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Squilli 2/2008 - Santuario Grotta Forno
Saluto del Rettore uscente Carissimi, ringrazio don Michele che mi permette ancora una volta di scrivervi queste poche righe come saluto al termine del mio mandato di Rettore del Santuario. Due sono le parole che mi porto nel cuore: Deo gratias e miserere. La prima perché non posso non ringraziare il Signore e la Vergine Madre per ciò che, come prete, ho potuto vivere al Santuario... benché la mia presenza fosse molto limitata, più volte son stato meravigliato delle grandi cose che questo luogo di preghiera suscitava. Tanti pellegrini, tante persone con le storie di vita più diverse ma giunti quassù per cercare qualcosa o meglio ...Qualcuno. Deo gratias anche per i volontari che son stati la vera spina dorsale del Santuario, dei tanti amici assidui, delle suore e di Renato. Però c’è anche il miserere per le mie mancanze e inadempienze e per il poco tempo che ho dedicato. In questo anno giubilare invoco davvero la Misericordia di Dio per me e per tutti noi. Prometto che qualche giro lo farò ancora e che il tempo estivo sarà l’occasione per vederci ancora. Un grazie e un augurio a don Michele, pastore buono e saggio che ha accettato la richiesta dell’Arcivescovo e che si dedicherà, come tutti sappiamo, al Santuario con quella fede e disponibilità che lo contraddistinguono. Vi ricordo con affetto e chiedendovi di pregare per me vi saluto di cuore. Don Maurizio 2 Saluto del Rettore entrante Carissimi amici abbonati e fedeli lettori di “Squilli Alpini”, - Carissimi fedeli affezionati alla nostra Madre Maria - Immacolata venerata nel nostro “Santuario Grotta di Lourdes” di Forno di Coazze, - Carissimi amici e discepoli di don Viotti, cresciuti spiritualmente all’ombra della sua fede e del suo amore veramente umano, cristiano e apostolico, sono contento di rivolgermi a voi con il primo saluto come nuovo Rettore del nostro Santuario. Per alcuni di voi non sono nuovo, ma conosciuto da tanti anni perché la maggior parte del mio tempo di riposo e di ricarica umana e spirituale dalle fatiche dell’apostolato l’ho passato proprio al Forno. Sono stato amico grande di don Viotti, onorato di essere da lui considerato tale, fratello nel Sacerdozio e compagno di tanti momenti di preghiera, di dialogo, di serena convivenza con lui. Con lui ho condiviso momenti belli e momenti faticosi, fino a quelli in cui la vita fisica si è divisa per la sua morte; ma non quella spirituale, intima e profonda, che continua a mantenere legati vicendevolmente noi discepoli del Risorto. La stessa amicizia mi lega con le Mamme con le quali abbiamo vissuto momenti sereni e carichi di amicizia e di preghiera. Stessa amicizia che, pur in tempo breve, si è creata con le Suore Missionarie di Maria Ausiliatrice, che da alcuni anni stanno collaborando con cuore e calore, con generosità e spirito di sacrificio, a mantenere e ravvivare questa nostra realtà umana e di fede. In questo elenco è scivolato per ultimo don Maurizio: ma ultimo proprio non è, ci lega stima, fraternità, schietta e spontanea amicizia. A lui va il nostro grandissimo grazie per la competenza, generosità e abnegazione con cui ha seguito e servito il nostro Santuario. E con lui tutti i Rettori precedenti: don Dino Morando, don Francesco Pairetto. Ecco: è una premessa un po’ lunga, ma utile per inquadrare le nostre persone in questo momento concreto della storia che il buon Dio ci dà da vivere. Fratelli cari: io ho settantacinque anni e mezzo. Non so quanto il Signore mi darà ancora da vivere e fin quando mi conserverà le forze che oggi ho, ma le vo3 glio mettere volentieri e tutte al servizio di Dio in questa piccola porzione di Chiesa che è il Santuario e la Casa di Spiritualità del Forno. Come sapete sono anche Rettore del Santuario della Consolata di Torino. Il Vescovo, che mi ha chiesto di seguire questi due Santuari, mi ha affiancato per Torino due vicerettori, uno addetto maggiormente all’economia e all’organizzazione del Convitto, l’altro maggiormente addetto alla liturgia e all’organizzazione delle Confessioni. Per il Forno ho già trovato affiancato don Nino Bergesio e, in genere, anche i sacerdoti di Giaveno, nel limite del loro possibile, in quanto la loro realtà è già ampiamente esigente! Qual è la grande forza su cui fare affidamento? – C’è la forza più profonda, importante, essenziale: è la Grazia del Signore Gesù, che se ci chiede un impegno ce lo rende possibile con il suo aiuto. Grazia da non attendere passivamente, ma da ottenere con la preghiera costante, fedele, profonda. – Ma c’è, e ci deve essere, la nostra collaborazione, non solo di noi sacerdoti e suore, ma di tutti voi fedeli: in ogni campo, sia quello spirituale di animazione, di fede e di preghiera, sia in quello materiale, strutturale, organizzativo. Ecco il campo aperto del Volontariato che è la realtà pastorale e operativa del futuro! Ho trovato presenti e operanti un primo nucleo di ottimi e generosissimi collaboratori volontari, che ringrazio già per il lavoro preciso e attento di questi ultimi tempi, e ai quali ho chiesto di continuare perché sono il primo nerbo portante del Santuario con il nostro buon Renato. Ma è necessario allargare il numero di chi offre la sua collaborazione volontaria, per arrivare a coprire tutte le esigenze da quelle più spirituali quali l’aiuto per la liturgia e la preghiera, l’accoglienza dei pellegrini, ecc., a quelle più materiali e organizzative come la cura del verde, dei fiori, delle piante (autentico patrimonio del nostro Santuario!), la pulizia della casa e dell’ambiente esterno, le piccole rotture e manutenzioni spicciole, ecc., ognuno secondo la propensione che ha, o le competenze, capacità, ecc. Concludo questa mia lunga lettera: grazie che mi avete letto. Al di là delle collaborazioni di cui sopra ce n’è una che tutti possiamo dare, ed è la preghiera. Papa Francesco non si stanca di chiedere a chiunque incontra «...e non dimenticatevi di pregare per me». La stessa cosa chiedo io, per me e per questo nuovo cammino appena iniziato. Cammineremo così con il Signore Gesù accompagnati dalla Sua Madre l’Immacolata. E Loro cammineranno con noi. Buon cammino a tutti e ... a presto. Don Michele Olivero, Rettore 4 Le FESTE DI MARIA nel trimestre 1º GENNAIO - MARIA MADRE DI DIO T utto il tempo di Natale può essere considerato una celebrazione della maternità di Maria e del suo ruolo nella manifestazione del Signore quale Salvatore. La solennità di Maria SS. Madre di Dio è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale. Attribuire a Maria il titolo di Madre di Dio significa riconoscere il suo Figlio Gesù come vero Dio e vero Uomo, ingenerato e increato nel Mistero del Padre, fattosi carne nel seno della Vergine Maria nella pienezza dei tempi per opera dello Spirito Santo. Tutto in Lei è relativo a Cristo e tutto dipende da Lui: in vista di Lui Dio Padre la scelse Madre e la ricolmò dei doni dello Spirito. Tutti i suoi privilegi hanno come finalità quella di servire l’opera redentrice di Cristo. La sua maternità è dunque prima di tutto dono gratuito di Dio, ma, nello stesso tempo, comporta un’apertura totale alla grazia di Dio. Il suo sì nella Annunciazione, la colloca nella storia della salvezza: Madre di Dio, Maria è anche Madre della Chiesa, come il Papa Paolo VI volle proclamare il 21 novembre del 1964, durante il Concilio Vaticano II. Maria è, infine, Madre spirituale dell’intera umanità, perché per tutti Gesù ha dato il suo sangue sulla croce, e tutti dalla croce ha affidato alle sue materne premure. S 11 FEBBRAIO - MADONNA DI LOURDES olo da quattro anni Pio IX aveva additato alla Chiesa il segno luminoso della potenza salvatrice accordata dal Padre al Redentore: Maria, sua Madre, ripiena di Spirito Santo, totalmente preservata dal peccato, è Immacolata. L’11 febbraio 1858, Maria si manifestò come «l’Immacolata» a Bernardetta Soubirous nella grotta di Massabielle negli alti Pirenei, per ben diciotto volte fino al 16 luglio. Il perenne «miracolo» di Lourdes è l’Eucaristia. Al di là del «fenomeno» religioso rimangono gli effetti del messaggio fondamentale del Vangelo, richiamato con forza da Maria: la «conversione», e del grande gesto di Cristo: «dare il proprio corpo e il proprio sangue» per la salvezza degli uomini. L’accettazione gioiosa della sofferenza insieme con Cristo da parte degli ammalati, la 5 dedizione ammirevole di tanti giovani ai poveri e ai sofferenti, il «clima» ininterrotto di intensa preghiera, a Lourdes, non sono comprensibili se non alla luce della Messa che nella «cittadella di Maria» è al primo posto, sempre. E Cristo nell’Eucaristia passa benedicente fra i malati, annunciatore e realizzatore di una salvezza più profonda. 25 MARZO - ANNUNCIAZIONE L’ 6 Annunciazione del Signore è una delle principali feste mariane che la Chiesa ha inserito nel calendario liturgico. L’episodio è descritto nel Vangelo di Luca (1,2638): l’arcangelo Gabriele annuncia a Maria, vergine, sposa di Giuseppe, il concepimento del Figlio dell’Altissimo. Il saluto e l’annuncio dell’arcangelo «Ave gratia plena Dominus tecum benedicta tu in mulieribus» hanno dato origine alla preghiera dell’Ave Maria. Celebrare la festa dell’Annunciazione del Signore in un tempo liturgico in cui la Chiesa tende verso la Pasqua, può apparire una stranezza. Va tuttavia notato che il mistero dell’Incarnazione del Verbo eterno di Dio è finalizzato al mistero pasquale, il mistero (progetto) di Cristo. La data esatta in cui avvenne l’Annunciazione è ignota, come pure quella della nascita di Gesù. La sua ricorrenza è convenzionalmente fissata al 25 marzo, nove mesi esatti prima del Natale, in quanto la dottrina cristiana fa coincidere l’Annunciazione con il momento del concepimento miracoloso di Gesù. Quella di oggi non è la festa di Maria, ma una solennità molto importante, perché celebra l’annuncio dell’angelo a Maria, l’inizio dell’incarnazione, il meraviglioso incontro tra il divino e l’umano, tra il tempo e l’eternità. È il Signore che si incarna in Maria. È Dio che sceglie, come Madre del proprio Figlio, una fanciulla ebrea, a Nazaret in Galilea. ■ CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA Un aiuto per la preghiera personale nell’Anno giubilare della Misericordia. Per recitare la coroncina alla Divina Misericordia si usa una catena del Santo Rosario. Si inizia con: PADRE NOSTRO AVE MARIA CREDO Sui grani del Padre Nostro si recita la seguente preghiera: Eterno Padre, io Ti offro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero. Sui grani dell’Ave Maria si recita la seguente preghiera: Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero. Al termine della corona si prega tre volte: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale abbi pietà di noi e del mondo intero. 7 LA SUPPLICA DI PAPA FRANCESCO - PREGATA DA LUI DOPO LA VIA CRUCIS DEL VENERDÌ SANTO 2016 - O Croce di Cristo, simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, icona del sacrificio supremo per amore e dell’egoismo estremo per stoltezza, strumento di morte e via di risurrezione, segno dell’obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria. O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco. O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, sfiniti e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti Pilati con le mani lavate. O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei dottori della lettera e non dello spirito, della morte e non della vita, che invece di insegnare la misericordia e la vita, minacciano la punizione e la morte e condannano il giusto. O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei ministri infedeli che invece di spogliarsi delle proprie vane ambizioni spogliano perfino gli innocenti della propria dignità. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei cuori impietriti di coloro che giudicano comodamente gli altri, cuori pronti a condannarli perfino alla lapidazione, senza mai accorgersi dei propri peccati e colpe. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei fondamentalismi e nel terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze. 8 O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi in coloro che vogliono toglierti dai luoghi pubblici ed escluderti dalla vita pubblica, nel nome di qualche paganità laicista o addirittura in nome dell’uguaglianza che tu stesso ci hai insegnato. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei potenti e nei venditori di armi che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente dei fratelli. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei traditori che per trenta denari consegnano alla morte chiunque. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei ladroni e nei corrotti che invece di salvaguardare il bene comune e l’etica si vendono nel misero mercato dell’immoralità. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi negli stolti che costruiscono depositi per conservare tesori che periscono, lasciando Lazzaro morire di fame alle loro porte. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei distruttori della nostra “casa comune” che con egoismo rovinano il futuro delle prossime generazioni. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi negli abbandonati dai propri familiari, nei disabili e nei bambini denutriti e scartati dalla nostra egoista e ipocrita società. 9 O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nel nostro Mediterraneo e nel Mar Egeo divenuti un insaziabile cimitero, immagine della nostra coscienza insensibile e narcotizzata. O Croce di Cristo, immagine dell’amore senza fine e via della Risurrezione, ti vediamo ancora oggi nelle persone buone e giuste che fanno il bene senza cercare gli applausi o l’ammirazione degli altri. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei ministri fedeli e umili che illuminano il buio della nostra vita come candele che si consumano gratuitamente per illuminare la vita degli ultimi. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei volti delle suore e dei consacrati – i buoni samaritani – che abbandonano tutto per bendare, nel silenzio evangelico, le ferite della povertà e dell’ingiustizia. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei misericordiosi che trovano nella misericordia l’espressione massima della giustizia e della fede. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nelle persone semplici che vivono gioiosamente la loro fede nella quotidianità e nell’osservanza filiale dei comandamenti. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei pentiti che sanno, dalla profondità della miseria dei loro peccati, gridare: Signore ricordati di me nel Tuo regno! 10 O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei beati e nei santi che sanno attraversare il buio della notte della fede senza perdere la fiducia in te e senza pretendere di capire il Tuo silenzio misterioso. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nelle famiglie che vivono con fedeltà e fecondità la loro vocazione matrimoniale. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei volontari che soccorrono generosamente i bisognosi e i percossi. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei perseguitati per la loro fede che nella sofferenza continuano a dare testimonianza autentica a Gesù e al Vangelo. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei sognatori che vivono con il cuore dei bambini e che lavorano ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore, più umano e più giusto. In te Santa Croce vediamo Dio che ama fino alla fine, e vediamo l’odio che spadroneggia e acceca i cuori e le menti di coloro che preferiscono le tenebre alla luce. O Croce di Cristo, Arca di Noè che salvò l’umanità dal diluvio del peccato, salvaci dal male e dal maligno! O Trono di Davide e sigillo dell’Alleanza divina ed eterna, svegliaci dalle seduzioni della vanità! O grido di amore, suscita in noi il desiderio di Dio, del bene e della luce. O Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte. O Croce di Cristo, insegnaci che l’apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota e di fronte alla certezza della Risurrezione e dell’amore di Dio che nulla può sconfiggere od oscurare o indebolire. Amen! 11 VITA del SANTUARIO A pprendiamo con infinita gioia la notizia che Guglielmo Besselva, giavenese di 30 anni, ha ricevuto la veste lo scorso 8 dicembre 2015 presso la struttura dei Padri Paolini di Lesniòw, in Polonia, dove a settembre ha iniziato il suo percorso di Noviziato. Fin da piccolo devoto alla Madonna di Lourdes e al Santuario di Forno di Coazze, grazie alla fede trasmessagli dalla famiglia, e volontario dello stesso nel corso della sua gioventù, ha sentito presto la Chiamata del Signore. Gli auguriamo con tutto il nostro affetto un percorso ricco di gioia e serenità nel suo servizio come sempre insegnatogli da Don Viotti e dalle sue care Mamme. L e nostre più sentite felicitazioni vanno a don Riccardo Florio, ordinato Presbitero alla Diocesi di Torino il 3 ottobre 2015. Durante il periodo da lui trascorso come volontario al Santuario di Forno ha ricevuto la Chiamata al servizio del Signore. La gioia di aver conosciuto Don Viotti e le Mamme e l’aver avuto come guida spirituale Don Dino Morando, gli hanno permesso di capire l’importanza della presenza di Dio nella propria vita. A oggi svolge la sua opera presso le parrocchie di Santena e Cambiano. Anche a lui facciamo i nostri più cari auguri per il proseguimento del suo cammino caritatevole tramite l’intercessione della Ss.ma Vergine Maria. Sono tornati alla Casa del Padre: Erika OSTORERO, di Trana – Vellia ROSANI ved. OSTORERO, di Coazze – Maria Candida TESSA (anni 102), di Coazze – Annetta PICCO ved. OLIVA, di Coazze – Secondina RE in OSTORERO, di Coazze – Angelo RUFFINO, di Coazze – Angiolina VERSINO, di Giaveno – Olga BIANCO, di Torino – Albina RACCA, di Orbassano – Silvana RACCA, di Volvera – Giulia CASTAGNO ved. BOSIO, di Pecetto. 12 20-21 FEBBRAIO 2016: Ritiro di Quaresima della Pastorale Giovanile Diocesana e dei Giovani di Azione Cattolica 13 L’ARTE SACRA ATTORNO A NOI Continua la rassegna dei PILONI VOTIVI che stanno attorno al Santuario. Ringraziamo di cuore l’Autore Silvio Montiferrari che ci ha permesso di trarre queste notizie e fotografie dal suo volume “I Piloni di Coazze. Un patrimonio storico e artistico da conservare”, delle Edizioni Melli. PILONE AL COLLE LA ROUSSA Situato leggermente a sud e a monte del passo (m. 2017). In un primo tempo catalogai questo pilone votivo come “cappella” perché molto simile nella forma a questa tipologia. Del resto sulle punte e sui colli è più frequente trovare una croce o una cappella anziché dei piloni che, quasi pietre miliari, accompagnano il cammino più che trovarsi al termine del percorso. Tuttavia è corretto definire “pilone” il nostro manufatto secondo le indicazioni che mi ha dato gentilmente Mauro Lussiana, guardia forestale del Parco Orsiera-Rocciavré, poiché è una costruzione a struttura aperta senza una porta che chiuda l’edicola, così come in cappelle o chiesette. Il pilone è dedicato alla Vergine Immacolata, forse in primo tempo a San Rocco, com’è scritto nel lavoro di Guido Ostorero citato nella bibliografia. 14 PILONE DI BORGATA PRIALLI Situato oggi nel mezzo di un bel prato verde, forse un tempo si trovata lungo la vecchia mulattiera che saliva da borgata Ferria. Oggi è situato dietro l’Ossario dei Caduti della Resistenza. Ben conservato, è tutt’ora oggetto di culto. SECONDO PILONE DI BORGATA PRIALLI Più recente del primo, presente un tabernacolo goticheggiante probabilmente per influenza del gusto in voga nel tempo. Q UALCUNO CI HA CHIESTO DI FAR SAPERE QUANTO DEVE ESSERE L’OFFERTA PER IL BOLLETTINO. Rispondo: anzitutto l’obolo della vedova è sempre accetto, ovvero ognuno dà quello che può. Comunque: Ordinario 15 € - Sostenitore 50 € - Benemerito 100 €. Per le vostre offerte potete utilizzare il numero di Conto Corrente Postale 39339106 intestato a Santuario Grotta N. S. di Lourdes - Via della Resistenza n. 30 - 10050 COAZZE (TO). GrAzie! 15 ORARIO SANTE MESSE TUTTE LE DOMENICHE E I GIORNI FESTIVI Santa Messa alle ore 17,00 preceduta dal Santo Rosario. DAL 7 MAGGIO 2016 riprende la S. Messa prefestiva alle ore 17,00 preceduta dal Santo Rosario. NELLA PARROCCHIA DI FORNO DA MARZO A NOVEMBRE ore 8,30 la prima domenica del mese. SQUILLI ALPINI - Bollettino del Santuario “Grotta di N. S. di Lourdes” - Coazze fraz. Forno (TO) • Direttore responsabile: mons. Piero Delbosco • Aut. Pres. Trib. Torino 29-7-1948 N. 304 • Stampa: Edigraph snc (Andezeno - TO) ANNO LXVIII - N. 1 - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2016 – Poste Italiane. Spedizione in abbonamento postale - Art. 2 Comma 20/c - Legge 662/96 - Filiale di Torino - n. 1/2016 [spedito: aprile 2016] In caso di mancato recapito restituire al mittente presso CMP Torino NORD. Il mittente si impegna a pagare la tassa dovuta.