Comments
Transcript
dati statistici sull`immigrazione in italia
DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE CIVILE E PER LE POLITICHE DEL PERSONALE UFFICIO CENTRALE DI STATISTICA DATI STATISTICI SULL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA dal 2008 al 2013 e aggiornamento 2014 Contiene statistiche ufficiali del Sistema Statistico Nazionale DATI STATISTICI SULL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA dal 2008 al 2013 e aggiornamento 2014 I dati contenuti nel presente volume sono statistiche ufficiali del Sistema Statistico Nazionale PUBBLICAZIONE EDITA A CURA DELL’UFFICIO CENTRALE DI STATISTICA DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE CIVILE E PER LE RISORSE STRUMENTALI UFFICIO CENTRALE DI STATICA Coordinamento: EVA BELLI Redazione: MARIA TERESA MICCOLI ANNA PUCCI Collaborazione: DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DELL’IMMIGRAZIONE E DELLA POLIZIA DELLE FRONTIERE SERVIZIO IMMIGRAZIONE AGNESE DI NAPOLI UFFICIO AFFARI GENERALI E GIURIDICI MARIA ROSARIA CASELLA sito web: ucs.interno.gov.it e-mail: [email protected] pec: [email protected] fax: 06 465 3992 Indice Premessa 1. Studio demografico sugli stranieri residenti in Italia 1.1. Un po’ di storia 3 1.2. Perché dal 2008 4 1.3. Terminologia e status 5 1.4. Il dato demografico sugli stranieri comunitari ed extracomunitari residenti in Italia 5 1.5. Cittadini stranieri residenti in Italia per nazionalità di appartenenza 15 2. Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari - Anni 2008-2013 2.1. Introduzione 17 2.2. La normativa in materia di immigrazione 18 2.3. La presenza extracomunitaria in Italia 24 2.4. La tipologia di soggiorno 32 2.5. La situazione provinciale 35 2.6. Le province con più di 40.000 permessi di soggiorno (al 31 dicembre 2013) 38 2.7. I permessi di soggiorno per motivo 39 2.8. Immigrati minori di 14 anni iscritti sul titolo principale del genitore o affidatario 42 2.9. Immigrati minori di 14 anni con permesso di soggiorno autonomo 42 2.10. I permessi di soggiorno per sesso, età e area di provenienza 44 2.11. I Paesi di provenienza maggiormente rappresentati 56 3. Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari - Al 31 dicembre 2014 3.1. La presenza extracomunitaria in Italia 69 3.2. La tipologia di soggiorno 70 3.3. La situazione provinciale 71 3.4. Le province con più di 40.000 permessi di soggiorno (al 31 dicembre 2014) 72 I 3.5. I permessi di soggiorno per motivo 73 3.6. Immigrati minori di 14 anni iscritti sul titolo principale del genitore o affidatario 73 3.7. I permessi di soggiorno per sesso e area di provenienza 74 3.8. I Paesi di provenienza maggiormente rappresentati 75 4. Stranieri e criminalità 4.1. Introduzione 77 4.2. Analisi dei dati relativi agli stranieri extracomunitari segnalati, denunciati, arrestati per tipologia di reato in rapporto al totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia 81 4.3. Analisi provinciale dei dati relativi agli stranieri extracomunitari segnalati, denunciati, arrestati per tipologia di reato in rapporto al totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia 88 4.4.Stranieri extracomunitari segnalati, denunciati, arrestati, nell’anno 2013 per, per tipo di delitto e nazionalità 94 APPENDICI (Consultabili su relativo file pdf) Appendice capitolo 1 - Studio demografico sugli stranieri (comunitari ed extracomunitari) residenti in Italia Tab. 1 – Popolazione straniera residente in Italia – Variazione % registrata al 31 dicembre 2013 rispetto al 31 dicembre 2008 Tab. 2 – Popolazione straniera residente in Italia – graduatoria regionale della variazione % registrata al 31 dicembre 2013 rispetto al 31 dicembre 2008 Tab. 3 – Raffronto delle graduatorie provinciali della popolazione straniera in Italia, in valori assoluti al 31 dicembre 2008, al 31 dicembre 2013 e variazione % Tab. 4 – Totale popolazione residente in Italia di cui stranieri al 31 dicembre 2008 Tab. 5 – Totale popolazione residente in Italia di cui stranieri al 31 dicembre 2013 Tab. 6 – Popolazione straniera residente in Italia - ogni 100.000 abitanti – dati regionali – graduatorie a confronto: sul 2008, sul 2013, e variazione % Tab. 7 – Popolazione straniera residente in Italia - valori assoluti – dati regionali graduatorie a confronto: sul 2008, sul 2013, e variazione % II Tab. 8 – Cittadini stranieri residenti in Italia – al 31 dicembre 2013 – graduatoria decrescente per nazionalità Tab. 9 - Cittadini stranieri residenti in Italia – al 31 dicembre 2013 – ogni 100.000 abitanti Appendice capitolo 2 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari Tab. 1 – Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari – trend dal 2008 al 2013 (al 31 dicembre) – Dati provinciali Grafici - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari - Distribuzione percentuale all’interno di ogni regione Tab. 2 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari per tipologia – Anno 2008 – Valori assoluti – Dati regionali Tab. 3 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari per tipologia – Anno 2008 – Incidenza % – Dati regionali Tab. 4 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari per tipologia – Anno 2013 – Valori assoluti – Dati regionali Tab. 5 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari per tipologia – Anno 2013 – Incidenza % – Dati regionali Tab. 6 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari per tipologia – Anni 2008 e 2013 – Valori percentuali regionali per tipologia di soggiorno – Maschi Tab. 7 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari per tipologia – Raffronto anni 2008 e 2013 – Variazioni percentuali – Dati regionali Tab. 8 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2008 e rapporto con la popolazione residente – Graduatoria provinciale in ordine decrescente del rapporto “n. permessi/100.000 abitanti” Tab. 9 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2013 e rapporto con la popolazione residente – Graduatoria provinciale in ordine decrescente del rapporto “n. permessi/100.000 abitanti” Tab. 10 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari dal 2008 al 2013 (al dicembre) - rapporto con la popolazione residente – Graduatoria delle prime 20 province in ordine decrescente del rapporto “n. permessi/100.000 abitanti” Tab. 11 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari dal 2008 al 2013 (al 31 dicembre) e variazione % 2008-2013 – Dati riferiti a province con un numero assoluto di permessi di soggiorno superiore a 40.000 unità al 31 dicembre 2013 III Tab. 12 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari – I motivi più ricorrenti al 31 dicembre 2008 e 2013 – Dati provinciali Grafici - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2008 e 2013 – Distribuzione per aree geografiche dei motivi più ricorrenti – Valori percentuali Grafici - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2008 e 2013 – Distribuzione dei motivi più ricorrenti per aree geografiche – Valori percentuali Tab. 13 – Minori di 14 anni extracomunitari iscritti nel titolo di soggiorno del genitore o affidatario – dal 2008 al 2013 (al 31 dicembre) – Dati provinciali Tab. 14 – Extracomunitari Minori di 14 anni con permesso di soggiorno autonomo – al 31 dicembre 2008 e 2013 – Dati provinciali Tab. 15 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2008 – Dati provinciali disaggregati per sesso e area di provenienza – Maschi Tab. 15 bis - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2008 – Dati provinciali disaggregati per sesso e area di provenienza – Femmine Tab. 16 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2013 – Dati provinciali disaggregati per sesso e area di provenienza – Maschi Tab. 16 bis - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2013 – Dati provinciali disaggregati per sesso e area di provenienza – Femmine Tab. 17 – Graduatoria dei Paesi extracomunitari presenti in Italia in base al numero dei permessi di soggiorno rilasciati dal 2008 al 2013 – Nazionalità numericamente più significative (n. permessi di soggiorno superiori a 5.000 unità) Tab. 18 - Paesi extracomunitari presenti in Italia in base al numero di permessi di soggiorno rilasciati – Anni 2008 e 2013 – Prime 8 nazionalità in graduatoria (anno riferimento 2013) – Dati regionali Tab. 19 - Paesi extracomunitari presenti in Italia in base al numero di permessi di soggiorno rilasciati – Prime 8 nazionalità in graduatoria (anno riferimento 2013) – Dati regionali – Variazione % 2008 – 2013 per regione e per Paese di provenienza Tab. 20 – Permessi di soggiorno rilasciati a cittadini extracomunitari per Paese di provenienza al 31 dicembre 2008 – Dati regionali Tab. 21 – Permessi di soggiorno rilasciati a cittadini extracomunitari per Paese di provenienza al 31 dicembre 2013 – Dati regionali IV Appendice capitolo 3 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari – Aggiornamento al 31 dicembre 2014 Tab. 1 – Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2013 e 2014 - Variazione % - Dati provinciali Tab. 2 – Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari per tipologia di soggiorno – al 31 dicembre 2014 – Incidenza % - Dati regionali Tab. 3 – Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari per tipologia di soggiorno – al 31 dicembre 2014 – Valori assoluti - Dati regionali Tab. 4 – Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2014 e rapporto con la popolazione – Graduatoria provinciale in ordine decrescente del rapporto “n. permessi/100.000 abitanti” Tab. 5 – Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2013 e 2014 - Variazione % - Dati riferiti alle province con un numero assoluto di permessi di soggiorno superiori a 40.000 unità (con riferimento al 31 dicembre 2014) Tab. 6 – Minori di 14 anni extracomunitari iscritti nel titolo di soggiorno del genitore o affidatario al 31 dicembre 2013 e 2014 - Dati provinciali Tab. 7 – Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari al 31 dicembre 2014 – Dati assoluti, incidenze e variazioni percentuali per aree di provenienza e sesso Appendice capitolo 4 - Stranieri e criminalità Tab. 1 – Totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia – di cui stranieri – di cui minori - Variazione % 2013/2008 - dati regionali Tab. 2 - Totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia – di cui stranieri, di cui stranieri minori – Variazione % 2013/2008 - dati provinciali Tab. 3 – Graduatoria provinciale in base alla variazione % 2013-2008 del totale delle segnalazioni Tab. 4 – Numero stranieri segnalati, denunciati, arrestati – incidenza % sul totale dei segnalati, denunciati, arrestati al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013 Tab. 5 e 5 bis – Graduatoria provinciale in base all’incidenza % del numero degli stranieri segnalati, denunciati, arrestati sul totale dei segnalati, denunciati, arrestati al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013 Tab. 6 – Parte I, II, III e IV – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati sul totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate – incidenza % per le fattispecie delittuose più significative al 31 dicembre 2008 V Tab. 7 – Parte I, II, III e IV – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati sul totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate – incidenza % per le fattispecie delittuose più significative al 31 dicembre 2013 Tab. 8 - Stranieri segnalati, denunciati, arrestati sul totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate – incidenza % per le fattispecie delittuose più significative - singole situazioni provinciali – raffronto 2008-2013 Tab. 9 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per tipo di delitto commesso – al 31 dicembre 2013 – graduatoria sul totale Tab. 10 – Totale stranieri segnalati, denunciati, arrestati – al 31 dicembre 2013 – per paese di provenienza Tab. 11 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per rapina in pubblica via al 31 dicembre 2013 Tab. 12 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per rapina in abitazione al 31 dicembre 2013 Tab. 13 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per rapina in esercizio commerciale al 31 dicembre 2013 Tab. 14 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per furto in abitazione al 31 dicembre 2013 Tab. 15 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per furto di autovetture al 31 dicembre 2013 Tab. 16 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per ricettazione al 31 dicembre 2013 Tab. 17 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per reati relativi alla produzione, spaccio e traffico di stupefacenti al 31 dicembre 2013 Tab. 18 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per il reato di associazione per produzione o traffico di stupefacenti al 31 dicembre 2013 Tab. 19 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per produzione e traffico di stupefacenti al 31 dicembre 2013 Tab. 20 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per spaccio di stupefacenti al 31 dicembre 2013 Tab. 21 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile al 31 dicembre 2013 Tab. 22 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione non minorile al 31 dicembre 2013 VI Tab. 23 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per violenza sessuale al 31 dicembre 2013 Tab. 24 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per violazione della proprietà intellettuale al 31 dicembre 2013 Tab. 25 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per contraffazione di marchi e prodotti industriali al 31 dicembre 2013 Tab. 26 - Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per nazionalità – incidenza % segnalati rispetto agli stranieri residenti – Graduatoria in base al numero dei segnalati, denunciati, arrestati - al 31 dicembre 2013 Tab. 26 bis - Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per nazionalità – incidenza % segnalati rispetto agli stranieri residenti – Graduatoria in base al numero degli stranieri residenti - al 31 dicembre 2013 Tab. 26 ter - Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per nazionalità – incidenza % segnalati rispetto agli stranieri residenti – Graduatoria in base all’incidenza % - al 31 dicembre 2013 Tab. 27 - Persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia in relazione al tipo di delitto commesso - al 31 dicembre 2013 VII VIII DATI STATISTICI SULL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA Premessa Dal 1992 le statistiche sui permessi di soggiorno prodotte dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, fonte ufficiale dei dati, sono stati elaborati dall’Ufficio di Statistica del Ministero dell’Interno e fanno parte del Programma Statistico Nazionale, rappresentando il dato istituzionale sul quale basare qualsiasi considerazione sul fenomeno dell’immigrazione in Italia. Questo lavoro si pone come obiettivo di dimensionare la questione “stranieri in Italia” rapportandola alla popolazione residente e valutandone alcune sfaccettature, con particolare riguardo ai permessi di soggiorno concessi ai cittadini extracomunitari che arrivano nel nostro Paese. Il senso e il perché della presente “monografia statistica” vanno ricercati nel desiderio di condensare, in uno spazio dedicato, i dati salienti, di particolare interesse per l’Amministrazione dell’Interno e non solo, e per fornire uno strumento ulteriore di documentazione e di valutazione a supporto delle politiche di integrazione. La particolarità di questo lavoro risiede soprattutto nell’analisi dettagliata delle informazioni a livello provinciale. A tale proposito si attira l’attenzione del lettore sul fatto che tutte le argomentazioni si basano sulla lettura dei dati statistici riportati nelle tabelle raccolte nelle Appendici. 1. Studio demografico sugli stranieri residenti in Italia 1.1. Un po’ di storia L'immigrazione in Italia è un fenomeno relativamente recente che ha cominciato a raggiungere dimensioni significative all'incirca nei primi anni settanta, per poi diventare un fenomeno caratterizzante della demografia italiana nei primi anni del XXI secolo. Infatti l'Italia, per gran parte della sua storia, dall'unità in poi, è stato un paese di emigrazione e il fenomeno dell'immigrazione è stato invece pressoché inesistente, fatta eccezione per alcuni eventi straordinari causati dalla seconda guerra mondiale, come l’esodo istriano, o il rientro degli italiani dalle ex-colonie d'Africa. Tali accadimenti non presentavano sostanziali problemi d'integrazione dal punto di vista sociale o culturale. Il fenomeno dell'emigrazione dunque cominciò ad affievolirsi decisamente solo a partire dagli anni sessanta, dopo gli anni del miracolo economico. Il flusso di stranieri in entrata, come già detto, invece, iniziò a prendere consistenza solo verso la fine degli anni settanta, sia per la "politica delle porte aperte" praticata dall'Italia, sia per 3 politiche più restrittive adottate da altri paesi. Nel 1981, il primo censimento Istat degli stranieri in Italia calcolava la presenza di 321.000 stranieri, di cui circa un terzo "stabili" e il rimanente "temporanei". Nel 1991 il numero di stranieri residenti era di fatto raddoppiato, passando a 625.000 unità. Tale saldo migratorio negli anni novanta ha continuato a crescere e, dal 1993 (anno in cui per la prima volta il saldo naturale è diventato negativo), ha rappresentato la sola causa di incremento della popolazione italiana. In tale contesto è evidente il fatto che il fenomeno immigratorio è in continuo divenire, sia per le situazioni contingenti che ne determinano e/o condizionano l’andamento, sia per le ripercussioni che queste possono produrre sulla normativa vigente, aspetto di valenza non trascurabile per le logiche conseguenze che l’introduzione di eventuali mutamenti legislativi può avere sull’aspetto statistico della questione. 1.2. Perché dal 2008 A livello statistico l’anno 2008 pone un segno di demarcazione in quanto, dopo l’entrata dei Paesi dell’Est europeo nella UE, non è stato più possibile rilevarne l’entità numerica attraverso le richieste annuali dei permessi di soggiorno in quanto, nel rispetto della libera circolazione dei cittadini europei sul continente essi possono circolare liberamente senza alcun permesso. Per chiarire i motivi della scelta del periodo temporale preso in esame, 2008 – 2013, è indispensabile un’ulteriore precisazione. Con l’evoluzione dell’Unione Europea, che ha allargato i suoi confini fino a comprendere ben 27 Stati al 31 dicembre 2012, molti cittadini stranieri, considerati extracomunitari, nel momento in cui il proprio Paese vi ha aderito hanno perso tale connotazione per divenire, a tutti gli effetti, cittadini europei e, in quanto tali, liberi di circolare in tutto il territorio comunitario senza necessità di richiedere un permesso di soggiorno al Paese ospite. Tale diritto, insieme con la libera circolazione delle merci, dei servizi e dei capitali è una delle quattro libertà fondamentali garantite dall’ordinamento giuridico dell’Unione Europea (UE). In seguito agli Accordi di Schengen del 1985 e al Trattato di Maastricht, che ha introdotto l’istituto della cittadinanza europea, tale principio ha assunto un valore più ampio, includendo anche il più generale diritto per i cittadini europei di soggiorno e circolazione in tutto il territorio dell’UE. Fino al 27 aprile 2007 l’Istat elaborava e diffondeva dati sui cittadini stranieri non comunitari in possesso di un valido documento di soggiorno rilasciato dal Ministero dell’Interno. Da tale data non fu più necessario il rilascio del documento di soggiorno per i cittadini stranieri provenienti da Romania e Bulgaria, già preceduti nel tempo dai cittadini provenienti da Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. 4 1.3. Terminologia e status Con la parola straniero si indica la persona fisica e giuridica che, pur trovandosi nel territorio di uno Stato, appartiene per nazionalità ad un altro e quindi non ha la cittadinanza del Paese ospite. Il vocabolo così generico assume significati diversi attraverso una specifica terminologia: il termine immigrato si riferisce alla persona che ha fatto ingresso in Italia per soggiornarvi per motivi di lavoro, studio, famiglia, ecc., generalmente proveniente da paesi extraeuropei. Il rifugiato invece è colui che abbandona il proprio paese perché discriminato o perseguitato per ragioni politiche, ideologiche, religiose, razziali, e che, a differenza dell'emigrante, non lascerebbe mai spontaneamente il proprio paese spinto dalla prospettiva di assicurarsi un futuro migliore sotto il profilo economico. Il profugo o displaced person è, invece, l'individuo costretto a lasciare il proprio paese per eventi bellici, occupazione straniera, calamità naturali, violazioni permanenti dei diritti umani, e a riparare negli stati confinanti nella speranza di trovarvi temporaneo rifugio. Accanto a queste figure si rileva quella degli apolidi che, pur non avendo la cittadinanza di alcuno stato, sono sottoposti alla disciplina dello stato italiano o, per meglio dire, sono titolari di alcuni diritti civili generalmente riconosciuti soltanto ai cittadini e correlativamente destinatari di taluni obblighi. Al di fuori di questa classificazione, ma non per questo meno rilevante, va collocata la categoria degli irregolari, costituita da immigrati clandestini che riescono a evitare l'esecuzione dei provvedimenti di espulsione a loro carico e ad eludere i controlli operati dalle autorità di polizia e dai presidi posti ai valichi di frontiera. Il massiccio afflusso di stranieri in Italia da oltre un decennio, caratterizzato da un lato dalla diminuzione della presenza dei cittadini dei paesi industrializzati e degli stati membri della Unione Europea e dall'altro dal costante aumento dei cittadini dei paesi in via di sviluppo, è divenuto un fenomeno di vaste e significative proporzioni con rilevanti conseguenze di carattere sociale, economico e politico, soprattutto sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica. 1.4. Il dato demografico sugli stranieri comunitari ed extracomunitari residenti in Italia Per calcolare la presenza degli stranieri comunitari ed extracomunitari residenti in Italia con una certa affidabilità si è dovuto attendere il censimento della popolazione e delle abitazioni del 9 ottobre 2011. A tale data è stata fatta la fotografia della popolazione residente sul territorio italiano in tutte le sue sfaccettature. In base agli esiti del citato Censimento, al 31 dicembre di ogni anno viene effettuato dall’Istat l’aggiornamento del dato sulla popolazione residente attraverso le anagrafi comunali. Ciò 5 avviene calcolando le iscrizioni per nascita, per provenienza da altro comune, per provenienza dall’estero, per acquisizione di cittadinanza italiana e per altri motivi non classificabili. A tale calcolo vengono sottratte le cancellazioni per morte, per trasferimento della residenza ad altro comune, o all’estero, per acquisizione della cittadinanza italiana e per altri motivi (ad es. per irreperibilità, per mancato rinnovo della dichiarazione di dimora abituale a seguito di scadenza del permesso di soggiorno, ecc.). Naturalmente i dati delle statistiche ufficiali, basate sulla residenza, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale. La popolazione straniera residente in Italia al 31 dicembre 2013 è di 4.922.085 unità e, rispetto allo stesso dato del 2008 (3.432.590) mostra un aumento del 43,39%. Tale fenomeno, secondo l’Istat, è dovuto soprattutto per effetto, naturalmente, dell’immigrazione dall’estero, ma, in parte, anche dalle nascite di bambini stranieri. Da una prima osservazione dei dati per area geografica si può constatare che il maggior incremento nel periodo considerato si registra nel Sud Italia con il +67,85 %, seguito dalle Isole con il +66,05%, il Centro con il +45,83% e il Nord con il 37,65%. In tale comparto geografico il Nord-ovest prevale con il +39,15% sul Nord Est (+35,65%). Anche l’analisi regionale conferma il dato rilevato per le grandi aree geografiche in quanto a registrare il maggior aumento della presenza degli stranieri sono proprio le regioni meridionali. Si evince infatti che la Campania è in testa a questa particolare graduatoria con il +77,56%, ben al di sopra dell’aumento medio nazionale, seguita dalla Basilicata con il +76,84%, e dalla Puglia con il +72,76%. La Calabria, la Sardegna, la Sicilia e il Molise si pongono poco al di sotto con, rispettivamente, il +70,02%, +68,33%, +65,47% e il +63,74%. Leggermente sopra il valore nazionale si pongono invece il Lazio con il +57,65%, la Liguria con il +52,24% e l’Emilia Romagna con il +46,11%. Di contro la regione Marche è quella che registra l’aumento più contenuto attestandosi al +26,76%, seguita dal Veneto con il +27,38% e dal Friuli Venezia Giulia con il +29,54%. A conferma di quanto sopra esposto la rilevazione del dato provinciale evidenzia come sia una provincia del Sud, Taranto, a registrare il massimo aumento, in valori assoluti, della presenza di stranieri nel 2013 rispetto al 2008 segnando il +105,90%. A tale record si affiancano Crotone con il +94,46%, Napoli con il +90,71% e Cosenza con il +90,51%. A poca distanza si attestano quattro province della Sicilia: (Caltanissetta +89,12%, Catania +75,73%, Agrigento +75,09% e Messina +72,13%); due della Puglia (Foggia +85,17% e Brindisi +79,14%); due della Sardegna (Nuoro +84,58% e Oristano +73,38%) e le due province della Basilicata (Potenza +80,41 e Matera +73,05%). Nella parte alta della graduatoria si evidenziano anche: Latina, che con l’80,44% ha l’aumento più significativo nell’ambito della sua regione; Salerno (+75,03%) che accompagna 6 da + 2 26,76% a + 35,,95% da + 3 37,03% a + 41,,32% da + 4 46,11% a + 68,,33% da + 7 70,02% a + 77,,56% POPOLAZIONE STRA ANIERA RE ESIDENTE IN ITALIA A Variazione % 2013 3 - 2008 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 - 7 Napoli neell’alta classsifica cam mpana; Cataanzaro (+71,27%) chee con Crootone e Co osenza alzaa l’aumento medio dellaa presenza degli d stranieeri in Calabrria. u aumentoo della popolazione straaniera nel peeriodo in essame è statoo Bissogna sottolineare che un rilevato in tutte le proovince, ma sono quellee del Nord a registraree la percentuuale di incrremento piùù bassa comee a Belluno (+14,64%)), a Treviso (+15,42%) e a Biella (+15,68%). ( Ancche altre 6 province p deel Nord si posizionano p molto al dii sotto del vvalore medio o nazionalee (Vicenza +16,28%, + P Pordenone + +22,06%, B Brescia +26,17%, Veroona +27,20% %, Trieste +29,03% e Vercelli +229,88%) e 5 provincee del Centroo Italia (Peesaro Urbinno +15,98% %,. Macerataa +20,79%,, Pistoia +255,79%, Arezzzo +28,42% % e Perugiaa +29,26%). Per quantoo riguarda ill Sud la pro ovincia che Da +14,64% a +299,88% Da +31,41% a +499,35% Da +50,53% a +688,59% Da +71,27% a + 89,12% Da +90,51% a +1005,90% mostra il incrementoo più di esiguo s stranieri residenti è Avellinno con +35,84%, valore che,, pur al di sotto di quello naziionale è comunque di notevolee entità. Nonnostante sopra e esposto quanto s se si raffrontanoo le graduattorie provinnciali del 20008 e del 20 013, si eviddenzia comee le prime 10 1 provincee che ospitanno il maggior numero di d stranieri residenti su ul loro territtorio siano ancora conccentrate nell 8 Nord Italiaa, a parte Roma R e Firrenze. Un discorso d speecifico si deve d fare peer Napoli che, c avendoo evidenziatoo un forte aumento dii presenze (+90,71%) dal 2008 al a 2013 è salita nella graduatoriaa passando dal d 15° poosto al 9°, superando province come c Treviso, Vicenza, Padova e Modena,, sempre moolto in alto in i questa paarticolare claassifica. Se si raffronta la popolaazione straaniera al totale della popolazione p e residente (Italiani e stranieri) si s può notarre come la quota q della prima contiinui ad aum mentare nel nostro Paesse passandoo da 5.758 sttranieri ognni 100mila abitanti a del 31 dicembrre 2008 aglii 8.098 rilevvati alla stesssa data dell 2013. L’inndicatore coosì individuaato può essere utile so oprattutto neell’analisi ddel fenomen no in ambitii territoriali circoscrittii come le regioni e le provincce. Infatti in i molte reealtà localii sembranoo numericam mente pochi gli stranierri rispetto ad a altre areee dove si coontano, in vvalore assolluto numerii molto supeeriori, ma applicando il rapportoo ogni 100m mila abitannti la situazzione, a volte, cambiaa notevolmennte. Ossservando il dato disagggregato, nel 2013, diverrse regioni del d centro-nnord superano il valoree dell’indicaatore nazionnale con inn testa l’Em milia Romag gna (12.0177 stranieri ogni 100m mila ab.), laa Lombardiaa (11.322 stranieri ognni 100mila ab.), l’Um mbria (11.1443 stranieri ogni 100m mila ab.), ill Veneto (100.445 stranieri ogni 1000mila ab.), il i Lazio (10 0.500 stranieeri ogni 1000mila ab.) e la Toscanaa (10.328 strranieri ognii 100mila ab.). a Sono le regioni del d Sud, innvece, a reggistrare rapp porti moltoo inferiori allla media naazionale com me nel casoo della Sardeegna (2.5377 stranieri ogni 100milaa ab.), dellaa Puglia (2.6698 stranieeri ogni 1000mila ab.) e della Baasilicata (2.934 stranieeri ogni 10 00mila ab.).. Bisogna agggiungere, però, p che prroprio questte regioni hanno h registrrato un fortte aumento di presenzee straniere riispetto al 20008 come deescritto nel paragrafo precedente. p Stranieri og gni 100.000 abitanti 155.000 100.000 5 5.000 - 2008 9 2013 Stranieri reesidenti in va alori assolutti 1.500.000 1.000.000 500.000 - 2008 2013 Nell mettere a confronto c i due grafici sopra riporrtati si nota come la Loombardia ch he, in valoree assoluto coonta, al 31 dicembre d 20013, ben 1.1129.185 straanieri con un u aumento del 38,49% % rispetto all 2008, poneendosi in testa a tuttee le altre reegioni, vien ne superata dall’Emiliaa Romagnaa quando sii raffrontanoo i dati con il totale della popoolazione residente: inffatti questaa regione, con c 12.0177 stranieri oggni 100milaa ab. detienee il primato in tale classifica superrando anchee la Lombarrdia (11.3222 str. ogni 1000mila ab.) pur essenddo terza in graduatoria g per quanto riguarda il numero asssoluto deglii stranieri reesidenti. Alltro caso ecclatante è la l Valle d’A Aosta che registra r la più bassa presenza p dii stranieri reesidenti, in valore assoluto (9.3333 nel 2013 3), pur regiistrando un aumento del d 41,32% % rispetto al 2008. La stessa regionne valutata attraverso l’indicatore l ogni 100m mila ab. si pone p circa a metà di quuesta speciale classificca superanddo con 7.258 stranieri ogni 100m mila ab. laa Campaniaa (3.472 straanieri ogni 100mila 1 ab.)). Troviamoo altresì la regione r Umbbria al 13° pposto, su veenti regioni,, nella graduuatoria effeettuata sul numero n deggli stranierii residenti nel n 2013 (ppari a 99.92 22) con unn aumento deel 32,12% sul s 2008. See valutiamo la stessa prresenza ognni 100mila aab. tale regio one si trovaa in terza posizione conn 11.143 straanieri subitoo dopo l’Em milia Romaggna e la Lom mbardia. Connsultando lee graduatorrie provinciali, è di im mmediata coomprensionee il fatto ch he più dellaa metà dellee province, nel 2013 supera il già menzio onato indiccatore nazioonale (8.09 98 residentii stranieri oggni 100milaa ab.). Tra queste q solo 14 sono prrovince del Centro, le aaltre 39 son no nel Nordd Italia; queelle meridioonali, nonostante si trrovino tuttee al di sottto della m media nazion nale hannoo registrato, dal 2008 all 2013, incrrementi di stranieri resiidenti, ogni 100mila abb., molto al di sopra dii quanto rileevato a livelllo nazionale (+43,39% %). 10 GRADUATORIA PROVINCIALE STRANIERI RESIDENTI OGNI 100.000 ABITANTI al 31 dicembre 2008 PROVINCE 2008 PROVINCE 2008 PROVINCE 2008 Prato 11.388 Terni 7.010 Pescara 3.362 Brescia 11.058 Novara 6.932 Reggio Calabria 3.263 Reggio Emilia 10.271 Prov. Aut. Bolzano 6.670 Caserta 2.590 Mantova 10.133 Pisa 6.608 Vibo Valentia 2.510 Treviso 10.118 Viterbo 6.565 Messina 2.452 Piacenza 10.097 Varese 6.549 Crotone 2.445 Modena 9.933 Grosseto 6.547 Catanzaro 2.418 Vicenza 9.646 Lecco 6.352 Salerno 2.306 Verona 9.602 Venezia 6.340 Matera 2.281 Pordenone 9.355 Ascoli Piceno 6.305 Sassari 2.200 Parma 9.196 Trieste 6.281 Foggia 2.059 Perugia 9.095 Como 6.239 Siracusa 2.058 Macerata 8.952 Vercelli 6.174 Cosenza 2.053 Milano 8.815 Gorizia 5.889 Trapani 2.001 Firenze 8.676 Udine 5.842 Isernia 1.967 Lodi 8.552 Teramo 5.830 Campobasso 1.950 Arezzo 8.552 ITALIA 5.758 Avellino 1.908 Cremona 8.495 Savona 5.738 Napoli 1.743 Bergamo 8.449 L'Aquila 5.516 Bari 1.716 Asti 8.407 Belluno 5.442 Palermo 1.708 Siena 8.315 Genova 5.418 Catania 1.574 Ravenna 8.231 Lucca 5.407 Agrigento 1.570 Forli' 7.965 Rovigo 5.379 Lecce 1.489 Roma 7.925 Rieti 5.318 Benevento 1.388 Bologna 7.808 Ferrara 5.300 Caltanissetta 1.328 Pesaro e Urbino 7.672 Aosta 5.242 Cagliari 1.314 Padova 7.620 La Spezia 5.049 Potenza 1.277 Rimini 7.548 Livorno 5.031 Brindisi 1.249 Pistoia 7.484 Biella 4.982 Nuoro 1.150 Prov. Aut. Trento 7.381 Massa Carrara 4.944 Enna 1.055 Alessandria 7.376 Ragusa 4.579 Taranto 906 Cuneo 7.357 Verbania 4.546 Oristano 897 Torino 7.226 Latina 4.418 Ancona 7.107 Chieti 3.629 Pavia 7.105 Sondrio 3.393 Imperia 7.041 Frosinone 3.363 11 GRADUATORIA PROVINCIALE STRANIERI RESIDENTI OGNI 100.000 ABITANTI al 31 dicembre 2013 PROVINCE 2013 PROVINCE 2013 PROVINCE 2013 Prato 15.775 Grosseto 9.425 Reggio Calabria 4.999 Piacenza 14.184 Pisa 9.337 Crotone 4.722 Reggio Emilia 13.533 Venezia 9.323 Frosinone 4.608 Brescia 13.392 Pistoia 9.274 Messina 4.257 Modena 13.268 Pesaro e Urbino 9.189 Caserta 4.199 Mantova 13.170 Viterbo 9.184 Catanzaro 4.184 Parma 13.132 Prov. Aut. Bolzano 8.817 Salerno 4.027 Firenze 12.139 Gorizia 8.554 Matera 4.000 Milano 12.118 Varese 8.540 Cosenza 3.981 Verona 11.877 Genova 8.470 Vibo Valentia 3.931 Ravenna 11.863 Savona 8.421 Foggia 3.846 Roma 11.761 Lecco 8.350 Sassari 3.641 Asti 11.589 Ferrara 8.341 Campobasso 3.348 Bergamo 11.569 Ascoli Piceno 8.297 Trapani 3.346 Lodi 11.560 Como 8.277 Napoli 3.276 Perugia 11.554 La Spezia 8.224 Siracusa 3.066 Treviso 11.439 Trieste 8.130 Isernia 3.039 Cremona 11.398 ITALIA 8.098 Agrigento 2.789 Bologna 11.323 Rieti 8.030 Bari 2.781 Siena 11.179 Vercelli 8.030 Catania 2.682 Pordenone 11.165 Rovigo 7.886 Avellino 2.644 Forli' 11.113 L'Aquila 7.782 Palermo 2.586 Vicenza 10.989 Udine 7.725 Caltanissetta 2.493 Rimini 10.854 Livorno 7.684 Lecce 2.425 Arezzo 10.846 Lucca 7.585 Potenza 2.365 Macerata 10.756 Teramo 7.537 Benevento 2.364 Pavia 10.426 Latina 7.517 Brindisi 2.245 Imperia 10.399 Aosta 7.258 Cagliari 2.150 Alessandria 10.263 Ragusa 7.120 Nuoro 2.149 Cuneo 10.254 Massa Carrara 6.815 Taranto 1.834 Padova 10.194 Belluno 6.363 Enna 1.665 Novara 10.077 Verbania 6.098 Oristano 1.597 Terni 9.960 Biella 5.927 Torino 9.679 Pescara 5.304 Ancona 9.577 Chieti 5.046 Prov. Aut. Trento 9.480 Sondrio 5.002 12 Com me per una sorta di com mpensazionne si assiste dunque, nel confrontarre i periodi in esame, a significativve variazionni percentuaali degli straanieri resideenti a Tarannto (+105,990), seguita da Crotonee (+94,46), Napoli N (+900,71) e Coseenza (+90,551), nonchéé da altre 288 province cche registraano aumentii di gran lunnga superiorri alla mediaa nazionale.. Di contro le province del Nord soono concen ntrate, per laa maggior paarte, nella zona z bassa di d tale particcolare classifica, registtrando aumeenti mediam mente moltoo al di sotto del dato naazionale com me Bellunoo con appen na il +14,64% seguita dda Treviso (+15,42%),, Biella (+115,68%), Vicenza V (+ +16,28%), Pordenone (+22,06% %), Bresciaa (+26,17% %), Veronaa (+27,20%)), Trieste (+ +29,03%), e Vercelli (+29,88%)) e altre 22 provincee del nord con mediee leggermentte più alte, ma m sempre al di sotto del d valore reegistrato a livello l nazioonale. 200 08 Da 0 a 2.500 Da 2.501 a 5 5.000 Da 5.001 a 7 7.500 Da 7.501 a 1 10.000 Da 10.001 aa 12.500 Anchhe dall’ossservazionee d delle cartinne provinciali si notaa i immediatam mente comee in tutte lee p province siaano aumenttati di fattoo g gli stranieeri residen nti ed è e evidente coome le areee con menoo d 2.500 sttranieri ogn di ni 100milaa a siano seensibilmentee ridotte dii ab. n numero nel 2013 rispettto al 2008,, s sono infatti solo 10 co ontro le 288 p province deel 2008, tuttte dislocatee a Sud. Risultan no quasii r raddoppiate invece lee provincee che hanno dai 2.501 ai 5.000 strranieri ognii 100mila ab.: a infatti nel n 2008 risultano 12 variamentee m nel 2013 sono 22 e tutte concentrate c nel Sud e nelle n Isole. Sono aumen ntate anchee dislocate, mentre le provincee che registtrano dai 7.501 ai 10.0000 stranierri residenti ogni o 100miila ab.: essee arrivano a 28 nel 20113 contro lee 22 del 20008. Risultaano essere 25, invece,, le provincce che nel 2013 2 fannoo rilevare strranieri residdenti dai 100.001 ai 12..500 ogni 100mila 1 ab., mentre neel 2008 eran no solo 6 a 13 raggiungerre tale livelllo, il più elevato, coon Prato in n testa alla classifica ((11.388 strranieri ognii 100mila abb.). 2013 Daa 0 a 2.500 Daa 2.501 a 5.0 000 Daa 5.001 a 7.5 500 Daa 7.501 a 10..000 Daa 10.001 a 12 2.500 Daa 12.501 a 15 5.000 Olltre 15.001 Perr il 20133 è statto necessario creare altrre due fascce di densità più p elevata:: da 12.501 a 15.000 sttranieri ressidenti ognni 100mila abb. nella quaale rientranno le provincce di Parm ma, Mantovaa, Modena, Brescia, B Regggio Emilia e Piacenza, ed e un’ultima fascia oltrre i 15.000 reesidenti straanieri. In talle fascia rienntra solo Praato che conn 15.775 strranieri resid denti ogni 100mila 1 ab.. è ancora in i testa allaa graduatoriaa come lo erra nel 2008. Si sottolinea inoltre i com me Treviso,, che era in n 4^ posizzione relativvamente alll’indicatoree n 2008, è scesa nel 2013 al 17° posto, p menttre Piacenzaa che si trov vava al 5° è stranieri/1000mila ab. nel salita al 2° subito doppo Prato conn 14.184 straanieri ogni 100mila abb. Altro casoo particolaree è Vicenzaa che nel 20013 è divenntata la 23^ provincia nella n gradu uatoria, menntre nel 20008 si trovav va tra le 100 province più p intensam mente toccaate dal fenomeno, stesssa cosa perr Pordenonee che passa 10° al 21°° posto nellee due graduaatorie. 14 1.5. Cittaadini stran nieri residdenti in Itaalia per na azionalitàà di apparttenenza Perr effettuare una analisii più circosstanziata sullla realtà multietnica m ddel nostro Paese P al 31 dicembre 2013, 2 sono state enucleeate le 21 naazionalità che c superanoo i 50mila rresidenti in Italia e chee sommate tra loro ammontano a a 4.094.4222, l’83,18% % del totale degli sttranieri resiidenti sul Perù 2,23% Bangladessh 2,26% Mold dova Indiia 3,0 04% 2,89 9% Tun nisia 1,9 98% Polonia 98% 1,9 Senegal 85% SSri Lanka 1,8 1,93% Pakistan Ecuad dor 1,84% Egitto 1,87 7% 1,95% Maceedonia 1,5 59% Nigeria 1,36% Filippine 30% 3,3 Bulgaria 1,12% % Ghana 1,05% Altre e nazionalità 16,82% Ucraina 4,45% Cina Rep p. Popolare 5,22% M Marocco 9,24% Romaniia 21,97% % Albaniaa 10,07% % nostro terriitorio. In paarticolare i cittadini c proovenienti daai paesi delll’Est Europeeo (Romaniia, Albania,, Ucraina, Moldova, M P Polonia, Macedonia e Bulgaria) rappresenttano il 44,,22% del totale t deglii stranieri reesidenti, meentre i paesii asiatici, nel loro insieeme (Cina, Filippine, India, Bang gladesh, Srii Lanka e Pakistan), si pongono al a secondo posto con 858.799 ressidenti, pari al 17,45% % del totalee degli strannieri residennti. Tale vallore è di pooco superiorre a quello relativo a ccoloro che, provenientii dall’Africaa, contano più p di 50.0000 residenti (Marocco, Tunisia, Eggitto, Seneggal, Nigeria e Ghana) e che ammonntano a 8577.396 pari all 17,42% deel totale deg gli stranieri residenti inn Italia. In fondo f a talee particolaree classifica si pone l’America centro-merridionale dalla quale provengon no 210.7122 residenti, pari p al 4,100% originaari del Perùù e dell’Ecuador. Vaggliando la ppresenza sttraniera perr singoli Paeesi di provvenienza si evidenzia che c a tutt’’oggi in Itaalia risiedonno 1.081.40 00 cittadinii rumeni chhe costituisccono il 21,97% dellaa popolazio one stranierra residentee in Italia e l’1,78% % dell’intera popolazionne. Come si s può evinncere dal grafico g sottoo riportato la secondaa comunitàà 15 straniera più numerosa è quella albanese che con 495.709 cittadini registra il 10,07% degli stranieri residenti in Italia. Seguono il Marocco con il 9,24%, la Cina Popolare con il 5,22%, l’Ucraina con il 4,45%. Gli altri paesi si attestano al di sotto del 3,30%. 16 2. Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari Anni 2008 - 2013 2.1. Introduzione Il presente capitolo verte sui “permessi di soggiorno rilasciati in Italia dal 2008 al 2013”: con tale indicazione ci si riferisce, in ognuno degli anni esaminati, al numero di titoli rilasciati per la prima volta nell’arco temporale 1° gennaio – 31 dicembre, al numero di titoli “rinnovati” (1) nel medesimo periodo, nonché ai permessi di soggiorno di lungo periodo rilasciati nell'anno di riferimento. Nel prosieguo, pertanto, si parlerà di “permessi rilasciati” nell’accezione testé descritta. Un altro dato, esaminato a parte, riguarderà gli iscritti sul permesso di soggiorno del titolare, in particolare i minori di 14 anni. Le motivazioni che hanno portato alla scelta del periodo 2008-2013 sono già state evidenziate nel precedente capitolo, al paragrafo 1.2. E’ il caso di sottolineare, comunque, che l’evoluzione dell’Unione Europea, in continuo divenire e ancora in atto nel 2013, con l’entrata della Croazia il 1° luglio quale 28° Stato membro, ha posto il problema dell’omogeneità dei dati da trattare per riferirli ad un assetto geo-politico stabile, risolto proprio con la scelta temporale operata. Inoltre, ancora nel 2008, erano soggetti al rilascio del permesso di soggiorno anche i cittadini dei Paesi europei di Andorra, Città del Vaticano, Gibilterra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, Repubblica di San Marino e Svizzera, considerati a tutti gli effetti extracomunitari, per un totale nazionale di 8.249 titoli rilasciati. Nel 2013, in base alla Direttiva 2004/38/CE del 29/4/2004, recepita dall'Italia con D.L.vo 6/2/2007, n. 30, è stato stabilito, anche con successiva circolare del Ministero dell'Interno, che i cittadini appartenenti ai citati Paesi sono equiparati a quelli europei ed usufruiscono, pertanto, della libera circolazione, ferme restando le norme che regolano quest'ultima, senza necessità di titolo di soggiorno. Per quanto riguarda l’aspetto territoriale di riferimento, la disaggregazione minima dei dati è provinciale e relativa alle 103 province nelle quali è suddivisa l’Italia, escludendo Monza-Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani per le quali non è stata istituita la Questura e che fanno riferimento, per i dati esaminati, a quelle di precedente appartenenza, rispettivamente, Milano, Pesaro e Urbino, Foggia e Bari(2). ___________________ (1) La validità del titolo di soggiorno è, in linea di massima, di due anni, tranne alcuni casi particolari per i quali si rinvia alla parte normativa. (2) I comuni facenti parte della provincia di Barletta-Andria-Trani appartenevano, prima della sua istituzione, in parte alla provincia di Bari ed in parte a quella di Foggia. 17 Per ciò che concerne le aree di provenienza degli immigrati, si evidenzia che sono stati ricompresi nella cosiddetta Africa “araba” i seguenti Paesi: Algeria, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gibuti, Libia, Marocco, Mauritania, Sudan, Sud Sudan e Tunisia. Infine, per la complessità della materia e per l’intervallo temporale considerato, nell’analisi si evidenzieranno gli aspetti ritenuti più salienti e significativi, rinviando, per i dati specifici di ciascun anno, alle edizioni dell’”Annuario delle Statistiche Ufficiali dell’Amministrazione dell’Interno”, reperibili sul sito http://ucs.interno.gov.it, con l’avvertenza che eventuali discrasie con i dati riportati nel presente lavoro sono da attribuire ad un possibile successivo consolidamento dei dati stessi. 2.2. La normativa in materia di immigrazione Il primo periodo dell’immigrazione in Italia è stato caratterizzato dalla totale assenza di una normativa ad hoc. Infatti: fino al 1986, le uniche norme che regolavano la presenza degli stranieri sul territorio nazionale erano contenute nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (R.D. del 18 giugno 1931, n. 773), che affrontava il fenomeno in termini esclusivamente securitari; nel 1986, il Parlamento approvò la legge 30 dicembre 1986, n. 943, recante ”Norme in materia di collocamento e di trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le immigrazioni clandestine”, per attuare la Convenzione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) sui diritti dei lavoratori stranieri (n. 143 del 1975), disciplinare i nuovi ingressi (modalità per assumere lavoratori all’estero; programmazione degli ingressi; etc.) e definire la prima regolarizzazione delle posizioni lavorative e dei soggiorni illegali (tale regolarizzazione è proseguita fino al 1988); gli anni 90 si inaugurano con un altro provvedimento di regolarizzazione, contestuale all’approvazione della legge 28 febbraio 1990, n. 39 (cd. “legge Martelli”), recante “Norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno di cittadini extracomunitari e di regolarizzazione dei cittadini extracomunitari ed apolidi già presenti nel territorio dello Stato”. Detta legge, cui si è aggiunto il regolamento di attuazione approvato con il D.P.R. 15 maggio 1990, n. 136, rappresenta il primo tentativo di disciplina organica in una materia in cui i principali istituti (regime dei visti, dei permessi di soggiorno, disciplina delle espulsioni, etc.) erano in gran parte regolamentati dal T.U.L.P.S.. Venne distinta, per la prima volta, la competenza in materia di espulsioni del Prefetto, dell’Autorità Giudiziaria e del Ministro dell’Interno; 18 nel 1995 si è registrato un altro provvedimento di regolarizzazione, la cd. “sanatoria Dini”, che ha rivelato la sempre più crescente presenza di immigrati irregolari sul territorio italiano; il 25 luglio 1998, con il decreto legislativo n. 286 (cd. “legge Turco-Napolitano), è stato adottato il Testo Unico sugli stranieri, cui ha fatto seguito, il 31 agosto 1999, il regolamento di attuazione, adottato con il D.P.R. n. 394. Sempre nel 1998, la presenza di stranieri irregolarmente soggiornanti in Italia è stata sanata attraverso un ulteriore provvedimento (cd. “sanatoria Turco-Napolitano”). Successivamente, il quadro normativo si è ulteriormente arricchito. In tale contesto, assumono particolare rilevanza: la legge 30 luglio 2002, n. 189 (cd. “legge Bossi-Fini”) e le modifiche al regolamento di attuazione, introdotte con il D.P.R. 18 ottobre 2004, n. 334. Inoltre, con la legge del 9 ottobre 2002, n. 222 (cd. “procedura di emersione-legalizzazione”), il legislatore ha delineato i criteri per far emergere la posizione di stranieri irregolarmente soggiornanti, benché lavorativamente occupati. Il legislatore del 2002, con dette modifiche, ha apportato correttivi soprattutto in tema di mercato del lavoro e di espulsione dal territorio nazionale, per rendere più efficace il contrasto all’immigrazione clandestina e arginare il fenomeno dell’impiego “in nero” di lavoratori stranieri; il decreto legislativo 8 gennaio 2007, n. 3, in “Attuazione della direttiva 2003/109/CE relativa allo status di cittadini di Paesi terzi soggiornanti di lungo periodo", entrato in vigore il 14 febbraio 2007, che ha innovato la regolamentazione sulle carte di soggiorno a tempo indeterminato, titoli che hanno assunto, nel 2014, la denominazione di permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo(3); il decreto legislativo 8 gennaio 2007, n. 5, in "Attuazione della direttiva 2003/86/CE relativa al diritto di ricongiungimento familiare", entrato in vigore il 15 febbraio 2007, che ha modificato la disciplina in tema di ricongiungimento familiare, introducendo anche un nuovo “permesso di soggiorno per assistenza minore”, da rilasciare ai familiari beneficiari dell’autorizzazione concessa dal Tribunale per i Minorenni, per non pregiudicare lo sviluppo psico-fisico del minore. L’esercizio del diritto al ricongiungimento familiare, successivamente, ha subito nuove limitazioni, con il decreto legislativo n. 160 del 2008; __________________ (3) Art. 3, decreto legislativo 13 febbraio 2014, n. 12, in attuazione della direttiva 2011/51/UE, che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio per estenderne l’ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale. 19 la legge 28 maggio 2007, n. 68, che ha disciplinato l’ingresso ed il soggiorno di breve durata dello straniero per visita affari, turismo e studio. Chi entra in Italia per uno dei suddetti motivi e intende soggiornare per un periodo di tempo non superiore a tre mesi, non deve più chiedere il permesso di soggiorno, ma è sufficiente che dichiari la propria presenza sul territorio nazionale; il decreto-legislativo 10 agosto 2007, n. 154, in attuazione della direttiva 2004/114/CE, relativa alle condizioni di ammissione dei cittadini di Paesi terzi per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato; il decreto legislativo 9 gennaio 2008, n. 17, in attuazione della direttiva 2005/71/CE, relativa ad una procedura specificamente concepita per l’ammissione di cittadini di Paesi terzi ai fini di ricerca scientifica; il decreto legislativo 3 ottobre 2008, n. 160, in tema di ricongiungimento familiare, che ha di nuovo introdotto limitazioni all’esercizio del relativo diritto, prevedendo che laddove non sia possibile documentare il legame familiare in modo certo sia possibile effettuare l’esame del D.N.A., a spese dell’interessato. Tuttavia, il ricorso a tale prova per la verifica dei vincoli familiari è limitato ai casi in cui permangono seri dubbi sul rapporto di parentela dopo che altri mezzi di prova sono stati già utilizzati(4). Ed inoltre: il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, convertito con la legge 24 luglio 2008, n. 125 di cui si indicano, di seguito, alcune tra le più significative misure adottate: ¾ i Centri di permanenza temporanea ed assistenza hanno assunto la denominazione di Centri di identificazione ed espulsione (CIE); ¾ colui che dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale la propria identità è punito con la reclusione da uno a sei anni. Può essere disposto il suo arresto in flagranza di reato; ¾ è stata modificata la pena da infliggere al datore di lavoro che impiega stranieri privi di titolo di soggiorno, che va da un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni di reclusione, cui si aggiunge la multa di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato; ______________________ (4) Corte di Appello di Milano, sentenza 26 ottobre 2012, n. 101. 20 ¾ è stato previsto uno specifico reato, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, nei confronti di chiunque, a titolo oneroso, al fine di trarre un ingiusto profitto: - fornisce alloggio a uno straniero; - che sia privo di titolo di soggiorno; - ospitandolo in un immobile di cui abbia la disponibilità, ovvero cedendo il medesimo anche in locazione. In caso di condanna definitiva, tale norma ha previsto la confisca dell’immobile. Le somme ricavate dalla vendita dei beni confiscati sono destinate al potenziamento delle attività volte al contrasto dell’immigrazione clandestina; la legge 15 luglio 2009, n. 94, di cui si indicano, di seguito, alcune tra le più significative misure adottate: ¾ l’espulsione, disposta a titolo di misura di sicurezza dal giudice nei confronti dello straniero condannato alla reclusione per un periodo superiore a due anni o disposta per uno dei delitti contro la personalità dello Stato nei confronti dello straniero condannato ad una pena restrittiva della libertà personale, va eseguita con l’accompagnamento immediato alla frontiera; ¾ lo straniero condannato, anche con sentenza non definitiva, compresa quella adottata a seguito di patteggiamento, per specifici reati di elevato allarme sociale (es.: sfruttamento della prostituzione; favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; spaccio di stupefacenti; rapina; etc.), non può soggiornare in Italia. Tale preclusione sussiste anche nel caso di condanna, con sentenza irrevocabile, per uno dei reati relativi alla tutela del diritto di autore. Il divieto di soggiorno in questione non è automatico, in caso di ricongiungimento familiare; ¾ ogni straniero, per promuovere la convivenza con gli italiani, deve sottoscrivere un Accordo di integrazione, articolato per crediti, impegnandosi a raggiungere specifici obiettivi d'integrazione durante il periodo di validità del suo permesso di soggiorno; ¾ lo straniero che richiede il permesso di soggiorno è tenuto a versare un contributo, tra gli 80 e i 200 euro, ad eccezione di coloro che chiedono il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno per asilo, per richiesta di asilo, per protezione sussidiaria e per motivi umanitari; ¾ è sanzionato il semplice utilizzo, da parte dello straniero, di un visto di ingresso o di un permesso di soggiorno, contraffatti o alterati; ¾ viene punito lo straniero che, a richiesta degli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza, non esibisce, senza giustificato motivo, oltre al passaporto o altro documento di identificazione, 21 anche il permesso di soggiorno o altro documento attestante la regolare permanenza in Italia. Il soggetto attivo di tale reato può essere solo lo straniero regolarmente soggiornante(5); ¾ l’ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato configura, a carico dello straniero, una contravvenzione, punita con l'ammenda da 5.000 a 10.000 euro; ¾ il trattenimento dello straniero in un Centro di identificazione ed espulsione può durare fino a 180 giorni (30 + 30 + 60 + 60); ¾ l'ordine del Questore a lasciare l'Italia entro 5 giorni può essere adottato qualora non sia stato possibile trattenere lo straniero in un C.I.E. o se la permanenza in tale struttura non ne abbia consentito l'effettivo rimpatrio; il decreto-legge 23 giugno 2011, n. 89, convertito con la legge 2 agosto 2011, n. 129, le cui finalità principali sono state quelle di recepire la Direttiva 2008/115/CE ed alcune parti della direttiva 2004/38/CE in materia di libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea; il decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 108, con cui è stata attuata la Direttiva 2009/50/CE sulle condizioni d’ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati ed è stato introdotto, per essi, il rilascio del particolare permesso di soggiorno denominato blu card; il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109, con cui è stata recepita la Direttiva 2009/52/CE, mediante l’introduzione di norme e sanzioni da applicare nei confronti dei datori di lavoro che impiegano in attività lavorative cittadini stranieri illegalmente soggiornanti, prevedendo contestualmente una procedura di emersione dal lavoro nero; la legge 27 giugno 2013, n. 77(6), che ha recepito la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l’11 maggio 2011; il decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con legge 9 agosto 2013, n. 99(7), in vigore dallo stesso 28 giugno 2013, contenente novità rilevanti in materia di lavoro; la legge 6 agosto 2013, n. 97(8), con cui il legislatore ha integrato alcune disposizioni in tema di ingresso e soggiorno in Italia di cittadini comunitari e dei loro familiari, anche se cittadini di un Paese terzo, nonché in materia di protezione internazionale; __________________ (5) Corte di Cassazione, Sezioni Unite, sentenza 24 febbraio 2011, n. 16453. (6) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 152, del 1 luglio 2013, in vigore dal 2 luglio 2013 (7) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 196, del 22 agosto 2013. (8) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 194, del 20 agosto 2013, in vigore dal 4 settembre 2013 22 il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93(9), convertito con legge 15 ottobre 2013, n. 119(10), in vigore quest’ultima dallo stesso 15 ottobre 2013, con cui sono state introdotte disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province. In particolare, è stato previsto il rilascio, in favore delle vittime di violenza domestica, di un dedicato permesso di soggiorno per motivi umanitari; il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146(11), convertito con legge 21 febbraio 2014, n. 10(12), in vigore quest’ultima dal 22 febbraio 2014, con cui sono state introdotte misure urgenti in tema di diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria; il decreto legislativo 13 febbraio 2014, n. 12, in attuazione della Direttiva 2011/51/UE, che ha modificato la Direttiva 2013/109/CE sui permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, per estenderne l’ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale; la legge 30 ottobre 2014, n. 161(13), recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge europea 2013-bis” che, in materia di immigrazione, ha ridotto il periodo massimo di trattenimento nei CIE. __________________ (9) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 191, del 16 agosto 2013, in vigore dal 17 agosto 2013 (10) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 242, del 15 ottobre 2013 (11) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 300, del 23 dicembre 2013, in vigore dal 24 dicembre 2013 (12) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 43, del 21 febbraio 2013 (13) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 261, del 10 novembre 2014, in vigore dal 25 novembre 2014 23 2.3. La prresenza exxtracomu unitaria in n Italia Il numero n dei permessi di soggiorno rilasciaati in Italiaa nel 20088 e nel 20 013 è pari,, rispettivam mente, a 1.5553.229 e a 3.029.917, corrispo ondente ad un significcativo increemento dell +95,07%. Anche A in am mbito regioonale le perccentuali, tuttte di segnoo positivo, vvanno dal +41,57 + dellaa Valle d’Aoosta al +1633,60 della Calabria C e all +162,67 della d Sicilia: va però evvidenziato che, a frontee di percentuuali di variaazione deciisamente piùù alte nellee regioni centro-meridiionali rispettto a quellee settentrionali, i valorri assoluti del numerro di perm messi di sooggiorno add esse corrrispondentii permangonno nettamennte più basssi. In entrrambi gli anni, a infatti,, ben oltre il 60% deei permessii rilasciati riguarda r cittadini exxtracomunitaari presentti nell’areaa settentrioonale del Paese P (piùù precisamennte il 65,775% dei tittoli nel 20008 ed 63,21% nel 2013), menntre nell’arrea centro-meridionalle-insulare si s rileva, rispettivamentte, solo il 34 4,25% ed ill 36,79% di essi. D Disaggregazi ione per areee geografich he – Incidenzze percentuaali 2013 2008 Centro 23,37% Sud 8,37% Isole 2,51% NordN O Ovest 36,69% Centro 2 23,90% Nord-Est N 2 29,06% Sud S 9,559% Isole 3,30% % NordOvest % 35,94% Nordd-Est 27,227% mitati, non ssi può non sottolineare s e D’aaltro canto, anche se coon valori assoluti relatiivamente lim che le regiioni dell’areea meridionnale e insulaare, nonostaante siano lontane l dallla consisten nte presenzaa extracomunnitaria reggistrata nelll’area setttentrionale, devono confrontarssi con aum menti cosìì significativvi e repentiini di tale componente c e immigrato oria che il loro impattto, per aspetti sociali,, contingenzze economiche ed asseetti urbanisstico-logistici, può detterminare siituazioni dii criticità e conflittualiità, peraltro già evidenzziatesi. 24 Disaggregazzione region nale – Valorii assoluti Lombaardia Emilia Romagna Veeneto Lazio L Tosscana Piem monte Camppania Maarche Lig guria Siicilia Friuli V. G. Pu uglia Trentino A.A. Um mbria Abrruzzo Cala abria Sarddegna Basillicata Valle d'A Aosta M Molise - 1000.000 200.0000 300.000 40 00.000 500.0000 600.000 700.000 800.000 al 31.122.2013 a 31.12.2008 al Un’analoga considerazioone può rippetersi ancche a livelllo provinciale con due d esempii emblematici: Reggio Calabria e Palermo. Per esse si reegistra un aumento a di permessi di soggiornoo 3 che, tuttavia, t in termini num merici assolluti si traduuce, per i duue anni conssiderati, nell di oltre il 320% passaggio da 3.127 permessi p a 13.324 neella prima e da 4.6677 a 19.647 nella seco onda, valorii importanti e significaativi per le loro singole realtà, maa non paraggonabili allla “forza” numerica n dii altre provinnce, sopratttutto quelle settentrionaali. Le cartine chee seguono evvidenziano,, in valore assoluto, a il numero di permessi dii soggiornoo rilasciati e la distribuzzione provinnciale del feenomeno im mmigratorioo in Italia neei due anni considerati, c , mmediate inndicazioni sulla s sua evvoluzione. fornendo im 25 PERME ESSI DI SOG GGIORNO RILASCIA ATI IN ITAL LIA A CITT TADINI EXT TRACOMU UNITARI Dati proviinciali – Valo ori assoluti 2008 20133 da 0 a 20.0000 da 20.001 a 40.000 da 40.001 a 60.000 da 60.001 a 80.000 da 80.001 a 100.000 oltre 100.0000 26 PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI (*) IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI Dati provinciali al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013 Variazioni percentuali PROVINCE 2008 (**) 2013 (**) Variaz. % Alessandria 10.870 22.371 105,80 Asti 7.735 11.675 50,94 Biella 5.140 6.814 32,57 Cuneo 18.721 32.684 74,58 Novara 11.404 25.388 122,62 Torino 55.303 98.956 78,93 Verbano Cusio Ossola 3.617 6.491 79,46 Vercelli 5.719 7.844 37,16 PIEMONTE 118.509 212.223 79,08 Aosta 3.474 4.918 41,57 VALLE D'AOSTA 3.474 4.918 41,57 Bergamo 42.420 86.474 103,85 Brescia 72.863 112.686 54,65 Como 14.286 31.333 119,33 Cremona 14.217 24.967 75,61 Lecco 11.086 21.334 92,44 Lodi 8.993 16.289 81,13 Mantova 18.669 38.008 103,59 Milano 173.386 364.049 109,96 Pavia 14.384 31.178 116,75 Sondrio 3.630 6.419 76,83 Varese 28.016 46.587 66,29 LOMBARDIA 401.950 779.324 93,89 Genova 24.978 52.584 110,52 Imperia 6.933 12.915 86,28 La Spezia 5.692 10.516 84,75 Savona 8.302 16.558 99,45 LIGURIA 45.905 92.573 101,66 NORD-OVEST 569.838 1.089.038 91,11 Bolzano 17.956 26.808 49,30 Trento 19.821 29.994 51,32 TRENTINO A. A. 37.777 56.802 50,36 Belluno 6.458 8.917 38,08 Padova 39.272 61.650 56,98 Rovigo 6.732 13.423 99,39 Treviso 30.986 64.680 108,74 Venezia 27.086 53.849 98,81 Verona 31.059 63.480 104,39 Vicenza 38.913 72.196 85,53 VENETO 180.506 338.195 87,36 Gorizia 6.621 8.395 26,79 Pordenone 15.121 22.826 50,96 Trieste 9.840 13.594 38,15 Udine 15.294 23.967 56,71 FRIULI V. G. 46.876 68.782 46,73 (*) Si evidenzia che per "rilasciati" si intende sia il numero di permessi di soggiorno effettivamente accordati nell'anno indicato, sia quei titoli che vengono rinnovati nel medesimo periodo. Nel prosieguo del volume, pertanto, laddove non espressamente indicato diversamente, sarà valida la definizione così specificata. (**) Nel dato sono compresi 233 apolidi per il 2008 e 431 per il 2013 27 PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI (*) IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI Dati provinciali al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013 Variazioni percentuali PROVINCE 2008 (**) 2013 (**) Variaz. % Bologna 35.305 68.171 93,09 Ferrara 9.946 20.160 102,69 Forli' 14.889 25.544 71,56 Modena 35.291 68.443 93,94 Parma 16.864 41.302 144,91 Piacenza 12.185 25.034 105,45 Ravenna 17.281 28.330 63,94 Reggio Emilia 34.603 59.017 70,55 Rimini 9.942 26.471 166,25 EMILIA ROMAGNA 186.306 362.472 94,56 NORD-EST 451.465 826.251 83,02 NORD 1.021.303 1.915.289 87,53 Arezzo 11.903 16.543 38,98 Firenze 40.146 82.042 104,36 Grosseto 5.998 10.901 81,74 Livorno 9.817 16.021 63,20 Lucca 8.027 15.717 95,80 Massa-Carrara 3.244 6.073 87,21 Pisa 14.540 25.318 74,13 Pistoia 8.864 16.136 82,04 Prato 17.443 40.758 133,66 Siena 8.649 17.964 107,70 TOSCANA 128.631 247.473 92,39 Perugia 16.478 42.794 159,70 Terni 7.256 10.711 47,62 UMBRIA 23.734 53.505 125,44 Ancona 14.402 30.495 111,74 Ascoli Piceno 13.228 20.472 54,76 26.136 88,82 Macerata 13.842 Pesaro e Urbino 10.696 20.065 87,59 MARCHE 52.168 97.168 86,26 Frosinone 4.941 9.560 93,48 Latina 8.938 19.914 122,80 Rieti 2.496 5.320 113,14 Roma 134.868 279.887 107,53 Viterbo 7.151 11.347 58,68 LAZIO 158.394 326.028 105,83 CENTRO 362.927 724.174 99,54 Chieti 4.033 6.887 70,77 L'Aquila 7.372 12.922 75,28 Pescara 3.905 9.106 133,19 Teramo 6.489 14.919 129,91 ABRUZZO 21.799 43.834 101,08 (*) Si evidenzia che per "rilasciati" si intende sia il numero di permessi di soggiorno effettivamente accordati nell'anno indicato, sia quei titoli che vengono rinnovati nel medesimo periodo. Nel prosieguo del volume, pertanto, laddove non espressamente indicato diversamente, sarà valida la definizione così specificata. (**) Nel dato sono compresi 233 apolidi per il 2008 e 431 per il 2013 28 PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI (*) IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI Dati provinciali al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013 Variazioni percentuali PROVINCE Campobasso Isernia MOLISE Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno CAMPANIA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA Matera Potenza BASILICATA Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia CALABRIA Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani SICILIA Cagliari Nuoro Oristano Sassari SARDEGNA SUD ISOLE 2008 (**) 1.783 552 2.335 2.790 1.439 11.074 32.732 9.762 57.797 14.775 2.828 4.984 5.475 2.300 30.362 1.629 1.693 3.322 3.206 3.312 3.650 3.127 1.055 14.350 129.965 2.362 2.593 5.966 440 5.749 4.667 3.042 1.867 3.892 30.578 3.697 1.073 693 2.993 8.456 39.034 2013 (**) 3.083 1.138 4.221 5.461 3.131 25.275 76.657 23.238 133.762 31.732 5.210 10.914 10.413 5.393 63.662 3.636 3.479 7.115 7.321 9.167 6.110 13.324 1.904 37.826 290.420 4.589 4.282 15.534 895 14.031 19.647 8.625 5.138 7.577 80.318 9.197 2.006 1.024 7.489 19.716 100.034 Variaz. % 72,91 106,16 80,77 95,73 117,58 128,24 134,20 138,05 131,43 114,77 84,23 118,98 90,19 134,48 109,68 123,20 105,49 114,18 128,35 176,78 67,40 326,10 80,47 163,60 123,46 94,28 65,14 160,38 103,41 144,06 320,98 183,53 175,20 94,68 162,67 148,77 86,95 47,76 150,22 133,16 156,27 TOTALE 1.553.229 3.029.917 95,07 (*) Si evidenzia che per "rilasciati" si intende sia il numero di permessi di soggiorno effettivamente accordati nell'anno indicato, sia quei titoli che vengono rinnovati nel medesimo periodo. Nel prosieguo del volume, pertanto, laddove non espressamente indicato diversamente, sarà valida la definizione così specificata. (**) Nel dato sono compresi 233 apolidi per il 2008 e 431 per il 2013 29 L’andamento dei titoli di soggiorno rilasciati a livello regionale, nell’arco temporale considerato, evidenzia, in generale, che il 2011 rappresenta un punto di svolta: infatti, fino a tale anno il loro numero è sempre in aumento, in alcuni casi anche in modo considerevole da un anno all’altro, mentre successivamente gli incrementi sono molto più contenuti, rendendo più stazionario il fenomeno. Si sottolinea, però, che tra il 2012 ed il 2013 si registrano diminuzioni in Valle d’Aosta (circa -4,08%), ed in Friuli Venezia Giulia (circa -5,71%), mentre in Piemonte (+0,52%), in Trentino Alto Adige (-0,55%), in Umbria (+0,23%) e nelle Marche (+0,77%) il fenomeno può ritenersi stabile registrandosi, in positivo o in negativo, variazioni inferiori all’1%. La Lombardia (+2,28%), la Liguria (+3,53%), il Veneto (+2,18%), l’Emilia Romagna (+2,48%), la Toscana (+2,20%), l’Abruzzo (+1,29%) e la Sardegna (+2,61%) registrano un aumento medio, mentre le restanti regioni presentano variazioni positive più consistenti che vanno dal +4,38% del Lazio al 7,30% del Molise. Tale situazione potrebbe essere determinata dal fatto che l’immigrazione, ormai “saturata” l’area settentrionale del Paese, nella quale, peraltro, la crisi ha messo a dura prova il tessuto produttivo, cerca nuove opportunità nelle zone centro-meridionali, andando a scontrarsi, tuttavia, con una realtà socio-economica ancor più critica. Anche dall’esame delle variazioni percentuali provinciali intervenute nel numero dei titoli rilasciati tra il 2008 ed il 2013, sono evidenti i ragguardevoli incrementi, alcuni già menzionati, di numerose province, soprattutto a partire dal Lazio per finire alla Sardegna, con punte significative, peraltro, anche nel resto del Paese, come si registra, tra le altre, a Rimini, Perugia, Parma, Prato, Novara, Como, Pavia. Analizzando poi, graficamente, la distribuzione provinciale dei permessi di soggiorno nell’ambito di ciascuna regione, per i due anni considerati, ne scaturisce una sostanziale similitudine, ossia, pur con lievi differenze, vengono mantenute pressoché le stesse proporzioni distributive, eccezion fatta per le province dell’Umbria, dell’Abruzzo, della Calabria e della Sicilia, in particolare Palermo, per le quali il divario nel tempo è più marcato, come si evidenzia nei grafici seguenti. 30 Distribuzioone percentuale dei perm messi di sogg giorno rilasciiati nelle proovince delle regioni: r Umbria 2008 2013 Terni 20,02% T Terni 300,57% Perugia 69,43% Perugia 79,98% Abruzzo 2013 2008 P Pescara 17,91% Chieti 18,50% L'Aquila 33,82% Teramo 34,04% Pescara 20,777% Teramo 29,77% Chieti 15,71% L'Aquilla 29,48% % Calabria Reeggio Calabria 21,79% 2008 Crotonee 25,44% % Coosenza 233,08% R Reggio Calabria C 3 35,22% 2013 Crotonee 16,15% % Viboo Valenttia 7,35% % Vibo Valenntia 5,03% % Catanzaroo 19,35% Cosenza 24,23% Catanzaro C 22,34% Sicilia 2008 Paleermo 15,26% Ragusa 9,95% 2013 Sirracusa 6,,11% Trapani 12,73% Agrigennto 7,72% % Messina 18,80% Ennna 1,444% Caatania 19,51% Pallermo 24,46% Ragusa 10,74% Agrigeento 5,71% Messina 17,47% Caltaniss. 8,48% Caltaniiss. 5,33% % Enna 1,11% 31 Siracusa 6,40% Trapanni 9,43% % Catania 19,34% 2.4. La tip ipologia di d soggiorn no La tipologia di d soggiornno è legata alla situazzione persoonale del sooggetto rich hiedente all d rilascioo, alla durrata e all’eeventuale rinnovo r deel titolo sttesso: si distinguono, d , momento del infatti, il “primo “p sogggiorno”, rifferito al perrmesso, di durata biennnale, rilasciiato per la prima p voltaa all’extracoomunitario richiedente r che giungge nel Paesee e che posssiede i reqquisiti presscritti dalle Daati nazionali - Distribuzio one percentu uale 2008 Soggioorno lunggo perioodo 46,111% 2013 3 Primo soggiorno 14,69% Prim mo soggioorno 10,899% Soggiorno lungo periodo 52,32% Rinnnovo sogggiorno 39,220% Rinnovo soggiorno 36,79% normative;; il “rinnovvo soggiorn no” riguarddante tutti i permessi successivi al primo rilascio r chee vengono reiterati r allaa scadenzaa, su richieesta del soggetto inteeressato e ssempreché continui a possedere le caratterristiche prevviste; infinne, il “sogg giorno di lungo l perioodo”, che può esseree richiesto dal soggetto con un titolo in corso di validità, regolarmennte soggiornnante da alm meno 5 annii gge. nel Paese e rispondentte a determiinati presuppposti di leg Daii dati nazionnali relativi alle diversee tipologie di soggiornno, riassunti nei grafici precedenti,, si evince che, c a frontee di una dim minuzione dal d 14,69% al 10,89% dei d “primi ssoggiorni”, nonché deii “rinnovi”, che scendono dal 399,20% al 36,79%, i “soggiorni “ d lungo pperiodo” reg di gistrano unn aumento dii oltre 6 punnti percentuuali, passanddo dal 46,11 1% del 20088 al 52,32% % del 2013. Da ciò potrebbbe desumerrsi che, se da d una partee si registraa una diminnuzione dell numero dii nuovi sogggiorni, peralltro dovuta anche alla perdurante p crisi econom mica e a moolteplici alttri aspetti dii carattere socio-cultur s rale che tale t congiuuntura ha ulteriormennte acutizzzato, dall’aaltra crescee sostanzialm mente il num mero di imm migrati che giunti in Ittalia anni adddietro mannifestano, attraverso a laa richiesta dii titoli di soggiorno di lungo l periodo, la volon ntà di rimannere stabilm mente nel Paese. Anaalizzando ill dato territooriale per ill 2008, si pu uò riscontraare che nelle regioni seettentrionalii prevalgonoo in generalle i “permesssi di lungoo periodo”, mentre in quelle q centrro - meridio onali questaa connotazioone non è anncora così netta, n prevaalendo a vollte questi, a volte i “rinnnovi”: ciò può esseree 32 dovutto, 2008 - 1° soggiorno Nord-est 29,71% probabbilmente, “imm migrazione Centroo 22,46% % setten ntrionali, di aall’esistenzaa lungaa s sicuramente e data” più di nelle n unaa areee app petibili inn passatto per quantto riguardavva l’attivitàà lavorativa,, mentrre la restantte parte del Paese è caaratterizzataa da una immigrazzione più recente, laddo ove ancora,, Nordovest 34,30% forse illusoriameente, potrebbbero esserre occupatii Isolee 3,45% % Sud 100,09% spazi lavorativi. Tale indicaazione trova confermaa anchee nel fatto che le quoote più altee di “primii soggiorni”, decisamennte superiorri al valore nazionale del d 14,69%,, si registranno nel Lazio (19,12%)) e dalla Cam mpania allaa Sicilia (coon percentuuali che van nno dal 17,227 della Caampania al 23,73 dellaa Calabria), con riferimento ad ognni singolo rispettivo tottale regionalle. 2008 - Rin nnovo soggiiorno 2008 - Sogg giorno lungo o periodo Nord-est 23,21% Nord-est N 3 33,84% Centroo 27,36% % Nordovest 37,57% Isolle 2,46% Nordovest 36,70% Sud % 9,40% Centro 20,26% Isole % 2,26% Sud 6,94% Perr quanto riguuarda il 20113, la situazzione si pressenta in modo analogo, e anche piiù netta, perr quanto riguuarda l’areaa centro-setttentrionale dell’Italia e le relativve regioni, nnonché per Abruzzo e Molise, coon i “perm messi di lunngo perioddo” che rappresentaano una quuota che va v dal 46,777% al 2013 - 1° so oggiorno Norrd-est 23,007% 65,22% di tutti i perm messi di soggiorno rilassciati in Centro 25,85% ognuna di esse. Anchhe nelle areee meridionnali del Paese si conferma quanto em merso nel 2008: p alte prevalgonoo i “rinnovi” e vi si reggistrano le più percentualii di “primii soggiornii”, che vannno dal 11,96 al 18,58% circa, c supeeriori al 10,89% 1 nazionale, per le sttesse regionni evidenzziate in 33 Nordovest 32,43% Isoole 5,422% Sud 13,23% quell’annoo, alle quali si aggiungoono il Molisse e la Sardeegna. 2013 - Riinnovo soggioorno 2013 - Sogggiorno lungo periodo Noord-est 233,88% Nordovest 35,26% Issole 3,997% No ord-est 30 0,53% Centrro 25,544% Nordovest 37,16% Sud 11,36% Isole % 2,39% Sud 7,58% Centro 22,34% Dalll’analisi relativa all’inncidenza deii sessi, in raapporto ai singoli s totalli di permesssi rilasciatii per tipologgia e per reggione, tra i due anni coonsiderati sii può notaree una sostannziale sovraapposizionee nell’area centro-sette c entrionale, risultando prevalente la compoonente maschile nell’aambito deii permessi rinnovati e di d lungo peeriodo, bencché nel passsaggio tempporale essa si riduca. Nella N stessaa area, per ciiò che conccerne i prim mi rilasci, sem mpre in rap pporto al totale per tipoologia e regiione, risultaa prevalente il sesso fem mminile, add eccezione dell’area nord-occiden n ntale dove si registra una u leggeraa flessione. Nellle regioni meridionali m i ed insularri emerge un na significaativa incideenza della componente c e maschile, soprattutto s nei primi rilasci r del 2008, 2 con lee percentuaali massimee registrate in Calabriaa (75,33%), in Molise (62,02%) e in Pugliaa (61,09%), mentre nel n 2013 suubiscono un na generalee flessione raggiungenddo i più alti valori in Calabria C con n il 62,27% e in Siciliaa con il 60,87%. Nelloo mento dell’in ncidenza deei “rinnovi”, sempre su ul totale deii stesso annoo si registraa un significativo aum permessi riilasciati perr tale tipologgia, in Calaabria (dal 45 5,82% al 61,16%) e in B Basilicata (dal 48,82% % al 60,26%)), con oltree 10 punti di d scostameento rispetto o al 2008, ad a ulterioree riprova deel fatto chee l’immigrazzione tende ad essere più p “antica““ e stabile nel n nord deel Paese, meentre quellaa delle areee centro-merridionali risuulta più recente e “flutttuante”. Un particolaree cenno spettta al Lazio che nel 20 008 presentaava una preponderanzaa femminilee u inversioone di tendeenza con un na incidenzaa in tutti i tippi di permessso, mentre nel 2013 sii riscontra una maschile, prevalente p n primi rillasci (51,522%) e, sopraattutto, nei rinnovi, nei r dovve si passa dal 43,54% % al 54,63%.. Una situazzione del tuutto analogaa si può ritrrovare anchhe in Camppania dove, per i primii rilasci, purr non essenddo il sesso maschile prrevalente, dal d 38,86% del 2008 sii giunge al 49,02% 4 dell 2013, menntre per i rinnnovi si vaa dal 42,87% % al 52,76% %. Anche la l Liguria ppresenta carratteristichee 34 simili con prevalenza femminile in tutte le tipologie di permesso, pur in leggera flessione dal 2008 al 2013. Infine, esaminando le variazioni percentuali delle tre tipologie di permesso per regione, nel periodo considerato, a prescindere dalla distinzione per sesso, gli incrementi più significativi sono quelli registrati per i soggiorni di lungo periodo che, a livello nazionale, aumentano del 121,35%. 2.5. La situazione provinciale Nella parte che precede sono già state svolte delle considerazioni riferite ad alcune province evidenziando, nelle diverse disamine, le situazioni più significative: si cercherà ora di ampliare tale aspetto territoriale, esaminando alcune ulteriori peculiarità del fenomeno immigratorio. Analizzando le variazioni percentuali del numero di permessi di soggiorno rilasciati tra il 2008 ed il 2013 per ogni provincia, risulta, come indica la tabella che segue, che ben 45 presentano una variazione superiore al 100%, pari al 43,69% del loro totale. Si segnala, poi, in particolare, che in oltre il 60% delle province dell’area meridionale-insulare la presenza extracomunitaria è più che raddoppiata. N. province esistenti (a) N. province esistenti con variazione 2013/2008 ≥ 100% (b) % sul n. totale province area (c = b/a) % sul n. totale nazionale province (d = b/103) Nord 46 14 30,43 13,59 Centro 21 8 38,10 7,77 Sud 23 15 65,22 14,56 Isole 13 8 61,54 7,77 103 45 43,69 43,69 AREA GEOGRAFICA ITALIA Per un esame più approfondito è però necessario introdurre un altro indicatore che, associato a quanto già evidenziato, possa offrire uno spunto di riflessione in più sul fenomeno, in relazione al fatto che lo si valuti in termini di valori assoluti e/o in termini di valori relativi. Si è più volte sottolineato, infatti, che alcuni consistenti aumenti dei titoli di soggiorno e, conseguentemente, della presenza extracomunitaria nelle varie aree del Paese, ivi comprese molte province, sono condizionate da valori assoluti iniziali modesti rispetto ad altre: per ottenere quindi un indice di confrontabilità omogeneo è stato introdotto il rapporto “numero dei permessi di soggiorno rilasciati ogni 100.000 abitanti”, calcolato per ogni provincia, che può fornire un coefficiente di concentrazione, per quanto generico, della presenza straniera in ognuna di esse. 35 Nella graduatoria di tale indicatore le province di Prato e Reggio Emilia si trovano ai primi due posti, sia per il 2008 che per il 2013, evidenziando una concentrazione importante della presenza extracomunitaria con indici veramente significativi - da 7.090 permessi ogni 100mila ab. del 2008 a 16.094 del 2013 per Prato, da 6.661 a 11.047 per Reggio Emilia – ma con un numero di permessi di soggiorno pari a: PROVINCIA 2008 2013 Variazione % Prato 17.443 40.758 133,66 Reggio Emilia 34.603 59.017 70,55 Viceversa, possiamo notare come grandi città, aree metropolitane, quali Genova, Napoli e Torino, per esempio, si trovino nella parte medio-bassa della graduatoria - con il valore del “rapporto” compreso tra 1.065 e 2.824 per il 2008 e tra 2.451 e 6.058 per il 2013 - pur avendo un numero assoluto di permessi della seguente consistenza: PROVINCIA 2008 2013 Variazione % Genova 24.978 52.584 110,52 Napoli 32.732 76.657 134,2 Torino 55.303 98.956 78,93 In modo analogo, si può verificare l’excursus di ogni altra provincia, utilizzando soprattutto le cartine che seguono e che permettono una valutazione immediata dell’evoluzione del fenomeno immigratorio. Si sottolinea, ancora una volta, come l’area settentrionale del Paese abbia rappresentato ed ancora rappresenta, nel tempo, la zona maggiormente attrattiva per le ovvie considerazioni di carattere economico già più volte espresse. E’ evidente, tuttavia, che la concentrazione della presenza extracomunitaria sta progressivamente aumentando anche nell’area centro-meridionale del Paese, come si evince graficamente in modo inequivocabile, sia perché il mercato occupazionale del nord-Italia non ha più offerto molti sbocchi, anche precedentemente alla crisi economica, sia per il perdurare di questa che ha respinto una cospicua parte di lavoratori, italiani e non, nell’area della cassa integrazione e ancor più in quella della disoccupazione, complici anche scelte imprenditoriali di delocalizzazione spesso non giustificata. 36 RAP PPORTO “N NUMERO PERMESSI P D SOGGIO DI ORNO OGNII 100.000 AB BITANTI" Dati provinciiali 20008 2013 da 0 a 1.5000 da 1.501 a 3.000 3 da 3.001 a 4.500 4 da 4.501 a 6.000 6 da 6.001 a 7.500 7 da 7.500 a 9.000 9 oltre 9.000 (*) Popolazionne al 31 dicembbre 2008 e 20133 - Fonte Istat 37 2.6. Le prrovince coon più di 40.000 4 peermessi di soggiornoo (al 31 diicembre 2013) 2 In questo q paraagrafo sono state presee in consideerazione le province chhe, in valorre assoluto,, presentanoo un numeroo di permesssi di soggioorno superio ore a 40.0000 unità al 311 dicembre 2013 2 e ne è stato ricosttruito l’excuursus storicco: come si rileva agev volmente, delle d 20 proovince indiv viduate benn 15 si trovaano nell’Itaalia settentrionale, 4 nell’Italia n ceentrale e sooltanto 1, N Napoli, nell’’intera areaa meridionalle-insulare. Ad esse è ascrivibile, a complessivamente, unaa quota dei permessi di d soggiornoo che oscillaa tra il 58,366% del 20008 ed il 60,660% del 2013, inoltre anche a le percentuali dii variazionee tra questi due d anni, per p ciascunaa provincia,, sono piutttosto consisstenti e in ggenerale creescenti mann mano che si s attraversaa il Paese da nord a sudd, sempre teenendo connto di quantoo già sottoliineato circaa i valori asssoluti di parrtenza considerati. 400.000 350.000 300.000 250.000 2008 200.000 2009 2010 150.000 2011 100.000 2012 2013 50.000 - Com me è semplice osservare, le provvince di To orino, Berggamo, Bresccia, Milano, Firenze e Roma, giàà dal 2008 evidenziavaano un num mero di perrmessi di soggiorno riilasciati sup periore allee 40.000 uniità. Inoltre, alle sole province p di Milano e Roma R sonoo da attribuuire, negli anni a 2008 e 2013, perccentuali di permessi, p risspetto al tottale nazionaale, che vannno, rispettivamente, daall’11,16 all 12,02% e dall’8,68 al a 9,24% e che influisscono notev volmente annche sui risspettivi datti regionali.. L’analisi provinciale p s sopra descrritta consolida, inoltre, il fatto che la crescita del numero o di titoli dii soggiorno è più marcaata nel perioodo 2008–2011, mentree successivaamente l’auumento è più ù contenutoo s e, a volte, stazionario. 38 2.7. I permessi di soggiorno per motivo I titoli di soggiorno, come già indicato, sono rilasciati sulla base di motivazioni ben individuate dalla normativa, ma il loro numero può essere considerato variabile, come pure la tipologia. Infatti, a fronte di alcuni motivi, rimasti invariati nel corso degli anni, le disposizioni legislative succedutesi in materia ne hanno recepito via via altri, legati anche a specifiche situazioni contingenti, spesso correlate all’esodo verso l’Italia di masse consistenti di individui(14). I dati relativi ai “motivi” che con maggiore frequenza hanno rappresentato il presupposto del rilascio del permesso di soggiorno, ed intorno ai quali si concentra ben oltre il 90% dei titoli sono: il lavoro subordinato, i motivi familiari, il lavoro autonomo/commercio, i motivi di studio. DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI PERMESSI DI SOGGIORNO RELATIVAMENTE AI MOTIVI PIÙ RICORRENTI dal 2008 al 2013 Motivo di soggiorno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Lavoro subordinato 47,53 49,25 51,66 50,30 48,58 47,61 Motivi di famiglia 36,48 35,76 34,46 35,24 35,69 37,02 Lavoro autonomo/commercio 7,77 7,28 6,91 6,83 7,18 7,31 Motivi di studio 1,06 1,28 1,21 1,70 1,72 1,70 92,84 93,56 94,23 94,07 93,17 93,64 7,16 6,44 5,77 5,93 6,83 6,36 Totale dei motivi indicati Altri motivi Tale situazione, invariata tra il 2008 ed il 2013, risulta essere stata la stessa anche negli anni precedenti: le casistiche più frequenti, infatti, riguardano sempre i motivi menzionati. In primo luogo, quello che presenta la maggiore frequenza assoluta è il lavoro subordinato, con un numero di permessi che va da 738.290 del 2008 a 1.442.593 del 2013 (+ 95,40%) e che rappresenta, da solo, tra il 47,53% del totale dei permessi rilasciati nel 2008 ed il 51,66% di quelli del 2010 (val. medio periodo 49,1%). _________________________ (14) Per un esame analitico di tutti i motivi previsti dalle normative, presupposto dei permessi di soggiorno rilasciati in Italia, si vedano le varie edizioni dell’”Annuario delle Statistiche ufficiali dell’Amministrazione dell’Interno” reperibili sul sito http://ucs.interno.gov.it. 39 Disttribuzione peercentuale dei d motivi più ù ricorrenti dal d 2008 al 22013 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 2008 2009 Lavoro suubordinato 2010 Motivi di famiiglia 2 2011 2012 Lavoro o autonomo / coommercio 20013 M Motivi di studio Talle motivo di soggiornoo presenta, inoltre, i perccentuali di crescita c di aanno in ann no piuttostoo significativve, almeno fino f al 20111, per poi rim manere sosttanzialmentte stabile daa quella dataa in poi. Variazioni percentuali p d numero di del d permessi rilasciati r perr i 4 motivi piiù ricorrentii: Anni Lavvoro suborrdinato Motivi di famiglia Lavvoro autonnomo comm mercio Motivi di studio 2009 / 20088 399,03 31,54 25,76 62,22 2010 / 20099 255,68 15,45 13,67 13,43 2011 / 20100 133,31 19,03 15,02 63,83 2012 / 20111 -1,76 3,00 6,99 2,89 2013 / 20122 0,,46 6,33 4,32 1,57 40 Situazione analoga si riscontra per i permessi rilasciati per motivi di famiglia, secondo motivo per frequenza assoluta, cresciuti da 566.618 a 1.121.693 (+ 97,96%) tra il 2008 ed il 2013, con una incidenza sul totale nazionale tra il 34,46 ed il 37,02% (val. medio periodo 35,77%). Anche in questo caso le percentuali di variazione tra un anno e l’altro sono piuttosto consistenti fino al 2011 per poi ridimensionarsi negli anni successivi, tuttavia presentano una maggiore dinamicità rispetto a quelle del lavoro subordinato. L’analisi potrebbe suggerire che, negli anni, chi è giunto in Italia per lavoro, una volta affrancata l’esistenza dai bisogni primari e raggiunta una certa stabilità, tende in generale a far emigrare anche la propria famiglia per ricongiungersi ad essa nel nostro Paese. E’ interessante notare come i due motivi appena considerati rappresentino insieme il presupposto giuridico di ben l’84,93% annuo (media del periodo considerato) dei permessi di soggiorno, caratterizzando fortemente il tipo di immigrazione che, seppure per cause molto complesse, è il risultato finale di un insieme di problematiche legate essenzialmente alla ricerca di migliori opportunità di sviluppo individuale e della famiglia e, nel contempo, l’unica possibilità per sfuggire a situazioni nazionali spesso contrassegnate da instabilità politiche e conflitti armati con conseguenze disastrose sia dal punto di vista economico, sia da quello della sicurezza personale. I successivi due motivi in graduatoria, lavoro autonomo - commercio e motivi di studio, si distanziano notevolmente dai precedenti conseguendo, rispettivamente, un valore medio nel periodo considerato pari al 7,21% ed all’1,44% del totale annuo dei permessi di soggiorno: ciò mette ancor più in evidenza la prevalenza dei motivi di lavoro subordinato e familiari. Infine, riferendosi al numero complessivo dei titoli di soggiorno rilasciati per lavoro, autonomo o subordinato - escludendo tutte le altre situazioni di attesa o perfezionamento delle pratiche lavorative – un’ultima annotazione porta a sottolineare come tale motivo rappresenti, nel corso del periodo considerato, le seguenti quote percentuali sul totale di ciascun anno osservato: 2008 2009 2010 2011 2012 2013 55,30% 56,53% 58,57% 57,13% 55,78% 54,92% Dal punto di vista delle grandi aree geografiche e delle regioni, come già è emerso più volte, la maggior parte del totale dei titoli di soggiorno ricade nell’area settentrionale, con un valore medio annuo del 64,58%. In modo analogo, i titoli rilasciati per lavoro subordinato in tale area rappresentano il 66,00% del totale dei titoli rilasciati per tale motivo in Italia (valore medio annuo) e quelli per motivi familiari il 67,64% (v. m. annuo). Nei dati regionali si può notare che i valori assoluti dei permessi di soggiorno per lavoro subordinato dell’area centro-settentrionale superano 41 sempre quelli per motivi di famiglia, eccezion fatta, nel 2013, per il Piemonte, il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia dove si evidenzia una situazione inversa. Di contro, nell’area meridionale ed insulare dal 2008 al 2010, il numero dei titoli riferiti ai due motivi finora osservati risulta altalenante nelle diverse regioni fino, appunto, al 2010, anno in cui anche in questi territori il motivo del lavoro dipendente supera quello per motivi familiari. Tuttavia da tale anno al 2013, in Abruzzo, Molise e Sardegna il maggior numero di permessi torna ad essere quello per motivi familiari: ciò sembra evidenziare, da una parte, un rallentamento nell’incremento dei permessi per lavoro dipendente e, dall’altra, una crescente richiesta di titoli finalizzati al consolidamento delle famiglie. 2.8. Immigrati minori di 14 anni iscritti sul titolo principale del genitore o affidatario L’analisi statistica dei dati riferiti al numero di permessi di soggiorno rilasciati non esaurisce la tematica in quanto esiste una quota di immigrazione non soggetta al rilascio del titolo di soggiorno, in massima parte costituita da minori, in particolare di età inferiore ai 14 anni, per i quali è prevista l’iscrizione sul permesso di soggiorno del genitore o affidatario. A fronte di un aumento del numero dei titoli, a livello nazionale, pari a +95,07% tra il 2008 ed il 2013, l’incremento dei minori di 14 anni iscritti, negli stessi anni, è molto più contenuto e pari al + 56,21%, con notevole variabilità nelle diverse regioni. Come è intuibile, i dati degli iscritti seguono, in linea di massima, l’andamento dei titoli principali. Infatti, i dati nazionali per i diversi anni, anche in questo caso, confermano che il 2011 rappresenta una linea di demarcazione poiché fino a quel momento l’aumento degli iscritti sul titolo di soggiorno è risultato compreso tra il 10,79 ed il 16,68% annuo, mentre esso si è drasticamente ridimensionato nei due anni successivi, rispettivamente il 4,02% e lo 0,77%, subendo lo stesso forte rallentamento registrato per il numero permessi di soggiorno concessi. A livello regionale, il maggior numero assoluto di minori di 14 anni iscritti si trova nelle stesse regioni in cui si registra il maggior numero di permessi rilasciati, sia per il 2008 che per il 2013: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Toscana. In esse si concentra, infatti, circa il 67,87% dei permessi (v. m. annuo) e circa il 69,65% degli iscritti minori di 14 anni (v. m. annuo). 2.9. Immigrati minori di 14 anni con permesso di soggiorno autonomo Per le problematiche che ne derivano, si ritiene utile un breve cenno relativo a quella parte di soggetti immigrati che, pur avendo un’età inferiore ai 14 anni, non viene iscritta su titoli di soggiorno di altri immigrati: si tratta, per lo più, di minori che giungono in Italia soli o in stato di 42 abbandono per i quali è necessario, spesso, anche l’intervento dei Tribunali competenti. I dati ad essi relativi, ricompresi quindi in quelli generali dei permessi di soggiorno, rappresentano un aspetto piuttosto circoscritto in termini numerici: infatti, al 31 dicembre 2008 il numero di tali titoli è pari a 4.178, con una incidenza percentuale, sul totale dei permessi rilasciati alla stessa data, dello 0,27%, mentre al 31 dicembre 2013 sono 4.933 pari allo 0,16% dei permessi totali (la variazione percentuale tra i due anni è pari al +18,07%). Per quanto riguarda i motivi in base ai quali i permessi vengono rilasciati a questa particolare parte di immigrati, per il 2008 sono, essenzialmente, motivi familiari e affidamento: N. permessi soggiorno Motivo Motivi familiari Incidenza % 3.033 72,59 Affidamento 510 12,21 Minore età (art. 28 DPR 394/99) 225 5,39 Adozione 174 4,16 49 1,17 187 4,48 4.178 100,00 Cure mediche Altro Totale In modo analogo per il 2013 si ha: N. permessi soggiorno Motivo Motivi familiari Incidenza % 3.393 68,78 Affidamento 873 17,70 Minore età (art. 28 DPR 394/99) 267 5,41 Cure mediche 231 4,68 Adozione 78 1,58 Richiesta asilo 54 1,09 Altro 37 0,76 4.933 100,00 Totale Come si desume dalle precedenti tabelle, crescono, in particolare, i permessi di soggiorno per affidamento e per cure mediche, mentre diminuiscono quelli per adozione, spesso resa difficile 43 sia dalle normative dei Paesi di provenienza dei minori, sia dalle particolari situazioni politicoamministrative che presentano. 2.10. I permessi di soggiorno per sesso, età e area di provenienza Come si desume dalla tabella che segue, dal 2008 al 2013 la ripartizione per sesso dei permessi di soggiorno è rimasta pressoché costante, rilevandosi ogni anno una percentuale a favore del sesso maschile di poco superiore al 50%. Distribuzione per sesso – Dati nazionali Anno Maschi % sul totale anno Femmine % sul totale anno Totale 2008 790.500 50,89 762.729 49,11 1.553.229 2009 1.051.760 50,46 1.032.496 49,54 2.084.256 2010 1.250.722 50,08 1.246.572 49,92 2.497.294 2011 1.465.217 50,42 1.440.892 49,58 2.906.109 2012 1.484.816 50,23 1.471.191 49,77 2.956.007 2013 1.526.030 50,37 1.503.887 49,63 3.029.917 Dal 2008 al 2013, alla data del 31 dicembre, il numero assoluto dei titoli di soggiorno rilasciati a soggetti extracomunitari sono passati, per i maschi, da 790.500 a 1.526.030 (+ 93,05%) e da 762.729 a 1.503.887 (+ 97,17%) per il sesso femminile. A fronte di dati così consistenti a livello generale, ancor più significative risultano le variazioni per le diverse aree di provenienza che, pur con le dovute differenze, da esaminare, come più volte indicato, anche alla luce dei dati assoluti, vanno dal +52,85% (femmine, America settentrionale) a + 201,28% (femmine, Medio Oriente). Risultano superiori al 100%, infatti, le variazioni di tutte le aree asiatiche per entrambi i sessi, benché i relativi valori assoluti rimangano inferiori a quelli delle aree più consistenti dell’immigrazione, cioè l’Europa non comunitaria e l’Africa cosiddetta “araba”, che registrano aumenti, rispettivamente, del 65,30% e del 71,94% per i maschi; del 97,64% e del 79,86% per il sesso femminile. Particolarmente significativo è l’aumento dei permessi di soggiorno relativi a donne medio-orientali, più che triplicati dal 2008 al 2013 (+ 201,28%), come pure quello relativo agli immigrati di sesso maschile provenienti dall’America centro-meridionale, i cui permessi di soggiorno presentano una variazione superiore al 100%. 44 I peermessi di soggiorno di d soggetti provenienti dall’Europpa non com munitaria e dall’Africaa “araba” raappresentanoo complessivamente ill 55,93% di d quelli relativi ai maaschi per il 2008 ed ill 48,84% peer il 2013, con c quote pressoché p s simili per lee due aree e per i due anni. Per le l femminee invece, puur essendo ancora a le prredette duee aree quelle di maggiiore affluennza, con il 53,80% 5 deii permessi per p il 2008 e il 52,43% % per il 20113, la perceentuale di coloro che pprovengono o dagli Statii europei noon comunitaari si attestano al 37,330-37,38%, notevolmente distantii da quelle dell’Africaa “araba” paari al 16,500-15,05%. Infine, le coomponenti maschile m e femminile nei due an nni presi inn esame, prresentano una u distribbuzione, reelativamentte alle areee di provvenienza considerate, c , sostanzialm mente costaante, conserrvando nel tempo t un analogo a moddello di ripaartizione, come si puòò facilmente constatare dai grafici che c seguonoo. Perrcentuali perr area di proovenienza, ca alcolati sul totale, t per seesso 2008 – Masschi 2013 - Maschi M Am merica America Americca centrale seettentrionale nale 1,,13% meridion 1,11% Estrem mo 5,73% % orientte 9,62% % Apolide 0,02% Oceania 0,08% Stati europei no on comunit. 28,55% Asia centrale 13,29% Medio oriente 2,08% merica Am cenntrale 1,19% Ameriica meridionale 6,00% % Estremo oriennte 12,100% 2013 – Femmine F Oceania 0,13% merica America Am dionale centrale merid 12,,32% 3,48% Apolide 0,01% America settentrionalee 2,10% Stati europei nnon comunit. 37,30% Estremo oriente 12,65% America settentrionalee 1,63% America centrale 2,92% Estremo oriente 14,65% Am merica meriddionale 11,11% Oceania O 0,10% Apolide 0,01% Stati europei e non com munitari 37,338% Asia centrale 8,58% Asia centrale 7,36% Medio oriente 1,97% Medio oriente 1,29% Africa centro-merid. 6,87% Apolide 0,02% Africa araba 24,43% A Africa centtro-merid. 11,27% 2008 – Fem mmine Oceania 0,06% Stati europei e non coomunit. 24,,44% Asia A centrale 17,18% Medio M oriente 2,40% Africa arab ba 27,43% Africa cenntro-merid. 11,03% Am merica settenntrionale 0,,96% Africa cenntro-merid. 6,59% Africa arabaa 16,50% 45 Africa arabaa 15,05% 46 105.079 Asia centrale 790.500 130 Apolide TOTALE 600 Oceania 45.292 8.896 America centrale America meridionale 8.748 America settentrionale 76.045 16.468 Medio oriente Estremo oriente 87.124 216.622 Africa araba Africa centro - meridionale 225.496 2008 Stati europei non comunitari AREE GEOGRAFICHE PROVENIENZA 100,00 0,02 0,08 5,73 1,13 1,11 9,62 13,29 2,08 11,02 27,40 28,53 % sul totale maschi 2008 1.526.030 246 924 91.536 18.221 14.650 184.601 262.218 36.627 171.807 372.460 372.740 2013 MASCHI 100,00 0,02 0,06 6,00 1,19 0,96 12,10 17,18 2,40 11,26 24,41 24,43 93,05 89,23 54,00 102,10 104,82 67,47 142,75 149,54 122,41 97,20 71,94 65,30 % sul totale Variaz. % maschi 2013 2013/2008 762.729 103 978 93.952 26.516 16.005 96.511 56.160 9.815 52.408 125.816 284.465 2008 100,00 0,01 0,13 12,32 3,48 2,10 12,65 7,36 1,29 6,87 16,50 37,30 % sul totale femmine 2008 1.503.887 185 1.521 167.124 43.931 24.463 220.358 129.051 29.571 99.180 226.294 562.209 2013 FEMMINE 100,00 0,01 0,10 11,11 2,92 1,63 14,65 8,58 1,97 6,59 15,05 37,38 97,17 79,61 55,52 77,88 65,68 52,85 128,32 129,79 201,28 89,25 79,86 97,64 % sul totale Variaz. % femmine 2013/2008 2013 1.553.229 233 1.578 139.244 35.412 24.753 172.556 161.239 26.283 139.532 342.438 509.961 2008 3.029.917 431 2.445 258.660 62.152 39.113 404.959 391.269 66.198 270.987 598.754 934.949 2013 TOTALE PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI AL 31 DICEMBRE 2008 E 2013 Dati assoluti, percentuali e variazioni percentuali 2013/2008 per area di provenienza e sesso 95,07 84,98 54,94 85,76 75,51 58,01 134,68 142,66 151,87 94,21 74,85 83,34 Variaz. % 2013/2008 Si procede ora all’esame, a livello nazionale, delle percentuali per genere sul totale di ciascuna area di provenienza, trattate nella tabella successiva, che possono anche essere lette come rapporto numerico “maschi-femmine”, riferito a 100 permessi: infatti, tale rapporto presenta una variazione significativa, dal 2008 al 2013, proprio per gli Stati europei non comunitari (da 44m-56f a 40m-60f) e, soprattutto, per il Medio Oriente (da 63m-37f a 55m-45f) a favore del sesso femminile, mentre per l’America centrale (da 25m-75f a 29m-71f) tale variazione volge a favore del sesso maschile. In tutte le altre aree, ad eccezione dell’Africa araba, dove il valore del rapporto presenta una variazione minima di un punto a favore delle femmine (da 63m-37f a 62m-38f), il rapporto si sposta di 1 o 2 punti a favore del sesso maschile. Anche in questo caso, però, si deve comunque tenere conto dei dati assoluti di partenza e del fatto che alcune aree di provenienza sono caratterizzate, da sempre, da una connotazione migratoria di genere ben precisa, che si conferma nei diversi anni. Infatti l’immigrazione proveniente dall’Europa non comunitaria, dall’Estremo Oriente, dall’America meridionale e dall’Oceania è stata caratterizzata, già in passato, da una forte presenza femminile, mentre quella proveniente dal continente africano, dal Medio Oriente e dall’Asia centrale ha presentato solitamente una decisa preponderanza maschile. In linea generale, quindi, dai dati esaminati, si può dire che la presenza femminile, in termini relativi, subisce un ridimensionamento, seppur minimo, rispetto al sesso maschile, con l’eccezione degli Stati europei non comunitari, dove invece viene confermata da un aumento significativo, e, soprattutto, del Medio Oriente dove sembra avviata, se non proprio una inversione di tendenza, una mutazione certamente importante. 47 48 TOTALE 790.500 130 Apolide 45.292 America meridionale 600 8.896 America centrale Oceania 8.748 76.045 Estremo oriente America settentrionale 105.079 16.468 Medio oriente Asia centrale 87.124 216.622 Africa araba Africa centro - meridionale 225.496 Maschi Stati europei non comunitari AREE GEOGRAFICHE PROVENIENZA 50,89 55,79 38,02 32,53 25,12 35,34 44,07 65,17 62,66 62,44 63,26 44,22 % sul totale dell'area 762.729 103 978 93.952 26.516 16.005 96.511 56.160 9.815 52.408 125.816 284.465 Femmine 2008 49,11 44,21 61,98 67,47 74,88 64,66 55,93 34,83 37,34 37,56 36,74 55,78 % sul totale dell'area 1.553.229 233 1.578 139.244 35.412 24.753 172.556 161.239 26.283 139.532 342.438 509.961 Totale area 1.526.030 246 924 91.536 18.221 14.650 184.601 262.218 36.627 171.807 372.460 372.740 Maschi Dati assoluti e percentuali per sesso e area di provenienza 50,37 57,08 37,79 35,39 29,32 37,46 45,59 67,02 55,33 63,40 62,21 39,87 % sul totale dell'area 1.503.887 185 1.521 167.124 43.931 24.463 220.358 129.051 29.571 99.180 226.294 562.209 Femmine 2013 49,63 42,92 62,21 64,61 70,68 62,54 54,41 32,98 44,67 36,60 37,79 60,13 % sul totale dell'area 431 2.445 258.660 62.152 39.113 404.959 391.269 66.198 270.987 598.754 934.949 Totale area 3.029.917 PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI AL 31 DICEMBRE 2008 E 2013 Anche confrontando i valori assoluti regionali tra i due anni considerati, sempre per sesso e area di provenienza, emerge che l’Europa non comunitaria e l’Africa “araba” rappresentano in ogni regione le aree di maggiore affluenza immigratoria, pur accompagnate da una presenza via via più significativa dell’area asiatica centro-orientale e di quella africana centro-meridionale. Va comunque sottolineato che, mentre per il sesso maschile le componenti immigratorie sono diversificate, per quello femminile, pur presentando caratteristiche analoghe, sembrano essere più definite. Infatti, mentre nel 2008, a livello regionale, si registra in modo ancora più marcato che la maggiore presenza femminile proviene, come per i maschi, essenzialmente da Stati europei non comunitari e dall’Africa “araba” e solo in misura minore da Estremo Oriente e America meridionale, nel 2013 l’area centro-orientale asiatica e quella latino-americana acquistano una consistenza sempre più significativa. E’ opportuno sottolineare, però, alcune eccezioni rispetto a quanto esposto. Infatti, per quanto riguarda il sesso maschile, nel 2008, il Lazio è l’unica regione che vede al primo posto, per numero di permessi, l’area asiatica centrale, dato che si conferma anche per il 2013 insieme alla Campania, mentre la Sardegna in tale anno presenta al primo posto l’Africa centro-meridionale. Per il sesso femminile, invece, per entrambi gli anni, nella gran parte delle regioni, il primo posto è occupato da permessi rilasciati a straniere europee non comunitarie, con l’eccezione della Valle d’Aosta e della Sicilia, nelle quali la presenza maggiore è di soggetti dell’Africa “araba”, nonché della Liguria dove il gruppo più consistente è quello latino-americano. Infine, il maggior numero di permessi di soggiorno rispetto al totale generale nazionale, si registra per il sesso femminile proveniente dall’Europa non comunitaria, per entrambi gli anni considerati, con il 18,31% per il 2008 ed il 18,56% per il 2013, conservando quindi una certa stabilità nel corso del tempo, mentre seguono, piuttosto distanziate, le donne provenienti dall’Africa “araba” (8,10% per il 2008 e 7,47% per il 2013). Più variabile la dinamica del sesso maschile: infatti, pur rimanendo anche in questo caso l’area europea non comunitaria il bacino più consistente dell’immigrazione - si passa dal 14,52% del 2008 al 12,30% del 2013 – si registra una percentuale pressoché simile di titoli rilasciati a stranieri provenienti dall’Africa “araba” (13,95% nel 2008 e 12,29% nel 2013). E’ abbastanza evidente, inoltre, l’incidenza sempre più significativa dei permessi relativi alle popolazioni asiatiche, soprattutto la zona centro-orientale e particolarmente per il sesso femminile, come già evidenziato, e di quelle latino-americane. 49 Dati disaggrregati per seesso e area geeografica di provenienzaa D assolutti Dati 2008 2 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 Stati europei non comunit. Afriica arab ba Africa centromerid. M Medio oriente o Estremo Ameerica America America A Oceaniaa Apolide Asia centralee oriente setteentr. centrale merid. maschi femmin ne 2013 2 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 Stati europei non comunit. Africa A a araba Africa centromerid. Medio oriente Assia A Americca America Occeania Apolide Estremo America centrrale oriente settentr. centralle merid. masschi Notaa Bene - Nel connfronto temporale si tengano presenti p i valorri espressi sull'aasse delle ordinnate. 50 femmiine L’esame della caratteristica “età”, anche con l’ausilio delle tabelle e dei grafici che seguono, permette di arricchire l’analisi con alcune considerazioni che qualificano ancor di più il tipo di immigrazione presente nel Paese. Con riferimento alle classi d’età, quindi, la situazione si presenta analoga per i due sessi e per i due anni considerati: infatti, indicando con “e” l’età, i permessi di soggiorno più numerosi sono riferiti alle classi “18 ≤ e ˂ 40” e “40 ≤ e ˂ 60” anni, anche considerando le singole aree di provenienza. In questo ambito si evidenzia la preponderanza del sesso maschile per quanto riguarda la zona africana e quella mediorientale-centrale dell’Asia, mentre si ha prevalenza femminile per le aree europee non comunitarie e per le Americhe. Queste due classi d’età, inoltre, complessivamente, raccolgono la grandissima parte dei permessi rappresentando, nell’ambito di ogni area di provenienza, dall’80,48% al 96,36% nel 2008, e dal 76,20% al 94,63% nel 2013, mentre a livello nazionale rappresentano, rispettivamente, il 92,19% e l’89,96%. La diminuzione registratasi è dovuta ad un leggero aumento dell’incidenza della classe d’eta “≥ 60 anni” passata, a livello nazionale, dal 4,77% al 6,71%; in termini assoluti, tuttavia, il dato ad essa relativo, sempre a livello nazionale, passa da 74.020 del 2008 a 203.263 del 2013, con un incremento pari al 174,61%. 51 52 115.865 44.142 160.007 9.923 67.990 41.841 119.754 2.481 5.701 25.843 34.025 217 55 443.323 5.456 1.543 6.999 514 2.774 2.896 6.184 306 594 2.262 3.162 3 3 26.445 MEDIO ORIENTE ASIA CENTRALE ESTREMO ORIENTE ASIA AMERICA SETTENTR. AMERICA CENTRALE AMERICA OCEANIA APOLIDE TOTALE AMERICA MERID. AFRICA AFRICA ARABA AFRICA CENTROMERID. 129.265 10.094 STATI EUROPEI NON COMUNITARI PAESI PROVENIENZA 290.356 28 237 21.343 15.211 2.254 3.878 66.831 28.942 32.709 5.180 128.944 40.202 88.742 72.973 ETA' 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 30.376 44 143 4.406 1.976 347 2.083 4.823 2.366 1.606 851 7.796 1.237 6.559 13.164 ≥ 60 MASCHI 790.500 130 600 62.936 45.292 8.896 50,89 0,01 0,04 4,05 2,92 0,57 0,56 12,72 197.592 8.748 4,90 6,77 1,06 19,56 5,61 13,95 14,52 20.841 3 5 3.172 2.219 604 349 4.364 2.339 1.764 261 5.055 1.224 3.831 8.242 435.124 48 419 74.940 52.066 16.709 6.165 94.967 52.291 37.068 5.608 117.255 35.190 82.065 147.495 263.120 28 397 49.932 34.802 7.575 7.555 56.172 37.758 15.579 2.835 47.462 14.918 32.544 109.129 % maschi 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 sul totale generale nazionale 76.045 105.079 16.468 303.746 87.124 216.622 225.496 Totale 43.644 24 157 8.429 4.865 1.628 1.936 6.983 4.123 1.749 1.111 8.452 1.076 7.376 19.599 ≥ 60 FEMMINE 762.729 103 978 136.473 93.952 26.516 16.005 162.486 96.511 56.160 9.815 178.224 52.408 125.816 284.465 Totale 49,11 0,01 0,06 8,79 6,05 1,71 1,03 10,46 6,21 3,62 0,63 11,47 3,37 8,10 18,31 % femmine sul totale generale nazionale PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA PER PAESI DI PROVENIENZA, SESSO E CLASSI D'ETA' al 31 dicembre 2008 1.553.229 233 1.578 199.409 139.244 35.412 24.753 360.078 172.556 161.239 26.283 481.970 139.532 342.438 509.961 TOTALE 53 197.637 94.039 291.676 25.265 171.990 99.347 296.602 4.865 10.948 49.265 65.078 351 131 857.652 10.408 4.242 14.650 916 7.593 7.807 16.316 1.020 1.127 4.817 6.964 14 10 55.792 MEDIO ORIENTE ASIA CENTRALE ESTREMO ORIENTE ASIA AMERICA SETTENTR. AMERICA CENTRALE AMERICA MERID. AMERICA OCEANIA APOLIDE TOTALE AFRICA AFRICA ARABA AFRICA CENTROMERID. 203.814 17.838 STATI EUROPEI NON COMUNITARI PAESI PROVENIENZA 538.464 61 318 43.190 32.612 5.165 5.413 155.575 69.751 77.129 8.695 215.989 69.315 146.674 123.331 ETA' 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 74.122 44 241 9.175 4.842 981 3.352 14.953 7.696 5.506 1.751 21.952 4.211 17.741 27.757 ≥ 60 MASCHI 1.526.030 246 924 124.407 91.536 18.221 50,37 0,01 0,03 4,11 3,02 0,60 0,48 15,96 483.446 14.650 6,09 8,65 1,21 17,96 5,67 12,29 12,30 45.130 19 47 6.887 4.771 1.059 1.057 11.955 6.838 4.448 669 10.617 3.047 7.570 15.605 773.027 100 574 115.375 81.486 23.888 10.001 209.976 113.797 80.827 15.352 194.186 61.370 132.816 252.816 556.589 41 620 93.524 68.785 14.738 10.001 136.069 87.623 37.732 10.714 97.181 31.723 65.458 229.154 % maschi 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 sul totale generale nazionale 184.601 262.218 36.627 544.267 171.807 372.460 372.740 Totale 129.141 25 280 19.732 12.082 4.246 3.404 20.980 12.100 6.044 2.836 23.490 3.040 20.450 64.634 ≥ 60 FEMMINE 1.503.887 185 1.521 235.518 167.124 43.931 24.463 378.980 220.358 129.051 29.571 325.474 99.180 226.294 562.209 Totale 49,63 0,01 0,05 7,77 5,52 1,45 0,81 12,51 7,27 4,26 0,98 10,74 3,27 7,47 18,56 % femmine sul totale generale nazionale PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA PER PAESI DI PROVENIENZA, SESSO E CLASSI D'ETA' al 31 dicembre 2013 3.029.917 431 2.445 359.925 258.660 62.152 39.113 862.426 404.959 391.269 66.198 869.741 270.987 598.754 934.949 TOTALE PERMESSI DI SOGG GIORNO RILASCIATI R I IN ITALIA A PER ARE EA DI PROV VENIENZA A,SESSO E CLA ASSI D'ETA A' AL 31 DIICEMBRE 2008 2 D nazionali Dati Maschi M 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 - 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 ≥ 60 Femmine F 160.000 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 - 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 6 ≥ 60 Nota Bene - Nel N confronto tem mporale tra il 2008 2 ed il 2013si tengano pressenti i valori esppressi sull'asse delle ordinate. 54 PERMESSI DI SOGG GIORNO RILASCIATI R I IN ITALIA A PER ARE EA DI PROV VENIENZA A,SESSO E CLA ASSI D'ETA A' AL 31 DIICEMBRE 2013 2 D nazionali Dati Maschi M 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 - 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 600 ≥ 60 Femmine F 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 - 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 600 ≥ 60 Nota Bene - Nel N confronto tem mporale tra il 2008 2 ed il 2013si tengano pressenti i valori esppressi sull'asse delle ordinate. 55 2.11. I Paesi di provenienza maggiormente rappresentati I titoli di soggiorno rilasciati riguardano complessivamente 161 Paesi (al 31 dicembre 2013) ai quali vanno aggiunti gli apolidi. In merito ai Paesi per i quali la numerosità dei permessi di soggiorno rilasciati in Italia è maggiore, sono state stilate le graduatorie di quelli la cui presenza è più significativa, prendendo come valore di riferimento un numero di permessi di soggiorno superiore alle 5.000 unità. Dall’excursus dei sei anni considerati è possibile notare come le presenze più consistenti siano da ascrivere sempre agli stessi Paesi, sia pure con graduatorie non sempre identiche. In questa sede viene esaminato più dettagliatamente l’andamento dei permessi di soggiorno rilasciati agli extracomunitari provenienti dai primi 8 Paesi della graduatoria 2013, con più di 100.000 titoli. I primi 8 Paesi in graduatoria per numero di permessi di soggiorno rilasciati Anno di riferimento 2013 - Valori assoluti Paesi extracomunitari 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Albania 228.630 301.835 336.544 372.273 375.842 377.989 Marocco 221.614 283.575 328.294 367.992 367.156 373.658 Cina Popolare 95.314 141.942 181.105 216.036 233.589 246.081 Ucraina 90.348 143.939 184.681 209.681 208.663 217.477 Filippine 63.349 84.700 99.744 125.025 128.881 134.369 Moldavia 48.532 76.302 110.549 129.666 128.311 128.824 India 49.676 73.534 96.567 115.324 117.241 125.399 Bangladesh 40.693 53.901 67.805 85.366 88.928 100.849 56 I primi 8 Paesi in grraduatoria peer numero di d permessi di d soggiorno rilasciati Annno di riferim mento 2013 - Valori assoluti 400.000 350.000 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 Albania Marocco Cina Popolare 200 08 2009 Ucraina 2010 Filippine 20 011 M Moldavia 2012 India Banggladesh 2013 Com me si evincce dal graficco e dalla taabella succeessiva, si reegistra una ccrescita imp portante deii permessi riilasciati dall 2008 al 20011, mentre nel periodo o successivoo, in generaale, il numeero dei titolii si stabilizzza (Albaniaa, Marocco, Moldavia)) o, quanto meno, reggistra increm menti decisamente piùù contenuti, anche se seempre di unaa certa signnificatività, come c accadde per la Cinna Popolaree, l’Ucraina,, le Filippinee, l’India e il Bangladeesh. Paesi extracomunitari Variaz. % Variaz. % Variaz. % Variaz. % Variaz. % 2009/2008 2010/2009 2011/20100 2012/2011 2013/201 12 A Albania 32,02 11,50 10,622 0,996 0,5 57 M Marocco 7,96 15,77 12,099 - 0,223 1,7 77 C Popolaree Cina 48,92 27,59 19,299 8,13 5,3 35 U Ucraina 59,32 28,31 13,544 - 0,449 4,2 22 F Filippine 33,70 17,76 25,355 3,008 4,2 26 M Moldavia 57,22 44,88 17,299 - 1,004 0,4 40 Inndia 48,03 31,32 19,422 1,666 6,9 96 B Bangladesh 32,46 25,80 25,900 4,17 13,4 41 57 Le cartine dell’Italia che seguono, riferite al 2008 ed al 2013, per ciascuno degli otto Paesi considerati, si riferiscono ai diversi livelli di “concentrazione”, in valore assoluto, dei permessi rilasciati, rappresentati dalle classi di numerosità indicate in legenda, per omogeneità uguali per tutti. E’ facile rilevare immediatamente un costante aumento della “concentrazione” per tutti gli otto Paesi: infatti, nell’arco temporale esaminato, le diverse regioni, nella maggior parte dei casi, passano nelle classi via via più numerose. Maggiormente interessate a tale fenomeno sono soprattutto la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, ma anche il Piemonte, la Toscana, il Lazio e la Campania. Prendendo in esame i dati assoluti di ogni singola regione, per il 2008, è stato verificato che nella maggior parte di esse la presenza più numerosa è quella albanese e/o marocchina, seguite da quella cinese ed ucraina; solo nel Lazio il maggior numero di extracomunitari proviene dalle Filippine e dall’Ucraina. Anche per il 2013 la situazione che emerge è analoga a quella del 2008 con alcune variazioni: il secondo Paese per titoli di soggiorno, nel Lazio, diviene il Bangladesh, che passa da 9.402 permessi a 29.469 (+213,43%), mentre in Veneto è la Moldavia con 35.281 titoli rispetto ai 13.270 del 2008 (+165,87%). In generale, per quanto riguarda le variazioni intervenute nel periodo considerato in ogni singola regione e per ognuno dei Paesi esaminati si evidenziano due fattori. Il primo si riferisce al fatto che le popolazioni straniere presenti in Italia con storie di emigrazione“più antiche”, quali quelle provenienti dall’Albania e dal Marocco, tendono a stabilizzarsi, soprattutto al centro-nord, o, comunque, a crescere con percentuali decisamente inferiori rispetto all’immigrazione “più recente” nella quale si rileva una notevole componente dell’area asiatica (India, Bangladesh, Cina popolare e Filippine) e dei Paesi europei non comunitari (Moldavia e Ucraina). Il secondo fattore, invece, si riferisce al fatto che gli incrementi del numero di permessi di soggiorno rilasciati, pur generalizzati in tutte le regioni, si presentano più accentuati in quelle centro-meridionali-insulari, per quanto riguarda gli stranieri provenienti dall’India, dal Bangladesh e dalla Cina, e nelle regioni centrosettentrionali e insulari per quelli provenienti dai Paesi europei non comunitari. Le Filippine presentano gli aumenti maggiori per alcune regioni dell’area settentrionale, ma, soprattutto, nelle regioni dell’area jonica e insulare. 58 NUME ERO DEI PE ERMESSI DII SOGGIOR RNO RILASCIATI A SO OGGETTI PR ROVENIEN NTI DA: ALBANIA V Valori assolu uti 2008 < 1.0000 1.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.0011 – 20.000 oltre 20.000 2 59 20013 NUME ERO DEI PE ERMESSI DII SOGGIOR RNO RILASCIATI A SO OGGETTI PR ROVENIEN NTI DA: MAROCCO O V Valori assolu uti 2008 < 1.0000 1.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.0011 – 20.000 oltre 20.000 2 60 2013 NUME ERO DEI PE ERMESSI DII SOGGIOR RNO RILASCIATI A SO OGGETTI PR ROVENIEN NTI DA: CIN NA POPOLA ARE V Valori assolu uti 2008 2013 < 1.0000 1.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.0011 – 20.000 oltre 20.000 2 61 NUME ERO DEI PE ERMESSI DII SOGGIOR RNO RILASCIATI A SO OGGETTI PR ROVENIEN NTI DA: UCRAINA V Valori assolu uti 2008 20133 < 1.0000 1.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.0011 – 20.000 oltre 20.000 2 62 NUME ERO DEI PE ERMESSI DII SOGGIOR RNO RILASCIATI A SO OGGETTI PR ROVENIEN NTI DA: FILIPPINE E V Valori assolu uti 2008 < 1.0000 1.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.0011 – 20.000 oltre 20.000 2 63 20013 NUME ERO DEI PE ERMESSI DII SOGGIOR RNO RILASCIATI A SO OGGETTI PR ROVENIEN NTI DA: M MOLDAVIA A V Valori assolu uti 2008 < 1.0000 1.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.0011 – 20.000 oltre 20.000 2 64 2013 NUME ERO DEI PE ERMESSI DII SOGGIOR RNO RILASCIATI A SO OGGETTI PR ROVENIEN NTI DA: INDIA V Valori assolu uti 2008 < 1.0000 1.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.0011 – 20.000 oltre 20.000 2 65 2013 NUME ERO DEI PE ERMESSI DII SOGGIOR RNO RILASCIATI A SO OGGETTI PR ROVENIEN NTI DA: BA ANGLADES SH V Valori assolu uti 2008 < 1.0000 1.001 – 5.000 5.001 – 10.000 10.0011 – 20.000 oltre 20.000 2 66 20133 Come emerge dall’analisi complessiva e dai singoli aspetti esaminati, si conferma quanto ormai è acclarato unanimemente: l’immigrazione rappresenta un rilevante fenomeno sociale ed una delle principali problematiche alla quale è necessario guardare, senza pregiudizi, con costante ed estrema attenzione. Infatti, accanto agli inevitabili problemi, non solo di ordine pubblico, che le ondate migratorie possono provocare, le società occidentali, in particolare quelle europee, devono confrontarsi con la consapevolezza che il fenomeno immigratorio non può essere soltanto osteggiato e che è ineliminabile dal contesto moderno, in quanto legato anche allo squilibrio nell’utilizzazione delle risorse del pianeta e al continuo divenire degli assetti socio-economici mondiali, ai quali quegli stessi Paesi spesso contribuiscono. Le nazioni “ricche”, poi, da un lato, proprio perché considerate tali, rappresentano una forte attrattiva per le popolazioni in cerca di miglioramento e dall’altro, in futuro, avranno necessità sempre maggiori di risorse umane che contrastino la diminuzione della popolazione attiva, dovuta al costante allungarsi della vita media e alla scarsa natalità. In tale prospettiva è indispensabile una politica europea veramente “comune” volta sia a suddividere l’onere dell’accoglienza, sia a realizzare indispensabili programmi di integrazione da parte dei Paesi ospiti, in quanto i dati statistici disegnano un’immigrazione sempre più stabile, dovuta, almeno per l’Italia, anche alla presenza dei nuclei familiari cui ha contribuito la riduzione del divario tra i sessi attraverso un’accresciuta immigrazione femminile. E’ necessario, quindi, tener conto, da una parte, che il Paese è proiettato verso una società sempre più multietnica, ma, dall’altra, è altrettanto imprescindibile prodigarsi affinché la convivenza sia pacifica e scevra da possibili conflitti, a qualsiasi livello: ciò sarà possibile soltanto se chi accoglie e chi è accolto saprà costruire le relazioni sul principio fondamentale del rispetto reciproco, nell’ambito del quale le culture potranno incontrarsi preservando ognuna i propri valori, fermo restando l’esigenza prioritaria dell’osservanza, da parte di tutti, cittadini e immigrati, delle leggi fondamentali dello Stato. 67 3. Peermessi di d soggiorno rilassciati in Italia I a cittadini c extracom munitarii A Aggiornam mento al 31 3 dicembbre 2014 3.1. La prresenza exxtracomu unitaria in n Italia Il numero n di permessi p di soggiorno rilasciati r al 31 dicembrre 2014 è paari a 3.117.482 con unn leggero inccremento, riispetto al 311 dicembre 2013, del 2,89%. Traa il 2013 ed il 2014, ad ulteriore coonferma dell trend eviddenziato nel periodo 2008–2013, ill fenomeno risulta in evvidente crescita in tuttta l’area cen ntro-meridioonale. Infattti, gli increementi dellee regioni setttentrionali sono s comprresi tra lo 0,,09% del Frriuli Veneziia Giulia e iil 2,22% del Piemonte,, mentre neel centro-suud si va daal 3,71% dell’Abruzz d zo all’11,288% della S Sicilia, con n le unichee eccezioni dell’Umbria d a (+0,74%) e delle Marrche (+1,06% %). Anaalogamentee, a livello provincialee, mentre nel n nord del Paese soolo 6 prov vince su 466 (13,04%) evidenziano e o un aumennto del num mero di perm messi di soggiorno supperiore al 4% 4 (Cuneo,, Vercelli, Bergamo, B V Varese, Padoova e Bologna), con un u intervallo che va da +4,25% (Vercelli) ( a +5,96% (P Padova), nell resto del Paese P ben 388 province su s 57 (66,677%), quindii i 2/3, sono o interessatee da aumenti che vannoo dal 4,27% % di Bari al 46,48% di Enna. Ai fini f di una ccorretta lettu ura dei datii valgono, naturalment n e, anche inn questo caaso, le conssiderazioni svolte nel paragrafo 2.3, 2 ovveroo l’avvertenzza di consiiderare i vaalori di parrtenza, spessso esigui, rispetto ai quali si calcolano lee variazioni. E’ doverosso inoltre soottolineare, ancora una volta, che il i centro-suud, pur preseentando talii significativvi aumenti nel n numero di permesssi rilasciati, ha una quoota complesssiva di queesti, rispettoo al totale nazionale, n del 37,81% % contro ill 62,19% dell’area d seettentrionalee. Il caso di Enna è emblematico proprio nel senso ora o espressoo: il dato deel 2013 è paari a 895 peermessi di soggiorno s e quello del 2014 a 1.3111 titoli, da cui l’increm mento del 46 6,48%. PERM MESSI DI SO OGGIORNO O RILASCIA ATI IN ITAL LIA A CITTA ADINI EXTR TRACOMUN NITARI Raffronnto 2013 - 20014 - Disaggrregazione peer aree geograafiche (inciddenza %) 2013 Centro 23,90% Sud 9,59% Isoole 3,300% 2 2014 Nord Ovestt 35,94% % Suud 9,855% Isolee 3,55% % Ceentro 24,41% Nord Est N 2 27,27% Noord Est 266,65% 69 Nord Ovest 35,54% R Raffronto 2013 - 2014 - Dati D assolutii regionali L Lombardia Emilia Romagna Lazio Veneto Toscana Piemonte C Campania Marche Liguria Sicilia F Friuli V. G. Puglia Trenntino A. A. Umbria Abruzzo Calabria Sardegna B Basilicata Vallle d'Aosta Molise - 100.000 200.000 3 300.000 2014 400 0.000 500.0000 600.000 700.000 800.000 2013 3.2. La tip ipologia di d soggiorn no Ancche in questo caso i daati nazionalii relativi allle diverse tiipologie di soggiorno confermano c o quanto evvidenziato nell’esame n del periodo 2008–2 2013: i primi soggioorni manten ngono unaa proporzionne costante, pari al 10,,98% di tuttti i permesssi rilasciati nel 2014 (rrispetto al 10,89% dell 2013), menntre i “rinnnovi” scendoono ulteriorrmente dal 36,79% al 35,34% edd i “soggiorrni di lungoo periodo” auumentano dal d 52,32% al 53,68%. Anaalogamentee i dati regioonali e per aree a geograffiche ribadisscono la preevalenza deei “permessii di lungo periodo” p neel nord del Paese e nell’area n cen ntro-meridioonale fino al Molise, anche conn percentualii crescenti (con ( riferim mento ad oggni singolo rispettivo totale t regionnale), mentrre nell’areaa meridionalle ed insulaare si ha preeponderanzaa dei “rinno ovi. I “primii soggiorni”” restano su uperiori allaa percentualee nazionalee (10,98%), nel Lazio e dal Molisse alla Sarddegna, semppre con rifeerimento add ogni singollo rispettivoo totale regiionale. L’inncidenza deei sessi sullle varie tipoologie di peermesso rilaasciato, perr il 2014, prresenta unaa situazione analoga al a 2013 peer quanto concerne c l’’area settenntrionale, rrisultando in i generalee mbito dei permessi p riinnovati e ddi lungo peeriodo, conn prevalente la componnente maschhile, nell’am 70 quote che possono essere considerate costanti. Nella stessa area, per ciò che concerne i primi rilasci, risulta prevalente il sesso femminile, anche se quello maschile risulta in recupero, seppur di poco (in media 1-1,5 %). Per quanto riguarda le regioni centrali, meridionali ed insulari, relativamente ai soggiorni di lungo periodo si può osservare una sostanziale invariabilità della quota maschile che, inoltre, quasi mai prevale, ad eccezione di Puglia, Sicilia e Sardegna. Caratterizzate da una maggiore variabilità, invece, sono le quote dei permessi di soggiorno rilasciati a soggetti maschi sia nell’ambito dei “rinnovi” e sia, soprattutto, per i “primi soggiorni”, peraltro entrambi nettamente prevalenti rispetto al sesso femminile. 3.3. La situazione provinciale Per quanto riguarda l’analisi provinciale per classi di numero assoluto di permessi di soggiorno rilasciati, tra il 2013 ed il 2014, la situazione non presenta variazioni significative, se non per le province che seguono: Classe “n. permessi di soggiorno Classe “n. permessi di soggiorno rilasciati” – Valori assoluti rilasciati” – Valori assoluti 2013 2014 Torino 80.001 - 100.000 oltre 100.000 Napoli 60.001 – 80.000 80.001 - 100.000 Latina 0 – 20.000 20.001 – 40.000 20.001 – 40.000 0 – 20.000 Provincia Pesaro e Urbino Come già nel paragrafo 2.5, si è calcolato il rapporto“numero dei permessi di soggiorno rilasciati ogni 100.000 abitanti” (1), per fornire un indice di concentrazione relativo della presenza straniera nelle diverse province. Anche in questo caso non emergono differenze sostanziali, se non per alcune province che passano alla classe successiva nel valore del rapporto: _____________________________ (1) Il rapporto è stato calcolato utilizzando il dato della popolazione al 31 dicembre 2013 (fonte Istat), in quanto le analoghe informazioni al 31 dicembre 2014 non sono ancora disponibili. 71 Classe “n. permessi di soggiorno Classe “n. permessi di soggiorno rilasciati ogni 100.000 ab.” rilasciati ogni 100.000 ab.” 2013 2014 Brescia 7.501 - 9.000 oltre 9.000 Gorizia 4.501 – 6.000 6.001 – 7.500 Vercelli 3.001 – 4.500 4.501 – 6.000 Ragusa 1.501 – 3.000 3.001 – 4.500 Catania 0 – 1.500 1.501 – 3.000 Isernia 0 – 1.500 1.501 – 3.000 Provincia mentre scendono nella classe immediatamente precedente: Classe “n. permessi di soggiorno Classe “n. permessi di soggiorno rilasciati ogni 100.000 ab.” rilasciati ogni 100.000 ab.” 2013 2014 oltre 9.000 7.501 - 9.000 Lecco 6.001 – 7.500 4.501 – 6.000 Genova 6.001 – 7.500 4.501 – 6.000 Provincia Mantova 3.4. Le province con più di 40.000 permessi di soggiorno (al 31 dicembre 2014) Per il 2014 le province con più di 40.000 permessi di soggiorno rilasciati risultano essere le stesse del 2013 con qualche leggera variazione nell’ordine di graduatoria. Gli incrementi più significativi si registrano per le province di Bergamo (+5,31%), Varese (+4,98%), Padova (+5,96%), Bologna (+5,23%), Firenze (+8,11%), Prato (+8,97%), Roma (+6,73%), Napoli (+4,96%). I maggiori decrementi, seppur di minima entità, si registrano per Genova (-1,81%), Vicenza (-1,13%), Reggio Emilia (-2,31%). 72 3.5. I permessi di soggiorno per motivo L’esame dei motivi del soggiorno per il 2014 conferma quanto già evidenziato per gli anni precedenti, valendo, complessivamente, le considerazioni già espresse. I motivi principali in base ai quali viene rilasciato il titolo, anche in questo caso, sono gli stessi: lavoro subordinato (1.422.032 permessi), motivi familiari (1.169.860), lavoro autonomo/commercio (233.849), studio (53.133) e le rispettive percentuali sul totale dei permessi rilasciati è sostanzialmente costante con scostamenti positivi di non più dello 0,5%, eccezion fatta per il lavoro subordinato per il quale si registra un decremento del 2%. PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI Distribuzione percentuale dei motivi più ricorrenti per gli anni 2013 e 2014 Dati nazionali Motivo di soggiorno 2013 2014 (%) (%) Lavoro subordinato 47,61 45,61 Motivi di famiglia 37,02 37,53 Lavoro autonomo/commercio 7,31 7,50 Motivi di studio 1,70 1,70 93,64 92,35 6,36 7,65 Totale motivi indicati Altri motivi 3.6. Immigrati minori di 14 anni iscritti sul titolo principale del genitore o affidatario Tra il 2013 ed il 2014, a fronte di un incremento del numero di permessi di soggiorno rilasciati pari al 2,89%, il numero dei minori di 14 anni iscritti sui predetti titoli, a livello nazionale, è sostanzialmente immutato, con un +0,65%, passando da 749.495 a 754.393. In ambito regionale gli analoghi incrementi vanno dallo 0,01% della Lombardia al 9,68% della Basilicata. Le regioni con il maggior numero assoluto di minori di 14 anni iscritti sui titoli di soggiorno sono ancora la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Lazio e la Toscana, dove si 73 concentra complessivamente circa il 68% dei permessi rilasciati e circa il 70% degli iscritti indicati, a conferma di quanto già detto nel paragrafo 2.8. 3.7. I permessi di soggiorno per sesso e area di provenienza L’analisi per sesso dei permessi di soggiorno rilasciati, conferma una sostanziale stazionarietà del rapporto, sempre a favore del sesso maschile. PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI al 31 dicembre degli anni 2013 e 2014 Dati nazionali per sesso % sul totale anno Femmine % sul totale anno Anno Maschi Totale 2013 1.526.030 50,37 1.503.887 49,63 3.029.917 2014 1.584.455 50,82 1.533.027 49,18 3.117.482 La variazione complessiva riscontrata tra il 2013 ed il 2014 è pari al +2,89%: se esaminiamo le singole componenti, maschile e femminile, le rispettive variazioni risultano +3,83% e +1,94 (rispetto ai totali per sesso). L’analisi delle diverse aree di provenienza evidenzia ancora, per i maschi, in generale, differenze essenzialmente positive, con aumenti più consistenti per l’area africana centromeridionale (+15,21%), per quelle asiatiche medio-orientale (+9,22%) e centrale (+8,10%), nonché per l’America settentrionale (+9,15%). Analogamente accade per il sesso femminile, ma le variazioni sono più contenute: infatti, quelle più alte si registrano per l’Asia centrale (+6,88%) e per l’America settentrionale (+6,18%). Sempre preponderante, nel 2014, la presenza di extracomunitari provenienti dagli Stati europei non comunitari e dall’Africa “araba” che rappresentano, insieme, il 46,95% dei permessi di soggiorno maschili ed il 51,92% di quelli femminili: rispetto al 2013, sono comunque in leggera flessione i primi e praticamente stazionari i secondi. Per quanto riguarda le percentuali per genere sul totale di ciascuna area di provenienza, lette come rapporto numerico “maschi/femmine”, riferito a 100 permessi, la situazione resta praticamente invariata rispetto al 2013 con l’unica eccezione dell’Africa centro-meridionale che passa da 63m/37f a 66m/34f. 74 3.8. I Paeesi di provvenienza maggiorm m mente rapp presentati I tittoli di soggiorno rilascciati riguarddano compleessivamentee 158 paesi (al 31 dicem mbre 2014)) ai quali vannno aggiuntti gli apoliddi. Ancche per il 2014, 2 nella graduatoria g dei Paesi laa cui presennza è più significativa e superioree alle 5.000 unità, sonoo stati estrapolati i daati relativi ai primi 8 paesi, conn più di 100.000 titolii rilasciati. P Paesi extracoomunitari 2013 2014 Variaz. % 2013/2014 A ALBANIA 377.989 378.3443 0,09 M MAROCCO 373.658 373.5331 -0,03 C CINA POPOL LARE 246.081 257.117 4,48 U UCRAINA 217.477 220.913 1,58 F FILIPPINE 134.369 138.617 3,16 IN NDIA 125.399 131.660 4,99 M MOLDAVIA 128.824 126.3225 -1,94 B BANGLADES SH 100.849 111.465 10,53 Com me si evinnce, i Paessi maggiorm mente rapp presentati continuano c ad essere quelli giàà evidenziatii nell’analissi del perioddo 2008 – 2013, 2 nella medesima graduatoria g con l’unicaa eccezionee dell’India che superaa la Moldaavia. Particcolarmente significativvo l’increm mento registtrato per ill C popolaare. Bangladeshh e, in misuura più conteenuta, per l’India e la Cina Prime 8 nazzionalità in graduatoria g (anno riferim mento 2014)) 400.0000 350.0000 300.0000 250.0000 200.0000 150.0000 100.0000 50.0000 - 2013 75 201 14 Nel 2014 risulta invariata anche la distribuzione dei titoli di soggiorno per area geografica di provenienza: l’Europa non comunitaria e l’Africa “araba” si confermano le aree di maggior affluenza immigratoria con il 49,39% dei titoli rilasciati, seguite dall’Asia centrale e dall’Estremo oriente i cui permessi rappresentano, insieme, il 27,02% del totale. Con riferimento alle variazioni intervenute tra i due anni considerati è da segnalare l’incremento del 10,85% dei permessi rilasciati a soggetti provenienti dall’Africa centro-meridionale, come pure dall’Asia centrale (+ 7,70%), dall’America settentrionale (+ 7,29%), da attribuire essenzialmente all’aumento dell’8,90% degli statunitensi, e dal Medio oriente (+ 7,10%). 76 4.Stranieri e criminalità 4.1. Introduzione Attraverso il sistema SDI, Sistema di Indagine, messo a punto fin dal 2004 dal Dipartimento della Polizia di Stato e gestito dal Servizio Sistema Informativo Interforze e dal Servizio Analisi Criminale, presso il Ministero dell’Interno, sono disponibili, aggiornati alla data del 31 dicembre di ogni anno, i dati statistici relativi sia alle fattispecie delittuose consumate, tentate e scoperte, rilevate da tutte le Forze di Polizia operanti sul territorio nazionale; sia delle persone denunciate, ovvero sottoposte ad arresto/fermo per ogni singola tipologia di delitto in relazione al luogo del delitto commesso. Per avere un quadro della situazione il più fedele possibile alla realtà è necessario ragionare in termini percentuali relativamente agli stranieri extracomunitari segnalati, denunciati e arrestati, in rapporto al totale delle persone segnalate, denunciate e arrestate in Italia al 31 dicembre di ogni anno. Inoltre, per comprendere l’andamento del fenomeno nel tempo, come già fatto nei capitoli precedenti, si raffronta la situazione al 31 dicembre del 2013 con quella al 31 dicembre 2008. Nel prosieguo della trattazione, per praticità di esposizione, con il termine “segnalati” si intenderà l’insieme dei segnalati, denunciati e arrestati. Il totale dei segnalati 30,00 Segnalati, denunciati e arrestati - var% 2013-2008 25,00 in Italia al dicembre 20,00 31 2013 15,00 ammonta a 978.082 10,00 unità, il 9,94% in più 5,00 rispetto 0,00 al 2008, mentre per i segnalati -5,00 -10,00 extracomunitari -15,00 può constatare che totale segnalazioni di cui stranieri di cui minori stranieri l’aumento si è dell’1,63%, di molto inferiore alla media totale. Se poi si focalizza l’attenzione sul numero dei minori extracomunitari segnalati la variazione è ancora più bassa attestandosi al +1,43%. In alcune aree geografiche tale differenza è anche più accentuata, come nel caso del Nord Italia dove l’aumento dei segnalati è del 4,60%, mentre gli omologhi extracomunitari sono addirittura in diminuzione dello 0,35%. Ciò accade anche al Sud, dove contro un aumento del totale dei segnalati 77 pari al 7,87%, si rileva una diminuzione del 4,55% degli extracomunitari segnalati. La situazione nelle Isole è in controtendenza in quanto il totale dei segnalati è aumentato del 26,15%, mentre gli extracomunitari segnalati fanno rilevare un aumento inferiore con il 14,50%, ma pur sempre un valore piuttosto elevato se raffrontato a quello nazionale (+1,63%). Nell’Italia Centrale colpisce il dato relativo ai minori extracomunitari segnalati che registrano un aumento del 15,19%, molto al di sopra del valore nazionale (+1,43%). I dati regionali evidenziano alcune situazioni di particolare interesse come nel caso della Valle d’Aosta che, a fronte di un aumento del totale dei segnalati dell’11,83% nel 2013 rispetto al 2008, evidenzia un incremento degli stranieri del 34,57%, mentre si assiste ad una forte diminuzione dei minori pari al 37,84%. Segnalati, denunciati e arrestati - var: % 2013-2008 50,00 30,00 10,00 -10,00 -30,00 -50,00 Totale segnalazioni di cui stranieri di cui minori stranieri Una situazione molto simile si trova in Umbria dove si può osservare un forte aumento dei segnalati in totale (+31,45%), con, in parallelo, un incremento significativo anche dei segnalati stranieri (+28,58%) e, invece, un deciso calo dei minori stranieri segnalati (–13,08%). Da notare che sono le regioni piccole a mostrare più particolarità, infatti il Trentino Alto Adige, il Molise e la Basilicata si distinguono sia per il forte aumento dei segnalati in totale, sia per gli stranieri, in particolare per i minori che, come nel Molise, raggiungono aumenti ragguardevoli (+42,11%). Osservando il grafico soprastante risalta anche la situazione del Lazio dove è evidente un forte aumento relativamente ai segnalati in genere che nel 2013, rispetto al 2008, sono aumentati del 22,96%. Tale incremento, sebbene in minor misura, si riverbera anche sui segnalati stranieri (+11,67%), ma ciò che colpisce è il forte aumento dei minori stranieri segnalati che ammonta al 47,65%, molto al di sopra della media nazionale nonché il più alto valore registrato in tale contesto. 78 Mentre in Calabria, in Campania e in Sardegna si evidenza una forte diminuzione dei segnalati stranieri totali e minori, la Sicilia si distingue per i notevoli incrementi in tutte e tre le fattispecie: +28,82% totale dei segnalati, +22,78% segnalati stranieri e + 35,42% minori stranieri segnalati. A livello provinciale, da uno sguardo d’insieme si può constatare che ben 46 province si pongono al di sopra delle medie nazionali sopra riportate. In tale contesto attirano l’attenzione alcuni casi particolari come Ragusa dove si rileva un aumento del 132,65% di stranieri segnalati al 31 dicembre 2013, rispetto allo stesso dato rilevato al 31 dicembre 2008 e, per i minori stranieri segnalati del 400,00%; bisogna sottolineare che, in questa provincia, seppure con numeri molto inferiori, anche i segnalati totali sono aumentati del 61,28%. Isernia si distingue altresì per il fatto che, a fronte di un aumento del totale dei segnalati del 39,13%, gli extracomunitari segnalati sono aumentati del 96,43% e del 66,67% i minori stranieri. Le altre province hanno, in genere, valori in aumento sia per il totale, sia, in maniera più consistente, per gli stranieri e i minori stranieri segnalati. In alcuni casi a fronte di una diminuzione del totale dei segnalati nel 2013, rispetto al 2008, si assiste ad un notevole aumento degli stranieri segnalati come nel caso di Bari (-11,93% totale segnalati, +49,39% stranieri segnalati, + 39,82% minori stranieri segnalati), di Lodi (-45,74% totale segnalati, +41,65% stranieri segnalati, +41,46% minori stranieri segnalati) e di Sondrio (-4,09% totale segnalati, +25,49% stranieri segnalati, +216,67% minori stranieri segnalati). In quest’ultimo caso attira l’attenzione l’elevato aumento dei minori stranieri che passano, in valore assoluto da 18 unità a 57. Analogamente ciò accade anche per le province di: Viterbo (+125,00%: da 28 unità a 63), Frosinone (+119,44%: da 36 unità a 79), Parma (+101,25%: da 80 unità a 161) e Catania (+96,23%: da 53 unità a 104). Per capire la rilevanza o meno della delittuosità da parte degli stranieri rispetto alla totalità delle persone segnalate all’Autorità Giudiziaria, per i crimini perpetrati in Italia, è stato creato un indicatore valutando l’incidenza percentuale dei segnalati stranieri sul totale delle persone segnalate. In base a tale calcolo, nel 2013 si è verificata una contrazione di tale incidenza attestatasi, a livello nazionale, al 31,36% rispetto al 33,93% del 2008. Tale diminuzione si è riverberata sulla situazione regionale e provinciale: infatti, come si evince dalle cartine seguenti, nel 2013 non viene rilevata alcuna provincia con un tasso superiore al 60%, mentre nel 2008 Prato deteneva tale particolare primato (61,63%). Non solo, sempre nel 2008 ben 6 province: Cremona (55,21%), Milano (54,50%), Padova (51,21%), Firenze (50,51%), Bergamo (50,39%) e Brescia (50,06%) 79 ANNO 200 08 Oltre 60% Da 50 a 59,99% Da 40 a 49,99% Da 30 a 39,99% Da 20 a 29,99% Da 0 a 19,99% ANNO 201 13 Da 50 a 5 59,99% Da 40 a 4 49,99% Da 30 a 3 39,99% Da 20 a 2 29,99% Da 0 a 19 9,99% 80 registravano incidenze percentuali notevolmente al di sopra della media nazionale, mentre nel 2013 solo Prato, scesa peraltro dal 61,63% al 57,49% e Milano (55,81%) raggiungono i massimi valori. 4.2. Analisi dei dati relativi agli stranieri extracomunitari segnalati, denunciati, arrestati per tipologia di reato in rapporto al totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia Entrando nel dettaglio della classificazione dei delitti, la Banca dati del Sistema di Indagine - SDI prevede l’elaborazione di 34 tipologie di reato, tra queste ne sono state scelte 21, le più significative in base ai valori statistici rilevati. ELENCO DEI REATI (*) PRESENTI NEL SISTEMA DI INDAGINE – SDI A CURA DEL DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA 1. ATTENTATI 2. STRAGE 3. OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI di cui a. Omicidi a scopo di furto o rapina b. Omicidio di tipo mafioso c. Omicidio a scopo terroristico 4. INFANTICIDI 5. TENTATI OMICIDI di cui a. Tentato omicidio a scopo di furto o rapina b. Tentato omicidio di tipo mafioso c. Tentato omicidio a scopo terroristico 6. OMICIDIO PRETERINTENZIONALE 7. OMICIDI COLPOSI di cui a. Omicidio da incidente stradale b. Omicidio da incidente sul lavoro 8. LESIONI DOLOSE 9. PERCOSSE 10. MINACCE 11. INGIURIE 12. VIOLENZE SESSUALI di cui a. Violenza sess. su maggiori di anni 14 b. Violenza sess. Su minori di anni 14 c. Viol. sess. di gruppo su magg. di anni 14 d. Viol. sess. di gruppo su min. di anni 14 13. ATTI SESSUALI CON MINORENNE 14. CORRUZIONE DI MINORENNE 15. FURTI di cui a. Furto con strappo b. Furto con destrezza c. Furti in danno di uffici pubblici d. Furti in abitazione e. Furti in esercizi commerciali 81 f. Furti su auto in sosta g. Furti di opere d'arte e mater. archeologico h. Furti di autom. pesanti trasport. merci i. Furti di ciclomotori j. Furti di motociclo k. Furti di autovetture 16. RICETTAZIONE 17. RAPINE di cui a. Rapine in abitazione b. Rapine in banca c. Rapine in uffici postali d. Rapine in esercizi commerciali e. Rapine a rappresentati di preziosi f. Rapine a trasportatori di valori bancari g. Rapine a trasportatori di valori postali h. Rapine in pubblica via i. Rapine di autom. pesanti trasportanti merci 18. ESTORSIONI 19. USURA 20. SEQUESTRI DI PERSONA di cui a. Sequestri di persona a scopo estorsivo b. Sequestri di persona per motivi sessuali 21. ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE 22. ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO 23. RICICLAGGIO E IMPIEGO DI DENARO 24. TRUFFE E FRODI INFORMATICHE 25. INCENDI a. Incendi boschivi 26. DANNEGGIAMENTI 27. DANNEGGIAMENTO SEGUITO DA INCENDIO 28. CONTRABBANDO 29. STUPEFACENTI di cui a. Produzione e traffico b. Spaccio c. Associaz. per produz. o traffico di stupef. d. Associazione per spaccio di stupefacenti di cui a. Sfruttam. e favoregg. prostituz. minorile b. Pornografia minorile c. Detenzione materiale pedopornografico d. Sfrutt. e favoregg. prostituz. non minorile 30. SFRUTT. PROSTIT. E PORNOGR. MINOR. 31. DELITTI INFORMATICI 32. CONTRAFFAZIONE DI MARCHI E PRODOTTI INDUSTRIALI 33. VIOLAZIONE ALLA PROPRIETA' INTELLETTUALE 34. ALTRI DELITTI (*) sono evidenziate in verde le tipologie di delitto prese in considerazione nel commento. di cui 82 Nel caso degli attentati si rileva che, nel 2013, 10 province (Aosta, Lodi, Milano, Pavia, Bolzano, Piacenza, Reggio Emilia, Perugia, Catanzaro e Ragusa) registrano che il 100% di tale reato è addebitale a stranieri, ben al di sopra della media nazionale che si attesta al 27,90%. Il confronto con il 2008 sottolinea un miglioramento della situazione in quanto la media nazionale era del 33,92% e le province presso le quali si registravano percentuali altissime, sopra il 70%, erano 13 tra le quali: 12 con il 100% dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati per tale reato (Alessandria, Pavia, Sondrio, Belluno, Treviso, Verona, Udine, Terni, Reggio Calabria, Agrigento, Trapani, Oristano) e Brescia con l’80%. Da notare come Pavia abbia mantenuto, dal 2008 al 2013 i primi posti in questa particolare disamina. Per i tentati omicidi la media nazionale dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati, al 31 dicembre 2013, è del 32,01%. Le province che più si discostano da tale valore, superando il 70%, sono 9 (Lodi, La Spezia, Ferrara, Arezzo e Ascoli Piceno con il 100%, Macerata e Rieti con l’80%, Prato con il 71,43% e Trapani con il 70,59%). Raffrontando il dato con quello al 31 dicembre 2008 la situazione appare migliorata in quanto la media nazionale si attestava al 34,46% e le province che mostravano percentuali sopra il 70% erano 14 (Pordenone, Ravenna, Pisa, Prato e Ancona con il 100%, seguivano, con percentuali più basse, Vercelli, Brescia, Mantova, Vicenza, Modena, Parma, Piacenza, Lucca e Perugia). Nel 2008 la media nazionale, relativa ai segnalati stranieri sul totale dei segnalati, per quanto riguarda gli omicidi volontari, era del 22,86%. Tale valore è diminuito, nel 2013, al 20,80%, ed è diminuito anche il numero delle province con medie molto al di sopra del 70%, sono infatti 11 (tra le quali: Lecco, Rimini, Firenze, Pistoia, Pesaro Urbino, Rieti, Campobasso con il 100%, seguite da Bergamo, Mantova, Bolzano e Bologna, con valori lievemente più bassi) contro le 15 del 2008 (tra le quali: Sondrio, Trento, Bolzano, Imperia, La Spezia, Forlì, Lucca, Terni, Ascoli Piceno e Teramo con il 100%). Si evidenzia che la Provincia di Bolzano pur essendo passata dal 100% del 2008 all’83,33% del 2013 è l’unica provincia che si ripropone con valori così alti nei due periodi messi a confronto. Relativamente agli omicidi colposi da incidente stradale si evince che, pur essendo diminuita la media nazionale degli stranieri segnalati, sul totale dei segnalati per tale delitto, dal 18,32% del 2008 al 14,50% registrato al 31 dicembre del 2013, sono 3 le province che presentano valori che superano il 60%. Attira l’attenzione Massa Carrara che passa dal 50%, rilevato al 31 dicembre 2008 al 100% del 2013, affiancata in tale valore da Catanzaro che nel 2008 non evidenziava alcun delitto del genere addebitabile a stranieri, seguita da Trento con il 66,67%. Le violenze sessuali registrano, nel 2013, un’incidenza percentuale dei segnalati stranieri sul totale nazionale del 38,93%, leggermente in diminuzione rispetto al dato del 2008 che era del 83 39,53%. A livello provinciale si assiste invece ad un lieve aumento del numero delle province dove si rileva un dato superiore al 60% che passano da 8 (Ascoli Piceno, Padova, Vicenza, Genova, Massa Carrara, Ancona, Roma, Bergamo) a 9 (Fermo, Verona, Monza, Padova, Milano, Piacenza, Asti, Parma, Mantova) con percentuali molto più elevate, come Fermo che registra il 100%. A differenza delle altre province Padova è presente in tutte e due le classifiche e mostra anche un lieve incremento passando dal 63,27% al 65,75%. Relativamente allo stesso reato commesso su minori di anni 14 la media nazionale del 2013 è del 24,82%, in flessione rispetto al 29,46% rilevato nel 2008. Risulta in diminuzione anche il numero delle province in cui la percentuale dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati per questo reato supera il 60% in quanto sono 8 (tra le quali: Terni, Viterbo e Crotone che raggiungono il 100%) rispetto alle 18 (tra le quali: Ascoli Piceno, Mantova, Verbano, Asti, Enna al 100%) del 2008. La media nazionale è invece in aumento riguardo al reato di atti sessuali con minorenne poiché passa dal 21,48%, del 31 dicembre 2008, al 22,72% del 2013; ciò si riflette anche sul numero delle province interessate da medie superiori al 60%, che si discostano quindi molto dal valore nazionale, in quanto erano 4 nel 2008 (tra le quali: Latina con il 100% e L’Aquila con l’80,00%), ma salgono a 11 nel 2013 (tra le quali: Asti, Verbano, Fermo e Macerata con il 100% e Perugia con l’85,71%). Per i furti totali la media nazionale dei segnalati stranieri è aumentata passando dal 45,17% del 2008 al 49,96% registrato al 31 dicembre del 2013. Infatti le province presso le quali si evidenzia una percentuale superiore al 60% sono ben 22 (tra le quali: Roma con il 72,99%, Milano con il 71,29%, Verona con il 68,29% e Bolzano con il 67,96%), rispetto alle 7 del 2008 che non raggiungevano comunque tali valori, come Milano che registrava il 64,89%. Nell’ambito di questo reato, prendendo in considerazione alcune specifiche tipologie di furto, si evince che per il furto con strappo i valori, rilevati al 31 dicembre 2013 sono in notevole aumento (42,00%) rispetto al 2008 (26,92%) e le province in cui si registrano percentuali superiori al 60% sono ben 23 (tra le quali: Lodi, Asti, Sondrio, Rieti, Macerata, L’Aquila al 100% e Ancona al 90,91%) contro le 11 del 2008 (tra le quali: Piacenza, Cremona, Vibo Valentia e Catanzaro al 100%). Il furto con destrezza fa rilevare medie nazionali molto più alte sia nel 2008 con il 59,41% dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati, sia nel 2013 con il 63,67%, valore decisamente in aumento. Le province con l’incidenza più alta, oltre il 70%, sono scese però a 10 nel 2013 (tra le quali: Roma con l’86,47%, Milano con l’81,95%, Padova con il 79,64%, Firenze con il 77,30%, Verbano con il 76,92% e Pisa con il 75,00%) rispetto alle 14 del 2008 (tra le quali: Roma con l’83,55%, Firenze con l’80,72%, Cremona con il 79,17%, Potenza con il 77,78%, Pisa con il 77,01% e Milano con il 76,56%). Anche per i furti in abitazione è aumentata la percentuale dei segnalati stranieri sul totale passando dal 84 52,55% del 2008 al 54,16%, ciò si evince anche dal numero delle province che registrano una media superiore al 70% e che sono 21 nel 2013 (tra le quali: Pordenone con l’83,77%, Terni con l’82,87%, Piacenza con il 79,73%, Reggio Emilia con il 78,77% e Siena con il 78,40%), rispetto alle 9 del 2008 (tra le quali: Savona con l’86,21%, Ravenna con l’84,00% e Piacenza con il 79,38%). Relativamente ai furti in esercizi commerciali si sottolinea che la media nazionale dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati è del 61,25% al 31 dicembre 2013, in aumento rispetto al 56,21% registrato nel 2008. Tale aumento si riflette anche sul numero delle province che mostrano percentuali superiori al 70% poiché sono 20 nel 2013 contro le 8 rilevate nel 2008. Per quanto riguarda i furti di automezzi pesanti trasportanti merci si assiste, nel 2013, ad una notevole diminuzione della media nazionale dei segnalati stranieri rispetto allo stesso dato rilevato al 31 dicembre 2008 mostrando una contrazione dal 56,31% al 25,00%. Anche le province interessate da tale fenomeno con percentuali elevatissime fino al 100% si dimezzano a 6 (Piacenza, Venezia, Pordenone, Savona, Cuneo e Modena) rispetto alle 12 del 2008 (Cremona, Vicenza, Padova, Pesaro e Urbino, Lucca, Novara, La Spezia, Verbano, Alessandria, Ravenna, Torino e Modena). Per i furti di motocicli e ciclomotori la media nazionale si attesta al 34,51% nel 2013, in leggero aumento rispetto al 32,14% registrato nel 2008, mentre sono aumentate in maniera esponenziale le province che evidenziano percentuali al di sopra del 60% dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati arrivando a 21 (tra le quali: al 100%, Piacenza, Alessandria, Cremona, Parma, Mantova, Lodi, La Spezia, Novara, Monza, Crotone, nonché Perugia al 90,00%), rispetto alle 15 del 2008 (tra le quali: al 100%, Lodi, Piacenza, Pordenone, Terni, Cuneo, Pistoia, L’Aquila, Potenza, nonché Padova al 92,31%). Risulta invece leggermente diminuito il valore rilevato, a livello nazionale, per i furti di autovetture che passa dal 37,81% del 2008 al 36,51% del 2013. In controtendenza è, invece, il numero delle province che registrano percentuali superiori al 70%, infatti mentre nel 2008 erano 8 (tra le quali: Trieste con il 100%, Rovigo con l’87,50%, Piacenza con l’86,67% e Rieti con l’80,95%), nel 2013 sono 12 (tra le quali: con il 100%, Aosta, Isernia, La Spezia e Mantova; segue Imperia con l’88,89% e Frosinone con l’87,50%). Il reato di ricettazione in Italia fa rilevare una percentuale dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati leggermente in aumento nel 2013 con il 47,78% rispetto al 46,34% registrato al 31 dicembre del 2008. Anche il numero delle province che mostrano una media superiore al 70% si è lievemente incrementato passando da 5 (tra le quali Prato con il 78,22%, che però scende al 70,16% nel 2013) a 6 (tra le quali Gorizia che detiene il valore più alto al 75,61%). Per quanto riguarda le rapine nel loro insieme la media nazionale dei segnalati stranieri sul totale è, nel 2013, del 38,47%, in aumento rispetto al 2008 quando si registrava il 33,64%. Solo Prato (72,15%) si attesta su una media superiore al 70% nel 2013 e nessuna provincia evidenziava 85 valori così alti nel 2008. Il discorso cambia notevolmente se si osserva il reato specifico di rapine in abitazione che, pur mostrando una certa diminuzione nel tempo, già a livello nazionale registrava valori comunque elevati: 49,49% nel 2008 e 47,85% nel 2013. Le province presso le quali si rileva una percentuale di stranieri segnalati, sul totale dei segnalati, superiore al 70% sono 20 nel 2013 (tra le quali: Gorizia con il 100%, Mantova con l’88,46%, Arezzo con l’86,67%, Rovigo con l’85,71%, Rieti con l’83,33%, Treviso con l’82,14%, Asti e Lecco con l’81,82%), in aumento rispetto alle 18 individuate nel 2008 (tra le quali: Gorizia, Bolzano e Rieti con il 100%; Mantova con il 94,12%, Ragusa con il 93,33%, Avellino con l’87,50%, Terni con l’85,71% e Sondrio con l’80,00%). Relativamente alle rapine in esercizi commerciali, sono 12 le province individuate nel 2013 con percentuali superiori al 70% (tra le quali: Rieti e Piacenza con il 100%, Asti con il 92,86%, Prato con l’84,38%, Lecco e Imperia con l’81,25%, Sondrio con l’80,00%), rispetto alle 7 del 2008 (tra le quali: Gorizia, Enna, Aosta, Macerata e Campobasso con il 100%, Udine con l’83,33% e Ferrara con il 78,79%). Medie, quelle appena citate, molto superiori ai valori nazionali attestati al 43,38% nel 2008 e al 38,65% nel 2013, evidenziando, al contrario delle singole situazioni provinciali, una notevole diminuzione del fenomeno. Sembra aumentata invece la percentuale degli stranieri segnalati sul totale dei segnalati relativamente alle rapine in pubblica via, in quanto nel 2013 è del 49,24%, contro il 43,38% del 2008. Tale tendenza è confermata dal numero delle province con medie al di sopra del 70% che sono 20 nel 2013 (tra le quali Belluno con il 100%, Arezzo con il 91,67%, Savona 90,48%, Asti con l’85,00%, Venezia con l’83,13%, Cremona con l’81,08%, Prato con l’80,77% e Mantova con l’80,00%), raddoppiate rispetto alle 10 rilevate nel 2008 (tra le quali Belluno, Verbano e Campobasso con il 100%, Imperia con il 79,31% e Aosta con il 75,00%). Riguardo alle estorsioni che registrano, a livello nazionale, una media relativamente esigua del 23,62% al 31 dicembre del 2013, ma leggermente in aumento rispetto al 21,57% rilevato nel 2008, si segnalano solo 3 province con medie superiori al 70% e ciò sia per il 2008 (Piacenza con l’84,21%, Prato con l’82,05% e Gorizia con il 78,95%) che per il 2013 (Prato con il 94,34%, Fermo con l’81,48% e Arezzo con il 73,91%). Per il reato d’usura sono evidenziate medie molto esigue degli stranieri segnalati sul totale che, a livello nazionale, si attestano infatti sul 7,37% nel 2008 e sul 7,40% nel 2013. Dando uno sguardo alle province interessate più intensamente dal fenomeno si rileva che rispetto alle 2 del 2008 (Bolzano con il 100% e Bologna con il 75,00%) sono 5 le province che nel 2013 hanno superato la media del 70% (Fermo, Gorizia, Alessandria e Firenze al 100%, Bergamo al 75,00%). Sono 11 le province che nel 2013 registrano, relativamente ai sequestri di persona, una percentuale di stranieri segnalati rispetto al totale dei segnalati, superiore al 70% (tra le quali: Aosta, Pordenone e Livorno con il 100%, Mantova con l’87,50% e Rovigo con l’83,33%), rispetto 86 alle 12 del 2008 ( tra le quali: Massa Carrara e Rieti con il 100%, Lodi con l’85,71% e Vicenza con l’85,00%), una lieve flessione confermata dalla media nazionale che si attesta per il 2013 al 38,55% contro il 39,39% del 2008. Nel dettaglio delle motivazioni alla base di tale reato si evidenzia che i sequestri di persona a scopo estorsivo registrano medie nazionali simili a quelle anzidette con il 35,89% nel 2013 e il 32,36% nel 2008, ma mostrano una tendenza all’aumento. Le province che registrano valori molto elevati rispetto alla media nazionale sono 14 nel 2013 (tra le quali: Pisa, Prato, Vicenza, Rimini, Arezzo, Catanzaro, Asti e Ravenna con il 100%) e 15 nel 2008 (tra le quali: Rieti, Venezia, Vibo Valentia, Asti, Terni, Mantova, Agrigento, Forlì, Sassari, Caserta e Ragusa con il 100%). Invece, per quanto riguarda i sequestri di persona per motivi sessuali la media dei segnalati stranieri sul totale si è molto ridotta nel 2013, al 40,85%, rispetto al 64,06% del 2008. Infatti, anche a livello territoriale più dettagliato, erano ben 27 le province che nel 2008 registravano medie superiori al 70% e, in tale ambito, 17 con il 100% che, nel 2013 si riducono a 9. Per quanto riguarda i reati connessi alla produzione, al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti si registra, nel 2013, una percentuale di segnalati stranieri sul totale dei segnalati pari al 37,15%, quasi inalterata rispetto al 37,87% del 2008, mentre le province che superano la media del 70% erano 11 nel 2008 e sono 14 nel 2013. La situazione concernente i reati di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile appare in peggioramento: sono infatti ben 31, nel 2013, le province che registrano valori al di sopra del 70%, relativamente ai segnalati stranieri sul totale (tra le quali: Pordenone e Crotone con il 100%, Reggio Calabria con il 93,94%, Siracusa con il 91,43% e Lodi con il 90,48%), rispetto alle 21 del 2008 (tra le quali: Livorno con il 100%, Prato e Avellino con il 90,91% e Modena con il 90,74%). Ciò è confermato anche dalle medie nazionali che si attestano al 60,26% per il 2013 rispetto al 51,08% del 2008. Percentuali molto elevate sono state rilevate anche per il reato di contraffazione di marchi e prodotti industriali: si attestano, infatti, a livello nazionale, al 63,63% nel 2013, in netto aumento rispetto al 46,70% del 2008. Tale trend si riverbera anche sul numero delle province che si collocano su medie superiori all’80% e che erano 13 nel 2008 (tra le quali: Gorizia, Ferrara, Siena, Reggio Calabria, Cagliari e Sassari con il 100%) e sono 34 nel 2013 (tra le quali: Rovigo, Ferrara, Fermo, Ragusa, Nuoro e Oristano con il 100%). Invece, relativamente al reato di violazione della proprietà intellettuale si assiste, nel 2013, ad una contrazione della media nazionale dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati con il 38,92%, contro il 68,51% registrato al 31 dicembre del 2008. L’andamento in diminuzione dei valori si evince anche dal fatto che province che superavano la media dell’80% erano 36 (tra le quali 15 con il 100%) contro le 22 del 2013 (tra le quali 17 con il 100%). 87 4.3. Analisi provinciale dei dati relativi agli stranieri extracomunitari segnalati, denunciati, arrestati per tipologia di reato in rapporto al totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia Cambiando la prospettiva di osservazione del fenomeno e concentrandosi sulla situazione di ogni singola provincia, con riferimento al numero dei reati per i quali l’incidenza percentuale degli stranieri segnalati, sul totale dei segnalati, è al di sopra del 60%, si può capire, confrontando i dati rilevati al 31 dicembre del 2013 con quelli accertati alla stessa data del 2008, se il trend sia positivo o negativo nei singoli territori. Nel 2008 la provincia nella quale risultava un’incidenza percentuale al di sopra del 60% era Padova con 19 tipi di reato ed in particolare i furti di automezzi pesanti trasportanti merci (100%), i sequestri di persona a scopi sessuali (100%), i furti di ciclomotori e motocicli (92,31%), lo spaccio di stupefacenti (82,23%) e il reato di ricettazione (72,82%). La situazione sembra in miglioramento nel 2013 in quanto il numero dei reati per i quali i segnalati stranieri sul totale dei segnalati superano il 60% sono 8 e i valori particolarmente alti si registrano per il furto con destrezza (79,64%), lo spaccio di stupefacenti (77,95%) e i furti in esercizi commerciali (74,86%). PADOVA 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Prato, era, in questa speciale classifica, al secondo posto, nel 2008, con 18 reati che superavano la media del 60% e tra questi i tentati omicidi (100%), la violazione della proprietà intellettuale (100%), lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (90,91%), lo spaccio di stupefacenti (82,58%), le estorsioni (82,05%) e il reato di ricettazione (78,22%). La situazione di questa provincia, però, non sembra migliorare nel 2013. Infatti i delitti, con incidenza percentuale 88 dei segnalati stranieri sul totale, superiore al 60%, sono aumentati a 20 e tra questi spiccano, per le medie molto alte, i sequestri di persona a scopo estorsivo (100%), le estorsioni (94,34%), la contraffazione dei marchi industriali (91,30%), lo spaccio di stupefacenti (87,79%), lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (86,21%), le rapine in esercizi commerciali (84,38%) e le rapine in pubblica via (80,77%). PRATO 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Tra le province che, nel 2013, risaltano per l’elevato numero di reati per i quali l’incidenza percentuale dei segnalati stranieri è superiore al 60%, troviamo Firenze che annovera 19 tipologie di reato, in particolare: gli omicidi volontari (100%), l’usura (100%), la violazione della proprietà intellettuale (100%), la contraffazione di marchi industriali (81,25%) e rapine in abitazione (79,07%). Ciò determina un peggioramento rispetto al 2008 quando i reati con medie superiori al 60% erano 8 tra i quali: i sequestri di persona a scopo estorsivo (83,33%), i furti con destrezza (80,72%), le rapine in abitazione (77,27%) e la contraffazione di marchi industriali (74,55%). 89 FIRENZE 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Anche per Bergamo la situazione è peggiorata in quanto i reati con incidenza al di sopra del 60%, sono 16 nel 2013, in aumento rispetto ai 12 registrati nel 2008, e con medie elevate soprattutto relativamente agli omicidi volontari (78,57%), la violenza sessuale su minori di 14 anni (75,00%) e l’usura (75,00%). BERGAMO 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Una situazione simile si riscontra per la provincia di Piacenza che rispetto agli 11 reati del 2008, per i quali si era registrato un valore superiore al 60% dei segnalati stranieri rispetto al totale dei segnalati, mostra un aumento a 16 tipologie di delitto superiori a tale media ed in particolare: gli attentati (100%), i furti a danno di mezzi pesanti trasportanti merci (100%), i furti di ciclomotori e motocicli (100%), le rapine in esercizi commerciali (100%), la contraffazione di marchi industriali 90 (86,21%), i furti in abitazione (79,73%), i furti di autovetture (77,78%) e le rapine in pubblica via (76,47%). PIACENZA 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Anche per Arezzo la situazione sembra peggiorata in quanto i valori superiori al 60% sono stati rilevati per 15 tipologie di delitto nel 2013 rispetto alle 5 del 2008. Tra tali reati si evidenziano, per le medie molto elevate, i tentati omicidi (100%), i sequestri di persona a scopo estorsivo (100%), le rapine in pubblica via (91,67%), le rapine in abitazione (86,67%) e lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (82,35%). AREZZO 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. La provincia di Bolzano registra, nel 2013, 15 tipologie di reato con valori superiori al 60%, mentre nel 2008 erano soltanto 8. I reati più evidenti sono: la violazione della proprietà intellettuale (100%), gli attentati (100%), gli omicidi volontari (83,33%), i furti in abitazione (75,91%) e i furti di ciclomotori e motocicli (75,00%). 91 BOLZANO 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Stesso trend negativo si rileva per la provincia di Verona in quanto le tipologie di reato segnalate secondo l’indicatore, sono 19 nel 2013, rispetto alle 17 del 2008. I reati con i valori più elevati sono lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (85,26%), i furti in esercizi commerciali (77,70%), i furti in abitazione (77,42%), i furti di ciclomotori e motocicli (75,00%) e le rapine in pubblica via (74,79%). VERONA 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Per l’aumento del numero dei delitti che mostrano valori al di sopra del 60%, nel 2013, si evidenzia anche la provincia di La Spezia con 14 tipologie di reato rispetto alle 7 registrate nel 2008. Tra questi sono: i furti di ciclomotori e motocicli (100%), i furti di automobili (100%), i tentati omicidi (100%), la violazione della proprietà intellettuale (100%) e la produzione e il traffico di stupefacenti (80,00%). 92 LA SPEZIA 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Una situazione simile viene registrata a Perugia che da 6 tipologie di reato che superavano il 60%, nel 2008, passa a 14 nel 2013, in particolare i crimini con i valori più elevati sono: gli attentati (100%), i sequestri di persona a fini sessuali (100%), il furto di ciclomotori e motocicli (90,00%), gli atti sessuali con minorenne (85,71%) e i furti in esercizi commerciali (75,79%). PERUGIA 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”. Accade l’inverso, invece, per la provincia di Cremona che rispetto ai 15 reati per i quali nel 2008 era stata registrata un’incidenza percentuale degli stranieri segnalati sul totale dei segnalati superiore al 60%, evidenzia solo 7 tipologie di reato nel 2013, mostrando quindi un netto miglioramento della situazione. Tra i reati individuati spiccano, per i valori molto elevati, i furti di ciclomotori e motocicli (100%), la violazione della proprietà intellettuale (100%), le rapine in pubblica via (81,08%) e i furti in esercizi commerciali (76,51%). 93 CREMONA A 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 - 2008 2013 NB: qualora ccompaia una sola colonnina vuuol dire che il vvalore corrispon ndente non è rap appresentato pooiché equivale a “0”. 4.4. Stran nieri extrracomunittari segnaalati, denu unciati, arrrestati, in Italia, nell’anno n o 2013, perr tipo di deelitto e naazionalità Perr valutare l’’impatto deelle singole nazionalitàà rispetto allle varie tippologie di delitto d sono o stati presi iin consideraazione il tottale dei sogggetti stranieeri segnalatti, denunciatti, arrestati,, nonché, in n tale ambitoo, i minori di 18 anni. Tali dati ssono stati raaffrontati coon i rispettiivi totali nazionali allo o scopo di crreare un inddicatore utilee per costruuire le singo ole graduatoorie. Si rrammenta che, c per rend dere più fluuida l’esposiizione, con il termine ““segnalati/e” si intendee l’insieme ddi individui segnalati, denunciati, d arrestati a dallle Forze deell’Ordine. Nell prosieguo o della essposizione si analizzeerà l’inciddenza perceentuale dellle singolee nazionalitàà di proveniienza sul tottale delle peersone segn nalate, denuunciate, arreestate nel no ostro Paese.. Si precisa inoltre che, su 138 Paaesi individduati dalle Forze F dell’O Ordine in m merito alla provenienza p a degli autoori di reatto, sono Inc.% siingole nazion nalità sul totaale degli straanieri segnalati, denunciati, d aarrestati state presee in considerazione le nazionaalità il cui tasso di segnalati sul totaale dei rispettivi residenti r foosse più significativ vo. con c 10,00 5,00 Esaaminando rilevati 15,00 tale i dati 0,00 criterio, M Maggiori 18 anni risulta che le cittadinaanze più coinvolte, anche per M Minori la T Totale 94 numerositàà della loroo presenza nel nostro Paese, son no il Maroccco con l’11,92%, l’A Albania conn l’8,26%, laa Tunisia con c il 6,66% % e, con vaalori molto più contennuti, il Seneegal con il 3,19%. Perr quanto riguuarda gli strranieri minoori di 18 annni, la massiima percenttuale è regisstrata dal Marocco M conn il 12,72%, sul totale dei d minori sttranieri segnalati, segu uito dall’Albbania con il 7,16% e daalla Tunisiaa con n il 5,46%. E’ evidentte come tale classificaa Rapine in n pubblica viaa riprroponga queella relativaa al totale dei segnalatii 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 dei rispettivi Paesi, meentre una situazionee merge relatiivamente alla a Serbia-partticolare em Mon ntenegro e alla Boosnia-Erzeg govina chee regiistrano rispeettivamentee l’incidenzaa del 3,76% % Maggiorri 18 anni Minori e del 3,32% di d minori ssegnalati, nonostante i valo ori relativi al totale ddei segnalatti di questii Totale due paesi sul totale deggli stranieri segnalati sii attestino rispettivamennte all’1,74% % e allo 0,992%. Tra i reatii che creanoo maggioree allarme soociale si Raapine in eserrcizi commercciali annoveranoo le rapinee in pubblicca via delittto per il quale si registra r unna incidenzza percentuuale del 22,00% da d parte deegli stranieeri provenienti dal Marocco, seguiti s dai Tunisini coon l’11,96% % e dagli Albanesi con c il 5,90% %. Nella graaduatoria reelativa ai 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 minori seggnalati Maggiori 18 ann ni Minori Totale si ripetonoo i Paesi già evidennziati: il Marocco M (20,33%), la Tunisia (9,86%) e l’Albania (6,98%). ( Riisaltano, alttresì, le incidenze perccentuali deii minori Serrbo-Montenegrini e Ucrraini, entram mbi con il 3,49%. 3 Anche le rapine in esercizi co ommercialii Rapine in n abitazione vedon no coinvoltee le stesse tre nazionaalità con laa 20,00 medessima graduaatoria: Maroocco con il 17,89% deii 15,00 segnallati sul totale, la Tunnisia con il i 7,04% e 10,00 l’Albaania con il 6,00%. Per le rapine in n 5,00 0,00 Maggiori 18 8 anni Minori Totale abitazzione, inveece troviam mo l’Alban nia con ill 16,65% % e il Marrocco con ll’8,24% deei segnalati,, sul tottale dei seggnalati, per questo tipo o di delitto.. Inoltree, sono degnni di nota aanche i valo ori registratii 95 relativamennte ai minnori segnallati provennienti dalla Serbia-Moontenegro e dalla Tu unisia con,, rispettivam mente, il 14,29% e l’8,557%. Perr quanto rigguarda i furrti in abitaazione si rilleva che i cittadini c proovenienti dall’Albania d a registrrano la maassima inciddenza percentuale deii segnaalati sul tootale nazioonale con il 27,30% % Furti in n abitazione seguitti, 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 a nootevole dai Serbo-- Monteenegrini, per i quali l’incidenzaa è pari all 6,28% %, e dai Crooati con il 5,,93%. Per questi q ultimii si eviidenzia anchhe il massiimo valore dei minorii Maggiorii 18 anni Minori Furti di autoovetture Totale segnalati (227,54%), suul totale nazzionale dei minori segnalati per p tale tipoo di reato. Subito dopo, si pongono in graduuatoria i minori m provenientti distanza, dalla 225,00 2 20,00 1 15,00 1 10,00 5,00 0,00 S Serbia-Mon ntenegro con c il Maggiori 18 anni Minori 17,99% e, anche see a notevoole distanzza, dal Totale Marocco con c il 5,39% %, nonché dalla Maceedonia con ill 3,43%. Annche per i ffurti di auttovetture all primo o posto trovviamo l’Allbania con il 21,54%,, Riceettazione seguitta dal Maroocco con ill 14,04% deei segnalatii 15,00 sul to otale, seguoono a distannza la Mold davia con ill 10,00 6,64% %, la Tuniisia con il 4,55% e la Serbia-- 5,00 Montenegro conn il 3,52% %. Relativ vamente aii 0,00 minorri segnalati, quelli proovenienti daal Maroccoo Maggio ori 18 anni Minori Totale registtrano la più alta incideenza percenttuale con ill 12,33% seguitii dai Mooldavi e Montenegrini, enntrambi conn il 9,59%. 96 i Serbo-- Perr quanto rigguarda il reaato di ricetttazione, trov viamo i citttadini di nazzionalità seenegalese inn testa alla classifica c deei segnalati per questo tipo di deliitto con l’111,55%, seguuiti dal Marrocco con ill 9,88%, dalll’Albania con c il 9,23% % e, con vaalori più moderati, m maa pur semprre degni di nota, dallaa Tunisia coon il 5,20% e dalla Cina Popolare con il 3,3 36%. In talle ambito, oosservando i minori sii Asssociazione peer produzionee e traffico di stupefacenti Tootale dei reatti connessi ag gli stupeffacenti 40,00 25,00 30,00 20,00 20,00 15,00 10,00 10,00 0,00 5,00 0,00 Maggiori 18 anni Minori Maggiori 18 anni Minori Totale Totale individua nel n Maroccoo la massim ma rappresenntanza con il i 13,15%, a seguire l’A Albania con n il 10,42%,, la Moldaviia con il 4,995% e la Bosnia Erzegoovina con il 4,04%. Per il totale t dei reati con nnessi aglii s spaccio di sosstanze stupeffacenti 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 stupeffacenti sonno da evideenziare il Marocco, M laa Tunissia e l’Albannia rispettivvamente con n il 24,56%,, il 17,,89% e il 14,83% dei segnalati rispetto all totale dei segnalati per il m medesimo reeato. Anchee per i minori si ripete a ggrandi lineee la stessaa Maggio ori 18 annii Minori Totale gradu uatoria con la l Tunisia aal 15,86% e il Maroccoo al 13,16%, seguuiti dal Gabbon con il 7,87% e ill gal con il 5,996%. Seneg Nelllo specifico i primi due d Paesi sono s da evidenziaree anche perr ciò che riiguarda il reato r di associazion ne per p produzione e stupefacen nti con il 30,35% % o traffi fico dei di seegnalati provenientti dall’Albannia e il 13,441% dal Marocco, M seguiti dallla repubblicca Dominicaana con il 10,52%. Si sottolinea s l’’alta incidennza percentuuale dei minori collombiani seegnalati sull totale dei minori stranieri inndividuati per p tale reaato con il 16,67%. 1 Produ uzione e trafffico di stupeffacenti 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 Maggiori 18 8 anni Minori Totale Anche se si concentrra l’osservazzione solo sui dati rellativi alla produzione p e traffico di d sostanzee 97 stupefacen nti comunquue si ritrovano le naziionalità evid denziatesi anche a per ggli altri reaati connessii alla droga, quindi l’Allbania con il i 24,41%, il Marocco con c il 22,61% e la Tunisia con il 6,83%. 6 r alloo spaccio di d sostanzee La situazione viene connfermata daallo studio dei dati relativi stupefa acenti perr il qualee i valorii maggiorii riguard dano il Marrocco, la Tuunisia e l’A Albania conn Sfru uttamento deella prostituzzione e pornograf afia minorile rispettiive 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 incideenze perceentuali dell 27,25%,, 21,04% % e 12,55% sul totale ddegli stranieeri segnalatii per lo stesso reaato. Nel m medesimo ambito a unaa menzio one meritaa il valoree abbastan nza elevatoo registraato relativaamente ai m minori prov venienti dall Maggiori 18 8 anni Minori Totale Gabon (9,20%) e dal Senegall (7,33%) su ul totale deii minori segnalati. Perr i reati collegati allo sffruttamentoo della Sfruttam mento e favooregguamentto della p prostituzione non minorilee prostituzioone e alla pornografia p minorile laa Cina Popolare registra r l’inncidenza piiù alta sul totale degli strannieri segnalaati per quessto tipo di delitto con il 18,996%, seguitaa dall’Albannia con il 15,17% e, a disttanza, dallaa Nigeria con il 6,53%. 6 Nell’osservvare i dati relativi r ai minori m segnaalati, si sottolinea il 35,144% registrrato da quelli 335,00 3 30,00 2 25,00 2 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 Maggiori 18 anni Minori provenientti dall’Albaania. Relativvamente a questi Totale ultimi si segnala s anchhe un’inciddenza perceentuale 1 peer quanto riguarda il i reato dii del 12,59% Violen nza sessale sfrutttamento e favooreggiamentto dellaa 20,00 prostiituzione noon minorile,, seguono, ma m a moltaa 15,00 distan nza, i Nigeeriani con iil 4,20%. Il I dato chee 10,00 attira l’attenzionne è quelllo relativo ai minorii 5,00 proveenienti dalla Dominicca e dal Seenegal conn 0,00 Maggiori 18 anni Minori entram mbi il 333,33% sul rispettivo totale dii segnaalazioni. Totale I cittadinni marocchhini fanno registraree l’incidenzaa percentuaale più alta sul totale dei segnalaati per il deelitto di vioolenza sessu uale con ill 14,74%, seeguiti a distanza dall’A Albania con il 7,51%, dall’Egitto d c il 6,00% con % e dalla Tu unisia con ill 98 5,77%. Reelativamente ai minorri segnalati per questo o reato si evidenzianoo gli Alban nesi con ill 15,50%. ne della prooprietà inteellettuale po oiché moltoo Infiine si rimarrcano i valori relativi allla violazion elevati perr i segnalatti senegalessi che registrano il 93,35% sul tootale degli stranieri seegnalati perr questo reatto. Subito dopo, d ma a notevole distanza d in questa partticolare gradduatoria, si attestano i marocchini con il 16,22%, 1 seguiti dai Cinesi C con il 9,04% e dai Beengalesi con l’8,24%.. Reelativamentee ai minorri segnalatti troviamoo V Violazione dellla proprietà intellettuale sem mpre i Sennegalesi all primo po osto con ill 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00 75 5,00% e i marocchinni al secon ndo con ill 25 5,00%. Anchee il delitto di contraff ffazione deii ma archi e proodotti indu ustriali esseendo ormaii rellativo ad unna produzioone di massaa di beni dii Magg giori 18 anni Minorri larrgo Totalee consuumo, comee borse, portafogli,, gio ocattoli, abbigliamentoo in generee e persinoo beni alimenntari e farm maci, provocca non pochhi disagi e ha riflessi di tutta evidennza sul funzzionamentoo del mercato anche conn riguardo alla a tutela dei consumaatori. In tale specifica ggraduatoria troviamo t all primo posto con il 51,60%, 5 sul totale deggli stranieri segnalati s p per questoo crimine, i Contraffaazione dei maarchi e prodootti industriaali senegalesi,, seguiti add una certaa distanza dai d cittadini prrovenienti dalla d Cina Popolare coon 60,000 50,000 40,000 30,000 20,000 10,000 0,00 0 il 21,33%,, dal Maroccco con il 10,23% 1 e dal d Bangladeshh con il 10,,04%. Anchhe per ciò che riguarda i minori, m risaalta il dato dei d senegaleesi con il 47,662% e, anche se in minoor misura, dei d Maggiori 18 anni Minori bengalesi con c il 14,299%. Totale A conclusionne di quessta disamina bisogna sppecificare chhe non sem mpre la più alta presenzza delle sinngole nazionnalità coinccide con unn indice di criminalità elevato. e Infaatti, in valorre assoluto l’Albania è il paese exxtracomunittario che haa più residennti nel nosttro Paese, ma m facendoo un raffron nto con il numero n dei segnalati albanesi a sull totale dei residenti r apppartenenti alla a stessa nazionalità n si s rileva un’’incidenza ppercentuale del 5,11%,, molto al dii sotto del valore v registtrato dalla Tunisia T (20,99%) che con c 97.317 rresidenti è al a 10° postoo come preseenza numerrica nel nosttro Paese. Anche A il Maarocco, che è al seconddo posto come numeroo 99 di residenti, registra l’8,04% dei segnalati, per non parlare della Cina che, pur trovandosi al 3° posto come comunità più numerosa, registra un’incidenza segnalati/residenti di appena il 2,92%. Quindi se si raffrontano i segnalati per i vari reati di ogni singola nazionalità sul totale dei rispettivi residenti nel nostro Paese si ottiene una graduatoria che vede la Tunisia in testa con il 20,99%, seguita dalla Somalia con il 16,17%, dalla Georgia con il 13,83%, dalla Nigeria con il 12,60%, dall’Algeria con l’11,87%, dalla Serbia-Montenegro con l’11,35% e dal Senegal con il 10,76%. 100