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Premi ai dirigenti, la farsa degli obiettivi

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Premi ai dirigenti, la farsa degli obiettivi
18
GIOVEDÌ
15 OTTOBRE 2015
savona
IL SECOLO XIX
CHI SONO I MANAGER CHE HANNO CENTRATO LE PRIORITÀ STRATEGICHE DI PALAZZO SISTO
Premi ai dirigenti, la farsa degli obiettivi
Fotocopiatori dismessi, mobili liberati: così il Comune distribuisce 107mila euro a otto persone
SILVIA CAMPESE
SAVONA. “Dismissione dei
vecchi fotocopiatori e dei vecchi apparecchi fax”, ma anche
“spostamento dell'Urp, l'Ufficio relazione con il pubblico,
dal tavolo in cui era collocato,
presso il retrostante sportello
dei servizi demografici”.
Potrà sembrare strano, ma
queste semplici azioni fanno
parte degli obiettivi strategici
del Comune di Savona, che
hanno determinato la retribuzione di risultato agli otto dirigentidiPalazzoSisto.Peruntotale di 107mila euro. Quei soldi, cioè, che, una volta all'anno,
vengono assegnati ai dirigenti
andando ad aggiungersi all'indennità di posizione: premi,
distribuiti in base alla valutazionediunnucleoindipendente. Peccato, però, che nel documento ufficiale, il “Piano degli
obiettivi strategici”, pubblicato ieri sul sito del Comune, alcuni punti lascino quantome-
no perplessi. In ballo ci sono un
po' tutti i settori. Partendo dalla digitalizzazione dell'ente,
rientra tra gli obiettivi strategici l'acquisto dell'hardware per
la scansione dei virus informatici e l'acquisto delle versioni
online dei quotidiani, in sostituzione dei cartacei.
Gli esempi non mancano per
il settore relativo alla tassazione. Tra i risultati con premio
extra appare l'introduzione
SICUREZZA
DEI CITTADINI?
TUTTO OK
LA “SICUREZZA dei
cittadini” è uno degli
obiettivi che risulta
raggiunto al cento
per cento, almeno rispetto ai parametri
stabiliti. Si parla anche di incremento
dell’educazione all’autoprotezione
dello Iuc, la tassa unica, imposta per legge, e quindi obbligatoria, oltre alla realizzazione di
varie bozze per Tari, Tasi e Imu.
Per quel che riguarda la cultura, fanno punteggio la “Realizzazione dell'evento 25 Aprile Resiste”, con un pubblico atteso pari a 3mila persone. Oppure la presenza in televisione,
per sette ore, del comprensorio
cittadino, in occasione del Giro
d'Italia. Aspetti che non sono
ROTTAMAZIONE
DI VECCHI FAX
CHE IMPRESA
DISMISSIONE dei vecchi fotocopiatori e
dei vecchi apparecchi
per fax tra gli obiettivi previsti dal Piano
strategico. Il raggiungimento è ottimale e
l’obiettivo conquistato con il punteggio
più alto
sfuggiti alla critiche del Movimento Cinque Stelle.
«Ancheinquestocaso–commenta il pentastellato Eric Festa – il Comune di Savona rispetta formalmente la normativa, ma non raggiunge minimamente l'obiettivo, che il
legislatore si era posto: migliorare il servizio per il cittadino.
Troviamo, tra gli obiettivi, paradossi che fanno sorridere,
non ultimo il raggiungimento,
SCAFFALI
LIBERATI
DETTO FATTO
PER quanto riguarda la
digitalizzazione, tra gli
obiettivi pienamente
raggiunti si parla della
scansione delle carte
d’identità e persino dei
metri lineari di scaffalature e corridoi liberati.
Obiettivo naturalmente
centrato
al cento per cento, della sicurezza del cittadino o l'informatizzazione dell'ente. Siamo a livelli primordiali con settori
gravemente carenti per la digitalizzazione. Insomma, un'occasione persa per i savonesi,
ma non per i dirigenti, che si
portano a casa il premio economico massimo». Su otto, sono
in sei ad avere raggiunto il 100
per cento degli obiettivi, mentresoloduesifermanorispetti-
PARTECIPAZIONE
A 5 RIUNIONI SU 6
BRAVISSIMI
PARTECIPAZIONE a 5
riunioni su 6 per la
programmazione delle Officine Solimano,
3mila persone alla festa per la Resistenza
e presentazione del
Giro d’Italia sulla Costa Luminosa alle autorità
L’ESPONENTE DEL PD BENEDICE LA FUSIONE DEGLI SCALI
Asl, l’avvocato
Pipicelli
nuovo direttore
amministrativo
Il deputato: basta con le poltrone, il futuro è con Genova
L’INTERVISTA
MARIO DE FAZIO
Federico Berruti
GIanluigi Miazza
L’onorevole del Pd Franco Vazio
va a 1,5 milioni di Teu e, tenuto conto della capacità potenziale di Genova, la ipotizzata
nuova Autorità disporrebbe di
una significativa overcapacity
di 6 milioni di Teu . Per non
parlare di Spezia: lo scalo savonese, nell’arco ligure, è oggettivamente stretto tra due
realtà molto forti e competitive: siamo un vaso di coccio in
mezzo a vasi di ferro. E rischiamo di romperci».
Buoni motivi per perdere
l’autonomia?
«La priorità non è la competizione, in particolare fra Savona e Genova, ma al contrario un indirizzo strategico coordinato e una governance di
cui ovviamente anche Savona
dovrà essere parte essenziale
e che dovrà garantire, così come assicurato dal Governo e
dal ministro Del Rio, che gli investimenti su Vado saranno
mantenuti e mai messi in discussione».
Però a Savona nessuno
sembravolerelafusione.Au-
torità portuale, operatori,
Unione industriali, Comune,
Provincia. Come la mettiamo?
«Agitare le paure crea confusione, mentre il campanilismo e la conservazione non
sono mai utili ad uno sviluppo
duraturo. Il ministro Delrio
ancora oggi (ieri per chi legge,
nda) mi ha confermato la sua
disponibilitàavenireaSavona
per parlare del merito delle
questioni».
Intanto il ministro ha lanciato una bordata al presidente Miazza, parlando di
«presidenti innamorati della poltrona». Condivide?
«Miazzanonloconosco,non
ho mai avuto il piacere d’incontrarlo né lui ha mai ritenuto giusto contattarmi. Avere o
meno un presidente dell’Autorità portuale a Savona o conservare a qualcuno una sorta
di “golden share” sulle scelte
future non credo che dovrebbe interessare alla nostra comunità. Le priorità sono altre:
investimenti, nuove opportunità di sviluppo e di occupazione. Chi sbaglierà le scelte,
chi giocherà una partita in difesa invece che in attacco, ri-
La spaccatura nel partito
Contrarie tutte le istituzioni locali
ma i democratici romani non ci sentono
••• DA UNA PARTE chi è contrario, come l’Autorità
portuale, l’Unione industriali, il sindaco di Savona,
Federico Berruti, il presidente della Provincia, Monica Giuliano, il presidente della Regione, Giovanni
Toti, l’intero cluster portuale savonese e la quasi totalità del Pd savonese. Dall’altra parte, però, non sono mancati negli ultimi giorni le voci favorevoli alla
fusione dei porti di Genova e Savona, come il deputato Franco Vazio, il presidente del Piemonte, Sergio
Chiamparino, e il direttore di Unioncamere del Piemonte, Ferruccio Dardanello.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NEIROTTI SCEGLIE
Siluro a Miazza da Vazio:
«Stop ai campanilismi
Il porto è un vaso di coccio»
SAVONA. «Il porto di Savona è
comeunvasodicoccioinmezzo a tanti vasi di ferro. Se cediamoallapauraeaicampanilismi rischiamo che si rompa».
Se don Abbondio il “coraggio
nonselopotevadare”,ildeputato del Pd, Franco Vazio, non
teme di lanciare frecciate all’indirizzo di chi «agita il tema
della paura» sulla fusione dei
porti di Savona e Genova,
compresa la stragrande maggioranza del Pd savonese. All’indomani delle brucianti dichiarazioni del ministro
Delrio all’indirizzo del presidente dell’Autorità portuale
Miazza, il parlamentare ingaunorincaraladose,eribadisce come la riforma del sistema portuale sia necessaria a
Savona «sulla base di numeri e
dati».
Onorevole, di che numeri
parla?
«Se si desse vita una unica
Autorità di sistema portuale
per Genova e Savona-Vado,
saremmo di fronte al primo sistema portuale italiano per
movimentazione delle merci.
Allo stesso tempo lo scalo Savona-Vado, visto da solo, risente di difficoltà: da gennaio
ad aprile è stato registrato un
movimento
merci
di
4.197.938 tonnellate, -3.1% rispetto ai volumi dello stesso
periodo del 2014. Il progetto
per l’ampliamento di Vado, il
nuovo terminal containers,
porterà la capacità complessi-
vamente all'81 e al 97 per cento. Per tutti sono assicurati premi da un minimo di 9mila a un
massimo di 15mila euro. E c'è
chi li ha ribattezzati i “premi
ante elezioni”.
Questi i dirigenti: Daniele Besio 13.672 euro; Alberto Merialdo 13.137 euro; Maura Piccardo 9.332 euro; Marta Sperati 15.739 euro; Giovanna Macario 12.515 euro; Marco
Delfino 14.968 euro; Igor Aloi
13.434 euro; Walter Ziliani
14.746 euro.
«Si tratta di un metodo efficace, complesso e studiato con
attenzione, nel rispetto della
normativa – spiega il segretario comunale, Lucia Bacciu-.
Valutiamo i punti di forza, le
debolezze e le vie di possibile
miglioramento
nell'ottica
dell'efficienza. Il premio è un
incentivo per per l'intera macchina comunale. Sbagliato criticare se non si conosce la complessità del meccanismo».
schia di essere emarginato».
Però contro l’autonomia si
è schierato quasi tutto il Pd
savonese, con un documento condiviso dalla segreteria,
e anche importanti dirigenti
comeilsindacoBerruti.Siete
divisi anche su questo?
«Ho grande stima del Sindaco Berruti ed è anche per questo che mi permetto di esprimere la mia opinione in modo
leale e costruttivo. Le discussioni si fanno sui numeri e sui
testidelleriforme,noninlinea
generale. Credo che intendere
l’autonomia a prescindere e in
questi termini sia sterile e
controproducente».
Qualche malizioso potrebbe dire che lei afferma queste cose per fare un favore a
Roma, dove il governo sarebbe infastidito dalle polemiche fatte dal Pd savonese. È
così?
«Sostengo convintamente il
Governo e ho un rapporto diretto con il Ministro e la Presidenza del Consiglio. Allo stesso tempo cerco di rappresentare al meglio il mio territorio.
Non sono interessato alle dietrologie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SAVONA. Un avvocato alla
guida dell’Asl 2 savonese. Antonio Pipicelli, storico legale
dell’Azienda sanitaria savonese, è stato nominato nuovo
direttore amministrativo
dell’Asl. Prende il posto lasciato vacante da Graziella
Baldinotti, in seguito alle dimissioni di quest’ultima per
la bufera giudiziaria legata
all’inchiesta della Procura di
Savona sul caso Gsl.
Pipicelli resterà in carica fino al luglio del prossimo anno, quando la sua nomina dovrà essere eventualmente
rinnovata dal nuovo direttore generale,
visto che
l’incarico
dell’attuale
manager Flavio Neirotti
scadrà più o
meno proprio in quel
Pipicelli
periodo.
Nessuna nomina triennale, quindi, come
al solito: una decisione frutto
di una nota arrivata dalla Regione che invitava l’attuale
direttore generale a non effettuare nomine triennali
«per evidenti ragioni di opportunità», come viene riportato anche nella delibera di
nomina dello stesso Pipicelli.
Un incarico che, al di là dell’esperienza e delle doti professionali dello storico avvocato dell’azienda sanitaria
savonese, s’inscrive in una
logica di prudenza: al di là
della presenza di Pipicelli all’interno degli elenchi da cui
poter “pescare” dirigenti da
nominare, si tratta di un “uomo dell’azienda”, una risorsa
interna capace di traghettare
l’Asl in un periodo in cui le
acque, dalle parti di via Manzoni, sono tutt’altro che tranquille.
M. D. F.
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