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CONSORZIO CASALASCO DEL POMODORO
CONSORZIO CASALASCO DEL POMODORO Società Agricola Cooperativa Sede sociale e stabilimento: Strada Provinciale 32 (senza numero civico) 26036 Rivarolo del Re ed Uniti (CR) DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2013 - 2016 DEL 30/08/2013 Secondo i requisiti del Regolamento CE n. 1221/2009 Consorzio Casalasco del Pomodoro Soc. Agr. Coop. Strada Provinciale 32 (senza numero civico)– 26036 Rivarolo del Re ed Uniti (CR) Aggiornamento Dichiarazione Ambientale: I dati riportati nel presente documento sono aggiornati: al 30 giugno 2013 per sughi salse e condimenti pronti al consumo alla campagna 2012 per i semilavorati di pomodoro. La raccolta dati relativa alla campagna 2013 è ancora in corso. PRESENTAZIONE La Dichiarazione Ambientale del Consorzio Casalasco del Pomodoro rappresenta un momento fondamentale nel rapporto di trasparenza e fiducia che si vuole instaurare e mantenere con soci, clienti, collaboratori e comunità locale. Negli ultimi anni l’Azienda ha raggiunto elevati standard qualitativi che non possono prescindere da una continua attenzione e senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente in cui opera. Essere infatti responsabili, sentirsi protagonisti in quest’epoca di cambiamento è un obiettivo molto impegnativo. Al Casalasco riteniamo cruciale la partecipazione e la volontà di ogni singola persona per determinare un cambiamento, un rinnovato modo di agire, che passa anche attraverso una nuova sensibilità ambientale, ed è per questo, che ormai da parecchi anni abbiamo avviato un’intensa e costante attività di formazione a tutti i livelli, accrescendo di anno in anno la consapevolezza ambientale. È interessante notare come questo tipo di percorso ci abbia portati velocemente ad un cambiamento radicale di mentalità, dando origine ad una sensibilità e comprensione del tutto nuove, grazie al diffondersi di un clima di fiducia e di collaborazione che solo il coinvolgimento di tutti i livelli può dare. Il coinvolgimento delle parti, che passa attraverso ascolto, dialogo e discussione, ha infatti il grande vantaggio di arricchire e creare idee innovative. Non sempre la politica ambientale va nella direzione dell’utilità economica, ma noi riteniamo che i benefici in termini di efficienza, di qualità della vita nel territorio e sul posto di lavoro, siano di gran lunga superiori agli eventuali svantaggi economici. Oggi, attraverso questo documento, il nostro obiettivo primario, è quello di poter comunicare quanto finora fatto, nel modo più chiaro e trasparente, per favorire una corretta comprensione e valutazione dei risultati e delle performances dell’Azienda. Il Presidente del C.d.A. Paolo Voltini SOMMARIO PRESENTAZIONE …………………..……………………………………………………………….…….......…2 1. L’AZIENDA …………………………………………………………………………………………….…….…..4 2. LA POLITICA PER LA QUALITA’, L’AMBIENTE E LA RESPONSABILITA’ SOCIALE….…………...…6 3. L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE………………………………………………………………..………….8 4. DOVE SIAMO……………………………………………………………………………………………..…….9 5. L’ATTIVITA’………………………………………………………………………………………………….….11 6. DATI DI ATTIVITA’……………………………………………………………………………………….….…17 7. LO STABILIMENTO E GLI IMPIANTI TECNOLOGICI………………………………………….…......…..20 8. IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE…………………………………………………………………22 9. LE ATTIVITA’ DEL SITO E GLI IMPATTI AMBIENTALI CONNESSI……………………………….……23 10. DESCRIZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI……………………………………………….………..…26 11. ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI…………………………………………………………..…………….44 12. I NOSTRI IMPEGNI PER MIGLIORARE LE PRESTAZIONI AMBIENTALI………………………...….55 13. AUTORIZZAZIONI…………………………………………………………………………………………….57 CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 3/57 1. L’AZIENDA Ragione Sociale Consorzio Casalasco del Pomodoro Soc. Agr. Coop. Sede legale ed operativa Strada Provinciale 32 (senza numero civico) – 26036 Rivarolo del Re (CR) Attività svolta Conferimento e trasformazione di pomodoro fresco per la produzione e il confezionamento di derivati del pomodoro. Produzione di conserve alimentari: sughi, salse e condimenti. NACE 10.89 N. Dipendenti Fissi: 150 Avventizi: 115 Stagionali: 90 trasformazione) (2 mesi N. Turni di Lavoro 03 Orario di lavoro Produzione 06-14/14-22/22-06 di campagna di Uffici 8-12/13.30-17.30 Anno costruzione insediamento 1982 Area occupata dal sito produttivo 147.700 m2 Area coperta 36.600 m2 Recapiti Telefono 0039 0375 536211 Fax 0039 0375 534075 e-mail [email protected] Legale rappresentante Paolo Voltini CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 4/57 1.1 La nostra storia Il Consorzio Casalasco del Pomodoro (d’ora in poi CCdP) nasce nel 1977 come cooperativa agricola, con lo scopo di commercializzare il pomodoro coltivato dai propri soci. All’inizio degli anni Ottanta CCdP avvia l'attività di trasformazione del pomodoro e nel 1982 viene costruito lo stabilimento di Rivarolo del Re. Da questo momento un rapido processo di sviluppo basato sull’innovazione tecnologica, unitamente alla crescita di mercato, porta la cooperativa a divenire uno tra i più importanti produttori non solo di semilavorati di pomodoro per l’industria alimentare ma soprattutto, un esperto produttore per i marchi più prestigiosi. Nel 2000, CCdP, con altre Organizzazioni di Produttori operanti nella trasformazione del pomodoro da industria, costituisce il CIO (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli), che nel 2003 ottiene il riconoscimento di Associazione di Organizzazioni di Produttori di pomodoro da industria (AOP) dalla Regione Emilia Romagna. Nel 2006, CCdP, acquisisce lo stabilimento confinante, l’ex calzificio Calze San Pellegrino (d’ora in poi CSP), e implementa nuove linee e tecnologie produttive. Nel 2007, CCdP con CIO, acquisisce il ramo di azienda Boschi Luigi e Figli, leader nella produzione di conserve di pomodoro, minestre e bevande, con stabilimenti produttivi a Fontanellato (PR) e Felegara (PR). Nel 2012 CCdP rileva la quota di CIO. Quest’operazione consolida la leadership dell’azienda nel mercato della trasformazione del pomodoro e della produzione di sughi, minestre, succhi di frutta e tè. Attualmente CCdP è una cooperativa a cui fanno capo oltre 300 aziende agricole produttrici di pomodoro di cui più della metà sono socie dirette. Il 95% delle aziende conferenti risiede in Lombardia ed Emilia Romagna, entro il raggio di 50 km. La presente Dichiarazione Ambientale riguarda il sito di Rivarolo del Re. Figura 1.1 – Lo stabilimento di Rivarolo del Re CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 5/57 2. LA NOSTRA POLITICA PER LA QUALITA’, L’AMBIENTE E LA RESPONSABILITA’ SOCIALE Missione: Associare i produttori diretti di pomodoro per offrire al mercato non più solo il frutto della loro coltivazione, ma il prodotto lavorato e già pronto all’uso. Rendere disponibili alle migliori marche internazionali semilavorati da utilizzare come ingredienti, sughi e condimenti pronti per lo scaffale, in qualità di co-manufacturer affidabile ed innovativo. Confermarsi come partner eccellente per le principali aziende di marca e di distribuzione europee per lo sviluppo, produzione e confezionamento di zuppe e minestre a base vegetale e di bevande e succhi di frutta. Garantire la Qualità e la sicurezza dei prodotti attraverso l'applicazione rigorosa delle norme e il controllo di tutte le fasi produttive. Applicare un modello gestionale etico, cioè basato sul rispetto, l’implementazione e diffusione lungo la filiera delle norme a difesa dei Diritti Umani, dei Diritti dei Lavoratori, della Legalità e dell’Ambiente. Valori: Integrità: applicazione delle norme cogenti e delle prescrizioni volontarie in tutti i comparti del nostro agire; Centralità e rispetto della Persona Innovazione, fantasia, creatività nella messa a punto di nuovi prodotti; Flessibilità e affidabilità, cioè capacità di lavorare con standard elevati in sistemi complessi; Trasparenza e dialogo verso tutte le parti interessate; Attenzione, rispetto e protezione della salubrità e sicurezza sul posto di lavoro; Uso responsabile e sostenibile delle risorse; Appartenenza alla comunità e al territorio e coinvolgimento nel suo sviluppo; Valorizzazione e rispetto nei confronti di chi lavora con noi. Eccellenza è per noi un cammino in cui hanno un ruolo fondamentale: Utilizzo di buone pratiche agronomiche da parte di tutti i soci conferenti; Completa tracciabilità delle produzioni; Controllo e monitoraggio delle materie prime e del processo produttivo a tutela della salute del consumatore lungo tutta la filiera, dal campo al prodotto finito; Formazione, sensibilizzazione e coinvolgimento del personale; Sensibilizzazione e coinvolgimento di fornitori e clienti in tematiche ambientali e di responsabilità sociale; Utilizzo esclusivo di materie prime non OGM; Individuazione e opportuna gestione degli allergeni; Continuo miglioramento delle nostre prestazioni nelle tre dimensioni sociale, ambientale e qualitativa. Obiettivi: A questo scopo riteniamo essenziale mantenere e sviluppare modelli gestionali volti al miglioramento delle prestazioni ambientali, sociali e di prodotto come strumento fondamentale al raggiungimento degli obiettivi strategici, il controllo del processo, il rispetto degli standard fissati e l’integrazione con i partner esterni. Inoltre: CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 6/57 Relativamente alla Qualità: Integrare e condividere le esperienze e i know-how maturati dagli stabilimenti produttivi di Rivarolo del Re, Fontanellato e Felegara così da offrire a Clienti e parti interessate medesimi standard di qualità, sicurezza e prevenzione ambientale, attraverso un sistema di gestione integrato che ne consenta il controllo e il miglioramento continuo; Ottimizzare attraverso una gestione sinergica, le risorse umane e le tecnologie dei vari siti produttivi, per una maggiore flessibilità organizzativa e migliori performance; Applicare rigorosamente le norme a tutela della sicurezza e della salubrità dei nostri prodotti; Monitorare costantemente gli indicatori di “Non Qualità” e “Non Conformità” per prevenire e rimuovere le cause dei problemi, con particolare riferimento a quelli di natura igienica, attraverso un’applicazione rigorosa delle GMP; Implementare nuove linee e nuove tecnologie produttive integrando, già nelle fasi di progettazione, GMP e know-how consolidati, così da ottenere i più elevati standard qualitativi e di sicurezza; Sviluppare nuovi prodotti con caratteristiche funzionali a tutela del benessere dei consumatori. Relativamente all’Ambiente: Implementare e sviluppare un sistema di gestione ambientale conforme alla norma ISO 14001 e al regolamento CE 1221/2009 (EMAS III) per i siti di Fontanellato e Felegara; Investire risorse per l’utilizzo di energie rinnovabili; Tenere sotto controllo tutti i processi, minimizzandone, ove possibile, gli impatti; Investire risorse per la riduzione e il monitoraggio delle emissioni in atmosfera; Collaborare con clienti, fornitori, autorità di controllo e istituzioni locali nella definizione di progetti di sostenibilità ambientale; Aumentare la consapevolezza e la sensibilità ambientale di tutte le parti interessate attraverso etichette, reporting e altri mezzi di comunicazione delle performance ambientali dello stabilimento e dei singoli prodotti. Relativamente alla Responsabilità sociale: Rispettare la normativa nazionale e internazionale in materia di lavoro, diritti umani e legalità, con particolare riferimento alle norme in materia di retribuzione ed orari di lavoro. Aderire agli standard internazionali a tutela dei Diritti umani quali la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, e il Global Compact delle Nazioni Unite; Utilizzare lo schema Sedex come mezzo di comunicazione e condivisione delle proprie performance e dei propri miglioramenti nel campo della responsabilità sociale; Promuovere l’adesione a questi principi nei confronti dei soggetti con i quali CCDP opera; Favorire lo scambio di esperienze e la documentazione e diffusione di “Buone Prassi” fra i vari stabilimenti. La Direzione riesamina periodicamente il Sistema di Gestione per la Qualità e l’Ambiente e i suoi risultati, assicura che la Politica Aziendale sia compresa e attuata a tutti i livelli e stimola feedback anche da parte degli stakeholder esterni. Data 30 Marzo 2012 Il Presidente del CdA Paolo Voltini Il Direttore Generale Costantino Vaia CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 7/57 3. L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CCdP ha definito per la propria organizzazione le responsabilità e le autorità delle diverse funzioni aziendali al fine di perseguire gli obiettivi di politica aziendale, assicurare la soddisfazione del cliente e la sostenibilità ambientale delle proprie attività, chiarendo tutte le interfacce di tipo gerarchicofunzionale. L’organizzazione e le relative responsabilità afferenti all’impianto di Rivarolo, sono schematizzate nell’organigramma riportato di seguito. Figura 3.1 – Organigramma Presidente – Cda Paolo Voltini Direzione Generale Costantino Vaia Area Sicurezza ed emergenze ambientali Ezio Paroli Area Agricola Area Commerciale Area Acquisti Davide Rocca Michele Pedrazzoni Elisabetta Saccani Area Risorse Umane Claudio Castignola Area Ammin. Finanze Gabriele Bernardi Area Logistica Area Sistemi Informatici Area Tecnica Stefano Bozzetti Gianluigi Vezzoni Ezio Paroli Area Produzione e Ricerca e Sviluppo Giampaolo Gozzi Area Qualità e Ambiente Giovanna Poletti Le principali responsabilità per le diverse funzioni relativamente al Sistema di Gestione Ambientale sono descritte di seguito: Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, nominato dall'assemblea dei soci, esamina e approva nelle linee generali, i piani strategici aziendali e rende disponibili le necessarie risorse. Il Direttore generale elabora e propone all’approvazione del C.d.A. le strategie aziendali in merito alla gestione ambientale e garantisce la rispondenza delle attività ai piani ed agli obiettivi approvati. Il Responsabile dell’Area Ambiente implementa e gestisce il Sistema di Gestione Ambientale in conformità al Regolamento Emas e alla norma ISO 14001. Ciascun Responsabile di Area è responsabile dell’andamento gestionale della propria unità organizzativa e del raggiungimento degli obiettivi assegnati. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 8/57 4. DOVE SIAMO Il sito produttivo è insediato nell’area industriale situata a NE del comune di Rivarolo del Re in provincia di Cremona. Lo stabilimento, come previsto dal P.R.G. del comune di Rivarolo del Re (CR), è ubicato in zona a destinazione d’uso produttiva; tutte le aree di pertinenza – comprese quelle destinate a parcheggio e alla viabilità interna – sono anch’esse ad uso produttivo. L’area aziendale è di 147.700 m2 dei quali 36.600 edificati. Figura 4.1 – Inquadramento territoriale N CCdP E W Rivarolo del Re S Di seguito si riporta una sintesi delle informazioni relative all’inquadramento territoriale ed ambientale dell’area dello stabilimento. GEOMORFOLOGIA IDROGEOLOGIA L’area in esame è situata in una zona compresa tra il corso del fiume Oglio ed il corso del fiume Po a sud. Gli acquiferi più superficiali, sedi di falde freatiche, sono alimentati per infiltrazione di acque piovane, irrigue e da dispersioni idriche provenienti dai corsi d’acqua. Le acque di falda di tutta l’area di mediabassa pianura, seppure abbondanti, sono qualitativamente scadenti per la presenza di sostanze organiche, ammoniaca, ferro e manganese. VULNERABILITÀ Secondo quanto riportato dalla Provincia di Cremona nel Piano Territoriale di CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 9/57 DEGLI ACQUIFERI Coordinamento Provinciale l’area aziendale ricade in una zona “vulnerabile a sensibilità attenuata” in quanto risulta esterna alla zona di ricarica degli acquiferi. IDROGRAFIA La rete idrografica gravita attorno al canale Navarolo, che è collegato SUPERFICIALE all’impianto di San Matteo delle Chiaviche, in territorio mantovano. I vari canali si presentano frequentemente sopraelevati sul piano della campagna con strutture di sostegno e sono alimentati dagli impianti idrovori di Casalmaggiore, di Isola Pescaroli e di S. Maria. A volte vengono utilizzati i canali di colo come canali irrigui, dopo aver effettuato le opportune modifiche per l’innalzamento del livello idrico attraverso chiuse e paratoie. Questa situazione è riscontrabile anche nel Colatore Cumola che scorre al confine dell’area dello stabilimento di Rivarolo e che ne raccoglie le acque Il Colatore Cumola non risulta tra i corsi d’acqua naturali o artificiali tutelati ai sensi della lett. c, comma 1, dell'art. 146 del D.Lgs. 490/99 (D.G.R. 12028/86). CLIMATOLOGIA Nel territorio a sud della Lombardia si realizzano condizioni climatiche tipiche del clima padano soprattutto per quanto concerne il vento (scarsa circolazione aerea, con frequente ristagno di aria per presenza di calme anemologiche) e le formazioni nebbiose. VINCOLI AMBIENTALI ED IDROGEOLOGICI I caratteri ambientali prevalenti del territorio di Rivarolo del Re sono quelli tipici della pianura padana dove l’agricoltura ha segnato non solo il tessuto economico, ma anche quello paesaggistico. L’utilizzo agricolo della pianura cremonese ha condotto, nei secoli, alla progressiva riduzione degli ambienti naturali, che oggi sono costituiti da fasce marginali o ambienti a sviluppo nastriforme quali le siepi arbustive e arboree e gli argini boscati e incolti. Nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale la “Carta delle tutele e delle salvaguardie” evidenzia come l'area dell’insediamento non risulta interessata da "ambiti di tutela", né da "zone ed elementi di particolare interesse storicoarcheologico" né da "zone ed elementi di interesse storico e testimoniale". INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO Il sistema dei trasporti e delle comunicazioni dell’area in esame è di ottimo livello e ben integrato con quello regionale e nazionale, tra le principali vie di comunicazione vi sono: - l’ Autostrada A1 Milano-Napoli con l’uscita Parma Fiere a circa 20 Km la Strada Statale Sabbionetana la Strada Statale Asolana. Alle vie di comunicazione sopraindicate, si sovrappongono una serie di strade che formano un reticolo abbastanza regolare in tutta la pianura padana. L’accessibilità al territorio è inoltre garantita da una fitta rete di strade provinciali e comunali. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 10/57 5. L’ ATTIVITA’ L’attività dello stabilimento di Rivarolo del Re, consiste nella: - trasformazione del pomodoro fresco durante la campagna del pomodoro (da fine luglio a metà settembre) per la produzione di semilavorati (concentrati, passati e polpa) in fusto o bins, per uso industriale interno o vendita. Una parte di prodotto derivato dalla trasformazione del pomodoro è confezionato in formati più piccoli (bottiglie e brik) per il catering o la grande distribuzione. - produzione di prodotti pronti al consumo: sughi, salse, besciamelle, pesti e zuppe vegetali, a marchio proprio o a marchio Cliente, nel rimanente periodo dell’anno (cosiddetto “fuori campagna”). Ricevimento e Scarico Pomodoro (Foto 1) Descrizione processi 5.1.Trasformazione del pomodoro fresco (campagna) L’attività di trasformazione del pomodoro prevede Acqua di pozzo fasi comuni preliminari descritte di seguito, Lavaggio e cernita pomodoro (Foto 2) Sottoprodotti: erba, terra, Refluo, ecc. dopodichè seguono fasi differenziate per la produzione di polpa e di concentrato. LINEA POLPA LINEA CONCENTRATO RICEVIMENTO E SCARICO Al ricevimento, il pomodoro è controllato dal laboratorio CQ circa il rispetto degli standard di qualità. Se è conforme, dopo la pesatura e la registrazione dei dati di rintracciabilità, è scaricato dai mezzi di trasporto, tramite getti d’acqua, in apposite canalizzazioni (Foto 1). LAVAGGIO E CERNITA Nelle canalizzazioni il pomodoro è lavato con acqua di riciclo per la rimozione di terra, sassi, ecc., passa attraverso calibratrici e “diserbatrici” a Foto 1 pettine, quindi raggiunge un sistema di elevatori (Foto 2) dove avviene il lavaggio vero e proprio con docce alimentate da acqua potabilizzata. L’acqua utilizzata in questa fase è filtrata e riutilizzata per lo scarico del pomodoro e il lavaggio iniziale. Infine il pomodoro è condotto ai piani di cernita per la rimozione delle bacche non idonee e di eventuali corpi estranei rimasti. Foto 2 CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 11/57 LINEA POLPA DI POMODORO Il pomodoro dopo la fase di lavaggio e cernita, entra in una scottatrice a pressione dove viene sottoposto a temperature di circa 100 °C e poi in una camera sotto vuoto dove la pelle esplodendo si stacca per essere eliminata da batterie di macchine separapelli (Foto 1). FASI PRELIMINARI (Lavaggio e cernita) Foto 1 Olio comb., metano, Energia elettrica Scottatura , Pelatura pomodoro (Foto1) “Scarti” alla linea concentrato Il pomodoro pelato è cernito manualmente (Foto 2), quindi è Cernita manuale, cubettatura, cernita ottica (Foto 2) “Scarti” alla linea concentrato tagliato in cubetti con il passaggio forzato attraverso taglierine. I cubetti ottenuti, dopo un’ulteriore cernita e sgrondatura vengono miscelati al Salsina da linea concentrato Miscelazione cubetto/salsina (Foto3) Recupero acqua di raffreddam. in torri succo di pomodoro concentrato (Foto 3). Gli scarti (pelli e succo) che si generano da queste fasi Olio comb., metano, Energia elettrica Trattamento termico sono recuperati nella linea del concentrato. AL CONFEZIONAMENT O Foto 2 La polpa di pomodoro viene quindi inviata all’impianto di trattamento termico (sterilizzazione /pastorizzazione) e alla riempitrice per confezionamento. Foto 3 CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 12/57 il LINEA PASSATA E CONCENTRATI DI POMODORO Il pomodoro dopo la cernita è triturato a caldo all’interno di brovatrici. A seconda delle temperature di trattamento si otterrà un prodotto con caratteristiche organolettiche e consistenza diverse. Il triturato viene quindi inviato al gruppo di passatura/raffinazione per separare il succo da buccette, semi e parte della cellulosa che, raccolti in un cassone, sono venduti come mangime animale o per uso energetico. Foto 1 Il succo ottenuto è inviato agli impianti di evaporazione – concentrazione costituiti FASI PRELIMINARI (Lavaggio e cernita) da fasci tubieri nei quali il pomodoro perde per evaporazione parte dell’acqua Olio comb., metano Energia elettrica Triturazione/Passatu ra Raffinazione Sottoprodotti (semi,buccette) che lo costituisce e si concentra fino al valore desiderato (Foto 1). Il concentrato o la passata vengono quindi sottoposti al trattamento termico di Olio comb.,metano Energia elettrica Evaporazione succo e concentrazione (Foto 1) Condensaz. Vapore e recupero acqua in torri raffredd. sterilizzazione o pastorizzazione, utilizzando apparecchiature a scambio di calore (Foto 2), quindi raffreddato e Olio com., metano Energia elettrica Trattamento termico (Foto 2) Recupero acqua raffredd in torri confezionato. AL CONFEZIONAMENTO Foto 2 CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 13/57 CONFEZIONAMENTO Dopo il trattamento termico la polpa e il LINEA POLPA concentrato di pomodoro sono inviati al LINEA CONCENTRATO confezionamento. La maggior parte dei semilavorati sono confezionati in sacchi asettici in materiale multistrato. Come Confezionamento in fusto, bins, vaso, brick (Foto 1, 2, 3, 4) Imballo primario e secondario imballo secondario sono usati bins (Foto1), fusti (Foto 2) e Rifiuti da imballo coperchi riutilizzabili. I fusti sono disposti in Stoccaggio pallet numero di quattro su pallet in legno. Le confezioni sono codificate per garantirne la tracciabilità, pallettizzate e stoccate a temperatura ambiente. Foto 1 Una piccola parte di semilavorato è confezionato direttamente in formati pronti all’uso: bottiglie (Foto 3) e Foto 2 brik di vario formato (Foto 4). Anche questi formati sono codificati, pallettizzati e stoccati a temperatura ambiente. Foto 4 Foto 3 CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 14/57 5.2 Produzione sughi, salse, condimenti L’attività fuori campagna riconfezionamento dei comprende semilavorati in il formati destinati al consumatore e la produzione di formulati costituiti da polpa e/o concentrato addizionati ad altre materie prime/ingredienti. Oltre ai prodotti a base pomodoro, nello stabilimento di Rivarolo del Re sono prodotte salse a base latticini (salse ai formaggi, besciamelle, ecc.), pesti e zuppe vegetali. Il procedimento di lavorazione per le diverse tipologie produttive non presenta sostanziali differenze se non per il tipo di ricetta e Foto 1 confezionamento, e prevede le fasi rappresentate nel diagramma di flusso sottostante. Le materie prime sono miscelate nelle cucine (Foto 1) secondo una ricetta predefinita, successivamente Acqua, materie prime, ingredienti Preparazione mat. prime, ingredienti Rifiuti da imballo l’impasto è inviato all’impianto di trattamento termico quindi alla linea di riempimento. Le confezioni sono poi poste in imballi secondari (Foto 2), Metano Energia elettrica Miscelazione e cottura in batch (Foto 1) disposti su pallet in legno ed avvolti da film in polietilene per la protezione durante lo stoccaggio in magazzino e il Metano Energia elettrica trasporto. L’azienda dispone di diverse Trattamento termico tecnologie di confezionamento sia per quello che riguarda il formato che la Imballo primario e secondario Riempimento imballaggio primario e secondario Scarti di lavorazione, Rifiuti da imballo tipologia di imballo, in genere scelti dal Cliente sulla base di strategie commerciali. I tipi di imballo sono: Stoccaggio e spedizione Foto 2 - vasi e bottiglie in vetro; - buste e bustine in multistrato plastico; - brik in poliaccoppiato; - flaconi e secchielli in plastica. L’imballo maggiormente usato è il vetro (circa 90.000.000 di vasi/bottiglie, confezionate nel 2012). CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 15/57 6. DATI DI ATTIVITÀ Nel corso degli ultimi anni, la direzione di CCdP, per contrastare la crisi che sta vivendo il settore dei semilavorati di pomodoro e per incontrare le esigenze del mercato, ha incrementato il portafoglio dei prodotti ad alto valore aggiunto ed ampliato la gamma dei formati. Di seguito i dati quantitativi relativi allo stabilimento di Rivarolo, dove si applicano le seguenti definizioni: Pomodoro lavorato: pomodoro fresco avviato a trasformazione al netto di bacche verdi, marce ed inerti; Prodotto semilavorato: pomodoro trasformato e stabilizzato (polpa, succo o concentrato) destinato alla rilavorazione; Prodotti pronti: prodotti pronti al consumo costituiti da sughi e condimenti a base pomodoro, salse a base latticini, pesti e minestre vegetali. 6.1 Attività di trasformazione pomodoro (stagionale) L’attività di trasformazione del pomodoro, come molte lavorazioni agroalimentari, è condizionata oltre che dalle azioni commerciali e dalle richieste di mercato, anche dalle condizioni meteo climatiche, non sempre favorevoli a questo tipo di coltura, che pertanto giocano un ruolo determinante nelle rese di campagna e, in minor misura, sulla qualità del prodotto finito. Tabella 6.1.1 – Dati di attività Dati di attività (*) Durata in giorni della campagna di conferimento Pomodoro lavorato (t) 2010 2011 2012 64 60 62 (dal 22/07 al 23/09) (dal 25/07 al 23/09) (dal 25/07 al 25/09) 155.864 175.190 175.974 (*) Fonte dati: registri ufficiali vidimati dalla Provincia di CR Figura 6.1.1 – Pomodoro lavorato (t/anno) t 180.000 175.000 170.000 165.000 160.000 155.000 150.000 145.000 2010 2011 2012 anno CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 16/57 L’annata 2012 è stata abbastanza favorevole per la coltivazione del pomodoro sia in termini quantitativi che qualitativi. Purtroppo le piogge abbondanti della prima settimana di settembre hanno imposto una fermata nella lavorazione di circa una settimana, che non ha giovato all’andamento della campagna di trasformazione. I semilavorati prodotti, pur con alcune differenziazioni, sono ascrivibili alle seguenti categorie merceologiche (descritte al cap.5): Tabella 6.1.2 – Prodotto semilavorato Prodotto Semilavorato (*) 2010 2011 2012 Polpa (t) 22.024 32.407 23.954 Concentrato (t) 20.287 21.145 30.621 Succo (t) 7.642 5.715 3.006 Totale (t) 49.953 59.267 57.581 (*) Fonte dati: registri ufficiali vidimati dalla Provincia di CR Figura 6.1.2 – Prodotto semilavorato (t/anno) 60000 58000 56000 54000 t 52000 50000 48000 46000 44000 2010 2011 2012 anno Si osserva, in quanto rilevante ai fini dell’interpretazione degli indicatori di energia, come a fronte di volumi complessivi di semilavorato comparabili al 2011, nel 2012 sia stato prodotto molto più concentrato di pomodoro, che richiede un maggior apporto di energia. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 17/57 6.2 Attività di produzione sughi salse e condimenti Riguardo la produzione di sughi, salse e condimenti si nota una riduzione dei volumi dovuta alle strategie commerciali di due importanti Clienti che hanno trasferito nei loro stabilimenti alcune produzioni. Da rilevare invece, seppure in uno scenario di riduzione generale dei volumi, la buona "tenuta" delle salse a base latticini. Di seguito la tabella riassuntiva riportante le diverse tipologie di prodotti pronti. Tabella 6.2.1 – Prodotti pronti Prodotti pronti (*) 2010 2011 2012 2013 (1° sem.) Sughi e condimenti a base pomodoro (t) 37.159 43.066 40.496 13.337 Salse a base latticini (t) 2.154 2.934 3.296 1.395 Pesti e zuppe vegetali (t) 562 1000 194 70 Totale (t) 39.875 47.000 43.896 14.802 (*) Fonte dati: gestionale aziendale Figura 6.2.1 – Prodotti pronti (t/anno) 50000 40000 30000 t 20000 10000 0 2010 2011 2012 2013 (1° sem) anno Le principali materie prime utilizzate per la produzione di prodotti pronti sono: polpa e concentrato di pomodoro (confezionato durante la campagna), verdura, carne, latticini, prodotti ittici, spezie, aromi, amidi, zucchero, olio, aceto, vino e acqua in percentuale variabile a seconda della ricetta. Alcune materie prima liquide (olio di girasole, aceto e glucosio) sono approvvigionate attraverso autocisterne e stoccate in silos. Altre (olio di oliva, panna, vino) sono fornite in tank a rendere o fustini (succo di limone, aromi liquidi, ecc.). Le carni sono fornite in cassette a rendere o in sacchi plastici contenuti in un cartone. Le altre materie prime generalmente sono in un imballo primario plastico protetto da una scatola di cartone. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 18/57 7. LO STABILIMENTO E GLI IMPIANTI TECNOLOGICI Gli impianti produttivi sono sostanzialmente divisi per tipologia di utilizzo in impianti per la trasformazione del pomodoro fresco ed impianti per la produzione di sughi, salse e condimenti. Di seguito è riportata una breve descrizione dello stabilimento e dei principali impianti tecnologici. FABBRICATI La struttura principale dello stabilimento di Rivarolo del Re, realizzata nel 1982, è costituita da una palazzina uffici a tre piani, ampliata nel 2012, e da un corpo prefabbricato in cemento armato adibito a produzione e confezionamento. All’interno dell’area produttiva si trovano gli spogliatoi e i servizi per il personale e il laboratorio. Lo stabilimento ex CSP è costituito da una palazzina uffici e un prefabbricato in cemento armato che, oltre all’area produttiva, comprende una sala riunioni e servizi per il personale. IMPIANTI E LINEE DI CONFEZIONAMENTO SEMILAVORATI IMPIANTI E LINEE DI CONFEZIONAMENTO SUGHI PRONTI Gli impianti utilizzati per la trasformazione del pomodoro fresco sono suddivisi in due linee diverse dedicate alla produzione di polpe e alla produzione di concentrati, come descritto al cap.5. Le aree di preparazione sughi e salse nello stabilimento “storico” comprendono quattro cucine industriali attrezzate con bolle di cottura, bacinelle, omogeneizzatori, trituratori mixer, ecc.). Nello stabilimento ex CSP sono presenti una cucina per i sughi rossi e una per le salse bianche. Dalle cucine i prodotti sono inviati agli impianti di sterilizzazione per il trattamento termico e, successivamente, alle linee di riempimento e confezionamento asettico e a caldo, o, nello stabilimento ex CSP, alle autoclavi. IMPIANTO DI DEPURAZIONE Le acque reflue sono trattate in un impianto di depurazione a fanghi attivi, della portata di 600 m3/h, costituito da tre linee operanti in parallelo di cui due attive tutto l’anno e una solo nel periodo estivo. Le acque reflue sono raccolte in una vasca di sollevamento, filtrate, flottate e smistate nelle tre vasche di CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 19/57 ossidazione. Le acque delle vasche di ossidazione passano per tracimazione nei rispettivi sedimentatori dove i fanghi appesantiti si depositano sul fondo. Dai sedimentatori l’acqua chiarificata viene inviata, tramite un canale di adduzione, allo scarico S1, recapitante nel colatore Cumola, mentre il fango ispessito è inviato in una vasca di raccolta e da qui a quattro centrifughe per la disidratazione. Il fango, disidratato e stabilizzato, è riversato in un cassone e utilizzato come ammendante agronomico. APPROVVIGIONAMENTO IDRICO Lo stabilimento è servito da acquedotto pubblico e quindi l’acqua giunge alla presa già potabilizzata ed idonea all’utilizzo civile. Per uso tecnologico (lavaggio pomodoro, produzione vapore e raffreddamento) e per la rete idrica antincendio, l’approvvigionamento idrico avviene mediante sette pozzi. Le acque destinate alle caldaie, in considerazione dell’elevata durezza sono trattate da due impianti di demineralizzazione e un addolcitore. IMPIANTO PRODUZIONE VAPORE Per far fronte a carichi diversi nel corso dell’anno, sono state installate più caldaie suddivise in due centrali termiche: 4 caldaie a gas nella centrale termica 1 e 4 caldaie ad olio nella centrale termica 2, utilizzate solo nel periodo di trasformazione del pomodoro. Lo stabilimento ex CSP è dotato di una terza centrale termica attrezzata con 2 caldaie di potenza inferiore a 3MW, alimentate a metano. Le caldaie sono utilizzate a pieno carico solo nel periodo della campagna di trasformazione del pomodoro, mentre nei restanti mesi l’utilizzo è limitato ad una sola caldaia. In azienda sono presenti anche quattro caldaie civili per il riscaldamento delle palazzine uffici. IMPIANTI DI REFRIGERAZIONE Per lo stoccaggio delle materie prime, nello stabilimento storico sono presenti 6 celle frigorifere. Nella parte ex CSP, sono presenti 4 celle, dotate di anticella, il cui impianto frigorifero è centralizzato per l’ottimizzazione dei consumi ed una migliore gestione delle risorse disponibili. IMPIANTO PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE ARIA COMPRESSA L’impianto di produzione di aria compressa utilizzata per il funzionamento delle macchine pneumatiche è costituito, nello stabilimento storico, da 6 compressori a palette con un sistema di essiccazione che riduce al minimo la produzione di condense nonché apparati specifici per la separazione dell’olio. Nello stabilimento ex CSP sono presenti 5 compressori. IMPIANTO DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA Lo stabilimento è alimentato dalla rete elettrica in media tensione (15.000V) distribuita da 6 cabine elettriche di trasformazione e distribuzione dell’energia elettrica, ubicate in appositi locali. All’interno delle cabine sono installati dei trasformatori ad olio esente da PCB. RETE FOGNARIA La rete fognaria è costituita da due distinte canalizzazioni: una deputata a raccogliere e convogliare acque meteoriche e/o di dilavamento dei piazzali; l’altra deputata a raccogliere e convogliare liquami di natura industriale e civile. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 20/57 8. IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE CCdP ha costruito un sistema di gestione integrato per la Qualità e l’Ambiente secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008, UNI EN ISO 14001:2004, il Regolamento CE 1221/2009 EMAS con l’obiettivo unitario di perseguire la qualità e ottimizzare i propri risultati, rispondendo alle richieste di tutti i portatori d’interesse che costituiscono il contesto in cui l’azienda opera. Il Sistema di Gestione implementa gli strumenti operativi atti a tenere sotto controllo gli impatti sull’ambiente creati dalle proprie attività tramite la definizione della Politica per la Qualità, l’ambiente e la responsabilità sociale, l’identificazione degli obiettivi e dei traguardi ambientali, la verifica del loro raggiungimento e la comunicazione verso l’esterno delle prestazioni ambientali raggiunte. Per tutte le attività con un potenziale impatto sull’ambiente, individuate mediante l’analisi ambientale iniziale e periodicamente sottoposte a revisione, nello stabilimento di Rivarolo, sono state definite apposite procedure ed istruzioni che forniscono al personale interessato le modalità operative per controllare l’impatto sull’ambiente. Il sistema implementato permette, attraverso indicatori di prestazione individuati per i principali processi, di misurare gli impatti in termini di consumi ed emissioni, nonché di identificare le potenziali aree di miglioramento al fine di evitare il manifestarsi di impatti indesiderati assicurando inoltre che qualsiasi miglioramento sia documentato, verificato e valutato. Accanto agli indicatori di risultato, gli indicatori di gestione forniscono il supporto necessario alla riuscita della gestione ambientale descrivendo aspetti legati ad esempio alla realizzazione di programmi ambientali, obiettivi e target. Gli indicatori sono quindi non solo uno strumento utile per la gestione del sistema, ma permettono anche di Figura 8.1 – Sistema di gestione ambientale comunicare i dati delle prestazioni ambientali in modo chiaro, semplice e comparabile nel tempo. Il sistema di gestione ambientale è inserito all’interno del Sistema integrato di Gestione per la Qualità di CCdP, che gestisce tutti i processi rilevanti per la Qualità anche se non certificati e ogni altro requisito sottoscritto. L’intero sistema compresa la parte ambientale, periodicamente rivisto in sede di riesame al fine di valutarne l’efficacia e il continuo miglioramento, ha una struttura documentale descritta nel Manuale di gestione integrato per la Qualità, che è il risultato dell’integrazione dei fabbisogni informativi necessari alla gestione delle attività produttive e di business con i requisiti delle norme di riferimento. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 21/57 9. LE ATTIVITA’ DEL SITO E GLI IMPATTI AMBIENTALI CONNESSI Nell’ambito delle attività di sviluppo dei processi ambientali gestiti dal Sistema integrato di Gestione per la Qualità, è stata effettuata un’analisi ambientale iniziale del sito finalizzata all’identificazione ed alla valutazione degli aspetti ambientali generati dalle attività svolte, con l’obiettivo di determinare la significatività degli impatti da essi derivanti e le relative priorità di azione. Per l’identificazione degli aspetti ambientali il concetto di base è costituito dal bilancio nei flussi di materiali, risorse ed energia, come definito nella figura seguente. INPUT Materie prime Ingredienti Imballi Risorse Energia Infrastruttura (ad es. illuminazione, riscaldamento, manutenzione edificio, etc.) ATTIVITA’/PROCESSI OUTPUT Prodotti e servizi Rifiuti Scarti vegetali e inerti Scarichi idrici Emissioni in atmosfera … Energia Figura 9.1 – Schema del bilancio relativo ai flussi di materiali, risorse ed energia Al fine di stabilire gli aspetti ambientali connessi all’attività dello stabilimento sono considerati: - aspetti ambientali diretti (D) associati alle attività, ai prodotti e ai servizi su cui la Direzione Aziendale ha un controllo diretto, - aspetti ambientali indiretti (I) risultanti dalla interazione della attività aziendali con parti terze su cui l’Azienda può avere una certa influenza, tenendo conto delle condizioni operative normali (N), anomale (A) (ossia differenti dalle normali, ma previste, come ad esempio le attività di manutenzione o di avvio/fermata degli impianti) e di emergenza (E). La valutazione è stata effettuata distinguendo tra il processo di trasformazione del pomodoro, la produzione di prodotti finiti e le attività di servizio. 9.1 Gli aspetti ambientali significativi Il passo successivo all’individuazione degli aspetti ambientali è stato quello di valutare in modo oggettivo quali tra questi aspetti risultano più “significativi”, in funzione degli impatti sull’ecosistema da essi derivanti, e meritino quindi particolare attenzione nella strutturazione del sistema di gestione ambientale. Tale valutazione è stata condotta sulla base di criteri formalizzati in un documento del SIGQ (Procedura POR01: Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali ) e tenendo conto delle condizioni operative normali, anomale e di emergenza. Per la valutazione sono stati considerati i seguenti criteri: - Conformità normativa e regolamentare - Rilevanza degli impatti ambientali correlati - Vulnerabilità ambientale - Sensibilità collettiva CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 22/57 Assegnando un punteggio ad ogni criterio, mediante un algoritmo, si ottiene l’indice di significatività che permette di individuare gli aspetti ambientali sui quali risulta necessario intervenire o da gestire adottando particolari criteri. Tabella 9.1 – Definizione delle classi di significatività Classe di significatività III Classe di priorità Aspetto ambientale non significativo che non necessita di particolari gestioni oltre a quelle previste dalla legislazione di riferimento. Aspetto ambientale non significativo ma da gestire e tenere sotto II controllo. Aspetto ambientale significativo e prioritario, che richiede un I progetto di miglioramento per la riduzione della sua significatività. Sono considerati significativi, e quindi incorporati nel sistema di gestione ambientale, gli aspetti ambientali in classe I o II, che necessitano di azioni a priorità alta o media. Tutti gli aspetti ambientali dell’analisi ambientale iniziale, sono periodicamente rivisti per considerarne le eventuali variazioni. Per gestire e ridurre gli aspetti risultati rilevanti sono stati elaborati i progetti di miglioramento contenuti nel Programma ambientale 2013 – 2016. Nelle tabelle sottostanti si riportano gli aspetti ambientali significativi dei diversi processi produttivi. Tabella 9.2 - Aspetti ambientali significativi produzione semilavorati (campagna) N/A/E IMPATTI AMBIENTALI CLASSE DI SIGNIFICAT. Rif. PROGRAMMA AMBIENTALE N Consumo risorse: acqua di pozzo II Cap. 2 N Produzione acque reflue da depurare I Cap. 5 N Produzione acque reflue da depurare I Cap. 5 N Consumo risorse: energia elettrica I Cap. 1 N Consumo risorse: olio combustibile e metano I Cap. 1 N Consumo risorse: acqua di pozzo II Cap. 2 Sterilizzazione N Consumo risorse: olio combustibile e metano I Cap. 1 Raffreddamento N Consumo risorse: acqua di pozzo II Cap. 2 N Produzione acque reflue da depurare I Cap. 5 E Invio accidentale di ingenti quantità di acqua non neutralizzata al depuratore I Cap. 5 FASE/ ATTIVITA' O IMPIANTI / STRUTTURE ASPETTI AMBIENTALI CORRELATI SCARICO POMODORO Scarico pomodoro in vasca e lavaggio PRODUZIONE POLPA PRODUZIONE SUCCO E CONCENTRATO Lavaggio macchine ed attrezzature Concentrazione TRATTAMENTO TERMICO LAVAGGIO Lavaggio CIP impianti di concentrazione e sterilizzazione CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 23/57 Tabella 9.3 - Aspetti ambientali significativi produzione sughi pronti FASE/ ATTIVITA' O IMPIANTI / STRUTTURE ASPETTI AMBIENTALI CORRELATI N/A/E IMPATTI AMBIENTALI CLASSE DI SIGNIFICAT. Rif. PROGRAMMA AMBIENTALE STOCCAGGIO MATERIE PRIME Stoccaggio in celle frigorifere E Perdita gas refrigerante ad effetto serra II Non previsti interventi specifici PREPARAZIONE INGREDIENTI Apertura imballi N Produzione rifiuti: carta, cartone, plastica, ecc. II Cap. 4 Pastorizzazione/ sterilizzazione N Consumo risorse: metano I Cap. 1 Raffreddamento N II Cap. 2 II Cap. 6 TRATTAMENTO TERMICO N LAVAGGIO Lavaggio CIP impianti ed attrezzature N Produzione acque reflue da depurare II Cap. 5 N Consumo risorse: acqua di pozzo I Cap. 2 I Cap. 2 II Cap. 4 N Sfridi di produzione CONFEZIONAMENTO Consumo risorse: acqua di pozzo Utilizzo sostanze chimiche pericolose: idrossido di sodio/acido nitrico N/A Consumo risorse: acqua potabile Produzione rifiuti: prodotto non conforme Tabella 9.4 - Aspetti ambientali significativi attività accessorie e di servizio FASE/ ATTIVITA' O IMPIANTI / STRUTTURE ASPETTI AMBIENTALI CORRELATI Depurazione acque reflue SSERVIZI TECNICI Produzione calore e vapore Produzione aria compressa MANUTENZIONE STABILIMENTO Manutenzione macchine ed attrezzature Rif. PROGRAMMA AMBIENTALE Non previsti interventi specifici N/A/E IMPATTI AMBIENTALI CLASSE DI SIGNIFICAT. N Produzione fanghi II N Consumo risorse: energia elettrica I Cap. 1 N Scarico in acque superficiali I Cap. 5 E Inquinamento acque superficiali I Cap. 5 A Diffusione odori molesti II Cap. 5 N Consumo risorse: olio combustibile e metano I Cap. 1 E Emissioni in atmosfera: fumi di combustione I Cap. 3 N Consumo risorse: energia elettrica I Cap. 1 II Cap. 4 N/A/E Produzione rifiuti pericolosi: oli esausti, stracci, ecc. Struttura edilizia: amianto N Dispersione sostanze pericolose II Cap. 6 Impianti tecnologici N Inquinamento acustico II Non previsti interventi specifici Area stoccaggio sostanze chimiche E Sversamento sostanze pericolose II Cap. 6 CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 24/57 10. DESCRIZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI Individuati gli aspetti ambientali significativi, sono stati costruiti indicatori che consentono di misurare i fattori di impatto ambientale e l’efficacia delle misure di gestione intraprese. Gli indicatori sono ottenuti rapportando le prestazioni ambientali ai quantitativi di prodotto (semilavorati di pomodoro fabbricati durante la “campagna” o prodotti pronti al consumo, fabbricati nel “fuori campagna”). Gli indicatori aziendali sono inoltre confrontati con gli indicatori di settore contenuti nelle Linee Guida per l’individuazione delle Migliori Tecniche Disponibili (MTD), recepimento italiano degli indirizzi comunitari finalizzati a limitare e ridurre l’impatto sull’ambiente derivante dai vari settori di attività. 10.1 CONSUMO IDRICO: ACQUA DI POZZO CONSUMO IDRICO La trasformazione del pomodoro richiede un elevato consumo idrico (acqua di (ACQUA DI POZZO) pozzo) per le attività di: lavaggio e trasporto pomodoro, alimentazione delle caldaie per la generazione di vapore come fluido termovettore, raffreddamento dei pastorizzatori e sterilizzatori. Nella rimanente parte dell’anno, l’uso dell’acqua di pozzo diminuisce in modo considerevole ed è principalmente legato alle fasi di raffreddamento di impianti o confezioni. Al fine di valutare l’efficienza nell’uso della risorsa, si sono presi in considerazione i consumi di acqua di pozzo durante il periodo della campagna di trasformazione, rapportati ai quantitativi di semilavorato di pomodoro prodotto. Tabella 10.1.1 – Consumo idrico (acqua di pozzo) periodo di campagna Consumo idrico Acqua pozzo (m3) Indicatore: m3/t semilavorato 2010 2011 2012 852.706 732.276 710.130 17,07 12,36 12,33 Valore di riferimento MTD 130 – 180 m3/t (in assenza di recupero) Traguardi e Obiettivi di miglioramento Programma ambientale 2013 – 2016 (Punto 2 ) Fonte dati Lettura contalitri Figura 10.1.1 – Indicatore: Consumo idrico (acqua di pozzo) periodo di campagna I=m3/t 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2010 2011 2012 anno CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 25/57 I dati di consumo evidenziano il miglioramento dell’indicatore nel corso degli ultimi 2 anni. Il risultato, positivo anche in rapporto ai valori indicati dalle MTD, si spiega con l’efficacia dei sistemi adottati dall’azienda finalizzati al risparmio idrico descritti nel Programma ambientale 2010-2013, al punto 2 (in allegato). Entro il 2015 è previsto un ulteriore potenziamento delle torri di raffreddamento con l’installazione di una nuova torre (si veda Programma ambientale 2013 2016 in allegato). 10.2 CONSUMO IDRICO: ACQUA DI ACQUEDOTTO CONSUMO IDRICO (ACQUA DI ACQUEDOTTO) L’ acqua di acquedotto è utilizzata per il lavaggio e la sanificazione delle linee, mentre solo il 10% è utilizzata come ingrediente. Pertanto il suo consumo dipende più dal numero di lavaggi di linea e di cambi prodotto che dai volumi fabbricati. Tabella 10.2.1 – Consumo idrico (acqua di acquedotto) Consumo idrico 2010 2011 2012 2013 (1° sem.) Acqua acquedotto (m3) Indicatore: m3/t prodotto pronto 105.847 91.858 121.091 55.687 2,65 1,95 2,97 3,76 Valore di riferimento MTD Non definito Traguardi e Obiettivi di miglioramento Mantenimento dell’attuale performance Fonte dati Fatturazione consumi Figura 10.2.1 – Indicatore: Consumo idrico (acqua di acquedotto) rapportato alle t di prodotto pronto I=m3/t 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 2010 2011 2012 2013 (1° sem) anno L’indicatore mostra le performances migliori negli anni in cui sono stati maggiori i volumi prodotti a parità di giorni di produzione e di lavaggi effettuati. Nonostante le rigorose procedure di pulizia applicate a garanzia della CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 26/57 sicurezza del prodotto non contribuiscano al risparmio della risorsa idrica, l’azienda comunque si è posta l’obiettivo di ottimizzare e razionalizzare, per quanto possibile, i consumi, attraverso la sensibilizzazione del personale in occasione della formazione periodica e delle sorveglianze. 10.3 SCARICHI IDRICI IMPIANTO DI DEPURAZIONE Le acque reflue generate dallo stabilimento di Rivarolo, nell’ambito della propria attività, sono trattate in un impianto di depurazione a fanghi attivi costituito da tre linee operanti in parallelo di cui due funzionanti tutto l’anno e una solamente nel periodo estivo. L’impianto ha una portata di 600 m3/h. MONITORAGGIO Per prevenire eventuali anomalie, nel periodo di campagna, il monitoraggio dei parametri principali (COD, fosforo, azoto ammoniacale, nitrico e nitroso) è effettuato 1 volta a turno. Altre rilevazioni sono condotte sull’acqua in ingresso e sul fango delle vasche di ossidazione (tra cui la determinazione dei solidi sedimentabili, il residuo secco e l’osservazione microscopica), per il controllo del processo di depurazione. I limiti allo scarico prescritti sono quelli riportati nella colonna acque superficiali della Tabella 3 dell’ Allegato 5 al D.Lgs. 152/2006. CARATTERISTICHE DEGLI SCARICHI Nella tabella seguente è riportato il valore medio relativo ai principali parametri determinati nel corso del 2012 nell’ambito dei controlli analitici previsti dall’AIA. I dati utilizzati per l’elaborazione statistica sono quelli riportati sul registro AIDA, l'applicativo di Arpa Lombardia, elaborato per la comunicazione on line dei dati previsti dal piano di autocontrollo. Tabella 10.3.1 – Parametri medi scarichi idrici anno 2012 e 1° semestre 2013 PARAMETRO Solidi sospesi tot (*) BOD5 (*) U.M. LIMITI 2012 1° sem. 2013 Valore medio n. dati Valore medio n. dati mg/l 80 6,1 18 8,6 5 mg/l 40 17,2 18 21,2 5 mg/l 160 27,3 52 55,6 6 mg/l 10 2,7 52 1,7 6 mg/l 15 1,3 52 2,4 6 mg/l 0,6 0,05 52 0,23 6 mg/l Fonte dati: rapporti di analisi 20 2,1 52 0,8 6 COD Fosforo totale Azoto ammoniacale Azoto nitroso Azoto nitrico (*) analisi esterne Per valutare l’efficacia del trattamento di depurazione è stato individuato come indicatore specifico il parametro COD (domanda chimica di ossigeno) che, fornisce indicazione sul carico di sostanze organiche disciolte, abbondanti nel CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 27/57 refluo da trattare. Le tabelle di seguito riportano i valori medi del COD dell’acqua di scarico degli ultimi anni e il confronto con il limite di legge. Tabella 10.3.2 – COD medio scarico idrico Parametro COD (mg/l) uscita Numero dati 2010 2011 2012 25,4 37,2 27,3 51 51 52 Fonte dati: registro monitoraggio interno Figura 10.3.1 – COD medio scarico idrico 180 160 140 120 100 mg/l 80 60 40 20 0 25,4 2010 37,2 2011 27,3 2012 anno 160 mg/l: limite di legge 140 mg/l: limite di allerta Il grafico sottostante riporta l’andamento del valore di COD, durante la campagna 2012, che rappresenta il periodo a maggiore criticità. Sono riportati inoltre, il limite di legge (160 mg/l di COD), e il limite interno (140 mg/l di COD), oltre il quale vengono intraprese misure correttive per prevenire uno scarico non conforme. Tali limiti non sono mai stati raggiunti né nel 2012, né nel primo semestre 2013. Entro il 2013 sarà completata la supervisione dell’impianto di depurazione su pannello di controllo e il monitoraggio dei consumi elettrici, già parzialmente realizzati e funzionanti in data odierna. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 28/57 10.4 PRODUZIONE RIFIUTI RIFIUTI PRODOTTI I principali rifiuti prodotti dallo stabilimento di Rivarolo derivano dalle attività produttive (imballi di materie prime, sfridi di prodotto, ecc.), solo una piccola parte proviene dalla sala mensa, dai servizi e dalle attività che si svolgono negli uffici. GESTIONE RIFIUTI I rifiuti sono gestiti privilegiando, ove possibile, la raccolta differenziata e il recupero. A tal fine sono stati predisposti contenitori dedicati per la raccolta di carta/cartone, vetro, plastica, alluminio, ferro, ecc. Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi alle tipologie più significative degli ultimi anni con esclusione dei fanghi di depurazione che verranno trattati successivamente e dei rifiuti generati da manutenzioni straordinarie. Tabella 10.4.1 – Tipologie di rifiuti più significative Rifiuti speciali prodotti (kg) Codice CER 2010 2011 2012 2013 (1° sem.) Imballaggi in carta cartone 150101 340.620 364.260 370.400 159.740 150102 96.740 115.500 150.760 42.550 150104 34.130 53.430 86.510 3.810 150106 627.510 745.660 645.990 240.570 Imballaggi in vetro 150107 78.540 115.720 124.700 45.070 Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 020304 541.990 681.010 760.270 210.170 Imballaggi in plastica Imballaggi metallici Imballaggi in materiali misti Fonte dati: MUD e registro di carico e scarico I rifiuti pericolosi rappresentano meno dell’1% dei rifiuti totali e sono costituiti in particolare da oli lubrificanti esausti e sostanze chimiche di laboratorio. I quantitativi di rifiuto sono stati rapportati alle tonnellate di prodotto realizzato nel periodo fuori campagna in quanto, durante la lavorazione del pomodoro, i rifiuti prodotti risultano quantitativamente poco significativi. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 29/57 Tabella 10.4.2 – Rifiuti prodotti Rifiuti 2010 2011 2012 2013 (1° sem.) Rifiuto totale (kg) 1.902.773 2.116.598 (*) 2.201.680 711.120 Indicatore: Kg di Rifiuto / t prodotto pronto 48 45 54 48 Rifiuti recuperati (kg) 886.485 934.158 1.141.950 353.070 46,6 44,1 51,9 49,6 Indicatore: Rifiuti recuperati / rifiuti totali (%) Valore di riferimento MTD Traguardi e Obiettivi di miglioramento Fonte dati Non previsto Programma ambientale 2013 – 2016 (Punto 4) MUD e registro di carico e scarico (*) Il dato non comprende 479.960 Kg di rifiuto (terra, rocce contenenti sostanze pericolose) provenienti dall’attività straordinaria di rimozione dei serbatoi interrati di stoccaggio dell’olio combustibile. L’andamento della produzione di rifiuti dal 2007 in poi, ha registrato una sensibile riduzione, assestandosi attorno alle 2.000 t. In particolare si è operato per la riduzione di due tipologie di rifiuto critiche, perché non sempre recuperabili: imballaggi misti (CER 150106) e sfridi di produzione (CER 020304). Per ottenere tali risultati si è agito su diversi fronti: - collaborazione con i fornitori per l’uso di imballi a rendere; - ottimizzazione del funzionamento delle macchine per la riduzione degli sfridi; - ricorso, quando possibile, al Banco alimentare per la consegna di prodotto vicino alla scadenza o con difetti di confezionamento. Nell’ottica di migliorare le proprie prestazioni, per il prossimo triennio, lo stabilimento di Rivarolo, si è posto l’obiettivo di: - mantenere superiore al 50% il rifiuto recuperato, applicando un’attenta differenziazione; - mantenere inferiore a 50 kg il rifiuto per ogni t di prodotto pronto, anche se le procedure a garanzia della sicurezza del prodotto applicate al processo produttivo, impongono in alcuni casi uno scarto precauzionale delle confezioni. Tra i progetti previsti nel Programma ambientale 2010 - 2013 è stata posticipata a dicembre 2015 la realizzazione della nuova piazzola di deposito rifiuti, in quanto in seguito ad una revisione delle destinazioni d’uso delle aree aziendali, si è preferito acquistare un nuovo terreno per spostare i servizi in una zona decentrata rispetto le aree produttive. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 30/57 FANGHI DI DEPURAZIONE I fanghi di supero provenienti dalla fase di decantazione finale del depuratore sono disidratati mediante centrifugazione e stabilizzati attraverso l’aggiunta di ossido di calce. In considerazione delle loro caratteristiche qualitative, i fanghi sono riutilizzati in agricoltura come ammendanti attraverso lo spandimento su terreni di soci ricompresi nell’ambito territoriale della Provincia di Cremona. La produzione dei fanghi di depurazione è strettamente connessa al carico organico delle acque reflue e alla presenza di terra nel pomodoro conferito. La quantità massima che può essere avviata allo spandimento è di 2.100 t annue. Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi ai quantitativi di fango prodotti negli ultimi anni. Tabella 10.4.3 – Fanghi di depurazione Fanghi di depurazione Fanghi (CER 020305) (kg) Indicatore: Fango (kg) / t 2010 2011 2012 1.595.200 1.061.000 1.194.300 31,9 17,9 20,7 semilavorato Valore di riferimento MTD 25 - 40 Kg/t per concentrato, 30 - 50 Kg/t per polpa Traguardi e Obiettivi di miglioramento Mantenimento dell’attuale performance Fonte dati MUD Figura 10.4.1 – Indicatore: fango di depurazione rapportato al prodotto semilavorato 50 40 30 I= kg/t 20 10 0 2010 2011 2012 anno L’indicatore è in linea con quanto previsto dalle MTD per la tipologia produttiva. Per i prossimi anni si prevede il mantenimento delle attuali prestazioni. Al fine di verificarne l’idoneità dei fanghi ed in particolare l’assenza di sostanze che potrebbero comprometterne il riutilizzo, CCdP provvede ad effettuare periodicamente analisi di tipo chimico- fisico e microbiologico presso laboratori qualificati. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 31/57 RESIDUI INERTI, SCARTI VEGETALI, BUCCETTE I residui inerti e gli scarti vegetali provenienti dalle fasi iniziali di scarico e lavaggio del pomodoro sono utilizzati come ammendante nei terreni dei soci conferenti. Le buccette e i semi provenienti dalle fasi di passatura e raffinazione, per le loro caratteristiche nutritive ed energetiche, sono invece utilizzati come mangime animale o biomassa vegetale ad uso energetico, venendo così esclusi dal regime dei rifiuti. Durante la campagna 2012 sono stati prodotti 54 Kg di semi e buccette per ogni t di prodotto semilavorato. 10.5 CONSUMI ENERGETICI CONSUMI ENERGETICI: ENERGIA ELETTRICA Il consumo della risorsa si concentra in particolare nel periodo della campagna di trasformazione del pomodoro ed è imputabile al funzionamento degli impianti di passatura / raffinazione ed evaporazione, alla produzione di aria compressa e al funzionamento dell’impianto di depurazione. Al fine di valutare l’efficienza nell’uso della risorsa, si sono presi in considerazione i consumi di energia elettrica rapportati ai quantitativi di semilavorato prodotto. Tabella 10.5.1 – Consumi di energia elettrica del periodo di campagna Consumi energetici (agosto-settembre) Consumo (KWh) 2010 2011 2012 5.232.029 5.868.480 5.919.558 104,74 99,02 102,80 Indicatore: KWh /t semilavorato Valore di riferimento MTD (*) 83,33 - 138,89 KWh/t di concentrato e 16,67 – 25,00 KWh/t di polpa Traguardi e Obiettivi di miglioramento Programma ambientale (Punto 1) Fonte dati Fatturazione consumi (*) I valori di riferimento delle MTD espressi in J sono stati convertiti in KWh. Per la conversione si considera 1 GJ = 277,78 KWh. Figura 10.5.1 – Indicatore: Consumi di energia elettrica del periodo di campagna rapportati alle t di semilavorato I=KWh/t 105 104 103 102 101 100 99 98 97 96 2010 2011 2012 anno CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 32/57 I dati evidenziano una prestazione allineata a quanto previsto dalle MTD. Il maggior consumo specifico rilevato nel 2012, si spiega, con l’aumento, rispetto all’anno precedente, della produzione di concentrato di pomodoro, che richiede un apporto di energia maggiore. I consumi di energia elettrica relativi ai mesi fuori campagna (Tab.10.5.2) sono per la maggior parte attribuibili al funzionamento degli impianti di sterilizzazione, riempimento, confezionamento, alla produzione di aria compressa e al funzionamento dell’impianto di depurazione. Tabella 10.5.2 – Consumi di energia elettrica del periodo fuori campagna Consumi energetici (ottobre – luglio) Consumo (KWh) 2010 2011 2012 2013 (1° sem) 9.118.810 9.842.950 9.573.110 4.488.100 228,7 209,42 235,0 303,3 Indicatore: KWh /t prodotto pronto Valore di riferimento MTD Traguardi e Obiettivi di miglioramento Non previsto Fonte dati Fatturazione consumi Programma ambientale (Punto 1) Figura 10.5.2 – Indicatore: Consumi di energia elettrica del periodo fuori campagna rapportati alle t di prodotto pronto I=KWh/t 350 300 250 200 150 100 50 0 2010 2011 2012 2013 (1° sem) anno Nel triennio 2010 - 2012 nonostante l’ottimizzazione della rete di distribuzione, la realizzazione di alcuni interventi di automazione e la progressiva sostituzione dei motori con apparecchi di nuova generazione ad alta efficienza, non si evidenzia un miglioramento dell’indicatore. Risulta infatti prevalente l’effetto negativo dovuto al calo produttivo dell’ultimo periodo, alla tendenza dei Clienti a richiedere brevi tranches produttive, per tenere ridotte le scorte, e all’orientamento del mercato verso confezioni sempre più piccole. Attualmente non è prodotta energia da fonti rinnovabili. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 33/57 CONSUMI ENERGETICI: OLIO DENSO BTZ E METANO Il consumo di energia termica si concentra in particolare nel periodo della campagna di trasformazione del pomodoro ed è imputabile al funzionamento degli impianti di concentrazione, sterilizzazione/pastorizzazione e riscaldamento. Al fine di valutare l’efficienza nell’uso della risorsa, si sono presi in considerazione i consumi di energia termica del periodo della campagna del pomodoro, rapportati ai quantitativi di semilavorato prodotto. In seguito all’uso concomitante di combustibili di tipologia differente si è reso necessario utilizzare come unità di misura dell’indicatore il consumo di energia termica in GJ, calcolato come prodotto del combustibile consumato per il potere calorifico inferiore, considerando per l’olio combustibile un pci (potere calorifico inferiore) pari a 41,149 GJ/t e per il metano a 35,03 GJ/1000 m3 (dati forniti dal Ministero dell’Ambiente). I consumi di energia termica sono poi rapportati ai dati produttivi (Indicatore = GJ / t di semilavorato). Tabella 10.5.3 – Consumi di energia termica del periodo di campagna Energia termica 2010 2011 2012 Energia termica da olio combustibile (GJ) 127.663 130.941 133.518 Energia termica da gas metano (GJ) 92.460 115.169 106.358 Energia termica totale (GJ) 220.123 246.110 239.876 4,41 4,15 4,17 Indicatore: GJ /t semilavorato Valore di riferimento MTD 6.8 – 8.3 GJ/t per concentrato e 2.2 – 2.5 GJ/t per polpa Traguardi e Obiettivi di miglioramento Programma ambientale (Punto 3) Fonte dati Fatturazione consumi Figura 10.5.3– Indicatore: Consumi di energia termica del periodo di campagna rapportati alle t di semilavorato prodotto 5 4,5 4 3,5 3 I=GJ/t 2,5 2 1,5 1 0,5 0 2010 2011 2012 anno CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 34/57 L’indicatore evidenzia un sensibile miglioramento delle prestazioni nel corso degli ultimi 2 anni grazie ad interventi quali la coibentazione di tutta la rete di conduzione vapore, conclusasi nel 2012. Per il prossimo triennio, l’azienda si pone l’obiettivo di mantenere le attuali prestazioni. Relativamente ai consumi di energia termica del periodo fuori campagna, come rilevato anche per i consumi di energia elettrica, l’indicatore evidenzia un peggioramento delle prestazioni legato al calo produttivo dell’ultimo periodo. Tabella 10.5.4 – Consumi di energia termica del periodo fuori campagna Consumi energetici 2010 2011 2012 2013 (1° sem.) Energia termica da olio combustibile (GJ) 25.655 0 0 0 Energia termica da gas metano (GJ) 78.211 115.198 114.338 55.891 Energia termica totale (GJ) 103.866 115.198 114.338 55.891 2,60 2,45 2,81 3,78 Indicatore: GJ /t prodotti pronti Valore di riferimento MTD Traguardi e Obiettivi di miglioramento Fonte dati Non previsto Programma ambientale (Punto 3) Fatturazione consumi Figura 10.5.4 – Indicatore: Consumi energetici del periodo fuori campagna rapportati alle t di prodotto pronto 4 3,5 3 2,5 GJ/t 2 1,5 1 0,5 0 2010 2011 2012 2013 (1° sem) anno CONTAMINAZIONE DEL SUOLO Conseguentemente alla sostituzione/conversione degli impianti termici alimentati ad olio combustibile si è proceduto alla dismissione dei 3 serbatoi interrati di stoccaggio combustibile. Permangono fino alla sostituzione delle ultime caldaie ad olio i due serbatoi esterni di stoccaggio combustibile, dotati di bacino di contenimento. Per evitare l’eventuale contaminazione del suolo CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 35/57 causata dallo sversamento accidentale di sostanze pericolose nelle fasi di utilizzo e/o movimentazione è stata ristrutturata e ampliata l'area di stoccaggio sostanze chimiche, e si provvede a mantenere in buono stato i piazzali esterni. L’area sterrata, retrostante lo stabilimento, sarà pavimentata entro il 2015. 10.6 EMISSIONI IN ATMOSFERA FONTI DI EMISSIONE Le emissioni in atmosfera più rilevanti sono determinate dai fumi di combustione delle caldaie industriali alimentate ad olio denso e a gas, utilizzate per la produzione di vapore e per il riscaldamento dei locali. Di seguito la planimetria dello stabilimento, con evidenziati i punti di emissione significativi Figura 10.6.1– Planimetria con punti di emissione significativi LEGENDA CALDAIE A GAS: E2 – Caldaia Mingazzini PB 120 E3 – Caldaia Mingazzini PB 200 E17 – Caldaia Nuova Sigma FB /90 E60 - Caldaia Mingazzini PB 200 E101 - Caldaia Mingazzini CB 40 E102 – Caldaia Mingazzini CB 50 CALDAIE AD OLIO: E18 – Caldaia Mingazzini PB 200 E1 - Caldaia Mingazzini PB 200 E19 – Caldaia Mingazzini PB 200 E20 – Caldaia Mingazzini PB 120 Centrale 2 Centrale 1 Centrale ex CSP Stabilimento ex CSP In relazione alla stagionalità dell’attività aziendale, le emissioni sono concentrate nel periodo di campagna (agosto – settembre), quando tutti i CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 36/57 generatori sono in funzione mentre, nei restanti mesi, l’utilizzo è limitato ad una sola caldaia a gas Lo stabilimento di Rivarolo, in ottica di adeguamento alle prescrizioni previste nell’allegato tecnico dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e come concordato con l’Autorità competente, sta attuando un piano di sostituzione delle caldaie ad olio denso combustibile con caldaie a gas metano. Il piano prevede entro il 2015 la sostituzione/conversione delle ultime 4 caldaie ad olio rimaste, con caldaie a gas. Per approfondimenti vedasi il Programma ambientale in allegato. Le caldaie per la produzione di vapore sono sottoposte a manutenzioni preventive e verifiche periodiche da parte di una ditta di manutenzione esterna. MONITORAGGIO Dal 2008, come concordato con la Regione Lombardia, è stato implementato il monitoraggio in continuo della temperatura dei fumi, individuato come parametro indicatore del corretto funzionamento a regime delle caldaie ad olio combustibile, e il controllo sistematico di CO e O2 con un analizzatore di fumi portatile per garantire la loro corretta regolazione. Da luglio 2009, in adempimento al nuovo Allegato tecnico all’AIA, il monitoraggio delle emissioni delle caldaie ad olio è effettuato mensilmente, mentre quello delle caldaie a gas, semestralmente. Di seguito i valori rilevati dal Piano di autocontrollo, tutti entro i limiti di legge. Tabella 10.6.1 – Autocontrollo emissioni 2012 - Caldaie ad olio combustibile Agosto 2012 Emissio Portata Particol ne Nm3/h ato mg/Nm3 50 Limiti E1 E18 E19 E20 Settembre 2012 NOx mg/ Nm3 450 SO2 mg/ Nm3 1700 CO mg/ Nm3 100 Portata Particola NOx Nm3/h to mg/ mg/Nm3 Nm3 50 450 SO2 mg/ Nm3 1700 CO Mg /Nm3 100 11070 11250 43.84 45.77 422 425 1234 1432 12 73 9450 11340 45.26 46.11 438 429 1164 1092 7 81 12400 40.17 431 1396 10 13860 42.39 434 1284 15 6500 42.31 406 1378 55 11180 45.10 426 1232 75 Fonte dati: Rapporti di prova Tabella 10.6.2 – Autocontrollo emissioni 2012 - Caldaie a metano Emission e Limiti E 60 E2 E3 E17 E 101 E 102 Gennaio 2012 Portata Nm3/h Agosto 2012 NOx mg/Nm3 CO mg/Nm3 200 100 11600 92 <1 7740 68 <1 7330 73 6480 NOx mg/Nm3 CO mg/Nm3 200 100 10630 101 1 13180 69 1 <1 7670 74 <1 122 <1 2680 150 <1 4030 102 <1 3250 129 <1 3830 121 <1 3710 126 <1 CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Portata Nm3/h Pagina 37/57 Fonte dati: Rapporti di prova Tabella 10.6.3 – Autocontrollo emissioni 2013 - Caldaie ad olio combustibile Agosto 2013 Emissio Portata ne Nm3/h Limiti E1 E18 E19 E20 Particolato mg/Nm3 NOx mg/Nm3 SO2 mg/Nm3 CO mg/Nm3 50 450 1700 100 11060 13320 41,65 37,64 407,0 379 1043 1317 2 10 15460 40,40 408 1117 1 6580 32,75 401 1288 4 Fonte dati: Rapporti di prova Tabella 10.6.4 – Autocontrollo emissioni 2013 - Caldaie a metano Emissione Gennaio 2013 Portata Nm3/h Limiti E 60 E2 E3 E17 E 101 E 102 Agosto 2013 NOx mg/Nm3 CO mg/Nm3 200 100 15650 107 Portata Nm3/h NOx mg/Nm3 CO mg/Nm3 200 100 2 10220 96 1 74 <1 13460 79 2 14260 13460 69 <1 21360 75 <1 13400 87 <1 14260 157 1 3050 146 <1 2060 124 1 3780 147 1 4210 119 2 Fonte dati: Rapporti di prova Le emissioni delle caldaie a metano sono monitorate in continuo per i parametri CO, O2 e temperatura. Di seguito i valori medi mensili di CO rilevati dal Sistema di Monitoraggio Emissioni (SME). Tabella 10.6.5 – Media CO caldaie a metano Emissione Limiti 2010 (media dei mesi da settembre a dicembre per le caldaie E2, E3, E17) 2011 (media dei mesi da gennaio a dicembre) 2012(media dei mesi da gennaio a dicembre) E 60 E2 E3 E 17 CO mg/Nm3 CO mg/Nm3 CO mg/Nm3 CO mg/Nm3 100 100 100 100 1,7 0,2 4,1 0,7 0,4 0,09 0,3 0,03 0,89 0,59 0,24 0,09 Fonte dati: Report SME CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 38/57 EMISSION TRADING Lo stabilimento di Rivarolo essendo dotata di impianti termici di potenzialità complessiva superiore a 20 MW, ricade nel campo di applicazione della Direttiva CE 87/2003 che istituisce un sistema di scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra (CO2), all'interno dell'Unione Europea. Lo stabilimento è stato autorizzato all’emissione di gas serra con Decreto Dirigenziale del Ministero dell’Ambiente Prot. 2068/RAS/2007 (autorizzazione n.1493). Per il 2012 sono state assegnate 19.186 quote. Tabella 10.6.6 – Emissioni totali di CO2 Emissioni di CO2 Quote rilasciate in atmosfera (t) 2010 2011 2012 21.222 22.760 22.424 La tabella sottostante mostra le emissioni di CO2 durante la campagna di trasformazione. Si evidenzia l’allineamento alle MTD dell’indicatore che rapporta le t di CO2 al prodotto semilavorato. Un ulteriore miglioramento dell’indicatore è atteso dal 2015 dopo la completa dismissione delle caldaie ad olio. Tabella 10.6.7 – Emissioni di CO2 (campagna di trasformazione del pomodoro) Emissioni di CO2 Emissioni da olio combustibile (t) Emissioni da gas metano (t) Indicatore: t CO2 /t prodotto semilavorato 2010 2011 2012 9.753 9.903 10.097 5.144 6.407 5.917 0,298 0,275 0,278 Valore di riferimento MTD Da 0,700 a 0,900 t di CO2/t concentrato e da 0,200 a 0,220 t di CO2/t polpa Traguardi e Obiettivi di miglioramento Fonte dati Programma ambientale (Punto 3) Dichiarazione ETS Nel processo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di CO2 non sono incluse le emissioni provenienti dai motori a combustione interna utilizzati per scopi di trasporto. CCdP, ha stimato per il 2012 l’emissione di 62,82 t di CO2 eq, in considerazione di un consumo di gasolio pari a 20 t. GAS REFRIGERANTI Tutti gli impianti di refrigerazione e condizionamento sono verificati e mantenuti da una ditta specializzata ed i relativi interventi sono registrati sul “Libretto d’impianto”. Nessun impianto contiene R22, gas lesivo per l’ozono. A giugno 2013 è stata installata una nuova cella frigorifera che utilizza come CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 39/57 gas refrigerante R507. In seguito al DPR 43/2012 finalizzato a contenere, prevenire e ridurre le emissioni di gas fluorurati (F-gas) ad effetto serra, lo stabilimento di Rivarolo ha provveduto ad espletare gli adempimenti previsti e tiene monitorata la quantità di F-gas usata per i rabbocchi degli impianti (indicativa di quanto gas è fuoriuscito in atmosfera). Tabella 10.6.8 – Gas fluorurati e rabbocchi anno 2012 Gas contenuto Quantità negli impianti rabboccata (t) (t) 0,006 0 Impianto GAS GWP (*) CO2eq (t) Cella 7 R404A 3.922 Cella 8 R507 3.985 0,008 0,008 31,9 Cella 9 R507 3.985 0,190 0,010 39,9 Cella 10 R507 3.985 0,240 0,016 63,7 Cella 11 R507 3.985 0,075 0 0 Celle ex CSP R507 3.985 0,568 0,025 99,6 Climatizzatore Uffici produzione Climatizzatore sala quadri polpa Climatizzatore sala quadri concentrato Climatizzatore sala quadri sterilizzatori Climatizzatore Uffici amministrat. R507 3.985 0,032 0,016 63,8 R507 3.985 0,050 0 0 R507 3.985 0,040 0,005 19,9 R507 3.985 0,030 0 0 R134A 1.430 0,180 0 0 0 (*) GWP: Global Warming Potential Per definire l’apporto che ogni gas serra fornisce al fenomeno del riscaldamento globale, è usato il Global Warming Potential (potenziale di riscaldamento globale). In tabella sono riportati per ogni gas i valori del GWP. I GWP sono utilizzati come fattori di conversione per calcolare le emissioni di tutti i gas serra in emissioni di CO2 equivalente, l'unità di misura che permette di pesare insieme le emissioni dei vari gas serra aventi differenti effetti sul clima. Così, definendo il GWP della CO2 pari a 1, il gas R507 ha GWP pari a 3.985, il che vuol dire che un kg di R507 provoca un aumento dell’effetto serra pari a quello causato da 3.985 kg di CO2. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 40/57 10.7 ALTRI ASPETTI RUMORE AMBIENTALE In data 23/3/2010 il Comune di Rivarolo del Re ed Uniti (CR) ha definitivamente approvato il proprio piano di zonizzazione acustica e, conseguentemente, è stata effettuata una campagna di rilievi acustici in data 23 giugno 2011 che ha mostrato la conformità dello stabilimento rispetto ai nuovi limiti di zona. In seguito all’installazione di nuove soffianti a potenziamento dell’impianto di depurazione, durante la campagna 2012 sono stati effettuati rilievi acustici al perimetro dello stabilimento e presso i principali recettori per la verifica del rispetto dei limiti di emissione ed immissione sonora. I rilievi hanno confermato il rispetto dei limiti previsti dalla zonizzazione acustica. AMIANTO Lo Stabilimento di Rivarolo ha provveduto alla rimozione di tutti i manufatti contenenti amianto dell’unità ex CSP, delle aree di servizio esterne e di alcune parti dello stabilimento storico. I manufatti rimasti sono sottoposti a periodica valutazione dell’indice di degrado, sulla base dei criteri definiti dalla Regione Lombardia (D.d.g. 18 novembre 2008 n. 13237). La valutazione effettuata a marzo 2013 ha evidenziato che, al momento, nessuno dei manufatti rimasti necessita di bonifica. L’azienda comunque ha in programma la completa rimozione dei manufatti in cemento amianto entro dicembre 2013 (vedasi Programma ambientale 2013 - 2016). Di seguito l’elenco dei manufatti rimasti. Tabella 10.7.1 – Elenco manufatti in amianto Manufatti Superficie (m2) Note 1.332 Da rimuovere 1.423 Da rimuovere 200 Da rimuovere Copertura linea polpa Copertura reparti produttivi CCdP Copertura palazzina uffici UTILIZZO SOSTANZE PERICOLOSE Lo stabilimento di Rivarolo, utilizza acido nitrico, idrossido di sodio e detergenti per la pulizia di impianti ed attrezzature; acido cloridrico per l’impianto di demineralizzazione e perossido d’idrogeno nelle linee asettiche. Le principali sostanze chimiche, classificate pericolose per l’uomo e/o per l’ambiente, presenti presso lo stabilimento sono elencate, con i rispettivi consumi, nella tabella sottostante. Dai dati si evidenzia come la tendenza dei Clienti a richiedere produzioni di piccoli volumi, comporti un maggio numero di lavaggi e di conseguenza un maggior uso di sanificanti. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 41/57 Tabella 10.7.2 – Elenco sostanze pericolose SOSTANZA PERICOLOSA u.m. 2010 2011 2012 2013 1° sem Acido Nitrico m3 59 34 40 27 Acido Cloridrico m3 183 296 291 141 t 14 7 37 24 m3 184 228 327 197 Detergenti m3 65 94 32 12 Perossido di idrogeno m3 28 36 39 14 Idrossido di Sodio (scaglie) Idrossido di Sodio (liquido) I prodotti chimici sono stoccati in un’area coperta con 6 cisterne da 28 q dotate di bacino di contenimento. ODORI CCdP controlla la possibilità di formazione di odori sgradevoli attraverso: - l’organizzazione della raccolta e delle prime fasi di lavorazione così da ridurre al minimo i tempi di stoccaggio della materia prima; - la pianificazione di sistematiche attività di lavaggio delle aree esterne; - il monitoraggio dell’intero sistema di depurazione, - la pulizia delle griglie di scolo delle pavimentazioni interne ai fabbricati e di quelle esterne. GESTIONE EMERGENZE E PREVEZIONE INCENDI Lo stabilimento di Rivarolo è in possesso del Certificato Prevenzione (C.P.I.) la presentazione dell’attestazione ex art. 5 DPR 151/2011. Incendi n°11819 rilasciato dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Cremona il 20/04/2010. Il certificato è stato rinnovato in data 15/3/2013 con L’RSPP è responsabile della gestione delle emergenze dovute a fattori naturali (terremoto, alluvione, ecc.), a cause interne (incendio, esplosioni, ecc.) o ad errori o malfunzionamenti (sversamenti di sostanze inquinanti, ecc.). Nel corso del 2012 non si sono verificate situazioni di emergenza. Ad aprile 2013 si è tenuto il corso di formazione per addetti alla squadra antincendio al fine di aumentare il numero degli incaricati. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 42/57 11. ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI AZIENDE AGRICOLE Lo stabilimento di Rivarolo insiste in un’area particolarmente vocata alla produzione agricola, frutto di una tradizione consolidata che si è evoluta sviluppando una filiera agroalimentare tra le più avanzate e competitive a livello europeo. L’agricoltura, svolge non solo una funzione di produzione di beni essenziali, ma anche di presidio del territorio, di tutela della biodiversità e di varietà locali. L’impatto ambientale delle aziende agricole va pertanto tenuto sotto controllo affinché la coltivazione della terra rappresenti un’opportunità di crescita e arricchimento del territorio e non un suo impoverimento. Per questo dal 2002, la Presidenza di CCdP ha chiesto ai propri soci fornitori di pomodoro, l’applicazione dei metodi di produzione integrata del disciplinare QC della Regione Emilia Romagna che prevedono un uso limitato di antiparassitari, concimi e acqua. Nel 2009 sono state certificate tutte le aziende socie in conformità allo standard Globalgap (www.globalgap.org), che definisce le buone pratiche agricole (Good Agricultural Practice, Gap) riguardo a: - Aspetti ambientali (gestione del terreno e dei rifiuti,ecc.) - Prodotto (fitofarmaci impiegati, tecniche di irrigazione, protezione delle colture, modalità di raccolta e trattamenti postraccolta) - Salute degli animali - Salute e sicurezza dei lavoratori e le loro condizioni di lavoro. Figura 10.1 – Lo stabilimento di Rivarolo del Re Per la campagna 2013, è stato richiesto anche alle altre aziende da cui è acquistato il pomodoro, di fornire pomodoro certificato Globalgap. A tal fine l’ufficio Agronomico di Rivarolo ha condiviso la propria esperienza con i tecnici delle altre cooperative, ha organizzato incontri formativi e ha messo CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 43/57 a disposizione delle aziende agricole coinvolte la documentazione e la modulistica prevista. Ad agosto 2013, 49 aziende si sono certificate, mentre, dato l’impegno necessario, altre aziende meno strutturate hanno chiesto una posticipo, per cui il progetto è stato ripianificato come previsto nel Programma ambientale allegato. COMUNICAZIONE A gennaio 2013 si è tenuto il quarto Socio day, momento di incontro, sensibilizzazione dedicato formazione ai Soci e per l’approfondimento delle tematiche relative alla sicurezza alimentare, rintracciabilità, prevenzione ambientale, etica e responsabilità sociale. La promozione e partecipazione di aziende nostre socie a progetti di agricoltura sostenibile, ha fatto ottenere a CIO, consorzio a cui CCdP appartiene, l’attestazione di Sustainable Supplier 2012, da parte di Knorr. FORNITORI, CLIENTI, CONSUMATORI E ALTRE PARTI INTERESSATE Nella sua funzione di produttore a marchio e su specifica dei Clienti, CCdP dà piena disponibilità ai Clienti che vogliono sviluppare progetti ambientali. A dimostrazione dell’assunzione di responsabilità da parte dell’azienda nei confronti dell’ambiente, CCdP in collaborazione con A.R.P. (Agricoltori Riuniti Piacentini), per i prodotti a marchio Pomì, dal 2011, ha aderito al progetto “etichetta per il Clima” di Legambiente, etichetta che comunica la quantità di CO2, gas ad effetto serra, generata da un prodotto durante tutte le fasi del suo ciclo di vita. Grazie a questo studio, rinnovato successivamente ogni anno, è oggi possibile scaricare dal sito www.viviconstile.org, di la Legambiente, dichiarazione di prodotto che riporta, per i diversi formati di polpa e passata, la produzione di CO2 associata. Nel corso della campagna 2012 il medesimo studio è stato esteso ai semilavorati (polpa e concentrato) confezionati in fusto e bins da 1000 l. Nel corso del 2012 il calcolo delle emissioni di CO2 è stato esteso ai prodotti della gamma Pomì destinati al mercato USA, Germania e Austria ed è stato convalidato dalla Carbon Trust. Dal sito di Carbon Trust (www.carbontrust.com), è possibile scaricare la lettera CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 44/57 di certificazione che riporta la CO2 emessa per i diversi formati di polpa e passata. Da agosto 2013, CCdP, partecipa ad un progetto avviato dal Ministero dell’Ambiente per l’analisi dell’impronta di Carbonio nel ciclo di vita di prodotti a largo consumo. CCdP pertanto si è impegnato a contabilizzare le emissioni di CO2 del prodotto Pomì L+. A tal fine sono già stati definiti gruppi di studio per ogni settore merceologico e tempistiche di lavoro. CCdP aderisce ad un’iniziativa che vede coinvolti i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna. L’iniziativa consiste nel realizzare uno studio di analisi del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment) finalizzato all’elaborazione di un Disciplinare di qualificazione ambientale, per i prodotti dei prodotti che caratterizzano il Distretto del Pomodoro: passata, polpa e concentrato, e nell’istituire un “Comitato di Cluster” per il coordinamento e promozione dei risultati. Lo studio analizzerà gli impatti legati all’intera filiera, coinvolgendo sia le imprese di produzione che di trasformazione del pomodoro e considererà aspetti quali: consumi energetici ed idrici, uso di materie prime, rifiuti ed emissioni di CO2. Inoltre CCdP, in collaborazione con Regione Lombardia, partecipa al progetto Sustainable MESULA Land) (Mount per la Meru promozione economica e sociale delle popolazioni in via di sviluppo. Infatti, attraverso il suo ufficio agronomico, fornirà consulenza tecnica per creare un’impresa sociale per la produzione orticola di qualità, promuovere la sicurezza alimentare e la tutela del territorio nell’area del Monte Meru in Tanzania. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 45/57 ETICA CCdP ha aderito alla piattaforma “Sedex” (Supplier Ethical Data Exchange), uno schema di audit internazionale basato su buone pratiche e sull’applicazione nazionali, conoscenza che delle leggi mira alla condivisa delle performance di sostenibilità dei propri fornitori. I risultati degli audit sono conservati in modo riservato dal database e resi accessibili ai membri della rete. Per la qualifica di “fornitore conforme allo standard “ lo stabilimento di Rivarolo ha sostenuto, nel 2011, con esito positivo, un audit sugli aspetti obbligatori relativi alla gestione del personale, alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale. Un altro audit è previsto in autunno 2013. Da maggio 2013 il Consorzio Casalasco ha aderito ai 10 principi del UN Global Compact (www.unglobalcompact.org), che incoraggia le imprese di tutto il mondo a creare un quadro economico, sociale ed ambientale atto a promuovere un'economia mondiale sana e sostenibile che garantisca a tutti l'opportunità di condividerne i benefici. A tal fine, il Global Compact richiede alle aziende e alle organizzazioni che vi aderiscono, di condividere, sostenere e applicare nella propria sfera di influenza, un insieme di principi fondamentali, relativi a diritti umani, standard lavorativi, tutela dell'ambiente e lotta alla corruzione. L’adesione a tali principi richiede una comunicazione annuale delle performances e progressi. RAPPORTI CON LA COMUNITA’ LOCALE E LE PARTI INTERESSATE CCdP è la maggiore realtà industriale del comune di Rivarolo del Re ed i soci, così come i dipendenti, rappresentano una quota significativa della comunità locale. Per questo motivo è forte il legame con il territorio e l’attenzione nei confronti dell’ambiente e della comunità ospitante. Dal 2011, prima di ogni campagna di trasformazione la Direzione tecnica dello stabilimento di Rivarolo, il Sindaco e un rappresentante del Consorzio di Bonifica del Navarolo partecipano ad un tavolo di lavoro per definire azioni e sinergie al fine di prevenire impatti sull’ambiente circostante nel periodo a maggiore criticità e garantire una costante e trasparente comunicazione fra tutte le parti interessate. CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 46/57 12. I NOSTRI IMPEGNI PER MIGLIORARE LE PRESTAZIONI AMBIENTALI Sulla base delle priorità d’azione emerse dalla valutazione degli aspetti ambientali e degli obiettivi generali indicati nella Politica per la Qualità, l’Ambiente e la Responsabilità sociale, è stato predisposto un Programma Ambientale incentrato sugli aspetti significativi e finalizzato al miglioramento dell’efficienza ambientale. La tabella seguente riassume gli obiettivi e le azioni pianificate per gli anni 2010 – 2013 e i rispettivi risultati. Tabella 12.1 – PROGRAMMA AMBIENTALE 2010 – 2013 Traguardi Attività/ Impianto Azioni di Miglioramento Stato Note RISORSE NATURALI: RIDUZIONE DEL CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA Riduzione del 2% dei consumi di energia elettrica Produzione semilavorati e prodotti pronti al consumo Installazione di inverter sui compressori e software di ottimizzazione del funzionamento della centrale aria compressa Il progetto è stato sospeso e riformulato Il traguardo, per le cause nel Programma ambientale 2013 – 2016. descritte al cap. 10.5, non è stato raggiunto RISORSE NATURALI: RIDUZIONE DEL CONSUMO DI ACQUA DI POZZO Riduzione del 5 % del consumo di acqua di pozzo Linea a caldo con autoclavi Installazione torre di raffreddamento nel nuovo stabilimento Linea vetro a caldo Acquisto ed installazione nuovo tunnel di raffreddamento nella linea in vetro a caldo. Il tunnel è dotato di un sistema di recupero e raffreddamento dell’acqua attraverso 2 chiller. Scarico pomodoro Applicazione di puntali conici sulle lance utilizzate per lo scarico del pomodoro dai rimorchi per aumentare la pressione e l’efficienza del getto dell’acqua. Riprogrammato A causa del ridotto uso della linea in oggetto, il progetto è stato modificato e inserito nel Programma ambientale 2013Il traguardo è stato raggiunto: 2016. Vedi lettera della Provincia, prot. n. 4445 I2010= 17,07 m3/t semilavorato del 10/12/13 che deroga alla scadenza. I2012= 12,33 m3/t semilavorato Concluso (- 27%) Concluso EMISSIONI: RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINANTI CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 47/57 Traguardi Progressiva sostituzione delle caldaie a olio combustibile o dei rispettivi bruciatori come da ‘Piano di sostituzione caldaie ad olio combustibile’ approvato Regione Lombardia finalizzata alla riduzione del 5% delle emissioni inquinanti (CO2) Attività/ Impianto Centrale termica 1 Centrale termica 2 Azioni di Miglioramento Stato Note Concluso Messa in esercizio luglio 2010 e messa a regime settembre 2010. Il traguardo è stato raggiunto: I2010= 0,298 tCO2/t semilavorato I2012= 0,278 tCO2/t semilavorato (- 6,7%). Riprogrammato Installazione di bruciatori a gas metano su 4 generatori di ulteriore miglioramento vapore ad olio combustibile. Contestuale installazione di Vedi lettera della Provincia, prot. n. 4445 Un dell’indicatore sarà possibile un sistema per la rilevazione in continuo dei parametri del 10/12/13 che deroga alla scdenza. L’Ente fornitore del gas si è dichiarato solo dopo la conversione delle CO e O2. non in grado, nell’immediato, di rimanenti caldaie ad olio. soddisfare il fabbisogno durante la campagna, pertanto il completamento del progetto è stato inserito nel Programma ambientale 2013-2016. Dismissione delle caldaie ad olio Standard Kessel 150 e Standard Kessel 300 e sostituzione del bruciatore ad olio della caldaia Nova Sigma con un bruciatore a gas. Contestuale allacciamento dei bruciatori al sistema per la rilevazione in continuo dei parametri CO e O2. RIFIUTI: RAZIONALIZZAZIONE NELLA MOVIMENTAZIONE/STOCCAGGIO DEI RIFIUTI Ottimizzazione della gestione dei rifiuti e aumento della quota di rifiuto recuperato (> 45%) Area deposito rifiuti Creazione di una nuova area di deposito rifiuti con platea in cemento completa di adeguata fognatura e di un’area dedicata al lavaggio dei fusti Riprogrammato Il progetto, in seguito all’integrazione dei Il traguardo è stato raggiunto. siti di Fontanellato e Felegara, è stato posticipato per permettere una revisione I2012= 51,9% delle destinazioni d’uso delle aree aziendali. Vedi lettera della Provincia, prot. n. 4445 del 10/12/13 che deroga alla scadenza. SCARICHI IDRICI: OTTIMIZZAZIONE DELLA GESTIONE DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE Miglioramento del processo di depurazione Impianto di depurazione/ riduzione del carico dell’acqua in ingresso Potenziamento della fase di filtrazione dell’acqua di lavaggio del pomodoro. Concluso Potenziata la fase di filtrazione con la creazione di altre 2 vasche di decantazione dell’acqua di lavaggio pomodoro. Ciò ottimizza anche l’uso della risorsa idrica. Riduzione del tempo di sosta dei rimorchi (aggiornamento delle procedure definite nel Disciplinare di conferimento). Concluso Il Conferimento giornaliero è stato suddiviso in fasce orarie di 2 ore (anziché 4) per limitare le soste. CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Il monitoraggio interno e i prelievi dell’Autorità di Controllo effettuati durante la campagna 2010, 2011, 2012, hanno evidenziato la conformità degli scarichi. Pagina 48/57 Traguardi Attività/ Impianto Impianto di depurazione/ ossigenazione delle vasche di ossidazione Azioni di Miglioramento Installazione di soffianti aggiuntive nella linea ad ossigeno. Stato Note Concluso Installate 7 soffianti di emergenza Installazione di un ossimetro nelle vasche di ossidazione della linea Bamar e Ossigeno per il monitoraggio in continuo del tenore di ossigeno. Concluso I dati sono registrati e remotati su pc. Manutenzione della rete di distribuzione ossigeno nella vasca di ossidazione linea O2 e potenziamento con installazione di diffusori a microbolle. Prevista possibilità di alimentare il circuito ad aria compressa o a gas (O2). Concluso Installazione tank di stoccaggio ossigeno da 50.000 l di capacità. Rifacimento platea in cemento di appoggio. Concluso Installazione rete di distribuzione aria con diffusori a microbolle nella vasca di ossidazione Bamar. Concluso Impianto di depurazione/ estrazione di fanghi Installazione sistema di dosaggio flocculante in automatico. Concluso Disponibilità ricambi ed attrezzature di scorta Approvvigionamento ricambi ed attrezzature ad inizio campagna per consentire il ripristino immediato in caso di rotture. Concluso Accordo con il fornitore di additivi per l’impianto di depurazione ad effettuare consegne straordinarie anche durante il periodo di chiusura estiva. Concluso Adeguamenti organizzativi Modifica al piano di monitoraggio interno con aumento della frequenza di analisi dei parametri dell’acqua di ingresso, delle vasche di ossidazione e di scarico per permettere tempestivi interventi di correzione/adeguamento. Concluso Concluso Potenziamento sistema di alimentazione delle centrifughe estrattive. Acquistata una nuova centrifuga Jambo 3 Formazione personale sull’osservazione al microscopio dei microrganismi e della microfauna che costituiscono i fanghi. CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Concluso Il corso si è svolto negli anni 2010 e 2011 Pagina 49/57 Traguardi Attività/ Impianto Azioni di Miglioramento Stato Aggiornamento delle procedure di gestione emergenza sulla base degli adeguamenti tecnici ed organizzativi attuati. Concluso Rifacimento quadri elettrici dell’impianto di depurazione con supervisione su pannello di controllo e inserimento analizzatori di rete per monitoraggio consumi. Da completare Il completamento è stato inserito nel Programma ambientale 2013-2016. Ispezione con telecamera e pulizia della rete fognaria nera Note Concluso GESTIONE DELLE STRUTTURE E DELLE AREE ESTERNE Rimozione manufatti contenti amianto Riordino delle aree esterne Copertura stabilimento ex CSP, centrale termica 1 ed officina meccanica Concluso . Rimozione coperture in eternit dello stabilimento ex CSP, rifacimento del tetto e predisposizione per l’installazione Rimosse tutte le coperture in eternit dello di pannelli fotovoltaici. Rimozione copertura centrale stabilimento ex CSP e delle aree di termica 1 in occasione dello smantellamento per servizio esterne. l’inserimento delle nuove caldaie e delle officine meccaniche. Copertura stabilimento storico Rimozione di circa 700 m2 di copertura in eternit delle aree produttive dello stabilimento storico. Magazzino attrezzature e ricambi Ristrutturazione dei containers e sistemazione di pezzi di ricambio e attrezzature per settore produttivo con loro identificazione. Prevenzione rischio Centrale termica 1 di contaminazione del suolo Ex CSP Rimozione 3 serbatoi interrati asserviti alla centrale termica 1, secondo le modalità comunicate agli enti competenti (Relazione del 05/10/09) e alla Linee guida pubblicate da ARPA Lombardia. Stabilizzazione dell’area ed asfaltatura CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Concluso Si è approfittato dell’intervento per sostituire le vecchie onduline con nuovi pannelli in pvc trasparente per consentire il massimo sfruttamento dell’illuminazione naturale Concluso Concluso Pervenuto parere ambientale da ARPA il 21/03/11. Da completare Il completamento del progetto è stato inserito nel Programma ambientale 2013-2016. Pagina 50/57 Traguardi Miglioramento logistica interna Attività/ Impianto Area esterna Acquisto nuovi Aree aziendali terreni per eventuali ampliamenti Azioni di Miglioramento Rifacimento e completamento di parte della cancellata esterna e creazione di un collegamento pedonale tra gli stabilimenti così da permettere il passaggio in sicurezza dei dipendenti. Il passaggio è previsto lungo il lato confinante alla strada provinciale. Nuove aree da destinarsi ad uso logistico e potenziamento impianti tecnici Stato Note Da completare Il completamento del progetto è stato inserito nel Programma ambientale 2013-2016. Concluso ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI Comunicazione e sensibilizzazione dei Consumatori Comunicazione Sviluppo, del progetto Pomì L+, per la produzione di /Sensibilizzazio passata ad alto contenuto di licopene, antiossidante ne naturale, con caratteristiche funzionali a tutela della salute dei consumatori. Concluso Comunicazione e sensibilizzazione dei Consumatori Comunicazione Adesione all’Etichetta per il Clima di Legambiente per i /Sensibilizzazio prodotti a marchio Pomì in collaborazione con ARP. Il ne Progetto, attraverso l’analisi degli input e degli output, prevede la quantificazione della CO2 emessa durante il ciclo di vita del prodotto. Concluso . Comunicazione Adesione all’Etichetta per il Clima di Legambiente per i /Sensibilizzazio semilavorati di pomodoro in fusto e bins. ne Concluso Comunicazione sensibilizzazione dei Consumatori Comunicazione Calcolo delle emissioni di CO2 per i prodotti destinati al /Sensibilizzazio mercato statunitense, tedesco, austriaco e convalida dei ne dati da parte della “Carbon Trust”. Concluso Comunicazione e sensibilizzazione della comunità locale Comunicazione Sponsorizzazione della “Festa del Pomodoro” che si /Sensibilizzazio tiene a luglio a Rivarolo del Re, per l’acquisto di stoviglie, ne bicchieri, tovaglie in materiale biodegradabile (Mater -Bi). Concluso (la festa si è svolta a luglio 2012) Sensibilizzazione e coinvolgimento dei soci diretti e di altre cooperative socie Sensibilizzazio ne/Formazione Istituzione del “Socio Day”, incontro con i soci diretti e di altre cooperative conferenti durante il quale gli agricoltori sono sensibilizzati alle tematiche ambientali e di sicurezza e formati sui requisiti delle GAP, sulla evoluzione normativa e sui nuovi progetti aziendali. CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Dal sito di Legambiente (www.viviconstile.org ) è possibile scaricare la dichiarazione di prodotto Il logo è riportato direttamente sull’imballo mentre il valore di CO2 eq., nel sito della Carbon Trust. Continuo (annuale) L’incontro è stato riproposto ogni anno. Nel 2013 si è tenuta la 4° edizione. Pagina 51/57 Traguardi Attività/ Impianto Azioni di Miglioramento Stato Note PROGETTI IN FASE STUDIO Miglioramento Coltivazione dell’efficienza idrica pomodoro in campo Distribuzione di sonde umidometriche per un’irrigazione mirata al fabbisogno a 10 aziende agricole. Applicazione agricoltura di precisione Coltivazione pomodoro Il progetto è condotto in collaborazione con KNORR per l’introduzione in agricoltura di tecnologie particolarmente evolute (GPS, guida parallela assistita, foto aeree satellitari, mappe di prescrizione, macchine operatrici per la distribuzione a rateo variabile). Il progetto prevede di applicare le tecnologie del “precision farming” su 3 operazioni colturali: irrigazione, concimazione e difesa. Sono state coinvolte 3 aziende agricole pilota, dotate di tutta l’attrezzatura necessaria. In corso L’agricoltura di precisione è stata applicata in via sperimentale sulla concimazione attraverso l’uso di spandiconcime a rateo variabile. Incrementare la biodiversità Coltivazione pomodoro Il progetto, condotto in collaborazione con Syngenta, mira a incrementare la biodiversità in aree di agricoltura intensiva, proponendo agli agricoltori di coltivare a bordo campo, o in zone vicine alle aziende agricole, specie attraenti per bombi e altri insetti impollinatori. In corso Due aziende agricole pilota sono state fornite delle miscele di sementi necessarie, si sta verificando la disponibilità di altre aziende. Migliorare la salute del suolo Coltivazione pomodoro Il progetto condotto in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza e l’azienda sperimentale Stuard di Parma, si pone l’obiettivo di: - riportare la sostanza organica del terreno a livelli adeguati attraverso l’uso di colture intercalari da sovescio conosciute anche per la loro azione di contrasto verso le erbe infestanti - migliorare la struttura del terreno attraverso tecniche di lavorazione del suolo conservative - valutare l’apporto diretto di sostanza organica proveniente dai digestati degli impianti biogas. Sospeso Tempistica legata al reperimento di fondi CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Concluso Nel 2013 il numero di aziende Il confronto con il sistema irriguo fornite di sonde è salito a 18. tradizionale ha dimostrato la possibilità di migliorare del 26% l’efficienza dell’acqua nella coltivazione del pomodoro. Per una corretta valutazione dei risultati, i progetti agronomici devono essere condotti per più anni. Pertanto i progetti descritti, pur proseguendo, non sono più ripresi nel Programma ambientale 2013 – 2016. Lo stato di avanzamento e gli esiti, saranno descritti a conclusione della sperimentazione al cap. 11 “ Aspetti ambientali indiretti” della Dichiarazione ambientale. Pagina 52/57 La tabella seguente riassume gli obiettivi e le azioni pianificate per gli anni 2013 – 2016. Il raggiungimento dei traguardi indicati, sarà valutato alla fine del triennio. In seguito all’acquisizione dei siti di Fontanellato e Felegara, nel prossimo periodo, si darà priorità all’adeguamento strutturale ed impiantistico degli stabilimenti produttivi annessi. La direzione comunque ha stanziato un budget di 3.100.000 euro per gli interventi in programma nel sito di Rivarolo. Tabella 12.2 – PROGRAMMA AMBIENTALE 2013 – 2016 Traguardi Attività/ Impianto Azioni di Miglioramento Tempi Respons. Luglio 2016 Resp. Tec. Dicembre 2013 Resp. Tec. Note 1. RISORSE NATURALI:CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA E TERMICA Risparmio energia elettrica Cabina elettrica Rifacimento cabina elettrica n.1 con rifasatori. Ottimizzazione consumi metano Uffici e servizi Separazione linea di riscaldamento uffici, laboratorio e spogliatoi dal circuito di riscaldamento industriale. Installazione caldaia civile per adeguare l’accensione all’effettivo fabbisogno. 2. RISORSE NATURALI: CONSUMO IDRICO Riduzione del 5 % del consumo di acqua di pozzo Ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica (acqua di acquedotto) Torri di Potenziamento torri di raffreddamento utilizzate per il raffreddamento raffreddamento e riutilizzo dell’ acqua proveniente dagli impianti di campagna, con installazione nuova torre. Rifacimento quadri elettrici. Luglio 2015 Resp. Tec. Pozzi Ispezione, manutenzione e pulizia dei filtri dei pozzi di approvvigionamento dell’acqua per lo scarico e lavaggio pomodoro. Luglio 2014 Resp. Tec. Servizi igienici Rifacimento sistemi di erogazione acqua per il lavaggio mani. Sostituzione sistema a fotocellule con erogatori a pedale. Dicembre 2013 Resp. Tec. Il progetto è stato riformulato. In origine la torre di raffreddamento, già acquistata, era destinata alla linea autoclavi. 3. EMISSIONI: EMISSIONI INQUINANTI CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 53/57 Traguardi Attività/ Impianto Riduzione emissioni Centrale inquinanti come da termica 2 ‘Piano di sostituzione caldaie’ approvato da Reg. Lombardia finalizzato alla riduzione del 5% delle emissioni inquinanti I = t CO2 / t semilavorato Azioni di Miglioramento Tempi Installazione di bruciatori a gas metano su 4 generatori di vapore ad olio combustibile. Contestuale installazione di un sistema per la rilevazione in continuo dei parametri CO e O2. Completamento degli adeguamenti impiantistici e strutturali. Luglio 2015 Respons. Resp. Tec. Note Ripianificato: l’Ente fornitore del gas si è dichiarato non in grado, nell’immediato, di soddisfare il fabbisogno durante la campagna di trasformazione del pomodoro. 4. RIFIUTI: RAZIONALIZZAZIONE NELLA MOVIMENTAZIONE/STOCCAGGIO DEI RIFIUTI Ottimizzazione della gestione dei rifiuti Area rifiuti Luglio 2015 Resp. Tec. Ripianificato: Il progetto, in seguito all’acquisizione degli stabilimenti di Fontanellato e Felegara, è stato posticipato per una revisione delle destinazioni d’uso delle aree aziendali. Sono stati inoltre acquistati terreni confinanti per la dislocazione di alcune aree di servizio. Dicembre 2013 Resp. Tec. In corso. Da completare il pannello di supervisione. Inseriti analizzatori di rete per monitorare i consumi delle soffianti. Copertura con pannelli e potenziamento pompe dell’area di sollevamento acque. Luglio 2015 Resp. Tec. Installazione rete microforata di distribuzione O2 nella vasca di ossidazione della linea di depurazione Piccolo. Luglio 2014 Resp. Tec. deposito Creazione di una nuova area di deposito rifiuti con platea in cemento completa di adeguata fognatura e di un’area dedicata al lavaggio dei fusti. 5. SCARICHI IDRICI: OTTIMIZZAZIONE DELLA GESTIONE DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE Ottimizzazione della gestione degli scarichi idrici Aree di servizio Completamento quadri elettrici dell’impianto di all’impianto di depurazione con supervisione su pannello di controllo e depurazione inserimento analizzatori di rete per monitoraggio consumi energetici. Completamento ristrutturazione area analisi. 6. MIGLIORAMENTO DELLE STRUTTURE E DELLE AREE ESTERNE CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 54/57 Traguardi Attività/ Impianto Azioni di Miglioramento Tempi Respons. Note Miglioramento logistica interna Area esterna Rifacimento e completamento di parte della cancellata esterna e creazione di un collegamento pedonale tra gli stabilimenti così da permettere il passaggio in sicurezza dei dipendenti. Il passaggio è previsto lungo il lato confinante alla strada provinciale. Dicembre 2014 Resp. Tec. In corso Rimozione manufatti contenti amianto Copertura stabilimento storico Rimozione totale delle coperture in cemento amianto delle aree produttive dello stabilimento storico e della palazzina uffici Dicembre 2013 Resp. Tec. Firmato contratto con Ditta specializzata e data comunicazione a Parti interessate. Riduzione rischio contaminazione del suolo Area stoccaggio oli Rifacimento ed ampliamento area di stoccaggio lubrificanti. Luglio 2015 Resp. Tec. Aree esterne Pavimentazione area posta tra lo stabilimento storico e l’ex CSP. Luglio 2016 Resp. Tec. Agosto 2015 In corso Resp. Agronomico 49 aziende certificate ad agosto 2013 Agosto 2014 Resp. Agronomico, Resp. Ambiente Resp. Agronomico, Resp. Ambiente 7. ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI Riduzione impatto della filiera del pomodoro Filiera pomodoro Comunicazione Parti Interessate Comunicazione Calcolo della carbon footprint del prodotto Pomì L+ da /Sensibilizzazio sottoporre alla convalida di un ente terzo. ne Sviluppo di uno schema di qualificazione ambientale Filiera pomodoro Promozione Coltivazione Sviluppo sostenibile pomodoro (Tanzania) del Richiesto alle cooperative fornitrici di pomodoro non socie dirette di fornire pomodoro Globalgap. L’’Ufficio agronomico di CCdP si rende disponibile per l’assistenza tecnica e documentale. Adesione al progetto di sviluppo di uno “Schema di qualificazione ambientale per i prodotti che caratterizzano il pomodoro da industria del Nord Italia” e istituzione di un “Comitato cluster” promosso dalle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna (www.distrettopomodoro.it) Consulenza tecnica finalizzata a favorire la promozione economica e sociale delle popolazioni in via di sviluppo. L’azienda collaborerà a creare un’impresa sociale per la produzione orticola promuovendo la sicurezza alimentare e la tutela del territorio nell’area del Monte Meru in Tanzania. CCDP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Dicembre 2014 Luglio 2016 Resp. Progetto condotto in collaborazione con Agronomico Regione Lombardia Pagina 55/57 13. AUTORIZZAZIONI Ad ottobre 2007, l’impianto di Rivarolo del Re, ha acquisito l’Autorizzazione Integrata Ambientale con Decreto Dirigenziale della Provincia di Cremona n. 11726. A gennaio 2008 è stato avviato l’iter di aggiornamento del provvedimento, per l’integrazione con l’adiacente insediamento ex calzificio CSP, che si è concluso a luglio 2009 con il Decreto Dirigenziale n. 751, attualmente vigente. Nel 2011 si è reso necessario un aggiornamento dell’allegato tecnico per l’inserimento di nuovi terreni da adibire allo spandimento dei fanghi di depurazione e per il posticipo di alcuni interventi tecnici. Durante la campagna di trasformazione del pomodoro 2012, Arpa ha effettuato una verifica ispettiva al fine di “verificare la conformità dell’azienda alle prescrizioni dell’AIA, l’efficacia e l’adeguatezza del piano di monitoraggio, alimentare il processo di miglioramento continuo”. Il verbale ha evidenziato solo alcune raccomandazioni di tipo formale e riporta che “il Gestore ha dimostrato un comportamento proattivo teso al confronto per la soluzione delle problematiche e di impegno a seguire i suggerimenti e gli indirizzi tecnici al fine di migliorare le prestazioni ambientali degli impianti”. Di seguito la tabella riassuntiva con l’elenco delle autorizzazione ambientali e le relative scadenze. AUTORIZZAZIONE ENTE SCADENZA Autorizzazione Integrata Ambientale Provincia di Cremona 08/07/2015 Iscrizione Albo gestori ambientali Albo Nazionale Gestori Ambientali (Sezione regionale della Lombardia) 16/12/2021 Concessione di derivazione d’acqua sotterranea Provincia di Cremona 11/12/2038 Certificato Prevenzione Incendio n° 11819 Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Cremona 21/03/2018 (Rinnovato il 15/3/2013 con attestazione ex art. 5 DPR 151/2011). La pratica è in corso di aggiornamento per l’inserimento del nuovo silos di stoccaggio dell’ossigeno fornito in comodato insieme alle forniture di gas. Autorizzazione all’emissione di gas ad effetto serra n. 1493 Ministero dell’Ambiente (Comitato nazionale di gestione ed attuazione della direttiva 2003/87/CE) Non prevista CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 56/57 SCADENZA DI PRESENTAZIONE DELLA SUCCESSIVA DICHIARAZIONE AMBIENTALE E CONVALIDA DICHIARAZIONE AMBIENTALE La prossima Dichiarazione Ambientale sarà predisposta e convalidata entro Luglio 2016. Le informazioni contenute in questa Dichiarazione Ambientale saranno aggiornate e convalidate annualmente dal verificatore. VERIFICA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE Il verificatore ambientale accreditato che ha verificato la validità e la conformità di questa Dichiarazione ambientale ai requisiti richiesti dal regolamento CEE 1221/2009 è: Bureau Veritas Italia S.p.A. Via Miramare, 15 – 20126 Milano Accreditamento: IT – V – 0006 Dichiarazione Ambientale, ed. agosto 2013, a cura di: Costantino Vaia – Direttore Generale Giovanna Poletti – Direzione Qualità e Responsabile Ambiente stab. Rivarolo Ezio Paroli – Direzione Tecnica e Manutenzione Daniela Bergamini – SGI Qualità e Ambiente Per ottenere ulteriori informazioni sui temi trattati e per richiedere copie del documento rivolgersi a: Ufficio Qualità e Ambiente – Giovanna Poletti / Daniela Bergamini Consorzio Casalasco del Pomodoro Soc. Agr. Coop. Strada Provinciale, 32 – 26036 Rivarolo del Re (CR) Tel. 0039 0375 536211 — Fax 0039 0375 534075 — e-mail: [email protected]; [email protected] Documento di proprietà del Consorzio Casalasco del Pomodoro tutti i diritti sono riservati CCdP Soc. Agr. Coop. – Dichiarazione Ambientale, ed. 12 agosto 2013 Pagina 57/57