e soltanto
perché pressato dai giornali,
si dimette dalla Chil. Nel
frattempo ha incassato qua$i
200 mila euro di contribut
a spese pubbliche.
L'imprenditore Marco Carrai
ha messo a disposizione
di Renzi un appartamento da
lui affittato in via degli Alfani,
nel centr
i Firenze. Renzi
(sind o della città dal giugno
20
al marzo 2014) ha
risi eduto lì per circa tre anni,
al marzo 2011 al gennaio
2014, trasferendovi la sua
residenza anagrafica da
Pontassieve. In tutto, Carrai
avrebbe pagato circa 37 mila
euro nel periodo in cui Renzi
ha risieduto in via degli Alfani.
Carrai ha ottenuto diversi
incarichi dal Comune
di Firenze quando Renzi
ne era sindaco: è stato
amministratore delegato
di Firenze parcheggi ed è
presidente dell'Aeroporto
di Firenze. Inoltre la C&T
Crossmedia, un'azienda
partecipata per il 50 per cento
da una società di Carrai,
fornisce dal 2011 servizi
di audioguide e noleggio
tablet ad alcuni musei
fiorentini. Sulla casa, Renzi ha
obiettato di averne usufruito
soltanto in poche occasioni e
di avere affittato «a sue spese
e per circa un anno» nel 2009,
un altro appartamento
a Firenze, in via Malenchini.
di lavoro è finito dopo che i responsabili
avevano fatto intervenire la Polizia, visto
che chiedevamo un aumento» riferisce il
20 aprile 2010. Al giorno seguente non ci
hanno permesso di tornare in ditta. Il licenziamento ce l'ha comunicato un uomo di
colore bianco, di cui non ricordo il nome».
Il giudice gli chiede che orari faceva: «Da
mezzanotte alle 6 del mattino, da lunedì a
domenica. La paga era di 28 euro al giorno.
E usavamo sempre la nostra macchina,
senza alcun rimborso spese».
Omoigui, quindi, viene allontanato dal
lavoro il 13 aprile 2007. I suoi avvocati inviano subito un tentativo di conciliazione
all'azienda. Ma la Arturo non risponde.
Intanto, il 20 marzo 2007, Tiziano Renzi
ha ceduto la carica di amministratore al
fotografo Pier Giovanni Spiteri: un nome
che entra ed esce di frequente negli affari
dei Renzi. E anche stavolta resta alla guida
per pochi mesi. Nell'ottobre 2007 viene
sostituito da Antonello Gabelli, indagato
dalla Procura di Genova per la bancarotta
fraudolenta della Chil, la più famosa società
dei Renzi. Ci ha lavorato pure il premier:
come fondatore, poi collaboratore e infine
dirigente. I magistrati, il 20 marzo 2015,
hanno poi chiesto l'archiviazione per Tizia-
10.
COPERTINA
Salvatore Buzzi, l'ex
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14 arrestato per corruzione
é associazione mafiosa
nell'inchiesta romana «Mafia
capitale», partecipa con
un tavolo
a pagamento
alla cena di
finanziamento
di Matteo
Renzi che si
'svolge all'Eur il
7 ottobre 2014.
Nell'agosto 2014 il presidente
del Consiglio Renzi sceglie
per le sue ferie l'albergo Villa
Roma Imperiale del Forte dei
Marmi . L'hotel è di Riccardo
Maestrelli , imprenditore
fiorentino, già finanziatore
dell'ex sindaco. Il presidente
del Consiglio alloggia con
moglie e figli pagando circa 5
mila euro (si calcola circa rp 1 ' Ie
meno del listino). La vo
di Maestrelli, non ind
ato,
compare nelle inter ettazioni
disposte nel 200 dalla
Procura di Firen e su presunte
irregolarità negli appalti
pubblici a Fir nze.
Andrea Bacci , imprenditore
di Rignano sull'Arno, il paese
dei Renzi, è attivo nel lusso
con la AB Florence ed è
presidente della squadra di
calcio Lucchese. E indicato tra
i finanziatori del presidente
no Renzi, amministratore della Chil fino al
novembre 2010. Ora il giudice deve decidere.
Intanto, cinque anni fa, anche la Arturo,
dopo la gestione Gabelli, comincia a essere
smantellata. I118 aprile 2008 ritorna nelle
mani del socio di maggioranza: papà Renzi.
Che diventa il liquidatore dell'azienda. Poco
più di due mesi dopo, il 2 luglio 2008, viene
depositato il ricorso di Omoigui. Fissata la
prima udienza, il 25 luglio l'ufficiale giudiziario bussa alla sede legale della società in
via Giuseppe di Vittorio, a Rignano sull'Arno. Ed è proprio Tiziano Renzi a firmare
l'avviso di ricevimento dell'atto.
Quasi tre mesi dopo, il 15 ottobre 2008,
la Arturo viene cancellata dal registro delle
imprese. Ma il processo va avanti. Il 20
settembre 2011 la società è condannata dal
Tribunale di Genova a pagare 85.862 euro
per il licenziamento illegittimo di Omoigui: «Privo della forma scritta, intimato
oralmente, comporta l'assoluta inefficacia
dello stesso» scrive Bossi nella sentenza. Al
nigeriano sono riconosciuti altri 3.947 euro:
per differenze retributive e mancati riposi.
Quasi 90 mila euro, in totale. Che però
l'uomo non vedrà mai, nonostante i continui solleciti dei suoi avvocati. Tiziano Renzi
del Consiglio. Quando Renzi
è alla Provincia sceglie Bacci
per guidare la
Florence multimedia,
17!'
la partecipata che
finisce al centro di
molte polemiche per
le spese facili e nelle
indagini della Corte
dei conti per un
presunto danno
erarial
ndo poi Renzi è sindaco,
Bacci diventa presidente della
Silfi, società partecipata al 30
per cento dal Comune,
che si occupa d'illuminazione.
Nel dicembre 2009, quando
Renzi è sindaco di Firenze da
sei mesi , l'imprenditore edile
fiorentino Riccardo Fusi,
coinvolto in più di un'inchi
per appalti truccati,
corruzione e bancarotta
fraudolenta, gli mette a
disposizione un elicottero
in aula non compare.
Un comportamento
stigmatizzato dal giudice Bossi: «I legali
rappresentanti neppure si sono presentati
a rispondere all'interrogatorio, senza addurre alcuna giustificazione». Aggiunge il
magistrato: «Arturo srl, rimanendo contumace, è rimasta inadempiente al proprio
onere probatorio». Una strategia legittima:
la società era stata cancellata nonostante
sapesse del processo pendente. Ma discutibile e imbarazzante sotto l'aspetto morale.
Va ricordato che, all'epoca della sentenza,
Matteo Renzi era già sindaco di Firenze.
C'è però un altro motivo che avrebbe
imposto un diverso contegno. La Arturo
aveva ottenuto un subappalto da un'altra
impresa di casa Renzi: la Chil. Il legame di
subordinazione emerge dal processo. Ne
parla Giampaolo Grozio, un consulente che
organizzava la diffusione del Secolo XIX. Al
giudice Bossi, il 22 settembre 2009, spiega:
«L'appalto era della Chil, per cui lavoravano
alcune aziende che gestivano i dipendenti,
tra cui la Arturo». Chil e Arturo hanno la
stessa compagine azionaria (la famiglia del
premier), lo stesso amministratore (Renzi
per partecipare in tempo
alla trasmissione Le invasioni
barbariche su La7.
La richiesta arriva a
W11
Fusi da Andrea Bacci.
Questo consente
a Renzi di negare
di avere richiesto
il servizio . In effetti poi
non prende l'elicottero:
ma per il mal tempo.
Sergio Mattarella ci ha
abituato a vederlo sui voli di
linea. Invece II 30 dicembre
2014 il Falcon 900 di Stato
con Renzi, di ritorno da Tirana
per una visita ufficiale, atterra
a Firenze: imbarca la famiglia
del premier e ri-decolla
per Aosta: i Renzi passano
il capodanno a Courmayeur,
in una caserma degli alpini.
senior), uguale business (la distribuzione
del quotidiano). Difatti, come rivelato lo
scorso ottobre da Panorama, anche la Chil
sarà condannata, il 19 giugno 2013, sempre
dal Tribunale di Genova, a risarcire altri due
ex portatori di giornali (vedere il riquadro
a pag. 68). Che però, come Omoigui, non
hanno mai visto il becco di un quattrino.
C'è un unico collaboratore che la
Chil ha trattato con ogni riguardo: Matteo Renzi. Prima di diventare presidente
della Provincia di Firenze nel 2004, viene
promosso da co.co.co a dirigente. La sua
retribuzione, come scoperto da Panorama,
passa da 500 a 4.440 euro lordi al mese.
Un aumento di cui la Chil s'è fatta carico
per appena sette mesi. Dopo, i contributi
previdenziali sono stati versati prima dalla
Provincia e poi dal Comune di Firenze,
dove nel 2009 Matteo viene eletto sindaco.
Così, in dieci anni, il futuro premier ha
accumulato un vero tesoretto previdenziale:
200 mila euro. Cui ha rinunciato solo da
presidente del Consiglio viste le polemiche.
Lui sì che stato antesignano di uno dei cardini della riforma del mercato del lavoro: le
tutele crescenti. A spese dello Stato, però.
Dunque la Arturo e la Chil sono le
due facce della stessa medaglia: il Jobs
Il legale ricorda: «Continuava a parlare del
act di casa Renzi. Ed Evans Omoigui, ni"vostro futuro premier". Non sopportava
geriano di Benin City, in Italia dal 1996, è
che persone tanto potenti potessero comsolo una delle vittime. All'inizio del 2013,
mettere tali iniquità».
quando ancora aspetta quei 90 mila euro
che potrebbero raddrizzare la sua vita, gli
La Questura prende a cuore il caso
dicono che il tempo è scaduto: un decreto
di quest'uomo abbandonato da tutti. Il
di espulsione pende sulla sua testa. Deve
nigeriano ottiene di rimanere in Italia per
rimpatriare: malato, disoccupato, raggi«motivi umanitari»: un visto concesso in
rato, senza casa. E Omoigui non regge. Il
pochissimi casi. Ma la sua vita ormai è in
9 febbraio 2013, poco dopo mezzogiorno,
frantumi. A Genova continua a vagare tra
sorpassa il Museo del mare di Genova e
ospedali e cliniche: San Martino, Galliera,
imbocca via Rubattino. Ha già in mente
Villa Scassi. Un incidente sul lavoro lo ha
che cosa fare: oltrepassa il cancello di un
quasi paralizzato. Le sue cartelle cliniche
cantiere, si arrampica su una gru alta 30
sembrano bollettini di guerra: parestesie,
metri e sale sul braccio di
ernie, vertebre schiacciate,
metallo. Minaccia di but- TUTTI GUAI DI PAPA RENZI lordosi, artrosi. Omoigui si
tarsi nel vuoto.
rivolge anche a un sindacaAppena viene notato,
to: «È venuto tre o quattro
23 dicembre 2004
scatta l'allarme. Arrivano
volte» ricorda Carlo De CaLa Cassazione conferma la
multa alla Speedy di Tiziano
Polizia e Vigili del fuoco,
ro, a Genova coordinatore
Renzi per 954.900 lire e alla
che gonfiano un enorme
del Sindacato di base: «Mi
Chil per 34.748.500 lire, per
materasso ai piedi della
parlava
di questa società
non aver pagato i contributi
agli strilloni della Nazione.
gru. Alcuni agenti, intanto,
di Renzi. Era sempre più
salgono sul tetto del palazzo
insofferente. Si sentiva fre17 giugno 2011
II Tribunale civile di Genova
accanto. Parlano con l'uogato da tutti».
condanna la Chil a pagare
mo. Cercano di farlo rinsaviEvans continua a gi437 euro alla Genova Press,
re. Ma tutto sembra inutile:
rovagare
sconfortato per
che le aveva locato alcuni
locali. Condanna divenuta
Omoigui vuole farla finita
la città: un altro impiego,
definitiva nel maggio 2012.
davvero. Continua a farfunelle sue condizioni, pare
20 settembre 2011
gliare confuso: Al padre del
impossibile. Chiama l'avIl Tribunale di Genova
sindaco di Firenze mi deve
vocato Nicatore, sperando
condanna la Arturo Srl
90 mila euro. Non ce la facin buone nuove. Ma il risardi Tiziano Renzi a pagare
circa 90 mila euro per
cio più. Voglio morire».
cimento è un'ombra che si
il licenziamento di Evans
Solo dopo tre ore di paallunga sempre di più. Fino
Omoigui, addetto alla
nico e trattative Omoigui
a scomparire. Come ha fatto
consegne del Secolo XIX.
decide di scendere. Appelui,
qualche giorno prima
19 giugno 2013
na le sue sfondate sneacker
dello
scorso Natale. «Non
Il Tribunale di Genova,
condanna la Chil a pagare
toccano terra, viene circonlo vediamo da mesi» si la4.339 euro in retribuzioni
dato dagli altri poliziotti.
scia sfuggire uno sdentato
e 439 euro di Tfr non versati
Stringe tra le mani alcuni
barbone
davanti all'ultimo
a Maurizio L. M., che
distribuiva IISecoloXIX.
fogli: è la sentenza che gli
domicilio di Omoigui, sotto
riconosce il risarcimento.
i portici di piazza Montano
19 giugno 2013
Il Tribunale di Genova
«Ecco, guardate, non dico
di fronte alla stazione fercondanna la Chil
bugie» dice nel suo malferroviaria
di Sanpierdarena.
a pagare 4.684 euro per
mo italiano. «Leggete: 90
Notti
passate
accucciato
retribuzioni e Tfr non versati
a Manuel S., addetto alla
mila euro. Ma non c'è giunei cartoni, tra alcool e anconsegna del Secolo XIX.
stizia, qui in Italia?».
tidolorifici. Fino a quando
20 marzo 2015
L; uomo viene portato in
Evans non si è dileguato,
La Procura di Genova
Questura. L'avvocato Alesdopo aver chiesto per l'enchiede l'archiviazione
sandra Ballerini si adopera
nesima
volta: «Perché in
per Tiziano Renzi
nell'indagine per bancarotta Italia non c'è giustizia?». ■
per fargli avere il rinnovo
fraudolenta della Chil.
del permesso di soggiorno.
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