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allegato - accademia di catania
APPUNTI SULLA RESTITUZIONE PROSPETTICA Fig. 1. Abbiamo stabilito le dimensioni dell’inquadratura (con un rapporto proporzionale tra i due lati indicativo di 8:5), la distanza e la posizione del Centro di Proiezione rispetto al Piano di Proiezione (un’altezza da terra pari a circa ¼ dell’altezza dell’inquadratura e una distanza dal quadro pari a circa 3/2 la larghezza dell’inquadratura). Realizziamo un’immagine prospettica utilizzando i metodi illustrati: incroci di rette che fuggono a punti dell’orizzonte di cui conosciamo le caratteristiche – Punto Principale, Punto di Distanza, Punto di Fuga e Punto di Misura. Molto probabilmente in fase di progettazione ci siamo serviti di una vista in pianta dell’oggetto, ottenuta con i metodi descritti durante le lezioni (nell’illustrazione sono rappresentate in pianta la retta al Punto di Fuga e quelle al Punto Principale). Fig. 2. Riportiamo sulle viste in pianta e di profilo del quadro prospettico i punti ricavati dall’immagine raffigurata sul quadro stesso e li uniamo con traguardi al Centro di Proiezione O’O’’. Incrociando i traguardi con il piano di appoggio e con le corrispondenti linee di richiamo otteniamo la restituzione nello spazio dato dell’oggetto rappresentato. Se il piano d’appoggio non è orizzontale, come nel caso di un piano di palcoscenico in declivio, la restituzione subisce un’accelerazione prospettica e di conseguenza la posizione dell’oggetto non corrisponderà a quella indicata nella pianta della figura precedente, che era stata costruita su un piano orizzontale. Perché, in queste condizioni, la vista in pianta dell’oggetto restituito sia coerente con l’immagine prospettica è quindi necessario modificare la pianta originaria e sostituirla con quella restituita ottenuta dalle operazioni grafiche appena descritte. (La figura indicata con un asterisco indica la vera forma dell’oggetto restituito) Fig. 3. Se, per qualunque motivo, riteniamo necessario, ai fini del nostro progetto, non modificare la forma dell’oggetto rappresentato nella pianta della figura 1 dobbiamo restituirlo su un piano orizzontale. Ricavo dalla pianta la vista di profilo e quindi, eseguendo a ritroso le operazioni descritte in figura 2, riporto sul quadro prospettico le intersezioni dell’oggetto stesso con il piano inclinato. Modifico in questo modo l’immagine prospettica per adeguarla alle viste parallele ortogonali, in pianta e di profilo, ottenute. In questo caso non opero nella mia restituzione un’accelerazione prospettica ma semplicemente indico sul quadro la presenza di un piano di appoggio inclinato.