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Vile gesto di morte
Europa5 Chiesa locale Como16 10 - 11 Colico32 Presidenza ungherese, con lo sguardo ad est La parola del vescovo Diego per Natale Dalla Cisl, Terza età attiva per la solidarietà Pile esauste: un impianto innovativo entre l’Estonia enM tra in Eurolandia, inizia il semestre affida- iportiamo la sintesi R delle omelie tenute a Natale (notte e giorno) nteas, un servizio A prezioso alla persona, diventato indispen- n progetto piloU ta sostenuto dalla Regione Lombardia e to a Viktor Orban. e nell’ultimo dell’anno. sabile negli anni. da quattro università. DELLA DIOCESI DI COMO Anno XXXV - Sabato, 8 gennaio 2011 - € 1,20 EDITORIALE Una nuova veste per raccontare meglio di don Agostino Clerici S i riparte dopo la pausa natalizia con una veste nuova, come annunciato, e lo scopo è quello di raccontare meglio i fatti del mondo e del nostro territorio, in un modo che sia più gradevole agli occhi e più funzionale ad 1 una organizzazione degli spazi. Più notizie e una maggiore sintesi sono il binomio di novità per il nostro Settimanale, che resta - anzi, graficamente, lo diventa ancora di più - un foglio locale aperto sul mondo (in questo senso, veramente “cattolico”). Troverete alcuni articoli e rubriche distribuiti secondo una nuova geografia, ma non farete fatica ad adattarvi, perché l’ordine è... migliorato. Si parte dal mondo e si arriva alla diocesi, e questo ci sembra un ottimo criterio per non chiuderci nell’orticello di casa, credendo che tutto sia seminato lì. Ma sarà spesso il locale che ci aiuterà a leggere Periodico Settimanale | Poste Italiane S.P.A. | Sped. In Abbonamento Postale | D.L. 353/2003 (Conv. In L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, Comma 1, Dcb Como il mondo, attraverso la testimonianza di persone che sono cresciute in mezzo a noi, nelle nostre parrocchie, e hanno poi scelto di servire la Chiesa nella missione ad gentes. Chiediamo a voi lettori la pazienza di qualche numero, così da permettere alla redazione e ai collaboratori di rodare questa nuova macchina. E, quasi a sottolineare che la veste grafica potrebbe anche rischiare di essere una semplice questione di look esteriore, ecco che le notizie incalzano e il 2011 comincia esattamente come era iniziato il 2010, con la persecuzione dei cristiani. Un anno fa fu il Natale ortodosso ad essere insanguinato, quest’anno è stata la notte di Capodanno, sempre in Egitto. Benedetto XVI ha levato alta e coraggiosa la sua voce, e ha dovuto subire anche il penoso attacco di chi - lo sceicco Ahmed Al Tayeb - lo ha accusato di “ingerenza negli affari dell’Egitto”. Purtroppo anche nelle nostre comunità cristiane, opulente e occupate a disbrigare spesso questioni di cortile, c’è disattenzione e sufficienza nel guardare a questa realtà che tanto preoccupa la Chiesa e il Papa. A maggior ragione c’è Il Settimanale della diocesi di Como - ancora più bello, si spera ad allargare lo sguardo e a dilatare il cuore. Vile gesto di morte «Ieri mattina abbiamo appreso con dolore la notizia del grave attentato contro la comunità cristiana copta compiuto ad Alessandria d’Egitto. Questo vile gesto di morte, come quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Iraq per costringerli ad andarsene, offende Dio e l’umanità intera, che proprio ieri ha pregato per la pace e ha iniziato con speranza un nuovo anno» (Benedetto XVI, 2 gennaio 2011). 3 Como 24 Patto per il cambiamento: un documento di Cgil, Cisl e Uil Giovedì 13 gennaio alle ore 10 in Cattedrale a Como Solenne Pontificale presieduto dal vescovo Diego nel suo decimo anniversario di ordinazione episcopale Valli Varesine 28 Uno sguardo ai principali fatti del territorio nel 2010 appena concluso Morbegno 33 “Il Sacro nell’Arte”: un confronto condiviso Vetrina 8-9 La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani al 18 al 25 gennaio torna il traD dizionale appuntamento con l’Ottavario di preghiera, che apre la nostra vita di Chiesa ad un respiro di dialogo e confronto ecumenico. Anche in diocesi vi sono appuntamenti specifici, ed il cammino va oltre. Idee e opinioni 2 Sabato, 8 gennaio 2011 O ggi viviamo in un contesto nel quale gli schemi interpretativi del passato non servono più. Il fascino delle grandi ideologie è venuto meno; si sognava un mondo radicalmente diverso e ci troviamo a chiederci non solo quale potrà essere il futuro ma se un futuro ci sarà dato. Le incertezze che dominano il presente sono tante, forse troppe per molti di noi. I grandi proclami cedono il posto alle fatiche di ogni giorno che sembrano piegarsi su se stesse: si agisce perché si agisce, in attesa di un qualcosa che si spera che accada ma che, allo stesso tempo, non si sa bene che cosa possa essere. Si ha quasi la percezione di non contare nulla come persone concrete: tutto avviene sopra le nostre teste. Tutto accade come se vivessimo in un mondo capovolto. Si discute della povertà, ma a parlarne sono quelli che stanno bene; si parla di cambiare la logica che guida tante scelte politiche, ma a discuterne ✎ FUORI DAL CORO | di Arcangelo Bagni Non evadere dalla quotidianità, per eliminare i mali concreti sono quelli che sono diventati tali grazie a queste logiche politiche; si vuole giustamente contestare una certa logica di potere ma, di fatto, lo si fa con identica logica di potere; si parla di discriminazione e di intolleranza, ma chi ne discute lo fa in modo tale da generare discriminazione e intolleranza proprio mentre dichiara di essere contro l’intolleranza; si parla di diritti inviolabili, ma si proclamano come se questi diritti non fossero storici, cioè dentro una cultura è in costante dialogo con altri diritti: nessuno può vietare la libera manifestazione delle idee (ci mancherebbe!), ma nel manifestare le proprie idee devo anche riconoscere che l’altro ha il diritto di non vedersi defraudato di un suo legittimo bene (macchia o abitazione); vogliamo una politica al servizio dell’uomo, ma nei fatti mettiamo in atto scelte che rendono la politica autoreferenziale, chiusa nel proprio mondo: non c’è modo di scalfire l’arroganza di una politica che pensa solo ai propri interessi spacciandoli come interessi di tutti. “Sono portato a ritenere ha scritto un filosofo del secolo scorso - che i governanti sono stati raramente, sia moralmente che intellettualmente, al di sopra della media e spesso al di sotto di essa. E penso che, in politica, sia ragionevole adottare il principio di essere pronti al peggio, nella misura del possibile, anche se, naturalmente, dobbiamo, nello stesso tempo, cercare di ottenere il meglio. Mi sembra stolto basare tutti i nostri sforzi politici sull’incerta speranza che avremo la fortuna di disporre di governanti eccellenti o anche competenti”. Che fare, allora? Mi sembra che a tutti sia possibile muoversi, concretamente e quotidianamente, secondo una precisa prospettiva: agire per eliminare i mali concreti piuttosto che per realizzare dei beni astratti; non permettere che i sogni di un mondo perfetto distolgano dalle rivendicazioni degli uomini che soffrono qui ed ora. Penso che nessuno di noi sia in grado di dire oggi quale sarà la società di domani, né quali ampi progetti possano portare ad un futuro migliore. Ciascuno di noi, però, è in grado di verificare,oggi, quali sono attorno a lui i mali da sconfiggere. L’elenco non è difficile: ingiustizie, soprusi, privilegi, la dignità umana calpestata. Non quali categorie astratte, ma quali volti concreti di uomini e di donne quotidiani. Che senso avrebbe detestare il “potere lontano e la sua logica” quando, nel piccolo, si vive mettendo in pratica la stessa logica? Se cominciassimo a combattere i mali che ci circondano, e la logica che li ha generati, avremo anche il dovere e il diritto di ricordare al politico che la sua responsabilità non cessa con il suo ritiro dalla politica. La prova? I mali che stiamo combattendo rimandano a scelte politiche fatte precedentemente! E’ il volto dell’uomo concreto che ci interpella ora… COLPO D’OCCHIO | di Piero Isola Che cos’è la trasparenza? “A Parole sacrosante quelle vete diritto ad una necessaria dette dal presidente riservatezza... Giorgio Napolitano che andrà meglio agli ambasciatori convenuti protetta”; però, “non lasciate che una occasionale quanto infelice violazione al Quirinale in occasione della confidenzialità vi distolga dalla del tradizionale missione che svolgete nell’interesse dei Paesi amici che rappresentate”. scambio degli auguri Parole sacrosante quelle dette violazione della confidenzialità vi dal presidente Giorgio Napolitano agli ambasciatori distolga ecc...”. La violazione sarà certamente infelice, ma convenuti al Quirinale in occasione del tradizionale occasionale proprio no, anzi, visti l’andazzo e gli sviluppi scambio degli auguri con il Corpo diplomatico accreditato futuribili (in termini di emulazione), la violazione, già presso lo Stato italiano. Sia consentita però qualche reiterata, diventerà sempre più una pratica normale, considerazione, perché anche questa volta tra il dire quotidiana e abituale, di routine. Wikileaks ha fatto e il fare c’è di mezzo il mare: il “mare”, anzi l’oceano di discepoli. Nel giro di pochi giorni sono sorte decine di rivelazioni sfornate all’ingrosso e a getto continuo da siti gemelli e concorrenti. Altri si preannunciano a breve. Wikileaks, cui verosimilmente alludeva il Capo dello Stato. Ormai è una corsa alle rivelazioni, ai documenti riservati, “Avete diritto a un una necessaria riservatezza”. ai file nascosti e trafugati. Niente più - al mondo - ha da Giustissimo. Ma che vuoi riservare in questo mondo restare segreto. Sapremo tutto di tutti. Tutto di tutti gli attuale in cui tutte le comunicazioni, anche le più Stati, di tutti i centri di potere, di tutte le organizzazioni segrete e riservate, si svolgono tramite mezzi “colabrodo”, internazionali, di tutte le banche, di tutte le aziende, di ampiamente violabili da chiunque, a incominciare dagli tutte le ambasciate, di tutti gli ambasciatori. Tutto di tutte intercettatori e gli spioni di professione per finire ai le casalinghe di Voghera e di tutti gli idraulici di Canicattì. pargoli che poco poco si sappiano ingegnare al computer! La trasparenza sarà la parola e l’imperativo del futuro. Occorrerebbe tornare ai colombi viaggiatori, ai dispacci Tutti trasparenti e puri, come un cristallo di Boemia. imparati a memoria e recapitati da messaggeri a cavallo. Il presidente Napolitano ha parlato di “confidenzialità”, in “Non lasciate che una occasionale quanto infelice particolare di “violazione della confidenzialità”, violazione Aforismi ■ Gómez Dávila La scienza inganna in tre modi: trasformando le sue proposizioni in norme, divulgando i suoi risultati piuttosto che i suoi metodi, tacendo le sue limitazioni epistemologiche. Nicolás Gómez Dávila (Cajicá 1913 - Bogotá 1994) Scrittore e aforista colombiano In margine a un testo implicito, Adelphi 2001, pagina 24 N on poteva trovare modo migliore per farsi ricordare il presidente del Brasile, Lula da Silva. Ha aspettato l’ultimo giorno dell’anno - e ultimo (per fortuna) del suo mandato - per annunciare di volere essere iscritto, ad honorem per sempre, nell’elenco dei complici di Cesare Battisti. Non s’inganni il lettore, che magari in quei giorni era intento a festeggiare, circa l’identità del suddetto. Non è un parente del popolare cantante Lucio né, tanto meno, può vantare somiglianze con l’irredentista trentino omonimo, che fu impiccato dagli austriaci nel 1916 per aver favorito la causa italiana. No, il Cesare Battisti di cui parliamo è semplicemente un assassino, condannato a quattro ergastoli da noi in Italia, ma uccel di bosco, protetto prima dalla Francia di Mitterand e poi dal Brasile di Lula. Il suo “canto libero” è solo quello di un ✎ Corsivo | di cui certo, nella fattispecie, non si può dare la colpa addosso ai diplomatici. Sì, è vero, ma ne siamo sicuri? Proprio nessuna colpa, al cento per cento? Lungi dal sottoscritto finanche l’idea di entrare nella testa del Capo dello Stato, però dal tono delle parole presidenziali - che sembrano premettere un invito, una raccomandazione (“non lasciate che”) e dalla scelta di quel termine specifico (“confidenzialità”) - osiamo pensare che Napolitano intendesse sommessamente suggerire agli ambasciatori di... non parlare troppo, sì, insomma, di essere meno confidenziali, di lasciarsi meno andare alle confidenze. Soprattutto nel loro ambiente, con altri ambasciatori. I quali poi, in mancanza di meglio e di più concreto, tali confidenze fanno oggetto dei rapporti “riservati” inviati puntualmente ai rispettivi Stati e altrettanto puntualmente trafugati e messi in rete dallo spione di turno. In un’epoca in cui - complice la tv - tutti sono pronti a sbracarsi davanti a tutti, che gli ambasciatori, almeno loro, conservino un po’ più di riservatezza. di Agostino Clerici Lula, l’ex-presidente complice di un assassino volgare pluriomicida, terrorista rosso degli anni Settanta, che sprezzante di ogni addebito, vorrebbe continuare a inscenare il suo carnevale sulla spiaggia di Copacabana. Il presidente operaio Lula da Silva, osannato come il liberatore dei poveri, ha liberato dall’estradizione - prevista, del resto, da un trattato internazionale che lega il nostro Paese al Brasile anche l’assassino di Sermoneta, autore personale o in concorso degli omicidi dell’agente della Digos Andrea Campagna, del gioielliere Pierluigi Torregiani, del macellaio Livio Sabbadin, del maresciallo della Polizia penitenziaria Antonio Santoro (tutti compiuti tra il giugno 1978 e l’aprile 1979). In Brasile si è in piena estate, e, quindi, dopo la scandalosa decisione di Lula, ci sarà ancora poco più di un mese per riuscire a convincere la neopresidente Dilma Rousseff a far scattare l’estradizione di Battisti, su cui si era già favorevolmente espresso il Supremo Tribunale Federale brasiliano. Qualcuno si dice sicuro che la presidentessa guerrigliera non seguirà il presidente operaio. Lo speriamo, per il buon nome del Brasile, che da noi significa carnevale, musica, calcio e, purtroppo, anche favelas. Qui prestano il loro servizio generoso tanti missionari e volontari italiani, i quali - almeno lo spero - non saranno molto contenti di questa vicenda, che allontanerà sicuramente tanti buoni pensieri e forse anche qualche euro dalla complessa realtà brasiliana. C’è chi dice che Lula, prima di infierire con la sua coltellata al cuore dei buoni rapporti tra Italia e Brasile, abbia aspettato che fossero firmati vantaggiosi accordi economici che riguardano diversi settori economici e diverse aziende (in primis Fiat e Telecom). Può darsi. Un certo calcolo, tipico del capitalismo, non è mai mancato a Lula in questi anni. In fondo anche lui si mimetizzerebbe bene in quella sinistra francese - nota come gauche cavier, la “sinistra al caviale” - che vive a destra e predica a sinistra (e protegge Battisti e gli altri terroristi). Il terrorista Oreste Scalzone, “ospite” in Francia, ha invitato i nostri politici a prendere una camomilla. Noi invece ci aspettiamo un colpo di reni. Attualità Sabato, 8 gennaio 2011 3 La strage di cristiani ad Alessandria d’Egitto. La risposta della comunità copta deve essere il dialogo, ma occorre anche l’impegno dei responsabili delle Nazioni Cristiani ancora nel mirino N el giorno in cui la Chiesa celebra la 44ª Giornata mondiale della pace sul tema: “Libertà religiosa, via per la pace”, ancora una strage di cristiani in Medio Oriente. Ad Alessandria d’Egitto, un’autobomba, esplosa davanti la chiesa copto-ortodossa dei Santi, alla fine della messa di mezzanotte del 31 dicembre, ha fatto 21 morti e 79 feriti. L’attacco giunge ad un anno di quello (7 gennaio 2010) di Nag Hammadi dove, sempre per un attentato, persero la vita sette fedeli ed un poliziotto. Altamente significative sono, a riguardo, le parole di Benedetto XVI, pronunciate nell’omelia della messa del 1° gennaio, in occasione della celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio: “L’umanità non può mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell’egoismo e della violenza; non deve fare l’abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli. Di fronte alle minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani, ancora una volta rivolgo il pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione. Esorto tutti – ha detto il Pontefice - a pregare affinché giungano a buon fine gli sforzi intrapresi da più parti per promuovere e costruire la pace nel mondo. Per questo difficile compito non bastano le parole, occorre l’impegno concreto e costante dei responsabili delle Nazioni, ma è necessario soprattutto che ogni persona sia animata dall’autentico spirito di pace, da implorare sempre nuovamente nella preghiera e da vivere nelle relazioni quotidiane, in ogni ambiente”. rappresentativi di tutto il mondo musulmano. Il dialogo serve quindi ad avvicinare le parti e a favorire la loro conoscenza. Quello di oggi doveva essere un giorno di festa e di pace. Esorto tutti i cristiani del mondo a pregare per le minoranze cristiane dei Paesi musulmani affinché siano irrobustite nella fede e nella ricerca del dialogo e del rispetto reciproco. Credo – conclude il comboniano – che sia ancora lontano il tempo in cui i cristiani di questa regione siano destinati a lasciarla. Viviamo un tempo in cui l’emigrazione dei nostri fedeli è evidente, ma anche un tempo di purificazione della nostra fede che porterà frutti buoni per tutti”. Alla comunità copto-ortodossa ha espresso solidarietà, dai microfoni di Radio Vaticana, il nunzio apostolico mons. Michael Luis Fitzgerald: “Vorrei esprimere, a nome di tutti i cristiani e di tutti i cattolici, la mia solidarietà Benedetto XVI ha rivolto il suo invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione L’attacco ha suscitato notevole eco nella minoranza cristiana nel Paese, come conferma al SIR padre Achilles Kasozi Kiwanuka, missionario comboniano, parroco della chiesa di san Giuseppe al Cairo. “La comunità cristiana ha paura. Dopo questi fatti di sangue le autorità hanno aumentato le misure di protezione intorno alle chiese e ai luoghi di culto cristiani. Io stesso, questa mattina, ho visto la mia parrocchia circondata da soldati e poliziotti e la cosa mi ha sorpreso in quanto non sapevo ancora della strage di Alessandria”. Adesso molti fedeli hanno paura e sono timorosi di altri attentati. “Non può passare inosservata – spiega il religioso – che questa esplosione giunge un anno dopo la strage di Natale di Nag Hammadi, nell’Alto Egitto, e a due mesi di distanza da un’altra strage condotta da terroristi nella chiesa siro-cattolica di Baghdad, in Iraq. Tutto ciò, unito ad altri fatti di sangue e di violenza che hanno costellato la vita della minoranza cristiana in Egitto e altrove nell’area mediorientale, induce a pensare che ci sarebbero dei gruppi estremisti che vogliono eliminare il Cristianesimo dal Medio Oriente. Difficile dire se si tratta di un piano preordinato o meno ma la paura è tangibile”. Su come difendersi e soprattutto su come rispondere a questa violenza cieca padre Achilles non ha dubbi, “continuare a dialogare, a cercare il dialogo con i musulmani”. I comboniani, d’altra parte, fanno del dialogo la ‘cifra’ della loro presenza, ultradecennale, nel Paese dei faraoni. “Il dialogo è sempre utile e necessario anche se è fondamentale sapere con chi dialogare. In questo senso la realtà islamica è complicata in quanto non esiste un interlocutore unico che riassume le varie posizioni. Per un dialogo proficuo è necessario conoscere l’identità reciproca, e questo vale chiaramente anche per noi cristiani. Ben vengano, dunque, gli attestati di solidarietà dei musulmani, come quello dell’università di Al Azhar, uno dei principali centri d’insegnamento religioso dell’Islam sunnita, ma è chiaro che questi non sono Parla un missionario comboniano, parroco a Il Cairo: ”Abbiamo paura” per questa comunità che ha sofferto molti morti e molti feriti e tutta l’inquietudine che questa comunità vive: noi abbiamo celebrato il Natale il 25 dicembre, nelle nostre chiese cattoliche senza difficoltà, mentre gli ortodossi si preparano a celebrare il Natale il 7 gennaio e credo che le celebrazioni si terranno con grande inquietudine. Noi vorremmo condividere con loro tutte le loro sofferenze. Dobbiamo avere fiducia nella sicurezza del Paese, anche se è molto difficile riuscire ad impedire questi attentati”. Benedetto XVI. La parola del Papa nella prima domenica del nuovo anno Dolore per il massacro: si fermi la violenza! “R innovo a tutti i miei auguri per il nuovo anno e ringrazio quanti mi hanno inviato messaggi di spirituale vicinanza – ha esordito Benedetto XVI all’Angelus in piazza San Pietro, nella prima domenica del 2011 -. La liturgia di questa domenica ripropone il prologo del Vangelo di san Giovanni, proclamato solennemente nel giorno di Natale. Questo mirabile testo esprime, nella forma di un inno, il mistero dell’incarnazione, predicato dai testimoni oculari, gli apostoli, in particolare da Giovanni, la cui festa, non a caso, si celebra il 27 dicembre”. Afferma san Cromazio di Aquileia che “Giovanni era il più giovane di tutti i discepoli del Signore; il più giovane per età, ma già anziano per la fede”, ha ricordato il Pontefice, per il quale “quando leggiamo: ‘In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio’, l’evangelista – paragonato tradizionalmente ad un’aquila – si eleva al di sopra della storia umana scrutando le profondità di Dio; ma ben presto, seguendo il suo Maestro, ritorna alla dimensione terrena dicendo: ‘E il Verbo si fece carne’”. Il Verbo, ha spiegato il Santo Padre, è “una realtà vivente: un Dio che... si comunica facendosi Egli stesso uomo”. Il Papa si è, poi, rivolto in spagnolo alle migliaia di famiglie radunate a Madrid per una grande manifestazione: “Saluto con affetto i numerosi vescovi e fedeli riuniti a Plaza de Colón, a Madrid, per celebrare con gioia il valore del matrimonio e della famiglia sotto il tema: ‘La famiglia cristiana, speranza per l’Europa’”. Il Pontefice ha invitato “a essere forti nell’amore e a contemplare con umiltà il mistero della Natività, che continua a parlare al cuore e diventa scuola di vita familiare e fraterna”. “Invito tutti – ha proseguito - a vivere con rinnovato entusiasmo la vocazione cristiana al matrimonio come genuini servitori dell’amore che accoglie, accompagna e difende la vita”. Dopo l’Angelus Benedetto XVI ha espresso il suo dolore per quello che sta avvenendo nel mondo a danno dei cristiani: “Ieri mattina abbiamo appreso con dolore la notizia del grave attentato contro la comunità cristiana copta compiuto ad Alessandria d’Egitto. Questo vile gesto di morte, come quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Iraq per costringerli ad andarsene, offende Dio e l’umanità intera, che proprio ieri ha pregato per la pace e ha iniziato con speranza un nuovo anno”. “Davanti a questa strategia di violenze che ha di mira i cristiani, e ha conseguenze su tutta la popolazione – ha continuato il Papa -, prego per le vittime e i familiari, e incoraggio le comunità ecclesiali a perseverare nella fede e nella testimonianza di non violenza che ci viene dal Vangelo. Penso anche ai numerosi operatori pastorali uccisi nel 2010 in varie parti del mondo: ad essi va ugualmente il nostro affettuoso ricordo davanti al Signore”. 4 Sabato, 8 gennaio 2011 Dalle diocesi ■ Padova Mattoni e computer per apprendere a distanza L’approccio è tra i più moderni: “bricks and clicks”, mattoni e computer, incontri in presenza e formazione a distanza. Questa la soluzione scelta dal Servizio informatico della diocesi di Padova e dall’Azione Cattolica ragazzi (Acr) nel proporre il primo modulo di apprendimento a distanza (e-learning) per educatori. Una proposta che si concretizza in tre video-lezioni realizzate da Pier Cesare Rivoltella (docente di tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento all’Università Cattolica di Milano e fondatore del Centro di ricerca per l’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia) e Michele Visentin (preside del Liceo delle scienze umane di Padova e fondatore del Centro di formazione e ricerca educativa Kairòs), per approfondire le attività che l’Acr tratterà nel mese dedicato alla pace. Le tre video-lezioni, a cui si può accedere dal sito www.diweb.it, riguardano: “Screen generation, nuovi modelli di apprendimento nell’era digitale”; “Comunicazione della fede: nuove relazioni, nuove competenze per i formatori d’oggi”; “I social media”. Italia I funerali di Matteo Miotto. L’alpino ucciso in Afghanistan “Un sacrificio offerto per il dono della pace” Così lo ha ricordato mons. Vincenzo Pelmi, ordinario militare per l’Italia. La salma è stata poi tumulata a Thiene ■ Ancona Oltre 1500 persone alla Marcia della pace Oltre 1.500 persone, nella notte dell’ultimo dell’anno, hanno deciso di marciare per le strade di Ancona per affermare l’importanza della libertà nel vivere la propria fede. Ad aprire l’annuale Marcia della pace (organizzata dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, da Caritas italiana e da Pax Christi), è stata la preghiera ecumenica alla quale hanno partecipato esponenti delle diverse confessioni cristiane. A presiedere mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi, che dando il via al cammino ha ricordato come tutto sia “nelle nostre mani di uomini leali e responsabili, ed è la nostra scelta personale che ci chiede di agire come abbiamo visto agire Gesù”. Il lungo e composto cammino per le vie di Ancona ha visto in testa i giovani, impegnati a tenere alto il manifesto che reca il tema scelto quest’anno per la marcia: “Libertà religiosa, via per la pace”. ■ Torino Diversità in dialogo: le parole di mons. Cesare Nosiglia “Le migrazioni hanno sempre caratterizzato la storia dei popoli del nostro continente e ne hanno via via segnato i passaggi epocali più complessi e determinanti per il suo futuro. Anche oggi viviamo una di queste epoche e ci rendiamo conto di quanto ciò apra sfide e orizzonti nuovi di cultura e di cambiamenti sociali, non sempre accolti serenamente e comunque portatori di problematiche complesse per tutti”. Lo ha affermato mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, incontrando gli operatori pastorali della Migrantes diocesana. Con loro il presule ha celebrato l’Eucaristia, durante la quale ha sottolineato che le diversità di culture, tradizioni religiose e civili, linguaggi e costumi, di cui sono portatori tanti immigrati, “pongono problemi nuovi per la nostra società che, in passato, era considerata una terra d’emigrazione e oggi è approdo per tante persone provenienti da molti Paesi del mondo”. Sono 35 i soldati morti L’area di Farah, un tempo sotto comando Usa, è oggi affidata al controllo degli alpini, che in pochi mesi hanno condotto quattro progetti di cooperazione civile-militare, guadagnandosi anche il riconoscimento del comandante in capo della missione Isaf in Afghanistan, David Petraeus. Nel distretto del Gulistan, nel nord ovest del Paese, il 9 ottobre furono vittime di un’imboscata quattro alpini. Con il caporal maggiore Miotto sono 35 i soldati italiani che hanno perso la vita in Afghanistan dall’inizio della missione nel 2004. Nel 2010 le vittime sono state 13, erano state 9 nel 2009. “Un sacrificio offerto per il dono della pace”. Matteo Miotto “è stato chiamato a partecipare all’umana solidarietà nel dolore, diventando un agnello che purifica e redime, secondo l’amorosa legge di Cristo. La sua bara, avvolta dal tricolore, è come una piccola ma preziosa reliquia della redenzione che si rinnova nel tempo”. Lo ha ricordato mons. Vincenzo Pelvi, arcivescovo ordinario militare per l’Italia, celebrando lunedì 3 gennaio a Roma, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, i funerali del caporal maggiore degli alpini ucciso il 31 dicembre 2010 da un cecchino nel distretto del Gulistan (Farah), in Afghanistan. “Matteo – ha detto il vescovo nell’omelia - ha sempre creduto nella giustizia, nella verità e nella forza interiore della compassione, nella fiducia e nell’amore, fino a dare la vita. Anche noi non possiamo rassegnarci alla forza negativa dell’egoismo e della violenza; non dobbiamo abituarci ai conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli”. “Di fronte alle minacciose tensioni del momento, specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose – ha sottolineato mons. Pelvi - Matteo invita a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione”. Dopo le esequie la salma di Miotto è stata trasportata su un aereo militare a Verona per essere trasferita nel paese natale del militare, Thiene, dove martedì, dopo una nuova funzione religiosa, è stata tumulata nel cimitero locale nell’area riservata ai caduti in guerra. A chiederlo, in una letteratestamento, indirizzata ai suoi familiari, è stato lo stesso alpino. Nella lettera il militare raccontava la sua esperienza in Afghanistan dicendosi colpito dalla fame dei bambini afghani che “ci circondano in dieci, venti, trenta, si portano una mano alla bocca ormai sappiamo cosa vogliono: hanno fame”. Giorgio Napolitano a Capodanno Con i giovani per il futuro H a scelto il tema del futuro il presidente della Repubblica per il tradizionale discorso di fine anno, accolto da riscontri ampiamente positivi. C’è una sorta di naturale solidarietà tra la generazione che è uscita dalla guerra, quella di Napolitano, e quella che si affaccia al mondo globale, alla concorrenza planetaria. Questa solidarietà ha per oggetto il futuro e impone di “affrontare i problemi”, dei venti-trentenni. Per molti aspetti andiamo verso novità strutturali e non esistono ricette. Può però esistere una nuova, forte solidarietà, sia orizzontale, sia verticale, tra le generazioni. Non è in gioco solo l’economia, cioè la sostenibilità dei nostri conti e del nostro sistema economico rispetto alla concorrenza globale. È in gioco, in prospettiva, anche la democrazia, così come si è affermata nel secolo scorso. Un cattivo rapporto con il futuro, un senso generalizzato di precarietà, di scoraggiamento può “tenere in scacco la democrazia”. Così come l’aumento delle Ecco la nota diffusa dal Servizio Informazione Religiosa (Sir) in merito al discorso di fine anno del Capo dello Stato diseguaglianze e della distanza tra i più ricchi e i più poveri, l’erosione del ceto medio, la devalorizzazione della cultura e dell’educazione. La consapevolezza dei pericoli, dei rischi, delle incertezze, della criticità non può provocare stallo, non può provocare un atteggiamento passivo di puro consumo delle rendite accumulate negli anni. Le rendite infatti si esauriscono in fretta. Deve produrre dinamismo, investimento. Certo non è facile, perché non ci sono modelli e le ideologie – come la stessa ideologia neoliberista dominante fino a qualche anno fa – sono per definizione inadeguate. Per questo “vasto moto di energie”, è necessario un orizzonte comune. Questo “vasto moto” non si può programmare, né parlarne troppo può accelerarlo. Se non si può programmare questo movimento, se ne devono però favorire e creare le condizioni. Allora è giusto essere esigenti rispetto alla politica, al sistema della comunicazione, alla leadership economica. Sì, si può fare e dunque pretendere molto di più. Così si può essere fiduciosi, responsabilmente. Avere chiari i problemi permette di avviarne la soluzione. Ci muoviamo in un quadro nuovo e la migliore cosa che si può fare per i giovani è fare in modo che possano esprimere le loro energie, la loro creatività, propellente per tutta la società. Europa Sabato, 8 gennaio 2011 5 FRANCIA CROAZIA AUSTRIA PORTOGALLO GERMANIA Natale sulle montagne dell’Afghanistan Benedetto XVI a Zagabria il 4 e 5 giugno 2011 Accoglienza dei profughi cristiani dell’Iraq Mensa universitaria per un Natale di solidarietà Messaggio natalizio comune delle Chiese Il vescovo Luc Ravel dell’Ordinariato militare francese ha trascorso le festività a fianco dei soldati francesi: a Kabul e nelle regioni di Surobi e Kapisa. “L’obiettivo - spiega - è quello di sostenere i militari nelle operazioni militari (che non si fermano a Natale), quando la separazione dalla famiglia fa sentire di più il dolore”. “Insieme in Cristo” è lo slogan del viaggio papale, che prevede l’incontro con il presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipovic, e con il Primo ministro Jadranka Kosor. L’evento centrale della visita pastorale è costituito dalla celebrazione dell’Eucaristia in occasione dell’Incontro nazionale delle famiglie cattoliche. In Austria è stata avviata l’azione di aiuti per i cristiani in Iraq. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il card. Christoph Schönborn, presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo di Vienna. I cristiani iracheni che verranno accolti sono soprattutto profughi che vivono attualmente in Giordania e in Siria in condizioni difficili. Una delle mense universitarie di Lisbona è stata trasformata in una vera e propria cittadella per gli invitati alla festa natalizia della Comunità Vita e Pace, istituzione privata di solidarietà sociale. Pasti, momenti di festa, accesso a un bagno caldo, abiti puliti, cure mediche, appoggio psicologico hanno contrassegnato questi tre giorni. Un messaggio comune per il Natale: questa la scelta degli incaricati per l’ecumenismo della Chiesa cattolica e di quella evangelica, rispettivamente mons. Gerhard Ludwig Müller (Ratisbona) e il vescovo di Braunschweig Friedrich Weber, che hanno deciso di lanciare insieme un messaggio di Natale ai tedeschi. Gennaio 2011. Presidenza ungherese ed Estonia in Eurolandia Con lo sguardo ad est L’ Europa comunitaria volge lo con la medesima valuta impone Il governo di Budapest Stati sguardo a Est, con un misto di però la necessità di perseguire ancora più speranza e di preoccupazione. una maggiore governance ha annunciato quattro tenacemente Il 2011 inizia con gli occhi economica, il rafforzamento del mercato particolarmente rivolti all’Ungheria, unico, il rigore nei conti pubblici e la temi prioritari per il che dal primo gennaio assume la stabilità dei prezzi. Sempre a Est si trovano presidenza di turno dell’Ue, e all’Estonia, situazione economiche differenti: ai dati prossimo semestre di che nello stesso giorno diventa il positivi di alcuni Paesi, come la Polonia, diciassettesimo Paese di Eurolandia. riscontro quelli problematici di presidenza, eppure lo fanno Il governo di Budapest ha annunciato altri, fra cui Romania, Bulgaria, Lettonia. quattro temi prioritari nell’agenda Non a caso appena prima di Natale scetticismo nei suoi che per un semestre la vedrà guidare i Germania e Francia hanno scritto alla lavori del Consiglio dei ministri dell’Ue, Commissione europea per chiedere il rinvio confronti è palpabile in collaborazione con la presidenza dell’ingresso di Bucarest e Sofia nello spazio “stabile” detenuta dal belga Herman Van Schengen: per far parte della zona di libera Rompuy: crescita economica “per salvaguardare il modello circolazione occorrono – secondo Parigi e Berlino – “progressi sociale europeo”; una “Europa più forte”; una Unione “più irreversibili” nel campo della sicurezza, della lotta al crimine vicina ai cittadini”; allargamento e politica di vicinato. Come organizzato e alla corruzione che i due Paesi non riuscirebbero sempre, però, Bruxelles e Strasburgo non badano tanto ai ancora ad assicurare pienamente. programmi enunciati, quanto al lavoro che concretamente Interrogativi circa l’avvicinamento dei Balcani all’Ue sono poi viene svolto a livello di istituzioni comuni e allo spirito emersi nelle scorse settimane: per ragioni differenti sono finiti con il quale si intraprende una presidenza. “Le aspirazioni sotto accusa i leader di Croazia (Ivo Sanader, ex primo ministro dell’Ungheria coincidono con quelle dell’Unione europea croato, sospettato di corruzione, è stato arrestato in Austria) ed è per questo che il primo obiettivo della presidenza sarà e Kosovo (Hashim Thaçi, vincitore delle ultime elezioni, quello di rafforzare il processo di integrazione”: il governo è sospettato di collusioni con la mafia dedita al traffico di di Viktor Orbán si è presentato con queste credenziali, armi e di droga). Mentre il Montenegro, che ha ricevuto il 17 eppure lo scetticismo nei suoi confronti è palpabile. Una dicembre dal Consiglio europeo lo status di Paese candidato serie di misure politiche e sociali interne ha infatti lasciato all’adesione, è sospettato di essere al centro di un esteso e perplesse sia la Commissione che una parte del Parlamento ramificato traffico di armi e stupefacenti. Non è un caso se europeo, ma soprattutto hanno suscitato qualche imbarazzo nei giorni passati il quotidiano serbo “Politika” ha invocato i recenti provvedimenti che di fatto pongono l’informazione l’intervento dell’Europa, scrivendo: “Credere che i Paesi della e i mass media sotto il controllo di una autorità governativa. regione” balcanica “siano capaci di affrontare da soli le sfide Con eguale timore si guarda ai rapporti con Bratislava, visto della transizione è una illusione”. L’Ue “deve capire che la che lo stesso governo Orban ha offerto la cittadinanza alla stabilità dei Balcani non può essere il suo unico scopo. La crisi minoranza ungherese in Slovacchia. Dall’incontro con la delle società balcaniche ha una dinamica particolare, che Commissione Barroso, fissato al 7 gennaio, e da quello con spinge la gente a cercare una vita migliore fuori dalle frontiere l’Europarlamento, durante la sessione del 17-20 gennaio, dei loro Stati. La stabilità senza sviluppo è solo stagnazione si potranno comprendere le reali intenzioni di Budapest politica ed economica. L’Europa deve agire”. A est, nei Paesi e l’accoglienza che l’Ue riserva alla presidenza tornante. che hanno aderito all’Unione e in quelli candidati o prossimi Diverso l’atteggiamento europeo verso l’Estonia. La piccola a ricevere lo status di candidati, si guarda tuttora all’Europa Repubblica baltica aggancia l’area della moneta unica proprio quale “aggancio” per lo sviluppo e la democrazia. Ma è in un momento di grandi turbolenze; è comunque un segnalo altrettanto evidente che i reciproci sospetti non mancano e che positivo, nel senso che Eurolandia continua ad attrarre i potranno essere superati solo in una logica di responsabilità, di Paesi dell’Unione. La prospettiva di allargare il gruppo degli solidarietà e di apertura da parte di tutti i soggetti coinvolti. GERMANIA: LO SCANDALO E IL DIALOGO “Non solo effetti negativi: secondo mons. Stephan Ackermann, vescovo di Treviri e incaricato della Conferenza episcopale tedesca (Dbk) per l’elaborazione dei casi di abusi sessuali, lo scandalo degli abusi in Germania ha avuto anche un’azione positiva sulla Chiesa tedesca. Intervistato dall’agenzia di stampa cattolica tedesca Kna, mons. Ackermann ha affermato che “l’enorme pressione subita da noi vescovi per via dell’ondata di scandali, ha avuto un effetto positivo su di noi. Da allora, ho l’impressione che parliamo tra di noi in modo più aperto. La giornata di studi che si è svolta durante la plenaria autunnale è stata molto importante in questo senso. Vi è inoltre un’intensificazione del dialogo tra i vescovi: ma ovviamente siamo ancora all’inizio”. Mons. Ackermann ha rilevato “un ampio spettro di pareri ma anche un autentico movimento di ricerca” q Irlanda La distruzione diretta di una vita umana innocente non può mai essere giustificata, per quanto difficili siano le circostanze”. Questo il parere del card. Sean Brady riguardo alla sentenza pronunciata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo secondo la quale il divieto dell’aborto contenuto nella Costituzione irlandese viola il diritto delle donne incinte ad ottenere cure mediche appropriate in quei casi dove sia a rischio la vita della madre. Secondo l’arcivescovo di Armagh e primate della Chiesa cattolica d’Irlanda, il giudizio dato dalla Corte europea “richiederà un’attenta analisi e riflessione”. Ed aggiunge: “La Costituzione irlandese dice chiaramente che il diritto alla vita del nascituro è uguale a quello di sua madre. Sono in gioco diritti umani fondamentali. La Chiesa cattolica insegna che né il bambino non ancora nato, né la madre possono essere deliberatamente uccisi”. “Siamo pertanto sempre obbligati ad agire nel rispetto del diritto inerente alla vita sia della madre sia del nascituro nel grembo della madre. Nessuna legge che subordina i diritti di un essere umano a quello di un altro essere umano, può essere considerata una legge giusta”. Le parole del cardinale terminano con un appello alla “società” perché risponda “in modo sensibile a ogni donna che si ritrova con una gravidanza non pianificata”. Venerdì 17 dicembre, l’alta Corte d’Irlanda ha autorizzato la pubblicazione di un capitolo mancante del Murphy Report, il rapporto governativo sugli abusi commessi su minori da esponenti del clero dell’arcidiocesi di Dublino dal 1975 al 2004. Si tratta del capitolo 19 riguardante un sacerdote, Tony Walsh, condannato agli inizi di dicembre a 16 anni di prigione per aver abusato sessualmente di tre bambini negli anni ‘70 e ‘80. La sua pubblicazione era stata rinviata in attesa della conclusione del processo. Come per i precedenti casi esaminati dal Rapporto Murphy, anche questo nuovo capitolo chiama in causa le responsabilità della polizia e delle autorità ecclesiastiche per non avere impedito a Walsh, per più di 15 anni fino al suo arresto nel 1996, di continuare a molestare bambini nonostante la sua condotta fosse nota. Una linea da cui l’arcivescovo di Dublino mons. Diarmuid Martin ha preso fermamente le distanze ribadendo in una nota, “le sue scuse senza riserve per il dolore causato e per il modo in cui la Chiesa locale ha gestito questi casi”. Nella dichiarazione, mons. Martin esprime parole di elogio per il coraggio delle vittime nel denunciare gli abusi subiti, un coraggio, che ha fatto un gran bene ai bambini, alla società, ma soprattutto alla Chiesa e per il quale abbiamo tutti un debito di riconoscenza”. Del Rapporto Murphy si attende ora la pubblicazione di un ultimo capitolo, il 20°, ancora in fase di elaborazione. Esso riguarda un caso ancora pendente e la sua pubblicazione è prevista nel mese di luglio 2011. tra i vescovi nel dialogo avviato con i rappresentanti del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (Zdk), che riunisce i laici cattolici della Germania. Sotto questo aspetto, il vescovo prevede che uno spunto importante possa giungere anche dalla visita apostolica del Papa in Germania nel settembre 2011: “Papa Benedetto è una persona disposta al dialogo e contemporaneamente una persona molto spirituale. Perciò mi aspetto molto da questa visita. Dovrà esserci molto di più che un forte senso di comunità, con migliaia di fedeli che percepiscono solo una potenza collettiva come comunità di fede. Questa visita deve avere soprattutto una dimensione spirituale”. “E il Papa - ha concluso - è intellettualmente così straordinario e allo stesso tempo così sensibile, da avere la capacità di far sì che il discorso previsto al Bundestag diventi un evento spirituale”. 6 Mondo Sabato, 8 gennaio 2011 Notizie in breve ■ India Sudan. Il 9 gennaio il referendum per l’indipendenza del Sud L’economia cresce ma anche le disuguaglianze L’economia indiana è cresciuta nel 2010 dell’8,5% del PIL, secondo Paese al mondo dietro solo alla Cina. Una di cui beneficia la sempre più estesa borghesia indiana ma da cui sono escluse le fascie più povere della popolazione colpiti da un’inflazione molto forte sopratutto per alimentari e carburante. Il robusto sviluppo economico favorisce soprattutto una minoranza dei 1,2 miliardi di indiani, mentre gli altri rimangono sotto la solia della povertà. La forbice tra le due Indie è sempre più evidente e lo scontento tra la popolazione aumenta. Un Paese in bilico ■ Vietnam Proibita la messa di Natale coi montagnard Le autorità vietnamite hanno proibito al Vescovo di Kontum di celebrare la messa di Natale con i fedeli di Son Lang nella contea di K’Bang (Vietnam centrale), nella zona dei montagnard. Lo ha reso noto l’agenzia Asianews che precisa come il governo avesse prima assicurato il permesso. Le autorità sono preoccupate per l’ondata di conversioni nella diocesi: 50 mila negli ultimi due anni. La polizia ha cercato anche di ritirare la patente agli autisti del “vescovo vagabondo” per frenare il suo lavoro pastorale che ha portato in questi ultimi anni ad un boom delle conversioni. Brasile Dal 1° gennaio una donna presidente Il presidente uscente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, nel suo tradizionale messaggio di Natale, diffuso per radio e televisione alla nazione, si è congedato dal Paese e ha chiesto al suo popolo di garantire alla neoeletta Dilma Rousseff lo stesso sostegno concesso a lui durante la presidenza “in tutte le occasioni”. Il Primo Gennaio ha segnato così l’avvio di una nuova presidenza per il Brasile che passa dalle mani del primo operaio presidente alle mani della prima donna presidente. I l giorno tanto atteso dai sud sudanesi scegliere tra unità o separazione. Quasi scontata è finalmente arrivato. A partire da “La transizione - spiega Enrica Valentini domenica 9 gennaio e per tutta la doveva servire, nelle intenzioni dei firmatari, la separazione settimana, i cittadini della regione a dimostrare quanto l’unità fosse preferibile autonoma del Sud potranno scegliere, rispetto alla separazione, lasciando la ma il futuro con un referendum, di staccarsi dal Nord secessione del Sud come extrema ratio. Così diventando così il cinquantaquattresimo non è stato. Nonostante i progressi, infatti, le resta incerto Stato indipendente dell’Africa. L’esito del due questioni chiave alla base della guerra voto dopo anni di lotte appare scontato, restano irrisolte: il predominio, all’interno con il rischio di con i circa 8 milioni di sud sudanesi di un Paese multietnico e multireligioso, pronti a festeggiare l’indipendenza, dell’identità arabo-islamica nordista e il nuove violenze ma a non essere chiaro è quale sarà il pressante controllo del centro sulla periferia”. futuro del Paese. Il governo, guidato Di fatto il Sudan è un Paese diviso con un dal presidente al-Bashir, su cui pende un mandato di cattura Sud estremamente povero dove l’80 per cento della popolazione internazionale del Tribunale Penale Internazionale per vive sotto la soglia di povertà e un nord, in particolare la capitale genocidio in Darfur, non sembra disposto a cedere i suoi Khartoum, cresciuta incredibilmente con i proventi petroliferi. interessi al Sud. Se da un lato sembra, però, difficile l’esplosione Proprio la gestione dei giacimenti è una delle questioni ancora di una nuova guerra si vasta scala come quella che devastò il aperte. Il 75 per cento delle riserve si trova, infatti, al Sud, ma Paese dal 1983 al 2005 – con 2 milioni di morti - sono molti a tutti gli oleodotti portano al Nord, a Port Sudan sul Mar Rosso temere nuovi scontri in particolare lungo le aree di confine. così come al Nord is trovano le raffinerie. Il Cpa ha previsto la “I cittadini del Sud – racconta Enrica Valentini, operatrice della suddivisione al 50 per cento delle rendite del petrolio prodotto Caritas di Como da un anno a Wau in Sud Sudan – attendono in Sud Sudan. Nei primi sei mesi del 2010 il fatturato è stato di ormai solo di poter festeggiare. Le operazioni di registrazione 2,7 miliardi di dollari, il 42 per cento in più del 2009. I principali nel mese di novembre si sono svolte in un clima pacifico e senza acquirenti sono la Cina (55%), Giappone (26%), Indonesia (11%) problemi (circa 3 milioni gli iscritti al voto ndr). Un’aurea di e India (5%). La necessità di trovare un accordo sulla gestione incertezza circonda il futuro, ma per i cittadini del sud la voglia del petrolio è centrale per entrambe le parti. Basti pensare che di staccarsi dal Nord è troppo grande. Certamente in caso di gli introiti petroliferi rappresentano oltre il 90% delle rendite del indipendenza sarà necessario aprire una serie di negoziati tra Governo del Sud Sudan. le parti per trovare accordi su questioni vitali come la gestione Contemporaneamente al referendum per l’indipendenza si dei proventi petroliferi, la legge di cittadinanza, così come la terrà una votazione anche nella regione petrolifera di Abyei, circolazione di merci e persone”. lungo il confine tra nord e sud. E’ proprio qui che si temono Generalmente, non senza una buona dose di pregiudizi maggiormente nuove violenze perché il nord farà di tutto per e approssimazioni, si fa risalire il conflitto sudanese alla non dover cedere anche questa parte di territorio. più classica delle guerre etnico-religiose africane che vede Tra gli aspetti delicati rimane anche quello della cittadinanza. contrapposto il nord Islamico al Sud cristiano-animista. La Che cosa sarà, in caso di indipendenza, del milione e mezzo situazione è ben più complessa. Gli scontri all’interno del Paese circa di sudanesi che vivono al Nord? Si teme che, in caso di iniziarono fin dall’indipendenza dal dominio anglo-egiziano separazione, il Nord decida di espellerli creando un ulteriore nel 1956. Ad una prima guerra durata fino al 1972 ne è seguita destabilizzazione al Sud dove sono già presenti alcuni focolai di una seconda scoppiata nel 1983. La goccia che fece traboccare instabilità. il vaso fu l’imposizione della sharia, la legge Islamica, da parte Tanti interrogativi sono ancora aperti ma c’è chi spera che lo del potere centrale sull’intero Sudan e, quindi, anche sul Sud, in spirito di conservazione delle élite, sia al Nord che al Sud, e gli prevalenza cristiano animista. La guerra durò per oltre vent’anni interessi dei Paesi coinvolti nello sfruttamento del petrolio (e con i ribelli del SPLA, l’esercito popolare di liberazione del non solo) potrebbero favorire un’intesa o, quanto meno, limitare Sudan, che presero il controllo dell’intera regione ad eccezione gli scontri che metterebbero a rischio le forniture di greggio delle grandi città . Nel 2003 iniziarono le trattative di pace che e con esso i ricchi proventi di quanti - in Sudan e all’estero portarono nel 2005 alla firma di un accordo che prevedeva al continuano a spartirsi la torta sudanese. termine di sei anni di transizione la possibilità per il Sud di MICHELE LUPPI ❚❚ Perù ■ Nazioni Unite Una convenzione sui desaparecidos Con la ratifica del ventesimo Paese, l’Iraq, entra finalmente in vigore la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone contro le sparizioni forzate, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 Dicembre 2006. L’iniziativa ha avuto come promotori la Francia e l’Argentina, Paese che durante l’ultima dittatura (19761983) ha pagato un prezzo altissimo di ‘desaparecidos’, almeno 30.000, secondo le stime delle organizzazioni a tutela dei diritti umani. Persone di cui, in molti casi, a oltre trent’anni di distanza non si hanno ancora notizie. (B. M.) Assolto il missionario degli indigeni E’ stato assolto il passionista padre Mario Bartolini, missionario in Perù da 35 anni al fianco degli indigeni dell’Amazzonia e il giornalista Giovanni Acate, direttore di Radio Oriente di Yurimaguas. Condanne a quattro anni sono state, invece, inflitte agli altri cinque ex dirigenti indigeni. Tutti i condannati così come la procura sono ricorsi in appello. Dopo numerosi rinvii è arrivata così, a pochi giorni dal Natale, la sentenza del Tribunale che aveva accusato gli imputati di aver incitato la popolazione alla ribellione contro lo Stato attraverso il blocco delle strade durante gli scioperi che condussero agli scontri sanguinosi di Bagua lo scorso anno. Il missionario, originario di Roccafluvione (Ap) rischiava 11 anni di carcere. “Sono contento di essere stato assolto – ha dichiarato padre Bartolini -. Però dovevano essere assolti tutti i dirigenti che hanno lottato per la stessa causa. La mia gioia sarebbe stata molto più profonda”. Il processo è stato visto da molti come un procedimento politico per rompere l’unità del movimento indigeno e rimuovere gli ostacoli allo sfruttamento arbitrario della foresta. In un’intervista alla rivista “Mondo UN IMMAGINE DEI BLOCCHI STRADALI E DEI SUCCESSIVI SCONTRI CON LA POLIZIA AVVENUTI A BAGUA (NORD DEL PERÙ) e Missione” il missionario aveva denunciato le imprese che, alleate col governo, tolgono la terra ai piccoli contadini amazzonici, spesso provvisti di titoli legali. “Da un giorno all’altro – dice - arrivano i rappresentanti di un’impresa, entrano negli appezzamenti di terra e se ne appropriano. Ma nel contesto amazzonico quel pezzo di terra è per tutte le famiglie l’unico segno di libertà e dignità. Senza quel lembo di foresta coltivato da sempre, la nostra gente non ha più futuro”. Cultura LEGGERE È PENSARE Una poesia religiosa, ma poesia vera da tutti i punti di vista... 7 Novità in libreria ■ Messalino 2011 Letture di tutte le domeniche e feste (Elledici) Questo Messale, nuovo nei commenti, si presenta strutturato in forma di lectio divina per aiutare il fedele - attraverso i testi del Messale romano e del Lezionario a pregare e a vivere la liturgia festiva della Chiesa (euro 6,50). La poesia e le cose minime. Didier Rimaud “P Sabato, 8 gennaio 2011 er l’inverno son nato:/ attendere ancora,/ sapere che il vento/ è dal nord, aspettare/ che tutto cambi e disgeli/ e si corra all’aperto./ È acceso il mio fuoco,/ la mia cenere è calda.// Per l’inverno son nato:/ ora nasce ogni cosa”. Il gesuita Didier Rimaud (19222003) ha scritto probabilmente uno dei più affascinanti elogi dell’ombra, della povertà, dell’inverno, appunto, stagione di apparente morte delle cose e invece passaggio necessario per il ritorno alla pienezza della vita. L’uscita in libreria dell’antologia di poesie “Angeli e cicale” (Ancora, 152 pagine, euro 13,00 ) ci permette di guardare più in profondità in questa straordinaria poetica che è religiosa nel senso più pieno del termine, in quanto non illustrazione liturgica, ma affermazione di autentica adesione alla vita e al suo mistero. L’essere cristiano di Didier emerge non per affermazioni e spiegazioni, ma dovunque si posi l’occhio, anche là dove non vi si trovi scritto il nome di Dio e dei santi. Come nella citazione iniziale, la poesia diviene strumento di penetrazione nell’essenza del mistero della vita, e in questo caso essa punta dritta alla sua apparente negazione: la morte, qui simboleggiata dall’inverno. Eppure questa lirica s’intitola “Nato per l’inverno”, eppure essa celebra il silenzio della natura quando ogni cosa sembra avvolta nel sudario della non-esistenza. È che Didier privilegia il Sabato Santo. La morte appare nello scenario prima della celebrazione della Pasqua di resurrezione: il poeta rivaluta, per questo, tutto ciò che per analogia ad essa può essere avvicinato: la sofferenza, la mancanza, l’assenza, la disperazione. Il poeta, però, non celebra il nulla, ma proprio il senso di quella privazione, il suo essere parte di un cammino che porta in alto e che deve purificare per riuscire ad averlo, il suo senso. L’esempio del Cristo e quello di Dante, che deve necessariamente scendere nella disperazione dell’inferno, dicono molto a Didier. La mancanza dunque, anche quella materiale di averi, per libera scelta o per fatalità: essa viene cantata dal poeta con una leggerezza e con una facilità che richiamano da vicino l’exemplum francescano: “A me la libertà/ di scrivere musiche/ sul muro dell’onta/ e incollare canzoni/ sui muri della borsa. (...) A me la libertà/ di calzar gli zoccoli/ alla cena dei grandi/ per prendere il pane/ che è pane dei poveri”. Ma, al di là di questa pur affascinante celebrazione della marginalità, è impressionante notare la straordinaria leggerezza del verso di Didier, che anche nella traduzione italiana conserva quel musicale invito a non prendersi cura del troppo e del domani, anche quando affronta le cose, la città, la natura, l’ordine del mondo: “Vi scrivo/ perché fa un po’ freddo ormai,/ e le luci s’accendono dietro le tende/ e le auto sul ponte fanno strisce di luce/ gialla e rossa./ Vi scrivo/ perché il Rodano scende calmo al mare,/ perché l’orizzonte è opale e giallo oro,/ e la città è troppo bella e troppo rosa i suoi tetti”. ■ F. Geda Foto AC - Il Settimanale Nessuna concessione alla retorica del paesaggio familiare, solo accostamenti che in altri striderebbero, e che qui invece rendono la magia del riconoscimento del miracolo in ogni cosa: le apparentemente minime cose della vita quotidiana sono una forza, in realtà, talmente violenta che costringono il poeta alla scrittura. I Vangeli, i Salmi, il Cantico dei Cantici, sono solo alcune delle radici di un discorso che è soprattutto poetico, e che rimanda per alcuni movimenti misteriosi, allusivi, immersi quasi panicamente nell’enigma della natura, alla poesia di Yves Bonnefoy. Il che non vuol dire impossibili parentele o inappropriati paragoni. Oggetti privilegiati dello sguardo poetico di Didier sono le zone franche della società e dell’uomo, quelle zone difficili da notare perché l’ombra impedisce al nostro sguardo di scorgerle, e soprattutto perché le sentiamo inquietamente risuonare anche dentro di noi, e comprendiamo, rimuovendole, che ci appartengono: “I nostri corpi/ lisci e levigati/ come dei frutti!/ Ma una ferita almeno,/ quella del cuore, e una fessura/ alla parete dell’anima,/ perché vengano dolci/ il miele nel cavo/ della roccia e l’olio/ sui sassi e sulle spine”. È l’elogio del dolore, della sua necessità affinché si possano compiere le meraviglie del riconoscimento e della riconciliazione. Didier appare in queste poesie un prete innamorato della vita, ma nel contempo capace di andare a sondare territori di confine, oltre i quali c’è ombra, follia, dolore e morte. Una poesia religiosa, ma poesia vera da tutti i punti di vista, degna di stare nelle antologie, ma che, purtroppo, è ancora appannaggio di pochi cultori. MARCO TESTI ■ È nata la prima piattaforma web cattolica “Eliber”: dalla carta al formato e-book “E liber” è il nome della prima piattaforma web cattolica per la distribuzione e vendita di e-book, realizzata dal “Messaggero di sant’Antonio” in partnership con “LibreriadelSanto.it” e “Messaggero Distribuzione”. Dal 15 dicembre su www.libreriadelsanto.it è possibile acquistare i primi e-book di editori cattolici. Per ora all’iniziativa partecipano, con titoli scelti, “Edizioni Messaggero Padova”, “Libreria Editrice Vaticana”, “Elledici”, “Città Nuova”, “Edizioni Paoline”, “Cantagalli”, “Queriniana” e “Marcianum Press”. “Ogni libro - spiega l’ufficio stampa del ‘Messaggero di sant’Antonio’ - sarà disponibile per l’acquisto e l’immediato download in 2 formati: *.ePub e *.pdf. Si pagherà, però, una sola volta, a differenza di altri e-store presso i quali occorre pagare per ogni formato. I file, naturalmente, resteranno a disposizione dell’utenteacquirente nella sua area riservata su LibreriadelSanto.it, senza limiti di tempo. La scelta del doppio formato nasce dall’attenzione per teologi, filosofi, letterati, storici, ricercatori, docenti e uomini di studio in genere, che hanno l’esigenza di un testo di riferimento paginato, del tutto fedele alla pubblicazione cartacea, anche per poter citare correttamente l’originale”. L’iniziativa, spiega ancora l’ufficio stampa, “non è rivolta soltanto al libro. ‘Eliber’, infatti, fin dal suo avvio includerà nel proprio progetto anche la realtà delle riviste teologiche e di attualità religiosa. Per ora saranno acquistabili ‘Credere Oggi’, ‘Rivista Liturgica’ e ‘Parole di Vita’, in formato *.ePub e *.pdf”. L’ufficio Stampa di Paoline annuncia i cinque titoli in formato elettronico disponibili: sono tre testi di un noto autore contemporaneo, Valerio Albisetti: Felici nonostante tutto, I sogni dell’anima, Essere un po’ depressi fa bene, e due grandi opere classiche della spiritualità delle origini: Didachè - Lettere di Ignazio di Antiochia - A Diogneto (curata da don Agostino Clerici) e La Tradizione apostolica. Nel mare ci sono i coccodrilli (Baldini Castoldi) Enaiatollah Akbari è un bambino. Il padre lavora per un ricco signore dell’Afghanistan. Ma un giorno l’uomo muore e la madre alla fine deve prendere l’estrema decisione di accompagnare il bambino in Pakistan e lo lascia solo. Enaiatollah Akbari a nove anni deve cavarsela da solo. Inizia per lui un incredibile viaggio che lo porterà in Italia (euro 16,00). ■ A. Verdecchia Itinerari pedagogici dietro la macchina da presa (Paoline) Il secondo volume della collana LabMedia, dedicata ai diversi ambiti e strumenti della comunicazione, propone una articolata riflessione sul cinema, magistrale interprete delle istanze contemporanee e, proprio per questo, considerato strumento privilegiato per l’educazione e la trasmissione dei valori. Il libro si sofferma sul rapporto cinema-Chiesa e in generale sulla forte valenza pedagogica del cinema (euro 10,00). ■ A. Terrani Preghiere ai Santi che guariscono (Ancora) Ancora oggi molti cristiani colpiti dalla malattia sentono il bisogno di ricorrere, oltre alle indispensabili cure mediche, anche all’aiuto dei «Santi che guariscono». Di ogni Santo guaritore questo volumetto riporta qualche notizia biografica e una o più preghiere della pietà popolare – per chiedere la grazia della guarigione (euro 8,90). ■ S. Dianich Il mestiere dello studente e la vocazione (EDB) Lo studente che intende applicarsi seriamente e raggiungere un buon risultato lavora molto di più di un operaio o un impiegato medio. Questo aspetto della vita di chi studia spesso non viene considerato nella sua vera portata. Studiare da adulti - tale è l’esperienza universitaria - deve essere considerato un vero e proprio lavoro, duro e gratificante insieme. L’autore sottolinea come studiare significhi rendersi “discepoli”, sottoponendosi a una “disciplina”, perché non c’è acquisizione di sapere senza ordine, senza regole, senza impegno, senza ascesi (euro 4,80). a cura di Agostino Clerici 8 Sabato, 8 gennaio 2011 Vetrina In diocesi di Como. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in calendario dal 18 al 25 gennaio, apre la nostra vita di Chiesa a un respiro di dialogo e confronto Il cammino dell’ecumenismo L’ Ecumenismo in Diocesi. Soffre, un po’ come in tutta la Chiesa Cattolica così come nelle altre Chiese cristiane. Tuttavia è una sofferenza che indica un’esistenza e una vita che c’è. Soffre perché molti lo vorrebbero morto; lo ritengono il segno di una deviazione profonda della realtà ecclesiale; lo ritengono uno dei frutti più aberranti del Concilio Vaticano II, evento che secondo costoro anche solo a motivo del decreto sull’ecumenismo (Unitatis redintegratio, 1964) e della dichiarazione sulla libertà religiosa (Dignitatis Humanae, 1965) dovrebbe essere non solo dimenticato, ma addirittura cancellato dalla storia della Chiesa. Per fortuna il movimento ecumenico delle chiese cristiane è iniziato ormai da cento anni (Edimburgo 1910), quindi prima del Concilio Vaticano II. La Chiesa Cattolica che all’inizio lo osteggiava, forse anche perché non ne aveva compreso a fondo il significato, ha trovato proprio nel Concilio un momento di cambiamento di orizzonte e di mentalità su questo argomento, che risulta tutt’altro che marginale dentro la riflessione ecclesiale. Non più la preghiera per il “ritorno dei fratelli separati”, ad esempio, ma una Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani con l’obiettivo di una maggiore adesione a Cristo da parte di tutte le confessioni cristiane perché “in Lui” si realizzi quell’unità per cui proprio Lui ha donato e dona la sua vita. Attorno a questa mentalità nuova – in barba a tutti i detrattori dell’ecumenismo – si è poi mosso anche il cammino del Magistero cattolico dopo il Concilio, disorientati, ma sappiano almeno di che cosa si tratta. In Valtellina, anche per la prossimità con il mondo riformato, l’impegno per una preghiera comune ha trovato occasioni più frequenti; e il Centro evangelico di cultura di Sondrio ha promosso – già da diversi anni – momenti di confronto, di studio biblico, di esperienze comuni di ricerca religiosa, spesso contrastati. La novità per la nostra diocesi è il confronto con il mondo ortodosso. Quanto prima era affrontato solo teoricamente ora è diventato una realtà prossima grazie alla presenza di molti immigrati, operai e operaie, che vengono dai paesi dell’est. Le nostre città e i nostri paesi ne sono segnati e nella città di Como questa è diventata un’apertura significativa attraverso la possibilità offerta a questi cristiani di celebrare la loro liturgia entro chiese ancora in A partire dal Concilio un rinnovato impegno della Chiesa nell’ecumenismo. con documenti ed eventi significativi che hanno segnato il passo (ad esempio la Lettera Enciclica Ut unum sint, e la Lettera Apostolica Orientale Lumen, entrambe del 1995, di Giovanni Paolo II; la Nota Pastorale CEI La formazione ecumenica nella Chiesa particolare, 1990; il Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme sull’ecumenismo, 1993, del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani). Figure dalla grande statura spirituale ed ecclesiale, in tutte le confessioni, ne hanno orientato e precisato il percorso. E dentro questo percorso si è collocato il timido cammino anche della nostra Diocesi, pur tra mille contraddizioni e difficoltà. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ha quasi sempre trovato un’eco sulla stampa cattolica locale e non; le parrocchie, chi più chi meno, l’hanno fatta propria e ne sono state coinvolte; l’Azione cattolica di Como, in questi ultimi anni, ha promosso la celebrazione della Settimana di preghiera nelle diverse parrocchie della città che si sono mostrate disponibili a realizzarlo. Ed è proprio all’interno del movimento adulti di Azione cattolica che questa riflessione sull’esperienza ecumenica della Chiesa ha trovato uno spazio di approfondimento tutt’altro che superficiale. Per l’anno 2011 Nel suo impegno ecclesiale questa associazione di laici ha compreso essere il problema ecumenico uno dei “qualificanti” del percorso della Chiesa nel nuovo millennio. E vi si è preparata adeguatamente: incontri di studio, giornate di spiritualità, confronti con altre teologie soprattutto ecclesiali, pellegrinaggi per conoscere esperienze diverse di un cristianesimo “plurale”. Sempre accompagnati da persone competenti che hanno saputo guidare con grande equilibrio e altrettanta passione dentro questo mondo variegato, spesso molto intricato. Questo cammino diocesano degli ultimi dieci anni, pressappoco, ha fatto sì che oggi alcuni adulti in diocesi di fronte alla parola “ecumenismo” non risultino In Valtellina il confronto con il mondo riformato; a Como l’incontro con gli ortodossi. uso anche da noi cattolici. È il caso degli ortodossi romeni a San Provino, o degli ortodossi ucraini presso Sant’Eusebio. La vicina Brianza e la realtà della Diocesi di Milano sono segnate anche dalla presenza di altre confessioni: copti, armeni, e altri. Una realtà che c’è, l’ecumenismo in diocesi. Un frutto sicuro dello Spirito, che spesso non è riconosciuto, ma non per questo non esiste. don BATTISTA RINALDI direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso Il cammino prosegue oltre la Settimana di Preghiera con tante iniziative da seguire Le proposte in diocesi di Como L’ Ufficio diocesano per l’ecumenismo, in collaborazione con Azione Cattolica diocesana di Como, organizza per i giorni 27 aprile - 1 maggio un pellegrinaggio a Kiev e dintorni alla scoperta della vita e della spiritualità della Chiesa ortodossa ucraina, che ha una significativa presenza a Como. L’iniziativa nasce dall’invito dei rappresentanti della comunità ortodossa ucraina in Diocesi. Il viaggio sarà preparato da due incontri di approfondimento sull’Ortodossia. Info: [email protected], telefono 031.241249. Tutti i venerdì di maggio, dalle ore 17.30 ore alle 19.00, a Sondrio, sarà proposta una lettura biblica a due voci sul testo del Padre Nostro (Mt 6, 9-13), con don Battista Rinaldi (Ufficio diocesano Ecumenismo) e Sergio Ronchi (Centro evangelico di cultura di Sondrio). Nei giorni di preparazione alla Pentecoste sarà organizzato un incontro biblico ecumenico presso il Centro Pastorale Cardinal Ferrari. La Giornata della Salvaguardia del Creato ha uno spiccato carattere ecumenico: fin dagli anni Ottanta il tema è stato identificato come uno dei principali fronti di impegno comune per le diverseChiese cristiane europee. Nata nel mondo ortodosso, per iniziativa del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, e poi istituita anche dalla CEI a partire dal 2006, la Giornata viene proposta per il 1 settembre di ogni anno. La nostra Diocesi da qualche anno condivide questa iniziativa con le Chiese di Bolzano-Bressanone, Trento e Belluno, con la parroc- chie Evangelica e Romeno-Ortodossa di Bolzano. Il 1 settembre 2010 il nostro Vescovo Diego, i Vescovi delle altre Diocesi e i rappresentanti delle altre Chiese coinvolte hanno percorso il Sentiero del Creato di Monte San Pietro, fino al Santuario di Pietralba, in Alto Adige, riflettendo sul valore dell’acqua come bene universale per l’umanità e promuovendo l’impegno per tutelare questa risorsa attraverso nuovi stili di vita e opportune scelte politiche. Per il 2011 la Giornata sarà organizzata nella nostra Diocesi, a cura dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro; si punterà anche sul coinvolgimento delle parrocchie. Sarà proposta una meditazione etico-religiosa sul tema L’acqua, dono di Dio, risorsa dell’uomo. Vetrina Sabato, 8 gennaio 2011 I temi suggeriti per la Preghiera 2011 L a Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2011 concentra lo sguardo su Gerusalemme: la Chiesa madre, la prima comunità cristiana che nasce dalla Pentecoste, è l’icona biblica che è proposta per la meditazione e la preghiera. Nello stesso tempo l’attenzione va anche alla Gerusalemme di oggi, che con le sue 13 chiese cristiane è un luogo simbolo delle difficoltà e delle speranze dell’ecumenismo. Proprio un gruppo di rappresentanti di queste comunità (chiese cattoliche “sui iuris”, chiese evangeliche e chiese ortodosse) ha curato la preparazione del sussidio con i testi per la Settimana di preghiera 2011, poi approvati dalla Commissione preparatoria internazionale nominata dal Consiglio ecumenico delle chiese e dal Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani della Chiesa Cattolica. Presentando la Vita ecumenica a Gerusalemme (Appendice IV del sussidio 2011) le Chiese della città ci ricordano che le loro divisioni sono lo specchio delle divisioni dei cristiani nel mondo: nessuna di queste ha avuto origine a Gerusalemme, sono invece le diverse Chiese “separate” che hanno portato una propria rappresentanza nella città della Pasqua di Gesù Cristo. Proprio lì, sperimentando la condizione di ● Il calendario di iniziative ● Occasioni di incontro, piccola minoranza minacciata da a Como, Tirano, riflessione, preghiera, conflitti politici e sociali (così come Sondrio, Morbegno confronto culturale 2000 anni fa), i cristiani di tutte le Chiese si trovano spontaneamente a lavorare insieme per la solidarietà e la pace, uniti in una comune testimonianza di carità, oltre che da una diffusa realtà di famiglie interconfessionali. Per questo Gerusalemme è anche per noi un segno profetico: memoria dell’origine della Chiesa di comunione voluta da Cristo, immagine vivente di San Pietro. Interverranno don del suo corpo ferito dalle divisioni, Battista Rinaldi e Sergio Ronchi, luce che rischiara il cammino di del Centro evangelico di cultura di conversione a cui tutti i cristiani sono Sondrio. chiamati. Il testo di Atti 2,42, che viene proposto per la Settimana 18-25 gennaio 2011, richiama quattro elementi essenziali per l’unità della Chiesa, a partire dall’esperienza dei primi 19 gennaio 2011, ore 21.00 cristiani. Il primo elemento è l’ascolto dell’insegnamento degli apostoli, – a SONDRIO; conferenza: che trasmette la Parola di Dio, capace “Una Chiesa da riformare” di unire i credenti al di là di ogni La Zona pastorale Media Valtellina, differenza di lingua e di cultura. Il in collaborazione con il Centro di secondo elemento è la comunione, cultura evangelica di via Malta 16 che si esprime in una vita fraterna di Sondrio, organizza la conferenza di condivisione: condivisione dei Una Chiesa di riformare. Nostalgia beni, perché nessun fratello soffra la di evangelo, presso la Sala Vitali povertà; condivisione di ogni genere in via delle Pergole, Sondrio. di difficoltà e sofferenza; condivisione Interverranno mons. Saverio Xeres, dei doni dello Spirito, perché diano docente di Storia della Chiesa frutti per tutta la Chiesa – una logica, presso il Seminario di Como e questa, che è il cuore stesso del la Facoltà Teologica di Milano e dialogo ecumenico. Il terzo elemento Giuseppe Platone, pastore valdese che ci indicano gli Atti è lo spezzare di Milano. Per informazioni: don il pane: siamo consapevoli che questo Ferruccio Citterio 333-4211260. è il fondamento più importante dell’unità, consapevolezza dolorosa per le divisioni che ad oggi rendono 23 gennaio 2011, ore 20.45 impossibile ai cristiani delle diverse Chiese partecipare ad una comune – a COMO; celebrazione eucaristica; eppure la 16 gennaio 2011 – a TIRANO Ecumenismo in musica Chiesa di Gerusalemme ci invita a Presso il Centro Pastorale Cardinal Incontro di preghiera con la coltivare la speranza, suggerendo comunità riformata di Poschiavo. Ferrari sarà proposta un’esperienza che già ora, anche se non celebriamo insieme l’Eucaristia, possiamo Verrà restituita la visita ricevuta nel di testimonianza e dialogo tra 2010 dalla realtà grigionese guidata confessioni cristiane attraverso la pregare perché tutti i cristiani siano musica, con la partecipazione della dal pastore Antonio Di Passa. accomunati da una vita eucaristica, band cattolica comasca Carisma cioè una vita in comunione con Cristo (www.carismalive.com) e del e donata per gli altri. Quarto elemento 20 gennaio 2011, ore 20.45 cantante evangelico australiano di unità è la preghiera: nel rivolgersi Paul Iannuzzelli (della Hill Song a Dio con sincerità, umiltà e fiducia – a MORBEGNO Church). tutti i cristiani possono trovare la forza Incontro di preghiera nella chiesa per vivere la loro missione in qualsiasi contesto; condividendo la preghiera del Padre Nostro i cristiani di tutte le Chiese sono uniti nel desiderio di seguire la volontà del Padre, di offrire la propria vita perché venga il Suo stituito nel 1960 da Giovanni cardinale Kurt Koch, successore del regno, di riconciliarsi con i fratelli. XXIII come Segretariato per cardinale Walter Kasper. La pagina l’Unità dei cristiani, confermato web del Pontificio Consiglio si trova Il sussidio 2011, edito per l’Italia da Paoline Editoriale Libri e Centro Pro da Paolo VI e poi da Giovanni Paolo sul sito www.vatican.va seguendo il Unione, comprende uno schema II con l’attuale denominazione percorso La Curia Romana – Pontifici (1988), il Pontificio Consiglio per la Consigli – Promozione dell’Unità di Celebrazione ecumenica della promozione dell’unità dei cristiani dei Cristiani. Vi si possono leggere Parola di Dio, con letture bibliche e commento per ogni giorno è un organismo permanente della i documenti relativi al dialogo della Settimana, e otto schemi di curia romana che ha lo scopo di con le diverse Chiese, ortodosse e promuovere lo spirito ecumenico riformate. È ricco di materiali anche celebrazione eucaristica sugli stessi temi. nella Chiesa cattolica e il dialogo con il sito dell’Ufficio nazionale per ANTONELLO SIRACUSA le altre Chiese cristiane. Da pochi l’ecumenismo della CEI, http://www. mesi (1 luglio 2010) è guidato dal chiesacattolica.it/ecumenismo Gerusalemme, Chiesa madre, comunità cristiana della Pentecoste, ci chiama a pregare per l’unità dei cristiani ● Ecumenismo con ortodossi, valdesi, pentecostali, riformati Appuntamenti sul territorio nella Settimana di preghiera L a Diocesi di Como, in collaborazione con le altre comunità cristiane presenti sul nostro territorio, vivrà in riferimento alla Settimana dal 18 al 25 gennaio 2011 alcuni incontri ecumenici di preghiera per l’unità dei cristiani. A COMO 18 gennaio 2011, ore 20.45 Incontro di preghiera nella Chiesa Evangelica Valdese (via Rusconi 10) L’incontro ha come tema centrale la pagina biblica del racconto di Pentecoste. Ogni confessione cristiana presente (valdesi, cattolici, ortodossi rumeni, ortodossi ucraini e pentecostali) spiegherà il senso della propria traduzione di quel racconto e il suo significato teologico all’interno della propria esperienza. 25 gennaio 2011, ore 20.45 Incontro di preghiera in San Fedele Saranno presenti il vescovo Diego Coletti, il pastore valdese Andreas Koehn e padre Nikolaj Makar, parroco ortodosso ucraino (russo) di Milano, che interverranno con una riflessione sul testo di At 2, 42, scelto come tema di quest’anno. ALTRE INIZIATIVE IN VALTELLINA Pontificio Consiglio per l’ecumenismo e la Cei I 9 Chiesa Locale 10 Sabato, 8 gennaio 2011 Luce di prossimità, misericordia, speranza. Le riflessioni del vescovo Diego durante le solenni celebrazioni eucaristiche nella Notte Santa e nel mattino di Natale. «S e l’imperatore Cesare Augusto, lontano migliaia di chilometri da Nazareth, da Gerusalemme e da Betlemme, assolutamente inconsapevole di quello che stava per succedere sotto il suo regno imperiale, non si fosse deciso a bandire il censimento, costringendo migliaia e migliaia di persone, a tornare presso il luogo di nascita, per farsi registrare, le Scritture non si sarebbero adempiute». Ha preso le mosse da questa riflessione provocatoria l’omelia pronunciata dal vescovo Diego Coletti durante la Santa Messa nella Notte di Natale. Tantissimi i fedeli che affollavano la Cattedrale. «A partire da qui – prosegue monsignor Coletti – mi sono soffermato a meditare sul “sì” di Maria e sulla disponibilità di Giuseppe». Due le conclusioni tratte dal vescovo. «Innanzitutto – ha esordito – siamo qui questa sera per entrare nella logica dell’Incarnazione, circostanza che non richiede soltanto l’ascolto di un messaggio o l’esecuzione di ordini dall’alto… Ma chiede un incontro. Chiede che noi mettiamo a disposizione la nostra vita concreta, perché Dio non ci ha dato degli ordini… Non ha emesso principi astratti e universali. Ma è venuto. Ma ha posto la sua tenda in mezzo a noi. Ma ha camminato sulle nostre strade. Ma ha lasciato a noi la sua viva e tagliente Parola». È dall’incontro quotidiano con Cristo, insomma, che le nostre vite si trasformano. «Non è così semplice vivere bene il Natale – ha ribadito il Vescovo – se lo riduciamo a un’icona da contemplare al di fuori della nostra vita e se guardiamo soltanto a ciò che conviene fare per salvarci l’anima... Se non abbiamo incontrato il Signore, è difficile che comprendiamo realmente il senso del Natale. A me pare che tanta superficialità, tanta ambiguità nella lettura, in genere, delle feste cristiane In queste pagine proponiamo una sintesi delle omelie di monsignor Coletti. Ricordiamo che possono essere ascoltate integralmente in formato mp3 e lette sotto forma di documento attraverso il sito diocesano, all’indirizzo www.diocesidicomo. it, nella sezione “Persone”, “Vescovo”, “Omelie e discorsi”, accedendo quindi alla cartella dell’anno che interessa. di Enrica Lattanzi Una speranza per ricominciare Parole toccanti ed esperienze forti durante la tradizionale Messa natalizia in carcere a Como S traordinaria, singolare davvero, quando avrebbe potuto essere ripetitiva, ormai di calendario. È l’iniziativa della Messa natalizia al carcere del Bassone di Como, concelebrata dal vescovo monsignor Diego Coletti con padre Giovanni e padre Fernando, cappellani, venerdì 24 dicembre, in clima di attesa, di vigilia della grande festa. Per vederla meglio, la si può descrivere a quadri. Un primo quadro è quello dei presenti. Molti, quei carcerati, “liberi”, per un’oretta abbondante, di partecipare alla preziosa dipende appunto da questo: ci interessa poco incontrare Gesù». Ancora più incalzante la domanda successiva: «sentiamo, nel nostro cuore, tutta la vibrazione dell’incontro con il Bambino Gesù? Solo chi “ha una storia” con Gesù, solo chi ha imparato a conoscerlo bene, in profondità, solo chi ha camminato con Lui, solo chi ha imparato ad amarlo, a volergli bene, questa notte capisce, un pochino, che cosa è il Natale… Il proposito con il quale possiamo uscire da questa Messa di mezzanotte, è: Signore fa che io ti conosca. Signore, mi impegno ad ascoltare in maniera sempre più abbondante e quotidiana, la Parola del tuo Vangelo, che è il grande canale attraverso il quale posso incontrarti, ascoltarti, impararti, conoscerti, seguirti, imitarti e amarti». Riprendendo le parole di Benedetto XVI dall’enciclica Deus Caritas Est monsignor Coletti ha ribadito che: «il cristianesimo sta nell’incontro con la persona di Gesù. E se questo incontro non avviene, nella nostra vita, e se questo incontro non è continuamente alimentato con la frequenza alla sua Parola, con la frequenza all’Eucaristia, con la Comunione con Lui, ciò che c’è di più bello, di più vero, di più grande – il Natale ma anche tutte le altre feste cristiane – ci sfuggirà e rimarremo nelle tenebre. E non vedremo la grande luce». La seconda osservazione è sulla storia. «La storia del mondo, sulla quale esiste un piano di Dio, che solo l’esercizio della fede ci permette di conoscere, decifrare, liturgia. Tanto che le Autorità presenti sono state fatte accomodare sul palco per lasciare il posto in sala. Da notare la presenza femminile. In altro quadro, in piena luce, ritroviamo il Vescovo, nella sua autorevolezza pastorale ma anche nella sua paternità spirituale. Consolante il suo saluto di inizio, con quell’invito a “tirar dentro nel cuore tutte le persone che si amano, vicine e lontane, così che ognuno ha un grappolo di presenze da portare al Signore”. Anche la sua omelia, ispirata pur alle luminose letture del giorno sulla grazia di Dio, sul cammino faticoso verso quella nascita dall’eternità preannunciata, è stata un inno alla “ricerca del segno” da decifrare in ogni vita, perché, trovato quello, si può entrare in Dio per adorarlo, si può entrare nell’altro, negli altri per leggerne la vera storia, e capirla alla luce della redenzione. Commoventi i messaggi scritti dai detenuti: “sia fatta la tua volontà, come ha fatto quella Signora”; “ascolta le nostre pene”; “possiamo sempre ricominciare”. Sembravano romanzi, invece erano pagine vere. Anche i doni presentati al vescovo dicono ore di lavoro, sforzo di impegno, voglia di rinascita, libertà contemplare. E questo piano va avanti perché trova nei piccoli, nei poveri, nei semplici - come Maria, come Giuseppe, come i dodici apostoli - qualcuno capace di dire di sì. Noi non viviamo in piena luce. Ma sappiamo che tutta la storia, anche nei suoi risvolti più tenebrosi, è sotto la potente mano di Dio. E la fede, stimolando al massimo possibile, la ragione umana di cui ci permette progressivamente, in maniera compiuta e sempre più profonda, di capire: nulla di ciò che è umano, compreso il dolore, compreso il peccato, nulla di ciò che è umano può estraniarsi dal piano della misericordia divina». Concetti ripresi anche il giorno successivo nel solenne pontificale del mattino. Camminiamo nelle tenebre, ma nel Natale siamo inondati di luce. «La luce, innanzitutto, della prossimità. Non siamo più soli, dentro a un universo senza senso. Non siamo più ciascuno geloso di se stesso, dentro a un mondo nel quale non c’è fraternità. È finita questa maniera di concepire la vita che chiede a noi soltanto aggressività e potere. Perché il Figlio di Dio è venuto a farsi prossimo. Ci ha raccolto ai lati della strada. Ci ha caricati sulle sue spalle. Ci ha riportato a casa. E poi la luce della misericordia. Perché noi non ci meritiamo nulla. Siamo disarmati. Siamo indegni di questo amore che mai potremo conquistare con le nostre forze. E allora lasciamoci voler bene! E, infine, luce di speranza. Siamo liberati. Siamo rinnovati. Possiamo rinascere. I frutti delle nostre fatiche, delle nostre sofferenze, delle nostre paure, delle nostre incertezze, dei nostri dolori, uniti al Cristo nato a Betlemme, uniti al Cristo crocifisso sul Calvario, porteranno un frutto sovrabbondante. Lasciamoci voler bene da un Dio che parla, da un Dio che viene, da un Dio che ci ama». di fantasia. Alla fine hanno “rubato” la scena alcuni detenuti, di cui due donne, che dalla direttrice sono stati premiati con “encomio” per l’impegno dimostrato in attività interne al carcere, a servizio delle strutture e delle necessità. Qui, sorpresa, soddisfazione, battimani a non finire; qui si è avuta la percezione che nessuno butti via la chiave pensando di essere irrecuperabile. Perché poi – non si dimentichi – al Bassone c’è uno spazio occupato sempre dalle guardie carcerarie necessario, preciso, professionale, dotato di sensibilità, attenzione, che ha sempre bisogno di essere riscoperto, capito. Per questo, ormai mezzogiorno, grosse chiavi hanno cominciato a tintinnare, per rimandare tutti al proprio posto, chi dentro, chi fuori. La direttrice ha ringraziato il Vescovo, le Autorità, i presenti per la bella mattina vissuta in gioia natalizia, mentre il sindaco ha assicurato rinnovata attenzione per quell’angolo di territorio che è il Bassone: “Anche questo – ha detto – è parte di Como”. Alla prossima, allora, perchè la carità non finisce mai. CIA MARAZZI Chiesa Locale La sintesi dell’omelia del Vescovo durante la Messa del Te Deum: una riflessione severa sulle fatiche del 2010 e lo sguardo aperto alla speranza e all’amore 11 Aggiornamento ■ Nuovi Media L’incontro del clero a Como l’11 gennaio e a Sondrio il 25 gennaio Un 2011 migliore, per donare noi stessi «U n Dio che viene nel tempo ci chiede di essere attenti a questa dimensione fondamentale e irrinunciabile della nostra vita. Un anno dopo l’altro la nostra vita si dipana nel tempo. E questo tempo ha dei vuoti e dei pieni… Paolo, scrivendo ai cristiani della Galazia, ci ha detto: “è venuta la pienezza del tempo”. E questo è il tempo nel quale noi, come i pastori, siamo chiamati a concentrare il nostro sguardo, il nostro cuore, la nostra attenzione: un tempo che è benedetto dalla presenza sorprendente di un Dio che si fa vicino e si sottomette alle leggi umane… Cosa possiamo ricavare da questa provocazione dell’ultimo giorno dell’anno? Possiamo meditare brevemente insieme sui tempi “vuoti” e sui tempi “pieni”… Il tempo pieno è quello che troviamo nella vicinanza e nella comunione con Dio, che si fa carne, che ci parla con parole d’uomo, e acquista un significato decisivo e travolgente per la nostra vita… Vorrei invitarvi a riflettere sulle sofferenze IN MARCIA PER LA PACE Sabato, 8 gennaio 2011 di questo 2010… Ancora quest’anno, in Italia, sono stati fatti 150.000 aborti e il tasso di natalità è sceso a 1,19: uno dei più bassi del mondo. Vi posso dire una mia esperienza personale: nelle visite pastorali devo firmare tutti i registri parrocchiali. In una parrocchia l’ultimo battesimo, e presumibilmente anche l’ultimo nato, risaliva al 2008. C’è qualcosa che non funziona: chiediamoci dove stiamo andando… Un’altra cosa che mi ha colpito in questi giorni. Nelle carceri italiane ogni anno si registrano 170 morti, più di un terzo per suicidio… Allarghiamo lo sguardo a questo pianeta che amiamo, rendiamoci conto che oggi, mentre siamo qui in questa Cattedrale, sono in atto tredici guerre. Ma perché non se ne parla? Perché non ci interessa. Guerre nelle quali sono impegnati in prima linea bambini, adolescenti, a cui è stato messo in mano un fucile ed è stato insegnato a sparare per ammazzare… Nell’anno 2009-2010 ci sono stati in Italia oltre mille morti sul lavoro. Queste cose, bisogna che qualcuno ce le ricordi in quanto almeno noi cristiani dovremmo sentire tutti costoro come persone delle quali ci dobbiamo occupare, perché li chiamiamo fratelli e sorelle… E se ci fosse una nostra sorella o un nostro fratello, una nostra fidanzata Venerdì 31 dicembre, alle ore 21.30, con ritrovo presso il Broletto di Como, si è svolta la tradizionale marcia della pace, promossa da Caritas diocesana, Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, associazioni di volontariato, mondo civile e istituzionale. La fiaccolata per le vie della città – che ha visto l’alternarsi di letture di brani del messaggio di Benedetto XVI e testimonianze – si è diretta verso la basilica di san Fedele. A presiedere il vicario episcopale per la pastorale monsignor Flavio Feroldi. «Abbiamo o un nostro figlio tra quei 140 profughi somali, accolti in Italia come rifugiati politici, che occupano un’ex ambasciata a Roma, vivendo senza acqua potabile, senza riscaldamento, senza elettricità… se ci fosse qualcuno dei nostri cari saremmo qui seduti per la solenne liturgia dell’ultimo dell’anno? Canteremmo volentieri: Ti lodiamo Signore. Ti ringraziamo... Il 2010 è stato anche un anno pieno di tanti gesti di generosità, bontà, altruismo; è stato un anno nel quale tante persone hanno sacrificato il proprio interesse per stare fedeli alla propria coscienza, per essere trasparenti e onesti nell’esercizio delle proprie responsabilità. Tocca a noi, lasciatemi ripetere quanto ho scritto sei mesi fa nel messaggio di Sant’Abbondio: “Tocca a noi”. Come facciamo a dire a Dio “liberaci dal male” quando Lui dovrebbe dire, “coraggio liberatevi da voi, non chiedetelo a me. Investite le vostre energie, la vostra intelligenza, le vostre passioni, la vostra fantasia, il vostro cuore in ciò che può dare agli uomini speranza, fiducia, incremento della qualità della vita”… Rispetto alla popolazione mondiale siamo pochissimi: non importa la quantità, importa che usciamo da questa Eucaristia avendo fatto una nuova comunione con Gesù, convinti che il 2011 sarà un anno migliore, se decideremo, come Lui, di donare noi stessi per amore dell’uomo». vissuto un momento di preghiera e riflessione molto forte e condiviso – commenta Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana –. Particolarmente toccanti le testimonianze di alcune persone impegnate nell’amministrazione pubblica, che hanno parlato dell’importanza di dire il proprio essere cristiani nell’impegno socio-politico; del dehoniano padre Giuseppe, che è stato anche vittima di un sequestro negli anni della missione; e delle Acli, che hanno parlato della situazione dei cristiani in Egitto». ■ Una riflessione per la solennità dell’Epifania di AGOSTINO CLERICI Viviamo nella civiltà della comunicazione. Tutti quelli con meno di 25 anni appartengono alla generazione “digitale”, cresciuta a pane, cellulare e web. Dati di fatto, si dirà. Dietro ai quali però si nascondono grappoli di problemi. Lungi da noi l’idea di demonizzare i nuovi media: anche perchè una certa immagine dell’uomo digitale come essere individualista, scisso dalla realtà e naufrago nel virtuale, individua solo un segmento (trascurabile) degli utenti (adulti). Per la maggior parte degli utenti – e soprattutto per i più giovani - i nuovi media rappresentano un canale relazionale, una forma (discutibile finchè si vuole, ma effettiva) del rapporto umano. Se non vuole tradire la sua missione, l’azione pastorale ed educativa della Chiesa non può non raccogliere la sfida dell’uomo digitale. Ecco allora il secondo incontro di formazione del clero sul tema dell’educare. Ci guiderà una delle massime esperte della questione a livello nazionale, Chiara Giaccardi. Parecchie le questioni, pastoralmente problematiche, che saranno poste sul tappeto. Ne abbozziamo alcune. - Il privilegio assoluto accordato alla comunicazione emozionale. L’uomo digitale sembra aver occhi e orecchi solo per le forme comunicative iper-stimolate sul piano sensoriale. Bastano quattro canti ritmati e la Messa al campo estivo attrae, mentre quella in parrocchia è il solito “pacco”... - Di conseguenza, la messa in mora delle forme più tradizionali di comunicazione: quella riflessiva-razionale (che esige il pensiero) e quella simbolica (che esige l’interpretazione dei segni). Come a dire, un buon 90% delle nostre forme comunicative pastorali. Come Chiesa rischiamo di comunicare a qualcuno che non ha più le orecchie adeguate per ascoltarci. - Di fronte a un io emozionale così ipertrofico, il destino dell’uomo digitale (specie se giovane) sembra indirizzato, per un verso, all’accumulo di piccole gratificazioni emotive (le vogliuzze richiamate di recente dal cardinal Angelo Scola ai giovani di Venezia); per altro verso, alla “noia” sistematica di fronte alle proposte tradizionali, considerate fredde, astratte, avulse dalla realtà. Solo un piccolo “aperitivo”, che relazione e discussione contribuiranno ad allargare e approfondire. Per palati fini, e per tutti quelli interessati ad un’azione pastorale ed educativa al passo coi tempi. m. A. R. Il programma Se hai un desiderio, inseguilo... C ercatori trovati: ecco chi sono i Magi. C’è un percorso di progressivo avvicinamento per questi uomini del desiderio, ed esso incrocia il luogo della pigrizia, là dove l’attesa del Messia s’era spenta. A Gerusalemme tutto è immobile. Lì abitano i vicini di casa di Gesù, e appena nove chilometri separano la reggia di Gerusalemme dalla casa di Betlemme, ma solo i Magi li per-corrono. Si direbbe che i vicini si preparano a diventare lontani. Mentre coloro che da lontano sono partiti diventano vicini. Ci deve preoccupare questo invertirsi delle rotte di vicinanza al Figlio di Dio. Anche a noi, vicini, potrebbe succedere di allontanarci da Dio, semplicemente ricostruendo nel nostro cuore la reggia di Erode. È purtroppo facile: basta adagiarsi nella pigrizia di chi è convinto di sapere le quattro idee che contano ed ha smesso di avere desideri grandi che vadano oltre l’estendersi della propria ombra. I Magi sono fatti di un’altra pasta, e l’Epifania è la lo- ro festa, la festa del desiderio che non si arrende, che abita il cuore dei cercatori instancabili.Tutti gli anni questa ultima festa di Natale che è l’Epifania ci scuote e rimescola quelle tessere del mosaico che noi credevamo di aver messo a posto. Vorremmo essere uomini e donne del desiderio, ma, proprio come dice una famosa canzone, ci siamo costruiti il nostro «cielo in una stanza». Noi vogliamo stelle sempre accese e non sappiamo accettare questa stella che appare e scompare. I Magi, invece, non sono tornati indietro quando la stella si è spenta. E chi desidera tanto, sperimenta che la stella si spegne spesso. E poi, avete notato che, accanto al desiderio, nel cammino dei Magi ci sono gli sbagli? Smarrimenti, errori e incertezze sono le pietre di cui è lastricata la strada dei cercatori che non si arrendono mai. Noi, no. Pur di non sbagliare, abbiamo smesso di cercare. Invece - questo è l’augurio dell’Epifania - se hai un desiderio grande nel cuore, inseguilo. Non avere paura di sbagliare. Non temere il buio. Cerca, e anche tu, te l’assicuro, sarai trovato. Giornata di lavori Il programma della giornata di aggiornamento del clero prevede l’inizio alle ore 10.00. Ci sarà la relazione della professoressa Chiara Giaccardi, sociologa, esperta di comunicazione. Nel pomeriggio, dopo la pausa per il pranzo, i lavori riprenderanno alle ore 14.30 per concludersi verso le ore 16.30: è previsto l’intervento dell’economo diocesano. L’incontro di Como sarà in Seminario l’11 gennaio; quello di Sondrio il 25 gennaio a Colda - Comunità Santo Spirito. Chiesa Locale 12 Sabato, 8 gennaio 2011 Azione cattolica. Dal 7 al 9 gennaio tre giorni di riflessione. Agenda del Vescovo Giovedì 6 A Como, in Cattedrale, alle ore 10.30, Pontificale dell’Epifania. Nel pomeriggio, visita pastorale a Plesio e Barna (fino a venerdì 7). Come l’anima nel corpo Sabato 8 A Como, al mattino, udienze e colloqui personali; a Capiago, nel pomeriggio, Commissione diocesana per il diaconato permanente. D al 7 al 9 gennaio, a Como, iniziato da tempo e sarà lungo… La figura presso il Seminario del prete-parroco va progressivamente Presso il Seminario vescovile, l’Azione cattolica cambiando: da uomo del fare e diocesana propone una tre diretto su tutto, a uomo della diocesano un momento dell’intervento giorni di preghiera e riflessione dal comunione. Si tratta di un cambiamento titolo Come l’anima nel corpo – la da non rallentare. Il parroco è chiamato di approfondimento corresponsabilità dei laici nella a promuovere vocazioni, ministeri, vita della Chiesa. Salire la scala della coinvolgendo sempre più i a partire dai temi della carismi, responsabilità. Così si intitolava il primo fedeli laici non solo nella condivisione messaggio che il Vescovo Diego inviò delle attività, ma anche nello studio corresponsabilità dei all’Ac all’inizio del suo servizio nella dei problemi, nella ricerca delle scelte nostra diocesi. Era un invito rivolto più fedeli all’evangelizzazione, nella laici nella Chiesa con amore e sottintendeva insieme corresponsabilità». un’urgenza e la certezza di contare su Siamo tutti invitati a salire per intero la scala una naturale sintonia del destinatario. della corresponsabilità, senza paura, con Perché l’immagine della scala? Perché secondo il Vescovo, la fiducia: «Un terzo gradino è dato dai collaboratori: chiamiamo corresponsabilità rappresenta il culmine della collaborazione così coloro che condividono un progetto e un cammino di ecclesiale a cui tutti i laici sono invitati, culmine che può essere Chiesa e ne fanno un impegno organico, condividendone le raggiunto seguendo fino in fondo una sequenza di gradini finalità ed aprendosi ad una considerazione più ampia del intermedi. «Il primo gradino, rappresenta la disponibilità ad proprio ruolo e servizio nella comunità e al mondo. Un quarto eseguire singoli compiti, singoli ministeri, affidati da parte livello è dato da una vera corresponsabilità, che si esprime di chi ha cura della comunità. Un secondo gradino è dato nel pensare, nel progettare, nell’eseguire e nel verificare un da coloro che garantiscono una disponibilità continuativa e volto di Chiesa, un cammino comunitario che garantisca al protratta nel tempo ad offrire il proprio servizio nella Chiesa massimo possibile la trasparenza, la visibilità e la bellezza del in modo stabile, più chiaramente configurato e riconoscibile Vangelo e della sua efficacia salvifica per la pienezza della vita da parte della comunità». Un impegno non episodico, portato dell’uomo». Ecco il punto di arrivo, là dove la responsabilità da persone riconoscibili, affidabili, instancabili. Questo punto è portata insieme, comunitariamente: quando è fatta di della scala è il più pericoloso, perché nasconde una tentazione: fraternità, spirito di comunione, sostegno reciproco, cura quella di accontentarsi o auspicare che la propria associazione amorevole, gioia nel servizio, talenti trafficati a vantaggio di o movimento ecclesiale o la propria parrocchia, siano tutti, quando mostra il volto di una Chiesa che si sforza di comunità del secondo gradino, dove ai fedeli venga chiesto testimoniare il Vangelo mentre lo propone. di eseguire compiti pensati e compaginati da un capo, da un Da 140 anni in Italia e da 100 anni in diocesi, l’Azione cattolica leader, laico o sacerdote che sia. Un leader che ama decidere è una scuola di corresponsabilità ecclesiale e vuole continuare da solo, che esige ossequio, che seleziona collaboratori solo a vivificare questa dimensione sia nella sua vita interna che tra gli esecutori fedeli e ligi ai suoi desideri. Così la Chiesa nel suo servizio alla Chiesa. Per questo ha organizzato una rischia di diventare un’organizzazione strutturata per erogare tre-giorni di riflessione e di formazione alla corresponsabilità, servizi, tende ad affollare il calendario di iniziative, ma perde che si è svolta in una prima edizione in Valfurva, in ottobre, e la propria identità, i tratti evangelici, la capacità di dialogare che a gennaio viene ripetuta a Como. Il programma prevede e rischia di presentarsi come un’entità che esige obbedienza interventi di Eliana Marinoni (docente di Storia della Filosofia piuttosto che una madre che cura con amore, insegna con il al Corso Propedeutico del Seminatio diocesano), don Ivan sorriso, invita a partecipare della gioia del Regno. Salvadori (assistente diocesano di Ac) e monsignor Italo Il Vescovo stesso tornava su questo punto nel documento Mazzoni (vicario episcopale). Il Maestro è qui e ti chiama, (luglio 2008): «Il cammino MARCO ARIGHI dell’educazione alla collaborazione e alla corresponsabilità è vicepresidente diocesano dell’Azione cattolica Lunedì 10 A Como, al mattino, Commissione De Promovendis; a Como, nel pomeriggio, udienze e colloqui personali. Martedì 11 A Como, a partire dalle ore 10.00, in Seminario, giornata di aggiornamento del Clero. Giovedì 13 A Como, in Cattedrale, alle ore 10.00, Santa Messa in occasione del decimo anniversario di episcopato; a seguire, in Seminario, Consiglio presbiterale. Da venerdì 14 a domenica 16 Visita pastorale in Bassa Valtellina: parrocchie di Delebio, Dubino, Rogolo. Appuntamenti ■ Como Centro Tre serate per la formazione liturgica Si intitola Il gruppo liturgico parrocchiale a servizio di una Liturgia seria, semplice e bella: è il corso articolato in tre incontri che si terranno presso l’oratorio di Sant’Agata in Como (ingresso da via Bari). Per il parcheggio è possibile utilizzare il sagrato della chiesa. Il corso è rivolto a lettori,animatori della liturgia, cantori, strumentisti, responsabili dei gruppi ministranti. Gli incontri (dalle ore 20.45 alle ore 22.30) si terranno: venerdì 14 gennaio - “L’assemblea celebrante e i suoi ministri”; venerdì 21 gennaio - “Celebrare cantando”; venerdì 28 gennaio - “I tempi, i gesti, i luoghi”. Ogni incontro prevede momenti di studio/riflessione ed esercitazione pratica. Si chiede la presenza a tutti gli incontri. Quota di partecipazione: 10 euro (versare al primo incontro). Iscrizioni presso il proprio parroco o su www.santagatacomo.org. ■ Scuola sociale Il 14 gennaio si riparte con il prof. Zamagni Il 2011 si apre con il tema “Economia civile e impresa”. Il 14 gennaio, alle ore 20.45, interviene Stefano Zamagni: al Centro Pastorale di Como e in streaming a Morbegno-Centro san Giuseppe. Parola fra noi Battesimo del Signore I l tempo di Natale si chiude col Battesimo del Signore. In realtà, nella storia di Gesù di Nazareth, il tempo tra la sua nascita e il battesimo al Giordano è di circa 30 anni. Di questi decenni poco dicono i Vangeli, poco la tradizione. Col Battesimo inizia la “vita pubblica” di Gesù per le strade di Palestina fino a quel triduo di Pasqua, presumibilmente all’inizio di aprile dell’anno 30. Is 42,1-4.6-7; Al Giordano s’incontrano i due vertici della storia della At 10,34-38; salvezza: la preparazione e il compimento, l’annuncio e l’arrivo – comunque inaspettato Mt 3,13-17 e sorprendente – del Messia che chiede – lui! – di farsi battezzare oppone un rifiuto – “Tu lavi i da un Giovanni che ha tutte le piedi a me?” – per quell’amore ragioni per opporsi e obiettare. non dovuto. Si comprende, Ma per ora deve essere così, allora, la parola di Giovanni è il pastore che deve varcare quando si ritrova l’Agnello di il recinto delle pecore, per Dio nella fila dei battezzandi: condurle in un nuovo cammino. “Tu vieni da me?”. È il mistero Anche Pietro, davanti a Gesù dell’amore del Signore, perfetta che vuole lavargli i piedi, e definitiva manifestazione dell’amore del Padre che, per bocca dello Spirito, dice il nome di Gesù: “È mio Figlio!”. Il battesimo al Giordano va capito in questa luce. Come la nascita e la manifestazione ai Magi, è segno di umiliazione, di abbassamento. Dinanzi a Giovanni – asceta e profeta con voce di tuono – si allineano uomini e donne penitenti. Gesù si mette in fila in mezzo a loro e Giovanni sbalordisce. Dopo il battesimo il cielo si riapre. Lo Spirito scende e porta la voce del Padre che indica Gesù come “il Figlio mio prediletto”. Al grido di Isaia, che è il nostro in questi giorni, Dio ha risposto, è sceso come Spirito Santo. Spirito significa “vita”; Santo significa “di Dio”. Nel battesimo ci è stata data la stessa vita di Dio e il mondo attende che questa vita nuova si manifesti. Il mondo attende uomini e donne che vivono in terra, ma col “cielo aperto” sopra. ANGELO SCEPPACERCA PastoraleDelLavoro 14 Sabato, 8 gennaio 2011 Il bisogno di una nuova economia di fraternità Anche quest’anno in occasione della festa del lavoro si organizzeranno delle veglie in varie zone della diocesi Un grande momento di preghiera e riflessione accompagnate dall’ascolto della Parola di Dio e dalla Dottrina sociale della Chiesa N on possiamo ancora parlare di economia senza far riferimento alla crisi attuale. Purtroppo attualmente essa ancora condiziona, influisce e orienta le decisioni che si stanno prendendo per riaprire un’epoca di sviluppo. Quando ebbe inizio la crisi così pesante tutti si domandarono sbigottiti: perché?, in quanto apparentemente nulla faceva presagire che si dovesse dall’oggi al domani fare i conti con una pesante caduta di reddito, che trascinò in caduta anche il sistema produttivo di beni e servizi. Allora si fecero tanti buoni propositi per evitare che l’umanità dovesse vivere una nuova esperienza di crisi di tal portata. Si proposero indirizzi a cui il sistema economico, in modo particolare quello finanziario, doveva ispirarsi; si pensarono anche regole a cui gli operatori economici dovevano attenersi. Ma non tutti i buoni propositi furono attuati. Si continuò a gestire il complesso sistema economico mondiale con le vecchie logiche e poche sono state le correzioni apportate. Tant’è vero che c’è chi ha forti timori per il futuro. In questo contesto di conservatorismo della gestione dell’economia, si devono però registrare alcuni segnali, tendenzialmente a livello locale, che dicono che ● Fu voluto dal vescovo Diego Coletti per aiutare quanti sono in difficoltà qualcosa sta cambiando, che qualche modo innovativo per lenire i disagi della crisi si sta attuando: basti pensare al contratto di solidarietà introdotto in alcune azienda con largo consenso dei lavoratori. E anche a livello più alto si incomincia a parlare più seriamente di innovazione dei parametri che misurano l’andamento economico, il famoso PIL (prodotto interno lordo). Qualche politico, non nazionale purtroppo, ritiene che per definire il benessere di una nazione non ci si deve limitare ai dati economici, ma bisogna aggiungere dati che registrino la qualità della vita delle persone. Questi segnali dicono che è giunta l’ora di avviare delle riforme economiche che abbiano uno stampo antropologico. Papa Benedetto XVI, riprendendo il pensiero di Paolo VI parla della inderogabilità di “impegnarsi nella realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale ispirato ai valori della carità nella verità” (Caritas in veritate n.67). Un autentico sviluppo deve avere innanzitutto una connotazione antropologica, a cui fa seguito poi quella economica: “Non ci sono sviluppo planetario e bene comune universale senza il bene spirituale e morale delle persone considerate nella loro interezza di anima e corpo.” CV n.76). Le parole del Papa sono un chiaro monito inviato ai responsabili dell’economia che stanno operando per riaprire un periodo di benessere. Ma attenzione, non solo ai grandi parla il Papa, parla anche a noi, perché nel nostro piccolo, con le nostre scelte possiamo contestare impostazioni che non sono in sintonia con le indicazioni papali. Facile l’obiezione: cosa posso fare io da solo? Da solo niente, ma se tanti singoli si uniscono diventano una grande forza di pensiero e azione. Anche quest’anno in occasione della festa del lavoro si organizzeranno delle veglie in varie zone della diocesi. Non sembri prematuro parlare d’ora della veglia. Esse sono un grande momento di preghiera e riflessione accompagnate dall’ascolto della Parola di Dio e dalla Dottrina sociale della Chiesa, ma è anche un importante momento educativo per i membri delle comunità parrocchiali, è un momento forte di formazione di una coscienza comune circa il modo di intendere l’autentico sviluppo. E’ l’occasione per rinsaldare e dar visibilità alla virtù della fraternità, perché solo grazie ad essa è possibile imprimere all’agire economico quella sterzata antropologica, senza la quale le crisi sono dietro l’angolo. ● Dopo poco più di un ● Non una semplice anno e mezzo è ancora uno elargizione di denaro strumento importante ma un’azione educativa Il fondo famiglia e lavoro, un aiuto contro la crisi G ià si è parlato sulle pagine di questo giornale del Fondo diocesano Famiglia lavoro fornendo dati circa l’attività del fondo stesso in questo suo anno e mezzo di attività. Il fondo di solidarietà fu voluto dal vescovo di Como, mons. Diego Coletti, per venire in aiuto a tutte quelle famiglie che si trovavano in difficoltà economica, perché l’azienda presso la quale prestava la sua opera il capofamiglia o un altro componente della famiglia, il cui reddito di lavoro era significativo per il mantenimento della famiglia, aveva chiuso i battenti. Dopo poco più di un anno e mezzo di attività del fondo il fondo ha ancora motivo di esistere? La risposta purtroppo è: sì. Diciamo purtroppo perché se la crisi ha toccato il suo fondo e ci sono segnali di ripresa, per quanto riguarda l’occupazione i dati non sono per niente confortanti. Senza nulla togliere al valore delle offerte occasionali di occupazione, che appaiono numerose sui giornali, esse non possono essere catalogate come ripresa occupazionale; si tratta di soluzioni provvisorie di corto respiro che disegnano un futuro ancora segnato dalla precarietà. Facendo una riflessione sulla attività del fondo, in prospettiva del suo proseguo, si deve partire dal fatto che esso non si è limitato alla pura elargizione di danaro, ma ha assolto anche una azione educativa e di sensibilizzazione. In questo troviamo un forte significato del fondo, per cui, di fronte al perdurare della crisi occupazionale, richiede di essere ancora sostenuto. Si pensi anche al positivo coinvolgimento delle parrocchie, che non si è ridotto alla semplice raccolta di dati anagrafici e economici richiesti dal formulario predisposto per poter usufruire dei fondi. Nella maggioranza dei casi c’è stato un colloquio approfondito tra il parroco e il lavoratore che ha permesso al parroco stesso di venire a conoscenza dei disagi, delle sofferenze, delle incertezze circa un presente, che non lascia intravedere nulla di positivo per il futuro, legate alla disoccupazione del capofamiglia. Se il fondo ha messo il parroco in contatto più diretto con la realtà sociale e economica in cui è inserita la sua parrocchia, il lavoratore in difficoltà ha potuto toccare con mano la concretezza caritativa della parrocchia stessa. Una concretezza che non si limita tanto ad un aiuto immediato e sporadico, ma capace di andar oltre, di aprire spiragli per un futuro più certo, di aprire alla speranza di una vita dignitosa ancora possibile. Gli operatori del fondo di solidarietà, infatti, in moltissimi casi non si sono limitati ad una semplice erogazione di denaro, ma raccogliendo le motivazioni e le relative riflessioni prodotte dalla relazione del parroco e dai referenti della Caritas, hanno potuto indirizzare il lavoratore in difficoltà o verso istituzioni pubbliche competenti, capaci di segnalare nuove opportunità di lavoro oppure, nel caso che la sua professionalità fosse ormai obsoleta, segnalare corsi di riqualificazione fatta da enti idonei tipo l’Enaip, aprendo un futuro più sereno LA VIA DELLA GRATUITÀ. LA SFIDA DEL DONO L eggiamo al n. 43 in cui l’enciclica “Centesimus Annus” parla delle teorie economiche:“La Chiesa non ha modelli da proporre”. Più avanti una affermazione che può risuonare utile in questo delicato frangente economico: Giovanni Paolo II afferma che per trovare le soluzioni necessarie per affrontare precise situazioni storiche è necessario il dialogo: “I modelli reali e veramente efficaci possono solo nascere nel quadro delle diverse situazioni storiche, grazie allo sforzo di tutti i responsabili che affrontano i problemi concreti in tutti i loro aspetti sociali, economici, politici e culturali che si intrecciano tra loro”. E la Chiesa sta alla finestra o può offrire qualcosa di significativo? Sempre al n. 43 “A tale impegno la Chiesa offre, come indispensabile orientamento ideale, la propria dottrina sociale, … che riconosce la positività dell’impresa e del mercato, ma indica nello stesso tempo che questi siano orientati verso il bene comune.” E non solo la Chiesa riconosce questo, ma aggiunge “riconosce la legittimità degli sforzi dei lavoratori per conseguire il pieno rispetto dello loro dignità e spazi maggiori di partecipazione alla vita dell’azienda, in modo che lavorando insieme con gli altri e sotto la direzione di altri, possano, in un certo senso, “lavorare in proprio” esercitando la loro intelligenza e libertà”. Siamo in un momento di crisi pesante, Papa Benedetto XVI pubblica la sua enciclica sociale “Caritas in veritate”. Essa, per un verso, si pone in continuità con la Centesimus Annus, e per un altro, parte da presupposti e individua principi del tutto nuovi per la dottrina sociale della Chiesa. Il presupposto, su cui si traggono origine le riflessioni della “Caritas in veritate”, consiste nel porre Dio al primo posto e nell’affermare che nel suo disegno ogni uomo è chiamato a un suo sviluppo, perché ogni vita è vocazione. E se si progetta uno sviluppo senza pensare a questa vocazione dell’uomo ogni sforzo è vano: “dire che la vocazione è uno sviluppo equivale a riconoscere, da una parte, che esso nasce da un appello trascendente e, dall’altra, che è incapace di darsi da sé il proprio significato ultimo” (CV n. 16). A questo punto Papa Benedetto XVI introduce nella sua riflessione sull’economia il principio di gratuità, come presupposto per lo sviluppo: “La gratuità è presente nella vita dell’uomo in molteplici forme. … L’essere umano è fatto per il dono, che ne esprime ed attua la dimensione di trascendenza” (CV n.34). Il dono dice che quanto uno possiede è frutto di un amore che va oltre le sue aspettative e meriti, esso non può essere tenuto egoisticamente chiuso in un cassetto, ma va condiviso e trafficato. E’ azzardato dire che l’agire economico deve tener presente se non vuol fallire che “il ricevere precede il fare”? Il principio che sintetizza il messaggio della “Caritas in veritate” è il primato del ricevere (da Dio) sul fare (dell’uomo): “È la verità originaria dell’amore di Dio, grazia a noi donata che apre la nostra vita al dono e rende possibile sperare in uno sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini” (CV n.8). Vediamo ora alla luce di questo principio alcune parole chiavi su cui riflettere: la crisi, da incapace rassegnazione a occasione di nuova progettualità; il lavoro da produzione di beni espressione della propria creatività a immagine del Creatore; la solidarietà, da assistenzialismo a fraternità sentendosi custodi del proprio fratello; la sussidiarietà, da particolarismo sociale alla capacità di donare se stesso agli altri; il mercato, da sopraffazione del debole a luogo di scambio di doni nella fiducia per uno sviluppo umano integrale; l’impresa, da vantaggio personale a servizio all’economia reale e promozione di sviluppo stabile. PAGINA A CURA DELL’UFFICIO DIOCESANO PASTORALE SOCIALE E DEL LAVORO Sentinelle del Mattino Sabato, 8 gennaio 2011 15 Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede Il versetto della Lettera ai Colossesi è stato scelto per accompagnare la preparazione e il cammino della Gmg, in programma ad agosto a Madrid. L e Giornate Mondiali della Gioventù non consistono soltanto in quell’unica settimana in cui si rendono pubblicamente visibili al mondo. C’è un lungo cammino esteriore ed interiore che conduce ad esse. La Croce, accompagnata dall’immagine della Madre del Signore, fa un pellegrinaggio attraverso i Paesi. La fede, a modo suo, ha bisogno del vedere e del toccare. L’incontro con la croce, che viene toccata e portata, diventa un incontro interiore con Colui che sulla croce è morto per noi. L’incontro con la Croce suscita nell’intimo dei giovani la memoria di quel Dio che ha voluto farsi uomo e soffrire con noi. E vediamo la donna che Egli ci ha dato come Madre. Le Giornate solenni sono soltanto il culmine di un lungo cammino, col quale Tre le proposte di itinerario si va incontro gli uni agli altri e insieme si va incontro a Cristo. per la partecipazione Le diocesi di Como, Lodi, Pavia e alla Giornata Mondiale Vigevano hanno vissuto insieme l’esperienza delle Gmg a Toronto 2002, della Gioventù: previsto Colonia 2005, Sydney 2008. Continuando un gemellaggio con la la scelta di collaborazione ecco i tre diocesi di Salamanca itinerari comuni. Proposta A) Ospitalità in una diocesi spagnola e giornate della gioventù a Madrid. Partenza martedì 9 agosto in pullman e traghetto, ospitalità presso alcune parrocchie della diocesi di Salamanca fino al 15 agosto, trasferimento a Madrid e partecipazione alle Giornate della gioventù, ritorno in pullman previsto nella giornata di martedì 23 agosto. Quota massima prevista, euro 650, che comprende: viaggio, alloggio, vitto completo, tessera di trasporto pubblico a Madrid, assicurazione, sacca del pellegrino, kit degli italiani, quota di solidarietà. Proposta B) Giornate della gioventù a Madrid. Partenza lunedì 15 agosto 2011 in aereo, partecipazione a tutti gli eventi della Gmg, ritorno in aereo previsto nella giornata di lunedì 22 agosto 2011. Quota massima prevista, euro 750, che comprende: viaggio, alloggio e vitto completo, tessera di trasporto pubblico, assicurazione, sacca del pellegrino, kit degli italiani, quota di solidarietà. Proposta C) Giornata della gioventù e visita ad alcune mete turistiche della Spagna. Partenza sabato 13 agosto in pullman da Vigevano a Genova, traghetto fino a Barcellona, partecipazione a tutti gli eventi della Gmg, visita ad alcune città della Spagna: Barcellona, Madrid, Toledo, Escorial, rientro in traghetto BarcellonaGenova e pullman fino a Vigevano previsto il 27 agosto. Quota massima prevista, euro 1000, che comprende: viaggio, alloggio e vitto completo durante la settimana della Gmg, alloggio e prima colazione in alberghi nei giorni di visita, pullman per le visite, guida per le visite, trasferimenti, assicurazione, sacca del pellegrino, kit degli italiani, quota di solidarietà. Sulle quote di partecipazione, a motivo delle variazioni del prezzo del carburante e a seconda del numero di iscritti, per ogni itinerario, non c’è ancora una quota definitiva, che però sarà uguale o inferiore alle quote qui riportate. Gli Uffici di pastorale giovanile comunicheranno quota definitiva, orari e punti di partenza. Iscrizione entro il 10 gennaio 2011 versando una caparra equivalente al 50% della quota. Se sei interessato, rivolgiti all’Ufficio Pastorale dei giovani, via Baserga, 81, 22100 Como; telefono 031-5001210; fax 031-3388148; pg@ cgdcomo.org . Tutti i pellegrini versano una quota di solidarietà, corrispondente a 10 dollari americani e già compresa nelle quote riportate, che il Pontificio Consiglio per i Laici utilizza per favorire la partecipazione di giovani del Terzo Mondo. Se tu e i tuoi amici volete contribuire al viaggio di qualche altro giovane amico, proveniente dai Paesi dove la tua diocesi ha dei missionari, puoi fare un’offerta all’Ufficio di pastorale giovanile. Fede e cultura nel decennio educativo. La Gmg è pensata come un percorso formativo. A vviato il decennio incentrato sulla questione educativa, alla Chiesa italiana non mancano nel 2011 i momenti forti per riprendere e rilanciare i contenuti fondamentali del proprio progetto. Come un grande percorso formativo è strutturata la Giornata mondiale della gioventù del prossimo agosto a Madrid, per la quale è già stata avviata una capillare preparazione nelle diocesi e nelle parrocchie. Negli “Orientamenti pastorali”, i vescovi si rivolgono ai giovani con fiducia, chiedendo loro di coinvolgersi attivamente nel proprio cammino di crescita. Allo stesso tempo, si riconosce il bisogno irrisolto di persone “ricche di umanità” capaci di proporre ai ragazzi una seria esperienza di fede nella comunità cristiana. Un taglio fortemente educativo non mancherà neppure al Congresso eucaristico nazionale, in calendario ad Ancona nel mese di settembre. La scelta di articolarne lo svolgimento seguendo la filigrana degli ambiti esistenziali ben si presta a evidenziare la valenza formativa dell’Eucaristia rispetto alla vita quotidiana, tra affetti e doveri, fragilità e responsabilità sociale. La lezione del Convegno di Verona resta attuale e anzi, con l’accento posto sulla “vita buona” del Vangelo, trova ulteriori canali per una sana contaminazione tra mentalità diffusa e speranza cristiana. L’incontro tra la fede e la cultura, infatti, resta il fulcro anche dell’impegno educativo. Si tratta, cioè, di far crescere persone credenti che sappiano essere La pazienza e la fedeltà Negli “Orientamenti pastorali” i vescovi guardano con grande fiducia ai giovani, ai quali chiedono coinvolgimento negli itinerari di crescita contemporanee del loro tempo, versate nell’arte di interpretare in modo sensibile e competente, e non di meno in prospettiva evangelica, la vita di tutti i giorni e i grandi problemi di oggi. Tutto ciò in un Occidente, ricorda Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale della pace, in cui non è raro veder sorgere ostilità e pregiudizi contro i cristiani “per il fatto che essi intendono orientare la propria vita in modo coerente ai valori e ai principi espressi nel Vangelo”. È ancora il Pontefice, nel recente discorso alla Curia romana, a indicare quello che può ritenersi un obiettivo essenziale per il decennio educativo: il saper contrastare quell’”accecamento della ragione” che non riesce più a vedere l’essenziale, Dio e l’uomo, ciò che è buono e ciò che è vero. È su questo, spiega il Papa, che “è in gioco il futuro”. Nella stessa scia si è collocato il Forum del progetto culturale nell’anniversario dell’Unità d’Italia. “La Chiesa educa per il bene dell’Italia”, ricordava in quell’occasione il cardinale Bagnasco: perché non si smarrisca l’identità personale e sociale. Di qui la scelta di un più forte investimento nell’offrire elementi di formazione dei giovani sui temi antropologici e scientifici, che impegnerà prossimamente il progetto culturale, insieme ai due appuntamenti messi in cantiere dall’omonimo Comitato: un secondo Rapporto-proposta, dedicato alla questione demografica, atteso per l’autunno 2011, e un evento internazionale sulla figura di Gesù nella cultura contemporanea, all’inizio del 2012. La scelta dell’educare quale prospettiva sintetica dell’agire ecclesiale sta già rivelando diversi frutti, nel ridestare sensibilità e dibattiti e mettere in sinergia l’impegno culturale, pastorale e comunicativo della comunità cristiana. In un tempo in cui tutto diventa breve e si vuole accelerato, scommettere sulla pazienza e la fedeltà educativa ha il senso delle cose destinate a cambiarci davvero. ERNESTO DIACO Como Cronaca 16 Sabato, 8 gennaio 2011 età Solidari La realtà di questa associazione voluta dalla Federazione Nazionale Pensionati della Cisl Anteas, dal trasporto al segretariato sociale U n servizio prezioso alla persona, diventato indispensabile negli anni. Abbiamo scelto di dedicare l’apertura di questo primo numero dell’anno ad un’associazione distintasi per il suo impegno instancabile di supporto e aiuto alle persone in difficoltà. Stiamo parlando di Anteas, l’Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà, voluta dalla Federazione Nazionale Pensionati della Cisl per evidente espresso dal territorio. “Qualche anno fa – ci spiega Mario Annoni – Anteas ha pensato di inserire un tassello importante nel quadro delle attività di aiuto alle persone in difficoltà: il servizio di trasporto a favore di persone sole e bisognose verso ospedali e centri di cura sanitaria”. Un “viaggio” che incomincia nel 2003 con l’inaugurazione della prima auto. “Da allora ad oggi – aggiunge Annoni – le nostre auto sono diventate 7. Siamo presenti a Como, Cantù, Erba, Lurate Caccivio e Dongo. L’attività di trasporto viene effettuata nelle città indicate e nei comuni limitrofi. Inoltre per il 2011 è ipotizzata l’attivazione del servizio anche a Lomazzo. Se così dovesse avvenire la copertura potrebbe essere assicurata su tutta la rete L’acronimo è: Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà. Un impegno attento al servizio dell’anziano promuovere l’impegno culturale, politico, sociale. “L’impegno dei nostri volontari – ci spiega il vicepresidente di Anteas Mario Annoni – è concentrato sulla frontiera dell’attenzione ai bisogni dell’anziano. A tale scopo ci facciamo carico di promuovere e gestire iniziative assistenziali, sociali, culturali e ricreative per garantire la completa realizzazione della personalità di chi è meno giovane. Ciò al fine di favorire l’effettiva integrazione dell’anziano e per impedirne l’emarginazione”. Con i suoi volontari Anteas è presente in alcune case di riposo dell’area del Lomazzese, assiste anziani non autosufficienti, promuove occasioni di intrattenimento, animazione e dialogo interpersonale. Accompagna inoltre gli anziani in luoghi marini, montani e termali in collaborazione con Viaggi Plinio, l’agenzia di viaggi della Cisl. “Lo Stato e i privati – ci spiega Rosario Cortina, presidente di Anteas – oggi non sono più nelle condizioni di soddisfare in piena completezza i bisogni e le esigenze che emergono dalla sempre più vasta area di emarginazione sociale. A questi bisogni i nostri volontari, giovani e anziani, che ringraziamo per il loro impegno, cercano di rispondere nel migliore dei modi, prestando la loro opera in modo totalmente gratuito e con spirito di servizio. La conferma della bontà di questo servizio ci arriva dagli attestati di stima I numeri delle sedi È possibile contattare direttamente le diverse sedi presenti sul territorio attraverso i seguenti numeri telefonici: Como: n° verde 800.73.76.54, 031.304000 Cantù: 031.714.820 Erba: 031.33.33.120 Lurate Caccivio: 366.24.10.194. Dongo: 0344.811.71 Presso gli sportelli è anche attivo un servizio di segretariato sociale in grado di fornire informazioni utili. che giungono alle nostre sedi sparse sul territorio”. Ascolto, visite culturali, momenti di formazione. C’è di tutto e ancora di più nella ricca bacheca delle iniziative promosse da Anteas. Tra le idee che, però, in questi anni hanno riscosso maggior successo ce n’è una che ha dimostrato di intercettare con efficacia un bisogno provinciale comasca. Per contattare l’associazione è stata predisposta una rete telefonica che fa capo ad ognuna delle sedi che ho appena indicato, ciascuna delle quali è stata dotata di strumentazione informatica idonea a rispondere con rapidità della disponibilità ad effettuare il servizio”. pagina a cura di MARCO GATTI Un intenso 2010: 483 gli utenti I l numero totale dei pazienti trasportati nel corso del 2010 è stato pari a 483. Di questi 248 over 75, 153 da 60 a 75 anni e 82 con meno di 60 anni. In tutti i casi l’esigenza di ricorrere al trasporto da parte di un’associazione di volontariato come Anteas è maturata in relazione all’impossibilità di essere assistiti dai familiari, ove presenti, o dalle difficoltà nel sostenere i Numeri in crescita, costi di mercato. “Quello che sempre più stiamo in particolar modo registrando come associazione per quanto riguarda - spiega Cortina - è un evidente affermarsi di situazioni di la fascia degli over 75 disgregazione familiare e del progressivo allentarsi della a terzi per la necessaria catena solidale genitoriassistenza in casi di salute figli-nipoti che, per secoli, cagionevole”. ha rappresentato la struttura Per far funzionare bene una portante della vita sociale della “macchina” come quella del nostra comunità. Registriamo servizio di trasporto occorre un aumento di anziani soli che, un sistema ben oliato. “Nelle per mancanza di altre fonti cinque sedi attualmente d’aiuto, devono ricorrerere attive in provincia di Como - aggiunge Annoni - sono presenti complessivamente 25 volontari che si occupano della organizzazione dei servizi di trasporto e della relazione con le persone servite dall’associazione. La presenza è assicurata dal lunedì al venerdì, così come il trasporto. La guida delle auto è assicurata da un totale di 46 volontari che svolgono il loro servizio individuale a turni di 1-2 giorni la settimana. Il servizio di segretariato sociale si avvale del contributo di 5 volontari che, a turno, garantiscono la presenza giornaliera per l’intera settimana. Nel servizio di trasporto sono state impegnate un totale di 11 mila ore e sono stati percorsi 70.235 km, per una media per servizio pari a km 23,16”. Qui Anteas ■ 7 mezzi Trasporto: “fiore all’occhiello dell’attività” Il servizio di trasporto rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’Anteas di Como, con i suoi 7 mezzi distribuiti sul territorio, e un ottavo in attivazione. La conferma della bontà di questa attività e della progressiva ramificazione della rete di assistenza sono i dati relativi al 2010. Nel corso dell’anno appena concluso i volontari di Anteas hanno effettuato 2190 servizi di trasporto a Como, 1012 a Cantù, 640 a Erba (dall’1 maggio), 200 a Dongo, 155 a Olgiate (dal 23 luglio). Per un totale di 4197 prestazioni effettuate, a fronte di 4519 richieste ricevute. La richiesta è stata, pertanto, soddisfatta al 92,87%. Il servizio si svolge con l’apporto di volontari che prestano la loro opera in forma del tutto gratuita. Le attività nelle quali sono impegnati gli autisti sono: la guida degli automezzi della associazione, l’attività di segretariato sociale (fornendo informazioni relative ai servizi esistenti sul territorio provinciale cui poter ricorrere) e l’organizzazione del trasporto stesso. ■ La nascita Correva l’anno 1996... L’ANTEAS, associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà, nasce nell’aprile del 1996 sotto la spinta di esperienze locali sostenute e promosse dalla Fnp Cisl. Promossa dagli anziani, è aperta all’incontro con i giovani e con tutti coloro che condividono l’impegno della solidarietà civile e sociale. Anteas ha oggi una dimensione nazionale , regionale e territoriale. Sono le singole organizzazioni ad aderire alla rete territoriale di Anteas in base a regole etiche e democratiche comuni. La gestione finanziaria è autonoma. Grazie ai livelli di coordinamento nazionale e regionale, è possibile organizzare attività di studio e approfondimento, offrire informazioni e aggiornamenti legislativi, formare i volontari e promuovere il dialogo tra gli associati. All’Anteas aderiscono oltre 463 associazioni . I soci aderenti sono 62098. Da sempre Anteas privilegia attività che nascono come risposte a bisogni locali. L’arco delle attività è molto diversificato poiché ogni associazione ha una sua precisa vocazione. Le principali aree di impegno che l’Anteas mette in campo sono: Salute - incontri di prevenzione - educazione alimentare Assistenza - attività di cura della persona e di aiuto domiciliare per le persone non autosufficienti - sostegno alle persone nei centri anziani, case di riposo - trasporto disabili Sociale - segretariato sociale - centri telefonici di ascolto per persone sole o in difficoltà - servizi in biblioteche e musei - mantenimento e cura del verde pubblico Cultura e tempo libero - università della terza età - attività di integrazione con gli extracomunitari - insegnamento degli antichi mestieri ai giovani - gestioni circoli sociali - mostre, attività ricreative Como Cronaca Sabato, 8 gennaio 2011 17 SCUOLE VERSO L’EXPO SERVIZI SOCIALI NAVIGAZIONE Gli interventi sugli istituti comaschi A Cernobbio la presentazione Rafforzata la rete contro la violenza sulle donne Il Patria in acqua entro l’estate del 2012 Durante il 2010 sono stati effettuati interventi di messa in sicurezza su diversi istituti comaschi. Sono stati investiti 3,6 milioni di euro provenienti dall’Inal (564 mila), dai fondi governativi del CIPE (1,9 milioni) e direttamente dalla Provincia di Como (1,8 milioni). Si terrà nella cornica di Villa Erba a Cernobbio la presentazione della rassegna internazionale. Ad annunciarlo è stato il presidente della Provincia Carioni membro del consiglio di amministrazione di Expo 2015. Ancora da definire il periodo. In riva al Lario arriveranno le delegazioni di 120 Paesi per un totale di circa 1500 rappresentanti. Nel 2010 si è rafforzata la rete di sostegno alle donne vittima di violenza. Corsi di formazione sono stati organizzati per gli operatori degli ospedali, dei servizi sociali comunali e delle forze dell’ordine. Coinvolti 179 enti (pubblici, privati e del volontariato). Si concluderà entro il prossimo mese di giugno la seconda fase di restauro del piroscafo fermo ormai dal 1989. Il natante fu acquistato nel 2004 dalla Provincia di Como alla cifra simbolica di 1 euro. Il restauro è stato avviato grazie al coinvolgimento di alcuni donatori. Aspettando il ritorno in acqua, attesa per la fine dei lavori nel 2012, il Patria sarà aperto come spazio museale. L’EXPO APRIRA’ A MILANO IL 1° MAGGIO DEL 2015 Tempo di bilanci per la Provincia Un 2010 difficile, il 2011 ancora di più I Nella tradizionale l 2010 è stato un anno difficile per le casse della Provincia di conferenza stampa di Como. Dodici mesi fatti di tanti fine anno il presidente piccoli tagli alle spese ordinarie Leonardo Carioni ha fatto ma anche di grandi opere messe in dubbio o rimandate per la mancanza un bilancio dell’anno di risorse. A tracciare il quadro trascorso e alcune sull’anno appena trascorso è stato il osservazioni su futuro presidente della Provincia, Leonardo Carioni, nel tradizionale incontro di fine anno con i giornalisti, mercoledì 29 dicembre. Un grandi opere non si può trascurare l’ordinario”. Difficoltà non solo legate alla crisi ma anche, a quanto quadro a tinte fosche che – ha ammesso con rammarico ammette lo stesso Carioni, alla debolezza delle lo stesso presidente – rischia di estendersi o addirittura istituzioni comasche, soprattutto da una prospettiva di peggiorare nel corso del 2011. Ulteriori tagli che politica. “Noi – si è sfogato Carioni - dobbiamo contare potrebbero mettere in dubbio non solo le grandi opere di più politicamente, ma per farlo è necessario stabilità ma anche l’ordinaria amministrazione. e la capacità di andare d’accordo. Per questo cercherò di “Se pensiamo ai grandi progetti come la variante parlare con i nostri parlamentari per far arrivare risorse della Tremezzina o il secondo lotto della Tangenziale al territorio”. E’ sotto gli occhi di tutti la difficoltà di di Como – ha spiegato il presidente – è chiaro che il Como a ottenere finanziamenti a dispetto di province, rischio di non riuscirle a finanziare per mancanza di come la vicina Varese, che, grazie al ruolo svolto dalla fondi è grande. Per la galleria di Pusiano, ad esempio, Lega, ha ricevuto negli ultimi anni una gran quantità siamo passati da un contributo previsto di 33 milioni di risorse. “In questo 2010 – ha continuato - abbiamo di euro a uno effettivo di 20. Differenza a cui dovremo tagliato all’inverosimile, su tutti i capitoli in cui si trovare il modo di far fronte. Paradossalmente, però, poteva tagliare. Ora, però, in vista di un 2011 altrettanto continuiamo a parlare di questi interventi senza difficile non possiamo pensare ad altri tagli in settori accorgerci di come il prefetto non abbia i soldi per la centrali come la viabilità o l’edilizia scolastica, ma sarà cartellonistica sulla statale Regina. E’ necessario arrivare necessario ripensare a partecipazioni della Provincia a ad un’armonizzazione degli interventi perché per fare le “HO PENSATO DI LASCIARE” Il presidente Carioni indebolito da problemi di salure “Gli ultimi sei mesi sono stati per me particolarmente duri a causa dei problemi di salute che mi hanno colpito. Ho anche pensato di lasciare la politica”. Lo ha ammesso il presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno. Un incontro diverso dal consueto: a tenere banco, infatti, più che l’attività dell’ente di Villa Saporiti sono state enti che si sono dimostrati inefficaci. Penso ad esempio alla nostra partecipazione ad Univercomo. Cifre relativamente piccole ma che messe insieme diventano importanti”. Per quanto riguarda le grandi infrastrutture dal presidente della Provincia è arrivato un secco “no” al progetto dell’autostrada Varese-Como-Lecco. “Sarebbe insostenibile economicamente – ha spiegato – perché per esserlo dovrebbero transitarvi circa 50 mila mezzi al giorno. Una cosa irrealistica. Piuttosto è importante rilanciare sul secondo lotto della tangenziale di Como (da Grandate ad Albese ndr) cercando di completare anche la variante di Pusiano e quella di Parravicino”. Unico successo del 2010 per il presidente è stata l’apertura del nuovo S. Anna, dove la Provincia ha rivendicato l’investimento di 3,5 milioni di euro per la sistemazione della viabilità. MICHELE LUPPI le condizioni di salute del presidente. “E’ dal mese di aprile – ha ammesso Carioni – che entro ed esco dagli ospedali per cercare di risolvere un disturbo, probabilmente dovuto allo stress, che mi ha provocato grandi dolori tenendomi per molto tempo lontano dagli uffici della Provincia. Da alcuni giorni sto un po’ meglio e spero di poter tornare a svolgere pienamente le mie funzioni”. Problemi fisici che potrebbero – in caso di elezioni anticipate a livello nazionale – tenere Carioni lontano da Roma e da un seggio in Parlamento, apparso quasi sicuro negli scorsi mesi. “Se fosse per Bossi – ha ammesso il presidente – mi vorrebbe sempre al suo fianco. Ma non so se accetterò un posto a Roma. E’ una questione di vita. Questi sei mesi mi hanno segnato moltissimo. Ho riscoperto il valore di cose che avevo un po’ trascurato”. Oltre ad essere presidente della Provincia, Carioni è attualmente anche sindaco di Turate e membro del consiglio di amministrazione di Pedemontana SPA e di Expo Milano 2015 la società che sta organizzando la rassegna. ■ Portichetto S. Natale: “E molti non l’hanno accolto” ‹‹E molti non l’hanno accolto›› È il tema del presepio preparato per questo Santo Natale nella chiesa parrocchiale della Madonna della Neve di Portichetto. Nato nei classici luoghi aridi della Palestina con lo sfondo della Gerusalemme antica, il presepio attira lo sguardo dei visitatori sulla capanna dove inondato di luce si concretizza l’Evento degli Eventi: la nascita del Salvatore. I pastori sono in cammino chiamati dagli angeli, mentre la città che ha già rifiutato l’ospitalità a Giuseppe e Maria, indifferente nella sua bellezza, dorme e non se ne cura. Colui che salva, è nato! Sveglierà gli animi con la sua redenzione. Ora è solo un bimbo fragile ed infreddolito che tutti noi siamo chiamati a riscaldare con le nostre opere e le nostre preghiere. Ai costruttori sono andati i complimenti da parte di tutti i fedeli per l’ottimo lavoro eseguito con molta cura e grande passione. Da segnalare, in paese, anche il Presepio allestito dagli amici del Luglio Portichettese; un’opera di eccellente fattura. A Rebbio il presepe realizzato da Ul GRUP Qui sopra il presepe realizzato quest’anno da Ul GRUP” ossia Gruppo Rebbio Uomini Presepe. Nel corso degli anni - spiegano - abbiamo creato, per la nostra parrocchia, vari presepi. Il gruppo è composto da uomini che con la loro “arte”, si ritrovano in amicizia progettando, creando, colorando e intagliando per regalare gioia e serenità a quanti, anche solo per pochi attimi, si fermano con stupore davanti alla Natività. Per assaporare la magia del presepe , ci vuole un cuore semplice ed è proprio questo sentimento che unisce il “gruppo di amici di Rebbio”. ComoCronaca2010 18 Sabato, 8 gennaio 2011 La cronaca di ieri. Riletta con gli occhi di oggi N el rispetto di una prassi ormai da tempo consolidata anche quest’anno abbiamo scelto di riproporvi alcuni dei fatti più salienti che hanno caratterizzato il nostro giornale nel corso del 2010. Gennaio * La Provincia lancia Ecolarius, 11 milioni di euro per salvare siti “culturalmente” rilevanti del territorio: dall’Arena del teatro Sociale a Villa OlmoVilla del Grumello, a Villa Balbianello, e molti altri ancora. * Il 30 dicembre si insedia a Como il nuovo prefetto, Michele Tortora. * Cresce, anche nel Comasco, la febbre del gioco. Nel 2009 le spese sono aumentate del 71,89%. Ai primi posti Superenalotto e Gratta e Vinci. * Sfiora il 20% l’urbanizzazione in provincia di Como. Il più cementificato della provincia risulta Campione d’Italia (83,4%). La città di Como è al 54,6% del territorio occupato. * Con l’inizio dell’anno prende il via la campagna di tesseramento delle Acli comasche. L’obiettivo è di superare i numeri del 2009, con 5246 tessere distribuite. * Barabitt, il peccato della solitudine. In un volume viene illustrata la storia dell’Istituto Somaini di San Fermo della Battaglia, che ospitò, nella prima metà del secolo scorso, centinaia di ragazzi * Il Difensore civico provinciale, una figura sempre più richiesta per dirimere i conflitti tra privati e Pubblica amministrazione. 68 le nuove pratiche seguite nel 2009, contro le 45 del 2008 * La Polizia locale in festa dà i numeri: intensa l’attività di presidio del territorio, con quasi 210 mila km di pattugliamenti. Oltre 67 mila le infrazioni amministrative registrate. In calo gli incidenti stradali, passati da 864 del 2008 a 810 del 2009. Febbraio * Pianeta scuola: il fallimento delle 24 ore in provincia di Como. I dati del 2009 confermano un’opzione irrisoria per questa fascia. Preferite le 27 o 30 ore settimanali per i propri figli. Sempre meno tempo, da parte Un anno di cronaca di ebbrezza e sotto l’uso di sostanze stupefacenti. * I Musei Civici di Como, d’intesa con la cooperativa “Questa Generazione” lanciano un interessante progetto pilota dedicato ai migranti presenti sul nostro territorio. * Comaschi: un popolo di 43enni, ma a mantenerci giovani sono gli stranieri. * La crisi colpisce il volontariato: anche il Centro Servizi per il Volontariato di Como paga lo scotto dei pesanti tagli subiti a livello regionale. Marzo * Compie 50 anni l’ospedale di Kalongo, voluto da padre Giuseppe Ambrosoli, di Ronago. * Dopo lunghe proteste viene abbattuto il contestato “muro” sul lungolago. E il cantiere, finalmente, riparte. * Disabilità: una rete comasca. Finalmente prende vita un progetto che va nella direzione di riassumere, in un’unica voce, richieste, rivendicazioni, bisogni espressi dal mondo dei diversamente abili. * S’inaugura, a Villa Bellingardi, Tavernola, “Scomodiamoci”, il nuovo centro giovanile in cui troveranno realizzazione svariati laboratori creativi. In queste due pagine i principali fatti che hanno accompagnato la cronaca del Settimanale nel corso del 2010 dei genitori, per restare con loro. * La mente oltre le barriere. Assessorato ai Servizi Sociali di Como, Provincia e Azienda ospedaliera - Dipartimento di Salute Mentale lanciano un progetto rivolto a detenuti di età compresa tra i 20 e i 35 anni che stanno scontando la prima pena. Obiettivo: la prevenzione Aprile 2010 Cof: 50 anni al femminile Da cinquant’anni, alle porte di Como, nel territorio di Montano Lucino, una realtà offre un approdo sicuro alle fragilità ed alle storie di donne ferite, in molti casi mamme, le quali, nonostante la giovane età, sono cariche di un vissuto problematico, per un’esistenza che le ha costrette a confrontarsi con la violenza, i maltrattamenti, lo sfruttamento ai fini della prostituzione, talvolta la tossicodipendenza. È la realtà della Casa di Orientamento femminile di Montano Lucino che celebra il mezzo secolo di vita. dei suicidi in carcere. * Dentro la crisi: 6 mila i comaschi che hanno perso il lavoro nel corso del 2009. Lo rivelano i dati forniti dall’Osservatorio del mercato del lavoro. * La banda Baradello festeggia i 90 anni di vita. * Si insedia il tavolo comasco dell’Expo 2015. * I 10 anni de “La Sorgente”. La Casa Alloggio per malati terminali di Aids, gestita dai Padri Somaschi, raggiunge un importante traguardo. * Ioni sul Municipio per combattere l’inquinamento. È la nuova sfida lanciata dal Comune di Como per abbassare il livello delle polveri in città. * La crisi c’è ma il turismo va. I primi bilanci della stagione passata danno segnali positivi per il comparto. Como sorride, unica in Lombardia. * Per l’Associazione Nazionale Aprile 2010 Alpini di Como inizia una stagione di festeggiamenti per celebrare il 90° di costituzione. * Tempo di celebrazioni anche per il Museo Didattico della Seta di via Castelnuovo, a Como, custode della memoria serica comasca, che festeggia i 20 anni di vita. * Ridere per vivere meglio. “Stringhe colorate” e il sorriso come terapia. Un’associazione di volontariato e il sorriso a 32 denti accanto ai più piccoli ammalati. La frontiera della clowneria sociale. * Piccoli Comuni nel Comasco. Sono 82 su un totale di 163 le piccole realtà con meno di 2 mila abitanti in provincia di Como. Un dato pari al 50% delle amministrazioni del nostro territorio. * Non ti bere la patente: riparte la campagna di prevenzione e sensibilizzazione contro l’uso di alcol in auto. Tolleranza zero contro la guida in stato Aprile * Donne, quando la violenza cresce. In aumento i casi segnalati in provincia, frutto di una violenza sempre più cieca. L’impegno di Telefono Donna. Non solo ascolto, ma anche accoglienza in una struttura protetta. Tel. 031-304585. * Guerra aperta da parte dei dipendenti della Cà d’Industria contro la direzione per la decisione di esternalizzare il servizio delle cucine. * “Ci stai cercando… e noi cerchiamo te”. L’Auser lancia un interessante progetto per avvicinare il mondo dei giovani, ma non solo, alla magia del dono, gratuito, del proprio tempo. * Nuovo lungolago: parte la seconda fase. I lavori prendono il via sul tratto di viale Geno da sant’Agostino al vicolo Bonola. * Como chiama Mongolia. Per tre ragazzi comaschi inizia l’avventura del Mongol Rally 2010: arrivare in Mongolia a bordo di una vecchia Fiat 126. Non solo avventura, ma anche solidarietà. Maggio 2010 Maggio 2010 RSA di Como: numeri e conferme Un percorso sugli ultimi giorni del Duce Amianto e mesotelioma: i casi comaschi * RSA: numeri e conferme. Aumenti in linea con l’Istat per le 56 strutture accreditate della provincia. I dati Cisl dell’ultimo rapporto sulle case di riposo ci dicono essere 4431 gli anziani i posti letto in provincia, quasi 60 euro la retta media giornaliera. * Bassone: torna alta la tensione all’interno della Casa circondariale comasca. Il culmine viene raggiunto con un’aggressione da parte di un detenuto con problemi psichiatrici nei confronti di alcuni addetti alla vigilanza. Si ripropone la questione del sovraffollamento e delle difficili condizioni di vita all’interno della struttura. * Quattro milioni di euro per riportare alla luce e rendere fruibile al grande pubblico gli ultimi giorni del Duce sul Lario. Questa la somma concessa dalla Regione alla Provincia di Como a sostegno di un articolato progetto di taglio storico-culturale che vede anche il coinvolgimento di 25 Amministrazioni comunali del territorio. * La grande Stufa di Villa Guardia si presenta. Illustrato a Villa Erba l’ambizioso progetto di una centrale che sarà alimentata esclusivamente con biomassa vegetale di origine agricola locale, prodotta dalle imprese agricole della Coldiretti e dagli scarti di lavorazione dei prodotti di manutenzione del verde. * Badanti verso un albo provinciale? Dalla Provincia la conferma della ripresa dei contatti per mettere un po’ d’ordine ad un settore prezioso ma ancora troppo precario. * Sei neo mamma? Lavoro addio. Sono state 315 le donne comasche che hanno lasciato il lavoro nel corso del 2009 a causa della maternità durante il primo anno di vita del bambino. Un fenomeno preoccupante. * L’associazione per la lotta contro l’infarto celebra il quarto di secolo con svariati eventi e lanciando un nuovo screening. La parola d’ordine è, come sempre, prevenzione. * Amianto e mesotelioma: 148 casi nel Comasco. Se ne manifestano da 15 a 20 ogni anno. Il picco è, però, atteso tra il 2015 e il 2020. Il periodo di massima esposizione nel nostro territorio fu tra gli anni ‘70 e ‘80. Anche i freni delle auto erano fatti di questo materiale. * Oggetti smarriti: una città distratta. Si perdono per lo più mazzi di chiavi, cellulari, portafogli. La maggior parte ritrova il proprietario. ComoCronaca2010 2010 DENTRO LA CRONACA Verso l’estate ■ Luglio Fatti, storie di vita, semi di speranza Droghe e alcol, la trasgressione che uccide In crescita i cannabinoidi e l’abuso di alco tra i giovani. Preoccupanti i dati dell’Asl di Como relativi all’attività dei Sert della provincia. La conferma di un disagio crescente sul nostro territorio. Dare voce a chi non ha voce, una scelta, un obiettivo, un impegno quotidiano perseguiro con responsabilità Maggio * Cisl: da 60 anni al servizio del Paese. Celebrazioni in tutta Italia per commemorare la nascita del sindacato., Anche a Como, dove la Cisl è rappresentata da oltre 69 mila iscritti, viene dato avvio al cammino delle commemorazioni. * Truffe, ecco come tutelarsi. Cresce la piaga delle truffe a persone anziane. Forze dell’ordine e sindacati scendono in campo con qualche suggerimento. Il Comune di Como sceglie di assicurare, gratuitamente, i suoi 15 mila anziani residenti. * Como città turistica. In Stazione Centrale viene inaugurato il nuovo infopoint frutto dell’intesa tra Comune, Provincia, Camera di Commercio e Parco Spina Verde. * Una vita sul filo della solidarietà. Sabato, 8 gennaio 2011 19 Marisa Frigerio, per anni punto di riferimento della Casa della Giovane di Ponte Chiasso, compie 80 anni. * Pannelli solari: è “boom” in Lombardia. A Como “L’Isola che c’è” lancia due gruppi di acquisto. * Si conclude il progetto comunale “Photored” che tanti sonni aveva tolto ad automobilisti indisciplinati, fotografati all’atto di transitare con il rosso... * In Consiglio gli amministratori del futuro: è il Consiglio comunale dei bambini, che ogni anno offre spunti interessanti su cui lavorare all’esecutivo. * Festeggia trent’anni di attività il “Tribunale del Malato”, l’associazione impegnata in particolar modo nel miglioramento delle condizioni di assistenza dei degenti e nel rendere i malati più consapevoli dei propri diritti. * Donne e minori: il cammino ■ Luglio Safe Summer per un’estate sicura dell’integrazione. In provincia di Como il 10% degli alunni, specie nella scuola dell’infanzia e nella primaria, è di cittadinanza non italiana. La necessità di riflettere su un tema caldo, cercando di capire perchè i bambini stranieri, in classe, non sono un problema. Giugno * La città si prepara ad un’invasione alpina. Attese nel capoluogo oltre tremila persone per il raduno sezionale in occasione delle celebrazioni per i 90 anni di fondazione. * La Bosnia chiama, Como risponde. Si rinnova il legame tra il territorio comasco e i Balcani grazie ad alcune iniziative promosse da Ipsia - Acli e da Arci e Comune di Como. * Isola Comacina. Si progetta l’avvio di un parco archeologico. GIUGNO GIUGNO GIUGNO Uniti per salvare il torrente Breggia Murales in movimento in Villa Bellingardi Ecoturisti: anche a Como vacanze sostenibili * Dopo anni di scarso interesse amministrazioni e cittadini sono tornati a guardare con attenzione lo storico corso d’acqua. Il risultato è il ritorno di alcune specie ittiche. * Se il caldo fa paura, ecco come affrontarlo. Più di 7 mila i soggetti a rischio in provincia * Un laboratorio di grande interesse viene promosso a Villa Bellingardi, Tavernola. Il graffito come spunto espressivo, occasione di agregazione. Il tutto reso posssibile grazie al centro giovanile “sCOMOdiamoci”. * Due comaschi nell’inferno di Gaza. La testimonianza di una coppia che ha toccato con mano le condizioni di sofferenza e fatica cui la popolazione locale è sottoposta. * Estate, tempo di divertimento. Si può farlo anche con un occhio all’ambiente. Qualche suggerimento su come orientarsi. * Movida. Il Comune di Como lavora ad una nuova ordinanza per regolamentare gli orari dei locali cittadini. Nuova campagna per la sicurezza stradale. Due le campagne promosse per l’estate 2010: l’uso delle protezioni per motociclisti, valorizzando l’importanza degli indumenti che riducono i rischi connessi agli incidenti stradali, e il meccanismo del guidatore designato. ■ Luglio Torna Pronto intervento estivo Dal 12 luglio al 12 settembre Palazzo Cernezzi ripropone il tradizionale servizio di assistenza offerto insieme all’associazione Auser. 42 le persone che hanno chiesto sostegno nel corso del 2009. ■ Agosto L’ombra della malavita sul nuovo S. Anna Si diffonde la notizia di possibili illeciti nella movimentazione della terra del cantiere del nuovo ospedale. Successivi carotaggi scongiureranno (in parte) il timore della presenza di rifiuti tossici. La ripresa autunnale. Verso l’anno che si conclude Settembre * Si riparte dal Crea. Tante conferme e qualche novità nel nutrito programma proposto dal Centro di riferimento per l’educazione ambientale di Como per l’anno scolastico 2010-2011 * L’associazione Iubilantes presenta “CamminaCitta”, un portale attraverso il quale si cerca di riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale delle città coniugando mobilità dolce, turismo sostenibile e accessibilità. * Casa della Giovane, il dono dell’accoglienza. La donazione di un automezzo a servizio della struttura ci offre lo spunto per illustrare questo prezioso servizio al territorio. * Scuole: quattro milioni di euro per rifarsi il look. È la somma investita da Palazzo Cernezzi per interventi che hanno preceduto l’inizio delle lezioni, ma anche per opere che verranno realizzate nel corso dell’anno. Ottobre * Dentro la “pancia” del nuovo “S. Anna”. Per il presidio, costruito a tempo di record, arrivano i fatidici giorni del trasloco. L’ora “x”scatta alle ore 8.30 di giovedì 30 settembre. Dalle 6 di domenica 3 ottobre diviene operativo il nuovo pronto soccorso. * Obesity Day. Troppi chili nel Comasco. Il 36,4% della popolazione comasca è sovrappeso, il 12,7% obeso. Numeri che richiamano alla necessità di stili di vita più moderati. Ci avviciniamo sempre di più al modello americano. * Il Cai di Como festeggia, in Biblioteca L’ora del nuovo S. Anna Il trasloco, compiuto in quattro giorni, e l’inaugurazione del presidio sono tra gli eventi più significativi di questo 2010 Comunale, i 135 anni di vita. * Circa 130 persone senza fissa dimora in città, il 56% stranieri, per lo più provenienti da Tunisia, Marocco, Algeria. Questi alcuni dei dati emersi da una ricerca-intervento curata dalla Caritas. * Bando anticrisi: dalla Provincia di Como 100 mila euro per le famiglie in difficoltà. Novembre * Un dormitorio annuale aperto in via Napoleona. Dopo anni di trattative finalmente il traguardo viene raggiunto. A gestirlo la Caritas per conto del Comune di Como, presso i locali della Piccola Casa Ozanam. * Acqua: 4437 litri sprecati ogni giorno in città. Numeri allarmanti. * Arco Iris: una finestra aperta sull’integrazione. Apre il primo centro interculturale comasco. * La Casa dei Tigli di Brunate cerca rinforzi. Forte la necessità di nuovi educatori e volontari per le due comunità che accolgono mamme con bambini e minori maltrattati. * Stranieri: il Comasco vicino a quota 44 mila. Lo rivela l’ultimo rapporto del Dossier Statistico Immigrazione 2010. * Mi aspetto rispetto. Il Comune di Como e Soroptimist lanciano un progetto di prevenzione della violenza di genere. * Tumori: i primi numeri del “registro comasco. Nel 2009 poco meno di 20 mila i malati di cancro in provincia. Dicembre * Sacchetti di plastica: il tempo della messa al bando. Anche il Comasco si sta organizzando. * E. Medea: 25 anni sul filo della ricerca. * Oltre 4 milioni gli italiani nel mondo. L’ultimo rapporto della Fondazione “Migrantes”. * Quando le feste sono viste dalla strada. Nostra inchiesta tra i senza tetto. * Un Natale sostenibile passa anche dai biglietti di auguri. Un invito ad evitarne l’uso e lo spreco smodato. PAGINE A CURA DI MARCO GATTI 20 Sabato, 8 gennaio 2011 Como Cronaca Notizie flash ■ Razionalismo Le novità, che entreranno in vigore dal 10 gennaio, hanno lo scopo di regolare la circolazione dei mezzi commerciali all’interno della zona a traffico limitato Centro storico: nuova viabilità U n detto popolare recita “l’Epifania tutte le feste si porta via”. A Como, quest’anno, la fine delle festività natalizie porterà con sé anche l’arrivo di nuove disposizioni che hanno lo scopo di risolvere il problema della vivibilità del centro storico. Il 10 gennaio, o al più tardi nei giorni successivi, entrerà in vigore la nuova ordinanza del Sindaco Stefano Bruni che disciplina l’accesso dei mezzi commerciali in città murata, ovvero nella Zona a Traffico Limitato, la ZTL. Negli ultimi tempi, infatti, è stato registrato un transito di furgoni e camioncini in deciso aumento che ha portato con sé anche l’acutizzarsi di aspetti negativi come la diminuzione della vivibilità e dell’attrattività del centro storico cittadino. Per provare a dare delle risposte a questi problemi l’amministrazione comunale, insieme ■ Comune Bando anticrisi: 125 le domande presentate ai Servizi Sociali Sono state complessivamente 125 le domande presentate al Settore Servizi Sociali del Comune di Como per partecipare al nuovo Bando anticrisi predisposto dall’Amministrazione cittadina. Nel dettaglio si tratta di 40 richieste per il bando relativo alle “Borse lavoro” e 85 per i “Contributi a fondo perduto”. Fino al 22 gennaio, ovvero a 30 giorni dalla chiusura dei termini per la presentazione delle domande, le richieste saranno vagliate dagli incaricati del Settore e successivamente verrà pubblicata la graduatoria provvisoria. Decorso il termine previsto per presentare eventuali ricorsi (15 giorni dalla pubblicazione) il Bando entrerà nella fase operativa attraverso l’erogazione dei contributi. Per quanto riguarda il “Prestito sull’onore” a partire dalla seconda metà del mese di gennaio sarà possibile presentare le relative domande che potranno essere scaricate dal sito internet del Comune di Como (www.comune.como.it), ritirate negli uffici dei Servizi Sociali (in via Italia Libera), all’Urp (Palazzo Cernezzi) e nelle sedi delle Circoscrizioni. Queste dovranno essere consegnate solo negli uffici dei Servizi Sociali entro e non oltre le successive due settimane. Primi interventi su tre “gioielli” comaschi Poco prima di capodanno la giunta di Palazzo Cernezzi ha dato il via libera ai primi interventi di manutenzione programmata per tre “perle” del razionalismo comasco. Si tratta dell’asilo Sant’Elia, del Monumento ai Caduti e della fontana di Camerlata. Per l’avvio dei lavori l’assessorato all’Edilizia Pubblica, rappresentato da Francesco Scopelliti e diretto dall’ingegner Antonio Ferro, ha stanziato 150mila euro. ■ Mostra Domenico David fino al 29 gennaio a Csu, ha promosso la scorsa primavera il progetto “Merci in centro”, per la consegna delle merci attraverso veicoli elettrici ma i risultati finora non sono stati soddisfacenti in quanto gli autotrasportatori non hanno aderito. Da qui la decisione, appunto, di modificare l’ordinanza che disciplina l’accesso in città dei veicoli commerciali. Da segnalare il fatto che nulla cambia per i residenti in quanto le modifiche sono state apportate per quanto riguarda gli orari di consegna delle merci, per i veicoli adibiti alla loro consegna nonché per i veicoli adibiti al trasporto rifiuti. Le modifiche principali che entreranno in vigore, appunto, a partire dal 10 gennaio, riguardano, specificatamente, il divieto di accesso ai veicoli commerciali per il trasporto delle merci in contro proprio e in conto terzi, modello autocarri, con alimentazione a diesel e/o a benzina con data di immatricolazione precedente il 1 gennaio 2001, ed i veicoli adibiti alla raccolta dei rifiuti dovranno avere un peso complessivo a pieno carico non superiore ai 50 quintal. Tutti i veicoli per accedere alla Ztl dovranno richiedere apposita autorizzazione ed i veicoli adibiti al trasporto merci potranno transitare nella Ztl dalle 5 alle 10.30 dei giorni feriali per le operazioni di carico e scarico. La sosta sarà consentita solo per un tempo massimo di 30 minuti previa esposizione dell’orario d’arrivo. Entro e non oltre le 10.30 tutte le operazioni di carico e scarico dovranno essere terminate e i veicoli dovranno uscire dalla Ztl. Le autorizzazioni di accesso ai veicoli commerciali verranno rilasciate secondo diversi criteri a seconda che si tratti di mezzi di trasporto dello stesso esercente o di coloro che esercitano l’attività professionale di trasporto in conto terzi. In ogni caso tutte le autorizzazioni avranno validità annuale. I veicoli commerciali elettrici potranno accedere alla Ztl dalle 5 alle 18 dal lunedì al venerdì e dalle 5 alle 14 del sabato ed, in ogni caso, il numero massimo di permessi emessi per veicoli utilizzati per il pronto intervento non potrà superare il numero di 350. Anche i mezzi postali dovranno munirsi di permesso mentre gli unici per cui nulla cambierà dal 10 gennaio sono i residenti e i domiciliati nella Ztl cittadina. LUIGI CLERICI Ci sarà tempo fino al 29 gennaio per poter ammirare, presso lo spazio espositivo allestito in città, in via Vitani, 31-33, l’opera pittorica del catanzarese Domenico David, artista che vive e lavora a Milano, dove insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel mese di gennaio le visite saranno possibili dal martedì al sabato nelle seguenti fasce orarie: 1013, 15-19.30. ■ Rebbio “Muti come un pesce” al Teatro Nuovo Il 16 gennaio, presso il Teatro Nuovo di Rebbio, andrà in scena “Muti come un pesce”, commedia brillante della compagnia teatrale “Ciciss and Mocholo”. L’incasso sarà devoluto all’associazione “Bianca Garavaglia onlus”, realtà che raccoglie fondi per sostenere progetti di ricerca e cura sui tumori infantili a favore del reparto di pediatria oncologica dell’Istituto dei Tumori di Milano. Appuntamento alle 15.30. Ingresso ad offerta libera. COMUNE DI COMO. Assessorato alla Famiglia Si è rotto il lettone: il disagio di separarsi A Como ogni tre matrimoni uno finisce con una separazione. A dirlo sono i dati messi a disposizione dal Ministero di Giustizia: al primo semestre 2009 quasi 300 coppie sposate ogni 1000 hanno chiesto la separazione. Tantissime anche le domande presentate al Tribunale di Como, sezione famiglia: nel 2009 sono state 960. I dati statistici descrivono il comasco come un territorio ad alta incidenza di separazioni e divorzi, molto più elevate rispetto alle realtà circostanti del tutto simili per tessuto economico e densità di popolazione. Quale sia il fattore che porta Como in alto nelle classifiche delle separazioni, questo non è ancora stato individuato. Il progetto “Si è rotto il lettone”, iniziativa promossa dall’Assessorato alla Famiglia e dall’Associazione Med in Italy, un lo scopo di informare le famiglie in altro modo di gestire i conflitti, nasce merito all’esistenza dei servizi di dalla rilevazione di coloro che si mediazione sul territorio che, per occupano delle famiglie, e dei loro figli, mezzo di specifiche tecniche operative, e che suggeriscono l’opportunità di intendono promuovere e diffondere effettuare interventi specialistici capaci una nuova cultura della separazione, di rispondere alla richiesta di aiuto non più improntata alla logica della proveniente dalle coppie dei genitori vittoria dell’uno sull’altro ma capace separati o in via di separazione anche di offrire una “neutralità” che favorisce attraverso il ricorso alla mediazione la riorganizzazione non cruenta dei familiare. Il progetto si articola in rapporti familiari, salvaguardando quattro incontri con i mediatori familiari tutti i componenti della famiglia, Salvatore Coniglio e Rossana Novati soprattutto i figli. Questo è il programma (cofondatori dell’associazione Med degli incontri in programma presso in Italy), mirati a fornire strumenti di la Biblioteca Comunale ogni venerdì analisi ed interpretazione degli aspetti a partire dal prossimo 14 gennaio: critici che caratterizzano le situazioni Quando finisce un amore, affrontare separative. Gli incontri avranno anche la decisione di separarsi (14/01); tra In città ogni tre matrimoni uno finisce con una divisione diritti e affetti, l’importanza di garantire un equilibrio tra sfera emotiva e sfera giuridica (21/01); affido condiviso e responsabilità dei genitori, riorganizzare la famiglia con i figli al centro (28/01); la mediazione familiare, la gestione positiva dei conflitti per continuare ad essere, insieme, buoni genitori (04/02). La partecipazione agli incontri è gratuita, è obbligatoria l’iscrizione contattando l’Assessorato alla Famiglia: 031.252229 (orari d’ufficio) o inviare una email a [email protected], specificando nome cognome, indirizzo e recapito telefonico. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. L.CL. Como Cronaca Sabato, 8 gennaio 2011 21 Aval. Percorso di formazione Acli per promotori sociali AAA volontari cercasi La proposta di un cammino formativo, da gennaio a marzo 2011, che intende offrire le nozioni base per operare al meglio all’interno del sistema aclista e rispondere ai bisogni “A AA volontari cercasi”. Torna il percorso di formazione promosso dall’Aval, l’organizzazione di volontariato che riunisce tutti i volontari impegnati nel sistema aclista. «La proposta – ci spiega Sonia Manighetti, referente operativa del corso – è di un cammino formativo che si articolerà in otto incontri, a partire dal prossimo 10 gennaio, e che si protrarrà fino a marzo, per nuovi promotori sociali del sistema Acli. Il percorso intende fornire agli interessati le nozioni di base per avvicinarsi all’esperienza di volontariato all’interno dei servizi che quotidianamente offriamo. Non a caso, quando ci riferiamo al mondo aclista, parliamo di “sistema”. Non operiamo, infatti, a compartimenti stagni, ma ci sforziamo di respirare un’aria comune. La formazione, curata da Aval, ha proprio questo scopo, offrire a chi si affaccia a questo mondo una visione d’insieme della sua complessità e della sua ricchezza, così da essere in grado, indipendentemente dall’ambito di impegno, di offrire risposte a 360° rispetto ai bisogni espressi dalle persone che si affacciano alla nostra porta». Più nel dettaglio come si configura il ruolo del promotore sociale? «I promotori sociali svolgono un compito fondamentale di intermediazione fra le persone portatrici di un bisogno, i servizi delle Acli che intervengono su questo bisogno, le pubbliche amministrazioni, gli enti e le istituzioni del territorio. A loro spetta il compito di accogliere le persone, ascoltarne le problematiche e aiutarle a comprendere le proprie necessità ma anche le proprie potenzialità e ad esprimerle, accompagnandole alla ricerca della soluzione migliore, con competenza ma soprattutto con tanta disponibilità e capacità di ascolto. Proprio l’accoglienza e la capacità di ascolto sono due delle caratteristiche che devono contraddistinguere i nostri volontari. Quella che viene richiesta è una forma di volontariato che si misura direttamente con i problemi, le ansie, le aspettative e i bisogni delle persone e che, contemporaneamente deve fare i conti con la “pratica” burocratica, con la complessità delle norme. Proprio per questa ragione quello che proponiamo non è un corso tecnico. Ai nostri promotori non viene richiesto un lavoro d’ufficio, legato al il disbrigo di pratiche per le quali sono necessarie competenze specifiche, bensì un servizio di accoglienza, lettura del bisogno e accompagnamento del cittadino per comprendere quale dei servizi Acli sia in grado di rispondere al meglio alla richiesta avanzata». Quanti sono, ad oggi, i volontari di cui vi avvalete? «I volontari iscritti all’Aval sono circa 100, accanto ad essi ve ne sono altri 200 non ufficialmente iscritti. Arriviamo, dunque, ad un totale di circa 300 per l’intera provincia di Como. Con il corso che prenderà il via a gennaio ci poniamo l’obiettivo, ambizioso, rendere ancora più capillare e ramificata la nostra presenza sul territorio, assicurando assistenza anche nei centri più piccoli e sperduti». Si può fare qualche accenno ai contenuti del corso? «Verranno approfondire diverse aree tematiche: dall’area previdenziale, a quella fiscale, alla socio-assistenziale, all’immigrazione, etc. Va chiarito che si tratta di un corso base, finalizzato a fornire le conoscenze e le competenze necessarie per rispondere attivamente alle esigenze dei cittadini che si rivolgono a noi. Ma non ci si ferma lì. Una volta entrati a far parte del sistema aclista al volontario vengono, periodicamente, offerti spunti e possibilità di aggiornamento. La formazione continua è uno dei capisaldi su cui fondare una corretta capacità di “lettura” del bisogni e articolare adeguate risposte». Concretamente come si articolerà il corso? «La scelta è stata quella di adottare un approccio induttivo attraverso simulazioni, elaborazioni dirette di procedure e soluzioni di casi. Vi saranno dunque incontri frontali, l’impiego di metodologie interattive, ma anche 20 ore di tirocinio, durante le quali i nuovi volontari avranno modo di affiancare nostri operatori nello svolgimento di servizi specifici. L’ambito di impiego, una volta ultimato il corso, dipenderà delle caratteristiche del volontario e dall’interesse emerso nel corso del tirocinio: dal Patronato, allo sportello della Lega Consumatori, al Punto Famiglia, alla presenza nei circoli, e molto altro ancora». Qual è la tipologia dei volontari che si rivolge a voi? «Per lo più si tratta di giovani pensionati, in prevalenza donne, non di rado anche casalinghe». PAGINA A CURA DI MARCO GATTI Aval. Aree e contenuti del corso ■ Aval La segreteria del corso aggregazioni Acli. 2) Area comunicazione e lettura del bisogno (due incontri) La comunicazione interpersonale, l’ascolto e l’empatia, la lettura del bisogno inespresso. Dall’immigrazione alla previdenza I l corso si articolerà in 8 incontri, di circa tre ore ciascuno, che si svolgeranno il lunedì dalle 14.30 alle 17.30, a partire da lunedì 10 gennaio. Il giorno e l’ora potranno variare a seconda delle esigenze della maggioranza dei partecipanti. il numero massimo sarà di 15 persone. Dopo il corso si terrà un percorso individuale di affiancamento ed accompagnamento con operatori di Patronato o promotori sociali esperti della durata di 20 ore. Il corso e il tirocinio sono gratuiti. Queste le aree e i contenuti che verranno trattati nell’ambito di questo cammino formativo: 1) Aree di competenze trasversali Il ruolo del volontario; le competenze del promotore sociale; il sistema dei servizi, delle associazioni e delle 3) Area previdenziali Gli enti previdenziali; il sistema contributivo; le posizioni assicurative. 4) Area fiscale Nozioni di base sulla dichiarazione dei redditi (mod. 730 e Unico). 5) Area socio- assistenziale Aspetti generali sull’Ise-Isee, ISEU, fondo affitti, contributi gas e luce; le prestazioni a favore dei disabili. 6) Area immigrazione La normativa sull’immigrazione; principali prestazioni relative al soggiorno dei cittadini stranieri. 7) Area politiche attive del lavoro I servizi ed i progetti per l’orientamento al lavoro delle Acli e del sistema; le specificità dei servizi per fasce deboli e disagiate “AAA Volontari cercasi” è promosso dall’Asssociazione volontari Acli e dalla Federazione Anziani e Pensionati Acli. La sede del corso sarà in via Brambilla 35, a Como. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla referente operativa del corso, Sonia Manighetti, contattando i seguenti recapiti, il mattino: tel. 0313312726, oppure inviare una mail a [email protected], avalcomo @aclicomo.it, [email protected] Como Cronaca 22 Sabato, 8 gennaio 2011 Club Alpino Italiano. La sezione comasca è nata nel 1875 I l Club Alpino Italiano di Como si appresta a lanciare il ricco calendario della attività per il nuovo anno. La presentazione del programma delle iniziative è prevista per il prossimo martedì 11 gennaio, alle ore 21, in Biblioteca Comunale. La serata sarà anche arricchita dalla partecipazione di Luigi Airoldi, accompagnato dal filmato: “Zingaro tra Alaska e Antartide”. Tra gli ospiti anche il comasco Pierluigi Bernasconi, che con Airoldi ha condiviso alcune spedizioni. Ma veniamo al programma CAI 2011. Scuola d’alpinismo Il corso di formazione alpinistica ha lo scopo di avvicinare alla dimensione verticale della montagna coloro che già la frequentano con trekking, mountanin bike, vie ferrate etc. La scuola propone quattro tipi di insegnamento: uno base (corso di formazione alpinistica), due di perfezionamento (corso alta montagna e corso di arrampicata su cascate) e infine uno d’arrampicata sportiva (corso di arrampicata libera). Alpinismo giovanile Il Gruppo di Alpinismo Giovanile propone un’ “Attività di Primavera”, una settimana estiva e un’ “Attività d’Autunno” a tutti i ragazzi e ragazze dai 9 ai 17 anni, con attività differenziate in base all’età e alle potenzialità, senza agonismi, per una libera conoscenza del mondo dell’alpinismo e delle meraviglie dell’ambiente montano. Il corso si suddivide in “Junior” per ragazzi dai 9 ai 10 anni; in “base (11-14 anni) e “perfezionamento” (14-17 anni). Le iscrizioni si accettano il giovedì dalle Il Cai non si ferma Gruppo escursionistico Il Gruppo escursionistico offre la possibilità di gustare a pieno il fascino della montagna. Pronto il programma delle attività in cantiere per il 2011. Il programma escursionismo 2011 Saranno illustrate martedì 11 gennaio in Biblioteca Comunale verrà presentato in sede giovedì 13 gennaio. Il 18 alle 19 presso la segreteria del CAI di particolarmente difficile, con lunghezze corso prenderà il via il 23 febbraio con Como. e dislivelli progressivamente crescenti, la presentazione ufficiale, seguiranno ed uno di perfezionamento, riservato a svariati incontri di approfondimento, Scuola di Scialpinismo coloro che hanno già ottenuto l’idoneità fino al 7 settembre. Non mancheranno, La scuola nazionale di Scialpinismo alla fine del corso di avviamento, nel corso dell’anno, escursioni e attività “Pietro Gilardoni” nasce nel lontano impostato su tre gite svolte in ambiente promozionali. 1969 ad opera di un gruppo di istruttori impegnativo, aventi un carattere sempre di scialpinismo, molti dei quali operano più alpinistico e l’acquisizione delle Gruppo Accademico tuttora all’interno della stessa. È tecniche di progressione in conserva su Italiano Sci Alpinismo intitolata dal 1975 al suo fondatore ghiaccio e misto, l’uso della corda, dei Il Gruppo, superati i due anni di Pietro Gilardoni, che fu tra i maggiori ramponi e della picozza. Per tutti i corsi vita, prosegue il suo impegno di esponenti dell’alpinismo lombardo e sono previste numerose lezioni teoriche sensibilizzazione rispetto al tema dello sci nazionale, travolto nel 1974 da una scarica in sede, durante le quali verranno trattati e alpinismo. di seracchi sulla Major al Monte Bianco. approfonditi argomenti indispensabili per Per il 2011 la formazione è articolata su svolgere l’attività in tutta sicurezza. Per chi volesse saperne di più ricordiamo due corsi: uno di avviamento, rivolto ai che il CAI di Como ha sede in via Volta principianti, che prevede l’effettuazione Gruppo Speleologico Comasco 56/58, tel. 031-264177, e-mail: caicomo@ di sei gite pratiche svolte in ambiente non La speleologia è un’attività aperta a tutte le libero.it, sito www.caicomo.it. S. ANNA: ONOFRI DIRETTORE GENERALE Cambio della guardia ai vertici dell’Azienda Ospedaliera. Andrea Mentasti a Milano C ambio al vertice per l’azienda ospedaliera S. Anna di Como. Dal 23 dicembre scorso Marco Onofri, 58enne medico cardiologo e primario di cardiologia presso l’ospedale di Busto Arsizio, è il nuovo direttore del presidio comasco. Onofri è subentrato ad Andrea Mentasti, che ha guidato l’azienda nell’ultimo biennio, conducendola al traguardo dell’inaugurazione del nuovo ospedale, nell’area dei Tre Camini. Mentasti sarà chiamato alla direzione dell’ospedale San Paolo di Milano. Un nuovo impegno di responsabilità per lui, che due anni fa era arrivato a Como forte dell’esperienza maturata alla guida dell’ospedale di Treviglio. Ma soprattutto sarà una nuova avventura per Marco Onofri, alla prima esperienza come direttore generale, pur Riaprirà al pubblico la biblioteca on il 2011 riaprirà al pubblico la biblioteca di Gravedona. L’annuncio è stato dato nelle settimane scorse dall’assessore provinciale alla cultura, Mario Colombo. E’ stato, infatti, raggiunto un accordo per dare nuova vita alla struttura che, causa gli alti costi di gestione, è chiusa al pubblico da circa 1 anno (fine 2009). Provincia di Como, Comunità Montana “Valli del Lario e del Ceresio”, Comune di Gravedona e Sistema Bibliotecario Lario Orientale(SBLO) hanno concordato una soluzione che permetterà la ripresa dell’attività già nei primi me- con alcune responsabilità organizzative alle spalle. Il dott. Onofri è stato per molto tempo primario operativo in sala emodinamica, ha quindi lavorato a lungo in una struttura privata di Milano, assumendosi anche responsabilità di carattere gestionale. Dal 2001 è stato medico cardiologo e primario di cardiologia a Busto Arsizio, oltre che direttore del dipartimento medico. È anche membro del Consiglio superiore di Sanità. Notizia flash ■ Viabilità ❚❚ Gravedona C età, non occorre forza fisica particolare, occorre solo avere interesse e passione per la montagna, vista nelle sue molteplici sfaccettature. Il calendario dell’anno prevede la ricerca di nuove cavità nel Triangolo lariano nei mesi di gennaio e febbraio, quindi i corsi di introduzione alla speleologia, di tecnica per speleologi e di metodologia e ricerca ipogea. Non mancheranno escursioni in cavità del triangolo lariano e fuori regione. Per chi ama sfrecciare lungo i torrenti, il CAI di Como ha avviato, dal 2009, anche il corso di “torrentismo”, più noto come canyoing, consistente nella discesa a piedi di corsi d’acqua. Oltre 300 sinistri nel 2010 per strade malandate si del 2011, forse fin da gennaio. In pratica il Comune di Gravedona provvederà al trasferimento di alcuni uffici comunali nell’attuale sede della biblioteca la cui superficie (500mq circa) verrebbe così parzialmente ridotta abbattendo, però, nel contempo anche i costi di gestione. “Tutto ciò – ha spiegato Colombo - non comporterà in alcun modo un ridimensionamento ne’ del patrimonio della struttura (oltre 15mila volumi), ne’ del servizio di prestiti. Si tratta di un ottimo risultato - ha concluso l’assessore - che riporterà finalmente alla fruizione dei cittadi- UN IMPORTANTE BOCCATA D’OSSIGENO PER IL SISTEMA BIBLIOTECARIO LARIO ORIENTALE ni una struttura pubblica di altissimo livello qualitativo”. Fondata nel 1980, la biblioteca di Gravedona era stata trasferita dal 2003 nell’ex Convento Agostiniano, attiguo alla chiesa quattrocentesca di S. Maria delle Grazie, in un ambiente di grande pregio architettonico ma - come detto - anche dagli elevati costi di gestione. Da qui una serie di problemi che ora sembrano risolti. Nelle prossime settimane si potranno meglio conoscere i tempi previsti per l’apertura. Particolarmente intensa, negli ultimi giorni, l’attività di operai e imprese per ripristinare le disastrate strade cittadine. Dal 1 gennaio 2010 al 27 dicembre scorsi sono stati denunciati 314 sinistri; di questi 314 sinistri, 53 pratiche sono già state liquidate (con risarcimenti per la maggior parte al di sotto dei mille euro), 17 sono state respinte. Le restanti sono tuttora in corso. In caso di sinistro il cittadino dovrà provvedere alla compilazione di un modello denuncia nel quale, si illustra la dinamica dell’incidente (è bene allegare anche la foto del veicolo incidentato e anche del luogo dell’incidente). Como Cronaca Sabato, 8 gennaio 2011 23 LUTTO. La scomparsa del sacerdote, molto noto in diocesi Notizie flash ■ Trecallo Un presepe da ammirare Anche Trecallo non ha mancato l’appuntamento con la splendida rappresentazione della Natività. In queste immagini alcuni scorci realizzati in occasione del Natale 2010. DUE IMMAGINI DI MON SIGNORELLI. A DESTRA NEL 1996 DURANTE LA VISITA A COMO DEL SANTO PADRE D al 1952 conosco don Giuliano e ne sono amico e debitore come ad un “ fratello maggiore” nella umanità ,nella cultura e nella fede. Era prete da pochi anni e vice di don Giuseppe Brusadelli, assistente spirituale degli studenti universitari della FUCI. La sua erudizione ci appariva smisurata. Su di essa fondava una cultura solida ed una fede ardente e consapevole. Gli studenti ne erano conquistati. Ogni anno si faceva,in novembre (quando gli autobus e gli alberghi costavano meno),un lungo viaggio Per trent’anni ha diretto l’Ufficio Diocesano di Arte sacra. Il ricordo di un amico in Italia,per conoscerne le ricchezze artistiche ed ecclesiali. Don Peppino “qualificava”amabilmente il suo vice con il titolo di “pedoca”, versione dialettale della celebre guida turistica “Bedeker”. Chi meglio di don Signorelli avrebbe potuto prestare per decenni il servizio in diocesi come responsabile dell’Arte Sacra? Però migliaia di ex-giovani lo ricordano come assistente diocesano della GIAC. Cioè dei giovani di Azione Cattolica, che,in quegli anni,associavano ● Riflessione presso l’Istituto Liceale Teresa Ciceri T Don Signorelli, prete e amico quasi tutti i giovani cattolici. Federico Ostinelli ne è stato per anni il presidente. Con don Giuliano costituiva una coppia indimenticabile. Se la nostra Chiesa diocesana può contare ancora oggi su uomini, (ormai anziani ,i più) che hanno servito e servono la comunità cristiana con fedeltà e fermezza,lo si deve soprattutto al loro apostolato. Gli studenti universitari ed i laureati cattolici si riunivano con don Peppino e don Giuliano nella sede del quotidiano “L’Ordine “ ( quello “vero”,soppresso nel 1984). Il giornale faceva anche da palestra per quelli,fra gli studenti e laureati,che si avviavano a scrivere per comunicare. Nella sala principale si tenevano conferenze ed incontri ad alto livello. Ricordo,ad esempio,quello con Oscar Luigi Scalfaro,ben prima che venisse eletto alla Presidenza della Repubblica (ma oggi: “quam mutatus ab illo!”,non solo per i guasti dell’età). Oppure l’incontro con il card. Giuseppe Siri,di Genova,grande estimatore di don Brusadelli, o con Giorgio La Pira,venuto a Como per la Settimana Sociale dei ● Lo spunto: un articolo di Corradi pubblicato su “Il Timone” Cattolici,tenutasi a Villa Olmo. Don Giuliano era sempre presente,con la ben nota vena simpaticamente colta. Morto don Peppino nel 1977,il giornale sopravvisse stentatamente per sette anni. In altre circostanze don Giuliano avrebbe potuto raccoglierne il testimone dallo scomparso direttore. Potrei continuare con altri ricordi, ma non posso tacere i tesori di amicizia che ho ricevuto da don Giuliano. Quando “battevo i cespugli” per scoprire cosa il Signore volesse da me,tra i venti ed i trent’anni, don Giuliano mi fu costantemente discreto consigliere. In momenti di grandi prove famigliari e personali mi è sempre comparso come “angelo consolatore”. Da ultimo lo vedo,unico tra il clero impegnato in Diocesi,partecipare alle esequie di mia sorella suor Fausta,delle benedettine di Grandate. Ora lo vedo tra gli Angeli ed i Santi a spiegare con puntigliosa dovizia di particolari i tesori di arte cristiana,mentre don Peppino esegue all’organo le grandi messe di Palestrina,di Verdi o di Perosi. A Dio,caro Giuliano,vero prete ed amico! ATTILIO SANGIANI ■ Lomazzo Cri: presidi degenza post ospedaliera Il Comitato Locale di Lomazzo della Croce Rossa Italiana mette a disposizione del materiale ortopedico e attrezzature per degenza postospedaliera, e più precisamente: stampelle per adulti, carrozzine pieghevoli e non, materassi antidecubito, deambulatori. Per informazioni: tel. 0296370880. ● Un’occasione offerta per vivere il Natale con spirito nuovo Natale... con o senza il bambino? utto è Grazia… anche ciò che accade quotidianamente e ciò che è accaduto mercoledì 22 dicembre 2010, dalle h. 11.05 alle h. 12.15, presso l’Istituto Liceale Teresa Ciceri di Como. Tra le attività previste, veramente varie su proposta dei rappresentanti degli Studenti è stata pure approvata una riflessione sul significato del Natale A partire da un articolo di Marina Corradi, “Natale senza il Bambino”, pubblicato sul mensile di informazione e formazione apologetica Il Timone (n.98 – Dicembre 2010), sono state condivise le esperienze di coloro che, presenti, adulti e adolescenti, non si ritengono mai arrivati nella ricerca del Senso della propria esistenza. È certo difficile mettersi in gioco da questo punto di vista in una società fortemente secolarizzata, spesso schizofrenica, talvolta estremamente sentimentale, tanto da ridurre a favola persino l’Evento, il Fatto essenziale, di fronte al quale emerge spontanea la domanda: ma voi, chi dite che io sia, io che nasco questa notte? E se sorprende il dato statistico secondo cui il 58% della popolazione di Amsterdam ignora ciò che si ricorda precisamente a Natale, resta incontestabile che nel nostro oggi per noi è nato il Salvatore. Ne è, quindi, coinvolto in modo completo il senso della Storia. Nel divenire personale spesso cerchiamo segni, convincenti ed indiscutibili dell’esistenza di Dio e di un Suo intervento tangibile nella nostra vita, ma il più delle volte ci aspettiamo una manifestazione eclatante e straordinaria che, puntualmente, non si verifica. L’Incarnazione della Seconda Persona della S.Trinità è una teofania che, ad un tempo, rivela e nasconde la presenza di Dio… è un segno inequivocabile per chi è disponibile a credere… chi crede, vede… riesce ad interpretare i segni come rivelativi dell’intervento del Trascendente nella nostra storia. Resta che ognuno percorre strade diverse per giungere a Dio. Per questo, è tanto importante lo scambio delle esperienze ed urgente risulta l’impegno di trasmetterle agli altri. Se Dio ha fatto irruzione nella Storia, donandoci attraverso il Figlio fatto uomo, fatto bambino, la salvezza, se ha preso l’iniziativa per l’infinito Amore che riversa su ciascuno, allora pressante per noi diventa l’esigenza di collaborare con Lui perché venga il Suo Regno nella nostra realtà quotidiana. Si capisce, allora, che proprio l’esperienza (anche professionale e scolastica) possa indurre ad incontrare Gesù attraverso l’emergere, da un lato inaspettato, dall’altro niente affatto casuale, dell’interrogativo: ma io, che mi interesso tanto dell’ambito sociale (nello studio per l’indirizzo liceale frequentato e nel volontariato per passione), in realtà perché lo faccio? Solo se la risposta contempla o contemplerà il rapporto personale con Gesù Cristo, non si resterà mai delusi, come solo se ci si ancora a Lui, si potrà effettivamente comprendere DIFFICILE METTERSI IN GIOCO DENTRO UNA SOCIETÀ FORTEMENTE SECOLARIZZATA E SCHIZOFRENICA. TALVOLTA COSÌ SENTIMENTALE DA RIDURRE A FAVOLA PERSINO L’EVENTO... ed impegnarsi a vivere la morale cristiana… ogni etica che si svincola dal rapporto con Lui è destinata al fallimento… ogni iniziativa dipendente dal successo umano è votata all’annientamento… Già Sant’Agostino, diceva che il cuore dell’uomo è inquieto finchè non riposa in Dio… c’è costitutivamente in noi sete d’Infinito… NICOLA CAPPI, SONIA DARIO Como Cronaca 24 Sabato, 8 gennaio 2011 LA DIFESA DEL LAVORO La posizione di Cgil, Cisl e Uil per tutelare l’occupazione U n appello lanciato con forza alle organizzazioni datoriali comasche per sedersi attorno ad un tavolo e ragionare sul futuro. Questo , in estrema sintesi, il “Patto” sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil. Documento che suggerisce anche i “passaggi” necessari per tutelare e sostenere l’occupazione. Come? Attraverso azioni di sostegno al reddito dei lavoratori (estendendo gli ammortizzatori a tutti i comparti del mondo del lavoro e a tutte le tipologie di lavoratori, la proroga per il 2011 degli ammortizzatori sociali in deroga, più contratti di solidarietà...); la promozione di politiche attive del lavoro attente alla formazione, ma anche all’occupabilità della persona; accordi aziendali e territoriali che, recuperando produttività e competitività, creino occupazione stabile e aggiuntiva; prevedere un ruolo attivo nella gestione delle crisi aziendali anche da parte degli enti locali e della Regione Lombardia per incentivare gli investimenti sul territorio; la promozione di una contrattazione sociale in difesa del welfare territoriale (assistenza, non autosufficienza, tutela delle fasce deboli) ma anche dei servizi pubblici locali (asili nido, scuola, trasporti, casa); l’avvio di una negoziazione aziendale e di secondo livello innovativa, che sperimenti, come già avvenuto in alcune realtà comasche, modalità di welfare aggiuntivo e/o integrativo. Economia e svviluppo. Un documento di Cgil, Cisl e Uil Patto per il cambiamento La contrattazione quale prezioso strumento per generare sviluppo. In un documento unitario di Cgil, Cisl e Uil un piano di lavoro per un proficuo 2011 U nire le forze, una volta per tutte, per superare al crisi. «Ci siamo stufati di fare cassa integrazione. È tempo di sedersi attorno a dei tavoli, nelle aziende del territorio, e ragionare sul futuro. Scateniamo la contrattazione». Le parole sono di Fausto Tagliabue, segretario generale della Cisl di Como. Accanto a lui Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como e Michele Barresi, segretario generale Uil Como. L’occasione è stata la presentazione ufficiale del “Patto per il cambiamento, l’occupazione lo sviluppo e la competitività”, un documento congiunto elaborato dalle tre segreterie sindacali lariane che si prefigge lo scopo di dettare, con questo inizio di 2011, l’agenda delle priorità d’azione per offrire al territorio comasco reali opportunità di ripresa. Un primo dato da registrare, che anticipa i contenuti del documento stesso, è la condivisione d’intenti che ha portato alla sua stesura. Approccio non scontato in un periodo di profondi conflitti all’interno della compagine sindacale, almeno a livello nazionale. «La realizzazione di questo documento – ha spiegato Alessandro Tarpini assume un valore simbolico rilevante -. Vuole essere l’occasione per riannodare fili che a Como non si sono mai spezzati». «Como - gli ha fatto eco Michele Barresi è riuscita a sedare le divisioni che hanno caratterizzato la nostra Penisola negli ultimi mesi. Ciò rappresenta un’occasione di vanto ma, soprattutto un elemento di forza. Troppo spesso le controparti hanno giocato o giocano proprio sulle fratture apertesi all’interno del mondo sindacale per evitare possibili accordi che guardano al futuro…». L’unione fa la forza dunque. Una forza che si traduce in un documento che lancia una sfida al territorio, alle aziende, alle associazioni imprenditoriali, alla politica «perché si aprano tavoli nuovi per affrontare problemi concreti in grado di gettare le basi di una reale ripresa». “Per superare la crisi – sono le prime righe del “Patto” – e riavviare lo sviluppo bisogna partire da idee e obiettivi condivisi... Cgil, Cisl e Uil di Como ritengono positivo il confronto avviato a livello nazionale fra sindacati e imprese su emergenze sociali, mezzogiorno, innovazione e ricerca, semplificazione della pubblica amministrazione. Auspichiamo che i successivi confronti producano uguali risultati su: investimenti e produttività, federalismo, fisco. Cgil, Cisl e Uil intendono dare continuità alle importanti intese innovative realizzate in questi anni nel nostro territorio (Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, Piano per la Competitività e lo sviluppo economico della provincia di Como, accordi sugli ammortizzatori sociali e contratti di solidarietà, anticipi cigs, microcredito, apprendistato). Cgil, Cisl e Uil intendono, con questo documento, proseguire a sostenere le sedi istituzionali di concertazione presenti nel territorio comasco e rilanciare una stagione di contrattazione e accordi con le associazioni datoriali comasche, finalizzata ad affrontare tematiche di comune interesse per lo sviluppo e l’occupazione”. Tredici i “focus” suggeriti dalle forze sindacali per guardare al futuro: sostenere in tutte le sedi una adeguata riforma sulla fiscalità che diminuisca la tassazione sul reddito da lavoro e impresa e ne sposti il carico più sulle rendite; sostenere il settore manifatturiero; sostenere e sviluppare un sistema terziario più avanzato; accelerare nella nostra provincia investimenti e finanziamenti; favorire una politica del credito provinciale che aiuti le imprese ad avviare i propri investimenti; favorire ed incentivare processi di sistema e di aggregazione, sinergie, reti, nel campo della ricerca e della innovazione tra enti e società che operano in provincia nel privato e nel pubblico; elaborare un progetto provinciale per la gestione delle risorse energetiche e del trasporto pubblico; accelerare la realizzazione di tutte quelle infrastrutture che possono aumentare la competitività del territorio (terza corsia autostrada, tangenziale di Como, variante Tremezzina...); sviluppare e orientare le competenze in corrispondenza alla domanda effettiva di lavoro; sviluppare interventi contro il lavoro nero; intervenire con maggiore efficacia sul temi della sicurezza; sviluppare il sistema dei servizi pubblici locali e del welfare territoriale pubblico e del terzo settore; sostenere l’integrazione degli immigrati...” Step impegnativi per segnare l’avvio di una stagione nuova. Di rifresa. Concreta. Puntuale , su obiettivi condivisi. «Non ci sono più alibi per stare fermi - l’appello del tre sindacalisti -. Risalire la china si può e si deve. La contrattazione, se ben gestita, può rappresentare un ottimo strumento di innovazione». A CURA DI MARCO GATTI Cosa serve ■ Il Patto Oltre la crisi ■ Concretezza Le “azioni” da mettere in campo secondo Cgil, Cisl e Uil Il guanto di sfida alle associazioni imprenditortiali Che cosa serve per favorire lo sviluppo e la competitività del territorio? Nel “Patto” sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil si richiama la necessità di un piano provinciale per le politiche del lavoro; di un patto per la produttività e l’innovazione; la necessità di un maggiore coinvolgimento dei lavoratori riguardo agli indirizzi strategici dell’impresa, alle condizioni e alla qualità del lavoro; una sede stabile di confronto sulle diverse crisi e chiusure aziendali; l’avvio di un confronto con gli enti locali per definire protocolli sul welfare territoriale con interventi di sostegno tramite servizi e benefici economici. «Con questo documento - le parole di Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como - abbiamo voluto lanciare un guanto di sfida alle associazioni imprenditoriali del nostro territorio. Alle enunciazioni di principi, alle dichiarazioni d’intenti sulla stampa preferiremmo delle dichiarazioni di virtù». Tra le preoccupazioni di Cgil, Cisl e Uil anche la diffusa prassi, tra alcune aziende, della “esternalizzazione dei servizi”, pratica che interessa diverse migliaia di lavoratori nel comasco e per la quale le organizzazioni sindacali chiedono maggiori garanzie di trasparenza, legalità, concorrenza. Como Cronaca A LENNO IL PRESEPE EDIZIONE XXXVI La natività di quest’anno è stata rappresentata in Oriente, sul lago di Tiberiade C ome ogni anno gli amici costruttori del presepio di Lenno, sorretti da una grande passione e tenacia, si sono impegnati a preparare il grande presepio nel ricordo della nascita di Gesù salvatore del mondo. L’edizione realizzata quest’anno è la XXXVI, il presepio è sempre tradizionale, ma con paesaggi Un dottore per amico Due figure molto conosciute in Valle Intelvi per il servizio prestato presso il COF di Lanzo continueranno la professione in città DA SINISTRA MONS. DIEGO COLETTI, IL PRESIDENTE DEL C.O.F. DI LANZO PROF. ERCOLESSI E IL PROF. EMANUELE FRANCHI. NELLA FOTO SOPRA IL DOTTOR ROBERTO NUCERA Opereranno entrambi presso Villa Aprica. Il riconoscimento di stima da parte di un territorio U n quotidiano uscito la settimana di Natale pubblicava un trafiletto che ai più distratti lettori sarà sfuggito, ma che vale la pena riproporre per il messaggio che porta: Testualmente diceva così: Quando un chirurgo viene liberamente scelto perché il paziente è sicuro che tutto sarà fatto al meglio per la propria salute , non è soltanto un bravo medico, ma un amico nelle cui mani ti affidi con la massima fiducia. Grazie dottor Emanuele Franchi. Tanti auguri. Marialuisa e famiglia. Argegno . Penso che siano ben pochi i vall’Intelvesi che non conoscano almeno per nome il dott.Emanuele Franchi. Una figura che tanta gente riconosce come un Vallintelvese di lunghissima data, presente da una vita sul territorio . Nato a Lanzo nel 1954, il dottor Franchi si è laureato all’Università di Pavia in medicina e chirurgia nel 1981 e ha ottenuto l’abilitazione professionale all’esercizio medico presso la stessa università. Iscritto all’albo dei medici presso l’ordine di Como già nel 1982, nel 1990 ottiene la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università degli studi di Milano, poi referente A.S.O.O. per la Regione Lombardia negli anni 2006/ 2007/2008/2009. Ha ricoperto la carica di professore a contratto alla Scuola di Specializzazione Notizie flash ■ Como Lettura della Gaudium et Spes. Secondo incontro con il MEIC Il secondo incontro di rilettura della costituzione conciliare “Gaudium et Spes”, promosso dal MEIC (Movimento Ecclesiale Impegno Culturale) si terrà sabato 15 gennaio, alle ore 16.30, presso il Centro “Cardinal Ferrari”, in viale C. Battisti 8, a Como. Verranno prese in esame alcune “questioni urgenti”, trattate in paragrafi ben definiti del documento: “L’attività dell’uomo nell’universo” (33-39); “La vita economica” (63-72) e “L’impegno politico” (73-76). L’invito è rivolto a chiunque abbia interesse a fare un cammino di riflessione e di approfondimento. e motivi diversi ogni volta. Il presepe di quest’anno è stato ambientato in Oriente, sul lago di Tiberiade, proprio nei luoghi della nascita di Gesù. Un vero e proprio paesaggio in movimento, con pastori affaccendati nei loro mestieri ed inseriti nelle case o botteghe che rappresentano l’attrazione massima per i bambini che, con i loro genitori, amano visitare il presepio e si divertono a scoprire questi movimenti. Per il gruppo di costruttori ha rappresentato una grande gioia veder giungere tante in Ortopedia e Traumatologia all’Università degli studi di Milano Bicocca. Non si contano i congressi e i corsi di specializzazione che il dott. Franchi (chiamarlo professore ci mette un po’ a disagio! ) ha frequentato. Così per chi non lo conosce e lo incontrra per la prima volta ci si aspetterebbe di trovarsi davanti un monumento di saggezza e di distinzione da mettere in imbarazzo qualsiasi paziente. Invece Emanuele Franchi ha il grosso dono di ispirare fiducia e simpatia anche ai pazienti più ostici che si rivolgono a lui. Tante volte lo abbiamo sentito rivolgersi a un anziano parlando in dialetto e altrettante seguire i suoi pazienti anche fuori dell’ambito sanitario. Le prime esperienze del novello dott. Franchi sono state fatte come medico condotto di Ramponio e Verna, nel 1984 ha instaurato una collaborazione autonoma da libero professionista come assistente presso il C.O.F. di Lanzo. Nel 1988 ha salito la scala professionale nella stessa struttura dove ha prestato servizio per ben 28 anni. Ormai per i pazienti della valle e della provincia era normale entrare in clinica e incontrarlo nelle corsie o nei corridoi vestito di verde. Sarà stata anche solo un’impressione, ma ispirava un po’ di coraggio a tutti. Scriviamo al passato, anche se prossimo, perché la novità che ha sorpreso tutti è che il prof. Franchi da metà gennaio lascerà la clinica di Lanzo e diventerà responsabile Primario di U.O. Ortopedia e Traumatologia (sezione A ) dell’Istituto Clinico Villa Aprica di Como. Non senza rincrescimento i Vallintelvesi gli augurano tanto bene per una proficua carriera nella speranza che riesca realizzare il suo sogno: insegnare per tramandare le sue esperienze ai giovani medici così da metterli in condizione di curare sempre meglio e perseguire la missione che si sono scelti nella vita. Gli stessi auguri vogliamo esternare ad un altro giovane medico che dividerà con il dott. Franchi questa esperienza: il dott. Roberto Nucera che anch’egli da gennaio 2011 presterà servizio presso la Villa Aprica di Como dopo un periodo trascorso presso C.O.F. di Lanzo. Roberto può essere considerato Vallintelvese essendo nato a S.Fedele e figlio del famoso dottore Nucera, per ben quarant’anni medico condotto di S.Fedele . RINA CARMINATI FRANCHI Sabato, 8 gennaio 2011 25 persone ad ammirare l’opera, durante le festività natalizie, magari alla ricerca di qualche novità rispetto agli anni precedenti. Come sempre il presepio è stato allestito nel battistero romanico, in piazza a Lenno, vicino alla chiesa parrocchiale, e sarà visitabile fino al 31 gennaio con il seguente orario di apertura: fino al 6 gennaio dalle 9 alle 19, dal 7 al 31 gennaio dalle 9 alle 17.30. Per informazioni parrocchia di Lenno, tel. 0344-55118, o a Agostino Cadenazzi, tel. 0344-55613. Notizie flash ■ Mandello La seconda edizione di “Cantiamo insieme” La “Schola Cantorum” parrocchiale “Sacro Cuore” di Mandello del Lario organizza, sabato 8 gennaio, alle ore 21, presso la chiesa prepositurale del S. Cuore, la seconda edizione di “Cantiamo insieme”, elevazione spirituale con canti natalizi a favore del fondo solidarietà “Famiglia Lavoro”, per ridare speranza alle famiglie in difficoltà. Saranno presenti il coro parrocchiale di Lierna, la corale “S. Giorgio” di Pagnano (Merate), la corale “S. Antonio Abate” di Introbio, il coro “Voci nel tempo” di Cortenova e la “Schola Cantorum” Sacro Cuore di Mandello. ■ Como Elevazione Spirituale conclusione del Natale Sabato 8 Gennaio 2011, alle ore 21.00, presso la Chiesa della SS. Trinità in Centro Pastorale Card. Ferrari, si terrà un’Elevazione spirituale a conclusione del tempo di Natale, a cura del Coro Studentesco dell’ Università degli Studi dell’Insubria, dirtetto dal maestro Federico Gilardoni e promossa dall’ Associazione Studentesca “Sant’Abbondio” e dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Universitaria L’appuntamento, che si sarebbe dovuto tenere il giorno 17 dicembre 2010 ma è stato rinviato causa neve, ed è l’ultimo previsto nel calendario della Stagione Concertistica dell’Università degli Studi dell’Insubria di Como. Ricordiamo che gli obiettivi dell’iniziativa sono di promuovere la realtà universitaria in Como attraverso la musica con la proposta di incontri musicali rivolti in primo luogo agli studenti aperti alla cittadinanza offrendo un motivo di aggregazione musicale e culturale sia per la sede comasca dell’Ateneo che per la città di Como. ◆ La programmazione da gennaio a marzo Oratorio di Lipomo, al cinema e a teatro L’ oratorio S.Vito di Lipomo, in via Cantaluppi 572 ha reso nota la programmazione dei mesi di gennaio - marzo della rassegna di cinema e teatro. Si ricorda che le rappresentazioni teatrali hanno luogo il sabato alle ore 21 (ingresso 7 euro), mentre le proiezioni cinematografiche la domenica alle 14.30 (ingresso 4.50 euro, ridotto 4) Ecco le rappresentazioni teatrali: 8 gennaio 2011 la compagnia Teatrale “La Nuova Civera” presenta “Un’ugiadela dal pugioo”; 22 gennaio la compagnia teatrale “I Ruzanivul “ presenta “Ogni occasiun l’è bona” , commedia dialettale; 29 gennaio la compagnia teatrale Juventus Nova presenta “Se l’erminia la sè spusa…”, commedia dialettale; 12 febbraio la compagnia teatrale “Tutti in scena” di Cantello presenta “La final”, commedia dialettale; 26 febbraio la compagnia teatrale “Semm trua par cas” presenta “AAA attico ristrutturato vendesi”, commedia dialettale 12 marzo la compagnia teatrale “Svitol” presenta “Una vigilia - muvimentada”, commedia semi dialettale liberamente eleborata dagli stessi interpreti. Ecco le proiezioni dei film: 9 gennaio Harry Potter e i doni della morte – 1° Parte 16 gennaio L’illusionista 30 gennaio Cronache di Narnia: il viaggio del veliero 6 febbraio Rapunzel 13 febbraio Tron Legacy 20 febbraio Le avventure di Sammy UNA FOTOGRAFIA DELL’ORATORIO S. VITO DI LIPOMO Sport 26 Sabato, 8 gennaio 2011 Sport Notizie flash ■ Sci alpinismo Dopo Natale hanno abbandonato il club il Direttore Generale e lo staff medico Torna l’Adamello Ski Raid Ombre all’orizzonte per il Calcio Como L’Adamello Ski Raid, una delle prove più classiche del panorama di sci alpinismo, dopo due anni di pausa tornerà domenica 3 aprile. Con un dislivello complessivo in salita di 3400 metri ed una lunghezza di quasi 43 km, con partenza da Passo del Tonale e arrivo a Ponte di Legno, il percorso di gara si snoda in buona parte sugli scenari glaciali dell’Adamello raggiungendo i 3539 metri del punto più elevato. P orterà un po’ di serenità il 2011 in viale Sinigaglia? Tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Calcio Como se lo augurano ma le prime avvisaglie non sono per nulla incoraggianti. Con il 1° gennaio, infatti, hanno lasciato la società il DG Marco Degennaro, i membri del settore medico Paolo Mascetti e Alberto Giughello mentre voci insistenti dicono che anche giocatori di primo piano (come Giuseppe Cozzolino) sono pronti per lasciare un Lario che, calcisticamente parlando, è ■ Ciclismo Luca Paolini correrà con la Katusha Il ciclista lariano Luca Paolini correrà nella stagione 2011 con i colori della Katusha, la competitiva squadra russa di Andrei Tchmil. Il forte corridore comasco ha siglato un contratto annuale. I componenti del Team Katusha sono reduci da un periodo di allenamento che si è tenuto nella cittadina spagnola di Calpe. Tanta incertezza ma anche preoccupazione per il futuro della società di via Sinigaglia sempre più triste. A pesare su tutte queste situazioni è la mancanza della società che, a parole, sembra sempre più smaniosa, almeno in una delle sue due componenti (Di Bari), di voler trovare un nuovo acquirente per il club ma guadagnandoci un po’. Questo è fuori di dubbio visto che, a parte le farse la lunga telenovela con gli imprenditori bresciani guidati da Lanzanova che si è dipanata per tutto l’autunno, si è conclusa con un “pugno di mosche” esclusivamente per ragioni di tipo economico. Amilcare Rivetti, l’altro partner ai vertici della società calcistica cittadina, sembra invece intenzionato a continuare comunque questa sua avventura. Sicuramente l’evolversi della situazione sportiva andrà pari passo con quella societaria. ■ Sci nordico I podi della 21° Sgambeda di Livigno Attualmente, complice anche la sonora vittoria del Verona nel recupero con la Paganese, il Como è tornato in zona play-out. I sette punti conquistati nelle ultime tre giornate non hanno quindi permesso agli azzurri di uscire dalla zona critica della classifica. Ma guardando con obiettività la formazione azzurra, e considerando il fatto che stiamo parlando della squadra più “economica” della divisione, crediamo che la coppia alla guida della squadra, ovvero Oscar Brevi e Carlo Garavaglia, stia facendo miracoli. Già la salvezza conquistata nello scorso campionato, all’ultima giornata contro il Lecco, aveva il sapore di un’autentica impresa. La domanda è, ora, se la stessa cosa si ripeterà. Le potenzialità ci sono Sette bello Si riparte da Verona Sarà il Verona, che appare in decisa ripresa grazie alla cura del nuovo allenatore Andrea Mandorlini, il prossimo avversario del Como domenica 9 gennaio allo stadio Sinigaglia. Gli azzurri si presentano alla ripresa del campionato al quintultimo posto, in coabitazione con il Bassano, a quota 20 punti. Dietro di loro solo Pavia (19); Pergocrema (18); Monza (14) e Paganese 11. Per questa partita il Como non potrà fare affidamento su due giocatori: Villar e Conti, che dovranno scontare una giornata di squalifica. perché i due tecnici hanno dimostrato di saper lavorare con i numeri a disposizione e i risultati ottenuti nel mese di dicembre lo dimostrano. Piuttosto saranno le questioni societarie ad influire sull’umore, e sulle gesta, dei giocatori azzurri. Il fatto che da maggio ad oggi non sia trascorsa più di una settimana senza che i giornali non pubblicassero La ricerca Lo sport fa bene ai disabili Pallanuoto: inizio alla grande per il Como Se il “buon giorno si vede dal mattino” questa potrebbe essere una stagione positiva, dopo tante tribolazioni, per la Como Nuoto. Il 7bello lariano ha infatti iniziato con un doppio successo, e ben 27 reti all’attivo contro sole 5 subite, il campionato di serie B di pallanuoto. Nel dettaglio i giocatori comaschi hanno sconfitto all’esordio il RN Bologna per 13-4 ed hanno vinto a Padova per 14-1. Dopo le festività natalizie il campionato riprenderà a Muggiò dove verrà ospitato il Verona. Una ricerca dell’Irccs ‘Fondazione Santa Lucia’ ha analizzato per la prima volta i benefici dello sport sulle funzioni cognitive di atleti disabili, dimostrando che la mente ne trae effettivo giovamento, non solo psicologico, ma migliorando la plasticità cerebrale. In particolare è stato osservato un sensibile miglioramento della capacità di percepire uno stimolo e di rispondere a esso in modo esecutivo. Nel basket in carrozzina, infatti, le circostanze di gioco variano continuamente e l’atleta deve adattare i propri movimenti e la tattica di gara tenendo conto sia dei suoi compagni di squadra sia degli avversari. nomi, date di incontri dei nuovi proprietari del Como fa pensare che, se la situazione dovesse continuare anche nel 2011, alla fine non porterà niente di buono e tutti gli addii che si stanno susseguendo sembrano solo le avvisaglie di una tempesta ormai imminente. A CURA DI LUIGI CLERICI E’ stato Fabio Santus a tagliare per primo il traguardo nella XXI edizione della Sgambeda di Livigno, gara marathon di 42 chilometri in tecnica libera di sci di fondo. A completare il podio della gara maschile il detentore della Fis Marathon Cup 2009/10, il norvegese Simen Oestensen e un olimpionico di Torino 2006, il trentino Cristian Zorzi. Tra le donne ha bissato il successo raccolto lo scorso anno l’ucraina Valentina Shevchenko. ■ Coni Gli sportivi meritevoli del 2010 A dicembre il Coni provinciale di Como ha organizzato il tradizionale Natale degli sportivi, occasione per ricordare, e premiare, le società e gli atleti più meritevoli per i risultati conseguiti nel corso dell’ultima stagione agonistica. Lo sport comasco nel 2010 ha conquistato nove titoli mondiali, quattro europei e 93 tricolori. Centinaia di immagini Basket La storia del rugby di Sondrio in un libro Nuova giocatrice per la Pool Comense A Como è ancora in corso una “battaglia” mediatica per ottenere un campo di gioco degno di questo nome e la squadra sta muovendo i primi passi nel campionato di serie C. A Sondrio, invece, è stato dato alle stampe un volume che in oltre 230 pagine, e con centinaia di fotografie, ripercorre la storia, anzi come dice il sottotitolo, il racconto del rugby valtellinese. Stiamo parlando di “Valle Ovale” il libro realizzato dall’ex atleta (ha praticato soprattutto la pallacanestro a vari livelli in Valle nonché nell’hinterland milanese) Paolo Valenti. Tra gli aneddoti il fatto che il rugby a Sondrio è nato sul finire degli anni 50 quando furono acquistati a Milano palloni ovali e divise (tutto materiale usato) per rilanciare uno sport che aveva vissuto una prima stagione di notorietà a Sondrio negli anni ’30. “Valle Ovale”, che è acquistabile a 22 euro e che ripercorre la storia del rugby valtellinese attraverso rivisitazioni, racconti, cronache ed esperienze dirette dei suoi protagonisti, non è la prima opera sportiva di Paolo Valenti che nel 2008 ha realizzato “Un secolo di sport in Valtellina” e l’anno successivo “Storie sotto canestro”. Il 2011 si presenta con una nuova giocatrice per il Pool Comense impegnato, finora con risultati alterni, nel campionato di serie A1 di pallacanestro femminile. Si tratta di Liene Jansone, lettone, ala-pivot di grande esperienza con un passato ad Umbertide ed a Venezia. Jansone dovrebbe alternarsi con le altre due straniere, Harmon e Vilipic. Questa nuova giocatrice alza le “quotazioni” del Pool Comense nella parte alta della classifica. Lo sa bene anche coach Barbiero. Il debutto in casacca nerostellata per giovedì 6 gennaio, al Palasampietro, contro le sue ex compagne del Venezia. ValliVaresine 28 Sabato, 8 gennaio 2011 12 mesi in pillole ■ Caritas Attraverso le pagine de “Il Settimanale” A gennaio apre il centro di ascolto di Cuveglio IL VESCOVO DURANTE UNA CELEBRAZIONE A BRINZIO Il 20 gennaio il Vescovo di Como, mons. Coletti è stato a Cuveglio per inaugurare il secondo centro di ascolto della Caritas diocesana che si affianca – a distanza di 5 anni – a quello già in funzione a Cunardo. Sarà un punto di riferimento per i bisogni del territorio e segno dell’attenzione che la Chiesa ha per la persona umana e i suoi bisogni. Cittiglio La S. Messa sull’altare antico A fine novembre, a Cittiglio viene celebrata una S. Messa sul primitivo altare della chiesa di S. Biagio, rinvenuto durante gli scavi archeologici che hanno interessato quella chiesa che, proprio in queste settimane è oggetto dei lavori per la ricostituzione del pavimento interno secondo il progetto approvato dalla soprintendenza. ■ Volontariato La scomparsa di Beniamino Panozzo Il 7 marzo si sparge in Valcuvia la notizia della morte di Beniamino Panozzo, figura importante nel panorama del volontariato sociale di zona, fondatore vent’anni prima della cooperativa “Solidarietà 90” che ha rivolto la sua attenzione soprattutto ai malati psichici e per loro ha organizzato una attività di lavoro consolidata sul territorio. ■ Sport Due appuntamenti al femminile Il 27 marzo si corre a Cittiglio la prima prova del campionato mondiale di ciclismo femminile. Un appuntamento sportivo che porta la Valcuvia sulla ribalta sportiva internazionale. A metà ottobre a Cittiglio si svolge, invece, la 2° edizione della Cronocoppie di ciclismo femminile, una iniziativa che porta in paese le azzurre del ciclismo che meno di un mese primo hanno conquistato con Giorgia Bronzini il campionato del mondo a Sidney. ■ Sociale Giornata Lourdiana Le parrocchie della Valmarchirolo hanno organizzato a Ponte Tresa una “Giornata Lourdiana”. Alla celebrazione è presente il delegato del vescovo per la pastorale della salute, mons. Giorgio Pusterla. In quell’occasione viene anche benedetto il nuovo scivolo per disabili realizzato a lato della scala di ingresso alla chiesa di Ponte proprio per renderla accessibile a tutti. 2010 Un anno da raccontare R icordiamo su questo primo numero del 2011 i fatti che hanno accompagnato la vita ecclesiale e sociale delle Valli Varesine, durante lo scorso anno. A fine aprile si rinnovano i pellegrinaggi delle parrocchie valcuviane al Sacro Monte di Varese e a Torino per l’ostensione della Sacra Sindone. Il 30 aprile si svolge nella chiesa plebana di S. Lorenzo a Canonica la veglia zonale di preghiera per il lavoro, presieduta dal vescovo Coletti. Si svolge in maggio su tutto il territorio delle Valli Varesine la raccolta dell’usato pro missioni. Una seconda raccolta si svolge anche in ottobre, mentre all’inizio novembre si tiene a Gemonio – da più di 30 anni - la Mostra Missionaria. Sulle pagine del Settimanale del 29 maggio la penna di don Titino richiama alla memoria – a 50 anni dalla morte la figura di mons. Zaffrani, originario di Casalzuigno, già vicario generale della diocesi comasca e vescovo di Guastalla. Con giugno terminano le scuole e gli Oratori si organizzano per le attività del Grest, A metà giugno in Cattedrale a Como il Vescovo ordina cinque nuovi sacerdoti. Due di loro sono assegnati alle Valli Varesine: don Francesco Franzini a Cittiglio e don Samuele Bongiloatti a Canonica. GENNAIO – MARZO L’attività pastorale inizia con le feste LUGLIO - SETTEMBRE tipiche del periodo invernale: S. Antonio, La parrocchia di Cunardo saluta don SS. Fabiano e Sebastiano, S. Giulio e S. Ludovico Giossi dopo 39 anni di ministero. Biagio, S. Giuseppe. A Cittiglio viene presentato il libro di don Proseguono gli appuntamenti periodici Gian Battista Binda “Cittiglio e i suoi con i pellegrinaggi vocazionali verso il parroci: una presenza mai venuta meno”. santuario di Cavona e quello di Ardena. Le squadre antincendio del COAV sono I Carmelitani dell’eremo di Cassano si impegnate a fine mese in un’esercitazione propongono come centro spirituale e di in Valcuvia, mentre in luglio viene ritiro; avviano un percorso di incontri inaugurata la nuova sede della Protezione sulla Chiesa. civile di Cassano Valcuvia. La Provincia di Varese promuove Il 19 settembre prende ufficialmente il l’iniziativa “Micro-credito” a favore delle via anche l’esperienza della nuova Unità famiglie in difficoltà. Pastorale comprendente le parrocchie di All’inizio di febbraio il Centro Aiuto alla Canonica, Cavona, Duno, Rancio, Ferrera Vita di Laveno Mombello si e Cassano. ritrova a Cavona per il “Rosario per la Vita”. OTTOBRE - DICEMBRE Il 14 febbraio si celebra la A fine ottobre il comune di giornata del malato con il Masciago entra a far parte Con la festa della Madonna del Carmine Cittiglio saluta gruppo UNITALSI di Cittiglio del Parco Regionale del don Gian Battista Binda che dopo otto anni trascorsi in che quest’anno festeggia i 40 Campo dei Fiori. parrocchia lascia la Valcuvia. In settembre altri movimenti anni. Il 21 ottobre è inaugurato a di parroci: il parroco di Lavena, don Francesco Donghi Partono, organizzati dalla Cuveglio il nuovo asilo nido: è nominato dal Vescovo anche parroco di Cremenaga. provincia, i corsi base per i accoglierà 60 bambini. Evento importante perché riaffida la piccola parrocchia nuovi volontari della Protezione Il 23 ottobre a Bedero si ad un sacerdote della chiesa di Como dopo che per Civile. svolge la Veglia Missionaria diversi anni era stata guidata dal parroco di Luino per e per l’occasione la zona via dell’interruzione della strada verso Ponte Tresa; don APRILE – GIUGNO pastorale saluta don Savio Marco Folladori passa da Gemonio ad Olgiate Comasco, don Il 9 aprile si tiene a Rancio Castelli nuovo fidei donum Silvio Bernasconi lo sostituisce a Gemonio; don Francesco l’assemblea dei soci del Centro in Perù. Franzini inizia l’esperienza di vicario a Cittiglio il 19 Studi intitolato alla memoria Si spegne a Como don settembre; il 2 ottobre viene accolto a Cunardo il nuovo di Gancarlo Peregalli a cui sarà Giovanni Valassina, il parroco: don Paolo Busato, proveniente dalla Valtellina. intitolata anche la biblioteca parroco scrittore, originario Si ufficializza anche la partenza da Caravate di don Savio civica. di Gemonio . Castelli, destinato alla missione diocesana in Perù. Partono i lavori di restauro degli affreschi della chiesa romanica PAGINA A CURA di San Pietro a Gemonio. DI ANTONIO CELLINA Nuovi parroci La nomina ad arcivescovo Giovani Adorazione notturna a Brenta Mons. Ezzati, vescovo di Santiago del Cile Vocazioni Sabato 15 gennaio il pellegrinaggio S I D ono partiti all’inizio di dicembre gli incontri di Adorazione Eucaristica notturna per giovani che si svolgono nella cappellina dell’asilo di Brenta. L’iniziativa rientra tra quelle organizzate a livello diocesano nel ciclo “Luce nella notte - chiamati alla Santità” con l’obiettivo di creare uno spazio periodico, con cadenza mensile, per la meditazione e la riflessione davanti all’Eucaristia. Il prossimo incontro è programmato dalle ore 21.00 alle 24.00 di sabato 15 gennaio, mentre i successivi si terranno tutti i primi sabato del mese sino a giugno 2011. l 15 dicembre scorso Papa Benedetto XVI ha nominato mons. Riccardo Ezzati Andrello quale nuovo arcivescovo di Santiago del Cile. Mons. Ezzati – appartenente alla congregazione salesiana – originario del Veneto, ha molti parenti e familiari che risiedono nelle Valli Varesine tra Brenta e Cittiglio, paesi in cui spesso trascorre alcuni giorni durante le sue visite in Italia. Da sempre sacerdote missionario, mons. Ezzati ha trascorso la maggior parte del suo ministero in Cile. Dal 1996 al 2001 è stato vescovo a Valdivia nel sud del paese, dal 2001 al 2006 Ausiliare di Santiago del Cile. Da quella data ad oggi è stato Arcivescovo di Concepcion. In quella diocesi ha vissuto il violento terremoto del febbraio 2010. Il 15 gennaio prenderà possesso della sede arcivescovile della capitale cilena e succederà nell’incarico al cardinale Errazuriz Ossa, dimissionario per raggiunti limiti d’età. L’arcidiocesi di Santiago si estende su circa 9 mila Kmq ed ha una popolazione di circa 5 milioni di abitanti di cui 3,5 cattolici. Ad essa fanno riferimento altre 7 diocesi suffraganee. opo la pausa natalizia riprenderanno sabato 15 gennaio, i tradizionali appuntamenti con il pellegrinaggio vocazionale zonale alla S. Casa di Cavona. Si tratta del quarto appuntamento annuale. Il ritrovo è fissato per la mattina di sabato alle ore 7.00, presso la cappelletta di S. Teresa. Al termine della recita del S. Rosario, alle 7.30, si terrà la messa alla S. Casa. Come da tradizione sarà una comunità parrocchiale ad animare il pellegrinaggio: in questo caso toccherà alla parrocchia di Azzio – Comacchio - Orino.(A.C.) Sondrio Cronaca Giovani A Madrid con la Commissione Giovanile Media Valtellina Come Commissione Giovanile della Media Valtellina si propone la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid per tutti i Giovani della zona, partecipando insieme alla Diocesi. La partecipazione è proposta ai giovani che compiranno 17 anni nel 2011, quindi a partire dall’anno di nascita 1993. Per i minorenni c’è sempre bisogno di un maggiorenne che se ne assuma la responsabilità. Chi avesse qualche giovane disposto a partecipare può contattare don Luca Bordone al 339-1224823 o vial mail [email protected]. Zona pastorale Media Valtellina Bormio Martedì 11 gennaio l’incontro del clero Fino al 19 gennaio mostra su Quasimodo Martedì 11 gennaio, alle ore 9.45, presso la Comunità “Santo Spirito” a Colda saranno convocati i preti della Zona Pastorale Media Valtellina per discutere il seguente ordine del giorno: La Banca Popolare di Sondrio organizza a Bormio una mostra dedicata a Salvatore Quasimodo. Il 28 dicembre si è svolto un recital dedicato a Quasimodo, durante il quale sono stati ricordati i suoi trascorsi in Valtellina; il professor Leo Schena, invece, ha introdotto il regista/attore Alessandro Quasimodo, figlio del premio Nobel della letteratura del 1959. La mostra fotografica, dal titolo “Salvatore Quasimodo - Operaio di sogni” è aperta presso la sede di via Roma 64 a Bormio tutti i giorni dalle ore 14.00 alle 18.30; il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.00 alle ore 18.30, fino al 19 gennaio. • ore 10.00: recita dell’ora media (portare il breviario); • scheda pastorale: primo ambito-Catecumenato (pagg. 55-59 del sussidio “Formazione del clero”. • al termine, varie ed eventuali (Veglia per la vita, consiglio pastorale zonale…). • ore 12.20: preghiera dell’Angelus e pranzo (15 euro). • importante: contributo 2011 per la cassa zonale: 0,015 euro per abitante. Il prossimo incontro di formazione teologica sarà martedì 25 gennaio a Colda dalle ore 10.00 alle ore 16.00 con la prof.ssa Chiara Giaccardi: “Educazione e comunicazione mass-mediale”. In ricordo di monsignor Signorelli: prete, uomo di cultura, formatore. M A Morbegno è tra le più trafficate d’Italia È stata diffusa la classifica delle vie più trafficate e soggette a ingorghi in Italia. Sono stati analizzati i flussi del traffico, confrontati per un anno con i dati della viabilità sulle strade cittadine. I disagi della Statale 38 non sono passati inosservati: Morbegno - più precisamente via Stelvio - è finita nelle prime 10 posizioni delle vie italiane da evitare. A incidere su questo pessimo risultato sono i semafori posti nei principali incroci cittadini e le tre rotonde - da Talamona, a Cosio - che rallentano il deflusso dei mezzi. A Ezio Molinetti il «Ciavenasch 2010» un Salvatore. Ecco il motivo del nostro magnificare il Signore anche davanti alla morte. La nostra vita è una vita piccola ma è grandissima per le grandi cose che Lui ha fatto in noi. Ne era testimonianza la passione di insegnante di don Giuliano nel trasmettere le cose grandi che il Signore gli aveva fatto vedere. Le cose grandi che lui conosceva della storia, dell’arte, della La diocesi perde col chiavennasco don Giuliano una persona di raffinata preparazione, con conoscenze in ogni ambito 20 anni. Fu don Bormetti, arciprete del capoluogo del Mera, il riferimento per una scelta di vita così importante. Don Giuliano era un prete colto, chiamato a dedicare la vita nell’insegnamento a tante generazioni di giovani preti in Seminario. Belle le parole del Vescovo nella omelia che, ispirandosi al Magnificat, ha dettato una lettura delle dimensioni di fondo della vita cristiana. Una vita che non si avvilisce con la morte, che è forte della parola e della certezza di Dio. La vita cristiana è una vita “chiamata”, “governata” da un Signore riconosciuto liberamente e “redenta” da Statale 38 dello Stelvio ■ Chiavenna Sconfinato impegno pastorale. ercoledì 22 dicembre si sono svolte nella collegiata di San Lorenzo le solenni esequie per monsignor Giuliano Signorelli, deceduto il giorno precedente, e che ha voluto essere sepolto nella sua Chiavenna. Don Giuliano Signorelli divenne prete seguendo una vocazione adulta, maturata in un giovane universitario di Sabato, 8 gennaio 2011 29 letteratura. La vita che per quanto debba riconoscere la propria piccolezza è abitata dalle cose grandi di Dio. Altre dimensioni della vita cristiana si comprendono con chiarezza dalle parole di Maria: sono quelle della mitezza, dell’umiltà, della fame e sete di giustizia, della memoria di Dio, delle sue promesse così che la nostra vita non viene strappata dalle sue mani ma viene soltanto trasformata. E poi tutto alla fine è misericordia. Molto sentito e molto caldo il saluto rivolto a don Giuliano da parte di monsignor Giampaolo Valsecchi, a nome dei docenti del Seminario e di tutta la comunità. «Di te si può parlare come insegnante, come prete e come impegnato in tante esperienze pastorali. Come insegnante al seminario tu hai dedicato ben 60 anni della tua vita». Fu docente severo e rigoroso don Giuliano ma «il tuo insegnamento aveva una base sulla tua cultura enciclopedica, la quale spaziava dalla letteratura italiana e latina, alla teologia, alla storia ecclesiastica e civile, all’arte, alla musica, alla agiografia, alla geografia, e alla cronaca contemporanea, della quale tu parlavi volentieri perché eri esperto anche nella politica nazionale e locale. Con i tuoi alunni eri un po’ esigente, bisogna riconoscerlo, non volevi che durante le tue lezioni non prestassero attenzione a quello che tu stavi dicendo. Nelle interrogazioni eri abbastanza severo, ma hai fatto bene perché tu volevi dei preti che fossero colti e che fossero disciplinati e dei preti che fossero attenti». La Diocesi perde col chiavennasco don Giuliano un formatore di raffinata ed ampia preparazione culturale e Chiavenna un concittadino illustre anche se in qualche modo schivo. G.Z. ■ Catechisti Zona pastorale Media Valtellina Mercoledì 19 gennaio: vedi pagina 9 di questo numero. Martedì 1 febbraio–Sondrio Sacro Cuore, alle ore 21.00: “Educare alla vita buona del Vangelo” (CEI, 2010-2020), don Stefano Cadenazzi. Martedì 15 marzo–Sondrio Sacro Cuore, alle ore 21.00: “Il Mistero visibile. Il volto di Cristo nell’arte”, don Andrea Straffi. Domenica 20 marzo–Bose (Bi): “Il profeta Geremia”, card. Gianfranco Ravasi. Iscrizioni dopo il 6 febbraio telefonando a don Ferruccio (333-4211260). Martedì 22 marzo–Sondrio Sacro Cuore, alle ore 21.00: “Passio Christi, Passio Hominis. Immagini della croce e del crocifisso”, don Andrea Straffi. Martedì 29 marzo – Sondrio Sacro Cuore, alle ore 21.00: “Rex tremendae maiestatis. Iconografia e teologia della Sistina”, don Andrea Straffi martedì 5 aprile– Sondrio Sacro Cuore, alle ore 21.00, “la passione nel vangelo di Giovanni”, don Ivan Salvadori. La proclamazione del Ciavenasch 2010 è avvenuta domenica 26 dicembre a Chiavenna nella sala consiliare del municipio. La manifestazione della pro Chiavenna ha premiato negli anni chiavennaschi che si sono distinti in vari settori: dal sociale al giornalismo, dagli studi storici alla gastronomia, alla economia. Quest’anno il premio è stato attribuito ad Ezio Molinetti e le motivazioni sono state enunciate dalla presidente della pro Chiavenna Sandra Scaramellini. Ezio Molinetti ha raccolto l’eredità di don Giocondo D’Amato nella direzione della corale Laurenziana che ha condotto con grande competenza e sensibilità musicale per molti anni. La Corale ha un vastissimo repertorio che ha presentato con successo in Italia ed all’estero diffondendo il nome di Chiavenna. Molinetti, diplomato al Conservatorio e laureato in Lettere alla Università cattolica, ha svolto l’attività di apprezzato docente nella scuola media, ha saputo nel tempo dedicare la propria qualità in campo musicale anche ai ragazzi, dirigendo ed insegnando canto per oltre un decennio ad un coro di bambini, i Giovani cantori di San Fedele, di cui si ricordano raffinati concerti. La serata era cominciata con un concerto di violino ed arpa presentato da Elia Senese e Viliana Ivanova che hanno dato saggio di grande perizia e di espressività offrendo ai presenti brani di grandi musicisti. Infine il premio, consegnato dalla presidente della pro Chiavenna con il consiglio al completo e dal Sindaco De Pedrini che ha voluto confermare l’apprezzamento per la scelta del maestro Molinetti. Fuori programma, non poteva però mancare, un brano corale della Laurenziana che ha poi concluso, diretta dal suo Maestro, con un canto natalizio che ha coinvolto i presenti. ■ Sondrio Quando lo sport fa bene anche alla solidarietà Un successo oltre tutte le attese per l’iniziativa “Curr la sira de san Silvestro”, che ha visto la partecipazione di una settantina di podisti, che hanno percorso, la sera del 31 gennaio, circa sette chilometri e mezzo per le vie della città di Sondrio. “Sportiva-mente”: questo il motto scelto per dire che fare sport aiuta ad avere un benessere fisico e mentale. Ma è importante anche abbinare lo sport al gesto di aiutare tutti quelli che si impegnano nel sociale. La corsa ha permesso di raccogliere 450 euro per il progetto “Casa Fabrizio” della onlus Univale, che sostiene i malati leucemici. Sondrio Storie 30 Sabato, 8 gennaio 2011 A N G A T N MO La storia di Oreste Forno/1 - Una vita dedicata all’alpinismo Superare una cresta per vedere altre cime da scalare N omen, omen, un nome un presagio! Eppure, quando i genitori chiamarono Oreste il loro terzo figlio, certo non pensavano al significato di “montanaro”, né che ne avrebbe segnato il maniera tanto profonda tutta la vita. Ed ora che ha cominciato a riavvicinarsi almeno come lavoro alla sua terra, ecco che nei giorni scorsi, Oreste Forno ha voluto presentare presso il salone dell’Oratorio di Berbenno, il comune dove è nato nella frazione di Monastero, il suo ultimo libro Fiori di ciliegio - Bambini anni ‘50, ciak si gira! (edizioni Bellavite, euro 15), facendolo precedere da una proiezione multimediale di diapositive, a illustrare le tappe più significative delle sue straordinarie imprese alpinistiche. Nelle prime pagine del libro, dove i capitoli si susseguono brevi, quasi fotogrammi disegnati con le parole, racconta che a cinque anni cominciò ad avvertire il fascino della montagna. Quella volta, però, l’avventura finì sul nascere, perché Oreste e il suo amico Bruno si imbatterono in un cacciatore del paese che, caricatisi entrambi sulle spalle, li riportò alle madri in ansia per la loro scomparsa. Un altro episodio premonitore lo troviamo nel capitolo I primi sci, avventura conclusasi in maniera comica e poco onorevole, ma che ha lasciato inalterato un desiderio che poi ha trovato pienezza nelle salite e discese scialpinistiche sui monti più alti della terra. La prima conquista fu intorno ai 17 anni quando, presi a prestito ramponi e piccozza, Oreste salì in cima al Disgrazia. Così la racconta nello splendido filmato: «Superare prima il ghiacciaio e poi la cresta fu per me una grande soddisfazione. In cima non trovai quel dono che avevo immaginato da bambino, ma la gioia, sì, fu tanta. Mi guardai attorno e vidi tante altre montagne che mi aspettavano». Seguirono le ascensioni al Cengalo, ai Corni Bruciati, allo Scalino, al Bernina, al Roseg; a 23 anni conquistò il Cervino, salito e disceso rientrando prima di sera. Il giorno successivo era già pronto a salire il Bianco, se non glielo avesse impedito un temporale. Di lì a poco venne la prima ascesa su roccia: in meno di due ore e mezzo salì lo spigolo nord del Badile con ai piedi scarponi di quasi due chili l’uno. A metà pomeriggio era già a Bondo per tornare a casa in macchina, dopo essere sceso alla Gianetti e tornato al rifugio Sasc Fourà attraverso i passi Porcellizzo e Trubinasca. In quegli anni iniziò anche lo scialpinismo con tante salite prima coi colleghi di lavoro, poi con gli istruttori Cai di Lecco, fino a diventare egli stesso istruttore nazionale. La prima avventura lontano dall’Italia la visse con questi amici, a sciare in Marocco sul Grande Atlante e sulle dune di sabbia. Negli anni Settanta il lavoro lo portò negli Stati Uniti, in Minnesota, e forse la lontananza acuì il desiderio e la nostalgia per il superamento di una via, o la conquista di una cima. Eccolo, quindi, lanciarsi verso nuovi traguardi su montagne più alte, organizzando nel maggio del 1983 con un gruppo di Lecco la salita al McKinley (o Denali, la Grande Montagna), la più alta degli Stati Uniti. Fu l’inizio di una serie di grandi ascensioni: nell’84 il Peak Lenin nel Pamir Russo, salito e disceso con gli sci e due amici di Lecco; l’anno dopo la meta fu un ottomila, lo Shisha Pangma. In meno di tre settimane piazzarono i campi per tentare la vetta, ma l’imprevisto si materializzò in un crepaccio che inghiottì Oreste. Fu recuperato dai compagni e visse il calvario interminabile della discesa in barella col bacino rotto e di quaranta giorni in un letto d’ospedale. Riprese a frequentare la montagna ancora con le stampelle e nella primavera successiva era in Perù ad organizzare le salite del Huascarán, del Pisco e del Copa ancora con gli sci. Nell’88 il sogno dell’ottomila divenne realtà sul Cho Oyu, la sesta montagna della terra: a raggiungere la vetta fu una squadra di tre, tra cui il medico alpinista Giuliano De Marchi, scomparso a giugno 2009 sull’Antelao. Al ritorno dei compagni, Forno salì da solo, senza sci, sfidando la tormenta. La gioia della conquista sarebbe stata piena solo il giorno seguente, dopo aver trascorso in quota la notte, accampato in mezzo a una terribile bufera. L’anno successivo gli riuscì di organizzare una spedizione all’Everest con Sergio Martini, Fausto De Stefani e Silvio Mondinelli. Trovate chiuse le frontiere della Cina, ripiegarono sul Dhaulägiri, la Montagna Bianca. Solo una squadra salì la cima (De Stefani e Martini), perché si seppe che i cinesi avevano riaperto le frontiere per l’Everest. Bruciarono le tappe del trasferimento, ma ormai la stagione era troppo avanti, cominciò a nevicare e dovettero ritirarsi tra le valanghe, una delle quali seppellì cinque polacchi Su quella neve Forno e Mondinelli piantarono la piccola croce che papa Giovanni Paolo II aveva donato loro per la vetta. di PIERANGELO MELGARA La storia di Oreste Forno/2. In cima all’Everest. Sul tetto del mondo, il cielo tocca la terra «H o ancora viva e nitida nella mente la voce di Battistino, quando alle tre e quaranta del pomeriggio mi chiamò: Ciao Oreste, siamo in cima! Leo è arrivato su venti minuti prima di me. Tutto bene, ma sta nevicando. Passo. Battista complimenti! Siete stati bravissimi tutti e due. Bravi, complimenti!. Era il 17 maggio 1991: l’Everest era stato conquistato dal versante nord, senza ossigeno, senza portatori e senza corde fisse». Un successo arriso due anni più tardi a una spedizione guidata ancora da Oreste con Graziano Bianchi, Battistino Bonali, Giuliano De Marchi, Fausto De Stefani, Sergio Salini, Leopold Sulovski e il cineoperatore Tomasek. Ma neppure stavolta fu tutto facile. Infatti, il 6 maggio si era Il racconto di un’ascensione a tratti drammatica, conclusa con la conquista della vetta e la salvezza dei compagni. sfiorata la tragedia. Giuliano a Fausto erano partiti per il primo tentativo alla vetta. Tutto era filato liscio fino al campo 3, ma «Dal campo 4, a 8350 metri, alle sei del mattino mi raggiunse via radio la voce di Giuliano: Oreste, Fausto è assopito. Come assopito?- chiesi - cosa vuol dire assopito? È assopito, non riesce più a svegliarsi… Fausto era stato colpito da un edema cerebrale. Mi sembrò che il mondo andasse a pezzi e implorai Giuliano di portarlo giù. A casa Fausto aveva una bambina di nove anni». Oreste fece partire subito dal campo 2 la seconda squadra con Battistino e Leopold, che raggiunsero i compagni all’imbrunire sopra gli ottomila metri. Mentre Battistino, Leopold e Giuliano aiutavano Fausto a scendere, dalla base anche gli altri si muovevano in soccorso. Li incontrarono oltre il campo 1. «Le parole di Giuliano mi fecero capire la drammaticità della situazione. Graziano e io demmo il cambio agli altri, che esausti proseguirono la discesa, mentre noi ci fermavamo con Fausto al campo 1 e Monti chiedeva aiuto a un mio amico sherpa. Al mattino cominciammo a scendere. Speravo che Fausto si riprendesse alla fine del ghiacciaio, invece si lasciò cadere sui massi senza più forze né volontà. L’amico sherpa giunse con un portatore, che se lo caricò sulle spalle, portandolo fino al campo avanzato di una spedizione svedese. Due medici lo visitarono: «Un giorno di ritardo e sarebbe stato spacciato», furono le loro parole... Il giorno successivo Fausto fu portato al campo base, dove una jeep lo stava aspettando e Monti partì con lui per accompagnarlo a Katmandu e in Italia». Ma non era finita: al campo base avanzato c’era Giuliano che, per aiutare Fausto, aveva trascurato se stesso e si era congelato le dita dei piedi. Forno riuscì a far partire anche lui per l’Italia. Al rientro al campo, Battistino e Leopold gli chiesero di fare un ultimo tentativo alla vetta. Si poteva acconsentire dopo quello che era capitato? Come avrebbero potuto aiutarli lui e Graziano da soli? Tuttavia, non se la sentì di impedire di tentare e li lasciò andare dopo aver promesso che al minimo problema sarebbero tornati sui loro passi. «Per fortuna entrambi erano in gran forma. In un giorno salirono al campo due, poi al tre e al quattro e, da lì, superando un passaggio in roccia di quinto grado, raggiunsero la vetta. Lassù, su una bombola lasciata da una spedizione di sherpa qualche giorno prima, fissarono la croce che don Ludovico ci aveva dato per il punto in cui la terra è più vicina al cielo». Ma le pene non erano finite. Era nevicato fino a poco prima e quando si avviarono, era già tardi. «Sarebbero arrivati al campo tre prima di notte? L’angoscia continuò il giorno dopo, quando persi il collegamento radio. Mi sentivo divorare dall’ansia e partii per andare loro incontro. Quando li vidi comparire sul ghiacciaio, mi tolsi un gran peso, ma avevo sofferto troppo per gioire. Avrei gioito poco dopo, quando finalmente potei stringerli tra le braccia: ce l’avevamo fatta!». PI. ME. Sondrio Storie Sabato, 8 gennaio 2011 31 La storia di Oreste Forno/3. Ancora grandi conquiste, ma qualcosa sta cambiando. D i ritorno dall’Everest, Oreste sposò Ombretta nella chiesetta di un alpeggio e neppure due mesi dopo partiva per tentare un altro ottomila, il Manaslu, ma l’impresa svanì per il pericolo di valanghe. Nel ‘93 organizzò la spedizione per la parete ovest del Makalu, ancora inviolata, ma le difficoltà al salto finale, dove i chiodi non facevano presa sulla parete rocciosa, fecero desistere e si terminò la salita per la via normale. Quel successo parziale, anziché invogliare a continuare le grandi imprese, lo indusse a pensare che quel modo di andare in montagna non era più il suo: richiedeva sforzi sovrumani e troppi erano gli alpinisti che aveva visto morire. Neppure due mesi più tardi se ne sarebbero andati anche Battistino Bonali, uno degli amici più cari (proprio a lui e a Giuliano è stata dedicata la serata), e Giandomenico Ducoli in un tentativo sul Huascarán. Non era però venuto meno il fascino della montagna e nel ‘95 organizzò una spedizione alpinistica al Lila Peak nel Karakorum, ma senza successo a causa del cattivo tempo. Più fortunata fu la spedizione al Pumori in Himalaya con Andrea Faustinelli e Lauro Mendeni, entrambi con una protesi al posto della gamba sinistra: furono bravissimi ad affrontare il lungo trekking di avvicinamento e a raggiungere il campo 2. “Fu una delle mie spedizioni più belle, dove l’amicizia si respirava ad ogni ora del giorno”. Il pieno successo fu assicurato da Guido Cominelli, Salire per fotografare «La montagna mi ha avvicinato a Dio: lassù è nato il progetto Cime di pace, per aiutare i bambini in difficoltà e bisognosi di aiuto» Giorgio Cenni e Siro Faustinoni che salirono in cima. L’anno successivo con una nuova squadra tornò all’assalto del Lila Peak, che fu salito lungo il versante ovest. «Non fui fra gli uomini della vetta: anche in questa spedizione c’erano dei rischi da accettare e non me la sentii di affrontare l’enorme seracco che scaricava proprio all’inizio della nostra via. Pensavo a mio figlio in arrivo in quei giorni: come potevo rischiare di non vederlo, di Sofia Schafranov: da Sondalo a Birkenau È PI. ME. ✎ Fratel Giosuè Dei Cas Una storia commovente e coinvolgente iniziata al sanatorio valtellinese; un libro che si legge d’un fiato e che invita a riflettere su vicende storiche da ricordare da pochi giorni in libreria il testo: “I campi della morte – Nel racconto di una sopravvissuta a Birkenau”. Edito nella collana “Uomini e donne” delle Edizioni Paoline, è curato da Alberto Cavaliere. Questo volume fu pubblicato per la prima volta nel 1945 dall’editore Sonzogno, pochi mesi dopo l’apertura dei campi di concentramento nazisti ad opera degli americani e la conseguente liberazione dei prigionieri sopravvissuti all’orrore. La storia di Sofia Schafranov, sopravvissuta a Birkenau, è stata raccolta dal cognato, il già citato giornalista Cavaliere: pagine terribili che ricostruiscono in modo lucido e scientifico questo sterminio di massa. Spinta a narrare dal senso del dovere, dalla pietà verso i molti che non erano sopravvissuti, Sofia non volle in seguito più dar voce ai suoi tragici ricordi. È stata, quindi, in assoluto la prima testimonianza della follia nazista e viene ripubblicata dopo sessantacinque anni. Nel 1943 Sofia, 52 anni, viveva a Sondalo, non fargli conoscere suo padre? Non ebbi rimpianti, anzi gioii quanto i miei compagni e mi presi la piccola soddisfazione di salire il versante opposto, più sicuro, fino ai piedi della cima per fotografare da lì il K2». Erano i primi segni di cambiamento: salire per fotografare. Presto scoprì anche il volto della montagna salita lentamente: gli odori e i colori del bosco, il fruscio di un animale, il mormorio di una sorgente, il grande spettacolo della luce di un’alba, o il fuoco di un tramonto. Cominciò presto a dormire sulle cime delle montagne, col desiderio che «nel fuoco dei tramonti, nella solitudine e nel silenzio della sera, nel mistero delle stelle che accendono le notti, nei colori dell’aurora e nell’alba di un nuovo giorno Lui si rivelasse». Lassù è nato il progetto Cime di Pace, per sensibilizzare al bisogno di pace e aiutare i bambini bisognosi. «La montagna mi ha avvicinato a Dio con la bellezza del suo ambiente, il silenzio e la solitudine. Ora la mia più grande soddisfazione sta nell’amore ai figli e sono fiero per aver insegnato loro ad amare la montagna». Mi accorgo così di aver trascurato il libro, che invito caldamente a leggere, perché è come “riavvolgere il nastro della vita” di chi in quegli anni viveva nei paesi della Valtellina. È una ricostruzione davvero necessaria, carica di simpatia e di nostalgia, perché non tutto di quel mondo e dei suoi valori vada perduto. in alta Valtellina, dove era impiegata come medico al sanatorio per tubercolotici “L’Alpina”. Il giorno 2 dicembre fu arrestata, mentre era al lavoro, con un’altra dottoressa ebrea, Bianca Morpurgo. La madre Etta, che era sfollata nel villaggio di Tresivio, non lontano dal sanatorio, appena lo seppe si recò alla Questura di Sondrio per chiedere notizie della figlia; da parte sua era convinta che, essendo ormai vecchia e inferma, non l’avrebbero trattenuta. Qualche settimana più tardi, il 17 gennaio, madre e figlia, insieme agli altri arrestati in quella zona, furono tradotti a Milano e rinchiusi nel carcere di San Vittore, dove vi erano già molti altri ebrei rastrellati nel Nord Italia. Pochi giorni dopo, il 30 gennaio, furono quasi tutti portati alla stazione centrale e caricati su un treno diretto ad AuschwitzBirkenau, uno dei primi a lasciare Milano dal famigerato binario 21, sotterraneo. Si trattava, come è ormai noto, di vagoni merci blindati dove venivano stipati senza alcun ritegno esseri umani di tutte le età, diretti allo sterminio. Il convoglio del 30 gennaio del ’44, sul quale partirono tra gli altri Sofia, sua madre Etta e Bianca Morpurgo, portava 605 persone, di cui 477 furono condotte direttamente alla camera a gas all’arrivo, la mattina del 6 febbraio; delle restanti, solo 20 tornarono vive. Sofia sopravvisse, mentre sua madre fu tra coloro che vennero immediatamente uccisi. Sofia, che, come detto era medico, fu utilizzata presso il Revier o lazzaretto di Birkenau e poi assegnata a vari Block, baracche. Conobbe anche il Block 10, un misterioso reparto dell’ospedale femminile di Auschwitz, noto come il Block degli esperimenti, una delle più aberranti e vergognose testimonianze di una follia tanto lucida e assurda da sembrare incredibile. Questo volume propone la riedizione dell’intervista che l’autore ha registrato alla fine della guerra, a soli tre mesi dalla caduta della Repubblica di Salò e quasi certamente si è trattato del più immediato resoconto pubblicato di ciò che era avvenuto ad Auschwitz-Birkenau. Si è scelto di non modificare il testo originale per il suo valore di documento d’epoca. Alberto Cavaliere, giornalista, poeta e scrittore, nato a Cittanova Calabra il 19 ottobre 1897, morto a Milano, il 7 novembre 1967, ha pubblicato tra gli altri “La chimica in versi”, riedita recentemente da Mursia. Ha collaborato alla radio come sceneggiatore e conduttore, in particolare per il “Gazzettino Padano”. È stato deputato della Repubblica tra il 1953 e il 1958. All’epoca di questa pubblicazione (1945) era redattore del “Marc’Aurelio”, il bisettimanale umoristico romano. La parrocchia di Piatta e la parrocchia di Cepina, in collaborazione con il Gruppo Tradizionale Culturale Sant’Anna, il Gruppo missionario parrocchiale di Piatta e il Centro Studi Storici Alta Valtellina, hanno dedicato due serate di inizio 2011 – il 2 e il 4 gennaio – alla presentazione del libro “Lettere - fratel Giosué Dei Cas, il Burattino di Dio. Parole. Suoni. Immagini. Sulle orme del Lebbroso di Kormalàn”. Le serate sono state presentate e curate da don Remo Bracchi. «Questo volume – si legge nell’introduzione – è nato dalla sinergia di molte mani, più esattamente si dovrebbe dire di molti cuori. La spiritualità del comboniano fratel Giosuè Dei Cas ha un proprio fascino che conquista immediatamente, per la limpidità della sua fede (fino a dimenticare se stesso nell’incontro con i più emarginati tra i poveri), per la spontaneità del suo dono umile e immenso. Don Carlo Bozzi cominciò la trascrizione delle lettere ai familiari, perfezionata da Ugo Rodigari e dalla moglie Ancilla Bracchi. Costantino De Monti, che ha collaborato al controllo dei testi, ha ricomposto genealogie e parentele. Padre Piergiorgio Prandina ha fornito tutto il materiale disponibile nell’Archivio Generale dei Comboniani. Padre Francesco Pierli, già padre generale della Congregazione del Sacro Cuore, ha voluto suggellare con la sua autorevolezza l’edizione, cogliendo dalle Lettere di fratel Giosuè tutta la loro bellezza rude e tenerissima. Senza numero sono le altre persone che hanno collaborato risvegliando le loro memorie». Fratel Giosuè nacque a Burat (frazione fra Capitania, Piatta e Cepina) il 27 settembre 1880. Il coraggio di lasciare tutto per farsi missionario gli venne dopo aver ascoltato a Oga una conferenza di padre Tranquillo Silvestri, tornato da poco dall’Africa centrale. Per Giosuè quelle parole furono una rivelazione. Si confidò con il parroco di Piatta, don Angelo Rossatti: l’Africa era la sua vocazione. Aspettò a comunicare la sua decisione alla famiglia fino alla vigilia della partenza per la Casa Madre di Verona, nell’aprile 1906. Trascorse tutta la sua vita in Africa – a parte qualche parentesi forzata in Italia per motivi di salute –. Ebbe una predilezione per i lebbrosi di Kormalan, in Sudan. Qui morì il 4 dicembre 1932: offrì la sua vita in cambio di quella di un giovane confratello colpito dalla malaria. 32 Sabato, 8 gennaio 2011 Sondrio Cronaca Tempo di bilanci. Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno tutte le attività N el consueto incontro annuale con la stampa, che si è tenuto a metà dicembre, la Fondazione del Gruppo Credito Valtellinese ha pre-sentato il consuntivo delle attività svolte nell’anno 2010. Per dare un’idea dell’insieme di tutte le iniziative promosse, basti ricordare che la relazione occupa ben ventuno pagine, scritte fittamente, con dati, tabelle ed elenchi, ordinatamente divisi nei tre grandi settori, che sono: l’attività sociale e benefica, quella di orientamento e forma-zione e le attività culturali e artistiche. in atto e i bandi emanati in collaborazione con la Fondazione Pro Valtellina. Il settore dell’orientamento è certamente quello più conosciuto, perché le attività svolte dal Quadrivio in collaborazione con le scuole (i progetti Argo, Cometa, Teseo…) hanno avuto negli anni un crescente successo. Una delle novità, come ha illustrato la responsabile Cinzia Franchetti, è costituita dal progetto chiamato Job Match, elaborato in seguito all’esperienza maturata negli ultimi «Nell’assumere la presidenza anni e alle ricerche ho scoperto un grande valore effettuate sulla condizione - ha dichiarato Angelomaria giovanile in Valtellina Palma, che durante l’anno e in Valchiavenna. In ha raccolto il testimone sintesi, il progetto si passatogli da Francesco propone di far incontrare Guicciardi, presidente della le aziende che hanno Fondazione fin dalle sue bisogno di personale Come sempre grande spazio è stato riservato al sostegno di iniziative, origini -. Non mi rendevo specializzato e che allo conto di quante belle cose scopo propongono anche progetti, programmi con finalità educative, formative e solidali si facessero al suo interno. corsi di formazione, con L’attività della banca, oltre coloro che invece cercano a perseguire il profitto (che non è un Siciliano, venuti esplicitamente per poi 342.000 euro circa per gli enti lavoro, in particolare con i giovani tra fine, ma un mezzo), si propone anche l’occasione. È impossibile fornire anche religiosi, 186.000 per le missioni, quasi i 18 e i 30 anni, che sono disposti a un valore etico, cioè un’attenzione solo un elenco di tutte le attività della un milione e mezzo per le associazioni frequentare tali corsi di preparazione o ai bisogni di carattere sociale che Fondazione: risulterebbe lunghissimo e per le iniziative territoriali e quasi un vero e proprio tirocinio. Il progetto emergono dal territorio. Il sostegno ed anche superfluo, in quanto il mezzo milione per le associazioni è supportato da un apposito sito web: va soprattutto alle associazioni che Settimanale ha già illustrato numerose assistenziali e di formazione sociale. www.jobmatch.ilquadrivio.it . operano nel mondo del volontariato, iniziative, soprattutto quelle che si ai giovani che frequentano le scuole svolgono nell’ambito dell’orientamento La direttrice Tiziana Colombera ha Molto numerose anche le attività svolte e che devono scegliere la professione scolastico e professionale, che vengono ricordato in particolare la raccolta di nell’ambito culturale e artistico, che e a svariate attività in campo artistico quindi riproposte ogni anno. Se fondi per i terremotati di Haiti e del hanno ricevuto fondi per oltre 1.100.000 e culturale. Il modello di intervento andiamo a leggere le tabelle riassuntive, Cile, per gli alluvionati di Messina e euro, come ha illustrato il responsabile elaborato nell’ambito del Credito notiamo che la prima grande sezione, del Veneto, alcuni progetti speciali, Leo Guerra. Tra queste vi sono pregevoli Valtellinese si è rivelato così efficace – l’attività sociale e benefica, è quella come quello della Casa di riposo di pubblicazioni e numerose mostre, ha concluso il presidente – che ora viene che ha avuto il maggiore contributo. Il Sondrio, gli assegni di ricerca intitolati a tenute nelle gallerie della varie banche esportato anche nelle banche associate, Gruppo Credito Valtellinese, nel suo Renato Bartesaghi, l’appoggio ai «Fondi del gruppo, con lo scopo, soprattutto, di su precise richieste che vengono insieme, ha stanziato per la beneficenza famiglia-lavoro», istituiti nelle diocesi far conoscere i giovani artisti. dagli altri territori». Significativa la oltre due milioni e mezzo di euro. Nella di Milano e di Como per fronteggiare presenza di due esponenti del Credito ripartizione più dettagliata risultano alcuni gravi problemi causati dalla crisi CIRILLO RUFFONI Fondazione Creval Importante sito a Colico. Per lo smaltimento ecologico e integrale delle pile esauste «L a raccolta differenzia delle pile è ferma al 10% e in Italia esiste solo un impianto innovativo per il riciclo delle pile, a Colico». La rivelazione è sul numero di gennaio 2011 di “Altroconsumo”, rivista mensile a tiratura nazionale, che con suggerimenti e consulenze propone acquisti senza sprechi. «A breve – si legge – non verranno aperti nuovi impianti e le pile italiane continueranno a essere inviate per lo smaltimento in Francia e Germania. Almeno fino a quando lo smaltimento delle pile sarà considerato un processo poco remunerativo». All’estero i metalli contenuti nelle pile vengono fusi e poi recuperati, ma si tratta di realtà costose a livello di gestione. Massimiliano Serra, del Centro Servizi Raee (che si occupa di rifiuti elettrici, elettronici e di raccolta di pile) ad “Altroconsumo” dichiara: «A Colico c’è un impianto all’avanguardia, che per ora lavora su scala ridotta, ma a breve si ingrandirà. Sono i pionieri di una nuova tecnica di recupero delle pile in Italia, oltre a essere i primi ad avere un impianto autorizzato». L’impianto sperimentale e innovativo per il riciclo delle pile di Colico è un investimento in ricerca di 500mila euro, che Regione Lombardia ha dichiarato “impianto pilota”. Il progetto è della Seval, impresa che ha unità produttive a Colico e Piantedo nelle quali occupa circa 100 dipendenti. «Molti produttori – spiega sempre ad Altroconsumo, Massimiliano Serra – hanno aderito ai sistemi di Un impianto innovativo Si tratta di un progetto pilota da 500mila euro, sostenuto dalla Regione e da quattro università italiane: ora è in fase di sperimentazione raccolta e attivato la raccolta gratuita presso i rivenditori o i centri di recupero urbani (www.pileportatili.it). Questa fase volontaria cesserà quando sarà operativo un centro di coordinamento nazionale. Il decreto sulla gestione delle pile è stato emanato solo due anni fa e ci vuole tempo perché entri in vigore. Nel frattempo i sistemi collettivi sono partiti ed è già un buon avvio». Prima la raccolta delle pile era affidata ai comuni, oggi sono i produttori a doversi occupare della raccolta delle pile: il Decreto Legislativo 188/2008 prevede infatti, che i produttori gestiscano, sostenendone i relativi costi in proporzione alle proprie quote di vendita, sistemi di raccolta separata di questi rifiuti in modo da realizzare una gestione delle pile che riduca al minimo lo smaltimento insieme ai differenziati. Ma come funziona l’impianto si smaltimento in funzione a Colico? Si parte dalla selezione: le impurezze vengono eliminate manualmente e le pile sono selezionate in base alle dimensioni e per tipologia (zinco, carbone, alcaline, litio). Si procede con la triturazione: le pile simili sono triturate in piccoli pezzi, in modo da separare i diversi materiali: pasta di pile, ma anche materiali ferrosi, carta, plastica. Segue il trattamento chimico: la pasta di pile viene lavata, poi grazie a un trattamento chimico, si separano i metalli e si recuperano manganese e zinco. Infine si arriva al recupero dei materiali: la parte solida, che è avviata al recupero, è composta da carbonio e manganese. Il progetto coinvolge un consorzio di quattro università: Roma, L’Aquila, Ancona e Genova. Oggi, dopo un periodo di laboratorio, si sta affrontando la fase di sperimentazione, terminata la quale l’impianto di smaltimento di Colico potrebbe essere il primo in Europa per il recupero “integrale” dei componenti delle pile esauste. WWW.VAOL.IT Sondrio Cronaca ■ A Morbegno un’iniziativa di realtà religiose e istituzionali Confronto condiviso sul Sacro nell’arte S abato 18 dicembre alle ore 9.00, presso l’Aula Ipogea del complesso di San Giuseppe in Morbegno, si è svolto, con gran successo, l’evento culturale “Il Sacro nell’Arte”, frutto della collaborazione fra realtà religiose e istituzionali. Il Movimento Apostolico e la parrocchia San Giovanni Battista, in stretta collaborazione con il Liceo Artistico “Ferrari”, le scuole medie “Vanoni” e “Gordona” e il comune di Morbegno, hanno lavorato per promuovere la cultura artistica e religiosa. Il programma, ambizioso, ha visto l’esposizione di una mostra d’arte sacra con i lavori realizzati dagli allievi; il musical “E sia la luce”, offerto dal Movimento Apostolico e ideato dalla presidente Cettina Marraffa; momenti musicali e una sfilata di abiti da sposa e cerimonia. Insomma il “sacro” espresso attraverso le varie forme d’arte: pittura, decorazione, scenografia, costumi, moda, musica, danza e recitazione. Presenti il sindaco Alba Rapella e i vertici scolastici Angelo Passerini, Antonino Costa e Rita Maxenti, il vicario don Francesco Quadrio e 350 spettatori tra allievi e genitori delle tre scuole. La manifestazione ha seguito alcuni filoni principali. Innanzitutto la filosofia del sublime: attraverso la contemplazione della natura si giunge a riconoscere Dio Creatore. La filosofia neoplatonica: l’anima viene elevata a Dio attraverso la contemplazione del bello (concetto espresso dall’unione sacramentale tra uomo e donna - riconoscibile nelle figure di Adamo ed Eva, Maria e Giuseppe -, gli abiti da sposa realizzati da quattro allieve del Liceo Artistico e dalla stilista valtellinese Rosalba Acquistapace). Il senso della vita con la nascita di Gesù. L’esecuzione del brano “ Meraviglioso”. Molti ricordano l’episodio vandalico di alcuni studenti che riducevano a pezzi il crocifisso appeso nella loro aula scolasti- La Pro Valtellina chiude un 2010 tutto in positivo La Fondazione comunitaria ha distribuito sul territorio quasi due milioni di euro, per 110 progetti in campo sociale e culturale. L’augurio per l’anno appena iniziato è che si possa realizzare la sfida lanciata nel 2002: raccogliere 5 milioni di euro per riceverne altrettanti L a Pro Valtellina ha chiuso un anno molto positivo con numeri che confermano la progressiva crescita nelle elargizioni e nel patrimonio: nel corso del 2010 ha distribuito 1,8 milioni di euro che hanno consentito la realizzazione di oltre 110 progetti in campo sociale, artistico e ambientale. Ai due bandi territoriali, rispettivamente incentrati sul patrimonio artistico e ambientale e sui servizi alla persona, per 580 mila euro, si sono aggiunti i due bandi promossi con Fondazione Cariplo, incentrati su progetti particolarmente significativi con ampie ricadute sul territorio, per 500 mila euro ciascuno. Si è inoltre confermata la collaborazione con due organismi filantropici che pure operano sul territorio provinciale: la Fondazione AG&B Tirelli e la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese. Con la prima è stato proposto un bando da 120 mila euro per interventi di carattere sociale; con la seconda sono stati destinati 100 mila euro per sostenere progetti finalizzati alla valorizzazione della cultura locale e della creatività. Enti Pubblici, associazioni, parrocchie e scuole hanno beneficiato di contributi fondamentali per la realizzazione di progetti importanti che rispondono a bisogni ed emergenze del territorio. «È stato un anno positivo – esordisce il presidente Marco Dell’Acqua –: sia per OMELIE ON LINE IN VALMALENCO Con l’inizio dell’anno liturgico e, secondo le indicazioni del vescovo, anche dell’anno pastorale, inizia una nuova esperienza: meditare la Parola di Dio che ogni domenica e ogni festa la Chiesa offre, per incarnarla nella vita e partire dalla vita per illuminarla e decifrarla alla luce di una Parola scritta ieri e valida oggi. Queste riflessioni saranno presentate durante le omelie in chiesa; in più saranno scritte, stampate e poste in fondo alla chiesa e pubblicate sul sito della parrocchia www. parrocchia-chiesavalmalenco.so.it. «È una ca. «Come insegnanti – spiegano i promotori dell’iniziativa – abbiamo avvertito il dovere di educare i nostri allievi ai valori cristiani universali, come la libertà religiosa e il rispetto delle immagini sacre, anche quando non si crede o si appartiene ad un’altra religione. Possiamo affermare che l’85% dell’arte ha riferimenti religiosi. La tecnica più antica, su supporto mobile, è la tempera su tavola, con cui i monaci, già nel I sec. d.C., realizzavano preziose icone, suscitando profonda devozione nei fedeli. Fin dalle origini gli iconografi hanno dovuto superare enormi difficoltà: pensiamo alla guerra iconoclasta, dove le immagini venivano bruciate e i monaci torturati». L’augurio, espresso dal Movimento Apostolico, è che, nel cuore degli uomini, aumenti la devozione verso l’arte sacra e l’amore caritatevole verso ogni fratello, fatto a immagine di Dio. CONIUGI IEZZI i dati numerici che testimoniano l’aiuto concreto che abbiamo fornito alla comunità locale, sia per il rapporto sempre più stretto di fiducia e di collaborazione che si è instaurato con le associazioni che operano sul territorio. Sono loro il nostro tramite con i cittadini, il punto di raccordo che ci consente di intercettare le necessità più pressanti aiutandoci ad intervenire nella maniera più efficace. Il nostro obiettivo è quello di utilizzare al meglio le risorse a nostra disposizione sostenendo i progetti più significativi, promuovendo le iniziative più meritorie e incentivando le collaborazioni fra Enti Pubblici e associazioni secondo il principio di sussidiarietà. Conosciamo bene le difficoltà che caratterizzano oggi l’attività amministrativa dei Comuni, sempre più condizionati dalla riduzione dei trasferimenti statali – prosegue il presidente Dell’Acqua –, per questo diventa fondamentale il contributo delle fondazioni filantropiche presenti sul territorio, fra le quali è stata attivata una fruttuosa collaborazione». Ormai archiviato il 2010, la Pro Valtellina lavora già al 2011 per la predisposizione dei nuovi bandi che verranno lanciati nei primi mesi del nuovo anno. Enti Pubblici, associazioni, parrocchie e scuole potranno contare su contributi per la realizzazione dei loro progetti. E se le ristrettezze di bilancio limitano l’attività dei Comuni, soprattutto di quelli più piccoli che caratterizzano la realtà provinciale, la riduzione dei trasferimenti dello Stato incide pesantemente anche sul settore dell’istruzione. Quest’anno diversi istituti scolastici hanno usufruito di elargizioni, ma per il 2010 la Pro Valtellina intende fare ancora di più: «È un ambito che intendiamo privilegiare, magari anche attraverso bandi ad hoc – sottolinea il presidente Dell’Acqua –: per questo motivo invitiamo le scuole a progettare nuove iniziative e a valorizzare quelle già sperimentate. Consideriamo l’istruzione e la formazione dei nostri ragazzi fondamentali per una loro crescita consapevole ed è un dovere della comunità locale favorirla in tutti i modi creando il contesto e le condizioni più adatte». L’auspicio è che il 2011 tenga a battesimo la vittoria della Pro Valtellina nella sfida lanciata nel 2002: raccogliere 5 milioni e 164 mila euro per riceverne altrettanti. «Grazie alla generosità dei valtellinesi e dei valchiavennaschi e alla sensibilità dimostrata da Enti Pubblici e associazioni intravediamo il traguardo: manca davvero poco, siamo al rush finale», anticipa il presidente Dell’Acqua. sfida che lancio a me stesso – riflette il parroco don Alfonso –, abituato a parlare in chiesa senza avere però la possibilità di interventi da parte dell’assemblea, ma è una sfida che lancio anche a chi vorrà cogliere questa provocazione, perché comunichi impressioni, esperienze, riflessioni e, magari, qualche critica. Il tutto per migliorare me stesso nell’annuncio e per offrire una occasione di dialogo a tutti». Per comunicazioni: [email protected], oppure Rossi don Alfonso,via Marconi,12 – 23023 Chiesa in Valmalenco, Sondrio. Sabato, 8 gennaio 2011 33 Notizie flash ■ Provincia Dal 6 gennaio i «Saldi» ora sono «Chiari» In provincia di Sondrio i saldi invernali inizieranno giovedì 6 gennaio e dureranno fino al 6 marzo. Anche per il periodo dei saldi invernali 2011 l’Associazione Tessili Abbigliamento e Accessori, attiva all’interno dell’Unione Commercio, turismo e servizi di Sondrio, ripropone l’operazione “Saldi Chiari”. Aderire ai “Saldi Chiari” rappresenta una garanzia di affidabilità nella corretta gestione dei saldi e, assicurando una maggiore fidelizzazione della clientela nei confronti dei negozianti che partecipano all’iniziativa. L’operazione prevede l’adozione di un decalogo in cui sono riassunte le regole che i commercianti si impegnano a rispettare per tutto il periodo delle vendite di fine stagione. Sarà attivo un recapito telefonico per i consumatori: dal lunedì al venerdì (orario ufficio: dalle ore 8.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.00 alle 17.45) i clienti potranno rivolgersi allo 0342-533311 per chiedere qualsiasi informazione sull’operazione. In provincia di Sondrio al momento hanno aderito ai “Saldi Chiari” sessanta commercianti distribuiti in tutti i mandamenti (la raccolta delle adesioni è ancora in corso). I negozi che partecipano all’operazione si riconoscono grazie all’apposita locandina con lo “scontrino che sorride”, esposta in vetrina e all’interno dell’attività. Sondrio città Acquisti e un’ora di parcheggio è gratis Sono trentatre, tra negozianti di Sondrio e ambulanti del mercato cittadino, gli operatori che hanno aderito all’iniziativa “Se acquisti qui, un’ora di parcheggio la offriamo noi”. Le adesioni sono ancora in fase di raccolta. A fronte di un acquisto minimo di 30 euro, il commerciante si impegna a riconoscere al proprio cliente, che esibisca il ticket del parcheggio interrato di piazza Garibaldi, uno sconto di 1 euro, equivalente al costo di un’ora di sosta. Per rendere riconoscibili le aziende partecipanti all’iniziativa, è stato realizzato un adesivo identificativo da apporre sulle vetrine del negozio. ■ Valmalenco Promozioni sugli sci per famiglie e ragazzi Tornano due iniziative promosse dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio in collaborazione con la Fab-Funivia al Bernina e il Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco. Tutti in pista dal 10 gennaio con la Family Skipass. Con la tessera emessa presso gli uffici del Consorzio Turistico, sedi di Sondrio e di Chiesa, genitori e figli potranno sciare con sconti significativi. A partire dal 12 gennaio, invece, ogni mercoledì si svolgerà Dolce sciare – operazione latte e miele. I ragazzi di elementari e medie avranno lo skipass pomeridiano a tre euro e verrà offerta una merenda con prodotti del territorio. Spettacoli 34 Sabato, 8 gennaio 2011 ✎ telecomando | Scelti per voi Casomai Film di Alessandro D’Alatri con Fabio Volo e Stefania Rocca. Durata 90 min. Italia 2002. Tommaso conosce Stefania. Si piacciono, si innamorano, si sposano. Nasce anche un bambino. Tutto è cominciato benissimo, si è evoluto bene, poi discretamente, piano piano fino alla crisi. Sembrava impossibile, eppure l’amore, che sembrava davvero solido, forse si è sfaldato, addirittura trasformandosi in livore. E’ una storia, che viene raccontata in un modo fresco ed estremamente coinvolgente. Con estrema grazia e con un volo di fantasia metaforico di un Prete che sta celebrando un matrimonio, la coscienza dello spettatore viene solleticata e indotta a porsi delle domande sulla propria condotta di vita. Il fulcro della storia si identifica indubbiamente nella coppia, nel senso della famiglia, del dazio da pagare di chi ha la volontà o il desiderio di costruirne una. Questo film, fa bene all’animo, fa pensare divertendo coi toni della commedia. Rai movie, Lunedì 10, 17,30. Mercoledì 12, 15,40 Domenica 9 Frontiere dello spirito. C5, 8,50. Santi protettori. Intervista al prof. Cardini A sua immagine, Rai1, 10,30. Racconti di vita, Rai3, 12,55. Attualità. Don Bosco, Tv2000, 15,00. 2° parte della miniserie con F. Insinna. C’era una volta il west, Rai movie, 14,50. Grande affresco di S.Leone con C. Cardinale e H. Fonda. Per un pugno di libri, Rai3, 18,00. Gara tra studenti. Tesori d’arte sacra, Tv200, 20,45. La cattedrale di Parma. Le Crociate, Iris, 21,00. Film di R. Scott. Il maniscalco Balian incontra un cavaliere in partenza per le Crociate che scopre essere suo padre e decide di seguirlo. Speciale Tg1, Rai1, 23,45. Lunedì 10. Tredici a tavola, R4, 16,25. Poirot (P. Ustinov), deve indagare sulla morte di Lord G.Edgeware. Il regime: impero e dittatura, Rai Storia 21,00, ripercorre gli anni della dittatura fascista. Eroi per caso, Rai1, 21,10. Miniserie con N.Marcorè. 1917 di Tiziano Raffaini Cesare e il cappellano don Silvano sono incaricati di scortare in trincea un giovane accusato di simulazione… . L’infedele, La7, 21,10. Attualità con Gad Lerner. Correva l’anno, Rai3, 23,20. La guerra e le donne. Durante la 2° guerra mondiale le donne rimaste a casa devono sostituire gli uomini. Martedì 11. Eroi per caso, Rai1, 21,10. Seconda parte: Cesare, don Silvano e il loro prigioniero compiono uno straordinario gesto di valore. Per loro però nessuna medaglia. Barilla e Tarah Ben Jalloun, Rai Storia 21,00. Biografie. Il re della pasta e uno scrittore. Into the wild, Rai5, 21,05. Diretto da Sean Penn, una storia vera. Un giovane taglia i ponti con la civiltà e va alla ricerca di se stesso in un viaggio che lo porterà fino all’Alaska. Ottima regia e riflessione sul senso della vita. Mercoledì 12. I migliori anni, Rai1, 21,10. Il meglio del programma musicale. Paperissima, C5, 21,10. Lezioni di volo, Rai movie, 21,00. Film di F. Archibugi con G. Mezzogiorno. Due diciottenni romani vanno in India. L’incontro con una dottoressa di una organizzazione umanitaria li cambierà. Giovedì 13. Ardenne 44 un inferno, La7, 13,55. Film di guerra di S. Pallack con B. Lancaster. Uno sparo nel buio, La7, 21,10. L’ispettore Clouseau ( P. Seller) cerca di scagionare dall’accusa di omicidio una cameriera di cui è innamorato. Notte della repubblica, Rai storia, 21,00. Prosegue l’inchiesta di Zavoli sugli anni di piombo. Venerdì 14. Strade blu, Rai storia, 21,00. Viaggio nella provincia americana. Il grande talk, Tv2000, 21,40. Talk che analizza la tv. Sabato 15. Sulla via di Damasco, Rai2, 10,15. Rubrica religiosa. Tv Talk, Rai3, 14,50. Talk su televisioni e affini. Nati liberi, Rai3, 21,30. Nairobi National park. Video visibili su www.rsi.ch Frontaliers, risate al confine L La serie di sketc della oris Bernasconi, professione guardia di confine, e Roberto TV svizzera è ormai un Bussenghi, frontaliere. Due fenomeno che ha varcato nomi che a molti potrebbero i confini del Ticino. non dire nulla ma ad altri – a quanti seguono la televisione o la radio Protagonisti il frontaliere del canton Ticino, così come a tanti Bussenghi e la guardia di internauti – spalancano le porte su un mondo fatto di sketc che hanno come confine Loris Bernasconi Youtube. Un successo che ha destato palcoscenico il valico di Brusatal’attenzione delle stesse guardie cantonali che, non senza Bizzarrone. Il Bussenghi, cittadino di un Usmate Carate una buona dose di ironia, hanno deciso di sfruttare questo un ipotetico paese della Brianza Profonda, arriva al valico grande canale comunicativo per far meglio conoscere diretto a Lugano per “lavurà”. Ed è lì che, ogni mattina, il loro lavoro e informare sulle principali prescrizioni incontra il suo “rivale” svizzero, Loris Bussenghi che in doganali come i limiti di spesa o di quantità di merci da un modo o nell’altro troverà l’occasione per fermalo. poter portare oltre il confine. In questo caso è da segnalare Un confronto tra due mondi condito da un vernacolo dialettale su cui gli svizzeri dimostrano di saper scherzare. l’episodio in cui Bussenghi tenta di attraversare il confine con un pappagallo del suo capo di Lugano che aveva portato Celebri alcune citazioni come quella di un ipotetico “CSI a Cantù per farlo accoppiare, ricevendo, però, al termine Maslianico” con riferimento alla nota serie poliziesca di un divertente “siparietto” i rimproveri del Bernasconi americana. per la mancata segnalazione. E’ nato così un DVD, Andati in onda per la prima volta nel 2007 su Rete Tre, la “VideoFrontaliers”, venduto dalle stesse guardie di confine radio del Canton Ticino, la serie è nata da un’idea di due e andato letteralmente a ruba. In soli sei giorni sono stati comici: Flavio Sala (il frontaliere) e Paolo Guglielmoni (la venduti 12 mila copie ed è attesa una nuova ristampa per guardia). Il successo è stato rapido portando “Frontaliers” l’11 gennaio. L’intero ricavato (ogni DVD costa 10 franchi) in TV, con la collaborazione della TSI 1. Come spesso andrà a favore di associazioni di volontariato del Ticino. “Per accade è stata, però, la rete a trasformare la serie in un capire il successo di questa serie – spiega Paolo Guglielmoni fenomeno capace di varcare i confini svizzeri. Ormai sono sul sito della RSI - bisogna ricordare che il frontaliere decine di migliaia i clic che accompagnano i video su italiano è il lavoratore straniero che nella Svizzera italiana ha più “storia” alle spalle: le opinioni, le chiacchiere della gente, sui frontalieri, dalle più gentili alle più sprezzanti, fanno parte del nostro DNA. Come Svizzeri italiani, noi cresciamo sulla frontiera. Diventiamo adulti specchiandoci nella vicina Italia: di cui assorbiamo tutto - mode, televisione, calcio e rifiutiamo tutto: pressapochismo, ritardi, caos “creativo”, modo di guidare, ecc.. Siamo un buffo popolo che per definire la sua identità, usa, come cartina di tornasole, la vicina Italia. A volte si esagera, si vede solo ciò che divide. La saga dei “Frontaliers” cerca, sottotraccia, di portare proprio questa riflessione: se la nostra identità si basa sul non essere Italiani, allora è un’identità fasulla. Vale anche per gli amici italiani che spesso ci vedono come un fantomatico Paese di Bengodi senza indagarci oltre. Anche noi, siamo più di così. Ricordando, in fondo, che al di qua o al di là della “ramina” per il solo fatto di essere genti di frontiera, c’è qualcosa che ci lega”. MICHELE LUPPI COMICITA’ COMMEDIA DRAMMATICO DRAMMATICO ANIMAZIONE Che bella giornata La bellezza del somaro Somewhere Precious Rapunzel Il nuovo film del comico italiano Checco Zalone nei panni di un sorvegliante incaricato di proteggere il duomo di Milano. Il vigilante pasticcione si imbatterà in una giovane terrorista. Il film nelle sale della comunità: Astra a Como: dal 5 al 9 gennaio e il 12 e 13 gennaio. Menaggio: dal 5 al 13 gennaio. Nuovo film di Segio Castellitto. Rosa, liceale di diciassette, presenta ai genitori Armando, un uomo anziano e composto dentro una giacca di tweed di cui si è invaghita. Il film nelle sale della comunità: Chiavenna: dal 8 al 10 gennaio Menaggio: dal 5 al 13 gennaio Sondrio: dal 5 al 9 gennaio. Jhonny Marco vive in un appartamento dell’hotel Chateau Marmont. Tra avventure amorose brevi e disimpegnate. Fino all’inaspettato arrivo della figlia Cleo che impone un cambiamento nel ritmo quotidiano dell’attore. All’Astra di Como nell’ambito del Cineforum dal 10 al 12 gennaio. Precious Jones ha diciassette anni, un corpo obeso e un figlio nel ventre (frutto di incesto). A scuola viene derisa dai compagni perché non sa leggere e scrivere. Accetta di iscriversi a una scuola speciale e inizia la sua strada verso il riscatto sociale. Nella sala della comunità di Sondrio dal 10 al 12 gennaio. Nuovo film della Disney racconta la storia di un bandito e una ragazza rinchiusa in una torre che intraprendono una rocambolesca fuga in compagnia di un cavallo poliziotto, un camaleonte e una burbera banda di balordi. Il film nelle sale della comunità: Livigno: 7 gennaio Sondrio: il 6 e il 9 gennaio. Lettere e Rubriche PAROLE PAROLE / 72 Ermetico Ermetismo ● Le ricchezze del creato siano preservate, valorizzate e rese disponibili a tutti, come dono prezioso di Dio agli uomini La parola viene dal greco antico e fa riferimento al mito di Ermes Trimeghisto (Mercurio dei latini). Il secondo nome (che significa “grandissimo”) era la importazione nella mitologia greca del dio egiziano Thot, dio della medicina. Il mito egiziano racconta che il dio mettesse i suoi farmaci in contenitori di vetro chiusi perfettamente. Oggi diremmo, appunto, “ermeticamente”. Ad Atene c’era un gran numero di statue di ● I cristiani possano raggiungere la piena unità, testimoniando a tutto il genere umano la paternità universale di Dio Sabato, 8 gennaio 2011 Ermes, disposte sulla salita che conduceva all’Acropoli e sulle piazze. L’ermetismo, in letteratura, è una corrente poetica (es. Dino Campana) talmente oscura e strettamente individuale da non essere compresa se non dal suo autore e dai pochi intimi con i quali ha in comune cultura, sentimenti, ideali, emozioni. Se la letteratura, come, del resto, ogni arte, è “comunicazione” ad altri e non soliloquio narcisistico, ● Lo Spirito Santo ci conceda di metterci ogni giorno alla scuola di Maria Madre di Dio, fedele discepola del Signore Apostolato della preghiera Gennaio 2011 Intenzione generale Le ricchezze del creato siano preservate, valorizzate e rese disponibili a tutti, come dono prezioso di Dio agli uomini. I l creato, materia strutturata in modo intelligente da Dio, è affidato dunque alla responsabilità dell’uomo, il quale è in grado di interpretarlo e di rimodellarlo attivamente, senza considerarsene padrone assoluto. L’uomo è chiamato piuttosto ad esercitare un governo responsabile per custodirlo, metterlo a profitto e coltivarlo, trovando le risorse necessarie per una esistenza dignitosa di tutti. Con l’aiuto della stessa natura e con l’impegno del proprio lavoro e della propria inventiva, l’umanità è veramente in grado di assolvere al grave dovere di consegnare alle nuove generazioni una terra che anch’esse, a loro volta, potranno abitare degnamente e coltivare ulteriormente. Perché ciò si realizzi, è indispensabile lo sviluppo di “quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio”, riconoscendo che noi tutti proveniamo da Dio e verso Lui siamo tutti in cammino. (Benedetto XVI, Udienza generale, 26 agosto 2009) Intenzione missionaria I cristiani possano raggiungere la piena unità, testimoniando a tutto il genere umano la paternità universale di Dio. L’ unità di tutta l’umanità lacerata è volontà di Dio. Per questo motivo Egli ha inviato il suo Figlio perché, morendo e risorgendo per noi, ci donasse il suo Spirito d’amore. Alla vigilia del sacrificio della Croce, Gesù stesso chiede al Padre per i suoi discepoli, e per tutti i credenti in lui, che siano una cosa sola, una comunione vivente. Da ciò deriva non soltanto il dovere, ma anche la responsabilità che incombe davanti a Dio, di fronte al suo disegno, su quelli e quelle che per mezzo del Battesimo diventano il Corpo di Cristo, Corpo nel quale debbono realizzarsi in pienezza la riconciliazione e la comunione. (Giovanni Paolo II, Ut unum sint, n. 6) Intenzione dei vescovi Lo Spirito Santo ci conceda di metterci ogni giorno alla scuola di Maria Madre di Dio, fedele discepola del Signore. A ttingendo dal cuore di Maria, dalla profondità della sua fede, espressa nelle parole del Magnificat, la Chiesa rinnova sempre meglio in sé la consapevolezza che non si può separare la verità su Dio che salva, su Dio che è fonte di ogni elargizione, dalla manifestazione del suo amore di preferenza per i poveri e gli umili. […] “Totalmente dipendente da Dio e tutta orientata verso di lui per lo slancio della sua fede, Maria, accanto a suo Figlio, è l’icona più perfetta della libertà e della liberazione dell’umanità e del cosmo. È a lei che la Chiesa, di cui ella è madre e modello, deve guardare per comprendere il senso della propria missione nella sua pienezza”. (Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, n. 37) ❚❚ L’informatore giuridico / 114 35 non si comprende come possa essere veramente ”ermetica”, incomunicabile, come i farmaci di Ermes Trimeghisto non potevano essere estratti ed utilizzati dagli ammalati. Il poeta Dino Campana, come il filosofo F. W. Nietzsche, similmente ermetici in quanto irrazionalmente individualisti, hanno concluso la loro esistenza cosciente in manicomio. ATTILIO SANGIANI ✎ Il mondo ha bisogno di pace C aro Direttore, in questi giorni che precedono il Santo Natale, osservando lo scenario internazionale della odierna situazione penso che sia possibile riconoscere l’esistenza di molti problemi e di innumerevoli ostacoli che danneggiano il desiderio di una netta e stabile pace tra tutti gli uomini di buona volontà. Ritengo che purtroppo tutto ciò sia dovuto al famoso divario fra chi possiede tutto e chi non riesce ad avere nemmeno un pezzo di pane con cui sfamarsi o chi sta vivendo nei conflitti in varie zone della Terra. Sembra che tutto questo sia ascrivibile ad una globalizzazione troppo veloce e vorace che incancrenisce sempre più questa atmosfera sociale dei Paesi potenti di fronte alle enormi miserie dell’umanità in generale. Per far sì che il pianeta terrestre possa riprendere la sua dovuta dignità occorre che l’uomo stesso del terzo millennio riacquisti maggior coerenza nelle proprie capacità atte a servire concretamente il bene comune di tutti e non solo il bene di pochi. Solo in questa direzione è possibile creare i presupposti e le basi di un’autentica “pace” fra tutti gli uomini. GIANNI NOLI Lettere al direttore posta V.le Cesare Battisti,8 - 22100 Como fax 031.3109325 mail [email protected] - a cura di VITTORIO RUSCONI Imposta municipale e Insegnamento della religione N ella seduta del 16 dicembre 2010 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ha siglato l’intesa sullo schema del decreto legislativo, approvato il 4.8.2010 dal Consiglio dei Ministri, recante “Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale”, che, fra l’altro, introduce a decorrere dall’anno 2014 l’imposta municipale propria (IMU), che sostituirà per la componente immobiliare l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati, l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria, l’imposta catastale, l’imposta di bollo, l’imposta sulle successioni e le donazioni, le tasse ipotecarie, i tributi speciali catastali e l’imposta comunale sugli immobili (ICI). Lo schema del decreto stabilisce la conferma delle esenzioni ICI previste dall’art. 7, comma 1, lettere b), d), e), f ) ed h) del D.Leg. 30.12.1992, n. 504, mentre non verrà invece confermata l’esenzione di cui alla lettera Editrice de Il Settimanale della Diocesi Soc. Coop. a r.l. Sede (direzione, redazione e amministrazione): V.le Cesare Battisti, 8 - 22100 Como Telefono 031-26.35.33 Fax Redazione 031-30.00.33 E-mail Redazione [email protected] Fax Segreteria 031-31.09.325 E-mail Segreteria [email protected] conto corrente postale n. 20059226 intestato a: Il Settimanale della Diocesi di Como Redazione di Sondrio: Via Gianoli, 18 - 23100 Sondrio Telefono e Fax 0342-21.00.43 E-mail [email protected] Stampa: A. G. Bellavite S.r.l. Missaglia (Lc) Registrazione Tribunale di Como numero 24/76 del 23.12.1976 Pubblicità: i), secondo cui sono esenti dal pagamento dell’ICI gli immobili utilizzati dagli enti non commerciali destinati esclusivamente allo svolgimento di determinate attività. I n tema di insegnamento della religione e di attribuzione del credito scolastico è intervenuta la sentenza n. 33433 del 15 novembre 2010, con cui il T.A.R. del Lazio ha respinto il ricorso presentato da diverse istituzioni laiche e confessioni religiose non cattoliche, che chiedevano l’annullamento del D.P.R. 22.6.2009, n. 122, avente ad oggetto “Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169”. La questione verteva sulla partecipazione degli insegnanti di religione alle procedure valutative degli Direttore responsabile: Agostino Clerici La Provincia Essepiemme Pubblicità Via Pasquale Paoli, 21 - 22100 Como Telefono 031-58.22.11 Fax 031-52.64.50 Tariffe: euro 31 a modulo commerciale Prezzo abbonamenti 2011: Annuale euro 50 Europeo ed extraeuropeo euro 50 più spese postali La testata Il settimanale della diocesi di Como fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250. Questo giornale è associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) e all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) studenti della scuola pubblica. Secondo il TAR non può essere accolta l’interpretazione secondo cui la presenza del docente di religione nello scrutinio finale, in quanto incidente sul credito scolastico, sia idonea a determinare una situazione di discriminazione nei riguardi degli studenti che decidono di non avvalersi di detto insegnamento, e in particolare di quelli che decidono di non partecipare ad attività alternative e di assentarsi dalla scuola. Secondo il TAR la Repubblica italiana, in forza dell’accordo con la Santa Sede, si è obbligata ad assicurare l’insegnamento della religione cattolica e, nel rispetto del principio di laicità dello Stato, tale insegnamento è facoltativo, con la conseguenza che solo l’esercizio del diritto di avvalersene crea l’obbligo scolastico di frequentarlo. Pertanto non appare irragionevole che il titolare di quell’insegnamento, divenuto obbligatorio in seguito ad un’opzione liberamente espressa, partecipi alla valutazione sull’adempimento dell’obbligo scolastico. 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