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EDUCATORE_PROFESSIONALE_Atlante_2375
EDUCATRICE ed EDUCATORE PROFESSIONALE 1. CARTA D’IDENTITÀ......................................................................................................................2 2. CHE COSA FA .............................................................................................................................4 3. DOVE LAVORA ...........................................................................................................................5 4. CONDIZIONI DI LAVORO...........................................................................................................6 5. COMPETENZE ..............................................................................................................................7 CHE COSA DEVE ESSERE IN GRADO DI FARE ........................................................................................... 7 CONOSCENZE .................................................................................................................................. 10 ABILITÀ ............................................................................................................................................. 11 COMPORTAMENTI LAVORATIVI ........................................................................................................... 12 PERCORSO PROFESSIONALE ............................................................................................................... 13 6. INFO ...........................................................................................................................................14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 1. CARTA D’IDENTITÀ EDUCATRICE ed EDUCATORE PROFESSIONALE Altre denominazioni: Figure professionali di prossimità: Educatore socio-culturale, Animatore professionale, Assistente sociale, Psicologo, Operatore socio-sanitario, Assistente domiciliare e dei servizi tutelari, Dirigente di Comunità, Coordinatore del Servizio Chi è? L'EDUCATORE PROFESSIONALE organizza e gestisce progetti e servizi educativi e riabilitativi in ambito socio-sanitario rivolti a persone in difficoltà: minori, tossicodipendenti, alcolisti, carcerati, disabili, pazienti psichiatrici e anziani. Lavora in équipe multidisciplinari, stimola i gruppi e le singole persone a perseguire l'obiettivo di reinserimento sociale definendo interventi educativi, assistenziali e sanitari rispondenti ai bisogni individuali attraverso lo sviluppo dell’autonomia, delle potenzialità individuali e dei rapporti sociali con l’ambiente esterno. Quali norme regolano la professione? La professione dell’EDUCATORE PROFESSIONALE è regolata a livello nazionale dal D.M. Sanità n. 520 del 8 ottobre 1998, Regolamento recante norme per l’individuazione del profilo professionale dell’educatore professionale. In Piemonte il riferimento giuridico è la Legge Regionale n.1 del 2004, Norme per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento, che disciplina le figure professionali che prestano la loro attività nel sociale (art.32). Altre norme che regolano il settore sono: • Decreto legislativo 112/1998: introduce l’espressione “professioni sociali”. • Legge 26 febbraio 1999, n. 42, recanti disposizioni in materia di professioni sanitarie • Legge Quadro 328/2000: riforma del comparto sociale • D.M. Sanità del 27 luglio 2000, Equipollenza di diplomi e di attestati al diploma universitario di educatore professionale, ai fini dell’esercizio professionale e dell’accesso alla formazione post-base • D.M. MIUR del 2 aprile 2001, Determinazione delle classi di lauree Programma FIxO 2/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 specialistiche universitarie delle professioni sanitarie, ai sensi del Dm 509/99 Inoltre l'Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte ha ribadito nella nota del 12 febbraio 2009, con oggetto “Precisazioni sul profilo dell'Educatore professionale”, che i servizi presenti sul territorio “in integrazione con le strutture sanitarie” debbano dotarsi esclusivamente di “personale conforme per titolo alla direttive ministeriali” anche per i servizi non strettamente rientranti nel settore sociosanitario (servizi educativi, culturali, di sostegno alle famiglie…). Livello EQF: VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli accademici VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici Programma FIxO 3/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 2. CHE COSA FA L’ EDUCATORE PROFESSIONALE ATTIVITÀ Analizza i bisogni del territorio Progetta servizi ed interventi Organizza Realizza attività assistenziali e sociosanitarie Rendiconta Valuta l’intervento educativo Attiva reti territoriali Programma FIxO DESCRIZIONE attraverso analisi di studi e confronti con gli attori sociali volti a soddisfare i bisogni individuati gli interventi di assistenza e riabilitativi pianificando le attività attraverso il confronto con il committente rivolti a target differenti producendo la documentazione richiesta dal committente dal progetto al servizio erogato, in base agli obiettivi posti in fase di progettazione facendosi portavoce dei bisogni 4/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 3. DOVE LAVORA Dove lavora? Ambienti e organizzazione L’ EDUCATORE PROFESSIONALE può lavorare in: - Servizi socioassistenziali - servizi (comunità o centri diurni) per disabili lievi e minori a rischio, strutture assistenziali per anziani - Servizi sanitari - servizi per tossicodipendenti (SERT), alcolisti e pazienti psichiatrici, disabili gravi e gravissimi e pazienti psichiatrici - Progetti specifici - istituzioni totali, comunità mamma-bimbo, progetti rivolti ai senza fissa dimora, servizi di educativa territoriale rivolti alla Comunità ROM L’ EDUCATORE PROFESSIONALE svolge la propria attività in strutture e servizi sociosanitari e socio-educativi pubblici e privati, sul territorio, nelle strutture residenziali e semiresidenziali (comunità, centri diurni, residenze protette, servizi territoriali, centri di ascolto) che si occupano di minori, anziani, disabili e altri gruppi di persone in difficoltà. I contesti di lavoro possibili sono le Cooperative Sociali e in alcuni casi le Associazioni. La possibilità di inserimento in ASL, comuni o altri enti pubblici, è condizionata dall’attuale tendenza dell’Amministrazione Pubblica a ricorrere ai servizi esterni. In strutture residenziali o semi-residenziali L’ EDUCATORE PROFESSIONALE solitamente lavora in team e risponde direttamente al responsabile del servizio o al coordinatore di progetto. Nelle strutture sociosanitarie il suo tempo lavoro di norma è organizzato in turni anche notturni. Nel caso di progetti educativi sul territorio gli orari sono più flessibili e beneficia di un livello di responsabilità e autonomia maggiori, riferendo comunque al coordinatore di progetto o al responsabile del servizio. Programma FIxO 5/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 4. CONDIZIONI DI LAVORO Quali sono le condizioni di lavoro? Contratti, relazioni, tempi L’ EDUCATORE PROFESSIONALE svolge la propria attività solitamente come socio lavoratore – con contratto di lavoro a tempo indeterminato – in cooperative sociali; ma a volte può intraprendere la carriera in qualità di lavoratore autonomo aprendo la Partita IVA. Su progetti non riconducibili alle attività in strutture residenziali o semi-residenziali, si fa ricorso a contratti a termine, mentre le figure che ricoprono ruoli dirigenziali o amministrativi godono di maggiore stabilità occupazionale. Lo stipendio base può variare dai 16 e i 25 mila euro lordi annui, in base all’anzianità. L’articolazione dell’orario di lavoro, solitamente di 36 ore settimanali, dipende dal tipo di attività realizzata in relazione all’utenza coinvolta. Nelle strutture in cui deve essere garantita la presenza continua, il tempo lavoro è organizzato in turni. Generalmente, l’ EDUCATORE PROFESSIONALE deve essere disposto a svolgere attività di diversa natura, sia di aiuto, sostegno e relazione, sia di tipo amministrativo-gestionale. Opera in ambienti organizzativi in cui solitamente i ruoli e le mansioni non sono rigidamente definiti e possono variare in base al tipo di utenza e al tipo di intervento che si realizza. Per tale motivo, l’approccio al lavoro dovrebbe essere improntato alla disponibilità e alla flessibilità e connotato da un’elevata motivazione personale. In questa area di professionalità, per le criticità che si possono incontrare nelle relazioni con gli utenti ( minori in situazione di disagio, carcerati, tossicodipendenti, disabili, persone in situazione di isolamento sociale, anziani), il turn over può risultare elevato. L’ EDUCATORE PROFESSIONALE svolge le propria attività fondamentalmente in équipe con altri educatori professionali e in modo integrato con altre figure professionali coinvolte nel servizio erogato (medici, infermieri, assistenti sociali, personale ADEST, psicologi, personale carcerario). Nella sua attività è centrale la dimensione relazionale con i destinatari degli interventi e le relative famiglie, nonché con la rete dei servizi territoriali che comprende istituzioni, associazioni, gruppi del volontariato sociale, agenzie educative e formative, sevizi sociali e per l’impiego, imprese, esperti, ecc. Programma FIxO 6/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 5. COMPETENZE Che cosa deve essere in grado di fare? ATTIVITÀ COMPETENZE Analizza i bisogni del territorio • analizzare, a partire dall’analisi delle fonti e dall’elaborazione dei dati, i bisogni espressi e potenziali del territorio • analizzare la domanda della Pubblica Amministrazione (gara d’appalto o richiesta diretta di prestazione) • rilevare le fonti istituzionali, dai dati statistici ed anagrafici, ai piani di zona e alle iniziative presenti sul territorio (ricerche, progetti, attività e servizi sociali e sanitari, ecc.) • reperire ricerche, articoli, saggi utili all’aggiornamento continuo • promuovere e coordinare ricerche qualitative e quantitative sulle politiche locali; • rilevare informazioni, giudizi, suggerimenti e valutazioni presso gli stakeholders (utenti, cittadini, famiglie, associazioni, colleghi, istituzioni, ecc.) • mappare risorse presenti o attivabili sul territorio (servizi, associazioni, volontariato sociale, ecc.) Progetta servizi ed interventi • progettare attività socio-sanitarie, rieducative servizi rivolti a famiglie, giovani, anziani, disabili in situazione di disagio e progetti di educativa territoriale • definire il progetto d’intervento per gruppi di persone, ambiti di intervento e singoli eventi • sperimentare soluzioni e modelli innovativi di servizi e strumenti di lavoro • stimare e reperire le risorse necessarie per la realizzazione dei progetti e degli interventi • definire dati di dettaglio della prestazione (dati della cooperativa, offerta economica, curriculum operatori che verranno impiegati in caso di vincita) • presentare il progetto redatto nella forma, nei tempi e nelle modalità previste dal committente/ente aggiudicante Programma FIxO RISULTATO DELL’ATTIVITÀ Mappa dei bisogni territoriali definita Progetto d’intervento definito 7/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 Organizza Realizza attività assistenziali e sociosanitarie Rendiconta Valuta l’intervento educativo Programma FIxO • effettuare tutte le procedure amministrative e gli adempimenti formali necessari all’affidamento di un appalto di servizio • costituire l’equipe di lavoro • creare o predisporre strutture atte ad accogliere i destinatari del servizio • definire il PEI (Progetto Educativo Individuale), che contiene data, referente educativo, obiettivi, vincoli, tempi di verifica, risorse, contesti di intervento • prendere in carico gli utenti del servizio definendo il bisogno individuale e il percorso di reinserimento sociale e raccogliendo dati su potenzialità e capacità individuali • creare una relazione educativa personalizzata con l'ausilio di supporti differenziati • redigere la relazione osservativa attraverso l’anamnesi sulla costituzione del nucleo familiare, sul grado di autonomia, di accettazione delle proposte, sugli aspetti emotivi. • accompagnare gli utenti in attività quotidiane (fare la spesa, fare i compiti, partecipare ad attività sportive, ecc.) • assistere i destinatari dell’intervento nei percorsi di crescita, di emancipazione e di reinserimento e nell’assunzione di farmaci • partecipare ad incontri con altre figure professionali per mettere a punto progetti di reinserimento sociale o di assistenza • valutare la situazione individuale, familiare e sociale della persona ricreando eventualmente i legami della persona con l'ambiente familiare e sociale • partecipare alla produzione della documentazione necessaria alla dimostrazione della presa in carico dell’utente e della effettiva realizzazione dell’intervento • monitorare l’andamento del progetto e l’efficacia delle azioni intraprese • verificare, insieme all’equipe, il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati sul singolo caso in carico • modificare e adeguare metodi e strumenti in base alle risposte dell’utenza Contratto di affidamento del servizio. Piano di lavoro approvato ed équipe di lavoro costituita Intervento assistenziale o sociosanitario realizzato, risposta al bisogno rilevato, comunicazioni al committente sull’andamento dell’intervento Documentazione relativa alla rendicontazione redatta e controllata Intervento assistenziale o sociosanitario valutato Report di fine progetto 8/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 Attiva reti territoriali Programma FIxO • sviluppare reti integrate di servizi e soggetti chiave sul territorio • aprire canali comunicativi tra cittadini, istituzioni, soggetti pubblici e privati che hanno la possibilità di governare i processi di cambiamento della società • promuovere l’organizzazione di gruppi di volontariato, associazioni, cooperative, gruppi di auto/mutuo-aiuto • coinvolgere famiglie, enti locali, servizi dislocati nel territorio nei progetti educativi, sponsor nella realizzazione di attività • coinvolgere ed attivare persone e gruppi in attività di animazione culturale sul territorio • realizzare scambi di informazioni e progettazioni comuni con organizzazioni ed istituzioni • attivare la rete territoriale per la realizzazione di attività di prevenzione sociale Rete territoriale attivata 9/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 Conoscenze Quali conoscenze è necessario avere? Conoscenze specialistiche principali - elementi pedagogia speciale elementi di andragogia elementi di pedagogia della devianza - elementi di budgeting e fund raising - psicologia sociale e di comunità elementi di psicopatologia, neurologia, psichiatria - metodologie di counselling psicologico e socio-sanitario metodologie di valutazione interventi in area socio-sanitario - normativa per il funzionamento delle strutture socio-sanitarie rete territoriale dei servizi sociali Conoscenze generali principali - pedagogia generale - pedagogia speciale - tecniche di primo soccorso normativa in materia sanitaria - metodi di ricerca educativa elementi di sociologia - tecniche di comunicazione assertiva tecniche di gestione del conflitto - tecniche di Project Management Programma FIxO 10/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 Abilità Che cosa deve saper fare? Abilità specialistiche principali - - Applicare tecniche di analisi dei bisogni dell'utenza Applicare tecniche di progettazione partecipata di interventi di prevenzione del disagio Applicare metodi per la definizione del progetto educativo personalizzato Applicare tecniche di counselling socio-sanitario Applicare tecniche di gestione di gruppi di auto aiuto Applicare tecniche di supporto all’inserimento lavorativo di soggetti in difficoltà Applicare tecniche di gestione degli interventi domiciliari Applicare tecniche di gestione degli interventi di mediazione nelle relazioni interpersonali (famiglia, coppia…) e di assistenza individuale Applicare modalità di coinvolgimento degli attori territoriali: famiglie, servizi, sponsor Applicare tecniche di Fund Raising Abilità generali principali - Applicare tecniche di Project Management Applicare metodologie di definizione di piani di comunicazione - Applicare tecniche di coordinamento di gruppi di lavoro e gestione delle dinamiche di gruppo Applicare tecniche di definizione di accordi di rete - Applicare tecniche di valutazione degli interventi in ambito socio-sanitario - Applicare tecniche di ricerca (dati/informazioni/notizie) Applicare metodi di ricerca in campo socio-sanitario Programma FIxO 11/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 Comportamenti lavorativi Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare? Flessibilità/Adattabilità, modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo e sapersi adattare alle situazioni di cambiamento, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi, adattarsi alle urgenze e agli imprevisti Creatività, ricercare soluzioni originali ed efficaci, approcciare in modo creativo i problemi di lavoro, tentare soluzioni non convenzionali, sviluppare un ambiente favorevole all’innovazione Gestione delle relazioni e Negoziazione, stabilire, mantenere e sviluppare relazioni positive considerando il contesto e gli interlocutori, riducendo le possibilità di conflitto e orientando lo scambio interpersonale alla ricerca di un accordo soddisfacente Autocontrollo e Gestione dello stress, mantenere un adeguato controllo emotivo anche in situazioni incerte od impreviste Comunicazione e Ascolto, comunicare in modo chiaro ed efficace con gli interlocutori, dimostrando disponibilità all’ascolto e adottando stili e modalità di comunicazione (verbale o scritta) in funzione delle esigenze del contesto e dei destinatari Collaborazione e Cooperazione, collaborare in modo costruttivo con gli altri e operare in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni Orientamento al cliente o all’utente (interno/esterno), individuare le esigenze del cliente interno/esterno e predisporre soluzioni personalizzate, efficaci e soddisfacenti dal punto di vista della qualità del servizio reso Programma FIxO 12/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 Percorso professionale C’è un percorso formale? La Legge regionale del Piemonte n.1 del 2004 riconosce come titolo formale la laurea triennale del corso di laurea interfacoltà in EDUCATORE PROFESSIONALE (sono coinvolte le Facoltà di Scienze della Formazione, Medicina e Chirurgia e Psicologia), il cui accesso è programmato a livello nazionale e regolamentato attraverso un test di selezione. Dal momento che il corso di laurea è di recente istituzione, è anche riconosciuto il titolo conseguito nelle scuole regionali prima del 1999. Tali titoli sono obbligatori per lavorare nel settore sanitario ed abilita all’esercizio della professione. Tuttavia, in seguito al pronunciamento della Corte di Cassazione sull’inammissibilità dell’art. 32 della L.R. n.1 del 2004 poiché la materia in oggetto deve essere disciplinata dallo Stato (come previsto dal D.M. 520/1998), la Regione Piemonte riconosce nelle gare d’appalto i titoli conseguiti attraverso: i corsi delle scuole regionali dopo il 1998; il corso di laurea quadriennale in Scienze dell’Educazione (indirizzo educatore professionale extra scolastico); il corso triennale in Scienze dell’Educazione (indirizzo socio-sanitario). C’è un percorso consigliato? Il titolo di studio previsto dalla L.R. n. 1 del 2004 della Regione Piemonte è l’unico requisito richiesto. Tuttavia è apprezzata una precedente esperienza lavorativa o volontaria sul campo e una innata capacità di ascolto. La richiesta di questa figura è costante, soprattutto nei servizi rivolti a tossicodipendenti, disabili e anziani. La necessità di EDUCATORI PROFESSIONALI essendo molto elevata, permette modalità di inserimento occupazionale sicure, che prevedono l’assunzione con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Come si sviluppa la carriera? Dopo un periodo di inserimento della durata di qualche mese (variabile in funzione delle politiche del personale delle organizzazioni), solitamente l’EDUCATORE PROFESSIONALE è stabilizzato nell’impiego con l’assunzione a tempo indeterminato. Con il passare del tempo, attraverso l’acquisizione di esperienza sul campo e di competenze gestionali, l’ EDUCATORE PROFESSIONALE può in alcuni contesti organizzativi (strutture residenziali, semiresidenziali, cooperative sociali…) assumere ruoli di responsabilità e coordinamento. A livello di mansioni può svolgere attività di progettazione in risposta a bandi pubblici oppure occuparsi della formazione o del tutorato dei nuovi educatori e del loro affiancamento nel team di lavoro Programma FIxO 13/14 © Copyright Università degli Studi di Torino, Progetto Atlante delle Professioni 2009 6. INFO Per saperne di più Volumi Brandani W., Tomish M., 2005, La progettazione educativa. Il lavoro sociale nei contesti educativi, Carocci, Roma Demetrio D., 1999, Educatori di professione. Pedagogia e didattica del cambiamento nei servizi extra-scolastici, La Nuova Italia, Firenze Maccaro D., 2005, Le nuove professioni educative. La didattica nei servizi socio-culturali e assistenziali, Carocci, Roma Rei D., Maurizio R. (a cura di ), 1991, Le professioni sociali, Edizioni Gruppo Abele, Torino Taronna P. (a cura di), 2003, Isfol Orienta, Area Attività Associative, studio di area, Franco Angeli Tosco L., 1993, Professione educatore, Milano, Franco Angeli Deliberazione C.R20/2/87 n. 392, 2437. “Approvazione del profilo professionale, dei requisiti di formazione e dei programmi dei corsi triennali per educatori professionali”, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 12; - Decreto 8/10/98 n.520. “Regolamento recante norme per l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’educatore professionale, ai sensi dell’articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30/12/1992, n.502.”, pubblicato sulla gazzetta Ufficiale n. 98 del 28/04/99 Riviste Animazione Sociale, Gruppo Abele L’Educatore, Fabbri Editore Cooperazione educativa, Edizioni Erickson Siti www.bdp.it, Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica con link alla Biblioteca pedagogica nazionale www.edscuola.it, Educazione e scuola www.itd.ge.cnr.it, Istituto per le tecnologie didattiche www.educazionesviluppo.org, Educazione e sviluppo www.educational.rai.it/corsiformazione/intercultura/default.htm, Rai EduLab, Educazione interculturale www.minori.it, Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza www.anep.it, Associazione nazionale educatori professionali www.regione.piemonte.it/polsoc/cooperaz/albo.htm , Albo Regionale delle cooperative www.forumterzosettore.it, opportunità di lavoro e formazione nel terzo settore Programma FIxO 14/14