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Rapporto ISRAELE - infoMercatiEsteri

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Rapporto ISRAELE - infoMercatiEsteri
ISRAELE
A cura di:
Ambasciata d'Italia - ISRAELE
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
[email protected]
Con la collaborazione di:
Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE
Camere di Commercio italiane all'estero
www.infomercatiesteri.it
INDICE
PERCHE'
Perchè ISRAELE
Dati generali
Dove investire
Cosa vendere
OUTLOOK POLITICO
Politica interna
Relazioni internazionali
OUTLOOK ECONOMICO
Quadro macroeconomico
Politica economica
Indicatori macroeconomici
Tasso di cambio
Bilancia commerciale
Saldi e riserve internazionali
Investimenti - Stock
Investimenti - Flussi
Barriere tariffarie e non tariffarie
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica
Indici di Apertura al commercio internazionale
Fattori maggiormente problematici per fare business
Business Cost
Indice Doing Business
ACCESSO AL CREDITO
Accesso al credito
RISCHI
Rischi politici
Rischi economici
Rischi operativi
RAPPORTI CON L'ITALIA
Overview
Scambi commerciali
Investimenti con l'Italia - Stock
Investimenti con l'Italia - Flussi
Flussi turistici
ISRAELE
PERCHE'
PERCHÈ ISRAELE
Sistema economico solido
Positive previsioni macroeconomiche
Nazione leader in start-up e R&S
Posizione privilegiata dell'Italia
Elevata cultura d'impresa
Nel 2015 l'economia israeliana ha registrato una crescita del PIL pari al 2,5%. In aumento il
flusso IDE, le acquisizioni e gli investimenti in start-up israeliane. In discesa il tasso di
disoccupazione ( 5,3%). Il deficit pubblico e' al 2% e il debito pubblico si e' ridotto al 64,9% del PIL . Il tasso di inflazione -1% non e'
dovuto a debolezze interne ma al calo dei prezzi mondiali delle materie prime. Dimezzato rispetto al 2014 il deficit della bilancia
commerciale. L'UE resta primo partner commerciale di Israele mentre l'italia si conferma come terzo fornitore europeo.
Sistema economico solido
Grazie alle recenti scoperte di giacimenti di gas naturale off-shore e l'inizio del loro
sfruttamento, diminuisce la dipendenza energetica dall'estero ed il suo peso sulla bilancia
commerciale. Lo sfruttamento del gas naturale potrebbe offrire opportunità alle aziende
italiane, così pure come la diversificazione delle fonti energetiche. La crescita del PIL, che per il 2015 e' stata pari al 2,5%, e' stimata
intorno al 3% per il 2016, grazie al rafforzamento dei consumi, l'incremento della produzione energetica e nuove misure per il settore
abitativo.
Positive previsioni
macroeconomiche
2° paese al mondo per numero di start-up pro-capite dopo gli USA. Totalmente rivolto verso
innovazione e ricerca, grazie a politiche ed incentivi che promuovono stretta sinergia fra
mondo accademico e ricerca industriale. Massicci investimenti in venture capital. Il settore civile beneficia ampiamente
dell'innovazione e ricerca dell'industria militare. Numerose società multinazionali hanno qui stabilito i propri centri R&S (Intels,
Microsoft, IBM, Google, etc). Israele è uno dei leader mondiali dell'high-tech (sicurezza informatica, difesa, biomedicali, irrigazione
ed energie rinnovabili).
Nazione leader in start-up e R&S
L'Italia è vista come uno dei principali partner commerciali (terzo fornitore europeo) e alleato
strategico in campo industriale, data la limitata dimensione dell'industria israeliana.
L'Accordo Intergovernativo di Cooperazione Industriale Scientifica e Tecnologica del 2002 offre concrete possibilità di sinergie
industriali e tecnologiche. I forti legami culturali e storici e la complementarietà' dei sistemi, rendono l'Italia un partner privilegiato.
Posizione privilegiata dell'Italia
Il pragmatismo, il retaggio culturale, la tenacia, l'ambizione, l'assunzione del rischio,
l'assenza di formalismi e l'appoggio governativo, hanno favorito ricerca ed innovazione e la
creazione di importanti sinergie fra il mondo imprenditoriale e quello scientifico/accademico.
Elevata cultura d'impresa
Ultimo aggiornamento: 23/03/2016
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DATI GENERALI
Forma di stato
Repubblica parlamentare
Superficie
20.325 km2 (meno estesa di Sicilia o Lombardia o Emilia Romagna)
Lingua
Lingue ufficiali: ebraico ed arabo. Diffuse: inglese e russo
Religione
ebraica, musulmana, cristiana
Moneta
New Israel Shekel (diviso in 100 agorot)
Ultimo aggiornamento: 16/12/2015
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ISRAELE
1
DOVE INVESTIRE
Servizi di informazione e comunicazione
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
Costruzioni
Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento
Servizi di informazione e
comunicazione
ICT Grazie ad una forte politica volta all'innovazione, Israele e' considerato uno dei Paesi
leader a livello mondiale per lo sviluppo di nuove tecnologie. Basti considerare che oltre 60
imprese israeliane sono attualmente quotate al NASDQ. Le strategie adottate da governo di
Gerusalemme, hanno collocato Israele al primo posto tra i Paesi che investono di più in Ricerca e Sviluppo, superando Stati come
Svezia, Finlandia e Giappone, con incentivi alla ricerca e sviluppo che rappresentano quasi il 5% del PIL per un totale superiore ai 5
miliardi di dollari. L'ecosistema in cui operano le Start-Up locali, facilita, inoltre, le possibilta' di fund raising da parte di Venture
Capiltal locali ed esteri. Israele e' considerato, infatti, leader mondiale per quanto concerne investimenti VC per capita ed e' seconda
solo agli USA per numero di Start-Up. Un numero sempre maggiore di investitori internazionali ha maturato la convinzione che lo
stato dell’economia israeliana possa essere valutato indipendentemente dalle preoccupazioni sulla stabilità geopolitica regionale. Ad
oggi, infatti, quasi tutte le maggiori imprese estere nel campo delle alte tecnologie hanno, infatti, compiuto investimenti diretti in
Israele, acquisendo start-up locali; alcune di queste hanno anche costituito in loco centri di Ricerca e Sviluppo, come Intel,
Microsoft, Cisco, IBM, Google, Facebook ed altre ancora. Numerosissime sono, poi, le società israeliane hi-tech acquisite da
imprese estere, come parte della propria strategia di mercato. I fattori che hanno favorito lo sviluppo scientifico e tecnologico del
Paese – oltre all’alta spesa nazionale in R&S – vanno ricercati nelle seguenti strategie politica di investimenti mirati nei settori
considerati strategici; profonde sinergie tra ricerca accademica e ricerca industriale; completa internazionalizzazione dei programmi
di ricerca; forte presenza di fondi "venture capital" sia israeliani che stranieri (in particolare americani); legislazione che punta ad
incoraggiare le imprese israeliane ad investire in progetti di R&S, garantendo la compartecipazione dello Stato ai relativi rischi
commerciali; trasferimento di know-how proveniente dalle industrie militari in cui si sperimentano nuove tecnologie, successivamente
applicate ad usi civili; flussi immigratori dai Paesi dell’ex Unione Sovietica, che hanno incrementato il numero della forza lavoro
qualificata. Un settore considerato particolarmente strategico per il Paese, visto la particoltare situazione geo-poilitica, e' quello della
Cyber Security.La necessità di proteggere le reti informatiche e le infrastrutture critiche del Paese contro minacce esterne, hanno
portato il governo israeliano a dare assoluta priorita' al settore Cyber Security in tutti i suoi aspetti, considerato che Israele e' una
dei principali target per gli attacchi cibernetici, come si e' visto, tra l'altro negli ultimi anni. Per far fronte a questa nuova realta' il
governo Israeliano ha deciso di promuovere ulteriormente il settore Cyber e IT Security allo scopo di posizionare Israele come un
punto di riferimento in questi temi e trasformare Israele in capitale mondiale del settore. Il fatto che gia' oggi il Paese e' considerato
uno dei leader mondiali nella Cyber Security e' dovuto non solo alle politiche governative portate avanti, ma anche al fatto che il
settore Hi-Tech ed il settore della difesa (tradizionalmente legati l'uno con l'altro), erano comunque molto sviluppati nel Paese. Per
quanto riguarda la cooperazione Italia-Israele nel ICT e' utile menzionare nel Vertice Bilaterale tra i due paesi, tenutosi a Roma il 2
dicembre 2013 e' stato firmato un accordo intergovernativo proprio sulla Cyber Security. Successivamente all'Accordo del 2013, il
21 luglio 2015 MAECI insieme all’Università di Modena e Reggio Emilia (che funge da capofila di un consorzio al quale parteciapno
una decina di università italiane fra le quali La Sapienza di Roma) e la Tel Aviv University hanno firmato l'Accordo CYBERLAB. Esso
prevede la realizzazione di un laboratorio italo-israeliano presso la Sede di Modena dell’Università di Modena e Reggio Emilia per la
ricerca congiunta e le applicazioni informatiche per la sicurezza informatica. Il laboratorio di Modena si interfaccia quindi con il
tessuto industriale e fornire quindi a piccole e medie aziende (in particolare del settore bancario) applicazioni informatiche per la
sicurezza. L’accordo ha una durata di 5 anni rinnovabili.
E' utile menzionare, infine, che Telecom Italia è attiva nella posa e nella gestione della connettivita' sottomarina a fibre ottiche sin dal
1999 quando e' stato posto il primo cavo sottomarino tra Mazara del Vallo e Tel Aviv che costituisce oggi la pri
Computer e prodotti di
elettronica e ottica; apparecchi
elettromedicali, apparecchi di
misurazione e orologi
Questo settore offre interessanti possibilità di cooperazione tra Italia e Israele.
L'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e quella israeliana (ISA), hanno intensificato negli ultimi
anni i loro rapporti di collaborazione, come tra l’altro, riflettuto dalla firma di un MOU attivo
del precedente Accordo bilaterale sul progetto "Shalom – satelliti iperspettrali”. Nel quadro
della cooperazione con l'Agenzia Spaziale Europea e grazie alle possibilità di lavorare assieme nel grande progetto "Galileo", si
ritiene che si siano create le condizioni affinché l'Italia diventi uno dei principali partner d'Israele in questo settore. Da menzionare in
questo contesto il workshop Italia- Israele sulle tecnologie aerospaziali tenutosi nel maggio 2014 in Israele con la partecipazione di
circa 30 imprese italiane del settore e la partecipazione delle relative agenzie spaziali ASI - Agenzia Spaziale Italiana e ISA - Israel
Space Agency. Importante poi, menzionare in questo contesto, l'evento BIAT – Borsa dell’Innovazione e dell’Alta Tecnologia,
tenutosi a Napoli nel dicembre 2014 – un evento internazionale organizzato da ICE-Agenzia nell’ambito del Piano Export Sud a
sostegno delle Regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), il cui scopo era la promozione e commercializzazione di
prodotti e servizi innovativi e ad alta tecnologia nei mercati esteri: in particolare, l’obiettivo è quello di favorire l’incontro tra domanda
e offerta tra startup, PMI innovative, reti di impresa, università, parchi tecnologici con le controparti straniere. Grazie agli ottimi
contatti esistenti tra le agenzie spaziali dei due Paesi avviati in occasione di BIAT, tramite la pubblicizzazione di specifici project
proposals, ICE-Agenzia ha partecipato allo IAC - International Astronautical Congress, a Gerusalemme nell'ottobre 2015, con una
delegazione di imprese italiane del settore e ha inviato una missione di operatori del settore all'evento Aerospace and Defense
ISRAELE
2
Meetings tenutosi a Torino nel novembre 2015.
Prodotti farmaceutici di base e
preparati farmaceutici
L’industria delle Scienze della Vita in Israele presenta caratteristiche simili all’industria
israeliana di alta tecnologia: senso dell’iniziativa, crescita intensa, exit brevi e veloci, ricerca
dei risultati e diligenza. Il mercato è suddiviso in due principali aree: la biotecnologia e i
dispositivi medicali. Il processo di consolidamento del mercato dei dispositivi medicali ha portato quest'ultimo ad essere controllato
da poche aziende mondiali. La maggior parte degli investitori in questo mercato, sono imprese Venture Capital che rappresentano
inoltre i principali investitori del mercato. Questo implica una situazione in cui la maggior parte degli investimenti sono a breve
termine e conseguentemente la maggior parte delle imprese israeliane sono di dimensioni piccole (20 dipendenti). Una significativa
parte di queste sono finanziate da imprese Venture Capital e create per essere vendute negli stadi iniziali del loro ciclo di vita. Ne
consegue che la maggior parte delle imprese israeliane sul mercato si trova in una fase seed o in una fase early stage. Il mercato
biotecnologico: Israele è la sede di alcuni tra i principali istituti mondiali di ricerca biotecnologica, famosi per la loro eccellenza in
ambiti come le malattie autoimmuni, il cancro e la neurologia. Non sorprende quindi che la crescita delle industrie biotecnologiche e
dei dispositivi medicali in Israele durante l’ultimo decennio, sia stata enorme. Gli investimenti di Venture Capital nelle imprese
israeliane delle scienze della vita, sono cresciute dalla fine degli anni ’90 in modo significativo. Il numero di investimenti in questo
tipo di imprese ha mantenuto negli ultimi anni un trend in crescita. Secondo dati ufficiali pubblicati, ad oggi circa 500 aziende locali
operano nel campo delle apparecchiature medicali, delle biotecnologie e nel farmaceutico. L’intero comparto si basa su profonde
sinergie tra ricerca accademica ed industriale e, in quanto tale, è destinatario di un’attenta politica di sostegno a livello governativo. I
dati a disposizione rivelano, infatti, che oltre il 40% delle imprese israeliane che oggi operano ad alto livello in questo settore ha
iniziato la propria attività nell’ambito di uno degli incubatori tecnologici promossi dall’OCS Office of the Chief Scientist del Ministero
dell’Industria, Commercio e Lavoro. Allo stesso modo, circa il 35% dei fondi destinati ad attività di ricerca in ambito civile sono
proprio riservati allo sviluppo dei settori della biotecnologia e Life Science. Da evidenziare a questo proposito, la presenza del
sistema Italia al prossimo appuntamento internazionale Biomed 2016 Conference che si terra' dal 24 al 26 maggio 2016 con una
delegazione Italiana del settore biomedicale.
Costruzioni
Opportunità particolarmente interessanti per le imprese italiane possono scaturire dai
numerosi progetti infrastrutturali che sono in corso di realizzazione o stanno per essere
avviati e di cui è data sistematicamente informazione attraverso il circuito ExTender. Fonti ministeriali israeliane segnalano, infatti, un
piano di investimenti per un totale superiore a 140 miliardi di dollari in progetti infrastrutturali entro il 2020. Proporzionali saranno,
ovviamente, le necessità in termini di personale qualificato, macchinari ed attrezzature industriali e materie prime. Vanno
sicuramente menzionate nel contesto infrastrutturale le recenti scoperte di tre grandi giacimenti marini nel nord del paese: Tamar - a
90 Km dalle coste di Haifa con circa 275 miliardi di Mq., Leviathan – a 130 Km dalle coste di Haifa oltre 450 miliardi di Mq. e Tanin
con oltre 30 miliardi di Mq. Oltre a queste scoperte, prosegue la ricerca di nuovi giacimenti nelle zone costiere del Paese, poiche' si
stima che si possano trovare oltre 3,500 miliardi di metri cubi di gas naturale, che potrebbero trasformare Israele in uno dei principali
esportatori di gas naturale al mondo come lo sono oggi Russia, Qatar e Norvegia. A seguito di queste scoperte, sono gia' state
convertite, infatti, le principali centrali elettriche del Paese, passando da carbone, mazut e gasolio al metano. Entro la fine del 2015,
poi, si prevede un'aumento del consumo di gas naturale per un totale di circa 8 BCM (Miliardi di Metri cubi). Per poter sfruttare
appieno quasta importante risorsa e' in fase di completamento, una rete interna a bassa pressione per la distribuzione di gas nelle
zone industriali e per piccoli consumatori. Per il raggiungimento di tale scopo, il Ministero dell'Energia Israeliano ha diviso il terriorio
in 6 zone alle quali sono state gia' consegnate le licenze per la construzione dell'intera rete: tali licenze rappresentano opportunita'
per le imprese italiane per i progetti di conversione delle fonti di approvvigionamento di energia destinati a fabbriche locali che si
collegheranno alla rete di distribuzione.
Anche nel settore immobiliare sono state identificate buone prospettive per le imprese Italiane, soprattutto per quanto
riguarda prodotti ed attrezzature collegati alle costruzioni come attrezzatura edile, materiale da costruzione, vernici, porte, finestre,
infissi, ecc. Questo settore, dovrebbe ricevere un'ulteriore spinta grazie alle previste riforme volte a facilitare l'acquisto di nuove
abitazioni da parte di giovani coppie. I dati di questo settore mostrano la presenza di oltre 2,500 imprese di costruzioni attive nel
paese e 87,345 unita’ abitative costruite nel secondo quadrimestre 2013.
Va menzionato il settore ferroviario con un master plan che prevede l’elettrificazione dell’intera rete e la realizzazione di un
collegamento ferroviario tra il Mar Rosso ed il Mediterraneo.
Il settore portuale con la prevista costruzione di due nuovi porti privati a Haifa e Ashdod per un valore complessivo di oltre due
miliardi di dollari, nonche' la prima fase della metropolitana di Tel-Aviv (la Red Line), per un valore stimato di oltre 1.2 miliardi di
dollari, da inaugurare entro il 2021.
Fornitura di acqua; reti fognarie,
attività di trattamento dei rifiuti e
risanamento
Ambiente I punti di forza del sistema israeliano sono le tecnologie per la dissalazione, il
risparmio idrico applicato e le ricerche avanzate sull'energia solare. Nuovo settore di
interesse israeliano e' quello relativo al trattamento di agenti inquinanti nelle acque e nei
terreni. Nel settore ambiente esiste una complementarietà tra Italia e Israele. Mentre la
tecnologia israeliana appare particolarmente sofisticata nei settori relativi alle fonti d’energia rinnovabile (solare ed eolica), pare che
manchino nel paese adeguate conoscenze ed applicazioni industriali nell’ambito del monitoraggio, in particolare delle sostanze
ISRAELE
3
inquinanti e della gestione delle acque. Più in generale, comunque, esiste a nostro avviso potenziale complementarietà in questo
contesto tra il mercato italiano e quello israeliano secondo una formula di “tecnologia in cambio di strutture e sistemi di produzione”.
Si segnala a quest'ultimo proposito un progetto interessante di risanamento delle falde freatiche nella zona di Ramat Hasharon.
Ultimo aggiornamento: 09/12/2015
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ISRAELE
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COSA VENDERE
Prodotti alimentari
Costruzioni
Prodotti chimici
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Mobili
Prodotti alimentari
Agro-alimentare Sarebbe utile evidenziare in questo contesto, che i canali distributivi in
Israele ricalcano la tipologia di quelli esistenti nei paesi occidentali, ossia si tende a
distribuire il prodotto, tramite azioni di marketing, attraverso supermercati, grandi magazzini e commercio elettronico Business to
Consumer. Il mercato israeliano gode di una vasta e diversificata gamma di articoli ed e’ caratterizzato da una forte competitività nei
prezzi come fattore di successo.Molti dei principali marchi italiani nel settore agroalimentare sono importati e capillarmente diffusi in
Israele, nei settori della pasta, dell`olio d`oliva, del tonno in scatola, dei dolciumi e biscotti, del caffe` (l`espresso all`italiana e`,
infatti, molto conosciuto ed apprezzato), dell`acqua minerale, del vino e dei superalcolici.
Nei superalcolici, e' importante menzionare comunque la recente riforma fiscale approvata dal Ministero delle Finanze, la quale
prevede una tassa uniforme in base alla percentuale di alcol presente nelle bibite, al fine di aumentare la tassazione sui
superalcoloci. La stessa tassa, secondo questa riforma e' aumentata, del 20%, passando da NIS 84 a NIS 105 (da Euro 19 a Euro
24) per un litro di alcool, cosa che ha comportato un ricaro orizzontale delle bibite alcoliche nel Paese, ad eccezione delle birre,
prodotto non classificato ai fini della tassazione.
Per quanto riguarda il mercato del vino, in particolare, esso ha vissuto negli ultimi anni un’evoluzione caratterizzata da una crescente
capacità di scelta dei consumatori locali. Questo mercato ha un fatturato annuo stimato in oltre 180 milioni di dollari, di cui le
importazioni costituiscono circa il 20%. Ne risulta un quadro d’interesse per la promozione dei vini italiani in loco, poiché da sempre
il “Made in Italy” è molto apprezzato dai consumatori israeliani.
Un altro settore d’interesse, potrebbe essere quello relativo ai prodotti lattiero-caseari. Il Ministero israeliano dell'Economia e del
Commercio, ha, infatti, abbassato recentemente i dazi sull'import per una serie di prodotti del settore al fine di promuovere la
competitivita' ed affrontare le problematiche di questo settore, considerato tutt'ora monopolistico. Questo provvedimento fa parte di
una piu' ampia riforma che il Governo israeliano intende eseguire nel mercato del latte. Oltre alle opportunita' che offre il mercato
locale, esso e' in grado di fungere da vetrina per l’accesso alle comunità ebraiche nel Nordamerica ed Europa, per un totale di
almeno 14 milioni di consumatori, in quanto caratterizzato da un pubblico cosmopolita, con un eccellente potere di acquisto.
Costruzioni
Conservazione e Restauro di zone urbane
Negli ultimi tempi è emersa in questo settore, una domanda locale non solo del "know how” italiano, ma anche e soprattutto di nuove
tecnologie e di nuovi materiali sviluppati ed applicati nel nostro Paese, nella conservazione urbana: tramite il rinnovo dei centri nelle
città storiche; nella costruzione di nuovi edifici in un ambiente urbano storico e nella trasformazione di edifici storici ad uso
contemporaneo/.
Prodotti chimici
Chimica
Il settore della chimica costituisce il secondo principale comparto in ordine di grandezza per quanto riguarda le esportazioni italiane
in Israele. L'export italiano di estratti, tannini, pigmenti e sostanze coloranti, pitture e vernici, inchiostri e mastici ha acquisito, nel
tempo, una rilevata fetta del mercato. Per ciascuno di questi prodotti si osserva una crescita nella domanda locale. Quello delle
vernici chimiche e dei coloranti potrebbe essere considerato un settore trainante, dove interventi di promozione mirati possono
risultare efficaci e favorire cosi il processo di crescita del nostro export.
Articoli di abbigliamento (anche
in pelle e in pelliccia)
Occhialeria
Il mercato dell’occhialeria in Israele è caratterizzato da un notevole incremento nei consumi.
I marchi internazionali commercializzati sono numerosi. L’Italia detiene il primo posto nella classifica dei maggiori fornitori di occhiali
in Israele, con una quota di mercato media di circa il 45% sul totale delle importazioni israeliane. Le montature d’occhiali provenienti
dall’Italia si posizionano nell’alta fascia di mercato per l’alta qualità, il design e l’utilizzo di materiali e tecnologie di produzione
avanzate.In Israele operano circa 800–1,000 punti vendita che commercializzano occhiali oltre a negozi di beni di consumo, grandi
magazzini, drug store e farmacie. Le catene di negozi detengono il 30% - 40% delle vendite, mentre i negozi privati hanno una quota
di mercato di 25% – 30%.Il mercato locale dell’occhialeria è caratterizzato da una notevole crescita, infatti, i dati parlano di circa 2
milioni di paia di occhiali all’anno, con un fatturato di circa 280 milioni di US$ .
ISRAELE
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Mobili
Allestimenti alberghi
Un altro settore in grado di offrire buone opportunità di business per società italiane specializzate è quello del contract alberghiero,
che propone l’allestimento di strutture per l’ospitalità. L’Italia ha maturato una grande esperienza in progetti relativi a questo settore
la quale potrebbe essere proposta sul mercato locale. Per quanto riguarda il quadro locale, trattasi di un settore in espansione negli
ultimi anni, soprattutto nei cosiddetti Boutique hotel: piccoli hotel di lusso con un ambiente intimo e con alloggi e servizi
personalizzati, come evidenziato tra l'altro nel seminario sul design architettonico organizzato da ICE Tel-Aviv che ha visto la
partecipazione di una delegazione Italiana e di famosi architetti israeliani che hanno presentato i loro progetti di allestimento alberghi
e ristoranti in Israele ed all'estero.
Ultimo aggiornamento: 20/04/2015
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ISRAELE
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OUTLOOK POLITICO
POLITICA INTERNA
Le elezioni svoltesi il 17 marzo 2015 hanno portato ad una netta affermazione del "Likud" di Binyamin Netanyahu, che ha ottenuto
30 seggi su 120. Il Primo Ministro uscente si trova attualmente a capo di una coalizione di 61 parlamentari su 120 comprendente
"Bayt Yehudi", formazione nazionalista religiosa guidata da Naftali Bennett, che raccoglie consensi anche tra i coloni, oltre che i
centristi di "Kulanu", partito di nuova creazione facente capo a Moshe Kahlon e i religiosi di Shas e United Torah Judaism, mentre
l'opposizione è guidata dal "Campo Sionista" di Isaac Herzog e Tzipi Livni.
Le tematiche socio-economiche, in particolare l'aumento del costo della vita con riferimento alle maggiori spese per abitazioni, sanità
ed educazione, oltre alle sfide nel settore energetico con la recente approvazione del quadro di riferimento per lo sfruttamento degli
ingenti giacimenti di gas rimangono al centro del dibattito politico e rappresentano le priorità per il nuovo esecutivo, assieme ai temi
di politica estera e di sicurezza e in particolare il contrasto all'estremismo interno ed internazionale ed il riavvio del Processo di Pace
con la controparte palestinese.
Ultimo aggiornamento: 22/12/2015
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RELAZIONI INTERNAZIONALI
Israele continua a seguire con grande attenzione e apprensione gli sviluppi nella regione in una fase di crescente fluidità. L'instabilità
dell'area non ha tuttavia modificato il livello di fiducia delle Agenzie di rating internazionale e dei mercati internazionali. Oggetto di
particolare attenzione per Israele rimangono: la costante minaccia iraniana all'indomani dell'accordo sul nucleare; la crisi in Siria e il
fenomeno Daish; il pericolo dello "spillover" in Libano; l'esigenza di preservare la stabilità dell'Egitto sotto la guida del generale Al
Sissi.
Permane lo stallo del Processo di Pace avviato dagli Israeliani con le Autorità palestinesi.
Ultimo aggiornamento: 22/12/2015
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ISRAELE
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OUTLOOK ECONOMICO
QUADRO MACROECONOMICO
Secondo i dati resi noti dal Central Bureau of Statistics (CBS), la crescita del PIL in termini reali per il 2015 è del 2,5%.
Sull’economia israeliana pesa in particolar modo la caduta delle esportazioni, causata dalla crisi economica globale e dal continuo
apprezzamento della valuta locale (Shekel). Il flusso degli Investimenti Diretti Esteri (IDE) nel 2015 e' stato di 12 miliardi di dollari,
pari al 4,1% del PIL, ritornando cosi ai livelli del 2013 (12,4 mld) dopo un deludente 2014 (poco piu di 6 mld). sul fronte delle
Fusioni&Acquisizioni, il bilancio resta ampiamente positivo, registrando una crescita delle acquisizioni da parte di Stati Uniti e Regno
Unito. nel 2015 le start-up israeleiane hanno attirato investimenti per oltre 9 miliardi di dollari, con un incremento del 16% rispetto al
2014.
II deficit della bilancia commerciale nel 2015 si e’ quasi dimezzato rispetto al 2014: a un calo del 14,24% delle importazioni (61,302
mld $), e’ corrisposta una riduzione del 7,35% delle esportazioni (53,427 mld $), a causa della crisi economica globale e di un
brusco calo dell’export di diamanti lavorati, mitigato in parte da una forte crescita dell’export di prodotti di alta tecnologia.
L’84% dell’export israeliano del 2015 e’ stato costituito da prodotti dell’industria manifatturiera (esclusi i diamanti) e in particolare di
prodotti ad alto contenuto tecnologico che costituiscono il 50% dell’export di quel segmento. I prodotti che hanno registrato il tasso
di crescita piu’alto, nell’ambito delle esportazioni high-tech, sono quelli dell’industria aereo-spaziale, seguiti da quelli dell’elettronica,
computer e strumentazioni ottiche e dell’industria farmaceutica. Si sono invece contratte le esportazioni di beni a medio-alto valore
tecnologico (in particolare i prodotti chimici) e quelle di diamanti lavorati (-20,6%) e di prodotti agricoli (-16,1%).
Sul fronte delle importazioni, il piu’ vistoso calo (in valore, ma non in quantita’) e’ stato quello dei carburanti (-42%). Sono
ugualmente diminuite (-26,8%) le importazioni di diamanti grezzi. Le importazioni di materie prime (esclusi idrocarburi), che
costituiscono il 37,5% dell’import, sono costituite principalmente da prodotti per l’industria manifatturiera ed elettronica e prodotti
chimici. Le importazioni di beni di consumo si sono attestate al 16,7% delle importazioni totali e sono essenzialmente rappresentate
da mobili ed apparecchi elettrici, prodotti alimentari, abbigliamento e calzature. Le importazioni di beni strumentali, pari al 12,7%
dell’import totale, sono costituite principalmente da macchinari ed impianti.
L’Unione Europea permane il primo partner commerciale di Israele: primo fornitore, con una quota del 37,8%, seguita dall’Asia
(23,5%) e dagli Stati Uniti (13,5%). I principali fornitori di Israele (esclusi i diamanti) sono gli Stati Uniti, la Cina, la Germania, la
Svizzera e l’Italia che si conferma terzo fornitore europeo. Seguono Turchia, Paesi Bassi, Regno Unito e Belgio. Anche sul fronte
delle esportazioni israeliane (diamanti esclusi), l’Unione Europea rappresenta il primo mercato di sbocco per Israele, con una quota
del 29%, seguita dall’Asia (25%) e gli Stati Uniti (24%). I principali clienti di Israele sono gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Cina e i
Paesi Bassi. L’Italia e’ l’undicesimo cliente di Israele.
Il Bilancio dello Stato ha registarto un deficit contenuto pari al 2% del PIL determinato dalla tardiva approvazione della legge del
Bilancio che ha obbligato tutti i Ministeri ad operare iun regime provvisorio.
La Banca Centrale, nel tentativo di frenare le spinte deflazionistiche (a settembre 2015, l’indice dei prezzi al consumo è diminuito
dello 0,5% su base annua), continua a mantere il tasso d’interesse allo 0,1%.
Il tasso di disoccupazione e' passato dall'8,3% del 2010 al 5,3% del 2015.
Ultimo aggiornamento: 23/03/2016
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POLITICA ECONOMICA
Il 19 novembre 2015 il Parlamento israeliano (Knesset) ha approvato in via definitiva la legge di bilancio 2015-2016. Per il 2015 sono
stati stanziati 79,33 miliardi di Euro e 83,54 miliardi di Euro per il 2016. Tuttavia, è da osservare che gli stanziamenti per il 2015 sono
irrilevanti poichè fino alla recente approvazione, lo Stato ha funzionato sulla base del bilancio 2014. A ottobre 2015 il deficit pubblico
ha pertanto toccato il 2,1% del PIL (grazie anche ad un incremento delle entrate fiscali) per cui a fine anno sarà sicuramente
inferiore al 2,9%, che è il plafond fissato per il 2015 e il 2016. Secondo gli analisti, il rispetto del tetto del 2,9% per il 2016 sarà
possibile solo con il perdurare dell’attuale crescita delle entrate fiscali. Si prevede invece che nel periodo 2017-2020 il gettito fiscale
possa diminuire, con conseguente deterioramento del rapporto deficit/PIL. Con la legge di bilancio approvata, sono stati
sostanzialmente incrementati gli stanziamenti in favore dei ministeri aventi valenza sociale: il Ministero dell’Educazione ha ricevuto
un’allocazione supplementare di 1,6 miliardi di Euro; il Ministero della Salute +1,1 miliardi Euro ed infine il Ministero degli Affari
Sociali +300 milioni di Euro. Gli stanziamenti per il Ministero della Difesa sono rimasti ad alti livelli, al secondo posto dopo quelli per
il Ministero dell’Educazione. Insieme alla legge di bilancio, sono state approvate alcune importanti misure economiche e fiscali, tra le
quali si segnalano: a) nuova regolamentazione per l’importazione di prodotti alimentari, in vista di una maggiore liberalizzazione,
incrementandone l’importazione e ridurne il prezzo sul mercato; b) riforma del settore abitativo per incrementare l’offerta di alloggi ed
accelerare la realizzazione di infrastrutture; c) aumento sia della base impositiva che del tasso d’imposizione sui profitti delle società
titolari di licenza per lo sfruttamento delle risorse di gas naturale.
ISRAELE
8
Nel corso del 2015 il tasso d’inflazione si è costantemente ridotto, raggiungendo -0,7% a ottobre. La Bank of Israel, nel tentativo di
contrastare la spinta deflazionistica iniziata a fine 2014 e riportare il tasso annuo d’inflazione fra l’1 ed il 3% , a febbraio 2015 ha
abbassato e ha mantenuto, per tutto l’anno, il tasso d’interesse allo 0,1% ed ha continuato le acquisizioni di valuta estera. L’attuale
tendenza deflazionistica non è dovuta debolezze interne, bensì al calo dei prezzi mondiali delle materie prime ed in particolare del
greggio. I consumi privati continuano ad essere dinamici e sostenere la crescita economica. Inoltre, se il prezzo di alcuni beni inclusi
nel “paniere” ha subito una contrazione, il prezzo delle abitazioni è invece aumentato del 6,2% nel periodo agosto 2014/2015 (ed è
raddoppiato dal 2008). La domanda di alloggi è sempre molto forte, dovuta principalmente alla forte crescita demografica e nel 2015
agli acquisti a scopo speculativo.
Dal 2010 il tasso di disoccupazione è costantemente diminuito, passando dall’8,3% al 5,3% del terzo trimestre 2015. Per il 2015 il
tasso di disoccupazione annuo è pertanto stimato al 5,5%. Inoltre, l’offerta di posti di lavoro si è ugualmente costantemente espansa
nel corso degli ultimi anni, confermando la solidità dell’economia israeliana.
Sul fronte valutario, l’attenzione della Banca centrale (Bank of Israel) è focalizzata, negli ultimi anni, sull’alto valore della valuta locale
(Shekel) e sull’impatto negativo che esso ha sul fronte delle esportazioni. Nel 2015, se lo Shekel si è moderatamente svalutato
rispetto al dollaro, esso si è fortemente apprezzato nei confronti dell’Euro (+7,5% dall’inizio 2015), con conseguente calo delle
esportazioni verso l’Europa, principale partner commerciale.
Ultimo aggiornamento: 08/12/2015
^Top^
ISRAELE
9
INDICATORI MACROECONOMICI
2012
2013
2014
2015
2016
2017
200.500
219.605
230.109
266.784
287.241
293.504
Variazione del PIL reale (%)
3,4
3,3
2,6
2,5
2,1
3,2
Popolazione (mln)
7,9
8
8,2
8,4
8,5
8,7
32.490
33.492
33.215
34.214
34.897
36.046
6,9
6,3
5,9
5,3
5,5
5,3
66,9
66
65,9
63,3
63,4
62,4
PIL Nominale (mln €)
PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $)
Disoccupazione (%)
Debito pubblico (% PIL)
Inflazione (%)
Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)
2
1,8
0,5
-0,6
-0,6
1,4
6,58
2,28
3,05
0,47
6,68
4,06
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su stime EIU (pubblicate il 6/06/2016) e IMF.
Ultimo aggiornamento: 08/06/2016
^Top^
TASSO DI CAMBIO
Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia
ISRAELE
10
BILANCIA COMMERCIALE
EXPORT
Export
Totale
2013
2014
47.188 mln. €
2015
64.974 mln. €
Previsioni di crescita 2016
Previsioni di crescita 2017
nd %
nd %
nd mln. €
PRINCIPALI DESTINATARI
2013 (mln. €)
2014 (mln. €)
2015 (mln. €)
USA
13.282
USA
17.498
nd
nd
REGNO UNITO
2.934
HONG KONG
5.859
nd
nd
CINA
2.157
REGNO UNITO
3.743
nd
nd
Italia Position:10
887
Italia Position:13
1.029
Italia Position:nd
Merci (mln. €)
2013
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
nd
2014
1.272
1.436
Prodotti delle miniere e delle cave
880,45
3.456
Prodotti alimentari
628,84
861
Bevande
30,65
42
Tabacco
0,75
1
693,6
581
21
144
Prodotti tessili
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
46,39
63
6
138
117,48
186
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
Carta e prodotti in carta
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Prodotti chimici
55,7
9
3.847,38
735
12.492 10.328
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
4.614
6.072
Articoli in gomma e materie plastiche
1.921
1.835
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
14.676
385
Prodotti della metallurgia
774,56
436
956
1.302
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
nd
10.560
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
6.773
1.493
Macchinari e apparecchiature
3.576
3.251
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
121
198
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
1.539
2.132
Mobili
96,24
117
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
4.553 17.872
Altri prodotti e attività
4.338
Fonte: OnuComtrade La fonte dei calcoli relativi alle previsioni 2015 e 2016 e' il Rapporto EIU (fonte IMF)
Fonte: OnuComtrade La fonte dei calcoli relativi alle previsioni 2015 e 2016 e' il Rapporto EIU (fonte IMF)
ISRAELE
11
1.347
2015
IMPORT
Import
Totale
2013
2014
53.518 mln. €
2015
68.142 mln. €
Previsioni di crescita 2016
Previsioni di crescita 2017
nd %
nd %
nd mln. €
PRINCIPALI FORNITORI
2013 (mln. €)
2014 (mln. €)
2015 (mln. €)
USA
6.140
USA
8.067
nd
nd
CINA
4.225
CINA
5.646
nd
nd
GERMANIA
3.515
SVIZZERA
4.888
nd
nd
Italia Posizione: 6
2.028
Italia Posizione: 6
2.622
Italia Posizione: nd
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari
2013
nd
2014
1.871
1.954
11.212
13.398
1.135
2.927
Bevande
151
284
Tabacco
163
212
Prodotti tessili
1.781
701
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
1.465
1.546
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
137
654
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
475
606
Carta e prodotti in carta
605
898
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
50
4
10.960
3.074
Prodotti chimici
3.369
5.492
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
1.363
2.106
Articoli in gomma e materie plastiche
2.216
1.400
630
1.021
nd
2.445
345
1.133
nd
7.776
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
5.634
2.928
Macchinari e apparecchiature
4.932
3.994
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
3.732
5.080
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
782
1.683
Mobili
560
508
1.609
5.719
211
589
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Prodotti della metallurgia
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Altri prodotti e attività
2015
Fonte: OnuComtrade La fonte dei calcoli relativi alle previsioni 2015 e 2016 e' il Rapporto EIU (fonte IMF)
Fonte: OnuComtrade La fonte dei calcoli relativi alle previsioni 2015 e 2016 e' il Rapporto EIU (fonte IMF)
OSSERVAZIONI
I dati definitivi di questo Central Bureau of Statistics sul commercio estero di Israele nel 2013 evidenziano un miglioramento della
bilancia commerciale: le importazioni complessive sono diminuite dell' 1,8% (USD 71 miliardi rispetto a USD 72,2 miliardi nel 2012),
le esportazioni complessive sono aumentate del 5% ca.(USD 66,6 miliardi rispetto a USD 63,9 miliardi del 2012), il deficit
commerciale risulta diminuito pertanto del 36% rispetto al 2012 (attuali USD 5,3 miliardi circa rispetto a USD 8,3 miliardi del
2012).In sintesi, ed al netto delle transazioni relative ai diamanti, l'interscambio ha registrato il seguente andamento:
-aumento nelle esportazioni di merci verso USA, UE ed Asia;
-diminuzione nelle importazioni da USA ed Asia;
- surplus a favore di Israele nell'interscambio con USA, GB, Brasile, Russia e Malesia;
- maggiore deficit israeliano registrato nell'interscambio con Germania, Cina, Svizzera, Italia, Sud Corea, Irlanda;
- il deficit di Israele nell'interscambio con i Paesi OCSE (sempre escludendo i diamanti) e' diminuito del 28% rispetto al 2012;
-le esportazioni israeliane si sono rivolte per il 32% all'U.E., per il 22% agli USA e per il 21% ai Paesi Asiatici. D'altro canto, le
ISRAELE
12
importazioni israeliane hanno tratto origine per il 34% dall'U.E., per il 20% dai Paesi Asiatici e per il 12% dagli USA.
Riguardo alla composizione delle esportazioni israeliane nel periodo in riferimento, l'81% e' costituito da prodotti dell'industria
manifatturiera che hanno fatto registrare USD 46 miliardi circa, con un aumento del 4% rispetto agli stessi mesi del 2012. Il settore
dei diamanti ha totalizzato USD 9,2 miliardi di esportazioni, con un aumento del 10%. Il settore di eccellenza dell'industria israeliana,
e cioe' quello dell'high-tech, ha fatto registrare esportazioni per USD 20,2 mld (+2,5%) rispetto ai USD 19,7 mld del 2012, e cio'
nonostante il debole andamento delle esportazioni di medicinali (6,3 rispetto a 6,8 mld. dollari). Tra i prodotti a media intensita'
tecnologica si registra l'aumento del 17% nelle esportazioni di prodotti chimici. Le esportazioni di prodotti agricoli hanno, infine,
registrato l' aumento dell'8,7%, totalizzando USD 1,5miliardi.
Le maggiori importazioni israeliane nel periodo in riferimento hanno riguardato invece: materie prime per USD 27,2 miliardi circa (1,4%); carburanti per USD 14,6 miliardi (-9,5%); beni di consumo per USD 11,5 miliardi (+9,2%); beni di investimento per l’industria
manifatturiera e per l’agricoltura pari a USD 8,9miliardi (-10,9% circa); diamanti per USD 8,3 miliardi circa (+9,5%).
Circa l’origine delle importazioni israeliane, al netto delle transazioni relative ai diamanti, i maggiori fornitori di Israele nel 2013 sono
stati: USA con USD 8 mld (-13,2%); CINA con USD 5,6 mld (+5,5%); GERMANIA con USD 4,6 mld (+0,9%); SVIZZERA con
USD 4,3 mld (+ 8,4%); PAESI BASSI con USD 2,7 mld (+1%); ITALIA con USD 2,693 mld (-3%); GRAN BRETAGNA con USD 2,4
mld (-6,8%); TURCHIA con USD 2,3 mld (+13%); FRANCIA con USD 1,5 mld (-6,4%).
Nella classifica dei maggiori fornitori di Israele, l’Italia si posiziona come terzo partner a livello UE, mentre a livello globale si colloca
nella sesta posizione, a pochissima distanza da Svizzera e Paesi Bassi. Si ribadisce al riguardo che questo Central Bureau of
Statistics, al contrario di quanto avviene nel computo adottato dalle statistiche italiane, mantiene una distinzione fra "Paese di
Vendita" e "Paese di Origine" delle merci importate in Israele. Laddove in Italia tali concetti sono coincidenti, il diverso approccio
metodologico israeliano attribuisce un maggiore peso a Paesi di transito, spiegando cosi' il miglior andamento in questi mesi di
Svizzera/Olanda, che risulterebbero "virtualmente" avvantaggiate da tale computo.
Per contro, i maggiori acquirenti delle esportazioni di Israele, al netto delle transazioni relative ai diamanti, sono stati: USA con USD
17,6 mld (-0,4% ); GRAN BRETAGNA con USD 3,8mld (+ 8,5%); CINA con USD 2,8 mld (+3,8%); TURCHIA con USD 2,5 mld (+
76,7%);
PAESI BASSI con USD 2 mld (-6,8%); GERMANIA con USD 1,7 mld (+9%); FRANCIA con USD 1,5 mld
(+7,9%);MALESIA con 1,4mld (+91%); SPAGNA con 1,2 mld. (+21%); ITALIA con USD 1,178 mld (+ 1,3%).
ISRAELE
13
SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI
2013
2014
2015
Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €)
-6.330
-5.918
-3.201
Saldo dei Servizi (mln. €)
10.268
9.679
10.873
Saldo dei Redditi (mln. €)
-4.375
-2.740
-3.572
Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €)
6.816
7.435
8.323
Saldo delle partite correnti (mln. €)
6.380
8.456
12.422
61.580
64.811
81.635
Riserve internazionali (mln. €)
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. (dati pubblicati il 6/06/2016)
Ultimo aggiornamento: 07/06/2016
^Top^
ISRAELE
14
INVESTIMENTI - STOCK
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: ISRAELE (OUTWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
del paese:
ISRAELE (Outward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
2014
2015
Previsioni 2016
Previsioni 2017
%
%
25,5 %
30,2 %
31 %
31,5 %
mln. €
mln. €
58.725 mln. €
80.528 mln. €
11,35 %
4,95 %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
ISRAELE
15
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: ISRAELE (INWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
nel paese:
ISRAELE (Inward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
2014
2015
Previsioni 2016
Previsioni 2017
%
%
32,3 %
35,3 %
36,9 %
38,3 %
mln. €
mln. €
74.293 mln. €
94.069 mln. €
13,3 %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
OSSERVAZIONI
ISRAELE
16
INVESTIMENTI - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: ISRAELE (OUTWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in uscita dal paese:
ISRAELE (Outward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
2014
2015
Previsioni 2016
Previsioni 2017
%
%
1,3 %
%
nd %
nd %
mln. €
mln. €
2.992 mln. €
mln. €
nd %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
ISRAELE
17
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: ISRAELE (INWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in ingresso nel paese:
ISRAELE (Inward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
2014
2015
Previsioni 2016
Previsioni 2017
-7 %
%
2,11 %
%
nd %
nd %
mln. €
mln. €
4.841 mln. €
mln. €
nd %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
OSSERVAZIONI
I flussi degli investimenti diretti esteri in Israele sono tradizionalmente costituiti da acquisizioni di società non quotate in borsa ed
operanti nel settore dell’high-tech e provengono principalmente da Stati Uniti ed Europa, anche se acquirenti asiatici (Cina e
Giappone) si stanno affacciando a questo mercato. Nel 2014 il flusso degli investimenti esteri in Israele è stato al di sotto della
media registrata nel periodo 2008-2012 ed è crollato, rispetto al 2013, del 45,5%, passando da 11,804 miliardi di $ del 2013 (pari a
8,885 miliardi di euro) a 6,432 miliardi di $ (4,841 miliardi di euro). La più importante operazione del 2014 è stata quella della
Mobileye (sistema di assistenza automatizzata alla guida) che ha raccolto 1 miliardo di $ negli USA. Sempre nel 2014, capitali
statuniensi hanno acquisito: Wilocity (390 milioni $, acquisita da Qualcomm); Check (360 mln $ acquisita da Intuit);
SuperDerivatives (350 mln $ rilevata da Intercontinental Exchange); Angioscore (230 mln $ acquisita da Spectranetics). Microsoft ha
acquisito alcune società israeliane nel settore informatico, fra le quali la start-up Aorato (software per monitoraggio accesso
comunicazioni IT) per 200 mln di $. La società nipponica Rakuten ha acquisito Viber, fornitore di telefonia mobile, per 900 mln di $.
Globalmente, nel 2014 sono state acquisite circa 82 start-up, essenzialmente da parte di multinazionali. Liste di acquisizioni per
settori merceologici sono consultabili sul sito dell’agenzia governativa preposta agli investimenti Invest in
Israel: http://www.investinisrael.gov.il Invest In Israel > Business Climate > Recent International Mergers and Acquisitions
ISRAELE
18
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Market Access Database della Commissione Europea
Non si rilevano restrizioni quantitative o misure di effetto equivalente e non è prevista la riscossione di alte imposte in aggiunta al
dazio doganale.
In considerazione delle ridotte dimensioni del mercato interno, della scarsita` di risorse naturali e della situazione geopolitica, il
commercio internazionale gioca un ruolo fondamentale nell’economia del paese, la cui crescita è fortemente dipendente dalla
performance dell’export.
La diffusione dei prodotti di importazione dall'Unione Europea non incontra qui particolari difficoltà: le uniche resistenze possono
derivare, per quanto riguarda i prodotti alimentari, dall'applicazione delle regole dettate dalla kasherut: molte imprese europee, tra
cui le italiane, presenti su questo mercato, hanno tuttavia ottenuto il certificato rabbinico per prodotti identici a quelli venduti nei
rispettivi Paesi di provenienza.
Nel corso del 2009, Israele ed Unione Europea hanno raggiunto una nuova intesa commerciale, in vigore dal 2010, che prevede
l’abolizione delle tariffe e delle quote su circa 95% dei prodotti alimentari scambiati. In prospettiva, l’accordo dovrebbe servire a
riequilibrare il traffico commerciale nel settore agroalimentare, squilibrato a vantaggio dell’UE, consentendo a diverse aziende di
questo paese di arrivare a competere efficientemente sul mercato europeo attraverso l’abolizione del dazio del 40%.
I cosiddetti "trade irritants" che ancora ostacolano il commercio con Israele, e formano tuttora oggetto di negoziato, possono essere
così sintetizzati:
Proprietà intellettuale
Importazione di bovini vivi ed in genere l'applicazione delle regole della kosherut
Importazione di pellicce
Legislazione in materia di controlli sanitari e fitosanitari
Normativa concernente gli approvvigionamenti pubblici
Ultimo aggiornamento: 08/12/2015
^Top^
ISRAELE
19
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA
2013
Val
(0 - 100)
GCI
Pos.
148 paesi
2014
Val
(0 - 100)
Pos.
144 paesi
2015
Val
(0 - 100)
Pos.
140 paesi
4,9
27
4,9
27
5
27
Requisiti di base (20 %)
5,1
39
5,1
36
5,1
38
Istituzioni (25%)
4,6
40
4,3
43
4,4
41
Infrastrutture (25%)
4,9
35
5
34
4,9
32
Ambiente macroeconomico (25%)
4,7
72
5,1
50
5
50
Salute e Istruzione Primaria (25%)
6,1
38
6,1
44
6,2
39
Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %)
4,7
26
4,8
26
4,8
27
5
34
5
36
5,1
28
Efficienza del mercato dei beni (17%)
4,3
68
4,2
79
4,4
57
Efficienza del mercato del lavoro (17%)
4,4
57
4,3
59
4,4
45
Sviluppo del mercato finanziario (17%)
4,8
22
4,9
20
4,6
26
Diffusione delle tecnologie (17%)
5,6
23
5,8
15
5,7
20
Dimensione del mercato (17%)
4,4
49
4,4
48
4,3
54
Fattori di innovazione e sofisticazione (30 %)
5,2
8
5,2
10
5,3
8
Sviluppo del tessuto produttivo (50%)
4,9
23
4,8
26
4,9
23
Innovazione (50%)
5,6
3
5,6
3
5,6
3
Sub indici
Alta Istruzione e Formazione professionale (17%)
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
2013
Val
(0 - 100)
Indice di Liberta Economica
Pos.
184 paesi
66,9
51
2014
Val
(0 - 100)
68,4
Pos.
186 paesi
44
2015
Val
(0 - 100)
70,5
Pos.
186 paesi
33
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
ISRAELE
20
INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE
2010
Val
(0 - 7)
ETI
Pos.
132 paesi
2012
Val
(0 - 7)
Pos.
132 paesi
4,7
26
4,8
28
Accesso al mercato (25%)
4,5
43
4,3
43
Accesso al mercato interno ed esterno (100%)
4,5
43
4,3
43
Amministrazione doganale (25%)
4,7
33
5,3
22
Efficienza dell'amministrazione doganale (33%)
4,7
30
5,1
25
Efficienza delle procedure di import e export (33%)
5,7
15
5,8
11
Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%)
5,1
26
5
26
Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%)
4,7
30
4,9
28
Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%)
4,9
38
5
32
4
49
4,1
41
Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%)
5,1
21
5,6
17
Contesto business (25%)
4,5
53
4,6
44
Regolamentazione (50%)
4,4
38
4,5
29
Sicurezza (50%)
4,7
75
4,7
75
Sub indici
Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%)
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati "World Economic Forum – Enabling Trade Index"
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 07/12/2015
^Top^
2010
Valore (%)
Peso % del commercio sul PIL
2012
Valore (%)
50,45
53,68
Fonte:
fonte:EIU Country Data
Ultimo aggiornamento: 07/12/2015
^Top^
OSSERVAZIONI
Nella Classifica ETI del 2014, Israele occupa il 32° posto a livello globale. Israele favorisce gli investimenti stranieri nel Paese grazie
a norme e leggi volte ad incoraggiare la crescita economica, offrendo anche incentivi ai potenziali investitori locali e stranieri. Le
dogane israeliane sono considerate relativamente efficienti rispetto a quelle di altri Paesi della regione, per questo Israele si
posiziona al 29° posto per quanto riguarda l’efficienza e la trasparenza delle frontiere doganali. Nel 2014 gli investimenti diretti esteri
in Israele sono cresciuti anche grazie alla politica di privatizzazioni. Nel 2014 le esportazioni di beni e servizi, escludendo le start-up,
sono cresciute del 3%. Le esportazioni agricole sono diminuite dell’8% mentre quelle industriali sono aumentate dell’1.5%. Nel 2014,
il commercio verso l’Unione Europea, gli Stati Uniti e l’Asia è rimasto inalterato rispetto al 2013 anche se ci sono stati casi particolari
come Olanda e Francia in cui l’export è aumentato rispettivamente del 19% e 6% mentre è diminuito in Spagna del 16% e in Italia
del 6%.
La crescente apertura del mercato si affianca ad una diffusa cultura di impresa ed una grande capacità di innovazione. Israele
detiene il numero più alto al mondo di brevetti ed è soprannominata la "start-up nation".
Il commercio potrebbe essere ulteriormente stimolato dalla presenza di una maggiore efficienza dei servizi di trasporto che sono in
una fase di rimodernizzazione.
Ultimo aggiornamento: 07/12/2015
^Top^
ISRAELE
21
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS
2013 / 2014
2014 / 2015
2015 / 2016
12,5
8,1
10,1
5,5
10,4
14,9
24,5
22,1
20,5
Scarsa salute pubblica
0,7
0
0
Corruzione
5,8
7,6
1,7
Crimine e Furti
1,8
0,2
0,5
Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale
4,8
6,9
5,9
Forza lavoro non adeguatamente istruita
6,1
5,5
7,7
Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture
6,7
9,7
7,9
Inflazione
1,4
0
0
Instabilita delle politiche
7,2
9,9
8,7
Instabilita del governo/colpi di stato
2,2
1,2
5,9
Normative del lavoro restrittive
9,2
7,4
5,4
Normative fiscali
9,3
7,6
4,2
Regolamenti sulla valuta estera
0,6
1,2
4,2
Insufficiente capacita di innovare
1,7
2,3
2,2
Accesso al finanziamento
Aliquote fiscali
Burocrazia statale inefficiente
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
ISRAELE
22
BUSINESS COST
Unita
2012
2013
2014
Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o
Chief Executive in organizzazioni medio-grandi.
€ per anno 204.717,08 196.060,85 202.391,06
Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle
multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief
Executive in organizzazioni piccole.
€ per anno
Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o
regionali.
€ per anno 149.105,27 157.556,97 162.211,86
Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con
predominanza della responsabilita di staff.
€ per anno
62.873,59
73.650,91
67.479,62
Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze
gestionali o regionali.
€ per anno
70.683,85
81.301,66
81.543,9
Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria
senza o con ridotte responsabilita di supervisione.
€ per anno
26.749,03
31.911,68
32.407,1
Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi
supervisionati da posizioni senior.
€ per anno
19.618,1
21.865,9
21.959,52
Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2
per anno.
€ per m2
per anno
459,53
474,36
423,1
Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno.
€ per m2
per anno
123,91
143,17
176,96
€ per kwH
0,11
0,12
0,12
€ per m3
1,23
Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per
KwH.
Acqua per uso industriale /commerciale.
Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica.
126.903,8 140.808,21
€ per
linea/mese
128.727,6
1,48
1,64
12,18
12,18
Aliquota fiscale corporate media.
%
25
26,5
26,5
IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi.
%
17
18
18
Aliquota fiscale massima su persona fisica.
%
48
50
50
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2016
^Top^
ISRAELE
23
INDICE DOING BUSINESS
2015
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
Posizione nel ranking complessivo
50
Avvio Attivita (Posizione nel ranking)
51
Procedure - numero (25%)
2016
Val
(0 - 7)
5
Pos.
189 paesi
53
56
5
Tempo - giorni (25%)
13
13
Costo - % reddito procapite (25%)
3,5
3,4
Permessi di costruzione (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
91
96
15
15
Tempo - giorni (33,3%)
209
209
Costo - % reddito procapite (33,3%)
1,6
Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking)
1,6
83
Procedure - numero (33,3%)
6
91
6
Tempo - giorni (33,3%)
102
102
Costo - % reddito procapite (33,3%)
11,8
11,6
Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking)
128
Procedure - numero (33,3%)
6
127
6
Tempo - giorni (33,3%)
81
81
Costo - % valore della proprieta (33,3%)
8,3
8,3
Accesso al credito (Posizione nel ranking)
36
Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8
max) (37,5%)
6
Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%)
7
Protezione degli investitori (Posizione nel ranking)
42
6
7
8
8
Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%)
7
7
Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)
(33,3%)
9
9
Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria
(0 min - 10 max) (33,3%)
9
9
Tasse (Posizione nel ranking)
Pagamenti annuali - numero (33,3%)
95
103
33
33
Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai
pagamenti (33,3%)
235
235
Tassazione dei profitti (33,3%)
23,2
Procedure di commercio (Posizione nel ranking)
23,6
56
58
Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore)
36
36
Adempimenti doganali per esportare - costo (USD)
150
150
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo
(ore)
13
13
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo
(USD)
73
73
Adempimenti doganali per importare - tempo (ore)
64
64
Adempimenti doganali per importare - costo (USD)
307
307
Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo
(ore)
44
44
Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo
(USD)
70
70
Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking)
77
77
Risolvere una controversia - giorni (33,3%)
975
975
Costi - % del risarcimento (33,3%)
25,3
25,3
Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%)
14
Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking)
14
27
29
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.
Note:
I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2016
^Top^
ISRAELE
24
ISRAELE
25
ACCESSO AL CREDITO
ACCESSO AL CREDITO
Nell’ultima analisi periodica della politica macroeconomica del Paese, il Consiglio Esecutivo del FMI ha espresso apprezzamento in
linea generale per l’efficace policy mix attuato dalle autorità israeliane, a cui si legano l’attuale buona performance del Paese ed il
positivo Outlook di breve termine. Il sistema economico israeliano è solido ed efficiente. Israele ha intrapreso una strada credibile
verso la riduzione del debito pubblico e ha reagito bene alla crisi finanziaria globale.
Il settore bancario non ha avuto flessioni rilevanti nel 2014, continua ad essere considerato robusto e con una buona liquidità
interbancaria. Si registra una solida disponibilità di Venture ++
Capital in un quadro finanziario favorevole. 15 istituti locali e da 5 filiali di banche estere, è caratterizzato da un’elevata
concentrazione (le prime 4 banche detengono quasi il 90% degli asset). Il settore risulta relativamente isolato dalla crisi
internazionale.
Gli investimenti esteri sono incoraggiati e tutelati da leggi in vigore e da accordi bilaterali e/o multilaterali. Pertanto la vulnerabilità
principale di questo mercato è data dalle problematiche legate alla situazione politica e alla sicurezza. L’accordo di libero scambio
tra Israele e UE firmato nel 1975, prevede l’esenzione tariffaria per i prodotti industriali ed agricoli dietro presentazione della
certificazione d’origine. Tale accordo include anche altri aspetti quali libertà di movimento dei capitali, liberalizzazioni in tema di
costituzione di società, cooperazione regionale nei settori industriale e agricolo, servizi finanziari, ambiente, energia, informazione e
comunicazione, trasporti e turismo.
.
Ultimo aggiornamento: 25/11/2015
^Top^
ISRAELE
26
RISCHI
RISCHI POLITICI
Conflitto israelo-palestinese
Minaccia nucleare iraniana
Instabilita' situazione politica nella Regione
Rapporti Israele - Egitto
Precarietà del Governo
Conflitto israelo-palestinese
Persiste una situazione di precarieta' e di difficili rapporti in particolare con Hamas.
Nonostante l'impegno statunitense,i negoziati di pace non fanno intravedere un esito
positivo.
Minaccia nucleare iraniana
Israele rimane focalizzato sulla minaccia nucleare dell'Iran e del temuto prosieguo delle
attivita' iraniane sui piani di arricchimento dell'uranio.
Gli sconvolgimenti politici registrati nella regione rappresentano motivo di allarme per gli
Israeliani, preoccupati dalla possibilita' che si creino nuove dinamiche contrarie agli interessi
del Paese nella regione. Particolare preoccupazione desta l'evolversi della situazione politica
in Siria ed il conseguente spillover in Libano, in particolare il trasferimento di armi sofisticate nelle mani degli Hezbollah.
Instabilita' situazione politica
nella Regione
Rapporti Israele - Egitto
La situazione di insicurezza nel Sinai rappresenta un punto nodale per Israele e per i confini
di entrambi i paesi.
La maggioranza del nuovo governo Netanyahu (marzo 2015) si regge su numeri risicati.
Questa debolezza, unita alla inconciliabilità dei programmi politici dei partiti di maggioranza,
limita pesantemente l'efficacia del governo.
Precarietà del Governo
Ultimo aggiornamento: 04/12/2015
^Top^
ISRAELE
27
RISCHI ECONOMICI
La contrazione della domanda USA e UE colpisce le esportazioni israeliane
L'aumento del deficit statale puo' causare aumento tassi d'interesse e minore accesso al credito.
Possibile rimozione dell'esenzione fiscale per gli investitori stranieri
Il nuovo regime fiscale per il settore energetico accusato di impedire gli investimenti
L'opposizione sindacale puo' rallentare il processo di privatizzazione
La contrazione della domanda
USA e UE colpisce le
esportazioni israeliane
USA ed U.E. sono i maggiori mercati di esportazione per Israele.La crisi economica globale
e la conseguente contrazione della domanda stanno incidendo sull'economia israeliana.
Anche il flusso di investimenti in ingresso,particolarmente nel settore Hi-tech, ne e' rimasto di
conseguenza colpito.
L'aumento del deficit statale puo'
causare aumento tassi
d'interesse e minore accesso al
credito.
Le pressioni subite dal Governo per l'aumento della spesa sociale, hanno comportato un
aumento del deficit nei conti pubblici, che si ritiene possa essere lentamente riequilibrato
attraverso tagli alla spesa e pressione fiscale. Cio' potrebbe comportare anche una diversa
politica monetaria con aumento dei tassi di interesse e minori opportunita' di credito.
Gli investimenti esteri sono qui accolti con assoluto favore ed incentivati laddove comportino
ad es. creazione di lavoro in aree ad alto tasso di disoccupazione/poverta'. Sotto la
pressione delle aziende locali il Governo sta considerando una rimodulazione delle
incentivazioni/esenzioni fiscali in vigore. Prima di intraprendere un investimento, le imprese
estere dovrebbero percio' verificare gli orientamenti verso il settore di interesse.
Possibile rimozione
dell'esenzione fiscale per gli
investitori stranieri
Il nuovo regime fiscale per il
settore energetico accusato di
impedire gli investimenti
Il nuovo regime fiscale nei confronti del settore dell'energia se, da una parte, aumenta
incredibilmente le entrate statali, dall'altra e' accusato dalle societa' del settore di impedire lo
sviluppo ed il finanziamento dei giacimenti off-shore di gas naturale.
L'opposizione sindacale puo'
rallentare il processo di
privatizzazione
Il confronto in essere tra Governo e Sindacati circa il piano di privatizzazioni puo' comportare
un rallentamento nel processo di sviluppo e adeguamento infrastrutturale previsto.In
particolare le attese privatizzazioni volute dal Governo in tema di porti ed elettricita' hanno
gia' subito notevoli ritardi a causa del forte contrasto manifestato dai Sindacati di quei
lavoratori.
Ultimo aggiornamento: 04/12/2015
^Top^
RISCHI OPERATIVI
Resistenze alla riorganizzazione del settore pubblico
Affievolimento del clima favorevole al businessm per proteste sociali
Aumento dei costi dovuto ai ritardi nella spesa per lo sviluppo infrastrutturale
Nota interpretativa della Commissione Europea sulla "Indicazione di origine"
Inadeguato sviluppo dell'e-commerce
Nonostante la burocrazia israeliana sia nel complesso efficiente, e molte posizioni siano
state ottenute per merito, il settore pubblico e' fortemente sindacalizzato ed i dipendenti sono
riusciti ad evitare tagli da spending review o proposte di privatizzazione di imprese statali.
Nell'irrigidimento delle rispettive posizioni i vari processi burocratici avviati dalle imprese potrebbero subire ritardi nell'ottenere licenze
durante periodi di scioperi.
Resistenze alla riorganizzazione
del settore pubblico
Le proteste popolari hanno gia' portato in passato alla revoca di misure gia' programmate sui
redditi d'impresa e sulla pressione fiscale delle persone fisiche. Cio' a causa della crescente
diseguaglianza sociale percepita nel Paese a seguito della crisi economica ed il
conseguente taglio del welfare. Con il miglioramento della situazione economica, il Governo
ha tuttavia intenzione di rivedere al rialzo l'imposizione fiscale e le imprese dovranno tener conto del fatto che le imposte sui redditi
d'impresa potrebbero aumentare e che alcune esenzioni fiscali potrebbero essere revocate.
Affievolimento del clima
favorevole al businessm per
proteste sociali
ISRAELE
28
Israele sta attuando un piano di lungo periodo per quanto riguarda il miglioramento dei
trasporti e della rete idrica ed energetica. Tale piano dipende consistentemente dal
coinvolgimento di capitali privati. Il lento sviluppo dell'ammodernamento infrastrutturale per i
trasporti incide notevolmente sui costi per le imprese.Relativamente al settore idrico, per
quanto siano in atto progetti finanziati da privati, la scarsita' delle piogge negli ultimi anni potrebbe indurre il Governo ad alzare te
tariffe dell'acqua, almeno con rispetto al contesto industriale
Aumento dei costi dovuto ai
ritardi nella spesa per lo
sviluppo infrastrutturale
Nota interpretativa della
Commissione Europea sulla
"Indicazione di origine"
L'11novembre 2015 è stata pubblicata la Nota interpretativa della Commissione Europea
sulla "Indicazione di origine dei beni provenienti dai territori occupati da Israele a partire dal
giugno 1967". I prodotti che hanno origine dagli insediamenti in Cisgiordania o sulle alture
del Golan non sono eligibili per il trattamento preferenziale garantito dall'Accordo di
Associazione con l'Unione Europea.
Le infrastrutture israeliane nel settore delle telecomunicazioni sono eccellenti, cosi' come
l'accesso alla banda larga che ha visto fin dal 2008 la connessione Internet per il 70% della
popolazione. Ciononostante, lo sviluppo dell'e-commerce rimane inadeguato rispetto il livello
tecnologico raggiunto dal Paese, anche se c'e' un notevole possibilita' potenziale di espansione.
Inadeguato sviluppo dell'ecommerce
Ultimo aggiornamento: 04/12/2015
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ISRAELE
29
RAPPORTI CON L'ITALIA
OVERVIEW
ll mercato israeliano, nonostante le sue piccole dimensioni, si conferma di grande interesse per l'Italia. Analogamente, quello italiano
e' spesso considerato strategico per imprese israeliane che cercano nuovi sbocchi sul mercato UE, grazie alla vicinanza geografica
e culturale.
La collaborazione con l’industria italiana, viene sempre piu’ considerata dagli ambienti hi-tech israeliani come un naturale
complemento nel passaggio dalla fase di ricerca e brevettazione a quella di realizzazione e commercializzazione dei prodotti finiti.
Occorre ricordare infatti che il tessuto industriale israeliano non è molto articolato, con l’ovvia eccezione del settore della difesa.
L’Italia è quindi vista come un valido partner nella fase di industrializzazione dei prodotti e delle tecnologie, grazie alla
diversificazione, flessibilità ed estensione del nostro sistema industriale. Contestualmente negli ambienti imprenditoriali italiani è
cresciuta la consapevolezza del rilievo assunto dall’high-tech israeliano e delle opportunità che offre.
In questo quadro, i rapporti economici bilaterali tra Italia ed Israele hanno visto affiancarsi al volume di scambi tradizionalmente
cospicuo un flusso crescente di iniziative volte a stimolare la cooperazione scientifica, tecnologica e finanziaria tra i due Paesi. Cio'
si deve anche grazie al forte impulso dato dall' Accordo Intergovernativo di Cooperazione Industriale Scientifica e Tecnologica
entrato in vigore nel 2002 e che si è appunto rivelato uno strumento formidabile per lo sviluppo dei rapporti tra i due Paesi nel campo
della ricerca e dello sviluppo industriale, scientifico e tecnologico. E' possibile partecipare anche per il 2016 ai bandi per il track
industriale e per quello scientifico. La scadenza per la presentazione dei progetti e' il 7 marzo 2016.
Oltre alle industrie tradizionali come ad esempio quella della plastica, dei minerali e della chimica, Israele vanta un'eccellente
reputazione nei settori legati all'hi-tech, biomedicina, innovazione agricola, security e energie rinnovabili, tutti settori legati
all'innovazione tecnologica.
Particolarmente promettente è la cooperazione nel settore dell’energia e dell’acqua, tra i temi qualificanti del Vertice di Roma del 2
dicembre 2013, quando e’ stata firmata una Dichiarazione sulla collaborazione bilaterale in tale settore. Di particolare interesse sono
i contatti per verificare la possibilita’ che l’Italia costituisca in futuro l’hub principale per il transito verso l’Europa centrosettentrionale
del gas israeliano destinato all’esportazione. E' utile menzionare in questo contesto, l'incontro che l’Amministratore Delegato di Eni,
Claudio Descalzi ha avuto recentemente a Gerusalemme con il Priemier Israeliano, Netanyahu ed il Ministro delle Infrastrutture e
dell’Energia Steinitz, per discutere su possibili sinergie e sul potenziale sviluppo congiunto del settore gas naturale nel
Mediterraneo, per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto e distribuzione.
Si sono inoltre concretizzate le prospettive della collaborazione nel settore dello spazio cibernetico, un ambito che vede Israele
all’avanguardia e rispetto al quale è essenziale posizionarci adesso per le sue implicazioni in campo economico e di sicurezza. Le
nostre imprese e start up sono molto interessate alle ricadute concrete di tale collaborazione in settori quali la sicurezze delle reti
infrastrutturali, a partire da quelle energetiche. Si tratta dunque di un tangibile esempio di azione istituzionale a favore della crescita
del sistema Italia.
Un altro settore cresciuto in maniera significativa e’ quello dello Spazio dove le due Agenzie Spaziali lavorano a progetti congiunti
focalizzati sull’osservazione iperspettrale. Nel corso dell'anno, sono numerosi gli appuntamenti in Italia e Israele, a partire dall'Ilan
Ramon Space Conference che si tiene ogni anno in Israele a gannaio, al quale partecipa sempre una delegazione di Italiani di alto
livello, nonche' l'organizzazione di missioni di operatori Israeliani, organizzate periodicamente da ICE Agenzia, anche nell'ambito di
iniziative di follow-up di importanti eventi, quali la partecipazione di ICE Agenzia allo IAC - International Astronautical Congress,
tenutosi a Gerusalemme nell'ottobre 2015.
Ultimo aggiornamento: 09/12/2015
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ISRAELE
30
SCAMBI COMMERCIALI
EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: ISRAELE
Export italiano verso il paese:
ISRAELE
2013
Totale
2014
2.151,4 mln. €
2.275 mln. €
2015
2.465,65 mln. €
gen-feb 2015
gen-feb 2016
335,06 mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari
Bevande
343,53 mln. €
2013
2014
2015
8,17
11,8
37
9,4
7,89
8,64
113,02 127,3
141,65
18,1
20,6
Prodotti tessili
21,83
21,5
20,7
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
52,15
53,4
54,22
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
37,99
37,9
38,18
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
24,56
27,7
29,39
Carta e prodotti in carta
43,38
45,8
47,01
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
146,69
92,7
92,82
Prodotti chimici
252,61 236,1
252,65
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
36,96
25,65
45,5
47,12
Articoli in gomma e materie plastiche
101,35 101,4
102,36
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
109,03 115,5
116,33
Prodotti della metallurgia
115,24 110,3
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
89,65
94,3
76,17
117,2
104,73
75,7
76,65
138,82 155,6
151,63
Macchinari e apparecchiature
390,3 416,5
412,57
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
93,01
84,5
113,13
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
20,36 153,2
257,38
Mobili
95,23
97,1
105,38
124,14 130,7
133,86
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Altri prodotti e attività
5,42
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
ISRAELE
31
9,1
7,92
IMPORT ITALIANO DAL PAESE: ISRAELE
Import italiano dal paese:
ISRAELE
2013
Totale
2014
945 mln. €
903,9 mln. €
2015
gen-feb 2015
889,32 mln. €
gen-feb 2016
151,48 mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
182,21 mln. €
2013
2014
2015
39,84
35,6
1,42
0,88
1,12
Prodotti alimentari
20,65
17,6
16,29
Prodotti tessili
17,64
14,7
14,7
0,68
0,75
1,1
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
102,21
68,2
78,03
Prodotti chimici
331,51 323,3
279,89
Prodotti delle miniere e delle cave
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
42,94
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
10,06
5,3
4,99
Articoli in gomma e materie plastiche
55,56
57,2
59,64
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
9,19
7,7
8,27
Prodotti della metallurgia
25,6
21,1
27,78
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
28,58
36,1
41,97
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
80,07
857
81,99
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
38,47
29,7
33,54
Macchinari e apparecchiature
46,93
49,2
48,35
2,48
0,98
0,4
40,42
49,9
35,31
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
Mobili
3,62
3,2
3,9
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
73,33
76,7
93,14
Altri prodotti e attività
15,09
18,1
14,38
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
OSSERVAZIONI
Nella classifica locale dei maggiori fornitori di Israele, l’Italia si posiziona come terzo partner a livello UE, mentre a livello globale si
colloca nella sesta posizione, a pochissima distanza da Svizzera e Paesi Bassi. Si ribadisce al riguardo che questo Central Bureau
of Statistics, al contrario di quanto avviene nel computo adottato dalle statistiche italiane, mantiene una distinzione fra "Paese di
Vendita" e "Paese di Origine" delle merci importate in Israele. Laddove in Italia tali concetti sono coincidenti, il diverso approccio
metodologico israeliano attribuisce un maggiore peso a Paesi di transito, spiegando cosi' il miglior andamento in questi mesi di
Svizzera/Olanda, che risulterebbero "virtualmente" avvantaggiate da tale computo.
Nel periodo in riferimento l'interscambio commerciale fra Italia ed Israele (pur sempre squilibrato a nostro favore)risente della
contingente diminuzione delle importazioni israeliane proprio in alcuni dei settori merceologici che storicamente vedono una
prevalenza delle forniture italiane, vedasi ad es. le importazioni israeliane di beni di investimento diminuite dell'11% circa.
Per contro, nel 2013 l'Italia si e' collocata al decimo posto fra gli acquirenti delle esportazioni israeliane.
ISRAELE
32
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK
ISRAELE
33
STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: ISRAELE
Stock di investimenti italiani
nel paese:
ISRAELE
2012
Totale
36 mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat.
OSSERVAZIONI
ISRAELE
34
2013
mln. €
2014
mln. €
2015
mln. €
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI
ISRAELE
35
OSSERVAZIONI
ISRAELE
36
FLUSSI TURISTICI
La popolazione israeliana ha una fortissima propensione al viaggio. Su una popolazione totale di 8,2 milioni di abitanti, nel 2014 il
numero delle partenze di cittadini israeliani ha raggiunto i 4,7 milioni contro i 4,2 milioni del 2013, registrando una crescita del
10,7%. I primi sei mesi del 2015 hanno registrato 2,2 milioni di partenze con un incremento del 10,4% rispetto allo stesso periodo
2014. Questa altissima mobilità è dovuta sia a ragioni storiche e culturali che alla massiccia presenza all'estero di ebrei (il 57% vive
al di fuori di Israele, principalmente negli Stat Uniti). I turisti israeliani godono, mediamente, di un livello culturale medio-alto e di un
buon potere d'acquisto.
La prima destinazione assoluta dei turisti israeliani è gli Stati Uniti. Seguono il Regno Unito e poi, a livelli praticamente equivalenti,
Germania, Italia e Francia.
L'Italia costituisce una delle mete turistiche più ambite, ma essendo il fattore prezzo l'elemento discriminante per la scelta finale della
destinazione, malgrado l'attaccamento al nostro Paese, il turista israeliano opta per Paesi limitrofi (Grecia, Spagna,Croazia,
Slovenia, Germania, Croazia, Slovenia, Turchia, etc) che forniscono soggiorni similari a prezzi molto concorrenziali, soprattutto in
tema di pernottamenti. Inoltre, gli enti locali, le società aeroportuali, le associazioni nazionali e locali di albergatori e gli enti per la
promozione turistica degli altri Paesi europei e limitrofi concorrenti offrono "incentivi marketing" di vario genere, permettendo così ai
tour operators israeliani di offrire dei pacchetti turistici a prezzi molto concorrenziali.
Gli ultimi dati ISTAT pubblicati, indicano che nel 2013 vi è stato un aumento dell'11,4% degli arrivi di turisti israeliani (351.559 arrivi)
e del 10,9% delle presenze (1.095.855).
La meta italiana preferita in assoluto dai turisti israeliani è il Lago di Garda (dai 20 ai 30mila turisti israeliani all'anno), seguita dalle
più note città d'arte (Roma, Firenze, Venezia) e le città minori, nonchè le principali mete di agriturismo, le località sciistiche e termali.
La stragrande maggioranza dei turisti israeliani acquista pacchetti "all inclusive" oppure "fly & drive", ama visitare le città d'arte (ma
raramente soffermarsi in musei o gallerie d'arte), ma ancor di più scoprire le bellezze naturali (Dolomiti, campagna toscana, costa
amalfitana, Sicilia e Sardegna), soggiornare in agriturismo, assaggiare vini e specialità gastronomiche e fare acquisti. I turisti
israeliani sono particolarmente interessati a scoprire le tradizioni popolari locali (partecipazione a sagre e festival folcloristici, itinerari
naturalistici, d'avventura). I gruppi familiari amano particolarmente i parchi di attrazione (Gardaland, Aquaworld, etc). Le regioni più
visitate sono il Veneto, la Lombardia, la Toscana, il Lazio, la Sicilia e la Campania.
Da parte degli operatori israeliani esiste un forte interesse ad esplorare e proporre soggiorni in varie Regioni d'Italia, piccoli Comuni,
borghi, ma questa opportunità non può essere sfruttata stante la difficoltà a reperire le necessarie informazioni visto che la maggior
parte dei siti web di promozione turisitica di enti locali, associazioni e società fornitrici di servizi sono quasi sempre privi della
versione in lingua inglese.
La richiesta di turismo eno-gastronomico (inteso principalmente quale attrazione) è ugualmente in crescita ma risulta assai difficile
da gestire per i tour operators israeliani dati agli alti costi che esso implica.
Ultimo aggiornamento: 27/11/2015
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ISRAELE
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