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IL PRESENTE DOCUMENTO ANNULLA E SOSTITUISCE IL PRECEDENTE INVIATO IN DATA 31/03/2009 (sostituzione dell’Attestazione degli organi amministrativi e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari) 2008 RELAZIONI E BILANCIO CREDITO ARTIGIANO Società per Azioni con sede in Milano, piazza San Fedele n. 4 capitale sociale € 284.791.360 interamente versato Codice Fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n. 00774500151 iscritta all’Albo delle Banche al n. 4440 società del Gruppo Bancario Credito Valtellinese (Albo dei gruppi bancari cod. n. 5216.7) soggetta all'attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese s. c. Indice Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance 6 Organi sociali 8 Convocazione dell'assemblea 9 Lettera del Presidente 10 Relazione del Consiglio di Amministrazione 13 Il Contesto Macroeconomico di riferimento 14 Il Credito Artigiano nel modello organizzativo del Gruppo Credito Valtellinese 22 L'andamento gestionale dell'esercizio 25 Il piano strategico 2007 - 2010 25 L'operazione di rafforzamento patrimoniale 25 Le politiche di crescita 26 Analisi dei principali aggregati patrimoniali e dei risultati economici 27 L'andamento del titolo Credito Artigiano 44 Il presidio dei rischi e il sistema dei controlli interni 47 I rapporti con le società del gruppo e le altre parti correlate 49 Principali aspetti dell'attività commerciale 51 Qualità e responsabilità sociale 56 Le risorse umane 57 Altre informazioni 60 I fatti di rilievo dopo la chiusura dell'esercizio 61 La prevedibile evoluzione della gestione 61 La proposta di destinazione dell'utile 62 Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 63 Relazione del Collegio Sindacale 91 Schemi di bilancio 97 Nota integrativa PARTE A Politiche contabili PARTE B Informazioni sullo Stato Patrimoniale PARTE C Informazioni sul Conto Economico PARTE D Informativa di settore 105 106 122 147 158 PARTE E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura PARTE F Informazioni sul Patrimonio 163 209 PARTE G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda PARTE H Operazioni con parti correlate 215 219 Attestazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari relativa al bilancio di esercizio 226 Relazione della Società di Revisione 227 Allegati 231 Prospetto delle rivalutazioni effettuate ex art. 10 legge 72/83 232 Elenco dei possessi azionari rilevanti ex art. 125/126 Regolamento Consob 11971/1999 233 Prospetto dei corrispettivi per i servizi resi dalla Società di Revisione ex art. 149 duodecies 234 Stato patrimoniale e Conto economico al 31.12.2007 del Credito Valtellinese S.c. ex art. 2497, quarto comma, Codice Civile 235 Relazioni e bilancio Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance DATI PATRIMONIALI (migliaia di euro) Crediti verso Clientela Altre attività e passività finanziarie Partecipazioni Totale dell’attivo Raccolta diretta da Clientela Raccolta indiretta da Clientela di cui: - Risparmio gestito Raccolta globale Patrimonio netto 31/12/2008 31/12/2007 Var. % 6.110.862 22.355 250.455 8.548.529 7.163.826 4.651.305 5.010.723 25.064 247.485 7.152.700 5.565.594 4.654.533 2.150.996 10.220.127 463.811 21,96% -10,81% 1,20% 19,51% 28,72% -0,07% -12,13% 15,61% 68,15% 31.12.2008 31.12.2007 10,69% 14,19% 5,86% 9,40% 31/12/2008 31/12/2007 39,3% 40,4% 84,0% 85,3% 71,7% 45,5% 46,2% 77,8% 90,0% 70,1% 31/12/2008 31/12/2007 Var. % 51.759 93.378 0,85% 1,53% 59,45% 3,59% 28.341 53.625 0,57% 1,07% 61,86% 8,10% 82,63% 74,13% 31.12.2008 31.12.2007 Variazione % 1.117 138 965 117 15,75% 17,95% 1.890.026 11.815.131 779.905 COEFFICIENTI DI SOLVIBILITà Patrimonio di Vigilanza di Base/Attività di Rischio Ponderate Patrimonio di Vigilanza/Attività di Rischio Ponderate INDICI DI BILANCIO Raccolta indiretta da Clientela / Raccolta Globale Risparmio gestito / Raccolta indiretta da Clientela Raccolta diretta da Clientela / Totale passivo Impieghi clienti / Raccolta diretta da Clientela Impieghi clienti / Totale attivo RISCHIOSITÀ DEL CREDITO Crediti in sofferenza netti (euro/1000) Altri crediti dubbi netti (euro/1000) Crediti in sofferenza netti / Crediti verso Clienti Altri crediti dubbi netti / Crediti verso Clienti Copertura dei crediti in sofferenza Copertura degli altri crediti dubbi DATI DI STRUTTURA Numero dipendenti operativi Numero filiali DATI ECONOMICI (migliaia di euro) 6 Margine di interesse Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dell'esercizio ALTRE INFORMAZIONI ECONOMICHE Oneri operativi/Proventi operativi (cost income ratio) Utile base per azione (basic EPS) 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 2008 2007 Var. % 184.624 260.633 -149.966 110.667 74.869 48.536 48.536 153.806 227.170 -120.404 106.765 74.687 41.915 41.915 20,04% 14,73% 24,55% 3,65% 0,24% 15,80% 15,80% 31/12/2008 31/12/2007 57,54% 0,18 53,00% 0,29 Informazioni sul titolo azionario Numero azioni ordinarie Quotazione alla fine del periodo Quotazione media del periodo Capitalizzazione media di borsa (milioni di euro) Patrimonio netto per azione 31/12/2008 31/12/2007 284.791.360 1,983 2,511 674 2,74 142.395.680 2,924 3,934 560 3,26 7 Rating Issuer Default (long term): Short term: Individual: Support: Fitch Ratings A- (A minus), con outlook stabile F2 C 1 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano Organi sociali CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Vice Presidente Consiglieri *Angelo Palma *Giovanni De Censi Mario Anolli Vito Branca Luciano Camagni Carlo Feltrinelli Alberto Giussani *Paolo Francesco Lazzati *Antonio Magnocavallo Michele Ratti Alberto Sciumè * Membri del Comitato Esecutivo COLLEGIO SINDACALE Presidente Sindaci effettivi Sindaci supplenti Gabriele Villa Giuseppe Degrassi Stefano Simontacchi Roberto Campidori Francesco Puccio DIREZIONE GENERALE Direttore Generale Condirettore Generale Vice Direttore Generale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Luciano Camagni Lorenzo Tagni Vittorio Pellegatta Vittorio Pellegatta 8 SOCIETà DI REVISIONE KPMG S.p.A. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Convocazione dell’Assemblea I signori Azionisti sono convocati in Assemblea straordinaria e ordinaria per il giorno 15 aprile 2009, alle ore 10.00, presso il Centro Direzionale in Milano, via Feltre 75, in prima convocazione, e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 16 aprile 2009, stesse ora e sede, per deliberare sul seguente ordine del giorno Parte Straordinaria --Statuto Sociale: proposta di modifica degli articoli 5, 13, 15, 16, 21, 22, 23, 26, 27, 28, 29, 30 e 33. Delibere inerenti e conseguenti. Parte Ordinaria --Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008. Relazioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale; proposta di riparto dell'utile. Delibere inerenti e conseguenti. Potranno intervenire all’Assemblea gli Azionisti che almeno due giorni non festivi prima della data fissata per la prima convocazione faranno pervenire la comunicazione che l’intermediario autorizzato è tenuto ad effettuare all’emittente. Le relazioni illustrative sugli argomenti posti all’ordine del giorno saranno depositate presso la Sede sociale e la Borsa Italiana S.p.A., nei termini previsti dalla normativa vigente; i Soci potranno richiederne copia. Milano, 24 febbraio 2009 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Prof. Angelo Palma L’avviso di convocazione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Parte II n. 30 del 14 marzo 2009 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 9 LETTERA DEL PRESIDENTE Signori Azionisti, sono noti i principali rischi e le incertezze a cui il sistema economico e le imprese sono esposte e per meglio comprendere la situazione della Vostra Banca e, ancor più, valorizzare la qualità dei risultati ottenuti dall’insieme delle attività specifiche, devo richiamare – seppure molto sinteticamente – i profondi rivolgimenti, i preoccupanti ed inaspettati eventi che hanno negativamente e definitivamente modificato il mondo finanziario internazionale e l’economia globale. Termini quali “mutui subprime”, “titoli tossici” e “prodotti derivati”, rappresentazioni di una “crisi finanziaria di portata epocale”, annunci di “miliardi di capitalizzazione bruciati” hanno contribuito a generare nel contesto sociale un diffuso e crescente clima di aperta sfiducia, di mancanza di stima e di pessimismo verso il mondo della finanza. Gli Stati Uniti d’America, l’Europa, ma anche i nuovi emergenti mercati dell’Estremo Oriente indicano forti segnali di recessione economica, sostenuti con difficoltà talora da consistenti interventi statali, talora da massicci provvedimenti delle Banche Centrali. L’allarme che si raccoglie dalla lettura dei dati sull’economia reale, che ben rappresenta e rispecchia le ripercussioni che la comunità sociale è chiamata a sopportare, oggi più che mai richiede al mondo economico e alle banche senso di responsabilità, capacità decisionale, spirito di servizio. La Vostra Banca nel corso del 2008 ha affrontato questo contesto con la tradizionale determinazione e con costante prudenza, operando come banca tradizionale, privilegiando le aree territoriali di riferimento, contribuendo al loro sviluppo economico e facendo affidamento sulla capacità degli imprenditori di realizzare i loro programmi, ottenendo quale risultato di rassegnare un bilancio di esercizio con un utile netto in ulteriore aumento. Esso non è frutto di finanza innovativa, né tanto meno di finanza speculativa; la Vostra Banca ha operato finanza “generativa”, a sostegno delle imprese e vicina alle famiglie, basata sulla professionalità, sulla correttezza e sulla trasparenza, mantenendo un patto stabile tra gli interlocutori, orientato a resistere nel tempo e alle incertezze. Questa è la finanza che non genera profitti eccezionali, ma permette lo sviluppo nel tempo della banca con soddisfazione per tutti i suoi interlocutori, ivi comprese le attese di remunerazione degli azionisti. 10 Proprio il senso di responsabilità, la consapevolezza profonda del ruolo sociale che la banca assume specie nei momenti di difficoltà, la forte considerazione per il complesso di risorse umane che opera al suo interno per il bene comune, hanno costantemente ispirato la gestione aziendale a comportamenti e a scelte manageriali in grado di proteggere la Vostra società dall’esposizione a rischi di credito, a rischi di liquidità, a variazioni negative dei flussi finanziari. La Vostra Banca nei risultati riferiti all’esercizio appena trascorso si presenta alla Vostra approvazione indenne nei comportamenti e profittevole come si chiede ad un’impresa nella quale si è investito. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Ed è proprio agli azionisti che va il mio personale ringraziamento e quello dell’Alta Direzione per il sostegno assicurato nell’operazione di aumento di capitale chiusa con successo nel primo trimestre 2008, per il tributo di fiducia alla Banca, ai suoi Amministratori, ai suoi Manager. Il consenso degli azionisti ha permesso al Credito Artigiano di rafforzare e consolidare la propria struttura, sempre perseguendo l’obiettivo durevole di essere una banca solida, vicina, aperta. Questo modo di “fare banca”, oggi rivalutato come modello erroneamente considerato obsoleto, ha permesso di attestare ufficialmente alla Vigilanza l’inesistenza in portafoglio di titoli cosiddetti tossici o di derivati speculativi. La profonda crisi in cui versa questo capitalismo, fondato sul mercato e sui valori della libera concorrenza, pone il problema dell’etica individuale e collettiva, che è sovente sostituita dall’etica degli affari. Oggetto dell’economia è la formazione della ricchezza e il suo incremento progressivo, la sua finalità principale deve peraltro ricondurre allo sviluppo solidale dell’uomo e della società in cui vive, ovvero al perseguimento del bene comune. L’impresa è un’istituzione sociale e, come tale, è chiamata a rispondere alle aspettative della comunità a cui appartiene, al rispetto delle regole che stanno alla base del suo operare e all’attuazione di comportamenti solidali. La nostra Banca, pur perseguendo obiettivi di profitto, condizione e garanzia di continuità aziendale e di soddisfacimento delle attese dei diversi portatori di interessi economici, non dimentica di svolgere la delicata attività di gestore di denaro, assumendosi un’importante responsabilità sociale nei confronti soprattutto dei risparmiatori, come della società in generale. Non dimentica di essere una comunità di uomini che lavorano per gli uomini, al servizio dell’intera società, con comportamenti etici improntati alla chiarezza ed alla trasparenza, consapevole che da qualsiasi comportamento difforme deriva un danno non a un solo soggetto, ma alla collettività. Un perfetto sistema di regole non può garantire il corretto funzionamento dell’economia se non è accompagnato dall’eticità degli attori. E l’etica nell’operare economico, come nel consorzio umano, deve riguardare tutti. E noi, consci delle difficoltà del momento che stiamo attraversando, rimarremo saldi nel nostro operare considerando sempre prioritari questi principi. Angelo Palma Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 11 13 Relazione del Consiglio di Amministrazione Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano IL CONTESTO MACROECONOMICO DI RIFERIMENTO (1) Lo scenario internazionale ed europeo (2) Nel corso del 2008 la crescita del PIL mondiale ha decelerato in misura consistente, chiudendo l’anno con un 3,9% ben al di sotto del dato degli ultimi anni, che si era attestato attorno al 5% (3). Questo si deve all’avvio di una fase recessiva, che nella maggior parte dei paesi OCSE sembra avere dimensioni sconosciute almeno dagli anni ’80 dello scorso secolo. Il dato è solo in misura molto parziale compensato dal permanere nell’anno di tassi di crescita consistenti nei Paesi emergenti, che hanno comunque rallentato e non sembrano in grado di sostituire con una spinta propulsiva autonoma il venir meno del traino delle economie più sviluppate. Il tratto caratterizzante lo scenario internazionale per il 2008 è proprio il concretizzarsi dei rischi recessivi che già si erano paventati con la prima fase acuta della crisi finanziaria nella tarda estate del 2007 e hanno trovato riscontro nelle rilevazioni degli indici di attività economica a partire da quelli relativi al secondo trimestre dell’anno. La contrazione del PIL delle maggiori economie aveva dunque già trovato innesco prima dell’esacerbarsi della crisi nel settembre 2008 con il fallimento di Lehman Brothers, il quasi collasso del sistema finanziario internazionale e il diffondersi di una generalizzata sfiducia e di comportamenti che hanno talvolta superato la soglia del panico. Gli elementi determinanti la fase recessiva già avviata a metà 2008 sono direttamente connessi all’epicentro della crisi e cioè il settore del credito immobiliare statunitense. In primo luogo, la correzione verso il basso dei prezzi degli immobili negli Stati Uniti e in altri Paesi caratterizzati negli ultimi anni da eccessi al rialzo (come ad esempio il Regno Unito e la Spagna) ha avuto effetti negativi sul settore delle costruzioni e sul reddito disponibile, in particolare laddove erano comuni le operazioni di rifinanziamento sui mutui. Inoltre, a seguito delle forti turbolenze sui mercati creditizi e finanziari derivanti fin dal 2007 dal crescere delle sofferenze sui mutui, ma spiegabili in larga misura anche con la presenza di comportamenti e modalità operative non consone, in particolare nei comparti statunitensi dei sub-prime, dei prodotti strutturati e derivati, ha preso corpo una generale tendenza all’inasprimento nelle condizioni del credito alle imprese e alle famiglie, registrabile secondo l’OCSE sia negli Stati Uniti, sia nell’Area Euro almeno dall’inizio del 2008 (4). Tali inasprimenti hanno avuto effetti di contrazione della attività economica, che, anche a causa del ruolo di importatore netto svolto dagli Stati Uniti negli ultimi anni, si è diffusa ad altre importanti aree dell’economia mondiale. A questi elementi, come conseguenza della fase acutissima della crisi dello scorso autunno, si sono aggiunti almeno altri due fattori, che rendono il quadro ancora più grave. Da un lato, il diffondersi di un forte senso di incertezza tra gli operatori economici professionali, i decisori pubblici e i consumatori ha spinto tutti a ridurre la leva finanziaria e ha causato una posposizione delle scelte di consumo e investimento privati, con indubitabili effetti depressivi sulla domanda e quindi sulla dinamica economica aggregata. Dall’altro, la drastica caduta dei corsi azionari che ha colpito la totalità delle borse mondiali con perdite negli indici dell’ordine del 40% in pochissimi mesi, ha innescato un effetto ricchezza negativo sui consumi, il cui ammontare varia a seconda dei Paesi, ma impatta anche su quelli con famiglie con minori quote di risparmio investite in borsa attraverso gli effetti sui flussi di commercio internazionale. 14 (1) A cura del Cranec - CENTRO DI RICERCHE IN ANALISI ECONOMICA E SVILUPPO ECONOMICO INTERNAZIONALE dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Fino al paragrafo relativo alle economie locali nelle aree di insediamento della banca incluso) (2) Questo paragrafo utilizza soprattutto, ma non esclusivamente, OCSE, Economic Outlook, n. 84, dicembre 2008 e Prometeia, Rapporto di previsione, gennaio 2009 (3) Prometeia, Rapporto di previsione, gennaio 2009, Tabella 1.2. (4) OCSE, Economic Outlook, dicembre 2008 Fig. 1.5. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione La reazione immediata delle autorità finanziarie nella fase acuta della crisi è stata massiccia e tempestiva con azioni concertate tra Nord-America ed Europa, che hanno fatto da battistrada a interventi simili nelle maggior parte delle economie mondiali. Le misure prese sono state finalizzate a garantire la liquidità nei mercati monetari e creditizi, limitare le vendite allo scoperto, ricapitalizzare il sistema bancario attraverso fondi pubblici, garantire i depositi, organizzare salvataggi per prevenire i fallimenti di istituzioni in crisi. In particolare l’espansione monetaria è stata realizzata attraverso il tradizionale strumento della riduzione del tasso di riferimento, giunto di recente fino all’annullamento da parte della FED e all’1,50 % per quanto riguarda la BCE, ma anche attraverso strumenti non convenzionali quali il cosiddetto “quantitative easing”, cioè l’espansione dei bilanci delle banche centrali con connesso ampliamento diretto della base monetaria. Dopo la prima fase, nonostante gli sforzi posti in essere nei diversi consessi internazionali ai quali partecipano i maggiori Paesi, le autorità finanziarie hanno dato sempre più l’impressione di agire in maniera non coordinata, seguendo strategie e perseguendo obiettivi non concertati. L’acutizzarsi dei segnali recessivi a livello internazionale, anche a fronte del progressivo esaurirsi dei margini di intervento sul fronte della politica monetaria, rendono sempre più evidente la necessità di interventi di politica fiscale espansiva. Anche su questo versante, forse ancor più che su quello monetario-finanziario, il coordinamento è molto auspicabile, non solo per garantire sincronia, tempismo ed efficacia, ma anche per poter più efficacemente tener conto dei possibili effetti esterni dei singoli interventi, in particolare all’interno delle macro-aree geo-economiche omogenee. A questo proposito sembra di particolare interesse la proposta dell’emissione di debito pubblico europeo finalizzato a finanziare investimenti per lo sviluppo e a sostenere i settori in crisi. Gli interventi di espansione fiscale finora approvati o in corso di approvazione da parte dei vari Paesi potrebbero essere maggiormente coordinati, ma hanno come punto debole soprattutto il ritardo con il quale sembra che potranno avere i loro effetti, sia perché gli iter di approvazione hanno tempi tecnici ben maggiori di quelli delle autorità finanziarie, sia perché almeno parte di essi si traducono in investimenti pubblici il cui impatto sulla domanda aggregata non è immediato. Prodotto Interno Lordo Tasso di disoccupazione Inflazione (Variazione percentuale) (Percentuale sulla forza lavoro) (Variazione percentuale dei prezzi al consumo) 2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009 Stati Uniti Giappone Area Euro 2,0 2,1 2,6 1,4 0,5 1,0 -0,9 -0,1 -0,6 4,6 3,9 7,4 5,7 4,1 7,4 7,3 4,4 8,6 2,9 0,1 2,1 4,3 1,4 3,4 1,6 0,3 1,4 Totale OCSE 2,6 1,4 -0,4 5,6 5,9 6,9 2,4 a 2,6 a 2,1 a Deflattore del PIL Fonte: OCSE, Economic Outlook n.84, Statistical Annex Tab.1, 13, 16, 18; dicembre 2008. a La scomposizione tra i principali blocchi economici dei contributi alla crescita mondiale evidenzia come la tendenza recessiva sia stata nel 2008 generalizzata e, secondo le previsioni, si protrarrà tale per gran parte del 2009. Ad essa corrisponde un progressivo accumularsi di ripercussioni negative sul mercato del lavoro, con un aumento della disoccupazione particolarmente accentuato negli Stati Uniti, dove minori sono le tutele dei lavoratori, che non tarderà però a farsi sentire anche nell’Area Euro nel 2009. Per converso nella seconda parte dell’anno si sono dissolte le spinte inflattive che trovavano origine in tensioni, in parte di domanda e in parte speculative, sui mercati delle materie prime e in particolare del petrolio; quest’ultimo, dopo aver raggiunto un massimo di oltre 144 dollari al barile all’inizio di luglio, è tornato al di sotto dei 50 dollari prima della fine dell’anno. In questo quadro, secondo i principali commentatori, il rischio di cadere in deflazione sembra concreto solo per il Giappone, mentre per gli altri principali blocchi economici è stimato molto basso. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 15 Gli Stati Uniti sono stati, come ricordato sopra, l’epicentro della crisi sia nella sua fase di avvio, sia in quella più acuta dello scorso settembre. La forte contrazione dell’occupazione, il persistere della forte correzione al ribasso del mercato degli immobili residenziali, gli effetti della caduta degli indici di borsa sulla ricchezza delle famiglie convergono nel configurare un quadro di debolezza dell’economia statunitense, in particolare per quanto riguarda la domanda interna, il cui contributo alla crescita si è azzerato nel 2008 e sarà fortemente negativo (-2,8%) nel 2009. Gli Stati Uniti sono tuttavia il Paese nel quale gli interventi espansivi programmati per il biennio 2009-2010 sono più consistenti e includono circa 200 miliardi alle famiglie e 500 miliardi di investimenti pubblici. Questi, sommati agli interventi diretti ai mercati finanziari e creditizi, non mancheranno di mettere in sofferenza il bilancio del settore pubblico, che ha un deficit tendenziale che supera il 7% nel 2009 ed è previsto attestarsi oltre il 10% nel 2011. Secondo le previsioni tutti questi sforzi dovrebbero però incominciare a far vedere i loro effetti a partire dalla seconda metà del 2009 e riportare in positivo il saggio di crescita annuale del PIL nel 2010. Il Giappone è stato penalizzato nel 2008 dall’apprezzamento dello Yen, causato dal rientro delle posizioni degli investitori che in questi anni hanno beneficiato degli spread tra i tassi giapponesi e quelli delle altre principali economie (il cosiddetto “carry trade”), e dalla caduta della domanda estera anche asiatica. Nel 2009 il contributo alla crescita delle esportazioni sarà negativo, ma anche la domanda interna rimarrà debole nonostante gli annunci del governo di politiche espansive. Nell’Area Euro il rallentamento dell’attività economica è stato più forte nell’ultimo trimestre che in quelli precedenti, coinvolgendo per ragioni diverse sia le economie maggiori, come quelle della Germania, dell’Italia, della Spagna e in misura più contenuta della Francia, sia quelle di paesi piccoli e di recente molto dinamici come l’Irlanda. L’economia tedesca soffre per una forte esposizione al ciclo economico internazionale determinata dalla sua accentuata propensione all’esportazione (il cui totale ammonta a più del 50% del PIL), concentrata in particolare nel settore manifatturierio. Tale sofferenza si è già manifestata nel corso dell’anno in una riduzione degli indici della produzione industriale, ma non ha ancora avuto ripercussioni sull’occupazione, che invece si prevede ci saranno nel 2009. Dato il ruolo centrale dell’economia tedesca nell’Unione Monetaria, quale mercato di sbocco di circa il 50% delle esportazioni dei paesi membri, la fase recessiva della Germania non potrà che avere, come già ha avuto, effetti negativi sull’intera economia continentale. Tra le altre grandi economie dell’Area Euro, quella che risulta in maggiore difficoltà è senza dubbio la Spagna, caratterizzata dallo scoppio della bolla immobiliare, dalla conseguente drastica contrazione dell’attività nel settore delle costruzioni, ma anche dal rapido peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro, con un incremento di quasi 3 punti percentuali della disoccupazione nel 2008, al quale si prevede si aggiungerà un altro di pari entità per il 2009. Infine, rinviando al seguito per l’Italia, tra i grandi paesi dell’Area Euro, dai dati tendenziali degli ultimi trimestri e secondo le previsioni di consenso per il prossimo anno, migliore sembra la posizione della Francia, dove la tradizionale maggiore presenza della mano e della spesa pubbliche nell’economia sembrano garantire una più ridotta dipendenza dal ciclo. 16 Tra i Paesi europei non Euro, spiccano per la particolare gravità della crisi il Regno Unito, a causa della centralità e dell’ampiezza del settore finanziario e per i forti squilibri sui mercati immobiliari, e alcuni paesi dell’Europa Centrale, come in particolare Ungheria e Polonia, soprattutto a causa dell’ampiezza dell’indebitamento privato in valuta estera a fronte di una consistente svalutazione della valuta locale. Tra le economie emergenti, è la Russia a registrare le difficoltà maggiori, a seguito di una fuga di capitali verso l’estero, del crollo dei prezzi dei prodotti petroliferi e di forti tensioni sui mercati finanziari e creditizi; questo ha già comportato una correzione al ribasso della dinamica del PIL, che si prevede crescerà solo attorno all’1% nel 2009. Infine, Cina e India nel 2008 sono cresciute meno che negli ultimi anni, rispettivamente del 9,7% e del 6,8%, e hanno avviato risposte di politica economica espansiva, che sembrano dare maggiori risultati per la prima delle due, ma che quasi certamente non consentiranno loro di andare in controtendenza rispetto all’andamento dell’economia globale. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione In questo quadro così grigio le previsioni per l’economia mondiale nei prossimi anni non possono che essere caratterizzate da un’estrema prudenza. La visione di consenso è che i primi segni di ripresa potrebbero manifestarsi nella seconda metà del 2009, se non altro per gli effetti delle misure di politica fiscale che dovrebbero essere in atto in tale periodo. Tuttavia, in genere ci si attende una ripresa lenta, senza margini per forti accelerazioni anche per il 2010 e con non trascurabili rischi di peggioramento verso scenari che potrebbero manifestarsi laddove le politiche fiscali espansive non riuscissero a spezzare la spirale negativa che si è avviata tra il peggioramento delle condizioni dell’economia reale e l’instabilità dei mercati finanziari. Prodotto Interno Lordo Tasso di disoccupazione (Variazione percentuale) Germania Francia Italia Spagna UEM (12 paesi) Regno Unito UE (25 paesi) Inflazione (Percentuale sulla forza lavoro) (Variazione percentuale dei prezzi al consumo) 2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009 2,6 2,1 1,4 3,8 2,6 3,0 2,9 1,0 0,9 -0,6 1,1 0,8 1,1 1,0 -2,3 -1,2 -2,3 -2,6 -1,9 -2,4 -1,9 8,4 8,3 6,2 8,3 7,4 5,4 n.d. 7,4 7,8 6,5 11,1 7,6 5,5 n,d 8,4 8,4 8,4 14,0 8,8 7,3 n,d 2,3 1,6 2,0 2,8 2,1 2,3 2,4 2,7 3,2 3,5 4,1 3,3 3,6 3,5 0,5 0,6 0,9 1,6 0,8 0,7 0,9 Fonte: Prometeia, Rapporto di Previsione, Gennaio 2009, tab. 2.4 p. 29, tab. 2.3.4 p. 39, tab. 2.4.1 p. 43, tab. 3.4.1 p. 69 Deficit (-) del settore pubblico % del PIL Germania Francia Italia Spagna Uem Regno Unito Debito del settore pubblico % del PIL 2007 2008 2009 2007 2008 2009 0,0 -2,7 -1,6 2,2 -0,6 -2,9 -0,1 -3,0 -2,6 -2,3 -2,2 -5,3 -3,7 -4,9 -4,5 -5,2 -4,8 -7,1 65,0 64,2 104,1 36,2 66,4 44,2* 64,2 65,3 105,4 38,1 73,0 56,0* 72,8 73,0 110,7 47,8 80,1 60,9* Fonte: Prometeia, Rapporto di previsione, Gennaio 2009 tab. 2.4 p. 29-30, tab. 2.3.2 p. 37; salvo *OCSE, Economic Outlook, n.84, dicembre 2008, Annex Tab. 62. La situazione italiana(5) La visione di sintesi sull’economia italiana nel 2008 si riferisce ai dati comparativi di Prometeia, con l’ausilio del Programma di stabilità dell’Italia presentato dal ministero dell’Economia e delle Finanza alla Commissione europea nel febbraio di quest’anno. Il documento assume particolare rilevanza collocandosi in due elaborati della Commissione Europea: lo European Economic Recovery Plan del novembre preparato per dare linee guida comuni ai Paesi membri circa l’adozione di misure anti-crisi; l’Interim Forecast del gennaio con le previsioni aggiornate. Per la crescita economica, il 2008 non è stato un anno positivo, con dati che via via hanno corretto al ribasso la dinamica del PIL che cifriamo allo 0,6% negativo e che stime successive hanno peggiorato. E’ rimasto notevole il nostro scarto al ribasso sulla UEM e sulla UE. Tale divario è dovuto a noti elementi strutturali che perdurano. Già dalla fine del 2007 si sono avuti segni di debolezza anche per fattori congiunturali, quali l’incremento del prezzo del petrolio e il forte apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Il peggioramento più marcato si è avuto con il III trimestre 2008 quando la crisi finanziaria s’è ribaltata sull’economia reale via (5) Questo paragrafo utilizza soprattutto, ma non esclusivamente, OCSE, Economic Outlook, n. 84, dicembre 2008 e Prometeia, Rapporto di previsione, gennaio 2009. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 17 domanda estera,calo delle esportazioni e degli investimenti. I consumi, pur in calo, hanno retto meglio. In calo anche le importazioni e le scorte. Per il 2009 si reputa che avrà corso un marcato calo del PIL tra il 2 e 2,3% allineato a quello della Germania, Paese con il quale abbiamo forti interdipendenze,e non troppo distante da quello della UEM e della UE. I consumi dovrebbero avere un calo contenuto, mentre più marcato sarà quello sia delle esportazioni che degli investimenti a causa della crisi internazionale. Per questa come per tutte le altre variabili riteniamo tuttavia che le previsioni per l’anno in corso siano assai più difficili del solito perché molto dipenderà da come e in quanto tempo si uscirà dalla crisi. La disoccupazione nel 2008 è aumentata al 6,5%, livello tuttavia più basso tra i grandi Paesi continentali della UE e minore di quello di Eurolandia. Per il 2009 si prevede un peggioramento della disoccupazione in linea con quella di Francia e Germania, ma meglio di quella della UEM. Il costo del lavoro subirebbe una decisa decelerazione per effetto della moderazione salariale. Per l’inflazione l’andamento è marginalmente peggiore di quello delle Uem con un drastico calo nel 2009 dovuto al crollo del prezzo del petrolio e alla recessione-deflazione. Per le finanze pubbliche il 2008 è stato un anno di peggioramento rispetto al 2007, ma in misura contenuta vista la crisi in atto. La procedura di deficit eccessivo avviata dalla Commissione Europea nel giugno 2005 è stata definitivamente revocata e nel complesso la UE ha dato un giudizio positivo sulla politica fiscale del Governo. Nel 2009 la situazione sia del deficit che del debito peggiorerà notevolmente con la crisi e le misure espansive adottate per contrastarla. Il Governo ha adottato misure anticrisi con il decreto del 29 novembre 2008, che attiva risorse dichiarate dal Governo intorno ai 40 miliardi di euro così ripartiti: 6 miliardi per il sostegno alle persone e alle imprese; 16 miliardi per il finanziamento delle infrastrutture anche via project financing, 8 miliardi per ammortizzatori sociali, 10 miliardi per il finanziamento alle imprese attraverso l’emissione dei cosiddetti “Tremonti bond” per la ripatrimonializzazione delle banche al fine di facilitare l’erogazione del credito. A questo è seguito un altro decreto il 10 febbraio 2009 per il sostegno dei settori industriali in crisi rivolto in particolare al sostegno della domanda di automobili e elettrodomestici. Le economie locali delle aree di insediamento della Banca 18 Questa sezione esamina sinteticamente l’andamento dell’economia a livello regionale, nei suoi aspetti reali e produttivi, nel corso dell’anno 2008, con particolare attenzione alle aree di insediamento della Banca. In particolare la natura congiunturale di questa analisi ha privilegiato come indicatore principale la dinamica demografica delle imprese, suddivisa per settori (Infocamere, 2009, database Movimprese), e l’interscambio commerciale con l’estero come segnali complementari degli andamenti dei sistemi economici locali (Istat, 2009, database Coeweb–Statistiche del commercio estero). Come nota generale va evidenziato come, per mantenere la comparabilità delle analisi con i dati degli anni precedenti, anche quest’anno la dinamica nati mortalità delle imprese è basata su dati relativi ai primi 3 trimestri del 2008 e questo, unito ad un naturale ritardo temporale nel trasferimento della crisi finanziaria ai settori reali può spiegare, almeno in parte perché i dati relativi alle variazione della base imprenditoriale manifestino comunque un segno (medio) positivo. Lombardia La regione pilota dell’economia nazionale mostra nel 2008 un segno di ripresa generalizzato. Si inverte infatti anche il trend di riduzione della base imprenditoriale nel manifatturiero che realizza una crescita consistente (+2,7%)che si accompagna ad una performance simile del terziario (+2,64%). Il risultato totale del sistema economico lombardo nei primi tre trimestri del 2008 è dunque nel segno di una decisa crescita (+2,61%) 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione Riprendono anche i settori tradizionali e a forte caratterizzazione distrettuale, come il tessile-abbigliamento (+4,0%), il cuoio (+5,4%) con l’eccezione del legno-mobilio (-1,7%) che comunque segnala una performance, sia pure negativa, ma migliore di quella registrata nell’anno precedente. Spostando l’attenzione verso i settori a più alta intensità di capitale e più elevato livello tecnologico – quale il chimico (+ 5,3%) e il meccanico (+2,7%) – si notano dinamiche di crescita in linea con il dato medio del manifatturiero. Anche l’alimentare cresce (+3,33%) registrando la performance migliore degli ultimi 3 anni (peraltro sempre in crescita). Settore rilevanti del terziario – come il commercio (+1,8%), i servizi turistici (+3,7%), l’intermediazione finanziaria (+2,3%) e l’attività immobiliare e i servizi informatici (+4,2%) determinano il segno positivo del terziario nel suo complesso. Unica eccezione è il settore dei trasporti che segnala una sostanziale stabilità (-0,3%). La dinamica in calo di importazioni e delle esportazioni determinano comunque una diminuzione del deficit della bilancia commerciale regionale. Lazio La regione ha sperimentato nel 2008 un fase positiva di creazione di imprese, con un incremento complessivo del 3,8% che costituisce un significativo miglioramento rispetto alla performance dei due anni precedenti. Le imprese manifatturiere sono cresciute in complesso del 2,4%, trainate dal notevole dinamismo degli ‘alimentari e tabacco’ (+5,3%) e della chimica e plastiche (+5,7%). L’unico settore manifatturiero con andamento negativo è stato quello del legno (-1,8%). Ancora più sostenuta la dinamica dei servizi, che in complesso hanno fatto registrare una crescita del 4,1%. Le imprese del settore ‘alberghi e ristoranti’ (+4,8%) e della ‘intermediazione monetarie e finanziaria’ (anch’esse +4,8%) e, soprattutto, quelle immobiliari (+11,3%) hanno trainato la dinamica positiva. Dal punto di vista del commercio estero, la regione conferma la sua caratteristica strutturale di importatore netto, con un saldo commerciale negativo di 12,7 miliardi di €, che risulta migliore di quello dell’anno precedente (-14 miliardi di €). Toscana Anche se non particolarmente forte, +1,8 in complesso, il processo di creazione di imprese in Toscana nel 2008 è stato molto più sostenuto che negli ultimi anni. Nel settore manifatturiero, le imprese in complesso sono aumentate del 2,2%. Da tale dato si sono scostati in positivo i settori del ‘cuoio’ (+3,7%) e della ‘chimica e plastiche’ (+4,5%), mentre il settore del legno ha fatto registrare una diminuzione di 1,8% nel confronto con il 2007. I servizi sono stati meno dinamici della manifattura, con un incremento del numero di imprese dell’1,9%. L’andamento medio dell’aggregato è la combinazione di dinamiche molto positive, come quelle degli ‘alberghi e ‘ristoranti’ (+4%) e delle ‘attività immobiliari’ (+3,9%), e di settori stagnanti, come il ‘commecrio’ (+0,8) e i ‘trasporti e comunicazioni’ (+0,3%). La bilancia commerciale delle Toscana è stata positiva per circa 5,4 miliardi di €, con un significativo peggioramento rispetto all’anno precedente (6,7 miliardi di €). Emilia Romagna La base imprenditoriale dell’Emilia Romagna resta sostanzialmente stabile nei primi tre trimestri del 2008. Cresce di poco sia il manifatturiero (+1,1%) che i servizi (+1,0%). All’interno della manifattura è da segnalare le performance significative di un settore tradizionale come quello del cuoio (+4,0%) e di un settore a maggiore intensità di capitale come il chimico (3,2%), mentre alimentari, tessile e macchinari si attestano intorno ad una crescita di un punto e mezzo. Unico settore che vede ridursi il numero di imprese è il legno (-2,1%). Per quanto riguarda il terziario a fronte di una significativa crescita delle attività immobiliari ed informatiche (+3,0%) che più che compensano (in termini percentuali) la caduta dei trasporti (-2,5%) va segnalata la crescita del settore turistico (+2%) mentre commercio ed intermediazione monetaria e finanziaria restano sostanzialmente stabili. Il saldo commerciale è significativamente in attivo con un valore che supera i 18 miliardi di euro. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 19 Il sistema bancario italiano(6) Le peculiarità del Sistema bancario italiano hanno garantito la sostanziale tenuta nel corso del 2008. La bassa leva finanziaria, il tradizionale modello di banca al dettaglio, il basso indebitamento dei consumatori, il mercato immobiliare sano e la buona qualità dell’attivo hanno limitato gli impatti negativi della crisi sul sistema bancario italiano. Nonostante gli aggregati patrimoniali continuino a crescere, si registra nel corso del 2008 un rallentamento, principalmente riconducibili all’incertezza economica e al crollo di fiducia nei confronti del sistema bancario. Dal lato degli impieghi si stima un incremento annuo pari al 3,7%, in decisa decelerazione rispetto a quello segnalato nel corso del 2007 (9,9%). Il progressivo delinearsi dello scenario recessivo ha certamente indotto un atteggiamento più prudente di famiglie e imprese circa la propensione all’indebitamento. La minor dinamica dell’aggregato creditizio è prevalentemente riconducibile alle piccole e medie imprese, che, secondo l’indagine periodica sul credito condotta dalla Banca d’Italia, incontrano un progressivo inasprimento delle condizioni di concessione dei prestiti. Al peggioramento del quadro macroeconomico si accompagna inoltre una maggiore incidenza delle sofferenze. Tabella 1 – Gli aggregati di Bilancio – le principali voci dell’Attivo di Stato Patrimoniale Tassi di crescita percentuali Riserve Impieghi totali Crediti in sofferenza Pronti contro termine attivi 2006 2007 2008E 2009E 2010E 24,0 10,9 3,9 24,3 6,6 9,9 0,5 5,2 9,5 3,7 3,0 24,1 5,9 4,1 6,0 13,7 4,5 5,2 6,2 9,9 Fonte: Prometeia – Rapporto di previsione sui bilanci bancari – ottobre 2008 Si prevede invece un aumento del tasso di crescita della raccolta complessiva da clientela, stimato in incremento dal 7,0% del 2008 al 9,4% del 2009. Tale incremento risulta principalmente derivante dalla diversa allocazione del risparmio dei residenti, conseguente alla crisi finanziaria. L’alta percezione del rischio da parte degli investitori ha infatti generato un passaggio di risorse dalla raccolta indiretta a forme più liquide e sicure di investimento, come i pronti contro termine e le obbligazioni bancarie. Tabella 2 – Gli aggregati di Bilancio – le principali voci del Passivo di Stato Patrimoniale Tassi di crescita percentuali 20 Raccolta complessiva da residenti Conti Correnti Obbligazioni Pronti contro termine passivi Patrimonio di vigilanza 2006 2007 2008E 2009E 2010E 9,2 6,5 11,4 21,5 8,9 7,0 3,3 12,1 11,7 12,3 9,4 3,3 15,5 18,6 10,7 6,4 3,0 9,7 10,5 6,5 5,6 2,8 9,1 5,7 5,6 Fonte: Prometeia – Rapporto di previsione sui bilanci bancari – ottobre 2008 (6) Questo paragrafo utilizza Prometeia, Rapporto di Previsione sui Bilanci bancari, ottobre 2008, ABI, European Banking Report, gennaio 2009, Monthly Outlook, gennaio 2009, Movimprese, Comunicato stampa, febbraio 2009, Bankitalia, Bollettino Economico, gennaio 2009. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione Se da una parte, nel corso del 2008, sale la consistenza del totale dei titoli a custodia delle banche italiane, dall’altra si registra un’ulteriore flessione delle gestioni patrimoniali, che a ottobre 2008 segnalavano una variazione tendenziale negativa pari a - 33,3%(7). In calo anche il patrimonio dei fondi comuni e Sicav aperti di diritto italiano ed estero, che a dicembre 2008 è pari a 409,2 miliardi di euro, in netta flessione rispetto ai quasi 570,2 miliardi di fine 2007. Per i prossimi anni si stima che il peggioramento delle condizioni di accesso al credito si tradurrà nella diminuzione delle riserve di liquidità di famiglie e imprese, comportando una minore crescita della raccolta delle Banche. Le mutate condizioni del contesto economico imporranno una ricomposizione delle voci di bilancio, già iniziata sul finire del 2008. L’orientamento a mantenere adeguati livelli di liquidità genererà un restringimento delle scadenze, con conseguenti impatti sulla ripartizione delle voci di attivo e passivo. Per quanto riguarda la componente economica, si prevede che il rallentamento previsto per raccolta e impieghi e la riduzione degli spread, influirà negativamente sulle componenti reddituali dei bilanci bancari. Di conseguenza si accentuerà l’attenzione al controllo dei costi e del rischio, necessari per garantire il sostegno all’utile. Relativamente all’andamento della raccolta diretta e dei crediti alla clientela nelle Regioni di operatività della banca, si osserva che il 2008, seppur caratterizzato da un rallentamento nella crescita delle masse intermediate, ha registrato incrementi in tutti i territori(8). Guardando al futuro le previsioni degli analisti stimano che, mentre per la raccolta si prevede fino al 2010 una sostanziale stabilità sui tassi di crescita registrati nel corso del 2008, i crediti verso la clientela già dal 2009 dovrebbero far registrare una dinamica in accelerazione, arrivando in alcuni casi nel 2010 ai livelli registrati nel 2007. Tabella 3 – Andamento previsionale degli impieghi – Regioni di operatività del Credito Artigiano EMILIA ROMAGNA LAZIO LOMBARDIA TOSCANA 2008E 2009E 2010E 3,9% 3,7% 4,0% 4,3% 4,6% 4,0% 4,7% 4,3% 5,6% 5,0% 5,6% 5,5% 2008E 2009E 2010E 3,2% 3,6% 2,7% 1,8% 2,8% 3,0% 2,6% 2,1% 2,7% 2,7% 2,7% 2,2% Fonte: Prometeia - Rapporto di Previsione Bilanci Bancari - ottobre 2008 Tabella 4 – Andamento previsionale dei depositi – Regioni di operatività del Credito Artigiano EMILIA ROMAGNA LAZIO LOMBARDIA TOSCANA Fonte: Prometeia - Rapporto di Previsione Bilanci Bancari - ottobre 2008 (7) Fonte: ABI Monthly Outlook – Gennaio 2009 (8) Fonte: Prometeia – Rapporto di previsione sui bilanci bancari – ottobre 2008 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 21 IL CREDITO ARTIGIANO NEL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE Il Credito Artigiano fa parte del Gruppo Credito Valtellinese, del quale condivide principi ed indirizzi strategici in una concezione di mercato orientata alla creazione di valore sostenibile nel medio periodo e attenta allo sviluppo socio-economico dei territori di insediamento, in continuità ideale con i valori che ispirarono i fondatori della banca nell’immediato dopoguerra. L’appartenenza al Gruppo Credito Valtellinese contribuisce in misura significativa al progressivo sviluppo del Credito Artigiano grazie alla condivisione di un disegno imprenditoriale unitario che ne valorizza le caratteristiche di “banca del territorio”, al servizio di una clientela prevalentemente costituita da famiglie, professionisti, piccole-medie imprese, artigiani e istituzioni non profit. Struttura del Gruppo Credito Valtellinese CREDITO VALTELLINESE CREDITO SICILIANO CREDITO PIEMONTESE CREDITO ARTIGIANO BANCA DELL’ARTIGIANATO E INDUSTRIA CARIFANO BANCAPERTA APERTA SGR APERTA FIDUCIARIA MERCATO FINANZA SPECIALIZZATA PRODUZIONE MEDIOCREVAL FINANZIARIA SAN GIACOMO CRESET SERVIZI TERRITORIALI DELTAS BANKADATI STELLINE GLOBAL ASSICURAZIONI (*) (*) Non inclusa nel Gruppo creditizio, in quanto società assicurativa 22 Il modello organizzativo del Gruppo, definito ad “impresa-rete”, attribuisce alle banche territoriali il presidio del mercato di riferimento e alle società di finanza specializzata e di produzione il necessario supporto operativo. Si fonda pertanto sulla piena valorizzazione delle competenze distintive di ciascuna componente, con l’obiettivo di conseguire la massima efficienza e competitività, sulla correlazione funzionale e operativa delle stesse, sull’adozione nel governo dei processi aziendali delle medesime regole e metodologie. Ciò consente di superare i vincoli dimensionali e beneficiare pienamente del vantaggio di prossimità rispetto agli ambiti territoriali di elezione, coniugando efficacemente specializzazione e flessibilità, funzioni produttive e attività distributive. Al 31.12.2008 il Gruppo Credito Valtellinese è presente sul territorio nazionale con 486 sportelli, attraverso il Credito Artigiano e le seguenti altre banche retail (“Area Mercato”), ciascuna focalizzata su uno specifico ambito territoriale, senza alcuna sovrapposizione. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione --Credito Valtellinese, società capogruppo, banca cooperativa quotata sul MTA della Borsa Italiana S.p.A., cui è attribuito il presidio operativo delle province di Sondrio, Lecco, Como, Varese, Bergamo in Lombardia e della provincia di Trento, insediamento più recente, attraverso una rete di 116 sportelli. --Credito Siciliano S.p.A., che dal 2002 riunisce con un’unica denominazione tre realtà locali di antica tradizione: la Banca Popolare Santa Venera di Acireale, la Cassa San Giacomo, banca fondata da don Luigi Sturzo a Caltagirone e la Banca Regionale Sant’Angelo di Licata. La rete commerciale è distribuita in tutte le province della Sicilia con 136 sportelli. --Banca dell’Artigianato e dell’Industria S.p.A., banca di recente costituzione che presidia la provincia di Brescia e le province di Padova, Verona e Vicenza in Veneto, attraverso una rete di 28 sportelli. --Credito Piemontese S.p.A, cui è demandato il presidio operativo della regione Piemonte con una rete di 27 sportelli, 23 dei quali acquisiti nel 2008 dal Gruppo Intesa Sanpaolo. --Cassa di Risparmio di Fano S.p.A, nel Gruppo Creval dal dicembre 2008, con una presenza significativa nella regione Marche e nelle province di Forlì-Cesena, Rimini e Perugia, con una rete di 41 sportelli. Le seguenti società operano nell’area della finanza specializzata (“Area Finanza Specializzata”): --Bancaperta S.p.A. si configura come polo finanziario e banca specializzata nei servizi finanziari di gestione del risparmio, private banking, nonché nella gestione della finanza di proprietà e della tesoreria accentrata di gruppo. --Aperta SGR S.p.A., società di gestione del risparmio interamente controllata da Bancaperta. In Aperta SGR sono accentrate le attività di asset management in precedenza svolte direttamente da Bancaperta. --Global Assicurazioni S.p.A., agenzia assicurativa plurimandataria partner nell’attività di “Bancassicurazione” e, più in generale, nella distribuzione di polizze assicurative standardizzate tramite reti di vendita(9). --Aperta Fiduciaria S.r.l., società autorizzata dal Ministero delle Attività Produttive all’esercizio dell’attività fiduciaria cosiddetta “statica”, comprendente l’amministrazione di beni per conto terzi, l’intestazione fiduciaria degli stessi, l’interposizione all’esercizio dei diritti eventualmente ad essi connessi, nonché la rappresentanza di azionisti ed obbligazionisti. --Mediocreval S.p.A., Banca specializzata nell’attività di erogazione e gestione dei finanziamenti a medio e lungo termine. In Mediocreval è altresì concentrato il presidio nel settore della finanza d’impresa. --Finanziaria San Giacomo S.p.A., la Società ha per oggetto l’attività di gestione e smobilizzo dei crediti non performing degli intermediari finanziari del Gruppo Credito Valtellinese e di soggetti collegati. --Creset Servizi Territoriali S.p.A., nata nel corso del 2006 coerentemente con il disegno strategico di rafforzamento del Gruppo Credito Valtellinese nel settore dei sistemi di pagamento e dei servizi agli Enti pubblici. La società è stata costituita in seguito alla riforma della riscossione (Art. 3 del D.Lgs 30 settembre 2005 n. 203), quale ramo d’azienda scisso di Rileno S.p.A., ex concessionario delle province di Como e Lecco. (9) Global Assicurazioni S.p.A., sulla base delle vigenti disposizioni di Vigilanza, non fa parte del Gruppo bancario Credito Valtellinese in quanto società assicurativa. La società è peraltro sottoposta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 23 Rientrano infine nel perimetro del Gruppo le seguenti società di servizi strumentali all’attività bancaria (“Area Produzione”): --Deltas S.p.A., oltre al ruolo di supporto alla Capogruppo nella definizione delle strategie del conglomerato, alla società sono attribuite funzioni di coordinamento e controllo affinché le diverse aree di attività trovino una sintesi unitaria nell’ambito delle direttrici che il Credito Valtellinese individua nell’interesse della crescita e della stabilità del Gruppo. Tale funzione, qualificabile come “Corporate Center”, si traduce nella realizzazione di attività di supporto per quanto concerne le aree dell’amministrazione, pianificazione, gestione risorse umane, marketing, auditing, legale e risk management. ■■ Bankadati Servizi Informatici S.p.A., società di gestione e lo sviluppo delle attività afferenti l’Information and Communication Technology (ICT), l’organizzazione, il back office e i processi di supporto. ■■ Stelline Servizi Immobiliari S.p.A., deputata alla gestione del patrimonio immobiliare ed artistico di tutte le società del Gruppo. La società svolge anche attività di redazione di stime e valutazioni immobiliari a supporto dell’erogazione del credito da parte delle banche territoriali e lo sviluppo di iniziative a favore delle comunità locali di riferimento. Il network del Gruppo Credito Valtellinese è completato dalle seguenti altre società collegate: ■■ Banca di Cividale S.p.A., banca retail che opera in Friuli con una rete di circa 60 sportelli, partecipata dalla Capogruppo con una quota del 25% del capitale sociale. ■■ Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A., banca di cui il Credito Valtellinese è tra gli azionisti di riferimento con una partecipazione di collegamento, fornisce supporto ai processi di crescita delle istituzioni finanziarie clienti, attraverso la promozione di iniziative e la prestazione di servizi diretti ad aumentarne l’efficienza e la competitività nell’ambito dei sistemi di pagamento e nei comparti relativi all’amministrazione titoli e alla finanza. ■■ Banca della Ciociaria S.p.A., che opera nelle province di Frosinone, Latina e Roma con una rete di 15 sportelli e di cui il Credito Valtellinese detiene il 37,96% del capitale sociale. ■■ Aperta Gestioni S.A., con sede in Lugano (Svizzera), attiva nel settore del risparmio gestito, di cui Bancaperta detiene una partecipazione pari al 48% del capitale sociale. ■■ Global Assistance S.p.A., impresa di assicurazione specializzata nei rami danni, di cui la Capogruppo detiene una partecipazione del 40%. 24 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione L’ANDAMENTO GESTIONALE NELL’ESERCIZIO Nell’attuale contesto caratterizzato dal progressivo inasprimento della crisi finanziaria globale, culminata con il dissesto di importanti istituzioni bancarie, da una crisi di liquidità senza precedenti e da fase di volatilità dei mercati finanziari inusitata, le banche quali il Credito Artigiano – appartenente ad un gruppo a matrice popolare – si sono dimostrate un importante fattore di stabilizzazione e hanno consentito di ammortizzare l’impatto della crisi finanziaria sulle imprese produttive e quindi sull’economia reale, continuando ad erogare crediti e sostenere i progetti di sviluppo delle aziende clienti. Il Credito Artigiano, in linea con i valori che lo contraddistinguono, anche nel 2008 ha proseguito il proprio percorso di crescita sulla base delle direttrici individuate nel Piano strategico approvato dal Consiglio di Amministrazione nel novembre 2007. L’erogazione di prestiti alle piccole e medie imprese, in particolare, è un’attività che la banca ha costantemente assicurato, come provano i dati relativi all’evoluzione dei crediti verso la clientela, che nell’anno sono aumentati in misura nettamente superiore alla media di sistema. Caratteristica della banca è la vicinanza al mercato, intesa come rapidità decisionale secondo un modello operativo di istituzione finanziaria “snella” e orientata al cliente. Nell’esercizio trascorso il Credito Artigiano, analogamente alle altre banche del Gruppo Credito Valtellinese, ha inoltre investito significativamente sul tema della trasparenza, con l’obiettivo di offrire alla clientela servizi semplici e comprensibili. La Banca non colloca alle imprese clienti prodotti derivati speculativi e pertanto non evidenzia alcun rischio insito o connesso a tale operatività, né presenta direttamente alcuna esposizione in strumenti finanziari percepiti dal mercato come rischiosi. Analogamente nessun titolo cosiddetto “tossico” è presente nel portafoglio di proprietà. I risultati conseguiti, di seguito illustrati, sono testimonianza della validità delle scelte effettuate. il piano strategico 2007 – 2010 L’operatività della banca nel corso del 2008 si è focalizzata sulla realizzazione degli obiettivi di crescita individuati nel Piano industriale e precisamente: ■■ crescita per linee interne, da realizzare attraverso l’apertura di 36 nuovi sportelli, con l’obiettivo di consolidare la presenza nelle province di Milano e Roma e progressivamente estendere la rete operativa verso nuovi ambiti di insediamento e segnatamente le province di Lodi, Cremona, Piacenza, Parma, Mantova, Reggio Emilia, Pisa e Arezzo. ■■ crescita per linee esterne, attraverso l’acquisizione di 12 sportelli situati in provincia di Pavia oggetto di cessione da parte di Intesa Sanpaolo, nell’ambito delle decisioni assunte dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in occasione dell’operazione di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo-IMI. l’operazione di rafforzamento patrimoniale Presupposto fondamentale per la realizzazione del Piano Strategico, l’operazione di rafforzamento patrimoniale approvata dall’Assemblea degli Azionisti il 20 dicembre 2007 e attuata nel primo trimestre dell’anno, così articolata: ■■ aumento gratuito del capitale sociale da 142.395.680 euro a 177.994.600 euro mediante emissione di n. 35.598.920 azioni del valore nominale di 1 euro, assegnate agli azionisti in rapporto di 1 nuova azione ogni 4 azioni possedute, con utilizzo della riserva da rivalutazione per pari importo; Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 25 ■■ aumento del capitale sociale a pagamento mediante emissione di n. 106.796.760 nuove azioni del valore nominale di 1 euro, offerte in opzione agli azionisti in rapporto di 3 nuove azioni ogni 4 azioni possedute prima dell’aumento gratuito, al prezzo di 2,80 euro per azione, prezzo determinato dal Consiglio di Amministrazione in prossimità dell’esecuzione dell’operazione sulla base della delega assembleare. La parte gratuita dell’aumento di capitale è stata eseguita in data 18 febbraio 2008, mentre nel periodo 18 febbraio – 20 marzo 2008 è stata attuata la parte di aumento di capitale a pagamento, mediante offerta dei relativi diritti di opzione, che sono stati interamente sottoscritti. L’operazione ha determinato un incremento patrimoniale di 298,7 milioni di euro che consentirà di supportare adeguatamente, nelle necessarie condizioni di equilibrio economico, patrimoniale e finanziario, il progressivo ampliamento della rete operativa, secondo gli obiettivi stabiliti dal Piano Strategico. le politiche di crescita Per linee interne Nel corso del 2008 la rete territoriale si è ulteriormente ampliata con l’apertura di cinque nuove filiali a Roma, due dipendenze in provincia di Pisa, nel capoluogo e a Santa Croce sull’Arno, due nuove Filiali a Lodi e Cremona e una a Piacenza, primo insediamento in Emilia Romagna. Nell’ultima parte dell’anno è stato invece ceduto lo sportello di Novara al Credito Piemontese in coerenza con la mission della nuova banca territoriale del Gruppo divenuta pienamente operativa in detta regione con l’integrazione degli sportelli già di Intesa Sanpaolo. Per linee esterne In data 21 febbraio 2008, è stata formalizzata l’acquisizione di 12 sportelli IntesaSanpaolo, in provincia di Pavia, nei comuni di Casorate Primo, Casteggio, Chignolo Po, Gambolò, Garlasco, Landriano, Mortara, Robbio, Santa Maria della Versa, Stradella, Varzi e Voghera, operazione che ha consentito con un significativo ulteriore rafforzamento della rete operativa. Al 31 dicembre 2008 la rete territoriale della banca annovera 138 filiali, così distribuite: Regione Lombardia 26 Piemonte Emilia Romagna Toscana Lazio Totale filiali 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Provincia 31.12.2008 31.12.2007 Milano Cremona Lodi Monza e Brianza Pavia Novara Piacenza Firenze Lucca Prato Pisa Pistoia Roma 55 1 1 25 15 1 8 1 2 2 1 26 55 25 3 1 8 1 2 1 21 138 117 Relazione del Consiglio di Amministrazione Alla rete tradizionale costituita dalle filiali, secondo un modello distributivo multicanale, si affianca il progressivo sviluppo delle applicazioni di internet banking. Il servizio on line registra una significativa diffusione presso la clientela: circa il 45% dei clienti della Banca è, infatti, intestatario di un contratto internet. Gli utenti attivi della linea banc@perta sono in continua crescita, a dicembre 2008 assommano a 43.026, in aumento del 10% circa rispetto al 2007. Almeno un cliente su cinque utilizza internet per operare a distanza con la Banca. 27 Analisi dei principali aggregati patrimoniali e dei risultati economici Per una corretta lettura dei risultati conseguiti nell’esercizio, si richiama l’operazione di acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo, perfezionata in data 21 febbraio 2008 per un corrispettivo di cessione provvisoriamente determinato in 145,2 milioni di euro all’atto della sottoscrizione del contratto. Tale corrispettivo è stato successivamente rettificato in diminuzione sulla base della situazione patrimoniale effettiva alla data di cessione ed è pertanto definitivamente determinato in 122,7 milioni di euro, cui si aggiungono 2,6 milioni di euro per costi di transazione. I dati riferiti all’esercizio 2008 includono pertanto gli effetti dell’acquisizione di detti sportelli, che complessivamente incidono sulla raccolta globale per il 5,8% e sui crediti alla clientela per il 3,1% e contribuiscono alla determinazione dei proventi operativi in misura pari al 4,6% e al risultato netto della gestione operativa per il 3%. L’andamento gestionale dell’esercizio 2008 conferma la crescita equilibrata degli aggregati patrimoniali, in condizioni di solidità patrimoniale e liquidità adeguata, in linea con gli obiettivi del piano strategico 20072010. Il profilo reddituale evidenzia una buona tenuta, nonostante gli effetti negativi della crisi finanziaria globale e del progressivo deterioramento dello scenario economico, che hanno condizionato il raggiungimento degli obiettivi di conto economico pianificati. I risultati del periodo sono di seguito illustrati secondo schemi sintetici e riclassificati secondo criteri espositivi ritenuti più adeguati a rappresentare l’andamento gestionale della società. Le aggregazioni e le riclassificazioni effettuate rispetto alle voci degli Schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d’Italia sono di seguito dettagliati. STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO ATTIVO Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso la clientela Partecipazioni Attività materiali e immateriali (1) Altre voci dell’attivo (2) Totale dell’attivo (migliaia di euro) 31/12/2008 31/12/2007 Var. % 59.256 18.710 8.018 1.697.563 6.110.862 250.455 237.370 166.295 53.937 21.009 8.940 1.546.041 5.010.723 247.485 117.856 146.709 9,86% -10,94% -10,31% 9,80% 21,96% 1,20% 101,41% 13,35% 8.548.529 7.152.700 19,51% (1) Comprendono le voci di bilancio 110 “Attività materiali” e 120 “Attività immateriali” (2) Comprendono le voci di bilancio 130 “Attività fiscali” e 150 “Altre attività”” Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano PASSIVO Debiti verso banche Raccolta diretta dalla clientela (1) Passività finanziarie di negoziazione Altre passività Fondi a destinazione specifica (2) Patrimonio netto (3) Totale del passivo 31/12/2008 31/12/2007 Var. % 343.690 7.163.826 4.374 198.333 58.401 779.905 876.794 5.565.594 4.885 180.613 61.004 463.811 -60,80% 28,72% -10,46% 9,81% -4,27% 68,15% 8.548.529 7.152.700 19,51% (1) Comprende le voci di bilancio 20 "Debiti verso clientela" e 30 "Titoli in circolazione" (2) Comprendono le voci di bilancio 80 "Passività fiscali", 110 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 120 "Fondi per rischi e oneri" (3) Comprende le voci di bilancio 130 "Riserve da valutazione", 140 " Azioni rimborsabili", 150 "Strumenti di capitale", 160 "Riserve", 170 "Sovrapprezzi di emissione", 180 "Capitale", 190 "Azioni proprie e 200 "Utile (Perdita) d'esercizio CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO CONTO ECONOMICO Margine di interesse Commissioni nette Dividendi e proventi simili Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) Risultato netto dell’attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto Altri oneri/proventi di gestione (4) Proventi operativi Spese per il personale Altre spese amministrative (2) Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3) Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Utili da cessione di investimenti e partecipazioni Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Utile dell’operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dell’esercizio (migliaia di euro) 2008 2007 Var. % 184.624 62.110 170 8.185 3.202 2.342 260.633 -77.707 -63.967 -8.292 -149.966 110.667 -34.878 -953 33 74.869 -26.333 48.536 153.806 60.373 189 7.028 2.977 2.797 227.170 -59.433 -54.403 -6.569 -120.404 106.765 -29.503 -2.610 34 74.687 -32.772 41.915 20,04% 2,88% -10,05% 16,46% 7,56% -16,27% 14,73% 30,75% 17,58% 26,23% 24,55% 3,65% 18,22% -63,49% -2,94% 0,24% -19,65% 15,80% 48.536 41.915 15,80% (1) Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto comprendono gli utili/perdite delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto inclusi nella voce 210 "Utili delle partecipazioni (2) Le altre spese amministrative includono i recuperi di imposte e tasse ed altri recuperi iscritti alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (12.817 migliaia di euro nel 2008 e 12.114 migliaia di euro nel 2007) (3) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali comprendono le voci 170 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali", 180 "Rettifiche /riprese di valore nette su attività immateriali" e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi inclusi nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (2.827 migliaia di euro nel 2008 e 2.261 migliaia di euro nel 2007) (4) Gli altri oneri e proventi di gestione corrispondono alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto delle riclassifiche sopra esposte. 28 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione L’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA La raccolta da clientela (milioni di euro) 31.12.2008 31.12.2007 Variazioni - Conti correnti e depositi liberi - Pronti contro termine - Depositi e altri debiti Totale debiti verso la clientela Titoli in circolazione Totale raccolta diretta Risparmio amministrato - Gestioni patrimoniali - Fondi comuni - Risparmio assicurativo Totale risparmio gestito Totale raccolta indiretta 3.899 857 293 5.049 2.115 7.164 2.761 1.291 152 447 1.890 4.651 3.295 965 3 4.263 1.303 5.566 2.504 1.639 118 393 2.150 4.654 18,3% -11,2% n.s. 18,4% 62,3% 28,7% 10,3% - 21,2% 28,8% 13,7% - 12,1% - 0,1% Raccolta globale 11.815 10.220 15,6% Al 31 dicembre 2008 la raccolta diretta da clientela si attesta a 7.164 milioni di euro – di cui 295 milioni ascrivibili agli sportelli Intesa Sanpaolo – con un incremento del 28,7% rispetto a 5.566 milioni dell’esercizio precedente. La componente più stabile della raccolta, rappresentata dalla voce “Titoli in circolazione”, evidenzia una dinamica decisamente più accentuata con una percentuale di crescita superiore del 62,3%. L’aggregato è essenzialmente costituito da obbligazioni plain vanilla e comprende anche prestiti obbligazionari subordinati – che concorrono alla determinazione del patrimonio di vigilanza supplementare – tutti collocati presso la clientela retail, per 250 milioni di euro. La raccolta indiretta raggiunge 4.651 milioni di euro – 391 milioni dei quali relativi agli sportelli Intesa Sanpaolo – ed è pressochè stabile rispetto a fine 2007. Migliore la dinamica della componente ”amministrata”, che evidenzia un aumento del 10,3% e si attesta a 2.761 milioni di euro – 215 milioni dei quali dagli sportelli Intesa Sanpaolo – mentre il “risparmio gestito”, che assomma a 1.890 milioni di euro e rappresenta il 40% della raccolta indiretta, mostra un arretramento del 12%, quale diretta conseguenza dell’andamento negativo dei mercati finanziari. Più in dettaglio, diminuiscono in misura accentuata le gestioni patrimoniali, con una consistenza di 1.291 milioni di euro – 176 dei quali relativi agli sportelli Intesa Sanpaolo – mentre crescono i fondi comuni, complessivamente pari a 152 milioni di euro, analogamente alla componente assicurativa, che registra una consistenza di 447 milioni di euro. Al 31 dicembre 2008, la raccolta globale, nelle sue componenti diretta ed indiretta, raggiunge 11.815 milioni di euro – di cui 686 milioni ascrivibili agli sportelli Intesa Sanpaolo – a fronte di 10.220 milioni dell’anno precedente con un progresso del 15,6%. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 29 EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA DIRETTA 7.164 5.566 4.652 2006 2007 2008 4.600 4.654 4.651 2006 2007 2008 (MILIONI DI EURO) EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA INDIRETTA (MILIONI DI EURO) 30 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione I Crediti verso la clientela EVOLUZIONE DEI CREDITI VERSO LA CLIENTELA 6.111 31 5.012 4.247 2006 2007 2008 (MILIONI DI EURO) Al 31 dicembre 2008, i crediti verso la clientela evidenziano un tasso di crescita prossimo al 22% e si attestano a 6.111 milioni di euro – di cui 190 riconducibili al ramo d’azienda Intesa Sanpaolo – rispetto a 5.012 milioni dello scorso anno. (milioni di euro) Crediti 31.12.2008 31.12.2007 Variazione Conti correnti Pronti contro termine attivi Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Locazione finanziaria Altre operazioni Attività deteriorate Totale crediti netti Rettifiche di valore 2.815 1.740 61 324 1.026 145 6.111 112 2.316 1.256 52 262 1.045 81 5.012 76 21,5% 38,5% 17,9% 23,7% -1,8% 78,7% 21,9% 47,4% Totale crediti lordi 6.222 5.088 22,3% L’analisi per forma tecnica evidenzia un significativo sviluppo dei mutui, in crescita del 38,5%, con una consistenza di 1.740 milioni di euro, e dei crediti per contratti di locazione finanziaria che si attestano a 324 milioni di euro, con un progresso del 23,7%. Accentuata anche la dinamica dei finanziamenti in conto corrente che assommano a 2.815 milioni di euro, con un tasso di crescita prossimo al 22%. I crediti di firma si incrementano del 18% e passano da 532 milioni di euro a 628 milioni. Il rapporto tra gli impieghi di firma e gli impieghi erogati per cassa si attesta attorno all’10,3%. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano RIPARTIZIONE CREDITI PER SETTORE 81,30% SOCIETÀ NON FINANZIARIE E FAMIGLIE PRODUTTRICI 13,00% FAMIGLIE CONSUMATRICI 2,90% SOCIETÀ FINANZIARIE 2,80% OPERATORI ESTERI E ALTRI OPERATORI DISTRIBUZIONE CREDITI PER CATEGORIA MERCEOLOGICA 33,5% ALTRI SERVIZI DESTINABILI ALLA VENDITA 17,7% ALTRO 2,3% MACCHINE AGRICOLE E INDUSTRIALI 2,4% SERVIZI DEGLI ALBERGHI E PUBBLICI ESERCIZI 16,9% EDILIZIA E OPERE PUBBLICHE 2,8% PRODOTTI IN METALLO 3,2% PRODOTTI CHIMICI 16,3% SERVIZI DEL COMMERCIO 4,9% PRODOTTI ENERGETICI DISTRIBUZIONE PER PROVINCIA DI RESIDENZA 67,00% MILANO 32 13,30% ROMA 11,90% ALTRO 3,40% PAVIA 1,50% PRATO 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 2,70% FIRENZE Relazione del Consiglio di Amministrazione La ripartizione dei crediti per settori di attività economica e categorie merceologiche, secondo le classificazioni della Banca d’Italia, evidenzia come l’attività creditizia sia prevalentemente indirizzata alle imprese produttive, che rappresentano il principale segmento di clientela della banca, alle quali è destinato oltre l’80% del totale degli impieghi. Le categorie di attività economica – secondo le definizioni della Banca d’Italia – maggiormente rappresentate sono quelle dei servizi, che assorbono circa la metà dei crediti erogati all’intero sistema produttivo, seguiti per importanza dal settore dell’edilizia, con una percentuale del 17%, dall’energia con una percentuale del 5% e dai prodotti chimici del 3%. Nessun altro settore raggiunge percentuali significative, tutte attestate al di sotto del 3%. Nondimeno, particolare importanza assume la quota dei finanziamenti alle famiglie consumatrici, che rappresentano il 13% del totale dei crediti alla clientela. Il grado di concentrazione per branca di attività economica risulta contenuto e stabile nel corso degli ultimi tre anni, mentre la distribuzione dei crediti per provincia di residenza denota un indice di concentrazione territoriale più elevato, strettamente collegato all’importanza e al peso economico della provincia Milano, laddove la Banca connota il proprio radicamento storico. Il grado di concentrazione del credito, misurato come rapporto tra le prime 20 posizioni ed il totale dei crediti alla clientela è in progressiva diminuzione nel corso del 2008. Alla chiusura dell’esercizio, è presente un solo affidamento riconducibile alla definizione di “grande rischio” ai sensi della normativa di vigilanza – affidamenti superiori al 10% del patrimonio di vigilanza – per un’esposizione nominale complessiva pari a 90 milioni di euro. La qualità del credito EVOLUZIONE DEI CREDITI NON PERFORMING 146 90 2006 82 2007 2008 (MILIONI DI EURO) A fine anno, i crediti non performing complessivamente assommano a 145 milioni di euro, al netto delle rettifiche di valore per 80 milioni di euro, rispetto a 82 milioni dell’anno precedente, risentendo del peggioramento del ciclo economico. Il rapporto tra i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, e il totale dei crediti verso la clientela, si attesta a 2,37% contro 1,64% dell’anno precedente. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 33 (milioni di euro) Esposizione lorda Rettifiche di Esposizione netta Esposizione lorda valore al 31.12.2008 Rettifiche di Esposizione netta valore al 31.12.2007 A. Esposizioni deteriorate Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Rischio Paese B. Esposizioni in bonis 225 128 49 6 42 0 5.997 80 76 3 0 1 32 145 52 46 6 41 0 5.965 133 74 31 27 4.956 51 46 4 1 26 82 28 27 27 4.930 Totale 6.222 112 6.110 5.089 77 5.012 In dettaglio, i crediti in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore, assommano a 52 milioni di euro a fronte di 28 dell’esercizio precedente, con un’incidenza sul portafoglio crediti pari a 0,87% rispetto a 0,56%. Occorre considerare che il dato al 31 dicembre 2007 era influenzato dalla cessione pro soluto di crediti in sofferenza alla Finanziaria San Giacomo avvenuta nel corso dell’esercizio stesso per un valore contabile netto pari a 13,4 milioni di euro. Le posizioni a incaglio si attestano a 46 milioni di euro, con un’incidenza sul totale crediti pari a 0,75% contro 0,54% ed un livello di copertura del 6%. Le rettifiche di valore per le posizioni a sofferenza, incaglio, ristrutturate e scadute da oltre 180 giorni sono determinate analiticamente. La rischiosità implicita nei crediti in bonis è determinata collettivamente sulla base della configurazione di rischio del portafoglio complessivo in base ad analisi storico-statistiche. A fine esercizio, le rettifiche di valore relative alle posizioni in sofferenza sono pari a 76 milioni di euro rispetto a 46 milioni e attestano un grado di copertura del 59% circa rispetto al 62% dell’anno precedente. Le rettifiche di valore complessivamente riferite ai crediti di dubbio esito assommano a 80 milioni di euro che si rapportano a 51 milioni a dicembre 2007, con un grado di copertura del 35% circa contro il 38% dell’esercizio precedente. Pur se in considerazione del progressivo deterioramento del ciclo economico, il valore complessivo delle rettifiche di valore è ritenuto adeguato a fronteggiare il rischio di credito insito nel complesso delle posizioni in essere tenuto conto della struttura del portafoglio crediti, delle caratteristiche della clientela – prevalentemente costituita da PMI, artigiani, commercianti, per la maggior parte imprese famigliari – della profonda conoscenza del tessuto economico dei territori di riferimento, della propensione ad instaurare e consolidare nel tempo un rapporto fiduciario con il cliente-imprenditore, fattori tutti che consentono di percepire, talvolta anticipare, le situazioni che possono incidere sulla capacità delle imprese di generare profitto nel tempo in idonee condizioni di equilibrio finanziario. 34 LE ATTIVITA’ E PASSIVITA’ FINANZIARIE Le attività/passività finanziarie di negoziazione La gestione della liquidità in titoli di proprietà, tesoreria euro e tesoreria valuta e del portafoglio titoli di proprietà per l’investimento è affidata a Bancaperta – società del Gruppo specializzata nell’area finanza – sulla base di uno specifico mandato con rappresentanza che definisce analiticamente la tipologia delle attività svolte per conto del Credito Artigiano, regolando altresì i poteri delegati per lo svolgimento delle specifiche attività previste dal contratto. La società, nell’esercizio del mandato, opera in stretta intesa con la Direzione Generale della banca, alla qua2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione le compete il presidio complessivo degli aspetti operativi e l’assunzione delle opportune determinazioni nel quadro delle direttive impartite dal Consiglio di Amministrazione. Le rendicontazioni periodiche – di norma mensili e comunque al verificarsi di circostanze che possano influire significativamente sulle strategie di gestione stabilite – assicurano un costante monitoraggio su andamento, profilo di rischio, risultati e direttrici di sviluppo dell’attività di gestione delle attività finanziarie. Più in dettaglio, la soluzione organizzativa individuata a livello di Gruppo, pienamente rispondente alla normativa di vigilanza della Banca d’Italia sull’organizzazione dei gruppi bancari caratterizzati da un disegno imprenditoriale unitario, prevede la ripartizione di compiti e di funzioni tra Bancaperta e le altre strutture del Gruppo in merito alle attività accentrate così articolata: ■■ spetta al Consiglio di Amministrazione della capogruppo la determinazione delle scelte relative alle strategie e alle politiche finanziarie del Gruppo, oltre che la validazione delle direttrici e dei criteri definiti dal Comitato A.L.CO. – Asset and Liability Comitee, isitituito a livello di Gruppo. ■■ spetta al Comitato A.L.CO il compito di elaborare le linee direttrici e i criteri per la gestione finanziaria di Gruppo, nonché quello di effettuare i dovuti controlli sullo svolgimento della stessa nel pieno rispetto delle regole prudenziali richieste da Banca d’Italia. Detto Comitato è costituito dagli esponenti della Direzione Generale della Capogruppo, delle altre banche del Gruppo, di Bancaperta, nonché i responsabili della Direzione Finanza di Bancaperta, della Direzione Amministrazione e Pianificazione e Direzione Risk Management. Il Comitato si riunisce di norma con periodicità mensile, comunque ogniqualvolta ritenuto necessario nonché al ricorrere dello stato di “Crisi di liquidità” nei casi previsti dal “Contingency Funding Plan” di Gruppo. ■■ al Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano compete la determinazione della politica di assunzione dei rischi e dei limiti assegnati al Mandatario, anche avvalendosi delle indicazioni elaborate dal Comitato A.L.CO; ■■ alla Direzione Generale della Banca è demandata la verifica sui contenuti dell’attività svolta in esecuzione del Mandato, tramite l’esame di “reporting” periodici forniti da Bancaperta; ■■ a Bancaperta in qualità di Mandatario è demandata la gestione operativa delle attività finanziarie di Gruppo, nel quadro delle linee strategiche, delle direttrici e dei criteri come sopra stabiliti; ■■ è demandata ad appositi Servizi composti da risorse dedicate, in possesso di adeguate conoscenze ed esperienze nel settore finanziario, sulla base della regolamentazione prevista da apposito contratto (Contratto di Internal Audit), l’attività di verifica sul sistema dei controlli attuati. A fine esercizio, il portafoglio titoli attesta una consistenza di 14 milioni di euro rispetto a 16 milioni dell’anno precedente ed è costituito quasi integralmente da titoli obbligazionari (prevalentemente titoli di Stato italiani, titoli di emittenti sovereign e titoli emessi da banche) denominati in euro e con bassa duration. Detto portafoglio presenta quindi un profilo di rischio molto contenuto sia rispetto ai fattori di rischio di mercato (tasso d’interesse, prezzo e cambio) sia rispetto al rischio di insolvenza dell’emittente, espresso dal rating di primarie agenzie internazionali. Attività/passività finanziarie di negoziazione 31.12.2008 31.12.2007 variazione Obbligazioni e altri titoli di debito Titoli di capitale e quote di O.I.C.R. Titoli di negoziazione Valore derivati finanziari e creditizi Attività di negoziazione Passività di negoziazione 14 14 5 19 4 16 16 5 21 5 -14,7% -14,7% 2,4% -10,6% -10,5% Totale attività/passività di negoziazione 15 16 -9,4% Con riferimento alla procedura di amministrazione controllata cui è stata sottoposta la banca d’affari statunitense Lehman Brothers Holdings Inc. e alle conseguenze di detto evento, si rende noto che non sussistono crediti, titoli o altre posizioni dirette nei portafogli di proprietà riconducibili ad alcuna società del Gruppo Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 35 Lehman. Nessun titolo azionario e/o obbligazionario emesso da società del gruppo Lehman Brothers è presente nelle gestioni patrimoniali, di Private Banking e nei comparti di Aperta SICAV. Analogamente l’esposizione in titoli Lehman Brothers risulta di entità del tutto marginale per tutte le linee di investimento delle GPF. Analogamente, come anche richiesto dalla Banca d’Italia, con circolare n. 671618 del 18/06/2008, non sussiste alcuna esposizione in strumenti finanziari percepiti dal mercato come rischiosi (CDO - Collateralised Debt Obligations, CMBS - Commercial Mortgage-Backed Securities e Altre esposizioni verso subprime e AltA), né sono presenti SPE (Special Purpose Entities) con esposizioni in strumenti finanziari rischiosi. Le Attività finanziarie disponibili per la vendita Le attività finanziarie disponibili per la vendita assommano a 8 milioni di euro, rispetto a 8,9 milioni di euro a dicembre 2007 e sono interamente costituite da interessenze azionarie già classificate tra le Partecipazioni in base ai previgenti principi contabili. La Posizione interbancaria netta Nel corso dell’anno la Banca ha perseguito un’attenta politica di sviluppo della raccolta diretta da clientela la cui dinamica, assai positiva, ha consentito di finanziare la sostenuta crescita degli impieghi nonché di migliorare in maniera considerevole la posizione di liquidità. Al 31 dicembre 2008, la posizione interbancaria netta della Banca è positiva per 1.354 milioni di euro, attestandosi su un livello più che doppio rispetto alla chiusura del precedente esercizio. Le Partecipazioni Il portafoglio al 31.12.2008 è rappresentato esclusivamente dalle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole – imprese nelle quali il Credito Artigiano detiene almeno il 20% dei diritti di voto, anche “potenziali”, abbia il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù di particolari legami giuridici – tutte appartenenti al Gruppo Credito Valtellinese, come graficamente di seguito illustrato. 20,81% 35,79% CREDITO ARTIGIANO BANCA DELL’ARTIGIANATO E DELL’INDUSTRIA BANCAPERTA 36 20,00% BANKADATI BANCHE TERRITORIALI 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio CREDITO SICILIANO 24,44% 31,29% 50,00% DELTAS BANCHE E SOCIETÀ SPECIALIZZATE MEDIOCREVAL 20,00% STELLINE SOCIETÀ DI PRODUZIONE Relazione del Consiglio di Amministrazione Il valore complessivo delle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2008, tutte valutate con il metodo del patrimonio netto, è pari a 250 milioni di euro, come di seguito dettagliato. Denominazione sociale CREDITO SICILIANO SPA MEDIOCREVAL SPA B.A.I. SPA BANCAPERTA SPA STELLINE SERVIZI IMMOBILIARI SPA BANKADATI SPA DELTAS SPA Totale % di possesso Valore di bilancio al 31.12.2007 Incrementi/ decrementi Valore di bilancio al 31.12.2008 35,79 31,29 20,81 24,44 20,00 20,00 50,00 155.873.744,70 31.147.173,53 22.130.221,30 33.701.271,45 2.726.066,40 1.145.932,10 760.942,00 1.990.518,03 1.674.988,56 85.039,02 - 934.789,53 19.479,00 77.912,00 56.310,00 157.864.262,73 32.822.162,09 22.215.260,32 32.766.481,92 2.745.545,40 1.223.844,10 817.252,00 247.485.351,48 2.969.457,08 250.454.808,56 Le movimentazioni verificatesi nel corso dell’esercizio sono conseguenti all’applicazione del criterio di valutazione al patrimonio netto delle singole partecipazioni in base ai principi contabili internazionali IAS/ IFRS. Di seguito sono riportati i principali dati relativi all’andamento dell’esercizio 2008 delle banche territoriali e delle società di finanza specializzata. BANCA DELL’ARTIGIANATO E DELL’INDUSTRIA 31/12/2008 31/12/2007 Var. % 908 850 161 63 1011 79 668 589 136 74 725 78 35,8% 44,2% 18,4% - 15% 39,4% 29 -21 8 2,2 0,4 24 -17 7 2,5 0,3 19,5% 22,4% 12,1% - 11,6% 18,9% 31/12/2008 31/12/2007 Var. % Crediti verso Clientela Raccolta diretta da Clientela Raccolta indiretta da Clientela di cui Risparmio gestito Raccolta globale Patrimonio netto 2.594 2.938 1.218 745 4.156 204 2.222 2.460 1.512 978 3.972 199 16,8% 19,4% - 19,4% - 23,9% 4,7% 2,8% Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’esercizio Dividendo unitario (euro) 170,7 -112,7 58 26 12,4 0,90 156,4 -110,8 45,6 23,9 9,7 0,70 14% 1,7% 27% 9% 27,7% 28,6% (milioni di euro) Crediti verso Clientela Raccolta diretta da Clientela Raccolta indiretta da Clientela di cui Risparmio gestito Raccolta globale Patrimonio netto Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’esercizio CREDITO SICILIANO (milioni di euro) Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 37 BANCAPERTA (milioni di euro) Attività finanziarie detenute per la negoziazione Patrimonio netto Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’esercizio Dividendo unitario (euro) MEDIOCREVAL (milioni di euro) Crediti verso Clientela Raccolta diretta Patrimonio netto Proventi operativi Oneri operativi Risultato netto della gestione operativa Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell’esercizio Dividendo unitario (euro) 31/12/2008 31/12/2007 Var. % 1.249 125 32,7 -22,3 10,5 10,3 7,6 1,65 1.249 125 41,2 -24,9 16,3 18,6 12 2,10 16,8% 2,4% - 20,5% - 10,7% - 35,5% - 44,5% - 37% - 21,4% 31/12/2008 31/12/2007 Var. % 505 236 102 322 195 97 57% 21% 5,5% 17,5 -6,6 10,9 8 5,4 0,274 16,2 -11,7 4,5 2,9 1,2 - 8,2% - 43,5 143,8% 178,5% 353% 100% Le Attività materiali e immateriali Le attività materiali e immateriali si attestano a 237 milioni di euro rispetto a 118 dell’anno precedente. In particolare, le attività immateriali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2008 assommano a 139 milioni di euro contro 16 milioni al 31 dicembre 2007. La variazione è interamente riconducibile all’acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo. Come meglio dettagliato nella Parte G della Nota Integrativa – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda, l’acquisto ha determinato l’iscrizione di 109,5 milioni nella voce avviamento, oltre a 14,7 milioni fra le attività immateriali a vita definita. Al 31 dicembre 2008 tali attività sono iscritte in bilancio per 13,8 milioni, al netto della quota di ammortamento di competenza dell’esercizio pari a 0,9 milioni di euro. 38 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione IL PATRIMONIO EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO NETTO 39 780 446 464 2006 2007 2008 (MILIONI DI EURO) Il patrimonio netto, comprensivo dell’utile netto di periodo, si determina in 780 milioni di euro con un incremento di 316 milioni di euro rispetto a 464 milioni di euro al 31.12.2007, per effetto dell’operazione di rafforzamento patrimoniale realizzata (+ 299 milioni di euro), della distribuzione dell’utile relativo all’esercizio 2007 (-31,4 milioni) e del risultato netto del periodo (+ 48,5 milioni). Le movimentazioni del patrimonio netto sono dettagliate nello specifico prospetto del bilancio. Patrimonio di vigilanza e coefficienti di solvibilità Patrimonio di base (tier 1) Patrimonio supplementare (tier 2) Elementi da dedurre Patrimonio di vigilanza Rischi di credito Rischi di mercato Rischio operativo Requisiti prudenziali Eccedenza patrimoniale rispetto al minimo richiesto Attività di rischio ponderate Coefficienti di solvibilità Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (core capital ratio) Patrimonio di vigilanza / Attività di rischio ponderate (total capital ratio) 31.12.2008 31.12.2007* 571 186 757 297 1 22 320 437 5.336 350 212 562 418 0 0 418 144 5.978 10,69% 14,19% 5,86% 9,40% (*) I dati del 31/12/2007 sono determinati secondo la metodologia in vigore alla data (Basilea I) Il patrimonio di vigilanza e i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2008 sono stati calcolati applicando le disposizioni stabilite dalla Banca d’Italia secondo la nuova normativa nota come “Basilea II”. Fra le opzioni previste circa i metodi adottabili secondo la nuova normativa si è proceduto utilizzando il “metodo standard” per il rischio di credito e il “metodo base” per il rischio operativo. Il Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre 2008 – la cui composizione è riportata in dettaglio nella parte F della Nota Integrativa unitamente alle altre informazioni sul Patrimonio – assomma a 757 milioni di euro, a fronte di attività di rischio ponderate pari a 5.336 milioni di euro. La consistenza del Patrimonio di Vigilanza Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano assicura con ampio margine il rispetto dei requisiti patrimoniali previsti dalla normativa vigente, supportando adeguatamente lo sviluppo dell’attività operativa. Il core capital ratio (patrimonio di base rapportato alle attività di rischio ponderate) si attesta a 10,69% rispetto a 5,86% al 31.12.2007. Il total capital ratio (patrimonio di vigilanza su attività di rischio ponderate) è pari a 14,19%, in raffronto a 9,40% a fine dicembre 2007. Il miglioramento è correlato all’operazione di rafforzamento patrimoniale, il cui effetto positivo sul patrimonio di base è parzialmente compensato dall’ avviamento degli sportelli Intesa Sanpaolo, oltre che agli impatti anch’essi positivi dell’applicazione della nuova metodologia Basilea 2 per la determinazione degli attivi ponderati in materia di rischio di credito. Nel corso dell’esercizio sono giunte a conclusione le attività progettuali finalizzate all’adeguamento del Gruppo alle nuove disposizioni di vigilanza concernenti il processo di controllo prudenziale (c.d. “secondo pilastro” del Nuovo Accordo di Basilea). Tale processo si articola in due fasi integrate: - la prima è rappresentata dal processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) e fa capo alle banche, le quali effettuano un’autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali; - la seconda consiste nel processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP) ed è di competenza dell’Autorità di vigilanza, che riesamina l’ICAAP, formula un giudizio complessivo sulla banca e attiva, ove necessario, misure correttive. Ad esito del processo sopra descritto, è stato approvato dalla Capogruppo il Resoconto ICAAP riferito al 30 giugno 2008 che costituisce, per un verso, il punto di convergenza e di sintesi della pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria, del risk management e del capital management e, per altro verso, uno strumento irrinunciabile a supporto dell’elaborazione strategica e dell’attuazione delle decisioni d’impresa. In considerazione della gravità della crisi economica e finanziaria in corso, la quantificazione dei rischi cui è esposto il Gruppo è stata realizzata in ottica molto prudenziale, sia nella determinazione del capitale interno per i rischi misurabili, sia nell’individuazione di un buffer di capitale aggiuntivo per i rischi non misurabili. Il processo ICAAP ha condotto ad esprimere una valutazione di adeguatezza attuale e prospettica del capitale complessivo a fronteggiare i rischi rilevanti a cui il Gruppo è esposto e le operazioni di carattere strategico pianificate nonché a mantenere un adeguato standing sui mercati. 40 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione I RISULTATI ECONOMICI Il profilo reddituale dell’esercizio, nelle sue componenti di ricavo e di costo, è influenzato dalla significativa espansione della rete territoriale attuata nel corso dell’anno attraverso l’apertura di nuove dipendenze e l’acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo. L’andamento del Conto economico è caratterizzato dalla positiva dinamica dei proventi operativi netti, risultato dell’attività caratteristica di intermediazione, che complessivamente segnano un incremento prossimo al 15% rispetto all’esercizio precedente, in presenza di una crescita maggiormente accentuata degli oneri operativi (+ 24,5%) in relazione ai maggiori investimenti connessi alla significativa espansione operativa attuata, nonchè di un ulteriore prudente rafforzamento del presidio del rischio di credito in considerazione del progressivo deterioramento della congiuntura economica. Alla crescita dei proventi operativi netti contribuisce in misura significativa l’evoluzione del margine di interesse, che si attesta a 184,6 milioni di euro – 9,7 milioni dei quali attribuibili agli sportelli Intesa Sanpaolo – contro 153,8 milioni di euro, con un incremento del 20% su base annua, sostenuto dal progressivo incremento delle masse intermediate e dalla dinamica dei tassi di interesse. L’aggregato concorre alla determinazione di ricavi operativi complessivi in misura pari al 71% circa, rispetto al 68% dello scorso esercizio, mentre le commissioni nette contribuiscono per il 24% circa rispetto al 27% nel 2007. COMPOSIZIONE DEI PROVENTI OPERATIVI 70,6% MARGINE DI INTERESSE 23,8% COMMISSIONI 1% RISULTATO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE 1,3% ALTRI ONERI PROVENTI DI GESTIONE 3,1% UTILI DELLE PARTECIPAZIONI VALUTATE AL P.N. Le commissioni nette assommano a 62,1 milioni di euro in rapporto a 60,4 milioni di euro del precedente esercizio, registrando una dinamica decisamente più contenuta pari al 2,9%, che risente della flessione dei ricavi relativi alla gestione del risparmio anche in conseguenza dell’andamento negativo dei mercati finanziari soprattutto nell’ultima parte dell’anno. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 41 COMPOSIZIONE DEI RICAVI DA COMMISSIONI 1% ALTRE OPERAZIONI 15% SU OPERAZIONI DI CREDITO 24% SU CONTI CORRENTI 33% INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 27% SERVIZI DI INCASSO E PAGAMENTO I ricavi dai servizi di intermediazione finanziaria, che complessivamente assommano a 24,5 milioni di euro rispetto 28,7 milioni di euro segnano infatti una contrazione del 14,8%, mentre crescono dell’8% le commissioni relative ai servizi di incasso e pagamento, pari a 20,2 milioni di euro, per conti correnti, che assommano a 18,7 milioni, con un aumento del 15,2%, e su operazioni di credito che si determinano in 11,8 milioni di euro, in incremento del 10,7%. euro/1000 2008 2007 var. intermediazione finanziaria servizi di incasso e pagamento su conti correnti su operazioni di credito altre operazioni 24.461 20.180 18.681 11.768 830 28.705 18.673 16.220 10.629 1.060 -14,8% 8,1% 15,2% 10,7% -21,7% Totale commissioni attive 75.920 75.287 0,8% Le commissioni passive, essenzialmente interbancarie e per i servizi relativi alla gestione dell’area finanza riconosciute a Bancaperta, sono pari a 13,8 milioni di euro, in diminuzione del 7,4% rispetto a dicembre 2007. Gli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto – esclusivamente partecipazioni in società del Gruppo Credito Valtellinese – assommano a 8,2 milioni di euro, con un incremento del 16,5% rispetto a 7 milioni di euro dell’esercizio precedente. 42 Il risultato netto dell’attività di negoziazione e cessione/riacquisto AFS – che comprende utili e perdite da cessione delle attività finanziarie detenute con finalità di trading o disponibili per la vendita e plus/minusvalenze da valutazione al fair value delle attività finanziarie di trading – è positivo per 3,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto a 3 milioni di euro circa dello scorso esercizio, grazie ad un’attenta politica di gestione del portafoglio di proprietà e di un correlato adeguato presidio dei rischi insiti in tale attività, e senza effettuare alcuna riclassificazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, come eventualmente consentito in forza dell’emendamento del principio contabile IAS 39 omologato dall’Unione Europea il 15 ottobre scorso tenuto conto degli effetti della crisi finanziaria sui mercati di quotazione degli strumenti finanziari. Contribuiscono alla determinazione dei proventi operativi altri oneri/proventi di gestione – fitti attivi, recuperi di canoni assicurativi e spese varie – per 2,3 milioni di euro, rispetto a 2,8 milioni di euro dello scorso esercizio. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione Complessivamente, i proventi operativi si determinano quindi in 260,6 milioni di euro – 12 dei quali ascrivibili agli sportelli Intesa Sanpaolo – ed evidenziano una crescita del 15% rispetto a 227,2 milioni di euro dell’anno precedente. Gli oneri operativi assommano a 150 milioni di euro – 8,7 dei quali di pertinenza del ramo d’azienda Intesa Sanpaolo – a fronte di 120,4 milioni di euro dello scorso esercizio e segnano un aumento del 25%. Nel dettaglio, le componenti di costo evidenziano incrementi del 30% relativamente alle spese per il personale, che si attestano a 77,7 milioni di euro rispetto a 59,4 milioni di euro dell’anno precedente, e del 17,6% per quanto attiene alle altre spese amministrative, pari a 63,9 milioni di euro rispetto a 54,4 milioni di euro. L’aumento più sensibile della spesa per il personale è correlato ai maggiori oneri sostenuti per supportare adeguatamente l’espansione della rete territoriale, specialmente negli ambiti territoriali di più recente insediamento. La dinamica di costi di gestione è da porre in stretta correlazione con la crescita della struttura operativa, passata nel periodo in esame da 117 a 138 filiali (+18%). Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali – che passano da 6,6 a 8,3 milioni di euro – comprendono anche 0,9 milioni di euro quale quota di ammortamento di competenza dell’esercizio relativamente alle attività immateriali a vita definita, iscritte in seguito all’operazioni di acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo. Gli indici di efficienza subiscono di conseguenza un peggioramento: il “cost/income”, rapporto tra oneri e proventi operativi, si rappresenta in 57,5% rispetto a 53% del 2007. Il risultato netto della gestione operativa si attesta quindi a 110,6 milioni di euro – 3,3 milioni relativi agli sportelli Intesa Sanpaolo – con un miglioramento del 3,7% su base annua rispetto a 106,8 milioni di euro. Le rettifiche di valore per deterioramento crediti e gli e gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri sono complessivamente determinati in 35,8 milioni di euro in aumento dell’11,5% rispetto a 32,1 milioni di euro dell’esercizio precedente tengono conto del progressivo deterioramento della congiuntura economica e della conseguente necessità di un maggior presidio del rischio di credito. Il “costo del credito” espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela è pari a 57 basis point pressoché stabile rispetto al 2007. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si determina quindi in 74,8 milioni di euro in linea con il valore dell’esercizio scorso. Gli oneri fiscali del periodo stimati in 26,3 milioni di euro sono in diminuzione del 20% rispetto a 32,8 milioni di euro del 2007, che peraltro comprendevano un effetto di carattere straordinario che determinava maggiori oneri per 1,7 milioni di euro. Il risultato netto di periodo raggiunge quindi 48,5 milioni di euro con un progresso di circa il 16% rispetto a 41,9 milioni di euro all’esercizio precedente. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 43 l’andamento del titolo credito artigiano L’aggravarsi della crisi finanziaria, culminata con il default di alcune istituzioni finanziarie internazionali e con il salvataggio di molte altre attraverso interventi pubblici, ha indistintamente penalizzato l’andamento delle quotazioni azionarie di tutto il settore. Ciononostante, le peculiarità di mercato del titolo Credito Artigiano – bassa volatilità, remunerazione interessante – la qualità dei fondamentali, l’assenza di titoli tossici e di esposizioni nei confronti delle istituzioni in default hanno consentito di subire l’andamento negativo del mercato in misura più contenuta rispetto ai competitori. Il titolo Credito Artigiano ha costantemente sovraperformato gli indici di riferimento in tutto il 2008. Nel corso dell’esercizio, il Credito Artigiano ha registrato un prezzo minimo di 1,838 euro registrato il 17 dicembre e un massimo di 3,0327 euro il 14 febbraio; la quotazione media si è attestata a 2,5111 euro e la media dei volumi scambiati giornalmente è stata di quasi 58 mila azioni. Il titolo ha concluso l’anno a 1,983 euro con un arretramento del 31,69%, mentre il Mibtel è arretrato del 48,7% e l’indice Comit Bancari del 57,2%. I grafici che seguono evidenziano l’andamento delle quotazioni delle azioni Credito Artigiano nel 2008, comparato, nel secondo grafico, con gli indici MIBTEL e COMIT bancari. 1.400.000 3,2 1.200.000 3 1.000.000 2,8 800.000 2,6 600.000 2,4 400.000 2,2 200.000 2 gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 0tt-08 nov-08 dic-08 VOLUMI CREDITO ARTIGIANO PREZZI MIBTEL COMIT BANCARI 100 90 80 44 70 60 50 40 gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 0tt-08 nov-08 dic-08 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione L’earning per share La determinazione dell’utile per azione – noto nella dottrina contabile internazionale come earning per share (EPS) – è altresì regolata dal principio contabile IAS 33, e costituisce oggetto di una specifica informativa nella Nota integrativa (Parte C). L’utile per azione rappresenta la quota dell’utile netto disponibile per la distribuzione – al netto della quota destinata alla beneficenza – rapportato al numero medio di azioni ordinarie in circolazione. Risultato dell’esercizio Fondo di beneficenza Media ponderata azioni ordinarie Utile base per azione 2008 2007 48.536.351 1.100.000 259.912.257 41.914.794 1.100.000 142.395.680 0,18 0,29 Il price to book value Il price/book value – espresso sotto forma di moltiplicatore del patrimonio netto – indica il valore attribuito dal mercato all’intero capitale sociale di una società quotata e quindi, indirettamente, al complesso delle attività alla stessa riconducibili. Pur tenuto conto dei fattori esogeni che possono influenzare l’andamento delle quotazioni, l’indice rappresenta in una certa misura l’apprezzamento da parte degli investitori delle potenzialità reddituali prospettiche e della solidità patrimoniale aziendali. La tabella che segue attesta l’evoluzione del price/book value – calcolato su prezzi medi annui con riferimento al patrimonio netto alla fine dell’esercizio – negli ultimi cinque anni. 2004 (*) 2005 2006 2007 2008 3,11 2,61 1,19 3,32 3,02 1,10 3,55 3,13 1,13 3,93 3,26 1,21 2,51 2,74 0,92 prezzo medio book value per azione price/book value per azione (*) Il patrimonio netto non è stato rideterminato secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS Il pay out ratio Nel medesimo periodo, il rapporto percentuale tra l’ammontare degli utili disponibile e la quota assegnata alle azioni a titolo di dividendo si è stabilmente attestato su livelli elevati a conferma di una costante attenzione riguardo alle aspettative degli azionisti. (migliaia di euro) Utile netto distribuibile Dividendi (**) pay out ratio 2004 (*) 2005 (*) 2006 2007 2008 18.274 14.921 82% 23.060 17.657 77% 28.478 23.282 82% 34.886 30.330 87% 40.464 35.313 87% (*) L’utile netto non è stato rideterminato secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS (**) I dividendi relativi al 2008 non tengono conto dell’assegnazione delle azioni a titolo gratuito effettuata in data 18 febbraio 2008 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 45 Il dividend yield Anche l’evoluzione del dividend yield – indicatore del rendimento delle azioni valorizzate al prezzo medio annuo in rapporto al dividendo relativo al corrispondente esercizio – attesta un’apprezzabile remunerazione dell’investimento, tenuto altresì conto della dinamica dei mercati finanziari. Dividendo unitario (*) prezzo medio dividend yield 2004 2005 2006 2007 2008 0,1093 3,21 3,40% 0,1126 3,11 3,62% 0,124 3,32 3,73% 0,1635 3,55 4,61% 0,2130 3,93 5,42% (*) Il dividendo relativo al 2008 non tiene conto dell’assegnazione delle azioni a titolo gratuito effettuata in data 18 febbraio 2008 Il rating In data 12 giugno 2008 l’Agenzia Fitch Ratings ha attribuito al Credito Artigiano i seguenti rating: Issuer Default (Long Term) Short term Individual Support 46 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio A- (A minus), con outlook stabile F2 C 1 Relazione del Consiglio di Amministrazione il presidio dei rischi e il sistema dei controlli interni La chiara individuazione dei rischi cui la Banca è potenzialmente esposta costituisce il presupposto irrinunciabile per la consapevole assunzione dei rischi medesimi e per la loro efficace gestione. Il presidio dei rischi è ispirato a criteri di particolare prudenza e attuato nell’ambito di un preciso riferimento organizzativo, con l’obiettivo di limitare la volatilità dei risultati attesi. Secondo la classificazione adottata sia in sede accademica sia nell’ambito della vigilanza prudenziale, le principali tipologie di rischi cui le banche sono esposte nell’esercizio della propria attività tipica e della più generale attività di impresa, sono: --rischio di credito --rischio di mercato --rischio di tasso --rischio di liquidità --rischi operativi --rischio di reputazione Ciascuna tipologia di rischio è ulteriormente analizzata in relazione a specifici fattori di rischio (ad esempio, rischio di insolvenza e rischio di concentrazione nell’ambito del rischio di credito; rischio di tasso e rischio di prezzo nell’ambito del rischio di mercato). Nel corso dell’esercizio il profilo di rischio della Banca è risultato sostanzialmente coerente con gli orientamenti strategici definiti dai competenti organi aziendali e di Gruppo e con le relative politiche di assunzione e gestione dei rischi. Il rischio di credito Coerentemente con la propria caratteristica operativa di banca retail, il Credito Artigiano risulta esposto prevalentemente al rischio di credito. Per le informazioni di dettaglio sulla composizione del portafoglio crediti e sul rischio di credito si fa rinvio alla Parte E della Nota Integrativa – Sezione 1 – Rischio di credito. Il rischio di mercato Come più in dettaglio rappresentato in altra parte della presente Relazione, alla data di riferimento il portafoglio presenta un profilo di rischio molto contenuto. Per le relative informazioni di dettaglio si fa rinvio alla Parte E della Nota Integrativa – Sezione 1 – Rischi di mercato. Il rischio di tasso A fine esercizio, la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell’intero bilancio - in larga parte a vista o indicizzate a breve termine - era contenuta; ne consegue che la variazione di valore del capitale economico a seguito di shock istantanei sulla curva dei tassi appare limitata. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 47 Il rischio di liquidità L’analisi della situazione di liquidità non evidenzia elementi di tensione nelle fasce temporali considerate. Sotto il profilo strutturale, l’analisi evidenzia un equilibrato profilo di liquidità. I rischi operativi Secondo le disposizioni di vigilanza il rischio operativo è inteso come il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano nella definizione le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali, nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre sono viceversa esclusi quelli strategici e di reputazione. Non si evidenziano profili significativi relativamente della rischiosità operativa, che permane contenuta. Il rischio di reputazione Non si rileva alcun elemento che possa aver modificato o possa modificare nel breve termine la percezione dell’immagine della Banca, che è anzi confermata positivamente dall’indagine annuale dell’Osservatorio ABI sulla customer satisfaction, presso le diverse categorie di stakeholder (clienti, controparti, azionisti, investitori, autorità di vigilanza) considerati ai fini del rischio di reputazione. Per la descrizione dell’assetto organizzativo e delle procedure operative poste a presidio delle diverse aree di rischio e delle metodologie utilizzate per la misurazione e la prevenzione dei rischi medesimi si fa rinvio alla parte E della Nota Integrativa – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura. Per la descrizione del complessivo assetto del Sistema dei Controlli Interni si rinvia alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari redatta ai sensi degli artt. 124 bis del TUF e 89 bis del Regolamento Consob 11971/1999 (Regolamento Emittenti), altresì disponibile sul sito internet della società all’indirizzo http:// www.creval.it/investorRelations/index.html. Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime Si fa riferimento al Documento Banca d’Italia, Consob e Isvap n. 2 del 6 febbraio scorso, nel quale le Autorità di vigilanza, tenuto conto della contingente situazione economica e dei mercati, hanno sottolineato la necessità di fornire nelle relazioni finanziarie un novero di informazioni adeguato per una migliore comprensione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’impresa e delle prospettive aziendali, con particolare riferimento alla continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività e alle incertezze nell’utilizzo di stime. 48 Al riguardo, il Consiglio di Amministrazione conferma di avere la ragionevole aspettativa che la società continuerà la propria esistenza operativa in un futuro prevedibile e che, di conseguenza, il bilancio dell’esercizio 2008 è stato predisposto in tale prospettiva di continuità. Il Consiglio di Amministrazione attesta altresì di non avere rilevato nella struttura patrimoniale e finanziaria e nell’andamento operativo sintomi che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale. Per l’informativa relativa ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività e alle incertezze nell’utilizzo di stime si fa rinvio alle informazioni fornite nella presente relazione e/o nell’ambito della Nota Integrativa, nel contesto della trattazione degli specifici argomenti. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione i rapporti con le società del gruppo e le altri parti correlate Le relazioni del Credito Artigiano con le altre società del Gruppo bancario Credito Valtellinese sono instaurate nell’ambito di un consolidato modello organizzativo ad “impresa-rete” – come ampiamente illustrato nella presente Relazione – in base al quale ciascuna componente è focalizzata in via esclusiva sulla realizzazione del proprio core-business, in un’ottica industriale che consenta una gestione efficace ed efficiente delle complessive risorse del Gruppo. Sulla scorta di tale impostazione, il complesso dei rapporti posti in essere con le società appartenenti al Gruppo attengono prevalentemente ai rapporti di corrispondenza per servizi resi, di deposito e di finanziamento nell’ambito dell’ordinaria operatività interbancaria per quanto concerne le società bancarie. Gli altri rapporti contrattuali posti in essere con le società di finanza specializzata e le società strumentali del Gruppo riguardano la prestazione di servizi di assistenza e consulenza e l’erogazione di servizi specialistici a supporto dell’operatività corrente. Gli effetti economici dei predetti rapporti sono regolati sulla base di primarie condizioni di mercato per quanto concerne i rapporti interbancari e sulla base degli specifici accordi contrattuali che, con il precipuo obiettivo di ottimizzare le sinergie e le economie di scala e di scopo a livello di Gruppo, fanno riferimento a parametri oggettivi e costanti nel tempo improntati a criteri di trasparenza ed equità sostanziale. Anche durante lo scorso esercizio, la quantificazione dei corrispettivi previsti a fronte dei servizi erogati è stata definita e formalizzata secondo i consueti, collaudati parametri, che tengono conto dell’effettivo utilizzo da parte di ciascuna società utente. La gestione di tali rapporti avviene secondo principi di comportamento e norme procedurali integrati in uno specifico regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione denominato “Principi di comportamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali e/o atipiche” che riassume organicamente in un chiaro e condiviso quadro di riferimento le disposizioni che a diverso titolo presiedono la gestione dei predetti rapporti, formalizzando e definendo i criteri per l’identificazione della relativa operatività e le connesse modalità di svolgimento del processo decisionale. Il documento, secondo quanto altresì disposto dall’art. 2391 bis cod. civ., definisce, talvolta integrandoli, gli schemi operativi e le norme aziendali già vigenti con l’obiettivo di assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate. In base a tali norme le operazioni di maggior rilievo economico patrimoniale e finanziario con parti correlate sono riservate alla esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione e sono contestualmente stabilite le modalità di reporting sulle operazioni eventualmente poste in essere dagli organi delegati della Banca. Al Consiglio di Amministrazione attengono in via esclusiva la definizione dei rapporti contrattuali infragruppo, l’approvazione e l’eventuale modifica delle relative condizioni economiche. Ancora, il complessivo assetto dei rapporti infragruppo costituisce oggetto di esame annuale da parte dello stesso Consiglio di Amministrazione con l’obiettivo di verificare la coerenza dei criteri che presiedono alla relativa gestione – aspetti contrattuali, modalità di formazione e di revisione dei corrispettivi - in relazione all’evoluzione del contesto operativo. I rapporti con le altre parti correlate rientrano nell’operatività ordinaria della banca e sono regolati alle normali condizioni di mercato ovvero allineati alle condizioni più favorevoli applicate al Personale. Le informazioni di dettaglio relative ai rapporti infragruppo e con parti correlate, comprese le informazioni sull’incidenza delle operazioni o delle posizioni in essere con dette controparti sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico, accompagnate dalle tabelle riepilogative di tali effetti, sono contenute nella Parte H della Nota Integrativa. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 49 Rientra tra le operazioni straordinarie infragruppo la cessione della filiale di Novara al Credito Piemontese perfezionata nell’ultimo trimestre dell’esercizio. L’operazione è correlata all’avvio a piena operatività del Credito Piemontese con l’acquisizione degli sportelli Intesa Sanpaolo, coerentemente con le strategie del Gruppo Credito Valtellinese in ordine al presidio degli specifici ambiti operativi da parte delle banche territoriali. Il prezzo di cessione della Filiale di Novara è stato determinato dai Consigli di Amministrazione di entrambe le banche sulla base della consistenza della raccolta diretta e indiretta al 1° novembre 2008, data di efficacia dell’operazione, in 670 mila euro. Secondo quanto previsto dal predetto regolamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali e/o atipiche, a supporto di dette valutazioni è stata richiesta una fairness opinion ad un advisor indipendente – prof. Salvatore Vicari di Valdani, Vicari e Associati – che ha espresso un parere di congruità sul corrispettivo determinato in linea con i valori di mercato relativi ad altre transazioni comparabili. Nessuna operazione atipica o inusuale, anche con società del Gruppo e con parti correlate, è stata effettuata nel corso dell’esercizio. 50 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione principali aspetti dell’attività commerciale Le evoluzioni significative del quadro normativo di riferimento Nel corso dell’esercizio il quadro normativo che regola l’attività di retail banking ha subito alcune importanti modifiche, che hanno riguardato in particolare il settore dei mutui ai privati, con l’introduzione delle disposizioni recate dalla convenzione, in materia di rinegoziazione dei mutui, sottoscritta dall’ABI e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui il Credito Artigiano, unitamente alle altre banche del Gruppo Creval, ha da subito aderito. Successivamente, con Legge 28 gennaio 2009 n. 2, è stato convertito il Decreto Legge n. 185 del 29 novembre 2008 (c.d. “decreto anticrisi”), recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione, imprese e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale. Il provvedimento introduce elementi di grande novità riguardanti i mutui ipotecari a clientela privata e la commissione di massimo scoperto. In sintesi, gli aspetti di maggiore rilevanza sono i seguenti: --applicazione per tutto il 2009 di un tasso massimo pari al maggiore tra il 4% e il tasso contrattualmente previsto alla sottoscrizione del contratto per i mutui a tasso variabile sottoscritti da persone fisiche fino al 31 ottobre 2008 per l’acquisto, costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale; --la differenza tra gli importi delle rate calcolati secondo tale criterio e quelli del piano d’ammortamento del mutuo è assunta a carico dello Stato, con modalità che verranno determinate dall’Agenzia delle Entrate. --dal 1° gennaio 2009, le banche che offrono mutui ipotecari alla clientela privata per l’acquisto dell’abitazione principale devono assicurare la possibilità di indicizzare i contratti a tasso variabile al tasso BCE con le stesse modalità applicate agli altri finanziamenti a tasso variabile. Il decreto ha inoltre posto limiti alla possibilità di applicazione della commissione di massimo scoperto alle posizioni con fidi accordati. La commissione si potrà applicare soltanto in caso di utilizzo del fido per almeno 30 giorni consecutivi all’interno di ogni trimestre di riferimento. Inoltre, la commissione di massimo scoperto rientrerà totalmente nel calcolo del tasso usura, al contrario della situazione attuale in cui tale commissione rientra soltanto in misura residuale. Viene inoltre precisato che sono nulle le clausole che prevedano una remunerazione per la banca per la messa a disposizione dei fondi indipendente dall’effettivo utilizzo della somma o indipendente dall’effettiva durata dell’utilizzo, salvo che il corrispettivo del servizio di messa a disposizione delle somme sia predeterminato, con patto scritto non rinnovabile tacitamente, in misura onnicomprensiva e proporzionale all’importo e alla durata dell’affidamento richiesto dal cliente e sia specificatamente evidenziato e rendicontato al cliente con cadenza massima annuale con l’indicazione dell’effettivo utilizzo, fatta salva comunque la facoltà di recesso del cliente in ogni momento. A tale riguardo il Gruppo Credito Valtellinese ha prontamente avviato le analisi organizzative preordinate ad un pieno adeguamento alle citate disposizioni, entro i termini previsti dalla normativa Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 51 APPROFONDIMENTO CONVENZIONE ABI-MEF L’art. 3 del Decreto Legge n. 93/2008 (in vigore dal 29 maggio 2008), convertito, con modificazioni, nella Legge n. 126/2008 (in vigore dal 27 luglio 2008), in materia di rinegoziazione dei mutui ha stabilito che l’ABI e il Ministero dell’Economia e delle Finanze provvedessero a stipulare una convenzione per la rinegoziazione dei mutui tra la banca, aderente alla convenzione, e i clienti. La convenzione riguarda i mutui a tasso variabile finalizzati all’acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa stipulati fino al 28 maggio 2008. Essa tiene conto dei seguenti elementi: - l’assicurazione della riduzione dell’importo delle rate del mutuo a cominciare da quelle che andranno a scadere il 1° gennaio 2009. La nuova rata sarà fissa, calcolata applicando all’importo originario del mutuo il tasso di interesse contrattuale medio del 2006; - la differenza tra l’importo della rata dovuta secondo il piano di ammortamento originario e quello risultante dall’atto di rinegoziazione è addebitata su di un conto di finanziamento accessorio regolato a un tasso fisso; - nel caso in cui, per effetto delle variazioni dei tassi, la rata “originaria” torni a un livello inferiore rispetto a quella “ricalcolata”, la differenza diminuirà il saldo del conto di finanziamento accessorio e, qualora tale saldo torni a zero, il mutuo tornerà a rata variabile come in origine; - alla scadenza del mutuo il cliente rimborserà il saldo del conto accessorio (se positivo) tramite rate aggiuntive, sempre pari all’importo “ricalcolato”. L’evoluzione del Progetto MiFiD Nel corso dell’esercizio è proseguito a livello di Gruppo il processo di adeguamento alla disciplina MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) in vigore in Italia dal 1° novembre 2007. La Direttiva, come noto, ha l’obiettivo di creare regole uniformi per i mercati e gli operatori finanziari dei Paesi dell’Unione Europea, al fine di: --tutelare gli investitori; --rafforzare l’integrità, l’efficienza e la trasparenza dei mercati; --introdurre requisiti generali di organizzazione e di controllo per gli intermediari. Alle disposizioni di recepimento della disciplina comunitaria, emanate lo scorso anno dai regulator nazionali, hanno fatto quindi seguito nel corso del 2008 numerosi interventi riconducibili al c.d. “terzo livello attuativo MiFID”. Sono stati, infatti, forniti dalle Autorità di Vigilanza i primi orientamenti interpretativi, finalizzati a chiarire l’applicazione concreta della normativa e ad assicurare l’attuazione uniforme della stessa, anche alla luce delle indicazioni delle Istituzioni Comunitarie. Gli ambiti di applicazione delle misure di “livello 3” e delle regole di condotta rese disponibili in corso d’anno sono stati: --la “ricerca in materia di investimenti”, con focus sul rapporto tra gestore e negoziatore; --la “best execution”, con particolare riferimento all’esecuzione di ordini aventi ad oggetto titoli privi di una pluralità di sedi di esecuzione, quali obbligazioni bancarie e derivati OTC; --i “prodotti finanziari illiquidi”, con riguardo ad operazioni di investimento aventi ad oggetto tali prodotti, anche in relazione alla loro complessità. 52 Il nuovo dettato normativo e regolamentare – che ha imposto agli operatori importanti sforzi organizzativi e tecnologici, oltreché commerciali – ha modificato radicalmente le modalità di svolgimento dei servizi e delle attività di investimento da parte degli intermediari, che per tutto l’esercizio sono stati impegnati nell’attuazione e nel completamento degli interventi di adeguamento richiesti dalla MiFID. In questo contesto, tutte le banche del Gruppo sono state chiamate a ripensare le proprie strategie in termini di servizi finanziari erogati alla clientela e ad identificare il modello organizzativo per la prestazione di tali servizi che fosse più coerente con l’obiettivo di assicurare effettivo contenuto alla regola generale di condotta di “servire al meglio l’interesse del cliente” (art. 21, comma 1, lett. a) del D.Lgs. n. 58/98), oltre che più idoneo per garantire correttezza e trasparenza dei processi di pricing degli strumenti finanziari. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione Nell’ambito del Progetto MiFID di Gruppo, anche per il 2008, sono quindi proseguite le attività di analisi, definizione e sviluppo attuative della Direttiva, anche in considerazione degli orientamenti di tempo in tempo espressi dall’Autorità di Vigilanza. Di particolare rilievo è stato l’impegno richiesto alle reti commerciali per il completamento, entro il termine del periodo transitorio del 30 giugno 2008, delle attività di: --consegna alla clientela della prevista documentazione relativa alla classificazione, alle informazioni generali su strumenti/prodotti finanziari offerti e sui relativi rischi, alla strategia di trasmissione ed esecuzione ordini, oltre che alle politiche adottate in tema di conflitti di interesse ed inducement; --formalizzazione della nuova documentazione contrattuale predisposta in relazione ai servizi di investimento offerti; --profilatura della clientela per le valutazioni di appropriatezza ed adeguatezza richieste dalla nuova normativa in relazione ai diversi servizi ed attività di investimento in strumenti/prodotti finanziari. Per quanto attiene la strategia di trasmissione ed esecuzione ordini adottata dal Gruppo, si ricorda, inoltre, che il Gruppo Credito Valtellinese presta il servizio di negoziazione per conto proprio unicamente con riferimento alle obbligazioni (c.d. “branded”), non ammesse alla negoziazione in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, e il servizio di ricezione e trasmissione ordini con riferimento agli altri strumenti finanziari. Nel corso dell’esercizio, nell’ambito del previsto monitoraggio e della revisione annuale della strategia prescelta, è stata inoltre implementata un’ulteriore fase di sviluppo della policy di trasmissione ordini del Gruppo, che si concluderà con l’attivazione di un nuovo intermediario esecutore, Banca Akros S.p.A., per gli strumenti obbligazionari (l’attivazione del collegamento avverrà nei primi mesi del 2009). Detto nuovo intermediario si aggiunge a quello già operativo, Centrosim S.p.A., al quale continueranno ad essere trasmessi gli ordini relativi agli strumenti azionari e derivati. L’implementazione della policy consentirà di accrescere la qualità e l’efficienza dei servizi forniti. Come evidenziato, la Direttiva ha introdotto nuovi obblighi anche in tema di conflitto di interessi (previsione dell’obbligo di adottare ogni misura ragionevole per individuare i conflitti di interesse; disposizioni organizzative ed amministrative per evitare che i conflitti di interesse individuati incidano negativamente sull’interesse dei clienti) e di incentivi in relazione alla prestazione di servizi di investimento. Con riferimento a questi temi, le competenti funzioni di Gruppo sono state impegnate nelle attività di predisposizione della documentazione afferente le scelte di gestione, segnalazione e controllo effettuate dal Gruppo e nella pianificazione ed attuazione dei relativi interventi. Importanti approfondimenti e sviluppi sono stati svolti anche in relazione al nuovo servizio di consulenza in materia di investimenti. Nel corso dell’esercizio sono state poste in essere le attività necessarie per la progettazione e lo sviluppo del processo per l’erogazione della consulenza in materia di investimenti in associazione ai servizi di collocamento, negoziazione per conto proprio e ricezione e trasmissione di ordini. La Terza Direttiva Comunitaria Antiriciclaggio Il 29 dicembre 2007 è entrato in vigore il D.Lgs. 231/2007, che dà attuazione alla direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, nonché alla direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione. Le novità operative introdotte dalla normativa sono state adeguatamente recepito nella normativa aziendale con l’adeguamento del “Testo Unico Antiriciclaggio” e sono state inoltre tempestivamente avviate tutte le attività finalizzate al pieno adeguamento dei processi aziendali ai contenuti delle nuove disposizioni di legge. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 53 L’offerta commerciale L’azione commerciale ha potuto far leva durante l’esercizio in esame su importanti innovazioni di prodotto che hanno contribuito ad un ulteriore arricchimento dell’offerta commerciale e hanno consentito di mantenere su livelli elevati il livello di soddisfazione della clientela. La bontà delle scelte intraprese è stata confermata anche attraverso il conseguimento di importanti riconoscimenti, quali Il Cerchio d’Oro, che ha premiato le capacità del Gruppo di saper ascoltare ed interpretare le esigenze della clientela e tradurli in servizi innovativi, nonché l’Innnovation Award 2008, promosso da Milano Finanza ed attribuito a Tellcard, carta di debito multifunzionale utilizzata peri piccoli importi. APPROFONDIMENTO PREMIO CERCHIO D’ORO La Giuria del Premio Cerchio d’Oro dell’Innovazione Finanziaria, organizzato da Azienda Banca e da Aifin, ha giudicato i progetti: • CREVAL INSIEME E IL MARKETING SOCIALE meritevole del primo posto nella categoria Marketing; • PROCEDURA IDEA meritevole del primo posto nella categoria Organizzazione and Operations. Il Premio “Cerchio d’Oro dell’Innovazione Finanziaria” è indirizzato a quelle realtà che, all’interno del mondo bancario, assicurativo e finanziario, credono nell’innovazione come in una leva potente per la crescita, lo sviluppo e il benessere delle aziende nelle quali operano. TELLCARD Il Credito Valtellinese, in collaborazione con Visa Europe e Key Client Cards & Solutions ha avviato il primo progetto Visa in Europa diretto a consumatori ed esercenti del prodotto di debito Europeo V PAY unito alla tecnologia Contactless. Grazie a questa partnership, è nata una nuova e innovativa carta: TELLCARD. Un’unica carta, per pagare i piccoli importi che ha anche le funzioni di prelievo e di pagamento europei. La tecnologia di pagamento Contactless è stata sviluppata da Visa per consentire ai titolari della carta di effettuare spese di importo fino ai 15 Euro, semplicemente avvicinandola agli appositi terminali POS, senza la tradizionale lettura e la digitazione del codice PIN. Per quanto concerne i prodotti di finanziamento si segnala la predisposizione nell’esercizio di una linea di credito agrario, denominata Creval Natura Viva, tesa a sostenere tutte le esigenze di finanziamento delle aziende operanti nel settore agricolo. Sempre con attenzione rivolta alle imprese e ai temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato introdotto un nuovo prodotto denominato Creval Lavoro Sicuro, mutuo chirografario destinato alle imprese che effettuano investimenti finalizzati all’adeguamento alle normative in materia di sicurezza e igiene del lavoro e più in generale in tutte le iniziative preordinate al miglioramento della sicurezza sul luogo di lavoro per i dipendenti e i collaboratori. Infine, nel corso dell’anno è stato stipulato un nuovo accordo con la Banca Europea degli Investimenti per la concessione di finanziamenti a medio lungo termine a valere sui fondi messi a disposizione da tale organismo. L’obiettivo principale dell’accordo è il finanziamento di iniziative, in particolare promosse da piccole e medie imprese, nei settori industria, agricoltura, turismo e servizi e di iniziative nel campo dell’energia, dell’ambiente, della ricerca, dello sviluppo e del capitale umano. 54 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione APPROFONDIMENTO LINEA CREVAL NATURA VIVA Il lancio della nuova gamma si pone l’obiettivo di rispondere in modo completo alle esigenze del settore agricolo e di fornire un importante strumento di fidelizzazione e di acquisizione di nuova clientela, con particolare riferimento agli imprenditori agricoli e alle piccole imprese localizzate nelle zone a più spiccata vocazione agraria in cui il Gruppo è presente. La linea è composta dai seguenti prodotti: • Multifido Verde: erogabile per importi fino a 50.000 €, a tasso fisso o variabile con rate mensili e durate fino a 7 anni; • Mutuo Agrario Chirografario: a tasso fisso o variabile con rate mensili, trimestrali o semestrali e durate fino a 7 anni (compreso un preammortamento massimo di 24 mesi); • Mutuo Agrario Ipotecario: a tasso fisso o variabile con rate mensili, trimestrali o semestrali e durate fino a 20 anni (compreso preammortamento massimo di 36 mesi); • Mutuo Grandi Orizzonti: prevede l’erogazione del capitale a stato avanzamento lavori, tasso variabile, rate trimestrali o semestrali e durate fino a 20 anni (compreso preammortamento massimo di 36 mesi); • Mutuo Campo Libero “10”: prevede una durata di 10 anni in cui il cliente corrisponde solo interessi e può decidere liberamente quando rimborsare la quota capitale oppure se rimandare la restituzione in unica soluzione alla scadenza. Tasso variabile, rate mensili o trimestrali e possibilità di rinnovo per ulteriori 10 anni; • Mutuo Campo Libero “20”: si differenzia dal precedente per la durata, prevista in 20 anni, e per la possibilità di rinnovo per altri 20. L’ offerta di risparmio gestito è stata rivisitata attraverso l’introduzione di sei nuove linee di gestione patrimoniale in OICR (4 azionarie e 2 bilanciate), una linea azionaria in strumenti diretti e, soprattutto, attraverso l’accordo di distribuzione in esclusiva per l’Italia di 9 comparti di Aperta SICAV, società a capitale variabile di diritto lussemburghese promossa da Bancaperta, che precedentemente offriva i propri servizi esclusivamente a clienti istituzionali. I nuovi comparti, che completano l’attuale offerta, oltre che da Aperta SGR, saranno gestiti da tre diversi gestori (EURIZON Capital SA, HSBC Global Asset Management e PIONEER Investments) di elevato standing internazionale, selezionati in base alla loro specializzazione al fine di garantire al cliente la massima professionalità nella gestione dei propri risparmi. L’ampliamento dell’offerta di OICR rafforza la politica multimanager del Gruppo, che offre ai propri clienti un ventaglio completo di comparti in una logica di “open architecture” nella fornitura dei servizi finanziari. In questa logica, negli ultimi mesi dell’anno la gamma di OICR offerti dalle banche del Gruppo è stata ampliata grazie all’accordo di distribuzione siglato con Eurizon Capital per la distribuzione di circa 120 fondi comuni di investimento sia di diritto italiano che lussemburghese. Per quanto concerne i conti correnti e depositi, sono stati realizzati due nuovi prodotti: Creval time deposit che riserva ai clienti sottoscrittori, privati e imprese, che dispongono di una somma per una durata temporale definita, rendimenti adeguati con un profilo di investimento semplice e privo di rischio - e Creval per la mia famiglia, composta da un articolato pacchetto di prodotti e servizi collegati ad un conto corrente pensato per soddisfare i bisogni della parentela dei dipendenti e dei pensionati del Gruppo Creval. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 55 qualità e responsabilità sociale La Politica della qualità e delle certificazioni Nel corso dell’anno sono state confermate tutte le attestazioni per i servizi erogati dalle banche e società del Gruppo già certificate con riferimento alle norme ISO. I valutatori di CISQCERT hanno operato presso le strutture centrali e su un campione di dipendenze dislocate sul territorio, evidenziando il permanere delle condizioni che hanno consentito le certificazioni. In particolare: --sono state confermate le certificazioni ISO 9001 per i processi del credito, trasferimenti, finanza, servizi di tesoreria e cassa per enti pubblici e privati riferiti alle banche territoriali, per i processi di gestione dei flussi finanziari ed erogazione dei servizi di gestione del risparmio ed erogazione dei servizi bancari via internet con riferimento a Bancaperta, per i processi di progettazione, manutenzione e gestione del sistema informativo per Bankadati, per i processi di progettazione, coordinamento della realizzazione e gestione degli immobili per Stelline, per i processi di gestione della fiscalità locale per Creset; --sono state confermate le 9 certificazioni PattiChiari gia attive per le banche territoriali e le 5 iniziative già attive per Bancaperta; --è stata confermata la certificazione di e-commerce QWEB per Bancaperta. L’organismo di certificazione ha altresì confermato il “Certificato Corporate UNI EN ISO 9001:2000 per il Gruppo Credito Valtellinese” esempio ancora unico in Italia di riconoscimento e valorizzazione della coesione e la compattezza del Gruppo nel suo insieme, nella gestione del sistema qualità e degli specifici processi certificati. Inoltre, il Comitato Direttivo del Consorzio PattiChiari ha deliberato di attribuire a: Credito Valtellinese, Credito Artigiano, Credito Siciliano, BAI e Bancaperta il diritto d’uso del marchio di certificazione per l’iniziativa Cambio Conto, che attesta la volontà del Gruppo di perseguire nei rapporti con la propria clientela obiettivi di semplicità e trasparenza. I PattiChiari 56 Il Consorzio ha assunto nel 2008 un nuovo ruolo definito come “veicolo di settore” per la produzione, la gestione e la diffusione esterna di strumenti di semplicità, chiarezza, comparabilità e mobilità della clientela nonché di programmi di educazione finanziaria della collettività. L’industria bancaria italiana ha infatti deciso di imprimere un’accelerazione alla strategia di crescita della competitività del mercato retail assumendo un impegno diretto sulle due variabili che incidono sul capitale di reputazione sociale dell’industria: la qualità dei meccanismi di informazione - interazione tra banche e clientela, lo sviluppo dell’educazione finanziaria della collettività. L’impegno si è concretizzato in un piano predisposto dall’ABI e consistente in 30 “Impegni per la Qualità” volti a migliorare i rapporti con i clienti, destinati ad esser adottati in maniera generalizzata da tutto il settore, in quanto ritenuti strumenti essenziali per raggiungere l’obiettivo di un mercato bancario pienamente efficiente e competitivo. Le suddette 30 iniziative sono relative a quattro aree: 1 mobilità della clientela; 2 semplicità e chiarezza informativa; 3 assistenza alla clientela; 4 sicurezza. Il Gruppo ha aderito alle iniziative proposte ed ha predisposto un piano operativo per l’adesione ai nuovi “impegni per la qualità” secondo la tempistica definita da PattiChiari. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione L’operatività nel settore degli armamenti In coerenza con i valori e i principi enunciati nel codice comportamentale, nel 2008 è stata approvata una specifica policy che vieta il finanziamento di progetti espressamente dedicati o rivolti alla produzione e al commercio di armi e sistemi d’arma. Conseguentemente, sono stati effettuati gli interventi di natura organizzativa e procedurale finalizzati a dare concretezza all’orientamento assunto nell’ambito dell’operatività delle filiali del Gruppo. La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese L’esigenza fortemente avvertita di concorrere alla promozione delle aree geografiche servite in una linea di coerenza con i principi della responsabilità sociale d’impresa trova importante espressione nella Fondazione Gruppo Credito Valtellinese. L’impegno - alimentato dai contributi erogati dalle banche del Gruppo - si indirizza al compimento di numerosi e qualificati interventi nel campo delle attività sociali e benefiche, dell’orientamento professionale e della formazione, della cultura e dell’arte. La Fondazione è stata costituita nel marzo 1998, nello stesso anno ha ottenuto il riconoscimento della Regione Lombardia e nel gennaio 2002 si è trasformata in Fondazione a operatività nazionale, assumendo al contempo la denominazione di Fondazione Gruppo Credito Valtellinese. Il 2008 è stato l’anno del centenario della Capogruppo Credito Valtellinese e del decennale della Fondazione ed è stato caratterizzato dall’impegno nella realizzazione delle iniziative celebrative, che si sono affiancate alle normali attività e funzioni presidiate dalla Fondazione. le risorse umane Le politiche di gestione del personale Nell’attuale scenario risulta determinante, per il mantenimento della competitività della Banca nel mercato di riferimento, la capacità di attrarre e trattenere personale di eccellenza. Le politiche gestionali del personale del Gruppo Credito Valtellinese, definiscono quali priorità nell’area della gestione del personale i seguenti aspetti: --miglioramento della qualità dei nuovi inserimenti --capacità di integrazione delle risorse provenienti da altre realtà --mantenimento al di sotto della media di sistema del tasso di turn over --connotazione sempre più chiara dei percorsi di carriera e di sviluppo professionale --adeguamento dell’operatività delle filiali alle nuove tendenze del business bancario --adozione di istituti atti a garantire maggiore flessibilità del personale sul territorio. In ordine a tali obiettivi, nel 2008 sono state ulteriormente perfezionati i sistemi di gestione e sviluppo del personale. L’evoluzione quantitativa delle risorse Al 31 dicembre 2008, la Banca annovera a libro matricola 1.152 collaboratori. Di questi, 42 sono distaccati presso altre società del Gruppo e per converso 7 collaboratori provengono da altre società del Gruppo. Le risorse effettivamente in servizio presso le strutture aziendali assommano pertanto a 1.117 unità. Nel corso dell’anno sono stati inseriti nell’organico aziendale 230 nuovi collaboratori, in prevalenza destinati alla rete territoriale, mentre 84 hanno concluso il rapporto di lavoro. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 57 Il complesso delle risorse umane a libro matricola della Banca è costituito da: --11 dirigenti; --391 collaboratori appartenenti all’area dei quadri direttivi; --739 collaboratori appartenenti alla 3^ area professionale; --11 collaboratori appartenenti alla 2^ area professionale. RIPARTIZIONE RISORSE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTO 64,1% 3a AREA PROFESSIONALE 1,0% 2a AREA PROFESSIONALE 1,0% DIRIGENTI 33,9% QUADRI DIRETTIVI Relativamente alle forme contrattuali, 1.011 risorse – circa il 87,7% – sono assunte a tempo indeterminato; 119 sono i collaboratori con contratto a tempo determinato e rappresentano il 10,33 % del totale; 22 persone, pari al 1,9% del numero complessivo, sono assunte con contratto di inserimento. I contratti part-time interessano 91 dipendenti, il 7,9 % dei collaboratori in organico. La percentuale di lavoratrici è pari al 36,8 % del totale. L’età media si rappresenta in 39 anni, mentre l’anzianità di servizio media è pari a 10 anni. RIPARTIZIONE RISORSE PER TITOLO DI STUDIO 51% DIPLOMA SCUOLA MEDIA SUPERIORE 58 5% DIPLOMA SCUOLA MEDIA INFERIORE 44% LAUREA 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione Il 44% circa del personale è laureato, il 51% circa è in possesso di un diploma di scuola media superiore. Nel corso dell’anno 2008, l’indice di crescita professionale – corrispondente agli avanzamenti di carriera sul numero medio dei dipendenti – è del 8,6 %, mentre l’indice di mobilità – che esprime i cambiamenti di ruolo rispetto al numero medio dei dipendenti – è pari al 11,98%. 59 La Formazione Particolare attenzione è costantemente posta all’attività di formazione delle risorse umane, anche attraverso l’utilizzo delle più evolute tecnologie per la formazione a distanza. I fabbisogni formativi, in termini quantitativi e qualitativi, sono individuati con riguardo alla valutazione delle prestazioni, al monitoraggio delle conoscenze, ai piani di sviluppo individuali. La formazione destinata nel 2008 ai collaboratori del Credito Artigiano ha impegnato 2.606 giornate in aula tradizionale, di cui 53 presso società esterne e 2.553 presso le strutture didattiche del Gruppo, 11.606 ore (circa 1.547 giornate) in autoapprendimento. Le iniziative proposte sono state indirizzate a sostenere un rapido e corretto inserimento dei neo-assunti e una preparazione tecnico-professionale adeguata, oltre che a favorire l’aggiornamento sui prodotti e servizi offerti alla clientela, l’approfondimento di competenze specifiche, l’utilizzo appropriato delle procedure a supporto dell’operatività, il rispetto della normativa interna ed esterna. Ampio spazio è stato riservato alla formazione e all’aggiornamento del personale in materia di normativa Antiriciclaggio, tenuto altresì conto delle importanti innovazioni introdotte con il recepimento della Terza Direttiva Comunitaria Antiriciclaggio. I risultati dell’attività di addestramento e formazione in materia di normativa Antiriciclaggio costituiscono altresì oggetto di specifica valutazione annuale da parte del Consiglio di Amministrazione. In riferimento al Progetto Patti Chiari promosso da ABI e per il quale il Credito Artigiano ha acquisito negli anni la certificazione PattiChiari di nove protocolli, si prosegue con l’aggiornamento in materia, tramite corsi in aula e in autoapprendimento. Relativamente alla normativa ISVAP (Regolamento ISVAP n. 5 del 16/10/2006) si è provveduto alla relativa attività di formazione e successivi aggiornamenti in materia assicurativa. In particolare, nell’anno 2008, sono state dedicate 1.865 giornate alla formazione in materia ISVAP, di cui 784 in aula. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano altre informazioni Il Documento programmatico per la sicurezza ex D.Lgs. n. 196/2003 - Codice in tema di trattamento dei dati personali Il Consiglio di Amministrazione ha approvato entro i termini previsti dalla specifica normativa la versione aggiornata per il 2009 del Documento programmatico sulla sicurezza di cui al Disciplinare tecnico in materia di misure minime di sicurezza del D.Lgs. 196/2003, contenente le informazioni sui dati personali trattati, sulla distribuzione delle responsabilità nell’ambito delle strutture preposte al trattamento, sull’analisi dei rischi che incombono sui dati, sulle misure da adottare per garantire l’integrità dei dati in seguito a distruzione o danneggiamento degli stessi e sulla previsione di interventi formativi a favore degli incaricati del trattamento. L’attività di ricerca e sviluppo Per le informazioni relative all’attività di ricerca e sviluppo svolta dalla Banca si rinvia ad altre parti della presente Relazione e della Nota Integrativa. In particolare, al paragrafo Lineamenti dell’attività commerciale per quanto attiene la predisposizione di nuovi prodotti e servizi destinati alla clientela e all’adeguamento delle procedure interne alle modifiche del contesto normativo di riferimento, nonché alla parte E della Nota Integrativa per quanto attiene le attività di ricerca finalizzata alla realizzazione dei sistemi misurazione dei rischi, in particolare per i modelli di rating per l’analisi delle posizioni creditizie. Le azioni proprie Il Credito Artigiano non possiede, direttamente, indirettamente né per il tramite di società fiduciarie o per interposta persona, azioni proprie o azioni della società controllante. Nel corso dell’esercizio non sono state effettuate negoziazioni sulle azioni predette. Le partecipazioni azionarie degli esponenti aziendali Il prospetto riportante le partecipazioni azionarie direttamente o indirettamente detenute dai componenti il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e la Direzione Generale, secondo quanto prescritto dall’art 79 della delibera Consob n. 11971/1999 (Regolamento Emittenti) è riportato nella Parte H della Nota Integrativa – Operazioni con parti correlate. Informazioni sugli assetti proprietari 60 Per le informazioni sull’assetto proprietario del Credito Artigiano, previste dall’art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), si rinvia alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari redatta ai sensi degli artt. 124 bis del TUF e 89 bis del Regolamento Consob 11971/1999 (Regolamento Emittenti), altresì disponibile sul sito internet della società all’indirizzo http://www.creval.it/investorRelations/index.html. Attestazione sulla sussistenza delle condizioni di cui all’art. 37 del Regolamento Consob n. 16191/1997 Con riferimento alle disposizioni di cui all’art. 37 del Regolamento Consob 16191/1997 (Regolamento Mercati) il Consiglio di Amministrazione attesta che relativamente al Credito Artigiano – società sottoposta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese S.c. ai sensi dell’art. 2497 del codice civile – non 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Consiglio di Amministrazione ricorre alcuna delle condizioni di cui al comma 1 del predetto art. 37 del Regolamento Mercati, in presenza delle quali le azioni di società controllate sottoposte all’attività di direzione e coordinamento di altra società non possono essere quotate. Il particolare il Consiglio di Amministrazione dà atto che: --sono regolarmente adempiuti agli obblighi di pubblicità previsti dall’articolo 2497-bis del codice civile. --La società ha autonoma capacità negoziale nei rapporti con la clientela e i fornitori in quanto – fermo restando il ruolo di supporto assicurato dalle strutture di gruppo e l’applicazione di metodologie unitarie nella gestione delle tematiche di comune interesse – il Credito Artigiano sviluppa all’interno delle aree territoriali di operatività una politica commerciale frutto di autonome valutazioni di mercato e partecipa alle dinamiche di gestione dei costi non finanziari di pertinenza (fissazione dei budget annuali e revisioni infrannuali, approvazione contratti di servizi e canoni infragruppo, ecc) attraverso determinazioni adottate dai competenti organi e funzioni aziendali. --La banca dispone di amministratori indipendenti in numero tale da garantire che il loro giudizio abbia un peso significativo nell’assunzione delle decisioni consiliari. --La società ha in essere con Bancaperta – società appartenente al Gruppo Credito Valtellinese – un rapporto di tesoreria accentrata, pienamente rispondente all’interesse sociale – come attestato dal Consiglio di Amministrazione, da ultimo con delibera del 16 dicembre 2008, e verificato dal Collegio Sindacale – tenuto conto che la gestione accentrata delle attività di tesoreria di gruppo consente di ottimizzare i flussi finanziari ed il correlato aspetto economico, attraverso maggiore redditività e contestuale riduzione dei costi operativi, e nel contempo limita i rischi delle attività di gestione della liquidità generata dalle banche del Gruppo. Nell’ambito della soluzione organizzativa adottata, come più ampiamente dettagliato in altra parte della presente relazione, la salvaguardia dell’interesse sociale della Banca è attivamente assicurata con la costante partecipazione dei membri della Direzione Generale alle riunioni periodiche del Comitato A.L.CO. e con la presenza del Direttore Generale in qualità di Amministratore nel Consiglio di Amministrazione di Bancaperta stessa. i fatti di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio Dopo la chiusura dell’esercizio, non si è verificato alcun altro fatto di rilievo tale da incidere significativamente sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società né sulla rappresentazione della medesima. la prevedibile evoluzione della gestione Il progressivo inasprimento della crisi dei mercati finanziari ha inevitabilmente condizionato l’economia reale, innescando una fase recessiva. Gli ultimi dati riguardanti il PIL confermano un diffuso rallentamento per le principali economie e non si prefigurano segnali di miglioramento, almeno per il corrente anno. In tale contesto il Consiglio di Amministrazione, pur esprimendo cautela sull’andamento gestionale dei prossimi mesi, ritiene prefigurabile un ulteriore sviluppo degli aggregati patrimoniali ed una correlata evoluzione degli indicatori reddituali attinenti l’attività di intermediazione creditizia, pur tenuto conto della riduzione dei tassi di interesse sul mercato interbancario. Il deterioramento dello congiuntura economica e la perdurante volatilità dei mercati finanziari potrebbero non consentire il pieno raggiungimento degli obiettivi a suo tempo previsti nel piano strategico 2007-2010. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 61 la proposta di destinazione dell’utile Signori Azionisti, sottoponiamo alla Vostra approvazione il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2008, costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa, nonché i relativi allegati e la Relazione degli Amministratori. In base alle disposizioni di cui all’art. 6 del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, la quota parte dell’utile di esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate iscritte nel Conto economico che derivano dalla valutazione delle partecipazioni con il criterio del patrimonio netto non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile. Ai sensi del medesimo disposto normativo, il vincolo di indisponibilità si riduce negli esercizi successivi in misura corrispondente all’importo dei dividendi incassati. La riserva indisponibile costituita nell’esercizio 2007 per euro 7.028.365,59 si riduce pertanto dell’importo di euro 5.129.314,00 corrispondenti all’ammontare dei dividendi incassati nel corso del 2008, con la conseguente attribuzione: --per euro 512.931,40 alla Riserva legale, in misura pari al 10% --per euro 4.616.382,60 alla voce “Riserve” fra le riserve disponibili. Sottoponiamo quindi alla Vostra approvazione la seguente destinazione dell’utile netto dell’esercizio 2008. Utile netto dell’esercizio 2008 - Riserva indisponibile ex art. 6 comma 2 D.Lgs. 38/2005 - 10% di 40.464.244,04 alla Riserva legale Utile disponibile Avanzo utili esercizi precedenti Riserva disponibile ex art. 6 comma 2 D.Lgs. 38/2005 Totale disponibile per la distribuzione assegnazione di un dividendo unitario di 0,1530 euro per n. 284.791.360 azioni alla beneficenza da riportare a nuovo 48.536.351,16 - 8.072.107,12 - 4.046.424,40 36.417.819,64 25.084,41 8.260.087,50 44.702.991,55 43.573.078,08 1.100.000,00 29.913,47 Il Consiglio di Amministrazione esprime gratitudine alla Direzione Generale, ai Dirigenti e a tutti i Collaboratori della Banca per la professionalità, l’impegno e la dedizione costantemente dimostrati, nei rispettivi ruoli e livelli di responsabilità. Agli Amministratori, al management e a tutti i Collaboratori del Gruppo Credito Valtellinese e delle altre società del Gruppo, esprime il proprio apprezzamento per la costante e proficua collaborazione. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 62 Milano, 10 marzo 2009 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 63 Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano ai sensi degli artt.124 bis TUF, 89 bis Regolamento Emittenti Consob e dell’art. IA.2.6 delle Istruzioni al Regolamento di Borsa RELATIVA ALL’ESERCIZIO 2008 APPROVATA DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL 10 MARZO 2009 Sito web: http://www.creval.it/investorRelations/index.html 64 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari GLOSSARIO Codice: il Codice di Autodisciplina delle società quotate approvato nel marzo del 2006 dal Comitato per la Corporate Governance e promosso da Borsa Italiana S.p.A. 65 Cod. civ. / c.c.: il codice civile. Consiglio: il Consiglio di amministrazione dell’Emittente. Emittente: l’emittente azioni quotate cui si riferisce la Relazione. Esercizio: l’esercizio sociale a cui si riferisce la Relazione. Istruzioni al Regolamento di Borsa: le Istruzioni al Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A. Regolamento di Borsa: il Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A. Regolamento Emittenti Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 11971 del 1999 in materia di emittenti. Regolamento Mercati Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 16191 del 2007 in materia di mercati. Relazione: la relazione di corporate governance che le società sono tenute a redigere ai sensi degli artt. 124 bis TUF, 89 bis Regolamento Emittenti Consob e dell’art. IA.2.6. delle Istruzioni al Regolamento di Borsa. TUF: il Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 – Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano PREMESSA La presente relazione è redatta in ottemperanza alle disposizioni del TUF – art. 124 bis – e delle relative norme di attuazione del Regolamento Emittenti Consob, ai sensi delle quali gli emittenti quotati sui mercati regolamentati sono tenuti a pubblicare annualmente informazioni sull’adesione a codici di comportamento promossi da società di gestione dei mercati regolamentati o da associazioni di categoria, nonché informazioni sugli assetti proprietari, ed è predisposta in conformità al “Format sperimentale per la relazione sul governo societario”, pubblicato dalla Borsa Italiana S.p.A. nel 2008. La relazione contiene altresì le informazioni previste da altre disposizioni, con particolare riguardo all’art. 144-decies del Regolamento Emittenti e all’art. 37 del Regolamento Mercati. 1. PROFILO DELL’EMITTENTE Il Credito Artigiano, Società per azioni, con sede legale in Milano, è una banca iscritta all’Albo delle banche al n. 4440, appartenente al Gruppo bancario Credito Valtellinese (Albo dei gruppi bancari n. 5216.7) e soggetta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese S.c. La società è quotata sul MTA gestito dalla Borsa Italiana S.p.A. La società adotta il modello di amministrazione e controllo tradizionale e aderisce al Codice di Autodisciplina delle società quotate promosso dalla Borsa Italiana S.p.A. Il Consiglio di Amministrazione attribuisce costante attenzione all’assetto del sistema di governo societario – quale risulta dal dettato statutario, dalle deliberazioni consiliari e dalla prassi operativa – tenuto conto delle peculiarità della Società, nel più ampio contesto del Gruppo Credito Valtellinese di cui la stessa è parte integrante, con riguardo alle prerogative e agli interessi di tutti gli azionisti, degli investitori e dell’insieme degli stakeholder. Con tali precipue finalità il Consiglio di Amministrazione pienamente condividendone i contenuti, ha adottato ogni determinazione intesa a garantire l’adesione sostanziale alle previsioni del Codice. Più in particolare, nel dicembre 2006 il Consiglio di Amministrazione, dopo un’approfondita analisi del Codice di autodisciplina delle società quotate di nuova emanazione, ha assunto un novero di determinazioni volte ad adeguare progressivamente l’assetto di governance alle previsioni di detto Codice. Tali determinazioni – principalmente quelle inerenti le modalità di nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione e il Collegio sindacale, i requisiti di indipendenza e il numero massimo degli incarichi degli Amministratori e dei Sindaci – hanno trovato piena applicazione, contestualmente e coerentemente all’adozione delle modifiche statutarie in recepimento delle disposizioni della Legge n. 262/2005 sulla tutela del risparmio approvate dall’assemblea straordinaria del 28 giugno 2007. 66 I principi e i criteri per la connotazione di “esecutività” ed “indipendenza” degli Amministratori e dei Sindaci sono stati applicati in occasione del rinnovo delle cariche sociali da parte dell’Assemblea Ordinaria del 5 aprile 2007. Il criterio che prevede la designazione del “lead independent director” non trova applicazione, non configurandosi il Presidente del Consiglio di Amministrazione quale principale responsabile della gestione dell’impresa. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Le raccomandazioni inerenti l’individuazione di un amministratore esecutivo (di norma, uno degli amministratori delegati) incaricato di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno, non trova applicazione nel sistema di governance della società, non essendo stato nominato un Amministratore delegato. 2. INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI AL 31.12.2008 (ex art. 123 bis TUF) a) Struttura del capitale sociale Il capitale sociale, sottoscritto e versato alla data del 31 dicembre 2008, assomma a 284.791.360 euro suddiviso in n. 284.791.360 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna. Non vi sono categorie di azioni che compongono il capitale sociale diverse dalla azioni ordinarie. Il diritto alla partecipazione al dividendo e il relativo importo sono deliberati dall’assemblea degli azionisti in seduta ordinaria, come previsto dall’articolo 33 dello Statuto sociale. Le azioni conferiscono uguali diritti, sia per il riparto degli utili, sia per la distribuzione del residuo attivo in caso di liquidazione della Banca. I dividendi sulle azioni si prescrivono trascorso un quinquennio dall’epoca indicata per il pagamento e l’ammontare degli stessi è devoluto a riserva legale, come previsto dall’articolo 34 dello Statuto. Non vi sono altri strumenti finanziari che attribuiscono il diritto di sottoscrivere azioni di nuova emissione. b) Limitazioni al trasferimento di titoli Le azioni sono nominative, liberamente trasferibili e indivisibili. Non esiste alcuna limitazione o restrizione alla libera trasferibilità delle azioni. Non vi sono limitazioni al possesso azionario relativamente alle azioni del Credito Artigiano, fatto salva l’autorizzazione della Banca d’Italia al superamento delle soglie previste dall’art. 19 del Testo Unico Bancario. c) Partecipazioni rilevanti nel capitale Alla data del 31 dicembre 2008, i nominativi dei soggetti che – secondo le risultanze del Libro dei Soci, integrate dalle comunicazioni ricevute ai sensi dell’art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 nonché delle vigenti norme in materia di partecipazione al capitale di enti creditizi e da altre informazioni a disposizione - partecipano, direttamente o indirettamente, in misura superiore al 2% al capitale sociale sottoscritto sono: --CREDITO VALTELLINESE Soc. Coop. con sede sociale in Sondrio con n. 198.864.570 azioni pari al 69,83% del capitale sociale; --LAMBRIANA FONDAZIONE PER ATTIVITA’ RELIGIOSE E CARITATIVE, con sede sociale in Milano per n. 11.520.651 azioni pari al 4,05% del capitale sociale; d) Titoli che conferiscono diritti speciali Non sono stati emessi titoli che conferiscono diritti speciali di controllo. e) Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto Non sono previsti sistemi di partecipazione azionaria dei dipendenti. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 67 f) Restrizioni al diritto di voto Non vi è alcuna restrizione al diritto di voto. g) Accordi tra azionisti Il Consiglio di Amministrazione non è a conoscenza dell’esistenza di accordi tra azionisti di cui all’art. 122 del TUF. h) Nomina e sostituzione degli amministratori e modifiche statutarie Il Consiglio di Amministrazione è nominato dall’Assemblea sulla base di liste presentate dai Soci, secondo la procedura prevista all’articolo 17 dello Statuto sociale, fatte comunque salve diverse e ulteriori disposizioni previste da inderogabili norme di legge o regolamentari. Alla sostituzione degli Amministratori si provvede da parte del Consiglio per cooptazione ai sensi dell’Articolo 2386 Codice Civile e alla successiva nomina in sede assembleare senza ricorso al voto di lista, secondo i criteri stabiliti dall’art. 18 dello statuto sociale. 68 Ai sensi dell’art. 17 dello Statuto sociale e in conformità al Criterio applicativo 6.C.1 del Codice, le liste per la nomina degli Amministratori devono essere depositate presso la sede sociale almeno quindici giorni prima della data fissata per l’Assemblea in prima convocazione chiamata a deliberare sulla nomina di Amministratori. Ciascuna lista deve essere sottoscritta da uno o più Soci che detengano complessivamente alla data in cui la lista viene presentata almeno il 2% del capitale sociale, ovvero la minore percentuale stabilita dalla disciplina vigente. Unitamente a ciascuna lista (corredata delle firme dei Soci presentatori) ed entro il termine di deposito della stessa devono essere depositati presso la sede sociale a pena di ineleggibilità: --le informazioni relative ai Soci che le hanno presentate, con indicazione della partecipazione complessivamente detenuta; --il curriculum professionale di ogni candidato; --le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura, attestano sotto la propria responsabilità l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità nonché l’esistenza dei requisiti prescritti dalla normativa vigente e dal presente Statuto per ricoprire la carica di Amministratore, dichiarano la loro idoneità ad essere qualificati indipendenti ai sensi del Codice, nonché l’eventuale possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall’Articolo 148, comma terzo, del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58. Ciascun Socio può concorrere alla presentazione di una sola lista, e in caso di inosservanza la sua sottoscrizione non viene computata per alcuna delle liste. Ogni candidato a sua volta deve presentarsi in una sola lista, pena l’ineleggibilità. Ogni Socio non può votare più di una sola lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciarie. Nell’avviso con il quale si convoca l’Assemblea per la nomina dell’organo amministrativo, sono menzionate le modalità e i tempi prescritti per la formazione e la presentazione delle liste. Le liste non presentate nei termini e con le modalità prescritte dalle disposizioni statutarie, oltre che dalla vigente normativa, non sono ammesse in votazione. All’elezione alla carica di Amministratore e in presenza di più liste che abbiano ottenuto almeno una percentuale di voti pari alla metà di quella richiesta dallo Statuto per la presentazione delle liste, si procede come segue: --risultano eletti alla carica di componente del Consiglio di Amministrazione tutti i nominativi contenuti nella lista che ha riportato il maggior numero di voti, con esclusione dell’ultimo nominativo elencato nella lista; --risulta altresì eletto alla carica di Amministratore il nominativo indicato al primo posto della lista che, fra 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari le restanti liste, abbia ottenuto il maggior numero di voti e non sia collegata, anche indirettamente, con i Soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti; tuttavia, qualora all’interno della lista di maggioranza non risultino eletti almeno due amministratori indipendenti ex art. 147 ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, risulterà eletto anziché il capolista della lista di minoranza, il primo amministratore indipendente ex art. 147 ter indicato nella lista di minoranza. In caso di parità di voti tra liste, prevale quella presentata da Soci in possesso della maggiore partecipazione al momento della presentazione della lista, ovvero, in subordine, dal maggior numero di Soci. Nel caso in cui una sola lista abbia raggiunto la richiamata percentuale, oppure nel caso in cui sia stata presentata o ammessa una sola lista, da essa verranno tratti tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione. Nel caso in cui nessuna lista abbia raggiunto la percentuale di cui al comma 9, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione verranno tratti dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti. Nel caso in cui non sia presentata alcuna lista, gli Amministratori vengono nominati dall’Assemblea con votazione a maggioranza relativa, nell’ambito delle candidature che siano state presentate su iniziativa del Consiglio di Amministrazione o di altri Soci almeno sette giorni prima della data fissata per l’Assemblea in prima convocazione, con il rispetto dell’obbligo di deposito della documentazione prevista al precedente quinto comma. Non sono previste norme per la modifica dello statuto, diverse da quelle applicabili ai sensi di legge. i) Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all’acquisto di azioni proprie Alla data odierna non vi è alcuna delega al Consiglio di Amministrazione per aumentare il capitale sociale ai sensi dell’art. 2443 del cod. civ. o ad emettere strumenti finanziari partecipativi. Non vi è alcuna autorizzazione dell’assemblea per l’acquisto di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e seguenti del codice civile. l) Clausole di change of control Il Consiglio di Amministrazione non è a conoscenza di accordi che acquistano efficacia, sono modificati o si estinguono in caso di cambiamento di controllo della società. m) Indennità degli amministratori in caso di dimissioni, licenziamento o cessazione del rapporto a seguito di un’offerta pubblica di acquisto Non esistono accordi tra la Società e gli Amministratori che prevedono indennità in caso di dimissioni o licenziamento/revoca senza giusta causa o se il rapporto di lavoro cessa a seguito di un’offerta pubblica di acquisto. 3. COMPLIANCE La società ha adottato il Codice di Autodisciplina delle società quotate approvato nel marzo del 2006 dal Comitato per la Corporate Governance e promosso da Borsa Italiana S.p.A. La Società non è soggetta a disposizioni di legge non italiane che influenzano la struttura di corporate governance. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 69 4. ATTIVITA’ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO La società è soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell’art. 2497 e seguenti del codice civile da parte del Credito Valtellinese S.c. 5. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 5.1. Composizione Nelle seguenti tabelle è riportata la composizione del Consiglio in carica alla data del 31.12.2008, corredate dalle seguenti informazioni: ■■ data dell’assemblea ordinaria degli azionisti che ha effettuato la nomina; ■■ scadenza del Consiglio; ■■ nonché a seguire, caratteristiche personali e professionali di ciascun amministratore (art. 144-decies del Regolamento Emittenti Consob). (*) La nomina del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2007 – 2009 non è avvenuta sulla base del meccanismo di voto per liste. Carica In carica dal Scadenza Lista Esec. Palma Angelo De Censi Giovanni Anolli Mario Branca Vito P VP A A 05/04/2007 05/04/2007 16/04/2008 05/04/2007 31/12/2009 31/12/2009 31/12/2009 31/12/2009 (*) (*) (*) (*) X X Camagni Luciano Filippo A 05/04/2007 31/12/2009 DG (*) X Nominativo Feltrinelli Carlo Giussani Alberto Lazzati Paolo Francesco Magnocavallo Antonio Ratti Michele Sciumè Alberto A A A A A A 05/04/2007 05/04/2007 16/04/2008 05/04/2007 05/04/2007 05/04/2007 31/12/2009 31/12/2009 31/12/2009 31/12/2009 31/12/2009 31/12/2009 (*) (*) (*) (*) (*) (*) Non esec. X X Indip. X X Indip. TUF % CdA Altri incarichi X X 100 100 81,8 100 4 2 - 100 5 72,7 100 100 100 90,9 100 1 2 1 2 X X X X X X X X X X Legenda Carica: P = Presidente, VP = Vice presidente, A = Amministratore, DG = Direttore Generale Lista: M/m a seconda che l’amministratore sia stato eletto dalla lista votata dalla maggioranza o da una minoranza (art. 144-decies, del Regolamento Emittenti Consob) Esec.: il consigliere indicato è qualificato come esecutivo Non esec.: il consigliere indicato è qualificato come non esecutivo Indip.: il consigliere indicato è qualificato come indipendente secondo i criteri stabiliti dal Codice Indip. TUF: l’amministratore è in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dall’art. 148, comma 3, del TUF (art. 144-decies, del Regolamento Emittenti Consob) % CdA: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del Consiglio Altri incarichi: numero complessivo di incarichi ricoperti in altre società quotate in mercati regolamentati (anche esteri), in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni. L’elenco di tali società con riferimento a ciascun consigliere - con la precisazione dell’eventuale appartenenza della società in cui è ricoperto l’incarico al gruppo bancario Credito Valtellinese – è allegato alla presente Relazione. 70 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Angelo Palma: laureato in Economia e Commercio, fondatore dello Studio Associato Palma, svolge la professione di Dottore Commercialista a Como e a Milano. Revisore contabile, è titolare della cattedra di Economia Aziendale presso la facoltà di Scienze Bancarie e Assicurative dell’Università Cattolica di Milano. E’ Presidente del Credito Artigiano dal 2004, del quale fino al 2001 è stato Presidente del Collegio Sindacale e nel triennio 2001-2004 Sindaco effettivo. Dal 2004 è altresì Consigliere del Credito Valtellinese, dopo essere stato Presidente del Collegio Sindacale dal 1989 al 2003. E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche in tema di economia aziendale e di bilancio. Giovanni De Censi: laureato in Scienze Politiche, ha maturato una lunga esperienza professionale nel Credito Valtellinese, iniziata nel 1958 e proseguita poi attraverso l’esercizio di compiti direttivi con crescenti livelli di responsabilità, fino a ricoprire la carica di Direttore Generale, dal gennaio 1981 al maggio 1996, e di Amministratore Delegato, dal giugno 1996 all’aprile 2003. Dal 26 aprile 2003 ricopre la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese. Mario Anolli: Preside della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Professore Ordinario per il settore scientifico - disciplinare presso la medesima Facoltà. Svolge attività di ricerca sui temi della gestione degli investimenti e della microstruttura dei mercati di strumenti finanziari. E’ autore di diversi lavori in tema di economia del mercato mobiliare e di gestione degli intermediari finanziari. Vito Branca: avvocato, è titolare di un noto studio legale in Catania, docente in diritto tributario contenzioso presso la Facoltà di Economia dell’Università di Catania, Vice Presidente di Sezione della Commissione Tributaria Regionale per la Sicilia; ha maturato una lunga e intensa esperienza giurisdizionale, scientifica e didattica nel campo del diritto tributario, del diritto bancario e del diritto penale dell’economia. E’ iscritto nel Registro dei Revisori Contabili. Luciano Filippo Camagni: laureato in Economia aziendale, specializzazione aziende di credito presso l’Università Luigi Bocconi, ha svolto la sua attività professionale nel settore bancario, maturando un’ampia esperienza presso importanti banche lombarde. Assunto nel 1994 presso il Credito Valtellinese ha svolto funzioni dirigenziali nell’area commerciale ed è poi passato al Credito Artigiano ricoprendo inizialmente la carica di Vice Direttore generale e dall’ottobre 1998 quella di Direttore Generale. Carlo Feltrinelli: dal termine degli studi si occupa della nota casa editrice fondata dal padre. Nel 1988 ha assunto la carica di Amministratore delegato e nel 1998 quella di Presidente delle Librerie Feltrinelli. E’ Consigliere del Credito Artigiano dal 2004. Alberto Giussani: Partner nella società di revisione PricewaterhouseCoopers, fino al giugno 2007. Ha iniziato la sua attività in Price Waterhouse nel 1973, ed è divenuto partner nel 1981. Durante la carriera di revisore contabile ha gestito la revisione di importanti imprese italiane, anche a carattere multinazionale, quotate in Italia e nella borsa statunitense. Dal 1981 Membro della Commissione Principi Contabili dei Dottori Commercialisti e Ragionieri, attualmente membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Organismo Italiano di Contabilità e dal 2001 Membro dello Standard Advisory Council della fondazione IASC per la statuizione dei principi contabili internazionali. Presidente di Assirevi (Associazione dei Revisori Contabili Italiani) nel triennio 2004-2006 e Consigliere dal 1980 all’ottobre 2006. Autore di numerose pubblicazioni di carattere tecnico. Paolo Francesco Lazzati: laureato in Economia e commercio presso l’Università Cattolica di Milano, iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Milano dal 1988 e nel Registro dei revisori contabili. Cultore della materia nel corso di Diritto Tributario dal 1993 al 2001 presso l’Università di Trento e dal 1995 anche presso l’Università di Pavia. Ricopre numerosi incarichi di controllo in importanti società, è stato sindaco del Credito Artigiano dal 2004 al 2007. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 71 Antonio Magnocavallo: avvocato civilista, esercita la professione a Milano, con particolare riguardo al diritto societario, commerciale e contrattuale. E’ Consigliere del Credito Artigiano dal 2002. Michele Ratti: laureato in Economia e commercio presso l’Università Bocconi, dopo diverse esperienze professionali nel 1990 entra nell’azienda di famiglia Bennet S.p.A. con l’obiettivo di sviluppare due importanti iniziative: l’Ipermercato e il Centro Commerciale, in quegli anni ancora agli inizi nel mercato italiano. Dal 1997 è Amministratore Delegato della società. Alberto Sciumè: avvocato, svolge la libera professione presso lo Studio Sciumè & Associati di Milano di cui è socio anziano. Nel campo giuridico ha maturato un’esperienza di grande rilievo sotto il profilo scientifico e professionale, anche come docente presso le Università di Padova e Brescia e presso l’Accademia della Guardia di Finanza. E’ iscritto nel registro dei revisori contabili. Tutti i Consiglieri di Amministrazione sono in possesso dei requisiti di professionalità previsti per la carica dalle vigenti Istruzioni di Vigilanza per le banche. NOMINATIVO PALMA ANGELO DE CENSI GIOVANNI ANOLLI MARIO BRANCA VITO CAMAGNI LUCIANO FILIPPO FELTRINELLI CARLO GIUSSANI ALBERTO LAZZATI PAOLO FRANCESCO MAGNOCAVALLO ANTONIO RATTI MICHELE SCIUME’ ALBERTO CE % CE P M 100 40 M M 100 100 C.N. % C.N. M - P - M - C.R. % C.R. M P 100 100 M C.C.I. % C.C.I. M 100 P 100 M 100 100 Legenda CE: comitato esecutivo; P = presidente M = membro del comitato esecutivo. % CE: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del comitato esecutivo C.N.: comitato nomine; P = presidente M = membro del comitato per le nomine % C.N.: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del comitato per le nomine C.R.: comitato per la remunerazione; P = presidente M = membro del comitato per la remunerazione % C.R.: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del comitato per la remunerazione C.C.I.: Comitato per il Controllo interno; P = presidente M = membro del comitato per il controllo interno %. C.C.I.: presenza, in termini percentuali, del consigliere alle riunioni del comitato per il controllo interno Nel corso dell’esercizio non sono cessati Amministratori. Dalla data di chiusura dell’esercizio non è intervenuta alcuna modifica nella composizione del Consiglio di Amministrazione. 72 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Cumulo massimo agli incarichi ricoperti in altre società Il Consiglio di Amministrazione ha definito i criteri di carattere generale circa il numero massimo di incarichi di amministrazione e di controllo in altre società che può essere considerato compatibile con un efficace svolgimento del ruolo di amministratore secondo quanto stabilito dal Criterio applicativo 1.C.3. Tali criteri prevedono di escludere dal computo delle cariche rilevanti, ai fini dell’applicazione del Criterio qui richiamato, quelle ricoperte in Società del Gruppo bancario Credito Valtellinese, in Società controllate congiuntamente ovvero collegate al Gruppo bancario Credito Valtellinese, di differenziare il numero massimo di incarichi fra Amministratori Esecutivi e non Esecutivi, numero che potrebbe indicativamente oscillare tra 4 e 6 incarichi. Alla data del 31.12.2008 il Consiglio di Amministrazione non ha assunto alcuna altra determinazione al riguardo. 5.2. RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Nel corso del 2008 si sono tenute 15 riunioni del Consiglio di Amministrazione. La durata media delle riunioni si è aggirata intorno alle quattro ore. I Consiglieri hanno assicurato la loro presenza con assiduità: mediamente, la percentuale di presenza alle riunioni si è rappresentata nell’88%. Per l’esercizio in corso sono state programmate 13 riunioni, due delle quali si sono già tenute alla data della presente Relazione. Tutti gli Amministratori sono posti nelle migliori condizioni per deliberare con cognizione di causa attraverso la disponibilità della documentazione attinente i lavori consiliari, anche attraverso sistemi di collegamento on-line, dotati di idonee misure di sicurezza volte a garantirne la riservatezza. Sono altresì posti nelle migliori condizioni per approfondire la conoscenza delle dinamiche aziendali e degli orientamenti strategici del gruppo di appartenenza, anche attraverso la partecipazioni ad apposite riunioni allargate agli esponenti degli organi di governo di tutte le società appartenenti al gruppo. Ampio novero di informativa è stata resa a Consiglieri in merito a leggi e disposizioni attuative degli Organi di Vigilanza, ovvero relative ad analisi di mercato e studi di settore (Criterio applicativo 2.C.2.). Al Consiglio di Amministrazione sono riservati l’esame e l’approvazione (Criterio applicativo 1.C.1., lett. a) dei piani strategici, industriali e finanziari nonché del sistema di governo societario. Il Consiglio valuta l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile generale della società, con particolare riferimento al sistema di controllo interno e alla gestione dei conflitti di interesse (Criterio applicativo 1.C.1., lett. b). Il Consiglio di Amministrazione della banca esercita costantemente un attento controllo sull’evoluzione strategica delle diverse aree di business, con particolare riguardo al controllo dei rischi assunti, un costante controllo di gestione, volto ad assicurare il mantenimento delle condizioni di equilibrio con riguardo ai profili tecnici gestionali di redditività, patrimonializzazione e liquidità ed un controllo di tipo operativo finalizzato alla valutazione delle varie tipologie di rischio cui l’operatività aziendale è esposta, che attiene prevalentemente alla sfera del risk management. Il Consiglio di Amministrazione approva gli orientamenti strategici, le politiche di gestione del rischio e la struttura organizzativa della Banca; assicura che sia definito un sistema informativo corretto, completo e tempestivo; valuta periodicamente la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia del sistema dei controlli interni attraverso l’analisi del complesso delle verifiche effettuate; nel caso emergano carenze o anomalie, adotta con tempestività idonee misure correttive. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 73 Il Consiglio di Amministrazione attribuisce e revoca le deleghe al Comitato esecutivo, definendone i limiti e le modalità di esercizio. Ancora il Consiglio di Amministrazione delega specifici poteri in materia di gestione corrente, secondo criteri di gradualità e per limiti di importo decrescenti, ai componenti della Direzione Generale, a Dirigenti o altri Dipendenti della Società o di Società del Gruppo bancario Credito Valtellinese in relazione alle funzioni esercitate. Le determinazioni assunte dagli organi delegati sono, a norma delle disposizioni statutarie, portate a conoscenza del Comitato Esecutivo e, anche per importi globali, al Consiglio di Amministrazione (Criterio applicativo 1.C.1., lett. c). Il Consiglio determina, esaminate le proposte dell’apposito comitato, con il parere favorevole del Collegio sindacale, la remunerazione degli amministratori che ricoprono particolari cariche (Criterio applicativo 1.C.1., lett. d). Il Consiglio valuta, di norma nel corso di ogni adunanza, i risultati gestionali di periodo, confrontando i risultati conseguiti con quelli programmati (Criterio applicativo 1.C.1., lett. e). Ai sensi di statuto e delle delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione, sono riservate all’esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione l’esame e l’approvazione delle operazioni che rivestono un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario per la società, nonché delle operazioni in cui uno o più amministratori siano portatori di un interesse per conto proprio o di terzi, ovvero di tutte le operazioni poste in essere con parti correlate (Criterio applicativo 1.C.1., lett. f). Il Consiglio effettua annualmente, a fine esercizio, una valutazione sulla dimensione, composizione e funzionamento del consiglio stesso e dei suoi comitati, eventualmente esprimendo orientamenti sulle figure professionali la cui presenza in consiglio sia ritenuta opportuna (Criterio applicativo 1.C.1., lett. g). Nella riunione del 16 dicembre 2008, il Consiglio di Amministrazione ha espresso una valutazione positiva in merito a dimensione, composizione e funzionamento del Consiglio medesimo, tenuto conto delle competenze specifiche e degli apporti di esperienza e conoscenza emersi nel corso delle disamine che caratterizzano le adunanze consiliari. Preso atto che il novero dei membri del Consiglio è rimasto immutato, permane conseguentemente accertata la congruità del numero degli esponenti, quantitativamente adeguati a far fronte al governo aziendale pur nelle crescenti complessità, mentre i nuovi apporti confermano ed arricchiscono le indubbie e composite competenze rappresentate, assicurando contributi di professionalità ed adeguata e fattiva partecipazione, nonché preparazione e esperienze diversificate e specialistiche, in materia di gestione d’impresa, di finanza, contabilità, normativa giuridica e disciplina tributaria, espressi in sede consiliare. Non è prevista alcuna autorizzazione in via generale e preventiva da parte dell’assemblea di deroga al divieto di concorrenza previsto dall’art. 2390 cod. civ. (Criterio applicativo 1.C.4.). Ai sensi del citato art. 2390 codice civile l’Assemblea ordinaria del 5 aprile 2007, che ha nominato il Consiglio di Amministrazione attualmente incarica, ha espressamente autorizzato i Consiglieri Luciano Camagni e Giovanni De Censi a mantenere le cariche dagli stessi ricoperte presso istituti non appartenenti al Gruppo bancario Credito Valtellinese. 74 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 5.3. ORGANI DELEGATI Il Consiglio di Amministrazione non ha ritenuto di nominare un Amministratore Delegato. Presidente Il Presidente non ha deleghe gestionali in generale né, in particolare, con specifico riferimento all’elaborazione delle strategie aziendali (Criterio applicativo 2.C.1.). Il Presidente, ai sensi di statuto può adottare – su proposta del Direttore Generale e in caso di assoluta urgenza – provvedimenti in materia di affidamenti e di gestione corrente, che spetterebbero al Consiglio di Amministrazione e al Comitato Esecutivo, con l’obbligo di riferire di tali decisioni al Consiglio, nella sua prima adunanza (Principio 2.P.5.). Con deliberazione del 29 aprile 2008, al Presidente Prof. Angelomaria Palma il Consiglio di Amministrazione ha rinnovato delega per la determinazione delle somme da distribuire in attività di beneficenza e per l’identificazione dei soggetti destinatari di tali somme, fino alla concorrenza dell’importo a tale scopo destinato dalle specifiche deliberazioni assembleari, secondo i criteri approvati dal Consiglio medesimo e di concerto con il Rappresentante della Società nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese. Comitato esecutivo Nel corso del 2008 si sono tenute 12 riunioni del Comitato esecutivo. La durata media delle riunioni è stata di poco inferiore alle due ore. I Consiglieri hanno assicurato la loro presenza con assiduità: la percentuale di presenza alle riunioni si è rappresentata nel 91,6%. Per l’esercizio in corso sono state programmate 11 riunioni, due delle quali si sono già tenute alla data della presente Relazione. Al Comitato esecutivo sono attribuite esclusivamente facoltà in materia di affidamenti – fino all’importo massimo di 12 milioni di euro per singola proposta – e di gestione corrente. Le delibere adottate dal Comitato esecutivo sono portate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione nella prima riunione successiva, di norma con cadenza mensile. 5.4. ALTRI CONSIGLIERI ESECUTIVI Secondo i criteri del Codice (Criterio applicativo 2.C.1.), tutti i componenti il Comitato esecutivo - Angelo Palma, Giovanni De Censi, Paolo Francesco Lazzato e Antonio Magnocavallo – si connotano quali Amministratori “esecutivi”, non essendo nominato un Amministratore Delegato. Analogamente il Consigliere Luciano Filippo Camagni, che mantiene l’incarico di Direttore Generale della società. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 75 5.5. AMMINISTRATORI INDIPENDENTI Il Consiglio di Amministrazione ha valutato nella prima riunione tenutasi dopo la nomina, la sussistenza dei requisiti di indipendenza, previsti dal Codice, in capo agli amministratori non esecutivi, Mario Anolli, Vito Branca, Alberto Giussani e Alberto Sciumè (Criterio applicativo 3.C.4.). La sussistenza di tali requisiti è stata altresì positivamente verificato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione del 10 marzo 2009 prima dell’approvazione della presente Relazione (Criterio applicativo 3.C.4.). Nell’effettuare dette valutazioni il Consiglio di Amministrazione ha applicato tutti i criteri previsti dal Codice (Criteri applicativi 3.C.1. e 3.C.2.), con particolare riguardo alla sostanza delle ipotesi ivi previste piuttosto che alla forma. Il collegio sindacale ha verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio per valutare l’indipendenza dei propri membri (Criterio applicativo 3.C.5.). Nel corso dell’esercizio, gli amministratori indipendenti non hanno ravvisato la necessità di riunirsi in assenza degli altri amministratori (Criterio applicativo 3.C.6.). 5.6. LEAD INDEPENDENT DIRECTOR Il Criterio applicativo 2.C.3. non trova applicazione, in quanto il Presidente del Consiglio di Amministrazione non è il principale responsabile della gestione dell’Emittente (chief executive officer) e non esercita il controllo della società. 6. TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’adozione di un’apposita PROCEDURA INTERNA PER LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI PRIVILEGIATE E L’INTERNAL DEALING, che regola – tra l’altro – la diffusione di informazioni privilegiate all’esterno della società, ovvero di quelle destinate alla diffusione in occasione dei principali eventi societari. La procedura prevede che i contenuti di dette informazioni siano preventivamente validati dai vertici aziendali e che i comunicati stampa diramati ai sensi delle specifiche disposizioni del TUF e del Regolamento Consob 11971/1999 siano di norma approvati dallo stesso Consiglio di Amministrazione che ne autorizza altresì la diffusione (Criterio applicativo 4.C.1.). 76 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 7. COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO Il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno i tre Comitati previsti dal Codice. 8. COMITATO PER LE NOMINE 77 Il Consiglio di Amministrazione ha istituito il Comitato per le nomine (Principio 6.P.2.), che esprime valutazioni su quali debbano essere le caratteristiche personali e professionali dei candidati da proporre per la nomina dei componenti del Consiglio, anche in considerazione degli incarichi che essi potrebbero essere chiamati a ricoprire, e, tenuto conto delle indicazioni eventualmente ricevute, sottopone una valutazione propositiva al Consiglio in ordine ai nominativi considerati (Criterio applicativo 6.C.2., lett. a) e b). Al Comitato compete altresì di formulare pareri al Consiglio di Amministrazione, anche ai fini della valutazione annuale in merito alla dimensione e alla composizione del Consiglio stesso nonché eventualmente in merito alle figure professionali la cui presenza all’interno del Consiglio sia ritenuta opportuna (Criterio applicativo 6.C.2., lett. c). Il Comitato è composto da tre membri nominati tra i propri componenti dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Presidente e scelti prevalentemente tra gli Amministratori indipendenti (Principio 6.P.2.). Nel corso dell’esercizio 2008 non si è svolta alcuna riunione del Comitato per le nomine. Pertanto non si è verificata la partecipazione di altri soggetti (Criterio applicativo 5.C.1., lett. f), né è stato redatto alcune verbale (Criterio applicativo 5.C.1., lett. d). Nello svolgimento delle sue funzioni, il comitato per le nomine ha comunque la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti e qualora ritenesse necessario può avvalersi di consulenti esterni (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e). Al fine di dotare il Comitato di risorse finanziarie adeguate al corretto svolgimento delle funzioni attribuite nell’ambito del budget aziendale è stato istituito un apposito capitolo di spesa denominato: “Consulenza Comitati Consiliari – Comitato per le nomine” di euro 10.000 (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e). 9. COMITATO PER LA REMUNERAZIONE Il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno un Comitato per la remunerazione (Principio 7.P.3.), con funzioni consultive e di proposta in materia di remunerazione degli Amministratori che ricoprono particolari cariche, nonché in materia di determinazione dei criteri per la remunerazione dell’Alta Direzione della Società. A tal fine, esso può avvalersi anche di consulenti esterni a spese della Società. Il Comitato valuta altresì periodicamente i criteri adottati per la remunerazione dell’Alta Direzione, vigila sulla loro applicazione e formula al Consiglio di amministrazione raccomandazioni generali in materia (Criterio applicativo 7.C.3.). Nel corso dell’esercizio 2008, il Comitato si è riunito una volta, per esprimersi in merito alla determinazione dei criteri e della congruità della remunerazione prevista per i membri della Direzione Generale. A detta riunione non hanno partecipato altri soggetti (Criterio applicativo 5.C.1., lett. f). Di tale riunione è stato redatto verbale (Criterio applicativo 5.C.1., lett. d). Il Comitato per la remunerazione nel corso dell’esercizio 2008 è risultato composto da tre amministratori (Criterio applicativo 5.C.1., lett. a) non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti (Principio 7.P.3.). Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano Sebbene non sia espressamente previsto dal relativo Regolamento, è prassi consolidata che gli amministratori si astengano dal partecipare alle riunioni del comitato in cui siano eventualmente formulate al Consiglio proposte relative alla propria remunerazione (Criterio applicativo 7.C.4.). Nello svolgimento delle sue funzioni, il Comitato per la remunerazione può accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali e di Gruppo necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti, ma non ha ritenuto necessario avvalersi di consulenti esterni (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e). Al fine di dotare il Comitato di risorse finanziarie adeguate al corretto svolgimento delle funzioni attribuite, nell’ambito del budget aziendale è stato istituito un apposito capitolo di spesa denominato: “Consulenza Comitati Consiliari – Comitato per la remunerazione” di euro 10.000 (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e). 10. REMUNERAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI La remunerazione degli amministratori esecutivi – limitatamente a quelli investiti di particolari cariche ai sensi dello statuto sociale – è legata ai risultati conseguiti e al raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico approvati dal Consiglio (Criterio applicativo 7.C.1.). Non sono previsti piani di incentivazione a base azionaria a favore degli amministratori esecutivi nemmeno dei dirigenti con responsabilità strategiche. La remunerazione degli amministratori non esecutivi non è legata in alcun modo ai risultati economici conseguiti dalla società ed è esclusivamente costituita dal compenso deliberato dall’Assemblea degli azionisti all’atto della nomina per l’intera durata del triennio di carica (Criterio applicativo 7.C.2.). Gli amministratori non esecutivi non risultano destinatari di piani di incentivazione a base azionaria (Criterio applicativo 7.C.2.). *** Il dettaglio dei compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai direttori generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche, è riportato nella Parte H della Nota integrativa – Operazioni con parti correlate. 11. COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO 78 Il Consiglio di Amministrazione ha costituito nel proprio ambito un comitato per il controllo interno (Principio 8.P.4.). Il Comitato ha funzioni consultive e di proposta al Consiglio di Amministrazione in materia di controlli interni (Criterio applicativo 8.C.1.). Ai sensi dello specifico Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione, il Comitato esprime valutazioni su: a adeguatezza del sistema di controllo interno (Criterio applicativo 8.C.3., lett. b); b piano di lavoro preparato dai preposti al controllo interno e relazioni periodiche degli stessi (Criterio applicativo 8.C.3., lett. c); c proposte formulate dalla società di revisione per ottenere l’affidamento del relativo incarico, piano di lavoro predisposto per la revisione e risultati esposti nella relazione e nella lettera di suggerimenti (Criterio applicativo 8.C.3., lett. d); d approvazione dei bilanci e delle relazioni semestrali; e adeguatezza dei principi contabili utilizzati e loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato (Criterio applicativo 8.C.3., lett. a); 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari f modalità di approvazione e di esecuzione delle operazioni poste in essere dall’emittente, o dalle sue con- trollate, con parti correlate. Il Comitato per il controllo interno è composto da tre amministratori non esecutivi, esclusivamente indipendenti in quanto la società è controllata da altra società quotata (Principio 8.P.4 - Criterio applicativo 5.C.1., lett. a). Il Presidente del Comitato per il controllo interno possiede adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria, accertata dal Consiglio al momento della nomina (Principio 8.P.4.). Il Presidente del Comitato o altro membro dello stesso designato dal Presidente riferisce al Consiglio di Amministrazione almeno semestralmente, in occasione dell’approvazione del bilancio e della relazione semestrale, sull’attività svolta e sull’adeguatezza del sistema dei controlli interni (Criterio applicativo 8.C.3., lett. g). Nel corso dell’esercizio 2008, il Comitato si è riunito 10 volte. Nel corso delle riunioni ha, tra l’altro, esaminato il piano di lavoro delle strutture preposte al controllo interno e le relazioni periodiche delle medesime, il bilancio e la relazione finanziaria semestrale. Di tali riunioni è stato redatto verbale (Criterio applicativo 5.C.1., lett. d). Ai lavori del Comitato ha partecipato, ai sensi del relativo Regolamento, il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco designato dal Presidente del Collegio Sindacale. Alle riunioni del Comitato è stato pure invitato a partecipare, con funzione consultiva, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, in occasione della trattazione degli argomenti di cui ai punti d) ed e), oltre al Direttore Generale (Criterio applicativo 5.C.1., lett. f). Nello svolgimento delle sue funzioni, il Comitato per il Controllo interno si è avvalso principalmente delle funzioni aziendali e di Gruppo preposte all’internal auditing e non ha ritenuto necessario avvalersi di consulenti esterni (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e). Al fine di dotare il Comitato di risorse finanziarie adeguate al corretto svolgimento delle proprie funzioni, nell’ambito del budget aziendale è stato istituito un apposito capitolo di spesa denominato: “Consulenza Comitati Consiliari – Comitato per il Controllo interno “ di euro 15.000 (Criterio applicativo 5.C.1., lett. e). 12. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO Il Consiglio ha definito le linee di indirizzo del sistema di controllo interno, in modo che i Principali rischi della società risultino correttamente identificati, adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, e ha determinato i criteri di compatibilità di tali rischi con una sana e corretta gestione dell’impresa (Criterio applicativo 8.C.1., lett. a). Di seguito si sintetizzano gli elementi essenziali del sistema di controllo interno della società (Criterio applicativo 8.C.1., lett. d). Il Sistema dei Controlli Interni è inteso – in coerenza con le disposizioni di Vigilanza applicabili alle banche – come l’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità: --efficacia ed efficienza dei processi aziendali; --salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite; --affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali; --conformità delle operazioni alla legge, alla normativa di Vigilanza nonché alle politiche, ai piani, ai regolamenti e alle procedure interne. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 79 Il Consiglio di Amministrazione della società, attraverso la Direzione Generale, esercita costantemente: --un attento controllo sull’evoluzione strategica delle diverse aree di business, con particolare riguardo al controllo dei rischi assunti; --un puntuale controllo di gestione, volto ad assicurare il mantenimento delle condizioni di equilibrio con riguardo ai profili tecnici gestionali di redditività, patrimonializzazione e liquidità; --un controllo focalizzato sul profilo operativo connesso alla valutazione delle varie tipologie di rischio cui l’operatività aziendale è esposta, avvalendosi del supporto assicurato dal risk management. Il sistema dei controlli interni si incentra sull’interazione di funzioni aziendali e di Gruppo, secondo un modello che integra metodologie di controllo a diversi livelli, tutte convergenti con l’obiettivo di assicurare efficienza ed efficacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità del patrimonio aziendale, tutelare dalle perdite, garantire l’affidabilità e l’integrità delle informazioni e verificare il corretto svolgimento dell’attività nel rispetto della normativa interna ed esterna. In linea con quanto espressamente previsto dalle Autorità di vigilanza, i controlli sono suddivisi secondo le seguenti tipologie: --controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, normalmente incorporati nelle procedure ovvero attribuiti alle strutture produttive ed eseguiti nell’ambito dell’attività di back office; --controlli sulla gestione dei rischi, affidati a strutture diverse da quelle produttive, finalizzati alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, alla verifica del rispetto delle deleghe conferite, al controllo della coerenza dell’operatività delle singole aree con gli obiettivi di rischio - rendimento assegnati; --controlli diretti alla rilevazione di andamenti anomali e di violazioni delle procedure e dei regolamenti, nonché alla valutazione della funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Tali controlli sono attribuiti alla funzione di internal auditing, anche attraverso verifiche in loco, in via continuativa, in via periodica oppure per eccezioni. Il complessivo assetto del sistema dei controlli interni comporta pertanto l’interazione a diversi livelli dell’attività degli organi statutari – Consiglio di Amministrazione, Comitato per il Controllo Interno, Collegio Sindacale – della Direzione Generale e delle strutture aziendali deputate ai controlli, in conformità alle disposizioni di vigilanza. Il Consiglio di Amministrazione approva gli orientamenti strategici, le politiche di gestione del rischio e la struttura organizzativa della società; verifica che la Direzione Generale definisca l’assetto dei controlli interni; assicura che sia definito un sistema informativo corretto, completo e tempestivo; valuta periodicamente la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia del sistema dei controlli interni siano periodicamente valutate attraverso l’analisi del complesso delle verifiche effettuate; nel caso emergano carenze o anomalie, adotta con tempestività idonee misure correttive. 80 Il Collegio Sindacale verifica il regolare funzionamento complessivo di ciascuna principale area organizzativa, esaminando in particolare la correttezza delle procedure contabili; valuta il grado di efficienza e di adeguatezza del sistema dei controlli interni, con particolare riguardo al controllo dei rischi, al funzionamento dell’internal audit e al sistema informativo-contabile; mantiene il collegamento con l’internal audit e le altre strutture che svolgono funzioni di controllo interno al fine di elevare il grado di conoscenza sulla regolarità della gestione aziendale; richiede, inoltre, alla società di revisione tutti i dati e le informazioni utili per il controllo di propria competenza. Al Direttore Generale, coadiuvato dal Condirettore Generale e dal Vice Direttore Generale, è demandata la predisposizione delle misure necessarie ad assicurare l’istituzione e il mantenimento di un sistema dei controlli interni efficiente ed efficace. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari In particolare, assicura un’efficace gestione dell’operatività e dei connessi rischi, definendo politiche e procedure di controllo appropriate, coordinandole con quelle di Gruppo; verifica nel continuo, anche alla luce dei cambiamenti delle condizioni interne ed esterne in cui opera la Banca, la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia complessiva del sistema dei controlli interni, provvedendo altresì al suo adeguamento in relazione a eventuali nuovi rischi, ovvero a migliorare il controllo di quelli già noti; individua e valuta, anche sulla base dell’analisi degli andamenti gestionali e degli scostamenti dalle previsioni, i fattori da cui possono derivare rischi. Ancora definisce – in coordinamento con il Gruppo – i compiti delle unità operative dedicate alle funzioni di controllo, assicurando che le varie attività siano dirette da personale qualificato, in possesso di esperienza e conoscenze tecniche; stabilisce canali di comunicazione efficaci al fine di assicurare che tutto il personale sia a conoscenza delle politiche e delle procedure relative ai propri compiti e responsabilità e definisce i flussi informativi volti ad assicurare al Consiglio di Amministrazione, o agli organi da esso delegati, piena conoscenza e governabilità dei fatti aziendali; Il Servizio Ispettorato, struttura aziendale deputata ai controlli, ha il compito di accertare eventuali anomalie comportamentali o procedurali, compiendo anche una valutazione globale sull’efficacia delle metodologie e dei meccanismi di controllo. Il Servizio risponde direttamente, sotto il profilo gerarchico, alla Direzione Generale, in condizioni quindi di indipendenza rispetto ai comparti operativi, e riferisce funzionalmente alla Direzione Auditing di Gruppo, che comprende anche i Servizi Auditing Finanza, Auditing EDP e Auditing Processi Amministrativi e di Vigilanza. L’attività di internal audit relativa al rischio di credito fa capo al Servizio Ispettorato, in posizione di indipendenza rispetto agli organi deliberanti in materia di fidi. A tale ufficio compete la sistematica verifica delle modalità di erogazione e gestione degli affidamenti e la vigilanza sull’osservanza delle disposizioni concernenti la revisione periodica delle pratiche. Contribuiscono all’efficace presidio del settore, il Comitato del Credito di Gruppo, la Direzione Crediti di Gruppo, la Direzione Risk Management presso le strutture di Gruppo, che nel complesso assolvono a finalità di consulenza, analisi e ottimizzazione delle attività connesse all’erogazione del credito, monitorando il rischio a livello di Gruppo anche in base a criteri di adeguatezza patrimoniale in relazione all’andamento del Gruppo. Ancora presso le strutture di Gruppo, la Direzione Compliance presidia il rischio di non conformità alle norme e reputazionale, mentre la Direzione Risk Management, oltre alla predetta attività in tema di crediti è altresì focalizzata sul monitoraggio dei rischi di mercato e operativi. I controlli interni di pertinenza delle diverse unità di internal audit della Banca si svolgono in conformità a quanto previsto nel Regolamento di Gruppo dell’Attività di Auditing e tramite il ricorso a tecniche allo scopo definite, basate sull’utilizzo di apposite check list tenute costantemente aggiornate e sull’impiego di verifica a distanza. Nel documento sono descritte le funzioni preposte ai controlli, la tipologia degli stessi, i modelli di interazione tra le diverse strutture, i rispettivi compiti e i flussi informativi intercorrenti ed è inoltre evidenziata l’attività dei Comitati consiliari (Comitato Controllo Interno e Comitato di Vigilanza e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/01) e interfunzionali (Comitato per il Governo dei Rischi, Comitato ALCO e Comitato del Credito di Gruppo). Il documento prevede la regolamentazione delle attività delle funzioni di controllo di secondo e terzo livello (controllo sulla gestione dei rischi ed attività di revisione interna) del Gruppo. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 81 Controlli interni relativi all’informativa contabile e finanziaria La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili per la produzione dell’informativa contabile e finanziaria è basata su di un modello definito dal Credito Artigiano in coerenza con gli standard di riferimento per il sistema di controllo interno legato al financial reporting generalmente accettati a livello internazionale (“Internal Control - Integrated Framework (CoSO)” e con il ”Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)”). Il modello, presidiato da un’apposita unità organizzativa, è stato sviluppato secondo un approccio articolato nei seguenti ambiti: “Modello Amministrativo Contabile”, relativo all’analisi dei processi organizzativi (attività, responsabilità, rischi e controlli) da cui derivano le grandezze economiche e patrimoniali significative e rilevanti nei Bilanci e nell’informativa diffusa al mercato, con verifica nel tempo della loro adeguatezza ed effettiva applicazione; “IT General Controls”, finalizzati alla verifica delle regole generali di governo delle tecnologie, degli sviluppi applicativi e delle applicazioni informatiche strumentali alla produzione dell’informativa societaria con verifica della loro adeguatezza ed effettiva applicazione; “Company Level Controls” finalizzati alla verifica delle policy generali e di governance a livello di Gruppo, con riflessi sulla qualità dell’informativa finanziaria. Le attività di verifica dell’effettiva applicazione delle procedure afferenti il sistema di controllo interno per i tre differenti ambiti di analisi è svolta dalle strutture di internal auditing. Il Modello sviluppato prevede inoltre il rilascio di specifiche attestazioni da parte delle altre funzioni aziendali della società e dalle società collegate o consociate. Il modello definito consente di pervenire ad una ragionevole sicurezza dell’attendibilità dell’informativa contabile e finanziaria. Come evidenziato dallo stesso CoSO Framework, qualsiasi sistema di controllo interno, seppure ben concepito e funzionante, non può peraltro escludere completamente l’esistenza di disfunzioni o frodi che possano avere impatti sull’informativa finanziaria. Compliance Sulla scorta delle disposizioni dell’Organo di Vigilanza, sono state adottate a livello di Gruppo le opportune iniziative finalizzate all’attivazione della funzione di compliance, che ha ad oggetto la vigilanza sulla “conformità” (compliance) a norme di legge e regolamentare anche di autoregolamentazione. 82 Sotto il profilo organizzativo, le attività inerenti alla compliance sono state demandate alla Direzione Compliance istituita a livello di Gruppo. A detta funzione è attribuito il compito di individuare, valutare e gestire per tutte le banche e società del gruppo Credito Valtellinese il rischio di non conformità, inteso quale rischio di sanzioni legali o regolamentari, perdite finanziarie o di reputazione che esse potrebbero subire in caso di mancato rispetto di leggi, regolamenti e standard, di natura cogente o volontaria, applicabili alle attività da esse svolte. Il Responsabile della Direzione Compliance, dott. Alberto Della Penna, è stato nominato compliance officer per il Gruppo Credito Valtellinese, quale referente nei confronti dell’Organo di vigilanza. Quale referente della compliance aziendale con funzioni di supporto nei confronti del compliance officer di gruppo, per quanto riguarda l’applicazione alla specifica realtà aziendale delle politiche di gestione delineate a livello di gruppo, è stato nominato il Vice Direttore Generale dott. Vittorio Pellegatta. Le valutazioni periodicamente effettuate dal Comitato per il Controllo interno e dal Consiglio di Amministrazione sulla scorta delle Relazioni predisposte dalle strutture preposte al controllo, confermano l’adeguatezza del complessivo sistema dei controlli interni al fine di monitorare costantemente ed efficacemente le maggiori aree di rischio operativo della Banca (Criterio applicativo 8.C.1., lett. c). 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 12.1. AMMINISTRATORE ESECUTIVO INCARICATO DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO Il Criterio applicativo 8.C.1., lett. b) che prevede la designazione di un amministratore esecutivo (di norma uno degli amministratori delegati) incaricato di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno non trova applicazione, non essendo nominato un Amministratore Delegato. Le funzioni sono attribuite al Direttore Generale, coadiuvato dal Condirettore Generale e dal Vice Direttore Generale, come specificato nel precedente paragrafo, in coerenza con le disposizioni di vigilanza applicabili alle banche (Criterio applicativo 8.C.5., lett. a), b), c) 12.2. PREPOSTO AL CONTROLLO INTERNO Ancora, in coerenza con le disposizioni di vigilanza in materia di controlli interni applicabili alle banche e ai gruppi bancari, l’assetto complessivo del sistema dei controlli interni – quale dettagliatamente descritto al precedente punto 12 – è basato sull’interazione di strutture aziendali, integrate nelle funzioni di Gruppo preposte ai controlli. L’adozione di tale impostazione consente un’applicazione omogenea, quanto approfondita, dei meccanismi che presiedono ad un sistema dei controlli interni adeguato, pienamente operativo, efficace e costantemente aggiornato. L’interazione e la collaborazione delle diverse funzioni assicura altresì un puntuale reporting sullo stato del sistema dei controlli interni, consentendo agli organi amministrativi di porre in essere tempestivamente ogni utile intervento alla salvaguardia e all’integrità del patrimonio aziendale. Collaudata e sperimentata l’efficacia di detta struttura, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che il sistema fosse pienamente coerente con i criteri del Codice (Criterio applicativo 8.C.6., lett. a) senza ravvisare quindi la necessità di modificarne l’assetto. Più in dettaglio, le strutture deputate ai controlli sono costituite dal Servizio Ispettorato della società (Criterio applicativo 8.C.7.), che risponde gerarchicamente alla Direzione Generale, in posizione di totale indipendenza dalle strutture operative (Criterio applicativo 8.C.6., lett. b)., ma riferisce funzionalmente alla Direzione Auditing di Gruppo. L’attività del Servizio Ispettorato si integra con quella dei Servizi Auditing Finanza e Auditing EDP, nell’ambito della Direzione Auditing di Gruppo, anche sulla base di specifici accordi contrattuali (Criterio applicativo 8.C.8.). Le strutture, aziendali e di gruppo, preposte al controllo interno hanno regolarmente accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico (Criterio applicativo 8.C.6., lett. c); hanno riferito del proprio operato al comitato per il controllo interno e al collegio sindacale (Criterio applicativo 8.C.6., lett. e). Nel corso dell’esercizio 2008, tutti i profili di rischio insiti nell’operatività ordinaria sono stati sottoposti ad un attento esame; è stata verificata la corretta applicazione della normativa interna e di legge e non sono state rilevate anomalie significative. 12.3. MODELLO ORGANIZZATIVO ex D. Lgs. 231/2001 La struttura del Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente nel 2005. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 83 Le funzioni di Organismo di Vigilanza e controllo di cui all’art. 6 del predetto D. Lgs. 231/2001 sono attribuite ad uno specifico Comitato di Vigilanza e Controllo, composto dai Consiglieri che fanno parte del Comitato per il Controllo Interno, dal responsabile della Direzione Auditing di Gruppo, del responsabile della Direzione Compliance di Gruppo e dal responsabile della funzione di auditing interna. Ai lavori del Comitato partecipa altresì il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco da questi designato. Il Consiglio ha altresì facoltà di integrare la composizione del Comitato con la nomina di uno o più professionisti esterni, ove particolari esigenze lo rendano opportuno anche il relazione a significativi mutamenti del quadro di riferimento. Anche nel corso del 2008, nell’ambito di un ampio progetto di Gruppo e con l’assistenza di una primaria società di consulenza, è stata effettuata una ulteriore mappatura delle aree a rischio, tenuto conto delle disposizioni di legge che hanno effetti anche sulla responsabilità amministrativa delle società. Ad esito di tali attività, il Consiglio di Amministrazione nel novembre 2008 ha approvato l’aggiornamento del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. 231/01”, inteso come l’insieme delle regole operative e delle norme deontologiche adottate dalla società al fine di prevenire la commissione dei reati previsti dal Decreto medesimo. Tutti gli elementi del Modello sono integrati nella normativa interna, compendiati in un testo unico, che comprende: --l’elenco dei reati previsti dal D.Lgs. 231/01 e delle aree a rischio di reato, --il database dei rischi e dei controlli ai sensi del decreto medesimo, --i protocolli operativi, --il Codice comportamentale del Gruppo Credito Valtellinese, --il Documento per la formazione del personale e il Codice disciplinare, --la clausola integrativa dei contratti con soggetti terzi, --il Regolamento del Comitato di Vigilanza e Controllo, --il Manuale degli strumenti per l’attività di verifica ai sensi del D.Lgs. 231/01. 12.4. SOCIETA’ DI REVISIONE L’assemblea degli azionisti del 16 aprile 2008 ha approvato il conferimento dell’incarico di revisione contabile per gli esercizi 2008-2016 alla Società KPMG S.p.A., con sede in Milano, Via Vittor Pisani 25. 12.5. DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI Ai sensi di statuto il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari è nominato dal Consiglio di Amministrazione, previo parere obbligatorio del Collegio Sindacale. 84 Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari deve avere maturato un’esperienza professionale direttiva nei settori della contabilità e amministrazione per almeno cinque anni nell’ambito della Società o del Gruppo di appartenenza della stessa, oppure nell’ambito di altre Società quotate, o di Società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio e che operano nel settore bancario, finanziario, assicurativo oppure in società di revisione. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari è il dott. Vittorio Pellegatta, Vice Direttore Generale della società, nominato il 28 giugno 2007. Vittorio Pellegatta, 43 anni, laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università Cattolica del Sa2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari cro Cuore di Milano è stato assunto al Credito Artigiano nel 1991, inizialmente presso la Direzione Finanza, quindi alla Direzione Amministrazione e Organizzazione. E’ stato Responsabile della Direzione Amministrativa dal 1998 al 2008 e dal 2005 è altresì Responsabile della Direzione Amministrazione e Pianificazione, Analisi e Controllo di Gruppo. Al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari sono attribuiti i poteri e le funzioni stabiliti dalla legge. 13. INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE Il Consiglio di Amministrazione ha approvato nel 2004 i “Principi di comportamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali e/o atipiche” documento che definisce le linee guida e i criteri per l’identificazione di tali operazioni, nonché le norme volte ad assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate riassumendo in tal modo in un corpo organico il complesso di regole che caratterizzano la gestione di dette operazioni all’interno delle società del Gruppo Credito Valtellinese (Criterio applicativo 9.C.1.). Il documento costituisce un chiaro e condiviso quadro di riferimento per l’applicazione delle disposizioni che a vario titolo interessano la materia, formalizzando e, se del caso, meglio definendo la prassi operativa e le norme aziendali già in vigore. Di fatto lo stesso determina i criteri per l’identificazione dell’operatività con parti correlate e le regole di svolgimento del processo decisionale in presenza di correlazione tra le parti, in linea quanto raccomandato nel Codice di Autodisciplina per la corporate governance delle società quotate e con le specifiche disposizioni del Testo Unico Bancario (art. 136), che prevedono che tutti i rapporti e le operazioni – poste in essere direttamente o indirettamente – tra la Società ed i suoi esponenti siano deliberate esclusivamente dal Consiglio di Amministrazione all’unanimità, con il voto favorevole di tutti i componenti il Collegio sindacale, fermi gli altri obblighi previsti dal Codice civile (Criterio applicativo 9.C.2.). In occasione di operazioni infragruppo significative per valore economico, finanziario e patrimoniale ovvero di carattere straordinario quali fusioni, scissioni, acquisizioni e cessioni rilevanti, è prassi della Società chiedere l’assistenza di esperti indipendenti per la redazione di fairness opinion, a supporto delle valutazioni economiche, ovvero di legal opinion, qualora giustificate in relazione alla complessità dell’operazione (Criterio applicativo 9.C.1.). 14. NOMINA DEI SINDACI Le norme statutarie attualmente in vigore prevedono che la nomina dei sindaci avvenga sulla base di liste presentate dai soci che da soli, o insieme ad altri soci, rappresentino almeno il 2% delle azioni aventi diritto di voto nell’Assemblea ordinaria. Le liste devono essere depositate presso la sede sociale almeno quindici giorni prima della data fissata per l’Assemblea corredate dal curriculum professionale di ogni candidato e dalle dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura ed attestano, sotto la propria responsabilità, l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità nonché l’esistenza dei requisiti prescritti dalla normativa vigente e dal presente Statuto per ricoprire la carica di Sindaco (Criterio applicativo 10.C.1.). Ai sensi di statuto, ciascuna lista deve contenere non più di cinque candidati e non meno di due, elencati mediante un numero progressivo. Ciascuna lista si compone di due sezioni: una per i candidati alla carica di Sindaco effettivo, l’altra per i candidati alla carica di Sindaco supplente. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 85 Per l’elezione del Collegio Sindacale si procede come segue: a dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono tratti, nell’ordine progressivo con il quale sono elencati nelle sezioni della lista stessa, due Sindaci effettivi e uno supplente; b il terzo Sindaco effettivo e il secondo Sindaco supplente sono tratti dalla lista che - fra le restanti liste - ha ottenuto il maggior numero di voti e presenti i requisiti richiesti dalla legge, nell’ordine progressivo con il quale sono elencati nelle sezioni della lista stessa; c nel caso di parità di voti tra le liste, prevale il candidato espresso dalla lista che è stata sottoscritta da Soci che rappresentino una percentuale di capitale più elevata e, ove vi sia parità di detta percentuale, dalla lista che è stata sottoscritta dal maggior numero di Soci. La Presidenza del Collegio Sindacale spetta alla persona indicata al primo posto nella lista di minoranza che, fra le restanti liste, ha ottenuto il maggior numero dei voti. Qualora sia stata presentata una sola lista l’Assemblea esprime il proprio voto su di essa e risulteranno eletti Sindaci effettivi i primi tre candidati in ordine progressivo e Sindaci supplenti i successivi due; in tal caso la Presidenza del Collegio Sindacale spetta alla persona indicata al primo posto di detta lista. Qualora non sia presentata o ammessa alcuna lista il Collegio Sindacale e il suo Presidente vengono nominati dall’Assemblea con votazione a maggioranza relativa, nell’ambito delle candidature che siano state presentate su iniziativa del Consiglio di Amministrazione o di altri Soci almeno sette giorni prima della data fissata per l’Assemblea in prima convocazione, con il rispetto dell’obbligo di deposito della citata documentazione. Nel caso di cessazione anticipata dall’ufficio di un Sindaco effettivo subentrano, fino all’Assemblea successiva, i supplenti eletti della stessa lista, secondo l’ordine progressivo con il quale sono stati elencati. Nell’ipotesi di cessazione anticipata dall’ufficio del Presidente, la presidenza è assunta dal primo membro effettivo o, in mancanza e fino all’Assemblea successiva, dal primo membro supplente, tratti dalla lista cui apparteneva il Presidente cessato. Nelle Assemblee che devono provvedere alle nomine dei Sindaci effettivi o supplenti necessarie per la integrazione del Collegio Sindacale a seguito dalla cessazione dall’ufficio di singoli Sindaci, non si procede con il voto di lista, bensì nel seguente modo: a qualora si debba provvedere alla sostituzione di Sindaci tratti dalla lista unica presentata o dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti, oppure da votazione in assenza di liste, la nomina dei Sindaci da integrare avviene con votazione a maggioranza relativa di singoli candidati; b qualora si debba provvedere alla sostituzione di Sindaci tratti da lista di minoranza, l’elezione avviene con 86 votazione a maggioranza relativa, scegliendoli ove possibile e seguendo l’ordine progressivo tra i candidati che erano stati indicati nella lista di cui facevano parte i Sindaci da sostituire, oppure in mancanza tra i candidati che erano stati indicati in altra lista di minoranza risultata seconda, purchè questi abbiano confermato almeno dieci giorni prima della data fissata per l’Assemblea in prima convocazione la propria candidatura e depositato la dichiarazione attestante l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità e il possesso dei requisiti prescritti per la carica di Sindaco, unitamente al proprio curriculum professionale; in tal caso la votazione avviene con l’astensione degli azionisti appartenenti al gruppo in possesso della maggioranza relativa dei diritti di voto esercitabili nell’Assemblea, nonché degli azionisti partecipanti ad un patto parasociale avente ad oggetto azioni che attribuiscano la maggioranza relativa dei diritti di voto esercitabili in Assemblea. c Ove non sia possibile procedere come indicato al punto precedente, la nomina dei Sindaci da integrare e l’eventuale nomina del Presidente avviene con votazione a maggioranza relativa di singoli candidati presentati nel rispetto di quanto previsto dall’ultimo comma del precedente articolo, oltre che nel rispetto dei principi delle norme regolamentari della Consob. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 15. SINDACI Il Collegio Sindacale in carica alla data di chiusura dell’esercizio è così composto: Nome e cognome Gabriele Villa Stefano Simontacchi Giuseppe Degrassi Carica In carica dal Lista Indip. da Codice. % part. C.S. Altri incarichi Presidente Sindaco effettivo Sindaco effettivo 05/04/2007 15/04/2008 05/04/2007 m M (*) M X X X 100% 100% 100% 8 5 7 Legenda Lista: M/m a seconda che il sindaco sia stato eletto dalla lista votata dalla maggioranza o da una minoranza (art. 144-decies, del Regolamento Emittenti Consob) (*) Nominato nei termini e secondo le modalità previste dall’art. 31 comma 3. lett. a) dello Statuto sociale Indip.: il sindaco può essere qualificato come indipendente secondo i criteri stabiliti dal Codice % part. C.S.: presenza, in termini percentuali, del sindaco alle riunioni del collegio Altri incarichi: numero complessivo di incarichi ricoperti presso le società di cui al Libro V, Titolo V, Capi V, VI e VII del codice civile, al 31 dicembre 2007. Altri incarichi: numero complessivo di incarichi ricoperti presso le società di cui al Libro V, Titolo V, Capi V, VI e VII del codice civile, quale risultante dall’elenco allegato, ai sensi dell’art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti Consob, alla relazione sull’attività di vigilanza, redatta dai sindaci ai sensi dell’articolo 153, comma 1 del TUF. Di seguito si sintetizzano le caratteristiche personali e professionali di ciascun sindaco (art. 144-decies del Regolamento Emittenti Consob). Gabriele Villa: laureato in economia e commercio, dottore commercialista, svolge la libera professione a Milano. Iscritto nel Registro dei revisori contabili, è inoltre docente di Economia Aziendale nella Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Giuseppe Degrassi: laureato in Economia e Commercio e in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è iscritto all’Albo dei Dottori commercialisti e nel registro dei revisori contabili. Svolge la libera professione a Milano. E’ stato membro della Commissione per gli esami di stato di abilitazione all’esercizio della professione nel 1998, è membro della commissione provinciale di Milano, già membro della commissione Tributaria di I grado di Milano dal 1983. E’ sindaco del Credito Artigiano dal 1997 nonché in altre importanti società. Stefano Simontacchi, Dottore Commercialista e Revisore Ufficiale dei Conti. Socio ordinario dello Studio Bonelli Erede Pappalardo, si occupa di fiscalità nazionale ed internazionale. Già docente di Contabilità e Bilancio presso l’Università Bocconi, dal 1995 fa parte della faculty della SDA Bocconi, dove si è occupato di diritto tributario. Dal 2006 è coordinatore dell’osservatorio di Fiscalità Finanziaria e Immobiliare del CERTI dell’Università Bocconi e dal 2000, docente in International Taxation dell’Università di Leiden (Olanda), dove ha conseguito il PhD in diritto tributario internazionale. Tutti i componenti del Collegio Sindacale sono in possesso dei requisiti di professionalità previsti per i soggetti che svolgono funzioni di controllo in banche dalle vigenti Istruzioni di Vigilanza. Nel corso dell’esercizio si sono tenute 17 riunioni del Collegio Sindacale. Il Collegio Sindacale ha formalizzato la valutazione dell’indipendenza dei propri membri ai fini della predisposizione della presente Relazione tenendo conto dei criteri di autovalutazione previsti dal Codice (Criterio applicativo 10.C.2.). Ai sensi dei “Principi di comportamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali e/o atipiche”, approvati dal Consiglio di Amministrazione, in linea quanto raccomandato nel Codice di Autodisciplina per la corporate governance delle società quotate e con le disposizioni del Testo Unico Bancario (art. 136), che prevede che le operazioni – poste in essere direttamente o indirettamente – tra la Società ed i suoi esponenti siano deliberate esclusivamente dal Consiglio di Amministrazione all’unanimità, con il voto favorevole di tutti i componenti il Collegio sindacale, fermi gli altri obblighi previsti dal Codice civile, i Sindaci sono tenuti ad informare tempestivamente e in modo esauriente gli altri sindaci e il presidente del Consiglio Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 87 circa natura, termini, origine e portata del proprio interesse (Criterio applicativo 10.C.4.). Il collegio sindacale ha vigilato sull’indipendenza della società di revisione, verificando tanto il rispetto delle disposizioni normative in materia, quanto la natura e l’entità dei servizi diversi dal controllo contabile prestati alla società da parte della stessa società di revisione e delle entità appartenenti alla rete della medesima (Criterio applicativo 10.C.5.). Il collegio sindacale, nello svolgimento della propria attività, si è coordinato con la strutture di internal audit, aziendali e di gruppo, e con il comitato per il controllo interno mediante riunioni periodiche (Criteri applicativi 10.C.6. e 10.C.7.). 16. RAPPORTI CON GLI AZIONISTI La società ha istituito l’apposita sezione nell’ambito del sito internet, all’indirizzo http://www.creval.it/investorRelations/Informazioni per gli azionisti facilmente individuabile ed accessibile, nella quale sono messe a disposizione tutte le informazioni che rivestono rilievo per i propri azionisti, in modo da consentire a questi ultimi un esercizio consapevole dei propri diritti (Criterio applicativo 11.C.1.). La gestione delle relazioni con gli analisti finanziari e gli investitori istituzionali è affidata al Servizio Corporate identity, Investor relations e Stampa di Gruppo, di concerto con la Direzione Generale della società. L’investor relations manager è stato identificato nel Responsabile del predetto Servizio, Tiziana Camozzi. (Criterio applicativo 11.C.2.). Anche tenuto conto dell’assetto proprietario della Società il Consiglio di Amministrazione non ha ritenuto di costituire una struttura aziendale esclusivamente dedicata alla gestione dei rapporti con gli azionisti (Criterio applicativo 11.C.2.). Tali funzioni sono attribuite al Servizio Segreteria Generale, di concerto – laddove necessario ed opportuno – con la Direzione Generale. 17. ASSEMBLEE Ai sensi di statuto, ai fini dell’intervento in Assemblea è necessario che venga fatta pervenire presso la Sede sociale almeno due giorni non festivi prima della data fissata per la prima convocazione la comunicazione che l’intermediario autorizzato è tenuto ad effettuare all’emittente. Lo Statuto sociale non prevede alcun vincolo di indisponibilità relativamente alle azioni per cui si è richiesta la comunicazione di cui all’art. 2370, comma 2, c.c. fino a quando l’assemblea non si sia tenuta. In relazione all’esperienza maturata nell’organizzazione e nella gestione dei lavori assembleare e tenuto altresì conto dell’assetto proprietario della Società, non sono previste modalità di partecipazione diverse dall’intervento diretto, secondo le modalità previste dallo statuto (Criterio applicativo11.C.3). 88 *** Con delibera dell’Assemblea ordinaria dei Soci tenutasi il 9 aprile 2001, la società ha adottato il Regolamento assembleare con l’intento di garantire un ordinato svolgimento delle assemblee in un contesto di reciproco riguardo ed equilibrio tra le aspettative di salvaguardia degli interessi e dei diritti degli azionisti e istanze di efficienza e funzionalità dell’attività deliberativa (Criterio applicativo 11.C.5.). Detto documento, nella versione da ultimo aggiornata con delibera dell’Assemblea degli azionisti del 16 aprile 2008, è a disposizione dei soci, anche sul sito internet della società all’indirizzo http://www.creval.it/investorRelations/index.html/ 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Corporate governance. Spetta al Presidente regolare la discussione in Assemblea, garantendo il diritto di ciascun socio di prendere la parola sugli argomenti posti in discussione, tenendo conto di quanto previsto dal Regolamento assembleare (Criterio applicativo 11.C.5). 89 *** Il Consiglio di Amministrazione opera scelte di luogo, data e ora di convocazione delle assemblee sociali atte a consentire la più ampia partecipazione possibile, predisponendo strumenti di comunicazione che consentano agli azionisti un’adeguata valutazione sull’andamento della società e sulle strategie aziendali intraprese, nel pieno rispetto della normativa sulle informazioni price sensitive (Criterio applicativo 11.C.4.). E’ consuetudine che l’intero Consiglio di Amministrazione partecipi ai lavori assembleari. Nel corso dell’esercizio non si sono verificate variazioni nella capitalizzazione di mercato delle azioni della società né modifiche nella composizione della compagine sociale tali da indurre il Consiglio di Amministrazione a valuta l’opportunità di proporre all’Assemblea modifiche statutarie inerenti le percentuali stabilite per l’esercizio delle azioni e delle prerogative poste a tutela delle minoranze (Criterio applicativo 11.C.6.). 18. CAMBIAMENTI DALLA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO DI RIFERIMENTO Nessun cambiamento nella struttura di corporate governance si è verificato a far data dalla chiusura dell’esercizio. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano ELENCO DELLE CARICHE RICOPERTE DAI COMPONENTI IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE IN ALTRE SOCIETÀ DEL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE, NONCHÉ IN SOCIETÀ QUOTATE IN MERCATI REGOLAMENTATI ANCHE ESTERI, IN SOCIETÀ FINANZIARIE, BANCARIE, ASSICURATIVE O DI RILEVANTI DIMENSIONI Amministratore Angelo Palma Giovanni De Censi Luciano Filippo Camagni Alberto Giussani Antonio Magnocavallo Alberto Sciumè 90 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Appartenenza al Gruppo bancario Credito Valtellinese Carica Società Consigliere Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Credito Valtellinese Sc Credito Piemontese SpA Edison SpA ACSM SpA X X Presidente Presidente Credito Valtellinese Sc I.C.B.P.I. SpA X Presidente Consigliere X X Consigliere Consigliere Consigliere Deltas SpA Banca dell’Artigianato e dell’Industria SpA Bancaperta SpA Global Assicurazioni SpA Banca di Cividale SpA Consigliere Consigliere Fastweb SpA Cairo Communication Spa Vice Presidente Presidente del Collegio Sindacale A2A Spa Finlombarda Gestione SGR SpA X 91 Relazione del Collegio Sindacale Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DEL CREDITO ARTIGIANO S.P.A. AI SENSI DELL’ART. 153 DEL D.LGS. 24 FEBBRAIO 1998, N. 58 Signori azionisti, la presente Relazione dà atto dei risultati dell’attività svolta dal Collegio sindacale nell’esercizio conclusosi il 31 dicembre 2008, secondo la medesima struttura espositiva adottata con riferimento al precedente esercizio. La Relazione illustra: 1 gli esiti delle attività di vigilanza e controllo; 2 i rapporti infragruppo; le operazioni con parti correlate; le operazioni atipiche e/o inusuali; 3 le attestazioni su specifiche circostanze aziendali e societarie; 4 le osservazioni, per quanto di competenza del Collegio sindacale, sul bilancio di esercizio e sulla proposta di destinazione del risultato economico al 31 dicembre 2008. 1 Nell’esercizio 2008 il Collegio sindacale ha vigilato sull’osservanza della legge e dell’atto costitutivo, sul ri- 92 spetto dei principi di corretta amministrazione, sull’adeguatezza del sistema di controllo interno, dell’assetto organizzativo e del sistema amministrativo-contabile, sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste dai codici di comportamento ai quali la Banca ha dichiarato di attenersi. L’attività di vigilanza e controllo, nei diversi ambiti richiamati, si è svolta mediante: a. la partecipazione alle riunioni del consiglio di amministrazione, del comitato esecutivo e delle assemblee degli azionisti; b. incontri con la società incaricata della revisione contabile; c. verifiche con i responsabili di diverse funzioni aziendali, in particolare, con il responsabile del servizio ispettorato, e accessi ispettivi, d’intesa con il predetto servizio ispettorato, presso le dipendenze della Banca. a. Attraverso la partecipazione alle riunioni del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono state acquisite le informazioni necessarie sia per valutare l’andamento della Banca nella sua complessiva evoluzione patrimoniale ed economica, sia per apprezzare le operazioni di maggiori rilievo. Il Collegio sindacale può affermare, sulla base di quanto a sua conoscenza, che le operazioni di gestione sono state compiute in conformità alla legge e allo Statuto, nell’interesse della Banca e non sono apparse manifestamente imprudenti, irrazionali o azzardate, tali da compromettere l’integrità del patrimonio aziendale, in conflitto di interessi, in contrasto con le delibere assunte dall’assemblea. Tra le operazioni di maggiore rilievo il Collegio sindacale richiama l’attenzione sul completamento dell’aumento di capitale deliberato dall’assemblea degli azionisti del 20 dicembre 2007 e sul perfezionamento dell’acquisto di una rete di sportelli che si inquadra nell’ambito delle politiche di crescita e di sviluppo della Banca. Entrambe le operazioni sono illustrate nella Relazione sulla gestione predisposta dagli amministratori. La partecipazione alle riunioni del consiglio di amministrazione ha altresì consentito di accertare che i soggetti delegati hanno riferito sulle operazioni compiute in funzione dei poteri loro attribuiti, sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione. Gli amministratori, per quanto a conoscenza del Collegio sindacale, hanno altresì segnalato a norma delle vigenti disposizioni del codice civile le posizioni in conflitto di interesse al fine di consentire l’attuazione dei corretti procedimenti decisionali anche con riferimento alla disciplina prevista dall’art. 136 del Testo unico bancario. Infine, la partecipazione ai consigli di amministrazione ha consentito di appurare l’implementazione delle regole di governo societario secondo quanto richiesto dai codici ai quali la Banca ha dichiarato di aderire. Le soluzioni accolte sono illustrate nella “Relazione sul governo societario”. b. Con la società di revisione KPMG S.p.A. sono stati effettuati periodici incontri per lo scambio reciproco di informazioni, aventi per oggetto l’adeguatezza dell’apparato contabile-amministrativo, la sua idoneità a rappresentare in modo corretto i fatti di gestione, nonché specifiche tematiche contabili. I responsabili della società di revisione non hanno rilevato circostanze, irregolarità o fatti censurabili meritevoli di segnalazione all’Autorità di vigilanza ed al Collegio sindacale. Degli esiti dell’attività svolta dalla società di revisione sul bilancio al 31 dicembre 2008 si dà conto nell’ultimo paragrafo della presente Relazione. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Collegio Sindacale c. Le verifiche svolte dal Collegio sindacale hanno riguardato sia temi di ordine generale sul sistema dei controlli sia temi specifici riguardanti predefiniti ambiti di operatività aziendale. Il Collegio sindacale ha altresì effettuato, mediante accessi individuali, d’intesa con il servizio ispettorato, verifiche presso le agenzie e le dipendenze della Banca. Il Presidente del Collegio sindacale ha altresì partecipato alle riunioni del Comitato per il controllo interno e dell’Organismo di vigilanza istituito ai sensi della legge 231/2001. Le verifiche sull’assetto complessivo del sistema dei controlli sono state condotte tenendo conto che la Direzione Auditing di Deltas S.p.A., società del gruppo, coordina e integra il sistema dei controlli interni della Banca nel sistema di controlli di gruppo. Nel corso dell’esercizio 2008 è stato approvato e adottato il nuovo Regolamento del sistema dei controlli interni del gruppo bancario Credito Valtellinese, destinato a trovare efficace applicazione anche per la Banca. Il documento è il risultato della revisione del precedente regolamento dell’attività di auditing alla luce dell’evoluzione del quadro normativo, dei mutamenti dei processi di controllo e delle strutture a essi dedicate nell’ambito del gruppo. La nuova formulazione del Regolamento tiene conto delle funzioni compliance e risk management di recente istituzione e dei compiti a esse affidate. Nel corso dell’esercizio il Collegio ha verificato, anche tramite accessi presso le singole agenzie della Banca, l’effettiva ricollocazione organizzativa della funzione di controllo dei rischi di credito alle dirette dipendenze del servizio ispettorato, secondo un’impostazione dell’assetto complessivo del sistema dei controlli ridisegnato sul finire del precedente esercizio. II Collegio sindacale ha inoltre esaminato e condiviso il programma di attività del servizio ispettorato ed ha valutato i rapporti emessi dal predetto servizio all’esito delle verifiche effettuate presso le singole agenzie. Alcune verifiche presso le stesse agenzie sono state svolte direttamente su indicazione del Collegio sindacale. La struttura e la composizione del servizio ispettorato appaiono adeguati in relazione alle esigenze della Banca. Nel corso delle verifiche svolte e degli accertamenti eseguiti, tenuto conto delle informazioni acquisite anche attraverso relazioni ad hoc predisposte dai servizi e dalle direzioni incaricate dello svolgimento di funzioni di controllo, non sono emerse indicazioni di irregolarità nello svolgimento della gestione aziendale segnaletiche di carenze di natura organizzativa. In definitiva, avuto riguardo alle informazioni ottenute nel corso dell’attività di vigilanza svolta, il Collegio sindacale ritiene che l’assetto organizzativo, il sistema del controllo interno e l’apparato contabile-amministrativo risultino adeguati alle esigenze aziendali. 2 I rapporti con le società del gruppo sono relativi all’operatività interbancaria ed all’acquisizione da parte della Banca di servizi di assistenza, di consulenza e di natura specialistica a supporto dell’attività corrente. Vi sono infine utilizzi di personale distaccato. I rapporti in parola hanno natura ordinaria. Le condizioni economiche dei rapporti interbancari sono regolate sulla base di normali parametri di mercato. Le condizioni economiche degli altri rapporti sono definite in specifici accordi che fanno riferimento a parametri oggettivi e collaudati nel tempo, improntati a criteri di trasparenza ed equità sostanziale che tengono conto dell’effettivo utilizzo da parte di ciascuna società utente dei servizi resi dalle strutture di gruppo. Le operazioni con parti correlate vengono identificate nel quadro dei “Principi di comportamento in materia di operazioni con parti correlate, infragruppo, inusuali e atipiche”, approvati dal consiglio di amministrazione, tenuto anche conto di quanto stabilito dallo IAS 24, che definiscono i criteri per l’identificazione dell’operatività nonché le modalità di svolgimento del relativo processo decisionale. Le informazioni di dettaglio relative alle operazioni infragruppo e con parti correlate sono fornite dagli amministratori nel sistema informativo di bilancio. Si segnala che nel corso dell’esercizio la Banca ha ceduto uno sportello di modeste dimensioni e di recente apertura al Credito Piemontese, al prezzo definitivo, calcolato sulla base delle consistenze accertate al 1° novembre 2008, di euro 670 migliaia; la congruità del prezzo è stata attestata da un apposito parere reso da un professionista indipendente all’uopo incaricato dalla Banca. Infine, nel corso dell’esercizio, secondo le informazioni acquisite dal Collegio sindacale, non sono state effettuate operazioni atipiche e/o inusuali. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 93 3 Avuto riguardo all’attività svolta, il Collegio sindacale ritiene di dare atto, in particolare, delle seguenti 94 circostanze aziendali o societarie: ■■ nel corso dell’esercizio il Collegio sindacale si è riunito 18 volte; sono state inoltre effettuati n. 8 accessi individuali da parte di componenti del Collegio sindacale presso agenzie e dipendenze della Banca; il Collegio sindacale ha inoltre partecipato alle n. 15 riunioni del consiglio di amministrazione e alle n. 12 riunioni del comitato esecutivo. Il presidente del Collegio sindacale ha altresì partecipato alla n. 10 riunioni del Comitato per il controllo interno e alle n. 4 riunioni dell’organismo di vigilanza istituito ai sensi della legge 231/2001. Lo stesso presidente ha infine preso parte a n. 2 riunioni indette dal presidente del Collegio sindacale della Capogruppo ed estese ai presidenti dei Collegi sindacali di tutte le società del Gruppo; ■■ nel corso dell’esercizio non sono pervenuti esposti e denunce ex art. 2408 Codice civile; ■■ la società di revisione KPMG S.p.A. ha dichiarato al Collegio sindacale che, sulla base delle procedure implementate circa la verifica delle situazioni di incompatibilità previste dall’art. 160 del TUF, risulta indipendente nei confronti del Credito Artigiano S.p.A.; ■■ la Banca ha conferito alla società di revisione KPMG S.p.A. i seguenti incarichi: --revisione contabile del bilancio d’esercizio; --revisione contabile limitata del bilancio semestrale abbreviato; --verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili. I compensi spettanti alla società di revisione all’esito dell’attività svolta nell’intero esercizio risultano conformi alla proposta formulata, tenuto conto dell’integrazione approvata dal consiglio di amministrazione in data 10 marzo 2009, a seguito dell’estensione prevista normativamente del perimetro di attività dei revisori, chiamati ora ad esprimere un giudizio anche sulla coerenza della Relazione sulla gestione rispetto al Bilancio di esercizio. Il costo complessivo sostenuto dalla Banca per le attività di revisione contabile è di euro 118.950, oltre all’i.v.a. e alle spese. Nessun altro incarico, secondo quanto attestato dalla società di revisione, è stato conferito alla KPMG S.p.A. o a soggetti ad essa collegati; ■■ il Collegio sindacale: --non ha rilasciato pareri ai sensi di legge, non esistendone i presupposti; --ha verificato l’attestazione degli amministratori ex art. 37 del Regolamento Consob n. 16191/2007; ■■ è stata predisposta a integrazione del sistema informativo di bilancio la “Relazione sul governo societario”; ■■ il consiglio di amministrazione della Banca ha approvato l’aggiornamento del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001”, in relazione all’introduzione delle nuove figure di reato rilevanti con riguardo al Decreto suddetto; ■■ è stato approvato dal consiglio di amministrazione, nel rispetto delle norme di legge, l’aggiornamento del Documento Programmatico sulla Sicurezza; ■■ la Banca ha adottato il nuovo modello di gestione ai sensi della Legge 262/2005 predisposto a livello di Gruppo Bancario Credito Valtellinese. Tale modello ha la finalità di gestire il rischio connesso alle procedure amministrativo-contabili della Banca, che può comportare la mancata corrispondenza del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili della Banca stessa, oppure la mancata idoneità del bilancio a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’emittente di titoli quotati; ■■ è stato implementato un nuovo applicativo informatico finalizzato ad assicurare una migliore e più efficiente gestione degli adempimenti previsti dall’art. 136 TUB in materia di obbligazioni degli esponenti aziendali, nell’ambito della policy aziendale esistente; ■■ la Banca ha dato corso alle attività necessarie per l’implementazione delle disposizioni previste sia dalla c.d. direttiva Mifid, sia dalla terza direttiva antiriciclaggio introdotta dal D.lgs. 231/2007; ■■ la Banca non ha subito perdite patrimoniali dirette in relazione al dissesto di Lehman Brothers, non avendo rapporti con la predetta società; peraltro, sono stati ricevuti alcuni reclami da parte dei clienti in relazione alla vendita di strumenti finanziari emessi o garantiti da Lehman Brothers e venduti dalla rete della Banca; in ordine ai rilievi formulati in tali reclami la Banca ritiene di avere correttamente operato; 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Relazione del Collegio Sindacale ■■ l’acquisizione della rete di sportelli di cui danno conto gli amministratori nella Relazione sulla gestione ha comportato il sostenimento di un costo complessivo di euro 125,3 milioni, che ha trovato allocazione in bilancio secondo il principio contabile IFRS 3 con l’emersione di un valore di avviamento pari a euro 109,5 milioni. In base ai principi contabili IAS/IFRS, nel cui rispetto è redatto il bilancio, gli amministratori hanno sottoposto al test di impairment il valore di avviamento avvalendosi altresì della consulenza di Deloitte Financial Advisory Services S.p.A.; le analisi svolte hanno condotto a confermare il valore iscritto all’attivo. Nessun rilievo sul punto emerge, inoltre, dalla Relazione della società di revisione KPMG S.p.A. sul bilancio della Banca; ■■ la Banca ha aderito al “Contingency Funding Plan” predisposto dal Gruppo Bancario Credito Valtellinese, che definisce il processo organizzativo, gli obiettivi e le leve gestionali necessari per proteggere il patrimonio aziendale in situazioni di drenaggio di liquidità estreme ed impreviste; la procedura in oggetto fa riferimento alle prescrizioni della direttiva c.d. “Basilea 2”, che ha introdotto l’obbligo di predisporre strategie e processi per la gestione del rischio di liquidità. In ogni caso, nel corso dell’esercizio, la Banca non si è trovata a dover affrontare problemi di liquidità; ■■ in merito ai provvedimenti Consob relativi al c.d. “short selling” emanati nel corso dell’esercizio 2008, le procedure operative della Banca prevedono blocchi automatici che consentono il rispetto dei vincoli imposti dalle Autorità di controllo; ■■ il Gruppo bancario Credito Valtellinese si è dotato di un processo di valutazione aziendale dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP), sulla base delle richieste formulate al proposito dalla Banca d’Italia; ■■ la Banca nel corso dell’esercizio non ha effettuato operazioni di acquisto o di alienazione di azioni proprie, né di azioni della Controllante; ■■ la Banca ha predisposto nel rispetto dei termini di legge le situazioni infrannnuali trimestrali e semestrali. 4 In ordine al bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008, che presenta un utile pari a 48,5 milioni di euro, KPMG S.p.A. ha emesso in data odierna il proprio giudizio professionale sull’attendibilità del bilancio in oggetto senza rilievi ed eccezioni. Nella Relazione sulla gestione e nella nota integrativa gli amministratori hanno fornito l’informativa richiesta nel Documento Consob, Banca d’Italia, Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009. Il Collegio sindacale, tenuto conto degli specifici compiti spettanti a KPMG S.p.A., ha rilevato, su un piano di ordine generale, che la struttura complessiva del bilancio è rispondente alle norme che ne disciplinano la formazione. La Relazione sulla gestione risulta coerente con le delibere del consiglio di amministrazione e conforme alle prescrizioni normative. In conclusione, il Collegio sindacale non rileva circostanze ostative all’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008 e alla proposta di destinazione dell’utile di esercizio formulata dal consiglio di amministrazione. Milano, 30 marzo 2009 Gabriele Villa Giuseppe Degrassi Stefano Simontacchi Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 95 Elenco degli incarichi da allegare ai sensi dell’art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti Consob, alla Relazione sull’attività di vigilanza predisposta ai sensi dell’art. 153, comma 1 del TUF Gabriele Villa Denominazione Sociale Credito Artigiano S.p.A. Otis Servizi S.r.l. Mediobanca Banca di Credito Finanziario S.p.A. Finecobank Banca Fineco S.p.A. Otis S.r.l. SO.FI.GE. S.p.A. Calcestruzzi S.p.A. Immobiliare Cinca S.r.l. Immobiliare Delvin S.r.l. Tipologia incarico Scadenza incarico Presidente del Collegio Sindacale Presidente del Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Vice Presidente del C.d.A. Amministratore Unico Amministratore Unico Approvazione bilancio 31/12/2009 Approvazione bilancio 30/11/2008 Approvazione bilancio 30/06/2011 Approvazione bilancio 31/12/2010 Approvazione bilancio 30/11/2009 Approvazione bilancio 31/12/2009 Approvazione bilancio 31/12/2010 Fino a revoca Fino a revoca Tipologia incarico Scadenza incarico Presidente del Collegio Sindacale Presidente del Collegio Sindacale Presidente del Collegio Sindacale Presidente del Collegio Sindacale Presidente del Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Approvazione bilancio 31/12/2008 Approvazione bilancio 31/12/2008 Approvazione bilancio 31/12/2010 Approvazione bilancio 31/12/2009 Approvazione bilancio 31/12/2009 Approvazione bilancio 31/12/2009 Approvazione bilancio 31/12/2008 Approvazione bilancio 31/12/2010 Tipologia incarico Scadenza incarico Presidente del Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Consigliere Approvazione bilancio 31/12/2011 Approvazione bilancio 31/12/2009 Approvazione bilancio 31/12/2008 Approvazione bilancio 31/12/2010 Approvazione bilancio 31/12/2010 Fino a revoca Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 2 Numero incarichi complessivamente ricoperti: 9 Giuseppe Degrassi Denominazione Sociale Finanziaria San Giacomo S.p.A. Sodim S.p.A. Coprem S.r.l. Costruzioni Prefabbricati Modulari Gi Picco’s Cosmetics S.r.l. Immobiliare Aureli S.r.l. Credito Artigiano S.p.A. Itl S.r.l. Impresa Tecnoeditoriale Lombarda Adamello S.p.A. Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1 Numero incarichi complessivamente ricoperti: 8 Stefano Simontacchi Denominazione Sociale 3i SGR S.p.A. Credito Artigiano S.p.A. Cellografica Gerosa S.p.A. Polti S.p.A. Fiduciaria Banknord S.p.A. Cabara Insurance Broker S.r.l. Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1 Numero incarichi complessivamente ricoperti: 6 96 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 97 Schemi di Bilancio Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano STATO PATRIMONIALE (in euro) VOCI DELL’ATTIVO Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso clientela* Partecipazioni Attività materiali Attività immateriali di cui: - avviamento 130. Attività fiscali a) correnti b) anticipate 150. Altre attività* 31/12/2008 10. 20. 40. 60. 70. 100. 110. 120. 59.256.172 18.710.194 8.018.308 1.697.562.711 6.110.862.054 250.454.809 98.027.902 139.342.556 125.523.187 10. 20. 30. 40. 80. 100. 110. 120. 130. 160. 170. 180. 200. Debiti verso banche Debiti verso clientela* Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività fiscali: a) correnti b) differite Altre passività* Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi Riserve da valutazione Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto 53.937.453 21.009.214 8.939.628 1.546.040.900 5.010.723.242 247.485.351 101.860.338 15.995.242 15.995.242 53.874.905 35.066.781 18.808.124 Totale dell’attivo VOCI DEL PASSIVO 31/12/2007 38.665.510 22.943.320 15.722.190 112.419.851 108.043.552 8.548.529.462 7.152.700.430 31/12/2008 31/12/2007 343.690.371 5.049.034.532 2.114.791.352 4.373.581 36.912.771 31.574.014 5.338.757 876.794.043 4.263.191.014 1.302.403.003 4.884.512 40.752.166 37.523.949 3.228.217 198.332.944 8.485.509 13.002.926 13.002.926 180.612.692 7.110.381 13.141.565 13.141.565 30.497.856 108.981.659 307.098.250 284.791.360 48.536.351 66.214.902 98.129.658 115.156.020 142.395.680 41.914.794 8.548.529.462 7.152.700.430 * I crediti e i debiti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 "Altre Attività" e nella voce 100 "Altre Passività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 70 "Crediti verso clientela" e in voce 20 "Debiti verso clientela", sono stati opportunamente riclassificati rispettivamente per 1.596.323 euro e 53.644 euro. 98 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Schemi di Bilancio CONTO ECONOMICO VOCI 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 100. 120. 130. 140. 150. 160. 170. 180. 190. 200. 210. 240. 250. 260. 270. (in euro) 2008 Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell’attività di negoziazione Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie Margine di intermediazione Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di : a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale* b) altre spese amministrative* Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (perdite) delle partecipazioni Utili (Perdite) da cessione di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 290. Utile (Perdita) d’esercizio Utile base per azione (basic EPS) 2007 457.597.397 -272.972.947 184.624.450 75.919.818 -13.810.275 62.109.543 170.245 1.967.058 1.234.701 743.876 490.825 338.953.122 -185.147.613 153.805.509 75.287.194 -14.913.861 60.373.333 189.034 2.614.315 362.293 362.293 250.105.997 -34.877.615 -34.152.364 -780.194 54.943 217.344.484 -29.502.755 -29.486.978 -15.777 215.228.382 -154.490.123 -77.706.854 -76.783.269 187.841.729 -125.949.502 -59.432.832 -66.516.670 -953.358 -4.584.360 -881.179 12.331.924 -148.577.096 8.184.646 33.482 74.869.414 -26.333.060 48.536.351 -2.610.039 -4.308.103 12.650.210 -120.217.434 7.028.366 33.905 74.686.566 -32.771.771 41.914.794 48.536.351 41.914.794 2008 0,18 2007 0,29 * I compensi pagati ai sindaci dall'azienda sono stati classificati nella voce 150 "a) Spese per il personale"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce "b) Altre spese amministrative", sono stati opportunamente riclassificati per un valore pari a 211.002 euro. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 99 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Esistenze al 31/12/2007 Modifica saldi apertura Esistenze al 1/1/2008 Allocazione risultato esercizio precedente Dividendi e altre destinazioni Riserve Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione: a) disponibili per la vendita b) copertura flussi finanziari c) altre* Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio 142.395.680 115.156.020 142.395.680 115.156.020 - 98.129.658 - - 98.129.658 - 10.484.514 - -81.761 66.296.663 41.914.794 - -81.761 66.296.663 41.914.794 -10.484.514 -31.430.280 Patrimonio netto 463.811.054 - 463.811.054 - -31.430.280 * L’importo si riferisce a riserve da valutazione di attività materiali 100 Variazioni di riserve Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione a) disponibili per la vendita b) copertura flussi finanziari c) altre* Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio - Patrimonio netto Patrimonio netto al 31/12/2008 Variazioni dell’esercizio Operazioni sul patrimonio netto Emissione Acquisto nuove azioni azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi - - 142.395.680 191.942.230 367.488 - - - - -118.127 -35.598.920 - Utile (Perdita) dell’esercizio Stock options 284.791.360 307.098.250 - - Variazione Derivati su strumenti di proprie azioni capitale 108.981.659 - 48.536.351 -199.888 30.697.743 48.536.351 48.536.351 779.905.476 - -35.349.559 334.337.910 * L’importo si riferisce a riserve da valutazione di attività materiali 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio - - - - - - Schemi di Bilancio (in euro) Esistenze al 31/12/2006 Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione: a) disponibili per la vendita b) copertura flussi finanziari c) altre* Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto Modifica saldi apertura Esistenze al 1/1/2007 Allocazione risultato esercizio precedente Riserve Dividendi e altre destinazioni 142.395.680 115.156.020 88.217.746 -99.450 66.296.663 34.116.140 - 142.395.680 115.156.020 88.217.746 -99.450 66.296.663 34.116.140 9.885.667 -9.885.667 -24.230.473 446.082.799 - 446.082.799 - -24.230.473 * L’importo si riferisce a riserve da valutazione di attività materiali Patrimonio netto al 31/12/2007 Variazioni dell’esercizio Variazioni di riserve Operazioni sul patrimonio netto Emissione Acquisto nuove azioni azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione Derivati su strumenti di proprie azioni capitale Utile (Perdita) dell’esercizio Stock options Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione a) disponibili per la vendita b) copertura flussi finanziari c) altre* Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio 26.245 17.689 41.914.794 142.395.680 115.156.020 98.129.658 -81.761 66.296.663 41.914.794 Patrimonio netto 43.935 - - - - - - 41.914.794 463.811.054 * L’importo si riferisce a riserve da valutazione di attività materiali Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 101 RENDICONTO FINANZIARIO (in euro) 2008 2007 68.000.558 456.859.443 -268.204.711 170.245 62.322.360 -79.026.764 -64.231.020 17.864.646 -57.753.642 -1.087.511.704 2.372.347 82.692.279 339.099.067 -181.596.880 189.034 62.182.602 -58.633.529 -55.389.912 18.238.750 -41.396.852 -508.725.555 60.269.255 108.873 -942.624.386 56.146.319 -195.166.414 -8.348.443 875.716.576 -649.648.955 114.933.596 594.384.542 807.259.682 -704.675 -793.124 -802.935.388 138.939.881 81.071.165 14.722.657 466.727.381 49.348.653 -461.986.521 448.214.535 458.284.214 3.880.861 9.492.387 -143.794.570 -31.014.362 40.694.105 5.510.804 4.085.921 5.129.314 4.048.561 A. ATTIVITÀ OPERATIVA 1. Gestione - interessi attivi incassati (+) - interessi passivi pagati (-) - dividendi e proventi simili (+) - commissioni nette (+/-) - spese per il personale (-) - altri costi (-) - altri ricavi (+) - imposte e tasse (-) - costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell’effetto fiscale (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso clientela - crediti verso banche: a vista - crediti verso banche: altri crediti - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche: a vista - debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d’azienda 2. Liquidità assorbita da - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di rami d’azienda Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di investimento C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA 102 - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO LEGENDA: (+) generata (-) assorbita 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 37.361 381.490 -123.706.227 -10.604.239 -6.977.772 -453.767 -3.626.467 -123.252.460 -118.195.423 -6.518.317 298.738.990 -31.430.279 267.308.712 -24.181.693 -24.181.693 5.318.719 9.994.095 Schemi di Bilancio Voci di bilancio Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 2008 2007 53.937.453 5.318.719 43.943.359 9.994.095 59.256.172 53.937.453 Legenda: (+) generata (-) assorbita 103 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 105 Nota integrativa Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano PARTE A - POLITICHE CONTABILI A.1 - PARTE GENERALE Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Ai sensi del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, il Credito Artigiano redige il proprio bilancio individuale in conformità ai principi contabili internazionali IAS/lFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e omologati dall'Unione Europea e di cui era obbligatoria l’adozione al 31/12/2008, incluse le relative interpretazioni dell'lnternational Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) al 31dicembre 2008 (come previsto dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002). Il bilancio individuale al 31 dicembre 2008 è stato inoltre predisposto sulla base delle istruzioni emanate da Banca d’Italia nell’esercizio dei propri poteri regolamentari in materia di forme tecniche dei bilanci bancari e finanziari previsti dal D.lgs. 38/05. “Istruzioni per la redazione del bilancio d’impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari” (Provvedimento del 22 dicembre 2005 – circolare 262). Il bilancio stesso è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria, il risultato economico dell’esercizio, le variazioni del patrimonio netto ed i flussi di cassa. Sezione 2 - Principi generali di redazione 106 Il presente bilancio è redatto nel rispetto dei principi generali previsti dallo IAS 1 “Presentazione del bilancio” e pertanto riporta le informazioni nell’ottica della continuità aziendale, imputando costi e ricavi secondo la competenza economica degli stessi, evitando compensazioni tra attività e passività, costi e ricavi. Salvo che non sia diversamente previsto o consentito, l’informativa comparativa riferita all’esercizio precedente viene riportata per tutti i dati contenuti nel bilancio e include tutte le informazioni di tipo qualitativo, ove necessarie, per la comprensibilità del bilancio Il bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto Finanziario e dalle Nota Integrativa ed è corredato da una Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione. Gli importi riportati nei Prospetti Contabili sono espressi in unità di Euro mentre quelli riportati nella Nota Integrativa e nella Relazione sulla gestione, sono espressi – qualora non diversamente specificato - in migliaia di Euro. I Prospetti Contabili e la Nota Integrativa presentano, oltre agli importi relativi al periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2007. Facendo seguito ai chiarimenti inviati da Banca d’Italia con circolare n. 5003 del 2 gennaio 2009 in merito alla classificazione di alcune poste patrimoniali ed economiche, si specifica che i crediti e i debiti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 “Altre Attività” e nella voce 100 “Altre Passività” dello Stato Patrimoniale mentre i compensi pagati ai sindaci dall’azienda sono stati classificati nella voce 150. a)“ Spese per il personale” del Conto Economico. Coerentemente si è provveduto alla riclassifica del periodo di confronto (bilancio al 31/12/07) come stabilito dal par. 38 dello IAS 1, senza che siano stati modificati l’utile netto e il patrimonio netto. Negli schemi di Stato Patrimoniale e Conto Economico, definiti dalla normativa di Banca d’Italia, non sono state riportate le voci che non presentano importi né per l’esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Nello schema di Conto Economico e nella parte C della Nota Integrativa i costi sono posti tra parentesi, mentre i ricavi sono senza segno. La Nota Integrativa non comprende le sezioni relative a voci di bilancio non valorizzate né nell’esercizio 2008, né nel precedente. Il Prospetto delle variazioni del patrimonio netto illustra la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto avvenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio e in quello precedente. Il Rendiconto Finanziario è predisposto seguendo il metodo diretto, per mezzo del quale sono 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa indicate le principali categorie di incassi e pagamenti lordi. I flussi finanziari sono presentati distinguendo quelli generati dall’attività operativa, di investimento e di provvista. Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Dopo la chiusura dell’esercizio, non si è verificato alcun altro fatto di rilievo tale da incidere significativamente sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società né sulla rappresentazione della medesima. Sezione 4 – Altri aspetti Il bilancio è sottoposto a revisione contabile da parte della società KPMG S.p.A.. La società, in applicazione alle disposizioni contenute negli articoli 117 e seguenti del TUIR ha aderito al Consolidato fiscale della controllante Credito Valtellinese SC, per il periodo 2007/2009, alla quale ha provveduto a trasferire l’imponibile fiscale dell’esercizio. In accordo con le disposizioni di cui allo IAS 10, la società ha autorizzato la pubblicazione del presente bilancio nei termini previsti dalla vigente normativa. A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO Nella presente sezione si riportano i principi contabili adottati nella redazione del bilancio annuale al 31/12/2008 con l’illustrazione, per singola voce, dei criteri di iscrizione, di classificazione, di valutazione, di cancellazione e, ove rilevanti, dei criteri di rilevazione delle componenti reddituali. 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione La voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione” comprende: --i titoli di debito e di capitale acquisiti principalmente al fine di ottenerne profitti nel breve periodo; --i contratti derivati diversi da quelli designati come strumenti di copertura efficaci, quando il loro fair value è positivo. I titoli di debito e di capitale sono rilevati in bilancio alla data di regolamento, mentre gli strumenti finanziari derivati alla data di negoziazione. All’atto della rilevazione iniziale sono iscritti al fair value, rappresentato normalmente dal costo dell’operazione, senza includere i costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento, successivamente sono rilevati al fair value. Il fair value è il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata in una libera transazione tra le parti. La determinazione del fair value avviene per gli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo utilizzando le quotazioni di mercato. Un mercato si definisce attivo quando le transazioni avvengono in modo regolare e non forzoso tra parti consapevoli. Nel caso di attività finanziarie non quotate o quotate in un mercato illiquido, il fair value è determinato attraverso modelli di stima e valutazione interni. Tutti i profitti e le perdite ad essi associati, compresi gli utili e le perdite da negoziazione, gli interessi e i dividendi incassati e le variazioni di fair value derivanti da cambiamenti nei tassi di mercato, del prezzo delle azioni e di altre variabili di mercato, sono rilevati a conto economico nelle voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati. Al contrario, se e a fronte del trasferimento della titolarità giuridica delle attività finanziarie permane una quota rilevante dei rischi e benefici legati ad esse, queste continuano ad essere iscritte in bilancio. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 107 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita Sono attività finanziarie non derivate designate come disponibili per la vendita e non classificate come crediti, attività finanziarie detenute fino a scadenza, attività finanziarie di negoziazione o attività finanziarie valutate al fair value. In particolare rientrano in questa categoria, oltre ai titoli di debito che non sono oggetto di attività di trading e non sono classificati negli altri portafogli sopra citati, le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione o non qualificabili come di controllo, collegamento e controllo congiunto. Tali attività sono iscritte nella voce “40 Attività finanziarie disponibili per la vendita”. Sono rilevate inizialmente alla data di regolamento e misurate al fair value comprensivo dei costi di transazione direttamente attribuibili all’acquisizione. Nel caso in cui l’iscrizione avvenisse a seguito di riclassificazione da altri portafogli, il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al momento del trasferimento. Dopo la rilevazione iniziale le attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato, mentre eventuali variazioni di fair value sono iscritte a patrimonio netto fino al momento dello storno dell’attività quando saranno rilevate a conto economico. I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo. Ad ogni data di bilancio si procede a valutare se tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell’attività che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie). Nel caso di perdita di valore di un’attività finanziaria disponibile per la vendita, l’intera perdita, compresa la parte precedentemente rilevata a patrimonio netto, è portata a conto economico nella voce 130. Rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita. Un’eventuale ripresa di valore, possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi che avevano originato la perdita di valore, è imputata a conto economico, in caso di crediti o titoli di debito, a riserva di patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può, in ogni caso, eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. L’interesse calcolato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo deve essere rilevato a conto economico. I dividendi su strumenti di patrimonio netto sono rilevati a conto economico quando matura il diritto a riceverne il pagamento. Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati. 3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 108 La voce “50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” comprende attività finanziarie non derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, per le quali si ha l’effettiva intenzione e capacità di mantenerle sino a scadenza. Sono rilevate inizialmente alla data di regolamento e valutate al fair value più i costi di transazione direttamente attribuibili. Successivamente alla rilevazione iniziale il criterio di valutazione è il costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Ad ogni data di bilancio si procede alla valutazione dell’esistenza di un’obiettiva evidenza del fatto che tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell’attività dai quali deriva un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie). La perdita è misurata dalla differenza fra il valore di carico e il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati scontati al tasso di interesse effettivo originariamente presente sulla posizione. Un’eventuale ripresa di valore è possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi che avevano originato la perdita di valore. La ripresa di valore è imputata a conto economico nella voce 130 “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziari detenute sino alla scadenza” e non può, in ogni caso, superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati. 4 - Crediti Sono attività finanziarie non derivate con pagamenti certi o determinabili e scadenza fissa non quotate in un mercato attivo. I Crediti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso clientela”. L’iscrizione iniziale avviene per i crediti al momento dell’erogazione e, per i titoli di debito, alla data di regolamento. In fase di prima rilevazione sono iscritti per un importo pari al corrispettivo erogato, normalmente pari al loro fair value inclusi i costi di transazione direttamente attribuibili all’operazione. Dopo la rilevazione iniziale sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che uguaglia il valore attuale dei flussi di cassa attesi durante la vita dello strumento (fino alla scadenza o alla scadenza “attesa” o se appropriato un periodo inferiore) al valore di iscrizione dell’attività. L’utilizzo di tale tasso per il calcolo degli interessi comporta una loro ripartizione lungo la vita dello strumento. I flussi attesi sono stati determinati considerando tutti i termini contrattuali dello strumento e vengono incluse tutte le commissioni ed i punti base pagati o ricevuti tra le parti coinvolte nel contratto, i costi di transazione e ogni altro premio o sconto che siano misurabili e considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo dell’operazione. Nei casi in cui non sia possibile avere una stima attendibile dei flussi di cassa attesi o della vita attesa dello strumento vengono utilizzati i flussi di cassa contrattuali determinati in base ai termini previsti per lo strumento Ad ogni data di bilancio si procede a verificare se tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell’attività che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie). Gli strumenti ai quali, sulla base della normativa di Banca d’Italia, è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto/sconfinante da più di 180 giorni sono assoggettati a valutazione analitica. La classificazione dei crediti, seguendo i criteri stabiliti da Banca d’Italia, avviene nel modo seguente: a crediti in sofferenza: sono quei crediti in stato di insolvenza dovuto all’impossibilità da parte del cliente ad adempiere ai propri debiti, al mancato rispetto di un piano di rientro concordato precedentemente, dall’apertura di procedure concorsuali o dalla presenza di pregiudizievoli; b crediti incagliati: si tratta di esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; c crediti ristrutturati: rientrano in questa categoria i crediti che hanno subito una modifica delle originarie condizioni contrattuali, con conseguente perdita per la banca, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore; d crediti scaduti: sono le esposizioni scadute e/o sconfinanti da 180 giorni, diverse da quelle classificate come sofferenze, incagli o ristrutturati. Nella valutazione analitica la perdita è misurata come differenza fra il valore di carico e il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati scontati al tasso di interesse effettivo originario sulla posizione. La stima dei flussi di cassa tiene conto delle garanzie che assistono l’esposizione debitoria e della probabilità della loro liquidazione. Nel caso in cui non sia probabile l’attivazione delle garanzie occorre considerare il loro valore corrente, altrimenti si deve tener conto del loro valore di realizzo al netto delle spese da sostenere per il recupero. La rettifica di valore analitica è relativa a perdite presunte su singole posizioni di credito non performing. Qualora siano rimosse le cause che avevano comportato precedenti rettifiche, le riprese di valore su crediti precedentemente svalutati vengono iscritte al conto economico nella voce 130. Rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti. Le attività che sono state valutate individualmente e per le quali non siano state rilevate perdite di valore sono Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 109 assoggettate a valutazione collettiva, così come i crediti in bonis. La rettifica di valore collettiva è relativa a perdite presunte su insiemi omogenei di crediti (ad esempio per rischio settore, rischio paese, rischio fisiologico) ed è calcolata sulla base di modelli statistici interni. Ai fini della valutazione collettiva delle perdite di valore, le attività finanziarie sono raggruppate sulla base di caratteristiche di rischio di credito similari, che sono rappresentative della capacità del debitore di pagare tutti gli importi dovuti secondo i termini contrattuali. Le categorie di rischio individuate costituiscono la base per il calcolo dell’evidenza storica delle perdite di valore. Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati. Operazioni di pronti contro termine di impiego Sono operazioni di acquisto a pronti di titoli contrattati contestualmente con l’obbligo di rivendita a termine. Poiché tutti i rischi connessi al possesso del titolo ricadono ancora sul cedente si procede esclusivamente alla rilevazione di un credito. I differenziali tra il prezzo a pronti e quello a termine comprensivi del rateo di interessi e della quota dell’eventuale scarto di emissione sono iscritti per competenza nelle voci economiche accese agli interessi. Leasing finanziario I crediti verso la clientela per beni dati in leasing sono rilevati in bilancio nel momento della decorrenza dei relativi contratti, ossia all’atto della consegna formale del bene. I crediti verso la clientela per beni dati in leasing sono iscritti al costo ammortizzato, cioè al valore iniziale dell’investimento, comprensivo dei costi diretti iniziali sostenuti e delle commissioni direttamente imputabili, diminuito dei rimborsi di capitale e rettificato dell’ammortamento calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo, cioè attualizzando al tasso di interesse effettivo il flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento. Criteri analoghi a quelli precedentemente illustrati sono seguiti per le rettifiche e le riprese di valore. 5 - Attività finanziarie valutate al fair value In questa voce figurano le attività finanziarie designate come valutate al fair value con imputazione a conto economico sulla base di una facoltà prevista, in particolari situazioni, dallo IAS 39 (c.d. “fair value option”). La banca non si è avvalsa di tale facoltà. 6 - Operazioni di copertura 110 Le operazioni di copertura sono poste in essere al fine di neutralizzare gli effetti di perdite potenziali rilevabili su uno o un gruppo di strumenti finanziari attribuibili ad un determinato rischio che possono avere un effetto sul conto economico. Nel momento in cui l’operazione è posta in essere la relazione di copertura è documentata formalmente attraverso la definizione degli obiettivi e strategie di risk management sulla base delle quali la copertura è stata realizzata, l’identificazione dello strumento di copertura, dell’oggetto della copertura, della natura del rischio coperto e della modalità con la quale si intende valutare l’efficacia della relazione di copertura. Sono previsti tre tipi di relazione di copertura: - Fair value hedge: è la copertura all’esposizione al rischio di variazioni di fair value di attività o passività iscritte in bilancio (o parte di esse) o impegni irrevocabili non iscritti (o parte di essi) che sono attribuibili ad un particolare rischio e possono impattare sul conto economico; - Cash flow hedge: è la copertura all’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa che è attribuibile ad un ri2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa schio specifico associato ad un’attività o passività in bilancio (quali tutti o solo alcuni pagamenti di interessi futuri su un debito a tasso variabile) o a transazioni future altamente probabili che possono impattare il conto economico; - Copertura di un investimento netto in un’operazione con l’estero: è la copertura all’esposizione al rischio di cambio di un investimento netto (partecipazione) in una operazione in divisa come definito nello IAS 21. L’iscrizione in bilancio delle operazioni di copertura viene interrotta quando la copertura non risulta efficace o cessa di esserlo, il derivato scade o viene venduto, estinto o esercitato, lo strumento coperto scade o viene venduto o rimborsato o la società revoca la designazione di copertura. 7 - Partecipazioni La voce accoglie il valore delle partecipazioni detenute in società controllate congiuntamente e collegate. Le partecipazioni di controllo congiunto sono quelle in soggetti sui quali si detiene, congiuntamente con altre parti in base ad un contratto, il potere di governare le politiche finanziarie e operative al fine di ottenerne i relativi benefici mentre le partecipazioni in collegate sono quelle in soggetti sui quali si ha un’influenza notevole, ossia si detiene il potere di partecipare alle decisioni riguardanti le politiche finanziarie e operative, senza che tale potere si traduca in una situazione di controllo. Tali partecipazioni sono iscritte al momento della rilevazione iniziale al costo, inclusi i costi di transazione direttamente imputabili all’operazione. Successivamente il valore contabile è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza della partecipante degli utili o delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione. La quota dei risultati d’esercizio della partecipata di pertinenza della partecipante è rilevata nel conto economico da quest’ultima nella voce “210. Utili (perdite) delle partecipazioni”. I dividendi ricevuti da una partecipata riducono il valore contabile della partecipazione. Rettifiche del valore contabile vengono apportate a seguito di modifiche nella quota della partecipante nella collegata, derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata. La quota parte di tali variazioni di pertinenza della partecipante è rilevata direttamente nel patrimonio netto della partecipante stessa nella voce “ Riserve” In caso di oggettiva evidenza di perdita di valore tali partecipazioni sono svalutate imputando a conto economico la relativa rettifica. Qualora i motivi della perdita di valore siano venuti meno a seguito di un evento verificatosi successivamente, la ripresa di valore è imputata a conto economico. Sia le rettifiche che le riprese di valore sono iscritte nelle voce “210 Utili (perdite) delle partecipazioni”. L’investimento partecipativo è cancellato quando i diritti contrattuali ai flussi di cassa sono trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e dei benefici associati all’attività finanziaria. Il risultato della cessione è iscritto nella voce “210 Utili (perdite) delle partecipazioni”. Non sono presenti partecipazioni di controllo in via esclusiva. Il valore di carico di un’attività, in certi casi, può eccedere il suo valore di recupero, ossia l’ammontare che può essere ricavato mediante l’uso o la vendita della stessa. In questo caso, l’attività è svalutata e, quindi, il soggetto che la detiene deve rilevare una perdita di valore. Secondo lo IAS 36, un’attività è soggetta a svalutazione quando il suo valore di carico eccede il valore di recupero. Il soggetto che detiene l’attività è tenuto a determinare il valore di recupero solo in presenza di determinate circostanze, che rappresentano delle evidenze di presenza di una potenziale perdita di valore. Nel caso delle partecipazioni detenute dal Credito Artigiano, nel valutare l’esistenza di riduzioni di valore, devono essere considerate secondo lo IAS 36 le seguenti indicazioni: --variazioni significative con effetto negativo per la partecipata si sono verificate durante l’esercizio o si verificheranno nel futuro prossimo nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo nel quale l’entità opera o nel mercato al quale un’attività è rivolta; --i tassi di interesse di mercato o altri tassi di remunerazione del capitale sugli investimenti sono aumentati nel corso dell’esercizio ed è probabile che tali incrementi condizionino il tasso di attualizzazione utilizzato nel calcolo del valore d’uso della partecipazione e riducano in maniera significativa il suo valore recuperabile; --significativi cambiamenti con effetto negativo sulla partecipata si sono verificati nel corso dell’esercizio oppure si suppone che questi si verificheranno nel futuro prossimo; Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 111 --l’andamento economico della partecipata è, o sarà, peggiore di quanto previsto ed è evidente dall’informativa interna; --sono previste significative difficoltà finanziarie del soggetto partecipato; --la partecipata è assoggetta a procedure concorsuali; --è prevista una diminuzione significativa o prolungata di fair value della partecipata al di sotto del suo costo. Solamente se si verificano tali eventi che consentono di immaginare l’esistenza di una riduzione di valore, il soggetto effettua una stima formale del valore recuperabile. 8 - Attività materiali 112 Le attività materiali acquistate sul mercato sono iscritte come attività, nella voce “110 Attività materiali” nel momento in cui i principali rischi e benefici legati al bene sono trasferiti. Si definiscono “Attività ad uso funzionale” le attività materiali utilizzate per lo svolgimento dell’attività sociale, ipotizzandone l’uso per un arco temporale superiore al periodo. Si definiscono “Attività detenute a scopo di investimento” le attività materiali possedute al fine di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito o per entrambi i motivi. Sia per le attività materiali strumentali che non, l’iscrizione iniziale avviene al costo comprensivo di tutti gli oneri di diretta imputazione. I terreni sono rilevati separatamente anche quando acquistati congiuntamente al fabbricato adottando un approccio per componenti. La suddivisione fra il valore del terreno e quello del fabbricato avviene sulla base di perizie esterne e solamente per gli immobili detenuti “cielo-terra”. Le attività materiali sono successivamente valutate al costo rettificato del relativo ammortamento e delle eventuali perdite/ripristini di valore. Il valore ammortizzabile degli immobili, impianti e macchinari, inteso come differenza fra costo di acquisto e valore residuo, è ripartito sistematicamente in quote costanti lungo la stimata vita utile secondo un criterio di ripartizione che riflette la durata tecnico-economica e la residua possibilità di utilizzazione dei singoli elementi. Seguendo tale criterio, la vita utile delle diverse categorie di attività materiali risulta la seguente: --per gli immobili, dai 30 ai 50 anni; --per i mobili, arredi e attrezzature varie, dai 5 agli 8 anni; --per le macchine d’ufficio, sistemi elettronici di sicurezza, dai 3 ai 5 anni; --per le autovetture e autoveicoli, dai 4 ai 5 anni. Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, poiché hanno vita utile indefinita, e il patrimonio artistico in quanto il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo. La banca valuta ad ogni data di riferimento del bilancio se esiste qualche indicazione che dimostri che le attività materiali possano aver subito una perdita di valore. In caso di evidenza di perdita si procede al confronto fra il valore contabile e il valore recuperabile inteso come il maggiore tra fair value e valore d’uso. Il valore contabile derivante dal ripristino di valore di un’attività in precedenza svalutata, non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato in assenza di perdita di valore nei periodi precedenti. Le rettifiche e le riprese di valore di un’attività materiale sono rilevate nella voce “170 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”. Le attività materiali vengono cancellate quando sono dismesse o quando non ci si attendono benefici economici futuri dall’utilizzo o dalla dismissione. La differenza tra valore di cessione e valore contabile viene iscritta nella voce “240 Utili (perdite) da cessione di investimenti”. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 9 - Attività immateriali Le attività iscritte tra le attività immateriali sono attività non monetarie, prive di consistenza fisica, identificabili e in grado di generare benefici economici futuri controllabili dall’impresa. Le attività immateriali acquistate dall’esterno sono iscritte come attività al prezzo di acquisizione nel momento in cui i principali rischi e benefici legati al bene sono trasferiti, mentre quelle generate internamente sono iscritte in base ai costi sostenuti direttamente attribuibili. Tutte le attività immateriali iscritte in bilancio, diverse dall’avviamento, sono a vita utile finita e conseguentemente ammortizzate considerando la relativa vita utile. E’ definita a vita utile definita l’attività per cui è possibile stimare il limite temporale entro il quale ci si attende la produzione dei correlati benefici economici. E’ definita a vita utile indefinita l’entità per cui non è possibile stimare un limite prevedibile del periodo durante il quale ci si attende che l’attività generi benefici economici. L’attività è iscritta al costo solo se in grado di generare benefici economici futuri. Successivamente all’iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti cumulati e delle perdite di valore eventualmente verificatesi. Il valore ammortizzabile, dato dalla differenza tra costo di acquisto e valore residuo, è ripartito sistematicamente in quote costanti lungo la stimata vita utile secondo il criterio di ripartizione che riflette la durata tecnico-economica e la residua possibilità di utilizzazione dei singoli elementi. Il processo di ammortamento inizia quando l’attività e disponibile all’uso. Un bene immateriale viene cancellato quando dismesso o quando non ci si attendono benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. Le attività immateriali aventi vita utile indefinita (vedasi avviamento, così come definito nel paragrafo successivo, qualora positivo) sono iscritte al costo al netto delle eventuali perdite di valore riscontrate periodicamente in applicazione del test condotto per la verifica dell’adeguatezza del valore di carico dell’attività. Per tali attività, di conseguenza, non si procede al calcolo dell’ammortamento. Avviamento L’avviamento sorto in occasione di operazioni di aggregazioni aziendale rappresenta il differenziale fra il costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori, e il fair value, alla data di acquisizione, delle attività e passività della società acquisita. Se positivo, è iscritto al costo come attività (avviamento) rappresentando un pagamento effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente. Se negativo è rilevato direttamente a conto economico (eccedenza sul costo). Dopo la rilevazione iniziale, l’acquirente valuta l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale al relativo costo, al netto delle perdite di valore accumulate. L’avviamento iscritto nell’attivo deve essere allocato alle unità generatrici di flussi di cassa cui si riferisce. L’unità generatrice di flussi finanziari a cui l’avviamento è stato allocato è soggetta ad una verifica annuale necessaria per evidenziare eventuali perdite di valore od ogni qualvolta vi sia un’indicazione che l’unità possa avere subito una riduzione durevole. L’eventuale differenza tra il valore di iscrizione e il valore di recupero, ossia il maggiore tra il fair value dedotti i costi di vendita e il valore d’uso, è iscritta a conto economico. Il fair value è stato determinato in base alle migliori informazioni disponibili per riflettere l’ammontare che la banca potrebbe ottenere, alla data di riferimento del bilancio, dalla dismissione dell’attività in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili, dopo la deduzione dei costi di dismissione. Nel determinare tale ammontare è stato considerato il risultato di recenti transazioni per attività similari effettuate all’interno dello stesso settore industriale. Altre attività immateriali Sono principalmente costituite dalle attività immateriali rilevate in applicazione dell’IFRS 3 – Aggregazioni aziendali ed identificate nel processo di allocazione del costo dell’aggregazione aziendale. Tali attività sono ammortizzate considerando la relativa vita utile stimata al massimo pari a 16 anni, mentre il valore residuo è assunto pari a zero. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 113 10 - Attività non correnti in via di dismissione Un’attività non corrente deve essere classificata come posseduta per la vendita, se il suo valore contabile potrà essere recuperato attraverso un’operazione di vendita anziché con il suo uso continuativo. Perché ciò si verifichi l’attività deve essere disponibile per la vendita immediata nella sua condizione attuale, soggetta a condizioni che sono d’uso e consuetudine per la vendita di tali attività, e la vendita deve essere altamente probabile. Una volta classificata come posseduta per la vendita l’attività è valutata al minore tra il suo valore contabile e il fair value al netto dei costi di vendita. 11 - Fiscalità corrente e differita Le imposte correnti non ancora pagate, in tutto o in parte, alla data del bilancio sono inserite tra le passività fiscali dello stato patrimoniale. Se il versamento per le imposte correnti dell’esercizio in corso o per quelli precedenti ha ecceduto il relativo debito di imposta, l’eccedenza deve essere inserita tra le attività dello stato patrimoniale. Il metodo di contabilizzazione delle imposte differite è il metodo dello stato patrimoniale, che prevede la rilevazione di imposte differite tramite il confronto dei diversi valori contabili e fiscali delle poste dell’attivo e del passivo dello stato patrimoniale. Tali differenze di valore di elementi patrimoniali, se è probabile che saranno recuperate in esercizi successivi, sono definite differenze temporanee che determineranno l’insorgere di materiale imponibile o deducibile nell’esercizio del loro riversamento, e pertanto danno luogo alla rilevazione, rispettivamente, di passività per imposte differite e di attività per imposte anticipate. Le differenze temporanee deducibili sono quelle che daranno luogo a una futura riduzione dell’imponibile fiscale a fronte del quale occorre rilevare attività per imposte anticipate. Sono rilevate attività per imposte anticipate relativamente a tutte le differenze temporanee deducibili per le quali è probabile l’esistenza di un futuro reddito imponibile e delle quali pertanto l’impresa beneficerà. Le differenze temporanee imponibili sono quelle differenze che danno luogo a passività fiscali differite in quanto faranno sorgere ammontari imponibili in esercizi successivi rispetto a quello in cui vengono imputate a conto economico. Per tutte le differenze temporanee imponibili sono rilevate passività fiscali differite. 12 - Fondi per rischi e oneri I fondi rischi ed oneri sono rilevati quando l’impresa ha un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato, è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione e può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione. L’importo rilevato rappresenta il valore attuale dell’importo che un’impresa ragionevolmente sosterrebbe per estinguere l’obbligazione alla data di riferimento del bilancio. L’attualizzazione non viene effettuata nei casi in cui l’effetto del differimento temporale dell’obbligazione sia ritenuto irrilevante. I fondi accantonati vengono riesaminati a ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Qualora la necessità dell’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all’obbligazione non sia più probabile, il fondo viene stornato e la quota eccedente iscritta a conto economico. 114 Fondi di quiescenza aziendali I fondi di quiescenza sono definiti come accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti da erogare in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro. I fondi presenti alla data di riferimento del bilancio sono classificati come piani a prestazione definita. I programmi a benefici definiti sono piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro in cui l’entità ha l’obbligo di erogare ai dipendenti la prestazione concordata. La determinazione dell’obbligazione e del costo per i piani a benefici definiti richiede una stima affidabile, dell’ammontare dei benefici maturati dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata nell’esercizio 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa corrente e nei precedenti. La determinazione dei valori attuali è effettuata con l’utilizzo del “Metodo della Proiezione Unitaria del Credito”. 13 - Debiti e titoli in circolazione Uno strumento finanziario emesso è classificato come passività quando, sulla base della sostanza dell’accordo contrattuale, si detiene un’obbligazione contrattuale a consegnare denaro o un’altra attività finanziaria ad un altro soggetto. I debiti verso banche e verso clientela e i titoli in circolazione raccolgono la provvista effettuata sul mercato interbancario e con la clientela, anche attraverso il collocamento di titoli obbligazionari e certificati di deposito. La contabilizzazione delle operazioni avviene al momento della loro esecuzione, ad eccezione di quelle relative alle rimesse di effetti e al collocamento titoli, che sono registrate al momento del regolamento. Le passività finanziarie sono valutate inizialmente al fair value più i costi di transazione direttamente attribuibili e successivamente al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Le passività finanziarie, o parti di esse, sono cancellate quando vengono estinte, ossia quando l’obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. Sono inoltre cancellate in seguito al riacquisto delle stesse sul mercato. L’elisione avviene sulla base del fair value della componente emessa e della componente riacquistata alla data dell’acquisto. L’utile o la perdita derivante dall’operazione, a seconda che il valore di iscrizione della componente riacquistata sia maggiore o minore del prezzo di acquisto, è rilevata a conto economico. Il successivo ricollocamento dei titoli è da intendersi come una nuova emissione da iscrivere al nuovo prezzo di collocamento. Operazioni di pronti contro termine di raccolta Sono operazioni di vendita a pronti di titoli contrattati contestualmente con l’obbligo di riacquisto a termine. I titoli sottostanti l’operazione, non essendo trasferiti i rischi connessi, rimangono iscritti in bilancio e si procede alla rilevazione del connesso debito. I differenziali tra il prezzo a pronti e quello a termine, comprensivi del rateo di interessi e della quota dell’eventuale scarto di emissione, sono iscritti per competenza negli interessi. 14 - Passività finanziarie di negoziazione Le passività di negoziazione sono rappresentate da strumenti finanziari derivati di negoziazione che presentano un fair value negativo. Tutti i derivati sono iscritti ad un valore iniziale pari al fair value. Successivamente, sono valutati al fair value imputando le variazioni di valore a Conto Economico nella voce “80: Risultato netto dell’attività di negoziazione.” 15. Passività finanziarie valutate al fair value In questa voce figurano le passività finanziarie designate come valutate al fair value con imputazione a conto economico sulla base di una facoltà prevista, in particolari situazioni, dallo IAS 39 (c.d. “fair value option”). La banca non si è avvalsa di tale facoltà. 16. Operazioni in valuta Le operazioni in valuta estera sono convertite, al momento della rilevazione iniziale, nella moneta di conto applicando all’ammontare in valuta estera il cambio corrente alla data dell’operazione. Ad ogni successiva data di riferimento del bilancio: Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 115 --gli elementi monetari sono convertiti al cambio corrente alla data di bilancio; --gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al cambio alla data dell’operazione; --gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti al cambio alla data di determinazione del fair value stesso. Un elemento monetario è il diritto a ricevere, o l’obbligazione a consegnare, un numero fisso o determinabile di unità monetarie. Di converso, la caratteristica fondamentale degli elementi non monetari è l’assenza del diritto a ricevere, o dell’obbligazione a consegnare, un numero fisso o determinabile di unità monetarie. Le differenze di cambio relative ad elementi monetari sono iscritte nel conto economico nel momento in cui emergono, quelle relative ad elementi non monetari sono iscritte nel patrimonio netto o nel conto economico coerentemente con la modalità di iscrizione degli utili o delle perdite che includono tale componente. I costi ed i ricavi in valuta sono rilevati al cambio vigente al momento della contabilizzazione oppure, se in corso di maturazione, al cambio corrente alla data di bilancio. 17 - Altre informazioni 116 Aggregazioni aziendali L’IFRS 3 definisce le aggregazioni aziendali come quelle operazioni attraverso le quali due o più soggetti o imprese distinti sono aggregati in un unico soggetto che redige un bilancio. Normalmente in una operazione di aggregazione aziendale un soggetto (acquirente) acquisisce il controllo di una o più imprese (acquisite). Per impresa si intende un insieme organizzato di attività dirette e gestite allo scopo di fornire un risultato economico per l’investitore ovvero minori costi o altri benefici direttamente e proporzionalmente ai partecipanti. Sono da considerarsi aggregazioni di impresa, pertanto, le acquisizioni di partecipazioni in controllate, operazioni di fusione, acquisizioni di rami d’azienda, etc.. L’IFRS 3 prevede che tutte le aggregazioni di imprese che rientrano nel relativo campo di applicazione debbano essere contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto. Il metodo dell’acquisto considera una aggregazione di imprese dalla prospettiva del soggetto che è identificato come acquirente, il quale acquista le attività nette e rileva le attività acquisite, le passività e passività potenziali assunte, incluse quelle precedentemente non rilevate dal soggetto acquisito. L’acquirente è identificato nel soggetto aggregante che detiene il controllo su un’altra entità o gruppo di attività aziendali. Il controllo è il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di un’entità o attività aziendale al fine di ottenere i benefici dalle sue attività. Il controllo è ottenuto dall’aggregante quando si acquisisce più della metà dei diritti di voto. E’ possibile, anche in mancanza del possesso di più della metà dei diritti di voto, l’acquisizione del controllo se si ottiene il potere: --su più della metà dei diritti di voto in virtù di un accordo con altri investitori; --di decidere le politiche finanziarie e le scelte gestionali dell’altra entità in virtù di uno statuto o di un accordo; --di nominare o sostituire la maggioranza dei membri dell’organo di governo dell’altra entità; --di disporre della maggioranza dei voti alle riunioni dell’organo deputato al governo della società. Anche se in taluni casi può essere difficile identificare un acquirente, normalmente ci sono situazioni che ne evidenziano l’esistenza. Per esempio: --se il fair value di una delle entità aggreganti è significativamente maggiore di quello dell’altra entità aggregante, l’entità con il fair value maggiore è, con ogni probabilità, l’acquirente; --se l’aggregazione aziendale avviene mediante uno scambio di strumenti ordinari rappresentativi di capitale con diritto di voto in cambio di denaro o altre attività, l’entità che versa il corrispettivo in denaro o in altre attività è, con ogni probabilità, l’acquirente; --se l’aggregazione aziendale consente alla direzione di una delle entità aggreganti di guidare la scelta del gruppo dirigente dell’entità risultante dall’aggregazione, l’entità la cui direzione è in grado di guidare tale scelta è, con ogni probabilità, l‘acquirente. La data di acquisizione è la data in cui l’acquirente ottiene il controllo sull’acquisto. Nel caso in cui un’ope2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa razione di aggregazione viene realizzata in un’unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con la data di acquisizione. Se per un’aggregazione aziendale sono necessarie più operazioni di scambio, il costo dell’aggregazione è rappresentato dal costo complessivo delle singole operazioni. La data dello scambio coincide con la data di ciascuna operazione, mentre la data di acquisizione è la data in cui l’acquirente ottiene il controllo sull’acquisto. Il costo di un’aggregazione aziendale deve essere determinato dall’acquirente come la somma complessiva del fair value, alla data di scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte, degli strumenti di capitale emessi dall’acquirente in cambio del controllo dell’acquisto e di tutti i costi direttamente attribuibili all’aggregazione aziendale. Il prezzo dell’acquisizione delle attività cedute è rappresentato, nel caso di operazioni che prevedono un pagamento in denaro o con strumenti assimilabili alla cassa dal corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato se è previsto un pagamento rateale. Nel caso in cui il pagamento avvenga tramite uno strumento rappresentativo di capitale, il prezzo è pari al fair value dello strumento al netto dei costi direttamente attribuibili all’operazione di emissione di capitale. Se il regolamento del costo di un’aggregazione aziendale è differito, il fair value della componente differita deve essere calcolato attualizzando gli importi liquidabili ai rispettivi valori attuali alla data dello scambio, considerando dei probabili premi o sconti all’atto del regolamento. Nel prezzo dell’aggregazione sono inclusi i costi direttamente attribuibili all’operazione quali i compensi professionali corrisposti a revisori, consulenti e periti. Sono altresì incluse le rettifiche subordinate ad eventi futuri se probabili e determinabili in modo attendibile nel momento dell’accordo di aggregazione aziendale. Sono esclusi dal prezzo dell’operazione di aggregazione i costi futuri che si prevede di sostenere in seguito all’acquisizione del controllo, i costi per l’emissione e la negoziazione di passività finanziarie e i costi sostenuti per l’emissione di strumenti rappresentativi di capitale. L’acquirente deve, alla data di acquisizione, allocare il costo dell’aggregazione rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili del soggetto acquisito ai rispettivi fair value alla data di acquisizione incluse eventuali attività immateriali identificabili non rilevate nel bilancio dell’impresa acquisita. Le quote di pertinenza di terzi nell’acquisito sono rilevate in proporzione alla relativa interessenza nei fair value netti di tali elementi mentre l’avviamento è determinato come differenza tra il costo dell’aggregazione aziendale e l’interessenza detenuta del fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili. L’avviamento acquisito rappresenta un pagamento effettuato dall’acquirente in previsione dei benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere identificate individualmente e quindi rilevate separatamente. L’identificazione del fair value delle attività, passività e passività potenziali dell’impresa acquisita può avvenire provvisoriamente entro la fine dell’esercizio in cui l’aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro dodici mesi dalla data di acquisizione. Le operazioni di aggregazione aziendale realizzate fra soggetti sottoposti a controllo congiunto non rientrano nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3. In assenza di specifiche indicazioni previste dai principi IAS/IFRS relative alla contabilizzazione di tali tipologie di operazioni, lo IAS 8 richiede che l’entità deve fare uso del proprio giudizio nell’applicare un principio contabile che sia rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte degli utilizzatori, attendibile e rifletta la sostanza economica delle operazioni. Tali tipologie di aggregazioni sono normalmente realizzate all’interno di progetti di riorganizzazione aziendale e vengono contabilizzate preservando la continuità dei valori dell’acquisita nel bilancio dell’acquirente. Trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza Il trattamento di fine rapporto rientra tra i benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro definiti dal principio contabile internazionale n.19 secondo due differenti tipologie: --programmi a contribuzione definita (defined contribution plans); --programmi a benefici definiti (defined benefit plans). I programmi a contribuzione definita prevedono il versamento da parte dell’azienda di contributi fissi verso un’entità distinta (un fondo). L’entità non ha obbligazione legale o implicita a pagare ulteriori contributi se il fondo non dispone di attività sufficienti a corrispondere tutti i benefici spettanti ai dipendenti per la Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 117 loro attività lavorativa svolta nell’esercizio corrente e in quelli precedenti. L’azienda contabilizza i contributi del dipendente da versare al fondo, come passività, dopo aver dedotto eventuali contributi già versati. Se alla data di riferimento del bilancio i contributi versati sono maggiori rispetto a quelli dovuti, l’eccedenza risultante deve essere contabilizzata come un’attività nella misura in cui il pagamento anticipato determinerà una riduzione dei pagamenti futuri o un rimborso. I programmi a benefici definiti sono piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro in cui l’entità ha l’obbligo di erogare ai dipendenti la prestazione concordata. A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto maturate dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente secondo modalità di adesione esplicita o adesione tacita, essere destinate a forme di previdenza complementare o essere mantenute in azienda, la quale provvederà a trasferire le quote di TFR al Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS. La riforma della previdenza complementare ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR come esplicitato di seguito: i. il fondo di trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come un “piano a benefici definiti” oggetto di valutazione attuariale secondo il metodo “Projected unit credit method”, come previsto dallo IAS 19. La passività connessa al TFR maturato è attuarialmente valutata senza applicazione del pro-rata del servizio prestato, essendo la prestazione da valutare già interamente maturata; ii. le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate dal 1° gennaio 2007 si configurano come un “piano a contribuzione definita”, sia nel caso di scelta da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria dell’INPS. L’importo delle quote è determinato sulla base dei contributi dovuti dal dipendente senza utilizzo di metodologie di calcolo attuariali. Determinazione del fair value degli strumenti finanziari Il fair value rappresenta l’ammontare al quale un’attività può essere scambiata, o una passività può essere estinta, in un rapporto tra parti consapevoli, disponibili ed indipendenti. Il fair value è stato determinato attraverso l’utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l’utilizzo di modelli di valutazione per gli altri strumenti finanziari. Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se le quotazioni sono prontamente e regolarmente disponibili da fonti quali ad esempio borse valori, dealer, broker, information provider, e tali prezzi rappresentano in modo puntuale e regolare le transazioni di mercato avvenute tra controparti indipendenti. L’obiettivo di determinare il fair value di uno strumento finanziario che è negoziato in un mercato attivo è di giungere alla determinazione del prezzo a cui avverrebbe la transazione alla data di bilancio in tale mercato. In presenza di un mercato attivo, il fair value degli strumenti finanziari è rappresentato dal prezzo corrente di fine periodo (prezzo denaro, lettera o medio, in funzione dei diversi strumenti finanziari di riferimento). Sono considerati quotati in un mercato attivo che rispetti le caratteristiche sopra indicate i fondi comuni di investimento, le operazioni in cambi spot, i titoli azionari quotati su un mercato regolamentato e i titoli obbligazionari per i quali siano presenti contemporaneamente quotazioni “denaro” e “lettera” con un differenziale fra tali quotazioni ritenuto congruo, con volumi prontamente scambiabili e variabilità delle quotazioni rilevata nel corso della periodo immediatamente precedente. 118 Gli altri strumenti non sono considerati quotati in un mercato attivo e sono valorizzati prevalentemente attraverso tecniche di valutazione aventi l’obiettivo di riflettere adeguatamente quale potrebbe essere il prezzo di mercato dello strumento alla data di valutazione. In particolare, i titoli obbligazionari vengono valutati facendo riferimento al prezzo di recenti transazioni di mercato, o alternativamente al fair value di uno strumento finanziario che abbia le medesime caratteristiche o, in mancanza dei precedenti elementi, attraverso la metodologia dell’attualizzazione dei flussi di cassa futuri previsti dal piano contrattuale del titolo, rettificati per tenere conto della rischiosità creditizia dell’emittente e delle condizione di liquidità dello strumento. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Per i contratti derivati non quotati, sono stati definiti modelli valutativi che tengono conto dei flussi di cassa associati allo strumento e del valore finanziario del tempo. Sono inoltre utilizzati modelli di prezzatura delle opzioni. Per i rapporti creditizi attivi e passivi rilevati in bilancio al costo o al costo ammortizzato, il fair value riportato nella Nota Integrativa viene determinato prevalentemente attraverso l’attualizzazione dei flussi di cassa futuri tenendo conto della rischiosità creditizia della controparte. Le attività e passività a vista, con scadenza nel breve termine o indeterminata il valore contabile di iscrizione al netto della svalutazione collettiva/analitica, rappresenta una buona approssimazione del fair value. Garanzie e impegni Le garanzie rilasciate sono iscritte in bilancio inizialmente al loro fair value, rappresentato dalla commissione incassata, e successivamente al maggiore tra la stima dell’obbligazione determinata secondo lo IAS 37 e l’importo inizialmente iscritto progressivamente ridotto della quota di competenza del periodo. Il valore nominale complessivo al netto degli utilizzi delle garanzie rilasciate è evidenziato nella nota integrativa al bilancio. Gli impegni sono iscritti in bilancio in base alla migliore stima dell’obbligazione determinata secondo lo IAS 37. L’importo complessivo dell’impegno assunto è evidenziato nella nota integrativa al bilancio. Contabilizzazione dei ricavi I ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, di beni dell’impresa che generano interessi, commissioni e dividendi, devono essere rilevati quando è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti dall’impresa e l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato. Gli interessi e le commissioni sono rilevati a conto economico in base alla classificazione dello strumento finanziario a cui si riferiscono, mentre i dividendi quando matura il diritto degli azionisti a riceverne il pagamento. Le altre commissioni sono rilevate secondo il principio della competenza economica. Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio annuale Nella redazione del bilancio annuale si è fatto ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare degli effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale, nel conto economico e riportati nelle note illustrative. In particolare, è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale nei seguenti casi: --la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare riferimento ai crediti; --la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di bilancio e l’utilizzo di modelli valutativi per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; --la valutazione della congruità del valore degli avviamenti; --la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri; --le ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani a benefici definiti per i dipendenti; --le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva. Ai fini della formulazione di stime e assunzioni ragionevoli per la rilevazione delle operazioni gestionali, queste vengono formulate attraverso valutazioni soggettive fondate sull’utilizzo di tutte le informazioni disponibili e sull’esperienza storica. Tali stime e ipotesi sono riviste regolarmente, Le eventuali variazioni derivanti dalle revisioni delle stime contabili sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 119 120 Criteri per la redazione dell’informativa di settore L’informativa economico-finanziaria di settore relativa ai diversi tipi di prodotti e servizi offerti dall’impresa e alle diverse aree geografiche in cui opera è redatta sulla base di quanto disposto dallo IAS 14. Il principio prevede che le aziende forniscano l’informativa di settore mediante uno schema di rappresentazione primario ed uno secondario. La fonte principale e la natura dei rischi e dei benefici dell’impresa costituisce il criterio guida per determinare se lo schema di riferimento primario sarà per settori d’attività o per settori geografici. Se i rischi e i benefici dell’impresa sono influenzati significativamente da differenze nei prodotti e servizi resi, lo schema primario di informativa sarà quello per attività, mentre l’informazione secondaria sarà quella geografica. Analogamente, se i rischi e benefici dell’impresa sono influenzati significativamente dal fatto che essa operi in diversi Paesi o in diverse aree geografiche, il suo schema di riferimento primario per l’informativa di settore sarà quello geografico, mentre l’informazione secondaria sarà quella per settori d’attività. Per settore d’attività si intende una parte dell’impresa distintamente identificabile che fornisce un singolo prodotto o servizio o un insieme di prodotti e servizi collegati, ed è soggetta a rischi e a benefici diversi da quelli degli altri settori d’attività dell’impresa. I fattori che devono essere considerati nell’individuare quali prodotti o servizi sono correlati comprendono: --la natura dei prodotti o dei servizi; --la natura dei processi produttivi; --la tipologia e la classe di clientela per i prodotti o i servizi; --i metodi usati per distribuire i prodotti o fornire i servizi; --se applicabile, la natura del contesto normativo, per esempio bancario, assicurativo o dei servizi pubblici. Il settore geografico è invece definibile come una parte dell’impresa distintamente identificabile che fornisce un singolo prodotto o servizio o un insieme di prodotti e servizi collegati, ed è soggetta a rischi e a benefici diversi da quelli relativi a componenti che operano in altri ambienti economici. I fattori che devono essere considerati nell’individuare i settori geografici comprendono: --la similarità di condizioni politiche ed economiche; --le relazioni tra attività in diverse aree geografiche; --la vicinanza delle attività; --i rischi specifici associati alle attività in una determinata area; --la disciplina valutaria; --i rischi valutari sottostanti. La dettagliata e congiunta analisi della specifica realtà del Credito Artigiano e del principio contabile internazionale 14 hanno portato ad individuare il settore di attività quale schema di rappresentazione primario. La distribuzione delle attività per aree geografiche, ritenuta meno significativa rispetto alla segmentazione per attività, è stata assunta come schema di rappresentazione secondario. Il Credito Artigiano svolge attività bancaria principalmente nel mercato retail (famiglie, artigiani, professionisti, piccole-medie imprese) e offre una vasta ed evoluta gamma di prodotti e servizi nelle aree del sistema dei pagamenti e dell’asset management. Coerentemente con l'informazione di settore fornita a livello consolidato dalla Capogruppo Credito Valtellinese, l'operatività aziendale è pertanto stata ricondotta ai tre seguenti settori: 1 Retail banking; 2 Asset management; 3 Corporate center. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Nella rappresentazione per linee di business, il segmento più rilevante è costituito dal Retail banking. Nel segmento Asset management sono ricompresi i ricavi rivenienti dall'attività di gestione patrimoniale. Nel segmento Corporate center sono incluse le attività di tesoreria, gli impieghi in titoli e le partecipazioni. Per quanto riguarda lo schema secondario, il Credito Artigiano opera mediante una rete di sportelli situata in Lombardia, Emilia, Toscana, e Lazio. Lo schema di rappresentazione secondario, pertanto, si articola in due segmenti. 1 Italia Nord: ricomprende la rete territoriale lombarda ed emiliana e l'operatività di sede centrale (interbancario, portafoglio titoli e partecipazioni); 2 Italia Centro: include le grandezze economiche e patrimoniali ascrivibili agli sportelli situati in Toscana e nel Lazio. La scomposizione dei risultati è stata effettuata in base alla localizzazione degli sportelli, che peraltro riflette sostanzialmente l’effettiva localizzazione della clientela nei mercati presidiati dalle singole dipendenze. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 121 PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO SEZIONE 1 - CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE - VOCE 10 1.1 - Cassa e disponibilità liquide: composizione 31/12/2008 31/12/2007 a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali 59.256 - 53.437 500 Totale 59.256 53.937 SEZIONE 2 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE - VOCE 20 2.1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica 31/12/2008 31/12/2007 Voci/Valori Quotati Non Quotati Quotati Non Quotati 13.487 13.487 60 13.547 136 136 136 15.742 15.742 133 15.875 226 226 226 28 28 28 4.999 4.999 4.999 247 247 247 4.661 4.661 4.661 13.575 5.135 16.123 4.886 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine attivi 4.2 Altri 5. Attività deteriorate 6. Attività cedute non cancellate Totale A B. Strumenti derivati 122 1. Derivati finanziari: 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B Totale (A+B) 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 2.2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti 31/12/2008 31/12/2007 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 5. Attività deteriorate a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 6. Attività cedute non cancellate a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti Totale A 13.623 13.447 169 7 60 60 60 - 15.968 15.569 383 15 133 133 133 13.683 16.101 B. Strumenti derivati 5.027 4.908 a) Banche b) Clientela Totale B 2.645 2.381 2.348 2.560 Totale (A+B) 123 5.027 4.908 18.710 21.009 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 2.3 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: strumenti derivati Tipologia derivati/attività sottostanti Tasso di interesse Valute e e oro Titoli di capitale Crediti Altro 31/12/2008 31/12/2007 A) Derivati Quotati 1) Derivati finanziari: - con scambio di capitali - opzioni acquistate - altri derivati - senza scambio di capitali - opzioni acquistate - altri derivati 2) Derivati creditizi: - con scambio di capitali - senza scambio di capitali Totale A 28 28 - - - - - 28 28 - 247 247 - 28 - - - - 28 247 B) Derivati Non Quotati 1) Derivati finanziari: - con scambio di capitali - opzioni acquistate - altri derivati - senza scambio di capitali - opzioni acquistate - altri derivati 2) Derivati creditizi: - con scambio di capitali - senza scambio di capitali Totale B 28 28 654 654 3.762 3.762 - 555 555 - - - 3.790 3.790 1.209 555 654 4.341 4.341 320 320 682 3.762 555 - - 4.999 4.661 Totale (A+B) 710 3.762 555 - - 5.027 4.908 2.4 - Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione diverse da quelle cedute e non cancellate e da quelle deteriorate: variazioni annue 2008 Variazione/Attività sottostanti 124 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti di cui: operazioni di aggregazione aziendale B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite di cui: operazioni di aggregazione aziendale C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Altre variazioni D. Rimanenze finali 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale 15.968 407.443 406.102 2 1.339 -409.788 -408.325 -1.139 -299 -25 133 -73 -73 - - - 16.101 407.443 406.102 2 1.339 -409.861 -408.325 -1.139 -372 -25 13.623 60 - - 13.683 Nota Integrativa SEZIONE 4 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA - VOCE 40 4.1 - Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica 31/12/2008 31/12/2007 Voci/Valori Quotati Non quotati Quotati Non quotati 1. Titoli di debito 1.1 titoli strutturati 1.2 altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 2.1 valutati al fair value 2.2 valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate 6. Attività cedute non cancellate 91 91 - 7.927 7.927 - 209 209 - 8.731 8.731 - Totale 91 7.927 209 8.731 31/12/2008 31/12/2007 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri Enti Pubblici c) Banche d) Altri soggetti 5. Attività deteriorate a) Governi e Banche Centrali b) Altri Enti Pubblici c) Banche d) Altri soggetti 6. Attività cedute non cancellate a) Governi e Banche Centrali b) Altri Enti Pubblici c) Banche d) Altri soggetti 8.018 264 7.754 1 7.753 - 8.940 264 8.676 1 8.674 - Totale 8.018 8.940 4.2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 125 4.5 - Attività finanziarie disponibili per la vendita diverse da quelle cedute e non cancellate e da quelle deteriorate: variazioni annue 2008 Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti di cui: operazioni di aggregazione aziendale B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Riprese di valore - imputate a conto economico - imputate a patrimonio netto B.4 Trasferimenti da altri portafogli B.5 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite di cui: operazioni di aggregazione aziendale C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Svalutazioni da deterioramento - imputate a conto economico - imputate a patrimonio netto C.5 Trasferimenti ad altri portafogli C.6 Altre variazioni - 8.940 767 23 X 744 -1.688 -788 -1 -118 -780 -780 - - - 8.940 767 23 744 -1.688 -788 -1 -118 -780 -780 - D. Rimanenze finali - 8.018 - - 8.018 31/12/2008 31/12/2007 A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine attivi 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti: 3.1 pronti contro termine attivi 3.2 locazione finanziaria 3 altri 4. Titoli di debito 4.1 titoli strutturati 4.2 altri titoli di debito 5. Attività deteriorate 6. Attività cedute non cancellate Totale (valore di bilancio) 1.697.563 323.620 93.910 430.295 426.765 3.531 417.537 417.537 432.201 1.697.563 1.546.041 379.766 97.289 647.057 614.387 32.670 72.518 72.518 349.410 1.546.041 Totale (fair value) 1.688.327 1.546.120 SEZIONE 6 - CREDITI VERSO BANCHE - VOCE 60 6.1 - Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 126 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa SEZIONE 7 - CREDITI VERSO CLIENTELA - VOCE 70 7.1 - Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2008 31/12/2007 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Locazione finanziaria 6. Factoring 7. Altre operazioni* 8. Titoli di debito 8.1 titoli strutturati 8.2 altri titoli di debito 9. Attività deteriorate 10. Attività cedute non cancellate Totale (valore di bilancio)* 2.814.656 1.740.302 61.271 323.471 1.026.043 145.119 6.110.862 2.316.307 1.255.706 51.756 261.998 1.043.129 81.828 5.010.723 Totale (fair value)* 6.214.644 5.123.234 *I crediti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 "Altre attività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 70 "Crediti verso clientela", sono stati opportunamente riclassificati. 7.2 - Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori 31/12/2008 31/12/2007 1. Titoli di debito a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso:* a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti: * - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri* 3. Attività deteriorate a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 4. Attività cedute non cancellate a) Governi d) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 5.965.744 9.509 1.750 5.954.485 4.804.985 191.136 958.364 145.118 145.118 120.513 963 23.642 - 4.928.895 10.861 1.824 4.916.210 3.863.454 268.622 784.134 81.828 81.828 64.761 516 16.551 - Totale* 6.110.862 5.010.723 *I crediti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 "Altre attività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 70 "Crediti verso clientela", sono stati opportunamente riclassificati. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 127 7.4 - Locazione finanziaria 31/12/2008 Locazione finanziaria clientela: riconciliazione Residuo finanziario ante applicazione criterio costo ammortizzato Time value a scadere Residuo finanziario post applicazione criterio costo ammortizzato Fondo svalutazione crediti riferibile ai pagamenti minimi Vita residua residuo finanziario ante applicazione costo ammortizzato Investimento totale lordo a 1 anno Investimento totale lordo tra 1 anno e 5 anni Investimento totale lordo oltre 5 anni Vita residua residuo finanziario post applicazione criterio costo ammortizzato Investimento totale lordo a 1 anno Investimento totale lordo tra 1 anno e 5 anni Investimento totale lordo oltre 5 anni 323.695 224 323.471 2.131 41.082 122.752 159.861 41.034 122.694 159.743 SEZIONE 10 - LE PARTECIPAZIONI - VOCE 100 10.1 - Partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti partecipativi Denominazione Sede C. Imprese sottoposte a influenza notevole Credito Siciliano S.p.A. Bancaperta S.p.a Mediocreval S.p.A. Banca dell’Artigianato e dell’Industria Stelline Servizi Immobiliari S.p.A. Bankadati Servizi Informatici S.p.A. Deltas S.p.A. Palermo Sondrio Sondrio Brescia Sondrio Sondrio Sondrio Quota di partecipazione % Disponibilità voti% 35,79% 24,44% 31,29% 20,81% 20,00% 20,00% 50,00% 35,79% 24,44% 31,29% 20,81% 20,00% 20,00% 50,00% 10.2 - Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili Denominazioni 128 A. Imprese controllate in via esclusiva B. Imprese controllate in modo congiunto C. Imprese sottoposte a influenza notevole Credito Siciliano S.p.A. Bancaperta S.p.A. Mediocreval S.p.A Banca dell’Artigianato e dell’Industria Bankadati Servizi Informatici S.p.A. Stelline Servizi Immobiliari S.p.A. Deltas S.p.A. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Totale attivo Ricavi totali 3.632.174 5.068.435 569.145 1.291.270 21.235 35.526 9.085 302.221 256.978 38.845 81.401 61.502 37.885 36.720 Utile (Perdita) Patrimonio netto Valore di bilancio 12.359 7.558 5.353 409 390 97 113 204.260 120.926 102.090 78.829 5.639 13.599 1.525 157.864 32.766 32.822 22.215 1.224 2.746 817 Fair value - Nota Integrativa 10.3 - Partecipazioni: variazioni annue 2008 2007 247.485 3.055 3.055 -86 -86 250.455 12.331 237.531 9.958 6.978 2.980 -3 -3 247.485 9.276 - - 31/12/2008 31/12/2007 67.351 8.727 48.147 6.656 3.821 67.351 70.549 8.727 52.956 5.749 3.116 70.549 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili 2.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati c) mobili Totale B 30.677 7.838 22.839 30.677 31.312 7.838 23.474 31.312 Totale (A+B) 98.028 101.860 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Riprese di valore B.3 Rivalutazioni B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali E. Rivalutazioni totali F. Rettifiche totali SEZIONE 11 - ATTIVITÀ MATERIALI - VOCE 110 11.1 - Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Attività/Valori A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 1.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 129 11.3 - Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue 2008 Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre Totale 8.727 8.727 - 59.435 6.479 52.956 9.796 9.180 - 23.947 18.199 5.749 3.131 2.969 162 - 4.268 4.268 - 26.924 23.808 3.116 1.895 1.758 137 - 123.301 52.753 70.549 14.822 13.907 299 - B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento - - - - - - B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite - operazioni di aggregazione aziendale C.2 Ammortamenti C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: - 616 -14.605 -1.608 - -2.224 -1.148 -1.076 - - -1.190 -51 -1.139 - 616 -18.019 -1.199 -3.823 - - - - - - - 8.727 8.727 - -12.998 48.147 8.086 56.234 - 6.656 19.275 25.931 - 4.268 4.268 - 3.821 24.947 28.767 - -12.998 67.351 56.576 123.927 - A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti - operazioni di aggregazione aziendale B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo 130 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 11.4 - Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Variazioni positive di fair value B.4 Riprese di valore B.5 Differenze di cambio positive B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Rettifiche di valore da deterioramento C.5 Differenze di cambio negative C.6 Traferimenti ad altri portafogli di attività a) immobili ad uso funzionale b) attività non correnti in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al fair value 31/12/2008 Terreni Fabbricati 7.838 7.838 - 25.746 2.272 23.474 127 127 -762 -762 - 7.838 7.838 7.948 22.839 3.034 25.873 26.238 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 131 SEZIONE 12 - ATTIVITÀ IMMATERIALI - VOCE 120 12.1 - Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Attività/Valori 31/12/2008 31/12/2007 Durata limitata Durata illimitata Durata limitata Durata illimitata A.1 Avviamento A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) attività immateriali generate internamente b) altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) attività immateriali generate internamente b) altre attività X 13.819 13.819 13.819 - 125.523 - X - 15.995 - Totale 13.819 125.523 - 15.995 12.2 - Attività immateriali: variazioni annue 2008 132 A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti - operazioni di aggregazione aziendale B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo Legenda Lim: durata limitata Illim:durata illimitata 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Avviamento Altre attività imm.: generate internamente Altre attività imm.: altre Totale Lim Illim Lim Illim 39.917 23.922 15.995 109.528 109.528 109.528 X X - - 14.701 14.701 14.701 - - 39.917 23.922 15.995 124.229 124.229 124.229 - X X - - - -881 - - -881 - X - - -881 - -881 X - - - - - - X - - - - - - - - - - - - 125.523 23.922 149.445 - - - 13.820 881 14.701 - - 139.343 24.803 164.146 - Nota Integrativa Le attività immateriali sopra riportate nascono a seguito della contabilizzazione delle operazioni di acquisizione degli sportelli dal Credito Valtellinese avvenuta nel 1997, dell’acquisizione degli sportelli della Banca Popolare di Rho avvenuta nel 2003 e dell’acquisizione degli sportelli Intesa San Paolo avvenuta nel 2008. Le prime due operazioni sono state realizzate prima dell’applicazione dei principi contabili internazionali e pertanto il valore di carico in bilancio è rappresentato dall’ammontare degli avviamenti rilevati alla data di prima applicazione degli IAS/IFRS (9.965 migliaia di euro nel caso degli sportelli del Credito Valtellinese e 6.030 migliaia di euro nel caso degli sportelli della Banca Popolare di Rho). La terza operazione, invece, si è conclusa successivamente alla data di transizione e, come descritto in dettaglio nella parte G della Nota Integrativa, ha comportato l’iscrizione di attività immateriali a vita utile definita collegate alla relazione con la clientela acquisita per un importo pari a 14.701 migliaia di euro e alla rilevazione di un avviamento per un importo pari a 109.528 migliaia di euro. Le attività immateriali a vita utile definita sono ammortizzate in quote costanti lungo il periodo in cui confluiranno la maggior parte dei benefici economici attesi (16 anni per l’attività immateriale legata ai core deposits e 7 anni per le attività immateriali legate all’asset management). L’avviamento, invece, secondo quanto disposto dallo IAS 36, deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificarne la sua recuperabilità. A tale fine, l’avviamento deve essere allocato a ciascuna o a gruppi di unità generatrici di flussi finanziari dell’acquirente (CGU) in modo che tali unità beneficino delle sinergie dell’aggregazione, indipendentemente dal fatto che altre attività o passività dell’acquisito siano assegnate a tali unità o gruppi di unità. In particolare per il Credito Artigiano l’unità generatrice di flussi cassa è stata individuata nel segmento retail che è il livello più basso al quale la direzione aziendale verifica la redditività dell’investimento e che non è più grande del segmento rilevabile nello schema primario di presentazione settoriale disposto secondo lo IAS 14, Segment Reporting. I principi contabili di riferimento richiedono che il test di impairment sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il valore recuperabile dalla stessa. Laddove tale valore risultasse inferiore al valore contabile deve essere rilevata una rettifica di valore. Il valore recuperabile della CGU è il maggiore tra il suo fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d’uso. Il fair value viene determinato in base alle migliori informazioni disponibili per riflettere l’ammontare che l’entità potrebbe ottenere, alla data di riferimento del bilancio, dalla dismissione dell’attività in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili, dopo che siano stati dedotti i costi di dismissione. Nel determinare questo ammontare, il Credito Artigiano ha considerato il risultato di recenti transazioni per attività similari effettuate all’interno dello stesso settore. Il valore d’uso viene calcolato attraverso l’utilizzo del Dividend Discount Model. Il modello utilizzato ipotizza che il valore di una attività risulti dall’attualizzazione dei flussi distribuibili, comprensivi dell’eccesso o mancanza di Core Tier 1 ratio al temine di ogni periodo rispetto ad un obbiettivo minimo prefissato (pari all’8%), maggiorato del valore terminale calcolato come una rendita perpetua stimata in base ad un flusso normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il tasso di crescita di lungo termine. Il calcolo dei flussi di cassa si basa su un piano previsionale formulato dagli amministratori che copre un periodo di 5 anni della CGU e su proiezioni oltre il periodo coperto dal piano basate su un tasso di crescita costante (pari al 2%, ossia il tasso medio di crescita a lungo termine). La previsione patrimoniale ed economica tiene conto dello scenario macroeconomico delineato da primari centri di ricerca privati, mentre sono confermate dal management le azioni gestionali precedentemente valutate ai fini della redazione del piano strategico. Il tasso di sconto utilizzato nel DDM è pari al costo del capitale proprio quantificato, in linea con la migliore prassi valutativa, pari all’8,4%. Al fine di meglio apprezzare la sensibilità dei risultati dell’impairment test rispetto alle variazioni degli assunti di base è stata svolta un’analisi di sensitività rispetto al tasso di attualizzazione (9,0%) e rispetto al Core Tier 1 ratio obiettivo (6,5%). Gli esiti dell’impairment test non hanno evidenziato perdite di valore degli avviamenti iscritti. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 133 SEZIONE 13 - LE ATTIVITÀ FISCALI E LE PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 130 DELL’ATTIVO E VOCE 80 DEL PASSIVO 13.1 - Attività per imposte anticipate: composizione 31/12/2008 31/12/2007 Spese di rappresentanza Accantonamenti per revocatorie fallimentari Eccedenza svalutazione crediti Ammortamenti non deducibili Svalutazione avviamento Accantonamento riserva matemativa Oneri capitalizzati per aumento di capitale Altre 31 1.512 12.234 742 1.197 2.759 42 3.502 8.886 378 799 1.758 Totale 18.475 15.365 Spese di rappresentanza Accantonamenti per revocatorie fallimentari Ammortamenti non deducibili Svalutazione avviamento Oneri capitalizzati per aumento di capitale Altre 5 101 226 7 275 66 8 Totale 333 357 31/12/2008 31/12/2007 Plusvalenze Avviamento Valutazione azioni portafoglio di negoziazione Valutazione partecipazioni portafoglio AFS Fondo TFR - attualizzazione Altre 2 4.187 182 264 24 2.515 208 88 Totale 4.635 2.835 Plusvalenze Avviamento Valutazione azioni portafoglio di negoziazione Altre 699 5 4 385 5 Totale 704 393 IRES IRAP 13.2 - Passività per imposte differite: composizione IRES IRAP 134 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 13.3 - Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) 2008 2007 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Aumenti dovuti ad aggregazioni aziendali 2.4 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili 3.2 Riduzione di aliquote fiscali 3.3 Diminuzioni dovute ad aggregazioni aziendali 3.4 Altre diminuzioni 15.722 6.334 6.316 6.316 18 -3.248 -3.206 -3.206 -43 15.414 5.517 5.517 5.517 -5.209 -2.754 -2.754 -2.013 -443 4. Importo finale 18.808 15.722 2008 2007 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Aumenti dovuti ad aggregazioni aziendali 2.4 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzione di aliquote fiscali 3.3 Diminuzioni dovute ad aggregazioni aziendali 3.4 Altre diminuzioni 3.228 2.544 732 732 1.616 195 -433 -53 -53 -380 4.350 717 717 717 -1.839 -640 -640 -1.200 - 4. Importo finale 5.339 3.228 13.4 - Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) 13.7 - Altre informazioni L’avviamento conseguito all’acquisizione del ramo sportelli Intesa San Paolo è fiscalmente deducibile. L’ammortamento fiscale prevede l’applicazione di quote costanti per un periodo pari a 18 anni. La conseguente valorizzazione delle imposte differite è pari a 1,396 milioni di euro per la quota parte IRES e 0,220 milioni di euro per la quota parte IRAP. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 135 SEZIONE 15 - ALTRE ATTIVITÀ - VOCE 150 15.1 - Altre attività: composizione Crediti verso l'Erario per ritenute relative a interessi a clientela ed altri crediti verso l'Erario Assegni negoziati da regolare Corrispondenti per titoli e cedole scaduti da incassare Partite diverse da addebitare a clientela e banche Scarti valuta su operazioni di portafoglio Rimanenze immobiliari Costi e anticipi in attesa di imputazione definitiva Crediti connessi al pagamento di forniture di beni e servizi* Ristrutturazione su immobili di terzi Ratei diversi da quelli capitalizzati Valore positivo dei contratti di gestione Metalli oro e argento Partite diverse e poste residuali** Totale 31/12/2008 31/12/2007 13.802 18.727 18.324 309 1.828 9.561 69 49.800 38.745 19.134 26.460 388 1.596 7.860 51 13.809 112.420 108.044 * I crediti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 150 “Altre Attività”; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 70 “Crediti verso clientela”, sono stati opportunamente riclassificati. ** Il significativo incremento delle “Partite diverse poste residuali” è da ascrivere alla valorizzazione di conti transitori della procedura estero, poi azzerati nel primo trimestre del 2009. PASSIVO SEZIONE 1 - DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10 1.1 - Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 136 31/12/2008 31/12/2007 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi* 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 locazione finanziaria 2.3.2 altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 2.5.1 pronti contro termine passivi 2.5.2 altre 2.6 Altri debiti Totale 343.690 171.125 170.609 1.956 343.690 876.794 820.773 54.382 1.639 876.794 Fair value 341.248 876.396 *Il consistente decremento della voce 2.1 "Conti correnti e depositi liberi" rappresenta la minor necessità di raccolta interbancaria, direttamente connessa all'incremento della raccolta da clientela. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa SEZIONE 2 - DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20 2.1 - Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2008 31/12/2007 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Fondi di terzi in amministrazione 4. Finanziamenti 4.1 locazione finanziaria 4.2 altri 5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 6. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 6.1 pronti contro termine passivi 6.2 altre 7. Altri debiti* Totale 3.899.104 289.250 427.426 427.426 429.501 429.501 3.753 5.049.035 3.294.617 392 614.943 614.943 349.961 349.961 3.278 4.263.191 Fair value 5.049.155 4.262.204 *I debiti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 100 "Altre passività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 20 "Debiti verso clientela", sono stati opportunamente riclassificati. SEZIONE 3 - TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30 3.1 - Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori 31/12/2008 31/12/2007 VB FV VB FV A. Titoli quotati 1. Obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. Altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri B. Titoli non quotati 1. Obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre* 2. Altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri 2.114.791 2.084.179 2.084.179 30.612 30.612 2.078.111 2.047.499 2.047.499 30.612 30.612 1.302.403 1.279.699 1.279.699 22.704 22.704 1.297.645 1.274.942 1.274.942 22.704 22.704 Totale 2.114.791 2.078.111 1.302.403 1.297.645 Legenda: VB= valore di bilancio FV= fair value *Il consistente incremento della voce "Obbligazioni: 1.2 altre" è in gran parte correlato alla variazione delle obbligazioni istituzionali, le cui emissioni sono connesse alla gestione della tesoreria ed in particolare alla gestione delle operazioni di pronti contro termini con la clientela. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 137 3.2 - Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati Il Credito Artigiano al 31 dicembre 2008 ha in essere quattro emissioni di prestiti subordinati: --"Credito Artigiano 2003/2009 subordinato" dell'importo di 70 milioni di euro. L'emissione è indicizzata all'Euribor a sei mesi; --"Credito Artigiano 2006/2011 subordinato" dell'importo di 60 milioni di euro. L'emissione è indicizzata all'Euribor a sei mesi. --"Credito Artigiano 2007/2012 subordinato" dell'importo di 70 milioni di euro. L'emissione è indicizzata all'Euribor a sei mesi. --"Credito Artigiano 2008/2013 subordinato" dell'importo di 50 milioni di euro. L'emissione è indicizzata all'Euribor a sei mesi. SEZIONE 4 - PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40 4.1 - Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori A. Passività per cassa 138 31/12/2008 VN 31/12/2007 FV Q FV* NQ VN 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Obbligazioni 3.1.1 strutturate 3.1.2 altre obbligazioni 3.2 Altri titoli 3.2.1 strutturati 3.2.2 altri Totale A B. Strumenti derivati - - - X 1. Derivati finanziari 1.1 Di negoziazione 1.2 Connessi con la fair value option 1.3 Altri 2. Derivati creditizi 2.1 Di negoziazione 2.2 Connessi con la fair value option 2.3 Altri Totale B X X X X X X X X X - Totale (A+B) X - FV Q FV* NQ - - X X X - - 4.374 4.374 4.374 X X X X X X X X X X X X X X X X X X 220 220 220 4.665 4.665 4.665 X X X X X X X X X 4.374 X X 220 4.665 X X X X X X X - Legenda: FV= fair value FV*= fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione. VN= valore nominale o nozionale Q= quotati NQ= non quotati 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 4.4 - Passività finanziarie di negoziazione: strumenti derivati Tipologie derivati/Attività sottostanti Tassi di interesse Valute e oro Titoli di capitale Crediti Altro 31/12/2008 31/12/2007 170 170 - - - - - 170 170 - 220 220 - 170 - - - - 170 220 A) Derivati Quotati 1) Derivati finanziari: - con scambio di capitale - opzioni emesse - altri derivati - senza scambio di capitale - opzioni emesse - altri derivati 2) Derivati creditizi: - con scambio di capitale - senza scambio di capitale Totale A B) Derivati Non Quotati 1) Derivati finanziari: - con scambio di capitale - opzioni emesse - altri derivati - senza scambio di capitale - opzioni emesse - altri derivati 2) Derivati creditizi: - con scambio di capitale - senza scambio di capitale Totale B 19 19 507 40 468 3.677 3.677 - - - - 3.696 3.696 507 40 468 4.450 4.450 215 215 526 3.677 - - - 4.203 4.665 Totale (A+B) 696 3.677 - - - 4.374 4.885 SEZIONE 8 - PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 80 Vedi sezione 13 dell'Attivo SEZIONE 10 - ALTRE PASSIVITÀ - VOCE 100 10.1 - Altre passività: composizione Somme da versare erario per imposte indirette Somme da versare a istituti previdenziali Somme da versare a enti pubblici per conto terzi Partite diverse da accreditare a clientela e banche Clientela per somme a disposizione Somme da erogare al personale Scarti di valuta su operazioni di portafoglio Partite viaggianti con le filiali Garanzie rilasciate Ratei diversi da quelli capitalizzati Valore negativo contratti di gestione Debiti connessi al pagamento di forniture di beni e servizi Partite diverse e poste residuali* Totale 31/12/2008 31/12/2007 2.536 20.871 62.959 20.023 6.157 48.621 312 1.086 5.214 30.554 2.280 18.629 61.813 17.821 6.655 37.137 253 341 1.517 8.262 25.959 198.333 180.666 *I debiti di funzionamento connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi sono stati classificati nella voce 100 "Altre passività"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce 20 "Debiti verso clientela", sono stati opportunamente riclassificati. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 139 SEZIONE 11 - TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE - VOCE 110 11.1 - Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue 2008 2007 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell’esercizio B.2 Altre variazioni in aumento C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni in diminuzione 7.110 5.664 3.412 *2.253 -4.289 -1.126 -3.163 7.061 3.243 3.242 2 -3.195 -718 -2.477 D. Rimanenze finali 8.486 7.110 *Il valore alla voce B.2 "Altre variazioni in aumento" è da imputare all'acquisto ramo sportelli Intesa San Paolo. Il trattamento di fine rapporto relativo al personale dipendente è inquadrabile tra i piani a benefici definiti non finanziati direttamente. La valutazione è stata eseguita tramite l’utilizzo di una metodologia attuariale denominata Metodo della Proiezione Unitaria del Credito ed utilizzando le seguenti principali ipotesi attuariali: --tasso di rotazione del personale pari al 3%; --tasso di attualizzazione pari al 4,5%; --tasso di inflazione pari al 2%. SEZIONE 12 - FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 120 12.1 - Fondi per rischi e oneri: composizione Voci/Valori 31/12/2008 31/12/2007 1. Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale* 2.3 altri 13.003 10.871 2.131 1 13.142 12.734 376 31 Totale 13.003 13.142 *L'incremento della voce 2.2 "Oneri per il personale" è da imputare per 1.659 mila euro all'acquisto ramo sportelli Intesa San Paolo. 140 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 12.2 - Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Voci /Valori 2008 Fondi di quiescenza Altri fondi A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell’esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell’esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni - 13.142 3.469 1.602 54 1.814 -3.608 -3.578 -30 D. Rimanenze finali - 13.003 12.3 - Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita 12.3.1 - Illustrazione dei fondi Il fondo di quiescenza a prestazione definita, in ossequio a quanto prescritto dal Principio Contabile Ias 19, non viene evidenziato nel Passivo dello Stato Patrimoniale ne nelle relative tabelle di Nota Integrativa in quanto è compensato con la corrispondente voce costituita dalle attività poste a servizio del piano. Esso rappresenta il debito verso i dipendenti per trattamento pensionistico integrativo. In particolare rappresenta il debito attuariale stimato, alla data di bilancio, verso: --i dipendenti in servizio che, in sede di costituzione del fondo a capitalizzazione, optarono per la rendita vitalizia in misura definita, come previsto dal previgente regolamento; --i dipendenti in quiescenza e i superstiti di ex dipendenti titolari di rendite vitalizie differite da erogarsi secondo le norme del predetto regolamento. L'importo accantonato, calcolato alla fine di ogni esercizio avvalendosi della collaborazione professionale di un attuario, è pari a 11.163 mila euro. Le valutazioni sono state eseguite considerando un tasso di interesse del 4,5%. 12.3.2 - Variazioni nell'esercizio dei fondi Il valore attuale dell'obbligazione a benefici definiti ammontava al 31 dicembre 2007 a 11.252 mila euro. Nel corso dell'esercizio sono stati erogati benefici per un totale di 735 mila euro, sono maturati interessi passivi per 506 mila euro e rilevate utili attuariali per complessive 140 mila euro. Gli utili e le perdite attuariali sono rilevate a conto economico. L'obbligazione in essere al 31 dicembre 2008 è pari a 11.163 mila euro direttamente finanziato da un piano di pari importo. 12.3.3 - Variazioni nell'esercizio delle attività a servizio del piano e altre informazioni Le attività poste direttamente a presidio del piano a benefici definiti risultavano al 31 dicembre 2007 pari a 11.252 migliaia di euro. Esse sono state utilizzate per corrispondere pensioni per un importo pari a 735 mila euro. Considerando il rendimento della gestione negativo per 980 mila euro e il contributo a carico dell'azienda pari a 1637 mila euro, al 31 dicembre 2008 le attività ammontano a 11.163 mila euro. La composizione di dette attività è la seguente: titoli azionari e obbligazionari per 9.637 mila euro e liquidità per 1.526 mila euro. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 141 12.3.5 - Descrizione delle principali ipotesi attuariali Il valore attuale della riserva matematica dei pensionati è pari al valore attuariale delle pensioni che dovranno essere pagate in futuro, tenendo conto della possibilità della reversibilità. Il valore della riserva matematica degli attivi è dato dal valore attuale attuariale delle prestazioni future nettato dal prodotto tra il valore attuale attuariale delle retribuzioni future per il contributo percentuale stabilito. Le basi tecniche utilizzate sono le seguenti: --tasso di interesse 4,5%; --tasso di accrescimento delle retribuzione 3,5%; --tasso di accrescimento delle prestazioni 1%; --tasso di incremento della base pensionabile 1%; --base demografica IPS55. 12.3.6 - Informazioni comparative Il debito attuariale stimato ammonta al 31 dicembre 2008 a 11.163 mila euro contro 11.252 mila del 2007 e 11.568 del 2006. Le attività a presidio del piano a prestazione definita direttamente finanziato ammontavano a 11.252 nel 2007 e 11.568 nel 2006. 12.4 - Fondi per rischi ed oneri - altri fondi La voce comprende: - il Fondo cause passive e revocatorie per 10.871 mila euro; - Il Fondo rischi ed oneri a copertura del premio di fedeltà dei dipendenti e, in seguito all'acquisizione ramo sportelli Intesa San Paolo, anche del fondo esuberi per 2.131 mila euro; - Il Fondo per rischi ed oneri diversi per 1 mila euro, che rappresenta l'adeguata copertura per rischi specifici a fronte di impegni assunti. SEZIONE 14 - PATRIMONIO DELL’IMPRESA - VOCI 130, 160, 170, 180 E 200 14.1 - Patrimonio dell’impresa: composizione Voci/Valori 31/12/2008 31/12/2007 1. Capitale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve 4. (Azioni proprie) 5. Riserve da valutazione 6. Strumenti di capitale 7. Utile (Perdita) d’esercizio 284.791 307.098 108.982 30.498 48.536 142.396 115.156 98.130 66.215 41.915 Totale 779.905 463.811 142 14.2 - “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione Il capitale risulta integralmente sottoscritto e versato. Al 31 dicembre 2008 è costituito da 284.791.360 azioni del valore nominale di 1 euro. Nel corso dell’esercizio 2008 è stata portata a compimento una operazione di rafforzamento patrimoniale approvata dall’Assemblea degli Azionisti il 20 dicembre 2007. L’operazione ha determinato un incremento patrimoniale di 298,7 milioni di euro. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 14.3 - Capitale - Numero azioni: variazioni annue Voci/Tipologie A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Nuove emissioni - a pagamento: - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre - a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate 2008 Ordinarie Altre 142.395.680 142.395.680 142.395.680 142.395.680 106.796.760 106.796.760 35.598.920 35.598.920 284.791.360 284.791.360 284.791.360 - - 14.5 - Riserve di utili: altre informazioni Le riserve di utili ammontano a 108,98 milioni di euro e sono costituite da: --Riserva Legale che ammonta a 23,245 milioni di euro; aumentata di 3,893 milioni di euro per accantonamento effettuato nell’esercizio in sede di riparto dell’utile 2007; --Riserva straordinaria che accoglie le quote di utili accantonate in determinati esercizi ai sensi di una delibera di riparto utile debitamente approvata dall’Assemblea ordinaria ai fini di rafforzare il patrimonio netto della società e che ammonta a 44,499 milioni di euro; --Riserva indisponibile ai sensi degli art.6 e 7 del DLGS 38/2005 che ammonta a 15,218 milioni di euro, aumentata di 2,980 milioni di euro rispetto al 2007; --Riserva derivante dalla riclassifica del preesistente fondo rischi bancari generali previsto dall’art. 11 DLGS 87/1992, che ammonta a 17,043 milioni di euro; --Riserva di rivalutazione ai sensi dell’art. 1, commi da 469 a 477 Legge Finanziaria per il 2006, per la parte coincidente con lo storno del fondo ammortamento terreni effettuato in occasione della transizione ai principi contabili internazionali, che ammonta a 3,625 milioni di euro; --Riserva disponibile costituita per disposizione dell’art.6, comma 3, del D.lgs 38/2005. La riserva, generatasi nel corso del 2008, accoglie la riduzione della riserva indisponibile, in cui sono iscritti gli utili corrispondenti di cui al comma 1, lettera a), in misura corrispondente all’importo dei dividendi incassati, che ammonta a 3,644 milioni di euro; --Altre riserve per 1,708 milioni di euro. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 143 14.7 - Riserve da valutazione: composizione Voci/Valori 31/12/2008 31/12/2007 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Attività materiali 3. Attività immateriali 4. Copertura di investimenti esteri 5. Copertura dei flussi finanziari 6. Differenze di cambio 7. Attività non correnti in via di dismissione 8. Leggi speciali di rivalutazione -200 30.698 -82 66.297 Totale 30.498 66.215 14.8 - Riserve da valutazione: variazioni annue 2008 Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri Copertura dei flussi finanziari Differenze di cambio Attività non correnti in via di dismissione Leggi speciali rivalutazione -82 - - - - - - 66.297 - - - - - - - X - -118 - - - - - - - X -35.599 - -200 - - - - - - 30.698 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Incrementi di fair value B.2 Altre variazioni di cui: per aggregazioni aziendali C. Diminuzioni C.1 Riduzioni di fair value C.2 Altre variazioni* di cui: per aggregazioni aziendali D. Rimanenze finali *L'importo indicato alla voce C.2 "Altre variazioni" evidenzia l'utilizzo della riserva di rivalutazione per la quota di aumento del capitale sociale operato a titolo gratuito nel 2008. 14.9 - Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Attività/Valori 144 31/12/2008 31/12/2007 Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti - -200 - - -82 - Totale - -200 - -82 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 14.10 - Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue 2008 Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti 1. Esistenze iniziali 2. Variazioni positive 2.1 Incrementi di fair value 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: - da deterioramento - da realizzo 2.3 Altre variazioni di cui: per aggregazioni aziendali 3. Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 3.4 Altre variazioni di cui: per aggregazioni aziendali - -82 -118 -118 - - - 4. Rimanenze finali - -200 - - 31/12/2008 31/12/2007 7.697 20.634 72.451 547.657 71.999 439.379 16.783 6.692 12.203 7.916 23.071 503.921 - 23.062 412.501 - 1.178.271 987.694 ALTRE INFORMAZIONI 1 - Garanzie rilasciate e impegni Operazioni 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni Totale Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 145 2 - Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Attività materiali 31/12/2008 31/12/2007 13.603 432.201 - 13.548 349.410 - 3 - Informazioni sul leasing operativo La Banca, per quanto riguarda il leasing operativo, si pone solamente nella posizione di locatario. I principali contratti di leasing operativo non annullabili stipulati sono quelli per il noleggio di autovetture, che prevedono pagamenti futuri minimi dovuti: - entro un anno per 232 migliaia di euro - tra uno e cinque anni per 254 migliaia di euro - nessun pagamento oltre cinque anni. Per tutti questi contratti durante l'esercizio 2008 sono stati registrati costi per pagamenti minimi dovuti per un ammontare di 233 migliaia di euro e per alcuni contratti sono previsti costi aggiuntivi oscillanti fra € 39 ed € 88 ogni 1.000 Km, in caso di superamento del chilometraggio massimo previsto dal contratto. 4 - Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi 146 1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) Vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni patrimoniali a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 31/12/2008 31/12/2007 - - 8.904 - 19 - 1.291.431 - 1.639.184 - - - 1.121.304 2.568.775 3.528.419 1.338.130 802.166 2.442.375 3.210.935 487.233 446.519 393.360 Nota Integrativa PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO SEZIONE 1 - GLI INTERESSI - VOCI 10 E 20 1.1 - Interessi attivi e proventi assimilati: composizione 147 Titoli di debito Finanziamenti Attività finanziarie deteriorate 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Derivati di copertura 8. Attività finanziarie cedute non cancellate* 9. Altre attività 594 4.918 X 29.335 X 62.723 354.358 X X 5.457 X X 213 594 67.641 359.814 29.335 213 603 56.283 272.420 8.824 823 -1,49% 20,18% 32,08% 232,45% -74,12% Totale 34.847 417.081 5.457 213 457.597 338.953 35,00% Voci/Forme tecniche Attività finanziarie in bonis Altre attività 2008 2007 Var. % *Il significativo incremento degli interessi alla voce 8. "Attività finanziarie cedute non cancellate" è connesso all'aumento di titoli di proprietà utilizzati a chiusura delle operazioni di pronti contro termini con la clientela. 1.3 - Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 - Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 2008 2007 Var. % Interessi su attività in valuta 11.168 8.821 26,61% 2008 2007 Var. % Interessi su operazioni di locazione finanziaria 17.648 13.053 35.00% 1.3.2 - Interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria 1.4 - Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre passività 2008 2007 Var. % 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione 4. Passività finanziarie di negoziazione 5. Passività finanziarie valutate al fair value -42.249 -124.932 X - X X -81.726 - - -42.249 -124.932 -81.726 - -41.320 -96.364 -40.013 - 2,25% 29,65% 104,25% - 6. Passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate* -24.066 - - -24.066 -7.451 222,99% X X X X - - - - -191.247 -81.726 - -272.973 -185.148 47,44% 7. Altre passività 8. Derivati di copertura Totale *Il significativo incremento degli interessi alla voce 6. "passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate" è connesso all'aumento di titoli di proprietà utilizzati a chiusura delle operazioni di pronti contro termini con la clientela. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 1.6 - Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 - Interessi passivi su passività in valuta 2008 2007 Var. % Interessi su passività in valuta -2.864 -1.981 44,57% 2008 2007 Var. % a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni patrimoniali 3.1 individuali 3.2 collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. raccolta ordini 8. attività di consulenza 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni patrimoniali 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) altri servizi 3.294 24.461 2 2.525 12.426 12.426 395 2.142 3.801 3.170 97 97 3.073 20.180 27.985* 2.844 28.705 2 2.270 15.014 15.014 322 4.972 3.037 3.089 45 45 3.045 18.673 25.065 15,82% -14,78% 0,00% 11,23% -17,24% -17,24% 22,67% -56,92% 25,16% 2,62% 115,56% 115,56% 0,92% 8,07% 11,65% Totale 75.920 75.287 0,84% SEZIONE 2 - LE COMMISSIONI - VOCI 40 E 50 2.1 - Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori *La voce h) "Altri servizi" è composta dai seguenti aggregati: - Spese tenuta conto 18,662 milioni di euro; - Istruttoria fidi e crediti speciali 8,473 milioni di euro; - Altre commissioni per 0,850 milioni di euro. 148 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 2.2 - Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori 2008 2007 Var. % a) presso propri sportelli: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi b) offerta fuori sede: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi 17.738 12.426 2.142 3.170 - 23.075 15.014 4.972 3.089 - -23,13% -17,24% -56,92% 2,62% - Sevizi/Valori 2008 2007 Var. % a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni patrimoniali: 3.1 portafoglio proprio 3.2 portafoglio di terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi -3 -6.232 -41 -52 -709 -709 -5.430 -6.064 -1.512 -7.447 -24 -865 -23 -842 -6.557 -6.284 -1.183 -16,32% 116,67% -18,03% -100,00% -15,80% -17,19% -3,50% 27,81% -13.810 -14.914 -7,40% 2.3 - Commissioni passive: composizione Totale SEZIONE 3 - DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI - VOCE 70 3.1 - Dividendi e proventi simili: composizione 2008 2007 Var. % Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni 13 157 - X 2 187 - X 550,00% -16,04% - X Totale 170 - 189 - -10,05% - Voci/Proventi Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 149 SEZIONE 4 - IL RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE - VOCE 80 4.1 - Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenza (A) Utili da Minusvalenze (C) negoziazione (B) Perdite da negoziazione (D) Risultato netto [(A+B)-(C+D)] 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti 2 2 X 1.537 745 745 X 1.974 -299 -299 X -943 -25 -24 -1 X -1.955 422 423 -1 978 567 982 555 X - 1.974 X - -943 X - -1.955 X - 58 555 -46 - Totale 1.539 2.719 -1.243 -1.980 1.967 SEZIONE 6 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO - VOCE 100 6.1 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione 2008 Voci/Componenti reddituali Utili 2007 Perdite Risultato netto Utili Var. % Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela - - - - - - - - - 744 - - 744 - - - - - - - - - - - - - - - - 744 - 744 - - - - - - 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione 493 -2 491 362 - 362 36,19% - 36,19% Totale passività 493 -2 491 362 - 362 36,19% - 36,19% 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 150 Totale attività Passività finanziarie 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa SEZIONE 8 - LE RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO - VOCE 130 8.1 - Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Specifiche Riprese di valore Di portafoglio Specifiche 2008 2007 Di portafoglio 151 Cancellazione Altre A B A B A. Crediti verso banche B. Crediti verso clientela -1.085 -33.282 -6.427 5.030 1.394 - 217 -34.152 -29.487 C. Totale -1.085 -33.282 -6.427 5.030 1.394 - 217 -34.152 -29.487 Legenda A = da interessi B = altre riprese Operazioni/Componenti reddituali 2008 2007 Var. % A. Crediti verso banche B. Crediti verso clientela -34.152 -29.487 15,82% C. Totale -34.152 -29.487 15,82% 8.2 - Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Specifiche 2008 Specifiche 2007 Var. % Cancellazione Altre A B A. Titoli di debito B. Titoli di capitale C. Quote di O.I.C.R. D. Finanziamenti a banche E. Finanziamenti a clientela - -780 - X X - X - *-780 - - - F. Totale - -780 - - -780 - - Legenda A = da interessi B = altre riprese *Trattasi di svalutazione dell'interessenza nella società Linea Più S.p.A. 8.4 - Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Specifiche Riprese di valore Di portafoglio Specifiche 2008 Di portafoglio 2007 Cancellazioni Altre A B A B A. Garanzie rilasciate B. Derivati su crediti C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni - -23 - -5 - - 65 - - 17 - 55 - -16 - E. Totale - -23 -5 - 65 - 17 55 -16 Legenda A = da interessi B = altre riprese Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano Operazioni/Componenti reddituali 2008 2007 Var. % A. Garanzie rilasciate B. Derivati su crediti C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni 55 - -16 - -443,75% - E. Totale 55 -16 -443,75% 2008 2007 Var. % 1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: - a contribuzione definita - a prestazione definita g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a prestazione definita h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti l) spese per il personale collocato a riposo 2) Altro personale 3) Amministratori* -75.690 -46.754 -14.362 -1.149 -3.326 -57.912 -34.651 -11.501 -439 -3.242 -1.801 -179 -2.319 -5.530 -449 -689 -1.328 -1.691 -6.210 -440 -1.081 30,70% 34,93% 24,88% 161,73% 2,59% 906,15% 37,14% -10,95% 56,59% 22,85% Totale -59.222 -54.888 7,90% SEZIONE 9 - LE SPESE AMMINISTRATIVE - VOCE 150 9.1 - Spese per il personale: composizione Tipologia di spesa/Valori * I compensi pagati ai sindaci dall'azienda sono stati classificati nella voce 150 "a) Spese per il personale"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce "b) Altre spese amministrative", sono stati opportunamente riclassificati. Le singole voci relative al personale dipendente comprendono la quota di costi relativa al personale distaccato da altre società. 9.2 - Numero medio dei dipendenti per categoria 152 2008 2007 Personale dipendente: a) dirigenti b) totale quadri direttivi - di 3° e 4° livello c) restante personale dipendente Altro personale 1.042 9 337 168 696 18 920 7 275 139 638 16 Totale 1.060 936 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 9.5 - Altre spese amministrative: composizione 2008 2007 Var. % Spese per servizi professionali e consulenze Compensi ai sindaci Premi assicurativi Pubblicità Postali, telegrafiche e telefoniche Stampati e cancelleria Manutenzioni e riparazioni Servizi informatici Energia elettrica, riscaldamento e spese condominiali Oneri per servizi vari prestati da terzi Pulizia locali Trasporti e viaggi Vigilanza e trasporto valori Contributi associativi Compensi per certificazioni Informazioni commerciali e visure Abbonamenti a giornali, riviste e pubblicazioni Fitti passivi Spese di rappresentanza Imposte e tasse Oneri contrattuali servizi di tesoreria Varie e residuali -2.324 -802 -1.585 -2.682 -72 -1.100 -15.373 -2.242 -1.397 -1.102 -510 -2.218 -457 -205 -1.994 -165 -10.356 -271 -12.381 -238 -19.309 -15.672 -2.035 -762 -1.303 -2.489 -45 -1.025 -14.124 -1.893 -1.278 -976 -437 -1.946 -438 -118 -1.761 -156 -7.946 -271 -11.731 -179 -15.604 -15.531 14,20% 5,25% 21,64% 7,75% 60,00% 7,32% 8,84% 18,44% 9,31% 12,91% 16,70% 13,98% 4,34% 73,73% 13,23% 5,77% 30,33% 0,00% 5,54% 32,96% 23,74% 0,91% Totale* -76.783 -66.517 15,43% * I compensi pagati ai sindaci dall'azienda sono stati classificati nella voce 150 "a) Spese per il personale"; i relativi valori, classificati nel 2007 in voce "b) Altre spese amministrative", sono stati opportunamente riclassificati. SEZIONE 10 - ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 160 10.1 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Voci 2008 2007 Var. % Fondo cause passive e revocatorie Fondo per rischi ed oneri diversi -1.602 649 -2.600 -10 -38,38% -6590,00% -953 -2.610 -63,49% Totale Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 153 SEZIONE 11 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI - VOCE 170 11.1 - Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione 2008 Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in locazione finanziaria - Ad uso funzionale - Per investimento -3.823 -762 - - -3.823 -762 - - - - Totale -4.584 - - -4.584 Attività/Componenti reddituali (a+b-c) SEZIONE 12 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA' IMMATERIALI - VOCE 180 12.1 - Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione 2008 Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto A. Attività immateriali A.1 Di proprietà - Generate internamente dall'azienda - Altre A.2 Acquisite in locazione finanziaria -881 - - - -881 - Totale -881 - - -881 SEZIONE 13 - GLI ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE - VOCE 190 13.1 - Altri oneri di gestione: composizione 154 2008 2007 Var. % Costi manutenzione ordinaria immobili da investimento Ammortamento migliorie su beni di terzi Altri oneri -2.827 -785 -2.261 -413 25,03% 90,07% Totale -3.612 -2.674 35,08% 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 13.2 - Altri proventi di gestione: composizione 2008 2007 Var. % Fitti attivi Fitti attivi da società del gruppo Recuperi su depositi e c/c passivi Proventi da servizi immobiliari (inclusi ricavi per evisione prezzi su contratti immobiliari in corso) Proventi da servizi informatici Proventi da altri servizi Recuperi imposte indirette Recuperi spese su servizi a società del gruppo Rigiri a conto economico riserve da valutazione Recupero canoni di polizze assicurative Canoni potenziali di locazione rilevanti come proventi nell’esercizio Recupero spese legali e notarili Altri proventi 61 707 372 11.361 50 222 1.234 1.936 63 694 332 10.780 55 245 1.088 2.066 -3,17% 1,87% 12,05% 5,39% -9,09% -9,39% 13,42% -6,29% 15.944 15.324 4,05% Totale SEZIONE 14 - UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI - VOCE 210 14.1 - Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione Componenti reddituali/Valori 2008 2007 Var. % A. Proventi 1. Rivalutazioni 2. Utili da cessione 3. Riprese di valore 4. Altre variazioni positive B. Oneri 1. Svalutazioni 2. Rettifiche di valore da deterioramento 3. Perdite da cessione 4. Altre variazioni negative 8.185 8.185 - 7.028 7.028 - 16,46% 16,46% - Risultato netto 8.185 7.028 16,46% SEZIONE 16 - RETTIFICHE DI VALORE DELL'AVVIAMENTO - VOCE 230 16.1 - Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione Si rinvia a quanto illustrato nella Parte A – Politiche Contabili e nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale Sezione 12 – Attività Immateriali per l’approfondimento delle modalità di determinazione delle perdite di valore dell’avviamento. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 155 SEZIONE 17 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI - VOCE 240 17.1 - Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Componenti reddituali/Valori 2008 2007 Var. % A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione B. Altre attività - Utili da cessione - Perdite da cessione - - - 43 -10 37 -3 18,92% 233,33% Risultato netto 33 34 -2,94% SEZIONE 18 - LE IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE VOCE 260 18.1 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione Componenti reddituali/Valori 1. Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1 +/-2 +3 +/-4 +/-5) 2008 2007 Var. % -26.929 3.086 -2.490 -26.333 -34.202 308 1.122 -32.772 -21,26% 901,95% -321,93% -19,65% 18.2 - Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio - IRES 156 Utile (Perdita) dell’operatvità corrente al lordo delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione (al lordo delle imposte) Utile imponibile Onere fiscale teorico - IRES (27,5%) Effetto dei componenti negativi di reddito non deducibili Effetto dei componenti positivi di reddito non imponibili Onere fiscale effettivo - IRES - sull’operatività corrente - sui gruppi di attività in via di dismissione 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 2008 74.869 74.869 -20.589 -3.065 5.095 -18.559 -18.559 - Nota Integrativa 18.2 - Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio - IRAP 2008 Utile (Perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione Utile imponibile Onere fiscale teorico - IRAP (4,82%) Effetto dei componenti negativi di reddito non deducibili Effetto dei componenti positivi di reddito non imponibili Effetto di aliquote fiscali inferiori Onere fiscale effettivo - IRAP - sull’operatività corrente - sui gruppi di attività in via di dismissione 74.869 74.869 -3.609 -5.156 991 -7.774 -7.774 - SEZIONE 21 – UTILE PER AZIONI Le modalità di calcole dell’utile base per azione e dell’utile diluito per azione sono definite dallo IAS 33 – Utile per azione. L’utile base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale (al netto quindi della quota assegnata al Fondo di beneficenza) e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l’esercizio. L’utile diluito per azione considera invece anche gli effetti diluitivi derivanti dalla conversione di potenziali azioni ordinarie, definite come strumenti finanziari che attribuiscono al possessore il diritto ad ottenere azioni ordinarie. La Banca non ha in essere potenziali azioni ordinarie, si riporta quindi solo il valore dell’utile base per azione. Utile attribuibile Media ponderata azioni ordinarie Utile base per azione 2008 2007 47.436 259.912.257 0,18 40.815 142.395.680 0,29 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 157 PARTE D – INFORMATIVA DI SETTORE A. SCHEMA PRIMARIO Il Credito Artigiano svolge attività bancaria principalmente nel mercato retail (famiglie, artigiani, professionisti, piccole-medie imprese) e offre una vasta ed evoluta gamma di prodotti e servizi nelle aree del sistema dei pagamenti e dell’asset management. Coerentemente con l'informazione di settore fornita a livello consolidato dalla Capogruppo Credito Valtellinese, l'operatività aziendale è pertanto stata ricondotta ai tre seguenti settori: 4.Retail banking; 5.Asset management; 6.Corporate center. Nella rappresentazione per linee di business, il segmento più rilevante è costituito dal Retail banking. Nel segmento Asset management sono ricompresi i ricavi rivenienti dall'attività di gestione patrimoniale. Nel segmento Corporate center sono incluse le attività di tesoreria, gli impieghi in titoli e le partecipazioni. A.1 – A.2 Distribuzione per settori di attività: dati economici e patrimoniali Nello schema che segue, si riporta una sintesi dei dati economici e patrimoniali riconducibili ai settori di attività sopra descritti. Dati in migliaia di euro Settori di attività Retail banking Asset management Corporate center Totale 170.869 51.585 0 222.454 -34.152 188.302 -125.036 0 63.266 0 10.524 0 10.524 0 10.524 -3.060 0 7.464 13.756 0 3.372 17.128 -725 16.403 -20.481 8.218 4.139 184.624 62.110 3.372 250.106 -34.878 215.229 -148.577 8.218 74.870 Crediti verso clientela Crediti verso banche Titoli di proprietà e partecipazioni Raccolta diretta - Debiti verso clientela - Titoli in circolazione Raccolta indiretta Debiti verso banche DATI OPERATIVI 6.110.862 0 0 6.190.257 5.049.035 1.141.222 3.359.874 0 0 0 0 0 0 0 1.291.431 0 0 1.697.563 277.183 973.569 0 973.569 0 343.690 6.110.862 1.697.563 277.183 7.163.826 5.049.035 2.114.791 4.651.305 343.690 Attività fruttifere Passività onerose 6.110.862 6.190.257 0 0 1.974.746 1.317.259 8.085.608 7.507.516 DATI ECONOMICI Margine di interesse Commissioni nette Altri ricavi Margine di intermediazione Rettifiche nette per deterioramento valore Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Altri proventi e oneri Utile ordinario DATI PATRIMONIALI 158 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Retail banking Il Retail banking costituisce il core business aziendale dal momento che ricomprende l'insieme dei prodotti e dei servizi (di finanziamento, di investimento e di trasferimento) rivolti alla clientela della banca, tradizionalmente rappresentata da famiglie, artigiani, professionisti e piccole-medie imprese. Nel corso del 2008, il Retail banking ha generato un margine di intermediazione di 222,5 milioni di euro, corrispondente all'89,0% del margine di intermediazione aziendale ed ha realizzato un utile ordinario pari a 63,3 milioni di euro. Al segmento in parola fa capo una raccolta diretta di 6.190,3 milioni di euro ed una raccolta indiretta di 3.359,9 milioni di euro. Gli impieghi a clientela assommano a 6.110,9 di di euro. A fine esercizio, il Retail Banking operava mediante una rete territoriale costituita da 138 sportelli. Dati in migliaia di euro Settori di attività Retail banking DATI ECONOMICI Margine di interesse Commissioni nette Altri ricavi Margine di intermediazione Rettifiche nette per deterioramento valore Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Altri proventi e oneri Utile ordinario 170.869 51.585 0 222.454 -34.152 188.302 -125.036 0 63.266 DATI PATRIMONIALI Crediti verso clientela Raccolta diretta - Debiti verso clientela - Titoli in circolazione Raccolta indiretta Raccolta globale DATI DI STRUTTURA Filiali 6.110.862 6.190.257 5.049.035 1.141.222 3.359.874 9.550.131 138 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 159 Asset management L'Asset management ricomprende l'insieme dei ricavi generati dalla distribuzione di prodotti di risparmio gestito. Nel corso dell'esercizio, l'Asset Management ha generato un margine di intermediazione di 10,5 milioni di euro, corrispondente al 4,2% del margine di intermediazione del Credito Artigiano, ed ha realizzato un utile ordinario pari a 7,5 milioni di euro. A fine anno, i patrimoni gestiti assommavano a 1.291,4 milioni di euro. Dati in migliaia di euro Settori di attività Asset management DATI ECONOMICI Margine di interesse Commissioni nette Altri ricavi Margine di intermediazione Rettifiche nette per deterioramento valore Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Altri proventi e oneri Utile ordinario 0 10.524 0 10.524 0 10.524 -3.060 0 7.464 DATI PATRIMONIALI Patrimoni gestiti 160 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 1.291.431 Nota Integrativa Corporate center Il Corporate Center ricomprende i proventi di tesoreria, i ricavi generati dal portafoglio titoli di proprietà ed i proventi da partecipazioni. Nel corso del 2008, il Corporate Center ha generato un margine di intermediazione di 17,1 milioni di euro, corrispondente al 6,8% del margine di intermediazione della banca. I crediti verso banche del settore ammontavano a 1.697,6 milioni di euro, mentre i debiti verso banche erano pari a 343,7 milioni di euro. Gli investimenti in titoli e partecipazioni assommavano a 277,2 milioni di euro. Dati in migliaia di euro Settori di attività Corporate center DATI ECONOMICI Margine di interesse Commissioni nette Altri ricavi Margine di intermediazione Rettifiche nette per deterioramento valore Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Altri proventi e oneri Utile ordinario 13.756 0 3.372 17.128 -725 16.403 -20.481 8.218 4.139 DATI PATRIMONIALI Crediti verso clientela Crediti verso banche Titoli di proprietà e partecipazioni Debiti verso banche 0 1.697.563 277.183 343.690 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 161 B. SCHEMA SECONDARIO Il Credito Artigiano opera mediante una rete di sportelli situata in Lombardia, Emilia, Toscana e Lazio. Lo schema di rappresentazione secondario, pertanto, si articola in due segmenti. 3.Italia Nord: ricomprende la rete territoriale lombarda ed emiliana e l'operatività di sede centrale (interbancario, portafoglio titoli e partecipazioni); 4.Italia Centro: include le grandezze economiche e patrimoniali ascrivibili agli sportelli situati in Toscana e nel Lazio. B.1 – B.2 Distribuzione per aree geografiche: dati economici e patrimoniali Nello schema che segue, si riportano i dati economici e patrimoniali riferiti ai settori geografici sopra descritti. Dati in migliaia di euro Settori geografici Italia Nord Italia Centro Totale 151.028 48.768 3.372 203.169 33.596 13.341 0 46.937 184.624 62.110 3.372 250.106 4.894.854 1.697.563 277.183 5.838.082 3.914.484 9.752.566 343.690 1.216.008 0 0 1.325.744 736.821 2.062.565 0 6.110.862 1.697.563 277.183 7.163.826 4.651.305 11.815.131 343.690 89 49 138 DATI ECONOMICI Margine di interesse Commissioni nette Altri ricavi Margine di intermediazione DATI OPERATIVI Crediti verso clientela Crediti verso banche Titoli di proprietà Raccolta diretta Raccolta indiretta Raccolta globale Debiti verso banche DATI DI STRUTTURA Filiali 162 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA La chiara individuazione dei rischi a cui la Banca è potenzialmente esposta costituisce il presupposto irrinunciabile per la consapevole assunzione dei rischi medesimi e per la loro efficace gestione, che si avvale anche di appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione. L’attento presidio dei rischi, ispirato a criteri di particolare prudenza e attuato nell’ambito di un preciso riferimento organizzativo, mira a limitare la volatilità dei risultati attesi. Coerentemente con la propria caratterizzazione retail, la Banca risulta esposta principalmente al rischio di credito. Il complesso delle regole interne, procedure operative e strutture di controllo poste a presidio dei rischi aziendali è strutturato secondo un modello che integra metodologie di controllo a diversi livelli, tutte convergenti con gli obiettivi di assicurare efficienza ed efficacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità del patrimonio aziendale, tutelare dalle perdite, garantire l’affidabilità e l’integrità delle informazioni e verificare il corretto svolgimento dell’attività nel rispetto della normativa interna ed esterna. I controlli sono suddivisi secondo le seguenti tipologie: --i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, normalmente incorporati nelle procedure ovvero attribuiti alle strutture produttive ed eseguiti nell’ambito dell’attività di back office; --i controlli sulla gestione dei rischi, affidati a strutture diverse da quelle produttive, finalizzati alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, alla verifica del rispetto delle deleghe conferite, al controllo della coerenza dell’operatività delle singole aree con gli obiettivi di rischio-rendimento assegnati; --i controlli dell’auditing interno, diretti alla rilevazione di andamenti anomali e di violazioni delle procedure e dei regolamenti, nonché alla valutazione della funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni, attribuiti, anche attraverso verifiche in loco, in via continuativa, in via periodica oppure per eccezioni, a strutture indipendenti collocate al di fuori delle unità operative. L’intero sistema dei controlli interni è sottoposto a periodiche revisioni da parte del Consiglio di Amministrazione e del Comitati per il Controllo Interno costituiti con l’obiettivo del costante adeguamento all’evoluzione delle strategie e dei processi operativi e della valutazione dei rischi aziendali. Nel corso dell’esercizio sono giunte a conclusione le attività progettuali finalizzate all’adeguamento del Gruppo alle nuove disposizioni di vigilanza concernenti il processo di controllo prudenziale (c.d. “secondo pilastro” del Nuovo Accordo di Basilea). Tale processo si articola in due fasi integrate: --la prima è rappresentata dal processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) e fa capo alle banche, le quali effettuano un’autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali; --la seconda consiste nel processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP) ed è di competenza dell’Autorità di vigilanza, che riesamina l’ICAAP, formula un giudizio complessivo sulla banca e attiva, ove necessario, misure correttive. Ad esito del processo sopra descritto, nel mese di ottobre il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato il Resoconto ICAAP riferito al 30 giugno 2008 che costituisce, per un verso, il punto di convergenza e di sintesi della pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria, del risk management e del capital management e, per altro verso, uno strumento irrinunciabile a supporto dell’elaborazione strategica e dell’attuazione delle decisioni d’impresa. In considerazione della gravità della crisi economica e finanziaria in corso, la quantificazione dei rischi cui è esposto il Gruppo è stata realizzata in ottica molto prudenziale, Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 163 sia nella determinazione del capitale interno per i rischi misurabili, sia nell’individuazione di un buffer di capitale aggiuntivo per i rischi non misurabili. Il processo ICAAP ha condotto ad esprimere una valutazione di adeguatezza attuale e prospettica del capitale complessivo a fronteggiare i rischi rilevanti a cui il Gruppo è esposto e le operazioni di carattere strategico pianificate nonché a mantenere un adeguato standing sui mercati. Sono state inoltre affinate ed estese le prove di stress che il Gruppo effettua al fine di realizzare una migliore valutazione dell’esposizione ai rischi, dei relativi sistemi di attenuazione e controllo e dell’adeguatezza del capitale a copertura degli stessi. Le prove di stress stimano gli effetti sui rischi di eventi eccezionali ma plausibili (analisi di sensibilità). In particolare, il Gruppo effettua prove di stress con riferimento ai rischi di credito, di concentrazione, di mercato, di tasso di interesse e di liquidità. La frequenza delle prove di stress varia in relazione alla rapidità con la quale può mutare l’esposizione ai richiamati rischi. Le prove di stress condotte non hanno evidenziato esigenze di capitale addizionale. SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali L’attenzione allo sviluppo del territorio in cui opera la Banca continua ad essere l’elemento distintivo della sua attività creditizia a sostegno del tessuto produttivo locale. L’aggregato di riferimento è rappresentato dalle famiglie e dalle piccole e medie imprese cui sono destinati buona parte degli impieghi. 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi La struttura organizzativa dell'area crediti, è improntata ad una distribuzione sulla rete di vendita con facoltà e competenze gerarchicamente crescenti verso le strutture centrali allo scopo di sfruttare conoscenze legate al territorio, mantenendo competenze sempre più specialistiche presso le strutture accentrate. Qualunque proposta d’affidamento parte quindi dalla rete territoriale, completando il suo iter deliberativo negli stessi organismi o, per gli importi più rilevanti, differenziati anche in relazione al rischio, pervenendo alle strutture centrali per la decisione da parte degli organi collegiali competenti. Proprio in tale ottica, tutte le pratiche di fido di competenza del Comitato Esecutivo e del Consiglio d’Amministrazione, oltre a qualsiasi tema di particolare rilevanza attinente a problematiche creditizie, sono sistematicamente ed obbligatoriamente controllate dalla Direzione Crediti di Gruppo e sottoposte ad un Comitato Crediti di Gruppo per un parere obbligatorio, pur non vincolante. 164 A partire dal 1° gennaio 2008, la Direzione Crediti di Gruppo, precedentemente allocata in Mediocreval, è operativa presso la Capogruppo ove risiedono, come previsto dalle norme di vigilanza, le funzioni di direzione, coordinamento e verifica del rispetto delle norme regolamentari riferite all’adeguatezza patrimoniale, al contenimento del rischio ed ai controlli interni dell’intero Gruppo. Alla Direzione è assegnato il compito di gestire la qualità dell’attivo a livello consolidato, definendo le politiche e i criteri necessari alla valutazione e gestione dei rischi di credito. Connessa a questa variazione organizzativa è anche la nuova composizione del Comitato Crediti di Gruppo che ha il compito di consentire al Credito Valtellinese, in qualità di Capogruppo, di supervisionare l’attività creditizia delle Banche controllate, esercitando controlli e impartendo direttive per ottimizzare l’assunzione dei rischi di credito. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa In relazione al ruolo assegnato in tema di controlli alle capogruppo dei gruppi bancari dalla vigente normativa, è previsto che l’esecutività delle delibere adottate dai Consigli di Amministrazione delle Banche del Gruppo che dispongano nuovi affidamenti o variazioni ad affidamenti già in essere di importo superiore a limiti predeterminati per ciascuna Banca sia subordinata ad un giudizio di compatibilità da parte del Comitato Esecutivo del Credito Valtellinese. Il Consiglio di Amministrazione della Banca, unico soggetto abilitato al rilascio di deleghe, è regolarmente informato, in occasione delle proprie sedute, in merito all’esercizio dei poteri delegati e all’andamento dei crediti di maggiore importo (comprensivi dei crediti ad andamento anomalo e delle sofferenze). Il Consiglio d’Amministrazione del Credito Valtellinese inoltre, nella qualità di organo della Capogruppo, estende il suo esame anche alle posizioni di tutto il Gruppo. Le anomalie andamentali sono rilevabili con sistemi avanzati in ambiente web, utilizzabili con grande versatilità e facilità d’utilizzo. Carenze ritenute particolarmente gravi possono determinare anche il blocco della normale operatività, fin quando non definite o portate a debita conoscenza ed autorizzate dagli organi funzionalmente competenti. Il Servizio Andamentale Crediti della Direzione Crediti gestisce le posizioni affidate ritenute a rischio (riconducibili alle categorie “a controllo”, “incaglio” o “ristrutturato”), verificando che tali pratiche siano opportunamente monitorate. Allo scopo di garantire la massima obiettività di giudizio, la stessa Direzione Crediti risponde alla Direzione Generale della Banca in maniera autonoma e indipendente dalla Direzione Commerciale. Si segnalano peraltro alcune variazioni significative che, dal 1° gennaio 2008, hanno riguardato anche la Banca, dove l’attività di verifica ispettiva, già attribuita al Servizio Controllo Rischi della Direzione Crediti, è stata ora assegnata al Servizio Ispettorato. In seguito a tali modifiche, il Servizio Gestione Andamentale Credito (nuova denominazione del Servizio Controllo Rischi), sgravato dai compiti di linea in precedenza assegnati, assiste meglio e direttamente la rete nella gestione delle posizioni irregolari, mentre il Servizio Ispettorato, non coinvolto nell’attività di gestione, riferisce direttamente alla Direzione Generale ed al Collegio Sindacale (con la possibilità di unire le ispezioni sui rischi operativi a quelle sui crediti). I due servizi sono interlocutori preferenziali e seguono le direttive della Direzione Auditing e della Direzione Crediti di Gruppo, la cui collaborazione consente il coordinamento tra le varie unità operative. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo I fattori che consentono la valutazione e la gestione del rischio di credito si compongono di tutti i tradizionali elementi quantitativi (componenti di reddito, analisi del bilancio e dati andamentali interni) e qualitativi, quali la conoscenza approfondita del cliente, il contesto competitivo in cui opera e, in particolar modo per il segmento corporate, la valutazione sulla validità del management. L’insieme degli elementi di giudizio è inoltre arricchito da tutte le moderne basi dati che assistono l’operatore crediti, quali le centrali dei rischi e gli scoring relativi ad analisi congiunturali. Il Gruppo ha sviluppato un modello per l’assegnazione di un rating alle imprese. I rating rappresentano una valutazione su scala ordinale, con un orizzonte temporale di dodici mesi, della capacità di un'impresa affidata di onorare le obbligazioni contrattuali. I rating sono aggiornati con frequenza mensile. Il modello di rating prevede 9 classi di merito creditizio per i crediti in bonis e una classe per i crediti in default. Sono classificati in default le sofferenze, gli incagli, i crediti ristrutturati ed i crediti scaduti o sconfinanti da oltre 180 giorni. Il modello utilizzato per l’assegnazione del rating è riconducibile ai sistemi incentrati sulla componente automatica e comprende elementi qualitativi oggettivizzati con esclusione di scostamenti direzionali e motivati (cd. overrides) apportati dagli analisti. Il modello è articolato in cinque moduli: --analisi quantitativa degli indicatori di bilancio; --andamento del rapporto impresa - Gruppo bancario; Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 165 --esposizione dell’impresa verso il sistema bancario; --valutazioni congiunturali macroeconomiche inerenti al ramo di attività dell’impresa; --analisi qualitativa dell’impresa. Ogni modulo è autonomo rispetto agli altri e dà luogo ad uno score parziale di valutazione. In funzione degli score ottenuti sui vari ambiti di valutazione l’impresa viene assegnata ad una classe di rating. L’ambito di applicazione del modello è quello della clientela imprese, definita come l’insieme delle controparti di qualunque natura giuridica che svolgono un’attività di produzione e/o commercializzazione di beni o servizi. Sono previsti due segmenti: --corporate, a cui appartengono le imprese con un fatturato superiore a 5 milioni di euro o affidamenti superiori a 250.000 euro; si tratta di un segmento composto da un numero non molto ampio di controparti alle quali fa capo una quota rilevante degli impieghi complessivi; --small business, a cui appartengono le imprese con un fatturato sino a 5 milioni di euro e affidamenti sino a 250.000 euro; si tratta di un segmento composto da un elevato numero di controparti con affidamenti di importo contenuto. Il modello è stato sviluppato in un’ottica IRB-Foundation, pertanto l’unica grandezza regolamentare oggetto di stima è la probabilità di default (PD). L’attribuzione del rating è collegata al processo di erogazione del credito e si attiva in fase di concessione e di revisione delle pratiche di affidamento. La revisione automatica dei rating avviene con cadenza mensile. Atteso che le attività di backtesting effettuate sul modello hanno evidenziato una buona corrispondenza tra le classi di merito creditizio e le frequenze di default storicamente riscontrate, il modello è ritenuto idoneo per l’utilizzo gestionale nelle diverse fasi del processo del credito. DISTRIBUZIONE DEI CREDITI VERSO IMPRESE PER CLASSI DI RATING ESERCIZIO PRECEDENTE ESERCIZIO ATTUALE 20% 16,1% 13,9% 14,8% 15,6% 14,0% 12% 16,1% 14% 15,5% 17,4% 16% 15,2% 18% 166 AAA AA A DATI IN MIGLIAIA DI EURO BBB BB B CCC CC C 0,4% 0,4% 2% 3,3% 3,9% 5,9% 8,4% 8,6% 6,4% 4% 6,9% 6% 7,0% 8% 10,2% 10% UNRATED CLASSE DI RATING Rispetto alla situazione al 31 dicembre 2007, la variazione della distribuzione dei crediti mostra che la qualità del portafoglio ha cominciato a risentire, peraltro in misura contenuta, dell’andamento congiunturale avverso. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Oltre al modello di rating interni, già da tempo sono utilizzati sistemi di scoring andamentale (A.R.I.E.T.E.) allo scopo di consentire l’uso di procedure agevolate di revisione dei fidi solo per le posizioni che hanno superato rigorose procedure di selezione. Allo scopo di dare uniformità al sistema di gestione del rischio di credito e di cogliere tempestivamente ed obbligatoriamente qualsiasi segnale d’anomalia, sono stati recentemente introdotti alcuni “indici di criticità” al raggiungimento dei quali far corrispondere conseguenze predeterminate e una categoria di rischiosità predefinita. Tali indici riguardano, tra l’altro, la ripetitività nella concessione di fidi temporanei, l’immobilizzo del rapporto, la segnalazione di sofferenze nella Centrale dei Rischi o, in generale, la rilevazione di pregiudizievoli. Qualora, nella posizione complessiva del cliente in bonis, anche un solo rapporto raggiunga la fascia di criticità, l’intera posizione deve obbligatoriamente essere sottoposta al giudizio del Comitato del Credito della Banca, unico organo abilitato a discostarsi, motivatamente, dal codice di rischiosità previsto per l’anomalia. La revisione delle pratiche di fido è effettuata immancabilmente entro 180 giorni dalla scadenza (fissata al massimo entro 12 mesi dalla data di delibera). Un vincolo elettronico inserito in procedura impedisce di proporre qualsiasi pratica, nel caso in cui esistessero presso la filiale altre pratiche per le quali siano scaduti i termini per la revisione. L’intero processo del credito è costantemente oggetto di attenzione e sottoposto ad accurate verifiche. La Banca anche quest’anno ha superato la verifica relativa alla certificazione di qualità riguardante il processo di “Istruzione, erogazione e gestione del credito” che la Capogruppo Credito Valtellinese ha ottenuto sin dal 1995. Le attività di certificazione comportano una costante e stringente verifica di tutta l’operatività creditizia, la redazione di documenti (Manuale della Qualità ed Istruzioni Operative) opportunamente esaminati ed approvati dall’Alta Direzione e divulgati ai comparti aziendali, nonché la costante rivisitazione dei controlli eseguiti internamente dalla Direzione Crediti e dall’Ispettorato (organicamente inserito in staff alla Direzione Generale). Lo scopo è quello di garantire il massimo del rigore nella valutazione del rischio, mantenendo snello ed efficiente il processo valutativo e gestionale. Anche l’iniziativa PattiChiari ABI relativa ai tempi medi di risposta sul credito alle piccole e medie imprese, ha messo in evidenza, sin dalle prime pubblicazioni trimestrali, l’efficienza del processo decisionale utilizzato, che vede tutte la Banca mantenersi costantemente ai primi posti della classifica nazionale di riferimento. Avendo riguardo al rischio di concentrazione, nel 2008 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato il documento “La gestione del rischio di concentrazione del portafoglio crediti verso clientela” che formalizza lo svolgimento delle attività di risk management concernenti il rischio in parola, definisce i compiti e le responsabilità assegnate alle diverse unità organizzative con competenza in materia ed esplicita, tra l’altro, gli orientamenti strategici, la policy di gestione, le modalità di misurazione, i limiti di esposizione, i flussi informativi e gli eventuali interventi correttivi. In coerenza con la mission di Gruppo bancario retail, che si rivolge ad un mercato ampio e diversificato, costituito da soggetti economici – famiglie, artigiani, professionisti, imprese – operanti in settori e contesti geografici differenziati, l’assunzione del rischio di concentrazione originata dall’attività creditizia viene mantenuta entro limiti contenuti. La gestione del rischio di concentrazione mira a limitare l’impatto economico dell’inadempienza di singole controparti o gruppi di clienti connessi originata sia da fattori specifici sia dallo sfavorevole andamento congiunturale di particolari settori dell’economia o di aree geografiche. Il contenimento del rischio di concentrazione viene perseguito mediante il frazionamento e la diversificazione del portafoglio. Gli obiettivi in materia di esposizione al rischio di concentrazione sono tenuti in debita considerazione sia in sede di pianificazione strategica ed operativa, sia nello svolgimento dell’attività creditizia. La misurazione del rischio di concentrazione è di responsabilità della Direzione Risk Management che effettua tale attività a livello accentrato per tutte le Banche del Gruppo. La misurazione del rischio è effettuata sia Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 167 a livello individuale che consolidato, al fine di meglio identificare ed allocare le principali fonti di esposizione al rischio a livello di entità giuridiche. L’approccio seguito ai fini della misurazione del rischio di concentrazione del portafoglio crediti verso clientela si distingue a seconda che lo stesso sia generato da fenomeni di: --concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi; --concentrazione per fattori comuni (concentrazione geo-settoriale). Per la misurazione del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi viene seguito l’approccio del Granularity Adjustment indicato dalle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”. Per il monitoraggio del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi viene altresì effettuata l’analisi delle prime 20 posizioni (clienti individuali o gruppi economici di clienti in bonis), identificate sulla base degli importi dei crediti di cassa e di firma. Nell’ambito del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi, assume rilievo anche un’informativa sulle posizioni classificate come “grandi rischi”. Al fine di monitorare il rischio di concentrazione per fattori comuni, vengono effettuati i calcoli degli indici di concentrazione di Herfindahl per il portafoglio crediti verso clienti sulla base delle distribuzioni per branche di attività economica e per provincia di residenza della controparte. A fronte dei profili di rischio di concentrazione sopra richiamati, è stato definito un articolato insieme di limiti di esposizione che trova applicazione sia a livello consolidato che individuale. La differenziazione della struttura dei limiti tiene conto delle specificità operative, della dimensione e composizione attuale e prospettica del portafoglio crediti e della dotazione patrimoniale della Banca. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito Il credito erogato è assistito primariamente da garanzie di natura reale e, in minor misura, da garanzie di natura personale. Non vengono invece utilizzati derivati su crediti. L’acquisizione di garanzie è sottoposta ad un severo iter procedurale che prevede la sicura attribuibilità del dipendente che ha provveduto al ritiro ed al controllo della validità formale e sostanziale, comprendente anche la verifica della capacità giuridica necessaria al conferimento. In tutti i casi di difficoltà interpretative, la funzione legale di Gruppo interviene per ulteriori verifiche o suggerimenti, al fine di garantire l’efficacia giuridica necessaria. Il controllo viene ulteriormente rafforzato a livello centrale, dove avviene la custodia del titolo o della contrattualistica, e periodicamente riverificato, a campione, anche dal Servizio Ispettorato. Nel caso di pegno, la procedura prevede la valorizzazione solo di elementi predeterminati e di pronta liquidabilità. Nel caso d’ipoteca, la valutazione del bene, salvi casi particolari e di importo limitato, prevede l’intervento di periti esterni alla Banca, eventualmente appartenenti ad altra Società del Gruppo, ma sempre estranei al processo di valutazione del merito creditizio. 168 Il ritiro di garanzie personali è spesso preceduto da verifiche presso le Conservatorie Immobiliari competenti allo scopo di attestare l’effettivo compendio immobiliare del garante, ma sempre tenendo in debito conto la possibilità di un rapido ed inatteso depauperamento del patrimonio considerato. In ogni caso le garanzie sono considerate sempre un elemento sussidiario alla pratica di fido e non ne costituiscono l’esclusivo fondamento. Nell’ambito del processo ICAAP, il Gruppo ha provveduto a valutare il rischio residuo, inteso come il rischio che le tecniche riconosciute per l’attenuazione del rischio di credito risultino meno efficaci del previsto. L’utilizzo di tali tecniche, infatti, può esporre il Gruppo ad una serie di altri rischi (ad esempio di natura operativa e legale) che, in caso di manifestazione, possono condurre ad un’esposizione creditizia maggiore di quella attesa a causa di una riduzione dell’efficacia o dell’effettiva indisponibilità della protezione. Alcuni tipici esempi di rischio residuo sono l’impossibilità di porre tempestivamente in atto l’escussione delle ga2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa ranzie ricevute (all’atto dell’inadempienza della controparte), l’inefficacia giuridica della documentazione, la non corretta valutazione dell’esatto valore della garanzia. Il rischio residuo è gestito primariamente mediante opportuni interventi sul piano procedurale ed organizzativo. Al fine di operare in modo condiviso e uniforme, sono state definite in un apposito fascicolo regolamentare interno le linee guida per una corretta acquisizione, utilizzo e gestione delle garanzie. La gestione di queste ultime avviene in forma accentrata presso le Direzioni Crediti delle Banche del Gruppo che provvedono a tutti gli aspetti relativi alla contabilizzazione, amministrazione, controllo e custodia delle garanzie ricevute. Nello svolgimento delle verifiche di competenza, i Servizi Ispettorato si accertano del puntuale rispetto degli adempimenti relativi alla gestione delle garanzie. Le garanzie acquisite rispettano i criteri di idoneità stabiliti dalla normativa di vigilanza per la mitigazione delle esposizioni creditizie al fine della determinazione dei requisiti patrimoniali. Il Gruppo dispone di un sistema di “sorveglianza del valore immobiliare” che consente di tenere adeguatamente monitorate le garanzie ipotecarie. In particolare, i valori degli immobili oggetto di ipoteca che assistono i crediti di valore superiore ai tre milioni di euro sono periodicamente aggiornati da periti estranei al processo del credito, mentre un meccanismo di valutazione automatica tiene sotto stretto controllo quelli d’importo inferiore a detta soglia. 2.4 Attività finanziarie deteriorate Per quanto riguarda i crediti deteriorati, intesi come incagli e sofferenze, le Banche del Gruppo utilizzano delle procedure tecnico-organizzative e metodologiche omogenee che di seguito vengono illustrate. Le posizioni inserite tra gli incagli vengono individuate dal Servizio Gestione Andamentale Credito della Banca sulla base di una serie di analisi che riguardano gli indicatori andamentali interni (particolare attenzione viene posta alle posizioni con morosità superiore ai 90/180 giorni), i flussi di ritorno della centrale rischi, i dati di settore e i dati di bilancio dei singoli affidati oltre a eventuali iscrizioni e/o trascrizioni pregiudizievoli a carico degli stessi. Il passaggio ad incaglio delle singole posizioni viene deliberato dal Comitato del Credito, normalmente su proposta dello stesso Servizio Gestione Andamentale Credito. In sede di delibera, il Comitato determina inoltre l’ammontare degli accantonamenti da effettuare. Parimenti, anche il ritorno tra le posizioni ordinarie e quindi l’uscita dalla situazione di incaglio viene deliberata dal Comitato del Credito della Banca. Relativamente alle posizioni qualificate come incagli, come del resto anche quelle classificate “a controllo”, vengono meno tutte le facoltà deliberative concesse a organi individuali di rete ed ogni successiva concessione di fido rimane di competenza esclusiva di organi collegiali o della Direzione Crediti. Le posizioni ad incaglio vengono controllate sistematicamente da parte del Servizio Gestione Andamentale Credito, utilizzando anche una serie di controlli disponibili su web, che fornisce un costante supporto alle singole dipendenze in merito alla modalità di gestione dei rapporti ed agli interventi da porre in essere per cercare di riportare in bonis le posizioni. Al fine di supportare le dipendenze e di garantire una corretta applicazione della normativa di vigilanza, è operativa una procedura in ambiente web riguardante gli “incagli oggettivi”, ossia quelle posizioni che raggiungono determinati parametri di morosità. La procedura prevede un’evidenziazione dell’anomalia nell’agenda elettronica delle funzioni aziendali interessate. Qualora l’irregolarità non sia adeguatamente risolta nel corso del semestre, l’evidenza arriva progressivamente dalle dipendenze alle capozona, fino al Servizio Gestione Andamentale Credito per la corretta appostazione ad incaglio. Passando ad esaminare la gestione delle posizioni in sofferenza, risulta opportuno precisare che il presidio di detta attività all’interno del Gruppo è stato demandato alla Finanziaria San Giacomo alla quale sono stati trasferiti la quasi totalità dei crediti non performing già di pertinenza delle Banche del Gruppo e la gestione di quelli non ceduti. Con l’accentramento di tale attività specialistica in un’unica società si è favorito il trasferimento delle migliori modalità operative tra le varie unità operanti su tutto il territorio nazionale e deterRelazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 169 minato un sensibile miglioramento della complessiva gestione del credito problematico. Nell’ambito della Finanziaria San Giacomo, è operativo un Comitato del Contenzioso con il compito di gestire, nei limiti dei poteri delegati, le pratiche di proprietà ed esprimere un parere obbligatorio, pur non vincolante, per quelle di competenza del Consiglio d’Amministrazione, nonché per quelle conferite in gestione. Per quanto riguarda l’entità degli accantonamenti da effettuare sulle singole posizioni in sofferenza, esiste una formale policy di Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione della Banca, che indica, per le diverse tipologie di sofferenza classificate sullo stato delle singole procedure, i criteri a cui attenersi nella determinazione dei dubbi esiti. La decisione sull’ammontare dei singoli accantonamenti, come eventuali variazioni, è assunta dal Comitato del Credito su proposta delle competenti funzioni della Finanziaria San Giacomo. Al fine di migliorare ulteriormente la gestione delle posizioni in sofferenza è stata realizzata una procedura in ambiente web che consente un costante monitoraggio dello stato delle singole procedure di recupero. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA A. QUALITÀ DEL CREDITO A.1 ESPOSIZIONI DETERIORATE E IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE A.1.1 - Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31/12/2008 51.759 51.759 46.857 46.857 5.429 5.429 41.074 41.074 Totale 31/12/2007 28.341 26.954 - 26.532 Portafogli/Qualità 170 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Esposizioni Rischio Paese scadute Altre attività Totale 19 19 18.710 8.018 1.697.563 5.965.725 7.690.016 18.710 8.018 1.697.563 6.110.862 7.835.153 138 6.504.747 6.586.713 Nota Integrativa A.1.2 - Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Portafogli/qualità Attività deteriorate Altre attività Totale Esposizione lorda Rettifiche specifiche Rettifiche di portafoglio Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche di portafoglio Esposizione netta (esposizione netta) 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31/12/2008 224.456 224.456 -79.338 -79.338 - 145.118 145.118 X 8.018 1.697.563 5.998.050 X X 7.703.631 X -32.306 X X -32.306 18.710 8.018 1.697.563 5.965.744 7.690.035 18.710 8.018 1.697.563 6.110.862 7.835.153 Totale 31/12/2007 132.466 -50.638 - 81.828 6.509.395 -25.519 6.504.885 6.586.713 A.1.3 - Esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso banche: valori lordi e netti 31/12/2007 Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Rischio Paese f) Altre attività 1.697.961 X X - 1.697.961 TOTALE A 1.697.961 - - 1.697.961 a) Deteriorate b) Altre 98.571 X - 98.571 TOTALE B 98.571 - - 98.571 Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 171 A.1.6 - Esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso clientela: valori lordi e netti 31/12/2008 Tipologie esposizioni/Valori Esposizione Lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione Netta 127.629 49.359 5.569 41.900 27 6.019.327 -75.870 -2.503 -140 -826 X X -8 -32.298 51.759 46.857 5.429 41.074 19 5.987.028 6.243.810 -79.338 -32.306 6.132.166 1.239 1.083.787 -291 X -8 948 1.083.779 1.085.026 -291 -8 1.084.727 A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Rischio Paese f) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B A.1.7 - Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al “rischio paese” lorde 2008 Causali/Categorie A. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da crediti in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso crediti in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate 172 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Rischio Paese 74.312 59.115 34.241 21.625 3.248 -5.798 -1.622 -2.750 -1.426 127.629 - 31.081 43.811 27.392 14.769 1.651 -25.533 -57 -76 -3.628 -21.772 49.359 - 5.803 3.697 1.739 367 -234 -234 5.569 - 27.073 65.570 39.304 26.265 -50.743 -31.994 -82 -2.306 -16.361 41.900 - 198 8 8 -178 -178 27 - Nota Integrativa A.1.8 - Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive 2008 Causali/Categorie A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Rischio Paese 45.971 37.694 33.837 3.322 534 -7.795 -5.321 -615 -1.859 75.870 - 4.126 1.948 998 289 661 -3.571 -56 -112 -77 -3.327 2.503 - 142 98 44 -2 -2 140 - 540 880 839 41 -595 -11 -145 -96 -329 -14 826 - 59 2 2 -53 -2 -51 8 - 173 A.2 - CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E INTERNI A.2.1 - Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni (valori di bilancio) Nella tabella che segue sono stati presi in considerazione i rating assegnati dalle Agenzie Moody’s e Fitch. Si evidenzia quindi esclusivamente la distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso banche, visto che la distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso clientela per classi di rating esterni assegnati dalle suddette Agenzie non appare significativa in considerazione della composizione del portafoglio crediti del Gruppo, costituito prevalentemente da esposizioni verso piccole e medie imprese, aziende famigliari e artigiane, professionisti e famiglie consumatrici. Classi di rating esterni Esposizioni Senza rating Totale AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- Inferiore a B- A. Esposizioni per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi 61 - 1.349.648 70.898 16.918 - - - - 348.252 1.552 6.557 1.697.961 72.451 23.475 Totale 61 1.437.464 - - - - 356.361 1.793.886 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano A.3 - DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA A.3.1 - Esposizioni per cassa verso banche e verso clientela garantite 31/12/2008 Valore esposizione Immobili Titoli Altri beni Totale 3.541.353 310.150 2.333.580 6.543 105.870 56.579 2.371 4.120 2.441.821 67.241 1. Esposizione verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Valore esposizione 3.541.353 310.150 Garanzie personali: Derivati su crediti Stati Altri enti pubblici - Valore esposizione 174 1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Banche Altri soggetti - - - - 3.541.353 310.150 Garanzie personali: Crediti di firma Stati Altri enti pubblici - - Totale Banche Altri soggetti 432 3.250 1.099.099 116.946 1.099.531 120.196 31/12/2008 Totale 31/12/2008 1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite 31/12/2008 1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Garanzie reali Valore esposizione Garanzie reali Garanzie personali: Derivati su crediti Garanzie personali: Crediti di firma Totale 3.541.353 310.150 2.441.821 67.241 - 1.099.531 120.196 3.541.353 187.438 Nota Integrativa A.3.2 - Esposizioni “fuori bilancio” verso banche e verso clientela garantite 31/12/2008 Valore esposizione Immobili Titoli Altri beni 128.501 58.151 12.410 7 12.945 11.104 10.965 3.005 36.320 14.115 1. Esposizione verso banche garantite: 1.1 totalemnte garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Valore esposizione 128.501 58.151 Garanzie personali: Derivati su crediti Stati Altri enti pubblici - Valore esposizione 1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Banche Altri soggetti - - - - 128.501 58.151 Garanzie personali: Crediti di firma Stati Altri enti pubblici - - Totale Banche Altri soggetti 26.800 - 65.380 32.203 92.180 32.203 31/12/2008 Totale 31/12/2008 1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente garantite 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Totale 31/12/2008 1. Esposizioni verso banche garantite: 1.1 totalmente garantite 1.2 parzialmente 2. Esposizioni verso clientela garantite: 2.1 totalmente garantite 2.2 parzialmente garantite Garanzie reali Valore esposizione Garanzie reali Garanzie personali: Derivati su crediti Garanzie personali: Crediti di firma Totale 128.501 58.151 36.320 14.115 - 92.180 32.203 128.501 46.318 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 175 A.3.3 - Esposizioni per cassa deteriorate verso banche e verso clientela garantite 31/12/2008 Esposizioni verso banche garantite Oltre il 150% Tra il 100% e Tra il 50% e il il 150% 100% Esposizioni verso clientela garantite Entro il 50% Oltre il 150% Tra il 100% e Tra il 50% e il il 150% 100% Entro il 50% Valore esposizione Ammontare garantito GARANZIE (FAIR VALUE) Garanzie reali (1) A. Immobili B. Titoli C. Altri beni Garanzie personali (1) A. Derivati su crediti A.1 Governi e Banche centrali A.2 Altri Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Società di assicurazione A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti B. Crediti di firma B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Altri Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Società di assicurazione B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti - - - - 106.002 106.002 15.957 15.957 3.657 2.866 15.567 1.666 151.731 249 8.019 4.402 1.034 10.522 778 81 2.007 418 1.000 248 Totale (1) - - - - 160.000 15.955 2.866 1.666 Eccedenza fair value garanzia - - - - - - - - (1) Fair Value della garanzia o, qualora difficile la sua determinazione, importo garantito. 176 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa A.3.4 - Esposizioni “fuori bilancio” deteriorate verso banche e verso clientela garantite 31/12/2008 Esposizioni verso banche garantite Oltre il 150% Tra il 100% e Tra il 50% e il il 150% 100% Esposizioni verso clientela garantite Entro il 50% Oltre il 150% Tra il 100% e Tra il 50% e il il 150% 100% Entro il 50% Valore esposizione Ammontare garantito GARANZIE (FAIR VALUE) Garanzie reali (1) A. Immobili B. Titoli C. Altri beni Garanzie personali (1) A. Derivati su crediti A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Altri Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Società di assicurazione A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti B. Crediti di firma B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Altri Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Società di assicurazione B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti - - - - - 112 112 2.715 1.543 - - 112 - 13 1.530 - - - - - - - - - Totale (1) - - - - - 112 1.543 - Eccedenza fair value garanzia - - - - - - - - (1) Fair Value della garanzia o, qualora difficile la sua determinazione, importo garantito. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 177 B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DEL CREDITO B.1 - Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso clientela Esposizioni/Controparti Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta 64.540 64.540 X - - B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2008 17 17 64.557 X - TOTALE 31/12/2007 26.447 - Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta 64.540 64.540 1.750 1.750 X - - 1.750 1.750 - 17 17 64.557 128 128 1.878 X - - 128 128 1.878 - 26.447 2.727 - - 2.727 A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” Esposizioni/Controparti Società finanziarie Imprese di assicurazione Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta 1.563 286 61 191.348 193.257 -937 -8 -1 X -946 -210 -210 626 278 60 191.138 192.101 - X - - - B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2008 47.845 47.845 241.102 X -946 -210 47.845 47.845 239.946 383 383 383 X - - 383 383 383 TOTALE 31/12/2007 329.680 -585 -170 328.925 258 - - 258 A. Esposizioni per cassa A. Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 178 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Imprese non finanziarie Esposizioni/Controparti Altri soggetti Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta A. Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 116.091 37.898 5.569 31.571 4.794.349 4.985.478 -68.003 -1.854 -140 -619 X -70.616 -28.696 -28.696 B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2008 557 131 530 736.385 737.603 5.723.082 -291 X -291 -70.907 TOTALE 31/12/2007 4.659.947 -44.478 Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta 48.088 36.044 5.429 30.953 4.765.653 4.886.166 9.975 11.175 10.268 967.367 998.784 -6.929 -641 -206 X -7.776 -3.400 -3.400 3.046 10.535 10.062 963.967 987.608 -8 -8 -28.704 557 131 239 736.377 737.304 5.623.470 7 14 299.028 299.049 1.297.834 X -7.776 -3.400 7 14 299.028 299.049 1.286.658 -22.437 4.593.032 990.798 -5.895 -2.929 981.974 A. Esposizioni per cassa B.3 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso clientela Esposizione/Aree geografiche ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 127.578 49.352 5.569 41.899 6.001.216 6.225.613 51.749 46.850 5.429 41.073 5.968.957 6.114.058 51 7 16.732 16.791 10 7 16.694 16.712 1.099 1.099 1.098 1.098 B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2007 564 145 530 1.083.787 1.085.026 7.310.640 290 134 524 1.083.779 1.084.727 7.198.785 16.791 16.712 1.099 1.098 TOTALE 31/12/2006 5.984.868 5.908.468 23.720 23.635 1.083 1.082 A. Esposizioni per cassa Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 179 Esposizioni/Aree geografiche ASIA RESTO DEL MONDO Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 128 128 122 122 180 180 177 177 B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE Totale 31/12/2008 128 122 180 177 Totale 31/12/2007 183 175 5 5 A. Esposizioni per cassa B.4 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso banche Esposizione/Aree geografiche ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” 1.697.960 1.697.960 1.697.960 1.697.960 1 1 1 1 - - B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE 31/12/2007 17 14.834 14.851 1.712.810 17 14.834 14.851 1.712.810 83.720 83.720 83.721 83.720 83.720 83.721 - - TOTALE 31/12/2006 1.558.649 1.558.649 82.285 82.285 21 21 A. Esposizioni per cassa 180 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Esposizioni/Aree geografiche ASIA RESTO DEL MONDO Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” - - - - B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE Totale 31/12/2008 - - - - 63 63 30 26 31/12/2008 31/12/2007 Var. % 89.914 1 200.199 3 -55,09% A. Esposizioni per cassa Totale 31/12/2007 B.5 - Grandi rischi a) Ammontare b) Numero C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DI ATTIVITÀ C.1 Operazioni di cartolarizzazione Informazioni di natura qualitativa La Banca non ha effettuato alcuna operazione di cartolarizzazione. Alla data di bilancio non sono in essere operazioni di tale natura. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 181 C.2 - Operazioni di cessione C.2.1 - Attività finanziarie cedute non cancellate Attività finanziarie detenute per la negoziazione A Attività finanziarie detenute per la negoziazione B Attività finanziarie detenute per la negoziazione C Attività finanziarie valutate al fair value A Attività finanziarie valutate al fair value B Attività finanziarie valutate al fair value C A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate B. Strumenti derivati TOTALE 31/12/2008 - - - X - X - X - TOTALE 31/12/2007 - - - - - - Forme tecniche/Portafoglio A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio). B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio). C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore). Attività finanziarie disponibili per la vendita A Attività finanziarie disponibili per la vendita B Attività finanziarie disponibili per la vendita C Attività finanziarie detenute sino alla scadenza A Attività finanziarie detenute sino alla scadenza B Attività finanziarie detenute sino alla scadenza C A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate B. Strumenti derivati TOTALE 31/12/2008 X - X - X - X X X - X X X - X X X - TOTALE 31/12/2007 - - - - - - Forme tecniche/Portafoglio A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio). B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio). C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente ( intero valore). 31/12/2008 Forme tecniche/Portafoglio 182 31/12/2007 Crediti v/banche A Crediti v/banche B Crediti v/banche C Crediti v/clientela A Crediti v/clientela B Crediti v/clientela C Totale Totale A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate B. Strumenti derivati TOTALE 31/12/2007 432.201 432.201 X X X 432.201 X X X - X X X - X X X - X X X - X X X - 432.201 432.201 432.201 349.410 349.410 349.410 TOTALE 31/12/2006 349.410 - - - - - 349.410 349.410 A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio). B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio). C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore). 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa C.2.2 - Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti v/banche Crediti v/clientela Totale 1. Debiti verso clientela a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente TOTALE 31/12/2008 - - - - 429.501 429.501 429.501 - 429.501 429.501 429.501 TOTALE 31/12/2007 - - - - - 349.961 349.961 Passività/Portafoglio attività D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO Si rimanda a quanto descritto nell’informazione qualitativa sul rischio di credito. SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO 2.1 – Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Rientrano nel “portafoglio di negoziazione”, come definito dalla normativa di vigilanza, il portafoglio degli strumenti finanziari soggetto ai requisiti patrimoniali per i rischi di mercato. Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali In coerenza con la mission di Banca retail che assume prevalentemente rischio di credito nei confronti di specifici segmenti di clientela, il portafoglio di negoziazione ha dimensione residuale e presenta un profilo di rischio molto ridotto. Il portafoglio di negoziazione è composto da: --titoli obbligazionari; --titoli azionari; --derivati di negoziazione. La componente obbligazionaria del portafoglio è costituita prevalentemente da titoli a tasso variabile; la quota a tasso fisso (BOT con diverse scadenze) ha una duration contenuta. Le obbligazioni detenute sono emesse quasi esclusivamente dalla Repubblica Italiana o da banche italiane con rating superiore all’investment grade. Gli investimenti azionari diretti, di dimensione residuale, hanno ad oggetto prevalentemente titoli quotati nella borsa italiana e con elevato grado di liquidità. Gli strumenti finanziari presenti nel portafoglio sono quasi esclusivamente denominati in euro. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 183 B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse La politica di investimento è ispirata a criteri di contenimento del rischio di mercato per le componenti che lo stesso intende consapevolmente assumere: --rischio di tasso di interesse; --rischio di prezzo; --rischio di cambio. Non viene di norma assunta alcuna posizione che comporti un rischio su merci (commodities). Nella gestione del portafoglio vengono utilizzati strumenti e tecniche di copertura dei rischi. Nel 2008 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato il documento “La gestione del rischio di mercato del portafoglio di negoziazione” che formalizza lo svolgimento delle attività di risk management concernenti il rischio in parola, definisce i compiti e le responsabilità assegnate alle diverse unità organizzative con competenza in materia ed esplicita, tra l’altro, gli orientamenti strategici, la policy di gestione, le modalità di misurazione, i limiti di esposizione, i flussi informativi e gli eventuali interventi correttivi. L’attività di investimento e di negoziazione è svolta in conformità alle linee stabilite dai competenti livelli di governo del Gruppo e viene espletata nell’ambito di un articolato sistema di deleghe di poteri gestionali e nel quadro di una puntuale normativa che prevede limiti gestionali definiti in termini di strumenti, importi, mercati di investimento, tipologie di emissione e di emittente, settore e rating. La misurazione dei rischi si avvale sia di calcoli analitici (determinazione della duration del portafoglio obbligazionario per l’esposizione al rischio di tasso) sia di tecniche statistiche (stima del complessivo valore a rischio, al netto della mitigazione generata dalla diversificazione del portafoglio). L’approccio di portafoglio si basa sulla stima giornaliera del Value at Risk (VaR) parametrico in un orizzonte temporale di 10 giorni con un intervallo di confidenza del 99%. Il VaR consente di valutare la massima perdita che il portafoglio di negoziazione può subire sulla base di volatilità e correlazioni storiche dei singoli fattori di rischio (tassi di interesse, prezzi dei titoli azionari e tassi di cambio). Tale modello non viene utilizzato per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di mercato. 184 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Informazioni di natura quantitativa 1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Valuta di denominazione Euro Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte A vista Fino a 3 mesi 2 2 2 - 26 26 26 -6.588 -6.588 -6.588 12.811 -19.398 Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 13.503 13.503 13.503 -2.171 -2.171 -2.171 3.737 -5.908 Da oltre 6 mesi fino a 1 anno -2.535 -2.535 -2.535 2.057 -4.592 Da oltre 1 anno fino a 5 anni 23 23 23 3.181 3.181 3.181 8.763 -5.581 Da oltre 5 Durata ann fino Oltre 10 anni indeterminata a 10 anni i 28 11 12 28 11 12 28 11 12 5.150 5.150 5.150 4.450 700 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 185 valuta di denominazione: altre divise Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T. passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte - 1 1 1 -5.735 -5.735 -5.735 -5.735 Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi -2.180 -2.180 -2.180 -2.180 Da oltre 6 mesi fino a 1 anno 13 13 13 -105 -105 -105 -105 Da oltre 1 ann fino a 5 anni 1 1 1 - Da oltre 5 Durata anni fino Oltre 10 anni indeterminata a 10 anni 10 4 10 4 10 4 - 2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza – modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività La Banca utilizza per il monitoraggio dei rischi del portafoglio di negoziazione un unico modello. Pertanto, si riportano nelle tabelle che seguono le informazioni concernenti il VaR, comprensivo di tutti i fattori di rischio che concorrono a determinarlo. Nel corso dell'esercizio il VaR si è mantenuto su valori contenuti sia in termini assoluti, sia in rapporto all'entità del portafoglio. I principali fattori cui esso è esposto sono il rischio di tasso di interesse ed il rischio di prezzo. Il rischio di credito riconducibile agli investimenti obbligazionari è assai contenuto in considerazione della tipologia e dello standing creditizio degli emittenti. Tabella 1 – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Andamento del VaR (Valori in migliaia di euro) 186 2008 2007 Medio Minimo Massimo 31.12.2008 Medio Minimo Massimo 18.760 8.765 43.796 17.813 77.176 10.641 390.014 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA – ANDAMENTO DEL VAR 50.000 40.000 187 30.000 20.000 10.000 2-gen 31-gen 1-mar 30-mar 3-mag 1-giu 29-giu 30-lug 29-ago 27-set 26-ott 27-nov 28-dic Tabella 2 – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Contributo dei fattori di rischio alla determinazione del VaR Situazione al 31.12.2008 Rischio di prezzo Rischio di tasso Rischio di cambio Rischio emittente Quote OICR Hedge fund Beneficio di diversificazione 64,1% 90,2% 15,6% 1,3% 0,0% 0,0% -71,2% Tabella 3 – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Composizione delle esposizioni obbligazionarie per tipologia di emittente Situazione al 31.12.2008 Emittenti sovrani Emittenti pubblici Banche Assicurazioni e altre soc. fin. Corporate Gruppo Creval 99,5% 0,0% 0,4% 0,0% 0,1% 0,0% Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 2.2 – Rischio di tasso di interesse – Portafoglio bancario Il portafoglio bancario è costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non compresi nel portafoglio di negoziazione. Si compone principalmente da crediti e debiti verso banche e verso clientela. Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse In coerenza con il modello di business adottato, i segmenti di clientela serviti e le forme di raccolta e di impiego caratteristiche del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, nell’ambito della definizione delle linee guida strategiche per l’assunzione e l’esposizione al rischio, ha espresso una bassa propensione al rischio di tasso di interesse ed ha approvato il documento “La gestione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario”. Con la redazione del citato documento ha trovato adeguata formalizzazione il complesso delle attività già svolte dalle diverse funzioni aziendali e di Gruppo nella gestione del rischio di tasso e sono stati esplicitati, tra l’altro, gli orientamenti strategici, la policy di gestione, le modalità di misurazione, i limiti di esposizione, i flussi informativi, gli eventuali interventi di mitigazione. L’entità dell’esposizione al rischio è valutata sia in termini assoluti (variazione del valore economico) sia in termini relativi (variazione del valore del capitale economico rapportata al patrimonio di vigilanza). La gestione del rischio di tasso d’interesse mira a limitare l’impatto di variazioni sfavorevoli della curva dei tassi sia sul valore economico delle Banche sia sui flussi di cassa generati dalle poste di bilancio. Il contenimento dell’esposizione al rischio di tasso d’interesse viene perseguito primariamente mediante l’indicizzazione delle poste attive e passive a parametri di mercato monetario (tipicamente l’euribor) e il tendenziale pareggiamento della duration dell’attivo e del passivo su livelli bassi. Gli obiettivi definiti in materia di esposizione al rischio di tasso d’interesse sono tenuti in debita considerazione dal Gruppo sia in sede di pianificazione strategica ed operativa, sia in sede di identificazione e sviluppo di nuovi prodotti. La misurazione del rischio di tasso sul portafoglio bancario si basa sull’approccio del valore economico, definito come il valore attuale dei flussi finanziari netti attesi, dato dalla somma tra flussi attesi generati dalle attività, al netto dei flussi attesi generati passività, e i flussi attesi netti generati dalle posizioni fuori bilancio. Poiché il valore attuale dei flussi attesi dipende dai tassi d’interesse, la loro variazione influisce sul valore economico delle attività, delle passività e delle posizioni fuori bilancio e quindi sul valore economico della banca. La misurazione si basa su variazioni prefissate della struttura dei tassi applicate alle poste patrimoniali e fuori bilancio alla data di riferimento (ALM statico). La reattività alle variazioni dei tassi viene misurata sia mediante indicatori di sensitività, sia mediante rivalutazione delle poste (modello gestionale interno). Le variazioni del valore economico che ne derivano vengono poi normalizzate in rapporto al patrimonio di vigilanza. 188 A fronte del rischio di tasso di interesse è stato approvato un insieme di limiti di esposizione, che trova applicazione a livello consolidato, definiti in termini di variazione del valore del capitale economico conseguente ad una traslazione parallela della curva dei tassi di 200 punti base. La misurazione dell’esposizione al rischio viene comunque realizzata anche a livello individuale. B. Attività di copertura del fair value Non sono state effettuate e non sono in essere operazioni di copertura del fair value. C. Attività di copertura dei flussi finanziari Non sono state effettuate e non sono in essere operazioni di copertura dei flussi di cassa. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Informazioni di natura quantitativa 2. Portafoglio bancario – modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività A fine esercizio, la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell'intero bilancio era contenuta; ne consegue che la variazione di valore del capitale economico a seguito di shock istantanei sulla curva dei tassi era limitata. Nell’ipotesi di traslazione istantanea e parallela della curva dei tassi di interesse di +100 punti base, la variazione del margine di interesse generato dal portafoglio bancario, avendo a riferimento un orizzonte temporale di 12 mesi, sarebbe pari a -2,3 milioni di euro (+2,3 milioni di euro nel caso di traslazione di -100 punti base). Tale grandezza esprime l’effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio bancario, escludendo modifiche nella composizione e nella dimensione delle poste di bilancio. Ne consegue che essa non può considerarsi un indicatore previsionale del livello atteso del margine di interesse. 2.3 – Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali Il rischio di prezzo sul portafoglio di negoziazione di vigilanza è generato dagli investimenti in titoli di capitale. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo Per quanto concerne i processi di gestione e di misurazione del rischio di prezzo si rimanda a quanto esposto nel paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Informazioni di natura qualitativa”. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 189 Informazioni di natura quantitativa 1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R. 31/12/2008 Quotati Valore di bilancio Non quotati A. Titoli di capitale A.1 Azioni A.2 Strumenti innovativi di capitale A.3 Altri titoli di capitale B. O.I.C.R. B.1 Di diritto italiano - armonizzati aperti - non armonizzati aperti - chiusi - riservati - speculativi B.2 Di altri Stati UE - armonizzati - non armonizzati aperti - non armonizzati chiusi B.3 Di Stati non UE - aperti - chiusi 60 60 - - Totale 60 - Tipologia esposizioni/Valori 2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione Tipologia operazioni/Indice quotazione A. Titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C. Altri derivati su titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte D. Derivati su indici azionari - posizioni lunghe - posizioni corte Quotati Paese 1 Paese 2 Paese 3 60 60 - - - Non quotati - 190 3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza – modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Per quanto concerne i modelli interni per il rischio di prezzo si rimanda a quanto esposto nel paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Informazioni di natura quantitativa”. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 2.4 – Rischio di prezzo – Portafoglio bancario Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo Il portafoglio bancario è costituito dalle azioni quotate e non quotate che sono detenute nel quadro di più articolate relazioni con specifiche società o rappresentando lo strumento del supporto a iniziative di rilievo nel territorio di riferimento del Gruppo. Le modalità di presidio del rischio di prezzo per tali strumenti finanziari sono pertanto riconducibili all’approccio gestionale delle partecipazioni più che alle tecniche e agli strumenti di misurazione del rischio utilizzati per il portafoglio di negoziazione. B. Attività di copertura del rischio di prezzo Gli investimenti azionari allocati al portafoglio bancario non sono oggetto di copertura. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R. 31/12/2008 Voci Quotati Valore di bilancio Non quotati A. Titoli di capitale A.1 Azioni A.2 Strumenti innovativi di capitale A.3 Altri titoli di capitale B. O.I.C.R. B.1 Di diritto italiano - armonizzati aperti - non armonizzati aperti - chiusi - riservati - speculativi B.2 Di altri Stati UE - armonizzati - non armonizzati aperti - non armonizzati chiusi B.3 Di Stati non UE - aperti - chiusi 91 91 - 7.927 7.927 - Totale 91 7.927 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 191 2.5 – Rischio di cambio Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio L'esposizione al rischio di cambio, che risulta trascurabile, è in larga misura riconducibile ad operazioni effettuate con la clientela, a rapporti interbancari e, in misura minore, a posizioni in titoli obbligazionari. Per quanto concerne i processi di gestione e di misurazione del rischio di cambio del portafoglio di negoziazione si rimanda a quanto esposto nel paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Informazioni di natura qualitativa”. B. Attività di copertura del rischio di cambio Tutte le posizioni in valuta generate da rapporti con la clientela sono gestite unitariamente attraverso l’analisi dei gap aperti (posizioni non compensate). Il monitoraggio del rischio di cambio si basa su limiti definiti in termini di perdita massima accettabile, gap position forward e posizione complessiva aperta. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Voci 192 31/12/2008 Valute Dollari USA Sterline Yen Dollari canadesi Franchi svizzeri Altre valute 12 50.599 26.752 1.241 14 1.020 110 350 69 2.770 137 1.641 138 2.525 19.669 562 1.186 298 21.844 30.285 314 4.567 1.401 7 2.838 353 13 1.883 536 - 22.747 753 24.283 32 741 1.072 24.283 36 A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe + Posizioni corte - Altri + Posizioni lunghe + Posizioni corte Totale attività Totale passività - - - - - - 1.189 1.365 79.792 53.808 121 279 1.615 6.253 28 12 3.005 3.216 13 1.779 2.431 116 70 22.872 47.887 50 1.485 26.183 Sbilancio(+/-) 25.984 -4.638 -211 -652 -25.015 -24.698 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa 2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Per quanto concerne i modelli interni per il rischio di cambio del portafoglio di negoziazione si rimanda a quanto esposto nel paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Informazioni di natura quantitativa”. 193 2.6 GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI A. DERIVATI FINANZIARI A.1 - Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi Tipologia operazioni/Sottostanti Titoli di debito e tassi di interesse Titoli di capitale e indici azionari Tassi di cambio e oro Altri valori Quotati Non quotati Quotati Non quotati Quotati Non quotati Quotati Non quotati - 27.368 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1. Forward rate agreement 2. Interest rate swap 3. Domestic currency swap 4. Currency interest rate swap 5. Basis swap 6. Scambi di indici azionari 7. Scambi di indici reali 8. Futures 9. Opzioni cap - Acquistate - Emesse 10. Opzioni floor - Acquistate - Emesse 11. Altre opzioni - Acquistate - Plain vanilla - Esotiche - Emesse - Plain vanilla - Esotiche 12. Contratti a termine - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 13. Altri contratti derivati Totale - - - - - - - - 948 1.050 1.998 16.172 16.200 59.741 - - - 53.493 45.492 98.985 - - Valori medi 3.250 49.354 - - - 97.291 - - Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano Tipologia operazioni/Sottostanti 31/12/2008 31/12/2007 Quotati Non quotati Quotati Non quotati - 27.368 - - 10.750 - - - - - - - - - - - - - 1. Forward rate agreement 2. Interest rate swap 3. Domestic currency swap 4. Currency interest rate swap 5. Basis swap 6. Scambi di indici azionari 7. Scambi di indici reali 8. Futures 9. Opzioni cap - Acquistate - Emesse 10. Opzioni floor - Acquistate - Emesse 11. Altre opzioni - Acquistate - Plain vanilla - Esotiche - Emesse - Plain vanilla - Esotiche 12. Contratti a termine - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 13. Altri contratti derivati Totale - - - - 948 1.050 1.998 69.665 61.693 158.726 12.165 11.866 24.031 74.942 71.938 157.630 Valori medi 3.250 146.644 17.569 132.013 194 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa A.3 - Derivati finanziari: acquisto e vendita dei sottostanti Tipologia operazioni/Sottostanti A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute B. Portafoglio bancario: B.1 Di copertura 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute B.2 Altri derivati 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute Titoli di debito e tassi di interesse Titoli di capitale e indici azionari Tassi di cambio e oro Altri valori Quotati Non quotati Quotati Non quotati Quotati Non quotati Quotati Non quotati 948 1.050 - 16.172 16.200 - - - - 53.493 45.492 - - - - 12.809 14.559 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 195 Tipologia operazioni/Sottostanti 31/12/2008 Quotati Non quotati Quotati Non quotati 948 1.050 - 69.665 61.693 - 12.165 11.866 - 74.942 71.938 - - 12.809 14.559 - - 4.500 6.250 - - - - - - - - - - - - - - - - - A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute B. Portafoglio bancario: B.1 Di copertura 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute B.2 Altri derivati 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti - Vendite - Valute contro valute 196 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 31/12/2007 Nota Integrativa A.4 - Derivati finanziari “over the counter”: fair value positivo - rischio di controparte Controparti/Sottostanti Titoli di debito e tassi di interesse Lordo non compensato Lordo compensato Titoli di capitale e indici azionari Esposizione futura Lordo non compensato Lordo compensato Tassi di cambio e oro Esposizione futura Lordo non compensato Lordo compensato Esposizione futura 197 A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti 512 59 - 44 - - - - 2.066 574 959 - 555 283 102 Totale A 31/12/2008 Totale A 31/12/2007 B. Portafoglio bancario: 570 571 - 44 22 - - - 3.599 4.337 - 940 781 B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti - - - - - - - - - Totale B 31/12/2008 Totale B 31/12/2007 - - - - - - - - - Controparti/Sottostanti Altri valori Sottostanti differenti Lordo non compensato Lordo compensato Esposizione futura Compensato Esposizione futura A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti - - - - - Totale A 31/12/2008 Totale A 31/12/2007 B. Portafoglio bancario: - - - - - B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti - - - - - Totale B 31/12/2008 Totale B 31/12/2007 - - - - - A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano A.5 - Derivati finanziari “over the counter”: fair value negativo - rischio finanziario Controparti/Sottostanti Titoli di debito e tassi di interesse Titoli di capitale e indici azionari Tassi di cambio e oro Lordo non compensato Lordo compensato Esposizione futura Lordo non compensato Lordo compensato Esposizione futura Lordo non compensato Lordo compensato Esposizione futura A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti 526 21 - 27 - - - - 1.398 1.371 907 - 331 494 106 Totale A 31/12/2008 Totale A 31/12/2007 B. Portafoglio bancario: 547 437 - 27 31 - - - 3.677 4.448 - 931 796 B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti - - - - - - - - - Totale B 31/12/2008 Totale B 31/12/2007 - - - - - - - - - A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: Controparti/Sottostanti Altri valori Sottostanti differenti Lordo non compensato Lordo compensato Esposizione futura Compensato Esposizione futura A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti - - - - - Totale A 31/12/2008 Totale A 31/12/2007 B. Portafoglio bancario: - - - - - B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti - - - - - Totale B 31/12/2008 Totale B 31/12/2007 - - - - - A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: 198 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa A.6 - Vita residua dei derivati finanziari “over the counter”: valori nozionali Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni Totale A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 31/12/2008 30.135 88.172 - 31.603 10.814 - - 61.738 98.985 - 118.307 131.760 42.416 17.102 - 160.723 148.862 Totale 31/12/2007 131.760 17.102 - 148.862 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 199 SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Il rischio di liquidità è il rischio che la banca non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza. L’inadempimento dei propri impegni di pagamento può essere causato: --dall'incapacità di reperire fondi (funding liquidity risk); --dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Nell’ambito dei rischi di liquidità si ricomprende anche il rischio di fronteggiare i propri impegni di pagamento a costi non di mercato, vale a dire sostenendo un elevato costo della provvista ovvero (e talora in modo concomitante) incorrendo in perdite in conto capitale in caso di smobilizzo di attività. Il tema della liquidità presenta due profili distinti, per quanto strettamente connessi: --quello della liquidità strutturale che si colloca nell’ambito della pianificazione e presuppone una complessiva strategia di business; --quello della liquidità di breve periodo che attiene alla gestione quotidiana dei saldi di tesoreria e all’ottimizzazione dei flussi finanziari di breve termine. La gestione della liquidità strutturale si propone di mantenere un appropriato rapporto tra passività complessive e attività a medio e lungo termine in modo tale da evitare tensioni sulle fonti di finanziamento. La gestione della liquidità di breve periodo ha l’obiettivo di garantire la capacità di far fronte agli impegni di pagamento previsti ed imprevisti mediante il mantenimento dell’equilibrio tra i flussi finanziari in entrata ed in uscita. L’assunzione del rischio di liquidità, originata dall’attività bancaria tipica (funding e lending) e dalla finanza proprietaria, viene mantenuta entro limiti contenuti. La gestione del rischio di liquidità mira a garantire la solvibilità della Banca anche in situazioni di tensione particolarmente acute. Il contenimento dell’esposizione al rischio di liquidità viene perseguito primariamente mediante un articolato insieme di scelte gestionali e presidi di tipo organizzativo i più rilevanti dei quali sono: --la costante attenzione alla situazione tecnica della Banca in termini di equilibrata struttura delle scadenze dell’attivo e del passivo, con particolare riguardo a quelle di più breve termine; --la diversificazione, tanto in termini di forme tecniche quanto di controparti e di mercati, delle fonti di funding. La Banca può contare su un’ampia e altamente stabile provvista retail sia sotto forma di depositi, sia sotto forma di debiti rappresentati da titoli collocati direttamente tramite la rete di filiali. La dipendenza da fondi di mercato (provvista interbancaria ed emissioni destinate ad investitori istituzionali) è pertanto ridotta e compatibile con una contenuta esposizione al rischio di liquidità; --la detenzione da parte del Gruppo di attività prontamente liquidabili ed utilizzabili quale garanzia per operazioni di finanziamento o direttamente cedibili in situazioni di tensione; --la predisposizione di un contingency funding plan. 200 La Direzione Risk Management è responsabile della misurazione del rischio di liquidità a livello accentrato per tutte le Banche del Gruppo. L’orientamento seguito nella gestione del rischio prevede l’integrazione tra l’approccio cash flow matching (che tende a far coincidere i flussi attesi in entrata ed in uscita per ogni fascia temporale) e l’approccio liquid assets (che prevede di mantenere in bilancio una determinata quota di strumenti prontamente liquidabili). In particolare, l’esposizione al rischio viene analizzata mediante la costruzione di una maturity ladder che consente di valutare l’equilibrio dei flussi di cassa attesi attraverso la comparazione di attività e passività la cui scadenza ricade all’interno di ogni singola fascia temporale. La maturity ladder permette di evidenziare i saldi e conseguentemente gli sbilanci tra flussi e deflussi attesi per ciascuna fascia temporale e, attraverso la costruzione di sbilanci cumulati, di determinare il saldo netto del 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa fabbisogno (o del surplus) finanziario nell’orizzonte temporale considerato. Oltre alla maturity ladder, per mezzo della quale viene indagato il profilo della liquidità strutturale, il rischio di liquidità viene valutato anche nel breve e brevissimo termine mediante la predisposizione di un’apposita reportistica. Nel 2008, il Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese ha approvato il contingency funding plan di Gruppo che riveste un ruolo di assoluta rilevanza nella gestione del rischio di liquidità in condizioni di crisi sistemica o specifica. In conformità alle indicazioni contenute nel documento “Second Part of CEBS’s technical advice to the European commission on liquidity risk management” pubblicato dal Committee of European Banking Supervisors (CEBS) nel giugno 2008, il piano di contingency del Gruppo prevede le seguenti fasi: --individuazione degli indicatori segnaletici cui è affidata la capacità di prevedere gli stati potenziali di crisi e definizione degli eventi al verificarsi dei quali si attivano le azioni di emergenza; --individuazione della escalation task force, vale a dire gli organi, le funzioni aziendali e i compiti agli stessi assegnati; --individuazione delle possibili fonti di funding e quindi delle leve gestionali attivabili in situazioni di emergenza; --indicazione delle modalità di esercizio dei poteri necessari per attivare le leve gestionali individuate; --definizione delle procedure di governo della comunicazione interna ed esterna delle situazioni di crisi. Pur in un contesto di crisi, la situazione di liquidità del Gruppo non ha richiesto l’attivazione delle procedure previste dal contingency funding plan. Nel corso dell’anno la Banca ha perseguito un’attenta politica di sviluppo della raccolta diretta da clientela la cui dinamica, assai positiva, ha consentito di finanziare la sostenuta crescita degli impieghi nonché di migliorare in maniera considerevole la posizione di liquidità. Al 31 dicembre 2008, la posizione interbancaria netta della Banca è positiva per 1.354 milioni di euro, attestandosi su un livello più che doppio rispetto alla chiusura del precedente esercizio. Importi in migliaia di euro Crediti verso banche Debiti verso banche Posizione interbancaria netta 31.12.2008 31.12.2007 Variazione assoluta Variazione percentuale 1.697.563 343.690 1.546.041 876.794 151.522 -533.104 9,8% -60,8% 1.353.873 669.247 684.626 102,3% Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 201 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valuta di denominazione Euro Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote OICR Titoli in sofferenza Titoli insoluti A.5 Finanziamenti - Banche - Clientela Finanziamenti in sofferenza Finanziamenti insoluti Passività per cassa B.1 Depositi - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio 2.874.368 4 18 X X 2.874.346 361.519 2.512.827 X X 4.099.529 4.069.641 173.081 3.896.560 24.496 5.392 -208.307 94.474 X X 94.474 40.343 54.131 X X 70.203 3.705 3.705 10 66.488 - 162.790 X X 162.790 48.254 114.536 X X 164.665 53.809 53.809 948 109.909 - 507.350 X X 507.350 84.291 423.059 X X 228.317 39.143 39.143 11.362 177.812 - 433.157 4 X X 433.153 180.851 252.302 X X 790.767 280.527 106.130 174.397 104.586 405.653 28.828 115.942 20 74 X X 115.849 74.996 40.853 X X 159.469 18.674 1.651 17.023 44.481 96.314 44.795 C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - - - - - - C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi -208.307 - Posizioni lunghe - Posizioni corte 73.709 -282.016 - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte 202 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 Da oltre 6 giorni mese mesi mesi a 1 mese fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni 160.641 123.595 X X 37.046 531 36.516 X X 321.611 918 918 319.941 751 28.521 2.202.001 13.392 19 294.048 X X 1.894.542 432.201 1.462.341 X X 1.609.246 3.929 2.769 1.160 1.605.316 100.885 1.111.976 7 12 6 X X 1.111.950 1.111.950 X X 9.090 5.440 5.440 3.650 5.298 27 - -8 - - 190 -164 - 19 -27 - - - - - - - - - - - - - - - - - 28.827 44.768 28.521 100.893 5.297 - - - 28.827 - 44.768 - 28.521 - 100.893 - 5.297 - Nota Integrativa Valuta di denominazione Euro Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote OICR Titoli in sofferenza Titoli insoluti A.5 Finanziamenti - Banche - Clientela Finanziamenti in sofferenza Finanziamenti insoluti Passività per cassa B.1 Depositi - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio Durata indeterminata X X X X X X X 51.759 1.285 X X X X X C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte X X C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte X X C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte X X Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 203 Valuta di denominazione altre divise Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesifino a 6 mesi Da oltre 6 mesifino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote OICR Titoli in sofferenza Titoli insoluti A.5 Finanziamenti - Banche - Clientela Finanziamenti in sofferenza Finanziamenti insoluti Passività per cassa B.1 Depositi - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio 55.381 8 X X 55.373 50.776 4.597 X X 34.401 34.401 34.401 -5 638 X X 638 638 X X 9.408 9.408 9.408 -3 2.961 1 1 X X 2.960 2.960 X X 10.806 10.806 10.806 - 14.512 X X 14.512 5.748 8.764 X X 11.840 11.840 11.840 - 21.717 X X 21.717 21.717 X X 20.985 20.985 20.985 - 2.980 X X 2.980 516 2.464 X X 862 862 862 - 2.716 7 5 X X 2.704 2.704 X X 719 719 719 - 5.459 1 X X 5.458 5.458 X X - 1 1 X X X X - C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale -5 -3 - - - - - - - 763 -768 2.348 -2.351 - - - - - - - - - - - - - - - - - Posizioni lunghe - Posizioni corte - 10.390 -10.390 - - - - - - - C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - Posizioni lunghe - Posizioni corte - - - - - - - - - - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere 204 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Valuta di denominazione altre divise Voci/Scaglioni temporali Durata indeterminata Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote OICR Titoli in sofferenza Titoli insoluti A.5 Finanziamenti - Banche - Clientela Finanziamenti in sofferenza Finanziamenti insoluti Passività per cassa B.1 Depositi - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio X X X X X X X X X X X X - C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere X X - - Posizioni lunghe - Posizioni corte X X C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - Posizioni lunghe - Posizioni corte X X Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 205 2. Distribuzione settoriale delle passività finanziarie 6.904 6.904 Imprese non finanziarie 1.814.519 44 1.814.563 3.010.723 2.114.791 4.330 5.129.844 283.037 1.505 1.524.138 3.735.920 ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO 1. Debiti verso clientela 2. Debiti verso banche 3. Titoli in circolazione 4. Passività finanziarie di negoziazione 5. Passività finanziarie al fair value TOTALE AL 31/12/2008 5.008.505 320.783 2.114.791 4.374 7.448.453 27.879 22.908 50.787 10.246 10.246 1.565 1.565 839 839 TOTALE AL 31/12/2007 6.380.302 54.233 11.712 327 699 Esposizioni/Controparti 1. Debiti verso clientela 2. Titoli in circolazioni 3. Passività finanziarie di negoziazione 4. Passività finanziarie al fair value TOTALE 31/12/2008 TOTALE 31/12/2007 Governi e Banche Centrali 16.495 16.495 Altri enti pubblici Società finanziarie Imprese di assicurazione 23.190 23.190 177.204 177.204 16.334 9.544 Altri soggetti 3. Distribuzione territoriale delle passività finanziarie Esposizioni/Controparti SEZIONE 4 – RISCHIO OPERATIVO Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo L’operational risk management è una componente della strategia di gestione integrata dei rischi che mira al contenimento della rischiosità complessiva anche attraverso la prevenzione di fenomeni di propagazione e trasformazione dei rischi stessi. I rischi operativi, che costituiscono una classe molto eterogenea, non sono rischi tipici dell’attività bancaria o dell’attività d’impresa. L’origine di tali rischi può essere sia interna sia esterna e l’ambito della loro manifestazione può estendersi anche oltre il perimetro aziendale. 206 La definizione adottata dal Gruppo, in linea con quanto indicato dalle disposizioni di vigilanza, identifica il rischio operativo come il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. L’attività di operational risk management si ispira ai seguenti principi-guida: --accrescere l’efficienza operativa complessiva; --prevenire l’accadimento o ridurre la probabilità di eventi potenzialmente generatori di perdite operative attraverso gli opportuni interventi di natura normativa, organizzativa, procedurale e formativa; --attenuare gli effetti attesi di tali eventi; 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa --trasferire, per mezzo di strumenti contrattuali di natura assicurativa, i rischi che non si intende mantenere; --tutelare la reputazione ed il brand della Banca e del Gruppo. La misurazione/valutazione del rischio operativo è di responsabilità della Direzione Risk Management che effettua tale attività a livello accentrato per tutte le Società del Gruppo. L’approccio seguito si ispira alla disciplina del metodi avanzati (AMA) prevista dalle disposizioni di vigilanza. Un sistema avanzato di gestione dei rischi operativi è costituito da un insieme strutturato di processi, funzioni e risorse per l’identificazione, la valutazione e il controllo dei rischi operativi, con particolare riguardo all’obiettivo di assicurare un’efficace azione di prevenzione ed attenuazione dei rischi stessi. In linea con le best practices, il modello in via di adozione per la determinazione dei rischi operativi prevede l’utilizzo combinato, in un’ottica bottom-up, delle quattro componenti previste dalla normativa prudenziale per gli approcci di misurazione avanzati: --dati interni di perdita operativa: costituiscono la componente primaria per la costruzione di un affidabile e accurato sistema di misurazione dei rischi operativi; --dati esterni di perdita operativa: atteso che non tutte le tipologie di evento indicate dalle norme internazionali hanno manifestazione o significatività statistica per ciascun intermediario, sono stati realizzati, sia in ambito internazionale che domestico, database consortili che raccolgono le segnalazioni delle perdite operative degli aderenti. In Italia, su iniziativa dell’ABI, è stato costituito il Database Italiano delle Perdite Operative (DIPO), al quale il Gruppo partecipa con la qualifica di “aderente gruppo totale”. I dati presenti nel DIPO consentono di monitorare l’evoluzione della dinamica delle perdite operative nel sistema bancario italiano per area di attività (business line) e canale di vendita, ricavare parametri relativi alle distribuzioni di probabilità, disporre di aggregazioni dei dati per gruppi omogenei a fini di benchmarking, arricchire le proprie serie storiche; --analisi di scenario (self-assessment): l'attività di self-assessment si propone di realizzare una ricognizione qualitativa dei rischi operativi mediante la raccolta delle opinioni di ciascun responsabile di Direzione e di Servizio di sede centrale e di un campione rappresentativo di responsabili di filiale, definito elaborando le variabili più significative con una tecnica statistica appropriata; --fattori del contesto operativo e del sistema dei controlli interni: il sistema di misurazione dei rischi operativi deve tener conto dei fattori di contesto operativo e del sistema dei controlli interni che assumono rilievo per la determinazione del profilo di rischio aziendale. Tali fattori sono principalmente finalizzati a incorporare nella stima del requisito patrimoniale una componente prospettica (forward-looking) che rifletta con tempestività il miglioramento o il peggioramento del profilo di rischio del Gruppo a seguito delle variazioni intervenute nei segmenti di operatività, nelle risorse umane, tecnologiche ed organizzative nonché nel sistema dei controlli interni. Il contenimento della rischiosità viene perseguito attraverso interventi di natura normativa, organizzativa, procedurale e formativa. Eventuali aree critiche, identificate attraverso l’analisi congiunta delle diverse fonti di dati, vengono approfondite dai responsabili delle attività, che contribuiscono ad individuare, con il supporto della Direzione Risk Management, gli opportuni interventi correttivi. Alcune tipologie di rischi operativi sono mitigate mediante la stipula di opportuni contratti assicurativi. Inoltre, il Gruppo si è dotato di un piano di continuità operativa che formalizza i principi, fissa gli obiettivi e descrive le procedure per la gestione di tutte le iniziative volte a ridurre a un livello ritenuto accettabile i danni conseguenti a incidenti e catastrofi. B. Rischi legali I rischi connessi a controversie giudiziali vengono costantemente monitorati dalla Banca. Qualora da una analisi giuridica e contabile emergano ipotesi di soccombenza con probabile esborso, si provvede, nell’ambito di una stima il più possibile attendibile, ad effettuare in via cautelativa congrui stanziamenti al fondo per rischi ed oneri. Nei paragrafi che seguono vengono illustrate le controversie giudiziali che presentano la maggiore complessità e rilievo. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 207 Contenzioso in materia di anatocismo La sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite n. 21095 del 4 novembre 2004 ha confermato il principio circa la natura negoziale della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi generalmente inserita nei vecchi contratti di conto corrente e, pertanto, l’inidoneità di detta clausola a derogare al divieto generale di anatocismo di cui all’articolo 1283 c.c. La Banca, al pari di quanto svolto dal resto del sistema bancario, si è sempre opposta nelle competenti sedi giudiziali, sostenendo quantomeno la necessità di procedere con pari periodicità al conteggio degli interessi attivi e passivi anche per i periodi antecedenti la nota delibera del CICR che ha introdotto, in materia, il criterio della reciprocità. Il risalto fornito dalla stampa alla citata sentenza e le iniziative promosse dalle Associazioni dei consumatori hanno esposto la Banca a reclami della clientela volti ad ottenere il ricalcolo ed il rimborso degli interessi c.d. anatocistici. Nel caso in cui a tali reclami faccia seguito l’instaurazione di cause, la Banca provvede ad effettuare, di volta in volta, idonei accantonamenti a copertura dei relativi rischi così come quantificati dalle ricostruzioni contabili effettuate. Contenzioso in materia di bond in default Lo stato di insolvenza verificatosi negli anni 2001/2003 a carico dello Stato argentino e degli enti territoriali del medesimo e di alcune società di rilievo nazionale quali ad esempio Parmalat, Cirio e Giacomelli ha successivamente determinato il sorgere di una serie di vertenze, anche giudiziali, promosse da clientela acquirente dei bond in default. Al riguardo la Banca ha inteso sempre mostrarsi sensibile a criteri di equità ed economicità, evitando sterili e dispendiose liti giudiziali e tenendo conto degli orientamenti giurisprudenziali nel tempo consolidatisi. In questo contesto la Banca ha spesso promosso logiche transattive, o sulla base di reclami ricevuti, o in sede processuale. Per talune vertenze invece si è ritenuto, data la loro peculiarità, di sostenere le ragioni fino ad una decisione in sede giudiziale. In tutti casi comunque, sulla base di una preventiva analisi della controversia e della tipologia dei bond oggetto della stessa, la Banca ha provvedono ai necessari accantonamenti. Contenzioso in materia di revocatorie fallimentari La recente riforma fallimentare integrata poi dal cosiddetto “decreto correttivo” ha certamente depotenziato l’ambito dell’azione svolta dalle curatele ai sensi dell’articolo 67 l.f. Tuttavia sussistono alcune cause per revocatoria intentate secondo la disciplina ante riforma, così come previsto dalla normativa transitoria. In questi casi la Banca promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi dei presupposti concreti su cui si basa l’azione, vale a dire la sussistenza sia dell’elemento soggettivo, che oggettivo. In particolare la Banca effettua, di norma, accertamenti contabili preventivi, onde concretamente appurare la quantificazione del rischio ed effettuare il conseguente accantonamento prudenziale 208 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA A. Informazioni di natura qualitativa 209 L’articolazione della politica del patrimonio adottata dalla Banca si fonda sui tre seguenti approcci: 1 pieno rispetto dei requisiti dettati dalla normativa di vigilanza (approccio regolamentare); 2 adeguato presidio dei rischi connessi all’attività bancaria (approccio gestionale); 3 supporto ai progetti di sviluppo aziendale (approccio strategico). Agli approcci indicati corrispondono appropriate definizioni di patrimonio, specifici obiettivi e determinate funzioni aziendali. Sotto il profilo regolamentare, la configurazione di patrimonio utilizzata è quella definita dalle disposizioni di vigilanza. Il rispetto su base continuativa dei requisiti patrimoniali minimi, monitorato regolarmente e assunto come vincolo in sede di pianificazione, rappresenta una condizione inderogabile dell’attività aziendale. Sotto il profilo della gestione del rischio, che rappresenta una delle funzioni fondamentali dell’attività bancaria, il patrimonio viene considerato come il principale presidio a fronte delle possibili perdite inattese originate dai diversi rischi (di credito, di mercato e operativi) assunti dalle banche. In questa prospettiva, la dimensione ottimale del patrimonio è quella che, consentendo di assorbire le perdite inattese valutate con un particolare intervallo di confidenza, garantisce la continuità aziendale in un certo arco temporale. Dal punto di vista aziendale, il patrimonio viene considerato come fattore produttivo strategico che consente al banchiere di esprimere autonomamente la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo di preservare la stabilità della banca. Sotto questo profilo, la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale fa riferimento al finanziamento dell’attivo che manifesta rendimento nel lungo periodo (immobilizzazioni, partecipazioni, avviamenti), a operazioni di riassetto strategico, di rilancio delle attività ed esigenze di investimento ed infine, alla reputazione. L’effettiva disponibilità di adeguato capitale, considerato risorsa scarsa e costosa, è connessa alla creazione di valore quale condizione per la remunerazione attesa. In coerenza con l’appartenenza della Banca al Gruppo Bancario Credito Valtellinese, le politiche del patrimonio sono determinate in funzione del complessivo disegno unitario di Gruppo. Nel corso dell’esercizio 2008 è stata portata a compimento una operazione di rafforzamento patrimoniale approvata dall’Assemblea degli Azionisti il 20 dicembre 2007, così articolata: ■■ aumento gratuito del capitale sociale da 142.395.680 a 177.994.600 euro mediante emissione di n. 35.598.920 azioni del valore nominale di 1 euro, assegnate agli azionisti in rapporto di 1 nuova azione ogni 4 azioni possedute, con utilizzo della riserva da rivalutazione per pari importo; ■■ aumento del capitale sociale a pagamento mediante emissione di n. 106.796.760 nuove azioni del valore nominale di 1 euro, offerte in opzione agli azionisti in rapporto di 3 nuove azioni ogni 4 azioni possedute prima dell’aumento gratuito, al prezzo di 2,80 euro per azione, prezzo determinato dal Consiglio di Amministrazione in prossimità dell’esecuzione dell’operazione sulla base della delega assembleare. La parte gratuita dell’aumento di capitale è stata eseguita in data 18 febbraio 2008, mentre nel periodo 18 febbraio – 20 marzo 2008 è stata attuata la parte di aumento di capitale a pagamento, mediante offerta dei Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano relativi diritti di opzione, che sono stati interamente sottoscritti. L’operazione ha determinato un incremento patrimoniale di 298,7 milioni di euro che consentirà di supportare adeguatamente, nelle necessarie condizioni di equilibrio economico, patrimoniale e finanziario, il progressivo ampliamento della rete operativa, secondo gli obiettivi stabiliti dal Piano Strategico. B. Informazioni di natura quantitativa Il patrimonio netto risulta così composto: 31/12/2008 31/12/2007 voce 130. Riserve da valutazione voce 160. Riserve voce 170. Sovrapprezzi di emissione voce 180. Capitale voce 220. Utile (Perdita) di esercizi (+ / -) 30.497.856 108.981.659 307.098.250 284.791.360 48.536.351 66.214.902 98.129.658 115.156.020 142.395.680 41.914.794 Totale 30.497.856 66.214.902 La variazione nella consistenza del patrimonio netto tra l’esercizio 2008 e 2007, al netto dell’ammontare degli utili di periodo, è riconducibile quasi integralmente al ricordato aumento di capitale attuato nel primo trimestre dell’anno che ha comportato l’entrata di 298,7 milioni di euro a cui si deve aggiungere la quota di utile dell’esercizio 2007 accantonata a Riserve in sede di Assemblea Ordinaria 2008 (10,5 milioni di euro) e la plusvalenza realizzata in occasione della cessione dello sportello di Novara, il cui importo - al netto del relativo effetto fiscale – è di circa 0,4 milioni di euro. 210 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Come previsto dalla normativa, di seguito si allega il Prospetto ex art. 2427 comma 7bis del C.C. Prospetto della distribuibilità e disponibiltà delle poste di patrimonio netto (art. 2427 comma 7-bis Codice Civile) (Importi in migliaia di euro) Importo Capitale Sovrapprezzi di emissione Azioni proprie Strumenti di capitale Riserve da valutazione: Riserve da valutazione delle attività disponibili per la vendita Riserve da valutazione delle attività materiali Altre Riserve : Riserva legale Riserva statutaria Riserva straordinaria Riserva indisponibile ex art 6 Dlgs 38/2005 Riserva disponibile ex art 6 Dlgs 38/2005 Riserva indisponibile ex art 7 comma 7 Dlgs 38/2005 Altre riserve Utili a nuovo Utile d’esercizio 284.791 307.098 30.498 -200 30.698 108.982 23.245 41.447 3.052 8.618 3.644 6.600 22.351 25 48.536 Totale 779.905 Possibilità di utilizzazione (*) A, B, C (1) Quota disponibile Utilizzazioni dei tre esercizi precedenti 211 Copertura perdite Altre ragioni 0 0 273.385 30.698 (2) A, B, C (3) A, B (4) A, B, C A, B, C 30.698 70.519 41.447 3.052 3.644 A, B, C (5) A, B, C 22.351 25 48.536 423.138 (*) A: per aumento di capitale; B: per copertura di perdite; C: per distribuzione ai Soci. (1) La Riserva da Sovrapprezzo Azioni, ai sensi dell'art. 2431 del c.c., è considerata non distribuibile per la parte necessaria ad integrare al minimo di legge la Riserva Legale (un quinto del Capitale Sociale). (2) La Riserva, qualora fosse di segno positivo, è comunque indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. 38/2005. (3) La Riserva, qualora non venga imputata a capitale può essere ridotta soltanto con l'osservanza delle disposizioni dei commi secondo e terzo dell'art.2445 c.c..Qualora venga distribuita ai soci concorre a formare il reddito imponibile della società (ovviamente per la parte fiscalmente "non affrancata"). In particolare la voce comprende per 6.535 migliaia di euro la Riserva monetaria legge 266/2005 art. 1 comma 469-477 che alla data del 31.12.2007 non risulta affrancata. (4) E' utilizzabile per aumento di capitale solo per la quota che supera un quinto del capitale sociale. (5) La voce ricomprende per 3.625 migliaia di euro riserve non affrancate relative alla Riserva monetaria legge 266/2005 art.1 comma 469-477. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano SEZIONE 2 - IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA 2.1 Patrimonio di vigilanza In conformità a quanto disposto dalle Istruzioni di vigilanza, la composizione e la consistenza del patrimonio di vigilanza differiscono da quelle del patrimonio netto. Si richiamano brevemente le principali ragioni di tali differenze: --a differenza del patrimonio netto, il patrimonio di vigilanza non include la quota di utile da distribuire sotto forma di dividendi; --dal patrimonio di base vanno dedotti sia l'avviamento, sia le altre attività immateriali diverse dall'avviamento; --nel patrimonio supplementare sono computabili, a condizione che siano rispettati i requisiti imposti dalla normativa prudenziale, i prestiti subordinati. Il patrimonio di vigilanza del Credito Artigiano è costituito, in larga misura, dagli elementi del patrimonio netto e da passività subordinate; si rammenta che nel calcolo del patrimonio di vigilanza al 31 dicembre 2008 è stato portato in diminuzione del patrimonio di base anche l’avviamento e le attività immateriali rilevate in occasione del processo di allocazione del prezzo relativamente all’acquisizione degli sportelli ISP per un ammontare complessivo di circa 123 milioni di euro. Non concorrono a determinare il patrimonio di vigilanza né strumenti innovativi di capitale (ad esempio le preference shares), né strumenti ibridi di patrimonializzazione (ad esempio, le passività irredimibili). Non sono stati emessi prestiti subordinati di terzo livello (Tier 3 capital) ammissibili alla copertura dei rischi di mercato. A. Informazioni di natura qualitativa 1. Patrimonio di base Il patrimonio di base, dopo l'applicazione dei filtri prudenziali, assomma a 571 milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito al precedente esercizio si evince come il patrimonio di base si sia incrementato di circa 221 milioni di euro (+63%). Tale variazione è in larga misura ascrivibile alle variazione del patrimonio netto contabile descritte sopra (aumento di capitale e destinazione di quota parte di utile 2007 a Riserva) a cui vanno tolti l’avviamento e le attività immateriali rilevate in occasione del processo di allocazione del prezzo relativamente all’acquisizione degli sportelli ISP. 212 2. Patrimonio supplementare Il patrimonio supplementare, dopo l'applicazione dei filtri prudenziali, ammonta a 186 milioni di euro, di cui 156 milioni di euro rappresentati da passività subordinate. Dal raffronto con il dato riferito al precedente esercizio, si evince come il patrimonio supplementare si sia ridotto di circa 26 milioni di euro (-12,1%). La variazione in diminuzione è dovuta all’utilizzo di circa 36 milioni della Riserva da valutazione delle attività materiali per dar corso alla componente “gratuita” dell’aumento di capitale, parzialmente bilanciata dall’emissione di nuove passività subordinate (50 milioni di euro nel dicembre 2008) a cui vanno sommate algebricamente le riduzioni di “quinti” della quota computabile dei prestiti già in essere alla fine dell’esercizio precedente (40 milioni di euro circa). 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Con specifico riferimento a quest'ultima componente del patrimonio regolamentare, si riporta di seguito l'elenco delle passività subordinate emesse dal Credito Artigiano: --"Credito Artigiano 2003/2009 subordinato" dell'importo di 70 milioni di euro. L'emissione è indicizzata all'Euribor a sei mesi; --"Credito Artigiano 2006/2011 subordinato" dell'importo di 60 milioni di euro. L'emissione è indicizzata all'Euribor a sei mesi. --"Credito Artigiano 2007/2012 subordinato" dell'importo di 70 milioni di euro. L'emissione è indicizzata all'Euribor a sei mesi. --"Credito Artigiano 2008/2013 subordinato" dell'importo di 50 milioni di euro. L'emissione è indicizzata all'Euribor a sei mesi. 3. Patrimonio di terzo livello Il Credito Artigiano non ha emesso strumenti finanziari computabili nel patrimonio di terzo livello. B. Informazioni di natura quantitativa A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2 ) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 31/12/2008 31/12/2007 570.828 350.171 -200 570.628 570.628 186.371 -82 350.089 350.089 212.055 186.371 186.371 756.999 756.999 212.055 212.055 562.144 562.144 2.2 Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa Per quanto concerne l'adeguatezza patrimoniale, va evidenziato come il Credito Artigiano disponga di una dotazione patrimoniale ampiamente superiore ai requisiti regolamentari; tale margine si è notevolmente incrementato in questo esercizio grazie all’operazione di rafforzamento patrimoniale. Al 31/12/2008, il rapporto tra patrimonio di base e attività di rischio ponderate si è attestato al 10,60%, da confrontarsi con il 5,86% di fine 2007. Il rapporto tra patrimonio di vigilanza e attività di rischio ponderate ha raggiunto il 14,19% (9,40% a fine 2007). Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 213 B. Informazioni di natura quantitativa 31/12/2008 Categorie/Valori 31/12/2007 Importi non ponderati 31/12/2008 31/12/2007 Importi ponderati / requisiti A. ATTIVITÀ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischio di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Totale requisiti prudenziali 14.456.675 14.456.675 - 7.887.592 7.887.592 4.956.762 4.956.762 - 5.970.305 5.970.305 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 297.406 891 891 21.862 21.862 320.159 417.921 541 541 418.462 X X X X X X 5.335.978 10,69% 14,19% 5.978.032 5,86% 9,40% C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 214 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA SEZIONE 1 - OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO 215 1.1 Operazioni di aggregazione Denominazione Data operazione (1) (2) (3) (4) 25/02/2008 125.329 - - - 1. Acquisizione sportelli da Intesa Sanpaolo (ISP) (1) Costo comprensivo degli oneri accessori (2) Percentuali di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria (3) TOTALE RICAVI DEL GRUPPO (4) UTILE/PERDITA NETTO DEL GRUPPO 1.2 Altre informazioni sulle operazioni di aggregazione 1.2.1 Variazioni annue dell’avviamento Credito Artigiano Avviamento iniziale Aumenti - avviamento derivante dall’acquisizione degli sportelli da Intesa Sanpaolo (ISP) Diminuzioni 15.995 109.528 109.528 0 Avviamento finale 125.523 1.2.2 Altre informazioni Acquisizione degli sportelli da Intesa Sanpaolo Descrizione dell’operazione In data 21 febbraio 2008 sono stati sottoscritti i contratti di compravendita, con efficacia 25 febbraio 2008, di 35 sportelli Intesa Sanpaolo così ripartiti nell’ambito delle banche territoriali del Gruppo bancario Credito Valtellinese: --12 sportelli, in provincia di Pavia, acquistati dal Credito Artigiano S.p.A.; --23 sportelli, nelle province di Torino (19) e Alessandria (4), acquisiti dal Credito Piemontese S.p.A. Il prezzo del ramo d’azienda acquisito dal Credito Artigiano è stato definitivamente determinato in 122.712 migliaia di euro. Si riporta la situazione patrimoniale e i dati riferiti alla raccolta indiretta alla data di cessione degli sportelli. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano Importi/1000 ATTIVO Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso le banche Crediti verso clientela Attività materiali Attività fiscali: a) correnti Altre attività 976 224 11.470 189.949 298 261 1.288 204.466 PASSIVO Debiti verso la clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi 187.931 5.129 227 7.125 2.257 1.797 204.466 Raccolta indiretta 216 Importi/1000 Risparmio Gestito Risparmio Amministrato 245.640 282.522 Totale 528.162 L’operazione è stata contabilizzata secondo quanto previsto dall’IFRS 3, principio che detta le norme per la rappresentazione in bilancio delle operazioni di aggregazione aziendale definite come quelle operazioni attraverso le quali due o più soggetti o imprese distinti sono aggregati in un soggetto che redige un bilancio. L’IFRS 3 prevede che tutte le aggregazioni di imprese che rientrano nel relativo campo di applicazione debbano essere contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto. Tale metodo considera un’aggregazione di imprese dalla prospettiva del soggetto che è identificato come acquirente, il quale acquista le attività nette e rileva le attività acquisite e le passività e passività potenziali assunte, incluse quelle precedentemente non rilevate dal soggetto acquisito. L’acquisizione deve essere contabilizzata dalla data in cui l’acquirente, identificabile con le società del Credito Artigiano S.p.A. e Credito Piemontese S.p.A., ottiene effettivamente il controllo sull’impresa o sulle attività acquisite. L’operazione in oggetto si è realizzata attraverso un’unica operazione di scambio e la data dello scambio coincide con la data di efficacia dell’ acquisizione (25 febbraio 2008). L’IFRS 3 richiede che il costo di un’aggregazione aziendale debba essere determinato dall’acquirente come la somma complessiva del fair value, alla data di scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte, degli strumenti di capitale emessi dall’acquirente in cambio del controllo dell’acquisto e di tutti i costi direttamente attribuibili all’aggregazione aziendale. Il prezzo dell’acquisizione delle attività cedute è rappresentato, nel caso di operazioni che prevedono un pagamento in denaro o con strumenti assimilabili alla cassa, dal corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato se è previsto un pagamento rateale. Come sopra esposto, il prezzo di acquisto degli sportelli ISP è pari a 122.712 migliaia di euro. Per la determinazione del costo dell’aggregazione aziendale a tale valore vanno aggiunti i costi direttamente attribuibili all’acquisizione pari a 2.617 migliaia di euro principalmente rappresentati da compensi professionali e imposte e contributi. Il costo dell’aggregazione risulta quindi apri a 125.329 migliaia di euro. Si rammenta che nella "Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2008" i valori allora provvisoriamente inseriti erano pari a 125.814 migliaia di euro per il prezzo di acquisto e 2.655 migliaia di euro per i costi direttamente attribuibili all'acquisizione. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Alla data di acquisizione, il costo dell’aggregazione deve essere allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili del soggetto acquisito ai rispettivi fair value alla data di acquisizione incluse eventuali attività immateriali identificabili non rilevate nel bilancio dell’impresa acquisita. Ciò che residua dopo questa allocazione deve essere iscritto come avviamento, valore che rappresenta un pagamento effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente. L’IFRS 3 consente che la definitiva allocazione del costo dell’aggregazione possa essere effettuata entro dodici mesi dalla data di acquisizione. In considerazione della complessità legata allo svolgimento dell’attività sopra descritta, il Gruppo si è avvalso di tale facoltà includendo nell’informativa infrannuale prodotta nel 2008 delle stime preliminari degli effetti dell’allocazione del costo dell’acquisizione. L’allocazione definitiva del costo dell’acquisizione viene presentata del capitolo che segue. Allocazione del costo dell’acquisizione Come sopra esposto, alla data di acquisizione, il costo dell’aggregazione deve essere allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili del soggetto acquisito ai rispettivi fair value alla data di acquisizione incluse eventuali attività immateriali identificabili non rilevate nel bilancio dell’impresa acquisita. Ciò che residua dopo questa allocazione deve essere iscritto come avviamento. Si è quindi determinato il fair value delle attività e passività rilevate, rappresentate principalmente da attività e passività finanziarie, e all’identificazione delle attività immateriali acquisite. Le attività e passività finanziarie sono state valutate al fair value attraverso l’attualizzazione dei flussi di cassa attesi sugli strumenti utilizzando una curva di tassi che tiene conto anche del rischio di credito riferito alla posizione oggetto di valutazione. Per quanto riguarda il Fondo di trattamento di fine rapporto si è provveduto a rideterminarne il valore utilizzando tecniche attuariali basate sulle ipotesi attuariali ed economico-finanziarie utilizzate per la valorizzazione del Fondo trattamento di fine rapporto delle società del Gruppo. Si riporta il valore contabile e il fair value delle attività e passività acquisite. Descrizione Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso le banche Crediti verso clientela Attività materiali Attività fiscali: a) correnti Altre attività Debiti verso la clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi Valore contabile Fair value 976 224 11.470 189.949 298 261 1.288 187.931 5.129 227 7.125 2.257 1.797 976 224 11.470 190.971 298 261 1.288 187.931 5.129 227 7.125 2.180 1.797 Nell’ambito del ramo aziendale acquisito sono state identificate delle attività immateriali legate alla gestione del rapporto con il cliente. In particolare sono state rilevate le attività legate alla raccolta attraverso la gestione dei cosiddetti “core deposits” e le attività legate alla gestione di talune tipologie di risparmio. I core deposits rappresentano un’attività immateriale legata alle relazioni con la clientela. Il valore dell’intangibile legato ai core deposit è di fatto inerente i benefici futuri di cui l’acquirente delle masse raccolte potrà beneficiare grazie al fatto che si tratta di una forma di raccolta il cui tasso di remunerazione è generalmente inferiore al tasso di mercato. L’attività immateriale, pertanto, consiste nella valorizzazione di questo margine futuro e, eventualmente, delle altre componenti reddituali direttamente correlate ai depositi (ad es. le commissioni sui conti correnti e sui sistemi di pagamento ad essi correlati). Ne consegue che il valore dei core deposit deriva dall’evoluzione dei tassi di raccolta e dei tassi di mercato e dalla dinamica delle masse raccolte. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 217 La valorizzazione di questa attività immateriale richiede l’identificazione della componente strutturale della raccolta e, conseguentemente, l’esclusione delle fonti di finanziamento che presentano un elevato grado di volatilità. La determinazione del fair value si basa sull’attualizzazione dei flussi rappresentativi dei margini reddituali generati dai depositi lungo un periodo che corrisponde alla durata residua attesa dei rapporti in essere alla data di acquisizione. Per quanto riguarda le attività di asset management, il valore dell’attività immateriale è stato determinato mediante un approccio analogo a quello adottato per i core deposits attraverso quindi l’attualizzazione dei margini reddituali da essa generati lungo un periodo rappresentativo della durata residua dei rapporti in essere. Le attività immateriali sono iscritte nella voce 120. Attività immateriali dello Stato patrimoniale. Nella tabella che segue si riporta il riepilogo dell’allocazione del costo dell’acquisizione. Importi/1000 Prezzo di acquisto Oneri accessori 122.712 2.617 Costo di acquisto da allocare 125.329 Attività finanziarie Fondi del passivo Fair value di attività e passività Core deposit Portafoglio asset management Rilevazione attività immateriali Avviamento 1.022 78 1.100 13.228 1.472 14.701 109.528 Costo di acquisto allocato 125.329 L’acquisizione degli sportelli e’ avvenuta tramite un’operazione di cessione a titolo oneroso di rami di azienda, considerata realizzativa sotto il profilo tributario ai sensi dell’art. 86 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. I maggiori valori iscritti in bilancio, anche a titolo di avviamento, sono quindi fiscalmente riconosciuti, non essendo emersi a seguito di un’operazione neutrale sotto il profilo fiscale, quali invece sono le operazione di fusione, scissione e conferimento in neutralita’ disciplinate dagli artt. 172, 173 e 176 del T.U.I.R.. Non sono pertanto sorti disallineamenti tra il valore contabile e quello fiscale delle poste di bilancio interessate dall’iscrizione dei maggiori valori e non si e’ rilevata alcuna fiscalita’ differita. 218 Le attività immateriali individuate sono considerate a vita definita poiché nell’ambito del processo che porta alla loro valorizzazione sono considerati unicamente i rapporti in essere alla data di acquisizione e non anche la capacità di generare nuovi rapporti. Infatti, la capacità di generare nuovi rapporti non può essere separata e trasferita a terzi se non unitariamente all’azienda nel suo complesso, mentre la definizione di attività immateriale di cui allo IAS 38 richiede la sussistenza dei requisiti di separabilità e trasferibilità. Si procede quindi ad ammortizzare l’attività immateriale in quote costanti lungo il periodo in cui confluiranno la maggior parte dei benefici economici attesi. Tale periodo è determinato in 16 anni per l’attività immateriale legata ai core deposits ed in 7 anni per le attività immateriali legate all’asset management. Si riporta, di seguito, una tabella che rileva l’effetto economico dell’esercizio 2008 derivante dal calcolo del costo ammortizzato delle attività finanziarie oggetto di valutazione e dagli ammortamenti delle attività immateriali. Conto Economico Interessi attivi Rettifiche di valore su attività immateriali Utile/(perdita) dell’esercizio 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Credito Artigiano (182) (881) (1.063) Nota Integrativa PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 1 - INFORMAZIONI SUI COMPENSI DEGLI AMMINISTRATORI E DEI DIRIGENTI Nella tabella che segue sono riepilogati i compensi erogati agli amministratori e ai dirigenti con responsabilità strategica come definiti nella parte 2. COMPENSI A AMMINISTRATORI E DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE 2008 a) benefici a breve termine per i dipendenti (*) b) benefici successivi al rapporto di lavoro c) altri benefici a lungo termine d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro e) pagamenti in azioni 3.204 133 Totale 3.337 (*) Nell'importo indicato sono compresi emolumenti corrisposti ad amministratori per l’importo di 1.077 mila euro; si rammenta che l’importo evidenziato rappresenta il costo complessivo a carico dell’azienda. Si specifica inoltre che nel 2008 sono stati corrisposti compensi a componenti del collegio sindacale per l’importo complessivo di 305 mila euro. 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate In base alle indicazioni dello IAS 24 applicate alla struttura organizzativa e di governance della Società e del Gruppo bancario Credito Valtellinese, sono considerate parti correlate le seguenti persone fisiche e giuridiche: ■■ la società controllante Credito Valtellinese s.c., Capogruppo del Gruppo bancario Credito Valtellinese; ■■ le società sulle quali il Credito Artigiano esercita direttamente o indirettamente il controllo ovvero le società sulle quali la controllante Credito Valtellinese esercita direttamente o indirettamente il controllo, come definito dallo IAS 27; ■■ le società collegate, società nelle quali il Credito Artigiano esercita direttamente o indirettamente influenza notevole, come definita dallo IAS 28; ■■ le società sottoposte a controllo congiunto, società sulle quali il Credito Artigiano esercita direttamente o indirettamente il controllo congiunto, come definito dallo IAS 31; ■■ i dirigenti con responsabilità strategiche e gli organi di controllo, vale a dire gli Amministratori, i Sindaci, il Direttore Generale, il Condirettore Generale e i Vice Direttori Generali del Credito Artigiano e della propria controllante; ■■ le altre parti correlate, che comprendono: --gli stretti famigliari – conviventi, figli, figli del convivente e le persone a carico del soggetto o del convivente – di Amministratori, Sindaci, Direttore Generale, Condirettore Generale e Vice Direttori Generali del Credito Artigiano e della propria controllante; --le società controllate, sottoposte a controllo congiunto ovvero soggette ad influenza notevole da parte di Amministratori, Sindaci, Direttore Generale, Condirettore Generale e Vice Direttori Generali del Credito Artigiano e della propria controllante, nonché dai loro stretti famigliari come precedentemente definiti; --i fondi pensione di cui le società del Gruppo siano fonte istitutiva. I rapporti e le relazioni poste in essere con le società appartenenti al Gruppo bancario Credito Valtellinese si collocano nell’ambito di un consolidato modello organizzativo ad “impresa-rete”, in base al quale ciascuna componente è focalizzata in via esclusiva sul proprio core business, in un’ottica imprenditoriale finalizzata ad una gestione efficace ed efficiente delle complessive risorse del Gruppo. Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 219 I rapporti in essere tra banche del Gruppo attengono prevalentemente a rapporti di corrispondenza per servizi resi, di deposito e di finanziamento nell’ambito dell’ordinaria operatività interbancaria. Gli altri rapporti contrattuali posti in essere con le Società di Finanza Specializzata e le Società di Produzione riguardano prestazioni di servizi di assistenza e consulenza e l’erogazione di servizi specialistici a supporto dell’operatività bancaria. Gli effetti economici dei rapporti di natura interbancaria sono regolati sulla base di primarie condizioni di mercato, gli altri rapporti sono regolati sulla base di specifici accordi contrattuali che – fermo restando l’obiettivo di ottimizzare le sinergie e le economie di scala e di scopo a livello di Gruppo – fanno riferimento a parametri oggettivi e costanti nel tempo improntati a criteri di trasparenza ed equità sostanziale. La quantificazione dei corrispettivi a fronte dei servizi erogati è definita e formalizzata secondo collaudati parametri che tengono conto dell’effettivo utilizzo da parte di ciascuna società utente. I rapporti con le altri parti correlate diverse dalle società appartenenti al Gruppo Credito Valtellinese, rientrano nella normale attività bancaria e sono, di norma, regolati a condizioni di mercato per le specifiche operatività ovvero allineati alla misura più favorevole eventualmente stabilita per il personale dipendente. I rapporti bancari con i gruppi facenti capo agli Amministratori della Società ovvero della controllante Credito Valtellinese e delle altre società del Gruppo Credito Valtellinese sono deliberati con l’osservanza delle prescrizioni dell’art. 136 del TUB e regolati alle normali condizioni di mercato stabilite per le specifiche operatività. Gli effetti delle operazioni con le parti correlate come sopra definite sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2007, nonché l’incidenza percentuale di tali operazioni sulle corrispondenti voci del bilancio, sono dettagliati nella tabelle che seguono, laddove sono distintamente rappresentate le operazioni infragruppo – poste in essere con la società controllante, le società consociate e le società collegate – e le operazioni poste in essere con altre parti correlate. Ai sensi dell’art. 78 del Regolamento Consob 11971/1999 – “Regolamento Emittenti” – si fornisce il dettaglio dei compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai direttori generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche. I compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche sono indicati a livello aggregato. Cognome e nome 220 Carica Ricoperta Periodo per cui è stata ricoperta la carica Scadenza della carica Emolumenti per la carica nella società che redige il bilancio Benefici non monetari Bonus e altri incentivi A (*) A (*) A A (*) A A A (*) A A A A (*) S S S S A / D.G. 12 mesi 12 mesi 12 mesi 3 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 9 mesi 9 mesi 12 mesi 12 mesi 9 mesi 3 mesi 12 mesi 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 15.04.2009 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 31.12.2009 15.04.2009 31.12.2009 403.250,00 101.750,00 49.000,00 13.381,51 47.500,00 35.500,00 46.750,00 37.750,00 45.250,00 27.445,21 34.195,21 79.250,00 56.250,00 36.256,85 17.833,56 28.000,00 3.385,32 5.821,68 Palma Angelo De Censi Giovanni Branca Vito Colombo Giovanni Giussani Alberto Feltrinelli Carlo Magnocavallo Antonio Ratti Michele Sciumè Alberto Anolli Mario Lazzati Paolo Villa Gabriele Degrassi Giuseppe Simontacchi Stefano Lazzati Paolo Camagni Luciano Dirigenti con responsabilità strategiche (*) Membri del Comitato esecutivo (**) Compensi di lavoro dipendente Legenda: (A) Amministratore (S) Sindaco (D.G.) Direttore Generale 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Altri Compensi 909.198,12(**) 684.241,25(**) Nota Integrativa Partecipazioni azionarie degli esponenti aziendali Il prospetto riporta le partecipazioni azionarie direttamente o indirettamente detenute dai componenti il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e la Direzione Generale, secondo quanto prescritto dall’art 79 della delibera Consob n. 11971/1999 (Regolamento Emittenti). Cognome e nome Palma Angelomaria De Censi Giovanni Anolli Mario (1) Branca Vito Camagni Luciano Colombo Giovanni (2) Feltrinelli Carlo Giussani Alberto Lazzati Paolo Magnocavallo Antonio Ratti Michele Sciumè Alberto Villa Gabriele Degrassi Giuseppe Simontacchi Stefano (1) Campidori Roberto Puccio Francesco Tagni Lorenzo Pellegatta Vittorio N. azioni possedute alla fine dell’esercizio 2007 Numero azioni acquistate N. azioni Numero azioni possedute alla vendute fine dell’esercizio 2008 25.000 21.200 1.150 6.950 240.490 1300 - 37.000 28.800 11.152 6.948 240.491 4.837 - - 62.000 50.000 12.302 13.898 480.981 6.137 - 94.262 105.738 - 200.000 4.600 - 4.600 - - 9.200 - 2.800 650 2.799 2.850 - 5.599 3.500 (1) in carica dal 16 aprile 2008 (2) in carica fino al 16 aprile 2008 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 221 VOCI DEL CONTO ECONOMICO DEL 2007 TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE 2008 (IN EURO) OPERAZIONI INFRAGRUPPO (*) INCIDENZA % SULLA TOTALE CORRISPONDENTE VOCE DI BILANCIO SOCIETÀ CONTROLLANTE SOCIETÀ CONTROLLATE E CONSOCIATE SOCIETÀ COLLEGATE DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROLLO 446 - 2.105 - - 2.551 16,35% - - - - - - 0,00% - - - - - - - 153.873 27.014 181.333 116.906 251.700 260 368.866 - 50.798 660 51.457 49.382 79 24 71 49.555 - 1.451.833 4.798 720 1.459.456 148.607 103 626.639 1.398 41 776.789 - 91 91 697 11 9 717 1 - 70.544 70.544 26.590 967 1 27.558 11.060 - 1.656.503 75.433 27.014 1.380 1.762.882 314.895 27.467 879.341 1.659 123 1.223.485 11.061 - 71,65% 1,28% 205,03% 0,00% 0,76% 19,67% 23,99% 0,58% 48,69% 110,00% 0,04% 13,65% 1,81% 0,00% - - - 1 11.060 11.061 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili 40. per la vendita Attività finanziarie detenute sino 50. alla scadenza 60. Crediti verso le banche 70. Crediti verso clientela 80. Derivati di copertura 140. Attività fiscali: a) correnti 140. Attività fiscali: b) differite 160. Altre attività TOTALE ATTIVO 10. Debiti verso banche 20. Debiti verso la clientela 30. Titoli in circolazione 40. Passività finanziari di negoziazione 60. Derivati di copertura 100. Altre passività TOTALE PASSIVO Garanzie rilasciate Impegni 20. TOTALE GARANZIE E IMPEGNI ALTRE PARTI CORRELATE (*) Gli effetti patrimoniali, finanziari ed economici delle operazioni infragruppo sono distintamente dettagliati per ciascuna entità (società controllante, società collegate e consociate) nella tabella che segue. 222 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE VOCI DEL CONTO ECONOMICO DEL 2008 10. 20. 40. 50. Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Commissioni attive Commissioni passive Risultato netto dell’attività di 80. negoziazione 90. Risultato netto dell’attività di copertura 100. 100. 100. 100. 110. 120. 190. 190. 230. Utile/perdita da cessione di: a) crediti Utile/perdita da cessione di: b) attività disponibili per la vendita Utile/perdita da cessione di: c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza Utile/perdita da cessione di: d) passività finanziarie Risultato netto delle attività finanziarie valutate al fair value Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value Spese amministrative: a) per il personale Spese amministrative: b) altre spese amministrative Altri oneri/proventi di gestione Utili (Perdite) da cessione 280. di investimenti OPERAZIONI INFRAGRUPPO (*) INCIDENZA % SULLA TOTALE CORRISPONDENTE VOCE DI BILANCIO SOCIETÀ CONTROLLANTE SOCIETÀ CONTROLLATE E CONSOCIATE SOCIETÀ COLLEGATE DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROLLO 18.082 - 15.446 27 - 2.070 - 1.719 860 - 709 74.270 - 54.260 843 - 6.630 6 - 30 33 - 2.581 - 688 332 - 97.009 - 72.144 2.094 - 7.339 46,24% 59,69% 5,48% 109,34% 49 - -40 - - 9 1,71% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% - - - - - - - - - - - - - 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - 1.824 378 3.029 - 3.642 - 254 - 0,68% - 438 - 1.066 - 32.349 - - - 33.853 87,07% 124 8 614 - - 746 0,01% - - - - - - 0,00% ALTRE PARTI CORRELATE (*) Gli effetti patrimoniali, finanziari ed economici delle operazioni infragruppo sono distintamente dettagliati per ciascuna entità (società controllante, società collegate e consociate) nella tabella che segue Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 223 PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO STATO PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE 2008 Credito Valtellinese (1) Credito Siciliano (3) 446.462 153.872.666 27.014.330 181.333.458 116.905.790 251.699.965 260.343 386.866.098 - 25.801 153.086.197 153.111.998 16.484 50.839.344 50.855.828 - Banca dell’Artigianato e dell’industria (3) 13.055 85.030. 072 85.043.127 68.490 50.819.000 50.887.490 - - - Credito Valtellinese (1) Mediocreval (3) Bancaperta (3) 41.417.138 41.417.138 19.583 19.583 - 2.066.083 1.172.299.865 1.174.365.948 148.502.804 524.980.795 1.398.431 674.882.030 - - - - Credito Siciliano (3) Banca dell’Artigianato e dell’industria (3) Mediocreval (3) Bancaperta (3) 18.081.655 -15.446.423 26.801 48.953 - 4.754.271 -2.533.091 -14.590 - 15.897.838 -2.532.621 -68.490 - 1.750.321 47.900 - 51.649.122 -49.192.553 793.935 -6.546.638 -40.010 - - - - - - 100. Utile/perdita da cessione di: d) passività finanziarie - - - - - Risultato netto delle attività finanziarie 110. valutate al fair value - - - - - Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value - - - - - 190. Spese amministrative: a) per il personale 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 60. Crediti verso le banche 70. Crediti verso clientela 80. Derivati di copertura 140. Attività fiscali: a) correnti 140. Attività fiscali: b) differite 160. Altre attività TOTALE ATTIVO 10. Debiti verso banche 20. Debiti verso la clientela 30. Titoli in circolazione 40. Passività finanziarie di negoziazione 60. Derivati di copertura 100. Altre passività TOTALE PASSIVO Garanzie rilasciate Impegni TOTALE GARANZIE E IMPEGNI (1) Società controllante (2) Società consociate (società sulle quali la controllante esercita direttamente o indirettamente il controllo (3) società collegate PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO CONTO ECONOMICO DEL 2008 10. 20. 40. 50. 80. 90. 100. 100. 100. 120. 224 Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Commissioni attive Commissioni passive Risultato netto dell’attività di negoziazione Risultato netto dell’attività di copertura Utile/perdita da cessione di: a) crediti Utile/perdita da cessione di: b) attività disponibili per la vendita Utile/perdita da cessione di: c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza -1.824.363 282.093 13.233 828.668 782.807 Spese amministrative: 190. b) altre spese amministrative -437.579 - - -1.937.000 -3.997.000 230. Altri oneri/proventi di gestione 280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 123.540 - 2.546 - 25.463 - - - TOTALE CONTO ECONOMICO 572.584 2.491.229 13.335.423 689.889 -6.550.337 (1) Società controllante (2) Società consociate (società sulle quali la controllante esercita direttamente o indirettamente il controllo (3) società collegate 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Nota Integrativa Credito Global Finanziaria Piemontese (2) Assicurazioni (2) San Giacomo (2) Aperta Fiduciaria (2) Aperta SGR (2) Bankadati (3) Deltas (3) Stelline (3) Creset (2) - 50.797.521 50.797.521 49.381.782 24.191 49.405.973 - 476.974 476.974 78.691 78.691 - - 136.206 136.206 - - - - 46.790 46.790 70.573 70.573 - - 342.833 342.833 - - 376.957 376.957 2.325 2.325 - - 4.797.728 4.797.728 102.636 39.064 141.700 - - - - - - - - - - - - Credito Global Finanziaria Piemontese (2) Assicurazioni (2) San Giacomo (3) Aperta Fiduciaria (2) Aperta SGR (2) Bankadati (3) Deltas (3) Stelline (3) Creset (2) 2.070.484 -1.712.437 - -6.694 860.036 - - - -708.792 - - - 218.352 -1.629 856 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 5.769 - 372.073 - 130.535 79.457 1.102.223 -59.573 - - - -525.000 -55.000 - -15.262.807 -8.905.000 -2.247.000 -617.000 8.360 - - - - - - - 585.792 - - 372.176 853.342 -152.927 -55.000 -578.257 -15.183.350 -7.802.777 -1.503.202 -617.000 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano 225 Attestazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2008 ai sensi dell’articolo 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 1. I sottoscritti, Angelo Palma, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione, e Vittorio Pellegatta, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, del Credito Artigiano S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: ■■ l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa, e ■■ l’effettiva applicazione, delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2008. 2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d’esercizio è basata su di un Modello definito dal Credito Artigiano S.p.A., in coerenza con l’“Internal Control - Integrated Framework (CoSO)” e con il ”Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)”, che rappresentano standards di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale. 3.Si attesta, inoltre, che 3.1 il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2008: a è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002; b corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; c è redatto in conformità al decreto legislativo n. 38/2005 e, in quanto applicabile, al decreto legislativo n. 87/1992, nonché alle disposizioni attuative emanate dalla Banca d'Italia per la redazione dei bilanci e alle disposizioni della Consob per gli emittenti quotati; d è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente; 3.2 la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell’emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposta. Milano, 10 marzo 2009 226 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Angelo Palma Vittorio Pellegatta 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 227 Relazione della Società di Revisione Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano 228 229 231 Allegati Relazioni e bilancio|2008CreditoArtigiano PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI EFFETTUATE EX ART.10 LEGGE 72/1983 (in euro) IMMOBILI DI PROPRIETÀ Agrate Brianza - Via Foscolo 50 Arcore - Via Umberto I 26 Besana Brianza - Via Dante, 4 Biassono - Piazza Italia 16 Birone di Giussano - Via Catalani 11 Bollate - Via Caduti Bollatesi 22 Bresso - Via Mattei 8 Bresso - Via V. Veneto 23/35 Cinisello Balsamo - Via Cadore, 9 Cologno Monzese - Piazza XI Febbraio 16 Cologno Monzese - Viale Europa 29/31 Lissone - Via Martiri della Libertà 263 Meda - Corso Matteotti 63 Milano - P.zza Marengo 6 Milano - P.zza S.Fedele 4 / Via Agnello 20 Milano - Via Arese 7 Milano - Viale Brenta 3 Milano - Via Cenisio 23 Milano - Via Cenisio 30 Milano - Via Feltre 75 Milano - Via Ornato 10 Milano - Via Plinio, 48 Milano - Viale Umbria 52 Monza - Via Cavallotti 100 Monza - Via Ramazzotti 24 Monza - Via Zucchi 16 Rho - Via Mascagni 1 Rho Lucernate - Via Magenta 13 Roma – Ag. 1 – Ostia – Piazza Sagona, 6/10 Roma - Via Conciliazione 19 Roma - Via L. da Vinci 185 Segrate - Centro Commerciale Segrate - Via Ottava Strada Varese - Via Magenta 5/7 Vignate - Via Roma 2 Vimodrone - Strada Padana 97 Monza - Via Zucchi 16 abitaz Cologno Monz. - P.za XI Febbraio 16 abitaz Vignate - Via Roma 2 abitaz TOTALI Rivalutazione Legge 2/12/75 n.576 - - - 20.754 - - - - - 23.617 - - - - 498.213 - 18.361 - - - - - - 12.607 - 54.127 - - - - - - - - 10.967 20.676 - - - Rivalutazione Legge 19/3/83 n.72 25.823 - - 51.646 - - - 180.760 - 67.139 - - - - 3.893.569 - 77.469 29.930 - 3.517.071 - - - 30.987 - 309.874 - - - 258.228 - 361.520 - 206.583 36.152 77.469 - - - Rivalutazione Legge 30/12/91 n.413 211.560 - - 145.596 362.922 - - 300.335 - 161.867 422.814 - - 816.770 6.324.038 - 133.515 44.128 124.827 5.846.835 - - - 79.196 - 494.979 - - - 980.544 - 427.647 6.136 1.375.715 62.115 133.617 - - 24.636 659.320 9.124.219 18.479.793 232 Il valore complessivo degli immobili di cui alla presente tabella, corrisponde alla sommatoria delle categorie “terreni” e “fabbricati”. 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio Rivalutazione Valore di bilancio Legge23/12/05 al lordo dei Fondi n266 981.859 1.130.374 - 744.881 - 633.265 196.007 1.118.710 555.888 900.076 - 938.370 8.949 11.057 284.511 1.062.962 - 1.469.835 391.668 990.105 856.894 1.164.987 229.501 448.758 - 854.648 7.601.812 11.449.627 12.860.334 23.049.454 123.672 1.225.092 336.063 1.420.291 223.729 267.824 577.314 1.408.305 11.687.422 16.257.841 87.071 952.044 104.655 937.893 - 1.571.976 488.906 1.289.312 - 918.721 4.913.771 7.010.727 647.147 2.319.623 108.750 390.508 - 1.029.531 3.642.583 4.834.443 374.036 1.093.283 56.555 1.160.329 36.560 38.930 2.845.172 3.807.922 301.165 351.038 763.002 870.747 124.447 231.587 - 240.506 133.619 160.838 51.543.059 95.756.422 Allegati ELENCO POSSESSI AZIONARI RILEVANTI EX ART.125/126 REGOLAMENTO CONSOB 11971/1999 PARTECIPANTE TITOLO POSSESSO 233 RAPP.TO DI CONTROLLO (*) DATI SULLA PARTECIPATA DATI SULLA PARTECIPAZIONE Partecipata Sede Sociale numero tot. azioni/quote valore unit. azioni/quote Numero az. poss. % % totale con diritto di voto Credito Artigiano S.p.A. partecipaz. E Credito Siciliano S.p.A. Palermo 9.582.557 10,00 3.429.820 35,79% 35,79% Credito Artigiano S.p.A. partecipaz. E Mediocreval S.p.A. Sondrio 18.360.000 3,00 5.744.362 31,29% 31,29% Credito Artigiano S.p.A. partecipaz. E Bancaperta S.p.A. Sondrio 4.212.000 20,00 1.029.600 24,44% 24,44% Brescia 13.477.184 5,16 2.804.940 20,81% 20,81% Credito Artigiano S.p.A. partecipaz. E Banca dell'Artigianato e dell'Industria S.p.A. Credito Artigiano S.p.A. partecipaz. E Deltas S.p.A. Sondrio 24.000 5,00 12.000 50,00% 50,00% Credito Artigiano S.p.A. partecipaz. E Bankadati Servizi Informatici S.p.A. Sondrio 500.000 5,00 100.000 20,00% 20,00% Credito Artigiano S.p.A. partecipaz. E Stelline Servizi Immobiliari S.p.A. Sondrio 2.500.000 5,00 500.000 20,00% 20,00% * A = Controllo di diritto E = non controllo Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano Prospetti dei corrispettivi per i servizi resi dalla società di revisione ex art. 149-duodecies del Regolamento Consob n.11971/1999 Compensi corrisposti nel 2008 (*) Società di revisione: KPMG S.p.A. Servizi di revisione contabile: - Bilancio d’esercizio e verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili 93.600 - Revisione contabile del bilancio semestrale abbreviato Servizi di attestazione (attività richieste per la sottoscrizione dei Modelli Fiscali) Altri servizi 20.350 5.000 - Totale (*) A tali importi, espressi in euro, vanno aggiunte le spese sostenute per lo svolgimento del lavoro e l’IVA. 234 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 118.950 Allegati Stato Patrimoniale e Conto Economico al 31.12.2007 del Credito Valtellinese S.C. ex art. 2497, quarto comma, Codice Civile STATO PATRIMONIALE 235 VOCI DELL’ATTIVO Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso clientela Partecipazioni Attività materiali Attività immateriali di cui: - avviamento 130. Attività fiscali a) correnti b) anticipate 150. Altre attività 31/12/2007 10. 20. 40. 60. 70. 100. 110. 120. Totale dell’attivo VOCI DEL PASSIVO 10. 20. 30. 40. 80. 100. 110. 120. 130. 150. 160. 170. 180. 190. 200. Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività fiscali: a) correnti b) differite Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Riserve da valutazione Strumenti di capitale Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Azioni proprie (-) Utile d’esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto 31/12/2006 60.025.279 14.685.585 60.235.755 1.233.619.855 5.459.677.483 732.145.585 180.496.247 3.944.671 140.496.104 3.944.671 20.115.883 17.889.921 51.029.781 88.464.708 40.080.320 1.142.280.070 4.631.040.757 696.860.046 231.454.123 3.944.671 38.005.804 76.191.845 7.924.316.947 6.999.352.125 3.944.671 38.990.383 20.401.924 18.588.459 31/12/2007 31/12/2006 536.429.934 2.923.181.867 2.547.466.387 2.785.430 44.368.252 48.509.259 0 138.101.958 738.303.466 562.060.674 -1.338.034 63.603.081 30.496.555 5.581.111 31.512.469 6.639.480 1.036.032.767 2.790.913.108 2.007.744.094 5.013.907 36.077.666 198.639.364 16.319.837 38.151.949 98.993.907 707.643 127.461.341 323.022.836 272.913.873 -761.050 48.120.883 7.924.316.947 6.999.352.125 41.817.656 2.550.596 263.939.654 16.584.659 40.320.360 30.703.286 9.617.074 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano CONTO ECONOMICO VOCI 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 90. 100. 120. 130. 140. 150. 160. 170. 190. 200. 210. 240. 250. 260. 270. 280. 2007 Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell’attività di negoziazione Risultato netto dell’attività di copertura Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie Margine di intermediazione Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di : a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (perdite) delle partecipazioni Utili da cessione di investimenti Utile della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Utile della operatività corrente al netto delle imposte Utile delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte 290. Utile d’esercizio 236 2008 Credito Artigiano | Relazioni e bilancio 2006 348.675.644 -190.846.731 157.828.913 67.286.303 -13.883.384 53.402.919 29.499.343 2.207.595 0 95.777 -3.094.565 -6.747.637 15.407.224 -120.286.475 -1.471.922 12.753 95.889.724 -32.286.645 63.603.081 0 (93.108) 2.176.078 (150.290) (20.921.503) (425) (140.789) (58.577.225) (62.272.156) 254.394.664 (133.793.196) 120.601.468 65.821.270 (12.877.063) 52.944.207 24.611.303 4.312.842 11.506 1.932.680 204.414.006 (21.062.717) 183.351.289 (120.849.381) (1.600.424) (6.944.934) 14.223.404 (115.171.335) 16.841 21.244 68.218.039 (22.517.976) 45.700.063 2.420.820 63.603.081 36.326.159 -292 10.375 85.694 243.034.547 -25.399.179 -25.417.090 0 17.911 217.635.368 -125.851.497 -59.505.832 -66.345.665 Allegati 237 Relazioni e bilancio | 2008 Credito Artigiano Codice 95316/CA progetto grafico elever srl - www.elever.it impaginazione e stampa Ramponi Arti Grafiche - www.ramponiartigrafiche.it