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Rapporto ISRAELE - infoMercatiEsteri
ISRAELE A cura di: Ambasciata d'Italia - ISRAELE Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero www.infomercatiesteri.it INDICE PERCHE' Perchè ISRAELE Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Business Cost Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO Accesso al credito RISCHI Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'Italia - Stock Investimenti con l'Italia - Flussi Flussi turistici ISRAELE PERCHE' PERCHÈ ISRAELE Sistema economico solido Positive previsioni macroeconomiche Nazione leader in start-up e R&S Posizione privilegiata dell'Italia Elevata cultura d'impresa Nel 2015 l'economia israeliana ha registrato una crescita del PIL pari al 2,5%. In aumento il flusso IDE, le acquisizioni e gli investimenti in start-up israeliane. In discesa il tasso di disoccupazione ( 5,3%). Il deficit pubblico e' al 2% e il debito pubblico si e' ridotto al 64,9% del PIL . Il tasso di inflazione -1% non e' dovuto a debolezze interne ma al calo dei prezzi mondiali delle materie prime. Dimezzato rispetto al 2014 il deficit della bilancia commerciale. L'UE resta primo partner commerciale di Israele mentre l'italia si conferma come terzo fornitore europeo. Sistema economico solido Grazie alle recenti scoperte di giacimenti di gas naturale off-shore e l'inizio del loro sfruttamento, diminuisce la dipendenza energetica dall'estero ed il suo peso sulla bilancia commerciale. Lo sfruttamento del gas naturale potrebbe offrire opportunità alle aziende italiane, così pure come la diversificazione delle fonti energetiche. La crescita del PIL, che per il 2015 e' stata pari al 2,5%, e' stimata intorno al 3% per il 2016, grazie al rafforzamento dei consumi, l'incremento della produzione energetica e nuove misure per il settore abitativo. Positive previsioni macroeconomiche 2° paese al mondo per numero di start-up pro-capite dopo gli USA. Totalmente rivolto verso innovazione e ricerca, grazie a politiche ed incentivi che promuovono stretta sinergia fra mondo accademico e ricerca industriale. Massicci investimenti in venture capital. Il settore civile beneficia ampiamente dell'innovazione e ricerca dell'industria militare. Numerose società multinazionali hanno qui stabilito i propri centri R&S (Intels, Microsoft, IBM, Google, etc). Israele è uno dei leader mondiali dell'high-tech (sicurezza informatica, difesa, biomedicali, irrigazione ed energie rinnovabili). Nazione leader in start-up e R&S L'Italia è vista come uno dei principali partner commerciali (terzo fornitore europeo) e alleato strategico in campo industriale, data la limitata dimensione dell'industria israeliana. L'Accordo Intergovernativo di Cooperazione Industriale Scientifica e Tecnologica del 2002 offre concrete possibilità di sinergie industriali e tecnologiche. I forti legami culturali e storici e la complementarietà' dei sistemi, rendono l'Italia un partner privilegiato. Posizione privilegiata dell'Italia Il pragmatismo, il retaggio culturale, la tenacia, l'ambizione, l'assunzione del rischio, l'assenza di formalismi e l'appoggio governativo, hanno favorito ricerca ed innovazione e la creazione di importanti sinergie fra il mondo imprenditoriale e quello scientifico/accademico. Elevata cultura d'impresa Ultimo aggiornamento: 23/03/2016 ^Top^ DATI GENERALI Forma di stato Repubblica parlamentare Superficie 20.325 km2 (meno estesa di Sicilia o Lombardia o Emilia Romagna) Lingua Lingue ufficiali: ebraico ed arabo. Diffuse: inglese e russo Religione ebraica, musulmana, cristiana Moneta New Israel Shekel (diviso in 100 agorot) Ultimo aggiornamento: 16/12/2015 ^Top^ ISRAELE 1 DOVE INVESTIRE Servizi di informazione e comunicazione Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Costruzioni Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento Servizi di informazione e comunicazione ICT Grazie ad una forte politica volta all'innovazione, Israele e' considerato uno dei Paesi leader a livello mondiale per lo sviluppo di nuove tecnologie. Basti considerare che oltre 60 imprese israeliane sono attualmente quotate al NASDQ. Le strategie adottate da governo di Gerusalemme, hanno collocato Israele al primo posto tra i Paesi che investono di più in Ricerca e Sviluppo, superando Stati come Svezia, Finlandia e Giappone, con incentivi alla ricerca e sviluppo che rappresentano quasi il 5% del PIL per un totale superiore ai 5 miliardi di dollari. L'ecosistema in cui operano le Start-Up locali, facilita, inoltre, le possibilta' di fund raising da parte di Venture Capiltal locali ed esteri. Israele e' considerato, infatti, leader mondiale per quanto concerne investimenti VC per capita ed e' seconda solo agli USA per numero di Start-Up. Un numero sempre maggiore di investitori internazionali ha maturato la convinzione che lo stato dell’economia israeliana possa essere valutato indipendentemente dalle preoccupazioni sulla stabilità geopolitica regionale. Ad oggi, infatti, quasi tutte le maggiori imprese estere nel campo delle alte tecnologie hanno, infatti, compiuto investimenti diretti in Israele, acquisendo start-up locali; alcune di queste hanno anche costituito in loco centri di Ricerca e Sviluppo, come Intel, Microsoft, Cisco, IBM, Google, Facebook ed altre ancora. Numerosissime sono, poi, le società israeliane hi-tech acquisite da imprese estere, come parte della propria strategia di mercato. I fattori che hanno favorito lo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese – oltre all’alta spesa nazionale in R&S – vanno ricercati nelle seguenti strategie politica di investimenti mirati nei settori considerati strategici; profonde sinergie tra ricerca accademica e ricerca industriale; completa internazionalizzazione dei programmi di ricerca; forte presenza di fondi "venture capital" sia israeliani che stranieri (in particolare americani); legislazione che punta ad incoraggiare le imprese israeliane ad investire in progetti di R&S, garantendo la compartecipazione dello Stato ai relativi rischi commerciali; trasferimento di know-how proveniente dalle industrie militari in cui si sperimentano nuove tecnologie, successivamente applicate ad usi civili; flussi immigratori dai Paesi dell’ex Unione Sovietica, che hanno incrementato il numero della forza lavoro qualificata. Un settore considerato particolarmente strategico per il Paese, visto la particoltare situazione geo-poilitica, e' quello della Cyber Security.La necessità di proteggere le reti informatiche e le infrastrutture critiche del Paese contro minacce esterne, hanno portato il governo israeliano a dare assoluta priorita' al settore Cyber Security in tutti i suoi aspetti, considerato che Israele e' una dei principali target per gli attacchi cibernetici, come si e' visto, tra l'altro negli ultimi anni. Per far fronte a questa nuova realta' il governo Israeliano ha deciso di promuovere ulteriormente il settore Cyber e IT Security allo scopo di posizionare Israele come un punto di riferimento in questi temi e trasformare Israele in capitale mondiale del settore. Il fatto che gia' oggi il Paese e' considerato uno dei leader mondiali nella Cyber Security e' dovuto non solo alle politiche governative portate avanti, ma anche al fatto che il settore Hi-Tech ed il settore della difesa (tradizionalmente legati l'uno con l'altro), erano comunque molto sviluppati nel Paese. Per quanto riguarda la cooperazione Italia-Israele nel ICT e' utile menzionare nel Vertice Bilaterale tra i due paesi, tenutosi a Roma il 2 dicembre 2013 e' stato firmato un accordo intergovernativo proprio sulla Cyber Security. Successivamente all'Accordo del 2013, il 21 luglio 2015 MAECI insieme all’Università di Modena e Reggio Emilia (che funge da capofila di un consorzio al quale parteciapno una decina di università italiane fra le quali La Sapienza di Roma) e la Tel Aviv University hanno firmato l'Accordo CYBERLAB. Esso prevede la realizzazione di un laboratorio italo-israeliano presso la Sede di Modena dell’Università di Modena e Reggio Emilia per la ricerca congiunta e le applicazioni informatiche per la sicurezza informatica. Il laboratorio di Modena si interfaccia quindi con il tessuto industriale e fornire quindi a piccole e medie aziende (in particolare del settore bancario) applicazioni informatiche per la sicurezza. L’accordo ha una durata di 5 anni rinnovabili. E' utile menzionare, infine, che Telecom Italia è attiva nella posa e nella gestione della connettivita' sottomarina a fibre ottiche sin dal 1999 quando e' stato posto il primo cavo sottomarino tra Mazara del Vallo e Tel Aviv che costituisce oggi la pri Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Questo settore offre interessanti possibilità di cooperazione tra Italia e Israele. L'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e quella israeliana (ISA), hanno intensificato negli ultimi anni i loro rapporti di collaborazione, come tra l’altro, riflettuto dalla firma di un MOU attivo del precedente Accordo bilaterale sul progetto "Shalom – satelliti iperspettrali”. Nel quadro della cooperazione con l'Agenzia Spaziale Europea e grazie alle possibilità di lavorare assieme nel grande progetto "Galileo", si ritiene che si siano create le condizioni affinché l'Italia diventi uno dei principali partner d'Israele in questo settore. Da menzionare in questo contesto il workshop Italia- Israele sulle tecnologie aerospaziali tenutosi nel maggio 2014 in Israele con la partecipazione di circa 30 imprese italiane del settore e la partecipazione delle relative agenzie spaziali ASI - Agenzia Spaziale Italiana e ISA - Israel Space Agency. Importante poi, menzionare in questo contesto, l'evento BIAT – Borsa dell’Innovazione e dell’Alta Tecnologia, tenutosi a Napoli nel dicembre 2014 – un evento internazionale organizzato da ICE-Agenzia nell’ambito del Piano Export Sud a sostegno delle Regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), il cui scopo era la promozione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi e ad alta tecnologia nei mercati esteri: in particolare, l’obiettivo è quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta tra startup, PMI innovative, reti di impresa, università, parchi tecnologici con le controparti straniere. Grazie agli ottimi contatti esistenti tra le agenzie spaziali dei due Paesi avviati in occasione di BIAT, tramite la pubblicizzazione di specifici project proposals, ICE-Agenzia ha partecipato allo IAC - International Astronautical Congress, a Gerusalemme nell'ottobre 2015, con una delegazione di imprese italiane del settore e ha inviato una missione di operatori del settore all'evento Aerospace and Defense ISRAELE 2 Meetings tenutosi a Torino nel novembre 2015. Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici L’industria delle Scienze della Vita in Israele presenta caratteristiche simili all’industria israeliana di alta tecnologia: senso dell’iniziativa, crescita intensa, exit brevi e veloci, ricerca dei risultati e diligenza. Il mercato è suddiviso in due principali aree: la biotecnologia e i dispositivi medicali. Il processo di consolidamento del mercato dei dispositivi medicali ha portato quest'ultimo ad essere controllato da poche aziende mondiali. La maggior parte degli investitori in questo mercato, sono imprese Venture Capital che rappresentano inoltre i principali investitori del mercato. Questo implica una situazione in cui la maggior parte degli investimenti sono a breve termine e conseguentemente la maggior parte delle imprese israeliane sono di dimensioni piccole (20 dipendenti). Una significativa parte di queste sono finanziate da imprese Venture Capital e create per essere vendute negli stadi iniziali del loro ciclo di vita. Ne consegue che la maggior parte delle imprese israeliane sul mercato si trova in una fase seed o in una fase early stage. Il mercato biotecnologico: Israele è la sede di alcuni tra i principali istituti mondiali di ricerca biotecnologica, famosi per la loro eccellenza in ambiti come le malattie autoimmuni, il cancro e la neurologia. Non sorprende quindi che la crescita delle industrie biotecnologiche e dei dispositivi medicali in Israele durante l’ultimo decennio, sia stata enorme. Gli investimenti di Venture Capital nelle imprese israeliane delle scienze della vita, sono cresciute dalla fine degli anni ’90 in modo significativo. Il numero di investimenti in questo tipo di imprese ha mantenuto negli ultimi anni un trend in crescita. Secondo dati ufficiali pubblicati, ad oggi circa 500 aziende locali operano nel campo delle apparecchiature medicali, delle biotecnologie e nel farmaceutico. L’intero comparto si basa su profonde sinergie tra ricerca accademica ed industriale e, in quanto tale, è destinatario di un’attenta politica di sostegno a livello governativo. I dati a disposizione rivelano, infatti, che oltre il 40% delle imprese israeliane che oggi operano ad alto livello in questo settore ha iniziato la propria attività nell’ambito di uno degli incubatori tecnologici promossi dall’OCS Office of the Chief Scientist del Ministero dell’Industria, Commercio e Lavoro. Allo stesso modo, circa il 35% dei fondi destinati ad attività di ricerca in ambito civile sono proprio riservati allo sviluppo dei settori della biotecnologia e Life Science. Da evidenziare a questo proposito, la presenza del sistema Italia al prossimo appuntamento internazionale Biomed 2016 Conference che si terra' dal 24 al 26 maggio 2016 con una delegazione Italiana del settore biomedicale. Costruzioni Opportunità particolarmente interessanti per le imprese italiane possono scaturire dai numerosi progetti infrastrutturali che sono in corso di realizzazione o stanno per essere avviati e di cui è data sistematicamente informazione attraverso il circuito ExTender. Fonti ministeriali israeliane segnalano, infatti, un piano di investimenti per un totale superiore a 140 miliardi di dollari in progetti infrastrutturali entro il 2020. Proporzionali saranno, ovviamente, le necessità in termini di personale qualificato, macchinari ed attrezzature industriali e materie prime. Vanno sicuramente menzionate nel contesto infrastrutturale le recenti scoperte di tre grandi giacimenti marini nel nord del paese: Tamar - a 90 Km dalle coste di Haifa con circa 275 miliardi di Mq., Leviathan – a 130 Km dalle coste di Haifa oltre 450 miliardi di Mq. e Tanin con oltre 30 miliardi di Mq. Oltre a queste scoperte, prosegue la ricerca di nuovi giacimenti nelle zone costiere del Paese, poiche' si stima che si possano trovare oltre 3,500 miliardi di metri cubi di gas naturale, che potrebbero trasformare Israele in uno dei principali esportatori di gas naturale al mondo come lo sono oggi Russia, Qatar e Norvegia. A seguito di queste scoperte, sono gia' state convertite, infatti, le principali centrali elettriche del Paese, passando da carbone, mazut e gasolio al metano. Entro la fine del 2015, poi, si prevede un'aumento del consumo di gas naturale per un totale di circa 8 BCM (Miliardi di Metri cubi). Per poter sfruttare appieno quasta importante risorsa e' in fase di completamento, una rete interna a bassa pressione per la distribuzione di gas nelle zone industriali e per piccoli consumatori. Per il raggiungimento di tale scopo, il Ministero dell'Energia Israeliano ha diviso il terriorio in 6 zone alle quali sono state gia' consegnate le licenze per la construzione dell'intera rete: tali licenze rappresentano opportunita' per le imprese italiane per i progetti di conversione delle fonti di approvvigionamento di energia destinati a fabbriche locali che si collegheranno alla rete di distribuzione. Anche nel settore immobiliare sono state identificate buone prospettive per le imprese Italiane, soprattutto per quanto riguarda prodotti ed attrezzature collegati alle costruzioni come attrezzatura edile, materiale da costruzione, vernici, porte, finestre, infissi, ecc. Questo settore, dovrebbe ricevere un'ulteriore spinta grazie alle previste riforme volte a facilitare l'acquisto di nuove abitazioni da parte di giovani coppie. I dati di questo settore mostrano la presenza di oltre 2,500 imprese di costruzioni attive nel paese e 87,345 unita’ abitative costruite nel secondo quadrimestre 2013. Va menzionato il settore ferroviario con un master plan che prevede l’elettrificazione dell’intera rete e la realizzazione di un collegamento ferroviario tra il Mar Rosso ed il Mediterraneo. Il settore portuale con la prevista costruzione di due nuovi porti privati a Haifa e Ashdod per un valore complessivo di oltre due miliardi di dollari, nonche' la prima fase della metropolitana di Tel-Aviv (la Red Line), per un valore stimato di oltre 1.2 miliardi di dollari, da inaugurare entro il 2021. Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento Ambiente I punti di forza del sistema israeliano sono le tecnologie per la dissalazione, il risparmio idrico applicato e le ricerche avanzate sull'energia solare. Nuovo settore di interesse israeliano e' quello relativo al trattamento di agenti inquinanti nelle acque e nei terreni. Nel settore ambiente esiste una complementarietà tra Italia e Israele. Mentre la tecnologia israeliana appare particolarmente sofisticata nei settori relativi alle fonti d’energia rinnovabile (solare ed eolica), pare che manchino nel paese adeguate conoscenze ed applicazioni industriali nell’ambito del monitoraggio, in particolare delle sostanze ISRAELE 3 inquinanti e della gestione delle acque. Più in generale, comunque, esiste a nostro avviso potenziale complementarietà in questo contesto tra il mercato italiano e quello israeliano secondo una formula di “tecnologia in cambio di strutture e sistemi di produzione”. Si segnala a quest'ultimo proposito un progetto interessante di risanamento delle falde freatiche nella zona di Ramat Hasharon. Ultimo aggiornamento: 09/12/2015 ^Top^ ISRAELE 4 COSA VENDERE Prodotti alimentari Costruzioni Prodotti chimici Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Mobili Prodotti alimentari Agro-alimentare Sarebbe utile evidenziare in questo contesto, che i canali distributivi in Israele ricalcano la tipologia di quelli esistenti nei paesi occidentali, ossia si tende a distribuire il prodotto, tramite azioni di marketing, attraverso supermercati, grandi magazzini e commercio elettronico Business to Consumer. Il mercato israeliano gode di una vasta e diversificata gamma di articoli ed e’ caratterizzato da una forte competitività nei prezzi come fattore di successo.Molti dei principali marchi italiani nel settore agroalimentare sono importati e capillarmente diffusi in Israele, nei settori della pasta, dell`olio d`oliva, del tonno in scatola, dei dolciumi e biscotti, del caffe` (l`espresso all`italiana e`, infatti, molto conosciuto ed apprezzato), dell`acqua minerale, del vino e dei superalcolici. Nei superalcolici, e' importante menzionare comunque la recente riforma fiscale approvata dal Ministero delle Finanze, la quale prevede una tassa uniforme in base alla percentuale di alcol presente nelle bibite, al fine di aumentare la tassazione sui superalcoloci. La stessa tassa, secondo questa riforma e' aumentata, del 20%, passando da NIS 84 a NIS 105 (da Euro 19 a Euro 24) per un litro di alcool, cosa che ha comportato un ricaro orizzontale delle bibite alcoliche nel Paese, ad eccezione delle birre, prodotto non classificato ai fini della tassazione. Per quanto riguarda il mercato del vino, in particolare, esso ha vissuto negli ultimi anni un’evoluzione caratterizzata da una crescente capacità di scelta dei consumatori locali. Questo mercato ha un fatturato annuo stimato in oltre 180 milioni di dollari, di cui le importazioni costituiscono circa il 20%. Ne risulta un quadro d’interesse per la promozione dei vini italiani in loco, poiché da sempre il “Made in Italy” è molto apprezzato dai consumatori israeliani. Un altro settore d’interesse, potrebbe essere quello relativo ai prodotti lattiero-caseari. Il Ministero israeliano dell'Economia e del Commercio, ha, infatti, abbassato recentemente i dazi sull'import per una serie di prodotti del settore al fine di promuovere la competitivita' ed affrontare le problematiche di questo settore, considerato tutt'ora monopolistico. Questo provvedimento fa parte di una piu' ampia riforma che il Governo israeliano intende eseguire nel mercato del latte. Oltre alle opportunita' che offre il mercato locale, esso e' in grado di fungere da vetrina per l’accesso alle comunità ebraiche nel Nordamerica ed Europa, per un totale di almeno 14 milioni di consumatori, in quanto caratterizzato da un pubblico cosmopolita, con un eccellente potere di acquisto. Costruzioni Conservazione e Restauro di zone urbane Negli ultimi tempi è emersa in questo settore, una domanda locale non solo del "know how” italiano, ma anche e soprattutto di nuove tecnologie e di nuovi materiali sviluppati ed applicati nel nostro Paese, nella conservazione urbana: tramite il rinnovo dei centri nelle città storiche; nella costruzione di nuovi edifici in un ambiente urbano storico e nella trasformazione di edifici storici ad uso contemporaneo/. Prodotti chimici Chimica Il settore della chimica costituisce il secondo principale comparto in ordine di grandezza per quanto riguarda le esportazioni italiane in Israele. L'export italiano di estratti, tannini, pigmenti e sostanze coloranti, pitture e vernici, inchiostri e mastici ha acquisito, nel tempo, una rilevata fetta del mercato. Per ciascuno di questi prodotti si osserva una crescita nella domanda locale. Quello delle vernici chimiche e dei coloranti potrebbe essere considerato un settore trainante, dove interventi di promozione mirati possono risultare efficaci e favorire cosi il processo di crescita del nostro export. Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Occhialeria Il mercato dell’occhialeria in Israele è caratterizzato da un notevole incremento nei consumi. I marchi internazionali commercializzati sono numerosi. L’Italia detiene il primo posto nella classifica dei maggiori fornitori di occhiali in Israele, con una quota di mercato media di circa il 45% sul totale delle importazioni israeliane. Le montature d’occhiali provenienti dall’Italia si posizionano nell’alta fascia di mercato per l’alta qualità, il design e l’utilizzo di materiali e tecnologie di produzione avanzate.In Israele operano circa 800–1,000 punti vendita che commercializzano occhiali oltre a negozi di beni di consumo, grandi magazzini, drug store e farmacie. Le catene di negozi detengono il 30% - 40% delle vendite, mentre i negozi privati hanno una quota di mercato di 25% – 30%.Il mercato locale dell’occhialeria è caratterizzato da una notevole crescita, infatti, i dati parlano di circa 2 milioni di paia di occhiali all’anno, con un fatturato di circa 280 milioni di US$ . ISRAELE 5 Mobili Allestimenti alberghi Un altro settore in grado di offrire buone opportunità di business per società italiane specializzate è quello del contract alberghiero, che propone l’allestimento di strutture per l’ospitalità. L’Italia ha maturato una grande esperienza in progetti relativi a questo settore la quale potrebbe essere proposta sul mercato locale. Per quanto riguarda il quadro locale, trattasi di un settore in espansione negli ultimi anni, soprattutto nei cosiddetti Boutique hotel: piccoli hotel di lusso con un ambiente intimo e con alloggi e servizi personalizzati, come evidenziato tra l'altro nel seminario sul design architettonico organizzato da ICE Tel-Aviv che ha visto la partecipazione di una delegazione Italiana e di famosi architetti israeliani che hanno presentato i loro progetti di allestimento alberghi e ristoranti in Israele ed all'estero. Ultimo aggiornamento: 20/04/2015 ^Top^ ISRAELE 6 OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA Le elezioni svoltesi il 17 marzo 2015 hanno portato ad una netta affermazione del "Likud" di Binyamin Netanyahu, che ha ottenuto 30 seggi su 120. Il Primo Ministro uscente si trova attualmente a capo di una coalizione di 61 parlamentari su 120 comprendente "Bayt Yehudi", formazione nazionalista religiosa guidata da Naftali Bennett, che raccoglie consensi anche tra i coloni, oltre che i centristi di "Kulanu", partito di nuova creazione facente capo a Moshe Kahlon e i religiosi di Shas e United Torah Judaism, mentre l'opposizione è guidata dal "Campo Sionista" di Isaac Herzog e Tzipi Livni. Le tematiche socio-economiche, in particolare l'aumento del costo della vita con riferimento alle maggiori spese per abitazioni, sanità ed educazione, oltre alle sfide nel settore energetico con la recente approvazione del quadro di riferimento per lo sfruttamento degli ingenti giacimenti di gas rimangono al centro del dibattito politico e rappresentano le priorità per il nuovo esecutivo, assieme ai temi di politica estera e di sicurezza e in particolare il contrasto all'estremismo interno ed internazionale ed il riavvio del Processo di Pace con la controparte palestinese. Ultimo aggiornamento: 22/12/2015 ^Top^ RELAZIONI INTERNAZIONALI Israele continua a seguire con grande attenzione e apprensione gli sviluppi nella regione in una fase di crescente fluidità. L'instabilità dell'area non ha tuttavia modificato il livello di fiducia delle Agenzie di rating internazionale e dei mercati internazionali. Oggetto di particolare attenzione per Israele rimangono: la costante minaccia iraniana all'indomani dell'accordo sul nucleare; la crisi in Siria e il fenomeno Daish; il pericolo dello "spillover" in Libano; l'esigenza di preservare la stabilità dell'Egitto sotto la guida del generale Al Sissi. Permane lo stallo del Processo di Pace avviato dagli Israeliani con le Autorità palestinesi. Ultimo aggiornamento: 22/12/2015 ^Top^ ISRAELE 7 OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO Secondo i dati resi noti dal Central Bureau of Statistics (CBS), la crescita del PIL in termini reali per il 2015 è del 2,5%. Sull’economia israeliana pesa in particolar modo la caduta delle esportazioni, causata dalla crisi economica globale e dal continuo apprezzamento della valuta locale (Shekel). Il flusso degli Investimenti Diretti Esteri (IDE) nel 2015 e' stato di 12 miliardi di dollari, pari al 4,1% del PIL, ritornando cosi ai livelli del 2013 (12,4 mld) dopo un deludente 2014 (poco piu di 6 mld). sul fronte delle Fusioni&Acquisizioni, il bilancio resta ampiamente positivo, registrando una crescita delle acquisizioni da parte di Stati Uniti e Regno Unito. nel 2015 le start-up israeleiane hanno attirato investimenti per oltre 9 miliardi di dollari, con un incremento del 16% rispetto al 2014. II deficit della bilancia commerciale nel 2015 si e’ quasi dimezzato rispetto al 2014: a un calo del 14,24% delle importazioni (61,302 mld $), e’ corrisposta una riduzione del 7,35% delle esportazioni (53,427 mld $), a causa della crisi economica globale e di un brusco calo dell’export di diamanti lavorati, mitigato in parte da una forte crescita dell’export di prodotti di alta tecnologia. L’84% dell’export israeliano del 2015 e’ stato costituito da prodotti dell’industria manifatturiera (esclusi i diamanti) e in particolare di prodotti ad alto contenuto tecnologico che costituiscono il 50% dell’export di quel segmento. I prodotti che hanno registrato il tasso di crescita piu’alto, nell’ambito delle esportazioni high-tech, sono quelli dell’industria aereo-spaziale, seguiti da quelli dell’elettronica, computer e strumentazioni ottiche e dell’industria farmaceutica. Si sono invece contratte le esportazioni di beni a medio-alto valore tecnologico (in particolare i prodotti chimici) e quelle di diamanti lavorati (-20,6%) e di prodotti agricoli (-16,1%). Sul fronte delle importazioni, il piu’ vistoso calo (in valore, ma non in quantita’) e’ stato quello dei carburanti (-42%). Sono ugualmente diminuite (-26,8%) le importazioni di diamanti grezzi. Le importazioni di materie prime (esclusi idrocarburi), che costituiscono il 37,5% dell’import, sono costituite principalmente da prodotti per l’industria manifatturiera ed elettronica e prodotti chimici. Le importazioni di beni di consumo si sono attestate al 16,7% delle importazioni totali e sono essenzialmente rappresentate da mobili ed apparecchi elettrici, prodotti alimentari, abbigliamento e calzature. Le importazioni di beni strumentali, pari al 12,7% dell’import totale, sono costituite principalmente da macchinari ed impianti. L’Unione Europea permane il primo partner commerciale di Israele: primo fornitore, con una quota del 37,8%, seguita dall’Asia (23,5%) e dagli Stati Uniti (13,5%). I principali fornitori di Israele (esclusi i diamanti) sono gli Stati Uniti, la Cina, la Germania, la Svizzera e l’Italia che si conferma terzo fornitore europeo. Seguono Turchia, Paesi Bassi, Regno Unito e Belgio. Anche sul fronte delle esportazioni israeliane (diamanti esclusi), l’Unione Europea rappresenta il primo mercato di sbocco per Israele, con una quota del 29%, seguita dall’Asia (25%) e gli Stati Uniti (24%). I principali clienti di Israele sono gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Cina e i Paesi Bassi. L’Italia e’ l’undicesimo cliente di Israele. Il Bilancio dello Stato ha registarto un deficit contenuto pari al 2% del PIL determinato dalla tardiva approvazione della legge del Bilancio che ha obbligato tutti i Ministeri ad operare iun regime provvisorio. La Banca Centrale, nel tentativo di frenare le spinte deflazionistiche (a settembre 2015, l’indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,5% su base annua), continua a mantere il tasso d’interesse allo 0,1%. Il tasso di disoccupazione e' passato dall'8,3% del 2010 al 5,3% del 2015. Ultimo aggiornamento: 23/03/2016 ^Top^ POLITICA ECONOMICA Il 19 novembre 2015 il Parlamento israeliano (Knesset) ha approvato in via definitiva la legge di bilancio 2015-2016. Per il 2015 sono stati stanziati 79,33 miliardi di Euro e 83,54 miliardi di Euro per il 2016. Tuttavia, è da osservare che gli stanziamenti per il 2015 sono irrilevanti poichè fino alla recente approvazione, lo Stato ha funzionato sulla base del bilancio 2014. A ottobre 2015 il deficit pubblico ha pertanto toccato il 2,1% del PIL (grazie anche ad un incremento delle entrate fiscali) per cui a fine anno sarà sicuramente inferiore al 2,9%, che è il plafond fissato per il 2015 e il 2016. Secondo gli analisti, il rispetto del tetto del 2,9% per il 2016 sarà possibile solo con il perdurare dell’attuale crescita delle entrate fiscali. Si prevede invece che nel periodo 2017-2020 il gettito fiscale possa diminuire, con conseguente deterioramento del rapporto deficit/PIL. Con la legge di bilancio approvata, sono stati sostanzialmente incrementati gli stanziamenti in favore dei ministeri aventi valenza sociale: il Ministero dell’Educazione ha ricevuto un’allocazione supplementare di 1,6 miliardi di Euro; il Ministero della Salute +1,1 miliardi Euro ed infine il Ministero degli Affari Sociali +300 milioni di Euro. Gli stanziamenti per il Ministero della Difesa sono rimasti ad alti livelli, al secondo posto dopo quelli per il Ministero dell’Educazione. Insieme alla legge di bilancio, sono state approvate alcune importanti misure economiche e fiscali, tra le quali si segnalano: a) nuova regolamentazione per l’importazione di prodotti alimentari, in vista di una maggiore liberalizzazione, incrementandone l’importazione e ridurne il prezzo sul mercato; b) riforma del settore abitativo per incrementare l’offerta di alloggi ed accelerare la realizzazione di infrastrutture; c) aumento sia della base impositiva che del tasso d’imposizione sui profitti delle società titolari di licenza per lo sfruttamento delle risorse di gas naturale. ISRAELE 8 Nel corso del 2015 il tasso d’inflazione si è costantemente ridotto, raggiungendo -0,7% a ottobre. La Bank of Israel, nel tentativo di contrastare la spinta deflazionistica iniziata a fine 2014 e riportare il tasso annuo d’inflazione fra l’1 ed il 3% , a febbraio 2015 ha abbassato e ha mantenuto, per tutto l’anno, il tasso d’interesse allo 0,1% ed ha continuato le acquisizioni di valuta estera. L’attuale tendenza deflazionistica non è dovuta debolezze interne, bensì al calo dei prezzi mondiali delle materie prime ed in particolare del greggio. I consumi privati continuano ad essere dinamici e sostenere la crescita economica. Inoltre, se il prezzo di alcuni beni inclusi nel “paniere” ha subito una contrazione, il prezzo delle abitazioni è invece aumentato del 6,2% nel periodo agosto 2014/2015 (ed è raddoppiato dal 2008). La domanda di alloggi è sempre molto forte, dovuta principalmente alla forte crescita demografica e nel 2015 agli acquisti a scopo speculativo. Dal 2010 il tasso di disoccupazione è costantemente diminuito, passando dall’8,3% al 5,3% del terzo trimestre 2015. Per il 2015 il tasso di disoccupazione annuo è pertanto stimato al 5,5%. Inoltre, l’offerta di posti di lavoro si è ugualmente costantemente espansa nel corso degli ultimi anni, confermando la solidità dell’economia israeliana. Sul fronte valutario, l’attenzione della Banca centrale (Bank of Israel) è focalizzata, negli ultimi anni, sull’alto valore della valuta locale (Shekel) e sull’impatto negativo che esso ha sul fronte delle esportazioni. Nel 2015, se lo Shekel si è moderatamente svalutato rispetto al dollaro, esso si è fortemente apprezzato nei confronti dell’Euro (+7,5% dall’inizio 2015), con conseguente calo delle esportazioni verso l’Europa, principale partner commerciale. Ultimo aggiornamento: 08/12/2015 ^Top^ ISRAELE 9 INDICATORI MACROECONOMICI 2012 2013 2014 2015 2016 2017 200.500 219.605 230.109 266.784 287.241 293.504 Variazione del PIL reale (%) 3,4 3,3 2,6 2,5 2,1 3,2 Popolazione (mln) 7,9 8 8,2 8,4 8,5 8,7 32.490 33.492 33.215 34.214 34.897 36.046 6,9 6,3 5,9 5,3 5,5 5,3 66,9 66 65,9 63,3 63,4 62,4 PIL Nominale (mln €) PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) Disoccupazione (%) Debito pubblico (% PIL) Inflazione (%) Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 2 1,8 0,5 -0,6 -0,6 1,4 6,58 2,28 3,05 0,47 6,68 4,06 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su stime EIU (pubblicate il 6/06/2016) e IMF. Ultimo aggiornamento: 08/06/2016 ^Top^ TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia ISRAELE 10 BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export Totale 2013 2014 47.188 mln. € 2015 64.974 mln. € Previsioni di crescita 2016 Previsioni di crescita 2017 nd % nd % nd mln. € PRINCIPALI DESTINATARI 2013 (mln. €) 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) USA 13.282 USA 17.498 nd nd REGNO UNITO 2.934 HONG KONG 5.859 nd nd CINA 2.157 REGNO UNITO 3.743 nd nd Italia Position:10 887 Italia Position:13 1.029 Italia Position:nd Merci (mln. €) 2013 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura nd 2014 1.272 1.436 Prodotti delle miniere e delle cave 880,45 3.456 Prodotti alimentari 628,84 861 Bevande 30,65 42 Tabacco 0,75 1 693,6 581 21 144 Prodotti tessili Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 46,39 63 6 138 117,48 186 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio Carta e prodotti in carta Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Prodotti chimici 55,7 9 3.847,38 735 12.492 10.328 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 4.614 6.072 Articoli in gomma e materie plastiche 1.921 1.835 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 14.676 385 Prodotti della metallurgia 774,56 436 956 1.302 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi nd 10.560 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 6.773 1.493 Macchinari e apparecchiature 3.576 3.251 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 121 198 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 1.539 2.132 Mobili 96,24 117 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 4.553 17.872 Altri prodotti e attività 4.338 Fonte: OnuComtrade La fonte dei calcoli relativi alle previsioni 2015 e 2016 e' il Rapporto EIU (fonte IMF) Fonte: OnuComtrade La fonte dei calcoli relativi alle previsioni 2015 e 2016 e' il Rapporto EIU (fonte IMF) ISRAELE 11 1.347 2015 IMPORT Import Totale 2013 2014 53.518 mln. € 2015 68.142 mln. € Previsioni di crescita 2016 Previsioni di crescita 2017 nd % nd % nd mln. € PRINCIPALI FORNITORI 2013 (mln. €) 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) USA 6.140 USA 8.067 nd nd CINA 4.225 CINA 5.646 nd nd GERMANIA 3.515 SVIZZERA 4.888 nd nd Italia Posizione: 6 2.028 Italia Posizione: 6 2.622 Italia Posizione: nd Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari 2013 nd 2014 1.871 1.954 11.212 13.398 1.135 2.927 Bevande 151 284 Tabacco 163 212 Prodotti tessili 1.781 701 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 1.465 1.546 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 137 654 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 475 606 Carta e prodotti in carta 605 898 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 50 4 10.960 3.074 Prodotti chimici 3.369 5.492 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1.363 2.106 Articoli in gomma e materie plastiche 2.216 1.400 630 1.021 nd 2.445 345 1.133 nd 7.776 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 5.634 2.928 Macchinari e apparecchiature 4.932 3.994 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 3.732 5.080 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 782 1.683 Mobili 560 508 1.609 5.719 211 589 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Prodotti delle altre industrie manufatturiere Altri prodotti e attività 2015 Fonte: OnuComtrade La fonte dei calcoli relativi alle previsioni 2015 e 2016 e' il Rapporto EIU (fonte IMF) Fonte: OnuComtrade La fonte dei calcoli relativi alle previsioni 2015 e 2016 e' il Rapporto EIU (fonte IMF) OSSERVAZIONI I dati definitivi di questo Central Bureau of Statistics sul commercio estero di Israele nel 2013 evidenziano un miglioramento della bilancia commerciale: le importazioni complessive sono diminuite dell' 1,8% (USD 71 miliardi rispetto a USD 72,2 miliardi nel 2012), le esportazioni complessive sono aumentate del 5% ca.(USD 66,6 miliardi rispetto a USD 63,9 miliardi del 2012), il deficit commerciale risulta diminuito pertanto del 36% rispetto al 2012 (attuali USD 5,3 miliardi circa rispetto a USD 8,3 miliardi del 2012).In sintesi, ed al netto delle transazioni relative ai diamanti, l'interscambio ha registrato il seguente andamento: -aumento nelle esportazioni di merci verso USA, UE ed Asia; -diminuzione nelle importazioni da USA ed Asia; - surplus a favore di Israele nell'interscambio con USA, GB, Brasile, Russia e Malesia; - maggiore deficit israeliano registrato nell'interscambio con Germania, Cina, Svizzera, Italia, Sud Corea, Irlanda; - il deficit di Israele nell'interscambio con i Paesi OCSE (sempre escludendo i diamanti) e' diminuito del 28% rispetto al 2012; -le esportazioni israeliane si sono rivolte per il 32% all'U.E., per il 22% agli USA e per il 21% ai Paesi Asiatici. D'altro canto, le ISRAELE 12 importazioni israeliane hanno tratto origine per il 34% dall'U.E., per il 20% dai Paesi Asiatici e per il 12% dagli USA. Riguardo alla composizione delle esportazioni israeliane nel periodo in riferimento, l'81% e' costituito da prodotti dell'industria manifatturiera che hanno fatto registrare USD 46 miliardi circa, con un aumento del 4% rispetto agli stessi mesi del 2012. Il settore dei diamanti ha totalizzato USD 9,2 miliardi di esportazioni, con un aumento del 10%. Il settore di eccellenza dell'industria israeliana, e cioe' quello dell'high-tech, ha fatto registrare esportazioni per USD 20,2 mld (+2,5%) rispetto ai USD 19,7 mld del 2012, e cio' nonostante il debole andamento delle esportazioni di medicinali (6,3 rispetto a 6,8 mld. dollari). Tra i prodotti a media intensita' tecnologica si registra l'aumento del 17% nelle esportazioni di prodotti chimici. Le esportazioni di prodotti agricoli hanno, infine, registrato l' aumento dell'8,7%, totalizzando USD 1,5miliardi. Le maggiori importazioni israeliane nel periodo in riferimento hanno riguardato invece: materie prime per USD 27,2 miliardi circa (1,4%); carburanti per USD 14,6 miliardi (-9,5%); beni di consumo per USD 11,5 miliardi (+9,2%); beni di investimento per l’industria manifatturiera e per l’agricoltura pari a USD 8,9miliardi (-10,9% circa); diamanti per USD 8,3 miliardi circa (+9,5%). Circa l’origine delle importazioni israeliane, al netto delle transazioni relative ai diamanti, i maggiori fornitori di Israele nel 2013 sono stati: USA con USD 8 mld (-13,2%); CINA con USD 5,6 mld (+5,5%); GERMANIA con USD 4,6 mld (+0,9%); SVIZZERA con USD 4,3 mld (+ 8,4%); PAESI BASSI con USD 2,7 mld (+1%); ITALIA con USD 2,693 mld (-3%); GRAN BRETAGNA con USD 2,4 mld (-6,8%); TURCHIA con USD 2,3 mld (+13%); FRANCIA con USD 1,5 mld (-6,4%). Nella classifica dei maggiori fornitori di Israele, l’Italia si posiziona come terzo partner a livello UE, mentre a livello globale si colloca nella sesta posizione, a pochissima distanza da Svizzera e Paesi Bassi. Si ribadisce al riguardo che questo Central Bureau of Statistics, al contrario di quanto avviene nel computo adottato dalle statistiche italiane, mantiene una distinzione fra "Paese di Vendita" e "Paese di Origine" delle merci importate in Israele. Laddove in Italia tali concetti sono coincidenti, il diverso approccio metodologico israeliano attribuisce un maggiore peso a Paesi di transito, spiegando cosi' il miglior andamento in questi mesi di Svizzera/Olanda, che risulterebbero "virtualmente" avvantaggiate da tale computo. Per contro, i maggiori acquirenti delle esportazioni di Israele, al netto delle transazioni relative ai diamanti, sono stati: USA con USD 17,6 mld (-0,4% ); GRAN BRETAGNA con USD 3,8mld (+ 8,5%); CINA con USD 2,8 mld (+3,8%); TURCHIA con USD 2,5 mld (+ 76,7%); PAESI BASSI con USD 2 mld (-6,8%); GERMANIA con USD 1,7 mld (+9%); FRANCIA con USD 1,5 mld (+7,9%);MALESIA con 1,4mld (+91%); SPAGNA con 1,2 mld. (+21%); ITALIA con USD 1,178 mld (+ 1,3%). ISRAELE 13 SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI 2013 2014 2015 Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) -6.330 -5.918 -3.201 Saldo dei Servizi (mln. €) 10.268 9.679 10.873 Saldo dei Redditi (mln. €) -4.375 -2.740 -3.572 Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) 6.816 7.435 8.323 Saldo delle partite correnti (mln. €) 6.380 8.456 12.422 61.580 64.811 81.635 Riserve internazionali (mln. €) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. (dati pubblicati il 6/06/2016) Ultimo aggiornamento: 07/06/2016 ^Top^ ISRAELE 14 INVESTIMENTI - STOCK STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: ISRAELE (OUTWARD) Stock di investimenti diretti esteri del paese: ISRAELE (Outward) Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2012 2013 2014 2015 Previsioni 2016 Previsioni 2017 % % 25,5 % 30,2 % 31 % 31,5 % mln. € mln. € 58.725 mln. € 80.528 mln. € 11,35 % 4,95 % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU. ISRAELE 15 STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: ISRAELE (INWARD) Stock di investimenti diretti esteri nel paese: ISRAELE (Inward) Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2012 2013 2014 2015 Previsioni 2016 Previsioni 2017 % % 32,3 % 35,3 % 36,9 % 38,3 % mln. € mln. € 74.293 mln. € 94.069 mln. € 13,3 % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU. OSSERVAZIONI ISRAELE 16 INVESTIMENTI - FLUSSI FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: ISRAELE (OUTWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in uscita dal paese: ISRAELE (Outward) Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2012 2013 2014 2015 Previsioni 2016 Previsioni 2017 % % 1,3 % % nd % nd % mln. € mln. € 2.992 mln. € mln. € nd % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU. ISRAELE 17 FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: ISRAELE (INWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in ingresso nel paese: ISRAELE (Inward) Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2012 2013 2014 2015 Previsioni 2016 Previsioni 2017 -7 % % 2,11 % % nd % nd % mln. € mln. € 4.841 mln. € mln. € nd % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU. OSSERVAZIONI I flussi degli investimenti diretti esteri in Israele sono tradizionalmente costituiti da acquisizioni di società non quotate in borsa ed operanti nel settore dell’high-tech e provengono principalmente da Stati Uniti ed Europa, anche se acquirenti asiatici (Cina e Giappone) si stanno affacciando a questo mercato. Nel 2014 il flusso degli investimenti esteri in Israele è stato al di sotto della media registrata nel periodo 2008-2012 ed è crollato, rispetto al 2013, del 45,5%, passando da 11,804 miliardi di $ del 2013 (pari a 8,885 miliardi di euro) a 6,432 miliardi di $ (4,841 miliardi di euro). La più importante operazione del 2014 è stata quella della Mobileye (sistema di assistenza automatizzata alla guida) che ha raccolto 1 miliardo di $ negli USA. Sempre nel 2014, capitali statuniensi hanno acquisito: Wilocity (390 milioni $, acquisita da Qualcomm); Check (360 mln $ acquisita da Intuit); SuperDerivatives (350 mln $ rilevata da Intercontinental Exchange); Angioscore (230 mln $ acquisita da Spectranetics). Microsoft ha acquisito alcune società israeliane nel settore informatico, fra le quali la start-up Aorato (software per monitoraggio accesso comunicazioni IT) per 200 mln di $. La società nipponica Rakuten ha acquisito Viber, fornitore di telefonia mobile, per 900 mln di $. Globalmente, nel 2014 sono state acquisite circa 82 start-up, essenzialmente da parte di multinazionali. Liste di acquisizioni per settori merceologici sono consultabili sul sito dell’agenzia governativa preposta agli investimenti Invest in Israel: http://www.investinisrael.gov.il Invest In Israel > Business Climate > Recent International Mergers and Acquisitions ISRAELE 18 BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea Non si rilevano restrizioni quantitative o misure di effetto equivalente e non è prevista la riscossione di alte imposte in aggiunta al dazio doganale. In considerazione delle ridotte dimensioni del mercato interno, della scarsita` di risorse naturali e della situazione geopolitica, il commercio internazionale gioca un ruolo fondamentale nell’economia del paese, la cui crescita è fortemente dipendente dalla performance dell’export. La diffusione dei prodotti di importazione dall'Unione Europea non incontra qui particolari difficoltà: le uniche resistenze possono derivare, per quanto riguarda i prodotti alimentari, dall'applicazione delle regole dettate dalla kasherut: molte imprese europee, tra cui le italiane, presenti su questo mercato, hanno tuttavia ottenuto il certificato rabbinico per prodotti identici a quelli venduti nei rispettivi Paesi di provenienza. Nel corso del 2009, Israele ed Unione Europea hanno raggiunto una nuova intesa commerciale, in vigore dal 2010, che prevede l’abolizione delle tariffe e delle quote su circa 95% dei prodotti alimentari scambiati. In prospettiva, l’accordo dovrebbe servire a riequilibrare il traffico commerciale nel settore agroalimentare, squilibrato a vantaggio dell’UE, consentendo a diverse aziende di questo paese di arrivare a competere efficientemente sul mercato europeo attraverso l’abolizione del dazio del 40%. I cosiddetti "trade irritants" che ancora ostacolano il commercio con Israele, e formano tuttora oggetto di negoziato, possono essere così sintetizzati: Proprietà intellettuale Importazione di bovini vivi ed in genere l'applicazione delle regole della kosherut Importazione di pellicce Legislazione in materia di controlli sanitari e fitosanitari Normativa concernente gli approvvigionamenti pubblici Ultimo aggiornamento: 08/12/2015 ^Top^ ISRAELE 19 COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA 2013 Val (0 - 100) GCI Pos. 148 paesi 2014 Val (0 - 100) Pos. 144 paesi 2015 Val (0 - 100) Pos. 140 paesi 4,9 27 4,9 27 5 27 Requisiti di base (20 %) 5,1 39 5,1 36 5,1 38 Istituzioni (25%) 4,6 40 4,3 43 4,4 41 Infrastrutture (25%) 4,9 35 5 34 4,9 32 Ambiente macroeconomico (25%) 4,7 72 5,1 50 5 50 Salute e Istruzione Primaria (25%) 6,1 38 6,1 44 6,2 39 Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %) 4,7 26 4,8 26 4,8 27 5 34 5 36 5,1 28 Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,3 68 4,2 79 4,4 57 Efficienza del mercato del lavoro (17%) 4,4 57 4,3 59 4,4 45 Sviluppo del mercato finanziario (17%) 4,8 22 4,9 20 4,6 26 Diffusione delle tecnologie (17%) 5,6 23 5,8 15 5,7 20 Dimensione del mercato (17%) 4,4 49 4,4 48 4,3 54 Fattori di innovazione e sofisticazione (30 %) 5,2 8 5,2 10 5,3 8 Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 4,9 23 4,8 26 4,9 23 Innovazione (50%) 5,6 3 5,6 3 5,6 3 Sub indici Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ 2013 Val (0 - 100) Indice di Liberta Economica Pos. 184 paesi 66,9 51 2014 Val (0 - 100) 68,4 Pos. 186 paesi 44 2015 Val (0 - 100) 70,5 Pos. 186 paesi 33 Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ ISRAELE 20 INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE 2010 Val (0 - 7) ETI Pos. 132 paesi 2012 Val (0 - 7) Pos. 132 paesi 4,7 26 4,8 28 Accesso al mercato (25%) 4,5 43 4,3 43 Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 4,5 43 4,3 43 Amministrazione doganale (25%) 4,7 33 5,3 22 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 4,7 30 5,1 25 Efficienza delle procedure di import e export (33%) 5,7 15 5,8 11 Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 5,1 26 5 26 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 4,7 30 4,9 28 Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 4,9 38 5 32 4 49 4,1 41 Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 5,1 21 5,6 17 Contesto business (25%) 4,5 53 4,6 44 Regolamentazione (50%) 4,4 38 4,5 29 Sicurezza (50%) 4,7 75 4,7 75 Sub indici Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati "World Economic Forum – Enabling Trade Index" Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 07/12/2015 ^Top^ 2010 Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 2012 Valore (%) 50,45 53,68 Fonte: fonte:EIU Country Data Ultimo aggiornamento: 07/12/2015 ^Top^ OSSERVAZIONI Nella Classifica ETI del 2014, Israele occupa il 32° posto a livello globale. Israele favorisce gli investimenti stranieri nel Paese grazie a norme e leggi volte ad incoraggiare la crescita economica, offrendo anche incentivi ai potenziali investitori locali e stranieri. Le dogane israeliane sono considerate relativamente efficienti rispetto a quelle di altri Paesi della regione, per questo Israele si posiziona al 29° posto per quanto riguarda l’efficienza e la trasparenza delle frontiere doganali. Nel 2014 gli investimenti diretti esteri in Israele sono cresciuti anche grazie alla politica di privatizzazioni. Nel 2014 le esportazioni di beni e servizi, escludendo le start-up, sono cresciute del 3%. Le esportazioni agricole sono diminuite dell’8% mentre quelle industriali sono aumentate dell’1.5%. Nel 2014, il commercio verso l’Unione Europea, gli Stati Uniti e l’Asia è rimasto inalterato rispetto al 2013 anche se ci sono stati casi particolari come Olanda e Francia in cui l’export è aumentato rispettivamente del 19% e 6% mentre è diminuito in Spagna del 16% e in Italia del 6%. La crescente apertura del mercato si affianca ad una diffusa cultura di impresa ed una grande capacità di innovazione. Israele detiene il numero più alto al mondo di brevetti ed è soprannominata la "start-up nation". Il commercio potrebbe essere ulteriormente stimolato dalla presenza di una maggiore efficienza dei servizi di trasporto che sono in una fase di rimodernizzazione. Ultimo aggiornamento: 07/12/2015 ^Top^ ISRAELE 21 FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS 2013 / 2014 2014 / 2015 2015 / 2016 12,5 8,1 10,1 5,5 10,4 14,9 24,5 22,1 20,5 Scarsa salute pubblica 0,7 0 0 Corruzione 5,8 7,6 1,7 Crimine e Furti 1,8 0,2 0,5 Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 4,8 6,9 5,9 Forza lavoro non adeguatamente istruita 6,1 5,5 7,7 Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 6,7 9,7 7,9 Inflazione 1,4 0 0 Instabilita delle politiche 7,2 9,9 8,7 Instabilita del governo/colpi di stato 2,2 1,2 5,9 Normative del lavoro restrittive 9,2 7,4 5,4 Normative fiscali 9,3 7,6 4,2 Regolamenti sulla valuta estera 0,6 1,2 4,2 Insufficiente capacita di innovare 1,7 2,3 2,2 Accesso al finanziamento Aliquote fiscali Burocrazia statale inefficiente Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ ISRAELE 22 BUSINESS COST Unita 2012 2013 2014 Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o Chief Executive in organizzazioni medio-grandi. € per anno 204.717,08 196.060,85 202.391,06 Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief Executive in organizzazioni piccole. € per anno Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o regionali. € per anno 149.105,27 157.556,97 162.211,86 Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con predominanza della responsabilita di staff. € per anno 62.873,59 73.650,91 67.479,62 Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze gestionali o regionali. € per anno 70.683,85 81.301,66 81.543,9 Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria senza o con ridotte responsabilita di supervisione. € per anno 26.749,03 31.911,68 32.407,1 Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi supervisionati da posizioni senior. € per anno 19.618,1 21.865,9 21.959,52 Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2 per anno 459,53 474,36 423,1 Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2 per anno 123,91 143,17 176,96 € per kwH 0,11 0,12 0,12 € per m3 1,23 Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per KwH. Acqua per uso industriale /commerciale. Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica. 126.903,8 140.808,21 € per linea/mese 128.727,6 1,48 1,64 12,18 12,18 Aliquota fiscale corporate media. % 25 26,5 26,5 IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % 17 18 18 Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 48 50 50 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 24/01/2016 ^Top^ ISRAELE 23 INDICE DOING BUSINESS 2015 Val (0 - 7) Pos. 189 paesi Posizione nel ranking complessivo 50 Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 51 Procedure - numero (25%) 2016 Val (0 - 7) 5 Pos. 189 paesi 53 56 5 Tempo - giorni (25%) 13 13 Costo - % reddito procapite (25%) 3,5 3,4 Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) 91 96 15 15 Tempo - giorni (33,3%) 209 209 Costo - % reddito procapite (33,3%) 1,6 Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 1,6 83 Procedure - numero (33,3%) 6 91 6 Tempo - giorni (33,3%) 102 102 Costo - % reddito procapite (33,3%) 11,8 11,6 Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 128 Procedure - numero (33,3%) 6 127 6 Tempo - giorni (33,3%) 81 81 Costo - % valore della proprieta (33,3%) 8,3 8,3 Accesso al credito (Posizione nel ranking) 36 Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8 max) (37,5%) 6 Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 7 Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 42 6 7 8 8 Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 7 7 Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max) (33,3%) 9 9 Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria (0 min - 10 max) (33,3%) 9 9 Tasse (Posizione nel ranking) Pagamenti annuali - numero (33,3%) 95 103 33 33 Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai pagamenti (33,3%) 235 235 Tassazione dei profitti (33,3%) 23,2 Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 23,6 56 58 Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 36 36 Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 150 150 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo (ore) 13 13 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo (USD) 73 73 Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 64 64 Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 307 307 Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo (ore) 44 44 Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo (USD) 70 70 Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 77 77 Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 975 975 Costi - % del risarcimento (33,3%) 25,3 25,3 Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 14 Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 14 27 29 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business. Note: I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology. Ultimo aggiornamento: 24/01/2016 ^Top^ ISRAELE 24 ISRAELE 25 ACCESSO AL CREDITO ACCESSO AL CREDITO Nell’ultima analisi periodica della politica macroeconomica del Paese, il Consiglio Esecutivo del FMI ha espresso apprezzamento in linea generale per l’efficace policy mix attuato dalle autorità israeliane, a cui si legano l’attuale buona performance del Paese ed il positivo Outlook di breve termine. Il sistema economico israeliano è solido ed efficiente. Israele ha intrapreso una strada credibile verso la riduzione del debito pubblico e ha reagito bene alla crisi finanziaria globale. Il settore bancario non ha avuto flessioni rilevanti nel 2014, continua ad essere considerato robusto e con una buona liquidità interbancaria. Si registra una solida disponibilità di Venture ++ Capital in un quadro finanziario favorevole. 15 istituti locali e da 5 filiali di banche estere, è caratterizzato da un’elevata concentrazione (le prime 4 banche detengono quasi il 90% degli asset). Il settore risulta relativamente isolato dalla crisi internazionale. Gli investimenti esteri sono incoraggiati e tutelati da leggi in vigore e da accordi bilaterali e/o multilaterali. Pertanto la vulnerabilità principale di questo mercato è data dalle problematiche legate alla situazione politica e alla sicurezza. L’accordo di libero scambio tra Israele e UE firmato nel 1975, prevede l’esenzione tariffaria per i prodotti industriali ed agricoli dietro presentazione della certificazione d’origine. Tale accordo include anche altri aspetti quali libertà di movimento dei capitali, liberalizzazioni in tema di costituzione di società, cooperazione regionale nei settori industriale e agricolo, servizi finanziari, ambiente, energia, informazione e comunicazione, trasporti e turismo. . Ultimo aggiornamento: 25/11/2015 ^Top^ ISRAELE 26 RISCHI RISCHI POLITICI Conflitto israelo-palestinese Minaccia nucleare iraniana Instabilita' situazione politica nella Regione Rapporti Israele - Egitto Precarietà del Governo Conflitto israelo-palestinese Persiste una situazione di precarieta' e di difficili rapporti in particolare con Hamas. Nonostante l'impegno statunitense,i negoziati di pace non fanno intravedere un esito positivo. Minaccia nucleare iraniana Israele rimane focalizzato sulla minaccia nucleare dell'Iran e del temuto prosieguo delle attivita' iraniane sui piani di arricchimento dell'uranio. Gli sconvolgimenti politici registrati nella regione rappresentano motivo di allarme per gli Israeliani, preoccupati dalla possibilita' che si creino nuove dinamiche contrarie agli interessi del Paese nella regione. Particolare preoccupazione desta l'evolversi della situazione politica in Siria ed il conseguente spillover in Libano, in particolare il trasferimento di armi sofisticate nelle mani degli Hezbollah. Instabilita' situazione politica nella Regione Rapporti Israele - Egitto La situazione di insicurezza nel Sinai rappresenta un punto nodale per Israele e per i confini di entrambi i paesi. La maggioranza del nuovo governo Netanyahu (marzo 2015) si regge su numeri risicati. Questa debolezza, unita alla inconciliabilità dei programmi politici dei partiti di maggioranza, limita pesantemente l'efficacia del governo. Precarietà del Governo Ultimo aggiornamento: 04/12/2015 ^Top^ ISRAELE 27 RISCHI ECONOMICI La contrazione della domanda USA e UE colpisce le esportazioni israeliane L'aumento del deficit statale puo' causare aumento tassi d'interesse e minore accesso al credito. Possibile rimozione dell'esenzione fiscale per gli investitori stranieri Il nuovo regime fiscale per il settore energetico accusato di impedire gli investimenti L'opposizione sindacale puo' rallentare il processo di privatizzazione La contrazione della domanda USA e UE colpisce le esportazioni israeliane USA ed U.E. sono i maggiori mercati di esportazione per Israele.La crisi economica globale e la conseguente contrazione della domanda stanno incidendo sull'economia israeliana. Anche il flusso di investimenti in ingresso,particolarmente nel settore Hi-tech, ne e' rimasto di conseguenza colpito. L'aumento del deficit statale puo' causare aumento tassi d'interesse e minore accesso al credito. Le pressioni subite dal Governo per l'aumento della spesa sociale, hanno comportato un aumento del deficit nei conti pubblici, che si ritiene possa essere lentamente riequilibrato attraverso tagli alla spesa e pressione fiscale. Cio' potrebbe comportare anche una diversa politica monetaria con aumento dei tassi di interesse e minori opportunita' di credito. Gli investimenti esteri sono qui accolti con assoluto favore ed incentivati laddove comportino ad es. creazione di lavoro in aree ad alto tasso di disoccupazione/poverta'. Sotto la pressione delle aziende locali il Governo sta considerando una rimodulazione delle incentivazioni/esenzioni fiscali in vigore. Prima di intraprendere un investimento, le imprese estere dovrebbero percio' verificare gli orientamenti verso il settore di interesse. Possibile rimozione dell'esenzione fiscale per gli investitori stranieri Il nuovo regime fiscale per il settore energetico accusato di impedire gli investimenti Il nuovo regime fiscale nei confronti del settore dell'energia se, da una parte, aumenta incredibilmente le entrate statali, dall'altra e' accusato dalle societa' del settore di impedire lo sviluppo ed il finanziamento dei giacimenti off-shore di gas naturale. L'opposizione sindacale puo' rallentare il processo di privatizzazione Il confronto in essere tra Governo e Sindacati circa il piano di privatizzazioni puo' comportare un rallentamento nel processo di sviluppo e adeguamento infrastrutturale previsto.In particolare le attese privatizzazioni volute dal Governo in tema di porti ed elettricita' hanno gia' subito notevoli ritardi a causa del forte contrasto manifestato dai Sindacati di quei lavoratori. Ultimo aggiornamento: 04/12/2015 ^Top^ RISCHI OPERATIVI Resistenze alla riorganizzazione del settore pubblico Affievolimento del clima favorevole al businessm per proteste sociali Aumento dei costi dovuto ai ritardi nella spesa per lo sviluppo infrastrutturale Nota interpretativa della Commissione Europea sulla "Indicazione di origine" Inadeguato sviluppo dell'e-commerce Nonostante la burocrazia israeliana sia nel complesso efficiente, e molte posizioni siano state ottenute per merito, il settore pubblico e' fortemente sindacalizzato ed i dipendenti sono riusciti ad evitare tagli da spending review o proposte di privatizzazione di imprese statali. Nell'irrigidimento delle rispettive posizioni i vari processi burocratici avviati dalle imprese potrebbero subire ritardi nell'ottenere licenze durante periodi di scioperi. Resistenze alla riorganizzazione del settore pubblico Le proteste popolari hanno gia' portato in passato alla revoca di misure gia' programmate sui redditi d'impresa e sulla pressione fiscale delle persone fisiche. Cio' a causa della crescente diseguaglianza sociale percepita nel Paese a seguito della crisi economica ed il conseguente taglio del welfare. Con il miglioramento della situazione economica, il Governo ha tuttavia intenzione di rivedere al rialzo l'imposizione fiscale e le imprese dovranno tener conto del fatto che le imposte sui redditi d'impresa potrebbero aumentare e che alcune esenzioni fiscali potrebbero essere revocate. Affievolimento del clima favorevole al businessm per proteste sociali ISRAELE 28 Israele sta attuando un piano di lungo periodo per quanto riguarda il miglioramento dei trasporti e della rete idrica ed energetica. Tale piano dipende consistentemente dal coinvolgimento di capitali privati. Il lento sviluppo dell'ammodernamento infrastrutturale per i trasporti incide notevolmente sui costi per le imprese.Relativamente al settore idrico, per quanto siano in atto progetti finanziati da privati, la scarsita' delle piogge negli ultimi anni potrebbe indurre il Governo ad alzare te tariffe dell'acqua, almeno con rispetto al contesto industriale Aumento dei costi dovuto ai ritardi nella spesa per lo sviluppo infrastrutturale Nota interpretativa della Commissione Europea sulla "Indicazione di origine" L'11novembre 2015 è stata pubblicata la Nota interpretativa della Commissione Europea sulla "Indicazione di origine dei beni provenienti dai territori occupati da Israele a partire dal giugno 1967". I prodotti che hanno origine dagli insediamenti in Cisgiordania o sulle alture del Golan non sono eligibili per il trattamento preferenziale garantito dall'Accordo di Associazione con l'Unione Europea. Le infrastrutture israeliane nel settore delle telecomunicazioni sono eccellenti, cosi' come l'accesso alla banda larga che ha visto fin dal 2008 la connessione Internet per il 70% della popolazione. Ciononostante, lo sviluppo dell'e-commerce rimane inadeguato rispetto il livello tecnologico raggiunto dal Paese, anche se c'e' un notevole possibilita' potenziale di espansione. Inadeguato sviluppo dell'ecommerce Ultimo aggiornamento: 04/12/2015 ^Top^ ISRAELE 29 RAPPORTI CON L'ITALIA OVERVIEW ll mercato israeliano, nonostante le sue piccole dimensioni, si conferma di grande interesse per l'Italia. Analogamente, quello italiano e' spesso considerato strategico per imprese israeliane che cercano nuovi sbocchi sul mercato UE, grazie alla vicinanza geografica e culturale. La collaborazione con l’industria italiana, viene sempre piu’ considerata dagli ambienti hi-tech israeliani come un naturale complemento nel passaggio dalla fase di ricerca e brevettazione a quella di realizzazione e commercializzazione dei prodotti finiti. Occorre ricordare infatti che il tessuto industriale israeliano non è molto articolato, con l’ovvia eccezione del settore della difesa. L’Italia è quindi vista come un valido partner nella fase di industrializzazione dei prodotti e delle tecnologie, grazie alla diversificazione, flessibilità ed estensione del nostro sistema industriale. Contestualmente negli ambienti imprenditoriali italiani è cresciuta la consapevolezza del rilievo assunto dall’high-tech israeliano e delle opportunità che offre. In questo quadro, i rapporti economici bilaterali tra Italia ed Israele hanno visto affiancarsi al volume di scambi tradizionalmente cospicuo un flusso crescente di iniziative volte a stimolare la cooperazione scientifica, tecnologica e finanziaria tra i due Paesi. Cio' si deve anche grazie al forte impulso dato dall' Accordo Intergovernativo di Cooperazione Industriale Scientifica e Tecnologica entrato in vigore nel 2002 e che si è appunto rivelato uno strumento formidabile per lo sviluppo dei rapporti tra i due Paesi nel campo della ricerca e dello sviluppo industriale, scientifico e tecnologico. E' possibile partecipare anche per il 2016 ai bandi per il track industriale e per quello scientifico. La scadenza per la presentazione dei progetti e' il 7 marzo 2016. Oltre alle industrie tradizionali come ad esempio quella della plastica, dei minerali e della chimica, Israele vanta un'eccellente reputazione nei settori legati all'hi-tech, biomedicina, innovazione agricola, security e energie rinnovabili, tutti settori legati all'innovazione tecnologica. Particolarmente promettente è la cooperazione nel settore dell’energia e dell’acqua, tra i temi qualificanti del Vertice di Roma del 2 dicembre 2013, quando e’ stata firmata una Dichiarazione sulla collaborazione bilaterale in tale settore. Di particolare interesse sono i contatti per verificare la possibilita’ che l’Italia costituisca in futuro l’hub principale per il transito verso l’Europa centrosettentrionale del gas israeliano destinato all’esportazione. E' utile menzionare in questo contesto, l'incontro che l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi ha avuto recentemente a Gerusalemme con il Priemier Israeliano, Netanyahu ed il Ministro delle Infrastrutture e dell’Energia Steinitz, per discutere su possibili sinergie e sul potenziale sviluppo congiunto del settore gas naturale nel Mediterraneo, per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto e distribuzione. Si sono inoltre concretizzate le prospettive della collaborazione nel settore dello spazio cibernetico, un ambito che vede Israele all’avanguardia e rispetto al quale è essenziale posizionarci adesso per le sue implicazioni in campo economico e di sicurezza. Le nostre imprese e start up sono molto interessate alle ricadute concrete di tale collaborazione in settori quali la sicurezze delle reti infrastrutturali, a partire da quelle energetiche. Si tratta dunque di un tangibile esempio di azione istituzionale a favore della crescita del sistema Italia. Un altro settore cresciuto in maniera significativa e’ quello dello Spazio dove le due Agenzie Spaziali lavorano a progetti congiunti focalizzati sull’osservazione iperspettrale. Nel corso dell'anno, sono numerosi gli appuntamenti in Italia e Israele, a partire dall'Ilan Ramon Space Conference che si tiene ogni anno in Israele a gannaio, al quale partecipa sempre una delegazione di Italiani di alto livello, nonche' l'organizzazione di missioni di operatori Israeliani, organizzate periodicamente da ICE Agenzia, anche nell'ambito di iniziative di follow-up di importanti eventi, quali la partecipazione di ICE Agenzia allo IAC - International Astronautical Congress, tenutosi a Gerusalemme nell'ottobre 2015. Ultimo aggiornamento: 09/12/2015 ^Top^ ISRAELE 30 SCAMBI COMMERCIALI EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: ISRAELE Export italiano verso il paese: ISRAELE 2013 Totale 2014 2.151,4 mln. € 2.275 mln. € 2015 2.465,65 mln. € gen-feb 2015 gen-feb 2016 335,06 mln. € Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari Bevande 343,53 mln. € 2013 2014 2015 8,17 11,8 37 9,4 7,89 8,64 113,02 127,3 141,65 18,1 20,6 Prodotti tessili 21,83 21,5 20,7 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 52,15 53,4 54,22 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 37,99 37,9 38,18 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 24,56 27,7 29,39 Carta e prodotti in carta 43,38 45,8 47,01 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 146,69 92,7 92,82 Prodotti chimici 252,61 236,1 252,65 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 36,96 25,65 45,5 47,12 Articoli in gomma e materie plastiche 101,35 101,4 102,36 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 109,03 115,5 116,33 Prodotti della metallurgia 115,24 110,3 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 89,65 94,3 76,17 117,2 104,73 75,7 76,65 138,82 155,6 151,63 Macchinari e apparecchiature 390,3 416,5 412,57 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 93,01 84,5 113,13 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 20,36 153,2 257,38 Mobili 95,23 97,1 105,38 124,14 130,7 133,86 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Prodotti delle altre industrie manufatturiere Altri prodotti e attività 5,42 Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. ISRAELE 31 9,1 7,92 IMPORT ITALIANO DAL PAESE: ISRAELE Import italiano dal paese: ISRAELE 2013 Totale 2014 945 mln. € 903,9 mln. € 2015 gen-feb 2015 889,32 mln. € gen-feb 2016 151,48 mln. € Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 182,21 mln. € 2013 2014 2015 39,84 35,6 1,42 0,88 1,12 Prodotti alimentari 20,65 17,6 16,29 Prodotti tessili 17,64 14,7 14,7 0,68 0,75 1,1 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 102,21 68,2 78,03 Prodotti chimici 331,51 323,3 279,89 Prodotti delle miniere e delle cave Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 42,94 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 10,06 5,3 4,99 Articoli in gomma e materie plastiche 55,56 57,2 59,64 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 9,19 7,7 8,27 Prodotti della metallurgia 25,6 21,1 27,78 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 28,58 36,1 41,97 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 80,07 857 81,99 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 38,47 29,7 33,54 Macchinari e apparecchiature 46,93 49,2 48,35 2,48 0,98 0,4 40,42 49,9 35,31 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Mobili 3,62 3,2 3,9 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 73,33 76,7 93,14 Altri prodotti e attività 15,09 18,1 14,38 Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. OSSERVAZIONI Nella classifica locale dei maggiori fornitori di Israele, l’Italia si posiziona come terzo partner a livello UE, mentre a livello globale si colloca nella sesta posizione, a pochissima distanza da Svizzera e Paesi Bassi. Si ribadisce al riguardo che questo Central Bureau of Statistics, al contrario di quanto avviene nel computo adottato dalle statistiche italiane, mantiene una distinzione fra "Paese di Vendita" e "Paese di Origine" delle merci importate in Israele. Laddove in Italia tali concetti sono coincidenti, il diverso approccio metodologico israeliano attribuisce un maggiore peso a Paesi di transito, spiegando cosi' il miglior andamento in questi mesi di Svizzera/Olanda, che risulterebbero "virtualmente" avvantaggiate da tale computo. Nel periodo in riferimento l'interscambio commerciale fra Italia ed Israele (pur sempre squilibrato a nostro favore)risente della contingente diminuzione delle importazioni israeliane proprio in alcuni dei settori merceologici che storicamente vedono una prevalenza delle forniture italiane, vedasi ad es. le importazioni israeliane di beni di investimento diminuite dell'11% circa. Per contro, nel 2013 l'Italia si e' collocata al decimo posto fra gli acquirenti delle esportazioni israeliane. ISRAELE 32 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK ISRAELE 33 STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: ISRAELE Stock di investimenti italiani nel paese: ISRAELE 2012 Totale 36 mln. € Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat. OSSERVAZIONI ISRAELE 34 2013 mln. € 2014 mln. € 2015 mln. € INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI ISRAELE 35 OSSERVAZIONI ISRAELE 36 FLUSSI TURISTICI La popolazione israeliana ha una fortissima propensione al viaggio. Su una popolazione totale di 8,2 milioni di abitanti, nel 2014 il numero delle partenze di cittadini israeliani ha raggiunto i 4,7 milioni contro i 4,2 milioni del 2013, registrando una crescita del 10,7%. I primi sei mesi del 2015 hanno registrato 2,2 milioni di partenze con un incremento del 10,4% rispetto allo stesso periodo 2014. Questa altissima mobilità è dovuta sia a ragioni storiche e culturali che alla massiccia presenza all'estero di ebrei (il 57% vive al di fuori di Israele, principalmente negli Stat Uniti). I turisti israeliani godono, mediamente, di un livello culturale medio-alto e di un buon potere d'acquisto. La prima destinazione assoluta dei turisti israeliani è gli Stati Uniti. Seguono il Regno Unito e poi, a livelli praticamente equivalenti, Germania, Italia e Francia. L'Italia costituisce una delle mete turistiche più ambite, ma essendo il fattore prezzo l'elemento discriminante per la scelta finale della destinazione, malgrado l'attaccamento al nostro Paese, il turista israeliano opta per Paesi limitrofi (Grecia, Spagna,Croazia, Slovenia, Germania, Croazia, Slovenia, Turchia, etc) che forniscono soggiorni similari a prezzi molto concorrenziali, soprattutto in tema di pernottamenti. Inoltre, gli enti locali, le società aeroportuali, le associazioni nazionali e locali di albergatori e gli enti per la promozione turistica degli altri Paesi europei e limitrofi concorrenti offrono "incentivi marketing" di vario genere, permettendo così ai tour operators israeliani di offrire dei pacchetti turistici a prezzi molto concorrenziali. Gli ultimi dati ISTAT pubblicati, indicano che nel 2013 vi è stato un aumento dell'11,4% degli arrivi di turisti israeliani (351.559 arrivi) e del 10,9% delle presenze (1.095.855). La meta italiana preferita in assoluto dai turisti israeliani è il Lago di Garda (dai 20 ai 30mila turisti israeliani all'anno), seguita dalle più note città d'arte (Roma, Firenze, Venezia) e le città minori, nonchè le principali mete di agriturismo, le località sciistiche e termali. La stragrande maggioranza dei turisti israeliani acquista pacchetti "all inclusive" oppure "fly & drive", ama visitare le città d'arte (ma raramente soffermarsi in musei o gallerie d'arte), ma ancor di più scoprire le bellezze naturali (Dolomiti, campagna toscana, costa amalfitana, Sicilia e Sardegna), soggiornare in agriturismo, assaggiare vini e specialità gastronomiche e fare acquisti. I turisti israeliani sono particolarmente interessati a scoprire le tradizioni popolari locali (partecipazione a sagre e festival folcloristici, itinerari naturalistici, d'avventura). I gruppi familiari amano particolarmente i parchi di attrazione (Gardaland, Aquaworld, etc). Le regioni più visitate sono il Veneto, la Lombardia, la Toscana, il Lazio, la Sicilia e la Campania. Da parte degli operatori israeliani esiste un forte interesse ad esplorare e proporre soggiorni in varie Regioni d'Italia, piccoli Comuni, borghi, ma questa opportunità non può essere sfruttata stante la difficoltà a reperire le necessarie informazioni visto che la maggior parte dei siti web di promozione turisitica di enti locali, associazioni e società fornitrici di servizi sono quasi sempre privi della versione in lingua inglese. La richiesta di turismo eno-gastronomico (inteso principalmente quale attrazione) è ugualmente in crescita ma risulta assai difficile da gestire per i tour operators israeliani dati agli alti costi che esso implica. Ultimo aggiornamento: 27/11/2015 ^Top^ ISRAELE 37