Sanità, così i privati “rubano” i super-medici alle Molinette
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Sanità, così i privati “rubano” i super-medici alle Molinette
9A LA CITTÀ DELLA CULTURA FINO A MARZO “Quattro milioni di visitatori” L’anno record dei musei Grazie a «colpi» come il raddoppio del Museo Egizio e l’arrivo di mostre in grado di diventare le più visitate d’Italia, come Monet alla Gam, eccoci al risultato finale: 4 milioni di visitatori nei musei torinesi. Cifra che Che tempo fa I saldi partono bene: sconti fino al 70% si ottiene sommando l’ottima performance dei musei civici (789.680 presenze) ai grandi numeri fatti dal Museo Egizio, quello del Cinema e dalla Reggia di Venaria. Vendite in aumento rispetto al 2015 Ogni famiglia spenderà in media 250 euro Emanuela Minucci REPORTERS A PAGINA 43 La coda per la mostra su Monet Cristina Insalaco R A L VENDITA RICAMBI AUTO TORINO - Str. SAN MAURO, 18 TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241 FAX 0112241887 Orario continuato 8.00-19.00 www.autoricambiral.it TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256 TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00 Aperto il Sabato TORINO LA STAMPA MERCOLEDÌ 6 GENNAIO 2016 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected] & PROVINCIA A difesa dei pedoni Scrivete a [email protected] Su Twitter hashtag #pedoniarischio Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad ogni ora del giorno. Zone della città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una 04 00 04 investiti morti feriti piazza è una scommessa. Dov’è pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai, semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa vicino a casa vostra. Dalla pensione al gruppo Humanitas: già convinti in cinque 0° 8° Oggi Locali addensamenti al primo mattino su pianure, ma la giornata si presenta più soleggiata con lievi velature. ® A PAGINA 42 Situazione Aria più asciutta favorisce oggi il diradamento dello strato di nubi presente sulle pianure, portando una parentesi in gran parte soleggiato. 12345367318 IL CASO Sanità, così i privati “rubano” i super-medici alle Molinette Non sparate sull’Orchestra della Rai Non solo stipendi più alti. Un primario: “Nel pubblico mi sento una nullità” S VIALATTEA CHIUDE LA PAGINA FACEBOOK. «I NOSTRI CANNONI PIÙ VECCHI CHE A MONGINEVRO» 0° 7° Domani Parzialmente nuvoloso, localmente più nuvoloso, ma senza piogge; nevicate sulle alte valli alpine. Cinque hanno già firmato, altri due sono in trattativa: dalle Molinette al Gruppo Humanitas, dal pubblico al privato, è cominciato l’esodo dei camici bianchi. Tra le cause, condizioni di lavoro migliori e stipendi più alti, ma anche voglia di imboccare nuovi percorsi. Noemi Penna A PAGINA 41 RETROSCENA 0° 8° Venerdì Abbastanza soleggiato tra velature e addensamenti sulle zone collinari e alte valli alpine. La Ue: regolari gli appalti Tav Abbonati in rivolta: “Poche piste aperte” Negati legami con la criminalità organizzata e conflitti di interesse Lucia Caretti A PAGINA 45 Marco Zatterin REPORTERS A PAGINA 40 La storia Dopo tre anni torna il tram 13 Lo storico conducente «I torinesi amano le rotaie, non i bus» Callegaro e Tortello A PAGINA 44 ALBERTO MATTIOLI ulla Rai, com’è noto, è in corso una guerra di potere. La novità è che uno dei prossimi campi di battaglia potrebbe essere la sua (e nostra, inteso come torinesi) Orchestra sinfonica nazionale. Le ostilità le ha aperte ieri sull’Unità Michele Anzaldi, che non è un peone piddino qualsiasi ma il segretario della Commissione di vigilanza e il gran censore di fatti e soprattutto misfatti della tivù di Stato, tipo l’ultima incresciosa diretta di San Silvestro. Nella sua requisitoria, Anzaldi rifà sommariamente la storia dell’eutanasia delle orchestre Rai e della nascita dell’Osn. Poi accusa l’azienda di non valorizzarla e, in particolare, di affidare il Concerto di Capodanno non alla sua orchestra ma a quella della Fenice (abbastanza lapalissiano, visto che il concerto viene trasmesso appunto dalla Fenice). L’attacco è strumentale e pure rozzo, perché Anzaldi, da buon politico, parla di cose che non sa e, insieme a qualche verità pregressa (tipo l’anomala durata di lavori di restauro dell’Auditorium), scrive grossolane inesattezze sulla realtà di oggi dell’orchestra. Per esempio, le tournée l’Osn le fa, in Italia e all’estero, e il suo concerto d'inaugurazione in diretta tivù ci va. Insomma, se tutti i commissari di vigilanza vigilano così, stiamo freschi. Di vero c’è però che la Rai non ha mai avuto una strategia chiara per la musica colta in generale e per la sua orchestra in particolare. L’impressione è che l’abbia sempre più subita che valorizzata. Del resto, si sa bene quali siano gli orizzonti intellettuali della «prima azienda culturale del Paese»: basta dare un’occhiata ai suoi programmi. Proprio per questo, gli ultimi tempi hanno segnato una timida, insperata inversione di tendenza. Il passaggio della gestione dell’orchestra a Raicultura è una buona cosa. La nascita di Rai5 e che l’Osn vi appaia spesso, idem. Rottamare la Rai e rifarla va benissimo. Sparando nel mucchio, no. 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 6 GENNAIO 2016 . Cronaca di Torino .41 LA FUGA DEI CAMICI BIANCHI Specialisti in pensione nel pubblico, ma con un ingaggio già in tasca Quei medici via dalle Molinette La campagna acquisti dei privati Condizioni migliori e stipendi più alti: il gruppo Humanitas ne ha già convinti cinque I numeri 100 il caso Mila NOEMI PENNA Lo stipendio annuo di un medico strutturato nel settore della sanità pubblica 600 Mila Lo stipendio che un medico può raggiungere operando tra settore pubblico e privato 46 Primariati Il numero dei primariati tagliati dall’atto della Città della Salute n cinque hanno già firmato, due sono in trattativa. Sono tutti medici delle Molinette, che hanno deciso di fare il salto nella sanità privata, entrando a far parte del gruppo Humanitas, nuovo proprietario del Gradenigo. Dietro alle loro scelte i problemi causati dal piano di rientro della sanità regionale, il desiderio di operare in condizioni migliori e, in fondo, un buon emolumento. Perché se nel pubblico lo stipendio (o la pensione) di uno strutturato non supera i centomila euro, con il privato se ne possono raggiungere anche 600. I Città della Salute “Scelta legittima il vero problema è la spending review” Nuova avventura Il gruppo privato ha appena acquisito l’ospedale Gradenigo e a Torino possiede la clinica Cellini Accorpamenti Il primo è stato Sebastiano Marra, primario emerito e ora direttore del dipartimento cardiovascolare del Maria Pia Hospital. In pensione, sì, ma dal primo dei reparti che hanno subito la fusione imposta dal nuovo atto aziendale della Città della Salute: la Cardiologia delle Molinette, unificata sotto la guida di Fiorenzo Gaita. Ora toccherà ad altri ventun reparti, accorpati entro l’anno. E uno di questi sarà proprio la Radiologia vascolare di Claudio Rabbia, che da domani potrà contare su un organico dimezzato. Sono tre su sei a lasciare, per salpare con un nuovo progetto all’interno delle strutture torinesi di Humanitas: a seguire il primario nella nuova avventura saranno infatti le dottoresse Roberta Eva Pini e Carla Suriani. Il reparto di Rabbia era arrivato a fare anche 1200 procedure mini-invasive diagnostiche e terapeutiche l’anno, evitando altrettanti interventi chirurgici. REPORTERS Il Gradenigo cresce A scegliere Humanitas sono anche il chirurgo vascolare Piero Bretto, responsabile della struttura semplice dei Trapianti renali, andato in pensione anticipata, e Gian Ruggero Fronda, già primario di Chirurgia generale, ora al Gradenigo. Dopo un anno di trattativa, l’ospedale di corso Regina è passato dalle suore della Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo al gruppo di Rozzano, con l’obiettivo di «crescere, investendo in strutture, personale e tecnologie». Fronda è fra quelli che da sempre hanno lavorato sia nel pubblico che nel privato: «Sono andato in pensione a ottobre, dopo 40 anni di Molinette. Il Gradenigo è una realtà completamente diversa, più piccola e famigliare: la speranza è che l’Humanitas riesca a fare lo stesso miracolo che ha compiuto a Milano. Ora sono consulente di Paolo De Paolis, che era stato un mio aiuto: di fare il pensionato proprio non me la sento. Finché fisico e mente mi sosterranno, continuerò a operare. Nei prossimi mesi potremo anche puntare a interventi più complessi, come quelli sul pancreas, proprio perché è in programma l’ampliamento della rianimazione del pronto soccorso». In trattativa Per il settore emergenza l’Humanitas è quindi alla ricerca di anestesisti. Non a caso pare che in trattativa ci sia Mario Lupo, direttore della struttura semplice di Anestesia in cardiochirurgia, sempre delle Molinette. All’interno della Città della Salute ci sono almeno altri cinque professionisti interessati al privato. Fra loro c’è anche il professor Paolo Cavallo Perin, primario universitario di Medicina interna delle Molinette, che ha lasciato la cattedra il 31 dicembre alla professoressa Marinela Durazzo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Città della Salute, l’azienda ospedaliera che comprende Molinette, Cto, Sant’Anna e Regina Margherita, è la più grande della regione e quindi la più bersagliata dalla spending review. Il nuovo atto, entrato in vigore da sei giorni, riduce a cento i primariati ospedalieri (erano 146), a 130 le strutture semplici (da 480) e a 12 le amministrative (18). Una situazione che ha «logicamente creato dei malumori, ma è stata affrontata dai più con grande senso di responsabilità», commenta il direttore generale Gian Paolo Zanetta, che non si stupisce della migrazione nel privato dei medici delle Molinette: «Sono andati in pensione e sono quindi liberi di fare quello che preferiscono. È una consuetudine per il settore continuare a praticare nel privato, conclusa la carriera nel pubblico. In molti scelgono di proseguire il loro lavoro nonostante il vitalizio». Su chi invece pensionato non è, commenta: «Adesso vedremo come lasceranno, non conosco le loro motivazioni e scelte personali». Scelte difficili Certo è che nell’ultimo anno in corso Bramante sono state prese decisioni difficili, dettate dal piano di rientro della Regione e dalla necessità di «ridisegnare l’azienda limitando gli impatti sui pazienti. Stiamo cercando di costruire delle condizioni ottimali per chi lavora da noi: l’atto è stato condiviso, c’è stato un con- S È per questo che cambia azienda? «Il mio reparto è fra quelli che scompariranno, fonden- direttore generale Città della Salute fronto leale fra le parti ma alla fine c’è sempre chi si aspetta qualcosa di diverso. Il problema è lo stesso che si sta vivendo in tutta la pubblica amministrazione». Personale all’osso A pesare di più è il blocco del turn over: «Man mano che completeremo gli accorpamenti, valuteremo il numero di personale che serve, a partire da infermieri e operatori sanitari», spiega Zanetta. Il primo momento di verifica sarà a giugno, il secondo a fine anno. «Proprio come accaduto per cardiologia, provvederemo gradualmente all’accorpamento di ventuno reparti. Il resto del piano sarà avviato entro fine anno, tenendo sempre presente che al centro delle nostre attenzioni ci sono i pazienti», e non i primari rimasti senza un reparto da dirigere. [N. PEN.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Rabbia è uno dei medici cui i privati fanno ponti d’oro sfruttando le difficoltà del pubblico “Non ho cambiato per denaro Nel pubblico mi sentivo una nullità” dosi con la Radiologia. Ho lavorato per 37 anni alle Molinette e mi sono trovato sempre bene, ma nell’ultimo periodo mancavano gli stimoli per andare avanti. La decisione l’ho maturata la scorsa primavera, quando ho saputo che avrebbero tolto il primariato e mi hanno fatto capire che sarei stato di troppo. L’offerta di Humanitas è arrivata dopo: l’ho valutata come altre ma alla fine l’ho ritenuta la più interessante. In pensione sarei dovuto andare ad aprile del 2019, poi c’è stata la possibilità di anticipare e abbiamo risolto così, ma di certo nessuno mi ha chiesto di ripensarci». Gian Paolo Zanetta Le nuove sfide Intervista Il veterano di Radiologia ino a dicembre Claudio Rabbia è stato direttore della Radiologia vascolare delle Molinette. Da domani entra a far par parte del gruppo Humanitas, e con lui le sue collaboratrici Roberta Eva Pini e Carla Suriani. «Siamo una squadra affiatata. È stato difficile prendere questa decisione, staccandoci dagli altri colleghi per avviare un nuovo progetto, ma ormai alle Molinette mi sentivo una nullità». Provvederemo gradualmente all’accorpamento di ventuno reparti Quale ruolo andrà a ricoprire? «Avvierò una nuova attività di Radiologia interventistica ed endovascolare, sia al Gradenigo che alla Cellini. È un progetto molto interessante ma soprattutto utile, mirato a creare nel privato una struttura come quella pubblica. Il servizio è infatti accreditato dalla Regione, quindi potranno accedervi tutti e i costi sono contenuti. Sarà una grossa sfida, anche perché la mia è una specialità sommersa che intendiamo sviluppare e sfruttare sempre di più. Il sogno sarebbe coinvolgere anche i tre colleghi rimasti alle Molinette; l privati investono: se hai bisogno di uno strumento il giorno dopo ce l’hai Claudio Rabbia primario al gruppo Humanitas completerebbero il reparto». Si tratta anche di una questione economica? «Di certo non l’ho fatto per i soldi. Nella mia vita ho sempre lavorato e non so fare altro. Ma alle Molinette nell’ultimo anno sono diminuiti gli interventi. Non venivo ascoltato e non c’erano margini di progettualità. Nel pri- vato ho trovato un ambiente completamente diverso, disponibile al confronto, pronto a crescere e a investire. Se hai una proposta puoi presentarla senza problemi; se hai bisogno di uno strumento il giorno dopo lo hai. Alle Molinette era già qualcosa se sapevano che c’ero». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 Il gruppo investirà 10 milioni in tre anni La seconda vita del Gradenigo parte dal pronto soccorso Humanitas: “Faremo crescere chi lavorerà da noi” Sulla «Stampa» Retroscena LA FUGA DEI CAMICI BIANCHI Specialisti in pensione nel pubblico, ma con un ingaggio già in tasca Quei medici via dalle Molinette La campagna acquisti dei privati NOEMI PENNA Condizioni migliori e stipendi più alti: il gruppo Humanitas ne ha già convinti cinque 0 Città della Salute il caso “Scelta legittima il vero problema è la spending review” NOEMI PENNA n cinque hanno già firmato, due sono in trattativa. Sono tutti medici delle Molinette, che hanno deciso di fare il salto nella sanità privata, entrando a far parte del gruppo Humanitas, nuovo proprietario del Gradenigo. Dietro alle loro scelte i problemi causati dal piano di rientro della sanità regionale, il desiderio di operare in condizioni migliori e, in fondo, un buon emolumento. Perché se nel pubblico lo stipendio (o la pensione) di uno strutturato non supera i centomila euro, con il privato se ne possono raggiungere anche 600. I 0 l 2016 del Gradenigo parte in quinta. Il 29 dicembre la giunta regionale ha ratificato il passaggio di proprietà dalla Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo a Humanitas, colosso sella sanità lombarda del gruppo Techint, presieduto da Gianfelice Rocca, già proprietario della Clinica Cellini di Torino. In una nota, l’azienda di Rozzano esprime «piena soddisfazione per l’iter burocratico che ha permesso il passaggio di proprietà. Il nostro ringraziamento va alle suore, con cui c’è stata una proficua collaborazione, ad Asl To2, Comune di Torino e Regione Piemonte che ci hanno dato la possibilità di far partire quanto annunciato due anni fa». Prende così via il potenziamento del Gradenigo, I «per cui verranno non solo mantenuti tutti i posti di lavoro, ma saranno garantiti investimenti in strutture e tecnologie al servizio di tutti». Il profilo A far grande l’azienda sono i professionisti che ne fanno parte»: è questa la filosofia di Humanitas, che si farà carico dei debiti dell’ospedale di corso Regina Margherita, che ammontano a 20 milioni di euro, e investirà in tre anni 10 milioni per lo sviluppo dei servizi e delle tecnologie della struttura. Un progetto sanitario che fa gola a molti, soprattutto a coloro che hanno apprezzato il lavoro nella clinica di Rozzano, diventata anche centro universitario riconosciuto dal Miur, e negli ospedali di Bergamo, Catania e Castellanza. I nuovi atti aziendali 6 Nuova avventura Il gruppo privato ha appena acquisito l’ospedale Gradenigo e a Torino possiede la clinica Cellini Accorpamenti Il primo è stato Sebastiano Marra, primario emerito e ora direttore del dipartimento cardiovascolare del Maria Pia Hospital. In pensione, sì, ma dal primo dei reparti che hanno subito la fusione imposta dal nuovo atto aziendale della Città della Salute: la Cardiologia delle Molinette, unificata sotto la guida di Fiorenzo Gaita. Ora toccherà ad altri ventun reparti, accorpati entro l’anno. E uno di questi sarà proprio la Radiologia vascolare di Claudio Rabbia, che REPORTERS Il Gradenigo cresce A scegliere Humanitas sono anche il chirurgo vascolare Piero Bretto, responsabile della struttura semplice dei Trapianti renali, andato in pensione anticipata, e Gian Ruggero Fronda, già primario di Chirurgia generale, ora al Gradenigo. Dopo un anno di trattativa, l’ospedale di corso Regina è passato dalle suore della Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo al gruppo di di fare il pensionato proprio non me la sento. Finché fisico e mente mi sosterranno, continuerò a operare. Nei prossimi mesi potremo anche puntare a interventi più complessi, come quelli sul pancreas, proprio perché è in programma l’ampliamento della rianimazione del pronto soccorso». In trattativa Per il settore emergenza l’Humanitas è quindi alla ricerca di Città della Salute, l’azienda ospedaliera che comprende Molinette, Cto, Sant’Anna e Regina Margherita, è la più grande della regione e quindi la più bersagliata dalla spending review. Il nuovo atto, entrato in vigore da sei giorni, riduce a cento i primariati ospedalieri (erano 146), a 130 le strutture semplici (da 480) e a 12 le amministrative (18). Una situazione che ha «logicamente creato dei malumori, ma è stata affrontata dai più con grande senso di responsabilità», commenta il direttore generale Gian Paolo Zanetta, che non si stupisce della migrazione nel privato dei medici delle Molinette: «Sono andati in pensione e sono quindi liberi di fare quello che preferiscono. È una consuetudine per il settore continuare a praticare nel privato, conclusa la carriera nel pubblico. In molti scelgono di proseguire il loro lavoro nonostante il vitalizio». Su chi invece pensionato non è, commenta: «Adesso vedremo come lasceranno, non conosco le loro motiva- Provvederemo gradualmente all’accorpamento di ventuno reparti Gian Paolo Zanetta direttore generale Città della Salute fronto leale fra le parti ma alla fine c’è sempre chi si aspetta qualcosa di diverso. Il problema è lo stesso che si sta vivendo in tutta la pubblica amministrazione». Personale all’osso A pesare di più è il blocco del turn over: «Man mano che completeremo gli accorpamenti, valuteremo il numero di personale che serve, a partire È iniziato l’esodo dei medici verso la sanità privata: cinque sono passati dalle Molinette a Humanitas. 1 ospedalieri quest’anno taglieranno qualcosa come 120 strutture complesse e quindi altrettanti primari. E, ragionevolmente, pur capendo le difficoltà economiche e i sacrifici imposti dalla Regione, a nessuno fa piacere essere lasciato senza reparto. A fare il salto nel privato, quindi, non sono interessati solo i pensionati. Il profilo del medico che lascia il pubblico è uno strutturato fra i 45 e i 55 anni, con esperienza all’estero (dove REPORTERS Reparti potenziati Il gruppo privato intende rafforzare anche il reparto di emergenza e urgenza, in cui verrà istituita una guardia anestesiologica di 24 ore, ed aprirà un nuovo reparto di rianimazione la sanità è in mano alle assicurazioni), desideroso di maggiore libertà e campo d’azione. Il pronto soccorso L’annuncio del passaggio di proprietà, ratificato dall’ultima giunta regionale di dicembre, è stato fatto lo scorso luglio, ma è da novembre 2014 che il gruppo lombardo affianca le suore della Congregazione nella gestione della struttura, con un ruolo di «consulenza nell’ambito gestio- nale». L’impegno è ora di trasformare il Gradenigo in un polo all’avanguardia dove il pubblico incontra il privato. I punti di forza saranno il pronto soccorso (a cui si rivolgono 45 mila cittadini l’anno) e il reparto di emergenza e urgenza, in cui verrà istituita una guardia anestesiologica di 24 ore. Questo permetterà di aprire un nuovo reparto di rianimazione, indispensabile per gestire non solo i grandi traumi ma anche interventi più com- plessi. Ed è proprio nel settore della medicina d’urgenza e di chirurgia che presto potrebbero arrivare altri nomi eccellenti. Intanto oggi sarà il primo giorno del dottor Claudio Rabbia e del reparto di radiologia interventistica. Sui nuovi acquisti, l’azienda fa sapere che «l’idea è di instaurare una collaborazione proficua per far crescere chi c’è e chi verrà, portando al Gradenigo grandi professionalità». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Oggi il debutto La Dental School della Città della Salute ora sfida i privati Prezzi convenienti per coprire le spese a fronte della qualità del servizio fornito Al Lingotto, da oggi la Dental School apre le porte a tutti. La scuola di odontoiatria della Città della Salute, diretta dal professor Stefano Carossa, compie una piccola rivoluzione: proporre nel pubblico un servizio offerto solo dal privato. Un campo non contemplato dalla sanità pubblica, proprio per gli alti costi che ne derivano. Il progetto inizia la sua attività «per tutti» in via sperimentale, su iniziativa del direttore generale Gian Paolo Zanetta che ha puntato su questo cambiamento che può, a tutti gli effetti, garantire un introito all’azienda ospedaliera senza impattare sulle tasche dei cittadini che già si affidano alle cure di un dentista privato. Verrà fornito ogni tipo di intervento, dalla detartrasi all’estrazione di denti e radici, dalla inserzione di protesi rimovibile alla terapia canalare, incluse le urgenze come flemmoni, emorragie e la dislocazione dell’articolazione (che continueranno a essere rimborsa- te dal fondo sanitario regionale). Per fare tre esempi, si pagheranno 60 euro per una detartrasi, dai 50 ai 70 euro per una estrazione di dente o di radice, dai 75 ai 90 euro per una ricostruzione mediante otturazione. Un prezzo concorrenziale, destinato alla copertura delle spese di esercizio, pur assicurando un’assoluta qualità dei prodotti e delle tecniche utilizzate. Il professor Stefano Carossa si occupa di riabilitazione orale, protesi e implantologia; il professor Elio Berruti dell’odontostomatologia; il dottor Domenico Coscia della chirurgia estrattiva e il professor Gianfranco Gassino della riabilitazione post traumi. La Dental School si trova in via Nizza 230. La prima visita specialistica, in convenzione con il sistema sanitario nazionale, è ad accesso diretto da lunedì al venerdì per 70 pazienti al giorno, dalle 7,30 ad esaurimento numeri. Successivamente, chi rientra nelle categorie di «Vulnerabilità sanitaria» potrà seguire le prestazione in regime con il servizio sanitario regionale, ovvero compartecipando alla spesa pagando il ticket, altrimenti si potrà usufruire ugualmente delle prestazioni, senza bisogno di ricetta, come da un dentista privato ma a prezzo calmierato. [N.P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12 34 Allarme legionella Lotteria Italia ad Alessandria Boom di biglietti in Piemonte Dopo Torino, c’è Alessandria Verranno trasferiti anche ad Alessandria parte dei detenuti e personale dal carcere «Giuseppe Montalto» di Alba dove sono stati accertati dal 31 dicembre tre casi di legionella. Le altre destinazioni, oltre al San Michele sono Saluzzo, Fossano (Cuneo). Nell’edizione 2015 il Piemonte ha fatto registrare una crescita del 15,2% nella vendita dei biglietti della Lotteria Italia, 524.790, la maggior parte dei quali sono stati staccati a Torino (278.350). Impennata ad Asti, +33,4% quasi 27mila, ma è Alessandria la LA STAMPA Detenuti di Alba REDAZIONE PIAZZA LIBERTÀ 15 ALESSANDRIA 15121 TELEFONO 0131 511711 FAX 0131 232508 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/ALESSANDRIA STAMPA IN 349 7090100 PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249 ALESSANDRIA Che tempo fa Situazione Fronti nuvolosi si susseguono da Ovest, ma si limitano a portare innocui passaggi nuvolosi, anche se a tratti estesi. Il carcere di San Michele seconda provincia per biglietti, 97.120 (+24,9%). Biella, segna un aumento del 15,9% con 9.600 tagliandi. Segno positivo anche a Cuneo (36.130), Verbania (10.390) e Novara (43.110). Unica provincia col segno meno è Vercelli, calo del 10,1% con 23.500 biglietti. [V. F.] E PROVINCIA GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 IL COMUNE: PUNTIAMO SULLA REINTRODUZIONE DELL’EPIDURALE PER FAR SALIRE LE NASCITE, LA REGIONE CE L’HA PROMESSO Il ministro “gela” l’ospedale di Casale “Chiudere i reparti con meno di 500 parti l’anno”. Al Santo Spirito sono 400 FRANCA NEBBIA CASALE MONFERRATO -1° 8° Oggi Parzialmente o irregolarmente nuvoloso, localmente più nuvoloso, ma senza piogge. 2° 4° Domani Abbastanza soleggiato tra velature, con addensamenti e nubi più estese sulle zone collinari, in aumento tra pomeriggio e sera. 2° 4° Sabato Nuvoloso con piogge a tratti, più frequenti tra pomeriggio e sera; nevicate oltre i 1500 metri. Le polemiche legate ai recenti episodi che in Italia hanno visto la morte di alcune partorienti rischiano di innescare un meccanismo che avrà pesanti ripercussioni anche sull’ospedale Santo Spirito di Casale. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, si è infatti pronunciata per la chiusura dei reparti di Ostetricia e Ginecologia che non raggiungano almeno 500 parti all’anno. E il Santo Spirito nel 2015 si è attestato su 417 nascite nel reparto diretto da Roberto Chiapponi. La struttura una trentina in meno rispetto al 2014. Al Santo Spirito si tenta di evitare il ricorso al parto cesareo, come chiede lo stesso ministero della Salute. In alternativa all’epidurale, soppressa perché mancano gli anestesisti, «il primario Chiapponi - come spiegano nel reparto - ha introdotto l’uso del Livopan, un gas esilarante, che consente alle partorienti di non avvertire dolore, pur restando pienamente coscienti». Sperimentato positivamente in Odontostomatologia, presenta, secondo il personale dell’ospedale, anche meno pericoli dell’epidurale, che richiede la presenza di anestesisti e il continuo monitoraggio elettronico fetale. L’ospedale Santo Spirito di Casale fa capo all’Asl e ha mantenuto finora un ruolo di primo piano nella rete della sanità provinciale Tagli annunciati Di tagli dei reparti in realtà si parla già da anni, con l’obiettivo di garantire maggiormente mamme e bambini. In provincia la scure ha già colpito, non senza polemiche, i punti nascita di Tortona (trasferito all’ospedale di Novi Ligure) e di Acqui Terme. A Casale il punto nascita di fatto è stato mantenuto «con riserva», proprio per i numeri non sufficienti. In città c’è anche chi lamenta la mancata presenza nel reparto di anestesisti nell’intero arco delle 24 ore, per garantire parti indolori. Proprio su questo punto si è mossa la commissione Salute, recentemente costituitasi in Comune, e di cui fanno parte anche medici e il sindaco Titti Palazzetti, con un’azione sulla Regione sul fronte degli anestesisti. «Quando al Santo Spirito c’era la possibilità di usufruire dell’anestesia Nascite in acqua epidurale - dice Titti Palazzetti - i parti erano arrivati a circa 600 l’anno. Abbiamo avuto assicurazioni sia dalla Regione sia dall’Asl provinciale». Secondo altri, sul numero dei parti incidono le «fughe» verso altri ospedali (Alessandria e Asti) in cui sono presenti centri neonatologici, assenti a Casale, dove la Pediatria era stata privata dei posti letto. Gas anestetico Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia nell’anno appena terminato sono venuti alla luce 266 bambini da genitori italiani e 151 da genitori stranieri, Così su La Stampa 16 .Cronache STAMPA .LA MERCOLEDÌ 6 GENNAIO 2016 Meno di 500 nascite all’anno? Il governo chiude le maternità il caso ALESSANDRO MONDO TORINO N I criteri essuna trattativa a scapito dell’incolumità delle partorienti e dei bambini. E’, in sintesi, la risposta del ministro della Salute ai sindaci siciliani che avevano chiesto una deroga per il punto nascite di Petralia Sottana, destinato a chiudere perchè sottosoglia in termini di sicurezza: 128 parti l’anno contro i 500 necessari, come minimo, per continuare l’attività (ma dal Ministero precisano che il numero ottimale sarebbe mille). Regioni in ritardo La soglia I punti nascita devono effettuare almeno 500 parti ogni anno: la soglia ottimale è di mille Personale I punti nascita devono avere abbastanza medici e infermieri per coprire i turni sulle 24 ore I trasporti Le Regioni devono potenziare la rete territoriale tramite ambulanze e elicotteri Posizione netta, quella di Beatrice Lorenzin, rafforzata dal ritardo delle Regioni nel completare la riorganizzazione dei punti nascite in base ai volumi di attività (tra gli obiettivi anche la riduzione dei cesarei): promossa dal 2010, attraverso il Comitato Percorso Nascita nazionale, trascinatasi negli anni tra resistenze e campanilismi, rilanciata nel 2014 con un decreto integrativo che prevede deroghe alla chiusura solo in casi eccezionali - la distanza e quindi la difficoltà dei collegamenti per alcune isole e Comuni montani, la fusione con i punti nascita di altri Comuni o l’«attrattività» verso le donne dei paesi limitrofi - e a fronte di precise compensazioni (ad esempio un servizio di elisoccorso operativo h. 24). In tutti gli altri casi, a fare la differenza tra la sopravvivenza o meno di un punto nascite sono tre fattori: almeno 500 parti annui, la disponibilità h.24 di ginecologi, pediatri neonatologi e ostetriche, la presenza a corto raggio di un servizio di terapia intensiva neonatale e subintensiva per le madri. La linea dello Stato Da qui lo «stop» del ministro: scaduti i termini per le proroghe, fronteggia una nuova levata di scudi da parte di Comuni altrettanto pronti nel beccarsi Il ministro della Salute Lorenzin nega la deroga ai piccoli centri ospedalieri “Non si possono lasciare le donne e i bambini in strutture inadatte” * 2 privati non accreditati 76 6 Trento I numeri 10 4 13 8 Bolzano 6 34 2 Lombardia 5 3 1 Valle D'Aosta 7 Liguria 3 Friuli Venezia Giulia 31 Veneto 2 4 Emilia Romagna 35+2* Toscana 11 Marche 11 Umbria 5 17 3 1 1 5 9 561 88 104 11 1 38 1 Piemonte 12 3 Molise Sardegna 45 1 Abruzzo 6 17 6 Puglia 10 -2.00 4 5 PUNTI NASCITA <500 PARTI/ANNO Chiusi Da chiudere 3 2 39 7** Lazio TOTALE PUNTI NASCITA AL 2011 corsi per potenziare il personale h.24. E all’assessore regionale alla Salute della Regione Sicilia Baldo Gucciardi, secondo il quale nel confronto tra i punti nascita sottosoglia sul totale la Sicilia si colloca al di sotto di Emilia, Toscana, Veneto e Lazio, il Ministero ricorda come la popolazione di quelle regioni sia superiore. TOTALE 4 ** 6 privati non accreditati 67 Campania 70 19 18 -6.824 Sicilia Basilicata 15 Calabria - LA STAMPA 16 6 1 1 9 1 Tutti contro tutti Insorgono i sindaci di Petralia e Santo Stefano Quisquina. L’Anci Sicilia chiede l’apertura di un tavolo con il Ministero. Marco Giorgianni, sindaco di Lipari (punto nascite destinato alla chiusura) più che con Roma se la prende con il piano sanitario regionale: «Non prevede fondi per aumentare il personale». Non solo la Sicilia. Tensioni anche in Piemonte, dove lo stop a quello dell’ospedale di Susa (132 parti nel 2014) ha scatenato la sollevazione: braccio di ferro tra enti locali e Regione, sulla chiusura dei punti-nascite di Domodossola, Verbania, Casale, Borgosesia. In altri casi si eccede per zelo: le Marche chiudono il punto nascita di San Severino, anche se dista 76 chilometri da Macerata ed effettua 570 parti l’anno. Piacenza Il feto muore prima del cesareo 1 Ancora una gravi- danza segnata dal lutto: a Piacenza una bimba non è venuta alla luce. Il feto è morto nel grembo della madre, che pochi giorni prima aveva passato senza problemi uno degli ultimi controlli in vista del cesareo, già fissato. L’altra notte però la madre si è presentata al pronto soccorso non avvertendo più segni vitali dalla bimba. Si è così scoperto che era morta. Le condizioni della donna sono buone. È stata aperta un’inchiesta. Nelle ultime settimane ci sono state altre cinque morti di parto: a Brescia, Verona, Torino, Bassano del Grappa e Foggia (tutte in ospedale tranne quest’ultimo). 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il parroco di Petralia Sottana (Palermo) “Sbagliato far nascere altrove i nostri figli io protesto suonando le mie sei campane” LAURA ANELLO PETRALIA SOTTANA (PALERMO) Sono sei campane, la più antica è del festa, come facevo quando i piccoli nascevano qui. Ho scampanato per la prima volta l’altroieri, quando Giuseppe ha settantacinque chilometri di curve, con la pioggia, con la nebbia, con la neve. Per tanti turisti la Sicilia è soltanto sole e mare, invece è anche montagne e gelo». E allora per protesta lei tira le corde delle campane della basilica di Maria Santissima a chi avesse avuto il terzo figlio. Ero pronto a sborsarli, ovviamente. Ma non nacquero terzogeniti». Neanche uno? «No. E quest’anno a Petralia ho celebrato 57 funerali e soltanto 18 battesimi. Se le coppie hanno già paura di dare la vita per- Il governo chiude i punti nascita con meno di 500 parti. La notizia pubblicata ieri su La Stampa. 1 ministrativa i valori del Socialismo in scelte e atti concreti per lo sviluppo e la crescita della comunità». Quelli sono stati gli anni della creazione delle aree industriali, dell’insediamento della Michelin. È stata l’amministrazione Abbiati la prima a immaginare il nuovo Teatro Comunale. «Amava stare in mezzo alla gente e vivere la politica con rigore, onestà e rettitudine. Lo conoscevo, era amico di mio padre - continua Rossa -, era un uomo buono. È stato un punto di riferimento per molti». È morto a casa, tra i suoi cari (lascia due figli, Laura e Ferruccio), gli ultimi anni li ha passati in città, poco lontano dal centro. L’ultima uscita pubblica è stata a febbraio del 2014, ospite al Salotto del Mandrogno: lì, seduto di fianco a un altro sindaco, Felice Borgoglio, ha ricordato il suo modo di amministrare. Accanto a lui, anche in quell’occasione, Claudio Simonelli che è stato suo assessore al Bilancio. E che di lui ha solo bei ricordi: «Era socialista, leader degli autonomisti e del partito. È di- FOTO DI FRANCESCO CASTELLANI Claudio Simonelli e Abbiati (90 anni) all’ultima uscita pubblica ventato sindaco in un periodo in cui la città era seduta su se stessa: l’industria non aveva ritmo, c’era un politica fiscale morbida per ottenere consensi. Noi abbiamo deciso di far pagare le tasse e ci sono state grosse po- Altro servizio A PAGINA 39 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Addio ad Amaele Abbiati fu parlamentare e sindaco Solo quattro anni da sindaco, ma dal 1964 al 1968 ne sono successe di cose ad Alessandria: lui amava raccontarle tutte, anche se la memoria lo assisteva sempre meno. Amaele Abbiati se n’è andato a 90 anni (sarebbero stati 91 il 18 gennaio) e «in silenzio» come suggerisce chi dopo tanti anni ha preso il suo posto, Rita Rossa: «Così, con la semplicità dell’uomo grande e profondo. È stato uomo di esempi e dignità, ha tradotto nell’attività politica, istituzionale e am- Il reparto casalese è dotato inoltre di vasca per le nascite in acqua, un’altra possibilità offerta alle donne perché risponde a criteri di un parto naturale per il bambino, già abituato all’ambiente «liquido» del ventre materno, meno traumatico. Soprattutto è molto stretta la collaborazione tra il personale medico del reparto e quello del Consultorio familiare di piazza S. Domenico, coordinato con gli altri consultori dell’Asl da Fulvia D’Addezio, e dove si effettuano corsi di pre-parto e post-parto. «Le partorienti sono seguite - dicono le ostetriche - dal settimo mese di gravidanza al quinto dopo il parto. E proponiamo anche corsi di massaggio del bambino e di allattamento». lemiche, ma l’abbiamo fatto per poter fare i primi seri investimenti su Alessandria». Ricorda Abbiati come uomo duro: «I Consigli erano combattutissimi, a ogni seduta avevamo la balconata piena di gente». L’altra grande discussione di quei quattro anni è stata la Michelin: «L’opposizione era contraria, ma a noi interessava garantire posti di lavoro. Ne sono arrivati duemila». Abbiati non è stato solo un sindaco: fece la Resistenza; nel ’68 fu eletto in Parlamento. Nel 1967 fu scelto insieme ad altri nove politici europei e invitato dal Governo Federale degli Usa(fu insignito dal sindaco di New Orleans della cittadinanza onoraria). Fu vicepresidente della commissione di vigilanza Rai e capo delegazione per missioni governative in Giappone e Nuova Zelanda. Stasera alle 20,30 sarà recitato il rosario nella chiesa di San Pio V, domani alle 15,30 il funerale. Sarà allestita la came[V. F.] ra ardente in Comune. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 Alessandria e provincia .39 . I TAGLI ALLA SANITÀ “Difenderemo il punto nascite dell’ospedale S. Spirito di Casale” Il Comune: ma la Regione ha promesso che resterà. L’ex ministro: garantire più sicurezza FRANCA NEBBIA CASALE MONFERRATO La linea Lorenzin 1 Nessuna trattativa a scapito dell’incolumità delle partorienti e dei bambini. È, in sintesi, la risposta del ministro della Salute, Beatrice Lorenzi, ai sindaci siciliani che avevano chiesto una deroga per il punto nascite di Petralia Sottana, destinato a chiudere perché sottosoglia in termini di sicurezza. Secondo il ministero a fare la differenza tra la sopravvivenza o meno di un punto nascite sono tre fattori: almeno 500 parti annui, la disponibilità 24 ore su 24 di ginecologi, pediatri neonatologi e ostetriche, la presenza a corto raggio di un servizio di terapia intensiva neonatale e subintensiva per le madri. Reparto di Maternità di Casale a rischio chiusura per insufficiente numero di parti? Il sindaco Titti Palazzetti confida «che le promesse fatte dalla Regione e dal direttore generale dell’Asl, Gilberto Gentili, per il mantenimento della struttura e l’arrivo di un anestesista siano mantenute. Mi sono state fatte promesse anche per posti letto in Pediatria. Il nostro ospedale non meriterebbe un “declassamento” di questo tipo e in città si fa di tutto per sollecitare nuove nascite e aiutare le famiglie». 417 «Il nostro ospedale non meriterebbe un “declassamento” di questo tipo» Titti Palazzetti L’ex ministro Più deciso l’on. Renato Balduzzi, che da ministro della Salute del governo Monti aveva sollecitato la chiusura dei reparti con nascite inferiori a 500 l’anno: «Si parla di questa proposta da anni e lo si fa per una maggiore sicurezza di mamme e bambini. In Germania, ad esempio, i reparti attivi devono avere almeno 2000 parti l’anno. I cittadini devono comprendere che dove si effettuano più parti il rischio di incidenti è minore». In campo le mamme Le neo mamme però insorgono di fronte alla possibilità che il reparto di Ostetricia e Ginecologia venga chiuso. «Ho avuto mio figlio Alessio il 3 settembre e all’ospedale mi sono trovata benissimo - dice Monica Pierro, 31 anni -. Tra l’altro, avevo avuto un brutto incidente negli anni scorsi con la rottura del bacino le mie bambine erano grosse, e questo creava una complica- ma sono stata aiutata in ogni zione al momento del parto. Ho maniera da un personale che partecipato a un gruppo di pre- mantiene stretti rapporti con parazione al consultorio con quello del consultorio. Ci si sendonne dai 30 ai 45 anni te dunque vezzeggiati e mi sono trovata da persone compebenissimo. Al S. tenti anche al priSpirito c’è stato mo parto, quanil naturale prodo si vive un’ seguimento di esperienza quel corso, nuova». Nel 2015 sono nati 266 dove sono stabimbi da genitori italiani Consultorio ta seguita “a e 151 da ri stranieri, misura di donParecchie doncirca 30 meno na” e non come ne in attesa di rispetto al 2014 un numero. Credo Moncalvo e Trino sia un vantaggio si rivolgono al degli ospedali di medie consultorio di Casale, ma dimensioni». al momento del parto vanno neValentina Soffientini è di S. gli ospedali più vicini, cioè Asti Salvatore, assessore nella giun- e Vercelli, «ma è soprattutto la ta di Corrado Tagliabue. Per far mancanza di un reparto di neonascere Lorenzo, il 23 settem- natologia al S. Spirito - dicono bre, ha scelto l’ospedale di Ca- al consultorio - a scoraggiare le sale «dove mi sono tromamme più giovani o vata benissimo. Mio quelle che temono figlio aveva fretta per la salute dei di nascere, dunpropri bimbi. que non ho Le donne che usato nemmesi rivolgono ad no il gas per altri ospedali Sono quelle non provare sono una setche frequentano i corsi dolore, ma il tantina». al consultorio di Casale parto lo ricorUn’ultima tema poi partoriscono do come un mostimonianza araltrove mento gioioso, riva dal ginecolococcolata come go Ettore Cabiati, sono stata dal personale. che ieri ha trascorso tutNon vorrei proprio che si deci- ta la mattinata in sala parto: «È desse la chiusura del reparto». da anni che si parla di questi taChiara Morotti è mamma di gli. Noi ci auguriamo che i poliAgata, nata nel 2012, e di Anita, tici prendano decisioni diverse nata nel 2014, e del S. Spirito ha e che il reparto resista». un ottimo ricordo: «Tutte e due 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI sindaco di Casale Monferrato parti 70 mamme «In Germania i reparti di maternità attivi devono avere almeno 2000 parti all’anno» Renato Balduzzi ex ministro della Salute il caso C Convenzioni inalterate «Fino a oggi - dice il presidente della Misericordia, Antonio Dal Torrione - non abbiamo ricevuto alcun tipo di istruzione dall’Asl e non è stato predisposto nulla rispetto ai cambiamenti avvenuti. Trasferendo tutti questi reparti non si sa che succederà. Le ambulanze spesso portano i casi di emergenza a Novi e in qualche modo poi queste persone devono tornare a Tortona: le lamentele dei pazienti e dei loro familiari sono tante. L’Asl non sperando che non ci sia neve. L’aspetto organizzativo quindi si allunga ma non ci sono convenzioni per i trasporti in più rispetto agli anni precedenti, come se l’ospedale di Tortona funzionasse ancora a pieno regime, invece sono ben pochi i reparti rimasti. Sono aumentati i servizi da effettuare, con tempistiche molto più lunghe». E dall’Asl non è arrivata una risposta su possibili soluzioni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Croce rossa e Misericordia hanno due mezzi per le emergenze, più gli altri per i trasporti ordinari e si basano sul volontariato Tempi e viaggi più lunghi I soccorritori in affanno Sulle ambulanze l’effetto trasloco da Tortona a Novi I numeri Le ambulanze per le emergenze, attive 24 ore, sono due: una della Misericordia e una della Croce rossa; per il servizio di rianimazione, una sola ambulanza con medico e infermiere in convenzione con Croce rossa e Misericordia, 6 mesi ciascu- Si proverà a temporeggiare ancora un po’, nella speranza che l’Asl conceda ai 34 sindaci del territorio quell’incontro che chiedono da tempo. E si vedrà anche se il colloquio telefonico che si avrà oggi con il giornalista Mediaset Paolo Del Debbio per portare il caso dei tagli all’ospedale di Acqui sulle reti televisive nazionali darà i frutti sperati. Nel caso in cui tutte le strade si rivelassero un vicolo cieco, allora prima di fine gennaio si trasferirà la protesta a Torino. Fisicamente, con pullman e cittadini fin sotto le finestre della Regione. In Comune ad Acqui lasciano filtrare anche un paio di date ipotetiche: il 20 o forse il 25 gennaio. «Ve- dremo» prende tempo il sindaco Enrico Bertero, che con i colleghi della zona il 29 dicembre ha organizzato il grande corteo popolare per le vie di Acqui per opporsi al depotenziamento dei servizi dell’ospedale Monsignor Galliano previsto dal nuovo piano Asl. In piazza, quel giorno, sono scese quasi 3 mila persone, tra cui partiti politici di ogni colore, associazioni, sindacati. Perfino la Chiesa, con tanto di discorso finale del vescovo Micchiardi. «Il mio collega di Visone, Marco Cazzuli, presidente dell’assemblea dei sindaci dell’Acquese, sta lavorando per via istituzionale perché i primi cittadini possano avere finalmente un incontro con Gilberto Gentili, direttore generale dell’Asl – dice Bertero -. Vedremo come andrà, ma non dimentichiamo che la vita delle persone vale più dei numeri e qui, a rischio, ci sono servizi salvavita come Pronto soccorso e Cardiologia. Se non ci saranno risposte adeguate, marceremo su Torino. Coi pullman porteremo la gente a protestare in Regione, come promesso». Si vocifera che sotto la Mole potrebbero arrivare in 250. Intanto si lavora per portare la protesta in tv: i contatti non ci sono solo con Del Debbio ma anche con altre trasmissioni nazionali. [D. P.] In servizio ha tenuto conto delle associazioni di volontariato. Ha mantenuto inalterate le convenzioni. Ci troveremo in difficoltà». La protesta dei 34 sindaci Un appello anche in tivù Il sindaco Enrico Bertero MARIA TERESA MARCHESE TORTONA on le chiusure dei reparti all’ospedale di Tortona e il loro trasferimento a Novi, ad avere più da fare saranno le ambulanze. Croce rossa e Misericordia hanno due mezzi per le emergenze, più gli altri per i trasporti ordinari, il tutto fatto funzionare quasi esclusivamente da volontari. Come gestiranno questi trasporti straordinari? Gli addetti ai lavori dicono che l’Asl fino a oggi non ha ancora dato direttive in merito e che sono state mantenute le convenzioni degli anni passati: il personale, i volontari e le ambulanze sono rimasti gli stessi, mentre le tempistiche raddoppiano per via del tragitto Tortona-Novi. Acqui no; tutto invariato anche per i trasporti che riguardano dialisi, assistenza domiciliare e trasferimento in altri presidi. «Il personale è rimasto lo stesso, così come i volontari e le ambulanze - aggiunge Dal Torrione -, ma le tempistiche raddoppiano: almeno 40 minuti di viaggio per andare e tornare da Novi. Per fare un esempio, se prima riuscivamo a fare cinque servizi nell’arco della mattinata per Tortona, ora si riducono a tre, 34 LA STAMPA REDAZIONE VIA DUCHESSA JOLANDA 20 VERCELLI 13100 TELEFONO 0161 269711 FAX 0161 257009 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/VERCELLI PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. BIELLA, VIA COLOMBO 4 TELEFONO 015 2522926 - 015 8353508 FAX 015 2522940 Appuntamento con la fortuna Fronti nuvolosi si susseguono da Ovest, ma si limitano a portare innocui passaggi nuvolosi in pianura, anche se a tratti estesi, e neve solo all’interno delle valli alpine. -1° 7° Oggi Parzialmente nuvoloso, localmente più nuvoloso, ma senza piogge; nevicate sull’interno delle valli alpine. -1° 4° Domani Abbastanza soleggiato tra velature e addensamenti sulle zone collinari e alte valli alpine. Nubi in aumento. 2° 5° Sabato Nuvoloso con piogge a tratti, più frequenti tra pomeriggio e sera; nevicate oltre i 1500 metri. Sport In provincia venduti 23.500 biglietti Calcio e basket Borgosesia super Sono 23.500 i biglietti della Lotteria Italia staccati in provincia, anche se il Vercellese fa registrare un calo di vendite del 10,1%. In Piemonte sono stati 524.790 i tagliandi acquistati, la maggior parte dei quali staccati a Torino. Borgosesia protagonista nell’Epifania sportiva. Hanno vinto gli incontri interni sia i granata di calcio che hanno battuto l’Acqui, sia la Gessi Basket, che ha messo ko San Miniato. E dedichiamo una vetrina anche alla società Arcobaleno. Biglietti vincenti IN NAZIONALE Il Borgo ha battuto l’Acqui Servizi ALLE PAGG. 47, 48 E 49 VERCELLI Che tempo fa Situazione Lotteria Italia 12 E VALSESIA GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 GATTINARA, L’IMPIANTO PROMOSSO DALLA COMMISSIONE TECNICA Elisoccorso notturno All’ex campo Rondi la base di atterraggio La pista, illuminata da fari usati durante le partite di calcio, consentirà interventi più veloci per chi ha bisogno d’aiuto GIUSEPPE ORRÙ GATTINARA L’ex campo sportivo Rondi di Gattinara diventerà una base per l’atterraggio notturno dell’elisoccorso. Nella città del vino l’elicottero del 118 potrà atterrare anche di notte, per intervenire in caso di incidenti o malori anche dopo il tramonto e ridurre così il tempo del trasferimento in ospedale a bordo di un’ambulanza. Il Comune e la commissione tecnica dell’Elisoccorso Piemonte hanno individuato nel campo sportivo di via Fornace, chiamato «ex Rondi», una buona base logistica per l’atterraggio dell’elicottero sanitario nelle ore buie. Se di giorno l’elisoccorso atterra nella piazzola dietro al cimitero, di notte potrà contare su una «pista» ricavata da un campo da calcio, illuminata dai potenti fari che consentono a bambini e ragazzi di allenarsi di sera, e in una zona abbastanza lontana da palazzine e ostacoli che si levano verso l’alto. La scelta «Il 118 Piemonte – dice il sindaco di Gattinara, Daniele Baglione – ha chiesto ai Co- Attrezzati Gli elicotteri del «118» sono predisposti per il volo strumentale nelle ore notturne ma mancano le piste per atterrare al buio muni di indicare dei luoghi idonei all’atterraggio notturno, che rispondessero a certi requisiti, in particolare la presenza di illuminazione e la distanza dalle case. Noi abbiamo indicato il campo Rondi e la commissione dell’Elisoccorso ha ritenuto il luogo ideale. Ci ha soltanto chiesto di tagliare delle piante nei dintorni che sono un po’ troppo alte». Il fatto che l’elisoccorso potrà atterrare a Gattinara anche di notte, permetterà a chi resterà vittima di un malore o di un incidente di arrivare in ospedale molto prima. Adesso il trasferimento notturno in volo può avvenire solo dopo che un’ambulanza ha trasportato il paziente all’ospedale di Borgosesia, dove si trova una delle prime piste dell’Asl attrezzate per il decollo e l’atterraggio notturno. A breve, mentre l’équipe medica del 118 giunta con l’ambulanza interverrà sul paziente, la centrale operativa potrà disporre l’invio dell’elisoccorso che atterrerà direttamente a Gattinara, per poi decollare verso l’ospedale più indicato. «La Croce rossa – dice il sindaco – avrà le chiavi del campo da calcio e aprirà i cancelli ogni qual volta sarà allertata dalla centrale del 118». Da alcuni anni gli elicotteri del 118 sono attrezzati anche per il «volo strumentale» nelle ore notturne, ma mancavano le piste idonee all’atterraggio al buio. Solo pochi giorni fa, l’elisoccorso ha potuto compiere il trasferimento di un paziente con una crisi cardiaca da Borgosesia a Vercelli, atterrando in un campo sportivo del capoluogo. Alcune settimane fa, invece, l’atterraggio dell’elisoccorso costrinse l’arbitro a sospendere una partita in corso. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI GREPPI L’ULTIMA FESTA SOTTO L’ALBERO La Befana tra i bambini di tutta la provincia 1 Tanti eventi in piazza per la festa dell’Epifania, dal capoluogo alla Valsesia: protagonisti i bambini, a cui la Befana ha regalato dolci e sorrisi. Ieri è stato anche l’ultimo giorno per visitare in San Paolo la mostra «Presepe nel mondo». Servizi A PAGINA 41 A SAN GERMANO Falso abbonamento Denunciate per truffa Volevano 780 euro per un abbonamento mai sottoscritto. Per questo due donne di Monza, di 36 e 25 anni, sono state denunciate dai carabinieri di San Germano per concorso in tentata truffa. Le due, E.Q.e L.P., hanno contattato un trentacinquenne di San Germano al telefono dicendo di lavorare per una casa editrice e di dover recuperare i crediti per un abbonamento ad una rivista sottoscritto dalla loro vittima. Le truffatrici, entrambe pregiu- dicate, hanno detto alla loro vittima che se non avesse pagato si sarebbe dovuto presentare a Roma per saldare di persona. Per risolvere tutto in fretta avrebbe dovuto versare 780 euro su un conto corrente indicatogli dalle donne. L’uomo però ha capito che c’era qualcosa che non andava e ha avvertito i carabinieri. Le indagini,attraverso i tabulati telefonici, hanno permesso ai militari di risalire alle donne e di denunciarle. [A. ZA.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI