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Vile gesto di morte

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Vile gesto di morte
Europa5
Chiesa locale
Como16
10 - 11
Colico32
Presidenza
ungherese, con
lo sguardo ad est
La parola del
vescovo Diego
per Natale
Dalla Cisl,
Terza età attiva
per la solidarietà
Pile esauste:
un impianto
innovativo
entre l’Estonia enM
tra in Eurolandia,
inizia il semestre affida-
iportiamo la sintesi
R
delle omelie tenute
a Natale (notte e giorno)
nteas, un servizio
A
prezioso alla persona, diventato indispen-
n progetto piloU
ta sostenuto dalla
Regione Lombardia e
to a Viktor Orban.
e nell’ultimo dell’anno.
sabile negli anni.
da quattro università.
DELLA DIOCESI DI COMO
Anno XXXV - Sabato, 8 gennaio 2011 - € 1,20
EDITORIALE
Una nuova veste
per raccontare meglio
di don Agostino Clerici
S
i riparte dopo la pausa natalizia
con una veste nuova, come
annunciato, e lo scopo è quello di
raccontare meglio i fatti del mondo
e del nostro territorio, in un modo che sia
più gradevole agli occhi e più funzionale ad
1
una organizzazione degli spazi. Più notizie
e una maggiore sintesi sono il binomio di
novità per il nostro Settimanale, che resta
- anzi, graficamente, lo diventa ancora di
più - un foglio locale aperto sul mondo
(in questo senso, veramente “cattolico”).
Troverete alcuni articoli e rubriche distribuiti
secondo una nuova geografia, ma non
farete fatica ad adattarvi, perché l’ordine è...
migliorato. Si parte dal mondo e si arriva
alla diocesi, e questo ci sembra un ottimo
criterio per non chiuderci nell’orticello di
casa, credendo che tutto sia seminato lì. Ma
sarà spesso il locale che ci aiuterà a leggere
Periodico Settimanale | Poste Italiane S.P.A. | Sped. In Abbonamento Postale |
D.L. 353/2003 (Conv. In L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, Comma 1, Dcb Como
il mondo, attraverso la testimonianza di
persone che sono cresciute in mezzo a
noi, nelle nostre parrocchie, e hanno poi
scelto di servire la Chiesa nella missione ad
gentes. Chiediamo a voi lettori la pazienza
di qualche numero, così da permettere alla
redazione e ai collaboratori di rodare questa
nuova macchina. E, quasi a sottolineare che
la veste grafica potrebbe anche rischiare
di essere una semplice questione di look
esteriore, ecco che le notizie incalzano e il
2011 comincia esattamente come era iniziato
il 2010, con la persecuzione dei cristiani.
Un anno fa fu il Natale ortodosso ad essere
insanguinato, quest’anno è stata la notte di
Capodanno, sempre in Egitto. Benedetto XVI
ha levato alta e coraggiosa la sua voce, e ha
dovuto subire anche il penoso attacco di chi
- lo sceicco Ahmed Al Tayeb - lo ha accusato
di “ingerenza negli affari dell’Egitto”.
Purtroppo anche nelle nostre comunità
cristiane, opulente e occupate a disbrigare
spesso questioni di cortile, c’è disattenzione
e sufficienza nel guardare a questa realtà
che tanto preoccupa la Chiesa e il Papa.
A maggior ragione c’è Il Settimanale della
diocesi di Como - ancora più bello, si spera ad allargare lo sguardo e a dilatare il cuore.
Vile gesto
di morte
«Ieri mattina abbiamo appreso
con dolore la notizia del grave
attentato contro la comunità
cristiana copta compiuto ad
Alessandria d’Egitto. Questo vile
gesto di morte, come quello di
mettere bombe ora anche vicino
alle case dei cristiani in Iraq
per costringerli ad andarsene,
offende Dio e l’umanità intera,
che proprio ieri ha pregato
per la pace e ha iniziato con
speranza un nuovo anno»
(Benedetto XVI, 2 gennaio 2011).
3
Como
24
Patto per il
cambiamento:
un documento
di Cgil, Cisl e Uil
Giovedì
13 gennaio
alle ore 10
in Cattedrale a Como
Solenne Pontificale
presieduto dal vescovo Diego
nel suo decimo anniversario di
ordinazione episcopale
Valli Varesine 28
Uno sguardo ai
principali fatti del
territorio nel 2010
appena concluso
Morbegno 33
“Il Sacro
nell’Arte”:
un confronto
condiviso
Vetrina
8-9
La Settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani
al 18 al 25 gennaio torna il traD
dizionale appuntamento con
l’Ottavario di preghiera, che apre la
nostra vita di Chiesa ad un respiro di
dialogo e confronto ecumenico. Anche in diocesi vi sono appuntamenti
specifici, ed il cammino va oltre.
Idee e opinioni
2 Sabato, 8 gennaio 2011
O
ggi viviamo in un
contesto nel quale gli
schemi interpretativi
del passato non servono
più. Il fascino delle grandi
ideologie è venuto meno; si
sognava un mondo radicalmente
diverso e ci troviamo a chiederci
non solo quale potrà essere
il futuro ma se un futuro ci
sarà dato. Le incertezze che
dominano il presente sono
tante, forse troppe per molti di
noi. I grandi proclami cedono il
posto alle fatiche di ogni giorno
che sembrano piegarsi su se
stesse: si agisce perché si agisce,
in attesa di un qualcosa che si
spera che accada ma che, allo
stesso tempo, non si sa bene che
cosa possa essere. Si ha quasi la
percezione di non contare nulla
come persone concrete: tutto
avviene sopra le nostre teste.
Tutto accade come se vivessimo
in un mondo capovolto. Si discute
della povertà, ma a parlarne sono
quelli che stanno bene; si parla di
cambiare la logica che guida tante
scelte politiche, ma a discuterne
✎ FUORI DAL CORO |
di Arcangelo Bagni
Non evadere dalla quotidianità,
per eliminare i mali concreti
sono quelli che sono diventati tali
grazie a queste logiche politiche;
si vuole giustamente contestare
una certa logica di potere ma,
di fatto, lo si fa con identica
logica di potere; si parla di
discriminazione e di intolleranza,
ma chi ne discute lo fa in modo
tale da generare discriminazione
e intolleranza proprio mentre
dichiara di essere contro
l’intolleranza; si parla di diritti
inviolabili, ma si proclamano
come se questi diritti non fossero
storici, cioè dentro una cultura
è in costante dialogo con altri
diritti: nessuno può vietare la
libera manifestazione delle
idee (ci mancherebbe!), ma nel
manifestare le proprie idee devo
anche riconoscere che l’altro ha il
diritto di non vedersi defraudato
di un suo legittimo bene
(macchia o abitazione); vogliamo
una politica al servizio dell’uomo,
ma nei fatti mettiamo in atto
scelte che rendono la politica
autoreferenziale, chiusa nel
proprio mondo: non c’è modo di
scalfire l’arroganza di una politica
che pensa solo ai propri interessi
spacciandoli come interessi di
tutti. “Sono portato a ritenere ha scritto un filosofo del secolo
scorso - che i governanti sono
stati raramente, sia moralmente
che intellettualmente, al di sopra
della media e spesso al di sotto di
essa. E penso che, in politica, sia
ragionevole adottare il principio
di essere pronti al peggio, nella
misura del possibile, anche
se, naturalmente, dobbiamo,
nello stesso tempo, cercare di
ottenere il meglio. Mi sembra
stolto basare tutti i nostri sforzi
politici sull’incerta speranza che
avremo la fortuna di disporre di
governanti eccellenti o anche
competenti”. Che fare, allora? Mi
sembra che a tutti sia possibile
muoversi, concretamente e
quotidianamente, secondo
una precisa prospettiva: agire
per eliminare i mali concreti
piuttosto che per realizzare dei
beni astratti; non permettere
che i sogni di un mondo perfetto
distolgano dalle rivendicazioni
degli uomini che soffrono qui ed
ora. Penso che nessuno di noi
sia in grado di dire oggi quale
sarà la società di domani, né
quali ampi progetti possano
portare ad un futuro migliore.
Ciascuno di noi, però, è in grado
di verificare,oggi, quali sono
attorno a lui i mali da sconfiggere.
L’elenco non è difficile:
ingiustizie, soprusi, privilegi,
la dignità umana calpestata.
Non quali categorie astratte, ma
quali volti concreti di uomini e
di donne quotidiani. Che senso
avrebbe detestare il “potere
lontano e la sua logica” quando,
nel piccolo, si vive mettendo
in pratica la stessa logica? Se
cominciassimo a combattere
i mali che ci circondano, e la
logica che li ha generati, avremo
anche il dovere e il diritto di
ricordare al politico che la sua
responsabilità non cessa con il
suo ritiro dalla politica. La prova?
I mali che stiamo combattendo
rimandano a scelte politiche
fatte precedentemente! E’ il
volto dell’uomo concreto che ci
interpella ora…
COLPO D’OCCHIO | di Piero Isola
Che cos’è
la trasparenza?
“A
Parole sacrosante quelle
vete diritto ad
una necessaria
dette dal presidente
riservatezza...
Giorgio Napolitano
che andrà meglio
agli ambasciatori convenuti
protetta”; però, “non lasciate che una
occasionale quanto infelice violazione
al Quirinale in occasione
della confidenzialità vi distolga dalla
del tradizionale
missione che svolgete nell’interesse
dei Paesi amici che rappresentate”.
scambio degli auguri
Parole sacrosante quelle dette
violazione della confidenzialità vi
dal presidente Giorgio Napolitano agli ambasciatori
distolga ecc...”. La violazione sarà certamente infelice, ma
convenuti al Quirinale in occasione del tradizionale
occasionale proprio no, anzi, visti l’andazzo e gli sviluppi
scambio degli auguri con il Corpo diplomatico accreditato futuribili (in termini di emulazione), la violazione, già
presso lo Stato italiano. Sia consentita però qualche
reiterata, diventerà sempre più una pratica normale,
considerazione, perché anche questa volta tra il dire
quotidiana e abituale, di routine. Wikileaks ha fatto
e il fare c’è di mezzo il mare: il “mare”, anzi l’oceano di
discepoli. Nel giro di pochi giorni sono sorte decine di
rivelazioni sfornate all’ingrosso e a getto continuo da
siti gemelli e concorrenti. Altri si preannunciano a breve.
Wikileaks, cui verosimilmente alludeva il Capo dello Stato. Ormai è una corsa alle rivelazioni, ai documenti riservati,
“Avete diritto a un una necessaria riservatezza”.
ai file nascosti e trafugati. Niente più - al mondo - ha da
Giustissimo. Ma che vuoi riservare in questo mondo
restare segreto. Sapremo tutto di tutti. Tutto di tutti gli
attuale in cui tutte le comunicazioni, anche le più
Stati, di tutti i centri di potere, di tutte le organizzazioni
segrete e riservate, si svolgono tramite mezzi “colabrodo”,
internazionali, di tutte le banche, di tutte le aziende, di
ampiamente violabili da chiunque, a incominciare dagli
tutte le ambasciate, di tutti gli ambasciatori. Tutto di tutte
intercettatori e gli spioni di professione per finire ai
le casalinghe di Voghera e di tutti gli idraulici di Canicattì.
pargoli che poco poco si sappiano ingegnare al computer!
La trasparenza sarà la parola e l’imperativo del futuro.
Occorrerebbe tornare ai colombi viaggiatori, ai dispacci
Tutti trasparenti e puri, come un cristallo di Boemia.
imparati a memoria e recapitati da messaggeri a cavallo.
Il presidente Napolitano ha parlato di “confidenzialità”, in
“Non lasciate che una occasionale quanto infelice
particolare di “violazione della confidenzialità”, violazione
Aforismi
■ Gómez Dávila
La scienza inganna
in tre modi:
trasformando le sue
proposizioni in norme,
divulgando i suoi
risultati piuttosto che
i suoi metodi, tacendo
le sue limitazioni
epistemologiche.
Nicolás Gómez Dávila
(Cajicá 1913 - Bogotá 1994)
Scrittore e aforista colombiano
In margine a un testo implicito,
Adelphi 2001, pagina 24
N
on poteva trovare
modo migliore
per farsi ricordare
il presidente del
Brasile, Lula da Silva. Ha
aspettato l’ultimo giorno
dell’anno - e ultimo (per
fortuna) del suo mandato
- per annunciare di volere
essere iscritto, ad honorem per
sempre, nell’elenco dei complici
di Cesare Battisti. Non s’inganni
il lettore, che magari in quei
giorni era intento a festeggiare,
circa l’identità del suddetto.
Non è un parente del popolare
cantante Lucio né, tanto meno,
può vantare somiglianze
con l’irredentista trentino
omonimo, che fu impiccato
dagli austriaci nel 1916 per aver
favorito la causa italiana. No, il
Cesare Battisti di cui parliamo
è semplicemente un assassino,
condannato a quattro ergastoli
da noi in Italia, ma uccel di
bosco, protetto prima dalla
Francia di Mitterand e poi dal
Brasile di Lula. Il suo “canto
libero” è solo quello di un
✎ Corsivo |
di cui certo, nella fattispecie, non si può dare la colpa
addosso ai diplomatici. Sì, è vero, ma ne siamo sicuri?
Proprio nessuna colpa, al cento per cento? Lungi dal
sottoscritto finanche l’idea di entrare nella testa del Capo
dello Stato, però dal tono delle parole presidenziali - che
sembrano premettere un invito, una raccomandazione
(“non lasciate che”) e dalla scelta di quel termine specifico
(“confidenzialità”) - osiamo pensare che Napolitano
intendesse sommessamente suggerire agli ambasciatori
di... non parlare troppo, sì, insomma, di essere meno
confidenziali, di lasciarsi meno andare alle confidenze.
Soprattutto nel loro ambiente, con altri ambasciatori. I
quali poi, in mancanza di meglio e di più concreto, tali
confidenze fanno oggetto dei rapporti “riservati” inviati
puntualmente ai rispettivi Stati e altrettanto puntualmente
trafugati e messi in rete dallo spione di turno. In un’epoca
in cui - complice la tv - tutti sono pronti a sbracarsi davanti
a tutti, che gli ambasciatori, almeno loro, conservino un
po’ più di riservatezza.
di Agostino Clerici
Lula, l’ex-presidente
complice di un assassino
volgare pluriomicida, terrorista
rosso degli anni Settanta, che
sprezzante di ogni addebito,
vorrebbe continuare a inscenare
il suo carnevale sulla spiaggia
di Copacabana. Il presidente
operaio Lula da Silva, osannato
come il liberatore dei poveri,
ha liberato dall’estradizione
- prevista, del resto, da un
trattato internazionale che
lega il nostro Paese al Brasile anche l’assassino di Sermoneta,
autore personale o in concorso
degli omicidi dell’agente della
Digos Andrea Campagna, del
gioielliere Pierluigi Torregiani,
del macellaio Livio Sabbadin,
del maresciallo della Polizia
penitenziaria Antonio Santoro
(tutti compiuti tra il giugno 1978
e l’aprile 1979). In Brasile si è in
piena estate, e, quindi, dopo la
scandalosa decisione di Lula, ci
sarà ancora poco più di un mese
per riuscire a convincere la neopresidente Dilma Rousseff a far
scattare l’estradizione di Battisti,
su cui si era già favorevolmente
espresso il Supremo Tribunale
Federale brasiliano. Qualcuno si
dice sicuro che la presidentessa
guerrigliera non seguirà il
presidente operaio. Lo speriamo,
per il buon nome del Brasile,
che da noi significa carnevale,
musica, calcio e, purtroppo,
anche favelas. Qui prestano
il loro servizio generoso tanti
missionari e volontari italiani,
i quali - almeno lo spero - non
saranno molto contenti di
questa vicenda, che allontanerà
sicuramente tanti buoni
pensieri e forse anche qualche
euro dalla complessa realtà
brasiliana. C’è chi dice che Lula,
prima di infierire con la sua
coltellata al cuore dei buoni
rapporti tra Italia e Brasile,
abbia aspettato che fossero
firmati vantaggiosi accordi
economici che riguardano
diversi settori economici e
diverse aziende (in primis Fiat
e Telecom). Può darsi. Un certo
calcolo, tipico del capitalismo,
non è mai mancato a Lula in
questi anni. In fondo anche
lui si mimetizzerebbe bene in
quella sinistra francese - nota
come gauche cavier, la “sinistra
al caviale” - che vive a destra e
predica a sinistra (e protegge
Battisti e gli altri terroristi).
Il terrorista Oreste Scalzone,
“ospite” in Francia, ha invitato
i nostri politici a prendere
una camomilla. Noi invece ci
aspettiamo un colpo di reni.
Attualità
Sabato, 8 gennaio 2011
3
La strage di cristiani ad Alessandria d’Egitto. La risposta della comunità copta
deve essere il dialogo, ma occorre anche l’impegno dei responsabili delle Nazioni
Cristiani ancora nel mirino
N
el giorno in cui la
Chiesa celebra la 44ª
Giornata mondiale
della pace sul tema:
“Libertà religiosa, via per la
pace”, ancora una strage di
cristiani in Medio Oriente.
Ad Alessandria d’Egitto,
un’autobomba, esplosa davanti
la chiesa copto-ortodossa dei
Santi, alla fine della messa di
mezzanotte del 31 dicembre,
ha fatto 21 morti e 79 feriti.
L’attacco giunge ad un anno di
quello (7 gennaio 2010) di Nag
Hammadi dove, sempre per un
attentato, persero la vita sette
fedeli ed un poliziotto.
Altamente significative
sono, a riguardo, le parole di
Benedetto XVI, pronunciate
nell’omelia della messa del 1°
gennaio, in occasione della
celebrazione della Solennità
di Maria Santissima Madre
di Dio: “L’umanità non può
mostrarsi rassegnata alla
forza negativa dell’egoismo
e della violenza; non deve
fare l’abitudine a conflitti che
provocano vittime e mettono
a rischio il futuro dei popoli.
Di fronte alle minacciose
tensioni del momento, di
fronte specialmente alle
discriminazioni, ai soprusi
e alle intolleranze religiose,
che oggi colpiscono in modo
particolare i cristiani, ancora
una volta rivolgo il pressante
invito a non cedere allo
sconforto e alla rassegnazione.
Esorto tutti – ha detto il
Pontefice - a pregare affinché
giungano a buon fine gli sforzi
intrapresi da più parti per
promuovere e costruire la pace
nel mondo. Per questo difficile
compito non bastano le parole,
occorre l’impegno concreto
e costante dei responsabili
delle Nazioni, ma è necessario
soprattutto che ogni persona
sia animata dall’autentico
spirito di pace, da implorare
sempre nuovamente nella
preghiera e da vivere nelle
relazioni quotidiane, in ogni
ambiente”.
rappresentativi di tutto il
mondo musulmano. Il dialogo
serve quindi ad avvicinare
le parti e a favorire la loro
conoscenza. Quello di oggi
doveva essere un giorno di
festa e di pace. Esorto tutti i
cristiani del mondo a pregare
per le minoranze cristiane dei
Paesi musulmani affinché siano
irrobustite nella fede e nella
ricerca del dialogo e del rispetto
reciproco. Credo – conclude il
comboniano – che sia ancora
lontano il tempo in cui i cristiani
di questa regione siano destinati
a lasciarla. Viviamo un tempo
in cui l’emigrazione dei nostri
fedeli è evidente, ma anche un
tempo di purificazione della
nostra fede che porterà frutti
buoni per tutti”.
Alla comunità copto-ortodossa
ha espresso solidarietà, dai
microfoni di Radio Vaticana,
il nunzio apostolico mons.
Michael Luis Fitzgerald:
“Vorrei esprimere, a nome
di tutti i cristiani e di tutti i
cattolici, la mia solidarietà
Benedetto XVI ha
rivolto il suo invito
a non cedere allo
sconforto e alla
rassegnazione
L’attacco ha suscitato notevole
eco nella minoranza cristiana
nel Paese, come conferma al
SIR padre Achilles Kasozi
Kiwanuka, missionario
comboniano, parroco della
chiesa di san Giuseppe al
Cairo. “La comunità cristiana
ha paura. Dopo questi fatti
di sangue le autorità hanno
aumentato le misure di
protezione intorno alle chiese
e ai luoghi di culto cristiani. Io
stesso, questa mattina, ho visto
la mia parrocchia circondata
da soldati e poliziotti e la cosa
mi ha sorpreso in quanto non
sapevo ancora della strage
di Alessandria”. Adesso molti
fedeli hanno paura e sono
timorosi di altri attentati. “Non
può passare inosservata –
spiega il religioso – che questa
esplosione giunge un anno
dopo la strage di Natale di Nag
Hammadi, nell’Alto Egitto, e a
due mesi di distanza da un’altra
strage condotta da terroristi
nella chiesa siro-cattolica di
Baghdad, in Iraq. Tutto ciò,
unito ad altri fatti di sangue e di
violenza che hanno costellato
la vita della minoranza
cristiana in Egitto e altrove
nell’area mediorientale, induce
a pensare che ci sarebbero dei
gruppi estremisti che vogliono
eliminare il Cristianesimo
dal Medio Oriente. Difficile
dire se si tratta di un piano
preordinato o meno ma la
paura è tangibile”. Su come
difendersi e soprattutto su
come rispondere a questa
violenza cieca padre Achilles
non ha dubbi, “continuare
a dialogare, a cercare il
dialogo con i musulmani”. I
comboniani, d’altra parte, fanno
del dialogo la ‘cifra’ della loro
presenza, ultradecennale, nel
Paese dei faraoni. “Il dialogo
è sempre utile e necessario
anche se è fondamentale
sapere con chi dialogare. In
questo senso la realtà islamica
è complicata in quanto non
esiste un interlocutore unico
che riassume le varie posizioni.
Per un dialogo proficuo è
necessario conoscere l’identità
reciproca, e questo vale
chiaramente anche per noi
cristiani. Ben vengano, dunque,
gli attestati di solidarietà dei
musulmani, come quello
dell’università di Al Azhar,
uno dei principali centri
d’insegnamento religioso
dell’Islam sunnita, ma è
chiaro che questi non sono
Parla un
missionario
comboniano,
parroco a Il Cairo:
”Abbiamo paura”
per questa comunità che ha
sofferto molti morti e molti
feriti e tutta l’inquietudine
che questa comunità vive:
noi abbiamo celebrato il
Natale il 25 dicembre, nelle
nostre chiese cattoliche senza
difficoltà, mentre gli ortodossi
si preparano a celebrare il
Natale il 7 gennaio e credo
che le celebrazioni si terranno
con grande inquietudine. Noi
vorremmo condividere con
loro tutte le loro sofferenze.
Dobbiamo avere fiducia nella
sicurezza del Paese, anche se
è molto difficile riuscire ad
impedire questi attentati”.
Benedetto XVI. La parola del Papa nella prima domenica del nuovo anno
Dolore per il massacro: si fermi la violenza!
“R
innovo a tutti i miei auguri
per il nuovo anno e ringrazio
quanti mi hanno inviato messaggi di spirituale vicinanza –
ha esordito Benedetto XVI all’Angelus in piazza San Pietro, nella prima domenica del 2011
-. La liturgia di questa domenica ripropone
il prologo del Vangelo di san Giovanni, proclamato solennemente nel giorno di Natale.
Questo mirabile testo esprime, nella forma di
un inno, il mistero dell’incarnazione, predicato dai testimoni oculari, gli apostoli, in particolare da Giovanni, la cui festa, non a caso, si
celebra il 27 dicembre”. Afferma san Cromazio
di Aquileia che “Giovanni era il più giovane di
tutti i discepoli del Signore; il più giovane per
età, ma già anziano per la fede”, ha ricordato il
Pontefice, per il quale “quando leggiamo: ‘In
principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio’, l’evangelista – paragonato
tradizionalmente ad un’aquila – si eleva al di
sopra della storia umana scrutando le profondità di Dio; ma ben presto, seguendo il suo Maestro, ritorna alla dimensione terrena dicendo:
‘E il Verbo si fece carne’”. Il Verbo, ha spiegato
il Santo Padre, è “una realtà vivente: un Dio
che... si comunica facendosi Egli stesso uomo”.
Il Papa si è, poi, rivolto in spagnolo alle migliaia
di famiglie radunate a Madrid per una grande
manifestazione: “Saluto con affetto i numerosi vescovi e fedeli riuniti a Plaza de Colón, a
Madrid, per celebrare con gioia il valore del
matrimonio e della famiglia sotto il tema: ‘La
famiglia cristiana, speranza per l’Europa’”. Il
Pontefice ha invitato “a essere forti nell’amore
e a contemplare con umiltà il mistero della Natività, che continua a parlare al cuore e diventa
scuola di vita familiare e fraterna”. “Invito tutti
– ha proseguito - a vivere con rinnovato entusiasmo la vocazione cristiana al matrimonio
come genuini servitori dell’amore che accoglie,
accompagna e difende la vita”.
Dopo l’Angelus Benedetto XVI ha espresso il
suo dolore per quello che sta avvenendo nel
mondo a danno dei cristiani: “Ieri mattina abbiamo appreso con dolore la notizia del grave
attentato contro la comunità cristiana copta
compiuto ad Alessandria d’Egitto. Questo vile
gesto di morte, come quello di mettere bombe
ora anche vicino alle case dei cristiani in Iraq
per costringerli ad andarsene, offende Dio e
l’umanità intera, che proprio ieri ha pregato
per la pace e ha iniziato con speranza un nuovo anno”. “Davanti a questa strategia di violenze che ha di mira i cristiani, e ha conseguenze
su tutta la popolazione – ha continuato il Papa
-, prego per le vittime e i familiari, e incoraggio le comunità ecclesiali a perseverare nella
fede e nella testimonianza di non violenza che
ci viene dal Vangelo. Penso anche ai numerosi operatori pastorali uccisi nel 2010 in varie parti del mondo: ad essi va ugualmente il
nostro affettuoso ricordo davanti al Signore”.
4 Sabato, 8 gennaio 2011
Dalle diocesi
■ Padova
Mattoni e computer per
apprendere a distanza
L’approccio è tra i più moderni: “bricks
and clicks”, mattoni e computer,
incontri in presenza e formazione a
distanza. Questa la soluzione scelta
dal Servizio informatico della diocesi
di Padova e dall’Azione Cattolica
ragazzi (Acr) nel proporre il primo
modulo di apprendimento a distanza
(e-learning) per educatori. Una
proposta che si concretizza in tre
video-lezioni realizzate da Pier Cesare
Rivoltella (docente di tecnologie
dell’istruzione e dell’apprendimento
all’Università Cattolica di Milano e
fondatore del Centro di ricerca per
l’educazione ai media, all’informazione
e alla tecnologia) e Michele Visentin
(preside del Liceo delle scienze umane
di Padova e fondatore del Centro di
formazione e ricerca educativa Kairòs),
per approfondire le attività che l’Acr
tratterà nel mese dedicato alla pace. Le
tre video-lezioni, a cui si può accedere
dal sito www.diweb.it, riguardano:
“Screen generation, nuovi modelli
di apprendimento nell’era digitale”;
“Comunicazione della fede: nuove
relazioni, nuove competenze per i
formatori d’oggi”; “I social media”.
Italia
I funerali di Matteo Miotto. L’alpino ucciso in Afghanistan
“Un sacrificio offerto
per il dono della pace”
Così lo ha ricordato mons.
Vincenzo Pelmi, ordinario
militare per l’Italia. La salma
è stata poi tumulata a Thiene
■ Ancona
Oltre 1500 persone
alla Marcia della pace
Oltre 1.500 persone,
nella notte dell’ultimo
dell’anno, hanno
deciso di marciare per
le strade di Ancona
per affermare
l’importanza della
libertà nel vivere la propria fede. Ad
aprire l’annuale Marcia della pace
(organizzata dalla Commissione
episcopale per i problemi sociali e il
lavoro, la giustizia e la pace, da Caritas
italiana e da Pax Christi), è stata la
preghiera ecumenica alla quale hanno
partecipato esponenti delle diverse
confessioni cristiane. A presiedere
mons. Giovanni Giudici, presidente di
Pax Christi, che dando il via al cammino
ha ricordato come tutto sia “nelle
nostre mani di uomini leali e
responsabili, ed è la nostra scelta
personale che ci chiede di agire come
abbiamo visto agire Gesù”. Il lungo e
composto cammino per le vie di Ancona
ha visto in testa i giovani, impegnati a
tenere alto il manifesto che reca il tema
scelto quest’anno per la marcia: “Libertà
religiosa, via per la pace”.
■ Torino
Diversità in dialogo:
le parole di mons.
Cesare Nosiglia
“Le migrazioni hanno sempre
caratterizzato la storia dei popoli
del nostro continente e ne hanno via
via segnato i passaggi epocali più
complessi e determinanti per il suo
futuro. Anche oggi viviamo una di
queste epoche e ci rendiamo conto di
quanto ciò apra sfide e orizzonti nuovi
di cultura e di cambiamenti sociali,
non sempre accolti serenamente e
comunque portatori di problematiche
complesse per tutti”. Lo ha affermato
mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo
di Torino, incontrando gli operatori
pastorali della Migrantes diocesana.
Con loro il presule ha celebrato
l’Eucaristia, durante la quale ha
sottolineato che le diversità di culture,
tradizioni religiose e civili, linguaggi
e costumi, di cui sono portatori tanti
immigrati, “pongono problemi nuovi
per la nostra società che, in passato,
era considerata una terra d’emigrazione
e oggi è approdo per tante persone
provenienti da molti Paesi del mondo”.
Sono 35 i soldati morti
L’area di Farah, un tempo sotto comando Usa, è oggi affidata al
controllo degli alpini, che in pochi mesi hanno condotto quattro
progetti di cooperazione civile-militare, guadagnandosi anche
il riconoscimento del comandante in capo della missione Isaf
in Afghanistan, David Petraeus. Nel distretto del Gulistan, nel
nord ovest del Paese, il 9 ottobre furono vittime di un’imboscata
quattro alpini.
Con il caporal maggiore Miotto sono 35 i soldati italiani che
hanno perso la vita in Afghanistan dall’inizio della missione nel
2004. Nel 2010 le vittime sono state 13, erano state 9 nel 2009.
“Un sacrificio offerto per
il dono della pace”. Matteo
Miotto “è stato chiamato
a partecipare all’umana
solidarietà nel dolore,
diventando un agnello
che purifica e redime,
secondo l’amorosa legge
di Cristo. La sua bara,
avvolta dal tricolore, è come
una piccola ma preziosa
reliquia della redenzione
che si rinnova nel tempo”.
Lo ha ricordato mons.
Vincenzo Pelvi, arcivescovo
ordinario militare per
l’Italia, celebrando lunedì
3 gennaio a Roma, alla
presenza delle più alte
cariche istituzionali,
i funerali del caporal
maggiore degli alpini ucciso
il 31 dicembre 2010 da
un cecchino nel distretto
del Gulistan (Farah), in
Afghanistan.
“Matteo – ha detto il vescovo
nell’omelia - ha sempre
creduto nella giustizia, nella
verità e nella forza interiore
della compassione, nella
fiducia e nell’amore, fino a
dare la vita. Anche noi non
possiamo rassegnarci alla
forza negativa dell’egoismo
e della violenza; non
dobbiamo abituarci ai
conflitti che provocano
vittime e mettono a rischio il
futuro dei popoli”. “Di fronte
alle minacciose tensioni del
momento, specialmente alle
discriminazioni, ai soprusi
e alle intolleranze religiose
– ha sottolineato mons.
Pelvi - Matteo invita a non
cedere allo sconforto e alla
rassegnazione”. Dopo le
esequie la salma di Miotto
è stata trasportata su un
aereo militare a Verona per
essere trasferita nel paese
natale del militare, Thiene,
dove martedì, dopo una
nuova funzione religiosa, è
stata tumulata nel cimitero
locale nell’area riservata
ai caduti in guerra. A
chiederlo, in una letteratestamento, indirizzata ai
suoi familiari, è stato lo
stesso alpino. Nella lettera
il militare raccontava la sua
esperienza in Afghanistan
dicendosi colpito dalla fame
dei bambini afghani che “ci
circondano in dieci, venti,
trenta, si portano una mano
alla bocca ormai sappiamo
cosa vogliono: hanno fame”.
Giorgio Napolitano a Capodanno
Con i giovani
per il futuro
H
a scelto il tema del futuro il
presidente della Repubblica
per il tradizionale discorso di
fine anno, accolto da riscontri
ampiamente positivi. C’è una sorta di
naturale solidarietà tra la generazione
che è uscita dalla guerra, quella di
Napolitano, e quella che si affaccia
al mondo globale, alla concorrenza
planetaria. Questa solidarietà ha per
oggetto il futuro e impone di “affrontare i
problemi”, dei venti-trentenni. Per molti
aspetti andiamo verso novità strutturali
e non esistono ricette. Può però
esistere una nuova, forte solidarietà,
sia orizzontale, sia verticale, tra le
generazioni.
Non è in gioco solo l’economia, cioè
la sostenibilità dei nostri conti e del
nostro sistema economico rispetto
alla concorrenza globale. È in gioco, in
prospettiva, anche la democrazia, così
come si è affermata nel secolo scorso.
Un cattivo rapporto con il futuro, un
senso generalizzato di precarietà, di
scoraggiamento può “tenere in scacco la
democrazia”. Così come l’aumento delle
Ecco la nota
diffusa dal Servizio
Informazione Religiosa
(Sir) in merito al
discorso di fine anno
del Capo dello Stato
diseguaglianze e della distanza tra i più
ricchi e i più poveri, l’erosione del ceto
medio, la devalorizzazione della cultura
e dell’educazione. La consapevolezza
dei pericoli, dei rischi, delle incertezze,
della criticità non può provocare stallo,
non può provocare un atteggiamento
passivo di puro consumo delle rendite
accumulate negli anni. Le rendite infatti
si esauriscono in fretta. Deve produrre
dinamismo, investimento. Certo non è
facile, perché non ci sono modelli e le
ideologie – come la stessa ideologia neoliberista dominante fino a qualche anno
fa – sono per definizione inadeguate.
Per questo “vasto moto di energie”, è
necessario un orizzonte comune. Questo
“vasto moto” non si può programmare,
né parlarne troppo può accelerarlo.
Se non si può programmare questo
movimento, se ne devono però favorire
e creare le condizioni. Allora è giusto
essere esigenti rispetto alla politica,
al sistema della comunicazione, alla
leadership economica. Sì, si può fare e
dunque pretendere molto di più.
Così si può essere fiduciosi,
responsabilmente. Avere chiari i
problemi permette di avviarne la
soluzione. Ci muoviamo in un quadro
nuovo e la migliore cosa che si può
fare per i giovani è fare in modo che
possano esprimere le loro energie, la loro
creatività, propellente per tutta la società.
Europa
Sabato, 8 gennaio 2011
5
FRANCIA
CROAZIA
AUSTRIA
PORTOGALLO
GERMANIA
Natale sulle montagne
dell’Afghanistan
Benedetto XVI a Zagabria
il 4 e 5 giugno 2011
Accoglienza dei profughi
cristiani dell’Iraq
Mensa universitaria per
un Natale di solidarietà
Messaggio natalizio
comune delle Chiese
Il vescovo Luc Ravel dell’Ordinariato
militare francese ha trascorso le
festività a fianco dei soldati francesi:
a Kabul e nelle regioni di Surobi e
Kapisa. “L’obiettivo - spiega - è quello
di sostenere i militari nelle operazioni
militari (che non si fermano a Natale),
quando la separazione dalla famiglia fa
sentire di più il dolore”.
“Insieme in Cristo” è lo slogan del
viaggio papale, che prevede l’incontro
con il presidente della Repubblica di
Croazia, Ivo Josipovic, e con il Primo
ministro Jadranka Kosor. L’evento
centrale della visita pastorale è
costituito dalla celebrazione dell’Eucaristia in occasione dell’Incontro
nazionale delle famiglie cattoliche.
In Austria è stata avviata l’azione
di aiuti per i cristiani in Iraq. Lo ha
annunciato nei giorni scorsi il card.
Christoph Schönborn, presidente della
Conferenza episcopale e arcivescovo di
Vienna. I cristiani iracheni che verranno
accolti sono soprattutto profughi che
vivono attualmente in Giordania e in
Siria in condizioni difficili.
Una delle mense universitarie di
Lisbona è stata trasformata in una vera
e propria cittadella per gli invitati alla
festa natalizia della Comunità Vita e
Pace, istituzione privata di solidarietà
sociale. Pasti, momenti di festa,
accesso a un bagno caldo, abiti puliti,
cure mediche, appoggio psicologico
hanno contrassegnato questi tre giorni.
Un messaggio comune per il Natale:
questa la scelta degli incaricati
per l’ecumenismo della Chiesa
cattolica e di quella evangelica,
rispettivamente mons. Gerhard Ludwig
Müller (Ratisbona) e il vescovo di
Braunschweig Friedrich Weber, che
hanno deciso di lanciare insieme un
messaggio di Natale ai tedeschi.
Gennaio 2011. Presidenza ungherese ed Estonia in Eurolandia
Con lo sguardo ad est
L’
Europa comunitaria volge lo
con la medesima valuta impone
Il governo di Budapest Stati
sguardo a Est, con un misto di
però la necessità di perseguire ancora più
speranza e di preoccupazione.
una maggiore governance
ha annunciato quattro tenacemente
Il 2011 inizia con gli occhi
economica, il rafforzamento del mercato
particolarmente rivolti all’Ungheria,
unico, il rigore nei conti pubblici e la
temi prioritari per il
che dal primo gennaio assume la
stabilità dei prezzi. Sempre a Est si trovano
presidenza di turno dell’Ue, e all’Estonia,
situazione economiche differenti: ai dati
prossimo semestre di
che nello stesso giorno diventa il
positivi di alcuni Paesi, come la Polonia,
diciassettesimo Paese di Eurolandia.
riscontro quelli problematici di
presidenza, eppure lo fanno
Il governo di Budapest ha annunciato
altri, fra cui Romania, Bulgaria, Lettonia.
quattro temi prioritari nell’agenda
Non a caso appena prima di Natale
scetticismo nei suoi
che per un semestre la vedrà guidare i
Germania e Francia hanno scritto alla
lavori del Consiglio dei ministri dell’Ue,
Commissione europea per chiedere il rinvio
confronti è palpabile
in collaborazione con la presidenza
dell’ingresso di Bucarest e Sofia nello spazio
“stabile” detenuta dal belga Herman Van
Schengen: per far parte della zona di libera
Rompuy: crescita economica “per salvaguardare il modello
circolazione occorrono – secondo Parigi e Berlino – “progressi
sociale europeo”; una “Europa più forte”; una Unione “più
irreversibili” nel campo della sicurezza, della lotta al crimine
vicina ai cittadini”; allargamento e politica di vicinato. Come
organizzato e alla corruzione che i due Paesi non riuscirebbero
sempre, però, Bruxelles e Strasburgo non badano tanto ai
ancora ad assicurare pienamente.
programmi enunciati, quanto al lavoro che concretamente
Interrogativi circa l’avvicinamento dei Balcani all’Ue sono poi
viene svolto a livello di istituzioni comuni e allo spirito
emersi nelle scorse settimane: per ragioni differenti sono finiti
con il quale si intraprende una presidenza. “Le aspirazioni
sotto accusa i leader di Croazia (Ivo Sanader, ex primo ministro
dell’Ungheria coincidono con quelle dell’Unione europea
croato, sospettato di corruzione, è stato arrestato in Austria)
ed è per questo che il primo obiettivo della presidenza sarà
e Kosovo (Hashim Thaçi, vincitore delle ultime elezioni,
quello di rafforzare il processo di integrazione”: il governo
è sospettato di collusioni con la mafia dedita al traffico di
di Viktor Orbán si è presentato con queste credenziali,
armi e di droga). Mentre il Montenegro, che ha ricevuto il 17
eppure lo scetticismo nei suoi confronti è palpabile. Una
dicembre dal Consiglio europeo lo status di Paese candidato
serie di misure politiche e sociali interne ha infatti lasciato
all’adesione, è sospettato di essere al centro di un esteso e
perplesse sia la Commissione che una parte del Parlamento
ramificato traffico di armi e stupefacenti. Non è un caso se
europeo, ma soprattutto hanno suscitato qualche imbarazzo
nei giorni passati il quotidiano serbo “Politika” ha invocato
i recenti provvedimenti che di fatto pongono l’informazione
l’intervento dell’Europa, scrivendo: “Credere che i Paesi della
e i mass media sotto il controllo di una autorità governativa.
regione” balcanica “siano capaci di affrontare da soli le sfide
Con eguale timore si guarda ai rapporti con Bratislava, visto
della transizione è una illusione”. L’Ue “deve capire che la
che lo stesso governo Orban ha offerto la cittadinanza alla
stabilità dei Balcani non può essere il suo unico scopo. La crisi
minoranza ungherese in Slovacchia. Dall’incontro con la
delle società balcaniche ha una dinamica particolare, che
Commissione Barroso, fissato al 7 gennaio, e da quello con
spinge la gente a cercare una vita migliore fuori dalle frontiere
l’Europarlamento, durante la sessione del 17-20 gennaio,
dei loro Stati. La stabilità senza sviluppo è solo stagnazione
si potranno comprendere le reali intenzioni di Budapest
politica ed economica. L’Europa deve agire”. A est, nei Paesi
e l’accoglienza che l’Ue riserva alla presidenza tornante.
che hanno aderito all’Unione e in quelli candidati o prossimi
Diverso l’atteggiamento europeo verso l’Estonia. La piccola
a ricevere lo status di candidati, si guarda tuttora all’Europa
Repubblica baltica aggancia l’area della moneta unica proprio
quale “aggancio” per lo sviluppo e la democrazia. Ma è
in un momento di grandi turbolenze; è comunque un segnalo
altrettanto evidente che i reciproci sospetti non mancano e che
positivo, nel senso che Eurolandia continua ad attrarre i
potranno essere superati solo in una logica di responsabilità, di
Paesi dell’Unione. La prospettiva di allargare il gruppo degli
solidarietà e di apertura da parte di tutti i soggetti coinvolti.
GERMANIA:
LO SCANDALO
E IL DIALOGO
“Non solo effetti negativi: secondo
mons. Stephan Ackermann,
vescovo di Treviri e incaricato della
Conferenza episcopale tedesca
(Dbk) per l’elaborazione dei casi
di abusi sessuali, lo scandalo degli
abusi in Germania ha avuto anche
un’azione positiva sulla Chiesa
tedesca. Intervistato dall’agenzia
di stampa cattolica tedesca Kna,
mons. Ackermann ha affermato
che “l’enorme pressione subita
da noi vescovi per via dell’ondata
di scandali, ha avuto un effetto
positivo su di noi. Da allora, ho
l’impressione che parliamo tra di
noi in modo più aperto. La giornata
di studi che si è svolta durante
la plenaria autunnale è stata
molto importante in questo senso.
Vi è inoltre un’intensificazione
del dialogo tra i vescovi: ma
ovviamente siamo ancora all’inizio”.
Mons. Ackermann ha rilevato “un
ampio spettro di pareri ma anche
un autentico movimento di ricerca”
q Irlanda
La distruzione diretta di una vita umana
innocente non può mai essere giustificata,
per quanto difficili siano le circostanze”.
Questo il parere del card. Sean Brady
riguardo alla sentenza pronunciata
dalla Corte europea dei diritti dell’uomo
secondo la quale il divieto dell’aborto
contenuto nella Costituzione irlandese
viola il diritto delle donne incinte ad
ottenere cure mediche appropriate
in quei casi dove sia a rischio la vita
della madre. Secondo l’arcivescovo di
Armagh e primate della Chiesa cattolica
d’Irlanda, il giudizio dato dalla Corte
europea “richiederà un’attenta analisi e
riflessione”. Ed aggiunge: “La Costituzione
irlandese dice chiaramente che il
diritto alla vita del nascituro è uguale
a quello di sua madre. Sono in gioco
diritti umani fondamentali. La Chiesa
cattolica insegna che né il bambino non
ancora nato, né la madre possono essere
deliberatamente uccisi”. “Siamo pertanto
sempre obbligati ad agire nel rispetto
del diritto inerente alla vita sia della
madre sia del nascituro nel grembo della
madre. Nessuna legge che subordina
i diritti di un essere umano a quello
di un altro essere umano, può essere
considerata una legge giusta”. Le parole
del cardinale terminano con un appello
alla “società” perché risponda “in modo
sensibile a ogni donna che si ritrova con
una gravidanza non pianificata”. Venerdì
17 dicembre, l’alta Corte d’Irlanda ha
autorizzato la pubblicazione di un
capitolo mancante del Murphy Report,
il rapporto governativo sugli abusi
commessi su minori da esponenti del
clero dell’arcidiocesi di Dublino dal
1975 al 2004. Si tratta del capitolo 19
riguardante un sacerdote, Tony Walsh,
condannato agli inizi di dicembre a
16 anni di prigione per aver abusato
sessualmente di tre bambini negli anni
‘70 e ‘80. La sua pubblicazione era stata
rinviata in attesa della conclusione del
processo. Come per i precedenti casi
esaminati dal Rapporto Murphy, anche
questo nuovo capitolo chiama in causa
le responsabilità della polizia e delle
autorità ecclesiastiche per non avere
impedito a Walsh, per più di 15 anni fino
al suo arresto nel 1996, di continuare a
molestare bambini nonostante la sua
condotta fosse nota. Una linea da cui
l’arcivescovo di Dublino mons. Diarmuid
Martin ha preso fermamente le distanze
ribadendo in una nota, “le sue scuse
senza riserve per il dolore causato e per
il modo in cui la Chiesa locale ha gestito
questi casi”. Nella dichiarazione, mons.
Martin esprime parole di elogio per il
coraggio delle vittime nel denunciare gli
abusi subiti, un coraggio, che ha fatto
un gran bene ai bambini, alla società,
ma soprattutto alla Chiesa e per il quale
abbiamo tutti un debito di riconoscenza”.
Del Rapporto Murphy si attende ora la
pubblicazione di un ultimo capitolo, il
20°, ancora in fase di elaborazione. Esso
riguarda un caso ancora pendente e la
sua pubblicazione è prevista nel mese di
luglio 2011.
tra i vescovi nel dialogo avviato
con i rappresentanti del Comitato
centrale dei cattolici tedeschi (Zdk),
che riunisce i laici cattolici della
Germania. Sotto questo aspetto, il
vescovo prevede che uno spunto
importante possa giungere anche
dalla visita apostolica del Papa in
Germania nel settembre 2011: “Papa
Benedetto è una persona disposta
al dialogo e contemporaneamente
una persona molto spirituale. Perciò
mi aspetto molto da questa visita.
Dovrà esserci molto di più che
un forte senso di comunità, con
migliaia di fedeli che percepiscono
solo una potenza collettiva come
comunità di fede. Questa visita deve
avere soprattutto una dimensione
spirituale”. “E il Papa - ha
concluso - è intellettualmente così
straordinario e allo stesso tempo
così sensibile, da avere la capacità
di far sì che il discorso previsto
al Bundestag diventi un evento
spirituale”.
6
Mondo
Sabato, 8 gennaio 2011
Notizie in breve
■ India
Sudan. Il 9 gennaio il referendum per l’indipendenza del Sud
L’economia cresce ma
anche le disuguaglianze
L’economia indiana è cresciuta nel
2010 dell’8,5% del PIL, secondo Paese
al mondo dietro solo alla Cina. Una
di cui beneficia la sempre più estesa
borghesia indiana ma da cui sono
escluse le fascie più povere della
popolazione colpiti da un’inflazione
molto forte sopratutto per alimentari
e carburante. Il robusto sviluppo
economico favorisce soprattutto una
minoranza dei 1,2 miliardi di indiani,
mentre gli altri rimangono sotto la
solia della povertà. La forbice tra le
due Indie è sempre più evidente e lo
scontento tra la popolazione aumenta.
Un Paese in bilico
■ Vietnam
Proibita la messa di
Natale coi montagnard
Le autorità vietnamite hanno proibito
al Vescovo di Kontum di celebrare la
messa di Natale con i fedeli di Son
Lang nella contea di K’Bang (Vietnam
centrale), nella zona dei montagnard.
Lo ha reso noto l’agenzia Asianews che
precisa come il governo avesse prima
assicurato il permesso. Le autorità sono
preoccupate per l’ondata di conversioni
nella diocesi: 50 mila negli ultimi
due anni. La polizia ha cercato anche
di ritirare la patente agli autisti del
“vescovo vagabondo” per frenare il
suo lavoro pastorale che ha portato in
questi ultimi anni ad un boom delle
conversioni.
Brasile
Dal 1° gennaio una
donna presidente
Il presidente uscente del Brasile, Luiz
Inácio Lula da Silva, nel suo tradizionale
messaggio di Natale, diffuso per radio e
televisione alla nazione, si è congedato
dal Paese e ha chiesto al suo popolo di
garantire alla neoeletta Dilma Rousseff lo
stesso sostegno concesso a lui durante la
presidenza “in tutte le occasioni”. Il Primo
Gennaio ha segnato così l’avvio di una
nuova presidenza per il Brasile che passa
dalle mani del primo operaio presidente
alle mani della prima donna presidente.
I
l giorno tanto atteso dai sud sudanesi
scegliere tra unità o separazione.
Quasi scontata
è finalmente arrivato. A partire da
“La transizione - spiega Enrica Valentini domenica 9 gennaio e per tutta la
doveva servire, nelle intenzioni dei firmatari,
la separazione
settimana, i cittadini della regione
a dimostrare quanto l’unità fosse preferibile
autonoma del Sud potranno scegliere,
rispetto alla separazione, lasciando la
ma il futuro
con un referendum, di staccarsi dal Nord
secessione del Sud come extrema ratio. Così
diventando così il cinquantaquattresimo
non è stato. Nonostante i progressi, infatti, le
resta
incerto
Stato indipendente dell’Africa. L’esito del
due questioni chiave alla base della guerra
voto dopo anni di lotte appare scontato,
restano irrisolte: il predominio, all’interno
con
il
rischio
di
con i circa 8 milioni di sud sudanesi
di un Paese multietnico e multireligioso,
pronti a festeggiare l’indipendenza,
dell’identità arabo-islamica nordista e il
nuove
violenze
ma a non essere chiaro è quale sarà il
pressante controllo del centro sulla periferia”.
futuro del Paese. Il governo, guidato
Di fatto il Sudan è un Paese diviso con un
dal presidente al-Bashir, su cui pende un mandato di cattura
Sud estremamente povero dove l’80 per cento della popolazione
internazionale del Tribunale Penale Internazionale per
vive sotto la soglia di povertà e un nord, in particolare la capitale
genocidio in Darfur, non sembra disposto a cedere i suoi
Khartoum, cresciuta incredibilmente con i proventi petroliferi.
interessi al Sud. Se da un lato sembra, però, difficile l’esplosione
Proprio la gestione dei giacimenti è una delle questioni ancora
di una nuova guerra si vasta scala come quella che devastò il
aperte. Il 75 per cento delle riserve si trova, infatti, al Sud, ma
Paese dal 1983 al 2005 – con 2 milioni di morti - sono molti a
tutti gli oleodotti portano al Nord, a Port Sudan sul Mar Rosso
temere nuovi scontri in particolare lungo le aree di confine.
così come al Nord is trovano le raffinerie. Il Cpa ha previsto la
“I cittadini del Sud – racconta Enrica Valentini, operatrice della
suddivisione al 50 per cento delle rendite del petrolio prodotto
Caritas di Como da un anno a Wau in Sud Sudan – attendono
in Sud Sudan. Nei primi sei mesi del 2010 il fatturato è stato di
ormai solo di poter festeggiare. Le operazioni di registrazione
2,7 miliardi di dollari, il 42 per cento in più del 2009. I principali
nel mese di novembre si sono svolte in un clima pacifico e senza
acquirenti sono la Cina (55%), Giappone (26%), Indonesia (11%)
problemi (circa 3 milioni gli iscritti al voto ndr). Un’aurea di
e India (5%). La necessità di trovare un accordo sulla gestione
incertezza circonda il futuro, ma per i cittadini del sud la voglia
del petrolio è centrale per entrambe le parti. Basti pensare che
di staccarsi dal Nord è troppo grande. Certamente in caso di
gli introiti petroliferi rappresentano oltre il 90% delle rendite del
indipendenza sarà necessario aprire una serie di negoziati tra
Governo del Sud Sudan.
le parti per trovare accordi su questioni vitali come la gestione
Contemporaneamente al referendum per l’indipendenza si
dei proventi petroliferi, la legge di cittadinanza, così come la
terrà una votazione anche nella regione petrolifera di Abyei,
circolazione di merci e persone”.
lungo il confine tra nord e sud. E’ proprio qui che si temono
Generalmente, non senza una buona dose di pregiudizi
maggiormente nuove violenze perché il nord farà di tutto per
e approssimazioni, si fa risalire il conflitto sudanese alla
non dover cedere anche questa parte di territorio.
più classica delle guerre etnico-religiose africane che vede
Tra gli aspetti delicati rimane anche quello della cittadinanza.
contrapposto il nord Islamico al Sud cristiano-animista. La
Che cosa sarà, in caso di indipendenza, del milione e mezzo
situazione è ben più complessa. Gli scontri all’interno del Paese
circa di sudanesi che vivono al Nord? Si teme che, in caso di
iniziarono fin dall’indipendenza dal dominio anglo-egiziano
separazione, il Nord decida di espellerli creando un ulteriore
nel 1956. Ad una prima guerra durata fino al 1972 ne è seguita
destabilizzazione al Sud dove sono già presenti alcuni focolai di
una seconda scoppiata nel 1983. La goccia che fece traboccare
instabilità.
il vaso fu l’imposizione della sharia, la legge Islamica, da parte
Tanti interrogativi sono ancora aperti ma c’è chi spera che lo
del potere centrale sull’intero Sudan e, quindi, anche sul Sud, in
spirito di conservazione delle élite, sia al Nord che al Sud, e gli
prevalenza cristiano animista. La guerra durò per oltre vent’anni
interessi dei Paesi coinvolti nello sfruttamento del petrolio (e
con i ribelli del SPLA, l’esercito popolare di liberazione del
non solo) potrebbero favorire un’intesa o, quanto meno, limitare
Sudan, che presero il controllo dell’intera regione ad eccezione
gli scontri che metterebbero a rischio le forniture di greggio
delle grandi città . Nel 2003 iniziarono le trattative di pace che
e con esso i ricchi proventi di quanti - in Sudan e all’estero portarono nel 2005 alla firma di un accordo che prevedeva al
continuano a spartirsi la torta sudanese.
termine di sei anni di transizione la possibilità per il Sud di
MICHELE LUPPI
❚❚ Perù
■ Nazioni Unite
Una convenzione
sui desaparecidos
Con la ratifica del ventesimo Paese,
l’Iraq, entra finalmente in vigore la
Convenzione internazionale per la
protezione di tutte le persone contro
le sparizioni forzate, approvata
dall’Assemblea generale delle Nazioni
Unite il 20 Dicembre 2006.
L’iniziativa ha avuto come promotori
la Francia e l’Argentina, Paese che
durante l’ultima dittatura (19761983) ha pagato un prezzo altissimo
di ‘desaparecidos’, almeno 30.000,
secondo le stime delle organizzazioni
a tutela dei diritti umani. Persone di
cui, in molti casi, a oltre trent’anni di
distanza non si hanno ancora notizie.
(B. M.)
Assolto
il missionario
degli indigeni
E’
stato assolto il passionista padre
Mario Bartolini, missionario in Perù da 35 anni al fianco degli indigeni dell’Amazzonia e il giornalista Giovanni Acate, direttore di Radio Oriente
di Yurimaguas. Condanne a quattro anni sono
state, invece, inflitte agli altri cinque ex dirigenti indigeni. Tutti i condannati così come
la procura sono ricorsi in appello. Dopo numerosi rinvii è arrivata così, a pochi giorni dal
Natale, la sentenza del Tribunale che aveva
accusato gli imputati di aver incitato la popolazione alla ribellione contro lo Stato attraverso il blocco delle strade durante gli scioperi
che condussero agli scontri sanguinosi di
Bagua lo scorso anno.
Il missionario, originario di Roccafluvione (Ap) rischiava 11 anni di carcere. “Sono contento di essere stato assolto – ha
dichiarato padre Bartolini -. Però dovevano essere assolti tutti i dirigenti che hanno lottato per la stessa causa. La mia gioia
sarebbe stata molto più profonda”. Il processo è stato visto da molti come un procedimento politico per rompere l’unità
del movimento indigeno e rimuovere gli
ostacoli allo sfruttamento arbitrario della
foresta. In un’intervista alla rivista “Mondo
UN IMMAGINE DEI BLOCCHI STRADALI E
DEI SUCCESSIVI SCONTRI CON LA POLIZIA
AVVENUTI A BAGUA (NORD DEL PERÙ)
e Missione” il missionario aveva denunciato
le imprese che, alleate col governo, tolgono la
terra ai piccoli contadini amazzonici, spesso
provvisti di titoli legali.
“Da un giorno all’altro – dice - arrivano i rappresentanti di un’impresa, entrano negli appezzamenti di terra e se ne appropriano. Ma
nel contesto amazzonico quel pezzo di terra è
per tutte le famiglie l’unico segno di libertà e
dignità. Senza quel lembo di foresta coltivato
da sempre, la nostra gente non ha più futuro”.
Cultura
LEGGERE
È PENSARE
Una poesia
religiosa,
ma poesia vera
da tutti i punti
di vista...
7
Novità in libreria
■ Messalino 2011
Letture di tutte le
domeniche e feste (Elledici)
Questo Messale, nuovo nei commenti, si
presenta strutturato in forma di lectio
divina per aiutare il fedele - attraverso i
testi del Messale romano e del Lezionario a pregare e a vivere la liturgia festiva della
Chiesa (euro 6,50).
La poesia
e le cose
minime.
Didier
Rimaud
“P
Sabato, 8 gennaio 2011
er l’inverno son nato:/
attendere ancora,/ sapere
che il vento/ è dal nord,
aspettare/ che tutto
cambi e disgeli/ e si corra all’aperto./
È acceso il mio fuoco,/ la mia cenere
è calda.// Per l’inverno son nato:/ ora
nasce ogni cosa”.
Il gesuita Didier Rimaud (19222003) ha scritto probabilmente uno
dei più affascinanti elogi dell’ombra,
della povertà, dell’inverno, appunto,
stagione di apparente morte delle cose
e invece passaggio necessario per il
ritorno alla pienezza della vita.
L’uscita in libreria dell’antologia di
poesie “Angeli e cicale” (Ancora, 152
pagine, euro 13,00 ) ci permette di
guardare più in profondità in questa
straordinaria poetica che è religiosa
nel senso più pieno del termine, in
quanto non illustrazione liturgica, ma
affermazione di autentica adesione
alla vita e al suo mistero. L’essere
cristiano di Didier emerge non
per affermazioni e spiegazioni, ma
dovunque si posi l’occhio, anche là
dove non vi si trovi scritto il nome di
Dio e dei santi.
Come nella citazione iniziale,
la poesia diviene strumento di
penetrazione nell’essenza del mistero
della vita, e in questo caso essa punta
dritta alla sua apparente negazione: la
morte, qui simboleggiata dall’inverno.
Eppure questa lirica s’intitola “Nato
per l’inverno”, eppure essa celebra
il silenzio della natura quando ogni
cosa sembra avvolta nel sudario della
non-esistenza. È che Didier privilegia
il Sabato Santo. La
morte appare nello
scenario prima della
celebrazione della
Pasqua di resurrezione:
il poeta rivaluta, per
questo, tutto ciò che
per analogia ad essa
può essere avvicinato:
la sofferenza, la mancanza, l’assenza,
la disperazione.
Il poeta, però, non celebra il nulla, ma
proprio il senso di quella privazione,
il suo essere parte di un cammino che
porta in alto e che deve purificare per
riuscire ad averlo, il suo senso.
L’esempio del Cristo e quello di Dante,
che deve necessariamente scendere
nella disperazione dell’inferno,
dicono molto a Didier.
La mancanza dunque, anche quella
materiale di averi, per libera scelta
o per fatalità: essa viene cantata dal
poeta con una leggerezza e con una
facilità che richiamano da vicino
l’exemplum francescano: “A me la
libertà/ di scrivere musiche/ sul muro
dell’onta/ e incollare canzoni/ sui
muri della borsa. (...) A me la libertà/
di calzar gli zoccoli/ alla cena dei
grandi/ per prendere il pane/ che è
pane dei poveri”.
Ma, al di là di questa pur affascinante
celebrazione della marginalità, è
impressionante notare la straordinaria
leggerezza del verso di Didier, che
anche nella traduzione italiana
conserva quel musicale invito a
non prendersi cura del troppo e del
domani, anche quando affronta le
cose, la città, la natura, l’ordine del
mondo: “Vi scrivo/ perché fa un po’
freddo ormai,/ e le luci s’accendono
dietro le tende/ e le auto sul ponte
fanno strisce di luce/ gialla e rossa./
Vi scrivo/ perché il Rodano scende
calmo al mare,/ perché l’orizzonte
è opale e giallo oro,/ e la città è
troppo bella e troppo rosa i suoi tetti”.
■ F. Geda
Foto AC - Il Settimanale
Nessuna concessione alla retorica del
paesaggio familiare, solo accostamenti
che in altri striderebbero, e che
qui invece rendono la magia del
riconoscimento del miracolo in ogni
cosa: le apparentemente minime
cose della vita quotidiana sono una
forza, in realtà, talmente violenta che
costringono il poeta alla scrittura. I
Vangeli, i Salmi, il Cantico dei Cantici,
sono solo alcune delle radici di un
discorso che è soprattutto poetico, e
che rimanda per alcuni movimenti
misteriosi, allusivi, immersi quasi
panicamente nell’enigma della natura,
alla poesia di Yves Bonnefoy. Il che
non vuol dire impossibili parentele o
inappropriati paragoni.
Oggetti privilegiati dello sguardo
poetico di Didier sono le zone
franche della società e dell’uomo,
quelle zone difficili da notare perché
l’ombra impedisce al nostro sguardo
di scorgerle, e soprattutto perché le
sentiamo inquietamente risuonare
anche dentro di noi, e comprendiamo,
rimuovendole, che ci appartengono:
“I nostri corpi/ lisci e levigati/ come
dei frutti!/ Ma una ferita almeno,/
quella del cuore, e una fessura/ alla
parete dell’anima,/ perché vengano
dolci/ il miele nel cavo/ della roccia
e l’olio/ sui sassi e sulle spine”. È
l’elogio del dolore, della sua necessità
affinché si possano compiere le
meraviglie del riconoscimento e della
riconciliazione.
Didier appare in queste poesie un
prete innamorato della vita, ma nel
contempo capace di andare a sondare
territori di confine, oltre i quali c’è
ombra, follia, dolore e morte. Una
poesia religiosa, ma poesia vera da
tutti i punti di vista, degna di stare
nelle antologie, ma che, purtroppo, è
ancora appannaggio di pochi cultori.
MARCO TESTI
■ È nata la prima piattaforma web cattolica
“Eliber”: dalla carta al formato e-book
“E
liber” è il nome della prima piattaforma web cattolica per la distribuzione e vendita di e-book,
realizzata dal “Messaggero di
sant’Antonio” in partnership con “LibreriadelSanto.it” e “Messaggero Distribuzione”. Dal 15
dicembre su www.libreriadelsanto.it è possibile acquistare i primi e-book di editori cattolici.
Per ora all’iniziativa partecipano, con titoli scelti,
“Edizioni Messaggero Padova”, “Libreria Editrice
Vaticana”, “Elledici”, “Città Nuova”, “Edizioni Paoline”, “Cantagalli”, “Queriniana” e “Marcianum
Press”. “Ogni libro - spiega l’ufficio stampa del
‘Messaggero di sant’Antonio’ - sarà disponibile
per l’acquisto e l’immediato download in 2 formati: *.ePub e *.pdf. Si pagherà, però, una sola
volta, a differenza di altri e-store presso i quali
occorre pagare per ogni formato. I file, naturalmente, resteranno a disposizione dell’utenteacquirente nella sua area riservata su LibreriadelSanto.it, senza limiti di tempo. La scelta del
doppio formato nasce dall’attenzione per teologi,
filosofi, letterati, storici, ricercatori, docenti e uomini di studio in genere, che hanno l’esigenza di
un testo di riferimento paginato, del tutto fedele
alla pubblicazione cartacea, anche per poter citare correttamente l’originale”. L’iniziativa, spiega
ancora l’ufficio stampa, “non è rivolta soltanto al
libro. ‘Eliber’, infatti, fin dal suo avvio includerà
nel proprio progetto anche la realtà delle riviste
teologiche e di attualità religiosa. Per ora saranno acquistabili ‘Credere Oggi’, ‘Rivista Liturgica’
e ‘Parole di Vita’, in formato *.ePub e *.pdf”.
L’ufficio Stampa di Paoline annuncia i cinque titoli in formato elettronico disponibili: sono tre
testi di un noto autore contemporaneo, Valerio
Albisetti: Felici nonostante tutto, I sogni dell’anima, Essere un po’ depressi fa bene, e due grandi opere classiche della spiritualità delle origini: Didachè - Lettere di Ignazio di Antiochia - A
Diogneto (curata da don Agostino Clerici) e La
Tradizione apostolica.
Nel mare ci sono i
coccodrilli (Baldini Castoldi)
Enaiatollah Akbari è un
bambino. Il padre lavora
per un ricco signore
dell’Afghanistan. Ma un
giorno l’uomo muore e la
madre alla fine deve
prendere l’estrema
decisione di
accompagnare il bambino
in Pakistan e lo lascia solo. Enaiatollah
Akbari a nove anni deve cavarsela da solo.
Inizia per lui un incredibile viaggio che lo
porterà in Italia (euro 16,00).
■ A. Verdecchia
Itinerari pedagogici
dietro la macchina
da presa (Paoline)
Il secondo volume della
collana LabMedia,
dedicata ai diversi ambiti
e strumenti della
comunicazione, propone
una articolata riflessione
sul cinema, magistrale
interprete delle istanze
contemporanee e,
proprio per questo, considerato strumento
privilegiato per l’educazione e la
trasmissione dei valori. Il libro si sofferma
sul rapporto cinema-Chiesa e in generale
sulla forte valenza pedagogica del cinema
(euro 10,00).
■ A. Terrani
Preghiere ai Santi
che guariscono (Ancora)
Ancora oggi molti
cristiani colpiti dalla
malattia sentono il
bisogno di ricorrere, oltre
alle indispensabili cure
mediche, anche all’aiuto
dei «Santi che
guariscono». Di ogni
Santo guaritore questo
volumetto riporta qualche notizia
biografica e una o più preghiere della pietà
popolare – per chiedere la grazia della
guarigione (euro 8,90).
■ S. Dianich
Il mestiere dello studente
e la vocazione (EDB)
Lo studente che intende
applicarsi seriamente e
raggiungere un buon
risultato lavora molto di
più di un operaio o un
impiegato medio. Questo
aspetto della vita di chi
studia spesso non viene
considerato nella sua vera
portata. Studiare da adulti - tale è
l’esperienza universitaria - deve essere
considerato un vero e proprio lavoro, duro
e gratificante insieme. L’autore sottolinea
come studiare significhi rendersi
“discepoli”, sottoponendosi a una
“disciplina”, perché non c’è acquisizione di
sapere senza ordine, senza regole, senza
impegno, senza ascesi (euro 4,80).
a cura di Agostino Clerici
8
Sabato, 8 gennaio 2011
Vetrina
In diocesi di Como. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in calendario
dal 18 al 25 gennaio, apre la nostra vita di Chiesa a un respiro di dialogo e confronto
Il cammino dell’ecumenismo
L’
Ecumenismo in
Diocesi. Soffre,
un po’ come in
tutta la Chiesa
Cattolica così come nelle
altre Chiese cristiane.
Tuttavia è una sofferenza che
indica un’esistenza e una
vita che c’è. Soffre perché
molti lo vorrebbero morto;
lo ritengono il segno di una
deviazione profonda della
realtà ecclesiale; lo ritengono
uno dei frutti più aberranti
del Concilio Vaticano II,
evento che secondo costoro
anche solo a motivo del
decreto sull’ecumenismo
(Unitatis redintegratio, 1964)
e della dichiarazione sulla
libertà religiosa (Dignitatis
Humanae, 1965) dovrebbe
essere non solo dimenticato,
ma addirittura cancellato
dalla storia della Chiesa.
Per fortuna il movimento
ecumenico delle chiese
cristiane è iniziato ormai
da cento anni (Edimburgo
1910), quindi prima del
Concilio Vaticano II.
La Chiesa Cattolica che
all’inizio lo osteggiava,
forse anche perché non ne
aveva compreso a fondo
il significato, ha trovato
proprio nel Concilio un
momento di cambiamento
di orizzonte e di mentalità
su questo argomento,
che risulta tutt’altro che
marginale dentro la
riflessione ecclesiale. Non più
la preghiera per il “ritorno
dei fratelli separati”, ad
esempio, ma una Settimana
di preghiera per l’unità
dei cristiani con l’obiettivo
di una maggiore adesione
a Cristo da parte di tutte le
confessioni cristiane perché
“in Lui” si realizzi quell’unità
per cui proprio Lui ha donato
e dona la sua vita.
Attorno a questa mentalità
nuova – in barba a tutti i
detrattori dell’ecumenismo
– si è poi mosso anche il
cammino del Magistero
cattolico dopo il Concilio,
disorientati, ma sappiano
almeno di che cosa si tratta.
In Valtellina, anche per la
prossimità con il mondo
riformato, l’impegno per una
preghiera comune ha trovato
occasioni più frequenti; e il
Centro evangelico di cultura
di Sondrio ha promosso – già
da diversi anni – momenti di
confronto, di studio biblico, di
esperienze comuni di ricerca
religiosa, spesso contrastati.
La novità per la nostra diocesi
è il confronto con il mondo
ortodosso. Quanto prima era
affrontato solo teoricamente
ora è diventato una realtà
prossima grazie alla presenza
di molti immigrati, operai
e operaie, che vengono dai
paesi dell’est. Le nostre città e
i nostri paesi ne sono segnati
e nella città di Como questa
è diventata un’apertura
significativa attraverso la
possibilità offerta a questi
cristiani di celebrare la loro
liturgia entro chiese ancora in
A partire dal
Concilio un
rinnovato impegno
della Chiesa
nell’ecumenismo.
con documenti ed eventi
significativi che hanno
segnato il passo (ad esempio
la Lettera Enciclica Ut unum
sint, e la Lettera Apostolica
Orientale Lumen, entrambe
del 1995, di Giovanni Paolo
II; la Nota Pastorale CEI La
formazione ecumenica nella
Chiesa particolare, 1990; il
Direttorio per l’applicazione
dei principi e delle norme
sull’ecumenismo, 1993,
del Pontificio Consiglio
per l’Unità dei cristiani).
Figure dalla grande statura
spirituale ed ecclesiale,
in tutte le confessioni, ne
hanno orientato e precisato
il percorso. E dentro questo
percorso si è collocato il
timido cammino anche della
nostra Diocesi, pur tra mille
contraddizioni e difficoltà.
La Settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani
ha quasi sempre trovato
un’eco sulla stampa cattolica
locale e non; le parrocchie,
chi più chi meno, l’hanno
fatta propria e ne sono
state coinvolte; l’Azione
cattolica di Como, in questi
ultimi anni, ha promosso la
celebrazione della Settimana
di preghiera nelle diverse
parrocchie della città che si
sono mostrate disponibili
a realizzarlo. Ed è proprio
all’interno del movimento
adulti di Azione cattolica
che questa riflessione
sull’esperienza ecumenica
della Chiesa ha trovato uno
spazio di approfondimento
tutt’altro che superficiale.
Per l’anno 2011
Nel suo impegno ecclesiale
questa associazione di
laici ha compreso essere
il problema ecumenico
uno dei “qualificanti” del
percorso della Chiesa nel
nuovo millennio. E vi si è
preparata adeguatamente:
incontri di studio, giornate
di spiritualità, confronti con
altre teologie soprattutto
ecclesiali, pellegrinaggi per
conoscere esperienze diverse
di un cristianesimo “plurale”.
Sempre accompagnati da
persone competenti che
hanno saputo guidare con
grande equilibrio e altrettanta
passione dentro questo
mondo variegato, spesso
molto intricato.
Questo cammino diocesano
degli ultimi dieci anni,
pressappoco, ha fatto sì
che oggi alcuni adulti in
diocesi di fronte alla parola
“ecumenismo” non risultino
In Valtellina il
confronto con il
mondo riformato;
a Como l’incontro
con gli ortodossi.
uso anche da noi cattolici. È il
caso degli ortodossi romeni a
San Provino, o degli ortodossi
ucraini presso Sant’Eusebio.
La vicina Brianza e la realtà
della Diocesi di Milano sono
segnate anche dalla presenza
di altre confessioni: copti,
armeni, e altri.
Una realtà che c’è,
l’ecumenismo in diocesi. Un
frutto sicuro dello Spirito, che
spesso non è riconosciuto,
ma non per questo non esiste.
don BATTISTA RINALDI
direttore dell’Ufficio
per l’Ecumenismo
e il Dialogo interreligioso
Il cammino prosegue oltre la Settimana
di Preghiera con tante iniziative da seguire
Le proposte in diocesi di Como
L’
Ufficio diocesano per l’ecumenismo,
in collaborazione con Azione Cattolica diocesana di Como, organizza per i
giorni 27 aprile - 1 maggio un pellegrinaggio a Kiev e dintorni alla scoperta della vita
e della spiritualità della Chiesa ortodossa ucraina, che ha una significativa presenza a Como.
L’iniziativa nasce dall’invito dei rappresentanti
della comunità ortodossa ucraina in Diocesi. Il
viaggio sarà preparato da due incontri di approfondimento sull’Ortodossia. Info: [email protected], telefono 031.241249.
Tutti i venerdì di maggio, dalle ore 17.30 ore
alle 19.00, a Sondrio, sarà proposta una lettura biblica a due voci sul testo del Padre Nostro
(Mt 6, 9-13), con don Battista Rinaldi (Ufficio
diocesano Ecumenismo) e Sergio Ronchi (Centro evangelico di cultura di Sondrio).
Nei giorni di preparazione alla Pentecoste sarà organizzato un incontro biblico ecumenico presso il Centro Pastorale Cardinal Ferrari.
La Giornata della Salvaguardia del
Creato ha uno spiccato carattere ecumenico: fin dagli anni Ottanta il tema
è stato identificato come uno dei principali fronti di impegno comune per le
diverseChiese cristiane europee. Nata
nel mondo ortodosso, per iniziativa del
Patriarca ecumenico di Costantinopoli, e
poi istituita anche dalla CEI a partire dal
2006, la Giornata viene proposta per il 1
settembre di ogni anno. La nostra Diocesi da qualche anno condivide questa
iniziativa con le Chiese di Bolzano-Bressanone, Trento e Belluno, con la parroc-
chie Evangelica e Romeno-Ortodossa di
Bolzano. Il 1 settembre 2010 il nostro Vescovo Diego, i Vescovi delle altre Diocesi
e i rappresentanti delle altre Chiese coinvolte hanno percorso il Sentiero del Creato di Monte San Pietro, fino al Santuario
di Pietralba, in Alto Adige, riflettendo sul
valore dell’acqua come bene universale
per l’umanità e promuovendo l’impegno per tutelare questa risorsa attraverso nuovi stili di vita e opportune scelte
politiche. Per il 2011 la Giornata sarà
organizzata nella nostra Diocesi, a cura
dell’Ufficio diocesano per la pastorale
sociale e del lavoro; si punterà anche sul
coinvolgimento delle parrocchie. Sarà
proposta una meditazione etico-religiosa sul tema L’acqua, dono di Dio, risorsa dell’uomo.
Vetrina
Sabato, 8 gennaio 2011
I temi suggeriti per la Preghiera 2011
L
a Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2011 concentra
lo sguardo su Gerusalemme: la Chiesa madre, la prima comunità
cristiana che nasce dalla Pentecoste, è l’icona biblica che è proposta
per la meditazione e la preghiera. Nello stesso tempo l’attenzione
va anche alla Gerusalemme di oggi, che con le sue 13 chiese cristiane è un
luogo simbolo delle difficoltà e delle speranze dell’ecumenismo. Proprio
un gruppo di rappresentanti di queste comunità (chiese cattoliche “sui
iuris”, chiese evangeliche e chiese ortodosse) ha curato la preparazione del
sussidio con i testi per la Settimana
di preghiera 2011, poi approvati
dalla Commissione preparatoria
internazionale nominata dal Consiglio
ecumenico delle chiese e dal
Pontificio consiglio per la promozione
dell’unità dei cristiani della Chiesa
Cattolica.
Presentando la Vita ecumenica a
Gerusalemme (Appendice IV del
sussidio 2011) le Chiese della città ci
ricordano che le loro divisioni sono lo
specchio delle divisioni dei cristiani
nel mondo: nessuna di queste ha
avuto origine a Gerusalemme, sono
invece le diverse Chiese “separate”
che hanno portato una propria
rappresentanza nella città della
Pasqua di Gesù Cristo. Proprio lì,
sperimentando la condizione di
● Il calendario di iniziative ● Occasioni di incontro,
piccola minoranza minacciata da
a Como, Tirano,
riflessione, preghiera,
conflitti politici e sociali (così come
Sondrio, Morbegno
confronto culturale
2000 anni fa), i cristiani di tutte le
Chiese si trovano spontaneamente
a lavorare insieme per la solidarietà
e la pace, uniti in una comune
testimonianza di carità, oltre che
da una diffusa realtà di famiglie
interconfessionali.
Per questo Gerusalemme è anche
per noi un segno profetico: memoria
dell’origine della Chiesa di comunione
voluta da Cristo, immagine vivente
di San Pietro. Interverranno don
del suo corpo ferito dalle divisioni,
Battista Rinaldi e Sergio Ronchi,
luce che rischiara il cammino di
del Centro evangelico di cultura di
conversione a cui tutti i cristiani sono
Sondrio.
chiamati.
Il testo di Atti 2,42, che viene proposto
per la Settimana 18-25 gennaio
2011, richiama quattro elementi
essenziali per l’unità della Chiesa,
a partire dall’esperienza dei primi
19 gennaio 2011, ore 21.00
cristiani. Il primo elemento è l’ascolto
dell’insegnamento degli apostoli,
– a SONDRIO; conferenza:
che trasmette la Parola di Dio, capace
“Una Chiesa da riformare”
di unire i credenti al di là di ogni
La Zona pastorale Media Valtellina,
differenza di lingua e di cultura. Il
in collaborazione con il Centro di
secondo elemento è la comunione,
cultura evangelica di via Malta 16
che si esprime in una vita fraterna
di Sondrio, organizza la conferenza
di condivisione: condivisione dei
Una Chiesa di riformare. Nostalgia
beni, perché nessun fratello soffra la
di evangelo, presso la Sala Vitali
povertà; condivisione di ogni genere
in via delle Pergole, Sondrio.
di difficoltà e sofferenza; condivisione
Interverranno mons. Saverio Xeres,
dei doni dello Spirito, perché diano
docente di Storia della Chiesa
frutti per tutta la Chiesa – una logica,
presso il Seminario di Como e
questa, che è il cuore stesso del
la Facoltà Teologica di Milano e
dialogo ecumenico. Il terzo elemento
Giuseppe Platone, pastore valdese
che ci indicano gli Atti è lo spezzare
di Milano. Per informazioni: don
il pane: siamo consapevoli che questo
Ferruccio Citterio 333-4211260.
è il fondamento più importante
dell’unità, consapevolezza dolorosa
per le divisioni che ad oggi rendono
23 gennaio 2011, ore 20.45
impossibile ai cristiani delle diverse
Chiese partecipare ad una comune
– a COMO;
celebrazione eucaristica; eppure la
16 gennaio 2011 – a TIRANO Ecumenismo in musica
Chiesa di Gerusalemme ci invita a
Presso il Centro Pastorale Cardinal
Incontro di preghiera con la
coltivare la speranza, suggerendo
comunità riformata di Poschiavo.
Ferrari sarà proposta un’esperienza
che già ora, anche se non celebriamo
insieme l’Eucaristia, possiamo
Verrà restituita la visita ricevuta nel di testimonianza e dialogo tra
2010 dalla realtà grigionese guidata confessioni cristiane attraverso la
pregare perché tutti i cristiani siano
musica, con la partecipazione della
dal pastore Antonio Di Passa.
accomunati da una vita eucaristica,
band cattolica comasca Carisma
cioè una vita in comunione con Cristo
(www.carismalive.com) e del
e donata per gli altri. Quarto elemento
20 gennaio 2011, ore 20.45 cantante evangelico australiano
di unità è la preghiera: nel rivolgersi
Paul
Iannuzzelli
(della
Hill
Song
a Dio con sincerità, umiltà e fiducia
– a MORBEGNO
Church).
tutti i cristiani possono trovare la forza
Incontro di preghiera nella chiesa
per vivere la loro missione in qualsiasi
contesto; condividendo la preghiera
del Padre Nostro i cristiani di tutte
le Chiese sono uniti nel desiderio di
seguire la volontà del Padre, di offrire
la propria vita perché venga il Suo
stituito nel 1960 da Giovanni
cardinale Kurt Koch, successore del
regno, di riconciliarsi con i fratelli.
XXIII come Segretariato per
cardinale Walter Kasper. La pagina
l’Unità dei cristiani, confermato
web del Pontificio Consiglio si trova
Il sussidio 2011, edito per l’Italia da
Paoline Editoriale Libri e Centro Pro
da Paolo VI e poi da Giovanni Paolo
sul sito www.vatican.va seguendo il
Unione, comprende uno schema
II con l’attuale denominazione
percorso La Curia Romana – Pontifici
(1988), il Pontificio Consiglio per la
Consigli – Promozione dell’Unità
di Celebrazione ecumenica della
promozione dell’unità dei cristiani
dei Cristiani. Vi si possono leggere
Parola di Dio, con letture bibliche
e commento per ogni giorno
è un organismo permanente della
i documenti relativi al dialogo
della Settimana, e otto schemi di
curia romana che ha lo scopo di
con le diverse Chiese, ortodosse e
promuovere lo spirito ecumenico
riformate. È ricco di materiali anche
celebrazione eucaristica sugli stessi
temi.
nella Chiesa cattolica e il dialogo con il sito dell’Ufficio nazionale per
ANTONELLO SIRACUSA
le altre Chiese cristiane. Da pochi
l’ecumenismo della CEI, http://www.
mesi (1 luglio 2010) è guidato dal
chiesacattolica.it/ecumenismo
Gerusalemme,
Chiesa madre,
comunità cristiana
della Pentecoste,
ci chiama a
pregare per l’unità
dei cristiani
● Ecumenismo con
ortodossi, valdesi,
pentecostali, riformati
Appuntamenti sul territorio
nella Settimana di preghiera
L
a Diocesi di Como, in
collaborazione con le altre
comunità cristiane presenti
sul nostro territorio, vivrà in
riferimento alla Settimana dal 18
al 25 gennaio 2011 alcuni incontri
ecumenici di preghiera per l’unità
dei cristiani.
A COMO
18 gennaio 2011, ore 20.45
Incontro di preghiera nella
Chiesa Evangelica Valdese
(via Rusconi 10)
L’incontro ha come tema centrale
la pagina biblica del racconto
di Pentecoste. Ogni confessione
cristiana presente (valdesi,
cattolici, ortodossi rumeni,
ortodossi ucraini e pentecostali)
spiegherà il senso della propria
traduzione di quel racconto e il
suo significato teologico all’interno
della propria esperienza.
25 gennaio 2011, ore 20.45
Incontro di preghiera
in San Fedele
Saranno presenti il vescovo Diego
Coletti, il pastore valdese Andreas
Koehn e padre Nikolaj Makar,
parroco ortodosso ucraino (russo)
di Milano, che interverranno con
una riflessione sul testo di At 2, 42,
scelto come tema di quest’anno.
ALTRE INIZIATIVE
IN VALTELLINA
Pontificio
Consiglio
per
l’ecumenismo
e la Cei
I
9
Chiesa Locale
10 Sabato, 8 gennaio 2011
Luce di
prossimità,
misericordia,
speranza.
Le riflessioni del vescovo Diego durante le
solenni celebrazioni eucaristiche nella Notte
Santa e nel mattino di Natale.
«S
e l’imperatore Cesare
Augusto, lontano migliaia
di chilometri da Nazareth,
da Gerusalemme e da
Betlemme, assolutamente inconsapevole
di quello che stava per succedere sotto il
suo regno imperiale, non si fosse deciso
a bandire il censimento, costringendo
migliaia e migliaia di persone, a tornare
presso il luogo di nascita, per farsi registrare,
le Scritture non si sarebbero adempiute».
Ha preso le mosse da questa riflessione
provocatoria l’omelia pronunciata dal
vescovo Diego Coletti durante la Santa
Messa nella Notte di Natale. Tantissimi
i fedeli che affollavano la Cattedrale. «A
partire da qui – prosegue monsignor
Coletti – mi sono soffermato a meditare
sul “sì” di Maria e sulla disponibilità di
Giuseppe». Due le conclusioni tratte dal
vescovo. «Innanzitutto – ha esordito – siamo
qui questa sera per entrare nella logica
dell’Incarnazione, circostanza che non
richiede soltanto l’ascolto di un messaggio o
l’esecuzione di ordini dall’alto… Ma chiede
un incontro. Chiede che noi mettiamo a
disposizione la nostra vita concreta, perché
Dio non ci ha dato degli ordini… Non ha
emesso principi astratti e universali. Ma è
venuto. Ma ha posto la sua tenda in mezzo
a noi. Ma ha camminato sulle nostre strade.
Ma ha lasciato a noi la sua viva e tagliente
Parola». È dall’incontro quotidiano con
Cristo, insomma, che le nostre vite si
trasformano. «Non è così semplice vivere
bene il Natale – ha ribadito il Vescovo – se
lo riduciamo a un’icona da contemplare
al di fuori della nostra vita e se guardiamo
soltanto a ciò che conviene fare per salvarci
l’anima... Se non abbiamo incontrato il
Signore, è difficile che comprendiamo
realmente il senso del Natale. A me pare
che tanta superficialità, tanta ambiguità
nella lettura, in genere, delle feste cristiane
In queste pagine
proponiamo una
sintesi delle omelie
di monsignor Coletti.
Ricordiamo che
possono essere
ascoltate integralmente
in formato mp3
e lette sotto forma
di documento
attraverso il sito
diocesano, all’indirizzo
www.diocesidicomo.
it, nella sezione
“Persone”, “Vescovo”,
“Omelie e discorsi”,
accedendo quindi
alla cartella dell’anno
che interessa.
di Enrica Lattanzi
Una speranza
per ricominciare
Parole toccanti ed esperienze forti durante la
tradizionale Messa natalizia in carcere a Como
S
traordinaria, singolare davvero, quando
avrebbe potuto essere ripetitiva, ormai
di calendario. È l’iniziativa della Messa
natalizia al carcere del Bassone di
Como, concelebrata dal vescovo monsignor
Diego Coletti con padre Giovanni e padre
Fernando, cappellani, venerdì 24 dicembre, in
clima di attesa, di vigilia della grande festa. Per
vederla meglio, la si può descrivere a quadri.
Un primo quadro è quello dei presenti.
Molti, quei carcerati, “liberi”, per un’oretta
abbondante, di partecipare alla preziosa
dipende appunto da
questo: ci interessa
poco incontrare Gesù».
Ancora più incalzante
la domanda successiva:
«sentiamo, nel nostro
cuore, tutta la vibrazione
dell’incontro con il
Bambino Gesù? Solo
chi “ha una storia”
con Gesù, solo chi ha
imparato a conoscerlo
bene, in profondità,
solo chi ha camminato
con Lui, solo chi ha
imparato ad amarlo,
a volergli bene, questa notte capisce, un
pochino, che cosa è il Natale… Il proposito
con il quale possiamo uscire da questa
Messa di mezzanotte, è: Signore fa che io ti
conosca. Signore, mi impegno ad ascoltare
in maniera sempre più abbondante e
quotidiana, la Parola del tuo Vangelo, che
è il grande canale attraverso il quale posso
incontrarti, ascoltarti, impararti, conoscerti,
seguirti, imitarti e amarti». Riprendendo le
parole di Benedetto XVI dall’enciclica Deus
Caritas Est monsignor Coletti ha ribadito
che: «il cristianesimo sta nell’incontro con
la persona di Gesù. E se questo incontro
non avviene, nella nostra vita, e se questo
incontro non è continuamente alimentato
con la frequenza alla sua Parola, con la
frequenza all’Eucaristia, con la Comunione
con Lui, ciò che c’è di più bello, di più vero,
di più grande – il Natale ma anche tutte le
altre feste cristiane – ci sfuggirà e rimarremo
nelle tenebre. E non vedremo la grande
luce».
La seconda osservazione è sulla storia.
«La storia del mondo, sulla quale esiste
un piano di Dio, che solo l’esercizio della
fede ci permette di conoscere, decifrare,
liturgia. Tanto che le Autorità presenti
sono state fatte accomodare sul palco per
lasciare il posto in sala. Da notare la presenza
femminile. In altro quadro, in piena luce,
ritroviamo il Vescovo, nella sua autorevolezza
pastorale ma anche nella sua paternità
spirituale. Consolante il suo saluto di inizio,
con quell’invito a “tirar dentro nel cuore tutte
le persone che si amano, vicine e lontane,
così che ognuno ha un grappolo di presenze
da portare al Signore”. Anche la sua omelia,
ispirata pur alle luminose letture del giorno
sulla grazia di Dio, sul cammino faticoso verso
quella nascita dall’eternità preannunciata,
è stata un inno alla “ricerca del segno” da
decifrare in ogni vita, perché, trovato quello, si
può entrare in Dio per adorarlo, si può entrare
nell’altro, negli altri per leggerne la vera
storia, e capirla alla luce della redenzione.
Commoventi i messaggi scritti dai detenuti:
“sia fatta la tua volontà, come ha fatto quella
Signora”; “ascolta le nostre pene”; “possiamo
sempre ricominciare”. Sembravano romanzi,
invece erano pagine vere. Anche i doni
presentati al vescovo dicono ore di lavoro,
sforzo di impegno, voglia di rinascita, libertà
contemplare. E questo piano va avanti
perché trova nei piccoli, nei poveri, nei
semplici - come Maria, come Giuseppe,
come i dodici apostoli - qualcuno capace
di dire di sì. Noi non viviamo in piena luce.
Ma sappiamo che tutta la storia, anche nei
suoi risvolti più tenebrosi, è sotto la potente
mano di Dio. E la fede, stimolando al
massimo possibile, la ragione umana di cui
ci permette progressivamente, in maniera
compiuta e sempre più profonda, di capire:
nulla di ciò che è umano, compreso il
dolore, compreso il peccato, nulla di ciò
che è umano può estraniarsi dal piano della
misericordia divina».
Concetti ripresi anche il giorno successivo
nel solenne pontificale del mattino.
Camminiamo nelle tenebre, ma nel
Natale siamo inondati di luce. «La luce,
innanzitutto, della prossimità. Non siamo
più soli, dentro a un universo senza senso.
Non siamo più ciascuno geloso di se
stesso, dentro a un mondo nel quale non
c’è fraternità. È finita questa maniera di
concepire la vita che chiede a noi soltanto
aggressività e potere. Perché il Figlio di Dio
è venuto a farsi prossimo. Ci ha raccolto
ai lati della strada. Ci ha caricati sulle
sue spalle. Ci ha riportato a casa. E poi la
luce della misericordia. Perché noi non ci
meritiamo nulla. Siamo disarmati. Siamo
indegni di questo amore che mai potremo
conquistare con le nostre forze. E allora
lasciamoci voler bene! E, infine, luce di
speranza. Siamo liberati. Siamo rinnovati.
Possiamo rinascere. I frutti delle nostre
fatiche, delle nostre sofferenze, delle nostre
paure, delle nostre incertezze, dei nostri
dolori, uniti al Cristo nato a Betlemme, uniti
al Cristo crocifisso sul Calvario, porteranno
un frutto sovrabbondante. Lasciamoci voler
bene da un Dio che parla, da un Dio che
viene, da un Dio che ci ama».
di fantasia. Alla fine hanno “rubato” la scena
alcuni detenuti, di cui due donne, che dalla
direttrice sono stati premiati con “encomio”
per l’impegno dimostrato in attività interne
al carcere, a servizio delle strutture e delle
necessità. Qui, sorpresa, soddisfazione,
battimani a non finire; qui si è avuta la
percezione che nessuno butti via la chiave
pensando di essere irrecuperabile. Perché
poi – non si dimentichi – al Bassone c’è
uno spazio occupato sempre dalle guardie
carcerarie necessario, preciso, professionale,
dotato di sensibilità, attenzione, che ha
sempre bisogno di essere riscoperto, capito.
Per questo, ormai mezzogiorno, grosse chiavi
hanno cominciato a tintinnare, per rimandare
tutti al proprio posto, chi dentro, chi fuori. La
direttrice ha ringraziato il Vescovo, le Autorità,
i presenti per la bella mattina vissuta in gioia
natalizia, mentre il sindaco ha assicurato
rinnovata attenzione per quell’angolo di
territorio che è il Bassone: “Anche questo – ha
detto – è parte di Como”. Alla prossima, allora,
perchè la carità non finisce mai.
CIA MARAZZI
Chiesa Locale
La sintesi dell’omelia
del Vescovo durante
la Messa del Te Deum:
una riflessione severa
sulle fatiche del 2010
e lo sguardo aperto alla
speranza e all’amore
11
Aggiornamento
■ Nuovi Media
L’incontro del clero
a Como l’11 gennaio
e a Sondrio il 25 gennaio
Un 2011
migliore,
per donare
noi stessi
«U
n Dio che viene nel tempo
ci chiede di essere attenti
a questa dimensione
fondamentale e irrinunciabile
della nostra vita. Un anno dopo l’altro la
nostra vita si dipana nel tempo. E questo
tempo ha dei vuoti e dei pieni… Paolo,
scrivendo ai cristiani della Galazia, ci ha
detto: “è venuta la pienezza del tempo”.
E questo è il tempo nel quale noi, come i
pastori, siamo chiamati a concentrare il
nostro sguardo, il nostro cuore, la nostra
attenzione: un tempo che è benedetto
dalla presenza sorprendente di un Dio
che si fa vicino e si sottomette alle leggi
umane… Cosa possiamo ricavare da questa
provocazione dell’ultimo giorno dell’anno?
Possiamo meditare brevemente insieme
sui tempi “vuoti” e sui tempi “pieni”… Il
tempo pieno è quello che troviamo nella
vicinanza e nella comunione con Dio,
che si fa carne, che ci parla con parole
d’uomo, e acquista un significato decisivo e
travolgente per la nostra vita…
Vorrei invitarvi a riflettere sulle sofferenze
IN MARCIA
PER LA PACE
Sabato, 8 gennaio 2011
di questo 2010… Ancora
quest’anno, in Italia, sono stati
fatti 150.000 aborti e il tasso
di natalità è sceso a 1,19: uno
dei più bassi del mondo. Vi
posso dire una mia esperienza
personale: nelle visite pastorali
devo firmare tutti i registri
parrocchiali. In una parrocchia l’ultimo
battesimo, e presumibilmente anche
l’ultimo nato, risaliva al 2008. C’è qualcosa
che non funziona: chiediamoci dove
stiamo andando… Un’altra cosa che mi
ha colpito in questi giorni. Nelle carceri
italiane ogni anno si registrano 170 morti,
più di un terzo per suicidio… Allarghiamo
lo sguardo a questo pianeta che amiamo,
rendiamoci conto che oggi, mentre
siamo qui in questa Cattedrale, sono in
atto tredici guerre. Ma perché non se ne
parla? Perché non ci interessa. Guerre
nelle quali sono impegnati in prima linea
bambini, adolescenti, a cui è stato messo
in mano un fucile ed è stato insegnato
a sparare per ammazzare… Nell’anno
2009-2010 ci sono stati in Italia oltre mille
morti sul lavoro. Queste cose, bisogna che
qualcuno ce le ricordi in quanto almeno
noi cristiani dovremmo sentire tutti costoro
come persone delle quali ci dobbiamo
occupare, perché li chiamiamo fratelli e
sorelle… E se ci fosse una nostra sorella
o un nostro fratello, una nostra fidanzata
Venerdì 31 dicembre, alle ore 21.30, con
ritrovo presso il Broletto di Como, si è
svolta la tradizionale marcia della pace,
promossa da Caritas diocesana, Ufficio per la
pastorale sociale e del lavoro, associazioni
di volontariato, mondo civile e istituzionale.
La fiaccolata per le vie della città – che
ha visto l’alternarsi di letture di brani del
messaggio di Benedetto XVI e testimonianze
– si è diretta verso la basilica di san Fedele.
A presiedere il vicario episcopale per la
pastorale monsignor Flavio Feroldi. «Abbiamo
o un nostro figlio tra quei 140 profughi
somali, accolti in Italia come rifugiati
politici, che occupano un’ex ambasciata a
Roma, vivendo senza acqua potabile, senza
riscaldamento, senza elettricità… se ci
fosse qualcuno dei nostri cari saremmo qui
seduti per la solenne liturgia dell’ultimo
dell’anno? Canteremmo volentieri: Ti
lodiamo Signore. Ti ringraziamo...
Il 2010 è stato anche un anno pieno di
tanti gesti di generosità, bontà, altruismo;
è stato un anno nel quale tante persone
hanno sacrificato il proprio interesse per
stare fedeli alla propria coscienza, per
essere trasparenti e onesti nell’esercizio
delle proprie responsabilità. Tocca a noi,
lasciatemi ripetere quanto ho scritto sei
mesi fa nel messaggio di Sant’Abbondio:
“Tocca a noi”. Come facciamo a dire a Dio
“liberaci dal male” quando Lui dovrebbe
dire, “coraggio liberatevi da voi, non
chiedetelo a me. Investite le vostre energie,
la vostra intelligenza, le vostre passioni, la
vostra fantasia, il vostro cuore in ciò che
può dare agli uomini speranza, fiducia,
incremento della qualità della vita”…
Rispetto alla popolazione mondiale siamo
pochissimi: non importa la quantità,
importa che usciamo da questa Eucaristia
avendo fatto una nuova comunione con
Gesù, convinti che il 2011 sarà un anno
migliore, se decideremo, come Lui, di
donare noi stessi per amore dell’uomo».
vissuto un momento di preghiera e riflessione
molto forte e condiviso – commenta
Roberto Bernasconi, direttore della Caritas
diocesana –. Particolarmente toccanti le
testimonianze di alcune persone impegnate
nell’amministrazione pubblica, che hanno
parlato dell’importanza di dire il proprio
essere cristiani nell’impegno socio-politico;
del dehoniano padre Giuseppe, che è stato
anche vittima di un sequestro negli anni della
missione; e delle Acli, che hanno parlato della
situazione dei cristiani in Egitto».
■ Una riflessione per la solennità dell’Epifania
di AGOSTINO CLERICI
Viviamo nella civiltà della
comunicazione. Tutti quelli con meno di
25 anni appartengono alla generazione
“digitale”, cresciuta a pane, cellulare e
web. Dati di fatto, si dirà. Dietro ai quali
però si nascondono grappoli di problemi.
Lungi da noi l’idea di demonizzare i
nuovi media: anche perchè una certa
immagine dell’uomo digitale come
essere individualista, scisso dalla realtà
e naufrago nel virtuale, individua solo
un segmento (trascurabile) degli utenti
(adulti). Per la maggior parte degli
utenti – e soprattutto per i più giovani
- i nuovi media rappresentano un canale
relazionale, una forma (discutibile finchè
si vuole, ma effettiva) del rapporto
umano. Se non vuole tradire la sua
missione, l’azione pastorale ed educativa
della Chiesa non può non raccogliere la
sfida dell’uomo digitale. Ecco allora il
secondo incontro di formazione del clero
sul tema dell’educare. Ci guiderà una
delle massime esperte della questione
a livello nazionale, Chiara Giaccardi.
Parecchie le questioni, pastoralmente
problematiche, che saranno poste sul
tappeto. Ne abbozziamo alcune.
- Il privilegio assoluto accordato alla
comunicazione emozionale. L’uomo
digitale sembra aver occhi e orecchi solo
per le forme comunicative iper-stimolate
sul piano sensoriale. Bastano quattro
canti ritmati e la Messa al campo estivo
attrae, mentre quella in parrocchia è il
solito “pacco”...
- Di conseguenza, la messa in mora delle
forme più tradizionali di comunicazione:
quella riflessiva-razionale (che esige il
pensiero) e quella simbolica (che esige
l’interpretazione dei segni). Come a
dire, un buon 90% delle nostre forme
comunicative pastorali. Come Chiesa
rischiamo di comunicare a qualcuno che
non ha più le orecchie adeguate per
ascoltarci.
- Di fronte a un io emozionale così
ipertrofico, il destino dell’uomo digitale
(specie se giovane) sembra indirizzato,
per un verso, all’accumulo di piccole
gratificazioni emotive (le vogliuzze
richiamate di recente dal cardinal Angelo
Scola ai giovani di Venezia); per altro
verso, alla “noia” sistematica di fronte
alle proposte tradizionali, considerate
fredde, astratte, avulse dalla realtà.
Solo un piccolo “aperitivo”, che
relazione e discussione contribuiranno
ad allargare e approfondire. Per palati
fini, e per tutti quelli interessati ad
un’azione pastorale ed educativa al
passo coi tempi.
m. A. R.
Il programma
Se hai un desiderio, inseguilo...
C
ercatori trovati: ecco chi sono i Magi. C’è
un percorso di progressivo avvicinamento per questi uomini del desiderio, ed esso incrocia il luogo della pigrizia, là dove l’attesa del Messia s’era spenta. A Gerusalemme
tutto è immobile. Lì abitano i vicini di casa di Gesù,
e appena nove chilometri separano la reggia di Gerusalemme dalla casa di Betlemme, ma solo i Magi
li per-corrono. Si direbbe che i vicini si preparano
a diventare lontani. Mentre coloro che da lontano
sono partiti diventano vicini. Ci deve preoccupare
questo invertirsi delle rotte di vicinanza al Figlio
di Dio. Anche a noi, vicini, potrebbe succedere di
allontanarci da Dio, semplicemente ricostruendo
nel nostro cuore la reggia di Erode. È purtroppo
facile: basta adagiarsi nella pigrizia di chi è convinto di sapere le quattro idee che contano ed ha
smesso di avere desideri grandi che vadano oltre
l’estendersi della propria ombra.
I Magi sono fatti di un’altra pasta, e l’Epifania è la lo-
ro festa, la festa del desiderio che non si arrende, che
abita il cuore dei cercatori instancabili.Tutti gli anni
questa ultima festa di Natale che è l’Epifania ci scuote
e rimescola quelle tessere del mosaico che noi credevamo di aver messo a posto. Vorremmo essere uomini e donne del desiderio, ma, proprio come dice una
famosa canzone, ci siamo costruiti il nostro «cielo in
una stanza». Noi vogliamo stelle sempre accese e non
sappiamo accettare questa stella che appare e scompare. I Magi, invece, non sono tornati indietro quando
la stella si è spenta. E chi desidera tanto, sperimenta
che la stella si spegne spesso. E poi, avete notato che,
accanto al desiderio, nel cammino dei Magi ci sono
gli sbagli? Smarrimenti, errori e incertezze sono le pietre di cui è lastricata la strada dei cercatori che non
si arrendono mai. Noi, no. Pur di non sbagliare, abbiamo smesso di cercare. Invece - questo è l’augurio
dell’Epifania - se hai un desiderio grande nel cuore,
inseguilo. Non avere paura di sbagliare. Non temere
il buio. Cerca, e anche tu, te l’assicuro, sarai trovato.
Giornata di lavori
Il programma della giornata di
aggiornamento del clero prevede l’inizio
alle ore 10.00. Ci sarà la relazione
della professoressa Chiara Giaccardi,
sociologa, esperta di comunicazione. Nel
pomeriggio, dopo la pausa per il pranzo,
i lavori riprenderanno alle ore 14.30 per
concludersi verso le ore 16.30: è previsto
l’intervento dell’economo diocesano.
L’incontro di Como sarà in Seminario l’11
gennaio; quello di Sondrio il 25 gennaio
a Colda - Comunità Santo Spirito.
Chiesa Locale
12 Sabato, 8 gennaio 2011
Azione cattolica. Dal 7 al 9 gennaio tre giorni di riflessione.
Agenda
del Vescovo
Giovedì 6
A Como, in Cattedrale, alle ore
10.30, Pontificale dell’Epifania. Nel
pomeriggio, visita pastorale a Plesio e
Barna (fino a venerdì 7).
Come l’anima nel corpo
Sabato 8
A Como, al mattino, udienze e
colloqui personali; a Capiago, nel
pomeriggio, Commissione diocesana
per il diaconato permanente.
D
al 7 al 9 gennaio, a Como,
iniziato da tempo e sarà lungo… La figura
presso il Seminario
del prete-parroco va progressivamente
Presso il Seminario
vescovile, l’Azione cattolica
cambiando: da uomo del fare e
diocesana propone una tre
diretto su tutto, a uomo della
diocesano un momento dell’intervento
giorni di preghiera e riflessione dal
comunione. Si tratta di un cambiamento
titolo Come l’anima nel corpo – la
da non rallentare. Il parroco è chiamato
di approfondimento
corresponsabilità dei laici nella
a promuovere vocazioni, ministeri,
vita della Chiesa. Salire la scala della
coinvolgendo sempre più i
a partire dai temi della carismi,
responsabilità. Così si intitolava il primo
fedeli laici non solo nella condivisione
messaggio che il Vescovo Diego inviò
delle attività, ma anche nello studio
corresponsabilità dei
all’Ac all’inizio del suo servizio nella
dei problemi, nella ricerca delle scelte
nostra diocesi. Era un invito rivolto
più fedeli all’evangelizzazione, nella
laici nella Chiesa
con amore e sottintendeva insieme
corresponsabilità».
un’urgenza e la certezza di contare su
Siamo tutti invitati a salire per intero la scala
una naturale sintonia del destinatario.
della corresponsabilità, senza paura, con
Perché l’immagine della scala? Perché secondo il Vescovo, la
fiducia: «Un terzo gradino è dato dai collaboratori: chiamiamo
corresponsabilità rappresenta il culmine della collaborazione
così coloro che condividono un progetto e un cammino di
ecclesiale a cui tutti i laici sono invitati, culmine che può essere Chiesa e ne fanno un impegno organico, condividendone le
raggiunto seguendo fino in fondo una sequenza di gradini
finalità ed aprendosi ad una considerazione più ampia del
intermedi. «Il primo gradino, rappresenta la disponibilità ad
proprio ruolo e servizio nella comunità e al mondo. Un quarto
eseguire singoli compiti, singoli ministeri, affidati da parte
livello è dato da una vera corresponsabilità, che si esprime
di chi ha cura della comunità. Un secondo gradino è dato
nel pensare, nel progettare, nell’eseguire e nel verificare un
da coloro che garantiscono una disponibilità continuativa e
volto di Chiesa, un cammino comunitario che garantisca al
protratta nel tempo ad offrire il proprio servizio nella Chiesa
massimo possibile la trasparenza, la visibilità e la bellezza del
in modo stabile, più chiaramente configurato e riconoscibile
Vangelo e della sua efficacia salvifica per la pienezza della vita
da parte della comunità». Un impegno non episodico, portato
dell’uomo». Ecco il punto di arrivo, là dove la responsabilità
da persone riconoscibili, affidabili, instancabili. Questo punto
è portata insieme, comunitariamente: quando è fatta di
della scala è il più pericoloso, perché nasconde una tentazione: fraternità, spirito di comunione, sostegno reciproco, cura
quella di accontentarsi o auspicare che la propria associazione
amorevole, gioia nel servizio, talenti trafficati a vantaggio di
o movimento ecclesiale o la propria parrocchia, siano
tutti, quando mostra il volto di una Chiesa che si sforza di
comunità del secondo gradino, dove ai fedeli venga chiesto
testimoniare il Vangelo mentre lo propone.
di eseguire compiti pensati e compaginati da un capo, da un
Da 140 anni in Italia e da 100 anni in diocesi, l’Azione cattolica
leader, laico o sacerdote che sia. Un leader che ama decidere
è una scuola di corresponsabilità ecclesiale e vuole continuare
da solo, che esige ossequio, che seleziona collaboratori solo
a vivificare questa dimensione sia nella sua vita interna che
tra gli esecutori fedeli e ligi ai suoi desideri. Così la Chiesa
nel suo servizio alla Chiesa. Per questo ha organizzato una
rischia di diventare un’organizzazione strutturata per erogare
tre-giorni di riflessione e di formazione alla corresponsabilità,
servizi, tende ad affollare il calendario di iniziative, ma perde
che si è svolta in una prima edizione in Valfurva, in ottobre, e
la propria identità, i tratti evangelici, la capacità di dialogare
che a gennaio viene ripetuta a Como. Il programma prevede
e rischia di presentarsi come un’entità che esige obbedienza
interventi di Eliana Marinoni (docente di Storia della Filosofia
piuttosto che una madre che cura con amore, insegna con il
al Corso Propedeutico del Seminatio diocesano), don Ivan
sorriso, invita a partecipare della gioia del Regno.
Salvadori (assistente diocesano di Ac) e monsignor Italo
Il Vescovo stesso tornava su questo punto nel documento
Mazzoni (vicario episcopale).
Il Maestro è qui e ti chiama, (luglio 2008): «Il cammino
MARCO ARIGHI
dell’educazione alla collaborazione e alla corresponsabilità è
vicepresidente diocesano dell’Azione cattolica
Lunedì 10
A Como, al mattino, Commissione De
Promovendis; a Como, nel pomeriggio,
udienze e colloqui personali.
Martedì 11
A Como, a partire dalle ore 10.00, in
Seminario, giornata di aggiornamento
del Clero.
Giovedì 13
A Como, in Cattedrale, alle ore 10.00,
Santa Messa in occasione del decimo
anniversario di episcopato; a seguire,
in Seminario, Consiglio presbiterale.
Da venerdì 14
a domenica 16
Visita pastorale in Bassa Valtellina:
parrocchie di Delebio, Dubino,
Rogolo.
Appuntamenti
■ Como Centro
Tre serate per la
formazione liturgica
Si intitola Il gruppo liturgico
parrocchiale a servizio di una Liturgia
seria, semplice e bella: è il corso
articolato in tre incontri che si terranno
presso l’oratorio di Sant’Agata in Como
(ingresso da via Bari). Per il parcheggio è
possibile utilizzare il sagrato della chiesa.
Il corso è rivolto a lettori,animatori
della liturgia, cantori, strumentisti,
responsabili dei gruppi ministranti.
Gli incontri (dalle ore 20.45 alle ore
22.30) si terranno: venerdì 14 gennaio
- “L’assemblea celebrante e i suoi
ministri”; venerdì 21 gennaio - “Celebrare
cantando”; venerdì 28 gennaio - “I
tempi, i gesti, i luoghi”. Ogni incontro
prevede momenti di studio/riflessione
ed esercitazione pratica. Si chiede la
presenza a tutti gli incontri. Quota di
partecipazione: 10 euro (versare al primo
incontro). Iscrizioni presso il proprio
parroco o su www.santagatacomo.org.
■ Scuola sociale
Il 14 gennaio si riparte
con il prof. Zamagni
Il 2011 si apre con il tema “Economia
civile e impresa”. Il 14 gennaio, alle ore
20.45, interviene Stefano Zamagni: al
Centro Pastorale di Como e in streaming
a Morbegno-Centro san Giuseppe.
Parola fra noi
Battesimo del Signore
I
l tempo di Natale si chiude col Battesimo del Signore. In realtà,
nella storia di Gesù di Nazareth, il tempo tra la sua nascita e il
battesimo al Giordano è di circa 30 anni. Di questi decenni poco
dicono i Vangeli, poco la tradizione. Col Battesimo inizia la “vita
pubblica” di Gesù per le strade di Palestina fino a quel triduo di
Pasqua, presumibilmente
all’inizio di aprile dell’anno 30.
Is 42,1-4.6-7;
Al Giordano s’incontrano i
due vertici della storia della
At 10,34-38;
salvezza: la preparazione e
il compimento, l’annuncio e
l’arrivo – comunque inaspettato
Mt 3,13-17
e sorprendente – del Messia che
chiede – lui! – di farsi battezzare
oppone un rifiuto – “Tu lavi i
da un Giovanni che ha tutte le
piedi a me?” – per quell’amore
ragioni per opporsi e obiettare.
non dovuto. Si comprende,
Ma per ora deve essere così,
allora, la parola di Giovanni
è il pastore che deve varcare
quando si ritrova l’Agnello di
il recinto delle pecore, per
Dio nella fila dei battezzandi:
condurle in un nuovo cammino. “Tu vieni da me?”. È il mistero
Anche Pietro, davanti a Gesù
dell’amore del Signore, perfetta
che vuole lavargli i piedi,
e definitiva manifestazione
dell’amore del Padre che, per
bocca dello Spirito, dice il nome
di Gesù: “È mio Figlio!”.
Il battesimo al Giordano va
capito in questa luce. Come la
nascita e la manifestazione ai
Magi, è segno di umiliazione,
di abbassamento. Dinanzi a
Giovanni – asceta e profeta con
voce di tuono – si allineano
uomini e donne penitenti. Gesù
si mette in fila in mezzo a loro e
Giovanni sbalordisce.
Dopo il battesimo il cielo si
riapre. Lo Spirito scende e
porta la voce del Padre che
indica Gesù come “il Figlio mio
prediletto”. Al grido di Isaia,
che è il nostro in questi giorni,
Dio ha risposto, è sceso come
Spirito Santo. Spirito significa
“vita”; Santo significa “di Dio”.
Nel battesimo ci è stata data
la stessa vita di Dio e il mondo
attende che questa vita nuova
si manifesti. Il mondo attende
uomini e donne che vivono
in terra, ma col “cielo aperto”
sopra.
ANGELO SCEPPACERCA
PastoraleDelLavoro
14 Sabato, 8 gennaio 2011
Il bisogno di una
nuova economia
di fraternità
Anche quest’anno in occasione della festa
del lavoro si organizzeranno delle veglie
in varie zone della diocesi
Un grande momento
di preghiera e riflessione
accompagnate
dall’ascolto della Parola
di Dio e dalla Dottrina
sociale della Chiesa
N
on possiamo ancora parlare
di economia senza far
riferimento alla crisi attuale.
Purtroppo attualmente essa
ancora condiziona, influisce e orienta le
decisioni che si stanno prendendo per
riaprire un’epoca di sviluppo.
Quando ebbe inizio la crisi così pesante
tutti si domandarono sbigottiti: perché?,
in quanto apparentemente nulla faceva
presagire che si dovesse dall’oggi al domani fare i conti con una pesante caduta
di reddito, che trascinò in caduta anche il sistema produttivo di beni e servizi.
Allora si fecero tanti buoni propositi per evitare che l’umanità dovesse vivere
una nuova esperienza di crisi di tal portata. Si proposero indirizzi a cui il
sistema economico, in modo particolare quello finanziario, doveva ispirarsi;
si pensarono anche regole a cui gli operatori economici dovevano attenersi.
Ma non tutti i buoni propositi furono attuati. Si continuò a gestire il complesso
sistema economico mondiale con le vecchie logiche e poche sono state le
correzioni apportate. Tant’è vero che c’è chi ha forti timori per il futuro. In
questo contesto di conservatorismo della gestione dell’economia, si devono
però registrare alcuni segnali, tendenzialmente a livello locale, che dicono che
● Fu voluto dal vescovo
Diego Coletti per aiutare
quanti sono in difficoltà
qualcosa sta cambiando, che qualche modo
innovativo per lenire i disagi della crisi si
sta attuando: basti pensare al contratto di
solidarietà introdotto in alcune azienda con
largo consenso dei lavoratori. E anche a
livello più alto si incomincia a parlare più
seriamente di innovazione dei parametri che
misurano l’andamento economico, il famoso
PIL (prodotto interno lordo). Qualche
politico, non nazionale purtroppo, ritiene
che per definire il benessere di una nazione
non ci si deve limitare ai dati economici,
ma bisogna aggiungere dati che registrino
la qualità della vita delle persone. Questi
segnali dicono che è giunta l’ora di avviare
delle riforme economiche che abbiano uno
stampo antropologico. Papa Benedetto
XVI, riprendendo il pensiero di Paolo VI
parla della inderogabilità di “impegnarsi
nella realizzazione di un autentico sviluppo
umano integrale ispirato ai valori della carità
nella verità” (Caritas in veritate n.67). Un
autentico sviluppo deve avere innanzitutto
una connotazione antropologica, a cui
fa seguito poi quella economica: “Non ci
sono sviluppo planetario e bene comune
universale senza il bene spirituale e
morale delle persone considerate nella
loro interezza di anima e corpo.” CV n.76).
Le parole del Papa sono un chiaro monito
inviato ai responsabili dell’economia che
stanno operando per riaprire un periodo di
benessere. Ma attenzione, non solo ai grandi
parla il Papa, parla anche a noi, perché nel
nostro piccolo, con le nostre scelte possiamo
contestare impostazioni che non sono in
sintonia con le indicazioni papali. Facile
l’obiezione: cosa posso fare io da solo? Da
solo niente, ma se tanti singoli si uniscono
diventano una grande forza di pensiero
e azione. Anche quest’anno in occasione
della festa del lavoro si organizzeranno
delle veglie in varie zone della diocesi. Non
sembri prematuro parlare d’ora della veglia.
Esse sono un grande momento di preghiera
e riflessione accompagnate dall’ascolto
della Parola di Dio e dalla Dottrina sociale
della Chiesa, ma è anche un importante
momento educativo per i membri delle
comunità parrocchiali, è un momento forte
di formazione di una coscienza comune circa
il modo di intendere l’autentico sviluppo.
E’ l’occasione per rinsaldare e dar visibilità
alla virtù della fraternità, perché solo grazie
ad essa è possibile imprimere all’agire
economico quella sterzata antropologica,
senza la quale le crisi sono dietro l’angolo.
● Dopo poco più di un
● Non una semplice
anno e mezzo è ancora uno
elargizione di denaro
strumento importante
ma un’azione educativa
Il fondo famiglia e lavoro,
un aiuto contro la crisi
G
ià si è parlato sulle pagine di
questo giornale del Fondo
diocesano Famiglia lavoro
fornendo dati circa l’attività
del fondo stesso in questo suo anno e
mezzo di attività. Il fondo di solidarietà
fu voluto dal vescovo di Como, mons.
Diego Coletti, per venire in aiuto a
tutte quelle famiglie che si trovavano in
difficoltà economica, perché l’azienda
presso la quale prestava la sua opera il
capofamiglia o un altro componente
della famiglia, il cui reddito di lavoro era
significativo per il mantenimento della
famiglia, aveva chiuso i battenti.
Dopo poco più di un anno e mezzo di
attività del fondo il fondo ha ancora
motivo di esistere? La risposta purtroppo
è: sì.
Diciamo purtroppo perché se la crisi
ha toccato il suo fondo e ci sono
segnali di ripresa, per quanto riguarda
l’occupazione i dati non sono per niente
confortanti.
Senza nulla togliere al valore delle
offerte occasionali di occupazione,
che appaiono numerose sui giornali,
esse non possono essere catalogate
come ripresa occupazionale; si tratta di
soluzioni provvisorie di corto respiro
che disegnano un futuro ancora segnato
dalla precarietà.
Facendo una riflessione sulla attività del
fondo, in prospettiva del suo proseguo,
si deve partire dal fatto che esso non
si è limitato alla pura elargizione di
danaro, ma ha assolto anche una azione
educativa e di sensibilizzazione. In
questo troviamo un forte significato del
fondo, per cui, di fronte al perdurare
della crisi occupazionale, richiede di
essere ancora sostenuto.
Si pensi anche al positivo
coinvolgimento delle parrocchie, che
non si è ridotto alla semplice raccolta
di dati anagrafici e economici richiesti
dal formulario predisposto per poter
usufruire dei fondi. Nella maggioranza
dei casi c’è stato un colloquio
approfondito tra il parroco e il lavoratore
che ha permesso al parroco stesso di
venire a conoscenza dei disagi, delle
sofferenze, delle incertezze circa un
presente, che non lascia intravedere
nulla di positivo per il futuro, legate alla
disoccupazione del capofamiglia.
Se il fondo ha messo il parroco in
contatto più diretto con la realtà sociale
e economica in cui è inserita la sua
parrocchia, il lavoratore in difficoltà ha
potuto toccare con mano la concretezza
caritativa della parrocchia stessa. Una
concretezza che non si limita tanto ad un
aiuto immediato e sporadico, ma capace
di andar oltre, di aprire spiragli per un
futuro più certo, di aprire alla speranza
di una vita dignitosa ancora possibile. Gli
operatori del fondo di solidarietà, infatti,
in moltissimi casi non si sono limitati ad
una semplice erogazione di denaro, ma
raccogliendo le motivazioni e le relative
riflessioni prodotte dalla relazione del
parroco e dai referenti della Caritas,
hanno potuto indirizzare il lavoratore in
difficoltà o verso istituzioni pubbliche
competenti, capaci di segnalare nuove
opportunità di lavoro oppure, nel
caso che la sua professionalità fosse
ormai obsoleta, segnalare corsi di
riqualificazione fatta da enti idonei tipo
l’Enaip, aprendo un futuro più sereno
LA VIA DELLA
GRATUITÀ.
LA SFIDA
DEL DONO
L
eggiamo al n. 43 in cui l’enciclica
“Centesimus Annus” parla delle
teorie economiche:“La Chiesa non
ha modelli da proporre”. Più avanti
una affermazione che può risuonare utile
in questo delicato frangente economico:
Giovanni Paolo II afferma che per trovare
le soluzioni necessarie per affrontare
precise situazioni storiche è necessario
il dialogo: “I modelli reali e veramente
efficaci possono solo nascere nel quadro
delle diverse situazioni storiche, grazie
allo sforzo di tutti i responsabili che
affrontano i problemi concreti in tutti i
loro aspetti sociali, economici, politici
e culturali che si intrecciano tra loro”. E
la Chiesa sta alla finestra o può offrire
qualcosa di significativo? Sempre al n.
43 “A tale impegno la Chiesa offre, come
indispensabile orientamento ideale, la
propria dottrina sociale, … che riconosce
la positività dell’impresa e del mercato,
ma indica nello stesso tempo che questi
siano orientati verso il bene comune.” E
non solo la Chiesa riconosce questo, ma
aggiunge “riconosce la legittimità degli
sforzi dei lavoratori per conseguire il pieno
rispetto dello loro dignità e spazi maggiori
di partecipazione alla vita dell’azienda,
in modo che lavorando insieme con gli
altri e sotto la direzione di altri, possano,
in un certo senso, “lavorare in proprio”
esercitando la loro intelligenza e libertà”.
Siamo in un momento di crisi pesante,
Papa Benedetto XVI pubblica la sua
enciclica sociale “Caritas in veritate”. Essa,
per un verso, si pone in continuità con la
Centesimus Annus, e per un altro, parte da
presupposti e individua principi del tutto
nuovi per la dottrina sociale della Chiesa.
Il presupposto, su cui si traggono origine
le riflessioni della “Caritas in veritate”,
consiste nel porre Dio al primo posto e
nell’affermare che nel suo disegno ogni
uomo è chiamato a un suo sviluppo, perché
ogni vita è vocazione. E se si progetta uno
sviluppo senza pensare a questa vocazione
dell’uomo ogni sforzo è vano: “dire che
la vocazione è uno sviluppo equivale a
riconoscere, da una parte, che esso nasce da
un appello trascendente e, dall’altra, che è
incapace di darsi da sé il proprio significato
ultimo” (CV n. 16).
A questo punto Papa Benedetto
XVI introduce nella sua riflessione
sull’economia il principio di gratuità, come
presupposto per lo sviluppo: “La gratuità è
presente nella vita dell’uomo in molteplici
forme. … L’essere umano è fatto per il dono,
che ne esprime ed attua la dimensione di
trascendenza” (CV n.34). Il dono dice che
quanto uno possiede è frutto di un amore
che va oltre le sue aspettative e meriti, esso
non può essere tenuto egoisticamente
chiuso in un cassetto, ma va condiviso
e trafficato. E’ azzardato dire che l’agire
economico deve tener presente se non vuol
fallire che “il ricevere precede il fare”? Il
principio che sintetizza il messaggio della
“Caritas in veritate” è il primato del ricevere
(da Dio) sul fare (dell’uomo): “È la verità
originaria dell’amore di Dio, grazia a noi
donata che apre la nostra vita al dono e
rende possibile sperare in uno sviluppo di
tutto l’uomo e di tutti gli uomini” (CV n.8).
Vediamo ora alla luce di questo principio
alcune parole chiavi su cui riflettere:
la crisi, da incapace rassegnazione a
occasione di nuova progettualità;
il lavoro da produzione di beni espressione
della propria creatività a immagine del
Creatore;
la solidarietà, da assistenzialismo a
fraternità sentendosi custodi del proprio
fratello;
la sussidiarietà, da particolarismo sociale
alla capacità di donare se stesso agli altri;
il mercato, da sopraffazione del debole a
luogo di scambio di doni nella fiducia per
uno sviluppo umano integrale;
l’impresa, da vantaggio personale a servizio
all’economia reale e promozione
di sviluppo stabile.
PAGINA A CURA
DELL’UFFICIO DIOCESANO
PASTORALE SOCIALE
E DEL LAVORO
Sentinelle del Mattino
Sabato, 8 gennaio 2011 15
Radicati e
fondati in Cristo,
saldi nella fede
Il versetto della Lettera ai Colossesi è stato scelto
per accompagnare la preparazione e il cammino
della Gmg, in programma ad agosto a Madrid.
L
e Giornate Mondiali della Gioventù non
consistono soltanto in quell’unica settimana
in cui si rendono pubblicamente visibili al
mondo. C’è un lungo cammino esteriore
ed interiore che conduce ad esse. La Croce,
accompagnata dall’immagine della Madre del
Signore, fa un pellegrinaggio attraverso i Paesi.
La fede, a modo suo, ha bisogno del vedere e del
toccare. L’incontro con la croce, che viene toccata
e portata, diventa un incontro interiore con Colui
che sulla croce è morto per noi. L’incontro con la
Croce suscita nell’intimo dei giovani la memoria
di quel Dio che ha voluto farsi uomo e soffrire
con noi. E vediamo la donna che Egli ci ha dato
come Madre. Le Giornate solenni sono soltanto il
culmine di un lungo cammino, col quale
Tre le proposte di itinerario si va incontro gli uni agli altri e insieme si
va incontro a Cristo.
per la partecipazione
Le diocesi di Como, Lodi, Pavia e
alla Giornata Mondiale
Vigevano hanno vissuto insieme
l’esperienza delle Gmg a Toronto 2002,
della Gioventù: previsto
Colonia 2005, Sydney 2008. Continuando
un gemellaggio con la
la scelta di collaborazione ecco i tre
diocesi di Salamanca
itinerari comuni.
Proposta A) Ospitalità in una diocesi
spagnola e giornate della gioventù a Madrid. Partenza martedì 9 agosto
in pullman e traghetto, ospitalità presso alcune parrocchie della diocesi di
Salamanca fino al 15 agosto, trasferimento a Madrid e partecipazione alle
Giornate della gioventù, ritorno in pullman previsto nella giornata di martedì
23 agosto. Quota massima prevista, euro 650, che comprende: viaggio,
alloggio, vitto completo, tessera di trasporto pubblico a Madrid, assicurazione,
sacca del pellegrino, kit degli italiani, quota di solidarietà.
Proposta B) Giornate della gioventù a Madrid. Partenza lunedì 15 agosto
2011 in aereo, partecipazione a tutti gli eventi della Gmg, ritorno in aereo
previsto nella giornata di lunedì 22 agosto 2011. Quota massima prevista,
euro 750, che comprende: viaggio,
alloggio e vitto completo, tessera di
trasporto pubblico, assicurazione, sacca
del pellegrino, kit degli italiani, quota di
solidarietà.
Proposta C) Giornata della gioventù e
visita ad alcune mete turistiche della
Spagna. Partenza sabato 13 agosto in
pullman da Vigevano a Genova, traghetto
fino a Barcellona, partecipazione a tutti
gli eventi della Gmg, visita ad alcune città
della Spagna: Barcellona, Madrid, Toledo,
Escorial, rientro in traghetto BarcellonaGenova e pullman fino a Vigevano
previsto il 27 agosto. Quota massima
prevista, euro 1000, che comprende:
viaggio, alloggio e vitto completo durante
la settimana della Gmg, alloggio e prima
colazione in alberghi nei giorni di visita,
pullman per le visite, guida per le visite,
trasferimenti, assicurazione, sacca del
pellegrino, kit degli italiani, quota di
solidarietà.
Sulle quote di partecipazione, a motivo
delle variazioni del prezzo del carburante
e a seconda del numero di iscritti, per
ogni itinerario, non c’è ancora una
quota definitiva, che però sarà uguale o
inferiore alle quote qui riportate. Gli Uffici
di pastorale giovanile comunicheranno
quota definitiva, orari e punti di partenza.
Iscrizione entro il 10 gennaio 2011
versando una caparra equivalente
al 50% della quota. Se sei interessato,
rivolgiti all’Ufficio Pastorale dei giovani,
via Baserga, 81, 22100 Como; telefono
031-5001210; fax 031-3388148; pg@
cgdcomo.org .
Tutti i pellegrini versano una quota di
solidarietà, corrispondente a 10 dollari
americani e già compresa nelle quote
riportate, che il Pontificio Consiglio
per i Laici utilizza per favorire la
partecipazione di giovani del Terzo
Mondo. Se tu e i tuoi amici volete
contribuire al viaggio di qualche altro
giovane amico, proveniente dai Paesi
dove la tua diocesi ha dei missionari,
puoi fare un’offerta all’Ufficio di pastorale
giovanile.
Fede e cultura nel decennio educativo. La Gmg è pensata come un percorso formativo.
A
vviato il decennio incentrato
sulla questione educativa, alla
Chiesa italiana non mancano nel
2011 i momenti forti per riprendere
e rilanciare i contenuti fondamentali
del proprio progetto. Come un grande
percorso formativo è strutturata la
Giornata mondiale della gioventù
del prossimo agosto a Madrid, per la
quale è già stata avviata una capillare
preparazione nelle diocesi e nelle
parrocchie. Negli “Orientamenti
pastorali”, i vescovi si rivolgono ai
giovani con fiducia, chiedendo loro di
coinvolgersi attivamente nel proprio
cammino di crescita. Allo stesso tempo, si
riconosce il bisogno irrisolto di persone
“ricche di umanità” capaci di proporre
ai ragazzi una seria esperienza di fede
nella comunità cristiana. Un taglio
fortemente educativo non mancherà
neppure al Congresso eucaristico
nazionale, in calendario ad Ancona
nel mese di settembre. La scelta di
articolarne lo svolgimento seguendo
la filigrana degli ambiti esistenziali
ben si presta a evidenziare la valenza
formativa dell’Eucaristia rispetto alla
vita quotidiana, tra affetti e doveri,
fragilità e responsabilità sociale. La
lezione del Convegno di Verona resta
attuale e anzi, con l’accento posto sulla
“vita buona” del Vangelo, trova ulteriori
canali per una sana contaminazione tra
mentalità diffusa e speranza cristiana.
L’incontro tra la fede e la cultura, infatti,
resta il fulcro anche dell’impegno
educativo. Si tratta, cioè, di far crescere
persone credenti che sappiano essere
La pazienza
e la fedeltà
Negli “Orientamenti
pastorali” i vescovi
guardano con grande
fiducia ai giovani, ai quali
chiedono coinvolgimento
negli itinerari di crescita
contemporanee del loro tempo, versate
nell’arte di interpretare in modo
sensibile e competente, e non di meno
in prospettiva evangelica, la vita di tutti i
giorni e i grandi problemi di oggi. Tutto
ciò in un Occidente, ricorda Benedetto
XVI nel messaggio per la Giornata
mondiale della pace, in cui non è raro
veder sorgere ostilità e pregiudizi contro
i cristiani “per il fatto che essi intendono
orientare la propria vita in modo coerente
ai valori e ai principi espressi nel Vangelo”.
È ancora il Pontefice, nel recente discorso
alla Curia romana, a indicare quello che
può ritenersi un obiettivo essenziale per
il decennio educativo: il saper contrastare
quell’”accecamento della ragione” che
non riesce più a vedere l’essenziale,
Dio e l’uomo, ciò che è buono e ciò
che è vero. È su questo, spiega il Papa,
che “è in gioco il futuro”. Nella stessa
scia si è collocato il Forum del progetto
culturale nell’anniversario dell’Unità
d’Italia. “La Chiesa educa per il bene
dell’Italia”, ricordava in quell’occasione
il cardinale Bagnasco: perché non
si smarrisca l’identità personale e
sociale. Di qui la scelta di un più forte
investimento nell’offrire elementi
di formazione dei giovani sui temi
antropologici e scientifici, che impegnerà
prossimamente il progetto culturale,
insieme ai due appuntamenti messi
in cantiere dall’omonimo Comitato:
un secondo Rapporto-proposta,
dedicato alla questione demografica,
atteso per l’autunno 2011, e un evento
internazionale sulla figura di Gesù
nella cultura contemporanea, all’inizio
del 2012. La scelta dell’educare quale
prospettiva sintetica dell’agire ecclesiale
sta già rivelando diversi frutti, nel
ridestare sensibilità e dibattiti e mettere
in sinergia l’impegno culturale, pastorale
e comunicativo della comunità cristiana.
In un tempo in cui tutto diventa breve e
si vuole accelerato, scommettere sulla
pazienza e la fedeltà educativa ha il senso
delle cose destinate a cambiarci davvero.
ERNESTO DIACO
Como Cronaca
16 Sabato, 8 gennaio 2011
età
Solidari
La realtà di questa associazione voluta dalla
Federazione Nazionale Pensionati della Cisl
Anteas, dal trasporto
al segretariato sociale
U
n servizio
prezioso alla
persona, diventato
indispensabile
negli anni.
Abbiamo scelto di dedicare
l’apertura di questo primo
numero dell’anno ad
un’associazione distintasi
per il suo impegno
instancabile di supporto
e aiuto alle persone in
difficoltà.
Stiamo parlando di Anteas,
l’Associazione Nazionale
Terza Età Attiva per la
Solidarietà, voluta dalla
Federazione Nazionale
Pensionati della Cisl per
evidente espresso dal
territorio.
“Qualche anno fa – ci spiega
Mario Annoni – Anteas
ha pensato di inserire un
tassello importante nel
quadro delle attività di aiuto
alle persone in difficoltà: il
servizio di trasporto a favore
di persone sole e bisognose
verso ospedali e centri di
cura sanitaria”.
Un “viaggio” che
incomincia nel 2003 con
l’inaugurazione della prima
auto. “Da allora ad oggi
– aggiunge Annoni – le
nostre auto sono diventate
7. Siamo presenti a Como,
Cantù, Erba, Lurate
Caccivio e Dongo. L’attività
di trasporto viene effettuata
nelle città indicate e nei
comuni limitrofi. Inoltre
per il 2011 è ipotizzata
l’attivazione del servizio
anche a Lomazzo. Se
così dovesse avvenire la
copertura potrebbe essere
assicurata su tutta la rete
L’acronimo è:
Associazione Nazionale
Terza Età Attiva
per la Solidarietà.
Un impegno attento
al servizio dell’anziano
promuovere l’impegno
culturale, politico, sociale.
“L’impegno dei nostri
volontari – ci spiega
il vicepresidente di
Anteas Mario Annoni – è
concentrato sulla frontiera
dell’attenzione ai bisogni
dell’anziano. A tale scopo
ci facciamo carico di
promuovere e gestire
iniziative assistenziali,
sociali, culturali e
ricreative per garantire la
completa realizzazione
della personalità di chi
è meno giovane. Ciò al
fine di favorire l’effettiva
integrazione dell’anziano
e per impedirne
l’emarginazione”.
Con i suoi volontari Anteas
è presente in alcune
case di riposo dell’area
del Lomazzese, assiste
anziani non autosufficienti,
promuove occasioni
di intrattenimento,
animazione e dialogo
interpersonale.
Accompagna inoltre gli
anziani in luoghi marini,
montani e termali in
collaborazione con Viaggi
Plinio, l’agenzia di viaggi
della Cisl.
“Lo Stato e i privati – ci
spiega Rosario Cortina,
presidente di Anteas –
oggi non sono più nelle
condizioni di soddisfare
in piena completezza i
bisogni e le esigenze che
emergono dalla sempre più
vasta area di emarginazione
sociale. A questi bisogni i
nostri volontari, giovani e
anziani, che ringraziamo
per il loro impegno, cercano
di rispondere nel migliore
dei modi, prestando la loro
opera in modo totalmente
gratuito e con spirito di
servizio. La conferma della
bontà di questo servizio ci
arriva dagli attestati di stima
I numeri delle sedi
È possibile contattare direttamente le diverse sedi presenti
sul territorio attraverso i seguenti numeri telefonici:
Como: n° verde 800.73.76.54, 031.304000
Cantù: 031.714.820
Erba: 031.33.33.120
Lurate Caccivio: 366.24.10.194.
Dongo: 0344.811.71
Presso gli sportelli è anche attivo un servizio di segretariato
sociale in grado di fornire informazioni utili.
che giungono alle nostre
sedi sparse sul territorio”.
Ascolto, visite culturali,
momenti di formazione.
C’è di tutto e ancora di
più nella ricca bacheca
delle iniziative promosse
da Anteas. Tra le idee
che, però, in questi anni
hanno riscosso maggior
successo ce n’è una che ha
dimostrato di intercettare
con efficacia un bisogno
provinciale comasca. Per
contattare l’associazione è
stata predisposta una rete
telefonica che fa capo ad
ognuna delle sedi che ho
appena indicato, ciascuna
delle quali è stata dotata di
strumentazione informatica
idonea a rispondere con
rapidità della disponibilità
ad effettuare il servizio”.
pagina a cura
di MARCO GATTI
Un intenso 2010:
483 gli utenti
I
l numero totale dei pazienti trasportati nel corso del 2010 è
stato pari a 483. Di questi 248 over 75, 153 da 60 a 75 anni e
82 con meno di 60 anni. In tutti i casi l’esigenza di ricorrere
al trasporto da parte di un’associazione di volontariato come
Anteas è maturata in relazione all’impossibilità di essere assistiti
dai familiari, ove presenti, o
dalle difficoltà nel sostenere i
Numeri in crescita,
costi di mercato.
“Quello che sempre più stiamo
in particolar modo
registrando come associazione
per quanto riguarda
- spiega Cortina - è un evidente
affermarsi di situazioni di
la fascia degli over 75
disgregazione familiare e del
progressivo allentarsi della
a terzi per la necessaria
catena solidale genitoriassistenza in casi di salute
figli-nipoti che, per secoli,
cagionevole”.
ha rappresentato la struttura
Per far funzionare bene una
portante della vita sociale della “macchina” come quella del
nostra comunità. Registriamo
servizio di trasporto occorre
un aumento di anziani soli che, un sistema ben oliato. “Nelle
per mancanza di altre fonti
cinque sedi attualmente
d’aiuto, devono ricorrerere
attive in provincia di Como
- aggiunge Annoni - sono
presenti complessivamente
25 volontari che si occupano
della organizzazione dei
servizi di trasporto e della
relazione con le persone servite
dall’associazione. La presenza
è assicurata dal lunedì al
venerdì, così come il trasporto.
La guida delle auto è assicurata
da un totale di 46 volontari
che svolgono il loro servizio
individuale a turni di 1-2 giorni
la settimana. Il servizio di
segretariato sociale si avvale
del contributo di 5 volontari
che, a turno, garantiscono
la presenza giornaliera per
l’intera settimana. Nel servizio
di trasporto sono state
impegnate un totale di 11 mila
ore e sono stati percorsi 70.235
km, per una media per servizio
pari a km 23,16”.
Qui Anteas
■ 7 mezzi
Trasporto: “fiore
all’occhiello
dell’attività”
Il servizio di trasporto rappresenta
uno dei fiori all’occhiello dell’Anteas
di Como, con i suoi 7 mezzi distribuiti
sul territorio, e un ottavo in
attivazione. La conferma della bontà
di questa attività e della progressiva
ramificazione della rete di assistenza
sono i dati relativi al 2010.
Nel corso dell’anno appena concluso i
volontari di Anteas hanno effettuato
2190 servizi di trasporto a Como,
1012 a Cantù, 640 a Erba (dall’1
maggio), 200 a Dongo, 155 a Olgiate
(dal 23 luglio). Per un totale di 4197
prestazioni effettuate, a fronte di
4519 richieste ricevute. La richiesta
è stata, pertanto, soddisfatta al
92,87%.
Il servizio si svolge con l’apporto di
volontari che prestano la loro opera
in forma del tutto gratuita. Le attività
nelle quali sono impegnati gli autisti
sono: la guida degli automezzi della
associazione, l’attività di segretariato
sociale (fornendo informazioni relative
ai servizi esistenti sul territorio
provinciale cui poter ricorrere) e
l’organizzazione del trasporto stesso.
■ La nascita
Correva l’anno
1996...
L’ANTEAS, associazione nazionale terza
età attiva per la solidarietà, nasce
nell’aprile del 1996 sotto la spinta di
esperienze locali sostenute e promosse
dalla Fnp Cisl.
Promossa dagli anziani, è aperta
all’incontro con i giovani e con tutti
coloro che condividono l’impegno
della solidarietà civile e sociale.
Anteas ha oggi una dimensione
nazionale , regionale e territoriale.
Sono le singole organizzazioni ad
aderire alla rete territoriale di Anteas
in base a regole etiche e democratiche
comuni. La gestione finanziaria è
autonoma.
Grazie ai livelli di coordinamento
nazionale e regionale, è possibile
organizzare attività di studio e
approfondimento, offrire informazioni
e aggiornamenti legislativi, formare i
volontari e promuovere il dialogo tra
gli associati.
All’Anteas aderiscono oltre 463
associazioni . I soci aderenti sono
62098.
Da sempre Anteas privilegia attività
che nascono come risposte a bisogni
locali.
L’arco delle attività è molto
diversificato poiché ogni associazione
ha una sua precisa vocazione.
Le principali aree di impegno che
l’Anteas mette in campo sono:
Salute
- incontri di prevenzione
- educazione alimentare
Assistenza
- attività di cura della persona e di
aiuto domiciliare per le persone non
autosufficienti
- sostegno alle persone nei centri
anziani, case di riposo
- trasporto disabili
Sociale
- segretariato sociale
- centri telefonici di ascolto per
persone sole o in difficoltà
- servizi in biblioteche e musei
- mantenimento e cura del verde
pubblico
Cultura e tempo libero
- università della terza età
- attività di integrazione con gli
extracomunitari
- insegnamento degli antichi mestieri
ai giovani
- gestioni circoli sociali
- mostre, attività ricreative
Como Cronaca
Sabato, 8 gennaio 2011 17
SCUOLE
VERSO L’EXPO
SERVIZI SOCIALI
NAVIGAZIONE
Gli interventi
sugli istituti comaschi
A Cernobbio
la presentazione
Rafforzata la rete contro
la violenza sulle donne
Il Patria in acqua
entro l’estate del 2012
Durante il 2010 sono stati effettuati
interventi di messa in sicurezza
su diversi istituti comaschi. Sono
stati investiti 3,6 milioni di euro
provenienti dall’Inal (564 mila),
dai fondi governativi del CIPE
(1,9 milioni) e direttamente dalla
Provincia di Como (1,8 milioni).
Si terrà nella cornica di Villa Erba
a Cernobbio la presentazione
della rassegna internazionale. Ad
annunciarlo è stato il presidente della Provincia
Carioni membro del consiglio di amministrazione
di Expo 2015. Ancora da definire il periodo.
In riva al Lario arriveranno le delegazioni di 120
Paesi per un totale di circa 1500 rappresentanti.
Nel 2010 si è rafforzata la rete
di sostegno alle donne vittima di
violenza. Corsi di formazione sono
stati organizzati per gli operatori
degli ospedali, dei servizi sociali
comunali e delle forze dell’ordine.
Coinvolti 179 enti (pubblici, privati
e del volontariato).
Si concluderà entro il prossimo
mese di giugno la seconda fase di
restauro del piroscafo fermo ormai
dal 1989. Il natante fu acquistato nel 2004 dalla Provincia
di Como alla cifra simbolica di 1 euro. Il restauro è stato
avviato grazie al coinvolgimento di alcuni donatori.
Aspettando il ritorno in acqua, attesa per la fine dei lavori
nel 2012, il Patria sarà aperto come spazio museale.
L’EXPO
APRIRA’ A
MILANO IL
1° MAGGIO
DEL 2015
Tempo di bilanci per la Provincia
Un 2010 difficile, il
2011 ancora di più
I
Nella tradizionale
l 2010 è stato un anno difficile
per le casse della Provincia di
conferenza stampa di
Como. Dodici mesi fatti di tanti
fine anno il presidente
piccoli tagli alle spese ordinarie
Leonardo Carioni ha fatto
ma anche di grandi opere messe in
dubbio o rimandate per la mancanza
un bilancio dell’anno
di risorse. A tracciare il quadro
trascorso e alcune
sull’anno appena trascorso è stato il
osservazioni su futuro
presidente della Provincia, Leonardo
Carioni, nel tradizionale incontro di
fine anno con i giornalisti, mercoledì 29 dicembre. Un
grandi opere non si può trascurare l’ordinario”.
Difficoltà non solo legate alla crisi ma anche, a quanto
quadro a tinte fosche che – ha ammesso con rammarico
ammette lo stesso Carioni, alla debolezza delle
lo stesso presidente – rischia di estendersi o addirittura
istituzioni comasche, soprattutto da una prospettiva
di peggiorare nel corso del 2011. Ulteriori tagli che
politica. “Noi – si è sfogato Carioni - dobbiamo contare
potrebbero mettere in dubbio non solo le grandi opere
di più politicamente, ma per farlo è necessario stabilità
ma anche l’ordinaria amministrazione.
e la capacità di andare d’accordo. Per questo cercherò di
“Se pensiamo ai grandi progetti come la variante
parlare con i nostri parlamentari per far arrivare risorse
della Tremezzina o il secondo lotto della Tangenziale
al territorio”. E’ sotto gli occhi di tutti la difficoltà di
di Como – ha spiegato il presidente – è chiaro che il
Como a ottenere finanziamenti a dispetto di province,
rischio di non riuscirle a finanziare per mancanza di
come la vicina Varese, che, grazie al ruolo svolto dalla
fondi è grande. Per la galleria di Pusiano, ad esempio,
Lega, ha ricevuto negli ultimi anni una gran quantità
siamo passati da un contributo previsto di 33 milioni
di risorse. “In questo 2010 – ha continuato - abbiamo
di euro a uno effettivo di 20. Differenza a cui dovremo
tagliato all’inverosimile, su tutti i capitoli in cui si
trovare il modo di far fronte. Paradossalmente, però,
poteva tagliare. Ora, però, in vista di un 2011 altrettanto
continuiamo a parlare di questi interventi senza
difficile non possiamo pensare ad altri tagli in settori
accorgerci di come il prefetto non abbia i soldi per la
centrali come la viabilità o l’edilizia scolastica, ma sarà
cartellonistica sulla statale Regina. E’ necessario arrivare
necessario ripensare a partecipazioni della Provincia a
ad un’armonizzazione degli interventi perché per fare le
“HO PENSATO
DI LASCIARE”
Il presidente
Carioni
indebolito
da problemi
di salure
“Gli ultimi sei mesi
sono stati per me
particolarmente duri a
causa dei problemi di
salute che mi hanno
colpito. Ho anche pensato
di lasciare la politica”. Lo ha ammesso il
presidente della Provincia di Como, Leonardo
Carioni, durante la tradizionale conferenza
stampa di fine anno. Un incontro diverso dal
consueto: a tenere banco, infatti, più che
l’attività dell’ente di Villa Saporiti sono state
enti che si sono dimostrati inefficaci. Penso ad esempio
alla nostra partecipazione ad Univercomo. Cifre
relativamente piccole ma che messe insieme diventano
importanti”.
Per quanto riguarda le grandi infrastrutture dal
presidente della Provincia è arrivato un secco “no” al
progetto dell’autostrada Varese-Como-Lecco. “Sarebbe
insostenibile economicamente – ha spiegato – perché
per esserlo dovrebbero transitarvi circa 50 mila mezzi
al giorno. Una cosa irrealistica. Piuttosto è importante
rilanciare sul secondo lotto della tangenziale di Como
(da Grandate ad Albese ndr) cercando di completare
anche la variante di Pusiano e quella di Parravicino”.
Unico successo del 2010 per il presidente è stata
l’apertura del nuovo S. Anna, dove la Provincia ha
rivendicato l’investimento di 3,5 milioni di euro per la
sistemazione della viabilità.
MICHELE LUPPI
le condizioni di salute del presidente. “E’ dal
mese di aprile – ha ammesso Carioni – che
entro ed esco dagli ospedali per cercare di
risolvere un disturbo, probabilmente dovuto
allo stress, che mi ha provocato grandi
dolori tenendomi per molto tempo lontano
dagli uffici della Provincia. Da alcuni giorni
sto un po’ meglio e spero di poter tornare
a svolgere pienamente le mie funzioni”.
Problemi fisici che potrebbero – in caso di
elezioni anticipate a livello nazionale – tenere
Carioni lontano da Roma e da un seggio in
Parlamento, apparso quasi sicuro negli scorsi
mesi. “Se fosse per Bossi – ha ammesso il
presidente – mi vorrebbe sempre al suo fianco.
Ma non so se accetterò un posto a Roma.
E’ una questione di vita. Questi sei mesi mi
hanno segnato moltissimo. Ho riscoperto il
valore di cose che avevo un po’ trascurato”.
Oltre ad essere presidente della Provincia,
Carioni è attualmente anche sindaco di Turate
e membro del consiglio di amministrazione di
Pedemontana SPA e di Expo Milano 2015 la
società che sta organizzando la rassegna.
■ Portichetto
S. Natale: “E molti non
l’hanno accolto”
‹‹E molti non l’hanno accolto››
È il tema del presepio preparato per questo
Santo Natale nella chiesa parrocchiale della
Madonna della Neve di Portichetto.
Nato nei classici luoghi aridi della Palestina con
lo sfondo della Gerusalemme antica, il presepio
attira lo sguardo dei visitatori sulla capanna
dove inondato di luce si concretizza l’Evento
degli Eventi: la nascita del Salvatore.
I pastori sono in cammino chiamati dagli
angeli, mentre la città che ha già rifiutato
l’ospitalità a Giuseppe e Maria, indifferente
nella sua bellezza, dorme e non se ne cura.
Colui che salva, è nato! Sveglierà gli animi
con la sua redenzione. Ora è solo un bimbo
fragile ed infreddolito che tutti noi siamo
chiamati a riscaldare con le nostre opere e le
nostre preghiere. Ai costruttori sono andati
i complimenti da parte di tutti i fedeli per
l’ottimo lavoro eseguito con molta cura e
grande passione. Da segnalare, in paese, anche
il Presepio allestito dagli amici del Luglio
Portichettese; un’opera di eccellente fattura.
A Rebbio il presepe
realizzato da Ul GRUP
Qui sopra il presepe realizzato quest’anno da Ul GRUP” ossia
Gruppo Rebbio Uomini Presepe.
Nel corso degli anni - spiegano - abbiamo creato, per la nostra
parrocchia, vari presepi. Il gruppo è composto da uomini che
con la loro “arte”, si ritrovano in amicizia progettando, creando,
colorando e intagliando per regalare gioia e serenità a quanti,
anche solo per pochi attimi, si fermano con stupore davanti
alla Natività. Per assaporare la magia del presepe , ci vuole un
cuore semplice ed è proprio questo sentimento che unisce il
“gruppo di amici di Rebbio”.
ComoCronaca2010
18 Sabato, 8 gennaio 2011
La cronaca di ieri. Riletta con gli occhi di oggi
N
el rispetto di una
prassi ormai da tempo
consolidata anche
quest’anno abbiamo
scelto di riproporvi alcuni dei
fatti più salienti che hanno
caratterizzato il nostro giornale
nel corso del 2010.
Gennaio
* La Provincia lancia Ecolarius,
11 milioni di euro per salvare
siti “culturalmente” rilevanti
del territorio: dall’Arena del
teatro Sociale a Villa OlmoVilla del Grumello, a Villa
Balbianello, e molti altri
ancora.
* Il 30 dicembre si insedia
a Como il nuovo prefetto,
Michele Tortora.
* Cresce, anche nel Comasco,
la febbre del gioco. Nel 2009
le spese sono aumentate
del 71,89%. Ai primi posti
Superenalotto e Gratta e Vinci.
* Sfiora il 20% l’urbanizzazione
in provincia di Como. Il più
cementificato della provincia
risulta Campione d’Italia
(83,4%). La città di Como è al
54,6% del territorio occupato.
* Con l’inizio dell’anno
prende il via la campagna
di tesseramento delle Acli
comasche. L’obiettivo è di
superare i numeri del 2009, con
5246 tessere distribuite.
* Barabitt, il peccato della
solitudine. In un volume viene
illustrata la storia dell’Istituto
Somaini di San Fermo della
Battaglia, che ospitò, nella
prima metà del secolo scorso,
centinaia di ragazzi
* Il Difensore civico
provinciale, una figura sempre
più richiesta per dirimere i
conflitti tra privati e Pubblica
amministrazione. 68 le nuove
pratiche seguite nel 2009,
contro le 45 del 2008
* La Polizia locale in festa dà
i numeri: intensa l’attività
di presidio del territorio,
con quasi 210 mila km di
pattugliamenti. Oltre 67 mila
le infrazioni amministrative
registrate. In calo gli incidenti
stradali, passati da 864 del 2008
a 810 del 2009.
Febbraio
* Pianeta scuola: il fallimento
delle 24 ore in provincia
di Como. I dati del 2009
confermano un’opzione
irrisoria per questa fascia.
Preferite le 27 o 30 ore
settimanali per i propri figli.
Sempre meno tempo, da parte
Un anno
di cronaca
di ebbrezza e sotto l’uso di
sostanze stupefacenti.
* I Musei Civici di Como,
d’intesa con la cooperativa
“Questa Generazione” lanciano
un interessante progetto pilota
dedicato ai migranti presenti
sul nostro territorio.
* Comaschi: un popolo di
43enni, ma a mantenerci
giovani sono gli stranieri.
* La crisi colpisce il
volontariato: anche il Centro
Servizi per il Volontariato di
Como paga lo scotto dei pesanti
tagli subiti a livello regionale.
Marzo
* Compie 50 anni l’ospedale
di Kalongo, voluto da padre
Giuseppe Ambrosoli, di
Ronago.
* Dopo lunghe proteste viene
abbattuto il contestato “muro”
sul lungolago. E il cantiere,
finalmente, riparte.
* Disabilità: una rete comasca.
Finalmente prende vita un
progetto che va nella direzione
di riassumere, in un’unica
voce, richieste, rivendicazioni,
bisogni espressi dal mondo dei
diversamente abili.
* S’inaugura, a Villa Bellingardi,
Tavernola, “Scomodiamoci”,
il nuovo centro giovanile in
cui troveranno realizzazione
svariati laboratori creativi.
In queste due
pagine i principali
fatti che hanno
accompagnato
la cronaca
del Settimanale
nel corso del 2010
dei genitori, per restare con
loro.
* La mente oltre le barriere.
Assessorato ai Servizi Sociali
di Como, Provincia e Azienda
ospedaliera - Dipartimento di
Salute Mentale lanciano un
progetto rivolto a detenuti di
età compresa tra i 20 e i 35 anni
che stanno scontando la prima
pena. Obiettivo: la prevenzione
Aprile 2010
Cof: 50 anni
al femminile
Da cinquant’anni, alle porte di Como, nel territorio di Montano Lucino, una realtà offre un
approdo sicuro alle fragilità ed alle storie di
donne ferite, in molti casi mamme, le quali,
nonostante la giovane età, sono cariche di un
vissuto problematico, per un’esistenza che le
ha costrette a confrontarsi con la violenza, i
maltrattamenti, lo sfruttamento ai fini della
prostituzione, talvolta la tossicodipendenza.
È la realtà della Casa di Orientamento femminile di Montano Lucino che celebra il mezzo
secolo di vita.
dei suicidi in carcere.
* Dentro la crisi: 6 mila i
comaschi che hanno perso
il lavoro nel corso del 2009.
Lo rivelano i dati forniti
dall’Osservatorio del mercato
del lavoro.
* La banda Baradello festeggia i
90 anni di vita.
* Si insedia il tavolo comasco
dell’Expo 2015.
* I 10 anni de “La Sorgente”.
La Casa Alloggio per malati
terminali di Aids, gestita dai
Padri Somaschi, raggiunge un
importante traguardo.
* Ioni sul Municipio per
combattere l’inquinamento.
È la nuova sfida lanciata
dal Comune di Como per
abbassare il livello delle polveri
in città.
* La crisi c’è ma il turismo va.
I primi bilanci della stagione
passata danno segnali positivi
per il comparto. Como sorride,
unica in Lombardia.
* Per l’Associazione Nazionale
Aprile 2010
Alpini di Como inizia una
stagione di festeggiamenti per
celebrare il 90° di costituzione.
* Tempo di celebrazioni anche
per il Museo Didattico della
Seta di via Castelnuovo, a
Como, custode della memoria
serica comasca, che festeggia i
20 anni di vita.
* Ridere per vivere meglio.
“Stringhe colorate” e il sorriso
come terapia. Un’associazione
di volontariato e il sorriso a
32 denti accanto ai più piccoli
ammalati. La frontiera della
clowneria sociale.
* Piccoli Comuni nel Comasco.
Sono 82 su un totale di 163 le
piccole realtà con meno di 2
mila abitanti in provincia di
Como. Un dato pari al 50%
delle amministrazioni del
nostro territorio.
* Non ti bere la patente: riparte
la campagna di prevenzione e
sensibilizzazione contro l’uso
di alcol in auto. Tolleranza
zero contro la guida in stato
Aprile
* Donne, quando la violenza
cresce. In aumento i casi
segnalati in provincia, frutto di
una violenza sempre più cieca.
L’impegno di Telefono Donna.
Non solo ascolto, ma anche
accoglienza in una struttura
protetta. Tel. 031-304585.
* Guerra aperta da parte dei
dipendenti della Cà d’Industria
contro la direzione per la
decisione di esternalizzare il
servizio delle cucine.
* “Ci stai cercando… e noi
cerchiamo te”. L’Auser lancia
un interessante progetto per
avvicinare il mondo dei giovani,
ma non solo, alla magia del
dono, gratuito, del proprio
tempo.
* Nuovo lungolago: parte la
seconda fase. I lavori prendono
il via sul tratto di viale Geno da
sant’Agostino al vicolo Bonola.
* Como chiama Mongolia. Per
tre ragazzi comaschi inizia
l’avventura del Mongol Rally
2010: arrivare in Mongolia a
bordo di una vecchia Fiat 126.
Non solo avventura, ma anche
solidarietà.
Maggio 2010
Maggio 2010
RSA di Como:
numeri
e conferme
Un percorso sugli
ultimi giorni del Duce
Amianto e
mesotelioma:
i casi comaschi
* RSA: numeri e conferme.
Aumenti in linea con l’Istat per
le 56 strutture accreditate della
provincia. I dati Cisl dell’ultimo
rapporto sulle case di riposo ci
dicono essere 4431 gli anziani
i posti letto in provincia,
quasi 60 euro la retta media
giornaliera.
* Bassone: torna alta la
tensione all’interno della
Casa circondariale comasca.
Il culmine viene raggiunto
con un’aggressione da parte
di un detenuto con problemi
psichiatrici nei confronti di
alcuni addetti alla vigilanza.
Si ripropone la questione
del sovraffollamento e delle
difficili condizioni di vita
all’interno della struttura.
* Quattro milioni di euro per riportare alla luce e rendere
fruibile al grande pubblico gli ultimi giorni del Duce
sul Lario. Questa la somma concessa dalla Regione
alla Provincia di Como a sostegno di un articolato
progetto di taglio storico-culturale che vede anche il
coinvolgimento di 25 Amministrazioni comunali del
territorio.
* La grande Stufa di Villa Guardia si presenta. Illustrato a
Villa Erba l’ambizioso progetto di una centrale che sarà
alimentata esclusivamente con biomassa vegetale di
origine agricola locale, prodotta dalle imprese agricole
della Coldiretti e dagli scarti di lavorazione dei prodotti
di manutenzione del verde.
* Badanti verso un albo provinciale? Dalla Provincia
la conferma della ripresa dei contatti per mettere un
po’ d’ordine ad un settore prezioso ma ancora troppo
precario.
* Sei neo mamma? Lavoro addio. Sono state 315 le donne
comasche che hanno lasciato il lavoro nel corso del 2009
a causa della maternità durante il primo anno di vita del
bambino. Un fenomeno preoccupante.
* L’associazione per la lotta
contro l’infarto celebra il
quarto di secolo con svariati
eventi e lanciando un nuovo
screening. La parola d’ordine è,
come sempre, prevenzione.
* Amianto e mesotelioma:
148 casi nel Comasco. Se ne
manifestano da 15 a 20 ogni
anno. Il picco è, però, atteso
tra il 2015 e il 2020. Il periodo
di massima esposizione nel
nostro territorio fu tra gli anni
‘70 e ‘80. Anche i freni delle
auto erano fatti di questo
materiale.
* Oggetti smarriti: una città
distratta. Si perdono per lo
più mazzi di chiavi, cellulari,
portafogli. La maggior parte
ritrova il proprietario.
ComoCronaca2010
2010 DENTRO LA CRONACA
Verso l’estate
■ Luglio
Fatti, storie
di vita, semi
di speranza
Droghe e alcol,
la trasgressione
che uccide
In crescita i cannabinoidi e l’abuso di
alco tra i giovani. Preoccupanti i dati
dell’Asl di Como relativi all’attività dei
Sert della provincia. La conferma di un
disagio crescente sul nostro territorio.
Dare voce a chi non ha voce,
una scelta, un obiettivo,
un impegno quotidiano
perseguiro con responsabilità
Maggio
* Cisl: da 60 anni al servizio del
Paese. Celebrazioni in tutta Italia
per commemorare la nascita del
sindacato., Anche a Como, dove la Cisl
è rappresentata da oltre 69 mila iscritti,
viene dato avvio al cammino delle
commemorazioni.
* Truffe, ecco come tutelarsi. Cresce la
piaga delle truffe a persone anziane.
Forze dell’ordine e sindacati scendono
in campo con qualche suggerimento. Il
Comune di Como sceglie di assicurare,
gratuitamente, i suoi 15 mila anziani
residenti.
* Como città turistica. In Stazione
Centrale viene inaugurato il nuovo
infopoint frutto dell’intesa tra Comune,
Provincia, Camera di Commercio e Parco
Spina Verde.
* Una vita sul filo della solidarietà.
Sabato, 8 gennaio 2011 19
Marisa Frigerio, per anni punto di
riferimento della Casa della Giovane di
Ponte Chiasso, compie 80 anni.
* Pannelli solari: è “boom” in Lombardia.
A Como “L’Isola che c’è” lancia due
gruppi di acquisto.
* Si conclude il progetto comunale
“Photored” che tanti sonni aveva tolto ad
automobilisti indisciplinati, fotografati
all’atto di transitare con il rosso...
* In Consiglio gli amministratori del
futuro: è il Consiglio comunale dei
bambini, che ogni anno offre spunti
interessanti su cui lavorare all’esecutivo.
* Festeggia trent’anni di attività il
“Tribunale del Malato”, l’associazione
impegnata in particolar modo nel
miglioramento delle condizioni di
assistenza dei degenti e nel rendere i
malati più consapevoli dei propri diritti.
* Donne e minori: il cammino
■ Luglio
Safe Summer per
un’estate sicura
dell’integrazione. In provincia di Como
il 10% degli alunni, specie nella scuola
dell’infanzia e nella primaria, è di
cittadinanza non italiana. La necessità
di riflettere su un tema caldo, cercando
di capire perchè i bambini stranieri, in
classe, non sono un problema.
Giugno
* La città si prepara ad un’invasione
alpina. Attese nel capoluogo oltre
tremila persone per il raduno sezionale
in occasione delle celebrazioni per i 90
anni di fondazione.
* La Bosnia chiama, Como risponde.
Si rinnova il legame tra il territorio
comasco e i Balcani grazie ad alcune
iniziative promosse da Ipsia - Acli e da
Arci e Comune di Como.
* Isola Comacina. Si progetta l’avvio di
un parco archeologico.
GIUGNO
GIUGNO
GIUGNO
Uniti per salvare
il torrente Breggia
Murales in movimento
in Villa Bellingardi
Ecoturisti: anche a Como
vacanze sostenibili
* Dopo anni di scarso interesse
amministrazioni e cittadini sono
tornati a guardare con attenzione
lo storico corso d’acqua. Il risultato
è il ritorno di alcune specie ittiche.
* Se il caldo fa paura, ecco come
affrontarlo. Più di 7 mila i soggetti
a rischio in provincia
* Un laboratorio di grande interesse
viene promosso a Villa Bellingardi,
Tavernola. Il graffito come spunto
espressivo, occasione di agregazione. Il tutto reso posssibile grazie
al centro giovanile “sCOMOdiamoci”.
* Due comaschi nell’inferno di Gaza. La testimonianza di una coppia
che ha toccato con mano le condizioni di sofferenza e fatica cui la
popolazione locale è sottoposta.
* Estate, tempo di divertimento.
Si può farlo anche con un occhio
all’ambiente. Qualche suggerimento
su come orientarsi.
* Movida. Il Comune di Como
lavora ad una nuova ordinanza per
regolamentare gli orari dei locali
cittadini.
Nuova campagna per la sicurezza
stradale. Due le campagne promosse
per l’estate 2010: l’uso delle protezioni
per motociclisti, valorizzando
l’importanza degli indumenti che
riducono i rischi connessi agli incidenti
stradali, e il meccanismo del guidatore
designato.
■ Luglio
Torna Pronto intervento
estivo
Dal 12 luglio al 12 settembre Palazzo
Cernezzi ripropone il tradizionale
servizio di assistenza offerto insieme
all’associazione Auser. 42 le persone
che hanno chiesto sostegno nel corso
del 2009.
■ Agosto
L’ombra della malavita
sul nuovo S. Anna
Si diffonde la notizia di possibili
illeciti nella movimentazione della terra
del cantiere del nuovo ospedale.
Successivi carotaggi scongiureranno (in
parte) il timore della presenza di rifiuti
tossici.
La ripresa autunnale. Verso l’anno che si conclude
Settembre
* Si riparte dal Crea. Tante conferme e
qualche novità nel nutrito programma
proposto dal Centro di riferimento per
l’educazione ambientale di Como per
l’anno scolastico 2010-2011
* L’associazione Iubilantes presenta
“CamminaCitta”, un portale attraverso il
quale si cerca di riscoprire e valorizzare
il patrimonio culturale delle città
coniugando mobilità dolce, turismo
sostenibile e accessibilità.
* Casa della Giovane, il dono
dell’accoglienza. La donazione di un
automezzo a servizio della struttura
ci offre lo spunto per illustrare questo
prezioso servizio al territorio.
* Scuole: quattro milioni di euro per
rifarsi il look. È la somma investita da
Palazzo Cernezzi per interventi che
hanno preceduto l’inizio delle lezioni,
ma anche per opere che verranno
realizzate nel corso dell’anno.
Ottobre
* Dentro la “pancia” del nuovo
“S. Anna”. Per il presidio, costruito a
tempo di record, arrivano i fatidici giorni
del trasloco. L’ora “x”scatta alle ore
8.30 di giovedì 30 settembre. Dalle 6 di
domenica 3 ottobre diviene operativo il
nuovo pronto soccorso.
* Obesity Day. Troppi chili nel Comasco.
Il 36,4% della popolazione comasca è
sovrappeso, il 12,7% obeso. Numeri che
richiamano alla necessità di stili di vita
più moderati. Ci avviciniamo sempre di
più al modello americano.
* Il Cai di Como festeggia, in Biblioteca
L’ora del nuovo
S. Anna
Il trasloco, compiuto
in quattro giorni,
e l’inaugurazione
del presidio sono tra gli
eventi più significativi
di questo 2010
Comunale, i 135 anni di vita.
* Circa 130 persone senza fissa dimora
in città, il 56% stranieri, per lo più
provenienti da Tunisia, Marocco, Algeria.
Questi alcuni dei dati emersi da una
ricerca-intervento curata dalla Caritas.
* Bando anticrisi: dalla Provincia di
Como 100 mila euro per le famiglie in
difficoltà.
Novembre
* Un dormitorio annuale aperto in via
Napoleona. Dopo anni di trattative
finalmente il traguardo viene raggiunto.
A gestirlo la Caritas per conto del
Comune di Como, presso i locali della
Piccola Casa Ozanam.
* Acqua: 4437 litri sprecati ogni giorno in
città. Numeri allarmanti.
* Arco Iris: una finestra aperta
sull’integrazione. Apre il primo centro
interculturale comasco.
* La Casa dei Tigli di Brunate cerca
rinforzi. Forte la necessità di nuovi
educatori e volontari per le due
comunità che accolgono mamme con
bambini e minori maltrattati.
* Stranieri: il Comasco vicino a quota
44 mila. Lo rivela l’ultimo rapporto del
Dossier Statistico Immigrazione 2010.
* Mi aspetto rispetto. Il Comune di Como
e Soroptimist lanciano un progetto di
prevenzione della violenza di genere.
* Tumori: i primi numeri del “registro
comasco. Nel 2009 poco meno di 20 mila
i malati di cancro in provincia.
Dicembre
* Sacchetti di plastica: il tempo della
messa al bando. Anche il Comasco si sta
organizzando.
* E. Medea: 25 anni sul filo della ricerca.
* Oltre 4 milioni gli italiani nel mondo.
L’ultimo rapporto della Fondazione
“Migrantes”.
* Quando le feste sono viste dalla strada.
Nostra inchiesta tra i senza tetto.
* Un Natale sostenibile passa anche dai
biglietti di auguri. Un invito ad evitarne
l’uso e lo spreco smodato.
PAGINE A CURA DI MARCO GATTI
20 Sabato, 8 gennaio 2011
Como Cronaca
Notizie flash
■ Razionalismo
Le novità,
che entreranno in vigore
dal 10 gennaio, hanno
lo scopo di regolare
la circolazione
dei mezzi commerciali
all’interno della zona
a traffico limitato
Centro
storico:
nuova
viabilità
U
n detto popolare recita
“l’Epifania tutte le feste si porta
via”. A Como, quest’anno, la
fine delle festività natalizie
porterà con sé anche l’arrivo di nuove
disposizioni che hanno lo scopo di
risolvere il problema della vivibilità del
centro storico. Il 10 gennaio, o al più
tardi nei giorni successivi, entrerà in
vigore la nuova ordinanza del Sindaco
Stefano Bruni che disciplina l’accesso
dei mezzi commerciali in città murata,
ovvero nella Zona a Traffico Limitato,
la ZTL. Negli ultimi tempi, infatti, è
stato registrato un transito di furgoni e
camioncini in deciso aumento che ha
portato con sé anche l’acutizzarsi di
aspetti negativi come la diminuzione
della vivibilità e dell’attrattività del
centro storico cittadino. Per provare a
dare delle risposte a questi problemi
l’amministrazione comunale, insieme
■ Comune
Bando anticrisi: 125
le domande presentate
ai Servizi Sociali
Sono state complessivamente 125
le domande presentate al Settore
Servizi Sociali del Comune di Como
per partecipare al nuovo Bando anticrisi predisposto dall’Amministrazione
cittadina. Nel dettaglio si tratta di
40 richieste per il bando relativo alle
“Borse lavoro” e 85 per i “Contributi
a fondo perduto”. Fino al 22 gennaio,
ovvero a 30 giorni dalla chiusura
dei termini per la presentazione
delle domande, le richieste saranno
vagliate dagli incaricati del Settore
e successivamente verrà pubblicata
la graduatoria provvisoria. Decorso
il termine previsto per presentare
eventuali ricorsi (15 giorni dalla
pubblicazione) il Bando entrerà nella
fase operativa attraverso l’erogazione
dei contributi. Per quanto riguarda il
“Prestito sull’onore” a partire dalla
seconda metà del mese di gennaio
sarà possibile presentare le relative
domande che potranno essere scaricate
dal sito internet del Comune di Como
(www.comune.como.it), ritirate negli
uffici dei Servizi Sociali (in via Italia
Libera), all’Urp (Palazzo Cernezzi) e
nelle sedi delle Circoscrizioni. Queste
dovranno essere consegnate solo negli
uffici dei Servizi Sociali entro e non
oltre le successive due settimane.
Primi interventi su tre
“gioielli” comaschi
Poco prima di capodanno la giunta di
Palazzo Cernezzi ha dato il via libera
ai primi interventi di manutenzione
programmata per tre “perle” del
razionalismo comasco. Si tratta
dell’asilo Sant’Elia, del Monumento ai
Caduti e della fontana di Camerlata.
Per l’avvio dei lavori l’assessorato
all’Edilizia Pubblica, rappresentato
da Francesco Scopelliti e diretto
dall’ingegner Antonio Ferro, ha
stanziato 150mila euro.
■ Mostra
Domenico David
fino al 29 gennaio
a Csu, ha promosso la scorsa
primavera il progetto “Merci
in centro”, per la consegna
delle merci attraverso veicoli
elettrici ma i risultati finora
non sono stati soddisfacenti
in quanto gli autotrasportatori
non hanno aderito. Da qui
la decisione, appunto, di modificare
l’ordinanza che disciplina l’accesso
in città dei veicoli commerciali. Da
segnalare il fatto che nulla cambia per
i residenti in quanto le modifiche sono
state apportate per quanto riguarda
gli orari di consegna delle merci, per i
veicoli adibiti alla loro consegna nonché
per i veicoli adibiti al trasporto rifiuti. Le
modifiche principali che entreranno in
vigore, appunto, a partire dal 10 gennaio,
riguardano, specificatamente, il divieto
di accesso ai veicoli commerciali per il
trasporto delle merci in contro proprio
e in conto terzi, modello autocarri, con
alimentazione a diesel e/o a benzina con
data di immatricolazione precedente il
1 gennaio 2001, ed i veicoli adibiti alla
raccolta dei rifiuti dovranno avere un
peso complessivo a pieno carico non
superiore ai 50 quintal. Tutti i veicoli per
accedere alla Ztl dovranno richiedere
apposita autorizzazione ed i veicoli
adibiti al trasporto merci potranno
transitare nella Ztl dalle 5 alle 10.30 dei
giorni feriali per le operazioni di carico e
scarico. La sosta sarà consentita solo per
un tempo massimo di 30 minuti previa
esposizione dell’orario d’arrivo. Entro
e non oltre le 10.30 tutte le operazioni
di carico e scarico dovranno essere
terminate e i veicoli dovranno uscire
dalla Ztl. Le autorizzazioni di accesso ai
veicoli commerciali verranno rilasciate
secondo diversi criteri a seconda che si
tratti di mezzi di trasporto dello stesso
esercente o di coloro che esercitano
l’attività professionale di trasporto
in conto terzi. In ogni caso tutte le
autorizzazioni avranno validità annuale.
I veicoli commerciali elettrici potranno
accedere alla Ztl dalle 5 alle 18 dal lunedì
al venerdì e dalle 5 alle 14 del sabato
ed, in ogni caso, il numero massimo di
permessi emessi per veicoli utilizzati per
il pronto intervento non potrà superare
il numero di 350. Anche i mezzi postali
dovranno munirsi di permesso mentre
gli unici per cui nulla cambierà dal 10
gennaio sono i residenti e i domiciliati
nella Ztl cittadina.
LUIGI CLERICI
Ci sarà tempo fino al 29 gennaio
per poter ammirare, presso lo spazio
espositivo allestito in città, in via
Vitani, 31-33, l’opera pittorica del
catanzarese Domenico David, artista
che vive e lavora a Milano, dove
insegna pittura all’Accademia di Belle
Arti di Brera. Nel mese di gennaio le
visite saranno possibili dal martedì al
sabato nelle seguenti fasce orarie: 1013, 15-19.30.
■ Rebbio
“Muti come un pesce”
al Teatro Nuovo
Il 16 gennaio, presso il Teatro Nuovo
di Rebbio, andrà in scena “Muti
come un pesce”, commedia brillante
della compagnia teatrale “Ciciss and
Mocholo”. L’incasso sarà devoluto
all’associazione “Bianca Garavaglia
onlus”, realtà che raccoglie fondi per
sostenere progetti di ricerca e cura sui
tumori infantili a favore del reparto di
pediatria oncologica dell’Istituto dei
Tumori di Milano. Appuntamento alle
15.30. Ingresso ad offerta libera.
COMUNE DI COMO. Assessorato alla Famiglia
Si è rotto il lettone:
il disagio di separarsi
A
Como ogni tre matrimoni uno finisce con una separazione. A dirlo sono
i dati messi a disposizione dal Ministero di Giustizia: al primo semestre
2009 quasi 300 coppie sposate ogni 1000 hanno chiesto la separazione.
Tantissime anche le domande presentate al Tribunale di Como, sezione
famiglia: nel 2009 sono state 960. I dati statistici descrivono il comasco come un
territorio ad alta incidenza di separazioni e divorzi, molto più elevate rispetto alle
realtà circostanti del tutto simili per tessuto economico e densità di popolazione.
Quale sia il fattore che porta Como in alto nelle classifiche delle separazioni,
questo non è ancora stato individuato. Il progetto “Si è rotto il lettone”, iniziativa
promossa dall’Assessorato alla Famiglia
e dall’Associazione Med in Italy, un
lo scopo di informare le famiglie in
altro modo di gestire i conflitti, nasce
merito all’esistenza dei servizi di
dalla rilevazione di coloro che si
mediazione sul territorio che, per
occupano delle famiglie, e dei loro figli,
mezzo di specifiche tecniche operative,
e che suggeriscono l’opportunità di
intendono promuovere e diffondere
effettuare interventi specialistici capaci
una nuova cultura della separazione,
di rispondere alla richiesta di aiuto
non più improntata alla logica della
proveniente dalle coppie dei genitori
vittoria dell’uno sull’altro ma capace
separati o in via di separazione anche
di offrire una “neutralità” che favorisce
attraverso il ricorso alla mediazione
la riorganizzazione non cruenta dei
familiare. Il progetto si articola in
rapporti familiari, salvaguardando
quattro incontri con i mediatori familiari
tutti i componenti della famiglia,
Salvatore Coniglio e Rossana Novati
soprattutto i figli. Questo è il programma
(cofondatori dell’associazione Med
degli incontri in programma presso
in Italy), mirati a fornire strumenti di
la Biblioteca Comunale ogni venerdì
analisi ed interpretazione degli aspetti
a partire dal prossimo 14 gennaio:
critici che caratterizzano le situazioni
Quando finisce un amore, affrontare
separative. Gli incontri avranno anche
la decisione di separarsi (14/01); tra
In città ogni tre
matrimoni uno
finisce con una
divisione
diritti e affetti, l’importanza di garantire
un equilibrio tra sfera emotiva e sfera
giuridica (21/01); affido condiviso e
responsabilità dei genitori, riorganizzare
la famiglia con i figli al centro (28/01);
la mediazione familiare, la gestione
positiva dei conflitti per continuare ad
essere, insieme, buoni genitori (04/02).
La partecipazione agli incontri è gratuita,
è obbligatoria l’iscrizione contattando
l’Assessorato alla Famiglia: 031.252229
(orari d’ufficio) o inviare una email a
[email protected],
specificando nome cognome, indirizzo
e recapito telefonico. Al termine del
corso verrà rilasciato un attestato di
partecipazione.
L.CL.
Como Cronaca
Sabato, 8 gennaio 2011 21
Aval. Percorso di formazione Acli per promotori sociali
AAA volontari cercasi
La proposta di un cammino
formativo, da gennaio
a marzo 2011, che intende
offrire le nozioni base per
operare al meglio all’interno
del sistema aclista e
rispondere ai bisogni
“A
AA volontari cercasi”. Torna
il percorso di formazione
promosso dall’Aval,
l’organizzazione di
volontariato che riunisce tutti i volontari
impegnati nel sistema aclista. «La
proposta – ci spiega Sonia Manighetti,
referente operativa del corso – è di un
cammino formativo che si articolerà
in otto incontri, a partire dal prossimo
10 gennaio, e che si protrarrà fino a
marzo, per nuovi promotori sociali
del sistema Acli. Il percorso intende
fornire agli interessati le nozioni di
base per avvicinarsi all’esperienza di
volontariato all’interno dei servizi che
quotidianamente offriamo. Non a caso,
quando ci riferiamo al mondo aclista,
parliamo di “sistema”. Non operiamo,
infatti, a compartimenti stagni, ma ci
sforziamo di respirare un’aria comune.
La formazione, curata da Aval, ha
proprio questo scopo, offrire a chi si
affaccia a questo mondo una visione
d’insieme della sua complessità e
della sua ricchezza, così da essere in
grado, indipendentemente dall’ambito
di impegno, di offrire risposte a 360°
rispetto ai bisogni espressi dalle persone
che si affacciano alla nostra porta».
Più nel dettaglio come si configura il
ruolo del promotore sociale?
«I promotori sociali svolgono
un compito fondamentale di
intermediazione fra le persone portatrici
di un bisogno, i servizi delle Acli che
intervengono su questo bisogno, le
pubbliche amministrazioni, gli enti e
le istituzioni del territorio. A loro spetta
il compito di accogliere le persone,
ascoltarne le problematiche e aiutarle
a comprendere le proprie necessità
ma anche le proprie potenzialità e ad
esprimerle, accompagnandole alla
ricerca della soluzione migliore, con
competenza ma soprattutto con tanta
disponibilità e capacità di ascolto.
Proprio l’accoglienza e la capacità di
ascolto sono due delle caratteristiche
che devono contraddistinguere i nostri
volontari. Quella che viene richiesta è
una forma di volontariato che si misura
direttamente con i problemi, le ansie,
le aspettative e i bisogni delle persone
e che, contemporaneamente deve fare
i conti con la “pratica” burocratica,
con la complessità delle norme.
Proprio per questa ragione quello che
proponiamo non è un corso tecnico. Ai
nostri promotori non viene richiesto
un lavoro d’ufficio, legato al il disbrigo
di pratiche per le quali sono necessarie
competenze specifiche, bensì un servizio
di accoglienza, lettura del bisogno e
accompagnamento del cittadino per
comprendere quale dei servizi Acli sia
in grado di rispondere al meglio alla
richiesta avanzata».
Quanti sono, ad oggi, i volontari di cui
vi avvalete?
«I volontari iscritti all’Aval sono circa
100, accanto ad essi ve ne sono altri 200
non ufficialmente iscritti. Arriviamo,
dunque, ad un totale di circa 300 per
l’intera provincia di Como. Con il corso
che prenderà il via a gennaio ci poniamo
l’obiettivo, ambizioso, rendere ancora
più capillare e ramificata la nostra
presenza sul territorio, assicurando
assistenza anche nei centri più piccoli e
sperduti».
Si può fare qualche accenno ai
contenuti del corso?
«Verranno approfondire diverse aree
tematiche: dall’area previdenziale, a
quella fiscale, alla socio-assistenziale,
all’immigrazione, etc. Va chiarito che
si tratta di un corso base, finalizzato a
fornire le conoscenze e le competenze
necessarie per rispondere attivamente
alle esigenze dei cittadini che si
rivolgono a noi. Ma non ci si ferma
lì. Una volta entrati a far parte del
sistema aclista al volontario vengono,
periodicamente, offerti spunti e
possibilità di aggiornamento. La
formazione continua è uno dei capisaldi
su cui fondare una corretta capacità
di “lettura” del bisogni e articolare
adeguate risposte».
Concretamente come si articolerà
il corso?
«La scelta è stata quella di adottare
un approccio induttivo attraverso
simulazioni, elaborazioni dirette di
procedure e soluzioni di casi. Vi saranno
dunque incontri frontali, l’impiego di
metodologie interattive, ma anche 20
ore di tirocinio, durante le quali i nuovi
volontari avranno modo di affiancare
nostri operatori nello svolgimento di
servizi specifici. L’ambito di impiego,
una volta ultimato il corso, dipenderà
delle caratteristiche del volontario e
dall’interesse emerso nel corso del
tirocinio: dal Patronato, allo sportello
della Lega Consumatori, al Punto
Famiglia, alla presenza nei circoli, e
molto altro ancora».
Qual è la tipologia dei volontari
che si rivolge a voi?
«Per lo più si tratta di giovani pensionati,
in prevalenza donne, non di rado anche
casalinghe».
PAGINA A CURA DI MARCO GATTI
Aval. Aree e contenuti del corso
■ Aval
La segreteria
del corso
aggregazioni Acli.
2) Area comunicazione e lettura
del bisogno (due incontri)
La comunicazione interpersonale,
l’ascolto e l’empatia, la lettura del
bisogno inespresso.
Dall’immigrazione
alla previdenza
I
l corso si articolerà in 8 incontri,
di circa tre ore ciascuno, che si
svolgeranno il lunedì dalle 14.30
alle 17.30, a partire da lunedì 10
gennaio. Il giorno e l’ora potranno
variare a seconda delle esigenze della
maggioranza dei partecipanti. il numero
massimo sarà di 15 persone.
Dopo il corso si terrà un percorso
individuale di affiancamento ed
accompagnamento con operatori di
Patronato o promotori sociali esperti
della durata di 20 ore.
Il corso e il tirocinio sono gratuiti.
Queste le aree e i contenuti che verranno
trattati nell’ambito di questo cammino
formativo:
1) Aree di competenze trasversali
Il ruolo del volontario; le competenze
del promotore sociale; il sistema
dei servizi, delle associazioni e delle
3) Area previdenziali
Gli enti previdenziali; il sistema
contributivo; le posizioni assicurative.
4) Area fiscale
Nozioni di base sulla dichiarazione dei
redditi (mod. 730 e Unico).
5) Area socio- assistenziale
Aspetti generali sull’Ise-Isee, ISEU,
fondo affitti, contributi gas e luce; le
prestazioni a favore dei disabili.
6) Area immigrazione
La normativa sull’immigrazione;
principali prestazioni relative al
soggiorno dei cittadini stranieri.
7) Area politiche attive del lavoro
I servizi ed i progetti per l’orientamento
al lavoro delle Acli e del sistema; le
specificità dei servizi per fasce deboli e
disagiate
“AAA Volontari cercasi” è promosso
dall’Asssociazione volontari Acli e dalla
Federazione Anziani e Pensionati Acli.
La sede del corso sarà in via Brambilla
35, a Como.
Per ulteriori informazioni è possibile
rivolgersi alla referente operativa del
corso, Sonia Manighetti, contattando i
seguenti recapiti, il mattino: tel. 0313312726, oppure inviare una mail a
[email protected], avalcomo
@aclicomo.it, [email protected]
Como Cronaca
22 Sabato, 8 gennaio 2011
Club Alpino Italiano. La sezione comasca è nata nel 1875
I
l Club Alpino Italiano
di Como si appresta a
lanciare il ricco calendario
della attività per il nuovo
anno. La presentazione del
programma delle iniziative
è prevista per il prossimo
martedì 11 gennaio, alle ore
21, in Biblioteca Comunale.
La serata sarà anche arricchita
dalla partecipazione di Luigi
Airoldi, accompagnato dal
filmato: “Zingaro tra Alaska
e Antartide”. Tra gli ospiti
anche il comasco Pierluigi
Bernasconi, che con Airoldi ha
condiviso alcune spedizioni.
Ma veniamo al programma CAI
2011.
Scuola d’alpinismo
Il corso di formazione
alpinistica ha lo scopo di
avvicinare alla dimensione
verticale della montagna coloro
che già la frequentano con
trekking, mountanin bike, vie
ferrate etc.
La scuola propone quattro
tipi di insegnamento: uno
base (corso di formazione
alpinistica), due di
perfezionamento (corso
alta montagna e corso
di arrampicata su cascate) e infine
uno d’arrampicata sportiva (corso di
arrampicata libera).
Alpinismo giovanile
Il Gruppo di Alpinismo Giovanile
propone un’ “Attività di Primavera”,
una settimana estiva e un’ “Attività
d’Autunno” a tutti i ragazzi e ragazze dai
9 ai 17 anni, con attività differenziate
in base all’età e alle potenzialità, senza
agonismi, per una libera conoscenza
del mondo dell’alpinismo e delle
meraviglie dell’ambiente montano. Il
corso si suddivide in “Junior” per ragazzi
dai 9 ai 10 anni; in “base (11-14 anni)
e “perfezionamento” (14-17 anni). Le
iscrizioni si accettano il giovedì dalle
Il Cai non si ferma
Gruppo escursionistico
Il Gruppo escursionistico
offre la possibilità di gustare
a pieno il fascino della
montagna.
Pronto il programma delle attività in cantiere per il 2011.
Il programma
escursionismo 2011
Saranno illustrate martedì 11 gennaio in Biblioteca Comunale
verrà presentato in sede
giovedì 13 gennaio. Il
18 alle 19 presso la segreteria del CAI di
particolarmente difficile, con lunghezze
corso prenderà il via il 23 febbraio con
Como.
e dislivelli progressivamente crescenti,
la presentazione ufficiale, seguiranno
ed uno di perfezionamento, riservato a
svariati incontri di approfondimento,
Scuola di Scialpinismo
coloro che hanno già ottenuto l’idoneità
fino al 7 settembre. Non mancheranno,
La scuola nazionale di Scialpinismo
alla fine del corso di avviamento,
nel corso dell’anno, escursioni e attività
“Pietro Gilardoni” nasce nel lontano
impostato su tre gite svolte in ambiente
promozionali.
1969 ad opera di un gruppo di istruttori
impegnativo, aventi un carattere sempre
di scialpinismo, molti dei quali operano
più alpinistico e l’acquisizione delle
Gruppo Accademico
tuttora all’interno della stessa. È
tecniche di progressione in conserva su
Italiano Sci Alpinismo
intitolata dal 1975 al suo fondatore
ghiaccio e misto, l’uso della corda, dei
Il Gruppo, superati i due anni di
Pietro Gilardoni, che fu tra i maggiori
ramponi e della picozza. Per tutti i corsi
vita, prosegue il suo impegno di
esponenti dell’alpinismo lombardo e
sono previste numerose lezioni teoriche
sensibilizzazione rispetto al tema dello sci
nazionale, travolto nel 1974 da una scarica
in sede, durante le quali verranno trattati e alpinismo.
di seracchi sulla Major al Monte Bianco.
approfonditi argomenti indispensabili per
Per il 2011 la formazione è articolata su
svolgere l’attività in tutta sicurezza.
Per chi volesse saperne di più ricordiamo
due corsi: uno di avviamento, rivolto ai
che il CAI di Como ha sede in via Volta
principianti, che prevede l’effettuazione
Gruppo Speleologico Comasco
56/58, tel. 031-264177, e-mail: caicomo@
di sei gite pratiche svolte in ambiente non
La speleologia è un’attività aperta a tutte le libero.it, sito www.caicomo.it.
S. ANNA: ONOFRI
DIRETTORE GENERALE
Cambio
della guardia
ai vertici
dell’Azienda
Ospedaliera.
Andrea Mentasti
a Milano
C
ambio al vertice per l’azienda
ospedaliera S. Anna di Como. Dal
23 dicembre scorso Marco Onofri,
58enne medico cardiologo e primario di
cardiologia presso l’ospedale di Busto
Arsizio, è il nuovo direttore del presidio
comasco.
Onofri è subentrato ad Andrea Mentasti,
che ha guidato l’azienda nell’ultimo
biennio, conducendola al traguardo
dell’inaugurazione del nuovo ospedale,
nell’area dei Tre Camini. Mentasti sarà
chiamato alla direzione dell’ospedale
San Paolo di Milano. Un nuovo
impegno di responsabilità per lui, che
due anni fa era arrivato a Como forte
dell’esperienza maturata alla guida
dell’ospedale di Treviglio.
Ma soprattutto sarà una nuova
avventura per Marco Onofri, alla prima
esperienza come direttore generale, pur
Riaprirà
al pubblico
la biblioteca
on il 2011 riaprirà al pubblico la biblioteca di Gravedona.
L’annuncio è stato dato nelle settimane scorse dall’assessore provinciale
alla cultura, Mario Colombo.
E’ stato, infatti, raggiunto un accordo per dare
nuova vita alla struttura che, causa gli alti costi di gestione, è chiusa al pubblico da circa 1
anno (fine 2009).
Provincia di Como, Comunità Montana “Valli
del Lario e del Ceresio”, Comune di Gravedona
e Sistema Bibliotecario Lario Orientale(SBLO)
hanno concordato una soluzione che permetterà la ripresa dell’attività già nei primi me-
con alcune responsabilità organizzative
alle spalle.
Il dott. Onofri è stato per molto
tempo primario operativo in sala
emodinamica, ha quindi lavorato
a lungo in una struttura privata
di Milano, assumendosi anche
responsabilità di carattere gestionale.
Dal 2001 è stato medico cardiologo e
primario di cardiologia a Busto Arsizio,
oltre che direttore del dipartimento
medico. È anche membro del Consiglio
superiore di Sanità.
Notizia flash
■ Viabilità
❚❚ Gravedona
C
età, non occorre forza fisica
particolare, occorre solo
avere interesse e passione
per la montagna, vista nelle
sue molteplici sfaccettature.
Il calendario dell’anno
prevede la ricerca di nuove
cavità nel Triangolo lariano
nei mesi di gennaio e
febbraio, quindi i corsi
di introduzione alla
speleologia, di tecnica per
speleologi e di metodologia
e ricerca ipogea. Non
mancheranno escursioni in
cavità del triangolo lariano e
fuori regione.
Per chi ama sfrecciare lungo
i torrenti, il CAI di Como
ha avviato, dal 2009, anche
il corso di “torrentismo”,
più noto come canyoing,
consistente nella discesa a
piedi di corsi d’acqua.
Oltre 300 sinistri
nel 2010 per strade
malandate
si del 2011, forse fin da gennaio. In pratica il Comune di Gravedona provvederà
al trasferimento di alcuni uffici comunali
nell’attuale sede della biblioteca la cui superficie (500mq circa) verrebbe così parzialmente ridotta abbattendo, però, nel
contempo anche i costi di gestione.
“Tutto ciò – ha spiegato Colombo - non
comporterà in alcun modo un ridimensionamento ne’ del patrimonio della struttura (oltre 15mila volumi), ne’ del servizio
di prestiti. Si tratta di un ottimo risultato
- ha concluso l’assessore - che riporterà finalmente alla fruizione dei cittadi-
UN IMPORTANTE BOCCATA D’OSSIGENO
PER IL SISTEMA BIBLIOTECARIO LARIO
ORIENTALE
ni una struttura pubblica di altissimo livello
qualitativo”.
Fondata nel 1980, la biblioteca di Gravedona
era stata trasferita dal 2003 nell’ex Convento
Agostiniano, attiguo alla chiesa quattrocentesca di S. Maria delle Grazie, in un ambiente di
grande pregio architettonico ma - come detto
- anche dagli elevati costi di gestione. Da qui
una serie di problemi che ora sembrano risolti. Nelle prossime settimane si potranno meglio conoscere i tempi previsti per l’apertura.
Particolarmente intensa, negli ultimi
giorni, l’attività di operai e imprese
per ripristinare le disastrate strade
cittadine. Dal 1 gennaio 2010 al 27
dicembre scorsi sono stati denunciati
314 sinistri; di questi 314 sinistri, 53
pratiche sono già state liquidate (con
risarcimenti per la maggior parte al di
sotto dei mille euro), 17 sono state
respinte. Le restanti sono tuttora in
corso. In caso di sinistro il cittadino
dovrà provvedere alla compilazione
di un modello denuncia nel quale,
si illustra la dinamica dell’incidente
(è bene allegare anche la foto del
veicolo incidentato e anche del luogo
dell’incidente).
Como Cronaca
Sabato, 8 gennaio 2011 23
LUTTO. La scomparsa del sacerdote, molto noto in diocesi
Notizie flash
■ Trecallo
Un presepe
da ammirare
Anche Trecallo non ha mancato
l’appuntamento con la splendida
rappresentazione della Natività. In
queste immagini alcuni scorci realizzati
in occasione del Natale 2010.
DUE IMMAGINI DI MON SIGNORELLI.
A DESTRA NEL 1996 DURANTE LA
VISITA A COMO DEL SANTO PADRE
D
al 1952 conosco don Giuliano e
ne sono amico e debitore come
ad un “ fratello maggiore” nella
umanità ,nella cultura e nella
fede. Era prete da pochi anni e vice di don
Giuseppe Brusadelli, assistente spirituale
degli studenti universitari della FUCI. La
sua erudizione ci appariva smisurata.
Su di essa fondava una cultura solida
ed una fede ardente e consapevole.
Gli studenti ne erano conquistati.
Ogni anno si faceva,in novembre
(quando gli autobus e gli alberghi
costavano meno),un lungo viaggio
Per trent’anni ha diretto
l’Ufficio Diocesano di Arte
sacra. Il ricordo di un amico
in Italia,per conoscerne le ricchezze
artistiche ed ecclesiali. Don Peppino
“qualificava”amabilmente il suo vice con
il titolo di “pedoca”, versione dialettale
della celebre guida turistica “Bedeker”.
Chi meglio di don Signorelli avrebbe
potuto prestare per decenni il servizio
in diocesi come responsabile dell’Arte
Sacra? Però migliaia di ex-giovani lo
ricordano come assistente diocesano
della GIAC. Cioè dei giovani di Azione
Cattolica, che,in quegli anni,associavano
● Riflessione presso
l’Istituto Liceale
Teresa Ciceri
T
Don Signorelli,
prete e amico
quasi tutti i giovani cattolici. Federico
Ostinelli ne è stato per anni il presidente.
Con don Giuliano costituiva una coppia
indimenticabile. Se la nostra Chiesa
diocesana può contare ancora oggi
su uomini, (ormai anziani ,i più) che
hanno servito e servono la comunità
cristiana con fedeltà e fermezza,lo si
deve soprattutto al loro apostolato.
Gli studenti universitari ed i laureati
cattolici si riunivano con don Peppino e
don Giuliano nella sede del quotidiano
“L’Ordine “ ( quello “vero”,soppresso
nel 1984). Il giornale faceva anche da
palestra per quelli,fra gli studenti e
laureati,che si avviavano a scrivere per
comunicare. Nella sala principale si
tenevano conferenze ed incontri ad
alto livello. Ricordo,ad esempio,quello
con Oscar Luigi Scalfaro,ben prima
che venisse eletto alla Presidenza della
Repubblica (ma oggi: “quam mutatus
ab illo!”,non solo per i guasti dell’età).
Oppure l’incontro con il card. Giuseppe
Siri,di Genova,grande estimatore di don
Brusadelli, o con Giorgio La Pira,venuto
a Como per la Settimana Sociale dei
● Lo spunto: un articolo
di Corradi pubblicato
su “Il Timone”
Cattolici,tenutasi a Villa Olmo. Don
Giuliano era sempre presente,con la
ben nota vena simpaticamente colta.
Morto don Peppino nel 1977,il giornale
sopravvisse stentatamente per sette anni.
In altre circostanze don Giuliano avrebbe
potuto raccoglierne il testimone dallo
scomparso direttore. Potrei continuare
con altri ricordi, ma non posso tacere i
tesori di amicizia che ho ricevuto da don
Giuliano. Quando “battevo i cespugli” per
scoprire cosa il Signore volesse da me,tra
i venti ed i trent’anni, don Giuliano mi
fu costantemente discreto consigliere.
In momenti di grandi prove famigliari
e personali mi è sempre comparso
come “angelo consolatore”. Da ultimo
lo vedo,unico tra il clero impegnato in
Diocesi,partecipare alle esequie di mia
sorella suor Fausta,delle benedettine di
Grandate. Ora lo vedo tra gli Angeli ed i
Santi a spiegare con puntigliosa dovizia di
particolari i tesori di arte cristiana,mentre
don Peppino esegue all’organo le grandi
messe di Palestrina,di Verdi o di Perosi. A
Dio,caro Giuliano,vero prete ed amico!
ATTILIO SANGIANI
■ Lomazzo
Cri: presidi degenza
post ospedaliera
Il Comitato Locale di Lomazzo
della Croce Rossa Italiana mette a
disposizione del materiale ortopedico
e attrezzature per degenza postospedaliera, e più precisamente:
stampelle per adulti, carrozzine
pieghevoli e non, materassi
antidecubito, deambulatori. Per
informazioni: tel. 0296370880.
● Un’occasione offerta
per vivere il Natale
con spirito nuovo
Natale... con o senza
il bambino?
utto è Grazia… anche ciò che
accade quotidianamente e ciò
che è accaduto mercoledì 22
dicembre 2010, dalle h. 11.05
alle h. 12.15, presso l’Istituto Liceale
Teresa Ciceri di Como. Tra le attività
previste, veramente varie su proposta
dei rappresentanti degli Studenti è
stata pure approvata una riflessione
sul significato del Natale
A partire da un articolo di
Marina Corradi, “Natale senza il
Bambino”, pubblicato sul mensile
di informazione e formazione
apologetica Il Timone (n.98 –
Dicembre 2010), sono state condivise
le esperienze di coloro che, presenti,
adulti e adolescenti, non si ritengono
mai arrivati nella ricerca del Senso
della propria esistenza. È certo difficile
mettersi in gioco da questo punto
di vista in una società fortemente
secolarizzata, spesso schizofrenica,
talvolta estremamente sentimentale,
tanto da ridurre a favola persino
l’Evento, il Fatto essenziale, di fronte al
quale emerge spontanea la domanda:
ma voi, chi dite che io sia, io che nasco
questa notte? E se sorprende il dato
statistico secondo cui il 58% della
popolazione di Amsterdam ignora
ciò che si ricorda precisamente a
Natale, resta incontestabile che nel
nostro oggi per noi è nato il Salvatore.
Ne è, quindi, coinvolto in modo
completo il senso della Storia. Nel
divenire personale spesso cerchiamo
segni, convincenti ed indiscutibili
dell’esistenza di Dio e di un Suo
intervento tangibile nella nostra vita,
ma il più delle volte ci aspettiamo
una manifestazione eclatante e
straordinaria che, puntualmente,
non si verifica. L’Incarnazione della
Seconda Persona della S.Trinità
è una teofania che, ad un tempo,
rivela e nasconde la presenza di
Dio… è un segno inequivocabile
per chi è disponibile a credere… chi
crede, vede… riesce ad interpretare i
segni come rivelativi dell’intervento
del Trascendente nella nostra
storia. Resta che ognuno percorre
strade diverse per giungere a Dio.
Per questo, è tanto importante lo
scambio delle esperienze ed urgente
risulta l’impegno di trasmetterle
agli altri. Se Dio ha fatto irruzione
nella Storia, donandoci attraverso
il Figlio fatto uomo, fatto bambino,
la salvezza, se ha preso l’iniziativa
per l’infinito Amore che riversa su
ciascuno, allora pressante per noi
diventa l’esigenza di collaborare con
Lui perché venga il Suo Regno nella
nostra realtà quotidiana. Si capisce,
allora, che proprio l’esperienza
(anche professionale e scolastica)
possa indurre ad incontrare Gesù
attraverso l’emergere, da un lato
inaspettato, dall’altro niente affatto
casuale, dell’interrogativo: ma io,
che mi interesso tanto dell’ambito
sociale (nello studio per l’indirizzo
liceale frequentato e nel volontariato
per passione), in realtà perché lo
faccio? Solo se la risposta contempla
o contemplerà il rapporto personale
con Gesù Cristo, non si resterà mai
delusi, come solo se ci si ancora a Lui,
si potrà effettivamente comprendere
DIFFICILE
METTERSI IN
GIOCO DENTRO
UNA SOCIETÀ
FORTEMENTE
SECOLARIZZATA E
SCHIZOFRENICA.
TALVOLTA COSÌ
SENTIMENTALE
DA RIDURRE A
FAVOLA PERSINO
L’EVENTO...
ed impegnarsi a vivere la morale
cristiana… ogni etica che si svincola
dal rapporto con Lui è destinata
al fallimento… ogni iniziativa
dipendente dal successo umano
è votata all’annientamento… Già
Sant’Agostino, diceva che il cuore
dell’uomo è inquieto finchè non
riposa in Dio… c’è costitutivamente in
noi sete d’Infinito…
NICOLA CAPPI, SONIA DARIO
Como Cronaca
24 Sabato, 8 gennaio 2011
LA DIFESA
DEL LAVORO
La posizione
di Cgil, Cisl
e Uil per
tutelare
l’occupazione
U
n appello lanciato
con forza alle
organizzazioni
datoriali
comasche per sedersi
attorno ad un tavolo
e ragionare sul futuro. Questo , in estrema
sintesi, il “Patto” sottoscritto da Cgil, Cisl e
Uil.
Documento che suggerisce anche i
“passaggi” necessari per tutelare e sostenere
l’occupazione.
Come? Attraverso azioni di sostegno al reddito
dei lavoratori (estendendo gli ammortizzatori
a tutti i comparti del mondo del lavoro e a
tutte le tipologie di lavoratori, la proroga per
il 2011 degli ammortizzatori sociali in deroga,
più contratti di solidarietà...); la promozione
di politiche attive del lavoro attente alla
formazione, ma anche all’occupabilità della
persona; accordi aziendali e territoriali che,
recuperando produttività e competitività,
creino occupazione stabile e aggiuntiva;
prevedere un ruolo attivo nella gestione
delle crisi aziendali anche da parte degli
enti locali e della Regione Lombardia per
incentivare gli investimenti sul territorio;
la promozione di una contrattazione sociale
in difesa del welfare territoriale (assistenza,
non autosufficienza, tutela delle fasce
deboli) ma anche dei servizi pubblici locali
(asili nido, scuola, trasporti, casa); l’avvio
di una negoziazione aziendale e di secondo
livello innovativa, che sperimenti, come già
avvenuto in alcune realtà comasche, modalità
di welfare aggiuntivo e/o integrativo.
Economia e svviluppo. Un documento di Cgil, Cisl e Uil
Patto per il cambiamento
La contrattazione quale
prezioso strumento per
generare sviluppo. In un
documento unitario di Cgil,
Cisl e Uil un piano di lavoro
per un proficuo 2011
U
nire le forze, una volta per tutte,
per superare al crisi. «Ci siamo
stufati di fare cassa integrazione.
È tempo di sedersi attorno a
dei tavoli, nelle aziende del territorio,
e ragionare sul futuro. Scateniamo la
contrattazione». Le parole sono di Fausto
Tagliabue, segretario generale della Cisl di
Como. Accanto a lui Alessandro Tarpini,
segretario generale Cgil Como e Michele
Barresi, segretario generale Uil Como.
L’occasione è stata la presentazione
ufficiale del “Patto per il cambiamento,
l’occupazione lo sviluppo e la
competitività”, un documento congiunto
elaborato dalle tre segreterie sindacali
lariane che si prefigge lo scopo di dettare,
con questo inizio di 2011, l’agenda delle
priorità d’azione per offrire al territorio
comasco reali opportunità di ripresa.
Un primo dato da registrare, che anticipa
i contenuti del documento stesso, è la
condivisione d’intenti che ha portato alla
sua stesura. Approccio non scontato in un
periodo di profondi conflitti all’interno
della compagine sindacale, almeno
a livello nazionale. «La realizzazione
di questo documento – ha spiegato
Alessandro Tarpini assume un valore
simbolico rilevante -. Vuole essere
l’occasione per riannodare fili che a
Como non si sono mai spezzati».
«Como - gli ha fatto eco Michele Barresi è riuscita a sedare le divisioni che hanno
caratterizzato la nostra Penisola negli
ultimi mesi. Ciò rappresenta un’occasione
di vanto ma, soprattutto un elemento di
forza. Troppo spesso le controparti hanno
giocato o giocano proprio sulle fratture
apertesi all’interno del mondo sindacale
per evitare possibili accordi che guardano
al futuro…».
L’unione fa la forza dunque. Una forza
che si traduce in un documento che
lancia una sfida al territorio, alle aziende,
alle associazioni imprenditoriali, alla
politica «perché si aprano tavoli nuovi
per affrontare problemi concreti in grado
di gettare le basi di una reale ripresa».
“Per superare la crisi – sono le prime
righe del “Patto” – e riavviare lo sviluppo
bisogna partire da idee e obiettivi
condivisi... Cgil, Cisl e Uil di Como
ritengono positivo il confronto avviato a
livello nazionale fra sindacati e imprese
su emergenze sociali, mezzogiorno,
innovazione e ricerca, semplificazione
della pubblica amministrazione.
Auspichiamo che i successivi confronti
producano uguali risultati su:
investimenti e produttività, federalismo,
fisco. Cgil, Cisl e Uil intendono dare
continuità alle importanti intese
innovative realizzate in questi anni
nel nostro territorio (Accordo Quadro
di Sviluppo Territoriale, Piano per la
Competitività e lo sviluppo economico
della provincia di Como, accordi sugli
ammortizzatori sociali e contratti di
solidarietà, anticipi cigs, microcredito,
apprendistato).
Cgil, Cisl e Uil intendono, con questo
documento, proseguire a sostenere le sedi
istituzionali di concertazione presenti
nel territorio comasco e rilanciare una
stagione di contrattazione e accordi
con le associazioni datoriali comasche,
finalizzata ad affrontare tematiche di
comune interesse per lo sviluppo e
l’occupazione”.
Tredici i “focus” suggeriti dalle forze
sindacali per guardare al futuro:
sostenere in tutte le sedi una adeguata
riforma sulla fiscalità che diminuisca la
tassazione sul reddito da lavoro e impresa
e ne sposti il carico più sulle rendite;
sostenere il settore manifatturiero;
sostenere e sviluppare un sistema
terziario più avanzato; accelerare
nella nostra provincia investimenti e
finanziamenti; favorire una politica del
credito provinciale che aiuti le imprese
ad avviare i propri investimenti; favorire
ed incentivare processi di sistema e di
aggregazione, sinergie, reti, nel campo
della ricerca e della innovazione tra
enti e società che operano in provincia
nel privato e nel pubblico; elaborare
un progetto provinciale per la gestione
delle risorse energetiche e del trasporto
pubblico; accelerare la realizzazione di
tutte quelle infrastrutture che possono
aumentare la competitività del territorio
(terza corsia autostrada, tangenziale
di Como, variante Tremezzina...);
sviluppare e orientare le competenze in
corrispondenza alla domanda effettiva
di lavoro; sviluppare interventi contro il
lavoro nero; intervenire con maggiore
efficacia sul temi della sicurezza;
sviluppare il sistema dei servizi pubblici
locali e del welfare territoriale pubblico e
del terzo settore; sostenere l’integrazione
degli immigrati...”
Step impegnativi per segnare l’avvio di
una stagione nuova. Di rifresa. Concreta.
Puntuale , su obiettivi condivisi. «Non ci
sono più alibi per stare fermi - l’appello
del tre sindacalisti -. Risalire la china si
può e si deve. La contrattazione, se ben
gestita, può rappresentare un ottimo
strumento di innovazione».
A CURA DI MARCO GATTI
Cosa serve
■ Il Patto
Oltre la crisi
■ Concretezza
Le “azioni” da mettere
in campo secondo Cgil,
Cisl e Uil
Il guanto di sfida
alle associazioni
imprenditortiali
Che cosa serve per favorire lo sviluppo
e la competitività del territorio? Nel
“Patto” sottoscritto da Cgil, Cisl e
Uil si richiama la necessità di un
piano provinciale per le politiche del
lavoro; di un patto per la produttività
e l’innovazione; la necessità di un
maggiore coinvolgimento dei lavoratori
riguardo agli indirizzi strategici
dell’impresa, alle condizioni e alla
qualità del lavoro; una sede stabile di
confronto sulle diverse crisi e chiusure
aziendali; l’avvio di un confronto con
gli enti locali per definire protocolli
sul welfare territoriale con interventi
di sostegno tramite servizi e benefici
economici.
«Con questo documento - le parole di
Alessandro Tarpini, segretario generale
Cgil Como - abbiamo voluto lanciare
un guanto di sfida alle associazioni
imprenditoriali del nostro territorio.
Alle enunciazioni di principi, alle
dichiarazioni d’intenti sulla stampa
preferiremmo delle dichiarazioni di
virtù».
Tra le preoccupazioni di Cgil, Cisl e
Uil anche la diffusa prassi, tra alcune
aziende, della “esternalizzazione dei
servizi”, pratica che interessa diverse
migliaia di lavoratori nel comasco e
per la quale le organizzazioni sindacali
chiedono maggiori garanzie di
trasparenza, legalità, concorrenza.
Como Cronaca
A LENNO IL PRESEPE
EDIZIONE XXXVI
La natività
di quest’anno
è stata
rappresentata
in Oriente,
sul lago
di Tiberiade
C
ome ogni anno gli amici costruttori
del presepio di Lenno, sorretti da
una grande passione e tenacia,
si sono impegnati a preparare il
grande presepio nel ricordo della nascita
di Gesù salvatore del mondo. L’edizione
realizzata quest’anno è la XXXVI, il presepio
è sempre tradizionale, ma con paesaggi
Un dottore
per amico
Due figure molto conosciute in Valle Intelvi
per il servizio prestato presso il COF di Lanzo
continueranno la professione in città
DA SINISTRA MONS. DIEGO COLETTI, IL PRESIDENTE
DEL C.O.F. DI LANZO PROF. ERCOLESSI E IL PROF.
EMANUELE FRANCHI. NELLA FOTO SOPRA
IL DOTTOR ROBERTO NUCERA
Opereranno entrambi
presso Villa Aprica. Il
riconoscimento di stima
da parte di un territorio
U
n quotidiano uscito la settimana
di Natale pubblicava un
trafiletto che ai più distratti
lettori sarà sfuggito, ma che vale
la pena riproporre per il messaggio che
porta: Testualmente diceva così:
Quando un chirurgo viene liberamente
scelto perché il paziente è sicuro che
tutto sarà fatto al meglio per la propria
salute , non è soltanto un bravo medico,
ma un amico nelle cui mani ti affidi con la massima fiducia. Grazie dottor
Emanuele Franchi. Tanti auguri. Marialuisa e famiglia. Argegno .
Penso che siano ben pochi i vall’Intelvesi che non conoscano almeno per
nome il dott.Emanuele Franchi. Una figura che tanta gente riconosce come un
Vallintelvese di lunghissima data, presente da una vita sul territorio .
Nato a Lanzo nel 1954, il dottor Franchi si è laureato all’Università di Pavia
in medicina e chirurgia nel 1981 e ha ottenuto l’abilitazione professionale
all’esercizio medico presso la stessa università. Iscritto all’albo dei medici
presso l’ordine di Como già nel 1982, nel 1990 ottiene la specializzazione
in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università degli studi di Milano, poi
referente A.S.O.O. per la Regione Lombardia negli anni 2006/ 2007/2008/2009.
Ha ricoperto la carica di professore a contratto alla Scuola di Specializzazione
Notizie flash
■ Como
Lettura della Gaudium
et Spes. Secondo
incontro con il MEIC
Il secondo incontro di rilettura della
costituzione conciliare “Gaudium et
Spes”, promosso dal MEIC (Movimento
Ecclesiale Impegno Culturale) si terrà
sabato 15 gennaio, alle ore 16.30,
presso il Centro “Cardinal Ferrari”, in
viale C. Battisti 8, a Como. Verranno
prese in esame alcune “questioni
urgenti”, trattate in paragrafi ben
definiti del documento: “L’attività
dell’uomo nell’universo” (33-39);
“La vita economica” (63-72) e
“L’impegno politico” (73-76).
L’invito è rivolto a chiunque abbia
interesse a fare un cammino di
riflessione e di approfondimento.
e motivi diversi ogni volta. Il presepe
di quest’anno è stato ambientato in
Oriente, sul lago di Tiberiade, proprio
nei luoghi della nascita di Gesù. Un vero
e proprio paesaggio in movimento, con
pastori affaccendati nei loro mestieri
ed inseriti nelle case o botteghe che
rappresentano l’attrazione massima
per i bambini che, con i loro genitori,
amano visitare il presepio e si divertono
a scoprire questi movimenti. Per il
gruppo di costruttori ha rappresentato
una grande gioia veder giungere tante
in Ortopedia e Traumatologia all’Università
degli studi di Milano Bicocca.
Non si contano i congressi e i corsi di
specializzazione che il dott. Franchi
(chiamarlo professore ci mette un po’ a
disagio! ) ha frequentato. Così per chi non
lo conosce e lo incontrra per la prima volta
ci si aspetterebbe di trovarsi davanti un
monumento di saggezza e di distinzione da
mettere in imbarazzo qualsiasi paziente.
Invece Emanuele Franchi ha il grosso
dono di ispirare fiducia e simpatia anche
ai pazienti più ostici che si rivolgono a lui.
Tante volte lo abbiamo sentito rivolgersi a
un anziano parlando in dialetto e altrettante
seguire i suoi pazienti anche fuori
dell’ambito sanitario.
Le prime esperienze del novello dott.
Franchi sono state fatte come medico
condotto di Ramponio e Verna, nel 1984 ha
instaurato una collaborazione autonoma da
libero professionista come assistente presso
il C.O.F. di Lanzo. Nel 1988 ha salito la scala
professionale nella stessa struttura dove ha
prestato servizio per ben 28 anni.
Ormai per i pazienti della valle e della
provincia era normale entrare in clinica
e incontrarlo nelle corsie o nei corridoi
vestito di verde. Sarà stata anche solo
un’impressione, ma ispirava un po’ di
coraggio a tutti.
Scriviamo al passato, anche se prossimo,
perché la novità che ha sorpreso tutti è che
il prof. Franchi da metà gennaio lascerà la
clinica di Lanzo e diventerà responsabile
Primario di U.O. Ortopedia e Traumatologia
(sezione A ) dell’Istituto Clinico Villa Aprica
di Como.
Non senza rincrescimento i Vallintelvesi
gli augurano tanto bene per una proficua
carriera nella speranza che riesca realizzare
il suo sogno: insegnare per tramandare le
sue esperienze ai giovani medici così da
metterli in condizione di curare sempre
meglio e perseguire la missione che si sono
scelti nella vita.
Gli stessi auguri vogliamo esternare ad un
altro giovane medico che dividerà con il
dott. Franchi questa esperienza: il dott.
Roberto Nucera che anch’egli da gennaio
2011 presterà servizio presso la Villa
Aprica di Como dopo un periodo trascorso
presso C.O.F. di Lanzo. Roberto può essere
considerato Vallintelvese essendo nato a
S.Fedele e figlio del famoso dottore Nucera,
per ben quarant’anni medico condotto di
S.Fedele .
RINA CARMINATI FRANCHI
Sabato, 8 gennaio 2011 25
persone ad ammirare l’opera, durante
le festività natalizie, magari alla ricerca
di qualche novità rispetto agli anni
precedenti. Come sempre il presepio è
stato allestito nel battistero romanico,
in piazza a Lenno, vicino alla chiesa
parrocchiale, e sarà visitabile fino al
31 gennaio con il seguente orario di
apertura: fino al 6 gennaio dalle 9 alle
19, dal 7 al 31 gennaio dalle 9 alle
17.30. Per informazioni parrocchia di
Lenno, tel. 0344-55118, o a Agostino
Cadenazzi, tel. 0344-55613.
Notizie flash
■ Mandello
La seconda edizione
di “Cantiamo insieme”
La “Schola Cantorum” parrocchiale
“Sacro Cuore” di Mandello del Lario
organizza, sabato 8 gennaio, alle ore
21, presso la chiesa prepositurale
del S. Cuore, la seconda edizione
di “Cantiamo insieme”, elevazione
spirituale con canti natalizi a favore
del fondo solidarietà “Famiglia Lavoro”, per ridare speranza alle
famiglie in difficoltà. Saranno presenti
il coro parrocchiale di Lierna, la corale
“S. Giorgio” di Pagnano (Merate), la
corale “S. Antonio Abate” di Introbio,
il coro “Voci nel tempo” di Cortenova
e la “Schola Cantorum” Sacro Cuore di
Mandello.
■ Como
Elevazione Spirituale
conclusione del Natale
Sabato 8 Gennaio 2011, alle ore 21.00,
presso la Chiesa della SS. Trinità in
Centro Pastorale Card. Ferrari, si terrà
un’Elevazione spirituale a conclusione
del tempo di Natale, a cura del Coro
Studentesco dell’ Università degli
Studi dell’Insubria, dirtetto dal
maestro Federico Gilardoni e promossa
dall’ Associazione Studentesca
“Sant’Abbondio” e dall’Ufficio
Diocesano di Pastorale Universitaria
L’appuntamento, che si sarebbe dovuto
tenere il giorno 17 dicembre 2010 ma è
stato rinviato causa neve, ed è l’ultimo
previsto nel calendario della Stagione
Concertistica dell’Università degli Studi
dell’Insubria di Como.
Ricordiamo che gli obiettivi
dell’iniziativa sono di promuovere la
realtà universitaria in Como attraverso
la musica con la proposta di incontri
musicali rivolti in primo luogo agli
studenti aperti alla cittadinanza
offrendo un motivo di aggregazione
musicale e culturale sia per la sede
comasca dell’Ateneo che per la città
di Como.
◆ La programmazione da gennaio a marzo
Oratorio di Lipomo,
al cinema e a teatro
L’
oratorio S.Vito di Lipomo, in via
Cantaluppi 572 ha reso nota la programmazione dei mesi di gennaio
- marzo della rassegna di cinema
e teatro. Si ricorda che le rappresentazioni teatrali hanno luogo il sabato alle ore 21 (ingresso 7 euro), mentre le proiezioni cinematografiche la domenica alle 14.30 (ingresso
4.50 euro, ridotto 4)
Ecco le rappresentazioni teatrali:
8 gennaio 2011 la compagnia Teatrale “La
Nuova Civera” presenta “Un’ugiadela dal
pugioo”;
22 gennaio la compagnia teatrale “I Ruzanivul “ presenta “Ogni occasiun l’è bona” , commedia dialettale;
29 gennaio la compagnia teatrale Juventus
Nova presenta “Se l’erminia la sè spusa…”,
commedia dialettale;
12 febbraio la compagnia teatrale “Tutti in
scena” di Cantello presenta “La final”, commedia dialettale;
26 febbraio la compagnia teatrale “Semm
trua par cas” presenta “AAA attico ristrutturato vendesi”, commedia dialettale
12 marzo la compagnia teatrale “Svitol” presenta “Una vigilia - muvimentada”, commedia
semi dialettale liberamente eleborata dagli
stessi interpreti.
Ecco le proiezioni dei film:
9 gennaio Harry Potter e i doni della morte
– 1° Parte
16 gennaio L’illusionista
30 gennaio Cronache di Narnia: il viaggio
del veliero
6 febbraio Rapunzel
13 febbraio Tron Legacy
20 febbraio Le avventure di Sammy
UNA FOTOGRAFIA
DELL’ORATORIO
S. VITO DI LIPOMO
Sport
26 Sabato, 8 gennaio 2011
Sport
Notizie flash
■ Sci alpinismo
Dopo Natale hanno abbandonato il club
il Direttore Generale e lo staff medico
Torna l’Adamello
Ski Raid
Ombre all’orizzonte
per il Calcio Como
L’Adamello Ski Raid, una delle prove
più classiche del panorama di sci
alpinismo, dopo due anni di pausa
tornerà domenica 3 aprile. Con un
dislivello complessivo in salita di 3400
metri ed una lunghezza di quasi 43
km, con partenza da Passo del Tonale
e arrivo a Ponte di Legno, il percorso
di gara si snoda in buona parte
sugli scenari glaciali dell’Adamello
raggiungendo i 3539 metri del punto
più elevato.
P
orterà un po’ di
serenità il 2011 in
viale Sinigaglia? Tutti
coloro che hanno
a cuore le sorti del Calcio
Como se lo augurano ma le
prime avvisaglie non sono
per nulla incoraggianti. Con
il 1° gennaio, infatti, hanno
lasciato la società il DG
Marco Degennaro, i membri
del settore medico Paolo
Mascetti e Alberto Giughello
mentre voci insistenti dicono
che anche giocatori di primo
piano (come Giuseppe
Cozzolino) sono pronti
per lasciare un Lario che,
calcisticamente parlando, è
■ Ciclismo
Luca Paolini correrà
con la Katusha
Il ciclista lariano Luca Paolini correrà
nella stagione 2011 con i colori della
Katusha, la competitiva squadra russa
di Andrei Tchmil. Il forte corridore
comasco ha siglato un contratto
annuale. I componenti del Team
Katusha sono reduci da un periodo
di allenamento che si è tenuto nella
cittadina spagnola di Calpe.
Tanta incertezza ma
anche preoccupazione
per il futuro
della società di via
Sinigaglia
sempre più triste. A pesare
su tutte queste situazioni è la
mancanza della società che,
a parole, sembra sempre più
smaniosa, almeno in una
delle sue due componenti
(Di Bari), di voler trovare
un nuovo acquirente per
il club ma guadagnandoci
un po’. Questo è fuori di
dubbio visto che, a parte le
farse la lunga telenovela con
gli imprenditori bresciani
guidati da Lanzanova che
si è dipanata per tutto
l’autunno, si è conclusa
con un “pugno di mosche”
esclusivamente per ragioni
di tipo economico. Amilcare
Rivetti, l’altro partner ai
vertici della società calcistica
cittadina, sembra invece
intenzionato a continuare
comunque questa sua
avventura. Sicuramente
l’evolversi della situazione
sportiva andrà pari passo
con quella societaria.
■ Sci nordico
I podi della 21°
Sgambeda di Livigno
Attualmente, complice
anche la sonora vittoria
del Verona nel recupero
con la Paganese, il Como è
tornato in zona play-out. I
sette punti conquistati nelle
ultime tre giornate non
hanno quindi permesso agli
azzurri di uscire dalla zona
critica della classifica. Ma
guardando con obiettività
la formazione azzurra, e
considerando il fatto che
stiamo parlando della
squadra più “economica”
della divisione, crediamo
che la coppia alla guida
della squadra, ovvero Oscar
Brevi e Carlo Garavaglia,
stia facendo miracoli. Già
la salvezza conquistata
nello scorso campionato,
all’ultima giornata contro
il Lecco, aveva il sapore
di un’autentica impresa.
La domanda è, ora, se la
stessa cosa si ripeterà.
Le potenzialità ci sono
Sette bello
Si riparte da Verona
Sarà il Verona, che appare in decisa ripresa grazie alla cura del
nuovo allenatore Andrea Mandorlini, il prossimo avversario
del Como domenica 9 gennaio allo stadio Sinigaglia.
Gli azzurri si presentano alla ripresa del campionato al
quintultimo posto, in coabitazione con il Bassano, a quota
20 punti. Dietro di loro solo Pavia (19); Pergocrema (18);
Monza (14) e Paganese 11. Per questa partita il Como non
potrà fare affidamento su due giocatori: Villar e Conti, che
dovranno scontare una giornata di squalifica.
perché i due tecnici hanno
dimostrato di saper lavorare
con i numeri a disposizione
e i risultati ottenuti nel mese
di dicembre lo dimostrano.
Piuttosto saranno le
questioni societarie ad
influire sull’umore, e sulle
gesta, dei giocatori azzurri.
Il fatto che da maggio ad
oggi non sia trascorsa più di
una settimana senza che i
giornali non pubblicassero
La ricerca
Lo sport fa
bene ai disabili
Pallanuoto: inizio
alla grande per il Como
Se il “buon giorno si vede dal mattino” questa
potrebbe essere una stagione positiva, dopo
tante tribolazioni, per la Como Nuoto.
Il 7bello lariano ha infatti iniziato con un
doppio successo, e ben 27 reti all’attivo contro sole 5 subite, il campionato di serie B di
pallanuoto.
Nel dettaglio i giocatori comaschi hanno
sconfitto all’esordio il RN Bologna per 13-4
ed hanno vinto a Padova per 14-1. Dopo le
festività natalizie il campionato riprenderà a
Muggiò dove verrà ospitato il Verona.
Una ricerca dell’Irccs
‘Fondazione Santa Lucia’
ha analizzato per la prima
volta i benefici dello sport
sulle funzioni cognitive di
atleti disabili, dimostrando
che la mente ne trae effettivo
giovamento, non solo
psicologico, ma migliorando
la plasticità cerebrale. In
particolare è stato osservato
un sensibile miglioramento
della capacità di percepire
uno stimolo e di rispondere a
esso in modo esecutivo. Nel
basket in carrozzina, infatti, le
circostanze di gioco variano
continuamente e l’atleta deve
adattare i propri movimenti
e la tattica di gara tenendo
conto sia dei suoi compagni di
squadra sia degli avversari.
nomi, date di incontri
dei nuovi proprietari del
Como fa pensare che,
se la situazione dovesse
continuare anche nel 2011,
alla fine non porterà niente
di buono e tutti gli addii
che si stanno susseguendo
sembrano solo le avvisaglie
di una tempesta ormai
imminente.
A CURA DI LUIGI CLERICI
E’ stato Fabio Santus a tagliare per
primo il traguardo nella XXI edizione
della Sgambeda di Livigno, gara
marathon di 42 chilometri in tecnica
libera di sci di fondo. A completare il
podio della gara maschile il detentore
della Fis Marathon Cup 2009/10, il
norvegese Simen Oestensen e un
olimpionico di Torino 2006, il trentino
Cristian Zorzi. Tra le donne ha bissato
il successo raccolto lo scorso anno
l’ucraina Valentina Shevchenko.
■ Coni
Gli sportivi meritevoli
del 2010
A dicembre il Coni provinciale di Como
ha organizzato il tradizionale Natale
degli sportivi, occasione per ricordare,
e premiare, le società e gli atleti più
meritevoli per i risultati conseguiti nel
corso dell’ultima stagione agonistica.
Lo sport comasco nel 2010 ha
conquistato nove titoli mondiali,
quattro europei e 93 tricolori.
Centinaia di immagini
Basket
La storia del rugby
di Sondrio in un libro
Nuova
giocatrice per la
Pool Comense
A Como è ancora in corso una “battaglia” mediatica per
ottenere un campo di gioco degno di questo nome e
la squadra sta muovendo i primi passi nel campionato
di serie C. A Sondrio, invece, è stato dato alle stampe
un volume che in oltre 230 pagine, e con centinaia
di fotografie, ripercorre la storia, anzi come dice il
sottotitolo, il racconto del rugby valtellinese. Stiamo
parlando di “Valle Ovale” il libro realizzato dall’ex
atleta (ha praticato soprattutto la pallacanestro a vari
livelli in Valle nonché nell’hinterland milanese) Paolo
Valenti. Tra gli aneddoti il fatto che il rugby a Sondrio
è nato sul finire degli anni 50 quando furono acquistati
a Milano palloni ovali e divise (tutto materiale usato)
per rilanciare uno sport che aveva vissuto una prima
stagione di notorietà a Sondrio negli anni ’30. “Valle
Ovale”, che è acquistabile a 22 euro e che ripercorre
la storia del rugby valtellinese attraverso rivisitazioni,
racconti, cronache ed esperienze dirette dei suoi
protagonisti, non è la prima opera sportiva di Paolo
Valenti che nel 2008 ha realizzato “Un secolo di sport in
Valtellina” e l’anno successivo “Storie sotto canestro”.
Il 2011 si presenta con una
nuova giocatrice per il Pool
Comense impegnato, finora
con risultati alterni, nel
campionato di serie A1 di
pallacanestro femminile. Si
tratta di Liene Jansone, lettone,
ala-pivot di grande esperienza
con un passato ad Umbertide
ed a Venezia. Jansone dovrebbe
alternarsi con le altre due
straniere, Harmon e Vilipic.
Questa nuova giocatrice alza le
“quotazioni” del Pool Comense
nella parte alta della classifica.
Lo sa bene anche coach
Barbiero. Il debutto in casacca
nerostellata per giovedì 6
gennaio, al Palasampietro,
contro le sue ex compagne del
Venezia.
ValliVaresine
28 Sabato, 8 gennaio 2011
12 mesi in pillole
■ Caritas
Attraverso le pagine de “Il Settimanale”
A gennaio apre il centro
di ascolto di Cuveglio
IL VESCOVO DURANTE UNA
CELEBRAZIONE A BRINZIO
Il 20 gennaio il Vescovo di Como,
mons. Coletti è stato
a Cuveglio per
inaugurare il secondo
centro di ascolto della
Caritas diocesana che
si affianca – a
distanza di 5 anni – a
quello già in funzione a Cunardo. Sarà
un punto di riferimento per i bisogni
del territorio e segno dell’attenzione
che la Chiesa ha per la persona umana
e i suoi bisogni.
Cittiglio
La S. Messa
sull’altare antico
A fine novembre, a Cittiglio viene
celebrata una S. Messa sul primitivo
altare della chiesa di S. Biagio, rinvenuto
durante gli scavi archeologici che hanno
interessato quella chiesa che, proprio in
queste settimane è oggetto dei lavori per
la ricostituzione del pavimento interno
secondo il progetto approvato dalla
soprintendenza.
■ Volontariato
La scomparsa di
Beniamino Panozzo
Il 7 marzo si sparge in Valcuvia la
notizia della morte di Beniamino
Panozzo, figura importante nel
panorama del volontariato sociale di
zona, fondatore vent’anni prima della
cooperativa “Solidarietà 90” che ha
rivolto la sua attenzione soprattutto
ai malati psichici e per loro ha
organizzato una attività di lavoro
consolidata sul territorio.
■ Sport
Due appuntamenti
al femminile
Il 27 marzo si corre a Cittiglio la prima
prova del campionato mondiale di
ciclismo femminile. Un appuntamento
sportivo che porta la Valcuvia sulla
ribalta sportiva internazionale. A metà
ottobre a Cittiglio si svolge, invece,
la 2° edizione della Cronocoppie di
ciclismo femminile, una iniziativa che
porta in paese le azzurre del ciclismo
che meno di un mese primo hanno
conquistato con Giorgia Bronzini il
campionato del mondo a Sidney.
■ Sociale
Giornata Lourdiana
Le parrocchie della Valmarchirolo
hanno organizzato a Ponte Tresa una
“Giornata Lourdiana”. Alla celebrazione
è presente il delegato del vescovo per
la pastorale della salute, mons. Giorgio
Pusterla. In quell’occasione viene
anche benedetto il nuovo scivolo per
disabili realizzato a lato della scala di
ingresso alla chiesa di Ponte proprio
per renderla accessibile a tutti.
2010
Un anno da raccontare
R
icordiamo su questo primo
numero del 2011 i fatti che hanno
accompagnato la vita ecclesiale
e sociale delle Valli Varesine,
durante lo scorso anno.
A fine aprile si rinnovano i pellegrinaggi
delle parrocchie valcuviane al Sacro
Monte di Varese e a Torino per
l’ostensione della Sacra Sindone. Il 30
aprile si svolge nella chiesa plebana di
S. Lorenzo a Canonica la veglia zonale
di preghiera per il lavoro, presieduta dal
vescovo Coletti.
Si svolge in maggio su tutto il territorio
delle Valli Varesine la raccolta dell’usato
pro missioni. Una seconda raccolta si
svolge anche in ottobre, mentre all’inizio
novembre si tiene a Gemonio – da più di
30 anni - la Mostra Missionaria.
Sulle pagine del Settimanale del 29
maggio la penna di don Titino richiama
alla memoria – a 50 anni dalla morte la figura di mons. Zaffrani, originario di
Casalzuigno, già vicario generale della
diocesi comasca e vescovo di Guastalla.
Con giugno terminano le scuole e gli
Oratori si organizzano per le attività del
Grest, A metà giugno in Cattedrale a
Como il Vescovo ordina cinque nuovi
sacerdoti. Due di loro sono assegnati alle
Valli Varesine: don Francesco Franzini
a Cittiglio e don Samuele Bongiloatti a
Canonica.
GENNAIO – MARZO
L’attività pastorale inizia con le feste
LUGLIO - SETTEMBRE
tipiche del periodo invernale: S. Antonio,
La parrocchia di Cunardo saluta don
SS. Fabiano e Sebastiano, S. Giulio e S.
Ludovico Giossi dopo 39 anni di ministero.
Biagio, S. Giuseppe.
A Cittiglio viene presentato il libro di don
Proseguono gli appuntamenti periodici
Gian Battista Binda “Cittiglio e i suoi
con i pellegrinaggi vocazionali verso il
parroci: una presenza mai venuta meno”.
santuario di Cavona e quello di Ardena.
Le squadre antincendio del COAV sono
I Carmelitani dell’eremo di Cassano si
impegnate a fine mese in un’esercitazione
propongono come centro spirituale e di
in Valcuvia, mentre in luglio viene
ritiro; avviano un percorso di incontri
inaugurata la nuova sede della Protezione
sulla Chiesa.
civile di Cassano Valcuvia.
La Provincia di Varese promuove
Il 19 settembre prende ufficialmente il
l’iniziativa “Micro-credito” a favore delle
via anche l’esperienza della nuova Unità
famiglie in difficoltà.
Pastorale comprendente le parrocchie di
All’inizio di febbraio il Centro Aiuto alla
Canonica, Cavona, Duno, Rancio, Ferrera
Vita di Laveno Mombello si
e Cassano.
ritrova a Cavona per il “Rosario
per la Vita”.
OTTOBRE - DICEMBRE
Il 14 febbraio si celebra la
A fine ottobre il comune di
giornata del malato con il
Masciago entra a far parte
Con la festa della Madonna del Carmine Cittiglio saluta
gruppo UNITALSI di Cittiglio
del Parco Regionale del
don Gian Battista Binda che dopo otto anni trascorsi in
che quest’anno festeggia i 40
Campo dei Fiori.
parrocchia lascia la Valcuvia. In settembre altri movimenti
anni.
Il 21 ottobre è inaugurato a
di parroci: il parroco di Lavena, don Francesco Donghi
Partono, organizzati dalla
Cuveglio il nuovo asilo nido:
è nominato dal Vescovo anche parroco di Cremenaga.
provincia, i corsi base per i
accoglierà 60 bambini.
Evento importante perché riaffida la piccola parrocchia
nuovi volontari della Protezione
Il 23 ottobre a Bedero si
ad un sacerdote della chiesa di Como dopo che per
Civile.
svolge la Veglia Missionaria
diversi anni era stata guidata dal parroco di Luino per
e per l’occasione la zona
via dell’interruzione della strada verso Ponte Tresa; don
APRILE – GIUGNO
pastorale saluta don Savio
Marco Folladori passa da Gemonio ad Olgiate Comasco, don
Il 9 aprile si tiene a Rancio
Castelli nuovo fidei donum
Silvio Bernasconi lo sostituisce a Gemonio; don Francesco
l’assemblea dei soci del Centro
in Perù.
Franzini inizia l’esperienza di vicario a Cittiglio il 19
Studi intitolato alla memoria
Si spegne a Como don
settembre; il 2 ottobre viene accolto a Cunardo il nuovo
di Gancarlo Peregalli a cui sarà
Giovanni Valassina, il
parroco: don Paolo Busato, proveniente dalla Valtellina.
intitolata anche la biblioteca
parroco scrittore, originario
Si ufficializza anche la partenza da Caravate di don Savio
civica.
di Gemonio .
Castelli, destinato alla missione diocesana in Perù.
Partono i lavori di restauro degli
affreschi della chiesa romanica
PAGINA A CURA
di San Pietro a Gemonio.
DI ANTONIO CELLINA
Nuovi parroci
La nomina ad arcivescovo
Giovani
Adorazione
notturna
a Brenta
Mons. Ezzati, vescovo
di Santiago del Cile
Vocazioni
Sabato 15
gennaio il
pellegrinaggio
S
I
D
ono partiti all’inizio di
dicembre gli incontri di
Adorazione Eucaristica
notturna per giovani che si
svolgono nella cappellina
dell’asilo di Brenta.
L’iniziativa rientra tra quelle
organizzate a livello diocesano
nel ciclo “Luce nella notte
- chiamati alla Santità” con
l’obiettivo di creare uno
spazio periodico, con cadenza
mensile, per la meditazione e la
riflessione davanti all’Eucaristia.
Il prossimo incontro è
programmato dalle ore 21.00
alle 24.00 di sabato 15 gennaio,
mentre i successivi si terranno
tutti i primi sabato del mese
sino a giugno 2011.
l 15 dicembre scorso Papa Benedetto XVI ha
nominato mons. Riccardo Ezzati Andrello quale nuovo
arcivescovo di Santiago del Cile.
Mons. Ezzati – appartenente alla congregazione salesiana
– originario del Veneto, ha molti parenti e familiari che
risiedono nelle Valli Varesine tra Brenta e Cittiglio, paesi
in cui spesso trascorre alcuni giorni durante le sue visite
in Italia. Da sempre sacerdote missionario, mons. Ezzati
ha trascorso la maggior parte del suo ministero in Cile.
Dal 1996 al 2001 è stato vescovo a Valdivia nel sud del
paese, dal 2001 al 2006 Ausiliare di Santiago del Cile.
Da quella data ad oggi è stato Arcivescovo di Concepcion.
In quella diocesi ha vissuto il violento terremoto del
febbraio 2010. Il 15 gennaio prenderà possesso della sede
arcivescovile della capitale cilena e succederà nell’incarico
al cardinale Errazuriz Ossa, dimissionario per raggiunti
limiti d’età. L’arcidiocesi di Santiago si estende su circa
9 mila Kmq ed ha una popolazione di circa 5 milioni di
abitanti di cui 3,5 cattolici. Ad essa fanno riferimento
altre 7 diocesi suffraganee.
opo la pausa natalizia
riprenderanno sabato 15
gennaio, i tradizionali
appuntamenti con il
pellegrinaggio vocazionale
zonale alla S. Casa di Cavona.
Si tratta del quarto
appuntamento annuale.
Il ritrovo è fissato per la
mattina di sabato alle ore
7.00, presso la cappelletta di
S. Teresa. Al termine della recita
del S. Rosario, alle 7.30, si terrà
la messa alla S. Casa.
Come da tradizione sarà una
comunità parrocchiale ad
animare il pellegrinaggio:
in questo caso toccherà alla
parrocchia di Azzio – Comacchio
- Orino.(A.C.)
Sondrio Cronaca
Giovani
A Madrid con
la Commissione
Giovanile Media
Valtellina
Come Commissione Giovanile
della Media Valtellina si
propone la partecipazione
alla Giornata Mondiale della
Gioventù di Madrid per
tutti i Giovani della zona,
partecipando insieme alla
Diocesi. La partecipazione
è proposta ai giovani che
compiranno 17 anni nel 2011,
quindi a partire dall’anno di
nascita 1993. Per i minorenni
c’è sempre bisogno di un
maggiorenne che se ne assuma
la responsabilità. Chi avesse
qualche giovane disposto a
partecipare può contattare don
Luca Bordone al 339-1224823
o vial mail [email protected].
Zona pastorale Media Valtellina
Bormio
Martedì 11 gennaio
l’incontro del clero
Fino al 19
gennaio mostra
su Quasimodo
Martedì 11 gennaio, alle ore 9.45, presso la
Comunità “Santo Spirito” a Colda saranno
convocati i preti della Zona Pastorale Media
Valtellina per discutere il seguente ordine del
giorno:
La Banca Popolare di Sondrio
organizza a Bormio una
mostra dedicata a Salvatore
Quasimodo. Il 28 dicembre
si è svolto un recital dedicato
a Quasimodo, durante il
quale sono stati ricordati i
suoi trascorsi in Valtellina; il
professor Leo Schena, invece,
ha introdotto il regista/attore
Alessandro Quasimodo,
figlio del premio Nobel della
letteratura del 1959. La mostra
fotografica, dal titolo “Salvatore
Quasimodo - Operaio di sogni”
è aperta presso la sede di via
Roma 64 a Bormio tutti i giorni
dalle ore 14.00 alle 18.30; il
sabato dalle ore 9.00 alle ore
12.30 e dalle ore 14.00 alle ore
18.30, fino al 19 gennaio.
• ore 10.00: recita dell’ora media (portare il
breviario);
• scheda pastorale: primo ambito-Catecumenato
(pagg. 55-59 del sussidio “Formazione del clero”.
• al termine, varie ed eventuali (Veglia per la vita,
consiglio pastorale zonale…).
• ore 12.20: preghiera dell’Angelus e pranzo
(15 euro).
• importante: contributo 2011 per la cassa
zonale: 0,015 euro per abitante.
Il prossimo incontro di formazione teologica sarà
martedì 25 gennaio a Colda dalle ore 10.00
alle ore 16.00 con la prof.ssa Chiara Giaccardi:
“Educazione e comunicazione mass-mediale”.
In ricordo
di monsignor
Signorelli:
prete, uomo
di cultura,
formatore.
M
A Morbegno è tra le
più trafficate d’Italia
È stata diffusa la classifica delle vie più trafficate e soggette a ingorghi in Italia. Sono stati
analizzati i flussi del traffico, confrontati per
un anno con i dati della viabilità sulle strade
cittadine. I disagi della Statale 38 non sono
passati inosservati: Morbegno - più precisamente via Stelvio - è finita nelle prime 10 posizioni delle vie italiane da evitare. A incidere
su questo pessimo risultato sono i semafori
posti nei principali incroci cittadini e le tre
rotonde - da Talamona, a Cosio - che rallentano il deflusso dei mezzi.
A Ezio Molinetti il
«Ciavenasch 2010»
un Salvatore. Ecco il motivo
del nostro magnificare
il Signore anche davanti
alla morte. La nostra vita
è una vita piccola ma è
grandissima per le grandi
cose che Lui ha fatto in noi.
Ne era testimonianza la
passione di insegnante di
don Giuliano nel trasmettere
le cose grandi che il Signore
gli aveva fatto vedere. Le cose
grandi che lui conosceva
della storia, dell’arte, della
La diocesi perde col chiavennasco
don Giuliano una persona
di raffinata preparazione,
con conoscenze in ogni ambito
20 anni. Fu don Bormetti,
arciprete del capoluogo del
Mera, il riferimento per una
scelta di vita così importante.
Don Giuliano era un prete
colto, chiamato a dedicare
la vita nell’insegnamento a
tante generazioni di giovani
preti in Seminario.
Belle le parole del Vescovo
nella omelia che, ispirandosi
al Magnificat, ha dettato una
lettura delle dimensioni di
fondo della vita cristiana.
Una vita che non si avvilisce
con la morte, che è forte della
parola e della certezza di
Dio. La vita cristiana è una
vita “chiamata”, “governata”
da un Signore riconosciuto
liberamente e “redenta” da
Statale 38 dello Stelvio
■ Chiavenna
Sconfinato impegno pastorale.
ercoledì 22
dicembre si
sono svolte nella
collegiata di San
Lorenzo le solenni esequie
per monsignor Giuliano
Signorelli, deceduto il giorno
precedente, e che ha voluto
essere sepolto nella sua
Chiavenna. Don Giuliano
Signorelli divenne prete
seguendo una vocazione
adulta, maturata in un
giovane universitario di
Sabato, 8 gennaio 2011 29
letteratura. La vita che per
quanto debba riconoscere la
propria piccolezza è abitata
dalle cose grandi di Dio.
Altre dimensioni della vita
cristiana si comprendono
con chiarezza dalle parole
di Maria: sono quelle della
mitezza, dell’umiltà, della
fame e sete di giustizia, della
memoria di Dio, delle sue
promesse così che la nostra
vita non viene strappata dalle
sue mani ma viene soltanto
trasformata. E poi tutto alla
fine è misericordia.
Molto sentito e molto caldo il
saluto rivolto a don Giuliano
da parte di monsignor
Giampaolo Valsecchi, a nome
dei docenti del Seminario
e di tutta la comunità. «Di
te si può parlare come
insegnante, come prete e
come impegnato in tante
esperienze pastorali. Come
insegnante al seminario
tu hai dedicato ben 60
anni della tua vita». Fu
docente severo e rigoroso
don Giuliano ma «il tuo
insegnamento aveva una
base sulla tua cultura
enciclopedica, la quale
spaziava dalla letteratura
italiana e latina, alla teologia,
alla storia ecclesiastica e
civile, all’arte, alla musica,
alla agiografia, alla
geografia, e alla cronaca
contemporanea, della
quale tu parlavi volentieri
perché eri esperto anche
nella politica nazionale e
locale. Con i tuoi alunni eri
un po’ esigente, bisogna
riconoscerlo, non volevi che
durante le tue lezioni non
prestassero attenzione a
quello che tu stavi dicendo.
Nelle interrogazioni eri
abbastanza severo, ma hai
fatto bene perché tu volevi
dei preti che fossero colti e
che fossero disciplinati e dei
preti che fossero attenti».
La Diocesi perde col
chiavennasco don Giuliano
un formatore di raffinata ed
ampia preparazione culturale
e Chiavenna un concittadino
illustre anche se in qualche
modo schivo.
G.Z.
■ Catechisti
Zona pastorale
Media Valtellina
Mercoledì 19 gennaio: vedi
pagina 9 di questo numero.
Martedì 1 febbraio–Sondrio
Sacro Cuore, alle ore 21.00:
“Educare alla vita buona del
Vangelo” (CEI, 2010-2020),
don Stefano Cadenazzi.
Martedì 15 marzo–Sondrio
Sacro Cuore, alle ore 21.00:
“Il Mistero visibile. Il volto di
Cristo nell’arte”, don Andrea
Straffi.
Domenica 20 marzo–Bose
(Bi): “Il profeta Geremia”, card.
Gianfranco Ravasi. Iscrizioni
dopo il 6 febbraio telefonando a
don Ferruccio (333-4211260).
Martedì 22 marzo–Sondrio
Sacro Cuore, alle ore 21.00:
“Passio Christi, Passio Hominis.
Immagini della croce e del
crocifisso”, don Andrea Straffi.
Martedì 29 marzo – Sondrio
Sacro Cuore, alle ore 21.00:
“Rex tremendae maiestatis.
Iconografia e teologia della
Sistina”, don Andrea Straffi
martedì 5 aprile– Sondrio
Sacro Cuore, alle ore 21.00,
“la passione nel vangelo di
Giovanni”, don Ivan Salvadori.
La proclamazione del Ciavenasch 2010
è avvenuta domenica 26 dicembre a
Chiavenna nella sala consiliare del
municipio. La manifestazione della
pro Chiavenna ha premiato negli anni
chiavennaschi che si sono distinti in
vari settori: dal sociale al giornalismo,
dagli studi storici alla gastronomia,
alla economia. Quest’anno il premio è
stato attribuito ad Ezio Molinetti e le
motivazioni sono state enunciate dalla
presidente della pro Chiavenna Sandra
Scaramellini. Ezio Molinetti ha raccolto
l’eredità di don Giocondo D’Amato nella
direzione della corale Laurenziana che
ha condotto con grande competenza
e sensibilità musicale per molti anni.
La Corale ha un vastissimo repertorio
che ha presentato con successo in
Italia ed all’estero diffondendo il nome
di Chiavenna. Molinetti, diplomato al
Conservatorio e laureato in Lettere alla
Università cattolica, ha svolto l’attività
di apprezzato docente nella scuola media,
ha saputo nel tempo dedicare la propria
qualità in campo musicale anche ai
ragazzi, dirigendo ed insegnando canto per
oltre un decennio ad un coro di bambini,
i Giovani cantori di San Fedele, di cui si
ricordano raffinati concerti. La serata era
cominciata con un concerto di violino ed
arpa presentato da Elia Senese e Viliana
Ivanova che hanno dato saggio di grande
perizia e di espressività offrendo ai
presenti brani di grandi musicisti. Infine il
premio, consegnato dalla presidente della
pro Chiavenna con il consiglio al completo
e dal Sindaco De Pedrini che ha voluto
confermare l’apprezzamento per la scelta
del maestro Molinetti. Fuori programma,
non poteva però mancare, un brano corale
della Laurenziana che ha poi concluso,
diretta dal suo Maestro, con un canto
natalizio che ha coinvolto i presenti.
■ Sondrio
Quando lo sport fa bene
anche alla solidarietà
Un successo oltre tutte le attese per
l’iniziativa “Curr la sira de san Silvestro”,
che ha visto la partecipazione di una
settantina di podisti, che hanno percorso,
la sera del 31 gennaio, circa sette
chilometri e mezzo per le vie della città
di Sondrio. “Sportiva-mente”: questo
il motto scelto per dire che fare sport
aiuta ad avere un benessere fisico e
mentale. Ma è importante anche abbinare
lo sport al gesto di aiutare tutti quelli
che si impegnano nel sociale. La corsa
ha permesso di raccogliere 450 euro per
il progetto “Casa Fabrizio” della onlus
Univale, che sostiene i malati leucemici.
Sondrio Storie
30 Sabato, 8 gennaio 2011
A
N
G
A
T
N
MO
La storia di Oreste Forno/1 - Una vita dedicata all’alpinismo
Superare una cresta per
vedere altre cime da scalare
N
omen, omen, un nome un
presagio! Eppure, quando
i genitori chiamarono
Oreste il loro terzo figlio,
certo non pensavano al significato
di “montanaro”, né che ne avrebbe
segnato il maniera tanto profonda
tutta la vita. Ed ora che ha cominciato
a riavvicinarsi almeno come lavoro alla
sua terra, ecco che nei giorni scorsi,
Oreste Forno ha voluto presentare
presso il salone dell’Oratorio di
Berbenno, il comune dove è nato nella
frazione di Monastero, il suo ultimo
libro Fiori di ciliegio - Bambini anni
‘50, ciak si gira! (edizioni Bellavite,
euro 15), facendolo precedere da
una proiezione multimediale di
diapositive, a illustrare le tappe più
significative delle sue straordinarie
imprese alpinistiche.
Nelle prime pagine del libro, dove i
capitoli si susseguono brevi, quasi
fotogrammi disegnati con le parole,
racconta che a cinque anni cominciò
ad avvertire il fascino della montagna.
Quella volta, però, l’avventura finì sul
nascere, perché Oreste e il suo amico
Bruno si imbatterono in un cacciatore
del paese che, caricatisi entrambi sulle
spalle, li riportò alle madri in ansia per
la loro scomparsa. Un altro episodio
premonitore lo troviamo nel capitolo
I primi sci, avventura conclusasi in
maniera comica e poco onorevole, ma
che ha lasciato inalterato un desiderio
che poi ha trovato pienezza nelle salite
e discese scialpinistiche sui monti più
alti della terra. La prima conquista
fu intorno ai 17 anni quando, presi a
prestito ramponi e piccozza, Oreste
salì in cima al Disgrazia. Così la
racconta nello splendido filmato:
«Superare prima il ghiacciaio e
poi la cresta fu per me una grande
soddisfazione. In cima non trovai
quel dono che avevo immaginato
da bambino, ma la gioia, sì, fu tanta.
Mi guardai attorno e vidi tante altre
montagne che mi aspettavano».
Seguirono le ascensioni al Cengalo,
ai Corni Bruciati, allo Scalino, al
Bernina, al Roseg; a 23 anni conquistò
il Cervino, salito e disceso rientrando
prima di sera. Il giorno successivo era
già pronto a salire il Bianco, se non
glielo avesse impedito un temporale.
Di lì a poco venne la prima ascesa su
roccia: in meno di due ore e mezzo
salì lo spigolo nord del Badile con ai
piedi scarponi di quasi due chili l’uno.
A metà pomeriggio era già a Bondo
per tornare a casa in macchina, dopo
essere sceso alla Gianetti e tornato al
rifugio Sasc Fourà attraverso i passi
Porcellizzo e Trubinasca.
In quegli anni iniziò anche lo
scialpinismo con tante salite prima
coi colleghi di lavoro, poi con gli
istruttori Cai di Lecco, fino a diventare
egli stesso istruttore nazionale. La
prima avventura lontano dall’Italia
la visse con questi amici, a sciare in
Marocco sul Grande Atlante e sulle
dune di sabbia.
Negli anni Settanta il lavoro lo portò
negli Stati Uniti, in Minnesota, e forse
la lontananza acuì il desiderio e la
nostalgia per il superamento di una
via, o la conquista di una cima. Eccolo,
quindi, lanciarsi verso nuovi traguardi
su montagne più alte, organizzando
nel maggio del 1983 con un gruppo di
Lecco la salita al McKinley (o Denali,
la Grande Montagna), la più alta degli
Stati Uniti. Fu l’inizio di una serie
di grandi ascensioni: nell’84 il Peak
Lenin nel Pamir Russo, salito e disceso
con gli sci e due amici di Lecco; l’anno
dopo la meta fu un ottomila, lo Shisha
Pangma. In meno di tre settimane
piazzarono i campi per tentare la
vetta, ma l’imprevisto si materializzò
in un crepaccio che inghiottì Oreste.
Fu recuperato dai compagni e visse il
calvario interminabile della discesa in
barella col bacino rotto e di quaranta
giorni in un letto d’ospedale. Riprese a
frequentare la montagna ancora con le
stampelle e nella primavera successiva
era in Perù ad organizzare le salite
del Huascarán, del Pisco e del Copa
ancora con gli sci.
Nell’88 il sogno dell’ottomila divenne
realtà sul Cho Oyu, la sesta montagna
della terra: a raggiungere la vetta fu
una squadra di tre, tra cui il medico
alpinista Giuliano De Marchi,
scomparso a giugno 2009 sull’Antelao.
Al ritorno dei compagni, Forno salì da
solo, senza sci, sfidando la tormenta.
La gioia della conquista sarebbe
stata piena solo il giorno seguente,
dopo aver trascorso in quota la notte,
accampato in mezzo a una terribile
bufera. L’anno successivo gli riuscì di
organizzare una spedizione all’Everest
con Sergio Martini, Fausto De Stefani
e Silvio Mondinelli. Trovate chiuse
le frontiere della Cina, ripiegarono
sul Dhaulägiri, la Montagna Bianca.
Solo una squadra salì la cima (De
Stefani e Martini), perché si seppe che
i cinesi avevano riaperto le frontiere
per l’Everest. Bruciarono le tappe del
trasferimento, ma ormai la stagione
era troppo avanti, cominciò a nevicare
e dovettero ritirarsi tra le valanghe, una
delle quali seppellì cinque polacchi
Su quella neve Forno e Mondinelli
piantarono la piccola croce che papa
Giovanni Paolo II aveva donato loro
per la vetta.
di PIERANGELO MELGARA
La storia di Oreste Forno/2. In cima all’Everest.
Sul tetto del mondo,
il cielo tocca la terra
«H
o ancora viva
e nitida nella
mente la voce
di Battistino,
quando alle tre e quaranta
del pomeriggio mi chiamò:
Ciao Oreste, siamo in cima!
Leo è arrivato su venti minuti
prima di me. Tutto bene,
ma sta nevicando. Passo.
Battista complimenti! Siete
stati bravissimi tutti e due.
Bravi, complimenti!. Era il 17
maggio 1991: l’Everest era
stato conquistato dal versante
nord, senza ossigeno, senza
portatori e senza corde fisse».
Un successo arriso due anni
più tardi a una spedizione
guidata ancora da Oreste con
Graziano Bianchi, Battistino
Bonali, Giuliano De Marchi,
Fausto De Stefani, Sergio
Salini, Leopold Sulovski e
il cineoperatore Tomasek.
Ma neppure stavolta fu tutto
facile. Infatti, il 6 maggio si era
Il racconto di
un’ascensione a
tratti drammatica,
conclusa con la
conquista della
vetta e la salvezza
dei compagni.
sfiorata la tragedia. Giuliano
a Fausto erano partiti per il
primo tentativo alla vetta.
Tutto era filato liscio fino al
campo 3, ma «Dal campo
4, a 8350 metri, alle sei del
mattino mi raggiunse via
radio la voce di Giuliano:
Oreste, Fausto è assopito.
Come assopito?- chiesi - cosa
vuol dire assopito? È assopito,
non riesce più a svegliarsi…
Fausto era stato colpito da un
edema cerebrale. Mi sembrò
che il mondo andasse a
pezzi e implorai Giuliano di
portarlo giù. A casa Fausto
aveva una bambina di nove
anni». Oreste fece partire
subito dal campo 2 la seconda
squadra con Battistino e
Leopold, che raggiunsero i
compagni all’imbrunire sopra
gli ottomila metri. Mentre
Battistino, Leopold e Giuliano
aiutavano Fausto a scendere,
dalla base anche gli altri si
muovevano in soccorso. Li
incontrarono oltre il campo
1. «Le parole di Giuliano mi
fecero capire la drammaticità
della situazione. Graziano e
io demmo il cambio agli altri,
che esausti proseguirono
la discesa, mentre noi ci
fermavamo con Fausto al
campo 1 e Monti chiedeva
aiuto a un mio amico sherpa.
Al mattino cominciammo
a scendere. Speravo che
Fausto si riprendesse alla
fine del ghiacciaio, invece
si lasciò cadere sui massi
senza più forze né volontà.
L’amico sherpa giunse con
un portatore, che se lo caricò
sulle spalle, portandolo fino
al campo avanzato di una
spedizione svedese. Due
medici lo visitarono: «Un
giorno di ritardo e sarebbe
stato spacciato», furono le loro
parole... Il giorno successivo
Fausto fu portato al campo
base, dove una jeep lo stava
aspettando e Monti partì
con lui per accompagnarlo
a Katmandu e in Italia». Ma
non era finita: al campo base
avanzato c’era Giuliano che,
per aiutare Fausto, aveva trascurato
se stesso e si era congelato le dita
dei piedi. Forno riuscì a far partire
anche lui per l’Italia. Al rientro al
campo, Battistino e Leopold gli
chiesero di fare un ultimo tentativo
alla vetta. Si poteva acconsentire
dopo quello che era capitato? Come
avrebbero potuto aiutarli lui e
Graziano da soli? Tuttavia, non se
la sentì di impedire di tentare e li
lasciò andare dopo aver promesso
che al minimo problema sarebbero
tornati sui loro passi. «Per fortuna
entrambi erano in gran forma. In un
giorno salirono al campo due, poi al
tre e al quattro e, da lì, superando un
passaggio in roccia di quinto grado,
raggiunsero la vetta. Lassù, su una
bombola lasciata da una spedizione
di sherpa qualche giorno prima,
fissarono la croce che don Ludovico
ci aveva dato per il punto in cui la
terra è più vicina al cielo». Ma le
pene non erano finite. Era nevicato
fino a poco prima e quando si
avviarono, era già tardi. «Sarebbero
arrivati al campo tre prima di notte?
L’angoscia continuò il giorno dopo,
quando persi il collegamento radio.
Mi sentivo divorare dall’ansia e partii
per andare loro incontro. Quando
li vidi comparire sul ghiacciaio, mi
tolsi un gran peso, ma avevo sofferto
troppo per gioire. Avrei gioito poco
dopo, quando finalmente potei
stringerli tra le braccia: ce l’avevamo
fatta!».
PI. ME.
Sondrio Storie
Sabato, 8 gennaio 2011
31
La storia di Oreste Forno/3. Ancora grandi conquiste, ma qualcosa sta cambiando.
D
i ritorno dall’Everest, Oreste
sposò Ombretta nella chiesetta
di un alpeggio e neppure due
mesi dopo partiva per tentare un
altro ottomila, il Manaslu, ma l’impresa
svanì per il pericolo di valanghe. Nel ‘93
organizzò la spedizione per la parete
ovest del Makalu, ancora inviolata,
ma le difficoltà al salto finale, dove i
chiodi non facevano presa sulla parete
rocciosa, fecero desistere e si terminò
la salita per la via normale. Quel
successo parziale, anziché invogliare
a continuare le grandi imprese, lo
indusse a pensare che quel modo di
andare in montagna non era più il
suo: richiedeva sforzi sovrumani e
troppi erano gli alpinisti che aveva
visto morire. Neppure due mesi più
tardi se ne sarebbero andati anche
Battistino Bonali, uno degli amici più
cari (proprio a lui e a Giuliano è stata
dedicata la serata), e Giandomenico
Ducoli in un tentativo sul Huascarán.
Non era però venuto meno il fascino
della montagna e nel ‘95 organizzò una
spedizione alpinistica al Lila Peak nel
Karakorum, ma senza successo a causa
del cattivo tempo. Più fortunata fu la
spedizione al Pumori in Himalaya con
Andrea Faustinelli e Lauro Mendeni,
entrambi con una protesi al posto
della gamba sinistra: furono bravissimi
ad affrontare il lungo trekking di
avvicinamento e a raggiungere il campo
2. “Fu una delle mie spedizioni più
belle, dove l’amicizia si respirava ad
ogni ora del giorno”. Il pieno successo
fu assicurato da Guido Cominelli,
Salire per
fotografare
«La montagna
mi ha avvicinato a Dio:
lassù è nato il progetto
Cime di pace, per aiutare
i bambini in difficoltà
e bisognosi di aiuto»
Giorgio Cenni e Siro Faustinoni che
salirono in cima. L’anno successivo con
una nuova squadra tornò all’assalto
del Lila Peak, che fu salito lungo il
versante ovest. «Non fui fra gli uomini
della vetta: anche in questa spedizione
c’erano dei rischi da accettare e non
me la sentii di affrontare l’enorme
seracco che scaricava proprio all’inizio
della nostra via. Pensavo a mio
figlio in arrivo in quei giorni: come
potevo rischiare di non vederlo, di
Sofia
Schafranov:
da Sondalo
a Birkenau
È
PI. ME.
✎ Fratel Giosuè Dei Cas
Una storia commovente
e coinvolgente iniziata
al sanatorio valtellinese;
un libro che si legge
d’un fiato e che invita
a riflettere su vicende
storiche da ricordare
da pochi giorni in libreria il testo: “I
campi della morte – Nel racconto
di una sopravvissuta a Birkenau”.
Edito nella collana “Uomini e
donne” delle Edizioni Paoline, è curato
da Alberto Cavaliere. Questo volume
fu pubblicato per la prima volta nel 1945
dall’editore Sonzogno, pochi mesi dopo
l’apertura dei campi di concentramento
nazisti ad opera degli americani e la
conseguente liberazione dei prigionieri
sopravvissuti all’orrore. La storia di Sofia
Schafranov, sopravvissuta a Birkenau,
è stata raccolta dal cognato, il già citato
giornalista Cavaliere: pagine terribili che
ricostruiscono in modo lucido e scientifico
questo sterminio di massa. Spinta a
narrare dal senso del dovere, dalla pietà
verso i molti che non erano sopravvissuti,
Sofia non volle in seguito più dar voce
ai suoi tragici ricordi. È stata, quindi, in
assoluto la prima testimonianza della
follia nazista e viene ripubblicata dopo
sessantacinque anni.
Nel 1943 Sofia, 52 anni, viveva a Sondalo,
non fargli conoscere suo padre? Non
ebbi rimpianti, anzi gioii quanto i
miei compagni e mi presi la piccola
soddisfazione di salire il versante
opposto, più sicuro, fino ai piedi della
cima per fotografare da lì il K2». Erano
i primi segni di cambiamento: salire
per fotografare. Presto scoprì anche il
volto della montagna salita lentamente:
gli odori e i colori del bosco, il fruscio
di un animale, il mormorio di una
sorgente, il grande spettacolo della luce
di un’alba, o il fuoco di un tramonto.
Cominciò presto a dormire sulle cime
delle montagne, col desiderio che «nel
fuoco dei tramonti, nella solitudine
e nel silenzio della sera, nel mistero
delle stelle che accendono le notti,
nei colori dell’aurora e nell’alba di un
nuovo giorno Lui si rivelasse». Lassù
è nato il progetto Cime di Pace, per
sensibilizzare al bisogno di pace
e aiutare i bambini bisognosi. «La
montagna mi ha avvicinato a Dio con
la bellezza del suo ambiente, il silenzio
e la solitudine. Ora la mia più grande
soddisfazione sta nell’amore ai figli
e sono fiero per aver insegnato loro
ad amare la montagna». Mi accorgo
così di aver trascurato il libro, che
invito caldamente a leggere, perché è
come “riavvolgere il nastro della vita”
di chi in quegli anni viveva nei paesi
della Valtellina. È una ricostruzione
davvero necessaria, carica di simpatia
e di nostalgia, perché non tutto di quel
mondo e dei suoi valori vada perduto.
in alta Valtellina, dove era
impiegata come medico al
sanatorio per tubercolotici
“L’Alpina”. Il giorno 2 dicembre
fu arrestata, mentre era al
lavoro, con un’altra dottoressa
ebrea, Bianca Morpurgo. La
madre Etta, che era sfollata
nel villaggio di Tresivio, non lontano dal
sanatorio, appena lo seppe si recò alla
Questura di Sondrio per chiedere notizie
della figlia; da parte sua era convinta che,
essendo ormai vecchia e inferma, non
l’avrebbero trattenuta. Qualche settimana
più tardi, il 17 gennaio, madre e figlia,
insieme agli altri arrestati in quella zona,
furono tradotti a Milano e rinchiusi nel
carcere di San Vittore, dove vi erano già
molti altri ebrei rastrellati nel Nord Italia.
Pochi giorni dopo, il 30 gennaio, furono
quasi tutti portati alla stazione centrale e
caricati su un treno diretto ad AuschwitzBirkenau, uno dei primi a lasciare Milano
dal famigerato binario 21, sotterraneo.
Si trattava, come è ormai noto, di vagoni
merci blindati dove venivano stipati senza
alcun ritegno esseri umani di tutte le età,
diretti allo sterminio. Il convoglio del 30
gennaio del ’44, sul quale partirono tra
gli altri Sofia, sua madre Etta e Bianca
Morpurgo, portava 605 persone, di cui 477
furono condotte direttamente alla camera
a gas all’arrivo, la mattina del 6 febbraio;
delle restanti, solo 20 tornarono vive.
Sofia sopravvisse, mentre sua madre fu
tra coloro che vennero immediatamente
uccisi. Sofia, che, come detto era medico,
fu utilizzata presso il Revier o lazzaretto
di Birkenau e poi assegnata a vari Block,
baracche. Conobbe anche il Block 10, un
misterioso reparto dell’ospedale femminile
di Auschwitz, noto come il Block degli
esperimenti, una delle più aberranti e
vergognose testimonianze di una follia
tanto lucida e assurda da sembrare
incredibile. Questo volume propone la
riedizione dell’intervista che l’autore ha
registrato alla fine della guerra, a soli tre
mesi dalla caduta della Repubblica di Salò
e quasi certamente si è trattato del più
immediato resoconto pubblicato di ciò che
era avvenuto ad Auschwitz-Birkenau. Si è
scelto di non modificare il testo originale
per il suo valore di documento d’epoca.
Alberto Cavaliere, giornalista, poeta
e scrittore, nato a Cittanova Calabra il
19 ottobre 1897, morto a Milano, il 7
novembre 1967, ha pubblicato tra gli altri
“La chimica in versi”, riedita recentemente
da Mursia. Ha collaborato alla radio
come sceneggiatore e conduttore, in
particolare per il “Gazzettino Padano”. È
stato deputato della Repubblica tra il 1953
e il 1958. All’epoca di questa pubblicazione
(1945) era redattore del “Marc’Aurelio”, il
bisettimanale umoristico romano.
La parrocchia di Piatta e la parrocchia di
Cepina, in collaborazione con il Gruppo
Tradizionale Culturale Sant’Anna, il
Gruppo missionario parrocchiale di Piatta
e il Centro Studi Storici Alta Valtellina,
hanno dedicato due serate di inizio 2011
– il 2 e il 4 gennaio – alla presentazione
del libro “Lettere - fratel Giosué Dei
Cas, il Burattino di Dio. Parole. Suoni.
Immagini. Sulle orme del Lebbroso di
Kormalàn”. Le serate sono state presentate
e curate da don Remo Bracchi. «Questo
volume – si legge nell’introduzione – è
nato dalla sinergia di molte mani, più
esattamente si dovrebbe dire di molti cuori.
La spiritualità del comboniano fratel
Giosuè Dei Cas ha un proprio fascino
che conquista immediatamente, per la
limpidità della sua fede (fino a dimenticare
se stesso nell’incontro con i più emarginati
tra i poveri), per la spontaneità del suo
dono umile e immenso. Don Carlo Bozzi
cominciò la trascrizione delle lettere ai
familiari, perfezionata da Ugo Rodigari e
dalla moglie Ancilla Bracchi. Costantino
De Monti, che ha collaborato al controllo
dei testi, ha ricomposto genealogie e
parentele. Padre Piergiorgio Prandina
ha fornito tutto il materiale disponibile
nell’Archivio Generale dei Comboniani.
Padre Francesco Pierli, già padre generale
della Congregazione del Sacro Cuore, ha
voluto suggellare con la sua autorevolezza
l’edizione, cogliendo dalle Lettere di
fratel Giosuè tutta la loro bellezza rude e
tenerissima. Senza numero sono le altre
persone che hanno collaborato risvegliando
le loro memorie». Fratel Giosuè nacque
a Burat (frazione fra Capitania, Piatta e
Cepina) il 27 settembre 1880. Il coraggio di
lasciare tutto per farsi missionario gli venne
dopo aver ascoltato a Oga una conferenza
di padre Tranquillo Silvestri, tornato da
poco dall’Africa centrale. Per Giosuè quelle
parole furono una rivelazione. Si confidò
con il parroco di Piatta, don Angelo
Rossatti: l’Africa era la sua vocazione.
Aspettò a comunicare la sua decisione alla
famiglia fino alla vigilia della partenza per
la Casa Madre di Verona, nell’aprile 1906.
Trascorse tutta la sua vita in Africa – a
parte qualche parentesi forzata in Italia per
motivi di salute –. Ebbe una predilezione
per i lebbrosi di Kormalan, in Sudan. Qui
morì il 4 dicembre 1932: offrì la sua vita in
cambio di quella di un giovane confratello
colpito dalla malaria.
32 Sabato, 8 gennaio 2011
Sondrio Cronaca
Tempo di bilanci. Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno tutte le attività
N
el consueto incontro
annuale con la
stampa, che si
è tenuto a metà
dicembre, la Fondazione del
Gruppo Credito Valtellinese
ha pre-sentato il consuntivo
delle attività svolte nell’anno
2010. Per dare un’idea
dell’insieme di tutte le
iniziative promosse, basti
ricordare che la relazione
occupa ben ventuno pagine,
scritte fittamente, con
dati, tabelle ed elenchi,
ordinatamente divisi nei
tre grandi settori, che sono:
l’attività sociale e benefica,
quella di orientamento e
forma-zione e le attività
culturali e artistiche.
in atto e i bandi emanati
in collaborazione con la
Fondazione Pro Valtellina.
Il settore dell’orientamento
è certamente quello
più conosciuto,
perché le attività
svolte dal Quadrivio
in collaborazione con
le scuole (i progetti
Argo, Cometa, Teseo…)
hanno avuto negli anni
un crescente successo.
Una delle novità,
come ha illustrato la
responsabile Cinzia
Franchetti, è costituita
dal progetto chiamato
Job Match, elaborato in
seguito all’esperienza
maturata negli ultimi
«Nell’assumere la presidenza
anni e alle ricerche
ho scoperto un grande valore
effettuate sulla condizione
- ha dichiarato Angelomaria
giovanile in Valtellina
Palma, che durante l’anno
e in Valchiavenna. In
ha raccolto il testimone
sintesi, il progetto si
passatogli da Francesco
propone di far incontrare
Guicciardi, presidente della
le aziende che hanno
Fondazione fin dalle sue
bisogno di personale
Come sempre grande spazio è stato riservato al sostegno di iniziative,
origini -. Non mi rendevo
specializzato e che allo
conto di quante belle cose
scopo propongono anche
progetti, programmi con finalità educative, formative e solidali
si facessero al suo interno.
corsi di formazione, con
L’attività della banca, oltre
coloro che invece cercano
a perseguire il profitto (che non è un
Siciliano, venuti esplicitamente per
poi 342.000 euro circa per gli enti
lavoro, in particolare con i giovani tra
fine, ma un mezzo), si propone anche
l’occasione. È impossibile fornire anche
religiosi, 186.000 per le missioni, quasi
i 18 e i 30 anni, che sono disposti a
un valore etico, cioè un’attenzione
solo un elenco di tutte le attività della
un milione e mezzo per le associazioni
frequentare tali corsi di preparazione o
ai bisogni di carattere sociale che
Fondazione: risulterebbe lunghissimo
e per le iniziative territoriali e quasi
un vero e proprio tirocinio. Il progetto
emergono dal territorio. Il sostegno
ed anche superfluo, in quanto il
mezzo milione per le associazioni
è supportato da un apposito sito web:
va soprattutto alle associazioni che
Settimanale ha già illustrato numerose
assistenziali e di formazione sociale.
www.jobmatch.ilquadrivio.it .
operano nel mondo del volontariato,
iniziative, soprattutto quelle che si
ai giovani che frequentano le scuole
svolgono nell’ambito dell’orientamento
La direttrice Tiziana Colombera ha
Molto numerose anche le attività svolte
e che devono scegliere la professione
scolastico e professionale, che vengono
ricordato in particolare la raccolta di
nell’ambito culturale e artistico, che
e a svariate attività in campo artistico
quindi riproposte ogni anno. Se
fondi per i terremotati di Haiti e del
hanno ricevuto fondi per oltre 1.100.000
e culturale. Il modello di intervento
andiamo a leggere le tabelle riassuntive,
Cile, per gli alluvionati di Messina e
euro, come ha illustrato il responsabile
elaborato nell’ambito del Credito
notiamo che la prima grande sezione,
del Veneto, alcuni progetti speciali,
Leo Guerra. Tra queste vi sono pregevoli
Valtellinese si è rivelato così efficace –
l’attività sociale e benefica, è quella
come quello della Casa di riposo di
pubblicazioni e numerose mostre,
ha concluso il presidente – che ora viene che ha avuto il maggiore contributo. Il
Sondrio, gli assegni di ricerca intitolati a
tenute nelle gallerie della varie banche
esportato anche nelle banche associate,
Gruppo Credito Valtellinese, nel suo
Renato Bartesaghi, l’appoggio ai «Fondi
del gruppo, con lo scopo, soprattutto, di
su precise richieste che vengono
insieme, ha stanziato per la beneficenza
famiglia-lavoro», istituiti nelle diocesi
far conoscere i giovani artisti.
dagli altri territori». Significativa la
oltre due milioni e mezzo di euro. Nella
di Milano e di Como per fronteggiare
presenza di due esponenti del Credito
ripartizione più dettagliata risultano
alcuni gravi problemi causati dalla crisi
CIRILLO RUFFONI
Fondazione Creval
Importante sito a Colico. Per lo smaltimento ecologico e integrale delle pile esauste
«L
a raccolta differenzia
delle pile è ferma al 10%
e in Italia esiste solo un
impianto innovativo
per il riciclo delle pile, a Colico». La
rivelazione è sul numero di gennaio
2011 di “Altroconsumo”, rivista mensile a
tiratura nazionale, che con suggerimenti
e consulenze propone acquisti senza
sprechi. «A breve – si legge – non
verranno aperti nuovi impianti e le
pile italiane continueranno a essere
inviate per lo smaltimento in Francia
e Germania. Almeno fino a quando lo
smaltimento delle pile sarà considerato
un processo poco remunerativo».
All’estero i metalli contenuti nelle
pile vengono fusi e poi recuperati,
ma si tratta di realtà costose a livello
di gestione. Massimiliano Serra, del
Centro Servizi Raee (che si occupa di
rifiuti elettrici, elettronici e di raccolta
di pile) ad “Altroconsumo” dichiara: «A
Colico c’è un impianto all’avanguardia,
che per ora lavora su scala ridotta, ma
a breve si ingrandirà. Sono i pionieri di
una nuova tecnica di recupero delle pile
in Italia, oltre a essere i primi ad avere
un impianto autorizzato». L’impianto
sperimentale e innovativo per il riciclo
delle pile di Colico è un investimento in
ricerca di 500mila euro, che Regione
Lombardia ha dichiarato “impianto
pilota”. Il progetto è della Seval, impresa
che ha unità produttive a Colico e
Piantedo nelle quali occupa circa 100
dipendenti. «Molti produttori – spiega
sempre ad Altroconsumo, Massimiliano
Serra – hanno aderito ai sistemi di
Un impianto
innovativo
Si tratta di un progetto
pilota da 500mila euro,
sostenuto dalla Regione
e da quattro università
italiane: ora è in fase
di sperimentazione
raccolta e attivato la raccolta gratuita
presso i rivenditori o i centri di recupero
urbani (www.pileportatili.it). Questa
fase volontaria cesserà quando sarà
operativo un centro di coordinamento
nazionale. Il decreto sulla gestione
delle pile è stato emanato solo due
anni fa e ci vuole tempo perché entri in
vigore. Nel frattempo i sistemi collettivi
sono partiti ed è già un buon avvio».
Prima la raccolta delle pile era affidata
ai comuni, oggi sono i produttori a
doversi occupare della raccolta delle
pile: il Decreto Legislativo 188/2008
prevede infatti, che i produttori
gestiscano, sostenendone i relativi costi
in proporzione alle proprie quote di
vendita, sistemi di raccolta separata di
questi rifiuti in modo da realizzare una
gestione delle pile che riduca al minimo
lo smaltimento insieme ai differenziati.
Ma come funziona l’impianto si
smaltimento in funzione a Colico?
Si parte dalla selezione: le impurezze
vengono eliminate manualmente e
le pile sono selezionate in base alle
dimensioni e per tipologia (zinco,
carbone, alcaline, litio). Si procede
con la triturazione: le pile simili sono
triturate in piccoli pezzi, in modo da
separare i diversi materiali: pasta di
pile, ma anche materiali ferrosi, carta,
plastica. Segue il trattamento chimico:
la pasta di pile viene lavata, poi grazie
a un trattamento chimico, si separano
i metalli e si recuperano manganese e
zinco. Infine si arriva al recupero dei
materiali: la parte solida, che è avviata
al recupero, è composta da carbonio e
manganese.
Il progetto coinvolge un consorzio di
quattro università: Roma, L’Aquila,
Ancona e Genova. Oggi, dopo un
periodo di laboratorio, si sta affrontando
la fase di sperimentazione, terminata
la quale l’impianto di smaltimento
di Colico potrebbe essere il primo in
Europa per il recupero “integrale” dei
componenti delle pile esauste.
WWW.VAOL.IT
Sondrio Cronaca
■ A Morbegno un’iniziativa di realtà religiose e istituzionali
Confronto condiviso sul Sacro nell’arte
S
abato 18 dicembre alle ore 9.00, presso
l’Aula Ipogea del complesso di San Giuseppe in Morbegno, si è svolto, con gran
successo, l’evento culturale “Il Sacro nell’Arte”,
frutto della collaborazione fra realtà religiose
e istituzionali. Il Movimento Apostolico e la
parrocchia San Giovanni Battista, in stretta
collaborazione con il Liceo Artistico “Ferrari”, le scuole medie “Vanoni” e “Gordona” e
il comune di Morbegno, hanno lavorato per
promuovere la cultura artistica e religiosa. Il
programma, ambizioso, ha visto l’esposizione di una mostra d’arte sacra con i lavori realizzati dagli allievi; il musical “E sia la luce”,
offerto dal Movimento Apostolico e ideato
dalla presidente Cettina Marraffa; momenti
musicali e una sfilata di abiti da sposa e cerimonia. Insomma il “sacro” espresso attraverso le varie forme d’arte: pittura, decorazione,
scenografia, costumi, moda, musica, danza e
recitazione. Presenti il sindaco Alba Rapella e
i vertici scolastici Angelo Passerini, Antonino Costa e Rita Maxenti, il vicario don
Francesco Quadrio e 350 spettatori tra allievi e genitori delle tre scuole.
La manifestazione ha seguito alcuni filoni
principali. Innanzitutto la filosofia del sublime: attraverso la contemplazione della
natura si giunge a riconoscere Dio Creatore. La filosofia neoplatonica: l’anima viene
elevata a Dio attraverso la contemplazione
del bello (concetto espresso dall’unione
sacramentale tra uomo e donna - riconoscibile nelle figure di Adamo ed Eva, Maria
e Giuseppe -, gli abiti da sposa realizzati da
quattro allieve del Liceo Artistico e dalla
stilista valtellinese Rosalba Acquistapace).
Il senso della vita con la nascita di Gesù.
L’esecuzione del brano “ Meraviglioso”.
Molti ricordano l’episodio vandalico di
alcuni studenti che riducevano a pezzi il
crocifisso appeso nella loro aula scolasti-
La Pro Valtellina
chiude un 2010
tutto in positivo
La Fondazione comunitaria ha distribuito
sul territorio quasi due milioni di euro,
per 110 progetti in campo sociale e culturale.
L’augurio per l’anno
appena iniziato è che
si possa realizzare la
sfida lanciata nel 2002:
raccogliere 5 milioni
di euro per riceverne
altrettanti
L
a Pro Valtellina ha chiuso un anno
molto positivo con numeri che
confermano la progressiva crescita
nelle elargizioni e nel patrimonio:
nel corso del 2010 ha distribuito 1,8
milioni di euro che hanno consentito la
realizzazione di oltre 110 progetti in campo
sociale, artistico e ambientale. Ai due bandi
territoriali, rispettivamente incentrati sul
patrimonio artistico e ambientale e sui
servizi alla persona, per 580 mila euro, si sono aggiunti i due bandi promossi
con Fondazione Cariplo, incentrati su progetti particolarmente significativi
con ampie ricadute sul territorio, per 500 mila euro ciascuno. Si è inoltre
confermata la collaborazione con due organismi filantropici che pure operano
sul territorio provinciale: la Fondazione AG&B Tirelli e la Fondazione Gruppo
Credito Valtellinese. Con la prima è stato proposto un bando da 120 mila euro
per interventi di carattere sociale; con la seconda sono stati destinati 100 mila
euro per sostenere progetti finalizzati alla valorizzazione della cultura locale e
della creatività. Enti Pubblici, associazioni, parrocchie e scuole hanno beneficiato
di contributi fondamentali per la realizzazione di progetti importanti che
rispondono a bisogni ed emergenze del territorio.
«È stato un anno positivo – esordisce il presidente Marco Dell’Acqua –: sia per
OMELIE ON LINE
IN VALMALENCO
Con l’inizio dell’anno liturgico e, secondo
le indicazioni del vescovo, anche dell’anno
pastorale, inizia una nuova esperienza: meditare
la Parola di Dio che ogni domenica e ogni
festa la Chiesa offre, per incarnarla nella vita
e partire dalla vita per illuminarla e decifrarla
alla luce di una Parola scritta ieri e valida
oggi. Queste riflessioni saranno presentate
durante le omelie in chiesa; in più saranno
scritte, stampate e poste in fondo alla chiesa
e pubblicate sul sito della parrocchia www.
parrocchia-chiesavalmalenco.so.it. «È una
ca. «Come insegnanti – spiegano i promotori
dell’iniziativa – abbiamo avvertito il dovere
di educare i nostri allievi ai valori cristiani
universali, come la libertà religiosa e il rispetto delle immagini sacre, anche quando non
si crede o si appartiene ad un’altra religione.
Possiamo affermare che l’85% dell’arte ha riferimenti religiosi. La tecnica più antica, su supporto mobile, è la tempera su tavola, con cui i
monaci, già nel I sec. d.C., realizzavano preziose icone, suscitando profonda devozione
nei fedeli. Fin dalle origini gli iconografi hanno dovuto superare enormi difficoltà: pensiamo alla guerra iconoclasta, dove le immagini
venivano bruciate e i monaci torturati».
L’augurio, espresso dal Movimento Apostolico, è che, nel cuore degli uomini, aumenti
la devozione verso l’arte sacra e l’amore caritatevole verso ogni fratello, fatto a immagine
di Dio.
CONIUGI IEZZI
i dati numerici che testimoniano l’aiuto
concreto che abbiamo fornito alla comunità
locale, sia per il rapporto sempre più stretto
di fiducia e di collaborazione che si è
instaurato con le associazioni che operano
sul territorio. Sono loro il nostro tramite
con i cittadini, il punto di raccordo che ci
consente di intercettare le necessità più
pressanti aiutandoci ad intervenire nella
maniera più efficace. Il nostro obiettivo è
quello di utilizzare al meglio le risorse a
nostra disposizione sostenendo i progetti più
significativi, promuovendo le iniziative più
meritorie e incentivando le collaborazioni
fra Enti Pubblici e associazioni secondo il
principio di sussidiarietà. Conosciamo bene
le difficoltà che caratterizzano oggi l’attività
amministrativa dei Comuni, sempre più
condizionati dalla riduzione dei trasferimenti
statali – prosegue il presidente Dell’Acqua
–, per questo diventa fondamentale il
contributo delle fondazioni filantropiche
presenti sul territorio, fra le quali è stata
attivata una fruttuosa collaborazione».
Ormai archiviato il 2010, la Pro Valtellina
lavora già al 2011 per la predisposizione
dei nuovi bandi che verranno lanciati nei
primi mesi del nuovo anno. Enti Pubblici,
associazioni, parrocchie e scuole potranno
contare su contributi per la realizzazione dei
loro progetti. E se le ristrettezze di bilancio
limitano l’attività dei Comuni, soprattutto di
quelli più piccoli che caratterizzano la realtà
provinciale, la riduzione dei trasferimenti
dello Stato incide pesantemente anche
sul settore dell’istruzione. Quest’anno
diversi istituti scolastici hanno usufruito di
elargizioni, ma per il 2010 la Pro Valtellina
intende fare ancora di più: «È un ambito
che intendiamo privilegiare, magari
anche attraverso bandi ad hoc – sottolinea
il presidente Dell’Acqua –: per questo
motivo invitiamo le scuole a progettare
nuove iniziative e a valorizzare quelle già
sperimentate. Consideriamo l’istruzione e la
formazione dei nostri ragazzi fondamentali
per una loro crescita consapevole ed è un
dovere della comunità locale favorirla in tutti
i modi creando il contesto e le condizioni
più adatte». L’auspicio è che il 2011 tenga a
battesimo la vittoria della Pro Valtellina nella
sfida lanciata nel 2002: raccogliere 5 milioni
e 164 mila euro per riceverne altrettanti.
«Grazie alla generosità dei valtellinesi e dei
valchiavennaschi e alla sensibilità dimostrata
da Enti Pubblici e associazioni intravediamo
il traguardo: manca davvero poco, siamo al
rush finale», anticipa il presidente Dell’Acqua.
sfida che lancio a me stesso – riflette il parroco
don Alfonso –, abituato a parlare in chiesa
senza avere però la possibilità di interventi da
parte dell’assemblea, ma è una sfida che lancio
anche a chi vorrà cogliere questa provocazione,
perché comunichi impressioni, esperienze,
riflessioni e, magari, qualche critica. Il tutto
per migliorare me stesso nell’annuncio e per
offrire una occasione di dialogo a tutti». Per
comunicazioni: [email protected], oppure
Rossi don Alfonso,via Marconi,12 – 23023
Chiesa in Valmalenco, Sondrio.
Sabato, 8 gennaio 2011 33
Notizie flash
■ Provincia
Dal 6 gennaio i «Saldi»
ora sono «Chiari»
In provincia di Sondrio i saldi invernali
inizieranno giovedì 6 gennaio e
dureranno fino al 6 marzo. Anche per il
periodo dei saldi invernali 2011
l’Associazione Tessili Abbigliamento e
Accessori, attiva all’interno dell’Unione
Commercio, turismo e servizi di
Sondrio, ripropone l’operazione “Saldi
Chiari”. Aderire ai “Saldi Chiari”
rappresenta una garanzia di affidabilità
nella corretta gestione dei saldi e,
assicurando una maggiore
fidelizzazione della clientela nei
confronti dei negozianti che
partecipano all’iniziativa. L’operazione
prevede l’adozione di un decalogo in
cui sono riassunte le regole che i
commercianti si impegnano a
rispettare per tutto il periodo delle
vendite di fine stagione. Sarà attivo
un recapito telefonico per i
consumatori: dal lunedì al venerdì
(orario ufficio: dalle ore 8.00 alle ore
12.00 e dalle ore 14.00 alle 17.45) i
clienti potranno rivolgersi allo
0342-533311 per chiedere qualsiasi
informazione sull’operazione. In
provincia di Sondrio al momento
hanno aderito ai “Saldi Chiari”
sessanta commercianti distribuiti in
tutti i mandamenti (la raccolta delle
adesioni è ancora in corso). I negozi
che partecipano all’operazione si
riconoscono grazie all’apposita
locandina con lo “scontrino che
sorride”, esposta in vetrina e
all’interno dell’attività.
Sondrio città
Acquisti e un’ora di
parcheggio è gratis
Sono trentatre, tra negozianti di Sondrio
e ambulanti del mercato cittadino, gli
operatori che hanno aderito all’iniziativa
“Se acquisti qui, un’ora di parcheggio la
offriamo noi”. Le adesioni sono ancora in
fase di raccolta. A fronte di un acquisto
minimo di 30 euro, il commerciante si
impegna a riconoscere al proprio cliente,
che esibisca il ticket del parcheggio
interrato di piazza Garibaldi, uno sconto
di 1 euro, equivalente al costo di un’ora
di sosta. Per rendere riconoscibili le
aziende partecipanti all’iniziativa, è stato
realizzato un adesivo identificativo da
apporre sulle vetrine del negozio.
■ Valmalenco
Promozioni sugli sci
per famiglie e ragazzi
Tornano due iniziative promosse
dalla Comunità Montana Valtellina
di Sondrio in collaborazione con la
Fab-Funivia al Bernina e il Consorzio
Turistico Sondrio e Valmalenco. Tutti
in pista dal 10 gennaio con la Family
Skipass. Con la tessera emessa presso
gli uffici del Consorzio Turistico,
sedi di Sondrio e di Chiesa, genitori
e figli potranno sciare con sconti
significativi. A partire dal 12 gennaio,
invece, ogni mercoledì si svolgerà
Dolce sciare – operazione latte e
miele. I ragazzi di elementari e medie
avranno lo skipass pomeridiano a tre
euro e verrà offerta una merenda con
prodotti del territorio.
Spettacoli
34 Sabato, 8 gennaio 2011
✎ telecomando |
Scelti per voi
Casomai
Film di Alessandro D’Alatri
con Fabio Volo e Stefania
Rocca. Durata 90 min.
Italia 2002.
Tommaso conosce Stefania.
Si piacciono, si innamorano,
si sposano. Nasce anche un
bambino. Tutto è cominciato
benissimo, si è evoluto bene, poi discretamente, piano
piano fino alla crisi. Sembrava impossibile, eppure l’amore,
che sembrava davvero solido, forse si è sfaldato, addirittura
trasformandosi in livore. E’ una storia, che viene raccontata in
un modo fresco ed estremamente coinvolgente.
Con estrema grazia e con un volo di fantasia metaforico di un
Prete che sta celebrando un matrimonio, la coscienza dello
spettatore viene solleticata e indotta a porsi delle domande
sulla propria condotta di vita. Il fulcro della storia si identifica
indubbiamente nella coppia, nel senso della famiglia, del dazio
da pagare di chi ha la volontà o il desiderio di costruirne una.
Questo film, fa bene all’animo, fa pensare divertendo coi toni
della commedia.
Rai movie, Lunedì 10, 17,30. Mercoledì 12, 15,40
Domenica 9 Frontiere dello
spirito. C5, 8,50. Santi protettori.
Intervista al prof. Cardini A sua
immagine, Rai1, 10,30. Racconti
di vita, Rai3, 12,55. Attualità. Don
Bosco, Tv2000, 15,00. 2° parte della
miniserie con F. Insinna. C’era
una volta il west, Rai movie, 14,50.
Grande affresco di S.Leone con
C. Cardinale e H. Fonda. Per un
pugno di libri, Rai3, 18,00. Gara tra
studenti. Tesori d’arte sacra, Tv200,
20,45. La cattedrale di Parma. Le
Crociate, Iris, 21,00. Film di R.
Scott. Il maniscalco Balian incontra
un cavaliere in partenza per le
Crociate che scopre essere suo
padre e decide di seguirlo. Speciale
Tg1, Rai1, 23,45.
Lunedì 10. Tredici a tavola, R4,
16,25. Poirot (P. Ustinov), deve
indagare sulla morte di Lord
G.Edgeware. Il regime: impero
e dittatura, Rai Storia 21,00,
ripercorre gli anni della dittatura
fascista. Eroi per caso, Rai1, 21,10.
Miniserie con N.Marcorè. 1917
di Tiziano Raffaini
Cesare e il cappellano don Silvano
sono incaricati di scortare in
trincea un giovane accusato di
simulazione… . L’infedele, La7,
21,10. Attualità con Gad Lerner.
Correva l’anno, Rai3, 23,20. La
guerra e le donne. Durante la 2°
guerra mondiale le donne rimaste
a casa devono sostituire gli uomini.
Martedì 11. Eroi per caso, Rai1,
21,10. Seconda parte: Cesare,
don Silvano e il loro prigioniero
compiono uno straordinario gesto
di valore. Per loro però nessuna
medaglia. Barilla e Tarah Ben
Jalloun, Rai Storia 21,00. Biografie.
Il re della pasta e uno scrittore.
Into the wild, Rai5, 21,05. Diretto
da Sean Penn, una storia vera.
Un giovane taglia i ponti con la
civiltà e va alla ricerca di se stesso
in un viaggio che lo porterà fino
all’Alaska. Ottima regia e riflessione
sul senso della vita.
Mercoledì 12. I migliori anni, Rai1,
21,10. Il meglio del programma
musicale. Paperissima, C5,
21,10. Lezioni di volo, Rai movie,
21,00. Film di F. Archibugi con
G. Mezzogiorno. Due diciottenni
romani vanno in India. L’incontro
con una dottoressa di una
organizzazione umanitaria li
cambierà.
Giovedì 13. Ardenne 44 un
inferno, La7, 13,55. Film di guerra
di S. Pallack con B. Lancaster.
Uno sparo nel buio, La7, 21,10.
L’ispettore Clouseau ( P. Seller)
cerca di scagionare dall’accusa
di omicidio una cameriera di
cui è innamorato. Notte della
repubblica, Rai storia, 21,00.
Prosegue l’inchiesta di Zavoli sugli
anni di piombo.
Venerdì 14. Strade blu, Rai storia,
21,00. Viaggio nella provincia
americana. Il grande talk, Tv2000,
21,40. Talk che analizza la tv.
Sabato 15. Sulla via di Damasco,
Rai2, 10,15. Rubrica religiosa. Tv
Talk, Rai3, 14,50. Talk su televisioni
e affini. Nati liberi, Rai3, 21,30.
Nairobi National park.
Video visibili su www.rsi.ch
Frontaliers,
risate al confine
L
La serie di sketc della
oris Bernasconi, professione
guardia di confine, e Roberto
TV svizzera è ormai un
Bussenghi, frontaliere. Due
fenomeno che ha varcato
nomi che a molti potrebbero
i confini del Ticino.
non dire nulla ma ad altri – a quanti
seguono la televisione o la radio
Protagonisti il frontaliere
del canton Ticino, così come a tanti
Bussenghi e la guardia di
internauti – spalancano le porte su un
mondo fatto di sketc che hanno come
confine Loris Bernasconi
Youtube. Un successo che ha destato
palcoscenico il valico di Brusatal’attenzione delle stesse guardie cantonali che, non senza
Bizzarrone. Il Bussenghi, cittadino di un Usmate Carate
una buona dose di ironia, hanno deciso di sfruttare questo
un ipotetico paese della Brianza Profonda, arriva al valico
grande canale comunicativo per far meglio conoscere
diretto a Lugano per “lavurà”. Ed è lì che, ogni mattina,
il loro lavoro e informare sulle principali prescrizioni
incontra il suo “rivale” svizzero, Loris Bussenghi che in
doganali come i limiti di spesa o di quantità di merci da
un modo o nell’altro troverà l’occasione per fermalo.
poter portare oltre il confine. In questo caso è da segnalare
Un confronto tra due mondi condito da un vernacolo
dialettale su cui gli svizzeri dimostrano di saper scherzare. l’episodio in cui Bussenghi tenta di attraversare il confine
con un pappagallo del suo capo di Lugano che aveva portato
Celebri alcune citazioni come quella di un ipotetico “CSI
a Cantù per farlo accoppiare, ricevendo, però, al termine
Maslianico” con riferimento alla nota serie poliziesca
di un divertente “siparietto” i rimproveri del Bernasconi
americana.
per la mancata segnalazione. E’ nato così un DVD,
Andati in onda per la prima volta nel 2007 su Rete Tre, la
“VideoFrontaliers”, venduto dalle stesse guardie di confine
radio del Canton Ticino, la serie è nata da un’idea di due
e andato letteralmente a ruba. In soli sei giorni sono stati
comici: Flavio Sala (il frontaliere) e Paolo Guglielmoni (la
venduti 12 mila copie ed è attesa una nuova ristampa per
guardia). Il successo è stato rapido portando “Frontaliers”
l’11 gennaio. L’intero ricavato (ogni DVD costa 10 franchi)
in TV, con la collaborazione della TSI 1. Come spesso
andrà a favore di associazioni di volontariato del Ticino. “Per
accade è stata, però, la rete a trasformare la serie in un
capire il successo di questa serie – spiega Paolo Guglielmoni
fenomeno capace di varcare i confini svizzeri. Ormai sono
sul sito della RSI - bisogna ricordare che il frontaliere
decine di migliaia i clic che accompagnano i video su
italiano è il lavoratore straniero che nella Svizzera italiana ha
più “storia” alle spalle: le opinioni, le chiacchiere della gente,
sui frontalieri, dalle più gentili alle più sprezzanti, fanno
parte del nostro DNA. Come Svizzeri italiani, noi cresciamo
sulla frontiera. Diventiamo adulti specchiandoci nella vicina
Italia: di cui assorbiamo tutto - mode, televisione, calcio e rifiutiamo tutto: pressapochismo, ritardi, caos “creativo”,
modo di guidare, ecc.. Siamo un buffo popolo che per
definire la sua identità, usa, come cartina di tornasole, la
vicina Italia. A volte si esagera, si vede solo ciò che divide.
La saga dei “Frontaliers” cerca, sottotraccia, di portare
proprio questa riflessione: se la nostra identità si basa
sul non essere Italiani, allora è un’identità fasulla. Vale
anche per gli amici italiani che spesso ci vedono come
un fantomatico Paese di Bengodi senza indagarci oltre.
Anche noi, siamo più di così. Ricordando, in fondo, che
al di qua o al di là della “ramina” per il solo fatto di essere
genti di frontiera, c’è qualcosa che ci lega”.
MICHELE LUPPI
COMICITA’
COMMEDIA
DRAMMATICO
DRAMMATICO
ANIMAZIONE
Che bella giornata
La bellezza del somaro
Somewhere
Precious
Rapunzel
Il nuovo film del comico italiano Checco
Zalone nei panni di un sorvegliante
incaricato di proteggere il duomo
di Milano. Il vigilante pasticcione si
imbatterà in una giovane terrorista.
Il film nelle sale della comunità:
Astra a Como: dal 5 al 9 gennaio e
il 12 e 13 gennaio.
Menaggio: dal 5 al 13 gennaio.
Nuovo film di Segio Castellitto.
Rosa, liceale di diciassette, presenta ai
genitori Armando, un uomo anziano e
composto dentro una giacca di tweed
di cui si è invaghita.
Il film nelle sale della comunità:
Chiavenna: dal 8 al 10 gennaio
Menaggio: dal 5 al 13 gennaio
Sondrio: dal 5 al 9 gennaio.
Jhonny Marco vive in un appartamento
dell’hotel Chateau Marmont.
Tra avventure amorose brevi e
disimpegnate. Fino all’inaspettato
arrivo della figlia Cleo che impone un
cambiamento nel ritmo quotidiano
dell’attore.
All’Astra di Como nell’ambito del
Cineforum dal 10 al 12 gennaio.
Precious Jones ha diciassette anni,
un corpo obeso e un figlio nel ventre
(frutto di incesto). A scuola viene
derisa dai compagni perché non sa
leggere e scrivere. Accetta di iscriversi
a una scuola speciale e inizia la sua
strada verso il riscatto sociale.
Nella sala della comunità di Sondrio
dal 10 al 12 gennaio.
Nuovo film della Disney racconta la
storia di un bandito e una ragazza
rinchiusa in una torre che intraprendono
una rocambolesca fuga in compagnia
di un cavallo poliziotto, un camaleonte
e una burbera banda di balordi.
Il film nelle sale della comunità:
Livigno: 7 gennaio
Sondrio: il 6 e il 9 gennaio.
Lettere e Rubriche
PAROLE
PAROLE / 72
Ermetico
Ermetismo
● Le ricchezze del creato
siano preservate, valorizzate
e rese disponibili a tutti, come
dono prezioso di Dio agli uomini
La parola viene dal greco antico
e fa riferimento al mito di Ermes
Trimeghisto (Mercurio dei latini).
Il secondo nome (che significa
“grandissimo”) era la importazione
nella mitologia greca del dio egiziano
Thot, dio della medicina. Il mito
egiziano racconta che il dio mettesse
i suoi farmaci in contenitori di vetro
chiusi perfettamente. Oggi diremmo,
appunto, “ermeticamente”. Ad Atene
c’era un gran numero di statue di
● I cristiani possano raggiungere
la piena unità, testimoniando
a tutto il genere umano
la paternità universale di Dio
Sabato, 8 gennaio 2011
Ermes, disposte sulla salita che
conduceva all’Acropoli e sulle piazze.
L’ermetismo, in letteratura, è una
corrente poetica (es. Dino Campana)
talmente oscura e strettamente
individuale da non essere compresa
se non dal suo autore e dai pochi
intimi con i quali ha in comune
cultura, sentimenti, ideali, emozioni.
Se la letteratura, come, del resto,
ogni arte, è “comunicazione” ad
altri e non soliloquio narcisistico,
● Lo Spirito Santo ci conceda
di metterci ogni giorno
alla scuola di Maria Madre di Dio,
fedele discepola del Signore
Apostolato della preghiera
Gennaio 2011
Intenzione generale
Le ricchezze del creato siano preservate,
valorizzate e rese disponibili a tutti, come
dono prezioso di Dio agli uomini.
I
l creato, materia strutturata
in modo intelligente da Dio, è
affidato dunque alla responsabilità
dell’uomo, il quale è in grado
di interpretarlo e di rimodellarlo
attivamente, senza considerarsene
padrone assoluto. L’uomo è chiamato
piuttosto ad esercitare un governo
responsabile per custodirlo, metterlo a
profitto e coltivarlo, trovando le risorse
necessarie per una esistenza dignitosa
di tutti. Con l’aiuto della stessa natura
e con l’impegno del proprio lavoro
e della propria inventiva, l’umanità
è veramente in grado di assolvere al
grave dovere di consegnare alle nuove
generazioni una terra che anch’esse, a
loro volta, potranno abitare degnamente
e coltivare ulteriormente. Perché ciò
si realizzi, è indispensabile lo sviluppo
di “quell’alleanza tra essere umano e
ambiente, che deve essere specchio
dell’amore creatore di Dio”, riconoscendo
che noi tutti proveniamo da Dio e verso
Lui siamo tutti in cammino.
(Benedetto XVI, Udienza generale,
26 agosto 2009)
Intenzione missionaria
I cristiani possano raggiungere la piena
unità, testimoniando a tutto il genere
umano la paternità universale di Dio.
L’
unità di tutta l’umanità
lacerata è volontà di Dio. Per
questo motivo Egli ha inviato
il suo Figlio perché, morendo
e risorgendo per noi, ci donasse il suo
Spirito d’amore. Alla vigilia del sacrificio
della Croce, Gesù stesso chiede al
Padre per i suoi discepoli, e per tutti i
credenti in lui, che siano una cosa sola,
una comunione vivente. Da ciò deriva
non soltanto il dovere, ma anche la
responsabilità che incombe davanti a
Dio, di fronte al suo disegno, su quelli
e quelle che per mezzo del Battesimo
diventano il Corpo di Cristo, Corpo nel
quale debbono realizzarsi in pienezza la
riconciliazione e la comunione.
(Giovanni Paolo II, Ut unum sint, n. 6)
Intenzione dei vescovi
Lo Spirito Santo ci conceda di metterci
ogni giorno alla scuola di Maria Madre
di Dio, fedele discepola del Signore.
A
ttingendo dal cuore di Maria,
dalla profondità della sua
fede, espressa nelle parole del
Magnificat, la Chiesa rinnova
sempre meglio in sé la consapevolezza
che non si può separare la verità su
Dio che salva, su Dio che è fonte di ogni
elargizione, dalla manifestazione del suo
amore di preferenza per i poveri e gli umili.
[…] “Totalmente dipendente da Dio e tutta
orientata verso di lui per lo slancio della sua
fede, Maria, accanto a suo Figlio, è l’icona
più perfetta della libertà e della liberazione
dell’umanità e del cosmo. È a lei che la
Chiesa, di cui ella è madre e modello, deve
guardare per comprendere il senso della
propria missione nella sua pienezza”.
(Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater,
n. 37)
❚❚ L’informatore giuridico / 114
35
non si comprende come possa essere
veramente ”ermetica”, incomunicabile,
come i farmaci di Ermes Trimeghisto
non potevano essere estratti ed
utilizzati dagli ammalati. Il poeta
Dino Campana, come il filosofo F. W.
Nietzsche, similmente ermetici in
quanto irrazionalmente individualisti,
hanno concluso la loro esistenza
cosciente in manicomio.
ATTILIO SANGIANI
✎ Il mondo ha
bisogno di pace
C
aro Direttore, in questi giorni
che precedono il Santo Natale,
osservando lo scenario
internazionale della odierna
situazione penso che sia possibile
riconoscere l’esistenza di molti problemi e
di innumerevoli ostacoli che danneggiano
il desiderio di una netta e stabile pace tra
tutti gli uomini di buona volontà. Ritengo
che purtroppo tutto ciò sia dovuto al famoso
divario fra chi possiede tutto e chi non riesce
ad avere nemmeno un pezzo di pane con
cui sfamarsi o chi sta vivendo nei conflitti
in varie zone della Terra. Sembra che tutto
questo sia ascrivibile ad una globalizzazione
troppo veloce e vorace che incancrenisce
sempre più questa atmosfera sociale dei
Paesi potenti di fronte alle enormi miserie
dell’umanità in generale. Per far sì che il
pianeta terrestre possa riprendere la sua
dovuta dignità occorre che l’uomo stesso
del terzo millennio riacquisti maggior
coerenza nelle proprie capacità atte a servire
concretamente il bene comune di tutti e non
solo il bene di pochi. Solo in questa direzione
è possibile creare i presupposti e le basi di
un’autentica “pace” fra tutti gli uomini.
GIANNI NOLI
Lettere al direttore
posta V.le Cesare Battisti,8 - 22100 Como
fax
031.3109325
mail
[email protected]
-
a cura di VITTORIO RUSCONI
Imposta municipale e Insegnamento della religione
N
ella seduta del 16 dicembre 2010 la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ha siglato l’intesa sullo schema del decreto
legislativo, approvato il 4.8.2010 dal Consiglio dei Ministri, recante “Disposizioni in materia di federalismo
fiscale municipale”, che, fra l’altro, introduce a decorrere
dall’anno 2014 l’imposta municipale propria (IMU), che
sostituirà per la componente immobiliare l’imposta sul
reddito delle persone fisiche (IRPEF) e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi
ai beni non locati, l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria, l’imposta catastale, l’imposta di bollo, l’imposta sulle successioni e le donazioni, le tasse ipotecarie,
i tributi speciali catastali e l’imposta comunale sugli
immobili (ICI).
Lo schema del decreto stabilisce la conferma delle esenzioni ICI previste dall’art. 7, comma 1, lettere b), d),
e), f ) ed h) del D.Leg. 30.12.1992, n. 504, mentre non
verrà invece confermata l’esenzione di cui alla lettera
Editrice de Il Settimanale
della Diocesi Soc. Coop. a r.l.
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e amministrazione):
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conto corrente postale
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Stampa:
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Missaglia (Lc)
Registrazione Tribunale di Como
numero 24/76 del 23.12.1976
Pubblicità:
i), secondo cui sono esenti dal pagamento dell’ICI
gli immobili utilizzati dagli enti non commerciali
destinati esclusivamente allo svolgimento di determinate attività.
I
n tema di insegnamento della religione e di attribuzione del credito scolastico è intervenuta
la sentenza n. 33433 del 15 novembre 2010, con
cui il T.A.R. del Lazio ha respinto il ricorso presentato da diverse istituzioni laiche e confessioni
religiose non cattoliche, che chiedevano l’annullamento del D.P.R. 22.6.2009, n. 122, avente ad oggetto
“Regolamento recante coordinamento delle norme
vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori
modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n.
137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30
ottobre 2008, n. 169”.
La questione verteva sulla partecipazione degli insegnanti di religione alle procedure valutative degli
Direttore responsabile: Agostino Clerici
La Provincia Essepiemme Pubblicità
Via Pasquale Paoli, 21 - 22100 Como
Telefono 031-58.22.11
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più spese postali
La testata Il settimanale della
diocesi di Como fruisce dei
contributi statali diretti di cui
alla legge 7 agosto 1990, n. 250.
Questo giornale è associato
alla FISC (Federazione Italiana
Settimanali Cattolici) e
all’USPI (Unione Stampa
Periodica Italiana)
studenti della scuola pubblica.
Secondo il TAR non può essere accolta l’interpretazione
secondo cui la presenza del docente di religione nello
scrutinio finale, in quanto incidente sul credito scolastico, sia idonea a determinare una situazione di discriminazione nei riguardi degli studenti che decidono di
non avvalersi di detto insegnamento, e in particolare
di quelli che decidono di non partecipare ad attività
alternative e di assentarsi dalla scuola.
Secondo il TAR la Repubblica italiana, in forza dell’accordo con la Santa Sede, si è obbligata ad assicurare
l’insegnamento della religione cattolica e, nel rispetto
del principio di laicità dello Stato, tale insegnamento
è facoltativo, con la conseguenza che solo l’esercizio
del diritto di avvalersene crea l’obbligo scolastico di
frequentarlo.
Pertanto non appare irragionevole che il titolare di
quell’insegnamento, divenuto obbligatorio in seguito
ad un’opzione liberamente espressa, partecipi alla valutazione sull’adempimento dell’obbligo scolastico.
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(aggiornamento, cancellazione,
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all’amministrazione e potranno
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36 Sabato, 8 gennaio 2011
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