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il presente documento annulla e sostituisce il
IL PRESENTE DOCUMENTO ANNULLA E SOSTITUISCE
IL PRECEDENTE INVIATO IN DATA 31/03/2009
(sostituzione dell’Attestazione degli organi amministrativi e del dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari)
2008
RELAZIONI E BILANCIO
CREDITO ARTIGIANO Società per Azioni
con sede in Milano, piazza San Fedele n. 4
capitale sociale € 284.791.360 interamente versato
Codice Fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n. 00774500151
iscritta all’Albo delle Banche al n. 4440
società del Gruppo Bancario Credito Valtellinese
(Albo dei gruppi bancari cod. n. 5216.7)
soggetta all'attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese s. c.
Indice
Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance
6
Organi sociali 8
Convocazione dell'assemblea
9
Lettera del Presidente
10
Relazione del Consiglio di Amministrazione
13
Il Contesto Macroeconomico di riferimento
14
Il Credito Artigiano nel modello organizzativo del
Gruppo Credito Valtellinese
22
L'andamento gestionale dell'esercizio
25
Il piano strategico 2007 - 2010 25
L'operazione di rafforzamento patrimoniale
25
Le politiche di crescita
26
Analisi dei principali aggregati patrimoniali
e dei risultati economici
27
L'andamento del titolo Credito Artigiano
44
Il presidio dei rischi e il sistema dei controlli interni
47
I rapporti con le società del gruppo e le altre parti correlate
49
Principali aspetti dell'attività commerciale
51
Qualità e responsabilità sociale
56
Le risorse umane
57
Altre informazioni
60
I fatti di rilievo dopo la chiusura dell'esercizio
61
La prevedibile evoluzione della gestione
61
La proposta di destinazione dell'utile
62
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
63
Relazione del Collegio Sindacale
91
Schemi di bilancio
97
Nota integrativa PARTE A
Politiche contabili
PARTE B
Informazioni sullo Stato Patrimoniale PARTE C
Informazioni sul Conto Economico
PARTE D
Informativa di settore
105
106
122
147
158
PARTE E
Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura
PARTE F
Informazioni sul Patrimonio
163
209
PARTE G
Operazioni di aggregazione riguardanti
imprese o rami d'azienda
PARTE H
Operazioni con parti correlate
215
219
Attestazione del dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari relativa al bilancio di esercizio
226
Relazione della Società di Revisione
227
Allegati
231
Prospetto delle rivalutazioni effettuate ex art. 10 legge 72/83
232
Elenco dei possessi azionari rilevanti ex art. 125/126
Regolamento Consob 11971/1999
233
Prospetto dei corrispettivi per i servizi resi
dalla Società di Revisione ex art. 149 duodecies 234
Stato patrimoniale e Conto economico al 31.12.2007
del Credito Valtellinese S.c. ex art. 2497,
quarto comma, Codice Civile
235
Relazioni
e bilancio
Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance
DATI PATRIMONIALI (migliaia di euro)
Crediti verso Clientela Altre attività e passività finanziarie Partecipazioni Totale dell’attivo Raccolta diretta da Clientela Raccolta indiretta da Clientela di cui: - Risparmio gestito Raccolta globale Patrimonio netto 31/12/2008
31/12/2007
Var. %
6.110.862
22.355
250.455
8.548.529
7.163.826
4.651.305
5.010.723
25.064
247.485
7.152.700
5.565.594
4.654.533
2.150.996
10.220.127
463.811
21,96%
-10,81%
1,20%
19,51%
28,72%
-0,07%
-12,13%
15,61%
68,15%
31.12.2008
31.12.2007
10,69%
14,19%
5,86%
9,40%
31/12/2008
31/12/2007
39,3%
40,4%
84,0%
85,3%
71,7%
45,5%
46,2%
77,8%
90,0%
70,1%
31/12/2008
31/12/2007
Var. %
51.759
93.378
0,85%
1,53%
59,45%
3,59%
28.341
53.625
0,57%
1,07%
61,86%
8,10%
82,63%
74,13%
31.12.2008
31.12.2007
Variazione %
1.117
138
965
117
15,75%
17,95%
1.890.026
11.815.131
779.905
COEFFICIENTI DI SOLVIBILITà
Patrimonio di Vigilanza di Base/Attività di Rischio Ponderate Patrimonio di Vigilanza/Attività di Rischio Ponderate INDICI DI BILANCIO Raccolta indiretta da Clientela / Raccolta Globale Risparmio gestito / Raccolta indiretta da Clientela Raccolta diretta da Clientela / Totale passivo Impieghi clienti / Raccolta diretta da Clientela Impieghi clienti / Totale attivo RISCHIOSITÀ DEL CREDITO Crediti in sofferenza netti (euro/1000)
Altri crediti dubbi netti (euro/1000)
Crediti in sofferenza netti / Crediti verso Clienti Altri crediti dubbi netti / Crediti verso Clienti Copertura dei crediti in sofferenza Copertura degli altri crediti dubbi DATI DI STRUTTURA
Numero dipendenti operativi
Numero filiali DATI ECONOMICI (migliaia di euro)
6
Margine di interesse Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dell'esercizio
ALTRE INFORMAZIONI ECONOMICHE
Oneri operativi/Proventi operativi (cost income ratio) Utile base per azione (basic EPS) 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
2008
2007
Var. %
184.624
260.633
-149.966
110.667
74.869
48.536
48.536
153.806
227.170
-120.404
106.765
74.687
41.915
41.915
20,04%
14,73%
24,55%
3,65%
0,24%
15,80%
15,80%
31/12/2008
31/12/2007
57,54%
0,18
53,00%
0,29
Informazioni sul titolo azionario
Numero azioni ordinarie
Quotazione alla fine del periodo
Quotazione media del periodo
Capitalizzazione media di borsa (milioni di euro)
Patrimonio netto per azione
31/12/2008
31/12/2007
284.791.360
1,983
2,511
674
2,74
142.395.680
2,924
3,934
560
3,26
7
Rating
Issuer Default (long term):
Short term:
Individual:
Support:
Fitch Ratings
A- (A minus), con outlook stabile
F2
C
1
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
Organi sociali
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente
Vice Presidente
Consiglieri
*Angelo Palma
*Giovanni De Censi
Mario Anolli
Vito Branca
Luciano Camagni
Carlo Feltrinelli
Alberto Giussani
*Paolo Francesco Lazzati
*Antonio Magnocavallo
Michele Ratti
Alberto Sciumè
* Membri del Comitato Esecutivo
COLLEGIO SINDACALE
Presidente
Sindaci effettivi
Sindaci supplenti
Gabriele Villa
Giuseppe Degrassi
Stefano Simontacchi
Roberto Campidori
Francesco Puccio
DIREZIONE GENERALE
Direttore Generale
Condirettore Generale
Vice Direttore Generale
Dirigente preposto
alla redazione dei documenti
contabili societari
Luciano Camagni
Lorenzo Tagni
Vittorio Pellegatta
Vittorio Pellegatta
8
SOCIETà DI REVISIONE
KPMG S.p.A.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Convocazione dell’Assemblea
I signori Azionisti sono convocati in Assemblea straordinaria e ordinaria per il giorno 15
aprile 2009, alle ore 10.00, presso il Centro Direzionale in Milano, via Feltre 75, in prima
convocazione, e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 16 aprile 2009, stesse
ora e sede, per deliberare sul seguente
ordine del giorno
Parte Straordinaria
--Statuto Sociale: proposta di modifica degli articoli 5, 13, 15, 16, 21, 22, 23, 26, 27, 28, 29,
30 e 33. Delibere inerenti e conseguenti.
Parte Ordinaria
--Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008. Relazioni del Consiglio di Amministrazione e
del Collegio Sindacale; proposta di riparto dell'utile. Delibere inerenti e conseguenti.
Potranno intervenire all’Assemblea gli Azionisti che almeno due giorni non festivi prima
della data fissata per la prima convocazione faranno pervenire la comunicazione che l’intermediario autorizzato è tenuto ad effettuare all’emittente. Le relazioni illustrative sugli
argomenti posti all’ordine del giorno saranno depositate presso la Sede sociale e la Borsa
Italiana S.p.A., nei termini previsti dalla normativa vigente; i Soci potranno richiederne
copia.
Milano, 24 febbraio 2009
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Prof. Angelo Palma
L’avviso di convocazione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Parte II n. 30 del 14
marzo 2009
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
9
LETTERA DEL PRESIDENTE
Signori Azionisti,
sono noti i principali rischi e le incertezze a cui il sistema economico e le imprese sono
esposte e per meglio comprendere la situazione della Vostra Banca e, ancor più, valorizzare la qualità dei risultati ottenuti dall’insieme delle attività specifiche, devo richiamare
– seppure molto sinteticamente – i profondi rivolgimenti, i preoccupanti ed inaspettati
eventi che hanno negativamente e definitivamente modificato il mondo finanziario internazionale e l’economia globale.
Termini quali “mutui subprime”, “titoli tossici” e “prodotti derivati”, rappresentazioni di
una “crisi finanziaria di portata epocale”, annunci di “miliardi di capitalizzazione bruciati”
hanno contribuito a generare nel contesto sociale un diffuso e crescente clima di aperta
sfiducia, di mancanza di stima e di pessimismo verso il mondo della finanza.
Gli Stati Uniti d’America, l’Europa, ma anche i nuovi emergenti mercati dell’Estremo
Oriente indicano forti segnali di recessione economica, sostenuti con difficoltà talora da
consistenti interventi statali, talora da massicci provvedimenti delle Banche Centrali.
L’allarme che si raccoglie dalla lettura dei dati sull’economia reale, che ben rappresenta e
rispecchia le ripercussioni che la comunità sociale è chiamata a sopportare, oggi più che
mai richiede al mondo economico e alle banche senso di responsabilità, capacità decisionale, spirito di servizio.
La Vostra Banca nel corso del 2008 ha affrontato questo contesto con la tradizionale determinazione e con costante prudenza, operando come banca tradizionale, privilegiando le
aree territoriali di riferimento, contribuendo al loro sviluppo economico e facendo affidamento sulla capacità degli imprenditori di realizzare i loro programmi, ottenendo quale
risultato di rassegnare un bilancio di esercizio con un utile netto in ulteriore aumento.
Esso non è frutto di finanza innovativa, né tanto meno di finanza speculativa; la Vostra Banca ha operato finanza “generativa”, a sostegno delle imprese e vicina alle famiglie, basata
sulla professionalità, sulla correttezza e sulla trasparenza, mantenendo un patto stabile tra
gli interlocutori, orientato a resistere nel tempo e alle incertezze.
Questa è la finanza che non genera profitti eccezionali, ma permette lo sviluppo nel tempo
della banca con soddisfazione per tutti i suoi interlocutori, ivi comprese le attese di remunerazione degli azionisti.
10
Proprio il senso di responsabilità, la consapevolezza profonda del ruolo sociale che la
banca assume specie nei momenti di difficoltà, la forte considerazione per il complesso di
risorse umane che opera al suo interno per il bene comune, hanno costantemente ispirato la gestione aziendale a comportamenti e a scelte manageriali in grado di proteggere la
Vostra società dall’esposizione a rischi di credito, a rischi di liquidità, a variazioni negative
dei flussi finanziari.
La Vostra Banca nei risultati riferiti all’esercizio appena trascorso si presenta alla Vostra
approvazione indenne nei comportamenti e profittevole come si chiede ad un’impresa
nella quale si è investito.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Ed è proprio agli azionisti che va il mio personale ringraziamento e quello dell’Alta Direzione per il sostegno
assicurato nell’operazione di aumento di capitale chiusa con successo nel primo trimestre 2008, per il tributo di fiducia alla Banca, ai suoi Amministratori, ai suoi Manager. Il consenso degli azionisti ha permesso al
Credito Artigiano di rafforzare e consolidare la propria struttura, sempre perseguendo l’obiettivo durevole
di essere una banca solida, vicina, aperta.
Questo modo di “fare banca”, oggi rivalutato come modello erroneamente considerato obsoleto, ha permesso di attestare ufficialmente alla Vigilanza l’inesistenza in portafoglio di titoli cosiddetti tossici o di derivati
speculativi.
La profonda crisi in cui versa questo capitalismo, fondato sul mercato e sui valori della libera concorrenza,
pone il problema dell’etica individuale e collettiva, che è sovente sostituita dall’etica degli affari.
Oggetto dell’economia è la formazione della ricchezza e il suo incremento progressivo, la sua finalità principale deve peraltro ricondurre allo sviluppo solidale dell’uomo e della società in cui vive, ovvero al perseguimento del bene comune.
L’impresa è un’istituzione sociale e, come tale, è chiamata a rispondere alle aspettative della comunità a cui
appartiene, al rispetto delle regole che stanno alla base del suo operare e all’attuazione di comportamenti
solidali.
La nostra Banca, pur perseguendo obiettivi di profitto, condizione e garanzia di continuità aziendale e di
soddisfacimento delle attese dei diversi portatori di interessi economici, non dimentica di svolgere la delicata
attività di gestore di denaro, assumendosi un’importante responsabilità sociale nei confronti soprattutto dei
risparmiatori, come della società in generale. Non dimentica di essere una comunità di uomini che lavorano
per gli uomini, al servizio dell’intera società, con comportamenti etici improntati alla chiarezza ed alla trasparenza, consapevole che da qualsiasi comportamento difforme deriva un danno non a un solo soggetto, ma
alla collettività. Un perfetto sistema di regole non può garantire il corretto funzionamento dell’economia se
non è accompagnato dall’eticità degli attori.
E l’etica nell’operare economico, come nel consorzio umano, deve riguardare tutti.
E noi, consci delle difficoltà del momento che stiamo attraversando, rimarremo saldi nel nostro operare
considerando sempre prioritari questi principi.
Angelo Palma
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
11
13
Relazione
del Consiglio
di Amministrazione
Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano
IL CONTESTO MACROECONOMICO DI RIFERIMENTO
(1)
Lo scenario internazionale ed europeo (2)
Nel corso del 2008 la crescita del PIL mondiale ha decelerato in misura consistente, chiudendo l’anno con un
3,9% ben al di sotto del dato degli ultimi anni, che si era attestato attorno al 5% (3). Questo si deve all’avvio di
una fase recessiva, che nella maggior parte dei paesi OCSE sembra avere dimensioni sconosciute almeno dagli anni ’80 dello scorso secolo. Il dato è solo in misura molto parziale compensato dal permanere nell’anno
di tassi di crescita consistenti nei Paesi emergenti, che hanno comunque rallentato e non sembrano in grado
di sostituire con una spinta propulsiva autonoma il venir meno del traino delle economie più sviluppate.
Il tratto caratterizzante lo scenario internazionale per il 2008 è proprio il concretizzarsi dei rischi recessivi
che già si erano paventati con la prima fase acuta della crisi finanziaria nella tarda estate del 2007 e hanno
trovato riscontro nelle rilevazioni degli indici di attività economica a partire da quelli relativi al secondo trimestre dell’anno. La contrazione del PIL delle maggiori economie aveva dunque già trovato innesco prima
dell’esacerbarsi della crisi nel settembre 2008 con il fallimento di Lehman Brothers, il quasi collasso del sistema finanziario internazionale e il diffondersi di una generalizzata sfiducia e di comportamenti che hanno
talvolta superato la soglia del panico.
Gli elementi determinanti la fase recessiva già avviata a metà 2008 sono direttamente connessi all’epicentro
della crisi e cioè il settore del credito immobiliare statunitense. In primo luogo, la correzione verso il basso
dei prezzi degli immobili negli Stati Uniti e in altri Paesi caratterizzati negli ultimi anni da eccessi al rialzo
(come ad esempio il Regno Unito e la Spagna) ha avuto effetti negativi sul settore delle costruzioni e sul
reddito disponibile, in particolare laddove erano comuni le operazioni di rifinanziamento sui mutui. Inoltre,
a seguito delle forti turbolenze sui mercati creditizi e finanziari derivanti fin dal 2007 dal crescere delle sofferenze sui mutui, ma spiegabili in larga misura anche con la presenza di comportamenti e modalità operative
non consone, in particolare nei comparti statunitensi dei sub-prime, dei prodotti strutturati e derivati, ha
preso corpo una generale tendenza all’inasprimento nelle condizioni del credito alle imprese e alle famiglie,
registrabile secondo l’OCSE sia negli Stati Uniti, sia nell’Area Euro almeno dall’inizio del 2008 (4). Tali inasprimenti hanno avuto effetti di contrazione della attività economica, che, anche a causa del ruolo di importatore
netto svolto dagli Stati Uniti negli ultimi anni, si è diffusa ad altre importanti aree dell’economia mondiale.
A questi elementi, come conseguenza della fase acutissima della crisi dello scorso autunno, si sono aggiunti
almeno altri due fattori, che rendono il quadro ancora più grave. Da un lato, il diffondersi di un forte senso
di incertezza tra gli operatori economici professionali, i decisori pubblici e i consumatori ha spinto tutti a ridurre la leva finanziaria e ha causato una posposizione delle scelte di consumo e investimento privati, con indubitabili effetti depressivi sulla domanda e quindi sulla dinamica economica aggregata. Dall’altro, la drastica
caduta dei corsi azionari che ha colpito la totalità delle borse mondiali con perdite negli indici dell’ordine
del 40% in pochissimi mesi, ha innescato un effetto ricchezza negativo sui consumi, il cui ammontare varia a
seconda dei Paesi, ma impatta anche su quelli con famiglie con minori quote di risparmio investite in borsa
attraverso gli effetti sui flussi di commercio internazionale.
14
(1) A cura del Cranec - CENTRO DI RICERCHE IN ANALISI ECONOMICA E SVILUPPO ECONOMICO INTERNAZIONALE dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Fino al paragrafo relativo alle economie locali nelle aree di insediamento della banca incluso)
(2) Questo paragrafo utilizza soprattutto, ma non esclusivamente, OCSE, Economic Outlook, n. 84, dicembre 2008 e Prometeia, Rapporto di previsione, gennaio 2009
(3) Prometeia, Rapporto di previsione, gennaio 2009, Tabella 1.2.
(4) OCSE, Economic Outlook, dicembre 2008 Fig. 1.5.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
La reazione immediata delle autorità finanziarie nella fase acuta della crisi è stata massiccia e tempestiva con
azioni concertate tra Nord-America ed Europa, che hanno fatto da battistrada a interventi simili nelle maggior parte delle economie mondiali. Le misure prese sono state finalizzate a garantire la liquidità nei mercati
monetari e creditizi, limitare le vendite allo scoperto, ricapitalizzare il sistema bancario attraverso fondi pubblici, garantire i depositi, organizzare salvataggi per prevenire i fallimenti di istituzioni in crisi. In particolare
l’espansione monetaria è stata realizzata attraverso il tradizionale strumento della riduzione del tasso di riferimento, giunto di recente fino all’annullamento da parte della FED e all’1,50 % per quanto riguarda la BCE,
ma anche attraverso strumenti non convenzionali quali il cosiddetto “quantitative easing”, cioè l’espansione
dei bilanci delle banche centrali con connesso ampliamento diretto della base monetaria.
Dopo la prima fase, nonostante gli sforzi posti in essere nei diversi consessi internazionali ai quali partecipano i maggiori Paesi, le autorità finanziarie hanno dato sempre più l’impressione di agire in maniera non
coordinata, seguendo strategie e perseguendo obiettivi non concertati. L’acutizzarsi dei segnali recessivi a
livello internazionale, anche a fronte del progressivo esaurirsi dei margini di intervento sul fronte della politica monetaria, rendono sempre più evidente la necessità di interventi di politica fiscale espansiva. Anche su
questo versante, forse ancor più che su quello monetario-finanziario, il coordinamento è molto auspicabile,
non solo per garantire sincronia, tempismo ed efficacia, ma anche per poter più efficacemente tener conto
dei possibili effetti esterni dei singoli interventi, in particolare all’interno delle macro-aree geo-economiche
omogenee. A questo proposito sembra di particolare interesse la proposta dell’emissione di debito pubblico
europeo finalizzato a finanziare investimenti per lo sviluppo e a sostenere i settori in crisi.
Gli interventi di espansione fiscale finora approvati o in corso di approvazione da parte dei vari Paesi potrebbero essere maggiormente coordinati, ma hanno come punto debole soprattutto il ritardo con il quale
sembra che potranno avere i loro effetti, sia perché gli iter di approvazione hanno tempi tecnici ben maggiori
di quelli delle autorità finanziarie, sia perché almeno parte di essi si traducono in investimenti pubblici il cui
impatto sulla domanda aggregata non è immediato.
Prodotto Interno Lordo
Tasso di disoccupazione
Inflazione
(Variazione percentuale)
(Percentuale sulla forza lavoro)
(Variazione percentuale dei prezzi al consumo)
2007
2008
2009
2007
2008
2009
2007
2008
2009
Stati Uniti
Giappone
Area Euro
2,0
2,1
2,6
1,4
0,5
1,0
-0,9
-0,1
-0,6
4,6
3,9
7,4
5,7
4,1
7,4
7,3
4,4
8,6
2,9
0,1
2,1
4,3
1,4
3,4
1,6
0,3
1,4
Totale OCSE
2,6
1,4
-0,4
5,6
5,9
6,9
2,4 a
2,6 a
2,1 a
Deflattore del PIL
Fonte: OCSE, Economic Outlook n.84, Statistical Annex Tab.1, 13, 16, 18; dicembre 2008.
a
La scomposizione tra i principali blocchi economici dei contributi alla crescita mondiale evidenzia come la
tendenza recessiva sia stata nel 2008 generalizzata e, secondo le previsioni, si protrarrà tale per gran parte del
2009. Ad essa corrisponde un progressivo accumularsi di ripercussioni negative sul mercato del lavoro, con
un aumento della disoccupazione particolarmente accentuato negli Stati Uniti, dove minori sono le tutele
dei lavoratori, che non tarderà però a farsi sentire anche nell’Area Euro nel 2009. Per converso nella seconda
parte dell’anno si sono dissolte le spinte inflattive che trovavano origine in tensioni, in parte di domanda e
in parte speculative, sui mercati delle materie prime e in particolare del petrolio; quest’ultimo, dopo aver
raggiunto un massimo di oltre 144 dollari al barile all’inizio di luglio, è tornato al di sotto dei 50 dollari prima
della fine dell’anno. In questo quadro, secondo i principali commentatori, il rischio di cadere in deflazione
sembra concreto solo per il Giappone, mentre per gli altri principali blocchi economici è stimato molto
basso.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
15
Gli Stati Uniti sono stati, come ricordato sopra, l’epicentro della crisi sia nella sua fase di avvio, sia in quella
più acuta dello scorso settembre. La forte contrazione dell’occupazione, il persistere della forte correzione
al ribasso del mercato degli immobili residenziali, gli effetti della caduta degli indici di borsa sulla ricchezza
delle famiglie convergono nel configurare un quadro di debolezza dell’economia statunitense, in particolare
per quanto riguarda la domanda interna, il cui contributo alla crescita si è azzerato nel 2008 e sarà fortemente
negativo (-2,8%) nel 2009. Gli Stati Uniti sono tuttavia il Paese nel quale gli interventi espansivi programmati
per il biennio 2009-2010 sono più consistenti e includono circa 200 miliardi alle famiglie e 500 miliardi di investimenti pubblici. Questi, sommati agli interventi diretti ai mercati finanziari e creditizi, non mancheranno
di mettere in sofferenza il bilancio del settore pubblico, che ha un deficit tendenziale che supera il 7% nel
2009 ed è previsto attestarsi oltre il 10% nel 2011. Secondo le previsioni tutti questi sforzi dovrebbero però
incominciare a far vedere i loro effetti a partire dalla seconda metà del 2009 e riportare in positivo il saggio
di crescita annuale del PIL nel 2010.
Il Giappone è stato penalizzato nel 2008 dall’apprezzamento dello Yen, causato dal rientro delle posizioni
degli investitori che in questi anni hanno beneficiato degli spread tra i tassi giapponesi e quelli delle altre
principali economie (il cosiddetto “carry trade”), e dalla caduta della domanda estera anche asiatica. Nel
2009 il contributo alla crescita delle esportazioni sarà negativo, ma anche la domanda interna rimarrà debole
nonostante gli annunci del governo di politiche espansive.
Nell’Area Euro il rallentamento dell’attività economica è stato più forte nell’ultimo trimestre che in quelli
precedenti, coinvolgendo per ragioni diverse sia le economie maggiori, come quelle della Germania, dell’Italia, della Spagna e in misura più contenuta della Francia, sia quelle di paesi piccoli e di recente molto dinamici come l’Irlanda. L’economia tedesca soffre per una forte esposizione al ciclo economico internazionale
determinata dalla sua accentuata propensione all’esportazione (il cui totale ammonta a più del 50% del PIL),
concentrata in particolare nel settore manifatturierio. Tale sofferenza si è già manifestata nel corso dell’anno
in una riduzione degli indici della produzione industriale, ma non ha ancora avuto ripercussioni sull’occupazione, che invece si prevede ci saranno nel 2009. Dato il ruolo centrale dell’economia tedesca nell’Unione
Monetaria, quale mercato di sbocco di circa il 50% delle esportazioni dei paesi membri, la fase recessiva della
Germania non potrà che avere, come già ha avuto, effetti negativi sull’intera economia continentale. Tra le
altre grandi economie dell’Area Euro, quella che risulta in maggiore difficoltà è senza dubbio la Spagna,
caratterizzata dallo scoppio della bolla immobiliare, dalla conseguente drastica contrazione dell’attività nel
settore delle costruzioni, ma anche dal rapido peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro, con
un incremento di quasi 3 punti percentuali della disoccupazione nel 2008, al quale si prevede si aggiungerà
un altro di pari entità per il 2009. Infine, rinviando al seguito per l’Italia, tra i grandi paesi dell’Area Euro,
dai dati tendenziali degli ultimi trimestri e secondo le previsioni di consenso per il prossimo anno, migliore
sembra la posizione della Francia, dove la tradizionale maggiore presenza della mano e della spesa pubbliche
nell’economia sembrano garantire una più ridotta dipendenza dal ciclo.
16
Tra i Paesi europei non Euro, spiccano per la particolare gravità della crisi il Regno Unito, a causa della centralità e dell’ampiezza del settore finanziario e per i forti squilibri sui mercati immobiliari, e alcuni paesi dell’Europa Centrale, come in particolare Ungheria e Polonia, soprattutto a causa dell’ampiezza dell’indebitamento
privato in valuta estera a fronte di una consistente svalutazione della valuta locale. Tra le economie emergenti,
è la Russia a registrare le difficoltà maggiori, a seguito di una fuga di capitali verso l’estero, del crollo dei prezzi
dei prodotti petroliferi e di forti tensioni sui mercati finanziari e creditizi; questo ha già comportato una correzione al ribasso della dinamica del PIL, che si prevede crescerà solo attorno all’1% nel 2009.
Infine, Cina e India nel 2008 sono cresciute meno che negli ultimi anni, rispettivamente del 9,7% e del 6,8%,
e hanno avviato risposte di politica economica espansiva, che sembrano dare maggiori risultati per la prima
delle due, ma che quasi certamente non consentiranno loro di andare in controtendenza rispetto all’andamento dell’economia globale.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
In questo quadro così grigio le previsioni per l’economia mondiale nei prossimi anni non possono che essere
caratterizzate da un’estrema prudenza. La visione di consenso è che i primi segni di ripresa potrebbero manifestarsi nella seconda metà del 2009, se non altro per gli effetti delle misure di politica fiscale che dovrebbero essere in atto in tale periodo. Tuttavia, in genere ci si attende una ripresa lenta, senza margini per forti
accelerazioni anche per il 2010 e con non trascurabili rischi di peggioramento verso scenari che potrebbero
manifestarsi laddove le politiche fiscali espansive non riuscissero a spezzare la spirale negativa che si è avviata
tra il peggioramento delle condizioni dell’economia reale e l’instabilità dei mercati finanziari.
Prodotto Interno Lordo
Tasso di disoccupazione
(Variazione percentuale)
Germania
Francia
Italia
Spagna
UEM (12 paesi)
Regno Unito
UE (25 paesi)
Inflazione
(Percentuale sulla forza lavoro)
(Variazione percentuale dei prezzi al consumo)
2007
2008
2009
2007
2008
2009
2007
2008
2009
2,6
2,1
1,4
3,8
2,6
3,0
2,9
1,0
0,9
-0,6
1,1
0,8
1,1
1,0
-2,3
-1,2
-2,3
-2,6
-1,9
-2,4
-1,9
8,4
8,3
6,2
8,3
7,4
5,4
n.d.
7,4
7,8
6,5
11,1
7,6
5,5
n,d
8,4
8,4
8,4
14,0
8,8
7,3
n,d
2,3
1,6
2,0
2,8
2,1
2,3
2,4
2,7
3,2
3,5
4,1
3,3
3,6
3,5
0,5
0,6
0,9
1,6
0,8
0,7
0,9
Fonte: Prometeia, Rapporto di Previsione, Gennaio 2009, tab. 2.4 p. 29, tab. 2.3.4 p. 39, tab. 2.4.1 p. 43, tab. 3.4.1 p. 69
Deficit (-) del settore pubblico % del PIL
Germania
Francia
Italia
Spagna
Uem
Regno Unito
Debito del settore pubblico % del PIL
2007
2008
2009
2007
2008
2009
0,0
-2,7
-1,6
2,2
-0,6
-2,9
-0,1
-3,0
-2,6
-2,3
-2,2
-5,3
-3,7
-4,9
-4,5
-5,2
-4,8
-7,1
65,0
64,2
104,1
36,2
66,4
44,2*
64,2
65,3
105,4
38,1
73,0
56,0*
72,8
73,0
110,7
47,8
80,1
60,9*
Fonte: Prometeia, Rapporto di previsione, Gennaio 2009 tab. 2.4 p. 29-30, tab. 2.3.2 p. 37; salvo *OCSE, Economic Outlook, n.84, dicembre 2008, Annex Tab. 62.
La situazione italiana(5)
La visione di sintesi sull’economia italiana nel 2008 si riferisce ai dati comparativi di Prometeia, con l’ausilio del
Programma di stabilità dell’Italia presentato dal ministero dell’Economia e delle Finanza alla Commissione europea nel febbraio di quest’anno. Il documento assume particolare rilevanza collocandosi in due elaborati della
Commissione Europea: lo European Economic Recovery Plan del novembre preparato per dare linee guida comuni
ai Paesi membri circa l’adozione di misure anti-crisi; l’Interim Forecast del gennaio con le previsioni aggiornate.
Per la crescita economica, il 2008 non è stato un anno positivo, con dati che via via hanno corretto al ribasso
la dinamica del PIL che cifriamo allo 0,6% negativo e che stime successive hanno peggiorato. E’ rimasto
notevole il nostro scarto al ribasso sulla UEM e sulla UE. Tale divario è dovuto a noti elementi strutturali
che perdurano. Già dalla fine del 2007 si sono avuti segni di debolezza anche per fattori congiunturali, quali
l’incremento del prezzo del petrolio e il forte apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Il peggioramento
più marcato si è avuto con il III trimestre 2008 quando la crisi finanziaria s’è ribaltata sull’economia reale via
(5) Questo paragrafo utilizza soprattutto, ma non esclusivamente, OCSE, Economic Outlook, n. 84, dicembre 2008 e Prometeia, Rapporto di previsione, gennaio 2009.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
17
domanda estera,calo delle esportazioni e degli investimenti. I consumi, pur in calo, hanno retto meglio. In
calo anche le importazioni e le scorte.
Per il 2009 si reputa che avrà corso un marcato calo del PIL tra il 2 e 2,3% allineato a quello della Germania,
Paese con il quale abbiamo forti interdipendenze,e non troppo distante da quello della UEM e della UE. I
consumi dovrebbero avere un calo contenuto, mentre più marcato sarà quello sia delle esportazioni che degli
investimenti a causa della crisi internazionale. Per questa come per tutte le altre variabili riteniamo tuttavia
che le previsioni per l’anno in corso siano assai più difficili del solito perché molto dipenderà da come e in
quanto tempo si uscirà dalla crisi.
La disoccupazione nel 2008 è aumentata al 6,5%, livello tuttavia più basso tra i grandi Paesi continentali della
UE e minore di quello di Eurolandia. Per il 2009 si prevede un peggioramento della disoccupazione in linea
con quella di Francia e Germania, ma meglio di quella della UEM. Il costo del lavoro subirebbe una decisa
decelerazione per effetto della moderazione salariale.
Per l’inflazione l’andamento è marginalmente peggiore di quello delle Uem con un drastico calo nel 2009
dovuto al crollo del prezzo del petrolio e alla recessione-deflazione. Per le finanze pubbliche il 2008 è stato un
anno di peggioramento rispetto al 2007, ma in misura contenuta vista la crisi in atto. La procedura di deficit
eccessivo avviata dalla Commissione Europea nel giugno 2005 è stata definitivamente revocata e nel complesso la UE ha dato un giudizio positivo sulla politica fiscale del Governo. Nel 2009 la situazione sia del deficit
che del debito peggiorerà notevolmente con la crisi e le misure espansive adottate per contrastarla.
Il Governo ha adottato misure anticrisi con il decreto del 29 novembre 2008, che attiva risorse dichiarate dal
Governo intorno ai 40 miliardi di euro così ripartiti: 6 miliardi per il sostegno alle persone e alle imprese; 16
miliardi per il finanziamento delle infrastrutture anche via project financing, 8 miliardi per ammortizzatori
sociali, 10 miliardi per il finanziamento alle imprese attraverso l’emissione dei cosiddetti “Tremonti bond”
per la ripatrimonializzazione delle banche al fine di facilitare l’erogazione del credito. A questo è seguito un
altro decreto il 10 febbraio 2009 per il sostegno dei settori industriali in crisi rivolto in particolare al sostegno
della domanda di automobili e elettrodomestici.
Le economie locali delle aree di insediamento della Banca
18
Questa sezione esamina sinteticamente l’andamento dell’economia a livello regionale, nei suoi aspetti reali
e produttivi, nel corso dell’anno 2008, con particolare attenzione alle aree di insediamento della Banca. In
particolare la natura congiunturale di questa analisi ha privilegiato come indicatore principale la dinamica
demografica delle imprese, suddivisa per settori (Infocamere, 2009, database Movimprese), e l’interscambio
commerciale con l’estero come segnali complementari degli andamenti dei sistemi economici locali (Istat,
2009, database Coeweb–Statistiche del commercio estero). Come nota generale va evidenziato come, per mantenere la comparabilità delle analisi con i dati degli anni precedenti, anche quest’anno la dinamica nati mortalità delle imprese è basata su dati relativi ai primi 3 trimestri del 2008 e questo, unito ad un naturale ritardo
temporale nel trasferimento della crisi finanziaria ai settori reali può spiegare, almeno in parte perché i dati
relativi alle variazione della base imprenditoriale manifestino comunque un segno (medio) positivo.
Lombardia
La regione pilota dell’economia nazionale mostra nel 2008 un segno di ripresa generalizzato. Si inverte infatti
anche il trend di riduzione della base imprenditoriale nel manifatturiero che realizza una crescita consistente
(+2,7%)che si accompagna ad una performance simile del terziario (+2,64%). Il risultato totale del sistema
economico lombardo nei primi tre trimestri del 2008 è dunque nel segno di una decisa crescita (+2,61%)
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Riprendono anche i settori tradizionali e a forte caratterizzazione distrettuale, come il tessile-abbigliamento
(+4,0%), il cuoio (+5,4%) con l’eccezione del legno-mobilio (-1,7%) che comunque segnala una performance, sia pure negativa, ma migliore di quella registrata nell’anno precedente. Spostando l’attenzione
verso i settori a più alta intensità di capitale e più elevato livello tecnologico – quale il chimico (+ 5,3%) e il
meccanico (+2,7%) – si notano dinamiche di crescita in linea con il dato medio del manifatturiero. Anche
l’alimentare cresce (+3,33%) registrando la performance migliore degli ultimi 3 anni (peraltro sempre in
crescita). Settore rilevanti del terziario – come il commercio (+1,8%), i servizi turistici (+3,7%), l’intermediazione finanziaria (+2,3%) e l’attività immobiliare e i servizi informatici (+4,2%) determinano il segno positivo
del terziario nel suo complesso. Unica eccezione è il settore dei trasporti che segnala una sostanziale stabilità
(-0,3%). La dinamica in calo di importazioni e delle esportazioni determinano comunque una diminuzione
del deficit della bilancia commerciale regionale.
Lazio
La regione ha sperimentato nel 2008 un fase positiva di creazione di imprese, con un incremento complessivo
del 3,8% che costituisce un significativo miglioramento rispetto alla performance dei due anni precedenti. Le
imprese manifatturiere sono cresciute in complesso del 2,4%, trainate dal notevole dinamismo degli ‘alimentari e tabacco’ (+5,3%) e della chimica e plastiche (+5,7%). L’unico settore manifatturiero con andamento
negativo è stato quello del legno (-1,8%). Ancora più sostenuta la dinamica dei servizi, che in complesso
hanno fatto registrare una crescita del 4,1%. Le imprese del settore ‘alberghi e ristoranti’ (+4,8%) e della
‘intermediazione monetarie e finanziaria’ (anch’esse +4,8%) e, soprattutto, quelle immobiliari (+11,3%)
hanno trainato la dinamica positiva. Dal punto di vista del commercio estero, la regione conferma la sua
caratteristica strutturale di importatore netto, con un saldo commerciale negativo di 12,7 miliardi di €, che
risulta migliore di quello dell’anno precedente (-14 miliardi di €).
Toscana
Anche se non particolarmente forte, +1,8 in complesso, il processo di creazione di imprese in Toscana nel
2008 è stato molto più sostenuto che negli ultimi anni. Nel settore manifatturiero, le imprese in complesso
sono aumentate del 2,2%. Da tale dato si sono scostati in positivo i settori del ‘cuoio’ (+3,7%) e della ‘chimica
e plastiche’ (+4,5%), mentre il settore del legno ha fatto registrare una diminuzione di 1,8% nel confronto
con il 2007. I servizi sono stati meno dinamici della manifattura, con un incremento del numero di imprese
dell’1,9%. L’andamento medio dell’aggregato è la combinazione di dinamiche molto positive, come quelle
degli ‘alberghi e ‘ristoranti’ (+4%) e delle ‘attività immobiliari’ (+3,9%), e di settori stagnanti, come il ‘commecrio’ (+0,8) e i ‘trasporti e comunicazioni’ (+0,3%). La bilancia commerciale delle Toscana è stata positiva per
circa 5,4 miliardi di €, con un significativo peggioramento rispetto all’anno precedente (6,7 miliardi di €).
Emilia Romagna
La base imprenditoriale dell’Emilia Romagna resta sostanzialmente stabile nei primi tre trimestri del 2008.
Cresce di poco sia il manifatturiero (+1,1%) che i servizi (+1,0%). All’interno della manifattura è da segnalare
le performance significative di un settore tradizionale come quello del cuoio (+4,0%) e di un settore a maggiore
intensità di capitale come il chimico (3,2%), mentre alimentari, tessile e macchinari si attestano intorno ad una
crescita di un punto e mezzo. Unico settore che vede ridursi il numero di imprese è il legno (-2,1%). Per quanto
riguarda il terziario a fronte di una significativa crescita delle attività immobiliari ed informatiche (+3,0%) che
più che compensano (in termini percentuali) la caduta dei trasporti (-2,5%) va segnalata la crescita del settore
turistico (+2%) mentre commercio ed intermediazione monetaria e finanziaria restano sostanzialmente stabili.
Il saldo commerciale è significativamente in attivo con un valore che supera i 18 miliardi di euro.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
19
Il sistema bancario italiano(6)
Le peculiarità del Sistema bancario italiano hanno garantito la sostanziale tenuta nel corso del 2008. La bassa
leva finanziaria, il tradizionale modello di banca al dettaglio, il basso indebitamento dei consumatori, il mercato immobiliare sano e la buona qualità dell’attivo hanno limitato gli impatti negativi della crisi sul sistema
bancario italiano.
Nonostante gli aggregati patrimoniali continuino a crescere, si registra nel corso del 2008 un rallentamento,
principalmente riconducibili all’incertezza economica e al crollo di fiducia nei confronti del sistema bancario.
Dal lato degli impieghi si stima un incremento annuo pari al 3,7%, in decisa decelerazione rispetto a quello
segnalato nel corso del 2007 (9,9%). Il progressivo delinearsi dello scenario recessivo ha certamente indotto
un atteggiamento più prudente di famiglie e imprese circa la propensione all’indebitamento. La minor dinamica dell’aggregato creditizio è prevalentemente riconducibile alle piccole e medie imprese, che, secondo
l’indagine periodica sul credito condotta dalla Banca d’Italia, incontrano un progressivo inasprimento delle
condizioni di concessione dei prestiti. Al peggioramento del quadro macroeconomico si accompagna inoltre
una maggiore incidenza delle sofferenze.
Tabella 1 – Gli aggregati di Bilancio – le principali voci dell’Attivo di Stato Patrimoniale
Tassi di crescita percentuali
Riserve
Impieghi totali
Crediti in sofferenza
Pronti contro termine attivi
2006
2007
2008E
2009E
2010E
24,0
10,9
3,9
24,3
6,6
9,9
0,5
5,2
9,5
3,7
3,0
24,1
5,9
4,1
6,0
13,7
4,5
5,2
6,2
9,9
Fonte: Prometeia – Rapporto di previsione sui bilanci bancari – ottobre 2008
Si prevede invece un aumento del tasso di crescita della raccolta complessiva da clientela, stimato in incremento dal 7,0% del 2008 al 9,4% del 2009. Tale incremento risulta principalmente derivante dalla diversa
allocazione del risparmio dei residenti, conseguente alla crisi finanziaria. L’alta percezione del rischio da
parte degli investitori ha infatti generato un passaggio di risorse dalla raccolta indiretta a forme più liquide
e sicure di investimento, come i pronti contro termine e le obbligazioni bancarie.
Tabella 2 – Gli aggregati di Bilancio – le principali voci del Passivo di Stato Patrimoniale
Tassi di crescita percentuali
20
Raccolta complessiva da residenti
Conti Correnti
Obbligazioni
Pronti contro termine passivi
Patrimonio di vigilanza
2006
2007
2008E
2009E
2010E
9,2
6,5
11,4
21,5
8,9
7,0
3,3
12,1
11,7
12,3
9,4
3,3
15,5
18,6
10,7
6,4
3,0
9,7
10,5
6,5
5,6
2,8
9,1
5,7
5,6
Fonte: Prometeia – Rapporto di previsione sui bilanci bancari – ottobre 2008
(6) Questo paragrafo utilizza Prometeia, Rapporto di Previsione sui Bilanci bancari, ottobre 2008, ABI, European Banking Report, gennaio 2009, Monthly Outlook, gennaio 2009, Movimprese, Comunicato stampa,
febbraio 2009, Bankitalia, Bollettino Economico, gennaio 2009.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Se da una parte, nel corso del 2008, sale la consistenza del totale dei titoli a custodia delle banche italiane,
dall’altra si registra un’ulteriore flessione delle gestioni patrimoniali, che a ottobre 2008 segnalavano una
variazione tendenziale negativa pari a - 33,3%(7). In calo anche il patrimonio dei fondi comuni e Sicav aperti
di diritto italiano ed estero, che a dicembre 2008 è pari a 409,2 miliardi di euro, in netta flessione rispetto ai
quasi 570,2 miliardi di fine 2007.
Per i prossimi anni si stima che il peggioramento delle condizioni di accesso al credito si tradurrà nella diminuzione delle riserve di liquidità di famiglie e imprese, comportando una minore crescita della raccolta
delle Banche.
Le mutate condizioni del contesto economico imporranno una ricomposizione delle voci di bilancio, già iniziata sul finire del 2008. L’orientamento a mantenere adeguati livelli di liquidità genererà un restringimento
delle scadenze, con conseguenti impatti sulla ripartizione delle voci di attivo e passivo. Per quanto riguarda la
componente economica, si prevede che il rallentamento previsto per raccolta e impieghi e la riduzione degli
spread, influirà negativamente sulle componenti reddituali dei bilanci bancari. Di conseguenza si accentuerà
l’attenzione al controllo dei costi e del rischio, necessari per garantire il sostegno all’utile.
Relativamente all’andamento della raccolta diretta e dei crediti alla clientela nelle Regioni di operatività della
banca, si osserva che il 2008, seppur caratterizzato da un rallentamento nella crescita delle masse intermediate, ha registrato incrementi in tutti i territori(8).
Guardando al futuro le previsioni degli analisti stimano che, mentre per la raccolta si prevede fino al 2010
una sostanziale stabilità sui tassi di crescita registrati nel corso del 2008, i crediti verso la clientela già dal 2009
dovrebbero far registrare una dinamica in accelerazione, arrivando in alcuni casi nel 2010 ai livelli registrati
nel 2007.
Tabella 3 – Andamento previsionale degli impieghi – Regioni di operatività del Credito Artigiano
EMILIA ROMAGNA
LAZIO
LOMBARDIA
TOSCANA
2008E
2009E
2010E
3,9%
3,7%
4,0%
4,3%
4,6%
4,0%
4,7%
4,3%
5,6%
5,0%
5,6%
5,5%
2008E
2009E
2010E
3,2%
3,6%
2,7%
1,8%
2,8%
3,0%
2,6%
2,1%
2,7%
2,7%
2,7%
2,2%
Fonte: Prometeia - Rapporto di Previsione Bilanci Bancari - ottobre 2008
Tabella 4 – Andamento previsionale dei depositi – Regioni di operatività del Credito Artigiano
EMILIA ROMAGNA
LAZIO
LOMBARDIA
TOSCANA
Fonte: Prometeia - Rapporto di Previsione Bilanci Bancari - ottobre 2008
(7) Fonte: ABI Monthly Outlook – Gennaio 2009
(8) Fonte: Prometeia – Rapporto di previsione sui bilanci bancari – ottobre 2008
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
21
IL CREDITO ARTIGIANO NEL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL GRUPPO
CREDITO VALTELLINESE
Il Credito Artigiano fa parte del Gruppo Credito Valtellinese, del quale condivide principi ed indirizzi strategici in una concezione di mercato orientata alla creazione di valore sostenibile nel medio periodo e attenta
allo sviluppo socio-economico dei territori di insediamento, in continuità ideale con i valori che ispirarono i
fondatori della banca nell’immediato dopoguerra.
L’appartenenza al Gruppo Credito Valtellinese contribuisce in misura significativa al progressivo sviluppo
del Credito Artigiano grazie alla condivisione di un disegno imprenditoriale unitario che ne valorizza le
caratteristiche di “banca del territorio”, al servizio di una clientela prevalentemente costituita da famiglie,
professionisti, piccole-medie imprese, artigiani e istituzioni non profit.
Struttura del Gruppo Credito Valtellinese
CREDITO
VALTELLINESE
CREDITO
SICILIANO
CREDITO
PIEMONTESE
CREDITO
ARTIGIANO
BANCA DELL’ARTIGIANATO
E INDUSTRIA
CARIFANO
BANCAPERTA
APERTA SGR
APERTA
FIDUCIARIA
MERCATO
FINANZA
SPECIALIZZATA
PRODUZIONE
MEDIOCREVAL
FINANZIARIA
SAN GIACOMO
CRESET SERVIZI
TERRITORIALI
DELTAS
BANKADATI
STELLINE
GLOBAL
ASSICURAZIONI (*)
(*) Non inclusa nel Gruppo creditizio, in quanto società assicurativa
22
Il modello organizzativo del Gruppo, definito ad “impresa-rete”, attribuisce alle banche territoriali il presidio
del mercato di riferimento e alle società di finanza specializzata e di produzione il necessario supporto operativo. Si fonda pertanto sulla piena valorizzazione delle competenze distintive di ciascuna componente, con
l’obiettivo di conseguire la massima efficienza e competitività, sulla correlazione funzionale e operativa delle
stesse, sull’adozione nel governo dei processi aziendali delle medesime regole e metodologie. Ciò consente
di superare i vincoli dimensionali e beneficiare pienamente del vantaggio di prossimità rispetto agli ambiti
territoriali di elezione, coniugando efficacemente specializzazione e flessibilità, funzioni produttive e attività
distributive.
Al 31.12.2008 il Gruppo Credito Valtellinese è presente sul territorio nazionale con 486 sportelli, attraverso
il Credito Artigiano e le seguenti altre banche retail (“Area Mercato”), ciascuna focalizzata su uno specifico
ambito territoriale, senza alcuna sovrapposizione.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
--Credito Valtellinese, società capogruppo, banca cooperativa quotata sul MTA della Borsa Italiana S.p.A.,
cui è attribuito il presidio operativo delle province di Sondrio, Lecco, Como, Varese, Bergamo in Lombardia e della provincia di Trento, insediamento più recente, attraverso una rete di 116 sportelli.
--Credito Siciliano S.p.A., che dal 2002 riunisce con un’unica denominazione tre realtà locali di antica tradizione: la Banca Popolare Santa Venera di Acireale, la Cassa San Giacomo, banca fondata da don Luigi
Sturzo a Caltagirone e la Banca Regionale Sant’Angelo di Licata. La rete commerciale è distribuita in tutte
le province della Sicilia con 136 sportelli.
--Banca dell’Artigianato e dell’Industria S.p.A., banca di recente costituzione che presidia la provincia di
Brescia e le province di Padova, Verona e Vicenza in Veneto, attraverso una rete di 28 sportelli.
--Credito Piemontese S.p.A, cui è demandato il presidio operativo della regione Piemonte con una rete di
27 sportelli, 23 dei quali acquisiti nel 2008 dal Gruppo Intesa Sanpaolo.
--Cassa di Risparmio di Fano S.p.A, nel Gruppo Creval dal dicembre 2008, con una presenza significativa
nella regione Marche e nelle province di Forlì-Cesena, Rimini e Perugia, con una rete di 41 sportelli.
Le seguenti società operano nell’area della finanza specializzata (“Area Finanza Specializzata”):
--Bancaperta S.p.A. si configura come polo finanziario e banca specializzata nei servizi finanziari di gestione
del risparmio, private banking, nonché nella gestione della finanza di proprietà e della tesoreria accentrata di gruppo.
--Aperta SGR S.p.A., società di gestione del risparmio interamente controllata da Bancaperta. In Aperta
SGR sono accentrate le attività di asset management in precedenza svolte direttamente da Bancaperta.
--Global Assicurazioni S.p.A., agenzia assicurativa plurimandataria partner nell’attività di “Bancassicurazione” e, più in generale, nella distribuzione di polizze assicurative standardizzate tramite reti di vendita(9).
--Aperta Fiduciaria S.r.l., società autorizzata dal Ministero delle Attività Produttive all’esercizio dell’attività
fiduciaria cosiddetta “statica”, comprendente l’amministrazione di beni per conto terzi, l’intestazione
fiduciaria degli stessi, l’interposizione all’esercizio dei diritti eventualmente ad essi connessi, nonché la
rappresentanza di azionisti ed obbligazionisti.
--Mediocreval S.p.A., Banca specializzata nell’attività di erogazione e gestione dei finanziamenti a medio e
lungo termine. In Mediocreval è altresì concentrato il presidio nel settore della finanza d’impresa.
--Finanziaria San Giacomo S.p.A., la Società ha per oggetto l’attività di gestione e smobilizzo dei crediti non
performing degli intermediari finanziari del Gruppo Credito Valtellinese e di soggetti collegati.
--Creset Servizi Territoriali S.p.A., nata nel corso del 2006 coerentemente con il disegno strategico di rafforzamento del Gruppo Credito Valtellinese nel settore dei sistemi di pagamento e dei servizi agli Enti pubblici. La società è stata costituita in seguito alla riforma della riscossione (Art. 3 del D.Lgs 30 settembre 2005
n. 203), quale ramo d’azienda scisso di Rileno S.p.A., ex concessionario delle province di Como e Lecco.
(9) Global Assicurazioni S.p.A., sulla base delle vigenti disposizioni di Vigilanza, non fa parte del Gruppo bancario Credito Valtellinese in quanto società assicurativa. La società è peraltro sottoposta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
23
Rientrano infine nel perimetro del Gruppo le seguenti società di servizi strumentali all’attività bancaria
(“Area Produzione”):
--Deltas S.p.A., oltre al ruolo di supporto alla Capogruppo nella definizione delle strategie del conglomerato, alla società sono attribuite funzioni di coordinamento e controllo affinché le diverse aree di attività
trovino una sintesi unitaria nell’ambito delle direttrici che il Credito Valtellinese individua nell’interesse
della crescita e della stabilità del Gruppo. Tale funzione, qualificabile come “Corporate Center”, si traduce
nella realizzazione di attività di supporto per quanto concerne le aree dell’amministrazione, pianificazione, gestione risorse umane, marketing, auditing, legale e risk management.
■■ Bankadati Servizi Informatici S.p.A., società di gestione e lo sviluppo delle attività afferenti l’Information and
Communication Technology (ICT), l’organizzazione, il back office e i processi di supporto.
■■ Stelline Servizi Immobiliari S.p.A., deputata alla gestione del patrimonio immobiliare ed artistico di tutte
le società del Gruppo. La società svolge anche attività di redazione di stime e valutazioni immobiliari a supporto dell’erogazione del credito da parte delle banche territoriali e lo sviluppo di iniziative a favore delle
comunità locali di riferimento.
Il network del Gruppo Credito Valtellinese è completato dalle seguenti altre società collegate:
■■ Banca di Cividale S.p.A., banca retail che opera in Friuli con una rete di circa 60 sportelli, partecipata dalla
Capogruppo con una quota del 25% del capitale sociale.
■■ Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A., banca di cui il Credito Valtellinese è tra gli azionisti di riferimento con una partecipazione di collegamento, fornisce supporto ai processi di crescita delle
istituzioni finanziarie clienti, attraverso la promozione di iniziative e la prestazione di servizi diretti ad
aumentarne l’efficienza e la competitività nell’ambito dei sistemi di pagamento e nei comparti relativi
all’amministrazione titoli e alla finanza.
■■ Banca della Ciociaria S.p.A., che opera nelle province di Frosinone, Latina e Roma con una rete di 15 sportelli e di cui il Credito Valtellinese detiene il 37,96% del capitale sociale.
■■ Aperta Gestioni S.A., con sede in Lugano (Svizzera), attiva nel settore del risparmio gestito, di cui Bancaperta detiene una partecipazione pari al 48% del capitale sociale.
■■ Global Assistance S.p.A., impresa di assicurazione specializzata nei rami danni, di cui la Capogruppo detiene una partecipazione del 40%.
24
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
L’ANDAMENTO GESTIONALE NELL’ESERCIZIO
Nell’attuale contesto caratterizzato dal progressivo inasprimento della crisi finanziaria globale, culminata con
il dissesto di importanti istituzioni bancarie, da una crisi di liquidità senza precedenti e da fase di volatilità
dei mercati finanziari inusitata, le banche quali il Credito Artigiano – appartenente ad un gruppo a matrice
popolare – si sono dimostrate un importante fattore di stabilizzazione e hanno consentito di ammortizzare
l’impatto della crisi finanziaria sulle imprese produttive e quindi sull’economia reale, continuando ad erogare crediti e sostenere i progetti di sviluppo delle aziende clienti.
Il Credito Artigiano, in linea con i valori che lo contraddistinguono, anche nel 2008 ha proseguito il proprio
percorso di crescita sulla base delle direttrici individuate nel Piano strategico approvato dal Consiglio di
Amministrazione nel novembre 2007. L’erogazione di prestiti alle piccole e medie imprese, in particolare,
è un’attività che la banca ha costantemente assicurato, come provano i dati relativi all’evoluzione dei crediti
verso la clientela, che nell’anno sono aumentati in misura nettamente superiore alla media di sistema.
Caratteristica della banca è la vicinanza al mercato, intesa come rapidità decisionale secondo un modello operativo di istituzione finanziaria “snella” e orientata al cliente. Nell’esercizio trascorso il Credito Artigiano, analogamente alle altre banche del Gruppo Credito Valtellinese, ha inoltre investito significativamente sul tema
della trasparenza, con l’obiettivo di offrire alla clientela servizi semplici e comprensibili. La Banca non colloca
alle imprese clienti prodotti derivati speculativi e pertanto non evidenzia alcun rischio insito o connesso a tale
operatività, né presenta direttamente alcuna esposizione in strumenti finanziari percepiti dal mercato come
rischiosi. Analogamente nessun titolo cosiddetto “tossico” è presente nel portafoglio di proprietà.
I risultati conseguiti, di seguito illustrati, sono testimonianza della validità delle scelte effettuate.
il piano strategico 2007 – 2010
L’operatività della banca nel corso del 2008 si è focalizzata sulla realizzazione degli obiettivi di crescita individuati nel Piano industriale e precisamente:
■■ crescita per linee interne, da realizzare attraverso l’apertura di 36 nuovi sportelli, con l’obiettivo di consolidare la presenza nelle province di Milano e Roma e progressivamente estendere la rete operativa verso
nuovi ambiti di insediamento e segnatamente le province di Lodi, Cremona, Piacenza, Parma, Mantova,
Reggio Emilia, Pisa e Arezzo.
■■ crescita per linee esterne, attraverso l’acquisizione di 12 sportelli situati in provincia di Pavia oggetto di
cessione da parte di Intesa Sanpaolo, nell’ambito delle decisioni assunte dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in occasione dell’operazione di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo-IMI.
l’operazione di rafforzamento patrimoniale
Presupposto fondamentale per la realizzazione del Piano Strategico, l’operazione di rafforzamento patrimoniale approvata dall’Assemblea degli Azionisti il 20 dicembre 2007 e attuata nel primo trimestre dell’anno,
così articolata:
■■ aumento gratuito del capitale sociale da 142.395.680 euro a 177.994.600 euro mediante emissione di n.
35.598.920 azioni del valore nominale di 1 euro, assegnate agli azionisti in rapporto di 1 nuova azione ogni
4 azioni possedute, con utilizzo della riserva da rivalutazione per pari importo;
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
25
■■ aumento del capitale sociale a pagamento mediante emissione di n. 106.796.760 nuove azioni del valore
nominale di 1 euro, offerte in opzione agli azionisti in rapporto di 3 nuove azioni ogni 4 azioni possedute
prima dell’aumento gratuito, al prezzo di 2,80 euro per azione, prezzo determinato dal Consiglio di Amministrazione in prossimità dell’esecuzione dell’operazione sulla base della delega assembleare.
La parte gratuita dell’aumento di capitale è stata eseguita in data 18 febbraio 2008, mentre nel periodo 18
febbraio – 20 marzo 2008 è stata attuata la parte di aumento di capitale a pagamento, mediante offerta dei
relativi diritti di opzione, che sono stati interamente sottoscritti.
L’operazione ha determinato un incremento patrimoniale di 298,7 milioni di euro che consentirà di supportare adeguatamente, nelle necessarie condizioni di equilibrio economico, patrimoniale e finanziario, il
progressivo ampliamento della rete operativa, secondo gli obiettivi stabiliti dal Piano Strategico.
le politiche di crescita
Per linee interne
Nel corso del 2008 la rete territoriale si è ulteriormente ampliata con l’apertura di cinque nuove filiali a
Roma, due dipendenze in provincia di Pisa, nel capoluogo e a Santa Croce sull’Arno, due nuove Filiali a Lodi
e Cremona e una a Piacenza, primo insediamento in Emilia Romagna.
Nell’ultima parte dell’anno è stato invece ceduto lo sportello di Novara al Credito Piemontese in coerenza
con la mission della nuova banca territoriale del Gruppo divenuta pienamente operativa in detta regione con
l’integrazione degli sportelli già di Intesa Sanpaolo.
Per linee esterne
In data 21 febbraio 2008, è stata formalizzata l’acquisizione di 12 sportelli IntesaSanpaolo, in provincia di
Pavia, nei comuni di Casorate Primo, Casteggio, Chignolo Po, Gambolò, Garlasco, Landriano, Mortara, Robbio, Santa Maria della Versa, Stradella, Varzi e Voghera, operazione che ha consentito con un significativo
ulteriore rafforzamento della rete operativa.
Al 31 dicembre 2008 la rete territoriale della banca annovera 138 filiali, così distribuite:
Regione
Lombardia
26
Piemonte
Emilia Romagna
Toscana
Lazio
Totale filiali
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Provincia
31.12.2008
31.12.2007
Milano
Cremona
Lodi
Monza e Brianza
Pavia
Novara
Piacenza
Firenze
Lucca
Prato
Pisa
Pistoia
Roma
55
1
1
25
15
1
8
1
2
2
1
26
55
25
3
1
8
1
2
1
21
138
117
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Alla rete tradizionale costituita dalle filiali, secondo un modello distributivo multicanale, si affianca il progressivo sviluppo delle applicazioni di internet banking. Il servizio on line registra una significativa diffusione presso
la clientela: circa il 45% dei clienti della Banca è, infatti, intestatario di un contratto internet. Gli utenti attivi
della linea banc@perta sono in continua crescita, a dicembre 2008 assommano a 43.026, in aumento del 10%
circa rispetto al 2007. Almeno un cliente su cinque utilizza internet per operare a distanza con la Banca.
27
Analisi dei principali aggregati patrimoniali e dei risultati economici
Per una corretta lettura dei risultati conseguiti nell’esercizio, si richiama l’operazione di acquisizione degli
sportelli Intesa Sanpaolo, perfezionata in data 21 febbraio 2008 per un corrispettivo di cessione provvisoriamente determinato in 145,2 milioni di euro all’atto della sottoscrizione del contratto. Tale corrispettivo è
stato successivamente rettificato in diminuzione sulla base della situazione patrimoniale effettiva alla data di
cessione ed è pertanto definitivamente determinato in 122,7 milioni di euro, cui si aggiungono 2,6 milioni
di euro per costi di transazione.
I dati riferiti all’esercizio 2008 includono pertanto gli effetti dell’acquisizione di detti sportelli, che complessivamente incidono sulla raccolta globale per il 5,8% e sui crediti alla clientela per il 3,1% e contribuiscono
alla determinazione dei proventi operativi in misura pari al 4,6% e al risultato netto della gestione operativa
per il 3%.
L’andamento gestionale dell’esercizio 2008 conferma la crescita equilibrata degli aggregati patrimoniali, in
condizioni di solidità patrimoniale e liquidità adeguata, in linea con gli obiettivi del piano strategico 20072010. Il profilo reddituale evidenzia una buona tenuta, nonostante gli effetti negativi della crisi finanziaria
globale e del progressivo deterioramento dello scenario economico, che hanno condizionato il raggiungimento degli obiettivi di conto economico pianificati.
I risultati del periodo sono di seguito illustrati secondo schemi sintetici e riclassificati secondo criteri espositivi ritenuti più adeguati a rappresentare l’andamento gestionale della società.
Le aggregazioni e le riclassificazioni effettuate rispetto alle voci degli Schemi previsti dalla Circolare n. 262/05
della Banca d’Italia sono di seguito dettagliati.
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO ATTIVO Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso la clientela Partecipazioni Attività materiali e immateriali (1) Altre voci dell’attivo (2) Totale dell’attivo (migliaia di euro)
31/12/2008
31/12/2007
Var. %
59.256
18.710
8.018
1.697.563
6.110.862
250.455
237.370
166.295
53.937
21.009
8.940
1.546.041
5.010.723
247.485
117.856
146.709
9,86%
-10,94%
-10,31%
9,80%
21,96%
1,20%
101,41%
13,35%
8.548.529
7.152.700
19,51%
(1) Comprendono le voci di bilancio 110 “Attività materiali” e 120 “Attività immateriali”
(2) Comprendono le voci di bilancio 130 “Attività fiscali” e 150 “Altre attività””
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
PASSIVO Debiti verso banche Raccolta diretta dalla clientela (1) Passività finanziarie di negoziazione Altre passività Fondi a destinazione specifica (2) Patrimonio netto (3) Totale del passivo 31/12/2008
31/12/2007
Var. %
343.690
7.163.826
4.374
198.333
58.401
779.905
876.794
5.565.594
4.885
180.613
61.004
463.811
-60,80%
28,72%
-10,46%
9,81%
-4,27%
68,15%
8.548.529
7.152.700
19,51%
(1) Comprende le voci di bilancio 20 "Debiti verso clientela" e 30 "Titoli in circolazione"
(2) Comprendono le voci di bilancio 80 "Passività fiscali", 110 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 120 "Fondi per rischi e oneri"
(3) Comprende le voci di bilancio 130 "Riserve da valutazione", 140 " Azioni rimborsabili", 150 "Strumenti di capitale", 160 "Riserve", 170 "Sovrapprezzi di emissione", 180 "Capitale", 190 "Azioni proprie e 200 "Utile (Perdita) d'esercizio
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO CONTO ECONOMICO Margine di interesse Commissioni nette Dividendi e proventi simili Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) Risultato netto dell’attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto Altri oneri/proventi di gestione (4) Proventi operativi Spese per il personale Altre spese amministrative (2) Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3) Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Utili da cessione di investimenti e partecipazioni Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Utile dell’operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dell’esercizio (migliaia di euro)
2008
2007
Var. %
184.624
62.110
170
8.185
3.202
2.342
260.633
-77.707
-63.967
-8.292
-149.966
110.667
-34.878
-953
33
74.869
-26.333
48.536
153.806
60.373
189
7.028
2.977
2.797
227.170
-59.433
-54.403
-6.569
-120.404
106.765
-29.503
-2.610
34
74.687
-32.772
41.915
20,04%
2,88%
-10,05%
16,46%
7,56%
-16,27%
14,73%
30,75%
17,58%
26,23%
24,55%
3,65%
18,22%
-63,49%
-2,94%
0,24%
-19,65%
15,80%
48.536
41.915
15,80%
(1) Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto comprendono gli utili/perdite delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto inclusi nella voce 210 "Utili delle partecipazioni
(2) Le altre spese amministrative includono i recuperi di imposte e tasse ed altri recuperi iscritti alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (12.817 migliaia di euro nel 2008 e 12.114 migliaia di euro nel 2007)
(3) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali comprendono le voci 170 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali", 180 "Rettifiche /riprese di valore nette su attività immateriali" e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi inclusi nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (2.827 migliaia di euro nel 2008 e 2.261 migliaia di euro nel 2007)
(4) Gli altri oneri e proventi di gestione corrispondono alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto delle riclassifiche sopra esposte.
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2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
L’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA
La raccolta da clientela
(milioni di euro)
31.12.2008
31.12.2007
Variazioni
- Conti correnti e depositi liberi
- Pronti contro termine
- Depositi e altri debiti
Totale debiti verso la clientela
Titoli in circolazione
Totale raccolta diretta
Risparmio amministrato
- Gestioni patrimoniali
- Fondi comuni
- Risparmio assicurativo
Totale risparmio gestito
Totale raccolta indiretta
3.899
857
293
5.049
2.115
7.164
2.761
1.291
152
447
1.890
4.651
3.295
965
3
4.263
1.303
5.566
2.504
1.639
118
393
2.150
4.654
18,3%
-11,2%
n.s.
18,4%
62,3%
28,7%
10,3%
- 21,2%
28,8%
13,7%
- 12,1%
- 0,1%
Raccolta globale
11.815
10.220
15,6%
Al 31 dicembre 2008 la raccolta diretta da clientela si attesta a 7.164 milioni di euro – di cui 295 milioni
ascrivibili agli sportelli Intesa Sanpaolo – con un incremento del 28,7% rispetto a 5.566 milioni dell’esercizio
precedente.
La componente più stabile della raccolta, rappresentata dalla voce “Titoli in circolazione”, evidenzia una
dinamica decisamente più accentuata con una percentuale di crescita superiore del 62,3%.
L’aggregato è essenzialmente costituito da obbligazioni plain vanilla e comprende anche prestiti obbligazionari subordinati – che concorrono alla determinazione del patrimonio di vigilanza supplementare – tutti
collocati presso la clientela retail, per 250 milioni di euro.
La raccolta indiretta raggiunge 4.651 milioni di euro – 391 milioni dei quali relativi agli sportelli Intesa Sanpaolo – ed è pressochè stabile rispetto a fine 2007. Migliore la dinamica della componente ”amministrata”,
che evidenzia un aumento del 10,3% e si attesta a 2.761 milioni di euro – 215 milioni dei quali dagli sportelli
Intesa Sanpaolo – mentre il “risparmio gestito”, che assomma a 1.890 milioni di euro e rappresenta il 40%
della raccolta indiretta, mostra un arretramento del 12%, quale diretta conseguenza dell’andamento negativo dei mercati finanziari.
Più in dettaglio, diminuiscono in misura accentuata le gestioni patrimoniali, con una consistenza di 1.291
milioni di euro – 176 dei quali relativi agli sportelli Intesa Sanpaolo – mentre crescono i fondi comuni,
complessivamente pari a 152 milioni di euro, analogamente alla componente assicurativa, che registra una
consistenza di 447 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2008, la raccolta globale, nelle sue componenti diretta ed indiretta, raggiunge 11.815 milioni
di euro – di cui 686 milioni ascrivibili agli sportelli Intesa Sanpaolo – a fronte di 10.220 milioni dell’anno
precedente con un progresso del 15,6%.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
29
EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA DIRETTA
7.164
5.566
4.652
2006
2007
2008
4.600
4.654
4.651
2006
2007
2008
(MILIONI DI EURO)
EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA INDIRETTA
(MILIONI DI EURO)
30
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
I Crediti verso la clientela
EVOLUZIONE DEI CREDITI VERSO LA CLIENTELA
6.111
31
5.012
4.247
2006
2007
2008
(MILIONI DI EURO)
Al 31 dicembre 2008, i crediti verso la clientela evidenziano un tasso di crescita prossimo al 22% e si attestano
a 6.111 milioni di euro – di cui 190 riconducibili al ramo d’azienda Intesa Sanpaolo – rispetto a 5.012 milioni
dello scorso anno.
(milioni di euro)
Crediti
31.12.2008
31.12.2007
Variazione
Conti correnti
Pronti contro termine attivi
Mutui
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
Locazione finanziaria
Altre operazioni
Attività deteriorate
Totale crediti netti
Rettifiche di valore
2.815
1.740
61
324
1.026
145
6.111
112
2.316
1.256
52
262
1.045
81
5.012
76
21,5%
38,5%
17,9%
23,7%
-1,8%
78,7%
21,9%
47,4%
Totale crediti lordi
6.222
5.088
22,3%
L’analisi per forma tecnica evidenzia un significativo sviluppo dei mutui, in crescita del 38,5%, con una consistenza di 1.740 milioni di euro, e dei crediti per contratti di locazione finanziaria che si attestano a 324 milioni
di euro, con un progresso del 23,7%. Accentuata anche la dinamica dei finanziamenti in conto corrente che
assommano a 2.815 milioni di euro, con un tasso di crescita prossimo al 22%.
I crediti di firma si incrementano del 18% e passano da 532 milioni di euro a 628 milioni. Il rapporto tra gli
impieghi di firma e gli impieghi erogati per cassa si attesta attorno all’10,3%.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
RIPARTIZIONE CREDITI PER SETTORE
81,30%
SOCIETÀ NON FINANZIARIE E
FAMIGLIE PRODUTTRICI
13,00%
FAMIGLIE CONSUMATRICI
2,90%
SOCIETÀ FINANZIARIE
2,80%
OPERATORI ESTERI E ALTRI OPERATORI
DISTRIBUZIONE CREDITI
PER CATEGORIA MERCEOLOGICA
33,5%
ALTRI SERVIZI DESTINABILI
ALLA VENDITA
17,7%
ALTRO
2,3%
MACCHINE AGRICOLE
E INDUSTRIALI
2,4%
SERVIZI DEGLI ALBERGHI E
PUBBLICI ESERCIZI
16,9%
EDILIZIA E OPERE
PUBBLICHE
2,8%
PRODOTTI IN METALLO
3,2%
PRODOTTI CHIMICI
16,3%
SERVIZI DEL COMMERCIO
4,9%
PRODOTTI ENERGETICI
DISTRIBUZIONE PER PROVINCIA
DI RESIDENZA
67,00%
MILANO
32
13,30%
ROMA
11,90%
ALTRO
3,40%
PAVIA
1,50%
PRATO
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
2,70%
FIRENZE
Relazione del Consiglio di Amministrazione
La ripartizione dei crediti per settori di attività economica e categorie merceologiche, secondo le classificazioni della Banca d’Italia, evidenzia come l’attività creditizia sia prevalentemente indirizzata alle imprese
produttive, che rappresentano il principale segmento di clientela della banca, alle quali è destinato oltre
l’80% del totale degli impieghi. Le categorie di attività economica – secondo le definizioni della Banca
d’Italia – maggiormente rappresentate sono quelle dei servizi, che assorbono circa la metà dei crediti erogati
all’intero sistema produttivo, seguiti per importanza dal settore dell’edilizia, con una percentuale del 17%,
dall’energia con una percentuale del 5% e dai prodotti chimici del 3%. Nessun altro settore raggiunge percentuali significative, tutte attestate al di sotto del 3%. Nondimeno, particolare importanza assume la quota
dei finanziamenti alle famiglie consumatrici, che rappresentano il 13% del totale dei crediti alla clientela.
Il grado di concentrazione per branca di attività economica risulta contenuto e stabile nel corso degli ultimi
tre anni, mentre la distribuzione dei crediti per provincia di residenza denota un indice di concentrazione
territoriale più elevato, strettamente collegato all’importanza e al peso economico della provincia Milano,
laddove la Banca connota il proprio radicamento storico.
Il grado di concentrazione del credito, misurato come rapporto tra le prime 20 posizioni ed il totale dei
crediti alla clientela è in progressiva diminuzione nel corso del 2008. Alla chiusura dell’esercizio, è presente
un solo affidamento riconducibile alla definizione di “grande rischio” ai sensi della normativa di vigilanza –
affidamenti superiori al 10% del patrimonio di vigilanza – per un’esposizione nominale complessiva pari a
90 milioni di euro.
La qualità del credito
EVOLUZIONE DEI CREDITI NON PERFORMING
146
90
2006
82
2007
2008
(MILIONI DI EURO)
A fine anno, i crediti non performing complessivamente assommano a 145 milioni di euro, al netto delle rettifiche di valore per 80 milioni di euro, rispetto a 82 milioni dell’anno precedente, risentendo del peggioramento del ciclo economico.
Il rapporto tra i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, e il totale dei crediti verso la clientela, si
attesta a 2,37% contro 1,64% dell’anno precedente.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
33
(milioni di euro)
Esposizione lorda
Rettifiche di
Esposizione netta Esposizione lorda
valore
al 31.12.2008
Rettifiche di
Esposizione netta
valore
al 31.12.2007
A. Esposizioni deteriorate
Sofferenze
Incagli
Esposizioni ristrutturate
Esposizioni scadute
Rischio Paese
B. Esposizioni in bonis
225
128
49
6
42
0
5.997
80
76
3
0
1
32
145
52
46
6
41
0
5.965
133
74
31
27
4.956
51
46
4
1
26
82
28
27
27
4.930
Totale
6.222
112
6.110
5.089
77
5.012
In dettaglio, i crediti in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore, assommano a 52 milioni di euro a fronte di 28 dell’esercizio precedente, con un’incidenza sul portafoglio crediti pari a 0,87% rispetto a 0,56%.
Occorre considerare che il dato al 31 dicembre 2007 era influenzato dalla cessione pro soluto di crediti in
sofferenza alla Finanziaria San Giacomo avvenuta nel corso dell’esercizio stesso per un valore contabile netto
pari a 13,4 milioni di euro.
Le posizioni a incaglio si attestano a 46 milioni di euro, con un’incidenza sul totale crediti pari a 0,75% contro
0,54% ed un livello di copertura del 6%.
Le rettifiche di valore per le posizioni a sofferenza, incaglio, ristrutturate e scadute da oltre 180 giorni sono
determinate analiticamente. La rischiosità implicita nei crediti in bonis è determinata collettivamente sulla
base della configurazione di rischio del portafoglio complessivo in base ad analisi storico-statistiche.
A fine esercizio, le rettifiche di valore relative alle posizioni in sofferenza sono pari a 76 milioni di euro rispetto a 46 milioni e attestano un grado di copertura del 59% circa rispetto al 62% dell’anno precedente.
Le rettifiche di valore complessivamente riferite ai crediti di dubbio esito assommano a 80 milioni di euro
che si rapportano a 51 milioni a dicembre 2007, con un grado di copertura del 35% circa contro il 38%
dell’esercizio precedente.
Pur se in considerazione del progressivo deterioramento del ciclo economico, il valore complessivo delle
rettifiche di valore è ritenuto adeguato a fronteggiare il rischio di credito insito nel complesso delle posizioni
in essere tenuto conto della struttura del portafoglio crediti, delle caratteristiche della clientela – prevalentemente costituita da PMI, artigiani, commercianti, per la maggior parte imprese famigliari – della profonda
conoscenza del tessuto economico dei territori di riferimento, della propensione ad instaurare e consolidare
nel tempo un rapporto fiduciario con il cliente-imprenditore, fattori tutti che consentono di percepire, talvolta anticipare, le situazioni che possono incidere sulla capacità delle imprese di generare profitto nel tempo
in idonee condizioni di equilibrio finanziario.
34
LE ATTIVITA’ E PASSIVITA’ FINANZIARIE
Le attività/passività finanziarie di negoziazione
La gestione della liquidità in titoli di proprietà, tesoreria euro e tesoreria valuta e del portafoglio titoli di proprietà per l’investimento è affidata a Bancaperta – società del Gruppo specializzata nell’area finanza – sulla
base di uno specifico mandato con rappresentanza che definisce analiticamente la tipologia delle attività
svolte per conto del Credito Artigiano, regolando altresì i poteri delegati per lo svolgimento delle specifiche
attività previste dal contratto.
La società, nell’esercizio del mandato, opera in stretta intesa con la Direzione Generale della banca, alla qua2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
le compete il presidio complessivo degli aspetti operativi e l’assunzione delle opportune determinazioni nel
quadro delle direttive impartite dal Consiglio di Amministrazione. Le rendicontazioni periodiche – di norma
mensili e comunque al verificarsi di circostanze che possano influire significativamente sulle strategie di gestione stabilite – assicurano un costante monitoraggio su andamento, profilo di rischio, risultati e direttrici di
sviluppo dell’attività di gestione delle attività finanziarie.
Più in dettaglio, la soluzione organizzativa individuata a livello di Gruppo, pienamente rispondente alla normativa di vigilanza della Banca d’Italia sull’organizzazione dei gruppi bancari caratterizzati da un disegno
imprenditoriale unitario, prevede la ripartizione di compiti e di funzioni tra Bancaperta e le altre strutture
del Gruppo in merito alle attività accentrate così articolata:
■■ spetta al Consiglio di Amministrazione della capogruppo la determinazione delle scelte relative alle strategie e alle politiche finanziarie del Gruppo, oltre che la validazione delle direttrici e dei criteri definiti dal
Comitato A.L.CO. – Asset and Liability Comitee, isitituito a livello di Gruppo.
■■ spetta al Comitato A.L.CO il compito di elaborare le linee direttrici e i criteri per la gestione finanziaria di
Gruppo, nonché quello di effettuare i dovuti controlli sullo svolgimento della stessa nel pieno rispetto delle
regole prudenziali richieste da Banca d’Italia.
Detto Comitato è costituito dagli esponenti della Direzione Generale della Capogruppo, delle altre banche
del Gruppo, di Bancaperta, nonché i responsabili della Direzione Finanza di Bancaperta, della Direzione
Amministrazione e Pianificazione e Direzione Risk Management.
Il Comitato si riunisce di norma con periodicità mensile, comunque ogniqualvolta ritenuto necessario nonché al ricorrere dello stato di “Crisi di liquidità” nei casi previsti dal “Contingency Funding Plan” di Gruppo.
■■ al Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano compete la determinazione della politica di assunzione dei rischi e dei limiti assegnati al Mandatario, anche avvalendosi delle indicazioni elaborate dal
Comitato A.L.CO;
■■ alla Direzione Generale della Banca è demandata la verifica sui contenuti dell’attività svolta in esecuzione
del Mandato, tramite l’esame di “reporting” periodici forniti da Bancaperta;
■■ a Bancaperta in qualità di Mandatario è demandata la gestione operativa delle attività finanziarie di Gruppo, nel quadro delle linee strategiche, delle direttrici e dei criteri come sopra stabiliti;
■■ è demandata ad appositi Servizi composti da risorse dedicate, in possesso di adeguate conoscenze ed esperienze nel settore finanziario, sulla base della regolamentazione prevista da apposito contratto (Contratto
di Internal Audit), l’attività di verifica sul sistema dei controlli attuati.
A fine esercizio, il portafoglio titoli attesta una consistenza di 14 milioni di euro rispetto a 16 milioni dell’anno precedente ed è costituito quasi integralmente da titoli obbligazionari (prevalentemente titoli di Stato
italiani, titoli di emittenti sovereign e titoli emessi da banche) denominati in euro e con bassa duration.
Detto portafoglio presenta quindi un profilo di rischio molto contenuto sia rispetto ai fattori di rischio di
mercato (tasso d’interesse, prezzo e cambio) sia rispetto al rischio di insolvenza dell’emittente, espresso dal
rating di primarie agenzie internazionali.
Attività/passività finanziarie di negoziazione
31.12.2008
31.12.2007
variazione
Obbligazioni e altri titoli di debito
Titoli di capitale e quote di O.I.C.R.
Titoli di negoziazione
Valore derivati finanziari e creditizi
Attività di negoziazione
Passività di negoziazione
14
14
5
19
4
16
16
5
21
5
-14,7%
-14,7%
2,4%
-10,6%
-10,5%
Totale attività/passività di negoziazione
15
16
-9,4%
Con riferimento alla procedura di amministrazione controllata cui è stata sottoposta la banca d’affari statunitense Lehman Brothers Holdings Inc. e alle conseguenze di detto evento, si rende noto che non sussistono
crediti, titoli o altre posizioni dirette nei portafogli di proprietà riconducibili ad alcuna società del Gruppo
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
35
Lehman. Nessun titolo azionario e/o obbligazionario emesso da società del gruppo Lehman Brothers è
presente nelle gestioni patrimoniali, di Private Banking e nei comparti di Aperta SICAV. Analogamente
l’esposizione in titoli Lehman Brothers risulta di entità del tutto marginale per tutte le linee di investimento
delle GPF.
Analogamente, come anche richiesto dalla Banca d’Italia, con circolare n. 671618 del 18/06/2008, non sussiste alcuna esposizione in strumenti finanziari percepiti dal mercato come rischiosi (CDO - Collateralised
Debt Obligations, CMBS - Commercial Mortgage-Backed Securities e Altre esposizioni verso subprime e AltA), né sono presenti SPE (Special Purpose Entities) con esposizioni in strumenti finanziari rischiosi.
Le Attività finanziarie disponibili per la vendita
Le attività finanziarie disponibili per la vendita assommano a 8 milioni di euro, rispetto a 8,9 milioni di euro
a dicembre 2007 e sono interamente costituite da interessenze azionarie già classificate tra le Partecipazioni
in base ai previgenti principi contabili.
La Posizione interbancaria netta
Nel corso dell’anno la Banca ha perseguito un’attenta politica di sviluppo della raccolta diretta da clientela
la cui dinamica, assai positiva, ha consentito di finanziare la sostenuta crescita degli impieghi nonché di migliorare in maniera considerevole la posizione di liquidità. Al 31 dicembre 2008, la posizione interbancaria
netta della Banca è positiva per 1.354 milioni di euro, attestandosi su un livello più che doppio rispetto alla
chiusura del precedente esercizio.
Le Partecipazioni
Il portafoglio al 31.12.2008 è rappresentato esclusivamente dalle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole – imprese nelle quali il Credito Artigiano detiene almeno il 20% dei diritti di voto, anche
“potenziali”, abbia il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù
di particolari legami giuridici – tutte appartenenti al Gruppo Credito Valtellinese, come graficamente di
seguito illustrato.
20,81%
35,79%
CREDITO ARTIGIANO
BANCA DELL’ARTIGIANATO E
DELL’INDUSTRIA
BANCAPERTA
36
20,00%
BANKADATI
BANCHE TERRITORIALI
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
CREDITO SICILIANO
24,44%
31,29%
50,00%
DELTAS
BANCHE E SOCIETÀ SPECIALIZZATE
MEDIOCREVAL
20,00%
STELLINE
SOCIETÀ DI PRODUZIONE
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Il valore complessivo delle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2008, tutte valutate con il metodo del
patrimonio netto, è pari a 250 milioni di euro, come di seguito dettagliato.
Denominazione sociale
CREDITO SICILIANO SPA
MEDIOCREVAL SPA
B.A.I. SPA
BANCAPERTA SPA
STELLINE SERVIZI IMMOBILIARI SPA
BANKADATI SPA
DELTAS SPA
Totale
% di possesso
Valore di bilancio
al 31.12.2007
Incrementi/
decrementi
Valore di bilancio
al 31.12.2008
35,79
31,29
20,81
24,44
20,00
20,00
50,00
155.873.744,70
31.147.173,53
22.130.221,30
33.701.271,45
2.726.066,40
1.145.932,10
760.942,00
1.990.518,03
1.674.988,56
85.039,02
- 934.789,53
19.479,00
77.912,00
56.310,00
157.864.262,73
32.822.162,09
22.215.260,32
32.766.481,92
2.745.545,40
1.223.844,10
817.252,00
247.485.351,48
2.969.457,08
250.454.808,56
Le movimentazioni verificatesi nel corso dell’esercizio sono conseguenti all’applicazione del criterio di valutazione al patrimonio netto delle singole partecipazioni in base ai principi contabili internazionali IAS/
IFRS.
Di seguito sono riportati i principali dati relativi all’andamento dell’esercizio 2008 delle banche territoriali e
delle società di finanza specializzata.
BANCA DELL’ARTIGIANATO E DELL’INDUSTRIA
31/12/2008
31/12/2007
Var. %
908
850
161
63
1011
79
668
589
136
74
725
78
35,8%
44,2%
18,4%
- 15%
39,4%
29
-21
8
2,2
0,4
24
-17
7
2,5
0,3
19,5%
22,4%
12,1%
- 11,6%
18,9%
31/12/2008
31/12/2007
Var. %
Crediti verso Clientela Raccolta diretta da Clientela Raccolta indiretta da Clientela di cui Risparmio gestito Raccolta globale Patrimonio netto 2.594
2.938
1.218
745
4.156
204
2.222
2.460
1.512
978
3.972
199
16,8%
19,4%
- 19,4%
- 23,9%
4,7%
2,8%
Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’esercizio Dividendo unitario (euro)
170,7
-112,7
58
26
12,4
0,90
156,4
-110,8
45,6
23,9
9,7
0,70
14%
1,7%
27%
9%
27,7%
28,6%
(milioni di euro) Crediti verso Clientela Raccolta diretta da Clientela Raccolta indiretta da Clientela di cui Risparmio gestito Raccolta globale Patrimonio netto Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’esercizio CREDITO SICILIANO
(milioni di euro) Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
37
BANCAPERTA
(milioni di euro) Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Patrimonio netto Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’esercizio Dividendo unitario (euro)
MEDIOCREVAL
(milioni di euro) Crediti verso Clientela Raccolta diretta Patrimonio netto Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’esercizio Dividendo unitario (euro)
31/12/2008
31/12/2007
Var. %
1.249
125
32,7
-22,3
10,5
10,3
7,6
1,65
1.249
125
41,2
-24,9
16,3
18,6
12
2,10
16,8%
2,4%
- 20,5%
- 10,7%
- 35,5%
- 44,5%
- 37%
- 21,4%
31/12/2008
31/12/2007
Var. %
505
236
102
322
195
97
57%
21%
5,5%
17,5
-6,6
10,9
8
5,4
0,274
16,2
-11,7
4,5
2,9
1,2
-
8,2%
- 43,5
143,8%
178,5%
353%
100%
Le Attività materiali e immateriali
Le attività materiali e immateriali si attestano a 237 milioni di euro rispetto a 118 dell’anno precedente.
In particolare, le attività immateriali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2008 assommano a 139 milioni di
euro contro 16 milioni al 31 dicembre 2007. La variazione è interamente riconducibile all’acquisizione degli
sportelli Intesa Sanpaolo. Come meglio dettagliato nella Parte G della Nota Integrativa – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda, l’acquisto ha determinato l’iscrizione di 109,5 milioni nella
voce avviamento, oltre a 14,7 milioni fra le attività immateriali a vita definita. Al 31 dicembre 2008 tali attività
sono iscritte in bilancio per 13,8 milioni, al netto della quota di ammortamento di competenza dell’esercizio
pari a 0,9 milioni di euro.
38
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
IL PATRIMONIO
EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO NETTO
39
780
446
464
2006
2007
2008
(MILIONI DI EURO)
Il patrimonio netto, comprensivo dell’utile netto di periodo, si determina in 780 milioni di euro con un incremento di 316 milioni di euro rispetto a 464 milioni di euro al 31.12.2007, per effetto dell’operazione di
rafforzamento patrimoniale realizzata (+ 299 milioni di euro), della distribuzione dell’utile relativo all’esercizio 2007 (-31,4 milioni) e del risultato netto del periodo (+ 48,5 milioni).
Le movimentazioni del patrimonio netto sono dettagliate nello specifico prospetto del bilancio.
Patrimonio di vigilanza e coefficienti di solvibilità
Patrimonio di base (tier 1)
Patrimonio supplementare (tier 2)
Elementi da dedurre
Patrimonio di vigilanza
Rischi di credito
Rischi di mercato
Rischio operativo
Requisiti prudenziali
Eccedenza patrimoniale rispetto al minimo richiesto
Attività di rischio ponderate
Coefficienti di solvibilità
Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (core capital ratio)
Patrimonio di vigilanza / Attività di rischio ponderate (total capital ratio)
31.12.2008
31.12.2007*
571
186
757
297
1
22
320
437
5.336
350
212
562
418
0
0
418
144
5.978
10,69%
14,19%
5,86%
9,40%
(*) I dati del 31/12/2007 sono determinati secondo la metodologia in vigore alla data (Basilea I)
Il patrimonio di vigilanza e i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2008 sono stati calcolati applicando le
disposizioni stabilite dalla Banca d’Italia secondo la nuova normativa nota come “Basilea II”. Fra le opzioni
previste circa i metodi adottabili secondo la nuova normativa si è proceduto utilizzando il “metodo standard”
per il rischio di credito e il “metodo base” per il rischio operativo.
Il Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre 2008 – la cui composizione è riportata in dettaglio nella parte F
della Nota Integrativa unitamente alle altre informazioni sul Patrimonio – assomma a 757 milioni di euro, a
fronte di attività di rischio ponderate pari a 5.336 milioni di euro. La consistenza del Patrimonio di Vigilanza
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
assicura con ampio margine il rispetto dei requisiti patrimoniali previsti dalla normativa vigente, supportando
adeguatamente lo sviluppo dell’attività operativa.
Il core capital ratio (patrimonio di base rapportato alle attività di rischio ponderate) si attesta a 10,69% rispetto a 5,86% al 31.12.2007. Il total capital ratio (patrimonio di vigilanza su attività di rischio ponderate)
è pari a 14,19%, in raffronto a 9,40% a fine dicembre 2007. Il miglioramento è correlato all’operazione di
rafforzamento patrimoniale, il cui effetto positivo sul patrimonio di base è parzialmente compensato dall’ avviamento degli sportelli Intesa Sanpaolo, oltre che agli impatti anch’essi positivi dell’applicazione della nuova
metodologia Basilea 2 per la determinazione degli attivi ponderati in materia di rischio di credito.
Nel corso dell’esercizio sono giunte a conclusione le attività progettuali finalizzate all’adeguamento del Gruppo alle nuove disposizioni di vigilanza concernenti il processo di controllo prudenziale (c.d. “secondo pilastro” del Nuovo Accordo di Basilea). Tale processo si articola in due fasi integrate:
- la prima è rappresentata dal processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal
Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) e fa capo alle banche, le quali effettuano un’autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle
strategie aziendali;
- la seconda consiste nel processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation
Process - SREP) ed è di competenza dell’Autorità di vigilanza, che riesamina l’ICAAP, formula un giudizio
complessivo sulla banca e attiva, ove necessario, misure correttive.
Ad esito del processo sopra descritto, è stato approvato dalla Capogruppo il Resoconto ICAAP riferito al 30
giugno 2008 che costituisce, per un verso, il punto di convergenza e di sintesi della pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria, del risk management e del capital management e, per altro verso, uno strumento
irrinunciabile a supporto dell’elaborazione strategica e dell’attuazione delle decisioni d’impresa. In considerazione della gravità della crisi economica e finanziaria in corso, la quantificazione dei rischi cui è esposto il
Gruppo è stata realizzata in ottica molto prudenziale, sia nella determinazione del capitale interno per i rischi
misurabili, sia nell’individuazione di un buffer di capitale aggiuntivo per i rischi non misurabili.
Il processo ICAAP ha condotto ad esprimere una valutazione di adeguatezza attuale e prospettica del capitale
complessivo a fronteggiare i rischi rilevanti a cui il Gruppo è esposto e le operazioni di carattere strategico
pianificate nonché a mantenere un adeguato standing sui mercati.
40
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
I RISULTATI ECONOMICI
Il profilo reddituale dell’esercizio, nelle sue componenti di ricavo e di costo, è influenzato dalla significativa
espansione della rete territoriale attuata nel corso dell’anno attraverso l’apertura di nuove dipendenze e
l’acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo.
L’andamento del Conto economico è caratterizzato dalla positiva dinamica dei proventi operativi netti, risultato dell’attività caratteristica di intermediazione, che complessivamente segnano un incremento prossimo
al 15% rispetto all’esercizio precedente, in presenza di una crescita maggiormente accentuata degli oneri
operativi (+ 24,5%) in relazione ai maggiori investimenti connessi alla significativa espansione operativa
attuata, nonchè di un ulteriore prudente rafforzamento del presidio del rischio di credito in considerazione
del progressivo deterioramento della congiuntura economica.
Alla crescita dei proventi operativi netti contribuisce in misura significativa l’evoluzione del margine di interesse, che si attesta a 184,6 milioni di euro – 9,7 milioni dei quali attribuibili agli sportelli Intesa Sanpaolo
– contro 153,8 milioni di euro, con un incremento del 20% su base annua, sostenuto dal progressivo incremento delle masse intermediate e dalla dinamica dei tassi di interesse.
L’aggregato concorre alla determinazione di ricavi operativi complessivi in misura pari al 71% circa, rispetto
al 68% dello scorso esercizio, mentre le commissioni nette contribuiscono per il 24% circa rispetto al 27%
nel 2007.
COMPOSIZIONE DEI
PROVENTI OPERATIVI
70,6%
MARGINE DI INTERESSE
23,8%
COMMISSIONI
1%
RISULTATO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE
1,3%
ALTRI ONERI PROVENTI DI GESTIONE
3,1%
UTILI DELLE PARTECIPAZIONI VALUTATE AL P.N.
Le commissioni nette assommano a 62,1 milioni di euro in rapporto a 60,4 milioni di euro del precedente
esercizio, registrando una dinamica decisamente più contenuta pari al 2,9%, che risente della flessione dei
ricavi relativi alla gestione del risparmio anche in conseguenza dell’andamento negativo dei mercati finanziari soprattutto nell’ultima parte dell’anno.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
41
COMPOSIZIONE DEI
RICAVI DA COMMISSIONI
1%
ALTRE OPERAZIONI
15%
SU OPERAZIONI DI CREDITO
24%
SU CONTI CORRENTI
33%
INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA
27%
SERVIZI DI INCASSO E PAGAMENTO
I ricavi dai servizi di intermediazione finanziaria, che complessivamente assommano a 24,5 milioni di euro
rispetto 28,7 milioni di euro segnano infatti una contrazione del 14,8%, mentre crescono dell’8% le commissioni relative ai servizi di incasso e pagamento, pari a 20,2 milioni di euro, per conti correnti, che assommano
a 18,7 milioni, con un aumento del 15,2%, e su operazioni di credito che si determinano in 11,8 milioni di
euro, in incremento del 10,7%.
euro/1000
2008
2007
var.
intermediazione finanziaria
servizi di incasso e pagamento su conti correnti
su operazioni di credito
altre operazioni
24.461
20.180
18.681
11.768
830
28.705
18.673
16.220
10.629
1.060
-14,8%
8,1%
15,2%
10,7%
-21,7%
Totale commissioni attive
75.920
75.287
0,8%
Le commissioni passive, essenzialmente interbancarie e per i servizi relativi alla gestione dell’area finanza riconosciute a Bancaperta, sono pari a 13,8 milioni di euro, in diminuzione del 7,4% rispetto a dicembre 2007.
Gli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto – esclusivamente partecipazioni in società del Gruppo
Credito Valtellinese – assommano a 8,2 milioni di euro, con un incremento del 16,5% rispetto a 7 milioni di
euro dell’esercizio precedente.
42
Il risultato netto dell’attività di negoziazione e cessione/riacquisto AFS – che comprende utili e perdite da cessione
delle attività finanziarie detenute con finalità di trading o disponibili per la vendita e plus/minusvalenze da
valutazione al fair value delle attività finanziarie di trading – è positivo per 3,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto a 3 milioni di euro circa dello scorso esercizio, grazie ad un’attenta politica di gestione del
portafoglio di proprietà e di un correlato adeguato presidio dei rischi insiti in tale attività, e senza effettuare
alcuna riclassificazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, come eventualmente consentito in forza dell’emendamento del principio contabile IAS 39 omologato dall’Unione Europea il 15 ottobre
scorso tenuto conto degli effetti della crisi finanziaria sui mercati di quotazione degli strumenti finanziari.
Contribuiscono alla determinazione dei proventi operativi altri oneri/proventi di gestione – fitti attivi, recuperi di
canoni assicurativi e spese varie – per 2,3 milioni di euro, rispetto a 2,8 milioni di euro dello scorso esercizio.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Complessivamente, i proventi operativi si determinano quindi in 260,6 milioni di euro – 12 dei quali ascrivibili agli sportelli Intesa Sanpaolo – ed evidenziano una crescita del 15% rispetto a 227,2 milioni di euro
dell’anno precedente.
Gli oneri operativi assommano a 150 milioni di euro – 8,7 dei quali di pertinenza del ramo d’azienda Intesa
Sanpaolo – a fronte di 120,4 milioni di euro dello scorso esercizio e segnano un aumento del 25%. Nel dettaglio, le componenti di costo evidenziano incrementi del 30% relativamente alle spese per il personale, che si
attestano a 77,7 milioni di euro rispetto a 59,4 milioni di euro dell’anno precedente, e del 17,6% per quanto
attiene alle altre spese amministrative, pari a 63,9 milioni di euro rispetto a 54,4 milioni di euro. L’aumento
più sensibile della spesa per il personale è correlato ai maggiori oneri sostenuti per supportare adeguatamente l’espansione della rete territoriale, specialmente negli ambiti territoriali di più recente insediamento.
La dinamica di costi di gestione è da porre in stretta correlazione con la crescita della struttura operativa,
passata nel periodo in esame da 117 a 138 filiali (+18%).
Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali – che passano da 6,6 a 8,3 milioni di euro –
comprendono anche 0,9 milioni di euro quale quota di ammortamento di competenza dell’esercizio relativamente alle attività immateriali a vita definita, iscritte in seguito all’operazioni di acquisizione degli sportelli
Intesa Sanpaolo.
Gli indici di efficienza subiscono di conseguenza un peggioramento: il “cost/income”, rapporto tra oneri e
proventi operativi, si rappresenta in 57,5% rispetto a 53% del 2007.
Il risultato netto della gestione operativa si attesta quindi a 110,6 milioni di euro – 3,3 milioni relativi agli
sportelli Intesa Sanpaolo – con un miglioramento del 3,7% su base annua rispetto a 106,8 milioni di euro.
Le rettifiche di valore per deterioramento crediti e gli e gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri sono
complessivamente determinati in 35,8 milioni di euro in aumento dell’11,5% rispetto a 32,1 milioni di euro
dell’esercizio precedente tengono conto del progressivo deterioramento della congiuntura economica e della conseguente necessità di un maggior presidio del rischio di credito. Il “costo del credito” espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela è pari a 57 basis point pressoché stabile rispetto al 2007.
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si determina quindi in 74,8 milioni di euro in linea
con il valore dell’esercizio scorso.
Gli oneri fiscali del periodo stimati in 26,3 milioni di euro sono in diminuzione del 20% rispetto a 32,8 milioni di euro del 2007, che peraltro comprendevano un effetto di carattere straordinario che determinava
maggiori oneri per 1,7 milioni di euro.
Il risultato netto di periodo raggiunge quindi 48,5 milioni di euro con un progresso di circa il 16% rispetto a
41,9 milioni di euro all’esercizio precedente.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
43
l’andamento del titolo credito artigiano
L’aggravarsi della crisi finanziaria, culminata con il default di alcune istituzioni finanziarie internazionali e
con il salvataggio di molte altre attraverso interventi pubblici, ha indistintamente penalizzato l’andamento
delle quotazioni azionarie di tutto il settore. Ciononostante, le peculiarità di mercato del titolo Credito Artigiano – bassa volatilità, remunerazione interessante – la qualità dei fondamentali, l’assenza di titoli tossici e
di esposizioni nei confronti delle istituzioni in default hanno consentito di subire l’andamento negativo del
mercato in misura più contenuta rispetto ai competitori.
Il titolo Credito Artigiano ha costantemente sovraperformato gli indici di riferimento in tutto il 2008. Nel
corso dell’esercizio, il Credito Artigiano ha registrato un prezzo minimo di 1,838 euro registrato il 17 dicembre e un massimo di 3,0327 euro il 14 febbraio; la quotazione media si è attestata a 2,5111 euro e la media dei
volumi scambiati giornalmente è stata di quasi 58 mila azioni. Il titolo ha concluso l’anno a 1,983 euro con un
arretramento del 31,69%, mentre il Mibtel è arretrato del 48,7% e l’indice Comit Bancari del 57,2%.
I grafici che seguono evidenziano l’andamento delle quotazioni delle azioni Credito Artigiano nel 2008,
comparato, nel secondo grafico, con gli indici MIBTEL e COMIT bancari.
1.400.000
3,2
1.200.000
3
1.000.000
2,8
800.000
2,6
600.000
2,4
400.000
2,2
200.000
2
gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 0tt-08 nov-08 dic-08
VOLUMI
CREDITO ARTIGIANO
PREZZI
MIBTEL
COMIT BANCARI
100
90
80
44
70
60
50
40
gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 0tt-08 nov-08 dic-08
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
L’earning per share
La determinazione dell’utile per azione – noto nella dottrina contabile internazionale come earning per share
(EPS) – è altresì regolata dal principio contabile IAS 33, e costituisce oggetto di una specifica informativa
nella Nota integrativa (Parte C).
L’utile per azione rappresenta la quota dell’utile netto disponibile per la distribuzione – al netto della quota
destinata alla beneficenza – rapportato al numero medio di azioni ordinarie in circolazione.
Risultato dell’esercizio
Fondo di beneficenza
Media ponderata azioni ordinarie
Utile base per azione
2008
2007
48.536.351
1.100.000
259.912.257
41.914.794
1.100.000
142.395.680
0,18
0,29
Il price to book value
Il price/book value – espresso sotto forma di moltiplicatore del patrimonio netto – indica il valore attribuito dal
mercato all’intero capitale sociale di una società quotata e quindi, indirettamente, al complesso delle attività
alla stessa riconducibili. Pur tenuto conto dei fattori esogeni che possono influenzare l’andamento delle quotazioni, l’indice rappresenta in una certa misura l’apprezzamento da parte degli investitori delle potenzialità
reddituali prospettiche e della solidità patrimoniale aziendali.
La tabella che segue attesta l’evoluzione del price/book value – calcolato su prezzi medi annui con riferimento
al patrimonio netto alla fine dell’esercizio – negli ultimi cinque anni.
2004 (*)
2005
2006
2007
2008
3,11
2,61
1,19
3,32
3,02
1,10
3,55
3,13
1,13
3,93
3,26
1,21
2,51
2,74
0,92
prezzo medio
book value per azione
price/book value per azione
(*) Il patrimonio netto non è stato rideterminato secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS
Il pay out ratio
Nel medesimo periodo, il rapporto percentuale tra l’ammontare degli utili disponibile e la quota assegnata
alle azioni a titolo di dividendo si è stabilmente attestato su livelli elevati a conferma di una costante attenzione riguardo alle aspettative degli azionisti.
(migliaia di euro)
Utile netto distribuibile
Dividendi (**)
pay out ratio
2004 (*)
2005 (*)
2006
2007
2008
18.274
14.921
82%
23.060
17.657
77%
28.478
23.282
82%
34.886
30.330
87%
40.464
35.313
87%
(*) L’utile netto non è stato rideterminato secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS
(**) I dividendi relativi al 2008 non tengono conto dell’assegnazione delle azioni a titolo gratuito effettuata in data 18 febbraio 2008
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
45
Il dividend yield
Anche l’evoluzione del dividend yield – indicatore del rendimento delle azioni valorizzate al prezzo medio
annuo in rapporto al dividendo relativo al corrispondente esercizio – attesta un’apprezzabile remunerazione
dell’investimento, tenuto altresì conto della dinamica dei mercati finanziari.
Dividendo unitario (*)
prezzo medio
dividend yield
2004
2005
2006
2007
2008
0,1093
3,21
3,40%
0,1126
3,11
3,62%
0,124
3,32
3,73%
0,1635
3,55
4,61%
0,2130
3,93
5,42%
(*) Il dividendo relativo al 2008 non tiene conto dell’assegnazione delle azioni a titolo gratuito effettuata in data 18 febbraio 2008
Il rating
In data 12 giugno 2008 l’Agenzia Fitch Ratings ha attribuito al Credito Artigiano i seguenti rating:
Issuer Default (Long Term)
Short term
Individual
Support
46
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
A- (A minus), con outlook stabile
F2
C
1
Relazione del Consiglio di Amministrazione
il presidio dei rischi e il sistema dei controlli interni
La chiara individuazione dei rischi cui la Banca è potenzialmente esposta costituisce il presupposto irrinunciabile per la consapevole assunzione dei rischi medesimi e per la loro efficace gestione.
Il presidio dei rischi è ispirato a criteri di particolare prudenza e attuato nell’ambito di un preciso riferimento
organizzativo, con l’obiettivo di limitare la volatilità dei risultati attesi.
Secondo la classificazione adottata sia in sede accademica sia nell’ambito della vigilanza prudenziale, le
principali tipologie di rischi cui le banche sono esposte nell’esercizio della propria attività tipica e della più
generale attività di impresa, sono:
--rischio di credito
--rischio di mercato
--rischio di tasso
--rischio di liquidità
--rischi operativi
--rischio di reputazione
Ciascuna tipologia di rischio è ulteriormente analizzata in relazione a specifici fattori di rischio (ad esempio,
rischio di insolvenza e rischio di concentrazione nell’ambito del rischio di credito; rischio di tasso e rischio
di prezzo nell’ambito del rischio di mercato).
Nel corso dell’esercizio il profilo di rischio della Banca è risultato sostanzialmente coerente con gli orientamenti strategici definiti dai competenti organi aziendali e di Gruppo e con le relative politiche di assunzione
e gestione dei rischi.
Il rischio di credito
Coerentemente con la propria caratteristica operativa di banca retail, il Credito Artigiano risulta esposto
prevalentemente al rischio di credito.
Per le informazioni di dettaglio sulla composizione del portafoglio crediti e sul rischio di credito si fa rinvio
alla Parte E della Nota Integrativa – Sezione 1 – Rischio di credito.
Il rischio di mercato
Come più in dettaglio rappresentato in altra parte della presente Relazione, alla data di riferimento il portafoglio presenta un profilo di rischio molto contenuto.
Per le relative informazioni di dettaglio si fa rinvio alla Parte E della Nota Integrativa – Sezione 1 – Rischi di
mercato.
Il rischio di tasso
A fine esercizio, la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell’intero bilancio - in larga parte
a vista o indicizzate a breve termine - era contenuta; ne consegue che la variazione di valore del capitale economico a seguito di shock istantanei sulla curva dei tassi appare limitata.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
47
Il rischio di liquidità
L’analisi della situazione di liquidità non evidenzia elementi di tensione nelle fasce temporali considerate.
Sotto il profilo strutturale, l’analisi evidenzia un equilibrato profilo di liquidità.
I rischi operativi
Secondo le disposizioni di vigilanza il rischio operativo è inteso come il rischio di subire perdite derivanti
dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano nella definizione le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività,
indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali, nel rischio operativo è compreso il
rischio legale, mentre sono viceversa esclusi quelli strategici e di reputazione.
Non si evidenziano profili significativi relativamente della rischiosità operativa, che permane contenuta.
Il rischio di reputazione
Non si rileva alcun elemento che possa aver modificato o possa modificare nel breve termine la percezione
dell’immagine della Banca, che è anzi confermata positivamente dall’indagine annuale dell’Osservatorio ABI
sulla customer satisfaction, presso le diverse categorie di stakeholder (clienti, controparti, azionisti, investitori,
autorità di vigilanza) considerati ai fini del rischio di reputazione.
Per la descrizione dell’assetto organizzativo e delle procedure operative poste a presidio delle diverse aree di
rischio e delle metodologie utilizzate per la misurazione e la prevenzione dei rischi medesimi si fa rinvio alla
parte E della Nota Integrativa – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
Per la descrizione del complessivo assetto del Sistema dei Controlli Interni si rinvia alla Relazione sul governo
societario e gli assetti proprietari redatta ai sensi degli artt. 124 bis del TUF e 89 bis del Regolamento Consob
11971/1999 (Regolamento Emittenti), altresì disponibile sul sito internet della società all’indirizzo http://
www.creval.it/investorRelations/index.html.
Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e
sulle incertezze nell’utilizzo di stime
Si fa riferimento al Documento Banca d’Italia, Consob e Isvap n. 2 del 6 febbraio scorso, nel quale le Autorità di vigilanza, tenuto conto della contingente situazione economica e dei mercati, hanno sottolineato la necessità di fornire nelle
relazioni finanziarie un novero di informazioni adeguato per una migliore comprensione della situazione economica,
patrimoniale e finanziaria dell’impresa e delle prospettive aziendali, con particolare riferimento alla continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività e alle incertezze nell’utilizzo di stime.
48
Al riguardo, il Consiglio di Amministrazione conferma di avere la ragionevole aspettativa che la società continuerà la propria esistenza operativa in un futuro prevedibile e che, di conseguenza, il bilancio dell’esercizio
2008 è stato predisposto in tale prospettiva di continuità. Il Consiglio di Amministrazione attesta altresì di
non avere rilevato nella struttura patrimoniale e finanziaria e nell’andamento operativo sintomi che possano
indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.
Per l’informativa relativa ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività e alle incertezze nell’utilizzo di stime si fa rinvio alle informazioni fornite nella presente relazione e/o nell’ambito della
Nota Integrativa, nel contesto della trattazione degli specifici argomenti.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
i rapporti con le società del gruppo e le altri parti correlate
Le relazioni del Credito Artigiano con le altre società del Gruppo bancario Credito Valtellinese sono instaurate nell’ambito di un consolidato modello organizzativo ad “impresa-rete” – come ampiamente illustrato
nella presente Relazione – in base al quale ciascuna componente è focalizzata in via esclusiva sulla realizzazione del proprio core-business, in un’ottica industriale che consenta una gestione efficace ed efficiente delle
complessive risorse del Gruppo.
Sulla scorta di tale impostazione, il complesso dei rapporti posti in essere con le società appartenenti al
Gruppo attengono prevalentemente ai rapporti di corrispondenza per servizi resi, di deposito e di finanziamento nell’ambito dell’ordinaria operatività interbancaria per quanto concerne le società bancarie. Gli altri
rapporti contrattuali posti in essere con le società di finanza specializzata e le società strumentali del Gruppo
riguardano la prestazione di servizi di assistenza e consulenza e l’erogazione di servizi specialistici a supporto
dell’operatività corrente.
Gli effetti economici dei predetti rapporti sono regolati sulla base di primarie condizioni di mercato per
quanto concerne i rapporti interbancari e sulla base degli specifici accordi contrattuali che, con il precipuo
obiettivo di ottimizzare le sinergie e le economie di scala e di scopo a livello di Gruppo, fanno riferimento a
parametri oggettivi e costanti nel tempo improntati a criteri di trasparenza ed equità sostanziale. Anche durante lo scorso esercizio, la quantificazione dei corrispettivi previsti a fronte dei servizi erogati è stata definita
e formalizzata secondo i consueti, collaudati parametri, che tengono conto dell’effettivo utilizzo da parte di
ciascuna società utente.
La gestione di tali rapporti avviene secondo principi di comportamento e norme procedurali integrati in uno
specifico regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione denominato “Principi di comportamento
in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali e/o atipiche” che riassume organicamente
in un chiaro e condiviso quadro di riferimento le disposizioni che a diverso titolo presiedono la gestione dei
predetti rapporti, formalizzando e definendo i criteri per l’identificazione della relativa operatività e le connesse modalità di svolgimento del processo decisionale.
Il documento, secondo quanto altresì disposto dall’art. 2391 bis cod. civ., definisce, talvolta integrandoli, gli
schemi operativi e le norme aziendali già vigenti con l’obiettivo di assicurare la trasparenza e la correttezza
sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate.
In base a tali norme le operazioni di maggior rilievo economico patrimoniale e finanziario con parti correlate
sono riservate alla esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione e sono contestualmente stabilite le
modalità di reporting sulle operazioni eventualmente poste in essere dagli organi delegati della Banca.
Al Consiglio di Amministrazione attengono in via esclusiva la definizione dei rapporti contrattuali infragruppo, l’approvazione e l’eventuale modifica delle relative condizioni economiche. Ancora, il complessivo
assetto dei rapporti infragruppo costituisce oggetto di esame annuale da parte dello stesso Consiglio di Amministrazione con l’obiettivo di verificare la coerenza dei criteri che presiedono alla relativa gestione – aspetti
contrattuali, modalità di formazione e di revisione dei corrispettivi - in relazione all’evoluzione del contesto
operativo.
I rapporti con le altre parti correlate rientrano nell’operatività ordinaria della banca e sono regolati alle normali condizioni di mercato ovvero allineati alle condizioni più favorevoli applicate al Personale.
Le informazioni di dettaglio relative ai rapporti infragruppo e con parti correlate, comprese le informazioni
sull’incidenza delle operazioni o delle posizioni in essere con dette controparti sulla situazione patrimoniale
e finanziaria e sul risultato economico, accompagnate dalle tabelle riepilogative di tali effetti, sono contenute
nella Parte H della Nota Integrativa.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
49
Rientra tra le operazioni straordinarie infragruppo la cessione della filiale di Novara al Credito Piemontese
perfezionata nell’ultimo trimestre dell’esercizio. L’operazione è correlata all’avvio a piena operatività del
Credito Piemontese con l’acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo, coerentemente con le strategie del
Gruppo Credito Valtellinese in ordine al presidio degli specifici ambiti operativi da parte delle banche territoriali.
Il prezzo di cessione della Filiale di Novara è stato determinato dai Consigli di Amministrazione di entrambe
le banche sulla base della consistenza della raccolta diretta e indiretta al 1° novembre 2008, data di efficacia
dell’operazione, in 670 mila euro.
Secondo quanto previsto dal predetto regolamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo,
inusuali e/o atipiche, a supporto di dette valutazioni è stata richiesta una fairness opinion ad un advisor indipendente – prof. Salvatore Vicari di Valdani, Vicari e Associati – che ha espresso un parere di congruità sul
corrispettivo determinato in linea con i valori di mercato relativi ad altre transazioni comparabili.
Nessuna operazione atipica o inusuale, anche con società del Gruppo e con parti correlate, è stata effettuata
nel corso dell’esercizio.
50
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
principali aspetti dell’attività commerciale
Le evoluzioni significative del quadro normativo di riferimento
Nel corso dell’esercizio il quadro normativo che regola l’attività di retail banking ha subito alcune importanti
modifiche, che hanno riguardato in particolare il settore dei mutui ai privati, con l’introduzione delle disposizioni recate dalla convenzione, in materia di rinegoziazione dei mutui, sottoscritta dall’ABI e dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze, a cui il Credito Artigiano, unitamente alle altre banche del Gruppo Creval,
ha da subito aderito.
Successivamente, con Legge 28 gennaio 2009 n. 2, è stato convertito il Decreto Legge n. 185 del 29 novembre
2008 (c.d. “decreto anticrisi”), recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione, imprese
e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale. Il provvedimento introduce elementi di
grande novità riguardanti i mutui ipotecari a clientela privata e la commissione di massimo scoperto.
In sintesi, gli aspetti di maggiore rilevanza sono i seguenti:
--applicazione per tutto il 2009 di un tasso massimo pari al maggiore tra il 4% e il tasso contrattualmente
previsto alla sottoscrizione del contratto per i mutui a tasso variabile sottoscritti da persone fisiche fino al
31 ottobre 2008 per l’acquisto, costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale;
--la differenza tra gli importi delle rate calcolati secondo tale criterio e quelli del piano d’ammortamento del
mutuo è assunta a carico dello Stato, con modalità che verranno determinate dall’Agenzia delle Entrate.
--dal 1° gennaio 2009, le banche che offrono mutui ipotecari alla clientela privata per l’acquisto dell’abitazione principale devono assicurare la possibilità di indicizzare i contratti a tasso variabile al tasso BCE con
le stesse modalità applicate agli altri finanziamenti a tasso variabile.
Il decreto ha inoltre posto limiti alla possibilità di applicazione della commissione di massimo scoperto alle
posizioni con fidi accordati. La commissione si potrà applicare soltanto in caso di utilizzo del fido per almeno
30 giorni consecutivi all’interno di ogni trimestre di riferimento. Inoltre, la commissione di massimo scoperto
rientrerà totalmente nel calcolo del tasso usura, al contrario della situazione attuale in cui tale commissione
rientra soltanto in misura residuale. Viene inoltre precisato che sono nulle le clausole che prevedano una
remunerazione per la banca per la messa a disposizione dei fondi indipendente dall’effettivo utilizzo della
somma o indipendente dall’effettiva durata dell’utilizzo, salvo che il corrispettivo del servizio di messa a
disposizione delle somme sia predeterminato, con patto scritto non rinnovabile tacitamente, in misura onnicomprensiva e proporzionale all’importo e alla durata dell’affidamento richiesto dal cliente e sia specificatamente evidenziato e rendicontato al cliente con cadenza massima annuale con l’indicazione dell’effettivo
utilizzo, fatta salva comunque la facoltà di recesso del cliente in ogni momento.
A tale riguardo il Gruppo Credito Valtellinese ha prontamente avviato le analisi organizzative preordinate ad
un pieno adeguamento alle citate disposizioni, entro i termini previsti dalla normativa
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
51
APPROFONDIMENTO
CONVENZIONE ABI-MEF
L’art. 3 del Decreto Legge n. 93/2008 (in vigore dal 29 maggio 2008), convertito, con modificazioni, nella Legge n.
126/2008 (in vigore dal 27 luglio 2008), in materia di rinegoziazione dei mutui ha stabilito che l’ABI e il Ministero
dell’Economia e delle Finanze provvedessero a stipulare una convenzione per la rinegoziazione dei mutui tra la banca,
aderente alla convenzione, e i clienti.
La convenzione riguarda i mutui a tasso variabile finalizzati all’acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa
stipulati fino al 28 maggio 2008.
Essa tiene conto dei seguenti elementi:
- l’assicurazione della riduzione dell’importo delle rate del mutuo a cominciare da quelle che andranno a scadere il
1° gennaio 2009. La nuova rata sarà fissa, calcolata applicando all’importo originario del mutuo il tasso di interesse
contrattuale medio del 2006;
- la differenza tra l’importo della rata dovuta secondo il piano di ammortamento originario e quello risultante dall’atto
di rinegoziazione è addebitata su di un conto di finanziamento accessorio regolato a un tasso fisso;
- nel caso in cui, per effetto delle variazioni dei tassi, la rata “originaria” torni a un livello inferiore rispetto a quella
“ricalcolata”, la differenza diminuirà il saldo del conto di finanziamento accessorio e, qualora tale saldo torni a zero, il
mutuo tornerà a rata variabile come in origine;
- alla scadenza del mutuo il cliente rimborserà il saldo del conto accessorio (se positivo) tramite rate aggiuntive, sempre
pari all’importo “ricalcolato”.
L’evoluzione del Progetto MiFiD
Nel corso dell’esercizio è proseguito a livello di Gruppo il processo di adeguamento alla disciplina MiFID
(Markets in Financial Instruments Directive) in vigore in Italia dal 1° novembre 2007. La Direttiva, come noto, ha
l’obiettivo di creare regole uniformi per i mercati e gli operatori finanziari dei Paesi dell’Unione Europea,
al fine di:
--tutelare gli investitori;
--rafforzare l’integrità, l’efficienza e la trasparenza dei mercati;
--introdurre requisiti generali di organizzazione e di controllo per gli intermediari.
Alle disposizioni di recepimento della disciplina comunitaria, emanate lo scorso anno dai regulator nazionali,
hanno fatto quindi seguito nel corso del 2008 numerosi interventi riconducibili al c.d. “terzo livello attuativo
MiFID”. Sono stati, infatti, forniti dalle Autorità di Vigilanza i primi orientamenti interpretativi, finalizzati a
chiarire l’applicazione concreta della normativa e ad assicurare l’attuazione uniforme della stessa, anche alla
luce delle indicazioni delle Istituzioni Comunitarie. Gli ambiti di applicazione delle misure di “livello 3” e
delle regole di condotta rese disponibili in corso d’anno sono stati:
--la “ricerca in materia di investimenti”, con focus sul rapporto tra gestore e negoziatore;
--la “best execution”, con particolare riferimento all’esecuzione di ordini aventi ad oggetto titoli privi di una
pluralità di sedi di esecuzione, quali obbligazioni bancarie e derivati OTC;
--i “prodotti finanziari illiquidi”, con riguardo ad operazioni di investimento aventi ad oggetto tali prodotti,
anche in relazione alla loro complessità.
52
Il nuovo dettato normativo e regolamentare – che ha imposto agli operatori importanti sforzi organizzativi e
tecnologici, oltreché commerciali – ha modificato radicalmente le modalità di svolgimento dei servizi e delle
attività di investimento da parte degli intermediari, che per tutto l’esercizio sono stati impegnati nell’attuazione e nel completamento degli interventi di adeguamento richiesti dalla MiFID.
In questo contesto, tutte le banche del Gruppo sono state chiamate a ripensare le proprie strategie in termini
di servizi finanziari erogati alla clientela e ad identificare il modello organizzativo per la prestazione di tali servizi che fosse più coerente con l’obiettivo di assicurare effettivo contenuto alla regola generale di condotta di
“servire al meglio l’interesse del cliente” (art. 21, comma 1, lett. a) del D.Lgs. n. 58/98), oltre che più idoneo
per garantire correttezza e trasparenza dei processi di pricing degli strumenti finanziari.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Nell’ambito del Progetto MiFID di Gruppo, anche per il 2008, sono quindi proseguite le attività di analisi, definizione e sviluppo attuative della Direttiva, anche in considerazione degli orientamenti di tempo in tempo
espressi dall’Autorità di Vigilanza.
Di particolare rilievo è stato l’impegno richiesto alle reti commerciali per il completamento, entro il termine
del periodo transitorio del 30 giugno 2008, delle attività di:
--consegna alla clientela della prevista documentazione relativa alla classificazione, alle informazioni generali su strumenti/prodotti finanziari offerti e sui relativi rischi, alla strategia di trasmissione ed esecuzione
ordini, oltre che alle politiche adottate in tema di conflitti di interesse ed inducement;
--formalizzazione della nuova documentazione contrattuale predisposta in relazione ai servizi di investimento offerti;
--profilatura della clientela per le valutazioni di appropriatezza ed adeguatezza richieste dalla nuova normativa in relazione ai diversi servizi ed attività di investimento in strumenti/prodotti finanziari.
Per quanto attiene la strategia di trasmissione ed esecuzione ordini adottata dal Gruppo, si ricorda, inoltre,
che il Gruppo Credito Valtellinese presta il servizio di negoziazione per conto proprio unicamente con riferimento alle obbligazioni (c.d. “branded”), non ammesse alla negoziazione in mercati regolamentati o in
sistemi multilaterali di negoziazione, e il servizio di ricezione e trasmissione ordini con riferimento agli altri
strumenti finanziari.
Nel corso dell’esercizio, nell’ambito del previsto monitoraggio e della revisione annuale della strategia prescelta, è stata inoltre implementata un’ulteriore fase di sviluppo della policy di trasmissione ordini del Gruppo,
che si concluderà con l’attivazione di un nuovo intermediario esecutore, Banca Akros S.p.A., per gli strumenti obbligazionari (l’attivazione del collegamento avverrà nei primi mesi del 2009). Detto nuovo intermediario
si aggiunge a quello già operativo, Centrosim S.p.A., al quale continueranno ad essere trasmessi gli ordini
relativi agli strumenti azionari e derivati. L’implementazione della policy consentirà di accrescere la qualità
e l’efficienza dei servizi forniti.
Come evidenziato, la Direttiva ha introdotto nuovi obblighi anche in tema di conflitto di interessi (previsione dell’obbligo di adottare ogni misura ragionevole per individuare i conflitti di interesse; disposizioni
organizzative ed amministrative per evitare che i conflitti di interesse individuati incidano negativamente
sull’interesse dei clienti) e di incentivi in relazione alla prestazione di servizi di investimento. Con riferimento
a questi temi, le competenti funzioni di Gruppo sono state impegnate nelle attività di predisposizione della
documentazione afferente le scelte di gestione, segnalazione e controllo effettuate dal Gruppo e nella pianificazione ed attuazione dei relativi interventi.
Importanti approfondimenti e sviluppi sono stati svolti anche in relazione al nuovo servizio di consulenza in
materia di investimenti. Nel corso dell’esercizio sono state poste in essere le attività necessarie per la progettazione e lo sviluppo del processo per l’erogazione della consulenza in materia di investimenti in associazione
ai servizi di collocamento, negoziazione per conto proprio e ricezione e trasmissione di ordini.
La Terza Direttiva Comunitaria Antiriciclaggio
Il 29 dicembre 2007 è entrato in vigore il D.Lgs. 231/2007, che dà attuazione alla direttiva 2005/60/CE
concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività
criminose e di finanziamento del terrorismo, nonché alla direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione.
Le novità operative introdotte dalla normativa sono state adeguatamente recepito nella normativa aziendale
con l’adeguamento del “Testo Unico Antiriciclaggio” e sono state inoltre tempestivamente avviate tutte le attività finalizzate al pieno adeguamento dei processi aziendali ai contenuti delle nuove disposizioni di legge.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
53
L’offerta commerciale
L’azione commerciale ha potuto far leva durante l’esercizio in esame su importanti innovazioni di prodotto
che hanno contribuito ad un ulteriore arricchimento dell’offerta commerciale e hanno consentito di mantenere su livelli elevati il livello di soddisfazione della clientela.
La bontà delle scelte intraprese è stata confermata anche attraverso il conseguimento di importanti riconoscimenti, quali Il Cerchio d’Oro, che ha premiato le capacità del Gruppo di saper ascoltare ed interpretare le
esigenze della clientela e tradurli in servizi innovativi, nonché l’Innnovation Award 2008, promosso da Milano
Finanza ed attribuito a Tellcard, carta di debito multifunzionale utilizzata peri piccoli importi.
APPROFONDIMENTO
PREMIO CERCHIO D’ORO
La Giuria del Premio Cerchio d’Oro dell’Innovazione Finanziaria, organizzato da Azienda Banca e da Aifin, ha giudicato i progetti:
• CREVAL INSIEME E IL MARKETING SOCIALE meritevole del primo posto nella categoria Marketing;
• PROCEDURA IDEA meritevole del primo posto nella categoria Organizzazione and Operations.
Il Premio “Cerchio d’Oro dell’Innovazione Finanziaria” è indirizzato a quelle realtà che, all’interno del mondo bancario, assicurativo e finanziario, credono nell’innovazione come in una leva potente per la crescita, lo sviluppo e il
benessere delle aziende nelle quali operano.
TELLCARD
Il Credito Valtellinese, in collaborazione con Visa Europe e Key Client Cards & Solutions ha avviato il primo progetto
Visa in Europa diretto a consumatori ed esercenti del prodotto di debito Europeo V PAY unito alla tecnologia Contactless. Grazie a questa partnership, è nata una nuova e innovativa carta: TELLCARD.
Un’unica carta, per pagare i piccoli importi che ha anche le funzioni di prelievo e di pagamento europei.
La tecnologia di pagamento Contactless è stata sviluppata da Visa per consentire ai titolari della carta di effettuare spese
di importo fino ai 15 Euro, semplicemente avvicinandola agli appositi terminali POS, senza la tradizionale lettura e la
digitazione del codice PIN.
Per quanto concerne i prodotti di finanziamento si segnala la predisposizione nell’esercizio di una linea di
credito agrario, denominata Creval Natura Viva, tesa a sostenere tutte le esigenze di finanziamento delle
aziende operanti nel settore agricolo.
Sempre con attenzione rivolta alle imprese e ai temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato introdotto
un nuovo prodotto denominato Creval Lavoro Sicuro, mutuo chirografario destinato alle imprese che effettuano investimenti finalizzati all’adeguamento alle normative in materia di sicurezza e igiene del lavoro
e più in generale in tutte le iniziative preordinate al miglioramento della sicurezza sul luogo di lavoro per i
dipendenti e i collaboratori.
Infine, nel corso dell’anno è stato stipulato un nuovo accordo con la Banca Europea degli Investimenti per
la concessione di finanziamenti a medio lungo termine a valere sui fondi messi a disposizione da tale organismo. L’obiettivo principale dell’accordo è il finanziamento di iniziative, in particolare promosse da piccole
e medie imprese, nei settori industria, agricoltura, turismo e servizi e di iniziative nel campo dell’energia,
dell’ambiente, della ricerca, dello sviluppo e del capitale umano.
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2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
APPROFONDIMENTO
LINEA CREVAL NATURA VIVA
Il lancio della nuova gamma si pone l’obiettivo di rispondere in modo completo alle esigenze del settore agricolo e di
fornire un importante strumento di fidelizzazione e di acquisizione di nuova clientela, con particolare riferimento agli
imprenditori agricoli e alle piccole imprese localizzate nelle zone a più spiccata vocazione agraria in cui il Gruppo è
presente.
La linea è composta dai seguenti prodotti:
• Multifido Verde: erogabile per importi fino a 50.000 €, a tasso fisso o variabile con rate mensili e durate fino a 7
anni;
• Mutuo Agrario Chirografario: a tasso fisso o variabile con rate mensili, trimestrali o semestrali e durate fino a 7 anni
(compreso un preammortamento massimo di 24 mesi);
• Mutuo Agrario Ipotecario: a tasso fisso o variabile con rate mensili, trimestrali o semestrali e durate fino a 20 anni
(compreso preammortamento massimo di 36 mesi);
• Mutuo Grandi Orizzonti: prevede l’erogazione del capitale a stato avanzamento lavori, tasso variabile, rate trimestrali
o semestrali e durate fino a 20 anni (compreso preammortamento massimo di 36 mesi);
• Mutuo Campo Libero “10”: prevede una durata di 10 anni in cui il cliente corrisponde solo interessi e può decidere
liberamente quando rimborsare la quota capitale oppure se rimandare la restituzione in unica soluzione alla scadenza. Tasso variabile, rate mensili o trimestrali e possibilità di rinnovo per ulteriori 10 anni;
• Mutuo Campo Libero “20”: si differenzia dal precedente per la durata, prevista in 20 anni, e per la possibilità di rinnovo per altri 20.
L’ offerta di risparmio gestito è stata rivisitata attraverso l’introduzione di sei nuove linee di gestione patrimoniale in OICR (4 azionarie e 2 bilanciate), una linea azionaria in strumenti diretti e, soprattutto, attraverso
l’accordo di distribuzione in esclusiva per l’Italia di 9 comparti di Aperta SICAV, società a capitale variabile di
diritto lussemburghese promossa da Bancaperta, che precedentemente offriva i propri servizi esclusivamente
a clienti istituzionali.
I nuovi comparti, che completano l’attuale offerta, oltre che da Aperta SGR, saranno gestiti da tre diversi
gestori (EURIZON Capital SA, HSBC Global Asset Management e PIONEER Investments) di elevato standing
internazionale, selezionati in base alla loro specializzazione al fine di garantire al cliente la massima professionalità nella gestione dei propri risparmi. L’ampliamento dell’offerta di OICR rafforza la politica multimanager
del Gruppo, che offre ai propri clienti un ventaglio completo di comparti in una logica di “open architecture”
nella fornitura dei servizi finanziari. In questa logica, negli ultimi mesi dell’anno la gamma di OICR offerti
dalle banche del Gruppo è stata ampliata grazie all’accordo di distribuzione siglato con Eurizon Capital per
la distribuzione di circa 120 fondi comuni di investimento sia di diritto italiano che lussemburghese.
Per quanto concerne i conti correnti e depositi, sono stati realizzati due nuovi prodotti: Creval time deposit che riserva ai clienti sottoscrittori, privati e imprese, che dispongono di una somma per una durata temporale
definita, rendimenti adeguati con un profilo di investimento semplice e privo di rischio - e Creval per la mia
famiglia, composta da un articolato pacchetto di prodotti e servizi collegati ad un conto corrente pensato per
soddisfare i bisogni della parentela dei dipendenti e dei pensionati del Gruppo Creval.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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qualità e responsabilità sociale
La Politica della qualità e delle certificazioni
Nel corso dell’anno sono state confermate tutte le attestazioni per i servizi erogati dalle banche e società del
Gruppo già certificate con riferimento alle norme ISO. I valutatori di CISQCERT hanno operato presso le
strutture centrali e su un campione di dipendenze dislocate sul territorio, evidenziando il permanere delle
condizioni che hanno consentito le certificazioni.
In particolare:
--sono state confermate le certificazioni ISO 9001 per i processi del credito, trasferimenti, finanza, servizi
di tesoreria e cassa per enti pubblici e privati riferiti alle banche territoriali, per i processi di gestione dei
flussi finanziari ed erogazione dei servizi di gestione del risparmio ed erogazione dei servizi bancari via
internet con riferimento a Bancaperta, per i processi di progettazione, manutenzione e gestione del sistema
informativo per Bankadati, per i processi di progettazione, coordinamento della realizzazione e gestione
degli immobili per Stelline, per i processi di gestione della fiscalità locale per Creset;
--sono state confermate le 9 certificazioni PattiChiari gia attive per le banche territoriali e le 5 iniziative già
attive per Bancaperta;
--è stata confermata la certificazione di e-commerce QWEB per Bancaperta.
L’organismo di certificazione ha altresì confermato il “Certificato Corporate UNI EN ISO 9001:2000 per il
Gruppo Credito Valtellinese” esempio ancora unico in Italia di riconoscimento e valorizzazione della coesione e la compattezza del Gruppo nel suo insieme, nella gestione del sistema qualità e degli specifici processi
certificati.
Inoltre, il Comitato Direttivo del Consorzio PattiChiari ha deliberato di attribuire a: Credito Valtellinese, Credito Artigiano, Credito Siciliano, BAI e Bancaperta il diritto d’uso del marchio di certificazione per l’iniziativa
Cambio Conto, che attesta la volontà del Gruppo di perseguire nei rapporti con la propria clientela obiettivi
di semplicità e trasparenza.
I PattiChiari
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Il Consorzio ha assunto nel 2008 un nuovo ruolo definito come “veicolo di settore” per la produzione, la
gestione e la diffusione esterna di strumenti di semplicità, chiarezza, comparabilità e mobilità della clientela
nonché di programmi di educazione finanziaria della collettività. L’industria bancaria italiana ha infatti deciso di imprimere un’accelerazione alla strategia di crescita della competitività del mercato retail assumendo un
impegno diretto sulle due variabili che incidono sul capitale di reputazione sociale dell’industria: la qualità
dei meccanismi di informazione - interazione tra banche e clientela, lo sviluppo dell’educazione finanziaria
della collettività. L’impegno si è concretizzato in un piano predisposto dall’ABI e consistente in 30 “Impegni
per la Qualità” volti a migliorare i rapporti con i clienti, destinati ad esser adottati in maniera generalizzata
da tutto il settore, in quanto ritenuti strumenti essenziali per raggiungere l’obiettivo di un mercato bancario
pienamente efficiente e competitivo.
Le suddette 30 iniziative sono relative a quattro aree:
1 mobilità della clientela;
2 semplicità e chiarezza informativa;
3 assistenza alla clientela;
4 sicurezza.
Il Gruppo ha aderito alle iniziative proposte ed ha predisposto un piano operativo per l’adesione ai nuovi
“impegni per la qualità” secondo la tempistica definita da PattiChiari.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
L’operatività nel settore degli armamenti
In coerenza con i valori e i principi enunciati nel codice comportamentale, nel 2008 è stata approvata una
specifica policy che vieta il finanziamento di progetti espressamente dedicati o rivolti alla produzione e al
commercio di armi e sistemi d’arma. Conseguentemente, sono stati effettuati gli interventi di natura organizzativa e procedurale finalizzati a dare concretezza all’orientamento assunto nell’ambito dell’operatività
delle filiali del Gruppo.
La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
L’esigenza fortemente avvertita di concorrere alla promozione delle aree geografiche servite in una linea
di coerenza con i principi della responsabilità sociale d’impresa trova importante espressione nella Fondazione Gruppo Credito Valtellinese. L’impegno - alimentato dai contributi erogati dalle banche del Gruppo
- si indirizza al compimento di numerosi e qualificati interventi nel campo delle attività sociali e benefiche,
dell’orientamento professionale e della formazione, della cultura e dell’arte.
La Fondazione è stata costituita nel marzo 1998, nello stesso anno ha ottenuto il riconoscimento della Regione Lombardia e nel gennaio 2002 si è trasformata in Fondazione a operatività nazionale, assumendo al
contempo la denominazione di Fondazione Gruppo Credito Valtellinese.
Il 2008 è stato l’anno del centenario della Capogruppo Credito Valtellinese e del decennale della Fondazione
ed è stato caratterizzato dall’impegno nella realizzazione delle iniziative celebrative, che si sono affiancate alle
normali attività e funzioni presidiate dalla Fondazione.
le risorse umane
Le politiche di gestione del personale
Nell’attuale scenario risulta determinante, per il mantenimento della competitività della Banca nel mercato
di riferimento, la capacità di attrarre e trattenere personale di eccellenza.
Le politiche gestionali del personale del Gruppo Credito Valtellinese, definiscono quali priorità nell’area
della gestione del personale i seguenti aspetti:
--miglioramento della qualità dei nuovi inserimenti
--capacità di integrazione delle risorse provenienti da altre realtà
--mantenimento al di sotto della media di sistema del tasso di turn over
--connotazione sempre più chiara dei percorsi di carriera e di sviluppo professionale
--adeguamento dell’operatività delle filiali alle nuove tendenze del business bancario
--adozione di istituti atti a garantire maggiore flessibilità del personale sul territorio.
In ordine a tali obiettivi, nel 2008 sono state ulteriormente perfezionati i sistemi di gestione e sviluppo del
personale.
L’evoluzione quantitativa delle risorse
Al 31 dicembre 2008, la Banca annovera a libro matricola 1.152 collaboratori. Di questi, 42 sono distaccati
presso altre società del Gruppo e per converso 7 collaboratori provengono da altre società del Gruppo.
Le risorse effettivamente in servizio presso le strutture aziendali assommano pertanto a 1.117 unità.
Nel corso dell’anno sono stati inseriti nell’organico aziendale 230 nuovi collaboratori, in prevalenza destinati
alla rete territoriale, mentre 84 hanno concluso il rapporto di lavoro.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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Il complesso delle risorse umane a libro matricola della Banca è costituito da:
--11 dirigenti;
--391 collaboratori appartenenti all’area dei quadri direttivi;
--739 collaboratori appartenenti alla 3^ area professionale;
--11 collaboratori appartenenti alla 2^ area professionale.
RIPARTIZIONE RISORSE PER
TIPOLOGIA DI CONTRATTO
64,1%
3a AREA PROFESSIONALE
1,0%
2a AREA PROFESSIONALE
1,0%
DIRIGENTI
33,9%
QUADRI DIRETTIVI
Relativamente alle forme contrattuali, 1.011 risorse – circa il 87,7% – sono assunte a tempo indeterminato;
119 sono i collaboratori con contratto a tempo determinato e rappresentano il 10,33 % del totale; 22 persone, pari al 1,9% del numero complessivo, sono assunte con contratto di inserimento. I contratti part-time
interessano 91 dipendenti, il 7,9 % dei collaboratori in organico.
La percentuale di lavoratrici è pari al 36,8 % del totale.
L’età media si rappresenta in 39 anni, mentre l’anzianità di servizio media è pari a 10 anni.
RIPARTIZIONE RISORSE PER
TITOLO DI STUDIO
51%
DIPLOMA SCUOLA MEDIA
SUPERIORE
58
5%
DIPLOMA SCUOLA
MEDIA INFERIORE
44%
LAUREA
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Il 44% circa del personale è laureato, il 51% circa è in possesso di un diploma di scuola media superiore.
Nel corso dell’anno 2008, l’indice di crescita professionale – corrispondente agli avanzamenti di carriera sul
numero medio dei dipendenti – è del 8,6 %, mentre l’indice di mobilità – che esprime i cambiamenti di ruolo
rispetto al numero medio dei dipendenti – è pari al 11,98%.
59
La Formazione
Particolare attenzione è costantemente posta all’attività di formazione delle risorse umane, anche attraverso
l’utilizzo delle più evolute tecnologie per la formazione a distanza.
I fabbisogni formativi, in termini quantitativi e qualitativi, sono individuati con riguardo alla valutazione delle
prestazioni, al monitoraggio delle conoscenze, ai piani di sviluppo individuali.
La formazione destinata nel 2008 ai collaboratori del Credito Artigiano ha impegnato 2.606 giornate in aula
tradizionale, di cui 53 presso società esterne e 2.553 presso le strutture didattiche del Gruppo, 11.606 ore
(circa 1.547 giornate) in autoapprendimento.
Le iniziative proposte sono state indirizzate a sostenere un rapido e corretto inserimento dei neo-assunti e
una preparazione tecnico-professionale adeguata, oltre che a favorire l’aggiornamento sui prodotti e servizi
offerti alla clientela, l’approfondimento di competenze specifiche, l’utilizzo appropriato delle procedure a
supporto dell’operatività, il rispetto della normativa interna ed esterna.
Ampio spazio è stato riservato alla formazione e all’aggiornamento del personale in materia di normativa
Antiriciclaggio, tenuto altresì conto delle importanti innovazioni introdotte con il recepimento della Terza
Direttiva Comunitaria Antiriciclaggio.
I risultati dell’attività di addestramento e formazione in materia di normativa Antiriciclaggio costituiscono
altresì oggetto di specifica valutazione annuale da parte del Consiglio di Amministrazione.
In riferimento al Progetto Patti Chiari promosso da ABI e per il quale il Credito Artigiano ha acquisito negli
anni la certificazione PattiChiari di nove protocolli, si prosegue con l’aggiornamento in materia, tramite corsi
in aula e in autoapprendimento.
Relativamente alla normativa ISVAP (Regolamento ISVAP n. 5 del 16/10/2006) si è provveduto alla relativa
attività di formazione e successivi aggiornamenti in materia assicurativa.
In particolare, nell’anno 2008, sono state dedicate 1.865 giornate alla formazione in materia ISVAP, di cui
784 in aula.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
altre informazioni
Il Documento programmatico per la sicurezza ex D.Lgs. n. 196/2003 - Codice in tema di trattamento dei dati
personali
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato entro i termini previsti dalla specifica normativa la versione
aggiornata per il 2009 del Documento programmatico sulla sicurezza di cui al Disciplinare tecnico in materia
di misure minime di sicurezza del D.Lgs. 196/2003, contenente le informazioni sui dati personali trattati, sulla
distribuzione delle responsabilità nell’ambito delle strutture preposte al trattamento, sull’analisi dei rischi che
incombono sui dati, sulle misure da adottare per garantire l’integrità dei dati in seguito a distruzione o danneggiamento degli stessi e sulla previsione di interventi formativi a favore degli incaricati del trattamento.
L’attività di ricerca e sviluppo
Per le informazioni relative all’attività di ricerca e sviluppo svolta dalla Banca si rinvia ad altre parti della presente Relazione e della Nota Integrativa. In particolare, al paragrafo Lineamenti dell’attività commerciale
per quanto attiene la predisposizione di nuovi prodotti e servizi destinati alla clientela e all’adeguamento
delle procedure interne alle modifiche del contesto normativo di riferimento, nonché alla parte E della Nota
Integrativa per quanto attiene le attività di ricerca finalizzata alla realizzazione dei sistemi misurazione dei
rischi, in particolare per i modelli di rating per l’analisi delle posizioni creditizie.
Le azioni proprie
Il Credito Artigiano non possiede, direttamente, indirettamente né per il tramite di società fiduciarie o per
interposta persona, azioni proprie o azioni della società controllante. Nel corso dell’esercizio non sono state
effettuate negoziazioni sulle azioni predette.
Le partecipazioni azionarie degli esponenti aziendali
Il prospetto riportante le partecipazioni azionarie direttamente o indirettamente detenute dai componenti
il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e la Direzione Generale, secondo quanto prescritto
dall’art 79 della delibera Consob n. 11971/1999 (Regolamento Emittenti) è riportato nella Parte H della
Nota Integrativa – Operazioni con parti correlate.
Informazioni sugli assetti proprietari
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Per le informazioni sull’assetto proprietario del Credito Artigiano, previste dall’art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), si rinvia alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari redatta ai sensi
degli artt. 124 bis del TUF e 89 bis del Regolamento Consob 11971/1999 (Regolamento Emittenti), altresì
disponibile sul sito internet della società all’indirizzo http://www.creval.it/investorRelations/index.html.
Attestazione sulla sussistenza delle condizioni di cui all’art. 37 del Regolamento Consob n. 16191/1997
Con riferimento alle disposizioni di cui all’art. 37 del Regolamento Consob 16191/1997 (Regolamento Mercati) il Consiglio di Amministrazione attesta che relativamente al Credito Artigiano – società sottoposta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese S.c. ai sensi dell’art. 2497 del codice civile – non
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
ricorre alcuna delle condizioni di cui al comma 1 del predetto art. 37 del Regolamento Mercati, in presenza
delle quali le azioni di società controllate sottoposte all’attività di direzione e coordinamento di altra società
non possono essere quotate.
Il particolare il Consiglio di Amministrazione dà atto che:
--sono regolarmente adempiuti agli obblighi di pubblicità previsti dall’articolo 2497-bis del codice civile.
--La società ha autonoma capacità negoziale nei rapporti con la clientela e i fornitori in quanto – fermo
restando il ruolo di supporto assicurato dalle strutture di gruppo e l’applicazione di metodologie unitarie
nella gestione delle tematiche di comune interesse – il Credito Artigiano sviluppa all’interno delle aree
territoriali di operatività una politica commerciale frutto di autonome valutazioni di mercato e partecipa
alle dinamiche di gestione dei costi non finanziari di pertinenza (fissazione dei budget annuali e revisioni
infrannuali, approvazione contratti di servizi e canoni infragruppo, ecc) attraverso determinazioni adottate dai competenti organi e funzioni aziendali.
--La banca dispone di amministratori indipendenti in numero tale da garantire che il loro giudizio abbia
un peso significativo nell’assunzione delle decisioni consiliari.
--La società ha in essere con Bancaperta – società appartenente al Gruppo Credito Valtellinese – un rapporto di tesoreria accentrata, pienamente rispondente all’interesse sociale – come attestato dal Consiglio
di Amministrazione, da ultimo con delibera del 16 dicembre 2008, e verificato dal Collegio Sindacale –
tenuto conto che la gestione accentrata delle attività di tesoreria di gruppo consente di ottimizzare i flussi
finanziari ed il correlato aspetto economico, attraverso maggiore redditività e contestuale riduzione dei
costi operativi, e nel contempo limita i rischi delle attività di gestione della liquidità generata dalle banche
del Gruppo.
Nell’ambito della soluzione organizzativa adottata, come più ampiamente dettagliato in altra parte della
presente relazione, la salvaguardia dell’interesse sociale della Banca è attivamente assicurata con la costante
partecipazione dei membri della Direzione Generale alle riunioni periodiche del Comitato A.L.CO. e con
la presenza del Direttore Generale in qualità di Amministratore nel Consiglio di Amministrazione di Bancaperta stessa.
i fatti di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio
Dopo la chiusura dell’esercizio, non si è verificato alcun altro fatto di rilievo tale da incidere significativamente sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società né sulla rappresentazione della
medesima.
la prevedibile evoluzione della gestione
Il progressivo inasprimento della crisi dei mercati finanziari ha inevitabilmente condizionato l’economia
reale, innescando una fase recessiva. Gli ultimi dati riguardanti il PIL confermano un diffuso rallentamento
per le principali economie e non si prefigurano segnali di miglioramento, almeno per il corrente anno.
In tale contesto il Consiglio di Amministrazione, pur esprimendo cautela sull’andamento gestionale dei prossimi mesi, ritiene prefigurabile un ulteriore sviluppo degli aggregati patrimoniali ed una correlata evoluzione
degli indicatori reddituali attinenti l’attività di intermediazione creditizia, pur tenuto conto della riduzione
dei tassi di interesse sul mercato interbancario. Il deterioramento dello congiuntura economica e la perdurante volatilità dei mercati finanziari potrebbero non consentire il pieno raggiungimento degli obiettivi a suo
tempo previsti nel piano strategico 2007-2010.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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la proposta di destinazione dell’utile
Signori Azionisti,
sottoponiamo alla Vostra approvazione il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2008, costituito dallo
Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa, nonché i relativi allegati e la Relazione degli Amministratori.
In base alle disposizioni di cui all’art. 6 del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, la quota parte dell’utile di esercizio
corrispondente alle plusvalenze non realizzate iscritte nel Conto economico che derivano dalla valutazione
delle partecipazioni con il criterio del patrimonio netto non può essere distribuita e deve essere iscritta in una
riserva patrimoniale indisponibile. Ai sensi del medesimo disposto normativo, il vincolo di indisponibilità si
riduce negli esercizi successivi in misura corrispondente all’importo dei dividendi incassati.
La riserva indisponibile costituita nell’esercizio 2007 per euro 7.028.365,59 si riduce pertanto dell’importo
di euro 5.129.314,00 corrispondenti all’ammontare dei dividendi incassati nel corso del 2008, con la conseguente attribuzione:
--per euro 512.931,40 alla Riserva legale, in misura pari al 10%
--per euro 4.616.382,60 alla voce “Riserve” fra le riserve disponibili.
Sottoponiamo quindi alla Vostra approvazione la seguente destinazione dell’utile netto dell’esercizio 2008.
Utile netto dell’esercizio 2008
- Riserva indisponibile ex art. 6 comma 2 D.Lgs. 38/2005
- 10% di 40.464.244,04 alla Riserva legale
Utile disponibile
Avanzo utili esercizi precedenti
Riserva disponibile ex art. 6 comma 2 D.Lgs. 38/2005
Totale disponibile per la distribuzione
assegnazione di un dividendo unitario di 0,1530 euro per n. 284.791.360 azioni
alla beneficenza
da riportare a nuovo
48.536.351,16
- 8.072.107,12
- 4.046.424,40
36.417.819,64
25.084,41
8.260.087,50
44.702.991,55
43.573.078,08
1.100.000,00
29.913,47
Il Consiglio di Amministrazione esprime gratitudine alla Direzione Generale, ai Dirigenti e a tutti i Collaboratori della Banca per la professionalità, l’impegno e la dedizione costantemente dimostrati, nei rispettivi
ruoli e livelli di responsabilità.
Agli Amministratori, al management e a tutti i Collaboratori del Gruppo Credito Valtellinese e delle altre società del Gruppo, esprime il proprio apprezzamento per la costante e proficua collaborazione.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
62
Milano, 10 marzo 2009
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
63
Relazione sul governo
societario e gli assetti
proprietari
Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano
ai sensi degli artt.124 bis TUF, 89 bis Regolamento Emittenti Consob e dell’art. IA.2.6 delle Istruzioni
al Regolamento di Borsa
RELATIVA ALL’ESERCIZIO 2008
APPROVATA DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DEL 10 MARZO 2009
Sito web: http://www.creval.it/investorRelations/index.html
64
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
GLOSSARIO
Codice: il Codice di Autodisciplina delle società quotate approvato nel marzo del 2006 dal Comitato per la
Corporate Governance e promosso da Borsa Italiana S.p.A.
65
Cod. civ. / c.c.: il codice civile.
Consiglio: il Consiglio di amministrazione dell’Emittente.
Emittente: l’emittente azioni quotate cui si riferisce la Relazione.
Esercizio: l’esercizio sociale a cui si riferisce la Relazione.
Istruzioni al Regolamento di Borsa: le Istruzioni al Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa
Italiana S.p.A.
Regolamento di Borsa: il Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A.
Regolamento Emittenti Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 11971 del 1999
in materia di emittenti.
Regolamento Mercati Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 16191 del 2007
in materia di mercati.
Relazione: la relazione di corporate governance che le società sono tenute a redigere ai sensi degli artt. 124 bis
TUF, 89 bis Regolamento Emittenti Consob e dell’art. IA.2.6. delle Istruzioni al Regolamento di Borsa.
TUF: il Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 – Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
PREMESSA
La presente relazione è redatta in ottemperanza alle disposizioni del TUF – art. 124 bis – e delle relative
norme di attuazione del Regolamento Emittenti Consob, ai sensi delle quali gli emittenti quotati sui mercati
regolamentati sono tenuti a pubblicare annualmente informazioni sull’adesione a codici di comportamento
promossi da società di gestione dei mercati regolamentati o da associazioni di categoria, nonché informazioni
sugli assetti proprietari, ed è predisposta in conformità al “Format sperimentale per la relazione sul governo
societario”, pubblicato dalla Borsa Italiana S.p.A. nel 2008.
La relazione contiene altresì le informazioni previste da altre disposizioni, con particolare riguardo all’art.
144-decies del Regolamento Emittenti e all’art. 37 del Regolamento Mercati.
1. PROFILO DELL’EMITTENTE
Il Credito Artigiano, Società per azioni, con sede legale in Milano, è una banca iscritta all’Albo delle banche
al n. 4440, appartenente al Gruppo bancario Credito Valtellinese (Albo dei gruppi bancari n. 5216.7) e soggetta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese S.c.
La società è quotata sul MTA gestito dalla Borsa Italiana S.p.A.
La società adotta il modello di amministrazione e controllo tradizionale e aderisce al Codice di Autodisciplina
delle società quotate promosso dalla Borsa Italiana S.p.A.
Il Consiglio di Amministrazione attribuisce costante attenzione all’assetto del sistema di governo societario
– quale risulta dal dettato statutario, dalle deliberazioni consiliari e dalla prassi operativa – tenuto conto
delle peculiarità della Società, nel più ampio contesto del Gruppo Credito Valtellinese di cui la stessa è parte
integrante, con riguardo alle prerogative e agli interessi di tutti gli azionisti, degli investitori e dell’insieme
degli stakeholder.
Con tali precipue finalità il Consiglio di Amministrazione pienamente condividendone i contenuti, ha adottato ogni determinazione intesa a garantire l’adesione sostanziale alle previsioni del Codice.
Più in particolare, nel dicembre 2006 il Consiglio di Amministrazione, dopo un’approfondita analisi del
Codice di autodisciplina delle società quotate di nuova emanazione, ha assunto un novero di determinazioni
volte ad adeguare progressivamente l’assetto di governance alle previsioni di detto Codice.
Tali determinazioni – principalmente quelle inerenti le modalità di nomina dei componenti il Consiglio
di Amministrazione e il Collegio sindacale, i requisiti di indipendenza e il numero massimo degli incarichi
degli Amministratori e dei Sindaci – hanno trovato piena applicazione, contestualmente e coerentemente
all’adozione delle modifiche statutarie in recepimento delle disposizioni della Legge n. 262/2005 sulla tutela
del risparmio approvate dall’assemblea straordinaria del 28 giugno 2007.
66
I principi e i criteri per la connotazione di “esecutività” ed “indipendenza” degli Amministratori e dei Sindaci sono stati applicati in occasione del rinnovo delle cariche sociali da parte dell’Assemblea Ordinaria del 5
aprile 2007.
Il criterio che prevede la designazione del “lead independent director” non trova applicazione, non configurandosi il Presidente del Consiglio di Amministrazione quale principale responsabile della gestione dell’impresa.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
Le raccomandazioni inerenti l’individuazione di un amministratore esecutivo (di norma, uno degli amministratori delegati) incaricato di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno, non trova applicazione nel sistema di governance della società, non essendo stato nominato un Amministratore delegato.
2. INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI AL 31.12.2008 (ex art. 123 bis TUF)
a) Struttura del capitale sociale
Il capitale sociale, sottoscritto e versato alla data del 31 dicembre 2008, assomma a 284.791.360 euro suddiviso
in n. 284.791.360 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna.
Non vi sono categorie di azioni che compongono il capitale sociale diverse dalla azioni ordinarie.
Il diritto alla partecipazione al dividendo e il relativo importo sono deliberati dall’assemblea degli azionisti in
seduta ordinaria, come previsto dall’articolo 33 dello Statuto sociale.
Le azioni conferiscono uguali diritti, sia per il riparto degli utili, sia per la distribuzione del residuo attivo in
caso di liquidazione della Banca.
I dividendi sulle azioni si prescrivono trascorso un quinquennio dall’epoca indicata per il pagamento e l’ammontare degli stessi è devoluto a riserva legale, come previsto dall’articolo 34 dello Statuto.
Non vi sono altri strumenti finanziari che attribuiscono il diritto di sottoscrivere azioni di nuova emissione.
b) Limitazioni al trasferimento di titoli
Le azioni sono nominative, liberamente trasferibili e indivisibili.
Non esiste alcuna limitazione o restrizione alla libera trasferibilità delle azioni.
Non vi sono limitazioni al possesso azionario relativamente alle azioni del Credito Artigiano, fatto salva l’autorizzazione della Banca d’Italia al superamento delle soglie previste dall’art. 19 del Testo Unico Bancario.
c) Partecipazioni rilevanti nel capitale
Alla data del 31 dicembre 2008, i nominativi dei soggetti che – secondo le risultanze del Libro dei Soci, integrate dalle comunicazioni ricevute ai sensi dell’art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 nonché delle
vigenti norme in materia di partecipazione al capitale di enti creditizi e da altre informazioni a disposizione
- partecipano, direttamente o indirettamente, in misura superiore al 2% al capitale sociale sottoscritto sono:
--CREDITO VALTELLINESE Soc. Coop. con sede sociale in Sondrio con n. 198.864.570 azioni pari al
69,83% del capitale sociale;
--LAMBRIANA FONDAZIONE PER ATTIVITA’ RELIGIOSE E CARITATIVE, con sede sociale in Milano
per n. 11.520.651 azioni pari al 4,05% del capitale sociale;
d) Titoli che conferiscono diritti speciali
Non sono stati emessi titoli che conferiscono diritti speciali di controllo.
e) Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto
Non sono previsti sistemi di partecipazione azionaria dei dipendenti.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
67
f) Restrizioni al diritto di voto
Non vi è alcuna restrizione al diritto di voto.
g) Accordi tra azionisti
Il Consiglio di Amministrazione non è a conoscenza dell’esistenza di accordi tra azionisti di cui all’art. 122
del TUF.
h) Nomina e sostituzione degli amministratori e modifiche statutarie
Il Consiglio di Amministrazione è nominato dall’Assemblea sulla base di liste presentate dai Soci, secondo la
procedura prevista all’articolo 17 dello Statuto sociale, fatte comunque salve diverse e ulteriori disposizioni
previste da inderogabili norme di legge o regolamentari.
Alla sostituzione degli Amministratori si provvede da parte del Consiglio per cooptazione ai sensi dell’Articolo 2386 Codice Civile e alla successiva nomina in sede assembleare senza ricorso al voto di lista, secondo i
criteri stabiliti dall’art. 18 dello statuto sociale.
68
Ai sensi dell’art. 17 dello Statuto sociale e in conformità al Criterio applicativo 6.C.1 del Codice, le liste per la
nomina degli Amministratori devono essere depositate presso la sede sociale almeno quindici giorni prima della
data fissata per l’Assemblea in prima convocazione chiamata a deliberare sulla nomina di Amministratori.
Ciascuna lista deve essere sottoscritta da uno o più Soci che detengano complessivamente alla data in cui la lista
viene presentata almeno il 2% del capitale sociale, ovvero la minore percentuale stabilita dalla disciplina vigente.
Unitamente a ciascuna lista (corredata delle firme dei Soci presentatori) ed entro il termine di deposito della
stessa devono essere depositati presso la sede sociale a pena di ineleggibilità:
--le informazioni relative ai Soci che le hanno presentate, con indicazione della partecipazione complessivamente detenuta;
--il curriculum professionale di ogni candidato;
--le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura, attestano sotto la propria
responsabilità l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità nonché l’esistenza dei requisiti
prescritti dalla normativa vigente e dal presente Statuto per ricoprire la carica di Amministratore, dichiarano la loro idoneità ad essere qualificati indipendenti ai sensi del Codice, nonché l’eventuale possesso dei
requisiti di indipendenza previsti dall’Articolo 148, comma terzo, del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58.
Ciascun Socio può concorrere alla presentazione di una sola lista, e in caso di inosservanza la sua sottoscrizione non viene computata per alcuna delle liste. Ogni candidato a sua volta deve presentarsi in una sola lista,
pena l’ineleggibilità.
Ogni Socio non può votare più di una sola lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società
fiduciarie.
Nell’avviso con il quale si convoca l’Assemblea per la nomina dell’organo amministrativo, sono menzionate
le modalità e i tempi prescritti per la formazione e la presentazione delle liste.
Le liste non presentate nei termini e con le modalità prescritte dalle disposizioni statutarie, oltre che dalla
vigente normativa, non sono ammesse in votazione.
All’elezione alla carica di Amministratore e in presenza di più liste che abbiano ottenuto almeno una percentuale di voti pari alla metà di quella richiesta dallo Statuto per la presentazione delle liste, si procede come
segue:
--risultano eletti alla carica di componente del Consiglio di Amministrazione tutti i nominativi contenuti
nella lista che ha riportato il maggior numero di voti, con esclusione dell’ultimo nominativo elencato
nella lista;
--risulta altresì eletto alla carica di Amministratore il nominativo indicato al primo posto della lista che, fra
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
le restanti liste, abbia ottenuto il maggior numero di voti e non sia collegata, anche indirettamente, con i
Soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti; tuttavia, qualora all’interno
della lista di maggioranza non risultino eletti almeno due amministratori indipendenti ex art. 147 ter del
D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, risulterà eletto anziché il capolista della lista di minoranza, il primo amministratore indipendente ex art. 147 ter indicato nella lista di minoranza.
In caso di parità di voti tra liste, prevale quella presentata da Soci in possesso della maggiore partecipazione
al momento della presentazione della lista, ovvero, in subordine, dal maggior numero di Soci.
Nel caso in cui una sola lista abbia raggiunto la richiamata percentuale, oppure nel caso in cui sia stata presentata o ammessa una sola lista, da essa verranno tratti tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione.
Nel caso in cui nessuna lista abbia raggiunto la percentuale di cui al comma 9, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione verranno tratti dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti.
Nel caso in cui non sia presentata alcuna lista, gli Amministratori vengono nominati dall’Assemblea con
votazione a maggioranza relativa, nell’ambito delle candidature che siano state presentate su iniziativa del
Consiglio di Amministrazione o di altri Soci almeno sette giorni prima della data fissata per l’Assemblea in
prima convocazione, con il rispetto dell’obbligo di deposito della documentazione prevista al precedente
quinto comma.
Non sono previste norme per la modifica dello statuto, diverse da quelle applicabili ai sensi di legge.
i) Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all’acquisto di azioni proprie
Alla data odierna non vi è alcuna delega al Consiglio di Amministrazione per aumentare il capitale sociale ai
sensi dell’art. 2443 del cod. civ. o ad emettere strumenti finanziari partecipativi.
Non vi è alcuna autorizzazione dell’assemblea per l’acquisto di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e seguenti del codice civile.
l) Clausole di change of control
Il Consiglio di Amministrazione non è a conoscenza di accordi che acquistano efficacia, sono modificati o si
estinguono in caso di cambiamento di controllo della società.
m) Indennità degli amministratori in caso di dimissioni, licenziamento o cessazione del rapporto a seguito di
un’offerta pubblica di acquisto
Non esistono accordi tra la Società e gli Amministratori che prevedono indennità in caso di dimissioni o
licenziamento/revoca senza giusta causa o se il rapporto di lavoro cessa a seguito di un’offerta pubblica di
acquisto.
3. COMPLIANCE
La società ha adottato il Codice di Autodisciplina delle società quotate approvato nel marzo del 2006 dal
Comitato per la Corporate Governance e promosso da Borsa Italiana S.p.A.
La Società non è soggetta a disposizioni di legge non italiane che influenzano la struttura di corporate governance.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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4. ATTIVITA’ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO
La società è soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell’art. 2497 e seguenti del codice civile
da parte del Credito Valtellinese S.c.
5. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
5.1. Composizione
Nelle seguenti tabelle è riportata la composizione del Consiglio in carica alla data del 31.12.2008, corredate
dalle seguenti informazioni:
■■ data dell’assemblea ordinaria degli azionisti che ha effettuato la nomina;
■■ scadenza del Consiglio;
■■ nonché a seguire, caratteristiche personali e professionali di ciascun amministratore (art. 144-decies del
Regolamento Emittenti Consob).
(*) La nomina del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2007 – 2009 non è avvenuta sulla base del
meccanismo di voto per liste.
Carica
In carica
dal
Scadenza
Lista
Esec.
Palma Angelo
De Censi Giovanni
Anolli Mario
Branca Vito
P
VP
A
A
05/04/2007
05/04/2007
16/04/2008
05/04/2007
31/12/2009
31/12/2009
31/12/2009
31/12/2009
(*)
(*)
(*)
(*)
X
X
Camagni Luciano Filippo
A
05/04/2007 31/12/2009
DG
(*)
X
Nominativo
Feltrinelli Carlo
Giussani Alberto
Lazzati Paolo Francesco
Magnocavallo Antonio
Ratti Michele
Sciumè Alberto
A
A
A
A
A
A
05/04/2007
05/04/2007
16/04/2008
05/04/2007
05/04/2007
05/04/2007
31/12/2009
31/12/2009
31/12/2009
31/12/2009
31/12/2009
31/12/2009
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
Non
esec.
X
X
Indip.
X
X
Indip. TUF
% CdA
Altri
incarichi
X
X
100
100
81,8
100
4
2
-
100
5
72,7
100
100
100
90,9
100
1
2
1
2
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Legenda
Carica: P = Presidente, VP = Vice presidente, A = Amministratore, DG = Direttore Generale
Lista: M/m a seconda che l’amministratore sia stato eletto dalla lista votata dalla maggioranza o da una minoranza (art. 144-decies, del Regolamento Emittenti Consob)
Esec.: il consigliere indicato è qualificato come esecutivo
Non esec.: il consigliere indicato è qualificato come non esecutivo
Indip.: il consigliere indicato è qualificato come indipendente secondo i criteri stabiliti dal Codice
Indip. TUF: l’amministratore è in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dall’art. 148, comma 3, del TUF (art. 144-decies, del Regolamento Emittenti Consob)
% CdA: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del Consiglio Altri incarichi: numero complessivo di incarichi ricoperti in altre società quotate in mercati regolamentati (anche esteri), in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni. L’elenco di tali società con riferimento a ciascun consigliere - con la precisazione dell’eventuale appartenenza della società in cui è ricoperto l’incarico al gruppo bancario Credito Valtellinese – è allegato alla presente Relazione.
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2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
Angelo Palma: laureato in Economia e Commercio, fondatore dello Studio Associato Palma, svolge la professione di Dottore Commercialista a Como e a Milano. Revisore contabile, è titolare della cattedra di Economia
Aziendale presso la facoltà di Scienze Bancarie e Assicurative dell’Università Cattolica di Milano.
E’ Presidente del Credito Artigiano dal 2004, del quale fino al 2001 è stato Presidente del Collegio Sindacale
e nel triennio 2001-2004 Sindaco effettivo. Dal 2004 è altresì Consigliere del Credito Valtellinese, dopo essere
stato Presidente del Collegio Sindacale dal 1989 al 2003. E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche in
tema di economia aziendale e di bilancio.
Giovanni De Censi: laureato in Scienze Politiche, ha maturato una lunga esperienza professionale nel Credito Valtellinese, iniziata nel 1958 e proseguita poi attraverso l’esercizio di compiti direttivi con crescenti
livelli di responsabilità, fino a ricoprire la carica di Direttore Generale, dal gennaio 1981 al maggio 1996, e di
Amministratore Delegato, dal giugno 1996 all’aprile 2003.
Dal 26 aprile 2003 ricopre la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese.
Mario Anolli: Preside della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano e Professore Ordinario per il settore scientifico - disciplinare presso la medesima
Facoltà. Svolge attività di ricerca sui temi della gestione degli investimenti e della microstruttura dei mercati
di strumenti finanziari. E’ autore di diversi lavori in tema di economia del mercato mobiliare e di gestione
degli intermediari finanziari.
Vito Branca: avvocato, è titolare di un noto studio legale in Catania, docente in diritto tributario contenzioso presso la Facoltà di Economia dell’Università di Catania, Vice Presidente di Sezione della Commissione
Tributaria Regionale per la Sicilia; ha maturato una lunga e intensa esperienza giurisdizionale, scientifica e
didattica nel campo del diritto tributario, del diritto bancario e del diritto penale dell’economia. E’ iscritto
nel Registro dei Revisori Contabili.
Luciano Filippo Camagni: laureato in Economia aziendale, specializzazione aziende di credito presso l’Università Luigi Bocconi, ha svolto la sua attività professionale nel settore bancario, maturando un’ampia esperienza presso importanti banche lombarde. Assunto nel 1994 presso il Credito Valtellinese ha svolto funzioni
dirigenziali nell’area commerciale ed è poi passato al Credito Artigiano ricoprendo inizialmente la carica di
Vice Direttore generale e dall’ottobre 1998 quella di Direttore Generale.
Carlo Feltrinelli: dal termine degli studi si occupa della nota casa editrice fondata dal padre. Nel 1988 ha
assunto la carica di Amministratore delegato e nel 1998 quella di Presidente delle Librerie Feltrinelli. E’
Consigliere del Credito Artigiano dal 2004.
Alberto Giussani: Partner nella società di revisione PricewaterhouseCoopers, fino al giugno 2007. Ha iniziato
la sua attività in Price Waterhouse nel 1973, ed è divenuto partner nel 1981. Durante la carriera di revisore
contabile ha gestito la revisione di importanti imprese italiane, anche a carattere multinazionale, quotate in
Italia e nella borsa statunitense. Dal 1981 Membro della Commissione Principi Contabili dei Dottori Commercialisti e Ragionieri, attualmente membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Organismo Italiano di
Contabilità e dal 2001 Membro dello Standard Advisory Council della fondazione IASC per la statuizione
dei principi contabili internazionali. Presidente di Assirevi (Associazione dei Revisori Contabili Italiani) nel
triennio 2004-2006 e Consigliere dal 1980 all’ottobre 2006. Autore di numerose pubblicazioni di carattere
tecnico.
Paolo Francesco Lazzati: laureato in Economia e commercio presso l’Università Cattolica di Milano, iscritto
all’Albo dei Dottori Commercialisti di Milano dal 1988 e nel Registro dei revisori contabili. Cultore della
materia nel corso di Diritto Tributario dal 1993 al 2001 presso l’Università di Trento e dal 1995 anche presso
l’Università di Pavia. Ricopre numerosi incarichi di controllo in importanti società, è stato sindaco del Credito Artigiano dal 2004 al 2007.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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Antonio Magnocavallo: avvocato civilista, esercita la professione a Milano, con particolare riguardo al diritto
societario, commerciale e contrattuale. E’ Consigliere del Credito Artigiano dal 2002.
Michele Ratti: laureato in Economia e commercio presso l’Università Bocconi, dopo diverse esperienze professionali nel 1990 entra nell’azienda di famiglia Bennet S.p.A. con l’obiettivo di sviluppare due importanti
iniziative: l’Ipermercato e il Centro Commerciale, in quegli anni ancora agli inizi nel mercato italiano. Dal
1997 è Amministratore Delegato della società.
Alberto Sciumè: avvocato, svolge la libera professione presso lo Studio Sciumè & Associati di Milano di cui è
socio anziano. Nel campo giuridico ha maturato un’esperienza di grande rilievo sotto il profilo scientifico e
professionale, anche come docente presso le Università di Padova e Brescia e presso l’Accademia della Guardia di Finanza. E’ iscritto nel registro dei revisori contabili.
Tutti i Consiglieri di Amministrazione sono in possesso dei requisiti di professionalità previsti per la carica
dalle vigenti Istruzioni di Vigilanza per le banche.
NOMINATIVO
PALMA ANGELO
DE CENSI GIOVANNI
ANOLLI MARIO
BRANCA VITO
CAMAGNI LUCIANO FILIPPO
FELTRINELLI CARLO
GIUSSANI ALBERTO
LAZZATI PAOLO FRANCESCO
MAGNOCAVALLO ANTONIO
RATTI MICHELE
SCIUME’ ALBERTO
CE
%
CE
P
M
100
40
M
M
100
100
C.N.
%
C.N.
M
-
P
-
M
-
C.R.
%
C.R.
M
P
100
100
M
C.C.I.
%
C.C.I.
M
100
P
100
M
100
100
Legenda
CE: comitato esecutivo; P = presidente M = membro del comitato esecutivo.
% CE: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del comitato esecutivo
C.N.: comitato nomine; P = presidente M = membro del comitato per le nomine
% C.N.: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del comitato per le nomine C.R.: comitato per la remunerazione; P = presidente M = membro del comitato per la remunerazione
% C.R.: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del comitato per la remunerazione C.C.I.: Comitato per il Controllo interno; P = presidente M = membro del comitato per il controllo interno
%. C.C.I.: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del comitato per il controllo interno
Nel corso dell’esercizio non sono cessati Amministratori.
Dalla data di chiusura dell’esercizio non è intervenuta alcuna modifica nella composizione del Consiglio di
Amministrazione.
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2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
Cumulo massimo agli incarichi ricoperti in altre società
Il Consiglio di Amministrazione ha definito i criteri di carattere generale circa il numero massimo di incarichi di amministrazione e di controllo in altre società che può essere considerato compatibile con un
efficace svolgimento del ruolo di amministratore secondo quanto stabilito dal Criterio applicativo 1.C.3. Tali
criteri prevedono di escludere dal computo delle cariche rilevanti, ai fini dell’applicazione del Criterio qui
richiamato, quelle ricoperte in Società del Gruppo bancario Credito Valtellinese, in Società controllate congiuntamente ovvero collegate al Gruppo bancario Credito Valtellinese, di differenziare il numero massimo
di incarichi fra Amministratori Esecutivi e non Esecutivi, numero che potrebbe indicativamente oscillare tra
4 e 6 incarichi.
Alla data del 31.12.2008 il Consiglio di Amministrazione non ha assunto alcuna altra determinazione al riguardo.
5.2. RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Nel corso del 2008 si sono tenute 15 riunioni del Consiglio di Amministrazione. La durata media delle riunioni si è aggirata intorno alle quattro ore.
I Consiglieri hanno assicurato la loro presenza con assiduità: mediamente, la percentuale di presenza alle
riunioni si è rappresentata nell’88%.
Per l’esercizio in corso sono state programmate 13 riunioni, due delle quali si sono già tenute alla data della
presente Relazione.
Tutti gli Amministratori sono posti nelle migliori condizioni per deliberare con cognizione di causa attraverso
la disponibilità della documentazione attinente i lavori consiliari, anche attraverso sistemi di collegamento
on-line, dotati di idonee misure di sicurezza volte a garantirne la riservatezza. Sono altresì posti nelle migliori
condizioni per approfondire la conoscenza delle dinamiche aziendali e degli orientamenti strategici del
gruppo di appartenenza, anche attraverso la partecipazioni ad apposite riunioni allargate agli esponenti
degli organi di governo di tutte le società appartenenti al gruppo. Ampio novero di informativa è stata resa
a Consiglieri in merito a leggi e disposizioni attuative degli Organi di Vigilanza, ovvero relative ad analisi di
mercato e studi di settore (Criterio applicativo 2.C.2.).
Al Consiglio di Amministrazione sono riservati l’esame e l’approvazione (Criterio applicativo 1.C.1., lett. a) dei
piani strategici, industriali e finanziari nonché del sistema di governo societario.
Il Consiglio valuta l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile generale della società,
con particolare riferimento al sistema di controllo interno e alla gestione dei conflitti di interesse (Criterio
applicativo 1.C.1., lett. b).
Il Consiglio di Amministrazione della banca esercita costantemente un attento controllo sull’evoluzione strategica delle diverse aree di business, con particolare riguardo al controllo dei rischi assunti, un costante controllo di gestione, volto ad assicurare il mantenimento delle condizioni di equilibrio con riguardo ai profili
tecnici gestionali di redditività, patrimonializzazione e liquidità ed un controllo di tipo operativo finalizzato
alla valutazione delle varie tipologie di rischio cui l’operatività aziendale è esposta, che attiene prevalentemente alla sfera del risk management.
Il Consiglio di Amministrazione approva gli orientamenti strategici, le politiche di gestione del rischio e la
struttura organizzativa della Banca; assicura che sia definito un sistema informativo corretto, completo e
tempestivo; valuta periodicamente la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia del sistema dei controlli interni
attraverso l’analisi del complesso delle verifiche effettuate; nel caso emergano carenze o anomalie, adotta
con tempestività idonee misure correttive.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
73
Il Consiglio di Amministrazione attribuisce e revoca le deleghe al Comitato esecutivo, definendone i limiti e
le modalità di esercizio. Ancora il Consiglio di Amministrazione delega specifici poteri in materia di gestione
corrente, secondo criteri di gradualità e per limiti di importo decrescenti, ai componenti della Direzione
Generale, a Dirigenti o altri Dipendenti della Società o di Società del Gruppo bancario Credito Valtellinese
in relazione alle funzioni esercitate. Le determinazioni assunte dagli organi delegati sono, a norma delle disposizioni statutarie, portate a conoscenza del Comitato Esecutivo e, anche per importi globali, al Consiglio
di Amministrazione (Criterio applicativo 1.C.1., lett. c).
Il Consiglio determina, esaminate le proposte dell’apposito comitato, con il parere favorevole del Collegio
sindacale, la remunerazione degli amministratori che ricoprono particolari cariche (Criterio applicativo 1.C.1.,
lett. d).
Il Consiglio valuta, di norma nel corso di ogni adunanza, i risultati gestionali di periodo, confrontando i
risultati conseguiti con quelli programmati (Criterio applicativo 1.C.1., lett. e).
Ai sensi di statuto e delle delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione, sono riservate all’esclusiva
competenza del Consiglio di Amministrazione l’esame e l’approvazione delle operazioni che rivestono un
significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario per la società, nonché delle operazioni
in cui uno o più amministratori siano portatori di un interesse per conto proprio o di terzi, ovvero di tutte le
operazioni poste in essere con parti correlate (Criterio applicativo 1.C.1., lett. f).
Il Consiglio effettua annualmente, a fine esercizio, una valutazione sulla dimensione, composizione e funzionamento del consiglio stesso e dei suoi comitati, eventualmente esprimendo orientamenti sulle figure
professionali la cui presenza in consiglio sia ritenuta opportuna (Criterio applicativo 1.C.1., lett. g).
Nella riunione del 16 dicembre 2008, il Consiglio di Amministrazione ha espresso una valutazione positiva in
merito a dimensione, composizione e funzionamento del Consiglio medesimo, tenuto conto delle competenze specifiche e degli apporti di esperienza e conoscenza emersi nel corso delle disamine che caratterizzano
le adunanze consiliari. Preso atto che il novero dei membri del Consiglio è rimasto immutato, permane conseguentemente accertata la congruità del numero degli esponenti, quantitativamente adeguati a far fronte
al governo aziendale pur nelle crescenti complessità, mentre i nuovi apporti confermano ed arricchiscono
le indubbie e composite competenze rappresentate, assicurando contributi di professionalità ed adeguata e
fattiva partecipazione, nonché preparazione e esperienze diversificate e specialistiche, in materia di gestione
d’impresa, di finanza, contabilità, normativa giuridica e disciplina tributaria, espressi in sede consiliare.
Non è prevista alcuna autorizzazione in via generale e preventiva da parte dell’assemblea di deroga al divieto
di concorrenza previsto dall’art. 2390 cod. civ. (Criterio applicativo 1.C.4.). Ai sensi del citato art. 2390 codice
civile l’Assemblea ordinaria del 5 aprile 2007, che ha nominato il Consiglio di Amministrazione attualmente
incarica, ha espressamente autorizzato i Consiglieri Luciano Camagni e Giovanni De Censi a mantenere le
cariche dagli stessi ricoperte presso istituti non appartenenti al Gruppo bancario Credito Valtellinese.
74
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
5.3. ORGANI DELEGATI
Il Consiglio di Amministrazione non ha ritenuto di nominare un Amministratore Delegato.
Presidente
Il Presidente non ha deleghe gestionali in generale né, in particolare, con specifico riferimento all’elaborazione delle strategie aziendali (Criterio applicativo 2.C.1.).
Il Presidente, ai sensi di statuto può adottare – su proposta del Direttore Generale e in caso di assoluta urgenza – provvedimenti in materia di affidamenti e di gestione corrente, che spetterebbero al Consiglio di
Amministrazione e al Comitato Esecutivo, con l’obbligo di riferire di tali decisioni al Consiglio, nella sua
prima adunanza (Principio 2.P.5.).
Con deliberazione del 29 aprile 2008, al Presidente Prof. Angelomaria Palma il Consiglio di Amministrazione
ha rinnovato delega per la determinazione delle somme da distribuire in attività di beneficenza e per l’identificazione dei soggetti destinatari di tali somme, fino alla concorrenza dell’importo a tale scopo destinato
dalle specifiche deliberazioni assembleari, secondo i criteri approvati dal Consiglio medesimo e di concerto
con il Rappresentante della Società nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Gruppo Credito
Valtellinese.
Comitato esecutivo
Nel corso del 2008 si sono tenute 12 riunioni del Comitato esecutivo. La durata media delle riunioni è stata
di poco inferiore alle due ore.
I Consiglieri hanno assicurato la loro presenza con assiduità: la percentuale di presenza alle riunioni si è
rappresentata nel 91,6%.
Per l’esercizio in corso sono state programmate 11 riunioni, due delle quali si sono già tenute alla data della
presente Relazione.
Al Comitato esecutivo sono attribuite esclusivamente facoltà in materia di affidamenti – fino all’importo
massimo di 12 milioni di euro per singola proposta – e di gestione corrente.
Le delibere adottate dal Comitato esecutivo sono portate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione
nella prima riunione successiva, di norma con cadenza mensile.
5.4. ALTRI CONSIGLIERI ESECUTIVI
Secondo i criteri del Codice (Criterio applicativo 2.C.1.), tutti i componenti il Comitato esecutivo - Angelo Palma, Giovanni De Censi, Paolo Francesco Lazzato e Antonio Magnocavallo – si connotano quali Amministratori “esecutivi”, non essendo nominato un Amministratore Delegato. Analogamente il Consigliere Luciano
Filippo Camagni, che mantiene l’incarico di Direttore Generale della società.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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5.5. AMMINISTRATORI INDIPENDENTI
Il Consiglio di Amministrazione ha valutato nella prima riunione tenutasi dopo la nomina, la sussistenza dei
requisiti di indipendenza, previsti dal Codice, in capo agli amministratori non esecutivi, Mario Anolli, Vito
Branca, Alberto Giussani e Alberto Sciumè (Criterio applicativo 3.C.4.).
La sussistenza di tali requisiti è stata altresì positivamente verificato dal Consiglio di Amministrazione nella
riunione del 10 marzo 2009 prima dell’approvazione della presente Relazione (Criterio applicativo 3.C.4.).
Nell’effettuare dette valutazioni il Consiglio di Amministrazione ha applicato tutti i criteri previsti dal Codice
(Criteri applicativi 3.C.1. e 3.C.2.), con particolare riguardo alla sostanza delle ipotesi ivi previste piuttosto che
alla forma.
Il collegio sindacale ha verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio per valutare l’indipendenza dei propri membri (Criterio applicativo 3.C.5.).
Nel corso dell’esercizio, gli amministratori indipendenti non hanno ravvisato la necessità di riunirsi in assenza degli altri amministratori (Criterio applicativo 3.C.6.).
5.6. LEAD INDEPENDENT DIRECTOR
Il Criterio applicativo 2.C.3. non trova applicazione, in quanto il Presidente del Consiglio di Amministrazione
non è il principale responsabile della gestione dell’Emittente (chief executive officer) e non esercita il controllo
della società.
6. TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’adozione di un’apposita PROCEDURA INTERNA PER LA
GESTIONE DELLE INFORMAZIONI PRIVILEGIATE E L’INTERNAL DEALING, che regola – tra l’altro – la
diffusione di informazioni privilegiate all’esterno della società, ovvero di quelle destinate alla diffusione in
occasione dei principali eventi societari. La procedura prevede che i contenuti di dette informazioni siano
preventivamente validati dai vertici aziendali e che i comunicati stampa diramati ai sensi delle specifiche disposizioni del TUF e del Regolamento Consob 11971/1999 siano di norma approvati dallo stesso Consiglio
di Amministrazione che ne autorizza altresì la diffusione (Criterio applicativo 4.C.1.).
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7. COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO
Il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno i tre Comitati previsti dal Codice.
8. COMITATO PER LE NOMINE
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Il Consiglio di Amministrazione ha istituito il Comitato per le nomine (Principio 6.P.2.), che esprime valutazioni su quali debbano essere le caratteristiche personali e professionali dei candidati da proporre per la nomina
dei componenti del Consiglio, anche in considerazione degli incarichi che essi potrebbero essere chiamati a
ricoprire, e, tenuto conto delle indicazioni eventualmente ricevute, sottopone una valutazione propositiva al
Consiglio in ordine ai nominativi considerati (Criterio applicativo 6.C.2., lett. a) e b).
Al Comitato compete altresì di formulare pareri al Consiglio di Amministrazione, anche ai fini della valutazione annuale in merito alla dimensione e alla composizione del Consiglio stesso nonché eventualmente
in merito alle figure professionali la cui presenza all’interno del Consiglio sia ritenuta opportuna (Criterio
applicativo 6.C.2., lett. c).
Il Comitato è composto da tre membri nominati tra i propri componenti dal Consiglio di Amministrazione
su proposta del Presidente e scelti prevalentemente tra gli Amministratori indipendenti (Principio 6.P.2.).
Nel corso dell’esercizio 2008 non si è svolta alcuna riunione del Comitato per le nomine. Pertanto non si è
verificata la partecipazione di altri soggetti (Criterio applicativo 5.C.1., lett. f), né è stato redatto alcune verbale
(Criterio applicativo 5.C.1., lett. d).
Nello svolgimento delle sue funzioni, il comitato per le nomine ha comunque la possibilità di accedere alle
informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti e qualora ritenesse necessario può avvalersi di consulenti esterni (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e).
Al fine di dotare il Comitato di risorse finanziarie adeguate al corretto svolgimento delle funzioni attribuite
nell’ambito del budget aziendale è stato istituito un apposito capitolo di spesa denominato: “Consulenza
Comitati Consiliari – Comitato per le nomine” di euro 10.000 (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e).
9. COMITATO PER LA REMUNERAZIONE
Il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno un Comitato per la remunerazione (Principio
7.P.3.), con funzioni consultive e di proposta in materia di remunerazione degli Amministratori che ricoprono particolari cariche, nonché in materia di determinazione dei criteri per la remunerazione dell’Alta
Direzione della Società. A tal fine, esso può avvalersi anche di consulenti esterni a spese della Società.
Il Comitato valuta altresì periodicamente i criteri adottati per la remunerazione dell’Alta Direzione, vigila
sulla loro applicazione e formula al Consiglio di amministrazione raccomandazioni generali in materia (Criterio applicativo 7.C.3.).
Nel corso dell’esercizio 2008, il Comitato si è riunito una volta, per esprimersi in merito alla determinazione
dei criteri e della congruità della remunerazione prevista per i membri della Direzione Generale. A detta
riunione non hanno partecipato altri soggetti (Criterio applicativo 5.C.1., lett. f). Di tale riunione è stato redatto
verbale (Criterio applicativo 5.C.1., lett. d).
Il Comitato per la remunerazione nel corso dell’esercizio 2008 è risultato composto da tre amministratori
(Criterio applicativo 5.C.1., lett. a) non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti (Principio 7.P.3.).
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
Sebbene non sia espressamente previsto dal relativo Regolamento, è prassi consolidata che gli amministratori
si astengano dal partecipare alle riunioni del comitato in cui siano eventualmente formulate al Consiglio
proposte relative alla propria remunerazione (Criterio applicativo 7.C.4.).
Nello svolgimento delle sue funzioni, il Comitato per la remunerazione può accedere alle informazioni e alle
funzioni aziendali e di Gruppo necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti, ma non ha ritenuto necessario
avvalersi di consulenti esterni (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e).
Al fine di dotare il Comitato di risorse finanziarie adeguate al corretto svolgimento delle funzioni attribuite,
nell’ambito del budget aziendale è stato istituito un apposito capitolo di spesa denominato: “Consulenza
Comitati Consiliari – Comitato per la remunerazione” di euro 10.000 (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e).
10. REMUNERAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI
La remunerazione degli amministratori esecutivi – limitatamente a quelli investiti di particolari cariche ai sensi dello statuto sociale – è legata ai risultati conseguiti e al raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico
approvati dal Consiglio (Criterio applicativo 7.C.1.).
Non sono previsti piani di incentivazione a base azionaria a favore degli amministratori esecutivi nemmeno
dei dirigenti con responsabilità strategiche.
La remunerazione degli amministratori non esecutivi non è legata in alcun modo ai risultati economici conseguiti dalla società ed è esclusivamente costituita dal compenso deliberato dall’Assemblea degli azionisti
all’atto della nomina per l’intera durata del triennio di carica (Criterio applicativo 7.C.2.).
Gli amministratori non esecutivi non risultano destinatari di piani di incentivazione a base azionaria (Criterio
applicativo 7.C.2.).
***
Il dettaglio dei compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai direttori
generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche, è riportato nella Parte H della Nota integrativa – Operazioni con parti correlate.
11. COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO
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Il Consiglio di Amministrazione ha costituito nel proprio ambito un comitato per il controllo interno (Principio 8.P.4.).
Il Comitato ha funzioni consultive e di proposta al Consiglio di Amministrazione in materia di controlli interni (Criterio applicativo 8.C.1.).
Ai sensi dello specifico Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione, il Comitato esprime valutazioni su:
a adeguatezza del sistema di controllo interno (Criterio applicativo 8.C.3., lett. b);
b piano di lavoro preparato dai preposti al controllo interno e relazioni periodiche degli stessi (Criterio applicativo 8.C.3., lett. c);
c proposte formulate dalla società di revisione per ottenere l’affidamento del relativo incarico, piano di
lavoro predisposto per la revisione e risultati esposti nella relazione e nella lettera di suggerimenti (Criterio
applicativo 8.C.3., lett. d);
d approvazione dei bilanci e delle relazioni semestrali;
e adeguatezza dei principi contabili utilizzati e loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato (Criterio applicativo 8.C.3., lett. a);
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
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f modalità di approvazione e di esecuzione delle operazioni poste in essere dall’emittente, o dalle sue con-
trollate, con parti correlate.
Il Comitato per il controllo interno è composto da tre amministratori non esecutivi, esclusivamente indipendenti in quanto la società è controllata da altra società quotata (Principio 8.P.4 - Criterio applicativo 5.C.1., lett. a).
Il Presidente del Comitato per il controllo interno possiede adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria, accertata dal Consiglio al momento della nomina (Principio 8.P.4.).
Il Presidente del Comitato o altro membro dello stesso designato dal Presidente riferisce al Consiglio di Amministrazione almeno semestralmente, in occasione dell’approvazione del bilancio e della relazione semestrale, sull’attività svolta e sull’adeguatezza del sistema dei controlli interni (Criterio applicativo 8.C.3., lett. g).
Nel corso dell’esercizio 2008, il Comitato si è riunito 10 volte. Nel corso delle riunioni ha, tra l’altro, esaminato il piano di lavoro delle strutture preposte al controllo interno e le relazioni periodiche delle medesime, il
bilancio e la relazione finanziaria semestrale. Di tali riunioni è stato redatto verbale (Criterio applicativo 5.C.1.,
lett. d). Ai lavori del Comitato ha partecipato, ai sensi del relativo Regolamento, il Presidente del Collegio
Sindacale o altro Sindaco designato dal Presidente del Collegio Sindacale. Alle riunioni del Comitato è stato pure invitato a partecipare, con funzione consultiva, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari, in occasione della trattazione degli argomenti di cui ai punti d) ed e), oltre al Direttore
Generale (Criterio applicativo 5.C.1., lett. f).
Nello svolgimento delle sue funzioni, il Comitato per il Controllo interno si è avvalso principalmente delle
funzioni aziendali e di Gruppo preposte all’internal auditing e non ha ritenuto necessario avvalersi di consulenti esterni (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e).
Al fine di dotare il Comitato di risorse finanziarie adeguate al corretto svolgimento delle proprie funzioni,
nell’ambito del budget aziendale è stato istituito un apposito capitolo di spesa denominato: “Consulenza
Comitati Consiliari – Comitato per il Controllo interno “ di euro 15.000 (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e).
12. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
Il Consiglio ha definito le linee di indirizzo del sistema di controllo interno, in modo che i Principali rischi
della società risultino correttamente identificati, adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, e ha determinato i criteri di compatibilità di tali rischi con una sana e corretta gestione dell’impresa (Criterio applicativo
8.C.1., lett. a).
Di seguito si sintetizzano gli elementi essenziali del sistema di controllo interno della società (Criterio applicativo 8.C.1., lett. d).
Il Sistema dei Controlli Interni è inteso – in coerenza con le disposizioni di Vigilanza applicabili alle banche
– come l’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative che mirano ad assicurare il
rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:
--efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
--salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
--affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali;
--conformità delle operazioni alla legge, alla normativa di Vigilanza nonché alle politiche, ai piani, ai regolamenti e alle procedure interne.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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Il Consiglio di Amministrazione della società, attraverso la Direzione Generale, esercita costantemente:
--un attento controllo sull’evoluzione strategica delle diverse aree di business, con particolare riguardo al
controllo dei rischi assunti;
--un puntuale controllo di gestione, volto ad assicurare il mantenimento delle condizioni di equilibrio con
riguardo ai profili tecnici gestionali di redditività, patrimonializzazione e liquidità;
--un controllo focalizzato sul profilo operativo connesso alla valutazione delle varie tipologie di rischio cui
l’operatività aziendale è esposta, avvalendosi del supporto assicurato dal risk management.
Il sistema dei controlli interni si incentra sull’interazione di funzioni aziendali e di Gruppo, secondo un
modello che integra metodologie di controllo a diversi livelli, tutte convergenti con l’obiettivo di assicurare
efficienza ed efficacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità del patrimonio aziendale, tutelare dalle
perdite, garantire l’affidabilità e l’integrità delle informazioni e verificare il corretto svolgimento dell’attività
nel rispetto della normativa interna ed esterna.
In linea con quanto espressamente previsto dalle Autorità di vigilanza, i controlli sono suddivisi secondo le
seguenti tipologie:
--controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, normalmente incorporati
nelle procedure ovvero attribuiti alle strutture produttive ed eseguiti nell’ambito dell’attività di back office;
--controlli sulla gestione dei rischi, affidati a strutture diverse da quelle produttive, finalizzati alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, alla verifica del rispetto delle deleghe conferite, al controllo della coerenza dell’operatività delle singole aree con gli obiettivi di rischio - rendimento assegnati;
--controlli diretti alla rilevazione di andamenti anomali e di violazioni delle procedure e dei regolamenti,
nonché alla valutazione della funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Tali controlli sono
attribuiti alla funzione di internal auditing, anche attraverso verifiche in loco, in via continuativa, in via
periodica oppure per eccezioni.
Il complessivo assetto del sistema dei controlli interni comporta pertanto l’interazione a diversi livelli dell’attività degli organi statutari – Consiglio di Amministrazione, Comitato per il Controllo Interno, Collegio
Sindacale – della Direzione Generale e delle strutture aziendali deputate ai controlli, in conformità alle
disposizioni di vigilanza.
Il Consiglio di Amministrazione approva gli orientamenti strategici, le politiche di gestione del rischio e la
struttura organizzativa della società; verifica che la Direzione Generale definisca l’assetto dei controlli interni;
assicura che sia definito un sistema informativo corretto, completo e tempestivo; valuta periodicamente la
funzionalità, l’efficienza e l’efficacia del sistema dei controlli interni siano periodicamente valutate attraverso
l’analisi del complesso delle verifiche effettuate; nel caso emergano carenze o anomalie, adotta con tempestività idonee misure correttive.
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Il Collegio Sindacale verifica il regolare funzionamento complessivo di ciascuna principale area organizzativa, esaminando in particolare la correttezza delle procedure contabili; valuta il grado di efficienza e di adeguatezza del sistema dei controlli interni, con particolare riguardo al controllo dei rischi, al funzionamento
dell’internal audit e al sistema informativo-contabile; mantiene il collegamento con l’internal audit e le altre
strutture che svolgono funzioni di controllo interno al fine di elevare il grado di conoscenza sulla regolarità
della gestione aziendale; richiede, inoltre, alla società di revisione tutti i dati e le informazioni utili per il
controllo di propria competenza.
Al Direttore Generale, coadiuvato dal Condirettore Generale e dal Vice Direttore Generale, è demandata la
predisposizione delle misure necessarie ad assicurare l’istituzione e il mantenimento di un sistema dei controlli interni efficiente ed efficace.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
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In particolare, assicura un’efficace gestione dell’operatività e dei connessi rischi, definendo politiche e procedure di controllo appropriate, coordinandole con quelle di Gruppo; verifica nel continuo, anche alla luce
dei cambiamenti delle condizioni interne ed esterne in cui opera la Banca, la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia complessiva del sistema dei controlli interni, provvedendo altresì al suo adeguamento in relazione a
eventuali nuovi rischi, ovvero a migliorare il controllo di quelli già noti; individua e valuta, anche sulla base
dell’analisi degli andamenti gestionali e degli scostamenti dalle previsioni, i fattori da cui possono derivare
rischi. Ancora definisce – in coordinamento con il Gruppo – i compiti delle unità operative dedicate alle
funzioni di controllo, assicurando che le varie attività siano dirette da personale qualificato, in possesso di
esperienza e conoscenze tecniche; stabilisce canali di comunicazione efficaci al fine di assicurare che tutto
il personale sia a conoscenza delle politiche e delle procedure relative ai propri compiti e responsabilità e
definisce i flussi informativi volti ad assicurare al Consiglio di Amministrazione, o agli organi da esso delegati,
piena conoscenza e governabilità dei fatti aziendali;
Il Servizio Ispettorato, struttura aziendale deputata ai controlli, ha il compito di accertare eventuali anomalie
comportamentali o procedurali, compiendo anche una valutazione globale sull’efficacia delle metodologie
e dei meccanismi di controllo. Il Servizio risponde direttamente, sotto il profilo gerarchico, alla Direzione
Generale, in condizioni quindi di indipendenza rispetto ai comparti operativi, e riferisce funzionalmente alla
Direzione Auditing di Gruppo, che comprende anche i Servizi Auditing Finanza, Auditing EDP e Auditing
Processi Amministrativi e di Vigilanza.
L’attività di internal audit relativa al rischio di credito fa capo al Servizio Ispettorato, in posizione di indipendenza rispetto agli organi deliberanti in materia di fidi. A tale ufficio compete la sistematica verifica delle modalità di erogazione e gestione degli affidamenti e la vigilanza sull’osservanza delle disposizioni concernenti
la revisione periodica delle pratiche.
Contribuiscono all’efficace presidio del settore, il Comitato del Credito di Gruppo, la Direzione Crediti di
Gruppo, la Direzione Risk Management presso le strutture di Gruppo, che nel complesso assolvono a finalità
di consulenza, analisi e ottimizzazione delle attività connesse all’erogazione del credito, monitorando il rischio a livello di Gruppo anche in base a criteri di adeguatezza patrimoniale in relazione all’andamento del
Gruppo.
Ancora presso le strutture di Gruppo, la Direzione Compliance presidia il rischio di non conformità alle
norme e reputazionale, mentre la Direzione Risk Management, oltre alla predetta attività in tema di crediti
è altresì focalizzata sul monitoraggio dei rischi di mercato e operativi.
I controlli interni di pertinenza delle diverse unità di internal audit della Banca si svolgono in conformità a
quanto previsto nel Regolamento di Gruppo dell’Attività di Auditing e tramite il ricorso a tecniche allo scopo
definite, basate sull’utilizzo di apposite check list tenute costantemente aggiornate e sull’impiego di verifica a
distanza.
Nel documento sono descritte le funzioni preposte ai controlli, la tipologia degli stessi, i modelli di interazione tra le diverse strutture, i rispettivi compiti e i flussi informativi intercorrenti ed è inoltre evidenziata
l’attività dei Comitati consiliari (Comitato Controllo Interno e Comitato di Vigilanza e Controllo ai sensi
del D.Lgs. 231/01) e interfunzionali (Comitato per il Governo dei Rischi, Comitato ALCO e Comitato del
Credito di Gruppo).
Il documento prevede la regolamentazione delle attività delle funzioni di controllo di secondo e terzo livello
(controllo sulla gestione dei rischi ed attività di revisione interna) del Gruppo.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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Controlli interni relativi all’informativa contabile e finanziaria
La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili per la produzione dell’informativa
contabile e finanziaria è basata su di un modello definito dal Credito Artigiano in coerenza con gli standard
di riferimento per il sistema di controllo interno legato al financial reporting generalmente accettati a livello
internazionale (“Internal Control - Integrated Framework (CoSO)” e con il ”Control Objective for IT and
Related Technologies (Cobit)”).
Il modello, presidiato da un’apposita unità organizzativa, è stato sviluppato secondo un approccio articolato
nei seguenti ambiti:
“Modello Amministrativo Contabile”, relativo all’analisi dei processi organizzativi (attività, responsabilità, rischi e controlli) da cui derivano le grandezze economiche e patrimoniali significative e rilevanti nei Bilanci e
nell’informativa diffusa al mercato, con verifica nel tempo della loro adeguatezza ed effettiva applicazione;
“IT General Controls”, finalizzati alla verifica delle regole generali di governo delle tecnologie, degli sviluppi
applicativi e delle applicazioni informatiche strumentali alla produzione dell’informativa societaria con verifica della loro adeguatezza ed effettiva applicazione;
“Company Level Controls” finalizzati alla verifica delle policy generali e di governance a livello di Gruppo,
con riflessi sulla qualità dell’informativa finanziaria.
Le attività di verifica dell’effettiva applicazione delle procedure afferenti il sistema di controllo interno per i
tre differenti ambiti di analisi è svolta dalle strutture di internal auditing. Il Modello sviluppato prevede inoltre
il rilascio di specifiche attestazioni da parte delle altre funzioni aziendali della società e dalle società collegate
o consociate.
Il modello definito consente di pervenire ad una ragionevole sicurezza dell’attendibilità dell’informativa contabile e finanziaria. Come evidenziato dallo stesso CoSO Framework, qualsiasi sistema di controllo interno,
seppure ben concepito e funzionante, non può peraltro escludere completamente l’esistenza di disfunzioni
o frodi che possano avere impatti sull’informativa finanziaria.
Compliance
Sulla scorta delle disposizioni dell’Organo di Vigilanza, sono state adottate a livello di Gruppo le opportune
iniziative finalizzate all’attivazione della funzione di compliance, che ha ad oggetto la vigilanza sulla “conformità” (compliance) a norme di legge e regolamentare anche di autoregolamentazione.
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Sotto il profilo organizzativo, le attività inerenti alla compliance sono state demandate alla Direzione Compliance istituita a livello di Gruppo. A detta funzione è attribuito il compito di individuare, valutare e gestire
per tutte le banche e società del gruppo Credito Valtellinese il rischio di non conformità, inteso quale rischio
di sanzioni legali o regolamentari, perdite finanziarie o di reputazione che esse potrebbero subire in caso di
mancato rispetto di leggi, regolamenti e standard, di natura cogente o volontaria, applicabili alle attività da
esse svolte.
Il Responsabile della Direzione Compliance, dott. Alberto Della Penna, è stato nominato compliance officer per
il Gruppo Credito Valtellinese, quale referente nei confronti dell’Organo di vigilanza.
Quale referente della compliance aziendale con funzioni di supporto nei confronti del compliance officer di
gruppo, per quanto riguarda l’applicazione alla specifica realtà aziendale delle politiche di gestione delineate
a livello di gruppo, è stato nominato il Vice Direttore Generale dott. Vittorio Pellegatta.
Le valutazioni periodicamente effettuate dal Comitato per il Controllo interno e dal Consiglio di Amministrazione sulla scorta delle Relazioni predisposte dalle strutture preposte al controllo, confermano l’adeguatezza
del complessivo sistema dei controlli interni al fine di monitorare costantemente ed efficacemente le maggiori aree di rischio operativo della Banca (Criterio applicativo 8.C.1., lett. c).
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12.1. AMMINISTRATORE ESECUTIVO INCARICATO DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
Il Criterio applicativo 8.C.1., lett. b) che prevede la designazione di un amministratore esecutivo (di norma uno
degli amministratori delegati) incaricato di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno
non trova applicazione, non essendo nominato un Amministratore Delegato.
Le funzioni sono attribuite al Direttore Generale, coadiuvato dal Condirettore Generale e dal Vice Direttore
Generale, come specificato nel precedente paragrafo, in coerenza con le disposizioni di vigilanza applicabili
alle banche (Criterio applicativo 8.C.5., lett. a), b), c)
12.2. PREPOSTO AL CONTROLLO INTERNO
Ancora, in coerenza con le disposizioni di vigilanza in materia di controlli interni applicabili alle banche e
ai gruppi bancari, l’assetto complessivo del sistema dei controlli interni – quale dettagliatamente descritto
al precedente punto 12 – è basato sull’interazione di strutture aziendali, integrate nelle funzioni di Gruppo
preposte ai controlli.
L’adozione di tale impostazione consente un’applicazione omogenea, quanto approfondita, dei meccanismi
che presiedono ad un sistema dei controlli interni adeguato, pienamente operativo, efficace e costantemente
aggiornato.
L’interazione e la collaborazione delle diverse funzioni assicura altresì un puntuale reporting sullo stato del
sistema dei controlli interni, consentendo agli organi amministrativi di porre in essere tempestivamente ogni
utile intervento alla salvaguardia e all’integrità del patrimonio aziendale.
Collaudata e sperimentata l’efficacia di detta struttura, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che il
sistema fosse pienamente coerente con i criteri del Codice (Criterio applicativo 8.C.6., lett. a) senza ravvisare
quindi la necessità di modificarne l’assetto.
Più in dettaglio, le strutture deputate ai controlli sono costituite dal Servizio Ispettorato della società (Criterio
applicativo 8.C.7.), che risponde gerarchicamente alla Direzione Generale, in posizione di totale indipendenza dalle strutture operative (Criterio applicativo 8.C.6., lett. b)., ma riferisce funzionalmente alla Direzione
Auditing di Gruppo. L’attività del Servizio Ispettorato si integra con quella dei Servizi Auditing Finanza e Auditing EDP, nell’ambito della Direzione Auditing di Gruppo, anche sulla base di specifici accordi contrattuali
(Criterio applicativo 8.C.8.).
Le strutture, aziendali e di gruppo, preposte al controllo interno hanno regolarmente accesso diretto a tutte le
informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico (Criterio applicativo 8.C.6., lett. c); hanno riferito del
proprio operato al comitato per il controllo interno e al collegio sindacale (Criterio applicativo 8.C.6., lett. e).
Nel corso dell’esercizio 2008, tutti i profili di rischio insiti nell’operatività ordinaria sono stati sottoposti ad
un attento esame; è stata verificata la corretta applicazione della normativa interna e di legge e non sono state
rilevate anomalie significative.
12.3. MODELLO ORGANIZZATIVO ex D. Lgs. 231/2001
La struttura del Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs.
231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente nel 2005.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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Le funzioni di Organismo di Vigilanza e controllo di cui all’art. 6 del predetto D. Lgs. 231/2001 sono attribuite ad uno specifico Comitato di Vigilanza e Controllo, composto dai Consiglieri che fanno parte del Comitato per il Controllo Interno, dal responsabile della Direzione Auditing di Gruppo, del responsabile della
Direzione Compliance di Gruppo e dal responsabile della funzione di auditing interna. Ai lavori del Comitato
partecipa altresì il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco da questi designato.
Il Consiglio ha altresì facoltà di integrare la composizione del Comitato con la nomina di uno o più professionisti esterni, ove particolari esigenze lo rendano opportuno anche il relazione a significativi mutamenti
del quadro di riferimento.
Anche nel corso del 2008, nell’ambito di un ampio progetto di Gruppo e con l’assistenza di una primaria
società di consulenza, è stata effettuata una ulteriore mappatura delle aree a rischio, tenuto conto delle disposizioni di legge che hanno effetti anche sulla responsabilità amministrativa delle società.
Ad esito di tali attività, il Consiglio di Amministrazione nel novembre 2008 ha approvato l’aggiornamento
del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. 231/01”, inteso come l’insieme delle
regole operative e delle norme deontologiche adottate dalla società al fine di prevenire la commissione dei
reati previsti dal Decreto medesimo.
Tutti gli elementi del Modello sono integrati nella normativa interna, compendiati in un testo unico, che
comprende:
--l’elenco dei reati previsti dal D.Lgs. 231/01 e delle aree a rischio di reato,
--il database dei rischi e dei controlli ai sensi del decreto medesimo,
--i protocolli operativi,
--il Codice comportamentale del Gruppo Credito Valtellinese,
--il Documento per la formazione del personale e il Codice disciplinare,
--la clausola integrativa dei contratti con soggetti terzi,
--il Regolamento del Comitato di Vigilanza e Controllo,
--il Manuale degli strumenti per l’attività di verifica ai sensi del D.Lgs. 231/01.
12.4. SOCIETA’ DI REVISIONE
L’assemblea degli azionisti del 16 aprile 2008 ha approvato il conferimento dell’incarico di revisione contabile per gli esercizi 2008-2016 alla Società KPMG S.p.A., con sede in Milano, Via Vittor Pisani 25.
12.5. DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI
Ai sensi di statuto il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari è nominato dal Consiglio di Amministrazione, previo parere obbligatorio del Collegio Sindacale.
84
Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari deve avere maturato un’esperienza
professionale direttiva nei settori della contabilità e amministrazione per almeno cinque anni nell’ambito
della Società o del Gruppo di appartenenza della stessa, oppure nell’ambito di altre Società quotate, o di
Società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio e che operano nel settore bancario, finanziario,
assicurativo oppure in società di revisione.
Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari è il dott. Vittorio Pellegatta, Vice
Direttore Generale della società, nominato il 28 giugno 2007.
Vittorio Pellegatta, 43 anni, laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università Cattolica del Sa2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
cro Cuore di Milano è stato assunto al Credito Artigiano nel 1991, inizialmente presso la Direzione Finanza,
quindi alla Direzione Amministrazione e Organizzazione. E’ stato Responsabile della Direzione Amministrativa dal 1998 al 2008 e dal 2005 è altresì Responsabile della Direzione Amministrazione e Pianificazione,
Analisi e Controllo di Gruppo.
Al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari sono attribuiti i poteri e le funzioni
stabiliti dalla legge.
13. INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato nel 2004 i “Principi di comportamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali e/o atipiche” documento che definisce le linee guida e i criteri
per l’identificazione di tali operazioni, nonché le norme volte ad assicurare la trasparenza e la correttezza
sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate riassumendo in tal modo in un corpo organico
il complesso di regole che caratterizzano la gestione di dette operazioni all’interno delle società del Gruppo
Credito Valtellinese (Criterio applicativo 9.C.1.).
Il documento costituisce un chiaro e condiviso quadro di riferimento per l’applicazione delle disposizioni
che a vario titolo interessano la materia, formalizzando e, se del caso, meglio definendo la prassi operativa e
le norme aziendali già in vigore.
Di fatto lo stesso determina i criteri per l’identificazione dell’operatività con parti correlate e le regole di
svolgimento del processo decisionale in presenza di correlazione tra le parti, in linea quanto raccomandato
nel Codice di Autodisciplina per la corporate governance delle società quotate e con le specifiche disposizioni
del Testo Unico Bancario (art. 136), che prevedono che tutti i rapporti e le operazioni – poste in essere direttamente o indirettamente – tra la Società ed i suoi esponenti siano deliberate esclusivamente dal Consiglio
di Amministrazione all’unanimità, con il voto favorevole di tutti i componenti il Collegio sindacale, fermi gli
altri obblighi previsti dal Codice civile (Criterio applicativo 9.C.2.).
In occasione di operazioni infragruppo significative per valore economico, finanziario e patrimoniale ovvero di carattere straordinario quali fusioni, scissioni, acquisizioni e cessioni rilevanti, è prassi della Società
chiedere l’assistenza di esperti indipendenti per la redazione di fairness opinion, a supporto delle valutazioni
economiche, ovvero di legal opinion, qualora giustificate in relazione alla complessità dell’operazione (Criterio
applicativo 9.C.1.).
14. NOMINA DEI SINDACI
Le norme statutarie attualmente in vigore prevedono che la nomina dei sindaci avvenga sulla base di liste
presentate dai soci che da soli, o insieme ad altri soci, rappresentino almeno il 2% delle azioni aventi diritto
di voto nell’Assemblea ordinaria. Le liste devono essere depositate presso la sede sociale almeno quindici
giorni prima della data fissata per l’Assemblea corredate dal curriculum professionale di ogni candidato e
dalle dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura ed attestano, sotto la propria responsabilità, l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità nonché l’esistenza dei requisiti
prescritti dalla normativa vigente e dal presente Statuto per ricoprire la carica di Sindaco (Criterio applicativo
10.C.1.).
Ai sensi di statuto, ciascuna lista deve contenere non più di cinque candidati e non meno di due, elencati
mediante un numero progressivo. Ciascuna lista si compone di due sezioni: una per i candidati alla carica di
Sindaco effettivo, l’altra per i candidati alla carica di Sindaco supplente.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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Per l’elezione del Collegio Sindacale si procede come segue:
a dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono tratti, nell’ordine progressivo con il quale sono
elencati nelle sezioni della lista stessa, due Sindaci effettivi e uno supplente;
b il terzo Sindaco effettivo e il secondo Sindaco supplente sono tratti dalla lista che - fra le restanti liste - ha
ottenuto il maggior numero di voti e presenti i requisiti richiesti dalla legge, nell’ordine progressivo con il
quale sono elencati nelle sezioni della lista stessa;
c nel caso di parità di voti tra le liste, prevale il candidato espresso dalla lista che è stata sottoscritta da Soci
che rappresentino una percentuale di capitale più elevata e, ove vi sia parità di detta percentuale, dalla lista
che è stata sottoscritta dal maggior numero di Soci.
La Presidenza del Collegio Sindacale spetta alla persona indicata al primo posto nella lista di minoranza che,
fra le restanti liste, ha ottenuto il maggior numero dei voti.
Qualora sia stata presentata una sola lista l’Assemblea esprime il proprio voto su di essa e risulteranno eletti
Sindaci effettivi i primi tre candidati in ordine progressivo e Sindaci supplenti i successivi due; in tal caso la
Presidenza del Collegio Sindacale spetta alla persona indicata al primo posto di detta lista.
Qualora non sia presentata o ammessa alcuna lista il Collegio Sindacale e il suo Presidente vengono nominati
dall’Assemblea con votazione a maggioranza relativa, nell’ambito delle candidature che siano state presentate su iniziativa del Consiglio di Amministrazione o di altri Soci almeno sette giorni prima della data fissata per
l’Assemblea in prima convocazione, con il rispetto dell’obbligo di deposito della citata documentazione.
Nel caso di cessazione anticipata dall’ufficio di un Sindaco effettivo subentrano, fino all’Assemblea successiva, i supplenti eletti della stessa lista, secondo l’ordine progressivo con il quale sono stati elencati.
Nell’ipotesi di cessazione anticipata dall’ufficio del Presidente, la presidenza è assunta dal primo membro
effettivo o, in mancanza e fino all’Assemblea successiva, dal primo membro supplente, tratti dalla lista cui
apparteneva il Presidente cessato.
Nelle Assemblee che devono provvedere alle nomine dei Sindaci effettivi o supplenti necessarie per la integrazione del Collegio Sindacale a seguito dalla cessazione dall’ufficio di singoli Sindaci, non si procede con
il voto di lista, bensì nel seguente modo:
a qualora si debba provvedere alla sostituzione di Sindaci tratti dalla lista unica presentata o dalla lista che ha
ottenuto la maggioranza dei voti, oppure da votazione in assenza di liste, la nomina dei Sindaci da integrare
avviene con votazione a maggioranza relativa di singoli candidati;
b qualora si debba provvedere alla sostituzione di Sindaci tratti da lista di minoranza, l’elezione avviene con
86
votazione a maggioranza relativa, scegliendoli ove possibile e seguendo l’ordine progressivo tra i candidati
che erano stati indicati nella lista di cui facevano parte i Sindaci da sostituire, oppure in mancanza tra i
candidati che erano stati indicati in altra lista di minoranza risultata seconda, purchè questi abbiano confermato almeno dieci giorni prima della data fissata per l’Assemblea in prima convocazione la propria candidatura e depositato la dichiarazione attestante l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità e
il possesso dei requisiti prescritti per la carica di Sindaco, unitamente al proprio curriculum professionale;
in tal caso la votazione avviene con l’astensione degli azionisti appartenenti al gruppo in possesso della
maggioranza relativa dei diritti di voto esercitabili nell’Assemblea, nonché degli azionisti partecipanti ad
un patto parasociale avente ad oggetto azioni che attribuiscano la maggioranza relativa dei diritti di voto
esercitabili in Assemblea.
c Ove non sia possibile procedere come indicato al punto precedente, la nomina dei Sindaci da integrare e
l’eventuale nomina del Presidente avviene con votazione a maggioranza relativa di singoli candidati presentati nel rispetto di quanto previsto dall’ultimo comma del precedente articolo, oltre che nel rispetto dei
principi delle norme regolamentari della Consob.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
15. SINDACI
Il Collegio Sindacale in carica alla data di chiusura dell’esercizio è così composto:
Nome e cognome
Gabriele Villa
Stefano Simontacchi
Giuseppe Degrassi
Carica
In carica dal
Lista
Indip. da Codice.
% part. C.S.
Altri incarichi
Presidente
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
05/04/2007
15/04/2008
05/04/2007
m
M (*)
M
X
X
X
100%
100%
100%
8
5
7
Legenda Lista: M/m a seconda che il sindaco sia stato eletto dalla lista votata dalla maggioranza o da una minoranza (art. 144-decies, del Regolamento Emittenti Consob)
(*) Nominato nei termini e secondo le modalità previste dall’art. 31 comma 3. lett. a) dello Statuto sociale
Indip.: il sindaco può essere qualificato come indipendente secondo i criteri stabiliti dal Codice
% part. C.S.: presenza, in termini percentuali, del sindaco alle riunioni del collegio
Altri incarichi: numero complessivo di incarichi ricoperti presso le società di cui al Libro V, Titolo V, Capi V, VI e VII del codice civile, al 31 dicembre 2007.
Altri incarichi: numero complessivo di incarichi ricoperti presso le società di cui al Libro V, Titolo V, Capi V, VI e VII del codice civile, quale risultante dall’elenco allegato, ai sensi dell’art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti Consob, alla relazione sull’attività di vigilanza, redatta dai sindaci ai sensi dell’articolo 153, comma 1 del TUF.
Di seguito si sintetizzano le caratteristiche personali e professionali di ciascun sindaco (art. 144-decies del
Regolamento Emittenti Consob).
Gabriele Villa: laureato in economia e commercio, dottore commercialista, svolge la libera professione a
Milano. Iscritto nel Registro dei revisori contabili, è inoltre docente di Economia Aziendale nella Facoltà di
Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Giuseppe Degrassi: laureato in Economia e Commercio e in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano, è iscritto all’Albo dei Dottori commercialisti e nel registro dei revisori contabili.
Svolge la libera professione a Milano. E’ stato membro della Commissione per gli esami di stato di abilitazione all’esercizio della professione nel 1998, è membro della commissione provinciale di Milano, già membro
della commissione Tributaria di I grado di Milano dal 1983. E’ sindaco del Credito Artigiano dal 1997 nonché
in altre importanti società.
Stefano Simontacchi, Dottore Commercialista e Revisore Ufficiale dei Conti. Socio ordinario dello Studio
Bonelli Erede Pappalardo, si occupa di fiscalità nazionale ed internazionale. Già docente di Contabilità e
Bilancio presso l’Università Bocconi, dal 1995 fa parte della faculty della SDA Bocconi, dove si è occupato di
diritto tributario. Dal 2006 è coordinatore dell’osservatorio di Fiscalità Finanziaria e Immobiliare del CERTI
dell’Università Bocconi e dal 2000, docente in International Taxation dell’Università di Leiden (Olanda),
dove ha conseguito il PhD in diritto tributario internazionale.
Tutti i componenti del Collegio Sindacale sono in possesso dei requisiti di professionalità previsti per i soggetti che svolgono funzioni di controllo in banche dalle vigenti Istruzioni di Vigilanza.
Nel corso dell’esercizio si sono tenute 17 riunioni del Collegio Sindacale.
Il Collegio Sindacale ha formalizzato la valutazione dell’indipendenza dei propri membri ai fini della predisposizione della presente Relazione tenendo conto dei criteri di autovalutazione previsti dal Codice (Criterio
applicativo 10.C.2.).
Ai sensi dei “Principi di comportamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali
e/o atipiche”, approvati dal Consiglio di Amministrazione, in linea quanto raccomandato nel Codice di Autodisciplina per la corporate governance delle società quotate e con le disposizioni del Testo Unico Bancario (art.
136), che prevede che le operazioni – poste in essere direttamente o indirettamente – tra la Società ed i suoi
esponenti siano deliberate esclusivamente dal Consiglio di Amministrazione all’unanimità, con il voto favorevole di tutti i componenti il Collegio sindacale, fermi gli altri obblighi previsti dal Codice civile, i Sindaci
sono tenuti ad informare tempestivamente e in modo esauriente gli altri sindaci e il presidente del Consiglio
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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circa natura, termini, origine e portata del proprio interesse (Criterio applicativo 10.C.4.).
Il collegio sindacale ha vigilato sull’indipendenza della società di revisione, verificando tanto il rispetto delle
disposizioni normative in materia, quanto la natura e l’entità dei servizi diversi dal controllo contabile prestati alla società da parte della stessa società di revisione e delle entità appartenenti alla rete della medesima
(Criterio applicativo 10.C.5.).
Il collegio sindacale, nello svolgimento della propria attività, si è coordinato con la strutture di internal audit,
aziendali e di gruppo, e con il comitato per il controllo interno mediante riunioni periodiche (Criteri applicativi 10.C.6. e 10.C.7.).
16. RAPPORTI CON GLI AZIONISTI
La società ha istituito l’apposita sezione nell’ambito del sito internet, all’indirizzo http://www.creval.it/investorRelations/Informazioni per gli azionisti facilmente individuabile ed accessibile, nella quale sono messe a
disposizione tutte le informazioni che rivestono rilievo per i propri azionisti, in modo da consentire a questi
ultimi un esercizio consapevole dei propri diritti (Criterio applicativo 11.C.1.).
La gestione delle relazioni con gli analisti finanziari e gli investitori istituzionali è affidata al Servizio Corporate identity, Investor relations e Stampa di Gruppo, di concerto con la Direzione Generale della società. L’investor relations manager è stato identificato nel Responsabile del predetto Servizio, Tiziana Camozzi. (Criterio
applicativo 11.C.2.).
Anche tenuto conto dell’assetto proprietario della Società il Consiglio di Amministrazione non ha ritenuto
di costituire una struttura aziendale esclusivamente dedicata alla gestione dei rapporti con gli azionisti (Criterio applicativo 11.C.2.). Tali funzioni sono attribuite al Servizio Segreteria Generale, di concerto – laddove
necessario ed opportuno – con la Direzione Generale.
17. ASSEMBLEE
Ai sensi di statuto, ai fini dell’intervento in Assemblea è necessario che venga fatta pervenire presso la Sede
sociale almeno due giorni non festivi prima della data fissata per la prima convocazione la comunicazione
che l’intermediario autorizzato è tenuto ad effettuare all’emittente.
Lo Statuto sociale non prevede alcun vincolo di indisponibilità relativamente alle azioni per cui si è richiesta
la comunicazione di cui all’art. 2370, comma 2, c.c. fino a quando l’assemblea non si sia tenuta.
In relazione all’esperienza maturata nell’organizzazione e nella gestione dei lavori assembleare e tenuto
altresì conto dell’assetto proprietario della Società, non sono previste modalità di partecipazione diverse
dall’intervento diretto, secondo le modalità previste dallo statuto (Criterio applicativo11.C.3).
88
***
Con delibera dell’Assemblea ordinaria dei Soci tenutasi il 9 aprile 2001, la società ha adottato il Regolamento
assembleare con l’intento di garantire un ordinato svolgimento delle assemblee in un contesto di reciproco
riguardo ed equilibrio tra le aspettative di salvaguardia degli interessi e dei diritti degli azionisti e istanze di
efficienza e funzionalità dell’attività deliberativa (Criterio applicativo 11.C.5.). Detto documento, nella versione da ultimo aggiornata con delibera dell’Assemblea degli azionisti del 16 aprile 2008, è a disposizione dei
soci, anche sul sito internet della società all’indirizzo http://www.creval.it/investorRelations/index.html/
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
Corporate governance.
Spetta al Presidente regolare la discussione in Assemblea, garantendo il diritto di ciascun socio di prendere la
parola sugli argomenti posti in discussione, tenendo conto di quanto previsto dal Regolamento assembleare
(Criterio applicativo 11.C.5).
89
***
Il Consiglio di Amministrazione opera scelte di luogo, data e ora di convocazione delle assemblee sociali atte
a consentire la più ampia partecipazione possibile, predisponendo strumenti di comunicazione che consentano agli azionisti un’adeguata valutazione sull’andamento della società e sulle strategie aziendali intraprese,
nel pieno rispetto della normativa sulle informazioni price sensitive (Criterio applicativo 11.C.4.).
E’ consuetudine che l’intero Consiglio di Amministrazione partecipi ai lavori assembleari.
Nel corso dell’esercizio non si sono verificate variazioni nella capitalizzazione di mercato delle azioni della
società né modifiche nella composizione della compagine sociale tali da indurre il Consiglio di Amministrazione a valuta l’opportunità di proporre all’Assemblea modifiche statutarie inerenti le percentuali stabilite
per l’esercizio delle azioni e delle prerogative poste a tutela delle minoranze (Criterio applicativo 11.C.6.).
18. CAMBIAMENTI DALLA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO DI RIFERIMENTO
Nessun cambiamento nella struttura di corporate governance si è verificato a far data dalla chiusura dell’esercizio.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
ELENCO DELLE CARICHE RICOPERTE DAI COMPONENTI IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE IN ALTRE
SOCIETÀ DEL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE, NONCHÉ IN SOCIETÀ QUOTATE IN MERCATI REGOLAMENTATI
ANCHE ESTERI, IN SOCIETÀ FINANZIARIE, BANCARIE, ASSICURATIVE O DI RILEVANTI DIMENSIONI
Amministratore
Angelo Palma
Giovanni De Censi
Luciano Filippo Camagni
Alberto Giussani
Antonio Magnocavallo
Alberto Sciumè
90
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Appartenenza al Gruppo
bancario
Credito Valtellinese
Carica
Società
Consigliere
Presidente
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Credito Valtellinese Sc
Credito Piemontese SpA
Edison SpA
ACSM SpA
X
X
Presidente
Presidente
Credito Valtellinese Sc
I.C.B.P.I. SpA
X
Presidente
Consigliere
X
X
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Deltas SpA
Banca dell’Artigianato e
dell’Industria SpA
Bancaperta SpA
Global Assicurazioni SpA
Banca di Cividale SpA
Consigliere
Consigliere
Fastweb SpA
Cairo Communication Spa
Vice Presidente
Presidente del Collegio
Sindacale
A2A Spa
Finlombarda Gestione
SGR SpA
X
91
Relazione
del Collegio Sindacale
Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DEL
CREDITO ARTIGIANO S.P.A. AI SENSI DELL’ART. 153 DEL D.LGS. 24 FEBBRAIO
1998, N. 58
Signori azionisti,
la presente Relazione dà atto dei risultati dell’attività svolta dal Collegio sindacale nell’esercizio conclusosi
il 31 dicembre 2008, secondo la medesima struttura espositiva adottata con riferimento al precedente esercizio.
La Relazione illustra:
1 gli esiti delle attività di vigilanza e controllo;
2 i rapporti infragruppo; le operazioni con parti correlate; le operazioni atipiche e/o inusuali;
3 le attestazioni su specifiche circostanze aziendali e societarie;
4 le osservazioni, per quanto di competenza del Collegio sindacale, sul bilancio di esercizio e sulla proposta
di destinazione del risultato economico al 31 dicembre 2008.
1 Nell’esercizio 2008 il Collegio sindacale ha vigilato sull’osservanza della legge e dell’atto costitutivo, sul ri-
92
spetto dei principi di corretta amministrazione, sull’adeguatezza del sistema di controllo interno, dell’assetto organizzativo e del sistema amministrativo-contabile, sulle modalità di concreta attuazione delle regole
di governo societario previste dai codici di comportamento ai quali la Banca ha dichiarato di attenersi.
L’attività di vigilanza e controllo, nei diversi ambiti richiamati, si è svolta mediante: a. la partecipazione
alle riunioni del consiglio di amministrazione, del comitato esecutivo e delle assemblee degli azionisti; b.
incontri con la società incaricata della revisione contabile; c. verifiche con i responsabili di diverse funzioni
aziendali, in particolare, con il responsabile del servizio ispettorato, e accessi ispettivi, d’intesa con il predetto servizio ispettorato, presso le dipendenze della Banca.
a. Attraverso la partecipazione alle riunioni del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono
state acquisite le informazioni necessarie sia per valutare l’andamento della Banca nella sua complessiva
evoluzione patrimoniale ed economica, sia per apprezzare le operazioni di maggiori rilievo. Il Collegio
sindacale può affermare, sulla base di quanto a sua conoscenza, che le operazioni di gestione sono state
compiute in conformità alla legge e allo Statuto, nell’interesse della Banca e non sono apparse manifestamente imprudenti, irrazionali o azzardate, tali da compromettere l’integrità del patrimonio aziendale, in
conflitto di interessi, in contrasto con le delibere assunte dall’assemblea.
Tra le operazioni di maggiore rilievo il Collegio sindacale richiama l’attenzione sul completamento dell’aumento di capitale deliberato dall’assemblea degli azionisti del 20 dicembre 2007 e sul perfezionamento dell’acquisto di una rete di sportelli che si inquadra nell’ambito delle politiche di crescita e di sviluppo della Banca.
Entrambe le operazioni sono illustrate nella Relazione sulla gestione predisposta dagli amministratori.
La partecipazione alle riunioni del consiglio di amministrazione ha altresì consentito di accertare che i
soggetti delegati hanno riferito sulle operazioni compiute in funzione dei poteri loro attribuiti, sul generale
andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione. Gli amministratori, per quanto a conoscenza
del Collegio sindacale, hanno altresì segnalato a norma delle vigenti disposizioni del codice civile le posizioni in conflitto di interesse al fine di consentire l’attuazione dei corretti procedimenti decisionali anche
con riferimento alla disciplina prevista dall’art. 136 del Testo unico bancario.
Infine, la partecipazione ai consigli di amministrazione ha consentito di appurare l’implementazione delle
regole di governo societario secondo quanto richiesto dai codici ai quali la Banca ha dichiarato di aderire.
Le soluzioni accolte sono illustrate nella “Relazione sul governo societario”.
b. Con la società di revisione KPMG S.p.A. sono stati effettuati periodici incontri per lo scambio reciproco
di informazioni, aventi per oggetto l’adeguatezza dell’apparato contabile-amministrativo, la sua idoneità
a rappresentare in modo corretto i fatti di gestione, nonché specifiche tematiche contabili. I responsabili della società di revisione non hanno rilevato circostanze, irregolarità o fatti censurabili meritevoli di
segnalazione all’Autorità di vigilanza ed al Collegio sindacale. Degli esiti dell’attività svolta dalla società di
revisione sul bilancio al 31 dicembre 2008 si dà conto nell’ultimo paragrafo della presente Relazione.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Collegio Sindacale
c. Le verifiche svolte dal Collegio sindacale hanno riguardato sia temi di ordine generale sul sistema dei
controlli sia temi specifici riguardanti predefiniti ambiti di operatività aziendale.
Il Collegio sindacale ha altresì effettuato, mediante accessi individuali, d’intesa con il servizio ispettorato,
verifiche presso le agenzie e le dipendenze della Banca. Il Presidente del Collegio sindacale ha altresì partecipato alle riunioni del Comitato per il controllo interno e dell’Organismo di vigilanza istituito ai sensi
della legge 231/2001.
Le verifiche sull’assetto complessivo del sistema dei controlli sono state condotte tenendo conto che la
Direzione Auditing di Deltas S.p.A., società del gruppo, coordina e integra il sistema dei controlli interni
della Banca nel sistema di controlli di gruppo.
Nel corso dell’esercizio 2008 è stato approvato e adottato il nuovo Regolamento del sistema dei controlli
interni del gruppo bancario Credito Valtellinese, destinato a trovare efficace applicazione anche per la
Banca. Il documento è il risultato della revisione del precedente regolamento dell’attività di auditing alla
luce dell’evoluzione del quadro normativo, dei mutamenti dei processi di controllo e delle strutture a essi
dedicate nell’ambito del gruppo. La nuova formulazione del Regolamento tiene conto delle funzioni compliance e risk management di recente istituzione e dei compiti a esse affidate.
Nel corso dell’esercizio il Collegio ha verificato, anche tramite accessi presso le singole agenzie della Banca,
l’effettiva ricollocazione organizzativa della funzione di controllo dei rischi di credito alle dirette dipendenze del servizio ispettorato, secondo un’impostazione dell’assetto complessivo del sistema dei controlli
ridisegnato sul finire del precedente esercizio.
II Collegio sindacale ha inoltre esaminato e condiviso il programma di attività del servizio ispettorato ed ha
valutato i rapporti emessi dal predetto servizio all’esito delle verifiche effettuate presso le singole agenzie.
Alcune verifiche presso le stesse agenzie sono state svolte direttamente su indicazione del Collegio sindacale. La struttura e la composizione del servizio ispettorato appaiono adeguati in relazione alle esigenze
della Banca.
Nel corso delle verifiche svolte e degli accertamenti eseguiti, tenuto conto delle informazioni acquisite
anche attraverso relazioni ad hoc predisposte dai servizi e dalle direzioni incaricate dello svolgimento di funzioni di controllo, non sono emerse indicazioni di irregolarità nello svolgimento della gestione aziendale
segnaletiche di carenze di natura organizzativa.
In definitiva, avuto riguardo alle informazioni ottenute nel corso dell’attività di vigilanza svolta, il Collegio
sindacale ritiene che l’assetto organizzativo, il sistema del controllo interno e l’apparato contabile-amministrativo risultino adeguati alle esigenze aziendali.
2 I rapporti con le società del gruppo sono relativi all’operatività interbancaria ed all’acquisizione da parte
della Banca di servizi di assistenza, di consulenza e di natura specialistica a supporto dell’attività corrente.
Vi sono infine utilizzi di personale distaccato. I rapporti in parola hanno natura ordinaria. Le condizioni
economiche dei rapporti interbancari sono regolate sulla base di normali parametri di mercato. Le condizioni economiche degli altri rapporti sono definite in specifici accordi che fanno riferimento a parametri
oggettivi e collaudati nel tempo, improntati a criteri di trasparenza ed equità sostanziale che tengono conto
dell’effettivo utilizzo da parte di ciascuna società utente dei servizi resi dalle strutture di gruppo.
Le operazioni con parti correlate vengono identificate nel quadro dei “Principi di comportamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali e atipiche”, approvati dal consiglio di amministrazione, tenuto anche conto di quanto stabilito dallo IAS 24, che definiscono i criteri per l’identificazione
dell’operatività nonché le modalità di svolgimento del relativo processo decisionale.
Le informazioni di dettaglio relative alle operazioni infragruppo e con parti correlate sono fornite dagli
amministratori nel sistema informativo di bilancio.
Si segnala che nel corso dell’esercizio la Banca ha ceduto uno sportello di modeste dimensioni e di recente
apertura al Credito Piemontese, al prezzo definitivo, calcolato sulla base delle consistenze accertate al 1°
novembre 2008, di euro 670 migliaia; la congruità del prezzo è stata attestata da un apposito parere reso da
un professionista indipendente all’uopo incaricato dalla Banca.
Infine, nel corso dell’esercizio, secondo le informazioni acquisite dal Collegio sindacale, non sono state
effettuate operazioni atipiche e/o inusuali.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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3 Avuto riguardo all’attività svolta, il Collegio sindacale ritiene di dare atto, in particolare, delle seguenti
94
circostanze aziendali o societarie:
■■ nel corso dell’esercizio il Collegio sindacale si è riunito 18 volte; sono state inoltre effettuati n. 8 accessi individuali da parte di componenti del Collegio sindacale presso agenzie e dipendenze della Banca; il Collegio
sindacale ha inoltre partecipato alle n. 15 riunioni del consiglio di amministrazione e alle n. 12 riunioni
del comitato esecutivo. Il presidente del Collegio sindacale ha altresì partecipato alla n. 10 riunioni del
Comitato per il controllo interno e alle n. 4 riunioni dell’organismo di vigilanza istituito ai sensi della legge
231/2001. Lo stesso presidente ha infine preso parte a n. 2 riunioni indette dal presidente del Collegio
sindacale della Capogruppo ed estese ai presidenti dei Collegi sindacali di tutte le società del Gruppo;
■■ nel corso dell’esercizio non sono pervenuti esposti e denunce ex art. 2408 Codice civile;
■■ la società di revisione KPMG S.p.A. ha dichiarato al Collegio sindacale che, sulla base delle procedure
implementate circa la verifica delle situazioni di incompatibilità previste dall’art. 160 del TUF, risulta indipendente nei confronti del Credito Artigiano S.p.A.;
■■ la Banca ha conferito alla società di revisione KPMG S.p.A. i seguenti incarichi:
--revisione contabile del bilancio d’esercizio;
--revisione contabile limitata del bilancio semestrale abbreviato;
--verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle
scritture contabili.
I compensi spettanti alla società di revisione all’esito dell’attività svolta nell’intero esercizio risultano conformi alla proposta formulata, tenuto conto dell’integrazione approvata dal consiglio di amministrazione
in data 10 marzo 2009, a seguito dell’estensione prevista normativamente del perimetro di attività dei revisori, chiamati ora ad esprimere un giudizio anche sulla coerenza della Relazione sulla gestione rispetto al
Bilancio di esercizio.
Il costo complessivo sostenuto dalla Banca per le attività di revisione contabile è di euro 118.950, oltre
all’i.v.a. e alle spese.
Nessun altro incarico, secondo quanto attestato dalla società di revisione, è stato conferito alla KPMG S.p.A.
o a soggetti ad essa collegati;
■■ il Collegio sindacale:
--non ha rilasciato pareri ai sensi di legge, non esistendone i presupposti;
--ha verificato l’attestazione degli amministratori ex art. 37 del Regolamento Consob n. 16191/2007;
■■ è stata predisposta a integrazione del sistema informativo di bilancio la “Relazione sul governo societario”;
■■ il consiglio di amministrazione della Banca ha approvato l’aggiornamento del “Modello di organizzazione,
gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001”, in relazione all’introduzione delle nuove figure di reato
rilevanti con riguardo al Decreto suddetto;
■■ è stato approvato dal consiglio di amministrazione, nel rispetto delle norme di legge, l’aggiornamento del
Documento Programmatico sulla Sicurezza;
■■ la Banca ha adottato il nuovo modello di gestione ai sensi della Legge 262/2005 predisposto a livello di
Gruppo Bancario Credito Valtellinese. Tale modello ha la finalità di gestire il rischio connesso alle procedure amministrativo-contabili della Banca, che può comportare la mancata corrispondenza del bilancio
alle risultanze dei libri e delle scritture contabili della Banca stessa, oppure la mancata idoneità del bilancio
a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria
dell’emittente di titoli quotati;
■■ è stato implementato un nuovo applicativo informatico finalizzato ad assicurare una migliore e più efficiente gestione degli adempimenti previsti dall’art. 136 TUB in materia di obbligazioni degli esponenti
aziendali, nell’ambito della policy aziendale esistente;
■■ la Banca ha dato corso alle attività necessarie per l’implementazione delle disposizioni previste sia dalla c.d.
direttiva Mifid, sia dalla terza direttiva antiriciclaggio introdotta dal D.lgs. 231/2007;
■■ la Banca non ha subito perdite patrimoniali dirette in relazione al dissesto di Lehman Brothers, non avendo
rapporti con la predetta società; peraltro, sono stati ricevuti alcuni reclami da parte dei clienti in relazione
alla vendita di strumenti finanziari emessi o garantiti da Lehman Brothers e venduti dalla rete della Banca;
in ordine ai rilievi formulati in tali reclami la Banca ritiene di avere correttamente operato;
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Relazione del Collegio Sindacale
■■ l’acquisizione della rete di sportelli di cui danno conto gli amministratori nella Relazione sulla gestione
ha comportato il sostenimento di un costo complessivo di euro 125,3 milioni, che ha trovato allocazione
in bilancio secondo il principio contabile IFRS 3 con l’emersione di un valore di avviamento pari a euro
109,5 milioni. In base ai principi contabili IAS/IFRS, nel cui rispetto è redatto il bilancio, gli amministratori
hanno sottoposto al test di impairment il valore di avviamento avvalendosi altresì della consulenza di Deloitte
Financial Advisory Services S.p.A.; le analisi svolte hanno condotto a confermare il valore iscritto all’attivo.
Nessun rilievo sul punto emerge, inoltre, dalla Relazione della società di revisione KPMG S.p.A. sul bilancio
della Banca;
■■ la Banca ha aderito al “Contingency Funding Plan” predisposto dal Gruppo Bancario Credito Valtellinese,
che definisce il processo organizzativo, gli obiettivi e le leve gestionali necessari per proteggere il patrimonio aziendale in situazioni di drenaggio di liquidità estreme ed impreviste; la procedura in oggetto fa riferimento alle prescrizioni della direttiva c.d. “Basilea 2”, che ha introdotto l’obbligo di predisporre strategie
e processi per la gestione del rischio di liquidità. In ogni caso, nel corso dell’esercizio, la Banca non si è
trovata a dover affrontare problemi di liquidità;
■■ in merito ai provvedimenti Consob relativi al c.d. “short selling” emanati nel corso dell’esercizio 2008, le procedure operative della Banca prevedono blocchi automatici che consentono il rispetto dei vincoli imposti
dalle Autorità di controllo;
■■ il Gruppo bancario Credito Valtellinese si è dotato di un processo di valutazione aziendale dell’adeguatezza
patrimoniale (ICAAP), sulla base delle richieste formulate al proposito dalla Banca d’Italia;
■■ la Banca nel corso dell’esercizio non ha effettuato operazioni di acquisto o di alienazione di azioni proprie,
né di azioni della Controllante;
■■ la Banca ha predisposto nel rispetto dei termini di legge le situazioni infrannnuali trimestrali e semestrali.
4 In ordine al bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008, che presenta un utile pari a 48,5 milioni di euro,
KPMG S.p.A. ha emesso in data odierna il proprio giudizio professionale sull’attendibilità del bilancio in
oggetto senza rilievi ed eccezioni.
Nella Relazione sulla gestione e nella nota integrativa gli amministratori hanno fornito l’informativa richiesta nel Documento Consob, Banca d’Italia, Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009.
Il Collegio sindacale, tenuto conto degli specifici compiti spettanti a KPMG S.p.A., ha rilevato, su un piano
di ordine generale, che la struttura complessiva del bilancio è rispondente alle norme che ne disciplinano
la formazione. La Relazione sulla gestione risulta coerente con le delibere del consiglio di amministrazione
e conforme alle prescrizioni normative.
In conclusione, il Collegio sindacale non rileva circostanze ostative all’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008 e alla proposta di destinazione dell’utile di esercizio formulata dal consiglio di
amministrazione.
Milano, 30 marzo 2009
Gabriele Villa
Giuseppe Degrassi
Stefano Simontacchi
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
95
Elenco degli incarichi da allegare ai sensi dell’art. 144-quinquiesdecies
del Regolamento Emittenti Consob, alla Relazione sull’attività di vigilanza
predisposta ai sensi dell’art. 153, comma 1 del TUF
Gabriele Villa
Denominazione Sociale
Credito Artigiano S.p.A.
Otis Servizi S.r.l.
Mediobanca Banca di Credito Finanziario S.p.A.
Finecobank Banca Fineco S.p.A.
Otis S.r.l.
SO.FI.GE. S.p.A.
Calcestruzzi S.p.A.
Immobiliare Cinca S.r.l.
Immobiliare Delvin S.r.l.
Tipologia incarico
Scadenza incarico
Presidente del Collegio Sindacale
Presidente del Collegio Sindacale
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Vice Presidente del C.d.A.
Amministratore Unico
Amministratore Unico
Approvazione bilancio 31/12/2009
Approvazione bilancio 30/11/2008
Approvazione bilancio 30/06/2011
Approvazione bilancio 31/12/2010
Approvazione bilancio 30/11/2009
Approvazione bilancio 31/12/2009
Approvazione bilancio 31/12/2010
Fino a revoca
Fino a revoca
Tipologia incarico
Scadenza incarico
Presidente del Collegio Sindacale
Presidente del Collegio Sindacale
Presidente del Collegio Sindacale
Presidente del Collegio Sindacale
Presidente del Collegio Sindacale
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Approvazione bilancio 31/12/2008
Approvazione bilancio 31/12/2008
Approvazione bilancio 31/12/2010
Approvazione bilancio 31/12/2009
Approvazione bilancio 31/12/2009
Approvazione bilancio 31/12/2009
Approvazione bilancio 31/12/2008
Approvazione bilancio 31/12/2010
Tipologia incarico
Scadenza incarico
Presidente del Collegio Sindacale
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Consigliere
Approvazione bilancio 31/12/2011
Approvazione bilancio 31/12/2009
Approvazione bilancio 31/12/2008
Approvazione bilancio 31/12/2010
Approvazione bilancio 31/12/2010
Fino a revoca
Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 2
Numero incarichi complessivamente ricoperti: 9
Giuseppe Degrassi
Denominazione Sociale
Finanziaria San Giacomo S.p.A.
Sodim S.p.A.
Coprem S.r.l. Costruzioni Prefabbricati Modulari Gi Picco’s Cosmetics S.r.l. Immobiliare Aureli S.r.l. Credito Artigiano S.p.A.
Itl S.r.l. Impresa Tecnoeditoriale Lombarda Adamello S.p.A. Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1
Numero incarichi complessivamente ricoperti: 8
Stefano Simontacchi
Denominazione Sociale
3i SGR S.p.A.
Credito Artigiano S.p.A.
Cellografica Gerosa S.p.A.
Polti S.p.A.
Fiduciaria Banknord S.p.A.
Cabara Insurance Broker S.r.l.
Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1
Numero incarichi complessivamente ricoperti: 6
96
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
97
Schemi di Bilancio
Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano
STATO PATRIMONIALE (in euro)
VOCI DELL’ATTIVO Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso clientela*
Partecipazioni Attività materiali Attività immateriali di cui: - avviamento 130. Attività fiscali a) correnti b) anticipate 150. Altre attività*
31/12/2008
10.
20.
40.
60.
70.
100.
110.
120.
59.256.172
18.710.194
8.018.308
1.697.562.711
6.110.862.054
250.454.809
98.027.902
139.342.556
125.523.187
10.
20.
30.
40.
80.
100.
110.
120.
130.
160.
170.
180.
200.
Debiti verso banche Debiti verso clientela*
Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività fiscali: a) correnti b) differite Altre passività* Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi Riserve da valutazione Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto 53.937.453
21.009.214
8.939.628
1.546.040.900
5.010.723.242
247.485.351
101.860.338
15.995.242
15.995.242
53.874.905
35.066.781
18.808.124
Totale dell’attivo VOCI DEL PASSIVO 31/12/2007
38.665.510
22.943.320
15.722.190
112.419.851
108.043.552
8.548.529.462
7.152.700.430
31/12/2008
31/12/2007
343.690.371
5.049.034.532
2.114.791.352
4.373.581
36.912.771
31.574.014
5.338.757
876.794.043
4.263.191.014
1.302.403.003
4.884.512
40.752.166
37.523.949
3.228.217
198.332.944
8.485.509
13.002.926
13.002.926
180.612.692
7.110.381
13.141.565
13.141.565
30.497.856
108.981.659
307.098.250
284.791.360
48.536.351
66.214.902
98.129.658
115.156.020
142.395.680
41.914.794
8.548.529.462
7.152.700.430
* I crediti e i debiti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 "Altre Attività" e nella voce 100 "Altre Passività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 70 "Crediti verso clientela" e in voce 20 "Debiti verso clientela", sono stati opportunamente riclassificati rispettivamente per 1.596.323 euro e 53.644 euro.
98
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Schemi di Bilancio
CONTO ECONOMICO VOCI 10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
100.
120.
130.
140.
150.
160.
170.
180.
190.
200.
210.
240.
250.
260.
270.
(in euro) 2008
Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell’attività di negoziazione Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie Margine di intermediazione Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di : a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale* b) altre spese amministrative* Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (perdite) delle partecipazioni Utili (Perdite) da cessione di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 290. Utile (Perdita) d’esercizio Utile base per azione (basic EPS)
2007
457.597.397
-272.972.947
184.624.450
75.919.818
-13.810.275
62.109.543
170.245
1.967.058
1.234.701
743.876
490.825
338.953.122
-185.147.613
153.805.509
75.287.194
-14.913.861
60.373.333
189.034
2.614.315
362.293
362.293
250.105.997
-34.877.615
-34.152.364
-780.194
54.943
217.344.484
-29.502.755
-29.486.978
-15.777
215.228.382
-154.490.123
-77.706.854
-76.783.269
187.841.729
-125.949.502
-59.432.832
-66.516.670
-953.358
-4.584.360
-881.179
12.331.924
-148.577.096
8.184.646
33.482
74.869.414
-26.333.060
48.536.351
-2.610.039
-4.308.103
12.650.210
-120.217.434
7.028.366
33.905
74.686.566
-32.771.771
41.914.794
48.536.351
41.914.794
2008
0,18
2007
0,29
* I compensi pagati ai sindaci dall'azienda sono stati classificati nella voce 150 "a) Spese per il personale"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce "b) Altre spese amministrative", sono stati opportunamente riclassificati per un valore pari a 211.002 euro.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
99
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Esistenze al
31/12/2007
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
1/1/2008
Allocazione risultato esercizio
precedente
Dividendi e altre
destinazioni
Riserve Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione: a) disponibili per la vendita b) copertura flussi finanziari c) altre* Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio 142.395.680
115.156.020
142.395.680
115.156.020
-
98.129.658
-
-
98.129.658
-
10.484.514
-
-81.761
66.296.663
41.914.794
-
-81.761
66.296.663
41.914.794
-10.484.514
-31.430.280
Patrimonio netto 463.811.054
-
463.811.054
-
-31.430.280
* L’importo si riferisce a riserve da valutazione di attività materiali 100
Variazioni di
riserve
Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione a) disponibili per la vendita b) copertura flussi finanziari c) altre* Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio -
Patrimonio netto Patrimonio
netto al
31/12/2008
Variazioni dell’esercizio
Operazioni sul
patrimonio netto
Emissione
Acquisto
nuove azioni azioni proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
-
-
142.395.680
191.942.230
367.488
-
-
-
-
-118.127
-35.598.920
-
Utile (Perdita)
dell’esercizio
Stock
options
284.791.360
307.098.250
-
-
Variazione
Derivati su
strumenti di
proprie azioni
capitale
108.981.659
-
48.536.351
-199.888
30.697.743
48.536.351
48.536.351
779.905.476
-
-35.349.559
334.337.910
* L’importo si riferisce a riserve da valutazione di attività materiali 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
-
-
-
-
-
-
Schemi di Bilancio
(in euro)
Esistenze al
31/12/2006
Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione: a) disponibili per la vendita b) copertura flussi finanziari c) altre* Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto Modifica saldi
apertura
Esistenze al
1/1/2007
Allocazione risultato esercizio
precedente
Riserve Dividendi e altre
destinazioni
142.395.680
115.156.020
88.217.746
-99.450
66.296.663
34.116.140
-
142.395.680
115.156.020
88.217.746
-99.450
66.296.663
34.116.140
9.885.667
-9.885.667
-24.230.473
446.082.799
-
446.082.799
-
-24.230.473
* L’importo si riferisce a riserve da valutazione di attività materiali Patrimonio
netto al
31/12/2007
Variazioni dell’esercizio
Variazioni di
riserve
Operazioni sul
patrimonio netto
Emissione
Acquisto
nuove azioni azioni proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
Derivati su
strumenti di
proprie azioni
capitale
Utile (Perdita)
dell’esercizio
Stock
options
Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione a) disponibili per la vendita b) copertura flussi finanziari c) altre* Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio 26.245
17.689
41.914.794
142.395.680
115.156.020
98.129.658
-81.761
66.296.663
41.914.794
Patrimonio netto 43.935
-
-
-
-
-
-
41.914.794
463.811.054
* L’importo si riferisce a riserve da valutazione di attività materiali Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
101
RENDICONTO FINANZIARIO (in euro) 2008
2007
68.000.558
456.859.443
-268.204.711
170.245
62.322.360
-79.026.764
-64.231.020
17.864.646
-57.753.642
-1.087.511.704
2.372.347
82.692.279
339.099.067
-181.596.880
189.034
62.182.602
-58.633.529
-55.389.912
18.238.750
-41.396.852
-508.725.555
60.269.255
108.873
-942.624.386
56.146.319
-195.166.414
-8.348.443
875.716.576
-649.648.955
114.933.596
594.384.542
807.259.682
-704.675
-793.124
-802.935.388
138.939.881
81.071.165
14.722.657
466.727.381
49.348.653
-461.986.521
448.214.535
458.284.214
3.880.861
9.492.387
-143.794.570
-31.014.362
40.694.105
5.510.804
4.085.921
5.129.314
4.048.561
A. ATTIVITÀ OPERATIVA 1. Gestione - interessi attivi incassati (+) - interessi passivi pagati (-) - dividendi e proventi simili (+) - commissioni nette (+/-) - spese per il personale (-) - altri costi (-) - altri ricavi (+) - imposte e tasse (-) - costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell’effetto fiscale (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso clientela - crediti verso banche: a vista - crediti verso banche: altri crediti - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche: a vista - debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d’azienda 2. Liquidità assorbita da - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di rami d’azienda Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di investimento C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA 102
- emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO LEGENDA: (+) generata (-) assorbita 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
37.361
381.490
-123.706.227
-10.604.239
-6.977.772
-453.767
-3.626.467
-123.252.460
-118.195.423
-6.518.317
298.738.990
-31.430.279
267.308.712
-24.181.693
-24.181.693
5.318.719
9.994.095
Schemi di Bilancio
Voci di bilancio Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 2008
2007
53.937.453
5.318.719
43.943.359
9.994.095
59.256.172
53.937.453
Legenda: (+) generata (-) assorbita 103
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
105
Nota integrativa
Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
A.1 - PARTE GENERALE Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Ai sensi del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, il Credito Artigiano redige il proprio bilancio individuale in conformità ai principi contabili internazionali IAS/lFRS emanati dall'International Accounting
Standards Board (IASB) e omologati dall'Unione Europea e di cui era obbligatoria l’adozione al 31/12/2008,
incluse le relative interpretazioni dell'lnternational Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC)
al 31dicembre 2008 (come previsto dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002).
Il bilancio individuale al 31 dicembre 2008 è stato inoltre predisposto sulla base delle istruzioni emanate da
Banca d’Italia nell’esercizio dei propri poteri regolamentari in materia di forme tecniche dei bilanci bancari
e finanziari previsti dal D.lgs. 38/05. “Istruzioni per la redazione del bilancio d’impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari” (Provvedimento del 22 dicembre
2005 – circolare 262). Il bilancio stesso è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria, il risultato economico dell’esercizio, le variazioni del
patrimonio netto ed i flussi di cassa.
Sezione 2 - Principi generali di redazione
106
Il presente bilancio è redatto nel rispetto dei principi generali previsti dallo IAS 1 “Presentazione del bilancio” e pertanto riporta le informazioni nell’ottica della continuità aziendale, imputando costi e ricavi secondo
la competenza economica degli stessi, evitando compensazioni tra attività e passività, costi e ricavi. Salvo che
non sia diversamente previsto o consentito, l’informativa comparativa riferita all’esercizio precedente viene
riportata per tutti i dati contenuti nel bilancio e include tutte le informazioni di tipo qualitativo, ove necessarie, per la comprensibilità del bilancio
Il bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto Finanziario e dalle Nota Integrativa ed è corredato da una Relazione degli
amministratori sull'andamento della gestione. Gli importi riportati nei Prospetti Contabili sono espressi in
unità di Euro mentre quelli riportati nella Nota Integrativa e nella Relazione sulla gestione, sono espressi
– qualora non diversamente specificato - in migliaia di Euro. I Prospetti Contabili e la Nota Integrativa presentano, oltre agli importi relativi al periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti
al 31 dicembre 2007.
Facendo seguito ai chiarimenti inviati da Banca d’Italia con circolare n. 5003 del 2 gennaio 2009 in merito alla
classificazione di alcune poste patrimoniali ed economiche, si specifica che i crediti e i debiti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 “Altre Attività”
e nella voce 100 “Altre Passività” dello Stato Patrimoniale mentre i compensi pagati ai sindaci dall’azienda
sono stati classificati nella voce 150. a)“ Spese per il personale” del Conto Economico. Coerentemente si è
provveduto alla riclassifica del periodo di confronto (bilancio al 31/12/07) come stabilito dal par. 38 dello
IAS 1, senza che siano stati modificati l’utile netto e il patrimonio netto.
Negli schemi di Stato Patrimoniale e Conto Economico, definiti dalla normativa di Banca d’Italia, non sono
state riportate le voci che non presentano importi né per l’esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per
quello precedente. Nello schema di Conto Economico e nella parte C della Nota Integrativa i costi sono posti
tra parentesi, mentre i ricavi sono senza segno.
La Nota Integrativa non comprende le sezioni relative a voci di bilancio non valorizzate né nell’esercizio
2008, né nel precedente. Il Prospetto delle variazioni del patrimonio netto illustra la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto avvenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio e in quello
precedente. Il Rendiconto Finanziario è predisposto seguendo il metodo diretto, per mezzo del quale sono
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
indicate le principali categorie di incassi e pagamenti lordi. I flussi finanziari sono presentati distinguendo
quelli generati dall’attività operativa, di investimento e di provvista.
Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Dopo la chiusura dell’esercizio, non si è verificato alcun altro fatto di rilievo tale da incidere significativamente
sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società né sulla rappresentazione della medesima.
Sezione 4 – Altri aspetti
Il bilancio è sottoposto a revisione contabile da parte della società KPMG S.p.A..
La società, in applicazione alle disposizioni contenute negli articoli 117 e seguenti del TUIR ha aderito al
Consolidato fiscale della controllante Credito Valtellinese SC, per il periodo 2007/2009, alla quale ha provveduto a trasferire l’imponibile fiscale dell’esercizio.
In accordo con le disposizioni di cui allo IAS 10, la società ha autorizzato la pubblicazione del presente bilancio nei termini previsti dalla vigente normativa.
A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
Nella presente sezione si riportano i principi contabili adottati nella redazione del bilancio annuale al
31/12/2008 con l’illustrazione, per singola voce, dei criteri di iscrizione, di classificazione, di valutazione, di
cancellazione e, ove rilevanti, dei criteri di rilevazione delle componenti reddituali.
1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
La voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione” comprende:
--i titoli di debito e di capitale acquisiti principalmente al fine di ottenerne profitti nel breve periodo;
--i contratti derivati diversi da quelli designati come strumenti di copertura efficaci, quando il loro fair value
è positivo.
I titoli di debito e di capitale sono rilevati in bilancio alla data di regolamento, mentre gli strumenti finanziari
derivati alla data di negoziazione. All’atto della rilevazione iniziale sono iscritti al fair value, rappresentato
normalmente dal costo dell’operazione, senza includere i costi di transazione direttamente attribuibili allo
strumento, successivamente sono rilevati al fair value. Il fair value è il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata in una libera transazione tra le parti. La determinazione del fair value avviene per gli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo utilizzando le quotazioni di mercato. Un mercato si definisce
attivo quando le transazioni avvengono in modo regolare e non forzoso tra parti consapevoli.
Nel caso di attività finanziarie non quotate o quotate in un mercato illiquido, il fair value è determinato
attraverso modelli di stima e valutazione interni. Tutti i profitti e le perdite ad essi associati, compresi gli
utili e le perdite da negoziazione, gli interessi e i dividendi incassati e le variazioni di fair value derivanti da
cambiamenti nei tassi di mercato, del prezzo delle azioni e di altre variabili di mercato, sono rilevati a conto
economico nelle voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. Le attività finanziarie, o parti di esse,
vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa sono scaduti o trasferiti senza che questo
comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati. Al contrario, se e a fronte del trasferimento
della titolarità giuridica delle attività finanziarie permane una quota rilevante dei rischi e benefici legati ad
esse, queste continuano ad essere iscritte in bilancio.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
107
2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
Sono attività finanziarie non derivate designate come disponibili per la vendita e non classificate come crediti, attività finanziarie detenute fino a scadenza, attività finanziarie di negoziazione o attività finanziarie valutate al fair value. In particolare rientrano in questa categoria, oltre ai titoli di debito che non sono oggetto di
attività di trading e non sono classificati negli altri portafogli sopra citati, le interessenze azionarie non gestite
con finalità di negoziazione o non qualificabili come di controllo, collegamento e controllo congiunto. Tali
attività sono iscritte nella voce “40 Attività finanziarie disponibili per la vendita”.
Sono rilevate inizialmente alla data di regolamento e misurate al fair value comprensivo dei costi di transazione direttamente attribuibili all’acquisizione. Nel caso in cui l’iscrizione avvenisse a seguito di riclassificazione
da altri portafogli, il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.
Dopo la rilevazione iniziale le attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value, con la rilevazione a
conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato, mentre eventuali variazioni di fair value
sono iscritte a patrimonio netto fino al momento dello storno dell’attività quando saranno rilevate a conto
economico. I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile,
sono mantenuti al costo.
Ad ogni data di bilancio si procede a valutare se tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di valore”.
L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell’attività che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri
dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie).
Nel caso di perdita di valore di un’attività finanziaria disponibile per la vendita, l’intera perdita, compresa la
parte precedentemente rilevata a patrimonio netto, è portata a conto economico nella voce 130. Rettifiche /
riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita.
Un’eventuale ripresa di valore, possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi che avevano originato la
perdita di valore, è imputata a conto economico, in caso di crediti o titoli di debito, a riserva di patrimonio
netto nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può, in ogni caso, eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
L’interesse calcolato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo deve essere rilevato a conto economico. I dividendi su strumenti di patrimonio netto sono rilevati a conto economico quando matura il diritto
a riceverne il pagamento.
Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa sono
scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati.
3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
108
La voce “50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” comprende attività finanziarie non derivate,
aventi pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, per le quali si ha l’effettiva intenzione e capacità di
mantenerle sino a scadenza. Sono rilevate inizialmente alla data di regolamento e valutate al fair value più i
costi di transazione direttamente attribuibili. Successivamente alla rilevazione iniziale il criterio di valutazione
è il costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Ad ogni data di bilancio si procede alla valutazione dell’esistenza di un’obiettiva evidenza del fatto che tali attività finanziarie abbiano subito
una “perdita di valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo
la rilevazione iniziale dell’attività dai quali deriva un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi
di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie).
La perdita è misurata dalla differenza fra il valore di carico e il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati
scontati al tasso di interesse effettivo originariamente presente sulla posizione.
Un’eventuale ripresa di valore è possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi che avevano originato la
perdita di valore. La ripresa di valore è imputata a conto economico nella voce 130 “Rettifiche/Riprese di
valore nette per deterioramento di attività finanziari detenute sino alla scadenza” e non può, in ogni caso,
superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa sono
scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati.
4 - Crediti
Sono attività finanziarie non derivate con pagamenti certi o determinabili e scadenza fissa non quotate in un
mercato attivo. I Crediti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso clientela”.
L’iscrizione iniziale avviene per i crediti al momento dell’erogazione e, per i titoli di debito, alla data di regolamento.
In fase di prima rilevazione sono iscritti per un importo pari al corrispettivo erogato, normalmente pari al
loro fair value inclusi i costi di transazione direttamente attribuibili all’operazione. Dopo la rilevazione iniziale sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
Il tasso di interesse effettivo è il tasso che uguaglia il valore attuale dei flussi di cassa attesi durante la vita
dello strumento (fino alla scadenza o alla scadenza “attesa” o se appropriato un periodo inferiore) al valore
di iscrizione dell’attività. L’utilizzo di tale tasso per il calcolo degli interessi comporta una loro ripartizione
lungo la vita dello strumento.
I flussi attesi sono stati determinati considerando tutti i termini contrattuali dello strumento e vengono incluse tutte le commissioni ed i punti base pagati o ricevuti tra le parti coinvolte nel contratto, i costi di transazione e ogni altro premio o sconto che siano misurabili e considerati parte integrante del tasso di interesse
effettivo dell’operazione. Nei casi in cui non sia possibile avere una stima attendibile dei flussi di cassa attesi o
della vita attesa dello strumento vengono utilizzati i flussi di cassa contrattuali determinati in base ai termini
previsti per lo strumento
Ad ogni data di bilancio si procede a verificare se tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell’attività che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri
dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie).
Gli strumenti ai quali, sulla base della normativa di Banca d’Italia, è stato attribuito lo status di sofferenza,
incaglio, ristrutturato o scaduto/sconfinante da più di 180 giorni sono assoggettati a valutazione analitica.
La classificazione dei crediti, seguendo i criteri stabiliti da Banca d’Italia, avviene nel modo seguente:
a crediti in sofferenza: sono quei crediti in stato di insolvenza dovuto all’impossibilità da parte del cliente
ad adempiere ai propri debiti, al mancato rispetto di un piano di rientro concordato precedentemente,
dall’apertura di procedure concorsuali o dalla presenza di pregiudizievoli;
b crediti incagliati: si tratta di esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo;
c crediti ristrutturati: rientrano in questa categoria i crediti che hanno subito una modifica delle originarie
condizioni contrattuali, con conseguente perdita per la banca, a causa del deterioramento delle condizioni
economico-finanziarie del debitore;
d crediti scaduti: sono le esposizioni scadute e/o sconfinanti da 180 giorni, diverse da quelle classificate come
sofferenze, incagli o ristrutturati.
Nella valutazione analitica la perdita è misurata come differenza fra il valore di carico e il valore attuale dei
flussi di cassa futuri stimati scontati al tasso di interesse effettivo originario sulla posizione.
La stima dei flussi di cassa tiene conto delle garanzie che assistono l’esposizione debitoria e della probabilità
della loro liquidazione. Nel caso in cui non sia probabile l’attivazione delle garanzie occorre considerare il
loro valore corrente, altrimenti si deve tener conto del loro valore di realizzo al netto delle spese da sostenere
per il recupero.
La rettifica di valore analitica è relativa a perdite presunte su singole posizioni di credito non performing.
Qualora siano rimosse le cause che avevano comportato precedenti rettifiche, le riprese di valore su crediti
precedentemente svalutati vengono iscritte al conto economico nella voce 130. Rettifiche / riprese di valore
nette per deterioramento di: a) crediti.
Le attività che sono state valutate individualmente e per le quali non siano state rilevate perdite di valore sono
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
109
assoggettate a valutazione collettiva, così come i crediti in bonis. La rettifica di valore collettiva è relativa a
perdite presunte su insiemi omogenei di crediti (ad esempio per rischio settore, rischio paese, rischio fisiologico) ed è calcolata sulla base di modelli statistici interni.
Ai fini della valutazione collettiva delle perdite di valore, le attività finanziarie sono raggruppate sulla base di
caratteristiche di rischio di credito similari, che sono rappresentative della capacità del debitore di pagare
tutti gli importi dovuti secondo i termini contrattuali. Le categorie di rischio individuate costituiscono la base
per il calcolo dell’evidenza storica delle perdite di valore.
Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa sono
scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati.
Operazioni di pronti contro termine di impiego
Sono operazioni di acquisto a pronti di titoli contrattati contestualmente con l’obbligo di rivendita a termine.
Poiché tutti i rischi connessi al possesso del titolo ricadono ancora sul cedente si procede esclusivamente
alla rilevazione di un credito. I differenziali tra il prezzo a pronti e quello a termine comprensivi del rateo di
interessi e della quota dell’eventuale scarto di emissione sono iscritti per competenza nelle voci economiche
accese agli interessi.
Leasing finanziario
I crediti verso la clientela per beni dati in leasing sono rilevati in bilancio nel momento della decorrenza dei
relativi contratti, ossia all’atto della consegna formale del bene.
I crediti verso la clientela per beni dati in leasing sono iscritti al costo ammortizzato, cioè al valore iniziale
dell’investimento, comprensivo dei costi diretti iniziali sostenuti e delle commissioni direttamente imputabili, diminuito dei rimborsi di capitale e rettificato dell’ammortamento calcolato con il metodo del tasso di
interesse effettivo, cioè attualizzando al tasso di interesse effettivo il flusso dei pagamenti futuri stimati per
la durata attesa del finanziamento. Criteri analoghi a quelli precedentemente illustrati sono seguiti per le
rettifiche e le riprese di valore.
5 - Attività finanziarie valutate al fair value
In questa voce figurano le attività finanziarie designate come valutate al fair value con imputazione a conto
economico sulla base di una facoltà prevista, in particolari situazioni, dallo IAS 39 (c.d. “fair value option”).
La banca non si è avvalsa di tale facoltà.
6 - Operazioni di copertura
110
Le operazioni di copertura sono poste in essere al fine di neutralizzare gli effetti di perdite potenziali rilevabili su uno o un gruppo di strumenti finanziari attribuibili ad un determinato rischio che possono avere un
effetto sul conto economico.
Nel momento in cui l’operazione è posta in essere la relazione di copertura è documentata formalmente
attraverso la definizione degli obiettivi e strategie di risk management sulla base delle quali la copertura è
stata realizzata, l’identificazione dello strumento di copertura, dell’oggetto della copertura, della natura del
rischio coperto e della modalità con la quale si intende valutare l’efficacia della relazione di copertura.
Sono previsti tre tipi di relazione di copertura:
- Fair value hedge: è la copertura all’esposizione al rischio di variazioni di fair value di attività o passività iscritte in bilancio (o parte di esse) o impegni irrevocabili non iscritti (o parte di essi) che sono attribuibili ad un
particolare rischio e possono impattare sul conto economico;
- Cash flow hedge: è la copertura all’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa che è attribuibile ad un ri2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
schio specifico associato ad un’attività o passività in bilancio (quali tutti o solo alcuni pagamenti di interessi
futuri su un debito a tasso variabile) o a transazioni future altamente probabili che possono impattare il conto
economico;
- Copertura di un investimento netto in un’operazione con l’estero: è la copertura all’esposizione al rischio di
cambio di un investimento netto (partecipazione) in una operazione in divisa come definito nello IAS 21.
L’iscrizione in bilancio delle operazioni di copertura viene interrotta quando la copertura non risulta efficace
o cessa di esserlo, il derivato scade o viene venduto, estinto o esercitato, lo strumento coperto scade o viene
venduto o rimborsato o la società revoca la designazione di copertura.
7 - Partecipazioni
La voce accoglie il valore delle partecipazioni detenute in società controllate congiuntamente e collegate.
Le partecipazioni di controllo congiunto sono quelle in soggetti sui quali si detiene, congiuntamente con
altre parti in base ad un contratto, il potere di governare le politiche finanziarie e operative al fine di ottenerne i relativi benefici mentre le partecipazioni in collegate sono quelle in soggetti sui quali si ha un’influenza
notevole, ossia si detiene il potere di partecipare alle decisioni riguardanti le politiche finanziarie e operative,
senza che tale potere si traduca in una situazione di controllo.
Tali partecipazioni sono iscritte al momento della rilevazione iniziale al costo, inclusi i costi di transazione
direttamente imputabili all’operazione. Successivamente il valore contabile è aumentato o diminuito per
rilevare la quota di pertinenza della partecipante degli utili o delle perdite della partecipata realizzati dopo
la data di acquisizione. La quota dei risultati d’esercizio della partecipata di pertinenza della partecipante
è rilevata nel conto economico da quest’ultima nella voce “210. Utili (perdite) delle partecipazioni”. I dividendi ricevuti da una partecipata riducono il valore contabile della partecipazione. Rettifiche del valore
contabile vengono apportate a seguito di modifiche nella quota della partecipante nella collegata, derivanti
da variazioni nel patrimonio netto della partecipata. La quota parte di tali variazioni di pertinenza della partecipante è rilevata direttamente nel patrimonio netto della partecipante stessa nella voce “ Riserve” In caso
di oggettiva evidenza di perdita di valore tali partecipazioni sono svalutate imputando a conto economico la
relativa rettifica. Qualora i motivi della perdita di valore siano venuti meno a seguito di un evento verificatosi
successivamente, la ripresa di valore è imputata a conto economico. Sia le rettifiche che le riprese di valore
sono iscritte nelle voce “210 Utili (perdite) delle partecipazioni”.
L’investimento partecipativo è cancellato quando i diritti contrattuali ai flussi di cassa sono trasferiti senza
che questo comporti il mantenimento dei rischi e dei benefici associati all’attività finanziaria. Il risultato della
cessione è iscritto nella voce “210 Utili (perdite) delle partecipazioni”.
Non sono presenti partecipazioni di controllo in via esclusiva.
Il valore di carico di un’attività, in certi casi, può eccedere il suo valore di recupero, ossia l’ammontare che
può essere ricavato mediante l’uso o la vendita della stessa. In questo caso, l’attività è svalutata e, quindi, il
soggetto che la detiene deve rilevare una perdita di valore. Secondo lo IAS 36, un’attività è soggetta a svalutazione quando il suo valore di carico eccede il valore di recupero. Il soggetto che detiene l’attività è tenuto
a determinare il valore di recupero solo in presenza di determinate circostanze, che rappresentano delle
evidenze di presenza di una potenziale perdita di valore.
Nel caso delle partecipazioni detenute dal Credito Artigiano, nel valutare l’esistenza di riduzioni di valore,
devono essere considerate secondo lo IAS 36 le seguenti indicazioni:
--variazioni significative con effetto negativo per la partecipata si sono verificate durante l’esercizio o si verificheranno nel futuro prossimo nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo nel quale
l’entità opera o nel mercato al quale un’attività è rivolta;
--i tassi di interesse di mercato o altri tassi di remunerazione del capitale sugli investimenti sono aumentati nel
corso dell’esercizio ed è probabile che tali incrementi condizionino il tasso di attualizzazione utilizzato nel
calcolo del valore d’uso della partecipazione e riducano in maniera significativa il suo valore recuperabile;
--significativi cambiamenti con effetto negativo sulla partecipata si sono verificati nel corso dell’esercizio
oppure si suppone che questi si verificheranno nel futuro prossimo;
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
111
--l’andamento economico della partecipata è, o sarà, peggiore di quanto previsto ed è evidente dall’informativa interna;
--sono previste significative difficoltà finanziarie del soggetto partecipato;
--la partecipata è assoggetta a procedure concorsuali;
--è prevista una diminuzione significativa o prolungata di fair value della partecipata al di sotto del suo
costo.
Solamente se si verificano tali eventi che consentono di immaginare l’esistenza di una riduzione di valore, il
soggetto effettua una stima formale del valore recuperabile.
8 - Attività materiali
112
Le attività materiali acquistate sul mercato sono iscritte come attività, nella voce “110 Attività materiali” nel
momento in cui i principali rischi e benefici legati al bene sono trasferiti. Si definiscono “Attività ad uso funzionale” le attività materiali utilizzate per lo svolgimento dell’attività sociale, ipotizzandone l’uso per un arco
temporale superiore al periodo.
Si definiscono “Attività detenute a scopo di investimento” le attività materiali possedute al fine di percepire
canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito o per entrambi i motivi.
Sia per le attività materiali strumentali che non, l’iscrizione iniziale avviene al costo comprensivo di tutti gli
oneri di diretta imputazione.
I terreni sono rilevati separatamente anche quando acquistati congiuntamente al fabbricato adottando un
approccio per componenti. La suddivisione fra il valore del terreno e quello del fabbricato avviene sulla base
di perizie esterne e solamente per gli immobili detenuti “cielo-terra”.
Le attività materiali sono successivamente valutate al costo rettificato del relativo ammortamento e delle
eventuali perdite/ripristini di valore.
Il valore ammortizzabile degli immobili, impianti e macchinari, inteso come differenza fra costo di acquisto
e valore residuo, è ripartito sistematicamente in quote costanti lungo la stimata vita utile secondo un criterio
di ripartizione che riflette la durata tecnico-economica e la residua possibilità di utilizzazione dei singoli elementi. Seguendo tale criterio, la vita utile delle diverse categorie di attività materiali risulta la seguente:
--per gli immobili, dai 30 ai 50 anni;
--per i mobili, arredi e attrezzature varie, dai 5 agli 8 anni;
--per le macchine d’ufficio, sistemi elettronici di sicurezza, dai 3 ai 5 anni;
--per le autovetture e autoveicoli, dai 4 ai 5 anni.
Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, poiché hanno vita utile indefinita, e il patrimonio artistico in
quanto il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.
La banca valuta ad ogni data di riferimento del bilancio se esiste qualche indicazione che dimostri che le
attività materiali possano aver subito una perdita di valore. In caso di evidenza di perdita si procede al confronto fra il valore contabile e il valore recuperabile inteso come il maggiore tra fair value e valore d’uso. Il
valore contabile derivante dal ripristino di valore di un’attività in precedenza svalutata, non può eccedere il
valore netto contabile che sarebbe stato determinato in assenza di perdita di valore nei periodi precedenti.
Le rettifiche e le riprese di valore di un’attività materiale sono rilevate nella voce “170 Rettifiche/riprese di
valore nette su attività materiali”.
Le attività materiali vengono cancellate quando sono dismesse o quando non ci si attendono benefici economici futuri dall’utilizzo o dalla dismissione. La differenza tra valore di cessione e valore contabile viene iscritta
nella voce “240 Utili (perdite) da cessione di investimenti”.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
9 - Attività immateriali
Le attività iscritte tra le attività immateriali sono attività non monetarie, prive di consistenza fisica, identificabili e in grado di generare benefici economici futuri controllabili dall’impresa. Le attività immateriali acquistate dall’esterno sono iscritte come attività al prezzo di acquisizione nel momento in cui i principali rischi
e benefici legati al bene sono trasferiti, mentre quelle generate internamente sono iscritte in base ai costi
sostenuti direttamente attribuibili. Tutte le attività immateriali iscritte in bilancio, diverse dall’avviamento,
sono a vita utile finita e conseguentemente ammortizzate considerando la relativa vita utile. E’ definita a vita
utile definita l’attività per cui è possibile stimare il limite temporale entro il quale ci si attende la produzione
dei correlati benefici economici. E’ definita a vita utile indefinita l’entità per cui non è possibile stimare un
limite prevedibile del periodo durante il quale ci si attende che l’attività generi benefici economici. L’attività
è iscritta al costo solo se in grado di generare benefici economici futuri.
Successivamente all’iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto
degli ammortamenti cumulati e delle perdite di valore eventualmente verificatesi. Il valore ammortizzabile,
dato dalla differenza tra costo di acquisto e valore residuo, è ripartito sistematicamente in quote costanti
lungo la stimata vita utile secondo il criterio di ripartizione che riflette la durata tecnico-economica e la residua possibilità di utilizzazione dei singoli elementi. Il processo di ammortamento inizia quando l’attività e
disponibile all’uso.
Un bene immateriale viene cancellato quando dismesso o quando non ci si attendono benefici economici
futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.
Le attività immateriali aventi vita utile indefinita (vedasi avviamento, così come definito nel paragrafo successivo, qualora positivo) sono iscritte al costo al netto delle eventuali perdite di valore riscontrate periodicamente in applicazione del test condotto per la verifica dell’adeguatezza del valore di carico dell’attività. Per
tali attività, di conseguenza, non si procede al calcolo dell’ammortamento.
Avviamento
L’avviamento sorto in occasione di operazioni di aggregazioni aziendale rappresenta il differenziale fra il
costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori, e il fair value, alla data di acquisizione, delle attività e
passività della società acquisita. Se positivo, è iscritto al costo come attività (avviamento) rappresentando un
pagamento effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non
possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente. Se negativo è rilevato direttamente a
conto economico (eccedenza sul costo).
Dopo la rilevazione iniziale, l’acquirente valuta l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale al relativo costo, al netto delle perdite di valore accumulate.
L’avviamento iscritto nell’attivo deve essere allocato alle unità generatrici di flussi di cassa cui si riferisce.
L’unità generatrice di flussi finanziari a cui l’avviamento è stato allocato è soggetta ad una verifica annuale
necessaria per evidenziare eventuali perdite di valore od ogni qualvolta vi sia un’indicazione che l’unità possa
avere subito una riduzione durevole. L’eventuale differenza tra il valore di iscrizione e il valore di recupero,
ossia il maggiore tra il fair value dedotti i costi di vendita e il valore d’uso, è iscritta a conto economico. Il
fair value è stato determinato in base alle migliori informazioni disponibili per riflettere l’ammontare che
la banca potrebbe ottenere, alla data di riferimento del bilancio, dalla dismissione dell’attività in una libera
transazione tra parti consapevoli e disponibili, dopo la deduzione dei costi di dismissione. Nel determinare
tale ammontare è stato considerato il risultato di recenti transazioni per attività similari effettuate all’interno
dello stesso settore industriale.
Altre attività immateriali
Sono principalmente costituite dalle attività immateriali rilevate in applicazione dell’IFRS 3 – Aggregazioni aziendali
ed identificate nel processo di allocazione del costo dell’aggregazione aziendale. Tali attività sono ammortizzate considerando la relativa vita utile stimata al massimo pari a 16 anni, mentre il valore residuo è assunto pari a zero.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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10 - Attività non correnti in via di dismissione
Un’attività non corrente deve essere classificata come posseduta per la vendita, se il suo valore contabile
potrà essere recuperato attraverso un’operazione di vendita anziché con il suo uso continuativo. Perché ciò
si verifichi l’attività deve essere disponibile per la vendita immediata nella sua condizione attuale, soggetta
a condizioni che sono d’uso e consuetudine per la vendita di tali attività, e la vendita deve essere altamente
probabile. Una volta classificata come posseduta per la vendita l’attività è valutata al minore tra il suo valore
contabile e il fair value al netto dei costi di vendita.
11 - Fiscalità corrente e differita
Le imposte correnti non ancora pagate, in tutto o in parte, alla data del bilancio sono inserite tra le passività
fiscali dello stato patrimoniale. Se il versamento per le imposte correnti dell’esercizio in corso o per quelli
precedenti ha ecceduto il relativo debito di imposta, l’eccedenza deve essere inserita tra le attività dello stato
patrimoniale. Il metodo di contabilizzazione delle imposte differite è il metodo dello stato patrimoniale,
che prevede la rilevazione di imposte differite tramite il confronto dei diversi valori contabili e fiscali delle
poste dell’attivo e del passivo dello stato patrimoniale. Tali differenze di valore di elementi patrimoniali, se è
probabile che saranno recuperate in esercizi successivi, sono definite differenze temporanee che determineranno l’insorgere di materiale imponibile o deducibile nell’esercizio del loro riversamento, e pertanto danno
luogo alla rilevazione, rispettivamente, di passività per imposte differite e di attività per imposte anticipate.
Le differenze temporanee deducibili sono quelle che daranno luogo a una futura riduzione dell’imponibile
fiscale a fronte del quale occorre rilevare attività per imposte anticipate. Sono rilevate attività per imposte
anticipate relativamente a tutte le differenze temporanee deducibili per le quali è probabile l’esistenza di un
futuro reddito imponibile e delle quali pertanto l’impresa beneficerà.
Le differenze temporanee imponibili sono quelle differenze che danno luogo a passività fiscali differite in
quanto faranno sorgere ammontari imponibili in esercizi successivi rispetto a quello in cui vengono imputate
a conto economico. Per tutte le differenze temporanee imponibili sono rilevate passività fiscali differite.
12 - Fondi per rischi e oneri
I fondi rischi ed oneri sono rilevati quando l’impresa ha un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale
risultato di un evento passato, è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione e può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare
dell’obbligazione.
L’importo rilevato rappresenta il valore attuale dell’importo che un’impresa ragionevolmente sosterrebbe
per estinguere l’obbligazione alla data di riferimento del bilancio. L’attualizzazione non viene effettuata nei
casi in cui l’effetto del differimento temporale dell’obbligazione sia ritenuto irrilevante. I fondi accantonati
vengono riesaminati a ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Qualora la necessità dell’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all’obbligazione non sia più probabile, il fondo viene stornato e la quota eccedente iscritta a conto economico.
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Fondi di quiescenza aziendali
I fondi di quiescenza sono definiti come accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti da erogare in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro. I fondi presenti alla data di riferimento del bilancio sono classificati
come piani a prestazione definita. I programmi a benefici definiti sono piani per benefici successivi alla
fine del rapporto di lavoro in cui l’entità ha l’obbligo di erogare ai dipendenti la prestazione concordata.
La determinazione dell’obbligazione e del costo per i piani a benefici definiti richiede una stima affidabile,
dell’ammontare dei benefici maturati dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata nell’esercizio
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
corrente e nei precedenti. La determinazione dei valori attuali è effettuata con l’utilizzo del “Metodo della
Proiezione Unitaria del Credito”.
13 - Debiti e titoli in circolazione
Uno strumento finanziario emesso è classificato come passività quando, sulla base della sostanza dell’accordo
contrattuale, si detiene un’obbligazione contrattuale a consegnare denaro o un’altra attività finanziaria ad
un altro soggetto. I debiti verso banche e verso clientela e i titoli in circolazione raccolgono la provvista effettuata sul mercato interbancario e con la clientela, anche attraverso il collocamento di titoli obbligazionari e
certificati di deposito.
La contabilizzazione delle operazioni avviene al momento della loro esecuzione, ad eccezione di quelle
relative alle rimesse di effetti e al collocamento titoli, che sono registrate al momento del regolamento. Le
passività finanziarie sono valutate inizialmente al fair value più i costi di transazione direttamente attribuibili
e successivamente al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Le passività finanziarie, o
parti di esse, sono cancellate quando vengono estinte, ossia quando l’obbligazione è adempiuta, cancellata
o scaduta. Sono inoltre cancellate in seguito al riacquisto delle stesse sul mercato. L’elisione avviene sulla
base del fair value della componente emessa e della componente riacquistata alla data dell’acquisto. L’utile
o la perdita derivante dall’operazione, a seconda che il valore di iscrizione della componente riacquistata sia
maggiore o minore del prezzo di acquisto, è rilevata a conto economico. Il successivo ricollocamento dei titoli
è da intendersi come una nuova emissione da iscrivere al nuovo prezzo di collocamento.
Operazioni di pronti contro termine di raccolta
Sono operazioni di vendita a pronti di titoli contrattati contestualmente con l’obbligo di riacquisto a termine. I titoli sottostanti l’operazione, non essendo trasferiti i rischi connessi, rimangono iscritti in bilancio e
si procede alla rilevazione del connesso debito. I differenziali tra il prezzo a pronti e quello a termine, comprensivi del rateo di interessi e della quota dell’eventuale scarto di emissione, sono iscritti per competenza
negli interessi.
14 - Passività finanziarie di negoziazione
Le passività di negoziazione sono rappresentate da strumenti finanziari derivati di negoziazione che presentano un fair value negativo. Tutti i derivati sono iscritti ad un valore iniziale pari al fair value. Successivamente,
sono valutati al fair value imputando le variazioni di valore a Conto Economico nella voce “80: Risultato netto
dell’attività di negoziazione.”
15. Passività finanziarie valutate al fair value
In questa voce figurano le passività finanziarie designate come valutate al fair value con imputazione a conto
economico sulla base di una facoltà prevista, in particolari situazioni, dallo IAS 39 (c.d. “fair value option”).
La banca non si è avvalsa di tale facoltà.
16. Operazioni in valuta
Le operazioni in valuta estera sono convertite, al momento della rilevazione iniziale, nella moneta di conto
applicando all’ammontare in valuta estera il cambio corrente alla data dell’operazione.
Ad ogni successiva data di riferimento del bilancio:
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
115
--gli elementi monetari sono convertiti al cambio corrente alla data di bilancio;
--gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al cambio alla data dell’operazione;
--gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti al cambio alla data di determinazione del
fair value stesso.
Un elemento monetario è il diritto a ricevere, o l’obbligazione a consegnare, un numero fisso o determinabile di unità monetarie. Di converso, la caratteristica fondamentale degli elementi non monetari è l’assenza del
diritto a ricevere, o dell’obbligazione a consegnare, un numero fisso o determinabile di unità monetarie.
Le differenze di cambio relative ad elementi monetari sono iscritte nel conto economico nel momento in cui
emergono, quelle relative ad elementi non monetari sono iscritte nel patrimonio netto o nel conto economico coerentemente con la modalità di iscrizione degli utili o delle perdite che includono tale componente.
I costi ed i ricavi in valuta sono rilevati al cambio vigente al momento della contabilizzazione oppure, se in
corso di maturazione, al cambio corrente alla data di bilancio.
17 - Altre informazioni
116
Aggregazioni aziendali
L’IFRS 3 definisce le aggregazioni aziendali come quelle operazioni attraverso le quali due o più soggetti o
imprese distinti sono aggregati in un unico soggetto che redige un bilancio.
Normalmente in una operazione di aggregazione aziendale un soggetto (acquirente) acquisisce il controllo
di una o più imprese (acquisite). Per impresa si intende un insieme organizzato di attività dirette e gestite allo
scopo di fornire un risultato economico per l’investitore ovvero minori costi o altri benefici direttamente e
proporzionalmente ai partecipanti. Sono da considerarsi aggregazioni di impresa, pertanto, le acquisizioni
di partecipazioni in controllate, operazioni di fusione, acquisizioni di rami d’azienda, etc..
L’IFRS 3 prevede che tutte le aggregazioni di imprese che rientrano nel relativo campo di applicazione debbano essere contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto.
Il metodo dell’acquisto considera una aggregazione di imprese dalla prospettiva del soggetto che è identificato come acquirente, il quale acquista le attività nette e rileva le attività acquisite, le passività e passività
potenziali assunte, incluse quelle precedentemente non rilevate dal soggetto acquisito.
L’acquirente è identificato nel soggetto aggregante che detiene il controllo su un’altra entità o gruppo di
attività aziendali. Il controllo è il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di un’entità o attività aziendale al fine di ottenere i benefici dalle sue attività. Il controllo è ottenuto dall’aggregante quando
si acquisisce più della metà dei diritti di voto.
E’ possibile, anche in mancanza del possesso di più della metà dei diritti di voto, l’acquisizione del controllo
se si ottiene il potere:
--su più della metà dei diritti di voto in virtù di un accordo con altri investitori;
--di decidere le politiche finanziarie e le scelte gestionali dell’altra entità in virtù di uno statuto o di un
accordo;
--di nominare o sostituire la maggioranza dei membri dell’organo di governo dell’altra entità;
--di disporre della maggioranza dei voti alle riunioni dell’organo deputato al governo della società.
Anche se in taluni casi può essere difficile identificare un acquirente, normalmente ci sono situazioni che ne
evidenziano l’esistenza. Per esempio:
--se il fair value di una delle entità aggreganti è significativamente maggiore di quello dell’altra entità aggregante, l’entità con il fair value maggiore è, con ogni probabilità, l’acquirente;
--se l’aggregazione aziendale avviene mediante uno scambio di strumenti ordinari rappresentativi di capitale con diritto di voto in cambio di denaro o altre attività, l’entità che versa il corrispettivo in denaro o in
altre attività è, con ogni probabilità, l’acquirente;
--se l’aggregazione aziendale consente alla direzione di una delle entità aggreganti di guidare la scelta del
gruppo dirigente dell’entità risultante dall’aggregazione, l’entità la cui direzione è in grado di guidare
tale scelta è, con ogni probabilità, l‘acquirente.
La data di acquisizione è la data in cui l’acquirente ottiene il controllo sull’acquisto. Nel caso in cui un’ope2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
razione di aggregazione viene realizzata in un’unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide
con la data di acquisizione.
Se per un’aggregazione aziendale sono necessarie più operazioni di scambio, il costo dell’aggregazione è rappresentato dal costo complessivo delle singole operazioni. La data dello scambio coincide con la data di ciascuna operazione, mentre la data di acquisizione è la data in cui l’acquirente ottiene il controllo sull’acquisto.
Il costo di un’aggregazione aziendale deve essere determinato dall’acquirente come la somma complessiva
del fair value, alla data di scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte, degli strumenti di
capitale emessi dall’acquirente in cambio del controllo dell’acquisto e di tutti i costi direttamente attribuibili
all’aggregazione aziendale.
Il prezzo dell’acquisizione delle attività cedute è rappresentato, nel caso di operazioni che prevedono un
pagamento in denaro o con strumenti assimilabili alla cassa dal corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato se è previsto un pagamento rateale. Nel caso in cui il pagamento avvenga tramite uno strumento rappresentativo di capitale, il prezzo è pari al fair value dello strumento al netto dei costi direttamente attribuibili
all’operazione di emissione di capitale. Se il regolamento del costo di un’aggregazione aziendale è differito,
il fair value della componente differita deve essere calcolato attualizzando gli importi liquidabili ai rispettivi
valori attuali alla data dello scambio, considerando dei probabili premi o sconti all’atto del regolamento.
Nel prezzo dell’aggregazione sono inclusi i costi direttamente attribuibili all’operazione quali i compensi professionali corrisposti a revisori, consulenti e periti. Sono altresì incluse le rettifiche subordinate ad eventi futuri se probabili e determinabili in modo attendibile nel momento dell’accordo di aggregazione aziendale.
Sono esclusi dal prezzo dell’operazione di aggregazione i costi futuri che si prevede di sostenere in seguito
all’acquisizione del controllo, i costi per l’emissione e la negoziazione di passività finanziarie e i costi sostenuti
per l’emissione di strumenti rappresentativi di capitale.
L’acquirente deve, alla data di acquisizione, allocare il costo dell’aggregazione rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili del soggetto acquisito ai rispettivi fair value alla data di acquisizione
incluse eventuali attività immateriali identificabili non rilevate nel bilancio dell’impresa acquisita.
Le quote di pertinenza di terzi nell’acquisito sono rilevate in proporzione alla relativa interessenza nei fair value
netti di tali elementi mentre l’avviamento è determinato come differenza tra il costo dell’aggregazione aziendale e l’interessenza detenuta del fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili.
L’avviamento acquisito rappresenta un pagamento effettuato dall’acquirente in previsione dei benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere identificate individualmente e quindi rilevate
separatamente.
L’identificazione del fair value delle attività, passività e passività potenziali dell’impresa acquisita può avvenire
provvisoriamente entro la fine dell’esercizio in cui l’aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata
entro dodici mesi dalla data di acquisizione.
Le operazioni di aggregazione aziendale realizzate fra soggetti sottoposti a controllo congiunto non rientrano
nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3. In assenza di specifiche indicazioni previste dai principi IAS/IFRS
relative alla contabilizzazione di tali tipologie di operazioni, lo IAS 8 richiede che l’entità deve fare uso del
proprio giudizio nell’applicare un principio contabile che sia rilevante ai fini delle decisioni economiche da
parte degli utilizzatori, attendibile e rifletta la sostanza economica delle operazioni. Tali tipologie di aggregazioni sono normalmente realizzate all’interno di progetti di riorganizzazione aziendale e vengono contabilizzate preservando la continuità dei valori dell’acquisita nel bilancio dell’acquirente.
Trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza
Il trattamento di fine rapporto rientra tra i benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro definiti dal
principio contabile internazionale n.19 secondo due differenti tipologie:
--programmi a contribuzione definita (defined contribution plans);
--programmi a benefici definiti (defined benefit plans).
I programmi a contribuzione definita prevedono il versamento da parte dell’azienda di contributi fissi verso
un’entità distinta (un fondo). L’entità non ha obbligazione legale o implicita a pagare ulteriori contributi
se il fondo non dispone di attività sufficienti a corrispondere tutti i benefici spettanti ai dipendenti per la
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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loro attività lavorativa svolta nell’esercizio corrente e in quelli precedenti. L’azienda contabilizza i contributi
del dipendente da versare al fondo, come passività, dopo aver dedotto eventuali contributi già versati. Se
alla data di riferimento del bilancio i contributi versati sono maggiori rispetto a quelli dovuti, l’eccedenza
risultante deve essere contabilizzata come un’attività nella misura in cui il pagamento anticipato determinerà
una riduzione dei pagamenti futuri o un rimborso. I programmi a benefici definiti sono piani per benefici
successivi alla fine del rapporto di lavoro in cui l’entità ha l’obbligo di erogare ai dipendenti la prestazione
concordata.
A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma
della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento
di fine rapporto maturate dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente secondo modalità di adesione esplicita o adesione tacita, essere destinate a forme di previdenza complementare o essere mantenute in
azienda, la quale provvederà a trasferire le quote di TFR al Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS.
La riforma della previdenza complementare ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR
come esplicitato di seguito:
i. il fondo di trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato
come un “piano a benefici definiti” oggetto di valutazione attuariale secondo il metodo “Projected unit credit
method”, come previsto dallo IAS 19. La passività connessa al TFR maturato è attuarialmente valutata senza
applicazione del pro-rata del servizio prestato, essendo la prestazione da valutare già interamente maturata;
ii. le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate dal 1° gennaio 2007 si configurano come
un “piano a contribuzione definita”, sia nel caso di scelta da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria dell’INPS. L’importo delle quote è determinato
sulla base dei contributi dovuti dal dipendente senza utilizzo di metodologie di calcolo attuariali.
Determinazione del fair value degli strumenti finanziari
Il fair value rappresenta l’ammontare al quale un’attività può essere scambiata, o una passività può essere
estinta, in un rapporto tra parti consapevoli, disponibili ed indipendenti.
Il fair value è stato determinato attraverso l’utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l’utilizzo di modelli di valutazione per gli altri strumenti finanziari.
Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se le quotazioni sono prontamente e
regolarmente disponibili da fonti quali ad esempio borse valori, dealer, broker, information provider, e tali
prezzi rappresentano in modo puntuale e regolare le transazioni di mercato avvenute tra controparti indipendenti. L’obiettivo di determinare il fair value di uno strumento finanziario che è negoziato in un mercato
attivo è di giungere alla determinazione del prezzo a cui avverrebbe la transazione alla data di bilancio in tale
mercato.
In presenza di un mercato attivo, il fair value degli strumenti finanziari è rappresentato dal prezzo corrente di
fine periodo (prezzo denaro, lettera o medio, in funzione dei diversi strumenti finanziari di riferimento).
Sono considerati quotati in un mercato attivo che rispetti le caratteristiche sopra indicate i fondi comuni di
investimento, le operazioni in cambi spot, i titoli azionari quotati su un mercato regolamentato e i titoli obbligazionari per i quali siano presenti contemporaneamente quotazioni “denaro” e “lettera” con un differenziale fra tali quotazioni ritenuto congruo, con volumi prontamente scambiabili e variabilità delle quotazioni
rilevata nel corso della periodo immediatamente precedente.
118
Gli altri strumenti non sono considerati quotati in un mercato attivo e sono valorizzati prevalentemente attraverso tecniche di valutazione aventi l’obiettivo di riflettere adeguatamente quale potrebbe essere il prezzo
di mercato dello strumento alla data di valutazione.
In particolare, i titoli obbligazionari vengono valutati facendo riferimento al prezzo di recenti transazioni di
mercato, o alternativamente al fair value di uno strumento finanziario che abbia le medesime caratteristiche
o, in mancanza dei precedenti elementi, attraverso la metodologia dell’attualizzazione dei flussi di cassa futuri previsti dal piano contrattuale del titolo, rettificati per tenere conto della rischiosità creditizia dell’emittente e delle condizione di liquidità dello strumento.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Per i contratti derivati non quotati, sono stati definiti modelli valutativi che tengono conto dei flussi di cassa
associati allo strumento e del valore finanziario del tempo. Sono inoltre utilizzati modelli di prezzatura delle
opzioni.
Per i rapporti creditizi attivi e passivi rilevati in bilancio al costo o al costo ammortizzato, il fair value riportato
nella Nota Integrativa viene determinato prevalentemente attraverso l’attualizzazione dei flussi di cassa futuri
tenendo conto della rischiosità creditizia della controparte. Le attività e passività a vista, con scadenza nel
breve termine o indeterminata il valore contabile di iscrizione al netto della svalutazione collettiva/analitica,
rappresenta una buona approssimazione del fair value.
Garanzie e impegni
Le garanzie rilasciate sono iscritte in bilancio inizialmente al loro fair value, rappresentato dalla commissione
incassata, e successivamente al maggiore tra la stima dell’obbligazione determinata secondo lo IAS 37 e l’importo inizialmente iscritto progressivamente ridotto della quota di competenza del periodo. Il valore nominale complessivo al netto degli utilizzi delle garanzie rilasciate è evidenziato nella nota integrativa al bilancio.
Gli impegni sono iscritti in bilancio in base alla migliore stima dell’obbligazione determinata secondo lo IAS
37. L’importo complessivo dell’impegno assunto è evidenziato nella nota integrativa al bilancio.
Contabilizzazione dei ricavi
I ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, di beni dell’impresa che generano interessi, commissioni
e dividendi, devono essere rilevati quando è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione
saranno fruiti dall’impresa e l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato.
Gli interessi e le commissioni sono rilevati a conto economico in base alla classificazione dello strumento
finanziario a cui si riferiscono, mentre i dividendi quando matura il diritto degli azionisti a riceverne il pagamento. Le altre commissioni sono rilevate secondo il principio della competenza economica.
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio annuale
Nella redazione del bilancio annuale si è fatto ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare degli
effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale, nel conto economico e riportati nelle note illustrative.
In particolare, è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale nei seguenti casi:
--la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare riferimento ai crediti;
--la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di bilancio
e l’utilizzo di modelli valutativi per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati
in mercati attivi;
--la valutazione della congruità del valore degli avviamenti;
--la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
--le ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani a benefici
definiti per i dipendenti;
--le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
Ai fini della formulazione di stime e assunzioni ragionevoli per la rilevazione delle operazioni gestionali,
queste vengono formulate attraverso valutazioni soggettive fondate sull’utilizzo di tutte le informazioni disponibili e sull’esperienza storica.
Tali stime e ipotesi sono riviste regolarmente, Le eventuali variazioni derivanti dalle revisioni delle stime contabili sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo.
Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la
revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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Criteri per la redazione dell’informativa di settore
L’informativa economico-finanziaria di settore relativa ai diversi tipi di prodotti e servizi offerti dall’impresa
e alle diverse aree geografiche in cui opera è redatta sulla base di quanto disposto dallo IAS 14.
Il principio prevede che le aziende forniscano l’informativa di settore mediante uno schema di rappresentazione primario ed uno secondario. La fonte principale e la natura dei rischi e dei benefici dell’impresa
costituisce il criterio guida per determinare se lo schema di riferimento primario sarà per settori d’attività o
per settori geografici. Se i rischi e i benefici dell’impresa sono influenzati significativamente da differenze
nei prodotti e servizi resi, lo schema primario di informativa sarà quello per attività, mentre l’informazione
secondaria sarà quella geografica. Analogamente, se i rischi e benefici dell’impresa sono influenzati significativamente dal fatto che essa operi in diversi Paesi o in diverse aree geografiche, il suo schema di riferimento
primario per l’informativa di settore sarà quello geografico, mentre l’informazione secondaria sarà quella
per settori d’attività.
Per settore d’attività si intende una parte dell’impresa distintamente identificabile che fornisce un singolo
prodotto o servizio o un insieme di prodotti e servizi collegati, ed è soggetta a rischi e a benefici diversi da
quelli degli altri settori d’attività dell’impresa. I fattori che devono essere considerati nell’individuare quali
prodotti o servizi sono correlati comprendono:
--la natura dei prodotti o dei servizi;
--la natura dei processi produttivi;
--la tipologia e la classe di clientela per i prodotti o i servizi;
--i metodi usati per distribuire i prodotti o fornire i servizi;
--se applicabile, la natura del contesto normativo, per esempio bancario, assicurativo o dei servizi pubblici.
Il settore geografico è invece definibile come una parte dell’impresa distintamente identificabile che fornisce
un singolo prodotto o servizio o un insieme di prodotti e servizi collegati, ed è soggetta a rischi e a benefici
diversi da quelli relativi a componenti che operano in altri ambienti economici. I fattori che devono essere
considerati nell’individuare i settori geografici comprendono:
--la similarità di condizioni politiche ed economiche;
--le relazioni tra attività in diverse aree geografiche;
--la vicinanza delle attività;
--i rischi specifici associati alle attività in una determinata area;
--la disciplina valutaria;
--i rischi valutari sottostanti.
La dettagliata e congiunta analisi della specifica realtà del Credito Artigiano e del principio contabile internazionale 14 hanno portato ad individuare il settore di attività quale schema di rappresentazione primario.
La distribuzione delle attività per aree geografiche, ritenuta meno significativa rispetto alla segmentazione
per attività, è stata assunta come schema di rappresentazione secondario.
Il Credito Artigiano svolge attività bancaria principalmente nel mercato retail (famiglie, artigiani, professionisti, piccole-medie imprese) e offre una vasta ed evoluta gamma di prodotti e servizi nelle aree del sistema
dei pagamenti e dell’asset management.
Coerentemente con l'informazione di settore fornita a livello consolidato dalla Capogruppo Credito Valtellinese, l'operatività aziendale è pertanto stata ricondotta ai tre seguenti settori:
1 Retail banking;
2 Asset management;
3 Corporate center.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Nella rappresentazione per linee di business, il segmento più rilevante è costituito dal Retail banking. Nel
segmento Asset management sono ricompresi i ricavi rivenienti dall'attività di gestione patrimoniale. Nel
segmento Corporate center sono incluse le attività di tesoreria, gli impieghi in titoli e le partecipazioni.
Per quanto riguarda lo schema secondario, il Credito Artigiano opera mediante una rete di sportelli situata
in Lombardia, Emilia, Toscana, e Lazio. Lo schema di rappresentazione secondario, pertanto, si articola in
due segmenti.
1 Italia Nord: ricomprende la rete territoriale lombarda ed emiliana e l'operatività di sede centrale (interbancario, portafoglio titoli e partecipazioni);
2 Italia Centro: include le grandezze economiche e patrimoniali ascrivibili agli sportelli situati in Toscana e
nel Lazio.
La scomposizione dei risultati è stata effettuata in base alla localizzazione degli sportelli, che peraltro riflette
sostanzialmente l’effettiva localizzazione della clientela nei mercati presidiati dalle singole dipendenze.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
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PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO SEZIONE 1 - CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE - VOCE 10 1.1 - Cassa e disponibilità liquide: composizione 31/12/2008
31/12/2007
a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali 59.256
-
53.437
500
Totale 59.256
53.937
SEZIONE 2 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE - VOCE 20 2.1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica 31/12/2008
31/12/2007
Voci/Valori Quotati
Non Quotati
Quotati
Non Quotati
13.487
13.487
60
13.547
136
136
136
15.742
15.742
133
15.875
226
226
226
28
28
28
4.999
4.999
4.999
247
247
247
4.661
4.661
4.661
13.575
5.135
16.123
4.886
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine attivi 4.2 Altri 5. Attività deteriorate 6. Attività cedute non cancellate Totale A B. Strumenti derivati 122
1. Derivati finanziari: 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B Totale (A+B) 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
2.2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti 31/12/2008
31/12/2007
A. Attività per cassa 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 5. Attività deteriorate a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 6. Attività cedute non cancellate a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti Totale A 13.623
13.447
169
7
60
60
60
-
15.968
15.569
383
15
133
133
133
13.683
16.101
B. Strumenti derivati 5.027
4.908
a) Banche b) Clientela Totale B 2.645
2.381
2.348
2.560
Totale (A+B) 123
5.027
4.908
18.710
21.009
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
2.3 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: strumenti derivati Tipologia derivati/attività
sottostanti Tasso di
interesse
Valute e
e oro
Titoli di
capitale
Crediti
Altro
31/12/2008
31/12/2007
A) Derivati Quotati 1) Derivati finanziari: - con scambio di capitali - opzioni acquistate - altri derivati - senza scambio di capitali - opzioni acquistate - altri derivati 2) Derivati creditizi: - con scambio di capitali - senza scambio di capitali Totale A 28
28
-
-
-
-
-
28
28
-
247
247
-
28
-
-
-
-
28
247
B) Derivati Non Quotati 1) Derivati finanziari: - con scambio di capitali - opzioni acquistate - altri derivati - senza scambio di capitali - opzioni acquistate - altri derivati 2) Derivati creditizi: - con scambio di capitali - senza scambio di capitali Totale B 28
28
654
654
3.762
3.762
-
555
555
-
-
-
3.790
3.790
1.209
555
654
4.341
4.341
320
320
682
3.762
555
-
-
4.999
4.661
Totale (A+B) 710
3.762
555
-
-
5.027
4.908
2.4 - Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione diverse da quelle cedute e non cancellate e da
quelle deteriorate: variazioni annue 2008
Variazione/Attività sottostanti 124
A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti di cui: operazioni di aggregazione aziendale B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite di cui: operazioni di aggregazione aziendale C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Altre variazioni D. Rimanenze finali 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Titoli di debito
Titoli di capitale
Quote di O.I.C.R.
Finanziamenti
Totale
15.968
407.443
406.102
2
1.339
-409.788
-408.325
-1.139
-299
-25
133
-73
-73
-
-
-
16.101
407.443
406.102
2
1.339
-409.861
-408.325
-1.139
-372
-25
13.623
60
-
-
13.683
Nota Integrativa
SEZIONE 4 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA - VOCE 40
4.1 - Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica 31/12/2008
31/12/2007
Voci/Valori Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
1. Titoli di debito 1.1 titoli strutturati 1.2 altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 2.1 valutati al fair value 2.2 valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate 6. Attività cedute non cancellate 91
91
-
7.927
7.927
-
209
209
-
8.731
8.731
-
Totale 91
7.927
209
8.731
31/12/2008
31/12/2007
1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri Enti Pubblici c) Banche d) Altri soggetti 5. Attività deteriorate a) Governi e Banche Centrali b) Altri Enti Pubblici c) Banche d) Altri soggetti 6. Attività cedute non cancellate a) Governi e Banche Centrali b) Altri Enti Pubblici c) Banche d) Altri soggetti 8.018
264
7.754
1
7.753
-
8.940
264
8.676
1
8.674
-
Totale 8.018
8.940
4.2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
125
4.5 - Attività finanziarie disponibili per la vendita diverse da quelle cedute e non cancellate e da quelle
deteriorate: variazioni annue 2008
Titoli di debito
Titoli di capitale
Quote di O.I.C.R.
Finanziamenti
Totale
A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti di cui: operazioni di aggregazione aziendale B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Riprese di valore - imputate a conto economico - imputate a patrimonio netto B.4 Trasferimenti da altri portafogli B.5 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite di cui: operazioni di aggregazione aziendale C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Svalutazioni da deterioramento - imputate a conto economico - imputate a patrimonio netto C.5 Trasferimenti ad altri portafogli C.6 Altre variazioni -
8.940
767
23
X
744
-1.688
-788
-1
-118
-780
-780
-
-
-
8.940
767
23
744
-1.688
-788
-1
-118
-780
-780
-
D. Rimanenze finali -
8.018
-
-
8.018
31/12/2008
31/12/2007
A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine attivi 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti: 3.1 pronti contro termine attivi 3.2 locazione finanziaria 3 altri 4. Titoli di debito 4.1 titoli strutturati 4.2 altri titoli di debito 5. Attività deteriorate 6. Attività cedute non cancellate Totale (valore di bilancio) 1.697.563
323.620
93.910
430.295
426.765
3.531
417.537
417.537
432.201
1.697.563
1.546.041
379.766
97.289
647.057
614.387
32.670
72.518
72.518
349.410
1.546.041
Totale (fair value) 1.688.327
1.546.120
SEZIONE 6 - CREDITI VERSO BANCHE - VOCE 60
6.1 - Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 126
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
SEZIONE 7 - CREDITI VERSO CLIENTELA - VOCE 70 7.1 - Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2008
31/12/2007
1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Locazione finanziaria 6. Factoring 7. Altre operazioni*
8. Titoli di debito 8.1 titoli strutturati 8.2 altri titoli di debito 9. Attività deteriorate 10. Attività cedute non cancellate Totale (valore di bilancio)*
2.814.656
1.740.302
61.271
323.471
1.026.043
145.119
6.110.862
2.316.307
1.255.706
51.756
261.998
1.043.129
81.828
5.010.723
Totale (fair value)* 6.214.644
5.123.234
*I crediti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 "Altre attività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 70 "Crediti verso clientela", sono stati opportunamente riclassificati.
7.2 - Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori 31/12/2008
31/12/2007
1. Titoli di debito a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso:*
a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti: *
- imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri* 3. Attività deteriorate a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 4. Attività cedute non cancellate a) Governi d) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 5.965.744
9.509
1.750
5.954.485
4.804.985
191.136
958.364
145.118
145.118
120.513
963
23.642
-
4.928.895
10.861
1.824
4.916.210
3.863.454
268.622
784.134
81.828
81.828
64.761
516
16.551
-
Totale*
6.110.862
5.010.723
*I crediti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 "Altre attività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 70 "Crediti verso clientela", sono stati opportunamente riclassificati.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
127
7.4 - Locazione finanziaria 31/12/2008
Locazione finanziaria clientela: riconciliazione Residuo finanziario ante applicazione criterio costo ammortizzato Time value a scadere Residuo finanziario post applicazione criterio costo ammortizzato Fondo svalutazione crediti riferibile ai pagamenti minimi Vita residua residuo finanziario ante applicazione costo ammortizzato Investimento totale lordo a 1 anno Investimento totale lordo tra 1 anno e 5 anni Investimento totale lordo oltre 5 anni Vita residua residuo finanziario post applicazione criterio costo ammortizzato Investimento totale lordo a 1 anno Investimento totale lordo tra 1 anno e 5 anni Investimento totale lordo oltre 5 anni 323.695
224
323.471
2.131
41.082
122.752
159.861
41.034
122.694
159.743
SEZIONE 10 - LE PARTECIPAZIONI - VOCE 100 10.1 - Partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti partecipativi Denominazione Sede
C. Imprese sottoposte a influenza notevole
Credito Siciliano S.p.A. Bancaperta S.p.a Mediocreval S.p.A. Banca dell’Artigianato e dell’Industria Stelline Servizi Immobiliari S.p.A. Bankadati Servizi Informatici S.p.A. Deltas S.p.A. Palermo
Sondrio
Sondrio
Brescia
Sondrio
Sondrio
Sondrio
Quota di
partecipazione %
Disponibilità
voti%
35,79%
24,44%
31,29%
20,81%
20,00%
20,00%
50,00%
35,79%
24,44%
31,29%
20,81%
20,00%
20,00%
50,00%
10.2 - Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole:
informazioni contabili Denominazioni 128
A. Imprese controllate in via esclusiva B. Imprese controllate in modo congiunto C. Imprese sottoposte a influenza notevole Credito Siciliano S.p.A. Bancaperta S.p.A. Mediocreval S.p.A Banca dell’Artigianato e dell’Industria Bankadati Servizi Informatici S.p.A. Stelline Servizi Immobiliari S.p.A. Deltas S.p.A. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Totale attivo
Ricavi totali
3.632.174
5.068.435
569.145
1.291.270
21.235
35.526
9.085
302.221
256.978
38.845
81.401
61.502
37.885
36.720
Utile (Perdita) Patrimonio netto Valore di bilancio
12.359
7.558
5.353
409
390
97
113
204.260
120.926
102.090
78.829
5.639
13.599
1.525
157.864
32.766
32.822
22.215
1.224
2.746
817
Fair value
-
Nota Integrativa
10.3 - Partecipazioni: variazioni annue 2008
2007
247.485
3.055
3.055
-86
-86
250.455
12.331
237.531
9.958
6.978
2.980
-3
-3
247.485
9.276
-
-
31/12/2008
31/12/2007
67.351
8.727
48.147
6.656
3.821
67.351
70.549
8.727
52.956
5.749
3.116
70.549
2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili 2.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati c) mobili Totale B 30.677
7.838
22.839
30.677
31.312
7.838
23.474
31.312
Totale (A+B) 98.028
101.860
A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Riprese di valore B.3 Rivalutazioni B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali E. Rivalutazioni totali F. Rettifiche totali SEZIONE 11 - ATTIVITÀ MATERIALI - VOCE 110
11.1 - Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Attività/Valori A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 1.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
129
11.3 - Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue 2008
Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici
Altre Totale 8.727
8.727
-
59.435
6.479
52.956
9.796
9.180
-
23.947
18.199
5.749
3.131
2.969
162
-
4.268
4.268
-
26.924
23.808
3.116
1.895
1.758
137
-
123.301
52.753
70.549
14.822
13.907
299
-
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento -
-
-
-
-
-
B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite - operazioni di aggregazione aziendale C.2 Ammortamenti C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: -
616
-14.605
-1.608
-
-2.224
-1.148
-1.076
-
-
-1.190
-51
-1.139
-
616
-18.019
-1.199
-3.823
-
-
-
-
-
-
-
8.727
8.727
-
-12.998
48.147
8.086
56.234
-
6.656
19.275
25.931
-
4.268
4.268
-
3.821
24.947
28.767
-
-12.998
67.351
56.576
123.927
-
A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti - operazioni di aggregazione aziendale B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo 130
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
11.4 - Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Variazioni positive di fair value B.4 Riprese di valore B.5 Differenze di cambio positive B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Rettifiche di valore da deterioramento C.5 Differenze di cambio negative C.6 Traferimenti ad altri portafogli di attività a) immobili ad uso funzionale b) attività non correnti in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al fair value 31/12/2008
Terreni
Fabbricati
7.838
7.838
-
25.746
2.272
23.474
127
127
-762
-762
-
7.838
7.838
7.948
22.839
3.034
25.873
26.238
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
131
SEZIONE 12 - ATTIVITÀ IMMATERIALI - VOCE 120 12.1 - Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Attività/Valori 31/12/2008
31/12/2007
Durata limitata
Durata illimitata
Durata limitata
Durata illimitata
A.1 Avviamento A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) attività immateriali generate internamente b) altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) attività immateriali generate internamente b) altre attività X
13.819
13.819
13.819
-
125.523
-
X
-
15.995
-
Totale 13.819
125.523
-
15.995
12.2 - Attività immateriali: variazioni annue 2008
132
A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti - operazioni di aggregazione aziendale
B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo Legenda Lim: durata limitata Illim:durata illimitata
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Avviamento
Altre attività imm.:
generate internamente
Altre attività imm.: altre
Totale
Lim
Illim
Lim
Illim
39.917
23.922
15.995
109.528
109.528
109.528
X
X
-
-
14.701
14.701
14.701
-
-
39.917
23.922
15.995
124.229
124.229
124.229
-
X
X
-
-
-
-881
-
-
-881
-
X
-
-
-881
-
-881
X
-
-
-
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
125.523
23.922
149.445
-
-
-
13.820
881
14.701
-
-
139.343
24.803
164.146
-
Nota Integrativa
Le attività immateriali sopra riportate nascono a seguito della contabilizzazione delle operazioni di acquisizione degli sportelli dal Credito Valtellinese avvenuta nel 1997, dell’acquisizione degli sportelli della Banca
Popolare di Rho avvenuta nel 2003 e dell’acquisizione degli sportelli Intesa San Paolo avvenuta nel 2008. Le
prime due operazioni sono state realizzate prima dell’applicazione dei principi contabili internazionali e
pertanto il valore di carico in bilancio è rappresentato dall’ammontare degli avviamenti rilevati alla data di
prima applicazione degli IAS/IFRS (9.965 migliaia di euro nel caso degli sportelli del Credito Valtellinese
e 6.030 migliaia di euro nel caso degli sportelli della Banca Popolare di Rho). La terza operazione, invece,
si è conclusa successivamente alla data di transizione e, come descritto in dettaglio nella parte G della Nota
Integrativa, ha comportato l’iscrizione di attività immateriali a vita utile definita collegate alla relazione con
la clientela acquisita per un importo pari a 14.701 migliaia di euro e alla rilevazione di un avviamento per un
importo pari a 109.528 migliaia di euro.
Le attività immateriali a vita utile definita sono ammortizzate in quote costanti lungo il periodo in cui confluiranno la maggior parte dei benefici economici attesi (16 anni per l’attività immateriale legata ai core
deposits e 7 anni per le attività immateriali legate all’asset management). L’avviamento, invece, secondo
quanto disposto dallo IAS 36, deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificarne la sua
recuperabilità. A tale fine, l’avviamento deve essere allocato a ciascuna o a gruppi di unità generatrici di flussi
finanziari dell’acquirente (CGU) in modo che tali unità beneficino delle sinergie dell’aggregazione, indipendentemente dal fatto che altre attività o passività dell’acquisito siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.
In particolare per il Credito Artigiano l’unità generatrice di flussi cassa è stata individuata nel segmento retail
che è il livello più basso al quale la direzione aziendale verifica la redditività dell’investimento e che non è
più grande del segmento rilevabile nello schema primario di presentazione settoriale disposto secondo lo
IAS 14, Segment Reporting.
I principi contabili di riferimento richiedono che il test di impairment sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il valore recuperabile dalla stessa. Laddove tale valore risultasse inferiore al valore contabile deve essere rilevata una rettifica di valore. Il valore recuperabile della CGU è il maggiore tra il suo fair
value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d’uso.
Il fair value viene determinato in base alle migliori informazioni disponibili per riflettere l’ammontare che
l’entità potrebbe ottenere, alla data di riferimento del bilancio, dalla dismissione dell’attività in una libera
transazione tra parti consapevoli e disponibili, dopo che siano stati dedotti i costi di dismissione. Nel determinare questo ammontare, il Credito Artigiano ha considerato il risultato di recenti transazioni per attività
similari effettuate all’interno dello stesso settore.
Il valore d’uso viene calcolato attraverso l’utilizzo del Dividend Discount Model. Il modello utilizzato ipotizza che il valore di una attività risulti dall’attualizzazione dei flussi distribuibili, comprensivi dell’eccesso o
mancanza di Core Tier 1 ratio al temine di ogni periodo rispetto ad un obbiettivo minimo prefissato (pari
all’8%), maggiorato del valore terminale calcolato come una rendita perpetua stimata in base ad un flusso
normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il tasso di crescita di lungo termine. Il calcolo dei
flussi di cassa si basa su un piano previsionale formulato dagli amministratori che copre un periodo di 5 anni
della CGU e su proiezioni oltre il periodo coperto dal piano basate su un tasso di crescita costante (pari al
2%, ossia il tasso medio di crescita a lungo termine). La previsione patrimoniale ed economica tiene conto
dello scenario macroeconomico delineato da primari centri di ricerca privati, mentre sono confermate dal
management le azioni gestionali precedentemente valutate ai fini della redazione del piano strategico. Il tasso di sconto utilizzato nel DDM è pari al costo del capitale proprio quantificato, in linea con la migliore prassi
valutativa, pari all’8,4%. Al fine di meglio apprezzare la sensibilità dei risultati dell’impairment test rispetto
alle variazioni degli assunti di base è stata svolta un’analisi di sensitività rispetto al tasso di attualizzazione
(9,0%) e rispetto al Core Tier 1 ratio obiettivo (6,5%).
Gli esiti dell’impairment test non hanno evidenziato perdite di valore degli avviamenti iscritti.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
133
SEZIONE 13 - LE ATTIVITÀ FISCALI E LE PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 130 DELL’ATTIVO E VOCE
80 DEL PASSIVO
13.1 - Attività per imposte anticipate: composizione 31/12/2008
31/12/2007
Spese di rappresentanza Accantonamenti per revocatorie fallimentari Eccedenza svalutazione crediti Ammortamenti non deducibili Svalutazione avviamento Accantonamento riserva matemativa Oneri capitalizzati per aumento di capitale Altre 31
1.512
12.234
742
1.197
2.759
42
3.502
8.886
378
799
1.758
Totale 18.475
15.365
Spese di rappresentanza Accantonamenti per revocatorie fallimentari Ammortamenti non deducibili Svalutazione avviamento Oneri capitalizzati per aumento di capitale Altre 5
101
226
7
275
66
8
Totale 333
357
31/12/2008
31/12/2007
Plusvalenze Avviamento Valutazione azioni portafoglio di negoziazione Valutazione partecipazioni portafoglio AFS Fondo TFR - attualizzazione Altre 2
4.187
182
264
24
2.515
208
88
Totale 4.635
2.835
Plusvalenze Avviamento Valutazione azioni portafoglio di negoziazione Altre 699
5
4
385
5
Totale 704
393
IRES IRAP 13.2 - Passività per imposte differite: composizione IRES IRAP 134
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
13.3 - Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) 2008
2007
1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Aumenti dovuti ad aggregazioni aziendali 2.4 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili 3.2 Riduzione di aliquote fiscali 3.3 Diminuzioni dovute ad aggregazioni aziendali 3.4 Altre diminuzioni 15.722
6.334
6.316
6.316
18
-3.248
-3.206
-3.206
-43
15.414
5.517
5.517
5.517
-5.209
-2.754
-2.754
-2.013
-443
4. Importo finale 18.808
15.722
2008
2007
1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Aumenti dovuti ad aggregazioni aziendali 2.4 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzione di aliquote fiscali 3.3 Diminuzioni dovute ad aggregazioni aziendali 3.4 Altre diminuzioni 3.228
2.544
732
732
1.616
195
-433
-53
-53
-380
4.350
717
717
717
-1.839
-640
-640
-1.200
-
4. Importo finale 5.339
3.228
13.4 - Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) 13.7 - Altre informazioni L’avviamento conseguito all’acquisizione del ramo sportelli Intesa San Paolo è fiscalmente deducibile. L’ammortamento fiscale prevede l’applicazione di quote costanti per un periodo pari a 18 anni.
La conseguente valorizzazione delle imposte differite è pari a 1,396 milioni di euro per la quota parte IRES e
0,220 milioni di euro per la quota parte IRAP.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
135
SEZIONE 15 - ALTRE ATTIVITÀ - VOCE 150
15.1 - Altre attività: composizione
Crediti verso l'Erario per ritenute relative a interessi a clientela ed altri crediti verso l'Erario Assegni negoziati da regolare Corrispondenti per titoli e cedole scaduti da incassare Partite diverse da addebitare a clientela e banche Scarti valuta su operazioni di portafoglio Rimanenze immobiliari Costi e anticipi in attesa di imputazione definitiva Crediti connessi al pagamento di forniture di beni e servizi*
Ristrutturazione su immobili di terzi Ratei diversi da quelli capitalizzati Valore positivo dei contratti di gestione Metalli oro e argento Partite diverse e poste residuali** Totale 31/12/2008
31/12/2007
13.802
18.727
18.324
309
1.828
9.561
69
49.800
38.745
19.134
26.460
388
1.596
7.860
51
13.809
112.420
108.044
* I crediti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 “Altre Attività”; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 70 “Crediti verso clientela”, sono stati opportunamente riclassificati.
** Il significativo incremento delle “Partite diverse poste residuali” è da ascrivere alla valorizzazione di conti transitori della procedura estero, poi azzerati nel primo trimestre del 2009.
PASSIVO
SEZIONE 1 - DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10 1.1 - Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 136
31/12/2008
31/12/2007
1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi* 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 locazione finanziaria 2.3.2 altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 2.5.1 pronti contro termine passivi 2.5.2 altre 2.6 Altri debiti Totale 343.690
171.125
170.609
1.956
343.690
876.794
820.773
54.382
1.639
876.794
Fair value 341.248
876.396
*Il consistente decremento della voce 2.1 "Conti correnti e depositi liberi" rappresenta la minor necessità di raccolta interbancaria, direttamente connessa all'incremento della raccolta da clientela.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
SEZIONE 2 - DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20 2.1 - Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2008
31/12/2007
1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Fondi di terzi in amministrazione 4. Finanziamenti 4.1 locazione finanziaria 4.2 altri 5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 6. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 6.1 pronti contro termine passivi 6.2 altre 7. Altri debiti*
Totale 3.899.104
289.250
427.426
427.426
429.501
429.501
3.753
5.049.035
3.294.617
392
614.943
614.943
349.961
349.961
3.278
4.263.191
Fair value 5.049.155
4.262.204
*I debiti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 100 "Altre passività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 20 "Debiti verso clientela",
sono stati opportunamente riclassificati.
SEZIONE 3 - TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30 3.1 - Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori 31/12/2008
31/12/2007
VB
FV
VB
FV
A. Titoli quotati 1. Obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. Altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri B. Titoli non quotati 1. Obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre*
2. Altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri 2.114.791
2.084.179
2.084.179
30.612
30.612
2.078.111
2.047.499
2.047.499
30.612
30.612
1.302.403
1.279.699
1.279.699
22.704
22.704
1.297.645
1.274.942
1.274.942
22.704
22.704
Totale 2.114.791
2.078.111
1.302.403
1.297.645
Legenda: VB= valore di bilancio FV= fair value *Il consistente incremento della voce "Obbligazioni: 1.2 altre" è in gran parte correlato alla variazione delle obbligazioni istituzionali, le cui emissioni sono connesse alla gestione della tesoreria ed in
particolare alla gestione delle operazioni di pronti contro termini con la clientela.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
137
3.2 - Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati Il Credito Artigiano al 31 dicembre 2008 ha in essere quattro emissioni di prestiti subordinati:
--"Credito Artigiano 2003/2009 subordinato" dell'importo di 70 milioni di euro. L'emissione è indicizzata
all'Euribor a sei mesi;
--"Credito Artigiano 2006/2011 subordinato" dell'importo di 60 milioni di euro. L'emissione è indicizzata
all'Euribor a sei mesi.
--"Credito Artigiano 2007/2012 subordinato" dell'importo di 70 milioni di euro. L'emissione è indicizzata
all'Euribor a sei mesi.
--"Credito Artigiano 2008/2013 subordinato" dell'importo di 50 milioni di euro. L'emissione è indicizzata
all'Euribor a sei mesi.
SEZIONE 4 - PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40 4.1 - Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori A. Passività per cassa 138
31/12/2008
VN
31/12/2007
FV
Q
FV*
NQ
VN
1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Obbligazioni 3.1.1 strutturate 3.1.2 altre obbligazioni 3.2 Altri titoli 3.2.1 strutturati 3.2.2 altri Totale A B. Strumenti derivati -
-
-
X
1. Derivati finanziari 1.1 Di negoziazione 1.2 Connessi con la fair value option 1.3 Altri 2. Derivati creditizi 2.1 Di negoziazione 2.2 Connessi con la fair value option 2.3 Altri Totale B X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
Totale (A+B) X
-
FV
Q
FV*
NQ
-
-
X
X
X
-
-
4.374
4.374
4.374
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
220
220
220
4.665
4.665
4.665
X
X
X
X
X
X
X
X
X
4.374
X
X
220
4.665
X
X
X
X
X
X
X
-
Legenda: FV= fair value FV*= fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione. VN= valore nominale o nozionale Q= quotati NQ= non quotati 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
4.4 - Passività finanziarie di negoziazione: strumenti derivati Tipologie derivati/Attività sottostanti Tassi di
interesse
Valute e oro
Titoli di
capitale
Crediti
Altro
31/12/2008
31/12/2007
170
170
-
-
-
-
-
170
170
-
220
220
-
170
-
-
-
-
170
220
A) Derivati Quotati 1) Derivati finanziari: - con scambio di capitale - opzioni emesse - altri derivati - senza scambio di capitale - opzioni emesse - altri derivati 2) Derivati creditizi: - con scambio di capitale - senza scambio di capitale Totale A B) Derivati Non Quotati 1) Derivati finanziari: - con scambio di capitale - opzioni emesse - altri derivati - senza scambio di capitale - opzioni emesse - altri derivati 2) Derivati creditizi: - con scambio di capitale - senza scambio di capitale Totale B 19
19
507
40
468
3.677
3.677
-
-
-
-
3.696
3.696
507
40
468
4.450
4.450
215
215
526
3.677
-
-
-
4.203
4.665
Totale (A+B) 696
3.677
-
-
-
4.374
4.885
SEZIONE 8 - PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 80 Vedi sezione 13 dell'Attivo
SEZIONE 10 - ALTRE PASSIVITÀ - VOCE 100 10.1 - Altre passività: composizione Somme da versare erario per imposte indirette Somme da versare a istituti previdenziali Somme da versare a enti pubblici per conto terzi Partite diverse da accreditare a clientela e banche Clientela per somme a disposizione Somme da erogare al personale Scarti di valuta su operazioni di portafoglio Partite viaggianti con le filiali Garanzie rilasciate Ratei diversi da quelli capitalizzati Valore negativo contratti di gestione Debiti connessi al pagamento di forniture di beni e servizi Partite diverse e poste residuali*
Totale 31/12/2008
31/12/2007
2.536
20.871
62.959
20.023
6.157
48.621
312
1.086
5.214
30.554
2.280
18.629
61.813
17.821
6.655
37.137
253
341
1.517
8.262
25.959
198.333
180.666
*I debiti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 100 "Altre passività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 20 "Debiti verso clientela",
sono stati opportunamente riclassificati.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
139
SEZIONE 11 - TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE - VOCE 110 11.1 - Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue 2008
2007
A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell’esercizio B.2 Altre variazioni in aumento C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni in diminuzione 7.110
5.664
3.412
*2.253
-4.289
-1.126
-3.163
7.061
3.243
3.242
2
-3.195
-718
-2.477
D. Rimanenze finali 8.486
7.110
*Il valore alla voce B.2 "Altre variazioni in aumento" è da imputare all'acquisto ramo sportelli Intesa San Paolo.
Il trattamento di fine rapporto relativo al personale dipendente è inquadrabile tra i piani a benefici definiti
non finanziati direttamente. La valutazione è stata eseguita tramite l’utilizzo di una metodologia attuariale
denominata Metodo della Proiezione Unitaria del Credito ed utilizzando le seguenti principali ipotesi attuariali:
--tasso di rotazione del personale pari al 3%;
--tasso di attualizzazione pari al 4,5%;
--tasso di inflazione pari al 2%.
SEZIONE 12 - FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 120 12.1 - Fondi per rischi e oneri: composizione Voci/Valori 31/12/2008
31/12/2007
1. Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale*
2.3 altri 13.003
10.871
2.131
1
13.142
12.734
376
31
Totale 13.003
13.142
*L'incremento della voce 2.2 "Oneri per il personale" è da imputare per 1.659 mila euro all'acquisto ramo sportelli Intesa San Paolo.
140
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
12.2 - Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Voci /Valori 2008
Fondi di quiescenza
Altri fondi
A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell’esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell’esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni -
13.142
3.469
1.602
54
1.814
-3.608
-3.578
-30
D. Rimanenze finali -
13.003
12.3 - Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita 12.3.1 - Illustrazione dei fondi Il fondo di quiescenza a prestazione definita, in ossequio a quanto prescritto dal Principio Contabile Ias 19,
non viene evidenziato nel Passivo dello Stato Patrimoniale ne nelle relative tabelle di Nota Integrativa in
quanto è compensato con la corrispondente voce costituita dalle attività poste a servizio del piano.
Esso rappresenta il debito verso i dipendenti per trattamento pensionistico integrativo. In particolare rappresenta il debito attuariale stimato, alla data di bilancio, verso:
--i dipendenti in servizio che, in sede di costituzione del fondo a capitalizzazione, optarono per la rendita
vitalizia in misura definita, come previsto dal previgente regolamento;
--i dipendenti in quiescenza e i superstiti di ex dipendenti titolari di rendite vitalizie differite da erogarsi
secondo le norme del predetto regolamento.
L'importo accantonato, calcolato alla fine di ogni esercizio avvalendosi della collaborazione professionale di
un attuario, è pari a 11.163 mila euro.
Le valutazioni sono state eseguite considerando un tasso di interesse del 4,5%.
12.3.2 - Variazioni nell'esercizio dei fondi Il valore attuale dell'obbligazione a benefici definiti ammontava al 31 dicembre 2007 a 11.252 mila euro.
Nel corso dell'esercizio sono stati erogati benefici per un totale di 735 mila euro, sono maturati interessi passivi per 506 mila euro e rilevate utili attuariali per complessive 140 mila euro. Gli utili e le perdite attuariali
sono rilevate a conto economico.
L'obbligazione in essere al 31 dicembre 2008 è pari a 11.163 mila euro direttamente finanziato da un piano
di pari importo.
12.3.3 - Variazioni nell'esercizio delle attività a servizio del piano e altre informazioni Le attività poste direttamente a presidio del piano a benefici definiti risultavano al 31 dicembre 2007 pari
a 11.252 migliaia di euro. Esse sono state utilizzate per corrispondere pensioni per un importo pari a 735
mila euro. Considerando il rendimento della gestione negativo per 980 mila euro e il contributo a carico
dell'azienda pari a 1637 mila euro, al 31 dicembre 2008 le attività ammontano a 11.163 mila euro.
La composizione di dette attività è la seguente: titoli azionari e obbligazionari per 9.637 mila euro e liquidità
per 1.526 mila euro.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
141
12.3.5 - Descrizione delle principali ipotesi attuariali Il valore attuale della riserva matematica dei pensionati è pari al valore attuariale delle pensioni che dovranno
essere pagate in futuro, tenendo conto della possibilità della reversibilità.
Il valore della riserva matematica degli attivi è dato dal valore attuale attuariale delle prestazioni future nettato
dal prodotto tra il valore attuale attuariale delle retribuzioni future per il contributo percentuale stabilito.
Le basi tecniche utilizzate sono le seguenti:
--tasso di interesse 4,5%;
--tasso di accrescimento delle retribuzione 3,5%; --tasso di accrescimento delle prestazioni 1%;
--tasso di incremento della base pensionabile 1%;
--base demografica IPS55.
12.3.6 - Informazioni comparative Il debito attuariale stimato ammonta al 31 dicembre 2008 a 11.163 mila euro contro 11.252 mila del 2007 e
11.568 del 2006.
Le attività a presidio del piano a prestazione definita direttamente finanziato ammontavano a 11.252 nel 2007
e 11.568 nel 2006.
12.4 - Fondi per rischi ed oneri - altri fondi La voce comprende: - il Fondo cause passive e revocatorie per 10.871 mila euro; - Il Fondo rischi ed oneri a
copertura del premio di fedeltà dei dipendenti e, in seguito all'acquisizione ramo sportelli Intesa San Paolo,
anche del fondo esuberi per 2.131 mila euro; - Il Fondo per rischi ed oneri diversi per 1 mila euro, che rappresenta l'adeguata copertura per rischi specifici a fronte di impegni assunti. SEZIONE 14 - PATRIMONIO DELL’IMPRESA - VOCI 130, 160, 170, 180 E 200 14.1 - Patrimonio dell’impresa: composizione Voci/Valori 31/12/2008
31/12/2007
1. Capitale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve 4. (Azioni proprie) 5. Riserve da valutazione 6. Strumenti di capitale 7. Utile (Perdita) d’esercizio 284.791
307.098
108.982
30.498
48.536
142.396
115.156
98.130
66.215
41.915
Totale 779.905
463.811
142
14.2 - “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione Il capitale risulta integralmente sottoscritto e versato. Al 31 dicembre 2008 è costituito da 284.791.360 azioni
del valore nominale di 1 euro.
Nel corso dell’esercizio 2008 è stata portata a compimento una operazione di rafforzamento patrimoniale
approvata dall’Assemblea degli Azionisti il 20 dicembre 2007. L’operazione ha determinato un incremento
patrimoniale di 298,7 milioni di euro.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
14.3 - Capitale - Numero azioni: variazioni annue Voci/Tipologie A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Nuove emissioni - a pagamento: - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre - a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate 2008
Ordinarie
Altre
142.395.680
142.395.680
142.395.680
142.395.680
106.796.760
106.796.760
35.598.920
35.598.920
284.791.360
284.791.360
284.791.360
-
-
14.5 - Riserve di utili: altre informazioni Le riserve di utili ammontano a 108,98 milioni di euro e sono costituite da:
--Riserva Legale che ammonta a 23,245 milioni di euro; aumentata di 3,893 milioni di euro per accantonamento effettuato nell’esercizio in sede di riparto dell’utile 2007;
--Riserva straordinaria che accoglie le quote di utili accantonate in determinati esercizi ai sensi di una delibera di riparto utile debitamente approvata dall’Assemblea ordinaria ai fini di rafforzare il patrimonio
netto della società e che ammonta a 44,499 milioni di euro;
--Riserva indisponibile ai sensi degli art.6 e 7 del DLGS 38/2005 che ammonta a 15,218 milioni di euro,
aumentata di 2,980 milioni di euro rispetto al 2007;
--Riserva derivante dalla riclassifica del preesistente fondo rischi bancari generali previsto dall’art. 11 DLGS
87/1992, che ammonta a 17,043 milioni di euro;
--Riserva di rivalutazione ai sensi dell’art. 1, commi da 469 a 477 Legge Finanziaria per il 2006, per la parte
coincidente con lo storno del fondo ammortamento terreni effettuato in occasione della transizione ai
principi contabili internazionali, che ammonta a 3,625 milioni di euro;
--Riserva disponibile costituita per disposizione dell’art.6, comma 3, del D.lgs 38/2005. La riserva, generatasi nel corso del 2008, accoglie la riduzione della riserva indisponibile, in cui sono iscritti gli utili corrispondenti di cui al comma 1, lettera a), in misura corrispondente all’importo dei dividendi incassati, che
ammonta a 3,644 milioni di euro;
--Altre riserve per 1,708 milioni di euro.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
143
14.7 - Riserve da valutazione: composizione Voci/Valori 31/12/2008
31/12/2007
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Attività materiali 3. Attività immateriali 4. Copertura di investimenti esteri 5. Copertura dei flussi finanziari 6. Differenze di cambio 7. Attività non correnti in via di dismissione 8. Leggi speciali di rivalutazione -200
30.698
-82
66.297
Totale 30.498
66.215
14.8 - Riserve da valutazione: variazioni annue 2008
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
Attività
materiali
Attività
immateriali
Copertura
di
investimenti
esteri
Copertura
dei
flussi
finanziari
Differenze
di cambio
Attività non
correnti
in via
di dismissione
Leggi
speciali
rivalutazione
-82
-
-
-
-
-
-
66.297
-
-
-
-
-
-
-
X
-
-118
-
-
-
-
-
-
-
X
-35.599
-
-200
-
-
-
-
-
-
30.698
A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Incrementi di fair value B.2 Altre variazioni di cui: per aggregazioni aziendali C. Diminuzioni C.1 Riduzioni di fair value C.2 Altre variazioni*
di cui: per aggregazioni aziendali D. Rimanenze finali *L'importo indicato alla voce C.2 "Altre variazioni" evidenzia l'utilizzo della riserva di rivalutazione per la quota di aumento del capitale sociale operato a titolo gratuito nel 2008.
14.9 - Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Attività/Valori 144
31/12/2008
31/12/2007
Riserva positiva
Riserva negativa
Riserva positiva
Riserva negativa
1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti -
-200
-
-
-82
-
Totale -
-200
-
-82
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
14.10 - Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue 2008
Titoli di debito
Titoli di capitale
Quote di O.I.C.R.
Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 2. Variazioni positive 2.1 Incrementi di fair value 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: - da deterioramento - da realizzo 2.3 Altre variazioni di cui: per aggregazioni aziendali 3. Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 3.4 Altre variazioni di cui: per aggregazioni aziendali -
-82
-118
-118
-
-
-
4. Rimanenze finali -
-200
-
-
31/12/2008
31/12/2007
7.697
20.634
72.451
547.657
71.999
439.379
16.783
6.692
12.203
7.916
23.071
503.921
-
23.062
412.501
-
1.178.271
987.694
ALTRE INFORMAZIONI 1 - Garanzie rilasciate e impegni Operazioni 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni Totale Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
145
2 - Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Attività materiali 31/12/2008
31/12/2007
13.603
432.201
-
13.548
349.410
-
3 - Informazioni sul leasing operativo La Banca, per quanto riguarda il leasing operativo, si pone solamente nella posizione di locatario. I principali
contratti di leasing operativo non annullabili stipulati sono quelli per il noleggio di autovetture, che prevedono pagamenti futuri minimi dovuti: - entro un anno per 232 migliaia di euro - tra uno e cinque anni per
254 migliaia di euro - nessun pagamento oltre cinque anni. Per tutti questi contratti durante l'esercizio 2008
sono stati registrati costi per pagamenti minimi dovuti per un ammontare di 233 migliaia di euro e per alcuni
contratti sono previsti costi aggiuntivi oscillanti fra € 39 ed € 88 ogni 1.000 Km, in caso di superamento del
chilometraggio massimo previsto dal contratto.
4 - Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi 146
1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) Vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni patrimoniali a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
31/12/2008
31/12/2007
-
-
8.904
-
19
-
1.291.431
-
1.639.184
-
-
-
1.121.304
2.568.775
3.528.419
1.338.130
802.166
2.442.375
3.210.935
487.233
446.519
393.360
Nota Integrativa
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO SEZIONE 1 - GLI INTERESSI - VOCI 10 E 20 1.1 - Interessi attivi e proventi assimilati: composizione 147
Titoli di debito
Finanziamenti
Attività
finanziarie
deteriorate
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Derivati di copertura 8. Attività finanziarie cedute non cancellate*
9. Altre attività 594
4.918
X
29.335
X
62.723
354.358
X
X
5.457
X
X
213
594
67.641
359.814
29.335
213
603
56.283
272.420
8.824
823
-1,49%
20,18%
32,08%
232,45%
-74,12%
Totale 34.847
417.081
5.457
213
457.597
338.953
35,00%
Voci/Forme tecniche Attività finanziarie in bonis
Altre attività
2008
2007
Var. %
*Il significativo incremento degli interessi alla voce 8. "Attività finanziarie cedute non cancellate" è connesso all'aumento di titoli di proprietà utilizzati a chiusura delle operazioni di pronti contro termini con la clientela.
1.3 - Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 - Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 2008
2007
Var. %
Interessi su attività in valuta 11.168
8.821
26,61%
2008
2007
Var. %
Interessi su operazioni di locazione finanziaria 17.648
13.053
35.00%
1.3.2 - Interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria 1.4 - Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti
Titoli
Altre passività
2008
2007
Var. %
1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione 4. Passività finanziarie di negoziazione 5. Passività finanziarie valutate al fair value -42.249
-124.932
X
-
X
X
-81.726
-
-
-42.249
-124.932
-81.726
-
-41.320
-96.364
-40.013
-
2,25%
29,65%
104,25%
-
6. Passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate* -24.066
-
-
-24.066
-7.451
222,99%
X
X
X
X
-
-
-
-
-191.247
-81.726
-
-272.973
-185.148
47,44%
7. Altre passività 8. Derivati di copertura Totale *Il significativo incremento degli interessi alla voce 6. "passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate" è connesso all'aumento di titoli di proprietà utilizzati a chiusura delle operazioni di pronti contro termini con la clientela.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
1.6 - Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 - Interessi passivi su passività in valuta 2008
2007
Var. %
Interessi su passività in valuta -2.864
-1.981
44,57%
2008
2007
Var. %
a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni patrimoniali 3.1 individuali 3.2 collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. raccolta ordini 8. attività di consulenza 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni patrimoniali 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) altri servizi
3.294
24.461
2
2.525
12.426
12.426
395
2.142
3.801
3.170
97
97
3.073
20.180
27.985*
2.844
28.705
2
2.270
15.014
15.014
322
4.972
3.037
3.089
45
45
3.045
18.673
25.065
15,82%
-14,78%
0,00%
11,23%
-17,24%
-17,24%
22,67%
-56,92%
25,16%
2,62%
115,56%
115,56%
0,92%
8,07%
11,65%
Totale 75.920
75.287
0,84%
SEZIONE 2 - LE COMMISSIONI - VOCI 40 E 50 2.1 - Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori
*La voce h) "Altri servizi" è composta dai seguenti aggregati:
- Spese tenuta conto 18,662 milioni di euro;
- Istruttoria fidi e crediti speciali 8,473 milioni di euro;
- Altre commissioni per 0,850 milioni di euro.
148
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
2.2 - Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori 2008
2007
Var. %
a) presso propri sportelli: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi b) offerta fuori sede: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi 17.738
12.426
2.142
3.170
-
23.075
15.014
4.972
3.089
-
-23,13%
-17,24%
-56,92%
2,62%
-
Sevizi/Valori
2008
2007
Var. %
a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni patrimoniali: 3.1 portafoglio proprio 3.2 portafoglio di terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi -3
-6.232
-41
-52
-709
-709
-5.430
-6.064
-1.512
-7.447
-24
-865
-23
-842
-6.557
-6.284
-1.183
-16,32%
116,67%
-18,03%
-100,00%
-15,80%
-17,19%
-3,50%
27,81%
-13.810
-14.914
-7,40%
2.3 - Commissioni passive: composizione Totale SEZIONE 3 - DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI - VOCE 70 3.1 - Dividendi e proventi simili: composizione 2008
2007
Var. %
Dividendi
Proventi da quote
di O.I.C.R.
Dividendi
Proventi da quote
di O.I.C.R.
Dividendi
Proventi da quote
di O.I.C.R.
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni 13
157
-
X
2
187
-
X
550,00%
-16,04%
-
X
Totale 170
-
189
-
-10,05%
-
Voci/Proventi Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
149
SEZIONE 4 - IL RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE - VOCE 80 4.1 - Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenza (A)
Utili da
Minusvalenze (C)
negoziazione (B)
Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti 2
2
X
1.537
745
745
X
1.974
-299
-299
X
-943
-25
-24
-1
X
-1.955
422
423
-1
978
567
982
555
X
-
1.974
X
-
-943
X
-
-1.955
X
-
58
555
-46
-
Totale 1.539
2.719
-1.243
-1.980
1.967
SEZIONE 6 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO - VOCE 100 6.1 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione 2008
Voci/Componenti reddituali Utili
2007
Perdite Risultato netto
Utili
Var. %
Perdite Risultato netto
Utili
Perdite Risultato netto
Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela -
-
-
-
-
-
-
-
-
744
-
-
744
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
744
-
744
-
-
-
-
-
-
1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione 493
-2
491
362
-
362
36,19%
-
36,19%
Totale passività 493
-2
491
362
-
362
36,19%
-
36,19%
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 150
Totale attività Passività finanziarie 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
SEZIONE 8 - LE RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO - VOCE 130 8.1 - Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore
Specifiche
Riprese di valore
Di portafoglio
Specifiche
2008
2007
Di portafoglio
151
Cancellazione
Altre
A
B
A
B
A. Crediti verso banche B. Crediti verso clientela -1.085
-33.282
-6.427
5.030
1.394
-
217
-34.152
-29.487
C. Totale -1.085
-33.282
-6.427
5.030
1.394
-
217
-34.152
-29.487
Legenda A = da interessi B = altre riprese Operazioni/Componenti reddituali 2008
2007
Var. %
A. Crediti verso banche B. Crediti verso clientela -34.152
-29.487
15,82%
C. Totale -34.152
-29.487
15,82%
8.2 - Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore
Riprese di valore
Specifiche
2008
Specifiche
2007
Var. %
Cancellazione
Altre
A
B
A. Titoli di debito B. Titoli di capitale C. Quote di O.I.C.R. D. Finanziamenti a banche E. Finanziamenti a clientela -
-780
-
X
X
-
X
-
*-780
-
-
-
F. Totale
-
-780
-
-
-780
-
-
Legenda A = da interessi B = altre riprese
*Trattasi di svalutazione dell'interessenza nella società Linea Più S.p.A.
8.4 - Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore
Specifiche
Riprese di valore
Di portafoglio
Specifiche
2008
Di portafoglio
2007
Cancellazioni
Altre
A
B
A
B
A. Garanzie rilasciate B. Derivati su crediti C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni -
-23
-
-5
-
-
65
-
-
17
-
55
-
-16
-
E. Totale -
-23
-5
-
65
-
17
55
-16
Legenda A = da interessi B = altre riprese Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
Operazioni/Componenti reddituali 2008
2007
Var. %
A. Garanzie rilasciate B. Derivati su crediti C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni 55
-
-16
-
-443,75%
-
E. Totale 55
-16
-443,75%
2008
2007
Var. %
1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: - a contribuzione definita - a prestazione definita g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a prestazione definita h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti l) spese per il personale collocato a riposo
2) Altro personale 3) Amministratori*
-75.690
-46.754
-14.362
-1.149
-3.326
-57.912
-34.651
-11.501
-439
-3.242
-1.801
-179
-2.319
-5.530
-449
-689
-1.328
-1.691
-6.210
-440
-1.081
30,70%
34,93%
24,88%
161,73%
2,59%
906,15%
37,14%
-10,95%
56,59%
22,85%
Totale -59.222
-54.888
7,90%
SEZIONE 9 - LE SPESE AMMINISTRATIVE - VOCE 150 9.1 - Spese per il personale: composizione Tipologia di spesa/Valori * I compensi pagati ai sindaci dall'azienda sono stati classificati nella voce 150 "a) Spese per il personale"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce "b) Altre spese amministrative", sono stati opportunamente riclassificati.
Le singole voci relative al personale dipendente comprendono la quota di costi relativa al personale distaccato da altre società. 9.2 - Numero medio dei dipendenti per categoria 152
2008
2007
Personale dipendente: a) dirigenti b) totale quadri direttivi - di 3° e 4° livello c) restante personale dipendente Altro personale 1.042
9
337
168
696
18
920
7
275
139
638
16
Totale 1.060
936
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
9.5 - Altre spese amministrative: composizione 2008
2007
Var. %
Spese per servizi professionali e consulenze Compensi ai sindaci Premi assicurativi Pubblicità Postali, telegrafiche e telefoniche Stampati e cancelleria Manutenzioni e riparazioni Servizi informatici Energia elettrica, riscaldamento e spese condominiali Oneri per servizi vari prestati da terzi Pulizia locali Trasporti e viaggi Vigilanza e trasporto valori Contributi associativi Compensi per certificazioni Informazioni commerciali e visure Abbonamenti a giornali, riviste e pubblicazioni Fitti passivi Spese di rappresentanza Imposte e tasse Oneri contrattuali servizi di tesoreria Varie e residuali -2.324
-802
-1.585
-2.682
-72
-1.100
-15.373
-2.242
-1.397
-1.102
-510
-2.218
-457
-205
-1.994
-165
-10.356
-271
-12.381
-238
-19.309
-15.672
-2.035
-762
-1.303
-2.489
-45
-1.025
-14.124
-1.893
-1.278
-976
-437
-1.946
-438
-118
-1.761
-156
-7.946
-271
-11.731
-179
-15.604
-15.531
14,20%
5,25%
21,64%
7,75%
60,00%
7,32%
8,84%
18,44%
9,31%
12,91%
16,70%
13,98%
4,34%
73,73%
13,23%
5,77%
30,33%
0,00%
5,54%
32,96%
23,74%
0,91%
Totale* -76.783
-66.517
15,43%
* I compensi pagati ai sindaci dall'azienda sono stati classificati nella voce 150 "a) Spese per il personale"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce "b) Altre spese amministrative", sono stati opportunamente riclassificati.
SEZIONE 10 - ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 160 10.1 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Voci 2008
2007
Var. %
Fondo cause passive e revocatorie Fondo per rischi ed oneri diversi -1.602
649
-2.600
-10
-38,38%
-6590,00%
-953
-2.610
-63,49%
Totale Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
153
SEZIONE 11 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI - VOCE 170
11.1 - Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione 2008
Ammortamento (a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento (b)
Riprese
di valore (c)
Risultato netto A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in locazione finanziaria - Ad uso funzionale - Per investimento -3.823
-762
-
-
-3.823
-762
-
-
-
-
Totale -4.584
-
-
-4.584
Attività/Componenti reddituali (a+b-c)
SEZIONE 12 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA' IMMATERIALI - VOCE 180
12.1 - Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione 2008
Ammortamento (a)
Rettifiche
di valore per
deterioramento (b)
Riprese di valore (c)
Risultato netto
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà - Generate internamente dall'azienda - Altre A.2 Acquisite in locazione finanziaria -881
-
-
-
-881
-
Totale
-881
-
-
-881
SEZIONE 13 - GLI ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE - VOCE 190 13.1 - Altri oneri di gestione: composizione 154
2008
2007
Var. %
Costi manutenzione ordinaria immobili da investimento Ammortamento migliorie su beni di terzi Altri oneri -2.827
-785
-2.261
-413
25,03%
90,07%
Totale -3.612
-2.674
35,08%
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
13.2 - Altri proventi di gestione: composizione 2008
2007
Var. %
Fitti attivi Fitti attivi da società del gruppo Recuperi su depositi e c/c passivi Proventi da servizi immobiliari (inclusi ricavi per evisione prezzi su contratti immobiliari in corso) Proventi da servizi informatici Proventi da altri servizi Recuperi imposte indirette Recuperi spese su servizi a società del gruppo Rigiri a conto economico riserve da valutazione Recupero canoni di polizze assicurative Canoni potenziali di locazione rilevanti come proventi nell’esercizio Recupero spese legali e notarili Altri proventi 61
707
372
11.361
50
222
1.234
1.936
63
694
332
10.780
55
245
1.088
2.066
-3,17%
1,87%
12,05%
5,39%
-9,09%
-9,39%
13,42%
-6,29%
15.944
15.324
4,05%
Totale SEZIONE 14 - UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI - VOCE 210 14.1 - Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione Componenti reddituali/Valori 2008
2007
Var. %
A. Proventi 1. Rivalutazioni 2. Utili da cessione 3. Riprese di valore 4. Altre variazioni positive B. Oneri 1. Svalutazioni 2. Rettifiche di valore da deterioramento 3. Perdite da cessione 4. Altre variazioni negative 8.185
8.185
-
7.028
7.028
-
16,46%
16,46%
-
Risultato netto 8.185
7.028
16,46%
SEZIONE 16 - RETTIFICHE DI VALORE DELL'AVVIAMENTO - VOCE 230
16.1 - Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione Si rinvia a quanto illustrato nella Parte A – Politiche Contabili e nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale Sezione 12 – Attività Immateriali per l’approfondimento delle modalità di determinazione delle
perdite di valore dell’avviamento.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
155
SEZIONE 17 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI - VOCE 240 17.1 - Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Componenti reddituali/Valori 2008
2007
Var. %
A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione B. Altre attività - Utili da cessione - Perdite da cessione -
-
-
43
-10
37
-3
18,92%
233,33%
Risultato netto 33
34
-2,94%
SEZIONE 18 - LE IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE VOCE 260 18.1 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione Componenti reddituali/Valori 1. Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1 +/-2 +3 +/-4 +/-5) 2008
2007
Var. %
-26.929
3.086
-2.490
-26.333
-34.202
308
1.122
-32.772
-21,26%
901,95%
-321,93%
-19,65%
18.2 - Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio - IRES 156
Utile (Perdita) dell’operatvità corrente al lordo delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione (al lordo delle imposte) Utile imponibile Onere fiscale teorico - IRES (27,5%)
Effetto dei componenti negativi di reddito non deducibili Effetto dei componenti positivi di reddito non imponibili Onere fiscale effettivo - IRES - sull’operatività corrente - sui gruppi di attività in via di dismissione 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
2008
74.869
74.869
-20.589
-3.065
5.095
-18.559
-18.559
-
Nota Integrativa
18.2 - Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio - IRAP 2008
Utile (Perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione Utile imponibile Onere fiscale teorico - IRAP (4,82%)
Effetto dei componenti negativi di reddito non deducibili Effetto dei componenti positivi di reddito non imponibili Effetto di aliquote fiscali inferiori Onere fiscale effettivo - IRAP - sull’operatività corrente - sui gruppi di attività in via di dismissione 74.869
74.869
-3.609
-5.156
991
-7.774
-7.774
-
SEZIONE 21 – UTILE PER AZIONI
Le modalità di calcole dell’utile base per azione e dell’utile diluito per azione sono definite dallo IAS 33 –
Utile per azione.
L’utile base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico attribuibile ai possessori di
strumenti ordinari di capitale (al netto quindi della quota assegnata al Fondo di beneficenza) e la media
ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l’esercizio.
L’utile diluito per azione considera invece anche gli effetti diluitivi derivanti dalla conversione di potenziali
azioni ordinarie, definite come strumenti finanziari che attribuiscono al possessore il diritto ad ottenere azioni ordinarie. La Banca non ha in essere potenziali azioni ordinarie, si riporta quindi solo il valore dell’utile
base per azione.
Utile attribuibile
Media ponderata azioni ordinarie
Utile base per azione
2008
2007
47.436
259.912.257
0,18
40.815
142.395.680
0,29
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
157
PARTE D – INFORMATIVA DI SETTORE
A. SCHEMA PRIMARIO
Il Credito Artigiano svolge attività bancaria principalmente nel mercato retail (famiglie, artigiani, professionisti, piccole-medie imprese) e offre una vasta ed evoluta gamma di prodotti e servizi nelle aree del sistema
dei pagamenti e dell’asset management.
Coerentemente con l'informazione di settore fornita a livello consolidato dalla Capogruppo Credito Valtellinese, l'operatività aziendale è pertanto stata ricondotta ai tre seguenti settori:
4.Retail banking;
5.Asset management;
6.Corporate center.
Nella rappresentazione per linee di business, il segmento più rilevante è costituito dal Retail banking. Nel
segmento Asset management sono ricompresi i ricavi rivenienti dall'attività di gestione patrimoniale. Nel
segmento Corporate center sono incluse le attività di tesoreria, gli impieghi in titoli e le partecipazioni.
A.1 – A.2 Distribuzione per settori di attività: dati economici e patrimoniali
Nello schema che segue, si riporta una sintesi dei dati economici e patrimoniali riconducibili ai settori di
attività sopra descritti.
Dati in migliaia di euro
Settori di attività
Retail banking
Asset
management
Corporate center
Totale
170.869
51.585
0
222.454
-34.152
188.302
-125.036
0
63.266
0
10.524
0
10.524
0
10.524
-3.060
0
7.464
13.756
0
3.372
17.128
-725
16.403
-20.481
8.218
4.139
184.624
62.110
3.372
250.106
-34.878
215.229
-148.577
8.218
74.870
Crediti verso clientela
Crediti verso banche
Titoli di proprietà e partecipazioni
Raccolta diretta
- Debiti verso clientela
- Titoli in circolazione
Raccolta indiretta
Debiti verso banche
DATI OPERATIVI
6.110.862
0
0
6.190.257
5.049.035
1.141.222
3.359.874
0
0
0
0
0
0
0
1.291.431
0
0
1.697.563
277.183
973.569
0
973.569
0
343.690
6.110.862
1.697.563
277.183
7.163.826
5.049.035
2.114.791
4.651.305
343.690
Attività fruttifere
Passività onerose
6.110.862
6.190.257
0
0
1.974.746
1.317.259
8.085.608
7.507.516
DATI ECONOMICI
Margine di interesse
Commissioni nette
Altri ricavi
Margine di intermediazione
Rettifiche nette per deterioramento valore
Risultato netto della gestione finanziaria
Costi operativi
Altri proventi e oneri
Utile ordinario
DATI PATRIMONIALI
158
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Retail banking
Il Retail banking costituisce il core business aziendale dal momento che ricomprende l'insieme dei prodotti
e dei servizi (di finanziamento, di investimento e di trasferimento) rivolti alla clientela della banca, tradizionalmente rappresentata da famiglie, artigiani, professionisti e piccole-medie imprese.
Nel corso del 2008, il Retail banking ha generato un margine di intermediazione di 222,5 milioni di euro,
corrispondente all'89,0% del margine di intermediazione aziendale ed ha realizzato un utile ordinario pari
a 63,3 milioni di euro. Al segmento in parola fa capo una raccolta diretta di 6.190,3 milioni di euro ed una
raccolta indiretta di 3.359,9 milioni di euro. Gli impieghi a clientela assommano a 6.110,9 di di euro. A fine
esercizio, il Retail Banking operava mediante una rete territoriale costituita da 138 sportelli.
Dati in migliaia di euro
Settori di attività
Retail banking
DATI ECONOMICI
Margine di interesse
Commissioni nette
Altri ricavi
Margine di intermediazione
Rettifiche nette per deterioramento valore
Risultato netto della gestione finanziaria
Costi operativi
Altri proventi e oneri
Utile ordinario
170.869
51.585
0
222.454
-34.152
188.302
-125.036
0
63.266
DATI PATRIMONIALI
Crediti verso clientela
Raccolta diretta
- Debiti verso clientela
- Titoli in circolazione
Raccolta indiretta
Raccolta globale
DATI DI STRUTTURA
Filiali
6.110.862
6.190.257
5.049.035
1.141.222
3.359.874
9.550.131
138
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
159
Asset management
L'Asset management ricomprende l'insieme dei ricavi generati dalla distribuzione di prodotti di risparmio
gestito.
Nel corso dell'esercizio, l'Asset Management ha generato un margine di intermediazione di 10,5 milioni di
euro, corrispondente al 4,2% del margine di intermediazione del Credito Artigiano, ed ha realizzato un utile
ordinario pari a 7,5 milioni di euro. A fine anno, i patrimoni gestiti assommavano a 1.291,4 milioni di euro.
Dati in migliaia di euro
Settori di attività
Asset management
DATI ECONOMICI
Margine di interesse
Commissioni nette
Altri ricavi
Margine di intermediazione
Rettifiche nette per deterioramento valore
Risultato netto della gestione finanziaria
Costi operativi
Altri proventi e oneri
Utile ordinario
0
10.524
0
10.524
0
10.524
-3.060
0
7.464
DATI PATRIMONIALI
Patrimoni gestiti
160
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
1.291.431
Nota Integrativa
Corporate center
Il Corporate Center ricomprende i proventi di tesoreria, i ricavi generati dal portafoglio titoli di proprietà ed
i proventi da partecipazioni.
Nel corso del 2008, il Corporate Center ha generato un margine di intermediazione di 17,1 milioni di euro,
corrispondente al 6,8% del margine di intermediazione della banca. I crediti verso banche del settore ammontavano a 1.697,6 milioni di euro, mentre i debiti verso banche erano pari a 343,7 milioni di euro. Gli
investimenti in titoli e partecipazioni assommavano a 277,2 milioni di euro.
Dati in migliaia di euro
Settori di attività
Corporate center
DATI ECONOMICI
Margine di interesse
Commissioni nette
Altri ricavi
Margine di intermediazione
Rettifiche nette per deterioramento valore
Risultato netto della gestione finanziaria
Costi operativi
Altri proventi e oneri
Utile ordinario
13.756
0
3.372
17.128
-725
16.403
-20.481
8.218
4.139
DATI PATRIMONIALI
Crediti verso clientela
Crediti verso banche
Titoli di proprietà e partecipazioni
Debiti verso banche
0
1.697.563
277.183
343.690
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
161
B. SCHEMA SECONDARIO
Il Credito Artigiano opera mediante una rete di sportelli situata in Lombardia, Emilia, Toscana e Lazio. Lo
schema di rappresentazione secondario, pertanto, si articola in due segmenti.
3.Italia Nord: ricomprende la rete territoriale lombarda ed emiliana e l'operatività di sede centrale (interbancario, portafoglio titoli e partecipazioni);
4.Italia Centro: include le grandezze economiche e patrimoniali ascrivibili agli sportelli situati in Toscana e
nel Lazio.
B.1 – B.2 Distribuzione per aree geografiche: dati economici e patrimoniali
Nello schema che segue, si riportano i dati economici e patrimoniali riferiti ai settori geografici sopra descritti.
Dati in migliaia di euro
Settori geografici
Italia Nord
Italia Centro
Totale
151.028
48.768
3.372
203.169
33.596
13.341
0
46.937
184.624
62.110
3.372
250.106
4.894.854
1.697.563
277.183
5.838.082
3.914.484
9.752.566
343.690
1.216.008
0
0
1.325.744
736.821
2.062.565
0
6.110.862
1.697.563
277.183
7.163.826
4.651.305
11.815.131
343.690
89
49
138
DATI ECONOMICI
Margine di interesse
Commissioni nette
Altri ricavi
Margine di intermediazione
DATI OPERATIVI
Crediti verso clientela
Crediti verso banche
Titoli di proprietà
Raccolta diretta
Raccolta indiretta
Raccolta globale
Debiti verso banche
DATI DI STRUTTURA
Filiali
162
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE
DI COPERTURA La chiara individuazione dei rischi a cui la Banca è potenzialmente esposta costituisce il presupposto irrinunciabile per la consapevole assunzione dei rischi medesimi e per la loro efficace gestione, che si avvale anche
di appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione.
L’attento presidio dei rischi, ispirato a criteri di particolare prudenza e attuato nell’ambito di un preciso
riferimento organizzativo, mira a limitare la volatilità dei risultati attesi. Coerentemente con la propria caratterizzazione retail, la Banca risulta esposta principalmente al rischio di credito.
Il complesso delle regole interne, procedure operative e strutture di controllo poste a presidio dei rischi
aziendali è strutturato secondo un modello che integra metodologie di controllo a diversi livelli, tutte convergenti con gli obiettivi di assicurare efficienza ed efficacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità
del patrimonio aziendale, tutelare dalle perdite, garantire l’affidabilità e l’integrità delle informazioni e verificare il corretto svolgimento dell’attività nel rispetto della normativa interna ed esterna.
I controlli sono suddivisi secondo le seguenti tipologie:
--i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, normalmente incorporati nelle procedure ovvero attribuiti alle strutture produttive ed eseguiti nell’ambito dell’attività di back
office;
--i controlli sulla gestione dei rischi, affidati a strutture diverse da quelle produttive, finalizzati alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, alla verifica del rispetto delle deleghe conferite, al controllo della coerenza dell’operatività delle singole aree con gli obiettivi di rischio-rendimento assegnati;
--i controlli dell’auditing interno, diretti alla rilevazione di andamenti anomali e di violazioni delle procedure e dei regolamenti, nonché alla valutazione della funzionalità del complessivo sistema dei controlli
interni, attribuiti, anche attraverso verifiche in loco, in via continuativa, in via periodica oppure per eccezioni, a strutture indipendenti collocate al di fuori delle unità operative.
L’intero sistema dei controlli interni è sottoposto a periodiche revisioni da parte del Consiglio di Amministrazione e del Comitati per il Controllo Interno costituiti con l’obiettivo del costante adeguamento all’evoluzione delle strategie e dei processi operativi e della valutazione dei rischi aziendali.
Nel corso dell’esercizio sono giunte a conclusione le attività progettuali finalizzate all’adeguamento del Gruppo alle nuove disposizioni di vigilanza concernenti il processo di controllo prudenziale (c.d. “secondo pilastro” del Nuovo Accordo di Basilea). Tale processo si articola in due fasi integrate:
--la prima è rappresentata dal processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal
Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) e fa capo alle banche, le quali effettuano un’autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle
strategie aziendali;
--la seconda consiste nel processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation
Process - SREP) ed è di competenza dell’Autorità di vigilanza, che riesamina l’ICAAP, formula un giudizio
complessivo sulla banca e attiva, ove necessario, misure correttive.
Ad esito del processo sopra descritto, nel mese di ottobre il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo
ha approvato il Resoconto ICAAP riferito al 30 giugno 2008 che costituisce, per un verso, il punto di convergenza e di sintesi della pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria, del risk management e del
capital management e, per altro verso, uno strumento irrinunciabile a supporto dell’elaborazione strategica
e dell’attuazione delle decisioni d’impresa. In considerazione della gravità della crisi economica e finanziaria
in corso, la quantificazione dei rischi cui è esposto il Gruppo è stata realizzata in ottica molto prudenziale,
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
163
sia nella determinazione del capitale interno per i rischi misurabili, sia nell’individuazione di un buffer di
capitale aggiuntivo per i rischi non misurabili. Il processo ICAAP ha condotto ad esprimere una valutazione
di adeguatezza attuale e prospettica del capitale complessivo a fronteggiare i rischi rilevanti a cui il Gruppo
è esposto e le operazioni di carattere strategico pianificate nonché a mantenere un adeguato standing sui
mercati.
Sono state inoltre affinate ed estese le prove di stress che il Gruppo effettua al fine di realizzare una migliore
valutazione dell’esposizione ai rischi, dei relativi sistemi di attenuazione e controllo e dell’adeguatezza del capitale a copertura degli stessi. Le prove di stress stimano gli effetti sui rischi di eventi eccezionali ma plausibili
(analisi di sensibilità). In particolare, il Gruppo effettua prove di stress con riferimento ai rischi di credito,
di concentrazione, di mercato, di tasso di interesse e di liquidità. La frequenza delle prove di stress varia in
relazione alla rapidità con la quale può mutare l’esposizione ai richiamati rischi. Le prove di stress condotte
non hanno evidenziato esigenze di capitale addizionale.
SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO
Informazioni di natura qualitativa
1. Aspetti generali
L’attenzione allo sviluppo del territorio in cui opera la Banca continua ad essere l’elemento distintivo della
sua attività creditizia a sostegno del tessuto produttivo locale. L’aggregato di riferimento è rappresentato
dalle famiglie e dalle piccole e medie imprese cui sono destinati buona parte degli impieghi.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
La struttura organizzativa dell'area crediti, è improntata ad una distribuzione sulla rete di vendita con facoltà
e competenze gerarchicamente crescenti verso le strutture centrali allo scopo di sfruttare conoscenze legate
al territorio, mantenendo competenze sempre più specialistiche presso le strutture accentrate. Qualunque
proposta d’affidamento parte quindi dalla rete territoriale, completando il suo iter deliberativo negli stessi
organismi o, per gli importi più rilevanti, differenziati anche in relazione al rischio, pervenendo alle strutture
centrali per la decisione da parte degli organi collegiali competenti.
Proprio in tale ottica, tutte le pratiche di fido di competenza del Comitato Esecutivo e del Consiglio d’Amministrazione, oltre a qualsiasi tema di particolare rilevanza attinente a problematiche creditizie, sono sistematicamente ed obbligatoriamente controllate dalla Direzione Crediti di Gruppo e sottoposte ad un Comitato
Crediti di Gruppo per un parere obbligatorio, pur non vincolante.
164
A partire dal 1° gennaio 2008, la Direzione Crediti di Gruppo, precedentemente allocata in Mediocreval, è
operativa presso la Capogruppo ove risiedono, come previsto dalle norme di vigilanza, le funzioni di direzione, coordinamento e verifica del rispetto delle norme regolamentari riferite all’adeguatezza patrimoniale, al
contenimento del rischio ed ai controlli interni dell’intero Gruppo. Alla Direzione è assegnato il compito di
gestire la qualità dell’attivo a livello consolidato, definendo le politiche e i criteri necessari alla valutazione e
gestione dei rischi di credito. Connessa a questa variazione organizzativa è anche la nuova composizione del
Comitato Crediti di Gruppo che ha il compito di consentire al Credito Valtellinese, in qualità di Capogruppo,
di supervisionare l’attività creditizia delle Banche controllate, esercitando controlli e impartendo direttive
per ottimizzare l’assunzione dei rischi di credito.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
In relazione al ruolo assegnato in tema di controlli alle capogruppo dei gruppi bancari dalla vigente normativa, è previsto che l’esecutività delle delibere adottate dai Consigli di Amministrazione delle Banche del
Gruppo che dispongano nuovi affidamenti o variazioni ad affidamenti già in essere di importo superiore a
limiti predeterminati per ciascuna Banca sia subordinata ad un giudizio di compatibilità da parte del Comitato Esecutivo del Credito Valtellinese.
Il Consiglio di Amministrazione della Banca, unico soggetto abilitato al rilascio di deleghe, è regolarmente
informato, in occasione delle proprie sedute, in merito all’esercizio dei poteri delegati e all’andamento dei
crediti di maggiore importo (comprensivi dei crediti ad andamento anomalo e delle sofferenze). Il Consiglio
d’Amministrazione del Credito Valtellinese inoltre, nella qualità di organo della Capogruppo, estende il suo
esame anche alle posizioni di tutto il Gruppo.
Le anomalie andamentali sono rilevabili con sistemi avanzati in ambiente web, utilizzabili con grande versatilità e facilità d’utilizzo. Carenze ritenute particolarmente gravi possono determinare anche il blocco della
normale operatività, fin quando non definite o portate a debita conoscenza ed autorizzate dagli organi funzionalmente competenti. Il Servizio Andamentale Crediti della Direzione Crediti gestisce le posizioni affidate
ritenute a rischio (riconducibili alle categorie “a controllo”, “incaglio” o “ristrutturato”), verificando che
tali pratiche siano opportunamente monitorate. Allo scopo di garantire la massima obiettività di giudizio, la
stessa Direzione Crediti risponde alla Direzione Generale della Banca in maniera autonoma e indipendente
dalla Direzione Commerciale.
Si segnalano peraltro alcune variazioni significative che, dal 1° gennaio 2008, hanno riguardato anche la Banca, dove l’attività di verifica ispettiva, già attribuita al Servizio Controllo Rischi della Direzione Crediti, è stata
ora assegnata al Servizio Ispettorato. In seguito a tali modifiche, il Servizio Gestione Andamentale Credito
(nuova denominazione del Servizio Controllo Rischi), sgravato dai compiti di linea in precedenza assegnati,
assiste meglio e direttamente la rete nella gestione delle posizioni irregolari, mentre il Servizio Ispettorato,
non coinvolto nell’attività di gestione, riferisce direttamente alla Direzione Generale ed al Collegio Sindacale
(con la possibilità di unire le ispezioni sui rischi operativi a quelle sui crediti). I due servizi sono interlocutori
preferenziali e seguono le direttive della Direzione Auditing e della Direzione Crediti di Gruppo, la cui collaborazione consente il coordinamento tra le varie unità operative.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
I fattori che consentono la valutazione e la gestione del rischio di credito si compongono di tutti i tradizionali
elementi quantitativi (componenti di reddito, analisi del bilancio e dati andamentali interni) e qualitativi,
quali la conoscenza approfondita del cliente, il contesto competitivo in cui opera e, in particolar modo per
il segmento corporate, la valutazione sulla validità del management. L’insieme degli elementi di giudizio è
inoltre arricchito da tutte le moderne basi dati che assistono l’operatore crediti, quali le centrali dei rischi e
gli scoring relativi ad analisi congiunturali.
Il Gruppo ha sviluppato un modello per l’assegnazione di un rating alle imprese. I rating rappresentano una
valutazione su scala ordinale, con un orizzonte temporale di dodici mesi, della capacità di un'impresa affidata
di onorare le obbligazioni contrattuali. I rating sono aggiornati con frequenza mensile. Il modello di rating
prevede 9 classi di merito creditizio per i crediti in bonis e una classe per i crediti in default. Sono classificati
in default le sofferenze, gli incagli, i crediti ristrutturati ed i crediti scaduti o sconfinanti da oltre 180 giorni.
Il modello utilizzato per l’assegnazione del rating è riconducibile ai sistemi incentrati sulla componente automatica e comprende elementi qualitativi oggettivizzati con esclusione di scostamenti direzionali e motivati
(cd. overrides) apportati dagli analisti. Il modello è articolato in cinque moduli:
--analisi quantitativa degli indicatori di bilancio;
--andamento del rapporto impresa - Gruppo bancario;
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
165
--esposizione dell’impresa verso il sistema bancario;
--valutazioni congiunturali macroeconomiche inerenti al ramo di attività dell’impresa;
--analisi qualitativa dell’impresa.
Ogni modulo è autonomo rispetto agli altri e dà luogo ad uno score parziale di valutazione. In funzione degli
score ottenuti sui vari ambiti di valutazione l’impresa viene assegnata ad una classe di rating.
L’ambito di applicazione del modello è quello della clientela imprese, definita come l’insieme delle controparti di qualunque natura giuridica che svolgono un’attività di produzione e/o commercializzazione di beni
o servizi. Sono previsti due segmenti:
--corporate, a cui appartengono le imprese con un fatturato superiore a 5 milioni di euro o affidamenti superiori a 250.000 euro; si tratta di un segmento composto da un numero non molto ampio di controparti
alle quali fa capo una quota rilevante degli impieghi complessivi;
--small business, a cui appartengono le imprese con un fatturato sino a 5 milioni di euro e affidamenti sino
a 250.000 euro; si tratta di un segmento composto da un elevato numero di controparti con affidamenti
di importo contenuto.
Il modello è stato sviluppato in un’ottica IRB-Foundation, pertanto l’unica grandezza regolamentare oggetto
di stima è la probabilità di default (PD).
L’attribuzione del rating è collegata al processo di erogazione del credito e si attiva in fase di concessione e
di revisione delle pratiche di affidamento. La revisione automatica dei rating avviene con cadenza mensile.
Atteso che le attività di backtesting effettuate sul modello hanno evidenziato una buona corrispondenza tra
le classi di merito creditizio e le frequenze di default storicamente riscontrate, il modello è ritenuto idoneo
per l’utilizzo gestionale nelle diverse fasi del processo del credito.
DISTRIBUZIONE DEI CREDITI VERSO IMPRESE PER CLASSI DI RATING
ESERCIZIO PRECEDENTE
ESERCIZIO ATTUALE
20%
16,1%
13,9%
14,8%
15,6%
14,0%
12%
16,1%
14%
15,5%
17,4%
16%
15,2%
18%
166
AAA
AA
A
DATI IN MIGLIAIA DI EURO
BBB
BB
B
CCC
CC
C
0,4%
0,4%
2%
3,3%
3,9%
5,9%
8,4%
8,6%
6,4%
4%
6,9%
6%
7,0%
8%
10,2%
10%
UNRATED
CLASSE DI RATING
Rispetto alla situazione al 31 dicembre 2007, la variazione della distribuzione dei crediti mostra che la qualità del portafoglio ha cominciato a risentire, peraltro in misura contenuta, dell’andamento congiunturale
avverso.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Oltre al modello di rating interni, già da tempo sono utilizzati sistemi di scoring andamentale (A.R.I.E.T.E.)
allo scopo di consentire l’uso di procedure agevolate di revisione dei fidi solo per le posizioni che hanno
superato rigorose procedure di selezione.
Allo scopo di dare uniformità al sistema di gestione del rischio di credito e di cogliere tempestivamente ed
obbligatoriamente qualsiasi segnale d’anomalia, sono stati recentemente introdotti alcuni “indici di criticità”
al raggiungimento dei quali far corrispondere conseguenze predeterminate e una categoria di rischiosità
predefinita. Tali indici riguardano, tra l’altro, la ripetitività nella concessione di fidi temporanei, l’immobilizzo del rapporto, la segnalazione di sofferenze nella Centrale dei Rischi o, in generale, la rilevazione di
pregiudizievoli. Qualora, nella posizione complessiva del cliente in bonis, anche un solo rapporto raggiunga
la fascia di criticità, l’intera posizione deve obbligatoriamente essere sottoposta al giudizio del Comitato del
Credito della Banca, unico organo abilitato a discostarsi, motivatamente, dal codice di rischiosità previsto
per l’anomalia.
La revisione delle pratiche di fido è effettuata immancabilmente entro 180 giorni dalla scadenza (fissata al
massimo entro 12 mesi dalla data di delibera). Un vincolo elettronico inserito in procedura impedisce di
proporre qualsiasi pratica, nel caso in cui esistessero presso la filiale altre pratiche per le quali siano scaduti
i termini per la revisione.
L’intero processo del credito è costantemente oggetto di attenzione e sottoposto ad accurate verifiche. La
Banca anche quest’anno ha superato la verifica relativa alla certificazione di qualità riguardante il processo
di “Istruzione, erogazione e gestione del credito” che la Capogruppo Credito Valtellinese ha ottenuto sin dal
1995. Le attività di certificazione comportano una costante e stringente verifica di tutta l’operatività creditizia,
la redazione di documenti (Manuale della Qualità ed Istruzioni Operative) opportunamente esaminati ed
approvati dall’Alta Direzione e divulgati ai comparti aziendali, nonché la costante rivisitazione dei controlli
eseguiti internamente dalla Direzione Crediti e dall’Ispettorato (organicamente inserito in staff alla Direzione Generale). Lo scopo è quello di garantire il massimo del rigore nella valutazione del rischio, mantenendo
snello ed efficiente il processo valutativo e gestionale.
Anche l’iniziativa PattiChiari ABI relativa ai tempi medi di risposta sul credito alle piccole e medie imprese,
ha messo in evidenza, sin dalle prime pubblicazioni trimestrali, l’efficienza del processo decisionale utilizzato,
che vede tutte la Banca mantenersi costantemente ai primi posti della classifica nazionale di riferimento.
Avendo riguardo al rischio di concentrazione, nel 2008 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo
ha approvato il documento “La gestione del rischio di concentrazione del portafoglio crediti verso clientela”
che formalizza lo svolgimento delle attività di risk management concernenti il rischio in parola, definisce i
compiti e le responsabilità assegnate alle diverse unità organizzative con competenza in materia ed esplicita,
tra l’altro, gli orientamenti strategici, la policy di gestione, le modalità di misurazione, i limiti di esposizione,
i flussi informativi e gli eventuali interventi correttivi.
In coerenza con la mission di Gruppo bancario retail, che si rivolge ad un mercato ampio e diversificato,
costituito da soggetti economici – famiglie, artigiani, professionisti, imprese – operanti in settori e contesti
geografici differenziati, l’assunzione del rischio di concentrazione originata dall’attività creditizia viene mantenuta entro limiti contenuti. La gestione del rischio di concentrazione mira a limitare l’impatto economico
dell’inadempienza di singole controparti o gruppi di clienti connessi originata sia da fattori specifici sia dallo
sfavorevole andamento congiunturale di particolari settori dell’economia o di aree geografiche. Il contenimento del rischio di concentrazione viene perseguito mediante il frazionamento e la diversificazione del
portafoglio. Gli obiettivi in materia di esposizione al rischio di concentrazione sono tenuti in debita considerazione sia in sede di pianificazione strategica ed operativa, sia nello svolgimento dell’attività creditizia.
La misurazione del rischio di concentrazione è di responsabilità della Direzione Risk Management che effettua tale attività a livello accentrato per tutte le Banche del Gruppo. La misurazione del rischio è effettuata sia
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
167
a livello individuale che consolidato, al fine di meglio identificare ed allocare le principali fonti di esposizione
al rischio a livello di entità giuridiche. L’approccio seguito ai fini della misurazione del rischio di concentrazione del portafoglio crediti verso clientela si distingue a seconda che lo stesso sia generato da fenomeni di:
--concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi;
--concentrazione per fattori comuni (concentrazione geo-settoriale).
Per la misurazione del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi viene
seguito l’approccio del Granularity Adjustment indicato dalle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale
per le banche”. Per il monitoraggio del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti
connessi viene altresì effettuata l’analisi delle prime 20 posizioni (clienti individuali o gruppi economici di
clienti in bonis), identificate sulla base degli importi dei crediti di cassa e di firma. Nell’ambito del rischio
di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi, assume rilievo anche un’informativa
sulle posizioni classificate come “grandi rischi”. Al fine di monitorare il rischio di concentrazione per fattori
comuni, vengono effettuati i calcoli degli indici di concentrazione di Herfindahl per il portafoglio crediti
verso clienti sulla base delle distribuzioni per branche di attività economica e per provincia di residenza della
controparte.
A fronte dei profili di rischio di concentrazione sopra richiamati, è stato definito un articolato insieme di
limiti di esposizione che trova applicazione sia a livello consolidato che individuale. La differenziazione della
struttura dei limiti tiene conto delle specificità operative, della dimensione e composizione attuale e prospettica del portafoglio crediti e della dotazione patrimoniale della Banca.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Il credito erogato è assistito primariamente da garanzie di natura reale e, in minor misura, da garanzie di
natura personale. Non vengono invece utilizzati derivati su crediti.
L’acquisizione di garanzie è sottoposta ad un severo iter procedurale che prevede la sicura attribuibilità del
dipendente che ha provveduto al ritiro ed al controllo della validità formale e sostanziale, comprendente
anche la verifica della capacità giuridica necessaria al conferimento. In tutti i casi di difficoltà interpretative,
la funzione legale di Gruppo interviene per ulteriori verifiche o suggerimenti, al fine di garantire l’efficacia
giuridica necessaria. Il controllo viene ulteriormente rafforzato a livello centrale, dove avviene la custodia
del titolo o della contrattualistica, e periodicamente riverificato, a campione, anche dal Servizio Ispettorato.
Nel caso di pegno, la procedura prevede la valorizzazione solo di elementi predeterminati e di pronta liquidabilità. Nel caso d’ipoteca, la valutazione del bene, salvi casi particolari e di importo limitato, prevede
l’intervento di periti esterni alla Banca, eventualmente appartenenti ad altra Società del Gruppo, ma sempre
estranei al processo di valutazione del merito creditizio.
168
Il ritiro di garanzie personali è spesso preceduto da verifiche presso le Conservatorie Immobiliari competenti
allo scopo di attestare l’effettivo compendio immobiliare del garante, ma sempre tenendo in debito conto
la possibilità di un rapido ed inatteso depauperamento del patrimonio considerato. In ogni caso le garanzie
sono considerate sempre un elemento sussidiario alla pratica di fido e non ne costituiscono l’esclusivo fondamento.
Nell’ambito del processo ICAAP, il Gruppo ha provveduto a valutare il rischio residuo, inteso come il rischio
che le tecniche riconosciute per l’attenuazione del rischio di credito risultino meno efficaci del previsto.
L’utilizzo di tali tecniche, infatti, può esporre il Gruppo ad una serie di altri rischi (ad esempio di natura
operativa e legale) che, in caso di manifestazione, possono condurre ad un’esposizione creditizia maggiore
di quella attesa a causa di una riduzione dell’efficacia o dell’effettiva indisponibilità della protezione. Alcuni
tipici esempi di rischio residuo sono l’impossibilità di porre tempestivamente in atto l’escussione delle ga2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
ranzie ricevute (all’atto dell’inadempienza della controparte), l’inefficacia giuridica della documentazione,
la non corretta valutazione dell’esatto valore della garanzia.
Il rischio residuo è gestito primariamente mediante opportuni interventi sul piano procedurale ed organizzativo. Al fine di operare in modo condiviso e uniforme, sono state definite in un apposito fascicolo regolamentare interno le linee guida per una corretta acquisizione, utilizzo e gestione delle garanzie. La gestione di queste ultime avviene in forma accentrata presso le Direzioni Crediti delle Banche del Gruppo che provvedono
a tutti gli aspetti relativi alla contabilizzazione, amministrazione, controllo e custodia delle garanzie ricevute.
Nello svolgimento delle verifiche di competenza, i Servizi Ispettorato si accertano del puntuale rispetto degli
adempimenti relativi alla gestione delle garanzie.
Le garanzie acquisite rispettano i criteri di idoneità stabiliti dalla normativa di vigilanza per la mitigazione
delle esposizioni creditizie al fine della determinazione dei requisiti patrimoniali. Il Gruppo dispone di un sistema di “sorveglianza del valore immobiliare” che consente di tenere adeguatamente monitorate le garanzie
ipotecarie. In particolare, i valori degli immobili oggetto di ipoteca che assistono i crediti di valore superiore
ai tre milioni di euro sono periodicamente aggiornati da periti estranei al processo del credito, mentre un
meccanismo di valutazione automatica tiene sotto stretto controllo quelli d’importo inferiore a detta soglia.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
Per quanto riguarda i crediti deteriorati, intesi come incagli e sofferenze, le Banche del Gruppo utilizzano
delle procedure tecnico-organizzative e metodologiche omogenee che di seguito vengono illustrate.
Le posizioni inserite tra gli incagli vengono individuate dal Servizio Gestione Andamentale Credito della Banca sulla base di una serie di analisi che riguardano gli indicatori andamentali interni (particolare attenzione
viene posta alle posizioni con morosità superiore ai 90/180 giorni), i flussi di ritorno della centrale rischi, i
dati di settore e i dati di bilancio dei singoli affidati oltre a eventuali iscrizioni e/o trascrizioni pregiudizievoli
a carico degli stessi. Il passaggio ad incaglio delle singole posizioni viene deliberato dal Comitato del Credito, normalmente su proposta dello stesso Servizio Gestione Andamentale Credito. In sede di delibera, il
Comitato determina inoltre l’ammontare degli accantonamenti da effettuare. Parimenti, anche il ritorno tra
le posizioni ordinarie e quindi l’uscita dalla situazione di incaglio viene deliberata dal Comitato del Credito
della Banca. Relativamente alle posizioni qualificate come incagli, come del resto anche quelle classificate “a
controllo”, vengono meno tutte le facoltà deliberative concesse a organi individuali di rete ed ogni successiva
concessione di fido rimane di competenza esclusiva di organi collegiali o della Direzione Crediti. Le posizioni ad incaglio vengono controllate sistematicamente da parte del Servizio Gestione Andamentale Credito,
utilizzando anche una serie di controlli disponibili su web, che fornisce un costante supporto alle singole
dipendenze in merito alla modalità di gestione dei rapporti ed agli interventi da porre in essere per cercare
di riportare in bonis le posizioni.
Al fine di supportare le dipendenze e di garantire una corretta applicazione della normativa di vigilanza,
è operativa una procedura in ambiente web riguardante gli “incagli oggettivi”, ossia quelle posizioni che
raggiungono determinati parametri di morosità. La procedura prevede un’evidenziazione dell’anomalia
nell’agenda elettronica delle funzioni aziendali interessate. Qualora l’irregolarità non sia adeguatamente
risolta nel corso del semestre, l’evidenza arriva progressivamente dalle dipendenze alle capozona, fino al
Servizio Gestione Andamentale Credito per la corretta appostazione ad incaglio.
Passando ad esaminare la gestione delle posizioni in sofferenza, risulta opportuno precisare che il presidio
di detta attività all’interno del Gruppo è stato demandato alla Finanziaria San Giacomo alla quale sono stati
trasferiti la quasi totalità dei crediti non performing già di pertinenza delle Banche del Gruppo e la gestione
di quelli non ceduti. Con l’accentramento di tale attività specialistica in un’unica società si è favorito il trasferimento delle migliori modalità operative tra le varie unità operanti su tutto il territorio nazionale e deterRelazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
169
minato un sensibile miglioramento della complessiva gestione del credito problematico. Nell’ambito della
Finanziaria San Giacomo, è operativo un Comitato del Contenzioso con il compito di gestire, nei limiti dei
poteri delegati, le pratiche di proprietà ed esprimere un parere obbligatorio, pur non vincolante, per quelle
di competenza del Consiglio d’Amministrazione, nonché per quelle conferite in gestione.
Per quanto riguarda l’entità degli accantonamenti da effettuare sulle singole posizioni in sofferenza, esiste
una formale policy di Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione della Banca, che indica, per le
diverse tipologie di sofferenza classificate sullo stato delle singole procedure, i criteri a cui attenersi nella
determinazione dei dubbi esiti. La decisione sull’ammontare dei singoli accantonamenti, come eventuali
variazioni, è assunta dal Comitato del Credito su proposta delle competenti funzioni della Finanziaria San
Giacomo.
Al fine di migliorare ulteriormente la gestione delle posizioni in sofferenza è stata realizzata una procedura
in ambiente web che consente un costante monitoraggio dello stato delle singole procedure di recupero.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITÀ DEL CREDITO A.1 ESPOSIZIONI DETERIORATE E IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA,
DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE A.1.1 - Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Sofferenze
Incagli
Esposizioni
ristrutturate
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31/12/2008 51.759
51.759
46.857
46.857
5.429
5.429
41.074
41.074
Totale 31/12/2007 28.341
26.954
-
26.532
Portafogli/Qualità 170
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Esposizioni
Rischio Paese
scadute
Altre attività
Totale
19
19
18.710
8.018
1.697.563
5.965.725
7.690.016
18.710
8.018
1.697.563
6.110.862
7.835.153
138
6.504.747
6.586.713
Nota Integrativa
A.1.2 - Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Portafogli/qualità Attività deteriorate
Altre attività
Totale
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31/12/2008
224.456
224.456
-79.338
-79.338
-
145.118
145.118
X
8.018
1.697.563
5.998.050
X
X
7.703.631
X
-32.306
X
X
-32.306
18.710
8.018
1.697.563
5.965.744
7.690.035
18.710
8.018
1.697.563
6.110.862
7.835.153
Totale 31/12/2007
132.466
-50.638
-
81.828
6.509.395
-25.519
6.504.885
6.586.713
A.1.3 - Esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso banche: valori lordi e netti 31/12/2007
Esposizione lorda
Rettifiche di valore
specifiche
Rettifiche di valore
di portafoglio
Esposizione netta
a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Rischio Paese f) Altre attività 1.697.961
X
X
-
1.697.961
TOTALE A 1.697.961
-
-
1.697.961
a) Deteriorate b) Altre 98.571
X
-
98.571
TOTALE B 98.571
-
-
98.571
Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
171
A.1.6 - Esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso clientela: valori lordi e netti 31/12/2008
Tipologie esposizioni/Valori Esposizione Lorda
Rettifiche di valore
specifiche
Rettifiche di valore
di portafoglio
Esposizione Netta
127.629
49.359
5.569
41.900
27
6.019.327
-75.870
-2.503
-140
-826
X
X
-8
-32.298
51.759
46.857
5.429
41.074
19
5.987.028
6.243.810
-79.338
-32.306
6.132.166
1.239
1.083.787
-291
X
-8
948
1.083.779
1.085.026
-291
-8
1.084.727
A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Rischio Paese f) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B A.1.7 - Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al “rischio paese” lorde 2008
Causali/Categorie A. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da crediti in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso crediti in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate 172
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Sofferenze
Incagli
Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni scadute
Rischio Paese
74.312
59.115
34.241
21.625
3.248
-5.798
-1.622
-2.750
-1.426
127.629
-
31.081
43.811
27.392
14.769
1.651
-25.533
-57
-76
-3.628
-21.772
49.359
-
5.803
3.697
1.739
367
-234
-234
5.569
-
27.073
65.570
39.304
26.265
-50.743
-31.994
-82
-2.306
-16.361
41.900
-
198
8
8
-178
-178
27
-
Nota Integrativa
A.1.8 - Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive 2008
Causali/Categorie A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate Sofferenze
Incagli
Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni scadute
Rischio Paese
45.971
37.694
33.837
3.322
534
-7.795
-5.321
-615
-1.859
75.870
-
4.126
1.948
998
289
661
-3.571
-56
-112
-77
-3.327
2.503
-
142
98
44
-2
-2
140
-
540
880
839
41
-595
-11
-145
-96
-329
-14
826
-
59
2
2
-53
-2
-51
8
-
173
A.2 - CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E INTERNI A.2.1 - Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni (valori di bilancio) Nella tabella che segue sono stati presi in considerazione i rating assegnati dalle Agenzie Moody’s e Fitch. Si
evidenzia quindi esclusivamente la distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso banche,
visto che la distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso clientela per classi di rating esterni assegnati dalle suddette Agenzie non appare significativa in considerazione della composizione del portafoglio crediti del Gruppo, costituito prevalentemente da esposizioni verso piccole e medie imprese, aziende
famigliari e artigiane, professionisti e famiglie consumatrici.
Classi di rating esterni
Esposizioni Senza rating
Totale
AAA/AA-
A+/A-
BBB+/BBB-
BB+/BB-
B+/B-
Inferiore a B-
A. Esposizioni per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi 61
-
1.349.648
70.898
16.918
-
-
-
-
348.252
1.552
6.557
1.697.961
72.451
23.475
Totale 61
1.437.464
-
-
-
-
356.361
1.793.886
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
A.3 - DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA
A.3.1 - Esposizioni per cassa verso banche e verso clientela garantite 31/12/2008
Valore esposizione
Immobili
Titoli
Altri beni
Totale
3.541.353
310.150
2.333.580
6.543
105.870
56.579
2.371
4.120
2.441.821
67.241
1. Esposizione verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Valore esposizione
3.541.353
310.150
Garanzie personali: Derivati su crediti
Stati Altri enti pubblici
-
Valore esposizione
174
1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Banche
Altri soggetti
-
-
-
-
3.541.353
310.150
Garanzie personali: Crediti di firma
Stati Altri enti pubblici
-
-
Totale
Banche
Altri soggetti
432
3.250
1.099.099
116.946
1.099.531
120.196
31/12/2008
Totale
31/12/2008
1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite 31/12/2008
1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Garanzie reali
Valore esposizione
Garanzie reali
Garanzie personali:
Derivati su crediti
Garanzie personali:
Crediti di firma
Totale
3.541.353
310.150
2.441.821
67.241
-
1.099.531
120.196
3.541.353
187.438
Nota Integrativa
A.3.2 - Esposizioni “fuori bilancio” verso banche e verso clientela garantite 31/12/2008
Valore esposizione
Immobili
Titoli
Altri beni
128.501
58.151
12.410
7
12.945
11.104
10.965
3.005
36.320
14.115
1. Esposizione verso banche garantite: 1.1 totalemnte garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Valore esposizione
128.501
58.151
Garanzie personali: Derivati su crediti
Stati Altri enti pubblici
-
Valore esposizione
1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Banche
Altri soggetti
-
-
-
-
128.501
58.151
Garanzie personali: Crediti di firma
Stati Altri enti pubblici
-
-
Totale
Banche
Altri soggetti
26.800
-
65.380
32.203
92.180
32.203
31/12/2008
Totale
31/12/2008
1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Totale
31/12/2008
1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Garanzie reali
Valore esposizione
Garanzie reali
Garanzie personali:
Derivati su crediti
Garanzie personali:
Crediti di firma
Totale
128.501
58.151
36.320
14.115
-
92.180
32.203
128.501
46.318
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
175
A.3.3 - Esposizioni per cassa deteriorate verso banche e verso clientela garantite 31/12/2008
Esposizioni verso banche garantite
Oltre il 150%
Tra il 100% e Tra il 50% e il
il 150%
100%
Esposizioni verso clientela garantite
Entro il 50% Oltre il 150%
Tra il 100% e Tra il 50% e il
il 150%
100%
Entro il 50%
Valore esposizione Ammontare garantito GARANZIE (FAIR VALUE) Garanzie reali (1)
A. Immobili B. Titoli C. Altri beni Garanzie personali (1)
A. Derivati su crediti A.1 Governi e Banche centrali A.2 Altri Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Società di assicurazione A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti B. Crediti di firma B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Altri Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Società di assicurazione B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti -
-
-
-
106.002
106.002
15.957
15.957
3.657
2.866
15.567
1.666
151.731
249
8.019
4.402
1.034
10.522
778
81
2.007
418
1.000
248
Totale (1)
-
-
-
-
160.000
15.955
2.866
1.666
Eccedenza fair value garanzia -
-
-
-
-
-
-
-
(1) Fair Value della garanzia o, qualora difficile la sua determinazione, importo garantito.
176
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
A.3.4 - Esposizioni “fuori bilancio” deteriorate verso banche e verso clientela garantite 31/12/2008
Esposizioni verso banche garantite
Oltre il 150%
Tra il 100% e Tra il 50% e il
il 150%
100%
Esposizioni verso clientela garantite
Entro il 50% Oltre il 150%
Tra il 100% e Tra il 50% e il
il 150%
100%
Entro il 50%
Valore esposizione Ammontare garantito GARANZIE (FAIR VALUE) Garanzie reali (1)
A. Immobili B. Titoli C. Altri beni Garanzie personali (1)
A. Derivati su crediti A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Altri Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Società di assicurazione A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti B. Crediti di firma B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Altri Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Società di assicurazione B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti -
-
-
-
-
112
112
2.715
1.543
-
-
112
-
13
1.530
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale (1)
-
-
-
-
-
112
1.543
-
Eccedenza fair value garanzia -
-
-
-
-
-
-
-
(1) Fair Value della garanzia o, qualora difficile la sua determinazione, importo garantito.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
177
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DEL CREDITO B.1 - Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso clientela Esposizioni/Controparti Governi e Banche Centrali
Altri enti pubblici
Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
specifiche
Rettifiche
di valore di
portafoglio
Esposizione
netta
64.540
64.540
X
-
-
B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2008 17
17
64.557
X
-
TOTALE 31/12/2007
26.447
-
Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
specifiche
Rettifiche
di valore di
portafoglio
Esposizione
netta
64.540
64.540
1.750
1.750
X
-
-
1.750
1.750
-
17
17
64.557
128
128
1.878
X
-
-
128
128
1.878
-
26.447
2.727
-
-
2.727
A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” Esposizioni/Controparti Società finanziarie
Imprese di assicurazione
Esposizione
lorda
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore
di portafoglio
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore
di portafoglio
Esposizione
netta
1.563
286
61
191.348
193.257
-937
-8
-1
X
-946
-210
-210
626
278
60
191.138
192.101
-
X
-
-
-
B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2008 47.845
47.845
241.102
X
-946
-210
47.845
47.845
239.946
383
383
383
X
-
-
383
383
383
TOTALE 31/12/2007
329.680
-585
-170
328.925
258
-
-
258
A. Esposizioni per cassa A. Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 178
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Imprese non finanziarie
Esposizioni/Controparti Altri soggetti
Esposizione
lorda
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore
di portafoglio
Esposizione
netta
A. Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 116.091
37.898
5.569
31.571
4.794.349
4.985.478
-68.003
-1.854
-140
-619
X
-70.616
-28.696
-28.696
B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2008
557
131
530
736.385
737.603
5.723.082
-291
X
-291
-70.907
TOTALE 31/12/2007
4.659.947
-44.478
Esposizione
lorda
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore
di portafoglio
Esposizione
netta
48.088
36.044
5.429
30.953
4.765.653
4.886.166
9.975
11.175
10.268
967.367
998.784
-6.929
-641
-206
X
-7.776
-3.400
-3.400
3.046
10.535
10.062
963.967
987.608
-8
-8
-28.704
557
131
239
736.377
737.304
5.623.470
7
14
299.028
299.049
1.297.834
X
-7.776
-3.400
7
14
299.028
299.049
1.286.658
-22.437
4.593.032
990.798
-5.895
-2.929
981.974
A. Esposizioni per cassa B.3 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso clientela Esposizione/Aree geografiche ITALIA
ALTRI PAESI EUROPEI
AMERICA
Esposizione lorda
Esposizione netta
Esposizione lorda
Esposizione netta
Esposizione lorda
Esposizione netta
A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 127.578
49.352
5.569
41.899
6.001.216
6.225.613
51.749
46.850
5.429
41.073
5.968.957
6.114.058
51
7
16.732
16.791
10
7
16.694
16.712
1.099
1.099
1.098
1.098
B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2007 564
145
530
1.083.787
1.085.026
7.310.640
290
134
524
1.083.779
1.084.727
7.198.785
16.791
16.712
1.099
1.098
TOTALE 31/12/2006 5.984.868
5.908.468
23.720
23.635
1.083
1.082
A. Esposizioni per cassa Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
179
Esposizioni/Aree geografiche ASIA
RESTO DEL MONDO
Esposizione lorda
Esposizione netta
Esposizione lorda
Esposizione netta
A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 128
128
122
122
180
180
177
177
B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE Totale 31/12/2008
128
122
180
177
Totale 31/12/2007 183
175
5
5
A. Esposizioni per cassa B.4 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso banche Esposizione/Aree geografiche ITALIA
ALTRI PAESI EUROPEI
AMERICA
Esposizione lorda
Esposizione netta
Esposizione lorda
Esposizione netta
Esposizione lorda
Esposizione netta
A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 1.697.960
1.697.960
1.697.960
1.697.960
1
1
1
1
-
-
B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2007 17
14.834
14.851
1.712.810
17
14.834
14.851
1.712.810
83.720
83.720
83.721
83.720
83.720
83.721
-
-
TOTALE 31/12/2006 1.558.649
1.558.649
82.285
82.285
21
21
A. Esposizioni per cassa 180
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Esposizioni/Aree geografiche ASIA
RESTO DEL MONDO
Esposizione lorda
Esposizione netta
Esposizione lorda
Esposizione netta
A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” -
-
-
-
B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE Totale 31/12/2008
-
-
-
-
63
63
30
26
31/12/2008
31/12/2007
Var. %
89.914
1
200.199
3
-55,09%
A. Esposizioni per cassa Totale 31/12/2007
B.5 - Grandi rischi a) Ammontare b) Numero C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DI ATTIVITÀ
C.1 Operazioni di cartolarizzazione
Informazioni di natura qualitativa
La Banca non ha effettuato alcuna operazione di cartolarizzazione. Alla data di bilancio non sono in essere
operazioni di tale natura.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
181
C.2 - Operazioni di cessione C.2.1 - Attività finanziarie cedute non cancellate Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
A
Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
B
Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
C
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
A
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
B
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
C
A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate B. Strumenti derivati TOTALE 31/12/2008
-
-
-
X
-
X
-
X
-
TOTALE 31/12/2007 -
-
-
-
-
-
Forme tecniche/Portafoglio A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio). B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio). C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore). Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
A
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
B
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
C
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
A
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
B
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
C
A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate B. Strumenti derivati TOTALE 31/12/2008
X
-
X
-
X
-
X
X
X
-
X
X
X
-
X
X
X
-
TOTALE 31/12/2007
-
-
-
-
-
-
Forme tecniche/Portafoglio A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio). B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio). C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente ( intero valore). 31/12/2008
Forme tecniche/Portafoglio 182
31/12/2007
Crediti
v/banche
A
Crediti
v/banche
B
Crediti
v/banche
C
Crediti
v/clientela
A
Crediti
v/clientela
B
Crediti
v/clientela
C
Totale
Totale
A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate B. Strumenti derivati TOTALE 31/12/2007 432.201
432.201
X
X
X
432.201
X
X
X
-
X
X
X
-
X
X
X
-
X
X
X
-
X
X
X
-
432.201
432.201
432.201
349.410
349.410
349.410
TOTALE 31/12/2006 349.410
-
-
-
-
-
349.410
349.410
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio). B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio). C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore). 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
C.2.2 - Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate
Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate
al fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
Crediti
v/banche
Crediti
v/clientela
Totale
1. Debiti verso clientela a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente
2. Debiti verso banche a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente
TOTALE 31/12/2008
-
-
-
-
429.501
429.501
429.501
-
429.501
429.501
429.501
TOTALE 31/12/2007
-
-
-
-
-
349.961
349.961
Passività/Portafoglio attività D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
Si rimanda a quanto descritto nell’informazione qualitativa sul rischio di credito.
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 – Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Rientrano nel “portafoglio di negoziazione”, come definito dalla normativa di vigilanza, il portafoglio degli
strumenti finanziari soggetto ai requisiti patrimoniali per i rischi di mercato.
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
In coerenza con la mission di Banca retail che assume prevalentemente rischio di credito nei confronti di
specifici segmenti di clientela, il portafoglio di negoziazione ha dimensione residuale e presenta un profilo
di rischio molto ridotto.
Il portafoglio di negoziazione è composto da:
--titoli obbligazionari;
--titoli azionari;
--derivati di negoziazione.
La componente obbligazionaria del portafoglio è costituita prevalentemente da titoli a tasso variabile; la quota a tasso fisso (BOT con diverse scadenze) ha una duration contenuta. Le obbligazioni detenute sono emesse quasi esclusivamente dalla Repubblica Italiana o da banche italiane con rating superiore all’investment
grade. Gli investimenti azionari diretti, di dimensione residuale, hanno ad oggetto prevalentemente titoli
quotati nella borsa italiana e con elevato grado di liquidità. Gli strumenti finanziari presenti nel portafoglio
sono quasi esclusivamente denominati in euro.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
183
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse
La politica di investimento è ispirata a criteri di contenimento del rischio di mercato per le componenti che
lo stesso intende consapevolmente assumere:
--rischio di tasso di interesse;
--rischio di prezzo;
--rischio di cambio.
Non viene di norma assunta alcuna posizione che comporti un rischio su merci (commodities). Nella gestione del portafoglio vengono utilizzati strumenti e tecniche di copertura dei rischi.
Nel 2008 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato il documento “La gestione del
rischio di mercato del portafoglio di negoziazione” che formalizza lo svolgimento delle attività di risk management concernenti il rischio in parola, definisce i compiti e le responsabilità assegnate alle diverse unità organizzative con competenza in materia ed esplicita, tra l’altro, gli orientamenti strategici, la policy di gestione,
le modalità di misurazione, i limiti di esposizione, i flussi informativi e gli eventuali interventi correttivi.
L’attività di investimento e di negoziazione è svolta in conformità alle linee stabilite dai competenti livelli di
governo del Gruppo e viene espletata nell’ambito di un articolato sistema di deleghe di poteri gestionali e
nel quadro di una puntuale normativa che prevede limiti gestionali definiti in termini di strumenti, importi,
mercati di investimento, tipologie di emissione e di emittente, settore e rating.
La misurazione dei rischi si avvale sia di calcoli analitici (determinazione della duration del portafoglio obbligazionario per l’esposizione al rischio di tasso) sia di tecniche statistiche (stima del complessivo valore a
rischio, al netto della mitigazione generata dalla diversificazione del portafoglio). L’approccio di portafoglio
si basa sulla stima giornaliera del Value at Risk (VaR) parametrico in un orizzonte temporale di 10 giorni
con un intervallo di confidenza del 99%. Il VaR consente di valutare la massima perdita che il portafoglio
di negoziazione può subire sulla base di volatilità e correlazioni storiche dei singoli fattori di rischio (tassi di
interesse, prezzi dei titoli azionari e tassi di cambio).
Tale modello non viene utilizzato per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di
mercato.
184
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Informazioni di natura quantitativa
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività
e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Valuta di denominazione Euro Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte A vista Fino a 3 mesi
2
2
2
-
26
26
26
-6.588
-6.588
-6.588
12.811
-19.398
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
13.503
13.503
13.503
-2.171
-2.171
-2.171
3.737
-5.908
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
-2.535
-2.535
-2.535
2.057
-4.592
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
23
23
23
3.181
3.181
3.181
8.763
-5.581
Da oltre 5
Durata
ann fino Oltre 10 anni
indeterminata
a 10 anni i
28
11
12
28
11
12
28
11
12
5.150
5.150
5.150
4.450
700
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
185
valuta di denominazione: altre divise
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi
1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T. passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte -
1
1
1
-5.735
-5.735
-5.735
-5.735
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
-2.180
-2.180
-2.180
-2.180
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
13
13
13
-105
-105
-105
-105
Da oltre 1
ann fino
a 5 anni
1
1
1
-
Da oltre 5
Durata
anni fino Oltre 10 anni
indeterminata
a 10 anni
10
4
10
4
10
4
-
2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza – modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
La Banca utilizza per il monitoraggio dei rischi del portafoglio di negoziazione un unico modello. Pertanto,
si riportano nelle tabelle che seguono le informazioni concernenti il VaR, comprensivo di tutti i fattori di
rischio che concorrono a determinarlo.
Nel corso dell'esercizio il VaR si è mantenuto su valori contenuti sia in termini assoluti, sia in rapporto all'entità del portafoglio. I principali fattori cui esso è esposto sono il rischio di tasso di interesse ed il rischio di
prezzo. Il rischio di credito riconducibile agli investimenti obbligazionari è assai contenuto in considerazione
della tipologia e dello standing creditizio degli emittenti.
Tabella 1 – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Andamento del VaR (Valori in migliaia di euro)
186
2008
2007
Medio
Minimo
Massimo
31.12.2008
Medio
Minimo
Massimo
18.760
8.765
43.796
17.813
77.176
10.641
390.014
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA – ANDAMENTO DEL VAR
50.000
40.000
187
30.000
20.000
10.000
2-gen
31-gen
1-mar 30-mar 3-mag
1-giu
29-giu 30-lug 29-ago 27-set 26-ott 27-nov 28-dic
Tabella 2 – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Contributo dei fattori di rischio alla determinazione del VaR
Situazione al 31.12.2008
Rischio di prezzo
Rischio di tasso
Rischio di cambio
Rischio emittente
Quote OICR
Hedge fund
Beneficio di diversificazione
64,1%
90,2%
15,6%
1,3%
0,0%
0,0%
-71,2%
Tabella 3 – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Composizione delle esposizioni obbligazionarie per tipologia
di emittente
Situazione al 31.12.2008
Emittenti sovrani
Emittenti pubblici
Banche
Assicurazioni e altre soc. fin.
Corporate
Gruppo Creval
99,5%
0,0%
0,4%
0,0%
0,1%
0,0%
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
2.2 – Rischio di tasso di interesse – Portafoglio bancario
Il portafoglio bancario è costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non compresi nel portafoglio
di negoziazione. Si compone principalmente da crediti e debiti verso banche e verso clientela.
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse
In coerenza con il modello di business adottato, i segmenti di clientela serviti e le forme di raccolta e di impiego caratteristiche del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, nell’ambito della definizione delle linee guida strategiche per l’assunzione e l’esposizione al rischio, ha espresso una bassa propensione
al rischio di tasso di interesse ed ha approvato il documento “La gestione del rischio di tasso di interesse del
portafoglio bancario”. Con la redazione del citato documento ha trovato adeguata formalizzazione il complesso delle attività già svolte dalle diverse funzioni aziendali e di Gruppo nella gestione del rischio di tasso e
sono stati esplicitati, tra l’altro, gli orientamenti strategici, la policy di gestione, le modalità di misurazione, i
limiti di esposizione, i flussi informativi, gli eventuali interventi di mitigazione.
L’entità dell’esposizione al rischio è valutata sia in termini assoluti (variazione del valore economico) sia in
termini relativi (variazione del valore del capitale economico rapportata al patrimonio di vigilanza).
La gestione del rischio di tasso d’interesse mira a limitare l’impatto di variazioni sfavorevoli della curva dei tassi sia sul valore economico delle Banche sia sui flussi di cassa generati dalle poste di bilancio. Il contenimento
dell’esposizione al rischio di tasso d’interesse viene perseguito primariamente mediante l’indicizzazione
delle poste attive e passive a parametri di mercato monetario (tipicamente l’euribor) e il tendenziale pareggiamento della duration dell’attivo e del passivo su livelli bassi. Gli obiettivi definiti in materia di esposizione
al rischio di tasso d’interesse sono tenuti in debita considerazione dal Gruppo sia in sede di pianificazione
strategica ed operativa, sia in sede di identificazione e sviluppo di nuovi prodotti.
La misurazione del rischio di tasso sul portafoglio bancario si basa sull’approccio del valore economico, definito come il valore attuale dei flussi finanziari netti attesi, dato dalla somma tra flussi attesi generati dalle
attività, al netto dei flussi attesi generati passività, e i flussi attesi netti generati dalle posizioni fuori bilancio.
Poiché il valore attuale dei flussi attesi dipende dai tassi d’interesse, la loro variazione influisce sul valore economico delle attività, delle passività e delle posizioni fuori bilancio e quindi sul valore economico della banca.
La misurazione si basa su variazioni prefissate della struttura dei tassi applicate alle poste patrimoniali e fuori
bilancio alla data di riferimento (ALM statico). La reattività alle variazioni dei tassi viene misurata sia mediante indicatori di sensitività, sia mediante rivalutazione delle poste (modello gestionale interno). Le variazioni
del valore economico che ne derivano vengono poi normalizzate in rapporto al patrimonio di vigilanza.
188
A fronte del rischio di tasso di interesse è stato approvato un insieme di limiti di esposizione, che trova applicazione a livello consolidato, definiti in termini di variazione del valore del capitale economico conseguente
ad una traslazione parallela della curva dei tassi di 200 punti base. La misurazione dell’esposizione al rischio
viene comunque realizzata anche a livello individuale.
B. Attività di copertura del fair value
Non sono state effettuate e non sono in essere operazioni di copertura del fair value.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Non sono state effettuate e non sono in essere operazioni di copertura dei flussi di cassa.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Informazioni di natura quantitativa
2. Portafoglio bancario – modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività
A fine esercizio, la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell'intero bilancio era contenuta;
ne consegue che la variazione di valore del capitale economico a seguito di shock istantanei sulla curva dei
tassi era limitata.
Nell’ipotesi di traslazione istantanea e parallela della curva dei tassi di interesse di +100 punti base, la variazione del margine di interesse generato dal portafoglio bancario, avendo a riferimento un orizzonte temporale
di 12 mesi, sarebbe pari a -2,3 milioni di euro (+2,3 milioni di euro nel caso di traslazione di -100 punti base).
Tale grandezza esprime l’effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio bancario, escludendo modifiche
nella composizione e nella dimensione delle poste di bilancio. Ne consegue che essa non può considerarsi
un indicatore previsionale del livello atteso del margine di interesse.
2.3 – Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
Il rischio di prezzo sul portafoglio di negoziazione di vigilanza è generato dagli investimenti in titoli di capitale.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo
Per quanto concerne i processi di gestione e di misurazione del rischio di prezzo si rimanda a quanto esposto
nel paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Informazioni di
natura qualitativa”.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
189
Informazioni di natura quantitativa
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R. 31/12/2008
Quotati
Valore di bilancio
Non quotati
A. Titoli di capitale A.1 Azioni A.2 Strumenti innovativi di capitale A.3 Altri titoli di capitale B. O.I.C.R. B.1 Di diritto italiano - armonizzati aperti - non armonizzati aperti - chiusi - riservati - speculativi B.2 Di altri Stati UE - armonizzati - non armonizzati aperti - non armonizzati chiusi B.3 Di Stati non UE - aperti - chiusi 60
60
-
-
Totale 60
-
Tipologia esposizioni/Valori 2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i
principali Paesi del mercato di quotazione Tipologia operazioni/Indice quotazione A. Titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C. Altri derivati su titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte D. Derivati su indici azionari - posizioni lunghe - posizioni corte Quotati
Paese 1
Paese 2
Paese 3
60
60
-
-
-
Non quotati
-
190
3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza – modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Per quanto concerne i modelli interni per il rischio di prezzo si rimanda a quanto esposto nel paragrafo “2.1
Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Informazioni di natura quantitativa”.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
2.4 – Rischio di prezzo – Portafoglio bancario
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo
Il portafoglio bancario è costituito dalle azioni quotate e non quotate che sono detenute nel quadro di più
articolate relazioni con specifiche società o rappresentando lo strumento del supporto a iniziative di rilievo
nel territorio di riferimento del Gruppo. Le modalità di presidio del rischio di prezzo per tali strumenti finanziari sono pertanto riconducibili all’approccio gestionale delle partecipazioni più che alle tecniche e agli
strumenti di misurazione del rischio utilizzati per il portafoglio di negoziazione.
B. Attività di copertura del rischio di prezzo
Gli investimenti azionari allocati al portafoglio bancario non sono oggetto di copertura.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R. 31/12/2008
Voci Quotati Valore di bilancio Non quotati
A. Titoli di capitale A.1 Azioni A.2 Strumenti innovativi di capitale A.3 Altri titoli di capitale B. O.I.C.R. B.1 Di diritto italiano - armonizzati aperti - non armonizzati aperti - chiusi - riservati - speculativi B.2 Di altri Stati UE - armonizzati - non armonizzati aperti - non armonizzati chiusi B.3 Di Stati non UE - aperti - chiusi 91
91
-
7.927
7.927
-
Totale 91
7.927
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
191
2.5 – Rischio di cambio
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
L'esposizione al rischio di cambio, che risulta trascurabile, è in larga misura riconducibile ad operazioni effettuate con la clientela, a rapporti interbancari e, in misura minore, a posizioni in titoli obbligazionari.
Per quanto concerne i processi di gestione e di misurazione del rischio di cambio del portafoglio di negoziazione si rimanda a quanto esposto nel paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Informazioni di natura qualitativa”.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
Tutte le posizioni in valuta generate da rapporti con la clientela sono gestite unitariamente attraverso l’analisi
dei gap aperti (posizioni non compensate). Il monitoraggio del rischio di cambio si basa su limiti definiti in
termini di perdita massima accettabile, gap position forward e posizione complessiva aperta.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Voci 192
31/12/2008
Valute
Dollari USA
Sterline
Yen
Dollari canadesi
Franchi svizzeri
Altre valute
12
50.599
26.752
1.241
14
1.020
110
350
69
2.770
137
1.641
138
2.525
19.669
562
1.186
298
21.844
30.285
314
4.567
1.401
7
2.838
353
13
1.883
536
-
22.747
753
24.283
32
741
1.072
24.283
36
A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe + Posizioni corte - Altri + Posizioni lunghe + Posizioni corte Totale attività Totale passività -
-
-
-
-
-
1.189
1.365
79.792
53.808
121
279
1.615
6.253
28
12
3.005
3.216
13
1.779
2.431
116
70
22.872
47.887
50
1.485
26.183
Sbilancio(+/-) 25.984
-4.638
-211
-652
-25.015
-24.698
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Per quanto concerne i modelli interni per il rischio di cambio del portafoglio di negoziazione si rimanda a
quanto esposto nel paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Informazioni di natura quantitativa”.
193
2.6 GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
A. DERIVATI FINANZIARI A.1 - Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi Tipologia operazioni/Sottostanti Titoli di debito e
tassi di interesse
Titoli di capitale e
indici azionari
Tassi di cambio e oro
Altri valori
Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
-
27.368
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1. Forward rate agreement 2. Interest rate swap 3. Domestic currency swap 4. Currency interest rate swap 5. Basis swap 6. Scambi di indici azionari 7. Scambi di indici reali 8. Futures 9. Opzioni cap - Acquistate - Emesse 10. Opzioni floor - Acquistate - Emesse 11. Altre opzioni - Acquistate - Plain vanilla - Esotiche - Emesse - Plain vanilla - Esotiche 12. Contratti a termine - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 13. Altri contratti derivati Totale -
-
-
-
-
-
-
-
948
1.050
1.998
16.172
16.200
59.741
-
-
-
53.493
45.492
98.985
-
-
Valori medi 3.250
49.354
-
-
-
97.291
-
-
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
Tipologia operazioni/Sottostanti 31/12/2008
31/12/2007
Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
-
27.368
-
-
10.750
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1. Forward rate agreement 2. Interest rate swap 3. Domestic currency swap 4. Currency interest rate swap 5. Basis swap 6. Scambi di indici azionari 7. Scambi di indici reali 8. Futures 9. Opzioni cap - Acquistate - Emesse 10. Opzioni floor - Acquistate - Emesse 11. Altre opzioni - Acquistate - Plain vanilla - Esotiche - Emesse - Plain vanilla - Esotiche 12. Contratti a termine - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 13. Altri contratti derivati Totale -
-
-
-
948
1.050
1.998
69.665
61.693
158.726
12.165
11.866
24.031
74.942
71.938
157.630
Valori medi 3.250
146.644
17.569
132.013
194
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
A.3 - Derivati finanziari: acquisto e vendita dei sottostanti Tipologia operazioni/Sottostanti A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute B. Portafoglio bancario: B.1 Di copertura 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute B.2 Altri derivati 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute Titoli di debito e
tassi di interesse
Titoli di capitale e
indici azionari
Tassi di cambio e oro
Altri valori
Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
948
1.050
-
16.172
16.200
-
-
-
-
53.493
45.492
-
-
-
-
12.809
14.559
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
195
Tipologia operazioni/Sottostanti 31/12/2008
Quotati
Non quotati
Quotati
Non quotati
948
1.050
-
69.665
61.693
-
12.165
11.866
-
74.942
71.938
-
-
12.809
14.559
-
-
4.500
6.250
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute B. Portafoglio bancario: B.1 Di copertura 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute B.2 Altri derivati 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 196
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
31/12/2007
Nota Integrativa
A.4 - Derivati finanziari “over the counter”: fair value positivo - rischio di controparte Controparti/Sottostanti Titoli di debito e tassi di interesse
Lordo non
compensato
Lordo
compensato
Titoli di capitale e indici azionari
Esposizione
futura
Lordo non
compensato
Lordo
compensato
Tassi di cambio e oro
Esposizione
futura
Lordo non
compensato
Lordo
compensato
Esposizione
futura
197
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti 512
59
-
44
-
-
-
-
2.066
574
959
-
555
283
102
Totale A 31/12/2008
Totale A 31/12/2007
B. Portafoglio bancario: 570
571
-
44
22
-
-
-
3.599
4.337
-
940
781
B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti -
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale B 31/12/2008
Totale B 31/12/2007
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Controparti/Sottostanti Altri valori
Sottostanti differenti
Lordo
non compensato
Lordo compensato
Esposizione futura
Compensato
Esposizione futura
A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti -
-
-
-
-
Totale A 31/12/2008
Totale A 31/12/2007
B. Portafoglio bancario: -
-
-
-
-
B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti -
-
-
-
-
Totale B 31/12/2008
Totale B 31/12/2007
-
-
-
-
-
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
A.5 - Derivati finanziari “over the counter”: fair value negativo - rischio finanziario Controparti/Sottostanti Titoli di debito e tassi di interesse
Titoli di capitale e indici azionari
Tassi di cambio e oro
Lordo non
compensato
Lordo
compensato
Esposizione
futura
Lordo non
compensato
Lordo
compensato
Esposizione
futura
Lordo non
compensato
Lordo
compensato
Esposizione
futura
A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti 526
21
-
27
-
-
-
-
1.398
1.371
907
-
331
494
106
Totale A 31/12/2008
Totale A 31/12/2007
B. Portafoglio bancario: 547
437
-
27
31
-
-
-
3.677
4.448
-
931
796
B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti -
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale B 31/12/2008
Totale B 31/12/2007
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: Controparti/Sottostanti Altri valori
Sottostanti differenti
Lordo non
compensato
Lordo compensato
Esposizione futura
Compensato
Esposizione futura
A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti -
-
-
-
-
Totale A 31/12/2008
Totale A 31/12/2007
B. Portafoglio bancario: -
-
-
-
-
B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti -
-
-
-
-
Totale B 31/12/2008
Totale B 31/12/2007
-
-
-
-
-
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: 198
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
A.6 - Vita residua dei derivati finanziari “over the counter”: valori nozionali Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno
Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni
Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 31/12/2008
30.135
88.172
-
31.603
10.814
-
-
61.738
98.985
-
118.307
131.760
42.416
17.102
-
160.723
148.862
Totale 31/12/2007
131.760
17.102
-
148.862
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
199
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è il rischio che la banca non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro
scadenza. L’inadempimento dei propri impegni di pagamento può essere causato:
--dall'incapacità di reperire fondi (funding liquidity risk);
--dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk).
Nell’ambito dei rischi di liquidità si ricomprende anche il rischio di fronteggiare i propri impegni di pagamento a costi non di mercato, vale a dire sostenendo un elevato costo della provvista ovvero (e talora in modo
concomitante) incorrendo in perdite in conto capitale in caso di smobilizzo di attività.
Il tema della liquidità presenta due profili distinti, per quanto strettamente connessi:
--quello della liquidità strutturale che si colloca nell’ambito della pianificazione e presuppone una complessiva strategia di business;
--quello della liquidità di breve periodo che attiene alla gestione quotidiana dei saldi di tesoreria e all’ottimizzazione dei flussi finanziari di breve termine.
La gestione della liquidità strutturale si propone di mantenere un appropriato rapporto tra passività complessive e attività a medio e lungo termine in modo tale da evitare tensioni sulle fonti di finanziamento. La
gestione della liquidità di breve periodo ha l’obiettivo di garantire la capacità di far fronte agli impegni di
pagamento previsti ed imprevisti mediante il mantenimento dell’equilibrio tra i flussi finanziari in entrata
ed in uscita.
L’assunzione del rischio di liquidità, originata dall’attività bancaria tipica (funding e lending) e dalla finanza
proprietaria, viene mantenuta entro limiti contenuti. La gestione del rischio di liquidità mira a garantire la
solvibilità della Banca anche in situazioni di tensione particolarmente acute. Il contenimento dell’esposizione
al rischio di liquidità viene perseguito primariamente mediante un articolato insieme di scelte gestionali e
presidi di tipo organizzativo i più rilevanti dei quali sono:
--la costante attenzione alla situazione tecnica della Banca in termini di equilibrata struttura delle scadenze
dell’attivo e del passivo, con particolare riguardo a quelle di più breve termine;
--la diversificazione, tanto in termini di forme tecniche quanto di controparti e di mercati, delle fonti di funding. La Banca può contare su un’ampia e altamente stabile provvista retail sia sotto forma di depositi, sia
sotto forma di debiti rappresentati da titoli collocati direttamente tramite la rete di filiali. La dipendenza
da fondi di mercato (provvista interbancaria ed emissioni destinate ad investitori istituzionali) è pertanto
ridotta e compatibile con una contenuta esposizione al rischio di liquidità;
--la detenzione da parte del Gruppo di attività prontamente liquidabili ed utilizzabili quale garanzia per
operazioni di finanziamento o direttamente cedibili in situazioni di tensione;
--la predisposizione di un contingency funding plan.
200
La Direzione Risk Management è responsabile della misurazione del rischio di liquidità a livello accentrato
per tutte le Banche del Gruppo. L’orientamento seguito nella gestione del rischio prevede l’integrazione
tra l’approccio cash flow matching (che tende a far coincidere i flussi attesi in entrata ed in uscita per ogni
fascia temporale) e l’approccio liquid assets (che prevede di mantenere in bilancio una determinata quota
di strumenti prontamente liquidabili). In particolare, l’esposizione al rischio viene analizzata mediante la
costruzione di una maturity ladder che consente di valutare l’equilibrio dei flussi di cassa attesi attraverso
la comparazione di attività e passività la cui scadenza ricade all’interno di ogni singola fascia temporale. La
maturity ladder permette di evidenziare i saldi e conseguentemente gli sbilanci tra flussi e deflussi attesi per
ciascuna fascia temporale e, attraverso la costruzione di sbilanci cumulati, di determinare il saldo netto del
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
fabbisogno (o del surplus) finanziario nell’orizzonte temporale considerato. Oltre alla maturity ladder, per
mezzo della quale viene indagato il profilo della liquidità strutturale, il rischio di liquidità viene valutato anche nel breve e brevissimo termine mediante la predisposizione di un’apposita reportistica.
Nel 2008, il Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese ha approvato il contingency funding plan
di Gruppo che riveste un ruolo di assoluta rilevanza nella gestione del rischio di liquidità in condizioni di crisi
sistemica o specifica. In conformità alle indicazioni contenute nel documento “Second Part of CEBS’s technical
advice to the European commission on liquidity risk management” pubblicato dal Committee of European Banking
Supervisors (CEBS) nel giugno 2008, il piano di contingency del Gruppo prevede le seguenti fasi:
--individuazione degli indicatori segnaletici cui è affidata la capacità di prevedere gli stati potenziali di crisi
e definizione degli eventi al verificarsi dei quali si attivano le azioni di emergenza;
--individuazione della escalation task force, vale a dire gli organi, le funzioni aziendali e i compiti agli stessi
assegnati;
--individuazione delle possibili fonti di funding e quindi delle leve gestionali attivabili in situazioni di emergenza;
--indicazione delle modalità di esercizio dei poteri necessari per attivare le leve gestionali individuate;
--definizione delle procedure di governo della comunicazione interna ed esterna delle situazioni di crisi.
Pur in un contesto di crisi, la situazione di liquidità del Gruppo non ha richiesto l’attivazione delle procedure
previste dal contingency funding plan.
Nel corso dell’anno la Banca ha perseguito un’attenta politica di sviluppo della raccolta diretta da clientela
la cui dinamica, assai positiva, ha consentito di finanziare la sostenuta crescita degli impieghi nonché di migliorare in maniera considerevole la posizione di liquidità. Al 31 dicembre 2008, la posizione interbancaria
netta della Banca è positiva per 1.354 milioni di euro, attestandosi su un livello più che doppio rispetto alla
chiusura del precedente esercizio.
Importi in migliaia di euro
Crediti verso banche
Debiti verso banche
Posizione interbancaria netta
31.12.2008
31.12.2007
Variazione assoluta
Variazione percentuale
1.697.563
343.690
1.546.041
876.794
151.522
-533.104
9,8%
-60,8%
1.353.873
669.247
684.626
102,3%
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
201
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valuta di denominazione Euro Voci/Scaglioni temporali A vista
Da oltre 1
giorno
a 7 giorni
Da oltre 7
giorni a 15 giorni
Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote OICR Titoli in sofferenza Titoli insoluti A.5 Finanziamenti - Banche - Clientela Finanziamenti in sofferenza Finanziamenti insoluti Passività per cassa B.1 Depositi - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio 2.874.368
4
18
X
X
2.874.346
361.519
2.512.827
X
X
4.099.529
4.069.641
173.081
3.896.560
24.496
5.392
-208.307
94.474
X
X
94.474
40.343
54.131
X
X
70.203
3.705
3.705
10
66.488
-
162.790
X
X
162.790
48.254
114.536
X
X
164.665
53.809
53.809
948
109.909
-
507.350
X
X
507.350
84.291
423.059
X
X
228.317
39.143
39.143
11.362
177.812
-
433.157
4
X
X
433.153
180.851
252.302
X
X
790.767
280.527
106.130
174.397
104.586
405.653
28.828
115.942
20
74
X
X
115.849
74.996
40.853
X
X
159.469
18.674
1.651
17.023
44.481
96.314
44.795
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi
-208.307
- Posizioni lunghe - Posizioni corte 73.709
-282.016
- Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - Posizioni corte 202
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Da oltre 15
Da oltre 1
Da oltre 3
Da oltre 6
giorni
mese
mesi
mesi
a 1 mese fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno
Da oltre 1
anno
fino a 5 anni
Oltre 5 anni
160.641
123.595
X
X
37.046
531
36.516
X
X
321.611
918
918
319.941
751
28.521
2.202.001
13.392
19
294.048
X
X
1.894.542
432.201
1.462.341
X
X
1.609.246
3.929
2.769
1.160
1.605.316
100.885
1.111.976
7
12
6
X
X
1.111.950
1.111.950
X
X
9.090
5.440
5.440
3.650
5.298
27
-
-8
-
-
190
-164
-
19
-27
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
28.827
44.768
28.521
100.893
5.297
-
-
-
28.827
-
44.768
-
28.521
-
100.893
-
5.297
-
Nota Integrativa
Valuta di denominazione Euro Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote OICR Titoli in sofferenza Titoli insoluti A.5 Finanziamenti - Banche - Clientela Finanziamenti in sofferenza Finanziamenti insoluti Passività per cassa B.1 Depositi - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio Durata indeterminata
X
X
X
X
X
X
X
51.759
1.285
X
X
X
X
X
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - Posizioni corte X
X
C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - Posizioni corte X
X
C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - Posizioni corte X
X
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
203
Valuta di denominazione altre divise Voci/Scaglioni temporali A vista
Da oltre 1
giorno
a 7 giorni
Da oltre 7
giorni
a 15 giorni
Da oltre 15
giorni
a 1 mese
Da oltre 1
mese fino
a 3 mesi
Da oltre 3
mesifino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesifino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5 anni
Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote OICR Titoli in sofferenza Titoli insoluti A.5 Finanziamenti - Banche - Clientela Finanziamenti in sofferenza Finanziamenti insoluti Passività per cassa B.1 Depositi - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio 55.381
8
X
X
55.373
50.776
4.597
X
X
34.401
34.401
34.401
-5
638
X
X
638
638
X
X
9.408
9.408
9.408
-3
2.961
1
1
X
X
2.960
2.960
X
X
10.806
10.806
10.806
-
14.512
X
X
14.512
5.748
8.764
X
X
11.840
11.840
11.840
-
21.717
X
X
21.717
21.717
X
X
20.985
20.985
20.985
-
2.980
X
X
2.980
516
2.464
X
X
862
862
862
-
2.716
7
5
X
X
2.704
2.704
X
X
719
719
719
-
5.459
1
X
X
5.458
5.458
X
X
-
1
1
X
X
X
X
-
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
-5
-3
-
-
-
-
-
-
-
763
-768
2.348
-2.351
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe - Posizioni corte -
10.390
-10.390
-
-
-
-
-
-
-
C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe - Posizioni corte -
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere
204
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Valuta di denominazione altre divise Voci/Scaglioni temporali Durata indeterminata
Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote OICR Titoli in sofferenza Titoli insoluti A.5 Finanziamenti - Banche - Clientela Finanziamenti in sofferenza Finanziamenti insoluti Passività per cassa B.1 Depositi - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
-
- Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere
X
X
-
- Posizioni lunghe - Posizioni corte X
X
C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
- Posizioni lunghe - Posizioni corte X
X
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
205
2. Distribuzione settoriale delle passività finanziarie 6.904
6.904
Imprese
non
finanziarie
1.814.519
44
1.814.563
3.010.723
2.114.791
4.330
5.129.844
283.037
1.505
1.524.138
3.735.920
ITALIA
ALTRI PAESI
EUROPEI
AMERICA
ASIA
RESTO DEL
MONDO
1. Debiti verso clientela 2. Debiti verso banche 3. Titoli in circolazione 4. Passività finanziarie di negoziazione 5. Passività finanziarie al fair value TOTALE AL 31/12/2008
5.008.505
320.783
2.114.791
4.374
7.448.453
27.879
22.908
50.787
10.246
10.246
1.565
1.565
839
839
TOTALE AL 31/12/2007
6.380.302
54.233
11.712
327
699
Esposizioni/Controparti 1. Debiti verso clientela 2. Titoli in circolazioni 3. Passività finanziarie di negoziazione 4. Passività finanziarie al fair value TOTALE 31/12/2008
TOTALE 31/12/2007
Governi e
Banche
Centrali
16.495
16.495
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Imprese di
assicurazione
23.190
23.190
177.204
177.204
16.334
9.544
Altri
soggetti
3. Distribuzione territoriale delle passività finanziarie Esposizioni/Controparti SEZIONE 4 – RISCHIO OPERATIVO
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
L’operational risk management è una componente della strategia di gestione integrata dei rischi che mira
al contenimento della rischiosità complessiva anche attraverso la prevenzione di fenomeni di propagazione
e trasformazione dei rischi stessi. I rischi operativi, che costituiscono una classe molto eterogenea, non sono
rischi tipici dell’attività bancaria o dell’attività d’impresa. L’origine di tali rischi può essere sia interna sia
esterna e l’ambito della loro manifestazione può estendersi anche oltre il perimetro aziendale.
206
La definizione adottata dal Gruppo, in linea con quanto indicato dalle disposizioni di vigilanza, identifica il
rischio operativo come il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze
contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi
quelli strategici e di reputazione.
L’attività di operational risk management si ispira ai seguenti principi-guida:
--accrescere l’efficienza operativa complessiva;
--prevenire l’accadimento o ridurre la probabilità di eventi potenzialmente generatori di perdite operative
attraverso gli opportuni interventi di natura normativa, organizzativa, procedurale e formativa;
--attenuare gli effetti attesi di tali eventi;
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
--trasferire, per mezzo di strumenti contrattuali di natura assicurativa, i rischi che non si intende mantenere;
--tutelare la reputazione ed il brand della Banca e del Gruppo.
La misurazione/valutazione del rischio operativo è di responsabilità della Direzione Risk Management che
effettua tale attività a livello accentrato per tutte le Società del Gruppo. L’approccio seguito si ispira alla disciplina del metodi avanzati (AMA) prevista dalle disposizioni di vigilanza. Un sistema avanzato di gestione
dei rischi operativi è costituito da un insieme strutturato di processi, funzioni e risorse per l’identificazione,
la valutazione e il controllo dei rischi operativi, con particolare riguardo all’obiettivo di assicurare un’efficace
azione di prevenzione ed attenuazione dei rischi stessi. In linea con le best practices, il modello in via di adozione per la determinazione dei rischi operativi prevede l’utilizzo combinato, in un’ottica bottom-up, delle
quattro componenti previste dalla normativa prudenziale per gli approcci di misurazione avanzati:
--dati interni di perdita operativa: costituiscono la componente primaria per la costruzione di un affidabile
e accurato sistema di misurazione dei rischi operativi;
--dati esterni di perdita operativa: atteso che non tutte le tipologie di evento indicate dalle norme internazionali hanno manifestazione o significatività statistica per ciascun intermediario, sono stati realizzati, sia
in ambito internazionale che domestico, database consortili che raccolgono le segnalazioni delle perdite
operative degli aderenti. In Italia, su iniziativa dell’ABI, è stato costituito il Database Italiano delle Perdite
Operative (DIPO), al quale il Gruppo partecipa con la qualifica di “aderente gruppo totale”. I dati presenti nel DIPO consentono di monitorare l’evoluzione della dinamica delle perdite operative nel sistema
bancario italiano per area di attività (business line) e canale di vendita, ricavare parametri relativi alle distribuzioni di probabilità, disporre di aggregazioni dei dati per gruppi omogenei a fini di benchmarking,
arricchire le proprie serie storiche;
--analisi di scenario (self-assessment): l'attività di self-assessment si propone di realizzare una ricognizione
qualitativa dei rischi operativi mediante la raccolta delle opinioni di ciascun responsabile di Direzione e
di Servizio di sede centrale e di un campione rappresentativo di responsabili di filiale, definito elaborando
le variabili più significative con una tecnica statistica appropriata;
--fattori del contesto operativo e del sistema dei controlli interni: il sistema di misurazione dei rischi operativi deve tener conto dei fattori di contesto operativo e del sistema dei controlli interni che assumono
rilievo per la determinazione del profilo di rischio aziendale. Tali fattori sono principalmente finalizzati
a incorporare nella stima del requisito patrimoniale una componente prospettica (forward-looking) che
rifletta con tempestività il miglioramento o il peggioramento del profilo di rischio del Gruppo a seguito
delle variazioni intervenute nei segmenti di operatività, nelle risorse umane, tecnologiche ed organizzative nonché nel sistema dei controlli interni.
Il contenimento della rischiosità viene perseguito attraverso interventi di natura normativa, organizzativa,
procedurale e formativa. Eventuali aree critiche, identificate attraverso l’analisi congiunta delle diverse fonti
di dati, vengono approfondite dai responsabili delle attività, che contribuiscono ad individuare, con il supporto della Direzione Risk Management, gli opportuni interventi correttivi. Alcune tipologie di rischi operativi
sono mitigate mediante la stipula di opportuni contratti assicurativi. Inoltre, il Gruppo si è dotato di un piano
di continuità operativa che formalizza i principi, fissa gli obiettivi e descrive le procedure per la gestione di
tutte le iniziative volte a ridurre a un livello ritenuto accettabile i danni conseguenti a incidenti e catastrofi.
B. Rischi legali
I rischi connessi a controversie giudiziali vengono costantemente monitorati dalla Banca. Qualora da una
analisi giuridica e contabile emergano ipotesi di soccombenza con probabile esborso, si provvede, nell’ambito di una stima il più possibile attendibile, ad effettuare in via cautelativa congrui stanziamenti al fondo
per rischi ed oneri. Nei paragrafi che seguono vengono illustrate le controversie giudiziali che presentano
la maggiore complessità e rilievo.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
207
Contenzioso in materia di anatocismo
La sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite n. 21095 del 4 novembre 2004 ha confermato il principio circa la natura negoziale della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi generalmente inserita
nei vecchi contratti di conto corrente e, pertanto, l’inidoneità di detta clausola a derogare al divieto generale
di anatocismo di cui all’articolo 1283 c.c.
La Banca, al pari di quanto svolto dal resto del sistema bancario, si è sempre opposta nelle competenti sedi
giudiziali, sostenendo quantomeno la necessità di procedere con pari periodicità al conteggio degli interessi
attivi e passivi anche per i periodi antecedenti la nota delibera del CICR che ha introdotto, in materia, il
criterio della reciprocità. Il risalto fornito dalla stampa alla citata sentenza e le iniziative promosse dalle Associazioni dei consumatori hanno esposto la Banca a reclami della clientela volti ad ottenere il ricalcolo ed il
rimborso degli interessi c.d. anatocistici. Nel caso in cui a tali reclami faccia seguito l’instaurazione di cause,
la Banca provvede ad effettuare, di volta in volta, idonei accantonamenti a copertura dei relativi rischi così
come quantificati dalle ricostruzioni contabili effettuate.
Contenzioso in materia di bond in default
Lo stato di insolvenza verificatosi negli anni 2001/2003 a carico dello Stato argentino e degli enti territoriali
del medesimo e di alcune società di rilievo nazionale quali ad esempio Parmalat, Cirio e Giacomelli ha successivamente determinato il sorgere di una serie di vertenze, anche giudiziali, promosse da clientela acquirente
dei bond in default.
Al riguardo la Banca ha inteso sempre mostrarsi sensibile a criteri di equità ed economicità, evitando sterili
e dispendiose liti giudiziali e tenendo conto degli orientamenti giurisprudenziali nel tempo consolidatisi. In
questo contesto la Banca ha spesso promosso logiche transattive, o sulla base di reclami ricevuti, o in sede
processuale. Per talune vertenze invece si è ritenuto, data la loro peculiarità, di sostenere le ragioni fino ad
una decisione in sede giudiziale. In tutti casi comunque, sulla base di una preventiva analisi della controversia
e della tipologia dei bond oggetto della stessa, la Banca ha provvedono ai necessari accantonamenti.
Contenzioso in materia di revocatorie fallimentari
La recente riforma fallimentare integrata poi dal cosiddetto “decreto correttivo” ha certamente depotenziato
l’ambito dell’azione svolta dalle curatele ai sensi dell’articolo 67 l.f. Tuttavia sussistono alcune cause per revocatoria intentate secondo la disciplina ante riforma, così come previsto dalla normativa transitoria.
In questi casi la Banca promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi
dei presupposti concreti su cui si basa l’azione, vale a dire la sussistenza sia dell’elemento soggettivo, che
oggettivo. In particolare la Banca effettua, di norma, accertamenti contabili preventivi, onde concretamente
appurare la quantificazione del rischio ed effettuare il conseguente accantonamento prudenziale
208
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. Informazioni di natura qualitativa
209
L’articolazione della politica del patrimonio adottata dalla Banca si fonda sui tre seguenti approcci:
1 pieno rispetto dei requisiti dettati dalla normativa di vigilanza (approccio regolamentare);
2 adeguato presidio dei rischi connessi all’attività bancaria (approccio gestionale);
3 supporto ai progetti di sviluppo aziendale (approccio strategico).
Agli approcci indicati corrispondono appropriate definizioni di patrimonio, specifici obiettivi e determinate
funzioni aziendali.
Sotto il profilo regolamentare, la configurazione di patrimonio utilizzata è quella definita dalle disposizioni di
vigilanza. Il rispetto su base continuativa dei requisiti patrimoniali minimi, monitorato regolarmente e assunto
come vincolo in sede di pianificazione, rappresenta una condizione inderogabile dell’attività aziendale.
Sotto il profilo della gestione del rischio, che rappresenta una delle funzioni fondamentali dell’attività bancaria, il patrimonio viene considerato come il principale presidio a fronte delle possibili perdite inattese
originate dai diversi rischi (di credito, di mercato e operativi) assunti dalle banche. In questa prospettiva, la
dimensione ottimale del patrimonio è quella che, consentendo di assorbire le perdite inattese valutate con
un particolare intervallo di confidenza, garantisce la continuità aziendale in un certo arco temporale.
Dal punto di vista aziendale, il patrimonio viene considerato come fattore produttivo strategico che consente
al banchiere di esprimere autonomamente la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo di preservare la stabilità della banca. Sotto questo profilo, la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale fa riferimento
al finanziamento dell’attivo che manifesta rendimento nel lungo periodo (immobilizzazioni, partecipazioni,
avviamenti), a operazioni di riassetto strategico, di rilancio delle attività ed esigenze di investimento ed infine,
alla reputazione. L’effettiva disponibilità di adeguato capitale, considerato risorsa scarsa e costosa, è connessa
alla creazione di valore quale condizione per la remunerazione attesa.
In coerenza con l’appartenenza della Banca al Gruppo Bancario Credito Valtellinese, le politiche del patrimonio sono determinate in funzione del complessivo disegno unitario di Gruppo.
Nel corso dell’esercizio 2008 è stata portata a compimento una operazione di rafforzamento patrimoniale
approvata dall’Assemblea degli Azionisti il 20 dicembre 2007, così articolata:
■■ aumento gratuito del capitale sociale da 142.395.680 a 177.994.600 euro mediante emissione di n.
35.598.920 azioni del valore nominale di 1 euro, assegnate agli azionisti in rapporto di 1 nuova azione ogni
4 azioni possedute, con utilizzo della riserva da rivalutazione per pari importo;
■■ aumento del capitale sociale a pagamento mediante emissione di n. 106.796.760 nuove azioni del valore
nominale di 1 euro, offerte in opzione agli azionisti in rapporto di 3 nuove azioni ogni 4 azioni possedute
prima dell’aumento gratuito, al prezzo di 2,80 euro per azione, prezzo determinato dal Consiglio di Amministrazione in prossimità dell’esecuzione dell’operazione sulla base della delega assembleare.
La parte gratuita dell’aumento di capitale è stata eseguita in data 18 febbraio 2008, mentre nel periodo 18
febbraio – 20 marzo 2008 è stata attuata la parte di aumento di capitale a pagamento, mediante offerta dei
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
relativi diritti di opzione, che sono stati interamente sottoscritti.
L’operazione ha determinato un incremento patrimoniale di 298,7 milioni di euro che consentirà di supportare adeguatamente, nelle necessarie condizioni di equilibrio economico, patrimoniale e finanziario, il
progressivo ampliamento della rete operativa, secondo gli obiettivi stabiliti dal Piano Strategico.
B. Informazioni di natura quantitativa
Il patrimonio netto risulta così composto:
31/12/2008
31/12/2007
voce 130. Riserve da valutazione
voce 160. Riserve
voce 170. Sovrapprezzi di emissione
voce 180. Capitale
voce 220. Utile (Perdita) di esercizi (+ / -)
30.497.856
108.981.659
307.098.250
284.791.360
48.536.351
66.214.902
98.129.658
115.156.020
142.395.680
41.914.794
Totale
30.497.856
66.214.902
La variazione nella consistenza del patrimonio netto tra l’esercizio 2008 e 2007, al netto dell’ammontare
degli utili di periodo, è riconducibile quasi integralmente al ricordato aumento di capitale attuato nel primo
trimestre dell’anno che ha comportato l’entrata di 298,7 milioni di euro a cui si deve aggiungere la quota di
utile dell’esercizio 2007 accantonata a Riserve in sede di Assemblea Ordinaria 2008 (10,5 milioni di euro)
e la plusvalenza realizzata in occasione della cessione dello sportello di Novara, il cui importo - al netto del
relativo effetto fiscale – è di circa 0,4 milioni di euro.
210
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Come previsto dalla normativa, di seguito si allega il Prospetto ex art. 2427 comma 7bis del C.C.
Prospetto della distribuibilità e disponibiltà delle poste di patrimonio netto (art. 2427 comma 7-bis Codice Civile) (Importi in migliaia di euro) Importo
Capitale Sovrapprezzi di emissione
Azioni proprie
Strumenti di capitale
Riserve da valutazione:
Riserve da valutazione delle attività disponibili per la vendita
Riserve da valutazione delle attività materiali
Altre Riserve :
Riserva legale
Riserva statutaria
Riserva straordinaria Riserva indisponibile ex art 6 Dlgs 38/2005
Riserva disponibile ex art 6 Dlgs 38/2005
Riserva indisponibile ex art 7 comma 7 Dlgs 38/2005
Altre riserve
Utili a nuovo
Utile d’esercizio
284.791
307.098
30.498
-200
30.698
108.982
23.245
41.447
3.052
8.618
3.644
6.600
22.351
25
48.536
Totale
779.905
Possibilità di
utilizzazione (*)
A, B, C (1)
Quota
disponibile
Utilizzazioni dei tre esercizi
precedenti
211
Copertura perdite
Altre ragioni
0
0
273.385
30.698
(2)
A, B, C (3)
A, B (4)
A, B, C
A, B, C
30.698
70.519
41.447
3.052
3.644
A, B, C (5)
A, B, C
22.351
25
48.536
423.138
(*) A: per aumento di capitale; B: per copertura di perdite; C: per distribuzione ai Soci. (1) La Riserva da Sovrapprezzo Azioni, ai sensi dell'art. 2431 del c.c., è considerata non distribuibile per la parte necessaria ad integrare al minimo di legge la Riserva Legale (un quinto del Capitale Sociale).
(2) La Riserva, qualora fosse di segno positivo, è comunque indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. 38/2005.
(3) La Riserva, qualora non venga imputata a capitale può essere ridotta soltanto con l'osservanza delle disposizioni dei commi secondo e terzo dell'art.2445 c.c..Qualora venga distribuita ai soci concorre a formare il reddito imponibile della società (ovviamente per la parte fiscalmente "non affrancata"). In particolare la voce comprende per 6.535 migliaia di euro la Riserva monetaria legge 266/2005 art. 1
comma 469-477 che alla data del 31.12.2007 non risulta affrancata. (4) E' utilizzabile per aumento di capitale solo per la quota che supera un quinto del capitale sociale.
(5) La voce ricomprende per 3.625 migliaia di euro riserve non affrancate relative alla Riserva monetaria legge 266/2005 art.1 comma 469-477.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
SEZIONE 2 - IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 Patrimonio di vigilanza
In conformità a quanto disposto dalle Istruzioni di vigilanza, la composizione e la consistenza del patrimonio
di vigilanza differiscono da quelle del patrimonio netto. Si richiamano brevemente le principali ragioni di
tali differenze:
--a differenza del patrimonio netto, il patrimonio di vigilanza non include la quota di utile da distribuire
sotto forma di dividendi;
--dal patrimonio di base vanno dedotti sia l'avviamento, sia le altre attività immateriali diverse dall'avviamento;
--nel patrimonio supplementare sono computabili, a condizione che siano rispettati i requisiti imposti dalla
normativa prudenziale, i prestiti subordinati.
Il patrimonio di vigilanza del Credito Artigiano è costituito, in larga misura, dagli elementi del patrimonio
netto e da passività subordinate; si rammenta che nel calcolo del patrimonio di vigilanza al 31 dicembre 2008
è stato portato in diminuzione del patrimonio di base anche l’avviamento e le attività immateriali rilevate
in occasione del processo di allocazione del prezzo relativamente all’acquisizione degli sportelli ISP per un
ammontare complessivo di circa 123 milioni di euro.
Non concorrono a determinare il patrimonio di vigilanza né strumenti innovativi di capitale (ad esempio le
preference shares), né strumenti ibridi di patrimonializzazione (ad esempio, le passività irredimibili).
Non sono stati emessi prestiti subordinati di terzo livello (Tier 3 capital) ammissibili alla copertura dei rischi
di mercato.
A. Informazioni di natura qualitativa
1. Patrimonio di base
Il patrimonio di base, dopo l'applicazione dei filtri prudenziali, assomma a 571 milioni di euro.
Dal raffronto con il dato riferito al precedente esercizio si evince come il patrimonio di base si sia incrementato di circa 221 milioni di euro (+63%). Tale variazione è in larga misura ascrivibile alle variazione del
patrimonio netto contabile descritte sopra (aumento di capitale e destinazione di quota parte di utile 2007 a
Riserva) a cui vanno tolti l’avviamento e le attività immateriali rilevate in occasione del processo di allocazione del prezzo relativamente all’acquisizione degli sportelli ISP.
212
2. Patrimonio supplementare
Il patrimonio supplementare, dopo l'applicazione dei filtri prudenziali, ammonta a 186 milioni di euro, di
cui 156 milioni di euro rappresentati da passività subordinate.
Dal raffronto con il dato riferito al precedente esercizio, si evince come il patrimonio supplementare si sia
ridotto di circa 26 milioni di euro (-12,1%). La variazione in diminuzione è dovuta all’utilizzo di circa 36
milioni della Riserva da valutazione delle attività materiali per dar corso alla componente “gratuita” dell’aumento di capitale, parzialmente bilanciata dall’emissione di nuove passività subordinate (50 milioni di euro
nel dicembre 2008) a cui vanno sommate algebricamente le riduzioni di “quinti” della quota computabile dei
prestiti già in essere alla fine dell’esercizio precedente (40 milioni di euro circa).
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Con specifico riferimento a quest'ultima componente del patrimonio regolamentare, si riporta di seguito
l'elenco delle passività subordinate emesse dal Credito Artigiano:
--"Credito Artigiano 2003/2009 subordinato" dell'importo di 70 milioni di euro. L'emissione è indicizzata
all'Euribor a sei mesi;
--"Credito Artigiano 2006/2011 subordinato" dell'importo di 60 milioni di euro. L'emissione è indicizzata
all'Euribor a sei mesi.
--"Credito Artigiano 2007/2012 subordinato" dell'importo di 70 milioni di euro. L'emissione è indicizzata
all'Euribor a sei mesi.
--"Credito Artigiano 2008/2013 subordinato" dell'importo di 50 milioni di euro. L'emissione è indicizzata
all'Euribor a sei mesi.
3. Patrimonio di terzo livello
Il Credito Artigiano non ha emesso strumenti finanziari computabili nel patrimonio di terzo livello.
B. Informazioni di natura quantitativa
A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2 ) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 31/12/2008
31/12/2007
570.828
350.171
-200
570.628
570.628
186.371
-82
350.089
350.089
212.055
186.371
186.371
756.999
756.999
212.055
212.055
562.144
562.144
2.2 Adeguatezza patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
Per quanto concerne l'adeguatezza patrimoniale, va evidenziato come il Credito Artigiano disponga di una
dotazione patrimoniale ampiamente superiore ai requisiti regolamentari; tale margine si è notevolmente
incrementato in questo esercizio grazie all’operazione di rafforzamento patrimoniale.
Al 31/12/2008, il rapporto tra patrimonio di base e attività di rischio ponderate si è attestato al 10,60%, da
confrontarsi con il 5,86% di fine 2007. Il rapporto tra patrimonio di vigilanza e attività di rischio ponderate
ha raggiunto il 14,19% (9,40% a fine 2007).
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
213
B. Informazioni di natura quantitativa
31/12/2008
Categorie/Valori
31/12/2007
Importi non ponderati
31/12/2008
31/12/2007
Importi ponderati / requisiti
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
B.2 Rischio di mercato
1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo
1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Totale requisiti prudenziali
14.456.675
14.456.675
-
7.887.592
7.887.592
4.956.762
4.956.762
-
5.970.305
5.970.305
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
297.406
891
891
21.862
21.862
320.159
417.921
541
541
418.462
X
X
X
X
X
X
5.335.978
10,69%
14,19%
5.978.032
5,86%
9,40%
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 214
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI
D’AZIENDA
SEZIONE 1 - OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO 215
1.1 Operazioni di aggregazione
Denominazione
Data operazione
(1)
(2)
(3)
(4)
25/02/2008
125.329
-
-
-
1. Acquisizione sportelli da Intesa Sanpaolo (ISP)
(1) Costo comprensivo degli oneri accessori
(2) Percentuali di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria
(3) TOTALE RICAVI DEL GRUPPO
(4) UTILE/PERDITA NETTO DEL GRUPPO
1.2 Altre informazioni sulle operazioni di aggregazione
1.2.1 Variazioni annue dell’avviamento
Credito Artigiano
Avviamento iniziale
Aumenti
- avviamento derivante dall’acquisizione degli sportelli da Intesa Sanpaolo (ISP)
Diminuzioni
15.995
109.528
109.528
0
Avviamento finale
125.523
1.2.2 Altre informazioni
Acquisizione degli sportelli da Intesa Sanpaolo
Descrizione dell’operazione
In data 21 febbraio 2008 sono stati sottoscritti i contratti di compravendita, con efficacia 25 febbraio 2008, di
35 sportelli Intesa Sanpaolo così ripartiti nell’ambito delle banche territoriali del Gruppo bancario Credito
Valtellinese:
--12 sportelli, in provincia di Pavia, acquistati dal Credito Artigiano S.p.A.;
--23 sportelli, nelle province di Torino (19) e Alessandria (4), acquisiti dal Credito Piemontese S.p.A.
Il prezzo del ramo d’azienda acquisito dal Credito Artigiano è stato definitivamente determinato in 122.712
migliaia di euro.
Si riporta la situazione patrimoniale e i dati riferiti alla raccolta indiretta alla data di cessione degli sportelli.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
Importi/1000
ATTIVO
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Crediti verso le banche
Crediti verso clientela
Attività materiali
Attività fiscali: a) correnti
Altre attività
976
224
11.470
189.949
298
261
1.288
204.466
PASSIVO
Debiti verso la clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi
187.931
5.129
227
7.125
2.257
1.797
204.466
Raccolta indiretta
216
Importi/1000
Risparmio Gestito
Risparmio Amministrato
245.640
282.522
Totale
528.162
L’operazione è stata contabilizzata secondo quanto previsto dall’IFRS 3, principio che detta le norme per la
rappresentazione in bilancio delle operazioni di aggregazione aziendale definite come quelle operazioni attraverso le quali due o più soggetti o imprese distinti sono aggregati in un soggetto che redige un bilancio.
L’IFRS 3 prevede che tutte le aggregazioni di imprese che rientrano nel relativo campo di applicazione debbano essere contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto. Tale metodo considera un’aggregazione di
imprese dalla prospettiva del soggetto che è identificato come acquirente, il quale acquista le attività nette
e rileva le attività acquisite e le passività e passività potenziali assunte, incluse quelle precedentemente non
rilevate dal soggetto acquisito.
L’acquisizione deve essere contabilizzata dalla data in cui l’acquirente, identificabile con le società del Credito Artigiano S.p.A. e Credito Piemontese S.p.A., ottiene effettivamente il controllo sull’impresa o sulle attività
acquisite. L’operazione in oggetto si è realizzata attraverso un’unica operazione di scambio e la data dello
scambio coincide con la data di efficacia dell’ acquisizione (25 febbraio 2008).
L’IFRS 3 richiede che il costo di un’aggregazione aziendale debba essere determinato dall’acquirente come
la somma complessiva del fair value, alla data di scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte, degli strumenti di capitale emessi dall’acquirente in cambio del controllo dell’acquisto e di tutti i costi
direttamente attribuibili all’aggregazione aziendale. Il prezzo dell’acquisizione delle attività cedute è rappresentato, nel caso di operazioni che prevedono un pagamento in denaro o con strumenti assimilabili alla
cassa, dal corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato se è previsto un pagamento rateale. Come sopra
esposto, il prezzo di acquisto degli sportelli ISP è pari a 122.712 migliaia di euro. Per la determinazione del
costo dell’aggregazione aziendale a tale valore vanno aggiunti i costi direttamente attribuibili all’acquisizione
pari a 2.617 migliaia di euro principalmente rappresentati da compensi professionali e imposte e contributi.
Il costo dell’aggregazione risulta quindi apri a 125.329 migliaia di euro.
Si rammenta che nella "Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2008" i valori allora provvisoriamente
inseriti erano pari a 125.814 migliaia di euro per il prezzo di acquisto e 2.655 migliaia di euro per i costi direttamente attribuibili all'acquisizione.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Alla data di acquisizione, il costo dell’aggregazione deve essere allocato rilevando le attività, le passività e le
passività potenziali identificabili del soggetto acquisito ai rispettivi fair value alla data di acquisizione incluse
eventuali attività immateriali identificabili non rilevate nel bilancio dell’impresa acquisita. Ciò che residua
dopo questa allocazione deve essere iscritto come avviamento, valore che rappresenta un pagamento effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere
identificate individualmente e rilevate separatamente.
L’IFRS 3 consente che la definitiva allocazione del costo dell’aggregazione possa essere effettuata entro dodici mesi dalla data di acquisizione. In considerazione della complessità legata allo svolgimento dell’attività
sopra descritta, il Gruppo si è avvalso di tale facoltà includendo nell’informativa infrannuale prodotta nel
2008 delle stime preliminari degli effetti dell’allocazione del costo dell’acquisizione. L’allocazione definitiva
del costo dell’acquisizione viene presentata del capitolo che segue.
Allocazione del costo dell’acquisizione
Come sopra esposto, alla data di acquisizione, il costo dell’aggregazione deve essere allocato rilevando le
attività, le passività e le passività potenziali identificabili del soggetto acquisito ai rispettivi fair value alla data
di acquisizione incluse eventuali attività immateriali identificabili non rilevate nel bilancio dell’impresa acquisita. Ciò che residua dopo questa allocazione deve essere iscritto come avviamento.
Si è quindi determinato il fair value delle attività e passività rilevate, rappresentate principalmente da attività
e passività finanziarie, e all’identificazione delle attività immateriali acquisite.
Le attività e passività finanziarie sono state valutate al fair value attraverso l’attualizzazione dei flussi di cassa
attesi sugli strumenti utilizzando una curva di tassi che tiene conto anche del rischio di credito riferito alla posizione oggetto di valutazione. Per quanto riguarda il Fondo di trattamento di fine rapporto si è provveduto a
rideterminarne il valore utilizzando tecniche attuariali basate sulle ipotesi attuariali ed economico-finanziarie
utilizzate per la valorizzazione del Fondo trattamento di fine rapporto delle società del Gruppo.
Si riporta il valore contabile e il fair value delle attività e passività acquisite.
Descrizione
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Crediti verso le banche
Crediti verso clientela
Attività materiali
Attività fiscali: a) correnti
Altre attività
Debiti verso la clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi
Valore contabile
Fair value
976
224
11.470
189.949
298
261
1.288
187.931
5.129
227
7.125
2.257
1.797
976
224
11.470
190.971
298
261
1.288
187.931
5.129
227
7.125
2.180
1.797
Nell’ambito del ramo aziendale acquisito sono state identificate delle attività immateriali legate alla gestione
del rapporto con il cliente. In particolare sono state rilevate le attività legate alla raccolta attraverso la gestione
dei cosiddetti “core deposits” e le attività legate alla gestione di talune tipologie di risparmio.
I core deposits rappresentano un’attività immateriale legata alle relazioni con la clientela. Il valore dell’intangibile legato ai core deposit è di fatto inerente i benefici futuri di cui l’acquirente delle masse raccolte potrà
beneficiare grazie al fatto che si tratta di una forma di raccolta il cui tasso di remunerazione è generalmente
inferiore al tasso di mercato.
L’attività immateriale, pertanto, consiste nella valorizzazione di questo margine futuro e, eventualmente,
delle altre componenti reddituali direttamente correlate ai depositi (ad es. le commissioni sui conti correnti
e sui sistemi di pagamento ad essi correlati). Ne consegue che il valore dei core deposit deriva dall’evoluzione
dei tassi di raccolta e dei tassi di mercato e dalla dinamica delle masse raccolte.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
217
La valorizzazione di questa attività immateriale richiede l’identificazione della componente strutturale della
raccolta e, conseguentemente, l’esclusione delle fonti di finanziamento che presentano un elevato grado di
volatilità. La determinazione del fair value si basa sull’attualizzazione dei flussi rappresentativi dei margini
reddituali generati dai depositi lungo un periodo che corrisponde alla durata residua attesa dei rapporti in
essere alla data di acquisizione.
Per quanto riguarda le attività di asset management, il valore dell’attività immateriale è stato determinato mediante un approccio analogo a quello adottato per i core deposits attraverso quindi l’attualizzazione dei margini
reddituali da essa generati lungo un periodo rappresentativo della durata residua dei rapporti in essere.
Le attività immateriali sono iscritte nella voce 120. Attività immateriali dello Stato patrimoniale.
Nella tabella che segue si riporta il riepilogo dell’allocazione del costo dell’acquisizione.
Importi/1000
Prezzo di acquisto
Oneri accessori
122.712
2.617
Costo di acquisto da allocare
125.329
Attività finanziarie
Fondi del passivo
Fair value di attività e passività
Core deposit
Portafoglio asset management
Rilevazione attività immateriali
Avviamento
1.022
78
1.100
13.228
1.472
14.701
109.528
Costo di acquisto allocato
125.329
L’acquisizione degli sportelli e’ avvenuta tramite un’operazione di cessione a titolo oneroso di rami di azienda,
considerata realizzativa sotto il profilo tributario ai sensi dell’art. 86 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
I maggiori valori iscritti in bilancio, anche a titolo di avviamento, sono quindi fiscalmente riconosciuti, non
essendo emersi a seguito di un’operazione neutrale sotto il profilo fiscale, quali invece sono le operazione
di fusione, scissione e conferimento in neutralita’ disciplinate dagli artt. 172, 173 e 176 del T.U.I.R.. Non
sono pertanto sorti disallineamenti tra il valore contabile e quello fiscale delle poste di bilancio interessate
dall’iscrizione dei maggiori valori e non si e’ rilevata alcuna fiscalita’ differita.
218
Le attività immateriali individuate sono considerate a vita definita poiché nell’ambito del processo che porta
alla loro valorizzazione sono considerati unicamente i rapporti in essere alla data di acquisizione e non anche
la capacità di generare nuovi rapporti. Infatti, la capacità di generare nuovi rapporti non può essere separata
e trasferita a terzi se non unitariamente all’azienda nel suo complesso, mentre la definizione di attività immateriale di cui allo IAS 38 richiede la sussistenza dei requisiti di separabilità e trasferibilità. Si procede quindi
ad ammortizzare l’attività immateriale in quote costanti lungo il periodo in cui confluiranno la maggior parte
dei benefici economici attesi. Tale periodo è determinato in 16 anni per l’attività immateriale legata ai core
deposits ed in 7 anni per le attività immateriali legate all’asset management.
Si riporta, di seguito, una tabella che rileva l’effetto economico dell’esercizio 2008 derivante dal calcolo del
costo ammortizzato delle attività finanziarie oggetto di valutazione e dagli ammortamenti delle attività immateriali.
Conto Economico
Interessi attivi
Rettifiche di valore su attività immateriali
Utile/(perdita) dell’esercizio
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Credito Artigiano
(182)
(881)
(1.063)
Nota Integrativa
PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
1 - INFORMAZIONI SUI COMPENSI DEGLI AMMINISTRATORI E DEI DIRIGENTI
Nella tabella che segue sono riepilogati i compensi erogati agli amministratori e ai dirigenti con responsabilità strategica come definiti nella parte 2.
COMPENSI A AMMINISTRATORI E DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE
2008
a) benefici a breve termine per i dipendenti (*)
b) benefici successivi al rapporto di lavoro c) altri benefici a lungo termine d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro e) pagamenti in azioni 3.204
133
Totale 3.337
(*) Nell'importo indicato sono compresi emolumenti corrisposti ad amministratori per l’importo di 1.077 mila euro; si rammenta che l’importo evidenziato rappresenta il costo complessivo a carico dell’azienda. Si specifica inoltre che nel 2008 sono stati corrisposti compensi a componenti del collegio sindacale per l’importo complessivo di 305 mila euro.
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
In base alle indicazioni dello IAS 24 applicate alla struttura organizzativa e di governance della Società e del Gruppo bancario Credito Valtellinese, sono considerate parti correlate le seguenti persone fisiche e giuridiche:
■■ la società controllante Credito Valtellinese s.c., Capogruppo del Gruppo bancario Credito Valtellinese;
■■ le società sulle quali il Credito Artigiano esercita direttamente o indirettamente il controllo ovvero le società sulle quali la controllante Credito Valtellinese esercita direttamente o indirettamente il controllo, come
definito dallo IAS 27;
■■ le società collegate, società nelle quali il Credito Artigiano esercita direttamente o indirettamente influenza
notevole, come definita dallo IAS 28;
■■ le società sottoposte a controllo congiunto, società sulle quali il Credito Artigiano esercita direttamente o
indirettamente il controllo congiunto, come definito dallo IAS 31;
■■ i dirigenti con responsabilità strategiche e gli organi di controllo, vale a dire gli Amministratori, i Sindaci,
il Direttore Generale, il Condirettore Generale e i Vice Direttori Generali del Credito Artigiano e della
propria controllante;
■■ le altre parti correlate, che comprendono:
--gli stretti famigliari – conviventi, figli, figli del convivente e le persone a carico del soggetto o del convivente – di Amministratori, Sindaci, Direttore Generale, Condirettore Generale e Vice Direttori Generali del
Credito Artigiano e della propria controllante;
--le società controllate, sottoposte a controllo congiunto ovvero soggette ad influenza notevole da parte di
Amministratori, Sindaci, Direttore Generale, Condirettore Generale e Vice Direttori Generali del Credito
Artigiano e della propria controllante, nonché dai loro stretti famigliari come precedentemente definiti;
--i fondi pensione di cui le società del Gruppo siano fonte istitutiva.
I rapporti e le relazioni poste in essere con le società appartenenti al Gruppo bancario Credito Valtellinese si
collocano nell’ambito di un consolidato modello organizzativo ad “impresa-rete”, in base al quale ciascuna
componente è focalizzata in via esclusiva sul proprio core business, in un’ottica imprenditoriale finalizzata
ad una gestione efficace ed efficiente delle complessive risorse del Gruppo.
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
219
I rapporti in essere tra banche del Gruppo attengono prevalentemente a rapporti di corrispondenza per servizi
resi, di deposito e di finanziamento nell’ambito dell’ordinaria operatività interbancaria. Gli altri rapporti contrattuali posti in essere con le Società di Finanza Specializzata e le Società di Produzione riguardano prestazioni
di servizi di assistenza e consulenza e l’erogazione di servizi specialistici a supporto dell’operatività bancaria.
Gli effetti economici dei rapporti di natura interbancaria sono regolati sulla base di primarie condizioni
di mercato, gli altri rapporti sono regolati sulla base di specifici accordi contrattuali che – fermo restando
l’obiettivo di ottimizzare le sinergie e le economie di scala e di scopo a livello di Gruppo – fanno riferimento
a parametri oggettivi e costanti nel tempo improntati a criteri di trasparenza ed equità sostanziale. La quantificazione dei corrispettivi a fronte dei servizi erogati è definita e formalizzata secondo collaudati parametri
che tengono conto dell’effettivo utilizzo da parte di ciascuna società utente.
I rapporti con le altri parti correlate diverse dalle società appartenenti al Gruppo Credito Valtellinese, rientrano nella normale attività bancaria e sono, di norma, regolati a condizioni di mercato per le specifiche
operatività ovvero allineati alla misura più favorevole eventualmente stabilita per il personale dipendente.
I rapporti bancari con i gruppi facenti capo agli Amministratori della Società ovvero della controllante Credito Valtellinese e delle altre società del Gruppo Credito Valtellinese sono deliberati con l’osservanza delle
prescrizioni dell’art. 136 del TUB e regolati alle normali condizioni di mercato stabilite per le specifiche
operatività.
Gli effetti delle operazioni con le parti correlate come sopra definite sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2007, nonché l’incidenza percentuale di
tali operazioni sulle corrispondenti voci del bilancio, sono dettagliati nella tabelle che seguono, laddove sono
distintamente rappresentate le operazioni infragruppo – poste in essere con la società controllante, le società
consociate e le società collegate – e le operazioni poste in essere con altre parti correlate.
Ai sensi dell’art. 78 del Regolamento Consob 11971/1999 – “Regolamento Emittenti” – si fornisce il dettaglio
dei compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai direttori generali e
ai dirigenti con responsabilità strategiche. I compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche
sono indicati a livello aggregato.
Cognome e nome
220
Carica
Ricoperta
Periodo per cui
è stata
ricoperta la
carica
Scadenza
della carica
Emolumenti per
la carica nella
società che
redige il bilancio
Benefici
non monetari
Bonus e
altri incentivi
A (*)
A (*)
A
A (*)
A
A
A (*)
A
A
A
A (*)
S
S
S
S
A / D.G.
12 mesi
12 mesi
12 mesi
3 mesi
12 mesi
12 mesi
12 mesi
12 mesi
12 mesi
9 mesi
9 mesi
12 mesi
12 mesi
9 mesi
3 mesi
12 mesi
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
15.04.2009
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
31.12.2009
15.04.2009
31.12.2009
403.250,00
101.750,00
49.000,00
13.381,51
47.500,00
35.500,00
46.750,00
37.750,00
45.250,00
27.445,21
34.195,21
79.250,00
56.250,00
36.256,85
17.833,56
28.000,00
3.385,32
5.821,68
Palma Angelo
De Censi Giovanni
Branca Vito
Colombo Giovanni
Giussani Alberto
Feltrinelli Carlo
Magnocavallo Antonio
Ratti Michele
Sciumè Alberto
Anolli Mario
Lazzati Paolo
Villa Gabriele
Degrassi Giuseppe
Simontacchi Stefano
Lazzati Paolo
Camagni Luciano
Dirigenti con responsabilità strategiche
(*) Membri del Comitato esecutivo
(**) Compensi di lavoro dipendente
Legenda: (A) Amministratore (S) Sindaco (D.G.) Direttore Generale
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Altri Compensi
909.198,12(**)
684.241,25(**)
Nota Integrativa
Partecipazioni azionarie degli esponenti aziendali
Il prospetto riporta le partecipazioni azionarie direttamente o indirettamente detenute dai componenti il
Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e la Direzione Generale, secondo quanto prescritto
dall’art 79 della delibera Consob n. 11971/1999 (Regolamento Emittenti).
Cognome e nome
Palma Angelomaria
De Censi Giovanni
Anolli Mario (1)
Branca Vito
Camagni Luciano
Colombo Giovanni (2)
Feltrinelli Carlo
Giussani Alberto
Lazzati Paolo
Magnocavallo Antonio
Ratti Michele
Sciumè Alberto
Villa Gabriele
Degrassi Giuseppe
Simontacchi Stefano (1)
Campidori Roberto
Puccio Francesco
Tagni Lorenzo
Pellegatta Vittorio
N. azioni
possedute alla
fine dell’esercizio
2007
Numero azioni
acquistate
N. azioni
Numero azioni
possedute alla
vendute fine dell’esercizio
2008
25.000
21.200
1.150
6.950
240.490
1300
-
37.000
28.800
11.152
6.948
240.491
4.837
-
-
62.000
50.000
12.302
13.898
480.981
6.137
-
94.262
105.738
-
200.000
4.600
-
4.600
-
-
9.200
-
2.800
650
2.799
2.850
-
5.599
3.500
(1) in carica dal 16 aprile 2008
(2) in carica fino al 16 aprile 2008
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
221
VOCI DEL CONTO ECONOMICO DEL 2007 TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
AL 31 DICEMBRE 2008
(IN EURO)
OPERAZIONI INFRAGRUPPO (*)
INCIDENZA %
SULLA
TOTALE
CORRISPONDENTE
VOCE DI BILANCIO
SOCIETÀ CONTROLLANTE SOCIETÀ CONTROLLATE E CONSOCIATE SOCIETÀ COLLEGATE DIRIGENTI
E ORGANI DI
CONTROLLO
446
-
2.105
-
-
2.551
16,35%
-
-
-
-
-
-
0,00%
-
-
-
-
-
-
-
153.873
27.014
181.333
116.906
251.700
260
368.866
-
50.798
660
51.457
49.382
79
24
71
49.555
-
1.451.833
4.798
720
1.459.456
148.607
103
626.639
1.398
41
776.789
-
91
91
697
11
9
717
1
-
70.544
70.544
26.590
967
1
27.558
11.060
-
1.656.503
75.433
27.014
1.380
1.762.882
314.895
27.467
879.341
1.659
123
1.223.485
11.061
-
71,65%
1,28%
205,03%
0,00%
0,76%
19,67%
23,99%
0,58%
48,69%
110,00%
0,04%
13,65%
1,81%
0,00%
-
-
-
1
11.060
11.061
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie disponibili
40.
per la vendita
Attività finanziarie detenute sino
50.
alla scadenza
60. Crediti verso le banche
70. Crediti verso clientela
80. Derivati di copertura
140. Attività fiscali: a) correnti
140. Attività fiscali: b) differite
160. Altre attività
TOTALE ATTIVO
10. Debiti verso banche
20. Debiti verso la clientela
30. Titoli in circolazione
40. Passività finanziari di negoziazione
60. Derivati di copertura
100. Altre passività
TOTALE PASSIVO
Garanzie rilasciate
Impegni
20.
TOTALE GARANZIE E IMPEGNI
ALTRE PARTI
CORRELATE
(*) Gli effetti patrimoniali, finanziari ed economici delle operazioni infragruppo sono distintamente dettagliati per ciascuna entità (società controllante, società collegate e consociate) nella tabella che segue.
222
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
VOCI DEL CONTO ECONOMICO DEL 2008
10.
20.
40.
50.
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Commissioni attive
Commissioni passive
Risultato netto dell’attività di
80.
negoziazione
90. Risultato netto dell’attività di copertura
100.
100.
100.
100.
110.
120.
190.
190.
230.
Utile/perdita da cessione di:
a) crediti
Utile/perdita da cessione di:
b) attività disponibili per la vendita
Utile/perdita da cessione di:
c) attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
Utile/perdita da cessione di:
d) passività finanziarie
Risultato netto delle attività finanziarie
valutate al fair value
Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value
Spese amministrative:
a) per il personale
Spese amministrative:
b) altre spese amministrative
Altri oneri/proventi di gestione
Utili (Perdite) da cessione
280.
di investimenti
OPERAZIONI INFRAGRUPPO (*)
INCIDENZA %
SULLA
TOTALE
CORRISPONDENTE
VOCE DI BILANCIO
SOCIETÀ CONTROLLANTE SOCIETÀ CONTROLLATE E CONSOCIATE SOCIETÀ COLLEGATE DIRIGENTI
E ORGANI DI
CONTROLLO
18.082
- 15.446
27
-
2.070
- 1.719
860
- 709
74.270
- 54.260
843
- 6.630
6
- 30
33
-
2.581
- 688
332
-
97.009
- 72.144
2.094
- 7.339
46,24%
59,69%
5,48%
109,34%
49
-
-40
-
-
9
1,71%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- 1.824
378
3.029
- 3.642
-
254
- 0,68%
- 438
- 1.066
- 32.349
-
-
- 33.853
87,07%
124
8
614
-
-
746
0,01%
-
-
-
-
-
-
0,00%
ALTRE PARTI
CORRELATE
(*) Gli effetti patrimoniali, finanziari ed economici delle operazioni infragruppo sono distintamente dettagliati per ciascuna entità (società controllante, società collegate e consociate) nella tabella che segue
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
223
PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO
STATO PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE 2008
Credito
Valtellinese (1)
Credito
Siciliano (3)
446.462
153.872.666
27.014.330
181.333.458
116.905.790
251.699.965
260.343
386.866.098
-
25.801
153.086.197
153.111.998
16.484
50.839.344
50.855.828
-
Banca
dell’Artigianato e
dell’industria (3)
13.055
85.030. 072
85.043.127
68.490
50.819.000
50.887.490
-
-
-
Credito
Valtellinese (1)
Mediocreval (3)
Bancaperta (3)
41.417.138
41.417.138
19.583
19.583
-
2.066.083
1.172.299.865
1.174.365.948
148.502.804
524.980.795
1.398.431
674.882.030
-
-
-
-
Credito
Siciliano (3)
Banca
dell’Artigianato e
dell’industria (3)
Mediocreval (3)
Bancaperta (3)
18.081.655
-15.446.423
26.801
48.953
-
4.754.271
-2.533.091
-14.590
-
15.897.838
-2.532.621
-68.490
-
1.750.321
47.900
-
51.649.122
-49.192.553
793.935
-6.546.638
-40.010
-
-
-
-
-
-
100. Utile/perdita da cessione di: d) passività finanziarie
-
-
-
-
-
Risultato netto delle attività finanziarie
110.
valutate al fair value
-
-
-
-
-
Risultato netto delle passività finanziarie
valutate al fair value
-
-
-
-
-
190. Spese amministrative: a) per il personale
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
60. Crediti verso le banche
70. Crediti verso clientela
80. Derivati di copertura
140. Attività fiscali: a) correnti
140. Attività fiscali: b) differite
160. Altre attività
TOTALE ATTIVO
10. Debiti verso banche
20. Debiti verso la clientela
30. Titoli in circolazione
40. Passività finanziarie di negoziazione
60. Derivati di copertura
100. Altre passività
TOTALE PASSIVO
Garanzie rilasciate
Impegni
TOTALE GARANZIE E IMPEGNI
(1) Società controllante
(2) Società consociate (società sulle quali la controllante esercita direttamente o indirettamente il controllo
(3) società collegate
PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO
CONTO ECONOMICO DEL 2008
10.
20.
40.
50.
80.
90.
100.
100.
100.
120.
224
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Commissioni attive
Commissioni passive
Risultato netto dell’attività di negoziazione
Risultato netto dell’attività di copertura
Utile/perdita da cessione di: a) crediti
Utile/perdita da cessione di: b) attività disponibili per la vendita
Utile/perdita da cessione di:
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-1.824.363
282.093
13.233
828.668
782.807
Spese amministrative:
190.
b) altre spese amministrative
-437.579
-
-
-1.937.000
-3.997.000
230. Altri oneri/proventi di gestione
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
123.540
-
2.546
-
25.463
-
-
-
TOTALE CONTO ECONOMICO
572.584
2.491.229
13.335.423
689.889
-6.550.337
(1) Società controllante
(2) Società consociate (società sulle quali la controllante esercita direttamente o indirettamente il controllo
(3) società collegate
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Nota Integrativa
Credito
Global
Finanziaria
Piemontese (2) Assicurazioni (2) San Giacomo (2)
Aperta
Fiduciaria (2)
Aperta SGR (2)
Bankadati (3)
Deltas (3)
Stelline (3)
Creset (2)
- 50.797.521
50.797.521
49.381.782
24.191
49.405.973
-
476.974
476.974
78.691
78.691
-
- 136.206
136.206
-
- -
- 46.790
46.790
70.573
70.573
-
- 342.833
342.833
-
- 376.957
376.957
2.325
2.325
-
- 4.797.728
4.797.728
102.636
39.064
141.700
-
- -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Credito
Global
Finanziaria
Piemontese (2) Assicurazioni (2) San Giacomo (3)
Aperta
Fiduciaria (2)
Aperta SGR (2)
Bankadati (3)
Deltas (3)
Stelline (3)
Creset (2)
2.070.484
-1.712.437
-
-6.694
860.036
-
-
-
-708.792
-
-
-
218.352
-1.629
856
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
5.769
-
372.073
-
130.535
79.457
1.102.223
-59.573
-
-
-
-525.000
-55.000
-
-15.262.807
-8.905.000
-2.247.000
-617.000
8.360
-
-
-
-
-
-
-
585.792
-
-
372.176
853.342
-152.927
-55.000
-578.257
-15.183.350
-7.802.777
-1.503.202
-617.000
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
225
Attestazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2008 ai sensi dell’articolo 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive
modifiche e integrazioni
1. I sottoscritti, Angelo Palma, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione, e Vittorio Pellegatta,
in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, del Credito Artigiano S.p.A.,
attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo
24 febbraio 1998, n. 58:
■■ l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa, e
■■ l’effettiva applicazione, delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2008.
2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio
d’esercizio è basata su di un Modello definito dal Credito Artigiano S.p.A., in coerenza con l’“Internal Control - Integrated Framework (CoSO)” e con il ”Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)”,
che rappresentano standards di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in
particolare, generalmente accettati a livello internazionale.
3.Si attesta, inoltre, che
3.1 il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2008:
a è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea
ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
b corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c è redatto in conformità al decreto legislativo n. 38/2005 e, in quanto applicabile, al decreto legislativo n.
87/1992, nonché alle disposizioni attuative emanate dalla Banca d'Italia per la redazione dei bilanci e alle
disposizioni della Consob per gli emittenti quotati;
d è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e
finanziaria dell'emittente;
3.2 la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione,
nonché della situazione dell’emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è
esposta.
Milano, 10 marzo 2009
226
Il Presidente del Consiglio
di Amministrazione
Il Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Angelo Palma
Vittorio Pellegatta
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
227
Relazione della
Società di Revisione
Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano
228
229
231
Allegati
Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano
PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI EFFETTUATE EX ART.10 LEGGE 72/1983
(in euro)
IMMOBILI DI PROPRIETÀ
Agrate Brianza - Via Foscolo 50
Arcore - Via Umberto I 26
Besana Brianza - Via Dante, 4
Biassono - Piazza Italia 16
Birone di Giussano - Via Catalani 11
Bollate - Via Caduti Bollatesi 22
Bresso - Via Mattei 8
Bresso - Via V. Veneto 23/35
Cinisello Balsamo - Via Cadore, 9
Cologno Monzese - Piazza XI Febbraio 16
Cologno Monzese - Viale Europa 29/31
Lissone - Via Martiri della Libertà 263
Meda - Corso Matteotti 63
Milano - P.zza Marengo 6
Milano - P.zza S.Fedele 4 / Via Agnello 20
Milano - Via Arese 7
Milano - Viale Brenta 3
Milano - Via Cenisio 23
Milano - Via Cenisio 30
Milano - Via Feltre 75
Milano - Via Ornato 10
Milano - Via Plinio, 48
Milano - Viale Umbria 52
Monza - Via Cavallotti 100
Monza - Via Ramazzotti 24
Monza - Via Zucchi 16
Rho - Via Mascagni 1
Rho Lucernate - Via Magenta 13
Roma – Ag. 1 – Ostia – Piazza Sagona, 6/10 Roma - Via Conciliazione 19
Roma - Via L. da Vinci 185 Segrate - Centro Commerciale
Segrate - Via Ottava Strada
Varese - Via Magenta 5/7
Vignate - Via Roma 2
Vimodrone - Strada Padana 97
Monza - Via Zucchi 16 abitaz
Cologno Monz. - P.za XI Febbraio 16 abitaz
Vignate - Via Roma 2 abitaz
TOTALI
Rivalutazione
Legge 2/12/75
n.576
- - - 20.754
- - - - - 23.617
- - - - 498.213
- 18.361
- - - - - - 12.607
- 54.127
- - - - - - - - 10.967
20.676
- - - Rivalutazione
Legge 19/3/83
n.72
25.823
- - 51.646
- - - 180.760
- 67.139
- - - - 3.893.569
- 77.469
29.930
- 3.517.071
- - - 30.987
- 309.874
- - - 258.228
- 361.520
- 206.583
36.152
77.469
- - - Rivalutazione
Legge 30/12/91
n.413
211.560
- - 145.596
362.922
- - 300.335
- 161.867
422.814
- - 816.770
6.324.038
- 133.515
44.128
124.827
5.846.835
- - - 79.196
- 494.979
- - - 980.544
- 427.647
6.136
1.375.715
62.115
133.617
- - 24.636
659.320
9.124.219
18.479.793
232
Il valore complessivo degli immobili di cui alla presente tabella, corrisponde alla sommatoria delle categorie “terreni” e “fabbricati”.
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
Rivalutazione
Valore di bilancio
Legge23/12/05
al lordo dei Fondi
n266
981.859
1.130.374
- 744.881
- 633.265
196.007
1.118.710
555.888
900.076
- 938.370
8.949
11.057
284.511
1.062.962
- 1.469.835
391.668
990.105
856.894
1.164.987
229.501
448.758
- 854.648
7.601.812
11.449.627
12.860.334
23.049.454
123.672
1.225.092
336.063
1.420.291
223.729
267.824
577.314
1.408.305
11.687.422
16.257.841
87.071
952.044
104.655
937.893
- 1.571.976
488.906
1.289.312
- 918.721
4.913.771
7.010.727
647.147
2.319.623
108.750
390.508
- 1.029.531
3.642.583
4.834.443
374.036
1.093.283
56.555
1.160.329
36.560
38.930
2.845.172
3.807.922
301.165
351.038
763.002
870.747
124.447
231.587
- 240.506
133.619
160.838
51.543.059
95.756.422
Allegati
ELENCO POSSESSI AZIONARI RILEVANTI EX ART.125/126 REGOLAMENTO
CONSOB 11971/1999
PARTECIPANTE
TITOLO
POSSESSO
233
RAPP.TO DI
CONTROLLO
(*)
DATI SULLA PARTECIPATA
DATI SULLA PARTECIPAZIONE
Partecipata
Sede Sociale
numero tot.
azioni/quote
valore unit.
azioni/quote
Numero az. poss.
%
% totale con
diritto di voto
Credito Artigiano S.p.A.
partecipaz.
E
Credito
Siciliano S.p.A.
Palermo
9.582.557
10,00
3.429.820
35,79%
35,79%
Credito Artigiano S.p.A.
partecipaz.
E
Mediocreval
S.p.A.
Sondrio
18.360.000
3,00
5.744.362
31,29%
31,29%
Credito Artigiano S.p.A.
partecipaz.
E
Bancaperta
S.p.A.
Sondrio
4.212.000
20,00
1.029.600
24,44%
24,44%
Brescia
13.477.184
5,16
2.804.940
20,81%
20,81%
Credito Artigiano S.p.A.
partecipaz.
E
Banca
dell'Artigianato
e dell'Industria
S.p.A.
Credito Artigiano S.p.A.
partecipaz.
E
Deltas S.p.A.
Sondrio
24.000
5,00
12.000
50,00%
50,00%
Credito Artigiano S.p.A.
partecipaz.
E
Bankadati Servizi
Informatici S.p.A.
Sondrio
500.000
5,00
100.000
20,00%
20,00%
Credito Artigiano S.p.A.
partecipaz.
E
Stelline Servizi
Immobiliari S.p.A.
Sondrio
2.500.000
5,00
500.000
20,00%
20,00%
* A = Controllo di diritto
E = non controllo
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
Prospetti dei corrispettivi per i servizi resi dalla società
di revisione ex art. 149-duodecies del Regolamento Consob
n.11971/1999
Compensi corrisposti nel 2008 (*)
Società di revisione: KPMG S.p.A.
Servizi di revisione contabile:
- Bilancio d’esercizio e verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili
93.600
- Revisione contabile del bilancio semestrale abbreviato
Servizi di attestazione (attività richieste per la sottoscrizione dei Modelli Fiscali)
Altri servizi
20.350
5.000
-
Totale
(*) A tali importi, espressi in euro, vanno aggiunte le spese sostenute per lo svolgimento del lavoro e l’IVA.
234
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
118.950
Allegati
Stato Patrimoniale e Conto Economico al 31.12.2007 del Credito
Valtellinese S.C. ex art. 2497, quarto comma, Codice Civile
STATO PATRIMONIALE
235
VOCI DELL’ATTIVO
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Partecipazioni
Attività materiali
Attività immateriali
di cui:
- avviamento
130. Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
150. Altre attività
31/12/2007
10.
20.
40.
60.
70.
100.
110.
120.
Totale dell’attivo
VOCI DEL PASSIVO
10.
20.
30.
40.
80.
100.
110.
120.
130.
150.
160.
170.
180.
190.
200.
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Passività fiscali:
a) correnti
b) differite
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri:
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
Capitale
Azioni proprie (-)
Utile d’esercizio (+/-)
Totale del passivo e del patrimonio netto
31/12/2006
60.025.279
14.685.585
60.235.755
1.233.619.855
5.459.677.483
732.145.585
180.496.247
3.944.671
140.496.104
3.944.671
20.115.883
17.889.921
51.029.781
88.464.708
40.080.320
1.142.280.070
4.631.040.757
696.860.046
231.454.123
3.944.671
38.005.804
76.191.845
7.924.316.947
6.999.352.125
3.944.671
38.990.383
20.401.924
18.588.459
31/12/2007
31/12/2006
536.429.934
2.923.181.867
2.547.466.387
2.785.430
44.368.252
48.509.259
0
138.101.958
738.303.466
562.060.674
-1.338.034
63.603.081
30.496.555
5.581.111
31.512.469
6.639.480
1.036.032.767
2.790.913.108
2.007.744.094
5.013.907
36.077.666
198.639.364
16.319.837
38.151.949
98.993.907
707.643
127.461.341
323.022.836
272.913.873
-761.050
48.120.883
7.924.316.947
6.999.352.125
41.817.656
2.550.596
263.939.654
16.584.659
40.320.360
30.703.286
9.617.074
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
CONTO ECONOMICO VOCI
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
90.
100.
120.
130.
140.
150.
160.
170.
190.
200.
210.
240.
250.
260.
270.
280.
2007
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell’attività di negoziazione
Risultato netto dell’attività di copertura
Utile (perdita) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
Margine di intermediazione
Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di :
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (perdite) delle partecipazioni
Utili da cessione di investimenti
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
Utile della operatività corrente al netto delle imposte
Utile delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte
290. Utile d’esercizio
236
2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio
2006
348.675.644
-190.846.731
157.828.913
67.286.303
-13.883.384
53.402.919
29.499.343
2.207.595
0
95.777
-3.094.565
-6.747.637
15.407.224
-120.286.475
-1.471.922
12.753
95.889.724
-32.286.645
63.603.081
0
(93.108)
2.176.078
(150.290)
(20.921.503)
(425)
(140.789)
(58.577.225)
(62.272.156)
254.394.664
(133.793.196)
120.601.468
65.821.270
(12.877.063)
52.944.207
24.611.303
4.312.842
11.506
1.932.680
204.414.006
(21.062.717)
183.351.289
(120.849.381)
(1.600.424)
(6.944.934)
14.223.404
(115.171.335)
16.841
21.244
68.218.039
(22.517.976)
45.700.063
2.420.820
63.603.081
36.326.159
-292
10.375
85.694
243.034.547
-25.399.179
-25.417.090
0
17.911
217.635.368
-125.851.497
-59.505.832
-66.345.665
Allegati
237
Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano
Codice 95316/CA
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