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Value Partners sbarca in Cina

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Value Partners sbarca in Cina
r a s s e g n a
s t a m p a
I PIANI INTERNAZIONALI DEL NETWORK Dl CONSULENZA
Value Partners sbarca in Cina
Rilevata la Cuspes di Shanghai con 12 professionisti
Sandro Orlando
Il Mondo, 23 settembre 2005
L'acquisizione è stata formalizzata all'inizio dell'estate, con l'uscita di Rolando Polli e
Luca Birindelli. due dei soci fondatori, e la trasformazione della Cuspes consulting in
Value Partners China. E così la società di consulenza avviata nel giugno 2004 a
Shanghai da Ruggero Jenna (un ex McKinsey con laurea in ingegneria al Politecnico
di Milano e Mba all'Insead di Fontainebleau che si è rimesso in gioco dopo 13 anni di
carriera scommettendo sulla Cina) è andata ad ampliare il network guidato da
Giorgio Rossi Cairo. Jenna, che è diventato anche socio di Value Partners, ha
portato in dote una struttura con 12 professionisti (cinque italiani e sette cinesi) e un
parco clienti di tutto rispetto, con aziende come De Nora (batterie) e Venchi
(cioccolata), Mondial forni (forni per panificazione), Farmigea (colliri). ItaImatch
(derivati del fosforo), l'Agenzia per la promozione degli investimenti in Piemonte (ltp)
e Gefran.
Gefran, gruppo bresciano di sistemi di controllo per l'automazione industriale
quotato a Piazza Affari, ha prima acquisito una presenza in Cina attraverso la
controllata Siei (sensori per ascensori) e ora si è rivolto a Value Partners per studiare
il progetto di un ingresso sullo stesso mercato cinese con il suo core business, i
componenti elettronici per le macchine per la lavorazione della plastica. «Il mercato
della plastica cresce a ritmi impressionanti in Cina», spiega Jenna, «per un gruppo
come Gefran, che fattura poco più di 100 milioni, esserci vuoI dire moltiplicare in
pochi anni per cinque o per dieci il proprio giro d'affari locale». Tra le due alternative,
joint-venture con un partner locale o avvio di una filiale, è stata data la preferenza
alla seconda ipotesi, così da garantire all'azienda il massimo controllo delle
tecnologie e dei brevetti esportati, e ridurre il rischio di contraffazioni. E stato così
deciso di costituire a Shanghai una società per la distribuzione e l'assistenza in loco
dei prodotti Gefran. «Il sistema legale cinese è poco trasparente, purtroppo vige
ancora la legge del più forte», osserva ancora Jenna, «quindi piuttosto che puntare
sulla tutela legale, preferiamo scegliere le soluzioni che garantiscano al cliente una
posizione di forza». Il controllo dei finanziamenti e delle tecnologie ha la priorità. La
regola generale è: «Il prodotto che vuoi controllare lo fai da solo, senza soci».
Jenna oggi divide il suo tempo tra l'Italia e la Cina. mentre a presidiare stabilmente
l'ufficio di Shanghai sono Riccardo Battaglia, altro ingegnere con un passato in
Sogefi e Ibm, e Paolo Cheng, manager perfettamente bilingue con una lunga
esperienza all'interno di joint-venture italo – cinesi. La tutela della proprietà
intellettuale ha un ruolo centrale nelle strategie di Value Partners, che in Cina
attualmente sta seguendo aziende presenti in settori come la meccanica, la
componentistica auto e l'arredamento: «L'importante è capire qual è il nucleo
tecnologico da difendere», conclude Jenna, «poi le soluzioni possono essere
diverse, dal frazionamento dei subfornitori all'importazione di soli prodotti di fascia
bassa». Se l'attività principale è concentrata al momento sulla clientela italiana che
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arriva in Cina, con l'assistenza dello studio Birindelli & associati sul versante legale,
e della investment bank Somerley su quello finanziario, Value Partners comincia a
registrare anche richieste da parte di imprese cinesi interessate all'Italia, come le
due case automobilistiche ChangAn e Jac, il cui arrivo a Torino è ormai imminente.
Dopo la filiale di Shanghai, per Value Partners dovrebbero esserci comunque
ulteriori aperture di sedi all'estero, a cominciare da India, Turchia e Argentina.
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